A colpi di remo sulla via del marmo del Lago Maggiore

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IL LAGO MAGGIORE
COME VIA D’ACQUA
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Locarno
Da Locarno a Milano su acqua,
passando per Verbania, punto
di partenza della vogata storica
sulle tracce della via del marmo
tra
parentesi
Cannobio
Verbania
L’iniziativa
Arona
Sesto Calende
Tici
Francesco Rusconi Clerici -. Ce
ne faremo una ragione e ne approfitteremo per prendere il tè in
una villa del Cinquecento e visitare altri luoghi di interesse stori-
co e culturale. Per il pernottamento, invece, saremo ospiti di
un antico convento completamente ristrutturato e non mancheranno naturalmente anche le
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visite a trattorie particolari o ai
pescatori professionisti che incontreremo strada facendo”.
Il tutto con l’obiettivo di raggiungere Milano e consegnare i
prodotti agricoli e alimentari della regione del Lago Maggiore alle
autorità che attenderanno l’arrivo della “delegazione”. “Mi sembra un bel messaggio, che coin-
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Milano
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de
volge naturalmente anche il
Canton Ticino - conclude Rusconi Clerici -. Perché il nostro è il
comune messaggio del Lago
Maggiore”.
m.s.
Le tappe
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Quarantacinque
appassionati a
forza di braccia
verso la capitale
della Lombardia
niere ciascuna. “Le definiamo
barche vichinghe, anche se in realtà sono finlandesi - precisa Rusconi Clerici, grande esperto di
barche a remi sui laghi, tanto da
aver recentemente pubblicato
un volume, ‘Le barche del Lago
Maggiore’, interamente dedicato
all’argomento -. In gergo si chiamano ‘Church boat’, cioè barche
da chiesa, perché le famiglie nel
1700 le utilizzavano per andare
in chiesa. Ed ogni famiglia era
proprietaria di un remo, proprio
come era tradizione anche per i
banchi negli edifici di culto. Sono
barche semplici da condurre,
con una stazza di 300 chili, divertenti e anche veloci quando i rematori prendono il ritmo. Si possono raggiungere i 10-12 chilometri orari”.
Sport, storia, cultura e gastronomia, insomma, si fondono in
un tutt’uno sulle acque del Verbano, prima e - via via - attraverso il fiume Ticino fino ai Navigli
milanesi. “Solitamente trasportavamo un blocchetto di marmo
delle cave di Candoglia quale
simbolo della vogata - aggiunge
ancora Rusconi Clerici -. Ma per
il 2014 abbiamo pensato ad una
novità. Siccome ci stiamo avvicinando all’Expo e visto che il tema
centrale dell’Esposizione mondiale sarà l’alimentazione, abbiamo pensato di portare a bordo
una serie di prodotti locali. Quindi porteremo a Milano, invece
delle pietre, i limoni di Cannero,
l’olio di Pallanza, il missoltino dei
pescatori del lago e i prosciutti
dell’Ossola”.
Una due giorni che prevede
però anche qualche difficoltà
tecnica nel superamento di alcune zone in cui la “via d’acqua”
ancora non è completa. Ma l’organizzatore la prende con filosofia. “Il percorso sarà comunque
completo, anche se è vero, che
dovremo tirare in secca le barche
in una tratta, altrimenti ci vorrebbe almeno un giorno in più di
navigazione - spiega ancora
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Una vogata storica lungo la
rotta delle pietre usate per
costruire il Duomo di Milano
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on la forza delle
braccia e dei remi
dalle acque del
Lago Maggiore fin
sotto le guglie del
Duomo di Milano. Sulle rotta dei
blocchi di marmo che partivano
dalle cave affacciate sul Verbano
per costruire uno dei simboli
della capitale lombarda. È una
regata simbolica e dai chiari riferimenti storici quella che andrà
in scena per la quarta volta, il
prossimo 24 e 25 maggio, con
partenza da Pallanza e che coinvolgerà 45 vogatori. “Di cui almeno uno sarà svizzero, perché è
una tradizione - spiega al Caffè
Francesco Rusconi Clerici, storico promotore di “Viacolmarmo”
-. Il Lago Maggiore va infatti visto
come entità che unisce, soprattutto culturalmente. E, infatti, tra
i contenuti della due giorni verso
Milano ci sono occasioni gastronomiche, sociali e culturali accanto allo sforzo del vogare”.
Le due principali imbarcazioni di “Viacolmarmo” accoglieranno in totale 32 persone, 14
vogatori, un prodiere e un timo-
no
A colpi di remo
sulla via del marmo
del Lago Maggiore
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LA PARTENZA
I 45 vogatori
suddivisi in
diverse barche
prendono il via
da Pallanza, per
solcare la parte
bassa del Lago
Maggiore.
IL TICINO
Sul fiume Ticino
si svolge una
seconda parte
del viaggio di
due giorni verso
Milano dei
vogatori.
I PRODOTTI
Invece del
marmo, a
bordo delle
imbarcazioni
in occasione
di Expo 2015,
prodotti locali
della regione.
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LE DIFFICOLTÀ
Sul percorso
i vogatori
troveranno
però anche
delle difficoltà
e dovranno
tirare in secca
le barche
I NAVIGLI
Avvicinandosi
a Milano,
le barche
imboccano i
navigli milanesi,
dove la
navigazione è
rapida e facile
IL DUOMO
La tappa finale
del viaggio
prevede l’arrivo
al Duomo,
costruito
proprio con i
marmi delle
cave sul Lago
IL MESSAGGIO
La presenza di
ticinesi e
svizzeri sulle
barche
sottolinea un
messaggio di
unità del Lago
Maggiore