TORINOSETTE | Arte

Arte
Martedì 17 Marzo 2015
"SPAZI SOSPESI 2" NELLA SALA MOSTRE DELLA REGIONE
"Spazi sospesi 2". Artisti a confronto con l'opera di Cecilia Ravera Oneto, a cura di Leo Lecci,
Monica Saccomandi e Laura Valle, organizzata da Accademia Albertina di Belle Arti (Torino),
Associazione Amici dell'Accademia Ligustica (Genova) e Associazione Culturale Cecilia
Ravera Oneto (Camogli), in partnership culturale con l'Associazione culturale Pentesilea
(Torino). Dodici artisti propongono la loro personale visione sul rapporto tra gli spazi
dell'archeologia industriale e del paesaggio, intesi come luoghi in cui l'azione dell'uomo ha
connotato i tratti ambientali privilegiando la produzione alla naturale identità del territorio. A
seguito dello smantellamento di molte realtà industriali, questi luoghi restano come spazi
sospesi, privati della propria specificità e disconnessi dal tessuto urbano in cui si collocano. Gli
artisti coinvolti presentano progetti di riappropriazione, documentazione e narrazione del
rapporto tra questi non-luoghi, la collettività e i singoli individui. In mostra dipinti, fotografie,
video e installazioni site-specific di Elvira Sanchéz, Valentina Bassetti, Elena Tortia, Guo
Liang, Wang Peng, Zhao Li, Maria Rebecca Ballestra, Cesare Bignotti e Fabio Niccolini e le tre
tele vincitrici dell'ultima edizione del premio Cecilia Ravera Oneto, realizzati da Resaldo Ajazi,
Mihail Valentinov Ivanov e Zlatolin Donchev. Saranno esposti grafiche inedite e dipinti di
Cecilia Ravera Oneto provenienti da collezioni pubbliche, (Museo dell'Accademia Ligustica,
Genova) e private (Fondazione Carige, Genova; Confindustria, Genova). Orario: tutti i giorni
ore 11-19. Ingresso libero.
fino al 18/03/2015
ore 17:30
Torino
Piazza Castello 165
"TI CONOSCO MASCHERINA?" AD ARTE IN OGNI DOVE
"Ti conosco mascherina?": 15 artisti torinesi dipingono 16 maschere veneziane. Orario:
martedì-sabato 17-20; chiuso lunedì e festivi. Info: 011.3727570 - 389.2186591 [email protected]
fino al 18/03/2015
ore 18:00
Torino
Via Boves 5
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Arte
MARCO DALBOSCO DA PAOLO TONIN ARTE CONTEMPORANEA
"Paper religions project 2005 2014", personale di Marco Dalbosco. Esposto recentemente nel
corso di prestigiosi appuntamenti quali la mostra "Afterimage" presso la Galleria Civica/Mart di
Trento e ne "L'Arte guarda avanti" come opera finalista del Premio Terna6, il progetto
complessivo "Paper Religions #Jerusalem" viene presentato per la prima volta da Paolo Tonin
dalle sue origini nel 2005 ad oggi. Il lavoro ha preso avvio dalla necessità di indagare le
problematiche del conflitto Israeliano-Palestinese, assumendo nella sua evoluzione
l'espressione di libertà di ogni singolo individuo, investendo questioni di carattere religioso che
finiscono per riferirsi alla possibilità stessa di affermare l'identità individuale. Nel 2008, come
evento Parallelo di Manifesta7, nasce "Paper Religion #The Wall", diretto riferimento alla West
Bank in Israele. Per questo lavoro Marco Dalbosco ha raggruppato dodici persone che hanno
lavorato assieme per una settimana allo scopo di costruire un muro. Realizzato tuttavia con
mattoni di carta piegati secondo la tecnica dell'origami, il muro perde i suoi connotati di
barriera e di confine. Con questo specifico materiale e con la sua lavorazione, l'artista trascrive
la fragilità dell'essere umano e manifesta il potere di costruire, ciascuno con le proprie mani,
l'avvenire e la storia. Assumendo la città di Gerusalemme come simbolo di rispetto e
convivenza di molteplici credenze religiose, nel 2011 si concretizza Paper Religion
#Jerusalem: il mattone che divide, separa, crea un limite, è allo stesso tempo l'elemento base
per la costruzione di ogni tipo di edificio religioso. I mattoni vengono disposti a terra formando
un tappeto su cui vengono "sospese" le tre chiese monoteiste: una Chiesa Cattolica, una
Sinagoga e una Moschea. Anch'esse di carta, condividono con i mattoni la condizione di
fragilità. In mostra è presentata per la prima volta l'espressione complessiva di questo lungo e
partecipato percorso di ricerca e consapevolezza. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle
13 e dalle 14,30 alle 19; sabato su appuntamento. Info: 011.19710514 - [email protected]
- www.toningallery.com
fino al 20/03/2015
ore 19:00
Torino
Via San Tommaso 6
"FRANCESCO MENNYEY" ALLA GALLERIA LA CONCHIGLIA
Acqueforti e disegni di Francesco Mennyey. Orario: dal martedì al venerdì 15-19; sabato 10-12
e 15-19. Info: 011.6991415
fino al 20/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Zumaglia 13bis
ADRIANA BALDASSI AL NAT CAFE'
"Sounds - Tra Jazz e Reggae", personale di Adriana Baldassi.
fino al 20/03/2015
ore 17:00
Torino
Via delle Rosine 6/F
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NELLA MARCHESINI ALLA GALLERIA OPERE SCELTE
"Parole di pittore. Nella Marchesini - tra disegno e scrittura". La mostra è incentrata sul
rapporto intenso, tra disegno e scrittura, esistente nella produzione artistica di Nella
Marchesini. L'artista, allieva prediletta di Felice Casorati, sente l'arte come un'urgenza vitale
da manifestare in ogni modo e su ogni supporto possibile. Nel lavoro della Marchesini, il
disegno e la scrittura sono due modalità fondanti in quanto pratiche veloci, sintetiche e
accessibili: con una semplice matita Nella ha potuto rappresentare l'universo complesso del
suo essere anche nei momenti più difficili della sua vita. Queste due modalità non sono solo
facilmente realizzabili, ma possiedono una ricchezza d'espressione eccezionale che l'artista
coglie con diverse sfaccettature miscelandone le peculiarità che spesso si determinano
vicendevolmente. Il disegno non è solo bozzetto preparatorio per i vari dipinti, ma è
un'istantanea del quotidiano, dell'intimità più precaria ed effimera che svela però la parte più
autentica dell'emozione e del pensiero. Con il disegno Nella Marchesini riesce a eludere parte
della rigida impostazione di matrice casoratiana, dando forma al suo ambiente familiare e alle
sue esperienze con un'affascinante proiezione personale che fa emergere la sua sensibilità,
articolata e vigorosa. Trasfigurazioni religiose e deformazioni simboliche, presenti sia nei
disegni che negli scritti, rivelano molto chiaramente chi è Nella Marchesini: artista, donna e
madre. Nel tempo l'artista ha scritto una sorta di Zibaldone sul quale lei annota pensieri, sogni
e paure nello stesso modo in cui disegna. Vi è un'interrelazione unica e sorprendente tra
scrittura e disegno. Così anche i libri letti dalla Marchesini diventano essi stessi opere d'arte in
quanto accolgono disegni e rielaborazioni grafiche inedite. Orario: martedì-sabato 15.30-20.
Info: 011.5823026 - 349.3509087 - [email protected] - www.operescelte.com
fino al 21/03/2015
ore 18:00
Torino
Via Matteo Pescatore 11/D
MICHAEL BIBERSTEIN DA GIORGIO PERSANO
Michael Biberstein, personale. Nato a Solothurn, Svizzera, nel 1948. Nel 1964 si trasferisce
negli Stati Uniti. Al Swarthmore College di Philadelphia incontra David Sylvester sotto la cui
guida studia Storia dell'Arte. Dopo aver vissuto tra gli Stati Uniti e la Svizzera, nel 1979 si
trasferisce in Portogallo, dove trascorrerà la maggior parte dei suoi anni, sino alla morte
improvvisa, sopraggiunta nel 2013. Pittore autodidatta, dagli anni '70 le sue opere vengono
esposte in tutto il mondo e sono presenti nelle collezioni di arte contemporanea di musei e
fondazioni, tra i quali: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Whitney
Museum of American Art di New York, il Calouste Gulbenkian Foundation Centre for
Contemporary Art di Lisbona, la Serralves Foundation di Oporto, il Museu Colecção Berardo di
Lisbona. Orari: martedì - sabato 10,00-13,00 e 15,30-19,00. Info: 011.4378178 - 011.835527 [email protected] - www.giorgiopersano.org
fino al 21/03/2015
ore 18:00
Torino
Via Principessa Clotilde 85
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BRUNO MARTINAZZI ALLO SPAZIO DON CHISCIOTTE
Personale di Bruno Martinazzi, scultore e orafo di fama internazionale. Tra le opere presenti
nella mostra, curata da Massimo Ghiotti, ci sono sculture di media dimensione che vanno dagli
anni '80 agli anni '90; una serie di piccole sculture intitolata "Pagine di pietra" tutte di recente
produzione; 12 disegni del 1980 facenti parte degli studi preparatori del libro "I cieli e la terra e
tutte le tue creature" (Noire editore 1988) e quattro gioielli. Nato a Torino nel 1923, allievo degli
stessi insegnanti di Primo Levi, Martinazzi si laurea in Chimica Pura all'Università di Torino.
Durante la guerra partecipa come partigiano combattente alla resistenza, ed è insignito della
Croce di Guerra. Frequenta la Libera Accademia d'Arte di Torino e gli Istituti d'Arte di Firenze
e Roma. Esordisce come orafo nel 1954, dopo quattro anni spesi come direttore di Tintoria
alla fabbrica tessile Magnoni Tedeschi, per poi affermarsi come scultore. È stato inoltre
docente all'Accademia Albertina di Belle Arti. Grazie ad artisti come Martinazzi a partire dagli
anni Sessanta, il gioiello contemporaneo sia entrato a far parte delle più importanti collezioni
museali internazionali; le sue creazioni figurano infatti nelle collezioni, tra gli altri, del
Metropolitan di New York e dell'Hermitage di S.Pietroburgo. Orario: martedì-sabato
10.30-12.30 e 15.30-19.30. Info: [email protected] - 011.19771755 www.fondazionebottarilattes.it
fino al 21/03/2015
ore 18:30
Torino
Via della Rocca 37
"OPERE IN PERMANENZA" ALLA GALLERIA20
"Opere in permanenza", collettiva comprendente opere di Enzo Briscese, Ermanno Barovero,
Nino Aimone, Piero Ferroglia, Alessia Zolfo, Francesco Preverino, Dario Rosolen, Leonardo
Pecoraro, Franco Margari, Marco Vigo, Romano Buratti, Domenico Lasala, Discepolo Girardi,
Elviro Coni. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com
fino al 21/03/2015
ore 17:00
Torino
Corso Casale 85/B
GALLIANO GALLO DA CARACOL
"Invasioni", personale di Galliano Gallo. "Nelle sue opere pittoriche l'artista Gallo accede ad un
mondo incantato, in cui si coglie la scoperta genuina di un "qualcosa" che parte da molto
lontano. Lo sguardo innocente dell'infanzia osserva per la prima volta, con gioia e curiosità ciò
che gli si offre. I colori vividi colpiscono l'attenzione; le figure vagamente zoomorfe si
inseguono in un gioco di danza, unite da un filo conduttore che non si perde mai, anzi le tiene
insieme come le perle di una collana. E' un ritorno alle origini, dove forme semplici si
realizzano in un liquido creatore, moltiplicandosi per continuare la vita, per trasformarla. Il
movimento è continuo, coinvolge tutto; il ritmo serrato e vivace ci invita a partecipare a questo
tripudio di colori, ad afferrare, a non indugiare in contorti pensieri, ma a considerare con
rinnovata semplicità la purezza dell'inizio, che è lì a portata di mano, pronta per noi"
(Francesca Luce Milardi). Orario: martedì, mercoledì e giovedì 15.30-19.30; venerdì e sabato
10.30-19.39. Info: 393.2164821 - www.caracolarte.it
fino al 21/03/2015
ore 18:00
Torino
Via Saluzzo 23
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"VIAGGIO NELL'UNIVERSO FEMMINILE" ALLA GALLERIA20
"Viaggio nell'universo femminile", collettiva comprendente opere di: Lidia Acquaviva, Adriana
Baldassi, Antonella Bartolone, Adriana Caffaro Rore, Paola Calcatelli, Mirella Caruso, Anna
Cervellera, Carla Ciafardoni, Isabella Corcelli, Fiorella Corte, Cristina Crestani, Gianna Dalla
Pia Casa, Silvana D'Urso, Elisa Fuksa Anselme, Erminia Gebbia, Evelina Gibaldi, Maria Halip,
Angela Ippolito, Clara Luminoso, Francesca Lupo, Clara Mastrangelo, Marianna Merler, Dina
Montesu, Gabriella Montini, Marina Monzeglio, Anna Maria Moretto, Sarka Mrazova Cagliero,
Franca Musso Binello, Sandra Naggar, Ester Pairona, Lodovica Paschetta, Gisella Penna,
Carla Perona, Angela Policastro, Venere Rizzo, Anna Rota Milani, Egle Scroppo, Carla Silvi,
Antida Tammaro, Carlotta Tararbra, Maria Ventura, Rosanna Vottero Viutrella, Wally Waser,
Chiara Ziganto, Alessia Zolfo. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com
fino al 21/03/2015
ore 17:00
Torino
Corso Casale 85/B
RIVAROLO - CLEMENTINE CARSBERG A CASA TOESCA
"Secret de famille - Les angles morts", residenza d'artista di Clementine Carsberg. Al primo
piano, fino al 30 novembre, "Alias/self portraits", fotografie di siciliana Carmen Cardillo. Orario:
sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00; mercoledì dalle ore
17.00 alle ore 20.00. Info: www.areacreativa42.com - [email protected] - 335.1227609
fino al 22/03/2015
ore 18:00
Rivarolo (TO)
Via Ivrea 42
PIER PAOLO CALZOLARI IN VIDEOTECA GAM
Prosegue in Videoteca GAM il ciclo di incontri e mostre, a cura di Elena Volpato, dedicato al
video in Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il primo appuntamento del 2015 vede
protagonista Pier Paolo Calzolari che incontra il pubblico della GAM martedì 13 gennaio alle
18.30. L'artista, in conversazione con Elena Volpato, parlerà del suo interesse per la
dimensione temporale e visiva del linguaggio filmico e video, dell'esperienza di lavoro con
Gerry Schum e ripercorrerà lo sviluppo del suo ciclo di opere intitolato "Day after Day a Family
Life" da cui sono tratti i lavori "Cucù", 1972?73, "Aeroplano", 1972 e "Lettere di Tiziano", 1974,
provenienti dall'Archivio della Fondazione Calzolari che la Videoteca GAM è orgogliosa di
poter presentare in esposizione nei propri spazi. L'incontro con Pier Paolo Calzolari offre
l'occasione di ascoltare uno dei più importanti protagonisti della storia del video d'artista, per la
rilevanza delle opere da lui girate in pellicola e video, e per il ruolo che il suo studio bolognese,
a Palazzo Bentivoglio, ebbe tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, sia come
luogo d'incontro tra esponenti delle avanguardie internazionali, artistiche e teatrali, sia come
studio di registrazione di opere filmiche di altri artisti. In mostra in Videoteca GAM fino al 22
marzo quattro opere video realizzate dall'artista tra il 1970 e il 1974: "Senza titolo", da
"Identifications" di Gerry Schum, 1970, collezione Videoteca GAM; "Aeroplano" ["Day after
Day a Family Life"], 1972, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Cucù - The glass reflects"
["Day after Day a Family Life"], 1972?1973, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Lettere
di Tiziano" ["Day after Day a Family Life"], 1974, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari.
Orario: martedì - domenica 10.00-18.00 giovedì: 10.00-22.30. La biglietteria chiude un'ora
prima. Ingresso gratuito in videoteca. Non occorre appuntamento. Info: 011.4429597 - email
[email protected] - www.gamtorino.it
fino al 22/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
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PRAGELATO - KURT MAIR E VINICIO PERUGIA ALLA TINBER ART GALLERY
"Coincidere", incisioni di Kurt Mair e Vinicio Perugia. Orario: sabato 16.00-18.30, domenica
10-12.30 - 15.30-18.00. Info: 0122.78461 - www.tinberartgallery.it
fino al 22/03/2015
ore 17:00
Pragelato (TO)
Via Albergian 20
"DAB - DESIGN PER ARTSHOP E BOOKSHOP" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"DAB - Design per Artshop e Bookshop". Esposizione dei prototipi selezionati in occasione
della V edizione dell'omonimo concorso nazionale. Il progetto DAB, nato nel 2006, è promosso
da GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e realizzato dall'Ufficio Giovani
d'Arte del Comune di Modena. DAB rientra nella Convenzione Progetto DE.MO. - sostegno al
nuovo design e alla mobilità, siglata tra GAI e Ministero dei beni e delle attività culturali e del
turismo (MiBACT) - Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane
e Direzione Generale Musei. La Mostra DAB presenta i progetti proposti da 20 designer
selezionati dalla Commissione composta da Sandra Tucci, referente del progetto per il
MiBACT - ex DG PaBAAC Servizio V; Patrizia Rossello dell'Associazione GAI e Michele Zini,
Architetto e Designer dello Studio ZPZ Partners. In mostra i prototipi di: Antonio Abatangelo;
Chiara Angioli; il collettivo formato da Margarita Aviles De Carlos, Marco Fogaccia, Shi Jintian,
Nicoletta Marangoni e Maria Montes De Oca; Emilio Baria; Ilaria Bartolini; Lucia Biancalana e
Eleonora Bompieri; Bottega Krua di Giada Fogliato e Arianna Piazza; Code0039 di Dante
Antonucci, Laura Crognale, Stefania Quintili e Alessandro Zuppa; De-sign di Daniela Cavasin
e Enrica Zanini; Alessandro Esposito, Federico Fiordigiglio; Alberto Galotta e Federica Lissoni;
Gian Piero Giovannini; Massimiliano Marianni; Elena Maurigh; Costanza Palmirani; Lorenzo
Passi; Arianna Piazza; Daniele Piazzola; Studio Alchemico di Giulio Bogani e Sofia Crescioli.
La commissione ha selezionato progetti che rispondessero positivamente a tre requisiti del
concorso: appartenenza allo scenario della cultura del progetto contemporaneo; effettiva
compatibilità con i museum shop per caratteristiche dell'oggetto, prezzo, mercato; possibilità di
essere prodotti in modalità di autoproduzione o con filiera produttiva non tradizionale. Si è
cercato di selezionare anche progetti sviluppati in ambiti di ricerca eterogenea o capaci di
proporre nuove tipologie di prodotto, così da avere uno scenario ampio di proposte che desse
profondità a una lettura complessiva, in sede di catalogo o di mostra. La Commissione ha
assegnato inoltre, ex-aequo il Premio Speciale MiBACT - Patrimonio culturale a Alberto
Galotta e Federica Lissoni, premio istituito nel 2011, in occasione della III edizione di DAB, per
incentivare la progettazione, da parte dei giovani designer, di oggetti contemporanei, ma
liberamente ispirati al vasto patrimonio culturale ed artistico del nostro paese e per questo
collocabili negli spazi commerciali di musei e siti archeologici. Il Premio MiBACT consiste
nell'assegnazione ai vincitori di fondi per l'autoproduzione degli oggetti e la promozione degli
stessi in importanti vetrine nazionali ed internazionali. La mostra, proveniente dal MAXXI di
Roma, farà successivamente tappa ad aprile presso l'area del bookshop della Fondazione
Fotografia al Foro Boario di Modena, a maggio a Lecce presso il prestigioso Castello di Acaya.
Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12
anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 22/03/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
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Arte
MARCO FADDA ALLO STUDIO KEY
"Gipso", retrospettiva di Marco Fadda, esponente e cofondatore del collettivo artistico Mazz
Art. Visite su appuntamento, telefonando al 340.2657945
fino al 22/03/2015
ore 18:00
Torino
Corso Peschiera 200
"ARTISTE CONTRO LA VIOLENZA" ALLA BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI
"Artiste Contro la Violenza - Vogliamo le rose...", mostra di Carla Bertola, Mariella Bogliacino,
Véronique Champollion e Valeria Sangiorgi. Orario: lunedì 15.00-19.30; da martedì a venerdì
8.15-19.30; sabato 10.30-18.00. Info: 011.4431262 - [email protected]
fino al 26/03/2015
ore 16:00
Torino
Via Leoncavallo 17
SERGIO AGOSTI DA MUTABILIS
"44 - armonie silenziose", personale di Sergio Agosti. Orario: da martedi al venerdi
15,30-19,30; sabato 10,30-13,00 e 15,30-19,30. Info: [email protected] www.mutabilislab.com - 347.1304979
fino al 27/03/2015
ore 19:00
Torino
Via dei Mille 25/C
MAX PAPESCHI DA DAVICO
"Je ne regrette rien", personale di Max Papeschi. Orario: da martedì al sabato dalle 10.00 alle
12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Info: 011.0362954 [email protected] - www.davicoarte.it
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Galleria Subalpina 21
ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI E LA CARDBOARD ART AL MUSEO MIIT
"Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art", mostra dedicata a uno degli artisti più
interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l'occasione per
presentare l'innovativo progetto "Adoption of an Artist for Investment". Per l'occasione, il
giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in
particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto
estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all'esistenza dell'uomo e del
pianeta. In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in
carta, cartone, foglia d'oro e altri materiali. Orario: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00;
su appuntamento domenica e lunedì per visite guidate, gruppi, scolaresche. Info: 011.8129776
- www.museomiit.it - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:00
Torino
Corso Cairoli 4
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COLLETTIVA A CURA DI MARIANA PAPARÀ ALLA TORINO ART GALLERY
Mostra, a cura di Mariana Paparà, che presenta i lavori di 35 artisti di consolidata
professionalità provenienti da Italia, Canada, Germania e Romania. Pittura, scultura,
installazione, rielaborazione fotografica, incisione e grafica sperimentale, rappresentano alcuni
tra i molteplici linguaggi presenti in mostra. Il percorso propone dunque una lettura
significativamente stratificata su uno degli interrogativi che ossessionano la gente di tutti i
tempi, tra memorie bibliche, profezie e riflessioni laiche sui destini della vita e del cosmo. Le
opere diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un
interminabile viaggio all'interno dell'animo umano, talvolta a metà strada tra suggestioni
oniriche e colorati tuffi nella memoria, ma anche sculture che, leggere ed eleganti, sono il
segno incisivo del mondo interiore da cui l'artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad
evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Un viaggio multiculturale alla ricerca, non
solo di ciò che accomuna, ma anche delle differenze che arricchiscono, valori che aprono
nuovi orizzonti mentali. Orario: dal lunedì al sabato 15.30-19.30. Info: 338.3333397 347.9807478 - www.torinoartgallery.com - www.aripa.eu - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Vanchiglia 6/A
ANTONIO SARCINA DA MARTINARTE
"Tra Luce e Chimica, la poesia della fotografia", personale di Antonio Sarcina. Orario: lunedì
15.30-19.30; martedì e mercoledì 10,00-12,30 e 15,30-21,30; giovedì e venerdì 10,00-12.30 e
15.30-19.30. Info: 011.3433756 - 335.360545 - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Corso Siracusa 24/A
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CARMAGNOLA - "MESSICO CIRCA 2000" A PALAZZO LOMELLINI
"Messico Circa 2000", mostra comprendente 94 opere di 81 artisti messicani del nostro tempo,
tratta dalla collezione dell'imprenditore messicano Josè Pinto Mazal. La mostra è parte della
grande collezione di Josè Pinto Mazal. In essa vi sono raccolte opere che spaziano attorno al
terzo millennio (da qui il titolo di Messico Circa 2000) cioè dal 1980 ad oggi, di artisti messicani
e stranieri che hanno trovato in Messico il luogo ideale per la loro produzione. Non è una
mostra di tendenza, in quanto il collezionista non sceglie le opere secondo una sua particolare
propensione artistica, ma quelle che meglio documentano, attraverso l'arte, lo status del
Messico oggi e soprattutto di Città del Messico. Vi predomina la pittura, ma vi appaiono anche
altri linguaggi come la fotografia, il disegno, la scultura. Le opere sono diversissime tra di loro,
seguendo i criteri disparati dei linguaggi artistici contemporanei che dagli inizi del secolo
scorso hanno frantumato le regole tradizionali dell'arte. L'arte messicana della
contemporaneità si appropria infatti delle tendenze europee imprimendovi però, un marchio
che discende ancora dalle antiche culture precolombiane. L'ambiente, il deserto, la
dimensione tropicale s'insinua in queste superbe testimonianze visive arricchendole di
un'energia incontenibile. E anche la violenza vi traspare - quella che contraddistingue l'attuale
realtà messicana condizionata dalla lotta tra il governo e cartelli del narco-trafico, dal
femminicidio lungo i confini con gli U.S.A - una violenza filtrata in termini metaforici o allusivi.
Molti degli artisti qui presenti hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d'arte
Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all'I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi
tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell'estremo Oriente, in Australia.
In questa mostra troviamo diversi linguaggi formali , la figuratività, l'astrazione, il realismo e
l'informale, l'espressionismo (che ora diviene neo-espressionismo), il surrealismo, il
concettuale e l'iperrealismo. In sostanza appare sia la realtà che il sogno, ossia dimensioni
"altre" che s'insinuano nel reale. Molto spesso le diverse tendenze si sovrappongono e si
fondono, secondo un paradigma messicano che tende al racconto complesso, stratificato,
spesso simbolico. Nella mostra sono esposte opere di numerosi artisti di valenza
internazionale come Gabriel Orozco, Francis Alys, Julio Galan, Demian Flores, Graciela
Iturbide, Monica Castillo, Irma Palacios, Jerman Venegas, Alfonso Mena Pacheco, Barry
Wolfryd. Nell'arco del suo sviluppo la mostra, che prevede delle visite guidate, proporrà eventi
collaterali integrativi della cultura messicana, con work-shop, performance multimediali,
espressioni sonore, che verranno via via comunicati nel dettaglio. L'allestimento è curato da
Rodrigo Witker con la collaborazione d Emma Ariza, ed è accompagnato da un volume
bilingue (italiano/inglese) edito in occasione della prima edizione. Orario: giovedì, venerdì,
sabato 15,00-18,00; domenica 10,00-12,00 e 15,00-18,00. Ingresso gratuito. Info:
www.palazzolomellini.com
fino al 29/03/2015
ore 18:00
Carmagnola (TO)
Piazza Sant'Agostino 17
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Arte
AVIGLIANA - ELENA MONACO ALLA GALLERIA ARTE PER VOI
"Il silenzio dei corpi", personale di Elena Monaco. Il percorso su cui da tempo la ricerca
artistica di Elena Monaco si viene articolando sembra svilupparsi lungo un tragitto figurativo
particolarmente impegnativo e di fatto sostanzialmente autonomo e, verrebbe da aggiungere,
anche piuttosto solitario. Esso, infatti, non è facilmente incasellabile tra le correnti e i
movimenti artistici recenti e contemporanei: non rientra tal quale, ad esempio, nell'astrattismo,
né nell'informale e nei successivi esiti concettuali, non è post-concettuale, né, che so, optical,
né, diciamo, genericamente "ecologico", non è nemmeno pienamente figurativo, perché lo è
solo apparentemente. Ciò non significa, però, che esso avanzi come una avventura senza
metri di orientamento nella complessità del panorama artistico, che anzi, essi sono presenti,
ma rielaborati con la dovuta discrezione e, soprattutto, sottoposti preliminarmente ad un
processo di interiorizzazione e di reinterpretazione, fino a celarne l'eventuale sostanza di
modelli, che, a ben vedere, è culturalmente, sovente alta e molto ben radicata. Poiché non c'è
qui spazio per una analisi particolareggiata, mi limito ad un duplice livello di suggerimenti: nelle
sue opere si alternano e si integrano suggestioni provenienti da alcuni maestri piemontesi
della seconda metà del secolo scorso, accanto a riferimenti - che, sia chiaro, non sono da
intendersi come citazioni esteriori - anche più lontani nel tempo, fino a quelli pertinenti con la
tradizione "classica". Nel processo di composizione dell'immagine, o di "costituzione
dell'immagine", secondo la storica definizione di Cesare Brandi, essi operano a distanza,
appunto con "discrezione", come un tenue sostrato entro cui si viene costruendo l'immagine
vera e propria, quella che prende forma a conclusione di ogni suo lavoro di ricerca, nella cui
densa e paziente elaborazione vengono prendendo corpo, accanto a valori volutamente e
consapevolmente espressi, istanze emotive e pulsioni, che paiono sfuggire ad ogni controllo.
In quella fitta congerie e convivenza di immagine e di segni, di figurazione, da una parte,
affidata alla pura e semplice "costituzione d'immagine" e, dall'altra, di affioramenti di segni, che
per loro intrinseca natura alludono a paradigmi e codici non visivi, in quel conflitto di opposti, si
deve rintracciare la condizione inesorabilmente contraddittoria in cui versa e si fonda l'arte
contemporanea. E da cui, ovviamente, nemmeno Elena Monaco può rifuggire, ma che ci sa
mostrare con altrettanta severa padronanza. Orario: sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00.
Info: [email protected] - [email protected] - http://artepervoi.it/
fino al 29/03/2015
ore 16:00
Avigliana (TO)
Piazza Conte Rosso 8
CHIVASSO - PAOLO GIACOMAZZI ALLA GALLERIA SANTA CHIARA
Paolo Giacomazzi, personale. Nato il 17/07/1970 a Chivasso dove vive e lavora come
ingegnere esercitando la libera professione, Giacomazzi ha frequentato il circolo artistico
chivassese "Pittori di Via Platis" fin dalla nascita dell'Associazione partecipando alle numerose
attività che si sono svolte durante gli anni. Ha sviluppato la propria passione artistica sotto la
guida del maestro Luigi Rigoletti e ha partecipato a mostre collettive e personali. Orario:
lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00; martedì e giovedì 14.00-17.00
fino al 30/03/2015
ore 17:30
Chivasso (TO)
Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa 8
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Arte
"CON I MIEI OCCHI" IN GALLERIA SAN FEDERICO
"Con i miei occhi", mostra fotografica di Isabella Greggio, allestita nella cornice di Galleria San
Federico di Torino in occasione del progetto Sar.to La moda illumina Torino. I luoghi e i volti
ritratti raccontano un percorso emozionale e la storia personale di una giovane fotografa che,
superando le oggettive difficoltà di una malattia che l'ha colpita agli occhi, continua a girare il
mondo e a ritrarlo. Orario: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00; domenica dalle 15.00
alle 19.00; lunedì chiuso.
fino al 31/03/2015
ore 17:30
Torino
Galleria San Federico
"TRASPARENZE" ALLA GALLERIA SEMI D'ARTE
"Trasparenze": fotografie di Alessandro D'Adda, a cura di Daniela Trunfio, e vetri d'autore di Il
Mondo del Vetro, a cura di Ivano Balestrieri. Ciò che lega le due presenze in mostra è il vetro,
protagonista indiscusso di infinite sequenze dei film di Antonioni costruite sul gioco dei riflessi
e delle trasparenze, esemplificatrici dell'idea costante di una superficie della realtà che non
può essere penetrata, sinonimo di trasparenza riflettente perennemente se stessa, o il vetro
metafora di due qualità, trasparenza e riflessione. Le finestre di un grattacielo di Sapporo, ma
soprattutto l'umanità che ne traspare, sono oggetto della ricerca di Alessandro D'Adda, fisico
quantistico da alcuni anni rapito dalla passione per la fotografia e delle sue capacità di "vedere
attraverso" e di raccontare, molto spesso, altre storie. E' un'umanità che si disvela a un occhio
attento, microstorie che lasciano a noi il piacere di intuirne le trame del quotidiano, in un
continuo gioco di rimandi tra "dentro" e "fuori" , tra "manifesto" e "apparentemente nascosto". Il
grattacielo e la sua struttura geometrica diventa pre-testo, simile al desueto foglio dei provini
analogici sul quale il fotografo selezionava gli scatti da salvare, per raccontare la sua storia. I
vetri selezionati da Il Mondo del Vetro accanto alle creazioni storiche muranesi di nomi come
Venini, Salviati, Seguso e Barbini, presenta opere di artisti contemporanei quali Tagliapietra,
Pino Signoretto, Ugo Nespolo, Silvano Rubino e designers come Ettore Sottsass e Marco
Zanini. Raccolti con passione dagli inizi degli anni '70, Il Mondo del Vetro rappresenta per le
sue presenze nelle più importanti Fiere nazionali, un punto di riferimento per collezionisti
attenti alle sperimentazioni di importanti protagonisti della scena dell'arte contemporanea che
si sono messi alla prova con questa straordinaria e delicata materia, dando vita a oggetti unici
che promuovono e diffondono la raffinatissima arte vetraria muranese riconosciuta in tutto il
mondo. Orario: da martedì a sabato 10.00-12.30 e 15.00-19.00; lunedì 15.00-19.00. Info:
[email protected]
fino al 31/03/2015
ore 18:00
Torino
Via IV Marzo 1/E
LUCA DE MARCH ALLA GALLERIA OBLOM
"Politically Incorrect", personale di Luca De March, a cura di Roberto Vaio. L'artista propone
un'esplorazione dell'universo parallelo dei cartoni animati, fornendo una chiave di lettura
ironica e irriverente della realtà. Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato su appuntamento. Info:
333.8438768 - [email protected] - www.galleriaoblom.it
fino al 01/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Baretti 28
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Arte
PABLO BRONSTEIN DA FRANCO NOERO
"We live in Mannerist times", personale di Pablo Bronstein. L'artista argentino, che ha
recentemente ricevuto la Duveen Commission dalla Tate Britain per il 2016, si è qui
confrontato, similmente a quanto accaduto per la mostra al Metropolitan Museum di New York,
con la storia - in questo caso industriale - dell'edificio che ospita la mostra riflettendo sul
potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al
servizio dell'estetica. Orario: lunedì 15.00-19.00; martedì-venerdì 11.00-19.00; sabato
15.00-19.00 o su appuntamento. Info: 011.882208 - [email protected] www.franconoero.com
fino al 02/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Mottalciata 10/B
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Arte
VICTORIA STOIAN DA ALBERTO PEOLA
"Codri Earthquake", personale di Victoria Stoian. La mostra è il risultato della sua
collaborazione con Clara Sofia Rosenberg, che da anni ne segue il lavoro supportandolo sul
piano teorico. Victoria e Clara Sofia hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti di Torino dal
2009, in un percorso complementare tra l'attività pittorica dell'una e quella critica dell'altra. La
mostra di Victoria Stoian raccoglie una serie di lavori intorno al tema dell'assenza di un punto
di riferimento. Come recita il titolo, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla
catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di
quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30
del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza
da Chi?in?u, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una
durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie
distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste
più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate. Questo mio lavoro è un
omaggio intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con
un colpo secco cambia linee, colori e vite». I quadri oggi esposti in galleria costituiscono una
parte dei 52 previsti dal progetto in fieri Codri Earthquake, ognuno dei quali corrisponde a
un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. Vengono così messe in relazione, da un
lato, la durata del fenomeno con lo sviluppo del ciclo pittorico, e dall'altro, l'area geografica
colpita dal sisma con l'area della tela, ospite della rielaborazione del dramma. Come dice
l'artista, «in un terremoto il primo secondo può essere della stessa violenza dell'ultimo. Anzi,
forse il primo impatto è ancora più forte e destabilizzante». Per questo motivo, la serie Codri
Earthquake si sviluppa con un andamento cronologico, ma le singole opere non riportano la
violenza del terremoto in successione crescente: ogni quadro del progetto rappresenta infatti
un possibile grado di percezione della catastrofe, che non necessariamente corrisponde al suo
reale grado di intensità. Il tema dell'assenza di punti di riferimento proposto nelle opere
rimanda a un senso di destabilizzazione, percepibile in termini di panico e smarrimento. Ma,
d'altro canto, il potenziale generato da quest'assenza di vincoli può essere colto anche come
un'occasione di libertà. Questa dicotomia tra panico e liberazione è espressa dall'artista
attraverso la rappresentazione di un mondo informe che contiene, però, delle forme
riconoscibili, come protrusioni, annidamenti o ramificazioni. Il mondo organico che emerge da
questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti
marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a
filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso la tecnica del chiaroscuro, con
predominanza delle tonalità fredde, forme talvolta non finite, o cancellate, si stratificano in un
gioco di trasparenze e in un'alternanza di piani pittorici. Pur in assenza di un'architettura e di
una linea dell'orizzonte, Stoian riesce in questo modo a ricreare un senso di profondità nelle
forme che si affusolano in direzione di un punto di fuga ideale nella tela, inserendo nell'informe
accenni di prospettiva. I criteri su cui si fonda la ricerca di Victoria Stoian sono l'importanza
attribuita alla sostanzialità della materia, l'approccio diretto e la presenza fisica dell'artista nel
lavoro, e la necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso la forza dell'opera in sé.
L'esperienza personale e il suo percorso artistico sono saldamente intrecciati: migrata a Torino
all'età di ventun anni, Victoria inizia a tradurre gli stimoli della nuova realtà, così diversa, in un
linguaggio pittorico denso di rimandi introspettivi e culturali. Attraverso un soggetto fortemente
autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione,
che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che
crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile. Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle
19, mattino su appuntamento. Info: 011.8124460 - 335.6191039 - [email protected] www.albertopeola.com
fino al 03/04/2015
ore 18:00
Torino
Via della Rocca 29
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Arte
FEDERICO GUERRI DA WEBER & WEBER
"Frammenti", personale di Federico Guerri. L'arte appartiene originariamente alla natura. È
natura. E in quanto tale contempla e dà forma a se stessa. È dunque tempo che l'arte,
memore del suo stato aurorale, torni a muoversi per iniziativa dei propri tratti. È tempo che la
scrittura segnica torni a decidere dei propri tracciati e delle proprie luci. Di tutto. Anche delle
tenebre. Nulla deve nascere se non dai suoi impulsi, dai suoi spasimi, dai suoi getti, violenti o
pacati che siano. È quanto accade nell'opera di Federico Guerri, dove la scrittura sceglie
innanzitutto di essere disegno e di non porsi al servizio che del proprio accadere. La scrittura
danza e iscrive in questo esordio il carattere inafferrabile dello scaturire del segno e l'annuncio
dell'enigmatica soglia tra ciclica sparizione e nuovo inizio. Non ha principio né fine. Appare e
passa. Appare al nostro orizzonte come potrebbe fare il vapore acqueo. Presenza e venirealla-presenza si uniscono e si confondono in questi luoghi verso i quali ci conduce Federico
Guerri: sono luoghi pienamente riconoscibili, pur rivelandosi la loro vera sostanza come ombra
e parvenza. Orario: da martedi a sabato 15.30-19.30. Info: www.galleriaweber.it [email protected] - 011.19500694
fino al 04/04/2015
ore 18:00
Torino
Via San Tommaso 7
"MANIERA NERA" ALLA NORMA MANGIONE GALLERY
"Maniera Nera", collettiva a cura di Francesco Barocco. In mostra lavori di Vija Celmins,
Richard Earlom, F. Green, Richard Houston, Elizabeth Judkins, S. W. Reynolds e John
Raphael Smith. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento. Info:
011.5539231 - [email protected] - www.normamangione.com
fino al 04/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Matteo Pescatore 17
IRINA NOVARESE ALLO SPAZIO NOPX
"Landology. Scorci di una politica delle differenze", mostra di Irina Novarese. Il processo lento
di mappatura fittizia -e comunque approssimativa- si confronta con il reale flusso accelerato
della città, che viene proposta ai singoli come luogo ultimo del sociale. Strutture urbane tra
desiderio e repulsione, tra necessità ed extralusso, sono al centro del progetto "Landology" di
Irina Novarese. Nello spazio di NOPX l'artista presenta un'installazione che costituisce il
secondo capitolo della sua recente indagine sulle teorie di individualizzazione dell'habitat.
Un'esplorazione di strutture e organizzazioni dello spazio urbano iniziata nel 2014 con le due
città di Caracas e Berlino e che continua con il lavoro che verrà presentato a Torino.
Landology dà anche il via a Preview, ad una nuova collaborazione tra NOPX e Dunque, locale
di recente apertura in via Santa Giulia: pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale, sui muri
del Dunque apparirà un'anteprima della mostra, un estratto del lavoro dell'artista riprodotto in
formato maxi su un cartellone da cinema. Visite anche su appuntamento: 328.7055257. Info:
[email protected] - www.nopx.it
fino al 04/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Guastalla 6/A
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Arte
RÄ DI MARTINO ALLA GAM PER "VITRINE"
Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino "Vitrine", il progetto dedicato alla ricerca artistica
contemporanea. Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l'attenzione sulle trasformazioni
della vita, del suo divenire di cui l'arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro
trasparente, "Vitrine" stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche
artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della
quotidianità. Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino,
Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani. "Vitrine" si
costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed
esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo
spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l'uomo si confronta costantemente
e che s'imprimono nel lavoro dell'artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono
di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico?sociale e politica in una
metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il
paesaggio dell'immaginario, lo spazio?tempo reale e quello mentale, interiore e intimo
dell'animo. Lo sguardo dell'artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra
cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova
espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni. Il primo appuntamento dell'edizione
2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile
l'opera "The Picture of Ourselves", video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di
una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni
della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due
sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito
intrecciarsi di possibilità. Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude
un'ora prima. Ingresso libero a Vitrine. Info: centralino 011.4429518 - segreteria 011.4429595 www.gamtorino.it/vitrine
fino al 06/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
GAVINO SANNA ALLO SPAZIO MOUV
"Livori in corso", personale di Gavino Sanna. In mostra una trentina di disegni, accompagnati
da brevi racconti, raccolti nel libro intitolato "Livori in corso" che Gavino Sanna ha dedicato ad
Alda Merini. La mostra si apre, così come nel libro, con un verso della Poetessa dei Navigli
"L'uomo fa male al fratello al primo sbadiglio del mattino" a cui segue la dedica di Alda Merini.
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 24; chiuso il lunedì. Nel periodo della mostra si
svolgeranno degustazioni libere e guidate dei vini di Cantina Mesa, l'azienda vitivinicola creata
dieci anni fa da Gavino Sanna con la moglie Lella a Sant'Anna Arresi nel Sulcis. Info:
[email protected] - www.spaziomouv.it - 331.5828996
fino al 06/04/2015
ore 10:00
Torino
Via Silvio Pellico 3
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SERGIO STAINO ALLA GAM
"Un racconto di Berlino, 1981", personale di Sergio Staino - uno dei più conosciuti e amati
disegnatori satirici italiani -, a cura di Danilo Eccher. Lo spazio Wunderkammer ospita più di
cento disegni che raccontano Berlino nel 1981, quando Staino, armato di carta, matita, china e
una macchina fotografica raggiunge la città e la interpreta con i suoi disegni. E qui Bobo, da
sempre l'alter ego del disegnatore, si ritrova a esplorare una città dalle mille contraddizioni e
dal grande fascino. Una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, in quell'anno
ancora inserita nel cuore del comunismo europeo. "Ogni angolo era una scoperta, una
sorpresa, una suggestione: Berlino in quegli anni là era una città veramente unica per la
quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa esprimendole,
poi, in forme architettoniche e ambientali assai diversificate (...) Tutto era esagerato in Berlino
Ovest: le luci, le insegne, le vetrine, tutte cose che adesso sembrerebbero normali ma che,
allora, erano profondamente innovative. Solo avvicinandosi al confine con la Repubblica
Democratica, e soprattutto al muro, l'atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la
contraddizione tra la vitalità lussuosa dell'Ovest e la tristezza poliziesca dell'est si facevano
evidenti". Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima.
Ingresso: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011
4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected]
fino al 06/04/2015
ore 10:00
Torino
Via Magenta 31
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ALDO MONDINO ALLA GAM PER "SURPRISE"
Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell'edizione 2015 di "Surprise",
progetto espositivo che concentra l'attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese
tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall'architettura al
design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo
modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale. A curare questo
terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto,
docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia Albertina di Torino e Gregorio
Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo
piano del museo. Al centro dell'attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi
espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei
ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico
di quegli anni. Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il
quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l'Ecole du Louvre e i
corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria
Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori,
le "Tavole Anatomiche", metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi
del corpo umano. "Sole" e "Immersore", entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella
mostra alla GAM, rappresentano un'esperienza anomala nell'ambito della sua produzione
artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour. L'arrivo della Pop Art in Italia proprio
grazie a Gian Enzo Sperone e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del
'64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire.
Mondino si appropria anch'egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura
ottenuto con l'utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e
lampadine a incandescenza. Se "Immersore" si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni,
più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, "Sole" traduce con i
materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l'alba, sul quale
tra l'altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli
anni tra 1963 e 1964 e al quale Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria. Le due
opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro
installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall'artista da una etichetta della
galleria Stein sul verso di "Immersore". Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale
l'opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e
corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell'occhio umano sia al
segno lasciato dalle acque dell'Arno su alcuni capolavori dell'arte fiorentina che impressionò a
tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del '66 e il 1967 una serie di opere. Tra
questi lavori vale la pena ricordare l'intervento alla mostra "Con temp l'azione" (gallerie Stein,
Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l'artista unisce le sedi della mostra tirando
un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra. Orario: martedìdomenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingressi: euro 10, ridotto
euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011
4429595 e-mail [email protected]
fino al 07/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
IVREA - ELENA MIRANDOLA E MANITERRA AL CASTELLO DI SALE
Mostra di Elena Mirandola e Maniterra a cura di ArteInFuga. Orario: lunedì 14.30-19.00; dal
martedì al sabato 9.30-19.00. Info: [email protected] - http://arteinfuga.blogspot.it/
fino al 08/04/2015
ore 18:00
Ivrea (TO)
Via dei Patrioti 14
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Arte
"FOBOFILIA" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"Fobofilia", mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei
sentimenti più caratteristici e sfuggenti della nostra epoca, a cura di Irene Calderoni. Fobofilia
è il piacere un po' perverso di essere spaventati, una pulsione che appare sempre più
frequente. La paura è il registro più diffuso nell'intrattenimento, ma anche nell'informazione e
di conseguenza nel modo di percepire la realtà. L'arte riflette questa temperie, ne offre diverse
sembianze, da quello più intimo e psicologico, di una soggettività aggredita oppure aggressiva,
a quello più esterno e politico, di una società che si fonda sulla violenza e usa il terrore come
arma. Artisti in mostra: Janis Avotins, Matthew Barney, Massimo Bartolini, Avner Ben Gal,
Glenn Brown, Miguel Calderon, Maurizio Cattelan, Dinos e Jake Chapman, Roberto Cuoghi,
Saul Fletcher, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Gusmao& Paiva, Thomas Hirschhorn, Piotr
Janas, Zoe Leonard, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Nathaniel Mellors, Shirin Neshat,
Kelly Nipper, Catherine Opie, Tony Oursler, Djordje Ozbolt, Anri Sala, Ferdinando Scianna,
Andreas Slominski, Jakub Julian Ziolkowski. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì,
sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi
euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte,
abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Modane 16
ISA GENZKEN ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
La mostra dedicata ad Isa Genzken (Germania, 1948) presenta per la prima volta in Italia un
ciclo di lavori della fine degli anni Ottanta, un corpus di opere pittoriche meno note rispetto alle
sculture e installazioni per cui Genzken è famosa. Sono olii su tela monocromatici che
suggeriscono già nel nome, Basic Research, l'inizio di un percorso di sconfinamento e
d'interazione con l'ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra
pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori. Orario:
giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5;
ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino
a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM).
Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Modane 16
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"MARCO POLO - LA VIA DELLA SETA NELLE FOTOGRAFIE DI MICHAEL YAMASHITA"
AL MAO
Un viaggio per immagini, sulle tracce di uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi: la nuova
mostra del Mao ricostruisce il percorso compiuto quasi mille anni fa da Marco Polo lungo la
Via della Seta, attraverso le fotografie di Michael Yamashita, fotografo di punta di National
Geographic. Nelle 76 fotografie esposte al Museo d'Arte Orientale ritroviamo piazza San
Marco e la laguna, il minareto di Samarra in Iraq e le carovane a bordo dei cammelli nel
deserto del Gobi. Non solo: la mostra, articolata in tre sezioni geografiche, ripercorre il tragitto
compiuto da Marco Polo dall'Italia alla Cina, ma anche la permanenza dell'esploratore in Cina
e il viaggio di ritorno via mare, lungo le coste dell'Indonesia e dell'India. Le immagini
desertiche lasciano così pian piano spazio alle distese d'acqua delle piantagioni di riso, agli
spettacolari paesaggi della baia di Ha Long nel Nord del Vietnam e agli sguardi penetranti dei
sadhu a Bombay. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 7 febbraio al 1 marzo,
apertura e chiusura posticipata nei weekend (sabato dalle 11 alle 20; domenica dalle 11 alle
19). La biglietteria chiude un'ora prima. Il biglietto d'ingresso (10 euro) consente anche
l'accesso alla collezione permanente del museo. Info: 011.4436928 - www.maotorino.it
fino al 12/04/2015
ore 17:00
Torino
Via San Domenico 11
MOSTRA DEI FINALISTI DEL MARIO MERZ PRIZE ALLA FONDAZIONE MERZ
Mostra dei 5 finalisti della prima edizione della sezione arte del Mario Merz Prize. Gli artisti,
Lida Abdul (Kabul 1973), Glenn Ligon (New York 1960), Naeem Mohaiemen (Londra 1969),
Anri Sala (Tirana 1974) e Wael Shawky (Alessandria d'Egitto 1971), sono stati selezionati tra
le oltre 500 candidature pervenute dalla giuria composta da Marisa Merz, Beatrix Ruf
(direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam) e Claudia Gioia (curatrice indipendente). Il
progetto espositivo, curato da Beatrice Merz raccoglie due o tre opere per ciascun autore,
scelte tra le più significative del loro percorso artistico. Il pubblico potrà esprimere la propria
preferenza visitando la mostra o collegandosi al sito mariomerzprize.org. Orario: martedìdomenica 11-19, lunedì chiuso. L'ingresso alla mostra è gratuito. Info: 011.19719437 [email protected] - www.fondazionemerz.org
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Limone 24
AVERY SINGER ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"Pictures Punish Words", personale di Avery Singer, a cura di Beatrix Ruf. Sorprendenti per
tecnica e iconografia, i quadri di Avery Singer sovvertono le nostre aspettative visuali. A un
primo sguardo si sottraggono a una classificazione precisa come dipinti o elaborazioni a
stampa. Per questo sollevano l'interrogativo, ovvio e allo stesso tempo pressante per
un'artista, sul modo in cui le informazioni digitali che ci circondano possono concretizzarsi sotto forma di immagine piatta su carta o, più di recente, tridimensionale in plastica, o su ogni
altra possibile superficie materiale. Avery Singer ha realizzato un ciclo di opere pensate
appositamente per questa sua prima personale. Dopo una prima presentazione alla Kunsthalle
di Zurigo, la personale si sposta Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Orario:
giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5;
ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino
a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM).
Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Modane 16
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"UNITED ARTISTS OF ITALY" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"United Artists of Italy", un progetto di Massimo Minini. Il gallerista ha raccolto una collezione di
ritratti di artisti eseguiti dai più significativi fotografi italiani: l'idea è stata quella di concepire
una collezione di volti d'artista ripresi dai grandi fotografi italiani, quasi un mondo aiutasse
l'altro, completandosi a vicenda. Il progetto, iniziato per passione qualche anno fa, è cresciuto
sempre più grazie al contatto diretto con i fotografi che hanno abbracciato la proposta, e si è
rivelato un vero e proprio viaggio all'interno della fotografia, tra archivi e scatole, pellicole e
files. Se in principio l'idea era di selezionare esclusivamente ritratti di artisti, con il tempo
l'attenzione si è estesa, prendendo in considerazione alcuni ritratti di artisti stranieri, ma molto
vicini all'Italia, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, volti di
scrittori come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, e ancora gli artisti colti al
lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi e alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio
Amelio e Leo Castelli. Questa collezione crea una storia del contemporaneo, non con le opere,
ma con i volti, i modi, gli atteggiamenti. Se si può considerare il contemporaneo un'attitudine,
un modo di porsi dell'opera nel proprio tempo ed in comunione con i grandi temi del momento,
il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con
quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i
contorni spaziali e temporali. La mostra vuole infatti offrire uno spaccato della fotografia
italiana di questi anni, dimostrando la capacità straordinaria di interpretazione e di omaggio a
grandi artisti da parte di grandi fotografi. Non si tratta di una semplice raccolta cronologica di
immagini, ma di un racconto, dove lo stesso artista visto, letto e interpretato da diversi
fotografi, porge differenti sfaccettature del proprio destino. Spesso la fotografia dice più di
quanto non sia nelle intenzioni dell'autore. Attraverso quasi duecentocinquanta scatti, viene
presentato il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni '60: Claudio Abate, Aurelio
Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano,
Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario
Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio
Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando
Scianna. La mostra è stata ospitata al Musée d'Art Moderne di Saint Etienne, al Palais des
Beaux Arts di Bruxelles, alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Fotografia di
Amsterdam ed alla Estorick Collection di Londra. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero);
venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti);
gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte,
abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Modane 16
"AN ART OF ONE'S OWN: GROUP SHOW" DA RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE
CONTEMPORANEA
"An Art of One's Own: Group Show". In esposizione lavori di Carla Accardi, Irma Blank,
Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth
Scherffig, Eva Sørensen. Orario: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 19:00; giovedì, venerdì e
sabato dalle 11:00 alle 19:00; altri giorni e orari su appuntamento. Info:
www.dechiricogalleriadarte.com - [email protected] - 011.835357
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via della Rocca 19
TORINOSETTE | Arte
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Arte
EVANGELINA ALCIATI ALLA PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA
"Evangelina Alciati: l'occhio e l'anima". L'Accademia Albertina delle Belle Arti dedica, presso le
sale della Pinacoteca Albertina, una mostra antologica alla figura di Evangelina Alciati
(1883-1959), pittrice nella Torino del primo e secondo Novecento, prima donna ad essere
ammessa in Accademia, personalità libera ed in anticipo sui tempi. L'iniziativa, che si collega
alla prossima apertura, completati i lavori di ristrutturazione, della Pinacoteca del Novecento,
presso la Rotonda del Talucchi, è stata sollecitata dalla contemporanea uscita, anteprima
domenica 25 gennaio presso la Sala Congressi dell'Unione Industriale, del film "La liberà allo
specchio. Ritratto di Evangelina Alciati". Il film, tratto da un'idea di Mauro Guidetti, scritto dallo
stesso insieme agli eredi Lorenzo Boccalatte ed Anna Maria Fracchia, è stato sceneggiato e
diretto da Vanni Vallino, e si avvale dell'interpretazione, tra le altre, di Pamela Villoresi, Erica
Blanc, ed Eugenio Allegri. Evangelina Alciati fu allieva di Giacomo Grosso, sotto la cui guida si
diplomò in disegno e pittura. Decisivo per il gli esiti della sua carriera fu un soggiorno a Parigi
tra il 1903 ed il 1906. Lo stile della Alciati, che raggiunge punte di assoluta eccellenza nel
ritratto, si confronta alla pari con le tendenze che caratterizzano la prima parte del Novecento,
dalla pittura post impressionista, all'Espressionismo ed alla Metafisica, in cui si evidenziano
taluni punti di contatto con il magistero di Felice Casorati. La mostra, a cura dei professori
Edoardo Di Mauro e Giuseppe Mantovani, con contributi critici di Francesco De Caria,
Donatella Taverna e della docente dell'Accademia Valeria Piasentà, presenta un percorso
completo e ragionato di tutte le fasi artistiche di Evangelina Alciati, dal primo Novecento al
secondo dopoguerra, tramite il prestito di opere da collezionisti privati, e da istituzioni quali la
Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Castello Gamba. Museo Regionale della Valle d'Aosta, le
Fondazioni Burzio e Mazzonis. Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica
10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.30); mercoledì chiuso. Info: 011.0897370
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Accademia Albertina 8
I PANNELLI DI DEFENDENTE FERRARI ALLA SACRA DI SAN MICHELE
"I pannelli di Defendente Ferrari". Orario: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-18.00;
domenica e festivi: 9.30-12.00 e 14.30-18.30; ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della
chiusura della Sacra.
fino al 12/04/2015
ore 09:30
Sant'Ambrogio (TO)
Sacra di San Michele
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"UEFA IS EAST", FOTOGRAFIE DELLA TRANSNISTRIA AL POLSKI KOT
"Uefa is East - L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti. Transnistria,
1997": mostra fotografica diGabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e
documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara
indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi. La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys
Martini, fa parte del progetto "L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi
abitanti": la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza
europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo
dei ritratti di chi vi abita. Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di
città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all'emozione delle coppe europee
e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per
poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva. Questo primo
appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha
documentato nel 1997, l'anno di fondazione dello Sheriff Tiraspol. I personaggi ritratti
sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro
quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell'obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è
terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta.
Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a
torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre,
rivelando elaborati tatuaggi. In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo
romanzo Educazione siberiana descrive l'iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li
descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi,
quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l'inchiostro
sottopelle era illegale. La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto
dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare
l'incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al
pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti. Orario: da martedì a domenica
dalle 20.00 a mezzanotte. Info: [email protected]
fino al 14/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Massena 19
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"IL KABUKI DEI TRE SAMURAI: ARAKI, MORIMURA, SUGIMOTO" ALLA GALLERIA IN
ARCO
"Il kabuki dei tre samurai: Araki, Morimura, Sugimoto". Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura
e Hiroshi Sugimoto sono i protagonisti della mostra a cura di Graziano Menolascina.
Nobuyoshi Araki, tra gli artisti più rappresentativi e prolifici della storia della fotografia,
racconta la donna, l'eros e il Giappone. Le donne di Araki sono spesso sdraiate su letti disfatti,
oppure distese sul pavimento in pose lascive, legate con corde, con i corpi ostentati e nudi ma
con sguardi in cui è completamente assente la volontà di sedurre. Yasumasa Morimura si
appropria invece di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura
popolare interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle
trasformazioni sociali politico e culturali dovute alla penetrazione del capitalismo e dei miti del
mondo occidentale in Giappone. Morimura impersona Einstein, Marylin, Frida Khalo, Hitler il
risultato è un'opera e raffinata che nasce da una cura maniacale per i dettagli e l'uso di ritocchi
digitali, di costumi, pose e accessori ricercati che le rendono uniche. I tratti somatici non
modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare la propria origine e le proprie
tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Infine, ci sono gli scatti di Hiroshi
Sugimoto, immagini mentali, concetti la cui materializzazione è resa possibile grazie a un
rigoroso controllo del mezzo fotografico e del processo manuale di stampa, seguito anch'esso
personalmente dall'artista. Nella serie "Theatre" Sugimoto ha fotografato con tempi di
esposizione lunghissimi sale degli anni '20 e '30, cinema degli anni '50 e drive in. La luce
bianca degli schermi rettangolari, che illumina il resto dell'ambiente, contiene in sé l'intera
proiezione del film. In "Architectures" la tecnica dello sfocato priva le architetture moderniste di
connotazioni temporali. I lunghi tempi di esposizione dei "Seascape" bloccano il movimento
delle onde in immagini eterne, mentre il soggetto dei "Portraits" realizzati fotografando i
personaggi dei musei delle cere è l'immortalità stessa. Info: 011.8122927 - www.in-arco.com [email protected]
fino al 18/04/2015
ore 18:30
Torino
Piazza Vittorio Veneto 3
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"IL MONDO IN UNA TAZZA" A PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama presenta un percorso dedicato alla storia della tazza, attingendo dalle ricche
collezioni di arte decorativa conservate in museo. L'esposizione si riallaccia al tema della
porcellana torinese al centro di Fascino e splendore della porcellana di Torino, mostra curata
da Andreina d'Agliano e Cristina Maritano che apre in contemporanea alla Fondazione AccorsiOmetto e che presenta ben 90 opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama. Le due
esposizioni offrono nel complesso un vero e proprio percorso cittadino dedicato al tema della
porcellana. Filo conduttore dell'esposizione è la tazzina: da tè, da caffè e da cioccolata.
Oggetto legato indissolubilmente all'introduzione in Europa delle bevande calde provenienti
dall'Oriente e dal Nuovo Mondo e al materiale esotico e prezioso per eccellenza, la porcellana.
A Palazzo Madama una sequenza di tazze, a partire dai blancs-de-chine, ovvero le porcellane
bianche cinesi prodotte a Dehua, mostra l'evoluzione delle forme e la varietà dei decori nelle
tazzine prodotte dalle manifatture europee nel Settecento: dai motivi di origine cinese e
giapponese, a quelli tratti dai libri di storia naturale, ai paesaggi derivati da incisioni olandesi e
tedesche, fino alle scene mitologiche e della letteratura cavalleresca. Contestualmente la
mostra è un'occasione per raccontare, per casi esemplari, la storia della porcellana, delle sue
particolarità produttive, della qualità della pasta e dei colori. Il valore socialmente
rappresentativo della porcellana emerge anche grazie all'esposizione di alcuni servizi araldici,
conservatisi integri per il loro valore altamente simbolico legato al passato illustre della casata
oppure smembrati e dispersi sul mercato antiquario. Una vetrina è dedicata alla principale
manifattura di porcellana operante in Piemonte nel Settecento, la Real fabbrica delle
porcellane di Vinovo, fondata nel 1776 grazie all'intraprendenza di un torinese, Giovanni
Vittorio Brodel, e di un ceramista di Strasburgo, Pierre-Antoine Hannong, e poi rilevata nel
1780 dal medico e chimico torinese, Vittorio Amedeo Gioanetti. Alla produzione di questa
fabbrica è dedicato un più ampio spazio nelle sale della mostra alla Fondazione AccorsiOmetto. In un'altra vetrina, l'artista Matilde Domestico, che da anni conduce ricerche sul tema
della porcellana, ambienta l'installazione Esistenza di porcellana, che si ispira alle poesie di
Emily Dickinson. Il lavoro dell'artista unisce oggetti e frammenti di carta e di porcellana su cui
emergono parole in acciaio. Intorno una superficie di polvere di marmo di Carrara, il caolino,
un materiale refrattario. Tutti gli elementi nel complesso rimandano all'idea di fabbrica, a una
realtà viva e produttiva. In sottofondo una base sonora composta dalla sovrapposizione ed
elaborazione di rumori meccanici, suoni metallici ripetitivi registrati all'interno dei reparti di
fabbricazione dell'Industria Porcellane IPA, si propaga tra le tintinnanti ceramiche antiche e
contemporanee. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. La biglietteria
chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi
fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe
potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it
fino al 19/04/2015
ore 10:00
Torino
Piazza Castello
"PITTURA FEMMINILE A TORINO NEL PRIMO '900" ALLA GALLERIA DEL PONTE
"Pittura femminile a Torino nel primo '900", mostra di Evangelina Alciati, Vittoria Cocito, Nella
Marchesini e Daphne Maugham. Orario: dal martedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Info:
011.8193233 - [email protected] - www.galleriadelponte.it
fino al 24/04/2015
ore 18:00
Torino
Corso Moncalieri 3
TORINOSETTE | Arte
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Arte
ISA MELSHEIMER DA QUARTZ STUDIO
"Examination of the Origins", personale dell'artista tedesca Isa Melsheimer (Neuss, 1968) che
per l'occasione ha concepito un'installazione site specific in cui elementi scultorei pensati a
partire dalle caratteristiche 'ambientali' di Quartz sono accostati alle forme architettoniche di
alcuni edifici della città. Visite su appuntamento. Info: 338.4290085 - [email protected] www.quartzstudio.net
fino al 28/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Giulia di Barolo 18/D
BORIS LAVRENKO ALLA GALLERIA PIRRA
Boris Lavrenko nasce a Rostov nel 1920 e muore a San Pietroburgo, città in cui studia, vive e
lavora, nel 2001. Titolare della cattedra di pittura e composizione dell'Istituto Repin dal 1953, la
sua carriera è costellata di prestigiosi riconoscimenti ed è considerato uno dei più autorevoli
rappresentanti del post-impressionismo russo. L'infanzia vissuta a contatto con la natura, le
immense steppe e il fiume Don, avranno una forte influenza sulla formazione del futuro pittore.
Lavrenko, infatti, nel paesaggio trova la massima libertà di ricerca compositiva e di
sperimentazione cromatica, seppur all'interno di un figurativismo di solida impostazione. Le
sue opere, in particolare quelle animate da figure impegnate in normali attività, quali la lettura,
una passeggiata o una partita di calcio, trasmettono spontaneità e gioia di vivere. Lavrenko è
un artista versatile, con la maturità di riconoscere in qualsiasi soggetto la "dignità" di essere
ritratto, per cui i suoi temi spaziano dalle vedute cittadine, con i loro monumenti, ai già citati
paesaggi, dai banali oggetti di uso quotidiano delle sue intense nature morte, alle animate o
raccolte scene di genere. I numerosi viaggi compiuti all'estero e in patria stimolano la curiosità
e gli interessi di Lavrenko, le cui opere possono definirsi un caleidoscopio di impressioni, un
colorato mosaico di vita. Orario: da lunedì a sabato 9,30-12,30 e 15,30-19,30; domenica
9,30-12,30. Info: 011.543393 - www.galleriapirra.it - [email protected]
fino al 30/04/2015
ore 18:00
Torino
Corso Vittorio Emanuele II 82
TORINOSETTE | Arte
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Arte
JOSEF KOUDELKA AL FORTE DI BARD
"Josef Koudelka, Vestiges 1991-2014", prima esposizione in Italia del più imponente progetto
fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia, mostra promossa dall'associazione
Forte di Bard in collaborazione con l'Agenzia Magnum Photos. Il progetto Vestiges, che vede
impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua
interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura
romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria
all'Algeria, dalla Turchia all'Italia e di oltre duecento località che si affacciano sul Mar
Mediterraneo. Un'esplorazione che non ha precedenti, un lavoro fatto di costanza e
perseveranza. L'artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione
particolare per le rovine, senza celebrarne l'atmosfera malinconica, ma con l'obiettivo di
restituirne l'autentica bellezza. Il suo intento è usare l'arte per riappropriarsi di un mondo che ci
sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza è il grande e
ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio, in
costante divenire che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli. In mostra oltre 60
fotografie di cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che coniuga il
minimalismo dell'approccio del fotografo e della cifra stilistica delle sue immagini, al suggestivo
senso di camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi
ai set di Vestiges. Fino al 31 gennaio il Forte sarà aperto solo il sabato e la domenica dalle 10
alle 19; dal primo febbraio apertura consueta (feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10
alle 19). Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 - 83382 e su
www.fortedibard.it
fino al 03/05/2015
ore 18:00
Bard (AO)
Forte
"AL FRONTE" AL MUSEO DEL CINEMA
"Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra", mostra a cura di Roberta
Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Cento anni fa, la Grande Guerra investe il Vecchio
Continente con la sua modernità che, oltre alle armi micidiali, annovera l'utilizzo di nuovi mezzi
di comunicazione. Tra queste la fotografia e il cinema si rivelano risorse fondamentali nel
definire gli equilibri di potere dei principali paesi belligeranti. Scatti e riprese realizzati da
fotografi e operatori militari invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli
cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali
accumulate dai reduci e dalle loro famiglie, memoria di un'esperienza umana e sociale
estrema e contraddittoria. La mostra "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande
Guerra" propone un percorso di immagini attraverso 160 fotografie inedite, scattate da Luis
Bogino al seguito del Regio Esercito Italiano e dai soldati fotoamatori dislocati sui di guerra.
Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico: una selezione di film
"dal vero", girati al fronte e nelle retrovie, e di titoli di fiction di epoche diverse, testimonianza di
un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo. Lo sguardo di artisti
come Paola De Pietri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi propone infine una lettura
personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria
spesso dimenticata. Orario: da martedì a venerdì 9.00-20.00; sabato 9.00-23.00; domenica
9.00-20.00; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Ingresso: intero euro
14,00; ridotto (studenti universitari fino a 26 anni, over 65, gruppi min. 15 persone) euro 11,00;
giovani e scuole (da 6 a 18 anni, gruppi scolastici) euro 8,00; gratuito fino a 5 anni, disabili e
accompagnatore, Torino+Piemonte Card.
fino al 03/05/2015
ore 19:00
Torino
Via Montebello 20
TORINOSETTE | Arte
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Arte
PHIL BORGES ALLA GALLERIA PAOLA MELIGA
"Tibet's Portraits | Culture on the Edge", mostra fotografica di Phil Borges. Borges fa parte dei
"maestri artisti" della fotografia americana e non, che da oltre 25 anni documenta con passione
la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo, utilizzando il veicolo del "ritratto ambientale"
per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per diffonderne la loro conoscenza.
Borges è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita che lo portano a spingersi
negli angoli più remoti del mondo per dar voce attraverso la sua fotografia a realtà
straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate. La sua poetica
capacità di cogliere l'attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera
uniscono testimonianza e arte per dar vita a una vera vocazione. La sua è una fotografia tesa
a dar voce a chi non ce l'ha, che ha come missione la rivalutazione delle culture che stanno
via via scomparendo, mettendo l'accento sul loro valore e rappresentando le sfide che le
attendono. Il suo lavoro cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le
popolazioni in via di sviluppo: "Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui,
che conosca i loro nomi e un po' della loro storia, non che le veda solamente come degli
estranei che abitano terre lontane." Pluripremiato per il suo impegno umanitario nel 2008 ha
collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche
sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. In mostra i
suoi ultimi scatti sul Tibet. I ritratti mostrano queste popolazioni che vivono in uno degli
ambienti più fragili della terra e che di fronte alle sfide del ventunesimo secolo cercano di
mantenere quello che hanno di più caro: la loro pratica buddista, la loro cultura tibetana ed i
loro usi. Fotografie delicate, commoventi, piene di pathos, di fierezza. Altamente importante è
anche la perfezione della cromaticità, infatti in questo suo ultimo lavoro Phil Borges ci presenta
i suoi scatti a colori. Mostra realizzata grazie alla collaborazione con Paci Contemporary |
Brescia. Orario: dal mercoledì al sabato 11,00-12,30 e 15,30-19,30. Martedì mattina chiuso,
pomeriggio 15,30-19,30. Lunedì e festivi chiuso. Apertura privata su appuntamento. Info:
011.2079983 - [email protected]
fino al 04/05/2015
ore 11:00
Torino
Via Maria Vittoria 46/C
TORINOSETTE | Arte
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Arte
RIVAROLO - ERNESTO MORALES A CASA TOESCA
"Il giorno come la notte", personale di Ernesto Morales. Il progetto espositivo curato da Karin
Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell'artista, ma recentemente
arricchito dall'esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur,
Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei
luoghi, fonte d'inspirazione per approfondire e delineare la mostra. I fili conduttori sono i temi
della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso
"Equus Nox", vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la
notte, a pochi giorni dalla inaugurazione. Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita,
al risveglio della natura, all'amore ed i suoi miti: l'ambiente è in trasformazione e questa
sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani. Non solo, vengono
rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa
a Flora - Dea dell'antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l'uovo, le
rondini. Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla
generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il
nero, il buio e la luce. I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell'artista
uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione
intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto
Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo
all'osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell'arte
contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione. La mostra e il luogo espositivo,
anch'esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza,
all'attenzione, al tempo lento, all'umanità nel suo lato più spirituale che l'arte ci permette di
percepire. A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con
l'esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica. Orario: venerdì, sabato, domenica
15.30-19.00; altri giorni o orari su appuntamento telefonico al 335.1227609. Info:
[email protected] - www.areacreativa42.com
fino al 10/05/2015
ore 17:00
Rivarolo (TO)
Via Ivrea 42
NADIA BUDDE AL GOETHE INSTITUT
Personale e residenza artistica di Nadia Budde. Acume, profondità, osservazione poetica del
mondo e una comicità linguistica fuori dell'ordinario caratterizzano l'opera dell'illustratrice
berlinese, insignita di numerosi riconoscimenti, tradotta e pubblicata in diverse lingue. La
mostra presenta in prima nazionale una selezione delle sue opere originali fra cui il divertente
racconto della sua infanzia a Berlino Est. Ingresso libero. Orario: lunedì, maretedì e giovedì
10:00-13:00 e 14:00-18:30; mercoledì e venerdì 10:00-13:00 e 14:00-17:30. Info:
www.goethe.de/torino - 011.543830
fino al 30/05/2015
ore 18:30
Torino
Piazza San Carlo 206
TORINOSETTE | Arte
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Arte
BERT THEIS AL PAV
"Aggloville", mostra personale di Bert Theis, a cura di Marco Scotini. Il peculiare carattere del
PAV, spazio interstiziale tra realtà urbana ed elemento naturale, tra i ritmi della metropoli
contemporanea e quelli dettati dal susseguirsi delle stagioni, rende il museo scenario ideale
per le opere dell'artista Bert Theis. Temi come urbanesimo sostenibile, ecologia politica e
gentrificazione sono al centro della sua ricerca artistica che, da anni, cerca di contrapporsi allo
sviluppo del modello urbano neoliberista in contesti geopolitici diversi, dall'Europa all'Asia
Orientale. La stessa ricerca viene presentata al PAV con "Aggloville", personale dell'artista che
raccoglie maquettes, studi progettuali, video e stampe digitali su tela, sviluppati nel corso di
venti anni di attività, a partire dal Padiglione Potemkin Lock, concepito per la Biennale di
Venezia del 1995. Gli elementi basici con cui Bert Theis interviene negli agglomerati pubblici e
nei contesti sociali sono tratti dalle costruzioni tradizionali dei parchi, quali piattaforme e
padiglioni. Ma ciò che caratterizza tali strutture è il fatto che esse delimitino un campo che, di
fatto, è lasciato vuoto: introducono l'indefinito, l'incerto e il provvisorio nel cuore della
distribuzione del tutto disciplinata della città contemporanea. Aprono uno spazio che si sottrae
al controllo, un'area non qualificata in anticipo, ma ogni volta da ridefinire attraverso iniziative
collettive. Ogni piattaforma è un enigma che porta lo spettatore/fruitore alla libera
interpretazione della funzione e del senso che ad essa vorrà attribuire. Così le opere di Theis
si offrono come dispositivi relazionali, capaci di creare comunità temporanee, a tramutarsi in
teatri d'incontri e situazioni. "Non c'è più ombra di dubbio: nel paradiso l'uomo nasce sdraiato,
nudo sotto una palma": con questa rivendicazione ironica del tempo originario, l'artista
introduce il suo lavoro Le dita della mano, realizzato a Volterra nel 1998 e proposto nell'ambito
di Aggloville in forma di maquette. Dieci isolette verniciate di bianco e nel formato di letto a due
piazze ciascuna, sono accompagnate da una palma mediterranea ombreggia su di loro.
Utopia settecentesca per eccellenza, l'isola deserta è la meta del viaggio, la promessa della
fuga verso nuove terre, nuove avventure. E' il risveglio dopo il naufragio e il ritorno del nostos
allo stato di natura, al paradiso originario. Per chi é coinvolto nei conflitti generati dalla
trasformazione urbana neoliberista e nelle lotte per il diritto alla città, le domande fondamentali
sono: Un'altra città è ancora possibile? Un'altra vita nelle nostre città è possibile? "Aggloville"
visualizza queste domande agglomerando elementi diversi fra di loro: paesaggi coperti di
giungla come quelli del Congo-Brazzaville, quartieri e isolati come quelli di Alphaville di
Godard, sentieri immaginati come quelli di Dogville di Lars Von Trier. Bert Theis
(Lussemburgo, 1952) fa parte di quella generazione di artisti, emersi nel corso degli anni
Novanta, che attraverso i loro lavori hanno creato nuove possibilità per le pratiche nello spazio
pubblico. I suoi lavori hanno una dimensione filosofica, sociale e politica; la maggior parte di
questi sono stati creati a partire da spazi specifici della città. Nel corso degli ultimi dieci anni, è
stato tra gli organizzatori di due progetti a lungo termine, Isola Art Center e out-Office for
Urban Transformation, entrambi riconducibili all'ambito del conflitto urbano tra gli abitanti del
quartiere di Isola, il governo della città di Milano e una compagnia multinazionale statunitense.
Nell'ambito della mostra Aggloville, le Attività Educative e Formative propongono l'attività di
laboratorio Green specific in cui le riproduzioni di particolari scenari urbani vengono rielaborate
attraverso l'introduzione di un connettivo naturale, che genera un contesto ibrido e
imprevedibile. Un'idea trasformativa di zone specifiche, nelle quali il verde si riappropria di un
suo spazio vitale, dando vita a un ambiente fecondo che genera nuove prospettive visive e
narrative. Orario: venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 12-19. Ingresso: intero 4 euro;
ridotto 3 euro; gratuito Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni,
over 65, persone con disabilità. Info: 011.3182235 - [email protected] www.parcoartevivente.it
fino al 31/05/2015
ore 18:00
Torino
Via Giordano Bruno 31
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Arte
"ASTRATTISMO IN EUROPA" AL FORTE DI BARD
"Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevi?...": oltre 80 opere,
principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione
privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia. La collezione, riunita con passione e
costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storicogeografici di grande interesse: le opere illustrano le tendenze artistiche dell'Europa Orientale e
Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della
pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si
diffusero in tutta Europa. In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a
partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti
d'avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky occupa un posto di primo
piano in questo contesto artistico. Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in
mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il
suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Da non perdere le
preziose opere di Natalia Goncharova. Kasimir Malevic, con Kandinsky, può considerarsi il più
importante pioniere dell'arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo,
Malevic dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita
al movimento del Suprematismo: un'arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale.
In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi
pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevi?, Lajos Kassák e due
filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell'astrattismo
geometrico cinematografico d'avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono
considerati tra le opere fondamentali della modernità. Orario: feriali dalle 10 alle 18, festivi e
prefestivi dalle 10 alle 19. Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 83382 e su www.fortedibard.it
fino al 02/06/2015
ore 10:00
Bard (AO)
Forte
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Arte
"LO SPAZIO DEL DEMIURGO", FORTUNY E MOLLINO A PALAZZO MADAMA
Poliedricità. È il tratto che accomuna i protagonisti della nuova mostra allestita a Palazzo
Madama «Lo spazio del demiurgo», incentrata sulle figure di Mariano Fortuny y Madrazo e
Carlo Mollino. Due personalità forti, capaci di eccellere in differenti discipline, dalla pittura alla
scenografia, passando per l'architettura, il design e la moda. L'esposizione racconta il
percorso artistico e professionale di Fortuny e Mollino attraverso venti immagini realizzate da
una coppia di grandi fotografi, Sarah Moon e Pino Musi, e dal giovane Marco Maria Zanin.
Nato a Granada nel 1871, Mariano Fortuny y Madrazo respirò arte fin dall'infanzia: figlio del
pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal, tra i più rilevanti del panorama artistico spagnolo
del XIX secolo, si dedicò al disegno, all'incisione e alla scenografia, realizzando lampade
avveniristiche, d'ispirazione teatrale, che negli anni a venire si affermarono come uno degli
oggetti di design più ricercati e riconoscibili. Stabilitosi a Venezia, fece di Palazzo Pesaro degli
Orfei la sua residenza e il suo laboratorio: qui concepì e realizzò le prime tuniche Delphos,
lunghi abiti femminili caratterizzati da sottilissime pieghe. Sono i primi vestiti plissettati al
mondo: la tecnica ideata e brevettata da Fortuny si rivelò un successo immediato,
rivoluzionando il mondo della moda. La capacità di creare forme, attingendo da mondi e
modelli differenti tra loro, dall'Antica Grecia alle tradizioni catalane, fece di Fortuny una delle
figure più interessanti del suo tempo, un modello tutt'oggi imitato e studiato. Altrettanto
affascinante è la figura di Carlo Mollino: torinese, nato nel 1905 da una famiglia benestante,
seguì da subito le orme del padre Eugenio, ingegnere e architetto, noto per aver progettato e
realizzato l'ospedale delle Molinette. Completati gli studi, Carlo si dedicò con profitto alla
fotografia, alla progettazione di edifici e di automobili da corsa. Appassionato di sci e di
montagna, realizzò chalet, edifici e funivie, coniugando materiali tradizionali e forme molto
moderne, tecnica che caratterizzò anche i suoi progetti più famosi, come il nuovo Teatro Regio
e il palazzo della Camera di Commercio in via Carlo Alberto. Forme morbide e sinuose, che si
ritrovano anche nei suoi arredi e nei suoi mobili, custoditi nella villa di Vittorio Avondo e
immortalati dall'obiettivo di Musi e Zanin. Orario: da martedì a sabato 10-18, domenica
(10-19). La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8; gratuito ragazzi
fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it
fino al 07/06/2015
ore 18:00
Torino
Piazza Castello
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Arte
"DONNE CHE VEDONO IL FUTURO" DI BRUNA BIAMINO A PALAZZO MADAMA
Ultima tappa di "Donne che vedono il futuro", il grande progetto dedicato al ruolo delle donne
nella società con cui il museo conferma la propria vocazione verso obiettivi di partecipazione e
inclusione sociale e prosegue l'iniziativa "Go Pink!" che indaga la creatività al femminile. Il
progetto "Donne che vedono il futuro" è stato avviato a dicembre in occasione della mostra
"Women of Vision. Le fotografe di National Geographic" con un workshop a cura della
fotografa torinese Bruna Biamino, durante il quale donne di ogni età hanno risposto all'invito
del museo e hanno donato alla comunità la propria visione del futuro attraverso un ritratto
fotografico e una dichiarazione scritta. Ne sono nati 209 ritratti, tutti immersi nella luce della
settecentesca veranda juvarriana, luogo perfetto per far dialogare identità e aspirazioni della
persona con quelle della società. Per restituire questi messaggi alla collettività, Palazzo
Madama presenta ora al proprio pubblico una grande installazione che raccoglie tutti i 209
ritratti in Camera di Madama Reale: un modo per collegare il destino di una grande personalità
femminile, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, con quello delle donne di oggi e,
attraverso i loro "sogni di futuro", di tutti i cittadini di domani. Ad accompagnare le fotografie,
un'installazione sonora con le frasi rilasciate dalle donne fotografate da Bruna Biamino. Nel
pomeriggio inaugurale di mercoledì 11 marzo, aperto a tutte le partecipanti e al pubblico
interessato, Palazzo Madama propone alle 17.30 "La cultura dello specchio. Stare insieme
come le dita in una mano", conferenza in Sala del Senato sul tema della pratica collaborativa.
Ne discuteranno esperti e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari: Stefano
Barrese (manager), Carmen Belloni (sociologa), Bruna Biamino (fotografa), Mario Calabresi
(giornalista e direttore de La Stampa), Gianfranco Carbonato (imprenditore), Adriano Favole
(antropologo), Luca Remmert (imprenditore), Camillo Venesio (banchiere). Modera l'incontro
Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Al termine dell'incontro seguirà, a partire dalle ore
19, l'inaugurazione della mostra fotografica. Orari di visita della mostra: dal martedì al sabato
10.00-18.00; domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso il lunedì.
Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino
Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info:
011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it
fino al 07/06/2015
ore 17:30
Torino
Piazza Castello
JACQUES HENRI LARTIGUE AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Jacques Henri Lartigue - Alle origini della fotografia contemporanea", mostra a cura di Andrea
Busto, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue. La mostra, realizzata a
partire da 130 album originali di Lartigue, ripercorre il destino unico di questo fotografo il cui
talento ora indiscusso venne riconosciuto tardivamente, all'età di 69 anni. La mostra è
composta da 136 fotografie in grande formato e da 50 pagine d'album dell'epoca (1912 - 1922)
che permettono di vedere le immagini nel contesto originale. Una selezione di opere
emblematiche che ripercorrono tutta la storia del Novecento e le origini della fotografia
contemporanea. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info:
011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni;
gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
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Arte
"PLASTIC DAYS" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Plastic Days - Materiali e design", a cura di Cecilia Cecchini e Marco Petroni. Un percorso
multidisciplinare tra arte, design e costume per raccontare l'affascinante storia di un materiale
che ha profondamente segnato e condizionato il nostro tempo e le nostre abitudini. Gli oggetti
e le opere in mostra costituiranno una sorta di atlante del contemporaneo. La mostra nasce
dall'analisi e dalla selezione di circa 600 oggetti della collezione della Fondazione Plart,
Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto, e si compone come un originale racconto della
grande e molteplice famiglia dei materiali plastici. Una testimonianza che racconta le
trasformazioni degli ultimi centocinquanta anni di storia e che svela l'anima profonda della
modernità e delle mutazioni che hanno segnato il paesaggio domestico e culturale in cui siamo
immersi. La plastica diviene la lente d'ingrandimento puntata sulle dinamiche sociali ed
economiche del nostro tempo. Gli oggetti in mostra rappresentano un'articolata selezione di
artefatti assai rari provenienti da tutte le parti del mondo: prime serie di produzione, pezzi di
grande tiratura di famosi designer o di design anonimo. Una scelta non finalizzata a proporre
una puntuale ricostruzione della storia delle plastiche, ma a realizzare una mostra capace di
disegnare un particolare percorso di lettura del nostro tempo, rivisitato attraverso un approccio
multidisciplinare tra design, arte e costume. Uno sguardo ampio, testimoniato anche dagli
interventi in catalogo di Alba Cappellieri, Laura Cherubini, Stefano Catucci, Gianluigi
Ricuperati, Thea van Oosten e Anna Laganà. Completano il percorso espositivo le interviste
ad Andrea Branzi, Donato D'Urbino, Paolo Lomazzi, Alessandro Mendini, Maurizio
Montalti/Officina Corpuscoli, Andrea Trimarchi e Simone Farresin/Studio Formafantasma,
Gaetano Pesce e Maria Pia Incutti, collezionista e presidente della Fondazione Plart. Orario:
da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12
anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
ANITA MOLINERO AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Anita Molinero, opere e installazioni". Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della
spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi. Sono questi i materiali scultorei preferiti da
Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi
manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. La mostra Anita
Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e
disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L'artista
realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici - in particolare
cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali recuperati durante la sua permanenza a Torino. Con la mostra di Anita Molinero iniziano le
incursioni del MEF nei territori della creazione contemporanea. Muovendosi dalla mission di un
museo che non vuole essere "solo museo", ma un vivace luogo di scambio e un attivatore di
processi creativi, il MEF inaugura una serie di collaborazioni trasversali, partendo dalla moda.
Primo partner, lo storico marchio di abbigliamento BasicNet. Per l'occasione, la casa torinese
realizzerà un K-WAY progettato da Anita Molinero: l'impermeabile sarà prodotto
esclusivamente durante il periodo della mostra, diventando un vero e proprio multiplo
indossabile. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info:
011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni;
gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
TORINOSETTE | Arte
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Arte
GESSI E CERAMICHE DELLA LENCI A PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama presenta, a partire dal 1 novembre, un nuovo allestimento in Sala
Ceramiche dedicato alla celebre manifattura Lenci, a cui il museo ha già dedicato una grande
mostra nel 2010. L'esposizione, resa possibile grazie al generoso prestito di due collezionisti
privati e della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, mette in evidenza i due momenti
chiave del processo creativo della manifattura Lenci: quello iniziale, i gessi, e quello finale, le
ceramiche. I gessi della Lenci, provenienti da una collezione privata, costituiscono un vero e
proprio archivio di fabbrica, dove si conservano anche le idee rimaste in bozza e mai
realizzate. La selezione presentata a Palazzo Madama offre all'attenzione del pubblico il
confronto diretto con le corrispondenti ceramiche, come per il "Trionfo di Bacco" di Giovanni
Grande, oltre ad alcuni raffinati inediti, come la "Principessa sul pisello" attribuibile a Mario
Sturani, di cui non si conoscono realizzazioni in terraglia. L'esposizione è inoltre l'occasione
per vedere nuovamente riunite, dopo la mostra "L'avventura Lenci", le Stagioni di Mario
Sturani in ceramica e in gesso. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00.
Mercoledì 24 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 25 dicembre
chiuso; venerdì 26 dicembre aperto dalle 10 alle 18; mercoledì 31 dicembre aperto dalle 10
alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 1 gennaio aperto dalle 14 alle 18, chiuso il mattino; lunedì
5 gennaio apertura straordinaria dalle 10 alle 18; martedì 6 gennaio aperto dalle 10 alle 18. La
biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso museo: intero euro 10, ridotto euro
8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it
fino al 25/06/2015
ore 10:00
Torino
Piazza Castello
"FASCINO E SPLENDORE DELLA PORCELLANA DI TORINO" AL MUSEO ACCORSIOMETTO
La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama - Museo Civico di Arte Antica, a
cura di Andreina d'Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione
delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei
documenti d'archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private.
L'avventura eroica che portò la "sublime scoperta della porcellana" a diffondersi in Europa e
anche, precocemente, in terra piemontese, le storie, i protagonisti, le opere, uniti all'uso
quotidiano dell'oro bianco all'interno delle dimore signorili, esaminato nell'arco della giornata
del Giovin Signore, sono oggetto dell'esposizione al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, che presenta - oltre a porcellane provenienti da raccolte pubbliche e private - diversi
esempi di argenteria, quadri, incisioni. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata
alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero
di Guarene, rappresentato nello straordinario quadro di Martin van Meytens; si prosegue
entrando in un cabinets des porcelaines, in cui vengono esposte diverse porcellane cinesi
Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, a cui si aggiungono alcune
statuine di dignitari cinesi in porcellana a pasta tenera, eseguite nella manifattura Rossetti fra il
1737 e il 1743, copiando originali cinesi. Oltre alla produzione bianca, sono state individuate
porcellane dipinte in policromia, fra cui una vaso di Palazzo Madama, e alcuni oggetti
appartenenti a collezioni private. La seconda sezione è dedicata alla manifattura fondata nel
1765 dal conte Ludovico Birago di Vische, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti:
nella sua breve attività (1765 - 68) Vische, oltre a riprodurre statuine e prototipi della
manifattura di Vincennes - Sèvres, presenta un notevole influsso dei disegni rocaille di
Meissonnier e dell'argentiere torinese Boucheron. Fra gli oggetti più interessanti, una
zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da
vicino la produzione del Boucheron. La terza sezione della mostra inizia mostrando una serie
di sculture in porcellana bianca verniciata e in biscuit, eseguite nel periodo in cui alla direzione
della manifattura furono Giovanni Vittorio Brodel, già socio del Birago a Vische, e Pierre
Antoine Hannong, autore della formula della porcellana dura in Francia (aveva infatti venduto
nel 1761 il segreto della porcellana dura a Sèvres). In questo periodo vengono riprodotti i
modelli di Vische, in buona parte derivati dalle incisioni delle opere di François Boucher. Un
TORINOSETTE | Arte
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confronto interessante sarà quello tra Vincennes - Sèvres, Vische e Vinovo, che darà
visitatore la possibilità di esaminare i modelli piemontesi e gli originali francesi, fra cui un
biscuit proveniente dal Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. La mostra prosegue con una
Arte
"RAFFAELLO: LA MADONNA DEL DIVINO AMORE" ALLA PINACOTECA GIOVANNI E
MARELLA AGNELLI
"Raffaello: la Madonna del Divino Amore". Per la prima volta a Torino viene esposto il
capolavoro di Raffaello attualmente custodito nel Museo di Capodimonte di Napoli presso i cui
laboratori è stato curato l'intervento di restauro. La Madonna del Divino Amore era ricordata da
Giorgio Vasari nella Vita di Raffaello (1550) fra le più belle opere del periodo romano del
maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola. La tavola proviene dalla
collezione Farnese, e rappresenta quindi anche un'occasione di approfondimento delle
vicende di questa importante collezione. La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l'occasione
per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso
l'utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di
leggere - anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e
pentimenti dell'artista durante la stesura dell'opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi
preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee,
due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille. Il progetto di
allestimento è stato curato da Marco Palmieri. In occasione della mostra il Dipartimento
Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e scuole di ogni
ordine e grado. Orario: da martedi a domenica 10.00-19.00; chiuso lunedì. Ingresso: intero 10
euro; ridotto 8 euro (gruppi, over 65, convenzionati); ridotto 4 euro (scuole, ragazzi 6/16 anni);
gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei. Info: 011.0062713 www.pinacoteca-agnelli.it
fino al 28/06/2015
ore 10:00
Torino
Via Nizza 230/103
TORINOSETTE | Arte
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Arte
AMEDEO MODIGLIANI ALLA GAM
La stagione 2015 delle mostre alla GAM Torino prosegue con uno straordinario protagonista:
Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l'opera di colui che forse più di tutti
incarna la figura dell'"artista maledetto", ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della
pittura europea del Novecento. In mostra circa 90 opere, tra cui sessanta capolavori
provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private
d'Europa. La mostra è promossa da GAM e prodotta da MondoMostre e Skira editore in
collaborazione con il Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi. La curatela
scientifica è affidata a Jean-Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del
dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Intorno alla figura
centrale di Modigliani si presenta la straordinaria atmosfera culturale creata dalla "École de
Paris", la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra, spesso esuli
ebrei perseguitati nel loro paese di origine, che si raccolsero intorno a Montmartre e
Montparnasse uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico e culturale di Parigi,
creando una completa simbiosi tra vita e arte e distinguendosi per uno stile personalissimo e
una vita dissoluta e priva di regole. Si parte da un significativo corpus di opere del Centre
Pompidou di Parigi, nelle cui collezioni Modigliani entrò a far parte già nella metà degli anni '30
del Novecento. Tra questi gli splendidi ritratti dei suoi amici (Il giovane ragazzo rosso del
1919), delle sue amanti (Lolotte del 1917) o dei suoi mercanti, affiancati a dipinti, disegni e
sculture provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private e da un dipinto delle
collezioni della GAM, la celebre Ragazza Rossa del 1915. In questi dipinti emerge il noto "Stile
Modigliani" caratterizzato da una sintesi estrema, tanto che i personaggi ritratti non si rivelano
nella loro identità, se non per alcuni dettagli, come i vestiti o le capigliature. La mostra è
costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non
solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori, e con un occhio
particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, lo
scultore nel cui atelier Amedeo lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa
sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie
originali che Brancusi stesso scattò alle sue opere. Modigliani si mostra come il principale
testimone della realtà cosmopolita della Bohème parigina, che ha segnato la sua indipendenza
dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche. Un particolare momento storico in cui, alla
creazione dei capolavori, si affianca un'esistenza fatta di alcool e miseria che, uniti alla morte
prematura, hanno contribuito ad avvolgere il personaggio in un'aura di leggenda. Orario:
martedì-domenica 10-19.30, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso
mostra: intero euro 12 - ridotto euro 9. Info: Centralino 011.4429518 - Segreteria 011.4429595
- [email protected]
fino al 12/07/2015
ore 10:00
Torino
Via Magenta 31
Mercoledì 18 Marzo 2015
TORINOSETTE | Arte
36 / 249
Arte
"SPAZI SOSPESI 2" NELLA SALA MOSTRE DELLA REGIONE
"Spazi sospesi 2". Artisti a confronto con l'opera di Cecilia Ravera Oneto, a cura di Leo Lecci,
Monica Saccomandi e Laura Valle, organizzata da Accademia Albertina di Belle Arti (Torino),
Associazione Amici dell'Accademia Ligustica (Genova) e Associazione Culturale Cecilia
Ravera Oneto (Camogli), in partnership culturale con l'Associazione culturale Pentesilea
(Torino). Dodici artisti propongono la loro personale visione sul rapporto tra gli spazi
dell'archeologia industriale e del paesaggio, intesi come luoghi in cui l'azione dell'uomo ha
connotato i tratti ambientali privilegiando la produzione alla naturale identità del territorio. A
seguito dello smantellamento di molte realtà industriali, questi luoghi restano come spazi
sospesi, privati della propria specificità e disconnessi dal tessuto urbano in cui si collocano. Gli
artisti coinvolti presentano progetti di riappropriazione, documentazione e narrazione del
rapporto tra questi non-luoghi, la collettività e i singoli individui. In mostra dipinti, fotografie,
video e installazioni site-specific di Elvira Sanchéz, Valentina Bassetti, Elena Tortia, Guo
Liang, Wang Peng, Zhao Li, Maria Rebecca Ballestra, Cesare Bignotti e Fabio Niccolini e le tre
tele vincitrici dell'ultima edizione del premio Cecilia Ravera Oneto, realizzati da Resaldo Ajazi,
Mihail Valentinov Ivanov e Zlatolin Donchev. Saranno esposti grafiche inedite e dipinti di
Cecilia Ravera Oneto provenienti da collezioni pubbliche, (Museo dell'Accademia Ligustica,
Genova) e private (Fondazione Carige, Genova; Confindustria, Genova). Orario: tutti i giorni
ore 11-19. Ingresso libero.
ore 17:30
Torino
Piazza Castello 165
"TI CONOSCO MASCHERINA?" AD ARTE IN OGNI DOVE
"Ti conosco mascherina?": 15 artisti torinesi dipingono 16 maschere veneziane. Orario:
martedì-sabato 17-20; chiuso lunedì e festivi. Info: 011.3727570 - 389.2186591 [email protected]
ore 18:00
Torino
Via Boves 5
TORINOSETTE | Arte
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Arte
MARCO DALBOSCO DA PAOLO TONIN ARTE CONTEMPORANEA
"Paper religions project 2005 2014", personale di Marco Dalbosco. Esposto recentemente nel
corso di prestigiosi appuntamenti quali la mostra "Afterimage" presso la Galleria Civica/Mart di
Trento e ne "L'Arte guarda avanti" come opera finalista del Premio Terna6, il progetto
complessivo "Paper Religions #Jerusalem" viene presentato per la prima volta da Paolo Tonin
dalle sue origini nel 2005 ad oggi. Il lavoro ha preso avvio dalla necessità di indagare le
problematiche del conflitto Israeliano-Palestinese, assumendo nella sua evoluzione
l'espressione di libertà di ogni singolo individuo, investendo questioni di carattere religioso che
finiscono per riferirsi alla possibilità stessa di affermare l'identità individuale. Nel 2008, come
evento Parallelo di Manifesta7, nasce "Paper Religion #The Wall", diretto riferimento alla West
Bank in Israele. Per questo lavoro Marco Dalbosco ha raggruppato dodici persone che hanno
lavorato assieme per una settimana allo scopo di costruire un muro. Realizzato tuttavia con
mattoni di carta piegati secondo la tecnica dell'origami, il muro perde i suoi connotati di
barriera e di confine. Con questo specifico materiale e con la sua lavorazione, l'artista trascrive
la fragilità dell'essere umano e manifesta il potere di costruire, ciascuno con le proprie mani,
l'avvenire e la storia. Assumendo la città di Gerusalemme come simbolo di rispetto e
convivenza di molteplici credenze religiose, nel 2011 si concretizza Paper Religion
#Jerusalem: il mattone che divide, separa, crea un limite, è allo stesso tempo l'elemento base
per la costruzione di ogni tipo di edificio religioso. I mattoni vengono disposti a terra formando
un tappeto su cui vengono "sospese" le tre chiese monoteiste: una Chiesa Cattolica, una
Sinagoga e una Moschea. Anch'esse di carta, condividono con i mattoni la condizione di
fragilità. In mostra è presentata per la prima volta l'espressione complessiva di questo lungo e
partecipato percorso di ricerca e consapevolezza. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle
13 e dalle 14,30 alle 19; sabato su appuntamento. Info: 011.19710514 - [email protected]
- www.toningallery.com
fino al 20/03/2015
ore 19:00
Torino
Via San Tommaso 6
"FRANCESCO MENNYEY" ALLA GALLERIA LA CONCHIGLIA
Acqueforti e disegni di Francesco Mennyey. Orario: dal martedì al venerdì 15-19; sabato 10-12
e 15-19. Info: 011.6991415
fino al 20/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Zumaglia 13bis
ADRIANA BALDASSI AL NAT CAFE'
"Sounds - Tra Jazz e Reggae", personale di Adriana Baldassi.
fino al 20/03/2015
ore 17:00
Torino
Via delle Rosine 6/F
TORINOSETTE | Arte
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Arte
NELLA MARCHESINI ALLA GALLERIA OPERE SCELTE
"Parole di pittore. Nella Marchesini - tra disegno e scrittura". La mostra è incentrata sul
rapporto intenso, tra disegno e scrittura, esistente nella produzione artistica di Nella
Marchesini. L'artista, allieva prediletta di Felice Casorati, sente l'arte come un'urgenza vitale
da manifestare in ogni modo e su ogni supporto possibile. Nel lavoro della Marchesini, il
disegno e la scrittura sono due modalità fondanti in quanto pratiche veloci, sintetiche e
accessibili: con una semplice matita Nella ha potuto rappresentare l'universo complesso del
suo essere anche nei momenti più difficili della sua vita. Queste due modalità non sono solo
facilmente realizzabili, ma possiedono una ricchezza d'espressione eccezionale che l'artista
coglie con diverse sfaccettature miscelandone le peculiarità che spesso si determinano
vicendevolmente. Il disegno non è solo bozzetto preparatorio per i vari dipinti, ma è
un'istantanea del quotidiano, dell'intimità più precaria ed effimera che svela però la parte più
autentica dell'emozione e del pensiero. Con il disegno Nella Marchesini riesce a eludere parte
della rigida impostazione di matrice casoratiana, dando forma al suo ambiente familiare e alle
sue esperienze con un'affascinante proiezione personale che fa emergere la sua sensibilità,
articolata e vigorosa. Trasfigurazioni religiose e deformazioni simboliche, presenti sia nei
disegni che negli scritti, rivelano molto chiaramente chi è Nella Marchesini: artista, donna e
madre. Nel tempo l'artista ha scritto una sorta di Zibaldone sul quale lei annota pensieri, sogni
e paure nello stesso modo in cui disegna. Vi è un'interrelazione unica e sorprendente tra
scrittura e disegno. Così anche i libri letti dalla Marchesini diventano essi stessi opere d'arte in
quanto accolgono disegni e rielaborazioni grafiche inedite. Orario: martedì-sabato 15.30-20.
Info: 011.5823026 - 349.3509087 - [email protected] - www.operescelte.com
fino al 21/03/2015
ore 18:00
Torino
Via Matteo Pescatore 11/D
MICHAEL BIBERSTEIN DA GIORGIO PERSANO
Michael Biberstein, personale. Nato a Solothurn, Svizzera, nel 1948. Nel 1964 si trasferisce
negli Stati Uniti. Al Swarthmore College di Philadelphia incontra David Sylvester sotto la cui
guida studia Storia dell'Arte. Dopo aver vissuto tra gli Stati Uniti e la Svizzera, nel 1979 si
trasferisce in Portogallo, dove trascorrerà la maggior parte dei suoi anni, sino alla morte
improvvisa, sopraggiunta nel 2013. Pittore autodidatta, dagli anni '70 le sue opere vengono
esposte in tutto il mondo e sono presenti nelle collezioni di arte contemporanea di musei e
fondazioni, tra i quali: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Whitney
Museum of American Art di New York, il Calouste Gulbenkian Foundation Centre for
Contemporary Art di Lisbona, la Serralves Foundation di Oporto, il Museu Colecção Berardo di
Lisbona. Orari: martedì - sabato 10,00-13,00 e 15,30-19,00. Info: 011.4378178 - 011.835527 [email protected] - www.giorgiopersano.org
fino al 21/03/2015
ore 18:00
Torino
Via Principessa Clotilde 85
TORINOSETTE | Arte
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Arte
BRUNO MARTINAZZI ALLO SPAZIO DON CHISCIOTTE
Personale di Bruno Martinazzi, scultore e orafo di fama internazionale. Tra le opere presenti
nella mostra, curata da Massimo Ghiotti, ci sono sculture di media dimensione che vanno dagli
anni '80 agli anni '90; una serie di piccole sculture intitolata "Pagine di pietra" tutte di recente
produzione; 12 disegni del 1980 facenti parte degli studi preparatori del libro "I cieli e la terra e
tutte le tue creature" (Noire editore 1988) e quattro gioielli. Nato a Torino nel 1923, allievo degli
stessi insegnanti di Primo Levi, Martinazzi si laurea in Chimica Pura all'Università di Torino.
Durante la guerra partecipa come partigiano combattente alla resistenza, ed è insignito della
Croce di Guerra. Frequenta la Libera Accademia d'Arte di Torino e gli Istituti d'Arte di Firenze
e Roma. Esordisce come orafo nel 1954, dopo quattro anni spesi come direttore di Tintoria
alla fabbrica tessile Magnoni Tedeschi, per poi affermarsi come scultore. È stato inoltre
docente all'Accademia Albertina di Belle Arti. Grazie ad artisti come Martinazzi a partire dagli
anni Sessanta, il gioiello contemporaneo sia entrato a far parte delle più importanti collezioni
museali internazionali; le sue creazioni figurano infatti nelle collezioni, tra gli altri, del
Metropolitan di New York e dell'Hermitage di S.Pietroburgo. Orario: martedì-sabato
10.30-12.30 e 15.30-19.30. Info: [email protected] - 011.19771755 www.fondazionebottarilattes.it
fino al 21/03/2015
ore 18:30
Torino
Via della Rocca 37
"OPERE IN PERMANENZA" ALLA GALLERIA20
"Opere in permanenza", collettiva comprendente opere di Enzo Briscese, Ermanno Barovero,
Nino Aimone, Piero Ferroglia, Alessia Zolfo, Francesco Preverino, Dario Rosolen, Leonardo
Pecoraro, Franco Margari, Marco Vigo, Romano Buratti, Domenico Lasala, Discepolo Girardi,
Elviro Coni. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com
fino al 21/03/2015
ore 17:00
Torino
Corso Casale 85/B
GALLIANO GALLO DA CARACOL
"Invasioni", personale di Galliano Gallo. "Nelle sue opere pittoriche l'artista Gallo accede ad un
mondo incantato, in cui si coglie la scoperta genuina di un "qualcosa" che parte da molto
lontano. Lo sguardo innocente dell'infanzia osserva per la prima volta, con gioia e curiosità ciò
che gli si offre. I colori vividi colpiscono l'attenzione; le figure vagamente zoomorfe si
inseguono in un gioco di danza, unite da un filo conduttore che non si perde mai, anzi le tiene
insieme come le perle di una collana. E' un ritorno alle origini, dove forme semplici si
realizzano in un liquido creatore, moltiplicandosi per continuare la vita, per trasformarla. Il
movimento è continuo, coinvolge tutto; il ritmo serrato e vivace ci invita a partecipare a questo
tripudio di colori, ad afferrare, a non indugiare in contorti pensieri, ma a considerare con
rinnovata semplicità la purezza dell'inizio, che è lì a portata di mano, pronta per noi"
(Francesca Luce Milardi). Orario: martedì, mercoledì e giovedì 15.30-19.30; venerdì e sabato
10.30-19.39. Info: 393.2164821 - www.caracolarte.it
fino al 21/03/2015
ore 18:00
Torino
Via Saluzzo 23
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"VIAGGIO NELL'UNIVERSO FEMMINILE" ALLA GALLERIA20
"Viaggio nell'universo femminile", collettiva comprendente opere di: Lidia Acquaviva, Adriana
Baldassi, Antonella Bartolone, Adriana Caffaro Rore, Paola Calcatelli, Mirella Caruso, Anna
Cervellera, Carla Ciafardoni, Isabella Corcelli, Fiorella Corte, Cristina Crestani, Gianna Dalla
Pia Casa, Silvana D'Urso, Elisa Fuksa Anselme, Erminia Gebbia, Evelina Gibaldi, Maria Halip,
Angela Ippolito, Clara Luminoso, Francesca Lupo, Clara Mastrangelo, Marianna Merler, Dina
Montesu, Gabriella Montini, Marina Monzeglio, Anna Maria Moretto, Sarka Mrazova Cagliero,
Franca Musso Binello, Sandra Naggar, Ester Pairona, Lodovica Paschetta, Gisella Penna,
Carla Perona, Angela Policastro, Venere Rizzo, Anna Rota Milani, Egle Scroppo, Carla Silvi,
Antida Tammaro, Carlotta Tararbra, Maria Ventura, Rosanna Vottero Viutrella, Wally Waser,
Chiara Ziganto, Alessia Zolfo. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com
fino al 21/03/2015
ore 17:00
Torino
Corso Casale 85/B
RIVAROLO - CLEMENTINE CARSBERG A CASA TOESCA
"Secret de famille - Les angles morts", residenza d'artista di Clementine Carsberg. Al primo
piano, fino al 30 novembre, "Alias/self portraits", fotografie di siciliana Carmen Cardillo. Orario:
sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00; mercoledì dalle ore
17.00 alle ore 20.00. Info: www.areacreativa42.com - [email protected] - 335.1227609
fino al 22/03/2015
ore 18:00
Rivarolo (TO)
Via Ivrea 42
PIER PAOLO CALZOLARI IN VIDEOTECA GAM
Prosegue in Videoteca GAM il ciclo di incontri e mostre, a cura di Elena Volpato, dedicato al
video in Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il primo appuntamento del 2015 vede
protagonista Pier Paolo Calzolari che incontra il pubblico della GAM martedì 13 gennaio alle
18.30. L'artista, in conversazione con Elena Volpato, parlerà del suo interesse per la
dimensione temporale e visiva del linguaggio filmico e video, dell'esperienza di lavoro con
Gerry Schum e ripercorrerà lo sviluppo del suo ciclo di opere intitolato "Day after Day a Family
Life" da cui sono tratti i lavori "Cucù", 1972?73, "Aeroplano", 1972 e "Lettere di Tiziano", 1974,
provenienti dall'Archivio della Fondazione Calzolari che la Videoteca GAM è orgogliosa di
poter presentare in esposizione nei propri spazi. L'incontro con Pier Paolo Calzolari offre
l'occasione di ascoltare uno dei più importanti protagonisti della storia del video d'artista, per la
rilevanza delle opere da lui girate in pellicola e video, e per il ruolo che il suo studio bolognese,
a Palazzo Bentivoglio, ebbe tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, sia come
luogo d'incontro tra esponenti delle avanguardie internazionali, artistiche e teatrali, sia come
studio di registrazione di opere filmiche di altri artisti. In mostra in Videoteca GAM fino al 22
marzo quattro opere video realizzate dall'artista tra il 1970 e il 1974: "Senza titolo", da
"Identifications" di Gerry Schum, 1970, collezione Videoteca GAM; "Aeroplano" ["Day after
Day a Family Life"], 1972, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Cucù - The glass reflects"
["Day after Day a Family Life"], 1972?1973, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Lettere
di Tiziano" ["Day after Day a Family Life"], 1974, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari.
Orario: martedì - domenica 10.00-18.00 giovedì: 10.00-22.30. La biglietteria chiude un'ora
prima. Ingresso gratuito in videoteca. Non occorre appuntamento. Info: 011.4429597 - email
[email protected] - www.gamtorino.it
fino al 22/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
TORINOSETTE | Arte
41 / 249
Arte
PRAGELATO - KURT MAIR E VINICIO PERUGIA ALLA TINBER ART GALLERY
"Coincidere", incisioni di Kurt Mair e Vinicio Perugia. Orario: sabato 16.00-18.30, domenica
10-12.30 - 15.30-18.00. Info: 0122.78461 - www.tinberartgallery.it
fino al 22/03/2015
ore 17:00
Pragelato (TO)
Via Albergian 20
"DAB - DESIGN PER ARTSHOP E BOOKSHOP" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"DAB - Design per Artshop e Bookshop". Esposizione dei prototipi selezionati in occasione
della V edizione dell'omonimo concorso nazionale. Il progetto DAB, nato nel 2006, è promosso
da GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e realizzato dall'Ufficio Giovani
d'Arte del Comune di Modena. DAB rientra nella Convenzione Progetto DE.MO. - sostegno al
nuovo design e alla mobilità, siglata tra GAI e Ministero dei beni e delle attività culturali e del
turismo (MiBACT) - Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane
e Direzione Generale Musei. La Mostra DAB presenta i progetti proposti da 20 designer
selezionati dalla Commissione composta da Sandra Tucci, referente del progetto per il
MiBACT - ex DG PaBAAC Servizio V; Patrizia Rossello dell'Associazione GAI e Michele Zini,
Architetto e Designer dello Studio ZPZ Partners. In mostra i prototipi di: Antonio Abatangelo;
Chiara Angioli; il collettivo formato da Margarita Aviles De Carlos, Marco Fogaccia, Shi Jintian,
Nicoletta Marangoni e Maria Montes De Oca; Emilio Baria; Ilaria Bartolini; Lucia Biancalana e
Eleonora Bompieri; Bottega Krua di Giada Fogliato e Arianna Piazza; Code0039 di Dante
Antonucci, Laura Crognale, Stefania Quintili e Alessandro Zuppa; De-sign di Daniela Cavasin
e Enrica Zanini; Alessandro Esposito, Federico Fiordigiglio; Alberto Galotta e Federica Lissoni;
Gian Piero Giovannini; Massimiliano Marianni; Elena Maurigh; Costanza Palmirani; Lorenzo
Passi; Arianna Piazza; Daniele Piazzola; Studio Alchemico di Giulio Bogani e Sofia Crescioli.
La commissione ha selezionato progetti che rispondessero positivamente a tre requisiti del
concorso: appartenenza allo scenario della cultura del progetto contemporaneo; effettiva
compatibilità con i museum shop per caratteristiche dell'oggetto, prezzo, mercato; possibilità di
essere prodotti in modalità di autoproduzione o con filiera produttiva non tradizionale. Si è
cercato di selezionare anche progetti sviluppati in ambiti di ricerca eterogenea o capaci di
proporre nuove tipologie di prodotto, così da avere uno scenario ampio di proposte che desse
profondità a una lettura complessiva, in sede di catalogo o di mostra. La Commissione ha
assegnato inoltre, ex-aequo il Premio Speciale MiBACT - Patrimonio culturale a Alberto
Galotta e Federica Lissoni, premio istituito nel 2011, in occasione della III edizione di DAB, per
incentivare la progettazione, da parte dei giovani designer, di oggetti contemporanei, ma
liberamente ispirati al vasto patrimonio culturale ed artistico del nostro paese e per questo
collocabili negli spazi commerciali di musei e siti archeologici. Il Premio MiBACT consiste
nell'assegnazione ai vincitori di fondi per l'autoproduzione degli oggetti e la promozione degli
stessi in importanti vetrine nazionali ed internazionali. La mostra, proveniente dal MAXXI di
Roma, farà successivamente tappa ad aprile presso l'area del bookshop della Fondazione
Fotografia al Foro Boario di Modena, a maggio a Lecce presso il prestigioso Castello di Acaya.
Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12
anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 22/03/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
TORINOSETTE | Arte
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Arte
MARCO FADDA ALLO STUDIO KEY
"Gipso", retrospettiva di Marco Fadda, esponente e cofondatore del collettivo artistico Mazz
Art. Visite su appuntamento, telefonando al 340.2657945
fino al 22/03/2015
ore 18:00
Torino
Corso Peschiera 200
"ARTISTE CONTRO LA VIOLENZA" ALLA BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI
"Artiste Contro la Violenza - Vogliamo le rose...", mostra di Carla Bertola, Mariella Bogliacino,
Véronique Champollion e Valeria Sangiorgi. Orario: lunedì 15.00-19.30; da martedì a venerdì
8.15-19.30; sabato 10.30-18.00. Info: 011.4431262 - [email protected]
fino al 26/03/2015
ore 16:00
Torino
Via Leoncavallo 17
SERGIO AGOSTI DA MUTABILIS
"44 - armonie silenziose", personale di Sergio Agosti. Orario: da martedi al venerdi
15,30-19,30; sabato 10,30-13,00 e 15,30-19,30. Info: [email protected] www.mutabilislab.com - 347.1304979
fino al 27/03/2015
ore 19:00
Torino
Via dei Mille 25/C
MAX PAPESCHI DA DAVICO
"Je ne regrette rien", personale di Max Papeschi. Orario: da martedì al sabato dalle 10.00 alle
12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Info: 011.0362954 [email protected] - www.davicoarte.it
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Galleria Subalpina 21
ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI E LA CARDBOARD ART AL MUSEO MIIT
"Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art", mostra dedicata a uno degli artisti più
interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l'occasione per
presentare l'innovativo progetto "Adoption of an Artist for Investment". Per l'occasione, il
giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in
particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto
estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all'esistenza dell'uomo e del
pianeta. In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in
carta, cartone, foglia d'oro e altri materiali. Orario: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00;
su appuntamento domenica e lunedì per visite guidate, gruppi, scolaresche. Info: 011.8129776
- www.museomiit.it - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:00
Torino
Corso Cairoli 4
TORINOSETTE | Arte
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Arte
COLLETTIVA A CURA DI MARIANA PAPARÀ ALLA TORINO ART GALLERY
Mostra, a cura di Mariana Paparà, che presenta i lavori di 35 artisti di consolidata
professionalità provenienti da Italia, Canada, Germania e Romania. Pittura, scultura,
installazione, rielaborazione fotografica, incisione e grafica sperimentale, rappresentano alcuni
tra i molteplici linguaggi presenti in mostra. Il percorso propone dunque una lettura
significativamente stratificata su uno degli interrogativi che ossessionano la gente di tutti i
tempi, tra memorie bibliche, profezie e riflessioni laiche sui destini della vita e del cosmo. Le
opere diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un
interminabile viaggio all'interno dell'animo umano, talvolta a metà strada tra suggestioni
oniriche e colorati tuffi nella memoria, ma anche sculture che, leggere ed eleganti, sono il
segno incisivo del mondo interiore da cui l'artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad
evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Un viaggio multiculturale alla ricerca, non
solo di ciò che accomuna, ma anche delle differenze che arricchiscono, valori che aprono
nuovi orizzonti mentali. Orario: dal lunedì al sabato 15.30-19.30. Info: 338.3333397 347.9807478 - www.torinoartgallery.com - www.aripa.eu - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Vanchiglia 6/A
ANTONIO SARCINA DA MARTINARTE
"Tra Luce e Chimica, la poesia della fotografia", personale di Antonio Sarcina. Orario: lunedì
15.30-19.30; martedì e mercoledì 10,00-12,30 e 15,30-21,30; giovedì e venerdì 10,00-12.30 e
15.30-19.30. Info: 011.3433756 - 335.360545 - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Corso Siracusa 24/A
TORINOSETTE | Arte
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Arte
CARMAGNOLA - "MESSICO CIRCA 2000" A PALAZZO LOMELLINI
"Messico Circa 2000", mostra comprendente 94 opere di 81 artisti messicani del nostro tempo,
tratta dalla collezione dell'imprenditore messicano Josè Pinto Mazal. La mostra è parte della
grande collezione di Josè Pinto Mazal. In essa vi sono raccolte opere che spaziano attorno al
terzo millennio (da qui il titolo di Messico Circa 2000) cioè dal 1980 ad oggi, di artisti messicani
e stranieri che hanno trovato in Messico il luogo ideale per la loro produzione. Non è una
mostra di tendenza, in quanto il collezionista non sceglie le opere secondo una sua particolare
propensione artistica, ma quelle che meglio documentano, attraverso l'arte, lo status del
Messico oggi e soprattutto di Città del Messico. Vi predomina la pittura, ma vi appaiono anche
altri linguaggi come la fotografia, il disegno, la scultura. Le opere sono diversissime tra di loro,
seguendo i criteri disparati dei linguaggi artistici contemporanei che dagli inizi del secolo
scorso hanno frantumato le regole tradizionali dell'arte. L'arte messicana della
contemporaneità si appropria infatti delle tendenze europee imprimendovi però, un marchio
che discende ancora dalle antiche culture precolombiane. L'ambiente, il deserto, la
dimensione tropicale s'insinua in queste superbe testimonianze visive arricchendole di
un'energia incontenibile. E anche la violenza vi traspare - quella che contraddistingue l'attuale
realtà messicana condizionata dalla lotta tra il governo e cartelli del narco-trafico, dal
femminicidio lungo i confini con gli U.S.A - una violenza filtrata in termini metaforici o allusivi.
Molti degli artisti qui presenti hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d'arte
Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all'I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi
tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell'estremo Oriente, in Australia.
In questa mostra troviamo diversi linguaggi formali , la figuratività, l'astrazione, il realismo e
l'informale, l'espressionismo (che ora diviene neo-espressionismo), il surrealismo, il
concettuale e l'iperrealismo. In sostanza appare sia la realtà che il sogno, ossia dimensioni
"altre" che s'insinuano nel reale. Molto spesso le diverse tendenze si sovrappongono e si
fondono, secondo un paradigma messicano che tende al racconto complesso, stratificato,
spesso simbolico. Nella mostra sono esposte opere di numerosi artisti di valenza
internazionale come Gabriel Orozco, Francis Alys, Julio Galan, Demian Flores, Graciela
Iturbide, Monica Castillo, Irma Palacios, Jerman Venegas, Alfonso Mena Pacheco, Barry
Wolfryd. Nell'arco del suo sviluppo la mostra, che prevede delle visite guidate, proporrà eventi
collaterali integrativi della cultura messicana, con work-shop, performance multimediali,
espressioni sonore, che verranno via via comunicati nel dettaglio. L'allestimento è curato da
Rodrigo Witker con la collaborazione d Emma Ariza, ed è accompagnato da un volume
bilingue (italiano/inglese) edito in occasione della prima edizione. Orario: giovedì, venerdì,
sabato 15,00-18,00; domenica 10,00-12,00 e 15,00-18,00. Ingresso gratuito. Info:
www.palazzolomellini.com
fino al 29/03/2015
ore 18:00
Carmagnola (TO)
Piazza Sant'Agostino 17
TORINOSETTE | Arte
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Arte
AVIGLIANA - ELENA MONACO ALLA GALLERIA ARTE PER VOI
"Il silenzio dei corpi", personale di Elena Monaco. Il percorso su cui da tempo la ricerca
artistica di Elena Monaco si viene articolando sembra svilupparsi lungo un tragitto figurativo
particolarmente impegnativo e di fatto sostanzialmente autonomo e, verrebbe da aggiungere,
anche piuttosto solitario. Esso, infatti, non è facilmente incasellabile tra le correnti e i
movimenti artistici recenti e contemporanei: non rientra tal quale, ad esempio, nell'astrattismo,
né nell'informale e nei successivi esiti concettuali, non è post-concettuale, né, che so, optical,
né, diciamo, genericamente "ecologico", non è nemmeno pienamente figurativo, perché lo è
solo apparentemente. Ciò non significa, però, che esso avanzi come una avventura senza
metri di orientamento nella complessità del panorama artistico, che anzi, essi sono presenti,
ma rielaborati con la dovuta discrezione e, soprattutto, sottoposti preliminarmente ad un
processo di interiorizzazione e di reinterpretazione, fino a celarne l'eventuale sostanza di
modelli, che, a ben vedere, è culturalmente, sovente alta e molto ben radicata. Poiché non c'è
qui spazio per una analisi particolareggiata, mi limito ad un duplice livello di suggerimenti: nelle
sue opere si alternano e si integrano suggestioni provenienti da alcuni maestri piemontesi
della seconda metà del secolo scorso, accanto a riferimenti - che, sia chiaro, non sono da
intendersi come citazioni esteriori - anche più lontani nel tempo, fino a quelli pertinenti con la
tradizione "classica". Nel processo di composizione dell'immagine, o di "costituzione
dell'immagine", secondo la storica definizione di Cesare Brandi, essi operano a distanza,
appunto con "discrezione", come un tenue sostrato entro cui si viene costruendo l'immagine
vera e propria, quella che prende forma a conclusione di ogni suo lavoro di ricerca, nella cui
densa e paziente elaborazione vengono prendendo corpo, accanto a valori volutamente e
consapevolmente espressi, istanze emotive e pulsioni, che paiono sfuggire ad ogni controllo.
In quella fitta congerie e convivenza di immagine e di segni, di figurazione, da una parte,
affidata alla pura e semplice "costituzione d'immagine" e, dall'altra, di affioramenti di segni, che
per loro intrinseca natura alludono a paradigmi e codici non visivi, in quel conflitto di opposti, si
deve rintracciare la condizione inesorabilmente contraddittoria in cui versa e si fonda l'arte
contemporanea. E da cui, ovviamente, nemmeno Elena Monaco può rifuggire, ma che ci sa
mostrare con altrettanta severa padronanza. Orario: sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00.
Info: [email protected] - [email protected] - http://artepervoi.it/
fino al 29/03/2015
ore 16:00
Avigliana (TO)
Piazza Conte Rosso 8
CHIVASSO - PAOLO GIACOMAZZI ALLA GALLERIA SANTA CHIARA
Paolo Giacomazzi, personale. Nato il 17/07/1970 a Chivasso dove vive e lavora come
ingegnere esercitando la libera professione, Giacomazzi ha frequentato il circolo artistico
chivassese "Pittori di Via Platis" fin dalla nascita dell'Associazione partecipando alle numerose
attività che si sono svolte durante gli anni. Ha sviluppato la propria passione artistica sotto la
guida del maestro Luigi Rigoletti e ha partecipato a mostre collettive e personali. Orario:
lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00; martedì e giovedì 14.00-17.00
fino al 30/03/2015
ore 17:30
Chivasso (TO)
Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa 8
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Arte
RIVOLI - "PIAZZE DEL PIEMONTE" NELL'ATRIO DEL PALAZZO COMUNALE
"Piazze del Piemonte - Architettura, urbanistica, eventi, quotidianità", mostra promossa dal
Consiglio regionale del Piemonte. Le piazze piemontesi - che rappresentano le radici della
nostra civiltà - sono qui illustrate nella loro storia e in tutto il loro prestigio. Ingresso gratuito
con i seguenti orari: dal lunedì al giovedì 8.00-19.00, venerdì 8.00-14.00 e il sabato
8.00-12.00. Info: www.comune.rivoli.to.it - Tel. 011.9513300
fino al 30/03/2015
ore 08:00
Rivoli (TO)
Corso Francia 98
"CON I MIEI OCCHI" IN GALLERIA SAN FEDERICO
"Con i miei occhi", mostra fotografica di Isabella Greggio, allestita nella cornice di Galleria San
Federico di Torino in occasione del progetto Sar.to La moda illumina Torino. I luoghi e i volti
ritratti raccontano un percorso emozionale e la storia personale di una giovane fotografa che,
superando le oggettive difficoltà di una malattia che l'ha colpita agli occhi, continua a girare il
mondo e a ritrarlo. Orario: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00; domenica dalle 15.00
alle 19.00; lunedì chiuso.
fino al 31/03/2015
ore 17:30
Torino
Galleria San Federico
"TRASPARENZE" ALLA GALLERIA SEMI D'ARTE
"Trasparenze": fotografie di Alessandro D'Adda, a cura di Daniela Trunfio, e vetri d'autore di Il
Mondo del Vetro, a cura di Ivano Balestrieri. Ciò che lega le due presenze in mostra è il vetro,
protagonista indiscusso di infinite sequenze dei film di Antonioni costruite sul gioco dei riflessi
e delle trasparenze, esemplificatrici dell'idea costante di una superficie della realtà che non
può essere penetrata, sinonimo di trasparenza riflettente perennemente se stessa, o il vetro
metafora di due qualità, trasparenza e riflessione. Le finestre di un grattacielo di Sapporo, ma
soprattutto l'umanità che ne traspare, sono oggetto della ricerca di Alessandro D'Adda, fisico
quantistico da alcuni anni rapito dalla passione per la fotografia e delle sue capacità di "vedere
attraverso" e di raccontare, molto spesso, altre storie. E' un'umanità che si disvela a un occhio
attento, microstorie che lasciano a noi il piacere di intuirne le trame del quotidiano, in un
continuo gioco di rimandi tra "dentro" e "fuori" , tra "manifesto" e "apparentemente nascosto". Il
grattacielo e la sua struttura geometrica diventa pre-testo, simile al desueto foglio dei provini
analogici sul quale il fotografo selezionava gli scatti da salvare, per raccontare la sua storia. I
vetri selezionati da Il Mondo del Vetro accanto alle creazioni storiche muranesi di nomi come
Venini, Salviati, Seguso e Barbini, presenta opere di artisti contemporanei quali Tagliapietra,
Pino Signoretto, Ugo Nespolo, Silvano Rubino e designers come Ettore Sottsass e Marco
Zanini. Raccolti con passione dagli inizi degli anni '70, Il Mondo del Vetro rappresenta per le
sue presenze nelle più importanti Fiere nazionali, un punto di riferimento per collezionisti
attenti alle sperimentazioni di importanti protagonisti della scena dell'arte contemporanea che
si sono messi alla prova con questa straordinaria e delicata materia, dando vita a oggetti unici
che promuovono e diffondono la raffinatissima arte vetraria muranese riconosciuta in tutto il
mondo. Orario: da martedì a sabato 10.00-12.30 e 15.00-19.00; lunedì 15.00-19.00. Info:
[email protected]
fino al 31/03/2015
ore 18:00
Torino
Via IV Marzo 1/E
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Arte
LUCA DE MARCH ALLA GALLERIA OBLOM
"Politically Incorrect", personale di Luca De March, a cura di Roberto Vaio. L'artista propone
un'esplorazione dell'universo parallelo dei cartoni animati, fornendo una chiave di lettura
ironica e irriverente della realtà. Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato su appuntamento. Info:
333.8438768 - [email protected] - www.galleriaoblom.it
fino al 01/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Baretti 28
PABLO BRONSTEIN DA FRANCO NOERO
"We live in Mannerist times", personale di Pablo Bronstein. L'artista argentino, che ha
recentemente ricevuto la Duveen Commission dalla Tate Britain per il 2016, si è qui
confrontato, similmente a quanto accaduto per la mostra al Metropolitan Museum di New York,
con la storia - in questo caso industriale - dell'edificio che ospita la mostra riflettendo sul
potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al
servizio dell'estetica. Orario: lunedì 15.00-19.00; martedì-venerdì 11.00-19.00; sabato
15.00-19.00 o su appuntamento. Info: 011.882208 - [email protected] www.franconoero.com
fino al 02/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Mottalciata 10/B
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Arte
VICTORIA STOIAN DA ALBERTO PEOLA
"Codri Earthquake", personale di Victoria Stoian. La mostra è il risultato della sua
collaborazione con Clara Sofia Rosenberg, che da anni ne segue il lavoro supportandolo sul
piano teorico. Victoria e Clara Sofia hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti di Torino dal
2009, in un percorso complementare tra l'attività pittorica dell'una e quella critica dell'altra. La
mostra di Victoria Stoian raccoglie una serie di lavori intorno al tema dell'assenza di un punto
di riferimento. Come recita il titolo, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla
catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di
quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30
del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza
da Chi?in?u, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una
durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie
distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste
più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate. Questo mio lavoro è un
omaggio intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con
un colpo secco cambia linee, colori e vite». I quadri oggi esposti in galleria costituiscono una
parte dei 52 previsti dal progetto in fieri Codri Earthquake, ognuno dei quali corrisponde a
un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. Vengono così messe in relazione, da un
lato, la durata del fenomeno con lo sviluppo del ciclo pittorico, e dall'altro, l'area geografica
colpita dal sisma con l'area della tela, ospite della rielaborazione del dramma. Come dice
l'artista, «in un terremoto il primo secondo può essere della stessa violenza dell'ultimo. Anzi,
forse il primo impatto è ancora più forte e destabilizzante». Per questo motivo, la serie Codri
Earthquake si sviluppa con un andamento cronologico, ma le singole opere non riportano la
violenza del terremoto in successione crescente: ogni quadro del progetto rappresenta infatti
un possibile grado di percezione della catastrofe, che non necessariamente corrisponde al suo
reale grado di intensità. Il tema dell'assenza di punti di riferimento proposto nelle opere
rimanda a un senso di destabilizzazione, percepibile in termini di panico e smarrimento. Ma,
d'altro canto, il potenziale generato da quest'assenza di vincoli può essere colto anche come
un'occasione di libertà. Questa dicotomia tra panico e liberazione è espressa dall'artista
attraverso la rappresentazione di un mondo informe che contiene, però, delle forme
riconoscibili, come protrusioni, annidamenti o ramificazioni. Il mondo organico che emerge da
questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti
marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a
filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso la tecnica del chiaroscuro, con
predominanza delle tonalità fredde, forme talvolta non finite, o cancellate, si stratificano in un
gioco di trasparenze e in un'alternanza di piani pittorici. Pur in assenza di un'architettura e di
una linea dell'orizzonte, Stoian riesce in questo modo a ricreare un senso di profondità nelle
forme che si affusolano in direzione di un punto di fuga ideale nella tela, inserendo nell'informe
accenni di prospettiva. I criteri su cui si fonda la ricerca di Victoria Stoian sono l'importanza
attribuita alla sostanzialità della materia, l'approccio diretto e la presenza fisica dell'artista nel
lavoro, e la necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso la forza dell'opera in sé.
L'esperienza personale e il suo percorso artistico sono saldamente intrecciati: migrata a Torino
all'età di ventun anni, Victoria inizia a tradurre gli stimoli della nuova realtà, così diversa, in un
linguaggio pittorico denso di rimandi introspettivi e culturali. Attraverso un soggetto fortemente
autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione,
che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che
crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile. Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle
19, mattino su appuntamento. Info: 011.8124460 - 335.6191039 - [email protected] www.albertopeola.com
fino al 03/04/2015
ore 18:00
Torino
Via della Rocca 29
TORINOSETTE | Arte
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Arte
FEDERICO GUERRI DA WEBER & WEBER
"Frammenti", personale di Federico Guerri. L'arte appartiene originariamente alla natura. È
natura. E in quanto tale contempla e dà forma a se stessa. È dunque tempo che l'arte,
memore del suo stato aurorale, torni a muoversi per iniziativa dei propri tratti. È tempo che la
scrittura segnica torni a decidere dei propri tracciati e delle proprie luci. Di tutto. Anche delle
tenebre. Nulla deve nascere se non dai suoi impulsi, dai suoi spasimi, dai suoi getti, violenti o
pacati che siano. È quanto accade nell'opera di Federico Guerri, dove la scrittura sceglie
innanzitutto di essere disegno e di non porsi al servizio che del proprio accadere. La scrittura
danza e iscrive in questo esordio il carattere inafferrabile dello scaturire del segno e l'annuncio
dell'enigmatica soglia tra ciclica sparizione e nuovo inizio. Non ha principio né fine. Appare e
passa. Appare al nostro orizzonte come potrebbe fare il vapore acqueo. Presenza e venirealla-presenza si uniscono e si confondono in questi luoghi verso i quali ci conduce Federico
Guerri: sono luoghi pienamente riconoscibili, pur rivelandosi la loro vera sostanza come ombra
e parvenza. Orario: da martedi a sabato 15.30-19.30. Info: www.galleriaweber.it [email protected] - 011.19500694
fino al 04/04/2015
ore 18:00
Torino
Via San Tommaso 7
"MANIERA NERA" ALLA NORMA MANGIONE GALLERY
"Maniera Nera", collettiva a cura di Francesco Barocco. In mostra lavori di Vija Celmins,
Richard Earlom, F. Green, Richard Houston, Elizabeth Judkins, S. W. Reynolds e John
Raphael Smith. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento. Info:
011.5539231 - [email protected] - www.normamangione.com
fino al 04/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Matteo Pescatore 17
IRINA NOVARESE ALLO SPAZIO NOPX
"Landology. Scorci di una politica delle differenze", mostra di Irina Novarese. Il processo lento
di mappatura fittizia -e comunque approssimativa- si confronta con il reale flusso accelerato
della città, che viene proposta ai singoli come luogo ultimo del sociale. Strutture urbane tra
desiderio e repulsione, tra necessità ed extralusso, sono al centro del progetto "Landology" di
Irina Novarese. Nello spazio di NOPX l'artista presenta un'installazione che costituisce il
secondo capitolo della sua recente indagine sulle teorie di individualizzazione dell'habitat.
Un'esplorazione di strutture e organizzazioni dello spazio urbano iniziata nel 2014 con le due
città di Caracas e Berlino e che continua con il lavoro che verrà presentato a Torino.
Landology dà anche il via a Preview, ad una nuova collaborazione tra NOPX e Dunque, locale
di recente apertura in via Santa Giulia: pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale, sui muri
del Dunque apparirà un'anteprima della mostra, un estratto del lavoro dell'artista riprodotto in
formato maxi su un cartellone da cinema. Visite anche su appuntamento: 328.7055257. Info:
[email protected] - www.nopx.it
fino al 04/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Guastalla 6/A
TORINOSETTE | Arte
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Arte
RÄ DI MARTINO ALLA GAM PER "VITRINE"
Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino "Vitrine", il progetto dedicato alla ricerca artistica
contemporanea. Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l'attenzione sulle trasformazioni
della vita, del suo divenire di cui l'arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro
trasparente, "Vitrine" stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche
artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della
quotidianità. Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino,
Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani. "Vitrine" si
costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed
esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo
spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l'uomo si confronta costantemente
e che s'imprimono nel lavoro dell'artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono
di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico?sociale e politica in una
metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il
paesaggio dell'immaginario, lo spazio?tempo reale e quello mentale, interiore e intimo
dell'animo. Lo sguardo dell'artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra
cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova
espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni. Il primo appuntamento dell'edizione
2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile
l'opera "The Picture of Ourselves", video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di
una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni
della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due
sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito
intrecciarsi di possibilità. Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude
un'ora prima. Ingresso libero a Vitrine. Info: centralino 011.4429518 - segreteria 011.4429595 www.gamtorino.it/vitrine
fino al 06/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
GAVINO SANNA ALLO SPAZIO MOUV
"Livori in corso", personale di Gavino Sanna. In mostra una trentina di disegni, accompagnati
da brevi racconti, raccolti nel libro intitolato "Livori in corso" che Gavino Sanna ha dedicato ad
Alda Merini. La mostra si apre, così come nel libro, con un verso della Poetessa dei Navigli
"L'uomo fa male al fratello al primo sbadiglio del mattino" a cui segue la dedica di Alda Merini.
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 24; chiuso il lunedì. Nel periodo della mostra si
svolgeranno degustazioni libere e guidate dei vini di Cantina Mesa, l'azienda vitivinicola creata
dieci anni fa da Gavino Sanna con la moglie Lella a Sant'Anna Arresi nel Sulcis. Info:
[email protected] - www.spaziomouv.it - 331.5828996
fino al 06/04/2015
ore 10:00
Torino
Via Silvio Pellico 3
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Arte
SERGIO STAINO ALLA GAM
"Un racconto di Berlino, 1981", personale di Sergio Staino - uno dei più conosciuti e amati
disegnatori satirici italiani -, a cura di Danilo Eccher. Lo spazio Wunderkammer ospita più di
cento disegni che raccontano Berlino nel 1981, quando Staino, armato di carta, matita, china e
una macchina fotografica raggiunge la città e la interpreta con i suoi disegni. E qui Bobo, da
sempre l'alter ego del disegnatore, si ritrova a esplorare una città dalle mille contraddizioni e
dal grande fascino. Una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, in quell'anno
ancora inserita nel cuore del comunismo europeo. "Ogni angolo era una scoperta, una
sorpresa, una suggestione: Berlino in quegli anni là era una città veramente unica per la
quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa esprimendole,
poi, in forme architettoniche e ambientali assai diversificate (...) Tutto era esagerato in Berlino
Ovest: le luci, le insegne, le vetrine, tutte cose che adesso sembrerebbero normali ma che,
allora, erano profondamente innovative. Solo avvicinandosi al confine con la Repubblica
Democratica, e soprattutto al muro, l'atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la
contraddizione tra la vitalità lussuosa dell'Ovest e la tristezza poliziesca dell'est si facevano
evidenti". Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima.
Ingresso: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011
4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected]
fino al 06/04/2015
ore 10:00
Torino
Via Magenta 31
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Arte
ALDO MONDINO ALLA GAM PER "SURPRISE"
Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell'edizione 2015 di "Surprise",
progetto espositivo che concentra l'attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese
tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall'architettura al
design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo
modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale. A curare questo
terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto,
docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia Albertina di Torino e Gregorio
Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo
piano del museo. Al centro dell'attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi
espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei
ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico
di quegli anni. Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il
quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l'Ecole du Louvre e i
corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria
Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori,
le "Tavole Anatomiche", metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi
del corpo umano. "Sole" e "Immersore", entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella
mostra alla GAM, rappresentano un'esperienza anomala nell'ambito della sua produzione
artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour. L'arrivo della Pop Art in Italia proprio
grazie a Gian Enzo Sperone e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del
'64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire.
Mondino si appropria anch'egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura
ottenuto con l'utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e
lampadine a incandescenza. Se "Immersore" si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni,
più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, "Sole" traduce con i
materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l'alba, sul quale
tra l'altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli
anni tra 1963 e 1964 e al quale Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria. Le due
opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro
installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall'artista da una etichetta della
galleria Stein sul verso di "Immersore". Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale
l'opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e
corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell'occhio umano sia al
segno lasciato dalle acque dell'Arno su alcuni capolavori dell'arte fiorentina che impressionò a
tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del '66 e il 1967 una serie di opere. Tra
questi lavori vale la pena ricordare l'intervento alla mostra "Con temp l'azione" (gallerie Stein,
Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l'artista unisce le sedi della mostra tirando
un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra. Orario: martedìdomenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingressi: euro 10, ridotto
euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011
4429595 e-mail [email protected]
fino al 07/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
IVREA - ELENA MIRANDOLA E MANITERRA AL CASTELLO DI SALE
Mostra di Elena Mirandola e Maniterra a cura di ArteInFuga. Orario: lunedì 14.30-19.00; dal
martedì al sabato 9.30-19.00. Info: [email protected] - http://arteinfuga.blogspot.it/
fino al 08/04/2015
ore 18:00
Ivrea (TO)
Via dei Patrioti 14
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"FOBOFILIA" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"Fobofilia", mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei
sentimenti più caratteristici e sfuggenti della nostra epoca, a cura di Irene Calderoni. Fobofilia
è il piacere un po' perverso di essere spaventati, una pulsione che appare sempre più
frequente. La paura è il registro più diffuso nell'intrattenimento, ma anche nell'informazione e
di conseguenza nel modo di percepire la realtà. L'arte riflette questa temperie, ne offre diverse
sembianze, da quello più intimo e psicologico, di una soggettività aggredita oppure aggressiva,
a quello più esterno e politico, di una società che si fonda sulla violenza e usa il terrore come
arma. Artisti in mostra: Janis Avotins, Matthew Barney, Massimo Bartolini, Avner Ben Gal,
Glenn Brown, Miguel Calderon, Maurizio Cattelan, Dinos e Jake Chapman, Roberto Cuoghi,
Saul Fletcher, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Gusmao& Paiva, Thomas Hirschhorn, Piotr
Janas, Zoe Leonard, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Nathaniel Mellors, Shirin Neshat,
Kelly Nipper, Catherine Opie, Tony Oursler, Djordje Ozbolt, Anri Sala, Ferdinando Scianna,
Andreas Slominski, Jakub Julian Ziolkowski. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì,
sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi
euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte,
abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Modane 16
ISA GENZKEN ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
La mostra dedicata ad Isa Genzken (Germania, 1948) presenta per la prima volta in Italia un
ciclo di lavori della fine degli anni Ottanta, un corpus di opere pittoriche meno note rispetto alle
sculture e installazioni per cui Genzken è famosa. Sono olii su tela monocromatici che
suggeriscono già nel nome, Basic Research, l'inizio di un percorso di sconfinamento e
d'interazione con l'ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra
pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori. Orario:
giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5;
ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino
a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM).
Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Modane 16
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"MARCO POLO - LA VIA DELLA SETA NELLE FOTOGRAFIE DI MICHAEL YAMASHITA"
AL MAO
Un viaggio per immagini, sulle tracce di uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi: la nuova
mostra del Mao ricostruisce il percorso compiuto quasi mille anni fa da Marco Polo lungo la
Via della Seta, attraverso le fotografie di Michael Yamashita, fotografo di punta di National
Geographic. Nelle 76 fotografie esposte al Museo d'Arte Orientale ritroviamo piazza San
Marco e la laguna, il minareto di Samarra in Iraq e le carovane a bordo dei cammelli nel
deserto del Gobi. Non solo: la mostra, articolata in tre sezioni geografiche, ripercorre il tragitto
compiuto da Marco Polo dall'Italia alla Cina, ma anche la permanenza dell'esploratore in Cina
e il viaggio di ritorno via mare, lungo le coste dell'Indonesia e dell'India. Le immagini
desertiche lasciano così pian piano spazio alle distese d'acqua delle piantagioni di riso, agli
spettacolari paesaggi della baia di Ha Long nel Nord del Vietnam e agli sguardi penetranti dei
sadhu a Bombay. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 7 febbraio al 1 marzo,
apertura e chiusura posticipata nei weekend (sabato dalle 11 alle 20; domenica dalle 11 alle
19). La biglietteria chiude un'ora prima. Il biglietto d'ingresso (10 euro) consente anche
l'accesso alla collezione permanente del museo. Info: 011.4436928 - www.maotorino.it
fino al 12/04/2015
ore 17:00
Torino
Via San Domenico 11
MOSTRA DEI FINALISTI DEL MARIO MERZ PRIZE ALLA FONDAZIONE MERZ
Mostra dei 5 finalisti della prima edizione della sezione arte del Mario Merz Prize. Gli artisti,
Lida Abdul (Kabul 1973), Glenn Ligon (New York 1960), Naeem Mohaiemen (Londra 1969),
Anri Sala (Tirana 1974) e Wael Shawky (Alessandria d'Egitto 1971), sono stati selezionati tra
le oltre 500 candidature pervenute dalla giuria composta da Marisa Merz, Beatrix Ruf
(direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam) e Claudia Gioia (curatrice indipendente). Il
progetto espositivo, curato da Beatrice Merz raccoglie due o tre opere per ciascun autore,
scelte tra le più significative del loro percorso artistico. Il pubblico potrà esprimere la propria
preferenza visitando la mostra o collegandosi al sito mariomerzprize.org. Orario: martedìdomenica 11-19, lunedì chiuso. L'ingresso alla mostra è gratuito. Info: 011.19719437 [email protected] - www.fondazionemerz.org
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Limone 24
AVERY SINGER ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"Pictures Punish Words", personale di Avery Singer, a cura di Beatrix Ruf. Sorprendenti per
tecnica e iconografia, i quadri di Avery Singer sovvertono le nostre aspettative visuali. A un
primo sguardo si sottraggono a una classificazione precisa come dipinti o elaborazioni a
stampa. Per questo sollevano l'interrogativo, ovvio e allo stesso tempo pressante per
un'artista, sul modo in cui le informazioni digitali che ci circondano possono concretizzarsi sotto forma di immagine piatta su carta o, più di recente, tridimensionale in plastica, o su ogni
altra possibile superficie materiale. Avery Singer ha realizzato un ciclo di opere pensate
appositamente per questa sua prima personale. Dopo una prima presentazione alla Kunsthalle
di Zurigo, la personale si sposta Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Orario:
giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5;
ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino
a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM).
Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Modane 16
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"UNITED ARTISTS OF ITALY" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"United Artists of Italy", un progetto di Massimo Minini. Il gallerista ha raccolto una collezione di
ritratti di artisti eseguiti dai più significativi fotografi italiani: l'idea è stata quella di concepire
una collezione di volti d'artista ripresi dai grandi fotografi italiani, quasi un mondo aiutasse
l'altro, completandosi a vicenda. Il progetto, iniziato per passione qualche anno fa, è cresciuto
sempre più grazie al contatto diretto con i fotografi che hanno abbracciato la proposta, e si è
rivelato un vero e proprio viaggio all'interno della fotografia, tra archivi e scatole, pellicole e
files. Se in principio l'idea era di selezionare esclusivamente ritratti di artisti, con il tempo
l'attenzione si è estesa, prendendo in considerazione alcuni ritratti di artisti stranieri, ma molto
vicini all'Italia, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, volti di
scrittori come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, e ancora gli artisti colti al
lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi e alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio
Amelio e Leo Castelli. Questa collezione crea una storia del contemporaneo, non con le opere,
ma con i volti, i modi, gli atteggiamenti. Se si può considerare il contemporaneo un'attitudine,
un modo di porsi dell'opera nel proprio tempo ed in comunione con i grandi temi del momento,
il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con
quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i
contorni spaziali e temporali. La mostra vuole infatti offrire uno spaccato della fotografia
italiana di questi anni, dimostrando la capacità straordinaria di interpretazione e di omaggio a
grandi artisti da parte di grandi fotografi. Non si tratta di una semplice raccolta cronologica di
immagini, ma di un racconto, dove lo stesso artista visto, letto e interpretato da diversi
fotografi, porge differenti sfaccettature del proprio destino. Spesso la fotografia dice più di
quanto non sia nelle intenzioni dell'autore. Attraverso quasi duecentocinquanta scatti, viene
presentato il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni '60: Claudio Abate, Aurelio
Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano,
Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario
Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio
Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando
Scianna. La mostra è stata ospitata al Musée d'Art Moderne di Saint Etienne, al Palais des
Beaux Arts di Bruxelles, alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Fotografia di
Amsterdam ed alla Estorick Collection di Londra. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero);
venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti);
gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte,
abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Modane 16
"AN ART OF ONE'S OWN: GROUP SHOW" DA RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE
CONTEMPORANEA
"An Art of One's Own: Group Show". In esposizione lavori di Carla Accardi, Irma Blank,
Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth
Scherffig, Eva Sørensen. Orario: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 19:00; giovedì, venerdì e
sabato dalle 11:00 alle 19:00; altri giorni e orari su appuntamento. Info:
www.dechiricogalleriadarte.com - [email protected] - 011.835357
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via della Rocca 19
TORINOSETTE | Arte
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Arte
EVANGELINA ALCIATI ALLA PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA
"Evangelina Alciati: l'occhio e l'anima". L'Accademia Albertina delle Belle Arti dedica, presso le
sale della Pinacoteca Albertina, una mostra antologica alla figura di Evangelina Alciati
(1883-1959), pittrice nella Torino del primo e secondo Novecento, prima donna ad essere
ammessa in Accademia, personalità libera ed in anticipo sui tempi. L'iniziativa, che si collega
alla prossima apertura, completati i lavori di ristrutturazione, della Pinacoteca del Novecento,
presso la Rotonda del Talucchi, è stata sollecitata dalla contemporanea uscita, anteprima
domenica 25 gennaio presso la Sala Congressi dell'Unione Industriale, del film "La liberà allo
specchio. Ritratto di Evangelina Alciati". Il film, tratto da un'idea di Mauro Guidetti, scritto dallo
stesso insieme agli eredi Lorenzo Boccalatte ed Anna Maria Fracchia, è stato sceneggiato e
diretto da Vanni Vallino, e si avvale dell'interpretazione, tra le altre, di Pamela Villoresi, Erica
Blanc, ed Eugenio Allegri. Evangelina Alciati fu allieva di Giacomo Grosso, sotto la cui guida si
diplomò in disegno e pittura. Decisivo per il gli esiti della sua carriera fu un soggiorno a Parigi
tra il 1903 ed il 1906. Lo stile della Alciati, che raggiunge punte di assoluta eccellenza nel
ritratto, si confronta alla pari con le tendenze che caratterizzano la prima parte del Novecento,
dalla pittura post impressionista, all'Espressionismo ed alla Metafisica, in cui si evidenziano
taluni punti di contatto con il magistero di Felice Casorati. La mostra, a cura dei professori
Edoardo Di Mauro e Giuseppe Mantovani, con contributi critici di Francesco De Caria,
Donatella Taverna e della docente dell'Accademia Valeria Piasentà, presenta un percorso
completo e ragionato di tutte le fasi artistiche di Evangelina Alciati, dal primo Novecento al
secondo dopoguerra, tramite il prestito di opere da collezionisti privati, e da istituzioni quali la
Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Castello Gamba. Museo Regionale della Valle d'Aosta, le
Fondazioni Burzio e Mazzonis. Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica
10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.30); mercoledì chiuso. Info: 011.0897370
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Accademia Albertina 8
I PANNELLI DI DEFENDENTE FERRARI ALLA SACRA DI SAN MICHELE
"I pannelli di Defendente Ferrari". Orario: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-18.00;
domenica e festivi: 9.30-12.00 e 14.30-18.30; ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della
chiusura della Sacra.
fino al 12/04/2015
ore 09:30
Sant'Ambrogio (TO)
Sacra di San Michele
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"UEFA IS EAST", FOTOGRAFIE DELLA TRANSNISTRIA AL POLSKI KOT
"Uefa is East - L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti. Transnistria,
1997": mostra fotografica diGabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e
documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara
indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi. La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys
Martini, fa parte del progetto "L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi
abitanti": la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza
europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo
dei ritratti di chi vi abita. Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di
città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all'emozione delle coppe europee
e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per
poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva. Questo primo
appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha
documentato nel 1997, l'anno di fondazione dello Sheriff Tiraspol. I personaggi ritratti
sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro
quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell'obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è
terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta.
Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a
torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre,
rivelando elaborati tatuaggi. In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo
romanzo Educazione siberiana descrive l'iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li
descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi,
quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l'inchiostro
sottopelle era illegale. La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto
dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare
l'incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al
pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti. Orario: da martedì a domenica
dalle 20.00 a mezzanotte. Info: [email protected]
fino al 14/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Massena 19
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"IL KABUKI DEI TRE SAMURAI: ARAKI, MORIMURA, SUGIMOTO" ALLA GALLERIA IN
ARCO
"Il kabuki dei tre samurai: Araki, Morimura, Sugimoto". Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura
e Hiroshi Sugimoto sono i protagonisti della mostra a cura di Graziano Menolascina.
Nobuyoshi Araki, tra gli artisti più rappresentativi e prolifici della storia della fotografia,
racconta la donna, l'eros e il Giappone. Le donne di Araki sono spesso sdraiate su letti disfatti,
oppure distese sul pavimento in pose lascive, legate con corde, con i corpi ostentati e nudi ma
con sguardi in cui è completamente assente la volontà di sedurre. Yasumasa Morimura si
appropria invece di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura
popolare interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle
trasformazioni sociali politico e culturali dovute alla penetrazione del capitalismo e dei miti del
mondo occidentale in Giappone. Morimura impersona Einstein, Marylin, Frida Khalo, Hitler il
risultato è un'opera e raffinata che nasce da una cura maniacale per i dettagli e l'uso di ritocchi
digitali, di costumi, pose e accessori ricercati che le rendono uniche. I tratti somatici non
modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare la propria origine e le proprie
tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Infine, ci sono gli scatti di Hiroshi
Sugimoto, immagini mentali, concetti la cui materializzazione è resa possibile grazie a un
rigoroso controllo del mezzo fotografico e del processo manuale di stampa, seguito anch'esso
personalmente dall'artista. Nella serie "Theatre" Sugimoto ha fotografato con tempi di
esposizione lunghissimi sale degli anni '20 e '30, cinema degli anni '50 e drive in. La luce
bianca degli schermi rettangolari, che illumina il resto dell'ambiente, contiene in sé l'intera
proiezione del film. In "Architectures" la tecnica dello sfocato priva le architetture moderniste di
connotazioni temporali. I lunghi tempi di esposizione dei "Seascape" bloccano il movimento
delle onde in immagini eterne, mentre il soggetto dei "Portraits" realizzati fotografando i
personaggi dei musei delle cere è l'immortalità stessa. Info: 011.8122927 - www.in-arco.com [email protected]
fino al 18/04/2015
ore 18:30
Torino
Piazza Vittorio Veneto 3
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"IL MONDO IN UNA TAZZA" A PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama presenta un percorso dedicato alla storia della tazza, attingendo dalle ricche
collezioni di arte decorativa conservate in museo. L'esposizione si riallaccia al tema della
porcellana torinese al centro di Fascino e splendore della porcellana di Torino, mostra curata
da Andreina d'Agliano e Cristina Maritano che apre in contemporanea alla Fondazione AccorsiOmetto e che presenta ben 90 opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama. Le due
esposizioni offrono nel complesso un vero e proprio percorso cittadino dedicato al tema della
porcellana. Filo conduttore dell'esposizione è la tazzina: da tè, da caffè e da cioccolata.
Oggetto legato indissolubilmente all'introduzione in Europa delle bevande calde provenienti
dall'Oriente e dal Nuovo Mondo e al materiale esotico e prezioso per eccellenza, la porcellana.
A Palazzo Madama una sequenza di tazze, a partire dai blancs-de-chine, ovvero le porcellane
bianche cinesi prodotte a Dehua, mostra l'evoluzione delle forme e la varietà dei decori nelle
tazzine prodotte dalle manifatture europee nel Settecento: dai motivi di origine cinese e
giapponese, a quelli tratti dai libri di storia naturale, ai paesaggi derivati da incisioni olandesi e
tedesche, fino alle scene mitologiche e della letteratura cavalleresca. Contestualmente la
mostra è un'occasione per raccontare, per casi esemplari, la storia della porcellana, delle sue
particolarità produttive, della qualità della pasta e dei colori. Il valore socialmente
rappresentativo della porcellana emerge anche grazie all'esposizione di alcuni servizi araldici,
conservatisi integri per il loro valore altamente simbolico legato al passato illustre della casata
oppure smembrati e dispersi sul mercato antiquario. Una vetrina è dedicata alla principale
manifattura di porcellana operante in Piemonte nel Settecento, la Real fabbrica delle
porcellane di Vinovo, fondata nel 1776 grazie all'intraprendenza di un torinese, Giovanni
Vittorio Brodel, e di un ceramista di Strasburgo, Pierre-Antoine Hannong, e poi rilevata nel
1780 dal medico e chimico torinese, Vittorio Amedeo Gioanetti. Alla produzione di questa
fabbrica è dedicato un più ampio spazio nelle sale della mostra alla Fondazione AccorsiOmetto. In un'altra vetrina, l'artista Matilde Domestico, che da anni conduce ricerche sul tema
della porcellana, ambienta l'installazione Esistenza di porcellana, che si ispira alle poesie di
Emily Dickinson. Il lavoro dell'artista unisce oggetti e frammenti di carta e di porcellana su cui
emergono parole in acciaio. Intorno una superficie di polvere di marmo di Carrara, il caolino,
un materiale refrattario. Tutti gli elementi nel complesso rimandano all'idea di fabbrica, a una
realtà viva e produttiva. In sottofondo una base sonora composta dalla sovrapposizione ed
elaborazione di rumori meccanici, suoni metallici ripetitivi registrati all'interno dei reparti di
fabbricazione dell'Industria Porcellane IPA, si propaga tra le tintinnanti ceramiche antiche e
contemporanee. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. La biglietteria
chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi
fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe
potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it
fino al 19/04/2015
ore 10:00
Torino
Piazza Castello
"PITTURA FEMMINILE A TORINO NEL PRIMO '900" ALLA GALLERIA DEL PONTE
"Pittura femminile a Torino nel primo '900", mostra di Evangelina Alciati, Vittoria Cocito, Nella
Marchesini e Daphne Maugham. Orario: dal martedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Info:
011.8193233 - [email protected] - www.galleriadelponte.it
fino al 24/04/2015
ore 18:00
Torino
Corso Moncalieri 3
TORINOSETTE | Arte
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Arte
ISA MELSHEIMER DA QUARTZ STUDIO
"Examination of the Origins", personale dell'artista tedesca Isa Melsheimer (Neuss, 1968) che
per l'occasione ha concepito un'installazione site specific in cui elementi scultorei pensati a
partire dalle caratteristiche 'ambientali' di Quartz sono accostati alle forme architettoniche di
alcuni edifici della città. Visite su appuntamento. Info: 338.4290085 - [email protected] www.quartzstudio.net
fino al 28/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Giulia di Barolo 18/D
BORIS LAVRENKO ALLA GALLERIA PIRRA
Boris Lavrenko nasce a Rostov nel 1920 e muore a San Pietroburgo, città in cui studia, vive e
lavora, nel 2001. Titolare della cattedra di pittura e composizione dell'Istituto Repin dal 1953, la
sua carriera è costellata di prestigiosi riconoscimenti ed è considerato uno dei più autorevoli
rappresentanti del post-impressionismo russo. L'infanzia vissuta a contatto con la natura, le
immense steppe e il fiume Don, avranno una forte influenza sulla formazione del futuro pittore.
Lavrenko, infatti, nel paesaggio trova la massima libertà di ricerca compositiva e di
sperimentazione cromatica, seppur all'interno di un figurativismo di solida impostazione. Le
sue opere, in particolare quelle animate da figure impegnate in normali attività, quali la lettura,
una passeggiata o una partita di calcio, trasmettono spontaneità e gioia di vivere. Lavrenko è
un artista versatile, con la maturità di riconoscere in qualsiasi soggetto la "dignità" di essere
ritratto, per cui i suoi temi spaziano dalle vedute cittadine, con i loro monumenti, ai già citati
paesaggi, dai banali oggetti di uso quotidiano delle sue intense nature morte, alle animate o
raccolte scene di genere. I numerosi viaggi compiuti all'estero e in patria stimolano la curiosità
e gli interessi di Lavrenko, le cui opere possono definirsi un caleidoscopio di impressioni, un
colorato mosaico di vita. Orario: da lunedì a sabato 9,30-12,30 e 15,30-19,30; domenica
9,30-12,30. Info: 011.543393 - www.galleriapirra.it - [email protected]
fino al 30/04/2015
ore 18:00
Torino
Corso Vittorio Emanuele II 82
TORINOSETTE | Arte
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Arte
JOSEF KOUDELKA AL FORTE DI BARD
"Josef Koudelka, Vestiges 1991-2014", prima esposizione in Italia del più imponente progetto
fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia, mostra promossa dall'associazione
Forte di Bard in collaborazione con l'Agenzia Magnum Photos. Il progetto Vestiges, che vede
impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua
interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura
romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria
all'Algeria, dalla Turchia all'Italia e di oltre duecento località che si affacciano sul Mar
Mediterraneo. Un'esplorazione che non ha precedenti, un lavoro fatto di costanza e
perseveranza. L'artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione
particolare per le rovine, senza celebrarne l'atmosfera malinconica, ma con l'obiettivo di
restituirne l'autentica bellezza. Il suo intento è usare l'arte per riappropriarsi di un mondo che ci
sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza è il grande e
ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio, in
costante divenire che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli. In mostra oltre 60
fotografie di cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che coniuga il
minimalismo dell'approccio del fotografo e della cifra stilistica delle sue immagini, al suggestivo
senso di camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi
ai set di Vestiges. Fino al 31 gennaio il Forte sarà aperto solo il sabato e la domenica dalle 10
alle 19; dal primo febbraio apertura consueta (feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10
alle 19). Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 - 83382 e su
www.fortedibard.it
fino al 03/05/2015
ore 18:00
Bard (AO)
Forte
"AL FRONTE" AL MUSEO DEL CINEMA
"Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra", mostra a cura di Roberta
Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Cento anni fa, la Grande Guerra investe il Vecchio
Continente con la sua modernità che, oltre alle armi micidiali, annovera l'utilizzo di nuovi mezzi
di comunicazione. Tra queste la fotografia e il cinema si rivelano risorse fondamentali nel
definire gli equilibri di potere dei principali paesi belligeranti. Scatti e riprese realizzati da
fotografi e operatori militari invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli
cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali
accumulate dai reduci e dalle loro famiglie, memoria di un'esperienza umana e sociale
estrema e contraddittoria. La mostra "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande
Guerra" propone un percorso di immagini attraverso 160 fotografie inedite, scattate da Luis
Bogino al seguito del Regio Esercito Italiano e dai soldati fotoamatori dislocati sui di guerra.
Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico: una selezione di film
"dal vero", girati al fronte e nelle retrovie, e di titoli di fiction di epoche diverse, testimonianza di
un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo. Lo sguardo di artisti
come Paola De Pietri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi propone infine una lettura
personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria
spesso dimenticata. Orario: da martedì a venerdì 9.00-20.00; sabato 9.00-23.00; domenica
9.00-20.00; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Ingresso: intero euro
14,00; ridotto (studenti universitari fino a 26 anni, over 65, gruppi min. 15 persone) euro 11,00;
giovani e scuole (da 6 a 18 anni, gruppi scolastici) euro 8,00; gratuito fino a 5 anni, disabili e
accompagnatore, Torino+Piemonte Card.
fino al 03/05/2015
ore 19:00
Torino
Via Montebello 20
TORINOSETTE | Arte
62 / 249
Arte
PHIL BORGES ALLA GALLERIA PAOLA MELIGA
"Tibet's Portraits | Culture on the Edge", mostra fotografica di Phil Borges. Borges fa parte dei
"maestri artisti" della fotografia americana e non, che da oltre 25 anni documenta con passione
la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo, utilizzando il veicolo del "ritratto ambientale"
per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per diffonderne la loro conoscenza.
Borges è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita che lo portano a spingersi
negli angoli più remoti del mondo per dar voce attraverso la sua fotografia a realtà
straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate. La sua poetica
capacità di cogliere l'attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera
uniscono testimonianza e arte per dar vita a una vera vocazione. La sua è una fotografia tesa
a dar voce a chi non ce l'ha, che ha come missione la rivalutazione delle culture che stanno
via via scomparendo, mettendo l'accento sul loro valore e rappresentando le sfide che le
attendono. Il suo lavoro cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le
popolazioni in via di sviluppo: "Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui,
che conosca i loro nomi e un po' della loro storia, non che le veda solamente come degli
estranei che abitano terre lontane." Pluripremiato per il suo impegno umanitario nel 2008 ha
collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche
sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. In mostra i
suoi ultimi scatti sul Tibet. I ritratti mostrano queste popolazioni che vivono in uno degli
ambienti più fragili della terra e che di fronte alle sfide del ventunesimo secolo cercano di
mantenere quello che hanno di più caro: la loro pratica buddista, la loro cultura tibetana ed i
loro usi. Fotografie delicate, commoventi, piene di pathos, di fierezza. Altamente importante è
anche la perfezione della cromaticità, infatti in questo suo ultimo lavoro Phil Borges ci presenta
i suoi scatti a colori. Mostra realizzata grazie alla collaborazione con Paci Contemporary |
Brescia. Orario: dal mercoledì al sabato 11,00-12,30 e 15,30-19,30. Martedì mattina chiuso,
pomeriggio 15,30-19,30. Lunedì e festivi chiuso. Apertura privata su appuntamento. Info:
011.2079983 - [email protected]
fino al 04/05/2015
ore 11:00
Torino
Via Maria Vittoria 46/C
TORINOSETTE | Arte
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Arte
RIVAROLO - ERNESTO MORALES A CASA TOESCA
"Il giorno come la notte", personale di Ernesto Morales. Il progetto espositivo curato da Karin
Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell'artista, ma recentemente
arricchito dall'esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur,
Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei
luoghi, fonte d'inspirazione per approfondire e delineare la mostra. I fili conduttori sono i temi
della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso
"Equus Nox", vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la
notte, a pochi giorni dalla inaugurazione. Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita,
al risveglio della natura, all'amore ed i suoi miti: l'ambiente è in trasformazione e questa
sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani. Non solo, vengono
rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa
a Flora - Dea dell'antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l'uovo, le
rondini. Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla
generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il
nero, il buio e la luce. I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell'artista
uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione
intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto
Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo
all'osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell'arte
contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione. La mostra e il luogo espositivo,
anch'esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza,
all'attenzione, al tempo lento, all'umanità nel suo lato più spirituale che l'arte ci permette di
percepire. A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con
l'esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica. Orario: venerdì, sabato, domenica
15.30-19.00; altri giorni o orari su appuntamento telefonico al 335.1227609. Info:
[email protected] - www.areacreativa42.com
fino al 10/05/2015
ore 17:00
Rivarolo (TO)
Via Ivrea 42
NADIA BUDDE AL GOETHE INSTITUT
Personale e residenza artistica di Nadia Budde. Acume, profondità, osservazione poetica del
mondo e una comicità linguistica fuori dell'ordinario caratterizzano l'opera dell'illustratrice
berlinese, insignita di numerosi riconoscimenti, tradotta e pubblicata in diverse lingue. La
mostra presenta in prima nazionale una selezione delle sue opere originali fra cui il divertente
racconto della sua infanzia a Berlino Est. Ingresso libero. Orario: lunedì, maretedì e giovedì
10:00-13:00 e 14:00-18:30; mercoledì e venerdì 10:00-13:00 e 14:00-17:30. Info:
www.goethe.de/torino - 011.543830
fino al 30/05/2015
ore 18:30
Torino
Piazza San Carlo 206
TORINOSETTE | Arte
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Arte
BERT THEIS AL PAV
"Aggloville", mostra personale di Bert Theis, a cura di Marco Scotini. Il peculiare carattere del
PAV, spazio interstiziale tra realtà urbana ed elemento naturale, tra i ritmi della metropoli
contemporanea e quelli dettati dal susseguirsi delle stagioni, rende il museo scenario ideale
per le opere dell'artista Bert Theis. Temi come urbanesimo sostenibile, ecologia politica e
gentrificazione sono al centro della sua ricerca artistica che, da anni, cerca di contrapporsi allo
sviluppo del modello urbano neoliberista in contesti geopolitici diversi, dall'Europa all'Asia
Orientale. La stessa ricerca viene presentata al PAV con "Aggloville", personale dell'artista che
raccoglie maquettes, studi progettuali, video e stampe digitali su tela, sviluppati nel corso di
venti anni di attività, a partire dal Padiglione Potemkin Lock, concepito per la Biennale di
Venezia del 1995. Gli elementi basici con cui Bert Theis interviene negli agglomerati pubblici e
nei contesti sociali sono tratti dalle costruzioni tradizionali dei parchi, quali piattaforme e
padiglioni. Ma ciò che caratterizza tali strutture è il fatto che esse delimitino un campo che, di
fatto, è lasciato vuoto: introducono l'indefinito, l'incerto e il provvisorio nel cuore della
distribuzione del tutto disciplinata della città contemporanea. Aprono uno spazio che si sottrae
al controllo, un'area non qualificata in anticipo, ma ogni volta da ridefinire attraverso iniziative
collettive. Ogni piattaforma è un enigma che porta lo spettatore/fruitore alla libera
interpretazione della funzione e del senso che ad essa vorrà attribuire. Così le opere di Theis
si offrono come dispositivi relazionali, capaci di creare comunità temporanee, a tramutarsi in
teatri d'incontri e situazioni. "Non c'è più ombra di dubbio: nel paradiso l'uomo nasce sdraiato,
nudo sotto una palma": con questa rivendicazione ironica del tempo originario, l'artista
introduce il suo lavoro Le dita della mano, realizzato a Volterra nel 1998 e proposto nell'ambito
di Aggloville in forma di maquette. Dieci isolette verniciate di bianco e nel formato di letto a due
piazze ciascuna, sono accompagnate da una palma mediterranea ombreggia su di loro.
Utopia settecentesca per eccellenza, l'isola deserta è la meta del viaggio, la promessa della
fuga verso nuove terre, nuove avventure. E' il risveglio dopo il naufragio e il ritorno del nostos
allo stato di natura, al paradiso originario. Per chi é coinvolto nei conflitti generati dalla
trasformazione urbana neoliberista e nelle lotte per il diritto alla città, le domande fondamentali
sono: Un'altra città è ancora possibile? Un'altra vita nelle nostre città è possibile? "Aggloville"
visualizza queste domande agglomerando elementi diversi fra di loro: paesaggi coperti di
giungla come quelli del Congo-Brazzaville, quartieri e isolati come quelli di Alphaville di
Godard, sentieri immaginati come quelli di Dogville di Lars Von Trier. Bert Theis
(Lussemburgo, 1952) fa parte di quella generazione di artisti, emersi nel corso degli anni
Novanta, che attraverso i loro lavori hanno creato nuove possibilità per le pratiche nello spazio
pubblico. I suoi lavori hanno una dimensione filosofica, sociale e politica; la maggior parte di
questi sono stati creati a partire da spazi specifici della città. Nel corso degli ultimi dieci anni, è
stato tra gli organizzatori di due progetti a lungo termine, Isola Art Center e out-Office for
Urban Transformation, entrambi riconducibili all'ambito del conflitto urbano tra gli abitanti del
quartiere di Isola, il governo della città di Milano e una compagnia multinazionale statunitense.
Nell'ambito della mostra Aggloville, le Attività Educative e Formative propongono l'attività di
laboratorio Green specific in cui le riproduzioni di particolari scenari urbani vengono rielaborate
attraverso l'introduzione di un connettivo naturale, che genera un contesto ibrido e
imprevedibile. Un'idea trasformativa di zone specifiche, nelle quali il verde si riappropria di un
suo spazio vitale, dando vita a un ambiente fecondo che genera nuove prospettive visive e
narrative. Orario: venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 12-19. Ingresso: intero 4 euro;
ridotto 3 euro; gratuito Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni,
over 65, persone con disabilità. Info: 011.3182235 - [email protected] www.parcoartevivente.it
fino al 31/05/2015
ore 18:00
Torino
Via Giordano Bruno 31
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"ASTRATTISMO IN EUROPA" AL FORTE DI BARD
"Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevi?...": oltre 80 opere,
principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione
privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia. La collezione, riunita con passione e
costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storicogeografici di grande interesse: le opere illustrano le tendenze artistiche dell'Europa Orientale e
Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della
pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si
diffusero in tutta Europa. In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a
partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti
d'avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky occupa un posto di primo
piano in questo contesto artistico. Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in
mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il
suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Da non perdere le
preziose opere di Natalia Goncharova. Kasimir Malevic, con Kandinsky, può considerarsi il più
importante pioniere dell'arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo,
Malevic dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita
al movimento del Suprematismo: un'arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale.
In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi
pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevi?, Lajos Kassák e due
filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell'astrattismo
geometrico cinematografico d'avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono
considerati tra le opere fondamentali della modernità. Orario: feriali dalle 10 alle 18, festivi e
prefestivi dalle 10 alle 19. Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 83382 e su www.fortedibard.it
fino al 02/06/2015
ore 10:00
Bard (AO)
Forte
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Arte
"LO SPAZIO DEL DEMIURGO", FORTUNY E MOLLINO A PALAZZO MADAMA
Poliedricità. È il tratto che accomuna i protagonisti della nuova mostra allestita a Palazzo
Madama «Lo spazio del demiurgo», incentrata sulle figure di Mariano Fortuny y Madrazo e
Carlo Mollino. Due personalità forti, capaci di eccellere in differenti discipline, dalla pittura alla
scenografia, passando per l'architettura, il design e la moda. L'esposizione racconta il
percorso artistico e professionale di Fortuny e Mollino attraverso venti immagini realizzate da
una coppia di grandi fotografi, Sarah Moon e Pino Musi, e dal giovane Marco Maria Zanin.
Nato a Granada nel 1871, Mariano Fortuny y Madrazo respirò arte fin dall'infanzia: figlio del
pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal, tra i più rilevanti del panorama artistico spagnolo
del XIX secolo, si dedicò al disegno, all'incisione e alla scenografia, realizzando lampade
avveniristiche, d'ispirazione teatrale, che negli anni a venire si affermarono come uno degli
oggetti di design più ricercati e riconoscibili. Stabilitosi a Venezia, fece di Palazzo Pesaro degli
Orfei la sua residenza e il suo laboratorio: qui concepì e realizzò le prime tuniche Delphos,
lunghi abiti femminili caratterizzati da sottilissime pieghe. Sono i primi vestiti plissettati al
mondo: la tecnica ideata e brevettata da Fortuny si rivelò un successo immediato,
rivoluzionando il mondo della moda. La capacità di creare forme, attingendo da mondi e
modelli differenti tra loro, dall'Antica Grecia alle tradizioni catalane, fece di Fortuny una delle
figure più interessanti del suo tempo, un modello tutt'oggi imitato e studiato. Altrettanto
affascinante è la figura di Carlo Mollino: torinese, nato nel 1905 da una famiglia benestante,
seguì da subito le orme del padre Eugenio, ingegnere e architetto, noto per aver progettato e
realizzato l'ospedale delle Molinette. Completati gli studi, Carlo si dedicò con profitto alla
fotografia, alla progettazione di edifici e di automobili da corsa. Appassionato di sci e di
montagna, realizzò chalet, edifici e funivie, coniugando materiali tradizionali e forme molto
moderne, tecnica che caratterizzò anche i suoi progetti più famosi, come il nuovo Teatro Regio
e il palazzo della Camera di Commercio in via Carlo Alberto. Forme morbide e sinuose, che si
ritrovano anche nei suoi arredi e nei suoi mobili, custoditi nella villa di Vittorio Avondo e
immortalati dall'obiettivo di Musi e Zanin. Orario: da martedì a sabato 10-18, domenica
(10-19). La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8; gratuito ragazzi
fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it
fino al 07/06/2015
ore 18:00
Torino
Piazza Castello
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Arte
"DONNE CHE VEDONO IL FUTURO" DI BRUNA BIAMINO A PALAZZO MADAMA
Ultima tappa di "Donne che vedono il futuro", il grande progetto dedicato al ruolo delle donne
nella società con cui il museo conferma la propria vocazione verso obiettivi di partecipazione e
inclusione sociale e prosegue l'iniziativa "Go Pink!" che indaga la creatività al femminile. Il
progetto "Donne che vedono il futuro" è stato avviato a dicembre in occasione della mostra
"Women of Vision. Le fotografe di National Geographic" con un workshop a cura della
fotografa torinese Bruna Biamino, durante il quale donne di ogni età hanno risposto all'invito
del museo e hanno donato alla comunità la propria visione del futuro attraverso un ritratto
fotografico e una dichiarazione scritta. Ne sono nati 209 ritratti, tutti immersi nella luce della
settecentesca veranda juvarriana, luogo perfetto per far dialogare identità e aspirazioni della
persona con quelle della società. Per restituire questi messaggi alla collettività, Palazzo
Madama presenta ora al proprio pubblico una grande installazione che raccoglie tutti i 209
ritratti in Camera di Madama Reale: un modo per collegare il destino di una grande personalità
femminile, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, con quello delle donne di oggi e,
attraverso i loro "sogni di futuro", di tutti i cittadini di domani. Ad accompagnare le fotografie,
un'installazione sonora con le frasi rilasciate dalle donne fotografate da Bruna Biamino. Nel
pomeriggio inaugurale di mercoledì 11 marzo, aperto a tutte le partecipanti e al pubblico
interessato, Palazzo Madama propone alle 17.30 "La cultura dello specchio. Stare insieme
come le dita in una mano", conferenza in Sala del Senato sul tema della pratica collaborativa.
Ne discuteranno esperti e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari: Stefano
Barrese (manager), Carmen Belloni (sociologa), Bruna Biamino (fotografa), Mario Calabresi
(giornalista e direttore de La Stampa), Gianfranco Carbonato (imprenditore), Adriano Favole
(antropologo), Luca Remmert (imprenditore), Camillo Venesio (banchiere). Modera l'incontro
Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Al termine dell'incontro seguirà, a partire dalle ore
19, l'inaugurazione della mostra fotografica. Orari di visita della mostra: dal martedì al sabato
10.00-18.00; domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso il lunedì.
Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino
Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info:
011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it
fino al 07/06/2015
ore 17:30
Torino
Piazza Castello
JACQUES HENRI LARTIGUE AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Jacques Henri Lartigue - Alle origini della fotografia contemporanea", mostra a cura di Andrea
Busto, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue. La mostra, realizzata a
partire da 130 album originali di Lartigue, ripercorre il destino unico di questo fotografo il cui
talento ora indiscusso venne riconosciuto tardivamente, all'età di 69 anni. La mostra è
composta da 136 fotografie in grande formato e da 50 pagine d'album dell'epoca (1912 - 1922)
che permettono di vedere le immagini nel contesto originale. Una selezione di opere
emblematiche che ripercorrono tutta la storia del Novecento e le origini della fotografia
contemporanea. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info:
011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni;
gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"PLASTIC DAYS" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Plastic Days - Materiali e design", a cura di Cecilia Cecchini e Marco Petroni. Un percorso
multidisciplinare tra arte, design e costume per raccontare l'affascinante storia di un materiale
che ha profondamente segnato e condizionato il nostro tempo e le nostre abitudini. Gli oggetti
e le opere in mostra costituiranno una sorta di atlante del contemporaneo. La mostra nasce
dall'analisi e dalla selezione di circa 600 oggetti della collezione della Fondazione Plart,
Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto, e si compone come un originale racconto della
grande e molteplice famiglia dei materiali plastici. Una testimonianza che racconta le
trasformazioni degli ultimi centocinquanta anni di storia e che svela l'anima profonda della
modernità e delle mutazioni che hanno segnato il paesaggio domestico e culturale in cui siamo
immersi. La plastica diviene la lente d'ingrandimento puntata sulle dinamiche sociali ed
economiche del nostro tempo. Gli oggetti in mostra rappresentano un'articolata selezione di
artefatti assai rari provenienti da tutte le parti del mondo: prime serie di produzione, pezzi di
grande tiratura di famosi designer o di design anonimo. Una scelta non finalizzata a proporre
una puntuale ricostruzione della storia delle plastiche, ma a realizzare una mostra capace di
disegnare un particolare percorso di lettura del nostro tempo, rivisitato attraverso un approccio
multidisciplinare tra design, arte e costume. Uno sguardo ampio, testimoniato anche dagli
interventi in catalogo di Alba Cappellieri, Laura Cherubini, Stefano Catucci, Gianluigi
Ricuperati, Thea van Oosten e Anna Laganà. Completano il percorso espositivo le interviste
ad Andrea Branzi, Donato D'Urbino, Paolo Lomazzi, Alessandro Mendini, Maurizio
Montalti/Officina Corpuscoli, Andrea Trimarchi e Simone Farresin/Studio Formafantasma,
Gaetano Pesce e Maria Pia Incutti, collezionista e presidente della Fondazione Plart. Orario:
da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12
anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
ANITA MOLINERO AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Anita Molinero, opere e installazioni". Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della
spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi. Sono questi i materiali scultorei preferiti da
Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi
manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. La mostra Anita
Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e
disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L'artista
realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici - in particolare
cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali recuperati durante la sua permanenza a Torino. Con la mostra di Anita Molinero iniziano le
incursioni del MEF nei territori della creazione contemporanea. Muovendosi dalla mission di un
museo che non vuole essere "solo museo", ma un vivace luogo di scambio e un attivatore di
processi creativi, il MEF inaugura una serie di collaborazioni trasversali, partendo dalla moda.
Primo partner, lo storico marchio di abbigliamento BasicNet. Per l'occasione, la casa torinese
realizzerà un K-WAY progettato da Anita Molinero: l'impermeabile sarà prodotto
esclusivamente durante il periodo della mostra, diventando un vero e proprio multiplo
indossabile. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info:
011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni;
gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
TORINOSETTE | Arte
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Arte
GESSI E CERAMICHE DELLA LENCI A PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama presenta, a partire dal 1 novembre, un nuovo allestimento in Sala
Ceramiche dedicato alla celebre manifattura Lenci, a cui il museo ha già dedicato una grande
mostra nel 2010. L'esposizione, resa possibile grazie al generoso prestito di due collezionisti
privati e della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, mette in evidenza i due momenti
chiave del processo creativo della manifattura Lenci: quello iniziale, i gessi, e quello finale, le
ceramiche. I gessi della Lenci, provenienti da una collezione privata, costituiscono un vero e
proprio archivio di fabbrica, dove si conservano anche le idee rimaste in bozza e mai
realizzate. La selezione presentata a Palazzo Madama offre all'attenzione del pubblico il
confronto diretto con le corrispondenti ceramiche, come per il "Trionfo di Bacco" di Giovanni
Grande, oltre ad alcuni raffinati inediti, come la "Principessa sul pisello" attribuibile a Mario
Sturani, di cui non si conoscono realizzazioni in terraglia. L'esposizione è inoltre l'occasione
per vedere nuovamente riunite, dopo la mostra "L'avventura Lenci", le Stagioni di Mario
Sturani in ceramica e in gesso. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00.
Mercoledì 24 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 25 dicembre
chiuso; venerdì 26 dicembre aperto dalle 10 alle 18; mercoledì 31 dicembre aperto dalle 10
alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 1 gennaio aperto dalle 14 alle 18, chiuso il mattino; lunedì
5 gennaio apertura straordinaria dalle 10 alle 18; martedì 6 gennaio aperto dalle 10 alle 18. La
biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso museo: intero euro 10, ridotto euro
8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it
fino al 25/06/2015
ore 10:00
Torino
Piazza Castello
"FASCINO E SPLENDORE DELLA PORCELLANA DI TORINO" AL MUSEO ACCORSIOMETTO
La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama - Museo Civico di Arte Antica, a
cura di Andreina d'Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione
delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei
documenti d'archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private.
L'avventura eroica che portò la "sublime scoperta della porcellana" a diffondersi in Europa e
anche, precocemente, in terra piemontese, le storie, i protagonisti, le opere, uniti all'uso
quotidiano dell'oro bianco all'interno delle dimore signorili, esaminato nell'arco della giornata
del Giovin Signore, sono oggetto dell'esposizione al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, che presenta - oltre a porcellane provenienti da raccolte pubbliche e private - diversi
esempi di argenteria, quadri, incisioni. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata
alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero
di Guarene, rappresentato nello straordinario quadro di Martin van Meytens; si prosegue
entrando in un cabinets des porcelaines, in cui vengono esposte diverse porcellane cinesi
Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, a cui si aggiungono alcune
statuine di dignitari cinesi in porcellana a pasta tenera, eseguite nella manifattura Rossetti fra il
1737 e il 1743, copiando originali cinesi. Oltre alla produzione bianca, sono state individuate
porcellane dipinte in policromia, fra cui una vaso di Palazzo Madama, e alcuni oggetti
appartenenti a collezioni private. La seconda sezione è dedicata alla manifattura fondata nel
1765 dal conte Ludovico Birago di Vische, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti:
nella sua breve attività (1765 - 68) Vische, oltre a riprodurre statuine e prototipi della
manifattura di Vincennes - Sèvres, presenta un notevole influsso dei disegni rocaille di
Meissonnier e dell'argentiere torinese Boucheron. Fra gli oggetti più interessanti, una
zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da
vicino la produzione del Boucheron. La terza sezione della mostra inizia mostrando una serie
di sculture in porcellana bianca verniciata e in biscuit, eseguite nel periodo in cui alla direzione
della manifattura furono Giovanni Vittorio Brodel, già socio del Birago a Vische, e Pierre
Antoine Hannong, autore della formula della porcellana dura in Francia (aveva infatti venduto
nel 1761 il segreto della porcellana dura a Sèvres). In questo periodo vengono riprodotti i
modelli di Vische, in buona parte derivati dalle incisioni delle opere di François Boucher. Un
TORINOSETTE | Arte
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confronto interessante sarà quello tra Vincennes - Sèvres, Vische e Vinovo, che darà
visitatore la possibilità di esaminare i modelli piemontesi e gli originali francesi, fra cui un
biscuit proveniente dal Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. La mostra prosegue con una
Arte
"RAFFAELLO: LA MADONNA DEL DIVINO AMORE" ALLA PINACOTECA GIOVANNI E
MARELLA AGNELLI
"Raffaello: la Madonna del Divino Amore". Per la prima volta a Torino viene esposto il
capolavoro di Raffaello attualmente custodito nel Museo di Capodimonte di Napoli presso i cui
laboratori è stato curato l'intervento di restauro. La Madonna del Divino Amore era ricordata da
Giorgio Vasari nella Vita di Raffaello (1550) fra le più belle opere del periodo romano del
maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola. La tavola proviene dalla
collezione Farnese, e rappresenta quindi anche un'occasione di approfondimento delle
vicende di questa importante collezione. La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l'occasione
per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso
l'utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di
leggere - anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e
pentimenti dell'artista durante la stesura dell'opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi
preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee,
due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille. Il progetto di
allestimento è stato curato da Marco Palmieri. In occasione della mostra il Dipartimento
Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e scuole di ogni
ordine e grado. Orario: da martedi a domenica 10.00-19.00; chiuso lunedì. Ingresso: intero 10
euro; ridotto 8 euro (gruppi, over 65, convenzionati); ridotto 4 euro (scuole, ragazzi 6/16 anni);
gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei. Info: 011.0062713 www.pinacoteca-agnelli.it
fino al 28/06/2015
ore 10:00
Torino
Via Nizza 230/103
TORINOSETTE | Arte
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Arte
AMEDEO MODIGLIANI ALLA GAM
La stagione 2015 delle mostre alla GAM Torino prosegue con uno straordinario protagonista:
Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l'opera di colui che forse più di tutti
incarna la figura dell'"artista maledetto", ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della
pittura europea del Novecento. In mostra circa 90 opere, tra cui sessanta capolavori
provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private
d'Europa. La mostra è promossa da GAM e prodotta da MondoMostre e Skira editore in
collaborazione con il Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi. La curatela
scientifica è affidata a Jean-Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del
dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Intorno alla figura
centrale di Modigliani si presenta la straordinaria atmosfera culturale creata dalla "École de
Paris", la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra, spesso esuli
ebrei perseguitati nel loro paese di origine, che si raccolsero intorno a Montmartre e
Montparnasse uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico e culturale di Parigi,
creando una completa simbiosi tra vita e arte e distinguendosi per uno stile personalissimo e
una vita dissoluta e priva di regole. Si parte da un significativo corpus di opere del Centre
Pompidou di Parigi, nelle cui collezioni Modigliani entrò a far parte già nella metà degli anni '30
del Novecento. Tra questi gli splendidi ritratti dei suoi amici (Il giovane ragazzo rosso del
1919), delle sue amanti (Lolotte del 1917) o dei suoi mercanti, affiancati a dipinti, disegni e
sculture provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private e da un dipinto delle
collezioni della GAM, la celebre Ragazza Rossa del 1915. In questi dipinti emerge il noto "Stile
Modigliani" caratterizzato da una sintesi estrema, tanto che i personaggi ritratti non si rivelano
nella loro identità, se non per alcuni dettagli, come i vestiti o le capigliature. La mostra è
costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non
solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori, e con un occhio
particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, lo
scultore nel cui atelier Amedeo lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa
sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie
originali che Brancusi stesso scattò alle sue opere. Modigliani si mostra come il principale
testimone della realtà cosmopolita della Bohème parigina, che ha segnato la sua indipendenza
dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche. Un particolare momento storico in cui, alla
creazione dei capolavori, si affianca un'esistenza fatta di alcool e miseria che, uniti alla morte
prematura, hanno contribuito ad avvolgere il personaggio in un'aura di leggenda. Orario:
martedì-domenica 10-19.30, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso
mostra: intero euro 12 - ridotto euro 9. Info: Centralino 011.4429518 - Segreteria 011.4429595
- [email protected]
fino al 12/07/2015
ore 10:00
Torino
Via Magenta 31
Giovedì 19 Marzo 2015
TORINOSETTE | Arte
72 / 249
Arte
"TPA EXCHANGE" ALLA GALLERIA MOITRE
"Tpa exchange" è un evento dedicato alla sperimentazione di nuovi modelli di scambio tra
realtà culturali e artistiche indipendenti. Dialogo tra approcci curatoriali differenti "Tpa
exchange" è un'opportunità di confronto tra spazi fisici e mentali aperti alla cooperazione.
Programma 19 marzo h.21.00 proiezione unica: "Tpa-almost 4", video screening a cura di
Manuela Macco e Guido Salvini. Artisti: Bartolomé Ferrando, Carlos Llavata, BBB Johannes
Deimling, Miguel Angel Melgares, Tales Frey, Sunita Prasad, Sara Pathirane, Chika Matsuda,
Raphael Couto, Chris Heller, Patricia Corrêa. "Videoplay celebration", video screening a cura
di Silvio De Gracia. Artisti: León Ferrari, Catherine Baÿ, Baggenstos-Rudolf, Adonis Flores,
Sabrina Muzi, Elías Adasme, Carlos Martiel, Regina José Galindo, Francesca Fini, Gruppo
Sinestetico. "Tpa - torinoPERFORMANCEART" è un progetto indipendente dedicato alla
diffusione della performance art. Più che una vetrina, tpa vuole rappresentare un'opportunità di
scambio tra artisti e tra artisti e pubblico, un'occasione di confronto e discussione sulla
performance art come pratica artistica. tpa organizza un festival e vari eventi correlati (talk,
workshop, video screening), rivolti a divulgare, approfondire e trasmettere l'arte della
performance. Videoplay è una piattaforma internazionale con sede in Argentina per la
diffusione internazionale della video arte. Si tratta di un'iniziativa promossa a partire dal 2004
dall'artista e curatore Silvio De Gracia, manager culturale con una vasta esperienza
nell'organizzazione e nella curatela di festival ed eventi di video e performance. Info:
www.torinoperformanceart.com - www.galleriamoitre.com - www.videoplayplatform.weebly.com
ore 21:00
Torino
Via Santa Giulia 37 bis
MARCO DALBOSCO DA PAOLO TONIN ARTE CONTEMPORANEA
"Paper religions project 2005 2014", personale di Marco Dalbosco. Esposto recentemente nel
corso di prestigiosi appuntamenti quali la mostra "Afterimage" presso la Galleria Civica/Mart di
Trento e ne "L'Arte guarda avanti" come opera finalista del Premio Terna6, il progetto
complessivo "Paper Religions #Jerusalem" viene presentato per la prima volta da Paolo Tonin
dalle sue origini nel 2005 ad oggi. Il lavoro ha preso avvio dalla necessità di indagare le
problematiche del conflitto Israeliano-Palestinese, assumendo nella sua evoluzione
l'espressione di libertà di ogni singolo individuo, investendo questioni di carattere religioso che
finiscono per riferirsi alla possibilità stessa di affermare l'identità individuale. Nel 2008, come
evento Parallelo di Manifesta7, nasce "Paper Religion #The Wall", diretto riferimento alla West
Bank in Israele. Per questo lavoro Marco Dalbosco ha raggruppato dodici persone che hanno
lavorato assieme per una settimana allo scopo di costruire un muro. Realizzato tuttavia con
mattoni di carta piegati secondo la tecnica dell'origami, il muro perde i suoi connotati di
barriera e di confine. Con questo specifico materiale e con la sua lavorazione, l'artista trascrive
la fragilità dell'essere umano e manifesta il potere di costruire, ciascuno con le proprie mani,
l'avvenire e la storia. Assumendo la città di Gerusalemme come simbolo di rispetto e
convivenza di molteplici credenze religiose, nel 2011 si concretizza Paper Religion
#Jerusalem: il mattone che divide, separa, crea un limite, è allo stesso tempo l'elemento base
per la costruzione di ogni tipo di edificio religioso. I mattoni vengono disposti a terra formando
un tappeto su cui vengono "sospese" le tre chiese monoteiste: una Chiesa Cattolica, una
Sinagoga e una Moschea. Anch'esse di carta, condividono con i mattoni la condizione di
fragilità. In mostra è presentata per la prima volta l'espressione complessiva di questo lungo e
partecipato percorso di ricerca e consapevolezza. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle
13 e dalle 14,30 alle 19; sabato su appuntamento. Info: 011.19710514 - [email protected]
- www.toningallery.com
fino al 20/03/2015
ore 19:00
Torino
Via San Tommaso 6
TORINOSETTE | Arte
73 / 249
Arte
"FRANCESCO MENNYEY" ALLA GALLERIA LA CONCHIGLIA
Acqueforti e disegni di Francesco Mennyey. Orario: dal martedì al venerdì 15-19; sabato 10-12
e 15-19. Info: 011.6991415
fino al 20/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Zumaglia 13bis
ADRIANA BALDASSI AL NAT CAFE'
"Sounds - Tra Jazz e Reggae", personale di Adriana Baldassi.
fino al 20/03/2015
ore 17:00
Torino
Via delle Rosine 6/F
NELLA MARCHESINI ALLA GALLERIA OPERE SCELTE
"Parole di pittore. Nella Marchesini - tra disegno e scrittura". La mostra è incentrata sul
rapporto intenso, tra disegno e scrittura, esistente nella produzione artistica di Nella
Marchesini. L'artista, allieva prediletta di Felice Casorati, sente l'arte come un'urgenza vitale
da manifestare in ogni modo e su ogni supporto possibile. Nel lavoro della Marchesini, il
disegno e la scrittura sono due modalità fondanti in quanto pratiche veloci, sintetiche e
accessibili: con una semplice matita Nella ha potuto rappresentare l'universo complesso del
suo essere anche nei momenti più difficili della sua vita. Queste due modalità non sono solo
facilmente realizzabili, ma possiedono una ricchezza d'espressione eccezionale che l'artista
coglie con diverse sfaccettature miscelandone le peculiarità che spesso si determinano
vicendevolmente. Il disegno non è solo bozzetto preparatorio per i vari dipinti, ma è
un'istantanea del quotidiano, dell'intimità più precaria ed effimera che svela però la parte più
autentica dell'emozione e del pensiero. Con il disegno Nella Marchesini riesce a eludere parte
della rigida impostazione di matrice casoratiana, dando forma al suo ambiente familiare e alle
sue esperienze con un'affascinante proiezione personale che fa emergere la sua sensibilità,
articolata e vigorosa. Trasfigurazioni religiose e deformazioni simboliche, presenti sia nei
disegni che negli scritti, rivelano molto chiaramente chi è Nella Marchesini: artista, donna e
madre. Nel tempo l'artista ha scritto una sorta di Zibaldone sul quale lei annota pensieri, sogni
e paure nello stesso modo in cui disegna. Vi è un'interrelazione unica e sorprendente tra
scrittura e disegno. Così anche i libri letti dalla Marchesini diventano essi stessi opere d'arte in
quanto accolgono disegni e rielaborazioni grafiche inedite. Orario: martedì-sabato 15.30-20.
Info: 011.5823026 - 349.3509087 - [email protected] - www.operescelte.com
fino al 21/03/2015
ore 18:00
Torino
Via Matteo Pescatore 11/D
TORINOSETTE | Arte
74 / 249
Arte
MICHAEL BIBERSTEIN DA GIORGIO PERSANO
Michael Biberstein, personale. Nato a Solothurn, Svizzera, nel 1948. Nel 1964 si trasferisce
negli Stati Uniti. Al Swarthmore College di Philadelphia incontra David Sylvester sotto la cui
guida studia Storia dell'Arte. Dopo aver vissuto tra gli Stati Uniti e la Svizzera, nel 1979 si
trasferisce in Portogallo, dove trascorrerà la maggior parte dei suoi anni, sino alla morte
improvvisa, sopraggiunta nel 2013. Pittore autodidatta, dagli anni '70 le sue opere vengono
esposte in tutto il mondo e sono presenti nelle collezioni di arte contemporanea di musei e
fondazioni, tra i quali: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Whitney
Museum of American Art di New York, il Calouste Gulbenkian Foundation Centre for
Contemporary Art di Lisbona, la Serralves Foundation di Oporto, il Museu Colecção Berardo di
Lisbona. Orari: martedì - sabato 10,00-13,00 e 15,30-19,00. Info: 011.4378178 - 011.835527 [email protected] - www.giorgiopersano.org
fino al 21/03/2015
ore 18:00
Torino
Via Principessa Clotilde 85
BRUNO MARTINAZZI ALLO SPAZIO DON CHISCIOTTE
Personale di Bruno Martinazzi, scultore e orafo di fama internazionale. Tra le opere presenti
nella mostra, curata da Massimo Ghiotti, ci sono sculture di media dimensione che vanno dagli
anni '80 agli anni '90; una serie di piccole sculture intitolata "Pagine di pietra" tutte di recente
produzione; 12 disegni del 1980 facenti parte degli studi preparatori del libro "I cieli e la terra e
tutte le tue creature" (Noire editore 1988) e quattro gioielli. Nato a Torino nel 1923, allievo degli
stessi insegnanti di Primo Levi, Martinazzi si laurea in Chimica Pura all'Università di Torino.
Durante la guerra partecipa come partigiano combattente alla resistenza, ed è insignito della
Croce di Guerra. Frequenta la Libera Accademia d'Arte di Torino e gli Istituti d'Arte di Firenze
e Roma. Esordisce come orafo nel 1954, dopo quattro anni spesi come direttore di Tintoria
alla fabbrica tessile Magnoni Tedeschi, per poi affermarsi come scultore. È stato inoltre
docente all'Accademia Albertina di Belle Arti. Grazie ad artisti come Martinazzi a partire dagli
anni Sessanta, il gioiello contemporaneo sia entrato a far parte delle più importanti collezioni
museali internazionali; le sue creazioni figurano infatti nelle collezioni, tra gli altri, del
Metropolitan di New York e dell'Hermitage di S.Pietroburgo. Orario: martedì-sabato
10.30-12.30 e 15.30-19.30. Info: [email protected] - 011.19771755 www.fondazionebottarilattes.it
fino al 21/03/2015
ore 18:30
Torino
Via della Rocca 37
"OPERE IN PERMANENZA" ALLA GALLERIA20
"Opere in permanenza", collettiva comprendente opere di Enzo Briscese, Ermanno Barovero,
Nino Aimone, Piero Ferroglia, Alessia Zolfo, Francesco Preverino, Dario Rosolen, Leonardo
Pecoraro, Franco Margari, Marco Vigo, Romano Buratti, Domenico Lasala, Discepolo Girardi,
Elviro Coni. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com
fino al 21/03/2015
ore 17:00
Torino
Corso Casale 85/B
TORINOSETTE | Arte
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Arte
GALLIANO GALLO DA CARACOL
"Invasioni", personale di Galliano Gallo. "Nelle sue opere pittoriche l'artista Gallo accede ad un
mondo incantato, in cui si coglie la scoperta genuina di un "qualcosa" che parte da molto
lontano. Lo sguardo innocente dell'infanzia osserva per la prima volta, con gioia e curiosità ciò
che gli si offre. I colori vividi colpiscono l'attenzione; le figure vagamente zoomorfe si
inseguono in un gioco di danza, unite da un filo conduttore che non si perde mai, anzi le tiene
insieme come le perle di una collana. E' un ritorno alle origini, dove forme semplici si
realizzano in un liquido creatore, moltiplicandosi per continuare la vita, per trasformarla. Il
movimento è continuo, coinvolge tutto; il ritmo serrato e vivace ci invita a partecipare a questo
tripudio di colori, ad afferrare, a non indugiare in contorti pensieri, ma a considerare con
rinnovata semplicità la purezza dell'inizio, che è lì a portata di mano, pronta per noi"
(Francesca Luce Milardi). Orario: martedì, mercoledì e giovedì 15.30-19.30; venerdì e sabato
10.30-19.39. Info: 393.2164821 - www.caracolarte.it
fino al 21/03/2015
ore 18:00
Torino
Via Saluzzo 23
"VIAGGIO NELL'UNIVERSO FEMMINILE" ALLA GALLERIA20
"Viaggio nell'universo femminile", collettiva comprendente opere di: Lidia Acquaviva, Adriana
Baldassi, Antonella Bartolone, Adriana Caffaro Rore, Paola Calcatelli, Mirella Caruso, Anna
Cervellera, Carla Ciafardoni, Isabella Corcelli, Fiorella Corte, Cristina Crestani, Gianna Dalla
Pia Casa, Silvana D'Urso, Elisa Fuksa Anselme, Erminia Gebbia, Evelina Gibaldi, Maria Halip,
Angela Ippolito, Clara Luminoso, Francesca Lupo, Clara Mastrangelo, Marianna Merler, Dina
Montesu, Gabriella Montini, Marina Monzeglio, Anna Maria Moretto, Sarka Mrazova Cagliero,
Franca Musso Binello, Sandra Naggar, Ester Pairona, Lodovica Paschetta, Gisella Penna,
Carla Perona, Angela Policastro, Venere Rizzo, Anna Rota Milani, Egle Scroppo, Carla Silvi,
Antida Tammaro, Carlotta Tararbra, Maria Ventura, Rosanna Vottero Viutrella, Wally Waser,
Chiara Ziganto, Alessia Zolfo. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com
fino al 21/03/2015
ore 17:00
Torino
Corso Casale 85/B
RIVAROLO - CLEMENTINE CARSBERG A CASA TOESCA
"Secret de famille - Les angles morts", residenza d'artista di Clementine Carsberg. Al primo
piano, fino al 30 novembre, "Alias/self portraits", fotografie di siciliana Carmen Cardillo. Orario:
sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00; mercoledì dalle ore
17.00 alle ore 20.00. Info: www.areacreativa42.com - [email protected] - 335.1227609
fino al 22/03/2015
ore 18:00
Rivarolo (TO)
Via Ivrea 42
TORINOSETTE | Arte
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Arte
PIER PAOLO CALZOLARI IN VIDEOTECA GAM
Prosegue in Videoteca GAM il ciclo di incontri e mostre, a cura di Elena Volpato, dedicato al
video in Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il primo appuntamento del 2015 vede
protagonista Pier Paolo Calzolari che incontra il pubblico della GAM martedì 13 gennaio alle
18.30. L'artista, in conversazione con Elena Volpato, parlerà del suo interesse per la
dimensione temporale e visiva del linguaggio filmico e video, dell'esperienza di lavoro con
Gerry Schum e ripercorrerà lo sviluppo del suo ciclo di opere intitolato "Day after Day a Family
Life" da cui sono tratti i lavori "Cucù", 1972?73, "Aeroplano", 1972 e "Lettere di Tiziano", 1974,
provenienti dall'Archivio della Fondazione Calzolari che la Videoteca GAM è orgogliosa di
poter presentare in esposizione nei propri spazi. L'incontro con Pier Paolo Calzolari offre
l'occasione di ascoltare uno dei più importanti protagonisti della storia del video d'artista, per la
rilevanza delle opere da lui girate in pellicola e video, e per il ruolo che il suo studio bolognese,
a Palazzo Bentivoglio, ebbe tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, sia come
luogo d'incontro tra esponenti delle avanguardie internazionali, artistiche e teatrali, sia come
studio di registrazione di opere filmiche di altri artisti. In mostra in Videoteca GAM fino al 22
marzo quattro opere video realizzate dall'artista tra il 1970 e il 1974: "Senza titolo", da
"Identifications" di Gerry Schum, 1970, collezione Videoteca GAM; "Aeroplano" ["Day after
Day a Family Life"], 1972, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Cucù - The glass reflects"
["Day after Day a Family Life"], 1972?1973, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Lettere
di Tiziano" ["Day after Day a Family Life"], 1974, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari.
Orario: martedì - domenica 10.00-18.00 giovedì: 10.00-22.30. La biglietteria chiude un'ora
prima. Ingresso gratuito in videoteca. Non occorre appuntamento. Info: 011.4429597 - email
[email protected] - www.gamtorino.it
fino al 22/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
PRAGELATO - KURT MAIR E VINICIO PERUGIA ALLA TINBER ART GALLERY
"Coincidere", incisioni di Kurt Mair e Vinicio Perugia. Orario: sabato 16.00-18.30, domenica
10-12.30 - 15.30-18.00. Info: 0122.78461 - www.tinberartgallery.it
fino al 22/03/2015
ore 17:00
Pragelato (TO)
Via Albergian 20
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"DAB - DESIGN PER ARTSHOP E BOOKSHOP" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"DAB - Design per Artshop e Bookshop". Esposizione dei prototipi selezionati in occasione
della V edizione dell'omonimo concorso nazionale. Il progetto DAB, nato nel 2006, è promosso
da GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e realizzato dall'Ufficio Giovani
d'Arte del Comune di Modena. DAB rientra nella Convenzione Progetto DE.MO. - sostegno al
nuovo design e alla mobilità, siglata tra GAI e Ministero dei beni e delle attività culturali e del
turismo (MiBACT) - Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane
e Direzione Generale Musei. La Mostra DAB presenta i progetti proposti da 20 designer
selezionati dalla Commissione composta da Sandra Tucci, referente del progetto per il
MiBACT - ex DG PaBAAC Servizio V; Patrizia Rossello dell'Associazione GAI e Michele Zini,
Architetto e Designer dello Studio ZPZ Partners. In mostra i prototipi di: Antonio Abatangelo;
Chiara Angioli; il collettivo formato da Margarita Aviles De Carlos, Marco Fogaccia, Shi Jintian,
Nicoletta Marangoni e Maria Montes De Oca; Emilio Baria; Ilaria Bartolini; Lucia Biancalana e
Eleonora Bompieri; Bottega Krua di Giada Fogliato e Arianna Piazza; Code0039 di Dante
Antonucci, Laura Crognale, Stefania Quintili e Alessandro Zuppa; De-sign di Daniela Cavasin
e Enrica Zanini; Alessandro Esposito, Federico Fiordigiglio; Alberto Galotta e Federica Lissoni;
Gian Piero Giovannini; Massimiliano Marianni; Elena Maurigh; Costanza Palmirani; Lorenzo
Passi; Arianna Piazza; Daniele Piazzola; Studio Alchemico di Giulio Bogani e Sofia Crescioli.
La commissione ha selezionato progetti che rispondessero positivamente a tre requisiti del
concorso: appartenenza allo scenario della cultura del progetto contemporaneo; effettiva
compatibilità con i museum shop per caratteristiche dell'oggetto, prezzo, mercato; possibilità di
essere prodotti in modalità di autoproduzione o con filiera produttiva non tradizionale. Si è
cercato di selezionare anche progetti sviluppati in ambiti di ricerca eterogenea o capaci di
proporre nuove tipologie di prodotto, così da avere uno scenario ampio di proposte che desse
profondità a una lettura complessiva, in sede di catalogo o di mostra. La Commissione ha
assegnato inoltre, ex-aequo il Premio Speciale MiBACT - Patrimonio culturale a Alberto
Galotta e Federica Lissoni, premio istituito nel 2011, in occasione della III edizione di DAB, per
incentivare la progettazione, da parte dei giovani designer, di oggetti contemporanei, ma
liberamente ispirati al vasto patrimonio culturale ed artistico del nostro paese e per questo
collocabili negli spazi commerciali di musei e siti archeologici. Il Premio MiBACT consiste
nell'assegnazione ai vincitori di fondi per l'autoproduzione degli oggetti e la promozione degli
stessi in importanti vetrine nazionali ed internazionali. La mostra, proveniente dal MAXXI di
Roma, farà successivamente tappa ad aprile presso l'area del bookshop della Fondazione
Fotografia al Foro Boario di Modena, a maggio a Lecce presso il prestigioso Castello di Acaya.
Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12
anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 22/03/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
MARCO FADDA ALLO STUDIO KEY
"Gipso", retrospettiva di Marco Fadda, esponente e cofondatore del collettivo artistico Mazz
Art. Visite su appuntamento, telefonando al 340.2657945
fino al 22/03/2015
ore 18:00
Torino
Corso Peschiera 200
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"ARTISTE CONTRO LA VIOLENZA" ALLA BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI
"Artiste Contro la Violenza - Vogliamo le rose...", mostra di Carla Bertola, Mariella Bogliacino,
Véronique Champollion e Valeria Sangiorgi. Orario: lunedì 15.00-19.30; da martedì a venerdì
8.15-19.30; sabato 10.30-18.00. Info: 011.4431262 - [email protected]
fino al 26/03/2015
ore 16:00
Torino
Via Leoncavallo 17
SERGIO AGOSTI DA MUTABILIS
"44 - armonie silenziose", personale di Sergio Agosti. Orario: da martedi al venerdi
15,30-19,30; sabato 10,30-13,00 e 15,30-19,30. Info: [email protected] www.mutabilislab.com - 347.1304979
fino al 27/03/2015
ore 19:00
Torino
Via dei Mille 25/C
MAX PAPESCHI DA DAVICO
"Je ne regrette rien", personale di Max Papeschi. Orario: da martedì al sabato dalle 10.00 alle
12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Info: 011.0362954 [email protected] - www.davicoarte.it
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Galleria Subalpina 21
ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI E LA CARDBOARD ART AL MUSEO MIIT
"Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art", mostra dedicata a uno degli artisti più
interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l'occasione per
presentare l'innovativo progetto "Adoption of an Artist for Investment". Per l'occasione, il
giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in
particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto
estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all'esistenza dell'uomo e del
pianeta. In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in
carta, cartone, foglia d'oro e altri materiali. Orario: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00;
su appuntamento domenica e lunedì per visite guidate, gruppi, scolaresche. Info: 011.8129776
- www.museomiit.it - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:00
Torino
Corso Cairoli 4
TORINOSETTE | Arte
79 / 249
Arte
COLLETTIVA A CURA DI MARIANA PAPARÀ ALLA TORINO ART GALLERY
Mostra, a cura di Mariana Paparà, che presenta i lavori di 35 artisti di consolidata
professionalità provenienti da Italia, Canada, Germania e Romania. Pittura, scultura,
installazione, rielaborazione fotografica, incisione e grafica sperimentale, rappresentano alcuni
tra i molteplici linguaggi presenti in mostra. Il percorso propone dunque una lettura
significativamente stratificata su uno degli interrogativi che ossessionano la gente di tutti i
tempi, tra memorie bibliche, profezie e riflessioni laiche sui destini della vita e del cosmo. Le
opere diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un
interminabile viaggio all'interno dell'animo umano, talvolta a metà strada tra suggestioni
oniriche e colorati tuffi nella memoria, ma anche sculture che, leggere ed eleganti, sono il
segno incisivo del mondo interiore da cui l'artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad
evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Un viaggio multiculturale alla ricerca, non
solo di ciò che accomuna, ma anche delle differenze che arricchiscono, valori che aprono
nuovi orizzonti mentali. Orario: dal lunedì al sabato 15.30-19.30. Info: 338.3333397 347.9807478 - www.torinoartgallery.com - www.aripa.eu - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Vanchiglia 6/A
ANTONIO SARCINA DA MARTINARTE
"Tra Luce e Chimica, la poesia della fotografia", personale di Antonio Sarcina. Orario: lunedì
15.30-19.30; martedì e mercoledì 10,00-12,30 e 15,30-21,30; giovedì e venerdì 10,00-12.30 e
15.30-19.30. Info: 011.3433756 - 335.360545 - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Corso Siracusa 24/A
TORINOSETTE | Arte
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Arte
CARMAGNOLA - "MESSICO CIRCA 2000" A PALAZZO LOMELLINI
"Messico Circa 2000", mostra comprendente 94 opere di 81 artisti messicani del nostro tempo,
tratta dalla collezione dell'imprenditore messicano Josè Pinto Mazal. La mostra è parte della
grande collezione di Josè Pinto Mazal. In essa vi sono raccolte opere che spaziano attorno al
terzo millennio (da qui il titolo di Messico Circa 2000) cioè dal 1980 ad oggi, di artisti messicani
e stranieri che hanno trovato in Messico il luogo ideale per la loro produzione. Non è una
mostra di tendenza, in quanto il collezionista non sceglie le opere secondo una sua particolare
propensione artistica, ma quelle che meglio documentano, attraverso l'arte, lo status del
Messico oggi e soprattutto di Città del Messico. Vi predomina la pittura, ma vi appaiono anche
altri linguaggi come la fotografia, il disegno, la scultura. Le opere sono diversissime tra di loro,
seguendo i criteri disparati dei linguaggi artistici contemporanei che dagli inizi del secolo
scorso hanno frantumato le regole tradizionali dell'arte. L'arte messicana della
contemporaneità si appropria infatti delle tendenze europee imprimendovi però, un marchio
che discende ancora dalle antiche culture precolombiane. L'ambiente, il deserto, la
dimensione tropicale s'insinua in queste superbe testimonianze visive arricchendole di
un'energia incontenibile. E anche la violenza vi traspare - quella che contraddistingue l'attuale
realtà messicana condizionata dalla lotta tra il governo e cartelli del narco-trafico, dal
femminicidio lungo i confini con gli U.S.A - una violenza filtrata in termini metaforici o allusivi.
Molti degli artisti qui presenti hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d'arte
Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all'I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi
tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell'estremo Oriente, in Australia.
In questa mostra troviamo diversi linguaggi formali , la figuratività, l'astrazione, il realismo e
l'informale, l'espressionismo (che ora diviene neo-espressionismo), il surrealismo, il
concettuale e l'iperrealismo. In sostanza appare sia la realtà che il sogno, ossia dimensioni
"altre" che s'insinuano nel reale. Molto spesso le diverse tendenze si sovrappongono e si
fondono, secondo un paradigma messicano che tende al racconto complesso, stratificato,
spesso simbolico. Nella mostra sono esposte opere di numerosi artisti di valenza
internazionale come Gabriel Orozco, Francis Alys, Julio Galan, Demian Flores, Graciela
Iturbide, Monica Castillo, Irma Palacios, Jerman Venegas, Alfonso Mena Pacheco, Barry
Wolfryd. Nell'arco del suo sviluppo la mostra, che prevede delle visite guidate, proporrà eventi
collaterali integrativi della cultura messicana, con work-shop, performance multimediali,
espressioni sonore, che verranno via via comunicati nel dettaglio. L'allestimento è curato da
Rodrigo Witker con la collaborazione d Emma Ariza, ed è accompagnato da un volume
bilingue (italiano/inglese) edito in occasione della prima edizione. Orario: giovedì, venerdì,
sabato 15,00-18,00; domenica 10,00-12,00 e 15,00-18,00. Ingresso gratuito. Info:
www.palazzolomellini.com
fino al 29/03/2015
ore 18:00
Carmagnola (TO)
Piazza Sant'Agostino 17
TORINOSETTE | Arte
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Arte
AVIGLIANA - ELENA MONACO ALLA GALLERIA ARTE PER VOI
"Il silenzio dei corpi", personale di Elena Monaco. Il percorso su cui da tempo la ricerca
artistica di Elena Monaco si viene articolando sembra svilupparsi lungo un tragitto figurativo
particolarmente impegnativo e di fatto sostanzialmente autonomo e, verrebbe da aggiungere,
anche piuttosto solitario. Esso, infatti, non è facilmente incasellabile tra le correnti e i
movimenti artistici recenti e contemporanei: non rientra tal quale, ad esempio, nell'astrattismo,
né nell'informale e nei successivi esiti concettuali, non è post-concettuale, né, che so, optical,
né, diciamo, genericamente "ecologico", non è nemmeno pienamente figurativo, perché lo è
solo apparentemente. Ciò non significa, però, che esso avanzi come una avventura senza
metri di orientamento nella complessità del panorama artistico, che anzi, essi sono presenti,
ma rielaborati con la dovuta discrezione e, soprattutto, sottoposti preliminarmente ad un
processo di interiorizzazione e di reinterpretazione, fino a celarne l'eventuale sostanza di
modelli, che, a ben vedere, è culturalmente, sovente alta e molto ben radicata. Poiché non c'è
qui spazio per una analisi particolareggiata, mi limito ad un duplice livello di suggerimenti: nelle
sue opere si alternano e si integrano suggestioni provenienti da alcuni maestri piemontesi
della seconda metà del secolo scorso, accanto a riferimenti - che, sia chiaro, non sono da
intendersi come citazioni esteriori - anche più lontani nel tempo, fino a quelli pertinenti con la
tradizione "classica". Nel processo di composizione dell'immagine, o di "costituzione
dell'immagine", secondo la storica definizione di Cesare Brandi, essi operano a distanza,
appunto con "discrezione", come un tenue sostrato entro cui si viene costruendo l'immagine
vera e propria, quella che prende forma a conclusione di ogni suo lavoro di ricerca, nella cui
densa e paziente elaborazione vengono prendendo corpo, accanto a valori volutamente e
consapevolmente espressi, istanze emotive e pulsioni, che paiono sfuggire ad ogni controllo.
In quella fitta congerie e convivenza di immagine e di segni, di figurazione, da una parte,
affidata alla pura e semplice "costituzione d'immagine" e, dall'altra, di affioramenti di segni, che
per loro intrinseca natura alludono a paradigmi e codici non visivi, in quel conflitto di opposti, si
deve rintracciare la condizione inesorabilmente contraddittoria in cui versa e si fonda l'arte
contemporanea. E da cui, ovviamente, nemmeno Elena Monaco può rifuggire, ma che ci sa
mostrare con altrettanta severa padronanza. Orario: sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00.
Info: [email protected] - [email protected] - http://artepervoi.it/
fino al 29/03/2015
ore 16:00
Avigliana (TO)
Piazza Conte Rosso 8
CHIVASSO - PAOLO GIACOMAZZI ALLA GALLERIA SANTA CHIARA
Paolo Giacomazzi, personale. Nato il 17/07/1970 a Chivasso dove vive e lavora come
ingegnere esercitando la libera professione, Giacomazzi ha frequentato il circolo artistico
chivassese "Pittori di Via Platis" fin dalla nascita dell'Associazione partecipando alle numerose
attività che si sono svolte durante gli anni. Ha sviluppato la propria passione artistica sotto la
guida del maestro Luigi Rigoletti e ha partecipato a mostre collettive e personali. Orario:
lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00; martedì e giovedì 14.00-17.00
fino al 30/03/2015
ore 17:30
Chivasso (TO)
Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa 8
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Arte
RIVOLI - "PIAZZE DEL PIEMONTE" NELL'ATRIO DEL PALAZZO COMUNALE
"Piazze del Piemonte - Architettura, urbanistica, eventi, quotidianità", mostra promossa dal
Consiglio regionale del Piemonte. Le piazze piemontesi - che rappresentano le radici della
nostra civiltà - sono qui illustrate nella loro storia e in tutto il loro prestigio. Ingresso gratuito
con i seguenti orari: dal lunedì al giovedì 8.00-19.00, venerdì 8.00-14.00 e il sabato
8.00-12.00. Info: www.comune.rivoli.to.it - Tel. 011.9513300
fino al 30/03/2015
ore 08:00
Rivoli (TO)
Corso Francia 98
"CON I MIEI OCCHI" IN GALLERIA SAN FEDERICO
"Con i miei occhi", mostra fotografica di Isabella Greggio, allestita nella cornice di Galleria San
Federico di Torino in occasione del progetto Sar.to La moda illumina Torino. I luoghi e i volti
ritratti raccontano un percorso emozionale e la storia personale di una giovane fotografa che,
superando le oggettive difficoltà di una malattia che l'ha colpita agli occhi, continua a girare il
mondo e a ritrarlo. Orario: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00; domenica dalle 15.00
alle 19.00; lunedì chiuso.
fino al 31/03/2015
ore 17:30
Torino
Galleria San Federico
"TRASPARENZE" ALLA GALLERIA SEMI D'ARTE
"Trasparenze": fotografie di Alessandro D'Adda, a cura di Daniela Trunfio, e vetri d'autore di Il
Mondo del Vetro, a cura di Ivano Balestrieri. Ciò che lega le due presenze in mostra è il vetro,
protagonista indiscusso di infinite sequenze dei film di Antonioni costruite sul gioco dei riflessi
e delle trasparenze, esemplificatrici dell'idea costante di una superficie della realtà che non
può essere penetrata, sinonimo di trasparenza riflettente perennemente se stessa, o il vetro
metafora di due qualità, trasparenza e riflessione. Le finestre di un grattacielo di Sapporo, ma
soprattutto l'umanità che ne traspare, sono oggetto della ricerca di Alessandro D'Adda, fisico
quantistico da alcuni anni rapito dalla passione per la fotografia e delle sue capacità di "vedere
attraverso" e di raccontare, molto spesso, altre storie. E' un'umanità che si disvela a un occhio
attento, microstorie che lasciano a noi il piacere di intuirne le trame del quotidiano, in un
continuo gioco di rimandi tra "dentro" e "fuori" , tra "manifesto" e "apparentemente nascosto". Il
grattacielo e la sua struttura geometrica diventa pre-testo, simile al desueto foglio dei provini
analogici sul quale il fotografo selezionava gli scatti da salvare, per raccontare la sua storia. I
vetri selezionati da Il Mondo del Vetro accanto alle creazioni storiche muranesi di nomi come
Venini, Salviati, Seguso e Barbini, presenta opere di artisti contemporanei quali Tagliapietra,
Pino Signoretto, Ugo Nespolo, Silvano Rubino e designers come Ettore Sottsass e Marco
Zanini. Raccolti con passione dagli inizi degli anni '70, Il Mondo del Vetro rappresenta per le
sue presenze nelle più importanti Fiere nazionali, un punto di riferimento per collezionisti
attenti alle sperimentazioni di importanti protagonisti della scena dell'arte contemporanea che
si sono messi alla prova con questa straordinaria e delicata materia, dando vita a oggetti unici
che promuovono e diffondono la raffinatissima arte vetraria muranese riconosciuta in tutto il
mondo. Orario: da martedì a sabato 10.00-12.30 e 15.00-19.00; lunedì 15.00-19.00. Info:
[email protected]
fino al 31/03/2015
ore 18:00
Torino
Via IV Marzo 1/E
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Arte
LUCA DE MARCH ALLA GALLERIA OBLOM
"Politically Incorrect", personale di Luca De March, a cura di Roberto Vaio. L'artista propone
un'esplorazione dell'universo parallelo dei cartoni animati, fornendo una chiave di lettura
ironica e irriverente della realtà. Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato su appuntamento. Info:
333.8438768 - [email protected] - www.galleriaoblom.it
fino al 01/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Baretti 28
PABLO BRONSTEIN DA FRANCO NOERO
"We live in Mannerist times", personale di Pablo Bronstein. L'artista argentino, che ha
recentemente ricevuto la Duveen Commission dalla Tate Britain per il 2016, si è qui
confrontato, similmente a quanto accaduto per la mostra al Metropolitan Museum di New York,
con la storia - in questo caso industriale - dell'edificio che ospita la mostra riflettendo sul
potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al
servizio dell'estetica. Orario: lunedì 15.00-19.00; martedì-venerdì 11.00-19.00; sabato
15.00-19.00 o su appuntamento. Info: 011.882208 - [email protected] www.franconoero.com
fino al 02/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Mottalciata 10/B
TORINOSETTE | Arte
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Arte
VICTORIA STOIAN DA ALBERTO PEOLA
"Codri Earthquake", personale di Victoria Stoian. La mostra è il risultato della sua
collaborazione con Clara Sofia Rosenberg, che da anni ne segue il lavoro supportandolo sul
piano teorico. Victoria e Clara Sofia hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti di Torino dal
2009, in un percorso complementare tra l'attività pittorica dell'una e quella critica dell'altra. La
mostra di Victoria Stoian raccoglie una serie di lavori intorno al tema dell'assenza di un punto
di riferimento. Come recita il titolo, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla
catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di
quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30
del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza
da Chi?in?u, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una
durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie
distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste
più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate. Questo mio lavoro è un
omaggio intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con
un colpo secco cambia linee, colori e vite». I quadri oggi esposti in galleria costituiscono una
parte dei 52 previsti dal progetto in fieri Codri Earthquake, ognuno dei quali corrisponde a
un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. Vengono così messe in relazione, da un
lato, la durata del fenomeno con lo sviluppo del ciclo pittorico, e dall'altro, l'area geografica
colpita dal sisma con l'area della tela, ospite della rielaborazione del dramma. Come dice
l'artista, «in un terremoto il primo secondo può essere della stessa violenza dell'ultimo. Anzi,
forse il primo impatto è ancora più forte e destabilizzante». Per questo motivo, la serie Codri
Earthquake si sviluppa con un andamento cronologico, ma le singole opere non riportano la
violenza del terremoto in successione crescente: ogni quadro del progetto rappresenta infatti
un possibile grado di percezione della catastrofe, che non necessariamente corrisponde al suo
reale grado di intensità. Il tema dell'assenza di punti di riferimento proposto nelle opere
rimanda a un senso di destabilizzazione, percepibile in termini di panico e smarrimento. Ma,
d'altro canto, il potenziale generato da quest'assenza di vincoli può essere colto anche come
un'occasione di libertà. Questa dicotomia tra panico e liberazione è espressa dall'artista
attraverso la rappresentazione di un mondo informe che contiene, però, delle forme
riconoscibili, come protrusioni, annidamenti o ramificazioni. Il mondo organico che emerge da
questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti
marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a
filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso la tecnica del chiaroscuro, con
predominanza delle tonalità fredde, forme talvolta non finite, o cancellate, si stratificano in un
gioco di trasparenze e in un'alternanza di piani pittorici. Pur in assenza di un'architettura e di
una linea dell'orizzonte, Stoian riesce in questo modo a ricreare un senso di profondità nelle
forme che si affusolano in direzione di un punto di fuga ideale nella tela, inserendo nell'informe
accenni di prospettiva. I criteri su cui si fonda la ricerca di Victoria Stoian sono l'importanza
attribuita alla sostanzialità della materia, l'approccio diretto e la presenza fisica dell'artista nel
lavoro, e la necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso la forza dell'opera in sé.
L'esperienza personale e il suo percorso artistico sono saldamente intrecciati: migrata a Torino
all'età di ventun anni, Victoria inizia a tradurre gli stimoli della nuova realtà, così diversa, in un
linguaggio pittorico denso di rimandi introspettivi e culturali. Attraverso un soggetto fortemente
autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione,
che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che
crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile. Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle
19, mattino su appuntamento. Info: 011.8124460 - 335.6191039 - [email protected] www.albertopeola.com
fino al 03/04/2015
ore 18:00
Torino
Via della Rocca 29
TORINOSETTE | Arte
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Arte
FEDERICO GUERRI DA WEBER & WEBER
"Frammenti", personale di Federico Guerri. L'arte appartiene originariamente alla natura. È
natura. E in quanto tale contempla e dà forma a se stessa. È dunque tempo che l'arte,
memore del suo stato aurorale, torni a muoversi per iniziativa dei propri tratti. È tempo che la
scrittura segnica torni a decidere dei propri tracciati e delle proprie luci. Di tutto. Anche delle
tenebre. Nulla deve nascere se non dai suoi impulsi, dai suoi spasimi, dai suoi getti, violenti o
pacati che siano. È quanto accade nell'opera di Federico Guerri, dove la scrittura sceglie
innanzitutto di essere disegno e di non porsi al servizio che del proprio accadere. La scrittura
danza e iscrive in questo esordio il carattere inafferrabile dello scaturire del segno e l'annuncio
dell'enigmatica soglia tra ciclica sparizione e nuovo inizio. Non ha principio né fine. Appare e
passa. Appare al nostro orizzonte come potrebbe fare il vapore acqueo. Presenza e venirealla-presenza si uniscono e si confondono in questi luoghi verso i quali ci conduce Federico
Guerri: sono luoghi pienamente riconoscibili, pur rivelandosi la loro vera sostanza come ombra
e parvenza. Orario: da martedi a sabato 15.30-19.30. Info: www.galleriaweber.it [email protected] - 011.19500694
fino al 04/04/2015
ore 18:00
Torino
Via San Tommaso 7
"MANIERA NERA" ALLA NORMA MANGIONE GALLERY
"Maniera Nera", collettiva a cura di Francesco Barocco. In mostra lavori di Vija Celmins,
Richard Earlom, F. Green, Richard Houston, Elizabeth Judkins, S. W. Reynolds e John
Raphael Smith. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento. Info:
011.5539231 - [email protected] - www.normamangione.com
fino al 04/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Matteo Pescatore 17
IRINA NOVARESE ALLO SPAZIO NOPX
"Landology. Scorci di una politica delle differenze", mostra di Irina Novarese. Il processo lento
di mappatura fittizia -e comunque approssimativa- si confronta con il reale flusso accelerato
della città, che viene proposta ai singoli come luogo ultimo del sociale. Strutture urbane tra
desiderio e repulsione, tra necessità ed extralusso, sono al centro del progetto "Landology" di
Irina Novarese. Nello spazio di NOPX l'artista presenta un'installazione che costituisce il
secondo capitolo della sua recente indagine sulle teorie di individualizzazione dell'habitat.
Un'esplorazione di strutture e organizzazioni dello spazio urbano iniziata nel 2014 con le due
città di Caracas e Berlino e che continua con il lavoro che verrà presentato a Torino.
Landology dà anche il via a Preview, ad una nuova collaborazione tra NOPX e Dunque, locale
di recente apertura in via Santa Giulia: pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale, sui muri
del Dunque apparirà un'anteprima della mostra, un estratto del lavoro dell'artista riprodotto in
formato maxi su un cartellone da cinema. Visite anche su appuntamento: 328.7055257. Info:
[email protected] - www.nopx.it
fino al 04/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Guastalla 6/A
TORINOSETTE | Arte
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Arte
RÄ DI MARTINO ALLA GAM PER "VITRINE"
Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino "Vitrine", il progetto dedicato alla ricerca artistica
contemporanea. Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l'attenzione sulle trasformazioni
della vita, del suo divenire di cui l'arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro
trasparente, "Vitrine" stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche
artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della
quotidianità. Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino,
Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani. "Vitrine" si
costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed
esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo
spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l'uomo si confronta costantemente
e che s'imprimono nel lavoro dell'artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono
di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico?sociale e politica in una
metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il
paesaggio dell'immaginario, lo spazio?tempo reale e quello mentale, interiore e intimo
dell'animo. Lo sguardo dell'artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra
cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova
espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni. Il primo appuntamento dell'edizione
2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile
l'opera "The Picture of Ourselves", video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di
una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni
della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due
sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito
intrecciarsi di possibilità. Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude
un'ora prima. Ingresso libero a Vitrine. Info: centralino 011.4429518 - segreteria 011.4429595 www.gamtorino.it/vitrine
fino al 06/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
GAVINO SANNA ALLO SPAZIO MOUV
"Livori in corso", personale di Gavino Sanna. In mostra una trentina di disegni, accompagnati
da brevi racconti, raccolti nel libro intitolato "Livori in corso" che Gavino Sanna ha dedicato ad
Alda Merini. La mostra si apre, così come nel libro, con un verso della Poetessa dei Navigli
"L'uomo fa male al fratello al primo sbadiglio del mattino" a cui segue la dedica di Alda Merini.
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 24; chiuso il lunedì. Nel periodo della mostra si
svolgeranno degustazioni libere e guidate dei vini di Cantina Mesa, l'azienda vitivinicola creata
dieci anni fa da Gavino Sanna con la moglie Lella a Sant'Anna Arresi nel Sulcis. Info:
[email protected] - www.spaziomouv.it - 331.5828996
fino al 06/04/2015
ore 10:00
Torino
Via Silvio Pellico 3
TORINOSETTE | Arte
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Arte
SERGIO STAINO ALLA GAM
"Un racconto di Berlino, 1981", personale di Sergio Staino - uno dei più conosciuti e amati
disegnatori satirici italiani -, a cura di Danilo Eccher. Lo spazio Wunderkammer ospita più di
cento disegni che raccontano Berlino nel 1981, quando Staino, armato di carta, matita, china e
una macchina fotografica raggiunge la città e la interpreta con i suoi disegni. E qui Bobo, da
sempre l'alter ego del disegnatore, si ritrova a esplorare una città dalle mille contraddizioni e
dal grande fascino. Una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, in quell'anno
ancora inserita nel cuore del comunismo europeo. "Ogni angolo era una scoperta, una
sorpresa, una suggestione: Berlino in quegli anni là era una città veramente unica per la
quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa esprimendole,
poi, in forme architettoniche e ambientali assai diversificate (...) Tutto era esagerato in Berlino
Ovest: le luci, le insegne, le vetrine, tutte cose che adesso sembrerebbero normali ma che,
allora, erano profondamente innovative. Solo avvicinandosi al confine con la Repubblica
Democratica, e soprattutto al muro, l'atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la
contraddizione tra la vitalità lussuosa dell'Ovest e la tristezza poliziesca dell'est si facevano
evidenti". Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima.
Ingresso: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011
4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected]
fino al 06/04/2015
ore 10:00
Torino
Via Magenta 31
TORINOSETTE | Arte
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Arte
ALDO MONDINO ALLA GAM PER "SURPRISE"
Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell'edizione 2015 di "Surprise",
progetto espositivo che concentra l'attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese
tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall'architettura al
design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo
modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale. A curare questo
terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto,
docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia Albertina di Torino e Gregorio
Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo
piano del museo. Al centro dell'attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi
espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei
ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico
di quegli anni. Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il
quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l'Ecole du Louvre e i
corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria
Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori,
le "Tavole Anatomiche", metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi
del corpo umano. "Sole" e "Immersore", entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella
mostra alla GAM, rappresentano un'esperienza anomala nell'ambito della sua produzione
artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour. L'arrivo della Pop Art in Italia proprio
grazie a Gian Enzo Sperone e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del
'64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire.
Mondino si appropria anch'egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura
ottenuto con l'utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e
lampadine a incandescenza. Se "Immersore" si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni,
più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, "Sole" traduce con i
materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l'alba, sul quale
tra l'altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli
anni tra 1963 e 1964 e al quale Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria. Le due
opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro
installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall'artista da una etichetta della
galleria Stein sul verso di "Immersore". Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale
l'opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e
corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell'occhio umano sia al
segno lasciato dalle acque dell'Arno su alcuni capolavori dell'arte fiorentina che impressionò a
tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del '66 e il 1967 una serie di opere. Tra
questi lavori vale la pena ricordare l'intervento alla mostra "Con temp l'azione" (gallerie Stein,
Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l'artista unisce le sedi della mostra tirando
un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra. Orario: martedìdomenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingressi: euro 10, ridotto
euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011
4429595 e-mail [email protected]
fino al 07/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
IVREA - ELENA MIRANDOLA E MANITERRA AL CASTELLO DI SALE
Mostra di Elena Mirandola e Maniterra a cura di ArteInFuga. Orario: lunedì 14.30-19.00; dal
martedì al sabato 9.30-19.00. Info: [email protected] - http://arteinfuga.blogspot.it/
fino al 08/04/2015
ore 18:00
Ivrea (TO)
Via dei Patrioti 14
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"FOBOFILIA" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"Fobofilia", mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei
sentimenti più caratteristici e sfuggenti della nostra epoca, a cura di Irene Calderoni. Fobofilia
è il piacere un po' perverso di essere spaventati, una pulsione che appare sempre più
frequente. La paura è il registro più diffuso nell'intrattenimento, ma anche nell'informazione e
di conseguenza nel modo di percepire la realtà. L'arte riflette questa temperie, ne offre diverse
sembianze, da quello più intimo e psicologico, di una soggettività aggredita oppure aggressiva,
a quello più esterno e politico, di una società che si fonda sulla violenza e usa il terrore come
arma. Artisti in mostra: Janis Avotins, Matthew Barney, Massimo Bartolini, Avner Ben Gal,
Glenn Brown, Miguel Calderon, Maurizio Cattelan, Dinos e Jake Chapman, Roberto Cuoghi,
Saul Fletcher, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Gusmao& Paiva, Thomas Hirschhorn, Piotr
Janas, Zoe Leonard, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Nathaniel Mellors, Shirin Neshat,
Kelly Nipper, Catherine Opie, Tony Oursler, Djordje Ozbolt, Anri Sala, Ferdinando Scianna,
Andreas Slominski, Jakub Julian Ziolkowski. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì,
sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi
euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte,
abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Modane 16
ISA GENZKEN ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
La mostra dedicata ad Isa Genzken (Germania, 1948) presenta per la prima volta in Italia un
ciclo di lavori della fine degli anni Ottanta, un corpus di opere pittoriche meno note rispetto alle
sculture e installazioni per cui Genzken è famosa. Sono olii su tela monocromatici che
suggeriscono già nel nome, Basic Research, l'inizio di un percorso di sconfinamento e
d'interazione con l'ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra
pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori. Orario:
giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5;
ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino
a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM).
Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Modane 16
TORINOSETTE | Arte
90 / 249
Arte
"MARCO POLO - LA VIA DELLA SETA NELLE FOTOGRAFIE DI MICHAEL YAMASHITA"
AL MAO
Un viaggio per immagini, sulle tracce di uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi: la nuova
mostra del Mao ricostruisce il percorso compiuto quasi mille anni fa da Marco Polo lungo la
Via della Seta, attraverso le fotografie di Michael Yamashita, fotografo di punta di National
Geographic. Nelle 76 fotografie esposte al Museo d'Arte Orientale ritroviamo piazza San
Marco e la laguna, il minareto di Samarra in Iraq e le carovane a bordo dei cammelli nel
deserto del Gobi. Non solo: la mostra, articolata in tre sezioni geografiche, ripercorre il tragitto
compiuto da Marco Polo dall'Italia alla Cina, ma anche la permanenza dell'esploratore in Cina
e il viaggio di ritorno via mare, lungo le coste dell'Indonesia e dell'India. Le immagini
desertiche lasciano così pian piano spazio alle distese d'acqua delle piantagioni di riso, agli
spettacolari paesaggi della baia di Ha Long nel Nord del Vietnam e agli sguardi penetranti dei
sadhu a Bombay. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 7 febbraio al 1 marzo,
apertura e chiusura posticipata nei weekend (sabato dalle 11 alle 20; domenica dalle 11 alle
19). La biglietteria chiude un'ora prima. Il biglietto d'ingresso (10 euro) consente anche
l'accesso alla collezione permanente del museo. Info: 011.4436928 - www.maotorino.it
fino al 12/04/2015
ore 17:00
Torino
Via San Domenico 11
MOSTRA DEI FINALISTI DEL MARIO MERZ PRIZE ALLA FONDAZIONE MERZ
Mostra dei 5 finalisti della prima edizione della sezione arte del Mario Merz Prize. Gli artisti,
Lida Abdul (Kabul 1973), Glenn Ligon (New York 1960), Naeem Mohaiemen (Londra 1969),
Anri Sala (Tirana 1974) e Wael Shawky (Alessandria d'Egitto 1971), sono stati selezionati tra
le oltre 500 candidature pervenute dalla giuria composta da Marisa Merz, Beatrix Ruf
(direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam) e Claudia Gioia (curatrice indipendente). Il
progetto espositivo, curato da Beatrice Merz raccoglie due o tre opere per ciascun autore,
scelte tra le più significative del loro percorso artistico. Il pubblico potrà esprimere la propria
preferenza visitando la mostra o collegandosi al sito mariomerzprize.org. Orario: martedìdomenica 11-19, lunedì chiuso. L'ingresso alla mostra è gratuito. Info: 011.19719437 [email protected] - www.fondazionemerz.org
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Limone 24
AVERY SINGER ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"Pictures Punish Words", personale di Avery Singer, a cura di Beatrix Ruf. Sorprendenti per
tecnica e iconografia, i quadri di Avery Singer sovvertono le nostre aspettative visuali. A un
primo sguardo si sottraggono a una classificazione precisa come dipinti o elaborazioni a
stampa. Per questo sollevano l'interrogativo, ovvio e allo stesso tempo pressante per
un'artista, sul modo in cui le informazioni digitali che ci circondano possono concretizzarsi sotto forma di immagine piatta su carta o, più di recente, tridimensionale in plastica, o su ogni
altra possibile superficie materiale. Avery Singer ha realizzato un ciclo di opere pensate
appositamente per questa sua prima personale. Dopo una prima presentazione alla Kunsthalle
di Zurigo, la personale si sposta Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Orario:
giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5;
ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino
a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM).
Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Modane 16
TORINOSETTE | Arte
91 / 249
Arte
"UNITED ARTISTS OF ITALY" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"United Artists of Italy", un progetto di Massimo Minini. Il gallerista ha raccolto una collezione di
ritratti di artisti eseguiti dai più significativi fotografi italiani: l'idea è stata quella di concepire
una collezione di volti d'artista ripresi dai grandi fotografi italiani, quasi un mondo aiutasse
l'altro, completandosi a vicenda. Il progetto, iniziato per passione qualche anno fa, è cresciuto
sempre più grazie al contatto diretto con i fotografi che hanno abbracciato la proposta, e si è
rivelato un vero e proprio viaggio all'interno della fotografia, tra archivi e scatole, pellicole e
files. Se in principio l'idea era di selezionare esclusivamente ritratti di artisti, con il tempo
l'attenzione si è estesa, prendendo in considerazione alcuni ritratti di artisti stranieri, ma molto
vicini all'Italia, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, volti di
scrittori come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, e ancora gli artisti colti al
lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi e alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio
Amelio e Leo Castelli. Questa collezione crea una storia del contemporaneo, non con le opere,
ma con i volti, i modi, gli atteggiamenti. Se si può considerare il contemporaneo un'attitudine,
un modo di porsi dell'opera nel proprio tempo ed in comunione con i grandi temi del momento,
il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con
quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i
contorni spaziali e temporali. La mostra vuole infatti offrire uno spaccato della fotografia
italiana di questi anni, dimostrando la capacità straordinaria di interpretazione e di omaggio a
grandi artisti da parte di grandi fotografi. Non si tratta di una semplice raccolta cronologica di
immagini, ma di un racconto, dove lo stesso artista visto, letto e interpretato da diversi
fotografi, porge differenti sfaccettature del proprio destino. Spesso la fotografia dice più di
quanto non sia nelle intenzioni dell'autore. Attraverso quasi duecentocinquanta scatti, viene
presentato il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni '60: Claudio Abate, Aurelio
Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano,
Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario
Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio
Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando
Scianna. La mostra è stata ospitata al Musée d'Art Moderne di Saint Etienne, al Palais des
Beaux Arts di Bruxelles, alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Fotografia di
Amsterdam ed alla Estorick Collection di Londra. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero);
venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti);
gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte,
abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Modane 16
"AN ART OF ONE'S OWN: GROUP SHOW" DA RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE
CONTEMPORANEA
"An Art of One's Own: Group Show". In esposizione lavori di Carla Accardi, Irma Blank,
Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth
Scherffig, Eva Sørensen. Orario: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 19:00; giovedì, venerdì e
sabato dalle 11:00 alle 19:00; altri giorni e orari su appuntamento. Info:
www.dechiricogalleriadarte.com - [email protected] - 011.835357
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via della Rocca 19
TORINOSETTE | Arte
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Arte
EVANGELINA ALCIATI ALLA PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA
"Evangelina Alciati: l'occhio e l'anima". L'Accademia Albertina delle Belle Arti dedica, presso le
sale della Pinacoteca Albertina, una mostra antologica alla figura di Evangelina Alciati
(1883-1959), pittrice nella Torino del primo e secondo Novecento, prima donna ad essere
ammessa in Accademia, personalità libera ed in anticipo sui tempi. L'iniziativa, che si collega
alla prossima apertura, completati i lavori di ristrutturazione, della Pinacoteca del Novecento,
presso la Rotonda del Talucchi, è stata sollecitata dalla contemporanea uscita, anteprima
domenica 25 gennaio presso la Sala Congressi dell'Unione Industriale, del film "La liberà allo
specchio. Ritratto di Evangelina Alciati". Il film, tratto da un'idea di Mauro Guidetti, scritto dallo
stesso insieme agli eredi Lorenzo Boccalatte ed Anna Maria Fracchia, è stato sceneggiato e
diretto da Vanni Vallino, e si avvale dell'interpretazione, tra le altre, di Pamela Villoresi, Erica
Blanc, ed Eugenio Allegri. Evangelina Alciati fu allieva di Giacomo Grosso, sotto la cui guida si
diplomò in disegno e pittura. Decisivo per il gli esiti della sua carriera fu un soggiorno a Parigi
tra il 1903 ed il 1906. Lo stile della Alciati, che raggiunge punte di assoluta eccellenza nel
ritratto, si confronta alla pari con le tendenze che caratterizzano la prima parte del Novecento,
dalla pittura post impressionista, all'Espressionismo ed alla Metafisica, in cui si evidenziano
taluni punti di contatto con il magistero di Felice Casorati. La mostra, a cura dei professori
Edoardo Di Mauro e Giuseppe Mantovani, con contributi critici di Francesco De Caria,
Donatella Taverna e della docente dell'Accademia Valeria Piasentà, presenta un percorso
completo e ragionato di tutte le fasi artistiche di Evangelina Alciati, dal primo Novecento al
secondo dopoguerra, tramite il prestito di opere da collezionisti privati, e da istituzioni quali la
Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Castello Gamba. Museo Regionale della Valle d'Aosta, le
Fondazioni Burzio e Mazzonis. Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica
10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.30); mercoledì chiuso. Info: 011.0897370
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Accademia Albertina 8
I PANNELLI DI DEFENDENTE FERRARI ALLA SACRA DI SAN MICHELE
"I pannelli di Defendente Ferrari". Orario: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-18.00;
domenica e festivi: 9.30-12.00 e 14.30-18.30; ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della
chiusura della Sacra.
fino al 12/04/2015
ore 09:30
Sant'Ambrogio (TO)
Sacra di San Michele
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"UEFA IS EAST", FOTOGRAFIE DELLA TRANSNISTRIA AL POLSKI KOT
"Uefa is East - L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti. Transnistria,
1997": mostra fotografica diGabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e
documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara
indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi. La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys
Martini, fa parte del progetto "L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi
abitanti": la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza
europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo
dei ritratti di chi vi abita. Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di
città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all'emozione delle coppe europee
e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per
poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva. Questo primo
appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha
documentato nel 1997, l'anno di fondazione dello Sheriff Tiraspol. I personaggi ritratti
sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro
quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell'obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è
terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta.
Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a
torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre,
rivelando elaborati tatuaggi. In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo
romanzo Educazione siberiana descrive l'iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li
descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi,
quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l'inchiostro
sottopelle era illegale. La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto
dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare
l'incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al
pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti. Orario: da martedì a domenica
dalle 20.00 a mezzanotte. Info: [email protected]
fino al 14/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Massena 19
TORINOSETTE | Arte
94 / 249
Arte
JENS EINHORN ALLA LUCE GALLERY
"Electric eyes", personale di Jens Einhorn. I lavori di Jens Einhorn sembrano alimentare uno
scenario da fine del mondo. Le immagini della serie Too Much Future e The Endless End
trasmettono la sensazione della calma dopo un disastro oltre ogni aspettativa. Sembra che
siano stati sbattacchiati furiosamente da tempeste e nubi di fumo solo per stabilirsi di nuovo,
solo grazie alla loro chiarezza formale. Einhorn fa sì che si provi un certo piacere in questa
presunta distruzione con l'utilizzo, in questa serie, di vivaci colori. Il caos lentamente si
trasforma in armonia. La lettera E che si ritrova in alcune immagini rappresenta una volta di
più la lotta che si percepisce in ogni pezzo. Può voler dire sia "The End"- la fine - che
l'Eternità, tutti nuovi inizi nel circolo infinito. L'etichetta segna anche il completamento del
processo di lavoro per l'artista, l'ultimo atto gestuale sull'immagine. Come i battiti musicali le
immagini, frammenti di pixel, operano all'interno di una nebbia delicata permeata di luce
colorata. Cultura giovanile e musica rappresentano una cornice importante per le opere di
Einhorn e spesso le si ritrova come impressioni galleggianti audio-visive. La lettera E può
dunque stare anche per elettronica o estasi o per entrambi. La musica elettronica è anche
spesso correlata alla nozione di post-apocalittico. Ha rappresentato un mezzo di espressione
di critica sociale per molti artisti che hanno elaborato visioni distopiche del futuro,
processandole in una nuova tecnologia. Jens Einhorm è nato nell'ex Repubblica Democratica
Tedesca ed è dunque molto influenzato dagli avvenimenti socio-politici degli anni '90 quando
la musica giocava un importante ruolo per un giovane artista, come primario strumento di
espressione. Egli suonò in band punk a partire dalla metà degli anni '90, per poi intraprendere
la sua strada nelle arti visive grazie alla fotografia e alla musica. Jens ha studiato fotografia a
Leipzig e scultura e new media con Astrid Klein, e si è concentrato più sulla pittura con un
master con Tal R all'Accademia di Düsseldorf per concentrarsi più sulla pittura. Il metodo
mash-up di Einhorn, che fa suso di tessuto, pigmenti, colla e colori, regala una caratteristica di
"oggetto" alle proprie immagini rendendo sorprendente la loro presenza nello spazio. La
struttura stessa di quei minuscoli elementi visivi li rende simili a dipinti astratti o simil digitali.
La mostra segna un importante punto di partenza per la carriera dell'artista, per la prima volta
in Italia, presentando una serie di nuovi dipinti che sono il corpo principale delle opere più
recenti di Einhorn. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30. Info: 011.8141011 - 335.5246817
- [email protected] - www.lucegallery.com
fino al 14/04/2015
ore 18:30
Torino
Corso San Maurizio 25
TORINOSETTE | Arte
95 / 249
Arte
"IL KABUKI DEI TRE SAMURAI: ARAKI, MORIMURA, SUGIMOTO" ALLA GALLERIA IN
ARCO
"Il kabuki dei tre samurai: Araki, Morimura, Sugimoto". Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura
e Hiroshi Sugimoto sono i protagonisti della mostra a cura di Graziano Menolascina.
Nobuyoshi Araki, tra gli artisti più rappresentativi e prolifici della storia della fotografia,
racconta la donna, l'eros e il Giappone. Le donne di Araki sono spesso sdraiate su letti disfatti,
oppure distese sul pavimento in pose lascive, legate con corde, con i corpi ostentati e nudi ma
con sguardi in cui è completamente assente la volontà di sedurre. Yasumasa Morimura si
appropria invece di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura
popolare interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle
trasformazioni sociali politico e culturali dovute alla penetrazione del capitalismo e dei miti del
mondo occidentale in Giappone. Morimura impersona Einstein, Marylin, Frida Khalo, Hitler il
risultato è un'opera e raffinata che nasce da una cura maniacale per i dettagli e l'uso di ritocchi
digitali, di costumi, pose e accessori ricercati che le rendono uniche. I tratti somatici non
modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare la propria origine e le proprie
tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Infine, ci sono gli scatti di Hiroshi
Sugimoto, immagini mentali, concetti la cui materializzazione è resa possibile grazie a un
rigoroso controllo del mezzo fotografico e del processo manuale di stampa, seguito anch'esso
personalmente dall'artista. Nella serie "Theatre" Sugimoto ha fotografato con tempi di
esposizione lunghissimi sale degli anni '20 e '30, cinema degli anni '50 e drive in. La luce
bianca degli schermi rettangolari, che illumina il resto dell'ambiente, contiene in sé l'intera
proiezione del film. In "Architectures" la tecnica dello sfocato priva le architetture moderniste di
connotazioni temporali. I lunghi tempi di esposizione dei "Seascape" bloccano il movimento
delle onde in immagini eterne, mentre il soggetto dei "Portraits" realizzati fotografando i
personaggi dei musei delle cere è l'immortalità stessa. Info: 011.8122927 - www.in-arco.com [email protected]
fino al 18/04/2015
ore 18:30
Torino
Piazza Vittorio Veneto 3
TORINOSETTE | Arte
96 / 249
Arte
"IL MONDO IN UNA TAZZA" A PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama presenta un percorso dedicato alla storia della tazza, attingendo dalle ricche
collezioni di arte decorativa conservate in museo. L'esposizione si riallaccia al tema della
porcellana torinese al centro di Fascino e splendore della porcellana di Torino, mostra curata
da Andreina d'Agliano e Cristina Maritano che apre in contemporanea alla Fondazione AccorsiOmetto e che presenta ben 90 opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama. Le due
esposizioni offrono nel complesso un vero e proprio percorso cittadino dedicato al tema della
porcellana. Filo conduttore dell'esposizione è la tazzina: da tè, da caffè e da cioccolata.
Oggetto legato indissolubilmente all'introduzione in Europa delle bevande calde provenienti
dall'Oriente e dal Nuovo Mondo e al materiale esotico e prezioso per eccellenza, la porcellana.
A Palazzo Madama una sequenza di tazze, a partire dai blancs-de-chine, ovvero le porcellane
bianche cinesi prodotte a Dehua, mostra l'evoluzione delle forme e la varietà dei decori nelle
tazzine prodotte dalle manifatture europee nel Settecento: dai motivi di origine cinese e
giapponese, a quelli tratti dai libri di storia naturale, ai paesaggi derivati da incisioni olandesi e
tedesche, fino alle scene mitologiche e della letteratura cavalleresca. Contestualmente la
mostra è un'occasione per raccontare, per casi esemplari, la storia della porcellana, delle sue
particolarità produttive, della qualità della pasta e dei colori. Il valore socialmente
rappresentativo della porcellana emerge anche grazie all'esposizione di alcuni servizi araldici,
conservatisi integri per il loro valore altamente simbolico legato al passato illustre della casata
oppure smembrati e dispersi sul mercato antiquario. Una vetrina è dedicata alla principale
manifattura di porcellana operante in Piemonte nel Settecento, la Real fabbrica delle
porcellane di Vinovo, fondata nel 1776 grazie all'intraprendenza di un torinese, Giovanni
Vittorio Brodel, e di un ceramista di Strasburgo, Pierre-Antoine Hannong, e poi rilevata nel
1780 dal medico e chimico torinese, Vittorio Amedeo Gioanetti. Alla produzione di questa
fabbrica è dedicato un più ampio spazio nelle sale della mostra alla Fondazione AccorsiOmetto. In un'altra vetrina, l'artista Matilde Domestico, che da anni conduce ricerche sul tema
della porcellana, ambienta l'installazione Esistenza di porcellana, che si ispira alle poesie di
Emily Dickinson. Il lavoro dell'artista unisce oggetti e frammenti di carta e di porcellana su cui
emergono parole in acciaio. Intorno una superficie di polvere di marmo di Carrara, il caolino,
un materiale refrattario. Tutti gli elementi nel complesso rimandano all'idea di fabbrica, a una
realtà viva e produttiva. In sottofondo una base sonora composta dalla sovrapposizione ed
elaborazione di rumori meccanici, suoni metallici ripetitivi registrati all'interno dei reparti di
fabbricazione dell'Industria Porcellane IPA, si propaga tra le tintinnanti ceramiche antiche e
contemporanee. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. La biglietteria
chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi
fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe
potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it
fino al 19/04/2015
ore 10:00
Torino
Piazza Castello
"PITTURA FEMMINILE A TORINO NEL PRIMO '900" ALLA GALLERIA DEL PONTE
"Pittura femminile a Torino nel primo '900", mostra di Evangelina Alciati, Vittoria Cocito, Nella
Marchesini e Daphne Maugham. Orario: dal martedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Info:
011.8193233 - [email protected] - www.galleriadelponte.it
fino al 24/04/2015
ore 18:00
Torino
Corso Moncalieri 3
TORINOSETTE | Arte
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Arte
ISA MELSHEIMER DA QUARTZ STUDIO
"Examination of the Origins", personale dell'artista tedesca Isa Melsheimer (Neuss, 1968) che
per l'occasione ha concepito un'installazione site specific in cui elementi scultorei pensati a
partire dalle caratteristiche 'ambientali' di Quartz sono accostati alle forme architettoniche di
alcuni edifici della città. Visite su appuntamento. Info: 338.4290085 - [email protected] www.quartzstudio.net
fino al 28/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Giulia di Barolo 18/D
BORIS LAVRENKO ALLA GALLERIA PIRRA
Boris Lavrenko nasce a Rostov nel 1920 e muore a San Pietroburgo, città in cui studia, vive e
lavora, nel 2001. Titolare della cattedra di pittura e composizione dell'Istituto Repin dal 1953, la
sua carriera è costellata di prestigiosi riconoscimenti ed è considerato uno dei più autorevoli
rappresentanti del post-impressionismo russo. L'infanzia vissuta a contatto con la natura, le
immense steppe e il fiume Don, avranno una forte influenza sulla formazione del futuro pittore.
Lavrenko, infatti, nel paesaggio trova la massima libertà di ricerca compositiva e di
sperimentazione cromatica, seppur all'interno di un figurativismo di solida impostazione. Le
sue opere, in particolare quelle animate da figure impegnate in normali attività, quali la lettura,
una passeggiata o una partita di calcio, trasmettono spontaneità e gioia di vivere. Lavrenko è
un artista versatile, con la maturità di riconoscere in qualsiasi soggetto la "dignità" di essere
ritratto, per cui i suoi temi spaziano dalle vedute cittadine, con i loro monumenti, ai già citati
paesaggi, dai banali oggetti di uso quotidiano delle sue intense nature morte, alle animate o
raccolte scene di genere. I numerosi viaggi compiuti all'estero e in patria stimolano la curiosità
e gli interessi di Lavrenko, le cui opere possono definirsi un caleidoscopio di impressioni, un
colorato mosaico di vita. Orario: da lunedì a sabato 9,30-12,30 e 15,30-19,30; domenica
9,30-12,30. Info: 011.543393 - www.galleriapirra.it - [email protected]
fino al 30/04/2015
ore 18:00
Torino
Corso Vittorio Emanuele II 82
TORINOSETTE | Arte
98 / 249
Arte
JOSEF KOUDELKA AL FORTE DI BARD
"Josef Koudelka, Vestiges 1991-2014", prima esposizione in Italia del più imponente progetto
fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia, mostra promossa dall'associazione
Forte di Bard in collaborazione con l'Agenzia Magnum Photos. Il progetto Vestiges, che vede
impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua
interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura
romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria
all'Algeria, dalla Turchia all'Italia e di oltre duecento località che si affacciano sul Mar
Mediterraneo. Un'esplorazione che non ha precedenti, un lavoro fatto di costanza e
perseveranza. L'artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione
particolare per le rovine, senza celebrarne l'atmosfera malinconica, ma con l'obiettivo di
restituirne l'autentica bellezza. Il suo intento è usare l'arte per riappropriarsi di un mondo che ci
sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza è il grande e
ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio, in
costante divenire che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli. In mostra oltre 60
fotografie di cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che coniuga il
minimalismo dell'approccio del fotografo e della cifra stilistica delle sue immagini, al suggestivo
senso di camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi
ai set di Vestiges. Fino al 31 gennaio il Forte sarà aperto solo il sabato e la domenica dalle 10
alle 19; dal primo febbraio apertura consueta (feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10
alle 19). Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 - 83382 e su
www.fortedibard.it
fino al 03/05/2015
ore 18:00
Bard (AO)
Forte
"AL FRONTE" AL MUSEO DEL CINEMA
"Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra", mostra a cura di Roberta
Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Cento anni fa, la Grande Guerra investe il Vecchio
Continente con la sua modernità che, oltre alle armi micidiali, annovera l'utilizzo di nuovi mezzi
di comunicazione. Tra queste la fotografia e il cinema si rivelano risorse fondamentali nel
definire gli equilibri di potere dei principali paesi belligeranti. Scatti e riprese realizzati da
fotografi e operatori militari invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli
cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali
accumulate dai reduci e dalle loro famiglie, memoria di un'esperienza umana e sociale
estrema e contraddittoria. La mostra "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande
Guerra" propone un percorso di immagini attraverso 160 fotografie inedite, scattate da Luis
Bogino al seguito del Regio Esercito Italiano e dai soldati fotoamatori dislocati sui di guerra.
Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico: una selezione di film
"dal vero", girati al fronte e nelle retrovie, e di titoli di fiction di epoche diverse, testimonianza di
un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo. Lo sguardo di artisti
come Paola De Pietri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi propone infine una lettura
personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria
spesso dimenticata. Orario: da martedì a venerdì 9.00-20.00; sabato 9.00-23.00; domenica
9.00-20.00; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Ingresso: intero euro
14,00; ridotto (studenti universitari fino a 26 anni, over 65, gruppi min. 15 persone) euro 11,00;
giovani e scuole (da 6 a 18 anni, gruppi scolastici) euro 8,00; gratuito fino a 5 anni, disabili e
accompagnatore, Torino+Piemonte Card.
fino al 03/05/2015
ore 19:00
Torino
Via Montebello 20
TORINOSETTE | Arte
99 / 249
Arte
PHIL BORGES ALLA GALLERIA PAOLA MELIGA
"Tibet's Portraits | Culture on the Edge", mostra fotografica di Phil Borges. Borges fa parte dei
"maestri artisti" della fotografia americana e non, che da oltre 25 anni documenta con passione
la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo, utilizzando il veicolo del "ritratto ambientale"
per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per diffonderne la loro conoscenza.
Borges è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita che lo portano a spingersi
negli angoli più remoti del mondo per dar voce attraverso la sua fotografia a realtà
straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate. La sua poetica
capacità di cogliere l'attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera
uniscono testimonianza e arte per dar vita a una vera vocazione. La sua è una fotografia tesa
a dar voce a chi non ce l'ha, che ha come missione la rivalutazione delle culture che stanno
via via scomparendo, mettendo l'accento sul loro valore e rappresentando le sfide che le
attendono. Il suo lavoro cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le
popolazioni in via di sviluppo: "Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui,
che conosca i loro nomi e un po' della loro storia, non che le veda solamente come degli
estranei che abitano terre lontane." Pluripremiato per il suo impegno umanitario nel 2008 ha
collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche
sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. In mostra i
suoi ultimi scatti sul Tibet. I ritratti mostrano queste popolazioni che vivono in uno degli
ambienti più fragili della terra e che di fronte alle sfide del ventunesimo secolo cercano di
mantenere quello che hanno di più caro: la loro pratica buddista, la loro cultura tibetana ed i
loro usi. Fotografie delicate, commoventi, piene di pathos, di fierezza. Altamente importante è
anche la perfezione della cromaticità, infatti in questo suo ultimo lavoro Phil Borges ci presenta
i suoi scatti a colori. Mostra realizzata grazie alla collaborazione con Paci Contemporary |
Brescia. Orario: dal mercoledì al sabato 11,00-12,30 e 15,30-19,30. Martedì mattina chiuso,
pomeriggio 15,30-19,30. Lunedì e festivi chiuso. Apertura privata su appuntamento. Info:
011.2079983 - [email protected]
fino al 04/05/2015
ore 11:00
Torino
Via Maria Vittoria 46/C
TORINOSETTE | Arte
100 / 249
Arte
RIVAROLO - ERNESTO MORALES A CASA TOESCA
"Il giorno come la notte", personale di Ernesto Morales. Il progetto espositivo curato da Karin
Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell'artista, ma recentemente
arricchito dall'esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur,
Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei
luoghi, fonte d'inspirazione per approfondire e delineare la mostra. I fili conduttori sono i temi
della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso
"Equus Nox", vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la
notte, a pochi giorni dalla inaugurazione. Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita,
al risveglio della natura, all'amore ed i suoi miti: l'ambiente è in trasformazione e questa
sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani. Non solo, vengono
rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa
a Flora - Dea dell'antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l'uovo, le
rondini. Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla
generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il
nero, il buio e la luce. I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell'artista
uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione
intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto
Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo
all'osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell'arte
contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione. La mostra e il luogo espositivo,
anch'esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza,
all'attenzione, al tempo lento, all'umanità nel suo lato più spirituale che l'arte ci permette di
percepire. A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con
l'esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica. Orario: venerdì, sabato, domenica
15.30-19.00; altri giorni o orari su appuntamento telefonico al 335.1227609. Info:
[email protected] - www.areacreativa42.com
fino al 10/05/2015
ore 17:00
Rivarolo (TO)
Via Ivrea 42
NADIA BUDDE AL GOETHE INSTITUT
Personale e residenza artistica di Nadia Budde. Acume, profondità, osservazione poetica del
mondo e una comicità linguistica fuori dell'ordinario caratterizzano l'opera dell'illustratrice
berlinese, insignita di numerosi riconoscimenti, tradotta e pubblicata in diverse lingue. La
mostra presenta in prima nazionale una selezione delle sue opere originali fra cui il divertente
racconto della sua infanzia a Berlino Est. Ingresso libero. Orario: lunedì, maretedì e giovedì
10:00-13:00 e 14:00-18:30; mercoledì e venerdì 10:00-13:00 e 14:00-17:30. Info:
www.goethe.de/torino - 011.543830
fino al 30/05/2015
ore 18:30
Torino
Piazza San Carlo 206
TORINOSETTE | Arte
101 / 249
Arte
BERT THEIS AL PAV
"Aggloville", mostra personale di Bert Theis, a cura di Marco Scotini. Il peculiare carattere del
PAV, spazio interstiziale tra realtà urbana ed elemento naturale, tra i ritmi della metropoli
contemporanea e quelli dettati dal susseguirsi delle stagioni, rende il museo scenario ideale
per le opere dell'artista Bert Theis. Temi come urbanesimo sostenibile, ecologia politica e
gentrificazione sono al centro della sua ricerca artistica che, da anni, cerca di contrapporsi allo
sviluppo del modello urbano neoliberista in contesti geopolitici diversi, dall'Europa all'Asia
Orientale. La stessa ricerca viene presentata al PAV con "Aggloville", personale dell'artista che
raccoglie maquettes, studi progettuali, video e stampe digitali su tela, sviluppati nel corso di
venti anni di attività, a partire dal Padiglione Potemkin Lock, concepito per la Biennale di
Venezia del 1995. Gli elementi basici con cui Bert Theis interviene negli agglomerati pubblici e
nei contesti sociali sono tratti dalle costruzioni tradizionali dei parchi, quali piattaforme e
padiglioni. Ma ciò che caratterizza tali strutture è il fatto che esse delimitino un campo che, di
fatto, è lasciato vuoto: introducono l'indefinito, l'incerto e il provvisorio nel cuore della
distribuzione del tutto disciplinata della città contemporanea. Aprono uno spazio che si sottrae
al controllo, un'area non qualificata in anticipo, ma ogni volta da ridefinire attraverso iniziative
collettive. Ogni piattaforma è un enigma che porta lo spettatore/fruitore alla libera
interpretazione della funzione e del senso che ad essa vorrà attribuire. Così le opere di Theis
si offrono come dispositivi relazionali, capaci di creare comunità temporanee, a tramutarsi in
teatri d'incontri e situazioni. "Non c'è più ombra di dubbio: nel paradiso l'uomo nasce sdraiato,
nudo sotto una palma": con questa rivendicazione ironica del tempo originario, l'artista
introduce il suo lavoro Le dita della mano, realizzato a Volterra nel 1998 e proposto nell'ambito
di Aggloville in forma di maquette. Dieci isolette verniciate di bianco e nel formato di letto a due
piazze ciascuna, sono accompagnate da una palma mediterranea ombreggia su di loro.
Utopia settecentesca per eccellenza, l'isola deserta è la meta del viaggio, la promessa della
fuga verso nuove terre, nuove avventure. E' il risveglio dopo il naufragio e il ritorno del nostos
allo stato di natura, al paradiso originario. Per chi é coinvolto nei conflitti generati dalla
trasformazione urbana neoliberista e nelle lotte per il diritto alla città, le domande fondamentali
sono: Un'altra città è ancora possibile? Un'altra vita nelle nostre città è possibile? "Aggloville"
visualizza queste domande agglomerando elementi diversi fra di loro: paesaggi coperti di
giungla come quelli del Congo-Brazzaville, quartieri e isolati come quelli di Alphaville di
Godard, sentieri immaginati come quelli di Dogville di Lars Von Trier. Bert Theis
(Lussemburgo, 1952) fa parte di quella generazione di artisti, emersi nel corso degli anni
Novanta, che attraverso i loro lavori hanno creato nuove possibilità per le pratiche nello spazio
pubblico. I suoi lavori hanno una dimensione filosofica, sociale e politica; la maggior parte di
questi sono stati creati a partire da spazi specifici della città. Nel corso degli ultimi dieci anni, è
stato tra gli organizzatori di due progetti a lungo termine, Isola Art Center e out-Office for
Urban Transformation, entrambi riconducibili all'ambito del conflitto urbano tra gli abitanti del
quartiere di Isola, il governo della città di Milano e una compagnia multinazionale statunitense.
Nell'ambito della mostra Aggloville, le Attività Educative e Formative propongono l'attività di
laboratorio Green specific in cui le riproduzioni di particolari scenari urbani vengono rielaborate
attraverso l'introduzione di un connettivo naturale, che genera un contesto ibrido e
imprevedibile. Un'idea trasformativa di zone specifiche, nelle quali il verde si riappropria di un
suo spazio vitale, dando vita a un ambiente fecondo che genera nuove prospettive visive e
narrative. Orario: venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 12-19. Ingresso: intero 4 euro;
ridotto 3 euro; gratuito Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni,
over 65, persone con disabilità. Info: 011.3182235 - [email protected] www.parcoartevivente.it
fino al 31/05/2015
ore 18:00
Torino
Via Giordano Bruno 31
TORINOSETTE | Arte
102 / 249
Arte
"ASTRATTISMO IN EUROPA" AL FORTE DI BARD
"Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevi?...": oltre 80 opere,
principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione
privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia. La collezione, riunita con passione e
costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storicogeografici di grande interesse: le opere illustrano le tendenze artistiche dell'Europa Orientale e
Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della
pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si
diffusero in tutta Europa. In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a
partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti
d'avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky occupa un posto di primo
piano in questo contesto artistico. Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in
mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il
suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Da non perdere le
preziose opere di Natalia Goncharova. Kasimir Malevic, con Kandinsky, può considerarsi il più
importante pioniere dell'arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo,
Malevic dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita
al movimento del Suprematismo: un'arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale.
In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi
pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevi?, Lajos Kassák e due
filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell'astrattismo
geometrico cinematografico d'avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono
considerati tra le opere fondamentali della modernità. Orario: feriali dalle 10 alle 18, festivi e
prefestivi dalle 10 alle 19. Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 83382 e su www.fortedibard.it
fino al 02/06/2015
ore 10:00
Bard (AO)
Forte
TORINOSETTE | Arte
103 / 249
Arte
"LO SPAZIO DEL DEMIURGO", FORTUNY E MOLLINO A PALAZZO MADAMA
Poliedricità. È il tratto che accomuna i protagonisti della nuova mostra allestita a Palazzo
Madama «Lo spazio del demiurgo», incentrata sulle figure di Mariano Fortuny y Madrazo e
Carlo Mollino. Due personalità forti, capaci di eccellere in differenti discipline, dalla pittura alla
scenografia, passando per l'architettura, il design e la moda. L'esposizione racconta il
percorso artistico e professionale di Fortuny e Mollino attraverso venti immagini realizzate da
una coppia di grandi fotografi, Sarah Moon e Pino Musi, e dal giovane Marco Maria Zanin.
Nato a Granada nel 1871, Mariano Fortuny y Madrazo respirò arte fin dall'infanzia: figlio del
pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal, tra i più rilevanti del panorama artistico spagnolo
del XIX secolo, si dedicò al disegno, all'incisione e alla scenografia, realizzando lampade
avveniristiche, d'ispirazione teatrale, che negli anni a venire si affermarono come uno degli
oggetti di design più ricercati e riconoscibili. Stabilitosi a Venezia, fece di Palazzo Pesaro degli
Orfei la sua residenza e il suo laboratorio: qui concepì e realizzò le prime tuniche Delphos,
lunghi abiti femminili caratterizzati da sottilissime pieghe. Sono i primi vestiti plissettati al
mondo: la tecnica ideata e brevettata da Fortuny si rivelò un successo immediato,
rivoluzionando il mondo della moda. La capacità di creare forme, attingendo da mondi e
modelli differenti tra loro, dall'Antica Grecia alle tradizioni catalane, fece di Fortuny una delle
figure più interessanti del suo tempo, un modello tutt'oggi imitato e studiato. Altrettanto
affascinante è la figura di Carlo Mollino: torinese, nato nel 1905 da una famiglia benestante,
seguì da subito le orme del padre Eugenio, ingegnere e architetto, noto per aver progettato e
realizzato l'ospedale delle Molinette. Completati gli studi, Carlo si dedicò con profitto alla
fotografia, alla progettazione di edifici e di automobili da corsa. Appassionato di sci e di
montagna, realizzò chalet, edifici e funivie, coniugando materiali tradizionali e forme molto
moderne, tecnica che caratterizzò anche i suoi progetti più famosi, come il nuovo Teatro Regio
e il palazzo della Camera di Commercio in via Carlo Alberto. Forme morbide e sinuose, che si
ritrovano anche nei suoi arredi e nei suoi mobili, custoditi nella villa di Vittorio Avondo e
immortalati dall'obiettivo di Musi e Zanin. Orario: da martedì a sabato 10-18, domenica
(10-19). La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8; gratuito ragazzi
fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it
fino al 07/06/2015
ore 18:00
Torino
Piazza Castello
TORINOSETTE | Arte
104 / 249
Arte
"DONNE CHE VEDONO IL FUTURO" DI BRUNA BIAMINO A PALAZZO MADAMA
Ultima tappa di "Donne che vedono il futuro", il grande progetto dedicato al ruolo delle donne
nella società con cui il museo conferma la propria vocazione verso obiettivi di partecipazione e
inclusione sociale e prosegue l'iniziativa "Go Pink!" che indaga la creatività al femminile. Il
progetto "Donne che vedono il futuro" è stato avviato a dicembre in occasione della mostra
"Women of Vision. Le fotografe di National Geographic" con un workshop a cura della
fotografa torinese Bruna Biamino, durante il quale donne di ogni età hanno risposto all'invito
del museo e hanno donato alla comunità la propria visione del futuro attraverso un ritratto
fotografico e una dichiarazione scritta. Ne sono nati 209 ritratti, tutti immersi nella luce della
settecentesca veranda juvarriana, luogo perfetto per far dialogare identità e aspirazioni della
persona con quelle della società. Per restituire questi messaggi alla collettività, Palazzo
Madama presenta ora al proprio pubblico una grande installazione che raccoglie tutti i 209
ritratti in Camera di Madama Reale: un modo per collegare il destino di una grande personalità
femminile, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, con quello delle donne di oggi e,
attraverso i loro "sogni di futuro", di tutti i cittadini di domani. Ad accompagnare le fotografie,
un'installazione sonora con le frasi rilasciate dalle donne fotografate da Bruna Biamino. Nel
pomeriggio inaugurale di mercoledì 11 marzo, aperto a tutte le partecipanti e al pubblico
interessato, Palazzo Madama propone alle 17.30 "La cultura dello specchio. Stare insieme
come le dita in una mano", conferenza in Sala del Senato sul tema della pratica collaborativa.
Ne discuteranno esperti e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari: Stefano
Barrese (manager), Carmen Belloni (sociologa), Bruna Biamino (fotografa), Mario Calabresi
(giornalista e direttore de La Stampa), Gianfranco Carbonato (imprenditore), Adriano Favole
(antropologo), Luca Remmert (imprenditore), Camillo Venesio (banchiere). Modera l'incontro
Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Al termine dell'incontro seguirà, a partire dalle ore
19, l'inaugurazione della mostra fotografica. Orari di visita della mostra: dal martedì al sabato
10.00-18.00; domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso il lunedì.
Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino
Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info:
011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it
fino al 07/06/2015
ore 17:30
Torino
Piazza Castello
JACQUES HENRI LARTIGUE AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Jacques Henri Lartigue - Alle origini della fotografia contemporanea", mostra a cura di Andrea
Busto, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue. La mostra, realizzata a
partire da 130 album originali di Lartigue, ripercorre il destino unico di questo fotografo il cui
talento ora indiscusso venne riconosciuto tardivamente, all'età di 69 anni. La mostra è
composta da 136 fotografie in grande formato e da 50 pagine d'album dell'epoca (1912 - 1922)
che permettono di vedere le immagini nel contesto originale. Una selezione di opere
emblematiche che ripercorrono tutta la storia del Novecento e le origini della fotografia
contemporanea. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info:
011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni;
gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
TORINOSETTE | Arte
105 / 249
Arte
"PLASTIC DAYS" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Plastic Days - Materiali e design", a cura di Cecilia Cecchini e Marco Petroni. Un percorso
multidisciplinare tra arte, design e costume per raccontare l'affascinante storia di un materiale
che ha profondamente segnato e condizionato il nostro tempo e le nostre abitudini. Gli oggetti
e le opere in mostra costituiranno una sorta di atlante del contemporaneo. La mostra nasce
dall'analisi e dalla selezione di circa 600 oggetti della collezione della Fondazione Plart,
Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto, e si compone come un originale racconto della
grande e molteplice famiglia dei materiali plastici. Una testimonianza che racconta le
trasformazioni degli ultimi centocinquanta anni di storia e che svela l'anima profonda della
modernità e delle mutazioni che hanno segnato il paesaggio domestico e culturale in cui siamo
immersi. La plastica diviene la lente d'ingrandimento puntata sulle dinamiche sociali ed
economiche del nostro tempo. Gli oggetti in mostra rappresentano un'articolata selezione di
artefatti assai rari provenienti da tutte le parti del mondo: prime serie di produzione, pezzi di
grande tiratura di famosi designer o di design anonimo. Una scelta non finalizzata a proporre
una puntuale ricostruzione della storia delle plastiche, ma a realizzare una mostra capace di
disegnare un particolare percorso di lettura del nostro tempo, rivisitato attraverso un approccio
multidisciplinare tra design, arte e costume. Uno sguardo ampio, testimoniato anche dagli
interventi in catalogo di Alba Cappellieri, Laura Cherubini, Stefano Catucci, Gianluigi
Ricuperati, Thea van Oosten e Anna Laganà. Completano il percorso espositivo le interviste
ad Andrea Branzi, Donato D'Urbino, Paolo Lomazzi, Alessandro Mendini, Maurizio
Montalti/Officina Corpuscoli, Andrea Trimarchi e Simone Farresin/Studio Formafantasma,
Gaetano Pesce e Maria Pia Incutti, collezionista e presidente della Fondazione Plart. Orario:
da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12
anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
ANITA MOLINERO AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Anita Molinero, opere e installazioni". Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della
spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi. Sono questi i materiali scultorei preferiti da
Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi
manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. La mostra Anita
Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e
disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L'artista
realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici - in particolare
cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali recuperati durante la sua permanenza a Torino. Con la mostra di Anita Molinero iniziano le
incursioni del MEF nei territori della creazione contemporanea. Muovendosi dalla mission di un
museo che non vuole essere "solo museo", ma un vivace luogo di scambio e un attivatore di
processi creativi, il MEF inaugura una serie di collaborazioni trasversali, partendo dalla moda.
Primo partner, lo storico marchio di abbigliamento BasicNet. Per l'occasione, la casa torinese
realizzerà un K-WAY progettato da Anita Molinero: l'impermeabile sarà prodotto
esclusivamente durante il periodo della mostra, diventando un vero e proprio multiplo
indossabile. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info:
011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni;
gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
TORINOSETTE | Arte
106 / 249
Arte
GESSI E CERAMICHE DELLA LENCI A PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama presenta, a partire dal 1 novembre, un nuovo allestimento in Sala
Ceramiche dedicato alla celebre manifattura Lenci, a cui il museo ha già dedicato una grande
mostra nel 2010. L'esposizione, resa possibile grazie al generoso prestito di due collezionisti
privati e della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, mette in evidenza i due momenti
chiave del processo creativo della manifattura Lenci: quello iniziale, i gessi, e quello finale, le
ceramiche. I gessi della Lenci, provenienti da una collezione privata, costituiscono un vero e
proprio archivio di fabbrica, dove si conservano anche le idee rimaste in bozza e mai
realizzate. La selezione presentata a Palazzo Madama offre all'attenzione del pubblico il
confronto diretto con le corrispondenti ceramiche, come per il "Trionfo di Bacco" di Giovanni
Grande, oltre ad alcuni raffinati inediti, come la "Principessa sul pisello" attribuibile a Mario
Sturani, di cui non si conoscono realizzazioni in terraglia. L'esposizione è inoltre l'occasione
per vedere nuovamente riunite, dopo la mostra "L'avventura Lenci", le Stagioni di Mario
Sturani in ceramica e in gesso. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00.
Mercoledì 24 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 25 dicembre
chiuso; venerdì 26 dicembre aperto dalle 10 alle 18; mercoledì 31 dicembre aperto dalle 10
alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 1 gennaio aperto dalle 14 alle 18, chiuso il mattino; lunedì
5 gennaio apertura straordinaria dalle 10 alle 18; martedì 6 gennaio aperto dalle 10 alle 18. La
biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso museo: intero euro 10, ridotto euro
8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it
fino al 25/06/2015
ore 10:00
Torino
Piazza Castello
"FASCINO E SPLENDORE DELLA PORCELLANA DI TORINO" AL MUSEO ACCORSIOMETTO
La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama - Museo Civico di Arte Antica, a
cura di Andreina d'Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione
delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei
documenti d'archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private.
L'avventura eroica che portò la "sublime scoperta della porcellana" a diffondersi in Europa e
anche, precocemente, in terra piemontese, le storie, i protagonisti, le opere, uniti all'uso
quotidiano dell'oro bianco all'interno delle dimore signorili, esaminato nell'arco della giornata
del Giovin Signore, sono oggetto dell'esposizione al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, che presenta - oltre a porcellane provenienti da raccolte pubbliche e private - diversi
esempi di argenteria, quadri, incisioni. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata
alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero
di Guarene, rappresentato nello straordinario quadro di Martin van Meytens; si prosegue
entrando in un cabinets des porcelaines, in cui vengono esposte diverse porcellane cinesi
Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, a cui si aggiungono alcune
statuine di dignitari cinesi in porcellana a pasta tenera, eseguite nella manifattura Rossetti fra il
1737 e il 1743, copiando originali cinesi. Oltre alla produzione bianca, sono state individuate
porcellane dipinte in policromia, fra cui una vaso di Palazzo Madama, e alcuni oggetti
appartenenti a collezioni private. La seconda sezione è dedicata alla manifattura fondata nel
1765 dal conte Ludovico Birago di Vische, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti:
nella sua breve attività (1765 - 68) Vische, oltre a riprodurre statuine e prototipi della
manifattura di Vincennes - Sèvres, presenta un notevole influsso dei disegni rocaille di
Meissonnier e dell'argentiere torinese Boucheron. Fra gli oggetti più interessanti, una
zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da
vicino la produzione del Boucheron. La terza sezione della mostra inizia mostrando una serie
di sculture in porcellana bianca verniciata e in biscuit, eseguite nel periodo in cui alla direzione
della manifattura furono Giovanni Vittorio Brodel, già socio del Birago a Vische, e Pierre
Antoine Hannong, autore della formula della porcellana dura in Francia (aveva infatti venduto
nel 1761 il segreto della porcellana dura a Sèvres). In questo periodo vengono riprodotti i
modelli di Vische, in buona parte derivati dalle incisioni delle opere di François Boucher. Un
TORINOSETTE | Arte
confronto interessante sarà quello tra Vincennes - Sèvres, Vische e Vinovo, che107
darà/al249
visitatore la possibilità di esaminare i modelli piemontesi e gli originali francesi, fra cui un
biscuit proveniente dal Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. La mostra prosegue con una
Arte
"RAFFAELLO: LA MADONNA DEL DIVINO AMORE" ALLA PINACOTECA GIOVANNI E
MARELLA AGNELLI
"Raffaello: la Madonna del Divino Amore". Per la prima volta a Torino viene esposto il
capolavoro di Raffaello attualmente custodito nel Museo di Capodimonte di Napoli presso i cui
laboratori è stato curato l'intervento di restauro. La Madonna del Divino Amore era ricordata da
Giorgio Vasari nella Vita di Raffaello (1550) fra le più belle opere del periodo romano del
maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola. La tavola proviene dalla
collezione Farnese, e rappresenta quindi anche un'occasione di approfondimento delle
vicende di questa importante collezione. La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l'occasione
per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso
l'utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di
leggere - anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e
pentimenti dell'artista durante la stesura dell'opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi
preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee,
due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille. Il progetto di
allestimento è stato curato da Marco Palmieri. In occasione della mostra il Dipartimento
Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e scuole di ogni
ordine e grado. Orario: da martedi a domenica 10.00-19.00; chiuso lunedì. Ingresso: intero 10
euro; ridotto 8 euro (gruppi, over 65, convenzionati); ridotto 4 euro (scuole, ragazzi 6/16 anni);
gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei. Info: 011.0062713 www.pinacoteca-agnelli.it
fino al 28/06/2015
ore 10:00
Torino
Via Nizza 230/103
SAMUEL DI BLASI AL MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA
"Lo scalatore di nuvole", personale di Samuel Di Blasi. Con questa mostra inizia un nuovo
percorso del Museo torinese dedicato all'Arte in Quota: principalmente giovani artisti, ma non
solo. L'evento è il primo di una serie espositiva che si propone di presentare al pubblico
mostre di arte contemporanea inserite nel contesto espositivo del Museo medesimo. Filo
conduttore della rassegna è l'interpretazione di temi ispirati alla montagna da parte degli artisti
che saranno, di volta in volta, invitati. Samuel Di Blasi espone 12 sculture inserite lungo tutto il
percorso museale in uno stimolante dialogo natura-scultura che, come dice il curatore
Riccardo Cordero, «non mancherà di coinvolgere emotivamente lo spettatore». Fondamento
del lavoro di Di Blasi è realizzare opere che ricreino habitat ed elementi naturali che
conservino una memoria nascosta della realtà. Una contrapposizione continua di immagini che
l'artista propone affinché dentro ciò che osserviamo si possa arrivare ad immaginare
l'intangibile. Nuvole che non sono solo nuvole, ma anche grotte e fenditure profondissime.
Superfici percorse da scritte che sembrano parole ma non lo sono e che nascondono
-velandolo- il corpo degli uomini che le abitano. Parte integrante del percorso sono le figure di
gesso posizionate attorno e dentro queste "piccole sculture monumentali", che non sono
bozzetti né studi, ma monumenti nel significato più classico del termine. Orario: dal martedì
alla domenica dalle 10.00 alle 18.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero 10,00 euro, ridotto 7,00
euro, soci Cai 6,00 euro, promozionale 1,00 euro. Info: 011.6604104 [email protected] - www.museomontagna.org
fino al 28/06/2015
ore 18:00
Torino
Piazzale Monte dei Cappuccini
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Arte
AMEDEO MODIGLIANI ALLA GAM
La stagione 2015 delle mostre alla GAM Torino prosegue con uno straordinario protagonista:
Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l'opera di colui che forse più di tutti
incarna la figura dell'"artista maledetto", ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della
pittura europea del Novecento. In mostra circa 90 opere, tra cui sessanta capolavori
provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private
d'Europa. La mostra è promossa da GAM e prodotta da MondoMostre e Skira editore in
collaborazione con il Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi. La curatela
scientifica è affidata a Jean-Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del
dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Intorno alla figura
centrale di Modigliani si presenta la straordinaria atmosfera culturale creata dalla "École de
Paris", la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra, spesso esuli
ebrei perseguitati nel loro paese di origine, che si raccolsero intorno a Montmartre e
Montparnasse uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico e culturale di Parigi,
creando una completa simbiosi tra vita e arte e distinguendosi per uno stile personalissimo e
una vita dissoluta e priva di regole. Si parte da un significativo corpus di opere del Centre
Pompidou di Parigi, nelle cui collezioni Modigliani entrò a far parte già nella metà degli anni '30
del Novecento. Tra questi gli splendidi ritratti dei suoi amici (Il giovane ragazzo rosso del
1919), delle sue amanti (Lolotte del 1917) o dei suoi mercanti, affiancati a dipinti, disegni e
sculture provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private e da un dipinto delle
collezioni della GAM, la celebre Ragazza Rossa del 1915. In questi dipinti emerge il noto "Stile
Modigliani" caratterizzato da una sintesi estrema, tanto che i personaggi ritratti non si rivelano
nella loro identità, se non per alcuni dettagli, come i vestiti o le capigliature. La mostra è
costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non
solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori, e con un occhio
particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, lo
scultore nel cui atelier Amedeo lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa
sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie
originali che Brancusi stesso scattò alle sue opere. Modigliani si mostra come il principale
testimone della realtà cosmopolita della Bohème parigina, che ha segnato la sua indipendenza
dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche. Un particolare momento storico in cui, alla
creazione dei capolavori, si affianca un'esistenza fatta di alcool e miseria che, uniti alla morte
prematura, hanno contribuito ad avvolgere il personaggio in un'aura di leggenda. Orario:
martedì-domenica 10-19.30, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso
mostra: intero euro 12 - ridotto euro 9. Info: Centralino 011.4429518 - Segreteria 011.4429595
- [email protected]
fino al 12/07/2015
ore 10:00
Torino
Via Magenta 31
TORINOSETTE | Arte
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Arte
TAMARA DE LEMPICKA A PALAZZO CHIABLESE
La mostra dedicata a Tamara de Lempicka presenta oltre 80 opere dell'artista, in un percorso
tematico che presenterà al pubblico le opere più iconiche e note della Lempicka, ma anche di
conoscere nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico. L'esposizione è curata da
Gioia Mori, promossa dal Comune di Torino - Assessorato alla Cultura, dalla Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e
prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group. Come scrive la curatrice
Gioia Mori: "Diversi sono gli aspetti evidenziati in questa nuova esposizione, dal taglio inedito,
che presenta una Lempicka più intima e segreta, con alcune sorprese ancora custodite nei
"mondi" di Tamara, una mostra da esplorare come se si viaggiasse in universi paralleli", e
dove è evidenziato il rapporto con i grandi fotografi della sua epoca, e lo studio costante
dell'arte del passato, creando così attraverso la commistione di "antico" e "moderno" uno stile
unico e inimitabile. Ad accogliere il visitatore è la "Ragazza in verde", eccezionale prestito del
Pompidou di Parigi, il quadro che decreta il pieno riconoscimento ufficiale, acquistato nel 1932
dallo Stato francese per essere esposto nella sezione polacca del rinnovato Jeu de Paume. Il
percorso si apre con la sezione "I mondi di Tamara de Lempicka": un'esplorazione attraverso
tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l'anno del suo matrimonio a San
Pietroburgo e l'anno della morte a Cuernavaca. I luoghi sono messi in relazione con la sua
evoluzione artistica: dagli acquerelli del periodo russo, alla ritrattistica degli anni Venti
realizzata nei suoi ateliers parigini, alle opere dipinte a Beverly Hills nella grande villa coloniale
di King Vidor progettata dall'architetto Wallace Neff, a quelle degli anni Quaranta che
rispecchiano gli arredamenti e il gusto della casa di New York. Questo sguardo nell'intimità
delle sue stanze esplora anche i mondi culturali di riferimento, facendo emergere inediti
rapporti, come quello tra il dipinto "Strada nella notte" e le foto di Kertész e Brassaï, che
restituiscono la medesima stupefazione di questi rifugiati dall'Europa dell'Est nella città "delle
luci", per tutti loro luogo di elezione. La seconda sezione, "Madame la Baroness, Modern
medievalist", prende il titolo da un articolo dei primi anni Quaranta uscito negli Stati Uniti, dove
si parlava del suo virtuosismo tecnico espresso soprattutto nelle nature morte, primo genere in
cui l'artista si cimenta fin dall'età adolescenziale e che raggiunge livelli eccelsi negli anni
Quaranta. Tra le opere esposte, "La conchiglia", uno straordinario trompe-l'oeil del 1941, e
alcuni dipinti dedicati alle mani, in cui la Lempicka riprende un soggetto al quale alcuni
fotografi - Kertész, Kollar, Dora Maar - avevano dedicato particolare attenzione negli anni
Venti-Trenta, qui messi a confronto con i quadri. La terza sezione, "The Artist's Daughter"
(titolo di un articolo americano del 1929), presenta quei dipinti dedicati alla figlia Kizette che le
portarono i maggiori riconoscimenti: tra le opere esposte, "Kizette al balcone", premiato nel
1927, e "La comunicanda", premiato nel 1929, prestiti del Pompidou e del museo di Roubaix.
Donna dalla natura ambivalente, a una condotta trasgressiva coincide un'insospettabile
attenzione per la pittura "devozionale": Madonne e santi, sono i dipinti riuniti nella quarta
sezione, "Sacre visioni": dalla "Vergine col Bambino" del 1931, del Musée des Beaux-Arts di
Beauvais, alla "Vergine blu" del 1934 di collezione privata, a un d'après della "Sibilla libica",
sacra figura pagana, ripresa dalla Cappella Sistina di Michelangelo, al quadro preferito dalla
Lempicka, "La madre superiora" del museo di Nantes. La quinta sezione, "Dandy déco",
racconta il costante rapporto della Lempicka con il mondo della moda, nato già nel 1921
quando faceva l'illustratrice per alcune prestigiose riviste. Qui si trovano molte delle più note
icone della Lempicka, da "Le confidenze" del 1928, alla "Sciarpa blu" del 1930, allo
straordinario "Ritratto di Madame Perrot" con calle del 1931-1932: tutti gli abiti indossati dalle
modelle di queste opere sono stati identificati da Gioia Mori come desunti da vere creazioni di
moda, realizzate dagli stilisti preferiti della Lempicka, da Lucien Lelong a Marcel Rochas alla
Maison Blanche Lebouvier. La ricchissima sezione della moda presenta anche le foto
realizzate per un'attività parallela svolta dall'artista fin dagli anni Trenta: quella d'indossatrice,
immortalata dai massimi fotografi di moda, da d'Ora a Joffé a Maywald. Inoltre, la sua "cultura
dell'apparenza" - che ne fa la massima espressione di dandysmo declinato al femminile
dell'epoca déco - è riassunta in uno spazio allestito come una "vetrina del lusso" anni Trenta,
un tripudio di cappelli firmati Descat, Schiaparelli e altri stilisti, e gioielli di Cartier, Van Cleef &
Arpels, Mauboussin: ovvero, quegli "accessori" indispensabili per l'eleganza di allora,
provenienti da importanti collezioni private. Nella sesta sezione, "Scandalosa Tamara", si
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affronta il tema della Coppia: da quella eterosessuale ripresa dal "Bacio di Hayez",
esposto
in una versione ad acquerello prestata dalla Veneranda biblioteca ambrosiana di Milano,
messa a confronto con un d'après della Lempicka, alle coppie lesbiche messe in relazione con
Arte
MARCO DALBOSCO DA PAOLO TONIN ARTE CONTEMPORANEA
"Paper religions project 2005 2014", personale di Marco Dalbosco. Esposto recentemente nel
corso di prestigiosi appuntamenti quali la mostra "Afterimage" presso la Galleria Civica/Mart di
Trento e ne "L'Arte guarda avanti" come opera finalista del Premio Terna6, il progetto
complessivo "Paper Religions #Jerusalem" viene presentato per la prima volta da Paolo Tonin
dalle sue origini nel 2005 ad oggi. Il lavoro ha preso avvio dalla necessità di indagare le
problematiche del conflitto Israeliano-Palestinese, assumendo nella sua evoluzione
l'espressione di libertà di ogni singolo individuo, investendo questioni di carattere religioso che
finiscono per riferirsi alla possibilità stessa di affermare l'identità individuale. Nel 2008, come
evento Parallelo di Manifesta7, nasce "Paper Religion #The Wall", diretto riferimento alla West
Bank in Israele. Per questo lavoro Marco Dalbosco ha raggruppato dodici persone che hanno
lavorato assieme per una settimana allo scopo di costruire un muro. Realizzato tuttavia con
mattoni di carta piegati secondo la tecnica dell'origami, il muro perde i suoi connotati di
barriera e di confine. Con questo specifico materiale e con la sua lavorazione, l'artista trascrive
la fragilità dell'essere umano e manifesta il potere di costruire, ciascuno con le proprie mani,
l'avvenire e la storia. Assumendo la città di Gerusalemme come simbolo di rispetto e
convivenza di molteplici credenze religiose, nel 2011 si concretizza Paper Religion
#Jerusalem: il mattone che divide, separa, crea un limite, è allo stesso tempo l'elemento base
per la costruzione di ogni tipo di edificio religioso. I mattoni vengono disposti a terra formando
un tappeto su cui vengono "sospese" le tre chiese monoteiste: una Chiesa Cattolica, una
Sinagoga e una Moschea. Anch'esse di carta, condividono con i mattoni la condizione di
fragilità. In mostra è presentata per la prima volta l'espressione complessiva di questo lungo e
partecipato percorso di ricerca e consapevolezza. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle
13 e dalle 14,30 alle 19; sabato su appuntamento. Info: 011.19710514 - [email protected]
- www.toningallery.com
ore 19:00
Torino
Via San Tommaso 6
"FRANCESCO MENNYEY" ALLA GALLERIA LA CONCHIGLIA
Acqueforti e disegni di Francesco Mennyey. Orario: dal martedì al venerdì 15-19; sabato 10-12
e 15-19. Info: 011.6991415
ore 18:30
Torino
Via Zumaglia 13bis
ADRIANA BALDASSI AL NAT CAFE'
"Sounds - Tra Jazz e Reggae", personale di Adriana Baldassi.
ore 17:00
Torino
Via delle Rosine 6/F
TORINOSETTE | Arte
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Arte
NELLA MARCHESINI ALLA GALLERIA OPERE SCELTE
"Parole di pittore. Nella Marchesini - tra disegno e scrittura". La mostra è incentrata sul
rapporto intenso, tra disegno e scrittura, esistente nella produzione artistica di Nella
Marchesini. L'artista, allieva prediletta di Felice Casorati, sente l'arte come un'urgenza vitale
da manifestare in ogni modo e su ogni supporto possibile. Nel lavoro della Marchesini, il
disegno e la scrittura sono due modalità fondanti in quanto pratiche veloci, sintetiche e
accessibili: con una semplice matita Nella ha potuto rappresentare l'universo complesso del
suo essere anche nei momenti più difficili della sua vita. Queste due modalità non sono solo
facilmente realizzabili, ma possiedono una ricchezza d'espressione eccezionale che l'artista
coglie con diverse sfaccettature miscelandone le peculiarità che spesso si determinano
vicendevolmente. Il disegno non è solo bozzetto preparatorio per i vari dipinti, ma è
un'istantanea del quotidiano, dell'intimità più precaria ed effimera che svela però la parte più
autentica dell'emozione e del pensiero. Con il disegno Nella Marchesini riesce a eludere parte
della rigida impostazione di matrice casoratiana, dando forma al suo ambiente familiare e alle
sue esperienze con un'affascinante proiezione personale che fa emergere la sua sensibilità,
articolata e vigorosa. Trasfigurazioni religiose e deformazioni simboliche, presenti sia nei
disegni che negli scritti, rivelano molto chiaramente chi è Nella Marchesini: artista, donna e
madre. Nel tempo l'artista ha scritto una sorta di Zibaldone sul quale lei annota pensieri, sogni
e paure nello stesso modo in cui disegna. Vi è un'interrelazione unica e sorprendente tra
scrittura e disegno. Così anche i libri letti dalla Marchesini diventano essi stessi opere d'arte in
quanto accolgono disegni e rielaborazioni grafiche inedite. Orario: martedì-sabato 15.30-20.
Info: 011.5823026 - 349.3509087 - [email protected] - www.operescelte.com
fino al 21/03/2015
ore 18:00
Torino
Via Matteo Pescatore 11/D
MICHAEL BIBERSTEIN DA GIORGIO PERSANO
Michael Biberstein, personale. Nato a Solothurn, Svizzera, nel 1948. Nel 1964 si trasferisce
negli Stati Uniti. Al Swarthmore College di Philadelphia incontra David Sylvester sotto la cui
guida studia Storia dell'Arte. Dopo aver vissuto tra gli Stati Uniti e la Svizzera, nel 1979 si
trasferisce in Portogallo, dove trascorrerà la maggior parte dei suoi anni, sino alla morte
improvvisa, sopraggiunta nel 2013. Pittore autodidatta, dagli anni '70 le sue opere vengono
esposte in tutto il mondo e sono presenti nelle collezioni di arte contemporanea di musei e
fondazioni, tra i quali: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Whitney
Museum of American Art di New York, il Calouste Gulbenkian Foundation Centre for
Contemporary Art di Lisbona, la Serralves Foundation di Oporto, il Museu Colecção Berardo di
Lisbona. Orari: martedì - sabato 10,00-13,00 e 15,30-19,00. Info: 011.4378178 - 011.835527 [email protected] - www.giorgiopersano.org
fino al 21/03/2015
ore 18:00
Torino
Via Principessa Clotilde 85
TORINOSETTE | Arte
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Arte
BRUNO MARTINAZZI ALLO SPAZIO DON CHISCIOTTE
Personale di Bruno Martinazzi, scultore e orafo di fama internazionale. Tra le opere presenti
nella mostra, curata da Massimo Ghiotti, ci sono sculture di media dimensione che vanno dagli
anni '80 agli anni '90; una serie di piccole sculture intitolata "Pagine di pietra" tutte di recente
produzione; 12 disegni del 1980 facenti parte degli studi preparatori del libro "I cieli e la terra e
tutte le tue creature" (Noire editore 1988) e quattro gioielli. Nato a Torino nel 1923, allievo degli
stessi insegnanti di Primo Levi, Martinazzi si laurea in Chimica Pura all'Università di Torino.
Durante la guerra partecipa come partigiano combattente alla resistenza, ed è insignito della
Croce di Guerra. Frequenta la Libera Accademia d'Arte di Torino e gli Istituti d'Arte di Firenze
e Roma. Esordisce come orafo nel 1954, dopo quattro anni spesi come direttore di Tintoria
alla fabbrica tessile Magnoni Tedeschi, per poi affermarsi come scultore. È stato inoltre
docente all'Accademia Albertina di Belle Arti. Grazie ad artisti come Martinazzi a partire dagli
anni Sessanta, il gioiello contemporaneo sia entrato a far parte delle più importanti collezioni
museali internazionali; le sue creazioni figurano infatti nelle collezioni, tra gli altri, del
Metropolitan di New York e dell'Hermitage di S.Pietroburgo. Orario: martedì-sabato
10.30-12.30 e 15.30-19.30. Info: [email protected] - 011.19771755 www.fondazionebottarilattes.it
fino al 21/03/2015
ore 18:30
Torino
Via della Rocca 37
"OPERE IN PERMANENZA" ALLA GALLERIA20
"Opere in permanenza", collettiva comprendente opere di Enzo Briscese, Ermanno Barovero,
Nino Aimone, Piero Ferroglia, Alessia Zolfo, Francesco Preverino, Dario Rosolen, Leonardo
Pecoraro, Franco Margari, Marco Vigo, Romano Buratti, Domenico Lasala, Discepolo Girardi,
Elviro Coni. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com
fino al 21/03/2015
ore 17:00
Torino
Corso Casale 85/B
GALLIANO GALLO DA CARACOL
"Invasioni", personale di Galliano Gallo. "Nelle sue opere pittoriche l'artista Gallo accede ad un
mondo incantato, in cui si coglie la scoperta genuina di un "qualcosa" che parte da molto
lontano. Lo sguardo innocente dell'infanzia osserva per la prima volta, con gioia e curiosità ciò
che gli si offre. I colori vividi colpiscono l'attenzione; le figure vagamente zoomorfe si
inseguono in un gioco di danza, unite da un filo conduttore che non si perde mai, anzi le tiene
insieme come le perle di una collana. E' un ritorno alle origini, dove forme semplici si
realizzano in un liquido creatore, moltiplicandosi per continuare la vita, per trasformarla. Il
movimento è continuo, coinvolge tutto; il ritmo serrato e vivace ci invita a partecipare a questo
tripudio di colori, ad afferrare, a non indugiare in contorti pensieri, ma a considerare con
rinnovata semplicità la purezza dell'inizio, che è lì a portata di mano, pronta per noi"
(Francesca Luce Milardi). Orario: martedì, mercoledì e giovedì 15.30-19.30; venerdì e sabato
10.30-19.39. Info: 393.2164821 - www.caracolarte.it
fino al 21/03/2015
ore 18:00
Torino
Via Saluzzo 23
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Arte
"VIAGGIO NELL'UNIVERSO FEMMINILE" ALLA GALLERIA20
"Viaggio nell'universo femminile", collettiva comprendente opere di: Lidia Acquaviva, Adriana
Baldassi, Antonella Bartolone, Adriana Caffaro Rore, Paola Calcatelli, Mirella Caruso, Anna
Cervellera, Carla Ciafardoni, Isabella Corcelli, Fiorella Corte, Cristina Crestani, Gianna Dalla
Pia Casa, Silvana D'Urso, Elisa Fuksa Anselme, Erminia Gebbia, Evelina Gibaldi, Maria Halip,
Angela Ippolito, Clara Luminoso, Francesca Lupo, Clara Mastrangelo, Marianna Merler, Dina
Montesu, Gabriella Montini, Marina Monzeglio, Anna Maria Moretto, Sarka Mrazova Cagliero,
Franca Musso Binello, Sandra Naggar, Ester Pairona, Lodovica Paschetta, Gisella Penna,
Carla Perona, Angela Policastro, Venere Rizzo, Anna Rota Milani, Egle Scroppo, Carla Silvi,
Antida Tammaro, Carlotta Tararbra, Maria Ventura, Rosanna Vottero Viutrella, Wally Waser,
Chiara Ziganto, Alessia Zolfo. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com
fino al 21/03/2015
ore 17:00
Torino
Corso Casale 85/B
RIVAROLO - CLEMENTINE CARSBERG A CASA TOESCA
"Secret de famille - Les angles morts", residenza d'artista di Clementine Carsberg. Al primo
piano, fino al 30 novembre, "Alias/self portraits", fotografie di siciliana Carmen Cardillo. Orario:
sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00; mercoledì dalle ore
17.00 alle ore 20.00. Info: www.areacreativa42.com - [email protected] - 335.1227609
fino al 22/03/2015
ore 18:00
Rivarolo (TO)
Via Ivrea 42
PIER PAOLO CALZOLARI IN VIDEOTECA GAM
Prosegue in Videoteca GAM il ciclo di incontri e mostre, a cura di Elena Volpato, dedicato al
video in Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il primo appuntamento del 2015 vede
protagonista Pier Paolo Calzolari che incontra il pubblico della GAM martedì 13 gennaio alle
18.30. L'artista, in conversazione con Elena Volpato, parlerà del suo interesse per la
dimensione temporale e visiva del linguaggio filmico e video, dell'esperienza di lavoro con
Gerry Schum e ripercorrerà lo sviluppo del suo ciclo di opere intitolato "Day after Day a Family
Life" da cui sono tratti i lavori "Cucù", 1972?73, "Aeroplano", 1972 e "Lettere di Tiziano", 1974,
provenienti dall'Archivio della Fondazione Calzolari che la Videoteca GAM è orgogliosa di
poter presentare in esposizione nei propri spazi. L'incontro con Pier Paolo Calzolari offre
l'occasione di ascoltare uno dei più importanti protagonisti della storia del video d'artista, per la
rilevanza delle opere da lui girate in pellicola e video, e per il ruolo che il suo studio bolognese,
a Palazzo Bentivoglio, ebbe tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, sia come
luogo d'incontro tra esponenti delle avanguardie internazionali, artistiche e teatrali, sia come
studio di registrazione di opere filmiche di altri artisti. In mostra in Videoteca GAM fino al 22
marzo quattro opere video realizzate dall'artista tra il 1970 e il 1974: "Senza titolo", da
"Identifications" di Gerry Schum, 1970, collezione Videoteca GAM; "Aeroplano" ["Day after
Day a Family Life"], 1972, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Cucù - The glass reflects"
["Day after Day a Family Life"], 1972?1973, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Lettere
di Tiziano" ["Day after Day a Family Life"], 1974, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari.
Orario: martedì - domenica 10.00-18.00 giovedì: 10.00-22.30. La biglietteria chiude un'ora
prima. Ingresso gratuito in videoteca. Non occorre appuntamento. Info: 011.4429597 - email
[email protected] - www.gamtorino.it
fino al 22/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
TORINOSETTE | Arte
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Arte
PRAGELATO - KURT MAIR E VINICIO PERUGIA ALLA TINBER ART GALLERY
"Coincidere", incisioni di Kurt Mair e Vinicio Perugia. Orario: sabato 16.00-18.30, domenica
10-12.30 - 15.30-18.00. Info: 0122.78461 - www.tinberartgallery.it
fino al 22/03/2015
ore 17:00
Pragelato (TO)
Via Albergian 20
"DAB - DESIGN PER ARTSHOP E BOOKSHOP" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"DAB - Design per Artshop e Bookshop". Esposizione dei prototipi selezionati in occasione
della V edizione dell'omonimo concorso nazionale. Il progetto DAB, nato nel 2006, è promosso
da GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e realizzato dall'Ufficio Giovani
d'Arte del Comune di Modena. DAB rientra nella Convenzione Progetto DE.MO. - sostegno al
nuovo design e alla mobilità, siglata tra GAI e Ministero dei beni e delle attività culturali e del
turismo (MiBACT) - Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane
e Direzione Generale Musei. La Mostra DAB presenta i progetti proposti da 20 designer
selezionati dalla Commissione composta da Sandra Tucci, referente del progetto per il
MiBACT - ex DG PaBAAC Servizio V; Patrizia Rossello dell'Associazione GAI e Michele Zini,
Architetto e Designer dello Studio ZPZ Partners. In mostra i prototipi di: Antonio Abatangelo;
Chiara Angioli; il collettivo formato da Margarita Aviles De Carlos, Marco Fogaccia, Shi Jintian,
Nicoletta Marangoni e Maria Montes De Oca; Emilio Baria; Ilaria Bartolini; Lucia Biancalana e
Eleonora Bompieri; Bottega Krua di Giada Fogliato e Arianna Piazza; Code0039 di Dante
Antonucci, Laura Crognale, Stefania Quintili e Alessandro Zuppa; De-sign di Daniela Cavasin
e Enrica Zanini; Alessandro Esposito, Federico Fiordigiglio; Alberto Galotta e Federica Lissoni;
Gian Piero Giovannini; Massimiliano Marianni; Elena Maurigh; Costanza Palmirani; Lorenzo
Passi; Arianna Piazza; Daniele Piazzola; Studio Alchemico di Giulio Bogani e Sofia Crescioli.
La commissione ha selezionato progetti che rispondessero positivamente a tre requisiti del
concorso: appartenenza allo scenario della cultura del progetto contemporaneo; effettiva
compatibilità con i museum shop per caratteristiche dell'oggetto, prezzo, mercato; possibilità di
essere prodotti in modalità di autoproduzione o con filiera produttiva non tradizionale. Si è
cercato di selezionare anche progetti sviluppati in ambiti di ricerca eterogenea o capaci di
proporre nuove tipologie di prodotto, così da avere uno scenario ampio di proposte che desse
profondità a una lettura complessiva, in sede di catalogo o di mostra. La Commissione ha
assegnato inoltre, ex-aequo il Premio Speciale MiBACT - Patrimonio culturale a Alberto
Galotta e Federica Lissoni, premio istituito nel 2011, in occasione della III edizione di DAB, per
incentivare la progettazione, da parte dei giovani designer, di oggetti contemporanei, ma
liberamente ispirati al vasto patrimonio culturale ed artistico del nostro paese e per questo
collocabili negli spazi commerciali di musei e siti archeologici. Il Premio MiBACT consiste
nell'assegnazione ai vincitori di fondi per l'autoproduzione degli oggetti e la promozione degli
stessi in importanti vetrine nazionali ed internazionali. La mostra, proveniente dal MAXXI di
Roma, farà successivamente tappa ad aprile presso l'area del bookshop della Fondazione
Fotografia al Foro Boario di Modena, a maggio a Lecce presso il prestigioso Castello di Acaya.
Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12
anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 22/03/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
TORINOSETTE | Arte
115 / 249
Arte
MARCO FADDA ALLO STUDIO KEY
"Gipso", retrospettiva di Marco Fadda, esponente e cofondatore del collettivo artistico Mazz
Art. Visite su appuntamento, telefonando al 340.2657945
fino al 22/03/2015
ore 18:00
Torino
Corso Peschiera 200
"ARTISTE CONTRO LA VIOLENZA" ALLA BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI
"Artiste Contro la Violenza - Vogliamo le rose...", mostra di Carla Bertola, Mariella Bogliacino,
Véronique Champollion e Valeria Sangiorgi. Orario: lunedì 15.00-19.30; da martedì a venerdì
8.15-19.30; sabato 10.30-18.00. Info: 011.4431262 - [email protected]
fino al 26/03/2015
ore 16:00
Torino
Via Leoncavallo 17
SERGIO AGOSTI DA MUTABILIS
"44 - armonie silenziose", personale di Sergio Agosti. Orario: da martedi al venerdi
15,30-19,30; sabato 10,30-13,00 e 15,30-19,30. Info: [email protected] www.mutabilislab.com - 347.1304979
fino al 27/03/2015
ore 19:00
Torino
Via dei Mille 25/C
MAX PAPESCHI DA DAVICO
"Je ne regrette rien", personale di Max Papeschi. Orario: da martedì al sabato dalle 10.00 alle
12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Info: 011.0362954 [email protected] - www.davicoarte.it
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Galleria Subalpina 21
ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI E LA CARDBOARD ART AL MUSEO MIIT
"Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art", mostra dedicata a uno degli artisti più
interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l'occasione per
presentare l'innovativo progetto "Adoption of an Artist for Investment". Per l'occasione, il
giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in
particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto
estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all'esistenza dell'uomo e del
pianeta. In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in
carta, cartone, foglia d'oro e altri materiali. Orario: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00;
su appuntamento domenica e lunedì per visite guidate, gruppi, scolaresche. Info: 011.8129776
- www.museomiit.it - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:00
Torino
Corso Cairoli 4
TORINOSETTE | Arte
116 / 249
Arte
COLLETTIVA A CURA DI MARIANA PAPARÀ ALLA TORINO ART GALLERY
Mostra, a cura di Mariana Paparà, che presenta i lavori di 35 artisti di consolidata
professionalità provenienti da Italia, Canada, Germania e Romania. Pittura, scultura,
installazione, rielaborazione fotografica, incisione e grafica sperimentale, rappresentano alcuni
tra i molteplici linguaggi presenti in mostra. Il percorso propone dunque una lettura
significativamente stratificata su uno degli interrogativi che ossessionano la gente di tutti i
tempi, tra memorie bibliche, profezie e riflessioni laiche sui destini della vita e del cosmo. Le
opere diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un
interminabile viaggio all'interno dell'animo umano, talvolta a metà strada tra suggestioni
oniriche e colorati tuffi nella memoria, ma anche sculture che, leggere ed eleganti, sono il
segno incisivo del mondo interiore da cui l'artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad
evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Un viaggio multiculturale alla ricerca, non
solo di ciò che accomuna, ma anche delle differenze che arricchiscono, valori che aprono
nuovi orizzonti mentali. Orario: dal lunedì al sabato 15.30-19.30. Info: 338.3333397 347.9807478 - www.torinoartgallery.com - www.aripa.eu - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Vanchiglia 6/A
ANTONIO SARCINA DA MARTINARTE
"Tra Luce e Chimica, la poesia della fotografia", personale di Antonio Sarcina. Orario: lunedì
15.30-19.30; martedì e mercoledì 10,00-12,30 e 15,30-21,30; giovedì e venerdì 10,00-12.30 e
15.30-19.30. Info: 011.3433756 - 335.360545 - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Corso Siracusa 24/A
TORINOSETTE | Arte
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Arte
CARMAGNOLA - "MESSICO CIRCA 2000" A PALAZZO LOMELLINI
"Messico Circa 2000", mostra comprendente 94 opere di 81 artisti messicani del nostro tempo,
tratta dalla collezione dell'imprenditore messicano Josè Pinto Mazal. La mostra è parte della
grande collezione di Josè Pinto Mazal. In essa vi sono raccolte opere che spaziano attorno al
terzo millennio (da qui il titolo di Messico Circa 2000) cioè dal 1980 ad oggi, di artisti messicani
e stranieri che hanno trovato in Messico il luogo ideale per la loro produzione. Non è una
mostra di tendenza, in quanto il collezionista non sceglie le opere secondo una sua particolare
propensione artistica, ma quelle che meglio documentano, attraverso l'arte, lo status del
Messico oggi e soprattutto di Città del Messico. Vi predomina la pittura, ma vi appaiono anche
altri linguaggi come la fotografia, il disegno, la scultura. Le opere sono diversissime tra di loro,
seguendo i criteri disparati dei linguaggi artistici contemporanei che dagli inizi del secolo
scorso hanno frantumato le regole tradizionali dell'arte. L'arte messicana della
contemporaneità si appropria infatti delle tendenze europee imprimendovi però, un marchio
che discende ancora dalle antiche culture precolombiane. L'ambiente, il deserto, la
dimensione tropicale s'insinua in queste superbe testimonianze visive arricchendole di
un'energia incontenibile. E anche la violenza vi traspare - quella che contraddistingue l'attuale
realtà messicana condizionata dalla lotta tra il governo e cartelli del narco-trafico, dal
femminicidio lungo i confini con gli U.S.A - una violenza filtrata in termini metaforici o allusivi.
Molti degli artisti qui presenti hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d'arte
Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all'I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi
tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell'estremo Oriente, in Australia.
In questa mostra troviamo diversi linguaggi formali , la figuratività, l'astrazione, il realismo e
l'informale, l'espressionismo (che ora diviene neo-espressionismo), il surrealismo, il
concettuale e l'iperrealismo. In sostanza appare sia la realtà che il sogno, ossia dimensioni
"altre" che s'insinuano nel reale. Molto spesso le diverse tendenze si sovrappongono e si
fondono, secondo un paradigma messicano che tende al racconto complesso, stratificato,
spesso simbolico. Nella mostra sono esposte opere di numerosi artisti di valenza
internazionale come Gabriel Orozco, Francis Alys, Julio Galan, Demian Flores, Graciela
Iturbide, Monica Castillo, Irma Palacios, Jerman Venegas, Alfonso Mena Pacheco, Barry
Wolfryd. Nell'arco del suo sviluppo la mostra, che prevede delle visite guidate, proporrà eventi
collaterali integrativi della cultura messicana, con work-shop, performance multimediali,
espressioni sonore, che verranno via via comunicati nel dettaglio. L'allestimento è curato da
Rodrigo Witker con la collaborazione d Emma Ariza, ed è accompagnato da un volume
bilingue (italiano/inglese) edito in occasione della prima edizione. Orario: giovedì, venerdì,
sabato 15,00-18,00; domenica 10,00-12,00 e 15,00-18,00. Ingresso gratuito. Info:
www.palazzolomellini.com
fino al 29/03/2015
ore 18:00
Carmagnola (TO)
Piazza Sant'Agostino 17
TORINOSETTE | Arte
118 / 249
Arte
AVIGLIANA - ELENA MONACO ALLA GALLERIA ARTE PER VOI
"Il silenzio dei corpi", personale di Elena Monaco. Il percorso su cui da tempo la ricerca
artistica di Elena Monaco si viene articolando sembra svilupparsi lungo un tragitto figurativo
particolarmente impegnativo e di fatto sostanzialmente autonomo e, verrebbe da aggiungere,
anche piuttosto solitario. Esso, infatti, non è facilmente incasellabile tra le correnti e i
movimenti artistici recenti e contemporanei: non rientra tal quale, ad esempio, nell'astrattismo,
né nell'informale e nei successivi esiti concettuali, non è post-concettuale, né, che so, optical,
né, diciamo, genericamente "ecologico", non è nemmeno pienamente figurativo, perché lo è
solo apparentemente. Ciò non significa, però, che esso avanzi come una avventura senza
metri di orientamento nella complessità del panorama artistico, che anzi, essi sono presenti,
ma rielaborati con la dovuta discrezione e, soprattutto, sottoposti preliminarmente ad un
processo di interiorizzazione e di reinterpretazione, fino a celarne l'eventuale sostanza di
modelli, che, a ben vedere, è culturalmente, sovente alta e molto ben radicata. Poiché non c'è
qui spazio per una analisi particolareggiata, mi limito ad un duplice livello di suggerimenti: nelle
sue opere si alternano e si integrano suggestioni provenienti da alcuni maestri piemontesi
della seconda metà del secolo scorso, accanto a riferimenti - che, sia chiaro, non sono da
intendersi come citazioni esteriori - anche più lontani nel tempo, fino a quelli pertinenti con la
tradizione "classica". Nel processo di composizione dell'immagine, o di "costituzione
dell'immagine", secondo la storica definizione di Cesare Brandi, essi operano a distanza,
appunto con "discrezione", come un tenue sostrato entro cui si viene costruendo l'immagine
vera e propria, quella che prende forma a conclusione di ogni suo lavoro di ricerca, nella cui
densa e paziente elaborazione vengono prendendo corpo, accanto a valori volutamente e
consapevolmente espressi, istanze emotive e pulsioni, che paiono sfuggire ad ogni controllo.
In quella fitta congerie e convivenza di immagine e di segni, di figurazione, da una parte,
affidata alla pura e semplice "costituzione d'immagine" e, dall'altra, di affioramenti di segni, che
per loro intrinseca natura alludono a paradigmi e codici non visivi, in quel conflitto di opposti, si
deve rintracciare la condizione inesorabilmente contraddittoria in cui versa e si fonda l'arte
contemporanea. E da cui, ovviamente, nemmeno Elena Monaco può rifuggire, ma che ci sa
mostrare con altrettanta severa padronanza. Orario: sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00.
Info: [email protected] - [email protected] - http://artepervoi.it/
fino al 29/03/2015
ore 16:00
Avigliana (TO)
Piazza Conte Rosso 8
CHIVASSO - PAOLO GIACOMAZZI ALLA GALLERIA SANTA CHIARA
Paolo Giacomazzi, personale. Nato il 17/07/1970 a Chivasso dove vive e lavora come
ingegnere esercitando la libera professione, Giacomazzi ha frequentato il circolo artistico
chivassese "Pittori di Via Platis" fin dalla nascita dell'Associazione partecipando alle numerose
attività che si sono svolte durante gli anni. Ha sviluppato la propria passione artistica sotto la
guida del maestro Luigi Rigoletti e ha partecipato a mostre collettive e personali. Orario:
lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00; martedì e giovedì 14.00-17.00
fino al 30/03/2015
ore 17:30
Chivasso (TO)
Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa 8
TORINOSETTE | Arte
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Arte
RIVOLI - "PIAZZE DEL PIEMONTE" NELL'ATRIO DEL PALAZZO COMUNALE
"Piazze del Piemonte - Architettura, urbanistica, eventi, quotidianità", mostra promossa dal
Consiglio regionale del Piemonte. Le piazze piemontesi - che rappresentano le radici della
nostra civiltà - sono qui illustrate nella loro storia e in tutto il loro prestigio. Ingresso gratuito
con i seguenti orari: dal lunedì al giovedì 8.00-19.00, venerdì 8.00-14.00 e il sabato
8.00-12.00. Info: www.comune.rivoli.to.it - Tel. 011.9513300
fino al 30/03/2015
ore 08:00
Rivoli (TO)
Corso Francia 98
"CON I MIEI OCCHI" IN GALLERIA SAN FEDERICO
"Con i miei occhi", mostra fotografica di Isabella Greggio, allestita nella cornice di Galleria San
Federico di Torino in occasione del progetto Sar.to La moda illumina Torino. I luoghi e i volti
ritratti raccontano un percorso emozionale e la storia personale di una giovane fotografa che,
superando le oggettive difficoltà di una malattia che l'ha colpita agli occhi, continua a girare il
mondo e a ritrarlo. Orario: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00; domenica dalle 15.00
alle 19.00; lunedì chiuso.
fino al 31/03/2015
ore 17:30
Torino
Galleria San Federico
"TRASPARENZE" ALLA GALLERIA SEMI D'ARTE
"Trasparenze": fotografie di Alessandro D'Adda, a cura di Daniela Trunfio, e vetri d'autore di Il
Mondo del Vetro, a cura di Ivano Balestrieri. Ciò che lega le due presenze in mostra è il vetro,
protagonista indiscusso di infinite sequenze dei film di Antonioni costruite sul gioco dei riflessi
e delle trasparenze, esemplificatrici dell'idea costante di una superficie della realtà che non
può essere penetrata, sinonimo di trasparenza riflettente perennemente se stessa, o il vetro
metafora di due qualità, trasparenza e riflessione. Le finestre di un grattacielo di Sapporo, ma
soprattutto l'umanità che ne traspare, sono oggetto della ricerca di Alessandro D'Adda, fisico
quantistico da alcuni anni rapito dalla passione per la fotografia e delle sue capacità di "vedere
attraverso" e di raccontare, molto spesso, altre storie. E' un'umanità che si disvela a un occhio
attento, microstorie che lasciano a noi il piacere di intuirne le trame del quotidiano, in un
continuo gioco di rimandi tra "dentro" e "fuori" , tra "manifesto" e "apparentemente nascosto". Il
grattacielo e la sua struttura geometrica diventa pre-testo, simile al desueto foglio dei provini
analogici sul quale il fotografo selezionava gli scatti da salvare, per raccontare la sua storia. I
vetri selezionati da Il Mondo del Vetro accanto alle creazioni storiche muranesi di nomi come
Venini, Salviati, Seguso e Barbini, presenta opere di artisti contemporanei quali Tagliapietra,
Pino Signoretto, Ugo Nespolo, Silvano Rubino e designers come Ettore Sottsass e Marco
Zanini. Raccolti con passione dagli inizi degli anni '70, Il Mondo del Vetro rappresenta per le
sue presenze nelle più importanti Fiere nazionali, un punto di riferimento per collezionisti
attenti alle sperimentazioni di importanti protagonisti della scena dell'arte contemporanea che
si sono messi alla prova con questa straordinaria e delicata materia, dando vita a oggetti unici
che promuovono e diffondono la raffinatissima arte vetraria muranese riconosciuta in tutto il
mondo. Orario: da martedì a sabato 10.00-12.30 e 15.00-19.00; lunedì 15.00-19.00. Info:
[email protected]
fino al 31/03/2015
ore 18:00
Torino
Via IV Marzo 1/E
TORINOSETTE | Arte
120 / 249
Arte
LUCA DE MARCH ALLA GALLERIA OBLOM
"Politically Incorrect", personale di Luca De March, a cura di Roberto Vaio. L'artista propone
un'esplorazione dell'universo parallelo dei cartoni animati, fornendo una chiave di lettura
ironica e irriverente della realtà. Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato su appuntamento. Info:
333.8438768 - [email protected] - www.galleriaoblom.it
fino al 01/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Baretti 28
PABLO BRONSTEIN DA FRANCO NOERO
"We live in Mannerist times", personale di Pablo Bronstein. L'artista argentino, che ha
recentemente ricevuto la Duveen Commission dalla Tate Britain per il 2016, si è qui
confrontato, similmente a quanto accaduto per la mostra al Metropolitan Museum di New York,
con la storia - in questo caso industriale - dell'edificio che ospita la mostra riflettendo sul
potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al
servizio dell'estetica. Orario: lunedì 15.00-19.00; martedì-venerdì 11.00-19.00; sabato
15.00-19.00 o su appuntamento. Info: 011.882208 - [email protected] www.franconoero.com
fino al 02/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Mottalciata 10/B
TORINOSETTE | Arte
121 / 249
Arte
VICTORIA STOIAN DA ALBERTO PEOLA
"Codri Earthquake", personale di Victoria Stoian. La mostra è il risultato della sua
collaborazione con Clara Sofia Rosenberg, che da anni ne segue il lavoro supportandolo sul
piano teorico. Victoria e Clara Sofia hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti di Torino dal
2009, in un percorso complementare tra l'attività pittorica dell'una e quella critica dell'altra. La
mostra di Victoria Stoian raccoglie una serie di lavori intorno al tema dell'assenza di un punto
di riferimento. Come recita il titolo, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla
catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di
quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30
del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza
da Chi?in?u, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una
durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie
distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste
più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate. Questo mio lavoro è un
omaggio intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con
un colpo secco cambia linee, colori e vite». I quadri oggi esposti in galleria costituiscono una
parte dei 52 previsti dal progetto in fieri Codri Earthquake, ognuno dei quali corrisponde a
un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. Vengono così messe in relazione, da un
lato, la durata del fenomeno con lo sviluppo del ciclo pittorico, e dall'altro, l'area geografica
colpita dal sisma con l'area della tela, ospite della rielaborazione del dramma. Come dice
l'artista, «in un terremoto il primo secondo può essere della stessa violenza dell'ultimo. Anzi,
forse il primo impatto è ancora più forte e destabilizzante». Per questo motivo, la serie Codri
Earthquake si sviluppa con un andamento cronologico, ma le singole opere non riportano la
violenza del terremoto in successione crescente: ogni quadro del progetto rappresenta infatti
un possibile grado di percezione della catastrofe, che non necessariamente corrisponde al suo
reale grado di intensità. Il tema dell'assenza di punti di riferimento proposto nelle opere
rimanda a un senso di destabilizzazione, percepibile in termini di panico e smarrimento. Ma,
d'altro canto, il potenziale generato da quest'assenza di vincoli può essere colto anche come
un'occasione di libertà. Questa dicotomia tra panico e liberazione è espressa dall'artista
attraverso la rappresentazione di un mondo informe che contiene, però, delle forme
riconoscibili, come protrusioni, annidamenti o ramificazioni. Il mondo organico che emerge da
questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti
marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a
filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso la tecnica del chiaroscuro, con
predominanza delle tonalità fredde, forme talvolta non finite, o cancellate, si stratificano in un
gioco di trasparenze e in un'alternanza di piani pittorici. Pur in assenza di un'architettura e di
una linea dell'orizzonte, Stoian riesce in questo modo a ricreare un senso di profondità nelle
forme che si affusolano in direzione di un punto di fuga ideale nella tela, inserendo nell'informe
accenni di prospettiva. I criteri su cui si fonda la ricerca di Victoria Stoian sono l'importanza
attribuita alla sostanzialità della materia, l'approccio diretto e la presenza fisica dell'artista nel
lavoro, e la necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso la forza dell'opera in sé.
L'esperienza personale e il suo percorso artistico sono saldamente intrecciati: migrata a Torino
all'età di ventun anni, Victoria inizia a tradurre gli stimoli della nuova realtà, così diversa, in un
linguaggio pittorico denso di rimandi introspettivi e culturali. Attraverso un soggetto fortemente
autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione,
che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che
crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile. Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle
19, mattino su appuntamento. Info: 011.8124460 - 335.6191039 - [email protected] www.albertopeola.com
fino al 03/04/2015
ore 18:00
Torino
Via della Rocca 29
TORINOSETTE | Arte
122 / 249
Arte
FEDERICO GUERRI DA WEBER & WEBER
"Frammenti", personale di Federico Guerri. L'arte appartiene originariamente alla natura. È
natura. E in quanto tale contempla e dà forma a se stessa. È dunque tempo che l'arte,
memore del suo stato aurorale, torni a muoversi per iniziativa dei propri tratti. È tempo che la
scrittura segnica torni a decidere dei propri tracciati e delle proprie luci. Di tutto. Anche delle
tenebre. Nulla deve nascere se non dai suoi impulsi, dai suoi spasimi, dai suoi getti, violenti o
pacati che siano. È quanto accade nell'opera di Federico Guerri, dove la scrittura sceglie
innanzitutto di essere disegno e di non porsi al servizio che del proprio accadere. La scrittura
danza e iscrive in questo esordio il carattere inafferrabile dello scaturire del segno e l'annuncio
dell'enigmatica soglia tra ciclica sparizione e nuovo inizio. Non ha principio né fine. Appare e
passa. Appare al nostro orizzonte come potrebbe fare il vapore acqueo. Presenza e venirealla-presenza si uniscono e si confondono in questi luoghi verso i quali ci conduce Federico
Guerri: sono luoghi pienamente riconoscibili, pur rivelandosi la loro vera sostanza come ombra
e parvenza. Orario: da martedi a sabato 15.30-19.30. Info: www.galleriaweber.it [email protected] - 011.19500694
fino al 04/04/2015
ore 18:00
Torino
Via San Tommaso 7
"MANIERA NERA" ALLA NORMA MANGIONE GALLERY
"Maniera Nera", collettiva a cura di Francesco Barocco. In mostra lavori di Vija Celmins,
Richard Earlom, F. Green, Richard Houston, Elizabeth Judkins, S. W. Reynolds e John
Raphael Smith. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento. Info:
011.5539231 - [email protected] - www.normamangione.com
fino al 04/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Matteo Pescatore 17
IRINA NOVARESE ALLO SPAZIO NOPX
"Landology. Scorci di una politica delle differenze", mostra di Irina Novarese. Il processo lento
di mappatura fittizia -e comunque approssimativa- si confronta con il reale flusso accelerato
della città, che viene proposta ai singoli come luogo ultimo del sociale. Strutture urbane tra
desiderio e repulsione, tra necessità ed extralusso, sono al centro del progetto "Landology" di
Irina Novarese. Nello spazio di NOPX l'artista presenta un'installazione che costituisce il
secondo capitolo della sua recente indagine sulle teorie di individualizzazione dell'habitat.
Un'esplorazione di strutture e organizzazioni dello spazio urbano iniziata nel 2014 con le due
città di Caracas e Berlino e che continua con il lavoro che verrà presentato a Torino.
Landology dà anche il via a Preview, ad una nuova collaborazione tra NOPX e Dunque, locale
di recente apertura in via Santa Giulia: pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale, sui muri
del Dunque apparirà un'anteprima della mostra, un estratto del lavoro dell'artista riprodotto in
formato maxi su un cartellone da cinema. Visite anche su appuntamento: 328.7055257. Info:
[email protected] - www.nopx.it
fino al 04/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Guastalla 6/A
TORINOSETTE | Arte
123 / 249
Arte
RÄ DI MARTINO ALLA GAM PER "VITRINE"
Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino "Vitrine", il progetto dedicato alla ricerca artistica
contemporanea. Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l'attenzione sulle trasformazioni
della vita, del suo divenire di cui l'arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro
trasparente, "Vitrine" stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche
artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della
quotidianità. Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino,
Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani. "Vitrine" si
costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed
esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo
spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l'uomo si confronta costantemente
e che s'imprimono nel lavoro dell'artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono
di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico?sociale e politica in una
metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il
paesaggio dell'immaginario, lo spazio?tempo reale e quello mentale, interiore e intimo
dell'animo. Lo sguardo dell'artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra
cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova
espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni. Il primo appuntamento dell'edizione
2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile
l'opera "The Picture of Ourselves", video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di
una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni
della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due
sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito
intrecciarsi di possibilità. Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude
un'ora prima. Ingresso libero a Vitrine. Info: centralino 011.4429518 - segreteria 011.4429595 www.gamtorino.it/vitrine
fino al 06/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
GAVINO SANNA ALLO SPAZIO MOUV
"Livori in corso", personale di Gavino Sanna. In mostra una trentina di disegni, accompagnati
da brevi racconti, raccolti nel libro intitolato "Livori in corso" che Gavino Sanna ha dedicato ad
Alda Merini. La mostra si apre, così come nel libro, con un verso della Poetessa dei Navigli
"L'uomo fa male al fratello al primo sbadiglio del mattino" a cui segue la dedica di Alda Merini.
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 24; chiuso il lunedì. Nel periodo della mostra si
svolgeranno degustazioni libere e guidate dei vini di Cantina Mesa, l'azienda vitivinicola creata
dieci anni fa da Gavino Sanna con la moglie Lella a Sant'Anna Arresi nel Sulcis. Info:
[email protected] - www.spaziomouv.it - 331.5828996
fino al 06/04/2015
ore 10:00
Torino
Via Silvio Pellico 3
TORINOSETTE | Arte
124 / 249
Arte
SERGIO STAINO ALLA GAM
"Un racconto di Berlino, 1981", personale di Sergio Staino - uno dei più conosciuti e amati
disegnatori satirici italiani -, a cura di Danilo Eccher. Lo spazio Wunderkammer ospita più di
cento disegni che raccontano Berlino nel 1981, quando Staino, armato di carta, matita, china e
una macchina fotografica raggiunge la città e la interpreta con i suoi disegni. E qui Bobo, da
sempre l'alter ego del disegnatore, si ritrova a esplorare una città dalle mille contraddizioni e
dal grande fascino. Una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, in quell'anno
ancora inserita nel cuore del comunismo europeo. "Ogni angolo era una scoperta, una
sorpresa, una suggestione: Berlino in quegli anni là era una città veramente unica per la
quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa esprimendole,
poi, in forme architettoniche e ambientali assai diversificate (...) Tutto era esagerato in Berlino
Ovest: le luci, le insegne, le vetrine, tutte cose che adesso sembrerebbero normali ma che,
allora, erano profondamente innovative. Solo avvicinandosi al confine con la Repubblica
Democratica, e soprattutto al muro, l'atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la
contraddizione tra la vitalità lussuosa dell'Ovest e la tristezza poliziesca dell'est si facevano
evidenti". Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima.
Ingresso: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011
4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected]
fino al 06/04/2015
ore 10:00
Torino
Via Magenta 31
TORINOSETTE | Arte
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Arte
ALDO MONDINO ALLA GAM PER "SURPRISE"
Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell'edizione 2015 di "Surprise",
progetto espositivo che concentra l'attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese
tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall'architettura al
design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo
modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale. A curare questo
terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto,
docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia Albertina di Torino e Gregorio
Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo
piano del museo. Al centro dell'attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi
espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei
ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico
di quegli anni. Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il
quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l'Ecole du Louvre e i
corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria
Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori,
le "Tavole Anatomiche", metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi
del corpo umano. "Sole" e "Immersore", entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella
mostra alla GAM, rappresentano un'esperienza anomala nell'ambito della sua produzione
artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour. L'arrivo della Pop Art in Italia proprio
grazie a Gian Enzo Sperone e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del
'64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire.
Mondino si appropria anch'egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura
ottenuto con l'utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e
lampadine a incandescenza. Se "Immersore" si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni,
più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, "Sole" traduce con i
materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l'alba, sul quale
tra l'altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli
anni tra 1963 e 1964 e al quale Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria. Le due
opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro
installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall'artista da una etichetta della
galleria Stein sul verso di "Immersore". Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale
l'opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e
corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell'occhio umano sia al
segno lasciato dalle acque dell'Arno su alcuni capolavori dell'arte fiorentina che impressionò a
tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del '66 e il 1967 una serie di opere. Tra
questi lavori vale la pena ricordare l'intervento alla mostra "Con temp l'azione" (gallerie Stein,
Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l'artista unisce le sedi della mostra tirando
un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra. Orario: martedìdomenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingressi: euro 10, ridotto
euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011
4429595 e-mail [email protected]
fino al 07/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
IVREA - ELENA MIRANDOLA E MANITERRA AL CASTELLO DI SALE
Mostra di Elena Mirandola e Maniterra a cura di ArteInFuga. Orario: lunedì 14.30-19.00; dal
martedì al sabato 9.30-19.00. Info: [email protected] - http://arteinfuga.blogspot.it/
fino al 08/04/2015
ore 18:00
Ivrea (TO)
Via dei Patrioti 14
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"FOBOFILIA" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"Fobofilia", mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei
sentimenti più caratteristici e sfuggenti della nostra epoca, a cura di Irene Calderoni. Fobofilia
è il piacere un po' perverso di essere spaventati, una pulsione che appare sempre più
frequente. La paura è il registro più diffuso nell'intrattenimento, ma anche nell'informazione e
di conseguenza nel modo di percepire la realtà. L'arte riflette questa temperie, ne offre diverse
sembianze, da quello più intimo e psicologico, di una soggettività aggredita oppure aggressiva,
a quello più esterno e politico, di una società che si fonda sulla violenza e usa il terrore come
arma. Artisti in mostra: Janis Avotins, Matthew Barney, Massimo Bartolini, Avner Ben Gal,
Glenn Brown, Miguel Calderon, Maurizio Cattelan, Dinos e Jake Chapman, Roberto Cuoghi,
Saul Fletcher, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Gusmao& Paiva, Thomas Hirschhorn, Piotr
Janas, Zoe Leonard, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Nathaniel Mellors, Shirin Neshat,
Kelly Nipper, Catherine Opie, Tony Oursler, Djordje Ozbolt, Anri Sala, Ferdinando Scianna,
Andreas Slominski, Jakub Julian Ziolkowski. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì,
sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi
euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte,
abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Modane 16
ISA GENZKEN ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
La mostra dedicata ad Isa Genzken (Germania, 1948) presenta per la prima volta in Italia un
ciclo di lavori della fine degli anni Ottanta, un corpus di opere pittoriche meno note rispetto alle
sculture e installazioni per cui Genzken è famosa. Sono olii su tela monocromatici che
suggeriscono già nel nome, Basic Research, l'inizio di un percorso di sconfinamento e
d'interazione con l'ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra
pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori. Orario:
giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5;
ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino
a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM).
Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Modane 16
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"MARCO POLO - LA VIA DELLA SETA NELLE FOTOGRAFIE DI MICHAEL YAMASHITA"
AL MAO
Un viaggio per immagini, sulle tracce di uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi: la nuova
mostra del Mao ricostruisce il percorso compiuto quasi mille anni fa da Marco Polo lungo la
Via della Seta, attraverso le fotografie di Michael Yamashita, fotografo di punta di National
Geographic. Nelle 76 fotografie esposte al Museo d'Arte Orientale ritroviamo piazza San
Marco e la laguna, il minareto di Samarra in Iraq e le carovane a bordo dei cammelli nel
deserto del Gobi. Non solo: la mostra, articolata in tre sezioni geografiche, ripercorre il tragitto
compiuto da Marco Polo dall'Italia alla Cina, ma anche la permanenza dell'esploratore in Cina
e il viaggio di ritorno via mare, lungo le coste dell'Indonesia e dell'India. Le immagini
desertiche lasciano così pian piano spazio alle distese d'acqua delle piantagioni di riso, agli
spettacolari paesaggi della baia di Ha Long nel Nord del Vietnam e agli sguardi penetranti dei
sadhu a Bombay. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 7 febbraio al 1 marzo,
apertura e chiusura posticipata nei weekend (sabato dalle 11 alle 20; domenica dalle 11 alle
19). La biglietteria chiude un'ora prima. Il biglietto d'ingresso (10 euro) consente anche
l'accesso alla collezione permanente del museo. Info: 011.4436928 - www.maotorino.it
fino al 12/04/2015
ore 17:00
Torino
Via San Domenico 11
MOSTRA DEI FINALISTI DEL MARIO MERZ PRIZE ALLA FONDAZIONE MERZ
Mostra dei 5 finalisti della prima edizione della sezione arte del Mario Merz Prize. Gli artisti,
Lida Abdul (Kabul 1973), Glenn Ligon (New York 1960), Naeem Mohaiemen (Londra 1969),
Anri Sala (Tirana 1974) e Wael Shawky (Alessandria d'Egitto 1971), sono stati selezionati tra
le oltre 500 candidature pervenute dalla giuria composta da Marisa Merz, Beatrix Ruf
(direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam) e Claudia Gioia (curatrice indipendente). Il
progetto espositivo, curato da Beatrice Merz raccoglie due o tre opere per ciascun autore,
scelte tra le più significative del loro percorso artistico. Il pubblico potrà esprimere la propria
preferenza visitando la mostra o collegandosi al sito mariomerzprize.org. Orario: martedìdomenica 11-19, lunedì chiuso. L'ingresso alla mostra è gratuito. Info: 011.19719437 [email protected] - www.fondazionemerz.org
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Limone 24
AVERY SINGER ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"Pictures Punish Words", personale di Avery Singer, a cura di Beatrix Ruf. Sorprendenti per
tecnica e iconografia, i quadri di Avery Singer sovvertono le nostre aspettative visuali. A un
primo sguardo si sottraggono a una classificazione precisa come dipinti o elaborazioni a
stampa. Per questo sollevano l'interrogativo, ovvio e allo stesso tempo pressante per
un'artista, sul modo in cui le informazioni digitali che ci circondano possono concretizzarsi sotto forma di immagine piatta su carta o, più di recente, tridimensionale in plastica, o su ogni
altra possibile superficie materiale. Avery Singer ha realizzato un ciclo di opere pensate
appositamente per questa sua prima personale. Dopo una prima presentazione alla Kunsthalle
di Zurigo, la personale si sposta Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Orario:
giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5;
ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino
a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM).
Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Modane 16
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"UNITED ARTISTS OF ITALY" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"United Artists of Italy", un progetto di Massimo Minini. Il gallerista ha raccolto una collezione di
ritratti di artisti eseguiti dai più significativi fotografi italiani: l'idea è stata quella di concepire
una collezione di volti d'artista ripresi dai grandi fotografi italiani, quasi un mondo aiutasse
l'altro, completandosi a vicenda. Il progetto, iniziato per passione qualche anno fa, è cresciuto
sempre più grazie al contatto diretto con i fotografi che hanno abbracciato la proposta, e si è
rivelato un vero e proprio viaggio all'interno della fotografia, tra archivi e scatole, pellicole e
files. Se in principio l'idea era di selezionare esclusivamente ritratti di artisti, con il tempo
l'attenzione si è estesa, prendendo in considerazione alcuni ritratti di artisti stranieri, ma molto
vicini all'Italia, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, volti di
scrittori come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, e ancora gli artisti colti al
lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi e alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio
Amelio e Leo Castelli. Questa collezione crea una storia del contemporaneo, non con le opere,
ma con i volti, i modi, gli atteggiamenti. Se si può considerare il contemporaneo un'attitudine,
un modo di porsi dell'opera nel proprio tempo ed in comunione con i grandi temi del momento,
il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con
quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i
contorni spaziali e temporali. La mostra vuole infatti offrire uno spaccato della fotografia
italiana di questi anni, dimostrando la capacità straordinaria di interpretazione e di omaggio a
grandi artisti da parte di grandi fotografi. Non si tratta di una semplice raccolta cronologica di
immagini, ma di un racconto, dove lo stesso artista visto, letto e interpretato da diversi
fotografi, porge differenti sfaccettature del proprio destino. Spesso la fotografia dice più di
quanto non sia nelle intenzioni dell'autore. Attraverso quasi duecentocinquanta scatti, viene
presentato il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni '60: Claudio Abate, Aurelio
Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano,
Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario
Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio
Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando
Scianna. La mostra è stata ospitata al Musée d'Art Moderne di Saint Etienne, al Palais des
Beaux Arts di Bruxelles, alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Fotografia di
Amsterdam ed alla Estorick Collection di Londra. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero);
venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti);
gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte,
abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Modane 16
"AN ART OF ONE'S OWN: GROUP SHOW" DA RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE
CONTEMPORANEA
"An Art of One's Own: Group Show". In esposizione lavori di Carla Accardi, Irma Blank,
Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth
Scherffig, Eva Sørensen. Orario: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 19:00; giovedì, venerdì e
sabato dalle 11:00 alle 19:00; altri giorni e orari su appuntamento. Info:
www.dechiricogalleriadarte.com - [email protected] - 011.835357
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via della Rocca 19
TORINOSETTE | Arte
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Arte
EVANGELINA ALCIATI ALLA PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA
"Evangelina Alciati: l'occhio e l'anima". L'Accademia Albertina delle Belle Arti dedica, presso le
sale della Pinacoteca Albertina, una mostra antologica alla figura di Evangelina Alciati
(1883-1959), pittrice nella Torino del primo e secondo Novecento, prima donna ad essere
ammessa in Accademia, personalità libera ed in anticipo sui tempi. L'iniziativa, che si collega
alla prossima apertura, completati i lavori di ristrutturazione, della Pinacoteca del Novecento,
presso la Rotonda del Talucchi, è stata sollecitata dalla contemporanea uscita, anteprima
domenica 25 gennaio presso la Sala Congressi dell'Unione Industriale, del film "La liberà allo
specchio. Ritratto di Evangelina Alciati". Il film, tratto da un'idea di Mauro Guidetti, scritto dallo
stesso insieme agli eredi Lorenzo Boccalatte ed Anna Maria Fracchia, è stato sceneggiato e
diretto da Vanni Vallino, e si avvale dell'interpretazione, tra le altre, di Pamela Villoresi, Erica
Blanc, ed Eugenio Allegri. Evangelina Alciati fu allieva di Giacomo Grosso, sotto la cui guida si
diplomò in disegno e pittura. Decisivo per il gli esiti della sua carriera fu un soggiorno a Parigi
tra il 1903 ed il 1906. Lo stile della Alciati, che raggiunge punte di assoluta eccellenza nel
ritratto, si confronta alla pari con le tendenze che caratterizzano la prima parte del Novecento,
dalla pittura post impressionista, all'Espressionismo ed alla Metafisica, in cui si evidenziano
taluni punti di contatto con il magistero di Felice Casorati. La mostra, a cura dei professori
Edoardo Di Mauro e Giuseppe Mantovani, con contributi critici di Francesco De Caria,
Donatella Taverna e della docente dell'Accademia Valeria Piasentà, presenta un percorso
completo e ragionato di tutte le fasi artistiche di Evangelina Alciati, dal primo Novecento al
secondo dopoguerra, tramite il prestito di opere da collezionisti privati, e da istituzioni quali la
Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Castello Gamba. Museo Regionale della Valle d'Aosta, le
Fondazioni Burzio e Mazzonis. Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica
10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.30); mercoledì chiuso. Info: 011.0897370
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Accademia Albertina 8
I PANNELLI DI DEFENDENTE FERRARI ALLA SACRA DI SAN MICHELE
"I pannelli di Defendente Ferrari". Orario: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-18.00;
domenica e festivi: 9.30-12.00 e 14.30-18.30; ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della
chiusura della Sacra.
fino al 12/04/2015
ore 09:30
Sant'Ambrogio (TO)
Sacra di San Michele
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"UEFA IS EAST", FOTOGRAFIE DELLA TRANSNISTRIA AL POLSKI KOT
"Uefa is East - L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti. Transnistria,
1997": mostra fotografica diGabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e
documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara
indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi. La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys
Martini, fa parte del progetto "L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi
abitanti": la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza
europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo
dei ritratti di chi vi abita. Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di
città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all'emozione delle coppe europee
e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per
poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva. Questo primo
appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha
documentato nel 1997, l'anno di fondazione dello Sheriff Tiraspol. I personaggi ritratti
sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro
quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell'obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è
terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta.
Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a
torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre,
rivelando elaborati tatuaggi. In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo
romanzo Educazione siberiana descrive l'iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li
descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi,
quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l'inchiostro
sottopelle era illegale. La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto
dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare
l'incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al
pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti. Orario: da martedì a domenica
dalle 20.00 a mezzanotte. Info: [email protected]
fino al 14/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Massena 19
TORINOSETTE | Arte
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Arte
JENS EINHORN ALLA LUCE GALLERY
"Electric eyes", personale di Jens Einhorn. I lavori di Jens Einhorn sembrano alimentare uno
scenario da fine del mondo. Le immagini della serie Too Much Future e The Endless End
trasmettono la sensazione della calma dopo un disastro oltre ogni aspettativa. Sembra che
siano stati sbattacchiati furiosamente da tempeste e nubi di fumo solo per stabilirsi di nuovo,
solo grazie alla loro chiarezza formale. Einhorn fa sì che si provi un certo piacere in questa
presunta distruzione con l'utilizzo, in questa serie, di vivaci colori. Il caos lentamente si
trasforma in armonia. La lettera E che si ritrova in alcune immagini rappresenta una volta di
più la lotta che si percepisce in ogni pezzo. Può voler dire sia "The End"- la fine - che
l'Eternità, tutti nuovi inizi nel circolo infinito. L'etichetta segna anche il completamento del
processo di lavoro per l'artista, l'ultimo atto gestuale sull'immagine. Come i battiti musicali le
immagini, frammenti di pixel, operano all'interno di una nebbia delicata permeata di luce
colorata. Cultura giovanile e musica rappresentano una cornice importante per le opere di
Einhorn e spesso le si ritrova come impressioni galleggianti audio-visive. La lettera E può
dunque stare anche per elettronica o estasi o per entrambi. La musica elettronica è anche
spesso correlata alla nozione di post-apocalittico. Ha rappresentato un mezzo di espressione
di critica sociale per molti artisti che hanno elaborato visioni distopiche del futuro,
processandole in una nuova tecnologia. Jens Einhorm è nato nell'ex Repubblica Democratica
Tedesca ed è dunque molto influenzato dagli avvenimenti socio-politici degli anni '90 quando
la musica giocava un importante ruolo per un giovane artista, come primario strumento di
espressione. Egli suonò in band punk a partire dalla metà degli anni '90, per poi intraprendere
la sua strada nelle arti visive grazie alla fotografia e alla musica. Jens ha studiato fotografia a
Leipzig e scultura e new media con Astrid Klein, e si è concentrato più sulla pittura con un
master con Tal R all'Accademia di Düsseldorf per concentrarsi più sulla pittura. Il metodo
mash-up di Einhorn, che fa suso di tessuto, pigmenti, colla e colori, regala una caratteristica di
"oggetto" alle proprie immagini rendendo sorprendente la loro presenza nello spazio. La
struttura stessa di quei minuscoli elementi visivi li rende simili a dipinti astratti o simil digitali.
La mostra segna un importante punto di partenza per la carriera dell'artista, per la prima volta
in Italia, presentando una serie di nuovi dipinti che sono il corpo principale delle opere più
recenti di Einhorn. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30. Info: 011.8141011 - 335.5246817
- [email protected] - www.lucegallery.com
fino al 14/04/2015
ore 18:30
Torino
Corso San Maurizio 25
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"IL KABUKI DEI TRE SAMURAI: ARAKI, MORIMURA, SUGIMOTO" ALLA GALLERIA IN
ARCO
"Il kabuki dei tre samurai: Araki, Morimura, Sugimoto". Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura
e Hiroshi Sugimoto sono i protagonisti della mostra a cura di Graziano Menolascina.
Nobuyoshi Araki, tra gli artisti più rappresentativi e prolifici della storia della fotografia,
racconta la donna, l'eros e il Giappone. Le donne di Araki sono spesso sdraiate su letti disfatti,
oppure distese sul pavimento in pose lascive, legate con corde, con i corpi ostentati e nudi ma
con sguardi in cui è completamente assente la volontà di sedurre. Yasumasa Morimura si
appropria invece di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura
popolare interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle
trasformazioni sociali politico e culturali dovute alla penetrazione del capitalismo e dei miti del
mondo occidentale in Giappone. Morimura impersona Einstein, Marylin, Frida Khalo, Hitler il
risultato è un'opera e raffinata che nasce da una cura maniacale per i dettagli e l'uso di ritocchi
digitali, di costumi, pose e accessori ricercati che le rendono uniche. I tratti somatici non
modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare la propria origine e le proprie
tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Infine, ci sono gli scatti di Hiroshi
Sugimoto, immagini mentali, concetti la cui materializzazione è resa possibile grazie a un
rigoroso controllo del mezzo fotografico e del processo manuale di stampa, seguito anch'esso
personalmente dall'artista. Nella serie "Theatre" Sugimoto ha fotografato con tempi di
esposizione lunghissimi sale degli anni '20 e '30, cinema degli anni '50 e drive in. La luce
bianca degli schermi rettangolari, che illumina il resto dell'ambiente, contiene in sé l'intera
proiezione del film. In "Architectures" la tecnica dello sfocato priva le architetture moderniste di
connotazioni temporali. I lunghi tempi di esposizione dei "Seascape" bloccano il movimento
delle onde in immagini eterne, mentre il soggetto dei "Portraits" realizzati fotografando i
personaggi dei musei delle cere è l'immortalità stessa. Info: 011.8122927 - www.in-arco.com [email protected]
fino al 18/04/2015
ore 18:30
Torino
Piazza Vittorio Veneto 3
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"IL MONDO IN UNA TAZZA" A PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama presenta un percorso dedicato alla storia della tazza, attingendo dalle ricche
collezioni di arte decorativa conservate in museo. L'esposizione si riallaccia al tema della
porcellana torinese al centro di Fascino e splendore della porcellana di Torino, mostra curata
da Andreina d'Agliano e Cristina Maritano che apre in contemporanea alla Fondazione AccorsiOmetto e che presenta ben 90 opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama. Le due
esposizioni offrono nel complesso un vero e proprio percorso cittadino dedicato al tema della
porcellana. Filo conduttore dell'esposizione è la tazzina: da tè, da caffè e da cioccolata.
Oggetto legato indissolubilmente all'introduzione in Europa delle bevande calde provenienti
dall'Oriente e dal Nuovo Mondo e al materiale esotico e prezioso per eccellenza, la porcellana.
A Palazzo Madama una sequenza di tazze, a partire dai blancs-de-chine, ovvero le porcellane
bianche cinesi prodotte a Dehua, mostra l'evoluzione delle forme e la varietà dei decori nelle
tazzine prodotte dalle manifatture europee nel Settecento: dai motivi di origine cinese e
giapponese, a quelli tratti dai libri di storia naturale, ai paesaggi derivati da incisioni olandesi e
tedesche, fino alle scene mitologiche e della letteratura cavalleresca. Contestualmente la
mostra è un'occasione per raccontare, per casi esemplari, la storia della porcellana, delle sue
particolarità produttive, della qualità della pasta e dei colori. Il valore socialmente
rappresentativo della porcellana emerge anche grazie all'esposizione di alcuni servizi araldici,
conservatisi integri per il loro valore altamente simbolico legato al passato illustre della casata
oppure smembrati e dispersi sul mercato antiquario. Una vetrina è dedicata alla principale
manifattura di porcellana operante in Piemonte nel Settecento, la Real fabbrica delle
porcellane di Vinovo, fondata nel 1776 grazie all'intraprendenza di un torinese, Giovanni
Vittorio Brodel, e di un ceramista di Strasburgo, Pierre-Antoine Hannong, e poi rilevata nel
1780 dal medico e chimico torinese, Vittorio Amedeo Gioanetti. Alla produzione di questa
fabbrica è dedicato un più ampio spazio nelle sale della mostra alla Fondazione AccorsiOmetto. In un'altra vetrina, l'artista Matilde Domestico, che da anni conduce ricerche sul tema
della porcellana, ambienta l'installazione Esistenza di porcellana, che si ispira alle poesie di
Emily Dickinson. Il lavoro dell'artista unisce oggetti e frammenti di carta e di porcellana su cui
emergono parole in acciaio. Intorno una superficie di polvere di marmo di Carrara, il caolino,
un materiale refrattario. Tutti gli elementi nel complesso rimandano all'idea di fabbrica, a una
realtà viva e produttiva. In sottofondo una base sonora composta dalla sovrapposizione ed
elaborazione di rumori meccanici, suoni metallici ripetitivi registrati all'interno dei reparti di
fabbricazione dell'Industria Porcellane IPA, si propaga tra le tintinnanti ceramiche antiche e
contemporanee. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. La biglietteria
chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi
fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe
potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it
fino al 19/04/2015
ore 10:00
Torino
Piazza Castello
"PITTURA FEMMINILE A TORINO NEL PRIMO '900" ALLA GALLERIA DEL PONTE
"Pittura femminile a Torino nel primo '900", mostra di Evangelina Alciati, Vittoria Cocito, Nella
Marchesini e Daphne Maugham. Orario: dal martedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Info:
011.8193233 - [email protected] - www.galleriadelponte.it
fino al 24/04/2015
ore 18:00
Torino
Corso Moncalieri 3
TORINOSETTE | Arte
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Arte
ISA MELSHEIMER DA QUARTZ STUDIO
"Examination of the Origins", personale dell'artista tedesca Isa Melsheimer (Neuss, 1968) che
per l'occasione ha concepito un'installazione site specific in cui elementi scultorei pensati a
partire dalle caratteristiche 'ambientali' di Quartz sono accostati alle forme architettoniche di
alcuni edifici della città. Visite su appuntamento. Info: 338.4290085 - [email protected] www.quartzstudio.net
fino al 28/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Giulia di Barolo 18/D
BORIS LAVRENKO ALLA GALLERIA PIRRA
Boris Lavrenko nasce a Rostov nel 1920 e muore a San Pietroburgo, città in cui studia, vive e
lavora, nel 2001. Titolare della cattedra di pittura e composizione dell'Istituto Repin dal 1953, la
sua carriera è costellata di prestigiosi riconoscimenti ed è considerato uno dei più autorevoli
rappresentanti del post-impressionismo russo. L'infanzia vissuta a contatto con la natura, le
immense steppe e il fiume Don, avranno una forte influenza sulla formazione del futuro pittore.
Lavrenko, infatti, nel paesaggio trova la massima libertà di ricerca compositiva e di
sperimentazione cromatica, seppur all'interno di un figurativismo di solida impostazione. Le
sue opere, in particolare quelle animate da figure impegnate in normali attività, quali la lettura,
una passeggiata o una partita di calcio, trasmettono spontaneità e gioia di vivere. Lavrenko è
un artista versatile, con la maturità di riconoscere in qualsiasi soggetto la "dignità" di essere
ritratto, per cui i suoi temi spaziano dalle vedute cittadine, con i loro monumenti, ai già citati
paesaggi, dai banali oggetti di uso quotidiano delle sue intense nature morte, alle animate o
raccolte scene di genere. I numerosi viaggi compiuti all'estero e in patria stimolano la curiosità
e gli interessi di Lavrenko, le cui opere possono definirsi un caleidoscopio di impressioni, un
colorato mosaico di vita. Orario: da lunedì a sabato 9,30-12,30 e 15,30-19,30; domenica
9,30-12,30. Info: 011.543393 - www.galleriapirra.it - [email protected]
fino al 30/04/2015
ore 18:00
Torino
Corso Vittorio Emanuele II 82
TORINOSETTE | Arte
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Arte
JOSEF KOUDELKA AL FORTE DI BARD
"Josef Koudelka, Vestiges 1991-2014", prima esposizione in Italia del più imponente progetto
fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia, mostra promossa dall'associazione
Forte di Bard in collaborazione con l'Agenzia Magnum Photos. Il progetto Vestiges, che vede
impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua
interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura
romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria
all'Algeria, dalla Turchia all'Italia e di oltre duecento località che si affacciano sul Mar
Mediterraneo. Un'esplorazione che non ha precedenti, un lavoro fatto di costanza e
perseveranza. L'artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione
particolare per le rovine, senza celebrarne l'atmosfera malinconica, ma con l'obiettivo di
restituirne l'autentica bellezza. Il suo intento è usare l'arte per riappropriarsi di un mondo che ci
sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza è il grande e
ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio, in
costante divenire che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli. In mostra oltre 60
fotografie di cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che coniuga il
minimalismo dell'approccio del fotografo e della cifra stilistica delle sue immagini, al suggestivo
senso di camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi
ai set di Vestiges. Fino al 31 gennaio il Forte sarà aperto solo il sabato e la domenica dalle 10
alle 19; dal primo febbraio apertura consueta (feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10
alle 19). Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 - 83382 e su
www.fortedibard.it
fino al 03/05/2015
ore 18:00
Bard (AO)
Forte
"AL FRONTE" AL MUSEO DEL CINEMA
"Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra", mostra a cura di Roberta
Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Cento anni fa, la Grande Guerra investe il Vecchio
Continente con la sua modernità che, oltre alle armi micidiali, annovera l'utilizzo di nuovi mezzi
di comunicazione. Tra queste la fotografia e il cinema si rivelano risorse fondamentali nel
definire gli equilibri di potere dei principali paesi belligeranti. Scatti e riprese realizzati da
fotografi e operatori militari invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli
cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali
accumulate dai reduci e dalle loro famiglie, memoria di un'esperienza umana e sociale
estrema e contraddittoria. La mostra "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande
Guerra" propone un percorso di immagini attraverso 160 fotografie inedite, scattate da Luis
Bogino al seguito del Regio Esercito Italiano e dai soldati fotoamatori dislocati sui di guerra.
Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico: una selezione di film
"dal vero", girati al fronte e nelle retrovie, e di titoli di fiction di epoche diverse, testimonianza di
un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo. Lo sguardo di artisti
come Paola De Pietri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi propone infine una lettura
personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria
spesso dimenticata. Orario: da martedì a venerdì 9.00-20.00; sabato 9.00-23.00; domenica
9.00-20.00; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Ingresso: intero euro
14,00; ridotto (studenti universitari fino a 26 anni, over 65, gruppi min. 15 persone) euro 11,00;
giovani e scuole (da 6 a 18 anni, gruppi scolastici) euro 8,00; gratuito fino a 5 anni, disabili e
accompagnatore, Torino+Piemonte Card.
fino al 03/05/2015
ore 19:00
Torino
Via Montebello 20
TORINOSETTE | Arte
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Arte
PHIL BORGES ALLA GALLERIA PAOLA MELIGA
"Tibet's Portraits | Culture on the Edge", mostra fotografica di Phil Borges. Borges fa parte dei
"maestri artisti" della fotografia americana e non, che da oltre 25 anni documenta con passione
la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo, utilizzando il veicolo del "ritratto ambientale"
per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per diffonderne la loro conoscenza.
Borges è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita che lo portano a spingersi
negli angoli più remoti del mondo per dar voce attraverso la sua fotografia a realtà
straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate. La sua poetica
capacità di cogliere l'attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera
uniscono testimonianza e arte per dar vita a una vera vocazione. La sua è una fotografia tesa
a dar voce a chi non ce l'ha, che ha come missione la rivalutazione delle culture che stanno
via via scomparendo, mettendo l'accento sul loro valore e rappresentando le sfide che le
attendono. Il suo lavoro cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le
popolazioni in via di sviluppo: "Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui,
che conosca i loro nomi e un po' della loro storia, non che le veda solamente come degli
estranei che abitano terre lontane." Pluripremiato per il suo impegno umanitario nel 2008 ha
collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche
sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. In mostra i
suoi ultimi scatti sul Tibet. I ritratti mostrano queste popolazioni che vivono in uno degli
ambienti più fragili della terra e che di fronte alle sfide del ventunesimo secolo cercano di
mantenere quello che hanno di più caro: la loro pratica buddista, la loro cultura tibetana ed i
loro usi. Fotografie delicate, commoventi, piene di pathos, di fierezza. Altamente importante è
anche la perfezione della cromaticità, infatti in questo suo ultimo lavoro Phil Borges ci presenta
i suoi scatti a colori. Mostra realizzata grazie alla collaborazione con Paci Contemporary |
Brescia. Orario: dal mercoledì al sabato 11,00-12,30 e 15,30-19,30. Martedì mattina chiuso,
pomeriggio 15,30-19,30. Lunedì e festivi chiuso. Apertura privata su appuntamento. Info:
011.2079983 - [email protected]
fino al 04/05/2015
ore 11:00
Torino
Via Maria Vittoria 46/C
TORINOSETTE | Arte
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Arte
RIVAROLO - ERNESTO MORALES A CASA TOESCA
"Il giorno come la notte", personale di Ernesto Morales. Il progetto espositivo curato da Karin
Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell'artista, ma recentemente
arricchito dall'esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur,
Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei
luoghi, fonte d'inspirazione per approfondire e delineare la mostra. I fili conduttori sono i temi
della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso
"Equus Nox", vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la
notte, a pochi giorni dalla inaugurazione. Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita,
al risveglio della natura, all'amore ed i suoi miti: l'ambiente è in trasformazione e questa
sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani. Non solo, vengono
rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa
a Flora - Dea dell'antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l'uovo, le
rondini. Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla
generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il
nero, il buio e la luce. I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell'artista
uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione
intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto
Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo
all'osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell'arte
contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione. La mostra e il luogo espositivo,
anch'esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza,
all'attenzione, al tempo lento, all'umanità nel suo lato più spirituale che l'arte ci permette di
percepire. A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con
l'esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica. Orario: venerdì, sabato, domenica
15.30-19.00; altri giorni o orari su appuntamento telefonico al 335.1227609. Info:
[email protected] - www.areacreativa42.com
fino al 10/05/2015
ore 17:00
Rivarolo (TO)
Via Ivrea 42
NADIA BUDDE AL GOETHE INSTITUT
Personale e residenza artistica di Nadia Budde. Acume, profondità, osservazione poetica del
mondo e una comicità linguistica fuori dell'ordinario caratterizzano l'opera dell'illustratrice
berlinese, insignita di numerosi riconoscimenti, tradotta e pubblicata in diverse lingue. La
mostra presenta in prima nazionale una selezione delle sue opere originali fra cui il divertente
racconto della sua infanzia a Berlino Est. Ingresso libero. Orario: lunedì, maretedì e giovedì
10:00-13:00 e 14:00-18:30; mercoledì e venerdì 10:00-13:00 e 14:00-17:30. Info:
www.goethe.de/torino - 011.543830
fino al 30/05/2015
ore 18:30
Torino
Piazza San Carlo 206
TORINOSETTE | Arte
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Arte
BERT THEIS AL PAV
"Aggloville", mostra personale di Bert Theis, a cura di Marco Scotini. Il peculiare carattere del
PAV, spazio interstiziale tra realtà urbana ed elemento naturale, tra i ritmi della metropoli
contemporanea e quelli dettati dal susseguirsi delle stagioni, rende il museo scenario ideale
per le opere dell'artista Bert Theis. Temi come urbanesimo sostenibile, ecologia politica e
gentrificazione sono al centro della sua ricerca artistica che, da anni, cerca di contrapporsi allo
sviluppo del modello urbano neoliberista in contesti geopolitici diversi, dall'Europa all'Asia
Orientale. La stessa ricerca viene presentata al PAV con "Aggloville", personale dell'artista che
raccoglie maquettes, studi progettuali, video e stampe digitali su tela, sviluppati nel corso di
venti anni di attività, a partire dal Padiglione Potemkin Lock, concepito per la Biennale di
Venezia del 1995. Gli elementi basici con cui Bert Theis interviene negli agglomerati pubblici e
nei contesti sociali sono tratti dalle costruzioni tradizionali dei parchi, quali piattaforme e
padiglioni. Ma ciò che caratterizza tali strutture è il fatto che esse delimitino un campo che, di
fatto, è lasciato vuoto: introducono l'indefinito, l'incerto e il provvisorio nel cuore della
distribuzione del tutto disciplinata della città contemporanea. Aprono uno spazio che si sottrae
al controllo, un'area non qualificata in anticipo, ma ogni volta da ridefinire attraverso iniziative
collettive. Ogni piattaforma è un enigma che porta lo spettatore/fruitore alla libera
interpretazione della funzione e del senso che ad essa vorrà attribuire. Così le opere di Theis
si offrono come dispositivi relazionali, capaci di creare comunità temporanee, a tramutarsi in
teatri d'incontri e situazioni. "Non c'è più ombra di dubbio: nel paradiso l'uomo nasce sdraiato,
nudo sotto una palma": con questa rivendicazione ironica del tempo originario, l'artista
introduce il suo lavoro Le dita della mano, realizzato a Volterra nel 1998 e proposto nell'ambito
di Aggloville in forma di maquette. Dieci isolette verniciate di bianco e nel formato di letto a due
piazze ciascuna, sono accompagnate da una palma mediterranea ombreggia su di loro.
Utopia settecentesca per eccellenza, l'isola deserta è la meta del viaggio, la promessa della
fuga verso nuove terre, nuove avventure. E' il risveglio dopo il naufragio e il ritorno del nostos
allo stato di natura, al paradiso originario. Per chi é coinvolto nei conflitti generati dalla
trasformazione urbana neoliberista e nelle lotte per il diritto alla città, le domande fondamentali
sono: Un'altra città è ancora possibile? Un'altra vita nelle nostre città è possibile? "Aggloville"
visualizza queste domande agglomerando elementi diversi fra di loro: paesaggi coperti di
giungla come quelli del Congo-Brazzaville, quartieri e isolati come quelli di Alphaville di
Godard, sentieri immaginati come quelli di Dogville di Lars Von Trier. Bert Theis
(Lussemburgo, 1952) fa parte di quella generazione di artisti, emersi nel corso degli anni
Novanta, che attraverso i loro lavori hanno creato nuove possibilità per le pratiche nello spazio
pubblico. I suoi lavori hanno una dimensione filosofica, sociale e politica; la maggior parte di
questi sono stati creati a partire da spazi specifici della città. Nel corso degli ultimi dieci anni, è
stato tra gli organizzatori di due progetti a lungo termine, Isola Art Center e out-Office for
Urban Transformation, entrambi riconducibili all'ambito del conflitto urbano tra gli abitanti del
quartiere di Isola, il governo della città di Milano e una compagnia multinazionale statunitense.
Nell'ambito della mostra Aggloville, le Attività Educative e Formative propongono l'attività di
laboratorio Green specific in cui le riproduzioni di particolari scenari urbani vengono rielaborate
attraverso l'introduzione di un connettivo naturale, che genera un contesto ibrido e
imprevedibile. Un'idea trasformativa di zone specifiche, nelle quali il verde si riappropria di un
suo spazio vitale, dando vita a un ambiente fecondo che genera nuove prospettive visive e
narrative. Orario: venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 12-19. Ingresso: intero 4 euro;
ridotto 3 euro; gratuito Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni,
over 65, persone con disabilità. Info: 011.3182235 - [email protected] www.parcoartevivente.it
fino al 31/05/2015
ore 18:00
Torino
Via Giordano Bruno 31
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"ASTRATTISMO IN EUROPA" AL FORTE DI BARD
"Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevi?...": oltre 80 opere,
principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione
privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia. La collezione, riunita con passione e
costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storicogeografici di grande interesse: le opere illustrano le tendenze artistiche dell'Europa Orientale e
Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della
pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si
diffusero in tutta Europa. In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a
partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti
d'avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky occupa un posto di primo
piano in questo contesto artistico. Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in
mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il
suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Da non perdere le
preziose opere di Natalia Goncharova. Kasimir Malevic, con Kandinsky, può considerarsi il più
importante pioniere dell'arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo,
Malevic dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita
al movimento del Suprematismo: un'arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale.
In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi
pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevi?, Lajos Kassák e due
filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell'astrattismo
geometrico cinematografico d'avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono
considerati tra le opere fondamentali della modernità. Orario: feriali dalle 10 alle 18, festivi e
prefestivi dalle 10 alle 19. Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 83382 e su www.fortedibard.it
fino al 02/06/2015
ore 10:00
Bard (AO)
Forte
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"LO SPAZIO DEL DEMIURGO", FORTUNY E MOLLINO A PALAZZO MADAMA
Poliedricità. È il tratto che accomuna i protagonisti della nuova mostra allestita a Palazzo
Madama «Lo spazio del demiurgo», incentrata sulle figure di Mariano Fortuny y Madrazo e
Carlo Mollino. Due personalità forti, capaci di eccellere in differenti discipline, dalla pittura alla
scenografia, passando per l'architettura, il design e la moda. L'esposizione racconta il
percorso artistico e professionale di Fortuny e Mollino attraverso venti immagini realizzate da
una coppia di grandi fotografi, Sarah Moon e Pino Musi, e dal giovane Marco Maria Zanin.
Nato a Granada nel 1871, Mariano Fortuny y Madrazo respirò arte fin dall'infanzia: figlio del
pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal, tra i più rilevanti del panorama artistico spagnolo
del XIX secolo, si dedicò al disegno, all'incisione e alla scenografia, realizzando lampade
avveniristiche, d'ispirazione teatrale, che negli anni a venire si affermarono come uno degli
oggetti di design più ricercati e riconoscibili. Stabilitosi a Venezia, fece di Palazzo Pesaro degli
Orfei la sua residenza e il suo laboratorio: qui concepì e realizzò le prime tuniche Delphos,
lunghi abiti femminili caratterizzati da sottilissime pieghe. Sono i primi vestiti plissettati al
mondo: la tecnica ideata e brevettata da Fortuny si rivelò un successo immediato,
rivoluzionando il mondo della moda. La capacità di creare forme, attingendo da mondi e
modelli differenti tra loro, dall'Antica Grecia alle tradizioni catalane, fece di Fortuny una delle
figure più interessanti del suo tempo, un modello tutt'oggi imitato e studiato. Altrettanto
affascinante è la figura di Carlo Mollino: torinese, nato nel 1905 da una famiglia benestante,
seguì da subito le orme del padre Eugenio, ingegnere e architetto, noto per aver progettato e
realizzato l'ospedale delle Molinette. Completati gli studi, Carlo si dedicò con profitto alla
fotografia, alla progettazione di edifici e di automobili da corsa. Appassionato di sci e di
montagna, realizzò chalet, edifici e funivie, coniugando materiali tradizionali e forme molto
moderne, tecnica che caratterizzò anche i suoi progetti più famosi, come il nuovo Teatro Regio
e il palazzo della Camera di Commercio in via Carlo Alberto. Forme morbide e sinuose, che si
ritrovano anche nei suoi arredi e nei suoi mobili, custoditi nella villa di Vittorio Avondo e
immortalati dall'obiettivo di Musi e Zanin. Orario: da martedì a sabato 10-18, domenica
(10-19). La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8; gratuito ragazzi
fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it
fino al 07/06/2015
ore 18:00
Torino
Piazza Castello
TORINOSETTE | Arte
141 / 249
Arte
"DONNE CHE VEDONO IL FUTURO" DI BRUNA BIAMINO A PALAZZO MADAMA
Ultima tappa di "Donne che vedono il futuro", il grande progetto dedicato al ruolo delle donne
nella società con cui il museo conferma la propria vocazione verso obiettivi di partecipazione e
inclusione sociale e prosegue l'iniziativa "Go Pink!" che indaga la creatività al femminile. Il
progetto "Donne che vedono il futuro" è stato avviato a dicembre in occasione della mostra
"Women of Vision. Le fotografe di National Geographic" con un workshop a cura della
fotografa torinese Bruna Biamino, durante il quale donne di ogni età hanno risposto all'invito
del museo e hanno donato alla comunità la propria visione del futuro attraverso un ritratto
fotografico e una dichiarazione scritta. Ne sono nati 209 ritratti, tutti immersi nella luce della
settecentesca veranda juvarriana, luogo perfetto per far dialogare identità e aspirazioni della
persona con quelle della società. Per restituire questi messaggi alla collettività, Palazzo
Madama presenta ora al proprio pubblico una grande installazione che raccoglie tutti i 209
ritratti in Camera di Madama Reale: un modo per collegare il destino di una grande personalità
femminile, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, con quello delle donne di oggi e,
attraverso i loro "sogni di futuro", di tutti i cittadini di domani. Ad accompagnare le fotografie,
un'installazione sonora con le frasi rilasciate dalle donne fotografate da Bruna Biamino. Nel
pomeriggio inaugurale di mercoledì 11 marzo, aperto a tutte le partecipanti e al pubblico
interessato, Palazzo Madama propone alle 17.30 "La cultura dello specchio. Stare insieme
come le dita in una mano", conferenza in Sala del Senato sul tema della pratica collaborativa.
Ne discuteranno esperti e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari: Stefano
Barrese (manager), Carmen Belloni (sociologa), Bruna Biamino (fotografa), Mario Calabresi
(giornalista e direttore de La Stampa), Gianfranco Carbonato (imprenditore), Adriano Favole
(antropologo), Luca Remmert (imprenditore), Camillo Venesio (banchiere). Modera l'incontro
Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Al termine dell'incontro seguirà, a partire dalle ore
19, l'inaugurazione della mostra fotografica. Orari di visita della mostra: dal martedì al sabato
10.00-18.00; domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso il lunedì.
Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino
Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info:
011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it
fino al 07/06/2015
ore 17:30
Torino
Piazza Castello
JACQUES HENRI LARTIGUE AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Jacques Henri Lartigue - Alle origini della fotografia contemporanea", mostra a cura di Andrea
Busto, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue. La mostra, realizzata a
partire da 130 album originali di Lartigue, ripercorre il destino unico di questo fotografo il cui
talento ora indiscusso venne riconosciuto tardivamente, all'età di 69 anni. La mostra è
composta da 136 fotografie in grande formato e da 50 pagine d'album dell'epoca (1912 - 1922)
che permettono di vedere le immagini nel contesto originale. Una selezione di opere
emblematiche che ripercorrono tutta la storia del Novecento e le origini della fotografia
contemporanea. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info:
011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni;
gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
TORINOSETTE | Arte
142 / 249
Arte
"PLASTIC DAYS" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Plastic Days - Materiali e design", a cura di Cecilia Cecchini e Marco Petroni. Un percorso
multidisciplinare tra arte, design e costume per raccontare l'affascinante storia di un materiale
che ha profondamente segnato e condizionato il nostro tempo e le nostre abitudini. Gli oggetti
e le opere in mostra costituiranno una sorta di atlante del contemporaneo. La mostra nasce
dall'analisi e dalla selezione di circa 600 oggetti della collezione della Fondazione Plart,
Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto, e si compone come un originale racconto della
grande e molteplice famiglia dei materiali plastici. Una testimonianza che racconta le
trasformazioni degli ultimi centocinquanta anni di storia e che svela l'anima profonda della
modernità e delle mutazioni che hanno segnato il paesaggio domestico e culturale in cui siamo
immersi. La plastica diviene la lente d'ingrandimento puntata sulle dinamiche sociali ed
economiche del nostro tempo. Gli oggetti in mostra rappresentano un'articolata selezione di
artefatti assai rari provenienti da tutte le parti del mondo: prime serie di produzione, pezzi di
grande tiratura di famosi designer o di design anonimo. Una scelta non finalizzata a proporre
una puntuale ricostruzione della storia delle plastiche, ma a realizzare una mostra capace di
disegnare un particolare percorso di lettura del nostro tempo, rivisitato attraverso un approccio
multidisciplinare tra design, arte e costume. Uno sguardo ampio, testimoniato anche dagli
interventi in catalogo di Alba Cappellieri, Laura Cherubini, Stefano Catucci, Gianluigi
Ricuperati, Thea van Oosten e Anna Laganà. Completano il percorso espositivo le interviste
ad Andrea Branzi, Donato D'Urbino, Paolo Lomazzi, Alessandro Mendini, Maurizio
Montalti/Officina Corpuscoli, Andrea Trimarchi e Simone Farresin/Studio Formafantasma,
Gaetano Pesce e Maria Pia Incutti, collezionista e presidente della Fondazione Plart. Orario:
da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12
anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
ANITA MOLINERO AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Anita Molinero, opere e installazioni". Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della
spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi. Sono questi i materiali scultorei preferiti da
Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi
manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. La mostra Anita
Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e
disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L'artista
realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici - in particolare
cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali recuperati durante la sua permanenza a Torino. Con la mostra di Anita Molinero iniziano le
incursioni del MEF nei territori della creazione contemporanea. Muovendosi dalla mission di un
museo che non vuole essere "solo museo", ma un vivace luogo di scambio e un attivatore di
processi creativi, il MEF inaugura una serie di collaborazioni trasversali, partendo dalla moda.
Primo partner, lo storico marchio di abbigliamento BasicNet. Per l'occasione, la casa torinese
realizzerà un K-WAY progettato da Anita Molinero: l'impermeabile sarà prodotto
esclusivamente durante il periodo della mostra, diventando un vero e proprio multiplo
indossabile. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info:
011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni;
gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
TORINOSETTE | Arte
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Arte
GESSI E CERAMICHE DELLA LENCI A PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama presenta, a partire dal 1 novembre, un nuovo allestimento in Sala
Ceramiche dedicato alla celebre manifattura Lenci, a cui il museo ha già dedicato una grande
mostra nel 2010. L'esposizione, resa possibile grazie al generoso prestito di due collezionisti
privati e della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, mette in evidenza i due momenti
chiave del processo creativo della manifattura Lenci: quello iniziale, i gessi, e quello finale, le
ceramiche. I gessi della Lenci, provenienti da una collezione privata, costituiscono un vero e
proprio archivio di fabbrica, dove si conservano anche le idee rimaste in bozza e mai
realizzate. La selezione presentata a Palazzo Madama offre all'attenzione del pubblico il
confronto diretto con le corrispondenti ceramiche, come per il "Trionfo di Bacco" di Giovanni
Grande, oltre ad alcuni raffinati inediti, come la "Principessa sul pisello" attribuibile a Mario
Sturani, di cui non si conoscono realizzazioni in terraglia. L'esposizione è inoltre l'occasione
per vedere nuovamente riunite, dopo la mostra "L'avventura Lenci", le Stagioni di Mario
Sturani in ceramica e in gesso. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00.
Mercoledì 24 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 25 dicembre
chiuso; venerdì 26 dicembre aperto dalle 10 alle 18; mercoledì 31 dicembre aperto dalle 10
alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 1 gennaio aperto dalle 14 alle 18, chiuso il mattino; lunedì
5 gennaio apertura straordinaria dalle 10 alle 18; martedì 6 gennaio aperto dalle 10 alle 18. La
biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso museo: intero euro 10, ridotto euro
8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it
fino al 25/06/2015
ore 10:00
Torino
Piazza Castello
"FASCINO E SPLENDORE DELLA PORCELLANA DI TORINO" AL MUSEO ACCORSIOMETTO
La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama - Museo Civico di Arte Antica, a
cura di Andreina d'Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione
delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei
documenti d'archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private.
L'avventura eroica che portò la "sublime scoperta della porcellana" a diffondersi in Europa e
anche, precocemente, in terra piemontese, le storie, i protagonisti, le opere, uniti all'uso
quotidiano dell'oro bianco all'interno delle dimore signorili, esaminato nell'arco della giornata
del Giovin Signore, sono oggetto dell'esposizione al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, che presenta - oltre a porcellane provenienti da raccolte pubbliche e private - diversi
esempi di argenteria, quadri, incisioni. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata
alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero
di Guarene, rappresentato nello straordinario quadro di Martin van Meytens; si prosegue
entrando in un cabinets des porcelaines, in cui vengono esposte diverse porcellane cinesi
Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, a cui si aggiungono alcune
statuine di dignitari cinesi in porcellana a pasta tenera, eseguite nella manifattura Rossetti fra il
1737 e il 1743, copiando originali cinesi. Oltre alla produzione bianca, sono state individuate
porcellane dipinte in policromia, fra cui una vaso di Palazzo Madama, e alcuni oggetti
appartenenti a collezioni private. La seconda sezione è dedicata alla manifattura fondata nel
1765 dal conte Ludovico Birago di Vische, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti:
nella sua breve attività (1765 - 68) Vische, oltre a riprodurre statuine e prototipi della
manifattura di Vincennes - Sèvres, presenta un notevole influsso dei disegni rocaille di
Meissonnier e dell'argentiere torinese Boucheron. Fra gli oggetti più interessanti, una
zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da
vicino la produzione del Boucheron. La terza sezione della mostra inizia mostrando una serie
di sculture in porcellana bianca verniciata e in biscuit, eseguite nel periodo in cui alla direzione
della manifattura furono Giovanni Vittorio Brodel, già socio del Birago a Vische, e Pierre
Antoine Hannong, autore della formula della porcellana dura in Francia (aveva infatti venduto
nel 1761 il segreto della porcellana dura a Sèvres). In questo periodo vengono riprodotti i
modelli di Vische, in buona parte derivati dalle incisioni delle opere di François Boucher. Un
TORINOSETTE | Arte
confronto interessante sarà quello tra Vincennes - Sèvres, Vische e Vinovo, che144
darà/al249
visitatore la possibilità di esaminare i modelli piemontesi e gli originali francesi, fra cui un
biscuit proveniente dal Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. La mostra prosegue con una
Arte
"RAFFAELLO: LA MADONNA DEL DIVINO AMORE" ALLA PINACOTECA GIOVANNI E
MARELLA AGNELLI
"Raffaello: la Madonna del Divino Amore". Per la prima volta a Torino viene esposto il
capolavoro di Raffaello attualmente custodito nel Museo di Capodimonte di Napoli presso i cui
laboratori è stato curato l'intervento di restauro. La Madonna del Divino Amore era ricordata da
Giorgio Vasari nella Vita di Raffaello (1550) fra le più belle opere del periodo romano del
maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola. La tavola proviene dalla
collezione Farnese, e rappresenta quindi anche un'occasione di approfondimento delle
vicende di questa importante collezione. La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l'occasione
per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso
l'utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di
leggere - anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e
pentimenti dell'artista durante la stesura dell'opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi
preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee,
due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille. Il progetto di
allestimento è stato curato da Marco Palmieri. In occasione della mostra il Dipartimento
Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e scuole di ogni
ordine e grado. Orario: da martedi a domenica 10.00-19.00; chiuso lunedì. Ingresso: intero 10
euro; ridotto 8 euro (gruppi, over 65, convenzionati); ridotto 4 euro (scuole, ragazzi 6/16 anni);
gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei. Info: 011.0062713 www.pinacoteca-agnelli.it
fino al 28/06/2015
ore 10:00
Torino
Via Nizza 230/103
SAMUEL DI BLASI AL MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA
"Lo scalatore di nuvole", personale di Samuel Di Blasi. Con questa mostra inizia un nuovo
percorso del Museo torinese dedicato all'Arte in Quota: principalmente giovani artisti, ma non
solo. L'evento è il primo di una serie espositiva che si propone di presentare al pubblico
mostre di arte contemporanea inserite nel contesto espositivo del Museo medesimo. Filo
conduttore della rassegna è l'interpretazione di temi ispirati alla montagna da parte degli artisti
che saranno, di volta in volta, invitati. Samuel Di Blasi espone 12 sculture inserite lungo tutto il
percorso museale in uno stimolante dialogo natura-scultura che, come dice il curatore
Riccardo Cordero, «non mancherà di coinvolgere emotivamente lo spettatore». Fondamento
del lavoro di Di Blasi è realizzare opere che ricreino habitat ed elementi naturali che
conservino una memoria nascosta della realtà. Una contrapposizione continua di immagini che
l'artista propone affinché dentro ciò che osserviamo si possa arrivare ad immaginare
l'intangibile. Nuvole che non sono solo nuvole, ma anche grotte e fenditure profondissime.
Superfici percorse da scritte che sembrano parole ma non lo sono e che nascondono
-velandolo- il corpo degli uomini che le abitano. Parte integrante del percorso sono le figure di
gesso posizionate attorno e dentro queste "piccole sculture monumentali", che non sono
bozzetti né studi, ma monumenti nel significato più classico del termine. Orario: dal martedì
alla domenica dalle 10.00 alle 18.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero 10,00 euro, ridotto 7,00
euro, soci Cai 6,00 euro, promozionale 1,00 euro. Info: 011.6604104 [email protected] - www.museomontagna.org
fino al 28/06/2015
ore 18:00
Torino
Piazzale Monte dei Cappuccini
TORINOSETTE | Arte
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Arte
AMEDEO MODIGLIANI ALLA GAM
La stagione 2015 delle mostre alla GAM Torino prosegue con uno straordinario protagonista:
Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l'opera di colui che forse più di tutti
incarna la figura dell'"artista maledetto", ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della
pittura europea del Novecento. In mostra circa 90 opere, tra cui sessanta capolavori
provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private
d'Europa. La mostra è promossa da GAM e prodotta da MondoMostre e Skira editore in
collaborazione con il Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi. La curatela
scientifica è affidata a Jean-Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del
dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Intorno alla figura
centrale di Modigliani si presenta la straordinaria atmosfera culturale creata dalla "École de
Paris", la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra, spesso esuli
ebrei perseguitati nel loro paese di origine, che si raccolsero intorno a Montmartre e
Montparnasse uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico e culturale di Parigi,
creando una completa simbiosi tra vita e arte e distinguendosi per uno stile personalissimo e
una vita dissoluta e priva di regole. Si parte da un significativo corpus di opere del Centre
Pompidou di Parigi, nelle cui collezioni Modigliani entrò a far parte già nella metà degli anni '30
del Novecento. Tra questi gli splendidi ritratti dei suoi amici (Il giovane ragazzo rosso del
1919), delle sue amanti (Lolotte del 1917) o dei suoi mercanti, affiancati a dipinti, disegni e
sculture provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private e da un dipinto delle
collezioni della GAM, la celebre Ragazza Rossa del 1915. In questi dipinti emerge il noto "Stile
Modigliani" caratterizzato da una sintesi estrema, tanto che i personaggi ritratti non si rivelano
nella loro identità, se non per alcuni dettagli, come i vestiti o le capigliature. La mostra è
costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non
solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori, e con un occhio
particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, lo
scultore nel cui atelier Amedeo lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa
sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie
originali che Brancusi stesso scattò alle sue opere. Modigliani si mostra come il principale
testimone della realtà cosmopolita della Bohème parigina, che ha segnato la sua indipendenza
dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche. Un particolare momento storico in cui, alla
creazione dei capolavori, si affianca un'esistenza fatta di alcool e miseria che, uniti alla morte
prematura, hanno contribuito ad avvolgere il personaggio in un'aura di leggenda. Orario:
martedì-domenica 10-19.30, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso
mostra: intero euro 12 - ridotto euro 9. Info: Centralino 011.4429518 - Segreteria 011.4429595
- [email protected]
fino al 12/07/2015
ore 10:00
Torino
Via Magenta 31
TORINOSETTE | Arte
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Arte
TAMARA DE LEMPICKA A PALAZZO CHIABLESE
La mostra dedicata a Tamara de Lempicka presenta oltre 80 opere dell'artista, in un percorso
tematico che presenterà al pubblico le opere più iconiche e note della Lempicka, ma anche di
conoscere nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico. L'esposizione è curata da
Gioia Mori, promossa dal Comune di Torino - Assessorato alla Cultura, dalla Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e
prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group. Come scrive la curatrice
Gioia Mori: "Diversi sono gli aspetti evidenziati in questa nuova esposizione, dal taglio inedito,
che presenta una Lempicka più intima e segreta, con alcune sorprese ancora custodite nei
"mondi" di Tamara, una mostra da esplorare come se si viaggiasse in universi paralleli", e
dove è evidenziato il rapporto con i grandi fotografi della sua epoca, e lo studio costante
dell'arte del passato, creando così attraverso la commistione di "antico" e "moderno" uno stile
unico e inimitabile. Ad accogliere il visitatore è la "Ragazza in verde", eccezionale prestito del
Pompidou di Parigi, il quadro che decreta il pieno riconoscimento ufficiale, acquistato nel 1932
dallo Stato francese per essere esposto nella sezione polacca del rinnovato Jeu de Paume. Il
percorso si apre con la sezione "I mondi di Tamara de Lempicka": un'esplorazione attraverso
tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l'anno del suo matrimonio a San
Pietroburgo e l'anno della morte a Cuernavaca. I luoghi sono messi in relazione con la sua
evoluzione artistica: dagli acquerelli del periodo russo, alla ritrattistica degli anni Venti
realizzata nei suoi ateliers parigini, alle opere dipinte a Beverly Hills nella grande villa coloniale
di King Vidor progettata dall'architetto Wallace Neff, a quelle degli anni Quaranta che
rispecchiano gli arredamenti e il gusto della casa di New York. Questo sguardo nell'intimità
delle sue stanze esplora anche i mondi culturali di riferimento, facendo emergere inediti
rapporti, come quello tra il dipinto "Strada nella notte" e le foto di Kertész e Brassaï, che
restituiscono la medesima stupefazione di questi rifugiati dall'Europa dell'Est nella città "delle
luci", per tutti loro luogo di elezione. La seconda sezione, "Madame la Baroness, Modern
medievalist", prende il titolo da un articolo dei primi anni Quaranta uscito negli Stati Uniti, dove
si parlava del suo virtuosismo tecnico espresso soprattutto nelle nature morte, primo genere in
cui l'artista si cimenta fin dall'età adolescenziale e che raggiunge livelli eccelsi negli anni
Quaranta. Tra le opere esposte, "La conchiglia", uno straordinario trompe-l'oeil del 1941, e
alcuni dipinti dedicati alle mani, in cui la Lempicka riprende un soggetto al quale alcuni
fotografi - Kertész, Kollar, Dora Maar - avevano dedicato particolare attenzione negli anni
Venti-Trenta, qui messi a confronto con i quadri. La terza sezione, "The Artist's Daughter"
(titolo di un articolo americano del 1929), presenta quei dipinti dedicati alla figlia Kizette che le
portarono i maggiori riconoscimenti: tra le opere esposte, "Kizette al balcone", premiato nel
1927, e "La comunicanda", premiato nel 1929, prestiti del Pompidou e del museo di Roubaix.
Donna dalla natura ambivalente, a una condotta trasgressiva coincide un'insospettabile
attenzione per la pittura "devozionale": Madonne e santi, sono i dipinti riuniti nella quarta
sezione, "Sacre visioni": dalla "Vergine col Bambino" del 1931, del Musée des Beaux-Arts di
Beauvais, alla "Vergine blu" del 1934 di collezione privata, a un d'après della "Sibilla libica",
sacra figura pagana, ripresa dalla Cappella Sistina di Michelangelo, al quadro preferito dalla
Lempicka, "La madre superiora" del museo di Nantes. La quinta sezione, "Dandy déco",
racconta il costante rapporto della Lempicka con il mondo della moda, nato già nel 1921
quando faceva l'illustratrice per alcune prestigiose riviste. Qui si trovano molte delle più note
icone della Lempicka, da "Le confidenze" del 1928, alla "Sciarpa blu" del 1930, allo
straordinario "Ritratto di Madame Perrot" con calle del 1931-1932: tutti gli abiti indossati dalle
modelle di queste opere sono stati identificati da Gioia Mori come desunti da vere creazioni di
moda, realizzate dagli stilisti preferiti della Lempicka, da Lucien Lelong a Marcel Rochas alla
Maison Blanche Lebouvier. La ricchissima sezione della moda presenta anche le foto
realizzate per un'attività parallela svolta dall'artista fin dagli anni Trenta: quella d'indossatrice,
immortalata dai massimi fotografi di moda, da d'Ora a Joffé a Maywald. Inoltre, la sua "cultura
dell'apparenza" - che ne fa la massima espressione di dandysmo declinato al femminile
dell'epoca déco - è riassunta in uno spazio allestito come una "vetrina del lusso" anni Trenta,
un tripudio di cappelli firmati Descat, Schiaparelli e altri stilisti, e gioielli di Cartier, Van Cleef &
Arpels, Mauboussin: ovvero, quegli "accessori" indispensabili per l'eleganza di allora,
provenienti da importanti collezioni private. Nella sesta sezione, "Scandalosa Tamara", si
TORINOSETTE | Arte
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affronta il tema della Coppia: da quella eterosessuale ripresa dal "Bacio di Hayez",
esposto
in una versione ad acquerello prestata dalla Veneranda biblioteca ambrosiana di Milano,
messa a confronto con un d'après della Lempicka, alle coppie lesbiche messe in relazione con
Arte
NELLA MARCHESINI ALLA GALLERIA OPERE SCELTE
"Parole di pittore. Nella Marchesini - tra disegno e scrittura". La mostra è incentrata sul
rapporto intenso, tra disegno e scrittura, esistente nella produzione artistica di Nella
Marchesini. L'artista, allieva prediletta di Felice Casorati, sente l'arte come un'urgenza vitale
da manifestare in ogni modo e su ogni supporto possibile. Nel lavoro della Marchesini, il
disegno e la scrittura sono due modalità fondanti in quanto pratiche veloci, sintetiche e
accessibili: con una semplice matita Nella ha potuto rappresentare l'universo complesso del
suo essere anche nei momenti più difficili della sua vita. Queste due modalità non sono solo
facilmente realizzabili, ma possiedono una ricchezza d'espressione eccezionale che l'artista
coglie con diverse sfaccettature miscelandone le peculiarità che spesso si determinano
vicendevolmente. Il disegno non è solo bozzetto preparatorio per i vari dipinti, ma è
un'istantanea del quotidiano, dell'intimità più precaria ed effimera che svela però la parte più
autentica dell'emozione e del pensiero. Con il disegno Nella Marchesini riesce a eludere parte
della rigida impostazione di matrice casoratiana, dando forma al suo ambiente familiare e alle
sue esperienze con un'affascinante proiezione personale che fa emergere la sua sensibilità,
articolata e vigorosa. Trasfigurazioni religiose e deformazioni simboliche, presenti sia nei
disegni che negli scritti, rivelano molto chiaramente chi è Nella Marchesini: artista, donna e
madre. Nel tempo l'artista ha scritto una sorta di Zibaldone sul quale lei annota pensieri, sogni
e paure nello stesso modo in cui disegna. Vi è un'interrelazione unica e sorprendente tra
scrittura e disegno. Così anche i libri letti dalla Marchesini diventano essi stessi opere d'arte in
quanto accolgono disegni e rielaborazioni grafiche inedite. Orario: martedì-sabato 15.30-20.
Info: 011.5823026 - 349.3509087 - [email protected] - www.operescelte.com
ore 18:00
Torino
Via Matteo Pescatore 11/D
MICHAEL BIBERSTEIN DA GIORGIO PERSANO
Michael Biberstein, personale. Nato a Solothurn, Svizzera, nel 1948. Nel 1964 si trasferisce
negli Stati Uniti. Al Swarthmore College di Philadelphia incontra David Sylvester sotto la cui
guida studia Storia dell'Arte. Dopo aver vissuto tra gli Stati Uniti e la Svizzera, nel 1979 si
trasferisce in Portogallo, dove trascorrerà la maggior parte dei suoi anni, sino alla morte
improvvisa, sopraggiunta nel 2013. Pittore autodidatta, dagli anni '70 le sue opere vengono
esposte in tutto il mondo e sono presenti nelle collezioni di arte contemporanea di musei e
fondazioni, tra i quali: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Whitney
Museum of American Art di New York, il Calouste Gulbenkian Foundation Centre for
Contemporary Art di Lisbona, la Serralves Foundation di Oporto, il Museu Colecção Berardo di
Lisbona. Orari: martedì - sabato 10,00-13,00 e 15,30-19,00. Info: 011.4378178 - 011.835527 [email protected] - www.giorgiopersano.org
ore 18:00
Torino
Via Principessa Clotilde 85
TORINOSETTE | Arte
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Arte
BRUNO MARTINAZZI ALLO SPAZIO DON CHISCIOTTE
Personale di Bruno Martinazzi, scultore e orafo di fama internazionale. Tra le opere presenti
nella mostra, curata da Massimo Ghiotti, ci sono sculture di media dimensione che vanno dagli
anni '80 agli anni '90; una serie di piccole sculture intitolata "Pagine di pietra" tutte di recente
produzione; 12 disegni del 1980 facenti parte degli studi preparatori del libro "I cieli e la terra e
tutte le tue creature" (Noire editore 1988) e quattro gioielli. Nato a Torino nel 1923, allievo degli
stessi insegnanti di Primo Levi, Martinazzi si laurea in Chimica Pura all'Università di Torino.
Durante la guerra partecipa come partigiano combattente alla resistenza, ed è insignito della
Croce di Guerra. Frequenta la Libera Accademia d'Arte di Torino e gli Istituti d'Arte di Firenze
e Roma. Esordisce come orafo nel 1954, dopo quattro anni spesi come direttore di Tintoria
alla fabbrica tessile Magnoni Tedeschi, per poi affermarsi come scultore. È stato inoltre
docente all'Accademia Albertina di Belle Arti. Grazie ad artisti come Martinazzi a partire dagli
anni Sessanta, il gioiello contemporaneo sia entrato a far parte delle più importanti collezioni
museali internazionali; le sue creazioni figurano infatti nelle collezioni, tra gli altri, del
Metropolitan di New York e dell'Hermitage di S.Pietroburgo. Orario: martedì-sabato
10.30-12.30 e 15.30-19.30. Info: [email protected] - 011.19771755 www.fondazionebottarilattes.it
ore 18:30
Torino
Via della Rocca 37
"OPERE IN PERMANENZA" ALLA GALLERIA20
"Opere in permanenza", collettiva comprendente opere di Enzo Briscese, Ermanno Barovero,
Nino Aimone, Piero Ferroglia, Alessia Zolfo, Francesco Preverino, Dario Rosolen, Leonardo
Pecoraro, Franco Margari, Marco Vigo, Romano Buratti, Domenico Lasala, Discepolo Girardi,
Elviro Coni. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com
ore 17:00
Torino
Corso Casale 85/B
GALLIANO GALLO DA CARACOL
"Invasioni", personale di Galliano Gallo. "Nelle sue opere pittoriche l'artista Gallo accede ad un
mondo incantato, in cui si coglie la scoperta genuina di un "qualcosa" che parte da molto
lontano. Lo sguardo innocente dell'infanzia osserva per la prima volta, con gioia e curiosità ciò
che gli si offre. I colori vividi colpiscono l'attenzione; le figure vagamente zoomorfe si
inseguono in un gioco di danza, unite da un filo conduttore che non si perde mai, anzi le tiene
insieme come le perle di una collana. E' un ritorno alle origini, dove forme semplici si
realizzano in un liquido creatore, moltiplicandosi per continuare la vita, per trasformarla. Il
movimento è continuo, coinvolge tutto; il ritmo serrato e vivace ci invita a partecipare a questo
tripudio di colori, ad afferrare, a non indugiare in contorti pensieri, ma a considerare con
rinnovata semplicità la purezza dell'inizio, che è lì a portata di mano, pronta per noi"
(Francesca Luce Milardi). Orario: martedì, mercoledì e giovedì 15.30-19.30; venerdì e sabato
10.30-19.39. Info: 393.2164821 - www.caracolarte.it
ore 18:00
Torino
Via Saluzzo 23
TORINOSETTE | Arte
149 / 249
Arte
"VIAGGIO NELL'UNIVERSO FEMMINILE" ALLA GALLERIA20
"Viaggio nell'universo femminile", collettiva comprendente opere di: Lidia Acquaviva, Adriana
Baldassi, Antonella Bartolone, Adriana Caffaro Rore, Paola Calcatelli, Mirella Caruso, Anna
Cervellera, Carla Ciafardoni, Isabella Corcelli, Fiorella Corte, Cristina Crestani, Gianna Dalla
Pia Casa, Silvana D'Urso, Elisa Fuksa Anselme, Erminia Gebbia, Evelina Gibaldi, Maria Halip,
Angela Ippolito, Clara Luminoso, Francesca Lupo, Clara Mastrangelo, Marianna Merler, Dina
Montesu, Gabriella Montini, Marina Monzeglio, Anna Maria Moretto, Sarka Mrazova Cagliero,
Franca Musso Binello, Sandra Naggar, Ester Pairona, Lodovica Paschetta, Gisella Penna,
Carla Perona, Angela Policastro, Venere Rizzo, Anna Rota Milani, Egle Scroppo, Carla Silvi,
Antida Tammaro, Carlotta Tararbra, Maria Ventura, Rosanna Vottero Viutrella, Wally Waser,
Chiara Ziganto, Alessia Zolfo. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com
ore 17:00
Torino
Corso Casale 85/B
RIVAROLO - CLEMENTINE CARSBERG A CASA TOESCA
"Secret de famille - Les angles morts", residenza d'artista di Clementine Carsberg. Al primo
piano, fino al 30 novembre, "Alias/self portraits", fotografie di siciliana Carmen Cardillo. Orario:
sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00; mercoledì dalle ore
17.00 alle ore 20.00. Info: www.areacreativa42.com - [email protected] - 335.1227609
fino al 22/03/2015
ore 18:00
Rivarolo (TO)
Via Ivrea 42
PIER PAOLO CALZOLARI IN VIDEOTECA GAM
Prosegue in Videoteca GAM il ciclo di incontri e mostre, a cura di Elena Volpato, dedicato al
video in Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il primo appuntamento del 2015 vede
protagonista Pier Paolo Calzolari che incontra il pubblico della GAM martedì 13 gennaio alle
18.30. L'artista, in conversazione con Elena Volpato, parlerà del suo interesse per la
dimensione temporale e visiva del linguaggio filmico e video, dell'esperienza di lavoro con
Gerry Schum e ripercorrerà lo sviluppo del suo ciclo di opere intitolato "Day after Day a Family
Life" da cui sono tratti i lavori "Cucù", 1972?73, "Aeroplano", 1972 e "Lettere di Tiziano", 1974,
provenienti dall'Archivio della Fondazione Calzolari che la Videoteca GAM è orgogliosa di
poter presentare in esposizione nei propri spazi. L'incontro con Pier Paolo Calzolari offre
l'occasione di ascoltare uno dei più importanti protagonisti della storia del video d'artista, per la
rilevanza delle opere da lui girate in pellicola e video, e per il ruolo che il suo studio bolognese,
a Palazzo Bentivoglio, ebbe tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, sia come
luogo d'incontro tra esponenti delle avanguardie internazionali, artistiche e teatrali, sia come
studio di registrazione di opere filmiche di altri artisti. In mostra in Videoteca GAM fino al 22
marzo quattro opere video realizzate dall'artista tra il 1970 e il 1974: "Senza titolo", da
"Identifications" di Gerry Schum, 1970, collezione Videoteca GAM; "Aeroplano" ["Day after
Day a Family Life"], 1972, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Cucù - The glass reflects"
["Day after Day a Family Life"], 1972?1973, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Lettere
di Tiziano" ["Day after Day a Family Life"], 1974, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari.
Orario: martedì - domenica 10.00-18.00 giovedì: 10.00-22.30. La biglietteria chiude un'ora
prima. Ingresso gratuito in videoteca. Non occorre appuntamento. Info: 011.4429597 - email
[email protected] - www.gamtorino.it
fino al 22/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
TORINOSETTE | Arte
150 / 249
Arte
PRAGELATO - KURT MAIR E VINICIO PERUGIA ALLA TINBER ART GALLERY
"Coincidere", incisioni di Kurt Mair e Vinicio Perugia. Orario: sabato 16.00-18.30, domenica
10-12.30 - 15.30-18.00. Info: 0122.78461 - www.tinberartgallery.it
fino al 22/03/2015
ore 17:00
Pragelato (TO)
Via Albergian 20
"DAB - DESIGN PER ARTSHOP E BOOKSHOP" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"DAB - Design per Artshop e Bookshop". Esposizione dei prototipi selezionati in occasione
della V edizione dell'omonimo concorso nazionale. Il progetto DAB, nato nel 2006, è promosso
da GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e realizzato dall'Ufficio Giovani
d'Arte del Comune di Modena. DAB rientra nella Convenzione Progetto DE.MO. - sostegno al
nuovo design e alla mobilità, siglata tra GAI e Ministero dei beni e delle attività culturali e del
turismo (MiBACT) - Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane
e Direzione Generale Musei. La Mostra DAB presenta i progetti proposti da 20 designer
selezionati dalla Commissione composta da Sandra Tucci, referente del progetto per il
MiBACT - ex DG PaBAAC Servizio V; Patrizia Rossello dell'Associazione GAI e Michele Zini,
Architetto e Designer dello Studio ZPZ Partners. In mostra i prototipi di: Antonio Abatangelo;
Chiara Angioli; il collettivo formato da Margarita Aviles De Carlos, Marco Fogaccia, Shi Jintian,
Nicoletta Marangoni e Maria Montes De Oca; Emilio Baria; Ilaria Bartolini; Lucia Biancalana e
Eleonora Bompieri; Bottega Krua di Giada Fogliato e Arianna Piazza; Code0039 di Dante
Antonucci, Laura Crognale, Stefania Quintili e Alessandro Zuppa; De-sign di Daniela Cavasin
e Enrica Zanini; Alessandro Esposito, Federico Fiordigiglio; Alberto Galotta e Federica Lissoni;
Gian Piero Giovannini; Massimiliano Marianni; Elena Maurigh; Costanza Palmirani; Lorenzo
Passi; Arianna Piazza; Daniele Piazzola; Studio Alchemico di Giulio Bogani e Sofia Crescioli.
La commissione ha selezionato progetti che rispondessero positivamente a tre requisiti del
concorso: appartenenza allo scenario della cultura del progetto contemporaneo; effettiva
compatibilità con i museum shop per caratteristiche dell'oggetto, prezzo, mercato; possibilità di
essere prodotti in modalità di autoproduzione o con filiera produttiva non tradizionale. Si è
cercato di selezionare anche progetti sviluppati in ambiti di ricerca eterogenea o capaci di
proporre nuove tipologie di prodotto, così da avere uno scenario ampio di proposte che desse
profondità a una lettura complessiva, in sede di catalogo o di mostra. La Commissione ha
assegnato inoltre, ex-aequo il Premio Speciale MiBACT - Patrimonio culturale a Alberto
Galotta e Federica Lissoni, premio istituito nel 2011, in occasione della III edizione di DAB, per
incentivare la progettazione, da parte dei giovani designer, di oggetti contemporanei, ma
liberamente ispirati al vasto patrimonio culturale ed artistico del nostro paese e per questo
collocabili negli spazi commerciali di musei e siti archeologici. Il Premio MiBACT consiste
nell'assegnazione ai vincitori di fondi per l'autoproduzione degli oggetti e la promozione degli
stessi in importanti vetrine nazionali ed internazionali. La mostra, proveniente dal MAXXI di
Roma, farà successivamente tappa ad aprile presso l'area del bookshop della Fondazione
Fotografia al Foro Boario di Modena, a maggio a Lecce presso il prestigioso Castello di Acaya.
Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12
anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 22/03/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
TORINOSETTE | Arte
151 / 249
Arte
MARCO FADDA ALLO STUDIO KEY
"Gipso", retrospettiva di Marco Fadda, esponente e cofondatore del collettivo artistico Mazz
Art. Visite su appuntamento, telefonando al 340.2657945
fino al 22/03/2015
ore 18:00
Torino
Corso Peschiera 200
"ARTISTE CONTRO LA VIOLENZA" ALLA BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI
"Artiste Contro la Violenza - Vogliamo le rose...", mostra di Carla Bertola, Mariella Bogliacino,
Véronique Champollion e Valeria Sangiorgi. Orario: lunedì 15.00-19.30; da martedì a venerdì
8.15-19.30; sabato 10.30-18.00. Info: 011.4431262 - [email protected]
fino al 26/03/2015
ore 16:00
Torino
Via Leoncavallo 17
SERGIO AGOSTI DA MUTABILIS
"44 - armonie silenziose", personale di Sergio Agosti. Orario: da martedi al venerdi
15,30-19,30; sabato 10,30-13,00 e 15,30-19,30. Info: [email protected] www.mutabilislab.com - 347.1304979
fino al 27/03/2015
ore 19:00
Torino
Via dei Mille 25/C
MAX PAPESCHI DA DAVICO
"Je ne regrette rien", personale di Max Papeschi. Orario: da martedì al sabato dalle 10.00 alle
12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Info: 011.0362954 [email protected] - www.davicoarte.it
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Galleria Subalpina 21
ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI E LA CARDBOARD ART AL MUSEO MIIT
"Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art", mostra dedicata a uno degli artisti più
interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l'occasione per
presentare l'innovativo progetto "Adoption of an Artist for Investment". Per l'occasione, il
giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in
particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto
estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all'esistenza dell'uomo e del
pianeta. In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in
carta, cartone, foglia d'oro e altri materiali. Orario: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00;
su appuntamento domenica e lunedì per visite guidate, gruppi, scolaresche. Info: 011.8129776
- www.museomiit.it - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:00
Torino
Corso Cairoli 4
TORINOSETTE | Arte
152 / 249
Arte
COLLETTIVA A CURA DI MARIANA PAPARÀ ALLA TORINO ART GALLERY
Mostra, a cura di Mariana Paparà, che presenta i lavori di 35 artisti di consolidata
professionalità provenienti da Italia, Canada, Germania e Romania. Pittura, scultura,
installazione, rielaborazione fotografica, incisione e grafica sperimentale, rappresentano alcuni
tra i molteplici linguaggi presenti in mostra. Il percorso propone dunque una lettura
significativamente stratificata su uno degli interrogativi che ossessionano la gente di tutti i
tempi, tra memorie bibliche, profezie e riflessioni laiche sui destini della vita e del cosmo. Le
opere diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un
interminabile viaggio all'interno dell'animo umano, talvolta a metà strada tra suggestioni
oniriche e colorati tuffi nella memoria, ma anche sculture che, leggere ed eleganti, sono il
segno incisivo del mondo interiore da cui l'artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad
evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Un viaggio multiculturale alla ricerca, non
solo di ciò che accomuna, ma anche delle differenze che arricchiscono, valori che aprono
nuovi orizzonti mentali. Orario: dal lunedì al sabato 15.30-19.30. Info: 338.3333397 347.9807478 - www.torinoartgallery.com - www.aripa.eu - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Vanchiglia 6/A
ANTONIO SARCINA DA MARTINARTE
"Tra Luce e Chimica, la poesia della fotografia", personale di Antonio Sarcina. Orario: lunedì
15.30-19.30; martedì e mercoledì 10,00-12,30 e 15,30-21,30; giovedì e venerdì 10,00-12.30 e
15.30-19.30. Info: 011.3433756 - 335.360545 - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Corso Siracusa 24/A
TORINOSETTE | Arte
153 / 249
Arte
CARMAGNOLA - "MESSICO CIRCA 2000" A PALAZZO LOMELLINI
"Messico Circa 2000", mostra comprendente 94 opere di 81 artisti messicani del nostro tempo,
tratta dalla collezione dell'imprenditore messicano Josè Pinto Mazal. La mostra è parte della
grande collezione di Josè Pinto Mazal. In essa vi sono raccolte opere che spaziano attorno al
terzo millennio (da qui il titolo di Messico Circa 2000) cioè dal 1980 ad oggi, di artisti messicani
e stranieri che hanno trovato in Messico il luogo ideale per la loro produzione. Non è una
mostra di tendenza, in quanto il collezionista non sceglie le opere secondo una sua particolare
propensione artistica, ma quelle che meglio documentano, attraverso l'arte, lo status del
Messico oggi e soprattutto di Città del Messico. Vi predomina la pittura, ma vi appaiono anche
altri linguaggi come la fotografia, il disegno, la scultura. Le opere sono diversissime tra di loro,
seguendo i criteri disparati dei linguaggi artistici contemporanei che dagli inizi del secolo
scorso hanno frantumato le regole tradizionali dell'arte. L'arte messicana della
contemporaneità si appropria infatti delle tendenze europee imprimendovi però, un marchio
che discende ancora dalle antiche culture precolombiane. L'ambiente, il deserto, la
dimensione tropicale s'insinua in queste superbe testimonianze visive arricchendole di
un'energia incontenibile. E anche la violenza vi traspare - quella che contraddistingue l'attuale
realtà messicana condizionata dalla lotta tra il governo e cartelli del narco-trafico, dal
femminicidio lungo i confini con gli U.S.A - una violenza filtrata in termini metaforici o allusivi.
Molti degli artisti qui presenti hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d'arte
Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all'I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi
tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell'estremo Oriente, in Australia.
In questa mostra troviamo diversi linguaggi formali , la figuratività, l'astrazione, il realismo e
l'informale, l'espressionismo (che ora diviene neo-espressionismo), il surrealismo, il
concettuale e l'iperrealismo. In sostanza appare sia la realtà che il sogno, ossia dimensioni
"altre" che s'insinuano nel reale. Molto spesso le diverse tendenze si sovrappongono e si
fondono, secondo un paradigma messicano che tende al racconto complesso, stratificato,
spesso simbolico. Nella mostra sono esposte opere di numerosi artisti di valenza
internazionale come Gabriel Orozco, Francis Alys, Julio Galan, Demian Flores, Graciela
Iturbide, Monica Castillo, Irma Palacios, Jerman Venegas, Alfonso Mena Pacheco, Barry
Wolfryd. Nell'arco del suo sviluppo la mostra, che prevede delle visite guidate, proporrà eventi
collaterali integrativi della cultura messicana, con work-shop, performance multimediali,
espressioni sonore, che verranno via via comunicati nel dettaglio. L'allestimento è curato da
Rodrigo Witker con la collaborazione d Emma Ariza, ed è accompagnato da un volume
bilingue (italiano/inglese) edito in occasione della prima edizione. Orario: giovedì, venerdì,
sabato 15,00-18,00; domenica 10,00-12,00 e 15,00-18,00. Ingresso gratuito. Info:
www.palazzolomellini.com
fino al 29/03/2015
ore 18:00
Carmagnola (TO)
Piazza Sant'Agostino 17
TORINOSETTE | Arte
154 / 249
Arte
AVIGLIANA - ELENA MONACO ALLA GALLERIA ARTE PER VOI
"Il silenzio dei corpi", personale di Elena Monaco. Il percorso su cui da tempo la ricerca
artistica di Elena Monaco si viene articolando sembra svilupparsi lungo un tragitto figurativo
particolarmente impegnativo e di fatto sostanzialmente autonomo e, verrebbe da aggiungere,
anche piuttosto solitario. Esso, infatti, non è facilmente incasellabile tra le correnti e i
movimenti artistici recenti e contemporanei: non rientra tal quale, ad esempio, nell'astrattismo,
né nell'informale e nei successivi esiti concettuali, non è post-concettuale, né, che so, optical,
né, diciamo, genericamente "ecologico", non è nemmeno pienamente figurativo, perché lo è
solo apparentemente. Ciò non significa, però, che esso avanzi come una avventura senza
metri di orientamento nella complessità del panorama artistico, che anzi, essi sono presenti,
ma rielaborati con la dovuta discrezione e, soprattutto, sottoposti preliminarmente ad un
processo di interiorizzazione e di reinterpretazione, fino a celarne l'eventuale sostanza di
modelli, che, a ben vedere, è culturalmente, sovente alta e molto ben radicata. Poiché non c'è
qui spazio per una analisi particolareggiata, mi limito ad un duplice livello di suggerimenti: nelle
sue opere si alternano e si integrano suggestioni provenienti da alcuni maestri piemontesi
della seconda metà del secolo scorso, accanto a riferimenti - che, sia chiaro, non sono da
intendersi come citazioni esteriori - anche più lontani nel tempo, fino a quelli pertinenti con la
tradizione "classica". Nel processo di composizione dell'immagine, o di "costituzione
dell'immagine", secondo la storica definizione di Cesare Brandi, essi operano a distanza,
appunto con "discrezione", come un tenue sostrato entro cui si viene costruendo l'immagine
vera e propria, quella che prende forma a conclusione di ogni suo lavoro di ricerca, nella cui
densa e paziente elaborazione vengono prendendo corpo, accanto a valori volutamente e
consapevolmente espressi, istanze emotive e pulsioni, che paiono sfuggire ad ogni controllo.
In quella fitta congerie e convivenza di immagine e di segni, di figurazione, da una parte,
affidata alla pura e semplice "costituzione d'immagine" e, dall'altra, di affioramenti di segni, che
per loro intrinseca natura alludono a paradigmi e codici non visivi, in quel conflitto di opposti, si
deve rintracciare la condizione inesorabilmente contraddittoria in cui versa e si fonda l'arte
contemporanea. E da cui, ovviamente, nemmeno Elena Monaco può rifuggire, ma che ci sa
mostrare con altrettanta severa padronanza. Orario: sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00.
Info: [email protected] - [email protected] - http://artepervoi.it/
fino al 29/03/2015
ore 16:00
Avigliana (TO)
Piazza Conte Rosso 8
CHIVASSO - PAOLO GIACOMAZZI ALLA GALLERIA SANTA CHIARA
Paolo Giacomazzi, personale. Nato il 17/07/1970 a Chivasso dove vive e lavora come
ingegnere esercitando la libera professione, Giacomazzi ha frequentato il circolo artistico
chivassese "Pittori di Via Platis" fin dalla nascita dell'Associazione partecipando alle numerose
attività che si sono svolte durante gli anni. Ha sviluppato la propria passione artistica sotto la
guida del maestro Luigi Rigoletti e ha partecipato a mostre collettive e personali. Orario:
lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00; martedì e giovedì 14.00-17.00
fino al 30/03/2015
ore 17:30
Chivasso (TO)
Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa 8
TORINOSETTE | Arte
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Arte
RIVOLI - "PIAZZE DEL PIEMONTE" NELL'ATRIO DEL PALAZZO COMUNALE
"Piazze del Piemonte - Architettura, urbanistica, eventi, quotidianità", mostra promossa dal
Consiglio regionale del Piemonte. Le piazze piemontesi - che rappresentano le radici della
nostra civiltà - sono qui illustrate nella loro storia e in tutto il loro prestigio. Ingresso gratuito
con i seguenti orari: dal lunedì al giovedì 8.00-19.00, venerdì 8.00-14.00 e il sabato
8.00-12.00. Info: www.comune.rivoli.to.it - Tel. 011.9513300
fino al 30/03/2015
ore 08:00
Rivoli (TO)
Corso Francia 98
"CON I MIEI OCCHI" IN GALLERIA SAN FEDERICO
"Con i miei occhi", mostra fotografica di Isabella Greggio, allestita nella cornice di Galleria San
Federico di Torino in occasione del progetto Sar.to La moda illumina Torino. I luoghi e i volti
ritratti raccontano un percorso emozionale e la storia personale di una giovane fotografa che,
superando le oggettive difficoltà di una malattia che l'ha colpita agli occhi, continua a girare il
mondo e a ritrarlo. Orario: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00; domenica dalle 15.00
alle 19.00; lunedì chiuso.
fino al 31/03/2015
ore 17:30
Torino
Galleria San Federico
"TRASPARENZE" ALLA GALLERIA SEMI D'ARTE
"Trasparenze": fotografie di Alessandro D'Adda, a cura di Daniela Trunfio, e vetri d'autore di Il
Mondo del Vetro, a cura di Ivano Balestrieri. Ciò che lega le due presenze in mostra è il vetro,
protagonista indiscusso di infinite sequenze dei film di Antonioni costruite sul gioco dei riflessi
e delle trasparenze, esemplificatrici dell'idea costante di una superficie della realtà che non
può essere penetrata, sinonimo di trasparenza riflettente perennemente se stessa, o il vetro
metafora di due qualità, trasparenza e riflessione. Le finestre di un grattacielo di Sapporo, ma
soprattutto l'umanità che ne traspare, sono oggetto della ricerca di Alessandro D'Adda, fisico
quantistico da alcuni anni rapito dalla passione per la fotografia e delle sue capacità di "vedere
attraverso" e di raccontare, molto spesso, altre storie. E' un'umanità che si disvela a un occhio
attento, microstorie che lasciano a noi il piacere di intuirne le trame del quotidiano, in un
continuo gioco di rimandi tra "dentro" e "fuori" , tra "manifesto" e "apparentemente nascosto". Il
grattacielo e la sua struttura geometrica diventa pre-testo, simile al desueto foglio dei provini
analogici sul quale il fotografo selezionava gli scatti da salvare, per raccontare la sua storia. I
vetri selezionati da Il Mondo del Vetro accanto alle creazioni storiche muranesi di nomi come
Venini, Salviati, Seguso e Barbini, presenta opere di artisti contemporanei quali Tagliapietra,
Pino Signoretto, Ugo Nespolo, Silvano Rubino e designers come Ettore Sottsass e Marco
Zanini. Raccolti con passione dagli inizi degli anni '70, Il Mondo del Vetro rappresenta per le
sue presenze nelle più importanti Fiere nazionali, un punto di riferimento per collezionisti
attenti alle sperimentazioni di importanti protagonisti della scena dell'arte contemporanea che
si sono messi alla prova con questa straordinaria e delicata materia, dando vita a oggetti unici
che promuovono e diffondono la raffinatissima arte vetraria muranese riconosciuta in tutto il
mondo. Orario: da martedì a sabato 10.00-12.30 e 15.00-19.00; lunedì 15.00-19.00. Info:
[email protected]
fino al 31/03/2015
ore 18:00
Torino
Via IV Marzo 1/E
TORINOSETTE | Arte
156 / 249
Arte
LUCA DE MARCH ALLA GALLERIA OBLOM
"Politically Incorrect", personale di Luca De March, a cura di Roberto Vaio. L'artista propone
un'esplorazione dell'universo parallelo dei cartoni animati, fornendo una chiave di lettura
ironica e irriverente della realtà. Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato su appuntamento. Info:
333.8438768 - [email protected] - www.galleriaoblom.it
fino al 01/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Baretti 28
PABLO BRONSTEIN DA FRANCO NOERO
"We live in Mannerist times", personale di Pablo Bronstein. L'artista argentino, che ha
recentemente ricevuto la Duveen Commission dalla Tate Britain per il 2016, si è qui
confrontato, similmente a quanto accaduto per la mostra al Metropolitan Museum di New York,
con la storia - in questo caso industriale - dell'edificio che ospita la mostra riflettendo sul
potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al
servizio dell'estetica. Orario: lunedì 15.00-19.00; martedì-venerdì 11.00-19.00; sabato
15.00-19.00 o su appuntamento. Info: 011.882208 - [email protected] www.franconoero.com
fino al 02/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Mottalciata 10/B
TORINOSETTE | Arte
157 / 249
Arte
VICTORIA STOIAN DA ALBERTO PEOLA
"Codri Earthquake", personale di Victoria Stoian. La mostra è il risultato della sua
collaborazione con Clara Sofia Rosenberg, che da anni ne segue il lavoro supportandolo sul
piano teorico. Victoria e Clara Sofia hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti di Torino dal
2009, in un percorso complementare tra l'attività pittorica dell'una e quella critica dell'altra. La
mostra di Victoria Stoian raccoglie una serie di lavori intorno al tema dell'assenza di un punto
di riferimento. Come recita il titolo, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla
catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di
quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30
del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza
da Chi?in?u, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una
durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie
distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste
più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate. Questo mio lavoro è un
omaggio intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con
un colpo secco cambia linee, colori e vite». I quadri oggi esposti in galleria costituiscono una
parte dei 52 previsti dal progetto in fieri Codri Earthquake, ognuno dei quali corrisponde a
un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. Vengono così messe in relazione, da un
lato, la durata del fenomeno con lo sviluppo del ciclo pittorico, e dall'altro, l'area geografica
colpita dal sisma con l'area della tela, ospite della rielaborazione del dramma. Come dice
l'artista, «in un terremoto il primo secondo può essere della stessa violenza dell'ultimo. Anzi,
forse il primo impatto è ancora più forte e destabilizzante». Per questo motivo, la serie Codri
Earthquake si sviluppa con un andamento cronologico, ma le singole opere non riportano la
violenza del terremoto in successione crescente: ogni quadro del progetto rappresenta infatti
un possibile grado di percezione della catastrofe, che non necessariamente corrisponde al suo
reale grado di intensità. Il tema dell'assenza di punti di riferimento proposto nelle opere
rimanda a un senso di destabilizzazione, percepibile in termini di panico e smarrimento. Ma,
d'altro canto, il potenziale generato da quest'assenza di vincoli può essere colto anche come
un'occasione di libertà. Questa dicotomia tra panico e liberazione è espressa dall'artista
attraverso la rappresentazione di un mondo informe che contiene, però, delle forme
riconoscibili, come protrusioni, annidamenti o ramificazioni. Il mondo organico che emerge da
questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti
marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a
filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso la tecnica del chiaroscuro, con
predominanza delle tonalità fredde, forme talvolta non finite, o cancellate, si stratificano in un
gioco di trasparenze e in un'alternanza di piani pittorici. Pur in assenza di un'architettura e di
una linea dell'orizzonte, Stoian riesce in questo modo a ricreare un senso di profondità nelle
forme che si affusolano in direzione di un punto di fuga ideale nella tela, inserendo nell'informe
accenni di prospettiva. I criteri su cui si fonda la ricerca di Victoria Stoian sono l'importanza
attribuita alla sostanzialità della materia, l'approccio diretto e la presenza fisica dell'artista nel
lavoro, e la necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso la forza dell'opera in sé.
L'esperienza personale e il suo percorso artistico sono saldamente intrecciati: migrata a Torino
all'età di ventun anni, Victoria inizia a tradurre gli stimoli della nuova realtà, così diversa, in un
linguaggio pittorico denso di rimandi introspettivi e culturali. Attraverso un soggetto fortemente
autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione,
che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che
crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile. Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle
19, mattino su appuntamento. Info: 011.8124460 - 335.6191039 - [email protected] www.albertopeola.com
fino al 03/04/2015
ore 18:00
Torino
Via della Rocca 29
TORINOSETTE | Arte
158 / 249
Arte
FEDERICO GUERRI DA WEBER & WEBER
"Frammenti", personale di Federico Guerri. L'arte appartiene originariamente alla natura. È
natura. E in quanto tale contempla e dà forma a se stessa. È dunque tempo che l'arte,
memore del suo stato aurorale, torni a muoversi per iniziativa dei propri tratti. È tempo che la
scrittura segnica torni a decidere dei propri tracciati e delle proprie luci. Di tutto. Anche delle
tenebre. Nulla deve nascere se non dai suoi impulsi, dai suoi spasimi, dai suoi getti, violenti o
pacati che siano. È quanto accade nell'opera di Federico Guerri, dove la scrittura sceglie
innanzitutto di essere disegno e di non porsi al servizio che del proprio accadere. La scrittura
danza e iscrive in questo esordio il carattere inafferrabile dello scaturire del segno e l'annuncio
dell'enigmatica soglia tra ciclica sparizione e nuovo inizio. Non ha principio né fine. Appare e
passa. Appare al nostro orizzonte come potrebbe fare il vapore acqueo. Presenza e venirealla-presenza si uniscono e si confondono in questi luoghi verso i quali ci conduce Federico
Guerri: sono luoghi pienamente riconoscibili, pur rivelandosi la loro vera sostanza come ombra
e parvenza. Orario: da martedi a sabato 15.30-19.30. Info: www.galleriaweber.it [email protected] - 011.19500694
fino al 04/04/2015
ore 18:00
Torino
Via San Tommaso 7
"MANIERA NERA" ALLA NORMA MANGIONE GALLERY
"Maniera Nera", collettiva a cura di Francesco Barocco. In mostra lavori di Vija Celmins,
Richard Earlom, F. Green, Richard Houston, Elizabeth Judkins, S. W. Reynolds e John
Raphael Smith. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento. Info:
011.5539231 - [email protected] - www.normamangione.com
fino al 04/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Matteo Pescatore 17
IRINA NOVARESE ALLO SPAZIO NOPX
"Landology. Scorci di una politica delle differenze", mostra di Irina Novarese. Il processo lento
di mappatura fittizia -e comunque approssimativa- si confronta con il reale flusso accelerato
della città, che viene proposta ai singoli come luogo ultimo del sociale. Strutture urbane tra
desiderio e repulsione, tra necessità ed extralusso, sono al centro del progetto "Landology" di
Irina Novarese. Nello spazio di NOPX l'artista presenta un'installazione che costituisce il
secondo capitolo della sua recente indagine sulle teorie di individualizzazione dell'habitat.
Un'esplorazione di strutture e organizzazioni dello spazio urbano iniziata nel 2014 con le due
città di Caracas e Berlino e che continua con il lavoro che verrà presentato a Torino.
Landology dà anche il via a Preview, ad una nuova collaborazione tra NOPX e Dunque, locale
di recente apertura in via Santa Giulia: pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale, sui muri
del Dunque apparirà un'anteprima della mostra, un estratto del lavoro dell'artista riprodotto in
formato maxi su un cartellone da cinema. Visite anche su appuntamento: 328.7055257. Info:
[email protected] - www.nopx.it
fino al 04/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Guastalla 6/A
TORINOSETTE | Arte
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Arte
RÄ DI MARTINO ALLA GAM PER "VITRINE"
Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino "Vitrine", il progetto dedicato alla ricerca artistica
contemporanea. Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l'attenzione sulle trasformazioni
della vita, del suo divenire di cui l'arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro
trasparente, "Vitrine" stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche
artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della
quotidianità. Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino,
Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani. "Vitrine" si
costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed
esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo
spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l'uomo si confronta costantemente
e che s'imprimono nel lavoro dell'artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono
di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico?sociale e politica in una
metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il
paesaggio dell'immaginario, lo spazio?tempo reale e quello mentale, interiore e intimo
dell'animo. Lo sguardo dell'artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra
cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova
espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni. Il primo appuntamento dell'edizione
2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile
l'opera "The Picture of Ourselves", video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di
una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni
della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due
sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito
intrecciarsi di possibilità. Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude
un'ora prima. Ingresso libero a Vitrine. Info: centralino 011.4429518 - segreteria 011.4429595 www.gamtorino.it/vitrine
fino al 06/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
GAVINO SANNA ALLO SPAZIO MOUV
"Livori in corso", personale di Gavino Sanna. In mostra una trentina di disegni, accompagnati
da brevi racconti, raccolti nel libro intitolato "Livori in corso" che Gavino Sanna ha dedicato ad
Alda Merini. La mostra si apre, così come nel libro, con un verso della Poetessa dei Navigli
"L'uomo fa male al fratello al primo sbadiglio del mattino" a cui segue la dedica di Alda Merini.
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 24; chiuso il lunedì. Nel periodo della mostra si
svolgeranno degustazioni libere e guidate dei vini di Cantina Mesa, l'azienda vitivinicola creata
dieci anni fa da Gavino Sanna con la moglie Lella a Sant'Anna Arresi nel Sulcis. Info:
[email protected] - www.spaziomouv.it - 331.5828996
fino al 06/04/2015
ore 10:00
Torino
Via Silvio Pellico 3
TORINOSETTE | Arte
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Arte
SERGIO STAINO ALLA GAM
"Un racconto di Berlino, 1981", personale di Sergio Staino - uno dei più conosciuti e amati
disegnatori satirici italiani -, a cura di Danilo Eccher. Lo spazio Wunderkammer ospita più di
cento disegni che raccontano Berlino nel 1981, quando Staino, armato di carta, matita, china e
una macchina fotografica raggiunge la città e la interpreta con i suoi disegni. E qui Bobo, da
sempre l'alter ego del disegnatore, si ritrova a esplorare una città dalle mille contraddizioni e
dal grande fascino. Una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, in quell'anno
ancora inserita nel cuore del comunismo europeo. "Ogni angolo era una scoperta, una
sorpresa, una suggestione: Berlino in quegli anni là era una città veramente unica per la
quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa esprimendole,
poi, in forme architettoniche e ambientali assai diversificate (...) Tutto era esagerato in Berlino
Ovest: le luci, le insegne, le vetrine, tutte cose che adesso sembrerebbero normali ma che,
allora, erano profondamente innovative. Solo avvicinandosi al confine con la Repubblica
Democratica, e soprattutto al muro, l'atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la
contraddizione tra la vitalità lussuosa dell'Ovest e la tristezza poliziesca dell'est si facevano
evidenti". Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima.
Ingresso: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011
4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected]
fino al 06/04/2015
ore 10:00
Torino
Via Magenta 31
TORINOSETTE | Arte
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Arte
ALDO MONDINO ALLA GAM PER "SURPRISE"
Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell'edizione 2015 di "Surprise",
progetto espositivo che concentra l'attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese
tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall'architettura al
design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo
modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale. A curare questo
terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto,
docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia Albertina di Torino e Gregorio
Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo
piano del museo. Al centro dell'attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi
espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei
ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico
di quegli anni. Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il
quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l'Ecole du Louvre e i
corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria
Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori,
le "Tavole Anatomiche", metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi
del corpo umano. "Sole" e "Immersore", entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella
mostra alla GAM, rappresentano un'esperienza anomala nell'ambito della sua produzione
artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour. L'arrivo della Pop Art in Italia proprio
grazie a Gian Enzo Sperone e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del
'64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire.
Mondino si appropria anch'egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura
ottenuto con l'utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e
lampadine a incandescenza. Se "Immersore" si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni,
più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, "Sole" traduce con i
materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l'alba, sul quale
tra l'altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli
anni tra 1963 e 1964 e al quale Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria. Le due
opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro
installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall'artista da una etichetta della
galleria Stein sul verso di "Immersore". Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale
l'opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e
corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell'occhio umano sia al
segno lasciato dalle acque dell'Arno su alcuni capolavori dell'arte fiorentina che impressionò a
tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del '66 e il 1967 una serie di opere. Tra
questi lavori vale la pena ricordare l'intervento alla mostra "Con temp l'azione" (gallerie Stein,
Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l'artista unisce le sedi della mostra tirando
un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra. Orario: martedìdomenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingressi: euro 10, ridotto
euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011
4429595 e-mail [email protected]
fino al 07/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
IVREA - ELENA MIRANDOLA E MANITERRA AL CASTELLO DI SALE
Mostra di Elena Mirandola e Maniterra a cura di ArteInFuga. Orario: lunedì 14.30-19.00; dal
martedì al sabato 9.30-19.00. Info: [email protected] - http://arteinfuga.blogspot.it/
fino al 08/04/2015
ore 18:00
Ivrea (TO)
Via dei Patrioti 14
TORINOSETTE | Arte
162 / 249
Arte
"FOBOFILIA" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"Fobofilia", mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei
sentimenti più caratteristici e sfuggenti della nostra epoca, a cura di Irene Calderoni. Fobofilia
è il piacere un po' perverso di essere spaventati, una pulsione che appare sempre più
frequente. La paura è il registro più diffuso nell'intrattenimento, ma anche nell'informazione e
di conseguenza nel modo di percepire la realtà. L'arte riflette questa temperie, ne offre diverse
sembianze, da quello più intimo e psicologico, di una soggettività aggredita oppure aggressiva,
a quello più esterno e politico, di una società che si fonda sulla violenza e usa il terrore come
arma. Artisti in mostra: Janis Avotins, Matthew Barney, Massimo Bartolini, Avner Ben Gal,
Glenn Brown, Miguel Calderon, Maurizio Cattelan, Dinos e Jake Chapman, Roberto Cuoghi,
Saul Fletcher, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Gusmao& Paiva, Thomas Hirschhorn, Piotr
Janas, Zoe Leonard, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Nathaniel Mellors, Shirin Neshat,
Kelly Nipper, Catherine Opie, Tony Oursler, Djordje Ozbolt, Anri Sala, Ferdinando Scianna,
Andreas Slominski, Jakub Julian Ziolkowski. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì,
sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi
euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte,
abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Modane 16
ISA GENZKEN ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
La mostra dedicata ad Isa Genzken (Germania, 1948) presenta per la prima volta in Italia un
ciclo di lavori della fine degli anni Ottanta, un corpus di opere pittoriche meno note rispetto alle
sculture e installazioni per cui Genzken è famosa. Sono olii su tela monocromatici che
suggeriscono già nel nome, Basic Research, l'inizio di un percorso di sconfinamento e
d'interazione con l'ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra
pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori. Orario:
giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5;
ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino
a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM).
Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Modane 16
TORINOSETTE | Arte
163 / 249
Arte
"MARCO POLO - LA VIA DELLA SETA NELLE FOTOGRAFIE DI MICHAEL YAMASHITA"
AL MAO
Un viaggio per immagini, sulle tracce di uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi: la nuova
mostra del Mao ricostruisce il percorso compiuto quasi mille anni fa da Marco Polo lungo la
Via della Seta, attraverso le fotografie di Michael Yamashita, fotografo di punta di National
Geographic. Nelle 76 fotografie esposte al Museo d'Arte Orientale ritroviamo piazza San
Marco e la laguna, il minareto di Samarra in Iraq e le carovane a bordo dei cammelli nel
deserto del Gobi. Non solo: la mostra, articolata in tre sezioni geografiche, ripercorre il tragitto
compiuto da Marco Polo dall'Italia alla Cina, ma anche la permanenza dell'esploratore in Cina
e il viaggio di ritorno via mare, lungo le coste dell'Indonesia e dell'India. Le immagini
desertiche lasciano così pian piano spazio alle distese d'acqua delle piantagioni di riso, agli
spettacolari paesaggi della baia di Ha Long nel Nord del Vietnam e agli sguardi penetranti dei
sadhu a Bombay. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 7 febbraio al 1 marzo,
apertura e chiusura posticipata nei weekend (sabato dalle 11 alle 20; domenica dalle 11 alle
19). La biglietteria chiude un'ora prima. Il biglietto d'ingresso (10 euro) consente anche
l'accesso alla collezione permanente del museo. Info: 011.4436928 - www.maotorino.it
fino al 12/04/2015
ore 17:00
Torino
Via San Domenico 11
MOSTRA DEI FINALISTI DEL MARIO MERZ PRIZE ALLA FONDAZIONE MERZ
Mostra dei 5 finalisti della prima edizione della sezione arte del Mario Merz Prize. Gli artisti,
Lida Abdul (Kabul 1973), Glenn Ligon (New York 1960), Naeem Mohaiemen (Londra 1969),
Anri Sala (Tirana 1974) e Wael Shawky (Alessandria d'Egitto 1971), sono stati selezionati tra
le oltre 500 candidature pervenute dalla giuria composta da Marisa Merz, Beatrix Ruf
(direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam) e Claudia Gioia (curatrice indipendente). Il
progetto espositivo, curato da Beatrice Merz raccoglie due o tre opere per ciascun autore,
scelte tra le più significative del loro percorso artistico. Il pubblico potrà esprimere la propria
preferenza visitando la mostra o collegandosi al sito mariomerzprize.org. Orario: martedìdomenica 11-19, lunedì chiuso. L'ingresso alla mostra è gratuito. Info: 011.19719437 [email protected] - www.fondazionemerz.org
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Limone 24
AVERY SINGER ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"Pictures Punish Words", personale di Avery Singer, a cura di Beatrix Ruf. Sorprendenti per
tecnica e iconografia, i quadri di Avery Singer sovvertono le nostre aspettative visuali. A un
primo sguardo si sottraggono a una classificazione precisa come dipinti o elaborazioni a
stampa. Per questo sollevano l'interrogativo, ovvio e allo stesso tempo pressante per
un'artista, sul modo in cui le informazioni digitali che ci circondano possono concretizzarsi sotto forma di immagine piatta su carta o, più di recente, tridimensionale in plastica, o su ogni
altra possibile superficie materiale. Avery Singer ha realizzato un ciclo di opere pensate
appositamente per questa sua prima personale. Dopo una prima presentazione alla Kunsthalle
di Zurigo, la personale si sposta Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Orario:
giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5;
ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino
a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM).
Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Modane 16
TORINOSETTE | Arte
164 / 249
Arte
"UNITED ARTISTS OF ITALY" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"United Artists of Italy", un progetto di Massimo Minini. Il gallerista ha raccolto una collezione di
ritratti di artisti eseguiti dai più significativi fotografi italiani: l'idea è stata quella di concepire
una collezione di volti d'artista ripresi dai grandi fotografi italiani, quasi un mondo aiutasse
l'altro, completandosi a vicenda. Il progetto, iniziato per passione qualche anno fa, è cresciuto
sempre più grazie al contatto diretto con i fotografi che hanno abbracciato la proposta, e si è
rivelato un vero e proprio viaggio all'interno della fotografia, tra archivi e scatole, pellicole e
files. Se in principio l'idea era di selezionare esclusivamente ritratti di artisti, con il tempo
l'attenzione si è estesa, prendendo in considerazione alcuni ritratti di artisti stranieri, ma molto
vicini all'Italia, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, volti di
scrittori come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, e ancora gli artisti colti al
lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi e alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio
Amelio e Leo Castelli. Questa collezione crea una storia del contemporaneo, non con le opere,
ma con i volti, i modi, gli atteggiamenti. Se si può considerare il contemporaneo un'attitudine,
un modo di porsi dell'opera nel proprio tempo ed in comunione con i grandi temi del momento,
il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con
quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i
contorni spaziali e temporali. La mostra vuole infatti offrire uno spaccato della fotografia
italiana di questi anni, dimostrando la capacità straordinaria di interpretazione e di omaggio a
grandi artisti da parte di grandi fotografi. Non si tratta di una semplice raccolta cronologica di
immagini, ma di un racconto, dove lo stesso artista visto, letto e interpretato da diversi
fotografi, porge differenti sfaccettature del proprio destino. Spesso la fotografia dice più di
quanto non sia nelle intenzioni dell'autore. Attraverso quasi duecentocinquanta scatti, viene
presentato il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni '60: Claudio Abate, Aurelio
Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano,
Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario
Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio
Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando
Scianna. La mostra è stata ospitata al Musée d'Art Moderne di Saint Etienne, al Palais des
Beaux Arts di Bruxelles, alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Fotografia di
Amsterdam ed alla Estorick Collection di Londra. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero);
venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti);
gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte,
abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Modane 16
"AN ART OF ONE'S OWN: GROUP SHOW" DA RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE
CONTEMPORANEA
"An Art of One's Own: Group Show". In esposizione lavori di Carla Accardi, Irma Blank,
Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth
Scherffig, Eva Sørensen. Orario: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 19:00; giovedì, venerdì e
sabato dalle 11:00 alle 19:00; altri giorni e orari su appuntamento. Info:
www.dechiricogalleriadarte.com - [email protected] - 011.835357
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via della Rocca 19
TORINOSETTE | Arte
165 / 249
Arte
EVANGELINA ALCIATI ALLA PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA
"Evangelina Alciati: l'occhio e l'anima". L'Accademia Albertina delle Belle Arti dedica, presso le
sale della Pinacoteca Albertina, una mostra antologica alla figura di Evangelina Alciati
(1883-1959), pittrice nella Torino del primo e secondo Novecento, prima donna ad essere
ammessa in Accademia, personalità libera ed in anticipo sui tempi. L'iniziativa, che si collega
alla prossima apertura, completati i lavori di ristrutturazione, della Pinacoteca del Novecento,
presso la Rotonda del Talucchi, è stata sollecitata dalla contemporanea uscita, anteprima
domenica 25 gennaio presso la Sala Congressi dell'Unione Industriale, del film "La liberà allo
specchio. Ritratto di Evangelina Alciati". Il film, tratto da un'idea di Mauro Guidetti, scritto dallo
stesso insieme agli eredi Lorenzo Boccalatte ed Anna Maria Fracchia, è stato sceneggiato e
diretto da Vanni Vallino, e si avvale dell'interpretazione, tra le altre, di Pamela Villoresi, Erica
Blanc, ed Eugenio Allegri. Evangelina Alciati fu allieva di Giacomo Grosso, sotto la cui guida si
diplomò in disegno e pittura. Decisivo per il gli esiti della sua carriera fu un soggiorno a Parigi
tra il 1903 ed il 1906. Lo stile della Alciati, che raggiunge punte di assoluta eccellenza nel
ritratto, si confronta alla pari con le tendenze che caratterizzano la prima parte del Novecento,
dalla pittura post impressionista, all'Espressionismo ed alla Metafisica, in cui si evidenziano
taluni punti di contatto con il magistero di Felice Casorati. La mostra, a cura dei professori
Edoardo Di Mauro e Giuseppe Mantovani, con contributi critici di Francesco De Caria,
Donatella Taverna e della docente dell'Accademia Valeria Piasentà, presenta un percorso
completo e ragionato di tutte le fasi artistiche di Evangelina Alciati, dal primo Novecento al
secondo dopoguerra, tramite il prestito di opere da collezionisti privati, e da istituzioni quali la
Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Castello Gamba. Museo Regionale della Valle d'Aosta, le
Fondazioni Burzio e Mazzonis. Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica
10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.30); mercoledì chiuso. Info: 011.0897370
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Accademia Albertina 8
I PANNELLI DI DEFENDENTE FERRARI ALLA SACRA DI SAN MICHELE
"I pannelli di Defendente Ferrari". Orario: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-18.00;
domenica e festivi: 9.30-12.00 e 14.30-18.30; ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della
chiusura della Sacra.
fino al 12/04/2015
ore 09:30
Sant'Ambrogio (TO)
Sacra di San Michele
TORINOSETTE | Arte
166 / 249
Arte
"UEFA IS EAST", FOTOGRAFIE DELLA TRANSNISTRIA AL POLSKI KOT
"Uefa is East - L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti. Transnistria,
1997": mostra fotografica diGabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e
documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara
indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi. La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys
Martini, fa parte del progetto "L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi
abitanti": la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza
europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo
dei ritratti di chi vi abita. Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di
città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all'emozione delle coppe europee
e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per
poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva. Questo primo
appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha
documentato nel 1997, l'anno di fondazione dello Sheriff Tiraspol. I personaggi ritratti
sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro
quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell'obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è
terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta.
Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a
torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre,
rivelando elaborati tatuaggi. In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo
romanzo Educazione siberiana descrive l'iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li
descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi,
quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l'inchiostro
sottopelle era illegale. La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto
dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare
l'incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al
pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti. Orario: da martedì a domenica
dalle 20.00 a mezzanotte. Info: [email protected]
fino al 14/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Massena 19
TORINOSETTE | Arte
167 / 249
Arte
JENS EINHORN ALLA LUCE GALLERY
"Electric eyes", personale di Jens Einhorn. I lavori di Jens Einhorn sembrano alimentare uno
scenario da fine del mondo. Le immagini della serie Too Much Future e The Endless End
trasmettono la sensazione della calma dopo un disastro oltre ogni aspettativa. Sembra che
siano stati sbattacchiati furiosamente da tempeste e nubi di fumo solo per stabilirsi di nuovo,
solo grazie alla loro chiarezza formale. Einhorn fa sì che si provi un certo piacere in questa
presunta distruzione con l'utilizzo, in questa serie, di vivaci colori. Il caos lentamente si
trasforma in armonia. La lettera E che si ritrova in alcune immagini rappresenta una volta di
più la lotta che si percepisce in ogni pezzo. Può voler dire sia "The End"- la fine - che
l'Eternità, tutti nuovi inizi nel circolo infinito. L'etichetta segna anche il completamento del
processo di lavoro per l'artista, l'ultimo atto gestuale sull'immagine. Come i battiti musicali le
immagini, frammenti di pixel, operano all'interno di una nebbia delicata permeata di luce
colorata. Cultura giovanile e musica rappresentano una cornice importante per le opere di
Einhorn e spesso le si ritrova come impressioni galleggianti audio-visive. La lettera E può
dunque stare anche per elettronica o estasi o per entrambi. La musica elettronica è anche
spesso correlata alla nozione di post-apocalittico. Ha rappresentato un mezzo di espressione
di critica sociale per molti artisti che hanno elaborato visioni distopiche del futuro,
processandole in una nuova tecnologia. Jens Einhorm è nato nell'ex Repubblica Democratica
Tedesca ed è dunque molto influenzato dagli avvenimenti socio-politici degli anni '90 quando
la musica giocava un importante ruolo per un giovane artista, come primario strumento di
espressione. Egli suonò in band punk a partire dalla metà degli anni '90, per poi intraprendere
la sua strada nelle arti visive grazie alla fotografia e alla musica. Jens ha studiato fotografia a
Leipzig e scultura e new media con Astrid Klein, e si è concentrato più sulla pittura con un
master con Tal R all'Accademia di Düsseldorf per concentrarsi più sulla pittura. Il metodo
mash-up di Einhorn, che fa suso di tessuto, pigmenti, colla e colori, regala una caratteristica di
"oggetto" alle proprie immagini rendendo sorprendente la loro presenza nello spazio. La
struttura stessa di quei minuscoli elementi visivi li rende simili a dipinti astratti o simil digitali.
La mostra segna un importante punto di partenza per la carriera dell'artista, per la prima volta
in Italia, presentando una serie di nuovi dipinti che sono il corpo principale delle opere più
recenti di Einhorn. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30. Info: 011.8141011 - 335.5246817
- [email protected] - www.lucegallery.com
fino al 14/04/2015
ore 18:30
Torino
Corso San Maurizio 25
TORINOSETTE | Arte
168 / 249
Arte
"IL KABUKI DEI TRE SAMURAI: ARAKI, MORIMURA, SUGIMOTO" ALLA GALLERIA IN
ARCO
"Il kabuki dei tre samurai: Araki, Morimura, Sugimoto". Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura
e Hiroshi Sugimoto sono i protagonisti della mostra a cura di Graziano Menolascina.
Nobuyoshi Araki, tra gli artisti più rappresentativi e prolifici della storia della fotografia,
racconta la donna, l'eros e il Giappone. Le donne di Araki sono spesso sdraiate su letti disfatti,
oppure distese sul pavimento in pose lascive, legate con corde, con i corpi ostentati e nudi ma
con sguardi in cui è completamente assente la volontà di sedurre. Yasumasa Morimura si
appropria invece di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura
popolare interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle
trasformazioni sociali politico e culturali dovute alla penetrazione del capitalismo e dei miti del
mondo occidentale in Giappone. Morimura impersona Einstein, Marylin, Frida Khalo, Hitler il
risultato è un'opera e raffinata che nasce da una cura maniacale per i dettagli e l'uso di ritocchi
digitali, di costumi, pose e accessori ricercati che le rendono uniche. I tratti somatici non
modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare la propria origine e le proprie
tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Infine, ci sono gli scatti di Hiroshi
Sugimoto, immagini mentali, concetti la cui materializzazione è resa possibile grazie a un
rigoroso controllo del mezzo fotografico e del processo manuale di stampa, seguito anch'esso
personalmente dall'artista. Nella serie "Theatre" Sugimoto ha fotografato con tempi di
esposizione lunghissimi sale degli anni '20 e '30, cinema degli anni '50 e drive in. La luce
bianca degli schermi rettangolari, che illumina il resto dell'ambiente, contiene in sé l'intera
proiezione del film. In "Architectures" la tecnica dello sfocato priva le architetture moderniste di
connotazioni temporali. I lunghi tempi di esposizione dei "Seascape" bloccano il movimento
delle onde in immagini eterne, mentre il soggetto dei "Portraits" realizzati fotografando i
personaggi dei musei delle cere è l'immortalità stessa. Info: 011.8122927 - www.in-arco.com [email protected]
fino al 18/04/2015
ore 18:30
Torino
Piazza Vittorio Veneto 3
TORINOSETTE | Arte
169 / 249
Arte
"IL MONDO IN UNA TAZZA" A PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama presenta un percorso dedicato alla storia della tazza, attingendo dalle ricche
collezioni di arte decorativa conservate in museo. L'esposizione si riallaccia al tema della
porcellana torinese al centro di Fascino e splendore della porcellana di Torino, mostra curata
da Andreina d'Agliano e Cristina Maritano che apre in contemporanea alla Fondazione AccorsiOmetto e che presenta ben 90 opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama. Le due
esposizioni offrono nel complesso un vero e proprio percorso cittadino dedicato al tema della
porcellana. Filo conduttore dell'esposizione è la tazzina: da tè, da caffè e da cioccolata.
Oggetto legato indissolubilmente all'introduzione in Europa delle bevande calde provenienti
dall'Oriente e dal Nuovo Mondo e al materiale esotico e prezioso per eccellenza, la porcellana.
A Palazzo Madama una sequenza di tazze, a partire dai blancs-de-chine, ovvero le porcellane
bianche cinesi prodotte a Dehua, mostra l'evoluzione delle forme e la varietà dei decori nelle
tazzine prodotte dalle manifatture europee nel Settecento: dai motivi di origine cinese e
giapponese, a quelli tratti dai libri di storia naturale, ai paesaggi derivati da incisioni olandesi e
tedesche, fino alle scene mitologiche e della letteratura cavalleresca. Contestualmente la
mostra è un'occasione per raccontare, per casi esemplari, la storia della porcellana, delle sue
particolarità produttive, della qualità della pasta e dei colori. Il valore socialmente
rappresentativo della porcellana emerge anche grazie all'esposizione di alcuni servizi araldici,
conservatisi integri per il loro valore altamente simbolico legato al passato illustre della casata
oppure smembrati e dispersi sul mercato antiquario. Una vetrina è dedicata alla principale
manifattura di porcellana operante in Piemonte nel Settecento, la Real fabbrica delle
porcellane di Vinovo, fondata nel 1776 grazie all'intraprendenza di un torinese, Giovanni
Vittorio Brodel, e di un ceramista di Strasburgo, Pierre-Antoine Hannong, e poi rilevata nel
1780 dal medico e chimico torinese, Vittorio Amedeo Gioanetti. Alla produzione di questa
fabbrica è dedicato un più ampio spazio nelle sale della mostra alla Fondazione AccorsiOmetto. In un'altra vetrina, l'artista Matilde Domestico, che da anni conduce ricerche sul tema
della porcellana, ambienta l'installazione Esistenza di porcellana, che si ispira alle poesie di
Emily Dickinson. Il lavoro dell'artista unisce oggetti e frammenti di carta e di porcellana su cui
emergono parole in acciaio. Intorno una superficie di polvere di marmo di Carrara, il caolino,
un materiale refrattario. Tutti gli elementi nel complesso rimandano all'idea di fabbrica, a una
realtà viva e produttiva. In sottofondo una base sonora composta dalla sovrapposizione ed
elaborazione di rumori meccanici, suoni metallici ripetitivi registrati all'interno dei reparti di
fabbricazione dell'Industria Porcellane IPA, si propaga tra le tintinnanti ceramiche antiche e
contemporanee. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. La biglietteria
chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi
fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe
potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it
fino al 19/04/2015
ore 10:00
Torino
Piazza Castello
"PITTURA FEMMINILE A TORINO NEL PRIMO '900" ALLA GALLERIA DEL PONTE
"Pittura femminile a Torino nel primo '900", mostra di Evangelina Alciati, Vittoria Cocito, Nella
Marchesini e Daphne Maugham. Orario: dal martedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Info:
011.8193233 - [email protected] - www.galleriadelponte.it
fino al 24/04/2015
ore 18:00
Torino
Corso Moncalieri 3
TORINOSETTE | Arte
170 / 249
Arte
ISA MELSHEIMER DA QUARTZ STUDIO
"Examination of the Origins", personale dell'artista tedesca Isa Melsheimer (Neuss, 1968) che
per l'occasione ha concepito un'installazione site specific in cui elementi scultorei pensati a
partire dalle caratteristiche 'ambientali' di Quartz sono accostati alle forme architettoniche di
alcuni edifici della città. Visite su appuntamento. Info: 338.4290085 - [email protected] www.quartzstudio.net
fino al 28/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Giulia di Barolo 18/D
BORIS LAVRENKO ALLA GALLERIA PIRRA
Boris Lavrenko nasce a Rostov nel 1920 e muore a San Pietroburgo, città in cui studia, vive e
lavora, nel 2001. Titolare della cattedra di pittura e composizione dell'Istituto Repin dal 1953, la
sua carriera è costellata di prestigiosi riconoscimenti ed è considerato uno dei più autorevoli
rappresentanti del post-impressionismo russo. L'infanzia vissuta a contatto con la natura, le
immense steppe e il fiume Don, avranno una forte influenza sulla formazione del futuro pittore.
Lavrenko, infatti, nel paesaggio trova la massima libertà di ricerca compositiva e di
sperimentazione cromatica, seppur all'interno di un figurativismo di solida impostazione. Le
sue opere, in particolare quelle animate da figure impegnate in normali attività, quali la lettura,
una passeggiata o una partita di calcio, trasmettono spontaneità e gioia di vivere. Lavrenko è
un artista versatile, con la maturità di riconoscere in qualsiasi soggetto la "dignità" di essere
ritratto, per cui i suoi temi spaziano dalle vedute cittadine, con i loro monumenti, ai già citati
paesaggi, dai banali oggetti di uso quotidiano delle sue intense nature morte, alle animate o
raccolte scene di genere. I numerosi viaggi compiuti all'estero e in patria stimolano la curiosità
e gli interessi di Lavrenko, le cui opere possono definirsi un caleidoscopio di impressioni, un
colorato mosaico di vita. Orario: da lunedì a sabato 9,30-12,30 e 15,30-19,30; domenica
9,30-12,30. Info: 011.543393 - www.galleriapirra.it - [email protected]
fino al 30/04/2015
ore 18:00
Torino
Corso Vittorio Emanuele II 82
TORINOSETTE | Arte
171 / 249
Arte
JOSEF KOUDELKA AL FORTE DI BARD
"Josef Koudelka, Vestiges 1991-2014", prima esposizione in Italia del più imponente progetto
fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia, mostra promossa dall'associazione
Forte di Bard in collaborazione con l'Agenzia Magnum Photos. Il progetto Vestiges, che vede
impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua
interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura
romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria
all'Algeria, dalla Turchia all'Italia e di oltre duecento località che si affacciano sul Mar
Mediterraneo. Un'esplorazione che non ha precedenti, un lavoro fatto di costanza e
perseveranza. L'artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione
particolare per le rovine, senza celebrarne l'atmosfera malinconica, ma con l'obiettivo di
restituirne l'autentica bellezza. Il suo intento è usare l'arte per riappropriarsi di un mondo che ci
sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza è il grande e
ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio, in
costante divenire che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli. In mostra oltre 60
fotografie di cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che coniuga il
minimalismo dell'approccio del fotografo e della cifra stilistica delle sue immagini, al suggestivo
senso di camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi
ai set di Vestiges. Fino al 31 gennaio il Forte sarà aperto solo il sabato e la domenica dalle 10
alle 19; dal primo febbraio apertura consueta (feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10
alle 19). Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 - 83382 e su
www.fortedibard.it
fino al 03/05/2015
ore 18:00
Bard (AO)
Forte
"AL FRONTE" AL MUSEO DEL CINEMA
"Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra", mostra a cura di Roberta
Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Cento anni fa, la Grande Guerra investe il Vecchio
Continente con la sua modernità che, oltre alle armi micidiali, annovera l'utilizzo di nuovi mezzi
di comunicazione. Tra queste la fotografia e il cinema si rivelano risorse fondamentali nel
definire gli equilibri di potere dei principali paesi belligeranti. Scatti e riprese realizzati da
fotografi e operatori militari invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli
cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali
accumulate dai reduci e dalle loro famiglie, memoria di un'esperienza umana e sociale
estrema e contraddittoria. La mostra "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande
Guerra" propone un percorso di immagini attraverso 160 fotografie inedite, scattate da Luis
Bogino al seguito del Regio Esercito Italiano e dai soldati fotoamatori dislocati sui di guerra.
Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico: una selezione di film
"dal vero", girati al fronte e nelle retrovie, e di titoli di fiction di epoche diverse, testimonianza di
un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo. Lo sguardo di artisti
come Paola De Pietri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi propone infine una lettura
personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria
spesso dimenticata. Orario: da martedì a venerdì 9.00-20.00; sabato 9.00-23.00; domenica
9.00-20.00; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Ingresso: intero euro
14,00; ridotto (studenti universitari fino a 26 anni, over 65, gruppi min. 15 persone) euro 11,00;
giovani e scuole (da 6 a 18 anni, gruppi scolastici) euro 8,00; gratuito fino a 5 anni, disabili e
accompagnatore, Torino+Piemonte Card.
fino al 03/05/2015
ore 19:00
Torino
Via Montebello 20
TORINOSETTE | Arte
172 / 249
Arte
PHIL BORGES ALLA GALLERIA PAOLA MELIGA
"Tibet's Portraits | Culture on the Edge", mostra fotografica di Phil Borges. Borges fa parte dei
"maestri artisti" della fotografia americana e non, che da oltre 25 anni documenta con passione
la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo, utilizzando il veicolo del "ritratto ambientale"
per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per diffonderne la loro conoscenza.
Borges è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita che lo portano a spingersi
negli angoli più remoti del mondo per dar voce attraverso la sua fotografia a realtà
straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate. La sua poetica
capacità di cogliere l'attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera
uniscono testimonianza e arte per dar vita a una vera vocazione. La sua è una fotografia tesa
a dar voce a chi non ce l'ha, che ha come missione la rivalutazione delle culture che stanno
via via scomparendo, mettendo l'accento sul loro valore e rappresentando le sfide che le
attendono. Il suo lavoro cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le
popolazioni in via di sviluppo: "Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui,
che conosca i loro nomi e un po' della loro storia, non che le veda solamente come degli
estranei che abitano terre lontane." Pluripremiato per il suo impegno umanitario nel 2008 ha
collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche
sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. In mostra i
suoi ultimi scatti sul Tibet. I ritratti mostrano queste popolazioni che vivono in uno degli
ambienti più fragili della terra e che di fronte alle sfide del ventunesimo secolo cercano di
mantenere quello che hanno di più caro: la loro pratica buddista, la loro cultura tibetana ed i
loro usi. Fotografie delicate, commoventi, piene di pathos, di fierezza. Altamente importante è
anche la perfezione della cromaticità, infatti in questo suo ultimo lavoro Phil Borges ci presenta
i suoi scatti a colori. Mostra realizzata grazie alla collaborazione con Paci Contemporary |
Brescia. Orario: dal mercoledì al sabato 11,00-12,30 e 15,30-19,30. Martedì mattina chiuso,
pomeriggio 15,30-19,30. Lunedì e festivi chiuso. Apertura privata su appuntamento. Info:
011.2079983 - [email protected]
fino al 04/05/2015
ore 11:00
Torino
Via Maria Vittoria 46/C
TORINOSETTE | Arte
173 / 249
Arte
RIVAROLO - ERNESTO MORALES A CASA TOESCA
"Il giorno come la notte", personale di Ernesto Morales. Il progetto espositivo curato da Karin
Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell'artista, ma recentemente
arricchito dall'esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur,
Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei
luoghi, fonte d'inspirazione per approfondire e delineare la mostra. I fili conduttori sono i temi
della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso
"Equus Nox", vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la
notte, a pochi giorni dalla inaugurazione. Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita,
al risveglio della natura, all'amore ed i suoi miti: l'ambiente è in trasformazione e questa
sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani. Non solo, vengono
rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa
a Flora - Dea dell'antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l'uovo, le
rondini. Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla
generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il
nero, il buio e la luce. I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell'artista
uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione
intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto
Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo
all'osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell'arte
contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione. La mostra e il luogo espositivo,
anch'esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza,
all'attenzione, al tempo lento, all'umanità nel suo lato più spirituale che l'arte ci permette di
percepire. A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con
l'esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica. Orario: venerdì, sabato, domenica
15.30-19.00; altri giorni o orari su appuntamento telefonico al 335.1227609. Info:
[email protected] - www.areacreativa42.com
fino al 10/05/2015
ore 17:00
Rivarolo (TO)
Via Ivrea 42
NADIA BUDDE AL GOETHE INSTITUT
Personale e residenza artistica di Nadia Budde. Acume, profondità, osservazione poetica del
mondo e una comicità linguistica fuori dell'ordinario caratterizzano l'opera dell'illustratrice
berlinese, insignita di numerosi riconoscimenti, tradotta e pubblicata in diverse lingue. La
mostra presenta in prima nazionale una selezione delle sue opere originali fra cui il divertente
racconto della sua infanzia a Berlino Est. Ingresso libero. Orario: lunedì, maretedì e giovedì
10:00-13:00 e 14:00-18:30; mercoledì e venerdì 10:00-13:00 e 14:00-17:30. Info:
www.goethe.de/torino - 011.543830
fino al 30/05/2015
ore 18:30
Torino
Piazza San Carlo 206
TORINOSETTE | Arte
174 / 249
Arte
BERT THEIS AL PAV
"Aggloville", mostra personale di Bert Theis, a cura di Marco Scotini. Il peculiare carattere del
PAV, spazio interstiziale tra realtà urbana ed elemento naturale, tra i ritmi della metropoli
contemporanea e quelli dettati dal susseguirsi delle stagioni, rende il museo scenario ideale
per le opere dell'artista Bert Theis. Temi come urbanesimo sostenibile, ecologia politica e
gentrificazione sono al centro della sua ricerca artistica che, da anni, cerca di contrapporsi allo
sviluppo del modello urbano neoliberista in contesti geopolitici diversi, dall'Europa all'Asia
Orientale. La stessa ricerca viene presentata al PAV con "Aggloville", personale dell'artista che
raccoglie maquettes, studi progettuali, video e stampe digitali su tela, sviluppati nel corso di
venti anni di attività, a partire dal Padiglione Potemkin Lock, concepito per la Biennale di
Venezia del 1995. Gli elementi basici con cui Bert Theis interviene negli agglomerati pubblici e
nei contesti sociali sono tratti dalle costruzioni tradizionali dei parchi, quali piattaforme e
padiglioni. Ma ciò che caratterizza tali strutture è il fatto che esse delimitino un campo che, di
fatto, è lasciato vuoto: introducono l'indefinito, l'incerto e il provvisorio nel cuore della
distribuzione del tutto disciplinata della città contemporanea. Aprono uno spazio che si sottrae
al controllo, un'area non qualificata in anticipo, ma ogni volta da ridefinire attraverso iniziative
collettive. Ogni piattaforma è un enigma che porta lo spettatore/fruitore alla libera
interpretazione della funzione e del senso che ad essa vorrà attribuire. Così le opere di Theis
si offrono come dispositivi relazionali, capaci di creare comunità temporanee, a tramutarsi in
teatri d'incontri e situazioni. "Non c'è più ombra di dubbio: nel paradiso l'uomo nasce sdraiato,
nudo sotto una palma": con questa rivendicazione ironica del tempo originario, l'artista
introduce il suo lavoro Le dita della mano, realizzato a Volterra nel 1998 e proposto nell'ambito
di Aggloville in forma di maquette. Dieci isolette verniciate di bianco e nel formato di letto a due
piazze ciascuna, sono accompagnate da una palma mediterranea ombreggia su di loro.
Utopia settecentesca per eccellenza, l'isola deserta è la meta del viaggio, la promessa della
fuga verso nuove terre, nuove avventure. E' il risveglio dopo il naufragio e il ritorno del nostos
allo stato di natura, al paradiso originario. Per chi é coinvolto nei conflitti generati dalla
trasformazione urbana neoliberista e nelle lotte per il diritto alla città, le domande fondamentali
sono: Un'altra città è ancora possibile? Un'altra vita nelle nostre città è possibile? "Aggloville"
visualizza queste domande agglomerando elementi diversi fra di loro: paesaggi coperti di
giungla come quelli del Congo-Brazzaville, quartieri e isolati come quelli di Alphaville di
Godard, sentieri immaginati come quelli di Dogville di Lars Von Trier. Bert Theis
(Lussemburgo, 1952) fa parte di quella generazione di artisti, emersi nel corso degli anni
Novanta, che attraverso i loro lavori hanno creato nuove possibilità per le pratiche nello spazio
pubblico. I suoi lavori hanno una dimensione filosofica, sociale e politica; la maggior parte di
questi sono stati creati a partire da spazi specifici della città. Nel corso degli ultimi dieci anni, è
stato tra gli organizzatori di due progetti a lungo termine, Isola Art Center e out-Office for
Urban Transformation, entrambi riconducibili all'ambito del conflitto urbano tra gli abitanti del
quartiere di Isola, il governo della città di Milano e una compagnia multinazionale statunitense.
Nell'ambito della mostra Aggloville, le Attività Educative e Formative propongono l'attività di
laboratorio Green specific in cui le riproduzioni di particolari scenari urbani vengono rielaborate
attraverso l'introduzione di un connettivo naturale, che genera un contesto ibrido e
imprevedibile. Un'idea trasformativa di zone specifiche, nelle quali il verde si riappropria di un
suo spazio vitale, dando vita a un ambiente fecondo che genera nuove prospettive visive e
narrative. Orario: venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 12-19. Ingresso: intero 4 euro;
ridotto 3 euro; gratuito Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni,
over 65, persone con disabilità. Info: 011.3182235 - [email protected] www.parcoartevivente.it
fino al 31/05/2015
ore 18:00
Torino
Via Giordano Bruno 31
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Arte
"ASTRATTISMO IN EUROPA" AL FORTE DI BARD
"Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevi?...": oltre 80 opere,
principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione
privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia. La collezione, riunita con passione e
costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storicogeografici di grande interesse: le opere illustrano le tendenze artistiche dell'Europa Orientale e
Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della
pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si
diffusero in tutta Europa. In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a
partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti
d'avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky occupa un posto di primo
piano in questo contesto artistico. Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in
mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il
suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Da non perdere le
preziose opere di Natalia Goncharova. Kasimir Malevic, con Kandinsky, può considerarsi il più
importante pioniere dell'arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo,
Malevic dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita
al movimento del Suprematismo: un'arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale.
In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi
pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevi?, Lajos Kassák e due
filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell'astrattismo
geometrico cinematografico d'avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono
considerati tra le opere fondamentali della modernità. Orario: feriali dalle 10 alle 18, festivi e
prefestivi dalle 10 alle 19. Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 83382 e su www.fortedibard.it
fino al 02/06/2015
ore 10:00
Bard (AO)
Forte
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Arte
"LO SPAZIO DEL DEMIURGO", FORTUNY E MOLLINO A PALAZZO MADAMA
Poliedricità. È il tratto che accomuna i protagonisti della nuova mostra allestita a Palazzo
Madama «Lo spazio del demiurgo», incentrata sulle figure di Mariano Fortuny y Madrazo e
Carlo Mollino. Due personalità forti, capaci di eccellere in differenti discipline, dalla pittura alla
scenografia, passando per l'architettura, il design e la moda. L'esposizione racconta il
percorso artistico e professionale di Fortuny e Mollino attraverso venti immagini realizzate da
una coppia di grandi fotografi, Sarah Moon e Pino Musi, e dal giovane Marco Maria Zanin.
Nato a Granada nel 1871, Mariano Fortuny y Madrazo respirò arte fin dall'infanzia: figlio del
pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal, tra i più rilevanti del panorama artistico spagnolo
del XIX secolo, si dedicò al disegno, all'incisione e alla scenografia, realizzando lampade
avveniristiche, d'ispirazione teatrale, che negli anni a venire si affermarono come uno degli
oggetti di design più ricercati e riconoscibili. Stabilitosi a Venezia, fece di Palazzo Pesaro degli
Orfei la sua residenza e il suo laboratorio: qui concepì e realizzò le prime tuniche Delphos,
lunghi abiti femminili caratterizzati da sottilissime pieghe. Sono i primi vestiti plissettati al
mondo: la tecnica ideata e brevettata da Fortuny si rivelò un successo immediato,
rivoluzionando il mondo della moda. La capacità di creare forme, attingendo da mondi e
modelli differenti tra loro, dall'Antica Grecia alle tradizioni catalane, fece di Fortuny una delle
figure più interessanti del suo tempo, un modello tutt'oggi imitato e studiato. Altrettanto
affascinante è la figura di Carlo Mollino: torinese, nato nel 1905 da una famiglia benestante,
seguì da subito le orme del padre Eugenio, ingegnere e architetto, noto per aver progettato e
realizzato l'ospedale delle Molinette. Completati gli studi, Carlo si dedicò con profitto alla
fotografia, alla progettazione di edifici e di automobili da corsa. Appassionato di sci e di
montagna, realizzò chalet, edifici e funivie, coniugando materiali tradizionali e forme molto
moderne, tecnica che caratterizzò anche i suoi progetti più famosi, come il nuovo Teatro Regio
e il palazzo della Camera di Commercio in via Carlo Alberto. Forme morbide e sinuose, che si
ritrovano anche nei suoi arredi e nei suoi mobili, custoditi nella villa di Vittorio Avondo e
immortalati dall'obiettivo di Musi e Zanin. Orario: da martedì a sabato 10-18, domenica
(10-19). La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8; gratuito ragazzi
fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it
fino al 07/06/2015
ore 18:00
Torino
Piazza Castello
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Arte
"DONNE CHE VEDONO IL FUTURO" DI BRUNA BIAMINO A PALAZZO MADAMA
Ultima tappa di "Donne che vedono il futuro", il grande progetto dedicato al ruolo delle donne
nella società con cui il museo conferma la propria vocazione verso obiettivi di partecipazione e
inclusione sociale e prosegue l'iniziativa "Go Pink!" che indaga la creatività al femminile. Il
progetto "Donne che vedono il futuro" è stato avviato a dicembre in occasione della mostra
"Women of Vision. Le fotografe di National Geographic" con un workshop a cura della
fotografa torinese Bruna Biamino, durante il quale donne di ogni età hanno risposto all'invito
del museo e hanno donato alla comunità la propria visione del futuro attraverso un ritratto
fotografico e una dichiarazione scritta. Ne sono nati 209 ritratti, tutti immersi nella luce della
settecentesca veranda juvarriana, luogo perfetto per far dialogare identità e aspirazioni della
persona con quelle della società. Per restituire questi messaggi alla collettività, Palazzo
Madama presenta ora al proprio pubblico una grande installazione che raccoglie tutti i 209
ritratti in Camera di Madama Reale: un modo per collegare il destino di una grande personalità
femminile, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, con quello delle donne di oggi e,
attraverso i loro "sogni di futuro", di tutti i cittadini di domani. Ad accompagnare le fotografie,
un'installazione sonora con le frasi rilasciate dalle donne fotografate da Bruna Biamino. Nel
pomeriggio inaugurale di mercoledì 11 marzo, aperto a tutte le partecipanti e al pubblico
interessato, Palazzo Madama propone alle 17.30 "La cultura dello specchio. Stare insieme
come le dita in una mano", conferenza in Sala del Senato sul tema della pratica collaborativa.
Ne discuteranno esperti e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari: Stefano
Barrese (manager), Carmen Belloni (sociologa), Bruna Biamino (fotografa), Mario Calabresi
(giornalista e direttore de La Stampa), Gianfranco Carbonato (imprenditore), Adriano Favole
(antropologo), Luca Remmert (imprenditore), Camillo Venesio (banchiere). Modera l'incontro
Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Al termine dell'incontro seguirà, a partire dalle ore
19, l'inaugurazione della mostra fotografica. Orari di visita della mostra: dal martedì al sabato
10.00-18.00; domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso il lunedì.
Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino
Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info:
011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it
fino al 07/06/2015
ore 17:30
Torino
Piazza Castello
JACQUES HENRI LARTIGUE AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Jacques Henri Lartigue - Alle origini della fotografia contemporanea", mostra a cura di Andrea
Busto, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue. La mostra, realizzata a
partire da 130 album originali di Lartigue, ripercorre il destino unico di questo fotografo il cui
talento ora indiscusso venne riconosciuto tardivamente, all'età di 69 anni. La mostra è
composta da 136 fotografie in grande formato e da 50 pagine d'album dell'epoca (1912 - 1922)
che permettono di vedere le immagini nel contesto originale. Una selezione di opere
emblematiche che ripercorrono tutta la storia del Novecento e le origini della fotografia
contemporanea. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info:
011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni;
gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
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Arte
"PLASTIC DAYS" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Plastic Days - Materiali e design", a cura di Cecilia Cecchini e Marco Petroni. Un percorso
multidisciplinare tra arte, design e costume per raccontare l'affascinante storia di un materiale
che ha profondamente segnato e condizionato il nostro tempo e le nostre abitudini. Gli oggetti
e le opere in mostra costituiranno una sorta di atlante del contemporaneo. La mostra nasce
dall'analisi e dalla selezione di circa 600 oggetti della collezione della Fondazione Plart,
Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto, e si compone come un originale racconto della
grande e molteplice famiglia dei materiali plastici. Una testimonianza che racconta le
trasformazioni degli ultimi centocinquanta anni di storia e che svela l'anima profonda della
modernità e delle mutazioni che hanno segnato il paesaggio domestico e culturale in cui siamo
immersi. La plastica diviene la lente d'ingrandimento puntata sulle dinamiche sociali ed
economiche del nostro tempo. Gli oggetti in mostra rappresentano un'articolata selezione di
artefatti assai rari provenienti da tutte le parti del mondo: prime serie di produzione, pezzi di
grande tiratura di famosi designer o di design anonimo. Una scelta non finalizzata a proporre
una puntuale ricostruzione della storia delle plastiche, ma a realizzare una mostra capace di
disegnare un particolare percorso di lettura del nostro tempo, rivisitato attraverso un approccio
multidisciplinare tra design, arte e costume. Uno sguardo ampio, testimoniato anche dagli
interventi in catalogo di Alba Cappellieri, Laura Cherubini, Stefano Catucci, Gianluigi
Ricuperati, Thea van Oosten e Anna Laganà. Completano il percorso espositivo le interviste
ad Andrea Branzi, Donato D'Urbino, Paolo Lomazzi, Alessandro Mendini, Maurizio
Montalti/Officina Corpuscoli, Andrea Trimarchi e Simone Farresin/Studio Formafantasma,
Gaetano Pesce e Maria Pia Incutti, collezionista e presidente della Fondazione Plart. Orario:
da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12
anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
ANITA MOLINERO AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Anita Molinero, opere e installazioni". Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della
spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi. Sono questi i materiali scultorei preferiti da
Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi
manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. La mostra Anita
Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e
disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L'artista
realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici - in particolare
cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali recuperati durante la sua permanenza a Torino. Con la mostra di Anita Molinero iniziano le
incursioni del MEF nei territori della creazione contemporanea. Muovendosi dalla mission di un
museo che non vuole essere "solo museo", ma un vivace luogo di scambio e un attivatore di
processi creativi, il MEF inaugura una serie di collaborazioni trasversali, partendo dalla moda.
Primo partner, lo storico marchio di abbigliamento BasicNet. Per l'occasione, la casa torinese
realizzerà un K-WAY progettato da Anita Molinero: l'impermeabile sarà prodotto
esclusivamente durante il periodo della mostra, diventando un vero e proprio multiplo
indossabile. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info:
011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni;
gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
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Arte
GESSI E CERAMICHE DELLA LENCI A PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama presenta, a partire dal 1 novembre, un nuovo allestimento in Sala
Ceramiche dedicato alla celebre manifattura Lenci, a cui il museo ha già dedicato una grande
mostra nel 2010. L'esposizione, resa possibile grazie al generoso prestito di due collezionisti
privati e della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, mette in evidenza i due momenti
chiave del processo creativo della manifattura Lenci: quello iniziale, i gessi, e quello finale, le
ceramiche. I gessi della Lenci, provenienti da una collezione privata, costituiscono un vero e
proprio archivio di fabbrica, dove si conservano anche le idee rimaste in bozza e mai
realizzate. La selezione presentata a Palazzo Madama offre all'attenzione del pubblico il
confronto diretto con le corrispondenti ceramiche, come per il "Trionfo di Bacco" di Giovanni
Grande, oltre ad alcuni raffinati inediti, come la "Principessa sul pisello" attribuibile a Mario
Sturani, di cui non si conoscono realizzazioni in terraglia. L'esposizione è inoltre l'occasione
per vedere nuovamente riunite, dopo la mostra "L'avventura Lenci", le Stagioni di Mario
Sturani in ceramica e in gesso. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00.
Mercoledì 24 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 25 dicembre
chiuso; venerdì 26 dicembre aperto dalle 10 alle 18; mercoledì 31 dicembre aperto dalle 10
alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 1 gennaio aperto dalle 14 alle 18, chiuso il mattino; lunedì
5 gennaio apertura straordinaria dalle 10 alle 18; martedì 6 gennaio aperto dalle 10 alle 18. La
biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso museo: intero euro 10, ridotto euro
8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it
fino al 25/06/2015
ore 10:00
Torino
Piazza Castello
"FASCINO E SPLENDORE DELLA PORCELLANA DI TORINO" AL MUSEO ACCORSIOMETTO
La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama - Museo Civico di Arte Antica, a
cura di Andreina d'Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione
delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei
documenti d'archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private.
L'avventura eroica che portò la "sublime scoperta della porcellana" a diffondersi in Europa e
anche, precocemente, in terra piemontese, le storie, i protagonisti, le opere, uniti all'uso
quotidiano dell'oro bianco all'interno delle dimore signorili, esaminato nell'arco della giornata
del Giovin Signore, sono oggetto dell'esposizione al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, che presenta - oltre a porcellane provenienti da raccolte pubbliche e private - diversi
esempi di argenteria, quadri, incisioni. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata
alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero
di Guarene, rappresentato nello straordinario quadro di Martin van Meytens; si prosegue
entrando in un cabinets des porcelaines, in cui vengono esposte diverse porcellane cinesi
Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, a cui si aggiungono alcune
statuine di dignitari cinesi in porcellana a pasta tenera, eseguite nella manifattura Rossetti fra il
1737 e il 1743, copiando originali cinesi. Oltre alla produzione bianca, sono state individuate
porcellane dipinte in policromia, fra cui una vaso di Palazzo Madama, e alcuni oggetti
appartenenti a collezioni private. La seconda sezione è dedicata alla manifattura fondata nel
1765 dal conte Ludovico Birago di Vische, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti:
nella sua breve attività (1765 - 68) Vische, oltre a riprodurre statuine e prototipi della
manifattura di Vincennes - Sèvres, presenta un notevole influsso dei disegni rocaille di
Meissonnier e dell'argentiere torinese Boucheron. Fra gli oggetti più interessanti, una
zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da
vicino la produzione del Boucheron. La terza sezione della mostra inizia mostrando una serie
di sculture in porcellana bianca verniciata e in biscuit, eseguite nel periodo in cui alla direzione
della manifattura furono Giovanni Vittorio Brodel, già socio del Birago a Vische, e Pierre
Antoine Hannong, autore della formula della porcellana dura in Francia (aveva infatti venduto
nel 1761 il segreto della porcellana dura a Sèvres). In questo periodo vengono riprodotti i
modelli di Vische, in buona parte derivati dalle incisioni delle opere di François Boucher. Un
TORINOSETTE | Arte
confronto interessante sarà quello tra Vincennes - Sèvres, Vische e Vinovo, che180
darà/al249
visitatore la possibilità di esaminare i modelli piemontesi e gli originali francesi, fra cui un
biscuit proveniente dal Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. La mostra prosegue con una
Arte
"RAFFAELLO: LA MADONNA DEL DIVINO AMORE" ALLA PINACOTECA GIOVANNI E
MARELLA AGNELLI
"Raffaello: la Madonna del Divino Amore". Per la prima volta a Torino viene esposto il
capolavoro di Raffaello attualmente custodito nel Museo di Capodimonte di Napoli presso i cui
laboratori è stato curato l'intervento di restauro. La Madonna del Divino Amore era ricordata da
Giorgio Vasari nella Vita di Raffaello (1550) fra le più belle opere del periodo romano del
maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola. La tavola proviene dalla
collezione Farnese, e rappresenta quindi anche un'occasione di approfondimento delle
vicende di questa importante collezione. La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l'occasione
per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso
l'utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di
leggere - anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e
pentimenti dell'artista durante la stesura dell'opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi
preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee,
due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille. Il progetto di
allestimento è stato curato da Marco Palmieri. In occasione della mostra il Dipartimento
Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e scuole di ogni
ordine e grado. Orario: da martedi a domenica 10.00-19.00; chiuso lunedì. Ingresso: intero 10
euro; ridotto 8 euro (gruppi, over 65, convenzionati); ridotto 4 euro (scuole, ragazzi 6/16 anni);
gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei. Info: 011.0062713 www.pinacoteca-agnelli.it
fino al 28/06/2015
ore 10:00
Torino
Via Nizza 230/103
SAMUEL DI BLASI AL MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA
"Lo scalatore di nuvole", personale di Samuel Di Blasi. Con questa mostra inizia un nuovo
percorso del Museo torinese dedicato all'Arte in Quota: principalmente giovani artisti, ma non
solo. L'evento è il primo di una serie espositiva che si propone di presentare al pubblico
mostre di arte contemporanea inserite nel contesto espositivo del Museo medesimo. Filo
conduttore della rassegna è l'interpretazione di temi ispirati alla montagna da parte degli artisti
che saranno, di volta in volta, invitati. Samuel Di Blasi espone 12 sculture inserite lungo tutto il
percorso museale in uno stimolante dialogo natura-scultura che, come dice il curatore
Riccardo Cordero, «non mancherà di coinvolgere emotivamente lo spettatore». Fondamento
del lavoro di Di Blasi è realizzare opere che ricreino habitat ed elementi naturali che
conservino una memoria nascosta della realtà. Una contrapposizione continua di immagini che
l'artista propone affinché dentro ciò che osserviamo si possa arrivare ad immaginare
l'intangibile. Nuvole che non sono solo nuvole, ma anche grotte e fenditure profondissime.
Superfici percorse da scritte che sembrano parole ma non lo sono e che nascondono
-velandolo- il corpo degli uomini che le abitano. Parte integrante del percorso sono le figure di
gesso posizionate attorno e dentro queste "piccole sculture monumentali", che non sono
bozzetti né studi, ma monumenti nel significato più classico del termine. Orario: dal martedì
alla domenica dalle 10.00 alle 18.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero 10,00 euro, ridotto 7,00
euro, soci Cai 6,00 euro, promozionale 1,00 euro. Info: 011.6604104 [email protected] - www.museomontagna.org
fino al 28/06/2015
ore 18:00
Torino
Piazzale Monte dei Cappuccini
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Arte
AMEDEO MODIGLIANI ALLA GAM
La stagione 2015 delle mostre alla GAM Torino prosegue con uno straordinario protagonista:
Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l'opera di colui che forse più di tutti
incarna la figura dell'"artista maledetto", ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della
pittura europea del Novecento. In mostra circa 90 opere, tra cui sessanta capolavori
provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private
d'Europa. La mostra è promossa da GAM e prodotta da MondoMostre e Skira editore in
collaborazione con il Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi. La curatela
scientifica è affidata a Jean-Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del
dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Intorno alla figura
centrale di Modigliani si presenta la straordinaria atmosfera culturale creata dalla "École de
Paris", la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra, spesso esuli
ebrei perseguitati nel loro paese di origine, che si raccolsero intorno a Montmartre e
Montparnasse uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico e culturale di Parigi,
creando una completa simbiosi tra vita e arte e distinguendosi per uno stile personalissimo e
una vita dissoluta e priva di regole. Si parte da un significativo corpus di opere del Centre
Pompidou di Parigi, nelle cui collezioni Modigliani entrò a far parte già nella metà degli anni '30
del Novecento. Tra questi gli splendidi ritratti dei suoi amici (Il giovane ragazzo rosso del
1919), delle sue amanti (Lolotte del 1917) o dei suoi mercanti, affiancati a dipinti, disegni e
sculture provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private e da un dipinto delle
collezioni della GAM, la celebre Ragazza Rossa del 1915. In questi dipinti emerge il noto "Stile
Modigliani" caratterizzato da una sintesi estrema, tanto che i personaggi ritratti non si rivelano
nella loro identità, se non per alcuni dettagli, come i vestiti o le capigliature. La mostra è
costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non
solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori, e con un occhio
particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, lo
scultore nel cui atelier Amedeo lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa
sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie
originali che Brancusi stesso scattò alle sue opere. Modigliani si mostra come il principale
testimone della realtà cosmopolita della Bohème parigina, che ha segnato la sua indipendenza
dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche. Un particolare momento storico in cui, alla
creazione dei capolavori, si affianca un'esistenza fatta di alcool e miseria che, uniti alla morte
prematura, hanno contribuito ad avvolgere il personaggio in un'aura di leggenda. Orario:
martedì-domenica 10-19.30, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso
mostra: intero euro 12 - ridotto euro 9. Info: Centralino 011.4429518 - Segreteria 011.4429595
- [email protected]
fino al 12/07/2015
ore 10:00
Torino
Via Magenta 31
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Arte
TAMARA DE LEMPICKA A PALAZZO CHIABLESE
La mostra dedicata a Tamara de Lempicka presenta oltre 80 opere dell'artista, in un percorso
tematico che presenterà al pubblico le opere più iconiche e note della Lempicka, ma anche di
conoscere nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico. L'esposizione è curata da
Gioia Mori, promossa dal Comune di Torino - Assessorato alla Cultura, dalla Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e
prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group. Come scrive la curatrice
Gioia Mori: "Diversi sono gli aspetti evidenziati in questa nuova esposizione, dal taglio inedito,
che presenta una Lempicka più intima e segreta, con alcune sorprese ancora custodite nei
"mondi" di Tamara, una mostra da esplorare come se si viaggiasse in universi paralleli", e
dove è evidenziato il rapporto con i grandi fotografi della sua epoca, e lo studio costante
dell'arte del passato, creando così attraverso la commistione di "antico" e "moderno" uno stile
unico e inimitabile. Ad accogliere il visitatore è la "Ragazza in verde", eccezionale prestito del
Pompidou di Parigi, il quadro che decreta il pieno riconoscimento ufficiale, acquistato nel 1932
dallo Stato francese per essere esposto nella sezione polacca del rinnovato Jeu de Paume. Il
percorso si apre con la sezione "I mondi di Tamara de Lempicka": un'esplorazione attraverso
tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l'anno del suo matrimonio a San
Pietroburgo e l'anno della morte a Cuernavaca. I luoghi sono messi in relazione con la sua
evoluzione artistica: dagli acquerelli del periodo russo, alla ritrattistica degli anni Venti
realizzata nei suoi ateliers parigini, alle opere dipinte a Beverly Hills nella grande villa coloniale
di King Vidor progettata dall'architetto Wallace Neff, a quelle degli anni Quaranta che
rispecchiano gli arredamenti e il gusto della casa di New York. Questo sguardo nell'intimità
delle sue stanze esplora anche i mondi culturali di riferimento, facendo emergere inediti
rapporti, come quello tra il dipinto "Strada nella notte" e le foto di Kertész e Brassaï, che
restituiscono la medesima stupefazione di questi rifugiati dall'Europa dell'Est nella città "delle
luci", per tutti loro luogo di elezione. La seconda sezione, "Madame la Baroness, Modern
medievalist", prende il titolo da un articolo dei primi anni Quaranta uscito negli Stati Uniti, dove
si parlava del suo virtuosismo tecnico espresso soprattutto nelle nature morte, primo genere in
cui l'artista si cimenta fin dall'età adolescenziale e che raggiunge livelli eccelsi negli anni
Quaranta. Tra le opere esposte, "La conchiglia", uno straordinario trompe-l'oeil del 1941, e
alcuni dipinti dedicati alle mani, in cui la Lempicka riprende un soggetto al quale alcuni
fotografi - Kertész, Kollar, Dora Maar - avevano dedicato particolare attenzione negli anni
Venti-Trenta, qui messi a confronto con i quadri. La terza sezione, "The Artist's Daughter"
(titolo di un articolo americano del 1929), presenta quei dipinti dedicati alla figlia Kizette che le
portarono i maggiori riconoscimenti: tra le opere esposte, "Kizette al balcone", premiato nel
1927, e "La comunicanda", premiato nel 1929, prestiti del Pompidou e del museo di Roubaix.
Donna dalla natura ambivalente, a una condotta trasgressiva coincide un'insospettabile
attenzione per la pittura "devozionale": Madonne e santi, sono i dipinti riuniti nella quarta
sezione, "Sacre visioni": dalla "Vergine col Bambino" del 1931, del Musée des Beaux-Arts di
Beauvais, alla "Vergine blu" del 1934 di collezione privata, a un d'après della "Sibilla libica",
sacra figura pagana, ripresa dalla Cappella Sistina di Michelangelo, al quadro preferito dalla
Lempicka, "La madre superiora" del museo di Nantes. La quinta sezione, "Dandy déco",
racconta il costante rapporto della Lempicka con il mondo della moda, nato già nel 1921
quando faceva l'illustratrice per alcune prestigiose riviste. Qui si trovano molte delle più note
icone della Lempicka, da "Le confidenze" del 1928, alla "Sciarpa blu" del 1930, allo
straordinario "Ritratto di Madame Perrot" con calle del 1931-1932: tutti gli abiti indossati dalle
modelle di queste opere sono stati identificati da Gioia Mori come desunti da vere creazioni di
moda, realizzate dagli stilisti preferiti della Lempicka, da Lucien Lelong a Marcel Rochas alla
Maison Blanche Lebouvier. La ricchissima sezione della moda presenta anche le foto
realizzate per un'attività parallela svolta dall'artista fin dagli anni Trenta: quella d'indossatrice,
immortalata dai massimi fotografi di moda, da d'Ora a Joffé a Maywald. Inoltre, la sua "cultura
dell'apparenza" - che ne fa la massima espressione di dandysmo declinato al femminile
dell'epoca déco - è riassunta in uno spazio allestito come una "vetrina del lusso" anni Trenta,
un tripudio di cappelli firmati Descat, Schiaparelli e altri stilisti, e gioielli di Cartier, Van Cleef &
Arpels, Mauboussin: ovvero, quegli "accessori" indispensabili per l'eleganza di allora,
provenienti da importanti collezioni private. Nella sesta sezione, "Scandalosa Tamara", si
TORINOSETTE | Arte
183qui/ 249
affronta il tema della Coppia: da quella eterosessuale ripresa dal "Bacio di Hayez",
esposto
in una versione ad acquerello prestata dalla Veneranda biblioteca ambrosiana di Milano,
messa a confronto con un d'après della Lempicka, alle coppie lesbiche messe in relazione con
Arte
RIVAROLO - CLEMENTINE CARSBERG A CASA TOESCA
"Secret de famille - Les angles morts", residenza d'artista di Clementine Carsberg. Al primo
piano, fino al 30 novembre, "Alias/self portraits", fotografie di siciliana Carmen Cardillo. Orario:
sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00; mercoledì dalle ore
17.00 alle ore 20.00. Info: www.areacreativa42.com - [email protected] - 335.1227609
ore 18:00
Rivarolo (TO)
Via Ivrea 42
PIER PAOLO CALZOLARI IN VIDEOTECA GAM
Prosegue in Videoteca GAM il ciclo di incontri e mostre, a cura di Elena Volpato, dedicato al
video in Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il primo appuntamento del 2015 vede
protagonista Pier Paolo Calzolari che incontra il pubblico della GAM martedì 13 gennaio alle
18.30. L'artista, in conversazione con Elena Volpato, parlerà del suo interesse per la
dimensione temporale e visiva del linguaggio filmico e video, dell'esperienza di lavoro con
Gerry Schum e ripercorrerà lo sviluppo del suo ciclo di opere intitolato "Day after Day a Family
Life" da cui sono tratti i lavori "Cucù", 1972?73, "Aeroplano", 1972 e "Lettere di Tiziano", 1974,
provenienti dall'Archivio della Fondazione Calzolari che la Videoteca GAM è orgogliosa di
poter presentare in esposizione nei propri spazi. L'incontro con Pier Paolo Calzolari offre
l'occasione di ascoltare uno dei più importanti protagonisti della storia del video d'artista, per la
rilevanza delle opere da lui girate in pellicola e video, e per il ruolo che il suo studio bolognese,
a Palazzo Bentivoglio, ebbe tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, sia come
luogo d'incontro tra esponenti delle avanguardie internazionali, artistiche e teatrali, sia come
studio di registrazione di opere filmiche di altri artisti. In mostra in Videoteca GAM fino al 22
marzo quattro opere video realizzate dall'artista tra il 1970 e il 1974: "Senza titolo", da
"Identifications" di Gerry Schum, 1970, collezione Videoteca GAM; "Aeroplano" ["Day after
Day a Family Life"], 1972, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Cucù - The glass reflects"
["Day after Day a Family Life"], 1972?1973, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Lettere
di Tiziano" ["Day after Day a Family Life"], 1974, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari.
Orario: martedì - domenica 10.00-18.00 giovedì: 10.00-22.30. La biglietteria chiude un'ora
prima. Ingresso gratuito in videoteca. Non occorre appuntamento. Info: 011.4429597 - email
[email protected] - www.gamtorino.it
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
PRAGELATO - KURT MAIR E VINICIO PERUGIA ALLA TINBER ART GALLERY
"Coincidere", incisioni di Kurt Mair e Vinicio Perugia. Orario: sabato 16.00-18.30, domenica
10-12.30 - 15.30-18.00. Info: 0122.78461 - www.tinberartgallery.it
ore 17:00
Pragelato (TO)
Via Albergian 20
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"DAB - DESIGN PER ARTSHOP E BOOKSHOP" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"DAB - Design per Artshop e Bookshop". Esposizione dei prototipi selezionati in occasione
della V edizione dell'omonimo concorso nazionale. Il progetto DAB, nato nel 2006, è promosso
da GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e realizzato dall'Ufficio Giovani
d'Arte del Comune di Modena. DAB rientra nella Convenzione Progetto DE.MO. - sostegno al
nuovo design e alla mobilità, siglata tra GAI e Ministero dei beni e delle attività culturali e del
turismo (MiBACT) - Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane
e Direzione Generale Musei. La Mostra DAB presenta i progetti proposti da 20 designer
selezionati dalla Commissione composta da Sandra Tucci, referente del progetto per il
MiBACT - ex DG PaBAAC Servizio V; Patrizia Rossello dell'Associazione GAI e Michele Zini,
Architetto e Designer dello Studio ZPZ Partners. In mostra i prototipi di: Antonio Abatangelo;
Chiara Angioli; il collettivo formato da Margarita Aviles De Carlos, Marco Fogaccia, Shi Jintian,
Nicoletta Marangoni e Maria Montes De Oca; Emilio Baria; Ilaria Bartolini; Lucia Biancalana e
Eleonora Bompieri; Bottega Krua di Giada Fogliato e Arianna Piazza; Code0039 di Dante
Antonucci, Laura Crognale, Stefania Quintili e Alessandro Zuppa; De-sign di Daniela Cavasin
e Enrica Zanini; Alessandro Esposito, Federico Fiordigiglio; Alberto Galotta e Federica Lissoni;
Gian Piero Giovannini; Massimiliano Marianni; Elena Maurigh; Costanza Palmirani; Lorenzo
Passi; Arianna Piazza; Daniele Piazzola; Studio Alchemico di Giulio Bogani e Sofia Crescioli.
La commissione ha selezionato progetti che rispondessero positivamente a tre requisiti del
concorso: appartenenza allo scenario della cultura del progetto contemporaneo; effettiva
compatibilità con i museum shop per caratteristiche dell'oggetto, prezzo, mercato; possibilità di
essere prodotti in modalità di autoproduzione o con filiera produttiva non tradizionale. Si è
cercato di selezionare anche progetti sviluppati in ambiti di ricerca eterogenea o capaci di
proporre nuove tipologie di prodotto, così da avere uno scenario ampio di proposte che desse
profondità a una lettura complessiva, in sede di catalogo o di mostra. La Commissione ha
assegnato inoltre, ex-aequo il Premio Speciale MiBACT - Patrimonio culturale a Alberto
Galotta e Federica Lissoni, premio istituito nel 2011, in occasione della III edizione di DAB, per
incentivare la progettazione, da parte dei giovani designer, di oggetti contemporanei, ma
liberamente ispirati al vasto patrimonio culturale ed artistico del nostro paese e per questo
collocabili negli spazi commerciali di musei e siti archeologici. Il Premio MiBACT consiste
nell'assegnazione ai vincitori di fondi per l'autoproduzione degli oggetti e la promozione degli
stessi in importanti vetrine nazionali ed internazionali. La mostra, proveniente dal MAXXI di
Roma, farà successivamente tappa ad aprile presso l'area del bookshop della Fondazione
Fotografia al Foro Boario di Modena, a maggio a Lecce presso il prestigioso Castello di Acaya.
Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12
anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
MARCO FADDA ALLO STUDIO KEY
"Gipso", retrospettiva di Marco Fadda, esponente e cofondatore del collettivo artistico Mazz
Art. Visite su appuntamento, telefonando al 340.2657945
ore 18:00
Torino
Corso Peschiera 200
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"ARTISTE CONTRO LA VIOLENZA" ALLA BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI
"Artiste Contro la Violenza - Vogliamo le rose...", mostra di Carla Bertola, Mariella Bogliacino,
Véronique Champollion e Valeria Sangiorgi. Orario: lunedì 15.00-19.30; da martedì a venerdì
8.15-19.30; sabato 10.30-18.00. Info: 011.4431262 - [email protected]
fino al 26/03/2015
ore 16:00
Torino
Via Leoncavallo 17
SERGIO AGOSTI DA MUTABILIS
"44 - armonie silenziose", personale di Sergio Agosti. Orario: da martedi al venerdi
15,30-19,30; sabato 10,30-13,00 e 15,30-19,30. Info: [email protected] www.mutabilislab.com - 347.1304979
fino al 27/03/2015
ore 19:00
Torino
Via dei Mille 25/C
MAX PAPESCHI DA DAVICO
"Je ne regrette rien", personale di Max Papeschi. Orario: da martedì al sabato dalle 10.00 alle
12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Info: 011.0362954 [email protected] - www.davicoarte.it
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Galleria Subalpina 21
ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI E LA CARDBOARD ART AL MUSEO MIIT
"Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art", mostra dedicata a uno degli artisti più
interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l'occasione per
presentare l'innovativo progetto "Adoption of an Artist for Investment". Per l'occasione, il
giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in
particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto
estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all'esistenza dell'uomo e del
pianeta. In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in
carta, cartone, foglia d'oro e altri materiali. Orario: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00;
su appuntamento domenica e lunedì per visite guidate, gruppi, scolaresche. Info: 011.8129776
- www.museomiit.it - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:00
Torino
Corso Cairoli 4
TORINOSETTE | Arte
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Arte
COLLETTIVA A CURA DI MARIANA PAPARÀ ALLA TORINO ART GALLERY
Mostra, a cura di Mariana Paparà, che presenta i lavori di 35 artisti di consolidata
professionalità provenienti da Italia, Canada, Germania e Romania. Pittura, scultura,
installazione, rielaborazione fotografica, incisione e grafica sperimentale, rappresentano alcuni
tra i molteplici linguaggi presenti in mostra. Il percorso propone dunque una lettura
significativamente stratificata su uno degli interrogativi che ossessionano la gente di tutti i
tempi, tra memorie bibliche, profezie e riflessioni laiche sui destini della vita e del cosmo. Le
opere diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un
interminabile viaggio all'interno dell'animo umano, talvolta a metà strada tra suggestioni
oniriche e colorati tuffi nella memoria, ma anche sculture che, leggere ed eleganti, sono il
segno incisivo del mondo interiore da cui l'artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad
evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Un viaggio multiculturale alla ricerca, non
solo di ciò che accomuna, ma anche delle differenze che arricchiscono, valori che aprono
nuovi orizzonti mentali. Orario: dal lunedì al sabato 15.30-19.30. Info: 338.3333397 347.9807478 - www.torinoartgallery.com - www.aripa.eu - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Vanchiglia 6/A
ANTONIO SARCINA DA MARTINARTE
"Tra Luce e Chimica, la poesia della fotografia", personale di Antonio Sarcina. Orario: lunedì
15.30-19.30; martedì e mercoledì 10,00-12,30 e 15,30-21,30; giovedì e venerdì 10,00-12.30 e
15.30-19.30. Info: 011.3433756 - 335.360545 - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Corso Siracusa 24/A
TORINOSETTE | Arte
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Arte
CARMAGNOLA - "MESSICO CIRCA 2000" A PALAZZO LOMELLINI
"Messico Circa 2000", mostra comprendente 94 opere di 81 artisti messicani del nostro tempo,
tratta dalla collezione dell'imprenditore messicano Josè Pinto Mazal. La mostra è parte della
grande collezione di Josè Pinto Mazal. In essa vi sono raccolte opere che spaziano attorno al
terzo millennio (da qui il titolo di Messico Circa 2000) cioè dal 1980 ad oggi, di artisti messicani
e stranieri che hanno trovato in Messico il luogo ideale per la loro produzione. Non è una
mostra di tendenza, in quanto il collezionista non sceglie le opere secondo una sua particolare
propensione artistica, ma quelle che meglio documentano, attraverso l'arte, lo status del
Messico oggi e soprattutto di Città del Messico. Vi predomina la pittura, ma vi appaiono anche
altri linguaggi come la fotografia, il disegno, la scultura. Le opere sono diversissime tra di loro,
seguendo i criteri disparati dei linguaggi artistici contemporanei che dagli inizi del secolo
scorso hanno frantumato le regole tradizionali dell'arte. L'arte messicana della
contemporaneità si appropria infatti delle tendenze europee imprimendovi però, un marchio
che discende ancora dalle antiche culture precolombiane. L'ambiente, il deserto, la
dimensione tropicale s'insinua in queste superbe testimonianze visive arricchendole di
un'energia incontenibile. E anche la violenza vi traspare - quella che contraddistingue l'attuale
realtà messicana condizionata dalla lotta tra il governo e cartelli del narco-trafico, dal
femminicidio lungo i confini con gli U.S.A - una violenza filtrata in termini metaforici o allusivi.
Molti degli artisti qui presenti hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d'arte
Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all'I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi
tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell'estremo Oriente, in Australia.
In questa mostra troviamo diversi linguaggi formali , la figuratività, l'astrazione, il realismo e
l'informale, l'espressionismo (che ora diviene neo-espressionismo), il surrealismo, il
concettuale e l'iperrealismo. In sostanza appare sia la realtà che il sogno, ossia dimensioni
"altre" che s'insinuano nel reale. Molto spesso le diverse tendenze si sovrappongono e si
fondono, secondo un paradigma messicano che tende al racconto complesso, stratificato,
spesso simbolico. Nella mostra sono esposte opere di numerosi artisti di valenza
internazionale come Gabriel Orozco, Francis Alys, Julio Galan, Demian Flores, Graciela
Iturbide, Monica Castillo, Irma Palacios, Jerman Venegas, Alfonso Mena Pacheco, Barry
Wolfryd. Nell'arco del suo sviluppo la mostra, che prevede delle visite guidate, proporrà eventi
collaterali integrativi della cultura messicana, con work-shop, performance multimediali,
espressioni sonore, che verranno via via comunicati nel dettaglio. L'allestimento è curato da
Rodrigo Witker con la collaborazione d Emma Ariza, ed è accompagnato da un volume
bilingue (italiano/inglese) edito in occasione della prima edizione. Orario: giovedì, venerdì,
sabato 15,00-18,00; domenica 10,00-12,00 e 15,00-18,00. Ingresso gratuito. Info:
www.palazzolomellini.com
fino al 29/03/2015
ore 18:00
Carmagnola (TO)
Piazza Sant'Agostino 17
TORINOSETTE | Arte
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Arte
AVIGLIANA - ELENA MONACO ALLA GALLERIA ARTE PER VOI
"Il silenzio dei corpi", personale di Elena Monaco. Il percorso su cui da tempo la ricerca
artistica di Elena Monaco si viene articolando sembra svilupparsi lungo un tragitto figurativo
particolarmente impegnativo e di fatto sostanzialmente autonomo e, verrebbe da aggiungere,
anche piuttosto solitario. Esso, infatti, non è facilmente incasellabile tra le correnti e i
movimenti artistici recenti e contemporanei: non rientra tal quale, ad esempio, nell'astrattismo,
né nell'informale e nei successivi esiti concettuali, non è post-concettuale, né, che so, optical,
né, diciamo, genericamente "ecologico", non è nemmeno pienamente figurativo, perché lo è
solo apparentemente. Ciò non significa, però, che esso avanzi come una avventura senza
metri di orientamento nella complessità del panorama artistico, che anzi, essi sono presenti,
ma rielaborati con la dovuta discrezione e, soprattutto, sottoposti preliminarmente ad un
processo di interiorizzazione e di reinterpretazione, fino a celarne l'eventuale sostanza di
modelli, che, a ben vedere, è culturalmente, sovente alta e molto ben radicata. Poiché non c'è
qui spazio per una analisi particolareggiata, mi limito ad un duplice livello di suggerimenti: nelle
sue opere si alternano e si integrano suggestioni provenienti da alcuni maestri piemontesi
della seconda metà del secolo scorso, accanto a riferimenti - che, sia chiaro, non sono da
intendersi come citazioni esteriori - anche più lontani nel tempo, fino a quelli pertinenti con la
tradizione "classica". Nel processo di composizione dell'immagine, o di "costituzione
dell'immagine", secondo la storica definizione di Cesare Brandi, essi operano a distanza,
appunto con "discrezione", come un tenue sostrato entro cui si viene costruendo l'immagine
vera e propria, quella che prende forma a conclusione di ogni suo lavoro di ricerca, nella cui
densa e paziente elaborazione vengono prendendo corpo, accanto a valori volutamente e
consapevolmente espressi, istanze emotive e pulsioni, che paiono sfuggire ad ogni controllo.
In quella fitta congerie e convivenza di immagine e di segni, di figurazione, da una parte,
affidata alla pura e semplice "costituzione d'immagine" e, dall'altra, di affioramenti di segni, che
per loro intrinseca natura alludono a paradigmi e codici non visivi, in quel conflitto di opposti, si
deve rintracciare la condizione inesorabilmente contraddittoria in cui versa e si fonda l'arte
contemporanea. E da cui, ovviamente, nemmeno Elena Monaco può rifuggire, ma che ci sa
mostrare con altrettanta severa padronanza. Orario: sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00.
Info: [email protected] - [email protected] - http://artepervoi.it/
fino al 29/03/2015
ore 16:00
Avigliana (TO)
Piazza Conte Rosso 8
CHIVASSO - PAOLO GIACOMAZZI ALLA GALLERIA SANTA CHIARA
Paolo Giacomazzi, personale. Nato il 17/07/1970 a Chivasso dove vive e lavora come
ingegnere esercitando la libera professione, Giacomazzi ha frequentato il circolo artistico
chivassese "Pittori di Via Platis" fin dalla nascita dell'Associazione partecipando alle numerose
attività che si sono svolte durante gli anni. Ha sviluppato la propria passione artistica sotto la
guida del maestro Luigi Rigoletti e ha partecipato a mostre collettive e personali. Orario:
lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00; martedì e giovedì 14.00-17.00
fino al 30/03/2015
ore 17:30
Chivasso (TO)
Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa 8
TORINOSETTE | Arte
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Arte
RIVOLI - "PIAZZE DEL PIEMONTE" NELL'ATRIO DEL PALAZZO COMUNALE
"Piazze del Piemonte - Architettura, urbanistica, eventi, quotidianità", mostra promossa dal
Consiglio regionale del Piemonte. Le piazze piemontesi - che rappresentano le radici della
nostra civiltà - sono qui illustrate nella loro storia e in tutto il loro prestigio. Ingresso gratuito
con i seguenti orari: dal lunedì al giovedì 8.00-19.00, venerdì 8.00-14.00 e il sabato
8.00-12.00. Info: www.comune.rivoli.to.it - Tel. 011.9513300
fino al 30/03/2015
ore 08:00
Rivoli (TO)
Corso Francia 98
"CON I MIEI OCCHI" IN GALLERIA SAN FEDERICO
"Con i miei occhi", mostra fotografica di Isabella Greggio, allestita nella cornice di Galleria San
Federico di Torino in occasione del progetto Sar.to La moda illumina Torino. I luoghi e i volti
ritratti raccontano un percorso emozionale e la storia personale di una giovane fotografa che,
superando le oggettive difficoltà di una malattia che l'ha colpita agli occhi, continua a girare il
mondo e a ritrarlo. Orario: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00; domenica dalle 15.00
alle 19.00; lunedì chiuso.
fino al 31/03/2015
ore 17:30
Torino
Galleria San Federico
"TRASPARENZE" ALLA GALLERIA SEMI D'ARTE
"Trasparenze": fotografie di Alessandro D'Adda, a cura di Daniela Trunfio, e vetri d'autore di Il
Mondo del Vetro, a cura di Ivano Balestrieri. Ciò che lega le due presenze in mostra è il vetro,
protagonista indiscusso di infinite sequenze dei film di Antonioni costruite sul gioco dei riflessi
e delle trasparenze, esemplificatrici dell'idea costante di una superficie della realtà che non
può essere penetrata, sinonimo di trasparenza riflettente perennemente se stessa, o il vetro
metafora di due qualità, trasparenza e riflessione. Le finestre di un grattacielo di Sapporo, ma
soprattutto l'umanità che ne traspare, sono oggetto della ricerca di Alessandro D'Adda, fisico
quantistico da alcuni anni rapito dalla passione per la fotografia e delle sue capacità di "vedere
attraverso" e di raccontare, molto spesso, altre storie. E' un'umanità che si disvela a un occhio
attento, microstorie che lasciano a noi il piacere di intuirne le trame del quotidiano, in un
continuo gioco di rimandi tra "dentro" e "fuori" , tra "manifesto" e "apparentemente nascosto". Il
grattacielo e la sua struttura geometrica diventa pre-testo, simile al desueto foglio dei provini
analogici sul quale il fotografo selezionava gli scatti da salvare, per raccontare la sua storia. I
vetri selezionati da Il Mondo del Vetro accanto alle creazioni storiche muranesi di nomi come
Venini, Salviati, Seguso e Barbini, presenta opere di artisti contemporanei quali Tagliapietra,
Pino Signoretto, Ugo Nespolo, Silvano Rubino e designers come Ettore Sottsass e Marco
Zanini. Raccolti con passione dagli inizi degli anni '70, Il Mondo del Vetro rappresenta per le
sue presenze nelle più importanti Fiere nazionali, un punto di riferimento per collezionisti
attenti alle sperimentazioni di importanti protagonisti della scena dell'arte contemporanea che
si sono messi alla prova con questa straordinaria e delicata materia, dando vita a oggetti unici
che promuovono e diffondono la raffinatissima arte vetraria muranese riconosciuta in tutto il
mondo. Orario: da martedì a sabato 10.00-12.30 e 15.00-19.00; lunedì 15.00-19.00. Info:
[email protected]
fino al 31/03/2015
ore 18:00
Torino
Via IV Marzo 1/E
TORINOSETTE | Arte
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Arte
LUCA DE MARCH ALLA GALLERIA OBLOM
"Politically Incorrect", personale di Luca De March, a cura di Roberto Vaio. L'artista propone
un'esplorazione dell'universo parallelo dei cartoni animati, fornendo una chiave di lettura
ironica e irriverente della realtà. Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato su appuntamento. Info:
333.8438768 - [email protected] - www.galleriaoblom.it
fino al 01/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Baretti 28
PABLO BRONSTEIN DA FRANCO NOERO
"We live in Mannerist times", personale di Pablo Bronstein. L'artista argentino, che ha
recentemente ricevuto la Duveen Commission dalla Tate Britain per il 2016, si è qui
confrontato, similmente a quanto accaduto per la mostra al Metropolitan Museum di New York,
con la storia - in questo caso industriale - dell'edificio che ospita la mostra riflettendo sul
potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al
servizio dell'estetica. Orario: lunedì 15.00-19.00; martedì-venerdì 11.00-19.00; sabato
15.00-19.00 o su appuntamento. Info: 011.882208 - [email protected] www.franconoero.com
fino al 02/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Mottalciata 10/B
TORINOSETTE | Arte
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Arte
VICTORIA STOIAN DA ALBERTO PEOLA
"Codri Earthquake", personale di Victoria Stoian. La mostra è il risultato della sua
collaborazione con Clara Sofia Rosenberg, che da anni ne segue il lavoro supportandolo sul
piano teorico. Victoria e Clara Sofia hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti di Torino dal
2009, in un percorso complementare tra l'attività pittorica dell'una e quella critica dell'altra. La
mostra di Victoria Stoian raccoglie una serie di lavori intorno al tema dell'assenza di un punto
di riferimento. Come recita il titolo, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla
catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di
quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30
del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza
da Chi?in?u, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una
durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie
distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste
più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate. Questo mio lavoro è un
omaggio intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con
un colpo secco cambia linee, colori e vite». I quadri oggi esposti in galleria costituiscono una
parte dei 52 previsti dal progetto in fieri Codri Earthquake, ognuno dei quali corrisponde a
un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. Vengono così messe in relazione, da un
lato, la durata del fenomeno con lo sviluppo del ciclo pittorico, e dall'altro, l'area geografica
colpita dal sisma con l'area della tela, ospite della rielaborazione del dramma. Come dice
l'artista, «in un terremoto il primo secondo può essere della stessa violenza dell'ultimo. Anzi,
forse il primo impatto è ancora più forte e destabilizzante». Per questo motivo, la serie Codri
Earthquake si sviluppa con un andamento cronologico, ma le singole opere non riportano la
violenza del terremoto in successione crescente: ogni quadro del progetto rappresenta infatti
un possibile grado di percezione della catastrofe, che non necessariamente corrisponde al suo
reale grado di intensità. Il tema dell'assenza di punti di riferimento proposto nelle opere
rimanda a un senso di destabilizzazione, percepibile in termini di panico e smarrimento. Ma,
d'altro canto, il potenziale generato da quest'assenza di vincoli può essere colto anche come
un'occasione di libertà. Questa dicotomia tra panico e liberazione è espressa dall'artista
attraverso la rappresentazione di un mondo informe che contiene, però, delle forme
riconoscibili, come protrusioni, annidamenti o ramificazioni. Il mondo organico che emerge da
questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti
marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a
filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso la tecnica del chiaroscuro, con
predominanza delle tonalità fredde, forme talvolta non finite, o cancellate, si stratificano in un
gioco di trasparenze e in un'alternanza di piani pittorici. Pur in assenza di un'architettura e di
una linea dell'orizzonte, Stoian riesce in questo modo a ricreare un senso di profondità nelle
forme che si affusolano in direzione di un punto di fuga ideale nella tela, inserendo nell'informe
accenni di prospettiva. I criteri su cui si fonda la ricerca di Victoria Stoian sono l'importanza
attribuita alla sostanzialità della materia, l'approccio diretto e la presenza fisica dell'artista nel
lavoro, e la necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso la forza dell'opera in sé.
L'esperienza personale e il suo percorso artistico sono saldamente intrecciati: migrata a Torino
all'età di ventun anni, Victoria inizia a tradurre gli stimoli della nuova realtà, così diversa, in un
linguaggio pittorico denso di rimandi introspettivi e culturali. Attraverso un soggetto fortemente
autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione,
che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che
crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile. Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle
19, mattino su appuntamento. Info: 011.8124460 - 335.6191039 - [email protected] www.albertopeola.com
fino al 03/04/2015
ore 18:00
Torino
Via della Rocca 29
TORINOSETTE | Arte
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Arte
FEDERICO GUERRI DA WEBER & WEBER
"Frammenti", personale di Federico Guerri. L'arte appartiene originariamente alla natura. È
natura. E in quanto tale contempla e dà forma a se stessa. È dunque tempo che l'arte,
memore del suo stato aurorale, torni a muoversi per iniziativa dei propri tratti. È tempo che la
scrittura segnica torni a decidere dei propri tracciati e delle proprie luci. Di tutto. Anche delle
tenebre. Nulla deve nascere se non dai suoi impulsi, dai suoi spasimi, dai suoi getti, violenti o
pacati che siano. È quanto accade nell'opera di Federico Guerri, dove la scrittura sceglie
innanzitutto di essere disegno e di non porsi al servizio che del proprio accadere. La scrittura
danza e iscrive in questo esordio il carattere inafferrabile dello scaturire del segno e l'annuncio
dell'enigmatica soglia tra ciclica sparizione e nuovo inizio. Non ha principio né fine. Appare e
passa. Appare al nostro orizzonte come potrebbe fare il vapore acqueo. Presenza e venirealla-presenza si uniscono e si confondono in questi luoghi verso i quali ci conduce Federico
Guerri: sono luoghi pienamente riconoscibili, pur rivelandosi la loro vera sostanza come ombra
e parvenza. Orario: da martedi a sabato 15.30-19.30. Info: www.galleriaweber.it [email protected] - 011.19500694
fino al 04/04/2015
ore 18:00
Torino
Via San Tommaso 7
"MANIERA NERA" ALLA NORMA MANGIONE GALLERY
"Maniera Nera", collettiva a cura di Francesco Barocco. In mostra lavori di Vija Celmins,
Richard Earlom, F. Green, Richard Houston, Elizabeth Judkins, S. W. Reynolds e John
Raphael Smith. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento. Info:
011.5539231 - [email protected] - www.normamangione.com
fino al 04/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Matteo Pescatore 17
IRINA NOVARESE ALLO SPAZIO NOPX
"Landology. Scorci di una politica delle differenze", mostra di Irina Novarese. Il processo lento
di mappatura fittizia -e comunque approssimativa- si confronta con il reale flusso accelerato
della città, che viene proposta ai singoli come luogo ultimo del sociale. Strutture urbane tra
desiderio e repulsione, tra necessità ed extralusso, sono al centro del progetto "Landology" di
Irina Novarese. Nello spazio di NOPX l'artista presenta un'installazione che costituisce il
secondo capitolo della sua recente indagine sulle teorie di individualizzazione dell'habitat.
Un'esplorazione di strutture e organizzazioni dello spazio urbano iniziata nel 2014 con le due
città di Caracas e Berlino e che continua con il lavoro che verrà presentato a Torino.
Landology dà anche il via a Preview, ad una nuova collaborazione tra NOPX e Dunque, locale
di recente apertura in via Santa Giulia: pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale, sui muri
del Dunque apparirà un'anteprima della mostra, un estratto del lavoro dell'artista riprodotto in
formato maxi su un cartellone da cinema. Visite anche su appuntamento: 328.7055257. Info:
[email protected] - www.nopx.it
fino al 04/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Guastalla 6/A
TORINOSETTE | Arte
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Arte
RÄ DI MARTINO ALLA GAM PER "VITRINE"
Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino "Vitrine", il progetto dedicato alla ricerca artistica
contemporanea. Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l'attenzione sulle trasformazioni
della vita, del suo divenire di cui l'arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro
trasparente, "Vitrine" stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche
artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della
quotidianità. Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino,
Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani. "Vitrine" si
costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed
esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo
spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l'uomo si confronta costantemente
e che s'imprimono nel lavoro dell'artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono
di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico?sociale e politica in una
metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il
paesaggio dell'immaginario, lo spazio?tempo reale e quello mentale, interiore e intimo
dell'animo. Lo sguardo dell'artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra
cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova
espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni. Il primo appuntamento dell'edizione
2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile
l'opera "The Picture of Ourselves", video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di
una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni
della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due
sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito
intrecciarsi di possibilità. Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude
un'ora prima. Ingresso libero a Vitrine. Info: centralino 011.4429518 - segreteria 011.4429595 www.gamtorino.it/vitrine
fino al 06/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
GAVINO SANNA ALLO SPAZIO MOUV
"Livori in corso", personale di Gavino Sanna. In mostra una trentina di disegni, accompagnati
da brevi racconti, raccolti nel libro intitolato "Livori in corso" che Gavino Sanna ha dedicato ad
Alda Merini. La mostra si apre, così come nel libro, con un verso della Poetessa dei Navigli
"L'uomo fa male al fratello al primo sbadiglio del mattino" a cui segue la dedica di Alda Merini.
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 24; chiuso il lunedì. Nel periodo della mostra si
svolgeranno degustazioni libere e guidate dei vini di Cantina Mesa, l'azienda vitivinicola creata
dieci anni fa da Gavino Sanna con la moglie Lella a Sant'Anna Arresi nel Sulcis. Info:
[email protected] - www.spaziomouv.it - 331.5828996
fino al 06/04/2015
ore 10:00
Torino
Via Silvio Pellico 3
TORINOSETTE | Arte
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Arte
SERGIO STAINO ALLA GAM
"Un racconto di Berlino, 1981", personale di Sergio Staino - uno dei più conosciuti e amati
disegnatori satirici italiani -, a cura di Danilo Eccher. Lo spazio Wunderkammer ospita più di
cento disegni che raccontano Berlino nel 1981, quando Staino, armato di carta, matita, china e
una macchina fotografica raggiunge la città e la interpreta con i suoi disegni. E qui Bobo, da
sempre l'alter ego del disegnatore, si ritrova a esplorare una città dalle mille contraddizioni e
dal grande fascino. Una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, in quell'anno
ancora inserita nel cuore del comunismo europeo. "Ogni angolo era una scoperta, una
sorpresa, una suggestione: Berlino in quegli anni là era una città veramente unica per la
quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa esprimendole,
poi, in forme architettoniche e ambientali assai diversificate (...) Tutto era esagerato in Berlino
Ovest: le luci, le insegne, le vetrine, tutte cose che adesso sembrerebbero normali ma che,
allora, erano profondamente innovative. Solo avvicinandosi al confine con la Repubblica
Democratica, e soprattutto al muro, l'atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la
contraddizione tra la vitalità lussuosa dell'Ovest e la tristezza poliziesca dell'est si facevano
evidenti". Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima.
Ingresso: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011
4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected]
fino al 06/04/2015
ore 10:00
Torino
Via Magenta 31
TORINOSETTE | Arte
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Arte
ALDO MONDINO ALLA GAM PER "SURPRISE"
Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell'edizione 2015 di "Surprise",
progetto espositivo che concentra l'attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese
tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall'architettura al
design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo
modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale. A curare questo
terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto,
docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia Albertina di Torino e Gregorio
Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo
piano del museo. Al centro dell'attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi
espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei
ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico
di quegli anni. Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il
quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l'Ecole du Louvre e i
corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria
Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori,
le "Tavole Anatomiche", metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi
del corpo umano. "Sole" e "Immersore", entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella
mostra alla GAM, rappresentano un'esperienza anomala nell'ambito della sua produzione
artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour. L'arrivo della Pop Art in Italia proprio
grazie a Gian Enzo Sperone e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del
'64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire.
Mondino si appropria anch'egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura
ottenuto con l'utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e
lampadine a incandescenza. Se "Immersore" si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni,
più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, "Sole" traduce con i
materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l'alba, sul quale
tra l'altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli
anni tra 1963 e 1964 e al quale Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria. Le due
opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro
installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall'artista da una etichetta della
galleria Stein sul verso di "Immersore". Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale
l'opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e
corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell'occhio umano sia al
segno lasciato dalle acque dell'Arno su alcuni capolavori dell'arte fiorentina che impressionò a
tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del '66 e il 1967 una serie di opere. Tra
questi lavori vale la pena ricordare l'intervento alla mostra "Con temp l'azione" (gallerie Stein,
Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l'artista unisce le sedi della mostra tirando
un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra. Orario: martedìdomenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingressi: euro 10, ridotto
euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011
4429595 e-mail [email protected]
fino al 07/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
IVREA - ELENA MIRANDOLA E MANITERRA AL CASTELLO DI SALE
Mostra di Elena Mirandola e Maniterra a cura di ArteInFuga. Orario: lunedì 14.30-19.00; dal
martedì al sabato 9.30-19.00. Info: [email protected] - http://arteinfuga.blogspot.it/
fino al 08/04/2015
ore 18:00
Ivrea (TO)
Via dei Patrioti 14
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"FOBOFILIA" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"Fobofilia", mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei
sentimenti più caratteristici e sfuggenti della nostra epoca, a cura di Irene Calderoni. Fobofilia
è il piacere un po' perverso di essere spaventati, una pulsione che appare sempre più
frequente. La paura è il registro più diffuso nell'intrattenimento, ma anche nell'informazione e
di conseguenza nel modo di percepire la realtà. L'arte riflette questa temperie, ne offre diverse
sembianze, da quello più intimo e psicologico, di una soggettività aggredita oppure aggressiva,
a quello più esterno e politico, di una società che si fonda sulla violenza e usa il terrore come
arma. Artisti in mostra: Janis Avotins, Matthew Barney, Massimo Bartolini, Avner Ben Gal,
Glenn Brown, Miguel Calderon, Maurizio Cattelan, Dinos e Jake Chapman, Roberto Cuoghi,
Saul Fletcher, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Gusmao& Paiva, Thomas Hirschhorn, Piotr
Janas, Zoe Leonard, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Nathaniel Mellors, Shirin Neshat,
Kelly Nipper, Catherine Opie, Tony Oursler, Djordje Ozbolt, Anri Sala, Ferdinando Scianna,
Andreas Slominski, Jakub Julian Ziolkowski. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì,
sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi
euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte,
abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Modane 16
ISA GENZKEN ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
La mostra dedicata ad Isa Genzken (Germania, 1948) presenta per la prima volta in Italia un
ciclo di lavori della fine degli anni Ottanta, un corpus di opere pittoriche meno note rispetto alle
sculture e installazioni per cui Genzken è famosa. Sono olii su tela monocromatici che
suggeriscono già nel nome, Basic Research, l'inizio di un percorso di sconfinamento e
d'interazione con l'ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra
pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori. Orario:
giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5;
ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino
a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM).
Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Modane 16
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"MARCO POLO - LA VIA DELLA SETA NELLE FOTOGRAFIE DI MICHAEL YAMASHITA"
AL MAO
Un viaggio per immagini, sulle tracce di uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi: la nuova
mostra del Mao ricostruisce il percorso compiuto quasi mille anni fa da Marco Polo lungo la
Via della Seta, attraverso le fotografie di Michael Yamashita, fotografo di punta di National
Geographic. Nelle 76 fotografie esposte al Museo d'Arte Orientale ritroviamo piazza San
Marco e la laguna, il minareto di Samarra in Iraq e le carovane a bordo dei cammelli nel
deserto del Gobi. Non solo: la mostra, articolata in tre sezioni geografiche, ripercorre il tragitto
compiuto da Marco Polo dall'Italia alla Cina, ma anche la permanenza dell'esploratore in Cina
e il viaggio di ritorno via mare, lungo le coste dell'Indonesia e dell'India. Le immagini
desertiche lasciano così pian piano spazio alle distese d'acqua delle piantagioni di riso, agli
spettacolari paesaggi della baia di Ha Long nel Nord del Vietnam e agli sguardi penetranti dei
sadhu a Bombay. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 7 febbraio al 1 marzo,
apertura e chiusura posticipata nei weekend (sabato dalle 11 alle 20; domenica dalle 11 alle
19). La biglietteria chiude un'ora prima. Il biglietto d'ingresso (10 euro) consente anche
l'accesso alla collezione permanente del museo. Info: 011.4436928 - www.maotorino.it
fino al 12/04/2015
ore 17:00
Torino
Via San Domenico 11
MOSTRA DEI FINALISTI DEL MARIO MERZ PRIZE ALLA FONDAZIONE MERZ
Mostra dei 5 finalisti della prima edizione della sezione arte del Mario Merz Prize. Gli artisti,
Lida Abdul (Kabul 1973), Glenn Ligon (New York 1960), Naeem Mohaiemen (Londra 1969),
Anri Sala (Tirana 1974) e Wael Shawky (Alessandria d'Egitto 1971), sono stati selezionati tra
le oltre 500 candidature pervenute dalla giuria composta da Marisa Merz, Beatrix Ruf
(direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam) e Claudia Gioia (curatrice indipendente). Il
progetto espositivo, curato da Beatrice Merz raccoglie due o tre opere per ciascun autore,
scelte tra le più significative del loro percorso artistico. Il pubblico potrà esprimere la propria
preferenza visitando la mostra o collegandosi al sito mariomerzprize.org. Orario: martedìdomenica 11-19, lunedì chiuso. L'ingresso alla mostra è gratuito. Info: 011.19719437 [email protected] - www.fondazionemerz.org
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Limone 24
AVERY SINGER ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"Pictures Punish Words", personale di Avery Singer, a cura di Beatrix Ruf. Sorprendenti per
tecnica e iconografia, i quadri di Avery Singer sovvertono le nostre aspettative visuali. A un
primo sguardo si sottraggono a una classificazione precisa come dipinti o elaborazioni a
stampa. Per questo sollevano l'interrogativo, ovvio e allo stesso tempo pressante per
un'artista, sul modo in cui le informazioni digitali che ci circondano possono concretizzarsi sotto forma di immagine piatta su carta o, più di recente, tridimensionale in plastica, o su ogni
altra possibile superficie materiale. Avery Singer ha realizzato un ciclo di opere pensate
appositamente per questa sua prima personale. Dopo una prima presentazione alla Kunsthalle
di Zurigo, la personale si sposta Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Orario:
giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5;
ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino
a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM).
Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Modane 16
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"UNITED ARTISTS OF ITALY" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"United Artists of Italy", un progetto di Massimo Minini. Il gallerista ha raccolto una collezione di
ritratti di artisti eseguiti dai più significativi fotografi italiani: l'idea è stata quella di concepire
una collezione di volti d'artista ripresi dai grandi fotografi italiani, quasi un mondo aiutasse
l'altro, completandosi a vicenda. Il progetto, iniziato per passione qualche anno fa, è cresciuto
sempre più grazie al contatto diretto con i fotografi che hanno abbracciato la proposta, e si è
rivelato un vero e proprio viaggio all'interno della fotografia, tra archivi e scatole, pellicole e
files. Se in principio l'idea era di selezionare esclusivamente ritratti di artisti, con il tempo
l'attenzione si è estesa, prendendo in considerazione alcuni ritratti di artisti stranieri, ma molto
vicini all'Italia, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, volti di
scrittori come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, e ancora gli artisti colti al
lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi e alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio
Amelio e Leo Castelli. Questa collezione crea una storia del contemporaneo, non con le opere,
ma con i volti, i modi, gli atteggiamenti. Se si può considerare il contemporaneo un'attitudine,
un modo di porsi dell'opera nel proprio tempo ed in comunione con i grandi temi del momento,
il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con
quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i
contorni spaziali e temporali. La mostra vuole infatti offrire uno spaccato della fotografia
italiana di questi anni, dimostrando la capacità straordinaria di interpretazione e di omaggio a
grandi artisti da parte di grandi fotografi. Non si tratta di una semplice raccolta cronologica di
immagini, ma di un racconto, dove lo stesso artista visto, letto e interpretato da diversi
fotografi, porge differenti sfaccettature del proprio destino. Spesso la fotografia dice più di
quanto non sia nelle intenzioni dell'autore. Attraverso quasi duecentocinquanta scatti, viene
presentato il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni '60: Claudio Abate, Aurelio
Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano,
Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario
Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio
Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando
Scianna. La mostra è stata ospitata al Musée d'Art Moderne di Saint Etienne, al Palais des
Beaux Arts di Bruxelles, alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Fotografia di
Amsterdam ed alla Estorick Collection di Londra. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero);
venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti);
gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte,
abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Modane 16
"AN ART OF ONE'S OWN: GROUP SHOW" DA RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE
CONTEMPORANEA
"An Art of One's Own: Group Show". In esposizione lavori di Carla Accardi, Irma Blank,
Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth
Scherffig, Eva Sørensen. Orario: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 19:00; giovedì, venerdì e
sabato dalle 11:00 alle 19:00; altri giorni e orari su appuntamento. Info:
www.dechiricogalleriadarte.com - [email protected] - 011.835357
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via della Rocca 19
TORINOSETTE | Arte
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Arte
EVANGELINA ALCIATI ALLA PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA
"Evangelina Alciati: l'occhio e l'anima". L'Accademia Albertina delle Belle Arti dedica, presso le
sale della Pinacoteca Albertina, una mostra antologica alla figura di Evangelina Alciati
(1883-1959), pittrice nella Torino del primo e secondo Novecento, prima donna ad essere
ammessa in Accademia, personalità libera ed in anticipo sui tempi. L'iniziativa, che si collega
alla prossima apertura, completati i lavori di ristrutturazione, della Pinacoteca del Novecento,
presso la Rotonda del Talucchi, è stata sollecitata dalla contemporanea uscita, anteprima
domenica 25 gennaio presso la Sala Congressi dell'Unione Industriale, del film "La liberà allo
specchio. Ritratto di Evangelina Alciati". Il film, tratto da un'idea di Mauro Guidetti, scritto dallo
stesso insieme agli eredi Lorenzo Boccalatte ed Anna Maria Fracchia, è stato sceneggiato e
diretto da Vanni Vallino, e si avvale dell'interpretazione, tra le altre, di Pamela Villoresi, Erica
Blanc, ed Eugenio Allegri. Evangelina Alciati fu allieva di Giacomo Grosso, sotto la cui guida si
diplomò in disegno e pittura. Decisivo per il gli esiti della sua carriera fu un soggiorno a Parigi
tra il 1903 ed il 1906. Lo stile della Alciati, che raggiunge punte di assoluta eccellenza nel
ritratto, si confronta alla pari con le tendenze che caratterizzano la prima parte del Novecento,
dalla pittura post impressionista, all'Espressionismo ed alla Metafisica, in cui si evidenziano
taluni punti di contatto con il magistero di Felice Casorati. La mostra, a cura dei professori
Edoardo Di Mauro e Giuseppe Mantovani, con contributi critici di Francesco De Caria,
Donatella Taverna e della docente dell'Accademia Valeria Piasentà, presenta un percorso
completo e ragionato di tutte le fasi artistiche di Evangelina Alciati, dal primo Novecento al
secondo dopoguerra, tramite il prestito di opere da collezionisti privati, e da istituzioni quali la
Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Castello Gamba. Museo Regionale della Valle d'Aosta, le
Fondazioni Burzio e Mazzonis. Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica
10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.30); mercoledì chiuso. Info: 011.0897370
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Accademia Albertina 8
I PANNELLI DI DEFENDENTE FERRARI ALLA SACRA DI SAN MICHELE
"I pannelli di Defendente Ferrari". Orario: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-18.00;
domenica e festivi: 9.30-12.00 e 14.30-18.30; ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della
chiusura della Sacra.
fino al 12/04/2015
ore 09:30
Sant'Ambrogio (TO)
Sacra di San Michele
TORINOSETTE | Arte
200 / 249
Arte
"UEFA IS EAST", FOTOGRAFIE DELLA TRANSNISTRIA AL POLSKI KOT
"Uefa is East - L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti. Transnistria,
1997": mostra fotografica diGabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e
documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara
indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi. La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys
Martini, fa parte del progetto "L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi
abitanti": la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza
europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo
dei ritratti di chi vi abita. Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di
città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all'emozione delle coppe europee
e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per
poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva. Questo primo
appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha
documentato nel 1997, l'anno di fondazione dello Sheriff Tiraspol. I personaggi ritratti
sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro
quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell'obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è
terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta.
Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a
torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre,
rivelando elaborati tatuaggi. In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo
romanzo Educazione siberiana descrive l'iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li
descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi,
quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l'inchiostro
sottopelle era illegale. La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto
dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare
l'incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al
pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti. Orario: da martedì a domenica
dalle 20.00 a mezzanotte. Info: [email protected]
fino al 14/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Massena 19
TORINOSETTE | Arte
201 / 249
Arte
JENS EINHORN ALLA LUCE GALLERY
"Electric eyes", personale di Jens Einhorn. I lavori di Jens Einhorn sembrano alimentare uno
scenario da fine del mondo. Le immagini della serie Too Much Future e The Endless End
trasmettono la sensazione della calma dopo un disastro oltre ogni aspettativa. Sembra che
siano stati sbattacchiati furiosamente da tempeste e nubi di fumo solo per stabilirsi di nuovo,
solo grazie alla loro chiarezza formale. Einhorn fa sì che si provi un certo piacere in questa
presunta distruzione con l'utilizzo, in questa serie, di vivaci colori. Il caos lentamente si
trasforma in armonia. La lettera E che si ritrova in alcune immagini rappresenta una volta di
più la lotta che si percepisce in ogni pezzo. Può voler dire sia "The End"- la fine - che
l'Eternità, tutti nuovi inizi nel circolo infinito. L'etichetta segna anche il completamento del
processo di lavoro per l'artista, l'ultimo atto gestuale sull'immagine. Come i battiti musicali le
immagini, frammenti di pixel, operano all'interno di una nebbia delicata permeata di luce
colorata. Cultura giovanile e musica rappresentano una cornice importante per le opere di
Einhorn e spesso le si ritrova come impressioni galleggianti audio-visive. La lettera E può
dunque stare anche per elettronica o estasi o per entrambi. La musica elettronica è anche
spesso correlata alla nozione di post-apocalittico. Ha rappresentato un mezzo di espressione
di critica sociale per molti artisti che hanno elaborato visioni distopiche del futuro,
processandole in una nuova tecnologia. Jens Einhorm è nato nell'ex Repubblica Democratica
Tedesca ed è dunque molto influenzato dagli avvenimenti socio-politici degli anni '90 quando
la musica giocava un importante ruolo per un giovane artista, come primario strumento di
espressione. Egli suonò in band punk a partire dalla metà degli anni '90, per poi intraprendere
la sua strada nelle arti visive grazie alla fotografia e alla musica. Jens ha studiato fotografia a
Leipzig e scultura e new media con Astrid Klein, e si è concentrato più sulla pittura con un
master con Tal R all'Accademia di Düsseldorf per concentrarsi più sulla pittura. Il metodo
mash-up di Einhorn, che fa suso di tessuto, pigmenti, colla e colori, regala una caratteristica di
"oggetto" alle proprie immagini rendendo sorprendente la loro presenza nello spazio. La
struttura stessa di quei minuscoli elementi visivi li rende simili a dipinti astratti o simil digitali.
La mostra segna un importante punto di partenza per la carriera dell'artista, per la prima volta
in Italia, presentando una serie di nuovi dipinti che sono il corpo principale delle opere più
recenti di Einhorn. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30. Info: 011.8141011 - 335.5246817
- [email protected] - www.lucegallery.com
fino al 14/04/2015
ore 18:30
Torino
Corso San Maurizio 25
TORINOSETTE | Arte
202 / 249
Arte
"IL KABUKI DEI TRE SAMURAI: ARAKI, MORIMURA, SUGIMOTO" ALLA GALLERIA IN
ARCO
"Il kabuki dei tre samurai: Araki, Morimura, Sugimoto". Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura
e Hiroshi Sugimoto sono i protagonisti della mostra a cura di Graziano Menolascina.
Nobuyoshi Araki, tra gli artisti più rappresentativi e prolifici della storia della fotografia,
racconta la donna, l'eros e il Giappone. Le donne di Araki sono spesso sdraiate su letti disfatti,
oppure distese sul pavimento in pose lascive, legate con corde, con i corpi ostentati e nudi ma
con sguardi in cui è completamente assente la volontà di sedurre. Yasumasa Morimura si
appropria invece di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura
popolare interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle
trasformazioni sociali politico e culturali dovute alla penetrazione del capitalismo e dei miti del
mondo occidentale in Giappone. Morimura impersona Einstein, Marylin, Frida Khalo, Hitler il
risultato è un'opera e raffinata che nasce da una cura maniacale per i dettagli e l'uso di ritocchi
digitali, di costumi, pose e accessori ricercati che le rendono uniche. I tratti somatici non
modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare la propria origine e le proprie
tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Infine, ci sono gli scatti di Hiroshi
Sugimoto, immagini mentali, concetti la cui materializzazione è resa possibile grazie a un
rigoroso controllo del mezzo fotografico e del processo manuale di stampa, seguito anch'esso
personalmente dall'artista. Nella serie "Theatre" Sugimoto ha fotografato con tempi di
esposizione lunghissimi sale degli anni '20 e '30, cinema degli anni '50 e drive in. La luce
bianca degli schermi rettangolari, che illumina il resto dell'ambiente, contiene in sé l'intera
proiezione del film. In "Architectures" la tecnica dello sfocato priva le architetture moderniste di
connotazioni temporali. I lunghi tempi di esposizione dei "Seascape" bloccano il movimento
delle onde in immagini eterne, mentre il soggetto dei "Portraits" realizzati fotografando i
personaggi dei musei delle cere è l'immortalità stessa. Info: 011.8122927 - www.in-arco.com [email protected]
fino al 18/04/2015
ore 18:30
Torino
Piazza Vittorio Veneto 3
TORINOSETTE | Arte
203 / 249
Arte
"IL MONDO IN UNA TAZZA" A PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama presenta un percorso dedicato alla storia della tazza, attingendo dalle ricche
collezioni di arte decorativa conservate in museo. L'esposizione si riallaccia al tema della
porcellana torinese al centro di Fascino e splendore della porcellana di Torino, mostra curata
da Andreina d'Agliano e Cristina Maritano che apre in contemporanea alla Fondazione AccorsiOmetto e che presenta ben 90 opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama. Le due
esposizioni offrono nel complesso un vero e proprio percorso cittadino dedicato al tema della
porcellana. Filo conduttore dell'esposizione è la tazzina: da tè, da caffè e da cioccolata.
Oggetto legato indissolubilmente all'introduzione in Europa delle bevande calde provenienti
dall'Oriente e dal Nuovo Mondo e al materiale esotico e prezioso per eccellenza, la porcellana.
A Palazzo Madama una sequenza di tazze, a partire dai blancs-de-chine, ovvero le porcellane
bianche cinesi prodotte a Dehua, mostra l'evoluzione delle forme e la varietà dei decori nelle
tazzine prodotte dalle manifatture europee nel Settecento: dai motivi di origine cinese e
giapponese, a quelli tratti dai libri di storia naturale, ai paesaggi derivati da incisioni olandesi e
tedesche, fino alle scene mitologiche e della letteratura cavalleresca. Contestualmente la
mostra è un'occasione per raccontare, per casi esemplari, la storia della porcellana, delle sue
particolarità produttive, della qualità della pasta e dei colori. Il valore socialmente
rappresentativo della porcellana emerge anche grazie all'esposizione di alcuni servizi araldici,
conservatisi integri per il loro valore altamente simbolico legato al passato illustre della casata
oppure smembrati e dispersi sul mercato antiquario. Una vetrina è dedicata alla principale
manifattura di porcellana operante in Piemonte nel Settecento, la Real fabbrica delle
porcellane di Vinovo, fondata nel 1776 grazie all'intraprendenza di un torinese, Giovanni
Vittorio Brodel, e di un ceramista di Strasburgo, Pierre-Antoine Hannong, e poi rilevata nel
1780 dal medico e chimico torinese, Vittorio Amedeo Gioanetti. Alla produzione di questa
fabbrica è dedicato un più ampio spazio nelle sale della mostra alla Fondazione AccorsiOmetto. In un'altra vetrina, l'artista Matilde Domestico, che da anni conduce ricerche sul tema
della porcellana, ambienta l'installazione Esistenza di porcellana, che si ispira alle poesie di
Emily Dickinson. Il lavoro dell'artista unisce oggetti e frammenti di carta e di porcellana su cui
emergono parole in acciaio. Intorno una superficie di polvere di marmo di Carrara, il caolino,
un materiale refrattario. Tutti gli elementi nel complesso rimandano all'idea di fabbrica, a una
realtà viva e produttiva. In sottofondo una base sonora composta dalla sovrapposizione ed
elaborazione di rumori meccanici, suoni metallici ripetitivi registrati all'interno dei reparti di
fabbricazione dell'Industria Porcellane IPA, si propaga tra le tintinnanti ceramiche antiche e
contemporanee. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. La biglietteria
chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi
fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe
potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it
fino al 19/04/2015
ore 10:00
Torino
Piazza Castello
"PITTURA FEMMINILE A TORINO NEL PRIMO '900" ALLA GALLERIA DEL PONTE
"Pittura femminile a Torino nel primo '900", mostra di Evangelina Alciati, Vittoria Cocito, Nella
Marchesini e Daphne Maugham. Orario: dal martedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Info:
011.8193233 - [email protected] - www.galleriadelponte.it
fino al 24/04/2015
ore 18:00
Torino
Corso Moncalieri 3
TORINOSETTE | Arte
204 / 249
Arte
ISA MELSHEIMER DA QUARTZ STUDIO
"Examination of the Origins", personale dell'artista tedesca Isa Melsheimer (Neuss, 1968) che
per l'occasione ha concepito un'installazione site specific in cui elementi scultorei pensati a
partire dalle caratteristiche 'ambientali' di Quartz sono accostati alle forme architettoniche di
alcuni edifici della città. Visite su appuntamento. Info: 338.4290085 - [email protected] www.quartzstudio.net
fino al 28/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Giulia di Barolo 18/D
BORIS LAVRENKO ALLA GALLERIA PIRRA
Boris Lavrenko nasce a Rostov nel 1920 e muore a San Pietroburgo, città in cui studia, vive e
lavora, nel 2001. Titolare della cattedra di pittura e composizione dell'Istituto Repin dal 1953, la
sua carriera è costellata di prestigiosi riconoscimenti ed è considerato uno dei più autorevoli
rappresentanti del post-impressionismo russo. L'infanzia vissuta a contatto con la natura, le
immense steppe e il fiume Don, avranno una forte influenza sulla formazione del futuro pittore.
Lavrenko, infatti, nel paesaggio trova la massima libertà di ricerca compositiva e di
sperimentazione cromatica, seppur all'interno di un figurativismo di solida impostazione. Le
sue opere, in particolare quelle animate da figure impegnate in normali attività, quali la lettura,
una passeggiata o una partita di calcio, trasmettono spontaneità e gioia di vivere. Lavrenko è
un artista versatile, con la maturità di riconoscere in qualsiasi soggetto la "dignità" di essere
ritratto, per cui i suoi temi spaziano dalle vedute cittadine, con i loro monumenti, ai già citati
paesaggi, dai banali oggetti di uso quotidiano delle sue intense nature morte, alle animate o
raccolte scene di genere. I numerosi viaggi compiuti all'estero e in patria stimolano la curiosità
e gli interessi di Lavrenko, le cui opere possono definirsi un caleidoscopio di impressioni, un
colorato mosaico di vita. Orario: da lunedì a sabato 9,30-12,30 e 15,30-19,30; domenica
9,30-12,30. Info: 011.543393 - www.galleriapirra.it - [email protected]
fino al 30/04/2015
ore 18:00
Torino
Corso Vittorio Emanuele II 82
TORINOSETTE | Arte
205 / 249
Arte
JOSEF KOUDELKA AL FORTE DI BARD
"Josef Koudelka, Vestiges 1991-2014", prima esposizione in Italia del più imponente progetto
fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia, mostra promossa dall'associazione
Forte di Bard in collaborazione con l'Agenzia Magnum Photos. Il progetto Vestiges, che vede
impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua
interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura
romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria
all'Algeria, dalla Turchia all'Italia e di oltre duecento località che si affacciano sul Mar
Mediterraneo. Un'esplorazione che non ha precedenti, un lavoro fatto di costanza e
perseveranza. L'artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione
particolare per le rovine, senza celebrarne l'atmosfera malinconica, ma con l'obiettivo di
restituirne l'autentica bellezza. Il suo intento è usare l'arte per riappropriarsi di un mondo che ci
sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza è il grande e
ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio, in
costante divenire che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli. In mostra oltre 60
fotografie di cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che coniuga il
minimalismo dell'approccio del fotografo e della cifra stilistica delle sue immagini, al suggestivo
senso di camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi
ai set di Vestiges. Fino al 31 gennaio il Forte sarà aperto solo il sabato e la domenica dalle 10
alle 19; dal primo febbraio apertura consueta (feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10
alle 19). Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 - 83382 e su
www.fortedibard.it
fino al 03/05/2015
ore 18:00
Bard (AO)
Forte
"AL FRONTE" AL MUSEO DEL CINEMA
"Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra", mostra a cura di Roberta
Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Cento anni fa, la Grande Guerra investe il Vecchio
Continente con la sua modernità che, oltre alle armi micidiali, annovera l'utilizzo di nuovi mezzi
di comunicazione. Tra queste la fotografia e il cinema si rivelano risorse fondamentali nel
definire gli equilibri di potere dei principali paesi belligeranti. Scatti e riprese realizzati da
fotografi e operatori militari invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli
cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali
accumulate dai reduci e dalle loro famiglie, memoria di un'esperienza umana e sociale
estrema e contraddittoria. La mostra "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande
Guerra" propone un percorso di immagini attraverso 160 fotografie inedite, scattate da Luis
Bogino al seguito del Regio Esercito Italiano e dai soldati fotoamatori dislocati sui di guerra.
Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico: una selezione di film
"dal vero", girati al fronte e nelle retrovie, e di titoli di fiction di epoche diverse, testimonianza di
un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo. Lo sguardo di artisti
come Paola De Pietri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi propone infine una lettura
personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria
spesso dimenticata. Orario: da martedì a venerdì 9.00-20.00; sabato 9.00-23.00; domenica
9.00-20.00; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Ingresso: intero euro
14,00; ridotto (studenti universitari fino a 26 anni, over 65, gruppi min. 15 persone) euro 11,00;
giovani e scuole (da 6 a 18 anni, gruppi scolastici) euro 8,00; gratuito fino a 5 anni, disabili e
accompagnatore, Torino+Piemonte Card.
fino al 03/05/2015
ore 19:00
Torino
Via Montebello 20
TORINOSETTE | Arte
206 / 249
Arte
PHIL BORGES ALLA GALLERIA PAOLA MELIGA
"Tibet's Portraits | Culture on the Edge", mostra fotografica di Phil Borges. Borges fa parte dei
"maestri artisti" della fotografia americana e non, che da oltre 25 anni documenta con passione
la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo, utilizzando il veicolo del "ritratto ambientale"
per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per diffonderne la loro conoscenza.
Borges è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita che lo portano a spingersi
negli angoli più remoti del mondo per dar voce attraverso la sua fotografia a realtà
straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate. La sua poetica
capacità di cogliere l'attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera
uniscono testimonianza e arte per dar vita a una vera vocazione. La sua è una fotografia tesa
a dar voce a chi non ce l'ha, che ha come missione la rivalutazione delle culture che stanno
via via scomparendo, mettendo l'accento sul loro valore e rappresentando le sfide che le
attendono. Il suo lavoro cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le
popolazioni in via di sviluppo: "Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui,
che conosca i loro nomi e un po' della loro storia, non che le veda solamente come degli
estranei che abitano terre lontane." Pluripremiato per il suo impegno umanitario nel 2008 ha
collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche
sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. In mostra i
suoi ultimi scatti sul Tibet. I ritratti mostrano queste popolazioni che vivono in uno degli
ambienti più fragili della terra e che di fronte alle sfide del ventunesimo secolo cercano di
mantenere quello che hanno di più caro: la loro pratica buddista, la loro cultura tibetana ed i
loro usi. Fotografie delicate, commoventi, piene di pathos, di fierezza. Altamente importante è
anche la perfezione della cromaticità, infatti in questo suo ultimo lavoro Phil Borges ci presenta
i suoi scatti a colori. Mostra realizzata grazie alla collaborazione con Paci Contemporary |
Brescia. Orario: dal mercoledì al sabato 11,00-12,30 e 15,30-19,30. Martedì mattina chiuso,
pomeriggio 15,30-19,30. Lunedì e festivi chiuso. Apertura privata su appuntamento. Info:
011.2079983 - [email protected]
fino al 04/05/2015
ore 11:00
Torino
Via Maria Vittoria 46/C
TORINOSETTE | Arte
207 / 249
Arte
RIVAROLO - ERNESTO MORALES A CASA TOESCA
"Il giorno come la notte", personale di Ernesto Morales. Il progetto espositivo curato da Karin
Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell'artista, ma recentemente
arricchito dall'esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur,
Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei
luoghi, fonte d'inspirazione per approfondire e delineare la mostra. I fili conduttori sono i temi
della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso
"Equus Nox", vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la
notte, a pochi giorni dalla inaugurazione. Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita,
al risveglio della natura, all'amore ed i suoi miti: l'ambiente è in trasformazione e questa
sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani. Non solo, vengono
rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa
a Flora - Dea dell'antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l'uovo, le
rondini. Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla
generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il
nero, il buio e la luce. I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell'artista
uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione
intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto
Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo
all'osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell'arte
contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione. La mostra e il luogo espositivo,
anch'esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza,
all'attenzione, al tempo lento, all'umanità nel suo lato più spirituale che l'arte ci permette di
percepire. A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con
l'esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica. Orario: venerdì, sabato, domenica
15.30-19.00; altri giorni o orari su appuntamento telefonico al 335.1227609. Info:
[email protected] - www.areacreativa42.com
fino al 10/05/2015
ore 17:00
Rivarolo (TO)
Via Ivrea 42
NADIA BUDDE AL GOETHE INSTITUT
Personale e residenza artistica di Nadia Budde. Acume, profondità, osservazione poetica del
mondo e una comicità linguistica fuori dell'ordinario caratterizzano l'opera dell'illustratrice
berlinese, insignita di numerosi riconoscimenti, tradotta e pubblicata in diverse lingue. La
mostra presenta in prima nazionale una selezione delle sue opere originali fra cui il divertente
racconto della sua infanzia a Berlino Est. Ingresso libero. Orario: lunedì, maretedì e giovedì
10:00-13:00 e 14:00-18:30; mercoledì e venerdì 10:00-13:00 e 14:00-17:30. Info:
www.goethe.de/torino - 011.543830
fino al 30/05/2015
ore 18:30
Torino
Piazza San Carlo 206
TORINOSETTE | Arte
208 / 249
Arte
BERT THEIS AL PAV
"Aggloville", mostra personale di Bert Theis, a cura di Marco Scotini. Il peculiare carattere del
PAV, spazio interstiziale tra realtà urbana ed elemento naturale, tra i ritmi della metropoli
contemporanea e quelli dettati dal susseguirsi delle stagioni, rende il museo scenario ideale
per le opere dell'artista Bert Theis. Temi come urbanesimo sostenibile, ecologia politica e
gentrificazione sono al centro della sua ricerca artistica che, da anni, cerca di contrapporsi allo
sviluppo del modello urbano neoliberista in contesti geopolitici diversi, dall'Europa all'Asia
Orientale. La stessa ricerca viene presentata al PAV con "Aggloville", personale dell'artista che
raccoglie maquettes, studi progettuali, video e stampe digitali su tela, sviluppati nel corso di
venti anni di attività, a partire dal Padiglione Potemkin Lock, concepito per la Biennale di
Venezia del 1995. Gli elementi basici con cui Bert Theis interviene negli agglomerati pubblici e
nei contesti sociali sono tratti dalle costruzioni tradizionali dei parchi, quali piattaforme e
padiglioni. Ma ciò che caratterizza tali strutture è il fatto che esse delimitino un campo che, di
fatto, è lasciato vuoto: introducono l'indefinito, l'incerto e il provvisorio nel cuore della
distribuzione del tutto disciplinata della città contemporanea. Aprono uno spazio che si sottrae
al controllo, un'area non qualificata in anticipo, ma ogni volta da ridefinire attraverso iniziative
collettive. Ogni piattaforma è un enigma che porta lo spettatore/fruitore alla libera
interpretazione della funzione e del senso che ad essa vorrà attribuire. Così le opere di Theis
si offrono come dispositivi relazionali, capaci di creare comunità temporanee, a tramutarsi in
teatri d'incontri e situazioni. "Non c'è più ombra di dubbio: nel paradiso l'uomo nasce sdraiato,
nudo sotto una palma": con questa rivendicazione ironica del tempo originario, l'artista
introduce il suo lavoro Le dita della mano, realizzato a Volterra nel 1998 e proposto nell'ambito
di Aggloville in forma di maquette. Dieci isolette verniciate di bianco e nel formato di letto a due
piazze ciascuna, sono accompagnate da una palma mediterranea ombreggia su di loro.
Utopia settecentesca per eccellenza, l'isola deserta è la meta del viaggio, la promessa della
fuga verso nuove terre, nuove avventure. E' il risveglio dopo il naufragio e il ritorno del nostos
allo stato di natura, al paradiso originario. Per chi é coinvolto nei conflitti generati dalla
trasformazione urbana neoliberista e nelle lotte per il diritto alla città, le domande fondamentali
sono: Un'altra città è ancora possibile? Un'altra vita nelle nostre città è possibile? "Aggloville"
visualizza queste domande agglomerando elementi diversi fra di loro: paesaggi coperti di
giungla come quelli del Congo-Brazzaville, quartieri e isolati come quelli di Alphaville di
Godard, sentieri immaginati come quelli di Dogville di Lars Von Trier. Bert Theis
(Lussemburgo, 1952) fa parte di quella generazione di artisti, emersi nel corso degli anni
Novanta, che attraverso i loro lavori hanno creato nuove possibilità per le pratiche nello spazio
pubblico. I suoi lavori hanno una dimensione filosofica, sociale e politica; la maggior parte di
questi sono stati creati a partire da spazi specifici della città. Nel corso degli ultimi dieci anni, è
stato tra gli organizzatori di due progetti a lungo termine, Isola Art Center e out-Office for
Urban Transformation, entrambi riconducibili all'ambito del conflitto urbano tra gli abitanti del
quartiere di Isola, il governo della città di Milano e una compagnia multinazionale statunitense.
Nell'ambito della mostra Aggloville, le Attività Educative e Formative propongono l'attività di
laboratorio Green specific in cui le riproduzioni di particolari scenari urbani vengono rielaborate
attraverso l'introduzione di un connettivo naturale, che genera un contesto ibrido e
imprevedibile. Un'idea trasformativa di zone specifiche, nelle quali il verde si riappropria di un
suo spazio vitale, dando vita a un ambiente fecondo che genera nuove prospettive visive e
narrative. Orario: venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 12-19. Ingresso: intero 4 euro;
ridotto 3 euro; gratuito Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni,
over 65, persone con disabilità. Info: 011.3182235 - [email protected] www.parcoartevivente.it
fino al 31/05/2015
ore 18:00
Torino
Via Giordano Bruno 31
TORINOSETTE | Arte
209 / 249
Arte
"ASTRATTISMO IN EUROPA" AL FORTE DI BARD
"Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevi?...": oltre 80 opere,
principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione
privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia. La collezione, riunita con passione e
costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storicogeografici di grande interesse: le opere illustrano le tendenze artistiche dell'Europa Orientale e
Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della
pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si
diffusero in tutta Europa. In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a
partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti
d'avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky occupa un posto di primo
piano in questo contesto artistico. Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in
mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il
suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Da non perdere le
preziose opere di Natalia Goncharova. Kasimir Malevic, con Kandinsky, può considerarsi il più
importante pioniere dell'arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo,
Malevic dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita
al movimento del Suprematismo: un'arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale.
In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi
pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevi?, Lajos Kassák e due
filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell'astrattismo
geometrico cinematografico d'avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono
considerati tra le opere fondamentali della modernità. Orario: feriali dalle 10 alle 18, festivi e
prefestivi dalle 10 alle 19. Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 83382 e su www.fortedibard.it
fino al 02/06/2015
ore 10:00
Bard (AO)
Forte
TORINOSETTE | Arte
210 / 249
Arte
"LO SPAZIO DEL DEMIURGO", FORTUNY E MOLLINO A PALAZZO MADAMA
Poliedricità. È il tratto che accomuna i protagonisti della nuova mostra allestita a Palazzo
Madama «Lo spazio del demiurgo», incentrata sulle figure di Mariano Fortuny y Madrazo e
Carlo Mollino. Due personalità forti, capaci di eccellere in differenti discipline, dalla pittura alla
scenografia, passando per l'architettura, il design e la moda. L'esposizione racconta il
percorso artistico e professionale di Fortuny e Mollino attraverso venti immagini realizzate da
una coppia di grandi fotografi, Sarah Moon e Pino Musi, e dal giovane Marco Maria Zanin.
Nato a Granada nel 1871, Mariano Fortuny y Madrazo respirò arte fin dall'infanzia: figlio del
pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal, tra i più rilevanti del panorama artistico spagnolo
del XIX secolo, si dedicò al disegno, all'incisione e alla scenografia, realizzando lampade
avveniristiche, d'ispirazione teatrale, che negli anni a venire si affermarono come uno degli
oggetti di design più ricercati e riconoscibili. Stabilitosi a Venezia, fece di Palazzo Pesaro degli
Orfei la sua residenza e il suo laboratorio: qui concepì e realizzò le prime tuniche Delphos,
lunghi abiti femminili caratterizzati da sottilissime pieghe. Sono i primi vestiti plissettati al
mondo: la tecnica ideata e brevettata da Fortuny si rivelò un successo immediato,
rivoluzionando il mondo della moda. La capacità di creare forme, attingendo da mondi e
modelli differenti tra loro, dall'Antica Grecia alle tradizioni catalane, fece di Fortuny una delle
figure più interessanti del suo tempo, un modello tutt'oggi imitato e studiato. Altrettanto
affascinante è la figura di Carlo Mollino: torinese, nato nel 1905 da una famiglia benestante,
seguì da subito le orme del padre Eugenio, ingegnere e architetto, noto per aver progettato e
realizzato l'ospedale delle Molinette. Completati gli studi, Carlo si dedicò con profitto alla
fotografia, alla progettazione di edifici e di automobili da corsa. Appassionato di sci e di
montagna, realizzò chalet, edifici e funivie, coniugando materiali tradizionali e forme molto
moderne, tecnica che caratterizzò anche i suoi progetti più famosi, come il nuovo Teatro Regio
e il palazzo della Camera di Commercio in via Carlo Alberto. Forme morbide e sinuose, che si
ritrovano anche nei suoi arredi e nei suoi mobili, custoditi nella villa di Vittorio Avondo e
immortalati dall'obiettivo di Musi e Zanin. Orario: da martedì a sabato 10-18, domenica
(10-19). La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8; gratuito ragazzi
fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it
fino al 07/06/2015
ore 18:00
Torino
Piazza Castello
TORINOSETTE | Arte
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Arte
"DONNE CHE VEDONO IL FUTURO" DI BRUNA BIAMINO A PALAZZO MADAMA
Ultima tappa di "Donne che vedono il futuro", il grande progetto dedicato al ruolo delle donne
nella società con cui il museo conferma la propria vocazione verso obiettivi di partecipazione e
inclusione sociale e prosegue l'iniziativa "Go Pink!" che indaga la creatività al femminile. Il
progetto "Donne che vedono il futuro" è stato avviato a dicembre in occasione della mostra
"Women of Vision. Le fotografe di National Geographic" con un workshop a cura della
fotografa torinese Bruna Biamino, durante il quale donne di ogni età hanno risposto all'invito
del museo e hanno donato alla comunità la propria visione del futuro attraverso un ritratto
fotografico e una dichiarazione scritta. Ne sono nati 209 ritratti, tutti immersi nella luce della
settecentesca veranda juvarriana, luogo perfetto per far dialogare identità e aspirazioni della
persona con quelle della società. Per restituire questi messaggi alla collettività, Palazzo
Madama presenta ora al proprio pubblico una grande installazione che raccoglie tutti i 209
ritratti in Camera di Madama Reale: un modo per collegare il destino di una grande personalità
femminile, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, con quello delle donne di oggi e,
attraverso i loro "sogni di futuro", di tutti i cittadini di domani. Ad accompagnare le fotografie,
un'installazione sonora con le frasi rilasciate dalle donne fotografate da Bruna Biamino. Nel
pomeriggio inaugurale di mercoledì 11 marzo, aperto a tutte le partecipanti e al pubblico
interessato, Palazzo Madama propone alle 17.30 "La cultura dello specchio. Stare insieme
come le dita in una mano", conferenza in Sala del Senato sul tema della pratica collaborativa.
Ne discuteranno esperti e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari: Stefano
Barrese (manager), Carmen Belloni (sociologa), Bruna Biamino (fotografa), Mario Calabresi
(giornalista e direttore de La Stampa), Gianfranco Carbonato (imprenditore), Adriano Favole
(antropologo), Luca Remmert (imprenditore), Camillo Venesio (banchiere). Modera l'incontro
Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Al termine dell'incontro seguirà, a partire dalle ore
19, l'inaugurazione della mostra fotografica. Orari di visita della mostra: dal martedì al sabato
10.00-18.00; domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso il lunedì.
Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino
Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info:
011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it
fino al 07/06/2015
ore 17:30
Torino
Piazza Castello
JACQUES HENRI LARTIGUE AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Jacques Henri Lartigue - Alle origini della fotografia contemporanea", mostra a cura di Andrea
Busto, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue. La mostra, realizzata a
partire da 130 album originali di Lartigue, ripercorre il destino unico di questo fotografo il cui
talento ora indiscusso venne riconosciuto tardivamente, all'età di 69 anni. La mostra è
composta da 136 fotografie in grande formato e da 50 pagine d'album dell'epoca (1912 - 1922)
che permettono di vedere le immagini nel contesto originale. Una selezione di opere
emblematiche che ripercorrono tutta la storia del Novecento e le origini della fotografia
contemporanea. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info:
011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni;
gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
TORINOSETTE | Arte
212 / 249
Arte
"PLASTIC DAYS" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Plastic Days - Materiali e design", a cura di Cecilia Cecchini e Marco Petroni. Un percorso
multidisciplinare tra arte, design e costume per raccontare l'affascinante storia di un materiale
che ha profondamente segnato e condizionato il nostro tempo e le nostre abitudini. Gli oggetti
e le opere in mostra costituiranno una sorta di atlante del contemporaneo. La mostra nasce
dall'analisi e dalla selezione di circa 600 oggetti della collezione della Fondazione Plart,
Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto, e si compone come un originale racconto della
grande e molteplice famiglia dei materiali plastici. Una testimonianza che racconta le
trasformazioni degli ultimi centocinquanta anni di storia e che svela l'anima profonda della
modernità e delle mutazioni che hanno segnato il paesaggio domestico e culturale in cui siamo
immersi. La plastica diviene la lente d'ingrandimento puntata sulle dinamiche sociali ed
economiche del nostro tempo. Gli oggetti in mostra rappresentano un'articolata selezione di
artefatti assai rari provenienti da tutte le parti del mondo: prime serie di produzione, pezzi di
grande tiratura di famosi designer o di design anonimo. Una scelta non finalizzata a proporre
una puntuale ricostruzione della storia delle plastiche, ma a realizzare una mostra capace di
disegnare un particolare percorso di lettura del nostro tempo, rivisitato attraverso un approccio
multidisciplinare tra design, arte e costume. Uno sguardo ampio, testimoniato anche dagli
interventi in catalogo di Alba Cappellieri, Laura Cherubini, Stefano Catucci, Gianluigi
Ricuperati, Thea van Oosten e Anna Laganà. Completano il percorso espositivo le interviste
ad Andrea Branzi, Donato D'Urbino, Paolo Lomazzi, Alessandro Mendini, Maurizio
Montalti/Officina Corpuscoli, Andrea Trimarchi e Simone Farresin/Studio Formafantasma,
Gaetano Pesce e Maria Pia Incutti, collezionista e presidente della Fondazione Plart. Orario:
da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12
anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
ANITA MOLINERO AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Anita Molinero, opere e installazioni". Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della
spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi. Sono questi i materiali scultorei preferiti da
Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi
manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. La mostra Anita
Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e
disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L'artista
realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici - in particolare
cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali recuperati durante la sua permanenza a Torino. Con la mostra di Anita Molinero iniziano le
incursioni del MEF nei territori della creazione contemporanea. Muovendosi dalla mission di un
museo che non vuole essere "solo museo", ma un vivace luogo di scambio e un attivatore di
processi creativi, il MEF inaugura una serie di collaborazioni trasversali, partendo dalla moda.
Primo partner, lo storico marchio di abbigliamento BasicNet. Per l'occasione, la casa torinese
realizzerà un K-WAY progettato da Anita Molinero: l'impermeabile sarà prodotto
esclusivamente durante il periodo della mostra, diventando un vero e proprio multiplo
indossabile. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info:
011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni;
gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
TORINOSETTE | Arte
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Arte
GESSI E CERAMICHE DELLA LENCI A PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama presenta, a partire dal 1 novembre, un nuovo allestimento in Sala
Ceramiche dedicato alla celebre manifattura Lenci, a cui il museo ha già dedicato una grande
mostra nel 2010. L'esposizione, resa possibile grazie al generoso prestito di due collezionisti
privati e della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, mette in evidenza i due momenti
chiave del processo creativo della manifattura Lenci: quello iniziale, i gessi, e quello finale, le
ceramiche. I gessi della Lenci, provenienti da una collezione privata, costituiscono un vero e
proprio archivio di fabbrica, dove si conservano anche le idee rimaste in bozza e mai
realizzate. La selezione presentata a Palazzo Madama offre all'attenzione del pubblico il
confronto diretto con le corrispondenti ceramiche, come per il "Trionfo di Bacco" di Giovanni
Grande, oltre ad alcuni raffinati inediti, come la "Principessa sul pisello" attribuibile a Mario
Sturani, di cui non si conoscono realizzazioni in terraglia. L'esposizione è inoltre l'occasione
per vedere nuovamente riunite, dopo la mostra "L'avventura Lenci", le Stagioni di Mario
Sturani in ceramica e in gesso. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00.
Mercoledì 24 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 25 dicembre
chiuso; venerdì 26 dicembre aperto dalle 10 alle 18; mercoledì 31 dicembre aperto dalle 10
alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 1 gennaio aperto dalle 14 alle 18, chiuso il mattino; lunedì
5 gennaio apertura straordinaria dalle 10 alle 18; martedì 6 gennaio aperto dalle 10 alle 18. La
biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso museo: intero euro 10, ridotto euro
8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it
fino al 25/06/2015
ore 10:00
Torino
Piazza Castello
"FASCINO E SPLENDORE DELLA PORCELLANA DI TORINO" AL MUSEO ACCORSIOMETTO
La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama - Museo Civico di Arte Antica, a
cura di Andreina d'Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione
delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei
documenti d'archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private.
L'avventura eroica che portò la "sublime scoperta della porcellana" a diffondersi in Europa e
anche, precocemente, in terra piemontese, le storie, i protagonisti, le opere, uniti all'uso
quotidiano dell'oro bianco all'interno delle dimore signorili, esaminato nell'arco della giornata
del Giovin Signore, sono oggetto dell'esposizione al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, che presenta - oltre a porcellane provenienti da raccolte pubbliche e private - diversi
esempi di argenteria, quadri, incisioni. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata
alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero
di Guarene, rappresentato nello straordinario quadro di Martin van Meytens; si prosegue
entrando in un cabinets des porcelaines, in cui vengono esposte diverse porcellane cinesi
Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, a cui si aggiungono alcune
statuine di dignitari cinesi in porcellana a pasta tenera, eseguite nella manifattura Rossetti fra il
1737 e il 1743, copiando originali cinesi. Oltre alla produzione bianca, sono state individuate
porcellane dipinte in policromia, fra cui una vaso di Palazzo Madama, e alcuni oggetti
appartenenti a collezioni private. La seconda sezione è dedicata alla manifattura fondata nel
1765 dal conte Ludovico Birago di Vische, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti:
nella sua breve attività (1765 - 68) Vische, oltre a riprodurre statuine e prototipi della
manifattura di Vincennes - Sèvres, presenta un notevole influsso dei disegni rocaille di
Meissonnier e dell'argentiere torinese Boucheron. Fra gli oggetti più interessanti, una
zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da
vicino la produzione del Boucheron. La terza sezione della mostra inizia mostrando una serie
di sculture in porcellana bianca verniciata e in biscuit, eseguite nel periodo in cui alla direzione
della manifattura furono Giovanni Vittorio Brodel, già socio del Birago a Vische, e Pierre
Antoine Hannong, autore della formula della porcellana dura in Francia (aveva infatti venduto
nel 1761 il segreto della porcellana dura a Sèvres). In questo periodo vengono riprodotti i
modelli di Vische, in buona parte derivati dalle incisioni delle opere di François Boucher. Un
TORINOSETTE | Arte
confronto interessante sarà quello tra Vincennes - Sèvres, Vische e Vinovo, che214
darà/al249
visitatore la possibilità di esaminare i modelli piemontesi e gli originali francesi, fra cui un
biscuit proveniente dal Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. La mostra prosegue con una
Arte
"RAFFAELLO: LA MADONNA DEL DIVINO AMORE" ALLA PINACOTECA GIOVANNI E
MARELLA AGNELLI
"Raffaello: la Madonna del Divino Amore". Per la prima volta a Torino viene esposto il
capolavoro di Raffaello attualmente custodito nel Museo di Capodimonte di Napoli presso i cui
laboratori è stato curato l'intervento di restauro. La Madonna del Divino Amore era ricordata da
Giorgio Vasari nella Vita di Raffaello (1550) fra le più belle opere del periodo romano del
maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola. La tavola proviene dalla
collezione Farnese, e rappresenta quindi anche un'occasione di approfondimento delle
vicende di questa importante collezione. La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l'occasione
per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso
l'utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di
leggere - anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e
pentimenti dell'artista durante la stesura dell'opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi
preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee,
due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille. Il progetto di
allestimento è stato curato da Marco Palmieri. In occasione della mostra il Dipartimento
Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e scuole di ogni
ordine e grado. Orario: da martedi a domenica 10.00-19.00; chiuso lunedì. Ingresso: intero 10
euro; ridotto 8 euro (gruppi, over 65, convenzionati); ridotto 4 euro (scuole, ragazzi 6/16 anni);
gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei. Info: 011.0062713 www.pinacoteca-agnelli.it
fino al 28/06/2015
ore 10:00
Torino
Via Nizza 230/103
SAMUEL DI BLASI AL MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA
"Lo scalatore di nuvole", personale di Samuel Di Blasi. Con questa mostra inizia un nuovo
percorso del Museo torinese dedicato all'Arte in Quota: principalmente giovani artisti, ma non
solo. L'evento è il primo di una serie espositiva che si propone di presentare al pubblico
mostre di arte contemporanea inserite nel contesto espositivo del Museo medesimo. Filo
conduttore della rassegna è l'interpretazione di temi ispirati alla montagna da parte degli artisti
che saranno, di volta in volta, invitati. Samuel Di Blasi espone 12 sculture inserite lungo tutto il
percorso museale in uno stimolante dialogo natura-scultura che, come dice il curatore
Riccardo Cordero, «non mancherà di coinvolgere emotivamente lo spettatore». Fondamento
del lavoro di Di Blasi è realizzare opere che ricreino habitat ed elementi naturali che
conservino una memoria nascosta della realtà. Una contrapposizione continua di immagini che
l'artista propone affinché dentro ciò che osserviamo si possa arrivare ad immaginare
l'intangibile. Nuvole che non sono solo nuvole, ma anche grotte e fenditure profondissime.
Superfici percorse da scritte che sembrano parole ma non lo sono e che nascondono
-velandolo- il corpo degli uomini che le abitano. Parte integrante del percorso sono le figure di
gesso posizionate attorno e dentro queste "piccole sculture monumentali", che non sono
bozzetti né studi, ma monumenti nel significato più classico del termine. Orario: dal martedì
alla domenica dalle 10.00 alle 18.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero 10,00 euro, ridotto 7,00
euro, soci Cai 6,00 euro, promozionale 1,00 euro. Info: 011.6604104 [email protected] - www.museomontagna.org
fino al 28/06/2015
ore 18:00
Torino
Piazzale Monte dei Cappuccini
TORINOSETTE | Arte
215 / 249
Arte
AMEDEO MODIGLIANI ALLA GAM
La stagione 2015 delle mostre alla GAM Torino prosegue con uno straordinario protagonista:
Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l'opera di colui che forse più di tutti
incarna la figura dell'"artista maledetto", ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della
pittura europea del Novecento. In mostra circa 90 opere, tra cui sessanta capolavori
provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private
d'Europa. La mostra è promossa da GAM e prodotta da MondoMostre e Skira editore in
collaborazione con il Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi. La curatela
scientifica è affidata a Jean-Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del
dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Intorno alla figura
centrale di Modigliani si presenta la straordinaria atmosfera culturale creata dalla "École de
Paris", la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra, spesso esuli
ebrei perseguitati nel loro paese di origine, che si raccolsero intorno a Montmartre e
Montparnasse uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico e culturale di Parigi,
creando una completa simbiosi tra vita e arte e distinguendosi per uno stile personalissimo e
una vita dissoluta e priva di regole. Si parte da un significativo corpus di opere del Centre
Pompidou di Parigi, nelle cui collezioni Modigliani entrò a far parte già nella metà degli anni '30
del Novecento. Tra questi gli splendidi ritratti dei suoi amici (Il giovane ragazzo rosso del
1919), delle sue amanti (Lolotte del 1917) o dei suoi mercanti, affiancati a dipinti, disegni e
sculture provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private e da un dipinto delle
collezioni della GAM, la celebre Ragazza Rossa del 1915. In questi dipinti emerge il noto "Stile
Modigliani" caratterizzato da una sintesi estrema, tanto che i personaggi ritratti non si rivelano
nella loro identità, se non per alcuni dettagli, come i vestiti o le capigliature. La mostra è
costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non
solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori, e con un occhio
particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, lo
scultore nel cui atelier Amedeo lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa
sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie
originali che Brancusi stesso scattò alle sue opere. Modigliani si mostra come il principale
testimone della realtà cosmopolita della Bohème parigina, che ha segnato la sua indipendenza
dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche. Un particolare momento storico in cui, alla
creazione dei capolavori, si affianca un'esistenza fatta di alcool e miseria che, uniti alla morte
prematura, hanno contribuito ad avvolgere il personaggio in un'aura di leggenda. Orario:
martedì-domenica 10-19.30, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso
mostra: intero euro 12 - ridotto euro 9. Info: Centralino 011.4429518 - Segreteria 011.4429595
- [email protected]
fino al 12/07/2015
ore 10:00
Torino
Via Magenta 31
TORINOSETTE | Arte
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Arte
TAMARA DE LEMPICKA A PALAZZO CHIABLESE
La mostra dedicata a Tamara de Lempicka presenta oltre 80 opere dell'artista, in un percorso
tematico che presenterà al pubblico le opere più iconiche e note della Lempicka, ma anche di
conoscere nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico. L'esposizione è curata da
Gioia Mori, promossa dal Comune di Torino - Assessorato alla Cultura, dalla Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e
prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group. Come scrive la curatrice
Gioia Mori: "Diversi sono gli aspetti evidenziati in questa nuova esposizione, dal taglio inedito,
che presenta una Lempicka più intima e segreta, con alcune sorprese ancora custodite nei
"mondi" di Tamara, una mostra da esplorare come se si viaggiasse in universi paralleli", e
dove è evidenziato il rapporto con i grandi fotografi della sua epoca, e lo studio costante
dell'arte del passato, creando così attraverso la commistione di "antico" e "moderno" uno stile
unico e inimitabile. Ad accogliere il visitatore è la "Ragazza in verde", eccezionale prestito del
Pompidou di Parigi, il quadro che decreta il pieno riconoscimento ufficiale, acquistato nel 1932
dallo Stato francese per essere esposto nella sezione polacca del rinnovato Jeu de Paume. Il
percorso si apre con la sezione "I mondi di Tamara de Lempicka": un'esplorazione attraverso
tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l'anno del suo matrimonio a San
Pietroburgo e l'anno della morte a Cuernavaca. I luoghi sono messi in relazione con la sua
evoluzione artistica: dagli acquerelli del periodo russo, alla ritrattistica degli anni Venti
realizzata nei suoi ateliers parigini, alle opere dipinte a Beverly Hills nella grande villa coloniale
di King Vidor progettata dall'architetto Wallace Neff, a quelle degli anni Quaranta che
rispecchiano gli arredamenti e il gusto della casa di New York. Questo sguardo nell'intimità
delle sue stanze esplora anche i mondi culturali di riferimento, facendo emergere inediti
rapporti, come quello tra il dipinto "Strada nella notte" e le foto di Kertész e Brassaï, che
restituiscono la medesima stupefazione di questi rifugiati dall'Europa dell'Est nella città "delle
luci", per tutti loro luogo di elezione. La seconda sezione, "Madame la Baroness, Modern
medievalist", prende il titolo da un articolo dei primi anni Quaranta uscito negli Stati Uniti, dove
si parlava del suo virtuosismo tecnico espresso soprattutto nelle nature morte, primo genere in
cui l'artista si cimenta fin dall'età adolescenziale e che raggiunge livelli eccelsi negli anni
Quaranta. Tra le opere esposte, "La conchiglia", uno straordinario trompe-l'oeil del 1941, e
alcuni dipinti dedicati alle mani, in cui la Lempicka riprende un soggetto al quale alcuni
fotografi - Kertész, Kollar, Dora Maar - avevano dedicato particolare attenzione negli anni
Venti-Trenta, qui messi a confronto con i quadri. La terza sezione, "The Artist's Daughter"
(titolo di un articolo americano del 1929), presenta quei dipinti dedicati alla figlia Kizette che le
portarono i maggiori riconoscimenti: tra le opere esposte, "Kizette al balcone", premiato nel
1927, e "La comunicanda", premiato nel 1929, prestiti del Pompidou e del museo di Roubaix.
Donna dalla natura ambivalente, a una condotta trasgressiva coincide un'insospettabile
attenzione per la pittura "devozionale": Madonne e santi, sono i dipinti riuniti nella quarta
sezione, "Sacre visioni": dalla "Vergine col Bambino" del 1931, del Musée des Beaux-Arts di
Beauvais, alla "Vergine blu" del 1934 di collezione privata, a un d'après della "Sibilla libica",
sacra figura pagana, ripresa dalla Cappella Sistina di Michelangelo, al quadro preferito dalla
Lempicka, "La madre superiora" del museo di Nantes. La quinta sezione, "Dandy déco",
racconta il costante rapporto della Lempicka con il mondo della moda, nato già nel 1921
quando faceva l'illustratrice per alcune prestigiose riviste. Qui si trovano molte delle più note
icone della Lempicka, da "Le confidenze" del 1928, alla "Sciarpa blu" del 1930, allo
straordinario "Ritratto di Madame Perrot" con calle del 1931-1932: tutti gli abiti indossati dalle
modelle di queste opere sono stati identificati da Gioia Mori come desunti da vere creazioni di
moda, realizzate dagli stilisti preferiti della Lempicka, da Lucien Lelong a Marcel Rochas alla
Maison Blanche Lebouvier. La ricchissima sezione della moda presenta anche le foto
realizzate per un'attività parallela svolta dall'artista fin dagli anni Trenta: quella d'indossatrice,
immortalata dai massimi fotografi di moda, da d'Ora a Joffé a Maywald. Inoltre, la sua "cultura
dell'apparenza" - che ne fa la massima espressione di dandysmo declinato al femminile
dell'epoca déco - è riassunta in uno spazio allestito come una "vetrina del lusso" anni Trenta,
un tripudio di cappelli firmati Descat, Schiaparelli e altri stilisti, e gioielli di Cartier, Van Cleef &
Arpels, Mauboussin: ovvero, quegli "accessori" indispensabili per l'eleganza di allora,
provenienti da importanti collezioni private. Nella sesta sezione, "Scandalosa Tamara", si
TORINOSETTE | Arte
217qui/ 249
affronta il tema della Coppia: da quella eterosessuale ripresa dal "Bacio di Hayez",
esposto
in una versione ad acquerello prestata dalla Veneranda biblioteca ambrosiana di Milano,
messa a confronto con un d'après della Lempicka, alle coppie lesbiche messe in relazione con
Arte
"ARTISTE CONTRO LA VIOLENZA" ALLA BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI
"Artiste Contro la Violenza - Vogliamo le rose...", mostra di Carla Bertola, Mariella Bogliacino,
Véronique Champollion e Valeria Sangiorgi. Orario: lunedì 15.00-19.30; da martedì a venerdì
8.15-19.30; sabato 10.30-18.00. Info: 011.4431262 - [email protected]
fino al 26/03/2015
ore 16:00
Torino
Via Leoncavallo 17
SERGIO AGOSTI DA MUTABILIS
"44 - armonie silenziose", personale di Sergio Agosti. Orario: da martedi al venerdi
15,30-19,30; sabato 10,30-13,00 e 15,30-19,30. Info: [email protected] www.mutabilislab.com - 347.1304979
fino al 27/03/2015
ore 19:00
Torino
Via dei Mille 25/C
MAX PAPESCHI DA DAVICO
"Je ne regrette rien", personale di Max Papeschi. Orario: da martedì al sabato dalle 10.00 alle
12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Info: 011.0362954 [email protected] - www.davicoarte.it
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Galleria Subalpina 21
ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI E LA CARDBOARD ART AL MUSEO MIIT
"Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art", mostra dedicata a uno degli artisti più
interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l'occasione per
presentare l'innovativo progetto "Adoption of an Artist for Investment". Per l'occasione, il
giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in
particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto
estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all'esistenza dell'uomo e del
pianeta. In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in
carta, cartone, foglia d'oro e altri materiali. Orario: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00;
su appuntamento domenica e lunedì per visite guidate, gruppi, scolaresche. Info: 011.8129776
- www.museomiit.it - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:00
Torino
Corso Cairoli 4
TORINOSETTE | Arte
218 / 249
Arte
COLLETTIVA A CURA DI MARIANA PAPARÀ ALLA TORINO ART GALLERY
Mostra, a cura di Mariana Paparà, che presenta i lavori di 35 artisti di consolidata
professionalità provenienti da Italia, Canada, Germania e Romania. Pittura, scultura,
installazione, rielaborazione fotografica, incisione e grafica sperimentale, rappresentano alcuni
tra i molteplici linguaggi presenti in mostra. Il percorso propone dunque una lettura
significativamente stratificata su uno degli interrogativi che ossessionano la gente di tutti i
tempi, tra memorie bibliche, profezie e riflessioni laiche sui destini della vita e del cosmo. Le
opere diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un
interminabile viaggio all'interno dell'animo umano, talvolta a metà strada tra suggestioni
oniriche e colorati tuffi nella memoria, ma anche sculture che, leggere ed eleganti, sono il
segno incisivo del mondo interiore da cui l'artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad
evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Un viaggio multiculturale alla ricerca, non
solo di ciò che accomuna, ma anche delle differenze che arricchiscono, valori che aprono
nuovi orizzonti mentali. Orario: dal lunedì al sabato 15.30-19.30. Info: 338.3333397 347.9807478 - www.torinoartgallery.com - www.aripa.eu - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Via Vanchiglia 6/A
ANTONIO SARCINA DA MARTINARTE
"Tra Luce e Chimica, la poesia della fotografia", personale di Antonio Sarcina. Orario: lunedì
15.30-19.30; martedì e mercoledì 10,00-12,30 e 15,30-21,30; giovedì e venerdì 10,00-12.30 e
15.30-19.30. Info: 011.3433756 - 335.360545 - [email protected]
fino al 28/03/2015
ore 18:30
Torino
Corso Siracusa 24/A
TORINOSETTE | Arte
219 / 249
Arte
CARMAGNOLA - "MESSICO CIRCA 2000" A PALAZZO LOMELLINI
"Messico Circa 2000", mostra comprendente 94 opere di 81 artisti messicani del nostro tempo,
tratta dalla collezione dell'imprenditore messicano Josè Pinto Mazal. La mostra è parte della
grande collezione di Josè Pinto Mazal. In essa vi sono raccolte opere che spaziano attorno al
terzo millennio (da qui il titolo di Messico Circa 2000) cioè dal 1980 ad oggi, di artisti messicani
e stranieri che hanno trovato in Messico il luogo ideale per la loro produzione. Non è una
mostra di tendenza, in quanto il collezionista non sceglie le opere secondo una sua particolare
propensione artistica, ma quelle che meglio documentano, attraverso l'arte, lo status del
Messico oggi e soprattutto di Città del Messico. Vi predomina la pittura, ma vi appaiono anche
altri linguaggi come la fotografia, il disegno, la scultura. Le opere sono diversissime tra di loro,
seguendo i criteri disparati dei linguaggi artistici contemporanei che dagli inizi del secolo
scorso hanno frantumato le regole tradizionali dell'arte. L'arte messicana della
contemporaneità si appropria infatti delle tendenze europee imprimendovi però, un marchio
che discende ancora dalle antiche culture precolombiane. L'ambiente, il deserto, la
dimensione tropicale s'insinua in queste superbe testimonianze visive arricchendole di
un'energia incontenibile. E anche la violenza vi traspare - quella che contraddistingue l'attuale
realtà messicana condizionata dalla lotta tra il governo e cartelli del narco-trafico, dal
femminicidio lungo i confini con gli U.S.A - una violenza filtrata in termini metaforici o allusivi.
Molti degli artisti qui presenti hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d'arte
Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all'I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi
tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell'estremo Oriente, in Australia.
In questa mostra troviamo diversi linguaggi formali , la figuratività, l'astrazione, il realismo e
l'informale, l'espressionismo (che ora diviene neo-espressionismo), il surrealismo, il
concettuale e l'iperrealismo. In sostanza appare sia la realtà che il sogno, ossia dimensioni
"altre" che s'insinuano nel reale. Molto spesso le diverse tendenze si sovrappongono e si
fondono, secondo un paradigma messicano che tende al racconto complesso, stratificato,
spesso simbolico. Nella mostra sono esposte opere di numerosi artisti di valenza
internazionale come Gabriel Orozco, Francis Alys, Julio Galan, Demian Flores, Graciela
Iturbide, Monica Castillo, Irma Palacios, Jerman Venegas, Alfonso Mena Pacheco, Barry
Wolfryd. Nell'arco del suo sviluppo la mostra, che prevede delle visite guidate, proporrà eventi
collaterali integrativi della cultura messicana, con work-shop, performance multimediali,
espressioni sonore, che verranno via via comunicati nel dettaglio. L'allestimento è curato da
Rodrigo Witker con la collaborazione d Emma Ariza, ed è accompagnato da un volume
bilingue (italiano/inglese) edito in occasione della prima edizione. Orario: giovedì, venerdì,
sabato 15,00-18,00; domenica 10,00-12,00 e 15,00-18,00. Ingresso gratuito. Info:
www.palazzolomellini.com
fino al 29/03/2015
ore 18:00
Carmagnola (TO)
Piazza Sant'Agostino 17
TORINOSETTE | Arte
220 / 249
Arte
AVIGLIANA - ELENA MONACO ALLA GALLERIA ARTE PER VOI
"Il silenzio dei corpi", personale di Elena Monaco. Il percorso su cui da tempo la ricerca
artistica di Elena Monaco si viene articolando sembra svilupparsi lungo un tragitto figurativo
particolarmente impegnativo e di fatto sostanzialmente autonomo e, verrebbe da aggiungere,
anche piuttosto solitario. Esso, infatti, non è facilmente incasellabile tra le correnti e i
movimenti artistici recenti e contemporanei: non rientra tal quale, ad esempio, nell'astrattismo,
né nell'informale e nei successivi esiti concettuali, non è post-concettuale, né, che so, optical,
né, diciamo, genericamente "ecologico", non è nemmeno pienamente figurativo, perché lo è
solo apparentemente. Ciò non significa, però, che esso avanzi come una avventura senza
metri di orientamento nella complessità del panorama artistico, che anzi, essi sono presenti,
ma rielaborati con la dovuta discrezione e, soprattutto, sottoposti preliminarmente ad un
processo di interiorizzazione e di reinterpretazione, fino a celarne l'eventuale sostanza di
modelli, che, a ben vedere, è culturalmente, sovente alta e molto ben radicata. Poiché non c'è
qui spazio per una analisi particolareggiata, mi limito ad un duplice livello di suggerimenti: nelle
sue opere si alternano e si integrano suggestioni provenienti da alcuni maestri piemontesi
della seconda metà del secolo scorso, accanto a riferimenti - che, sia chiaro, non sono da
intendersi come citazioni esteriori - anche più lontani nel tempo, fino a quelli pertinenti con la
tradizione "classica". Nel processo di composizione dell'immagine, o di "costituzione
dell'immagine", secondo la storica definizione di Cesare Brandi, essi operano a distanza,
appunto con "discrezione", come un tenue sostrato entro cui si viene costruendo l'immagine
vera e propria, quella che prende forma a conclusione di ogni suo lavoro di ricerca, nella cui
densa e paziente elaborazione vengono prendendo corpo, accanto a valori volutamente e
consapevolmente espressi, istanze emotive e pulsioni, che paiono sfuggire ad ogni controllo.
In quella fitta congerie e convivenza di immagine e di segni, di figurazione, da una parte,
affidata alla pura e semplice "costituzione d'immagine" e, dall'altra, di affioramenti di segni, che
per loro intrinseca natura alludono a paradigmi e codici non visivi, in quel conflitto di opposti, si
deve rintracciare la condizione inesorabilmente contraddittoria in cui versa e si fonda l'arte
contemporanea. E da cui, ovviamente, nemmeno Elena Monaco può rifuggire, ma che ci sa
mostrare con altrettanta severa padronanza. Orario: sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00.
Info: [email protected] - [email protected] - http://artepervoi.it/
fino al 29/03/2015
ore 16:00
Avigliana (TO)
Piazza Conte Rosso 8
CHIVASSO - PAOLO GIACOMAZZI ALLA GALLERIA SANTA CHIARA
Paolo Giacomazzi, personale. Nato il 17/07/1970 a Chivasso dove vive e lavora come
ingegnere esercitando la libera professione, Giacomazzi ha frequentato il circolo artistico
chivassese "Pittori di Via Platis" fin dalla nascita dell'Associazione partecipando alle numerose
attività che si sono svolte durante gli anni. Ha sviluppato la propria passione artistica sotto la
guida del maestro Luigi Rigoletti e ha partecipato a mostre collettive e personali. Orario:
lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00; martedì e giovedì 14.00-17.00
fino al 30/03/2015
ore 17:30
Chivasso (TO)
Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa 8
TORINOSETTE | Arte
221 / 249
Arte
RIVOLI - "PIAZZE DEL PIEMONTE" NELL'ATRIO DEL PALAZZO COMUNALE
"Piazze del Piemonte - Architettura, urbanistica, eventi, quotidianità", mostra promossa dal
Consiglio regionale del Piemonte. Le piazze piemontesi - che rappresentano le radici della
nostra civiltà - sono qui illustrate nella loro storia e in tutto il loro prestigio. Ingresso gratuito
con i seguenti orari: dal lunedì al giovedì 8.00-19.00, venerdì 8.00-14.00 e il sabato
8.00-12.00. Info: www.comune.rivoli.to.it - Tel. 011.9513300
fino al 30/03/2015
ore 08:00
Rivoli (TO)
Corso Francia 98
"CON I MIEI OCCHI" IN GALLERIA SAN FEDERICO
"Con i miei occhi", mostra fotografica di Isabella Greggio, allestita nella cornice di Galleria San
Federico di Torino in occasione del progetto Sar.to La moda illumina Torino. I luoghi e i volti
ritratti raccontano un percorso emozionale e la storia personale di una giovane fotografa che,
superando le oggettive difficoltà di una malattia che l'ha colpita agli occhi, continua a girare il
mondo e a ritrarlo. Orario: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00; domenica dalle 15.00
alle 19.00; lunedì chiuso.
fino al 31/03/2015
ore 17:30
Torino
Galleria San Federico
"TRASPARENZE" ALLA GALLERIA SEMI D'ARTE
"Trasparenze": fotografie di Alessandro D'Adda, a cura di Daniela Trunfio, e vetri d'autore di Il
Mondo del Vetro, a cura di Ivano Balestrieri. Ciò che lega le due presenze in mostra è il vetro,
protagonista indiscusso di infinite sequenze dei film di Antonioni costruite sul gioco dei riflessi
e delle trasparenze, esemplificatrici dell'idea costante di una superficie della realtà che non
può essere penetrata, sinonimo di trasparenza riflettente perennemente se stessa, o il vetro
metafora di due qualità, trasparenza e riflessione. Le finestre di un grattacielo di Sapporo, ma
soprattutto l'umanità che ne traspare, sono oggetto della ricerca di Alessandro D'Adda, fisico
quantistico da alcuni anni rapito dalla passione per la fotografia e delle sue capacità di "vedere
attraverso" e di raccontare, molto spesso, altre storie. E' un'umanità che si disvela a un occhio
attento, microstorie che lasciano a noi il piacere di intuirne le trame del quotidiano, in un
continuo gioco di rimandi tra "dentro" e "fuori" , tra "manifesto" e "apparentemente nascosto". Il
grattacielo e la sua struttura geometrica diventa pre-testo, simile al desueto foglio dei provini
analogici sul quale il fotografo selezionava gli scatti da salvare, per raccontare la sua storia. I
vetri selezionati da Il Mondo del Vetro accanto alle creazioni storiche muranesi di nomi come
Venini, Salviati, Seguso e Barbini, presenta opere di artisti contemporanei quali Tagliapietra,
Pino Signoretto, Ugo Nespolo, Silvano Rubino e designers come Ettore Sottsass e Marco
Zanini. Raccolti con passione dagli inizi degli anni '70, Il Mondo del Vetro rappresenta per le
sue presenze nelle più importanti Fiere nazionali, un punto di riferimento per collezionisti
attenti alle sperimentazioni di importanti protagonisti della scena dell'arte contemporanea che
si sono messi alla prova con questa straordinaria e delicata materia, dando vita a oggetti unici
che promuovono e diffondono la raffinatissima arte vetraria muranese riconosciuta in tutto il
mondo. Orario: da martedì a sabato 10.00-12.30 e 15.00-19.00; lunedì 15.00-19.00. Info:
[email protected]
fino al 31/03/2015
ore 18:00
Torino
Via IV Marzo 1/E
TORINOSETTE | Arte
222 / 249
Arte
LUCA DE MARCH ALLA GALLERIA OBLOM
"Politically Incorrect", personale di Luca De March, a cura di Roberto Vaio. L'artista propone
un'esplorazione dell'universo parallelo dei cartoni animati, fornendo una chiave di lettura
ironica e irriverente della realtà. Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato su appuntamento. Info:
333.8438768 - [email protected] - www.galleriaoblom.it
fino al 01/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Baretti 28
PABLO BRONSTEIN DA FRANCO NOERO
"We live in Mannerist times", personale di Pablo Bronstein. L'artista argentino, che ha
recentemente ricevuto la Duveen Commission dalla Tate Britain per il 2016, si è qui
confrontato, similmente a quanto accaduto per la mostra al Metropolitan Museum di New York,
con la storia - in questo caso industriale - dell'edificio che ospita la mostra riflettendo sul
potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al
servizio dell'estetica. Orario: lunedì 15.00-19.00; martedì-venerdì 11.00-19.00; sabato
15.00-19.00 o su appuntamento. Info: 011.882208 - [email protected] www.franconoero.com
fino al 02/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Mottalciata 10/B
TORINOSETTE | Arte
223 / 249
Arte
VICTORIA STOIAN DA ALBERTO PEOLA
"Codri Earthquake", personale di Victoria Stoian. La mostra è il risultato della sua
collaborazione con Clara Sofia Rosenberg, che da anni ne segue il lavoro supportandolo sul
piano teorico. Victoria e Clara Sofia hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti di Torino dal
2009, in un percorso complementare tra l'attività pittorica dell'una e quella critica dell'altra. La
mostra di Victoria Stoian raccoglie una serie di lavori intorno al tema dell'assenza di un punto
di riferimento. Come recita il titolo, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla
catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di
quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30
del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza
da Chi?in?u, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una
durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie
distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste
più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate. Questo mio lavoro è un
omaggio intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con
un colpo secco cambia linee, colori e vite». I quadri oggi esposti in galleria costituiscono una
parte dei 52 previsti dal progetto in fieri Codri Earthquake, ognuno dei quali corrisponde a
un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. Vengono così messe in relazione, da un
lato, la durata del fenomeno con lo sviluppo del ciclo pittorico, e dall'altro, l'area geografica
colpita dal sisma con l'area della tela, ospite della rielaborazione del dramma. Come dice
l'artista, «in un terremoto il primo secondo può essere della stessa violenza dell'ultimo. Anzi,
forse il primo impatto è ancora più forte e destabilizzante». Per questo motivo, la serie Codri
Earthquake si sviluppa con un andamento cronologico, ma le singole opere non riportano la
violenza del terremoto in successione crescente: ogni quadro del progetto rappresenta infatti
un possibile grado di percezione della catastrofe, che non necessariamente corrisponde al suo
reale grado di intensità. Il tema dell'assenza di punti di riferimento proposto nelle opere
rimanda a un senso di destabilizzazione, percepibile in termini di panico e smarrimento. Ma,
d'altro canto, il potenziale generato da quest'assenza di vincoli può essere colto anche come
un'occasione di libertà. Questa dicotomia tra panico e liberazione è espressa dall'artista
attraverso la rappresentazione di un mondo informe che contiene, però, delle forme
riconoscibili, come protrusioni, annidamenti o ramificazioni. Il mondo organico che emerge da
questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti
marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a
filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso la tecnica del chiaroscuro, con
predominanza delle tonalità fredde, forme talvolta non finite, o cancellate, si stratificano in un
gioco di trasparenze e in un'alternanza di piani pittorici. Pur in assenza di un'architettura e di
una linea dell'orizzonte, Stoian riesce in questo modo a ricreare un senso di profondità nelle
forme che si affusolano in direzione di un punto di fuga ideale nella tela, inserendo nell'informe
accenni di prospettiva. I criteri su cui si fonda la ricerca di Victoria Stoian sono l'importanza
attribuita alla sostanzialità della materia, l'approccio diretto e la presenza fisica dell'artista nel
lavoro, e la necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso la forza dell'opera in sé.
L'esperienza personale e il suo percorso artistico sono saldamente intrecciati: migrata a Torino
all'età di ventun anni, Victoria inizia a tradurre gli stimoli della nuova realtà, così diversa, in un
linguaggio pittorico denso di rimandi introspettivi e culturali. Attraverso un soggetto fortemente
autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione,
che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che
crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile. Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle
19, mattino su appuntamento. Info: 011.8124460 - 335.6191039 - [email protected] www.albertopeola.com
fino al 03/04/2015
ore 18:00
Torino
Via della Rocca 29
TORINOSETTE | Arte
224 / 249
Arte
FEDERICO GUERRI DA WEBER & WEBER
"Frammenti", personale di Federico Guerri. L'arte appartiene originariamente alla natura. È
natura. E in quanto tale contempla e dà forma a se stessa. È dunque tempo che l'arte,
memore del suo stato aurorale, torni a muoversi per iniziativa dei propri tratti. È tempo che la
scrittura segnica torni a decidere dei propri tracciati e delle proprie luci. Di tutto. Anche delle
tenebre. Nulla deve nascere se non dai suoi impulsi, dai suoi spasimi, dai suoi getti, violenti o
pacati che siano. È quanto accade nell'opera di Federico Guerri, dove la scrittura sceglie
innanzitutto di essere disegno e di non porsi al servizio che del proprio accadere. La scrittura
danza e iscrive in questo esordio il carattere inafferrabile dello scaturire del segno e l'annuncio
dell'enigmatica soglia tra ciclica sparizione e nuovo inizio. Non ha principio né fine. Appare e
passa. Appare al nostro orizzonte come potrebbe fare il vapore acqueo. Presenza e venirealla-presenza si uniscono e si confondono in questi luoghi verso i quali ci conduce Federico
Guerri: sono luoghi pienamente riconoscibili, pur rivelandosi la loro vera sostanza come ombra
e parvenza. Orario: da martedi a sabato 15.30-19.30. Info: www.galleriaweber.it [email protected] - 011.19500694
fino al 04/04/2015
ore 18:00
Torino
Via San Tommaso 7
"MANIERA NERA" ALLA NORMA MANGIONE GALLERY
"Maniera Nera", collettiva a cura di Francesco Barocco. In mostra lavori di Vija Celmins,
Richard Earlom, F. Green, Richard Houston, Elizabeth Judkins, S. W. Reynolds e John
Raphael Smith. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento. Info:
011.5539231 - [email protected] - www.normamangione.com
fino al 04/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Matteo Pescatore 17
IRINA NOVARESE ALLO SPAZIO NOPX
"Landology. Scorci di una politica delle differenze", mostra di Irina Novarese. Il processo lento
di mappatura fittizia -e comunque approssimativa- si confronta con il reale flusso accelerato
della città, che viene proposta ai singoli come luogo ultimo del sociale. Strutture urbane tra
desiderio e repulsione, tra necessità ed extralusso, sono al centro del progetto "Landology" di
Irina Novarese. Nello spazio di NOPX l'artista presenta un'installazione che costituisce il
secondo capitolo della sua recente indagine sulle teorie di individualizzazione dell'habitat.
Un'esplorazione di strutture e organizzazioni dello spazio urbano iniziata nel 2014 con le due
città di Caracas e Berlino e che continua con il lavoro che verrà presentato a Torino.
Landology dà anche il via a Preview, ad una nuova collaborazione tra NOPX e Dunque, locale
di recente apertura in via Santa Giulia: pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale, sui muri
del Dunque apparirà un'anteprima della mostra, un estratto del lavoro dell'artista riprodotto in
formato maxi su un cartellone da cinema. Visite anche su appuntamento: 328.7055257. Info:
[email protected] - www.nopx.it
fino al 04/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Guastalla 6/A
TORINOSETTE | Arte
225 / 249
Arte
RÄ DI MARTINO ALLA GAM PER "VITRINE"
Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino "Vitrine", il progetto dedicato alla ricerca artistica
contemporanea. Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l'attenzione sulle trasformazioni
della vita, del suo divenire di cui l'arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro
trasparente, "Vitrine" stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche
artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della
quotidianità. Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino,
Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani. "Vitrine" si
costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed
esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo
spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l'uomo si confronta costantemente
e che s'imprimono nel lavoro dell'artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono
di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico?sociale e politica in una
metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il
paesaggio dell'immaginario, lo spazio?tempo reale e quello mentale, interiore e intimo
dell'animo. Lo sguardo dell'artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra
cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova
espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni. Il primo appuntamento dell'edizione
2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile
l'opera "The Picture of Ourselves", video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di
una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni
della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due
sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito
intrecciarsi di possibilità. Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude
un'ora prima. Ingresso libero a Vitrine. Info: centralino 011.4429518 - segreteria 011.4429595 www.gamtorino.it/vitrine
fino al 06/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
GAVINO SANNA ALLO SPAZIO MOUV
"Livori in corso", personale di Gavino Sanna. In mostra una trentina di disegni, accompagnati
da brevi racconti, raccolti nel libro intitolato "Livori in corso" che Gavino Sanna ha dedicato ad
Alda Merini. La mostra si apre, così come nel libro, con un verso della Poetessa dei Navigli
"L'uomo fa male al fratello al primo sbadiglio del mattino" a cui segue la dedica di Alda Merini.
Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 24; chiuso il lunedì. Nel periodo della mostra si
svolgeranno degustazioni libere e guidate dei vini di Cantina Mesa, l'azienda vitivinicola creata
dieci anni fa da Gavino Sanna con la moglie Lella a Sant'Anna Arresi nel Sulcis. Info:
[email protected] - www.spaziomouv.it - 331.5828996
fino al 06/04/2015
ore 10:00
Torino
Via Silvio Pellico 3
TORINOSETTE | Arte
226 / 249
Arte
SERGIO STAINO ALLA GAM
"Un racconto di Berlino, 1981", personale di Sergio Staino - uno dei più conosciuti e amati
disegnatori satirici italiani -, a cura di Danilo Eccher. Lo spazio Wunderkammer ospita più di
cento disegni che raccontano Berlino nel 1981, quando Staino, armato di carta, matita, china e
una macchina fotografica raggiunge la città e la interpreta con i suoi disegni. E qui Bobo, da
sempre l'alter ego del disegnatore, si ritrova a esplorare una città dalle mille contraddizioni e
dal grande fascino. Una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, in quell'anno
ancora inserita nel cuore del comunismo europeo. "Ogni angolo era una scoperta, una
sorpresa, una suggestione: Berlino in quegli anni là era una città veramente unica per la
quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa esprimendole,
poi, in forme architettoniche e ambientali assai diversificate (...) Tutto era esagerato in Berlino
Ovest: le luci, le insegne, le vetrine, tutte cose che adesso sembrerebbero normali ma che,
allora, erano profondamente innovative. Solo avvicinandosi al confine con la Repubblica
Democratica, e soprattutto al muro, l'atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la
contraddizione tra la vitalità lussuosa dell'Ovest e la tristezza poliziesca dell'est si facevano
evidenti". Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima.
Ingresso: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011
4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected]
fino al 06/04/2015
ore 10:00
Torino
Via Magenta 31
TORINOSETTE | Arte
227 / 249
Arte
ALDO MONDINO ALLA GAM PER "SURPRISE"
Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell'edizione 2015 di "Surprise",
progetto espositivo che concentra l'attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese
tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall'architettura al
design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo
modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale. A curare questo
terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto,
docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia Albertina di Torino e Gregorio
Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo
piano del museo. Al centro dell'attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi
espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei
ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico
di quegli anni. Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il
quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l'Ecole du Louvre e i
corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria
Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori,
le "Tavole Anatomiche", metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi
del corpo umano. "Sole" e "Immersore", entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella
mostra alla GAM, rappresentano un'esperienza anomala nell'ambito della sua produzione
artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour. L'arrivo della Pop Art in Italia proprio
grazie a Gian Enzo Sperone e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del
'64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire.
Mondino si appropria anch'egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura
ottenuto con l'utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e
lampadine a incandescenza. Se "Immersore" si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni,
più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, "Sole" traduce con i
materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l'alba, sul quale
tra l'altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli
anni tra 1963 e 1964 e al quale Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria. Le due
opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro
installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall'artista da una etichetta della
galleria Stein sul verso di "Immersore". Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale
l'opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e
corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell'occhio umano sia al
segno lasciato dalle acque dell'Arno su alcuni capolavori dell'arte fiorentina che impressionò a
tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del '66 e il 1967 una serie di opere. Tra
questi lavori vale la pena ricordare l'intervento alla mostra "Con temp l'azione" (gallerie Stein,
Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l'artista unisce le sedi della mostra tirando
un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra. Orario: martedìdomenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingressi: euro 10, ridotto
euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011
4429595 e-mail [email protected]
fino al 07/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Magenta 31
IVREA - ELENA MIRANDOLA E MANITERRA AL CASTELLO DI SALE
Mostra di Elena Mirandola e Maniterra a cura di ArteInFuga. Orario: lunedì 14.30-19.00; dal
martedì al sabato 9.30-19.00. Info: [email protected] - http://arteinfuga.blogspot.it/
fino al 08/04/2015
ore 18:00
Ivrea (TO)
Via dei Patrioti 14
TORINOSETTE | Arte
228 / 249
Arte
"FOBOFILIA" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"Fobofilia", mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei
sentimenti più caratteristici e sfuggenti della nostra epoca, a cura di Irene Calderoni. Fobofilia
è il piacere un po' perverso di essere spaventati, una pulsione che appare sempre più
frequente. La paura è il registro più diffuso nell'intrattenimento, ma anche nell'informazione e
di conseguenza nel modo di percepire la realtà. L'arte riflette questa temperie, ne offre diverse
sembianze, da quello più intimo e psicologico, di una soggettività aggredita oppure aggressiva,
a quello più esterno e politico, di una società che si fonda sulla violenza e usa il terrore come
arma. Artisti in mostra: Janis Avotins, Matthew Barney, Massimo Bartolini, Avner Ben Gal,
Glenn Brown, Miguel Calderon, Maurizio Cattelan, Dinos e Jake Chapman, Roberto Cuoghi,
Saul Fletcher, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Gusmao& Paiva, Thomas Hirschhorn, Piotr
Janas, Zoe Leonard, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Nathaniel Mellors, Shirin Neshat,
Kelly Nipper, Catherine Opie, Tony Oursler, Djordje Ozbolt, Anri Sala, Ferdinando Scianna,
Andreas Slominski, Jakub Julian Ziolkowski. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì,
sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi
euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte,
abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Modane 16
ISA GENZKEN ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
La mostra dedicata ad Isa Genzken (Germania, 1948) presenta per la prima volta in Italia un
ciclo di lavori della fine degli anni Ottanta, un corpus di opere pittoriche meno note rispetto alle
sculture e installazioni per cui Genzken è famosa. Sono olii su tela monocromatici che
suggeriscono già nel nome, Basic Research, l'inizio di un percorso di sconfinamento e
d'interazione con l'ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra
pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori. Orario:
giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5;
ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino
a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM).
Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Modane 16
TORINOSETTE | Arte
229 / 249
Arte
"MARCO POLO - LA VIA DELLA SETA NELLE FOTOGRAFIE DI MICHAEL YAMASHITA"
AL MAO
Un viaggio per immagini, sulle tracce di uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi: la nuova
mostra del Mao ricostruisce il percorso compiuto quasi mille anni fa da Marco Polo lungo la
Via della Seta, attraverso le fotografie di Michael Yamashita, fotografo di punta di National
Geographic. Nelle 76 fotografie esposte al Museo d'Arte Orientale ritroviamo piazza San
Marco e la laguna, il minareto di Samarra in Iraq e le carovane a bordo dei cammelli nel
deserto del Gobi. Non solo: la mostra, articolata in tre sezioni geografiche, ripercorre il tragitto
compiuto da Marco Polo dall'Italia alla Cina, ma anche la permanenza dell'esploratore in Cina
e il viaggio di ritorno via mare, lungo le coste dell'Indonesia e dell'India. Le immagini
desertiche lasciano così pian piano spazio alle distese d'acqua delle piantagioni di riso, agli
spettacolari paesaggi della baia di Ha Long nel Nord del Vietnam e agli sguardi penetranti dei
sadhu a Bombay. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 7 febbraio al 1 marzo,
apertura e chiusura posticipata nei weekend (sabato dalle 11 alle 20; domenica dalle 11 alle
19). La biglietteria chiude un'ora prima. Il biglietto d'ingresso (10 euro) consente anche
l'accesso alla collezione permanente del museo. Info: 011.4436928 - www.maotorino.it
fino al 12/04/2015
ore 17:00
Torino
Via San Domenico 11
MOSTRA DEI FINALISTI DEL MARIO MERZ PRIZE ALLA FONDAZIONE MERZ
Mostra dei 5 finalisti della prima edizione della sezione arte del Mario Merz Prize. Gli artisti,
Lida Abdul (Kabul 1973), Glenn Ligon (New York 1960), Naeem Mohaiemen (Londra 1969),
Anri Sala (Tirana 1974) e Wael Shawky (Alessandria d'Egitto 1971), sono stati selezionati tra
le oltre 500 candidature pervenute dalla giuria composta da Marisa Merz, Beatrix Ruf
(direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam) e Claudia Gioia (curatrice indipendente). Il
progetto espositivo, curato da Beatrice Merz raccoglie due o tre opere per ciascun autore,
scelte tra le più significative del loro percorso artistico. Il pubblico potrà esprimere la propria
preferenza visitando la mostra o collegandosi al sito mariomerzprize.org. Orario: martedìdomenica 11-19, lunedì chiuso. L'ingresso alla mostra è gratuito. Info: 011.19719437 [email protected] - www.fondazionemerz.org
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Limone 24
AVERY SINGER ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"Pictures Punish Words", personale di Avery Singer, a cura di Beatrix Ruf. Sorprendenti per
tecnica e iconografia, i quadri di Avery Singer sovvertono le nostre aspettative visuali. A un
primo sguardo si sottraggono a una classificazione precisa come dipinti o elaborazioni a
stampa. Per questo sollevano l'interrogativo, ovvio e allo stesso tempo pressante per
un'artista, sul modo in cui le informazioni digitali che ci circondano possono concretizzarsi sotto forma di immagine piatta su carta o, più di recente, tridimensionale in plastica, o su ogni
altra possibile superficie materiale. Avery Singer ha realizzato un ciclo di opere pensate
appositamente per questa sua prima personale. Dopo una prima presentazione alla Kunsthalle
di Zurigo, la personale si sposta Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Orario:
giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5;
ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino
a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM).
Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Modane 16
TORINOSETTE | Arte
230 / 249
Arte
"UNITED ARTISTS OF ITALY" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
"United Artists of Italy", un progetto di Massimo Minini. Il gallerista ha raccolto una collezione di
ritratti di artisti eseguiti dai più significativi fotografi italiani: l'idea è stata quella di concepire
una collezione di volti d'artista ripresi dai grandi fotografi italiani, quasi un mondo aiutasse
l'altro, completandosi a vicenda. Il progetto, iniziato per passione qualche anno fa, è cresciuto
sempre più grazie al contatto diretto con i fotografi che hanno abbracciato la proposta, e si è
rivelato un vero e proprio viaggio all'interno della fotografia, tra archivi e scatole, pellicole e
files. Se in principio l'idea era di selezionare esclusivamente ritratti di artisti, con il tempo
l'attenzione si è estesa, prendendo in considerazione alcuni ritratti di artisti stranieri, ma molto
vicini all'Italia, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, volti di
scrittori come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, e ancora gli artisti colti al
lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi e alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio
Amelio e Leo Castelli. Questa collezione crea una storia del contemporaneo, non con le opere,
ma con i volti, i modi, gli atteggiamenti. Se si può considerare il contemporaneo un'attitudine,
un modo di porsi dell'opera nel proprio tempo ed in comunione con i grandi temi del momento,
il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con
quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i
contorni spaziali e temporali. La mostra vuole infatti offrire uno spaccato della fotografia
italiana di questi anni, dimostrando la capacità straordinaria di interpretazione e di omaggio a
grandi artisti da parte di grandi fotografi. Non si tratta di una semplice raccolta cronologica di
immagini, ma di un racconto, dove lo stesso artista visto, letto e interpretato da diversi
fotografi, porge differenti sfaccettature del proprio destino. Spesso la fotografia dice più di
quanto non sia nelle intenzioni dell'autore. Attraverso quasi duecentocinquanta scatti, viene
presentato il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni '60: Claudio Abate, Aurelio
Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano,
Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario
Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio
Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando
Scianna. La mostra è stata ospitata al Musée d'Art Moderne di Saint Etienne, al Palais des
Beaux Arts di Bruxelles, alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Fotografia di
Amsterdam ed alla Estorick Collection di Londra. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero);
venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti);
gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte,
abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org
fino al 12/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Modane 16
"AN ART OF ONE'S OWN: GROUP SHOW" DA RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE
CONTEMPORANEA
"An Art of One's Own: Group Show". In esposizione lavori di Carla Accardi, Irma Blank,
Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth
Scherffig, Eva Sørensen. Orario: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 19:00; giovedì, venerdì e
sabato dalle 11:00 alle 19:00; altri giorni e orari su appuntamento. Info:
www.dechiricogalleriadarte.com - [email protected] - 011.835357
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via della Rocca 19
TORINOSETTE | Arte
231 / 249
Arte
EVANGELINA ALCIATI ALLA PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA
"Evangelina Alciati: l'occhio e l'anima". L'Accademia Albertina delle Belle Arti dedica, presso le
sale della Pinacoteca Albertina, una mostra antologica alla figura di Evangelina Alciati
(1883-1959), pittrice nella Torino del primo e secondo Novecento, prima donna ad essere
ammessa in Accademia, personalità libera ed in anticipo sui tempi. L'iniziativa, che si collega
alla prossima apertura, completati i lavori di ristrutturazione, della Pinacoteca del Novecento,
presso la Rotonda del Talucchi, è stata sollecitata dalla contemporanea uscita, anteprima
domenica 25 gennaio presso la Sala Congressi dell'Unione Industriale, del film "La liberà allo
specchio. Ritratto di Evangelina Alciati". Il film, tratto da un'idea di Mauro Guidetti, scritto dallo
stesso insieme agli eredi Lorenzo Boccalatte ed Anna Maria Fracchia, è stato sceneggiato e
diretto da Vanni Vallino, e si avvale dell'interpretazione, tra le altre, di Pamela Villoresi, Erica
Blanc, ed Eugenio Allegri. Evangelina Alciati fu allieva di Giacomo Grosso, sotto la cui guida si
diplomò in disegno e pittura. Decisivo per il gli esiti della sua carriera fu un soggiorno a Parigi
tra il 1903 ed il 1906. Lo stile della Alciati, che raggiunge punte di assoluta eccellenza nel
ritratto, si confronta alla pari con le tendenze che caratterizzano la prima parte del Novecento,
dalla pittura post impressionista, all'Espressionismo ed alla Metafisica, in cui si evidenziano
taluni punti di contatto con il magistero di Felice Casorati. La mostra, a cura dei professori
Edoardo Di Mauro e Giuseppe Mantovani, con contributi critici di Francesco De Caria,
Donatella Taverna e della docente dell'Accademia Valeria Piasentà, presenta un percorso
completo e ragionato di tutte le fasi artistiche di Evangelina Alciati, dal primo Novecento al
secondo dopoguerra, tramite il prestito di opere da collezionisti privati, e da istituzioni quali la
Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Castello Gamba. Museo Regionale della Valle d'Aosta, le
Fondazioni Burzio e Mazzonis. Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica
10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.30); mercoledì chiuso. Info: 011.0897370
fino al 12/04/2015
ore 18:00
Torino
Via Accademia Albertina 8
I PANNELLI DI DEFENDENTE FERRARI ALLA SACRA DI SAN MICHELE
"I pannelli di Defendente Ferrari". Orario: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-18.00;
domenica e festivi: 9.30-12.00 e 14.30-18.30; ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della
chiusura della Sacra.
fino al 12/04/2015
ore 09:30
Sant'Ambrogio (TO)
Sacra di San Michele
TORINOSETTE | Arte
232 / 249
Arte
"UEFA IS EAST", FOTOGRAFIE DELLA TRANSNISTRIA AL POLSKI KOT
"Uefa is East - L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti. Transnistria,
1997": mostra fotografica diGabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e
documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara
indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi. La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys
Martini, fa parte del progetto "L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi
abitanti": la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza
europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo
dei ritratti di chi vi abita. Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di
città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all'emozione delle coppe europee
e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per
poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva. Questo primo
appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha
documentato nel 1997, l'anno di fondazione dello Sheriff Tiraspol. I personaggi ritratti
sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro
quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell'obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è
terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta.
Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a
torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre,
rivelando elaborati tatuaggi. In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo
romanzo Educazione siberiana descrive l'iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li
descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi,
quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l'inchiostro
sottopelle era illegale. La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto
dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare
l'incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al
pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti. Orario: da martedì a domenica
dalle 20.00 a mezzanotte. Info: [email protected]
fino al 14/04/2015
ore 18:30
Torino
Via Massena 19
TORINOSETTE | Arte
233 / 249
Arte
JENS EINHORN ALLA LUCE GALLERY
"Electric eyes", personale di Jens Einhorn. I lavori di Jens Einhorn sembrano alimentare uno
scenario da fine del mondo. Le immagini della serie Too Much Future e The Endless End
trasmettono la sensazione della calma dopo un disastro oltre ogni aspettativa. Sembra che
siano stati sbattacchiati furiosamente da tempeste e nubi di fumo solo per stabilirsi di nuovo,
solo grazie alla loro chiarezza formale. Einhorn fa sì che si provi un certo piacere in questa
presunta distruzione con l'utilizzo, in questa serie, di vivaci colori. Il caos lentamente si
trasforma in armonia. La lettera E che si ritrova in alcune immagini rappresenta una volta di
più la lotta che si percepisce in ogni pezzo. Può voler dire sia "The End"- la fine - che
l'Eternità, tutti nuovi inizi nel circolo infinito. L'etichetta segna anche il completamento del
processo di lavoro per l'artista, l'ultimo atto gestuale sull'immagine. Come i battiti musicali le
immagini, frammenti di pixel, operano all'interno di una nebbia delicata permeata di luce
colorata. Cultura giovanile e musica rappresentano una cornice importante per le opere di
Einhorn e spesso le si ritrova come impressioni galleggianti audio-visive. La lettera E può
dunque stare anche per elettronica o estasi o per entrambi. La musica elettronica è anche
spesso correlata alla nozione di post-apocalittico. Ha rappresentato un mezzo di espressione
di critica sociale per molti artisti che hanno elaborato visioni distopiche del futuro,
processandole in una nuova tecnologia. Jens Einhorm è nato nell'ex Repubblica Democratica
Tedesca ed è dunque molto influenzato dagli avvenimenti socio-politici degli anni '90 quando
la musica giocava un importante ruolo per un giovane artista, come primario strumento di
espressione. Egli suonò in band punk a partire dalla metà degli anni '90, per poi intraprendere
la sua strada nelle arti visive grazie alla fotografia e alla musica. Jens ha studiato fotografia a
Leipzig e scultura e new media con Astrid Klein, e si è concentrato più sulla pittura con un
master con Tal R all'Accademia di Düsseldorf per concentrarsi più sulla pittura. Il metodo
mash-up di Einhorn, che fa suso di tessuto, pigmenti, colla e colori, regala una caratteristica di
"oggetto" alle proprie immagini rendendo sorprendente la loro presenza nello spazio. La
struttura stessa di quei minuscoli elementi visivi li rende simili a dipinti astratti o simil digitali.
La mostra segna un importante punto di partenza per la carriera dell'artista, per la prima volta
in Italia, presentando una serie di nuovi dipinti che sono il corpo principale delle opere più
recenti di Einhorn. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30. Info: 011.8141011 - 335.5246817
- [email protected] - www.lucegallery.com
fino al 14/04/2015
ore 18:30
Torino
Corso San Maurizio 25
TORINOSETTE | Arte
234 / 249
Arte
"IL KABUKI DEI TRE SAMURAI: ARAKI, MORIMURA, SUGIMOTO" ALLA GALLERIA IN
ARCO
"Il kabuki dei tre samurai: Araki, Morimura, Sugimoto". Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura
e Hiroshi Sugimoto sono i protagonisti della mostra a cura di Graziano Menolascina.
Nobuyoshi Araki, tra gli artisti più rappresentativi e prolifici della storia della fotografia,
racconta la donna, l'eros e il Giappone. Le donne di Araki sono spesso sdraiate su letti disfatti,
oppure distese sul pavimento in pose lascive, legate con corde, con i corpi ostentati e nudi ma
con sguardi in cui è completamente assente la volontà di sedurre. Yasumasa Morimura si
appropria invece di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura
popolare interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle
trasformazioni sociali politico e culturali dovute alla penetrazione del capitalismo e dei miti del
mondo occidentale in Giappone. Morimura impersona Einstein, Marylin, Frida Khalo, Hitler il
risultato è un'opera e raffinata che nasce da una cura maniacale per i dettagli e l'uso di ritocchi
digitali, di costumi, pose e accessori ricercati che le rendono uniche. I tratti somatici non
modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare la propria origine e le proprie
tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Infine, ci sono gli scatti di Hiroshi
Sugimoto, immagini mentali, concetti la cui materializzazione è resa possibile grazie a un
rigoroso controllo del mezzo fotografico e del processo manuale di stampa, seguito anch'esso
personalmente dall'artista. Nella serie "Theatre" Sugimoto ha fotografato con tempi di
esposizione lunghissimi sale degli anni '20 e '30, cinema degli anni '50 e drive in. La luce
bianca degli schermi rettangolari, che illumina il resto dell'ambiente, contiene in sé l'intera
proiezione del film. In "Architectures" la tecnica dello sfocato priva le architetture moderniste di
connotazioni temporali. I lunghi tempi di esposizione dei "Seascape" bloccano il movimento
delle onde in immagini eterne, mentre il soggetto dei "Portraits" realizzati fotografando i
personaggi dei musei delle cere è l'immortalità stessa. Info: 011.8122927 - www.in-arco.com [email protected]
fino al 18/04/2015
ore 18:30
Torino
Piazza Vittorio Veneto 3
TORINOSETTE | Arte
235 / 249
Arte
"IL MONDO IN UNA TAZZA" A PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama presenta un percorso dedicato alla storia della tazza, attingendo dalle ricche
collezioni di arte decorativa conservate in museo. L'esposizione si riallaccia al tema della
porcellana torinese al centro di Fascino e splendore della porcellana di Torino, mostra curata
da Andreina d'Agliano e Cristina Maritano che apre in contemporanea alla Fondazione AccorsiOmetto e che presenta ben 90 opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama. Le due
esposizioni offrono nel complesso un vero e proprio percorso cittadino dedicato al tema della
porcellana. Filo conduttore dell'esposizione è la tazzina: da tè, da caffè e da cioccolata.
Oggetto legato indissolubilmente all'introduzione in Europa delle bevande calde provenienti
dall'Oriente e dal Nuovo Mondo e al materiale esotico e prezioso per eccellenza, la porcellana.
A Palazzo Madama una sequenza di tazze, a partire dai blancs-de-chine, ovvero le porcellane
bianche cinesi prodotte a Dehua, mostra l'evoluzione delle forme e la varietà dei decori nelle
tazzine prodotte dalle manifatture europee nel Settecento: dai motivi di origine cinese e
giapponese, a quelli tratti dai libri di storia naturale, ai paesaggi derivati da incisioni olandesi e
tedesche, fino alle scene mitologiche e della letteratura cavalleresca. Contestualmente la
mostra è un'occasione per raccontare, per casi esemplari, la storia della porcellana, delle sue
particolarità produttive, della qualità della pasta e dei colori. Il valore socialmente
rappresentativo della porcellana emerge anche grazie all'esposizione di alcuni servizi araldici,
conservatisi integri per il loro valore altamente simbolico legato al passato illustre della casata
oppure smembrati e dispersi sul mercato antiquario. Una vetrina è dedicata alla principale
manifattura di porcellana operante in Piemonte nel Settecento, la Real fabbrica delle
porcellane di Vinovo, fondata nel 1776 grazie all'intraprendenza di un torinese, Giovanni
Vittorio Brodel, e di un ceramista di Strasburgo, Pierre-Antoine Hannong, e poi rilevata nel
1780 dal medico e chimico torinese, Vittorio Amedeo Gioanetti. Alla produzione di questa
fabbrica è dedicato un più ampio spazio nelle sale della mostra alla Fondazione AccorsiOmetto. In un'altra vetrina, l'artista Matilde Domestico, che da anni conduce ricerche sul tema
della porcellana, ambienta l'installazione Esistenza di porcellana, che si ispira alle poesie di
Emily Dickinson. Il lavoro dell'artista unisce oggetti e frammenti di carta e di porcellana su cui
emergono parole in acciaio. Intorno una superficie di polvere di marmo di Carrara, il caolino,
un materiale refrattario. Tutti gli elementi nel complesso rimandano all'idea di fabbrica, a una
realtà viva e produttiva. In sottofondo una base sonora composta dalla sovrapposizione ed
elaborazione di rumori meccanici, suoni metallici ripetitivi registrati all'interno dei reparti di
fabbricazione dell'Industria Porcellane IPA, si propaga tra le tintinnanti ceramiche antiche e
contemporanee. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. La biglietteria
chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi
fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe
potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it
fino al 19/04/2015
ore 10:00
Torino
Piazza Castello
"PITTURA FEMMINILE A TORINO NEL PRIMO '900" ALLA GALLERIA DEL PONTE
"Pittura femminile a Torino nel primo '900", mostra di Evangelina Alciati, Vittoria Cocito, Nella
Marchesini e Daphne Maugham. Orario: dal martedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Info:
011.8193233 - [email protected] - www.galleriadelponte.it
fino al 24/04/2015
ore 18:00
Torino
Corso Moncalieri 3
TORINOSETTE | Arte
236 / 249
Arte
ISA MELSHEIMER DA QUARTZ STUDIO
"Examination of the Origins", personale dell'artista tedesca Isa Melsheimer (Neuss, 1968) che
per l'occasione ha concepito un'installazione site specific in cui elementi scultorei pensati a
partire dalle caratteristiche 'ambientali' di Quartz sono accostati alle forme architettoniche di
alcuni edifici della città. Visite su appuntamento. Info: 338.4290085 - [email protected] www.quartzstudio.net
fino al 28/04/2015
ore 19:00
Torino
Via Giulia di Barolo 18/D
BORIS LAVRENKO ALLA GALLERIA PIRRA
Boris Lavrenko nasce a Rostov nel 1920 e muore a San Pietroburgo, città in cui studia, vive e
lavora, nel 2001. Titolare della cattedra di pittura e composizione dell'Istituto Repin dal 1953, la
sua carriera è costellata di prestigiosi riconoscimenti ed è considerato uno dei più autorevoli
rappresentanti del post-impressionismo russo. L'infanzia vissuta a contatto con la natura, le
immense steppe e il fiume Don, avranno una forte influenza sulla formazione del futuro pittore.
Lavrenko, infatti, nel paesaggio trova la massima libertà di ricerca compositiva e di
sperimentazione cromatica, seppur all'interno di un figurativismo di solida impostazione. Le
sue opere, in particolare quelle animate da figure impegnate in normali attività, quali la lettura,
una passeggiata o una partita di calcio, trasmettono spontaneità e gioia di vivere. Lavrenko è
un artista versatile, con la maturità di riconoscere in qualsiasi soggetto la "dignità" di essere
ritratto, per cui i suoi temi spaziano dalle vedute cittadine, con i loro monumenti, ai già citati
paesaggi, dai banali oggetti di uso quotidiano delle sue intense nature morte, alle animate o
raccolte scene di genere. I numerosi viaggi compiuti all'estero e in patria stimolano la curiosità
e gli interessi di Lavrenko, le cui opere possono definirsi un caleidoscopio di impressioni, un
colorato mosaico di vita. Orario: da lunedì a sabato 9,30-12,30 e 15,30-19,30; domenica
9,30-12,30. Info: 011.543393 - www.galleriapirra.it - [email protected]
fino al 30/04/2015
ore 18:00
Torino
Corso Vittorio Emanuele II 82
TORINOSETTE | Arte
237 / 249
Arte
JOSEF KOUDELKA AL FORTE DI BARD
"Josef Koudelka, Vestiges 1991-2014", prima esposizione in Italia del più imponente progetto
fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia, mostra promossa dall'associazione
Forte di Bard in collaborazione con l'Agenzia Magnum Photos. Il progetto Vestiges, che vede
impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua
interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura
romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria
all'Algeria, dalla Turchia all'Italia e di oltre duecento località che si affacciano sul Mar
Mediterraneo. Un'esplorazione che non ha precedenti, un lavoro fatto di costanza e
perseveranza. L'artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione
particolare per le rovine, senza celebrarne l'atmosfera malinconica, ma con l'obiettivo di
restituirne l'autentica bellezza. Il suo intento è usare l'arte per riappropriarsi di un mondo che ci
sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza è il grande e
ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio, in
costante divenire che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli. In mostra oltre 60
fotografie di cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che coniuga il
minimalismo dell'approccio del fotografo e della cifra stilistica delle sue immagini, al suggestivo
senso di camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi
ai set di Vestiges. Fino al 31 gennaio il Forte sarà aperto solo il sabato e la domenica dalle 10
alle 19; dal primo febbraio apertura consueta (feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10
alle 19). Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 - 83382 e su
www.fortedibard.it
fino al 03/05/2015
ore 18:00
Bard (AO)
Forte
"AL FRONTE" AL MUSEO DEL CINEMA
"Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra", mostra a cura di Roberta
Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Cento anni fa, la Grande Guerra investe il Vecchio
Continente con la sua modernità che, oltre alle armi micidiali, annovera l'utilizzo di nuovi mezzi
di comunicazione. Tra queste la fotografia e il cinema si rivelano risorse fondamentali nel
definire gli equilibri di potere dei principali paesi belligeranti. Scatti e riprese realizzati da
fotografi e operatori militari invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli
cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali
accumulate dai reduci e dalle loro famiglie, memoria di un'esperienza umana e sociale
estrema e contraddittoria. La mostra "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande
Guerra" propone un percorso di immagini attraverso 160 fotografie inedite, scattate da Luis
Bogino al seguito del Regio Esercito Italiano e dai soldati fotoamatori dislocati sui di guerra.
Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico: una selezione di film
"dal vero", girati al fronte e nelle retrovie, e di titoli di fiction di epoche diverse, testimonianza di
un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo. Lo sguardo di artisti
come Paola De Pietri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi propone infine una lettura
personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria
spesso dimenticata. Orario: da martedì a venerdì 9.00-20.00; sabato 9.00-23.00; domenica
9.00-20.00; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Ingresso: intero euro
14,00; ridotto (studenti universitari fino a 26 anni, over 65, gruppi min. 15 persone) euro 11,00;
giovani e scuole (da 6 a 18 anni, gruppi scolastici) euro 8,00; gratuito fino a 5 anni, disabili e
accompagnatore, Torino+Piemonte Card.
fino al 03/05/2015
ore 19:00
Torino
Via Montebello 20
TORINOSETTE | Arte
238 / 249
Arte
PHIL BORGES ALLA GALLERIA PAOLA MELIGA
"Tibet's Portraits | Culture on the Edge", mostra fotografica di Phil Borges. Borges fa parte dei
"maestri artisti" della fotografia americana e non, che da oltre 25 anni documenta con passione
la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo, utilizzando il veicolo del "ritratto ambientale"
per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per diffonderne la loro conoscenza.
Borges è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita che lo portano a spingersi
negli angoli più remoti del mondo per dar voce attraverso la sua fotografia a realtà
straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate. La sua poetica
capacità di cogliere l'attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera
uniscono testimonianza e arte per dar vita a una vera vocazione. La sua è una fotografia tesa
a dar voce a chi non ce l'ha, che ha come missione la rivalutazione delle culture che stanno
via via scomparendo, mettendo l'accento sul loro valore e rappresentando le sfide che le
attendono. Il suo lavoro cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le
popolazioni in via di sviluppo: "Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui,
che conosca i loro nomi e un po' della loro storia, non che le veda solamente come degli
estranei che abitano terre lontane." Pluripremiato per il suo impegno umanitario nel 2008 ha
collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche
sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. In mostra i
suoi ultimi scatti sul Tibet. I ritratti mostrano queste popolazioni che vivono in uno degli
ambienti più fragili della terra e che di fronte alle sfide del ventunesimo secolo cercano di
mantenere quello che hanno di più caro: la loro pratica buddista, la loro cultura tibetana ed i
loro usi. Fotografie delicate, commoventi, piene di pathos, di fierezza. Altamente importante è
anche la perfezione della cromaticità, infatti in questo suo ultimo lavoro Phil Borges ci presenta
i suoi scatti a colori. Mostra realizzata grazie alla collaborazione con Paci Contemporary |
Brescia. Orario: dal mercoledì al sabato 11,00-12,30 e 15,30-19,30. Martedì mattina chiuso,
pomeriggio 15,30-19,30. Lunedì e festivi chiuso. Apertura privata su appuntamento. Info:
011.2079983 - [email protected]
fino al 04/05/2015
ore 11:00
Torino
Via Maria Vittoria 46/C
TORINOSETTE | Arte
239 / 249
Arte
RIVAROLO - ERNESTO MORALES A CASA TOESCA
"Il giorno come la notte", personale di Ernesto Morales. Il progetto espositivo curato da Karin
Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell'artista, ma recentemente
arricchito dall'esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur,
Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei
luoghi, fonte d'inspirazione per approfondire e delineare la mostra. I fili conduttori sono i temi
della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso
"Equus Nox", vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la
notte, a pochi giorni dalla inaugurazione. Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita,
al risveglio della natura, all'amore ed i suoi miti: l'ambiente è in trasformazione e questa
sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani. Non solo, vengono
rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa
a Flora - Dea dell'antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l'uovo, le
rondini. Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla
generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il
nero, il buio e la luce. I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell'artista
uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione
intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto
Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo
all'osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell'arte
contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione. La mostra e il luogo espositivo,
anch'esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza,
all'attenzione, al tempo lento, all'umanità nel suo lato più spirituale che l'arte ci permette di
percepire. A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con
l'esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica. Orario: venerdì, sabato, domenica
15.30-19.00; altri giorni o orari su appuntamento telefonico al 335.1227609. Info:
[email protected] - www.areacreativa42.com
fino al 10/05/2015
ore 17:00
Rivarolo (TO)
Via Ivrea 42
NADIA BUDDE AL GOETHE INSTITUT
Personale e residenza artistica di Nadia Budde. Acume, profondità, osservazione poetica del
mondo e una comicità linguistica fuori dell'ordinario caratterizzano l'opera dell'illustratrice
berlinese, insignita di numerosi riconoscimenti, tradotta e pubblicata in diverse lingue. La
mostra presenta in prima nazionale una selezione delle sue opere originali fra cui il divertente
racconto della sua infanzia a Berlino Est. Ingresso libero. Orario: lunedì, maretedì e giovedì
10:00-13:00 e 14:00-18:30; mercoledì e venerdì 10:00-13:00 e 14:00-17:30. Info:
www.goethe.de/torino - 011.543830
fino al 30/05/2015
ore 18:30
Torino
Piazza San Carlo 206
TORINOSETTE | Arte
240 / 249
Arte
BERT THEIS AL PAV
"Aggloville", mostra personale di Bert Theis, a cura di Marco Scotini. Il peculiare carattere del
PAV, spazio interstiziale tra realtà urbana ed elemento naturale, tra i ritmi della metropoli
contemporanea e quelli dettati dal susseguirsi delle stagioni, rende il museo scenario ideale
per le opere dell'artista Bert Theis. Temi come urbanesimo sostenibile, ecologia politica e
gentrificazione sono al centro della sua ricerca artistica che, da anni, cerca di contrapporsi allo
sviluppo del modello urbano neoliberista in contesti geopolitici diversi, dall'Europa all'Asia
Orientale. La stessa ricerca viene presentata al PAV con "Aggloville", personale dell'artista che
raccoglie maquettes, studi progettuali, video e stampe digitali su tela, sviluppati nel corso di
venti anni di attività, a partire dal Padiglione Potemkin Lock, concepito per la Biennale di
Venezia del 1995. Gli elementi basici con cui Bert Theis interviene negli agglomerati pubblici e
nei contesti sociali sono tratti dalle costruzioni tradizionali dei parchi, quali piattaforme e
padiglioni. Ma ciò che caratterizza tali strutture è il fatto che esse delimitino un campo che, di
fatto, è lasciato vuoto: introducono l'indefinito, l'incerto e il provvisorio nel cuore della
distribuzione del tutto disciplinata della città contemporanea. Aprono uno spazio che si sottrae
al controllo, un'area non qualificata in anticipo, ma ogni volta da ridefinire attraverso iniziative
collettive. Ogni piattaforma è un enigma che porta lo spettatore/fruitore alla libera
interpretazione della funzione e del senso che ad essa vorrà attribuire. Così le opere di Theis
si offrono come dispositivi relazionali, capaci di creare comunità temporanee, a tramutarsi in
teatri d'incontri e situazioni. "Non c'è più ombra di dubbio: nel paradiso l'uomo nasce sdraiato,
nudo sotto una palma": con questa rivendicazione ironica del tempo originario, l'artista
introduce il suo lavoro Le dita della mano, realizzato a Volterra nel 1998 e proposto nell'ambito
di Aggloville in forma di maquette. Dieci isolette verniciate di bianco e nel formato di letto a due
piazze ciascuna, sono accompagnate da una palma mediterranea ombreggia su di loro.
Utopia settecentesca per eccellenza, l'isola deserta è la meta del viaggio, la promessa della
fuga verso nuove terre, nuove avventure. E' il risveglio dopo il naufragio e il ritorno del nostos
allo stato di natura, al paradiso originario. Per chi é coinvolto nei conflitti generati dalla
trasformazione urbana neoliberista e nelle lotte per il diritto alla città, le domande fondamentali
sono: Un'altra città è ancora possibile? Un'altra vita nelle nostre città è possibile? "Aggloville"
visualizza queste domande agglomerando elementi diversi fra di loro: paesaggi coperti di
giungla come quelli del Congo-Brazzaville, quartieri e isolati come quelli di Alphaville di
Godard, sentieri immaginati come quelli di Dogville di Lars Von Trier. Bert Theis
(Lussemburgo, 1952) fa parte di quella generazione di artisti, emersi nel corso degli anni
Novanta, che attraverso i loro lavori hanno creato nuove possibilità per le pratiche nello spazio
pubblico. I suoi lavori hanno una dimensione filosofica, sociale e politica; la maggior parte di
questi sono stati creati a partire da spazi specifici della città. Nel corso degli ultimi dieci anni, è
stato tra gli organizzatori di due progetti a lungo termine, Isola Art Center e out-Office for
Urban Transformation, entrambi riconducibili all'ambito del conflitto urbano tra gli abitanti del
quartiere di Isola, il governo della città di Milano e una compagnia multinazionale statunitense.
Nell'ambito della mostra Aggloville, le Attività Educative e Formative propongono l'attività di
laboratorio Green specific in cui le riproduzioni di particolari scenari urbani vengono rielaborate
attraverso l'introduzione di un connettivo naturale, che genera un contesto ibrido e
imprevedibile. Un'idea trasformativa di zone specifiche, nelle quali il verde si riappropria di un
suo spazio vitale, dando vita a un ambiente fecondo che genera nuove prospettive visive e
narrative. Orario: venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 12-19. Ingresso: intero 4 euro;
ridotto 3 euro; gratuito Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni,
over 65, persone con disabilità. Info: 011.3182235 - [email protected] www.parcoartevivente.it
fino al 31/05/2015
ore 18:00
Torino
Via Giordano Bruno 31
TORINOSETTE | Arte
241 / 249
Arte
"ASTRATTISMO IN EUROPA" AL FORTE DI BARD
"Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevi?...": oltre 80 opere,
principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione
privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia. La collezione, riunita con passione e
costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storicogeografici di grande interesse: le opere illustrano le tendenze artistiche dell'Europa Orientale e
Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della
pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si
diffusero in tutta Europa. In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a
partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti
d'avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky occupa un posto di primo
piano in questo contesto artistico. Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in
mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il
suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Da non perdere le
preziose opere di Natalia Goncharova. Kasimir Malevic, con Kandinsky, può considerarsi il più
importante pioniere dell'arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo,
Malevic dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita
al movimento del Suprematismo: un'arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale.
In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi
pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevi?, Lajos Kassák e due
filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell'astrattismo
geometrico cinematografico d'avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono
considerati tra le opere fondamentali della modernità. Orario: feriali dalle 10 alle 18, festivi e
prefestivi dalle 10 alle 19. Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 83382 e su www.fortedibard.it
fino al 02/06/2015
ore 10:00
Bard (AO)
Forte
TORINOSETTE | Arte
242 / 249
Arte
"LO SPAZIO DEL DEMIURGO", FORTUNY E MOLLINO A PALAZZO MADAMA
Poliedricità. È il tratto che accomuna i protagonisti della nuova mostra allestita a Palazzo
Madama «Lo spazio del demiurgo», incentrata sulle figure di Mariano Fortuny y Madrazo e
Carlo Mollino. Due personalità forti, capaci di eccellere in differenti discipline, dalla pittura alla
scenografia, passando per l'architettura, il design e la moda. L'esposizione racconta il
percorso artistico e professionale di Fortuny e Mollino attraverso venti immagini realizzate da
una coppia di grandi fotografi, Sarah Moon e Pino Musi, e dal giovane Marco Maria Zanin.
Nato a Granada nel 1871, Mariano Fortuny y Madrazo respirò arte fin dall'infanzia: figlio del
pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal, tra i più rilevanti del panorama artistico spagnolo
del XIX secolo, si dedicò al disegno, all'incisione e alla scenografia, realizzando lampade
avveniristiche, d'ispirazione teatrale, che negli anni a venire si affermarono come uno degli
oggetti di design più ricercati e riconoscibili. Stabilitosi a Venezia, fece di Palazzo Pesaro degli
Orfei la sua residenza e il suo laboratorio: qui concepì e realizzò le prime tuniche Delphos,
lunghi abiti femminili caratterizzati da sottilissime pieghe. Sono i primi vestiti plissettati al
mondo: la tecnica ideata e brevettata da Fortuny si rivelò un successo immediato,
rivoluzionando il mondo della moda. La capacità di creare forme, attingendo da mondi e
modelli differenti tra loro, dall'Antica Grecia alle tradizioni catalane, fece di Fortuny una delle
figure più interessanti del suo tempo, un modello tutt'oggi imitato e studiato. Altrettanto
affascinante è la figura di Carlo Mollino: torinese, nato nel 1905 da una famiglia benestante,
seguì da subito le orme del padre Eugenio, ingegnere e architetto, noto per aver progettato e
realizzato l'ospedale delle Molinette. Completati gli studi, Carlo si dedicò con profitto alla
fotografia, alla progettazione di edifici e di automobili da corsa. Appassionato di sci e di
montagna, realizzò chalet, edifici e funivie, coniugando materiali tradizionali e forme molto
moderne, tecnica che caratterizzò anche i suoi progetti più famosi, come il nuovo Teatro Regio
e il palazzo della Camera di Commercio in via Carlo Alberto. Forme morbide e sinuose, che si
ritrovano anche nei suoi arredi e nei suoi mobili, custoditi nella villa di Vittorio Avondo e
immortalati dall'obiettivo di Musi e Zanin. Orario: da martedì a sabato 10-18, domenica
(10-19). La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8; gratuito ragazzi
fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it
fino al 07/06/2015
ore 18:00
Torino
Piazza Castello
TORINOSETTE | Arte
243 / 249
Arte
"DONNE CHE VEDONO IL FUTURO" DI BRUNA BIAMINO A PALAZZO MADAMA
Ultima tappa di "Donne che vedono il futuro", il grande progetto dedicato al ruolo delle donne
nella società con cui il museo conferma la propria vocazione verso obiettivi di partecipazione e
inclusione sociale e prosegue l'iniziativa "Go Pink!" che indaga la creatività al femminile. Il
progetto "Donne che vedono il futuro" è stato avviato a dicembre in occasione della mostra
"Women of Vision. Le fotografe di National Geographic" con un workshop a cura della
fotografa torinese Bruna Biamino, durante il quale donne di ogni età hanno risposto all'invito
del museo e hanno donato alla comunità la propria visione del futuro attraverso un ritratto
fotografico e una dichiarazione scritta. Ne sono nati 209 ritratti, tutti immersi nella luce della
settecentesca veranda juvarriana, luogo perfetto per far dialogare identità e aspirazioni della
persona con quelle della società. Per restituire questi messaggi alla collettività, Palazzo
Madama presenta ora al proprio pubblico una grande installazione che raccoglie tutti i 209
ritratti in Camera di Madama Reale: un modo per collegare il destino di una grande personalità
femminile, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, con quello delle donne di oggi e,
attraverso i loro "sogni di futuro", di tutti i cittadini di domani. Ad accompagnare le fotografie,
un'installazione sonora con le frasi rilasciate dalle donne fotografate da Bruna Biamino. Nel
pomeriggio inaugurale di mercoledì 11 marzo, aperto a tutte le partecipanti e al pubblico
interessato, Palazzo Madama propone alle 17.30 "La cultura dello specchio. Stare insieme
come le dita in una mano", conferenza in Sala del Senato sul tema della pratica collaborativa.
Ne discuteranno esperti e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari: Stefano
Barrese (manager), Carmen Belloni (sociologa), Bruna Biamino (fotografa), Mario Calabresi
(giornalista e direttore de La Stampa), Gianfranco Carbonato (imprenditore), Adriano Favole
(antropologo), Luca Remmert (imprenditore), Camillo Venesio (banchiere). Modera l'incontro
Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Al termine dell'incontro seguirà, a partire dalle ore
19, l'inaugurazione della mostra fotografica. Orari di visita della mostra: dal martedì al sabato
10.00-18.00; domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso il lunedì.
Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino
Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info:
011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it
fino al 07/06/2015
ore 17:30
Torino
Piazza Castello
JACQUES HENRI LARTIGUE AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Jacques Henri Lartigue - Alle origini della fotografia contemporanea", mostra a cura di Andrea
Busto, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue. La mostra, realizzata a
partire da 130 album originali di Lartigue, ripercorre il destino unico di questo fotografo il cui
talento ora indiscusso venne riconosciuto tardivamente, all'età di 69 anni. La mostra è
composta da 136 fotografie in grande formato e da 50 pagine d'album dell'epoca (1912 - 1922)
che permettono di vedere le immagini nel contesto originale. Una selezione di opere
emblematiche che ripercorrono tutta la storia del Novecento e le origini della fotografia
contemporanea. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info:
011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni;
gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
TORINOSETTE | Arte
244 / 249
Arte
"PLASTIC DAYS" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Plastic Days - Materiali e design", a cura di Cecilia Cecchini e Marco Petroni. Un percorso
multidisciplinare tra arte, design e costume per raccontare l'affascinante storia di un materiale
che ha profondamente segnato e condizionato il nostro tempo e le nostre abitudini. Gli oggetti
e le opere in mostra costituiranno una sorta di atlante del contemporaneo. La mostra nasce
dall'analisi e dalla selezione di circa 600 oggetti della collezione della Fondazione Plart,
Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto, e si compone come un originale racconto della
grande e molteplice famiglia dei materiali plastici. Una testimonianza che racconta le
trasformazioni degli ultimi centocinquanta anni di storia e che svela l'anima profonda della
modernità e delle mutazioni che hanno segnato il paesaggio domestico e culturale in cui siamo
immersi. La plastica diviene la lente d'ingrandimento puntata sulle dinamiche sociali ed
economiche del nostro tempo. Gli oggetti in mostra rappresentano un'articolata selezione di
artefatti assai rari provenienti da tutte le parti del mondo: prime serie di produzione, pezzi di
grande tiratura di famosi designer o di design anonimo. Una scelta non finalizzata a proporre
una puntuale ricostruzione della storia delle plastiche, ma a realizzare una mostra capace di
disegnare un particolare percorso di lettura del nostro tempo, rivisitato attraverso un approccio
multidisciplinare tra design, arte e costume. Uno sguardo ampio, testimoniato anche dagli
interventi in catalogo di Alba Cappellieri, Laura Cherubini, Stefano Catucci, Gianluigi
Ricuperati, Thea van Oosten e Anna Laganà. Completano il percorso espositivo le interviste
ad Andrea Branzi, Donato D'Urbino, Paolo Lomazzi, Alessandro Mendini, Maurizio
Montalti/Officina Corpuscoli, Andrea Trimarchi e Simone Farresin/Studio Formafantasma,
Gaetano Pesce e Maria Pia Incutti, collezionista e presidente della Fondazione Plart. Orario:
da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12
anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
ANITA MOLINERO AL MEF - MUSEO ETTORE FICO
"Anita Molinero, opere e installazioni". Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della
spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi. Sono questi i materiali scultorei preferiti da
Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi
manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. La mostra Anita
Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e
disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L'artista
realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici - in particolare
cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali recuperati durante la sua permanenza a Torino. Con la mostra di Anita Molinero iniziano le
incursioni del MEF nei territori della creazione contemporanea. Muovendosi dalla mission di un
museo che non vuole essere "solo museo", ma un vivace luogo di scambio e un attivatore di
processi creativi, il MEF inaugura una serie di collaborazioni trasversali, partendo dalla moda.
Primo partner, lo storico marchio di abbigliamento BasicNet. Per l'occasione, la casa torinese
realizzerà un K-WAY progettato da Anita Molinero: l'impermeabile sarà prodotto
esclusivamente durante il periodo della mostra, diventando un vero e proprio multiplo
indossabile. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info:
011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni;
gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte.
fino al 21/06/2015
ore 11:00
Torino
Via Cigna 114
TORINOSETTE | Arte
245 / 249
Arte
GESSI E CERAMICHE DELLA LENCI A PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama presenta, a partire dal 1 novembre, un nuovo allestimento in Sala
Ceramiche dedicato alla celebre manifattura Lenci, a cui il museo ha già dedicato una grande
mostra nel 2010. L'esposizione, resa possibile grazie al generoso prestito di due collezionisti
privati e della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, mette in evidenza i due momenti
chiave del processo creativo della manifattura Lenci: quello iniziale, i gessi, e quello finale, le
ceramiche. I gessi della Lenci, provenienti da una collezione privata, costituiscono un vero e
proprio archivio di fabbrica, dove si conservano anche le idee rimaste in bozza e mai
realizzate. La selezione presentata a Palazzo Madama offre all'attenzione del pubblico il
confronto diretto con le corrispondenti ceramiche, come per il "Trionfo di Bacco" di Giovanni
Grande, oltre ad alcuni raffinati inediti, come la "Principessa sul pisello" attribuibile a Mario
Sturani, di cui non si conoscono realizzazioni in terraglia. L'esposizione è inoltre l'occasione
per vedere nuovamente riunite, dopo la mostra "L'avventura Lenci", le Stagioni di Mario
Sturani in ceramica e in gesso. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00.
Mercoledì 24 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 25 dicembre
chiuso; venerdì 26 dicembre aperto dalle 10 alle 18; mercoledì 31 dicembre aperto dalle 10
alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 1 gennaio aperto dalle 14 alle 18, chiuso il mattino; lunedì
5 gennaio apertura straordinaria dalle 10 alle 18; martedì 6 gennaio aperto dalle 10 alle 18. La
biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso museo: intero euro 10, ridotto euro
8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it
fino al 25/06/2015
ore 10:00
Torino
Piazza Castello
"FASCINO E SPLENDORE DELLA PORCELLANA DI TORINO" AL MUSEO ACCORSIOMETTO
La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama - Museo Civico di Arte Antica, a
cura di Andreina d'Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione
delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei
documenti d'archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private.
L'avventura eroica che portò la "sublime scoperta della porcellana" a diffondersi in Europa e
anche, precocemente, in terra piemontese, le storie, i protagonisti, le opere, uniti all'uso
quotidiano dell'oro bianco all'interno delle dimore signorili, esaminato nell'arco della giornata
del Giovin Signore, sono oggetto dell'esposizione al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, che presenta - oltre a porcellane provenienti da raccolte pubbliche e private - diversi
esempi di argenteria, quadri, incisioni. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata
alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero
di Guarene, rappresentato nello straordinario quadro di Martin van Meytens; si prosegue
entrando in un cabinets des porcelaines, in cui vengono esposte diverse porcellane cinesi
Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, a cui si aggiungono alcune
statuine di dignitari cinesi in porcellana a pasta tenera, eseguite nella manifattura Rossetti fra il
1737 e il 1743, copiando originali cinesi. Oltre alla produzione bianca, sono state individuate
porcellane dipinte in policromia, fra cui una vaso di Palazzo Madama, e alcuni oggetti
appartenenti a collezioni private. La seconda sezione è dedicata alla manifattura fondata nel
1765 dal conte Ludovico Birago di Vische, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti:
nella sua breve attività (1765 - 68) Vische, oltre a riprodurre statuine e prototipi della
manifattura di Vincennes - Sèvres, presenta un notevole influsso dei disegni rocaille di
Meissonnier e dell'argentiere torinese Boucheron. Fra gli oggetti più interessanti, una
zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da
vicino la produzione del Boucheron. La terza sezione della mostra inizia mostrando una serie
di sculture in porcellana bianca verniciata e in biscuit, eseguite nel periodo in cui alla direzione
della manifattura furono Giovanni Vittorio Brodel, già socio del Birago a Vische, e Pierre
Antoine Hannong, autore della formula della porcellana dura in Francia (aveva infatti venduto
nel 1761 il segreto della porcellana dura a Sèvres). In questo periodo vengono riprodotti i
modelli di Vische, in buona parte derivati dalle incisioni delle opere di François Boucher. Un
TORINOSETTE | Arte
confronto interessante sarà quello tra Vincennes - Sèvres, Vische e Vinovo, che246
darà/al249
visitatore la possibilità di esaminare i modelli piemontesi e gli originali francesi, fra cui un
biscuit proveniente dal Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. La mostra prosegue con una
Arte
"RAFFAELLO: LA MADONNA DEL DIVINO AMORE" ALLA PINACOTECA GIOVANNI E
MARELLA AGNELLI
"Raffaello: la Madonna del Divino Amore". Per la prima volta a Torino viene esposto il
capolavoro di Raffaello attualmente custodito nel Museo di Capodimonte di Napoli presso i cui
laboratori è stato curato l'intervento di restauro. La Madonna del Divino Amore era ricordata da
Giorgio Vasari nella Vita di Raffaello (1550) fra le più belle opere del periodo romano del
maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola. La tavola proviene dalla
collezione Farnese, e rappresenta quindi anche un'occasione di approfondimento delle
vicende di questa importante collezione. La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l'occasione
per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso
l'utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di
leggere - anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e
pentimenti dell'artista durante la stesura dell'opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi
preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee,
due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille. Il progetto di
allestimento è stato curato da Marco Palmieri. In occasione della mostra il Dipartimento
Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e scuole di ogni
ordine e grado. Orario: da martedi a domenica 10.00-19.00; chiuso lunedì. Ingresso: intero 10
euro; ridotto 8 euro (gruppi, over 65, convenzionati); ridotto 4 euro (scuole, ragazzi 6/16 anni);
gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei. Info: 011.0062713 www.pinacoteca-agnelli.it
fino al 28/06/2015
ore 10:00
Torino
Via Nizza 230/103
SAMUEL DI BLASI AL MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA
"Lo scalatore di nuvole", personale di Samuel Di Blasi. Con questa mostra inizia un nuovo
percorso del Museo torinese dedicato all'Arte in Quota: principalmente giovani artisti, ma non
solo. L'evento è il primo di una serie espositiva che si propone di presentare al pubblico
mostre di arte contemporanea inserite nel contesto espositivo del Museo medesimo. Filo
conduttore della rassegna è l'interpretazione di temi ispirati alla montagna da parte degli artisti
che saranno, di volta in volta, invitati. Samuel Di Blasi espone 12 sculture inserite lungo tutto il
percorso museale in uno stimolante dialogo natura-scultura che, come dice il curatore
Riccardo Cordero, «non mancherà di coinvolgere emotivamente lo spettatore». Fondamento
del lavoro di Di Blasi è realizzare opere che ricreino habitat ed elementi naturali che
conservino una memoria nascosta della realtà. Una contrapposizione continua di immagini che
l'artista propone affinché dentro ciò che osserviamo si possa arrivare ad immaginare
l'intangibile. Nuvole che non sono solo nuvole, ma anche grotte e fenditure profondissime.
Superfici percorse da scritte che sembrano parole ma non lo sono e che nascondono
-velandolo- il corpo degli uomini che le abitano. Parte integrante del percorso sono le figure di
gesso posizionate attorno e dentro queste "piccole sculture monumentali", che non sono
bozzetti né studi, ma monumenti nel significato più classico del termine. Orario: dal martedì
alla domenica dalle 10.00 alle 18.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero 10,00 euro, ridotto 7,00
euro, soci Cai 6,00 euro, promozionale 1,00 euro. Info: 011.6604104 [email protected] - www.museomontagna.org
fino al 28/06/2015
ore 18:00
Torino
Piazzale Monte dei Cappuccini
TORINOSETTE | Arte
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Arte
AMEDEO MODIGLIANI ALLA GAM
La stagione 2015 delle mostre alla GAM Torino prosegue con uno straordinario protagonista:
Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l'opera di colui che forse più di tutti
incarna la figura dell'"artista maledetto", ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della
pittura europea del Novecento. In mostra circa 90 opere, tra cui sessanta capolavori
provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private
d'Europa. La mostra è promossa da GAM e prodotta da MondoMostre e Skira editore in
collaborazione con il Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi. La curatela
scientifica è affidata a Jean-Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del
dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Intorno alla figura
centrale di Modigliani si presenta la straordinaria atmosfera culturale creata dalla "École de
Paris", la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra, spesso esuli
ebrei perseguitati nel loro paese di origine, che si raccolsero intorno a Montmartre e
Montparnasse uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico e culturale di Parigi,
creando una completa simbiosi tra vita e arte e distinguendosi per uno stile personalissimo e
una vita dissoluta e priva di regole. Si parte da un significativo corpus di opere del Centre
Pompidou di Parigi, nelle cui collezioni Modigliani entrò a far parte già nella metà degli anni '30
del Novecento. Tra questi gli splendidi ritratti dei suoi amici (Il giovane ragazzo rosso del
1919), delle sue amanti (Lolotte del 1917) o dei suoi mercanti, affiancati a dipinti, disegni e
sculture provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private e da un dipinto delle
collezioni della GAM, la celebre Ragazza Rossa del 1915. In questi dipinti emerge il noto "Stile
Modigliani" caratterizzato da una sintesi estrema, tanto che i personaggi ritratti non si rivelano
nella loro identità, se non per alcuni dettagli, come i vestiti o le capigliature. La mostra è
costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non
solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori, e con un occhio
particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, lo
scultore nel cui atelier Amedeo lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa
sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie
originali che Brancusi stesso scattò alle sue opere. Modigliani si mostra come il principale
testimone della realtà cosmopolita della Bohème parigina, che ha segnato la sua indipendenza
dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche. Un particolare momento storico in cui, alla
creazione dei capolavori, si affianca un'esistenza fatta di alcool e miseria che, uniti alla morte
prematura, hanno contribuito ad avvolgere il personaggio in un'aura di leggenda. Orario:
martedì-domenica 10-19.30, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso
mostra: intero euro 12 - ridotto euro 9. Info: Centralino 011.4429518 - Segreteria 011.4429595
- [email protected]
fino al 12/07/2015
ore 10:00
Torino
Via Magenta 31
TORINOSETTE | Arte
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Arte
TAMARA DE LEMPICKA A PALAZZO CHIABLESE
La mostra dedicata a Tamara de Lempicka presenta oltre 80 opere dell'artista, in un percorso
tematico che presenterà al pubblico le opere più iconiche e note della Lempicka, ma anche di
conoscere nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico. L'esposizione è curata da
Gioia Mori, promossa dal Comune di Torino - Assessorato alla Cultura, dalla Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e
prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group. Come scrive la curatrice
Gioia Mori: "Diversi sono gli aspetti evidenziati in questa nuova esposizione, dal taglio inedito,
che presenta una Lempicka più intima e segreta, con alcune sorprese ancora custodite nei
"mondi" di Tamara, una mostra da esplorare come se si viaggiasse in universi paralleli", e
dove è evidenziato il rapporto con i grandi fotografi della sua epoca, e lo studio costante
dell'arte del passato, creando così attraverso la commistione di "antico" e "moderno" uno stile
unico e inimitabile. Ad accogliere il visitatore è la "Ragazza in verde", eccezionale prestito del
Pompidou di Parigi, il quadro che decreta il pieno riconoscimento ufficiale, acquistato nel 1932
dallo Stato francese per essere esposto nella sezione polacca del rinnovato Jeu de Paume. Il
percorso si apre con la sezione "I mondi di Tamara de Lempicka": un'esplorazione attraverso
tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l'anno del suo matrimonio a San
Pietroburgo e l'anno della morte a Cuernavaca. I luoghi sono messi in relazione con la sua
evoluzione artistica: dagli acquerelli del periodo russo, alla ritrattistica degli anni Venti
realizzata nei suoi ateliers parigini, alle opere dipinte a Beverly Hills nella grande villa coloniale
di King Vidor progettata dall'architetto Wallace Neff, a quelle degli anni Quaranta che
rispecchiano gli arredamenti e il gusto della casa di New York. Questo sguardo nell'intimità
delle sue stanze esplora anche i mondi culturali di riferimento, facendo emergere inediti
rapporti, come quello tra il dipinto "Strada nella notte" e le foto di Kertész e Brassaï, che
restituiscono la medesima stupefazione di questi rifugiati dall'Europa dell'Est nella città "delle
luci", per tutti loro luogo di elezione. La seconda sezione, "Madame la Baroness, Modern
medievalist", prende il titolo da un articolo dei primi anni Quaranta uscito negli Stati Uniti, dove
si parlava del suo virtuosismo tecnico espresso soprattutto nelle nature morte, primo genere in
cui l'artista si cimenta fin dall'età adolescenziale e che raggiunge livelli eccelsi negli anni
Quaranta. Tra le opere esposte, "La conchiglia", uno straordinario trompe-l'oeil del 1941, e
alcuni dipinti dedicati alle mani, in cui la Lempicka riprende un soggetto al quale alcuni
fotografi - Kertész, Kollar, Dora Maar - avevano dedicato particolare attenzione negli anni
Venti-Trenta, qui messi a confronto con i quadri. La terza sezione, "The Artist's Daughter"
(titolo di un articolo americano del 1929), presenta quei dipinti dedicati alla figlia Kizette che le
portarono i maggiori riconoscimenti: tra le opere esposte, "Kizette al balcone", premiato nel
1927, e "La comunicanda", premiato nel 1929, prestiti del Pompidou e del museo di Roubaix.
Donna dalla natura ambivalente, a una condotta trasgressiva coincide un'insospettabile
attenzione per la pittura "devozionale": Madonne e santi, sono i dipinti riuniti nella quarta
sezione, "Sacre visioni": dalla "Vergine col Bambino" del 1931, del Musée des Beaux-Arts di
Beauvais, alla "Vergine blu" del 1934 di collezione privata, a un d'après della "Sibilla libica",
sacra figura pagana, ripresa dalla Cappella Sistina di Michelangelo, al quadro preferito dalla
Lempicka, "La madre superiora" del museo di Nantes. La quinta sezione, "Dandy déco",
racconta il costante rapporto della Lempicka con il mondo della moda, nato già nel 1921
quando faceva l'illustratrice per alcune prestigiose riviste. Qui si trovano molte delle più note
icone della Lempicka, da "Le confidenze" del 1928, alla "Sciarpa blu" del 1930, allo
straordinario "Ritratto di Madame Perrot" con calle del 1931-1932: tutti gli abiti indossati dalle
modelle di queste opere sono stati identificati da Gioia Mori come desunti da vere creazioni di
moda, realizzate dagli stilisti preferiti della Lempicka, da Lucien Lelong a Marcel Rochas alla
Maison Blanche Lebouvier. La ricchissima sezione della moda presenta anche le foto
realizzate per un'attività parallela svolta dall'artista fin dagli anni Trenta: quella d'indossatrice,
immortalata dai massimi fotografi di moda, da d'Ora a Joffé a Maywald. Inoltre, la sua "cultura
dell'apparenza" - che ne fa la massima espressione di dandysmo declinato al femminile
dell'epoca déco - è riassunta in uno spazio allestito come una "vetrina del lusso" anni Trenta,
un tripudio di cappelli firmati Descat, Schiaparelli e altri stilisti, e gioielli di Cartier, Van Cleef &
Arpels, Mauboussin: ovvero, quegli "accessori" indispensabili per l'eleganza di allora,
provenienti da importanti collezioni private. Nella sesta sezione, "Scandalosa Tamara", si
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affronta il tema della Coppia: da quella eterosessuale ripresa dal "Bacio di Hayez",
esposto
in una versione ad acquerello prestata dalla Veneranda biblioteca ambrosiana di Milano,
messa a confronto con un d'après della Lempicka, alle coppie lesbiche messe in relazione con
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