resoconto stenografico

Atti
— 4129 —
Parlamentari
LEGISLATURA
XXIV -
l
a
SESSIONE
-
Camera dei
DISCUSSIONI
- TORNATA DEL
1 3 GIUGNO
Deputati
1914
xov.
TORNATA DI SABATO 13 GIUGNO 1914
P R E S I D E N Z A D E L V I C E P R E S I D E N T E C APPELLI
INDI
D E L P R E S I D E N T E MARCORA.
I N D I C E .
Voto di plauso ai ferrovieri
Pag. 4130
GALLENGA
VISOCCHI,
4130
sottosegretario
di Stato
Congedi
4130
4130
Commemorazione dell'ex deputato Giovanni
Battista Mandruzzato
4130
APPIANI .
RUBINI, ministro
PRESIDENTE
4130
. . 4131
4131
Disegni di legge {Presentazione) :
: Variazioni nel bilancio degli affari
esteri
4131
— Variazioni nel bilancio dell'istruzione pubblica
4131
— Consolidamento del debito vitalizio dello Stato. 4131
— Bilancio della Somalia italiana
4131
— Esercizio provvisorio dei bilanci
4131
DANEO : Proroga dei termini fissati dall'articolo 32 della legge 19 luglio 1909 . . . . 4131
RUBINI
-Risposte scritte ad interrogazioni :
COMANDINI: I n s e g n a n t i d i V i z z i n i
4132
LEONE: Stazione ferroviaria di Termoli. . . . 4132
MAGLI ANO : Domanda di grazia degli ergastolani . . . . . . . . .
4133
NUVOLONI: P e n n a t a d i B u s s a n a
4134
Interrogazioni :
Procedimento penale contro un giornale ebdomadario dì Messina :
CHIMIENTI, sottosegretario di Stato
4134
TOSCANO
4135
Serrata degli armatori in Genova :
BATTAGLIERI, sottosegretario di Stato.
CAVAGNARI.
. . 4135-38
4136
Competenze accessorie pei ferrovieri :
VISOCCHI, sottosegretario di Stato
NAVA CESARE
4138
4138
Kinvio d'interrogazioni
4135-38
325
Verificazione di poteri (Convalidazione) :
Elezione non contestabile del collegio di Mirabella Eclano (Petrillo)
Pag. 4139-40
Elezione contestata del collegio di Oleggio (Sarfatti)
4140
Proposta Gambarotta di rinnovare i l ballottaggio. 4 1 4 0
GAMBAROTTA.
4140
MUSATTI
4144
TURATI
4144
ROMANIN-JACUR, vice-presidente della Giunta
per le elesioni
relatore
Votazione segreta (Rislittamento) :
BERTI,
4149
4149
Ordine del giorno del deputato Gambarotta . . . .
4158
La proposta del deputato Gambarotta è approvata. 4 1 5 8
DANEO, ministro
.
4151
TURATI . . . . . . . . . . . . . . . . . .
415.1
Proposte di legge (Svolgimento) :
Contratto d'impiego privato
ORLANDO V . E
MARANGONI
CAVASOLA, ministro
4152
4152
4156
4156
Divisione del comune di Santo Stefano d'Aveto. 4156
CAVAGNARI
MARTINI, ministro
4157
4157
Disegno di legge (.Approvazione) :
Modificazione dell'andamento della strada provinciale di cui al n. 165, dell'elenco 3°,
allegato alla tabella B, annessa alla legge
23 luglio 1881, n. 333
4158
CIUFFELLI, ministro
4158
Disegni di legge (Presentazione) :
RAVA : Conversione a perpetuità della concessione d'acqua dal fiume Adda in territorio
di Marzano
4152
— Costruzione di un edificio per la cura gratuita in Bagni di Montecatini
4152
RICCIO : Costruzione di edifici postali e telegrafici
4158
Relazioni (Presentazione) :
VALENZANI : Domanda di autorizzazione a procedere contro il deputato Migìioli
4139
LEONE : Modificazioni alle disposizioni di legge
concernenti gli uscieri di conciliazione, . . 4152
Atti
— 4130 —
Parlamentari
LEGISLATURA
XXIV
-
I
a
SESSIONE
-
DISCUSSIONI
Camera
-
TORNATA
DEL
13
dei
GIUGNO
Deputati
1914
Vada ad essi il saluto della Camera: ma
nel tempo stesso sia detto qui che tanto*
più incombe alla Camera il dovere di sottoporsi a qualunque sacrifizio e molestia
4152
per non interrompere i propri lavori prima
di avere approvato i provvedimenti a fa4152
vore dei ferrovieri, mantenendo così l'impegno solennemente assunto dal Governo
di fronte al Parlamento ed al Paese. (Vi4152
vissime approvazioni
— Applausi — Congra4152
tulazioni).
VISOCCHI, sottosegretario
di Stato per i
lavori
pubblici.
Chiedo
di
parlare.
4158
P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.
VISOCCHI, sottosegretario
di Stato per f
4160
lavori pubblici. Il Governo si associa alle
VALVASSORI-PERONI
4160
parole pronunziate dall'onorevole Gallenga.
SCIALOJA
4166
Malgrado i ripetuti inviti allo sciopero, riI n t e r ogazioni :
Sulle agitazioni in varie città d'Italia :
volti dalla Direzione del Sindacato, resiSALANDRA, presidente del Consiglio. . . . 4 1 7 5 - 7 7
dente ad Ancona, il personale ferroviario
PORNARI
4176
in grandissima parte è rimasto al lavoro
BASAGLIA . . . .
4178
assicurando così la continuità di un servizio
MONTI-GUARN IERI
4178
tanto necessario alla economia nazionale.
Osservazioni e proposte:
È fermo proposito del Governo, e si
Lavori parlamentari :
augura
di avere in ciò consenziente la CaPRESIDENTE
4181
mera, che sia discusso al più presto il diLOMBARDI .
4181
G I U F F E L L T , ministro.
4181
segno di legge che importa disposizioni per
il personale delle Ferrovie di S t a t o , e così
il Parlamento terrà fede all'impegno asL a seduta comincia alle 14.5.
sunto, e la classe dei ferrovieri, che oggi,
nella grande maggioranza, col suo fermo
M I A R I , segretario, legge il processo vercontegno, ha lodevolmente compiuto il probale della seduta precedente.
prio dovere, potrà conseguire quei miglioj ramenti economici e morali che sono stati
Osservazioni sul processo verbale.
promessi. (Vive approvazioni
— Applausi).,
P R E S I D E N T E . Non essendovi altre osG A L L E N G A . Chiedo di parlare.
servazioni s'intenderà approvato il proP R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.
cesso verbale della tornata di ieri.
G A L L E N G A . Ieri in fine di seduta, parlandosi dei luttuosi avvenimenti di questi
(È
approvato).
giorni, da varie parti della Camera e dal
presidente del Consiglio furono fatte invoCongedi.
cazioni alla tranquillità ed alla pacificazione
degli animi.
P R E S I D E N T E . Hanno chiesto congedi,,
F u ricordato molto opportunamente coper motivi di famiglia, l'onorevole Giulio
me l'Italia non sia stata esposta a maggiori
Alessio, di giorni 8 ; per motivi di salute,
dolori e a lutti più gravi per la temperanza
l'onorevole Dentice, di giorni 5 ; e per ufdi molti a cui spettava la responsabilità
ficio pubblico, l'onorevole Giacobone, didella tutela dell'ordine pubblico. Ma a me
giorni 3.
pare che sia stato dimenticato un doveroso
(Sono
conceduti).
saluto a una classe veramente benemerita,
cne col suo contegno ha reso meno gravi
i fatti che abbiamo deplorato e ha reso
Commemorazione.
più facile la pacificazione: intendo parlare
della classe dei ferrovieri, i quali hanno
A P P I A N I . Chiedo di parlare.
resistito a ogni proposta di sciopero, che
P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.
avrebbe avuto conseguenze che non esito
A P P I A N I . Breve malattia ha t r a s c i a chiamare, nel momento presente, vera- ! nato rapidamente alla tomba Giovanni
mente dolorose.
{Approvazioni),
1 Battista Mandruzzato. Permettetemi, ono-
: Variazioni nel bilancio dell'interno.
Conversione in legge dei Regi decreti riguardanti il trattamento degli spiriti
— Conversione in legge del Regio decreto che
apporta modificazioni al regime fiscale degli spiriti
— Conversione in legge del Regio decreto che
modifica per alcuni prodotti del monopolio
dei tabacchi il prezzo massimo
— Provvedimenti straordinari a favore della Sardegna
G ALLIMI : Aggregazione del comune di Montecreto al mandamento di Fanano, sezione
di Sestola
D i s e g n o di legge (,Seguito della discussione) :
Provvedimenti tributari
CAO-PINNA
GARGANO:
Pag.
4152
!
Atti Parlamentari
LEGISLATUR V XXIV -
— 4131 —
l
a
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
revoli colleghi, di dire poche parole in memoria di lui.
Giovanni BattistaMandruzzato che ebbe
il vanto di presiedere il Governo provvisorio di Treviso prima dell'ingresso delle
truppe italiane in quella città, della quale
fu poi rappresentante politico nella X I legislatura, e sindaco per diciotto anni, non
mancò di dare impulso alla città stessa.
Egli fu cittadino egregio e patriota di gran
cuore ; ed alla sua memoria s'inchinano riverenti amici ed avversari.
Una vera legione di popolo accompagnò
all'ultima dimora la salma dell'estinto, la
cui memoria rimarrà incancellabile nell'animo di quanti ebbero la fortuna di avvicinarlo e di conoscerlo.
Propongo che siano inviate le condoglianze della Camera alla famiglia del compianto uomo ed alla città di Treviso ( A p provazioni').
RUBINI, ministro del tesoro. Chiedo di
parlare.
P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.
R U B I N I , ministro del tesoro. A nome
del Governo mi associo alle nobili parole
testé pronunciate dall'onorevole Appiani
in onore del compianto cittadino Giovanni
Battista Mandruzzato, che per tanti anni
fu a capo della sua Treviso, e che nell'undicesima legislatura fece parte di quest'Assemblea.
Il nome di lui sarà sempre ricordato ed
onorato come quello di un uomo che t u t t a
la sua nobile esistenza dedicò al bene della
Patria. (Approvazioni).
P R E S I D E N T E . La Camera invia un saluto reverente alla memoria dell'onorevole
Giovanni Battista Mandruzzato, che fu
cittadino esemplare e patriota insigne. {Approvazioni).
L'onorevole Appiani propone che siano
inviate le condoglianze della Camera alla
famiglia dell'estinto ed alla città di Treviso.
Pongo a partito questa proposta.
(È approvata).
Presentazione di disegni di legge.
P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare
l'onorevole ministro del tesoro.
RUBINI, ministro del tesoro. Mi onoro
di presentare alla Camera i seguenti disegni di legge :
Maggiori assegnazioni e diminuzioni di
stanziamento su taluni capitoli dello stato
di previsione della spesa del Ministero de-
Camera dei Deputati
TORNATA. DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4
gli affari esteri per l'esercizio finanziario
1913-14, affidati in gestione al Ministero
delle colonie.
Maggiori e nuove assegnazioni su taluni capitoli dello stato di previsione della
spesa del Ministero dell'istruzione pubblica
per l'esercizio finanziario 1913-14 per provvedere al saldo di spese residue.
Consolidamento del debito vitalizio
dello Stato.
Stati di previsione dell'entrata e della
spesa della Somalia italiana per l'esercizio
1914-15.
Autorizzazione ad esercitare in via
provvisoria gli stati di previsione dell' ent r a t a e della spesa per l'esercizio finanziario 1914-15 che non fossero tradotti in legge
entro il 30 giugno 1914.
Chiedo che questi disegni di legge siano
inviati alla Giunta del bilancio e che, l'ultimo, sia dichiarato urgente.
P R E S I D E N T E . Do atto all'onorevole
ministro del tesoro della presentazione dei
seguenti disegni di legge :
Maggiori assegnazioni e diminuzioni di
stanziamento su taluni capitoli dello stato
di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'esercizio finanziario
1913-14, affidati in gestione al Ministero delle
colonie.
Maggiori e nuove assegnazioni su taluni capitoli dello stato di previsione della
spesa del Ministero dell'istruzione pubblica
per l'esercizio finanziario 1913-14, per provvedere al saldo di spese residue.
Consolidamento del debito vitalizio
dello Stato.
Stati di previsione dell'entrata e della
spesa della Somalia italiana per l'esercizio
finanziario 1914-15.
Autorizzazione ad esercitare in via
provvisoria gli stati di previsione dell'ent r a t a e della spesa per l'esercizio finanziario
1914-15 che non fossero tradotti in legge
entro il 30 giugno 1914.
L'onorevole ministro chiede che questi
disegni di legge siano rinviati alla Giunta
generale del bilancio, e che l'ultimo sia dichiarato urgente.
Non essendovi osservazioni in contrario,
così rimarrà stabilito.
(Così è stabilito).
Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro per la pubblica istruzione.
DANEO, ministro dell' istruzione pubblica.
Mi onoro di presentare alla Camera un
disegno di legge: Proroga dei termini fìssati
Atti Parlamentari
LEGISLATURA X X I V -
— 4132 —
la
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
dall'articolo 32 della legge 19 luglio 1909,
n. 496.
Chiedo che questo disegno di legge sia
inviato alla Giunta del bilancio.
P B E S I D E N T E . Do atto all'onorevole
ministro della presentazione del disegno di
legge : Proroga dei termini fìssati dall'articolo 32 della legge 19 luglio 1909, n. 496.
L'onorevole ministro chiede che questo
disegno di legge sia inviato alla Giunta del
bilancio.
Se non vi sono osservazioni in contrario
così rimarrà stabilito.
(Così è
stabilito).
Interrogazioni.
P R E S I D E N T E . L'ordine giorno reca le
interrogazioni.
L'onorevole sottosegretario di S t a t o per
la pubblica istruzione, annuncia di aver
dato risposta scritta alla interrogazione presentata dal deputato Comandini « sulle ragioni per le quali si ritarda da più mesi il
pagamento degli stipendi ad alcuni insegnanti di Vizzini.
R I S P O S T A S C R I T T A . — « I l comune di
Vizzini è t r a quelli che spesso non pagano
gli stipendi ai maestri elementari.
« Per tale ragione il prefetto di Catania
è stato costretto, in seguito a premure di
questo Ministero, a far anticipare dalla
cassa provinciale, in base all'articolo 68
della legge 15 luglio 1906, n. 383, ai maestri
suddetti la rilevante somma di lire 54,001,33
per stipendi loro non corrisposti dal comune.
« I n conto del citato credito il Ministero
ha potuto sinora versare all'Amministrazione provinciale di Catania lire 42,845.32
mediante i contributi scolastici liquidati in
favore del comune a tutto l'anno 1913.
« Ora gl'insegnanti, che nel marzo scorso,
ottennero dalla provincia un'anticipazione
di lire 11,156.01 per stipendi di dicembre 1913
e gennaio 1914 non pagati dal comune, reclamano di essere sodisfatti degli stipendi
da febbraio a maggio.
« Sul deplorevole abuso del comune, il
Ministero, con nota del 30 maggio, ha richiamato l'attenzione del prefetto di Catania invitandolo a riferire con sollecitudine
circa i provvedimenti che intenderà adott a r e in favore dei reclamanti.
« I n pari tempo si è avvertito il prefetto stesso che il Ministero non è in grado
di rimborsare interamente il residuale cre-
Camera dei Deputati
TORNATA D E L 1 3 GIUGNO
1914
dito di lire 11,156.01 vantato dalla provincia pel suddetto titolo verso il comune
di Vizzini, poiché i contributi scolastici
che saranno liquidati in favore del comune
pel 1914 fino al giorno in cui l'Amministrazione delle sue scuole passerà al Consiglio
scolastico si prevede potranno ammontare
a circa lire seimila.
« Il sottosegretario
di
Stato
« R O S A D I ».
P R E S I D E N T E . L'onorevole sottosegretario di Stato per i lavori pubblici annuncia di aver dato risposta scritta alla interrogazione presentata dal deputato Leone,
« per sapere il motivo pel quale, avendo a
disposizione pel servizio viaggiatori al direttissimo numero 56 alla stazione ferroviaria di Termoli, non si decide a dare
eguale disposizione pel direttissimo numero 55, che arriva a Castellammare Adriat i c o alle 8.32 e che materialmente resta
fermo alla stazione di Termoli ben cinque
minuti ».
R I S P O S T A S C R I T T A . — « Ai direttissimi
della linea Bologna-Brindisi n. 55 e 56 all ' a t t o della loro istituzione non fu assegnata
la fermata per servizio pubblico alla stazione di Termoli, perchè in relazione al
carattere di comunicazione veramente celere che quei treni dovevano avere fu necessario limitarne le fermate in pochissimi
centri, e non fu quindi riconosciuto opportuno estendere le fermate stesse a Termoli
mentre ne erano prive diverse altre stazioni della linea, di ben maggiore importanza, tra cui alcune di capoluoghi di provincia.
« Successivamente, essendosi con una
variazione all'orario della linea Campobasso-Termoli anticipato l'accelerato 1866
così che esso veniva a trovarsi a Termoli
in coincidenza col direttissimo ascendente
n. 56, venne per questo ammessa la fermata
per servizio pubblico a Termoli in considerazione appunto della importante coincidenza che venivasi così a stabilire nell'interesse di Campobasso, Larino ed altri paesi
di detta linea.
« Invece per il direttissimo 55 non sussiste analoga circostanza, e quindi per esso
re stano invariate le condizioni di cose che
avevansi al momento della sua istituzione
e che valevano, come si è detto, a sconsigliare la concessione della fermata a Termoli.
« 11 fatto poi che il treno in questione
fermi a Termoli per motivi di servizio non
Atti Parlamentari
— 4133 - -
LEGISLATURA X X I V -
Ia
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
è sufficiente a giustificare il provvedimento
che viene invocato, poiché per regola generale per le concessioni delle fermate ai
treni diretti e direttissimi non può tenersi
conto di simili circostanze ma solo della
effettiva entità del movimento viaggiatori.
« lì sottosegretario
di
Stato
« V I S O C C H I ».
P R E S I D E N T E . L'onorevole sottosegretario di S t a t o per la grazia e giustizia annuncia di aver dato risposta scritta alla
interrogazione presentata dal deputato Magliano « perchè dica se intenda proporre
la grazia sovrana per coloro che sotto l'imperio dell'abrogato Codice penale furono
condannati all'ergastolo per i reati puniti
dal vigente Codice con la reclusione a t e m p o ,
e che abbiano espiato trent'anni di reclusione ».
R I S P O S T A S C R I T T A . — « Sulla interpretazione dell'articolo 39 delle disposizioni
transitorie per l'attuazione del Codice penale la giurisprudenza della Corte di cassazione, dopo le prime dubbiezze, si è ormai da tempo recisamente e costantemente
affermata nel ritenere, per farsi luogo alla
commutazione della pena perpetua, applicata, sotto l'impero delle precedenti legislazioni, sia necessario, in ogni caso, che il
delitto, pel quale ha avuto luogo la condanna, sia represso dal Codice attuale con
pena temporanea, e negando il detto beneficio t u t t e le volte che'il delitto commesso
importi, anche secondo il nuovo Codice
penale, l'ergastolo, tuttoché pel concorso
di circostanze attenuanti, all'ergastolo sia
sostituita la reclusione per trent'anni.
« Tale giurisprudenza si attiene per u n a
interpretazione letterale e molto rigorosa
della disposizione di legge in esame, e si
basa, principalmente, sulla considerazione
che il 1° capoverso dell'articolo 39 contiene
una seconda ipotesi da riannodarsi a quella
fondamentale, di cui al primo comma della
quale, pertanto, sottintende t u t t e le premesse, precisamente quella che, pel f a t t o
definito nella sentenza di condanna, il nuov o
Codice stabilisca una pena temporanea.
« Si oppone dall'altra parte non essere
equo guardare al solo titolo del reato, senza
tenere in conto alcuno le circostanze, che
lo accompagnano e che, secondo l ' a t t u a l e
legislazione penale, hanno l'efficacia di ridurre la pena da perpetua in temporanea,
dovendosi invece considerare il fatto non
in astratto per dedurne la natura del de-
Camera dei Deputati
TORNATA D E L 1 3
GIUGNO
1914
litto punibile, ma in concreto, così come è
avvenuto, e cioè, con t u t t e le contingenze
oggettive e soggettive emergenti dalla sentenza stessa, ed ispirandosi più che alla
lettera della legge, alla volontà del legislatore.
« Si osserva che l'articolo 39 è stato
senza dubbio dettato allo scopo di estendere ai condannati alla pena più dura del carcere perpetuo il benefico principio sancito,
per i giudicabili, dall'articolo 2 ultimo comma del codice penale, facendoli fruire delle
più benigne disposizioni della nuova legislazione penale.
« Secondo questi concetti dovrebbero
perciò essere restituiti alla società civile,,
dopo un certo tempo più o meno lungo.,
t u t t i coloro che, pur essendo stati condannati a pene perpetue sotto l ' i m p e r o di altre leggi, sarebbero stati invece passibili
solo di pena temporanea, se, per lo stesso
f a t t o , fossero stati giudicati secondo la
nuova legislazione, e di questa seconda
, tendenza si sono già precedentemente resi
interpreti in seno al Parlamento l'onorevole P a l a e l'onorevole Incontri.
« Rispose al primo nella t o r n a t a del
23 maggio 1909, l'onorevole Orlando, guardasigilli del tempo, accennando alla giurisprudenza rigorosa della Corte di cassazione, e non nascondendo il dubbio che
tale giurisprudenza potesse essere s t a t a
ispirata ad un concetto di carattere politico sociale, quello cioè del pericolo di rimettere in libertà parecchie centinaia di
veterani della delinquenza. Aggiunse, peraltro, che, ritenendo la tesi contraria non
del tutto destituita di fondamento, si riservava di esaminare di volta, in volta, le
singole domande presentate da condannati
che si fossero trovati nelle condizioni previste dall'articolo 39, per provvedere, in
via di grazia, alla loro liberazione.
« All'onorevole Incontri rispose invece
nella tornata del 13 giugno 1913, l'onorevole Gallini, allora sottosegretario di S t a t o
per la giustizia, il quale, dopo essersi richiamato alle surricordate dichiarazioni dell'onorevole Orlando, assicurava l'onorevole
interrogante che, negli ultimi due anni,
erano stati graziati ben 158 condannati appartenenti alla schiera di coloro che avevano riportato condanne perpetue ai sensi
delle leggi preesistenti, ed aggiungeva che
si sarebbe continuato ad esaminare le domande che fossero in seguito pervenute,
per proporre la Grazia Sovrana in favore
di coloro, la cui liberazione, secondo le in-
Atti Parlamentari
— 4134 —
Camera dei Deputati
LEGISLATURA XXIV - l SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4
a
formazioni ricevute dalle competenti autorità, non fosse apparsa pericolosa alla società.
« E questa promessa venne mantenuta,
essendosi 'continuato ad esaminare con la
maggiore benevolenza le domande di grazia degli ergastolani, cui fosse applicabile
la più benigna interpretazione dell'articolo
39 surricordato ; tanto che, da allora fino
ad oggi, e cioè in meno di un anno, furono accolte altre 45 di tali istanze. Questa
cifra, poi, non apparirà per nulla inferiore
alla media delle grazie concesse precedentemente per lo stesso titolo, quando si consideri che, sia per effetto delle liberazioni
già avvenute, sia per il decesso di non pochi condannati, il numero totale degli ergastolani, che potrebbero ancora fruire del
beneficio per loro invocato dall'onorevole
interrogante, trovasi notevolmente ridotto.
« La via tracciata dall'onorevole Orlando, sarà fedelmente seguita, riconoscendola equa e perfettamente rispondente all'indole ed agli scopi della Sovrana prerogativa, giacché contempera il rigore della
giurisprudenza con le esigenze pratiche della
vita civile, e favorisce in un giusto limite
(quale deve ritenersi quello di evitare l'uscita dal carcere di elementi reputati tutt o r a pericolosi) la restituzione alla libertà
dei condannati, che sarebbero già stati
scarcerati se la legge fosse stata nei loro
riguardi, più benignamente interpretata.
« Il sottosegretario di Stato
« C H I M I E N T I ».
P R E S I D E N T E . L'onorevole sottosegretario di Stato per i lavori pubblici, annuncia di aver dato risposta scritta alla
interrogazione presentata dal deputato
Nuvoloni « per sapere quando si concederà a Bussana, allo sbocco della valle
Armea, una f e r m a t a richiesta insistent e m e n t e dalle popolazioni di BaiardoCeriana-Poggio e Bussana ed altresì necessaria per scaricarvi il bestiame destinato
al mattatoio pubblico di San Remo ».
R I S P O S T A SCRITTA, — « La richiesta per
l'impianto di una fermata con scalo merci
a Bussana, sulla linea Genova-Ventimiglia,
è stata a suo tempo diligentemente esaminata dall' Amministrazione ferroviaria.
Però, come venne fatto presente in risposta
ad altra interrogazione dell'onorevole Nuvoloni, l'esame* non ha f a t t o riconoscere la
possibilità dell'istituzione di detta fermata
perchè essa, date le condizioni della loca-
lità, esigerebbe una spesa di impianto oltremodo ingente e perchè l'esistenza di un
nuovo scalo a breve distanza da una delle
attuali stazioni (quella di Taggia), su una
linea d'intenso traffico e in difficili condizioni d'esercizio come la Genova-Ventimiglia, non farebbe che aggiungere nuove
difficoltà all'esercizio di questa. D' altra
p a r t e per gli abitanti della località di Bussana e della vallata che vi fa capo, l'impianto della fermata non può rappresentare una vera e propria necessità, potendo
essi accedere comodamente alla stazione
di Taggia con un percorso di quasi due
chilometri su buona strada rotabile.
« Il sottosegretario di Stato
« V i s OCCHI ».
P R E S I D E N T E . La prima interrogazione
inscritta nell'ordine del giorno d'oggi è dell'onorevole Toscano al ministro di grazia
e giustizia e dei culti « per sapere quali
provvedimenti intenderà adottare per una
maggiore diligenza e garenzia del diritto
pubblico e privato nella procura generale
di Messina, che rese possibile la pubblicazione per tre anni di un « ebdomadario »
- che sotto la maschera umorista compiva
le diffamazioni più temerarie e i ricatti più
turpi - senza richiedere alcuno dei documenti di rito per le inevitabili responsabilità giuridiche. ».
L'onorevole sottosegretario di Stato per
la grazia e giustizia ha facoltà di rispondere.
C H I M I E N T I , sottosegretario di Stato per
la grazia e giustizia e i eulti. Onorevole Toscano, credo che saremo d'accordo nel non
dare in questa Assemblea pubblicità ad un
piccolo ed oscuro giornale che nessuno
legge e che non ha alcuna importanza nella
città di Messina, come riferisce il procuratore generale ; quindi non ne facciamo neppure il nome.
Sta in fatto che questo ebdomadario ha
avuto vicende veramente strane, perchè
nel corso di due o tre anni non è riuscito
mai ad avere un gerente responsabile, perchè una volta era morto, un'altra volta
c'è stato per pochi mesi e poi si è dimesso;
un'altra volta si era nominato il gerente,
ma poi è scomparso. La giustizia ha dovuto mandare innanzi al magistrato un
tale Luca, il quale era precisamente quegli che si era dimesso in uno dei periodi
della vita del giornale.
Ciò ha contribuito a non far tener presente alla Procura generale il nome del
I
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIV -
— 4135 —
la
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
gerente, t a n t o che il p r o c u r a t o r e generale
ha, dopo questi f a t t i , disposto che fosse racc o m a n d a t a l'osservanza della legge affinchè i
f u n z i o n a r i d i p e n d e n t i mettessero maggior
diligenza nel far sì che ci fosse sempre per
t u t t e le pubblicazioni periodiche, e che in
caso di m o r t e o di dimissioni se ne faccia
subito la sostituzione.
Forse (si intende: molto forse!) u n a scusa
c'è per la m a g i s t r a t u r a ed è che si t r a t t a v a
di un giornaletto f a t t o da imberbi, che non
aveva alcuna i m p o r t a n z a nell'opinione pubblica e che la c i t t a d i n a n z a di Messina non
p r e n d e v a sul serio.
Il rapporto, le cui informazioni riferisco
alla Camera è del 4 marzo, cioè r i m o n t a a
q u a n d o l'onorevole Toscano presentò l'interrogazione. Credo che l'onorevole Toscano, se
n o n p o t r à dichiararsi so disfattissimo della
mia risposta, sarà sodisfatto delle notizie
e dei chiarimenti che gli ho fornito.
P R E S I D E N T E . L'onorevole Toscano ha
facoltà di dichiarare se sia sodisfatto.
TOSCANO. Eingrazio l'onorevole sottosegretario di S t a t o delle notizie che mi
d à . Esse confortano la mia-interrogazione
e dimostrano che questa -non era inopp o r t u n a , dappoiché è v e n u t o immediatam e n t e dopo quel p r o v v e d i m e n t o per il
q u a l e il giornalucolo che, come ha d e t t o
benissimo l'onorevole Chimienti, non vale
la pena di nominare, f u obbligato ad avere
un gerente giuridicamente, almeno, responsabile. Mi consenta però la Camera di dire
anche la ragione soggettiva della mia interrogazione. Quel giornaletto osa diffam a r e dei cittadini ed anche t e n t a r e dei ric a t t i verso colleghi nostri rispettabilissimi.
E d i n f a t t i , la mia interrogazione p o r t a u n a
seconda firma e ne avrebbe a v u t a u n ' a l t r a
di un egregio collega, se non glielo avesse
impedito un senso di delicatezza squisita,
avendo egli sdegnosamente respinto da quel
libello un t e n t a t o r i c a t t o in periodo elett o r a l e . Ora quando i cittadini si rivolsero
al m a g i s t r a t o per ottenere la punizione del
responsabile di diversi reati, non si trovò
nessuno che rispondesse innanzi alle legge.
C H I M I E N T I , sottosegretario di Stato per
la grazia, giustizia e i culti. E r a m o r t o il
gerente.
TOSCANO. E non f u sostituito, in dispregio alla legge ! Ma c'era però il famoso
direttore, un ferroviere c a p o - f e r m a t a , che
t r u f f ò la b u o n a fede della m a g i s t r a t u r a ,
d a n d o nella t a r d i v a rinnovazione del ger e n t e un titolo diverso al giornale da quello
a n n u n z i a t o sulla d o m a n d a esibita alla Pro- \
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
1914
cura generale, la quale non ha creduto di
procedere contro costui, n e m m e n o per falsità.
I o prego l'onorevole sottosegretario di
S t a t o di i n t e r p o r r e i suoi autorevoli uffici
presso ia Procura generale di Messina affinchè cotesti incidenti, che somigliano a
colpevoli negligenze, non si verifichino più.
È bene, per la regolarità della giustizia pun i t i v a , che i cittadini possano p o r t a r e innanzi ai tribunali, se non chi li diffama e
li calunnia, almeno quella finzione giuridica
r a p p r e s e n t a t a mai sempre i n o p p o r t u n a m e n t e dal gerente responsabile; in quanto,
specie nelle querele di diffamazioni, è il
diffamato che vuole dare la p r o v a della irreprensibilità della propria c o n d o t t a nella
v i t a pubblica e p r i v a t a , a smentita delle
a l t r u i mendaci e colunniose asserzioni.
P E E S I D E N T E . Segue l'interrogazione
dell'onorevole Colonna Di Cesarò, al ministro di grazia e giustzia e dei culti « per
sapere se ritenga o p p o r t u n o un provvedimento sul conto del magistrato di Messina;
il quale, nell'ordinanza di proscioglimento
d e l notaio P a g a n o , denunziato per r e a t o
elettorale, pronunziò il suo giudizio antic i p a t a m e n t e su altri processi elettorali non
ancora istruiti ».
C H I M I E N T I , sottosegretario di Stato per
la grazia e giustizia e i culti. Chiedo che questa interrogazione sia rimessa al 22 corrente.
P E E S I D E N T E . Sta bene.
Segue l'interrogazione dell'onorevole Cavagnari, al ministro della m a r i n a « per sap e r e se e quali p r o v v e d i m e n t i i n t e n d a di
p r e n d e r e ad evitare la grave i a t t u r a che
si p r e p a r a al nostro commercio m a r i t t i m o
dalla deliberazione presa dagli a r m a t o r i
i n Genova - già e f f e t t u a t a in p a r t e - del
disarmo dei piroscafi ».
L'onorevole sottosegretario d i s t a t o per
la m a r i n a ha facoltà di rispondere.
B A T T A G L I E E I , sottosegretario di Stato
per la marina. La questione che f o r m a ogg e t t o dell'interrogazione dell'onorevole Cav a g n a r i è di grande i m p o r t a n z a . Consent i r a n n o quindi gli onorevoli colleghi che io
compia il g r a d i t o dovere di dare a l l ' o n o r e v o l e i n t e r r o g a n t e , sovra di essa, i maggiori chiarimenti, t a n t o più che spero di
sodisfare così, in pari tempo, alle d o m a n d e
di altri colleghi alle cui interrogazioni però,
occorrendo, risponderò per turno; cioè alle
interrogazioni dei colleghi Eissetti e Salv a t o r e Orlando e all'interpellanza che vedo
p u r e a n n u n c i a t a dell'onorevole Astengo.
Atti
— 4136 —
Parlamentan
LEGISLATURA XXIV -
la
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
Come è noto all'onorevole interrogante
la serrata degli armatori liberi federati è
stata provocata dalla richiesta, a v a n z a t a
dalla Federazione dei lavoratori del mare,
che i salari degli equipaggi di navi appart e n e n t i alia marina libera fossero elevati
di misura.
Si t r a t t a p e r t a n t o di un conflitto economico f r a capitale e lavoro nella libera
industria, nel quale lo Stato non potrebbe
intervenire se non per quanto riguarda la
garanzia dell'ordine pubblico, mai a danno
o a favore delle p a r t ì in contrasto, se non
nei limiti della legge.
Non credo quindi che possa esservi per
ora alcun provvedimento da prendere all'infuori di quelli intesi ad assicurare l'osservanza della legge.
Il Ministero pertanto, pur rendendosi
pieno conto della gravità della questione,
non crede il suo intervento conciliabile col
principio di neutralità nei conflitti economici, se non in quanto turbino l'ordine pubblico o violino le leggi dello Stato o sia richiesto in funzioni di arbitro di comune
accordo f r a le due parti.
Onde assicurare l'osservanza della legge,
esso anche recentemente ha richiamato le
autorità portuarie dipendenti alla esatta
osservanza delle disposizioni vigenti circa
allo accertamento di f a t t i che avvenissero
in violazione di legge ed alla loro denuncia
alle competenti a u t o r i t à giudiziarie, e non
mancherà di vigilare e provvedere con la
maggiore energia a che venga m a n t e n u t o
il rispetto alla legge.
I n pari tempo, conscio delle conseguenze
che derivano da questa condizione anormale di cose, dannosa per entrambi i cont e n d e n t i e per gl'interessi generali, non
posso a meno di fare appello al buon volere di t u t t i perchè si risolva al più presto
l'increscioso conflitto, pel bene comune e
per quello che deve essere al di sopra di
ogni contesa: il benessere nazionale. (Benissimo !).
P R E S I D E N T E . L'onorevole Gavagnari
ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto.
CAVAGNARI. Più che dare un giudizio,
farò un po' di n a r r a t i v a di fatti, anche a
nome del collega Eissetti il quale, pei motivi accennati dall'onorevole sottosegretario, non ha p o t u t o associarsi a me in
quest'interrogazione. Dirò dunque che la
Federazione degli armatori liberi rappresenta 60 armatori, 580,000 tonnellate di registro lordo ed 80 milioni di capitale; e dirò
p u r e che s i j i a f g i à un passivo d'una cin-
Camera dJ
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
q u a n t i n a di milioni di danni diretti a causa
di questa stasi per cui i nostri porti, centri
d ' a t t i v i t à , sono r i d o t t i quasi ad un cimitero.
Il sottosegretario di S t a t o ha detto benissimo che il Governo non si deve immischiare in a t t r i t i economici. È principio sanissimo, onorevole sottosegretario, e non
v'ho interrogato per questo.
Non dobbiamo però dimenticare che la
causa vera di questo fenomeno politico va
ricercata in una specie di regolamento, eman a t o dal Governo, il quale ha creduto (alcuni dicono, in ispregio del codice per la
marina mercantile) di modificare il cont r a t t o d'arruolamento e procedere ad a l t r e
riforme sulle quali la brevità del tempo non
mi consente d'intrattenermi, e di cui p a r leremo in sede di bilancio.
Si dice che questo regolamento abbia
p o r t a t o tre milioni di maggiori oneri al bilancio dello Stato, a favore della marina
sovvenzionata : perchè questa è, come sempre, il disastro della marina libera, ed oggi
s'appresta a dare un nuovo colpo di lancia
nel costato della marina stessa.
Si parla di t r e milioni, ed anche di disciplina e d ' a r b i t r a t i , quasi che per ogni,
piroscafo dovessimo istituire un t r i b u n a l e
arbitrale.
Se la marina sovvenzionata può tollerare le pretese della gente di mare perchè
P a n t a l o n e paga, la marina libera non lo
può, essendo t u t t o d ì in lotta con la disastrosa concorrenza della marina estera, che
ha invaso, a nostra vergogna, i porti ita»
liani. La marina libera aveva concordato
nel 23 luglio 1913 un nuovo c o n t r a t t o d'arruolamento il quale corrispondeva alle esigenze della gente di m a r e : esso è r i p o r t a t o
in questo fascicolo verde che vedete (il colore verde non è molto confortevole : p e r chè, per le casse dello Stato non r a p p r e senta che una speranza!) fascicolo che mi
fu da dato da u n certo capitano di vent u r a , che qualcuno suppone sia anche agli
stipendi della marina estera per soffocare
la nostra marina. Orbene, q u a n t u n q u e gli
armatori liberi fossero disposti ad accordarsi sulle nuove pretese della gente di
mare, ecco che, come un fulmine a ciel sereno, apparve un ordine del giorno che
debbo leggervi. N o t a t e che quest'ordine del
giorno reca la d a t a del 20 marzo e che gli
armatori liberi si erano dimostrati disposti
a discutere, t a n t o che un convegno era stato
fissato per lunedì 9 marzo.
L'ordine del giorno era così formulato :
« R i t e n u t o che il concordato del luglio 1913«
Atti
— 4137 —
Parlamentari
LEGISLATURA XXIY -
l
a
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
t r a la federazione della gente di mare e la
federazione degli a r m a t o r i mercè il quale
si è a d o t t a t o il tipo unico, perchè i termini precisi dei c o n t r a t t i di arrolamento
i m p e g n a v a n o le p a r t i c o n t r a e n t i a non mutare i contratti ;
« E i t e n u t o che gli arbitri hanno t e n u t o
fede ai loro impegni ;
« E i t e n u t o che questo capitano di vent u r a , il quale aveva cominciato coll'intim a r e alla Società Veneziana un memoriale
r i g u a r d a n t e i piroscafi di carico, respingeva
ogni offerta di discussione e disdiceva ogni
accordo ;
« E i t e n u t o che a colmare la misura il
piroscafo Moncenisio...
( n o t a t e dove giungeva la pretesa di questa gente, s f r u t t a t o r i
della gente di mare, s f r u t t a t o r i ed assassini della nostra marina) ...il piroscafo Moncenisio ed u n altro sono stati impediti di
partire, facendone sbarcare l'equipaggio;
« E i t e n u t o che questi f a t t i p r o v a n o l'ostilità e l ' i n t e n t o degli avversari di sfasciare
il blocco degli a r m a t o r i liberi;
« H a deliberato che non può sopportare
più, perchè non c'è niente di più nocivo
alla gente di m a r e che l'instabilità, che
l'essere s o p r a f f a t t i da un giorno all'altro ».
Questa è la p a r t e n a r r a t i v a , onorevole
ministro. I o non chiedo l ' i n t e r v e n t o del
Governo; chiedo di più, cioè che il Governo adempia al suo dovere. Io p o t r e i
dire senza arrossire, ciò che del resto è diffìcile perchè ho f a t t o la cute a b b a s t a n z a
b r u n a . . . {Si ride).
P E E S I D E N T E. Onorevole Cavagnari,
veda di concludere!
C A V A G N A E I . ...potrei dire che dal mom e n t o che questa gente è p a d r o n a di f a r e
quello che crede, eguale t r a t t a m e n t o si
deve fare agli a r m a t o r i .
I l codice- della marina mercantile all'articolo 71 stabilisce nel primo comma che
la gente di mare e due uomini dell'equipaggio, devono essere nazionali. Bisogna
n o t a r e che il codice della marina mercantile, p o r t a la d a t a del 1857, q u a n d o gli scioperi non erano consentiti.
Allora si conceda libertà di m a n o v r a
per t u t t i ; perchè volete m e t t e r e la camicia
di forza ad u n a sola delle due p a r t i ?
P E E S I D E i T T E . Onorevole C a v a g n a r i ,
la invito n u o v a m e n t e a concludere.
C A V A G l i A E I . Per essere succinto e obbedire all'onorevole Presidente, dico solt a n t o al Governo : P r e s e n t a t e un disegno
di legge per abrogare il primo c o m m a
dell'articolo 71 del Codice della m a r i n a
Camera dei
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
mercantile e per stabilire l ' u g u a g l i a n z a
di t r a t t a m e n t o per t u t t i . N o n vi incaricate
mai di nulla, m a n t e n e t e v i fuori delle comp e t i z i o n i ; ma quando uscite dalla v o s t r a
imparzialità, non consegnate alla m a r i n a
t u t t i questi libri verdi, e limitatevi a mettere le p a r t i in condizioni di eguaglianza^
perchè se gli a r m a t o r i liberi saranno messi
sotto queste forche caudine, p o t r a n n o e
d o v r a n n o a n d a r e d i r i t t i al fallimento, oppure d o v r a n n o b a t t e r e bandiera estera.
iTon c'è via d'uscita ; la patria è ador a t a da t u t t i , ma bisogna ben m e t t e r e la
p e n t o l a al fuoco, e con gli ideali di patriottismo, che sono p u r belli e sacrosanti,
non si m e t t e a bollire la pentola ! (Ilarità
—
Approvazioni).
Mi auguro di essere un falso profeta, ma
è certo che la necessità porterà gli a r m a tori liberi a f a r e q u a l u n q u e passo S
Eicordo agli uomini politici di questa
Camera i precetti dell'antica sapienza...
PEESIDEIsTTE. Ma lasci l ' a n t i c a sapienza, e venga alla conclusione ! {Ilarità).
C A V A G N A E I . I g r a n d i classici latini ci
soccorrono. {Oh! oh! — Si ride). E in essi
voi t r o v e r e t e sentenze che illuminano i concetti economici ai quali dobbiamo a t t e n e r c i ,
t r o v e r e t e massime sacrosante che si mantengono vive a t t r a v e r s o i secoli.
F a t e studiare il latino ai vostri dipendenti, onorevole sottosegretario di S t a t o
per la marina. {Ilarità).
PEESIDEISTTE. Ma onorevole Cavagnari, venga d u n q u e alla conclusione...
C A V A G X A E I . P l a t o n e nel libro secondo
De Republica dice « Commercia debent esse
libera »; e Tucidide, il g r a n d e storico, h a
questa aurea sentenza: «Magna res estmaris imperium
et ars nautica est quae non
intervallis dumtaxat temporum, sed continue
exerceri debeat ut respublica in ea sit potens
et polleat... ».
Ho voluto r e n d e r v i il pensiero di q u e s t i
due scrittori greci in idioma più a noi v i cino e consono.
Plinio, poi, nel secondo panegirico a
Traiano dice: « Est boni principis curare ut
itinera portus et commercia sint in regno tuta
et libera ».
Onorevole sottosegretario di S t a t o p e r
la marina, f a t e incidere sulla p o r t a della
sezione mercantile del vostro Ministero queste auree sentenze, affinchè esse possano p e n e t r a r e in qualche meandro m e n t a l e dei
vostri dipendenti. (Ilarità); così essi p o t r a n n o
v e r a m e n t e essere utili al miglioramento e
al risorgimento della m a r i n a italiana !
Atti
— 4138 —
Parlamentari
LEGISLATURA XXIV -
la
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
B A T T A G L I E R I , sottosegretario dì Stato
per la marina. Chiedo di p a r l a r e .
P R E S I D E N T E . Ne ha f a c o l t à .
B A T T A G L I E R I , sottosegretario di Stato
per la marina. I l principio del n o n interv e n t o nei conflitti economici che ho enunciato nella mia b r e v e risposta a l l ' o n o r e v o l e
C a v a g n a r i , se n o n avesse a v u t o miglior
prova, l ' a v r e b b e a v u t a dalle a u t o r e v o l i osservazioni dell'onorevole i n t e r r o g a n t e poiché i t e r m i n i precisi nei quali egli ha posto
la questione d i m o s t r a n o c h i a r a m e n t e ehe
si t r a t t a p r e c i s a m e n t e d ' u n c o n t r a s t o economico nella cui soluzione l'opera del Gov e r n o deve r i m a n e r e n e u t r a l e . R i p e t o q u i n d i
la c o n v i n z i o n e mia: i s p i r a t a ai p r i n c i p i fin o r a seguiti, che cioè il G o v e r n o n o n può
i n t e r v e n i r e che o per la t u t e l a e l'osserv a n z a della legge o a r i c h i e s t a delle p a r t i .
P e r q u a n t o la q u e s t i o n e esorbiti dai limiti
d i u n a i n t e r r o g a z i o n e e possa f o r m a r e ogg e t t o , o lo f o r m e r à forse a suo t e m p o , di
più a m p i a discussione, debbo r e t t i f i c a r e u n a
c i r c o s t a n z a che non posso lasciare passare
i n o s s e r v a t a , e r r o n e a m e n t e a f f e r m a t a dall'onorevole C a v a g n a r i , quella cioè dell'int e r v e n t o del Governo in u n a v e r t e n z a f r a
la g e n t e di m a r e e u n a Società sovvenzion a t a , d a l quale i n t e r v e n t o sarebbe d e r i v a t a
come conseguenza 1' adozione del regolam e n t o organico e del c o n t r a t t o chiuso.
N o n sarà i n o p p o r t u n o che l'onorevole
i n t e r r o g a n t e si compiaccia di r i c o r d a r e c h e
l ' i n t e r v e n t o del Governo al quale egli alluse
a v v e n n e p r e c i s a m e n t e nella f o r m a da me
t e s t é e n u n c i a t a , a c o m u n e richiesta dei cont e n d e n t i i quali, dopo quasi due mesi di
sciopero a v e v a n o f a t t o piena rimessione all ' o p e r a del G o v e r n o . E desidero a n c h e ric h i a m a r e la cortese a t t e n z i o n e dell'onorevole C a v a g n a r i su u n a mia affermazione.
I o dissi che nello s t a t o odierno della
legislazione ciò che il G o v e r n o p o t e v a f a r e
f u f a t t o . F u i n v o c a t o testé dalla stessa Feder a z i o n e degli a r m a t o r i l ' i n t e r v e n t o di esso
per il richiamo all'osservanza della legge
che si a f f e r m a v a v i o l a t a o n o n a p p l i c a t a ,
ed in questo senso il Governo i n t e r v e n n e .
Se nel desiderio d e l l ' o n o r e v o l e C a v a g n a r i
può essere u n o s t a t o legislativo diverso, egli
c o m p r e n d e b e n e che n o n p u ò il sottoseg r e t a r i o di S t a t o , in u n a risposta ad interr o g a z i o n e p o r t a r e in discussione lo s t a t o di
u n a legislazione a v v e n i r e .
E g l i v o r r à q u i n d i c o n s e n t i r e con me
che in u n a quistione di t a n t a g r a v i t à
q u a l ' è la modificazione da lui chiesta del
Oodice della m a r i n a mercantile, la q u a l e
Camera dei
TORNATA D E L 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
d o v r e b b e n e c e s s a r i a m e n t e essere oggetto di
p o n d e r a t o studio, n o n posso seguirlo in u n a
b r e v e replica a d u n a i n t e r r o g a z i o n e . Lo
prego q u i n d i a voler p r e n d e r e a t t o della
sola risposta che mi era in a r g o m e n t o possibile di dargli. ( A p p r o v a z i o n i ) .
Y I S O C C H I , sottosegretario di Stato per i
lavori pubblici. Chiedo di p a r l a r e .
P R E S I D E N T E . Ne ha f a c o l t à .
Y I S O C C H I , sottosegretario di Stato per i
lavori pubblici. Chiedo che la i n t e r r o g a z i o n e
che segue d e l l ' o n o r e v o l e C a r b o n i sia rimessa
al 15 giugno.
P R E S I D E N T E . Sta bene.
Segue allora l ' i n t e r r o g a z i o n e dell'onorevole N a v a Celare, « per s a p e r e se sia v e r o
che la D i r e z i o n e g e n e r a l e d t l l e f e r r o v i e
a b b i a t e s t é deciso, n o n s o l t a n t o , che nel min i m o di p a g a g i o r n a l i e r a di lire 3.45 per
gli a g e n t i delle u l t i m e categorie, a b b i a a d
essere compreso a n c h e qualsiasi p r e m i o o
soprassoldo i s t i t u i t i dopo la p u b b l i c a z i o n e
della circolare 29 o t t o b r e 1909 del servizio
c e n t r a l e e che a b b i a c a r a t t e r e fìsso : m a
che d e b b a n o essere r i m b o r s a t i dagli a g e n t i
medesimi alla A m m i n i s t r a z i o n e i p r e m i a d
essi p a g a t i per t a l e t i t o l o , dal gennaio 1913
in poi: il che p o r t e r e b b e u n a g g r a v i o assol u t a m e n t e n o n s o p p o r t a b i l e dalle s t r e m a t e
coìidizioni finanziarie di quei l a v o r a t o r i ».
L ' o n o r e v o l e s o t t o s e g r e t a r i o di S t a t o per
i l a v o r i p u b b l i c i ha f a c o l t à di rispondere.
Y I S O C C H I , sottosegretario di Stato per i
lavori pubblici. L a Direzione g e n e r a l e delle
f e r r o v i e osserva che nessuna decisione è
s t a t a presa circa il c o m p u t o o m e n o delle
c o m p e t e n z e accessorie i s t i t u i t e in seguito
alla circolare 29 o t t o b r e 1909. L a q u e s t i o n e
si sta e s a m i n a n d o con e q u a n i m i t à e benev o l e n z a e in a t t e s a della decisione si è dis p o s t o che le cose restino allo statu quo
s e n z a o p e r a r e agli agenti t r a t t e n u t a v e r u n a .
P R E S I D E N T E . L'onorevole CesareNava
ha f a c o l t à di dichiarare se sia sodisfatto.
N A Y A C E S A R E . Sono d o l e n t e di dover
d i c h i a r a r e a l l ' o n o r e v o l e s o t t o s e g r e t a r i o di
S t a t o dei l a v o r i pubblici che la D i r e z i o n e
delle f e r r o v i e n o n gli ha f o r n i t o notizie
esatte.
H o qui la decisione della D i r e z i o n e gen e r a l e delle f e r r o v i e e la circolare che la
Direzione c o m p a r t i m e n t a l e di Milano h a
m a n d a t o ai capi stazione.
Y I S O C C H I , sottosegretario
di Stato per
i lavori pubblici. Nessuna r i t e n u t a f u f a t t a .
N A Y A C E S A R E . Le dirò poi p e r c h è n o n
si arrivò a f a r e le r i t e n u t e . L a Direzione
delle f e r r o v i e nella c o m u n i c a z i o n e f a t t a
Atti
— 4139 —
Parlamentari
LEGISLATURA
XXIV -
Ia
SESSIONE -
DISCUSSIONI
•alla Direzione compartimentale di Milano
dice :
« L a Direzione generale ha testé deciso
che nel minimo di lire 3.45 al giorno stabilito per gli agenti delle ultime categorie,
oltre ai soprassoldi e premi di cui agli articoli (omissis), delle disposizioni sulle competenze accessorie, e gli articoli 10, 12 e 15
delle norme allegate alla circolare 26 marzo
1907 del servizio del personale, ed in applicazione dell'articolo 189 delle disposizioni riferentisi rispettivamente ai portaavvisi eaiguardia stazioni capogruppo, ecc.,
dev'essere compreso qualsiasi premio o soprassoldo istituito dopo la pubblicazione
della circolare del servizio centrale, I Y del
29 ottobre 1909, o da istituirsi, che abbia
carattere fìsso al posto o alla funzione dell'agente ».
E dopo aver dato i conseguenti ordini
aggiunge: « A cominciare dalla liquidazione
dei ruoli-paga (eravamo nel mese di marzo)
i liquidatori interessati dovranno attenersi
alle disposizioni suesposte e frattanto spogliando i moduli, modello 70, dal 7 marzo
1913 pel premio bagagli e dal 7 gennaio
1913 pel soprassoldo scritturazione veicoli e
treni, dovranno preparare d'urgenza un
elenco nominativo degli agenti che percepirono tali compensi in più delle lire 3.45
giornaliere, onde stabilire la somma che si
dovrà poi ricuperare individualmente ».
Vede, onorevole sottosegretario, che gli
ordini erano precisi e tassativi. E d ho qui
anche la circolare in data 14 marzo 1914
della Direzione compartimentale di Milano
al capo stazione, la quale riferendo tutte
le disposizioni relative alia soppressione dei
surricordati compensi e premi, conclude così:
« salvo provvedere per il ricupero a rate
mensili di quanto eventualmente fu corrisposto nei mesi decorsi >r.
Y I S O C C H I , sottosegretario
di Stato peri
lavori pubblici. Il 7 marzo fu ritirata la circolare.
NAYA C E S A R E . No, non fu r i t i r a t a :
sentirà come andarono le cose.
La circolare fu trasmessa alla Direzione
compartimentale di Milano, che, come s'è
visto, ha dato le disposizioni necessarie ; e
già si erano soppressi nel mese di marzo,
parecchi di questi soprassoldi e premi, suscitando un vivo malcontento nel personale e si erano date disposizioni perchè si
compilassero gli elenchi delle ritenute da
farsi.
F u allora che presentai quest'interrogazione: e l'effetto fu, che la settimana suc-
Camera
-
TORNATA
DEL
13
dei
GIUGNO
Deputati
1914
cessiva, non per mezzo di un ordine scritto
ma telefonicamente si ordinò dalla Direzione
generale di Eoma a quella compartimentale di Milano di considerare come nulla e
non avvenuta la deliberazione della Direzione generale stessa e quindi di ritornare
senz'altro alla stato quo ante. Il che, come
facilmente si comprende, ha meravigliato
altamente gli uffici di Milano.
Avrei potuto rinunziare a quest'interrogazione dopo l'effetto ottenuto; ma l'ho
mantenuta per poter denunciare la cosa da
questa tribuna. Io vi domando se in un
momento come quello, quando cioè nel personale ferroviario fremeva il malcontento
e la protesta, fosse opportuno che la Direzione generale delle ferrovie prendesse una
disposizione tanto grave, la quale veniva a
diminuire le paghe giornaliere dei più modesti fra i lavoratori; e tanto più grave,
perchè con quella disposizione si veniva
anche ad imporre ai lavoratori stessi di restituire ciò che la Direzione delle ferrovie
aveva loro concesso da un anno e mezzo a
questa parte.
Data tale inopportunità, ed aggiungerò
anche, data la ingiustizia di quel provvedimento, mi felicito che la mia interrogazione abbia ottenuto l'effetto di farlo annullare: ed auguro che la Direzione generale, preoccupandosi maggiormente di mantenere sereno l'ambiente ferroviario, non
abbia più a ricadere nell'errore in cui è
caduta questa volta. (Vivissime
approvazioni).
Presentazione di una relazione.
P R E S I D E N T E . Invito l'onorevole Yalenzani a recarsi alla tribuna per presentare una relazione.
Y A L E N Z A N I . Mi onoro di presentare
alla Camera una relazione sulla domanda
di autorizzazione a procedere contro il deputato Miglioli. (146)
P R E S I D E N T E . Questa relazione sarà
stampata e distribuita.
Verificazione di poteri.
P R E S I D E N T E . La Giunta delle elezioni nella tornata d'oggi ha verificato non
essere contestabile l'elezione seguente e, concorrendo nell' eletto le qualità richieste
dallo Statuto e dalla legge elettorale, ha
dichiarato valida l'elezione medesima : Mirabella Eclano, Alfredo Petrillo.
Atti
— 4140 —
Parlamentari
LEGISLATURA XXIV -
l
a
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
Do a t t o alla G i u n t a di Questa sua c o m u n i c a z i o n e e, salvo i casi di i n c o m p a ibilità preesistenti e n o n conosciuti fino
a questo m o m e n t o , dichiaro c o n v a l i d a t a
q u e s t a elezione.
L ' o r d i n e del giorno reca: verificazione dei
p o t e r i . Elezione c o n t e s t a t a del collegio di
Oleggio (eletto S a r f a t t i ) .
L a G i u n t a delle elezioni p r o p o n e che sia
c o n v a l i d a t a la elezione del collegio di Oleggio a v v e n u t a il 2 n o v e m b r e 1913 in p e r s o n a
del p r o c l a m a t o onorevole a v v o c a t o Cesare
Sarfatti.
Contro questa p r o p o s t a ha chiesto di
p a r l a r e 1' onorevole G a m b a r o t t a il q u a l e
p r o p o n e il s e g u e n t e o r d i n e del giorno :
« L a C a m e r a , preso a t t o dei r i s u l t a t i
della v o t a z i o n e del 28 o t t o b r e 1913 nel collegio di Oleggio e dei m o t i v i che h a n n o d e t e r m i n a t o i r i s u l t a t i della v o t a z i o n e del
2 n o v e m b r e , a n n u l l a l'esito di q u e s t ' u l t i m a
v o t a z i o n e e m a n d a a r i n n o v a r e il b a l l o t t a g g i o f r a i c a n d i d a t i E r c o l e Varzi e Cesare S a r f a t t i ».
L ' o n o r e v o l e G a m b a r o t t a ha f a c o l t à di
parlare.
G A M B A R O T T A . Onorevoli colleghi,
q u a n d o nella Camera si discutono c o n t r o versie e l e t t o r a l i siamo a b i t u a t i a sentir
p a r l a r e di cose grosse d a p a r t e di chi si opp o n e alle conclusioni della G i u n t a .
S e n t i a m o p a r l a r e di corruzioni d e t e s t a bili, di sopraffazioni diaboliche, infine di
cose che per poco n o n ci f a n n o r a b b r i v i dire. S e n t i a m o a n c h e p a r l a r e , di solito,
di soperchierie commesse ,da p a r t e della
Giunta.
Orbene, in q u e s t a elezione io vi dirò che
le cose a n d a r o n o m o l t o calme, molto t r a n quille, che nessuna p a r o l a grossa avrò occasione di dire e che la G i u n t a delle elezioni e specialmente il relatore, o n o r e v o l e
B e r t i , h a n n o f a t t o u n l a v o r o così diligente
e sereno c h e da esso a p p u n t o io a t t i n g e r ò le
notizie le quali v a l g a n o ad i l l u m i n a r v i sullo
s t a t o della questione ed a p e r s u a d e r v i , com e spero, che q u e l l ' a p p r e z z a m e n t o al q u a l e
la G i u n t a è v e n u t a v a da noi m o d i f i c a t o .
N a r r e r ò i f a t t i quali risultano dai docum e n t i , a s t e n e n d o m i da qualsiasi c o m m e n t o ,
a n c h e p e r c h è sono in b u o n i r a p p o r t i personali col d o t t o r P e r o n i e coli' a v v o c a t o
P o r z i o e desidero che la Camera valuti nel
m o d o più o b i e t t i v o l ' o p e r a loro e quella
d e l l ' a v v o c a t o S a r f a t t i , della cui elezione ci
occupiamo.
Camera dei
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
Nel collegio di Oleggio i c a n d i d a t i nelle
u l t i m e elezioni f u r o n o cinque ed i v o t i rip o r t a t i nella v o t a z i o n e del 26 o t t o b r e f u rono : dal c a v a l i e r e E r c o l e Varzi, v o t i 4,032;
dal d o t t o r P e r o n i v o t i 2,686; d a l l ' a v v o c a t o
Costa, voti 1,782; dall' a v v o c a t o P o r z i o 756;
e d a l l ' a v v o c a t o S a r f a t t i 3,053. T o t a l e d e i
v o t i dei p r i m i q u a t t r o c a n d i d a t i , che si
p r o c l a m a v a n o costituzionali, 9,276, c o n t r o
3,000 v o t i del c a n d i d a t o socialista S a r fatti.
E r a previsione, quindi, che nella elezione
di ballottaggio, m a l g r a d o che t r a i q u a t t r o
c a n d i d a t i costituzionali, come a v v i e n e d i
f r e q u e n t e all' i n d o m a n i di u n a l o t t a , fossero vive le a n i m o s i t à c o n t r o il c a n d i d a t o
costituzionale che a v e v a a v u t o l ' o n o r e die n t r a r e in b a l l o t t a g g i o , era previsione che,
d a t a l ' e n o r m e d i s t a n z a f r a i 9,000 v o t i d e i
c a n d i d a t i costituzionali insieme, e i 3,000 d e l
socialista, il c a n d i d a t o Varzi a v r e b b e v i n t o ».
I n f a t t i , a t t i n g e n d o ai d o c u m e n t i che
sono in causa, p r o m a n a n t i dal d o t t o r P e roni e dall' a v v o c a t o Porzio, c h e f u r o n o
quelli che conclusero col S a r f a t t i u n p a t t o
che la Camera spero v o r r à d i c h i a r a r e illecito, si r i c a v a che il S a r f a t t i (come scrisse
il d o t t o r P e r o n i in u n a l e t t e r a in d a t a del
6 n o v e m b r e p u b b l i c a t a nella Stampa
o
nel Corriere della Sera), era così s c o r a g g i a t o
dell' esito della v o t a z i o n e del 26 o t t o b r e
da d i c h i a r a r e che n o n i n t e n d e v a
tent a r e il ballottaggio, rilasciando in p r o v a ,
con g r a n d e commozione, u n a l e t t e r a che
a v r e m o occasione di leggere: a l t r e t t a n t o
c o n f e r m ò l ' a v v o c a t o Porzio a d u n c o r r i s p o n d e n t e del Corriere della Sera, c o m e
v e d r e m o . I l S a r f a t t i a d u n q u e n o n voleva
p r e s e n t a r s i , m e n t r e il P e r o n i a v e v a , il 27
o t t o b r e , i n t a v o l a t o t r a t t a t i v e , come egli
d i c h i a r a , col G o v e r n o , p e r d a r e i suoi v o t i
al cavaliere Varzi. Queste t r a t t a t i v e n o n
e b b e r o l'esito d e s i d e r a t o dal P e r o n i stesso
ed allora il 28 o t t o b r e il P e r o n i p r e p a r a v a
u n m a n i f e s t o col q u a l e i n v i t a v a i suoi a m i c i
a d astenersi od a v o t a r e per il S à r f a t t i .
T u t t a v i a a n c h e il 30 o t t o b r e , in u n
c o n v e g n o i n d e t t o a N o v a r a dal s e n a t o r e
Marco Pozzo p e r f a v o r i r e i c a n d i d a t i cos t i t u z i o n a l i e n t r a t i in b a l l o t t a g g i o , il P e roni r i n n o v a v a le t r a t t a t i v e per c o n c e d e r e i
suoi v o t i al Varzi, t r a t t a t i v e le quali con dussero a d u n convegno del 31 o t t o b r e in
A r o n a . E poiché, il 31 o t t o b r e , il P e r o n i e b b e
dal Varzi la ripulsa delle c o n d i z i o n i da l u i
poste e che dal P e r o n i stesso ci v e n g o n o
confessate con u n a f r a n c h e z z a che n o n chia-
LEGISLATURA
Camera dei Deputati
— 4141 —
Atti Parlamentari
XXIV
-
la
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
mero ingenua, perchè la franchezza è lodevole ed il qualificarla ingenua parrebbe irrisione, conchiuse allora col Sarfatti l'accordo che spero sarà dalla Camera dichiarato
illecito.
I l 2 novembre il Sarfatti veniva proclamato deputato di Oleggio, con 6,600 voti
contro 6,159 raccolti da Varzi.
I l Corriere della sera, 4 novembre, sabato,
dopo l'elezioni, pubblicava questa corrispondenza da Novara in data del 3: « Qui
•si parla di un curioso retroscena nel collegio di Oleggio ».
Una voce. Contrabbando elettorale!
G A M B A E O T T A . « I n data 31 ottobre
il candidato socialista Sarfatti rilasciava ai
due candidati costituzionali democratici
avvocato Porzio e dottore Peroni, una dichiarazione nella quale si impegnava, data
la situazione creata nel collegio dalla corruzione esercitata, di presentare le sue dimissioni, se eletto, non appena fosse stata
confermata la elezione alla Camera. E ciò
per la epurazione, diceva, del collegio.
« Ho visto la dichiarazione (è il corrispondente che parla) ed ho chiesto all'avvocato Porzio (che non è il collega nostro
deputato di Napoli) se ritiene efficace tale
dichiarazione, ed egli mi ha subito risposto
testualmente: non ho motivo di dubitarne.
So anzi che l'avvocato S a r f a t t i ha dichiar a t o di essere disposto a dimettersi dal
partito, qualora la Direzione dello stesso
non gli consentisse di rinunciare al mandato politico. Non c'è dubbio che la vittoria
di Sarfatti è dovuta all'appoggio degli elettori costituzionali, e il primo ad esserne
convinto è lo stesso S a r f a t t i che dopo l'esito
della prima votazione aveva espresso l'intenzione di non affrontare una lotta di
ballottaggio ».
A Milano, dove l'avvocato Sarfatti è
conosciuto, e dove sono conosciute le sue
antiche mire di entrare a Montecitorio sèmbrò strano, nella redazione del Corriere che
l'avvocato Sarfatti, anzi l'onorevole Sarfatti di quel momento, così facilmente si
persuadesse a dare le dimissioni che l'avvocato Porzio a Novara riteneva sicure.
E allora il Corriere della Sera intervistò
il Sarfatti. I l quale nel calore del momento
e nella esaltazione della vittoria raggiunta
due giorni prima, fece queste testuali dichiarazioni che non vennero mai sment i t e : « Abbiamo interrogato in proposito
(qui è la redazione del Corriere della Sera,
e non più il corrispondente novarese che
parla) 1' avvocato Sarfatti, il quale ci ha
TORNATA D E L
13
GIUGNO
1914
dichiarato che non ritiene affatto di
doversi dimettere. È mancata, ci ha detto
il neodeputato, la condizione principale,
cioè che io fossi eletto anche coi voti dei
costituzionali, i quali avrebbero dovuto
pubblicamente proclamare il loro appoggio
per me; t u t t o ciò non è avvenuto. L a votazione sul mio nome è aumentata di numero nella elezione di ieri per la intensa
propaganda Sfatta da me e dai miei compagni, e non posso sapere naturalmente
se, fra i voti socialisti, ve ne siano stati di
costituzionali. L'accordo, nelle condizioni
fissate, è mancato, quindi non si avverano
più le conseguenze che solo per esso sarebbero derivate ».
V ' i m m a g i n a t e lo stato d'animo dei poveri avvocati Porzio e dottor Peroni, che
in Novara leggevano questa, preveduta a
Milano, dichiarazione dell'avvocato Sarf a t t i , impreveduta dal Porzio e dal Peroni,
che avevano concluso l'accordo ì E d ecco
infatti che Porzio immediatamente scrive
al Corriere
mandando il testo del patto
concluso e aggiungendo qualche riga che
udirete : ciò la sera stessa di quel giorno
in cui era uscita l'intervista S a r f a t t i : intervista che, ripeto, non venne mai smentita.
Voci all' estrema sinistra.
Neli'Avanti!
del 6 novembre. Le sfugge questo.
G A M B A E O T T A . L ' A v a n t i ! del 6 novembre non smentisce l'intervista. Nelle 48 ore,
ossia dopo la pubblicazione del testo della
sua lettera-contratto, f a t t a dall'avvocato
Porzio nel Corriere,
il Sarfatti si accorse
della enorme scorrettezza politica e personale, che stava compiendo verso Porzio
e Peroni, quando avesse persistito nella
dichiarazione f a t t a al Corriere della Sera
e allora dichiarò all' Avanti! che intendeva
dimettersi. Però al Corriere della Sera non
ha mai mandato alcuna rettifica di quell'intervista, che egli non poteva rettificare
perchè il Corriere della Sera aveva detto la
verità e probabilmente era in possesso delle
prove che l'intervista era stata esatta.
Voci all' estrema sinistra. Quali prove?
G A M B A E O T T A . L e prove che un giornale ha quando nn'intervista avviene. (Interruzioni all'estrema
sinistra).
Del resto sfogliate tutto iì Corriere,
e
non troverete l'accenno d'una protesta del
S a r f a t t i per la dichiarazione f a t t a il 4 novembre.
Porzio, dunque, la sera del 4, manda al
Corriere questa l e t t e r a : « Leggo la corrispondenza d'oggi da Novara e l'intervista
Atti
— 4142 —
Parlamentari
LEGISLATURA
XXIV -
I
a
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
con l'avvocato S a r f a t t i ; l'impegno preso da
S a r f a t t i risulta dalla l e t t e r a che allego dir e t t a a me ed al d o t t o r e P e r o n i » . I n questa lettera l'avvocato S a r f a t t i diceva: «La
situazione creata nel collegio d'Oleggio dalla
corruzione che dilaga da per t u t t o in mille
forme, p r o t e t t a dall'autorità politica, mi
spinge a dichiararle, come dichiaro, che, se
eletto coi voti già dati a lei ed al d o t t o r e
Peroni, presenterò le dimissioiti non appena
convalidata la mia elezione ».
Osserviamo subito, come parentesi, che
qui non si parla dell'obbligo di pubblicamente proclamare l'appoggio, come Sarf a t t i pretendeva nell'intervista, per giustificare la sua intenzione di non più dimettersi ; ed avverto la Camera che sull'interpretazione di questo p a t t o oggi non c'è più
discussione; perchè oggi il S a r f a t t i è stato
persuaso a dimettersi ed anzi fa t u t t o il
possibile per persuadere noi che intende
effettivamente di dimettersi. Porzio soggiungeva: « Non discuto per ora la dichiarazione contenuta nell'intervista; mi limito
a dichiarare che, per parte mia, ho t e n u t o
fede ai p a t t i ».
I l dottor Peroni, egli pure allarmato
quanto il Porzio, scriveva la lettera che ho
accennato, dove è contenuta con esattezza
lodevole la cronistoria del f a t t o : « Il lunedì 27 o t t o b r e mi recai dal cavaliere avvocato Bevilacqua, mio amico ed al corrente della situazione del collegio d'Oleggio, affidandogli ampio m a n d a t o di fiducia
d'aprire t r a t t a t i v e col Governo per u n ' i n tesa di f r o n t e al socialista ». Non discutiamo qui l'opinione che Peroni a v e v a ,
che col Governo proprio si dovessero aprire
e concludere queste t r a t t a t i v e . Proseguiamo : « Bevilacqua rispose alle ore 17.30 :
- a g i s c i pure con energia, senza nessun riguardo
I n seguito a ciò, io, m e t t e n d o la
questione morale al disopra della questione
di p a r t i t o , scrissi un ringraziamento ai miei
2685 elettori peroniani, invitandoli ad astenersi oppure a votare contro la c a n d i d a t u r a
che s'appoggiasse a metodi d'ignobile corruzione. '
« La stessa idea svolsi ad Arona, la sera
del 29 ottobre, innanzi ad oltre mille p e r sone, sostenendo vigorosamente che al di
sopra dei p a r t i t i dovesse stare la legge e la
morale, e che il collegio dovesse t e n e r e
lungi da sè la triste nomea di carne vend u t a . Non tenni altre parole in nessun
luogo; il 30 mi recai a Novara alla riunione
indetta dal senatore Pozzo, di concentrazione costituzionale.
Camera dei
Deputati
TORNATA DEL .13 GIUGNO 1911-
« Colà dopo aver dipinte le tristi condizioni del mio collegio dichiarai che ove mi
fosse d a t a u n a garanzia che il signor E r cole Varzi non avrebbe ricorso alla corruzione, io, dismessa così la questione morale,
avrei ben volentieri appoggiato il nome di
lui. Si convenne con Pozzo di trovarci il
t r e n t u n o ad Arona. Un colloquio ebbe
luogo t r a me ed il signor Ercole Varzi; mi
si chiesero le condizioni che furono quester
1 0 il dottor Peroni non chiede un soldo in
compenso delle spese sostenute da esso nelle
lotte elettorali; 2° la pacificazione generale
degli animi :
« a) colla dichiarazione di Varzi a me
che egli Varzi non avrebbe ricorso a mezzi
di corruzione nella votazione di ballottaggio ;
« b) liquidazione dei processi in corso,
quello dell'eco del Verbano, già c o n d a n nato e quello contro il cognato di Varzi lo
chauffeur di Varzi, il s'gnor Carlo Crini, varziano, per la nota aggressione con relativo
equo compenso a me per le spese sostenute
e i danni morali e materiali patiti. P i a c q u e
al cavaliere Ercole Varzi di non voler fare
la dichiarazione e piacque pure a lui di a f fermare che chi aveva r o t t o dovesse p a gare». (Commenti)
Il cavalier Varzi contemporaneamente
pubblicava un manifesto che ringraziava i
suoi elettori, invitandoli alla calma e soggiungeva : « sappiano essi che noi abbiamo
perduto, perchè io chiamato dagli avversari il candidato della corruzione non h o
voluto procurarmi a colpi di biglietti da
mille l'appoggio dei peroniani e quello, per
q u a n t o possa valere, dei pochi porziani
grandi difensori della moralità politica.
(Commenti). Gli onesti giudicheranno ».
Aggiungo che nell'incarto esistono due
dichiarazioni che a t t e s t a n o avere l ' a v v o cato Porzio chiesto al Varzi la rifazione
delle proprie spese elettorali. (Commenti).
Però l'avvocato Porzio, venuto a conoscenza dell'esistenza di quelle attestazioni,
le ha smentite su un giornale di N o v a r a .
Dunque m e n t r e Peroni era pronto ii
27 ottobre a votare per Varzi, quando al
prefetto fosse piaciuto accettare le condizioni da lui proposte, mentre era ancora p r o n t o
11 30 e 31 ottobre se Varzi avesse a c c e t t a t o
quelle condizioni, il 31 ottobre, a v u t o dal
Varzi quel rifiuto di cui egli stesso ci dà
a t t o nella sua lettera, passava definitivamente con armi e bagagli nel campo di
S a r f a t t i ; ed il 31 o t t o b r e successivo rice-
Atti
— 4143 —
Parlamentari
LEGISLATURA XXIV -
I
a
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
veva da S a r f a t t i la lettera che già conosciamo.
Il d o t t o r Peroni, accusato sabito di indelicatezza per questo f a t t o , pubblicava
u n a seconda l e t t e r a nel giornale La Stampa,
p r e n d e n d o a t t o di alcune rettifiche dell'avvocato Bevilacqua : lettera della quale
leggerò un periodo per chiarire meglio, se
mai ce ne fosse bisogno, il c o n t e n u t o della
prima :
« Nel noto convegno del 31 ottobre, ad
Arona, come scrissi ieri, io dichiarai che,
per la pacificazione generale, occorreva liquidare i processi in corso. Si p r e t e n d e v a
forse che, b a s t o n a t o da famigliari del Varzi,
ingiuriato a t r o c e m e n t e da un anno in qua,
dovessi anche subire danni e spese ? Varzi,
alle mie richieste (molto eque del resto) rispose: « Ohi ha r o t t o paghi »; ed io non ho
insistito oltre perchè la mia dignità di offeso me lo impediva ».
L a documentazione è finita.
L ' a v v o c a t o S a r f a t t i ha preteso innanzi
alla Giunta di avere ingaggiato contro il
Varzi u n a b a t t a g l i a morale coll'aiuto dei
peroniani e dei porziani: la sua l e t t e r a del
31 o t t o b r e sanzionerebbe, secondo lui, tale
accordo per la m o r a l i t à .
È il caso che io osservi come l'accusa di
corruzione lanciata contro il Varzi dal Peroni, nella l e t t e r a 6 novembre, e dal S a r f a t t i in quella del 31 o t t o b r e sia complet a m e n t e , assolutamente sfornita di prove ;
(e la G i u n t a ed il relatore possono f a r n e
fede), m e n t r e risulta c o n t r a d d e t t a dalle
stesse n a r r a t i v e del d o t t o r Peroni, il quale
precisa che egli non appoggiò il Varzi perchè questi il 31 o t t o b r e respinse le condizioni da lui proposte, f r a le quali la r i f u sione delle spese e dei danni morali e materiali che il d o t t o r P e r o n i a f f e r m a v a a v e r e
sofferto per opera di persone che non e r a n o
il Varzi. La pretesa ragione morale del
p a t t o , d u n q u e , sarebbe molto discutibile,
d a t e le n a r r a t i v e del d o t t o r Peroni.
Veniamo alle conseguenze legali del
p a t t o . L a G i u n t a delle elezioni (ecco l'app r e z z a m e n t o che io ritengo errato), senza
e n t r a r e a decidere se possa essere o non essere lecito u n accordo col quale un cand i d a t o si fa eleggere a condizione che si
d i m e t t a , dichiara: noi riteniamo che quella
lettera S a r f a t t i l'abbia scritta ultroneamente, q u a n d o più non ne a v e v a bisogno,
perchè già il P e r o n i a v e v a scagliato i suoi
amici contro il Varzi i n d i p e n d e n t e m e n t e e
prima dell'accordo concluso il 31 o t t o b r e .
Camera
dei
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
Ecco perchè ho affaticato la Camera con
la l e t t u r a dei documenti e insistendo sulle
d a t e : per m e t t e r e bene in luce che i f a t t i
del 27 ottobre, in cui vi f u r o n o le p r a t i c h e
col prefetto, del 30 o t t o b r e in cui a v v e n n e r o
le p r a t i c h e a N o v a r a col senatore Pozzo, e
del 31 o t t o b r e in cui f u r o n o f a t t e le p r a t i c h e
ad Arona col signor Varzi, smentiscono che
prima della sera del 31 ottobre, q u a n d o
venne concluso il p a t t o con S a r f a t t i , il P e roni avesse definitivamente a b b r a c c i a t o la
c a n d i d a t u r a del S a r f a t t i .
Le conseguenze morali c h e p r o m a n a n o da
questo p a t t o f u r o n o già d e l i b a t e da u n a aut o r i t à che per l ' a v v o c a t o S a r f a t t i èindiscussa
e che noi in questo caso dobbiamo equa-,
m e n t e riverire ; ed è l ' a u t o r i t à della Direzione del p a r t i t o socialista, la quale, appena seppe di questi f a t t i , nominò u n a
Commissione d' inchiesta composta del nostro collega Cagnoni e di Celestino R a t t i .
La Commissione d'inchiesta portò a tali risultati per cui il 7 gennaio 1914 la Direzione
del p a r t i t o , dopo avere udito il S a r f a t t i ,
gli imponeva di i m m e d i a t a m e n t e dimettersi. T a n t o per sottolineare il valore di
questo « i m m e d i a t a m e n t e » rilevo che il Sarf a t t i aveva promesso, come da giurista
esperto sapeva di dover fare, di dimettersi solamente dopo la convalida. La Direzione del p a r t i t o , malgrado le proteste di
S a r f a t t i che voleva insistere in questa sua
giuridica decisione di dimettersi soltanto
dopo la convalida, gli impose di d a r e invece le immediate dimissioni.
Ma non è di questa questione sola, della
questione morale che voi t u t t i a v e t e pot u t o apprezzare dalla semplice narrazione
dei f a t t i , che dobbiamo interessarci. È della
questione legale che dobbiamo preoccuparci.
La G i u n t a delle elezioni ha d a t o g r a n d e
i m p o r t a n z a , pur negando di darla, al f a t t o
che il S a r f a t t i abbia sempre promesso di
dimettersi e abbia dimostrato la fermezza
di queste sue intenzioni col m a n d a r e il
7 gennaio u n a lettera di dimissioni alla Camera dei d e p u t a t i . Se volessi fare pettegolezzi potrei ricordare ancora una volta la
dichiarazione del 4 novembre sul Corriere
della Sera, che dimostra come la fermezza
sia s t a t a a l q u a n t o t a r d i v a : potrei ricordare certe p r a t i c h e del S a r f a t t i , r i n n o v a t e
anche ieri m a t t i n a presso il g r u p p o parlam e n t a r e socialista, che mi è buon testimone, per poter p r o t r a r r e la presentazione
delle sue dimissioni, ritenendo nulle quelle
già presentate.
Atti
-
Parlamentari
LEGISLATURA XXIV -
l
a
SESSIONE -
4144 —
Camera dei
DISCUSSIONI -
Ma non è compito n o s t r o di soffermarci
su questi a r g o m e n t i : per noi deve essere
indifferente che l ' a v v o c a t o S a r f a t t i sia o
n o n sia i n t e n z i o n a t o a d i m e t t e r s i .
Che egli n o n si d i m e t t a è ipotesi che
p u ò interessare la sua r i s p e t t a b i l i t à person a l e ed i r a p p o r t i suoi col d o t t o r P e r o n i e
c o l l ' a v v o c a t o Porzio.
L ' i p o t e s i che egli s e n t a l'obbligo di dim e t t e r s i è, invece, p r o p r i o quella che crea
il caso legale e politico del quale la Camera
p u ò e d e v e interessarsi.
U n a v o t a z i o n e di b a l l o t t a g g i o , per legge,
p o n e fine alla l o t t a e l e t t o r a l e e crea u n
d e p u t a t o . Se il c a n d i d a t o , invece, è così
g e n t i l u o m o che a v e n d o promesso di d i m e t tersi si d i m e t t e (e in questi ultimi t e m p i il
c a n d i d a t o S a r f a t t i ha f a t t o t u t t o il possibile per p e r s u a d e r c i che ha q u e s t a i n t e n zione), a p p u n t o in questo caso lo scopo
della legge è . f r o d a t o . (Commenti —
Approvazioni).
Voci a destra. S a r f a t t i ha già f r o d a t o il
dazio di M i l a n o !
(Ilarità).
JJna voce. H a f r o d a t o un b u e ! (Risa).
GAMBAROTTA. Non esagerate! erano
s o l t a n t o t r e c h i l o g r a m m i di c a r n e di b u e !
{Ilarità).
Considererete i n f a t t i che se due o t r e cand i d a t i p a t t u i s c o n o le dimissioni di colui pel
quale v o t a n o in b a l l o t t a g g i o e noi riconosciamo legittimo t a l e p a t t o , le elezioni in
quel collegio n o n a v r a n n o più fine ed il
collegio n o n a v r à m a i u n d e p u t a t o . Ad
ogni elezione s u c c e d e r e b b e r o le dimissioni
ed a q u e s t e u n a n u o v a v o t a z i o n e . Se vi
siano c a n d i d a t i che, p e r r a p p r e s a g l i a politica o per speculazione o per a l t r o qualsiasi
scopo, a b b i a n o interesse a proseguire t a l e
gioco, questo p u ò proseguire all'infinito.
Quale più e v i d e n t e defezione allo scopo
d e l l ' i s t i t u t o del ballottaggio ì
P e r q u e s t o m o t i v o r i t e n g o che d e b b a
r i t e n e r s i illegittimo l'esito del b a l l o t t a g g i o
di Oleggio, r a g g i u n t o n o n allo scopo di d a r e
un d e p u t a t o a quel collegio m a allo scopo
di r i a p r i r e la l o t t a e l e t t o r a l e . A n n u l l a t o
t a l e esito illegittimo, il b a l l o t t a g g i o stesso
d o v r à essere r i n n o v a t o , f r a i c a n d i d a t i che
e b b e r o , r e g o l a r m e n t e , il maggior n u m e r o
di voti nell'elezione del 26 o t t o b r e , ossia
f r a i medesimi c a n d i d a t i Varzi e S a r f a t t i .
(Approvazioni
— Molte
congratulazioni).
P R E S I D E N T E . H a f a c o l t à di p a r l a r e
l'onorevole T u r a t i .
M U S A T T I . Se l'onorevole T u r a t i perm e t t e vorrei f a r prima u n a d i c h i a r a z i o n e ,
(Segni di assentimento
del deputato Turati).
Deputati
TORNATA DEL 13 GIUGNO 1 9 1 4
P R E S I D E N T E . L'onorevole Musatti ha
f a c o l t à di p a r l a r e .
MUSATTI. L'onorevole G a m b a r o t t a ha
insistito sul f a t t o della deliberazione della
direzione del p a r t i t o socialista, con la q u a l e
essa direzione i n v i t a v a l ' o n o r e v o l e Sarf a t t i a p r e s e n t a r e i m m e d i a t a m e n t e le dimissioni.
I l f a t t o è verissimo, e, come m e m b r o della
direzione del p a r t i t o socialista fin dal m a r z o
scorso, t e n g o a d i c h i a r a r e che il giudizio
della direzione del p a r t i t o socialista f u di
c a r a t t e r e essenzialmente ed esclusivamente
politico.
L a direzione del p a r t i t o socialista era
c h i a m a t a per la p r o p r i a f u n z i o n e ad applic a r e i deliberati di Congressi, v a l e a dire
massima i n t r a n s i g e n z a nelle elezioni polit i c h e a p r i m o scrutinio, e a v o c a z i o n e alla
Direzione per le deliberazioni sui ballott a g g i caso per caso per questo a n n o .
E s s e n d o s t a t o s o t t o p o s t o il caso di Oleggio alla Direzione del p a r t i t o socialista,
q u e s t a h a f a t t o l ' i n c h i e s t a della q u a l e parl a v a l'onorevole G a m b a r o t t a , in seguito
alla quale la direzione del p a r t i t o socialista ha i n v i t a t o l'onorevole S a r f a t t i a dim e t t e r s i , e l'onorevole S a r f a t t i i m m e d i a t a m e n t e si è u n i f o r m a t o al d e l i b e r a t o della
Direzione.
PRESIDENZA
jj
!!
iI
''
BEL
PRESIDENTE
MARCORA.
P R E S I D E N T E . H a f a c o l t à di p a r l a r e
l'onorevole Turati.
T U R A T I . P r e n d o la p a r o l a n o n per u u
fine concreto, m a s o l t a n t o per la m o r a l i t à
della causa (OoJi! ooìi!) ...come si suol d i r e
nelle cause i m m o r a l i .
(Commenti).
Sono p e r f e t t a m e n t e i n d i f f e r e n t e alle conclusioni che la C a m e r a p r e n d e r à in q u e s t a
questione. La Giunta propone all'unanimità
la c o n v a l i d a z i o n e , e voi p o t e t e convalidare. L'orevole Gambarotta propone l'ann u l l a m e n t o della v o t a z i o n e di b a l l o t t a g gio, e voi p o t e t e a n n u l l a r l a e f a r l a r i n n o vare.
L ' o n o r e v o l e G a m b a r o t t a ha p a r l a t o di
idillio a proposito di q u e s t a elezione ; ma
poi dimostrò di a v e r e dell'idillio, di questa composizione l e t t e r a r i a , u n curioso conc e t t o . I n f a t t i in t u t t o il suo discorso non fece
che a c c e n n a r e a t u r p i m e r c a t i , a r i c a t t i , a
p a t t e g g i a m e n t i per d e n a r o , a cessione di
v o t i , a t u t t o u n insieme di cose r e p u g n a n t i
e losche.
Ciò che i m p o r t a a noi è di stabilire che
in q u e s t a elezione ci f u una sola a t t i v i t à di-
Atti Parlamentari
LEGISLATURA X X I V
— 4145 —
-
la
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
r e t t a limpidamente e univocamente alla
redenzione morale del collegio: quella del
nostro partito e del nostro compagno Cesare Sarfatti.
(Commenti).
Dopo ciò annullate, convalidate : fate
quel che vi pare. I l nostro principale scopo
sarà raggiunto.
E ho chiesto anche di parlare per un'alt r a ragione. Questa relazione dell'onorevole Giunta è così gentile per l'avvocato
Cesare Sarfatti che merita una parola di
commento.
I o ebbi in altra occasione, con poca reverenza per i eolleghi della Giunta delle
elezioni, a criticare i metodi da essa introdotti in questa legislatura, quando, a proposito di altre elezioni, t a n t o contestabili
e contestate in fatto, ne proponeva la convalidazione senza contestazione formale, e
senza che alla Camera fossero sott'occhi
gli argomenti e i documenti della causa.
Ma oggi debbo fare ammenda di quelle
mie censure : poiché ecco qui invece una
relazione dalla quale si pare che, per una
elezione che brillava della limpidità più assoluta, contro la quale non v'era il benché
menomo motivo serio di contestazione, la
Giunta è stata tanto scrupolosa, che ha voluto contestare a forza l'elezione; e mentre
si poteva ai tanti di dicembre portare le
conclusioni della Giunta alla Camera, ha
voluto fare la discussione pubblica e portarcene i resultati soltanto nel mese di
giugno.
Quanta coscienziosità ! E quanto rimorso
debbo provare io per avere, lo confesso,
qualche volta detto parole aspre contro i
nuovi metodi della Giunta delle elezioni,
che non contestava le elezioni più inquinate
e più contestabili.
Or noi, come ho detto, siamo dispostissimi a lasciar convalidare, annullare, mandar via il nostro compagno; ma vogliamo
semplicemente dire alla Giunta delle elezioni e alla Cam-ra che di questa veramente eccessiva gentilezza abbiamo capito
il motivo.
Possiamo perfettamente consentire che
l'atto di lealtà di Cesare Sarfatti, il quale
dichiarò che, per delicatezza di coscienza,
in ossequio alla t a t t i c a intransigente del
suo partito, e infine per le condizioni specialissime in cui si svolse quell'elezione, egli
non avrebbe mai esercitato la funzione di
deputato se non in seguito ad una seconda,
ad una nuova votazione, venga sfruttato in
suo danno,
326
_
_
Camera
TORNATA D E L 1 3
dei
GIUGNO
PutaA
De
1914
ifoi possiamo benissimo tollerare che sia
ritorta contro di lui la solenne promessa,
che l'avvocato Sarfatti ha così fedelmente
e così splendidamente cresimata col f a t t o ;
poiché non è molto facile, signori della Camera, trovare un uomo che, avendo avuto
la maggioranza dei voti, la proclamazione,
l'unanime consenso della Giunta delle elezioni, per sei mesi non metta piede alla
Camera, non riscuota un centesimo di indennità, non si valga della tessera ferroviaria e non si dia quel piccolo lusso di
vanità femminile, tanto caro ai più, di farsi
chiamare onorevole. (Commenti—
Approvazioni all' estrema
sinistra).
Quale che sia la frode di cui lo fate vittima, noi siamo sicuri che egli è un galantuomo e manterrà il suo impegno. Ma consentiteci almeno la onesta sodisfazione di
dichiararvi che, non essendo degli allocchi,
abbiamo capito che di cotesto suo atto di
lealtà voi profittate unicamente... per mandarlo v i a ! . . . '
Vocia destra. ISTo, ISTo !
T U R A T I . Sissignori ! iTon vi era infatti,
lo ripeto, la più loniana ombra di un motivo per contestare quest'elezione. Yi ha già
riferito l'onorevole Gambarotta le cifre. Al
primo scrutinio, del 26 ottobre, 3 mila voti
al Sarfatti, 4 mila al Yarzi (parlo in cifre
tonde), contro 5 mila a tre altri rappresentanti di altri partiti che si chiamano costituzionali, vale a dire a tre altri candidati
che si vedono come il fumo negli occhi e che
t u t t o avrebbero desiderato e tollerato, anche il successo di Sarfatti, purché non avvenisse il successo del candidato loro affine.
Secondo la mia modesta impressione, che
non è di me solò, e, se la politica consentisse la sincerità, 1' onorevole Gambarotta,
che ha il suo collegio a uscio e bottega con
quello diOleggio,dovrebbeconvenirne meco;
secondo me, l'avvocato Sarfatti ha fatto della
generosità in pura perdita promettendo le
dimissioni; poiché, dati gli odi furibondi fra
i suoi competitori, Yarzi, Peroni, Porzio e
Costa, e data la conseguente difficoltà di
fare la concentrazione dei partiti liberali
(perchè il mercato delle 18 mila lire, e le altre turpitudini che ci sciorinò Gambarotta,
sono qualificai 1 , anche nella relazione della
Giunta, la concentrazione dei partiti liberali) (Ilarità all' estrema sinistra) potendo pescare su una massa di oltre 7 mila elettori
che non aveva votato, e sui 5 mila e t a n t i
voti degli altri tre candidati avversari suoi,
ma soprattutto del Yarzi, il quale non l'aveva distanziato che per una differenza
Atti Parlamentari
LEGISLATURA X X I Y -
— 4146 —
la
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
di soli 999 voti; Sarfatti poteva trovarsi
certissimo, anche senza alcun accordo del
trionfo nella votazione di ballottaggio. Senonchè nel collegio si accese una vampata
di moralismo : e poiché la corruzione aveva
dilagato ad opera del Varzi, si proclamò che
si doveva ad ogni costo sbarrare al Varzi
la via per inondare il collegio dalla corruzione. Oggi ho sentito accennare che la corruzione sarebbe stata inventata. (Interruzioni) ma nel collegio si può interrogare
qualunque paracarro delle strade, qualunque scimunito dell' ultimo comune... {Nuove
interruzioni).
Noi qui oggi non possiamo fare il processo al signor Varzi, ma io dico che il collega
Gambarotta non oserebbe ripetere nel collegio di Oleggio quello che ha d'etto qui,
perchè desterebbe tale e così universale
ilarità, che ne echeggerebbero gli spechi
del lontano Sempione.
Si disse dunque che bisognava coalizzarsi contro il corruttore e, posta la questione su questo terreno, Cesare Sarfatti
disse: se la questione assume un carattere
non più politico, ma morale, io mi presto
volentieri, ma non debbo profittarne per
la mia persona. Di qui la promessa delle
dimissioni, che la stessa Giunta riconosce
ultronea e non necessaria; ma che tuttavia
Sarfatti riconferma anche per mia bocca.
Ora io domando se si può avere una condotta più leale di questa. Aggiungo, e qui
esprimo il mio pensiero personale, che può
collimare colle pregiudiziali tattiche della
direzione del partito socialista, che per me
l'atto di Sarfatti fu non solo giuridicamente
e moralmente ottimo, ma plausibile anche
politicamente; poiché, se in tanti collegi d'Italia, nei quali la corruzione va dilagando
ogni giorno più, si potesse stipulare quel
medesimo patto che or si vuol rimproverare a Sarfatti: e cioè tutti i candidati onesti di qualunque partito si riservano di
combattersi fra loro sul terreno del programma, ma fanno lega offensiva e difensiva contro i corruttori; io credo che l'Italia politica ed elettorale sarebbe veramente purificata e redenta. E il suffragio
universale non sarebbe più una menzogna.
(Interruzioni).
Importa osservare che non esistè mai
un momento solo di screzio fra il Sarfatti e i suoi amici di partito.
I l collega Gambarotta ha parlato di una
intervista nella quale il Sarfatti avrebbe
detto che non aveva più intenzione di dare
le dimissioni che aveva promesso di dare...
Camera dei Deputati
TORNATA D E L 1 3
GIUGNO
1914
Onorevole Gambarotta, ella dovrebbe
sapere che cosa sono oggidì molto spesso
le interviste dei giornali. Oramai i giornalisti (mi sia indulgente la tribuna della
stampa) sotto questo aspetto sono diventati
un vero pericolo pubblico. Avviene a tutti
noi di essere assaliti nei corridoi, di rispondere una parola fugace o scherzosa e di
vederla riprodotta il domani, gonfiata e trasformata in intervista, in tutti i giornali.
Bisognerebbe ammutolire sistematicamente,
prendere delle arie ridicole da diplomatico,
per non correre il pericolo di dovere poi
far quello che nessuno fa (salvo quelli che
cercano apposta l'intervista) e cioè chiarire, smentire, rettificare, far la figura del
pedante, gridando sui tetti: no, ho scherzato, non avete capito, ecc. ecc.
Ora potete immaginare che, se questo
avviene a noi così spesso, potè avvenire
anche a Cesare Sarfatti che, il giorno dopo
l'elezione, chiamato al telefono da un ignoto, che disse di essere un giornalista e che
gli domandava se il collegio era libero, rispose : piano, piano! ho detto che mi sarei
dimesso, ma dopo la convalidazione ; c' è
ancora qualche cosa da esaminare... e, così,
fra il serio e il faceto, lo mandò a spasso*.
Ecco tutta l'intervista, che, del resto,
essendosi egli allontanato da Milano per
24 ore,, fu rettificata nel giornale
Avanti!,
dallo stesso Sarfatti, non più tardi di due
giorni dopo. (Interruzioni).
D'altronde, la stessa relazione della Giunta su questo punto non lascia dubbio : non
si finisce di encomiare, a questo proposito,
la coerenza e la correttezza del Sarfatti»« Questo contegno e questo proposito (cito
un brano ira i molti), fermi, costanti, irriducibili e politicamente coi retti del Sarfatti
nel non voler assumere la rappresentanza
di uh collegio, perchè, a di lui stessa ammissione, non conferitogli da una maggioranza omogenea e concorde, ecc. ecc... esercitarono sulla Giunta forte e notevole impressione ».
Non v'è dunque nessun'ombra che possa
essere proiettata sul nostro compagno; e già
l'onorevoleMusatti, membro della Direzione
del partito, ha sventato l'altra ombra, che
poteva derivarsi dal sospetto di una differenza di apprezzamento morale fra Sarfatti e i suoi amici, in quanto ha dimostrato, come la direzione del partito, sollecitando Sarfatti ad affrettare la presentazione materiale delle dimissioni alla Presidenza della Camera, non abbia emesso che
una deliberazione di carattere politico.
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIV - l
— 4147 —
a
Camera dei Deputati
SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA BEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4
Interrogato il Sarfatti dice : io sono avvocato, sono giurista, ho un patrimonio
di competenza professionale da difendere
e non do le dimissioni prima di essere convalidato ; perchè so, e non mi sarebbe lecito ignorare, che la Camera in centomila
occasioni ha detto che non ci si può spogliare del mandato prima che sia ben accertato che lo possediamo legittimamente.
Il partito invece non ha di queste sottigliezze, se volete, d'ordine giuridico costituzionale, deve tener conto di tutte le impressioni.
E poiché maligni avversari avevano
insinuato che potesse esservi qualche resipiscenza nel Sarfatti, il partito disse : è
bene troncare gli indugi, presentare materialmente le dimissioni. Sia pure una bestialità giuridica ; ciò che importa è disarmare
la malignità degli avversarii.
Ma io, in un punto (sembrerà inverosimile S) sono d'accordo con 1' onorevole
Gambarotta. H a fatto bene o ha fatto male
l'avvocato Sarfatti a promettere le dimissioni, a stipulare quel patto, che viceversa
poi non era necessario, come dice la relazione, e come dicono le cifre, perchè riusciva lo stesso ? Ma questa è questione che
riguarda lui, la sua coscienza, il suo partito,
non riguarda la Camera. (Interruzione).
Come ? È la Camera che deve dire se ho
il diritto di dare le dimissioni ? Ma in quale
articolo dello Statuto o della legge elettorale è scritto che la Camera giudica dei
miei rapporti col mio partito, dei miei doveri di delicatezza verso il mio partito %
Se io dubitassi che cotesta tesi della illiceità del patto di difesa contro i corruttori fosse evocata per altro fine che per
quello di allontanare Sarfatti dalla Camera,
frustrandogli la onesta vittoria, se potessi
credere che una tesi così paradossale fosse
da alcuno seriamente sostenuta e senza secondo fine, io dovrei avvertire dei pericoli
di questo sdrucciolo sul quale si porrebbe la
Camera, quello cioè di sindacare i patti che
un candidato fa col suo partito, con i suoi
elettori, per desumerne delle nullità che nè
lo Statuto nè altre leggihannomaicomminato. Si è detto che le elezioni debbono avere
la conseguenza di eleggere, e non di far dimissionare. Yal quanto dire che il deputato
sarebbe costretto ai lavori forzati della deputazione e non avrebbe diritto di dimettersi, Un tale principio assolutamente nuovo bisognerebbe avere il coraggio di proclamarlo e sostenerlo con tutte le sue conseguenze !
Certo è che il Sarfatti, moralmente, ha
fatto molto bene, e che dovrebbe essere
imitato, che dovremmo davvero fare la lega
degli onesti contro i disonesti in t u t t i i collegi, anche ponendo per un istante la politica da parte. (Interruzione). Capisco anche io che a molti di voi questo dispiacerebbe (Si ride all' estrema sinistra), ma il venirci a dire, in forma di dubbio nella relazione, e in forma di asserto nelle parole
del collega Gambarotta, che il fare un patto di alleanza contro la corruzione è una cosa
illecita, è un qualche cosa, onorevoli colleghi, che... non saprei come esprimervi
parlamentarmente : è un qualche cosa, dirò,
che rispecchia un po' troppo l'ambiente.
GAMBAROTTA. Ella sa che ho detto
il contrario.
TUBATI. Capisco che queste cose si possano dire nell'urna, nel segreto dell'urna :
vedo già pronto lo strumento del pudore o
della vergogna...
Voci a destra e al cèntro. Abbiamo imparato il giuoco da voi.
Voci a sinistra. La scontiamo!
Voci a destra e al centro. E faremo sempre così. Le cose belle le impariamo da voi*
T U E A T I . Ebbene, onorevoli colleghi,
durante la elezione di Oleggio, lo rileva
la Giunta e non è smentito, non ci furono
reclami seri nei verbali delle Sezioni. Dopo
molto tempo, vengono due signori a sollevare la questione della illiceità dell'alleanza
e aggiungono che, per controllare la esecuzione del patto di alleanza, il Sarfatti
avrebbe anche fatto stampare quattro tipi
diversi di schede in modo che dalle schede
si potesse poi desumere come si era votato.
Io sostenni sempre, e ripeto anche in
questa occasione, che le elezioni contestabili si debbono contestare. Ma ho ammesso
in altre discussioni, che anche questo, come
ogni altro principio, deve intendersi con
discrezione, e che un' accusa, fatta senza
ombra di verisimiglianza, evidentemente
temeraria e infondata in diritto, non porta
di necessità alla contestazione; è questione
di senso comune, di buon senso. In ogni
altro caso, a chi avesse sostenuto l'illiceità dell'alleanza contro i corruttori, la
Giunta avrebbe risposto con una risata.
Ma qui la Giunta è diventata di una
scrupolosità meravigliosa. Essa, che non
contestò la elezione di Varese, e tante altre
che presentavano in un mazzo tutte le nullità previste dalla legge elettorale; che ci
portò qui l'altro giorno ugualmente non
contestata, l'elezione di Ascoli-Piceno, sulla
— 4148 —
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIV - l
a
Camera dei Deputati
SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 13 GIUGNO 1914
quale otto membri della Giunta contro un- zione del collegio di Oleggio avvenuta il
dici volevano la contestazione; viceversa 2 novembre 1913 in persona del proclamato
crede sulla parola a cotesti due signori i onorevole avvocato Cesare Sarfatti ».
In altri termini : la promessa di dimisquali avevano affermato, senza darne la
più piccola prova, che il Sarfatti, per con- sioni non riguarda affatto nè la Giunta, nè
trollare i gruppi di voti, si era servito di la Camera : ma non possiamo darcene
quattro tipi diversi di schede. In base a carico.
questa invenzione manifesta, contesta la
Ma sia ben inteso (in coerenza con ciò)
elezione, e, col pretesto di dover esaminare che esse sono state date, ed operative s nza
le schede ad una ad una (inutile dire che indugio, ed irrevocabili. La convalidazione
non una sola scheda si trovò men che rego- non durerà che l'attimo fuggente : e Sarlare) impiega cinque mesi a portare di- fatti (questo è ciò che prova) convalidato
nanzi la Camera la relazione.
e sfrattato nel medesimo minuto, non enOra l'intenzione, non dico della Giunta trerà da quella porta !
(chè essa è composta d'agnelle candide),
Alla Giunta, presa da un così bel fuma di chi era dietro la Giunta, era sem- rore, non passa neppure per il capo il dubbio
plicemente questa: si doveva convalidare che - per esempio - la lettera di dimissioni
il Sarfatti; convalidato, egli si sarebbe di- g'à presentata possa non avere giuridicamesso (nessuno ha mai dubitato che si sa- mente valore: perchè scritta da chi non
rebbe dimesso); ma, poiché poteva darsi era convalidato e non aveva prestato giuche gli elettori lo rieleggessero, questo biso- ramento. (Approvazioni all'estrema sinistra).
gnava evitare. Come s'evita? Egli, quando
Y'è su questo tema t u t t a una vasta e
gli elettori erano nel collegio, riportò la complicata giurisprudenza della Camera. Io
maggioranza; quindi (si pensò) facciamo le ricordo anzi, a questo proposito, di avere
elezioni quando gli elettori non ci sono.
un debito di gratitudine da pagare all'onoNei mesi di giugno e luglio, la massa revole Sonnino: perchè, quando, nel 1899,
elettorale è più che dimidiata, per l'assenza salvo errore, io avevo il libretto rosso, il lidei lavoratori che vanno quasi tutti all'e- bretto della vigilanza speciale, e per un
stero ed anche, molti, all' interno, ma in | sopruso fattomi dal prefetto di Milano,
mandai le mie dimissioni da deputato, l'oluoghi lontani. (Interruzioni).
Ed ecco perchè si presenta la relazione norevole Sonnino propose alla Camera non
proprio alla metà di giugno, non più presto solo la riprovazione del Governo, ma inolnè più tardi, perchè, se per caso non si de- tre che le mie dimissioni non fossero accidesse proprio oggi, e Sarfatti non si do- cettate.
vesse dimettere domani, e ci fossero di
E la Camera consentì nella tesi dell'onomezzo le vacanze..., allora riuscirebbe eletto revole Sonnino, sul riflesso, compreso nell'ordi nuovo Sarfatti. (Interruzioni).
dine del giorno allora votato, che le mie
Questo è il giuochetto che emerge da dimissioni non potevano essere date valiquesta manovra, ma così cucito a fìl bianco, damente perchè la mia elezione non era
che noi non possiamo essere così imbecilli, stata a'¡cora convalidata.
da non capire. Tanto è che la relazione,
In qualche caso la Camera ammise che
così gentile (già lo dissi) per il Sarfatti, fi- | si potessero accettare le dimissioni di un
nisce con una conclusione, anche essa mel- deputato non convalidato, ma quando, e
liflua, ma che è un capolavoro di eloquenza basta leggere il primo articolo del regolarivelatrice :
mento per persuadercene, almeno il depu« Conseguentemente la Giunta, senza tato avesse prestato giuramento. Senza di
dover essa darsi carico delle dimissioni già che egli, non essendo nel pieno possesso delpresentate dal Sarfatti (come ha detto l'esercizio del mandato, non può validaGambarotta, ed io ho consentito : ma udite mente spogliarsene. Ora non sarò certaora in che modo non se ne dà carico !) e mente io che mi farò forte del giuramento
che, divenute operative per il verificarsi politico, del quale preferisco sorridere ; ma
della condizione alla quale non potevano a ho voluto soltanto accennarne mettendomi
meno di essere subordinate, daranno alla dal vostro punto di vista, dal punto di vista
proposta di lei (cioè alla convalidazione), ortodosso, che dovrebbe pur essere quello
sanzionata che sia dalla Camera, la vita della maggioranza della Giunta, anche per
dell'attimo fuggente...; ad unanimità ha avvertire il collega Gaudenzi, che ha svolto,
deliberato di proporre, siccome propone, l'altro giorno, una proposta di legge per
che la Camera dichiari convalidata la ele- l'abolizione del giuramento, di un fatto che
s
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIV -
— jll49
la
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
^
Camera dei Deputati
TORNATA D E L 1 3 GIUGNO
1914
sediamo t u t t i i giorni o t t o o nove ore e non
lo può interessare: e cioè che, se è vero
possiamo non dolerci che dopo che lavociò che si dice nei corridoi, che, a p p e n a
riamo come negri ci si venga ad accusare
c o n v a l i d a t o il S a r f a t t i , verrebbe dal Preche veniamo meno al nostro dovere presidente l e t t a quella lettera che l'amico
ferendo questo a quello o prestandoci a
mio ha scritto q u a n d o non a v e v a d i r i t t o
m a n o v r e occulte venendo meno così a quella
di scriverla efficacemente (secondo la dotindipendenza che è non solo decoro nostro,
t r i n a ortodossa) perchè egli non aveva nemma di t u t t a l'Assemblea. Respingo t u t t o
meno p r e s t a t o g i u r a m e n t o , ciò significhequesto! (Oooìi!)
r e b b e che il giuramento ha p e r d u t o , per
implicita decisione della Camera, ogni sua
Questa elezione f u esaminata t r a le prime
i m p o r t a n z a ed efficacia come i n t e g r a t o r e
t a n t o che la sua contestazione in udienza
essenziale del m a n d a t o politico, e l'onorepubblica era fissata per il 13 marzo; a v v e n n e
vole Gaudenzi, p r e n d e n d o n e a t t o , potrebbe
però la crisi ministeriale e allora la sua dibenissimo a b b a n d o n a r e la sua proposta di
scussione, come per t u t t e , venne r i t a r d a t a
legge. (Interruzioni).
Noi non potevamo farla precedere alle altre
elezioni, che, erano s t a t e contestate prima di
T u t t o ciò si dice per r a g i o n a r e : per porre
quella di Oleggio. Il t u r n o che ad essa spetin luce lo spirito intimo ^delle varie prot a v a le è stato m a n t e n u t o e questo è docuposte che ci si f a n n o e insomma, come dissi
m e n t a t o perchè t u t t i possono leggere gli
da principio, per la moralità della causa.
avvisi per le pubbliche discussioni che sono
Q u a n t o a l l ' a v v o c a t o S a r f a t t i , io ho d e t t o ,
pubblicati.
e lo ripeto, che egli non m e t t e r à piede quà
dentro se non sarà di nuovo eletto dalla
Dopo la crisi, l'elezione di Oleggio rimaggioranza degli elettori; ma a p p u n t o
prese il suo t u r n o e venne in discussione
perciò non c'era bisogno che voi vi affretnon u n giorno prima nè un giorno dopo.
t a s t e t a n t o a m a n d a r l o via, senza averne
Questo era dover mio di dichiarare per la
l ' a r i a ; perchè egli d a r à le sue dimissioni,
verità delle cose.
a p p u n t o perchè è un g a l a n t u o m o , e le d a r à
P R E S I D E N T E . H a facoltà di p a r l a r e
uno di questi prossimi giorni, se la sua
l'onorevole relatore.
elezione sarà convalidata oggi. Ma a noi
B E R T I , relatore. L'egregio presidente
i m p o r t a di non passare per imbecilli, prodella G i u n t a ha già risposto su q u a n t o si
clamando che questo giuoco noi l'abbiamo
riferiva a giustificare la G i u n t a stessa circa
capito...
(Interruzioni).
il modo e i t e r m i n i nei quali ebbe ad occuparsi della elezione di Oleggio; debbo dire
I o quindi mi riassumo: la Camera faccia
poche parole in aggiunta a quelle dell'oquello che vuole : non importa. Ciò che a
norevole R o m a n i n - J a c u r .
me premeva di d i m o s t r a r e è u n i c a m e n t e
questo : che la contestazione non f u altro
Sull'elezione di Oleggio f u riferito il
che u n a m a n o v r a , diretta a s f r u t t a r e la
1° dicembre ultimo scorso e f u necessità
lealtà di Cesare S a r f a t t i e del suo p a r t i t o
r i c h i a m a r e t u t t e le schede perchè nei rif a c e n d o cadere la sua elezione in u n ' e p o c a
corsi p r e s e n t a t i era stato dichiarato che le
in cui gli elettori sono assenti e il collegio
schede a d o p e r a t e nel ballottaggio dall'oè r a p p r e s e n t a t o da un'esigua minoranza.
norevole S a r f a t t i erano di q u a t t r o tipi di(Ooooh /). Questo le fin mot de la chose.
versi ; ed il r a p p r e s e n t a n t e dei p r o t e s t a n t i ,
l e g i t t i m a m e n t e investito della loro r a p p r e f R O M A N I N - J A C U R , vicepresidente
della
s e n t a n z a con m a n d a t o depositato nella seGiunta per le elezioni. Chiedo di p a r l a r e .
greteria della Camera, esibì anche q u a t t r o
P R E S I D E N T E . Ne ha f a c o l t à .
o più schede che dovevano servire di conR O M A N I N - J A C U R , vicepresidente
della
f r o n t o per giustificare la differenza che ì
Giunta per le elezioni. I l nostro valoroso
ricorrenti dichiaravano esistere t r a la scherelatore, onorevole Berti, risponderà ai v a r i
da-tipo e le schede che si erano a d o p e r a t e
oratori per quello che r i g u a r d a la elezione
nel ballottaggio.
che ora si discute, ma io debbo respingere
La Giunta f u concorde in t u t t i i suoi
e respingo l ' a f f e r m a z i o n e del collega Tu- I
rati, il quale ha detto che la G i u n t a si è ' c o m p o n e n t i di q u a l u n q u e p a r t e della Camera, nell'ammettere che si dovessero rimessa a servizio non so bene di chi per
chiamare le schede e si dovessero esaminare.
r i t a r d a r e questa discussione. Non è vero,
perchè noi abbiamo oggi ancora altre eleL a Camera consentirà che questo era
zioni del 26 o t t o b r e sulle quali ancora non
u n lavoro a b b a s t a n z a complesso ed imporsi è p o t u t o deliberare.
t a n t e . Ciò nonostante, l'elezione f u riproposta dinnanzi alla Giunta il 6 febbraio ed
L a g i o r n a t a si compone di 24 ore e noi
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIY -
— 4150 —
l
a
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
il 6 febbraio stesso ne fu dichiarata ad unanimità. la contestazione perchè p a r v e alla
Giunta che, per la questione indicata dai
ricorrenti intorno all'esistenza dell'ormai
famoso p a t t o , di quel p a t t o che veniva in
q u a l c h e modo ed in quel momento f a t t o
meglio apprezzare dalla G i u n t a a seguito
della lettera che il S a r f a t t i a v e v a indirizzato al P r e s i d e n t e della Camera, fosse
necessario di f a r luce anche per meglio apprezzare i motivi che avessero p o t u t o det e r m i n a r e il S a r f a t t i a scrivere la l e t t e r a
del 31 o t t o b r e all'ex onorevole Peroni,
motivi c h e p o t e v a n o spiegarla e giustificarla.
L ' a d u n a n z a pubblica per la discussione
era s t a t a stabilita per il 31 marzo, e f u solt a n t o in conseguenza della crisi ministeriale che si d o v e t t e prorogarla al 16 maggio.
Quindi, sotto questo riguardo, le cose sono
p r o c e d u t e con t u t t a regolarità, nè la Giunta
p o t e v a procedere e provvedere con maggiore celerità d a t a pure la enorme mole di
lavoro cui si t r o v a v a sottoposta.
Piacemi aggiungere solamente in replica
a d uno s p u n t o critico dell onorevole Turati, a proposito delle parole di chiusa della •
n o s t r a relazione, che, con tali parole, la
G i u n t a questo e non altro intese dire - che
cioè essa non p o t e v a proporre l'annullamento sol perchè, d a t e le dimissioni già
presentate dal S a r f a t t i , la convalidazione
della elezione di lui sarebbe rimasta priva
di pratico effetto. Di t a l e conseguenza la
G i u n t a disse non doversi dar carico e ben
non doveva preoccuparsi.
Q u a n t o al merito della contestazione
sollevata dall'onorevole G a m b a r o t t a , egli,
come la Camera ha udito, propone che non
si debbano accogliere le conclusioni della
Giunta, ma che si debba annullare il ballottaggio i n t e r v e n u t o che p o r t ò alla proc l a m a z i o n e dell'avvocato S a r f a t t i ed indire
una nuova votazione di ballottaggio ; e ciò
perchè, secondo l'onorevole G a m b a r o t t a ,
sarebbe i n t e r v e n u t o un p a t t o il quale vizierebbe di nullità il risultato di quella votazione.
L a Giunta delle elezioni delibò tale questione q u a n d o decise la contestazione ; ma,
di f r o n t e ai risultati della pubblica discussione, e di f r o n t e alle produzioni f a t t e itine et
inde dalle p a r t i d o v e t t e d i p o i venire nell'opinione che i risultati o t t e n u t i non suffrag a v a n o a f f a t t o la tesi dei ricorrenti e non
giustificavano l'esistenza di questo p a t t o .
Bisogna intendersi su questo p a t t o . Che
^ o s a dicevano i ricorrenti e che cosa viene
Camera dei
TORNATA B E L 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
oggi a sostenere all'unisono con costoro
l'onorevole G a m b a r o t t a ?
Che i voti degli elettori costituzionali
passarono al S a r f a t t i in conseguenza di u n
impegno, a n t e c e d e n t e m e n t e corso t r a il
S a r f a t t i ed alcuno dei c a n d i d a t i rimasti
soccombenti nella elezione del 26 o t t o b r e .
Le indagini, che si dovevano perciò f a r e
dalla G i u n t a e che f u r o n o f a t t e , erano
queste: vedere se di f a t t o occorse la lam e n t a t a convenzione e successivamente
vedere se la corrente di u n a p a r t e degli
elettori costituzionali a favore dei S a r f a t t i
si era d e t e r m i n a t a come effetto di questa
premessa o per cause diverse.
Ora, onorevoli colleghi, i risultati della
discussione e delle produzioni f a t t e convinsero la G i u n t a che la elezione nel collegio
di Oleggio si era svolta cosi: il 26 o t t o b r e
ci f u la prima elezione. Il 28 o t t o b r e l'onorevole Peroni pubblicò un manifesto, diffuso in t u t t o il collegio, in cui dichiarava
agli elettori, che, se non avessero v o l u t o
astenersi, non avessero però v o t a t o per il
c a n d i d a t o , che adoperava, secondo egli asseriva, nella lotta, m e t o d i di corruzione, di
violenza, di calunnia.
Il giorno 29 o t t o b r e il P e r o n i t e n e v a un
pubblico comizio in Arona ed altro comizio
t e n e v a u g u a l m e n t e in Arona il 30, comizi
che f u r o n o f r e q u e n t a t i da moltissimi elettori. I n questi due comizi, come riferì p u r e
il giornale di p a r t e cattolica L'eco del Sempione, che non era favorevole nè al S a r f a t t i ,
nè al Peroni, il d o t t o r Peroni pose la questione se gli elettori costituzionali avessero
p o t u t o v o t a r e per un c a n d i d a t o socialista,
come il S a r f a t t i , in q u a n t o la l o t t a non
era politica, ma si doveva considerare come
f a t t a per fini di m o r a l i t à .
. E d eccitò a v o t a r e per il S a r f a t t i , proposta accolta dai presenti con grandi applausi.
L'onorevole G a m b a r o t t a ha voluto ricordare che il 27 o t t o b r e il P e r o n i aveva
f a t t o pratiche col p r e f e t t o , il 30 col senat o r e Pozzo, e il 3.1 a v e v a a v u t o un colloquio col cavaliere Varzi stesso per procur a r e un accordo f r a loro.
Raccolgo questi ricordi perchè dimostrano vie meglio che fino al 31 non si può
p a r l a r e di nessun p a t t o i n t e r v e n u t o t r a
P e r o n i e Porzio da u n a p a r t e , e S a r f a t t i
d a l l ' a l t r a , se c o n t i n u a v a n o persino le t r a t t a t i v e t r a i candidati costituzionali per potersi intendere f r a loro.
È solo il 31 di o t t o b r e , che vediamo la
l e t t e r a di S a r f a t t i , ma in quel momento e
— 4151 —
Atti Parlamentavi
LEGISLATURA XXIV -
la
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
per la propaganda f a t t a dal 28 in avanti
con manifesti, concioni in comizi, articoli
di giornali, già una gran parte degli elettori, che avevano votato per il Peroni e il
Porzio, si erano determinati a votare per
il Sarfatti. Se ne ha la riprova nel pro-memoria esibito alla Giunta da numerosi elettori costituzionali che votarono per il Sarfatti, essi affermano, non per un contratto,
ma liberamente e come reazione e protesta.
Onde il Sarfatti con questa lettera non
stringeva un patto, che avesse determinato
esso questa corrente di elettori, ma, avendo
manifestato già in precedenza e spontaneamente, come resultò, che, se fosse stato
eletto con i voti di parte liberale, non avrebbe accettato, non faceva che riaffermare ciò, che verbalmente aveva fino da
parecchi giorni prima dichiarato agli elettori ed agli amici: nè può farsi colpa al
Sarfatti se non trovò difficoltà a ripetere
in iscritto quanto aveva esposto parlando,
e ciò anche per evitare equivoci e postume
accuse di scorrettezza politica.
Ecco perchè la Giunta venne nel concetto che non si poteva parlare di patto e
quindi non ebbe bisogno di discutere la
questione giuridica se per caso, esistendo
questo patto, esso avesse forza ed import a n z a per viziare di nullità la elezione.
Ma su questa questione non posso fermarmi perchè la Giunta delle elezioni non
ha portato su di essa il proprio giudizio e
non farei qui atto di correttezza volendo
sostituire la mia personale opinione a quella
della Giunta, che, lo ripeto, su tale questione non ebbe ad emettere nessun parere,
perchè si fermò esclusivamente sulla questione di f a t t o .
In questi termini, onorevoli colleghi,
come potevasi ragionevolmente sostenere
che i voti costituzionali al Sarfatti andarono
per cagione della sua lettera del 31 ottobre e non piuttosto per quanto era stato
agli elettori costituzionali predicato sino
dai 28 in comizi e con manifesti e con giornali, t a n t o più quando tale lettera rimase
ignorata sin dopo l'avvenuta elezione?
Noi non dovevamo prestare, contro i
fatti, orecchio alcuno a postume recriminazioni di candidati caduti; ed abbiamo
creduto di dover presentare la proposta di
convalidazione dell'onorevole S a r f a t t i ; la
Camera è sovrana e potrà ispirarsi ad altri
concetti che non sono quelli ai quali doveva ispirarsi la Giunta, come sempre, anche in questa occasione.
Le argomentazioni, le questioni che l'o-
Camera dei
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
norevole Gambarotta ha portate a giustificazione della propria proposta sono questioni di indole morale sulle quali la Giunta
non poteva fermarsi per l'indole del suo
mandato preciso ed imperativo.
E poiché la Giunta delle elezioni ha trovato che le operazioni elettorali furono
completamente regolari, nè vi era, come
bene ha ricordato l'onorevole Turati, nessuna protesta degna di essere presa in considerazione, la Giunta delle elezioni non
poteva mutare le proprie conclusioni.
La Camera, ripeto, è sovrana e potrà
andare in un concetto opposto, ma la Giunta
delle elezioni serenamente e senza inspirarsi
a nessuna ragione di simpatia o di antipatia, o a considerazioni di p a r t e politica, ha
espresso il proprio convincimento con criteri di sola giustizia; pertanto la Giunta
mantiene le proprie conclusioni ferme ed
inalterate dinanzi alla Camera.
P R E S I D E N T E . Rileggo l'ordine del
giorno dell'onorévole Gambarotta :
« La Camera, preso atto dei risultati
della votazione del 26 ottobre 1913 del collegio di Oleggio e dei motivi che hanno
determinato i risultati della votazione del
2 novembre, annulla l'esito di questa ultima votazione e manda a rinnovare il
ballottaggio tra i candidati Ercole Yarzi
e Cesare S a r f a t t i » .
Quest'ordine del giorno sarà posto a
partito come emendamento alla proposta
della Giunta. Nel caso che fosse respinto,
le conclusioni della Giunta si intenderanno
approvate.
Su quest'ordine del giorno è stata chiesta la votazione segreta dagli onorevoli
Torlonia, Montresor, Caso, Borromeo ed
altri deputati, oltre il numero richiesto dal
regolamento.
DANEO, ministro dell' istruzione pubblica.
Il Governo si astiene dalla votazione.
TURATI. Chiedo di parlare.
P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.
T U R A T I . Mi onoro di fare una dichiarazione a nome dei miei amici.
Noi non vogliamo da un lato si dica che
temiamo il ballottaggio e che per questo
votiamo contro la proposta Gambarotta,
dall'altro lato crediamo assurde le tesi giuridiche e politiche dell'ordine del giorno
Gambarotta ; per queste ragioni ci asterremo dalla votazione.
P R E S I D E N T E . Si procede alla votazione segreta.
Avverto che coloro i quali mettono palla
Atti
LEGISLATURA XXIV -
Camera dei
— 4152 —
Parlamentan
I a SESSIONE -
DISCUSSIONI -
bianca nell'urna bianca e nera nell'urna
nera, intendono di approvare l'ordine del
giorno dell'onorevole G a m b a r o t t a . Coloro
i quali mettono palla nera nell'urna bianca
e bianca nell'urna nera, intendono approvare le conclusioni della Giunta.
Si faccia la chiama.
D E L BALZO, segretario, fa la chiama.
P R E S I D E N T E . Lasciamo le urne aperte.
Presentazione di disegni di legge
e di relazioni.
P R E S I D E N T E . L'onorevole ministro
delle finanze ha facoltà di parlare.
RAYA, ministro delle finanze. Mi onoro
di presentare i seguenti disegni di legge:
Conversione a perpetuità della concessione d'acqua dal fiume Adda in territorio di Marzano, f a t t a a scopo irriguo col
Regio decreto 21 agosto 1884 al Consorzio
per l'incremento dell'irrigazione del territorio Cremonese ;
Costruzione di un edifìcio per la cura
g r a t u i t a in Bagni di Montecatini.
Do a t t o all'onorevole ministro delle finanze della presentazione dei seguenti disegni di legge :
Conversione a p e r p e t u i t à della concessione d'acqua dal fiume Adda in territorio di Marzano, f a t t a a scopo irriguo col
Regio decreto 21 agosto 1884 al Consorzio
per l'incremento dell'irrigazione del territ o r i o Cremonese;
Costruzione di u n edifìcio per la cura
g r a t u i t a in Bagni di Montecatini.
I n v i t o gli onorevoli Leone, Cao-Pinna e
Carcano a recarsi alla t r i b u n a per present a r e delle relazioni :
L E O N E . Mi onoro di presentare alla Camera la relazione sulla proposta di legge:
Modificazioni alle disposizioni di legge concernenti gli uscieri di conciliazione. (172)
CAO-PINNA. A nome della Giunta generale del bilancio mi onoro di presentare
alla Camera le due relazioni sui seguenti
disegni di legge :
Maggiori e nuove assegnazioni su taluni capitoli dello stato di previsione della
spesa del Ministero dell'interno per l'esercizio finanziario 1913-14 (218);
Maggiori assegnazioni e diminuzioni di
stanziamento su t a l u n i capitoli dello stato
di previsione della spesa del Ministero dell'interno per l'esercizio finanziario 19131914 (219).
TORNATA D E L 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
CARCANO. A nome della Giunta generale del bilancio, mi onoro di presentare
alla Camera le t r e relazioni sui seguenti disegni di legge :
Conversione in legge dei Regi decreti
12 giugno 1912, n. 545 e 6 febbraio 1913, numero 71, riguardanti il t r a t t a m e n t o degli
spiriti di cui all'articolo 43, primo comma
del testo unico di leggi 16 settembre 1909,
n. 704 (64);
Conversione in legge del Regio decreto 31 dicembre 1913, n. 1392, che app o r t a modificazioni al regime fiscale degli
spiriti (72) ;
Conversione in legge del Regio decreto
in data 31 dicembre 1913, n. 1403, che modifica, per alcuni p r o d o t t i del Monopolio
dei tabacchi, il prezzo massimo stabilito
dalla tabella annessa alla legge 15 maggio
1890, n. 6851, serie 3a (71);
Provvedimenti straordinari a favore
della Sardegna (152).
P R E S I D E N T E . Queste relazioni saranno
stampate e distribuite.
Svolgimento della proposta di legge dei deputati Luzzatti, Orlando Vittorio Emanuele
ed altri sul contratto d'impiego.
P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca
lo svolgimento della proposta di legge dei
d e p u t a t i Luzzatti, Orlando Vittorio E m a nuele ed altri, sul c o n t r a t t o d'impiego.
Si dia l e t t u r a della proposta di legge.
MIA R I , segretario,
del 9 giugno 1914).
legge: ( Vedi
tornata
P R E S I D E N T E . H a facoltà di parlare
l'onorevole Vittorio E m a n u e l e Orlando.
O R L A N D O V. E . Il t e m a della proposta
di legge che mi onoro di svolgere, ha suscitato e suscita così vive e fervide discussioni che non c'è bisogno ch'io spieghi come
non si t r a t t i di una presentazione, bensì
di u n a ripresentazione; e come alla Camera
si chieda non una presa in considerazione,
ma u n a ripresa in considerazione.
A questo proposito, anzi, coloro t r a i
presenti di oggi, che assistettero alla seduta
della legislatura passata, quando la Camera
prese, la prima volta, in considerazione
questa proposta di legge, ricorderanno cert a m e n t e quale unanimità di consensi abbia
sollevato lo svolgimento che allora f u f a t t o
dall'onorevole Luigi L u z z a t t i , e come il fascino della parola di lui abbia a v u t o 1 eff e t t o di t r a m u t a r e , se mi si p e r m e t t e l a
espressione, il convincimento in u n a emozione collettiva.
Atti Parlamentari
a
— 4153 —
Camera dei Deputati
LEGISLATURA XXIV - l SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 13 GlUGTsO 1914
Allora ci si potrà chiedere perchè mai
questa volta lo svolgimento avvenga in un
tono minore; ed è altresì facile la risposta.
La Commissione, che allora fu nominata,
lavorò (questo possiamo ben dire senza falsa
modestia) con una diligenza e una coscienziosità, quale rare volte ho riscontrato in
altre Commissioni, di cui ho fatto parte,
Sicché noi, ora, vogliamo riprendere la proposta di legge, ma riprenderla allo stato
di relazione.
Onorevole ministro, io so bene che il regolamento e i precedenti della Camera non
consentono questa forma di ripresentazione
dei disegni di legge da una ad un'altra legislatura. La ripresentazione allo stato di
relazione è consentita solo da una ad un'altra delle sessioni di una medesima legislatura.
Ma se non per la forma, certo per la
sostanza, noi non veniamo meno al debito
rispetto e verso il regolamento e verso i
precedenti; poiché il concetto nostro è che
la Camera sia immediatamente messa in
condizione di esaminare l'ardua e grave questione nei termini, cui, dopo cinque mesi
di lavoro tenace, la Commissione era pervenuta.
Sicché il compito mio è modesto e - spero
- breve; esso, infatti, si riassume nella
storia dei lavori della nostra Commissione:
storia, beninteso, esterna, dappoiché qui
non è il caso di entrare nei particolari tecnici della questione complessissima. E, per
soffermarci alla parte esteriore - come ho
detto - della questione, rileverò anzi tutto
come, per un fortunato evento, la Commissione fu allora composta in guisa da richiamare l'aneddoto della spugna di Àpelle; e
il confronto calza bene a proposito, poiché
si tratta di colori politici. E invero, di quella
Commissione facevan parte gli onorevoli
Luzzatti Luigi, che la presiedeva, Eugenio
Chiesa che n'era il segretario, e poi gli onorevoli Ciuffelli, Della Porta, Landucci, Ottorino Jfava, Coris, Turati, Orlando. Come
vedete, è una intera gamma di tutte le tonalità diatoniche e cromatiche della nostra
Camera: tutti c'erano rappresentati, i destri e i sinistri, i liberisti e gl'intervenzionisti, gli accademici e i pratici, i prudenti
e gli audaci.
Ma, allorché ci mettemmo tutt'insieme
al lavoro, tutti animati di una gran buona
volontà e scevri di ogni preconcetto partigiano, si ottenne il mirabile risultato dell'accordo, che fu pienamente raggiunto.
Non è da credere, però, che quell'ac-
cordo fosse idillicamente e rapidamente ottenuto: tutt'altro, invece.
E, anzi, esso ha un rilievo ed una importanza di tanto maggiore in quanto che,
appena cessato quel movimento di consenso che ho chiamato emozione, dovuto
al magistero dell'arte oratoria di Luigi
Luzzatti, cominciarono immediatamente le
dissonanze. E da principio, furono stridenti
ed acute. Pareva davvero che si trattasse
di antagonismi irriducibili.
Si presentarono, di fronte gli uni agli
altri, termini che siamo abituati a considerare come fra loro assolutamente inconciliabili ; numeri e frazioni, tra cui non è
possibile alcun comune denominatore. E, a
giudicare dalle prime manifestazioni della
classe degl'impiegati privati da un lato, e
di quella degli industriali dall'altro, pareva
davvero che l'urto, il contrasto degl'interessi assumesse le forme più acute, sarei
quasi per dire le più catastrofiche nell'urto
degli interessi delle varie classi sociali.
Però, quando serenamente e fermamente
ci ponemmo allo studio, e considerammo
le reali condizioni di fatto, e con grande e
spassionata obiettività prendemmo in esame i memoriali, che ci venivano da una
parte e dall'altra, quelli che sembravano
incolmabili abissi fra idee e aspirazioni elevantisi erte e minacciose le une contro le
altre, finirono col tramutarsi in lievi avvallamenti, in ondulazioni di terreno pianeggiante ; sicché l'accordo, la composizione amichevole delle formule presentate
dagl'impiegati privati, da un lato, e dagli
industriali, dall'altro, apparve non insuperabile, anzi nemmeno troppo ardua e diffìcile, salvo in verità qualche punto; ma
tale eccezione non fa venir meno l'impressione generale e complessiva dell'accordo
raggiunto.
Si ebbe, adunque, questa sorpresa lieta:
sorpresa, però, non per chi è abituato a
considerare quel fenomeno meraviglioso
onde la verità ha sempre proceduto, ritrovando armonie economico-sociali fra interessi, che prima si presentavano in forma
di antagonismo irriducibile.
E, dal punto di vista, diciamo così, sociale, passando a quello di carattere giuridico, ci si facevano prevedere difficoltà addirittura insuperabili. Ci si era detto : voi,
dal punto di vista puramente giuridico, non
arriverete neppure ad una costruzione semplicemente accettabile. Sì, voi potete commettere l'atto di violenza, di sopraffazione,
poiché tutto il legislatore può ; ma al co-
Atti
— 4154 —
Parlamentari
LEGISLATURA XXIV -
I
a
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
Camera dei
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
« Quando le ore di occupazione comprens p e t t o del diritto sereno, imparziale - quale 11
dono dalle 16 alle 19, un intervallo di ali sommi principi son v e n u t i costituendo e
meno mezz'ora deve essere concesso d u r a n t e
affermando - voi non farete, voi noti poqueste ore per il the ».
t r e t e f a r e opera commendevole ed apprezzabile. Orbene, anche sotto questo aspetto,
Voi capite, che i gracili commessi delle
la realtà ha smentito le previsioni.
nostre mercerie, o le pallide nostre signorine
dattilografe, non arrivano, nemmeno nei
Certo, la materia p r e s e n t a difficoltà graloro sogni, a pensare ad avere per loro
vissime. T u t t a la mia relazione, che io prel'aristocratico fìve o' clock tea! E per q u a n t o
sumo n o t a , benché, in realtà, la sappia cirriguarda la misura legislativa delle ore di
c o n d a t a da quel f o r t u n a t o mistero, che relavoro, questione che la Commissione esacinge in generale t u t t i gli a t t i parlamenminò a lungo e d o v e t t e arrestarsi di f r o n t e
tari, la mia relazione è u n documento che
a difficoltà che le sembrarono insuperabili,
dimostra nella maniera più tangibile e palebbene, questa determinazione legale, delle
mare t u t t e le numerose difficoltà tecniche,
ore di lavoro, per gli impiegati privati, si
che la m a t e r i a p r e s e n t a . Ma ogni giurista,
t r o v a nell'articolo 87 della raccolta delle
che a f f r o n t a u n a questione, t r o v a difficoltà;
leggi organiche dell'Impero russo! D u n q u e ,
e, ad ogni modo, le previsioni catastrofiche
come vedete, quest'ordine di obbiezioni def u r o n o smentite dal f a t t o .
sunte,
diciamo così, dal diritto comparato,
E mi limito a citar qualche esempio,
se si c o n f r o n t a con la r e a l t à , si dilegua;
senza e n t r a r e nel merito, come ho promesso.
non solo, ma dal p a r a g o n e si t r a e n u o v a
Ci si era mossa dagli avversari una p r i m a
ragione di i n c i t a m e n t o e di conforto alla
pregiudiziale : è s t r a n o - essi dicevano - che
proposta nostra.
l ' I t a l i a compia, con pochi e timidi precedenti t r a le nazioni, u n a riforma di t a l
E si diceva pure, che è incompatibile
n a t u r a ; essa, che pur non ha il p r i m a t o
col nostro grado di sviluppo giuridico la
nel campo dell' a t t i v i t à industriale. Più ] esistenza di norme le quali disciplinino u n
che audacia, codesta è t e m e r i t à , S o n vi
c o n t r a t t o , che deve la sua origine e il suo
è che l'Austria, che abbia u n a legge sul
svolgimento alla libera volontà delle p a r t i
c o n t r a t t o d'impiego. Può Y I t a l i a venire
c o n t r a e n t i . Orbene, anche qui, u n a r a p i d a
seconda, in questa forma di a t t i v i t à legiindagine f a t t a in t u t t e le Camere di comslativa, che è in relazione e corrispondenza
mercio italiane ci ha rivelato che ben t r e n t a
con lo svolgimento commerciale e indudi esse h a n n o un corpo di consuetudini,
striale ì Orbene, u n a superficiale indagine
che r a p p r e s e n t a n o a l t r e t t a n t e leggi locali
vi mostra che c'è la sola legge austriaca
del c o n t r a t t o d'impiego p r i v a t o , e che hanno
sul c o n t r a t t o d'impiego, in riguardo al tila medesima efficacia coercitiva che può
tolo che è largo e che, a p p u n t o t r a d o t t o
avere u n a legge in senso proprio, posto
in italiano, suona, su per giù, come u n orche nessuno ignora che la consuetudine in
d i n a m e n t o giuridico del c o n t r a t t o d'immateria commerciale continua ad essere
piego.
considerata come f o n t e di diritto.
E d ecco che anche qui la r e a l t à smenMa se g u a r d i a m o non al titolo della legge
tisce le obiezioni pregiudiziali degli avverma all'esistenza delle disposizioni comunque
sari della legge, q u a n d o si m e t t o n o sul tercontenute, t u t t i gli S t a t i civili ne h a n n o
reno della incompatibilità aprioristica di
(lo abbiamo p o t u t o accertare) in una f o r m a
alcune determinazioni legali, di alcune nori n c o m p a r a b i l m e n t e più a r d i t a delle più arme del c o n t r a t t o superiori alla stessa vodite proposte che f r a di noi si siano ventilontà dei contraenti. E ben qui mi sovviene
late. Basti all'uopo ricordare che l'Inghill ' a n e d d o t o di quel m a t e m a t i c o il quale dit e r r a , la g r a n d e p a t r i a del grandissimo
S t u a r t Mill, il paese della libertà, del non j m o s t r a v a con calcoli ineccepibili che gli
uccelli non p o t e v a n o volare ; e questi p u r
i n t e r v e n t o dello S t a t o nella sfera delle atvolavano ! E g u a l m e n t e qui si afferma la
t i v i t à giuridiche individuali, l ' I n g h i l t e r r a
i n c o m p a t i b i l i t à intrinseca dell'esistenza di
arrivo a disciplinare, con- la legge del 29
queste norme; eppure esse sussistono pacimarzo 1912, l'orario degli impiegati e comficamente fuori d ' I t a l i a e in I t a l i a !
messi privati con disposizioni, di cui ecco
u n esempio:
Allora si ripiegò ancora e si disse: ma
lasciate d u n q u e agire la consuetudine; se
« Q u a n d o le ore di occupazione comprenc'è, la consuetudine, se ha f a t t o bene, condono le ore dalle 11.30 alle 14.30, un intert i n u a t e a sperare in essa, affidatevi a d
vallo di almeno tre q u a r t i d ' o r a deve essere
concesso d u r a n t e queste ore pel desinare ». ! essa, non la t u r b a t e nel suo spontaneo
— 415.5 —
Atti Parlamentari
Camera dei Deputati
LEGISLATURA XXIV - I SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATI DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4
a
svolgimento. Obbiezione la quale la Commissione dovette riconoscere che arrivava
con un ritardo di circa ventiquattro secoli.
Perchè questa medesima obiezione dovette
presentarsi, ma, evidentemente, senza fortuna, quando la prima volta sì pensò di tramutare un corpo di consuetudini in un diritto
scritto, il che, se non erro, almeno per noi
latini, e prescindendo dalle leggi ispirate
da Dio, avvenne con la legislazione decemvirale delle dodici tavole: il che significa,
per l'appunto, ventiquattro secoli fa.
E così noi, sorpassate le pregiudiziali,
abbiamo lavorato con fiducia. A questo
proposito, io farò due ricordi, relativi a
persone, con uno scopo, direi, eminentemente interessato, poiché per virtù di essi
noi siamo sicuri di avere necessariamente
per noi una sesta parte almeno del Ministero attuale.
Infatti l'onorevole Bava era fra i proponenti nella passata legislatura ; e l'onorevole Ciuffelli entrò a far parte della Commissione senza alcana prevenzione ostile, ma
pur col proponimento lealmente dichiarato
di volere esaminare a fondo l'argomento e
di riservare il suo giudizio dopo la redazione
completa delle formule.
L'onorevole Ciuffelli, che vedo presente,
se ne ricorderà! Così come noi ci ricordiamo
con gratitudine del contributo che egli ci
apportò e che fu veramente mirabile, appunto per la forma critica onde esso fu
elaborato.
Or bene, l'onorevole Ciuffelli concordò in
fine con noi nella formula che presentammo.
Or di questi lavori, onorevoli colleghi,
noi vi presentiamo il risultato: vedete che
sono rimasto nei limiti rigorosi dell'annunziato intento, cioè di riassumervi brevemente la storia esterna delle indagini da
noi condotte.
Questi lavori vi presentiamo, senza l'atto
d'orgoglio di credere che non siano migliorabili e modificabili, ma altresì senza l'atto
di modestia, che sarebbe ipocrisia, di non
crederli degni d'esser presi in considerazione e di determinare pel Parlamento una
piattaforma concreta sulla quale esso possa
discutere l'argomento gravissimo. Su questo
punto richiamo l'attenzione del ministro :
perchè sul resto sono sicuro a priori (e non
occorrono facoltà profetiche) che egli sarà
favorevole alla presa in considerazione ; e
non solo per la solita generica cortesia, ma
anche per le ragioni specifiche attinenti
all'importanza dell'argomento, che, in altra
occasione, ha dovuto riconoscere egli stesso.
Ma il punto sul quale formalmente insistiamo, è che Governo e Parlamento si
pronunzino.
Intendiamo che non sono questi momenti idonei per la discussione d'una tale
questione ; ma bisogna che qui gli indugi
ed i ripieghi dilatori, di cui è ricco tutto il
nostro sistema eli procedura parlamentare,
| siano banditi.
|
Questo è dovuto ; non l'accoglimento
I della proposta su cui il Parlamento, naturalmente, conserva la sua sovrana autorità. E questo è dovuto al milione di lavoratori italiani i quali, da dodici anni, perseguono il fine di ottenere il loro stato
giuridico, con una disciplina, con una tenacia e con una costanza, veramente ammirevoli.
Quante volte noi (e mi rivolgo specialmente a questa parte della Camera di cui
mi onoro di far parte) abbiamo detto a coloro che lavorano e soffrono, che intendiamo essere solidali con le loro aspirazioni
verso uno stato migliore?
Ma abbiamo pur detto loro che ciò essi
non debbono attendere da chimere, da
utopie che sognano una società novella,
con una umanità prodigiosamente liberata
dalle sue debolezze e dalle naturali inevitabili disuguaglianze, e tnnto meno debi bono sperare dalla violenza di coloro i
j quali, in forma di reazione collerica e cieca,
] vorrebbero il nuovo edificio della società
Í futura costruire sopra un deserto fatto di
! rovine.
Noi diciamo : le riforme sociali signifij cano evoluzione : significano passaggi per
| gradi ; impongono il dovere di una prepari razione solerte, attiva, ma pur fiduciosa e
j tranquilla. Chiedete pacificamente con la
! forza suggestiva delle ragioni, abbiamo
j detto, e il Parlamento sarà con voi !
Or questa classe degli impiegati e dei
] commessi ci ha dato il più imitabile esempio
di una siffatta maniera di lotta civile; e da
- dodici anni con la loro organizzazione, coi
loro congressi, coi loro comizi, ,coi loro
giornali, con le loro pubblicazioni, instancabilmente, pazientemente e pacificamente
perseguono questo loro fine.
Il Parlamento, verso questa categoria di
lavoratori, perchè quelle esortazioni che
accennavo poc'anzi non suonino un epigramma, ha il dovere di risolvere la questione. È il momento di uscirne! Ed a me
piace che presieda al Ministero d'agricoltura
un uomo che fra le altre sue qualità ha
? quella d'essere rettilineo, onde egli schiva
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIV -
— 4156 —
1 * SESSIONE -
DISCUSSIONI -
le ambiguità e le ipocrisie. Preferisco un ministro clie venga magari a dire: il momento
non è maturo ; preferisco un ministro che opponga la pregiudiziale in nome della libertà
giuridica dei contraenti. Sarebbe per me
così un avversario, ma un nobile avversario
che discende da teorie che hanno per sè
fulgide manifestazioni del pensiero umano,
cui io, prima d'incrociare con esso le armi,
farei un saluto riverente.
L'esito di tale battaglia non temiamo.
Temiamo bensì la guerriglia col nemico che
si nasconde e che sfugge attraverso i ripieghi formali e agli indugi dilatori degli
ordini del giorno e dei lavori parlamentari,
che, quando si vuole, non consentono mai
che si trovi il momento opportuno.
Questo è il desiderio legittimo nostro;
ed è con questo voto e con questo augurio,
onorevoli colleghi, che io affido ai vostri
voti la presa in considerazione della nostra
proposta di legge. (Approvazioni
— Applausi).
P R E S I D E N T E . L'onorevole Marangoni
ha facoltà di parlare contro.
MARANGONI. Il gruppo parlamentare
socialista, in d a t a 8 maggio di quest'anno,
aveva presentata una mozione invitando
il Governo a presentare un disegno di legge
sull'impiego privato, informandolo ai seguenti postulati fondamentali: indennità,
norme di preavviso, termini di tempo per
la risoluzione del contratto d'impiego nei
casi di fallimento o di trasformazione della
ditta come nei casi di licenziamento, provvedimenti nei casi di morte, di malattia,
d'infortunio e di servizio militare dell'impiegato; massimo delle ore di lavoro, disposizioni integrative, come collegi arbitrali, norme di previdenza, ecc.
Io mi ero iscritto a parlare contro la
presa in considerazione della proposta di
legge dell'onorevole Orlando, per timore
che questi mettesse in pericolo buona parte
dei postulati stabiliti nella mozione del
nostro gruppo, al quale il Governo aveva
f a t t a esplicita promessa di presentare un disegno di legge avanti la chiusura dei lavori
parlamentari.
Ma poiché la proposta di legge dell'onorevole Orlando rispecchia gran parte dei nostri postulati e risponde a buona parte
dei desiderata nostri e della classe degli
impiegati privati, così non ho più nessuna
ragione di oppormi alla presa in considerazione, anzi mi vi associo di t u t t o cuore
in nome del gruppo parlamentare socialista.
Camera
dei
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
P R E S I D E N T E . Mi pare, se non sbaglio,
che ella non abbia parlato contro, ma in
favore. (Si ride).
L'onorevole ministro di agricoltura, industria e commercio ha facoltà di parlare.
CAVASOLA, ministro di agricoltura, industria e commercio. Io debbo dichiarare che,
consenziente nei principi e nei fini che informano la proposta di legge della quale
la Camera ha udito dalla bocca dell'onorevole Orlando le direttive e le cure già ott e n u t e nella precedente legislatura, sono
lieto che l'onorevole Orlando abbia trov a t o il modo come portarla innanzi alla
Camera nuova nel modo il più concreto ed
il più vicino alla discussione pubblica.
Quindi, per parte mia, esprimendo per
ora un'adesione di massima, senza distinzione riguardo ad interessi, prego la Camera di prenderla formalmente in considerazione e gli Uffici, per quanto a me sia
lecito di esprimere questo desiderio, di confermare quella stessa Commissione che già
aveva apparecchiato un lavoro così import a n t e e concreto.
Sarà t a n t o di guadagnato...
Una voce. È un augurio !
CAVASOLA, ministro d'agricoltura, industria e commercio. Sarà un augurio per arrivare più presto a quella conclusione che
posso assicurare l'onorevole Orlando è nel
mio come nel comune desiderio.
P R E S I D E N T E . Come la Camera ha
udito, l'onorevole ministro di agricoltura,
industria e commercio, con le debite riserve, non si oppone a che sia presa in considerazione la proposta di legge dei deput a t i Luzzatti, Vittorio Emanuele Orlando
ed altri sul contratto d'impiego privato.
Metto a partito se la Camera debba
prendere in considerazione questa proposta
di legge.
(La Camera delibera di prendere in considerazione la proposta di legge dei deputati
Luzzatti, Vittorio Emanuele Orlando ed altri).
Svolgimento di una proposta di legge del deputato Cavagnari per la divisione del comune di Santo Stefano d'Aveto.
P R E S I D E N T E . Viene ora lo svolgimento della proposta di legge del d e p u t a t o
Cavagnari per la divisione del comune di
Santo Stefano d'Aveto.
Si dia lettura della proposta di legge.
GUGLIELMI, segretario, legge : (V. Tornata del 9 giugno 1914).
— 4157 —
Atti Parlamentari
LEGISLATURA X X i y -
1» SESSIONE -
DISCUSSIONI -
P R E S I D E N T E . L'onorevole Cavagnari
lia facoltà di svolgere la sua proposta di
legge.
C A V A G N A R I . L a b o r g a t a di S a n t o Stefano è molto a n t i c a , come appare dalle rovine di un castello feudale. Nel 1064 l'imperatore F e d e r i c o Barbarossa investì i marchesi Malaspina del feudo; dai Malaspina
passò ai Fieschi nel 1503 per un a t t o di
v e n d i t a . Carlo Y confiscò il feudo, e nel
1541 ne investì Antonio Doria. Nel 1559, essendosi ribellato il popolo al feudatario,
giurò fedeltà alla repubblica di Genova.
Leopoldo imperatore investì del marchesato
di S a n t o S t e f a n o , nell'anno 1659, Giovanni
Andrea Doria L a n d i ; in seguito passò al
principe Andrea D o r i a Panfili, il quale resosi malviso agli a b i t a n t i per le sue prepotenze, nell'anno 1796 il popolo insorse e nel
1797 inalberò sulla piazza del castello l'albero della libertà...
(Commenti).
Voci. Proprio come adesso in E o m a g n a .
{Ilarità).
C A V A G N A R I . Nel 1798 S a n t o Stefano
passò alla repubblica di Genova.
Ho voluto darvi questi cenni storici per
dimostrarvi che non si t r a t t a di un comunello qualunque.
(Commenti).
Questo comune ha una superfìcie complessiva di e t t a r i i5,992 ed è diviso in quindici frazioni e cioè :
Erazioni 15,1° S . S t e fano d'Aveto . .
Amborzasco . . . .
Allegrezze
Alpepiana
Vico Soprano
. . .
Alpicella . . . . . .
Ascona
Brignole
Oabanna
Parazzuolo
Pievetta
Priosa
Rezzoaglio
Magnasco
Villa Noce
Abitanti
Altezza
610
382
354
433
332
462
141
387
377
226
155
422
581
505
226
1067
862
918
830
1086
875
940
760
825
823
910
850
715
817
Camera dei
con una popolazione complessiva eli circa
6,000 a b i t a n t i ed una lunghezza di 38 chilometri percorsa dal t o r r e n t e Aveto il quale
a t t r a v e r s a la conca fino al confine della
valle stessa per raggiungere la vicina T r e b bia, alla quale, con cavalleresco pensiero,
consegna il suo nome perchè perde il nome
di Aveto e prende quello di Trebbia.
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
L e condizioni speciali nelle quali è frazionato il comune, che come vi ho detto non
sono meno di quindici, e le condizioni, in cui
i 6,000 a b i t a n t i sono suddivisi, perchè queste frazioni hanno chi 300, chi 500, chi 600
a b i t a n t i t r a la p a r t e m o n t a n a e quella, che
vorrei dire la parte piana, determinarono
sempre un a t t r i t o , che non permise a quelle
sane e laboriose popolazioni di svolgere
t u t t a la loro a t t i v i t à . A dire il vero, in
massima fui sempre contrario a questa divisione, ed ho resistito finché ho p o t u t o ,
ma quando la realtà dei f a t t i si è imposta,
ho dovuto m e t t e r da p a r t e le mie convinzioni ed i miei sentimenti, direi quasi sperimentali, e dirmi : se non abbiamo altro
rimedio, corfiamo a questo.
Queste sono le ragioni, onorevoli colleghi, che rftì consentono di sperare che la
mia proposta di legge avrà il vostro appoggio e per la presa in considerazione e
per l'approvazione finale quando, a stagione
più fresca, ne riparleremo.
Non è presente il ministro d e l l ' i n t e r n o !
(Non è
presente).
M A R T I N I , ministro delle colonie. Chiedo
di parlare.
P R E S I D E N T E . N e ha f a c o l t à .
M A R T I N I , ministro delle colonie. Si contenti, onorevole Cavagnari, della adesione
del Governo, f a t t a dal ministro delle colonie ! (Ilarità —
Commenti).
C A V A G N A R I . Ringrazio l'onorevole ministro delle colonie di avermi risposto a
nome del Governo.
P R E S I D E N T E . Mi pare che abbiano
v o l o n t à di divertirsi. F a c c i a n o silenzio !
Come la Camera ha udito, il Governo
non si oppone a che sia presa in considerazione la proposta di legge dell'onorevole
Cavag ari.
Coloro i quali approvano che sia presa
in considerazione la proposta di legge dell'onorevole Cavagnari, si alzino.
(È presa
in
considerazione).
Chiusura della votazione.
P R E S I D E N T E . Dichiaro chiusa la votazione ed invito gli onorevoli segretari a
procedere alla numerazione dei voti.
Presentazione di un disegno di legge
e di una relazione.
P R E S I D E N T E . L ' onorevole ministro
delle poste e dei telegrafi ha f a c o l t à di
parlare.
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIV - l
— 4158 —
a
*
Camera dei Deputati
SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4
RICCIO, ministro delle poste e dei tele~
grafi. D'accordo coi ministri del tesoro e
delle finanze mi onoro di presentare alla
Camera il disegno di legge per costruzione
di edilìzi postali e telegrafici.
Chiedo che questo disegno di legge sia
inviato alla Commissione del bilancio.
P R E S I D E N T E . Do atto all'onorevole
ministro delle poste e dei telegrafi della presentazione del disegno di legge per costruzione di edilìzi postali e telegrafici. L'onorevole ministro chiede che questo disegno
di legge sia trasmesso, per l'esame, alla Commissione del bilancio.
(Così resta stabilito).
Prego l'onorevole Gallini di recarsi alla
tribuna per presentare una relazione.
G A L L I C I . Mi onoro di presentare alla
Camera la relazione sulla proposta di legge:
Aggregazione del comune di Montecreto al
mandamento di Fanano, sezione di Sestola.
(173).
P R E S I D E N T E . Questa relazione sarà
stampata e distribuita.
Approvazione del disegno di legge: Modificazione dell'andamento delie strade provinciali di ctii al n. 165, dell'elenco 3°, allegato alla tabella B, annessa alla legge
23 luglio 1881, n. 333.
P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca
la discussione del disegno di legge : «Modificazione dell'andamento della strada provinciale di cui al numero 165 dell'elenco 3°,
allegato alla tabella B, annessa alla legge
23 luglio 1881, n. 333 ».
Si dia lettura del disegno di legge.
D E L BALZO, segretario, legge-. (V. Stampato n. 136-A).
P R E S I D E N T E . La discussione generale
è aperta su questo disegno di legge.
Non essendovi oratori inscritti e nessuno chiedendo di parlare, dichiaro chiusa
la discussione generale.
Il Governo propone anche un articolo
aggiuntivo, è vero, onorevole ministro dei
lavori pubblici %
CIITFFELLI, ministro dei lavori pubblici.
Sì, un secondo articolo.
P R E S I D E N T E . Allora il^ disegno di
legge può fissarsi di un solo articolo. Passiamo dunque all'esame degli articoli.
Art. 1.
« L'andamento generale della strada indicata al n. 165 dell'elenco I I I allegato alla
tabella B, annessa alla legge 23 luglio 1881,,
n. 333, è modificato come segue :
« Da Alcara Li Fusi (piano Cappuccini)
Militello, per i pressi di Sant'Agata di Militello, per Rocca Cupani, Caprileone, Mirto,
Frazzanò, Longi, Galati, Tortorici, Ucria
Raccuja, alla provinciale Patti-Randazzo »,
(È approvato).
Do lettura del secondo articolo :
« L'andamento generale della strada indicata al n. 128 dell'elenco I I I , tabella B,
annessa alla legge 23 luglio 1881, n. 333, è
modificato come segue :
« Strada delle Colline, per Legoli, da
Pontedera per Palaja e Peceioli al confine
della provincia di Firenze presso il podere
detto Strada e da questo punto pei territori di Castelfalti, San Vivaldo e Montatone
alla provinciale Valterrana a valle del
ponte delle Formiche ».
(È approvato).
Questo disegno di legge sarà poi votato
a scrutinio segreto. Anzi propongo che sia
differita anche la votazione a scrutinio segreto dell'altro disegno di legge, che porta
il n. 5 dell'ordine del giorno di oggi, fino
a quando potremo votare questi ed altri
disegni di legge, che intendo proporre alla
Camera che siano approvati, e non portano
discusssione.
{Così rimane stabilito).
?
Risultamento di votazione segreta.
P R E S I D E N T E . Comunico alla Camera
il risultamento della votazione segreta sull'ordine del giorno dell'onorevole deputato
Gambarotta per la proclamazione del ballottaggio fra i candidati Ercole Varzi e Cesare Sarfatti nel collegio di Oleggio:
Presenti
241
Astenuti
30
Votanti
211
Maggioranza
106
Voti favorevoli. . . . 166
Voti contrari . . . 45
La Camera approva l'ordine del giorno
del deputato Gambarotta.
Dichiaro quindi indetto il ballottaggio
fra i candidati Ercolo Varzi e Cesare Sarfatti per il collegio di Oleggio.
|
Atti
_
_
4159
Parlamentari
LEGISLATURA XXIY -
Hanno
I a SESSIONE -
Camera dei
DISCUSSIONI -
'preso parte alia votazione :
Abozzi — Àgnesi — Aguglia — Amici
Giovanni — Amici Venceslao — Ancona —
Angiolini — Appiani — A r l o t t a — Arrigoni
— A r r i v a r n e — A r t o m — Astengo.
Badaloni — B a r a t o l a — Barnabei —
Barzilai — Battelli — Belotti — Benaglio
— Berlingieri — Bertarelli — Berti — Bertolini — B e t t o n i — Bianchini — Bignami
— Borromeo — Boselli — Bouvier — Bo- »
v e t t i — Brandolini — B r u n o — Bnccelli —
Buonvino.
Cabrini — Caccialanza — Calisse — Gall a m i — Camera — Cameroni — Oanepa —
Canevari — Cao-Pinna — Capaldo — Capece-Minutolo — Cappelli — Caputi — Carcano — Caron — Cartia — Caso — (Pasolini
A n t o n i o — Cavina — Centurione — Cermen a t i — Chiaraviglio — Chidichimo — Ciacci
Gaspero — Cicarelli — Ciccarone — Cimorelli — Cioffrese — Ciriani — Cirmeni —
Cocco-Ortu —\ Codacci-Pisanelli — Congiu
— Corniani — Cotugno — Credaro.
Da Como — Danieli — De Amicis —
De Bellis — D e Capitani — Degli Occhi —
Del Balzo — De N a v a Giuseppe — De Vargas — Di C a m p o l a t t a r o — Di Caporiacco
— Di Mirafìori — Di P a l m a — Di Sant'Onofrio — Di Scalea.
Faelli — Falconi G a e t a n o — Falletti —
F a r a n d a — Federzoni — F o r n a r i — Fraccacreta — F r a d e l e t t o — Frisoni — F r u g o n i
— Fusinato.
Gallenga — Galli — G a m b a r o t t a — Ginori-Conti — Giovanelli E d o a r d o — Goglio
— Grassi — Gregoraci — Grippo — Guglielmi — Guicciardini.
Hierschel.
Joele.
L a Lumia — L a n d u c c i — Larussa — L a
Via — L e o n a r d i — Leone — Libertini P a squale — L o m b a r d i — L o n g i n o t t i — Lucernari — Lucifero — L u z z a t t i .
Magliano Mario — Manfredi — Manna —•
Manzoni — Materi — Mauro — M a u r y —
Meda — M e n d a j a — Miari — Miecichè —
Miglioli — Mirabelli — Molina — Mondello
— Monti-Guarnieri — Montresor — Morando — Mosca Tommaso.
N a v a Cesare — Nuvoloni.
Ollandini — Orlando Vittorio E m a n u e l e
— Ottavi.
Pass-Serra — Pala — P a n t a n o — P a r o d i
— P a s t o r e — P e a n o — Pellegrino — Pennisi — Pezzullo — Piccirilli — P i p i t o n e —
Pistoja — Poreella — Porzio — Pozzi.
Quarta.
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
E a i n e r i — Beggio — Bellini — Bispoli
— Bissetti — Bizza — Bizzone — Boi —
B o m a n i n - J a c u r — Bomeo — Bossi G a e t a n o
— Bossi Luigi — B o t a .
Salomone — Salvagnini — Sanarelli —
Sandrini — S a n j u s t — Sarroechi — Saudino — Scalori — Scano — Schanzer —
Scialoja — Simoncelli — Soderini — Soleri
— Solidati-Tiburzi — Sonnino — S t o p p a t o
— Storoni — Suardi.
T a v e r n a — Tedesco — Teodori — Teso
— Theodoli — Torre — Toscanelli — Tosti
— Tovini.
Yalenzani — Yalvassori-Peroni — Yenzi
— Yignolo — Yinaj.
Zegretti.
Si sono astenuti :
Baslini — B a t t a g l i e r i — Borsarelli —
Buonanno.
Ceci — Celesia — Chimienti — Ciuffelli
— Cottafavi.
Dan^o — Della P i e t r a .
Falcioni — F o r t u n a t i .
Gargiulo.
Longo.
Marcello — Mariotti — Martini — Medici del Vascello — Mosca G a e t a n o .
Pansini.
B a v a — Biccio Vincenzo — Bindone —
Bosadi — Bubini.
Salandra — Sioìi-Legnani — Sipari,
Visoccbi.
Sono in congedo :
Alessio — Altobelli.
Bettòlo - Bonino Lorenzo — Brezzi.
Camerini - Casciani — Cimati.
Dentice - Di F r a n c i a — Di Frasso.
Gazelli - Giuliani.
Larizza - Libertini Gesualdo — Loero.
Masi.
IsTegrott-o.
Petrillo.
Queir olo.
Bossi Cesare.
Tamborino.
Sono ammalati :
Cavazza — Ciccotti.
Finocckiaro-Aprile Camillo.
Lucchini.
M a r a i n i — Morelli Enrico.
Padulli.
Bonchetti.
Santamaria.
Atti Parlamentari
LEGISLATURA
Assenti
— 4160 —
XXIV -
per ufficio
1 * SESSIONE -
DISCUSSIONI -
pubblico:
Giacobone.
Rondani.
Santoliquido.
!
I
Seguito della discussione sul disegno di legger [
Provvedimenti tributari riguardanti le tasse !
di successione, le tasse di bollo, la tassa di
negoziazione, la tassa sulle vetture automobili e acque minerali e la riorganizzazione del diritto di statistica.
P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca:
seguito della discussione sul disegno di
legge : Provvedimenti tributari riguardanti
le tasse di successione, le tasse di bollo, la
tassa di negoziazione, la tassa sulle vetture automobili e acque minerali e la riorganizzazione del diritto di statistica.
Spetta' di parlare all'onorevole Valvassori-Peroni che ha presentato un ordine
del giorno di cui do lettura:
« La Camera:
ritenuta che la progressività della imposta successoria debba svolgersi in modo
modo più continuo ed a frequenti gradi ;
ritenutala opportunità che, per quanto
concerne gli accertamenti, venga emendato
l'istituto delie giurisdizioni fiscali ;
e ritenuta pure l'opportunità che un
riordinamento tributario consenta una migliore finanza per gli enti locali ed una
maggiore politica di riforme sociali,
passa alla discussione degli articoli ».
V A L ¥ A S S O R I - P E E O ísr I . Onorevoli colleghi, or sono pochi giorni, in occasione
della discussione delle interpellanze sul regime sugli zuccheri, l'onorevole Rava, rispondendo ai diversi oratori, ricordava le
parole di colore oscuro del grande poeta
latino: Veniet summa dies et ineluctable fatum, ed io non so se con quelle parole egli
volesse alludere a questi provvedimenti finanziari, che oggi vengono in discussione,
o non piuttosto a quella maggiore riforma
della imposta globale a cui ebbe ad accennare l'onorevole Salandra nelle sue dichiarazioni di Governo: certo è, ad ogni modo,
che gli odierni provvedimenti rappresentano l'alba o il crepuscolo di quella stimma
dies verso cui si sospinge l'ineluttabile destino delle nostre finanze.
Ed è debito avanti ogni cosa tributare
giusta lode al Governo, per avere oggi qui
portati alla discussione questi provvedimenti
finanziari che tendono a migliorare i nostri
Camera dei Deputati
TORNATA D E L 1 3
GIUGNO
1914
difficili bilanci: giusta lode, ripeto, poiché
non è possibile concepire una solida economia nazionale, ove ad essa non si accompagni una solida finanza.
Noi abbiamo camminato in questi ultimi anni come una famiglia che, in agiatezza, ha speso per tutti i bisogni, più o
meno urgenti, quello che le piaceva.
Ma viene un momento in cui un particolare fatto ne muta completamente la base
ed allora bisogna ricorrere ai ripari : non
basta più l'incremento delle entrate a fronteggiare le spese: occorrono nuove imposte.
Affermare, onorevoli colleghi, che vi sia
una vera e propria politica di imposte è
dire cosa inesatta: vi sono invece consumi,
scambi e produzioni che si possono inasprire od alleggerire a seconda delle contingenze liete o tristi della pubblica finanza.
Oggi è giunta l'ora dolorosa, è vero, ma
pur necessaria, di inasprimenti e di nuovi
sacrifìci; ed essi non possono venire domandati che al cumulo delle spese delle classi
agiate.
Così operò il Ministero Sonnino nel 19091910; così il Ministero Luzzatti nel 1910-11,
per far fronte alle prime grosse spese della
legge sulla istruzione popolare.
E senza dubbio preminenti nel disegno
di legge si presentano i provvedimenti riflettenti le successioni.
L'abbandono di quella che fu chiamata
la tassa sul morto fu salutata con un generale sodisfacimento ; perocché essa mentre non dava per l'erario che un gettito
limitato, veniva d'altra parte (e qui era il
maggior male) ad ostacolare quella maggiore riforma di una tassa globale, che è
come la grande meta, verso cui si polarizzano le aspirazioni degli studiosi di una
riforma tributaria.
L'imposta di successione ha una duplice
finalità, l'una di ordine finanziario e l'altra
di ordine sociale ; e ben a ragione essa può
dirsi la più perfetta delle imposte, poiché
essa non solo risponde al dettame che l'imposta deve colpire il cittadino nella totalità della sua ricchezza; ma ha ancora
l'inestimabile pregio di non trasferirsi sugli
altri ; essa si incide e si ferma sui patrimonio colpito ed è forse l'unica che effettui
una simile idealità.
Altro però è l'effetto economico della
imposta di successione nei paesi ricchi, ed
altro nei paesi poveri.
Atti
— 4161 —
Parlamentari
LEGISLATURA XXIV -
la
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
Camera dei
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
Nei paesi ricchi, quali la F r a n c i a e l'InMa non felice ci sembra l'emendamento
ghilterra, l'imposta eli successione può esper cui il cammino progressivo dell'imposta
sere p o r t a t a ad u n saggio altissimo essensuccessoria debba ora iniziarsi dalle lire 10,000
per t u t t e le categorie, mentre nel precedovi a b b o n d a n t e il capitale disponibile; ma
d e n t e disegno di legge il cammino progresnei paesi poveri, invece, dove il maggior
sivo p a r t i v a dalle lire 30,000 per la linea
capitale è quello immobiliare già graver e t t a e per i coniugi e dalle lire 20,000 per
m e n t e colpito dall'imposta fondiaria, l'imle altre categorie di successibili.
posta di successione vi determina u n a svalutazione della proprietà fondiaria stessa,
E dico il vero, le ragioni a d d o t t e per
e di qui un a u m e n t o di capitale impro'legittimare tale restrizione non mi sembrano
duttivo.
t r o p p o rigorosamente convincenti.
BAVA, ministro delle finanze. O' erano
Onde l ' i m p o r t a n z a di t e n e r presente il .
due imposte !
vecchio e sapiente d e t t a t o : In medio tutissimus ibis, perchè l'imposta non si t r a m u t i
V A L V A S S O R I - P E R O N I . Dice la relain u n a vera e propria decurtazione del cazione ministeriale : « Il p u n t o di p a r t e n z a
pitale nazionale destinato alla produzione,
t r o v a così riscontro nel sistema inglese delg e t t a n d o n e l'importo nel b a r a t r o delle spese
l' Estate Duty, nel quale la progressione
ordinarie del bilancio dello S t a t o .
delle aliquote si inizia dalla imponibile di
500 sterline (lire 12,500) ».
Oggi più nessuno discute sulla legalità o
Ora io non comprendo come possa venir
sulla o p p o r t u n i t à della imposta progressiva
qui invocato quell' Estate Duty, che rapin t e m a di successione. Qui, in questa Cap r e s e n t a ' a p p u n t o quella tassa sul d e f u n t o
mera, se ne discusse v i v a c e m e n t e nel diche noi abbiamo soppressa. Dice la relacembre 1901, e f u r o n o allora ricordate le
zione ministeriale che ivi la progressione
parole del P r o u d h o n , che la progressione
delle aliquote si inizia da 500 sterline ; ma
altro non sia che un giocattolo della dela
progressione vi è mite, tenuissima, comocrazia.
sicché
raggiunge il 15 per cento q u a n d o colOggi la progressività r a p p r e s e n t a un
pisce
p
a t r i m o n i di un milione e più di sterg r a n d e ed alto principio di diritto; di quel
line
;
e
se a questa progressione dall'uno a
diritto che si evolve con la v i t a e che crea
15
per
cento
si vogliono pur aggiungere le
nuove forme e n u o v e n o r m e ; e la scuola
q
u
o
t
e
della
Legacy and succession
Duty
liberale italiana può, a ragione, rivendicare
che
è
di
c
a
r
a
t
t
e
r
e
proporzionale
e
che
non
di avere t r a i primi a d d i t a t a questa n u o v a
oltrepassa
il
10
per
cento
noi
avremo
semvia, fin da quando Marco Minghetti (conp r e u n a graduazione di aliquote più t e n u i
t i n u a t o r e del pensiero del Romagnosi) soe più miti di quelle oggi proposte.
steneva che: « U n a a p p a r e n t e ingiustizia
-E la relazione ministeriale cita ancora
vi è fra chi ha il necessario e chi ha di più
nel pagare la stessa percentuale d'imposte ».
le F r a n c i a e la Spagna come S t a t i dove la
progressione riveste c a r a t t e r i più rigorosi
U n felice e m e n d a m e n t o del disegno di
che
presso di noi.
legge è quello di avere soppresso il vecchio
Or bene, ancor qui io penso che tali esempi
articolo 6 che stabiliva la presunzione che la
non portino conforto alla tesi che si vuol
alienazione di beni di qualsiasi n a t u r a t r a
sostenere. Io non so qual maggiore rigore
ascendenti e discendenti, t r a coniugi e papossa essere quello di F r a n c i a o di S p a g n a .
r e n t i fino al terzo grado, fossero f a t t i in
f r o d e alla imposta successoria.
P r e n d i a m o ad esempio le successioni in
linea r e t t a f r a ascendenti e discendenti di
Ora, a prescindere che con l ' a b b a n d o n o
F r a n c i a e d ' I t a l i a e compariamole brevisdell'imposta globale sul patrimonio eredisimamente : in F r a n c i a da lire 2,000 a lire
t a r i o è v e n u t o a limitarsi 1' incentivo alla
10,000 si paga l'I.50 per cento ; in I t a l i a da
f r o d e che quella disposizione aveva inspilire u n a a lire 10,000 si va all'1.60 p e r c e n t o :
r a t o , certo è che sarebbe assurdo rendere
in F r a n c i a dalle lire 10,000 alle 50,000 . si
la vita civile mancipia del fìsco ; e sarebbe
paga il 2 per cento. Presso di noi si prodavvero mirabilissima teoria quella che tenpongono ora il 2.10 e il 2.70 per cento ; in
desse a considerare come leciti i soli conF r a n c i a da lire 50,000 alle 100,000 si paga
t r a t t i che assolvono l'imposta massima, e
il 2.50 per cento, da noi il 3.35 per cento;
f r a u d o l e n t i quelli che pagano più miti trie così via via. Come a d u n q u e si può parb u t i . A che v a r r e b b e r o allora le disposilare
di maggior severità nella tassa di suczioni delle leggi civili e commerciali ì F u
cessione da p a r t e della vicina nazione ?
«questo a d u n q u e un felice e m e n d a m e n t o .
— 4162 —
Atti Parlamentari
Camera dei Deputati
LEGISLATURA XXIV - I SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4
a
E vengo ad un'altra osservazione. La tassa
Ed altrettanto si potrebbe dire della |
Spagna, dove, con ultime leggi, le aliquote di successione non può nè deve convertirsi
stabilite partendo dall' 1.40 per cento arri- in una indebita confìsca dell'asse ereditario*
vano al 20 per cento; ed ove la progres- ma è logico, è equo che la progressione
sione è entrata solo con timidissimi accenni debba arrestarsi ai due milioni ? È equo
tanto che il gettito dell'imposta non vi che fra due che ereditano l'uno due milioni e mezzo e l'altro dieci milioni, pasupera all'incirca i 20 milioni.
Non è pertanto da tali paesi che si deb- ghino egualmente e l'uno e l'altro la mebono prendere esempi per gli inasprimenti desima aliquota per ogni cento lire, l'uno sovra due milioni e mezzo e l'altro su dieci
attuali.
Sennonché, soggiungono taluni, onorevole milioni ì
BAVA, .ministro delle finanze. Si può
Soleri, per regolare l'elevazione delle aliquote occorre metterle in relazione con la forse, ma non ci sono eredità per solito
ricchezza privata del paese e vedere per- così alte.
VALVASSORI-PERONI. Qualcuna ce
tanto se la tassa di sucsessione dia tutto
quanto sarebbe pur lecito attendersi; e ci- n'è. E questo sarebbe per lo meno un gran
tano ancor qui l'esempio di Francia ed In- principio di giustizia. (Commenti),
E AYA, ministro delle finanze. È giusta
ghilterra.
Gli ultimi studi porterebbero a calcolare la sua osservazione. (Commenti).
VALVASSORI-PERONI. L'arresto ai
la ricchezza francese in 225 miliardi; l'inglese in 375, l'italiana in circa 75 miliardi. due milioni segna un limite che non ha raE qual'è il gettito rispettivo, che dà l'im- gione d'essere. In Francia la progressività
posta di successione presso questi popoli ? raggiunge i 50 milioni ed in Inghilterra si
In Italia da 40 a 45 milioni, in Erancia va fino ai 3 milioni di lire sterline.
Se vi ha da essere progressività, essa
circa 300, in Inghilterra circa 675 milioni.
Donde emerge che mentre la Francia non sia sincera e completa; ed è precisamente
ha che una ricchezza tripla della nostra, nella sua integrale estensione che essa acil suo gettito d'imposta successoria è di quista il carattere di vera e propria giucirca sei o sette volte maggiore della no- stizia distributiva.
Ma un'altra grave questione merita pure
stra; e mentre l'Inghilterra ha una ricchezza quintupla, il suo gettito è circa di essere posta in luce ed è quella che riquindici o sedici volte maggiore del no- flette il differenziamento delle aliquote, su
stro; e di qui vorrebbero trarre ragione per cui così vivacemente ha pur insistito l'Eigravare più aspramente sulle aliquote di naudi in poderosi articoli, e sul quale parlò
ieri l'onorevole collega Soleri.
successione.
L'onorevole Rava, accorgendosi della speOra il problema non può essere posto
così semplicemente. In Italia il numero requazione gravissima cui si andava incondelle medie e piccole fortune non oltre- tro, proponeva all'articolo 3 che « le quote
passanti le lire 50,000 rappresenta il 62.41 ereditarie immediatamente superiori alla
per cento del valore totale delle succes- cifra che segna il limite di ciascun scaglione
sioni; e poiché giustamente per queste for- non potranno per effetto della maggiore
tune l'aliquota deve essere tenuta bassa, aliquota di tassa essere ridotte a cifra netta
si comprende come di conseguenza il get- inferiore a quella risultante per l'ultima
tito dell'imposta debba risultarne limitato. quota dello scaglione precedente dall'apMancano presso di noi quei grandi patri- plicazione della minore aliquota sua promoni che, come in Francia ed in Inghilterra, pria ».
colpiti con le aliquote maggiori, vi costiL'aggiunta era buona, ma non toglieva
tuiscono per l'erario un sensibilissimo in- l'equivoco ; e nemmeno lo toglie completacremento.
mente la nuova dizione dell'articolo 3 inOnde non ha ragion d'essere l'istituito trodotta dalla Commissione.
confronto. Ci deve adunque essere di guida
E gli inconvenienti non si arrestano qui.
ancor qui come sempre un alto senso di La scala progressiva conta solamente nove
moderazione, e voler abbassare a lire 10,000 gradi dalle 10,000 alle 25,000, dalle 50,000
il punto di partenza della progressività gli alle 100,000, dalle 100,000 alle 250,000, dalle
è come un voler porsi di contro a quei prin- 250,000 alle 500,000 al milione, dal milione,
cipi di una politica tributaria democratica, a due milioni.
che appunto dalla progressività deve trarre
Ora qui manca affatto il criterio di una
ragione, non di oppressione, ma di sollievo continua progressione: è una progressione,
per le piccole fortune.
come giustamente fu detto, che ha i carat-
Atti Parlamentari
— 4163 —
LEGISLATURA XXIV - l
a
SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4
teri di una febbre intermittente. È giusto
che paghino con i'istessa aliquota progressiva chi riceve 100,001 e chi riceve 250,000?
Ognuno sente la manchevolezza di un criterio equitativo in ciò ed io penso modestamente che un siffatto sistema debba venire abbandonato; poiché esso costituisce
anzi un regresso in confronto alla legge
vigente.
Yi è, onorevoli colleghi, chi ha voluto
scorgere nei provvedimenti tributari, oggi
in discussione, il pernicioso indirizzo dello
Stato ad accrescere, senza posa, quel carico delle imposte dirette, che, secondo essi,
rappresenta già una quota eccessiva e sproporzionata nel sistema tributario nazionale.
Certo è che, gettando uno sguardo sui
bilanci, tale carico si appalesa grandissimo:
nel preventivo del 1914-15 le imposte indirette entrano nello insieme dei contributi
con una percentuale del 73.85, vale a dire
1506 milioni su 2038, e coi nuovi provvedimenti, ora proposti, esse sono destinate ad
aumentare, segnando così maggiormente
quel contrasto vivo che distingue il gettito
loro da quello delle imposte dirette.
Ora in questa osservazione vi è una parte
di vero. L'inasprimento dei tributi indiretti
provoca, nei riguardi della economia nazionale, altrettanta riduzione nel capitale
disponibile per le industrie e per i commerci; può dar luogo a false incidenze :
moltiplica le pressioni, quelle pressioni che
costituiscono il carattere più tipico dei nostri ordinamenti tributari, onde si comprende come taluni illustri finanzieri si mostrino contrari a questa tendenza.
Ma qui conviene intenderci. Ciò che colpisce nelle imposte indirette è l'improporzionalità per tutto ciò che tocca i consumi
popolari ; ed è qui precisamente dove si dovrebbe appalesare un sincero indirizzo di
finanza democratica, abolendo, o, almeno,
riducendo le imposte indirette che gravano
sui consumi popolari - e che, ben disse il
Leroy-Beaulieu, « sono cattive come quelle
stabilite su consumi utili e prive di proporzionalità ».
Queste sole, adunque, devono esser le imposte indirette da combattersi ; non le altre;
e fra quelle oggi proposte nessuna è che
tocchi i consumi di necessità.
Ma, d'altro canto, noi vorremmo domandare : è possibile un diverso indirizzo? Possono le tre grandi imposte dirette sopportare una maggiore aliquota ? E la vagheggiata imposta complementare sul reddito
o sul patrimonio potrà bastare all' uopo,
1
Camera dei Deputati
senza far ricorso a quel maggiore e pode~
roso aiuto, che solo possono dare le imposte indirette, od il ritocco delle già esistenti?...
Le imposte indirette sorsero parallelamente alle imposte dirette: e così il diritto
romano ricorda che, accanto ai tributa, erano
i vectigalía, accanto alla decuma ed allo stipendium erano molteplici le imposte indirette; basti ricordare tra di esse : il portorium o dazio doganale ; la vicésima hereditatium (con cui si colpiva del cinque per
cento l'eredità); la centesima rerum venalium
che colpiva le vendite con l'uno per cento;
e la vicésima libertatis, con cui si pagava la
ventesima parte del valore dello schiavo liberato.
Onde si comprende come, con lo svolgersi delle età, e con il centuplicarsi delle
industrie, dei commerci e di ogni più svariata forma di attività umana, le imposizioni indirette siano venute pur esse moltiplicandosi, così da rappresentare oggi nel
nostro sistema tributario il 73.85 per cento.
Le imposte indirette hanno il grande
vantaggio di accertarsi automaticamente ;
il che non è di piccolo rilievo poiché, in materia di accertamento, le imposte dirette
presentano un quadro poco confortevole e
poco lieto.
Dalla relazione della Direzione generale
delle imposte dirette per l'esercizio 1911-12
noi rileviamo che il gettito dei tributi diretti ascese ad una somma di poco inferiore
ai cinquecento milioni, così costituita:
86,836,184 imposta sui terreni;
104,059,179 imposta sui fabbricati;
229,702,652 imposta di ricchezza mobile
applicata per ruoli;
15,606,772 imposta di ricchezza mobile
applicata per versamento di tesoreria;
67,179,400 imposta di ricchezza mobile
applicata per t r a t t e n u t a diretta;
in totale 499,384,097.
E la massa di reddito netto su cui il
detto onere grava, ascende appena a quattro miliardi 630 milioni all' incirca così costituiti:
1,000,000,000, reddito terreni presuntivamente determinati; 950,000,000, reddito
fabbricati; 2,680,000,000, reddito mobiliare
complessivo: in totale 4,630,000,000.
Ora considerando che il reddito annuo
nazionale ascende a ben dieci miliardi, ne
consegue che grandissima parte del complessivo reddito nazionale sfugge all'applicazione dei tributi diretti: cifra enorme invero, dalla quale pur detraendo i redditi
— 4164 —
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIV -
la
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
inferiori alle lire 400 imponibili ed esenti
dall' imposta di ricchezza mobile, rappres e n t a una grande massa che sfugge all'imposizione diretta.
Manca quindi una grande funzione trib u t a r i a nel nostro paese; mancano i criteri di una vera eguaglianza e generalità,
che se fossero stati a t t u a t i , avrebbero già
da tempo permessa un'ardita politica economiea-sociale e certamente a f f r e t t a t o il
progresso del paese, determinando altresì
quell'assetto del nostro sistema tributario
e quell'equilibrio stesso, a base di traslazione e di riduzione di aliquote, rimasti anc o r a come puro desiderio e come ideale
astrazione.
Gli articoli 4 e 5 del disegno ministeriale
i n t r o d u c e v a n o una riforma i m p o r t a n t e negli organi incaricati di riscontrare l'esattezza dei valori immobiliari trasferiti a qual u n q u e titolo e soggetti a tassa proporzionale o graduale.
Al vigente sistema della stima arbitrale
si vollero sostituire due giudizi : 1' uno di
primo e l'altro di secondo grado : il primo
con un Comitato provinciale costituito da
t r e membri eletti dal Consiglio provinciale,
dal presidente del tribunale e dall' intend e n t e di finanza ; il secondo con un Comit a t o centrale composto di cinque membri
designati dal Consiglio di S t a t o , dalla Corte
dei conti, dal presidente della Cassazione di
E o m a e dal ministro delle finanze.
Ora, onorevoli colleghi, chi non iscorge
di primo acchito in questi organi così cos t i t u i t i un preminente c a r a t t e r e fiscale !
Quale garanzia vi possono t r o v a r e i contribuenti
L a Commissione ha soppresso
questi articoli e noi crediamo che ciò sia
s t a t o o p p o r t u n o ; però sarebbe stato bene
surrogarli con altri che rispondessero allo
scopo ; poiché adducere ìnconveniens
non
est solvere
argumentum.
Occorre ricostituire, per l ' a c c e r t a m e n t o
dei redditi, gli organi competenti ; occorre
la creazione di congrui e meglio rispondenti
organi di vigilanza, di controllo, di decisione : occorre, insomma, in questo importantissimo campo una vera e propria instaurano ab imis, come ha suggerito 1' illustre
professore E i n a u d i . L ' i s t i t u t o delle giurisdizioni fiscali ha pur d'uopo di emenda ; le
Commissioni comunali dove sono quasi soli
i r a p p r e s e n t a n t i dei contribuenti, hanno
perduta ogni propria e reale efficienza; le
provinciali sono enormemente fiscali; bur o c r a t i c i gli organi incaricati di risolvere le
controversie relative alle tasse sugli affari;
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
1914
e su t u t t o ciò l'intransigente
fiscalismo
della Commissione centrale delle imposte
dirette.
Ora a questi organi nessuno può, è vero
c o n t e s t a r e la perizia, la t e c n i c i t à ; ma si
può dire a l t r e t t a n t o per l'imparzialità, per
l'indipendenza, per quell'assoluto senso di
giustizia e di equità, a cui dovrebbe essere
inspirato ogni deliberato in materia così
grave 1 ? E d è certo che, all'incremento delle
entrate fiscali, gioverebbe assai più una magistratura indipendente e stimata, che non
l'odierno incoerente sistema giudiziario ed
amministrativo.
E sarebbe necessario p e r t a n t o togliere,
a n z i t u t t o , alla magistratura ordinaria ogni
ingerenza in materia fiscale, trasformando
le Commissioni amministrative in vere e
proprie magistrature, presiedute da magistrati inamovibili ed indipendenti, fiancheggiati da delegati tecnici, rappresent a n t i dei contribuenti e del fìsco. Siano
pur elevati in grado gli agenti delle imposte ed anzi venga pur migliorata la loro
condizione economica, come sarebbe di giustizia; ma essi restino solo ed unicamente
gli i s t r u t t o r i delle tassazioni ed i procuratori del fìsco.
Ma sulla giustezza delle tassazioni, sulla
loro rispondenza al vero, siano giudici alt r i magistrati, e cioè i presidenti inamovibili ed indipendenti delle Commissioni
locali e del supremo tribunale fiscale ai
quali dovrebbero essere dati ampi poteri
di investigazione - e solo allora potremo ristabilire la fiducia dei contribuenti negli
organi della giustizia amministrativa.
E quando avremo posto in essere, un
giusto, equo e sereno a c c e r t a m e n t o , allora potremo anche a c c o n t e n t a r c i di aliquote miti, ricordando i vecchi canoni di
Adamo Smith, e ricordando come le aliquote alte crescono le frodi, le evasioni, la
emigrazione di materie imponibili. Con aliquote miti e con precisione di accertamenti
noi raggiungeremo il duplice scopo: di provvedere meglio alle sorti dell'erario, e dall ' a l t r o di non premere troppo sul contribuente, e di non coartare lo svolgersi della
ricchezza nazionale.
Onorevoli colleghi, nel presente sistema
t r i b u t a r i o , i provvedimenti, che vengono
oggi a noi proposti, altro non debbono rappresentare che un provvisorio assestamento;
occorrerà, purtroppo, qualche più radicale
p r o v v e d i m e n t o : quell'imposta globale sul
reddito, cioè, di cui t a n t o si è discorso^ ma
Atti
— 4165 —
Parlamentari
LEGISLATURA X X I V -
la
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
di cui non si veggonoancora le linee precise
ed assolute.
Voler oggi qui parlarne sarebbe senza
dubbio prematuro ; e noi ben sappiamo
quanto in materia di imposte dirette i particolari anche minimi abbiano una importanza decisiva. Qualunque soluzione, però,
si adottasse, occorrerà che la nuova imposta sia pienamente coordinata alle altre
imposte dirette; ed è qui che si affaccerà
la maggior gravezza della soluzione.
L'onorevole Alessio, in un suo studio, suggeriva, se non erro, il coordinamento della
nuova imposta alla imposta sui fabbricati.
Ora è ciò possibile !
Nei confronti delle imposte dirette, se si
somma il gravame che lo Stato impone ai
contribuenti con quello imposto dagli enti
locali, si ha una pressione tributaria di circa
il 24 per cento su un reddito annuo da dieci
a dodici miliardi all'incirca; e si può dire
con sufficiente approssimazione che la graduatoria di imposte sulle varie forme di
reddito si trasformi nelle seguenti:
Fondiaria, 24 per cento ,
Fabbricati, 35 per cento ;
Ricchezza mobile :
lavoro, 9 per cento;
profitti, 10 per cento ;
risparmio e capitali, 15 per cento.
Dal che emerge che la maggiore pressione tributaria è quella che grava sui fabbricati e che si incide così facilmente.
E ricordo al proposito di aver letto, or
è poco, un elaborato studio di un noto cultore di scienze giuridiche e sociali, il professore Luigi Farmi, che ha messo in luce ciò
che egli chiama la spaventevole pressione
tributaria di proprietari di case e di terreni, che si effettua in talune località, dove
le aliquote ascendono fino al 90.35 sul reddito imponibile dei fabbricati e fino al 77.84
sui redditi dei terreni; e si chiede egli:
« quale monarca assoluto e dilapidatore ha
mai non imposto, ma accennato di imporre
un tributo che toglie ai sudditi il 90.35 di
uno di quei redditi, sui quali essi devono
necessariamente vivere e formare i novelli
mezzi di produzione? »
Bernardo Davanzati, nel suo « Scisma
d'Inghilterra », parlando di gravosissime imposte, ricorda una imposta del 40 per cento,
chiamandola un inaudito balzello. Ohe cosa
avrebbe mai egli scritto, se si fosse trovato
dinanzi al nostro novanta e più per cento f
Potrà, adunque, la nuova imposta venia- coordinata alla imposta sui fabbricati,
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
1914
o non occorrerà piuttosto pensare ad un
migliore assestamento delle imposte dirette ?
In Francia il progetto per la imposta
sul reddito, presentato dal 'ministro Oaillaux, tendeva alla soppressione di tutti i
tributi diretti e all'imposizione di una imposta generale sul reddito, con particolari
caratteri tolti dall' Income-tax inglese, e
dall'EinTcommensteuer germanico.
Ma io non voglio, onorevoli colleghi?
trattenermi più a lungo su di ciò, poiché
l'argomento si appalesa troppo vasto e tale
da sconfinare dalla presente discussione.
Vero è che un sacrifìcio dovrà essere
fatto dal popolo italiano ; e confidiamo che
il continuo incremento della privata ricchezza possa essere tale da non rendere
troppo aspri i nuovi aggravi richiesti. Un
grande popolo, il popolo tedesco, ci ha
teste offerto un mirabile esempio di patriottismo e di sacrifìcio. Le classi agiate, in
Germania, vogliono, è vero, governare lo
Stato; ma per ciò fare esse si tassano senza
troppa indulgenza e con una così sottile
penetrazione in materia di redditi e di
ricchezza da non poter essere raggiunti dai
popoli latini.
Questo deve essere il compito delle classi
agiate anche in Italia. Ma possiam noi dire
che a tale principio sia pienamente informata ogni nostra direttiva!
La risposta non è certo assai confortevole, e pur testé dimostrammo di aver posto in non cale un compito siffatto.
Col decreto-catenaccio sui tabacchi noi
abbiamo colpite maggiormente le classi
umili, e con la riduzione dell'aggio al 7.50
per cento noi abbiamo deluse le antiche e
pur giuste aspirazioni dei rivenditori, che
da tanti anni si attendevano e si attendono
un miglioramento delle loro sorti.
Muno è che non approvi le nuove imposizioni sui tabacchi e sugli alcools; su
ciò non vi è discordia di idee; ma elevandosi il prezzo dei tabacchi di consumo popolare, un sentimento di equità ed u*na
ragione di diritto dovevano consigliare il
Governo ad elevare pur il prezzo dei tabacchi di qualità superiore. ÌJ"è vale il soggiungere che i tabacchi di lusso girerebbero poco per l'erario : la questione non
può assolutamente esser così formulata,
BAVA, ministro delle finanze. iTon rendono niente.
V AL V ASSO 'HI - P E BONI. Fosse pur modesto il vantaggio che all'erario ne deriverebbe, noi avremmo compiuta un'opera di
giustizia, di quella giustizia, che deve es-
Atti
— 4166 —\
Parlamentari
LEGISLATURA XXIV - l
a
Camera dei Deputati
SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4
sere la maggior guida di ogni nuova impo- quella via di fatui miraggi, dello scozzese
sizione tributaria e ohe è nel contempo il Law, in fondo alla quale altro non giganpiù valido argomento di persuasione per teggia che un magnifico castello di carta.
il popolo stesso.
La piccola proprietà, le finanze locali,
Ora io penso, che sia bene togliere ogni le plebi rurali, la vecchiaia e le malattie
ragione di lamento: ed i lamenti non fu- dei lavoratori, la pubblica assistenza, il
rono pochi e ben li conosce chi in mezzo bisogno di por mano ad opere pubbliche
al popolo vive.
per combattere la crescente disoccupazione,
E se il Governo ha aumentato il prezzo i legittimi e richiesti miglioramenti di orsui generi popolari; sui generi di lusso ha
ganici, rappresentano altrettanti formidadiminuito gli aggi.
bili problemi, che altrimenti non potranno
I tabaccai percepivano su di essi l'8 e essere risoluti se non con una riforma triil 9 per cento ed anche più, ed ora il 7.50 butaria : ed io ho sempre modestamente
per cento ; così ad una classe già in ristrette pensato che dovrebbe essere compito ed
condizioni, che da tanti anni andava re- onore del partito liberale affrontare il difclamando legittimi miglioramenti, sì è ri- fìcile e poderoso tema, tale da far tremare
sposto con un inasprimento delle già obe- le vene ed i polsi, come direbbe il poeta.
rate condizioni sue.
Eicordiamo, onorevoli colleghi, che fuÈ lecito adunque il chiederci se tutto r o n o le grandi riforme di Pitt, di Fox, di
ciò risponda all'idea di un'equa politica Channing ed altri che in Inghilterra tentributaria.
nero sempre lontane le rivoluzioni; che
Io, anzi, mi vorrei chiedere perchè il prevedere e provvedere sono termini sinGoverno non pensi, in taluni casi, a miglio- croni : e che quando una riforma od una
rare le entrate dello Stato, non elevando idea è giunta ad uno stato di maturità,
le aliquote e colpendo maggiormente il po- quando è entrata nella coscienza del popolo,
polo, ma piuttosto diminuendole, come, ad
occorre strappargliela per consacrarla nel
esempio, potrebbe farsi per gli zuccheri. campo legislativo.
Ohi non ricorda ii felice esperimento della
Io direi che qui noi ci troviamo dinanzi
progressiva diminuzione delle tasse sul caffè, ad una ineccepibile pregiudiziale: o toglierla
sul telegrafo, sui francobolli?
di mezzo e proseguire nel cammino con coOr son pochi giorni, l'onorevole Eava, scienza forte e sicura, od arrestarci dinanzi
rispondendo alle interpellanze sugli zuc- ad essa incerti e timorosi per l'oscuro avcheri, accennava al non lieto risultato della venire : è venuta l'ora della difficoltà ; ma
diminuzione della tassa sul petrolio. Ma io confido che il Paese e la Camera satroppo facile riesce il rispondere, che il pe- pranno con serenità e con energia di protrolio fu ribassato proprio in un momento, positi rispondere al compito loro. ( Vive apin cui la luce elettrica, l'acetilene ed altro
provazioni e applausi —Molti
deputati
venivano a muovere enorme concorrenza vanno a congratularsi con l'oratore).
al petrolio : di qui il mancato esito.
P E E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare
Io credo, invece, che una revisione della l'onorevole
Scialoja.
tassa sullo zucchero avrebbe un duplice e
SCIALOJA.
colleghi, mi ero
provvido effetto di benefìcio per le popo- iscritto a parlareOnorevoli
contro
il
di legge
lazioni e di maggiore entrata per l'erario. presentato dal precedente disegno
Ministero
mi
EAVA, ministro delle finanze. In parec- corre perciò l'obbligo di dire subito e ; perchi anni.
voterò a favore. Nel frattempo, non è
VALVASSOEI-PEEOJSTI. Certo è, ono- chè
cambiato
il Ministero (cosa che
revoli colleghi, che si rende ogni giorno più per me hasolamente
una
certa
importanza, avendo
necessaria in materia di politica finanziaria 10 fatto parte del minuscolo
gruppo libeun'opera grandemente riformatrice : ricor- rale che votò contro il gabinetto
Giolitti),
diamoci che ogni altra politica, e special- ma anche il disegno di legge. È cambiato
mente la politica sociale che ci sta dinanzi
disegno di legge, e, a mio avviso, è camcome una continua meta, non sarà possibile 11biato
in meglio. L'emendamento principale
se prima non avremo, con una solida ri- per il quale
posso con coscienza mutare opiforma finanziaria, assicurato e reso gagliardo nione, è quello
dell'abolizione della tassa
il bilancio dello Stato, che oggi, non ha più
globale,
della
cosidetta
tassa sul morto.
elasticità alcuna.
Me
lo
consenta
l'illustre
della
Non illudiamoci di essere forti quando | Commissione : io credo cherelatore
quella
noi stessi sentiamo t u t t a la debolezza della I fosse un errore giuridico e fiscale. E ltassa
araituazione, e non lasciamoci attrarre da
s
—
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIV -
l a SESSIONE -
4167 —
DISCUSSIONI -
gione per cui lo ritengo, è precisamente
quella d a t a dalla Commissione parlament a r e , per la quale invece il disegno di legge
d o v e v a essere a p p r o v a t o : cioè, il concetto
c h e questa tassa fosse un surrogato della
tassa sul reddito.
Non sono dell'opinione del collega Bel o t t i pel quale non può sussistere un surre gato d ' u n a cosa clie ancora non sussiste.
Questo è uno scherzo di parole, che non
nasconde alcuna verità. La verità è che,
dovendosi a u g u r a r e (come io stesso m'auguro) l ' a v v e n t o della tassa globale sul reddito, ogni p r o v v e d i m e n t o che possa essere
considerato come u n surrogato di quella,
-è un p r o v v e d i m e n t o che ne allontana e
rende più diffìcile l'introduzione. I n ciò
consento d u n q u e anche nelle ragioni esposte nella relazione del Ministero. Perciò, a
mio avviso, q u a n t o alla tassa globale, è
proprio il caso di d i r e : paree sepulto !
Ma credo che occorrano altri emendamenti. Credo che la Commissione, nella sua
relazione, che potrei dire
contrariamente
favorevole, non abbia p o r t a t o t u t t o quel
c o n t r i b u t o di miglioramenti tecnici, che
a v r e b b e p o t u t o , d a t a la competenza dei
suoi componenti e del suo egregio relatore.
Quindi credo necessari altri emendamenti,
per a p p r o v a r e il disegno di legge con animo
più lieto e con la sicura coscienza di non
arrecare un danno all'economia del paese,
per fare il m o m e n t a n e o vantaggio dell'erario.
Alcune osservazioni generali vorrei esporre, le quali investono t u t t a la politica economica del Governo, specialmente quella
del p r e c e d e n t e G a b i n e t t o . E i t e n g o che non
sia b u o n a politica economica quella di colpire singole industrie; poiché il Governo
deve incoraggiare le industrie nuove, e non
opprimerle a p p e n a sorgono e cercano d'affermarsi.
Questa politica deve qualificarsi come una
politica illiberale e miope, perchè non mi
sembra un concetto di libertà e di perequazione t r i b u t a r i a quella di colpire con
imposte speciali industrie singole che già
«ono soggette a t u t t e le altre imposte dello
S t a t o ; e considero poi che sia u n a politica
miope quella di colpirle nel loro nascere,
q u a n d o cercano di affermarsi e debbono
l i b e r a m e n t e rinforzarsi, col vantaggio finale maggiore dell'erario e della nazione.
Questa politica, meno che sana, inspira
t a n t o la legislazione nostra quanto l'Amministrazione.
Sono t a n t i gli esempi che si possono ci- í^
Camera dei
TORNATA D E L 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
t a r e di a t t i di Amministrazione non illum i n a t a nei rispetti dell'economia nazionale. P e r esempio, con la pretesa, ora abb a n d o n a t a , della imposta di ricchezza mobile sulle annualità di sovvenzioni ferroviarie, per il v a n t a g g i o illusorio e moment a n e o di accrescere il reddito della ricchezza mobile, si veniva ad impedire la
concessione e la costruzione di nuove ferrovie.
E così da quella famosa v i t t o r i a nella
controversia circa l'imposta sul sopraprezzo
delle azioni, o t t e n u t a contro la opinione
degli uomini più c o m p e t e n t i del nostro dir i t t o e della nostra scienza economica, l'erario ebbe certo un notevole, immediato
vantaggio; ma da allora, da quando è prevalso questo principio, di sopraprezzi non
se ne hanno più. E questa non è una delle
minori cause dell'attuale crisi
finanziaria
delle nostre industrie e delle nostre Società,
sulla quale dovrò in seguito dire qualche
a l t r a parola.
Così è a v v e n u t o per la legge sul bollo
dei titoli esteri. Abbiamo a v u t o da questa
tassa u n ' e n t r a t a meschina per qualche anno,
poi è cessata del t u t t o , perchè, essendo u n a
tassa inopportuna ed eccessiva, si è t r o v a t a
i m m e d i a t a m e n t e la maniera di sfuggire ad
essa legalmente m e d i a n t e il deposito presso
b a n c h e straniere, con danno del movimento
degli affari e senza alcun vantaggio dell'erario.
U n ' a l t r a osservazióne che si collega alla
precedente è che in m a t e r i a di polìtica economica l'Amministrazione compie u n ' o p e r a
sempre slegata, spesso a d d i r i t t u r a contraddittoria. Manca un ufficio supremo coordin a t o r e , il quale impedisca che abbiano p>
verificarsi degli antagonismi irreparabili t r a
gli uffici di u n Ministero e quelli di un altro
Ministero.
E così avviene che si facciano regolamenti che distruggono i m m e d i a t a m e n t e
le leggi. Mi b a s t e r à citare, per esempio, il
regolamento della legge sull'equo t r a t t a mento ai ferrovieri: u n a legge che avrei
v o t a t o , se avessi f a t t o allora p a r t e di questa
Camera, di g r a n cuore, e che ora è resa di
insopportabile peso all'industria per il modo
con cui f u compilato il regolamento, che
io come giurista spassionato non esito a
ritenere incostituzionale.
I o credo assolutamente necessaria l ' i n staurazione di u n a feconda collaborazione
t r a i vari uffici dello S t a t o che h a n n o attinenza all'economia nazionale. Bisogna sostituire al concetto burocratico del van-
— 4168 —-
itti Parlamentari
LEGISLATURA XXIV - I
a
Camera dei Deputati
SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4
taggio dello Stato contro il privato, la concezione realistica integrale del vantaggio
generale del Paese che in definitiva coincide necessariamente col vantaggio dell'erario.
Ora appunto contro questo principio di
sana politica economica urtano le proposte
tasse sugli automobili sulle acque minerali
e sui cinematografi.
Si dice: noi abbiamo voluto con queste
tasse non colpire l'industria, ma i consumatori. Io non credo che sia questo il risultato dei provvedimenti in discussione; credo
anzi che questi provvedimenti colpiscano
direttamente le industrie, prima di tutto,
perchè ne diminuiscono la produzione e turbano l'assetto attuale delle aziende, e poi
anche perchè non sono interamente riversabili sui consumatori.
I provvedimenti sulle acque minerali
sono, a mio avviso, migliorati molto con
la esenzione delle bottiglie destinate all'esportazione, perchè così si toglie all' imposta il carattere , di tassa di fabbricazione
e le si conferisce piuttosto il carattere di
tassa sul consumo. Però è da dubitarsi se
fosse opportuno toccare quest'industria che
si trova nelle condizioni in cui, come ho
detto poco fa, lo Stato deve incoraggiare
le industrie nuove: è un'industria che è sul
nascere, suscettibile di notevole sviluppo,
ma molto lontana dall'averìo raggiunto; è
un'industria che deve combattere contro
una forte concorrenza estera contro la quale
non è punto protetta.
Essa poi non può dare quel rendimento
al fìsco che il Governo se ne ripromette.
Secondo i miei calcoli, il gettito di questa nuova tassa sarebbe assai inferiore alle
previsioni, del resto vaghe, del Ministero.
Dato dunque che si debbano approvare
questi provvedimenti riguardanti l'industria, io credo che almeno si debba adottare un metodo di esazione che permetta
il più possibile di riversare le tasse sul consumo ; e per questa ragione sono assolutamente contrario al metodo di riscossione
proposto per i cinematografi. Eitengo anzitutto che siano esagerati i timori e le difficoltà...
EAVA, ministro delle finanze. Adesso è
concessa la bollatura dei biglietti.
SCIALOJA. Adesso è concessa la facoltà
di adottare il sistema della bollatura; ma
io sono appunto contrario a questo sistema
della facoltà, perchè credo che cosi gli inconvenienti e le spese dell'un metodo si
vengano a sommare con gli inconvenienti e
le spese dell'altro.
Eitengo dunque che siano esagerati i timori di frode, perchè la frode può essere
impedita con sanzioni molto severe ed inoltre
dal controllo del pubblico circa l'applicazione dei bolli. Perchè stabilendo che il
pubblico debba pagare il prezzo del bollo
sul biglietto, oltre il prezzo del biglietto
stesso, è il pubblico che ha interesse a verificare se la t assa è stata applicata, ossia
se esiste il bollo sul biglietto.
Poi vi è l'esempio straniero che si può
qui invocare, perchè in Francia vi è una
speciale tassa sui teatri che si esige mediante
la bollatura dei biglietti.
Gli inconvenienti del metodo della applicazione virtuale proposto dal Governo, sono
questi : maggiore complicazione perchè, come avete visto dal lungo articolo che è stato
aggiunto al progetto del precedente Ministero, si deve stabilire un controllo sulle
rappresentazioni, sui prezzi speciali e sui
mutamenti avvenuti durante il mese, perchè
l'esercente deve fare la dichiarazione al
principio del mese.
Questa dichiarazione anticipata, costituisce un intralcio ad un'industria che, essendo poggiata sulla moda e sul variabile
gusto del pubblico, deve avere massima libertà di movimento. Inoltre il sistema proposto dal Governo presenta una grande facilità all'evasione, perchè si troverà il modo
di non fare rappresentazioni se non quando
nella sala ci siano più persone di quante
risultino dalla percentuale del 36 per centoE ciò porta ancora un altro inconveniente, cioè la sperequazione a danno dei
minori cinematografi; e da questa sperequazione verrà per conseguenza la sparizione dei piccoli cinematografi, il che costituirà in sostanza un altro danno per il
fisco.
Si dice, e l'onorevole ministro me lo ha
testé obiettato, che a tutto ciò si rimedia
concedendo la facoltà della bollatura; ma
10 credo che non sia il miglior sistema
quello di ammettere i due metodi, prima
di tutto perchè mentre non si voleva ammettere il sistema della bollatura perchè
troppo complicato e costoso, si viene così
a dover organizzare tanto il servizio della
bollatura per chi se ne vuol giovare, quanto
11 servizio del controllo per chi si vuol servire dell'altro sistema.
Le complicazioni evidentemente aumentano colla facoltà della bollatura. Si aggiunga poi che il contribuente (e questo è
— 4169 —
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIV -
l a SESSIONE -
DISCUSSIONI -
un ragionamento a v a n t a g g i o del fisco) pot r à scegliere con p i e n a cognizione di causa
il m e t o d o più v a n t a g g i o s o , e quindi il danno
definitivo sarà p e r i i fìsco mentre v e r r a n n o
f a v o r i t i i grandi cinematografi a scapito
dei minori.
P e r conseguenza la tassa renderà meno
m e n t r e le spese d ' a c c e r t a m e n t o , di controllo e di riscossione ne saranno a u m e n t a t e .
P r o p o n g o quindi che si prescriva il sis t e m a della bollatura generale o b b l i g a t o ria per t u t t i . E così si a v r e b b e anche il
v a n t a g g i o , che io come giurista son port a t o a considerare r i l e v a n t e , m a che forse
non parrà t a l e a t u t t i , che cioè la tassa
corrisponda v e r a m e n t e al suo nome, perchè
questa cosidetta tassa di bollo sui biglietti,
come è c o n g e g n a t a , sarà bensì forse una
tassa sui biglietti, ma non è certo una tassa
di bollo.
B i s o g n a pensare che questa tassa di
bollo sui biglietti viene a sostituirsi alla
tassa d e l l ' a r t i c o l o 68 del testo unico della
legge di bollo, che- si c h i a m a tassa sugli
spettacoli, la quale è una tassa sul prod o t t o lordo « in compenso di quella di bollo
che p o t r e b b e essere apposto ai b i g l i e t t i ».
Ora questa n u o v a tassa, che è m o l t o più
v i r t u a l e di quella a cui si v u o l e sostituirla,
v i e n e c h i a m a t a a d d i r i t t u r a tassa di bollo
sui b i g l i e t t i . L a q u e s t i o n e non è solo di
t e r m i n o l o g i a ma anche di sostanza, poiché
o v e manca ogni m a t e r i a l i t à di bollo non
sono applicabili le norme e le sanzioni
proprie delle tasse di bollo.
Si p o t r e b b e o b i e t t a r e che ci sono altre
tasse di bollo v i r t u a l i ; cioè, per esempio,
quella sui registri dello stato civile. Ma
questa è u n a v é r a tassa di bollo perchè
ogni anno si d e v e f a r e l'ispezione dei registri dello stato civile, c o n t a r e i f o g l i e
applicare la tassa a seconda del n u m e r o
dei fogli a d o p e r a t i ; perciò la tassa sui registri dello stato civile, benché v i r t u a l e ,
non p e r d e il c a r a t t e r e di tassa di bollo,
m e n t r e questo c a r a t t e r e non a v r e b b e la
tassa sui c i n e m a t o g r a f i .
E passo a dire brevi parole sui p r o v v e dimenti r i g u a r d a n t i le successioni. S o n o
dell'opinione dell'onorevole Soleri circa la
abolizione del differenziamento delle a l i q u o te, e credo che nemmeno il t e m p e r a m e n t o ,
proposto dalla Commissione, possa i n d u r r e
ad a p p r o v a r e tale abolizione, perchè m i
p a r e i n c o n v e n i e n t e gravissimo quello, c h e
v i siano delle q u o t e per q u a n t o piccole, che
v e n g a n o i n t i e r a m e n t e confiscate dall'erario.
Si dice : d o b b i a m o f a r l o j p e r dare piena ef-
Camera dei
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
ficacia al sistema della progressione. À me
non pare una conseguenza i n e v i t a b i l e questa. Y o i dite che la tassa renderebbe meno.
R e n d e meno se lasciate la stessa aliquota,
ma, se a u m e n t a t e il salto fra le aliquote,
voi r a g g i u n g e r e t e lo stesso scopo, m a n t e nendo lo stesso carico t r i b u t a r i o , con u n a
migliore distribuzione.
R A V A , ministro delle finanze. Si può cercare un t e m p e r a m e n t o .
S C I A L O J A . Sarò lieto di a p p r o v a r l o .
Circa le cambiali non dirò nulla, perchè il
t e m a è stato esaurito dall'onorevole collega
P e r r o n e e mi fermerò p i u t t o s t o sulla tassa
o imposta di negoziazione, perchè alcune
osservazioni, che io voglio fare, non sono
state a n c o r a a c c e n n a t e da alcuno.
Credo che si possano opporre g r a v i r a gioni di i n o p p o r t u n i t à contro questa imposta. B i s o g n a t e n e r conto che le società
commerciali rappresentano i c o n t r i b u e n t i
più benemeriti del paese, poiché per il modo
di a c c e r t a m e n t o del r e d d i t o sono quelle
che non possono sfuggire alle fortissime
aliquote, che le colpiscono. Questa Considerazione non ha in generale una g r a n d e
i m p o r t a n z a , ma per il m o m e n t o , che a t t r a versiamo, l ' h a grandissima, perchè bisognaanche tener conto della crisi economica e
finanziaria,
che ci affligge, crisi che finalmente ha t r o v a t o una d o c u m e n t a z i o n e ineccepibile nelle dichiarazioni del ministro R u bini, il quale ha a c c e r t a t o che l ' i n c r e m e n t o
delle e n t r a t e è in diminuzione, quale conseguenza del generale malessere dei nostri
traffici; mentre d ' a l t r o c a n t o t u t t i sanno
quale a c u t a crisi finanziaria colpisca le n o stre industrie, s o p r a t t u t t o quelle esercitate
da società per azioni e sono la p a r t e di
g r a n lunga maggiore. V i è cioè un concorso
assai scarso di capitali, donde nasce quella
dannosa necessità di ricorrere ai conti correnti, che crea la soggezione alle B a n c h e ,
a quelle B a n c h e , che, avendo molta p a r t e
del loro c a p i t a l e in mano a stranieri, f a n n o
valere nella loro azione verso le nostre industrie criteri, che possono essere non c o n formi ai nostri più gelosi interessi n a z i o n a l i .
T r a le cause della crisi finanziaria si
d e v e a n n o v e r a r e l ' e r r a t a politica economica, ed il f e n o m e n o , di r e c e n t e a c u i t o ,
dell'assorbimento dei c a p i t a l i nazionali da
p a r t e dello S t a t o e, s o p r a t u t t o , per q u a n t o
ora qui ci interessa, la difettosa legislazione c o m m e r c i a l e e fiscale.
Si sa che il nostro regime fiscale delle
obbligazioni è il più gravoso, che si possa
immaginare. F r a tassa di r i c c h e z z a m o b i l e
Atti
— 4170 —
Parlamentari
LEGISLATU A XXIV -
I
a
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
Camera dei Deputati
TORNATA D E L 1 3 GIUGNO
1914
semplici ; e debbo parlarne perchè non posso
sugli interessi e tassa di negoziazione il
accettare completamente alcune deduzioni
fìsco prende il venti per cento del reddito
ed osservazioni dell'onorevole Perrone.
e anzi più ; da qui lo scarso sviluppo di
questo provvido istituto. Basteranno alL'onorevole P e r r o n e ha d e t t o : vi sono
cune cifre a dare la dimostrazione di quedelle società di cui il fisco impugna la nasto non lieto fenomeno. Le azioni emesse
t u r a , sostenendo che non sono accomanda società sono in cifra tonda 4,600 milioni
dite semplici, ma sono accomandite per
di f r o n t e a soltanto 1,400 milioni di obazioni, e che quindi devono pagare la tassa
bligazioni. I n questi 1,400 milioni sono comdi circolazione.
prese le obbligazioni ferroviarie e quelle
Ora questa questione deve rimanere comdi credito fondiario, che si debbono non
pletamente impregiudicata. Il fisco deve
calcolare in questa indagine di diagnosi
essere sempre libero di poter dimostrare
economica, perche godono di un t r a t t a che il contratto che si dice essere di u n a
mento speciale. Non rimangono che 504 min a t u r a è invece di u n ' a l t r a ai fini della
lioni di obbligazioni, di fronte a circa 4 miapplicazione dell'imposta ; questo non ci
liardi di azioni.
riguarda. Quel che ci riguarda e che viene
Che il momento attuale segni una crisi
ad essere risoluto in modo legislativamente
è detto dalle risultanze della tassa di cirpoco corretto, mi consenta l'onorevole micolazione, proprio di quella tassa che ora si
nistro questa espressione, è invece la quet r a t t a di modificare, perchè questa t assa
stione dell'applicazione della tassa di cirha dato, per le obbligazioni, nel 1911:
colazione alle accomandite semplici, rico1,184,955 e n e i 1912: 1,105,269 (le risultanze
nosciute come semplici, cioè l'applicazione
del 1913 non sono ancora conosciute).
n o n più alle azioni, per cui la tassa è stata
B d'altro canto diminuisce l'incremento
i n t r o d o t t a ed applicata sempre, ma alle
delle azioni in circolazione. Per le nuove - quote...
emissioni di azioni, diminuite dalle cessazioni
E A Y A, ministro delle finanze. Secondo
di società e dalle riduzioni di capitale, abla n a t u r a delle società.
biamo queste cifre negli ultimi a n n i : 1911,
SCIALOJA. P r e c i s a m e n t e ; ora ritengo
164 milioni di a u m e n t o ; 1912, 163 milioni;
c h e quando la quota è riconosciuta come
1913, 133 milioni. Le quali cifre sono t u t t e
q u o t a non debba essere sottoposta alla tassa
inferiori a quelle degli anni anteriori al 1907,
di circolazione, altrimenti si fa un'interall'anno cioè in cui la crisi economica monpretazione estensiva che va contro gli scopi
diale faceva decadere anche l'incremento
della legge sulla tassa di circolazione. La
delle nostre industrie.
legge ha voluto colpire il trasferimento molto
Ora l ' a t t u a l e a u m e n t o di tassa non sarà
rapido f r e q u e n t e e s o p r a t u t t o incontrollache un nuovo elemento deprimente del febile; ora se vi è cosa che si può controllare,
nomeno ora avvertito. Bisogna tener conto
anzi si deve controllare, è il trasferimento di
che la tassa di circolazione, come sarà auquote di accomandite semplici, poiché c'è
m e n t a t a , graverà del sei per cento sul redu n articolo del Codice di commercio che
dito medio delle industrie, con questo di | dice che esse non si possono trasferire senza
più grave rispetto ad u n a imposta sul redu n a deliberazione dei soci, e altre formadito, che la tassa di circolazione colpisce
lità, con la conseguente pubblicazione nel
a n c h e le società di nuova costituzione
bollettino degli annunzi giudiziari.
quando non hanno ancora effettivamente
Ora l'introduzione di questa disposizione
alcun reddito, perchè la tassa si applica imn o n mi pare legislativamente t r o p p o corm e d i a t a m e n t e , e colpisce le società anche
r e t t a per questa ragione, perchè u n a così
quando il bilancio è passivo.
grave innovazione è i n t r o d o t t a di straforo
in un articolo, con un inciso, che non è
È questo dunque un onere assai più grave
nemmeno giustificato in alcuna relazione
di ciò che può apparire quando si consideche accompagna il progetto di legge, come
rano le aliquote dell'1.50 e del 3 per mille
se fosse una semplice spiegazione di altra
che sembrano essere di poco conto.
disposizione; perciò tengo a dichiarare ed
Ma se è necessario che questo provvedimento rimanga nel „progetto di legge, esso * a chiarire che è una cosa nuova che si vuole
i n t r o d u r r e ; la si proponga pure, ma dicendeve essere almeno emendato, deve essere
dolo in modo che t u t t i ne abbiano conoreso almeno tecnicamente più accettabile.
scenza l e possano valutarne l'importanza.
E debbo insistere anche io su un emend a m e n t o d o m a n d a t o dall' onorevole colBAYA, ministro delle finanze. È stamlega Perrone, a riguardo delle accomandite
pato.
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIV - l
— 4171 —
a
Camera dei Deputati
SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4
SCIALOJA. L'articolo è stampato, ma
la relazione non dice nulla; bisogna essere
addentro alla giurisprudenza per accorgersi di una cosa simile; ora non mi pare
molto corretto di estendere senza giustificazione una tassa così grave che, a mio avviso, avrà la conseguenza di fare -scomparire le società in accomandita semplice che
sono una gloria della storia del diritto e
del commercio italiano.
Ora con la formula assai generica adottata
nell'inciso in discussione si arriva a questo
assurdo, che anche quando non si può trasmettere una quota senza modificare lo statuto sociale, anche in quel caso si deve applicare la tassa di circolazione. Voi mi direte:
non applichiamo la tassa di registro perchè
ci sarebbe un duplicato; sta bene, ma tutte
le spese che vi sono in questo mutamento
di statuti non potete abolirle; dovreste modificare il codice di commercio ed altre leggi,
il che non si può fare con un inciso introdotto di sotterfugio in una legge speciale.
ifon solo, ma se si pensa che di queste
cessioni mediante modificazioni statutarie
se ne farà forse una ogni cinque o dieci
anni, è semplicemente enorme voler applicare una tassa annua del 3 o dell'I.50 per
mille ogni anno sul valor capitale delle
quote, destinate ad una circolazione così
impacciata ed eccezionale.
Un'altra modificazione che si dovrebbe
introdurre nei provvedimenti sulla tassa di
negoziazione riguarda il progetto della Commissione. Io sono favorevole al ripristino
della disposizione sulla detrazione della
maggiore tassa di circolazione sui titoli ai
portatore dal relativo importo dell'imposta
di successione. Ritengo che l'unica possibile giustificazione della differenza di aliquota tra i titoli nominativi e quelli al
portatore stia nel fatto che questi ultimi
evadono in gran parte l'imposta di successione.
Io credo che la ragione che si è voluta
addurre, cioè di spingere le società e i portatori di titoli a trasformarli in nominativi, non sia valida. La ragione della spinta
alla nominatività fu già esposta quale motivazione dell'aumento di cui alla legge
del 1902. Ma l'Amministrazione ha dovuto
poi confessare che lo scopo non era stato
raggiunto. Giovi questo importante precedente.
E poi si deve tenere conto che la spinta
fiscale a rendere i titoli nominativi, la quale
dovrebbe essere coordinata con tutto il regime fiscale e legale delle società, è invece
contrastata e annullata dall'aumento della
tassa di successione che noi approviamo con
questo stesso progetto..
Da un lato l'aumentata differenza tra la
tassa dei titoli nominativi e dei titoli al
portatore dovrebbe spingere i titoli al portatore a diventare nominativi, ma poiché
la trasformazione non si fa per sfuggire alla
tassa di successione, se nello stesso momento
aumentate la tassa di successione e non ammettete la detrazione, voi con un provvedimento annullate completamente l'effetto
pratico che dovrebbe avere l'altro.
Mi pare poi che sia oramai un trucco
fiscale un po' sfatato questo di proporsi
grandi scopi di vario genere con l'applicazione delle tasse, invece di dire francamente
che si applicano le tasse per aumentare i
redditi e le entrate dello Stato.
La pretesa ragione nella differenza di
aliquota nella tassa di circolazione fa un
po' il paio con quella relativa alle acque
minerali, dove si vorrebbe vedere niente
meno che un incoraggiamento e un aiuto
all'industria vetraria nel fatto che non si
applica la tassa alle bottiglie destinate all'esportazione.
Ma anche adesso non si paga nessuna
tassa per le bottiglie che si esportano, dunque per lo meno rimarranno le cose come
sono, mentre d'altro canto si consumerà
meno acqua nell'interno e quindi si consumeranno meno bottiglie.
EAYA, ministro delle finanze. Sono venuti i vetrai a chiederlo.
SCIALOJA. A me non sembra un buon
sistema questo di voler giustificare le tasse
con ragioni estranee alla materia fiscale. Si
t r a t t a qui di vedere se una certa tassa è
opportuna o no dal punto di vista fiscale.
Ora io credo precisamente che rimanendo
nel campo fiscale la giustificazione della
differenza della aliquota tra i titoli nominativi e i titoli al portatore non possa essere trovata che nel fatto della evasione
dei titoli al portatore dall'imposta di successione.
Infatti, secondo i calcoli esposti anche
dall'onorevole Perrone, quella differenza
di 1.50 per mille corrisponde e anzi supera
leggermente, la quota di tassa di successione che dovrebbe gravare su questi titoli
al portatore se non sfuggissero all'imposta.
Ora io credo che la proposta ministeriale di
ammettere la detrazione dell'ultimo quinquennio di tassa di circolazione sui titoli
al portatore dalla tassa di successione, sia
opportuna anche se vogliamo riconoscere
Atti
— 4172 —
Parlamentari
LEGISLATURA XXIY -
l
a
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
che sia un vantaggio ottenere la trasformazione dei titoli al portatore in titoli nominativi, poiché quella sarà una vera spinta
alla emissione di titoli nominativi, venendo a diminuire l'interesse all'occultamento, che ora è la ragione per cui i titoli al p o r t a t o r e sono preferiti ai nominativi. Una delle ragioni, bene inteso, perchè
ve ne sono altre.
Yi è poi anche un'altra osservazione da
fare a riguardo di questi medesimi provvedimenti.
Io sono contrario alla disposizione che
rende obbligatorio di concedere ai titoli
nominativi l'effettivo benefìzio della differenza di aliquota. Questa è u n ' a l t r a conseguenza del pregiudizio extrafiscale che
ha presieduto all'aumento della tassa di
circolazione.
Bisogna premettere che in f a t t o non
esiste esercizio della rivalsa.
La legge a m m e t t e chele società abbiano
il diritto di rivalsa dell'imposta che pagano
per i titoli emessi, ma questa rivalsa non
si esercita in pratica. Ora qual'è la conseguenza di f a t t o del vostro p r o v v e d i m e n t o !
i f e deriva un nuovo aggravio, poiché le
società pagheranno il 3 per mille per i titoli al portatore, l'I.50 per i titoli nominativi, dovranno ancora dare 1.50 ai possessori di titoli nominativi e quindi p a g h e ranno il 3 per mille su t u t t i .
Ne vengono conseguenze non a c c e t t a bili. Anzitutto l'aggravio dell'imposta sarà
maggiore dell'entrata che ne avrà lo Stato,
e ciò è contrario ai buoni canoni del diritto t r i b u t a r i o ; secondariamente viene a
cessare ogni spinta alla trasformazione dei
titoli al portatore, perchè le società, p a gando t a n t o per gli uni q u a n t o per gli
altri, f a r a n n o di t u t t o per preferire i titoli al p o r t a t o r e poiché le spese di bollo,
stampa ecc. per la trasformazione sono a
carico delle societ à.
L'onorevole ministro obiettava, col suo
gesto espressivo, che c'è la facoltà di rivalsa e che quindi in teoria siamo salvi.
RAVA, ministro delle finanze. C'è in
qualche bilancio, credo.
SOIALOJA. Ma parmi che, salvo forse
tali rarissimi casi, la possibilità di rivalsa
sia unicamente teorica, quando dobbiamo
riconoscere che, dato questo sistema, è diffìcile che in momento di crisi le società
vogliano aggravare coloro che sono già
restii ad investire i capitali n e l l ' i n d u s t r i a .
E poi, se per le azioni c'è almeno una possibilità teorica della rivalsa, per le obbli-
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
1914
gazioni non c'è nemmeno in teoria, perchè
queste sono emesse in base ad un c o n t r a t t o
di m u t u o che le società non possono modificare e che d'altronde porta la clausola
ormai' consuetudinaria dell'esenzione da
ogni imposta presente e f u t u r a . E per le
obbligazioni da emettersi in f u t u r o il p a t t o
dell'esercizio della rivalsa sarebbe necessasiamente scontato da un a u m e n t o del saggio dell'interesse.
Perciò accade che per le obbligazioni
nemmeno in teoria e nemmeno in futuro,
esiste la possibilità che le società esercitino
la rivalsa ; quindi per le obbligazioni vi sarà
sempre l'inconveniente che ho denunziato
ora, e almeno per queste si dovrebbe a m mettere l'emendamento che ho proposto,
abolendo l'obbligo della concessione dell'effettivo beneficio delle minori tasse a favore dei titoli n o m i n a t i v i .
Su di un ultimo p u n t o desidero infine
richiamare l'attenzione del Governo e della
Camera.
C ' è nel nostro diritto tributario la tassa
sul capitale delle società straniere, che è
stata considera t a come un surrogato della
tassa di circolazione. I n f a t t i quella tassa
ha sempre seguito le sorti della tassa di
circolazione, perchè le due tasse furono stabilite nel 1874 nella misura dell'I.20 per
mille, nel 1888 furon portate ambedue ad
1.80 per mille e nel 1902 quando f u aument a t a di un terzo la tassa di circolazione
per i titoli al portatore, fu a u m e n t a t a a
2.40 anche quella sul capitale delle società
straniere.
Ora invece non si propone il corrispondente aumento per la tassa sul capitale
delle società straniere, con la conseguenzache le società stesse avranno un vantaggio
fiscale ingiustificato, poiché mentre le nostre pagheranno il 3 per mille, quelle s t r a niere pagheranno il 2.40.
Se non ci sono particolari ragioni per
questa diversità di t r a t t a m e n t o , crederei
opportuno, come si è f a t t o le altre volte,
di portare alla stessa maggiore aliquota
anche la tassa sul capitale delle società
straniere.
Poche parole, prima di concludere, sui
provvedimenti ultimamente presentati circa
l'esenzione dalla ricchezza mobile della c a pitalizzazione delle sovvenzioni dello S t a t o
e degli altri enti pubblici.
Eitengo assai opportuni questi provvedimenti. Anche il precedente Ministero
aveva s e n t i t a la necessità d'introdurre disposizioni in proposito ed aveva e m a n a t a
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIV -
— 4173 —
l
a
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
u n a circolare che però fu ritenuta insufficiente, sia per la forma che per la sostanza;
perchè, sotto l'apparenza di risolvere la
questione esentando i concessionari dalla
"tassa per le somme t r a t t e dalla capitalizzazione, lasciava in realtà la questione impregiudicata. I n f a t t i , dicendosi che le annualità capitalizzate sarebbero state esenti, per
la p a r t e rappresentante il capitale e non
per quella rappresentante il reddito, di ciò
avrebbero dovuto giudicare la Commissione
comunale, la Commissione provinciale...
E la questione perciò rimaneva allo stato
di prima, cioè come era s t a t a sottoposta
al Tribunale di Milano, che l'ha nel f r a t tempo risolta in senso favorevole ai concessionari.
Quindi l'urgenza di provvedere per evit a r e i l danno ingiusto ai concessionari che
non hanno n a t u r a l m e n t e messo nei loro
calcoli finanziari anche questo balzello, e
per rendere possibili le nuove concessioni
di ferrovie, rimaste completamente in sospeso da quando si è verificata questa nuova
minaccia fiscale.
Ma io credo che la forma a d o t t a t a nelle
disposizioni degli articoli 9-bis e ter non corrisponda alle intenzioni, così chiaramente
manifestate dal ministro e dalla Commissione nelle loro relazioni, di risolvere in
conformità ai giusti desiderati dell'industria
la questione cui ho accennato.
Yi è u n ' u l t i m a parte dell'articolo 9-bis,
primo comma che lascia aperta precisam e n t e la questione della valutazione caso
per caso di q u a n t o sia capitale e quanto
reddito, senza dire in base a quale criterio
si debba fare questa distinzione.
Si dice i n f a t t i : sono esenti dall'imposta
di ricchezza mobile « p e r l a parte che rappresenta l'importo del capitale compreso
nelle annualità cedute ».
Quindi caso per caso bisognerà accertare,
avanti alle Commissioni per le imposte dif e t t e , quale parte è reddito, e quale è capitale a giudizio delle Commissioni, mentre
credo che si debba senz'altro risolvere la
questione nel senso più favorevole, cioè nel
decidere che queste annualità sfuggono
alla tassa di ricchezza mobile. (Interruzione
del deputato Gareano).
Yi è u n ' a l t r a modificazione secondo me
da introdurre in questo articolo per metterlo d'accordo con le motivazioni della
relazione della Commissione che è al riguardo chiarissima.
Si dice nella relazione: g u a r d a t e che
q u a n d o c'è un concessionario che ha sov-
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
1914
venzioni annue per costruire ed esercitare
un'opera pubblica, non si può dire che se
spende una somma minore realizzi un utile.
Un concessionario di esercizio d'opera pubblica non ha e non può avere un utile di
costruzione, ma soltanto un'erogazione di
minor capitale, quindi potrà se mai poi
realizzare un reddito netto maggiore tassabile di ricchezza mobile.
Questo concetto è stato accettato ed
esposto dalla Commissione nella sua relazione.
Senonchè nell'articolo come è stato formulato sussiste il dubbio che si sia voluto
mantenere in vita il concetto della possibilità di un utile di costruzione da colpirsi
di imposta come u n particolare cespite a sè.
Ora a me pare che si debba almeno distinguere t r a privati e società commerciali,
poiché l'accertamento dei redditi di un privato si fa anno per anno con un concordato con l'agente delle imposte per riuscire
al risultato di un reddito unico da tassare,
ma per le società, se lasciate questa disposizione generale, accadrà che vi sarà una
ragione per non applicare, come invece si
deve, la disposizione dell'articolo 25 della
legge sulla ricchezza mobile.
Poiché l'agente delle imposte in base a
questa disposizione p o t r à considerare a sè
il conto delle costruzioni e tasserà la cifra
di quei pretesi utili astraendo dal complesso
del bilancio. Ora f o r t u n a t a m e n t e non si è
voluto far questo.
Ammesso anche che vi sia un utile di
costruzione, per le società esso va nel complesso del bilancio. Se voi non volete derogare dall'articolo 25 della legge sull'imposta di ricchezza mobile, dovete ammettere che per le società commerciali si deve
esaminare dal complesso del bilancio se vi
sono redditi tassabili, altrimenti si p o t r a n n o
togliere queste cifre dal bilancio e tassarle
a parte, anche se il bilancio ha un risult a t o passivo e non attivo.
U n ' a l t r a modificazione si dovrebbe poi
a p p o r t a r e alla disposizione dell'articolo 9-ter
che riguarda le società straniere.
L'onorevole ministro per facilitare le
emissioni di obbligazioni all'estero per la
costruzione di ferrovie in Italia ha studiato
un provvedimento molto opportuno, cioè
la detrazione, dal reddito tassato nel Begno, degli interessi di queste obbligazioni
emesse all'estero, e soltanto ha detto che
le società estere decadranno da questo vantaggio se le loro obbligazioni saranno negoziate in Italia.
A iti Parlamentari
— 4174 —
Camera dei
"'*'
LEGISLATURA XXIV -
la
SESSIONE -
DISCUSSIONI -
Deputati
— —
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
m i —
1914
VALENZANI, segretario, legge:
Ora a me pare che con questa disposi- j
zione troppo semplicista si va incontro ad j
« Il sottoscritto chiede d'interrogare i l
un inconveniente grave ed evidente. Poiministro dell'interno sui dolorosi f a t t i di
ché basta che un malevolo, uno di quei
Fabriano.
ricattatori che pullulano intorno alle so« P o m a r i ».
cietà, venga a vendere delle obbligazioni
in Italia e ne dia la prova, per togliere
« Il sottoscritto chiede d'interrogare il
alle società l'intero vantaggio.
ministro dell'interno per sapere quanto vi
Ora come si può rimediare 1 In un modo
sia di vero nella notizia, pubblicata dai
semplicissimo : cioè prevedendo anzitutto il
giornali, che a Modena siano avvenuti gravi
caso che la società straniera domandi la
disordini provocati da un gruppo di nazioquotazione delle obbligazioni in Borsa e
nalisti.
così rinunzi essa stessa al vantaggio.
« Basaglia ».
E per il caso che le azioni si vendano
senza la quotazione in Borsa, c'è l'appo« Il sottoscritto chiede d'interrogare il
sizione del bollo sui titoli esteri, che al- ]
ministro dell'interno sui f a t t i gravissimi
meno servirà a fornirci un opportuno espedi rivolta delle Marche e della Romagna*
diente, dal momento che non dà più van« Monti-Guarnieri ».
taggio all'erario. Si potrà cioè stabilire che
la società straniera decada dal benefìcio
« Il sottoscritto chiede d'interrogare il
accennato solo relativamente alle obbligaministro di grazia e giustizia e dei culti, per
zioni che, mediante il bollo, risultino neconoscere se egli sia disposto a proporre
goziate in Italia.
l'abolizione completa o quanto meno la riEichiamo poi l'attenzione su di una semduzione della segregazione cellulare contiplice dimenticanza relativa alle disposizioni
nua, conforme anche al recente voto del
degli articoli 9-bis quarto comma e 9-quater.
IY Congresso forense tenutosi in Palermo
Nel primo si dice che l'interesse in base al
il 20 maggio scorso.
quale venne calcolato lo sconto delle an« Giovanni Amici ».
nualità cedute, sarà compreso fra i redditi
di categoria B degli istituti cessionari. Nel
« Il sottoscritto chiede d' interrogare il
secondo si dice « è abrogata ogni disposizione
ministro dell'interno, per sapere come incontraria alla presente legge ».
tenda giustificare lo scioglimento del ConPrese alla lettera queste due disposizioni,
siglio comunale di Noto, ottenuto con proparrebbe che fossero abrogate anche la dicedura sommaria, 1' 11 giugno, con lo scopa
sposizione speciale relativa alle Casse di
di impedire le elezioni generali amminirisparmio, e quelle relative ad altri Istituti.
strative, quando nello stesso collegio in un
Quindi occorrerà un'opportuna correcomune fu nominato in qualità di Comzione, se, come credo, queste disposizioni
missario Regio un delegato di pubblica sispeciali si vogliono mantenere.
curezza ed in un altro comune si mantiene
E non ho altro da aggiungere. Concludo,
al potere un sindaco condannato per brogli
associandomi al voto che certamente verrà
elettorali.
da ogni parte della Camera favorevole a
« Tasca ».
questo progetto, ed all'augurio che questo
provvedimento omnibus sia l'ultimo di prov« Il sottoscritto chiede d'interrogare il
vedimenti simili, che mentre dànno all'eraministro dell' interno per sapere se gli ririo un contributo per un momentaneo assultino i gravi abusi e soprusi che il delesetto, possono t u r b a r e il sistema del digato di pubblica sicurezza Attilio Bandini
ritto fiscale e allontanare quella generale
ha commesso e va commettendo ad Alatri
organica riforma tributaria che, se anche
e quali provvedimenti intenda assumere
non basterà a provvedere ai più gravi biper indurre quel personaggio al rispetto di
sogni dell'avvenire, gioverà però a risolvere
quella legge che dovrebbe tutelare.
alcuni tra i più vitali problemi del paese.
( Vive approvazioni — Molte congratulazioni).
« Marangoni ».
P R E S I D E N T E . Il seguito di questa discussione è rimesso a martedì.
« I sottoscritti chiedono d'interrogare il
ministro d'agricoltura, industria e comInterrogazioni.
mercio, per sapere se, mentre si a t t e n d e la
discussione dei provvedimenti legislativi per
P R E S I D E N T E . Si dia lettura delle inreprimere le frodi nel commercio dei vini ?
terrogazioni presentate oggi.
Atti Parlamentari
—
4175
a
—
Camera dei Deputati
LEGISLATURA XXIV - l SESSIONI! - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 13 GIUGNO 1914
non ritenga opportuno d'integrare e promuovere il servizio degli applicati analizzatori delle Eegie scuole di enologia, favorendo le più frequenti analisi, e provvedendo alle condizioni economiche di questi
benemeriti funzionari, i quali - allo stato
della legislazione - costituiscono 1' unico
freno alle lamentate frodi nel commercio
dei vini, causa prima della crisi e del disagio di cui sono vittima i viticultori italiani.
« Caron, Molina ».
« Il sottoscritto chiede d'interrogare il
ministro dei lavori pubblici, per sapere se
le Ferrovie dello Stato intendano provvedere al sottopassaggio della stazione di
Portici, reso indispensabile dal cresciuto
movimento commerciale di quel porto, oramai paralizzato e compromesso dal traffico
ferroviario e dai lavori in corso, tenendo
conto che il comune ha offerto il massimo
contributo compatibile con la propria potenzialità finanziaria. (L'interrogante chiede
la risposta scritta).
« Arlotta ».
« Il sottoscritto chiede d'interrogare il
ministro dei lavori pubblici, per conoscere
le ragioni che si oppongono ad affidare il
servizio di facchinaggio allo scalo di Piazza
Garibaldi a Milano alla Società Cooperativa manovali ferroviarii, piccola velocità,
che è composta di veri lavoratori e solo
di lavoratori. (L'interrogante chiede la risposta scritta).
« Montemartini ».
« Il sottoscritto chiede di interrogare il
presidente del Consiglio e il ministro de
lavori pubblici per sapere, se, restaurata
l'autorità dello Stato nei maggiori centri
di agitazione ed a rendere più difficile il
rinnovarsi dei tentativi delittuosi contro
la patria dei dissennati che spingono il popolo nella via sanguinosa delle sommosse,
mentre avremmo invece bisogno di t a n t a
forza di concordia e d'ordine, non sia opportuno dare maggiore impulso all'attuazione di una vasta e vigorosa politica di
lavori pubblici, combattendo le maggiori
agitatrici delle masse, cioè la miseria e la
fame. (L' interrogante chiede la risposta
scritta).
« Artom ».
P R E S I D E N T E . L'onorevole presidente
del Consiglio ha chiesto di rispondere im-
mediatamente alle interrogazioni degli onorevoli Pomari, sui fatti di Fabriano, Basaglia, sui fatti di Modena, e Monti Guarnieri, sui fatti di Eomagna e delle Marche.
L'onorevole presidente del Consiglio ha
facoltà di parlare.
SALANDBA, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Eispondo in primo luogo
all'interrogazione dell'onorevole Basaglia
per dire che fra i vari telegrammi che ho
ricevuto, ve n'è uno del prefetto di Modena, dal quale apprendo che in quella
provincia tutto è tranquillo. Questo dimostra che la notizia che è stata diffusa non
deve esser vera.
Per ciò che riguarda i fatti delle Marche e della Eomagna, siccome è spiacevole,
come giustamente è stato rilevato, che le
notizie si generalizzino, devo dire che essi
riguardano, per la Eomagna, le provincie
di Forlì e di Ravenna e, per le Marche, la
sola provincia di Ancona, più qualche incidente di nessuna importanza nella provincia di Pesaro.
Ora le condizioni sono notevolmente migliorate nei centri più grossi, ma purtroppo
nelle campagne, specialmente nella provincia di Bavenna, l'ordine pubblico non si
può dire ristabilito, perchè le poche truppe
disponibili sono state concentrate nei grandi
centri e molta parte delle campagne sono
corse da gente che devasta e commette sopraffazioni. Si è verificato qualche caso di
incendio, ma fortunatamente, per quanto
io sappia sin qui, non si è verificato alcun
omicidio.
Si hanno però devastazioni soprattutto
di edifici pubblici, rotture di ponti, interruzioni di linee tranviarie e ferroviarie, incendi o tentativi d'incendi di chiese. (Commenti).
Lo stesso avviene nelle campagne della
provincia di Ancona e specialmente a Fabriano. Anzi il solo caso veramente doloroso che si è avuto ieri è quello di F a briano.
Vi do lettura di un telegramma che mi
è pervenuto dal capitano dei carabinieri di
Lugo :
« La giornata non trascorse tranquilla.
Verificaronsi fatti di eccezionale gravità.
Si fecero barricate; alcuni paesi incendiati;
distrutti ponti, ville e chiese; distrutte
comunicazioni; assalito circolo costituzionale, bruciate le masserizie ; scassinati i
carri ferroviari involando 200 quintali di
grano; inalberato sulla piazza l'albero della
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIV - l
— 4176 —
a
Camera dei Deputati
SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4
libertà »... (bel genere di libertà, come vedete!) « sostituendo la bandiera nazionale
con quella delle leghe. Nonostante l'ordine
della cessazione dello sciopero, la situazione
seguita ad essere grave, essendosi verificato
anche stamane saccheggio di granai, incendi
di municipi, senza poterli reprimere, perchè,
insomma, la forza era insufficiente, e si sarebbe dovuto arrivare ad un largo uso delle
armi, ciò che io raccomando sempre non si
faccia se non in casi di estrema necessità ».
Il telegramma è firmato dal capitano dei
carabinieri.
Queste le condizioni di alcuni posti della
provincia di Eavenna, e specialmente di
Lugo.
Fabriano, come dicevo, è il caso più doloroso (almeno a quanto io sappia) che siasi
verificato nelle Marche. Ecco come ne parla
un telegramma pervenutomi di laggiù :
« Una pattuglia comandata da un brigadiere, Guerci Caltano, e cinquanta uomini
di truppa fu assalita da trecento scioperanti allo scopo di impedire il riattìvamento del servizio dei treni e della linea telegrafica ».
Perchè effettivamente (pare per una parola d'ordine data) l'azione devastatrice si
è esercitata soprattutto nelle stazioni e sulle
linee ferroviarie, nonché nella rottura dei
fili telegrafici e telefonici. Onde la interruzione delle linee, la interruzione delle comunicazioni, che si vanno riattivando man
mano con la massima celerità, anche adoperando i soldati ferrovieri, i soldati del
genio nel più largo modo possibile.
Dunque, leggevo, che questi cinquanta
uomini di truppa furono assaliti da trecento scioperanti che disarmarono il brigadiere Guerci del moschetto, e ferirono di
arma da fuoco un carabiniere, Benvenuto
Adami.
Allora i carabinieri fecero uso delle armi
sparando colpi di rivoltella e due colpi di
moschetto, uccidendo uno scioperante, e
ferendone qualche altro, non gravemente ;
anche gli scioperanti spararono colpi di rivoltella contro i carabinieri ».
Questo, ho detto, spero sia il solo caso,
molto doloroso, avvenuto ieri. ISTel complesso però, la situazione migliora, (Commenti) ed io ho sempre la convinzione che,
accumulando molta forza, si possa ancora
progredire verso una miglior situazione;
per ora almeno. I provvedimenti sociali
poi gioveranno moltissimo, nell'avvenire,
quando però sieno accompagnati dal sen-
timento dell'ordine e della disciplina nelle
popolazioni. Ma per ora non si può che adoperare molta forza, perchè questo è l'unico
modo per evitare fatti luttuosi, e per impedire che essa sia costretta ad usare le
armi per la propria difesa.
Non ho altre notizie da dare: nel complesso, ho detto, la situazione migliora.
Nelle restanti provincie del Eegno la tranquillità si può dire completa e speriamo
che duri. (Approvazioni).
P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare
l'onorevole Pomari.
F O R N A R I . Onorevoli colleghi, io avrei
preferito di non parlare in questo istante
di sconforto, perchè credo che il silenzio
debba essere la più grande espressione di
dolore, di lutto e di grande pietà per le
vittime cadute.
E tanto più mi duole parlare, perchè è
la prima volta che io in quest'aula ciò faccio, ed avrei certamente preferito farlo in
altro momento, in altre circostanze. Però
desidero di parlare come fabrianese, perchè,
se deputato di Camerino, Fabriano è la mia
patria di elezione, dove ho vissuto i miei
giovani anni, dove ho coperto cariche pubbliche. (Commenti).
Dico questo, perchè meglio si possano
apprezzare le mie parole come conoscitore
di quel popolo, degli animi miti di quei
cittadini fabrianesi. Ho detto questo per
trarne poi la conseguenza.- Ma ho preso
anche la parola perchè non posso fare a
m enocìi mandare un saluto agli sventurati
d'un partito o dell'altro che caddero vittime del fuoco e del ferro. (Interruzioni).
E non posso fare a meno d'esprimere una
parola di risentimento verso il Governo
che, mentre deve essere apportatore di luce
e di verità, ci ha nascosto e taciuto, fino
ad oggi, avvenimenti così gravi. È ora che
finiscano le inutili discussioni, mentre fuori
di qui si svolge una sanguinosa tragedia;
(Commenti) tragedia che addolora il cuore
di ogni cittadino italiano. L'onorevole presidente del Consiglio avrebbe dovuto informarci della verità sulle cose e sui fatti
che da qualche giorno si svolgevano a Fabriano e nella regione a quella città circostante, perchè, secondo quanto pubblica il
Piccolo Giornale d'Italia...
(Rumori).
Voci all' estrema sinistra. L'abbiamo letto!
F O R N A R I . Tanto meglio, se 1' avete
letto !
Sembra che, da cinque giorni, la città
ed i dintorni di Fabriano siano in completa
anarchia. Yoi non dovevate ignorare fatti
Atti Parlamentari
—
4177
—
Camera dei Deputati
LEGISLATURA XXIV - la SESSIONE - DISCUSSCONI - TORNATA DEL 13 GIUGNO 1914
così gravi, ed avreste dovuto darne notizia,
anche perchè non avessero potuto dilagare
false notizie nei vicini paesi e nelle circostanti campagne, con "base di verità. Lenotizie che sono apparse sui giornali, non le
credo esagerate; tanto più perchè credo di
sapere anche la fonte che le ha date ai
giornali stessi.
Vere come sono, l'onorevole presidente
del Consiglio le doveva conoscere prima che
i giornali le avessero pubblicate. In Ancona
vive e s'agita, da molto tempo, il più grande
agitatore degli animi... (Clamori all' estrema
sinistra). E costui, che va facendo la propaganda, giorno per giorno, ora per ora, è
stato lasciato in balìa di sè stesso dalle
autorità: perchè la provincia d'Ancona
manca da parecchi mesi del prefetto (quantunque questo sia sostituito, per cose d'ordinaria amministrazione, dal consigliere delegato), ed avete anche traslocato da quella
provincia il questore.
Ora queste autorità traslocate, che non
sono fra le ultime d'Italia, ed anzi sono fra
le più stimate e più scelte, sono state allontanate da Ancona, senza essere state
ben sostituite. Sicché dall'assenza loro è
provenuta la mancanza d'ogni sorveglianza
e d'ogni notizia esatta al Governo circa
questo agitatore. (Interruzioni all' estrema
sinistra).
P R E S I D E N T E . Veda di concludere!
FORNARI. Concludo subito dicendo che
si deve concedere ampia libertà di tenere
comizi e riunioni ; ma, quando s'attenta
alla libertà dei cittadini, quando s'aggrediscono pacifiche persone, quando s'invade
il sacro tempio della famiglia, saccheggiando
le case, come a Fabriano... (3sTo ! no! all'estrema sinistra — Sì ! sì ! a destra e al centro) quando si ruba, quando perfino si stabilisce un nuovo governo, voi avete il dovere d'intervenire, per garantire la vita e
gli averi di tutti; tanto più nell'interesse
di chi lavora e di chi non turba la pubblica quiete. (Interruzioni).
L'onorevole Monti-Guarnieri, che è ritornato da una peregrinazione nelle devastate regioni marchigiane, vi potrà dire le
sue impressioni su tutto quello che ha constatato.
Io non vi dirò nulla di questo, vi dirò
soltanto, che a Fabriano è stato inviato
un dn ppello di soldati, i quali non sono
riusciti ad entrare nella città, sono entrati
alla spicciolata, sono entrati sotto braccio
a delle persone del popolo; sono entrati a
bivaccare nelle osterie, nelle bettole e fu-
328
rono costretti a cantare l'inno dei lavoratori. (Interruzioni)
P R E S I D E N T E . Onorevole Fornari, ripeto, veda di concludere. Si tratta di una
interrogazione.
FORNARI. Io domando all'onorevole
presidente del Consiglio se è vero; e desidero anche aver notizie sull'opera spiegata
dagli ufficiali che credo sia stata di disciplina e d'ordine.
Tutto questo è avvenuto a Fabriano dove
esistono cartiere nelle quali si fabbricano
le carte per tutti i valori dello Stato ; questo è avvenuto a Fabriano dove per cinque giorni la campana del Comune ha suonato a distesa, per annunziare la proclamazione della Repubblica ; ed io domando
come mai le autorità, durante questo tempo, non ne siano state informate, mentre
molti cittadini che risiedono in Roma hanno
avuto in proposito delle esatte notizie.
Il suono della campana del Comune era
un grido di gioia per i rivoltosi, ma era
certamente un grido di dolore per • tutti i
fedeli alla monarchia, che in un momento
si sono visti abbandonati dalle autorità.
Io non vi do consiglio su quello che dovete
fare ; ma se volete che il grande partito liberale non si assottigli, fate sentire da quei
banchi una voce schietta, chiara, netta, di
tutela e di tranquillità per le persone e
per le famiglie, perchè diversamente, dalla
reazione che in ogni dove va sorgendo, io
credo che si andrà a finire a fatti più luttuosi di quelli che si sono dovuti deplorare.
SALANDRA, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SALANDRA, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Io attribuisco alla giovanile inesperienza il linguaggio parlamentare del deputato di Camerino...
Una voce a sinistra. Bravo ! „Io sono in
disaccordo col Ministero, ma in questo caso
ha ragione! (Commenti)
SALANDRA, presidente del Consiglio
ministro dell' interno. ...e il tono di ammonimento che egli ha assunto nella sua interrogazione.
Lasciamo stare i consigli che mi dà e
che io accetto, come accetto i consigli di
tutti i membri dell'Assemblea, salvo a seguirli secondo la mia coscienza e la mia
responsabilità; ma non posso non rilevare
la strana pretesa che io dovessi venire qui
ad annunziare tutto quello che accade,
compreso il suono della campana di Fabriano. (Commenti).
7
Atti
—
Parlamentan
LEGISLATURA X X I Y -
l
a
SESSIONE -
4178 —
DISCUSSIONI -
Ma, onorevole Fornari, lei non immag i n a , non ha idea di ciò che è s t a t a la mia
pena ed il mio l a v o r o in questi giorni :
vnole che io f a c c i a il reporter e v e n g a qui
a ripetere t u t t e le notizie che raccolgo,
c o n t r o l l a t e o no? Dirò di più: ci sono notizie che possono eccitare le passioni ed i
dissensi qua dentro e f u o r i di qui, ed allora
è mio d o v e r e di tacerle, e questo d o v e r e ho
c o m p i u t o perchè io ho d e t t o sempre meno
di quello che a v r e i p o t u t o dire, limitando
le mie notizie a quelle eh' era utile riferire
nell'interesse del paese; e questo seguiterò
a fare. (Benissimo ! — Approvazioni—
Commenti).
P R E S I D E N T E . O n o r e v o l e B a s a g l i a , ha
f a c o l t à di dichiarare se siasodisfatto. (Pausa)
D e l resto, ha sentito che a M o d e n a non
è succeduto n i e n t e ?
B A S A G L I A . Sono sodisfattissimo, onor e v o l i colleghi, di apprendere d a l l ' o n o r e v o l e
presidente del Consiglio che nella mia c i t t à
di M o d e n a nulla sia a v v e n u t o di g r a v e , e
poiché non voglio p r o c u r a r m i una t i r a t a
d'orecchi come il mio predecessore, (Commenti) non voglio nemmeno t e d i a r e la Cam e r a con inutili esposizioni di f a t t i . Dirò
soltanto due p a r o l e entro il limite che mi
è consentito dal r e g o l a m e n t o .
H o chiesto notizie, perchè ormai v i v i a m o
a E o m a l o n t a n i dai nostri paesi e apprendiamo le notizie s o l t a n t o dai giornali. U n
giornale di questa m a t t i n a r a c c o n t a un
episodio c h e r i g u a r d a il nostro collega A g n i n i
che, in queste circostanze, fino dai primi
giorni dello sciopero, ha cercato di contenere lo sciopero stesso entro i limiti della
d o v u t a e civile protesta del p r o l e t a r i a t o ,
e a questo scopo a b b i a m o mirato t u t t i dir e t t a m e n t e o i n d i r e t t a m e n t e (Commenti —
Mormorii).
Questa è la verità. Se c'è qualcuno che
m e t t e in dubbio le mie parole sono qui a
rendere c o n t o degli a t t i miei. (Commenti —
Approvazioni
a sinistra).
Quel giornale d i c e v a così :
« Oggi, dopo un a f f o l l a t o comizio, dove
parlò l ' o n o r e v o l e A g n i n i , i dimostranti scend e v a n o verso via Emilia, quando sopraggiunse la cavalleria. L ' o n o r e v o l e Agnini inv i t ò i d i m o s t r a n t i a ritornare sui loro passi
ed a sciogliersi t r a n q u i l l a m e n t e (vale a dire,
egli f a c e v a nè più nè meno quello che dic e v a l ' o n o r e v o l e presidente del Consiglio),
cosa che essi i n f a t t i cominciarono a f a r e ;
ma carabinieri e soldati istigati da un gruppo
di nazionalisti (Commenti—
Mormorii) ini-
Camera dei
TORNATA DEL* 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
ziarono e g u a l m e n t e le cariche sui dimostranti che si r i t i r a v a n o .
(Interruzioni).
N o n sono io che I o d i c o ; è il giornale...
Voci Ma q u a l e giornale ì
B A S A G L I A . II. Messaggero.
(Commenti
— Rumori)
I l giornale c o n t i n u a : « P a recchi f u r o n o i t r a v o l t i e fra questi a n c h e
l ' o n o r e v o l e A g n i n i . Siccome il g r u p p e t t o
dei nazionalisti si a v v i c i n a v a per assalirlo,
l'onorevole Agnini, rialzatosi, li a f f r o n t ò gridando loro : A v e t e anche d e t t o che io ero
f u g g i t o ; i n v e c e io sono qui, felice di gett a r v i sul viso t u t t o il mio p r o f o n d o disprezzo. (Rumori a destra e al centro — Approvazioni all' estrema sinistra).
Orbene, io dico semplicemente questo :
c h e la t e p p a sia v i o l e n t a è stato d e t t o in
questi giorni a iosa ; ma che v i sia una t e p p a
in g u a n t i gialli che compia questi a t t i
contro colleghi nostri è, f r a n c a m e n t e , da
deplorarsi.
N o n voglio ricercare responsabilità, dico
soltanto che v o i d o v e t e affermare a n c o r a
le parole di pace non soltanto dirette a
questi banchi, ma ai banchi di t u t t a la Camera, e a t u t t i i c i t t a d i n i d ' I t a l i a . N o i int a n t o sentiamo il dovere di m a n d a r e il nostro plauso a Gregorio A g n i n i .
(Approvazioni all' estrema sinistra — Mormorii e commenti dagli altri banchi).
P R E S I D E N T E . H a f a c o l t à di parlare
l'onorevole Monti-Guarnieri.
M O N T I - G U A R N I E R I . O n o r e v o l i colleghi, forse non a v r e i insistito nel desiderio, per completare la n a r r a z i o n e dei
f a t t i dolorosi, ai quali ho assistito, f a t t a
dal presidente del Consiglio, se il collega
F o r n a r i non avesse emesso molti p u n t i int e r r o g a t i v i , e non avesse f a t t o a n c h e qualche recriminazione, a mio a v v i s o , assolutamente i n f o n d a t a .
I o v e n g o con altri dalle Marche dopo essere stato per cinque giorni separato dal genere u m a n o ; a b b i a m o vissuto presso A n cona, come se fossimo in una isola q u a l u n que della Polinesia. Sarò b r e v e . M a r t e d ì io
ed il collega F a c c h i n e t t i siamo p a r t i t i per
R o m a a fine di p a r t e c i p a r e ai l a v o r i parl a m e n t a r i . A l l a s t a z i o n e di F a l c o n a r a il nostro treno f u arrestato da una sassaiuola, che
v e n i v a da una f o l l a i n c o m p o s t a ed u r l a n t e .
A b b i a m o creduto che si t r a t t a s s e dello sciopero generale ferroviario, di cui si era parlato, e che si a s p e t t a v a da un m o m e n t o all'altro. Trattandosi p e r ò - c o m e dicevano i
dirigenti - di u n a messa colle armi al piede
della g r a n d e massa f e r r o v i a r i a , r i t e n e v a m o
che ai v i a g g i a t o r i dovesse rimanere sol-
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIV - l
— 4179 —
a
Camera dei Deputati
SESSIONE - DISCUSSIONI - TORNATA DEL 1 3 GIUGNO 1 9 1 4
tanto l'onere di aspettare le ventiquattr'ore mandato da Ancona, ma contemporaneadi protesta, per poter tornare alle proprie mente arrivarono anche in automobile, en
case. Eravamo circa 200 viaggiatori, alcuni grand seigneur, i membri del Comitato ridei quali in cattive condizioni di salute, pa- voluzionario, che confermarono le notizie
recchie donne e parecchi bambini. La sta- della rivolta.
zione era abbandonata. Gli impiegati Da altra fonte nessuna notizia, perchè
meno il capo - che fece sempre bene il solo il Comitato aveva il diritto del transuo dovere, se ne erano andati, sei mac- sito in vettura od in automobile, mentre a
chine erano inerti sui binari.
qualsiasi altro cittadino codesto diritto era
JSTon ci restava, che andare ad Ancona, negato, o reso assai difficile, o concesso
dove ci si diceva esservi truppa, ed allora sub conditione. Solo le automobili del Cocon le valigie alla mano ci siamo incam- mitato potevano scorrazzare tranquillaminati a quella volta. Con me erano pa- mente da Ancona a Bologna, da Ancona a
recchi procuratori del Ee e giudici di tribu- Fabriano, portando più tardi la notizia
nale, che tornavano dalle elezioni, e che che la rivoluzione era scoppiata in Romaricevevano così il compenso per l'opera gna, che la rivoluzione era scoppiata a
prestata alla causa della libertà. {Rumori). E o m a .
Ed ho inteso con le mie orecchie che a
isTon ci fu però possibile raggiungere Ancona, perchè alla Palombina una folla, ad- E o m a si era tentato di assalire al Quiridirittura briaca, non ce lo permise, quella nale la persona del Ee, che il popolo aveva
medesima folla, che dopo si è abbandonata dato l'assalto al palazzo Eeale due volte e
ad ogni sorta di scempi sulle cose della che era stata salvata la persona del Ee per
stazione. Abbiamo dovuto per conseguenza miracolo. (Commenti) Si spargevano queste
riparare a Falconara; Siamo andati in al- voci a breve distanza per ogni borgata,
bergo ed abbiamo atteso, telegrafando e te- per ogni paese, per ogni città, lasciando
lefonando da per tutto, che notizie ci ve- tutti nelJa convinzione che effettivamente
nissero; ma il telefono per Bologna era ta- la situazione fosse estremamente grave.
prolungati).
gliato, era tagliato per E o m a ed era ta- (Commenti
gliato per Ancona. Il movimento ferroviario
Fino però a tutta la sera del mercoledì,
era paralizzato ovunque. Il martedì passò noi dubitavamo ancora, quando giovedì
in una attesa trepidante. Le ventiquattro mattina cominciarono a passare da Ancona
ore erano passate, ma lo sciopero non ces- le automobili del Comitato imbandierate
sava. Intanto dà Ancona giungevano gravi con bandiera rossa, confermando la vqce
notizie e due corazzate erano visibilissime che t u t t a l'Italia era in rivolta; che quindi
nel porto. Abbiamo perciò ritenuto che i non si doveva far altro che star forti ed
fatti fossero più gravi di quanto era a no- uniti perchè il partito da un momento alstra conoscenza. Poco dopo cominciò il pas- l'altro potesse essere padrone di t u t t a Italia
saggio delle automobili del Comitato di agi- e la rivoluzione proclamata legalmente in
tazione rivoluzionario, perchè così aveva ogni città, in ogni paese, in ogni borgata.
preso nome, portando la notizia che lo scioA mezzogiorno poi del giovedì, io coi
pero ferroviario non sarebbe più cessato, miei occhi ho assistito alla proclamazione
perchè si trattava di uno sciopero generale della Eepubblica a Falconara Alta, coll'edi t u t t o il popolo dei lavoratori, scio- sposizione delia bandiera rossa dalla finepero da considerarsi ormai senza termine. stra del palazzo municipale, bandiera rossa
Ogni tentativo per aver notizie telegrafiche che poi con grande codazzo di popolo plauera inutile. La stazione di Falconara era dente scese a proclamare la Eepubblica a
guardata da un maresciallo, che fece sem- Falconara Bassa.
pre il suo dovere, e da pochi carabinieri.
Ed allora abbiamo ritenuto anche noi
Einforzi non giungevano e la teppa verso in buona fede, dopo tre giorni che eravamo
Ancona si abbandonava ad ogni sorta di separati da tutto il resto d'Italia, che effetviolenze sulle cose.
tivamente questo potesse esser avvenuto..
Si tentò di incendiare un vagone ferro- (Viva ilarità — Rumori — Commenti).
iTon ci rimaneva allora che tentare di
viario, e cominciò il furto nei vagoni mentre noi tutti stavamo trepidanti per la raggiungere le nostre famiglie a Eoma; ma
sorte delle nostre persone e delle nostre per questo bisognava, come ho detto, il permesso del Comitato centrale.
famiglie.
Ogni cittadino che voleva far uso di
Fortunatamente il mercoledì mattina
arrivò un battaglione di bersaglieri ciclisti carrozza od automobile doveva aver il la-
Atti
_
Parlamentari
LEGISLATURA
XXIV -
l
a
SESSIONE -
4180
—
DISCUSSIONI -
-scia passare di d e t t o C o m i t a t o , il q u a l e pret e n d e v a sapere n o m e , c o g n o m e e professione del r i c o r r e n t e , n o n c h e la causale del
v i a g g i o , e r i l a s c i a v a poi u n lascia
passare
c o n t a n t o di b o l l o e di firma col q u a l e si
p e r m e t t e v a a l c i t t a d i n o r i c h i e d e n t e di pot e r c i r c o l a r e l i b e r a m e n t e p e r le v i e . (Commenti).
Chi n o n ha v o l u t o , c o m e me, r i c h i e d e r e
c o d e s t o lascia passare h a d o v u t o n o l e g g i a r e
u n c a r r e t t i n o ed a n d a r e fino a F a b r i a n o e
di là v e n i r e a p i e d i fino a F o s s a t o . E d è
l u n g o q u e s t o c a m m i n o che ho a v u t o occasione di assistere a f a t t i t e r r o r i z z a n t i ; f o l l e
b r i a c h e che con b a s t o n i alle m a n i p a s s a n o
a t t r a v e r s o alle s t r a d e b a s t o n a n d o a d e s t r a
e a sinistra, a b b a t t e n d o p a l i t e l e g r a f i c i ,
demolendo i posti telegrafici e telefonici,
s f a s c i a n d o negozi ed e n t r a n d o nelle case per
i m p o r r e la c o n s e g n a di g e n e r i a l i m e n t a r i .
A Serra San Quirico codesta folla, invasa
la s t a z i o n e di S a n Q u i r i c o , c o s t r i n g e n d o il
c a p o s t a z i o n e ad a n d a r s e n e , c o l p ì a b a s t o n a t e t a l u n i o p e r a i che t e n t a v a n o la difesa
d e l loro c a p o , d a n d o s i p o i a m i n a c c i a r e i
c i t t a d i n i , i m p o n e n d o a t a l u n i di essi la consegna di g e n e r i a l i m e n t a r i .
D u e p o v e r i f r a t i silvestrini, che a v e v a n o
nel c o n v e n t o dieci o d o d i c i q u i n t a l i di g r a n o
r a c c o l t i , per a m o r di D i o , f u r o n o c o s t r e t t i
a darli per a m o r e della E e p u b b l i c a !
A F a b r i a n o s v e n t o l a v a sulla t o r r e la b a n d i e r a rossa, segno d e l l a p r o c l a m a z i o n e della
E e p u b b l i c a , ed io ho v e d u t o - d o p o p o c h e
ore - lo s c e m p i o che si è f a t t o d e l l a staz i o n e di q u e l l a c i t t à .
I l c o l l e g a F o r n a r i d i c e v a che la t r u p p a ,
o per lo m e n o gli ufficiali, n o n si e r a n port a t i b e n e ; o r a io d e b b o d i c h i a r a r g l i per la
v e r i t à , c h e il m a g g i o r e che c o m a n d a v a il
p a t t u g l i o n e ciclisti m e r i t a i n v e c e lode.
Q u a n d o egli a r r i v ò alle p o r t e d e l l a c i t t à ,
la f o l l a - i n f e r o c i t a - n o n v o l e v a f a r l o ent r a r e e m i n a c c i a v a di resistere con la v i o l e n z a ai s o l d a t i . I l m a g g i o r e a l l o r a , con,
g r a n d e p r e s e n z a di spirito, disse : siamo t u t t i
f r a t e l l i , v e n i a m o p e r t u t e l a r e l ' o r d i n e , las c i a t e q u i n d i , per lo meno, che i s o l d a t i
p o s s a n o e n t r a r e per sfamarsi. E così - a l l a
s p i c c i o l a t a - i s o l d a t i p o t e r o n o e n t r a r e nella
città - dove poi furono subito adunati s e n z a s p a r g i m e n t o di sangue, in u n a c i t t à
d o v e il g i o r n o a v a n t i si erano a g g r e d i t e le
B a n c h e , si era i m p o s t a la t a g l i a ad a l c u n i
proprietari, e compiuti altri atti gravissimi
di v a n d a l i s m o . ( V i v i commenti).
Camera
TORNATA DEL 1 3
dei
GIUGNO
Deputati
1914
Q u a n d o io sono p a s s a t o , la c i t t à era t e r r o r i z z a t a ; ed ho u d i t o a n c h e u o m i n i , c h e
d i c e v a n o m i l i t a r e nei p a r t i t i e s t r e m i , lamentare vivissimamente F inerzia f o r z a t a
delle a u t o r i t à . M a c h e cosa p o t e v a n o f a r
q u e s t e se n o n a v e v a n o a loro disposizione
c h e p o c h i uomini e p o c h i s o l d a t i ? L ' o n o r e v o l e F o r n a r i ha d e t t o che la t r u p p a n o n
h a f a t t o t u t t o quello c h e d o v e v a . . .
FOENAEI
IsTon ho d e t t o q u e s t o .
M O X T I G U A E j S T I E E I . Io ho p a r l a t o
con ufficiali e con s o l d a t i , e t r a gli a l t r i c o n
un g i o v a n e t e n e n t e il q u a l e , q u a s i p i a n g e n d o ,
mi d i c e v a di sentire a n c o r a sul v o l t o l ' o n t a
dello sputo della f o l l a b r i a c a , m e n t r e n e l l a
m a n o gli t r e m a v a la r i v o l t e l l a ed il s a n g u e
cbe gli a f f l u i v a t u r b i n o s a m e n t e n e l cerv e l l o , m i n a c c i a v a di f a r g l i p e r d e r e ogni
senso di c a l m a ed o g n i s e n t i m e n t o di dov e r e . ( Vivi commenti da ogni parte della Camera — Violente
apostrofi dalla destra verso
Vestrema sinistra —
Applausi).
A P e r g o l a e a S a s s o f e r r a t o , dopo la proc l a m a z i o n e della così d e t t a r e p u b b l i c a , la
f o l l a si a b b a n d o n ò - come ne d i c e v a persona d e g n a d i fede - a d ogni o p e r a di sacc h e g g i o , p e n e t r a n d o n e g l i uffici p u b b l i c i ,
ed i n v a d e n d o le case de' p r i v a t i . I n m o l t i
paesi i c a r a b i n i e r i f u r o n o c o s t r e t t i a b a r ricarsi nelle c a s e r m e , p r o n t i a v e n d e r e c a r a
la loro v i t a .
I l c o n t e g n o d e l l a t r u p p a f u i n v e c e amm i r e v o l e ; io posso a t t e s t a r l o . A F o l i g n o la
t r u p p a fu costretta a far fuoco. È vero :
m a essa f e c e f u o c o q u a n d o la f o l l a , d o p o
a v e r f a t t o s c e m p i o della s t a z i o n e , a v e v a
g e t t a t o d e l p e t r o l i o sulle m a t t o n e l l e d e l l a
c a r b o n i e r a , d o v e sono r a c c o l t e m o l t e migliaia di q u i n t a l i di c a r b o n e , per p r o v o c a r e
un incendio,
E i u s c i t o v a n o o g n i t e n t a t i v o per distoglierli d a l l ' i n s a n o p a z z e s c o d i v i s a m e n t o , n o n
r e s t a v a a l t r o - per r i s p a r m i a r e u n disastro
i m m e n s o per la c i t t à - c h e f a r uso delle a r m i .
I l c o n t e g n o d u n q u e della t r u p p a f u v e r a m e n t e a m m i r e v o l e per c a l m a e p e r spir i t o di a b n e g a z i o n e . {Applausi
a destra e
al centro).
Q u e s t i p o v e r i oscuri militi del d o v e r e
sono m e r i t e v o l i di t u t t o il p l a u s o d e l l a C a m e r a ! A d essi, c o m e ai c a r a b i n i e r i , c o m e
alle g u a r d i e di c i t t à , militi ed u f f i c i a l i , c o m e
ai f u n z i o n a r i t u t t i di p u b b l i c a s i c u r e z z a ,
m o l t i dei quali, a n c h e feriti, c o n t i n u a r o n o
a f a r e n o b i l m e n t e il loro d o v e r e , v a d a t u t t o
i n t e r o , u n a n i m e , il plauso della E a p p r e s e n -
Atti
—
Parlamentari
LEGISLATURA XXIV -
la
SESSIONE -
4181
—
DISCUSSIONI -
Camera dei
TORNATA DEL 1 3 GIUGNO
Deputati
1914
tanza nazionale, perchè essi hanno bene- f possano svolgere t u t t e quante le interpelmeritato dalla patria... (Le parole dell'oratore | lanze da me prima indicate.
LOMBARDI. Chiedo di parlare.
sono interrotte da grida di: Viva l'esercito!
P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.
Vivissimi e prolungati a pplausi dei deputati,
LOMBARDI. Avevo pregato il ministro
che sorgono in piedi in ogni parte della Cadei lavori pubblici e quello d'agricoltura,
mera, eccetto che negli ultimi banchi dell'e~
industria e commercio, che si inscrivesse
strema sinistra — Agli applausi si assonell'ordine del giorno di lunedì la mia interciano anche i ministri,
alzandosi).
pellanza sull'Istituto Vittorio Emanuele I I I .
Ho finito. Fu detto in quest'aula che i
P R E S I D E N T E . H a facoltà di parlaref a t t i lamentati sono la conseguenza di un
l'onorevole ministro dei lavori pubblici.
esperimento di sciopero generale, No! onoC I I J F F E L L I , ministro dei lavori pubblici.
revoli colleghi. Essi sono stati e sono l'espeDebbo dichiarare che, siccome erano già
rimento di una yera e propria rivolta, a reall'ordine del giorno molte interpellanze,
primere la quale il Governo deve attenavendo compreso che non se ne sarebbero
dere con la maggiore energia.
potute svolgere altre che mi riguardassero,
Prendo dunque atto delle dichiarazioni
ho preso impegno di rispondere in Senato
ad hoc dell'onorevole presidente del Consia due interpellanze.
glio, e mi auguro che da oggi in poi l'ordine sara fortemente e costantemente manQuindi, per l'interpellanza dell'onoretenuto. (Vivi
applausi).
vole Lombardi, sono d'accordo con l'egreP R E S I D E N T E . Sono così esaurite quegio collega dell'agricoltura, industria e comste tre interrogazioni.
mercio che egli risponderà anche per conto
Le altre, teste lette, saranno inscritte
mio.
nell'ordine del giorno, trasmettendosi ai
Per la interpellanza dell'onorevole Saministri competenti quelle per cui si chiede
raceni, prego di scusarmi per la stessa rala risposta scritta.
gione, perchè sono già impegnato.
P R E S I D E N T E . Sta bene.
Martedì, per precedente deliberazione
Presentazione di proposte di legge.
della Camera, avremo alle dieci seduta per
la continuazione della discussione del diP R E S I D E N T E . Gli onorevoli deputati
segno di legge sulla scuola media.
Corsi e Lucernari hanno, rispettivamente,
Alle 14 avremo, invece delle interrogapresentata una proposta di legge.
zioni, le relazioni su decreti registrati con riLe due proposte saranno trasmesse agli
serva rimasti in sospeso, per le ragioni, che
Uffici perchè ne autorizzino, se c r e d a n o l a
la Camera sa, sin da martedì scorso; poi
lettura.
lo svolgimento di una proposta di legge del
deputato Dell'Acqua, a che il Governo conPer l'ordine del giorno.
sente, e infine i provvedimenti tributari.
La seduta termina alle 19.40.
P R E S I D E N T E . Per lunedì, giorno destinato alle interpellanze, avremo naturalmente all'ordine del giorno la discussione
di quelle con diritto di precedenza acquiOrdine del giorno per la seduta di lunedì.
sito perchè rimaste dal passato lunedì. E
Alle ore 14.
f r a queste vi si trovano anche quelle già
accettate dal presidente del Consiglio, con1. Interrogazioni.
cernenti provvedimenti sociali.
2. Svolgimento d'interpellanze.
Inoltre gli onorevoli Saraceni ed Astengo
hanno chiesto che nell'ordine del giorno si
aggiungano anche le interpellanze da loro
Prof. Emilio PIOvanelli.
presentate. Domanda f a t t a , io suppongo,
Capo dell'Ufficio
di Revisione e
Stenografia.
unicamente per prendere posizione, perchè
Roma, 1914 —- Tip. della Camera dei Deputati
aion è certamente da credersi che lunedì si