Arte Martedì 17 Marzo 2015 "SPAZI SOSPESI 2" NELLA SALA MOSTRE DELLA REGIONE "Spazi sospesi 2". Artisti a confronto con l'opera di Cecilia Ravera Oneto, a cura di Leo Lecci, Monica Saccomandi e Laura Valle, organizzata da Accademia Albertina di Belle Arti (Torino), Associazione Amici dell'Accademia Ligustica (Genova) e Associazione Culturale Cecilia Ravera Oneto (Camogli), in partnership culturale con l'Associazione culturale Pentesilea (Torino). Dodici artisti propongono la loro personale visione sul rapporto tra gli spazi dell'archeologia industriale e del paesaggio, intesi come luoghi in cui l'azione dell'uomo ha connotato i tratti ambientali privilegiando la produzione alla naturale identità del territorio. A seguito dello smantellamento di molte realtà industriali, questi luoghi restano come spazi sospesi, privati della propria specificità e disconnessi dal tessuto urbano in cui si collocano. Gli artisti coinvolti presentano progetti di riappropriazione, documentazione e narrazione del rapporto tra questi non-luoghi, la collettività e i singoli individui. In mostra dipinti, fotografie, video e installazioni site-specific di Elvira Sanchéz, Valentina Bassetti, Elena Tortia, Guo Liang, Wang Peng, Zhao Li, Maria Rebecca Ballestra, Cesare Bignotti e Fabio Niccolini e le tre tele vincitrici dell'ultima edizione del premio Cecilia Ravera Oneto, realizzati da Resaldo Ajazi, Mihail Valentinov Ivanov e Zlatolin Donchev. Saranno esposti grafiche inedite e dipinti di Cecilia Ravera Oneto provenienti da collezioni pubbliche, (Museo dell'Accademia Ligustica, Genova) e private (Fondazione Carige, Genova; Confindustria, Genova). Orario: tutti i giorni ore 11-19. Ingresso libero. fino al 18/03/2015 ore 17:30 Torino Piazza Castello 165 "TI CONOSCO MASCHERINA?" AD ARTE IN OGNI DOVE "Ti conosco mascherina?": 15 artisti torinesi dipingono 16 maschere veneziane. Orario: martedì-sabato 17-20; chiuso lunedì e festivi. Info: 011.3727570 - 389.2186591 [email protected] fino al 18/03/2015 ore 18:00 Torino Via Boves 5 TORINOSETTE | Arte 1 / 249 Arte MARCO DALBOSCO DA PAOLO TONIN ARTE CONTEMPORANEA "Paper religions project 2005 2014", personale di Marco Dalbosco. Esposto recentemente nel corso di prestigiosi appuntamenti quali la mostra "Afterimage" presso la Galleria Civica/Mart di Trento e ne "L'Arte guarda avanti" come opera finalista del Premio Terna6, il progetto complessivo "Paper Religions #Jerusalem" viene presentato per la prima volta da Paolo Tonin dalle sue origini nel 2005 ad oggi. Il lavoro ha preso avvio dalla necessità di indagare le problematiche del conflitto Israeliano-Palestinese, assumendo nella sua evoluzione l'espressione di libertà di ogni singolo individuo, investendo questioni di carattere religioso che finiscono per riferirsi alla possibilità stessa di affermare l'identità individuale. Nel 2008, come evento Parallelo di Manifesta7, nasce "Paper Religion #The Wall", diretto riferimento alla West Bank in Israele. Per questo lavoro Marco Dalbosco ha raggruppato dodici persone che hanno lavorato assieme per una settimana allo scopo di costruire un muro. Realizzato tuttavia con mattoni di carta piegati secondo la tecnica dell'origami, il muro perde i suoi connotati di barriera e di confine. Con questo specifico materiale e con la sua lavorazione, l'artista trascrive la fragilità dell'essere umano e manifesta il potere di costruire, ciascuno con le proprie mani, l'avvenire e la storia. Assumendo la città di Gerusalemme come simbolo di rispetto e convivenza di molteplici credenze religiose, nel 2011 si concretizza Paper Religion #Jerusalem: il mattone che divide, separa, crea un limite, è allo stesso tempo l'elemento base per la costruzione di ogni tipo di edificio religioso. I mattoni vengono disposti a terra formando un tappeto su cui vengono "sospese" le tre chiese monoteiste: una Chiesa Cattolica, una Sinagoga e una Moschea. Anch'esse di carta, condividono con i mattoni la condizione di fragilità. In mostra è presentata per la prima volta l'espressione complessiva di questo lungo e partecipato percorso di ricerca e consapevolezza. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 19; sabato su appuntamento. Info: 011.19710514 - [email protected] - www.toningallery.com fino al 20/03/2015 ore 19:00 Torino Via San Tommaso 6 "FRANCESCO MENNYEY" ALLA GALLERIA LA CONCHIGLIA Acqueforti e disegni di Francesco Mennyey. Orario: dal martedì al venerdì 15-19; sabato 10-12 e 15-19. Info: 011.6991415 fino al 20/03/2015 ore 18:30 Torino Via Zumaglia 13bis ADRIANA BALDASSI AL NAT CAFE' "Sounds - Tra Jazz e Reggae", personale di Adriana Baldassi. fino al 20/03/2015 ore 17:00 Torino Via delle Rosine 6/F TORINOSETTE | Arte 2 / 249 Arte NELLA MARCHESINI ALLA GALLERIA OPERE SCELTE "Parole di pittore. Nella Marchesini - tra disegno e scrittura". La mostra è incentrata sul rapporto intenso, tra disegno e scrittura, esistente nella produzione artistica di Nella Marchesini. L'artista, allieva prediletta di Felice Casorati, sente l'arte come un'urgenza vitale da manifestare in ogni modo e su ogni supporto possibile. Nel lavoro della Marchesini, il disegno e la scrittura sono due modalità fondanti in quanto pratiche veloci, sintetiche e accessibili: con una semplice matita Nella ha potuto rappresentare l'universo complesso del suo essere anche nei momenti più difficili della sua vita. Queste due modalità non sono solo facilmente realizzabili, ma possiedono una ricchezza d'espressione eccezionale che l'artista coglie con diverse sfaccettature miscelandone le peculiarità che spesso si determinano vicendevolmente. Il disegno non è solo bozzetto preparatorio per i vari dipinti, ma è un'istantanea del quotidiano, dell'intimità più precaria ed effimera che svela però la parte più autentica dell'emozione e del pensiero. Con il disegno Nella Marchesini riesce a eludere parte della rigida impostazione di matrice casoratiana, dando forma al suo ambiente familiare e alle sue esperienze con un'affascinante proiezione personale che fa emergere la sua sensibilità, articolata e vigorosa. Trasfigurazioni religiose e deformazioni simboliche, presenti sia nei disegni che negli scritti, rivelano molto chiaramente chi è Nella Marchesini: artista, donna e madre. Nel tempo l'artista ha scritto una sorta di Zibaldone sul quale lei annota pensieri, sogni e paure nello stesso modo in cui disegna. Vi è un'interrelazione unica e sorprendente tra scrittura e disegno. Così anche i libri letti dalla Marchesini diventano essi stessi opere d'arte in quanto accolgono disegni e rielaborazioni grafiche inedite. Orario: martedì-sabato 15.30-20. Info: 011.5823026 - 349.3509087 - [email protected] - www.operescelte.com fino al 21/03/2015 ore 18:00 Torino Via Matteo Pescatore 11/D MICHAEL BIBERSTEIN DA GIORGIO PERSANO Michael Biberstein, personale. Nato a Solothurn, Svizzera, nel 1948. Nel 1964 si trasferisce negli Stati Uniti. Al Swarthmore College di Philadelphia incontra David Sylvester sotto la cui guida studia Storia dell'Arte. Dopo aver vissuto tra gli Stati Uniti e la Svizzera, nel 1979 si trasferisce in Portogallo, dove trascorrerà la maggior parte dei suoi anni, sino alla morte improvvisa, sopraggiunta nel 2013. Pittore autodidatta, dagli anni '70 le sue opere vengono esposte in tutto il mondo e sono presenti nelle collezioni di arte contemporanea di musei e fondazioni, tra i quali: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Whitney Museum of American Art di New York, il Calouste Gulbenkian Foundation Centre for Contemporary Art di Lisbona, la Serralves Foundation di Oporto, il Museu Colecção Berardo di Lisbona. Orari: martedì - sabato 10,00-13,00 e 15,30-19,00. Info: 011.4378178 - 011.835527 [email protected] - www.giorgiopersano.org fino al 21/03/2015 ore 18:00 Torino Via Principessa Clotilde 85 TORINOSETTE | Arte 3 / 249 Arte BRUNO MARTINAZZI ALLO SPAZIO DON CHISCIOTTE Personale di Bruno Martinazzi, scultore e orafo di fama internazionale. Tra le opere presenti nella mostra, curata da Massimo Ghiotti, ci sono sculture di media dimensione che vanno dagli anni '80 agli anni '90; una serie di piccole sculture intitolata "Pagine di pietra" tutte di recente produzione; 12 disegni del 1980 facenti parte degli studi preparatori del libro "I cieli e la terra e tutte le tue creature" (Noire editore 1988) e quattro gioielli. Nato a Torino nel 1923, allievo degli stessi insegnanti di Primo Levi, Martinazzi si laurea in Chimica Pura all'Università di Torino. Durante la guerra partecipa come partigiano combattente alla resistenza, ed è insignito della Croce di Guerra. Frequenta la Libera Accademia d'Arte di Torino e gli Istituti d'Arte di Firenze e Roma. Esordisce come orafo nel 1954, dopo quattro anni spesi come direttore di Tintoria alla fabbrica tessile Magnoni Tedeschi, per poi affermarsi come scultore. È stato inoltre docente all'Accademia Albertina di Belle Arti. Grazie ad artisti come Martinazzi a partire dagli anni Sessanta, il gioiello contemporaneo sia entrato a far parte delle più importanti collezioni museali internazionali; le sue creazioni figurano infatti nelle collezioni, tra gli altri, del Metropolitan di New York e dell'Hermitage di S.Pietroburgo. Orario: martedì-sabato 10.30-12.30 e 15.30-19.30. Info: [email protected] - 011.19771755 www.fondazionebottarilattes.it fino al 21/03/2015 ore 18:30 Torino Via della Rocca 37 "OPERE IN PERMANENZA" ALLA GALLERIA20 "Opere in permanenza", collettiva comprendente opere di Enzo Briscese, Ermanno Barovero, Nino Aimone, Piero Ferroglia, Alessia Zolfo, Francesco Preverino, Dario Rosolen, Leonardo Pecoraro, Franco Margari, Marco Vigo, Romano Buratti, Domenico Lasala, Discepolo Girardi, Elviro Coni. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com fino al 21/03/2015 ore 17:00 Torino Corso Casale 85/B GALLIANO GALLO DA CARACOL "Invasioni", personale di Galliano Gallo. "Nelle sue opere pittoriche l'artista Gallo accede ad un mondo incantato, in cui si coglie la scoperta genuina di un "qualcosa" che parte da molto lontano. Lo sguardo innocente dell'infanzia osserva per la prima volta, con gioia e curiosità ciò che gli si offre. I colori vividi colpiscono l'attenzione; le figure vagamente zoomorfe si inseguono in un gioco di danza, unite da un filo conduttore che non si perde mai, anzi le tiene insieme come le perle di una collana. E' un ritorno alle origini, dove forme semplici si realizzano in un liquido creatore, moltiplicandosi per continuare la vita, per trasformarla. Il movimento è continuo, coinvolge tutto; il ritmo serrato e vivace ci invita a partecipare a questo tripudio di colori, ad afferrare, a non indugiare in contorti pensieri, ma a considerare con rinnovata semplicità la purezza dell'inizio, che è lì a portata di mano, pronta per noi" (Francesca Luce Milardi). Orario: martedì, mercoledì e giovedì 15.30-19.30; venerdì e sabato 10.30-19.39. Info: 393.2164821 - www.caracolarte.it fino al 21/03/2015 ore 18:00 Torino Via Saluzzo 23 TORINOSETTE | Arte 4 / 249 Arte "VIAGGIO NELL'UNIVERSO FEMMINILE" ALLA GALLERIA20 "Viaggio nell'universo femminile", collettiva comprendente opere di: Lidia Acquaviva, Adriana Baldassi, Antonella Bartolone, Adriana Caffaro Rore, Paola Calcatelli, Mirella Caruso, Anna Cervellera, Carla Ciafardoni, Isabella Corcelli, Fiorella Corte, Cristina Crestani, Gianna Dalla Pia Casa, Silvana D'Urso, Elisa Fuksa Anselme, Erminia Gebbia, Evelina Gibaldi, Maria Halip, Angela Ippolito, Clara Luminoso, Francesca Lupo, Clara Mastrangelo, Marianna Merler, Dina Montesu, Gabriella Montini, Marina Monzeglio, Anna Maria Moretto, Sarka Mrazova Cagliero, Franca Musso Binello, Sandra Naggar, Ester Pairona, Lodovica Paschetta, Gisella Penna, Carla Perona, Angela Policastro, Venere Rizzo, Anna Rota Milani, Egle Scroppo, Carla Silvi, Antida Tammaro, Carlotta Tararbra, Maria Ventura, Rosanna Vottero Viutrella, Wally Waser, Chiara Ziganto, Alessia Zolfo. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com fino al 21/03/2015 ore 17:00 Torino Corso Casale 85/B RIVAROLO - CLEMENTINE CARSBERG A CASA TOESCA "Secret de famille - Les angles morts", residenza d'artista di Clementine Carsberg. Al primo piano, fino al 30 novembre, "Alias/self portraits", fotografie di siciliana Carmen Cardillo. Orario: sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00; mercoledì dalle ore 17.00 alle ore 20.00. Info: www.areacreativa42.com - [email protected] - 335.1227609 fino al 22/03/2015 ore 18:00 Rivarolo (TO) Via Ivrea 42 PIER PAOLO CALZOLARI IN VIDEOTECA GAM Prosegue in Videoteca GAM il ciclo di incontri e mostre, a cura di Elena Volpato, dedicato al video in Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il primo appuntamento del 2015 vede protagonista Pier Paolo Calzolari che incontra il pubblico della GAM martedì 13 gennaio alle 18.30. L'artista, in conversazione con Elena Volpato, parlerà del suo interesse per la dimensione temporale e visiva del linguaggio filmico e video, dell'esperienza di lavoro con Gerry Schum e ripercorrerà lo sviluppo del suo ciclo di opere intitolato "Day after Day a Family Life" da cui sono tratti i lavori "Cucù", 1972?73, "Aeroplano", 1972 e "Lettere di Tiziano", 1974, provenienti dall'Archivio della Fondazione Calzolari che la Videoteca GAM è orgogliosa di poter presentare in esposizione nei propri spazi. L'incontro con Pier Paolo Calzolari offre l'occasione di ascoltare uno dei più importanti protagonisti della storia del video d'artista, per la rilevanza delle opere da lui girate in pellicola e video, e per il ruolo che il suo studio bolognese, a Palazzo Bentivoglio, ebbe tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, sia come luogo d'incontro tra esponenti delle avanguardie internazionali, artistiche e teatrali, sia come studio di registrazione di opere filmiche di altri artisti. In mostra in Videoteca GAM fino al 22 marzo quattro opere video realizzate dall'artista tra il 1970 e il 1974: "Senza titolo", da "Identifications" di Gerry Schum, 1970, collezione Videoteca GAM; "Aeroplano" ["Day after Day a Family Life"], 1972, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Cucù - The glass reflects" ["Day after Day a Family Life"], 1972?1973, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Lettere di Tiziano" ["Day after Day a Family Life"], 1974, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari. Orario: martedì - domenica 10.00-18.00 giovedì: 10.00-22.30. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso gratuito in videoteca. Non occorre appuntamento. Info: 011.4429597 - email [email protected] - www.gamtorino.it fino al 22/03/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 5 / 249 Arte PRAGELATO - KURT MAIR E VINICIO PERUGIA ALLA TINBER ART GALLERY "Coincidere", incisioni di Kurt Mair e Vinicio Perugia. Orario: sabato 16.00-18.30, domenica 10-12.30 - 15.30-18.00. Info: 0122.78461 - www.tinberartgallery.it fino al 22/03/2015 ore 17:00 Pragelato (TO) Via Albergian 20 "DAB - DESIGN PER ARTSHOP E BOOKSHOP" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "DAB - Design per Artshop e Bookshop". Esposizione dei prototipi selezionati in occasione della V edizione dell'omonimo concorso nazionale. Il progetto DAB, nato nel 2006, è promosso da GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e realizzato dall'Ufficio Giovani d'Arte del Comune di Modena. DAB rientra nella Convenzione Progetto DE.MO. - sostegno al nuovo design e alla mobilità, siglata tra GAI e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) - Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane e Direzione Generale Musei. La Mostra DAB presenta i progetti proposti da 20 designer selezionati dalla Commissione composta da Sandra Tucci, referente del progetto per il MiBACT - ex DG PaBAAC Servizio V; Patrizia Rossello dell'Associazione GAI e Michele Zini, Architetto e Designer dello Studio ZPZ Partners. In mostra i prototipi di: Antonio Abatangelo; Chiara Angioli; il collettivo formato da Margarita Aviles De Carlos, Marco Fogaccia, Shi Jintian, Nicoletta Marangoni e Maria Montes De Oca; Emilio Baria; Ilaria Bartolini; Lucia Biancalana e Eleonora Bompieri; Bottega Krua di Giada Fogliato e Arianna Piazza; Code0039 di Dante Antonucci, Laura Crognale, Stefania Quintili e Alessandro Zuppa; De-sign di Daniela Cavasin e Enrica Zanini; Alessandro Esposito, Federico Fiordigiglio; Alberto Galotta e Federica Lissoni; Gian Piero Giovannini; Massimiliano Marianni; Elena Maurigh; Costanza Palmirani; Lorenzo Passi; Arianna Piazza; Daniele Piazzola; Studio Alchemico di Giulio Bogani e Sofia Crescioli. La commissione ha selezionato progetti che rispondessero positivamente a tre requisiti del concorso: appartenenza allo scenario della cultura del progetto contemporaneo; effettiva compatibilità con i museum shop per caratteristiche dell'oggetto, prezzo, mercato; possibilità di essere prodotti in modalità di autoproduzione o con filiera produttiva non tradizionale. Si è cercato di selezionare anche progetti sviluppati in ambiti di ricerca eterogenea o capaci di proporre nuove tipologie di prodotto, così da avere uno scenario ampio di proposte che desse profondità a una lettura complessiva, in sede di catalogo o di mostra. La Commissione ha assegnato inoltre, ex-aequo il Premio Speciale MiBACT - Patrimonio culturale a Alberto Galotta e Federica Lissoni, premio istituito nel 2011, in occasione della III edizione di DAB, per incentivare la progettazione, da parte dei giovani designer, di oggetti contemporanei, ma liberamente ispirati al vasto patrimonio culturale ed artistico del nostro paese e per questo collocabili negli spazi commerciali di musei e siti archeologici. Il Premio MiBACT consiste nell'assegnazione ai vincitori di fondi per l'autoproduzione degli oggetti e la promozione degli stessi in importanti vetrine nazionali ed internazionali. La mostra, proveniente dal MAXXI di Roma, farà successivamente tappa ad aprile presso l'area del bookshop della Fondazione Fotografia al Foro Boario di Modena, a maggio a Lecce presso il prestigioso Castello di Acaya. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 22/03/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 6 / 249 Arte MARCO FADDA ALLO STUDIO KEY "Gipso", retrospettiva di Marco Fadda, esponente e cofondatore del collettivo artistico Mazz Art. Visite su appuntamento, telefonando al 340.2657945 fino al 22/03/2015 ore 18:00 Torino Corso Peschiera 200 "ARTISTE CONTRO LA VIOLENZA" ALLA BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI "Artiste Contro la Violenza - Vogliamo le rose...", mostra di Carla Bertola, Mariella Bogliacino, Véronique Champollion e Valeria Sangiorgi. Orario: lunedì 15.00-19.30; da martedì a venerdì 8.15-19.30; sabato 10.30-18.00. Info: 011.4431262 - [email protected] fino al 26/03/2015 ore 16:00 Torino Via Leoncavallo 17 SERGIO AGOSTI DA MUTABILIS "44 - armonie silenziose", personale di Sergio Agosti. Orario: da martedi al venerdi 15,30-19,30; sabato 10,30-13,00 e 15,30-19,30. Info: [email protected] www.mutabilislab.com - 347.1304979 fino al 27/03/2015 ore 19:00 Torino Via dei Mille 25/C MAX PAPESCHI DA DAVICO "Je ne regrette rien", personale di Max Papeschi. Orario: da martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Info: 011.0362954 [email protected] - www.davicoarte.it fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Galleria Subalpina 21 ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI E LA CARDBOARD ART AL MUSEO MIIT "Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art", mostra dedicata a uno degli artisti più interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l'occasione per presentare l'innovativo progetto "Adoption of an Artist for Investment". Per l'occasione, il giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all'esistenza dell'uomo e del pianeta. In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in carta, cartone, foglia d'oro e altri materiali. Orario: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00; su appuntamento domenica e lunedì per visite guidate, gruppi, scolaresche. Info: 011.8129776 - www.museomiit.it - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:00 Torino Corso Cairoli 4 TORINOSETTE | Arte 7 / 249 Arte COLLETTIVA A CURA DI MARIANA PAPARÀ ALLA TORINO ART GALLERY Mostra, a cura di Mariana Paparà, che presenta i lavori di 35 artisti di consolidata professionalità provenienti da Italia, Canada, Germania e Romania. Pittura, scultura, installazione, rielaborazione fotografica, incisione e grafica sperimentale, rappresentano alcuni tra i molteplici linguaggi presenti in mostra. Il percorso propone dunque una lettura significativamente stratificata su uno degli interrogativi che ossessionano la gente di tutti i tempi, tra memorie bibliche, profezie e riflessioni laiche sui destini della vita e del cosmo. Le opere diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un interminabile viaggio all'interno dell'animo umano, talvolta a metà strada tra suggestioni oniriche e colorati tuffi nella memoria, ma anche sculture che, leggere ed eleganti, sono il segno incisivo del mondo interiore da cui l'artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Un viaggio multiculturale alla ricerca, non solo di ciò che accomuna, ma anche delle differenze che arricchiscono, valori che aprono nuovi orizzonti mentali. Orario: dal lunedì al sabato 15.30-19.30. Info: 338.3333397 347.9807478 - www.torinoartgallery.com - www.aripa.eu - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Via Vanchiglia 6/A ANTONIO SARCINA DA MARTINARTE "Tra Luce e Chimica, la poesia della fotografia", personale di Antonio Sarcina. Orario: lunedì 15.30-19.30; martedì e mercoledì 10,00-12,30 e 15,30-21,30; giovedì e venerdì 10,00-12.30 e 15.30-19.30. Info: 011.3433756 - 335.360545 - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Corso Siracusa 24/A TORINOSETTE | Arte 8 / 249 Arte CARMAGNOLA - "MESSICO CIRCA 2000" A PALAZZO LOMELLINI "Messico Circa 2000", mostra comprendente 94 opere di 81 artisti messicani del nostro tempo, tratta dalla collezione dell'imprenditore messicano Josè Pinto Mazal. La mostra è parte della grande collezione di Josè Pinto Mazal. In essa vi sono raccolte opere che spaziano attorno al terzo millennio (da qui il titolo di Messico Circa 2000) cioè dal 1980 ad oggi, di artisti messicani e stranieri che hanno trovato in Messico il luogo ideale per la loro produzione. Non è una mostra di tendenza, in quanto il collezionista non sceglie le opere secondo una sua particolare propensione artistica, ma quelle che meglio documentano, attraverso l'arte, lo status del Messico oggi e soprattutto di Città del Messico. Vi predomina la pittura, ma vi appaiono anche altri linguaggi come la fotografia, il disegno, la scultura. Le opere sono diversissime tra di loro, seguendo i criteri disparati dei linguaggi artistici contemporanei che dagli inizi del secolo scorso hanno frantumato le regole tradizionali dell'arte. L'arte messicana della contemporaneità si appropria infatti delle tendenze europee imprimendovi però, un marchio che discende ancora dalle antiche culture precolombiane. L'ambiente, il deserto, la dimensione tropicale s'insinua in queste superbe testimonianze visive arricchendole di un'energia incontenibile. E anche la violenza vi traspare - quella che contraddistingue l'attuale realtà messicana condizionata dalla lotta tra il governo e cartelli del narco-trafico, dal femminicidio lungo i confini con gli U.S.A - una violenza filtrata in termini metaforici o allusivi. Molti degli artisti qui presenti hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d'arte Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all'I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell'estremo Oriente, in Australia. In questa mostra troviamo diversi linguaggi formali , la figuratività, l'astrazione, il realismo e l'informale, l'espressionismo (che ora diviene neo-espressionismo), il surrealismo, il concettuale e l'iperrealismo. In sostanza appare sia la realtà che il sogno, ossia dimensioni "altre" che s'insinuano nel reale. Molto spesso le diverse tendenze si sovrappongono e si fondono, secondo un paradigma messicano che tende al racconto complesso, stratificato, spesso simbolico. Nella mostra sono esposte opere di numerosi artisti di valenza internazionale come Gabriel Orozco, Francis Alys, Julio Galan, Demian Flores, Graciela Iturbide, Monica Castillo, Irma Palacios, Jerman Venegas, Alfonso Mena Pacheco, Barry Wolfryd. Nell'arco del suo sviluppo la mostra, che prevede delle visite guidate, proporrà eventi collaterali integrativi della cultura messicana, con work-shop, performance multimediali, espressioni sonore, che verranno via via comunicati nel dettaglio. L'allestimento è curato da Rodrigo Witker con la collaborazione d Emma Ariza, ed è accompagnato da un volume bilingue (italiano/inglese) edito in occasione della prima edizione. Orario: giovedì, venerdì, sabato 15,00-18,00; domenica 10,00-12,00 e 15,00-18,00. Ingresso gratuito. Info: www.palazzolomellini.com fino al 29/03/2015 ore 18:00 Carmagnola (TO) Piazza Sant'Agostino 17 TORINOSETTE | Arte 9 / 249 Arte AVIGLIANA - ELENA MONACO ALLA GALLERIA ARTE PER VOI "Il silenzio dei corpi", personale di Elena Monaco. Il percorso su cui da tempo la ricerca artistica di Elena Monaco si viene articolando sembra svilupparsi lungo un tragitto figurativo particolarmente impegnativo e di fatto sostanzialmente autonomo e, verrebbe da aggiungere, anche piuttosto solitario. Esso, infatti, non è facilmente incasellabile tra le correnti e i movimenti artistici recenti e contemporanei: non rientra tal quale, ad esempio, nell'astrattismo, né nell'informale e nei successivi esiti concettuali, non è post-concettuale, né, che so, optical, né, diciamo, genericamente "ecologico", non è nemmeno pienamente figurativo, perché lo è solo apparentemente. Ciò non significa, però, che esso avanzi come una avventura senza metri di orientamento nella complessità del panorama artistico, che anzi, essi sono presenti, ma rielaborati con la dovuta discrezione e, soprattutto, sottoposti preliminarmente ad un processo di interiorizzazione e di reinterpretazione, fino a celarne l'eventuale sostanza di modelli, che, a ben vedere, è culturalmente, sovente alta e molto ben radicata. Poiché non c'è qui spazio per una analisi particolareggiata, mi limito ad un duplice livello di suggerimenti: nelle sue opere si alternano e si integrano suggestioni provenienti da alcuni maestri piemontesi della seconda metà del secolo scorso, accanto a riferimenti - che, sia chiaro, non sono da intendersi come citazioni esteriori - anche più lontani nel tempo, fino a quelli pertinenti con la tradizione "classica". Nel processo di composizione dell'immagine, o di "costituzione dell'immagine", secondo la storica definizione di Cesare Brandi, essi operano a distanza, appunto con "discrezione", come un tenue sostrato entro cui si viene costruendo l'immagine vera e propria, quella che prende forma a conclusione di ogni suo lavoro di ricerca, nella cui densa e paziente elaborazione vengono prendendo corpo, accanto a valori volutamente e consapevolmente espressi, istanze emotive e pulsioni, che paiono sfuggire ad ogni controllo. In quella fitta congerie e convivenza di immagine e di segni, di figurazione, da una parte, affidata alla pura e semplice "costituzione d'immagine" e, dall'altra, di affioramenti di segni, che per loro intrinseca natura alludono a paradigmi e codici non visivi, in quel conflitto di opposti, si deve rintracciare la condizione inesorabilmente contraddittoria in cui versa e si fonda l'arte contemporanea. E da cui, ovviamente, nemmeno Elena Monaco può rifuggire, ma che ci sa mostrare con altrettanta severa padronanza. Orario: sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00. Info: [email protected] - [email protected] - http://artepervoi.it/ fino al 29/03/2015 ore 16:00 Avigliana (TO) Piazza Conte Rosso 8 CHIVASSO - PAOLO GIACOMAZZI ALLA GALLERIA SANTA CHIARA Paolo Giacomazzi, personale. Nato il 17/07/1970 a Chivasso dove vive e lavora come ingegnere esercitando la libera professione, Giacomazzi ha frequentato il circolo artistico chivassese "Pittori di Via Platis" fin dalla nascita dell'Associazione partecipando alle numerose attività che si sono svolte durante gli anni. Ha sviluppato la propria passione artistica sotto la guida del maestro Luigi Rigoletti e ha partecipato a mostre collettive e personali. Orario: lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00; martedì e giovedì 14.00-17.00 fino al 30/03/2015 ore 17:30 Chivasso (TO) Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa 8 TORINOSETTE | Arte 10 / 249 Arte "CON I MIEI OCCHI" IN GALLERIA SAN FEDERICO "Con i miei occhi", mostra fotografica di Isabella Greggio, allestita nella cornice di Galleria San Federico di Torino in occasione del progetto Sar.to La moda illumina Torino. I luoghi e i volti ritratti raccontano un percorso emozionale e la storia personale di una giovane fotografa che, superando le oggettive difficoltà di una malattia che l'ha colpita agli occhi, continua a girare il mondo e a ritrarlo. Orario: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00; domenica dalle 15.00 alle 19.00; lunedì chiuso. fino al 31/03/2015 ore 17:30 Torino Galleria San Federico "TRASPARENZE" ALLA GALLERIA SEMI D'ARTE "Trasparenze": fotografie di Alessandro D'Adda, a cura di Daniela Trunfio, e vetri d'autore di Il Mondo del Vetro, a cura di Ivano Balestrieri. Ciò che lega le due presenze in mostra è il vetro, protagonista indiscusso di infinite sequenze dei film di Antonioni costruite sul gioco dei riflessi e delle trasparenze, esemplificatrici dell'idea costante di una superficie della realtà che non può essere penetrata, sinonimo di trasparenza riflettente perennemente se stessa, o il vetro metafora di due qualità, trasparenza e riflessione. Le finestre di un grattacielo di Sapporo, ma soprattutto l'umanità che ne traspare, sono oggetto della ricerca di Alessandro D'Adda, fisico quantistico da alcuni anni rapito dalla passione per la fotografia e delle sue capacità di "vedere attraverso" e di raccontare, molto spesso, altre storie. E' un'umanità che si disvela a un occhio attento, microstorie che lasciano a noi il piacere di intuirne le trame del quotidiano, in un continuo gioco di rimandi tra "dentro" e "fuori" , tra "manifesto" e "apparentemente nascosto". Il grattacielo e la sua struttura geometrica diventa pre-testo, simile al desueto foglio dei provini analogici sul quale il fotografo selezionava gli scatti da salvare, per raccontare la sua storia. I vetri selezionati da Il Mondo del Vetro accanto alle creazioni storiche muranesi di nomi come Venini, Salviati, Seguso e Barbini, presenta opere di artisti contemporanei quali Tagliapietra, Pino Signoretto, Ugo Nespolo, Silvano Rubino e designers come Ettore Sottsass e Marco Zanini. Raccolti con passione dagli inizi degli anni '70, Il Mondo del Vetro rappresenta per le sue presenze nelle più importanti Fiere nazionali, un punto di riferimento per collezionisti attenti alle sperimentazioni di importanti protagonisti della scena dell'arte contemporanea che si sono messi alla prova con questa straordinaria e delicata materia, dando vita a oggetti unici che promuovono e diffondono la raffinatissima arte vetraria muranese riconosciuta in tutto il mondo. Orario: da martedì a sabato 10.00-12.30 e 15.00-19.00; lunedì 15.00-19.00. Info: [email protected] fino al 31/03/2015 ore 18:00 Torino Via IV Marzo 1/E LUCA DE MARCH ALLA GALLERIA OBLOM "Politically Incorrect", personale di Luca De March, a cura di Roberto Vaio. L'artista propone un'esplorazione dell'universo parallelo dei cartoni animati, fornendo una chiave di lettura ironica e irriverente della realtà. Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato su appuntamento. Info: 333.8438768 - [email protected] - www.galleriaoblom.it fino al 01/04/2015 ore 18:30 Torino Via Baretti 28 TORINOSETTE | Arte 11 / 249 Arte PABLO BRONSTEIN DA FRANCO NOERO "We live in Mannerist times", personale di Pablo Bronstein. L'artista argentino, che ha recentemente ricevuto la Duveen Commission dalla Tate Britain per il 2016, si è qui confrontato, similmente a quanto accaduto per la mostra al Metropolitan Museum di New York, con la storia - in questo caso industriale - dell'edificio che ospita la mostra riflettendo sul potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al servizio dell'estetica. Orario: lunedì 15.00-19.00; martedì-venerdì 11.00-19.00; sabato 15.00-19.00 o su appuntamento. Info: 011.882208 - [email protected] www.franconoero.com fino al 02/04/2015 ore 18:00 Torino Via Mottalciata 10/B TORINOSETTE | Arte 12 / 249 Arte VICTORIA STOIAN DA ALBERTO PEOLA "Codri Earthquake", personale di Victoria Stoian. La mostra è il risultato della sua collaborazione con Clara Sofia Rosenberg, che da anni ne segue il lavoro supportandolo sul piano teorico. Victoria e Clara Sofia hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti di Torino dal 2009, in un percorso complementare tra l'attività pittorica dell'una e quella critica dell'altra. La mostra di Victoria Stoian raccoglie una serie di lavori intorno al tema dell'assenza di un punto di riferimento. Come recita il titolo, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30 del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza da Chi?in?u, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate. Questo mio lavoro è un omaggio intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con un colpo secco cambia linee, colori e vite». I quadri oggi esposti in galleria costituiscono una parte dei 52 previsti dal progetto in fieri Codri Earthquake, ognuno dei quali corrisponde a un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. Vengono così messe in relazione, da un lato, la durata del fenomeno con lo sviluppo del ciclo pittorico, e dall'altro, l'area geografica colpita dal sisma con l'area della tela, ospite della rielaborazione del dramma. Come dice l'artista, «in un terremoto il primo secondo può essere della stessa violenza dell'ultimo. Anzi, forse il primo impatto è ancora più forte e destabilizzante». Per questo motivo, la serie Codri Earthquake si sviluppa con un andamento cronologico, ma le singole opere non riportano la violenza del terremoto in successione crescente: ogni quadro del progetto rappresenta infatti un possibile grado di percezione della catastrofe, che non necessariamente corrisponde al suo reale grado di intensità. Il tema dell'assenza di punti di riferimento proposto nelle opere rimanda a un senso di destabilizzazione, percepibile in termini di panico e smarrimento. Ma, d'altro canto, il potenziale generato da quest'assenza di vincoli può essere colto anche come un'occasione di libertà. Questa dicotomia tra panico e liberazione è espressa dall'artista attraverso la rappresentazione di un mondo informe che contiene, però, delle forme riconoscibili, come protrusioni, annidamenti o ramificazioni. Il mondo organico che emerge da questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso la tecnica del chiaroscuro, con predominanza delle tonalità fredde, forme talvolta non finite, o cancellate, si stratificano in un gioco di trasparenze e in un'alternanza di piani pittorici. Pur in assenza di un'architettura e di una linea dell'orizzonte, Stoian riesce in questo modo a ricreare un senso di profondità nelle forme che si affusolano in direzione di un punto di fuga ideale nella tela, inserendo nell'informe accenni di prospettiva. I criteri su cui si fonda la ricerca di Victoria Stoian sono l'importanza attribuita alla sostanzialità della materia, l'approccio diretto e la presenza fisica dell'artista nel lavoro, e la necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso la forza dell'opera in sé. L'esperienza personale e il suo percorso artistico sono saldamente intrecciati: migrata a Torino all'età di ventun anni, Victoria inizia a tradurre gli stimoli della nuova realtà, così diversa, in un linguaggio pittorico denso di rimandi introspettivi e culturali. Attraverso un soggetto fortemente autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione, che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile. Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle 19, mattino su appuntamento. Info: 011.8124460 - 335.6191039 - [email protected] www.albertopeola.com fino al 03/04/2015 ore 18:00 Torino Via della Rocca 29 TORINOSETTE | Arte 13 / 249 Arte FEDERICO GUERRI DA WEBER & WEBER "Frammenti", personale di Federico Guerri. L'arte appartiene originariamente alla natura. È natura. E in quanto tale contempla e dà forma a se stessa. È dunque tempo che l'arte, memore del suo stato aurorale, torni a muoversi per iniziativa dei propri tratti. È tempo che la scrittura segnica torni a decidere dei propri tracciati e delle proprie luci. Di tutto. Anche delle tenebre. Nulla deve nascere se non dai suoi impulsi, dai suoi spasimi, dai suoi getti, violenti o pacati che siano. È quanto accade nell'opera di Federico Guerri, dove la scrittura sceglie innanzitutto di essere disegno e di non porsi al servizio che del proprio accadere. La scrittura danza e iscrive in questo esordio il carattere inafferrabile dello scaturire del segno e l'annuncio dell'enigmatica soglia tra ciclica sparizione e nuovo inizio. Non ha principio né fine. Appare e passa. Appare al nostro orizzonte come potrebbe fare il vapore acqueo. Presenza e venirealla-presenza si uniscono e si confondono in questi luoghi verso i quali ci conduce Federico Guerri: sono luoghi pienamente riconoscibili, pur rivelandosi la loro vera sostanza come ombra e parvenza. Orario: da martedi a sabato 15.30-19.30. Info: www.galleriaweber.it [email protected] - 011.19500694 fino al 04/04/2015 ore 18:00 Torino Via San Tommaso 7 "MANIERA NERA" ALLA NORMA MANGIONE GALLERY "Maniera Nera", collettiva a cura di Francesco Barocco. In mostra lavori di Vija Celmins, Richard Earlom, F. Green, Richard Houston, Elizabeth Judkins, S. W. Reynolds e John Raphael Smith. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento. Info: 011.5539231 - [email protected] - www.normamangione.com fino al 04/04/2015 ore 18:00 Torino Via Matteo Pescatore 17 IRINA NOVARESE ALLO SPAZIO NOPX "Landology. Scorci di una politica delle differenze", mostra di Irina Novarese. Il processo lento di mappatura fittizia -e comunque approssimativa- si confronta con il reale flusso accelerato della città, che viene proposta ai singoli come luogo ultimo del sociale. Strutture urbane tra desiderio e repulsione, tra necessità ed extralusso, sono al centro del progetto "Landology" di Irina Novarese. Nello spazio di NOPX l'artista presenta un'installazione che costituisce il secondo capitolo della sua recente indagine sulle teorie di individualizzazione dell'habitat. Un'esplorazione di strutture e organizzazioni dello spazio urbano iniziata nel 2014 con le due città di Caracas e Berlino e che continua con il lavoro che verrà presentato a Torino. Landology dà anche il via a Preview, ad una nuova collaborazione tra NOPX e Dunque, locale di recente apertura in via Santa Giulia: pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale, sui muri del Dunque apparirà un'anteprima della mostra, un estratto del lavoro dell'artista riprodotto in formato maxi su un cartellone da cinema. Visite anche su appuntamento: 328.7055257. Info: [email protected] - www.nopx.it fino al 04/04/2015 ore 18:30 Torino Via Guastalla 6/A TORINOSETTE | Arte 14 / 249 Arte RÄ DI MARTINO ALLA GAM PER "VITRINE" Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino "Vitrine", il progetto dedicato alla ricerca artistica contemporanea. Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l'attenzione sulle trasformazioni della vita, del suo divenire di cui l'arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro trasparente, "Vitrine" stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della quotidianità. Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino, Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani. "Vitrine" si costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l'uomo si confronta costantemente e che s'imprimono nel lavoro dell'artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico?sociale e politica in una metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il paesaggio dell'immaginario, lo spazio?tempo reale e quello mentale, interiore e intimo dell'animo. Lo sguardo dell'artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni. Il primo appuntamento dell'edizione 2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile l'opera "The Picture of Ourselves", video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito intrecciarsi di possibilità. Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso libero a Vitrine. Info: centralino 011.4429518 - segreteria 011.4429595 www.gamtorino.it/vitrine fino al 06/04/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 GAVINO SANNA ALLO SPAZIO MOUV "Livori in corso", personale di Gavino Sanna. In mostra una trentina di disegni, accompagnati da brevi racconti, raccolti nel libro intitolato "Livori in corso" che Gavino Sanna ha dedicato ad Alda Merini. La mostra si apre, così come nel libro, con un verso della Poetessa dei Navigli "L'uomo fa male al fratello al primo sbadiglio del mattino" a cui segue la dedica di Alda Merini. Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 24; chiuso il lunedì. Nel periodo della mostra si svolgeranno degustazioni libere e guidate dei vini di Cantina Mesa, l'azienda vitivinicola creata dieci anni fa da Gavino Sanna con la moglie Lella a Sant'Anna Arresi nel Sulcis. Info: [email protected] - www.spaziomouv.it - 331.5828996 fino al 06/04/2015 ore 10:00 Torino Via Silvio Pellico 3 TORINOSETTE | Arte 15 / 249 Arte SERGIO STAINO ALLA GAM "Un racconto di Berlino, 1981", personale di Sergio Staino - uno dei più conosciuti e amati disegnatori satirici italiani -, a cura di Danilo Eccher. Lo spazio Wunderkammer ospita più di cento disegni che raccontano Berlino nel 1981, quando Staino, armato di carta, matita, china e una macchina fotografica raggiunge la città e la interpreta con i suoi disegni. E qui Bobo, da sempre l'alter ego del disegnatore, si ritrova a esplorare una città dalle mille contraddizioni e dal grande fascino. Una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, in quell'anno ancora inserita nel cuore del comunismo europeo. "Ogni angolo era una scoperta, una sorpresa, una suggestione: Berlino in quegli anni là era una città veramente unica per la quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa esprimendole, poi, in forme architettoniche e ambientali assai diversificate (...) Tutto era esagerato in Berlino Ovest: le luci, le insegne, le vetrine, tutte cose che adesso sembrerebbero normali ma che, allora, erano profondamente innovative. Solo avvicinandosi al confine con la Repubblica Democratica, e soprattutto al muro, l'atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la contraddizione tra la vitalità lussuosa dell'Ovest e la tristezza poliziesca dell'est si facevano evidenti". Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected] fino al 06/04/2015 ore 10:00 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 16 / 249 Arte ALDO MONDINO ALLA GAM PER "SURPRISE" Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell'edizione 2015 di "Surprise", progetto espositivo che concentra l'attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall'architettura al design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale. A curare questo terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto, docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia Albertina di Torino e Gregorio Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo piano del museo. Al centro dell'attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico di quegli anni. Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l'Ecole du Louvre e i corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori, le "Tavole Anatomiche", metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi del corpo umano. "Sole" e "Immersore", entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella mostra alla GAM, rappresentano un'esperienza anomala nell'ambito della sua produzione artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour. L'arrivo della Pop Art in Italia proprio grazie a Gian Enzo Sperone e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del '64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire. Mondino si appropria anch'egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura ottenuto con l'utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e lampadine a incandescenza. Se "Immersore" si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni, più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, "Sole" traduce con i materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l'alba, sul quale tra l'altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli anni tra 1963 e 1964 e al quale Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria. Le due opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall'artista da una etichetta della galleria Stein sul verso di "Immersore". Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale l'opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell'occhio umano sia al segno lasciato dalle acque dell'Arno su alcuni capolavori dell'arte fiorentina che impressionò a tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del '66 e il 1967 una serie di opere. Tra questi lavori vale la pena ricordare l'intervento alla mostra "Con temp l'azione" (gallerie Stein, Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l'artista unisce le sedi della mostra tirando un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra. Orario: martedìdomenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingressi: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected] fino al 07/04/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 IVREA - ELENA MIRANDOLA E MANITERRA AL CASTELLO DI SALE Mostra di Elena Mirandola e Maniterra a cura di ArteInFuga. Orario: lunedì 14.30-19.00; dal martedì al sabato 9.30-19.00. Info: [email protected] - http://arteinfuga.blogspot.it/ fino al 08/04/2015 ore 18:00 Ivrea (TO) Via dei Patrioti 14 TORINOSETTE | Arte 17 / 249 Arte "FOBOFILIA" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "Fobofilia", mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei sentimenti più caratteristici e sfuggenti della nostra epoca, a cura di Irene Calderoni. Fobofilia è il piacere un po' perverso di essere spaventati, una pulsione che appare sempre più frequente. La paura è il registro più diffuso nell'intrattenimento, ma anche nell'informazione e di conseguenza nel modo di percepire la realtà. L'arte riflette questa temperie, ne offre diverse sembianze, da quello più intimo e psicologico, di una soggettività aggredita oppure aggressiva, a quello più esterno e politico, di una società che si fonda sulla violenza e usa il terrore come arma. Artisti in mostra: Janis Avotins, Matthew Barney, Massimo Bartolini, Avner Ben Gal, Glenn Brown, Miguel Calderon, Maurizio Cattelan, Dinos e Jake Chapman, Roberto Cuoghi, Saul Fletcher, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Gusmao& Paiva, Thomas Hirschhorn, Piotr Janas, Zoe Leonard, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Nathaniel Mellors, Shirin Neshat, Kelly Nipper, Catherine Opie, Tony Oursler, Djordje Ozbolt, Anri Sala, Ferdinando Scianna, Andreas Slominski, Jakub Julian Ziolkowski. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 19:00 Torino Via Modane 16 ISA GENZKEN ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO La mostra dedicata ad Isa Genzken (Germania, 1948) presenta per la prima volta in Italia un ciclo di lavori della fine degli anni Ottanta, un corpus di opere pittoriche meno note rispetto alle sculture e installazioni per cui Genzken è famosa. Sono olii su tela monocromatici che suggeriscono già nel nome, Basic Research, l'inizio di un percorso di sconfinamento e d'interazione con l'ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Modane 16 TORINOSETTE | Arte 18 / 249 Arte "MARCO POLO - LA VIA DELLA SETA NELLE FOTOGRAFIE DI MICHAEL YAMASHITA" AL MAO Un viaggio per immagini, sulle tracce di uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi: la nuova mostra del Mao ricostruisce il percorso compiuto quasi mille anni fa da Marco Polo lungo la Via della Seta, attraverso le fotografie di Michael Yamashita, fotografo di punta di National Geographic. Nelle 76 fotografie esposte al Museo d'Arte Orientale ritroviamo piazza San Marco e la laguna, il minareto di Samarra in Iraq e le carovane a bordo dei cammelli nel deserto del Gobi. Non solo: la mostra, articolata in tre sezioni geografiche, ripercorre il tragitto compiuto da Marco Polo dall'Italia alla Cina, ma anche la permanenza dell'esploratore in Cina e il viaggio di ritorno via mare, lungo le coste dell'Indonesia e dell'India. Le immagini desertiche lasciano così pian piano spazio alle distese d'acqua delle piantagioni di riso, agli spettacolari paesaggi della baia di Ha Long nel Nord del Vietnam e agli sguardi penetranti dei sadhu a Bombay. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 7 febbraio al 1 marzo, apertura e chiusura posticipata nei weekend (sabato dalle 11 alle 20; domenica dalle 11 alle 19). La biglietteria chiude un'ora prima. Il biglietto d'ingresso (10 euro) consente anche l'accesso alla collezione permanente del museo. Info: 011.4436928 - www.maotorino.it fino al 12/04/2015 ore 17:00 Torino Via San Domenico 11 MOSTRA DEI FINALISTI DEL MARIO MERZ PRIZE ALLA FONDAZIONE MERZ Mostra dei 5 finalisti della prima edizione della sezione arte del Mario Merz Prize. Gli artisti, Lida Abdul (Kabul 1973), Glenn Ligon (New York 1960), Naeem Mohaiemen (Londra 1969), Anri Sala (Tirana 1974) e Wael Shawky (Alessandria d'Egitto 1971), sono stati selezionati tra le oltre 500 candidature pervenute dalla giuria composta da Marisa Merz, Beatrix Ruf (direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam) e Claudia Gioia (curatrice indipendente). Il progetto espositivo, curato da Beatrice Merz raccoglie due o tre opere per ciascun autore, scelte tra le più significative del loro percorso artistico. Il pubblico potrà esprimere la propria preferenza visitando la mostra o collegandosi al sito mariomerzprize.org. Orario: martedìdomenica 11-19, lunedì chiuso. L'ingresso alla mostra è gratuito. Info: 011.19719437 [email protected] - www.fondazionemerz.org fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Limone 24 AVERY SINGER ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "Pictures Punish Words", personale di Avery Singer, a cura di Beatrix Ruf. Sorprendenti per tecnica e iconografia, i quadri di Avery Singer sovvertono le nostre aspettative visuali. A un primo sguardo si sottraggono a una classificazione precisa come dipinti o elaborazioni a stampa. Per questo sollevano l'interrogativo, ovvio e allo stesso tempo pressante per un'artista, sul modo in cui le informazioni digitali che ci circondano possono concretizzarsi sotto forma di immagine piatta su carta o, più di recente, tridimensionale in plastica, o su ogni altra possibile superficie materiale. Avery Singer ha realizzato un ciclo di opere pensate appositamente per questa sua prima personale. Dopo una prima presentazione alla Kunsthalle di Zurigo, la personale si sposta Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 18:30 Torino Via Modane 16 TORINOSETTE | Arte 19 / 249 Arte "UNITED ARTISTS OF ITALY" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "United Artists of Italy", un progetto di Massimo Minini. Il gallerista ha raccolto una collezione di ritratti di artisti eseguiti dai più significativi fotografi italiani: l'idea è stata quella di concepire una collezione di volti d'artista ripresi dai grandi fotografi italiani, quasi un mondo aiutasse l'altro, completandosi a vicenda. Il progetto, iniziato per passione qualche anno fa, è cresciuto sempre più grazie al contatto diretto con i fotografi che hanno abbracciato la proposta, e si è rivelato un vero e proprio viaggio all'interno della fotografia, tra archivi e scatole, pellicole e files. Se in principio l'idea era di selezionare esclusivamente ritratti di artisti, con il tempo l'attenzione si è estesa, prendendo in considerazione alcuni ritratti di artisti stranieri, ma molto vicini all'Italia, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, volti di scrittori come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, e ancora gli artisti colti al lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi e alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio Amelio e Leo Castelli. Questa collezione crea una storia del contemporaneo, non con le opere, ma con i volti, i modi, gli atteggiamenti. Se si può considerare il contemporaneo un'attitudine, un modo di porsi dell'opera nel proprio tempo ed in comunione con i grandi temi del momento, il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i contorni spaziali e temporali. La mostra vuole infatti offrire uno spaccato della fotografia italiana di questi anni, dimostrando la capacità straordinaria di interpretazione e di omaggio a grandi artisti da parte di grandi fotografi. Non si tratta di una semplice raccolta cronologica di immagini, ma di un racconto, dove lo stesso artista visto, letto e interpretato da diversi fotografi, porge differenti sfaccettature del proprio destino. Spesso la fotografia dice più di quanto non sia nelle intenzioni dell'autore. Attraverso quasi duecentocinquanta scatti, viene presentato il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni '60: Claudio Abate, Aurelio Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano, Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando Scianna. La mostra è stata ospitata al Musée d'Art Moderne di Saint Etienne, al Palais des Beaux Arts di Bruxelles, alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Fotografia di Amsterdam ed alla Estorick Collection di Londra. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 19:00 Torino Via Modane 16 "AN ART OF ONE'S OWN: GROUP SHOW" DA RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE CONTEMPORANEA "An Art of One's Own: Group Show". In esposizione lavori di Carla Accardi, Irma Blank, Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth Scherffig, Eva Sørensen. Orario: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 19:00; giovedì, venerdì e sabato dalle 11:00 alle 19:00; altri giorni e orari su appuntamento. Info: www.dechiricogalleriadarte.com - [email protected] - 011.835357 fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via della Rocca 19 TORINOSETTE | Arte 20 / 249 Arte EVANGELINA ALCIATI ALLA PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA "Evangelina Alciati: l'occhio e l'anima". L'Accademia Albertina delle Belle Arti dedica, presso le sale della Pinacoteca Albertina, una mostra antologica alla figura di Evangelina Alciati (1883-1959), pittrice nella Torino del primo e secondo Novecento, prima donna ad essere ammessa in Accademia, personalità libera ed in anticipo sui tempi. L'iniziativa, che si collega alla prossima apertura, completati i lavori di ristrutturazione, della Pinacoteca del Novecento, presso la Rotonda del Talucchi, è stata sollecitata dalla contemporanea uscita, anteprima domenica 25 gennaio presso la Sala Congressi dell'Unione Industriale, del film "La liberà allo specchio. Ritratto di Evangelina Alciati". Il film, tratto da un'idea di Mauro Guidetti, scritto dallo stesso insieme agli eredi Lorenzo Boccalatte ed Anna Maria Fracchia, è stato sceneggiato e diretto da Vanni Vallino, e si avvale dell'interpretazione, tra le altre, di Pamela Villoresi, Erica Blanc, ed Eugenio Allegri. Evangelina Alciati fu allieva di Giacomo Grosso, sotto la cui guida si diplomò in disegno e pittura. Decisivo per il gli esiti della sua carriera fu un soggiorno a Parigi tra il 1903 ed il 1906. Lo stile della Alciati, che raggiunge punte di assoluta eccellenza nel ritratto, si confronta alla pari con le tendenze che caratterizzano la prima parte del Novecento, dalla pittura post impressionista, all'Espressionismo ed alla Metafisica, in cui si evidenziano taluni punti di contatto con il magistero di Felice Casorati. La mostra, a cura dei professori Edoardo Di Mauro e Giuseppe Mantovani, con contributi critici di Francesco De Caria, Donatella Taverna e della docente dell'Accademia Valeria Piasentà, presenta un percorso completo e ragionato di tutte le fasi artistiche di Evangelina Alciati, dal primo Novecento al secondo dopoguerra, tramite il prestito di opere da collezionisti privati, e da istituzioni quali la Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Castello Gamba. Museo Regionale della Valle d'Aosta, le Fondazioni Burzio e Mazzonis. Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica 10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.30); mercoledì chiuso. Info: 011.0897370 fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Accademia Albertina 8 I PANNELLI DI DEFENDENTE FERRARI ALLA SACRA DI SAN MICHELE "I pannelli di Defendente Ferrari". Orario: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-18.00; domenica e festivi: 9.30-12.00 e 14.30-18.30; ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della chiusura della Sacra. fino al 12/04/2015 ore 09:30 Sant'Ambrogio (TO) Sacra di San Michele TORINOSETTE | Arte 21 / 249 Arte "UEFA IS EAST", FOTOGRAFIE DELLA TRANSNISTRIA AL POLSKI KOT "Uefa is East - L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti. Transnistria, 1997": mostra fotografica diGabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi. La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys Martini, fa parte del progetto "L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti": la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo dei ritratti di chi vi abita. Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all'emozione delle coppe europee e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva. Questo primo appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha documentato nel 1997, l'anno di fondazione dello Sheriff Tiraspol. I personaggi ritratti sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell'obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta. Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre, rivelando elaborati tatuaggi. In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo romanzo Educazione siberiana descrive l'iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi, quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l'inchiostro sottopelle era illegale. La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare l'incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti. Orario: da martedì a domenica dalle 20.00 a mezzanotte. Info: [email protected] fino al 14/04/2015 ore 18:30 Torino Via Massena 19 TORINOSETTE | Arte 22 / 249 Arte "IL KABUKI DEI TRE SAMURAI: ARAKI, MORIMURA, SUGIMOTO" ALLA GALLERIA IN ARCO "Il kabuki dei tre samurai: Araki, Morimura, Sugimoto". Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura e Hiroshi Sugimoto sono i protagonisti della mostra a cura di Graziano Menolascina. Nobuyoshi Araki, tra gli artisti più rappresentativi e prolifici della storia della fotografia, racconta la donna, l'eros e il Giappone. Le donne di Araki sono spesso sdraiate su letti disfatti, oppure distese sul pavimento in pose lascive, legate con corde, con i corpi ostentati e nudi ma con sguardi in cui è completamente assente la volontà di sedurre. Yasumasa Morimura si appropria invece di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura popolare interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle trasformazioni sociali politico e culturali dovute alla penetrazione del capitalismo e dei miti del mondo occidentale in Giappone. Morimura impersona Einstein, Marylin, Frida Khalo, Hitler il risultato è un'opera e raffinata che nasce da una cura maniacale per i dettagli e l'uso di ritocchi digitali, di costumi, pose e accessori ricercati che le rendono uniche. I tratti somatici non modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare la propria origine e le proprie tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Infine, ci sono gli scatti di Hiroshi Sugimoto, immagini mentali, concetti la cui materializzazione è resa possibile grazie a un rigoroso controllo del mezzo fotografico e del processo manuale di stampa, seguito anch'esso personalmente dall'artista. Nella serie "Theatre" Sugimoto ha fotografato con tempi di esposizione lunghissimi sale degli anni '20 e '30, cinema degli anni '50 e drive in. La luce bianca degli schermi rettangolari, che illumina il resto dell'ambiente, contiene in sé l'intera proiezione del film. In "Architectures" la tecnica dello sfocato priva le architetture moderniste di connotazioni temporali. I lunghi tempi di esposizione dei "Seascape" bloccano il movimento delle onde in immagini eterne, mentre il soggetto dei "Portraits" realizzati fotografando i personaggi dei musei delle cere è l'immortalità stessa. Info: 011.8122927 - www.in-arco.com [email protected] fino al 18/04/2015 ore 18:30 Torino Piazza Vittorio Veneto 3 TORINOSETTE | Arte 23 / 249 Arte "IL MONDO IN UNA TAZZA" A PALAZZO MADAMA Palazzo Madama presenta un percorso dedicato alla storia della tazza, attingendo dalle ricche collezioni di arte decorativa conservate in museo. L'esposizione si riallaccia al tema della porcellana torinese al centro di Fascino e splendore della porcellana di Torino, mostra curata da Andreina d'Agliano e Cristina Maritano che apre in contemporanea alla Fondazione AccorsiOmetto e che presenta ben 90 opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama. Le due esposizioni offrono nel complesso un vero e proprio percorso cittadino dedicato al tema della porcellana. Filo conduttore dell'esposizione è la tazzina: da tè, da caffè e da cioccolata. Oggetto legato indissolubilmente all'introduzione in Europa delle bevande calde provenienti dall'Oriente e dal Nuovo Mondo e al materiale esotico e prezioso per eccellenza, la porcellana. A Palazzo Madama una sequenza di tazze, a partire dai blancs-de-chine, ovvero le porcellane bianche cinesi prodotte a Dehua, mostra l'evoluzione delle forme e la varietà dei decori nelle tazzine prodotte dalle manifatture europee nel Settecento: dai motivi di origine cinese e giapponese, a quelli tratti dai libri di storia naturale, ai paesaggi derivati da incisioni olandesi e tedesche, fino alle scene mitologiche e della letteratura cavalleresca. Contestualmente la mostra è un'occasione per raccontare, per casi esemplari, la storia della porcellana, delle sue particolarità produttive, della qualità della pasta e dei colori. Il valore socialmente rappresentativo della porcellana emerge anche grazie all'esposizione di alcuni servizi araldici, conservatisi integri per il loro valore altamente simbolico legato al passato illustre della casata oppure smembrati e dispersi sul mercato antiquario. Una vetrina è dedicata alla principale manifattura di porcellana operante in Piemonte nel Settecento, la Real fabbrica delle porcellane di Vinovo, fondata nel 1776 grazie all'intraprendenza di un torinese, Giovanni Vittorio Brodel, e di un ceramista di Strasburgo, Pierre-Antoine Hannong, e poi rilevata nel 1780 dal medico e chimico torinese, Vittorio Amedeo Gioanetti. Alla produzione di questa fabbrica è dedicato un più ampio spazio nelle sale della mostra alla Fondazione AccorsiOmetto. In un'altra vetrina, l'artista Matilde Domestico, che da anni conduce ricerche sul tema della porcellana, ambienta l'installazione Esistenza di porcellana, che si ispira alle poesie di Emily Dickinson. Il lavoro dell'artista unisce oggetti e frammenti di carta e di porcellana su cui emergono parole in acciaio. Intorno una superficie di polvere di marmo di Carrara, il caolino, un materiale refrattario. Tutti gli elementi nel complesso rimandano all'idea di fabbrica, a una realtà viva e produttiva. In sottofondo una base sonora composta dalla sovrapposizione ed elaborazione di rumori meccanici, suoni metallici ripetitivi registrati all'interno dei reparti di fabbricazione dell'Industria Porcellane IPA, si propaga tra le tintinnanti ceramiche antiche e contemporanee. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it fino al 19/04/2015 ore 10:00 Torino Piazza Castello "PITTURA FEMMINILE A TORINO NEL PRIMO '900" ALLA GALLERIA DEL PONTE "Pittura femminile a Torino nel primo '900", mostra di Evangelina Alciati, Vittoria Cocito, Nella Marchesini e Daphne Maugham. Orario: dal martedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Info: 011.8193233 - [email protected] - www.galleriadelponte.it fino al 24/04/2015 ore 18:00 Torino Corso Moncalieri 3 TORINOSETTE | Arte 24 / 249 Arte ISA MELSHEIMER DA QUARTZ STUDIO "Examination of the Origins", personale dell'artista tedesca Isa Melsheimer (Neuss, 1968) che per l'occasione ha concepito un'installazione site specific in cui elementi scultorei pensati a partire dalle caratteristiche 'ambientali' di Quartz sono accostati alle forme architettoniche di alcuni edifici della città. Visite su appuntamento. Info: 338.4290085 - [email protected] www.quartzstudio.net fino al 28/04/2015 ore 19:00 Torino Via Giulia di Barolo 18/D BORIS LAVRENKO ALLA GALLERIA PIRRA Boris Lavrenko nasce a Rostov nel 1920 e muore a San Pietroburgo, città in cui studia, vive e lavora, nel 2001. Titolare della cattedra di pittura e composizione dell'Istituto Repin dal 1953, la sua carriera è costellata di prestigiosi riconoscimenti ed è considerato uno dei più autorevoli rappresentanti del post-impressionismo russo. L'infanzia vissuta a contatto con la natura, le immense steppe e il fiume Don, avranno una forte influenza sulla formazione del futuro pittore. Lavrenko, infatti, nel paesaggio trova la massima libertà di ricerca compositiva e di sperimentazione cromatica, seppur all'interno di un figurativismo di solida impostazione. Le sue opere, in particolare quelle animate da figure impegnate in normali attività, quali la lettura, una passeggiata o una partita di calcio, trasmettono spontaneità e gioia di vivere. Lavrenko è un artista versatile, con la maturità di riconoscere in qualsiasi soggetto la "dignità" di essere ritratto, per cui i suoi temi spaziano dalle vedute cittadine, con i loro monumenti, ai già citati paesaggi, dai banali oggetti di uso quotidiano delle sue intense nature morte, alle animate o raccolte scene di genere. I numerosi viaggi compiuti all'estero e in patria stimolano la curiosità e gli interessi di Lavrenko, le cui opere possono definirsi un caleidoscopio di impressioni, un colorato mosaico di vita. Orario: da lunedì a sabato 9,30-12,30 e 15,30-19,30; domenica 9,30-12,30. Info: 011.543393 - www.galleriapirra.it - [email protected] fino al 30/04/2015 ore 18:00 Torino Corso Vittorio Emanuele II 82 TORINOSETTE | Arte 25 / 249 Arte JOSEF KOUDELKA AL FORTE DI BARD "Josef Koudelka, Vestiges 1991-2014", prima esposizione in Italia del più imponente progetto fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia, mostra promossa dall'associazione Forte di Bard in collaborazione con l'Agenzia Magnum Photos. Il progetto Vestiges, che vede impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria all'Algeria, dalla Turchia all'Italia e di oltre duecento località che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Un'esplorazione che non ha precedenti, un lavoro fatto di costanza e perseveranza. L'artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione particolare per le rovine, senza celebrarne l'atmosfera malinconica, ma con l'obiettivo di restituirne l'autentica bellezza. Il suo intento è usare l'arte per riappropriarsi di un mondo che ci sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza è il grande e ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio, in costante divenire che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli. In mostra oltre 60 fotografie di cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che coniuga il minimalismo dell'approccio del fotografo e della cifra stilistica delle sue immagini, al suggestivo senso di camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi ai set di Vestiges. Fino al 31 gennaio il Forte sarà aperto solo il sabato e la domenica dalle 10 alle 19; dal primo febbraio apertura consueta (feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10 alle 19). Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 - 83382 e su www.fortedibard.it fino al 03/05/2015 ore 18:00 Bard (AO) Forte "AL FRONTE" AL MUSEO DEL CINEMA "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra", mostra a cura di Roberta Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Cento anni fa, la Grande Guerra investe il Vecchio Continente con la sua modernità che, oltre alle armi micidiali, annovera l'utilizzo di nuovi mezzi di comunicazione. Tra queste la fotografia e il cinema si rivelano risorse fondamentali nel definire gli equilibri di potere dei principali paesi belligeranti. Scatti e riprese realizzati da fotografi e operatori militari invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali accumulate dai reduci e dalle loro famiglie, memoria di un'esperienza umana e sociale estrema e contraddittoria. La mostra "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra" propone un percorso di immagini attraverso 160 fotografie inedite, scattate da Luis Bogino al seguito del Regio Esercito Italiano e dai soldati fotoamatori dislocati sui di guerra. Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico: una selezione di film "dal vero", girati al fronte e nelle retrovie, e di titoli di fiction di epoche diverse, testimonianza di un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo. Lo sguardo di artisti come Paola De Pietri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi propone infine una lettura personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria spesso dimenticata. Orario: da martedì a venerdì 9.00-20.00; sabato 9.00-23.00; domenica 9.00-20.00; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Ingresso: intero euro 14,00; ridotto (studenti universitari fino a 26 anni, over 65, gruppi min. 15 persone) euro 11,00; giovani e scuole (da 6 a 18 anni, gruppi scolastici) euro 8,00; gratuito fino a 5 anni, disabili e accompagnatore, Torino+Piemonte Card. fino al 03/05/2015 ore 19:00 Torino Via Montebello 20 TORINOSETTE | Arte 26 / 249 Arte PHIL BORGES ALLA GALLERIA PAOLA MELIGA "Tibet's Portraits | Culture on the Edge", mostra fotografica di Phil Borges. Borges fa parte dei "maestri artisti" della fotografia americana e non, che da oltre 25 anni documenta con passione la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo, utilizzando il veicolo del "ritratto ambientale" per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per diffonderne la loro conoscenza. Borges è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita che lo portano a spingersi negli angoli più remoti del mondo per dar voce attraverso la sua fotografia a realtà straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate. La sua poetica capacità di cogliere l'attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera uniscono testimonianza e arte per dar vita a una vera vocazione. La sua è una fotografia tesa a dar voce a chi non ce l'ha, che ha come missione la rivalutazione delle culture che stanno via via scomparendo, mettendo l'accento sul loro valore e rappresentando le sfide che le attendono. Il suo lavoro cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le popolazioni in via di sviluppo: "Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui, che conosca i loro nomi e un po' della loro storia, non che le veda solamente come degli estranei che abitano terre lontane." Pluripremiato per il suo impegno umanitario nel 2008 ha collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. In mostra i suoi ultimi scatti sul Tibet. I ritratti mostrano queste popolazioni che vivono in uno degli ambienti più fragili della terra e che di fronte alle sfide del ventunesimo secolo cercano di mantenere quello che hanno di più caro: la loro pratica buddista, la loro cultura tibetana ed i loro usi. Fotografie delicate, commoventi, piene di pathos, di fierezza. Altamente importante è anche la perfezione della cromaticità, infatti in questo suo ultimo lavoro Phil Borges ci presenta i suoi scatti a colori. Mostra realizzata grazie alla collaborazione con Paci Contemporary | Brescia. Orario: dal mercoledì al sabato 11,00-12,30 e 15,30-19,30. Martedì mattina chiuso, pomeriggio 15,30-19,30. Lunedì e festivi chiuso. Apertura privata su appuntamento. Info: 011.2079983 - [email protected] fino al 04/05/2015 ore 11:00 Torino Via Maria Vittoria 46/C TORINOSETTE | Arte 27 / 249 Arte RIVAROLO - ERNESTO MORALES A CASA TOESCA "Il giorno come la notte", personale di Ernesto Morales. Il progetto espositivo curato da Karin Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell'artista, ma recentemente arricchito dall'esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur, Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei luoghi, fonte d'inspirazione per approfondire e delineare la mostra. I fili conduttori sono i temi della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso "Equus Nox", vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la notte, a pochi giorni dalla inaugurazione. Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita, al risveglio della natura, all'amore ed i suoi miti: l'ambiente è in trasformazione e questa sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani. Non solo, vengono rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa a Flora - Dea dell'antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l'uovo, le rondini. Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il nero, il buio e la luce. I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell'artista uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo all'osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell'arte contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione. La mostra e il luogo espositivo, anch'esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza, all'attenzione, al tempo lento, all'umanità nel suo lato più spirituale che l'arte ci permette di percepire. A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con l'esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica. Orario: venerdì, sabato, domenica 15.30-19.00; altri giorni o orari su appuntamento telefonico al 335.1227609. Info: [email protected] - www.areacreativa42.com fino al 10/05/2015 ore 17:00 Rivarolo (TO) Via Ivrea 42 NADIA BUDDE AL GOETHE INSTITUT Personale e residenza artistica di Nadia Budde. Acume, profondità, osservazione poetica del mondo e una comicità linguistica fuori dell'ordinario caratterizzano l'opera dell'illustratrice berlinese, insignita di numerosi riconoscimenti, tradotta e pubblicata in diverse lingue. La mostra presenta in prima nazionale una selezione delle sue opere originali fra cui il divertente racconto della sua infanzia a Berlino Est. Ingresso libero. Orario: lunedì, maretedì e giovedì 10:00-13:00 e 14:00-18:30; mercoledì e venerdì 10:00-13:00 e 14:00-17:30. Info: www.goethe.de/torino - 011.543830 fino al 30/05/2015 ore 18:30 Torino Piazza San Carlo 206 TORINOSETTE | Arte 28 / 249 Arte BERT THEIS AL PAV "Aggloville", mostra personale di Bert Theis, a cura di Marco Scotini. Il peculiare carattere del PAV, spazio interstiziale tra realtà urbana ed elemento naturale, tra i ritmi della metropoli contemporanea e quelli dettati dal susseguirsi delle stagioni, rende il museo scenario ideale per le opere dell'artista Bert Theis. Temi come urbanesimo sostenibile, ecologia politica e gentrificazione sono al centro della sua ricerca artistica che, da anni, cerca di contrapporsi allo sviluppo del modello urbano neoliberista in contesti geopolitici diversi, dall'Europa all'Asia Orientale. La stessa ricerca viene presentata al PAV con "Aggloville", personale dell'artista che raccoglie maquettes, studi progettuali, video e stampe digitali su tela, sviluppati nel corso di venti anni di attività, a partire dal Padiglione Potemkin Lock, concepito per la Biennale di Venezia del 1995. Gli elementi basici con cui Bert Theis interviene negli agglomerati pubblici e nei contesti sociali sono tratti dalle costruzioni tradizionali dei parchi, quali piattaforme e padiglioni. Ma ciò che caratterizza tali strutture è il fatto che esse delimitino un campo che, di fatto, è lasciato vuoto: introducono l'indefinito, l'incerto e il provvisorio nel cuore della distribuzione del tutto disciplinata della città contemporanea. Aprono uno spazio che si sottrae al controllo, un'area non qualificata in anticipo, ma ogni volta da ridefinire attraverso iniziative collettive. Ogni piattaforma è un enigma che porta lo spettatore/fruitore alla libera interpretazione della funzione e del senso che ad essa vorrà attribuire. Così le opere di Theis si offrono come dispositivi relazionali, capaci di creare comunità temporanee, a tramutarsi in teatri d'incontri e situazioni. "Non c'è più ombra di dubbio: nel paradiso l'uomo nasce sdraiato, nudo sotto una palma": con questa rivendicazione ironica del tempo originario, l'artista introduce il suo lavoro Le dita della mano, realizzato a Volterra nel 1998 e proposto nell'ambito di Aggloville in forma di maquette. Dieci isolette verniciate di bianco e nel formato di letto a due piazze ciascuna, sono accompagnate da una palma mediterranea ombreggia su di loro. Utopia settecentesca per eccellenza, l'isola deserta è la meta del viaggio, la promessa della fuga verso nuove terre, nuove avventure. E' il risveglio dopo il naufragio e il ritorno del nostos allo stato di natura, al paradiso originario. Per chi é coinvolto nei conflitti generati dalla trasformazione urbana neoliberista e nelle lotte per il diritto alla città, le domande fondamentali sono: Un'altra città è ancora possibile? Un'altra vita nelle nostre città è possibile? "Aggloville" visualizza queste domande agglomerando elementi diversi fra di loro: paesaggi coperti di giungla come quelli del Congo-Brazzaville, quartieri e isolati come quelli di Alphaville di Godard, sentieri immaginati come quelli di Dogville di Lars Von Trier. Bert Theis (Lussemburgo, 1952) fa parte di quella generazione di artisti, emersi nel corso degli anni Novanta, che attraverso i loro lavori hanno creato nuove possibilità per le pratiche nello spazio pubblico. I suoi lavori hanno una dimensione filosofica, sociale e politica; la maggior parte di questi sono stati creati a partire da spazi specifici della città. Nel corso degli ultimi dieci anni, è stato tra gli organizzatori di due progetti a lungo termine, Isola Art Center e out-Office for Urban Transformation, entrambi riconducibili all'ambito del conflitto urbano tra gli abitanti del quartiere di Isola, il governo della città di Milano e una compagnia multinazionale statunitense. Nell'ambito della mostra Aggloville, le Attività Educative e Formative propongono l'attività di laboratorio Green specific in cui le riproduzioni di particolari scenari urbani vengono rielaborate attraverso l'introduzione di un connettivo naturale, che genera un contesto ibrido e imprevedibile. Un'idea trasformativa di zone specifiche, nelle quali il verde si riappropria di un suo spazio vitale, dando vita a un ambiente fecondo che genera nuove prospettive visive e narrative. Orario: venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 12-19. Ingresso: intero 4 euro; ridotto 3 euro; gratuito Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni, over 65, persone con disabilità. Info: 011.3182235 - [email protected] www.parcoartevivente.it fino al 31/05/2015 ore 18:00 Torino Via Giordano Bruno 31 TORINOSETTE | Arte 29 / 249 Arte "ASTRATTISMO IN EUROPA" AL FORTE DI BARD "Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevi?...": oltre 80 opere, principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia. La collezione, riunita con passione e costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storicogeografici di grande interesse: le opere illustrano le tendenze artistiche dell'Europa Orientale e Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si diffusero in tutta Europa. In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti d'avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky occupa un posto di primo piano in questo contesto artistico. Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Da non perdere le preziose opere di Natalia Goncharova. Kasimir Malevic, con Kandinsky, può considerarsi il più importante pioniere dell'arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo, Malevic dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita al movimento del Suprematismo: un'arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale. In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevi?, Lajos Kassák e due filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell'astrattismo geometrico cinematografico d'avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono considerati tra le opere fondamentali della modernità. Orario: feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10 alle 19. Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 83382 e su www.fortedibard.it fino al 02/06/2015 ore 10:00 Bard (AO) Forte TORINOSETTE | Arte 30 / 249 Arte "LO SPAZIO DEL DEMIURGO", FORTUNY E MOLLINO A PALAZZO MADAMA Poliedricità. È il tratto che accomuna i protagonisti della nuova mostra allestita a Palazzo Madama «Lo spazio del demiurgo», incentrata sulle figure di Mariano Fortuny y Madrazo e Carlo Mollino. Due personalità forti, capaci di eccellere in differenti discipline, dalla pittura alla scenografia, passando per l'architettura, il design e la moda. L'esposizione racconta il percorso artistico e professionale di Fortuny e Mollino attraverso venti immagini realizzate da una coppia di grandi fotografi, Sarah Moon e Pino Musi, e dal giovane Marco Maria Zanin. Nato a Granada nel 1871, Mariano Fortuny y Madrazo respirò arte fin dall'infanzia: figlio del pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal, tra i più rilevanti del panorama artistico spagnolo del XIX secolo, si dedicò al disegno, all'incisione e alla scenografia, realizzando lampade avveniristiche, d'ispirazione teatrale, che negli anni a venire si affermarono come uno degli oggetti di design più ricercati e riconoscibili. Stabilitosi a Venezia, fece di Palazzo Pesaro degli Orfei la sua residenza e il suo laboratorio: qui concepì e realizzò le prime tuniche Delphos, lunghi abiti femminili caratterizzati da sottilissime pieghe. Sono i primi vestiti plissettati al mondo: la tecnica ideata e brevettata da Fortuny si rivelò un successo immediato, rivoluzionando il mondo della moda. La capacità di creare forme, attingendo da mondi e modelli differenti tra loro, dall'Antica Grecia alle tradizioni catalane, fece di Fortuny una delle figure più interessanti del suo tempo, un modello tutt'oggi imitato e studiato. Altrettanto affascinante è la figura di Carlo Mollino: torinese, nato nel 1905 da una famiglia benestante, seguì da subito le orme del padre Eugenio, ingegnere e architetto, noto per aver progettato e realizzato l'ospedale delle Molinette. Completati gli studi, Carlo si dedicò con profitto alla fotografia, alla progettazione di edifici e di automobili da corsa. Appassionato di sci e di montagna, realizzò chalet, edifici e funivie, coniugando materiali tradizionali e forme molto moderne, tecnica che caratterizzò anche i suoi progetti più famosi, come il nuovo Teatro Regio e il palazzo della Camera di Commercio in via Carlo Alberto. Forme morbide e sinuose, che si ritrovano anche nei suoi arredi e nei suoi mobili, custoditi nella villa di Vittorio Avondo e immortalati dall'obiettivo di Musi e Zanin. Orario: da martedì a sabato 10-18, domenica (10-19). La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8; gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it fino al 07/06/2015 ore 18:00 Torino Piazza Castello TORINOSETTE | Arte 31 / 249 Arte "DONNE CHE VEDONO IL FUTURO" DI BRUNA BIAMINO A PALAZZO MADAMA Ultima tappa di "Donne che vedono il futuro", il grande progetto dedicato al ruolo delle donne nella società con cui il museo conferma la propria vocazione verso obiettivi di partecipazione e inclusione sociale e prosegue l'iniziativa "Go Pink!" che indaga la creatività al femminile. Il progetto "Donne che vedono il futuro" è stato avviato a dicembre in occasione della mostra "Women of Vision. Le fotografe di National Geographic" con un workshop a cura della fotografa torinese Bruna Biamino, durante il quale donne di ogni età hanno risposto all'invito del museo e hanno donato alla comunità la propria visione del futuro attraverso un ritratto fotografico e una dichiarazione scritta. Ne sono nati 209 ritratti, tutti immersi nella luce della settecentesca veranda juvarriana, luogo perfetto per far dialogare identità e aspirazioni della persona con quelle della società. Per restituire questi messaggi alla collettività, Palazzo Madama presenta ora al proprio pubblico una grande installazione che raccoglie tutti i 209 ritratti in Camera di Madama Reale: un modo per collegare il destino di una grande personalità femminile, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, con quello delle donne di oggi e, attraverso i loro "sogni di futuro", di tutti i cittadini di domani. Ad accompagnare le fotografie, un'installazione sonora con le frasi rilasciate dalle donne fotografate da Bruna Biamino. Nel pomeriggio inaugurale di mercoledì 11 marzo, aperto a tutte le partecipanti e al pubblico interessato, Palazzo Madama propone alle 17.30 "La cultura dello specchio. Stare insieme come le dita in una mano", conferenza in Sala del Senato sul tema della pratica collaborativa. Ne discuteranno esperti e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari: Stefano Barrese (manager), Carmen Belloni (sociologa), Bruna Biamino (fotografa), Mario Calabresi (giornalista e direttore de La Stampa), Gianfranco Carbonato (imprenditore), Adriano Favole (antropologo), Luca Remmert (imprenditore), Camillo Venesio (banchiere). Modera l'incontro Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Al termine dell'incontro seguirà, a partire dalle ore 19, l'inaugurazione della mostra fotografica. Orari di visita della mostra: dal martedì al sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it fino al 07/06/2015 ore 17:30 Torino Piazza Castello JACQUES HENRI LARTIGUE AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Jacques Henri Lartigue - Alle origini della fotografia contemporanea", mostra a cura di Andrea Busto, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue. La mostra, realizzata a partire da 130 album originali di Lartigue, ripercorre il destino unico di questo fotografo il cui talento ora indiscusso venne riconosciuto tardivamente, all'età di 69 anni. La mostra è composta da 136 fotografie in grande formato e da 50 pagine d'album dell'epoca (1912 - 1922) che permettono di vedere le immagini nel contesto originale. Una selezione di opere emblematiche che ripercorrono tutta la storia del Novecento e le origini della fotografia contemporanea. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 32 / 249 Arte "PLASTIC DAYS" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Plastic Days - Materiali e design", a cura di Cecilia Cecchini e Marco Petroni. Un percorso multidisciplinare tra arte, design e costume per raccontare l'affascinante storia di un materiale che ha profondamente segnato e condizionato il nostro tempo e le nostre abitudini. Gli oggetti e le opere in mostra costituiranno una sorta di atlante del contemporaneo. La mostra nasce dall'analisi e dalla selezione di circa 600 oggetti della collezione della Fondazione Plart, Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto, e si compone come un originale racconto della grande e molteplice famiglia dei materiali plastici. Una testimonianza che racconta le trasformazioni degli ultimi centocinquanta anni di storia e che svela l'anima profonda della modernità e delle mutazioni che hanno segnato il paesaggio domestico e culturale in cui siamo immersi. La plastica diviene la lente d'ingrandimento puntata sulle dinamiche sociali ed economiche del nostro tempo. Gli oggetti in mostra rappresentano un'articolata selezione di artefatti assai rari provenienti da tutte le parti del mondo: prime serie di produzione, pezzi di grande tiratura di famosi designer o di design anonimo. Una scelta non finalizzata a proporre una puntuale ricostruzione della storia delle plastiche, ma a realizzare una mostra capace di disegnare un particolare percorso di lettura del nostro tempo, rivisitato attraverso un approccio multidisciplinare tra design, arte e costume. Uno sguardo ampio, testimoniato anche dagli interventi in catalogo di Alba Cappellieri, Laura Cherubini, Stefano Catucci, Gianluigi Ricuperati, Thea van Oosten e Anna Laganà. Completano il percorso espositivo le interviste ad Andrea Branzi, Donato D'Urbino, Paolo Lomazzi, Alessandro Mendini, Maurizio Montalti/Officina Corpuscoli, Andrea Trimarchi e Simone Farresin/Studio Formafantasma, Gaetano Pesce e Maria Pia Incutti, collezionista e presidente della Fondazione Plart. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 ANITA MOLINERO AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Anita Molinero, opere e installazioni". Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi. Sono questi i materiali scultorei preferiti da Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. La mostra Anita Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L'artista realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici - in particolare cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali recuperati durante la sua permanenza a Torino. Con la mostra di Anita Molinero iniziano le incursioni del MEF nei territori della creazione contemporanea. Muovendosi dalla mission di un museo che non vuole essere "solo museo", ma un vivace luogo di scambio e un attivatore di processi creativi, il MEF inaugura una serie di collaborazioni trasversali, partendo dalla moda. Primo partner, lo storico marchio di abbigliamento BasicNet. Per l'occasione, la casa torinese realizzerà un K-WAY progettato da Anita Molinero: l'impermeabile sarà prodotto esclusivamente durante il periodo della mostra, diventando un vero e proprio multiplo indossabile. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 33 / 249 Arte GESSI E CERAMICHE DELLA LENCI A PALAZZO MADAMA Palazzo Madama presenta, a partire dal 1 novembre, un nuovo allestimento in Sala Ceramiche dedicato alla celebre manifattura Lenci, a cui il museo ha già dedicato una grande mostra nel 2010. L'esposizione, resa possibile grazie al generoso prestito di due collezionisti privati e della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, mette in evidenza i due momenti chiave del processo creativo della manifattura Lenci: quello iniziale, i gessi, e quello finale, le ceramiche. I gessi della Lenci, provenienti da una collezione privata, costituiscono un vero e proprio archivio di fabbrica, dove si conservano anche le idee rimaste in bozza e mai realizzate. La selezione presentata a Palazzo Madama offre all'attenzione del pubblico il confronto diretto con le corrispondenti ceramiche, come per il "Trionfo di Bacco" di Giovanni Grande, oltre ad alcuni raffinati inediti, come la "Principessa sul pisello" attribuibile a Mario Sturani, di cui non si conoscono realizzazioni in terraglia. L'esposizione è inoltre l'occasione per vedere nuovamente riunite, dopo la mostra "L'avventura Lenci", le Stagioni di Mario Sturani in ceramica e in gesso. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. Mercoledì 24 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 25 dicembre chiuso; venerdì 26 dicembre aperto dalle 10 alle 18; mercoledì 31 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 1 gennaio aperto dalle 14 alle 18, chiuso il mattino; lunedì 5 gennaio apertura straordinaria dalle 10 alle 18; martedì 6 gennaio aperto dalle 10 alle 18. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso museo: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it fino al 25/06/2015 ore 10:00 Torino Piazza Castello "FASCINO E SPLENDORE DELLA PORCELLANA DI TORINO" AL MUSEO ACCORSIOMETTO La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama - Museo Civico di Arte Antica, a cura di Andreina d'Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei documenti d'archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private. L'avventura eroica che portò la "sublime scoperta della porcellana" a diffondersi in Europa e anche, precocemente, in terra piemontese, le storie, i protagonisti, le opere, uniti all'uso quotidiano dell'oro bianco all'interno delle dimore signorili, esaminato nell'arco della giornata del Giovin Signore, sono oggetto dell'esposizione al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, che presenta - oltre a porcellane provenienti da raccolte pubbliche e private - diversi esempi di argenteria, quadri, incisioni. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero di Guarene, rappresentato nello straordinario quadro di Martin van Meytens; si prosegue entrando in un cabinets des porcelaines, in cui vengono esposte diverse porcellane cinesi Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, a cui si aggiungono alcune statuine di dignitari cinesi in porcellana a pasta tenera, eseguite nella manifattura Rossetti fra il 1737 e il 1743, copiando originali cinesi. Oltre alla produzione bianca, sono state individuate porcellane dipinte in policromia, fra cui una vaso di Palazzo Madama, e alcuni oggetti appartenenti a collezioni private. La seconda sezione è dedicata alla manifattura fondata nel 1765 dal conte Ludovico Birago di Vische, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti: nella sua breve attività (1765 - 68) Vische, oltre a riprodurre statuine e prototipi della manifattura di Vincennes - Sèvres, presenta un notevole influsso dei disegni rocaille di Meissonnier e dell'argentiere torinese Boucheron. Fra gli oggetti più interessanti, una zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da vicino la produzione del Boucheron. La terza sezione della mostra inizia mostrando una serie di sculture in porcellana bianca verniciata e in biscuit, eseguite nel periodo in cui alla direzione della manifattura furono Giovanni Vittorio Brodel, già socio del Birago a Vische, e Pierre Antoine Hannong, autore della formula della porcellana dura in Francia (aveva infatti venduto nel 1761 il segreto della porcellana dura a Sèvres). In questo periodo vengono riprodotti i modelli di Vische, in buona parte derivati dalle incisioni delle opere di François Boucher. Un TORINOSETTE | Arte 34 /al249 confronto interessante sarà quello tra Vincennes - Sèvres, Vische e Vinovo, che darà visitatore la possibilità di esaminare i modelli piemontesi e gli originali francesi, fra cui un biscuit proveniente dal Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. La mostra prosegue con una Arte "RAFFAELLO: LA MADONNA DEL DIVINO AMORE" ALLA PINACOTECA GIOVANNI E MARELLA AGNELLI "Raffaello: la Madonna del Divino Amore". Per la prima volta a Torino viene esposto il capolavoro di Raffaello attualmente custodito nel Museo di Capodimonte di Napoli presso i cui laboratori è stato curato l'intervento di restauro. La Madonna del Divino Amore era ricordata da Giorgio Vasari nella Vita di Raffaello (1550) fra le più belle opere del periodo romano del maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola. La tavola proviene dalla collezione Farnese, e rappresenta quindi anche un'occasione di approfondimento delle vicende di questa importante collezione. La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l'occasione per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso l'utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di leggere - anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e pentimenti dell'artista durante la stesura dell'opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee, due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille. Il progetto di allestimento è stato curato da Marco Palmieri. In occasione della mostra il Dipartimento Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e scuole di ogni ordine e grado. Orario: da martedi a domenica 10.00-19.00; chiuso lunedì. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8 euro (gruppi, over 65, convenzionati); ridotto 4 euro (scuole, ragazzi 6/16 anni); gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei. Info: 011.0062713 www.pinacoteca-agnelli.it fino al 28/06/2015 ore 10:00 Torino Via Nizza 230/103 TORINOSETTE | Arte 35 / 249 Arte AMEDEO MODIGLIANI ALLA GAM La stagione 2015 delle mostre alla GAM Torino prosegue con uno straordinario protagonista: Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l'opera di colui che forse più di tutti incarna la figura dell'"artista maledetto", ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della pittura europea del Novecento. In mostra circa 90 opere, tra cui sessanta capolavori provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private d'Europa. La mostra è promossa da GAM e prodotta da MondoMostre e Skira editore in collaborazione con il Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi. La curatela scientifica è affidata a Jean-Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Intorno alla figura centrale di Modigliani si presenta la straordinaria atmosfera culturale creata dalla "École de Paris", la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra, spesso esuli ebrei perseguitati nel loro paese di origine, che si raccolsero intorno a Montmartre e Montparnasse uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico e culturale di Parigi, creando una completa simbiosi tra vita e arte e distinguendosi per uno stile personalissimo e una vita dissoluta e priva di regole. Si parte da un significativo corpus di opere del Centre Pompidou di Parigi, nelle cui collezioni Modigliani entrò a far parte già nella metà degli anni '30 del Novecento. Tra questi gli splendidi ritratti dei suoi amici (Il giovane ragazzo rosso del 1919), delle sue amanti (Lolotte del 1917) o dei suoi mercanti, affiancati a dipinti, disegni e sculture provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private e da un dipinto delle collezioni della GAM, la celebre Ragazza Rossa del 1915. In questi dipinti emerge il noto "Stile Modigliani" caratterizzato da una sintesi estrema, tanto che i personaggi ritratti non si rivelano nella loro identità, se non per alcuni dettagli, come i vestiti o le capigliature. La mostra è costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori, e con un occhio particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, lo scultore nel cui atelier Amedeo lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie originali che Brancusi stesso scattò alle sue opere. Modigliani si mostra come il principale testimone della realtà cosmopolita della Bohème parigina, che ha segnato la sua indipendenza dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche. Un particolare momento storico in cui, alla creazione dei capolavori, si affianca un'esistenza fatta di alcool e miseria che, uniti alla morte prematura, hanno contribuito ad avvolgere il personaggio in un'aura di leggenda. Orario: martedì-domenica 10-19.30, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso mostra: intero euro 12 - ridotto euro 9. Info: Centralino 011.4429518 - Segreteria 011.4429595 - [email protected] fino al 12/07/2015 ore 10:00 Torino Via Magenta 31 Mercoledì 18 Marzo 2015 TORINOSETTE | Arte 36 / 249 Arte "SPAZI SOSPESI 2" NELLA SALA MOSTRE DELLA REGIONE "Spazi sospesi 2". Artisti a confronto con l'opera di Cecilia Ravera Oneto, a cura di Leo Lecci, Monica Saccomandi e Laura Valle, organizzata da Accademia Albertina di Belle Arti (Torino), Associazione Amici dell'Accademia Ligustica (Genova) e Associazione Culturale Cecilia Ravera Oneto (Camogli), in partnership culturale con l'Associazione culturale Pentesilea (Torino). Dodici artisti propongono la loro personale visione sul rapporto tra gli spazi dell'archeologia industriale e del paesaggio, intesi come luoghi in cui l'azione dell'uomo ha connotato i tratti ambientali privilegiando la produzione alla naturale identità del territorio. A seguito dello smantellamento di molte realtà industriali, questi luoghi restano come spazi sospesi, privati della propria specificità e disconnessi dal tessuto urbano in cui si collocano. Gli artisti coinvolti presentano progetti di riappropriazione, documentazione e narrazione del rapporto tra questi non-luoghi, la collettività e i singoli individui. In mostra dipinti, fotografie, video e installazioni site-specific di Elvira Sanchéz, Valentina Bassetti, Elena Tortia, Guo Liang, Wang Peng, Zhao Li, Maria Rebecca Ballestra, Cesare Bignotti e Fabio Niccolini e le tre tele vincitrici dell'ultima edizione del premio Cecilia Ravera Oneto, realizzati da Resaldo Ajazi, Mihail Valentinov Ivanov e Zlatolin Donchev. Saranno esposti grafiche inedite e dipinti di Cecilia Ravera Oneto provenienti da collezioni pubbliche, (Museo dell'Accademia Ligustica, Genova) e private (Fondazione Carige, Genova; Confindustria, Genova). Orario: tutti i giorni ore 11-19. Ingresso libero. ore 17:30 Torino Piazza Castello 165 "TI CONOSCO MASCHERINA?" AD ARTE IN OGNI DOVE "Ti conosco mascherina?": 15 artisti torinesi dipingono 16 maschere veneziane. Orario: martedì-sabato 17-20; chiuso lunedì e festivi. Info: 011.3727570 - 389.2186591 [email protected] ore 18:00 Torino Via Boves 5 TORINOSETTE | Arte 37 / 249 Arte MARCO DALBOSCO DA PAOLO TONIN ARTE CONTEMPORANEA "Paper religions project 2005 2014", personale di Marco Dalbosco. Esposto recentemente nel corso di prestigiosi appuntamenti quali la mostra "Afterimage" presso la Galleria Civica/Mart di Trento e ne "L'Arte guarda avanti" come opera finalista del Premio Terna6, il progetto complessivo "Paper Religions #Jerusalem" viene presentato per la prima volta da Paolo Tonin dalle sue origini nel 2005 ad oggi. Il lavoro ha preso avvio dalla necessità di indagare le problematiche del conflitto Israeliano-Palestinese, assumendo nella sua evoluzione l'espressione di libertà di ogni singolo individuo, investendo questioni di carattere religioso che finiscono per riferirsi alla possibilità stessa di affermare l'identità individuale. Nel 2008, come evento Parallelo di Manifesta7, nasce "Paper Religion #The Wall", diretto riferimento alla West Bank in Israele. Per questo lavoro Marco Dalbosco ha raggruppato dodici persone che hanno lavorato assieme per una settimana allo scopo di costruire un muro. Realizzato tuttavia con mattoni di carta piegati secondo la tecnica dell'origami, il muro perde i suoi connotati di barriera e di confine. Con questo specifico materiale e con la sua lavorazione, l'artista trascrive la fragilità dell'essere umano e manifesta il potere di costruire, ciascuno con le proprie mani, l'avvenire e la storia. Assumendo la città di Gerusalemme come simbolo di rispetto e convivenza di molteplici credenze religiose, nel 2011 si concretizza Paper Religion #Jerusalem: il mattone che divide, separa, crea un limite, è allo stesso tempo l'elemento base per la costruzione di ogni tipo di edificio religioso. I mattoni vengono disposti a terra formando un tappeto su cui vengono "sospese" le tre chiese monoteiste: una Chiesa Cattolica, una Sinagoga e una Moschea. Anch'esse di carta, condividono con i mattoni la condizione di fragilità. In mostra è presentata per la prima volta l'espressione complessiva di questo lungo e partecipato percorso di ricerca e consapevolezza. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 19; sabato su appuntamento. Info: 011.19710514 - [email protected] - www.toningallery.com fino al 20/03/2015 ore 19:00 Torino Via San Tommaso 6 "FRANCESCO MENNYEY" ALLA GALLERIA LA CONCHIGLIA Acqueforti e disegni di Francesco Mennyey. Orario: dal martedì al venerdì 15-19; sabato 10-12 e 15-19. Info: 011.6991415 fino al 20/03/2015 ore 18:30 Torino Via Zumaglia 13bis ADRIANA BALDASSI AL NAT CAFE' "Sounds - Tra Jazz e Reggae", personale di Adriana Baldassi. fino al 20/03/2015 ore 17:00 Torino Via delle Rosine 6/F TORINOSETTE | Arte 38 / 249 Arte NELLA MARCHESINI ALLA GALLERIA OPERE SCELTE "Parole di pittore. Nella Marchesini - tra disegno e scrittura". La mostra è incentrata sul rapporto intenso, tra disegno e scrittura, esistente nella produzione artistica di Nella Marchesini. L'artista, allieva prediletta di Felice Casorati, sente l'arte come un'urgenza vitale da manifestare in ogni modo e su ogni supporto possibile. Nel lavoro della Marchesini, il disegno e la scrittura sono due modalità fondanti in quanto pratiche veloci, sintetiche e accessibili: con una semplice matita Nella ha potuto rappresentare l'universo complesso del suo essere anche nei momenti più difficili della sua vita. Queste due modalità non sono solo facilmente realizzabili, ma possiedono una ricchezza d'espressione eccezionale che l'artista coglie con diverse sfaccettature miscelandone le peculiarità che spesso si determinano vicendevolmente. Il disegno non è solo bozzetto preparatorio per i vari dipinti, ma è un'istantanea del quotidiano, dell'intimità più precaria ed effimera che svela però la parte più autentica dell'emozione e del pensiero. Con il disegno Nella Marchesini riesce a eludere parte della rigida impostazione di matrice casoratiana, dando forma al suo ambiente familiare e alle sue esperienze con un'affascinante proiezione personale che fa emergere la sua sensibilità, articolata e vigorosa. Trasfigurazioni religiose e deformazioni simboliche, presenti sia nei disegni che negli scritti, rivelano molto chiaramente chi è Nella Marchesini: artista, donna e madre. Nel tempo l'artista ha scritto una sorta di Zibaldone sul quale lei annota pensieri, sogni e paure nello stesso modo in cui disegna. Vi è un'interrelazione unica e sorprendente tra scrittura e disegno. Così anche i libri letti dalla Marchesini diventano essi stessi opere d'arte in quanto accolgono disegni e rielaborazioni grafiche inedite. Orario: martedì-sabato 15.30-20. Info: 011.5823026 - 349.3509087 - [email protected] - www.operescelte.com fino al 21/03/2015 ore 18:00 Torino Via Matteo Pescatore 11/D MICHAEL BIBERSTEIN DA GIORGIO PERSANO Michael Biberstein, personale. Nato a Solothurn, Svizzera, nel 1948. Nel 1964 si trasferisce negli Stati Uniti. Al Swarthmore College di Philadelphia incontra David Sylvester sotto la cui guida studia Storia dell'Arte. Dopo aver vissuto tra gli Stati Uniti e la Svizzera, nel 1979 si trasferisce in Portogallo, dove trascorrerà la maggior parte dei suoi anni, sino alla morte improvvisa, sopraggiunta nel 2013. Pittore autodidatta, dagli anni '70 le sue opere vengono esposte in tutto il mondo e sono presenti nelle collezioni di arte contemporanea di musei e fondazioni, tra i quali: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Whitney Museum of American Art di New York, il Calouste Gulbenkian Foundation Centre for Contemporary Art di Lisbona, la Serralves Foundation di Oporto, il Museu Colecção Berardo di Lisbona. Orari: martedì - sabato 10,00-13,00 e 15,30-19,00. Info: 011.4378178 - 011.835527 [email protected] - www.giorgiopersano.org fino al 21/03/2015 ore 18:00 Torino Via Principessa Clotilde 85 TORINOSETTE | Arte 39 / 249 Arte BRUNO MARTINAZZI ALLO SPAZIO DON CHISCIOTTE Personale di Bruno Martinazzi, scultore e orafo di fama internazionale. Tra le opere presenti nella mostra, curata da Massimo Ghiotti, ci sono sculture di media dimensione che vanno dagli anni '80 agli anni '90; una serie di piccole sculture intitolata "Pagine di pietra" tutte di recente produzione; 12 disegni del 1980 facenti parte degli studi preparatori del libro "I cieli e la terra e tutte le tue creature" (Noire editore 1988) e quattro gioielli. Nato a Torino nel 1923, allievo degli stessi insegnanti di Primo Levi, Martinazzi si laurea in Chimica Pura all'Università di Torino. Durante la guerra partecipa come partigiano combattente alla resistenza, ed è insignito della Croce di Guerra. Frequenta la Libera Accademia d'Arte di Torino e gli Istituti d'Arte di Firenze e Roma. Esordisce come orafo nel 1954, dopo quattro anni spesi come direttore di Tintoria alla fabbrica tessile Magnoni Tedeschi, per poi affermarsi come scultore. È stato inoltre docente all'Accademia Albertina di Belle Arti. Grazie ad artisti come Martinazzi a partire dagli anni Sessanta, il gioiello contemporaneo sia entrato a far parte delle più importanti collezioni museali internazionali; le sue creazioni figurano infatti nelle collezioni, tra gli altri, del Metropolitan di New York e dell'Hermitage di S.Pietroburgo. Orario: martedì-sabato 10.30-12.30 e 15.30-19.30. Info: [email protected] - 011.19771755 www.fondazionebottarilattes.it fino al 21/03/2015 ore 18:30 Torino Via della Rocca 37 "OPERE IN PERMANENZA" ALLA GALLERIA20 "Opere in permanenza", collettiva comprendente opere di Enzo Briscese, Ermanno Barovero, Nino Aimone, Piero Ferroglia, Alessia Zolfo, Francesco Preverino, Dario Rosolen, Leonardo Pecoraro, Franco Margari, Marco Vigo, Romano Buratti, Domenico Lasala, Discepolo Girardi, Elviro Coni. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com fino al 21/03/2015 ore 17:00 Torino Corso Casale 85/B GALLIANO GALLO DA CARACOL "Invasioni", personale di Galliano Gallo. "Nelle sue opere pittoriche l'artista Gallo accede ad un mondo incantato, in cui si coglie la scoperta genuina di un "qualcosa" che parte da molto lontano. Lo sguardo innocente dell'infanzia osserva per la prima volta, con gioia e curiosità ciò che gli si offre. I colori vividi colpiscono l'attenzione; le figure vagamente zoomorfe si inseguono in un gioco di danza, unite da un filo conduttore che non si perde mai, anzi le tiene insieme come le perle di una collana. E' un ritorno alle origini, dove forme semplici si realizzano in un liquido creatore, moltiplicandosi per continuare la vita, per trasformarla. Il movimento è continuo, coinvolge tutto; il ritmo serrato e vivace ci invita a partecipare a questo tripudio di colori, ad afferrare, a non indugiare in contorti pensieri, ma a considerare con rinnovata semplicità la purezza dell'inizio, che è lì a portata di mano, pronta per noi" (Francesca Luce Milardi). Orario: martedì, mercoledì e giovedì 15.30-19.30; venerdì e sabato 10.30-19.39. Info: 393.2164821 - www.caracolarte.it fino al 21/03/2015 ore 18:00 Torino Via Saluzzo 23 TORINOSETTE | Arte 40 / 249 Arte "VIAGGIO NELL'UNIVERSO FEMMINILE" ALLA GALLERIA20 "Viaggio nell'universo femminile", collettiva comprendente opere di: Lidia Acquaviva, Adriana Baldassi, Antonella Bartolone, Adriana Caffaro Rore, Paola Calcatelli, Mirella Caruso, Anna Cervellera, Carla Ciafardoni, Isabella Corcelli, Fiorella Corte, Cristina Crestani, Gianna Dalla Pia Casa, Silvana D'Urso, Elisa Fuksa Anselme, Erminia Gebbia, Evelina Gibaldi, Maria Halip, Angela Ippolito, Clara Luminoso, Francesca Lupo, Clara Mastrangelo, Marianna Merler, Dina Montesu, Gabriella Montini, Marina Monzeglio, Anna Maria Moretto, Sarka Mrazova Cagliero, Franca Musso Binello, Sandra Naggar, Ester Pairona, Lodovica Paschetta, Gisella Penna, Carla Perona, Angela Policastro, Venere Rizzo, Anna Rota Milani, Egle Scroppo, Carla Silvi, Antida Tammaro, Carlotta Tararbra, Maria Ventura, Rosanna Vottero Viutrella, Wally Waser, Chiara Ziganto, Alessia Zolfo. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com fino al 21/03/2015 ore 17:00 Torino Corso Casale 85/B RIVAROLO - CLEMENTINE CARSBERG A CASA TOESCA "Secret de famille - Les angles morts", residenza d'artista di Clementine Carsberg. Al primo piano, fino al 30 novembre, "Alias/self portraits", fotografie di siciliana Carmen Cardillo. Orario: sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00; mercoledì dalle ore 17.00 alle ore 20.00. Info: www.areacreativa42.com - [email protected] - 335.1227609 fino al 22/03/2015 ore 18:00 Rivarolo (TO) Via Ivrea 42 PIER PAOLO CALZOLARI IN VIDEOTECA GAM Prosegue in Videoteca GAM il ciclo di incontri e mostre, a cura di Elena Volpato, dedicato al video in Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il primo appuntamento del 2015 vede protagonista Pier Paolo Calzolari che incontra il pubblico della GAM martedì 13 gennaio alle 18.30. L'artista, in conversazione con Elena Volpato, parlerà del suo interesse per la dimensione temporale e visiva del linguaggio filmico e video, dell'esperienza di lavoro con Gerry Schum e ripercorrerà lo sviluppo del suo ciclo di opere intitolato "Day after Day a Family Life" da cui sono tratti i lavori "Cucù", 1972?73, "Aeroplano", 1972 e "Lettere di Tiziano", 1974, provenienti dall'Archivio della Fondazione Calzolari che la Videoteca GAM è orgogliosa di poter presentare in esposizione nei propri spazi. L'incontro con Pier Paolo Calzolari offre l'occasione di ascoltare uno dei più importanti protagonisti della storia del video d'artista, per la rilevanza delle opere da lui girate in pellicola e video, e per il ruolo che il suo studio bolognese, a Palazzo Bentivoglio, ebbe tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, sia come luogo d'incontro tra esponenti delle avanguardie internazionali, artistiche e teatrali, sia come studio di registrazione di opere filmiche di altri artisti. In mostra in Videoteca GAM fino al 22 marzo quattro opere video realizzate dall'artista tra il 1970 e il 1974: "Senza titolo", da "Identifications" di Gerry Schum, 1970, collezione Videoteca GAM; "Aeroplano" ["Day after Day a Family Life"], 1972, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Cucù - The glass reflects" ["Day after Day a Family Life"], 1972?1973, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Lettere di Tiziano" ["Day after Day a Family Life"], 1974, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari. Orario: martedì - domenica 10.00-18.00 giovedì: 10.00-22.30. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso gratuito in videoteca. Non occorre appuntamento. Info: 011.4429597 - email [email protected] - www.gamtorino.it fino al 22/03/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 41 / 249 Arte PRAGELATO - KURT MAIR E VINICIO PERUGIA ALLA TINBER ART GALLERY "Coincidere", incisioni di Kurt Mair e Vinicio Perugia. Orario: sabato 16.00-18.30, domenica 10-12.30 - 15.30-18.00. Info: 0122.78461 - www.tinberartgallery.it fino al 22/03/2015 ore 17:00 Pragelato (TO) Via Albergian 20 "DAB - DESIGN PER ARTSHOP E BOOKSHOP" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "DAB - Design per Artshop e Bookshop". Esposizione dei prototipi selezionati in occasione della V edizione dell'omonimo concorso nazionale. Il progetto DAB, nato nel 2006, è promosso da GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e realizzato dall'Ufficio Giovani d'Arte del Comune di Modena. DAB rientra nella Convenzione Progetto DE.MO. - sostegno al nuovo design e alla mobilità, siglata tra GAI e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) - Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane e Direzione Generale Musei. La Mostra DAB presenta i progetti proposti da 20 designer selezionati dalla Commissione composta da Sandra Tucci, referente del progetto per il MiBACT - ex DG PaBAAC Servizio V; Patrizia Rossello dell'Associazione GAI e Michele Zini, Architetto e Designer dello Studio ZPZ Partners. In mostra i prototipi di: Antonio Abatangelo; Chiara Angioli; il collettivo formato da Margarita Aviles De Carlos, Marco Fogaccia, Shi Jintian, Nicoletta Marangoni e Maria Montes De Oca; Emilio Baria; Ilaria Bartolini; Lucia Biancalana e Eleonora Bompieri; Bottega Krua di Giada Fogliato e Arianna Piazza; Code0039 di Dante Antonucci, Laura Crognale, Stefania Quintili e Alessandro Zuppa; De-sign di Daniela Cavasin e Enrica Zanini; Alessandro Esposito, Federico Fiordigiglio; Alberto Galotta e Federica Lissoni; Gian Piero Giovannini; Massimiliano Marianni; Elena Maurigh; Costanza Palmirani; Lorenzo Passi; Arianna Piazza; Daniele Piazzola; Studio Alchemico di Giulio Bogani e Sofia Crescioli. La commissione ha selezionato progetti che rispondessero positivamente a tre requisiti del concorso: appartenenza allo scenario della cultura del progetto contemporaneo; effettiva compatibilità con i museum shop per caratteristiche dell'oggetto, prezzo, mercato; possibilità di essere prodotti in modalità di autoproduzione o con filiera produttiva non tradizionale. Si è cercato di selezionare anche progetti sviluppati in ambiti di ricerca eterogenea o capaci di proporre nuove tipologie di prodotto, così da avere uno scenario ampio di proposte che desse profondità a una lettura complessiva, in sede di catalogo o di mostra. La Commissione ha assegnato inoltre, ex-aequo il Premio Speciale MiBACT - Patrimonio culturale a Alberto Galotta e Federica Lissoni, premio istituito nel 2011, in occasione della III edizione di DAB, per incentivare la progettazione, da parte dei giovani designer, di oggetti contemporanei, ma liberamente ispirati al vasto patrimonio culturale ed artistico del nostro paese e per questo collocabili negli spazi commerciali di musei e siti archeologici. Il Premio MiBACT consiste nell'assegnazione ai vincitori di fondi per l'autoproduzione degli oggetti e la promozione degli stessi in importanti vetrine nazionali ed internazionali. La mostra, proveniente dal MAXXI di Roma, farà successivamente tappa ad aprile presso l'area del bookshop della Fondazione Fotografia al Foro Boario di Modena, a maggio a Lecce presso il prestigioso Castello di Acaya. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 22/03/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 42 / 249 Arte MARCO FADDA ALLO STUDIO KEY "Gipso", retrospettiva di Marco Fadda, esponente e cofondatore del collettivo artistico Mazz Art. Visite su appuntamento, telefonando al 340.2657945 fino al 22/03/2015 ore 18:00 Torino Corso Peschiera 200 "ARTISTE CONTRO LA VIOLENZA" ALLA BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI "Artiste Contro la Violenza - Vogliamo le rose...", mostra di Carla Bertola, Mariella Bogliacino, Véronique Champollion e Valeria Sangiorgi. Orario: lunedì 15.00-19.30; da martedì a venerdì 8.15-19.30; sabato 10.30-18.00. Info: 011.4431262 - [email protected] fino al 26/03/2015 ore 16:00 Torino Via Leoncavallo 17 SERGIO AGOSTI DA MUTABILIS "44 - armonie silenziose", personale di Sergio Agosti. Orario: da martedi al venerdi 15,30-19,30; sabato 10,30-13,00 e 15,30-19,30. Info: [email protected] www.mutabilislab.com - 347.1304979 fino al 27/03/2015 ore 19:00 Torino Via dei Mille 25/C MAX PAPESCHI DA DAVICO "Je ne regrette rien", personale di Max Papeschi. Orario: da martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Info: 011.0362954 [email protected] - www.davicoarte.it fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Galleria Subalpina 21 ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI E LA CARDBOARD ART AL MUSEO MIIT "Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art", mostra dedicata a uno degli artisti più interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l'occasione per presentare l'innovativo progetto "Adoption of an Artist for Investment". Per l'occasione, il giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all'esistenza dell'uomo e del pianeta. In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in carta, cartone, foglia d'oro e altri materiali. Orario: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00; su appuntamento domenica e lunedì per visite guidate, gruppi, scolaresche. Info: 011.8129776 - www.museomiit.it - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:00 Torino Corso Cairoli 4 TORINOSETTE | Arte 43 / 249 Arte COLLETTIVA A CURA DI MARIANA PAPARÀ ALLA TORINO ART GALLERY Mostra, a cura di Mariana Paparà, che presenta i lavori di 35 artisti di consolidata professionalità provenienti da Italia, Canada, Germania e Romania. Pittura, scultura, installazione, rielaborazione fotografica, incisione e grafica sperimentale, rappresentano alcuni tra i molteplici linguaggi presenti in mostra. Il percorso propone dunque una lettura significativamente stratificata su uno degli interrogativi che ossessionano la gente di tutti i tempi, tra memorie bibliche, profezie e riflessioni laiche sui destini della vita e del cosmo. Le opere diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un interminabile viaggio all'interno dell'animo umano, talvolta a metà strada tra suggestioni oniriche e colorati tuffi nella memoria, ma anche sculture che, leggere ed eleganti, sono il segno incisivo del mondo interiore da cui l'artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Un viaggio multiculturale alla ricerca, non solo di ciò che accomuna, ma anche delle differenze che arricchiscono, valori che aprono nuovi orizzonti mentali. Orario: dal lunedì al sabato 15.30-19.30. Info: 338.3333397 347.9807478 - www.torinoartgallery.com - www.aripa.eu - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Via Vanchiglia 6/A ANTONIO SARCINA DA MARTINARTE "Tra Luce e Chimica, la poesia della fotografia", personale di Antonio Sarcina. Orario: lunedì 15.30-19.30; martedì e mercoledì 10,00-12,30 e 15,30-21,30; giovedì e venerdì 10,00-12.30 e 15.30-19.30. Info: 011.3433756 - 335.360545 - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Corso Siracusa 24/A TORINOSETTE | Arte 44 / 249 Arte CARMAGNOLA - "MESSICO CIRCA 2000" A PALAZZO LOMELLINI "Messico Circa 2000", mostra comprendente 94 opere di 81 artisti messicani del nostro tempo, tratta dalla collezione dell'imprenditore messicano Josè Pinto Mazal. La mostra è parte della grande collezione di Josè Pinto Mazal. In essa vi sono raccolte opere che spaziano attorno al terzo millennio (da qui il titolo di Messico Circa 2000) cioè dal 1980 ad oggi, di artisti messicani e stranieri che hanno trovato in Messico il luogo ideale per la loro produzione. Non è una mostra di tendenza, in quanto il collezionista non sceglie le opere secondo una sua particolare propensione artistica, ma quelle che meglio documentano, attraverso l'arte, lo status del Messico oggi e soprattutto di Città del Messico. Vi predomina la pittura, ma vi appaiono anche altri linguaggi come la fotografia, il disegno, la scultura. Le opere sono diversissime tra di loro, seguendo i criteri disparati dei linguaggi artistici contemporanei che dagli inizi del secolo scorso hanno frantumato le regole tradizionali dell'arte. L'arte messicana della contemporaneità si appropria infatti delle tendenze europee imprimendovi però, un marchio che discende ancora dalle antiche culture precolombiane. L'ambiente, il deserto, la dimensione tropicale s'insinua in queste superbe testimonianze visive arricchendole di un'energia incontenibile. E anche la violenza vi traspare - quella che contraddistingue l'attuale realtà messicana condizionata dalla lotta tra il governo e cartelli del narco-trafico, dal femminicidio lungo i confini con gli U.S.A - una violenza filtrata in termini metaforici o allusivi. Molti degli artisti qui presenti hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d'arte Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all'I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell'estremo Oriente, in Australia. In questa mostra troviamo diversi linguaggi formali , la figuratività, l'astrazione, il realismo e l'informale, l'espressionismo (che ora diviene neo-espressionismo), il surrealismo, il concettuale e l'iperrealismo. In sostanza appare sia la realtà che il sogno, ossia dimensioni "altre" che s'insinuano nel reale. Molto spesso le diverse tendenze si sovrappongono e si fondono, secondo un paradigma messicano che tende al racconto complesso, stratificato, spesso simbolico. Nella mostra sono esposte opere di numerosi artisti di valenza internazionale come Gabriel Orozco, Francis Alys, Julio Galan, Demian Flores, Graciela Iturbide, Monica Castillo, Irma Palacios, Jerman Venegas, Alfonso Mena Pacheco, Barry Wolfryd. Nell'arco del suo sviluppo la mostra, che prevede delle visite guidate, proporrà eventi collaterali integrativi della cultura messicana, con work-shop, performance multimediali, espressioni sonore, che verranno via via comunicati nel dettaglio. L'allestimento è curato da Rodrigo Witker con la collaborazione d Emma Ariza, ed è accompagnato da un volume bilingue (italiano/inglese) edito in occasione della prima edizione. Orario: giovedì, venerdì, sabato 15,00-18,00; domenica 10,00-12,00 e 15,00-18,00. Ingresso gratuito. Info: www.palazzolomellini.com fino al 29/03/2015 ore 18:00 Carmagnola (TO) Piazza Sant'Agostino 17 TORINOSETTE | Arte 45 / 249 Arte AVIGLIANA - ELENA MONACO ALLA GALLERIA ARTE PER VOI "Il silenzio dei corpi", personale di Elena Monaco. Il percorso su cui da tempo la ricerca artistica di Elena Monaco si viene articolando sembra svilupparsi lungo un tragitto figurativo particolarmente impegnativo e di fatto sostanzialmente autonomo e, verrebbe da aggiungere, anche piuttosto solitario. Esso, infatti, non è facilmente incasellabile tra le correnti e i movimenti artistici recenti e contemporanei: non rientra tal quale, ad esempio, nell'astrattismo, né nell'informale e nei successivi esiti concettuali, non è post-concettuale, né, che so, optical, né, diciamo, genericamente "ecologico", non è nemmeno pienamente figurativo, perché lo è solo apparentemente. Ciò non significa, però, che esso avanzi come una avventura senza metri di orientamento nella complessità del panorama artistico, che anzi, essi sono presenti, ma rielaborati con la dovuta discrezione e, soprattutto, sottoposti preliminarmente ad un processo di interiorizzazione e di reinterpretazione, fino a celarne l'eventuale sostanza di modelli, che, a ben vedere, è culturalmente, sovente alta e molto ben radicata. Poiché non c'è qui spazio per una analisi particolareggiata, mi limito ad un duplice livello di suggerimenti: nelle sue opere si alternano e si integrano suggestioni provenienti da alcuni maestri piemontesi della seconda metà del secolo scorso, accanto a riferimenti - che, sia chiaro, non sono da intendersi come citazioni esteriori - anche più lontani nel tempo, fino a quelli pertinenti con la tradizione "classica". Nel processo di composizione dell'immagine, o di "costituzione dell'immagine", secondo la storica definizione di Cesare Brandi, essi operano a distanza, appunto con "discrezione", come un tenue sostrato entro cui si viene costruendo l'immagine vera e propria, quella che prende forma a conclusione di ogni suo lavoro di ricerca, nella cui densa e paziente elaborazione vengono prendendo corpo, accanto a valori volutamente e consapevolmente espressi, istanze emotive e pulsioni, che paiono sfuggire ad ogni controllo. In quella fitta congerie e convivenza di immagine e di segni, di figurazione, da una parte, affidata alla pura e semplice "costituzione d'immagine" e, dall'altra, di affioramenti di segni, che per loro intrinseca natura alludono a paradigmi e codici non visivi, in quel conflitto di opposti, si deve rintracciare la condizione inesorabilmente contraddittoria in cui versa e si fonda l'arte contemporanea. E da cui, ovviamente, nemmeno Elena Monaco può rifuggire, ma che ci sa mostrare con altrettanta severa padronanza. Orario: sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00. Info: [email protected] - [email protected] - http://artepervoi.it/ fino al 29/03/2015 ore 16:00 Avigliana (TO) Piazza Conte Rosso 8 CHIVASSO - PAOLO GIACOMAZZI ALLA GALLERIA SANTA CHIARA Paolo Giacomazzi, personale. Nato il 17/07/1970 a Chivasso dove vive e lavora come ingegnere esercitando la libera professione, Giacomazzi ha frequentato il circolo artistico chivassese "Pittori di Via Platis" fin dalla nascita dell'Associazione partecipando alle numerose attività che si sono svolte durante gli anni. Ha sviluppato la propria passione artistica sotto la guida del maestro Luigi Rigoletti e ha partecipato a mostre collettive e personali. Orario: lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00; martedì e giovedì 14.00-17.00 fino al 30/03/2015 ore 17:30 Chivasso (TO) Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa 8 TORINOSETTE | Arte 46 / 249 Arte RIVOLI - "PIAZZE DEL PIEMONTE" NELL'ATRIO DEL PALAZZO COMUNALE "Piazze del Piemonte - Architettura, urbanistica, eventi, quotidianità", mostra promossa dal Consiglio regionale del Piemonte. Le piazze piemontesi - che rappresentano le radici della nostra civiltà - sono qui illustrate nella loro storia e in tutto il loro prestigio. Ingresso gratuito con i seguenti orari: dal lunedì al giovedì 8.00-19.00, venerdì 8.00-14.00 e il sabato 8.00-12.00. Info: www.comune.rivoli.to.it - Tel. 011.9513300 fino al 30/03/2015 ore 08:00 Rivoli (TO) Corso Francia 98 "CON I MIEI OCCHI" IN GALLERIA SAN FEDERICO "Con i miei occhi", mostra fotografica di Isabella Greggio, allestita nella cornice di Galleria San Federico di Torino in occasione del progetto Sar.to La moda illumina Torino. I luoghi e i volti ritratti raccontano un percorso emozionale e la storia personale di una giovane fotografa che, superando le oggettive difficoltà di una malattia che l'ha colpita agli occhi, continua a girare il mondo e a ritrarlo. Orario: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00; domenica dalle 15.00 alle 19.00; lunedì chiuso. fino al 31/03/2015 ore 17:30 Torino Galleria San Federico "TRASPARENZE" ALLA GALLERIA SEMI D'ARTE "Trasparenze": fotografie di Alessandro D'Adda, a cura di Daniela Trunfio, e vetri d'autore di Il Mondo del Vetro, a cura di Ivano Balestrieri. Ciò che lega le due presenze in mostra è il vetro, protagonista indiscusso di infinite sequenze dei film di Antonioni costruite sul gioco dei riflessi e delle trasparenze, esemplificatrici dell'idea costante di una superficie della realtà che non può essere penetrata, sinonimo di trasparenza riflettente perennemente se stessa, o il vetro metafora di due qualità, trasparenza e riflessione. Le finestre di un grattacielo di Sapporo, ma soprattutto l'umanità che ne traspare, sono oggetto della ricerca di Alessandro D'Adda, fisico quantistico da alcuni anni rapito dalla passione per la fotografia e delle sue capacità di "vedere attraverso" e di raccontare, molto spesso, altre storie. E' un'umanità che si disvela a un occhio attento, microstorie che lasciano a noi il piacere di intuirne le trame del quotidiano, in un continuo gioco di rimandi tra "dentro" e "fuori" , tra "manifesto" e "apparentemente nascosto". Il grattacielo e la sua struttura geometrica diventa pre-testo, simile al desueto foglio dei provini analogici sul quale il fotografo selezionava gli scatti da salvare, per raccontare la sua storia. I vetri selezionati da Il Mondo del Vetro accanto alle creazioni storiche muranesi di nomi come Venini, Salviati, Seguso e Barbini, presenta opere di artisti contemporanei quali Tagliapietra, Pino Signoretto, Ugo Nespolo, Silvano Rubino e designers come Ettore Sottsass e Marco Zanini. Raccolti con passione dagli inizi degli anni '70, Il Mondo del Vetro rappresenta per le sue presenze nelle più importanti Fiere nazionali, un punto di riferimento per collezionisti attenti alle sperimentazioni di importanti protagonisti della scena dell'arte contemporanea che si sono messi alla prova con questa straordinaria e delicata materia, dando vita a oggetti unici che promuovono e diffondono la raffinatissima arte vetraria muranese riconosciuta in tutto il mondo. Orario: da martedì a sabato 10.00-12.30 e 15.00-19.00; lunedì 15.00-19.00. Info: [email protected] fino al 31/03/2015 ore 18:00 Torino Via IV Marzo 1/E TORINOSETTE | Arte 47 / 249 Arte LUCA DE MARCH ALLA GALLERIA OBLOM "Politically Incorrect", personale di Luca De March, a cura di Roberto Vaio. L'artista propone un'esplorazione dell'universo parallelo dei cartoni animati, fornendo una chiave di lettura ironica e irriverente della realtà. Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato su appuntamento. Info: 333.8438768 - [email protected] - www.galleriaoblom.it fino al 01/04/2015 ore 18:30 Torino Via Baretti 28 PABLO BRONSTEIN DA FRANCO NOERO "We live in Mannerist times", personale di Pablo Bronstein. L'artista argentino, che ha recentemente ricevuto la Duveen Commission dalla Tate Britain per il 2016, si è qui confrontato, similmente a quanto accaduto per la mostra al Metropolitan Museum di New York, con la storia - in questo caso industriale - dell'edificio che ospita la mostra riflettendo sul potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al servizio dell'estetica. Orario: lunedì 15.00-19.00; martedì-venerdì 11.00-19.00; sabato 15.00-19.00 o su appuntamento. Info: 011.882208 - [email protected] www.franconoero.com fino al 02/04/2015 ore 18:00 Torino Via Mottalciata 10/B TORINOSETTE | Arte 48 / 249 Arte VICTORIA STOIAN DA ALBERTO PEOLA "Codri Earthquake", personale di Victoria Stoian. La mostra è il risultato della sua collaborazione con Clara Sofia Rosenberg, che da anni ne segue il lavoro supportandolo sul piano teorico. Victoria e Clara Sofia hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti di Torino dal 2009, in un percorso complementare tra l'attività pittorica dell'una e quella critica dell'altra. La mostra di Victoria Stoian raccoglie una serie di lavori intorno al tema dell'assenza di un punto di riferimento. Come recita il titolo, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30 del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza da Chi?in?u, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate. Questo mio lavoro è un omaggio intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con un colpo secco cambia linee, colori e vite». I quadri oggi esposti in galleria costituiscono una parte dei 52 previsti dal progetto in fieri Codri Earthquake, ognuno dei quali corrisponde a un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. Vengono così messe in relazione, da un lato, la durata del fenomeno con lo sviluppo del ciclo pittorico, e dall'altro, l'area geografica colpita dal sisma con l'area della tela, ospite della rielaborazione del dramma. Come dice l'artista, «in un terremoto il primo secondo può essere della stessa violenza dell'ultimo. Anzi, forse il primo impatto è ancora più forte e destabilizzante». Per questo motivo, la serie Codri Earthquake si sviluppa con un andamento cronologico, ma le singole opere non riportano la violenza del terremoto in successione crescente: ogni quadro del progetto rappresenta infatti un possibile grado di percezione della catastrofe, che non necessariamente corrisponde al suo reale grado di intensità. Il tema dell'assenza di punti di riferimento proposto nelle opere rimanda a un senso di destabilizzazione, percepibile in termini di panico e smarrimento. Ma, d'altro canto, il potenziale generato da quest'assenza di vincoli può essere colto anche come un'occasione di libertà. Questa dicotomia tra panico e liberazione è espressa dall'artista attraverso la rappresentazione di un mondo informe che contiene, però, delle forme riconoscibili, come protrusioni, annidamenti o ramificazioni. Il mondo organico che emerge da questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso la tecnica del chiaroscuro, con predominanza delle tonalità fredde, forme talvolta non finite, o cancellate, si stratificano in un gioco di trasparenze e in un'alternanza di piani pittorici. Pur in assenza di un'architettura e di una linea dell'orizzonte, Stoian riesce in questo modo a ricreare un senso di profondità nelle forme che si affusolano in direzione di un punto di fuga ideale nella tela, inserendo nell'informe accenni di prospettiva. I criteri su cui si fonda la ricerca di Victoria Stoian sono l'importanza attribuita alla sostanzialità della materia, l'approccio diretto e la presenza fisica dell'artista nel lavoro, e la necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso la forza dell'opera in sé. L'esperienza personale e il suo percorso artistico sono saldamente intrecciati: migrata a Torino all'età di ventun anni, Victoria inizia a tradurre gli stimoli della nuova realtà, così diversa, in un linguaggio pittorico denso di rimandi introspettivi e culturali. Attraverso un soggetto fortemente autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione, che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile. Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle 19, mattino su appuntamento. Info: 011.8124460 - 335.6191039 - [email protected] www.albertopeola.com fino al 03/04/2015 ore 18:00 Torino Via della Rocca 29 TORINOSETTE | Arte 49 / 249 Arte FEDERICO GUERRI DA WEBER & WEBER "Frammenti", personale di Federico Guerri. L'arte appartiene originariamente alla natura. È natura. E in quanto tale contempla e dà forma a se stessa. È dunque tempo che l'arte, memore del suo stato aurorale, torni a muoversi per iniziativa dei propri tratti. È tempo che la scrittura segnica torni a decidere dei propri tracciati e delle proprie luci. Di tutto. Anche delle tenebre. Nulla deve nascere se non dai suoi impulsi, dai suoi spasimi, dai suoi getti, violenti o pacati che siano. È quanto accade nell'opera di Federico Guerri, dove la scrittura sceglie innanzitutto di essere disegno e di non porsi al servizio che del proprio accadere. La scrittura danza e iscrive in questo esordio il carattere inafferrabile dello scaturire del segno e l'annuncio dell'enigmatica soglia tra ciclica sparizione e nuovo inizio. Non ha principio né fine. Appare e passa. Appare al nostro orizzonte come potrebbe fare il vapore acqueo. Presenza e venirealla-presenza si uniscono e si confondono in questi luoghi verso i quali ci conduce Federico Guerri: sono luoghi pienamente riconoscibili, pur rivelandosi la loro vera sostanza come ombra e parvenza. Orario: da martedi a sabato 15.30-19.30. Info: www.galleriaweber.it [email protected] - 011.19500694 fino al 04/04/2015 ore 18:00 Torino Via San Tommaso 7 "MANIERA NERA" ALLA NORMA MANGIONE GALLERY "Maniera Nera", collettiva a cura di Francesco Barocco. In mostra lavori di Vija Celmins, Richard Earlom, F. Green, Richard Houston, Elizabeth Judkins, S. W. Reynolds e John Raphael Smith. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento. Info: 011.5539231 - [email protected] - www.normamangione.com fino al 04/04/2015 ore 18:00 Torino Via Matteo Pescatore 17 IRINA NOVARESE ALLO SPAZIO NOPX "Landology. Scorci di una politica delle differenze", mostra di Irina Novarese. Il processo lento di mappatura fittizia -e comunque approssimativa- si confronta con il reale flusso accelerato della città, che viene proposta ai singoli come luogo ultimo del sociale. Strutture urbane tra desiderio e repulsione, tra necessità ed extralusso, sono al centro del progetto "Landology" di Irina Novarese. Nello spazio di NOPX l'artista presenta un'installazione che costituisce il secondo capitolo della sua recente indagine sulle teorie di individualizzazione dell'habitat. Un'esplorazione di strutture e organizzazioni dello spazio urbano iniziata nel 2014 con le due città di Caracas e Berlino e che continua con il lavoro che verrà presentato a Torino. Landology dà anche il via a Preview, ad una nuova collaborazione tra NOPX e Dunque, locale di recente apertura in via Santa Giulia: pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale, sui muri del Dunque apparirà un'anteprima della mostra, un estratto del lavoro dell'artista riprodotto in formato maxi su un cartellone da cinema. Visite anche su appuntamento: 328.7055257. Info: [email protected] - www.nopx.it fino al 04/04/2015 ore 18:30 Torino Via Guastalla 6/A TORINOSETTE | Arte 50 / 249 Arte RÄ DI MARTINO ALLA GAM PER "VITRINE" Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino "Vitrine", il progetto dedicato alla ricerca artistica contemporanea. Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l'attenzione sulle trasformazioni della vita, del suo divenire di cui l'arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro trasparente, "Vitrine" stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della quotidianità. Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino, Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani. "Vitrine" si costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l'uomo si confronta costantemente e che s'imprimono nel lavoro dell'artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico?sociale e politica in una metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il paesaggio dell'immaginario, lo spazio?tempo reale e quello mentale, interiore e intimo dell'animo. Lo sguardo dell'artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni. Il primo appuntamento dell'edizione 2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile l'opera "The Picture of Ourselves", video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito intrecciarsi di possibilità. Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso libero a Vitrine. Info: centralino 011.4429518 - segreteria 011.4429595 www.gamtorino.it/vitrine fino al 06/04/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 GAVINO SANNA ALLO SPAZIO MOUV "Livori in corso", personale di Gavino Sanna. In mostra una trentina di disegni, accompagnati da brevi racconti, raccolti nel libro intitolato "Livori in corso" che Gavino Sanna ha dedicato ad Alda Merini. La mostra si apre, così come nel libro, con un verso della Poetessa dei Navigli "L'uomo fa male al fratello al primo sbadiglio del mattino" a cui segue la dedica di Alda Merini. Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 24; chiuso il lunedì. Nel periodo della mostra si svolgeranno degustazioni libere e guidate dei vini di Cantina Mesa, l'azienda vitivinicola creata dieci anni fa da Gavino Sanna con la moglie Lella a Sant'Anna Arresi nel Sulcis. Info: [email protected] - www.spaziomouv.it - 331.5828996 fino al 06/04/2015 ore 10:00 Torino Via Silvio Pellico 3 TORINOSETTE | Arte 51 / 249 Arte SERGIO STAINO ALLA GAM "Un racconto di Berlino, 1981", personale di Sergio Staino - uno dei più conosciuti e amati disegnatori satirici italiani -, a cura di Danilo Eccher. Lo spazio Wunderkammer ospita più di cento disegni che raccontano Berlino nel 1981, quando Staino, armato di carta, matita, china e una macchina fotografica raggiunge la città e la interpreta con i suoi disegni. E qui Bobo, da sempre l'alter ego del disegnatore, si ritrova a esplorare una città dalle mille contraddizioni e dal grande fascino. Una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, in quell'anno ancora inserita nel cuore del comunismo europeo. "Ogni angolo era una scoperta, una sorpresa, una suggestione: Berlino in quegli anni là era una città veramente unica per la quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa esprimendole, poi, in forme architettoniche e ambientali assai diversificate (...) Tutto era esagerato in Berlino Ovest: le luci, le insegne, le vetrine, tutte cose che adesso sembrerebbero normali ma che, allora, erano profondamente innovative. Solo avvicinandosi al confine con la Repubblica Democratica, e soprattutto al muro, l'atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la contraddizione tra la vitalità lussuosa dell'Ovest e la tristezza poliziesca dell'est si facevano evidenti". Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected] fino al 06/04/2015 ore 10:00 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 52 / 249 Arte ALDO MONDINO ALLA GAM PER "SURPRISE" Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell'edizione 2015 di "Surprise", progetto espositivo che concentra l'attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall'architettura al design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale. A curare questo terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto, docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia Albertina di Torino e Gregorio Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo piano del museo. Al centro dell'attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico di quegli anni. Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l'Ecole du Louvre e i corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori, le "Tavole Anatomiche", metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi del corpo umano. "Sole" e "Immersore", entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella mostra alla GAM, rappresentano un'esperienza anomala nell'ambito della sua produzione artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour. L'arrivo della Pop Art in Italia proprio grazie a Gian Enzo Sperone e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del '64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire. Mondino si appropria anch'egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura ottenuto con l'utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e lampadine a incandescenza. Se "Immersore" si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni, più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, "Sole" traduce con i materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l'alba, sul quale tra l'altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli anni tra 1963 e 1964 e al quale Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria. Le due opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall'artista da una etichetta della galleria Stein sul verso di "Immersore". Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale l'opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell'occhio umano sia al segno lasciato dalle acque dell'Arno su alcuni capolavori dell'arte fiorentina che impressionò a tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del '66 e il 1967 una serie di opere. Tra questi lavori vale la pena ricordare l'intervento alla mostra "Con temp l'azione" (gallerie Stein, Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l'artista unisce le sedi della mostra tirando un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra. Orario: martedìdomenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingressi: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected] fino al 07/04/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 IVREA - ELENA MIRANDOLA E MANITERRA AL CASTELLO DI SALE Mostra di Elena Mirandola e Maniterra a cura di ArteInFuga. Orario: lunedì 14.30-19.00; dal martedì al sabato 9.30-19.00. Info: [email protected] - http://arteinfuga.blogspot.it/ fino al 08/04/2015 ore 18:00 Ivrea (TO) Via dei Patrioti 14 TORINOSETTE | Arte 53 / 249 Arte "FOBOFILIA" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "Fobofilia", mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei sentimenti più caratteristici e sfuggenti della nostra epoca, a cura di Irene Calderoni. Fobofilia è il piacere un po' perverso di essere spaventati, una pulsione che appare sempre più frequente. La paura è il registro più diffuso nell'intrattenimento, ma anche nell'informazione e di conseguenza nel modo di percepire la realtà. L'arte riflette questa temperie, ne offre diverse sembianze, da quello più intimo e psicologico, di una soggettività aggredita oppure aggressiva, a quello più esterno e politico, di una società che si fonda sulla violenza e usa il terrore come arma. Artisti in mostra: Janis Avotins, Matthew Barney, Massimo Bartolini, Avner Ben Gal, Glenn Brown, Miguel Calderon, Maurizio Cattelan, Dinos e Jake Chapman, Roberto Cuoghi, Saul Fletcher, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Gusmao& Paiva, Thomas Hirschhorn, Piotr Janas, Zoe Leonard, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Nathaniel Mellors, Shirin Neshat, Kelly Nipper, Catherine Opie, Tony Oursler, Djordje Ozbolt, Anri Sala, Ferdinando Scianna, Andreas Slominski, Jakub Julian Ziolkowski. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 19:00 Torino Via Modane 16 ISA GENZKEN ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO La mostra dedicata ad Isa Genzken (Germania, 1948) presenta per la prima volta in Italia un ciclo di lavori della fine degli anni Ottanta, un corpus di opere pittoriche meno note rispetto alle sculture e installazioni per cui Genzken è famosa. Sono olii su tela monocromatici che suggeriscono già nel nome, Basic Research, l'inizio di un percorso di sconfinamento e d'interazione con l'ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Modane 16 TORINOSETTE | Arte 54 / 249 Arte "MARCO POLO - LA VIA DELLA SETA NELLE FOTOGRAFIE DI MICHAEL YAMASHITA" AL MAO Un viaggio per immagini, sulle tracce di uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi: la nuova mostra del Mao ricostruisce il percorso compiuto quasi mille anni fa da Marco Polo lungo la Via della Seta, attraverso le fotografie di Michael Yamashita, fotografo di punta di National Geographic. Nelle 76 fotografie esposte al Museo d'Arte Orientale ritroviamo piazza San Marco e la laguna, il minareto di Samarra in Iraq e le carovane a bordo dei cammelli nel deserto del Gobi. Non solo: la mostra, articolata in tre sezioni geografiche, ripercorre il tragitto compiuto da Marco Polo dall'Italia alla Cina, ma anche la permanenza dell'esploratore in Cina e il viaggio di ritorno via mare, lungo le coste dell'Indonesia e dell'India. Le immagini desertiche lasciano così pian piano spazio alle distese d'acqua delle piantagioni di riso, agli spettacolari paesaggi della baia di Ha Long nel Nord del Vietnam e agli sguardi penetranti dei sadhu a Bombay. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 7 febbraio al 1 marzo, apertura e chiusura posticipata nei weekend (sabato dalle 11 alle 20; domenica dalle 11 alle 19). La biglietteria chiude un'ora prima. Il biglietto d'ingresso (10 euro) consente anche l'accesso alla collezione permanente del museo. Info: 011.4436928 - www.maotorino.it fino al 12/04/2015 ore 17:00 Torino Via San Domenico 11 MOSTRA DEI FINALISTI DEL MARIO MERZ PRIZE ALLA FONDAZIONE MERZ Mostra dei 5 finalisti della prima edizione della sezione arte del Mario Merz Prize. Gli artisti, Lida Abdul (Kabul 1973), Glenn Ligon (New York 1960), Naeem Mohaiemen (Londra 1969), Anri Sala (Tirana 1974) e Wael Shawky (Alessandria d'Egitto 1971), sono stati selezionati tra le oltre 500 candidature pervenute dalla giuria composta da Marisa Merz, Beatrix Ruf (direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam) e Claudia Gioia (curatrice indipendente). Il progetto espositivo, curato da Beatrice Merz raccoglie due o tre opere per ciascun autore, scelte tra le più significative del loro percorso artistico. Il pubblico potrà esprimere la propria preferenza visitando la mostra o collegandosi al sito mariomerzprize.org. Orario: martedìdomenica 11-19, lunedì chiuso. L'ingresso alla mostra è gratuito. Info: 011.19719437 [email protected] - www.fondazionemerz.org fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Limone 24 AVERY SINGER ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "Pictures Punish Words", personale di Avery Singer, a cura di Beatrix Ruf. Sorprendenti per tecnica e iconografia, i quadri di Avery Singer sovvertono le nostre aspettative visuali. A un primo sguardo si sottraggono a una classificazione precisa come dipinti o elaborazioni a stampa. Per questo sollevano l'interrogativo, ovvio e allo stesso tempo pressante per un'artista, sul modo in cui le informazioni digitali che ci circondano possono concretizzarsi sotto forma di immagine piatta su carta o, più di recente, tridimensionale in plastica, o su ogni altra possibile superficie materiale. Avery Singer ha realizzato un ciclo di opere pensate appositamente per questa sua prima personale. Dopo una prima presentazione alla Kunsthalle di Zurigo, la personale si sposta Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 18:30 Torino Via Modane 16 TORINOSETTE | Arte 55 / 249 Arte "UNITED ARTISTS OF ITALY" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "United Artists of Italy", un progetto di Massimo Minini. Il gallerista ha raccolto una collezione di ritratti di artisti eseguiti dai più significativi fotografi italiani: l'idea è stata quella di concepire una collezione di volti d'artista ripresi dai grandi fotografi italiani, quasi un mondo aiutasse l'altro, completandosi a vicenda. Il progetto, iniziato per passione qualche anno fa, è cresciuto sempre più grazie al contatto diretto con i fotografi che hanno abbracciato la proposta, e si è rivelato un vero e proprio viaggio all'interno della fotografia, tra archivi e scatole, pellicole e files. Se in principio l'idea era di selezionare esclusivamente ritratti di artisti, con il tempo l'attenzione si è estesa, prendendo in considerazione alcuni ritratti di artisti stranieri, ma molto vicini all'Italia, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, volti di scrittori come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, e ancora gli artisti colti al lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi e alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio Amelio e Leo Castelli. Questa collezione crea una storia del contemporaneo, non con le opere, ma con i volti, i modi, gli atteggiamenti. Se si può considerare il contemporaneo un'attitudine, un modo di porsi dell'opera nel proprio tempo ed in comunione con i grandi temi del momento, il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i contorni spaziali e temporali. La mostra vuole infatti offrire uno spaccato della fotografia italiana di questi anni, dimostrando la capacità straordinaria di interpretazione e di omaggio a grandi artisti da parte di grandi fotografi. Non si tratta di una semplice raccolta cronologica di immagini, ma di un racconto, dove lo stesso artista visto, letto e interpretato da diversi fotografi, porge differenti sfaccettature del proprio destino. Spesso la fotografia dice più di quanto non sia nelle intenzioni dell'autore. Attraverso quasi duecentocinquanta scatti, viene presentato il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni '60: Claudio Abate, Aurelio Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano, Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando Scianna. La mostra è stata ospitata al Musée d'Art Moderne di Saint Etienne, al Palais des Beaux Arts di Bruxelles, alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Fotografia di Amsterdam ed alla Estorick Collection di Londra. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 19:00 Torino Via Modane 16 "AN ART OF ONE'S OWN: GROUP SHOW" DA RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE CONTEMPORANEA "An Art of One's Own: Group Show". In esposizione lavori di Carla Accardi, Irma Blank, Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth Scherffig, Eva Sørensen. Orario: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 19:00; giovedì, venerdì e sabato dalle 11:00 alle 19:00; altri giorni e orari su appuntamento. Info: www.dechiricogalleriadarte.com - [email protected] - 011.835357 fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via della Rocca 19 TORINOSETTE | Arte 56 / 249 Arte EVANGELINA ALCIATI ALLA PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA "Evangelina Alciati: l'occhio e l'anima". L'Accademia Albertina delle Belle Arti dedica, presso le sale della Pinacoteca Albertina, una mostra antologica alla figura di Evangelina Alciati (1883-1959), pittrice nella Torino del primo e secondo Novecento, prima donna ad essere ammessa in Accademia, personalità libera ed in anticipo sui tempi. L'iniziativa, che si collega alla prossima apertura, completati i lavori di ristrutturazione, della Pinacoteca del Novecento, presso la Rotonda del Talucchi, è stata sollecitata dalla contemporanea uscita, anteprima domenica 25 gennaio presso la Sala Congressi dell'Unione Industriale, del film "La liberà allo specchio. Ritratto di Evangelina Alciati". Il film, tratto da un'idea di Mauro Guidetti, scritto dallo stesso insieme agli eredi Lorenzo Boccalatte ed Anna Maria Fracchia, è stato sceneggiato e diretto da Vanni Vallino, e si avvale dell'interpretazione, tra le altre, di Pamela Villoresi, Erica Blanc, ed Eugenio Allegri. Evangelina Alciati fu allieva di Giacomo Grosso, sotto la cui guida si diplomò in disegno e pittura. Decisivo per il gli esiti della sua carriera fu un soggiorno a Parigi tra il 1903 ed il 1906. Lo stile della Alciati, che raggiunge punte di assoluta eccellenza nel ritratto, si confronta alla pari con le tendenze che caratterizzano la prima parte del Novecento, dalla pittura post impressionista, all'Espressionismo ed alla Metafisica, in cui si evidenziano taluni punti di contatto con il magistero di Felice Casorati. La mostra, a cura dei professori Edoardo Di Mauro e Giuseppe Mantovani, con contributi critici di Francesco De Caria, Donatella Taverna e della docente dell'Accademia Valeria Piasentà, presenta un percorso completo e ragionato di tutte le fasi artistiche di Evangelina Alciati, dal primo Novecento al secondo dopoguerra, tramite il prestito di opere da collezionisti privati, e da istituzioni quali la Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Castello Gamba. Museo Regionale della Valle d'Aosta, le Fondazioni Burzio e Mazzonis. Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica 10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.30); mercoledì chiuso. Info: 011.0897370 fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Accademia Albertina 8 I PANNELLI DI DEFENDENTE FERRARI ALLA SACRA DI SAN MICHELE "I pannelli di Defendente Ferrari". Orario: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-18.00; domenica e festivi: 9.30-12.00 e 14.30-18.30; ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della chiusura della Sacra. fino al 12/04/2015 ore 09:30 Sant'Ambrogio (TO) Sacra di San Michele TORINOSETTE | Arte 57 / 249 Arte "UEFA IS EAST", FOTOGRAFIE DELLA TRANSNISTRIA AL POLSKI KOT "Uefa is East - L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti. Transnistria, 1997": mostra fotografica diGabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi. La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys Martini, fa parte del progetto "L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti": la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo dei ritratti di chi vi abita. Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all'emozione delle coppe europee e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva. Questo primo appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha documentato nel 1997, l'anno di fondazione dello Sheriff Tiraspol. I personaggi ritratti sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell'obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta. Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre, rivelando elaborati tatuaggi. In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo romanzo Educazione siberiana descrive l'iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi, quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l'inchiostro sottopelle era illegale. La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare l'incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti. Orario: da martedì a domenica dalle 20.00 a mezzanotte. Info: [email protected] fino al 14/04/2015 ore 18:30 Torino Via Massena 19 TORINOSETTE | Arte 58 / 249 Arte "IL KABUKI DEI TRE SAMURAI: ARAKI, MORIMURA, SUGIMOTO" ALLA GALLERIA IN ARCO "Il kabuki dei tre samurai: Araki, Morimura, Sugimoto". Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura e Hiroshi Sugimoto sono i protagonisti della mostra a cura di Graziano Menolascina. Nobuyoshi Araki, tra gli artisti più rappresentativi e prolifici della storia della fotografia, racconta la donna, l'eros e il Giappone. Le donne di Araki sono spesso sdraiate su letti disfatti, oppure distese sul pavimento in pose lascive, legate con corde, con i corpi ostentati e nudi ma con sguardi in cui è completamente assente la volontà di sedurre. Yasumasa Morimura si appropria invece di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura popolare interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle trasformazioni sociali politico e culturali dovute alla penetrazione del capitalismo e dei miti del mondo occidentale in Giappone. Morimura impersona Einstein, Marylin, Frida Khalo, Hitler il risultato è un'opera e raffinata che nasce da una cura maniacale per i dettagli e l'uso di ritocchi digitali, di costumi, pose e accessori ricercati che le rendono uniche. I tratti somatici non modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare la propria origine e le proprie tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Infine, ci sono gli scatti di Hiroshi Sugimoto, immagini mentali, concetti la cui materializzazione è resa possibile grazie a un rigoroso controllo del mezzo fotografico e del processo manuale di stampa, seguito anch'esso personalmente dall'artista. Nella serie "Theatre" Sugimoto ha fotografato con tempi di esposizione lunghissimi sale degli anni '20 e '30, cinema degli anni '50 e drive in. La luce bianca degli schermi rettangolari, che illumina il resto dell'ambiente, contiene in sé l'intera proiezione del film. In "Architectures" la tecnica dello sfocato priva le architetture moderniste di connotazioni temporali. I lunghi tempi di esposizione dei "Seascape" bloccano il movimento delle onde in immagini eterne, mentre il soggetto dei "Portraits" realizzati fotografando i personaggi dei musei delle cere è l'immortalità stessa. Info: 011.8122927 - www.in-arco.com [email protected] fino al 18/04/2015 ore 18:30 Torino Piazza Vittorio Veneto 3 TORINOSETTE | Arte 59 / 249 Arte "IL MONDO IN UNA TAZZA" A PALAZZO MADAMA Palazzo Madama presenta un percorso dedicato alla storia della tazza, attingendo dalle ricche collezioni di arte decorativa conservate in museo. L'esposizione si riallaccia al tema della porcellana torinese al centro di Fascino e splendore della porcellana di Torino, mostra curata da Andreina d'Agliano e Cristina Maritano che apre in contemporanea alla Fondazione AccorsiOmetto e che presenta ben 90 opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama. Le due esposizioni offrono nel complesso un vero e proprio percorso cittadino dedicato al tema della porcellana. Filo conduttore dell'esposizione è la tazzina: da tè, da caffè e da cioccolata. Oggetto legato indissolubilmente all'introduzione in Europa delle bevande calde provenienti dall'Oriente e dal Nuovo Mondo e al materiale esotico e prezioso per eccellenza, la porcellana. A Palazzo Madama una sequenza di tazze, a partire dai blancs-de-chine, ovvero le porcellane bianche cinesi prodotte a Dehua, mostra l'evoluzione delle forme e la varietà dei decori nelle tazzine prodotte dalle manifatture europee nel Settecento: dai motivi di origine cinese e giapponese, a quelli tratti dai libri di storia naturale, ai paesaggi derivati da incisioni olandesi e tedesche, fino alle scene mitologiche e della letteratura cavalleresca. Contestualmente la mostra è un'occasione per raccontare, per casi esemplari, la storia della porcellana, delle sue particolarità produttive, della qualità della pasta e dei colori. Il valore socialmente rappresentativo della porcellana emerge anche grazie all'esposizione di alcuni servizi araldici, conservatisi integri per il loro valore altamente simbolico legato al passato illustre della casata oppure smembrati e dispersi sul mercato antiquario. Una vetrina è dedicata alla principale manifattura di porcellana operante in Piemonte nel Settecento, la Real fabbrica delle porcellane di Vinovo, fondata nel 1776 grazie all'intraprendenza di un torinese, Giovanni Vittorio Brodel, e di un ceramista di Strasburgo, Pierre-Antoine Hannong, e poi rilevata nel 1780 dal medico e chimico torinese, Vittorio Amedeo Gioanetti. Alla produzione di questa fabbrica è dedicato un più ampio spazio nelle sale della mostra alla Fondazione AccorsiOmetto. In un'altra vetrina, l'artista Matilde Domestico, che da anni conduce ricerche sul tema della porcellana, ambienta l'installazione Esistenza di porcellana, che si ispira alle poesie di Emily Dickinson. Il lavoro dell'artista unisce oggetti e frammenti di carta e di porcellana su cui emergono parole in acciaio. Intorno una superficie di polvere di marmo di Carrara, il caolino, un materiale refrattario. Tutti gli elementi nel complesso rimandano all'idea di fabbrica, a una realtà viva e produttiva. In sottofondo una base sonora composta dalla sovrapposizione ed elaborazione di rumori meccanici, suoni metallici ripetitivi registrati all'interno dei reparti di fabbricazione dell'Industria Porcellane IPA, si propaga tra le tintinnanti ceramiche antiche e contemporanee. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it fino al 19/04/2015 ore 10:00 Torino Piazza Castello "PITTURA FEMMINILE A TORINO NEL PRIMO '900" ALLA GALLERIA DEL PONTE "Pittura femminile a Torino nel primo '900", mostra di Evangelina Alciati, Vittoria Cocito, Nella Marchesini e Daphne Maugham. Orario: dal martedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Info: 011.8193233 - [email protected] - www.galleriadelponte.it fino al 24/04/2015 ore 18:00 Torino Corso Moncalieri 3 TORINOSETTE | Arte 60 / 249 Arte ISA MELSHEIMER DA QUARTZ STUDIO "Examination of the Origins", personale dell'artista tedesca Isa Melsheimer (Neuss, 1968) che per l'occasione ha concepito un'installazione site specific in cui elementi scultorei pensati a partire dalle caratteristiche 'ambientali' di Quartz sono accostati alle forme architettoniche di alcuni edifici della città. Visite su appuntamento. Info: 338.4290085 - [email protected] www.quartzstudio.net fino al 28/04/2015 ore 19:00 Torino Via Giulia di Barolo 18/D BORIS LAVRENKO ALLA GALLERIA PIRRA Boris Lavrenko nasce a Rostov nel 1920 e muore a San Pietroburgo, città in cui studia, vive e lavora, nel 2001. Titolare della cattedra di pittura e composizione dell'Istituto Repin dal 1953, la sua carriera è costellata di prestigiosi riconoscimenti ed è considerato uno dei più autorevoli rappresentanti del post-impressionismo russo. L'infanzia vissuta a contatto con la natura, le immense steppe e il fiume Don, avranno una forte influenza sulla formazione del futuro pittore. Lavrenko, infatti, nel paesaggio trova la massima libertà di ricerca compositiva e di sperimentazione cromatica, seppur all'interno di un figurativismo di solida impostazione. Le sue opere, in particolare quelle animate da figure impegnate in normali attività, quali la lettura, una passeggiata o una partita di calcio, trasmettono spontaneità e gioia di vivere. Lavrenko è un artista versatile, con la maturità di riconoscere in qualsiasi soggetto la "dignità" di essere ritratto, per cui i suoi temi spaziano dalle vedute cittadine, con i loro monumenti, ai già citati paesaggi, dai banali oggetti di uso quotidiano delle sue intense nature morte, alle animate o raccolte scene di genere. I numerosi viaggi compiuti all'estero e in patria stimolano la curiosità e gli interessi di Lavrenko, le cui opere possono definirsi un caleidoscopio di impressioni, un colorato mosaico di vita. Orario: da lunedì a sabato 9,30-12,30 e 15,30-19,30; domenica 9,30-12,30. Info: 011.543393 - www.galleriapirra.it - [email protected] fino al 30/04/2015 ore 18:00 Torino Corso Vittorio Emanuele II 82 TORINOSETTE | Arte 61 / 249 Arte JOSEF KOUDELKA AL FORTE DI BARD "Josef Koudelka, Vestiges 1991-2014", prima esposizione in Italia del più imponente progetto fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia, mostra promossa dall'associazione Forte di Bard in collaborazione con l'Agenzia Magnum Photos. Il progetto Vestiges, che vede impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria all'Algeria, dalla Turchia all'Italia e di oltre duecento località che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Un'esplorazione che non ha precedenti, un lavoro fatto di costanza e perseveranza. L'artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione particolare per le rovine, senza celebrarne l'atmosfera malinconica, ma con l'obiettivo di restituirne l'autentica bellezza. Il suo intento è usare l'arte per riappropriarsi di un mondo che ci sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza è il grande e ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio, in costante divenire che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli. In mostra oltre 60 fotografie di cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che coniuga il minimalismo dell'approccio del fotografo e della cifra stilistica delle sue immagini, al suggestivo senso di camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi ai set di Vestiges. Fino al 31 gennaio il Forte sarà aperto solo il sabato e la domenica dalle 10 alle 19; dal primo febbraio apertura consueta (feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10 alle 19). Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 - 83382 e su www.fortedibard.it fino al 03/05/2015 ore 18:00 Bard (AO) Forte "AL FRONTE" AL MUSEO DEL CINEMA "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra", mostra a cura di Roberta Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Cento anni fa, la Grande Guerra investe il Vecchio Continente con la sua modernità che, oltre alle armi micidiali, annovera l'utilizzo di nuovi mezzi di comunicazione. Tra queste la fotografia e il cinema si rivelano risorse fondamentali nel definire gli equilibri di potere dei principali paesi belligeranti. Scatti e riprese realizzati da fotografi e operatori militari invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali accumulate dai reduci e dalle loro famiglie, memoria di un'esperienza umana e sociale estrema e contraddittoria. La mostra "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra" propone un percorso di immagini attraverso 160 fotografie inedite, scattate da Luis Bogino al seguito del Regio Esercito Italiano e dai soldati fotoamatori dislocati sui di guerra. Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico: una selezione di film "dal vero", girati al fronte e nelle retrovie, e di titoli di fiction di epoche diverse, testimonianza di un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo. Lo sguardo di artisti come Paola De Pietri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi propone infine una lettura personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria spesso dimenticata. Orario: da martedì a venerdì 9.00-20.00; sabato 9.00-23.00; domenica 9.00-20.00; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Ingresso: intero euro 14,00; ridotto (studenti universitari fino a 26 anni, over 65, gruppi min. 15 persone) euro 11,00; giovani e scuole (da 6 a 18 anni, gruppi scolastici) euro 8,00; gratuito fino a 5 anni, disabili e accompagnatore, Torino+Piemonte Card. fino al 03/05/2015 ore 19:00 Torino Via Montebello 20 TORINOSETTE | Arte 62 / 249 Arte PHIL BORGES ALLA GALLERIA PAOLA MELIGA "Tibet's Portraits | Culture on the Edge", mostra fotografica di Phil Borges. Borges fa parte dei "maestri artisti" della fotografia americana e non, che da oltre 25 anni documenta con passione la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo, utilizzando il veicolo del "ritratto ambientale" per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per diffonderne la loro conoscenza. Borges è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita che lo portano a spingersi negli angoli più remoti del mondo per dar voce attraverso la sua fotografia a realtà straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate. La sua poetica capacità di cogliere l'attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera uniscono testimonianza e arte per dar vita a una vera vocazione. La sua è una fotografia tesa a dar voce a chi non ce l'ha, che ha come missione la rivalutazione delle culture che stanno via via scomparendo, mettendo l'accento sul loro valore e rappresentando le sfide che le attendono. Il suo lavoro cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le popolazioni in via di sviluppo: "Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui, che conosca i loro nomi e un po' della loro storia, non che le veda solamente come degli estranei che abitano terre lontane." Pluripremiato per il suo impegno umanitario nel 2008 ha collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. In mostra i suoi ultimi scatti sul Tibet. I ritratti mostrano queste popolazioni che vivono in uno degli ambienti più fragili della terra e che di fronte alle sfide del ventunesimo secolo cercano di mantenere quello che hanno di più caro: la loro pratica buddista, la loro cultura tibetana ed i loro usi. Fotografie delicate, commoventi, piene di pathos, di fierezza. Altamente importante è anche la perfezione della cromaticità, infatti in questo suo ultimo lavoro Phil Borges ci presenta i suoi scatti a colori. Mostra realizzata grazie alla collaborazione con Paci Contemporary | Brescia. Orario: dal mercoledì al sabato 11,00-12,30 e 15,30-19,30. Martedì mattina chiuso, pomeriggio 15,30-19,30. Lunedì e festivi chiuso. Apertura privata su appuntamento. Info: 011.2079983 - [email protected] fino al 04/05/2015 ore 11:00 Torino Via Maria Vittoria 46/C TORINOSETTE | Arte 63 / 249 Arte RIVAROLO - ERNESTO MORALES A CASA TOESCA "Il giorno come la notte", personale di Ernesto Morales. Il progetto espositivo curato da Karin Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell'artista, ma recentemente arricchito dall'esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur, Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei luoghi, fonte d'inspirazione per approfondire e delineare la mostra. I fili conduttori sono i temi della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso "Equus Nox", vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la notte, a pochi giorni dalla inaugurazione. Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita, al risveglio della natura, all'amore ed i suoi miti: l'ambiente è in trasformazione e questa sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani. Non solo, vengono rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa a Flora - Dea dell'antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l'uovo, le rondini. Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il nero, il buio e la luce. I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell'artista uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo all'osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell'arte contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione. La mostra e il luogo espositivo, anch'esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza, all'attenzione, al tempo lento, all'umanità nel suo lato più spirituale che l'arte ci permette di percepire. A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con l'esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica. Orario: venerdì, sabato, domenica 15.30-19.00; altri giorni o orari su appuntamento telefonico al 335.1227609. Info: [email protected] - www.areacreativa42.com fino al 10/05/2015 ore 17:00 Rivarolo (TO) Via Ivrea 42 NADIA BUDDE AL GOETHE INSTITUT Personale e residenza artistica di Nadia Budde. Acume, profondità, osservazione poetica del mondo e una comicità linguistica fuori dell'ordinario caratterizzano l'opera dell'illustratrice berlinese, insignita di numerosi riconoscimenti, tradotta e pubblicata in diverse lingue. La mostra presenta in prima nazionale una selezione delle sue opere originali fra cui il divertente racconto della sua infanzia a Berlino Est. Ingresso libero. Orario: lunedì, maretedì e giovedì 10:00-13:00 e 14:00-18:30; mercoledì e venerdì 10:00-13:00 e 14:00-17:30. Info: www.goethe.de/torino - 011.543830 fino al 30/05/2015 ore 18:30 Torino Piazza San Carlo 206 TORINOSETTE | Arte 64 / 249 Arte BERT THEIS AL PAV "Aggloville", mostra personale di Bert Theis, a cura di Marco Scotini. Il peculiare carattere del PAV, spazio interstiziale tra realtà urbana ed elemento naturale, tra i ritmi della metropoli contemporanea e quelli dettati dal susseguirsi delle stagioni, rende il museo scenario ideale per le opere dell'artista Bert Theis. Temi come urbanesimo sostenibile, ecologia politica e gentrificazione sono al centro della sua ricerca artistica che, da anni, cerca di contrapporsi allo sviluppo del modello urbano neoliberista in contesti geopolitici diversi, dall'Europa all'Asia Orientale. La stessa ricerca viene presentata al PAV con "Aggloville", personale dell'artista che raccoglie maquettes, studi progettuali, video e stampe digitali su tela, sviluppati nel corso di venti anni di attività, a partire dal Padiglione Potemkin Lock, concepito per la Biennale di Venezia del 1995. Gli elementi basici con cui Bert Theis interviene negli agglomerati pubblici e nei contesti sociali sono tratti dalle costruzioni tradizionali dei parchi, quali piattaforme e padiglioni. Ma ciò che caratterizza tali strutture è il fatto che esse delimitino un campo che, di fatto, è lasciato vuoto: introducono l'indefinito, l'incerto e il provvisorio nel cuore della distribuzione del tutto disciplinata della città contemporanea. Aprono uno spazio che si sottrae al controllo, un'area non qualificata in anticipo, ma ogni volta da ridefinire attraverso iniziative collettive. Ogni piattaforma è un enigma che porta lo spettatore/fruitore alla libera interpretazione della funzione e del senso che ad essa vorrà attribuire. Così le opere di Theis si offrono come dispositivi relazionali, capaci di creare comunità temporanee, a tramutarsi in teatri d'incontri e situazioni. "Non c'è più ombra di dubbio: nel paradiso l'uomo nasce sdraiato, nudo sotto una palma": con questa rivendicazione ironica del tempo originario, l'artista introduce il suo lavoro Le dita della mano, realizzato a Volterra nel 1998 e proposto nell'ambito di Aggloville in forma di maquette. Dieci isolette verniciate di bianco e nel formato di letto a due piazze ciascuna, sono accompagnate da una palma mediterranea ombreggia su di loro. Utopia settecentesca per eccellenza, l'isola deserta è la meta del viaggio, la promessa della fuga verso nuove terre, nuove avventure. E' il risveglio dopo il naufragio e il ritorno del nostos allo stato di natura, al paradiso originario. Per chi é coinvolto nei conflitti generati dalla trasformazione urbana neoliberista e nelle lotte per il diritto alla città, le domande fondamentali sono: Un'altra città è ancora possibile? Un'altra vita nelle nostre città è possibile? "Aggloville" visualizza queste domande agglomerando elementi diversi fra di loro: paesaggi coperti di giungla come quelli del Congo-Brazzaville, quartieri e isolati come quelli di Alphaville di Godard, sentieri immaginati come quelli di Dogville di Lars Von Trier. Bert Theis (Lussemburgo, 1952) fa parte di quella generazione di artisti, emersi nel corso degli anni Novanta, che attraverso i loro lavori hanno creato nuove possibilità per le pratiche nello spazio pubblico. I suoi lavori hanno una dimensione filosofica, sociale e politica; la maggior parte di questi sono stati creati a partire da spazi specifici della città. Nel corso degli ultimi dieci anni, è stato tra gli organizzatori di due progetti a lungo termine, Isola Art Center e out-Office for Urban Transformation, entrambi riconducibili all'ambito del conflitto urbano tra gli abitanti del quartiere di Isola, il governo della città di Milano e una compagnia multinazionale statunitense. Nell'ambito della mostra Aggloville, le Attività Educative e Formative propongono l'attività di laboratorio Green specific in cui le riproduzioni di particolari scenari urbani vengono rielaborate attraverso l'introduzione di un connettivo naturale, che genera un contesto ibrido e imprevedibile. Un'idea trasformativa di zone specifiche, nelle quali il verde si riappropria di un suo spazio vitale, dando vita a un ambiente fecondo che genera nuove prospettive visive e narrative. Orario: venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 12-19. Ingresso: intero 4 euro; ridotto 3 euro; gratuito Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni, over 65, persone con disabilità. Info: 011.3182235 - [email protected] www.parcoartevivente.it fino al 31/05/2015 ore 18:00 Torino Via Giordano Bruno 31 TORINOSETTE | Arte 65 / 249 Arte "ASTRATTISMO IN EUROPA" AL FORTE DI BARD "Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevi?...": oltre 80 opere, principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia. La collezione, riunita con passione e costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storicogeografici di grande interesse: le opere illustrano le tendenze artistiche dell'Europa Orientale e Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si diffusero in tutta Europa. In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti d'avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky occupa un posto di primo piano in questo contesto artistico. Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Da non perdere le preziose opere di Natalia Goncharova. Kasimir Malevic, con Kandinsky, può considerarsi il più importante pioniere dell'arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo, Malevic dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita al movimento del Suprematismo: un'arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale. In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevi?, Lajos Kassák e due filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell'astrattismo geometrico cinematografico d'avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono considerati tra le opere fondamentali della modernità. Orario: feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10 alle 19. Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 83382 e su www.fortedibard.it fino al 02/06/2015 ore 10:00 Bard (AO) Forte TORINOSETTE | Arte 66 / 249 Arte "LO SPAZIO DEL DEMIURGO", FORTUNY E MOLLINO A PALAZZO MADAMA Poliedricità. È il tratto che accomuna i protagonisti della nuova mostra allestita a Palazzo Madama «Lo spazio del demiurgo», incentrata sulle figure di Mariano Fortuny y Madrazo e Carlo Mollino. Due personalità forti, capaci di eccellere in differenti discipline, dalla pittura alla scenografia, passando per l'architettura, il design e la moda. L'esposizione racconta il percorso artistico e professionale di Fortuny e Mollino attraverso venti immagini realizzate da una coppia di grandi fotografi, Sarah Moon e Pino Musi, e dal giovane Marco Maria Zanin. Nato a Granada nel 1871, Mariano Fortuny y Madrazo respirò arte fin dall'infanzia: figlio del pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal, tra i più rilevanti del panorama artistico spagnolo del XIX secolo, si dedicò al disegno, all'incisione e alla scenografia, realizzando lampade avveniristiche, d'ispirazione teatrale, che negli anni a venire si affermarono come uno degli oggetti di design più ricercati e riconoscibili. Stabilitosi a Venezia, fece di Palazzo Pesaro degli Orfei la sua residenza e il suo laboratorio: qui concepì e realizzò le prime tuniche Delphos, lunghi abiti femminili caratterizzati da sottilissime pieghe. Sono i primi vestiti plissettati al mondo: la tecnica ideata e brevettata da Fortuny si rivelò un successo immediato, rivoluzionando il mondo della moda. La capacità di creare forme, attingendo da mondi e modelli differenti tra loro, dall'Antica Grecia alle tradizioni catalane, fece di Fortuny una delle figure più interessanti del suo tempo, un modello tutt'oggi imitato e studiato. Altrettanto affascinante è la figura di Carlo Mollino: torinese, nato nel 1905 da una famiglia benestante, seguì da subito le orme del padre Eugenio, ingegnere e architetto, noto per aver progettato e realizzato l'ospedale delle Molinette. Completati gli studi, Carlo si dedicò con profitto alla fotografia, alla progettazione di edifici e di automobili da corsa. Appassionato di sci e di montagna, realizzò chalet, edifici e funivie, coniugando materiali tradizionali e forme molto moderne, tecnica che caratterizzò anche i suoi progetti più famosi, come il nuovo Teatro Regio e il palazzo della Camera di Commercio in via Carlo Alberto. Forme morbide e sinuose, che si ritrovano anche nei suoi arredi e nei suoi mobili, custoditi nella villa di Vittorio Avondo e immortalati dall'obiettivo di Musi e Zanin. Orario: da martedì a sabato 10-18, domenica (10-19). La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8; gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it fino al 07/06/2015 ore 18:00 Torino Piazza Castello TORINOSETTE | Arte 67 / 249 Arte "DONNE CHE VEDONO IL FUTURO" DI BRUNA BIAMINO A PALAZZO MADAMA Ultima tappa di "Donne che vedono il futuro", il grande progetto dedicato al ruolo delle donne nella società con cui il museo conferma la propria vocazione verso obiettivi di partecipazione e inclusione sociale e prosegue l'iniziativa "Go Pink!" che indaga la creatività al femminile. Il progetto "Donne che vedono il futuro" è stato avviato a dicembre in occasione della mostra "Women of Vision. Le fotografe di National Geographic" con un workshop a cura della fotografa torinese Bruna Biamino, durante il quale donne di ogni età hanno risposto all'invito del museo e hanno donato alla comunità la propria visione del futuro attraverso un ritratto fotografico e una dichiarazione scritta. Ne sono nati 209 ritratti, tutti immersi nella luce della settecentesca veranda juvarriana, luogo perfetto per far dialogare identità e aspirazioni della persona con quelle della società. Per restituire questi messaggi alla collettività, Palazzo Madama presenta ora al proprio pubblico una grande installazione che raccoglie tutti i 209 ritratti in Camera di Madama Reale: un modo per collegare il destino di una grande personalità femminile, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, con quello delle donne di oggi e, attraverso i loro "sogni di futuro", di tutti i cittadini di domani. Ad accompagnare le fotografie, un'installazione sonora con le frasi rilasciate dalle donne fotografate da Bruna Biamino. Nel pomeriggio inaugurale di mercoledì 11 marzo, aperto a tutte le partecipanti e al pubblico interessato, Palazzo Madama propone alle 17.30 "La cultura dello specchio. Stare insieme come le dita in una mano", conferenza in Sala del Senato sul tema della pratica collaborativa. Ne discuteranno esperti e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari: Stefano Barrese (manager), Carmen Belloni (sociologa), Bruna Biamino (fotografa), Mario Calabresi (giornalista e direttore de La Stampa), Gianfranco Carbonato (imprenditore), Adriano Favole (antropologo), Luca Remmert (imprenditore), Camillo Venesio (banchiere). Modera l'incontro Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Al termine dell'incontro seguirà, a partire dalle ore 19, l'inaugurazione della mostra fotografica. Orari di visita della mostra: dal martedì al sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it fino al 07/06/2015 ore 17:30 Torino Piazza Castello JACQUES HENRI LARTIGUE AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Jacques Henri Lartigue - Alle origini della fotografia contemporanea", mostra a cura di Andrea Busto, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue. La mostra, realizzata a partire da 130 album originali di Lartigue, ripercorre il destino unico di questo fotografo il cui talento ora indiscusso venne riconosciuto tardivamente, all'età di 69 anni. La mostra è composta da 136 fotografie in grande formato e da 50 pagine d'album dell'epoca (1912 - 1922) che permettono di vedere le immagini nel contesto originale. Una selezione di opere emblematiche che ripercorrono tutta la storia del Novecento e le origini della fotografia contemporanea. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 68 / 249 Arte "PLASTIC DAYS" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Plastic Days - Materiali e design", a cura di Cecilia Cecchini e Marco Petroni. Un percorso multidisciplinare tra arte, design e costume per raccontare l'affascinante storia di un materiale che ha profondamente segnato e condizionato il nostro tempo e le nostre abitudini. Gli oggetti e le opere in mostra costituiranno una sorta di atlante del contemporaneo. La mostra nasce dall'analisi e dalla selezione di circa 600 oggetti della collezione della Fondazione Plart, Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto, e si compone come un originale racconto della grande e molteplice famiglia dei materiali plastici. Una testimonianza che racconta le trasformazioni degli ultimi centocinquanta anni di storia e che svela l'anima profonda della modernità e delle mutazioni che hanno segnato il paesaggio domestico e culturale in cui siamo immersi. La plastica diviene la lente d'ingrandimento puntata sulle dinamiche sociali ed economiche del nostro tempo. Gli oggetti in mostra rappresentano un'articolata selezione di artefatti assai rari provenienti da tutte le parti del mondo: prime serie di produzione, pezzi di grande tiratura di famosi designer o di design anonimo. Una scelta non finalizzata a proporre una puntuale ricostruzione della storia delle plastiche, ma a realizzare una mostra capace di disegnare un particolare percorso di lettura del nostro tempo, rivisitato attraverso un approccio multidisciplinare tra design, arte e costume. Uno sguardo ampio, testimoniato anche dagli interventi in catalogo di Alba Cappellieri, Laura Cherubini, Stefano Catucci, Gianluigi Ricuperati, Thea van Oosten e Anna Laganà. Completano il percorso espositivo le interviste ad Andrea Branzi, Donato D'Urbino, Paolo Lomazzi, Alessandro Mendini, Maurizio Montalti/Officina Corpuscoli, Andrea Trimarchi e Simone Farresin/Studio Formafantasma, Gaetano Pesce e Maria Pia Incutti, collezionista e presidente della Fondazione Plart. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 ANITA MOLINERO AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Anita Molinero, opere e installazioni". Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi. Sono questi i materiali scultorei preferiti da Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. La mostra Anita Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L'artista realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici - in particolare cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali recuperati durante la sua permanenza a Torino. Con la mostra di Anita Molinero iniziano le incursioni del MEF nei territori della creazione contemporanea. Muovendosi dalla mission di un museo che non vuole essere "solo museo", ma un vivace luogo di scambio e un attivatore di processi creativi, il MEF inaugura una serie di collaborazioni trasversali, partendo dalla moda. Primo partner, lo storico marchio di abbigliamento BasicNet. Per l'occasione, la casa torinese realizzerà un K-WAY progettato da Anita Molinero: l'impermeabile sarà prodotto esclusivamente durante il periodo della mostra, diventando un vero e proprio multiplo indossabile. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 69 / 249 Arte GESSI E CERAMICHE DELLA LENCI A PALAZZO MADAMA Palazzo Madama presenta, a partire dal 1 novembre, un nuovo allestimento in Sala Ceramiche dedicato alla celebre manifattura Lenci, a cui il museo ha già dedicato una grande mostra nel 2010. L'esposizione, resa possibile grazie al generoso prestito di due collezionisti privati e della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, mette in evidenza i due momenti chiave del processo creativo della manifattura Lenci: quello iniziale, i gessi, e quello finale, le ceramiche. I gessi della Lenci, provenienti da una collezione privata, costituiscono un vero e proprio archivio di fabbrica, dove si conservano anche le idee rimaste in bozza e mai realizzate. La selezione presentata a Palazzo Madama offre all'attenzione del pubblico il confronto diretto con le corrispondenti ceramiche, come per il "Trionfo di Bacco" di Giovanni Grande, oltre ad alcuni raffinati inediti, come la "Principessa sul pisello" attribuibile a Mario Sturani, di cui non si conoscono realizzazioni in terraglia. L'esposizione è inoltre l'occasione per vedere nuovamente riunite, dopo la mostra "L'avventura Lenci", le Stagioni di Mario Sturani in ceramica e in gesso. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. Mercoledì 24 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 25 dicembre chiuso; venerdì 26 dicembre aperto dalle 10 alle 18; mercoledì 31 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 1 gennaio aperto dalle 14 alle 18, chiuso il mattino; lunedì 5 gennaio apertura straordinaria dalle 10 alle 18; martedì 6 gennaio aperto dalle 10 alle 18. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso museo: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it fino al 25/06/2015 ore 10:00 Torino Piazza Castello "FASCINO E SPLENDORE DELLA PORCELLANA DI TORINO" AL MUSEO ACCORSIOMETTO La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama - Museo Civico di Arte Antica, a cura di Andreina d'Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei documenti d'archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private. L'avventura eroica che portò la "sublime scoperta della porcellana" a diffondersi in Europa e anche, precocemente, in terra piemontese, le storie, i protagonisti, le opere, uniti all'uso quotidiano dell'oro bianco all'interno delle dimore signorili, esaminato nell'arco della giornata del Giovin Signore, sono oggetto dell'esposizione al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, che presenta - oltre a porcellane provenienti da raccolte pubbliche e private - diversi esempi di argenteria, quadri, incisioni. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero di Guarene, rappresentato nello straordinario quadro di Martin van Meytens; si prosegue entrando in un cabinets des porcelaines, in cui vengono esposte diverse porcellane cinesi Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, a cui si aggiungono alcune statuine di dignitari cinesi in porcellana a pasta tenera, eseguite nella manifattura Rossetti fra il 1737 e il 1743, copiando originali cinesi. Oltre alla produzione bianca, sono state individuate porcellane dipinte in policromia, fra cui una vaso di Palazzo Madama, e alcuni oggetti appartenenti a collezioni private. La seconda sezione è dedicata alla manifattura fondata nel 1765 dal conte Ludovico Birago di Vische, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti: nella sua breve attività (1765 - 68) Vische, oltre a riprodurre statuine e prototipi della manifattura di Vincennes - Sèvres, presenta un notevole influsso dei disegni rocaille di Meissonnier e dell'argentiere torinese Boucheron. Fra gli oggetti più interessanti, una zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da vicino la produzione del Boucheron. La terza sezione della mostra inizia mostrando una serie di sculture in porcellana bianca verniciata e in biscuit, eseguite nel periodo in cui alla direzione della manifattura furono Giovanni Vittorio Brodel, già socio del Birago a Vische, e Pierre Antoine Hannong, autore della formula della porcellana dura in Francia (aveva infatti venduto nel 1761 il segreto della porcellana dura a Sèvres). In questo periodo vengono riprodotti i modelli di Vische, in buona parte derivati dalle incisioni delle opere di François Boucher. Un TORINOSETTE | Arte 70 /al249 confronto interessante sarà quello tra Vincennes - Sèvres, Vische e Vinovo, che darà visitatore la possibilità di esaminare i modelli piemontesi e gli originali francesi, fra cui un biscuit proveniente dal Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. La mostra prosegue con una Arte "RAFFAELLO: LA MADONNA DEL DIVINO AMORE" ALLA PINACOTECA GIOVANNI E MARELLA AGNELLI "Raffaello: la Madonna del Divino Amore". Per la prima volta a Torino viene esposto il capolavoro di Raffaello attualmente custodito nel Museo di Capodimonte di Napoli presso i cui laboratori è stato curato l'intervento di restauro. La Madonna del Divino Amore era ricordata da Giorgio Vasari nella Vita di Raffaello (1550) fra le più belle opere del periodo romano del maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola. La tavola proviene dalla collezione Farnese, e rappresenta quindi anche un'occasione di approfondimento delle vicende di questa importante collezione. La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l'occasione per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso l'utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di leggere - anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e pentimenti dell'artista durante la stesura dell'opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee, due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille. Il progetto di allestimento è stato curato da Marco Palmieri. In occasione della mostra il Dipartimento Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e scuole di ogni ordine e grado. Orario: da martedi a domenica 10.00-19.00; chiuso lunedì. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8 euro (gruppi, over 65, convenzionati); ridotto 4 euro (scuole, ragazzi 6/16 anni); gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei. Info: 011.0062713 www.pinacoteca-agnelli.it fino al 28/06/2015 ore 10:00 Torino Via Nizza 230/103 TORINOSETTE | Arte 71 / 249 Arte AMEDEO MODIGLIANI ALLA GAM La stagione 2015 delle mostre alla GAM Torino prosegue con uno straordinario protagonista: Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l'opera di colui che forse più di tutti incarna la figura dell'"artista maledetto", ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della pittura europea del Novecento. In mostra circa 90 opere, tra cui sessanta capolavori provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private d'Europa. La mostra è promossa da GAM e prodotta da MondoMostre e Skira editore in collaborazione con il Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi. La curatela scientifica è affidata a Jean-Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Intorno alla figura centrale di Modigliani si presenta la straordinaria atmosfera culturale creata dalla "École de Paris", la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra, spesso esuli ebrei perseguitati nel loro paese di origine, che si raccolsero intorno a Montmartre e Montparnasse uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico e culturale di Parigi, creando una completa simbiosi tra vita e arte e distinguendosi per uno stile personalissimo e una vita dissoluta e priva di regole. Si parte da un significativo corpus di opere del Centre Pompidou di Parigi, nelle cui collezioni Modigliani entrò a far parte già nella metà degli anni '30 del Novecento. Tra questi gli splendidi ritratti dei suoi amici (Il giovane ragazzo rosso del 1919), delle sue amanti (Lolotte del 1917) o dei suoi mercanti, affiancati a dipinti, disegni e sculture provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private e da un dipinto delle collezioni della GAM, la celebre Ragazza Rossa del 1915. In questi dipinti emerge il noto "Stile Modigliani" caratterizzato da una sintesi estrema, tanto che i personaggi ritratti non si rivelano nella loro identità, se non per alcuni dettagli, come i vestiti o le capigliature. La mostra è costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori, e con un occhio particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, lo scultore nel cui atelier Amedeo lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie originali che Brancusi stesso scattò alle sue opere. Modigliani si mostra come il principale testimone della realtà cosmopolita della Bohème parigina, che ha segnato la sua indipendenza dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche. Un particolare momento storico in cui, alla creazione dei capolavori, si affianca un'esistenza fatta di alcool e miseria che, uniti alla morte prematura, hanno contribuito ad avvolgere il personaggio in un'aura di leggenda. Orario: martedì-domenica 10-19.30, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso mostra: intero euro 12 - ridotto euro 9. Info: Centralino 011.4429518 - Segreteria 011.4429595 - [email protected] fino al 12/07/2015 ore 10:00 Torino Via Magenta 31 Giovedì 19 Marzo 2015 TORINOSETTE | Arte 72 / 249 Arte "TPA EXCHANGE" ALLA GALLERIA MOITRE "Tpa exchange" è un evento dedicato alla sperimentazione di nuovi modelli di scambio tra realtà culturali e artistiche indipendenti. Dialogo tra approcci curatoriali differenti "Tpa exchange" è un'opportunità di confronto tra spazi fisici e mentali aperti alla cooperazione. Programma 19 marzo h.21.00 proiezione unica: "Tpa-almost 4", video screening a cura di Manuela Macco e Guido Salvini. Artisti: Bartolomé Ferrando, Carlos Llavata, BBB Johannes Deimling, Miguel Angel Melgares, Tales Frey, Sunita Prasad, Sara Pathirane, Chika Matsuda, Raphael Couto, Chris Heller, Patricia Corrêa. "Videoplay celebration", video screening a cura di Silvio De Gracia. Artisti: León Ferrari, Catherine Baÿ, Baggenstos-Rudolf, Adonis Flores, Sabrina Muzi, Elías Adasme, Carlos Martiel, Regina José Galindo, Francesca Fini, Gruppo Sinestetico. "Tpa - torinoPERFORMANCEART" è un progetto indipendente dedicato alla diffusione della performance art. Più che una vetrina, tpa vuole rappresentare un'opportunità di scambio tra artisti e tra artisti e pubblico, un'occasione di confronto e discussione sulla performance art come pratica artistica. tpa organizza un festival e vari eventi correlati (talk, workshop, video screening), rivolti a divulgare, approfondire e trasmettere l'arte della performance. Videoplay è una piattaforma internazionale con sede in Argentina per la diffusione internazionale della video arte. Si tratta di un'iniziativa promossa a partire dal 2004 dall'artista e curatore Silvio De Gracia, manager culturale con una vasta esperienza nell'organizzazione e nella curatela di festival ed eventi di video e performance. Info: www.torinoperformanceart.com - www.galleriamoitre.com - www.videoplayplatform.weebly.com ore 21:00 Torino Via Santa Giulia 37 bis MARCO DALBOSCO DA PAOLO TONIN ARTE CONTEMPORANEA "Paper religions project 2005 2014", personale di Marco Dalbosco. Esposto recentemente nel corso di prestigiosi appuntamenti quali la mostra "Afterimage" presso la Galleria Civica/Mart di Trento e ne "L'Arte guarda avanti" come opera finalista del Premio Terna6, il progetto complessivo "Paper Religions #Jerusalem" viene presentato per la prima volta da Paolo Tonin dalle sue origini nel 2005 ad oggi. Il lavoro ha preso avvio dalla necessità di indagare le problematiche del conflitto Israeliano-Palestinese, assumendo nella sua evoluzione l'espressione di libertà di ogni singolo individuo, investendo questioni di carattere religioso che finiscono per riferirsi alla possibilità stessa di affermare l'identità individuale. Nel 2008, come evento Parallelo di Manifesta7, nasce "Paper Religion #The Wall", diretto riferimento alla West Bank in Israele. Per questo lavoro Marco Dalbosco ha raggruppato dodici persone che hanno lavorato assieme per una settimana allo scopo di costruire un muro. Realizzato tuttavia con mattoni di carta piegati secondo la tecnica dell'origami, il muro perde i suoi connotati di barriera e di confine. Con questo specifico materiale e con la sua lavorazione, l'artista trascrive la fragilità dell'essere umano e manifesta il potere di costruire, ciascuno con le proprie mani, l'avvenire e la storia. Assumendo la città di Gerusalemme come simbolo di rispetto e convivenza di molteplici credenze religiose, nel 2011 si concretizza Paper Religion #Jerusalem: il mattone che divide, separa, crea un limite, è allo stesso tempo l'elemento base per la costruzione di ogni tipo di edificio religioso. I mattoni vengono disposti a terra formando un tappeto su cui vengono "sospese" le tre chiese monoteiste: una Chiesa Cattolica, una Sinagoga e una Moschea. Anch'esse di carta, condividono con i mattoni la condizione di fragilità. In mostra è presentata per la prima volta l'espressione complessiva di questo lungo e partecipato percorso di ricerca e consapevolezza. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 19; sabato su appuntamento. Info: 011.19710514 - [email protected] - www.toningallery.com fino al 20/03/2015 ore 19:00 Torino Via San Tommaso 6 TORINOSETTE | Arte 73 / 249 Arte "FRANCESCO MENNYEY" ALLA GALLERIA LA CONCHIGLIA Acqueforti e disegni di Francesco Mennyey. Orario: dal martedì al venerdì 15-19; sabato 10-12 e 15-19. Info: 011.6991415 fino al 20/03/2015 ore 18:30 Torino Via Zumaglia 13bis ADRIANA BALDASSI AL NAT CAFE' "Sounds - Tra Jazz e Reggae", personale di Adriana Baldassi. fino al 20/03/2015 ore 17:00 Torino Via delle Rosine 6/F NELLA MARCHESINI ALLA GALLERIA OPERE SCELTE "Parole di pittore. Nella Marchesini - tra disegno e scrittura". La mostra è incentrata sul rapporto intenso, tra disegno e scrittura, esistente nella produzione artistica di Nella Marchesini. L'artista, allieva prediletta di Felice Casorati, sente l'arte come un'urgenza vitale da manifestare in ogni modo e su ogni supporto possibile. Nel lavoro della Marchesini, il disegno e la scrittura sono due modalità fondanti in quanto pratiche veloci, sintetiche e accessibili: con una semplice matita Nella ha potuto rappresentare l'universo complesso del suo essere anche nei momenti più difficili della sua vita. Queste due modalità non sono solo facilmente realizzabili, ma possiedono una ricchezza d'espressione eccezionale che l'artista coglie con diverse sfaccettature miscelandone le peculiarità che spesso si determinano vicendevolmente. Il disegno non è solo bozzetto preparatorio per i vari dipinti, ma è un'istantanea del quotidiano, dell'intimità più precaria ed effimera che svela però la parte più autentica dell'emozione e del pensiero. Con il disegno Nella Marchesini riesce a eludere parte della rigida impostazione di matrice casoratiana, dando forma al suo ambiente familiare e alle sue esperienze con un'affascinante proiezione personale che fa emergere la sua sensibilità, articolata e vigorosa. Trasfigurazioni religiose e deformazioni simboliche, presenti sia nei disegni che negli scritti, rivelano molto chiaramente chi è Nella Marchesini: artista, donna e madre. Nel tempo l'artista ha scritto una sorta di Zibaldone sul quale lei annota pensieri, sogni e paure nello stesso modo in cui disegna. Vi è un'interrelazione unica e sorprendente tra scrittura e disegno. Così anche i libri letti dalla Marchesini diventano essi stessi opere d'arte in quanto accolgono disegni e rielaborazioni grafiche inedite. Orario: martedì-sabato 15.30-20. Info: 011.5823026 - 349.3509087 - [email protected] - www.operescelte.com fino al 21/03/2015 ore 18:00 Torino Via Matteo Pescatore 11/D TORINOSETTE | Arte 74 / 249 Arte MICHAEL BIBERSTEIN DA GIORGIO PERSANO Michael Biberstein, personale. Nato a Solothurn, Svizzera, nel 1948. Nel 1964 si trasferisce negli Stati Uniti. Al Swarthmore College di Philadelphia incontra David Sylvester sotto la cui guida studia Storia dell'Arte. Dopo aver vissuto tra gli Stati Uniti e la Svizzera, nel 1979 si trasferisce in Portogallo, dove trascorrerà la maggior parte dei suoi anni, sino alla morte improvvisa, sopraggiunta nel 2013. Pittore autodidatta, dagli anni '70 le sue opere vengono esposte in tutto il mondo e sono presenti nelle collezioni di arte contemporanea di musei e fondazioni, tra i quali: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Whitney Museum of American Art di New York, il Calouste Gulbenkian Foundation Centre for Contemporary Art di Lisbona, la Serralves Foundation di Oporto, il Museu Colecção Berardo di Lisbona. Orari: martedì - sabato 10,00-13,00 e 15,30-19,00. Info: 011.4378178 - 011.835527 [email protected] - www.giorgiopersano.org fino al 21/03/2015 ore 18:00 Torino Via Principessa Clotilde 85 BRUNO MARTINAZZI ALLO SPAZIO DON CHISCIOTTE Personale di Bruno Martinazzi, scultore e orafo di fama internazionale. Tra le opere presenti nella mostra, curata da Massimo Ghiotti, ci sono sculture di media dimensione che vanno dagli anni '80 agli anni '90; una serie di piccole sculture intitolata "Pagine di pietra" tutte di recente produzione; 12 disegni del 1980 facenti parte degli studi preparatori del libro "I cieli e la terra e tutte le tue creature" (Noire editore 1988) e quattro gioielli. Nato a Torino nel 1923, allievo degli stessi insegnanti di Primo Levi, Martinazzi si laurea in Chimica Pura all'Università di Torino. Durante la guerra partecipa come partigiano combattente alla resistenza, ed è insignito della Croce di Guerra. Frequenta la Libera Accademia d'Arte di Torino e gli Istituti d'Arte di Firenze e Roma. Esordisce come orafo nel 1954, dopo quattro anni spesi come direttore di Tintoria alla fabbrica tessile Magnoni Tedeschi, per poi affermarsi come scultore. È stato inoltre docente all'Accademia Albertina di Belle Arti. Grazie ad artisti come Martinazzi a partire dagli anni Sessanta, il gioiello contemporaneo sia entrato a far parte delle più importanti collezioni museali internazionali; le sue creazioni figurano infatti nelle collezioni, tra gli altri, del Metropolitan di New York e dell'Hermitage di S.Pietroburgo. Orario: martedì-sabato 10.30-12.30 e 15.30-19.30. Info: [email protected] - 011.19771755 www.fondazionebottarilattes.it fino al 21/03/2015 ore 18:30 Torino Via della Rocca 37 "OPERE IN PERMANENZA" ALLA GALLERIA20 "Opere in permanenza", collettiva comprendente opere di Enzo Briscese, Ermanno Barovero, Nino Aimone, Piero Ferroglia, Alessia Zolfo, Francesco Preverino, Dario Rosolen, Leonardo Pecoraro, Franco Margari, Marco Vigo, Romano Buratti, Domenico Lasala, Discepolo Girardi, Elviro Coni. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com fino al 21/03/2015 ore 17:00 Torino Corso Casale 85/B TORINOSETTE | Arte 75 / 249 Arte GALLIANO GALLO DA CARACOL "Invasioni", personale di Galliano Gallo. "Nelle sue opere pittoriche l'artista Gallo accede ad un mondo incantato, in cui si coglie la scoperta genuina di un "qualcosa" che parte da molto lontano. Lo sguardo innocente dell'infanzia osserva per la prima volta, con gioia e curiosità ciò che gli si offre. I colori vividi colpiscono l'attenzione; le figure vagamente zoomorfe si inseguono in un gioco di danza, unite da un filo conduttore che non si perde mai, anzi le tiene insieme come le perle di una collana. E' un ritorno alle origini, dove forme semplici si realizzano in un liquido creatore, moltiplicandosi per continuare la vita, per trasformarla. Il movimento è continuo, coinvolge tutto; il ritmo serrato e vivace ci invita a partecipare a questo tripudio di colori, ad afferrare, a non indugiare in contorti pensieri, ma a considerare con rinnovata semplicità la purezza dell'inizio, che è lì a portata di mano, pronta per noi" (Francesca Luce Milardi). Orario: martedì, mercoledì e giovedì 15.30-19.30; venerdì e sabato 10.30-19.39. Info: 393.2164821 - www.caracolarte.it fino al 21/03/2015 ore 18:00 Torino Via Saluzzo 23 "VIAGGIO NELL'UNIVERSO FEMMINILE" ALLA GALLERIA20 "Viaggio nell'universo femminile", collettiva comprendente opere di: Lidia Acquaviva, Adriana Baldassi, Antonella Bartolone, Adriana Caffaro Rore, Paola Calcatelli, Mirella Caruso, Anna Cervellera, Carla Ciafardoni, Isabella Corcelli, Fiorella Corte, Cristina Crestani, Gianna Dalla Pia Casa, Silvana D'Urso, Elisa Fuksa Anselme, Erminia Gebbia, Evelina Gibaldi, Maria Halip, Angela Ippolito, Clara Luminoso, Francesca Lupo, Clara Mastrangelo, Marianna Merler, Dina Montesu, Gabriella Montini, Marina Monzeglio, Anna Maria Moretto, Sarka Mrazova Cagliero, Franca Musso Binello, Sandra Naggar, Ester Pairona, Lodovica Paschetta, Gisella Penna, Carla Perona, Angela Policastro, Venere Rizzo, Anna Rota Milani, Egle Scroppo, Carla Silvi, Antida Tammaro, Carlotta Tararbra, Maria Ventura, Rosanna Vottero Viutrella, Wally Waser, Chiara Ziganto, Alessia Zolfo. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com fino al 21/03/2015 ore 17:00 Torino Corso Casale 85/B RIVAROLO - CLEMENTINE CARSBERG A CASA TOESCA "Secret de famille - Les angles morts", residenza d'artista di Clementine Carsberg. Al primo piano, fino al 30 novembre, "Alias/self portraits", fotografie di siciliana Carmen Cardillo. Orario: sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00; mercoledì dalle ore 17.00 alle ore 20.00. Info: www.areacreativa42.com - [email protected] - 335.1227609 fino al 22/03/2015 ore 18:00 Rivarolo (TO) Via Ivrea 42 TORINOSETTE | Arte 76 / 249 Arte PIER PAOLO CALZOLARI IN VIDEOTECA GAM Prosegue in Videoteca GAM il ciclo di incontri e mostre, a cura di Elena Volpato, dedicato al video in Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il primo appuntamento del 2015 vede protagonista Pier Paolo Calzolari che incontra il pubblico della GAM martedì 13 gennaio alle 18.30. L'artista, in conversazione con Elena Volpato, parlerà del suo interesse per la dimensione temporale e visiva del linguaggio filmico e video, dell'esperienza di lavoro con Gerry Schum e ripercorrerà lo sviluppo del suo ciclo di opere intitolato "Day after Day a Family Life" da cui sono tratti i lavori "Cucù", 1972?73, "Aeroplano", 1972 e "Lettere di Tiziano", 1974, provenienti dall'Archivio della Fondazione Calzolari che la Videoteca GAM è orgogliosa di poter presentare in esposizione nei propri spazi. L'incontro con Pier Paolo Calzolari offre l'occasione di ascoltare uno dei più importanti protagonisti della storia del video d'artista, per la rilevanza delle opere da lui girate in pellicola e video, e per il ruolo che il suo studio bolognese, a Palazzo Bentivoglio, ebbe tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, sia come luogo d'incontro tra esponenti delle avanguardie internazionali, artistiche e teatrali, sia come studio di registrazione di opere filmiche di altri artisti. In mostra in Videoteca GAM fino al 22 marzo quattro opere video realizzate dall'artista tra il 1970 e il 1974: "Senza titolo", da "Identifications" di Gerry Schum, 1970, collezione Videoteca GAM; "Aeroplano" ["Day after Day a Family Life"], 1972, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Cucù - The glass reflects" ["Day after Day a Family Life"], 1972?1973, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Lettere di Tiziano" ["Day after Day a Family Life"], 1974, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari. Orario: martedì - domenica 10.00-18.00 giovedì: 10.00-22.30. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso gratuito in videoteca. Non occorre appuntamento. Info: 011.4429597 - email [email protected] - www.gamtorino.it fino al 22/03/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 PRAGELATO - KURT MAIR E VINICIO PERUGIA ALLA TINBER ART GALLERY "Coincidere", incisioni di Kurt Mair e Vinicio Perugia. Orario: sabato 16.00-18.30, domenica 10-12.30 - 15.30-18.00. Info: 0122.78461 - www.tinberartgallery.it fino al 22/03/2015 ore 17:00 Pragelato (TO) Via Albergian 20 TORINOSETTE | Arte 77 / 249 Arte "DAB - DESIGN PER ARTSHOP E BOOKSHOP" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "DAB - Design per Artshop e Bookshop". Esposizione dei prototipi selezionati in occasione della V edizione dell'omonimo concorso nazionale. Il progetto DAB, nato nel 2006, è promosso da GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e realizzato dall'Ufficio Giovani d'Arte del Comune di Modena. DAB rientra nella Convenzione Progetto DE.MO. - sostegno al nuovo design e alla mobilità, siglata tra GAI e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) - Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane e Direzione Generale Musei. La Mostra DAB presenta i progetti proposti da 20 designer selezionati dalla Commissione composta da Sandra Tucci, referente del progetto per il MiBACT - ex DG PaBAAC Servizio V; Patrizia Rossello dell'Associazione GAI e Michele Zini, Architetto e Designer dello Studio ZPZ Partners. In mostra i prototipi di: Antonio Abatangelo; Chiara Angioli; il collettivo formato da Margarita Aviles De Carlos, Marco Fogaccia, Shi Jintian, Nicoletta Marangoni e Maria Montes De Oca; Emilio Baria; Ilaria Bartolini; Lucia Biancalana e Eleonora Bompieri; Bottega Krua di Giada Fogliato e Arianna Piazza; Code0039 di Dante Antonucci, Laura Crognale, Stefania Quintili e Alessandro Zuppa; De-sign di Daniela Cavasin e Enrica Zanini; Alessandro Esposito, Federico Fiordigiglio; Alberto Galotta e Federica Lissoni; Gian Piero Giovannini; Massimiliano Marianni; Elena Maurigh; Costanza Palmirani; Lorenzo Passi; Arianna Piazza; Daniele Piazzola; Studio Alchemico di Giulio Bogani e Sofia Crescioli. La commissione ha selezionato progetti che rispondessero positivamente a tre requisiti del concorso: appartenenza allo scenario della cultura del progetto contemporaneo; effettiva compatibilità con i museum shop per caratteristiche dell'oggetto, prezzo, mercato; possibilità di essere prodotti in modalità di autoproduzione o con filiera produttiva non tradizionale. Si è cercato di selezionare anche progetti sviluppati in ambiti di ricerca eterogenea o capaci di proporre nuove tipologie di prodotto, così da avere uno scenario ampio di proposte che desse profondità a una lettura complessiva, in sede di catalogo o di mostra. La Commissione ha assegnato inoltre, ex-aequo il Premio Speciale MiBACT - Patrimonio culturale a Alberto Galotta e Federica Lissoni, premio istituito nel 2011, in occasione della III edizione di DAB, per incentivare la progettazione, da parte dei giovani designer, di oggetti contemporanei, ma liberamente ispirati al vasto patrimonio culturale ed artistico del nostro paese e per questo collocabili negli spazi commerciali di musei e siti archeologici. Il Premio MiBACT consiste nell'assegnazione ai vincitori di fondi per l'autoproduzione degli oggetti e la promozione degli stessi in importanti vetrine nazionali ed internazionali. La mostra, proveniente dal MAXXI di Roma, farà successivamente tappa ad aprile presso l'area del bookshop della Fondazione Fotografia al Foro Boario di Modena, a maggio a Lecce presso il prestigioso Castello di Acaya. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 22/03/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 MARCO FADDA ALLO STUDIO KEY "Gipso", retrospettiva di Marco Fadda, esponente e cofondatore del collettivo artistico Mazz Art. Visite su appuntamento, telefonando al 340.2657945 fino al 22/03/2015 ore 18:00 Torino Corso Peschiera 200 TORINOSETTE | Arte 78 / 249 Arte "ARTISTE CONTRO LA VIOLENZA" ALLA BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI "Artiste Contro la Violenza - Vogliamo le rose...", mostra di Carla Bertola, Mariella Bogliacino, Véronique Champollion e Valeria Sangiorgi. Orario: lunedì 15.00-19.30; da martedì a venerdì 8.15-19.30; sabato 10.30-18.00. Info: 011.4431262 - [email protected] fino al 26/03/2015 ore 16:00 Torino Via Leoncavallo 17 SERGIO AGOSTI DA MUTABILIS "44 - armonie silenziose", personale di Sergio Agosti. Orario: da martedi al venerdi 15,30-19,30; sabato 10,30-13,00 e 15,30-19,30. Info: [email protected] www.mutabilislab.com - 347.1304979 fino al 27/03/2015 ore 19:00 Torino Via dei Mille 25/C MAX PAPESCHI DA DAVICO "Je ne regrette rien", personale di Max Papeschi. Orario: da martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Info: 011.0362954 [email protected] - www.davicoarte.it fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Galleria Subalpina 21 ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI E LA CARDBOARD ART AL MUSEO MIIT "Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art", mostra dedicata a uno degli artisti più interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l'occasione per presentare l'innovativo progetto "Adoption of an Artist for Investment". Per l'occasione, il giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all'esistenza dell'uomo e del pianeta. In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in carta, cartone, foglia d'oro e altri materiali. Orario: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00; su appuntamento domenica e lunedì per visite guidate, gruppi, scolaresche. Info: 011.8129776 - www.museomiit.it - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:00 Torino Corso Cairoli 4 TORINOSETTE | Arte 79 / 249 Arte COLLETTIVA A CURA DI MARIANA PAPARÀ ALLA TORINO ART GALLERY Mostra, a cura di Mariana Paparà, che presenta i lavori di 35 artisti di consolidata professionalità provenienti da Italia, Canada, Germania e Romania. Pittura, scultura, installazione, rielaborazione fotografica, incisione e grafica sperimentale, rappresentano alcuni tra i molteplici linguaggi presenti in mostra. Il percorso propone dunque una lettura significativamente stratificata su uno degli interrogativi che ossessionano la gente di tutti i tempi, tra memorie bibliche, profezie e riflessioni laiche sui destini della vita e del cosmo. Le opere diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un interminabile viaggio all'interno dell'animo umano, talvolta a metà strada tra suggestioni oniriche e colorati tuffi nella memoria, ma anche sculture che, leggere ed eleganti, sono il segno incisivo del mondo interiore da cui l'artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Un viaggio multiculturale alla ricerca, non solo di ciò che accomuna, ma anche delle differenze che arricchiscono, valori che aprono nuovi orizzonti mentali. Orario: dal lunedì al sabato 15.30-19.30. Info: 338.3333397 347.9807478 - www.torinoartgallery.com - www.aripa.eu - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Via Vanchiglia 6/A ANTONIO SARCINA DA MARTINARTE "Tra Luce e Chimica, la poesia della fotografia", personale di Antonio Sarcina. Orario: lunedì 15.30-19.30; martedì e mercoledì 10,00-12,30 e 15,30-21,30; giovedì e venerdì 10,00-12.30 e 15.30-19.30. Info: 011.3433756 - 335.360545 - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Corso Siracusa 24/A TORINOSETTE | Arte 80 / 249 Arte CARMAGNOLA - "MESSICO CIRCA 2000" A PALAZZO LOMELLINI "Messico Circa 2000", mostra comprendente 94 opere di 81 artisti messicani del nostro tempo, tratta dalla collezione dell'imprenditore messicano Josè Pinto Mazal. La mostra è parte della grande collezione di Josè Pinto Mazal. In essa vi sono raccolte opere che spaziano attorno al terzo millennio (da qui il titolo di Messico Circa 2000) cioè dal 1980 ad oggi, di artisti messicani e stranieri che hanno trovato in Messico il luogo ideale per la loro produzione. Non è una mostra di tendenza, in quanto il collezionista non sceglie le opere secondo una sua particolare propensione artistica, ma quelle che meglio documentano, attraverso l'arte, lo status del Messico oggi e soprattutto di Città del Messico. Vi predomina la pittura, ma vi appaiono anche altri linguaggi come la fotografia, il disegno, la scultura. Le opere sono diversissime tra di loro, seguendo i criteri disparati dei linguaggi artistici contemporanei che dagli inizi del secolo scorso hanno frantumato le regole tradizionali dell'arte. L'arte messicana della contemporaneità si appropria infatti delle tendenze europee imprimendovi però, un marchio che discende ancora dalle antiche culture precolombiane. L'ambiente, il deserto, la dimensione tropicale s'insinua in queste superbe testimonianze visive arricchendole di un'energia incontenibile. E anche la violenza vi traspare - quella che contraddistingue l'attuale realtà messicana condizionata dalla lotta tra il governo e cartelli del narco-trafico, dal femminicidio lungo i confini con gli U.S.A - una violenza filtrata in termini metaforici o allusivi. Molti degli artisti qui presenti hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d'arte Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all'I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell'estremo Oriente, in Australia. In questa mostra troviamo diversi linguaggi formali , la figuratività, l'astrazione, il realismo e l'informale, l'espressionismo (che ora diviene neo-espressionismo), il surrealismo, il concettuale e l'iperrealismo. In sostanza appare sia la realtà che il sogno, ossia dimensioni "altre" che s'insinuano nel reale. Molto spesso le diverse tendenze si sovrappongono e si fondono, secondo un paradigma messicano che tende al racconto complesso, stratificato, spesso simbolico. Nella mostra sono esposte opere di numerosi artisti di valenza internazionale come Gabriel Orozco, Francis Alys, Julio Galan, Demian Flores, Graciela Iturbide, Monica Castillo, Irma Palacios, Jerman Venegas, Alfonso Mena Pacheco, Barry Wolfryd. Nell'arco del suo sviluppo la mostra, che prevede delle visite guidate, proporrà eventi collaterali integrativi della cultura messicana, con work-shop, performance multimediali, espressioni sonore, che verranno via via comunicati nel dettaglio. L'allestimento è curato da Rodrigo Witker con la collaborazione d Emma Ariza, ed è accompagnato da un volume bilingue (italiano/inglese) edito in occasione della prima edizione. Orario: giovedì, venerdì, sabato 15,00-18,00; domenica 10,00-12,00 e 15,00-18,00. Ingresso gratuito. Info: www.palazzolomellini.com fino al 29/03/2015 ore 18:00 Carmagnola (TO) Piazza Sant'Agostino 17 TORINOSETTE | Arte 81 / 249 Arte AVIGLIANA - ELENA MONACO ALLA GALLERIA ARTE PER VOI "Il silenzio dei corpi", personale di Elena Monaco. Il percorso su cui da tempo la ricerca artistica di Elena Monaco si viene articolando sembra svilupparsi lungo un tragitto figurativo particolarmente impegnativo e di fatto sostanzialmente autonomo e, verrebbe da aggiungere, anche piuttosto solitario. Esso, infatti, non è facilmente incasellabile tra le correnti e i movimenti artistici recenti e contemporanei: non rientra tal quale, ad esempio, nell'astrattismo, né nell'informale e nei successivi esiti concettuali, non è post-concettuale, né, che so, optical, né, diciamo, genericamente "ecologico", non è nemmeno pienamente figurativo, perché lo è solo apparentemente. Ciò non significa, però, che esso avanzi come una avventura senza metri di orientamento nella complessità del panorama artistico, che anzi, essi sono presenti, ma rielaborati con la dovuta discrezione e, soprattutto, sottoposti preliminarmente ad un processo di interiorizzazione e di reinterpretazione, fino a celarne l'eventuale sostanza di modelli, che, a ben vedere, è culturalmente, sovente alta e molto ben radicata. Poiché non c'è qui spazio per una analisi particolareggiata, mi limito ad un duplice livello di suggerimenti: nelle sue opere si alternano e si integrano suggestioni provenienti da alcuni maestri piemontesi della seconda metà del secolo scorso, accanto a riferimenti - che, sia chiaro, non sono da intendersi come citazioni esteriori - anche più lontani nel tempo, fino a quelli pertinenti con la tradizione "classica". Nel processo di composizione dell'immagine, o di "costituzione dell'immagine", secondo la storica definizione di Cesare Brandi, essi operano a distanza, appunto con "discrezione", come un tenue sostrato entro cui si viene costruendo l'immagine vera e propria, quella che prende forma a conclusione di ogni suo lavoro di ricerca, nella cui densa e paziente elaborazione vengono prendendo corpo, accanto a valori volutamente e consapevolmente espressi, istanze emotive e pulsioni, che paiono sfuggire ad ogni controllo. In quella fitta congerie e convivenza di immagine e di segni, di figurazione, da una parte, affidata alla pura e semplice "costituzione d'immagine" e, dall'altra, di affioramenti di segni, che per loro intrinseca natura alludono a paradigmi e codici non visivi, in quel conflitto di opposti, si deve rintracciare la condizione inesorabilmente contraddittoria in cui versa e si fonda l'arte contemporanea. E da cui, ovviamente, nemmeno Elena Monaco può rifuggire, ma che ci sa mostrare con altrettanta severa padronanza. Orario: sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00. Info: [email protected] - [email protected] - http://artepervoi.it/ fino al 29/03/2015 ore 16:00 Avigliana (TO) Piazza Conte Rosso 8 CHIVASSO - PAOLO GIACOMAZZI ALLA GALLERIA SANTA CHIARA Paolo Giacomazzi, personale. Nato il 17/07/1970 a Chivasso dove vive e lavora come ingegnere esercitando la libera professione, Giacomazzi ha frequentato il circolo artistico chivassese "Pittori di Via Platis" fin dalla nascita dell'Associazione partecipando alle numerose attività che si sono svolte durante gli anni. Ha sviluppato la propria passione artistica sotto la guida del maestro Luigi Rigoletti e ha partecipato a mostre collettive e personali. Orario: lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00; martedì e giovedì 14.00-17.00 fino al 30/03/2015 ore 17:30 Chivasso (TO) Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa 8 TORINOSETTE | Arte 82 / 249 Arte RIVOLI - "PIAZZE DEL PIEMONTE" NELL'ATRIO DEL PALAZZO COMUNALE "Piazze del Piemonte - Architettura, urbanistica, eventi, quotidianità", mostra promossa dal Consiglio regionale del Piemonte. Le piazze piemontesi - che rappresentano le radici della nostra civiltà - sono qui illustrate nella loro storia e in tutto il loro prestigio. Ingresso gratuito con i seguenti orari: dal lunedì al giovedì 8.00-19.00, venerdì 8.00-14.00 e il sabato 8.00-12.00. Info: www.comune.rivoli.to.it - Tel. 011.9513300 fino al 30/03/2015 ore 08:00 Rivoli (TO) Corso Francia 98 "CON I MIEI OCCHI" IN GALLERIA SAN FEDERICO "Con i miei occhi", mostra fotografica di Isabella Greggio, allestita nella cornice di Galleria San Federico di Torino in occasione del progetto Sar.to La moda illumina Torino. I luoghi e i volti ritratti raccontano un percorso emozionale e la storia personale di una giovane fotografa che, superando le oggettive difficoltà di una malattia che l'ha colpita agli occhi, continua a girare il mondo e a ritrarlo. Orario: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00; domenica dalle 15.00 alle 19.00; lunedì chiuso. fino al 31/03/2015 ore 17:30 Torino Galleria San Federico "TRASPARENZE" ALLA GALLERIA SEMI D'ARTE "Trasparenze": fotografie di Alessandro D'Adda, a cura di Daniela Trunfio, e vetri d'autore di Il Mondo del Vetro, a cura di Ivano Balestrieri. Ciò che lega le due presenze in mostra è il vetro, protagonista indiscusso di infinite sequenze dei film di Antonioni costruite sul gioco dei riflessi e delle trasparenze, esemplificatrici dell'idea costante di una superficie della realtà che non può essere penetrata, sinonimo di trasparenza riflettente perennemente se stessa, o il vetro metafora di due qualità, trasparenza e riflessione. Le finestre di un grattacielo di Sapporo, ma soprattutto l'umanità che ne traspare, sono oggetto della ricerca di Alessandro D'Adda, fisico quantistico da alcuni anni rapito dalla passione per la fotografia e delle sue capacità di "vedere attraverso" e di raccontare, molto spesso, altre storie. E' un'umanità che si disvela a un occhio attento, microstorie che lasciano a noi il piacere di intuirne le trame del quotidiano, in un continuo gioco di rimandi tra "dentro" e "fuori" , tra "manifesto" e "apparentemente nascosto". Il grattacielo e la sua struttura geometrica diventa pre-testo, simile al desueto foglio dei provini analogici sul quale il fotografo selezionava gli scatti da salvare, per raccontare la sua storia. I vetri selezionati da Il Mondo del Vetro accanto alle creazioni storiche muranesi di nomi come Venini, Salviati, Seguso e Barbini, presenta opere di artisti contemporanei quali Tagliapietra, Pino Signoretto, Ugo Nespolo, Silvano Rubino e designers come Ettore Sottsass e Marco Zanini. Raccolti con passione dagli inizi degli anni '70, Il Mondo del Vetro rappresenta per le sue presenze nelle più importanti Fiere nazionali, un punto di riferimento per collezionisti attenti alle sperimentazioni di importanti protagonisti della scena dell'arte contemporanea che si sono messi alla prova con questa straordinaria e delicata materia, dando vita a oggetti unici che promuovono e diffondono la raffinatissima arte vetraria muranese riconosciuta in tutto il mondo. Orario: da martedì a sabato 10.00-12.30 e 15.00-19.00; lunedì 15.00-19.00. Info: [email protected] fino al 31/03/2015 ore 18:00 Torino Via IV Marzo 1/E TORINOSETTE | Arte 83 / 249 Arte LUCA DE MARCH ALLA GALLERIA OBLOM "Politically Incorrect", personale di Luca De March, a cura di Roberto Vaio. L'artista propone un'esplorazione dell'universo parallelo dei cartoni animati, fornendo una chiave di lettura ironica e irriverente della realtà. Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato su appuntamento. Info: 333.8438768 - [email protected] - www.galleriaoblom.it fino al 01/04/2015 ore 18:30 Torino Via Baretti 28 PABLO BRONSTEIN DA FRANCO NOERO "We live in Mannerist times", personale di Pablo Bronstein. L'artista argentino, che ha recentemente ricevuto la Duveen Commission dalla Tate Britain per il 2016, si è qui confrontato, similmente a quanto accaduto per la mostra al Metropolitan Museum di New York, con la storia - in questo caso industriale - dell'edificio che ospita la mostra riflettendo sul potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al servizio dell'estetica. Orario: lunedì 15.00-19.00; martedì-venerdì 11.00-19.00; sabato 15.00-19.00 o su appuntamento. Info: 011.882208 - [email protected] www.franconoero.com fino al 02/04/2015 ore 18:00 Torino Via Mottalciata 10/B TORINOSETTE | Arte 84 / 249 Arte VICTORIA STOIAN DA ALBERTO PEOLA "Codri Earthquake", personale di Victoria Stoian. La mostra è il risultato della sua collaborazione con Clara Sofia Rosenberg, che da anni ne segue il lavoro supportandolo sul piano teorico. Victoria e Clara Sofia hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti di Torino dal 2009, in un percorso complementare tra l'attività pittorica dell'una e quella critica dell'altra. La mostra di Victoria Stoian raccoglie una serie di lavori intorno al tema dell'assenza di un punto di riferimento. Come recita il titolo, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30 del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza da Chi?in?u, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate. Questo mio lavoro è un omaggio intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con un colpo secco cambia linee, colori e vite». I quadri oggi esposti in galleria costituiscono una parte dei 52 previsti dal progetto in fieri Codri Earthquake, ognuno dei quali corrisponde a un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. Vengono così messe in relazione, da un lato, la durata del fenomeno con lo sviluppo del ciclo pittorico, e dall'altro, l'area geografica colpita dal sisma con l'area della tela, ospite della rielaborazione del dramma. Come dice l'artista, «in un terremoto il primo secondo può essere della stessa violenza dell'ultimo. Anzi, forse il primo impatto è ancora più forte e destabilizzante». Per questo motivo, la serie Codri Earthquake si sviluppa con un andamento cronologico, ma le singole opere non riportano la violenza del terremoto in successione crescente: ogni quadro del progetto rappresenta infatti un possibile grado di percezione della catastrofe, che non necessariamente corrisponde al suo reale grado di intensità. Il tema dell'assenza di punti di riferimento proposto nelle opere rimanda a un senso di destabilizzazione, percepibile in termini di panico e smarrimento. Ma, d'altro canto, il potenziale generato da quest'assenza di vincoli può essere colto anche come un'occasione di libertà. Questa dicotomia tra panico e liberazione è espressa dall'artista attraverso la rappresentazione di un mondo informe che contiene, però, delle forme riconoscibili, come protrusioni, annidamenti o ramificazioni. Il mondo organico che emerge da questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso la tecnica del chiaroscuro, con predominanza delle tonalità fredde, forme talvolta non finite, o cancellate, si stratificano in un gioco di trasparenze e in un'alternanza di piani pittorici. Pur in assenza di un'architettura e di una linea dell'orizzonte, Stoian riesce in questo modo a ricreare un senso di profondità nelle forme che si affusolano in direzione di un punto di fuga ideale nella tela, inserendo nell'informe accenni di prospettiva. I criteri su cui si fonda la ricerca di Victoria Stoian sono l'importanza attribuita alla sostanzialità della materia, l'approccio diretto e la presenza fisica dell'artista nel lavoro, e la necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso la forza dell'opera in sé. L'esperienza personale e il suo percorso artistico sono saldamente intrecciati: migrata a Torino all'età di ventun anni, Victoria inizia a tradurre gli stimoli della nuova realtà, così diversa, in un linguaggio pittorico denso di rimandi introspettivi e culturali. Attraverso un soggetto fortemente autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione, che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile. Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle 19, mattino su appuntamento. Info: 011.8124460 - 335.6191039 - [email protected] www.albertopeola.com fino al 03/04/2015 ore 18:00 Torino Via della Rocca 29 TORINOSETTE | Arte 85 / 249 Arte FEDERICO GUERRI DA WEBER & WEBER "Frammenti", personale di Federico Guerri. L'arte appartiene originariamente alla natura. È natura. E in quanto tale contempla e dà forma a se stessa. È dunque tempo che l'arte, memore del suo stato aurorale, torni a muoversi per iniziativa dei propri tratti. È tempo che la scrittura segnica torni a decidere dei propri tracciati e delle proprie luci. Di tutto. Anche delle tenebre. Nulla deve nascere se non dai suoi impulsi, dai suoi spasimi, dai suoi getti, violenti o pacati che siano. È quanto accade nell'opera di Federico Guerri, dove la scrittura sceglie innanzitutto di essere disegno e di non porsi al servizio che del proprio accadere. La scrittura danza e iscrive in questo esordio il carattere inafferrabile dello scaturire del segno e l'annuncio dell'enigmatica soglia tra ciclica sparizione e nuovo inizio. Non ha principio né fine. Appare e passa. Appare al nostro orizzonte come potrebbe fare il vapore acqueo. Presenza e venirealla-presenza si uniscono e si confondono in questi luoghi verso i quali ci conduce Federico Guerri: sono luoghi pienamente riconoscibili, pur rivelandosi la loro vera sostanza come ombra e parvenza. Orario: da martedi a sabato 15.30-19.30. Info: www.galleriaweber.it [email protected] - 011.19500694 fino al 04/04/2015 ore 18:00 Torino Via San Tommaso 7 "MANIERA NERA" ALLA NORMA MANGIONE GALLERY "Maniera Nera", collettiva a cura di Francesco Barocco. In mostra lavori di Vija Celmins, Richard Earlom, F. Green, Richard Houston, Elizabeth Judkins, S. W. Reynolds e John Raphael Smith. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento. Info: 011.5539231 - [email protected] - www.normamangione.com fino al 04/04/2015 ore 18:00 Torino Via Matteo Pescatore 17 IRINA NOVARESE ALLO SPAZIO NOPX "Landology. Scorci di una politica delle differenze", mostra di Irina Novarese. Il processo lento di mappatura fittizia -e comunque approssimativa- si confronta con il reale flusso accelerato della città, che viene proposta ai singoli come luogo ultimo del sociale. Strutture urbane tra desiderio e repulsione, tra necessità ed extralusso, sono al centro del progetto "Landology" di Irina Novarese. Nello spazio di NOPX l'artista presenta un'installazione che costituisce il secondo capitolo della sua recente indagine sulle teorie di individualizzazione dell'habitat. Un'esplorazione di strutture e organizzazioni dello spazio urbano iniziata nel 2014 con le due città di Caracas e Berlino e che continua con il lavoro che verrà presentato a Torino. Landology dà anche il via a Preview, ad una nuova collaborazione tra NOPX e Dunque, locale di recente apertura in via Santa Giulia: pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale, sui muri del Dunque apparirà un'anteprima della mostra, un estratto del lavoro dell'artista riprodotto in formato maxi su un cartellone da cinema. Visite anche su appuntamento: 328.7055257. Info: [email protected] - www.nopx.it fino al 04/04/2015 ore 18:30 Torino Via Guastalla 6/A TORINOSETTE | Arte 86 / 249 Arte RÄ DI MARTINO ALLA GAM PER "VITRINE" Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino "Vitrine", il progetto dedicato alla ricerca artistica contemporanea. Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l'attenzione sulle trasformazioni della vita, del suo divenire di cui l'arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro trasparente, "Vitrine" stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della quotidianità. Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino, Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani. "Vitrine" si costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l'uomo si confronta costantemente e che s'imprimono nel lavoro dell'artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico?sociale e politica in una metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il paesaggio dell'immaginario, lo spazio?tempo reale e quello mentale, interiore e intimo dell'animo. Lo sguardo dell'artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni. Il primo appuntamento dell'edizione 2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile l'opera "The Picture of Ourselves", video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito intrecciarsi di possibilità. Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso libero a Vitrine. Info: centralino 011.4429518 - segreteria 011.4429595 www.gamtorino.it/vitrine fino al 06/04/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 GAVINO SANNA ALLO SPAZIO MOUV "Livori in corso", personale di Gavino Sanna. In mostra una trentina di disegni, accompagnati da brevi racconti, raccolti nel libro intitolato "Livori in corso" che Gavino Sanna ha dedicato ad Alda Merini. La mostra si apre, così come nel libro, con un verso della Poetessa dei Navigli "L'uomo fa male al fratello al primo sbadiglio del mattino" a cui segue la dedica di Alda Merini. Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 24; chiuso il lunedì. Nel periodo della mostra si svolgeranno degustazioni libere e guidate dei vini di Cantina Mesa, l'azienda vitivinicola creata dieci anni fa da Gavino Sanna con la moglie Lella a Sant'Anna Arresi nel Sulcis. Info: [email protected] - www.spaziomouv.it - 331.5828996 fino al 06/04/2015 ore 10:00 Torino Via Silvio Pellico 3 TORINOSETTE | Arte 87 / 249 Arte SERGIO STAINO ALLA GAM "Un racconto di Berlino, 1981", personale di Sergio Staino - uno dei più conosciuti e amati disegnatori satirici italiani -, a cura di Danilo Eccher. Lo spazio Wunderkammer ospita più di cento disegni che raccontano Berlino nel 1981, quando Staino, armato di carta, matita, china e una macchina fotografica raggiunge la città e la interpreta con i suoi disegni. E qui Bobo, da sempre l'alter ego del disegnatore, si ritrova a esplorare una città dalle mille contraddizioni e dal grande fascino. Una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, in quell'anno ancora inserita nel cuore del comunismo europeo. "Ogni angolo era una scoperta, una sorpresa, una suggestione: Berlino in quegli anni là era una città veramente unica per la quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa esprimendole, poi, in forme architettoniche e ambientali assai diversificate (...) Tutto era esagerato in Berlino Ovest: le luci, le insegne, le vetrine, tutte cose che adesso sembrerebbero normali ma che, allora, erano profondamente innovative. Solo avvicinandosi al confine con la Repubblica Democratica, e soprattutto al muro, l'atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la contraddizione tra la vitalità lussuosa dell'Ovest e la tristezza poliziesca dell'est si facevano evidenti". Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected] fino al 06/04/2015 ore 10:00 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 88 / 249 Arte ALDO MONDINO ALLA GAM PER "SURPRISE" Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell'edizione 2015 di "Surprise", progetto espositivo che concentra l'attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall'architettura al design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale. A curare questo terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto, docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia Albertina di Torino e Gregorio Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo piano del museo. Al centro dell'attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico di quegli anni. Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l'Ecole du Louvre e i corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori, le "Tavole Anatomiche", metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi del corpo umano. "Sole" e "Immersore", entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella mostra alla GAM, rappresentano un'esperienza anomala nell'ambito della sua produzione artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour. L'arrivo della Pop Art in Italia proprio grazie a Gian Enzo Sperone e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del '64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire. Mondino si appropria anch'egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura ottenuto con l'utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e lampadine a incandescenza. Se "Immersore" si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni, più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, "Sole" traduce con i materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l'alba, sul quale tra l'altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli anni tra 1963 e 1964 e al quale Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria. Le due opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall'artista da una etichetta della galleria Stein sul verso di "Immersore". Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale l'opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell'occhio umano sia al segno lasciato dalle acque dell'Arno su alcuni capolavori dell'arte fiorentina che impressionò a tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del '66 e il 1967 una serie di opere. Tra questi lavori vale la pena ricordare l'intervento alla mostra "Con temp l'azione" (gallerie Stein, Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l'artista unisce le sedi della mostra tirando un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra. Orario: martedìdomenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingressi: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected] fino al 07/04/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 IVREA - ELENA MIRANDOLA E MANITERRA AL CASTELLO DI SALE Mostra di Elena Mirandola e Maniterra a cura di ArteInFuga. Orario: lunedì 14.30-19.00; dal martedì al sabato 9.30-19.00. Info: [email protected] - http://arteinfuga.blogspot.it/ fino al 08/04/2015 ore 18:00 Ivrea (TO) Via dei Patrioti 14 TORINOSETTE | Arte 89 / 249 Arte "FOBOFILIA" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "Fobofilia", mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei sentimenti più caratteristici e sfuggenti della nostra epoca, a cura di Irene Calderoni. Fobofilia è il piacere un po' perverso di essere spaventati, una pulsione che appare sempre più frequente. La paura è il registro più diffuso nell'intrattenimento, ma anche nell'informazione e di conseguenza nel modo di percepire la realtà. L'arte riflette questa temperie, ne offre diverse sembianze, da quello più intimo e psicologico, di una soggettività aggredita oppure aggressiva, a quello più esterno e politico, di una società che si fonda sulla violenza e usa il terrore come arma. Artisti in mostra: Janis Avotins, Matthew Barney, Massimo Bartolini, Avner Ben Gal, Glenn Brown, Miguel Calderon, Maurizio Cattelan, Dinos e Jake Chapman, Roberto Cuoghi, Saul Fletcher, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Gusmao& Paiva, Thomas Hirschhorn, Piotr Janas, Zoe Leonard, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Nathaniel Mellors, Shirin Neshat, Kelly Nipper, Catherine Opie, Tony Oursler, Djordje Ozbolt, Anri Sala, Ferdinando Scianna, Andreas Slominski, Jakub Julian Ziolkowski. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 19:00 Torino Via Modane 16 ISA GENZKEN ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO La mostra dedicata ad Isa Genzken (Germania, 1948) presenta per la prima volta in Italia un ciclo di lavori della fine degli anni Ottanta, un corpus di opere pittoriche meno note rispetto alle sculture e installazioni per cui Genzken è famosa. Sono olii su tela monocromatici che suggeriscono già nel nome, Basic Research, l'inizio di un percorso di sconfinamento e d'interazione con l'ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Modane 16 TORINOSETTE | Arte 90 / 249 Arte "MARCO POLO - LA VIA DELLA SETA NELLE FOTOGRAFIE DI MICHAEL YAMASHITA" AL MAO Un viaggio per immagini, sulle tracce di uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi: la nuova mostra del Mao ricostruisce il percorso compiuto quasi mille anni fa da Marco Polo lungo la Via della Seta, attraverso le fotografie di Michael Yamashita, fotografo di punta di National Geographic. Nelle 76 fotografie esposte al Museo d'Arte Orientale ritroviamo piazza San Marco e la laguna, il minareto di Samarra in Iraq e le carovane a bordo dei cammelli nel deserto del Gobi. Non solo: la mostra, articolata in tre sezioni geografiche, ripercorre il tragitto compiuto da Marco Polo dall'Italia alla Cina, ma anche la permanenza dell'esploratore in Cina e il viaggio di ritorno via mare, lungo le coste dell'Indonesia e dell'India. Le immagini desertiche lasciano così pian piano spazio alle distese d'acqua delle piantagioni di riso, agli spettacolari paesaggi della baia di Ha Long nel Nord del Vietnam e agli sguardi penetranti dei sadhu a Bombay. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 7 febbraio al 1 marzo, apertura e chiusura posticipata nei weekend (sabato dalle 11 alle 20; domenica dalle 11 alle 19). La biglietteria chiude un'ora prima. Il biglietto d'ingresso (10 euro) consente anche l'accesso alla collezione permanente del museo. Info: 011.4436928 - www.maotorino.it fino al 12/04/2015 ore 17:00 Torino Via San Domenico 11 MOSTRA DEI FINALISTI DEL MARIO MERZ PRIZE ALLA FONDAZIONE MERZ Mostra dei 5 finalisti della prima edizione della sezione arte del Mario Merz Prize. Gli artisti, Lida Abdul (Kabul 1973), Glenn Ligon (New York 1960), Naeem Mohaiemen (Londra 1969), Anri Sala (Tirana 1974) e Wael Shawky (Alessandria d'Egitto 1971), sono stati selezionati tra le oltre 500 candidature pervenute dalla giuria composta da Marisa Merz, Beatrix Ruf (direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam) e Claudia Gioia (curatrice indipendente). Il progetto espositivo, curato da Beatrice Merz raccoglie due o tre opere per ciascun autore, scelte tra le più significative del loro percorso artistico. Il pubblico potrà esprimere la propria preferenza visitando la mostra o collegandosi al sito mariomerzprize.org. Orario: martedìdomenica 11-19, lunedì chiuso. L'ingresso alla mostra è gratuito. Info: 011.19719437 [email protected] - www.fondazionemerz.org fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Limone 24 AVERY SINGER ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "Pictures Punish Words", personale di Avery Singer, a cura di Beatrix Ruf. Sorprendenti per tecnica e iconografia, i quadri di Avery Singer sovvertono le nostre aspettative visuali. A un primo sguardo si sottraggono a una classificazione precisa come dipinti o elaborazioni a stampa. Per questo sollevano l'interrogativo, ovvio e allo stesso tempo pressante per un'artista, sul modo in cui le informazioni digitali che ci circondano possono concretizzarsi sotto forma di immagine piatta su carta o, più di recente, tridimensionale in plastica, o su ogni altra possibile superficie materiale. Avery Singer ha realizzato un ciclo di opere pensate appositamente per questa sua prima personale. Dopo una prima presentazione alla Kunsthalle di Zurigo, la personale si sposta Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 18:30 Torino Via Modane 16 TORINOSETTE | Arte 91 / 249 Arte "UNITED ARTISTS OF ITALY" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "United Artists of Italy", un progetto di Massimo Minini. Il gallerista ha raccolto una collezione di ritratti di artisti eseguiti dai più significativi fotografi italiani: l'idea è stata quella di concepire una collezione di volti d'artista ripresi dai grandi fotografi italiani, quasi un mondo aiutasse l'altro, completandosi a vicenda. Il progetto, iniziato per passione qualche anno fa, è cresciuto sempre più grazie al contatto diretto con i fotografi che hanno abbracciato la proposta, e si è rivelato un vero e proprio viaggio all'interno della fotografia, tra archivi e scatole, pellicole e files. Se in principio l'idea era di selezionare esclusivamente ritratti di artisti, con il tempo l'attenzione si è estesa, prendendo in considerazione alcuni ritratti di artisti stranieri, ma molto vicini all'Italia, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, volti di scrittori come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, e ancora gli artisti colti al lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi e alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio Amelio e Leo Castelli. Questa collezione crea una storia del contemporaneo, non con le opere, ma con i volti, i modi, gli atteggiamenti. Se si può considerare il contemporaneo un'attitudine, un modo di porsi dell'opera nel proprio tempo ed in comunione con i grandi temi del momento, il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i contorni spaziali e temporali. La mostra vuole infatti offrire uno spaccato della fotografia italiana di questi anni, dimostrando la capacità straordinaria di interpretazione e di omaggio a grandi artisti da parte di grandi fotografi. Non si tratta di una semplice raccolta cronologica di immagini, ma di un racconto, dove lo stesso artista visto, letto e interpretato da diversi fotografi, porge differenti sfaccettature del proprio destino. Spesso la fotografia dice più di quanto non sia nelle intenzioni dell'autore. Attraverso quasi duecentocinquanta scatti, viene presentato il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni '60: Claudio Abate, Aurelio Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano, Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando Scianna. La mostra è stata ospitata al Musée d'Art Moderne di Saint Etienne, al Palais des Beaux Arts di Bruxelles, alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Fotografia di Amsterdam ed alla Estorick Collection di Londra. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 19:00 Torino Via Modane 16 "AN ART OF ONE'S OWN: GROUP SHOW" DA RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE CONTEMPORANEA "An Art of One's Own: Group Show". In esposizione lavori di Carla Accardi, Irma Blank, Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth Scherffig, Eva Sørensen. Orario: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 19:00; giovedì, venerdì e sabato dalle 11:00 alle 19:00; altri giorni e orari su appuntamento. Info: www.dechiricogalleriadarte.com - [email protected] - 011.835357 fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via della Rocca 19 TORINOSETTE | Arte 92 / 249 Arte EVANGELINA ALCIATI ALLA PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA "Evangelina Alciati: l'occhio e l'anima". L'Accademia Albertina delle Belle Arti dedica, presso le sale della Pinacoteca Albertina, una mostra antologica alla figura di Evangelina Alciati (1883-1959), pittrice nella Torino del primo e secondo Novecento, prima donna ad essere ammessa in Accademia, personalità libera ed in anticipo sui tempi. L'iniziativa, che si collega alla prossima apertura, completati i lavori di ristrutturazione, della Pinacoteca del Novecento, presso la Rotonda del Talucchi, è stata sollecitata dalla contemporanea uscita, anteprima domenica 25 gennaio presso la Sala Congressi dell'Unione Industriale, del film "La liberà allo specchio. Ritratto di Evangelina Alciati". Il film, tratto da un'idea di Mauro Guidetti, scritto dallo stesso insieme agli eredi Lorenzo Boccalatte ed Anna Maria Fracchia, è stato sceneggiato e diretto da Vanni Vallino, e si avvale dell'interpretazione, tra le altre, di Pamela Villoresi, Erica Blanc, ed Eugenio Allegri. Evangelina Alciati fu allieva di Giacomo Grosso, sotto la cui guida si diplomò in disegno e pittura. Decisivo per il gli esiti della sua carriera fu un soggiorno a Parigi tra il 1903 ed il 1906. Lo stile della Alciati, che raggiunge punte di assoluta eccellenza nel ritratto, si confronta alla pari con le tendenze che caratterizzano la prima parte del Novecento, dalla pittura post impressionista, all'Espressionismo ed alla Metafisica, in cui si evidenziano taluni punti di contatto con il magistero di Felice Casorati. La mostra, a cura dei professori Edoardo Di Mauro e Giuseppe Mantovani, con contributi critici di Francesco De Caria, Donatella Taverna e della docente dell'Accademia Valeria Piasentà, presenta un percorso completo e ragionato di tutte le fasi artistiche di Evangelina Alciati, dal primo Novecento al secondo dopoguerra, tramite il prestito di opere da collezionisti privati, e da istituzioni quali la Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Castello Gamba. Museo Regionale della Valle d'Aosta, le Fondazioni Burzio e Mazzonis. Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica 10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.30); mercoledì chiuso. Info: 011.0897370 fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Accademia Albertina 8 I PANNELLI DI DEFENDENTE FERRARI ALLA SACRA DI SAN MICHELE "I pannelli di Defendente Ferrari". Orario: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-18.00; domenica e festivi: 9.30-12.00 e 14.30-18.30; ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della chiusura della Sacra. fino al 12/04/2015 ore 09:30 Sant'Ambrogio (TO) Sacra di San Michele TORINOSETTE | Arte 93 / 249 Arte "UEFA IS EAST", FOTOGRAFIE DELLA TRANSNISTRIA AL POLSKI KOT "Uefa is East - L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti. Transnistria, 1997": mostra fotografica diGabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi. La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys Martini, fa parte del progetto "L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti": la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo dei ritratti di chi vi abita. Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all'emozione delle coppe europee e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva. Questo primo appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha documentato nel 1997, l'anno di fondazione dello Sheriff Tiraspol. I personaggi ritratti sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell'obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta. Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre, rivelando elaborati tatuaggi. In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo romanzo Educazione siberiana descrive l'iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi, quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l'inchiostro sottopelle era illegale. La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare l'incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti. Orario: da martedì a domenica dalle 20.00 a mezzanotte. Info: [email protected] fino al 14/04/2015 ore 18:30 Torino Via Massena 19 TORINOSETTE | Arte 94 / 249 Arte JENS EINHORN ALLA LUCE GALLERY "Electric eyes", personale di Jens Einhorn. I lavori di Jens Einhorn sembrano alimentare uno scenario da fine del mondo. Le immagini della serie Too Much Future e The Endless End trasmettono la sensazione della calma dopo un disastro oltre ogni aspettativa. Sembra che siano stati sbattacchiati furiosamente da tempeste e nubi di fumo solo per stabilirsi di nuovo, solo grazie alla loro chiarezza formale. Einhorn fa sì che si provi un certo piacere in questa presunta distruzione con l'utilizzo, in questa serie, di vivaci colori. Il caos lentamente si trasforma in armonia. La lettera E che si ritrova in alcune immagini rappresenta una volta di più la lotta che si percepisce in ogni pezzo. Può voler dire sia "The End"- la fine - che l'Eternità, tutti nuovi inizi nel circolo infinito. L'etichetta segna anche il completamento del processo di lavoro per l'artista, l'ultimo atto gestuale sull'immagine. Come i battiti musicali le immagini, frammenti di pixel, operano all'interno di una nebbia delicata permeata di luce colorata. Cultura giovanile e musica rappresentano una cornice importante per le opere di Einhorn e spesso le si ritrova come impressioni galleggianti audio-visive. La lettera E può dunque stare anche per elettronica o estasi o per entrambi. La musica elettronica è anche spesso correlata alla nozione di post-apocalittico. Ha rappresentato un mezzo di espressione di critica sociale per molti artisti che hanno elaborato visioni distopiche del futuro, processandole in una nuova tecnologia. Jens Einhorm è nato nell'ex Repubblica Democratica Tedesca ed è dunque molto influenzato dagli avvenimenti socio-politici degli anni '90 quando la musica giocava un importante ruolo per un giovane artista, come primario strumento di espressione. Egli suonò in band punk a partire dalla metà degli anni '90, per poi intraprendere la sua strada nelle arti visive grazie alla fotografia e alla musica. Jens ha studiato fotografia a Leipzig e scultura e new media con Astrid Klein, e si è concentrato più sulla pittura con un master con Tal R all'Accademia di Düsseldorf per concentrarsi più sulla pittura. Il metodo mash-up di Einhorn, che fa suso di tessuto, pigmenti, colla e colori, regala una caratteristica di "oggetto" alle proprie immagini rendendo sorprendente la loro presenza nello spazio. La struttura stessa di quei minuscoli elementi visivi li rende simili a dipinti astratti o simil digitali. La mostra segna un importante punto di partenza per la carriera dell'artista, per la prima volta in Italia, presentando una serie di nuovi dipinti che sono il corpo principale delle opere più recenti di Einhorn. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30. Info: 011.8141011 - 335.5246817 - [email protected] - www.lucegallery.com fino al 14/04/2015 ore 18:30 Torino Corso San Maurizio 25 TORINOSETTE | Arte 95 / 249 Arte "IL KABUKI DEI TRE SAMURAI: ARAKI, MORIMURA, SUGIMOTO" ALLA GALLERIA IN ARCO "Il kabuki dei tre samurai: Araki, Morimura, Sugimoto". Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura e Hiroshi Sugimoto sono i protagonisti della mostra a cura di Graziano Menolascina. Nobuyoshi Araki, tra gli artisti più rappresentativi e prolifici della storia della fotografia, racconta la donna, l'eros e il Giappone. Le donne di Araki sono spesso sdraiate su letti disfatti, oppure distese sul pavimento in pose lascive, legate con corde, con i corpi ostentati e nudi ma con sguardi in cui è completamente assente la volontà di sedurre. Yasumasa Morimura si appropria invece di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura popolare interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle trasformazioni sociali politico e culturali dovute alla penetrazione del capitalismo e dei miti del mondo occidentale in Giappone. Morimura impersona Einstein, Marylin, Frida Khalo, Hitler il risultato è un'opera e raffinata che nasce da una cura maniacale per i dettagli e l'uso di ritocchi digitali, di costumi, pose e accessori ricercati che le rendono uniche. I tratti somatici non modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare la propria origine e le proprie tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Infine, ci sono gli scatti di Hiroshi Sugimoto, immagini mentali, concetti la cui materializzazione è resa possibile grazie a un rigoroso controllo del mezzo fotografico e del processo manuale di stampa, seguito anch'esso personalmente dall'artista. Nella serie "Theatre" Sugimoto ha fotografato con tempi di esposizione lunghissimi sale degli anni '20 e '30, cinema degli anni '50 e drive in. La luce bianca degli schermi rettangolari, che illumina il resto dell'ambiente, contiene in sé l'intera proiezione del film. In "Architectures" la tecnica dello sfocato priva le architetture moderniste di connotazioni temporali. I lunghi tempi di esposizione dei "Seascape" bloccano il movimento delle onde in immagini eterne, mentre il soggetto dei "Portraits" realizzati fotografando i personaggi dei musei delle cere è l'immortalità stessa. Info: 011.8122927 - www.in-arco.com [email protected] fino al 18/04/2015 ore 18:30 Torino Piazza Vittorio Veneto 3 TORINOSETTE | Arte 96 / 249 Arte "IL MONDO IN UNA TAZZA" A PALAZZO MADAMA Palazzo Madama presenta un percorso dedicato alla storia della tazza, attingendo dalle ricche collezioni di arte decorativa conservate in museo. L'esposizione si riallaccia al tema della porcellana torinese al centro di Fascino e splendore della porcellana di Torino, mostra curata da Andreina d'Agliano e Cristina Maritano che apre in contemporanea alla Fondazione AccorsiOmetto e che presenta ben 90 opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama. Le due esposizioni offrono nel complesso un vero e proprio percorso cittadino dedicato al tema della porcellana. Filo conduttore dell'esposizione è la tazzina: da tè, da caffè e da cioccolata. Oggetto legato indissolubilmente all'introduzione in Europa delle bevande calde provenienti dall'Oriente e dal Nuovo Mondo e al materiale esotico e prezioso per eccellenza, la porcellana. A Palazzo Madama una sequenza di tazze, a partire dai blancs-de-chine, ovvero le porcellane bianche cinesi prodotte a Dehua, mostra l'evoluzione delle forme e la varietà dei decori nelle tazzine prodotte dalle manifatture europee nel Settecento: dai motivi di origine cinese e giapponese, a quelli tratti dai libri di storia naturale, ai paesaggi derivati da incisioni olandesi e tedesche, fino alle scene mitologiche e della letteratura cavalleresca. Contestualmente la mostra è un'occasione per raccontare, per casi esemplari, la storia della porcellana, delle sue particolarità produttive, della qualità della pasta e dei colori. Il valore socialmente rappresentativo della porcellana emerge anche grazie all'esposizione di alcuni servizi araldici, conservatisi integri per il loro valore altamente simbolico legato al passato illustre della casata oppure smembrati e dispersi sul mercato antiquario. Una vetrina è dedicata alla principale manifattura di porcellana operante in Piemonte nel Settecento, la Real fabbrica delle porcellane di Vinovo, fondata nel 1776 grazie all'intraprendenza di un torinese, Giovanni Vittorio Brodel, e di un ceramista di Strasburgo, Pierre-Antoine Hannong, e poi rilevata nel 1780 dal medico e chimico torinese, Vittorio Amedeo Gioanetti. Alla produzione di questa fabbrica è dedicato un più ampio spazio nelle sale della mostra alla Fondazione AccorsiOmetto. In un'altra vetrina, l'artista Matilde Domestico, che da anni conduce ricerche sul tema della porcellana, ambienta l'installazione Esistenza di porcellana, che si ispira alle poesie di Emily Dickinson. Il lavoro dell'artista unisce oggetti e frammenti di carta e di porcellana su cui emergono parole in acciaio. Intorno una superficie di polvere di marmo di Carrara, il caolino, un materiale refrattario. Tutti gli elementi nel complesso rimandano all'idea di fabbrica, a una realtà viva e produttiva. In sottofondo una base sonora composta dalla sovrapposizione ed elaborazione di rumori meccanici, suoni metallici ripetitivi registrati all'interno dei reparti di fabbricazione dell'Industria Porcellane IPA, si propaga tra le tintinnanti ceramiche antiche e contemporanee. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it fino al 19/04/2015 ore 10:00 Torino Piazza Castello "PITTURA FEMMINILE A TORINO NEL PRIMO '900" ALLA GALLERIA DEL PONTE "Pittura femminile a Torino nel primo '900", mostra di Evangelina Alciati, Vittoria Cocito, Nella Marchesini e Daphne Maugham. Orario: dal martedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Info: 011.8193233 - [email protected] - www.galleriadelponte.it fino al 24/04/2015 ore 18:00 Torino Corso Moncalieri 3 TORINOSETTE | Arte 97 / 249 Arte ISA MELSHEIMER DA QUARTZ STUDIO "Examination of the Origins", personale dell'artista tedesca Isa Melsheimer (Neuss, 1968) che per l'occasione ha concepito un'installazione site specific in cui elementi scultorei pensati a partire dalle caratteristiche 'ambientali' di Quartz sono accostati alle forme architettoniche di alcuni edifici della città. Visite su appuntamento. Info: 338.4290085 - [email protected] www.quartzstudio.net fino al 28/04/2015 ore 19:00 Torino Via Giulia di Barolo 18/D BORIS LAVRENKO ALLA GALLERIA PIRRA Boris Lavrenko nasce a Rostov nel 1920 e muore a San Pietroburgo, città in cui studia, vive e lavora, nel 2001. Titolare della cattedra di pittura e composizione dell'Istituto Repin dal 1953, la sua carriera è costellata di prestigiosi riconoscimenti ed è considerato uno dei più autorevoli rappresentanti del post-impressionismo russo. L'infanzia vissuta a contatto con la natura, le immense steppe e il fiume Don, avranno una forte influenza sulla formazione del futuro pittore. Lavrenko, infatti, nel paesaggio trova la massima libertà di ricerca compositiva e di sperimentazione cromatica, seppur all'interno di un figurativismo di solida impostazione. Le sue opere, in particolare quelle animate da figure impegnate in normali attività, quali la lettura, una passeggiata o una partita di calcio, trasmettono spontaneità e gioia di vivere. Lavrenko è un artista versatile, con la maturità di riconoscere in qualsiasi soggetto la "dignità" di essere ritratto, per cui i suoi temi spaziano dalle vedute cittadine, con i loro monumenti, ai già citati paesaggi, dai banali oggetti di uso quotidiano delle sue intense nature morte, alle animate o raccolte scene di genere. I numerosi viaggi compiuti all'estero e in patria stimolano la curiosità e gli interessi di Lavrenko, le cui opere possono definirsi un caleidoscopio di impressioni, un colorato mosaico di vita. Orario: da lunedì a sabato 9,30-12,30 e 15,30-19,30; domenica 9,30-12,30. Info: 011.543393 - www.galleriapirra.it - [email protected] fino al 30/04/2015 ore 18:00 Torino Corso Vittorio Emanuele II 82 TORINOSETTE | Arte 98 / 249 Arte JOSEF KOUDELKA AL FORTE DI BARD "Josef Koudelka, Vestiges 1991-2014", prima esposizione in Italia del più imponente progetto fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia, mostra promossa dall'associazione Forte di Bard in collaborazione con l'Agenzia Magnum Photos. Il progetto Vestiges, che vede impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria all'Algeria, dalla Turchia all'Italia e di oltre duecento località che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Un'esplorazione che non ha precedenti, un lavoro fatto di costanza e perseveranza. L'artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione particolare per le rovine, senza celebrarne l'atmosfera malinconica, ma con l'obiettivo di restituirne l'autentica bellezza. Il suo intento è usare l'arte per riappropriarsi di un mondo che ci sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza è il grande e ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio, in costante divenire che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli. In mostra oltre 60 fotografie di cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che coniuga il minimalismo dell'approccio del fotografo e della cifra stilistica delle sue immagini, al suggestivo senso di camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi ai set di Vestiges. Fino al 31 gennaio il Forte sarà aperto solo il sabato e la domenica dalle 10 alle 19; dal primo febbraio apertura consueta (feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10 alle 19). Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 - 83382 e su www.fortedibard.it fino al 03/05/2015 ore 18:00 Bard (AO) Forte "AL FRONTE" AL MUSEO DEL CINEMA "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra", mostra a cura di Roberta Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Cento anni fa, la Grande Guerra investe il Vecchio Continente con la sua modernità che, oltre alle armi micidiali, annovera l'utilizzo di nuovi mezzi di comunicazione. Tra queste la fotografia e il cinema si rivelano risorse fondamentali nel definire gli equilibri di potere dei principali paesi belligeranti. Scatti e riprese realizzati da fotografi e operatori militari invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali accumulate dai reduci e dalle loro famiglie, memoria di un'esperienza umana e sociale estrema e contraddittoria. La mostra "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra" propone un percorso di immagini attraverso 160 fotografie inedite, scattate da Luis Bogino al seguito del Regio Esercito Italiano e dai soldati fotoamatori dislocati sui di guerra. Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico: una selezione di film "dal vero", girati al fronte e nelle retrovie, e di titoli di fiction di epoche diverse, testimonianza di un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo. Lo sguardo di artisti come Paola De Pietri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi propone infine una lettura personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria spesso dimenticata. Orario: da martedì a venerdì 9.00-20.00; sabato 9.00-23.00; domenica 9.00-20.00; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Ingresso: intero euro 14,00; ridotto (studenti universitari fino a 26 anni, over 65, gruppi min. 15 persone) euro 11,00; giovani e scuole (da 6 a 18 anni, gruppi scolastici) euro 8,00; gratuito fino a 5 anni, disabili e accompagnatore, Torino+Piemonte Card. fino al 03/05/2015 ore 19:00 Torino Via Montebello 20 TORINOSETTE | Arte 99 / 249 Arte PHIL BORGES ALLA GALLERIA PAOLA MELIGA "Tibet's Portraits | Culture on the Edge", mostra fotografica di Phil Borges. Borges fa parte dei "maestri artisti" della fotografia americana e non, che da oltre 25 anni documenta con passione la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo, utilizzando il veicolo del "ritratto ambientale" per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per diffonderne la loro conoscenza. Borges è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita che lo portano a spingersi negli angoli più remoti del mondo per dar voce attraverso la sua fotografia a realtà straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate. La sua poetica capacità di cogliere l'attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera uniscono testimonianza e arte per dar vita a una vera vocazione. La sua è una fotografia tesa a dar voce a chi non ce l'ha, che ha come missione la rivalutazione delle culture che stanno via via scomparendo, mettendo l'accento sul loro valore e rappresentando le sfide che le attendono. Il suo lavoro cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le popolazioni in via di sviluppo: "Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui, che conosca i loro nomi e un po' della loro storia, non che le veda solamente come degli estranei che abitano terre lontane." Pluripremiato per il suo impegno umanitario nel 2008 ha collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. In mostra i suoi ultimi scatti sul Tibet. I ritratti mostrano queste popolazioni che vivono in uno degli ambienti più fragili della terra e che di fronte alle sfide del ventunesimo secolo cercano di mantenere quello che hanno di più caro: la loro pratica buddista, la loro cultura tibetana ed i loro usi. Fotografie delicate, commoventi, piene di pathos, di fierezza. Altamente importante è anche la perfezione della cromaticità, infatti in questo suo ultimo lavoro Phil Borges ci presenta i suoi scatti a colori. Mostra realizzata grazie alla collaborazione con Paci Contemporary | Brescia. Orario: dal mercoledì al sabato 11,00-12,30 e 15,30-19,30. Martedì mattina chiuso, pomeriggio 15,30-19,30. Lunedì e festivi chiuso. Apertura privata su appuntamento. Info: 011.2079983 - [email protected] fino al 04/05/2015 ore 11:00 Torino Via Maria Vittoria 46/C TORINOSETTE | Arte 100 / 249 Arte RIVAROLO - ERNESTO MORALES A CASA TOESCA "Il giorno come la notte", personale di Ernesto Morales. Il progetto espositivo curato da Karin Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell'artista, ma recentemente arricchito dall'esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur, Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei luoghi, fonte d'inspirazione per approfondire e delineare la mostra. I fili conduttori sono i temi della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso "Equus Nox", vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la notte, a pochi giorni dalla inaugurazione. Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita, al risveglio della natura, all'amore ed i suoi miti: l'ambiente è in trasformazione e questa sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani. Non solo, vengono rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa a Flora - Dea dell'antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l'uovo, le rondini. Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il nero, il buio e la luce. I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell'artista uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo all'osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell'arte contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione. La mostra e il luogo espositivo, anch'esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza, all'attenzione, al tempo lento, all'umanità nel suo lato più spirituale che l'arte ci permette di percepire. A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con l'esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica. Orario: venerdì, sabato, domenica 15.30-19.00; altri giorni o orari su appuntamento telefonico al 335.1227609. Info: [email protected] - www.areacreativa42.com fino al 10/05/2015 ore 17:00 Rivarolo (TO) Via Ivrea 42 NADIA BUDDE AL GOETHE INSTITUT Personale e residenza artistica di Nadia Budde. Acume, profondità, osservazione poetica del mondo e una comicità linguistica fuori dell'ordinario caratterizzano l'opera dell'illustratrice berlinese, insignita di numerosi riconoscimenti, tradotta e pubblicata in diverse lingue. La mostra presenta in prima nazionale una selezione delle sue opere originali fra cui il divertente racconto della sua infanzia a Berlino Est. Ingresso libero. Orario: lunedì, maretedì e giovedì 10:00-13:00 e 14:00-18:30; mercoledì e venerdì 10:00-13:00 e 14:00-17:30. Info: www.goethe.de/torino - 011.543830 fino al 30/05/2015 ore 18:30 Torino Piazza San Carlo 206 TORINOSETTE | Arte 101 / 249 Arte BERT THEIS AL PAV "Aggloville", mostra personale di Bert Theis, a cura di Marco Scotini. Il peculiare carattere del PAV, spazio interstiziale tra realtà urbana ed elemento naturale, tra i ritmi della metropoli contemporanea e quelli dettati dal susseguirsi delle stagioni, rende il museo scenario ideale per le opere dell'artista Bert Theis. Temi come urbanesimo sostenibile, ecologia politica e gentrificazione sono al centro della sua ricerca artistica che, da anni, cerca di contrapporsi allo sviluppo del modello urbano neoliberista in contesti geopolitici diversi, dall'Europa all'Asia Orientale. La stessa ricerca viene presentata al PAV con "Aggloville", personale dell'artista che raccoglie maquettes, studi progettuali, video e stampe digitali su tela, sviluppati nel corso di venti anni di attività, a partire dal Padiglione Potemkin Lock, concepito per la Biennale di Venezia del 1995. Gli elementi basici con cui Bert Theis interviene negli agglomerati pubblici e nei contesti sociali sono tratti dalle costruzioni tradizionali dei parchi, quali piattaforme e padiglioni. Ma ciò che caratterizza tali strutture è il fatto che esse delimitino un campo che, di fatto, è lasciato vuoto: introducono l'indefinito, l'incerto e il provvisorio nel cuore della distribuzione del tutto disciplinata della città contemporanea. Aprono uno spazio che si sottrae al controllo, un'area non qualificata in anticipo, ma ogni volta da ridefinire attraverso iniziative collettive. Ogni piattaforma è un enigma che porta lo spettatore/fruitore alla libera interpretazione della funzione e del senso che ad essa vorrà attribuire. Così le opere di Theis si offrono come dispositivi relazionali, capaci di creare comunità temporanee, a tramutarsi in teatri d'incontri e situazioni. "Non c'è più ombra di dubbio: nel paradiso l'uomo nasce sdraiato, nudo sotto una palma": con questa rivendicazione ironica del tempo originario, l'artista introduce il suo lavoro Le dita della mano, realizzato a Volterra nel 1998 e proposto nell'ambito di Aggloville in forma di maquette. Dieci isolette verniciate di bianco e nel formato di letto a due piazze ciascuna, sono accompagnate da una palma mediterranea ombreggia su di loro. Utopia settecentesca per eccellenza, l'isola deserta è la meta del viaggio, la promessa della fuga verso nuove terre, nuove avventure. E' il risveglio dopo il naufragio e il ritorno del nostos allo stato di natura, al paradiso originario. Per chi é coinvolto nei conflitti generati dalla trasformazione urbana neoliberista e nelle lotte per il diritto alla città, le domande fondamentali sono: Un'altra città è ancora possibile? Un'altra vita nelle nostre città è possibile? "Aggloville" visualizza queste domande agglomerando elementi diversi fra di loro: paesaggi coperti di giungla come quelli del Congo-Brazzaville, quartieri e isolati come quelli di Alphaville di Godard, sentieri immaginati come quelli di Dogville di Lars Von Trier. Bert Theis (Lussemburgo, 1952) fa parte di quella generazione di artisti, emersi nel corso degli anni Novanta, che attraverso i loro lavori hanno creato nuove possibilità per le pratiche nello spazio pubblico. I suoi lavori hanno una dimensione filosofica, sociale e politica; la maggior parte di questi sono stati creati a partire da spazi specifici della città. Nel corso degli ultimi dieci anni, è stato tra gli organizzatori di due progetti a lungo termine, Isola Art Center e out-Office for Urban Transformation, entrambi riconducibili all'ambito del conflitto urbano tra gli abitanti del quartiere di Isola, il governo della città di Milano e una compagnia multinazionale statunitense. Nell'ambito della mostra Aggloville, le Attività Educative e Formative propongono l'attività di laboratorio Green specific in cui le riproduzioni di particolari scenari urbani vengono rielaborate attraverso l'introduzione di un connettivo naturale, che genera un contesto ibrido e imprevedibile. Un'idea trasformativa di zone specifiche, nelle quali il verde si riappropria di un suo spazio vitale, dando vita a un ambiente fecondo che genera nuove prospettive visive e narrative. Orario: venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 12-19. Ingresso: intero 4 euro; ridotto 3 euro; gratuito Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni, over 65, persone con disabilità. Info: 011.3182235 - [email protected] www.parcoartevivente.it fino al 31/05/2015 ore 18:00 Torino Via Giordano Bruno 31 TORINOSETTE | Arte 102 / 249 Arte "ASTRATTISMO IN EUROPA" AL FORTE DI BARD "Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevi?...": oltre 80 opere, principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia. La collezione, riunita con passione e costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storicogeografici di grande interesse: le opere illustrano le tendenze artistiche dell'Europa Orientale e Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si diffusero in tutta Europa. In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti d'avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky occupa un posto di primo piano in questo contesto artistico. Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Da non perdere le preziose opere di Natalia Goncharova. Kasimir Malevic, con Kandinsky, può considerarsi il più importante pioniere dell'arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo, Malevic dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita al movimento del Suprematismo: un'arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale. In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevi?, Lajos Kassák e due filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell'astrattismo geometrico cinematografico d'avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono considerati tra le opere fondamentali della modernità. Orario: feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10 alle 19. Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 83382 e su www.fortedibard.it fino al 02/06/2015 ore 10:00 Bard (AO) Forte TORINOSETTE | Arte 103 / 249 Arte "LO SPAZIO DEL DEMIURGO", FORTUNY E MOLLINO A PALAZZO MADAMA Poliedricità. È il tratto che accomuna i protagonisti della nuova mostra allestita a Palazzo Madama «Lo spazio del demiurgo», incentrata sulle figure di Mariano Fortuny y Madrazo e Carlo Mollino. Due personalità forti, capaci di eccellere in differenti discipline, dalla pittura alla scenografia, passando per l'architettura, il design e la moda. L'esposizione racconta il percorso artistico e professionale di Fortuny e Mollino attraverso venti immagini realizzate da una coppia di grandi fotografi, Sarah Moon e Pino Musi, e dal giovane Marco Maria Zanin. Nato a Granada nel 1871, Mariano Fortuny y Madrazo respirò arte fin dall'infanzia: figlio del pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal, tra i più rilevanti del panorama artistico spagnolo del XIX secolo, si dedicò al disegno, all'incisione e alla scenografia, realizzando lampade avveniristiche, d'ispirazione teatrale, che negli anni a venire si affermarono come uno degli oggetti di design più ricercati e riconoscibili. Stabilitosi a Venezia, fece di Palazzo Pesaro degli Orfei la sua residenza e il suo laboratorio: qui concepì e realizzò le prime tuniche Delphos, lunghi abiti femminili caratterizzati da sottilissime pieghe. Sono i primi vestiti plissettati al mondo: la tecnica ideata e brevettata da Fortuny si rivelò un successo immediato, rivoluzionando il mondo della moda. La capacità di creare forme, attingendo da mondi e modelli differenti tra loro, dall'Antica Grecia alle tradizioni catalane, fece di Fortuny una delle figure più interessanti del suo tempo, un modello tutt'oggi imitato e studiato. Altrettanto affascinante è la figura di Carlo Mollino: torinese, nato nel 1905 da una famiglia benestante, seguì da subito le orme del padre Eugenio, ingegnere e architetto, noto per aver progettato e realizzato l'ospedale delle Molinette. Completati gli studi, Carlo si dedicò con profitto alla fotografia, alla progettazione di edifici e di automobili da corsa. Appassionato di sci e di montagna, realizzò chalet, edifici e funivie, coniugando materiali tradizionali e forme molto moderne, tecnica che caratterizzò anche i suoi progetti più famosi, come il nuovo Teatro Regio e il palazzo della Camera di Commercio in via Carlo Alberto. Forme morbide e sinuose, che si ritrovano anche nei suoi arredi e nei suoi mobili, custoditi nella villa di Vittorio Avondo e immortalati dall'obiettivo di Musi e Zanin. Orario: da martedì a sabato 10-18, domenica (10-19). La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8; gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it fino al 07/06/2015 ore 18:00 Torino Piazza Castello TORINOSETTE | Arte 104 / 249 Arte "DONNE CHE VEDONO IL FUTURO" DI BRUNA BIAMINO A PALAZZO MADAMA Ultima tappa di "Donne che vedono il futuro", il grande progetto dedicato al ruolo delle donne nella società con cui il museo conferma la propria vocazione verso obiettivi di partecipazione e inclusione sociale e prosegue l'iniziativa "Go Pink!" che indaga la creatività al femminile. Il progetto "Donne che vedono il futuro" è stato avviato a dicembre in occasione della mostra "Women of Vision. Le fotografe di National Geographic" con un workshop a cura della fotografa torinese Bruna Biamino, durante il quale donne di ogni età hanno risposto all'invito del museo e hanno donato alla comunità la propria visione del futuro attraverso un ritratto fotografico e una dichiarazione scritta. Ne sono nati 209 ritratti, tutti immersi nella luce della settecentesca veranda juvarriana, luogo perfetto per far dialogare identità e aspirazioni della persona con quelle della società. Per restituire questi messaggi alla collettività, Palazzo Madama presenta ora al proprio pubblico una grande installazione che raccoglie tutti i 209 ritratti in Camera di Madama Reale: un modo per collegare il destino di una grande personalità femminile, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, con quello delle donne di oggi e, attraverso i loro "sogni di futuro", di tutti i cittadini di domani. Ad accompagnare le fotografie, un'installazione sonora con le frasi rilasciate dalle donne fotografate da Bruna Biamino. Nel pomeriggio inaugurale di mercoledì 11 marzo, aperto a tutte le partecipanti e al pubblico interessato, Palazzo Madama propone alle 17.30 "La cultura dello specchio. Stare insieme come le dita in una mano", conferenza in Sala del Senato sul tema della pratica collaborativa. Ne discuteranno esperti e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari: Stefano Barrese (manager), Carmen Belloni (sociologa), Bruna Biamino (fotografa), Mario Calabresi (giornalista e direttore de La Stampa), Gianfranco Carbonato (imprenditore), Adriano Favole (antropologo), Luca Remmert (imprenditore), Camillo Venesio (banchiere). Modera l'incontro Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Al termine dell'incontro seguirà, a partire dalle ore 19, l'inaugurazione della mostra fotografica. Orari di visita della mostra: dal martedì al sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it fino al 07/06/2015 ore 17:30 Torino Piazza Castello JACQUES HENRI LARTIGUE AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Jacques Henri Lartigue - Alle origini della fotografia contemporanea", mostra a cura di Andrea Busto, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue. La mostra, realizzata a partire da 130 album originali di Lartigue, ripercorre il destino unico di questo fotografo il cui talento ora indiscusso venne riconosciuto tardivamente, all'età di 69 anni. La mostra è composta da 136 fotografie in grande formato e da 50 pagine d'album dell'epoca (1912 - 1922) che permettono di vedere le immagini nel contesto originale. Una selezione di opere emblematiche che ripercorrono tutta la storia del Novecento e le origini della fotografia contemporanea. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 105 / 249 Arte "PLASTIC DAYS" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Plastic Days - Materiali e design", a cura di Cecilia Cecchini e Marco Petroni. Un percorso multidisciplinare tra arte, design e costume per raccontare l'affascinante storia di un materiale che ha profondamente segnato e condizionato il nostro tempo e le nostre abitudini. Gli oggetti e le opere in mostra costituiranno una sorta di atlante del contemporaneo. La mostra nasce dall'analisi e dalla selezione di circa 600 oggetti della collezione della Fondazione Plart, Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto, e si compone come un originale racconto della grande e molteplice famiglia dei materiali plastici. Una testimonianza che racconta le trasformazioni degli ultimi centocinquanta anni di storia e che svela l'anima profonda della modernità e delle mutazioni che hanno segnato il paesaggio domestico e culturale in cui siamo immersi. La plastica diviene la lente d'ingrandimento puntata sulle dinamiche sociali ed economiche del nostro tempo. Gli oggetti in mostra rappresentano un'articolata selezione di artefatti assai rari provenienti da tutte le parti del mondo: prime serie di produzione, pezzi di grande tiratura di famosi designer o di design anonimo. Una scelta non finalizzata a proporre una puntuale ricostruzione della storia delle plastiche, ma a realizzare una mostra capace di disegnare un particolare percorso di lettura del nostro tempo, rivisitato attraverso un approccio multidisciplinare tra design, arte e costume. Uno sguardo ampio, testimoniato anche dagli interventi in catalogo di Alba Cappellieri, Laura Cherubini, Stefano Catucci, Gianluigi Ricuperati, Thea van Oosten e Anna Laganà. Completano il percorso espositivo le interviste ad Andrea Branzi, Donato D'Urbino, Paolo Lomazzi, Alessandro Mendini, Maurizio Montalti/Officina Corpuscoli, Andrea Trimarchi e Simone Farresin/Studio Formafantasma, Gaetano Pesce e Maria Pia Incutti, collezionista e presidente della Fondazione Plart. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 ANITA MOLINERO AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Anita Molinero, opere e installazioni". Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi. Sono questi i materiali scultorei preferiti da Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. La mostra Anita Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L'artista realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici - in particolare cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali recuperati durante la sua permanenza a Torino. Con la mostra di Anita Molinero iniziano le incursioni del MEF nei territori della creazione contemporanea. Muovendosi dalla mission di un museo che non vuole essere "solo museo", ma un vivace luogo di scambio e un attivatore di processi creativi, il MEF inaugura una serie di collaborazioni trasversali, partendo dalla moda. Primo partner, lo storico marchio di abbigliamento BasicNet. Per l'occasione, la casa torinese realizzerà un K-WAY progettato da Anita Molinero: l'impermeabile sarà prodotto esclusivamente durante il periodo della mostra, diventando un vero e proprio multiplo indossabile. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 106 / 249 Arte GESSI E CERAMICHE DELLA LENCI A PALAZZO MADAMA Palazzo Madama presenta, a partire dal 1 novembre, un nuovo allestimento in Sala Ceramiche dedicato alla celebre manifattura Lenci, a cui il museo ha già dedicato una grande mostra nel 2010. L'esposizione, resa possibile grazie al generoso prestito di due collezionisti privati e della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, mette in evidenza i due momenti chiave del processo creativo della manifattura Lenci: quello iniziale, i gessi, e quello finale, le ceramiche. I gessi della Lenci, provenienti da una collezione privata, costituiscono un vero e proprio archivio di fabbrica, dove si conservano anche le idee rimaste in bozza e mai realizzate. La selezione presentata a Palazzo Madama offre all'attenzione del pubblico il confronto diretto con le corrispondenti ceramiche, come per il "Trionfo di Bacco" di Giovanni Grande, oltre ad alcuni raffinati inediti, come la "Principessa sul pisello" attribuibile a Mario Sturani, di cui non si conoscono realizzazioni in terraglia. L'esposizione è inoltre l'occasione per vedere nuovamente riunite, dopo la mostra "L'avventura Lenci", le Stagioni di Mario Sturani in ceramica e in gesso. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. Mercoledì 24 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 25 dicembre chiuso; venerdì 26 dicembre aperto dalle 10 alle 18; mercoledì 31 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 1 gennaio aperto dalle 14 alle 18, chiuso il mattino; lunedì 5 gennaio apertura straordinaria dalle 10 alle 18; martedì 6 gennaio aperto dalle 10 alle 18. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso museo: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it fino al 25/06/2015 ore 10:00 Torino Piazza Castello "FASCINO E SPLENDORE DELLA PORCELLANA DI TORINO" AL MUSEO ACCORSIOMETTO La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama - Museo Civico di Arte Antica, a cura di Andreina d'Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei documenti d'archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private. L'avventura eroica che portò la "sublime scoperta della porcellana" a diffondersi in Europa e anche, precocemente, in terra piemontese, le storie, i protagonisti, le opere, uniti all'uso quotidiano dell'oro bianco all'interno delle dimore signorili, esaminato nell'arco della giornata del Giovin Signore, sono oggetto dell'esposizione al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, che presenta - oltre a porcellane provenienti da raccolte pubbliche e private - diversi esempi di argenteria, quadri, incisioni. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero di Guarene, rappresentato nello straordinario quadro di Martin van Meytens; si prosegue entrando in un cabinets des porcelaines, in cui vengono esposte diverse porcellane cinesi Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, a cui si aggiungono alcune statuine di dignitari cinesi in porcellana a pasta tenera, eseguite nella manifattura Rossetti fra il 1737 e il 1743, copiando originali cinesi. Oltre alla produzione bianca, sono state individuate porcellane dipinte in policromia, fra cui una vaso di Palazzo Madama, e alcuni oggetti appartenenti a collezioni private. La seconda sezione è dedicata alla manifattura fondata nel 1765 dal conte Ludovico Birago di Vische, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti: nella sua breve attività (1765 - 68) Vische, oltre a riprodurre statuine e prototipi della manifattura di Vincennes - Sèvres, presenta un notevole influsso dei disegni rocaille di Meissonnier e dell'argentiere torinese Boucheron. Fra gli oggetti più interessanti, una zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da vicino la produzione del Boucheron. La terza sezione della mostra inizia mostrando una serie di sculture in porcellana bianca verniciata e in biscuit, eseguite nel periodo in cui alla direzione della manifattura furono Giovanni Vittorio Brodel, già socio del Birago a Vische, e Pierre Antoine Hannong, autore della formula della porcellana dura in Francia (aveva infatti venduto nel 1761 il segreto della porcellana dura a Sèvres). In questo periodo vengono riprodotti i modelli di Vische, in buona parte derivati dalle incisioni delle opere di François Boucher. Un TORINOSETTE | Arte confronto interessante sarà quello tra Vincennes - Sèvres, Vische e Vinovo, che107 darà/al249 visitatore la possibilità di esaminare i modelli piemontesi e gli originali francesi, fra cui un biscuit proveniente dal Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. La mostra prosegue con una Arte "RAFFAELLO: LA MADONNA DEL DIVINO AMORE" ALLA PINACOTECA GIOVANNI E MARELLA AGNELLI "Raffaello: la Madonna del Divino Amore". Per la prima volta a Torino viene esposto il capolavoro di Raffaello attualmente custodito nel Museo di Capodimonte di Napoli presso i cui laboratori è stato curato l'intervento di restauro. La Madonna del Divino Amore era ricordata da Giorgio Vasari nella Vita di Raffaello (1550) fra le più belle opere del periodo romano del maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola. La tavola proviene dalla collezione Farnese, e rappresenta quindi anche un'occasione di approfondimento delle vicende di questa importante collezione. La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l'occasione per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso l'utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di leggere - anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e pentimenti dell'artista durante la stesura dell'opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee, due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille. Il progetto di allestimento è stato curato da Marco Palmieri. In occasione della mostra il Dipartimento Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e scuole di ogni ordine e grado. Orario: da martedi a domenica 10.00-19.00; chiuso lunedì. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8 euro (gruppi, over 65, convenzionati); ridotto 4 euro (scuole, ragazzi 6/16 anni); gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei. Info: 011.0062713 www.pinacoteca-agnelli.it fino al 28/06/2015 ore 10:00 Torino Via Nizza 230/103 SAMUEL DI BLASI AL MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA "Lo scalatore di nuvole", personale di Samuel Di Blasi. Con questa mostra inizia un nuovo percorso del Museo torinese dedicato all'Arte in Quota: principalmente giovani artisti, ma non solo. L'evento è il primo di una serie espositiva che si propone di presentare al pubblico mostre di arte contemporanea inserite nel contesto espositivo del Museo medesimo. Filo conduttore della rassegna è l'interpretazione di temi ispirati alla montagna da parte degli artisti che saranno, di volta in volta, invitati. Samuel Di Blasi espone 12 sculture inserite lungo tutto il percorso museale in uno stimolante dialogo natura-scultura che, come dice il curatore Riccardo Cordero, «non mancherà di coinvolgere emotivamente lo spettatore». Fondamento del lavoro di Di Blasi è realizzare opere che ricreino habitat ed elementi naturali che conservino una memoria nascosta della realtà. Una contrapposizione continua di immagini che l'artista propone affinché dentro ciò che osserviamo si possa arrivare ad immaginare l'intangibile. Nuvole che non sono solo nuvole, ma anche grotte e fenditure profondissime. Superfici percorse da scritte che sembrano parole ma non lo sono e che nascondono -velandolo- il corpo degli uomini che le abitano. Parte integrante del percorso sono le figure di gesso posizionate attorno e dentro queste "piccole sculture monumentali", che non sono bozzetti né studi, ma monumenti nel significato più classico del termine. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero 10,00 euro, ridotto 7,00 euro, soci Cai 6,00 euro, promozionale 1,00 euro. Info: 011.6604104 [email protected] - www.museomontagna.org fino al 28/06/2015 ore 18:00 Torino Piazzale Monte dei Cappuccini TORINOSETTE | Arte 108 / 249 Arte AMEDEO MODIGLIANI ALLA GAM La stagione 2015 delle mostre alla GAM Torino prosegue con uno straordinario protagonista: Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l'opera di colui che forse più di tutti incarna la figura dell'"artista maledetto", ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della pittura europea del Novecento. In mostra circa 90 opere, tra cui sessanta capolavori provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private d'Europa. La mostra è promossa da GAM e prodotta da MondoMostre e Skira editore in collaborazione con il Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi. La curatela scientifica è affidata a Jean-Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Intorno alla figura centrale di Modigliani si presenta la straordinaria atmosfera culturale creata dalla "École de Paris", la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra, spesso esuli ebrei perseguitati nel loro paese di origine, che si raccolsero intorno a Montmartre e Montparnasse uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico e culturale di Parigi, creando una completa simbiosi tra vita e arte e distinguendosi per uno stile personalissimo e una vita dissoluta e priva di regole. Si parte da un significativo corpus di opere del Centre Pompidou di Parigi, nelle cui collezioni Modigliani entrò a far parte già nella metà degli anni '30 del Novecento. Tra questi gli splendidi ritratti dei suoi amici (Il giovane ragazzo rosso del 1919), delle sue amanti (Lolotte del 1917) o dei suoi mercanti, affiancati a dipinti, disegni e sculture provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private e da un dipinto delle collezioni della GAM, la celebre Ragazza Rossa del 1915. In questi dipinti emerge il noto "Stile Modigliani" caratterizzato da una sintesi estrema, tanto che i personaggi ritratti non si rivelano nella loro identità, se non per alcuni dettagli, come i vestiti o le capigliature. La mostra è costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori, e con un occhio particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, lo scultore nel cui atelier Amedeo lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie originali che Brancusi stesso scattò alle sue opere. Modigliani si mostra come il principale testimone della realtà cosmopolita della Bohème parigina, che ha segnato la sua indipendenza dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche. Un particolare momento storico in cui, alla creazione dei capolavori, si affianca un'esistenza fatta di alcool e miseria che, uniti alla morte prematura, hanno contribuito ad avvolgere il personaggio in un'aura di leggenda. Orario: martedì-domenica 10-19.30, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso mostra: intero euro 12 - ridotto euro 9. Info: Centralino 011.4429518 - Segreteria 011.4429595 - [email protected] fino al 12/07/2015 ore 10:00 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 109 / 249 Arte TAMARA DE LEMPICKA A PALAZZO CHIABLESE La mostra dedicata a Tamara de Lempicka presenta oltre 80 opere dell'artista, in un percorso tematico che presenterà al pubblico le opere più iconiche e note della Lempicka, ma anche di conoscere nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico. L'esposizione è curata da Gioia Mori, promossa dal Comune di Torino - Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group. Come scrive la curatrice Gioia Mori: "Diversi sono gli aspetti evidenziati in questa nuova esposizione, dal taglio inedito, che presenta una Lempicka più intima e segreta, con alcune sorprese ancora custodite nei "mondi" di Tamara, una mostra da esplorare come se si viaggiasse in universi paralleli", e dove è evidenziato il rapporto con i grandi fotografi della sua epoca, e lo studio costante dell'arte del passato, creando così attraverso la commistione di "antico" e "moderno" uno stile unico e inimitabile. Ad accogliere il visitatore è la "Ragazza in verde", eccezionale prestito del Pompidou di Parigi, il quadro che decreta il pieno riconoscimento ufficiale, acquistato nel 1932 dallo Stato francese per essere esposto nella sezione polacca del rinnovato Jeu de Paume. Il percorso si apre con la sezione "I mondi di Tamara de Lempicka": un'esplorazione attraverso tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l'anno del suo matrimonio a San Pietroburgo e l'anno della morte a Cuernavaca. I luoghi sono messi in relazione con la sua evoluzione artistica: dagli acquerelli del periodo russo, alla ritrattistica degli anni Venti realizzata nei suoi ateliers parigini, alle opere dipinte a Beverly Hills nella grande villa coloniale di King Vidor progettata dall'architetto Wallace Neff, a quelle degli anni Quaranta che rispecchiano gli arredamenti e il gusto della casa di New York. Questo sguardo nell'intimità delle sue stanze esplora anche i mondi culturali di riferimento, facendo emergere inediti rapporti, come quello tra il dipinto "Strada nella notte" e le foto di Kertész e Brassaï, che restituiscono la medesima stupefazione di questi rifugiati dall'Europa dell'Est nella città "delle luci", per tutti loro luogo di elezione. La seconda sezione, "Madame la Baroness, Modern medievalist", prende il titolo da un articolo dei primi anni Quaranta uscito negli Stati Uniti, dove si parlava del suo virtuosismo tecnico espresso soprattutto nelle nature morte, primo genere in cui l'artista si cimenta fin dall'età adolescenziale e che raggiunge livelli eccelsi negli anni Quaranta. Tra le opere esposte, "La conchiglia", uno straordinario trompe-l'oeil del 1941, e alcuni dipinti dedicati alle mani, in cui la Lempicka riprende un soggetto al quale alcuni fotografi - Kertész, Kollar, Dora Maar - avevano dedicato particolare attenzione negli anni Venti-Trenta, qui messi a confronto con i quadri. La terza sezione, "The Artist's Daughter" (titolo di un articolo americano del 1929), presenta quei dipinti dedicati alla figlia Kizette che le portarono i maggiori riconoscimenti: tra le opere esposte, "Kizette al balcone", premiato nel 1927, e "La comunicanda", premiato nel 1929, prestiti del Pompidou e del museo di Roubaix. Donna dalla natura ambivalente, a una condotta trasgressiva coincide un'insospettabile attenzione per la pittura "devozionale": Madonne e santi, sono i dipinti riuniti nella quarta sezione, "Sacre visioni": dalla "Vergine col Bambino" del 1931, del Musée des Beaux-Arts di Beauvais, alla "Vergine blu" del 1934 di collezione privata, a un d'après della "Sibilla libica", sacra figura pagana, ripresa dalla Cappella Sistina di Michelangelo, al quadro preferito dalla Lempicka, "La madre superiora" del museo di Nantes. La quinta sezione, "Dandy déco", racconta il costante rapporto della Lempicka con il mondo della moda, nato già nel 1921 quando faceva l'illustratrice per alcune prestigiose riviste. Qui si trovano molte delle più note icone della Lempicka, da "Le confidenze" del 1928, alla "Sciarpa blu" del 1930, allo straordinario "Ritratto di Madame Perrot" con calle del 1931-1932: tutti gli abiti indossati dalle modelle di queste opere sono stati identificati da Gioia Mori come desunti da vere creazioni di moda, realizzate dagli stilisti preferiti della Lempicka, da Lucien Lelong a Marcel Rochas alla Maison Blanche Lebouvier. La ricchissima sezione della moda presenta anche le foto realizzate per un'attività parallela svolta dall'artista fin dagli anni Trenta: quella d'indossatrice, immortalata dai massimi fotografi di moda, da d'Ora a Joffé a Maywald. Inoltre, la sua "cultura dell'apparenza" - che ne fa la massima espressione di dandysmo declinato al femminile dell'epoca déco - è riassunta in uno spazio allestito come una "vetrina del lusso" anni Trenta, un tripudio di cappelli firmati Descat, Schiaparelli e altri stilisti, e gioielli di Cartier, Van Cleef & Arpels, Mauboussin: ovvero, quegli "accessori" indispensabili per l'eleganza di allora, provenienti da importanti collezioni private. Nella sesta sezione, "Scandalosa Tamara", si TORINOSETTE | Arte 110qui/ 249 affronta il tema della Coppia: da quella eterosessuale ripresa dal "Bacio di Hayez", esposto in una versione ad acquerello prestata dalla Veneranda biblioteca ambrosiana di Milano, messa a confronto con un d'après della Lempicka, alle coppie lesbiche messe in relazione con Arte MARCO DALBOSCO DA PAOLO TONIN ARTE CONTEMPORANEA "Paper religions project 2005 2014", personale di Marco Dalbosco. Esposto recentemente nel corso di prestigiosi appuntamenti quali la mostra "Afterimage" presso la Galleria Civica/Mart di Trento e ne "L'Arte guarda avanti" come opera finalista del Premio Terna6, il progetto complessivo "Paper Religions #Jerusalem" viene presentato per la prima volta da Paolo Tonin dalle sue origini nel 2005 ad oggi. Il lavoro ha preso avvio dalla necessità di indagare le problematiche del conflitto Israeliano-Palestinese, assumendo nella sua evoluzione l'espressione di libertà di ogni singolo individuo, investendo questioni di carattere religioso che finiscono per riferirsi alla possibilità stessa di affermare l'identità individuale. Nel 2008, come evento Parallelo di Manifesta7, nasce "Paper Religion #The Wall", diretto riferimento alla West Bank in Israele. Per questo lavoro Marco Dalbosco ha raggruppato dodici persone che hanno lavorato assieme per una settimana allo scopo di costruire un muro. Realizzato tuttavia con mattoni di carta piegati secondo la tecnica dell'origami, il muro perde i suoi connotati di barriera e di confine. Con questo specifico materiale e con la sua lavorazione, l'artista trascrive la fragilità dell'essere umano e manifesta il potere di costruire, ciascuno con le proprie mani, l'avvenire e la storia. Assumendo la città di Gerusalemme come simbolo di rispetto e convivenza di molteplici credenze religiose, nel 2011 si concretizza Paper Religion #Jerusalem: il mattone che divide, separa, crea un limite, è allo stesso tempo l'elemento base per la costruzione di ogni tipo di edificio religioso. I mattoni vengono disposti a terra formando un tappeto su cui vengono "sospese" le tre chiese monoteiste: una Chiesa Cattolica, una Sinagoga e una Moschea. Anch'esse di carta, condividono con i mattoni la condizione di fragilità. In mostra è presentata per la prima volta l'espressione complessiva di questo lungo e partecipato percorso di ricerca e consapevolezza. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 19; sabato su appuntamento. Info: 011.19710514 - [email protected] - www.toningallery.com ore 19:00 Torino Via San Tommaso 6 "FRANCESCO MENNYEY" ALLA GALLERIA LA CONCHIGLIA Acqueforti e disegni di Francesco Mennyey. Orario: dal martedì al venerdì 15-19; sabato 10-12 e 15-19. Info: 011.6991415 ore 18:30 Torino Via Zumaglia 13bis ADRIANA BALDASSI AL NAT CAFE' "Sounds - Tra Jazz e Reggae", personale di Adriana Baldassi. ore 17:00 Torino Via delle Rosine 6/F TORINOSETTE | Arte 111 / 249 Arte NELLA MARCHESINI ALLA GALLERIA OPERE SCELTE "Parole di pittore. Nella Marchesini - tra disegno e scrittura". La mostra è incentrata sul rapporto intenso, tra disegno e scrittura, esistente nella produzione artistica di Nella Marchesini. L'artista, allieva prediletta di Felice Casorati, sente l'arte come un'urgenza vitale da manifestare in ogni modo e su ogni supporto possibile. Nel lavoro della Marchesini, il disegno e la scrittura sono due modalità fondanti in quanto pratiche veloci, sintetiche e accessibili: con una semplice matita Nella ha potuto rappresentare l'universo complesso del suo essere anche nei momenti più difficili della sua vita. Queste due modalità non sono solo facilmente realizzabili, ma possiedono una ricchezza d'espressione eccezionale che l'artista coglie con diverse sfaccettature miscelandone le peculiarità che spesso si determinano vicendevolmente. Il disegno non è solo bozzetto preparatorio per i vari dipinti, ma è un'istantanea del quotidiano, dell'intimità più precaria ed effimera che svela però la parte più autentica dell'emozione e del pensiero. Con il disegno Nella Marchesini riesce a eludere parte della rigida impostazione di matrice casoratiana, dando forma al suo ambiente familiare e alle sue esperienze con un'affascinante proiezione personale che fa emergere la sua sensibilità, articolata e vigorosa. Trasfigurazioni religiose e deformazioni simboliche, presenti sia nei disegni che negli scritti, rivelano molto chiaramente chi è Nella Marchesini: artista, donna e madre. Nel tempo l'artista ha scritto una sorta di Zibaldone sul quale lei annota pensieri, sogni e paure nello stesso modo in cui disegna. Vi è un'interrelazione unica e sorprendente tra scrittura e disegno. Così anche i libri letti dalla Marchesini diventano essi stessi opere d'arte in quanto accolgono disegni e rielaborazioni grafiche inedite. Orario: martedì-sabato 15.30-20. Info: 011.5823026 - 349.3509087 - [email protected] - www.operescelte.com fino al 21/03/2015 ore 18:00 Torino Via Matteo Pescatore 11/D MICHAEL BIBERSTEIN DA GIORGIO PERSANO Michael Biberstein, personale. Nato a Solothurn, Svizzera, nel 1948. Nel 1964 si trasferisce negli Stati Uniti. Al Swarthmore College di Philadelphia incontra David Sylvester sotto la cui guida studia Storia dell'Arte. Dopo aver vissuto tra gli Stati Uniti e la Svizzera, nel 1979 si trasferisce in Portogallo, dove trascorrerà la maggior parte dei suoi anni, sino alla morte improvvisa, sopraggiunta nel 2013. Pittore autodidatta, dagli anni '70 le sue opere vengono esposte in tutto il mondo e sono presenti nelle collezioni di arte contemporanea di musei e fondazioni, tra i quali: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Whitney Museum of American Art di New York, il Calouste Gulbenkian Foundation Centre for Contemporary Art di Lisbona, la Serralves Foundation di Oporto, il Museu Colecção Berardo di Lisbona. Orari: martedì - sabato 10,00-13,00 e 15,30-19,00. Info: 011.4378178 - 011.835527 [email protected] - www.giorgiopersano.org fino al 21/03/2015 ore 18:00 Torino Via Principessa Clotilde 85 TORINOSETTE | Arte 112 / 249 Arte BRUNO MARTINAZZI ALLO SPAZIO DON CHISCIOTTE Personale di Bruno Martinazzi, scultore e orafo di fama internazionale. Tra le opere presenti nella mostra, curata da Massimo Ghiotti, ci sono sculture di media dimensione che vanno dagli anni '80 agli anni '90; una serie di piccole sculture intitolata "Pagine di pietra" tutte di recente produzione; 12 disegni del 1980 facenti parte degli studi preparatori del libro "I cieli e la terra e tutte le tue creature" (Noire editore 1988) e quattro gioielli. Nato a Torino nel 1923, allievo degli stessi insegnanti di Primo Levi, Martinazzi si laurea in Chimica Pura all'Università di Torino. Durante la guerra partecipa come partigiano combattente alla resistenza, ed è insignito della Croce di Guerra. Frequenta la Libera Accademia d'Arte di Torino e gli Istituti d'Arte di Firenze e Roma. Esordisce come orafo nel 1954, dopo quattro anni spesi come direttore di Tintoria alla fabbrica tessile Magnoni Tedeschi, per poi affermarsi come scultore. È stato inoltre docente all'Accademia Albertina di Belle Arti. Grazie ad artisti come Martinazzi a partire dagli anni Sessanta, il gioiello contemporaneo sia entrato a far parte delle più importanti collezioni museali internazionali; le sue creazioni figurano infatti nelle collezioni, tra gli altri, del Metropolitan di New York e dell'Hermitage di S.Pietroburgo. Orario: martedì-sabato 10.30-12.30 e 15.30-19.30. Info: [email protected] - 011.19771755 www.fondazionebottarilattes.it fino al 21/03/2015 ore 18:30 Torino Via della Rocca 37 "OPERE IN PERMANENZA" ALLA GALLERIA20 "Opere in permanenza", collettiva comprendente opere di Enzo Briscese, Ermanno Barovero, Nino Aimone, Piero Ferroglia, Alessia Zolfo, Francesco Preverino, Dario Rosolen, Leonardo Pecoraro, Franco Margari, Marco Vigo, Romano Buratti, Domenico Lasala, Discepolo Girardi, Elviro Coni. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com fino al 21/03/2015 ore 17:00 Torino Corso Casale 85/B GALLIANO GALLO DA CARACOL "Invasioni", personale di Galliano Gallo. "Nelle sue opere pittoriche l'artista Gallo accede ad un mondo incantato, in cui si coglie la scoperta genuina di un "qualcosa" che parte da molto lontano. Lo sguardo innocente dell'infanzia osserva per la prima volta, con gioia e curiosità ciò che gli si offre. I colori vividi colpiscono l'attenzione; le figure vagamente zoomorfe si inseguono in un gioco di danza, unite da un filo conduttore che non si perde mai, anzi le tiene insieme come le perle di una collana. E' un ritorno alle origini, dove forme semplici si realizzano in un liquido creatore, moltiplicandosi per continuare la vita, per trasformarla. Il movimento è continuo, coinvolge tutto; il ritmo serrato e vivace ci invita a partecipare a questo tripudio di colori, ad afferrare, a non indugiare in contorti pensieri, ma a considerare con rinnovata semplicità la purezza dell'inizio, che è lì a portata di mano, pronta per noi" (Francesca Luce Milardi). Orario: martedì, mercoledì e giovedì 15.30-19.30; venerdì e sabato 10.30-19.39. Info: 393.2164821 - www.caracolarte.it fino al 21/03/2015 ore 18:00 Torino Via Saluzzo 23 TORINOSETTE | Arte 113 / 249 Arte "VIAGGIO NELL'UNIVERSO FEMMINILE" ALLA GALLERIA20 "Viaggio nell'universo femminile", collettiva comprendente opere di: Lidia Acquaviva, Adriana Baldassi, Antonella Bartolone, Adriana Caffaro Rore, Paola Calcatelli, Mirella Caruso, Anna Cervellera, Carla Ciafardoni, Isabella Corcelli, Fiorella Corte, Cristina Crestani, Gianna Dalla Pia Casa, Silvana D'Urso, Elisa Fuksa Anselme, Erminia Gebbia, Evelina Gibaldi, Maria Halip, Angela Ippolito, Clara Luminoso, Francesca Lupo, Clara Mastrangelo, Marianna Merler, Dina Montesu, Gabriella Montini, Marina Monzeglio, Anna Maria Moretto, Sarka Mrazova Cagliero, Franca Musso Binello, Sandra Naggar, Ester Pairona, Lodovica Paschetta, Gisella Penna, Carla Perona, Angela Policastro, Venere Rizzo, Anna Rota Milani, Egle Scroppo, Carla Silvi, Antida Tammaro, Carlotta Tararbra, Maria Ventura, Rosanna Vottero Viutrella, Wally Waser, Chiara Ziganto, Alessia Zolfo. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com fino al 21/03/2015 ore 17:00 Torino Corso Casale 85/B RIVAROLO - CLEMENTINE CARSBERG A CASA TOESCA "Secret de famille - Les angles morts", residenza d'artista di Clementine Carsberg. Al primo piano, fino al 30 novembre, "Alias/self portraits", fotografie di siciliana Carmen Cardillo. Orario: sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00; mercoledì dalle ore 17.00 alle ore 20.00. Info: www.areacreativa42.com - [email protected] - 335.1227609 fino al 22/03/2015 ore 18:00 Rivarolo (TO) Via Ivrea 42 PIER PAOLO CALZOLARI IN VIDEOTECA GAM Prosegue in Videoteca GAM il ciclo di incontri e mostre, a cura di Elena Volpato, dedicato al video in Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il primo appuntamento del 2015 vede protagonista Pier Paolo Calzolari che incontra il pubblico della GAM martedì 13 gennaio alle 18.30. L'artista, in conversazione con Elena Volpato, parlerà del suo interesse per la dimensione temporale e visiva del linguaggio filmico e video, dell'esperienza di lavoro con Gerry Schum e ripercorrerà lo sviluppo del suo ciclo di opere intitolato "Day after Day a Family Life" da cui sono tratti i lavori "Cucù", 1972?73, "Aeroplano", 1972 e "Lettere di Tiziano", 1974, provenienti dall'Archivio della Fondazione Calzolari che la Videoteca GAM è orgogliosa di poter presentare in esposizione nei propri spazi. L'incontro con Pier Paolo Calzolari offre l'occasione di ascoltare uno dei più importanti protagonisti della storia del video d'artista, per la rilevanza delle opere da lui girate in pellicola e video, e per il ruolo che il suo studio bolognese, a Palazzo Bentivoglio, ebbe tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, sia come luogo d'incontro tra esponenti delle avanguardie internazionali, artistiche e teatrali, sia come studio di registrazione di opere filmiche di altri artisti. In mostra in Videoteca GAM fino al 22 marzo quattro opere video realizzate dall'artista tra il 1970 e il 1974: "Senza titolo", da "Identifications" di Gerry Schum, 1970, collezione Videoteca GAM; "Aeroplano" ["Day after Day a Family Life"], 1972, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Cucù - The glass reflects" ["Day after Day a Family Life"], 1972?1973, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Lettere di Tiziano" ["Day after Day a Family Life"], 1974, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari. Orario: martedì - domenica 10.00-18.00 giovedì: 10.00-22.30. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso gratuito in videoteca. Non occorre appuntamento. Info: 011.4429597 - email [email protected] - www.gamtorino.it fino al 22/03/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 114 / 249 Arte PRAGELATO - KURT MAIR E VINICIO PERUGIA ALLA TINBER ART GALLERY "Coincidere", incisioni di Kurt Mair e Vinicio Perugia. Orario: sabato 16.00-18.30, domenica 10-12.30 - 15.30-18.00. Info: 0122.78461 - www.tinberartgallery.it fino al 22/03/2015 ore 17:00 Pragelato (TO) Via Albergian 20 "DAB - DESIGN PER ARTSHOP E BOOKSHOP" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "DAB - Design per Artshop e Bookshop". Esposizione dei prototipi selezionati in occasione della V edizione dell'omonimo concorso nazionale. Il progetto DAB, nato nel 2006, è promosso da GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e realizzato dall'Ufficio Giovani d'Arte del Comune di Modena. DAB rientra nella Convenzione Progetto DE.MO. - sostegno al nuovo design e alla mobilità, siglata tra GAI e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) - Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane e Direzione Generale Musei. La Mostra DAB presenta i progetti proposti da 20 designer selezionati dalla Commissione composta da Sandra Tucci, referente del progetto per il MiBACT - ex DG PaBAAC Servizio V; Patrizia Rossello dell'Associazione GAI e Michele Zini, Architetto e Designer dello Studio ZPZ Partners. In mostra i prototipi di: Antonio Abatangelo; Chiara Angioli; il collettivo formato da Margarita Aviles De Carlos, Marco Fogaccia, Shi Jintian, Nicoletta Marangoni e Maria Montes De Oca; Emilio Baria; Ilaria Bartolini; Lucia Biancalana e Eleonora Bompieri; Bottega Krua di Giada Fogliato e Arianna Piazza; Code0039 di Dante Antonucci, Laura Crognale, Stefania Quintili e Alessandro Zuppa; De-sign di Daniela Cavasin e Enrica Zanini; Alessandro Esposito, Federico Fiordigiglio; Alberto Galotta e Federica Lissoni; Gian Piero Giovannini; Massimiliano Marianni; Elena Maurigh; Costanza Palmirani; Lorenzo Passi; Arianna Piazza; Daniele Piazzola; Studio Alchemico di Giulio Bogani e Sofia Crescioli. La commissione ha selezionato progetti che rispondessero positivamente a tre requisiti del concorso: appartenenza allo scenario della cultura del progetto contemporaneo; effettiva compatibilità con i museum shop per caratteristiche dell'oggetto, prezzo, mercato; possibilità di essere prodotti in modalità di autoproduzione o con filiera produttiva non tradizionale. Si è cercato di selezionare anche progetti sviluppati in ambiti di ricerca eterogenea o capaci di proporre nuove tipologie di prodotto, così da avere uno scenario ampio di proposte che desse profondità a una lettura complessiva, in sede di catalogo o di mostra. La Commissione ha assegnato inoltre, ex-aequo il Premio Speciale MiBACT - Patrimonio culturale a Alberto Galotta e Federica Lissoni, premio istituito nel 2011, in occasione della III edizione di DAB, per incentivare la progettazione, da parte dei giovani designer, di oggetti contemporanei, ma liberamente ispirati al vasto patrimonio culturale ed artistico del nostro paese e per questo collocabili negli spazi commerciali di musei e siti archeologici. Il Premio MiBACT consiste nell'assegnazione ai vincitori di fondi per l'autoproduzione degli oggetti e la promozione degli stessi in importanti vetrine nazionali ed internazionali. La mostra, proveniente dal MAXXI di Roma, farà successivamente tappa ad aprile presso l'area del bookshop della Fondazione Fotografia al Foro Boario di Modena, a maggio a Lecce presso il prestigioso Castello di Acaya. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 22/03/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 115 / 249 Arte MARCO FADDA ALLO STUDIO KEY "Gipso", retrospettiva di Marco Fadda, esponente e cofondatore del collettivo artistico Mazz Art. Visite su appuntamento, telefonando al 340.2657945 fino al 22/03/2015 ore 18:00 Torino Corso Peschiera 200 "ARTISTE CONTRO LA VIOLENZA" ALLA BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI "Artiste Contro la Violenza - Vogliamo le rose...", mostra di Carla Bertola, Mariella Bogliacino, Véronique Champollion e Valeria Sangiorgi. Orario: lunedì 15.00-19.30; da martedì a venerdì 8.15-19.30; sabato 10.30-18.00. Info: 011.4431262 - [email protected] fino al 26/03/2015 ore 16:00 Torino Via Leoncavallo 17 SERGIO AGOSTI DA MUTABILIS "44 - armonie silenziose", personale di Sergio Agosti. Orario: da martedi al venerdi 15,30-19,30; sabato 10,30-13,00 e 15,30-19,30. Info: [email protected] www.mutabilislab.com - 347.1304979 fino al 27/03/2015 ore 19:00 Torino Via dei Mille 25/C MAX PAPESCHI DA DAVICO "Je ne regrette rien", personale di Max Papeschi. Orario: da martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Info: 011.0362954 [email protected] - www.davicoarte.it fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Galleria Subalpina 21 ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI E LA CARDBOARD ART AL MUSEO MIIT "Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art", mostra dedicata a uno degli artisti più interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l'occasione per presentare l'innovativo progetto "Adoption of an Artist for Investment". Per l'occasione, il giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all'esistenza dell'uomo e del pianeta. In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in carta, cartone, foglia d'oro e altri materiali. Orario: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00; su appuntamento domenica e lunedì per visite guidate, gruppi, scolaresche. Info: 011.8129776 - www.museomiit.it - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:00 Torino Corso Cairoli 4 TORINOSETTE | Arte 116 / 249 Arte COLLETTIVA A CURA DI MARIANA PAPARÀ ALLA TORINO ART GALLERY Mostra, a cura di Mariana Paparà, che presenta i lavori di 35 artisti di consolidata professionalità provenienti da Italia, Canada, Germania e Romania. Pittura, scultura, installazione, rielaborazione fotografica, incisione e grafica sperimentale, rappresentano alcuni tra i molteplici linguaggi presenti in mostra. Il percorso propone dunque una lettura significativamente stratificata su uno degli interrogativi che ossessionano la gente di tutti i tempi, tra memorie bibliche, profezie e riflessioni laiche sui destini della vita e del cosmo. Le opere diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un interminabile viaggio all'interno dell'animo umano, talvolta a metà strada tra suggestioni oniriche e colorati tuffi nella memoria, ma anche sculture che, leggere ed eleganti, sono il segno incisivo del mondo interiore da cui l'artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Un viaggio multiculturale alla ricerca, non solo di ciò che accomuna, ma anche delle differenze che arricchiscono, valori che aprono nuovi orizzonti mentali. Orario: dal lunedì al sabato 15.30-19.30. Info: 338.3333397 347.9807478 - www.torinoartgallery.com - www.aripa.eu - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Via Vanchiglia 6/A ANTONIO SARCINA DA MARTINARTE "Tra Luce e Chimica, la poesia della fotografia", personale di Antonio Sarcina. Orario: lunedì 15.30-19.30; martedì e mercoledì 10,00-12,30 e 15,30-21,30; giovedì e venerdì 10,00-12.30 e 15.30-19.30. Info: 011.3433756 - 335.360545 - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Corso Siracusa 24/A TORINOSETTE | Arte 117 / 249 Arte CARMAGNOLA - "MESSICO CIRCA 2000" A PALAZZO LOMELLINI "Messico Circa 2000", mostra comprendente 94 opere di 81 artisti messicani del nostro tempo, tratta dalla collezione dell'imprenditore messicano Josè Pinto Mazal. La mostra è parte della grande collezione di Josè Pinto Mazal. In essa vi sono raccolte opere che spaziano attorno al terzo millennio (da qui il titolo di Messico Circa 2000) cioè dal 1980 ad oggi, di artisti messicani e stranieri che hanno trovato in Messico il luogo ideale per la loro produzione. Non è una mostra di tendenza, in quanto il collezionista non sceglie le opere secondo una sua particolare propensione artistica, ma quelle che meglio documentano, attraverso l'arte, lo status del Messico oggi e soprattutto di Città del Messico. Vi predomina la pittura, ma vi appaiono anche altri linguaggi come la fotografia, il disegno, la scultura. Le opere sono diversissime tra di loro, seguendo i criteri disparati dei linguaggi artistici contemporanei che dagli inizi del secolo scorso hanno frantumato le regole tradizionali dell'arte. L'arte messicana della contemporaneità si appropria infatti delle tendenze europee imprimendovi però, un marchio che discende ancora dalle antiche culture precolombiane. L'ambiente, il deserto, la dimensione tropicale s'insinua in queste superbe testimonianze visive arricchendole di un'energia incontenibile. E anche la violenza vi traspare - quella che contraddistingue l'attuale realtà messicana condizionata dalla lotta tra il governo e cartelli del narco-trafico, dal femminicidio lungo i confini con gli U.S.A - una violenza filtrata in termini metaforici o allusivi. Molti degli artisti qui presenti hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d'arte Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all'I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell'estremo Oriente, in Australia. In questa mostra troviamo diversi linguaggi formali , la figuratività, l'astrazione, il realismo e l'informale, l'espressionismo (che ora diviene neo-espressionismo), il surrealismo, il concettuale e l'iperrealismo. In sostanza appare sia la realtà che il sogno, ossia dimensioni "altre" che s'insinuano nel reale. Molto spesso le diverse tendenze si sovrappongono e si fondono, secondo un paradigma messicano che tende al racconto complesso, stratificato, spesso simbolico. Nella mostra sono esposte opere di numerosi artisti di valenza internazionale come Gabriel Orozco, Francis Alys, Julio Galan, Demian Flores, Graciela Iturbide, Monica Castillo, Irma Palacios, Jerman Venegas, Alfonso Mena Pacheco, Barry Wolfryd. Nell'arco del suo sviluppo la mostra, che prevede delle visite guidate, proporrà eventi collaterali integrativi della cultura messicana, con work-shop, performance multimediali, espressioni sonore, che verranno via via comunicati nel dettaglio. L'allestimento è curato da Rodrigo Witker con la collaborazione d Emma Ariza, ed è accompagnato da un volume bilingue (italiano/inglese) edito in occasione della prima edizione. Orario: giovedì, venerdì, sabato 15,00-18,00; domenica 10,00-12,00 e 15,00-18,00. Ingresso gratuito. Info: www.palazzolomellini.com fino al 29/03/2015 ore 18:00 Carmagnola (TO) Piazza Sant'Agostino 17 TORINOSETTE | Arte 118 / 249 Arte AVIGLIANA - ELENA MONACO ALLA GALLERIA ARTE PER VOI "Il silenzio dei corpi", personale di Elena Monaco. Il percorso su cui da tempo la ricerca artistica di Elena Monaco si viene articolando sembra svilupparsi lungo un tragitto figurativo particolarmente impegnativo e di fatto sostanzialmente autonomo e, verrebbe da aggiungere, anche piuttosto solitario. Esso, infatti, non è facilmente incasellabile tra le correnti e i movimenti artistici recenti e contemporanei: non rientra tal quale, ad esempio, nell'astrattismo, né nell'informale e nei successivi esiti concettuali, non è post-concettuale, né, che so, optical, né, diciamo, genericamente "ecologico", non è nemmeno pienamente figurativo, perché lo è solo apparentemente. Ciò non significa, però, che esso avanzi come una avventura senza metri di orientamento nella complessità del panorama artistico, che anzi, essi sono presenti, ma rielaborati con la dovuta discrezione e, soprattutto, sottoposti preliminarmente ad un processo di interiorizzazione e di reinterpretazione, fino a celarne l'eventuale sostanza di modelli, che, a ben vedere, è culturalmente, sovente alta e molto ben radicata. Poiché non c'è qui spazio per una analisi particolareggiata, mi limito ad un duplice livello di suggerimenti: nelle sue opere si alternano e si integrano suggestioni provenienti da alcuni maestri piemontesi della seconda metà del secolo scorso, accanto a riferimenti - che, sia chiaro, non sono da intendersi come citazioni esteriori - anche più lontani nel tempo, fino a quelli pertinenti con la tradizione "classica". Nel processo di composizione dell'immagine, o di "costituzione dell'immagine", secondo la storica definizione di Cesare Brandi, essi operano a distanza, appunto con "discrezione", come un tenue sostrato entro cui si viene costruendo l'immagine vera e propria, quella che prende forma a conclusione di ogni suo lavoro di ricerca, nella cui densa e paziente elaborazione vengono prendendo corpo, accanto a valori volutamente e consapevolmente espressi, istanze emotive e pulsioni, che paiono sfuggire ad ogni controllo. In quella fitta congerie e convivenza di immagine e di segni, di figurazione, da una parte, affidata alla pura e semplice "costituzione d'immagine" e, dall'altra, di affioramenti di segni, che per loro intrinseca natura alludono a paradigmi e codici non visivi, in quel conflitto di opposti, si deve rintracciare la condizione inesorabilmente contraddittoria in cui versa e si fonda l'arte contemporanea. E da cui, ovviamente, nemmeno Elena Monaco può rifuggire, ma che ci sa mostrare con altrettanta severa padronanza. Orario: sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00. Info: [email protected] - [email protected] - http://artepervoi.it/ fino al 29/03/2015 ore 16:00 Avigliana (TO) Piazza Conte Rosso 8 CHIVASSO - PAOLO GIACOMAZZI ALLA GALLERIA SANTA CHIARA Paolo Giacomazzi, personale. Nato il 17/07/1970 a Chivasso dove vive e lavora come ingegnere esercitando la libera professione, Giacomazzi ha frequentato il circolo artistico chivassese "Pittori di Via Platis" fin dalla nascita dell'Associazione partecipando alle numerose attività che si sono svolte durante gli anni. Ha sviluppato la propria passione artistica sotto la guida del maestro Luigi Rigoletti e ha partecipato a mostre collettive e personali. Orario: lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00; martedì e giovedì 14.00-17.00 fino al 30/03/2015 ore 17:30 Chivasso (TO) Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa 8 TORINOSETTE | Arte 119 / 249 Arte RIVOLI - "PIAZZE DEL PIEMONTE" NELL'ATRIO DEL PALAZZO COMUNALE "Piazze del Piemonte - Architettura, urbanistica, eventi, quotidianità", mostra promossa dal Consiglio regionale del Piemonte. Le piazze piemontesi - che rappresentano le radici della nostra civiltà - sono qui illustrate nella loro storia e in tutto il loro prestigio. Ingresso gratuito con i seguenti orari: dal lunedì al giovedì 8.00-19.00, venerdì 8.00-14.00 e il sabato 8.00-12.00. Info: www.comune.rivoli.to.it - Tel. 011.9513300 fino al 30/03/2015 ore 08:00 Rivoli (TO) Corso Francia 98 "CON I MIEI OCCHI" IN GALLERIA SAN FEDERICO "Con i miei occhi", mostra fotografica di Isabella Greggio, allestita nella cornice di Galleria San Federico di Torino in occasione del progetto Sar.to La moda illumina Torino. I luoghi e i volti ritratti raccontano un percorso emozionale e la storia personale di una giovane fotografa che, superando le oggettive difficoltà di una malattia che l'ha colpita agli occhi, continua a girare il mondo e a ritrarlo. Orario: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00; domenica dalle 15.00 alle 19.00; lunedì chiuso. fino al 31/03/2015 ore 17:30 Torino Galleria San Federico "TRASPARENZE" ALLA GALLERIA SEMI D'ARTE "Trasparenze": fotografie di Alessandro D'Adda, a cura di Daniela Trunfio, e vetri d'autore di Il Mondo del Vetro, a cura di Ivano Balestrieri. Ciò che lega le due presenze in mostra è il vetro, protagonista indiscusso di infinite sequenze dei film di Antonioni costruite sul gioco dei riflessi e delle trasparenze, esemplificatrici dell'idea costante di una superficie della realtà che non può essere penetrata, sinonimo di trasparenza riflettente perennemente se stessa, o il vetro metafora di due qualità, trasparenza e riflessione. Le finestre di un grattacielo di Sapporo, ma soprattutto l'umanità che ne traspare, sono oggetto della ricerca di Alessandro D'Adda, fisico quantistico da alcuni anni rapito dalla passione per la fotografia e delle sue capacità di "vedere attraverso" e di raccontare, molto spesso, altre storie. E' un'umanità che si disvela a un occhio attento, microstorie che lasciano a noi il piacere di intuirne le trame del quotidiano, in un continuo gioco di rimandi tra "dentro" e "fuori" , tra "manifesto" e "apparentemente nascosto". Il grattacielo e la sua struttura geometrica diventa pre-testo, simile al desueto foglio dei provini analogici sul quale il fotografo selezionava gli scatti da salvare, per raccontare la sua storia. I vetri selezionati da Il Mondo del Vetro accanto alle creazioni storiche muranesi di nomi come Venini, Salviati, Seguso e Barbini, presenta opere di artisti contemporanei quali Tagliapietra, Pino Signoretto, Ugo Nespolo, Silvano Rubino e designers come Ettore Sottsass e Marco Zanini. Raccolti con passione dagli inizi degli anni '70, Il Mondo del Vetro rappresenta per le sue presenze nelle più importanti Fiere nazionali, un punto di riferimento per collezionisti attenti alle sperimentazioni di importanti protagonisti della scena dell'arte contemporanea che si sono messi alla prova con questa straordinaria e delicata materia, dando vita a oggetti unici che promuovono e diffondono la raffinatissima arte vetraria muranese riconosciuta in tutto il mondo. Orario: da martedì a sabato 10.00-12.30 e 15.00-19.00; lunedì 15.00-19.00. Info: [email protected] fino al 31/03/2015 ore 18:00 Torino Via IV Marzo 1/E TORINOSETTE | Arte 120 / 249 Arte LUCA DE MARCH ALLA GALLERIA OBLOM "Politically Incorrect", personale di Luca De March, a cura di Roberto Vaio. L'artista propone un'esplorazione dell'universo parallelo dei cartoni animati, fornendo una chiave di lettura ironica e irriverente della realtà. Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato su appuntamento. Info: 333.8438768 - [email protected] - www.galleriaoblom.it fino al 01/04/2015 ore 18:30 Torino Via Baretti 28 PABLO BRONSTEIN DA FRANCO NOERO "We live in Mannerist times", personale di Pablo Bronstein. L'artista argentino, che ha recentemente ricevuto la Duveen Commission dalla Tate Britain per il 2016, si è qui confrontato, similmente a quanto accaduto per la mostra al Metropolitan Museum di New York, con la storia - in questo caso industriale - dell'edificio che ospita la mostra riflettendo sul potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al servizio dell'estetica. Orario: lunedì 15.00-19.00; martedì-venerdì 11.00-19.00; sabato 15.00-19.00 o su appuntamento. Info: 011.882208 - [email protected] www.franconoero.com fino al 02/04/2015 ore 18:00 Torino Via Mottalciata 10/B TORINOSETTE | Arte 121 / 249 Arte VICTORIA STOIAN DA ALBERTO PEOLA "Codri Earthquake", personale di Victoria Stoian. La mostra è il risultato della sua collaborazione con Clara Sofia Rosenberg, che da anni ne segue il lavoro supportandolo sul piano teorico. Victoria e Clara Sofia hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti di Torino dal 2009, in un percorso complementare tra l'attività pittorica dell'una e quella critica dell'altra. La mostra di Victoria Stoian raccoglie una serie di lavori intorno al tema dell'assenza di un punto di riferimento. Come recita il titolo, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30 del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza da Chi?in?u, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate. Questo mio lavoro è un omaggio intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con un colpo secco cambia linee, colori e vite». I quadri oggi esposti in galleria costituiscono una parte dei 52 previsti dal progetto in fieri Codri Earthquake, ognuno dei quali corrisponde a un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. Vengono così messe in relazione, da un lato, la durata del fenomeno con lo sviluppo del ciclo pittorico, e dall'altro, l'area geografica colpita dal sisma con l'area della tela, ospite della rielaborazione del dramma. Come dice l'artista, «in un terremoto il primo secondo può essere della stessa violenza dell'ultimo. Anzi, forse il primo impatto è ancora più forte e destabilizzante». Per questo motivo, la serie Codri Earthquake si sviluppa con un andamento cronologico, ma le singole opere non riportano la violenza del terremoto in successione crescente: ogni quadro del progetto rappresenta infatti un possibile grado di percezione della catastrofe, che non necessariamente corrisponde al suo reale grado di intensità. Il tema dell'assenza di punti di riferimento proposto nelle opere rimanda a un senso di destabilizzazione, percepibile in termini di panico e smarrimento. Ma, d'altro canto, il potenziale generato da quest'assenza di vincoli può essere colto anche come un'occasione di libertà. Questa dicotomia tra panico e liberazione è espressa dall'artista attraverso la rappresentazione di un mondo informe che contiene, però, delle forme riconoscibili, come protrusioni, annidamenti o ramificazioni. Il mondo organico che emerge da questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso la tecnica del chiaroscuro, con predominanza delle tonalità fredde, forme talvolta non finite, o cancellate, si stratificano in un gioco di trasparenze e in un'alternanza di piani pittorici. Pur in assenza di un'architettura e di una linea dell'orizzonte, Stoian riesce in questo modo a ricreare un senso di profondità nelle forme che si affusolano in direzione di un punto di fuga ideale nella tela, inserendo nell'informe accenni di prospettiva. I criteri su cui si fonda la ricerca di Victoria Stoian sono l'importanza attribuita alla sostanzialità della materia, l'approccio diretto e la presenza fisica dell'artista nel lavoro, e la necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso la forza dell'opera in sé. L'esperienza personale e il suo percorso artistico sono saldamente intrecciati: migrata a Torino all'età di ventun anni, Victoria inizia a tradurre gli stimoli della nuova realtà, così diversa, in un linguaggio pittorico denso di rimandi introspettivi e culturali. Attraverso un soggetto fortemente autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione, che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile. Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle 19, mattino su appuntamento. Info: 011.8124460 - 335.6191039 - [email protected] www.albertopeola.com fino al 03/04/2015 ore 18:00 Torino Via della Rocca 29 TORINOSETTE | Arte 122 / 249 Arte FEDERICO GUERRI DA WEBER & WEBER "Frammenti", personale di Federico Guerri. L'arte appartiene originariamente alla natura. È natura. E in quanto tale contempla e dà forma a se stessa. È dunque tempo che l'arte, memore del suo stato aurorale, torni a muoversi per iniziativa dei propri tratti. È tempo che la scrittura segnica torni a decidere dei propri tracciati e delle proprie luci. Di tutto. Anche delle tenebre. Nulla deve nascere se non dai suoi impulsi, dai suoi spasimi, dai suoi getti, violenti o pacati che siano. È quanto accade nell'opera di Federico Guerri, dove la scrittura sceglie innanzitutto di essere disegno e di non porsi al servizio che del proprio accadere. La scrittura danza e iscrive in questo esordio il carattere inafferrabile dello scaturire del segno e l'annuncio dell'enigmatica soglia tra ciclica sparizione e nuovo inizio. Non ha principio né fine. Appare e passa. Appare al nostro orizzonte come potrebbe fare il vapore acqueo. Presenza e venirealla-presenza si uniscono e si confondono in questi luoghi verso i quali ci conduce Federico Guerri: sono luoghi pienamente riconoscibili, pur rivelandosi la loro vera sostanza come ombra e parvenza. Orario: da martedi a sabato 15.30-19.30. Info: www.galleriaweber.it [email protected] - 011.19500694 fino al 04/04/2015 ore 18:00 Torino Via San Tommaso 7 "MANIERA NERA" ALLA NORMA MANGIONE GALLERY "Maniera Nera", collettiva a cura di Francesco Barocco. In mostra lavori di Vija Celmins, Richard Earlom, F. Green, Richard Houston, Elizabeth Judkins, S. W. Reynolds e John Raphael Smith. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento. Info: 011.5539231 - [email protected] - www.normamangione.com fino al 04/04/2015 ore 18:00 Torino Via Matteo Pescatore 17 IRINA NOVARESE ALLO SPAZIO NOPX "Landology. Scorci di una politica delle differenze", mostra di Irina Novarese. Il processo lento di mappatura fittizia -e comunque approssimativa- si confronta con il reale flusso accelerato della città, che viene proposta ai singoli come luogo ultimo del sociale. Strutture urbane tra desiderio e repulsione, tra necessità ed extralusso, sono al centro del progetto "Landology" di Irina Novarese. Nello spazio di NOPX l'artista presenta un'installazione che costituisce il secondo capitolo della sua recente indagine sulle teorie di individualizzazione dell'habitat. Un'esplorazione di strutture e organizzazioni dello spazio urbano iniziata nel 2014 con le due città di Caracas e Berlino e che continua con il lavoro che verrà presentato a Torino. Landology dà anche il via a Preview, ad una nuova collaborazione tra NOPX e Dunque, locale di recente apertura in via Santa Giulia: pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale, sui muri del Dunque apparirà un'anteprima della mostra, un estratto del lavoro dell'artista riprodotto in formato maxi su un cartellone da cinema. Visite anche su appuntamento: 328.7055257. Info: [email protected] - www.nopx.it fino al 04/04/2015 ore 18:30 Torino Via Guastalla 6/A TORINOSETTE | Arte 123 / 249 Arte RÄ DI MARTINO ALLA GAM PER "VITRINE" Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino "Vitrine", il progetto dedicato alla ricerca artistica contemporanea. Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l'attenzione sulle trasformazioni della vita, del suo divenire di cui l'arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro trasparente, "Vitrine" stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della quotidianità. Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino, Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani. "Vitrine" si costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l'uomo si confronta costantemente e che s'imprimono nel lavoro dell'artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico?sociale e politica in una metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il paesaggio dell'immaginario, lo spazio?tempo reale e quello mentale, interiore e intimo dell'animo. Lo sguardo dell'artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni. Il primo appuntamento dell'edizione 2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile l'opera "The Picture of Ourselves", video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito intrecciarsi di possibilità. Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso libero a Vitrine. Info: centralino 011.4429518 - segreteria 011.4429595 www.gamtorino.it/vitrine fino al 06/04/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 GAVINO SANNA ALLO SPAZIO MOUV "Livori in corso", personale di Gavino Sanna. In mostra una trentina di disegni, accompagnati da brevi racconti, raccolti nel libro intitolato "Livori in corso" che Gavino Sanna ha dedicato ad Alda Merini. La mostra si apre, così come nel libro, con un verso della Poetessa dei Navigli "L'uomo fa male al fratello al primo sbadiglio del mattino" a cui segue la dedica di Alda Merini. Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 24; chiuso il lunedì. Nel periodo della mostra si svolgeranno degustazioni libere e guidate dei vini di Cantina Mesa, l'azienda vitivinicola creata dieci anni fa da Gavino Sanna con la moglie Lella a Sant'Anna Arresi nel Sulcis. Info: [email protected] - www.spaziomouv.it - 331.5828996 fino al 06/04/2015 ore 10:00 Torino Via Silvio Pellico 3 TORINOSETTE | Arte 124 / 249 Arte SERGIO STAINO ALLA GAM "Un racconto di Berlino, 1981", personale di Sergio Staino - uno dei più conosciuti e amati disegnatori satirici italiani -, a cura di Danilo Eccher. Lo spazio Wunderkammer ospita più di cento disegni che raccontano Berlino nel 1981, quando Staino, armato di carta, matita, china e una macchina fotografica raggiunge la città e la interpreta con i suoi disegni. E qui Bobo, da sempre l'alter ego del disegnatore, si ritrova a esplorare una città dalle mille contraddizioni e dal grande fascino. Una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, in quell'anno ancora inserita nel cuore del comunismo europeo. "Ogni angolo era una scoperta, una sorpresa, una suggestione: Berlino in quegli anni là era una città veramente unica per la quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa esprimendole, poi, in forme architettoniche e ambientali assai diversificate (...) Tutto era esagerato in Berlino Ovest: le luci, le insegne, le vetrine, tutte cose che adesso sembrerebbero normali ma che, allora, erano profondamente innovative. Solo avvicinandosi al confine con la Repubblica Democratica, e soprattutto al muro, l'atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la contraddizione tra la vitalità lussuosa dell'Ovest e la tristezza poliziesca dell'est si facevano evidenti". Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected] fino al 06/04/2015 ore 10:00 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 125 / 249 Arte ALDO MONDINO ALLA GAM PER "SURPRISE" Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell'edizione 2015 di "Surprise", progetto espositivo che concentra l'attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall'architettura al design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale. A curare questo terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto, docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia Albertina di Torino e Gregorio Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo piano del museo. Al centro dell'attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico di quegli anni. Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l'Ecole du Louvre e i corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori, le "Tavole Anatomiche", metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi del corpo umano. "Sole" e "Immersore", entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella mostra alla GAM, rappresentano un'esperienza anomala nell'ambito della sua produzione artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour. L'arrivo della Pop Art in Italia proprio grazie a Gian Enzo Sperone e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del '64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire. Mondino si appropria anch'egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura ottenuto con l'utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e lampadine a incandescenza. Se "Immersore" si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni, più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, "Sole" traduce con i materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l'alba, sul quale tra l'altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli anni tra 1963 e 1964 e al quale Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria. Le due opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall'artista da una etichetta della galleria Stein sul verso di "Immersore". Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale l'opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell'occhio umano sia al segno lasciato dalle acque dell'Arno su alcuni capolavori dell'arte fiorentina che impressionò a tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del '66 e il 1967 una serie di opere. Tra questi lavori vale la pena ricordare l'intervento alla mostra "Con temp l'azione" (gallerie Stein, Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l'artista unisce le sedi della mostra tirando un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra. Orario: martedìdomenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingressi: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected] fino al 07/04/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 IVREA - ELENA MIRANDOLA E MANITERRA AL CASTELLO DI SALE Mostra di Elena Mirandola e Maniterra a cura di ArteInFuga. Orario: lunedì 14.30-19.00; dal martedì al sabato 9.30-19.00. Info: [email protected] - http://arteinfuga.blogspot.it/ fino al 08/04/2015 ore 18:00 Ivrea (TO) Via dei Patrioti 14 TORINOSETTE | Arte 126 / 249 Arte "FOBOFILIA" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "Fobofilia", mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei sentimenti più caratteristici e sfuggenti della nostra epoca, a cura di Irene Calderoni. Fobofilia è il piacere un po' perverso di essere spaventati, una pulsione che appare sempre più frequente. La paura è il registro più diffuso nell'intrattenimento, ma anche nell'informazione e di conseguenza nel modo di percepire la realtà. L'arte riflette questa temperie, ne offre diverse sembianze, da quello più intimo e psicologico, di una soggettività aggredita oppure aggressiva, a quello più esterno e politico, di una società che si fonda sulla violenza e usa il terrore come arma. Artisti in mostra: Janis Avotins, Matthew Barney, Massimo Bartolini, Avner Ben Gal, Glenn Brown, Miguel Calderon, Maurizio Cattelan, Dinos e Jake Chapman, Roberto Cuoghi, Saul Fletcher, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Gusmao& Paiva, Thomas Hirschhorn, Piotr Janas, Zoe Leonard, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Nathaniel Mellors, Shirin Neshat, Kelly Nipper, Catherine Opie, Tony Oursler, Djordje Ozbolt, Anri Sala, Ferdinando Scianna, Andreas Slominski, Jakub Julian Ziolkowski. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 19:00 Torino Via Modane 16 ISA GENZKEN ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO La mostra dedicata ad Isa Genzken (Germania, 1948) presenta per la prima volta in Italia un ciclo di lavori della fine degli anni Ottanta, un corpus di opere pittoriche meno note rispetto alle sculture e installazioni per cui Genzken è famosa. Sono olii su tela monocromatici che suggeriscono già nel nome, Basic Research, l'inizio di un percorso di sconfinamento e d'interazione con l'ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Modane 16 TORINOSETTE | Arte 127 / 249 Arte "MARCO POLO - LA VIA DELLA SETA NELLE FOTOGRAFIE DI MICHAEL YAMASHITA" AL MAO Un viaggio per immagini, sulle tracce di uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi: la nuova mostra del Mao ricostruisce il percorso compiuto quasi mille anni fa da Marco Polo lungo la Via della Seta, attraverso le fotografie di Michael Yamashita, fotografo di punta di National Geographic. Nelle 76 fotografie esposte al Museo d'Arte Orientale ritroviamo piazza San Marco e la laguna, il minareto di Samarra in Iraq e le carovane a bordo dei cammelli nel deserto del Gobi. Non solo: la mostra, articolata in tre sezioni geografiche, ripercorre il tragitto compiuto da Marco Polo dall'Italia alla Cina, ma anche la permanenza dell'esploratore in Cina e il viaggio di ritorno via mare, lungo le coste dell'Indonesia e dell'India. Le immagini desertiche lasciano così pian piano spazio alle distese d'acqua delle piantagioni di riso, agli spettacolari paesaggi della baia di Ha Long nel Nord del Vietnam e agli sguardi penetranti dei sadhu a Bombay. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 7 febbraio al 1 marzo, apertura e chiusura posticipata nei weekend (sabato dalle 11 alle 20; domenica dalle 11 alle 19). La biglietteria chiude un'ora prima. Il biglietto d'ingresso (10 euro) consente anche l'accesso alla collezione permanente del museo. Info: 011.4436928 - www.maotorino.it fino al 12/04/2015 ore 17:00 Torino Via San Domenico 11 MOSTRA DEI FINALISTI DEL MARIO MERZ PRIZE ALLA FONDAZIONE MERZ Mostra dei 5 finalisti della prima edizione della sezione arte del Mario Merz Prize. Gli artisti, Lida Abdul (Kabul 1973), Glenn Ligon (New York 1960), Naeem Mohaiemen (Londra 1969), Anri Sala (Tirana 1974) e Wael Shawky (Alessandria d'Egitto 1971), sono stati selezionati tra le oltre 500 candidature pervenute dalla giuria composta da Marisa Merz, Beatrix Ruf (direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam) e Claudia Gioia (curatrice indipendente). Il progetto espositivo, curato da Beatrice Merz raccoglie due o tre opere per ciascun autore, scelte tra le più significative del loro percorso artistico. Il pubblico potrà esprimere la propria preferenza visitando la mostra o collegandosi al sito mariomerzprize.org. Orario: martedìdomenica 11-19, lunedì chiuso. L'ingresso alla mostra è gratuito. Info: 011.19719437 [email protected] - www.fondazionemerz.org fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Limone 24 AVERY SINGER ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "Pictures Punish Words", personale di Avery Singer, a cura di Beatrix Ruf. Sorprendenti per tecnica e iconografia, i quadri di Avery Singer sovvertono le nostre aspettative visuali. A un primo sguardo si sottraggono a una classificazione precisa come dipinti o elaborazioni a stampa. Per questo sollevano l'interrogativo, ovvio e allo stesso tempo pressante per un'artista, sul modo in cui le informazioni digitali che ci circondano possono concretizzarsi sotto forma di immagine piatta su carta o, più di recente, tridimensionale in plastica, o su ogni altra possibile superficie materiale. Avery Singer ha realizzato un ciclo di opere pensate appositamente per questa sua prima personale. Dopo una prima presentazione alla Kunsthalle di Zurigo, la personale si sposta Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 18:30 Torino Via Modane 16 TORINOSETTE | Arte 128 / 249 Arte "UNITED ARTISTS OF ITALY" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "United Artists of Italy", un progetto di Massimo Minini. Il gallerista ha raccolto una collezione di ritratti di artisti eseguiti dai più significativi fotografi italiani: l'idea è stata quella di concepire una collezione di volti d'artista ripresi dai grandi fotografi italiani, quasi un mondo aiutasse l'altro, completandosi a vicenda. Il progetto, iniziato per passione qualche anno fa, è cresciuto sempre più grazie al contatto diretto con i fotografi che hanno abbracciato la proposta, e si è rivelato un vero e proprio viaggio all'interno della fotografia, tra archivi e scatole, pellicole e files. Se in principio l'idea era di selezionare esclusivamente ritratti di artisti, con il tempo l'attenzione si è estesa, prendendo in considerazione alcuni ritratti di artisti stranieri, ma molto vicini all'Italia, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, volti di scrittori come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, e ancora gli artisti colti al lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi e alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio Amelio e Leo Castelli. Questa collezione crea una storia del contemporaneo, non con le opere, ma con i volti, i modi, gli atteggiamenti. Se si può considerare il contemporaneo un'attitudine, un modo di porsi dell'opera nel proprio tempo ed in comunione con i grandi temi del momento, il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i contorni spaziali e temporali. La mostra vuole infatti offrire uno spaccato della fotografia italiana di questi anni, dimostrando la capacità straordinaria di interpretazione e di omaggio a grandi artisti da parte di grandi fotografi. Non si tratta di una semplice raccolta cronologica di immagini, ma di un racconto, dove lo stesso artista visto, letto e interpretato da diversi fotografi, porge differenti sfaccettature del proprio destino. Spesso la fotografia dice più di quanto non sia nelle intenzioni dell'autore. Attraverso quasi duecentocinquanta scatti, viene presentato il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni '60: Claudio Abate, Aurelio Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano, Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando Scianna. La mostra è stata ospitata al Musée d'Art Moderne di Saint Etienne, al Palais des Beaux Arts di Bruxelles, alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Fotografia di Amsterdam ed alla Estorick Collection di Londra. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 19:00 Torino Via Modane 16 "AN ART OF ONE'S OWN: GROUP SHOW" DA RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE CONTEMPORANEA "An Art of One's Own: Group Show". In esposizione lavori di Carla Accardi, Irma Blank, Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth Scherffig, Eva Sørensen. Orario: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 19:00; giovedì, venerdì e sabato dalle 11:00 alle 19:00; altri giorni e orari su appuntamento. Info: www.dechiricogalleriadarte.com - [email protected] - 011.835357 fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via della Rocca 19 TORINOSETTE | Arte 129 / 249 Arte EVANGELINA ALCIATI ALLA PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA "Evangelina Alciati: l'occhio e l'anima". L'Accademia Albertina delle Belle Arti dedica, presso le sale della Pinacoteca Albertina, una mostra antologica alla figura di Evangelina Alciati (1883-1959), pittrice nella Torino del primo e secondo Novecento, prima donna ad essere ammessa in Accademia, personalità libera ed in anticipo sui tempi. L'iniziativa, che si collega alla prossima apertura, completati i lavori di ristrutturazione, della Pinacoteca del Novecento, presso la Rotonda del Talucchi, è stata sollecitata dalla contemporanea uscita, anteprima domenica 25 gennaio presso la Sala Congressi dell'Unione Industriale, del film "La liberà allo specchio. Ritratto di Evangelina Alciati". Il film, tratto da un'idea di Mauro Guidetti, scritto dallo stesso insieme agli eredi Lorenzo Boccalatte ed Anna Maria Fracchia, è stato sceneggiato e diretto da Vanni Vallino, e si avvale dell'interpretazione, tra le altre, di Pamela Villoresi, Erica Blanc, ed Eugenio Allegri. Evangelina Alciati fu allieva di Giacomo Grosso, sotto la cui guida si diplomò in disegno e pittura. Decisivo per il gli esiti della sua carriera fu un soggiorno a Parigi tra il 1903 ed il 1906. Lo stile della Alciati, che raggiunge punte di assoluta eccellenza nel ritratto, si confronta alla pari con le tendenze che caratterizzano la prima parte del Novecento, dalla pittura post impressionista, all'Espressionismo ed alla Metafisica, in cui si evidenziano taluni punti di contatto con il magistero di Felice Casorati. La mostra, a cura dei professori Edoardo Di Mauro e Giuseppe Mantovani, con contributi critici di Francesco De Caria, Donatella Taverna e della docente dell'Accademia Valeria Piasentà, presenta un percorso completo e ragionato di tutte le fasi artistiche di Evangelina Alciati, dal primo Novecento al secondo dopoguerra, tramite il prestito di opere da collezionisti privati, e da istituzioni quali la Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Castello Gamba. Museo Regionale della Valle d'Aosta, le Fondazioni Burzio e Mazzonis. Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica 10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.30); mercoledì chiuso. Info: 011.0897370 fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Accademia Albertina 8 I PANNELLI DI DEFENDENTE FERRARI ALLA SACRA DI SAN MICHELE "I pannelli di Defendente Ferrari". Orario: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-18.00; domenica e festivi: 9.30-12.00 e 14.30-18.30; ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della chiusura della Sacra. fino al 12/04/2015 ore 09:30 Sant'Ambrogio (TO) Sacra di San Michele TORINOSETTE | Arte 130 / 249 Arte "UEFA IS EAST", FOTOGRAFIE DELLA TRANSNISTRIA AL POLSKI KOT "Uefa is East - L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti. Transnistria, 1997": mostra fotografica diGabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi. La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys Martini, fa parte del progetto "L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti": la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo dei ritratti di chi vi abita. Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all'emozione delle coppe europee e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva. Questo primo appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha documentato nel 1997, l'anno di fondazione dello Sheriff Tiraspol. I personaggi ritratti sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell'obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta. Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre, rivelando elaborati tatuaggi. In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo romanzo Educazione siberiana descrive l'iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi, quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l'inchiostro sottopelle era illegale. La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare l'incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti. Orario: da martedì a domenica dalle 20.00 a mezzanotte. Info: [email protected] fino al 14/04/2015 ore 18:30 Torino Via Massena 19 TORINOSETTE | Arte 131 / 249 Arte JENS EINHORN ALLA LUCE GALLERY "Electric eyes", personale di Jens Einhorn. I lavori di Jens Einhorn sembrano alimentare uno scenario da fine del mondo. Le immagini della serie Too Much Future e The Endless End trasmettono la sensazione della calma dopo un disastro oltre ogni aspettativa. Sembra che siano stati sbattacchiati furiosamente da tempeste e nubi di fumo solo per stabilirsi di nuovo, solo grazie alla loro chiarezza formale. Einhorn fa sì che si provi un certo piacere in questa presunta distruzione con l'utilizzo, in questa serie, di vivaci colori. Il caos lentamente si trasforma in armonia. La lettera E che si ritrova in alcune immagini rappresenta una volta di più la lotta che si percepisce in ogni pezzo. Può voler dire sia "The End"- la fine - che l'Eternità, tutti nuovi inizi nel circolo infinito. L'etichetta segna anche il completamento del processo di lavoro per l'artista, l'ultimo atto gestuale sull'immagine. Come i battiti musicali le immagini, frammenti di pixel, operano all'interno di una nebbia delicata permeata di luce colorata. Cultura giovanile e musica rappresentano una cornice importante per le opere di Einhorn e spesso le si ritrova come impressioni galleggianti audio-visive. La lettera E può dunque stare anche per elettronica o estasi o per entrambi. La musica elettronica è anche spesso correlata alla nozione di post-apocalittico. Ha rappresentato un mezzo di espressione di critica sociale per molti artisti che hanno elaborato visioni distopiche del futuro, processandole in una nuova tecnologia. Jens Einhorm è nato nell'ex Repubblica Democratica Tedesca ed è dunque molto influenzato dagli avvenimenti socio-politici degli anni '90 quando la musica giocava un importante ruolo per un giovane artista, come primario strumento di espressione. Egli suonò in band punk a partire dalla metà degli anni '90, per poi intraprendere la sua strada nelle arti visive grazie alla fotografia e alla musica. Jens ha studiato fotografia a Leipzig e scultura e new media con Astrid Klein, e si è concentrato più sulla pittura con un master con Tal R all'Accademia di Düsseldorf per concentrarsi più sulla pittura. Il metodo mash-up di Einhorn, che fa suso di tessuto, pigmenti, colla e colori, regala una caratteristica di "oggetto" alle proprie immagini rendendo sorprendente la loro presenza nello spazio. La struttura stessa di quei minuscoli elementi visivi li rende simili a dipinti astratti o simil digitali. La mostra segna un importante punto di partenza per la carriera dell'artista, per la prima volta in Italia, presentando una serie di nuovi dipinti che sono il corpo principale delle opere più recenti di Einhorn. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30. Info: 011.8141011 - 335.5246817 - [email protected] - www.lucegallery.com fino al 14/04/2015 ore 18:30 Torino Corso San Maurizio 25 TORINOSETTE | Arte 132 / 249 Arte "IL KABUKI DEI TRE SAMURAI: ARAKI, MORIMURA, SUGIMOTO" ALLA GALLERIA IN ARCO "Il kabuki dei tre samurai: Araki, Morimura, Sugimoto". Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura e Hiroshi Sugimoto sono i protagonisti della mostra a cura di Graziano Menolascina. Nobuyoshi Araki, tra gli artisti più rappresentativi e prolifici della storia della fotografia, racconta la donna, l'eros e il Giappone. Le donne di Araki sono spesso sdraiate su letti disfatti, oppure distese sul pavimento in pose lascive, legate con corde, con i corpi ostentati e nudi ma con sguardi in cui è completamente assente la volontà di sedurre. Yasumasa Morimura si appropria invece di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura popolare interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle trasformazioni sociali politico e culturali dovute alla penetrazione del capitalismo e dei miti del mondo occidentale in Giappone. Morimura impersona Einstein, Marylin, Frida Khalo, Hitler il risultato è un'opera e raffinata che nasce da una cura maniacale per i dettagli e l'uso di ritocchi digitali, di costumi, pose e accessori ricercati che le rendono uniche. I tratti somatici non modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare la propria origine e le proprie tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Infine, ci sono gli scatti di Hiroshi Sugimoto, immagini mentali, concetti la cui materializzazione è resa possibile grazie a un rigoroso controllo del mezzo fotografico e del processo manuale di stampa, seguito anch'esso personalmente dall'artista. Nella serie "Theatre" Sugimoto ha fotografato con tempi di esposizione lunghissimi sale degli anni '20 e '30, cinema degli anni '50 e drive in. La luce bianca degli schermi rettangolari, che illumina il resto dell'ambiente, contiene in sé l'intera proiezione del film. In "Architectures" la tecnica dello sfocato priva le architetture moderniste di connotazioni temporali. I lunghi tempi di esposizione dei "Seascape" bloccano il movimento delle onde in immagini eterne, mentre il soggetto dei "Portraits" realizzati fotografando i personaggi dei musei delle cere è l'immortalità stessa. Info: 011.8122927 - www.in-arco.com [email protected] fino al 18/04/2015 ore 18:30 Torino Piazza Vittorio Veneto 3 TORINOSETTE | Arte 133 / 249 Arte "IL MONDO IN UNA TAZZA" A PALAZZO MADAMA Palazzo Madama presenta un percorso dedicato alla storia della tazza, attingendo dalle ricche collezioni di arte decorativa conservate in museo. L'esposizione si riallaccia al tema della porcellana torinese al centro di Fascino e splendore della porcellana di Torino, mostra curata da Andreina d'Agliano e Cristina Maritano che apre in contemporanea alla Fondazione AccorsiOmetto e che presenta ben 90 opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama. Le due esposizioni offrono nel complesso un vero e proprio percorso cittadino dedicato al tema della porcellana. Filo conduttore dell'esposizione è la tazzina: da tè, da caffè e da cioccolata. Oggetto legato indissolubilmente all'introduzione in Europa delle bevande calde provenienti dall'Oriente e dal Nuovo Mondo e al materiale esotico e prezioso per eccellenza, la porcellana. A Palazzo Madama una sequenza di tazze, a partire dai blancs-de-chine, ovvero le porcellane bianche cinesi prodotte a Dehua, mostra l'evoluzione delle forme e la varietà dei decori nelle tazzine prodotte dalle manifatture europee nel Settecento: dai motivi di origine cinese e giapponese, a quelli tratti dai libri di storia naturale, ai paesaggi derivati da incisioni olandesi e tedesche, fino alle scene mitologiche e della letteratura cavalleresca. Contestualmente la mostra è un'occasione per raccontare, per casi esemplari, la storia della porcellana, delle sue particolarità produttive, della qualità della pasta e dei colori. Il valore socialmente rappresentativo della porcellana emerge anche grazie all'esposizione di alcuni servizi araldici, conservatisi integri per il loro valore altamente simbolico legato al passato illustre della casata oppure smembrati e dispersi sul mercato antiquario. Una vetrina è dedicata alla principale manifattura di porcellana operante in Piemonte nel Settecento, la Real fabbrica delle porcellane di Vinovo, fondata nel 1776 grazie all'intraprendenza di un torinese, Giovanni Vittorio Brodel, e di un ceramista di Strasburgo, Pierre-Antoine Hannong, e poi rilevata nel 1780 dal medico e chimico torinese, Vittorio Amedeo Gioanetti. Alla produzione di questa fabbrica è dedicato un più ampio spazio nelle sale della mostra alla Fondazione AccorsiOmetto. In un'altra vetrina, l'artista Matilde Domestico, che da anni conduce ricerche sul tema della porcellana, ambienta l'installazione Esistenza di porcellana, che si ispira alle poesie di Emily Dickinson. Il lavoro dell'artista unisce oggetti e frammenti di carta e di porcellana su cui emergono parole in acciaio. Intorno una superficie di polvere di marmo di Carrara, il caolino, un materiale refrattario. Tutti gli elementi nel complesso rimandano all'idea di fabbrica, a una realtà viva e produttiva. In sottofondo una base sonora composta dalla sovrapposizione ed elaborazione di rumori meccanici, suoni metallici ripetitivi registrati all'interno dei reparti di fabbricazione dell'Industria Porcellane IPA, si propaga tra le tintinnanti ceramiche antiche e contemporanee. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it fino al 19/04/2015 ore 10:00 Torino Piazza Castello "PITTURA FEMMINILE A TORINO NEL PRIMO '900" ALLA GALLERIA DEL PONTE "Pittura femminile a Torino nel primo '900", mostra di Evangelina Alciati, Vittoria Cocito, Nella Marchesini e Daphne Maugham. Orario: dal martedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Info: 011.8193233 - [email protected] - www.galleriadelponte.it fino al 24/04/2015 ore 18:00 Torino Corso Moncalieri 3 TORINOSETTE | Arte 134 / 249 Arte ISA MELSHEIMER DA QUARTZ STUDIO "Examination of the Origins", personale dell'artista tedesca Isa Melsheimer (Neuss, 1968) che per l'occasione ha concepito un'installazione site specific in cui elementi scultorei pensati a partire dalle caratteristiche 'ambientali' di Quartz sono accostati alle forme architettoniche di alcuni edifici della città. Visite su appuntamento. Info: 338.4290085 - [email protected] www.quartzstudio.net fino al 28/04/2015 ore 19:00 Torino Via Giulia di Barolo 18/D BORIS LAVRENKO ALLA GALLERIA PIRRA Boris Lavrenko nasce a Rostov nel 1920 e muore a San Pietroburgo, città in cui studia, vive e lavora, nel 2001. Titolare della cattedra di pittura e composizione dell'Istituto Repin dal 1953, la sua carriera è costellata di prestigiosi riconoscimenti ed è considerato uno dei più autorevoli rappresentanti del post-impressionismo russo. L'infanzia vissuta a contatto con la natura, le immense steppe e il fiume Don, avranno una forte influenza sulla formazione del futuro pittore. Lavrenko, infatti, nel paesaggio trova la massima libertà di ricerca compositiva e di sperimentazione cromatica, seppur all'interno di un figurativismo di solida impostazione. Le sue opere, in particolare quelle animate da figure impegnate in normali attività, quali la lettura, una passeggiata o una partita di calcio, trasmettono spontaneità e gioia di vivere. Lavrenko è un artista versatile, con la maturità di riconoscere in qualsiasi soggetto la "dignità" di essere ritratto, per cui i suoi temi spaziano dalle vedute cittadine, con i loro monumenti, ai già citati paesaggi, dai banali oggetti di uso quotidiano delle sue intense nature morte, alle animate o raccolte scene di genere. I numerosi viaggi compiuti all'estero e in patria stimolano la curiosità e gli interessi di Lavrenko, le cui opere possono definirsi un caleidoscopio di impressioni, un colorato mosaico di vita. Orario: da lunedì a sabato 9,30-12,30 e 15,30-19,30; domenica 9,30-12,30. Info: 011.543393 - www.galleriapirra.it - [email protected] fino al 30/04/2015 ore 18:00 Torino Corso Vittorio Emanuele II 82 TORINOSETTE | Arte 135 / 249 Arte JOSEF KOUDELKA AL FORTE DI BARD "Josef Koudelka, Vestiges 1991-2014", prima esposizione in Italia del più imponente progetto fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia, mostra promossa dall'associazione Forte di Bard in collaborazione con l'Agenzia Magnum Photos. Il progetto Vestiges, che vede impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria all'Algeria, dalla Turchia all'Italia e di oltre duecento località che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Un'esplorazione che non ha precedenti, un lavoro fatto di costanza e perseveranza. L'artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione particolare per le rovine, senza celebrarne l'atmosfera malinconica, ma con l'obiettivo di restituirne l'autentica bellezza. Il suo intento è usare l'arte per riappropriarsi di un mondo che ci sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza è il grande e ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio, in costante divenire che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli. In mostra oltre 60 fotografie di cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che coniuga il minimalismo dell'approccio del fotografo e della cifra stilistica delle sue immagini, al suggestivo senso di camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi ai set di Vestiges. Fino al 31 gennaio il Forte sarà aperto solo il sabato e la domenica dalle 10 alle 19; dal primo febbraio apertura consueta (feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10 alle 19). Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 - 83382 e su www.fortedibard.it fino al 03/05/2015 ore 18:00 Bard (AO) Forte "AL FRONTE" AL MUSEO DEL CINEMA "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra", mostra a cura di Roberta Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Cento anni fa, la Grande Guerra investe il Vecchio Continente con la sua modernità che, oltre alle armi micidiali, annovera l'utilizzo di nuovi mezzi di comunicazione. Tra queste la fotografia e il cinema si rivelano risorse fondamentali nel definire gli equilibri di potere dei principali paesi belligeranti. Scatti e riprese realizzati da fotografi e operatori militari invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali accumulate dai reduci e dalle loro famiglie, memoria di un'esperienza umana e sociale estrema e contraddittoria. La mostra "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra" propone un percorso di immagini attraverso 160 fotografie inedite, scattate da Luis Bogino al seguito del Regio Esercito Italiano e dai soldati fotoamatori dislocati sui di guerra. Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico: una selezione di film "dal vero", girati al fronte e nelle retrovie, e di titoli di fiction di epoche diverse, testimonianza di un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo. Lo sguardo di artisti come Paola De Pietri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi propone infine una lettura personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria spesso dimenticata. Orario: da martedì a venerdì 9.00-20.00; sabato 9.00-23.00; domenica 9.00-20.00; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Ingresso: intero euro 14,00; ridotto (studenti universitari fino a 26 anni, over 65, gruppi min. 15 persone) euro 11,00; giovani e scuole (da 6 a 18 anni, gruppi scolastici) euro 8,00; gratuito fino a 5 anni, disabili e accompagnatore, Torino+Piemonte Card. fino al 03/05/2015 ore 19:00 Torino Via Montebello 20 TORINOSETTE | Arte 136 / 249 Arte PHIL BORGES ALLA GALLERIA PAOLA MELIGA "Tibet's Portraits | Culture on the Edge", mostra fotografica di Phil Borges. Borges fa parte dei "maestri artisti" della fotografia americana e non, che da oltre 25 anni documenta con passione la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo, utilizzando il veicolo del "ritratto ambientale" per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per diffonderne la loro conoscenza. Borges è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita che lo portano a spingersi negli angoli più remoti del mondo per dar voce attraverso la sua fotografia a realtà straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate. La sua poetica capacità di cogliere l'attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera uniscono testimonianza e arte per dar vita a una vera vocazione. La sua è una fotografia tesa a dar voce a chi non ce l'ha, che ha come missione la rivalutazione delle culture che stanno via via scomparendo, mettendo l'accento sul loro valore e rappresentando le sfide che le attendono. Il suo lavoro cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le popolazioni in via di sviluppo: "Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui, che conosca i loro nomi e un po' della loro storia, non che le veda solamente come degli estranei che abitano terre lontane." Pluripremiato per il suo impegno umanitario nel 2008 ha collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. In mostra i suoi ultimi scatti sul Tibet. I ritratti mostrano queste popolazioni che vivono in uno degli ambienti più fragili della terra e che di fronte alle sfide del ventunesimo secolo cercano di mantenere quello che hanno di più caro: la loro pratica buddista, la loro cultura tibetana ed i loro usi. Fotografie delicate, commoventi, piene di pathos, di fierezza. Altamente importante è anche la perfezione della cromaticità, infatti in questo suo ultimo lavoro Phil Borges ci presenta i suoi scatti a colori. Mostra realizzata grazie alla collaborazione con Paci Contemporary | Brescia. Orario: dal mercoledì al sabato 11,00-12,30 e 15,30-19,30. Martedì mattina chiuso, pomeriggio 15,30-19,30. Lunedì e festivi chiuso. Apertura privata su appuntamento. Info: 011.2079983 - [email protected] fino al 04/05/2015 ore 11:00 Torino Via Maria Vittoria 46/C TORINOSETTE | Arte 137 / 249 Arte RIVAROLO - ERNESTO MORALES A CASA TOESCA "Il giorno come la notte", personale di Ernesto Morales. Il progetto espositivo curato da Karin Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell'artista, ma recentemente arricchito dall'esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur, Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei luoghi, fonte d'inspirazione per approfondire e delineare la mostra. I fili conduttori sono i temi della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso "Equus Nox", vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la notte, a pochi giorni dalla inaugurazione. Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita, al risveglio della natura, all'amore ed i suoi miti: l'ambiente è in trasformazione e questa sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani. Non solo, vengono rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa a Flora - Dea dell'antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l'uovo, le rondini. Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il nero, il buio e la luce. I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell'artista uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo all'osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell'arte contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione. La mostra e il luogo espositivo, anch'esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza, all'attenzione, al tempo lento, all'umanità nel suo lato più spirituale che l'arte ci permette di percepire. A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con l'esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica. Orario: venerdì, sabato, domenica 15.30-19.00; altri giorni o orari su appuntamento telefonico al 335.1227609. Info: [email protected] - www.areacreativa42.com fino al 10/05/2015 ore 17:00 Rivarolo (TO) Via Ivrea 42 NADIA BUDDE AL GOETHE INSTITUT Personale e residenza artistica di Nadia Budde. Acume, profondità, osservazione poetica del mondo e una comicità linguistica fuori dell'ordinario caratterizzano l'opera dell'illustratrice berlinese, insignita di numerosi riconoscimenti, tradotta e pubblicata in diverse lingue. La mostra presenta in prima nazionale una selezione delle sue opere originali fra cui il divertente racconto della sua infanzia a Berlino Est. Ingresso libero. Orario: lunedì, maretedì e giovedì 10:00-13:00 e 14:00-18:30; mercoledì e venerdì 10:00-13:00 e 14:00-17:30. Info: www.goethe.de/torino - 011.543830 fino al 30/05/2015 ore 18:30 Torino Piazza San Carlo 206 TORINOSETTE | Arte 138 / 249 Arte BERT THEIS AL PAV "Aggloville", mostra personale di Bert Theis, a cura di Marco Scotini. Il peculiare carattere del PAV, spazio interstiziale tra realtà urbana ed elemento naturale, tra i ritmi della metropoli contemporanea e quelli dettati dal susseguirsi delle stagioni, rende il museo scenario ideale per le opere dell'artista Bert Theis. Temi come urbanesimo sostenibile, ecologia politica e gentrificazione sono al centro della sua ricerca artistica che, da anni, cerca di contrapporsi allo sviluppo del modello urbano neoliberista in contesti geopolitici diversi, dall'Europa all'Asia Orientale. La stessa ricerca viene presentata al PAV con "Aggloville", personale dell'artista che raccoglie maquettes, studi progettuali, video e stampe digitali su tela, sviluppati nel corso di venti anni di attività, a partire dal Padiglione Potemkin Lock, concepito per la Biennale di Venezia del 1995. Gli elementi basici con cui Bert Theis interviene negli agglomerati pubblici e nei contesti sociali sono tratti dalle costruzioni tradizionali dei parchi, quali piattaforme e padiglioni. Ma ciò che caratterizza tali strutture è il fatto che esse delimitino un campo che, di fatto, è lasciato vuoto: introducono l'indefinito, l'incerto e il provvisorio nel cuore della distribuzione del tutto disciplinata della città contemporanea. Aprono uno spazio che si sottrae al controllo, un'area non qualificata in anticipo, ma ogni volta da ridefinire attraverso iniziative collettive. Ogni piattaforma è un enigma che porta lo spettatore/fruitore alla libera interpretazione della funzione e del senso che ad essa vorrà attribuire. Così le opere di Theis si offrono come dispositivi relazionali, capaci di creare comunità temporanee, a tramutarsi in teatri d'incontri e situazioni. "Non c'è più ombra di dubbio: nel paradiso l'uomo nasce sdraiato, nudo sotto una palma": con questa rivendicazione ironica del tempo originario, l'artista introduce il suo lavoro Le dita della mano, realizzato a Volterra nel 1998 e proposto nell'ambito di Aggloville in forma di maquette. Dieci isolette verniciate di bianco e nel formato di letto a due piazze ciascuna, sono accompagnate da una palma mediterranea ombreggia su di loro. Utopia settecentesca per eccellenza, l'isola deserta è la meta del viaggio, la promessa della fuga verso nuove terre, nuove avventure. E' il risveglio dopo il naufragio e il ritorno del nostos allo stato di natura, al paradiso originario. Per chi é coinvolto nei conflitti generati dalla trasformazione urbana neoliberista e nelle lotte per il diritto alla città, le domande fondamentali sono: Un'altra città è ancora possibile? Un'altra vita nelle nostre città è possibile? "Aggloville" visualizza queste domande agglomerando elementi diversi fra di loro: paesaggi coperti di giungla come quelli del Congo-Brazzaville, quartieri e isolati come quelli di Alphaville di Godard, sentieri immaginati come quelli di Dogville di Lars Von Trier. Bert Theis (Lussemburgo, 1952) fa parte di quella generazione di artisti, emersi nel corso degli anni Novanta, che attraverso i loro lavori hanno creato nuove possibilità per le pratiche nello spazio pubblico. I suoi lavori hanno una dimensione filosofica, sociale e politica; la maggior parte di questi sono stati creati a partire da spazi specifici della città. Nel corso degli ultimi dieci anni, è stato tra gli organizzatori di due progetti a lungo termine, Isola Art Center e out-Office for Urban Transformation, entrambi riconducibili all'ambito del conflitto urbano tra gli abitanti del quartiere di Isola, il governo della città di Milano e una compagnia multinazionale statunitense. Nell'ambito della mostra Aggloville, le Attività Educative e Formative propongono l'attività di laboratorio Green specific in cui le riproduzioni di particolari scenari urbani vengono rielaborate attraverso l'introduzione di un connettivo naturale, che genera un contesto ibrido e imprevedibile. Un'idea trasformativa di zone specifiche, nelle quali il verde si riappropria di un suo spazio vitale, dando vita a un ambiente fecondo che genera nuove prospettive visive e narrative. Orario: venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 12-19. Ingresso: intero 4 euro; ridotto 3 euro; gratuito Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni, over 65, persone con disabilità. Info: 011.3182235 - [email protected] www.parcoartevivente.it fino al 31/05/2015 ore 18:00 Torino Via Giordano Bruno 31 TORINOSETTE | Arte 139 / 249 Arte "ASTRATTISMO IN EUROPA" AL FORTE DI BARD "Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevi?...": oltre 80 opere, principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia. La collezione, riunita con passione e costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storicogeografici di grande interesse: le opere illustrano le tendenze artistiche dell'Europa Orientale e Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si diffusero in tutta Europa. In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti d'avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky occupa un posto di primo piano in questo contesto artistico. Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Da non perdere le preziose opere di Natalia Goncharova. Kasimir Malevic, con Kandinsky, può considerarsi il più importante pioniere dell'arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo, Malevic dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita al movimento del Suprematismo: un'arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale. In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevi?, Lajos Kassák e due filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell'astrattismo geometrico cinematografico d'avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono considerati tra le opere fondamentali della modernità. Orario: feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10 alle 19. Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 83382 e su www.fortedibard.it fino al 02/06/2015 ore 10:00 Bard (AO) Forte TORINOSETTE | Arte 140 / 249 Arte "LO SPAZIO DEL DEMIURGO", FORTUNY E MOLLINO A PALAZZO MADAMA Poliedricità. È il tratto che accomuna i protagonisti della nuova mostra allestita a Palazzo Madama «Lo spazio del demiurgo», incentrata sulle figure di Mariano Fortuny y Madrazo e Carlo Mollino. Due personalità forti, capaci di eccellere in differenti discipline, dalla pittura alla scenografia, passando per l'architettura, il design e la moda. L'esposizione racconta il percorso artistico e professionale di Fortuny e Mollino attraverso venti immagini realizzate da una coppia di grandi fotografi, Sarah Moon e Pino Musi, e dal giovane Marco Maria Zanin. Nato a Granada nel 1871, Mariano Fortuny y Madrazo respirò arte fin dall'infanzia: figlio del pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal, tra i più rilevanti del panorama artistico spagnolo del XIX secolo, si dedicò al disegno, all'incisione e alla scenografia, realizzando lampade avveniristiche, d'ispirazione teatrale, che negli anni a venire si affermarono come uno degli oggetti di design più ricercati e riconoscibili. Stabilitosi a Venezia, fece di Palazzo Pesaro degli Orfei la sua residenza e il suo laboratorio: qui concepì e realizzò le prime tuniche Delphos, lunghi abiti femminili caratterizzati da sottilissime pieghe. Sono i primi vestiti plissettati al mondo: la tecnica ideata e brevettata da Fortuny si rivelò un successo immediato, rivoluzionando il mondo della moda. La capacità di creare forme, attingendo da mondi e modelli differenti tra loro, dall'Antica Grecia alle tradizioni catalane, fece di Fortuny una delle figure più interessanti del suo tempo, un modello tutt'oggi imitato e studiato. Altrettanto affascinante è la figura di Carlo Mollino: torinese, nato nel 1905 da una famiglia benestante, seguì da subito le orme del padre Eugenio, ingegnere e architetto, noto per aver progettato e realizzato l'ospedale delle Molinette. Completati gli studi, Carlo si dedicò con profitto alla fotografia, alla progettazione di edifici e di automobili da corsa. Appassionato di sci e di montagna, realizzò chalet, edifici e funivie, coniugando materiali tradizionali e forme molto moderne, tecnica che caratterizzò anche i suoi progetti più famosi, come il nuovo Teatro Regio e il palazzo della Camera di Commercio in via Carlo Alberto. Forme morbide e sinuose, che si ritrovano anche nei suoi arredi e nei suoi mobili, custoditi nella villa di Vittorio Avondo e immortalati dall'obiettivo di Musi e Zanin. Orario: da martedì a sabato 10-18, domenica (10-19). La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8; gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it fino al 07/06/2015 ore 18:00 Torino Piazza Castello TORINOSETTE | Arte 141 / 249 Arte "DONNE CHE VEDONO IL FUTURO" DI BRUNA BIAMINO A PALAZZO MADAMA Ultima tappa di "Donne che vedono il futuro", il grande progetto dedicato al ruolo delle donne nella società con cui il museo conferma la propria vocazione verso obiettivi di partecipazione e inclusione sociale e prosegue l'iniziativa "Go Pink!" che indaga la creatività al femminile. Il progetto "Donne che vedono il futuro" è stato avviato a dicembre in occasione della mostra "Women of Vision. Le fotografe di National Geographic" con un workshop a cura della fotografa torinese Bruna Biamino, durante il quale donne di ogni età hanno risposto all'invito del museo e hanno donato alla comunità la propria visione del futuro attraverso un ritratto fotografico e una dichiarazione scritta. Ne sono nati 209 ritratti, tutti immersi nella luce della settecentesca veranda juvarriana, luogo perfetto per far dialogare identità e aspirazioni della persona con quelle della società. Per restituire questi messaggi alla collettività, Palazzo Madama presenta ora al proprio pubblico una grande installazione che raccoglie tutti i 209 ritratti in Camera di Madama Reale: un modo per collegare il destino di una grande personalità femminile, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, con quello delle donne di oggi e, attraverso i loro "sogni di futuro", di tutti i cittadini di domani. Ad accompagnare le fotografie, un'installazione sonora con le frasi rilasciate dalle donne fotografate da Bruna Biamino. Nel pomeriggio inaugurale di mercoledì 11 marzo, aperto a tutte le partecipanti e al pubblico interessato, Palazzo Madama propone alle 17.30 "La cultura dello specchio. Stare insieme come le dita in una mano", conferenza in Sala del Senato sul tema della pratica collaborativa. Ne discuteranno esperti e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari: Stefano Barrese (manager), Carmen Belloni (sociologa), Bruna Biamino (fotografa), Mario Calabresi (giornalista e direttore de La Stampa), Gianfranco Carbonato (imprenditore), Adriano Favole (antropologo), Luca Remmert (imprenditore), Camillo Venesio (banchiere). Modera l'incontro Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Al termine dell'incontro seguirà, a partire dalle ore 19, l'inaugurazione della mostra fotografica. Orari di visita della mostra: dal martedì al sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it fino al 07/06/2015 ore 17:30 Torino Piazza Castello JACQUES HENRI LARTIGUE AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Jacques Henri Lartigue - Alle origini della fotografia contemporanea", mostra a cura di Andrea Busto, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue. La mostra, realizzata a partire da 130 album originali di Lartigue, ripercorre il destino unico di questo fotografo il cui talento ora indiscusso venne riconosciuto tardivamente, all'età di 69 anni. La mostra è composta da 136 fotografie in grande formato e da 50 pagine d'album dell'epoca (1912 - 1922) che permettono di vedere le immagini nel contesto originale. Una selezione di opere emblematiche che ripercorrono tutta la storia del Novecento e le origini della fotografia contemporanea. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 142 / 249 Arte "PLASTIC DAYS" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Plastic Days - Materiali e design", a cura di Cecilia Cecchini e Marco Petroni. Un percorso multidisciplinare tra arte, design e costume per raccontare l'affascinante storia di un materiale che ha profondamente segnato e condizionato il nostro tempo e le nostre abitudini. Gli oggetti e le opere in mostra costituiranno una sorta di atlante del contemporaneo. La mostra nasce dall'analisi e dalla selezione di circa 600 oggetti della collezione della Fondazione Plart, Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto, e si compone come un originale racconto della grande e molteplice famiglia dei materiali plastici. Una testimonianza che racconta le trasformazioni degli ultimi centocinquanta anni di storia e che svela l'anima profonda della modernità e delle mutazioni che hanno segnato il paesaggio domestico e culturale in cui siamo immersi. La plastica diviene la lente d'ingrandimento puntata sulle dinamiche sociali ed economiche del nostro tempo. Gli oggetti in mostra rappresentano un'articolata selezione di artefatti assai rari provenienti da tutte le parti del mondo: prime serie di produzione, pezzi di grande tiratura di famosi designer o di design anonimo. Una scelta non finalizzata a proporre una puntuale ricostruzione della storia delle plastiche, ma a realizzare una mostra capace di disegnare un particolare percorso di lettura del nostro tempo, rivisitato attraverso un approccio multidisciplinare tra design, arte e costume. Uno sguardo ampio, testimoniato anche dagli interventi in catalogo di Alba Cappellieri, Laura Cherubini, Stefano Catucci, Gianluigi Ricuperati, Thea van Oosten e Anna Laganà. Completano il percorso espositivo le interviste ad Andrea Branzi, Donato D'Urbino, Paolo Lomazzi, Alessandro Mendini, Maurizio Montalti/Officina Corpuscoli, Andrea Trimarchi e Simone Farresin/Studio Formafantasma, Gaetano Pesce e Maria Pia Incutti, collezionista e presidente della Fondazione Plart. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 ANITA MOLINERO AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Anita Molinero, opere e installazioni". Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi. Sono questi i materiali scultorei preferiti da Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. La mostra Anita Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L'artista realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici - in particolare cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali recuperati durante la sua permanenza a Torino. Con la mostra di Anita Molinero iniziano le incursioni del MEF nei territori della creazione contemporanea. Muovendosi dalla mission di un museo che non vuole essere "solo museo", ma un vivace luogo di scambio e un attivatore di processi creativi, il MEF inaugura una serie di collaborazioni trasversali, partendo dalla moda. Primo partner, lo storico marchio di abbigliamento BasicNet. Per l'occasione, la casa torinese realizzerà un K-WAY progettato da Anita Molinero: l'impermeabile sarà prodotto esclusivamente durante il periodo della mostra, diventando un vero e proprio multiplo indossabile. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 143 / 249 Arte GESSI E CERAMICHE DELLA LENCI A PALAZZO MADAMA Palazzo Madama presenta, a partire dal 1 novembre, un nuovo allestimento in Sala Ceramiche dedicato alla celebre manifattura Lenci, a cui il museo ha già dedicato una grande mostra nel 2010. L'esposizione, resa possibile grazie al generoso prestito di due collezionisti privati e della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, mette in evidenza i due momenti chiave del processo creativo della manifattura Lenci: quello iniziale, i gessi, e quello finale, le ceramiche. I gessi della Lenci, provenienti da una collezione privata, costituiscono un vero e proprio archivio di fabbrica, dove si conservano anche le idee rimaste in bozza e mai realizzate. La selezione presentata a Palazzo Madama offre all'attenzione del pubblico il confronto diretto con le corrispondenti ceramiche, come per il "Trionfo di Bacco" di Giovanni Grande, oltre ad alcuni raffinati inediti, come la "Principessa sul pisello" attribuibile a Mario Sturani, di cui non si conoscono realizzazioni in terraglia. L'esposizione è inoltre l'occasione per vedere nuovamente riunite, dopo la mostra "L'avventura Lenci", le Stagioni di Mario Sturani in ceramica e in gesso. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. Mercoledì 24 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 25 dicembre chiuso; venerdì 26 dicembre aperto dalle 10 alle 18; mercoledì 31 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 1 gennaio aperto dalle 14 alle 18, chiuso il mattino; lunedì 5 gennaio apertura straordinaria dalle 10 alle 18; martedì 6 gennaio aperto dalle 10 alle 18. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso museo: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it fino al 25/06/2015 ore 10:00 Torino Piazza Castello "FASCINO E SPLENDORE DELLA PORCELLANA DI TORINO" AL MUSEO ACCORSIOMETTO La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama - Museo Civico di Arte Antica, a cura di Andreina d'Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei documenti d'archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private. L'avventura eroica che portò la "sublime scoperta della porcellana" a diffondersi in Europa e anche, precocemente, in terra piemontese, le storie, i protagonisti, le opere, uniti all'uso quotidiano dell'oro bianco all'interno delle dimore signorili, esaminato nell'arco della giornata del Giovin Signore, sono oggetto dell'esposizione al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, che presenta - oltre a porcellane provenienti da raccolte pubbliche e private - diversi esempi di argenteria, quadri, incisioni. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero di Guarene, rappresentato nello straordinario quadro di Martin van Meytens; si prosegue entrando in un cabinets des porcelaines, in cui vengono esposte diverse porcellane cinesi Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, a cui si aggiungono alcune statuine di dignitari cinesi in porcellana a pasta tenera, eseguite nella manifattura Rossetti fra il 1737 e il 1743, copiando originali cinesi. Oltre alla produzione bianca, sono state individuate porcellane dipinte in policromia, fra cui una vaso di Palazzo Madama, e alcuni oggetti appartenenti a collezioni private. La seconda sezione è dedicata alla manifattura fondata nel 1765 dal conte Ludovico Birago di Vische, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti: nella sua breve attività (1765 - 68) Vische, oltre a riprodurre statuine e prototipi della manifattura di Vincennes - Sèvres, presenta un notevole influsso dei disegni rocaille di Meissonnier e dell'argentiere torinese Boucheron. Fra gli oggetti più interessanti, una zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da vicino la produzione del Boucheron. La terza sezione della mostra inizia mostrando una serie di sculture in porcellana bianca verniciata e in biscuit, eseguite nel periodo in cui alla direzione della manifattura furono Giovanni Vittorio Brodel, già socio del Birago a Vische, e Pierre Antoine Hannong, autore della formula della porcellana dura in Francia (aveva infatti venduto nel 1761 il segreto della porcellana dura a Sèvres). In questo periodo vengono riprodotti i modelli di Vische, in buona parte derivati dalle incisioni delle opere di François Boucher. Un TORINOSETTE | Arte confronto interessante sarà quello tra Vincennes - Sèvres, Vische e Vinovo, che144 darà/al249 visitatore la possibilità di esaminare i modelli piemontesi e gli originali francesi, fra cui un biscuit proveniente dal Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. La mostra prosegue con una Arte "RAFFAELLO: LA MADONNA DEL DIVINO AMORE" ALLA PINACOTECA GIOVANNI E MARELLA AGNELLI "Raffaello: la Madonna del Divino Amore". Per la prima volta a Torino viene esposto il capolavoro di Raffaello attualmente custodito nel Museo di Capodimonte di Napoli presso i cui laboratori è stato curato l'intervento di restauro. La Madonna del Divino Amore era ricordata da Giorgio Vasari nella Vita di Raffaello (1550) fra le più belle opere del periodo romano del maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola. La tavola proviene dalla collezione Farnese, e rappresenta quindi anche un'occasione di approfondimento delle vicende di questa importante collezione. La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l'occasione per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso l'utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di leggere - anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e pentimenti dell'artista durante la stesura dell'opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee, due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille. Il progetto di allestimento è stato curato da Marco Palmieri. In occasione della mostra il Dipartimento Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e scuole di ogni ordine e grado. Orario: da martedi a domenica 10.00-19.00; chiuso lunedì. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8 euro (gruppi, over 65, convenzionati); ridotto 4 euro (scuole, ragazzi 6/16 anni); gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei. Info: 011.0062713 www.pinacoteca-agnelli.it fino al 28/06/2015 ore 10:00 Torino Via Nizza 230/103 SAMUEL DI BLASI AL MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA "Lo scalatore di nuvole", personale di Samuel Di Blasi. Con questa mostra inizia un nuovo percorso del Museo torinese dedicato all'Arte in Quota: principalmente giovani artisti, ma non solo. L'evento è il primo di una serie espositiva che si propone di presentare al pubblico mostre di arte contemporanea inserite nel contesto espositivo del Museo medesimo. Filo conduttore della rassegna è l'interpretazione di temi ispirati alla montagna da parte degli artisti che saranno, di volta in volta, invitati. Samuel Di Blasi espone 12 sculture inserite lungo tutto il percorso museale in uno stimolante dialogo natura-scultura che, come dice il curatore Riccardo Cordero, «non mancherà di coinvolgere emotivamente lo spettatore». Fondamento del lavoro di Di Blasi è realizzare opere che ricreino habitat ed elementi naturali che conservino una memoria nascosta della realtà. Una contrapposizione continua di immagini che l'artista propone affinché dentro ciò che osserviamo si possa arrivare ad immaginare l'intangibile. Nuvole che non sono solo nuvole, ma anche grotte e fenditure profondissime. Superfici percorse da scritte che sembrano parole ma non lo sono e che nascondono -velandolo- il corpo degli uomini che le abitano. Parte integrante del percorso sono le figure di gesso posizionate attorno e dentro queste "piccole sculture monumentali", che non sono bozzetti né studi, ma monumenti nel significato più classico del termine. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero 10,00 euro, ridotto 7,00 euro, soci Cai 6,00 euro, promozionale 1,00 euro. Info: 011.6604104 [email protected] - www.museomontagna.org fino al 28/06/2015 ore 18:00 Torino Piazzale Monte dei Cappuccini TORINOSETTE | Arte 145 / 249 Arte AMEDEO MODIGLIANI ALLA GAM La stagione 2015 delle mostre alla GAM Torino prosegue con uno straordinario protagonista: Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l'opera di colui che forse più di tutti incarna la figura dell'"artista maledetto", ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della pittura europea del Novecento. In mostra circa 90 opere, tra cui sessanta capolavori provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private d'Europa. La mostra è promossa da GAM e prodotta da MondoMostre e Skira editore in collaborazione con il Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi. La curatela scientifica è affidata a Jean-Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Intorno alla figura centrale di Modigliani si presenta la straordinaria atmosfera culturale creata dalla "École de Paris", la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra, spesso esuli ebrei perseguitati nel loro paese di origine, che si raccolsero intorno a Montmartre e Montparnasse uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico e culturale di Parigi, creando una completa simbiosi tra vita e arte e distinguendosi per uno stile personalissimo e una vita dissoluta e priva di regole. Si parte da un significativo corpus di opere del Centre Pompidou di Parigi, nelle cui collezioni Modigliani entrò a far parte già nella metà degli anni '30 del Novecento. Tra questi gli splendidi ritratti dei suoi amici (Il giovane ragazzo rosso del 1919), delle sue amanti (Lolotte del 1917) o dei suoi mercanti, affiancati a dipinti, disegni e sculture provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private e da un dipinto delle collezioni della GAM, la celebre Ragazza Rossa del 1915. In questi dipinti emerge il noto "Stile Modigliani" caratterizzato da una sintesi estrema, tanto che i personaggi ritratti non si rivelano nella loro identità, se non per alcuni dettagli, come i vestiti o le capigliature. La mostra è costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori, e con un occhio particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, lo scultore nel cui atelier Amedeo lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie originali che Brancusi stesso scattò alle sue opere. Modigliani si mostra come il principale testimone della realtà cosmopolita della Bohème parigina, che ha segnato la sua indipendenza dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche. Un particolare momento storico in cui, alla creazione dei capolavori, si affianca un'esistenza fatta di alcool e miseria che, uniti alla morte prematura, hanno contribuito ad avvolgere il personaggio in un'aura di leggenda. Orario: martedì-domenica 10-19.30, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso mostra: intero euro 12 - ridotto euro 9. Info: Centralino 011.4429518 - Segreteria 011.4429595 - [email protected] fino al 12/07/2015 ore 10:00 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 146 / 249 Arte TAMARA DE LEMPICKA A PALAZZO CHIABLESE La mostra dedicata a Tamara de Lempicka presenta oltre 80 opere dell'artista, in un percorso tematico che presenterà al pubblico le opere più iconiche e note della Lempicka, ma anche di conoscere nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico. L'esposizione è curata da Gioia Mori, promossa dal Comune di Torino - Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group. Come scrive la curatrice Gioia Mori: "Diversi sono gli aspetti evidenziati in questa nuova esposizione, dal taglio inedito, che presenta una Lempicka più intima e segreta, con alcune sorprese ancora custodite nei "mondi" di Tamara, una mostra da esplorare come se si viaggiasse in universi paralleli", e dove è evidenziato il rapporto con i grandi fotografi della sua epoca, e lo studio costante dell'arte del passato, creando così attraverso la commistione di "antico" e "moderno" uno stile unico e inimitabile. Ad accogliere il visitatore è la "Ragazza in verde", eccezionale prestito del Pompidou di Parigi, il quadro che decreta il pieno riconoscimento ufficiale, acquistato nel 1932 dallo Stato francese per essere esposto nella sezione polacca del rinnovato Jeu de Paume. Il percorso si apre con la sezione "I mondi di Tamara de Lempicka": un'esplorazione attraverso tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l'anno del suo matrimonio a San Pietroburgo e l'anno della morte a Cuernavaca. I luoghi sono messi in relazione con la sua evoluzione artistica: dagli acquerelli del periodo russo, alla ritrattistica degli anni Venti realizzata nei suoi ateliers parigini, alle opere dipinte a Beverly Hills nella grande villa coloniale di King Vidor progettata dall'architetto Wallace Neff, a quelle degli anni Quaranta che rispecchiano gli arredamenti e il gusto della casa di New York. Questo sguardo nell'intimità delle sue stanze esplora anche i mondi culturali di riferimento, facendo emergere inediti rapporti, come quello tra il dipinto "Strada nella notte" e le foto di Kertész e Brassaï, che restituiscono la medesima stupefazione di questi rifugiati dall'Europa dell'Est nella città "delle luci", per tutti loro luogo di elezione. La seconda sezione, "Madame la Baroness, Modern medievalist", prende il titolo da un articolo dei primi anni Quaranta uscito negli Stati Uniti, dove si parlava del suo virtuosismo tecnico espresso soprattutto nelle nature morte, primo genere in cui l'artista si cimenta fin dall'età adolescenziale e che raggiunge livelli eccelsi negli anni Quaranta. Tra le opere esposte, "La conchiglia", uno straordinario trompe-l'oeil del 1941, e alcuni dipinti dedicati alle mani, in cui la Lempicka riprende un soggetto al quale alcuni fotografi - Kertész, Kollar, Dora Maar - avevano dedicato particolare attenzione negli anni Venti-Trenta, qui messi a confronto con i quadri. La terza sezione, "The Artist's Daughter" (titolo di un articolo americano del 1929), presenta quei dipinti dedicati alla figlia Kizette che le portarono i maggiori riconoscimenti: tra le opere esposte, "Kizette al balcone", premiato nel 1927, e "La comunicanda", premiato nel 1929, prestiti del Pompidou e del museo di Roubaix. Donna dalla natura ambivalente, a una condotta trasgressiva coincide un'insospettabile attenzione per la pittura "devozionale": Madonne e santi, sono i dipinti riuniti nella quarta sezione, "Sacre visioni": dalla "Vergine col Bambino" del 1931, del Musée des Beaux-Arts di Beauvais, alla "Vergine blu" del 1934 di collezione privata, a un d'après della "Sibilla libica", sacra figura pagana, ripresa dalla Cappella Sistina di Michelangelo, al quadro preferito dalla Lempicka, "La madre superiora" del museo di Nantes. La quinta sezione, "Dandy déco", racconta il costante rapporto della Lempicka con il mondo della moda, nato già nel 1921 quando faceva l'illustratrice per alcune prestigiose riviste. Qui si trovano molte delle più note icone della Lempicka, da "Le confidenze" del 1928, alla "Sciarpa blu" del 1930, allo straordinario "Ritratto di Madame Perrot" con calle del 1931-1932: tutti gli abiti indossati dalle modelle di queste opere sono stati identificati da Gioia Mori come desunti da vere creazioni di moda, realizzate dagli stilisti preferiti della Lempicka, da Lucien Lelong a Marcel Rochas alla Maison Blanche Lebouvier. La ricchissima sezione della moda presenta anche le foto realizzate per un'attività parallela svolta dall'artista fin dagli anni Trenta: quella d'indossatrice, immortalata dai massimi fotografi di moda, da d'Ora a Joffé a Maywald. Inoltre, la sua "cultura dell'apparenza" - che ne fa la massima espressione di dandysmo declinato al femminile dell'epoca déco - è riassunta in uno spazio allestito come una "vetrina del lusso" anni Trenta, un tripudio di cappelli firmati Descat, Schiaparelli e altri stilisti, e gioielli di Cartier, Van Cleef & Arpels, Mauboussin: ovvero, quegli "accessori" indispensabili per l'eleganza di allora, provenienti da importanti collezioni private. Nella sesta sezione, "Scandalosa Tamara", si TORINOSETTE | Arte 147qui/ 249 affronta il tema della Coppia: da quella eterosessuale ripresa dal "Bacio di Hayez", esposto in una versione ad acquerello prestata dalla Veneranda biblioteca ambrosiana di Milano, messa a confronto con un d'après della Lempicka, alle coppie lesbiche messe in relazione con Arte NELLA MARCHESINI ALLA GALLERIA OPERE SCELTE "Parole di pittore. Nella Marchesini - tra disegno e scrittura". La mostra è incentrata sul rapporto intenso, tra disegno e scrittura, esistente nella produzione artistica di Nella Marchesini. L'artista, allieva prediletta di Felice Casorati, sente l'arte come un'urgenza vitale da manifestare in ogni modo e su ogni supporto possibile. Nel lavoro della Marchesini, il disegno e la scrittura sono due modalità fondanti in quanto pratiche veloci, sintetiche e accessibili: con una semplice matita Nella ha potuto rappresentare l'universo complesso del suo essere anche nei momenti più difficili della sua vita. Queste due modalità non sono solo facilmente realizzabili, ma possiedono una ricchezza d'espressione eccezionale che l'artista coglie con diverse sfaccettature miscelandone le peculiarità che spesso si determinano vicendevolmente. Il disegno non è solo bozzetto preparatorio per i vari dipinti, ma è un'istantanea del quotidiano, dell'intimità più precaria ed effimera che svela però la parte più autentica dell'emozione e del pensiero. Con il disegno Nella Marchesini riesce a eludere parte della rigida impostazione di matrice casoratiana, dando forma al suo ambiente familiare e alle sue esperienze con un'affascinante proiezione personale che fa emergere la sua sensibilità, articolata e vigorosa. Trasfigurazioni religiose e deformazioni simboliche, presenti sia nei disegni che negli scritti, rivelano molto chiaramente chi è Nella Marchesini: artista, donna e madre. Nel tempo l'artista ha scritto una sorta di Zibaldone sul quale lei annota pensieri, sogni e paure nello stesso modo in cui disegna. Vi è un'interrelazione unica e sorprendente tra scrittura e disegno. Così anche i libri letti dalla Marchesini diventano essi stessi opere d'arte in quanto accolgono disegni e rielaborazioni grafiche inedite. Orario: martedì-sabato 15.30-20. Info: 011.5823026 - 349.3509087 - [email protected] - www.operescelte.com ore 18:00 Torino Via Matteo Pescatore 11/D MICHAEL BIBERSTEIN DA GIORGIO PERSANO Michael Biberstein, personale. Nato a Solothurn, Svizzera, nel 1948. Nel 1964 si trasferisce negli Stati Uniti. Al Swarthmore College di Philadelphia incontra David Sylvester sotto la cui guida studia Storia dell'Arte. Dopo aver vissuto tra gli Stati Uniti e la Svizzera, nel 1979 si trasferisce in Portogallo, dove trascorrerà la maggior parte dei suoi anni, sino alla morte improvvisa, sopraggiunta nel 2013. Pittore autodidatta, dagli anni '70 le sue opere vengono esposte in tutto il mondo e sono presenti nelle collezioni di arte contemporanea di musei e fondazioni, tra i quali: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Whitney Museum of American Art di New York, il Calouste Gulbenkian Foundation Centre for Contemporary Art di Lisbona, la Serralves Foundation di Oporto, il Museu Colecção Berardo di Lisbona. Orari: martedì - sabato 10,00-13,00 e 15,30-19,00. Info: 011.4378178 - 011.835527 [email protected] - www.giorgiopersano.org ore 18:00 Torino Via Principessa Clotilde 85 TORINOSETTE | Arte 148 / 249 Arte BRUNO MARTINAZZI ALLO SPAZIO DON CHISCIOTTE Personale di Bruno Martinazzi, scultore e orafo di fama internazionale. Tra le opere presenti nella mostra, curata da Massimo Ghiotti, ci sono sculture di media dimensione che vanno dagli anni '80 agli anni '90; una serie di piccole sculture intitolata "Pagine di pietra" tutte di recente produzione; 12 disegni del 1980 facenti parte degli studi preparatori del libro "I cieli e la terra e tutte le tue creature" (Noire editore 1988) e quattro gioielli. Nato a Torino nel 1923, allievo degli stessi insegnanti di Primo Levi, Martinazzi si laurea in Chimica Pura all'Università di Torino. Durante la guerra partecipa come partigiano combattente alla resistenza, ed è insignito della Croce di Guerra. Frequenta la Libera Accademia d'Arte di Torino e gli Istituti d'Arte di Firenze e Roma. Esordisce come orafo nel 1954, dopo quattro anni spesi come direttore di Tintoria alla fabbrica tessile Magnoni Tedeschi, per poi affermarsi come scultore. È stato inoltre docente all'Accademia Albertina di Belle Arti. Grazie ad artisti come Martinazzi a partire dagli anni Sessanta, il gioiello contemporaneo sia entrato a far parte delle più importanti collezioni museali internazionali; le sue creazioni figurano infatti nelle collezioni, tra gli altri, del Metropolitan di New York e dell'Hermitage di S.Pietroburgo. Orario: martedì-sabato 10.30-12.30 e 15.30-19.30. Info: [email protected] - 011.19771755 www.fondazionebottarilattes.it ore 18:30 Torino Via della Rocca 37 "OPERE IN PERMANENZA" ALLA GALLERIA20 "Opere in permanenza", collettiva comprendente opere di Enzo Briscese, Ermanno Barovero, Nino Aimone, Piero Ferroglia, Alessia Zolfo, Francesco Preverino, Dario Rosolen, Leonardo Pecoraro, Franco Margari, Marco Vigo, Romano Buratti, Domenico Lasala, Discepolo Girardi, Elviro Coni. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com ore 17:00 Torino Corso Casale 85/B GALLIANO GALLO DA CARACOL "Invasioni", personale di Galliano Gallo. "Nelle sue opere pittoriche l'artista Gallo accede ad un mondo incantato, in cui si coglie la scoperta genuina di un "qualcosa" che parte da molto lontano. Lo sguardo innocente dell'infanzia osserva per la prima volta, con gioia e curiosità ciò che gli si offre. I colori vividi colpiscono l'attenzione; le figure vagamente zoomorfe si inseguono in un gioco di danza, unite da un filo conduttore che non si perde mai, anzi le tiene insieme come le perle di una collana. E' un ritorno alle origini, dove forme semplici si realizzano in un liquido creatore, moltiplicandosi per continuare la vita, per trasformarla. Il movimento è continuo, coinvolge tutto; il ritmo serrato e vivace ci invita a partecipare a questo tripudio di colori, ad afferrare, a non indugiare in contorti pensieri, ma a considerare con rinnovata semplicità la purezza dell'inizio, che è lì a portata di mano, pronta per noi" (Francesca Luce Milardi). Orario: martedì, mercoledì e giovedì 15.30-19.30; venerdì e sabato 10.30-19.39. Info: 393.2164821 - www.caracolarte.it ore 18:00 Torino Via Saluzzo 23 TORINOSETTE | Arte 149 / 249 Arte "VIAGGIO NELL'UNIVERSO FEMMINILE" ALLA GALLERIA20 "Viaggio nell'universo femminile", collettiva comprendente opere di: Lidia Acquaviva, Adriana Baldassi, Antonella Bartolone, Adriana Caffaro Rore, Paola Calcatelli, Mirella Caruso, Anna Cervellera, Carla Ciafardoni, Isabella Corcelli, Fiorella Corte, Cristina Crestani, Gianna Dalla Pia Casa, Silvana D'Urso, Elisa Fuksa Anselme, Erminia Gebbia, Evelina Gibaldi, Maria Halip, Angela Ippolito, Clara Luminoso, Francesca Lupo, Clara Mastrangelo, Marianna Merler, Dina Montesu, Gabriella Montini, Marina Monzeglio, Anna Maria Moretto, Sarka Mrazova Cagliero, Franca Musso Binello, Sandra Naggar, Ester Pairona, Lodovica Paschetta, Gisella Penna, Carla Perona, Angela Policastro, Venere Rizzo, Anna Rota Milani, Egle Scroppo, Carla Silvi, Antida Tammaro, Carlotta Tararbra, Maria Ventura, Rosanna Vottero Viutrella, Wally Waser, Chiara Ziganto, Alessia Zolfo. Orario: dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Info: 011.3724087 [email protected] - www.galleria20.jimdo.com ore 17:00 Torino Corso Casale 85/B RIVAROLO - CLEMENTINE CARSBERG A CASA TOESCA "Secret de famille - Les angles morts", residenza d'artista di Clementine Carsberg. Al primo piano, fino al 30 novembre, "Alias/self portraits", fotografie di siciliana Carmen Cardillo. Orario: sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00; mercoledì dalle ore 17.00 alle ore 20.00. Info: www.areacreativa42.com - [email protected] - 335.1227609 fino al 22/03/2015 ore 18:00 Rivarolo (TO) Via Ivrea 42 PIER PAOLO CALZOLARI IN VIDEOTECA GAM Prosegue in Videoteca GAM il ciclo di incontri e mostre, a cura di Elena Volpato, dedicato al video in Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il primo appuntamento del 2015 vede protagonista Pier Paolo Calzolari che incontra il pubblico della GAM martedì 13 gennaio alle 18.30. L'artista, in conversazione con Elena Volpato, parlerà del suo interesse per la dimensione temporale e visiva del linguaggio filmico e video, dell'esperienza di lavoro con Gerry Schum e ripercorrerà lo sviluppo del suo ciclo di opere intitolato "Day after Day a Family Life" da cui sono tratti i lavori "Cucù", 1972?73, "Aeroplano", 1972 e "Lettere di Tiziano", 1974, provenienti dall'Archivio della Fondazione Calzolari che la Videoteca GAM è orgogliosa di poter presentare in esposizione nei propri spazi. L'incontro con Pier Paolo Calzolari offre l'occasione di ascoltare uno dei più importanti protagonisti della storia del video d'artista, per la rilevanza delle opere da lui girate in pellicola e video, e per il ruolo che il suo studio bolognese, a Palazzo Bentivoglio, ebbe tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, sia come luogo d'incontro tra esponenti delle avanguardie internazionali, artistiche e teatrali, sia come studio di registrazione di opere filmiche di altri artisti. In mostra in Videoteca GAM fino al 22 marzo quattro opere video realizzate dall'artista tra il 1970 e il 1974: "Senza titolo", da "Identifications" di Gerry Schum, 1970, collezione Videoteca GAM; "Aeroplano" ["Day after Day a Family Life"], 1972, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Cucù - The glass reflects" ["Day after Day a Family Life"], 1972?1973, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Lettere di Tiziano" ["Day after Day a Family Life"], 1974, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari. Orario: martedì - domenica 10.00-18.00 giovedì: 10.00-22.30. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso gratuito in videoteca. Non occorre appuntamento. Info: 011.4429597 - email [email protected] - www.gamtorino.it fino al 22/03/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 150 / 249 Arte PRAGELATO - KURT MAIR E VINICIO PERUGIA ALLA TINBER ART GALLERY "Coincidere", incisioni di Kurt Mair e Vinicio Perugia. Orario: sabato 16.00-18.30, domenica 10-12.30 - 15.30-18.00. Info: 0122.78461 - www.tinberartgallery.it fino al 22/03/2015 ore 17:00 Pragelato (TO) Via Albergian 20 "DAB - DESIGN PER ARTSHOP E BOOKSHOP" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "DAB - Design per Artshop e Bookshop". Esposizione dei prototipi selezionati in occasione della V edizione dell'omonimo concorso nazionale. Il progetto DAB, nato nel 2006, è promosso da GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e realizzato dall'Ufficio Giovani d'Arte del Comune di Modena. DAB rientra nella Convenzione Progetto DE.MO. - sostegno al nuovo design e alla mobilità, siglata tra GAI e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) - Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane e Direzione Generale Musei. La Mostra DAB presenta i progetti proposti da 20 designer selezionati dalla Commissione composta da Sandra Tucci, referente del progetto per il MiBACT - ex DG PaBAAC Servizio V; Patrizia Rossello dell'Associazione GAI e Michele Zini, Architetto e Designer dello Studio ZPZ Partners. In mostra i prototipi di: Antonio Abatangelo; Chiara Angioli; il collettivo formato da Margarita Aviles De Carlos, Marco Fogaccia, Shi Jintian, Nicoletta Marangoni e Maria Montes De Oca; Emilio Baria; Ilaria Bartolini; Lucia Biancalana e Eleonora Bompieri; Bottega Krua di Giada Fogliato e Arianna Piazza; Code0039 di Dante Antonucci, Laura Crognale, Stefania Quintili e Alessandro Zuppa; De-sign di Daniela Cavasin e Enrica Zanini; Alessandro Esposito, Federico Fiordigiglio; Alberto Galotta e Federica Lissoni; Gian Piero Giovannini; Massimiliano Marianni; Elena Maurigh; Costanza Palmirani; Lorenzo Passi; Arianna Piazza; Daniele Piazzola; Studio Alchemico di Giulio Bogani e Sofia Crescioli. La commissione ha selezionato progetti che rispondessero positivamente a tre requisiti del concorso: appartenenza allo scenario della cultura del progetto contemporaneo; effettiva compatibilità con i museum shop per caratteristiche dell'oggetto, prezzo, mercato; possibilità di essere prodotti in modalità di autoproduzione o con filiera produttiva non tradizionale. Si è cercato di selezionare anche progetti sviluppati in ambiti di ricerca eterogenea o capaci di proporre nuove tipologie di prodotto, così da avere uno scenario ampio di proposte che desse profondità a una lettura complessiva, in sede di catalogo o di mostra. La Commissione ha assegnato inoltre, ex-aequo il Premio Speciale MiBACT - Patrimonio culturale a Alberto Galotta e Federica Lissoni, premio istituito nel 2011, in occasione della III edizione di DAB, per incentivare la progettazione, da parte dei giovani designer, di oggetti contemporanei, ma liberamente ispirati al vasto patrimonio culturale ed artistico del nostro paese e per questo collocabili negli spazi commerciali di musei e siti archeologici. Il Premio MiBACT consiste nell'assegnazione ai vincitori di fondi per l'autoproduzione degli oggetti e la promozione degli stessi in importanti vetrine nazionali ed internazionali. La mostra, proveniente dal MAXXI di Roma, farà successivamente tappa ad aprile presso l'area del bookshop della Fondazione Fotografia al Foro Boario di Modena, a maggio a Lecce presso il prestigioso Castello di Acaya. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 22/03/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 151 / 249 Arte MARCO FADDA ALLO STUDIO KEY "Gipso", retrospettiva di Marco Fadda, esponente e cofondatore del collettivo artistico Mazz Art. Visite su appuntamento, telefonando al 340.2657945 fino al 22/03/2015 ore 18:00 Torino Corso Peschiera 200 "ARTISTE CONTRO LA VIOLENZA" ALLA BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI "Artiste Contro la Violenza - Vogliamo le rose...", mostra di Carla Bertola, Mariella Bogliacino, Véronique Champollion e Valeria Sangiorgi. Orario: lunedì 15.00-19.30; da martedì a venerdì 8.15-19.30; sabato 10.30-18.00. Info: 011.4431262 - [email protected] fino al 26/03/2015 ore 16:00 Torino Via Leoncavallo 17 SERGIO AGOSTI DA MUTABILIS "44 - armonie silenziose", personale di Sergio Agosti. Orario: da martedi al venerdi 15,30-19,30; sabato 10,30-13,00 e 15,30-19,30. Info: [email protected] www.mutabilislab.com - 347.1304979 fino al 27/03/2015 ore 19:00 Torino Via dei Mille 25/C MAX PAPESCHI DA DAVICO "Je ne regrette rien", personale di Max Papeschi. Orario: da martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Info: 011.0362954 [email protected] - www.davicoarte.it fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Galleria Subalpina 21 ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI E LA CARDBOARD ART AL MUSEO MIIT "Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art", mostra dedicata a uno degli artisti più interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l'occasione per presentare l'innovativo progetto "Adoption of an Artist for Investment". Per l'occasione, il giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all'esistenza dell'uomo e del pianeta. In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in carta, cartone, foglia d'oro e altri materiali. Orario: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00; su appuntamento domenica e lunedì per visite guidate, gruppi, scolaresche. Info: 011.8129776 - www.museomiit.it - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:00 Torino Corso Cairoli 4 TORINOSETTE | Arte 152 / 249 Arte COLLETTIVA A CURA DI MARIANA PAPARÀ ALLA TORINO ART GALLERY Mostra, a cura di Mariana Paparà, che presenta i lavori di 35 artisti di consolidata professionalità provenienti da Italia, Canada, Germania e Romania. Pittura, scultura, installazione, rielaborazione fotografica, incisione e grafica sperimentale, rappresentano alcuni tra i molteplici linguaggi presenti in mostra. Il percorso propone dunque una lettura significativamente stratificata su uno degli interrogativi che ossessionano la gente di tutti i tempi, tra memorie bibliche, profezie e riflessioni laiche sui destini della vita e del cosmo. Le opere diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un interminabile viaggio all'interno dell'animo umano, talvolta a metà strada tra suggestioni oniriche e colorati tuffi nella memoria, ma anche sculture che, leggere ed eleganti, sono il segno incisivo del mondo interiore da cui l'artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Un viaggio multiculturale alla ricerca, non solo di ciò che accomuna, ma anche delle differenze che arricchiscono, valori che aprono nuovi orizzonti mentali. Orario: dal lunedì al sabato 15.30-19.30. Info: 338.3333397 347.9807478 - www.torinoartgallery.com - www.aripa.eu - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Via Vanchiglia 6/A ANTONIO SARCINA DA MARTINARTE "Tra Luce e Chimica, la poesia della fotografia", personale di Antonio Sarcina. Orario: lunedì 15.30-19.30; martedì e mercoledì 10,00-12,30 e 15,30-21,30; giovedì e venerdì 10,00-12.30 e 15.30-19.30. Info: 011.3433756 - 335.360545 - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Corso Siracusa 24/A TORINOSETTE | Arte 153 / 249 Arte CARMAGNOLA - "MESSICO CIRCA 2000" A PALAZZO LOMELLINI "Messico Circa 2000", mostra comprendente 94 opere di 81 artisti messicani del nostro tempo, tratta dalla collezione dell'imprenditore messicano Josè Pinto Mazal. La mostra è parte della grande collezione di Josè Pinto Mazal. In essa vi sono raccolte opere che spaziano attorno al terzo millennio (da qui il titolo di Messico Circa 2000) cioè dal 1980 ad oggi, di artisti messicani e stranieri che hanno trovato in Messico il luogo ideale per la loro produzione. Non è una mostra di tendenza, in quanto il collezionista non sceglie le opere secondo una sua particolare propensione artistica, ma quelle che meglio documentano, attraverso l'arte, lo status del Messico oggi e soprattutto di Città del Messico. Vi predomina la pittura, ma vi appaiono anche altri linguaggi come la fotografia, il disegno, la scultura. Le opere sono diversissime tra di loro, seguendo i criteri disparati dei linguaggi artistici contemporanei che dagli inizi del secolo scorso hanno frantumato le regole tradizionali dell'arte. L'arte messicana della contemporaneità si appropria infatti delle tendenze europee imprimendovi però, un marchio che discende ancora dalle antiche culture precolombiane. L'ambiente, il deserto, la dimensione tropicale s'insinua in queste superbe testimonianze visive arricchendole di un'energia incontenibile. E anche la violenza vi traspare - quella che contraddistingue l'attuale realtà messicana condizionata dalla lotta tra il governo e cartelli del narco-trafico, dal femminicidio lungo i confini con gli U.S.A - una violenza filtrata in termini metaforici o allusivi. Molti degli artisti qui presenti hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d'arte Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all'I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell'estremo Oriente, in Australia. In questa mostra troviamo diversi linguaggi formali , la figuratività, l'astrazione, il realismo e l'informale, l'espressionismo (che ora diviene neo-espressionismo), il surrealismo, il concettuale e l'iperrealismo. In sostanza appare sia la realtà che il sogno, ossia dimensioni "altre" che s'insinuano nel reale. Molto spesso le diverse tendenze si sovrappongono e si fondono, secondo un paradigma messicano che tende al racconto complesso, stratificato, spesso simbolico. Nella mostra sono esposte opere di numerosi artisti di valenza internazionale come Gabriel Orozco, Francis Alys, Julio Galan, Demian Flores, Graciela Iturbide, Monica Castillo, Irma Palacios, Jerman Venegas, Alfonso Mena Pacheco, Barry Wolfryd. Nell'arco del suo sviluppo la mostra, che prevede delle visite guidate, proporrà eventi collaterali integrativi della cultura messicana, con work-shop, performance multimediali, espressioni sonore, che verranno via via comunicati nel dettaglio. L'allestimento è curato da Rodrigo Witker con la collaborazione d Emma Ariza, ed è accompagnato da un volume bilingue (italiano/inglese) edito in occasione della prima edizione. Orario: giovedì, venerdì, sabato 15,00-18,00; domenica 10,00-12,00 e 15,00-18,00. Ingresso gratuito. Info: www.palazzolomellini.com fino al 29/03/2015 ore 18:00 Carmagnola (TO) Piazza Sant'Agostino 17 TORINOSETTE | Arte 154 / 249 Arte AVIGLIANA - ELENA MONACO ALLA GALLERIA ARTE PER VOI "Il silenzio dei corpi", personale di Elena Monaco. Il percorso su cui da tempo la ricerca artistica di Elena Monaco si viene articolando sembra svilupparsi lungo un tragitto figurativo particolarmente impegnativo e di fatto sostanzialmente autonomo e, verrebbe da aggiungere, anche piuttosto solitario. Esso, infatti, non è facilmente incasellabile tra le correnti e i movimenti artistici recenti e contemporanei: non rientra tal quale, ad esempio, nell'astrattismo, né nell'informale e nei successivi esiti concettuali, non è post-concettuale, né, che so, optical, né, diciamo, genericamente "ecologico", non è nemmeno pienamente figurativo, perché lo è solo apparentemente. Ciò non significa, però, che esso avanzi come una avventura senza metri di orientamento nella complessità del panorama artistico, che anzi, essi sono presenti, ma rielaborati con la dovuta discrezione e, soprattutto, sottoposti preliminarmente ad un processo di interiorizzazione e di reinterpretazione, fino a celarne l'eventuale sostanza di modelli, che, a ben vedere, è culturalmente, sovente alta e molto ben radicata. Poiché non c'è qui spazio per una analisi particolareggiata, mi limito ad un duplice livello di suggerimenti: nelle sue opere si alternano e si integrano suggestioni provenienti da alcuni maestri piemontesi della seconda metà del secolo scorso, accanto a riferimenti - che, sia chiaro, non sono da intendersi come citazioni esteriori - anche più lontani nel tempo, fino a quelli pertinenti con la tradizione "classica". Nel processo di composizione dell'immagine, o di "costituzione dell'immagine", secondo la storica definizione di Cesare Brandi, essi operano a distanza, appunto con "discrezione", come un tenue sostrato entro cui si viene costruendo l'immagine vera e propria, quella che prende forma a conclusione di ogni suo lavoro di ricerca, nella cui densa e paziente elaborazione vengono prendendo corpo, accanto a valori volutamente e consapevolmente espressi, istanze emotive e pulsioni, che paiono sfuggire ad ogni controllo. In quella fitta congerie e convivenza di immagine e di segni, di figurazione, da una parte, affidata alla pura e semplice "costituzione d'immagine" e, dall'altra, di affioramenti di segni, che per loro intrinseca natura alludono a paradigmi e codici non visivi, in quel conflitto di opposti, si deve rintracciare la condizione inesorabilmente contraddittoria in cui versa e si fonda l'arte contemporanea. E da cui, ovviamente, nemmeno Elena Monaco può rifuggire, ma che ci sa mostrare con altrettanta severa padronanza. Orario: sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00. Info: [email protected] - [email protected] - http://artepervoi.it/ fino al 29/03/2015 ore 16:00 Avigliana (TO) Piazza Conte Rosso 8 CHIVASSO - PAOLO GIACOMAZZI ALLA GALLERIA SANTA CHIARA Paolo Giacomazzi, personale. Nato il 17/07/1970 a Chivasso dove vive e lavora come ingegnere esercitando la libera professione, Giacomazzi ha frequentato il circolo artistico chivassese "Pittori di Via Platis" fin dalla nascita dell'Associazione partecipando alle numerose attività che si sono svolte durante gli anni. Ha sviluppato la propria passione artistica sotto la guida del maestro Luigi Rigoletti e ha partecipato a mostre collettive e personali. Orario: lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00; martedì e giovedì 14.00-17.00 fino al 30/03/2015 ore 17:30 Chivasso (TO) Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa 8 TORINOSETTE | Arte 155 / 249 Arte RIVOLI - "PIAZZE DEL PIEMONTE" NELL'ATRIO DEL PALAZZO COMUNALE "Piazze del Piemonte - Architettura, urbanistica, eventi, quotidianità", mostra promossa dal Consiglio regionale del Piemonte. Le piazze piemontesi - che rappresentano le radici della nostra civiltà - sono qui illustrate nella loro storia e in tutto il loro prestigio. Ingresso gratuito con i seguenti orari: dal lunedì al giovedì 8.00-19.00, venerdì 8.00-14.00 e il sabato 8.00-12.00. Info: www.comune.rivoli.to.it - Tel. 011.9513300 fino al 30/03/2015 ore 08:00 Rivoli (TO) Corso Francia 98 "CON I MIEI OCCHI" IN GALLERIA SAN FEDERICO "Con i miei occhi", mostra fotografica di Isabella Greggio, allestita nella cornice di Galleria San Federico di Torino in occasione del progetto Sar.to La moda illumina Torino. I luoghi e i volti ritratti raccontano un percorso emozionale e la storia personale di una giovane fotografa che, superando le oggettive difficoltà di una malattia che l'ha colpita agli occhi, continua a girare il mondo e a ritrarlo. Orario: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00; domenica dalle 15.00 alle 19.00; lunedì chiuso. fino al 31/03/2015 ore 17:30 Torino Galleria San Federico "TRASPARENZE" ALLA GALLERIA SEMI D'ARTE "Trasparenze": fotografie di Alessandro D'Adda, a cura di Daniela Trunfio, e vetri d'autore di Il Mondo del Vetro, a cura di Ivano Balestrieri. Ciò che lega le due presenze in mostra è il vetro, protagonista indiscusso di infinite sequenze dei film di Antonioni costruite sul gioco dei riflessi e delle trasparenze, esemplificatrici dell'idea costante di una superficie della realtà che non può essere penetrata, sinonimo di trasparenza riflettente perennemente se stessa, o il vetro metafora di due qualità, trasparenza e riflessione. Le finestre di un grattacielo di Sapporo, ma soprattutto l'umanità che ne traspare, sono oggetto della ricerca di Alessandro D'Adda, fisico quantistico da alcuni anni rapito dalla passione per la fotografia e delle sue capacità di "vedere attraverso" e di raccontare, molto spesso, altre storie. E' un'umanità che si disvela a un occhio attento, microstorie che lasciano a noi il piacere di intuirne le trame del quotidiano, in un continuo gioco di rimandi tra "dentro" e "fuori" , tra "manifesto" e "apparentemente nascosto". Il grattacielo e la sua struttura geometrica diventa pre-testo, simile al desueto foglio dei provini analogici sul quale il fotografo selezionava gli scatti da salvare, per raccontare la sua storia. I vetri selezionati da Il Mondo del Vetro accanto alle creazioni storiche muranesi di nomi come Venini, Salviati, Seguso e Barbini, presenta opere di artisti contemporanei quali Tagliapietra, Pino Signoretto, Ugo Nespolo, Silvano Rubino e designers come Ettore Sottsass e Marco Zanini. Raccolti con passione dagli inizi degli anni '70, Il Mondo del Vetro rappresenta per le sue presenze nelle più importanti Fiere nazionali, un punto di riferimento per collezionisti attenti alle sperimentazioni di importanti protagonisti della scena dell'arte contemporanea che si sono messi alla prova con questa straordinaria e delicata materia, dando vita a oggetti unici che promuovono e diffondono la raffinatissima arte vetraria muranese riconosciuta in tutto il mondo. Orario: da martedì a sabato 10.00-12.30 e 15.00-19.00; lunedì 15.00-19.00. Info: [email protected] fino al 31/03/2015 ore 18:00 Torino Via IV Marzo 1/E TORINOSETTE | Arte 156 / 249 Arte LUCA DE MARCH ALLA GALLERIA OBLOM "Politically Incorrect", personale di Luca De March, a cura di Roberto Vaio. L'artista propone un'esplorazione dell'universo parallelo dei cartoni animati, fornendo una chiave di lettura ironica e irriverente della realtà. Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato su appuntamento. Info: 333.8438768 - [email protected] - www.galleriaoblom.it fino al 01/04/2015 ore 18:30 Torino Via Baretti 28 PABLO BRONSTEIN DA FRANCO NOERO "We live in Mannerist times", personale di Pablo Bronstein. L'artista argentino, che ha recentemente ricevuto la Duveen Commission dalla Tate Britain per il 2016, si è qui confrontato, similmente a quanto accaduto per la mostra al Metropolitan Museum di New York, con la storia - in questo caso industriale - dell'edificio che ospita la mostra riflettendo sul potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al servizio dell'estetica. Orario: lunedì 15.00-19.00; martedì-venerdì 11.00-19.00; sabato 15.00-19.00 o su appuntamento. Info: 011.882208 - [email protected] www.franconoero.com fino al 02/04/2015 ore 18:00 Torino Via Mottalciata 10/B TORINOSETTE | Arte 157 / 249 Arte VICTORIA STOIAN DA ALBERTO PEOLA "Codri Earthquake", personale di Victoria Stoian. La mostra è il risultato della sua collaborazione con Clara Sofia Rosenberg, che da anni ne segue il lavoro supportandolo sul piano teorico. Victoria e Clara Sofia hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti di Torino dal 2009, in un percorso complementare tra l'attività pittorica dell'una e quella critica dell'altra. La mostra di Victoria Stoian raccoglie una serie di lavori intorno al tema dell'assenza di un punto di riferimento. Come recita il titolo, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30 del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza da Chi?in?u, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate. Questo mio lavoro è un omaggio intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con un colpo secco cambia linee, colori e vite». I quadri oggi esposti in galleria costituiscono una parte dei 52 previsti dal progetto in fieri Codri Earthquake, ognuno dei quali corrisponde a un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. Vengono così messe in relazione, da un lato, la durata del fenomeno con lo sviluppo del ciclo pittorico, e dall'altro, l'area geografica colpita dal sisma con l'area della tela, ospite della rielaborazione del dramma. Come dice l'artista, «in un terremoto il primo secondo può essere della stessa violenza dell'ultimo. Anzi, forse il primo impatto è ancora più forte e destabilizzante». Per questo motivo, la serie Codri Earthquake si sviluppa con un andamento cronologico, ma le singole opere non riportano la violenza del terremoto in successione crescente: ogni quadro del progetto rappresenta infatti un possibile grado di percezione della catastrofe, che non necessariamente corrisponde al suo reale grado di intensità. Il tema dell'assenza di punti di riferimento proposto nelle opere rimanda a un senso di destabilizzazione, percepibile in termini di panico e smarrimento. Ma, d'altro canto, il potenziale generato da quest'assenza di vincoli può essere colto anche come un'occasione di libertà. Questa dicotomia tra panico e liberazione è espressa dall'artista attraverso la rappresentazione di un mondo informe che contiene, però, delle forme riconoscibili, come protrusioni, annidamenti o ramificazioni. Il mondo organico che emerge da questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso la tecnica del chiaroscuro, con predominanza delle tonalità fredde, forme talvolta non finite, o cancellate, si stratificano in un gioco di trasparenze e in un'alternanza di piani pittorici. Pur in assenza di un'architettura e di una linea dell'orizzonte, Stoian riesce in questo modo a ricreare un senso di profondità nelle forme che si affusolano in direzione di un punto di fuga ideale nella tela, inserendo nell'informe accenni di prospettiva. I criteri su cui si fonda la ricerca di Victoria Stoian sono l'importanza attribuita alla sostanzialità della materia, l'approccio diretto e la presenza fisica dell'artista nel lavoro, e la necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso la forza dell'opera in sé. L'esperienza personale e il suo percorso artistico sono saldamente intrecciati: migrata a Torino all'età di ventun anni, Victoria inizia a tradurre gli stimoli della nuova realtà, così diversa, in un linguaggio pittorico denso di rimandi introspettivi e culturali. Attraverso un soggetto fortemente autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione, che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile. Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle 19, mattino su appuntamento. Info: 011.8124460 - 335.6191039 - [email protected] www.albertopeola.com fino al 03/04/2015 ore 18:00 Torino Via della Rocca 29 TORINOSETTE | Arte 158 / 249 Arte FEDERICO GUERRI DA WEBER & WEBER "Frammenti", personale di Federico Guerri. L'arte appartiene originariamente alla natura. È natura. E in quanto tale contempla e dà forma a se stessa. È dunque tempo che l'arte, memore del suo stato aurorale, torni a muoversi per iniziativa dei propri tratti. È tempo che la scrittura segnica torni a decidere dei propri tracciati e delle proprie luci. Di tutto. Anche delle tenebre. Nulla deve nascere se non dai suoi impulsi, dai suoi spasimi, dai suoi getti, violenti o pacati che siano. È quanto accade nell'opera di Federico Guerri, dove la scrittura sceglie innanzitutto di essere disegno e di non porsi al servizio che del proprio accadere. La scrittura danza e iscrive in questo esordio il carattere inafferrabile dello scaturire del segno e l'annuncio dell'enigmatica soglia tra ciclica sparizione e nuovo inizio. Non ha principio né fine. Appare e passa. Appare al nostro orizzonte come potrebbe fare il vapore acqueo. Presenza e venirealla-presenza si uniscono e si confondono in questi luoghi verso i quali ci conduce Federico Guerri: sono luoghi pienamente riconoscibili, pur rivelandosi la loro vera sostanza come ombra e parvenza. Orario: da martedi a sabato 15.30-19.30. Info: www.galleriaweber.it [email protected] - 011.19500694 fino al 04/04/2015 ore 18:00 Torino Via San Tommaso 7 "MANIERA NERA" ALLA NORMA MANGIONE GALLERY "Maniera Nera", collettiva a cura di Francesco Barocco. In mostra lavori di Vija Celmins, Richard Earlom, F. Green, Richard Houston, Elizabeth Judkins, S. W. Reynolds e John Raphael Smith. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento. Info: 011.5539231 - [email protected] - www.normamangione.com fino al 04/04/2015 ore 18:00 Torino Via Matteo Pescatore 17 IRINA NOVARESE ALLO SPAZIO NOPX "Landology. Scorci di una politica delle differenze", mostra di Irina Novarese. Il processo lento di mappatura fittizia -e comunque approssimativa- si confronta con il reale flusso accelerato della città, che viene proposta ai singoli come luogo ultimo del sociale. Strutture urbane tra desiderio e repulsione, tra necessità ed extralusso, sono al centro del progetto "Landology" di Irina Novarese. Nello spazio di NOPX l'artista presenta un'installazione che costituisce il secondo capitolo della sua recente indagine sulle teorie di individualizzazione dell'habitat. Un'esplorazione di strutture e organizzazioni dello spazio urbano iniziata nel 2014 con le due città di Caracas e Berlino e che continua con il lavoro che verrà presentato a Torino. Landology dà anche il via a Preview, ad una nuova collaborazione tra NOPX e Dunque, locale di recente apertura in via Santa Giulia: pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale, sui muri del Dunque apparirà un'anteprima della mostra, un estratto del lavoro dell'artista riprodotto in formato maxi su un cartellone da cinema. Visite anche su appuntamento: 328.7055257. Info: [email protected] - www.nopx.it fino al 04/04/2015 ore 18:30 Torino Via Guastalla 6/A TORINOSETTE | Arte 159 / 249 Arte RÄ DI MARTINO ALLA GAM PER "VITRINE" Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino "Vitrine", il progetto dedicato alla ricerca artistica contemporanea. Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l'attenzione sulle trasformazioni della vita, del suo divenire di cui l'arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro trasparente, "Vitrine" stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della quotidianità. Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino, Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani. "Vitrine" si costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l'uomo si confronta costantemente e che s'imprimono nel lavoro dell'artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico?sociale e politica in una metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il paesaggio dell'immaginario, lo spazio?tempo reale e quello mentale, interiore e intimo dell'animo. Lo sguardo dell'artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni. Il primo appuntamento dell'edizione 2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile l'opera "The Picture of Ourselves", video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito intrecciarsi di possibilità. Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso libero a Vitrine. Info: centralino 011.4429518 - segreteria 011.4429595 www.gamtorino.it/vitrine fino al 06/04/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 GAVINO SANNA ALLO SPAZIO MOUV "Livori in corso", personale di Gavino Sanna. In mostra una trentina di disegni, accompagnati da brevi racconti, raccolti nel libro intitolato "Livori in corso" che Gavino Sanna ha dedicato ad Alda Merini. La mostra si apre, così come nel libro, con un verso della Poetessa dei Navigli "L'uomo fa male al fratello al primo sbadiglio del mattino" a cui segue la dedica di Alda Merini. Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 24; chiuso il lunedì. Nel periodo della mostra si svolgeranno degustazioni libere e guidate dei vini di Cantina Mesa, l'azienda vitivinicola creata dieci anni fa da Gavino Sanna con la moglie Lella a Sant'Anna Arresi nel Sulcis. Info: [email protected] - www.spaziomouv.it - 331.5828996 fino al 06/04/2015 ore 10:00 Torino Via Silvio Pellico 3 TORINOSETTE | Arte 160 / 249 Arte SERGIO STAINO ALLA GAM "Un racconto di Berlino, 1981", personale di Sergio Staino - uno dei più conosciuti e amati disegnatori satirici italiani -, a cura di Danilo Eccher. Lo spazio Wunderkammer ospita più di cento disegni che raccontano Berlino nel 1981, quando Staino, armato di carta, matita, china e una macchina fotografica raggiunge la città e la interpreta con i suoi disegni. E qui Bobo, da sempre l'alter ego del disegnatore, si ritrova a esplorare una città dalle mille contraddizioni e dal grande fascino. Una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, in quell'anno ancora inserita nel cuore del comunismo europeo. "Ogni angolo era una scoperta, una sorpresa, una suggestione: Berlino in quegli anni là era una città veramente unica per la quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa esprimendole, poi, in forme architettoniche e ambientali assai diversificate (...) Tutto era esagerato in Berlino Ovest: le luci, le insegne, le vetrine, tutte cose che adesso sembrerebbero normali ma che, allora, erano profondamente innovative. Solo avvicinandosi al confine con la Repubblica Democratica, e soprattutto al muro, l'atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la contraddizione tra la vitalità lussuosa dell'Ovest e la tristezza poliziesca dell'est si facevano evidenti". Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected] fino al 06/04/2015 ore 10:00 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 161 / 249 Arte ALDO MONDINO ALLA GAM PER "SURPRISE" Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell'edizione 2015 di "Surprise", progetto espositivo che concentra l'attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall'architettura al design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale. A curare questo terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto, docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia Albertina di Torino e Gregorio Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo piano del museo. Al centro dell'attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico di quegli anni. Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l'Ecole du Louvre e i corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori, le "Tavole Anatomiche", metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi del corpo umano. "Sole" e "Immersore", entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella mostra alla GAM, rappresentano un'esperienza anomala nell'ambito della sua produzione artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour. L'arrivo della Pop Art in Italia proprio grazie a Gian Enzo Sperone e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del '64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire. Mondino si appropria anch'egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura ottenuto con l'utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e lampadine a incandescenza. Se "Immersore" si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni, più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, "Sole" traduce con i materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l'alba, sul quale tra l'altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli anni tra 1963 e 1964 e al quale Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria. Le due opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall'artista da una etichetta della galleria Stein sul verso di "Immersore". Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale l'opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell'occhio umano sia al segno lasciato dalle acque dell'Arno su alcuni capolavori dell'arte fiorentina che impressionò a tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del '66 e il 1967 una serie di opere. Tra questi lavori vale la pena ricordare l'intervento alla mostra "Con temp l'azione" (gallerie Stein, Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l'artista unisce le sedi della mostra tirando un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra. Orario: martedìdomenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingressi: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected] fino al 07/04/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 IVREA - ELENA MIRANDOLA E MANITERRA AL CASTELLO DI SALE Mostra di Elena Mirandola e Maniterra a cura di ArteInFuga. Orario: lunedì 14.30-19.00; dal martedì al sabato 9.30-19.00. Info: [email protected] - http://arteinfuga.blogspot.it/ fino al 08/04/2015 ore 18:00 Ivrea (TO) Via dei Patrioti 14 TORINOSETTE | Arte 162 / 249 Arte "FOBOFILIA" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "Fobofilia", mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei sentimenti più caratteristici e sfuggenti della nostra epoca, a cura di Irene Calderoni. Fobofilia è il piacere un po' perverso di essere spaventati, una pulsione che appare sempre più frequente. La paura è il registro più diffuso nell'intrattenimento, ma anche nell'informazione e di conseguenza nel modo di percepire la realtà. L'arte riflette questa temperie, ne offre diverse sembianze, da quello più intimo e psicologico, di una soggettività aggredita oppure aggressiva, a quello più esterno e politico, di una società che si fonda sulla violenza e usa il terrore come arma. Artisti in mostra: Janis Avotins, Matthew Barney, Massimo Bartolini, Avner Ben Gal, Glenn Brown, Miguel Calderon, Maurizio Cattelan, Dinos e Jake Chapman, Roberto Cuoghi, Saul Fletcher, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Gusmao& Paiva, Thomas Hirschhorn, Piotr Janas, Zoe Leonard, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Nathaniel Mellors, Shirin Neshat, Kelly Nipper, Catherine Opie, Tony Oursler, Djordje Ozbolt, Anri Sala, Ferdinando Scianna, Andreas Slominski, Jakub Julian Ziolkowski. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 19:00 Torino Via Modane 16 ISA GENZKEN ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO La mostra dedicata ad Isa Genzken (Germania, 1948) presenta per la prima volta in Italia un ciclo di lavori della fine degli anni Ottanta, un corpus di opere pittoriche meno note rispetto alle sculture e installazioni per cui Genzken è famosa. Sono olii su tela monocromatici che suggeriscono già nel nome, Basic Research, l'inizio di un percorso di sconfinamento e d'interazione con l'ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Modane 16 TORINOSETTE | Arte 163 / 249 Arte "MARCO POLO - LA VIA DELLA SETA NELLE FOTOGRAFIE DI MICHAEL YAMASHITA" AL MAO Un viaggio per immagini, sulle tracce di uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi: la nuova mostra del Mao ricostruisce il percorso compiuto quasi mille anni fa da Marco Polo lungo la Via della Seta, attraverso le fotografie di Michael Yamashita, fotografo di punta di National Geographic. Nelle 76 fotografie esposte al Museo d'Arte Orientale ritroviamo piazza San Marco e la laguna, il minareto di Samarra in Iraq e le carovane a bordo dei cammelli nel deserto del Gobi. Non solo: la mostra, articolata in tre sezioni geografiche, ripercorre il tragitto compiuto da Marco Polo dall'Italia alla Cina, ma anche la permanenza dell'esploratore in Cina e il viaggio di ritorno via mare, lungo le coste dell'Indonesia e dell'India. Le immagini desertiche lasciano così pian piano spazio alle distese d'acqua delle piantagioni di riso, agli spettacolari paesaggi della baia di Ha Long nel Nord del Vietnam e agli sguardi penetranti dei sadhu a Bombay. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 7 febbraio al 1 marzo, apertura e chiusura posticipata nei weekend (sabato dalle 11 alle 20; domenica dalle 11 alle 19). La biglietteria chiude un'ora prima. Il biglietto d'ingresso (10 euro) consente anche l'accesso alla collezione permanente del museo. Info: 011.4436928 - www.maotorino.it fino al 12/04/2015 ore 17:00 Torino Via San Domenico 11 MOSTRA DEI FINALISTI DEL MARIO MERZ PRIZE ALLA FONDAZIONE MERZ Mostra dei 5 finalisti della prima edizione della sezione arte del Mario Merz Prize. Gli artisti, Lida Abdul (Kabul 1973), Glenn Ligon (New York 1960), Naeem Mohaiemen (Londra 1969), Anri Sala (Tirana 1974) e Wael Shawky (Alessandria d'Egitto 1971), sono stati selezionati tra le oltre 500 candidature pervenute dalla giuria composta da Marisa Merz, Beatrix Ruf (direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam) e Claudia Gioia (curatrice indipendente). Il progetto espositivo, curato da Beatrice Merz raccoglie due o tre opere per ciascun autore, scelte tra le più significative del loro percorso artistico. Il pubblico potrà esprimere la propria preferenza visitando la mostra o collegandosi al sito mariomerzprize.org. Orario: martedìdomenica 11-19, lunedì chiuso. L'ingresso alla mostra è gratuito. Info: 011.19719437 [email protected] - www.fondazionemerz.org fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Limone 24 AVERY SINGER ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "Pictures Punish Words", personale di Avery Singer, a cura di Beatrix Ruf. Sorprendenti per tecnica e iconografia, i quadri di Avery Singer sovvertono le nostre aspettative visuali. A un primo sguardo si sottraggono a una classificazione precisa come dipinti o elaborazioni a stampa. Per questo sollevano l'interrogativo, ovvio e allo stesso tempo pressante per un'artista, sul modo in cui le informazioni digitali che ci circondano possono concretizzarsi sotto forma di immagine piatta su carta o, più di recente, tridimensionale in plastica, o su ogni altra possibile superficie materiale. Avery Singer ha realizzato un ciclo di opere pensate appositamente per questa sua prima personale. Dopo una prima presentazione alla Kunsthalle di Zurigo, la personale si sposta Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 18:30 Torino Via Modane 16 TORINOSETTE | Arte 164 / 249 Arte "UNITED ARTISTS OF ITALY" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "United Artists of Italy", un progetto di Massimo Minini. Il gallerista ha raccolto una collezione di ritratti di artisti eseguiti dai più significativi fotografi italiani: l'idea è stata quella di concepire una collezione di volti d'artista ripresi dai grandi fotografi italiani, quasi un mondo aiutasse l'altro, completandosi a vicenda. Il progetto, iniziato per passione qualche anno fa, è cresciuto sempre più grazie al contatto diretto con i fotografi che hanno abbracciato la proposta, e si è rivelato un vero e proprio viaggio all'interno della fotografia, tra archivi e scatole, pellicole e files. Se in principio l'idea era di selezionare esclusivamente ritratti di artisti, con il tempo l'attenzione si è estesa, prendendo in considerazione alcuni ritratti di artisti stranieri, ma molto vicini all'Italia, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, volti di scrittori come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, e ancora gli artisti colti al lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi e alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio Amelio e Leo Castelli. Questa collezione crea una storia del contemporaneo, non con le opere, ma con i volti, i modi, gli atteggiamenti. Se si può considerare il contemporaneo un'attitudine, un modo di porsi dell'opera nel proprio tempo ed in comunione con i grandi temi del momento, il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i contorni spaziali e temporali. La mostra vuole infatti offrire uno spaccato della fotografia italiana di questi anni, dimostrando la capacità straordinaria di interpretazione e di omaggio a grandi artisti da parte di grandi fotografi. Non si tratta di una semplice raccolta cronologica di immagini, ma di un racconto, dove lo stesso artista visto, letto e interpretato da diversi fotografi, porge differenti sfaccettature del proprio destino. Spesso la fotografia dice più di quanto non sia nelle intenzioni dell'autore. Attraverso quasi duecentocinquanta scatti, viene presentato il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni '60: Claudio Abate, Aurelio Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano, Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando Scianna. La mostra è stata ospitata al Musée d'Art Moderne di Saint Etienne, al Palais des Beaux Arts di Bruxelles, alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Fotografia di Amsterdam ed alla Estorick Collection di Londra. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 19:00 Torino Via Modane 16 "AN ART OF ONE'S OWN: GROUP SHOW" DA RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE CONTEMPORANEA "An Art of One's Own: Group Show". In esposizione lavori di Carla Accardi, Irma Blank, Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth Scherffig, Eva Sørensen. Orario: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 19:00; giovedì, venerdì e sabato dalle 11:00 alle 19:00; altri giorni e orari su appuntamento. Info: www.dechiricogalleriadarte.com - [email protected] - 011.835357 fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via della Rocca 19 TORINOSETTE | Arte 165 / 249 Arte EVANGELINA ALCIATI ALLA PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA "Evangelina Alciati: l'occhio e l'anima". L'Accademia Albertina delle Belle Arti dedica, presso le sale della Pinacoteca Albertina, una mostra antologica alla figura di Evangelina Alciati (1883-1959), pittrice nella Torino del primo e secondo Novecento, prima donna ad essere ammessa in Accademia, personalità libera ed in anticipo sui tempi. L'iniziativa, che si collega alla prossima apertura, completati i lavori di ristrutturazione, della Pinacoteca del Novecento, presso la Rotonda del Talucchi, è stata sollecitata dalla contemporanea uscita, anteprima domenica 25 gennaio presso la Sala Congressi dell'Unione Industriale, del film "La liberà allo specchio. Ritratto di Evangelina Alciati". Il film, tratto da un'idea di Mauro Guidetti, scritto dallo stesso insieme agli eredi Lorenzo Boccalatte ed Anna Maria Fracchia, è stato sceneggiato e diretto da Vanni Vallino, e si avvale dell'interpretazione, tra le altre, di Pamela Villoresi, Erica Blanc, ed Eugenio Allegri. Evangelina Alciati fu allieva di Giacomo Grosso, sotto la cui guida si diplomò in disegno e pittura. Decisivo per il gli esiti della sua carriera fu un soggiorno a Parigi tra il 1903 ed il 1906. Lo stile della Alciati, che raggiunge punte di assoluta eccellenza nel ritratto, si confronta alla pari con le tendenze che caratterizzano la prima parte del Novecento, dalla pittura post impressionista, all'Espressionismo ed alla Metafisica, in cui si evidenziano taluni punti di contatto con il magistero di Felice Casorati. La mostra, a cura dei professori Edoardo Di Mauro e Giuseppe Mantovani, con contributi critici di Francesco De Caria, Donatella Taverna e della docente dell'Accademia Valeria Piasentà, presenta un percorso completo e ragionato di tutte le fasi artistiche di Evangelina Alciati, dal primo Novecento al secondo dopoguerra, tramite il prestito di opere da collezionisti privati, e da istituzioni quali la Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Castello Gamba. Museo Regionale della Valle d'Aosta, le Fondazioni Burzio e Mazzonis. Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica 10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.30); mercoledì chiuso. Info: 011.0897370 fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Accademia Albertina 8 I PANNELLI DI DEFENDENTE FERRARI ALLA SACRA DI SAN MICHELE "I pannelli di Defendente Ferrari". Orario: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-18.00; domenica e festivi: 9.30-12.00 e 14.30-18.30; ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della chiusura della Sacra. fino al 12/04/2015 ore 09:30 Sant'Ambrogio (TO) Sacra di San Michele TORINOSETTE | Arte 166 / 249 Arte "UEFA IS EAST", FOTOGRAFIE DELLA TRANSNISTRIA AL POLSKI KOT "Uefa is East - L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti. Transnistria, 1997": mostra fotografica diGabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi. La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys Martini, fa parte del progetto "L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti": la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo dei ritratti di chi vi abita. Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all'emozione delle coppe europee e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva. Questo primo appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha documentato nel 1997, l'anno di fondazione dello Sheriff Tiraspol. I personaggi ritratti sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell'obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta. Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre, rivelando elaborati tatuaggi. In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo romanzo Educazione siberiana descrive l'iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi, quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l'inchiostro sottopelle era illegale. La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare l'incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti. Orario: da martedì a domenica dalle 20.00 a mezzanotte. Info: [email protected] fino al 14/04/2015 ore 18:30 Torino Via Massena 19 TORINOSETTE | Arte 167 / 249 Arte JENS EINHORN ALLA LUCE GALLERY "Electric eyes", personale di Jens Einhorn. I lavori di Jens Einhorn sembrano alimentare uno scenario da fine del mondo. Le immagini della serie Too Much Future e The Endless End trasmettono la sensazione della calma dopo un disastro oltre ogni aspettativa. Sembra che siano stati sbattacchiati furiosamente da tempeste e nubi di fumo solo per stabilirsi di nuovo, solo grazie alla loro chiarezza formale. Einhorn fa sì che si provi un certo piacere in questa presunta distruzione con l'utilizzo, in questa serie, di vivaci colori. Il caos lentamente si trasforma in armonia. La lettera E che si ritrova in alcune immagini rappresenta una volta di più la lotta che si percepisce in ogni pezzo. Può voler dire sia "The End"- la fine - che l'Eternità, tutti nuovi inizi nel circolo infinito. L'etichetta segna anche il completamento del processo di lavoro per l'artista, l'ultimo atto gestuale sull'immagine. Come i battiti musicali le immagini, frammenti di pixel, operano all'interno di una nebbia delicata permeata di luce colorata. Cultura giovanile e musica rappresentano una cornice importante per le opere di Einhorn e spesso le si ritrova come impressioni galleggianti audio-visive. La lettera E può dunque stare anche per elettronica o estasi o per entrambi. La musica elettronica è anche spesso correlata alla nozione di post-apocalittico. Ha rappresentato un mezzo di espressione di critica sociale per molti artisti che hanno elaborato visioni distopiche del futuro, processandole in una nuova tecnologia. Jens Einhorm è nato nell'ex Repubblica Democratica Tedesca ed è dunque molto influenzato dagli avvenimenti socio-politici degli anni '90 quando la musica giocava un importante ruolo per un giovane artista, come primario strumento di espressione. Egli suonò in band punk a partire dalla metà degli anni '90, per poi intraprendere la sua strada nelle arti visive grazie alla fotografia e alla musica. Jens ha studiato fotografia a Leipzig e scultura e new media con Astrid Klein, e si è concentrato più sulla pittura con un master con Tal R all'Accademia di Düsseldorf per concentrarsi più sulla pittura. Il metodo mash-up di Einhorn, che fa suso di tessuto, pigmenti, colla e colori, regala una caratteristica di "oggetto" alle proprie immagini rendendo sorprendente la loro presenza nello spazio. La struttura stessa di quei minuscoli elementi visivi li rende simili a dipinti astratti o simil digitali. La mostra segna un importante punto di partenza per la carriera dell'artista, per la prima volta in Italia, presentando una serie di nuovi dipinti che sono il corpo principale delle opere più recenti di Einhorn. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30. Info: 011.8141011 - 335.5246817 - [email protected] - www.lucegallery.com fino al 14/04/2015 ore 18:30 Torino Corso San Maurizio 25 TORINOSETTE | Arte 168 / 249 Arte "IL KABUKI DEI TRE SAMURAI: ARAKI, MORIMURA, SUGIMOTO" ALLA GALLERIA IN ARCO "Il kabuki dei tre samurai: Araki, Morimura, Sugimoto". Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura e Hiroshi Sugimoto sono i protagonisti della mostra a cura di Graziano Menolascina. Nobuyoshi Araki, tra gli artisti più rappresentativi e prolifici della storia della fotografia, racconta la donna, l'eros e il Giappone. Le donne di Araki sono spesso sdraiate su letti disfatti, oppure distese sul pavimento in pose lascive, legate con corde, con i corpi ostentati e nudi ma con sguardi in cui è completamente assente la volontà di sedurre. Yasumasa Morimura si appropria invece di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura popolare interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle trasformazioni sociali politico e culturali dovute alla penetrazione del capitalismo e dei miti del mondo occidentale in Giappone. Morimura impersona Einstein, Marylin, Frida Khalo, Hitler il risultato è un'opera e raffinata che nasce da una cura maniacale per i dettagli e l'uso di ritocchi digitali, di costumi, pose e accessori ricercati che le rendono uniche. I tratti somatici non modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare la propria origine e le proprie tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Infine, ci sono gli scatti di Hiroshi Sugimoto, immagini mentali, concetti la cui materializzazione è resa possibile grazie a un rigoroso controllo del mezzo fotografico e del processo manuale di stampa, seguito anch'esso personalmente dall'artista. Nella serie "Theatre" Sugimoto ha fotografato con tempi di esposizione lunghissimi sale degli anni '20 e '30, cinema degli anni '50 e drive in. La luce bianca degli schermi rettangolari, che illumina il resto dell'ambiente, contiene in sé l'intera proiezione del film. In "Architectures" la tecnica dello sfocato priva le architetture moderniste di connotazioni temporali. I lunghi tempi di esposizione dei "Seascape" bloccano il movimento delle onde in immagini eterne, mentre il soggetto dei "Portraits" realizzati fotografando i personaggi dei musei delle cere è l'immortalità stessa. Info: 011.8122927 - www.in-arco.com [email protected] fino al 18/04/2015 ore 18:30 Torino Piazza Vittorio Veneto 3 TORINOSETTE | Arte 169 / 249 Arte "IL MONDO IN UNA TAZZA" A PALAZZO MADAMA Palazzo Madama presenta un percorso dedicato alla storia della tazza, attingendo dalle ricche collezioni di arte decorativa conservate in museo. L'esposizione si riallaccia al tema della porcellana torinese al centro di Fascino e splendore della porcellana di Torino, mostra curata da Andreina d'Agliano e Cristina Maritano che apre in contemporanea alla Fondazione AccorsiOmetto e che presenta ben 90 opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama. Le due esposizioni offrono nel complesso un vero e proprio percorso cittadino dedicato al tema della porcellana. Filo conduttore dell'esposizione è la tazzina: da tè, da caffè e da cioccolata. Oggetto legato indissolubilmente all'introduzione in Europa delle bevande calde provenienti dall'Oriente e dal Nuovo Mondo e al materiale esotico e prezioso per eccellenza, la porcellana. A Palazzo Madama una sequenza di tazze, a partire dai blancs-de-chine, ovvero le porcellane bianche cinesi prodotte a Dehua, mostra l'evoluzione delle forme e la varietà dei decori nelle tazzine prodotte dalle manifatture europee nel Settecento: dai motivi di origine cinese e giapponese, a quelli tratti dai libri di storia naturale, ai paesaggi derivati da incisioni olandesi e tedesche, fino alle scene mitologiche e della letteratura cavalleresca. Contestualmente la mostra è un'occasione per raccontare, per casi esemplari, la storia della porcellana, delle sue particolarità produttive, della qualità della pasta e dei colori. Il valore socialmente rappresentativo della porcellana emerge anche grazie all'esposizione di alcuni servizi araldici, conservatisi integri per il loro valore altamente simbolico legato al passato illustre della casata oppure smembrati e dispersi sul mercato antiquario. Una vetrina è dedicata alla principale manifattura di porcellana operante in Piemonte nel Settecento, la Real fabbrica delle porcellane di Vinovo, fondata nel 1776 grazie all'intraprendenza di un torinese, Giovanni Vittorio Brodel, e di un ceramista di Strasburgo, Pierre-Antoine Hannong, e poi rilevata nel 1780 dal medico e chimico torinese, Vittorio Amedeo Gioanetti. Alla produzione di questa fabbrica è dedicato un più ampio spazio nelle sale della mostra alla Fondazione AccorsiOmetto. In un'altra vetrina, l'artista Matilde Domestico, che da anni conduce ricerche sul tema della porcellana, ambienta l'installazione Esistenza di porcellana, che si ispira alle poesie di Emily Dickinson. Il lavoro dell'artista unisce oggetti e frammenti di carta e di porcellana su cui emergono parole in acciaio. Intorno una superficie di polvere di marmo di Carrara, il caolino, un materiale refrattario. Tutti gli elementi nel complesso rimandano all'idea di fabbrica, a una realtà viva e produttiva. In sottofondo una base sonora composta dalla sovrapposizione ed elaborazione di rumori meccanici, suoni metallici ripetitivi registrati all'interno dei reparti di fabbricazione dell'Industria Porcellane IPA, si propaga tra le tintinnanti ceramiche antiche e contemporanee. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it fino al 19/04/2015 ore 10:00 Torino Piazza Castello "PITTURA FEMMINILE A TORINO NEL PRIMO '900" ALLA GALLERIA DEL PONTE "Pittura femminile a Torino nel primo '900", mostra di Evangelina Alciati, Vittoria Cocito, Nella Marchesini e Daphne Maugham. Orario: dal martedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Info: 011.8193233 - [email protected] - www.galleriadelponte.it fino al 24/04/2015 ore 18:00 Torino Corso Moncalieri 3 TORINOSETTE | Arte 170 / 249 Arte ISA MELSHEIMER DA QUARTZ STUDIO "Examination of the Origins", personale dell'artista tedesca Isa Melsheimer (Neuss, 1968) che per l'occasione ha concepito un'installazione site specific in cui elementi scultorei pensati a partire dalle caratteristiche 'ambientali' di Quartz sono accostati alle forme architettoniche di alcuni edifici della città. Visite su appuntamento. Info: 338.4290085 - [email protected] www.quartzstudio.net fino al 28/04/2015 ore 19:00 Torino Via Giulia di Barolo 18/D BORIS LAVRENKO ALLA GALLERIA PIRRA Boris Lavrenko nasce a Rostov nel 1920 e muore a San Pietroburgo, città in cui studia, vive e lavora, nel 2001. Titolare della cattedra di pittura e composizione dell'Istituto Repin dal 1953, la sua carriera è costellata di prestigiosi riconoscimenti ed è considerato uno dei più autorevoli rappresentanti del post-impressionismo russo. L'infanzia vissuta a contatto con la natura, le immense steppe e il fiume Don, avranno una forte influenza sulla formazione del futuro pittore. Lavrenko, infatti, nel paesaggio trova la massima libertà di ricerca compositiva e di sperimentazione cromatica, seppur all'interno di un figurativismo di solida impostazione. Le sue opere, in particolare quelle animate da figure impegnate in normali attività, quali la lettura, una passeggiata o una partita di calcio, trasmettono spontaneità e gioia di vivere. Lavrenko è un artista versatile, con la maturità di riconoscere in qualsiasi soggetto la "dignità" di essere ritratto, per cui i suoi temi spaziano dalle vedute cittadine, con i loro monumenti, ai già citati paesaggi, dai banali oggetti di uso quotidiano delle sue intense nature morte, alle animate o raccolte scene di genere. I numerosi viaggi compiuti all'estero e in patria stimolano la curiosità e gli interessi di Lavrenko, le cui opere possono definirsi un caleidoscopio di impressioni, un colorato mosaico di vita. Orario: da lunedì a sabato 9,30-12,30 e 15,30-19,30; domenica 9,30-12,30. Info: 011.543393 - www.galleriapirra.it - [email protected] fino al 30/04/2015 ore 18:00 Torino Corso Vittorio Emanuele II 82 TORINOSETTE | Arte 171 / 249 Arte JOSEF KOUDELKA AL FORTE DI BARD "Josef Koudelka, Vestiges 1991-2014", prima esposizione in Italia del più imponente progetto fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia, mostra promossa dall'associazione Forte di Bard in collaborazione con l'Agenzia Magnum Photos. Il progetto Vestiges, che vede impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria all'Algeria, dalla Turchia all'Italia e di oltre duecento località che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Un'esplorazione che non ha precedenti, un lavoro fatto di costanza e perseveranza. L'artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione particolare per le rovine, senza celebrarne l'atmosfera malinconica, ma con l'obiettivo di restituirne l'autentica bellezza. Il suo intento è usare l'arte per riappropriarsi di un mondo che ci sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza è il grande e ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio, in costante divenire che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli. In mostra oltre 60 fotografie di cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che coniuga il minimalismo dell'approccio del fotografo e della cifra stilistica delle sue immagini, al suggestivo senso di camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi ai set di Vestiges. Fino al 31 gennaio il Forte sarà aperto solo il sabato e la domenica dalle 10 alle 19; dal primo febbraio apertura consueta (feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10 alle 19). Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 - 83382 e su www.fortedibard.it fino al 03/05/2015 ore 18:00 Bard (AO) Forte "AL FRONTE" AL MUSEO DEL CINEMA "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra", mostra a cura di Roberta Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Cento anni fa, la Grande Guerra investe il Vecchio Continente con la sua modernità che, oltre alle armi micidiali, annovera l'utilizzo di nuovi mezzi di comunicazione. Tra queste la fotografia e il cinema si rivelano risorse fondamentali nel definire gli equilibri di potere dei principali paesi belligeranti. Scatti e riprese realizzati da fotografi e operatori militari invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali accumulate dai reduci e dalle loro famiglie, memoria di un'esperienza umana e sociale estrema e contraddittoria. La mostra "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra" propone un percorso di immagini attraverso 160 fotografie inedite, scattate da Luis Bogino al seguito del Regio Esercito Italiano e dai soldati fotoamatori dislocati sui di guerra. Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico: una selezione di film "dal vero", girati al fronte e nelle retrovie, e di titoli di fiction di epoche diverse, testimonianza di un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo. Lo sguardo di artisti come Paola De Pietri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi propone infine una lettura personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria spesso dimenticata. Orario: da martedì a venerdì 9.00-20.00; sabato 9.00-23.00; domenica 9.00-20.00; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Ingresso: intero euro 14,00; ridotto (studenti universitari fino a 26 anni, over 65, gruppi min. 15 persone) euro 11,00; giovani e scuole (da 6 a 18 anni, gruppi scolastici) euro 8,00; gratuito fino a 5 anni, disabili e accompagnatore, Torino+Piemonte Card. fino al 03/05/2015 ore 19:00 Torino Via Montebello 20 TORINOSETTE | Arte 172 / 249 Arte PHIL BORGES ALLA GALLERIA PAOLA MELIGA "Tibet's Portraits | Culture on the Edge", mostra fotografica di Phil Borges. Borges fa parte dei "maestri artisti" della fotografia americana e non, che da oltre 25 anni documenta con passione la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo, utilizzando il veicolo del "ritratto ambientale" per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per diffonderne la loro conoscenza. Borges è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita che lo portano a spingersi negli angoli più remoti del mondo per dar voce attraverso la sua fotografia a realtà straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate. La sua poetica capacità di cogliere l'attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera uniscono testimonianza e arte per dar vita a una vera vocazione. La sua è una fotografia tesa a dar voce a chi non ce l'ha, che ha come missione la rivalutazione delle culture che stanno via via scomparendo, mettendo l'accento sul loro valore e rappresentando le sfide che le attendono. Il suo lavoro cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le popolazioni in via di sviluppo: "Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui, che conosca i loro nomi e un po' della loro storia, non che le veda solamente come degli estranei che abitano terre lontane." Pluripremiato per il suo impegno umanitario nel 2008 ha collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. In mostra i suoi ultimi scatti sul Tibet. I ritratti mostrano queste popolazioni che vivono in uno degli ambienti più fragili della terra e che di fronte alle sfide del ventunesimo secolo cercano di mantenere quello che hanno di più caro: la loro pratica buddista, la loro cultura tibetana ed i loro usi. Fotografie delicate, commoventi, piene di pathos, di fierezza. Altamente importante è anche la perfezione della cromaticità, infatti in questo suo ultimo lavoro Phil Borges ci presenta i suoi scatti a colori. Mostra realizzata grazie alla collaborazione con Paci Contemporary | Brescia. Orario: dal mercoledì al sabato 11,00-12,30 e 15,30-19,30. Martedì mattina chiuso, pomeriggio 15,30-19,30. Lunedì e festivi chiuso. Apertura privata su appuntamento. Info: 011.2079983 - [email protected] fino al 04/05/2015 ore 11:00 Torino Via Maria Vittoria 46/C TORINOSETTE | Arte 173 / 249 Arte RIVAROLO - ERNESTO MORALES A CASA TOESCA "Il giorno come la notte", personale di Ernesto Morales. Il progetto espositivo curato da Karin Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell'artista, ma recentemente arricchito dall'esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur, Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei luoghi, fonte d'inspirazione per approfondire e delineare la mostra. I fili conduttori sono i temi della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso "Equus Nox", vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la notte, a pochi giorni dalla inaugurazione. Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita, al risveglio della natura, all'amore ed i suoi miti: l'ambiente è in trasformazione e questa sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani. Non solo, vengono rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa a Flora - Dea dell'antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l'uovo, le rondini. Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il nero, il buio e la luce. I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell'artista uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo all'osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell'arte contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione. La mostra e il luogo espositivo, anch'esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza, all'attenzione, al tempo lento, all'umanità nel suo lato più spirituale che l'arte ci permette di percepire. A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con l'esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica. Orario: venerdì, sabato, domenica 15.30-19.00; altri giorni o orari su appuntamento telefonico al 335.1227609. Info: [email protected] - www.areacreativa42.com fino al 10/05/2015 ore 17:00 Rivarolo (TO) Via Ivrea 42 NADIA BUDDE AL GOETHE INSTITUT Personale e residenza artistica di Nadia Budde. Acume, profondità, osservazione poetica del mondo e una comicità linguistica fuori dell'ordinario caratterizzano l'opera dell'illustratrice berlinese, insignita di numerosi riconoscimenti, tradotta e pubblicata in diverse lingue. La mostra presenta in prima nazionale una selezione delle sue opere originali fra cui il divertente racconto della sua infanzia a Berlino Est. Ingresso libero. Orario: lunedì, maretedì e giovedì 10:00-13:00 e 14:00-18:30; mercoledì e venerdì 10:00-13:00 e 14:00-17:30. Info: www.goethe.de/torino - 011.543830 fino al 30/05/2015 ore 18:30 Torino Piazza San Carlo 206 TORINOSETTE | Arte 174 / 249 Arte BERT THEIS AL PAV "Aggloville", mostra personale di Bert Theis, a cura di Marco Scotini. Il peculiare carattere del PAV, spazio interstiziale tra realtà urbana ed elemento naturale, tra i ritmi della metropoli contemporanea e quelli dettati dal susseguirsi delle stagioni, rende il museo scenario ideale per le opere dell'artista Bert Theis. Temi come urbanesimo sostenibile, ecologia politica e gentrificazione sono al centro della sua ricerca artistica che, da anni, cerca di contrapporsi allo sviluppo del modello urbano neoliberista in contesti geopolitici diversi, dall'Europa all'Asia Orientale. La stessa ricerca viene presentata al PAV con "Aggloville", personale dell'artista che raccoglie maquettes, studi progettuali, video e stampe digitali su tela, sviluppati nel corso di venti anni di attività, a partire dal Padiglione Potemkin Lock, concepito per la Biennale di Venezia del 1995. Gli elementi basici con cui Bert Theis interviene negli agglomerati pubblici e nei contesti sociali sono tratti dalle costruzioni tradizionali dei parchi, quali piattaforme e padiglioni. Ma ciò che caratterizza tali strutture è il fatto che esse delimitino un campo che, di fatto, è lasciato vuoto: introducono l'indefinito, l'incerto e il provvisorio nel cuore della distribuzione del tutto disciplinata della città contemporanea. Aprono uno spazio che si sottrae al controllo, un'area non qualificata in anticipo, ma ogni volta da ridefinire attraverso iniziative collettive. Ogni piattaforma è un enigma che porta lo spettatore/fruitore alla libera interpretazione della funzione e del senso che ad essa vorrà attribuire. Così le opere di Theis si offrono come dispositivi relazionali, capaci di creare comunità temporanee, a tramutarsi in teatri d'incontri e situazioni. "Non c'è più ombra di dubbio: nel paradiso l'uomo nasce sdraiato, nudo sotto una palma": con questa rivendicazione ironica del tempo originario, l'artista introduce il suo lavoro Le dita della mano, realizzato a Volterra nel 1998 e proposto nell'ambito di Aggloville in forma di maquette. Dieci isolette verniciate di bianco e nel formato di letto a due piazze ciascuna, sono accompagnate da una palma mediterranea ombreggia su di loro. Utopia settecentesca per eccellenza, l'isola deserta è la meta del viaggio, la promessa della fuga verso nuove terre, nuove avventure. E' il risveglio dopo il naufragio e il ritorno del nostos allo stato di natura, al paradiso originario. Per chi é coinvolto nei conflitti generati dalla trasformazione urbana neoliberista e nelle lotte per il diritto alla città, le domande fondamentali sono: Un'altra città è ancora possibile? Un'altra vita nelle nostre città è possibile? "Aggloville" visualizza queste domande agglomerando elementi diversi fra di loro: paesaggi coperti di giungla come quelli del Congo-Brazzaville, quartieri e isolati come quelli di Alphaville di Godard, sentieri immaginati come quelli di Dogville di Lars Von Trier. Bert Theis (Lussemburgo, 1952) fa parte di quella generazione di artisti, emersi nel corso degli anni Novanta, che attraverso i loro lavori hanno creato nuove possibilità per le pratiche nello spazio pubblico. I suoi lavori hanno una dimensione filosofica, sociale e politica; la maggior parte di questi sono stati creati a partire da spazi specifici della città. Nel corso degli ultimi dieci anni, è stato tra gli organizzatori di due progetti a lungo termine, Isola Art Center e out-Office for Urban Transformation, entrambi riconducibili all'ambito del conflitto urbano tra gli abitanti del quartiere di Isola, il governo della città di Milano e una compagnia multinazionale statunitense. Nell'ambito della mostra Aggloville, le Attività Educative e Formative propongono l'attività di laboratorio Green specific in cui le riproduzioni di particolari scenari urbani vengono rielaborate attraverso l'introduzione di un connettivo naturale, che genera un contesto ibrido e imprevedibile. Un'idea trasformativa di zone specifiche, nelle quali il verde si riappropria di un suo spazio vitale, dando vita a un ambiente fecondo che genera nuove prospettive visive e narrative. Orario: venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 12-19. Ingresso: intero 4 euro; ridotto 3 euro; gratuito Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni, over 65, persone con disabilità. Info: 011.3182235 - [email protected] www.parcoartevivente.it fino al 31/05/2015 ore 18:00 Torino Via Giordano Bruno 31 TORINOSETTE | Arte 175 / 249 Arte "ASTRATTISMO IN EUROPA" AL FORTE DI BARD "Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevi?...": oltre 80 opere, principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia. La collezione, riunita con passione e costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storicogeografici di grande interesse: le opere illustrano le tendenze artistiche dell'Europa Orientale e Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si diffusero in tutta Europa. In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti d'avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky occupa un posto di primo piano in questo contesto artistico. Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Da non perdere le preziose opere di Natalia Goncharova. Kasimir Malevic, con Kandinsky, può considerarsi il più importante pioniere dell'arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo, Malevic dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita al movimento del Suprematismo: un'arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale. In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevi?, Lajos Kassák e due filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell'astrattismo geometrico cinematografico d'avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono considerati tra le opere fondamentali della modernità. Orario: feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10 alle 19. Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 83382 e su www.fortedibard.it fino al 02/06/2015 ore 10:00 Bard (AO) Forte TORINOSETTE | Arte 176 / 249 Arte "LO SPAZIO DEL DEMIURGO", FORTUNY E MOLLINO A PALAZZO MADAMA Poliedricità. È il tratto che accomuna i protagonisti della nuova mostra allestita a Palazzo Madama «Lo spazio del demiurgo», incentrata sulle figure di Mariano Fortuny y Madrazo e Carlo Mollino. Due personalità forti, capaci di eccellere in differenti discipline, dalla pittura alla scenografia, passando per l'architettura, il design e la moda. L'esposizione racconta il percorso artistico e professionale di Fortuny e Mollino attraverso venti immagini realizzate da una coppia di grandi fotografi, Sarah Moon e Pino Musi, e dal giovane Marco Maria Zanin. Nato a Granada nel 1871, Mariano Fortuny y Madrazo respirò arte fin dall'infanzia: figlio del pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal, tra i più rilevanti del panorama artistico spagnolo del XIX secolo, si dedicò al disegno, all'incisione e alla scenografia, realizzando lampade avveniristiche, d'ispirazione teatrale, che negli anni a venire si affermarono come uno degli oggetti di design più ricercati e riconoscibili. Stabilitosi a Venezia, fece di Palazzo Pesaro degli Orfei la sua residenza e il suo laboratorio: qui concepì e realizzò le prime tuniche Delphos, lunghi abiti femminili caratterizzati da sottilissime pieghe. Sono i primi vestiti plissettati al mondo: la tecnica ideata e brevettata da Fortuny si rivelò un successo immediato, rivoluzionando il mondo della moda. La capacità di creare forme, attingendo da mondi e modelli differenti tra loro, dall'Antica Grecia alle tradizioni catalane, fece di Fortuny una delle figure più interessanti del suo tempo, un modello tutt'oggi imitato e studiato. Altrettanto affascinante è la figura di Carlo Mollino: torinese, nato nel 1905 da una famiglia benestante, seguì da subito le orme del padre Eugenio, ingegnere e architetto, noto per aver progettato e realizzato l'ospedale delle Molinette. Completati gli studi, Carlo si dedicò con profitto alla fotografia, alla progettazione di edifici e di automobili da corsa. Appassionato di sci e di montagna, realizzò chalet, edifici e funivie, coniugando materiali tradizionali e forme molto moderne, tecnica che caratterizzò anche i suoi progetti più famosi, come il nuovo Teatro Regio e il palazzo della Camera di Commercio in via Carlo Alberto. Forme morbide e sinuose, che si ritrovano anche nei suoi arredi e nei suoi mobili, custoditi nella villa di Vittorio Avondo e immortalati dall'obiettivo di Musi e Zanin. Orario: da martedì a sabato 10-18, domenica (10-19). La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8; gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it fino al 07/06/2015 ore 18:00 Torino Piazza Castello TORINOSETTE | Arte 177 / 249 Arte "DONNE CHE VEDONO IL FUTURO" DI BRUNA BIAMINO A PALAZZO MADAMA Ultima tappa di "Donne che vedono il futuro", il grande progetto dedicato al ruolo delle donne nella società con cui il museo conferma la propria vocazione verso obiettivi di partecipazione e inclusione sociale e prosegue l'iniziativa "Go Pink!" che indaga la creatività al femminile. Il progetto "Donne che vedono il futuro" è stato avviato a dicembre in occasione della mostra "Women of Vision. Le fotografe di National Geographic" con un workshop a cura della fotografa torinese Bruna Biamino, durante il quale donne di ogni età hanno risposto all'invito del museo e hanno donato alla comunità la propria visione del futuro attraverso un ritratto fotografico e una dichiarazione scritta. Ne sono nati 209 ritratti, tutti immersi nella luce della settecentesca veranda juvarriana, luogo perfetto per far dialogare identità e aspirazioni della persona con quelle della società. Per restituire questi messaggi alla collettività, Palazzo Madama presenta ora al proprio pubblico una grande installazione che raccoglie tutti i 209 ritratti in Camera di Madama Reale: un modo per collegare il destino di una grande personalità femminile, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, con quello delle donne di oggi e, attraverso i loro "sogni di futuro", di tutti i cittadini di domani. Ad accompagnare le fotografie, un'installazione sonora con le frasi rilasciate dalle donne fotografate da Bruna Biamino. Nel pomeriggio inaugurale di mercoledì 11 marzo, aperto a tutte le partecipanti e al pubblico interessato, Palazzo Madama propone alle 17.30 "La cultura dello specchio. Stare insieme come le dita in una mano", conferenza in Sala del Senato sul tema della pratica collaborativa. Ne discuteranno esperti e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari: Stefano Barrese (manager), Carmen Belloni (sociologa), Bruna Biamino (fotografa), Mario Calabresi (giornalista e direttore de La Stampa), Gianfranco Carbonato (imprenditore), Adriano Favole (antropologo), Luca Remmert (imprenditore), Camillo Venesio (banchiere). Modera l'incontro Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Al termine dell'incontro seguirà, a partire dalle ore 19, l'inaugurazione della mostra fotografica. Orari di visita della mostra: dal martedì al sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it fino al 07/06/2015 ore 17:30 Torino Piazza Castello JACQUES HENRI LARTIGUE AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Jacques Henri Lartigue - Alle origini della fotografia contemporanea", mostra a cura di Andrea Busto, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue. La mostra, realizzata a partire da 130 album originali di Lartigue, ripercorre il destino unico di questo fotografo il cui talento ora indiscusso venne riconosciuto tardivamente, all'età di 69 anni. La mostra è composta da 136 fotografie in grande formato e da 50 pagine d'album dell'epoca (1912 - 1922) che permettono di vedere le immagini nel contesto originale. Una selezione di opere emblematiche che ripercorrono tutta la storia del Novecento e le origini della fotografia contemporanea. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 178 / 249 Arte "PLASTIC DAYS" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Plastic Days - Materiali e design", a cura di Cecilia Cecchini e Marco Petroni. Un percorso multidisciplinare tra arte, design e costume per raccontare l'affascinante storia di un materiale che ha profondamente segnato e condizionato il nostro tempo e le nostre abitudini. Gli oggetti e le opere in mostra costituiranno una sorta di atlante del contemporaneo. La mostra nasce dall'analisi e dalla selezione di circa 600 oggetti della collezione della Fondazione Plart, Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto, e si compone come un originale racconto della grande e molteplice famiglia dei materiali plastici. Una testimonianza che racconta le trasformazioni degli ultimi centocinquanta anni di storia e che svela l'anima profonda della modernità e delle mutazioni che hanno segnato il paesaggio domestico e culturale in cui siamo immersi. La plastica diviene la lente d'ingrandimento puntata sulle dinamiche sociali ed economiche del nostro tempo. Gli oggetti in mostra rappresentano un'articolata selezione di artefatti assai rari provenienti da tutte le parti del mondo: prime serie di produzione, pezzi di grande tiratura di famosi designer o di design anonimo. Una scelta non finalizzata a proporre una puntuale ricostruzione della storia delle plastiche, ma a realizzare una mostra capace di disegnare un particolare percorso di lettura del nostro tempo, rivisitato attraverso un approccio multidisciplinare tra design, arte e costume. Uno sguardo ampio, testimoniato anche dagli interventi in catalogo di Alba Cappellieri, Laura Cherubini, Stefano Catucci, Gianluigi Ricuperati, Thea van Oosten e Anna Laganà. Completano il percorso espositivo le interviste ad Andrea Branzi, Donato D'Urbino, Paolo Lomazzi, Alessandro Mendini, Maurizio Montalti/Officina Corpuscoli, Andrea Trimarchi e Simone Farresin/Studio Formafantasma, Gaetano Pesce e Maria Pia Incutti, collezionista e presidente della Fondazione Plart. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 ANITA MOLINERO AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Anita Molinero, opere e installazioni". Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi. Sono questi i materiali scultorei preferiti da Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. La mostra Anita Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L'artista realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici - in particolare cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali recuperati durante la sua permanenza a Torino. Con la mostra di Anita Molinero iniziano le incursioni del MEF nei territori della creazione contemporanea. Muovendosi dalla mission di un museo che non vuole essere "solo museo", ma un vivace luogo di scambio e un attivatore di processi creativi, il MEF inaugura una serie di collaborazioni trasversali, partendo dalla moda. Primo partner, lo storico marchio di abbigliamento BasicNet. Per l'occasione, la casa torinese realizzerà un K-WAY progettato da Anita Molinero: l'impermeabile sarà prodotto esclusivamente durante il periodo della mostra, diventando un vero e proprio multiplo indossabile. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 179 / 249 Arte GESSI E CERAMICHE DELLA LENCI A PALAZZO MADAMA Palazzo Madama presenta, a partire dal 1 novembre, un nuovo allestimento in Sala Ceramiche dedicato alla celebre manifattura Lenci, a cui il museo ha già dedicato una grande mostra nel 2010. L'esposizione, resa possibile grazie al generoso prestito di due collezionisti privati e della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, mette in evidenza i due momenti chiave del processo creativo della manifattura Lenci: quello iniziale, i gessi, e quello finale, le ceramiche. I gessi della Lenci, provenienti da una collezione privata, costituiscono un vero e proprio archivio di fabbrica, dove si conservano anche le idee rimaste in bozza e mai realizzate. La selezione presentata a Palazzo Madama offre all'attenzione del pubblico il confronto diretto con le corrispondenti ceramiche, come per il "Trionfo di Bacco" di Giovanni Grande, oltre ad alcuni raffinati inediti, come la "Principessa sul pisello" attribuibile a Mario Sturani, di cui non si conoscono realizzazioni in terraglia. L'esposizione è inoltre l'occasione per vedere nuovamente riunite, dopo la mostra "L'avventura Lenci", le Stagioni di Mario Sturani in ceramica e in gesso. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. Mercoledì 24 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 25 dicembre chiuso; venerdì 26 dicembre aperto dalle 10 alle 18; mercoledì 31 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 1 gennaio aperto dalle 14 alle 18, chiuso il mattino; lunedì 5 gennaio apertura straordinaria dalle 10 alle 18; martedì 6 gennaio aperto dalle 10 alle 18. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso museo: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it fino al 25/06/2015 ore 10:00 Torino Piazza Castello "FASCINO E SPLENDORE DELLA PORCELLANA DI TORINO" AL MUSEO ACCORSIOMETTO La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama - Museo Civico di Arte Antica, a cura di Andreina d'Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei documenti d'archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private. L'avventura eroica che portò la "sublime scoperta della porcellana" a diffondersi in Europa e anche, precocemente, in terra piemontese, le storie, i protagonisti, le opere, uniti all'uso quotidiano dell'oro bianco all'interno delle dimore signorili, esaminato nell'arco della giornata del Giovin Signore, sono oggetto dell'esposizione al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, che presenta - oltre a porcellane provenienti da raccolte pubbliche e private - diversi esempi di argenteria, quadri, incisioni. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero di Guarene, rappresentato nello straordinario quadro di Martin van Meytens; si prosegue entrando in un cabinets des porcelaines, in cui vengono esposte diverse porcellane cinesi Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, a cui si aggiungono alcune statuine di dignitari cinesi in porcellana a pasta tenera, eseguite nella manifattura Rossetti fra il 1737 e il 1743, copiando originali cinesi. Oltre alla produzione bianca, sono state individuate porcellane dipinte in policromia, fra cui una vaso di Palazzo Madama, e alcuni oggetti appartenenti a collezioni private. La seconda sezione è dedicata alla manifattura fondata nel 1765 dal conte Ludovico Birago di Vische, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti: nella sua breve attività (1765 - 68) Vische, oltre a riprodurre statuine e prototipi della manifattura di Vincennes - Sèvres, presenta un notevole influsso dei disegni rocaille di Meissonnier e dell'argentiere torinese Boucheron. Fra gli oggetti più interessanti, una zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da vicino la produzione del Boucheron. La terza sezione della mostra inizia mostrando una serie di sculture in porcellana bianca verniciata e in biscuit, eseguite nel periodo in cui alla direzione della manifattura furono Giovanni Vittorio Brodel, già socio del Birago a Vische, e Pierre Antoine Hannong, autore della formula della porcellana dura in Francia (aveva infatti venduto nel 1761 il segreto della porcellana dura a Sèvres). In questo periodo vengono riprodotti i modelli di Vische, in buona parte derivati dalle incisioni delle opere di François Boucher. Un TORINOSETTE | Arte confronto interessante sarà quello tra Vincennes - Sèvres, Vische e Vinovo, che180 darà/al249 visitatore la possibilità di esaminare i modelli piemontesi e gli originali francesi, fra cui un biscuit proveniente dal Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. La mostra prosegue con una Arte "RAFFAELLO: LA MADONNA DEL DIVINO AMORE" ALLA PINACOTECA GIOVANNI E MARELLA AGNELLI "Raffaello: la Madonna del Divino Amore". Per la prima volta a Torino viene esposto il capolavoro di Raffaello attualmente custodito nel Museo di Capodimonte di Napoli presso i cui laboratori è stato curato l'intervento di restauro. La Madonna del Divino Amore era ricordata da Giorgio Vasari nella Vita di Raffaello (1550) fra le più belle opere del periodo romano del maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola. La tavola proviene dalla collezione Farnese, e rappresenta quindi anche un'occasione di approfondimento delle vicende di questa importante collezione. La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l'occasione per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso l'utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di leggere - anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e pentimenti dell'artista durante la stesura dell'opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee, due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille. Il progetto di allestimento è stato curato da Marco Palmieri. In occasione della mostra il Dipartimento Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e scuole di ogni ordine e grado. Orario: da martedi a domenica 10.00-19.00; chiuso lunedì. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8 euro (gruppi, over 65, convenzionati); ridotto 4 euro (scuole, ragazzi 6/16 anni); gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei. Info: 011.0062713 www.pinacoteca-agnelli.it fino al 28/06/2015 ore 10:00 Torino Via Nizza 230/103 SAMUEL DI BLASI AL MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA "Lo scalatore di nuvole", personale di Samuel Di Blasi. Con questa mostra inizia un nuovo percorso del Museo torinese dedicato all'Arte in Quota: principalmente giovani artisti, ma non solo. L'evento è il primo di una serie espositiva che si propone di presentare al pubblico mostre di arte contemporanea inserite nel contesto espositivo del Museo medesimo. Filo conduttore della rassegna è l'interpretazione di temi ispirati alla montagna da parte degli artisti che saranno, di volta in volta, invitati. Samuel Di Blasi espone 12 sculture inserite lungo tutto il percorso museale in uno stimolante dialogo natura-scultura che, come dice il curatore Riccardo Cordero, «non mancherà di coinvolgere emotivamente lo spettatore». Fondamento del lavoro di Di Blasi è realizzare opere che ricreino habitat ed elementi naturali che conservino una memoria nascosta della realtà. Una contrapposizione continua di immagini che l'artista propone affinché dentro ciò che osserviamo si possa arrivare ad immaginare l'intangibile. Nuvole che non sono solo nuvole, ma anche grotte e fenditure profondissime. Superfici percorse da scritte che sembrano parole ma non lo sono e che nascondono -velandolo- il corpo degli uomini che le abitano. Parte integrante del percorso sono le figure di gesso posizionate attorno e dentro queste "piccole sculture monumentali", che non sono bozzetti né studi, ma monumenti nel significato più classico del termine. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero 10,00 euro, ridotto 7,00 euro, soci Cai 6,00 euro, promozionale 1,00 euro. Info: 011.6604104 [email protected] - www.museomontagna.org fino al 28/06/2015 ore 18:00 Torino Piazzale Monte dei Cappuccini TORINOSETTE | Arte 181 / 249 Arte AMEDEO MODIGLIANI ALLA GAM La stagione 2015 delle mostre alla GAM Torino prosegue con uno straordinario protagonista: Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l'opera di colui che forse più di tutti incarna la figura dell'"artista maledetto", ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della pittura europea del Novecento. In mostra circa 90 opere, tra cui sessanta capolavori provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private d'Europa. La mostra è promossa da GAM e prodotta da MondoMostre e Skira editore in collaborazione con il Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi. La curatela scientifica è affidata a Jean-Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Intorno alla figura centrale di Modigliani si presenta la straordinaria atmosfera culturale creata dalla "École de Paris", la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra, spesso esuli ebrei perseguitati nel loro paese di origine, che si raccolsero intorno a Montmartre e Montparnasse uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico e culturale di Parigi, creando una completa simbiosi tra vita e arte e distinguendosi per uno stile personalissimo e una vita dissoluta e priva di regole. Si parte da un significativo corpus di opere del Centre Pompidou di Parigi, nelle cui collezioni Modigliani entrò a far parte già nella metà degli anni '30 del Novecento. Tra questi gli splendidi ritratti dei suoi amici (Il giovane ragazzo rosso del 1919), delle sue amanti (Lolotte del 1917) o dei suoi mercanti, affiancati a dipinti, disegni e sculture provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private e da un dipinto delle collezioni della GAM, la celebre Ragazza Rossa del 1915. In questi dipinti emerge il noto "Stile Modigliani" caratterizzato da una sintesi estrema, tanto che i personaggi ritratti non si rivelano nella loro identità, se non per alcuni dettagli, come i vestiti o le capigliature. La mostra è costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori, e con un occhio particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, lo scultore nel cui atelier Amedeo lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie originali che Brancusi stesso scattò alle sue opere. Modigliani si mostra come il principale testimone della realtà cosmopolita della Bohème parigina, che ha segnato la sua indipendenza dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche. Un particolare momento storico in cui, alla creazione dei capolavori, si affianca un'esistenza fatta di alcool e miseria che, uniti alla morte prematura, hanno contribuito ad avvolgere il personaggio in un'aura di leggenda. Orario: martedì-domenica 10-19.30, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso mostra: intero euro 12 - ridotto euro 9. Info: Centralino 011.4429518 - Segreteria 011.4429595 - [email protected] fino al 12/07/2015 ore 10:00 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 182 / 249 Arte TAMARA DE LEMPICKA A PALAZZO CHIABLESE La mostra dedicata a Tamara de Lempicka presenta oltre 80 opere dell'artista, in un percorso tematico che presenterà al pubblico le opere più iconiche e note della Lempicka, ma anche di conoscere nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico. L'esposizione è curata da Gioia Mori, promossa dal Comune di Torino - Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group. Come scrive la curatrice Gioia Mori: "Diversi sono gli aspetti evidenziati in questa nuova esposizione, dal taglio inedito, che presenta una Lempicka più intima e segreta, con alcune sorprese ancora custodite nei "mondi" di Tamara, una mostra da esplorare come se si viaggiasse in universi paralleli", e dove è evidenziato il rapporto con i grandi fotografi della sua epoca, e lo studio costante dell'arte del passato, creando così attraverso la commistione di "antico" e "moderno" uno stile unico e inimitabile. Ad accogliere il visitatore è la "Ragazza in verde", eccezionale prestito del Pompidou di Parigi, il quadro che decreta il pieno riconoscimento ufficiale, acquistato nel 1932 dallo Stato francese per essere esposto nella sezione polacca del rinnovato Jeu de Paume. Il percorso si apre con la sezione "I mondi di Tamara de Lempicka": un'esplorazione attraverso tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l'anno del suo matrimonio a San Pietroburgo e l'anno della morte a Cuernavaca. I luoghi sono messi in relazione con la sua evoluzione artistica: dagli acquerelli del periodo russo, alla ritrattistica degli anni Venti realizzata nei suoi ateliers parigini, alle opere dipinte a Beverly Hills nella grande villa coloniale di King Vidor progettata dall'architetto Wallace Neff, a quelle degli anni Quaranta che rispecchiano gli arredamenti e il gusto della casa di New York. Questo sguardo nell'intimità delle sue stanze esplora anche i mondi culturali di riferimento, facendo emergere inediti rapporti, come quello tra il dipinto "Strada nella notte" e le foto di Kertész e Brassaï, che restituiscono la medesima stupefazione di questi rifugiati dall'Europa dell'Est nella città "delle luci", per tutti loro luogo di elezione. La seconda sezione, "Madame la Baroness, Modern medievalist", prende il titolo da un articolo dei primi anni Quaranta uscito negli Stati Uniti, dove si parlava del suo virtuosismo tecnico espresso soprattutto nelle nature morte, primo genere in cui l'artista si cimenta fin dall'età adolescenziale e che raggiunge livelli eccelsi negli anni Quaranta. Tra le opere esposte, "La conchiglia", uno straordinario trompe-l'oeil del 1941, e alcuni dipinti dedicati alle mani, in cui la Lempicka riprende un soggetto al quale alcuni fotografi - Kertész, Kollar, Dora Maar - avevano dedicato particolare attenzione negli anni Venti-Trenta, qui messi a confronto con i quadri. La terza sezione, "The Artist's Daughter" (titolo di un articolo americano del 1929), presenta quei dipinti dedicati alla figlia Kizette che le portarono i maggiori riconoscimenti: tra le opere esposte, "Kizette al balcone", premiato nel 1927, e "La comunicanda", premiato nel 1929, prestiti del Pompidou e del museo di Roubaix. Donna dalla natura ambivalente, a una condotta trasgressiva coincide un'insospettabile attenzione per la pittura "devozionale": Madonne e santi, sono i dipinti riuniti nella quarta sezione, "Sacre visioni": dalla "Vergine col Bambino" del 1931, del Musée des Beaux-Arts di Beauvais, alla "Vergine blu" del 1934 di collezione privata, a un d'après della "Sibilla libica", sacra figura pagana, ripresa dalla Cappella Sistina di Michelangelo, al quadro preferito dalla Lempicka, "La madre superiora" del museo di Nantes. La quinta sezione, "Dandy déco", racconta il costante rapporto della Lempicka con il mondo della moda, nato già nel 1921 quando faceva l'illustratrice per alcune prestigiose riviste. Qui si trovano molte delle più note icone della Lempicka, da "Le confidenze" del 1928, alla "Sciarpa blu" del 1930, allo straordinario "Ritratto di Madame Perrot" con calle del 1931-1932: tutti gli abiti indossati dalle modelle di queste opere sono stati identificati da Gioia Mori come desunti da vere creazioni di moda, realizzate dagli stilisti preferiti della Lempicka, da Lucien Lelong a Marcel Rochas alla Maison Blanche Lebouvier. La ricchissima sezione della moda presenta anche le foto realizzate per un'attività parallela svolta dall'artista fin dagli anni Trenta: quella d'indossatrice, immortalata dai massimi fotografi di moda, da d'Ora a Joffé a Maywald. Inoltre, la sua "cultura dell'apparenza" - che ne fa la massima espressione di dandysmo declinato al femminile dell'epoca déco - è riassunta in uno spazio allestito come una "vetrina del lusso" anni Trenta, un tripudio di cappelli firmati Descat, Schiaparelli e altri stilisti, e gioielli di Cartier, Van Cleef & Arpels, Mauboussin: ovvero, quegli "accessori" indispensabili per l'eleganza di allora, provenienti da importanti collezioni private. Nella sesta sezione, "Scandalosa Tamara", si TORINOSETTE | Arte 183qui/ 249 affronta il tema della Coppia: da quella eterosessuale ripresa dal "Bacio di Hayez", esposto in una versione ad acquerello prestata dalla Veneranda biblioteca ambrosiana di Milano, messa a confronto con un d'après della Lempicka, alle coppie lesbiche messe in relazione con Arte RIVAROLO - CLEMENTINE CARSBERG A CASA TOESCA "Secret de famille - Les angles morts", residenza d'artista di Clementine Carsberg. Al primo piano, fino al 30 novembre, "Alias/self portraits", fotografie di siciliana Carmen Cardillo. Orario: sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00; mercoledì dalle ore 17.00 alle ore 20.00. Info: www.areacreativa42.com - [email protected] - 335.1227609 ore 18:00 Rivarolo (TO) Via Ivrea 42 PIER PAOLO CALZOLARI IN VIDEOTECA GAM Prosegue in Videoteca GAM il ciclo di incontri e mostre, a cura di Elena Volpato, dedicato al video in Italia negli anni Sessanta e Settanta. Il primo appuntamento del 2015 vede protagonista Pier Paolo Calzolari che incontra il pubblico della GAM martedì 13 gennaio alle 18.30. L'artista, in conversazione con Elena Volpato, parlerà del suo interesse per la dimensione temporale e visiva del linguaggio filmico e video, dell'esperienza di lavoro con Gerry Schum e ripercorrerà lo sviluppo del suo ciclo di opere intitolato "Day after Day a Family Life" da cui sono tratti i lavori "Cucù", 1972?73, "Aeroplano", 1972 e "Lettere di Tiziano", 1974, provenienti dall'Archivio della Fondazione Calzolari che la Videoteca GAM è orgogliosa di poter presentare in esposizione nei propri spazi. L'incontro con Pier Paolo Calzolari offre l'occasione di ascoltare uno dei più importanti protagonisti della storia del video d'artista, per la rilevanza delle opere da lui girate in pellicola e video, e per il ruolo che il suo studio bolognese, a Palazzo Bentivoglio, ebbe tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, sia come luogo d'incontro tra esponenti delle avanguardie internazionali, artistiche e teatrali, sia come studio di registrazione di opere filmiche di altri artisti. In mostra in Videoteca GAM fino al 22 marzo quattro opere video realizzate dall'artista tra il 1970 e il 1974: "Senza titolo", da "Identifications" di Gerry Schum, 1970, collezione Videoteca GAM; "Aeroplano" ["Day after Day a Family Life"], 1972, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Cucù - The glass reflects" ["Day after Day a Family Life"], 1972?1973, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari; "Lettere di Tiziano" ["Day after Day a Family Life"], 1974, Courtesy Archivio Fondazione Calzolari. Orario: martedì - domenica 10.00-18.00 giovedì: 10.00-22.30. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso gratuito in videoteca. Non occorre appuntamento. Info: 011.4429597 - email [email protected] - www.gamtorino.it ore 18:30 Torino Via Magenta 31 PRAGELATO - KURT MAIR E VINICIO PERUGIA ALLA TINBER ART GALLERY "Coincidere", incisioni di Kurt Mair e Vinicio Perugia. Orario: sabato 16.00-18.30, domenica 10-12.30 - 15.30-18.00. Info: 0122.78461 - www.tinberartgallery.it ore 17:00 Pragelato (TO) Via Albergian 20 TORINOSETTE | Arte 184 / 249 Arte "DAB - DESIGN PER ARTSHOP E BOOKSHOP" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "DAB - Design per Artshop e Bookshop". Esposizione dei prototipi selezionati in occasione della V edizione dell'omonimo concorso nazionale. Il progetto DAB, nato nel 2006, è promosso da GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani e realizzato dall'Ufficio Giovani d'Arte del Comune di Modena. DAB rientra nella Convenzione Progetto DE.MO. - sostegno al nuovo design e alla mobilità, siglata tra GAI e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT) - Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane e Direzione Generale Musei. La Mostra DAB presenta i progetti proposti da 20 designer selezionati dalla Commissione composta da Sandra Tucci, referente del progetto per il MiBACT - ex DG PaBAAC Servizio V; Patrizia Rossello dell'Associazione GAI e Michele Zini, Architetto e Designer dello Studio ZPZ Partners. In mostra i prototipi di: Antonio Abatangelo; Chiara Angioli; il collettivo formato da Margarita Aviles De Carlos, Marco Fogaccia, Shi Jintian, Nicoletta Marangoni e Maria Montes De Oca; Emilio Baria; Ilaria Bartolini; Lucia Biancalana e Eleonora Bompieri; Bottega Krua di Giada Fogliato e Arianna Piazza; Code0039 di Dante Antonucci, Laura Crognale, Stefania Quintili e Alessandro Zuppa; De-sign di Daniela Cavasin e Enrica Zanini; Alessandro Esposito, Federico Fiordigiglio; Alberto Galotta e Federica Lissoni; Gian Piero Giovannini; Massimiliano Marianni; Elena Maurigh; Costanza Palmirani; Lorenzo Passi; Arianna Piazza; Daniele Piazzola; Studio Alchemico di Giulio Bogani e Sofia Crescioli. La commissione ha selezionato progetti che rispondessero positivamente a tre requisiti del concorso: appartenenza allo scenario della cultura del progetto contemporaneo; effettiva compatibilità con i museum shop per caratteristiche dell'oggetto, prezzo, mercato; possibilità di essere prodotti in modalità di autoproduzione o con filiera produttiva non tradizionale. Si è cercato di selezionare anche progetti sviluppati in ambiti di ricerca eterogenea o capaci di proporre nuove tipologie di prodotto, così da avere uno scenario ampio di proposte che desse profondità a una lettura complessiva, in sede di catalogo o di mostra. La Commissione ha assegnato inoltre, ex-aequo il Premio Speciale MiBACT - Patrimonio culturale a Alberto Galotta e Federica Lissoni, premio istituito nel 2011, in occasione della III edizione di DAB, per incentivare la progettazione, da parte dei giovani designer, di oggetti contemporanei, ma liberamente ispirati al vasto patrimonio culturale ed artistico del nostro paese e per questo collocabili negli spazi commerciali di musei e siti archeologici. Il Premio MiBACT consiste nell'assegnazione ai vincitori di fondi per l'autoproduzione degli oggetti e la promozione degli stessi in importanti vetrine nazionali ed internazionali. La mostra, proveniente dal MAXXI di Roma, farà successivamente tappa ad aprile presso l'area del bookshop della Fondazione Fotografia al Foro Boario di Modena, a maggio a Lecce presso il prestigioso Castello di Acaya. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. ore 11:00 Torino Via Cigna 114 MARCO FADDA ALLO STUDIO KEY "Gipso", retrospettiva di Marco Fadda, esponente e cofondatore del collettivo artistico Mazz Art. Visite su appuntamento, telefonando al 340.2657945 ore 18:00 Torino Corso Peschiera 200 TORINOSETTE | Arte 185 / 249 Arte "ARTISTE CONTRO LA VIOLENZA" ALLA BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI "Artiste Contro la Violenza - Vogliamo le rose...", mostra di Carla Bertola, Mariella Bogliacino, Véronique Champollion e Valeria Sangiorgi. Orario: lunedì 15.00-19.30; da martedì a venerdì 8.15-19.30; sabato 10.30-18.00. Info: 011.4431262 - [email protected] fino al 26/03/2015 ore 16:00 Torino Via Leoncavallo 17 SERGIO AGOSTI DA MUTABILIS "44 - armonie silenziose", personale di Sergio Agosti. Orario: da martedi al venerdi 15,30-19,30; sabato 10,30-13,00 e 15,30-19,30. Info: [email protected] www.mutabilislab.com - 347.1304979 fino al 27/03/2015 ore 19:00 Torino Via dei Mille 25/C MAX PAPESCHI DA DAVICO "Je ne regrette rien", personale di Max Papeschi. Orario: da martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Info: 011.0362954 [email protected] - www.davicoarte.it fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Galleria Subalpina 21 ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI E LA CARDBOARD ART AL MUSEO MIIT "Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art", mostra dedicata a uno degli artisti più interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l'occasione per presentare l'innovativo progetto "Adoption of an Artist for Investment". Per l'occasione, il giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all'esistenza dell'uomo e del pianeta. In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in carta, cartone, foglia d'oro e altri materiali. Orario: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00; su appuntamento domenica e lunedì per visite guidate, gruppi, scolaresche. Info: 011.8129776 - www.museomiit.it - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:00 Torino Corso Cairoli 4 TORINOSETTE | Arte 186 / 249 Arte COLLETTIVA A CURA DI MARIANA PAPARÀ ALLA TORINO ART GALLERY Mostra, a cura di Mariana Paparà, che presenta i lavori di 35 artisti di consolidata professionalità provenienti da Italia, Canada, Germania e Romania. Pittura, scultura, installazione, rielaborazione fotografica, incisione e grafica sperimentale, rappresentano alcuni tra i molteplici linguaggi presenti in mostra. Il percorso propone dunque una lettura significativamente stratificata su uno degli interrogativi che ossessionano la gente di tutti i tempi, tra memorie bibliche, profezie e riflessioni laiche sui destini della vita e del cosmo. Le opere diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un interminabile viaggio all'interno dell'animo umano, talvolta a metà strada tra suggestioni oniriche e colorati tuffi nella memoria, ma anche sculture che, leggere ed eleganti, sono il segno incisivo del mondo interiore da cui l'artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Un viaggio multiculturale alla ricerca, non solo di ciò che accomuna, ma anche delle differenze che arricchiscono, valori che aprono nuovi orizzonti mentali. Orario: dal lunedì al sabato 15.30-19.30. Info: 338.3333397 347.9807478 - www.torinoartgallery.com - www.aripa.eu - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Via Vanchiglia 6/A ANTONIO SARCINA DA MARTINARTE "Tra Luce e Chimica, la poesia della fotografia", personale di Antonio Sarcina. Orario: lunedì 15.30-19.30; martedì e mercoledì 10,00-12,30 e 15,30-21,30; giovedì e venerdì 10,00-12.30 e 15.30-19.30. Info: 011.3433756 - 335.360545 - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Corso Siracusa 24/A TORINOSETTE | Arte 187 / 249 Arte CARMAGNOLA - "MESSICO CIRCA 2000" A PALAZZO LOMELLINI "Messico Circa 2000", mostra comprendente 94 opere di 81 artisti messicani del nostro tempo, tratta dalla collezione dell'imprenditore messicano Josè Pinto Mazal. La mostra è parte della grande collezione di Josè Pinto Mazal. In essa vi sono raccolte opere che spaziano attorno al terzo millennio (da qui il titolo di Messico Circa 2000) cioè dal 1980 ad oggi, di artisti messicani e stranieri che hanno trovato in Messico il luogo ideale per la loro produzione. Non è una mostra di tendenza, in quanto il collezionista non sceglie le opere secondo una sua particolare propensione artistica, ma quelle che meglio documentano, attraverso l'arte, lo status del Messico oggi e soprattutto di Città del Messico. Vi predomina la pittura, ma vi appaiono anche altri linguaggi come la fotografia, il disegno, la scultura. Le opere sono diversissime tra di loro, seguendo i criteri disparati dei linguaggi artistici contemporanei che dagli inizi del secolo scorso hanno frantumato le regole tradizionali dell'arte. L'arte messicana della contemporaneità si appropria infatti delle tendenze europee imprimendovi però, un marchio che discende ancora dalle antiche culture precolombiane. L'ambiente, il deserto, la dimensione tropicale s'insinua in queste superbe testimonianze visive arricchendole di un'energia incontenibile. E anche la violenza vi traspare - quella che contraddistingue l'attuale realtà messicana condizionata dalla lotta tra il governo e cartelli del narco-trafico, dal femminicidio lungo i confini con gli U.S.A - una violenza filtrata in termini metaforici o allusivi. Molti degli artisti qui presenti hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d'arte Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all'I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell'estremo Oriente, in Australia. In questa mostra troviamo diversi linguaggi formali , la figuratività, l'astrazione, il realismo e l'informale, l'espressionismo (che ora diviene neo-espressionismo), il surrealismo, il concettuale e l'iperrealismo. In sostanza appare sia la realtà che il sogno, ossia dimensioni "altre" che s'insinuano nel reale. Molto spesso le diverse tendenze si sovrappongono e si fondono, secondo un paradigma messicano che tende al racconto complesso, stratificato, spesso simbolico. Nella mostra sono esposte opere di numerosi artisti di valenza internazionale come Gabriel Orozco, Francis Alys, Julio Galan, Demian Flores, Graciela Iturbide, Monica Castillo, Irma Palacios, Jerman Venegas, Alfonso Mena Pacheco, Barry Wolfryd. Nell'arco del suo sviluppo la mostra, che prevede delle visite guidate, proporrà eventi collaterali integrativi della cultura messicana, con work-shop, performance multimediali, espressioni sonore, che verranno via via comunicati nel dettaglio. L'allestimento è curato da Rodrigo Witker con la collaborazione d Emma Ariza, ed è accompagnato da un volume bilingue (italiano/inglese) edito in occasione della prima edizione. Orario: giovedì, venerdì, sabato 15,00-18,00; domenica 10,00-12,00 e 15,00-18,00. Ingresso gratuito. Info: www.palazzolomellini.com fino al 29/03/2015 ore 18:00 Carmagnola (TO) Piazza Sant'Agostino 17 TORINOSETTE | Arte 188 / 249 Arte AVIGLIANA - ELENA MONACO ALLA GALLERIA ARTE PER VOI "Il silenzio dei corpi", personale di Elena Monaco. Il percorso su cui da tempo la ricerca artistica di Elena Monaco si viene articolando sembra svilupparsi lungo un tragitto figurativo particolarmente impegnativo e di fatto sostanzialmente autonomo e, verrebbe da aggiungere, anche piuttosto solitario. Esso, infatti, non è facilmente incasellabile tra le correnti e i movimenti artistici recenti e contemporanei: non rientra tal quale, ad esempio, nell'astrattismo, né nell'informale e nei successivi esiti concettuali, non è post-concettuale, né, che so, optical, né, diciamo, genericamente "ecologico", non è nemmeno pienamente figurativo, perché lo è solo apparentemente. Ciò non significa, però, che esso avanzi come una avventura senza metri di orientamento nella complessità del panorama artistico, che anzi, essi sono presenti, ma rielaborati con la dovuta discrezione e, soprattutto, sottoposti preliminarmente ad un processo di interiorizzazione e di reinterpretazione, fino a celarne l'eventuale sostanza di modelli, che, a ben vedere, è culturalmente, sovente alta e molto ben radicata. Poiché non c'è qui spazio per una analisi particolareggiata, mi limito ad un duplice livello di suggerimenti: nelle sue opere si alternano e si integrano suggestioni provenienti da alcuni maestri piemontesi della seconda metà del secolo scorso, accanto a riferimenti - che, sia chiaro, non sono da intendersi come citazioni esteriori - anche più lontani nel tempo, fino a quelli pertinenti con la tradizione "classica". Nel processo di composizione dell'immagine, o di "costituzione dell'immagine", secondo la storica definizione di Cesare Brandi, essi operano a distanza, appunto con "discrezione", come un tenue sostrato entro cui si viene costruendo l'immagine vera e propria, quella che prende forma a conclusione di ogni suo lavoro di ricerca, nella cui densa e paziente elaborazione vengono prendendo corpo, accanto a valori volutamente e consapevolmente espressi, istanze emotive e pulsioni, che paiono sfuggire ad ogni controllo. In quella fitta congerie e convivenza di immagine e di segni, di figurazione, da una parte, affidata alla pura e semplice "costituzione d'immagine" e, dall'altra, di affioramenti di segni, che per loro intrinseca natura alludono a paradigmi e codici non visivi, in quel conflitto di opposti, si deve rintracciare la condizione inesorabilmente contraddittoria in cui versa e si fonda l'arte contemporanea. E da cui, ovviamente, nemmeno Elena Monaco può rifuggire, ma che ci sa mostrare con altrettanta severa padronanza. Orario: sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00. Info: [email protected] - [email protected] - http://artepervoi.it/ fino al 29/03/2015 ore 16:00 Avigliana (TO) Piazza Conte Rosso 8 CHIVASSO - PAOLO GIACOMAZZI ALLA GALLERIA SANTA CHIARA Paolo Giacomazzi, personale. Nato il 17/07/1970 a Chivasso dove vive e lavora come ingegnere esercitando la libera professione, Giacomazzi ha frequentato il circolo artistico chivassese "Pittori di Via Platis" fin dalla nascita dell'Associazione partecipando alle numerose attività che si sono svolte durante gli anni. Ha sviluppato la propria passione artistica sotto la guida del maestro Luigi Rigoletti e ha partecipato a mostre collettive e personali. Orario: lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00; martedì e giovedì 14.00-17.00 fino al 30/03/2015 ore 17:30 Chivasso (TO) Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa 8 TORINOSETTE | Arte 189 / 249 Arte RIVOLI - "PIAZZE DEL PIEMONTE" NELL'ATRIO DEL PALAZZO COMUNALE "Piazze del Piemonte - Architettura, urbanistica, eventi, quotidianità", mostra promossa dal Consiglio regionale del Piemonte. Le piazze piemontesi - che rappresentano le radici della nostra civiltà - sono qui illustrate nella loro storia e in tutto il loro prestigio. Ingresso gratuito con i seguenti orari: dal lunedì al giovedì 8.00-19.00, venerdì 8.00-14.00 e il sabato 8.00-12.00. Info: www.comune.rivoli.to.it - Tel. 011.9513300 fino al 30/03/2015 ore 08:00 Rivoli (TO) Corso Francia 98 "CON I MIEI OCCHI" IN GALLERIA SAN FEDERICO "Con i miei occhi", mostra fotografica di Isabella Greggio, allestita nella cornice di Galleria San Federico di Torino in occasione del progetto Sar.to La moda illumina Torino. I luoghi e i volti ritratti raccontano un percorso emozionale e la storia personale di una giovane fotografa che, superando le oggettive difficoltà di una malattia che l'ha colpita agli occhi, continua a girare il mondo e a ritrarlo. Orario: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00; domenica dalle 15.00 alle 19.00; lunedì chiuso. fino al 31/03/2015 ore 17:30 Torino Galleria San Federico "TRASPARENZE" ALLA GALLERIA SEMI D'ARTE "Trasparenze": fotografie di Alessandro D'Adda, a cura di Daniela Trunfio, e vetri d'autore di Il Mondo del Vetro, a cura di Ivano Balestrieri. Ciò che lega le due presenze in mostra è il vetro, protagonista indiscusso di infinite sequenze dei film di Antonioni costruite sul gioco dei riflessi e delle trasparenze, esemplificatrici dell'idea costante di una superficie della realtà che non può essere penetrata, sinonimo di trasparenza riflettente perennemente se stessa, o il vetro metafora di due qualità, trasparenza e riflessione. Le finestre di un grattacielo di Sapporo, ma soprattutto l'umanità che ne traspare, sono oggetto della ricerca di Alessandro D'Adda, fisico quantistico da alcuni anni rapito dalla passione per la fotografia e delle sue capacità di "vedere attraverso" e di raccontare, molto spesso, altre storie. E' un'umanità che si disvela a un occhio attento, microstorie che lasciano a noi il piacere di intuirne le trame del quotidiano, in un continuo gioco di rimandi tra "dentro" e "fuori" , tra "manifesto" e "apparentemente nascosto". Il grattacielo e la sua struttura geometrica diventa pre-testo, simile al desueto foglio dei provini analogici sul quale il fotografo selezionava gli scatti da salvare, per raccontare la sua storia. I vetri selezionati da Il Mondo del Vetro accanto alle creazioni storiche muranesi di nomi come Venini, Salviati, Seguso e Barbini, presenta opere di artisti contemporanei quali Tagliapietra, Pino Signoretto, Ugo Nespolo, Silvano Rubino e designers come Ettore Sottsass e Marco Zanini. Raccolti con passione dagli inizi degli anni '70, Il Mondo del Vetro rappresenta per le sue presenze nelle più importanti Fiere nazionali, un punto di riferimento per collezionisti attenti alle sperimentazioni di importanti protagonisti della scena dell'arte contemporanea che si sono messi alla prova con questa straordinaria e delicata materia, dando vita a oggetti unici che promuovono e diffondono la raffinatissima arte vetraria muranese riconosciuta in tutto il mondo. Orario: da martedì a sabato 10.00-12.30 e 15.00-19.00; lunedì 15.00-19.00. Info: [email protected] fino al 31/03/2015 ore 18:00 Torino Via IV Marzo 1/E TORINOSETTE | Arte 190 / 249 Arte LUCA DE MARCH ALLA GALLERIA OBLOM "Politically Incorrect", personale di Luca De March, a cura di Roberto Vaio. L'artista propone un'esplorazione dell'universo parallelo dei cartoni animati, fornendo una chiave di lettura ironica e irriverente della realtà. Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato su appuntamento. Info: 333.8438768 - [email protected] - www.galleriaoblom.it fino al 01/04/2015 ore 18:30 Torino Via Baretti 28 PABLO BRONSTEIN DA FRANCO NOERO "We live in Mannerist times", personale di Pablo Bronstein. L'artista argentino, che ha recentemente ricevuto la Duveen Commission dalla Tate Britain per il 2016, si è qui confrontato, similmente a quanto accaduto per la mostra al Metropolitan Museum di New York, con la storia - in questo caso industriale - dell'edificio che ospita la mostra riflettendo sul potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al servizio dell'estetica. Orario: lunedì 15.00-19.00; martedì-venerdì 11.00-19.00; sabato 15.00-19.00 o su appuntamento. Info: 011.882208 - [email protected] www.franconoero.com fino al 02/04/2015 ore 18:00 Torino Via Mottalciata 10/B TORINOSETTE | Arte 191 / 249 Arte VICTORIA STOIAN DA ALBERTO PEOLA "Codri Earthquake", personale di Victoria Stoian. La mostra è il risultato della sua collaborazione con Clara Sofia Rosenberg, che da anni ne segue il lavoro supportandolo sul piano teorico. Victoria e Clara Sofia hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti di Torino dal 2009, in un percorso complementare tra l'attività pittorica dell'una e quella critica dell'altra. La mostra di Victoria Stoian raccoglie una serie di lavori intorno al tema dell'assenza di un punto di riferimento. Come recita il titolo, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30 del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza da Chi?in?u, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate. Questo mio lavoro è un omaggio intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con un colpo secco cambia linee, colori e vite». I quadri oggi esposti in galleria costituiscono una parte dei 52 previsti dal progetto in fieri Codri Earthquake, ognuno dei quali corrisponde a un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. Vengono così messe in relazione, da un lato, la durata del fenomeno con lo sviluppo del ciclo pittorico, e dall'altro, l'area geografica colpita dal sisma con l'area della tela, ospite della rielaborazione del dramma. Come dice l'artista, «in un terremoto il primo secondo può essere della stessa violenza dell'ultimo. Anzi, forse il primo impatto è ancora più forte e destabilizzante». Per questo motivo, la serie Codri Earthquake si sviluppa con un andamento cronologico, ma le singole opere non riportano la violenza del terremoto in successione crescente: ogni quadro del progetto rappresenta infatti un possibile grado di percezione della catastrofe, che non necessariamente corrisponde al suo reale grado di intensità. Il tema dell'assenza di punti di riferimento proposto nelle opere rimanda a un senso di destabilizzazione, percepibile in termini di panico e smarrimento. Ma, d'altro canto, il potenziale generato da quest'assenza di vincoli può essere colto anche come un'occasione di libertà. Questa dicotomia tra panico e liberazione è espressa dall'artista attraverso la rappresentazione di un mondo informe che contiene, però, delle forme riconoscibili, come protrusioni, annidamenti o ramificazioni. Il mondo organico che emerge da questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso la tecnica del chiaroscuro, con predominanza delle tonalità fredde, forme talvolta non finite, o cancellate, si stratificano in un gioco di trasparenze e in un'alternanza di piani pittorici. Pur in assenza di un'architettura e di una linea dell'orizzonte, Stoian riesce in questo modo a ricreare un senso di profondità nelle forme che si affusolano in direzione di un punto di fuga ideale nella tela, inserendo nell'informe accenni di prospettiva. I criteri su cui si fonda la ricerca di Victoria Stoian sono l'importanza attribuita alla sostanzialità della materia, l'approccio diretto e la presenza fisica dell'artista nel lavoro, e la necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso la forza dell'opera in sé. L'esperienza personale e il suo percorso artistico sono saldamente intrecciati: migrata a Torino all'età di ventun anni, Victoria inizia a tradurre gli stimoli della nuova realtà, così diversa, in un linguaggio pittorico denso di rimandi introspettivi e culturali. Attraverso un soggetto fortemente autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione, che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile. Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle 19, mattino su appuntamento. Info: 011.8124460 - 335.6191039 - [email protected] www.albertopeola.com fino al 03/04/2015 ore 18:00 Torino Via della Rocca 29 TORINOSETTE | Arte 192 / 249 Arte FEDERICO GUERRI DA WEBER & WEBER "Frammenti", personale di Federico Guerri. L'arte appartiene originariamente alla natura. È natura. E in quanto tale contempla e dà forma a se stessa. È dunque tempo che l'arte, memore del suo stato aurorale, torni a muoversi per iniziativa dei propri tratti. È tempo che la scrittura segnica torni a decidere dei propri tracciati e delle proprie luci. Di tutto. Anche delle tenebre. Nulla deve nascere se non dai suoi impulsi, dai suoi spasimi, dai suoi getti, violenti o pacati che siano. È quanto accade nell'opera di Federico Guerri, dove la scrittura sceglie innanzitutto di essere disegno e di non porsi al servizio che del proprio accadere. La scrittura danza e iscrive in questo esordio il carattere inafferrabile dello scaturire del segno e l'annuncio dell'enigmatica soglia tra ciclica sparizione e nuovo inizio. Non ha principio né fine. Appare e passa. Appare al nostro orizzonte come potrebbe fare il vapore acqueo. Presenza e venirealla-presenza si uniscono e si confondono in questi luoghi verso i quali ci conduce Federico Guerri: sono luoghi pienamente riconoscibili, pur rivelandosi la loro vera sostanza come ombra e parvenza. Orario: da martedi a sabato 15.30-19.30. Info: www.galleriaweber.it [email protected] - 011.19500694 fino al 04/04/2015 ore 18:00 Torino Via San Tommaso 7 "MANIERA NERA" ALLA NORMA MANGIONE GALLERY "Maniera Nera", collettiva a cura di Francesco Barocco. In mostra lavori di Vija Celmins, Richard Earlom, F. Green, Richard Houston, Elizabeth Judkins, S. W. Reynolds e John Raphael Smith. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento. Info: 011.5539231 - [email protected] - www.normamangione.com fino al 04/04/2015 ore 18:00 Torino Via Matteo Pescatore 17 IRINA NOVARESE ALLO SPAZIO NOPX "Landology. Scorci di una politica delle differenze", mostra di Irina Novarese. Il processo lento di mappatura fittizia -e comunque approssimativa- si confronta con il reale flusso accelerato della città, che viene proposta ai singoli come luogo ultimo del sociale. Strutture urbane tra desiderio e repulsione, tra necessità ed extralusso, sono al centro del progetto "Landology" di Irina Novarese. Nello spazio di NOPX l'artista presenta un'installazione che costituisce il secondo capitolo della sua recente indagine sulle teorie di individualizzazione dell'habitat. Un'esplorazione di strutture e organizzazioni dello spazio urbano iniziata nel 2014 con le due città di Caracas e Berlino e che continua con il lavoro che verrà presentato a Torino. Landology dà anche il via a Preview, ad una nuova collaborazione tra NOPX e Dunque, locale di recente apertura in via Santa Giulia: pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale, sui muri del Dunque apparirà un'anteprima della mostra, un estratto del lavoro dell'artista riprodotto in formato maxi su un cartellone da cinema. Visite anche su appuntamento: 328.7055257. Info: [email protected] - www.nopx.it fino al 04/04/2015 ore 18:30 Torino Via Guastalla 6/A TORINOSETTE | Arte 193 / 249 Arte RÄ DI MARTINO ALLA GAM PER "VITRINE" Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino "Vitrine", il progetto dedicato alla ricerca artistica contemporanea. Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l'attenzione sulle trasformazioni della vita, del suo divenire di cui l'arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro trasparente, "Vitrine" stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della quotidianità. Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino, Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani. "Vitrine" si costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l'uomo si confronta costantemente e che s'imprimono nel lavoro dell'artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico?sociale e politica in una metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il paesaggio dell'immaginario, lo spazio?tempo reale e quello mentale, interiore e intimo dell'animo. Lo sguardo dell'artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni. Il primo appuntamento dell'edizione 2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile l'opera "The Picture of Ourselves", video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito intrecciarsi di possibilità. Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso libero a Vitrine. Info: centralino 011.4429518 - segreteria 011.4429595 www.gamtorino.it/vitrine fino al 06/04/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 GAVINO SANNA ALLO SPAZIO MOUV "Livori in corso", personale di Gavino Sanna. In mostra una trentina di disegni, accompagnati da brevi racconti, raccolti nel libro intitolato "Livori in corso" che Gavino Sanna ha dedicato ad Alda Merini. La mostra si apre, così come nel libro, con un verso della Poetessa dei Navigli "L'uomo fa male al fratello al primo sbadiglio del mattino" a cui segue la dedica di Alda Merini. Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 24; chiuso il lunedì. Nel periodo della mostra si svolgeranno degustazioni libere e guidate dei vini di Cantina Mesa, l'azienda vitivinicola creata dieci anni fa da Gavino Sanna con la moglie Lella a Sant'Anna Arresi nel Sulcis. Info: [email protected] - www.spaziomouv.it - 331.5828996 fino al 06/04/2015 ore 10:00 Torino Via Silvio Pellico 3 TORINOSETTE | Arte 194 / 249 Arte SERGIO STAINO ALLA GAM "Un racconto di Berlino, 1981", personale di Sergio Staino - uno dei più conosciuti e amati disegnatori satirici italiani -, a cura di Danilo Eccher. Lo spazio Wunderkammer ospita più di cento disegni che raccontano Berlino nel 1981, quando Staino, armato di carta, matita, china e una macchina fotografica raggiunge la città e la interpreta con i suoi disegni. E qui Bobo, da sempre l'alter ego del disegnatore, si ritrova a esplorare una città dalle mille contraddizioni e dal grande fascino. Una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, in quell'anno ancora inserita nel cuore del comunismo europeo. "Ogni angolo era una scoperta, una sorpresa, una suggestione: Berlino in quegli anni là era una città veramente unica per la quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa esprimendole, poi, in forme architettoniche e ambientali assai diversificate (...) Tutto era esagerato in Berlino Ovest: le luci, le insegne, le vetrine, tutte cose che adesso sembrerebbero normali ma che, allora, erano profondamente innovative. Solo avvicinandosi al confine con la Repubblica Democratica, e soprattutto al muro, l'atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la contraddizione tra la vitalità lussuosa dell'Ovest e la tristezza poliziesca dell'est si facevano evidenti". Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected] fino al 06/04/2015 ore 10:00 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 195 / 249 Arte ALDO MONDINO ALLA GAM PER "SURPRISE" Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell'edizione 2015 di "Surprise", progetto espositivo che concentra l'attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall'architettura al design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale. A curare questo terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto, docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia Albertina di Torino e Gregorio Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo piano del museo. Al centro dell'attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico di quegli anni. Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l'Ecole du Louvre e i corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori, le "Tavole Anatomiche", metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi del corpo umano. "Sole" e "Immersore", entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella mostra alla GAM, rappresentano un'esperienza anomala nell'ambito della sua produzione artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour. L'arrivo della Pop Art in Italia proprio grazie a Gian Enzo Sperone e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del '64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire. Mondino si appropria anch'egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura ottenuto con l'utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e lampadine a incandescenza. Se "Immersore" si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni, più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, "Sole" traduce con i materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l'alba, sul quale tra l'altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli anni tra 1963 e 1964 e al quale Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria. Le due opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall'artista da una etichetta della galleria Stein sul verso di "Immersore". Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale l'opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell'occhio umano sia al segno lasciato dalle acque dell'Arno su alcuni capolavori dell'arte fiorentina che impressionò a tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del '66 e il 1967 una serie di opere. Tra questi lavori vale la pena ricordare l'intervento alla mostra "Con temp l'azione" (gallerie Stein, Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l'artista unisce le sedi della mostra tirando un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra. Orario: martedìdomenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingressi: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected] fino al 07/04/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 IVREA - ELENA MIRANDOLA E MANITERRA AL CASTELLO DI SALE Mostra di Elena Mirandola e Maniterra a cura di ArteInFuga. Orario: lunedì 14.30-19.00; dal martedì al sabato 9.30-19.00. Info: [email protected] - http://arteinfuga.blogspot.it/ fino al 08/04/2015 ore 18:00 Ivrea (TO) Via dei Patrioti 14 TORINOSETTE | Arte 196 / 249 Arte "FOBOFILIA" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "Fobofilia", mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei sentimenti più caratteristici e sfuggenti della nostra epoca, a cura di Irene Calderoni. Fobofilia è il piacere un po' perverso di essere spaventati, una pulsione che appare sempre più frequente. La paura è il registro più diffuso nell'intrattenimento, ma anche nell'informazione e di conseguenza nel modo di percepire la realtà. L'arte riflette questa temperie, ne offre diverse sembianze, da quello più intimo e psicologico, di una soggettività aggredita oppure aggressiva, a quello più esterno e politico, di una società che si fonda sulla violenza e usa il terrore come arma. Artisti in mostra: Janis Avotins, Matthew Barney, Massimo Bartolini, Avner Ben Gal, Glenn Brown, Miguel Calderon, Maurizio Cattelan, Dinos e Jake Chapman, Roberto Cuoghi, Saul Fletcher, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Gusmao& Paiva, Thomas Hirschhorn, Piotr Janas, Zoe Leonard, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Nathaniel Mellors, Shirin Neshat, Kelly Nipper, Catherine Opie, Tony Oursler, Djordje Ozbolt, Anri Sala, Ferdinando Scianna, Andreas Slominski, Jakub Julian Ziolkowski. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 19:00 Torino Via Modane 16 ISA GENZKEN ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO La mostra dedicata ad Isa Genzken (Germania, 1948) presenta per la prima volta in Italia un ciclo di lavori della fine degli anni Ottanta, un corpus di opere pittoriche meno note rispetto alle sculture e installazioni per cui Genzken è famosa. Sono olii su tela monocromatici che suggeriscono già nel nome, Basic Research, l'inizio di un percorso di sconfinamento e d'interazione con l'ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Modane 16 TORINOSETTE | Arte 197 / 249 Arte "MARCO POLO - LA VIA DELLA SETA NELLE FOTOGRAFIE DI MICHAEL YAMASHITA" AL MAO Un viaggio per immagini, sulle tracce di uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi: la nuova mostra del Mao ricostruisce il percorso compiuto quasi mille anni fa da Marco Polo lungo la Via della Seta, attraverso le fotografie di Michael Yamashita, fotografo di punta di National Geographic. Nelle 76 fotografie esposte al Museo d'Arte Orientale ritroviamo piazza San Marco e la laguna, il minareto di Samarra in Iraq e le carovane a bordo dei cammelli nel deserto del Gobi. Non solo: la mostra, articolata in tre sezioni geografiche, ripercorre il tragitto compiuto da Marco Polo dall'Italia alla Cina, ma anche la permanenza dell'esploratore in Cina e il viaggio di ritorno via mare, lungo le coste dell'Indonesia e dell'India. Le immagini desertiche lasciano così pian piano spazio alle distese d'acqua delle piantagioni di riso, agli spettacolari paesaggi della baia di Ha Long nel Nord del Vietnam e agli sguardi penetranti dei sadhu a Bombay. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 7 febbraio al 1 marzo, apertura e chiusura posticipata nei weekend (sabato dalle 11 alle 20; domenica dalle 11 alle 19). La biglietteria chiude un'ora prima. Il biglietto d'ingresso (10 euro) consente anche l'accesso alla collezione permanente del museo. Info: 011.4436928 - www.maotorino.it fino al 12/04/2015 ore 17:00 Torino Via San Domenico 11 MOSTRA DEI FINALISTI DEL MARIO MERZ PRIZE ALLA FONDAZIONE MERZ Mostra dei 5 finalisti della prima edizione della sezione arte del Mario Merz Prize. Gli artisti, Lida Abdul (Kabul 1973), Glenn Ligon (New York 1960), Naeem Mohaiemen (Londra 1969), Anri Sala (Tirana 1974) e Wael Shawky (Alessandria d'Egitto 1971), sono stati selezionati tra le oltre 500 candidature pervenute dalla giuria composta da Marisa Merz, Beatrix Ruf (direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam) e Claudia Gioia (curatrice indipendente). Il progetto espositivo, curato da Beatrice Merz raccoglie due o tre opere per ciascun autore, scelte tra le più significative del loro percorso artistico. Il pubblico potrà esprimere la propria preferenza visitando la mostra o collegandosi al sito mariomerzprize.org. Orario: martedìdomenica 11-19, lunedì chiuso. L'ingresso alla mostra è gratuito. Info: 011.19719437 [email protected] - www.fondazionemerz.org fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Limone 24 AVERY SINGER ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "Pictures Punish Words", personale di Avery Singer, a cura di Beatrix Ruf. Sorprendenti per tecnica e iconografia, i quadri di Avery Singer sovvertono le nostre aspettative visuali. A un primo sguardo si sottraggono a una classificazione precisa come dipinti o elaborazioni a stampa. Per questo sollevano l'interrogativo, ovvio e allo stesso tempo pressante per un'artista, sul modo in cui le informazioni digitali che ci circondano possono concretizzarsi sotto forma di immagine piatta su carta o, più di recente, tridimensionale in plastica, o su ogni altra possibile superficie materiale. Avery Singer ha realizzato un ciclo di opere pensate appositamente per questa sua prima personale. Dopo una prima presentazione alla Kunsthalle di Zurigo, la personale si sposta Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 18:30 Torino Via Modane 16 TORINOSETTE | Arte 198 / 249 Arte "UNITED ARTISTS OF ITALY" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "United Artists of Italy", un progetto di Massimo Minini. Il gallerista ha raccolto una collezione di ritratti di artisti eseguiti dai più significativi fotografi italiani: l'idea è stata quella di concepire una collezione di volti d'artista ripresi dai grandi fotografi italiani, quasi un mondo aiutasse l'altro, completandosi a vicenda. Il progetto, iniziato per passione qualche anno fa, è cresciuto sempre più grazie al contatto diretto con i fotografi che hanno abbracciato la proposta, e si è rivelato un vero e proprio viaggio all'interno della fotografia, tra archivi e scatole, pellicole e files. Se in principio l'idea era di selezionare esclusivamente ritratti di artisti, con il tempo l'attenzione si è estesa, prendendo in considerazione alcuni ritratti di artisti stranieri, ma molto vicini all'Italia, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, volti di scrittori come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, e ancora gli artisti colti al lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi e alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio Amelio e Leo Castelli. Questa collezione crea una storia del contemporaneo, non con le opere, ma con i volti, i modi, gli atteggiamenti. Se si può considerare il contemporaneo un'attitudine, un modo di porsi dell'opera nel proprio tempo ed in comunione con i grandi temi del momento, il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i contorni spaziali e temporali. La mostra vuole infatti offrire uno spaccato della fotografia italiana di questi anni, dimostrando la capacità straordinaria di interpretazione e di omaggio a grandi artisti da parte di grandi fotografi. Non si tratta di una semplice raccolta cronologica di immagini, ma di un racconto, dove lo stesso artista visto, letto e interpretato da diversi fotografi, porge differenti sfaccettature del proprio destino. Spesso la fotografia dice più di quanto non sia nelle intenzioni dell'autore. Attraverso quasi duecentocinquanta scatti, viene presentato il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni '60: Claudio Abate, Aurelio Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano, Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando Scianna. La mostra è stata ospitata al Musée d'Art Moderne di Saint Etienne, al Palais des Beaux Arts di Bruxelles, alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Fotografia di Amsterdam ed alla Estorick Collection di Londra. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 19:00 Torino Via Modane 16 "AN ART OF ONE'S OWN: GROUP SHOW" DA RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE CONTEMPORANEA "An Art of One's Own: Group Show". In esposizione lavori di Carla Accardi, Irma Blank, Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth Scherffig, Eva Sørensen. Orario: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 19:00; giovedì, venerdì e sabato dalle 11:00 alle 19:00; altri giorni e orari su appuntamento. Info: www.dechiricogalleriadarte.com - [email protected] - 011.835357 fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via della Rocca 19 TORINOSETTE | Arte 199 / 249 Arte EVANGELINA ALCIATI ALLA PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA "Evangelina Alciati: l'occhio e l'anima". L'Accademia Albertina delle Belle Arti dedica, presso le sale della Pinacoteca Albertina, una mostra antologica alla figura di Evangelina Alciati (1883-1959), pittrice nella Torino del primo e secondo Novecento, prima donna ad essere ammessa in Accademia, personalità libera ed in anticipo sui tempi. L'iniziativa, che si collega alla prossima apertura, completati i lavori di ristrutturazione, della Pinacoteca del Novecento, presso la Rotonda del Talucchi, è stata sollecitata dalla contemporanea uscita, anteprima domenica 25 gennaio presso la Sala Congressi dell'Unione Industriale, del film "La liberà allo specchio. Ritratto di Evangelina Alciati". Il film, tratto da un'idea di Mauro Guidetti, scritto dallo stesso insieme agli eredi Lorenzo Boccalatte ed Anna Maria Fracchia, è stato sceneggiato e diretto da Vanni Vallino, e si avvale dell'interpretazione, tra le altre, di Pamela Villoresi, Erica Blanc, ed Eugenio Allegri. Evangelina Alciati fu allieva di Giacomo Grosso, sotto la cui guida si diplomò in disegno e pittura. Decisivo per il gli esiti della sua carriera fu un soggiorno a Parigi tra il 1903 ed il 1906. Lo stile della Alciati, che raggiunge punte di assoluta eccellenza nel ritratto, si confronta alla pari con le tendenze che caratterizzano la prima parte del Novecento, dalla pittura post impressionista, all'Espressionismo ed alla Metafisica, in cui si evidenziano taluni punti di contatto con il magistero di Felice Casorati. La mostra, a cura dei professori Edoardo Di Mauro e Giuseppe Mantovani, con contributi critici di Francesco De Caria, Donatella Taverna e della docente dell'Accademia Valeria Piasentà, presenta un percorso completo e ragionato di tutte le fasi artistiche di Evangelina Alciati, dal primo Novecento al secondo dopoguerra, tramite il prestito di opere da collezionisti privati, e da istituzioni quali la Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Castello Gamba. Museo Regionale della Valle d'Aosta, le Fondazioni Burzio e Mazzonis. Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica 10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.30); mercoledì chiuso. Info: 011.0897370 fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Accademia Albertina 8 I PANNELLI DI DEFENDENTE FERRARI ALLA SACRA DI SAN MICHELE "I pannelli di Defendente Ferrari". Orario: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-18.00; domenica e festivi: 9.30-12.00 e 14.30-18.30; ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della chiusura della Sacra. fino al 12/04/2015 ore 09:30 Sant'Ambrogio (TO) Sacra di San Michele TORINOSETTE | Arte 200 / 249 Arte "UEFA IS EAST", FOTOGRAFIE DELLA TRANSNISTRIA AL POLSKI KOT "Uefa is East - L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti. Transnistria, 1997": mostra fotografica diGabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi. La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys Martini, fa parte del progetto "L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti": la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo dei ritratti di chi vi abita. Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all'emozione delle coppe europee e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva. Questo primo appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha documentato nel 1997, l'anno di fondazione dello Sheriff Tiraspol. I personaggi ritratti sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell'obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta. Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre, rivelando elaborati tatuaggi. In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo romanzo Educazione siberiana descrive l'iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi, quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l'inchiostro sottopelle era illegale. La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare l'incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti. Orario: da martedì a domenica dalle 20.00 a mezzanotte. Info: [email protected] fino al 14/04/2015 ore 18:30 Torino Via Massena 19 TORINOSETTE | Arte 201 / 249 Arte JENS EINHORN ALLA LUCE GALLERY "Electric eyes", personale di Jens Einhorn. I lavori di Jens Einhorn sembrano alimentare uno scenario da fine del mondo. Le immagini della serie Too Much Future e The Endless End trasmettono la sensazione della calma dopo un disastro oltre ogni aspettativa. Sembra che siano stati sbattacchiati furiosamente da tempeste e nubi di fumo solo per stabilirsi di nuovo, solo grazie alla loro chiarezza formale. Einhorn fa sì che si provi un certo piacere in questa presunta distruzione con l'utilizzo, in questa serie, di vivaci colori. Il caos lentamente si trasforma in armonia. La lettera E che si ritrova in alcune immagini rappresenta una volta di più la lotta che si percepisce in ogni pezzo. Può voler dire sia "The End"- la fine - che l'Eternità, tutti nuovi inizi nel circolo infinito. L'etichetta segna anche il completamento del processo di lavoro per l'artista, l'ultimo atto gestuale sull'immagine. Come i battiti musicali le immagini, frammenti di pixel, operano all'interno di una nebbia delicata permeata di luce colorata. Cultura giovanile e musica rappresentano una cornice importante per le opere di Einhorn e spesso le si ritrova come impressioni galleggianti audio-visive. La lettera E può dunque stare anche per elettronica o estasi o per entrambi. La musica elettronica è anche spesso correlata alla nozione di post-apocalittico. Ha rappresentato un mezzo di espressione di critica sociale per molti artisti che hanno elaborato visioni distopiche del futuro, processandole in una nuova tecnologia. Jens Einhorm è nato nell'ex Repubblica Democratica Tedesca ed è dunque molto influenzato dagli avvenimenti socio-politici degli anni '90 quando la musica giocava un importante ruolo per un giovane artista, come primario strumento di espressione. Egli suonò in band punk a partire dalla metà degli anni '90, per poi intraprendere la sua strada nelle arti visive grazie alla fotografia e alla musica. Jens ha studiato fotografia a Leipzig e scultura e new media con Astrid Klein, e si è concentrato più sulla pittura con un master con Tal R all'Accademia di Düsseldorf per concentrarsi più sulla pittura. Il metodo mash-up di Einhorn, che fa suso di tessuto, pigmenti, colla e colori, regala una caratteristica di "oggetto" alle proprie immagini rendendo sorprendente la loro presenza nello spazio. La struttura stessa di quei minuscoli elementi visivi li rende simili a dipinti astratti o simil digitali. La mostra segna un importante punto di partenza per la carriera dell'artista, per la prima volta in Italia, presentando una serie di nuovi dipinti che sono il corpo principale delle opere più recenti di Einhorn. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30. Info: 011.8141011 - 335.5246817 - [email protected] - www.lucegallery.com fino al 14/04/2015 ore 18:30 Torino Corso San Maurizio 25 TORINOSETTE | Arte 202 / 249 Arte "IL KABUKI DEI TRE SAMURAI: ARAKI, MORIMURA, SUGIMOTO" ALLA GALLERIA IN ARCO "Il kabuki dei tre samurai: Araki, Morimura, Sugimoto". Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura e Hiroshi Sugimoto sono i protagonisti della mostra a cura di Graziano Menolascina. Nobuyoshi Araki, tra gli artisti più rappresentativi e prolifici della storia della fotografia, racconta la donna, l'eros e il Giappone. Le donne di Araki sono spesso sdraiate su letti disfatti, oppure distese sul pavimento in pose lascive, legate con corde, con i corpi ostentati e nudi ma con sguardi in cui è completamente assente la volontà di sedurre. Yasumasa Morimura si appropria invece di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura popolare interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle trasformazioni sociali politico e culturali dovute alla penetrazione del capitalismo e dei miti del mondo occidentale in Giappone. Morimura impersona Einstein, Marylin, Frida Khalo, Hitler il risultato è un'opera e raffinata che nasce da una cura maniacale per i dettagli e l'uso di ritocchi digitali, di costumi, pose e accessori ricercati che le rendono uniche. I tratti somatici non modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare la propria origine e le proprie tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Infine, ci sono gli scatti di Hiroshi Sugimoto, immagini mentali, concetti la cui materializzazione è resa possibile grazie a un rigoroso controllo del mezzo fotografico e del processo manuale di stampa, seguito anch'esso personalmente dall'artista. Nella serie "Theatre" Sugimoto ha fotografato con tempi di esposizione lunghissimi sale degli anni '20 e '30, cinema degli anni '50 e drive in. La luce bianca degli schermi rettangolari, che illumina il resto dell'ambiente, contiene in sé l'intera proiezione del film. In "Architectures" la tecnica dello sfocato priva le architetture moderniste di connotazioni temporali. I lunghi tempi di esposizione dei "Seascape" bloccano il movimento delle onde in immagini eterne, mentre il soggetto dei "Portraits" realizzati fotografando i personaggi dei musei delle cere è l'immortalità stessa. Info: 011.8122927 - www.in-arco.com [email protected] fino al 18/04/2015 ore 18:30 Torino Piazza Vittorio Veneto 3 TORINOSETTE | Arte 203 / 249 Arte "IL MONDO IN UNA TAZZA" A PALAZZO MADAMA Palazzo Madama presenta un percorso dedicato alla storia della tazza, attingendo dalle ricche collezioni di arte decorativa conservate in museo. L'esposizione si riallaccia al tema della porcellana torinese al centro di Fascino e splendore della porcellana di Torino, mostra curata da Andreina d'Agliano e Cristina Maritano che apre in contemporanea alla Fondazione AccorsiOmetto e che presenta ben 90 opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama. Le due esposizioni offrono nel complesso un vero e proprio percorso cittadino dedicato al tema della porcellana. Filo conduttore dell'esposizione è la tazzina: da tè, da caffè e da cioccolata. Oggetto legato indissolubilmente all'introduzione in Europa delle bevande calde provenienti dall'Oriente e dal Nuovo Mondo e al materiale esotico e prezioso per eccellenza, la porcellana. A Palazzo Madama una sequenza di tazze, a partire dai blancs-de-chine, ovvero le porcellane bianche cinesi prodotte a Dehua, mostra l'evoluzione delle forme e la varietà dei decori nelle tazzine prodotte dalle manifatture europee nel Settecento: dai motivi di origine cinese e giapponese, a quelli tratti dai libri di storia naturale, ai paesaggi derivati da incisioni olandesi e tedesche, fino alle scene mitologiche e della letteratura cavalleresca. Contestualmente la mostra è un'occasione per raccontare, per casi esemplari, la storia della porcellana, delle sue particolarità produttive, della qualità della pasta e dei colori. Il valore socialmente rappresentativo della porcellana emerge anche grazie all'esposizione di alcuni servizi araldici, conservatisi integri per il loro valore altamente simbolico legato al passato illustre della casata oppure smembrati e dispersi sul mercato antiquario. Una vetrina è dedicata alla principale manifattura di porcellana operante in Piemonte nel Settecento, la Real fabbrica delle porcellane di Vinovo, fondata nel 1776 grazie all'intraprendenza di un torinese, Giovanni Vittorio Brodel, e di un ceramista di Strasburgo, Pierre-Antoine Hannong, e poi rilevata nel 1780 dal medico e chimico torinese, Vittorio Amedeo Gioanetti. Alla produzione di questa fabbrica è dedicato un più ampio spazio nelle sale della mostra alla Fondazione AccorsiOmetto. In un'altra vetrina, l'artista Matilde Domestico, che da anni conduce ricerche sul tema della porcellana, ambienta l'installazione Esistenza di porcellana, che si ispira alle poesie di Emily Dickinson. Il lavoro dell'artista unisce oggetti e frammenti di carta e di porcellana su cui emergono parole in acciaio. Intorno una superficie di polvere di marmo di Carrara, il caolino, un materiale refrattario. Tutti gli elementi nel complesso rimandano all'idea di fabbrica, a una realtà viva e produttiva. In sottofondo una base sonora composta dalla sovrapposizione ed elaborazione di rumori meccanici, suoni metallici ripetitivi registrati all'interno dei reparti di fabbricazione dell'Industria Porcellane IPA, si propaga tra le tintinnanti ceramiche antiche e contemporanee. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it fino al 19/04/2015 ore 10:00 Torino Piazza Castello "PITTURA FEMMINILE A TORINO NEL PRIMO '900" ALLA GALLERIA DEL PONTE "Pittura femminile a Torino nel primo '900", mostra di Evangelina Alciati, Vittoria Cocito, Nella Marchesini e Daphne Maugham. Orario: dal martedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Info: 011.8193233 - [email protected] - www.galleriadelponte.it fino al 24/04/2015 ore 18:00 Torino Corso Moncalieri 3 TORINOSETTE | Arte 204 / 249 Arte ISA MELSHEIMER DA QUARTZ STUDIO "Examination of the Origins", personale dell'artista tedesca Isa Melsheimer (Neuss, 1968) che per l'occasione ha concepito un'installazione site specific in cui elementi scultorei pensati a partire dalle caratteristiche 'ambientali' di Quartz sono accostati alle forme architettoniche di alcuni edifici della città. Visite su appuntamento. Info: 338.4290085 - [email protected] www.quartzstudio.net fino al 28/04/2015 ore 19:00 Torino Via Giulia di Barolo 18/D BORIS LAVRENKO ALLA GALLERIA PIRRA Boris Lavrenko nasce a Rostov nel 1920 e muore a San Pietroburgo, città in cui studia, vive e lavora, nel 2001. Titolare della cattedra di pittura e composizione dell'Istituto Repin dal 1953, la sua carriera è costellata di prestigiosi riconoscimenti ed è considerato uno dei più autorevoli rappresentanti del post-impressionismo russo. L'infanzia vissuta a contatto con la natura, le immense steppe e il fiume Don, avranno una forte influenza sulla formazione del futuro pittore. Lavrenko, infatti, nel paesaggio trova la massima libertà di ricerca compositiva e di sperimentazione cromatica, seppur all'interno di un figurativismo di solida impostazione. Le sue opere, in particolare quelle animate da figure impegnate in normali attività, quali la lettura, una passeggiata o una partita di calcio, trasmettono spontaneità e gioia di vivere. Lavrenko è un artista versatile, con la maturità di riconoscere in qualsiasi soggetto la "dignità" di essere ritratto, per cui i suoi temi spaziano dalle vedute cittadine, con i loro monumenti, ai già citati paesaggi, dai banali oggetti di uso quotidiano delle sue intense nature morte, alle animate o raccolte scene di genere. I numerosi viaggi compiuti all'estero e in patria stimolano la curiosità e gli interessi di Lavrenko, le cui opere possono definirsi un caleidoscopio di impressioni, un colorato mosaico di vita. Orario: da lunedì a sabato 9,30-12,30 e 15,30-19,30; domenica 9,30-12,30. Info: 011.543393 - www.galleriapirra.it - [email protected] fino al 30/04/2015 ore 18:00 Torino Corso Vittorio Emanuele II 82 TORINOSETTE | Arte 205 / 249 Arte JOSEF KOUDELKA AL FORTE DI BARD "Josef Koudelka, Vestiges 1991-2014", prima esposizione in Italia del più imponente progetto fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia, mostra promossa dall'associazione Forte di Bard in collaborazione con l'Agenzia Magnum Photos. Il progetto Vestiges, che vede impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria all'Algeria, dalla Turchia all'Italia e di oltre duecento località che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Un'esplorazione che non ha precedenti, un lavoro fatto di costanza e perseveranza. L'artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione particolare per le rovine, senza celebrarne l'atmosfera malinconica, ma con l'obiettivo di restituirne l'autentica bellezza. Il suo intento è usare l'arte per riappropriarsi di un mondo che ci sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza è il grande e ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio, in costante divenire che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli. In mostra oltre 60 fotografie di cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che coniuga il minimalismo dell'approccio del fotografo e della cifra stilistica delle sue immagini, al suggestivo senso di camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi ai set di Vestiges. Fino al 31 gennaio il Forte sarà aperto solo il sabato e la domenica dalle 10 alle 19; dal primo febbraio apertura consueta (feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10 alle 19). Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 - 83382 e su www.fortedibard.it fino al 03/05/2015 ore 18:00 Bard (AO) Forte "AL FRONTE" AL MUSEO DEL CINEMA "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra", mostra a cura di Roberta Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Cento anni fa, la Grande Guerra investe il Vecchio Continente con la sua modernità che, oltre alle armi micidiali, annovera l'utilizzo di nuovi mezzi di comunicazione. Tra queste la fotografia e il cinema si rivelano risorse fondamentali nel definire gli equilibri di potere dei principali paesi belligeranti. Scatti e riprese realizzati da fotografi e operatori militari invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali accumulate dai reduci e dalle loro famiglie, memoria di un'esperienza umana e sociale estrema e contraddittoria. La mostra "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra" propone un percorso di immagini attraverso 160 fotografie inedite, scattate da Luis Bogino al seguito del Regio Esercito Italiano e dai soldati fotoamatori dislocati sui di guerra. Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico: una selezione di film "dal vero", girati al fronte e nelle retrovie, e di titoli di fiction di epoche diverse, testimonianza di un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo. Lo sguardo di artisti come Paola De Pietri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi propone infine una lettura personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria spesso dimenticata. Orario: da martedì a venerdì 9.00-20.00; sabato 9.00-23.00; domenica 9.00-20.00; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Ingresso: intero euro 14,00; ridotto (studenti universitari fino a 26 anni, over 65, gruppi min. 15 persone) euro 11,00; giovani e scuole (da 6 a 18 anni, gruppi scolastici) euro 8,00; gratuito fino a 5 anni, disabili e accompagnatore, Torino+Piemonte Card. fino al 03/05/2015 ore 19:00 Torino Via Montebello 20 TORINOSETTE | Arte 206 / 249 Arte PHIL BORGES ALLA GALLERIA PAOLA MELIGA "Tibet's Portraits | Culture on the Edge", mostra fotografica di Phil Borges. Borges fa parte dei "maestri artisti" della fotografia americana e non, che da oltre 25 anni documenta con passione la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo, utilizzando il veicolo del "ritratto ambientale" per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per diffonderne la loro conoscenza. Borges è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita che lo portano a spingersi negli angoli più remoti del mondo per dar voce attraverso la sua fotografia a realtà straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate. La sua poetica capacità di cogliere l'attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera uniscono testimonianza e arte per dar vita a una vera vocazione. La sua è una fotografia tesa a dar voce a chi non ce l'ha, che ha come missione la rivalutazione delle culture che stanno via via scomparendo, mettendo l'accento sul loro valore e rappresentando le sfide che le attendono. Il suo lavoro cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le popolazioni in via di sviluppo: "Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui, che conosca i loro nomi e un po' della loro storia, non che le veda solamente come degli estranei che abitano terre lontane." Pluripremiato per il suo impegno umanitario nel 2008 ha collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. In mostra i suoi ultimi scatti sul Tibet. I ritratti mostrano queste popolazioni che vivono in uno degli ambienti più fragili della terra e che di fronte alle sfide del ventunesimo secolo cercano di mantenere quello che hanno di più caro: la loro pratica buddista, la loro cultura tibetana ed i loro usi. Fotografie delicate, commoventi, piene di pathos, di fierezza. Altamente importante è anche la perfezione della cromaticità, infatti in questo suo ultimo lavoro Phil Borges ci presenta i suoi scatti a colori. Mostra realizzata grazie alla collaborazione con Paci Contemporary | Brescia. Orario: dal mercoledì al sabato 11,00-12,30 e 15,30-19,30. Martedì mattina chiuso, pomeriggio 15,30-19,30. Lunedì e festivi chiuso. Apertura privata su appuntamento. Info: 011.2079983 - [email protected] fino al 04/05/2015 ore 11:00 Torino Via Maria Vittoria 46/C TORINOSETTE | Arte 207 / 249 Arte RIVAROLO - ERNESTO MORALES A CASA TOESCA "Il giorno come la notte", personale di Ernesto Morales. Il progetto espositivo curato da Karin Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell'artista, ma recentemente arricchito dall'esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur, Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei luoghi, fonte d'inspirazione per approfondire e delineare la mostra. I fili conduttori sono i temi della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso "Equus Nox", vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la notte, a pochi giorni dalla inaugurazione. Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita, al risveglio della natura, all'amore ed i suoi miti: l'ambiente è in trasformazione e questa sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani. Non solo, vengono rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa a Flora - Dea dell'antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l'uovo, le rondini. Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il nero, il buio e la luce. I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell'artista uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo all'osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell'arte contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione. La mostra e il luogo espositivo, anch'esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza, all'attenzione, al tempo lento, all'umanità nel suo lato più spirituale che l'arte ci permette di percepire. A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con l'esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica. Orario: venerdì, sabato, domenica 15.30-19.00; altri giorni o orari su appuntamento telefonico al 335.1227609. Info: [email protected] - www.areacreativa42.com fino al 10/05/2015 ore 17:00 Rivarolo (TO) Via Ivrea 42 NADIA BUDDE AL GOETHE INSTITUT Personale e residenza artistica di Nadia Budde. Acume, profondità, osservazione poetica del mondo e una comicità linguistica fuori dell'ordinario caratterizzano l'opera dell'illustratrice berlinese, insignita di numerosi riconoscimenti, tradotta e pubblicata in diverse lingue. La mostra presenta in prima nazionale una selezione delle sue opere originali fra cui il divertente racconto della sua infanzia a Berlino Est. Ingresso libero. Orario: lunedì, maretedì e giovedì 10:00-13:00 e 14:00-18:30; mercoledì e venerdì 10:00-13:00 e 14:00-17:30. Info: www.goethe.de/torino - 011.543830 fino al 30/05/2015 ore 18:30 Torino Piazza San Carlo 206 TORINOSETTE | Arte 208 / 249 Arte BERT THEIS AL PAV "Aggloville", mostra personale di Bert Theis, a cura di Marco Scotini. Il peculiare carattere del PAV, spazio interstiziale tra realtà urbana ed elemento naturale, tra i ritmi della metropoli contemporanea e quelli dettati dal susseguirsi delle stagioni, rende il museo scenario ideale per le opere dell'artista Bert Theis. Temi come urbanesimo sostenibile, ecologia politica e gentrificazione sono al centro della sua ricerca artistica che, da anni, cerca di contrapporsi allo sviluppo del modello urbano neoliberista in contesti geopolitici diversi, dall'Europa all'Asia Orientale. La stessa ricerca viene presentata al PAV con "Aggloville", personale dell'artista che raccoglie maquettes, studi progettuali, video e stampe digitali su tela, sviluppati nel corso di venti anni di attività, a partire dal Padiglione Potemkin Lock, concepito per la Biennale di Venezia del 1995. Gli elementi basici con cui Bert Theis interviene negli agglomerati pubblici e nei contesti sociali sono tratti dalle costruzioni tradizionali dei parchi, quali piattaforme e padiglioni. Ma ciò che caratterizza tali strutture è il fatto che esse delimitino un campo che, di fatto, è lasciato vuoto: introducono l'indefinito, l'incerto e il provvisorio nel cuore della distribuzione del tutto disciplinata della città contemporanea. Aprono uno spazio che si sottrae al controllo, un'area non qualificata in anticipo, ma ogni volta da ridefinire attraverso iniziative collettive. Ogni piattaforma è un enigma che porta lo spettatore/fruitore alla libera interpretazione della funzione e del senso che ad essa vorrà attribuire. Così le opere di Theis si offrono come dispositivi relazionali, capaci di creare comunità temporanee, a tramutarsi in teatri d'incontri e situazioni. "Non c'è più ombra di dubbio: nel paradiso l'uomo nasce sdraiato, nudo sotto una palma": con questa rivendicazione ironica del tempo originario, l'artista introduce il suo lavoro Le dita della mano, realizzato a Volterra nel 1998 e proposto nell'ambito di Aggloville in forma di maquette. Dieci isolette verniciate di bianco e nel formato di letto a due piazze ciascuna, sono accompagnate da una palma mediterranea ombreggia su di loro. Utopia settecentesca per eccellenza, l'isola deserta è la meta del viaggio, la promessa della fuga verso nuove terre, nuove avventure. E' il risveglio dopo il naufragio e il ritorno del nostos allo stato di natura, al paradiso originario. Per chi é coinvolto nei conflitti generati dalla trasformazione urbana neoliberista e nelle lotte per il diritto alla città, le domande fondamentali sono: Un'altra città è ancora possibile? Un'altra vita nelle nostre città è possibile? "Aggloville" visualizza queste domande agglomerando elementi diversi fra di loro: paesaggi coperti di giungla come quelli del Congo-Brazzaville, quartieri e isolati come quelli di Alphaville di Godard, sentieri immaginati come quelli di Dogville di Lars Von Trier. Bert Theis (Lussemburgo, 1952) fa parte di quella generazione di artisti, emersi nel corso degli anni Novanta, che attraverso i loro lavori hanno creato nuove possibilità per le pratiche nello spazio pubblico. I suoi lavori hanno una dimensione filosofica, sociale e politica; la maggior parte di questi sono stati creati a partire da spazi specifici della città. Nel corso degli ultimi dieci anni, è stato tra gli organizzatori di due progetti a lungo termine, Isola Art Center e out-Office for Urban Transformation, entrambi riconducibili all'ambito del conflitto urbano tra gli abitanti del quartiere di Isola, il governo della città di Milano e una compagnia multinazionale statunitense. Nell'ambito della mostra Aggloville, le Attività Educative e Formative propongono l'attività di laboratorio Green specific in cui le riproduzioni di particolari scenari urbani vengono rielaborate attraverso l'introduzione di un connettivo naturale, che genera un contesto ibrido e imprevedibile. Un'idea trasformativa di zone specifiche, nelle quali il verde si riappropria di un suo spazio vitale, dando vita a un ambiente fecondo che genera nuove prospettive visive e narrative. Orario: venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 12-19. Ingresso: intero 4 euro; ridotto 3 euro; gratuito Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni, over 65, persone con disabilità. Info: 011.3182235 - [email protected] www.parcoartevivente.it fino al 31/05/2015 ore 18:00 Torino Via Giordano Bruno 31 TORINOSETTE | Arte 209 / 249 Arte "ASTRATTISMO IN EUROPA" AL FORTE DI BARD "Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevi?...": oltre 80 opere, principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia. La collezione, riunita con passione e costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storicogeografici di grande interesse: le opere illustrano le tendenze artistiche dell'Europa Orientale e Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si diffusero in tutta Europa. In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti d'avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky occupa un posto di primo piano in questo contesto artistico. Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Da non perdere le preziose opere di Natalia Goncharova. Kasimir Malevic, con Kandinsky, può considerarsi il più importante pioniere dell'arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo, Malevic dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita al movimento del Suprematismo: un'arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale. In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevi?, Lajos Kassák e due filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell'astrattismo geometrico cinematografico d'avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono considerati tra le opere fondamentali della modernità. Orario: feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10 alle 19. Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 83382 e su www.fortedibard.it fino al 02/06/2015 ore 10:00 Bard (AO) Forte TORINOSETTE | Arte 210 / 249 Arte "LO SPAZIO DEL DEMIURGO", FORTUNY E MOLLINO A PALAZZO MADAMA Poliedricità. È il tratto che accomuna i protagonisti della nuova mostra allestita a Palazzo Madama «Lo spazio del demiurgo», incentrata sulle figure di Mariano Fortuny y Madrazo e Carlo Mollino. Due personalità forti, capaci di eccellere in differenti discipline, dalla pittura alla scenografia, passando per l'architettura, il design e la moda. L'esposizione racconta il percorso artistico e professionale di Fortuny e Mollino attraverso venti immagini realizzate da una coppia di grandi fotografi, Sarah Moon e Pino Musi, e dal giovane Marco Maria Zanin. Nato a Granada nel 1871, Mariano Fortuny y Madrazo respirò arte fin dall'infanzia: figlio del pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal, tra i più rilevanti del panorama artistico spagnolo del XIX secolo, si dedicò al disegno, all'incisione e alla scenografia, realizzando lampade avveniristiche, d'ispirazione teatrale, che negli anni a venire si affermarono come uno degli oggetti di design più ricercati e riconoscibili. Stabilitosi a Venezia, fece di Palazzo Pesaro degli Orfei la sua residenza e il suo laboratorio: qui concepì e realizzò le prime tuniche Delphos, lunghi abiti femminili caratterizzati da sottilissime pieghe. Sono i primi vestiti plissettati al mondo: la tecnica ideata e brevettata da Fortuny si rivelò un successo immediato, rivoluzionando il mondo della moda. La capacità di creare forme, attingendo da mondi e modelli differenti tra loro, dall'Antica Grecia alle tradizioni catalane, fece di Fortuny una delle figure più interessanti del suo tempo, un modello tutt'oggi imitato e studiato. Altrettanto affascinante è la figura di Carlo Mollino: torinese, nato nel 1905 da una famiglia benestante, seguì da subito le orme del padre Eugenio, ingegnere e architetto, noto per aver progettato e realizzato l'ospedale delle Molinette. Completati gli studi, Carlo si dedicò con profitto alla fotografia, alla progettazione di edifici e di automobili da corsa. Appassionato di sci e di montagna, realizzò chalet, edifici e funivie, coniugando materiali tradizionali e forme molto moderne, tecnica che caratterizzò anche i suoi progetti più famosi, come il nuovo Teatro Regio e il palazzo della Camera di Commercio in via Carlo Alberto. Forme morbide e sinuose, che si ritrovano anche nei suoi arredi e nei suoi mobili, custoditi nella villa di Vittorio Avondo e immortalati dall'obiettivo di Musi e Zanin. Orario: da martedì a sabato 10-18, domenica (10-19). La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8; gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it fino al 07/06/2015 ore 18:00 Torino Piazza Castello TORINOSETTE | Arte 211 / 249 Arte "DONNE CHE VEDONO IL FUTURO" DI BRUNA BIAMINO A PALAZZO MADAMA Ultima tappa di "Donne che vedono il futuro", il grande progetto dedicato al ruolo delle donne nella società con cui il museo conferma la propria vocazione verso obiettivi di partecipazione e inclusione sociale e prosegue l'iniziativa "Go Pink!" che indaga la creatività al femminile. Il progetto "Donne che vedono il futuro" è stato avviato a dicembre in occasione della mostra "Women of Vision. Le fotografe di National Geographic" con un workshop a cura della fotografa torinese Bruna Biamino, durante il quale donne di ogni età hanno risposto all'invito del museo e hanno donato alla comunità la propria visione del futuro attraverso un ritratto fotografico e una dichiarazione scritta. Ne sono nati 209 ritratti, tutti immersi nella luce della settecentesca veranda juvarriana, luogo perfetto per far dialogare identità e aspirazioni della persona con quelle della società. Per restituire questi messaggi alla collettività, Palazzo Madama presenta ora al proprio pubblico una grande installazione che raccoglie tutti i 209 ritratti in Camera di Madama Reale: un modo per collegare il destino di una grande personalità femminile, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, con quello delle donne di oggi e, attraverso i loro "sogni di futuro", di tutti i cittadini di domani. Ad accompagnare le fotografie, un'installazione sonora con le frasi rilasciate dalle donne fotografate da Bruna Biamino. Nel pomeriggio inaugurale di mercoledì 11 marzo, aperto a tutte le partecipanti e al pubblico interessato, Palazzo Madama propone alle 17.30 "La cultura dello specchio. Stare insieme come le dita in una mano", conferenza in Sala del Senato sul tema della pratica collaborativa. Ne discuteranno esperti e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari: Stefano Barrese (manager), Carmen Belloni (sociologa), Bruna Biamino (fotografa), Mario Calabresi (giornalista e direttore de La Stampa), Gianfranco Carbonato (imprenditore), Adriano Favole (antropologo), Luca Remmert (imprenditore), Camillo Venesio (banchiere). Modera l'incontro Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Al termine dell'incontro seguirà, a partire dalle ore 19, l'inaugurazione della mostra fotografica. Orari di visita della mostra: dal martedì al sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it fino al 07/06/2015 ore 17:30 Torino Piazza Castello JACQUES HENRI LARTIGUE AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Jacques Henri Lartigue - Alle origini della fotografia contemporanea", mostra a cura di Andrea Busto, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue. La mostra, realizzata a partire da 130 album originali di Lartigue, ripercorre il destino unico di questo fotografo il cui talento ora indiscusso venne riconosciuto tardivamente, all'età di 69 anni. La mostra è composta da 136 fotografie in grande formato e da 50 pagine d'album dell'epoca (1912 - 1922) che permettono di vedere le immagini nel contesto originale. Una selezione di opere emblematiche che ripercorrono tutta la storia del Novecento e le origini della fotografia contemporanea. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 212 / 249 Arte "PLASTIC DAYS" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Plastic Days - Materiali e design", a cura di Cecilia Cecchini e Marco Petroni. Un percorso multidisciplinare tra arte, design e costume per raccontare l'affascinante storia di un materiale che ha profondamente segnato e condizionato il nostro tempo e le nostre abitudini. Gli oggetti e le opere in mostra costituiranno una sorta di atlante del contemporaneo. La mostra nasce dall'analisi e dalla selezione di circa 600 oggetti della collezione della Fondazione Plart, Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto, e si compone come un originale racconto della grande e molteplice famiglia dei materiali plastici. Una testimonianza che racconta le trasformazioni degli ultimi centocinquanta anni di storia e che svela l'anima profonda della modernità e delle mutazioni che hanno segnato il paesaggio domestico e culturale in cui siamo immersi. La plastica diviene la lente d'ingrandimento puntata sulle dinamiche sociali ed economiche del nostro tempo. Gli oggetti in mostra rappresentano un'articolata selezione di artefatti assai rari provenienti da tutte le parti del mondo: prime serie di produzione, pezzi di grande tiratura di famosi designer o di design anonimo. Una scelta non finalizzata a proporre una puntuale ricostruzione della storia delle plastiche, ma a realizzare una mostra capace di disegnare un particolare percorso di lettura del nostro tempo, rivisitato attraverso un approccio multidisciplinare tra design, arte e costume. Uno sguardo ampio, testimoniato anche dagli interventi in catalogo di Alba Cappellieri, Laura Cherubini, Stefano Catucci, Gianluigi Ricuperati, Thea van Oosten e Anna Laganà. Completano il percorso espositivo le interviste ad Andrea Branzi, Donato D'Urbino, Paolo Lomazzi, Alessandro Mendini, Maurizio Montalti/Officina Corpuscoli, Andrea Trimarchi e Simone Farresin/Studio Formafantasma, Gaetano Pesce e Maria Pia Incutti, collezionista e presidente della Fondazione Plart. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 ANITA MOLINERO AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Anita Molinero, opere e installazioni". Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi. Sono questi i materiali scultorei preferiti da Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. La mostra Anita Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L'artista realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici - in particolare cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali recuperati durante la sua permanenza a Torino. Con la mostra di Anita Molinero iniziano le incursioni del MEF nei territori della creazione contemporanea. Muovendosi dalla mission di un museo che non vuole essere "solo museo", ma un vivace luogo di scambio e un attivatore di processi creativi, il MEF inaugura una serie di collaborazioni trasversali, partendo dalla moda. Primo partner, lo storico marchio di abbigliamento BasicNet. Per l'occasione, la casa torinese realizzerà un K-WAY progettato da Anita Molinero: l'impermeabile sarà prodotto esclusivamente durante il periodo della mostra, diventando un vero e proprio multiplo indossabile. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 213 / 249 Arte GESSI E CERAMICHE DELLA LENCI A PALAZZO MADAMA Palazzo Madama presenta, a partire dal 1 novembre, un nuovo allestimento in Sala Ceramiche dedicato alla celebre manifattura Lenci, a cui il museo ha già dedicato una grande mostra nel 2010. L'esposizione, resa possibile grazie al generoso prestito di due collezionisti privati e della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, mette in evidenza i due momenti chiave del processo creativo della manifattura Lenci: quello iniziale, i gessi, e quello finale, le ceramiche. I gessi della Lenci, provenienti da una collezione privata, costituiscono un vero e proprio archivio di fabbrica, dove si conservano anche le idee rimaste in bozza e mai realizzate. La selezione presentata a Palazzo Madama offre all'attenzione del pubblico il confronto diretto con le corrispondenti ceramiche, come per il "Trionfo di Bacco" di Giovanni Grande, oltre ad alcuni raffinati inediti, come la "Principessa sul pisello" attribuibile a Mario Sturani, di cui non si conoscono realizzazioni in terraglia. L'esposizione è inoltre l'occasione per vedere nuovamente riunite, dopo la mostra "L'avventura Lenci", le Stagioni di Mario Sturani in ceramica e in gesso. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. Mercoledì 24 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 25 dicembre chiuso; venerdì 26 dicembre aperto dalle 10 alle 18; mercoledì 31 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 1 gennaio aperto dalle 14 alle 18, chiuso il mattino; lunedì 5 gennaio apertura straordinaria dalle 10 alle 18; martedì 6 gennaio aperto dalle 10 alle 18. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso museo: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it fino al 25/06/2015 ore 10:00 Torino Piazza Castello "FASCINO E SPLENDORE DELLA PORCELLANA DI TORINO" AL MUSEO ACCORSIOMETTO La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama - Museo Civico di Arte Antica, a cura di Andreina d'Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei documenti d'archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private. L'avventura eroica che portò la "sublime scoperta della porcellana" a diffondersi in Europa e anche, precocemente, in terra piemontese, le storie, i protagonisti, le opere, uniti all'uso quotidiano dell'oro bianco all'interno delle dimore signorili, esaminato nell'arco della giornata del Giovin Signore, sono oggetto dell'esposizione al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, che presenta - oltre a porcellane provenienti da raccolte pubbliche e private - diversi esempi di argenteria, quadri, incisioni. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero di Guarene, rappresentato nello straordinario quadro di Martin van Meytens; si prosegue entrando in un cabinets des porcelaines, in cui vengono esposte diverse porcellane cinesi Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, a cui si aggiungono alcune statuine di dignitari cinesi in porcellana a pasta tenera, eseguite nella manifattura Rossetti fra il 1737 e il 1743, copiando originali cinesi. Oltre alla produzione bianca, sono state individuate porcellane dipinte in policromia, fra cui una vaso di Palazzo Madama, e alcuni oggetti appartenenti a collezioni private. La seconda sezione è dedicata alla manifattura fondata nel 1765 dal conte Ludovico Birago di Vische, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti: nella sua breve attività (1765 - 68) Vische, oltre a riprodurre statuine e prototipi della manifattura di Vincennes - Sèvres, presenta un notevole influsso dei disegni rocaille di Meissonnier e dell'argentiere torinese Boucheron. Fra gli oggetti più interessanti, una zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da vicino la produzione del Boucheron. La terza sezione della mostra inizia mostrando una serie di sculture in porcellana bianca verniciata e in biscuit, eseguite nel periodo in cui alla direzione della manifattura furono Giovanni Vittorio Brodel, già socio del Birago a Vische, e Pierre Antoine Hannong, autore della formula della porcellana dura in Francia (aveva infatti venduto nel 1761 il segreto della porcellana dura a Sèvres). In questo periodo vengono riprodotti i modelli di Vische, in buona parte derivati dalle incisioni delle opere di François Boucher. Un TORINOSETTE | Arte confronto interessante sarà quello tra Vincennes - Sèvres, Vische e Vinovo, che214 darà/al249 visitatore la possibilità di esaminare i modelli piemontesi e gli originali francesi, fra cui un biscuit proveniente dal Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. La mostra prosegue con una Arte "RAFFAELLO: LA MADONNA DEL DIVINO AMORE" ALLA PINACOTECA GIOVANNI E MARELLA AGNELLI "Raffaello: la Madonna del Divino Amore". Per la prima volta a Torino viene esposto il capolavoro di Raffaello attualmente custodito nel Museo di Capodimonte di Napoli presso i cui laboratori è stato curato l'intervento di restauro. La Madonna del Divino Amore era ricordata da Giorgio Vasari nella Vita di Raffaello (1550) fra le più belle opere del periodo romano del maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola. La tavola proviene dalla collezione Farnese, e rappresenta quindi anche un'occasione di approfondimento delle vicende di questa importante collezione. La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l'occasione per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso l'utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di leggere - anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e pentimenti dell'artista durante la stesura dell'opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee, due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille. Il progetto di allestimento è stato curato da Marco Palmieri. In occasione della mostra il Dipartimento Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e scuole di ogni ordine e grado. Orario: da martedi a domenica 10.00-19.00; chiuso lunedì. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8 euro (gruppi, over 65, convenzionati); ridotto 4 euro (scuole, ragazzi 6/16 anni); gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei. Info: 011.0062713 www.pinacoteca-agnelli.it fino al 28/06/2015 ore 10:00 Torino Via Nizza 230/103 SAMUEL DI BLASI AL MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA "Lo scalatore di nuvole", personale di Samuel Di Blasi. Con questa mostra inizia un nuovo percorso del Museo torinese dedicato all'Arte in Quota: principalmente giovani artisti, ma non solo. L'evento è il primo di una serie espositiva che si propone di presentare al pubblico mostre di arte contemporanea inserite nel contesto espositivo del Museo medesimo. Filo conduttore della rassegna è l'interpretazione di temi ispirati alla montagna da parte degli artisti che saranno, di volta in volta, invitati. Samuel Di Blasi espone 12 sculture inserite lungo tutto il percorso museale in uno stimolante dialogo natura-scultura che, come dice il curatore Riccardo Cordero, «non mancherà di coinvolgere emotivamente lo spettatore». Fondamento del lavoro di Di Blasi è realizzare opere che ricreino habitat ed elementi naturali che conservino una memoria nascosta della realtà. Una contrapposizione continua di immagini che l'artista propone affinché dentro ciò che osserviamo si possa arrivare ad immaginare l'intangibile. Nuvole che non sono solo nuvole, ma anche grotte e fenditure profondissime. Superfici percorse da scritte che sembrano parole ma non lo sono e che nascondono -velandolo- il corpo degli uomini che le abitano. Parte integrante del percorso sono le figure di gesso posizionate attorno e dentro queste "piccole sculture monumentali", che non sono bozzetti né studi, ma monumenti nel significato più classico del termine. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero 10,00 euro, ridotto 7,00 euro, soci Cai 6,00 euro, promozionale 1,00 euro. Info: 011.6604104 [email protected] - www.museomontagna.org fino al 28/06/2015 ore 18:00 Torino Piazzale Monte dei Cappuccini TORINOSETTE | Arte 215 / 249 Arte AMEDEO MODIGLIANI ALLA GAM La stagione 2015 delle mostre alla GAM Torino prosegue con uno straordinario protagonista: Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l'opera di colui che forse più di tutti incarna la figura dell'"artista maledetto", ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della pittura europea del Novecento. In mostra circa 90 opere, tra cui sessanta capolavori provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private d'Europa. La mostra è promossa da GAM e prodotta da MondoMostre e Skira editore in collaborazione con il Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi. La curatela scientifica è affidata a Jean-Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Intorno alla figura centrale di Modigliani si presenta la straordinaria atmosfera culturale creata dalla "École de Paris", la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra, spesso esuli ebrei perseguitati nel loro paese di origine, che si raccolsero intorno a Montmartre e Montparnasse uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico e culturale di Parigi, creando una completa simbiosi tra vita e arte e distinguendosi per uno stile personalissimo e una vita dissoluta e priva di regole. Si parte da un significativo corpus di opere del Centre Pompidou di Parigi, nelle cui collezioni Modigliani entrò a far parte già nella metà degli anni '30 del Novecento. Tra questi gli splendidi ritratti dei suoi amici (Il giovane ragazzo rosso del 1919), delle sue amanti (Lolotte del 1917) o dei suoi mercanti, affiancati a dipinti, disegni e sculture provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private e da un dipinto delle collezioni della GAM, la celebre Ragazza Rossa del 1915. In questi dipinti emerge il noto "Stile Modigliani" caratterizzato da una sintesi estrema, tanto che i personaggi ritratti non si rivelano nella loro identità, se non per alcuni dettagli, come i vestiti o le capigliature. La mostra è costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori, e con un occhio particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, lo scultore nel cui atelier Amedeo lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie originali che Brancusi stesso scattò alle sue opere. Modigliani si mostra come il principale testimone della realtà cosmopolita della Bohème parigina, che ha segnato la sua indipendenza dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche. Un particolare momento storico in cui, alla creazione dei capolavori, si affianca un'esistenza fatta di alcool e miseria che, uniti alla morte prematura, hanno contribuito ad avvolgere il personaggio in un'aura di leggenda. Orario: martedì-domenica 10-19.30, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso mostra: intero euro 12 - ridotto euro 9. Info: Centralino 011.4429518 - Segreteria 011.4429595 - [email protected] fino al 12/07/2015 ore 10:00 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 216 / 249 Arte TAMARA DE LEMPICKA A PALAZZO CHIABLESE La mostra dedicata a Tamara de Lempicka presenta oltre 80 opere dell'artista, in un percorso tematico che presenterà al pubblico le opere più iconiche e note della Lempicka, ma anche di conoscere nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico. L'esposizione è curata da Gioia Mori, promossa dal Comune di Torino - Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group. Come scrive la curatrice Gioia Mori: "Diversi sono gli aspetti evidenziati in questa nuova esposizione, dal taglio inedito, che presenta una Lempicka più intima e segreta, con alcune sorprese ancora custodite nei "mondi" di Tamara, una mostra da esplorare come se si viaggiasse in universi paralleli", e dove è evidenziato il rapporto con i grandi fotografi della sua epoca, e lo studio costante dell'arte del passato, creando così attraverso la commistione di "antico" e "moderno" uno stile unico e inimitabile. Ad accogliere il visitatore è la "Ragazza in verde", eccezionale prestito del Pompidou di Parigi, il quadro che decreta il pieno riconoscimento ufficiale, acquistato nel 1932 dallo Stato francese per essere esposto nella sezione polacca del rinnovato Jeu de Paume. Il percorso si apre con la sezione "I mondi di Tamara de Lempicka": un'esplorazione attraverso tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l'anno del suo matrimonio a San Pietroburgo e l'anno della morte a Cuernavaca. I luoghi sono messi in relazione con la sua evoluzione artistica: dagli acquerelli del periodo russo, alla ritrattistica degli anni Venti realizzata nei suoi ateliers parigini, alle opere dipinte a Beverly Hills nella grande villa coloniale di King Vidor progettata dall'architetto Wallace Neff, a quelle degli anni Quaranta che rispecchiano gli arredamenti e il gusto della casa di New York. Questo sguardo nell'intimità delle sue stanze esplora anche i mondi culturali di riferimento, facendo emergere inediti rapporti, come quello tra il dipinto "Strada nella notte" e le foto di Kertész e Brassaï, che restituiscono la medesima stupefazione di questi rifugiati dall'Europa dell'Est nella città "delle luci", per tutti loro luogo di elezione. La seconda sezione, "Madame la Baroness, Modern medievalist", prende il titolo da un articolo dei primi anni Quaranta uscito negli Stati Uniti, dove si parlava del suo virtuosismo tecnico espresso soprattutto nelle nature morte, primo genere in cui l'artista si cimenta fin dall'età adolescenziale e che raggiunge livelli eccelsi negli anni Quaranta. Tra le opere esposte, "La conchiglia", uno straordinario trompe-l'oeil del 1941, e alcuni dipinti dedicati alle mani, in cui la Lempicka riprende un soggetto al quale alcuni fotografi - Kertész, Kollar, Dora Maar - avevano dedicato particolare attenzione negli anni Venti-Trenta, qui messi a confronto con i quadri. La terza sezione, "The Artist's Daughter" (titolo di un articolo americano del 1929), presenta quei dipinti dedicati alla figlia Kizette che le portarono i maggiori riconoscimenti: tra le opere esposte, "Kizette al balcone", premiato nel 1927, e "La comunicanda", premiato nel 1929, prestiti del Pompidou e del museo di Roubaix. Donna dalla natura ambivalente, a una condotta trasgressiva coincide un'insospettabile attenzione per la pittura "devozionale": Madonne e santi, sono i dipinti riuniti nella quarta sezione, "Sacre visioni": dalla "Vergine col Bambino" del 1931, del Musée des Beaux-Arts di Beauvais, alla "Vergine blu" del 1934 di collezione privata, a un d'après della "Sibilla libica", sacra figura pagana, ripresa dalla Cappella Sistina di Michelangelo, al quadro preferito dalla Lempicka, "La madre superiora" del museo di Nantes. La quinta sezione, "Dandy déco", racconta il costante rapporto della Lempicka con il mondo della moda, nato già nel 1921 quando faceva l'illustratrice per alcune prestigiose riviste. Qui si trovano molte delle più note icone della Lempicka, da "Le confidenze" del 1928, alla "Sciarpa blu" del 1930, allo straordinario "Ritratto di Madame Perrot" con calle del 1931-1932: tutti gli abiti indossati dalle modelle di queste opere sono stati identificati da Gioia Mori come desunti da vere creazioni di moda, realizzate dagli stilisti preferiti della Lempicka, da Lucien Lelong a Marcel Rochas alla Maison Blanche Lebouvier. La ricchissima sezione della moda presenta anche le foto realizzate per un'attività parallela svolta dall'artista fin dagli anni Trenta: quella d'indossatrice, immortalata dai massimi fotografi di moda, da d'Ora a Joffé a Maywald. Inoltre, la sua "cultura dell'apparenza" - che ne fa la massima espressione di dandysmo declinato al femminile dell'epoca déco - è riassunta in uno spazio allestito come una "vetrina del lusso" anni Trenta, un tripudio di cappelli firmati Descat, Schiaparelli e altri stilisti, e gioielli di Cartier, Van Cleef & Arpels, Mauboussin: ovvero, quegli "accessori" indispensabili per l'eleganza di allora, provenienti da importanti collezioni private. Nella sesta sezione, "Scandalosa Tamara", si TORINOSETTE | Arte 217qui/ 249 affronta il tema della Coppia: da quella eterosessuale ripresa dal "Bacio di Hayez", esposto in una versione ad acquerello prestata dalla Veneranda biblioteca ambrosiana di Milano, messa a confronto con un d'après della Lempicka, alle coppie lesbiche messe in relazione con Arte "ARTISTE CONTRO LA VIOLENZA" ALLA BIBLIOTECA CIVICA PRIMO LEVI "Artiste Contro la Violenza - Vogliamo le rose...", mostra di Carla Bertola, Mariella Bogliacino, Véronique Champollion e Valeria Sangiorgi. Orario: lunedì 15.00-19.30; da martedì a venerdì 8.15-19.30; sabato 10.30-18.00. Info: 011.4431262 - [email protected] fino al 26/03/2015 ore 16:00 Torino Via Leoncavallo 17 SERGIO AGOSTI DA MUTABILIS "44 - armonie silenziose", personale di Sergio Agosti. Orario: da martedi al venerdi 15,30-19,30; sabato 10,30-13,00 e 15,30-19,30. Info: [email protected] www.mutabilislab.com - 347.1304979 fino al 27/03/2015 ore 19:00 Torino Via dei Mille 25/C MAX PAPESCHI DA DAVICO "Je ne regrette rien", personale di Max Papeschi. Orario: da martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì e festivi. Info: 011.0362954 [email protected] - www.davicoarte.it fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Galleria Subalpina 21 ALESSANDRO MATTIA MAZZOLENI E LA CARDBOARD ART AL MUSEO MIIT "Alessandro Mattia Mazzoleni e la Cardboard Art", mostra dedicata a uno degli artisti più interessanti e visionari del panorama internazionale. La mostra sarà anche l'occasione per presentare l'innovativo progetto "Adoption of an Artist for Investment". Per l'occasione, il giovane artista presenterà una selezione di opere incentrate sulla sua ricerca dei materiali, in particolare sul cartone, attraverso cui ha creato un cvero e proprio linguaggio non soltanto estetico, ma profondamente concettuale, legato alla vita e all'esistenza dell'uomo e del pianeta. In mostra, una trentina di opere realizzate a tecnica mista con inserti e assemblaggi in carta, cartone, foglia d'oro e altri materiali. Orario: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00; su appuntamento domenica e lunedì per visite guidate, gruppi, scolaresche. Info: 011.8129776 - www.museomiit.it - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:00 Torino Corso Cairoli 4 TORINOSETTE | Arte 218 / 249 Arte COLLETTIVA A CURA DI MARIANA PAPARÀ ALLA TORINO ART GALLERY Mostra, a cura di Mariana Paparà, che presenta i lavori di 35 artisti di consolidata professionalità provenienti da Italia, Canada, Germania e Romania. Pittura, scultura, installazione, rielaborazione fotografica, incisione e grafica sperimentale, rappresentano alcuni tra i molteplici linguaggi presenti in mostra. Il percorso propone dunque una lettura significativamente stratificata su uno degli interrogativi che ossessionano la gente di tutti i tempi, tra memorie bibliche, profezie e riflessioni laiche sui destini della vita e del cosmo. Le opere diventano vere e proprie traiettorie emozionali capaci di spingere lo spettatore in un interminabile viaggio all'interno dell'animo umano, talvolta a metà strada tra suggestioni oniriche e colorati tuffi nella memoria, ma anche sculture che, leggere ed eleganti, sono il segno incisivo del mondo interiore da cui l'artista trae ispirazione e riescono, pertanto, ad evocare un vigore espressivo di grande suggestione. Un viaggio multiculturale alla ricerca, non solo di ciò che accomuna, ma anche delle differenze che arricchiscono, valori che aprono nuovi orizzonti mentali. Orario: dal lunedì al sabato 15.30-19.30. Info: 338.3333397 347.9807478 - www.torinoartgallery.com - www.aripa.eu - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Via Vanchiglia 6/A ANTONIO SARCINA DA MARTINARTE "Tra Luce e Chimica, la poesia della fotografia", personale di Antonio Sarcina. Orario: lunedì 15.30-19.30; martedì e mercoledì 10,00-12,30 e 15,30-21,30; giovedì e venerdì 10,00-12.30 e 15.30-19.30. Info: 011.3433756 - 335.360545 - [email protected] fino al 28/03/2015 ore 18:30 Torino Corso Siracusa 24/A TORINOSETTE | Arte 219 / 249 Arte CARMAGNOLA - "MESSICO CIRCA 2000" A PALAZZO LOMELLINI "Messico Circa 2000", mostra comprendente 94 opere di 81 artisti messicani del nostro tempo, tratta dalla collezione dell'imprenditore messicano Josè Pinto Mazal. La mostra è parte della grande collezione di Josè Pinto Mazal. In essa vi sono raccolte opere che spaziano attorno al terzo millennio (da qui il titolo di Messico Circa 2000) cioè dal 1980 ad oggi, di artisti messicani e stranieri che hanno trovato in Messico il luogo ideale per la loro produzione. Non è una mostra di tendenza, in quanto il collezionista non sceglie le opere secondo una sua particolare propensione artistica, ma quelle che meglio documentano, attraverso l'arte, lo status del Messico oggi e soprattutto di Città del Messico. Vi predomina la pittura, ma vi appaiono anche altri linguaggi come la fotografia, il disegno, la scultura. Le opere sono diversissime tra di loro, seguendo i criteri disparati dei linguaggi artistici contemporanei che dagli inizi del secolo scorso hanno frantumato le regole tradizionali dell'arte. L'arte messicana della contemporaneità si appropria infatti delle tendenze europee imprimendovi però, un marchio che discende ancora dalle antiche culture precolombiane. L'ambiente, il deserto, la dimensione tropicale s'insinua in queste superbe testimonianze visive arricchendole di un'energia incontenibile. E anche la violenza vi traspare - quella che contraddistingue l'attuale realtà messicana condizionata dalla lotta tra il governo e cartelli del narco-trafico, dal femminicidio lungo i confini con gli U.S.A - una violenza filtrata in termini metaforici o allusivi. Molti degli artisti qui presenti hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d'arte Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all'I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell'estremo Oriente, in Australia. In questa mostra troviamo diversi linguaggi formali , la figuratività, l'astrazione, il realismo e l'informale, l'espressionismo (che ora diviene neo-espressionismo), il surrealismo, il concettuale e l'iperrealismo. In sostanza appare sia la realtà che il sogno, ossia dimensioni "altre" che s'insinuano nel reale. Molto spesso le diverse tendenze si sovrappongono e si fondono, secondo un paradigma messicano che tende al racconto complesso, stratificato, spesso simbolico. Nella mostra sono esposte opere di numerosi artisti di valenza internazionale come Gabriel Orozco, Francis Alys, Julio Galan, Demian Flores, Graciela Iturbide, Monica Castillo, Irma Palacios, Jerman Venegas, Alfonso Mena Pacheco, Barry Wolfryd. Nell'arco del suo sviluppo la mostra, che prevede delle visite guidate, proporrà eventi collaterali integrativi della cultura messicana, con work-shop, performance multimediali, espressioni sonore, che verranno via via comunicati nel dettaglio. L'allestimento è curato da Rodrigo Witker con la collaborazione d Emma Ariza, ed è accompagnato da un volume bilingue (italiano/inglese) edito in occasione della prima edizione. Orario: giovedì, venerdì, sabato 15,00-18,00; domenica 10,00-12,00 e 15,00-18,00. Ingresso gratuito. Info: www.palazzolomellini.com fino al 29/03/2015 ore 18:00 Carmagnola (TO) Piazza Sant'Agostino 17 TORINOSETTE | Arte 220 / 249 Arte AVIGLIANA - ELENA MONACO ALLA GALLERIA ARTE PER VOI "Il silenzio dei corpi", personale di Elena Monaco. Il percorso su cui da tempo la ricerca artistica di Elena Monaco si viene articolando sembra svilupparsi lungo un tragitto figurativo particolarmente impegnativo e di fatto sostanzialmente autonomo e, verrebbe da aggiungere, anche piuttosto solitario. Esso, infatti, non è facilmente incasellabile tra le correnti e i movimenti artistici recenti e contemporanei: non rientra tal quale, ad esempio, nell'astrattismo, né nell'informale e nei successivi esiti concettuali, non è post-concettuale, né, che so, optical, né, diciamo, genericamente "ecologico", non è nemmeno pienamente figurativo, perché lo è solo apparentemente. Ciò non significa, però, che esso avanzi come una avventura senza metri di orientamento nella complessità del panorama artistico, che anzi, essi sono presenti, ma rielaborati con la dovuta discrezione e, soprattutto, sottoposti preliminarmente ad un processo di interiorizzazione e di reinterpretazione, fino a celarne l'eventuale sostanza di modelli, che, a ben vedere, è culturalmente, sovente alta e molto ben radicata. Poiché non c'è qui spazio per una analisi particolareggiata, mi limito ad un duplice livello di suggerimenti: nelle sue opere si alternano e si integrano suggestioni provenienti da alcuni maestri piemontesi della seconda metà del secolo scorso, accanto a riferimenti - che, sia chiaro, non sono da intendersi come citazioni esteriori - anche più lontani nel tempo, fino a quelli pertinenti con la tradizione "classica". Nel processo di composizione dell'immagine, o di "costituzione dell'immagine", secondo la storica definizione di Cesare Brandi, essi operano a distanza, appunto con "discrezione", come un tenue sostrato entro cui si viene costruendo l'immagine vera e propria, quella che prende forma a conclusione di ogni suo lavoro di ricerca, nella cui densa e paziente elaborazione vengono prendendo corpo, accanto a valori volutamente e consapevolmente espressi, istanze emotive e pulsioni, che paiono sfuggire ad ogni controllo. In quella fitta congerie e convivenza di immagine e di segni, di figurazione, da una parte, affidata alla pura e semplice "costituzione d'immagine" e, dall'altra, di affioramenti di segni, che per loro intrinseca natura alludono a paradigmi e codici non visivi, in quel conflitto di opposti, si deve rintracciare la condizione inesorabilmente contraddittoria in cui versa e si fonda l'arte contemporanea. E da cui, ovviamente, nemmeno Elena Monaco può rifuggire, ma che ci sa mostrare con altrettanta severa padronanza. Orario: sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00. Info: [email protected] - [email protected] - http://artepervoi.it/ fino al 29/03/2015 ore 16:00 Avigliana (TO) Piazza Conte Rosso 8 CHIVASSO - PAOLO GIACOMAZZI ALLA GALLERIA SANTA CHIARA Paolo Giacomazzi, personale. Nato il 17/07/1970 a Chivasso dove vive e lavora come ingegnere esercitando la libera professione, Giacomazzi ha frequentato il circolo artistico chivassese "Pittori di Via Platis" fin dalla nascita dell'Associazione partecipando alle numerose attività che si sono svolte durante gli anni. Ha sviluppato la propria passione artistica sotto la guida del maestro Luigi Rigoletti e ha partecipato a mostre collettive e personali. Orario: lunedì, mercoledì e venerdì 9.00-12.00; martedì e giovedì 14.00-17.00 fino al 30/03/2015 ore 17:30 Chivasso (TO) Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa 8 TORINOSETTE | Arte 221 / 249 Arte RIVOLI - "PIAZZE DEL PIEMONTE" NELL'ATRIO DEL PALAZZO COMUNALE "Piazze del Piemonte - Architettura, urbanistica, eventi, quotidianità", mostra promossa dal Consiglio regionale del Piemonte. Le piazze piemontesi - che rappresentano le radici della nostra civiltà - sono qui illustrate nella loro storia e in tutto il loro prestigio. Ingresso gratuito con i seguenti orari: dal lunedì al giovedì 8.00-19.00, venerdì 8.00-14.00 e il sabato 8.00-12.00. Info: www.comune.rivoli.to.it - Tel. 011.9513300 fino al 30/03/2015 ore 08:00 Rivoli (TO) Corso Francia 98 "CON I MIEI OCCHI" IN GALLERIA SAN FEDERICO "Con i miei occhi", mostra fotografica di Isabella Greggio, allestita nella cornice di Galleria San Federico di Torino in occasione del progetto Sar.to La moda illumina Torino. I luoghi e i volti ritratti raccontano un percorso emozionale e la storia personale di una giovane fotografa che, superando le oggettive difficoltà di una malattia che l'ha colpita agli occhi, continua a girare il mondo e a ritrarlo. Orario: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00; domenica dalle 15.00 alle 19.00; lunedì chiuso. fino al 31/03/2015 ore 17:30 Torino Galleria San Federico "TRASPARENZE" ALLA GALLERIA SEMI D'ARTE "Trasparenze": fotografie di Alessandro D'Adda, a cura di Daniela Trunfio, e vetri d'autore di Il Mondo del Vetro, a cura di Ivano Balestrieri. Ciò che lega le due presenze in mostra è il vetro, protagonista indiscusso di infinite sequenze dei film di Antonioni costruite sul gioco dei riflessi e delle trasparenze, esemplificatrici dell'idea costante di una superficie della realtà che non può essere penetrata, sinonimo di trasparenza riflettente perennemente se stessa, o il vetro metafora di due qualità, trasparenza e riflessione. Le finestre di un grattacielo di Sapporo, ma soprattutto l'umanità che ne traspare, sono oggetto della ricerca di Alessandro D'Adda, fisico quantistico da alcuni anni rapito dalla passione per la fotografia e delle sue capacità di "vedere attraverso" e di raccontare, molto spesso, altre storie. E' un'umanità che si disvela a un occhio attento, microstorie che lasciano a noi il piacere di intuirne le trame del quotidiano, in un continuo gioco di rimandi tra "dentro" e "fuori" , tra "manifesto" e "apparentemente nascosto". Il grattacielo e la sua struttura geometrica diventa pre-testo, simile al desueto foglio dei provini analogici sul quale il fotografo selezionava gli scatti da salvare, per raccontare la sua storia. I vetri selezionati da Il Mondo del Vetro accanto alle creazioni storiche muranesi di nomi come Venini, Salviati, Seguso e Barbini, presenta opere di artisti contemporanei quali Tagliapietra, Pino Signoretto, Ugo Nespolo, Silvano Rubino e designers come Ettore Sottsass e Marco Zanini. Raccolti con passione dagli inizi degli anni '70, Il Mondo del Vetro rappresenta per le sue presenze nelle più importanti Fiere nazionali, un punto di riferimento per collezionisti attenti alle sperimentazioni di importanti protagonisti della scena dell'arte contemporanea che si sono messi alla prova con questa straordinaria e delicata materia, dando vita a oggetti unici che promuovono e diffondono la raffinatissima arte vetraria muranese riconosciuta in tutto il mondo. Orario: da martedì a sabato 10.00-12.30 e 15.00-19.00; lunedì 15.00-19.00. Info: [email protected] fino al 31/03/2015 ore 18:00 Torino Via IV Marzo 1/E TORINOSETTE | Arte 222 / 249 Arte LUCA DE MARCH ALLA GALLERIA OBLOM "Politically Incorrect", personale di Luca De March, a cura di Roberto Vaio. L'artista propone un'esplorazione dell'universo parallelo dei cartoni animati, fornendo una chiave di lettura ironica e irriverente della realtà. Orario: martedì-venerdì 16-20, sabato su appuntamento. Info: 333.8438768 - [email protected] - www.galleriaoblom.it fino al 01/04/2015 ore 18:30 Torino Via Baretti 28 PABLO BRONSTEIN DA FRANCO NOERO "We live in Mannerist times", personale di Pablo Bronstein. L'artista argentino, che ha recentemente ricevuto la Duveen Commission dalla Tate Britain per il 2016, si è qui confrontato, similmente a quanto accaduto per la mostra al Metropolitan Museum di New York, con la storia - in questo caso industriale - dell'edificio che ospita la mostra riflettendo sul potenziale decorativo della tecnologia e su come il progresso scientifico sia non di rado al servizio dell'estetica. Orario: lunedì 15.00-19.00; martedì-venerdì 11.00-19.00; sabato 15.00-19.00 o su appuntamento. Info: 011.882208 - [email protected] www.franconoero.com fino al 02/04/2015 ore 18:00 Torino Via Mottalciata 10/B TORINOSETTE | Arte 223 / 249 Arte VICTORIA STOIAN DA ALBERTO PEOLA "Codri Earthquake", personale di Victoria Stoian. La mostra è il risultato della sua collaborazione con Clara Sofia Rosenberg, che da anni ne segue il lavoro supportandolo sul piano teorico. Victoria e Clara Sofia hanno frequentato l'Accademia di Belle Arti di Torino dal 2009, in un percorso complementare tra l'attività pittorica dell'una e quella critica dell'altra. La mostra di Victoria Stoian raccoglie una serie di lavori intorno al tema dell'assenza di un punto di riferimento. Come recita il titolo, le opere rappresentano il caos e l'instabilità prodotti dalla catastrofe naturale, in particolare dal terremoto che colpì la Moldavia nel 2011. Di quell'esperienza, che ha coinvolto la sua famiglia, l'artista ricorda: «Quel 25 agosto alle 04:30 del mattino si verificò un violento terremoto di magnitudo 7,5 con epicentro a breve distanza da Chi?in?u, dove sono nata e cresciuta. Due onde sismiche si sono succedute per una durata di 52 secondi: migliaia di persone senza riparo, linee elettriche, strade e ferrovie distrutte; dighe rotte e villaggi allagati con fuoriuscita di sostanze tossiche. Le Codri, le foreste più grandi della Moldavia, sono state gravemente danneggiate. Questo mio lavoro è un omaggio intimo e sofferto alla biografia di un popolo e alla feroce bellezza della natura che con un colpo secco cambia linee, colori e vite». I quadri oggi esposti in galleria costituiscono una parte dei 52 previsti dal progetto in fieri Codri Earthquake, ognuno dei quali corrisponde a un'unità di tempo specifica del terremoto: il secondo. Vengono così messe in relazione, da un lato, la durata del fenomeno con lo sviluppo del ciclo pittorico, e dall'altro, l'area geografica colpita dal sisma con l'area della tela, ospite della rielaborazione del dramma. Come dice l'artista, «in un terremoto il primo secondo può essere della stessa violenza dell'ultimo. Anzi, forse il primo impatto è ancora più forte e destabilizzante». Per questo motivo, la serie Codri Earthquake si sviluppa con un andamento cronologico, ma le singole opere non riportano la violenza del terremoto in successione crescente: ogni quadro del progetto rappresenta infatti un possibile grado di percezione della catastrofe, che non necessariamente corrisponde al suo reale grado di intensità. Il tema dell'assenza di punti di riferimento proposto nelle opere rimanda a un senso di destabilizzazione, percepibile in termini di panico e smarrimento. Ma, d'altro canto, il potenziale generato da quest'assenza di vincoli può essere colto anche come un'occasione di libertà. Questa dicotomia tra panico e liberazione è espressa dall'artista attraverso la rappresentazione di un mondo informe che contiene, però, delle forme riconoscibili, come protrusioni, annidamenti o ramificazioni. Il mondo organico che emerge da questo repertorio visivo rimanda alla vitalità della natura - dal magma terrestre a correnti marine e paesaggi abissali - e all'immaginario anatomico - dalla riproduzione cellulare a filamenti, globuli e terminazioni nervose. Attraverso la tecnica del chiaroscuro, con predominanza delle tonalità fredde, forme talvolta non finite, o cancellate, si stratificano in un gioco di trasparenze e in un'alternanza di piani pittorici. Pur in assenza di un'architettura e di una linea dell'orizzonte, Stoian riesce in questo modo a ricreare un senso di profondità nelle forme che si affusolano in direzione di un punto di fuga ideale nella tela, inserendo nell'informe accenni di prospettiva. I criteri su cui si fonda la ricerca di Victoria Stoian sono l'importanza attribuita alla sostanzialità della materia, l'approccio diretto e la presenza fisica dell'artista nel lavoro, e la necessità di coinvolgere lo spettatore attraverso la forza dell'opera in sé. L'esperienza personale e il suo percorso artistico sono saldamente intrecciati: migrata a Torino all'età di ventun anni, Victoria inizia a tradurre gli stimoli della nuova realtà, così diversa, in un linguaggio pittorico denso di rimandi introspettivi e culturali. Attraverso un soggetto fortemente autobiografico l'artista riesce ad affrontare temi collettivi, come il terremoto o la migrazione, che riguardano il rapporto degli esseri umani con la storia e con il territorio, in una ricerca che crea uno spazio di condivisione aperto e flessibile. Orario: da martedì a sabato dalle 15 alle 19, mattino su appuntamento. Info: 011.8124460 - 335.6191039 - [email protected] www.albertopeola.com fino al 03/04/2015 ore 18:00 Torino Via della Rocca 29 TORINOSETTE | Arte 224 / 249 Arte FEDERICO GUERRI DA WEBER & WEBER "Frammenti", personale di Federico Guerri. L'arte appartiene originariamente alla natura. È natura. E in quanto tale contempla e dà forma a se stessa. È dunque tempo che l'arte, memore del suo stato aurorale, torni a muoversi per iniziativa dei propri tratti. È tempo che la scrittura segnica torni a decidere dei propri tracciati e delle proprie luci. Di tutto. Anche delle tenebre. Nulla deve nascere se non dai suoi impulsi, dai suoi spasimi, dai suoi getti, violenti o pacati che siano. È quanto accade nell'opera di Federico Guerri, dove la scrittura sceglie innanzitutto di essere disegno e di non porsi al servizio che del proprio accadere. La scrittura danza e iscrive in questo esordio il carattere inafferrabile dello scaturire del segno e l'annuncio dell'enigmatica soglia tra ciclica sparizione e nuovo inizio. Non ha principio né fine. Appare e passa. Appare al nostro orizzonte come potrebbe fare il vapore acqueo. Presenza e venirealla-presenza si uniscono e si confondono in questi luoghi verso i quali ci conduce Federico Guerri: sono luoghi pienamente riconoscibili, pur rivelandosi la loro vera sostanza come ombra e parvenza. Orario: da martedi a sabato 15.30-19.30. Info: www.galleriaweber.it [email protected] - 011.19500694 fino al 04/04/2015 ore 18:00 Torino Via San Tommaso 7 "MANIERA NERA" ALLA NORMA MANGIONE GALLERY "Maniera Nera", collettiva a cura di Francesco Barocco. In mostra lavori di Vija Celmins, Richard Earlom, F. Green, Richard Houston, Elizabeth Judkins, S. W. Reynolds e John Raphael Smith. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento. Info: 011.5539231 - [email protected] - www.normamangione.com fino al 04/04/2015 ore 18:00 Torino Via Matteo Pescatore 17 IRINA NOVARESE ALLO SPAZIO NOPX "Landology. Scorci di una politica delle differenze", mostra di Irina Novarese. Il processo lento di mappatura fittizia -e comunque approssimativa- si confronta con il reale flusso accelerato della città, che viene proposta ai singoli come luogo ultimo del sociale. Strutture urbane tra desiderio e repulsione, tra necessità ed extralusso, sono al centro del progetto "Landology" di Irina Novarese. Nello spazio di NOPX l'artista presenta un'installazione che costituisce il secondo capitolo della sua recente indagine sulle teorie di individualizzazione dell'habitat. Un'esplorazione di strutture e organizzazioni dello spazio urbano iniziata nel 2014 con le due città di Caracas e Berlino e che continua con il lavoro che verrà presentato a Torino. Landology dà anche il via a Preview, ad una nuova collaborazione tra NOPX e Dunque, locale di recente apertura in via Santa Giulia: pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale, sui muri del Dunque apparirà un'anteprima della mostra, un estratto del lavoro dell'artista riprodotto in formato maxi su un cartellone da cinema. Visite anche su appuntamento: 328.7055257. Info: [email protected] - www.nopx.it fino al 04/04/2015 ore 18:30 Torino Via Guastalla 6/A TORINOSETTE | Arte 225 / 249 Arte RÄ DI MARTINO ALLA GAM PER "VITRINE" Riparte il 10 febbraio alla GAM di Torino "Vitrine", il progetto dedicato alla ricerca artistica contemporanea. Possibilità, titolo della quarta edizione, pone l'attenzione sulle trasformazioni della vita, del suo divenire di cui l'arte ricalca la natura mutevole e fluida. Come un vetro trasparente, "Vitrine" stabilisce un punto di interazione, di dialogo e di lettura tra le ricerche artistiche più contemporanee e il flusso incessante degli stimoli fisici e simbolici della quotidianità. Gli artisti protagonisti della quarta edizione di Vitrine sono: Rä di Martino, Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini, Luca Trevisani. "Vitrine" si costituisce come una soglia, un passaggio che mette in comunicazione mondo interno ed esterno al museo attuando un dialogo tra le ricerche artistiche con la realtà circostante. Lo spazio e il tempo sono le coordinate imprescindibili con cui l'uomo si confronta costantemente e che s'imprimono nel lavoro dell'artista. Tutto scorre e cambia, le percezioni si arricchiscono di ricordi personali, del vissuto, della memoria culturale, storico?sociale e politica in una metamorfosi continua. Mutamenti che investono la realtà naturale e urbana ma anche il paesaggio dell'immaginario, lo spazio?tempo reale e quello mentale, interiore e intimo dell'animo. Lo sguardo dell'artista coglie determinate situazioni, alcuni momenti, registra cambiamenti che mescolano passato, presente e futuro, in una rielaborazione che trova espressione nelle opere, restituendo attimi e impressioni. Il primo appuntamento dell'edizione 2015 vede protagonista Rä di Martino, che presenta alla GAM dal 10 febbraio al 6 aprile l'opera "The Picture of Ourselves", video in bianco e nero che inquadra i primi piani alternati di una bambina e di un giovane uomo dagli occhi chiari, due ritratti in cui affiorano suggestioni della tradizione artistica, dalla pittura più antica fino alla fotografia più contemporanea, due sguardi che sono la testimonianza della vita che scorre, si radica, si evolve in un infinito intrecciarsi di possibilità. Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso libero a Vitrine. Info: centralino 011.4429518 - segreteria 011.4429595 www.gamtorino.it/vitrine fino al 06/04/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 GAVINO SANNA ALLO SPAZIO MOUV "Livori in corso", personale di Gavino Sanna. In mostra una trentina di disegni, accompagnati da brevi racconti, raccolti nel libro intitolato "Livori in corso" che Gavino Sanna ha dedicato ad Alda Merini. La mostra si apre, così come nel libro, con un verso della Poetessa dei Navigli "L'uomo fa male al fratello al primo sbadiglio del mattino" a cui segue la dedica di Alda Merini. Orario: tutti i giorni dalle ore 10 alle 24; chiuso il lunedì. Nel periodo della mostra si svolgeranno degustazioni libere e guidate dei vini di Cantina Mesa, l'azienda vitivinicola creata dieci anni fa da Gavino Sanna con la moglie Lella a Sant'Anna Arresi nel Sulcis. Info: [email protected] - www.spaziomouv.it - 331.5828996 fino al 06/04/2015 ore 10:00 Torino Via Silvio Pellico 3 TORINOSETTE | Arte 226 / 249 Arte SERGIO STAINO ALLA GAM "Un racconto di Berlino, 1981", personale di Sergio Staino - uno dei più conosciuti e amati disegnatori satirici italiani -, a cura di Danilo Eccher. Lo spazio Wunderkammer ospita più di cento disegni che raccontano Berlino nel 1981, quando Staino, armato di carta, matita, china e una macchina fotografica raggiunge la città e la interpreta con i suoi disegni. E qui Bobo, da sempre l'alter ego del disegnatore, si ritrova a esplorare una città dalle mille contraddizioni e dal grande fascino. Una metropoli in forte espansione architettonica e culturale, in quell'anno ancora inserita nel cuore del comunismo europeo. "Ogni angolo era una scoperta, una sorpresa, una suggestione: Berlino in quegli anni là era una città veramente unica per la quantità di contraddizioni politiche e sociali che faceva coesistere in se stessa esprimendole, poi, in forme architettoniche e ambientali assai diversificate (...) Tutto era esagerato in Berlino Ovest: le luci, le insegne, le vetrine, tutte cose che adesso sembrerebbero normali ma che, allora, erano profondamente innovative. Solo avvicinandosi al confine con la Repubblica Democratica, e soprattutto al muro, l'atmosfera della città si faceva più scura e deprimente e la contraddizione tra la vitalità lussuosa dell'Ovest e la tristezza poliziesca dell'est si facevano evidenti". Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected] fino al 06/04/2015 ore 10:00 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 227 / 249 Arte ALDO MONDINO ALLA GAM PER "SURPRISE" Martedì 10 febbraio inaugura alla GAM il primo appuntamento dell'edizione 2015 di "Surprise", progetto espositivo che concentra l'attenzione su aspetti specifici del contesto artistico torinese tra gli anni Sessanta e Settanta, in cui si intersecarono discipline diverse, dall'architettura al design, dalla moda alla grafica, dalla musica alle arti visive e performative gettando in questo modo le basi per il riconoscimento artistico di Torino a livello internazionale. A curare questo terzo ciclo di appuntamenti, che prosegue per tutto il 2015, sono Maria Teresa Roberto, docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Accademia Albertina di Torino e Gregorio Mazzonis, curatore GAM. Al progetto è dedicata la sala espositiva della GAM al secondo piano del museo. Al centro dell'attenzione sono poste di volta in volta opere, tracce di percorsi espositivi, progetti inediti, riferimenti a contesti extra-artistici; si tratta di frammenti eterogenei ma accomunati dal senso di stupore e meraviglia e di intensificazione delle energie vitali tipico di quegli anni. Il protagonista del primo appuntamento è Aldo Mondino (Torino, 1938-2005) il quale, dopo il periodo trascorso a Parigi dal 1959 al 1960 dove frequenta l'Ecole du Louvre e i corsi di incisione di William Heyter, nel 1963 esordisce a Torino con una personale alla galleria Il Punto, allora diretta da Gian Enzo Sperone. Presenta in questa occasione i suoi nuovi lavori, le "Tavole Anatomiche", metafore della società contemporanea descritta attraverso gli organi del corpo umano. "Sole" e "Immersore", entrambe realizzate nel 1967 e presentate nella mostra alla GAM, rappresentano un'esperienza anomala nell'ambito della sua produzione artistica, rivolta in questi anni al gioco e allo humour. L'arrivo della Pop Art in Italia proprio grazie a Gian Enzo Sperone e la sua consacrazione nella mostra alla Biennale veneziana del '64, costituisce un precedente fondamentale per tutta la ricerca artistica degli anni a venire. Mondino si appropria anch'egli di alcune istanze quali il principio di sconfinamento dalla pittura ottenuto con l'utilizzo di materiali che circondano il nostro ambiente, in questo caso legno e lampadine a incandescenza. Se "Immersore" si ricollega , come ha notato Riccardo Passoni, più alle istanze New Dada che sono discusse proprio in quegli anni, "Sole" traduce con i materiali delle insegne luminose un tema caro alla pittura di paesaggio come l'alba, sul quale tra l'altro si concentra la ricerca di uno dei maestri della Pop Art come Roy Lichtenstein negli anni tra 1963 e 1964 e al quale Sperone dedica la mostra di apertura della sua galleria. Le due opere hanno in comune, oltre ai materiali utilizzati, una misura fissa che guida la loro installazione alla parete, 160 centimetri da terra, segnalata dall'artista da una etichetta della galleria Stein sul verso di "Immersore". Questa linea immaginaria, che attraversa in orizzontale l'opera, definisce il punto al di sotto del quale le lampadine devono rimanere spente e corrisponde sia alla misura teorizzata da Masaccio come altezza fissa dell'occhio umano sia al segno lasciato dalle acque dell'Arno su alcuni capolavori dell'arte fiorentina che impressionò a tal punto Mondino da spingerlo a realizzare tra la fine del '66 e il 1967 una serie di opere. Tra questi lavori vale la pena ricordare l'intervento alla mostra "Con temp l'azione" (gallerie Stein, Sperone e Il Punto, Torino 1967) durante la quale l'artista unisce le sedi della mostra tirando un filo rosso attraverso la città posto a 160 centimetri di altezza da terra. Orario: martedìdomenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingressi: euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni. Info: Centralino tel. 011 4429518 - Segreteria tel. 011 4429595 e-mail [email protected] fino al 07/04/2015 ore 18:30 Torino Via Magenta 31 IVREA - ELENA MIRANDOLA E MANITERRA AL CASTELLO DI SALE Mostra di Elena Mirandola e Maniterra a cura di ArteInFuga. Orario: lunedì 14.30-19.00; dal martedì al sabato 9.30-19.00. Info: [email protected] - http://arteinfuga.blogspot.it/ fino al 08/04/2015 ore 18:00 Ivrea (TO) Via dei Patrioti 14 TORINOSETTE | Arte 228 / 249 Arte "FOBOFILIA" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "Fobofilia", mostra sull'immagine della paura, sul modo in cui gli artisti danno forma a uno dei sentimenti più caratteristici e sfuggenti della nostra epoca, a cura di Irene Calderoni. Fobofilia è il piacere un po' perverso di essere spaventati, una pulsione che appare sempre più frequente. La paura è il registro più diffuso nell'intrattenimento, ma anche nell'informazione e di conseguenza nel modo di percepire la realtà. L'arte riflette questa temperie, ne offre diverse sembianze, da quello più intimo e psicologico, di una soggettività aggredita oppure aggressiva, a quello più esterno e politico, di una società che si fonda sulla violenza e usa il terrore come arma. Artisti in mostra: Janis Avotins, Matthew Barney, Massimo Bartolini, Avner Ben Gal, Glenn Brown, Miguel Calderon, Maurizio Cattelan, Dinos e Jake Chapman, Roberto Cuoghi, Saul Fletcher, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Gusmao& Paiva, Thomas Hirschhorn, Piotr Janas, Zoe Leonard, Margherita Manzelli, Eva Marisaldi, Nathaniel Mellors, Shirin Neshat, Kelly Nipper, Catherine Opie, Tony Oursler, Djordje Ozbolt, Anri Sala, Ferdinando Scianna, Andreas Slominski, Jakub Julian Ziolkowski. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 19:00 Torino Via Modane 16 ISA GENZKEN ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO La mostra dedicata ad Isa Genzken (Germania, 1948) presenta per la prima volta in Italia un ciclo di lavori della fine degli anni Ottanta, un corpus di opere pittoriche meno note rispetto alle sculture e installazioni per cui Genzken è famosa. Sono olii su tela monocromatici che suggeriscono già nel nome, Basic Research, l'inizio di un percorso di sconfinamento e d'interazione con l'ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Modane 16 TORINOSETTE | Arte 229 / 249 Arte "MARCO POLO - LA VIA DELLA SETA NELLE FOTOGRAFIE DI MICHAEL YAMASHITA" AL MAO Un viaggio per immagini, sulle tracce di uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi: la nuova mostra del Mao ricostruisce il percorso compiuto quasi mille anni fa da Marco Polo lungo la Via della Seta, attraverso le fotografie di Michael Yamashita, fotografo di punta di National Geographic. Nelle 76 fotografie esposte al Museo d'Arte Orientale ritroviamo piazza San Marco e la laguna, il minareto di Samarra in Iraq e le carovane a bordo dei cammelli nel deserto del Gobi. Non solo: la mostra, articolata in tre sezioni geografiche, ripercorre il tragitto compiuto da Marco Polo dall'Italia alla Cina, ma anche la permanenza dell'esploratore in Cina e il viaggio di ritorno via mare, lungo le coste dell'Indonesia e dell'India. Le immagini desertiche lasciano così pian piano spazio alle distese d'acqua delle piantagioni di riso, agli spettacolari paesaggi della baia di Ha Long nel Nord del Vietnam e agli sguardi penetranti dei sadhu a Bombay. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 7 febbraio al 1 marzo, apertura e chiusura posticipata nei weekend (sabato dalle 11 alle 20; domenica dalle 11 alle 19). La biglietteria chiude un'ora prima. Il biglietto d'ingresso (10 euro) consente anche l'accesso alla collezione permanente del museo. Info: 011.4436928 - www.maotorino.it fino al 12/04/2015 ore 17:00 Torino Via San Domenico 11 MOSTRA DEI FINALISTI DEL MARIO MERZ PRIZE ALLA FONDAZIONE MERZ Mostra dei 5 finalisti della prima edizione della sezione arte del Mario Merz Prize. Gli artisti, Lida Abdul (Kabul 1973), Glenn Ligon (New York 1960), Naeem Mohaiemen (Londra 1969), Anri Sala (Tirana 1974) e Wael Shawky (Alessandria d'Egitto 1971), sono stati selezionati tra le oltre 500 candidature pervenute dalla giuria composta da Marisa Merz, Beatrix Ruf (direttrice dello Stedelijk Museum di Amsterdam) e Claudia Gioia (curatrice indipendente). Il progetto espositivo, curato da Beatrice Merz raccoglie due o tre opere per ciascun autore, scelte tra le più significative del loro percorso artistico. Il pubblico potrà esprimere la propria preferenza visitando la mostra o collegandosi al sito mariomerzprize.org. Orario: martedìdomenica 11-19, lunedì chiuso. L'ingresso alla mostra è gratuito. Info: 011.19719437 [email protected] - www.fondazionemerz.org fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Limone 24 AVERY SINGER ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "Pictures Punish Words", personale di Avery Singer, a cura di Beatrix Ruf. Sorprendenti per tecnica e iconografia, i quadri di Avery Singer sovvertono le nostre aspettative visuali. A un primo sguardo si sottraggono a una classificazione precisa come dipinti o elaborazioni a stampa. Per questo sollevano l'interrogativo, ovvio e allo stesso tempo pressante per un'artista, sul modo in cui le informazioni digitali che ci circondano possono concretizzarsi sotto forma di immagine piatta su carta o, più di recente, tridimensionale in plastica, o su ogni altra possibile superficie materiale. Avery Singer ha realizzato un ciclo di opere pensate appositamente per questa sua prima personale. Dopo una prima presentazione alla Kunsthalle di Zurigo, la personale si sposta Torino, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] - 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 18:30 Torino Via Modane 16 TORINOSETTE | Arte 230 / 249 Arte "UNITED ARTISTS OF ITALY" ALLA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO "United Artists of Italy", un progetto di Massimo Minini. Il gallerista ha raccolto una collezione di ritratti di artisti eseguiti dai più significativi fotografi italiani: l'idea è stata quella di concepire una collezione di volti d'artista ripresi dai grandi fotografi italiani, quasi un mondo aiutasse l'altro, completandosi a vicenda. Il progetto, iniziato per passione qualche anno fa, è cresciuto sempre più grazie al contatto diretto con i fotografi che hanno abbracciato la proposta, e si è rivelato un vero e proprio viaggio all'interno della fotografia, tra archivi e scatole, pellicole e files. Se in principio l'idea era di selezionare esclusivamente ritratti di artisti, con il tempo l'attenzione si è estesa, prendendo in considerazione alcuni ritratti di artisti stranieri, ma molto vicini all'Italia, come Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, volti di scrittori come Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia, e ancora gli artisti colti al lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi e alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio Amelio e Leo Castelli. Questa collezione crea una storia del contemporaneo, non con le opere, ma con i volti, i modi, gli atteggiamenti. Se si può considerare il contemporaneo un'attitudine, un modo di porsi dell'opera nel proprio tempo ed in comunione con i grandi temi del momento, il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i contorni spaziali e temporali. La mostra vuole infatti offrire uno spaccato della fotografia italiana di questi anni, dimostrando la capacità straordinaria di interpretazione e di omaggio a grandi artisti da parte di grandi fotografi. Non si tratta di una semplice raccolta cronologica di immagini, ma di un racconto, dove lo stesso artista visto, letto e interpretato da diversi fotografi, porge differenti sfaccettature del proprio destino. Spesso la fotografia dice più di quanto non sia nelle intenzioni dell'autore. Attraverso quasi duecentocinquanta scatti, viene presentato il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni '60: Claudio Abate, Aurelio Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano, Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando Scianna. La mostra è stata ospitata al Musée d'Art Moderne di Saint Etienne, al Palais des Beaux Arts di Bruxelles, alla Fondazione Stelline di Milano, alla Biennale di Fotografia di Amsterdam ed alla Estorick Collection di Londra. Orario: giovedì 20-23 (ingresso libero); venerdì, sabato e domenica 12-19. Ingresso: intero euro 5; ridotto euro 3 (over 65, studenti); gruppi euro 4 (minimo 6 persone); gratuito (per i bambini fino a 12 anni, Insieme per l'Arte, abbonamento Torino Musei, giornalisti accreditati, soci ICOM). Info: [email protected] 011.3797600 - www.fsrr.org fino al 12/04/2015 ore 19:00 Torino Via Modane 16 "AN ART OF ONE'S OWN: GROUP SHOW" DA RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE CONTEMPORANEA "An Art of One's Own: Group Show". In esposizione lavori di Carla Accardi, Irma Blank, Dadamaino, Angiola Gatti, Andi Kacziba, Maria Lai, Elena Modorati, Carol Rama, Elisabeth Scherffig, Eva Sørensen. Orario: martedì e mercoledì dalle 14:00 alle 19:00; giovedì, venerdì e sabato dalle 11:00 alle 19:00; altri giorni e orari su appuntamento. Info: www.dechiricogalleriadarte.com - [email protected] - 011.835357 fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via della Rocca 19 TORINOSETTE | Arte 231 / 249 Arte EVANGELINA ALCIATI ALLA PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA "Evangelina Alciati: l'occhio e l'anima". L'Accademia Albertina delle Belle Arti dedica, presso le sale della Pinacoteca Albertina, una mostra antologica alla figura di Evangelina Alciati (1883-1959), pittrice nella Torino del primo e secondo Novecento, prima donna ad essere ammessa in Accademia, personalità libera ed in anticipo sui tempi. L'iniziativa, che si collega alla prossima apertura, completati i lavori di ristrutturazione, della Pinacoteca del Novecento, presso la Rotonda del Talucchi, è stata sollecitata dalla contemporanea uscita, anteprima domenica 25 gennaio presso la Sala Congressi dell'Unione Industriale, del film "La liberà allo specchio. Ritratto di Evangelina Alciati". Il film, tratto da un'idea di Mauro Guidetti, scritto dallo stesso insieme agli eredi Lorenzo Boccalatte ed Anna Maria Fracchia, è stato sceneggiato e diretto da Vanni Vallino, e si avvale dell'interpretazione, tra le altre, di Pamela Villoresi, Erica Blanc, ed Eugenio Allegri. Evangelina Alciati fu allieva di Giacomo Grosso, sotto la cui guida si diplomò in disegno e pittura. Decisivo per il gli esiti della sua carriera fu un soggiorno a Parigi tra il 1903 ed il 1906. Lo stile della Alciati, che raggiunge punte di assoluta eccellenza nel ritratto, si confronta alla pari con le tendenze che caratterizzano la prima parte del Novecento, dalla pittura post impressionista, all'Espressionismo ed alla Metafisica, in cui si evidenziano taluni punti di contatto con il magistero di Felice Casorati. La mostra, a cura dei professori Edoardo Di Mauro e Giuseppe Mantovani, con contributi critici di Francesco De Caria, Donatella Taverna e della docente dell'Accademia Valeria Piasentà, presenta un percorso completo e ragionato di tutte le fasi artistiche di Evangelina Alciati, dal primo Novecento al secondo dopoguerra, tramite il prestito di opere da collezionisti privati, e da istituzioni quali la Galleria d'Arte Moderna di Torino, il Castello Gamba. Museo Regionale della Valle d'Aosta, le Fondazioni Burzio e Mazzonis. Orario: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica 10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.30); mercoledì chiuso. Info: 011.0897370 fino al 12/04/2015 ore 18:00 Torino Via Accademia Albertina 8 I PANNELLI DI DEFENDENTE FERRARI ALLA SACRA DI SAN MICHELE "I pannelli di Defendente Ferrari". Orario: da martedì a sabato 9.30-12.30 e 14.30-18.00; domenica e festivi: 9.30-12.00 e 14.30-18.30; ultimo ingresso consentito 30 minuti prima della chiusura della Sacra. fino al 12/04/2015 ore 09:30 Sant'Ambrogio (TO) Sacra di San Michele TORINOSETTE | Arte 232 / 249 Arte "UEFA IS EAST", FOTOGRAFIE DELLA TRANSNISTRIA AL POLSKI KOT "Uefa is East - L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti. Transnistria, 1997": mostra fotografica diGabriele Bertolini, che vuole essere un momento riflessivo e documento storico di un viaggio in Transnistria, stato sui confini della legalità, che si dichiara indipendente dalla Moldavia e vicino ai Russi. La mostra, curata da Enzo Ronco e Gwladys Martini, fa parte del progetto "L'Europa calcistica dell'Est vista attraverso i volti dei suoi abitanti": la rassegna prende spunto dai luoghi dove si sono svolti eventi calcistici di rilevanza europea, come UEFA e Champions League, per raccontare città meno conosciute per mezzo dei ritratti di chi vi abita. Il calcio non è fatto solo di grandi club noti nel mondo intero. Decine di città più o meno conosciute partecipano con le loro squadre all'emozione delle coppe europee e molte sono nella parte più orientale del continente. Si trovano alla ribalta per pochi attimi, per poi finire dimenticate fino, se i loro club lo meritano, alla stagione successiva. Questo primo appuntamento vede protagonista la Transnistria e la sua capitale Tiraspol, che il fotografo ha documentato nel 1997, l'anno di fondazione dello Sheriff Tiraspol. I personaggi ritratti sembrano quasi prendere vita, tanto sono intensi e profondi i loro sguardi. Sono colti nella loro quotidianità, fieri, e sembrano cercare nell'obiettivo un riscatto, un futuro. La Transnistria è terra di contrasti, dove povertà e ricchezza convivono, come facce di una stessa moneta. Sembrano parlare di quello che hanno vissuto, ma senza urlarlo. Come i tre ragazzini soldati a torso nudo, che giocano a fare i grandi: uno di loro prima copre un braccio, poi lo scopre, rivelando elaborati tatuaggi. In questi territori è cresciuto lo scrittore Nikolai Lilin, che nel suo romanzo Educazione siberiana descrive l'iconografia dei tatuaggi, e come ancor meglio li descriva Alix Lambert nel suo documentario The Mark of Cain, ambientato tra i carcerati russi, quando i disegni sulla pelle raccontavano la storia dei detenuti stessi, quando l'inchiostro sottopelle era illegale. La mostra è inserita nel programma del progetto Fuoriluogo, sostenuto dal collettivo GAD (Gwladys Martini, Alessio Bovero, Dario Favatà), che intende stimolare l'incontro tra arte e luoghi non convenzionali, volto ad avvicinare il contenuto tipico dei musei al pubblico più vasto dislocandolo in contesti nuovi e spiazzanti. Orario: da martedì a domenica dalle 20.00 a mezzanotte. Info: [email protected] fino al 14/04/2015 ore 18:30 Torino Via Massena 19 TORINOSETTE | Arte 233 / 249 Arte JENS EINHORN ALLA LUCE GALLERY "Electric eyes", personale di Jens Einhorn. I lavori di Jens Einhorn sembrano alimentare uno scenario da fine del mondo. Le immagini della serie Too Much Future e The Endless End trasmettono la sensazione della calma dopo un disastro oltre ogni aspettativa. Sembra che siano stati sbattacchiati furiosamente da tempeste e nubi di fumo solo per stabilirsi di nuovo, solo grazie alla loro chiarezza formale. Einhorn fa sì che si provi un certo piacere in questa presunta distruzione con l'utilizzo, in questa serie, di vivaci colori. Il caos lentamente si trasforma in armonia. La lettera E che si ritrova in alcune immagini rappresenta una volta di più la lotta che si percepisce in ogni pezzo. Può voler dire sia "The End"- la fine - che l'Eternità, tutti nuovi inizi nel circolo infinito. L'etichetta segna anche il completamento del processo di lavoro per l'artista, l'ultimo atto gestuale sull'immagine. Come i battiti musicali le immagini, frammenti di pixel, operano all'interno di una nebbia delicata permeata di luce colorata. Cultura giovanile e musica rappresentano una cornice importante per le opere di Einhorn e spesso le si ritrova come impressioni galleggianti audio-visive. La lettera E può dunque stare anche per elettronica o estasi o per entrambi. La musica elettronica è anche spesso correlata alla nozione di post-apocalittico. Ha rappresentato un mezzo di espressione di critica sociale per molti artisti che hanno elaborato visioni distopiche del futuro, processandole in una nuova tecnologia. Jens Einhorm è nato nell'ex Repubblica Democratica Tedesca ed è dunque molto influenzato dagli avvenimenti socio-politici degli anni '90 quando la musica giocava un importante ruolo per un giovane artista, come primario strumento di espressione. Egli suonò in band punk a partire dalla metà degli anni '90, per poi intraprendere la sua strada nelle arti visive grazie alla fotografia e alla musica. Jens ha studiato fotografia a Leipzig e scultura e new media con Astrid Klein, e si è concentrato più sulla pittura con un master con Tal R all'Accademia di Düsseldorf per concentrarsi più sulla pittura. Il metodo mash-up di Einhorn, che fa suso di tessuto, pigmenti, colla e colori, regala una caratteristica di "oggetto" alle proprie immagini rendendo sorprendente la loro presenza nello spazio. La struttura stessa di quei minuscoli elementi visivi li rende simili a dipinti astratti o simil digitali. La mostra segna un importante punto di partenza per la carriera dell'artista, per la prima volta in Italia, presentando una serie di nuovi dipinti che sono il corpo principale delle opere più recenti di Einhorn. Orario: dal martedì al sabato 15.30-19.30. Info: 011.8141011 - 335.5246817 - [email protected] - www.lucegallery.com fino al 14/04/2015 ore 18:30 Torino Corso San Maurizio 25 TORINOSETTE | Arte 234 / 249 Arte "IL KABUKI DEI TRE SAMURAI: ARAKI, MORIMURA, SUGIMOTO" ALLA GALLERIA IN ARCO "Il kabuki dei tre samurai: Araki, Morimura, Sugimoto". Nobuyoshi Araki, Yasumasa Morimura e Hiroshi Sugimoto sono i protagonisti della mostra a cura di Graziano Menolascina. Nobuyoshi Araki, tra gli artisti più rappresentativi e prolifici della storia della fotografia, racconta la donna, l'eros e il Giappone. Le donne di Araki sono spesso sdraiate su letti disfatti, oppure distese sul pavimento in pose lascive, legate con corde, con i corpi ostentati e nudi ma con sguardi in cui è completamente assente la volontà di sedurre. Yasumasa Morimura si appropria invece di icone universali della storia dell'arte, dei mass media e della cultura popolare interpretandole in prima persona. In particolare Morimura è interessato alle trasformazioni sociali politico e culturali dovute alla penetrazione del capitalismo e dei miti del mondo occidentale in Giappone. Morimura impersona Einstein, Marylin, Frida Khalo, Hitler il risultato è un'opera e raffinata che nasce da una cura maniacale per i dettagli e l'uso di ritocchi digitali, di costumi, pose e accessori ricercati che le rendono uniche. I tratti somatici non modificati, sono l'unico mezzo che Morimura ha per rivendicare la propria origine e le proprie tradizioni e l'unica via per fare ciò è la provocazione. Infine, ci sono gli scatti di Hiroshi Sugimoto, immagini mentali, concetti la cui materializzazione è resa possibile grazie a un rigoroso controllo del mezzo fotografico e del processo manuale di stampa, seguito anch'esso personalmente dall'artista. Nella serie "Theatre" Sugimoto ha fotografato con tempi di esposizione lunghissimi sale degli anni '20 e '30, cinema degli anni '50 e drive in. La luce bianca degli schermi rettangolari, che illumina il resto dell'ambiente, contiene in sé l'intera proiezione del film. In "Architectures" la tecnica dello sfocato priva le architetture moderniste di connotazioni temporali. I lunghi tempi di esposizione dei "Seascape" bloccano il movimento delle onde in immagini eterne, mentre il soggetto dei "Portraits" realizzati fotografando i personaggi dei musei delle cere è l'immortalità stessa. Info: 011.8122927 - www.in-arco.com [email protected] fino al 18/04/2015 ore 18:30 Torino Piazza Vittorio Veneto 3 TORINOSETTE | Arte 235 / 249 Arte "IL MONDO IN UNA TAZZA" A PALAZZO MADAMA Palazzo Madama presenta un percorso dedicato alla storia della tazza, attingendo dalle ricche collezioni di arte decorativa conservate in museo. L'esposizione si riallaccia al tema della porcellana torinese al centro di Fascino e splendore della porcellana di Torino, mostra curata da Andreina d'Agliano e Cristina Maritano che apre in contemporanea alla Fondazione AccorsiOmetto e che presenta ben 90 opere provenienti dalle collezioni di Palazzo Madama. Le due esposizioni offrono nel complesso un vero e proprio percorso cittadino dedicato al tema della porcellana. Filo conduttore dell'esposizione è la tazzina: da tè, da caffè e da cioccolata. Oggetto legato indissolubilmente all'introduzione in Europa delle bevande calde provenienti dall'Oriente e dal Nuovo Mondo e al materiale esotico e prezioso per eccellenza, la porcellana. A Palazzo Madama una sequenza di tazze, a partire dai blancs-de-chine, ovvero le porcellane bianche cinesi prodotte a Dehua, mostra l'evoluzione delle forme e la varietà dei decori nelle tazzine prodotte dalle manifatture europee nel Settecento: dai motivi di origine cinese e giapponese, a quelli tratti dai libri di storia naturale, ai paesaggi derivati da incisioni olandesi e tedesche, fino alle scene mitologiche e della letteratura cavalleresca. Contestualmente la mostra è un'occasione per raccontare, per casi esemplari, la storia della porcellana, delle sue particolarità produttive, della qualità della pasta e dei colori. Il valore socialmente rappresentativo della porcellana emerge anche grazie all'esposizione di alcuni servizi araldici, conservatisi integri per il loro valore altamente simbolico legato al passato illustre della casata oppure smembrati e dispersi sul mercato antiquario. Una vetrina è dedicata alla principale manifattura di porcellana operante in Piemonte nel Settecento, la Real fabbrica delle porcellane di Vinovo, fondata nel 1776 grazie all'intraprendenza di un torinese, Giovanni Vittorio Brodel, e di un ceramista di Strasburgo, Pierre-Antoine Hannong, e poi rilevata nel 1780 dal medico e chimico torinese, Vittorio Amedeo Gioanetti. Alla produzione di questa fabbrica è dedicato un più ampio spazio nelle sale della mostra alla Fondazione AccorsiOmetto. In un'altra vetrina, l'artista Matilde Domestico, che da anni conduce ricerche sul tema della porcellana, ambienta l'installazione Esistenza di porcellana, che si ispira alle poesie di Emily Dickinson. Il lavoro dell'artista unisce oggetti e frammenti di carta e di porcellana su cui emergono parole in acciaio. Intorno una superficie di polvere di marmo di Carrara, il caolino, un materiale refrattario. Tutti gli elementi nel complesso rimandano all'idea di fabbrica, a una realtà viva e produttiva. In sottofondo una base sonora composta dalla sovrapposizione ed elaborazione di rumori meccanici, suoni metallici ripetitivi registrati all'interno dei reparti di fabbricazione dell'Industria Porcellane IPA, si propaga tra le tintinnanti ceramiche antiche e contemporanee. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it fino al 19/04/2015 ore 10:00 Torino Piazza Castello "PITTURA FEMMINILE A TORINO NEL PRIMO '900" ALLA GALLERIA DEL PONTE "Pittura femminile a Torino nel primo '900", mostra di Evangelina Alciati, Vittoria Cocito, Nella Marchesini e Daphne Maugham. Orario: dal martedì al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Info: 011.8193233 - [email protected] - www.galleriadelponte.it fino al 24/04/2015 ore 18:00 Torino Corso Moncalieri 3 TORINOSETTE | Arte 236 / 249 Arte ISA MELSHEIMER DA QUARTZ STUDIO "Examination of the Origins", personale dell'artista tedesca Isa Melsheimer (Neuss, 1968) che per l'occasione ha concepito un'installazione site specific in cui elementi scultorei pensati a partire dalle caratteristiche 'ambientali' di Quartz sono accostati alle forme architettoniche di alcuni edifici della città. Visite su appuntamento. Info: 338.4290085 - [email protected] www.quartzstudio.net fino al 28/04/2015 ore 19:00 Torino Via Giulia di Barolo 18/D BORIS LAVRENKO ALLA GALLERIA PIRRA Boris Lavrenko nasce a Rostov nel 1920 e muore a San Pietroburgo, città in cui studia, vive e lavora, nel 2001. Titolare della cattedra di pittura e composizione dell'Istituto Repin dal 1953, la sua carriera è costellata di prestigiosi riconoscimenti ed è considerato uno dei più autorevoli rappresentanti del post-impressionismo russo. L'infanzia vissuta a contatto con la natura, le immense steppe e il fiume Don, avranno una forte influenza sulla formazione del futuro pittore. Lavrenko, infatti, nel paesaggio trova la massima libertà di ricerca compositiva e di sperimentazione cromatica, seppur all'interno di un figurativismo di solida impostazione. Le sue opere, in particolare quelle animate da figure impegnate in normali attività, quali la lettura, una passeggiata o una partita di calcio, trasmettono spontaneità e gioia di vivere. Lavrenko è un artista versatile, con la maturità di riconoscere in qualsiasi soggetto la "dignità" di essere ritratto, per cui i suoi temi spaziano dalle vedute cittadine, con i loro monumenti, ai già citati paesaggi, dai banali oggetti di uso quotidiano delle sue intense nature morte, alle animate o raccolte scene di genere. I numerosi viaggi compiuti all'estero e in patria stimolano la curiosità e gli interessi di Lavrenko, le cui opere possono definirsi un caleidoscopio di impressioni, un colorato mosaico di vita. Orario: da lunedì a sabato 9,30-12,30 e 15,30-19,30; domenica 9,30-12,30. Info: 011.543393 - www.galleriapirra.it - [email protected] fino al 30/04/2015 ore 18:00 Torino Corso Vittorio Emanuele II 82 TORINOSETTE | Arte 237 / 249 Arte JOSEF KOUDELKA AL FORTE DI BARD "Josef Koudelka, Vestiges 1991-2014", prima esposizione in Italia del più imponente progetto fotografico di uno dei maestri mondiali della fotografia, mostra promossa dall'associazione Forte di Bard in collaborazione con l'Agenzia Magnum Photos. Il progetto Vestiges, che vede impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua interpretazione fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti archeologici della cultura romana e greca, in un itinerario attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria all'Algeria, dalla Turchia all'Italia e di oltre duecento località che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Un'esplorazione che non ha precedenti, un lavoro fatto di costanza e perseveranza. L'artista, come i pittori romantici del XIX secolo, coltiva una predilezione particolare per le rovine, senza celebrarne l'atmosfera malinconica, ma con l'obiettivo di restituirne l'autentica bellezza. Il suo intento è usare l'arte per riappropriarsi di un mondo che ci sta sfuggendo e che potremmo perdere. Trasformare le macerie in speranza è il grande e ambizioso progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale viaggio, in costante divenire che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli. In mostra oltre 60 fotografie di cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che coniuga il minimalismo dell'approccio del fotografo e della cifra stilistica delle sue immagini, al suggestivo senso di camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa 350 scatti relativi ai set di Vestiges. Fino al 31 gennaio il Forte sarà aperto solo il sabato e la domenica dalle 10 alle 19; dal primo febbraio apertura consueta (feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10 alle 19). Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 - 83382 e su www.fortedibard.it fino al 03/05/2015 ore 18:00 Bard (AO) Forte "AL FRONTE" AL MUSEO DEL CINEMA "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra", mostra a cura di Roberta Basano e Sarah Pesenti Campagnoni. Cento anni fa, la Grande Guerra investe il Vecchio Continente con la sua modernità che, oltre alle armi micidiali, annovera l'utilizzo di nuovi mezzi di comunicazione. Tra queste la fotografia e il cinema si rivelano risorse fondamentali nel definire gli equilibri di potere dei principali paesi belligeranti. Scatti e riprese realizzati da fotografi e operatori militari invadono le pagine di quotidiani e riviste e dominano gli spettacoli cinematografici di tutto il mondo, trovando una eco nelle innumerevoli fotografie amatoriali accumulate dai reduci e dalle loro famiglie, memoria di un'esperienza umana e sociale estrema e contraddittoria. La mostra "Al fronte. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra" propone un percorso di immagini attraverso 160 fotografie inedite, scattate da Luis Bogino al seguito del Regio Esercito Italiano e dai soldati fotoamatori dislocati sui di guerra. Accanto a questo primo tracciato si sviluppa il percorso cinematografico: una selezione di film "dal vero", girati al fronte e nelle retrovie, e di titoli di fiction di epoche diverse, testimonianza di un'eredità visiva e culturale variamente interpretata nel corso del tempo. Lo sguardo di artisti come Paola De Pietri, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi propone infine una lettura personale della prima guerra mondiale, dei luoghi che essa ha attraversato e di una memoria spesso dimenticata. Orario: da martedì a venerdì 9.00-20.00; sabato 9.00-23.00; domenica 9.00-20.00; lunedì chiuso. Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Ingresso: intero euro 14,00; ridotto (studenti universitari fino a 26 anni, over 65, gruppi min. 15 persone) euro 11,00; giovani e scuole (da 6 a 18 anni, gruppi scolastici) euro 8,00; gratuito fino a 5 anni, disabili e accompagnatore, Torino+Piemonte Card. fino al 03/05/2015 ore 19:00 Torino Via Montebello 20 TORINOSETTE | Arte 238 / 249 Arte PHIL BORGES ALLA GALLERIA PAOLA MELIGA "Tibet's Portraits | Culture on the Edge", mostra fotografica di Phil Borges. Borges fa parte dei "maestri artisti" della fotografia americana e non, che da oltre 25 anni documenta con passione la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo, utilizzando il veicolo del "ritratto ambientale" per sollevare le problematiche delle popolazioni indigene e per diffonderne la loro conoscenza. Borges è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita che lo portano a spingersi negli angoli più remoti del mondo per dar voce attraverso la sua fotografia a realtà straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate. La sua poetica capacità di cogliere l'attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera uniscono testimonianza e arte per dar vita a una vera vocazione. La sua è una fotografia tesa a dar voce a chi non ce l'ha, che ha come missione la rivalutazione delle culture che stanno via via scomparendo, mettendo l'accento sul loro valore e rappresentando le sfide che le attendono. Il suo lavoro cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le popolazioni in via di sviluppo: "Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui, che conosca i loro nomi e un po' della loro storia, non che le veda solamente come degli estranei che abitano terre lontane." Pluripremiato per il suo impegno umanitario nel 2008 ha collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. In mostra i suoi ultimi scatti sul Tibet. I ritratti mostrano queste popolazioni che vivono in uno degli ambienti più fragili della terra e che di fronte alle sfide del ventunesimo secolo cercano di mantenere quello che hanno di più caro: la loro pratica buddista, la loro cultura tibetana ed i loro usi. Fotografie delicate, commoventi, piene di pathos, di fierezza. Altamente importante è anche la perfezione della cromaticità, infatti in questo suo ultimo lavoro Phil Borges ci presenta i suoi scatti a colori. Mostra realizzata grazie alla collaborazione con Paci Contemporary | Brescia. Orario: dal mercoledì al sabato 11,00-12,30 e 15,30-19,30. Martedì mattina chiuso, pomeriggio 15,30-19,30. Lunedì e festivi chiuso. Apertura privata su appuntamento. Info: 011.2079983 - [email protected] fino al 04/05/2015 ore 11:00 Torino Via Maria Vittoria 46/C TORINOSETTE | Arte 239 / 249 Arte RIVAROLO - ERNESTO MORALES A CASA TOESCA "Il giorno come la notte", personale di Ernesto Morales. Il progetto espositivo curato da Karin Reisovà comprende opere in continuità con il lavoro precedente dell'artista, ma recentemente arricchito dall'esperienza espositiva in Oriente, in particolare a Singapore, Kuala Lumpur, Jakarta e Bangkok dove Morales ha avuto modo di essere in stretto contatto con la natura dei luoghi, fonte d'inspirazione per approfondire e delineare la mostra. I fili conduttori sono i temi della primavera e del relativo equinozio durante il quale, come ci indica il termine stesso "Equus Nox", vi saranno uguali numero di ore di luce e di oscurità, dunque il giorno come la notte, a pochi giorni dalla inaugurazione. Il cambiamento di stagione ci rimanda alla rinascita, al risveglio della natura, all'amore ed i suoi miti: l'ambiente è in trasformazione e questa sensazione di positiva aspettativa coinvolge anche gli esseri umani. Non solo, vengono rappresentati miti ed allegorie, quando Ernesto Morales nel richiamare Madre Natura associa a Flora - Dea dell'antichità romana - simboli quali la rosa bianca, il cigno, la fenice, l'uovo, le rondini. Anche la tematica degli opposti viene analizzata ed esplicitata, in riferimento alla generazione di nuovi cicli vitali: il maschile ed il femminile, il giorno e la notte, il bianco e il nero, il buio e la luce. I paesaggi talvolta reali e talvolta onirici del precedente lavoro dell'artista uniti a questo nuovo percorso, lavorativo e di vita, ci permettono di entrare in una dimensione intima e coinvolgente. E nei quadri si riflette quella che è la grande sensibilità di Ernesto Morales, ossia quella di entrare in empatia con i luoghi e le persone, permettendo all'osservatore di comprendere realmente le sue opere e le motivazioni, aspetti che nell'arte contemporanea non sempre appaiono di facile cognizione. La mostra e il luogo espositivo, anch'esso così intimo e pregno di storia, permetteranno una chiamata alla bellezza, all'attenzione, al tempo lento, all'umanità nel suo lato più spirituale che l'arte ci permette di percepire. A seguito della prima inaugurazione, la mostra si rinnoverà il giorno 11 aprile, con l'esposizione di nuovi lavori dalla medesima tematica. Orario: venerdì, sabato, domenica 15.30-19.00; altri giorni o orari su appuntamento telefonico al 335.1227609. Info: [email protected] - www.areacreativa42.com fino al 10/05/2015 ore 17:00 Rivarolo (TO) Via Ivrea 42 NADIA BUDDE AL GOETHE INSTITUT Personale e residenza artistica di Nadia Budde. Acume, profondità, osservazione poetica del mondo e una comicità linguistica fuori dell'ordinario caratterizzano l'opera dell'illustratrice berlinese, insignita di numerosi riconoscimenti, tradotta e pubblicata in diverse lingue. La mostra presenta in prima nazionale una selezione delle sue opere originali fra cui il divertente racconto della sua infanzia a Berlino Est. Ingresso libero. Orario: lunedì, maretedì e giovedì 10:00-13:00 e 14:00-18:30; mercoledì e venerdì 10:00-13:00 e 14:00-17:30. Info: www.goethe.de/torino - 011.543830 fino al 30/05/2015 ore 18:30 Torino Piazza San Carlo 206 TORINOSETTE | Arte 240 / 249 Arte BERT THEIS AL PAV "Aggloville", mostra personale di Bert Theis, a cura di Marco Scotini. Il peculiare carattere del PAV, spazio interstiziale tra realtà urbana ed elemento naturale, tra i ritmi della metropoli contemporanea e quelli dettati dal susseguirsi delle stagioni, rende il museo scenario ideale per le opere dell'artista Bert Theis. Temi come urbanesimo sostenibile, ecologia politica e gentrificazione sono al centro della sua ricerca artistica che, da anni, cerca di contrapporsi allo sviluppo del modello urbano neoliberista in contesti geopolitici diversi, dall'Europa all'Asia Orientale. La stessa ricerca viene presentata al PAV con "Aggloville", personale dell'artista che raccoglie maquettes, studi progettuali, video e stampe digitali su tela, sviluppati nel corso di venti anni di attività, a partire dal Padiglione Potemkin Lock, concepito per la Biennale di Venezia del 1995. Gli elementi basici con cui Bert Theis interviene negli agglomerati pubblici e nei contesti sociali sono tratti dalle costruzioni tradizionali dei parchi, quali piattaforme e padiglioni. Ma ciò che caratterizza tali strutture è il fatto che esse delimitino un campo che, di fatto, è lasciato vuoto: introducono l'indefinito, l'incerto e il provvisorio nel cuore della distribuzione del tutto disciplinata della città contemporanea. Aprono uno spazio che si sottrae al controllo, un'area non qualificata in anticipo, ma ogni volta da ridefinire attraverso iniziative collettive. Ogni piattaforma è un enigma che porta lo spettatore/fruitore alla libera interpretazione della funzione e del senso che ad essa vorrà attribuire. Così le opere di Theis si offrono come dispositivi relazionali, capaci di creare comunità temporanee, a tramutarsi in teatri d'incontri e situazioni. "Non c'è più ombra di dubbio: nel paradiso l'uomo nasce sdraiato, nudo sotto una palma": con questa rivendicazione ironica del tempo originario, l'artista introduce il suo lavoro Le dita della mano, realizzato a Volterra nel 1998 e proposto nell'ambito di Aggloville in forma di maquette. Dieci isolette verniciate di bianco e nel formato di letto a due piazze ciascuna, sono accompagnate da una palma mediterranea ombreggia su di loro. Utopia settecentesca per eccellenza, l'isola deserta è la meta del viaggio, la promessa della fuga verso nuove terre, nuove avventure. E' il risveglio dopo il naufragio e il ritorno del nostos allo stato di natura, al paradiso originario. Per chi é coinvolto nei conflitti generati dalla trasformazione urbana neoliberista e nelle lotte per il diritto alla città, le domande fondamentali sono: Un'altra città è ancora possibile? Un'altra vita nelle nostre città è possibile? "Aggloville" visualizza queste domande agglomerando elementi diversi fra di loro: paesaggi coperti di giungla come quelli del Congo-Brazzaville, quartieri e isolati come quelli di Alphaville di Godard, sentieri immaginati come quelli di Dogville di Lars Von Trier. Bert Theis (Lussemburgo, 1952) fa parte di quella generazione di artisti, emersi nel corso degli anni Novanta, che attraverso i loro lavori hanno creato nuove possibilità per le pratiche nello spazio pubblico. I suoi lavori hanno una dimensione filosofica, sociale e politica; la maggior parte di questi sono stati creati a partire da spazi specifici della città. Nel corso degli ultimi dieci anni, è stato tra gli organizzatori di due progetti a lungo termine, Isola Art Center e out-Office for Urban Transformation, entrambi riconducibili all'ambito del conflitto urbano tra gli abitanti del quartiere di Isola, il governo della città di Milano e una compagnia multinazionale statunitense. Nell'ambito della mostra Aggloville, le Attività Educative e Formative propongono l'attività di laboratorio Green specific in cui le riproduzioni di particolari scenari urbani vengono rielaborate attraverso l'introduzione di un connettivo naturale, che genera un contesto ibrido e imprevedibile. Un'idea trasformativa di zone specifiche, nelle quali il verde si riappropria di un suo spazio vitale, dando vita a un ambiente fecondo che genera nuove prospettive visive e narrative. Orario: venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 12-19. Ingresso: intero 4 euro; ridotto 3 euro; gratuito Abbonamento Torino Musei, Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni, over 65, persone con disabilità. Info: 011.3182235 - [email protected] www.parcoartevivente.it fino al 31/05/2015 ore 18:00 Torino Via Giordano Bruno 31 TORINOSETTE | Arte 241 / 249 Arte "ASTRATTISMO IN EUROPA" AL FORTE DI BARD "Astrattismo in Europa. Kandinsky, Popova, Majakovskij, Malevi?...": oltre 80 opere, principalmente olii e disegni di straordinario valore, appartenenti a una prestigiosa collezione privata tedesca, per la prima volta esposta in Italia. La collezione, riunita con passione e costanza nel corso di anni, costituisce un nucleo tematico omogeneo con aspetti storicogeografici di grande interesse: le opere illustrano le tendenze artistiche dell'Europa Orientale e Centrale durante la prima metà del XX secolo, con particolare attenzione alla nascita della pittura astratta e ai movimenti di arte non figurativa che ne seguirono e che capillarmente si diffusero in tutta Europa. In un clima di generale rinnovamento del linguaggio artistico, infatti, a partire dal 1910 circa si sviluppano diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti d'avanguardia tedesco, russo, ceco e olandese. Wassily Kandinsky occupa un posto di primo piano in questo contesto artistico. Al completo la compagine degli astrattisti russi presenti in mostra: Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, El Lissitzky e Alexandra Exter, che sviluppa il suo linguaggio plastico integrando influssi dal Cubismo e dal Futurismo. Da non perdere le preziose opere di Natalia Goncharova. Kasimir Malevic, con Kandinsky, può considerarsi il più importante pioniere dell'arte astratta. Proveniente dal contesto del Cubofuturismo russo, Malevic dipinge forme geometriche elementari come il quadrato, la sfera, la croce, dando vita al movimento del Suprematismo: un'arte non descrittiva, puramente contemplativa e spirituale. In mostra anche 44 libri originali del medesimo movimento artistico culturale con numerosi pezzi di Wladimir Majakovskij e opere di Nikolay Punin, Kasimir Malevi?, Lajos Kassák e due filmati di Hans Richter (1888-1976) e Viking Eggeling (1880-1925), pionieri dell'astrattismo geometrico cinematografico d'avanguardia europeo. I loro lavori, terminati nel 1921, sono considerati tra le opere fondamentali della modernità. Orario: feriali dalle 10 alle 18, festivi e prefestivi dalle 10 alle 19. Ingresso: Intero: 6,00 euro - Ridotto: 5,00 euro. Info 0125.833811 83382 e su www.fortedibard.it fino al 02/06/2015 ore 10:00 Bard (AO) Forte TORINOSETTE | Arte 242 / 249 Arte "LO SPAZIO DEL DEMIURGO", FORTUNY E MOLLINO A PALAZZO MADAMA Poliedricità. È il tratto che accomuna i protagonisti della nuova mostra allestita a Palazzo Madama «Lo spazio del demiurgo», incentrata sulle figure di Mariano Fortuny y Madrazo e Carlo Mollino. Due personalità forti, capaci di eccellere in differenti discipline, dalla pittura alla scenografia, passando per l'architettura, il design e la moda. L'esposizione racconta il percorso artistico e professionale di Fortuny e Mollino attraverso venti immagini realizzate da una coppia di grandi fotografi, Sarah Moon e Pino Musi, e dal giovane Marco Maria Zanin. Nato a Granada nel 1871, Mariano Fortuny y Madrazo respirò arte fin dall'infanzia: figlio del pittore catalano Mariano Fortuny y Marsal, tra i più rilevanti del panorama artistico spagnolo del XIX secolo, si dedicò al disegno, all'incisione e alla scenografia, realizzando lampade avveniristiche, d'ispirazione teatrale, che negli anni a venire si affermarono come uno degli oggetti di design più ricercati e riconoscibili. Stabilitosi a Venezia, fece di Palazzo Pesaro degli Orfei la sua residenza e il suo laboratorio: qui concepì e realizzò le prime tuniche Delphos, lunghi abiti femminili caratterizzati da sottilissime pieghe. Sono i primi vestiti plissettati al mondo: la tecnica ideata e brevettata da Fortuny si rivelò un successo immediato, rivoluzionando il mondo della moda. La capacità di creare forme, attingendo da mondi e modelli differenti tra loro, dall'Antica Grecia alle tradizioni catalane, fece di Fortuny una delle figure più interessanti del suo tempo, un modello tutt'oggi imitato e studiato. Altrettanto affascinante è la figura di Carlo Mollino: torinese, nato nel 1905 da una famiglia benestante, seguì da subito le orme del padre Eugenio, ingegnere e architetto, noto per aver progettato e realizzato l'ospedale delle Molinette. Completati gli studi, Carlo si dedicò con profitto alla fotografia, alla progettazione di edifici e di automobili da corsa. Appassionato di sci e di montagna, realizzò chalet, edifici e funivie, coniugando materiali tradizionali e forme molto moderne, tecnica che caratterizzò anche i suoi progetti più famosi, come il nuovo Teatro Regio e il palazzo della Camera di Commercio in via Carlo Alberto. Forme morbide e sinuose, che si ritrovano anche nei suoi arredi e nei suoi mobili, custoditi nella villa di Vittorio Avondo e immortalati dall'obiettivo di Musi e Zanin. Orario: da martedì a sabato 10-18, domenica (10-19). La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8; gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it fino al 07/06/2015 ore 18:00 Torino Piazza Castello TORINOSETTE | Arte 243 / 249 Arte "DONNE CHE VEDONO IL FUTURO" DI BRUNA BIAMINO A PALAZZO MADAMA Ultima tappa di "Donne che vedono il futuro", il grande progetto dedicato al ruolo delle donne nella società con cui il museo conferma la propria vocazione verso obiettivi di partecipazione e inclusione sociale e prosegue l'iniziativa "Go Pink!" che indaga la creatività al femminile. Il progetto "Donne che vedono il futuro" è stato avviato a dicembre in occasione della mostra "Women of Vision. Le fotografe di National Geographic" con un workshop a cura della fotografa torinese Bruna Biamino, durante il quale donne di ogni età hanno risposto all'invito del museo e hanno donato alla comunità la propria visione del futuro attraverso un ritratto fotografico e una dichiarazione scritta. Ne sono nati 209 ritratti, tutti immersi nella luce della settecentesca veranda juvarriana, luogo perfetto per far dialogare identità e aspirazioni della persona con quelle della società. Per restituire questi messaggi alla collettività, Palazzo Madama presenta ora al proprio pubblico una grande installazione che raccoglie tutti i 209 ritratti in Camera di Madama Reale: un modo per collegare il destino di una grande personalità femminile, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, con quello delle donne di oggi e, attraverso i loro "sogni di futuro", di tutti i cittadini di domani. Ad accompagnare le fotografie, un'installazione sonora con le frasi rilasciate dalle donne fotografate da Bruna Biamino. Nel pomeriggio inaugurale di mercoledì 11 marzo, aperto a tutte le partecipanti e al pubblico interessato, Palazzo Madama propone alle 17.30 "La cultura dello specchio. Stare insieme come le dita in una mano", conferenza in Sala del Senato sul tema della pratica collaborativa. Ne discuteranno esperti e professionisti provenienti da diversi ambiti disciplinari: Stefano Barrese (manager), Carmen Belloni (sociologa), Bruna Biamino (fotografa), Mario Calabresi (giornalista e direttore de La Stampa), Gianfranco Carbonato (imprenditore), Adriano Favole (antropologo), Luca Remmert (imprenditore), Camillo Venesio (banchiere). Modera l'incontro Maria Grazia Turri, filosofa ed economista. Al termine dell'incontro seguirà, a partire dalle ore 19, l'inaugurazione della mostra fotografica. Orari di visita della mostra: dal martedì al sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima); chiuso il lunedì. Ingresso: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. In presenza di mostre temporanee le tariffe potranno subire variazioni. Info: 011.4433501 - www.palazzomadamatorino.it fino al 07/06/2015 ore 17:30 Torino Piazza Castello JACQUES HENRI LARTIGUE AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Jacques Henri Lartigue - Alle origini della fotografia contemporanea", mostra a cura di Andrea Busto, in collaborazione con la Donation Jacques Henri Lartigue. La mostra, realizzata a partire da 130 album originali di Lartigue, ripercorre il destino unico di questo fotografo il cui talento ora indiscusso venne riconosciuto tardivamente, all'età di 69 anni. La mostra è composta da 136 fotografie in grande formato e da 50 pagine d'album dell'epoca (1912 - 1922) che permettono di vedere le immagini nel contesto originale. Una selezione di opere emblematiche che ripercorrono tutta la storia del Novecento e le origini della fotografia contemporanea. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 244 / 249 Arte "PLASTIC DAYS" AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Plastic Days - Materiali e design", a cura di Cecilia Cecchini e Marco Petroni. Un percorso multidisciplinare tra arte, design e costume per raccontare l'affascinante storia di un materiale che ha profondamente segnato e condizionato il nostro tempo e le nostre abitudini. Gli oggetti e le opere in mostra costituiranno una sorta di atlante del contemporaneo. La mostra nasce dall'analisi e dalla selezione di circa 600 oggetti della collezione della Fondazione Plart, Plastiche e Arte di Maria Pia Incutti-Paliotto, e si compone come un originale racconto della grande e molteplice famiglia dei materiali plastici. Una testimonianza che racconta le trasformazioni degli ultimi centocinquanta anni di storia e che svela l'anima profonda della modernità e delle mutazioni che hanno segnato il paesaggio domestico e culturale in cui siamo immersi. La plastica diviene la lente d'ingrandimento puntata sulle dinamiche sociali ed economiche del nostro tempo. Gli oggetti in mostra rappresentano un'articolata selezione di artefatti assai rari provenienti da tutte le parti del mondo: prime serie di produzione, pezzi di grande tiratura di famosi designer o di design anonimo. Una scelta non finalizzata a proporre una puntuale ricostruzione della storia delle plastiche, ma a realizzare una mostra capace di disegnare un particolare percorso di lettura del nostro tempo, rivisitato attraverso un approccio multidisciplinare tra design, arte e costume. Uno sguardo ampio, testimoniato anche dagli interventi in catalogo di Alba Cappellieri, Laura Cherubini, Stefano Catucci, Gianluigi Ricuperati, Thea van Oosten e Anna Laganà. Completano il percorso espositivo le interviste ad Andrea Branzi, Donato D'Urbino, Paolo Lomazzi, Alessandro Mendini, Maurizio Montalti/Officina Corpuscoli, Andrea Trimarchi e Simone Farresin/Studio Formafantasma, Gaetano Pesce e Maria Pia Incutti, collezionista e presidente della Fondazione Plart. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 ANITA MOLINERO AL MEF - MUSEO ETTORE FICO "Anita Molinero, opere e installazioni". Copertoni, sedie, tavoli, panchine, cassonetti della spazzatura, arredi urbani dismessi, imballaggi. Sono questi i materiali scultorei preferiti da Anita Molinero, esposti nella loro grezza povertà nei primi lavori degli anni Ottanta e poi manipolati, tagliati e plasmati attraverso il fuoco nella produzione successiva. La mostra Anita Molinero. Opere e installazioni presenta una panoramica di lavori realizzati recentemente e disseminati negli spazi di tutto il Museo, in dialogo con la mostra Plastic Days. L'artista realizzerà inoltre una serie di sculture site-specific con materiali plastici - in particolare cassonetti della spazzatura, elementi di carrozzeria automobilistica come paraurti, fari, fanali recuperati durante la sua permanenza a Torino. Con la mostra di Anita Molinero iniziano le incursioni del MEF nei territori della creazione contemporanea. Muovendosi dalla mission di un museo che non vuole essere "solo museo", ma un vivace luogo di scambio e un attivatore di processi creativi, il MEF inaugura una serie di collaborazioni trasversali, partendo dalla moda. Primo partner, lo storico marchio di abbigliamento BasicNet. Per l'occasione, la casa torinese realizzerà un K-WAY progettato da Anita Molinero: l'impermeabile sarà prodotto esclusivamente durante il periodo della mostra, diventando un vero e proprio multiplo indossabile. Orario: da mercoledì a venerdì 14-19; sabato 11-22; domenica 11-19. Info: 011.853065 - www.museofico.it. Ingresso: 10 euro, ridotto 8 euro, 5 euro da 13 a 26 anni; gratuito fino a 12 anni, persone con disabilità, abbonamento Musei Torino Piemonte. fino al 21/06/2015 ore 11:00 Torino Via Cigna 114 TORINOSETTE | Arte 245 / 249 Arte GESSI E CERAMICHE DELLA LENCI A PALAZZO MADAMA Palazzo Madama presenta, a partire dal 1 novembre, un nuovo allestimento in Sala Ceramiche dedicato alla celebre manifattura Lenci, a cui il museo ha già dedicato una grande mostra nel 2010. L'esposizione, resa possibile grazie al generoso prestito di due collezionisti privati e della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, mette in evidenza i due momenti chiave del processo creativo della manifattura Lenci: quello iniziale, i gessi, e quello finale, le ceramiche. I gessi della Lenci, provenienti da una collezione privata, costituiscono un vero e proprio archivio di fabbrica, dove si conservano anche le idee rimaste in bozza e mai realizzate. La selezione presentata a Palazzo Madama offre all'attenzione del pubblico il confronto diretto con le corrispondenti ceramiche, come per il "Trionfo di Bacco" di Giovanni Grande, oltre ad alcuni raffinati inediti, come la "Principessa sul pisello" attribuibile a Mario Sturani, di cui non si conoscono realizzazioni in terraglia. L'esposizione è inoltre l'occasione per vedere nuovamente riunite, dopo la mostra "L'avventura Lenci", le Stagioni di Mario Sturani in ceramica e in gesso. Orario: martedì-sabato 10.00-18.00; domenica 10.00-19.00. Mercoledì 24 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 25 dicembre chiuso; venerdì 26 dicembre aperto dalle 10 alle 18; mercoledì 31 dicembre aperto dalle 10 alle 14, chiuso il pomeriggio; giovedì 1 gennaio aperto dalle 14 alle 18, chiuso il mattino; lunedì 5 gennaio apertura straordinaria dalle 10 alle 18; martedì 6 gennaio aperto dalle 10 alle 18. La biglietteria chiude un'ora prima. Chiuso il lunedì. Ingresso museo: intero euro 10, ridotto euro 8, gratuito ragazzi fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Info: 011.4433501 www.palazzomadamatorino.it fino al 25/06/2015 ore 10:00 Torino Piazza Castello "FASCINO E SPLENDORE DELLA PORCELLANA DI TORINO" AL MUSEO ACCORSIOMETTO La mostra, realizzata in collaborazione con Palazzo Madama - Museo Civico di Arte Antica, a cura di Andreina d'Agliano e di Cristina Maritano, si propone di approfondire la produzione delle tre manifatture torinesi di porcellana, Rossetti, Vische e Vinovo, grazie allo spoglio dei documenti d'archivio e alla revisione degli oggetti presenti sia in raccolte pubbliche che private. L'avventura eroica che portò la "sublime scoperta della porcellana" a diffondersi in Europa e anche, precocemente, in terra piemontese, le storie, i protagonisti, le opere, uniti all'uso quotidiano dell'oro bianco all'interno delle dimore signorili, esaminato nell'arco della giornata del Giovin Signore, sono oggetto dell'esposizione al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, che presenta - oltre a porcellane provenienti da raccolte pubbliche e private - diversi esempi di argenteria, quadri, incisioni. Il percorso espositivo si apre con la sezione dedicata alla produzione di porcellana della manifattura Rossetti, di proprietà del conte Giacinto Roero di Guarene, rappresentato nello straordinario quadro di Martin van Meytens; si prosegue entrando in un cabinets des porcelaines, in cui vengono esposte diverse porcellane cinesi Blanc de Chine, alcune già di proprietà del Conte di Guarene, a cui si aggiungono alcune statuine di dignitari cinesi in porcellana a pasta tenera, eseguite nella manifattura Rossetti fra il 1737 e il 1743, copiando originali cinesi. Oltre alla produzione bianca, sono state individuate porcellane dipinte in policromia, fra cui una vaso di Palazzo Madama, e alcuni oggetti appartenenti a collezioni private. La seconda sezione è dedicata alla manifattura fondata nel 1765 dal conte Ludovico Birago di Vische, di cui vengono presentati numerosi oggetti inediti: nella sua breve attività (1765 - 68) Vische, oltre a riprodurre statuine e prototipi della manifattura di Vincennes - Sèvres, presenta un notevole influsso dei disegni rocaille di Meissonnier e dell'argentiere torinese Boucheron. Fra gli oggetti più interessanti, una zuccheriera dipinta in monocromia porpora e una straordinaria salsiera, la cui forma ricorda da vicino la produzione del Boucheron. La terza sezione della mostra inizia mostrando una serie di sculture in porcellana bianca verniciata e in biscuit, eseguite nel periodo in cui alla direzione della manifattura furono Giovanni Vittorio Brodel, già socio del Birago a Vische, e Pierre Antoine Hannong, autore della formula della porcellana dura in Francia (aveva infatti venduto nel 1761 il segreto della porcellana dura a Sèvres). In questo periodo vengono riprodotti i modelli di Vische, in buona parte derivati dalle incisioni delle opere di François Boucher. Un TORINOSETTE | Arte confronto interessante sarà quello tra Vincennes - Sèvres, Vische e Vinovo, che246 darà/al249 visitatore la possibilità di esaminare i modelli piemontesi e gli originali francesi, fra cui un biscuit proveniente dal Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti. La mostra prosegue con una Arte "RAFFAELLO: LA MADONNA DEL DIVINO AMORE" ALLA PINACOTECA GIOVANNI E MARELLA AGNELLI "Raffaello: la Madonna del Divino Amore". Per la prima volta a Torino viene esposto il capolavoro di Raffaello attualmente custodito nel Museo di Capodimonte di Napoli presso i cui laboratori è stato curato l'intervento di restauro. La Madonna del Divino Amore era ricordata da Giorgio Vasari nella Vita di Raffaello (1550) fra le più belle opere del periodo romano del maestro, eseguita per Leonello Pio da Carpi signore di Meldola. La tavola proviene dalla collezione Farnese, e rappresenta quindi anche un'occasione di approfondimento delle vicende di questa importante collezione. La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l'occasione per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso l'utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di leggere - anche al grande pubblico - la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e pentimenti dell'artista durante la stesura dell'opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee, due provenienti dall'Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille. Il progetto di allestimento è stato curato da Marco Palmieri. In occasione della mostra il Dipartimento Educazione ha ideato una serie di attività e workshop per bambini e adulti e scuole di ogni ordine e grado. Orario: da martedi a domenica 10.00-19.00; chiuso lunedì. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8 euro (gruppi, over 65, convenzionati); ridotto 4 euro (scuole, ragazzi 6/16 anni); gratuito 0/6 anni, disabili, Abbonati Torino Piemonte Musei. Info: 011.0062713 www.pinacoteca-agnelli.it fino al 28/06/2015 ore 10:00 Torino Via Nizza 230/103 SAMUEL DI BLASI AL MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA "Lo scalatore di nuvole", personale di Samuel Di Blasi. Con questa mostra inizia un nuovo percorso del Museo torinese dedicato all'Arte in Quota: principalmente giovani artisti, ma non solo. L'evento è il primo di una serie espositiva che si propone di presentare al pubblico mostre di arte contemporanea inserite nel contesto espositivo del Museo medesimo. Filo conduttore della rassegna è l'interpretazione di temi ispirati alla montagna da parte degli artisti che saranno, di volta in volta, invitati. Samuel Di Blasi espone 12 sculture inserite lungo tutto il percorso museale in uno stimolante dialogo natura-scultura che, come dice il curatore Riccardo Cordero, «non mancherà di coinvolgere emotivamente lo spettatore». Fondamento del lavoro di Di Blasi è realizzare opere che ricreino habitat ed elementi naturali che conservino una memoria nascosta della realtà. Una contrapposizione continua di immagini che l'artista propone affinché dentro ciò che osserviamo si possa arrivare ad immaginare l'intangibile. Nuvole che non sono solo nuvole, ma anche grotte e fenditure profondissime. Superfici percorse da scritte che sembrano parole ma non lo sono e che nascondono -velandolo- il corpo degli uomini che le abitano. Parte integrante del percorso sono le figure di gesso posizionate attorno e dentro queste "piccole sculture monumentali", che non sono bozzetti né studi, ma monumenti nel significato più classico del termine. Orario: dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00; chiuso il lunedì. Ingresso: intero 10,00 euro, ridotto 7,00 euro, soci Cai 6,00 euro, promozionale 1,00 euro. Info: 011.6604104 [email protected] - www.museomontagna.org fino al 28/06/2015 ore 18:00 Torino Piazzale Monte dei Cappuccini TORINOSETTE | Arte 247 / 249 Arte AMEDEO MODIGLIANI ALLA GAM La stagione 2015 delle mostre alla GAM Torino prosegue con uno straordinario protagonista: Amedeo Modigliani, in un itinerario che aiuta a scoprire l'opera di colui che forse più di tutti incarna la figura dell'"artista maledetto", ancora oggi considerato uno dei grandi interpreti della pittura europea del Novecento. In mostra circa 90 opere, tra cui sessanta capolavori provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e da importanti collezioni pubbliche e private d'Europa. La mostra è promossa da GAM e prodotta da MondoMostre e Skira editore in collaborazione con il Musée National d'Art Moderne - Centre Pompidou di Parigi. La curatela scientifica è affidata a Jean-Michel Bouhours, accreditato studioso di Modigliani e curatore del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou di Parigi. Intorno alla figura centrale di Modigliani si presenta la straordinaria atmosfera culturale creata dalla "École de Paris", la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra, spesso esuli ebrei perseguitati nel loro paese di origine, che si raccolsero intorno a Montmartre e Montparnasse uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico e culturale di Parigi, creando una completa simbiosi tra vita e arte e distinguendosi per uno stile personalissimo e una vita dissoluta e priva di regole. Si parte da un significativo corpus di opere del Centre Pompidou di Parigi, nelle cui collezioni Modigliani entrò a far parte già nella metà degli anni '30 del Novecento. Tra questi gli splendidi ritratti dei suoi amici (Il giovane ragazzo rosso del 1919), delle sue amanti (Lolotte del 1917) o dei suoi mercanti, affiancati a dipinti, disegni e sculture provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private e da un dipinto delle collezioni della GAM, la celebre Ragazza Rossa del 1915. In questi dipinti emerge il noto "Stile Modigliani" caratterizzato da una sintesi estrema, tanto che i personaggi ritratti non si rivelano nella loro identità, se non per alcuni dettagli, come i vestiti o le capigliature. La mostra è costruita in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non solo alla pittura, ma anche al disegno che ha dato origine ai capolavori, e con un occhio particolare alla scultura in cui il protagonista, insieme a Modigliani, è Costantin Brancusi, lo scultore nel cui atelier Amedeo lavorerà per molto tempo. Tra le opere esposte in questa sezione le celebri Principessa X e Mademoiselle Pogany III, accanto a una serie di fotografie originali che Brancusi stesso scattò alle sue opere. Modigliani si mostra come il principale testimone della realtà cosmopolita della Bohème parigina, che ha segnato la sua indipendenza dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche. Un particolare momento storico in cui, alla creazione dei capolavori, si affianca un'esistenza fatta di alcool e miseria che, uniti alla morte prematura, hanno contribuito ad avvolgere il personaggio in un'aura di leggenda. Orario: martedì-domenica 10-19.30, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso mostra: intero euro 12 - ridotto euro 9. Info: Centralino 011.4429518 - Segreteria 011.4429595 - [email protected] fino al 12/07/2015 ore 10:00 Torino Via Magenta 31 TORINOSETTE | Arte 248 / 249 Arte TAMARA DE LEMPICKA A PALAZZO CHIABLESE La mostra dedicata a Tamara de Lempicka presenta oltre 80 opere dell'artista, in un percorso tematico che presenterà al pubblico le opere più iconiche e note della Lempicka, ma anche di conoscere nuovi aspetti della sua vita e del suo percorso artistico. L'esposizione è curata da Gioia Mori, promossa dal Comune di Torino - Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 Ore e Arthemisia Group. Come scrive la curatrice Gioia Mori: "Diversi sono gli aspetti evidenziati in questa nuova esposizione, dal taglio inedito, che presenta una Lempicka più intima e segreta, con alcune sorprese ancora custodite nei "mondi" di Tamara, una mostra da esplorare come se si viaggiasse in universi paralleli", e dove è evidenziato il rapporto con i grandi fotografi della sua epoca, e lo studio costante dell'arte del passato, creando così attraverso la commistione di "antico" e "moderno" uno stile unico e inimitabile. Ad accogliere il visitatore è la "Ragazza in verde", eccezionale prestito del Pompidou di Parigi, il quadro che decreta il pieno riconoscimento ufficiale, acquistato nel 1932 dallo Stato francese per essere esposto nella sezione polacca del rinnovato Jeu de Paume. Il percorso si apre con la sezione "I mondi di Tamara de Lempicka": un'esplorazione attraverso tutte le case in cui ha vissuto tra il 1916 e il 1980, tra l'anno del suo matrimonio a San Pietroburgo e l'anno della morte a Cuernavaca. I luoghi sono messi in relazione con la sua evoluzione artistica: dagli acquerelli del periodo russo, alla ritrattistica degli anni Venti realizzata nei suoi ateliers parigini, alle opere dipinte a Beverly Hills nella grande villa coloniale di King Vidor progettata dall'architetto Wallace Neff, a quelle degli anni Quaranta che rispecchiano gli arredamenti e il gusto della casa di New York. Questo sguardo nell'intimità delle sue stanze esplora anche i mondi culturali di riferimento, facendo emergere inediti rapporti, come quello tra il dipinto "Strada nella notte" e le foto di Kertész e Brassaï, che restituiscono la medesima stupefazione di questi rifugiati dall'Europa dell'Est nella città "delle luci", per tutti loro luogo di elezione. La seconda sezione, "Madame la Baroness, Modern medievalist", prende il titolo da un articolo dei primi anni Quaranta uscito negli Stati Uniti, dove si parlava del suo virtuosismo tecnico espresso soprattutto nelle nature morte, primo genere in cui l'artista si cimenta fin dall'età adolescenziale e che raggiunge livelli eccelsi negli anni Quaranta. Tra le opere esposte, "La conchiglia", uno straordinario trompe-l'oeil del 1941, e alcuni dipinti dedicati alle mani, in cui la Lempicka riprende un soggetto al quale alcuni fotografi - Kertész, Kollar, Dora Maar - avevano dedicato particolare attenzione negli anni Venti-Trenta, qui messi a confronto con i quadri. La terza sezione, "The Artist's Daughter" (titolo di un articolo americano del 1929), presenta quei dipinti dedicati alla figlia Kizette che le portarono i maggiori riconoscimenti: tra le opere esposte, "Kizette al balcone", premiato nel 1927, e "La comunicanda", premiato nel 1929, prestiti del Pompidou e del museo di Roubaix. Donna dalla natura ambivalente, a una condotta trasgressiva coincide un'insospettabile attenzione per la pittura "devozionale": Madonne e santi, sono i dipinti riuniti nella quarta sezione, "Sacre visioni": dalla "Vergine col Bambino" del 1931, del Musée des Beaux-Arts di Beauvais, alla "Vergine blu" del 1934 di collezione privata, a un d'après della "Sibilla libica", sacra figura pagana, ripresa dalla Cappella Sistina di Michelangelo, al quadro preferito dalla Lempicka, "La madre superiora" del museo di Nantes. La quinta sezione, "Dandy déco", racconta il costante rapporto della Lempicka con il mondo della moda, nato già nel 1921 quando faceva l'illustratrice per alcune prestigiose riviste. Qui si trovano molte delle più note icone della Lempicka, da "Le confidenze" del 1928, alla "Sciarpa blu" del 1930, allo straordinario "Ritratto di Madame Perrot" con calle del 1931-1932: tutti gli abiti indossati dalle modelle di queste opere sono stati identificati da Gioia Mori come desunti da vere creazioni di moda, realizzate dagli stilisti preferiti della Lempicka, da Lucien Lelong a Marcel Rochas alla Maison Blanche Lebouvier. La ricchissima sezione della moda presenta anche le foto realizzate per un'attività parallela svolta dall'artista fin dagli anni Trenta: quella d'indossatrice, immortalata dai massimi fotografi di moda, da d'Ora a Joffé a Maywald. Inoltre, la sua "cultura dell'apparenza" - che ne fa la massima espressione di dandysmo declinato al femminile dell'epoca déco - è riassunta in uno spazio allestito come una "vetrina del lusso" anni Trenta, un tripudio di cappelli firmati Descat, Schiaparelli e altri stilisti, e gioielli di Cartier, Van Cleef & Arpels, Mauboussin: ovvero, quegli "accessori" indispensabili per l'eleganza di allora, provenienti da importanti collezioni private. Nella sesta sezione, "Scandalosa Tamara", si TORINOSETTE | Arte 249qui/ 249 affronta il tema della Coppia: da quella eterosessuale ripresa dal "Bacio di Hayez", esposto in una versione ad acquerello prestata dalla Veneranda biblioteca ambrosiana di Milano, messa a confronto con un d'après della Lempicka, alle coppie lesbiche messe in relazione con Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)
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