Capitolo 04

I tassi interni di trasferimento
Slides tratte da:
Andrea Resti
Andrea Sironi
Rischio e valore
nelle banche
Misura, regolamentazione, gestione
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
AGENDA
• I tassi interni di trasferimento
• TIT unici e TIT multipli
• La determinazione dei tassi interni di trasferimento
• Le caratteristiche ideali di un sistema di TIT
• Esercizi
© Resti e Sironi, 2008
2
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
I tassi interni di trasferimento
• Il sistema di tassi interni di trasferimento (TIT) consiste in un insieme di
transazioni figurative interne alla banca che consentono di accentrare presso
un’unica unità le decisioni relative alla posizione che la banca intende assumere
nei confronti delle variazioni dei tassi di mercato.
• In particolare gli obiettivi perseguiti sono 4:
1.Trasferire il
rischio di
interesse dalle
unità della banca
che lo generano a
un’unità centrale
che possa
correttamente
gestire questo
rischio
© Resti e Sironi, 2008
4. Valutare in
2. Valutare
l’effettiva
redditività della
gestione del
rischio di
interesse nella
banca
modo preciso il
3. Consentire alle
contributo
offerto da ogni
diverse unità della
singola unità
banca di non doversi
preoccupare dell’attività operativa alla
redditività della
di funding connessa ai
banca
propri crediti o
dell’attività di impiego
dei fondi raccolti
3
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
TIT: un esempio semplificato
• Si consideri una filiale che ha effettuato un’unica operazione di raccolta,
emettendo al tasso del 3% un certificato di deposito di 1 milione di euro a un anno
e un’unica operazione di impiego a 3 anni, un finanziamento di un milione di euro
a un tasso fisso del 6%.
• La curva dei tassi zero coupon è la seguente:
6,0%
5,5%
Tasso di mercato
a 3 anni 5%
5,0%
4,5%
Tasso di mercato
a 1 anno 4%
4,0%
3,5%
1
2
3
© Resti e Sironi, 2008
4
5
6
Scadenza (anni)
7
8
9
10
La filiale si trova
esposta al rischio di
interesse.
Se durante il primo anno
si verificasse un aumento
dei tassi, essa sarebbe
costretta, una volta
scaduto il CD, a
raccogliere nuovi fondi a
condizioni più onerose,
senza un corrispondente
aumento del tasso attivo.
4
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
TIT: un esempio semplificato
• Il sistema di TIT evita che il rischio di interesse rimanga in capo alla filiale.
• La filiale concede un finanziamento fittizio a un anno alla tesoreria e
contemporaneamente effettua un’operazione di raccolta fittizia a tre anni presso la
tesoreria. Il livello dei tassi interni di trasferimento (TIT) applicati alle due
operazioni è quello dei tassi di mercato sulle rispettive scadenze (4% e 5%).
Filiale
impieghi
Tesoreria
depositi
1 mln €
1 anno
3%
1 mln €
3 anni
6%
impieghi
1 mln €
1 anno
4%
1 mln €
3 anni
5%
+30.000
1 mln €
1 anno
4%
depositi
+10.000
1 mln €
3 anni
5%
-10.000
Legenda:
=20.000
operazioni reali
© Resti e Sironi, 2008
operazioni fittizie
Il profitto della
filiale diminuisce
da 30.000 a
20.000 euro. La
differenza viene
allocata alla
tesoreria per la
gestione del
rischio di
interesse.
profitt/perdite
5
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
TIT: un esempio semplificato
• Se la tesoreria decidesse di coprirsi dal rischio di tasso dovrebbe raccogliere a 3
anni sul mercato al tasso del 5% e impiegare ad 1 anno al 4%.
• In questo modo annullerebbe il rischio di tasso ma anche qualsiasi profitto
ottenibile attraverso una gestione attiva del rischio.
• Qualunque sia la politica adottata dalla tesoreria e l’evoluzione futura dei tassi di
interesse, alla filiale è garantito un margine di interesse positivo pari a 20.000
euro, scomponibile in 2 elementi:
1. Un margine positivo del 1%
sulla raccolta (4% - 3%),
garantito per un anno, con
cui coprire i costi connessi a
tale attività
© Resti e Sironi, 2008
2. Un margine positivo del 1%
sull’attività di impiego (6% 5%), garantito per tre anni,
con cui coprire i costi e i
rischi di tale attività.
6
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
TIT unici e TIT multipli
• Un sistema di TIT multipli prevede che le operazioni figurative con la tesoreria
avvengano a tassi differenziati a seconda della scadenza.
• Nei sistemi a TIT unico le operazioni tra filiali e tesoreria avvengono invece ad
un unico tasso, indipendentemente dalla loro durata.
• L’utilizzo di un TIT unico implica che molte operazioni tra filiali e tesoreria
vengano regolate a un tasso arbitrario e diverso da quello di mercato.
• I sistemi a TIT unico funzionano a flussi netti. Ogni unità operativa trasferisce alla
tesoreria unicamente lo sbilancio fra raccolta e impieghi restando responsabile di
gestire una parte del rischio di tasso. I risultati economici delle filiali risentono
dell’evoluzione dei tassi di mercato.
• In un sistema a flussi lordi (come quello delle slide 4, 5 e 6) tutti i flussi di cassa
trovano riscontro in operazioni fittizie verso la tesoreria: lo stato patrimoniale di
ogni filiale risulta pareggiato per scadenze e solo la tesoreria si trova ad avere un
bilancio non pareggiato.
© Resti e Sironi, 2008
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Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
TIT unici e TIT multipli: un esempio
• Per meglio comprendere la differenza tra TIT unici e multipli osserviamo il
bilancio semplificato di una banca composta da due filiali A e B:
Filiale A
- Raccolta
- Impieghi
- Margine d’interesse con clientela
Filiale B
- Raccolta
- Impieghi
- Margine d’interesse con clientela
Banca
- Raccolta
- Impieghi
- Margine di interesse con clientela
Importo
Scadenza
Tasso
50.000
150.000
7.500
1 anno
3 anni
3%
6%
150.000
50.000
-1.500
1 anno
3 anni
3%
6%
200.000
200.000
6.000
1 anno
3 anni
3%
6%
• Nelle slide successive è presentata l’applicazione di un sistema a TIT multipli e di
uno a TIT unici.
© Resti e Sironi, 2008
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Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
TIT unici e TIT multipli: un esempio
Importo
Tasso
1 anno
3 anni
4,00%
5,00%
1 anno
3 anni
4,00%
5,00%
200.000
200.000
2.000
3 anni
1 anno
5,00%
4,00%
200.000
200.000
6.000
1 anno
3 anni
3%
6%
7.500
50.000
150.000
-5.500
2.000
-1.500
150.000
50.000
3.500
2.000
TIT multipli
e flussi lordi
Filiale A
Margine d’interesse con clientela
Impieghi a tesoreria
Raccolta da tesoreria
Margine d’interesse con tesoreria
Margine d’interesse totale
Filiale B
Margine d’interesse con clientela
Impieghi a tesoreria
Raccolta da tesoreria
Margine d’interesse con tesoreria
Margine d’interesse totale
Tesoreria
Raccolta da filiali
Impieghi a filiali
Margine di interesse con filiali
Banca
Raccolta
Impieghi
Margine di interesse con clientela
Scadenza
Le filiali sono immunizzate e il rischio di interesse è trasferito alla tesoreria
© Resti e Sironi, 2008
9
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
TIT unici e TIT multipli: un esempio
Importo
© Resti e Sironi, 2008
7.500
50.000
150.000
-4.500
3.000
-1.500
150.000
50.000
4.500
3.000
Tasso
2 anni
2 anni
4,5%
4,5%
2 anni
2 anni
4,5%
4,5%
200.000
200.000
0
2 anni
2 anni
4,5%
4,5%
200.000
200.000
6.000
1 anno
3 anni
3%
6%
• Nel caso di un TIT unico
procedere a flussi lordi o
netti conduce allo stesso
risultato (proprio perché
il tasso utilizzato per gli
impieghi e i
finanziamenti fittizi è lo
stesso).
• Questo sistema non
trasferisce
completamente il rischio
di interesse alla tesoreria:
addirittura, nell’esempio,
la tesoreria è
immunizzata mentre
sono le filiali a sopportare
il rischio di interesse.
10
TIT unici
Filiale A
Margine d’interesse con clientela
Impieghi a tesoreria
Raccolta da tesoreria
Margine d’interesse con tesoreria
Margine d’interesse totale
Filiale B
Margine d’interesse con clientela
Impieghi a tesoreria
Raccolta da tesoreria
Margine d’interesse con tesoreria
Margine d’interesse totale
Tesoreria
Raccolta da filiali
Impieghi a filiali
Margine di interesse con filiali
Banca
Raccolta
Impieghi
Margine di interesse con clientela
Scadenza
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
TIT unici e TIT multipli
• Il TIT unico prescelto per le operazioni figurative tra tesoreria e filiali influenza
in modo ingiustificato, i loro risultati economici:
Filiale A
Margine d’interesse con clientela
Raccolta da tesoreria
Margine d’interesse con tesoreria
Margine d’interesse totale
Filiale B
Margine d’interesse con clientela
Impieghi a tesoreria
Margine d’interesse con tesoreria
Margine d’interesse totale
Tesoreria
Raccolta da filiali
Impieghi a filiali
Margine di interesse con filiali
Banca
Raccolta
Impieghi
Margine di interesse con clientela
© Resti e Sironi, 2008
TIT = tasso a 1 anno (4%)
Importo
Scadenza
Tasso
TIT = tasso a 3 anni (5%)
Importo
Scadenza
Tasso
7.500
100.000
-4.000
3.500
7.500
100.000
-5.000
2.500
-1.500
100.000
4.000
2.500
1 anno
4,00%
-1.500
100.000
5.000
3.500
3 anni
5,00%
Nel caso di TIT ad un anno il
rischio di interesse è sopportato
dalla filiale A, con il TIT a 3 anni
dalla filiale B.
3 anni
5,00%
1 anno
4,00%
100.000
100.000
0
1 anno
1 anno
4,00%
4,00%
100.000
100.000
0
3 anni
3 anni
5,00%
5,00%
200.000
200.000
6.000
1 anno
3 anni
3%
6%
200.000
200.000
6.000
1 anno
3 anni
3%
6%
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Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
La determinazione dei tassi interni di trasferimento
I TIT relativi alle operazioni a tasso fisso
• Nel caso delle operazioni a tasso fisso, il TIT viene fissato alla nascita
dell’operazione e rimane costante fino alla sua scadenza.
• Ad esempio, se una filiale concede un mutuo decennale al tasso del 5%, essa riceve
un finanziamento fittizio dalla tesoreria al tasso a 10 anni negoziato nel mercato.
• Se il TIT è pari al 4%, la filiale “blocca” un margine di interesse di un punto
percentuale che remunera i costi di produzione del mutuo e rischio di credito.
Filiale
Mortgage
Debito interno
100.000
100.000
10 anni
5%
10 anni
4%
Tesoreria
Profitto di filiale:
Prestito interno
5.000 – 4.000 = 1.000
100.000
10 anni
5%
4%
© Resti e Sironi, 2008
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Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
La determinazione dei tassi interni di trasferimento
I TIT relativi alle operazioni a tasso variabile
• Nel caso delle operazioni indicizzate, anche il TIT è un tasso variabile.
• Se una filiale concede un mutuo decennale al tasso Euribor + 1,5%, essa riceve un
finanziamento fittizio dalla tesoreria, con la medesima scadenza, al tasso Euribor.
• In questo modo la filiale “blocca” un margine di interesse pari a 150 punti base e
risulta coperta dal rischio di una riduzione dei tassi di mercato.
Filiale
Mutuo
100.000
tasso variabile
Euribor + 1,5%
Debito interno
100,000
tasso variabile
Euribor
Tesoreria
Prestito interno
Profitto di filiale
100.000
1,5% x 100.000 = 1.500
tasso variabile
Euribor
© Resti e Sironi, 2008
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Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
La determinazione dei tassi interni di trasferimento
I TIT relativi alle operazioni indicizzate a tasso amministrato
• Quando il parametro di indicizzazione è un tasso di mercato (ad esempio Libor o
Euribor), determinare il TIT è semplice. I fondi sono facilmente reperibili a quel
tasso nel mercato e la tesoreria può agevolmente coprire il rischio connesso al
finanziamento figurativo.
• Nel caso di indicizzazione a tassi amministrati quali il Repo rate sorgono due
problemi:
1.Non sono disponibili strumenti finanziari per coprire il rischio connesso alle
variazioni di questi tassi
2.Se la copertura avviene con strumenti di mercato, esiste un basis risk
• Nel caso di un mutuo indicizzato al Repo della BCE se il TIT selezionato è il Libor,
il basis risk rimane in capo alla filiale; se invece è Repo + spread il rischio di base è
trasferito alla tesoreria che, comunque, non è detto sia in grado di gestirlo.
© Resti e Sironi, 2008
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Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
La determinazione dei tassi interni di trasferimento
I TIT relativi alle operazioni indicizzate a tasso amministrato
(1) Il rischio di base resta in capo alla filiale
• È importante che i tassi adottati nei
Filiale
Mutuo
Debito interno
100.000
100.000
tasso variabile
tasso variabile
Repo + 4%
Euribor
Tesoreria
0,5%: costi operativi
2,5%: rischio di credito
1,0%: rischio di base
Prestito interno
100.000
tasso variabile
Euribor
• Se il TIT scelto è il libor è necessario
(2) Il rischio di base è trasferito alla Tesoreria
che lo spread applicato al cliente, in
aggiunta al Repo, sia sufficiente per
indennizzare la filiale per il basis risk
Filiale
Mutuo
100.000
tasso variabile
Repo + 4%
Debito interno
100.000
tasso variabile
Repo + 1%
0,5%: costi operativi
2,5%: rischio di credito
1,0%: spread sulla provvista
confronti del cliente e nelle
operazioni tra filiali e tesoreria
creino un corretto sistema di
incentivi rivolto a remunerare l’unità
che si accolla il rischio di base e a
traslare i relativi costi sul cliente.
Tesoreria
Prestito interno
100.000
tasso variabile
Repo + 1%
• Se il TIT è ancorato al Repo è
necessario che la tesoreria richieda
alla filiale uno spread per
compensare il rischio di base.
1,0%: rischio di base
© Resti e Sironi, 2008
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Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
La determinazione dei tassi interni di trasferimento
I TIT relativi alle operazioni con opzioni implicite
• Spesso le operazioni finanziarie negoziate dalle banche incorporano delle opzioni
implicite. I casi più frequenti sono:
 Opzioni di trasformazione da tasso fisso a tasso variabile
 Tasso variabile soggetto ad un limite massimo
 Tasso variabile soggetto ad un limite minimo
 Tasso variabile soggetto ad un limite minimo e massimo
 Opzione di rimborso anticipato
• In simili casi, un efficace trasferimento del rischio di interesse dalle unità operative
alla tesoreria richiede che il sistema dei TIT valorizzi e remuneri tali opzioni.
© Resti e Sironi, 2008
16
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
La determinazione dei tassi interni di trasferimento
Opzioni di trasformazione da tasso fisso a tasso variabile
• La banca attribuisce alla controparte la possibilità di trasformare il tasso fisso in
variabile (o viceversa), come se stesse vendendo una swaption.
Un contratto che dà all’acquirente la facoltà di
avviare con la banca un’operazione di interest
rate swap a condizioni prestabilite
• Esempio:
 Prestito triennale a tasso fisso del 7%.
 Possibilità di trasformare, dopo il primo anno, il tasso da fisso a variabile (dal 7%
a libor+s).
Data
+ 1 anno
+ 2 anni
+ 3 anni
Interessi sul
prestito
-7%
-7%
-7%
© Resti e Sironi, 2008
Flussi da Interest Rate Swap (da
esercizio della swaption)
(non disponibile)
+7%
-(Libor+s)
+7%
-(Libor+s)
Flussi netti finali
-7%
-(Libor+s)
-(Libor+s)
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Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
La determinazione dei tassi interni di trasferimento
Opzioni di trasformazione da tasso fisso a tasso variabile
• È necessario che la filiale acquisti dalla tesoreria un’opzione identica a quella che
ha venduto al cliente. La tesoreria deciderà se coprirsi acquistando sul mercato
una swaption equivalente a quella che ha venduto.
Tesoreria
Costi
Interessi passivi
Ricavi
Interessi attivi
5%
[Valore della
swaption
1000 euro]
sul
mercato
5%
Valore della
swaption
1000 euro
internal deal
Filiale
Costi
Interessi passivi
5%
Ricavi
Interessi attivi
7%
Valore della
swaption
1000 euro
dal
cliente
© Resti e Sironi, 2008
18
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
La determinazione dei tassi interni di trasferimento
Tasso variabile soggetto ad un limite massimo
• La banca finanzia un cliente a tasso variabile, fissando nel contempo un valore
massimo M di tale tasso. È come se vendesse al cliente un interest rate cap.
Il cap è un contratto composto da più opzioni, ognuna
delle quali consente di scambiare un pagamento
futuro a tasso variabile (quello relativo al primo anno,
quello relativo al secondo anno e così via) con una
cedola fissa parametrata a M. Il suo valore è dato dalla
somma del valore delle singole opzioni
• L’opzione che la filiale attribuisce (implicitamente) al debitore deve essere pagata
da quest’ultimo alla stipula del contratto o rateizzata ed inglobata nel tasso.
• Il cap che la filiale vende al cliente deve essere figurativamente acquistato dalla
tesoreria.
© Resti e Sironi, 2008
19
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
La determinazione dei tassi interni di trasferimento
Tasso variabile soggetto ad un limite minimo
• La banca finanzia un cliente a tasso variabile e, per ridurre lo spread s richiesto,
concorda un valore minimo m del tasso di indebitamento. È come se la banca
acquistasse dal cliente un interest rate floor.
Tesoreria.
• Il cliente pagherà uno
Costi
Ricavi
spread pari a s-x, cioè
Interessi passivi
Interessi attivi
Libor
Libor
inferiore allo spread s che
gli sarebbe stato praticato
Valore del floor
Valore del floor
in assenza di un limite
x%
x%
minimo di tasso.
• Per accentrare il rischio di
Filiale
tasso, il floor deve essere
sul mercato
Costi
Ricavi
figurativamente rivenduto
Interessi passivi
Interessi attivi
Libor
Libor + s%
dalla filiale alla tesoreria,
Valore del floor
Valore del floor
che può eventualmente
x%
x%
cederlo sul mercato.
© Resti e Sironi, 2008
con il cliente
20
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
La determinazione dei tassi interni di trasferimento
Tasso variabile soggetto ad un limite minimo e massimo
• La banca finanzia un cliente a tasso variabile fissando sia un valore massimo M
che un valore minimo m del tasso. È come se stesse vendendo al cliente un cap ed
acquistando da quest’ultimo un floor.
• Il debitore deve pagare un premio per l’acquisto del cap e ricevere un premio per
la vendita del floor. Il livello dei premi dipende dal valore di M e m rispetto ai tassi
correnti di mercato.
• Il premio complessivo rappresenta il valore di un interest rate collar, cioè di un
contratto dato dalla combinazione di un cap e di un floor sullo stesso prestito.
• Il collar che la filiale vende al cliente deve essere poi figurativamente riacquistato
dalla tesoreria.
• Se il tasso Libor fosse inferiore ad m, il debitore dovrebbe comunque pagare m; la
filiale dovrebbe retrocedere la differenza tra m e il tasso di mercato alla tesoreria.
Se invece il tasso Libor fosse superiore ad M, il cliente pagherebbe solo M, ma la
filiale otterrebbe dalla tesoreria la differenza tra tasso di mercato e M.
© Resti e Sironi, 2008
21
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
La determinazione dei tassi interni di trasferimento
Opzione di rimborso anticipato
• La banca attribuisce al cliente la facoltà di rimborsare un debito prima della
scadenza. È come se la banca concedesse una call sul debito precedentemente
contratto.
• Occorre attribuire un valore a tale opzione ed assicurarsi che tale valore sia
compreso nel tasso che il cliente paga alla filiale, che acquista un’identica opzione
dalla tesoreria.
Esempio:
 Finanziamento a un tasso fisso dell’8%.
 Possibilità di rimborsare il prestito anticipatamente.
 La banca chiede inoltre alla controparte il pagamento anticipato di questa facoltà
di rimborso (per ipotesi, 500 euro).
© Resti e Sironi, 2008
22
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
La determinazione dei tassi interni di trasferimento
Opzione di rimborso anticipato
Tesoreria
Costi
Interessi passivi
6%
Ricavi
Interessi attivi
Prima dell’esercizio dell’opzione
TIT: 6%
Valore della call
500 euro
sul
mercato
internal deal
Filiale
Costi
Interessi passivi
TIT: 6%
Valore della call
500 euro
Ricavi
Interessi
attivi
TIT + s:
6% + 2% = 8%
dal
cliente
© Resti e Sironi, 2008
23
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
La determinazione dei tassi interni di trasferimento
Opzione di rimborso anticipato
Il costo del denaro scende al
5%: esercizio dell’opzione da
parte del cliente e da parte
della filiale verso la tesoreria
Tesoreria
Attivo
Passivo
Prestito interno
6%
Raccolta
6%
Prestito interno
5%
sul
mercato
internal deals
Filiale
Attivo
Prestito a clientela
6%+2%
Prestito a clientela
5%+2%
Passivo
Debito interno
6%
Debito interno
5%
con
clientela
© Resti e Sironi, 2008
24
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
Le caratteristiche ideali di un sistema di TIT/1
1.
2.
3.
Il sistema dovrebbe garantire che variazioni nella redditività delle filiali siano
riconducibili al solo rischio di credito;
esso deve proteggere le unità operative periferiche (filiali) dal rischio di
variazioni dei tassi di interesse;
il sistema deve proteggere le unità operative periferiche dai rischi connessi alle
opzioni implicite;
Il sistema deve prevedere tassi differenziati per scadenza (TIT multipli);
il sistema deve funzionare a flussi lordi;
4.
5.
6. la
7.
8.
sommatoria dei profitti delle singole unità operative deve coincidere con il
profitto complessivo della banca;
il sistema dei TIT deve essere arbitrage-free, nel senso che le unità operative
non devono essere in grado effettuare arbitraggi “contro” la tesoreria;
in linea di principio, i TIT devono essere tassi di mercato, effettivamente
negoziabili da parte della tesoreria; un’eccezione può esistere nel caso di
operazioni a tasso amministrato;
© Resti e Sironi, 2008
25
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
Le caratteristiche ideali di un sistema di TIT/2
Normalmente i sistemi di TIT adottati dalle grandi banche rispettano altre due
condizioni (di cui, per semplicità, non si è tenuto conto negli esempi presentati in
questo capitolo):
9. i
TIT devono essere diversi per le operazioni di raccolta e di impiego. I TIT
relativi al finanziamento figurativo delle operazioni di impiego devono essere
tassi “lettera”, mentre i TIT relativi all’impiego figurativo della raccolta devono
essere tassi “denaro”; sono questi infatti i tassi a cui la tesoreria può negoziare le
operazioni necessarie per l’eventuale copertura del rischio d’interesse;
10.è
infine opportuno assegnare TIT specifici per ogni singolo cash flow delle
posizioni in essere. Ogni singola operazione di raccolta/impiego deve cioè essere
“frazionata” in tante operazioni zero coupon per quanti sono i flussi
dell’operazione stessa e a ciascuna operazione va applicato un tasso di
trasferimento specifico.
© Resti e Sironi, 2008
26
Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
Esercizi/1
1. Considerate le seguenti affermazioni: “i sistemi di tassi interni di trasferimento
basati su un unico tasso per tutte le scadenze…”:
I.
… sono errati perché i trasferimenti avvengono a tassi diversi da quelli di
mercato;
II. … sono corretti perché i trasferimenti di fondi interni non comportano
rischio di credito, dunque non c’è bisogno di aggiungere un premio al rischio
diverso in funzione delle diverse scadenze;
III. … sono errati perché sono equivalenti ad un sistema dove solo i saldi netti
vengono trasferiti tra le filiali e la Tesoreria;
IV. … sono errati perché parte del rischio di tasso resta alle filiali.
Con quali di esse siete d’accordo?
a) Solo la II;
b) Sia la I che la IV;
c) Tutte tranne la II;
d) Sia la III che la IV.
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Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
Esercizi/2
2.
Una banca ha due filiali, A e B. La filiale A ha 100 milioni di euro in depositi a
un anno, al tasso fisso del 1,5%, e 40 milioni di euro di prestiti a tasso fisso a tre
anni, al 5%. La filiale B ha 100 milioni di euro di prestiti a tasso fisso a tre anni
al 5% e 80 milioni di depositi a 6 mesi al tasso del 1%. I tassi di mercato a 6
mesi, 1 anno e 3 anni sono il 2%, 3% e 4%. Il tasso di mercato overnight
(operazioni a un giorno) è al 1%.
Calcolate il repricing gap (maturity adjusted) a un anno ed i profitti annuali
attesi delle due filiali (nell’ipotesi che non vi siano variazioni nei tassi di
mercato e che le operazioni in scadenza possano essere rinnovate a condizioni
invariate), sulla base delle seguenti ipotesi alternative:
a. Ogni filiale finanzia o investe il proprio sbilancio netto (tra attività e passività
b.
c.
con clientela) sul mercato dei fondi overnight;
Ogni filiale finanzia o investe il proprio sbilancio netto (tra attività e passività
con clientela) con operazioni fittizie a un anno con la tesoreria;
La banca dispone di un sistema di TIT a flussi lordi a tassi di mercato.
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Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
Esercizi/2
Supponete infine di essere il direttore della filiale B e che il vostro compenso
dipenda dai profitti netti della vostra filiale. Quale soluzione, tra a., b. e c.,
preferireste se vi attendeste tassi stabili? Per quale motivo la vostra scelta
potrebbe essere criticata?
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Rischio e valore nelle banche
I tassi interni di trasferimento
Esercizi/3
3. Una filiale emette un prestito a 10 anni a tasso variabile al Libor + 1%. Il debitore
può convertirlo in un prestito a tasso fisso dopo cinque anni, ed inoltre può
rimborsare anticipatamente il debito residuo dopo otto anni. Se la banca utilizza
un sistema di TIT completo e corretto, la filiale dovrebbe…
a) Comprare dalla tesoreria una swaption a 5 anni e una call a 8 anni sul debito
residuo;
b) Comprare dalla tesoreria una swaption a 5 anni e vendere alla tesoreria una
call a 8 anni sul debito residuo;
c) Vendere alla tesoreria una swaption a 5 anni e una call a 8 anni sul debito
residuo;
d) Vendere alla tesoreria una swaption a 5 anni e comprare dalla tesoreria una
call a 8 anni sul debito residuo.
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