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RISPOSTE AL QUESTIONARIO DEL PARLAMENTO EUROPEO
PER IL COMMISSARIO DESIGNATO
Phil HOGAN
Agricoltura e sviluppo rurale
1. Competenze generali, impegno europeo e indipendenza personale
Quali aspetti delle Sue qualifiche e della Sua esperienza personale hanno particolare
rilevanza ai fini della nomina a Commissario e della promozione dell'interesse generale
europeo, in particolare nel settore di cui sarebbe responsabile? Da quali motivazioni è
mosso? In che modo intende contribuire all'elaborazione del programma strategico della
Commissione?
Quali garanzie di indipendenza può fornire al Parlamento europeo e in che modo
assicurerebbe che nessuna Sua eventuale attività passata, presente o futura possa gettare
ombre sull'adempimento dei Suoi doveri in seno alla Commissione?
Sono un europeista convinto e ho sempre fermamente creduto nel valore di un'Unione europea
coesa ed efficiente. Dinanzi a sfide comuni, siamo più forti quando lavoriamo insieme. In tutto l'arco
della mia carriera - 32 anni come rappresentante eletto - ho portato avanti attivamente la causa
europea, specialmente durante le campagne referendarie per l'Atto unico europeo e per i trattati di
Maastricht, poi di Nizza e infine di Lisbona. Sono stato fiero di essere il portavoce principale per gli
Affari europei nel partito Fine Gael.
Come ministro dell'Ambiente ho preso parte attiva al Consiglio "Ambiente", che ho presieduto
durante il semestre di presidenza irlandese. Quei sei mesi sono stati particolarmente produttivi: con
il Parlamento europeo, abbiamo deciso una serie di importanti leggi ambientali, relative tra l'altro
all'inquinamento delle acque, alle emissioni delle autovetture, dei furgoni e degli aerei, al settimo
programma di azione in materia di ambiente e diverse altre.
Il presidente eletto Juncker ha annunciato chiaramente che questa Commissione dovrà lavorare
con un forte spirito di squadra, in modo trasversale da un portafoglio all'altro e concentrandosi sui
risultati: intendo fare la mia parte in questo consesso. La Commissione agirà nel rispetto dei
principi di sussidiarietà, proporzionalità e qualità della legislazione; sono questi i criteri
fondamentali del nostro metodo di lavoro. Concentreremo gli sforzi sui settori in cui l'intervento a
livello europeo è quello che assicura i risultati migliori.
Se sarò confermato commissario responsabile dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale, lavorerò in
stretto contatto con i miei colleghi, in particolare il vicepresidente responsabile per l'Occupazione,
la crescita, gli investimenti e la competitività e il vicepresidente responsabile per l'Unione
dell'energia. Voglio vedere la spesa per lo sviluppo rurale integrata nel programma dell'UE per la
crescita e l'occupazione, in modo che generi investimenti a livello nazionale e regionale: sarà
questa la mia priorità nell'attuare la Politica agricola comune (PAC) in seguito alla recente riforma.
Nei primi dodici mesi valuteremo il potenziale per semplificare ulteriormente i pagamenti diretti: in
particolare per quanto riguarda l'inverdimento, lo sviluppo rurale, la politica della qualità e il
programma di distribuzione di frutta e verdura. Esamineremo inoltre in che modo il settore agricolo
può contribuire al meglio a potenziare l'efficienza energetica e a ridurre le emissioni; verificheremo i
vantaggi dell'azione a livello dell'UE e passeremo in rassegna l'efficacia dei programmi di spesa;
sottoporremo a verifica le spese in linea con il regolamento finanziario e i principi di sana gestione
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finanziaria, tutelando il bilancio dell'UE dalle frodi; contribuiremo al riesame del quadro finanziario
pluriennale del 2016 cercando di concentrare ulteriormente la PAC sull'occupazione, la crescita, gli
investimenti e la competitività.
Se sarò confermato dal Parlamento europeo nel ruolo di commissario, mi impegno inoltre a:
- agire in piena indipendenza, nell'interesse di tutti gli europei, secondo gli obblighi stabiliti dai
trattati (articolo 17, paragrafo 3, del TUE e articoli 245 e 339 del TFUE). Il principio d'indipendenza
sta alla radice del metodo di lavoro della Commissione e della sua capacità di assolvere ai propri
obblighi;
- osservare i più rigorosi principi deontologici enunciati nell'articolo 17, paragrafo 3, del TUE,
nell'articolo 245 del TFUE e nel codice di condotta dei commissari: sono impegni che non
ammettono deroghe;
- rendere la mia dichiarazione di interessi accessibile al pubblico, secondo le disposizioni del
codice di condotta dei commissari e aggiornandola ogniqualvolta necessario;
- evitare prese di posizione o situazioni che rischino di mettere in dubbio la mia indipendenza,
imparzialità e disponibilità nei confronti della Commissione.
- informare il presidente della Commissione di qualsiasi situazione che possa dar luogo a un
conflitto di interessi nello svolgimento dei miei compiti ufficiali.
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2. Gestione del portafoglio e cooperazione con il Parlamento europeo
Come considera il Suo ruolo di membro del Collegio dei Commissari? In che senso si
riterrebbe responsabile e tenuto a rendere conto al Parlamento dei suoi atti e di quelli dei
Suoi servizi?
Quali impegni specifici è pronto ad assumere che vadano nel senso di una maggiore
trasparenza, di un'accresciuta cooperazione e di un seguito effettivo alle posizioni del
Parlamento e alle sue richieste di iniziative legislative? In relazione alle iniziative in
programma o alle procedure in corso, è disposto a fornire al Parlamento informazioni e
documenti su un piano di parità con il Consiglio?
Sono un giocatore di squadra e attendo con interesse di lavorare con i commissari del nuovo
Collegio in uno spirito di collaborazione. Il principio di collegialità è alla base dell'attività della
Commissione, che risponde al Parlamento europeo.
Se sarò confermato dal Parlamento europeo, mi impegno ad assumere pienamente la
responsabilità politica delle attività del mio settore di competenza, fermo restando il principio di
collegialità, e svolgerò le mie funzioni in piena collaborazione con gli altri membri della
Commissione e secondo il metodo di lavoro stabilito dal presidente eletto. Il programma di lavoro
della futura Commissione nei prossimi anni, come ha dichiarato il presidente eletto Juncker, sarà
"un prodotto dell'insieme del Collegio", basato sugli orientamenti politici del presidente eletto.
In qualità di commissario, mi adopererò per assicurare un dialogo politico costruttivo con il
Parlamento europeo e con le relative commissioni, basato su apertura e trasparenza, fiducia
reciproca, relazioni periodiche e scambio d'informazioni. Considero fondamentale il rapporto con
voi, membri eletti del Parlamento, e auspico un contatto pieno e costante in qualsiasi circostanza.
Per quanto riguarda il seguito dato alle posizioni e richieste del Parlamento europeo, applicherò le
disposizioni dell'accordo quadro e, nel mio settore di competenza, farò sì che la Commissione
risponda alle risoluzioni o alle richieste parlamentari presentate a norma dell'articolo 225 del TFUE
nei tre mesi successivi all'adozione. In questo contesto, appoggio e sottoscrivo in pieno l'impegno
assunto dal presidente eletto Juncker, ossia che la Commissione sarà particolarmente attenta alle
relazioni di iniziativa legislativa.
Ritengo che la Commissione abbia una responsabilità assai elevata in termini di comunicazione:
non si tratta semplicemente di vendere i progetti della Commissione, è un ruolo di impegno
concreto e di dialogo con i cittadini dell'Europa; occorre prestare la massima attenzione e ascoltare
l'opinione pubblica nell'ambito del nostro mandato politico. In questo senso, sostengo appieno il
nuovo impegno per la trasparenza iscritto negli orientamenti politici dal presidente eletto. Mi
impegno a render pubblici tutti i contatti e le riunioni che tengo con organizzazioni professionali o
liberi professionisti in tutte le questioni attinenti alla politica dell'UE e alla relativa attuazione.
Sottoscrivo pienamente la necessità di pari trattamento tra Parlamento europeo e Consiglio: non è
solo un obbligo giuridico nell'ambito della procedura legislativa ordinaria, ma anche un obbligo per
il commissario che, in quanto membro del Collegio, deve render conto ai deputati del Parlamento
europeo eletti direttamente dai cittadini. In ogni modifica successiva del trattato, il ruolo del
Parlamento è aumentato e l'istituzione fruisce di una legittimità democratica totale in quanto organo
rappresentativo dei cittadini dell'Unione. Delle mie azioni rendo conto a voi, deputati del
Parlamento europeo, e all'opinione pubblica in generale. Il Parlamento svolge un ruolo
fondamentale a salvaguardia della democrazia in Europa e riflette l'interesse generale di tutti gli
europei. Per questo dobbiamo continuare a sviluppare un rapporto di lavoro molto stretto: in quanto
rappresentante eletto negli ultimi 32 anni in Irlanda, capisco e apprezzo profondamente questo
valore. Per quanto riguarda la trasmissione di documenti al Parlamento europeo, assicurerò la
piena applicazione delle disposizioni dell'accordo quadro.
Lavorerò quotidianamente in stretto contatto con il mio gabinetto e i miei servizi per far sì che i
rapporti siano basati sulla lealtà, la fiducia, la trasparenza, un flusso d'informazioni nei due sensi e
l'assistenza reciproca.
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Domande della commissione Agricoltura e sviluppo rurale
3. Salvaguardia delle prerogative riconosciute al Parlamento a norma del trattato (articolo
43, paragrafo 3, e atti delegati)
Si impegna a garantire che le prerogative riconosciute al Parlamento a norma del trattato
siano rigorosamente rispettate? In primo luogo, per quanto concerne il processo legislativo,
si impegna ad attenersi a un'interpretazione molto restrittiva dell'articolo 43, paragrafo 3, del
TFUE e a contrastare qualsiasi tentativo del Consiglio di ridurre le prerogative del
Parlamento nell'ambito della procedura legislativa ordinaria? In secondo luogo, per quanto
concerne gli atti non legislativi, al fine di consentire un controllo più efficace degli atti
delegati da parte del Parlamento si impegna a garantire che i Suoi servizi riservino lo stesso
trattamento al Parlamento e agli Stati membri, tra l'altro assicurando la facilità di accesso
alle riunioni dei gruppi di esperti e la trasmissione simultanea dei documenti all'esame? Si
impegna a istituire un registro pubblico ben strutturato in cui siano elencati i progetti di atti
delegati e gli altri documenti pertinenti all'esame dei gruppi di esperti, al fine di aumentare
la trasparenza del processo decisionale a beneficio del Parlamento e del pubblico? È
disposto a discutere, dinanzi alla commissione AGRI e dietro sua richiesta, i progetti di atti
delegati prima della loro adozione formale? In che modo intende assicurare che la posizione
del Parlamento sia tenuta in debita considerazione?
Per quanto riguarda il primo punto sul processo legislativo e l'interpretazione dell'articolo 43,
paragrafo 3, del trattato, confermo che la mia posizione è simile:
quando la Commissione propone un nuovo testo di legge, la decisione sulla procedura da seguire
sarà presa in base a due principi:
- qualsiasi ricorso all'articolo 43, paragrafo 3 che consente al Consiglio di decidere da solo deve
essere un'eccezione. La procedura legislativa ordinaria, nel cui ambito il Parlamento è
colegislatore insieme al Consiglio, è ora la regola generale nel settore della PAC;
- tutti i parametri strutturali e gli elementi fondamentali di una misura devono essere decisi dal
Parlamento e dal Consiglio in quanto colegislatori. Questo vale anche per i prezzi, i livelli degli
aiuti, le limitazioni quantitative ecc. Laddove questi ultimi elementi fanno parte di una nuova
misura, se sarò confermato commissario li inserirò nella mia proposta in base all'articolo 43,
paragrafo, 2.
Mi atterrò a questi principi nel difendere le proposte della Commissione dinanzi al Consiglio, e
quindi anche la proposta della Commissione attualmente sul tavolo, relativa al nuovo programma
per le scuole, secondo la quale tutti gli elementi del nuovo programma, compresi gli aspetti
finanziari, dovrebbero essere adottati dal Parlamento e dal Consiglio in quanto colegislatori a
norma dell'articolo 43, paragrafo 2, del trattato.
Inoltre, per quanto riguarda il ricorso proposto dalla Germania contro l'uso dell'articolo 43,
paragrafo 2 per la fissazione delle soglie di riferimento nel regolamento OCM, sosterrò pienamente
la posizione del Parlamento, ossia che la base giuridica scelta dai colegislatori per fissare tali
soglie è corretta.
Per quanto riguarda gli atti delegati e un controllo più efficace del Parlamento, credo che la PAC
possa funzionare correttamente ed efficientemente, a vantaggio degli agricoltori e degli operatori,
solo se Parlamento e Consiglio in quanto colegislatori conferiscono alla Commissione i poteri di
redigere i dettagli operativi di una misura o di intervenire in casi di emergenza. Per quanto riguarda
l'emergenza, ho rilevato con quale rapidità occorra reagire in seguito all'embargo russo sui prodotti
agricoli dell'UE.
Detto ciò, nel settore che mi compete provvederò a che gli impegni in essere della Commissione
conformi all'intesa comune sugli atti delegati e all'accordo quadro siano pienamente rispettati, in
particolare per quanto riguarda l'impegno di svolgere consultazioni opportune e trasparenti a livello
di esperti nella preparazione degli atti delegati e di assicurare che il Parlamento e gli Stati membri
ricevano le informazioni del caso. Questo significa anche pieno rispetto delle disposizioni
dell'accordo quadro in relazione alla partecipazione degli esperti del Parlamento nelle riunioni dei
gruppi di esperti, il che dovrebbe agevolare l'esame del Parlamento, soprattutto per gli atti delegati,
in cui il Parlamento ha competenze di verifica ex post.
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Mi impegno altresì ad un rapporto trasparente e costruttivo con la commissione AGRI e con il
Parlamento in generale nella preparazione degli atti delegati, nella misura in cui considero che
faccia parte dei contatti frequenti e costruttivi che spero di avere con il Parlamento, con reciproca
soddisfazione delle nostre due istituzioni.
Infine, mi risulta che la Commissione tenga già un registro dei gruppi di esperti che contiene una
cospicua quantità di informazioni pertinenti e che tale registro è aperto al pubblico1). Le soluzioni a
questioni orizzontali, ad esempio una maggiore trasparenza, devono essere discusse a livello
orizzontale, poiché appartengono ad un settore specifico. Sono pronto a contribuire alle riflessioni,
convinto che sia possibile trovare soluzioni pragmatiche e conformi al trattato.
4. Partecipazione della commissione AGRI ai negoziati riguardanti la componente agricola
degli accordi commerciali internazionali
Quali impegni specifici è pronto ad assumere per quanto concerne la partecipazione della
commissione AGRI a tutte le fasi dei negoziati riguardanti la componente agricola degli
accordi commerciali internazionali (bilaterali e multilaterali)?
Quali garanzie può fornire del fatto che, se sarà nominato Commissario responsabile
dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale, continuerà a ricoprire il ruolo di principale
negoziatore dell'UE per il commercio di prodotti agricoli nel contesto dei negoziati
dell'OMC?
Vorrei sottolineare l'impegno della Commissione di lavorare in un partenariato politico con il
Parlamento europeo. Come il trattato prevede, la Commissione riferirà regolarmente al Parlamento
europeo sull'andamento dei negoziati. Se sarò confermato commissario responsabile
dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale, sono pronto a presentarmi regolarmente dinanzi alla
commissione AGRI per aggiornarla sui pertinenti sviluppi relativi all'agricoltura degli accordi sia
bilaterali che multilaterali.
È chiaro che il commissario responsabile del Commercio ha un ruolo chiave nel far avanzare la
politica commerciale dell'UE e nel condurre i negoziati commerciali in generale e, se sarò
confermato, lavorerò naturalmente in stretta collaborazione con la commissaria designata
Malmström. Nel contempo, date le specificità del commercio agricolo, i negoziati in materia presso
l'OMC continueranno ad essere di competenza del commissario responsabile dell'Agricoltura in
stretto coordinamento con la commissaria responsabile del Commercio. Non vedo motivo né
giustificazione per cambiare questa prassi consolidata che ha dato ottimi risultati in passato.
5. Riduzione della burocrazia e impegno a condurre una revisione intermedia della nuova
PAC
La semplificazione burocratica e amministrativa della politica agricola comune è sempre
stata una delle priorità della commissione AGRI. Nonostante le proposte avanzate dal
Parlamento, la riforma della PAC ha purtroppo aumentato la burocrazia sia per gli agricoltori
che per gli Stati membri. Quali misure intende adottare ai fini di una riduzione efficace di
quest'eccesso di burocrazia? In particolare intende impegnarsi a condurre una revisione
intermedia della nuova PAC per ridurre la burocrazia e risolvere altri problemi correlati?
Semplificazione e sussidiarietà sono in cima alla lista delle priorità di questa Commissione dove per la prima volta - un vicepresidente sarà responsabile della qualità della legislazione. Se sarò
confermato commissario responsabile dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale contribuirò con
determinazione a questo programma. Chiederò ai miei servizi di sottoporre la Politica agricola
comune ad una revisione completa per vedere cosa si può semplificare senza comprometterne
l'efficienza e la sana gestione finanziaria. Cercherò inoltre di accordare un ruolo più ampio al
concetto di sussidiarietà nella PAC. La revisione comprenderebbe anche una verifica in termini di
sussidiarietà per valutare quali decisioni politiche potrebbero essere prese più utilmente a livello di
Stato membro. Vorrei vedere una riduzione dell'onere amministrativo a carico degli agricoltori e
delle autorità nazionali, che contribuirebbe altresì a ridurre gli errori nelle modalità di spesa dei
fondi UE.
Sulla scorta di questa revisione, intendo presentare, entro il primo anno del mio mandato, una
strategia di semplificazione e sussidiarietà della PAC che contenga iniziative concrete insieme a
una pianificazione realistica di attuazione. La strategia illustrerà le modalità di partecipazione dei
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portatori di interesse nel processo. Sono convinto che dobbiamo collaborare per assicurare una
PAC semplice, e al tempo stesso efficiente e flessibile.
Per attuare il programma di semplificazione e sussidiarietà mi servirebbe l'appoggio politico del
Parlamento europeo, non da ultimo perché questi due concetti implicano spesso scelte politiche.
Non si tratta solo di rimaneggiare forme e procedure, in molti casi si dovranno anche ridurre le
possibilità di scelta e di deroga, quindi vi saranno meno soluzioni su misura. Ne parlo perché molti
aspetti della (riforma della) PAC che possono essere percepiti come onere amministrativo
potrebbero essere la diretta conseguenza della complessità del quadro normativo appena deciso.
Senza entrare troppo nel dettaglio della strategia in questa fase, posso comunque già dire che la
considero un approccio in due tappe: la prima sarà realizzata nel prossimo futuro e la seconda si
concentrerà su iniziative a medio termine. La prima fase potrebbe comprendere le seguenti
iniziative:
- dopo il primo anno di esperienza della riforma, procedere ad una revisione che valuti se la nuova
politica, segnatamente per quanto riguarda i pagamenti diretti, sia configurata in modo da essere
correttamente applicata nella pratica. In caso contrario, proporrò di modificare le regole per
renderle più semplici ed efficienti. L'esercizio includerà naturalmente l'accordo sull'inverdimento e
la misura sull'area di interesse ecologico, in linea con gli impegni presi dalla Commissione uscente;
- procedere a revisioni e, laddove opportuno, presentare proposte riguardanti:
- le possibilità di ulteriore armonizzazione e di semplificazione nel settore delle indicazioni
geografiche;
- il potenziale di semplificazione del programma di distribuzione di frutta e verdura.
-----------------1) http://ec.europa.eu/transparency/regexpert/
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