scarica il pdf

Il Ministero dell’Ambiente, l’estate scorsa, ha disposto, dietro richiesta svizzera, nei confronti
del Consorzio del Ticino, Ente gestore della traversa della Miorina, con la quale ha
imposto di applicare la vigente regola di gestione e quindi di mantenere il livello del lago
Maggiore a +1.00 m sullo zero idrometrico di Sesto Calende.
Le variazioni del livello del lago nei periodi di regolazione sono contenute entro i limiti
definiti dagli atti della Concessione: quello inferiore, fisso, è pari a -0.50 m rispetto allo zero
dell’idrometro di Sesto, mentre quello superiore varia durante l’anno, in ragione della
variazione stagionale degli afflussi e del rischio di piene: +1.00 m dal 1° marzo al 31 ottobre;
+1.50 m dal 1° novembre alla fine di febbraio.
Dal 2009 il Consorzio ha avviato una sperimentazione del deflusso minimo vitale (DMV)
sul fiume Ticino sub-lacuale, definita in un “Protocollo di intesa” sottoscritto dalle Regioni
Lombardia e Piemonte, le Province di Novara, Varese, Milano e Pavia, il Consorzio Parco
Lombardo della Valle del Ticino, l’Ente gestore del Parco del Ticino Piemontese e Lago
Maggiore e il già citato Consorzio del Ticino. Nel protocollo si legge che “il Consorzio del
Ticino…provvede a coordinare e disciplinare l’esercizio delle utilizzazioni dell’acqua disponibile
nell’interesse generale e nel rispetto delle disposizioni contenute nei disciplinari di concessione”.
Il programma di sperimentazione, però, per poter essere realizzato, ha chiaramente
comportato in questi anni la necessità di applicare regole di gestione del deflusso dal lago
Maggiore diverse da quelle previste dall’Accordo Italo-Svizzero del 1940, aggiornato nel 1945.
Infatti, per poter garantire un DMV di 18 m3/s nella stagione estiva, per poter soddisfare tutte
le richieste irrigue e poter fronteggiare periodi di siccità è stato mantenuto costante il livello
del lago Maggiore a +1.50 m sullo zero idrometrico. Ciò ha permesso di avere a disposizione
un maggiore invaso, utile a sopperire le mancanze delle utenze irrigue e a garantire un DMV in
grado di migliorare l’ecosistema fluviale, come è emerso dai primi risultati ottenuti.
Parallelamente, il Consorzio del Ticino nel 2012 ha fatto richiesta al Ministero dell’Ambiente
di adottare in modo sperimentale una variazione progressiva del livello di massima
regolazione del lago Maggiore nel periodo 15 marzo – 15 settembre, portandolo a +1.50 m
sullo zero di Sesto Calende, e di valutarne via via gli effetti.
L’iter autorizzativo non si è ancora concluso a seguito di sette Conferenze di servizi che
vedono coinvolti il Ministero dell’Ambiente, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il
Consorzio del Ticino, l’Autorità di Bacino del fiume Po, l’ARPA Piemonte e le Regioni
Lombardia e Piemonte.
Gli aspetti positivi della nuova regolazione sono ampiamente dimostrati dal Consorzio sia con
i risultati di buone condizioni ecologiche ottenuti dalla sperimentazione sul DMV, che ha
conseguentemente innalzato il livello a +1.50 m garantendo il pieno soddisfacimento delle
utenze irrigue e le maggiori portate minime, sia dalle pubblicazioni che risalgono agli anni ’50
a cura del prof. De Marchi che rendono disponibili i risultati degli effetti dell’elevamento del
limite superiore della regolazione in termini di maggiori volumi di risorsa idrica, delle
ripercussioni sull’entità e decorso delle piene del lago e del fiume e sulle tenute dei livelli
lacuali.
Inoltre, bisogna ricordare che nel periodo invernale è già autorizzato il livello del lago a +1.50
m e non sono mai sorti problemi inerenti eventuali rigurgiti di reti fognarie, attracchi dei
natanti, di riduzione dell’estensione di tratti di spiagge lacustri (le concessioni riguardano
solo i tratti oltre i +2.0 m) e in presenza di eventi di piena.
Però in Svizzera, a Locarno, in occasione di alcuni eventi di piena eccezionali dei rii tributari
del lago Maggiore (tra cui la Maggia-Melezza e Verzasca) nella piazza si è avuta presenza di
acqua che il lago non riusciva a smaltire per il suo livello già elevato, ma si tratta di qualcosa
legato ad eventi eccezionali. In generale quindi problemi ci potrebbero essere a monte e a
valle per i soli eventi di piena (a monte con i 0,5 m in più del lago) o periodi di secca
eccezionali (a valle con 0,5m in meno), cosa che non si sa ancora bene come modellizzare.
Quindi, da parte delle Autorità presenti al tavolo decisionale sono scaturite una serie di
richieste in merito ai contenuti dettagliati del programma di sperimentazione e alla
considerazione degli aspetti ambientali, antropici, climatici e atmosferici alla luce di fenomeni
estremi, poiché le condizioni climatiche degli ultimi decenni sono notevolmente cambiate. Un
obiettivo fondamentale della proposta dovrebbe consistere nella presentazione della gamma
delle diverse situazioni eccezionali, ottenuta attraverso simulazioni modellistiche, per fornire
al decisore la conoscenza e la consapevolezza degli effetti dell’eventuale modifica della regola
di gestione del lago in occasione di eventi di piena.
Tutti i risultati presentati e le osservazioni fatte sono condivisibili da un punto di vista
tecnico e procedurale, però in periodi siccitosi questa differenza di mezzo metro può essere
molto importante sugli habitat acquatici, ma non bisogna dimenticare che la diga della
Miorina dovrà obbligatoriamente rilasciare per legge il DMV sul valore stabilito e quindi
l’acqua in meno se la contenderanno coloro che gravitano sui canali che derivano l’acqua dal
Ticino dal Villoresi (soglia di Panperduto), ovvero agricoltori, centrali idroelettriche e altri che
spingeranno politicamente per recuperarla sul DMV.
Il Ministero dell’Ambiente assicura di essere impegnato a trovare una soluzione
soddisfacente per le due sponde del lago, il Consiglio di Gestione del Consorzio del Ticino,
però, ha deciso di “dare mandato al vicepresidente, Luigi Duse, e al Direttore, Claudio Peja, di
tutelare il Parco del Ticino da eventuali danni all’ecosistema fluviale che la scelta del Ministero
potrebbe causare, anche con iniziative legali”.
Si spera che si possa arrivare il prima possibile ad una decisione condivisa dato che le
condizioni per poter migliorare lo stato ecologico del Ticino, soddisfare le utenze di valle ed
evitare problemi a monte ci sono tutte. Manca probabilmente una volontà politica che rischia
di creare un problema sia all’economia della valle che all’assetto ambientale di tutto il
territorio coinvolto.