Rapporto in PDF - infoMercatiEsteri

NORVEGIA
A cura di:
Ambasciata d'Italia - NORVEGIA
Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese
[email protected]
Con la collaborazione di:
Agenzia per la promozione all'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE
Camere di Commercio italiane all’estero
www.infomercatiesteri.it
INDICE
PERCHE'
Perchè NORVEGIA
Dati generali
Dove investire
Cosa vendere
OUTLOOK POLITICO
Politica interna
Relazioni internazionali
OUTLOOK ECONOMICO
Quadro macroeconomico
Politica economica
Indicatori macroeconomici
Tasso di cambio
Bilancia commerciale
Saldi e riserve internazionali
Investimenti - Stock
Investimenti - Flussi
Materie prime
Barriere tariffarie e non tariffarie
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica
Indici di Apertura al commercio internazionale
Fattori maggiormente problematici per fare business
Business Cost
Indice Doing Business
ACCESSO AL CREDITO
Accesso al credito
RISCHI
Rischi politici
Rischi economici
Rischi operativi
RAPPORTI CON L'ITALIA
Overview
Scambi commerciali
Investimenti con l'Italia - Stock
Investimenti con l'Italia - Flussi
Flussi turistici
NORVEGIA
PERCHE'
PERCHÈ NORVEGIA
La Norvegia e' il secondo Paese dello Spazio Economico Europeo per Pil pro-capite (PPS) con il piu' elevato tasso di crescita
reale nell'anno 2012.
La Norvegia e' il secondo fonritore di gas e petrolio dell'UE.
Importanti investimenti del Fondo Pensioni norvegese in aziende Europee.
Rilevanti programmi di ammodernamento in campo infrastrutturale.
Costante crescita dei flussi turistici norvegesi all'estero.
La Norvegia e' il secondo Paese
dello Spazio Economico
Europeo per Pil pro-capite (PPS)
con il piu' elevato tasso di
crescita reale nell'anno 2012.
Nel 2012 l'economia norvegese ha registrato il piu' alto tasso di crescita tra i Paesi dello
Spazio Economico Europeo. Le attuali previsioni indicano una crescita del PIL sostenuta fino
al 2014. Sebbene di ridotte dimensioni, il mercato norvegese presenta un'elevata capacita' di
spesa. Rispetto all'anno 2008 i consumi privati sono cresciuti del 10% a fronte di una
crescita 0 in UE. In tale positivo contesto, si segnala il considerevole aumento delle vendite
di beni di lusso e di alta qualita', nonche' di servizi (turismo e intrattimento) ad elevato valore
aggiunto.
Lo sfruttamento delle risorse petrolifere norvegesi - avvenuto anche grazie al fondamentale
contributo di compagnie straniere, inclusa l'ENI, qui presente da oltre 40 anni - ha consentito
la formazione di una solida base industriale, tecnologicamente molto avanzata, specializzata
nella fornitura di materiali, apparecchiature e servizi per l'offshore energetico norvegese. La
presenza stabile sulla piattaforma continentale norvegese (Norwegian Continental Shelf - NCS) costituisce per le imprese operanti a
vario titolo nel setto Oil & Gas di tutto il mondo un importante punto di arrivo.
La Norvegia e' il secondo
fonritore di gas e petrolio
dell'UE.
A gennaio 2013 il Fondo Pensioni norvegese (GPFG) ha raggiunto il valore di mercato di 526
miliardi di euro, il 60% dei quali investiti nelle principali borse valori del mondo. In base ai
criteri di ripartizione geografica degli investimenti stabiliti dal Ministero delle Finanze
Norvegesi, le holdings del Fondo nei listini europei dovrebbero oggi essere
complessivamente pari a 125/130 miliardi di euro. Ad oggi permangono notevoli margini di miglioramento per quanto concerne gli
investimenti del GPFG in Societa' italiane quotate.
Importanti investimenti del
Fondo Pensioni norvegese in
aziende Europee.
Nonostante l'oculata politica di contenimento del Governo nell'uso delle risorse derivanti
dalla rendita energetica, il Parlamento dovrebbe approvare nel giugno prossimo un
importante programma di ammodernamento delle infrastrutture viarie e ferroviarie nazionali.
Altrettanto importanti i programmi di potenziamento previsti per quanto riguarda i sistemi di
trasporto locali, ed in particolare nella capitale Oslo. I progetti previsti, molto ambiziosi dal punto di vista tecnologico, saranno
realizzati con la collaborazione di partner stranieri con comprovata esperienza sul campo.
Rilevanti programmi di
ammodernamento in campo
infrastrutturale.
La spesa dei turisti norvegesi all'estero ha raggiunto nei primi nove mesi del 2012 il valore
record di 9,4 miliardi euro. In base ai recenti sondaggi, l'accresciuto tenore di vita delle
famiglie norvegesi ha incrementato la domanda di pacchetti turistici di maggior valore
aggiunto (hotel 4 o 5 stelle) ed in grado di combinare la vacanza-relax con altre esperienze (artistico-culturali, sportive, etc). L'Italia
permane per i norvegesi una meta di assoluto prestigio in grado di rispondere alle mutate esigenze di questo ricco mercato di
nicchia.
Costante crescita dei flussi
turistici norvegesi all'estero.
Ultimo aggiornamento: 16/04/2013
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DATI GENERALI
Forma di stato
Monarchia Costituzionale
Superficie
385.186 km²
Lingua
Norvegese (nelle due forme scritte bokmål e nynorsk), sami
Religione
Luterana per il 79,2% (2010), 10,2 % altre religioni
Moneta
Corona norvegese - NOK
Ultimo aggiornamento: 31/03/2015
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DOVE INVESTIRE
Prodotti delle miniere e delle cave
Prodotti alimentari
Costruzioni
Flussi turistici
Bevande
Prodotti delle miniere e delle
cave
Lo sfruttamento di tutte le potenzialita' presenti nella Norwegian Continental Shelf sta
diventando sempre piu' importante per il mantenimento nel lungo periodo (oltre i 25 anni)
dell'attuale attivita' estrattiva. Il raggiumento di tale obiettivo non potra' prescindere
dall'entrata in produzione dellle undiscovered reserves, oggi stimate intorno ai 2,8 miliardi di Sm3 o.e. (corrispondenti a 13 anni di
produzione), ma in costante aumento soprattutto grazie all'importante attivita' di ricerca ripresa nel nord.
Il noto problema dell'innalzamento dei costi della filiera produttiva (dai fornitori di primo livello fino ai componentisti), che ha assorbito
gran parte dell'aumento di prezzo dei corsi petroliferi verificatosi a partire dal 2005 (da 55 a 110 dollari per barile di petrolio),
potrebbe tuttavia frenare lo sviluppo futuro della NCS.
Lo sfruttamento della promettente regione del Mar di Barents comportera' uno sforzo tecnologico ed infrastrutturale considerevole,
difficilmente sostenibile dalle societa' petrolifere in mancanza di una ottimizzazione dei costi di fornitura che garantisca adeguati
profitti.
Secondo il Norwegian Petroleum Directorate (www.npd.no/eng) gli investimenti complessivi nella piattaforma continentale
dovrebbero stabilizzarsi intorno ai 22 miliardi euro all'anno fino al 2018, a cui si aggiungono i costi di esplorazione (4,3 miliardi
euro l'anno). Considerevoli le opportunita' che potrebbero aprirsi per le nostre aziende subfornitrici in un contesto nel quale saranno
sempre piu' importanti i prodotti e le soluzioni in grado di ridurre il costo dei progetti gia' nelle prime fasi di ricerca. Si attira in
particolare l'attenzione sulle tecnologie per la mappatura e l'analisi sismica dei blocchi, la riduzione dei costi di trivellamento
dei fondali marini e la realizzazione di sistemi di estrazione flottanti e sottomarini, in grado di ridurre notevolmente i costi di
manutenzione degli impianti.
In tale ottica importanti opportunita' potrebbero aprirsi per le nostre aziende subfornitrici che decideranno di investire in Norvegia.
Al riguardo, si segnala in particolare l'importanza della partecipazione a fiere di settore (ONS 2014 e ONS Norway 2015, Norshipping
2015), molto utili per sondare il mercato e stabilire un network di contatti su cui sviluppare il proprio business.
Prodotti alimentari
Le recenti statistiche diffuse da Eurostat hanno confermato che la media prezzi dei prodotti
alimentari in Norvegia e' la piu' elevata tra i Paesi aderenti allo Spazio Economico Europeo.
Rispetto all'Unione Europea, i prezzi norvegesi in questo settore sono risultati piu' alti del 64%. Tale divario è riconducibile sia
all'elevato livello medio dei prezzi nel Paese, sia alla struttura produttiva e distributiva del settore alimentare norvegese. Entrambe
sono infatti caratterizzate da oligopolio in cui pochi grandi gruppi (e anche cooperative, per quanto concerne il settore lattiero caseario e delle carni) detengono una quota predominante della produzione e della rete distributiva nazionale.
Se da un lato la presenza di mercati oligopolistici rappresenta una considerevole barriera all'accesso di nuovi soggetti imprenditoriali
- ancor più quando, come nel settore agricolo, la produzione nazionale beneficia di un elevato livello di sussidio da parte dello stato dall'altro il limitato assortimento (vd. dettaglio su sezione WTO) e gli elevati prezzi al consumo potrebbero giustificare l'effettuazione
di investimenti (meglio se in partnership con soggetti locali) da parte delle nostre imprese del settore con l'obiettivo di acquisire
quote in un mercato in grado di assicurare un elevato premium price alla produzione di qualità. Ciò anche tenuto conto della
crescente attenzione del consumatore medio norvegese per la produzione enoagroalimentare italiana.
Costruzioni
Nella Sezione Highlights è stato fornito un quadro generale delle interessanti opportunità
fornite dal settore trasporti per quanto concerne lo sviluppo di nuovi ambiziosi progetti di
ammodernamento della rete ferroviaria e stradale norvegese). Sempre nella stessa sezione sono stati evidenziati i progetti di
restyling architettonico previsti nella citta' di Oslo. La complessité tecnologica di questi programmi, nonché l'ambiziosità degli
obiettivi stabiliti dalle Autorità norvegesi per quanto attiene il livello tecnologico, i requisiti di sicurezza, la riduzione dell'impatto
ambientale, ed i dei consumi delle nuove costruzioni previste, renderanno necessario il ricorso ad operatori (sia prime contractors
che subfornitori) di comprovata esperienza sul campo. L'effettuazione di investimenti, anche nel quadro di accordi di collaborazione
con soggetti locali, finalizzati a "presidiare" in modo sistematico questo interessante mercato potrebbe assicuare rilevanti vantaggi
competitivi alle nostre aziende del settore.
Flussi turistici
La sezione flussi turistici del portale presenta un quadro dettagliato delle considerevoli
opportunità attualmente offerte dalla Norvegia per quanto concerne il turismo outbound. Lo
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sviluppo di attività promozionali, anche d'intesa con le istituzioni del territorio di provenienza, da parte di nostri tour operator e/o
catene di hotel contribuirebbe all'incremento del turismo norvegese in Italia.
In quest'ottica, un'ottima opportunita' potrebbe essere offerta dalla partecipazione alla principale fiera annuale del settore turismo in
Norvegia Reiselivsmesse destinata al pubblico norvegese (piu' di 45 mila visitatori nell'edizione 2013), che si svolge nel mese di
gennaio (primi 15 giorni).
Bevande
Le opportunita' descritte per questo settore nella sezione dove vendere potranno essere
sondate e colte attraverso investimenti promozionali mirati nel comparto delle bevande
alcoliche in particolare, dove l'export italiano si e' affermato negli ultimi anni.
Ultimo aggiornamento: 11/03/2014
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COSA VENDERE
Prodotti alimentari
Bevande
Macchinari e apparecchiature
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
Mobili
Prodotti alimentari
Nel 2013 le importazioni di prodotti alimentari in Norvegia hanno sfiorato i 6 miliardi di euro
(somma delle voci "prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura" e "prodotti alimentari").
Rispetto al 2011 la spesa per l'acquisto di prodotti agroalimentari dall'estero e' cresciuta del 12,9% (+8,28% per il prodotti
dell'agricoltura, pesca e silvicoltura, +15,06% nei prodotti alimentari) nonostante gli alti dazi all'importazione esistenti per alcuni
comparti - lattiero caseario, carni e salumi in particolare - e la presenza di una distribuzione oligopolistica che pone spesso delle
barriere d'ingresso (in termini di costi di promozione e di margini di intermediazione) molto elevate che limitano la possibilita' di
accesso di nuove imprese nel mercato norvegese. I dati ufficiali non tengono conto inoltre del noto fenomeno del border trade,
ovvero dell'acquisto di prodotti agroalimentari e di bevande alcoliche in Svezia, nei centri commerciali ubicati a pochi chilometri dal
confine. Secondo le recenti stime di questo Istituto Nazionale di Statistica, tale commercio avrebbe raggiunto nel 2013 i 2 miliardi di
euro di fatturato complessivo. L'elevato livello del reddito disponibile ed i sempre piu' frequenti viaggi dei norvegesi all'estero hanno
favorito la crescita di una domanda di prodotti di qualita', territorialmente tipici, per l'acquisto dei quali il consumatore locale e'
disposto a corrispondere un adeguato premium price. In virtu' di questa tendenza, sempre piu' diffusa, gli operatori locali hanno
iniziato a creare nuovi negozi - o nuovi spazi all'interno degli esercizi esistenti - appositamente dedicati alla promozione ed al
commercio di questi prodotti. Notevoli margini di miglioramento sussistono per l'agroalimentare italiano, il cui giro d'affari e'
calcolabile in Norvegia nell'ordine dei 185 milioni di euro (dato 2013), bevande escluse.
Bevande
La societa’ Vinmonopolet ha diffuso i dati 2013 relativi alle vendite di bevande alcoliche
presso la sua rete di oltre 283 negozi specializzati diffusi capillarmente sul territorio
norvegese. In Norvegia la commercializzazione e la promozione di alcolici e’ strettamente regolamentata. La vendita al dettaglio e’
effettuata in regime di monopolio pubblico dalla Vinmonopolet AS, presso il quale si concentra circa l’85% degli acquisti – calcolati in
litri – dei consumatori norvegesi. Il restante 15% e' assorbito dal canale Ho.Re.Ca. e dall'acquisto di alcolici nei punti vendita "Duty
free" degli aeroporti e porti internazionali presenti nel territorio norvegese.
Nel 2013 l’Italia si e’ confermata leader del mercato norvegese dei vini con una quota di mercato del 32,27% dei litri
complessivamente venduti dal Vinmonopolet (66,3 milioni in totale), seguita a notevole distanza da Francia (17,87%) e Spagna
(10,79%). Rispetto al 2012 il nostro Paese ha guadagnato quasi due punti percentuali di market share, aumentando ulteriormente il
distacco dai principali competitors. Insieme alla Francia, l’Italia e’ il solo Paese produttore a figurare a primi tre posti per litri venduti
(21,43 milioni nel 2013) in tutte e quattro i segmenti di mercato: prima nei rossi e nei frizzanti, seconda nei rose’, terza nei bianchi.
La leadership italiana e’ determinata dall’ottimo andamento delle vendite di nostri vini rossi, su cui si concentrano i quasi due terzi
degli acquisti totali presso il monopolio. Le nostre vendite sono cresciute negli ultimi 5 anni del 35% (17.4 milioni di litri), Il primato in
questo segmento e’ dovuto al miglior rapporto qualita’-prezzo che la nostra produzione riesce ad offrire al cliente norvegese, sia nei
vini da tavola economici che per quanto riguarda le bottiglie di prezzo medio-alto.
Eccellente la situazione anche nel segmento dei frizzanti (5,5% delle vendite totali) in costante espansione. Le vendite di vini
frizzanti sono aumentate del 63,25% nell’ultimo quinquennio. La quota dell’Italia ha raggiunto nel 2013 il 42,65% (nel 2011 era pari al
31,41% ed inferiore a quella spagnola), corrispondente ad un totale di 1,56 milioni di litri venduti. Quest’ultima e’ peraltro incentrata
per quasi la meta del venduto su un numero ristretto di etichette di considerevole diffusione. Nel 2013 per la prima volta una bottiglia
di Prosecco e’ stata il prodotto piu’ acquistato presso la rete del monopolio.
Meno brillanti i risultati conseguiti nel segmento dei vini bianchi (26% circa della domanda di vini intercettata dal Vinmonopolet), ma
solo per il rallentamento registrato nel 2013, e negativi quelli sui rose’. Per quanto riguarda i primi, nel medio termine (5 anni) l’Italia
ha sperimentato un incremento delle vendite superiore a quello di Germania (leader di mercato) e Francia (secondo Paese
produttore), totalizzando una crescita del 47,8% a fronte di un aumento del 13,38% dei vini tedeschi e del 15,76% di quelli francesi.
Tuttavia, nel 2013 gli acquisti di vini bianchi italiani sono aumentati in quantita’ rispetto al 2012 soltanto dello 0,63%, valore
decisamente inferiore sia al dato complessivo del segmento (+ 3,97%), che alle performance di Germania (+3,11%) e Francia
(+6,55%).
Negativi, come sopra menzionato, i dati riguardanti le vendite di vini rose’, settore di nicchia nel quale fino al 2011 l’Italia deteneva il
primato per quantita’ di litri venduti. Nell’ultimo triennio la domanda intercettata dai produttori italiani si e’ contratta del 6%.
Pur nel quadro della felice congiuntura che i vini stanno attraversando in Norvegia, esistono ancora margini di miglioramento delle
nostre esportazioni. Per un appronfondimento sul quadro normativo regolante il mercato norvegese dei vini, sull'andamento delle
vendite presso il canale Vinmonopolet, nonche sulle opportunita' ancora presenti in questo mercato, si prega di inviare una email al
seguente indirizzo di posta elettronica dell'Ufficio Commerciale dell'Ambasciata: [email protected]. Su richiesta degli
interessati, si provvedera' all'invio di uno studio redatto da questo Ufficio con l'obiettivo di orientare i produttori italiani di vino nel
promettente e remunerativo mercato norvegese
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Macchinari e apparecchiature
Nel periodo 2011-2013 l'export italiano ha registrato in Norvegia una forte crecita per quanto
concerne le seguenti voci (fonte ICE/GTI):
- APPARECCHIATURE ELETTRICHE E APPARECCHIATURE PER USO DOMESTICO NON ELETTRICHE: + 22,38%;
- MACCHINARI E APPARECCHIATURE NCA: +31,35%;
- ALTRI MEZZI DI TRASPORTO: + 61,70%;
Il fatturato complessivo conseguito dal made in Italy in queste 3 macrovoci export e' passato in tre anni da 624,4 milioni di euro a
822 milioni, corrispondenti al 41% del totale importato dall'Italia in questo Paese nell'anno 2013 (pari a circa 2 miliardi di euro).
La nostra quota sul totale delle importazioni norvegesi e' stata nell'anno appena trascorso rispettivamente del 5,08% per la
macrovoce "Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche", 6,34% per quanto concerne i
"Macchinari e attrezzature nca" e del 3,21% per la voce "Altri mezzi di trasporto". Cio' a fronte di una quota complessiva dell'export
italiano sulle importazioni totali norvegesi del 3,0%.
I dati sopra esposti confermano la vitalita' e competitivita' del nostro export in un settore di punta del made in Italy. Notevoli
prospettive potrebbero essere ulteriormente colte nel mercato norvegese, nel quale sono stati importati nel 2013 prodotti per un
controvalore di 15,24 miliardi di euro. Sussistono dunque forti margini di miglioramento della nostra quota di mercato in questi tre
settori.
Articoli di abbigliamento (anche
in pelle e in pelliccia)
Fonte: Elaborazione ICE su dati GTI. Le importazioni degli articoli di abbigliamento in
Norvegia si sono stabilizzate nel periodo 2011-2013 nell'ordine dei 2,1 miliardi di euro. Nel
2013 si e' registrato una ripresa dell'export italiano del comparto in questo Paese (crescita
del 9,44% rispetto al 2012 e conseguente ritorno ai valori del 2011). Le nostre esportazioni sono oggi pari a 88,4 milioni,
corrispondenti a circa il 4,35% delle importazioni norvegesi totali in questo settore. Pur essendo quest'ultimo dato superiore al
rapporto tra il valore delle nostre esportazioni in Norvegia e le importazioni totali norvegesi (pari al 3,02%), ulteriori margini di
miglioramento sono possibili per il uno dei settori di punta del Made Italy. Il livello del reddito disponibile delle famiglie norvegesi, tra i
piu' elevati al mondo, ha raggiunto negli ultimi 3 anni livelli record. La maggiore ricchezza e' stata investita prevalentemente
nell'acquisto di immobiili, auto in particolare o spesa per i viaggi all'estero. I tempi sembrano maturi per un upgrade qualitativo verso
prodotti di abbigliamento di maggiore qualita' e dotati di una forte attrattivita' in termini di marchio e stile.
Uno studio elaborato nel corso del 2013 dall'Ufficio Studi della Banca Nordea (secondo istituto bancario in Norvegia) ha confermato
il crescente interesse dei norvegesi per prodotti ed "esperienze" in grado di distinguere il singolo dalla massa.
Cio' trova in parte conferma nella recente apertura nei centri delle principali citta' norvegesi di showroom delle principali case di
moda.
La produzione italiana potrebbe pertanto inserirse nel processo in atto di modifica verso l'alto dei consumi dei norvegesi per quanto
concerne l'abbigliamento, conquistando maggiori quote sulle importazioni norvegesi (che in valore dovrebbero rimanere alterate).
Mobili
Le esportazioni italiane di mobili in Norvegia si sono assestate nel 2013 nell'ordine dei 56
milioni di euro. La nostra quota sull'import complessivo norvegese di mobiili - pari a circa 1,5
miliardi di euro - e' stata del 3,21%. Le aziende italiane hanno saputo cogliere l'importante modifica in atto nel mercato edilizio
norvegese, che ha registrato nell'ultimo quinquennio un poderoso aumento, soprattutto per quanto riguarda il comparto residenziale.
Il nostro export e' oggi prevalentemente orientato a soddisfare la richiesta dei segmenti di mercato a piu' elevato valore aggiunto.
Ulteriori consistenti margini di miglioramento sono possibili sempre nell'arredo - design e nel contract di grandi spazi ed edifici,
anche pubblici.
Ultimo aggiornamento: 11/03/2014
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OUTLOOK POLITICO
POLITICA INTERNA
La politica interna norvegese è caratterizzata da un elevatissimo grado di stabilità, nonostante il periodico ricambio della classe
politica e l'alternanza dei partiti al Governo riscontratasi negli ultimi venti anni. Dall'ottobre 2013, dopo le ultime elezioni del
settembre 2013, guida il Paese una coalizione di centro-destra, composta dal Partito Conservatore e dal Partito del Progresso, con
l'appoggio esterno di due piccoli partiti centristi (Partito Cristiano-Popolare e Partito Liberale). La Primo Ministro è la leader del
Partito Conservatore, signora Erna Solberg. La principale forza di opposizione, il Partito Laburista, rimane il partito di maggioranza
relativa in Parlamento.
La politica economica dell'attuale Governo si caratterizza per un approcccio volto a promuovere, sia pure con gradualità, una
riduzione della presenza dello Stato nell’economia, anche attraverso un mirato programma di privatizzazioni e la promozione
dell'impresa privata. Rimane saldo l'impegno a presevare la stabilità delle finanze pubbliche, grazie anche ai proventi derivanti dalle
attività oil and gas. L'attuale Governo prosegue poi nell'azione - già avviata in qualche modo dal precedente Governo di centrosinistra - volta ad assicurare una sostenibilità di lungo periodo al generoso sistema sociale norvegese, in particolare sul fronte
previdenziale.
Ultimo aggiornamento: 31/03/2015
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RELAZIONI INTERNAZIONALI
I punti di riferimento della politica estera norvegese sono il rapporto transatlantico e la sua configurazione di sicurezza (NATO), i
rapporti con l’Europa (SEE/UE) e con la Russia. Ad essi occorre aggiungere una vocazione internazionalista che ha nella
collaborazione nordica, nel sistema delle Nazioni Unite e nelle collaborazioni regionali e sub-regionali un fermo ancoraggio.
Nel programma dell’attuale esecutivo sono indicate le seguenti priorità in tema di politica estera:
il Grande Nord - inteso come l’insieme delle attività di gestione legale ed economica dell’area circumpolare, con lo sfruttamento
delle risorse e delle vie di comunicazione reso possibile dallo scioglimento dei ghiacci, inclusa la partecipazione ai relativi organismi
regionali, quali il Consiglio Artico e quello del Mar di Barents - rimane la più importante priorità strategica di politica estera;
forte sostegno alle Nazioni Unite e al diritto internazionale;
appartenenza alla NATO, cardine della politica di sicurezza del Paese;
Accordo SEE e conferma dello status della Norvegia di non-membro dell'UE;
affermazione del ruolo di avanguardia della Norvegia in materia di politiche ambientali, per quanto sia la riduzione di emissione nei
Paesi industrializzati, sia il sostegno agli interventi nella stessa direzione nei PVS.
La politica estera norvegese è particolarmente attiva e visibile, sicuramente al di là di quanto le dimensioni del Paese potrebbero
suggerire. Possono farsi risalire alla sua vocazione internazionalista e multilateralista, largamente condivisa dall’opinione pubblica, le
numerose iniziative diplomatiche volte a facilitare la soluzione dei conflitti internazionali ed a favore dei processi di pace, anche nei
confronti di conflitti ai quali la Norvegia non è direttamente interessata.
La Norvegia è tradizionalmente Paese antesignano dell’assistenza ai Paesi in via di sviluppo. Attualmente, Oslo si pone in
primissimo piano in termini di finanziamento pubblico dell’aiuto allo sviluppo, cui dedica l’1% del PIL, percentuale raggiunta per la
prima volta nel 2008 e mantenuta negli anni successivi.
La Norvegia intrattiene rapporti privilegiati con i Paesi Nordici, con cui collabora attraverso consultazioni rafforzate e tramite la
comune partecipazione in numerosi organismi regionali, di cui il più importante è il Consiglio Nordico, organo di collaborazione a
livello parlamentare, e il Consiglio dei Ministri Nordici, organi di collaborazione a livello governativo.
La Norvegia ha respinto per due volte, con referendum (nel 1972 con il 53,3% e nel 1994 con il 52,2% dei voti), la progettata
adesione all'Unione Europea. Malgrado questo doppio rifiuto, ogni Governo norvegese si è costantemente impegnato a coltivare
con l’Unione i legami più stretti compatibili con la sua posizione di non-membro. Dal gennaio 1994 la Norvegia fa parte dello Spazio
Economico Europeo (SEE), partecipando al Mercato Unico e al relativo Consiglio (28+3: Norvegia, Islanda e Liechtenstein) ed
impegnandosi a recepire la legislazione comunitaria nei settori previsti dall’Accordo SEE. Dal 25 marzo 2001 la Norvegia - insieme
agli altri Paesi nordici - partecipa al sistema Schengen. L'attuale Governo intende ulteriormente intensificare le relazioni con
Bruxelles. Da qui la decisione, per la prima volta, di nominare un Ministro per gli Affari Europei, che coordina la politica europea del
Paese, l'attuazione in Norvegia degli obblighi derivanti dall'appartenenza allo Spazio Economico Europeo nonché le relazioni con
l'Unione Europea.
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Il rapporto con gli Stati Uniti è naturalmente molto forte anche in virtù della comune appartenenza alla NATO.
Particolare importanza rivestono le relazioni con la Russia, sia per quanto attiene l'interesse di Oslo al rafforzamento della stabilità
ai propri confini nord-orientali sia per le prospettive di collaborazione economica e di sviluppo dell’area del Barents. Il rapporto
bilaterale con Mosca sta tuttavia segnando alcune difficoltà, a causa dell'annessione russa della Crimea e dell'interventismo russo in
Ucraina orientale, sebbene Oslo desideri mantenere rapporti di buon vicinato con Mosca e continuare nella proficua collaborazione
bilaterale di questi ultimi venti anni. La Norvegia ha deciso di applicare anch'essa le misure sanzionatorie decise dall'UE nei confronti
della Russia.
Ultimo aggiornamento: 31/03/2015
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OUTLOOK ECONOMICO
QUADRO MACROECONOMICO
La riduzione dell’attività petrolifera nell’offshore norvegese (NCS) ha ridimensionato le prospettive di crescita di breve e medio
termine del Paese. Tale fenomeno, atteso dalle Autorità norvegesi e riconducibile al completamento di alcuni grandi progetti
petroliferi del passato, è coinciso con un - inaspettato nelle dimensioni - calo dei prezzi dei prodotti energetici: il prezzo del barile di
greggio è sceso negli ultimi 9 mesi da oltre 100 dollari a 55/60, mentre i prezzi di vendita del gas naturale norvegese si sono ridotti
nel 2014 dell’-11,9% circa. In conseguenza di ciò, nell’ultimo trimestre il PIL del Paese non è cresciuto ai ritmi previsti e le stime per
il 2015 sono state riviste al ribasso. Invece di una crescita reale del 2-2,1% nel biennio 2014-2015, i dati attualmente disponibili
sembrano indicare una crescita del PIL del +1,6% nel 2014 e del +0,5% nel 2015. Tuttavia, pur in presenza di questo rallentamento,
il tasso di disoccupazione si è mantenuto intorno al 3,5% e le esportazioni della mainland economy (che esclude l’export di prodotti
energetici, piattaforme e unità navali per il settore oil and gas) hanno ben reagito allo stimolo dato dal deprezzamento del cambio.
Le Autorità politiche e monetarie del Paese concordano sulla necessità di avviare il percorso del modello di crescita economica che
ha caratterizzato l'economia Norvegia, attraverso azioni che rilancino la competitività dell’industria non legata all’estrazione e
vendita dei prodotti energetici. Quest'ultima sarà chiamata in futuro a compensare il minor gettito del settore petrolifero, ed a rendere
la Norvegia meno dipendente dall'andamento dei prezzi petroliferi. Il primo passo in questa direzione è la moderazione salariale ed
una stabilizzazione dell’inflazione sul livello di lungo periodo del +2,5%.
Sempre con riguardo alla situazione contingente, si segnalano i seguenti aspetti:
-L’economia norvegese rallenta ma non si contrae.
-Il mercato immobiliare non sembra in procinto di un ridimensionamento drastico. L’offerta di unità immobiliari sta assecondando la
domanda, senza sovrastimarla.
-Le famiglie continuano a risparmiare (il livello di risparmio è ai massimi storici, pari al 10% del reddito disponibile).
-Il sistema bancario dispone di riserve prudenziali sufficienti per far fronte ad un aumento temporaneo dei default sui mutui ipotecari,
senza ridurre il credito a persone ed aziende.
-Infine, il welfare norvegese è in grado di fornire un concreto appoggio alle famiglie che dovessero attraversare situazioni di difficoltà.
Tale quadro fa stato di un’economia certamente solida, nella quale sono presenti tuttavia taluni squilibri finanziari che potrebbero
amplificare gli effetti di una minore dinamicità dell’econo mia (possibile se i prezzi dei prodotti petroliferi dovessero assestarsi
stabilmente sugli attuali livelli), e che le Autorità di questo Paese stanno monitorando con attenzione.
Le famiglie norvegesi presentano oggi un indebitamento medio elevato, motivato per lo più dall’elevato livello del reddito disponibile
(cresciuto negli ultimi 4 anni ad un ritmo del 3,5-3,8% in termini reali) e dall’aspettativa di una sua crescita. Le famiglie giovani - con
capifamiglia di età inferiore ai 40 anni - sono maggiormente esposte, anche per motivi generazionali. Una componente fondamentale
dell’indebitamento è rappresentata dal mutuo per l’acquisto di prime e seconde case in un mercato immobiliare che negli ultimi 10
anni ha visto raddoppiare i prezzi degli immobili. Dopa o un inizio in calo essi sono cresciuti mediamente nel 2014 del +2,3%
rispetto al 2013 Un rallentamento dell’economia determinato da una contrazione più ampia del previsto degli investimenti nel
comparto energetico potrebbe creare situazioni di tensione nel mercato lavoro e ridurre i valori del mercato immobiliare, con
conseguenti effetti negativi sulle capacità di spesa delle famiglie, obbligandole a tagliare i consumi per eliminare il debito in eccesso.
Ultimo aggiornamento: 31/03/2015
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POLITICA ECONOMICA
Il Governo Solberg ha recentemente proposto al Parlamento per l'approvazione il Bilancio per l'anno 2015.
La manovra economica proposta dall’Esecutivo conservatore-progressista prevede un incremento del +2,3% in termini reali della
spesa pubblica rispetto al 2014, con una ricaduta positiva sul PIL del +0,5%. Essa dovrebbe compensare l’attesa riduzione degli
investimenti nel settore petrolifero (-10% secondo le stime della Confindustria norvegese) e mantenere la crescita del PIL nel 2015
al medesimo livello dell’anno in corso (+2%). Importante anche nel 2015 l’apporto che il settore petrolifero offshore fornirà alla
copertura delle spese, stimabile nell’ordine dei 20 miliardi euro (1,8 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente).
Si riportano a seguire alcuni degli aspetti più rilevanti della proposta governativa che non dovrebbero subire radicali modifiche nel
corso del passaggio parlamentare della Finanziaria:
- Riduzione ulteriore della tassazione diretta. Nell’aprile scorso, in sede di revisione del budget 2014, il Governo Solberg ha ridotto di
un punto percentuale la tassazione di base sul reddito delle persone fisiche per un ammontare complessivo di quasi 1 miliardo di
euro di minor gettito fiscale. Nell’attuale proposta l’Esecutivo ha inserito una nuova riduzione delle imposte dirette per ulteriori 840
NORVEGIA
9
milioni. Gran parte del beneficio fiscale è stato indirizzato alle fasce più benestanti ed ai lavoratori indipendenti. Sul fronte della
semplificazione normativa è stato disposto l’aumento del livello di fatturato minimo al di sotto del quale non è necessaria
l’applicazione della normativa IVA.
-Stimolo all’attività di ricerca e sviluppo privata. L’Esecutivo intende aumentare il valore massimo dei progetti ammissibili al
programma nazionale di sostegno dell’attività di ricerca e sviluppo (sia interna che esterna) realizzata dalle aziende norvegesi.
-Ulteriore forte aumento dei fondi destinati al settore trasporti. Il Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni dovrebbe godere di
un incremento del 14,1% delle risorse complessive rispetto alla proposta dell’anno precedente. Se tale dotazione fosse confermata,
il Ministero sarebbe in grado di assicurare l’avanzamento di tutti i progetti di potenziamento della rete stradale e ferroviaria previsti
nel 2015, nonchè di impostare l'avvio in partnership con le Autorità locali - di nuovi piani straordinari di manutenzione di tunnel e di
gallerie della rete stradale regionale. Per quanto riguarda il comparto ferroviario, la priorità del Governo è di potenziare ed estendere
le linee esistenti, ma non è escluso l’avvio di nuove linee, in particolare per quanto concerne l’area metropolitana di Oslo.Nuovi
investimenti sono inoltre previsti per progetti di integrazione dei trasporti marittimi costieri con la rete ferroviaria e stradale nazionale.
-Ampliamento del fondo destinato ad investimenti in infrastrutture. Il Ministrod delle Finanze Jensen ha proposto l’allocazione di
ulteriori 4,9 miliardi euro nel Fondo infrastrutture creato nel 2013. Una volta operativo, il Fondo infrastrutture avrà il compito di
investire le risorse pubbliche in progetti di ammodernamento-potenziamento delle reti di trasporto nazionale in grado di garantire un
adeguato ritorno finanziario, ai quali esso potrà assicurare un finanziamento certo, costante e non subordinato alle tempistiche
burocratiche-procedurali tipiche dello stanziamento a valere sul bilancio ordinario.
.-Riduzione dei fondi a sostegno del settore agricolo. Sebbene marginale (-1,4%) la riduzione dei fondi destinati al Ministero
dell’Agricoltura può essere interpretato come un ulteriore segnale della volontà dell’Esecutivo di limitare il supporto alla produzione
nazionale, oggi tra i più elevati al mondo. In linea con questo approccio, il Governo ha inoltre proposto di ridurre sensibilmente i dazi
attualmente applicati su oltre 110 prodotti. Si tratta per il momento di una misura con un impatto marginale - il taglio dei dazi
riguarderebbe alcune tipologie di fiori, qualche qualità di verdura, succhi d’arancia e alcune marmellate e salse - ma indicativa
dell’atteggiamento più cauto di questo Esecutivo nei confronti delle rivendicazioni delle cooperative di
Ultimo aggiornamento: 31/03/2015
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NORVEGIA
10
INDICATORI MACROECONOMICI
2011
2012
2013
349.095
395.568
394.185
Variazione del PIL reale (%)
1,52
3,06
0,6
Popolazione (mln)
4,97
5,03
5,09
56.694,05
PIL Nominale (mln €)
PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ($)
53.396,31
55.264,45
Disoccupazione (%)
3,28
3,1
3,5
Debito pubblico (% PIL)
49,6
49,6
49,6
1,3
1,02
2,1
3,62
2,69
3,3
Inflazione (%)
Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%)
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Statistics Norway e IMF Global Economic Outlook. Valori in corone e dollari USA convertiti in Euro al tasso
di cambio medio annuale fornito da Eurostat per gli anni di riferimento della tabella
Ultimo aggiornamento: 24/04/2014
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TASSO DI CAMBIO
Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'Italia
NORVEGIA
11
BILANCIA COMMERCIALE
EXPORT
Export
2012
Totale
123.886 mln. €
2013
2014
114.516 mln. €
Previsioni di crescita 2015
Previsioni di crescita 2016
nd %
nd %
98.633,9 mln. €
PRINCIPALI DESTINATARI
2012 (mln. €)
2013 (mln. €)
2014 (mln. €)
REGNO UNITO
31.874
REGNO UNITO
28.032
REGNO UNITO
24.587
GERMANIA
15.464,3
PAESI BASSI
14.943
GERMANIA
18.185
PAESI BASSI
14.954,5
GERMANIA
14.755
PAESI BASSI
13.814
Italia Position:10
2.768,2
Italia Position:9
2.694
Italia Position:nd
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Prodotti delle miniere e delle cave
1.204
2012
2013
2014
3.626,2
4.726
4.825
75.812,4 67.761 60.562
Prodotti alimentari
4.009,4
3.919
81,8
71
74
Prodotti tessili
165,7
159
157
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
102,7
105
100
39,6
33
28
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
269,1
260
276
Carta e prodotti in carta
701,6
601
601
1
0,1
0,02
Bevande
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
4.233
10.417,3
9.151
8
Prodotti chimici
1.539,8
1.311
1.466
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
1.050,4
1.136
1.262
Articoli in gomma e materie plastiche
381,9
412
424
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
199,3
188
204
Prodotti della metallurgia
7.017,5
5.991
6.282
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
1.227,8
1.503
1.075
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
2.370,7
2.364
2.456
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
1.992,2
2.124
2.032
Macchinari e apparecchiature
5.053,8
5.200
5.216
615,9
625
633
1.006,7
1.100
1.320
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
Mobili
332
303
276
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
355,1
341
297
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
682,5
556
628
4.833,5
4.575
4.192
Altri prodotti e attività
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Agenzia ICE di fonte GTI. Valori per i settori espressi in dollari e convertiti in euro al tasso di
cambio medio annuale fornito da Eurostat. Classifica maggiori partner: fonte Statistics Norway, valori espressi in corone norvegesi
convertiti in euro al tasso di cambio medio annuale fornito da Eurostat.
NORVEGIA
12
IMPORT
Import
Totale
2012
2013
67.069 mln. €
2014
66.575 mln. €
Previsioni di crescita 2015
Previsioni di crescita 2016
nd %
nd %
65.565 mln. €
PRINCIPALI FORNITORI
2012 (mln. €)
2013 (mln. €)
2014 (mln. €)
SVEZIA
9.224,1
SVEZIA
nd
SVEZIA
8.260
GERMANIA
8.438,1
nd
nd
GERMANIA
7.958
CINA
6.195,8
nd
nd
CINA
6.362
Italia Posizione: 11
1.837,2
Italia Posizione: 10
nd
Italia Posizione: 10
2.046
Merci (mln. €)
2012
2013
2014
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
1.791,7
1.808
1.786
Prodotti delle miniere e delle cave
1.181,6
1.132
973
Prodotti alimentari
4.022,6
4.141
4.187
Bevande
597,7
627
650
Tabacco
225,2
236
256
Prodotti tessili
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
732,7
748
760
1.993,1
2.032
1.970
753,6
764
740
1.199,4
1.191
1.205
968,7
933
920
6,7
4
5
3.154
3.234
2.571
Prodotti chimici
3.826,7
3.760
3.715
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
1.539,4
1.481
1.604
Articoli in gomma e materie plastiche
2.197,4
2.178
2.214
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
1.040,9
1.051
1.065
Prodotti della metallurgia
5.468,9
4.672
4.972
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
3.328,8
3.272
3.225
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
5.646,3
5.600
5.632
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
4.024,5
4.217
4.356
Macchinari e apparecchiature
8.122,8
8.128
8.325
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
6.690,5
6.863
6.523
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
2.819,4
2.893
2.640
Mobili
1.559,5
1.488
1.519
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
1.619,1
1.614
1.678
133,5
386
172
2.424,2
2.121
1.900
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
Carta e prodotti in carta
Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Altri prodotti e attività
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Agenzia ICE di fonte GTI. Valori per i settori espressi in dollari e convertiti in euro al tasso di
cambio medio annuale fornito da Eurostat. Classifica maggiori partner: fonte Statistics Norway, valori espressi in corone norvegesi
convertiti in euro al tasso di cambio medio annuale fornito da Eurostat.
OSSERVAZIONI
Premessa: i dati statistici per il 2014 relativi al commercio estero della Norvegia forniti da Statistics Norway e dall'Agenzia ICE
differiscono in parte sui valori specifici. Essi adottano diverse classificazioni merceologiche e divergono nel computo delle
oscillazioni del tasso di cambio della corona norvegese, in cui sono espressi i dati Statistics Norway (mentre i dati ICE/GTI sono
calcolati in dollari americani). Considerato che i dati di fonte norvegese consentono una comparazione dell’andamento
dell’interscambio commerciale della Norvegia con i singoli Paesi partner, nonché un maggior dettaglio sulle vendite norvegesi di
idrocarburi, si è ritenuto opportuno integrare l’analisi dei dati ICE/GTI con i valori forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica
norvegese.
Commercio con l’estero della Norvegia:
Export. Secondo i dati diffusi da Statistics Norway, nel 2014 la Norvegia ha registrato una riduzione lieve delle esportazioni
norvegesi nel mondo (-0,95%) rispetto all’anno precedente , più marcata secondo le analisi di fonte ICE/GTI (-9,99%). Entrambi gli
Istituti attribuiscono la ragione di tale contrazione all’ulteriore calo delle vendite di idrocarburi. In proposito, Statistics Norway
fornisce una disaggregazione maggiore dei dati relativi a questo importante settore dell’economia norvegese: il valore delle vendite
di prodotti petroliferi si è ridotto del -3%, mentre il calo degli acquisti esteri di gas naturale e liquefatto si è attestato rispettivamente
NORVEGIA
13
intorno al -9,5% e -3,2% rispetto al 2013. Il calo dei prezzi dei prodotti energetici non è stato dunque compensato dalla maggiore
produzione registrata nella piattaforma continentale norvegese nell’anno in esame. Positivo l’apporto fornito dai settori non
direttamente legati allo sfruttamento degli idrocarburi ubicati nella piattaforma continentale norvegese, la cosiddetta mainland
economy. Essi hanno ben reagito allo stimolo fornito dal deprezzamento del tasso di cambio. Ottimo l’andamento dell’export per
quanto concerne il settore ittico, cresciuto del +11,7% rispetto all’anno precedente e pari a circa 7 miliardi di euro.
Import. Volgendo lo sguardo alle importazioni, il dato relativo al 2014 fa stato di una riduzione -1,57% (fonte ICE/GTI), +6,2%
secondo Statistics Norway. In base ai dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica Norvegese, l’import ha raggiunto in valuta locale
il valore più elevato di sempre per il secondo anno consecutivo (in valuta locale). I macrosettori degli autoveicoli, rimorchi e
semirimorchi (+9,98% dato ICE-GTI), macchinari e apparecchiature (+12,11%), bevande (+3.67%, trainate dai prodotti alcolici)
hanno conseguito i maggiori incrementi annuali.
Saldo commerciale. A fronte di tale dinamiche, il saldo commerciale con l’estero della Norvegia si è ridotto ancora del -10,5% (dato
ICE/GTI)/- 11% (valore Statistics Norway).
Esso permane tuttavia molto positivo per la Norvegia (+33 miliardi di euro circa).
Resta sullo sfondo la crescente difficolta' dei settori non legati allo sfruttamento delle risorse energetiche offshore a competere a
livello internazionale. Il deprezzamento del tasso di cambio ha sostenuto questi settori, consentendo loro di tornare a crescere.
Tuttavia, Su 27 macrosettori analizzati nelle statistiche fornite da ICE/GTI, soltanto in 7 - due dei quali legati direttamente al
comparto Oil and Gas - la Norvegia ha conseguito nel 2013 un surplus commerciale (nel 2013 erano 6). Nel 2014 il comparto
metallurgico è tornato a crescere, ma difficilmente potrà in futuro fornire un apporto positivo di entità simile a quanto fatto in passato.
Come avvenuto nel 2013, anche nell’anno in esame la crescita nei mercati esteri dell'industria locale specializzata nella subfornitura
di sistemi, macchinari e componenti per il settore energetico - complessivamente seconda voce export del Paese - e' avvenuta nel
quadro di un generale incremento dell'interscambio di apparecchiature (generiche, specifiche per determinate industrie, elettriche e
non) con il resto del mondo a saldo negativo crescente per la Norvegia.
NORVEGIA
14
SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI
2011
2012
2013
Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. €)
51.500
57.660
58.693
Saldo dei Servizi (mln. €)
-2.155
-3.892
-1.525
Saldo dei Redditi (mln. €)
2.155
778
762
Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. €)
-3.592
-3.892
-3.811
Saldo delle partite correnti (mln. €)
50.287
56.040
54.882
Riserve internazionali (mln. €)
35.201
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU e Statistics Norway. Dato su riserve internazionali anni 2012 e 2013 non ancora disponibile.
Ultimo aggiornamento: 05/02/2013
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NORVEGIA
15
INVESTIMENTI - STOCK
STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: NORVEGIA (OUTWARD)
Stock
di investimenti diretti esteri
del paese:
NORVEGIA (Outward)
2011
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2012
2013
Previsioni 2014
Previsioni 2015
42,23 %
42,1 %
37,48 %
nd %
nd %
147.399,29 mln. €
163.780 mln. €
1.446.900 mln. €
nd %
nd %
PRINCIPALI DESTINATARI
2011 (mln. €)
2012 (mln. €)
PAESI BASSI
22.499,03
SVEZIA
17.709,1
DANIMARCA
9.917,75
Italia Position:nd
nd
Italia Position:nd
Settori (mln. €)
2013 (mln. €)
nd
Italia Position:nd
2011
2012
Prodotti delle miniere e delle cave
41.242,01
Manufatturiero
32.810,98
Costruzioni
2013
605,68
Attività finanziarie e assicurative
21.504,55
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Statistics Norway. Conversione valori espressi in corone norvegesi al tasso di cambio medio
annuale fornito da Eurostat per gli anni di riferimento della tabella.
NORVEGIA
16
nd
STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: NORVEGIA (INWARD)
Stock
di investimenti diretti esteri
nel paese:
NORVEGIA (Inward)
2011
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2012
2013
Previsioni 2014
Previsioni 2015
39,26 %
44,64 %
37,14 %
nd %
nd %
137.070,45 mln. €
173.650 mln. €
143.350 mln. €
nd %
nd %
PRINCIPALI INVESTITORI
2011
2012
SVEZIA
22.238,16
PAESI BASSI
15.285,12
DANIMARCA
8.129,09
Settori (mln. €)
2011
2012
Prodotti delle miniere e delle cave
38.527,01
Manufatturiero
27.533,17
Costruzioni
2013
2013
875,79
Attività finanziarie e assicurative
34.419,99
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Statistics Norway. Conversione valori espressi in corone norvegesi al tasso di cambio medio
annuale fornito da Eurostat per gli anni di riferimento della tabella.
OSSERVAZIONI
Lo stock di IDE in entrata nell’anno 2013 (ultimo dato disponibile diffuso da Statistics Norway) ha raggiunto i 143,35 miliardi di euro
complessivi, registrando una riduzione del -13,9% rispetto al 2012. Il calo degli investimenti (anche in valuta locale) rilevato
dall’Istituto Nazionale di Statistica trova conferma anche nei dati diffusi dall’UNCTAD, diversamente da quanto accaduto in passato,
in cui le due fonti divergevano sull’andamento degli IDE in entrata. L’UNCTAD fa stato di un decremento annuale del -3,9% nel
2013 (valore stimato pari a 144,69 in linea con i dati Statistics Norway). L’Unione Europea (27 Paesi Membri) si conferma la
principale area di provenienza degli investimenti con una quota del 67,9% sul totale (nel 2012 la quota dell’UE-27 Membri è stata del
68,7%). In crescita la componente azionarie degli asset (+7,5%), che nell’anno in esame hanno rappresentato il 61,2% del totale
investito in Norvegia (pari al 52,52% nel 2012). I dividendi distribuiti hanno raggiunto i 6,1 miliardi di euro, assicurando un ritorno
sull’equity del 6,9%.
Relativamente agli IDE in uscita, sia i dati Statistics Norway sia quelli UCTAD evidenziano una riduzione rispetto ai valori 2012:
-5,56% secondo Statistics Norway, per un valore complessivo di stock in uscita nel 2013 nell’ordine dei 144,69 miliardi euro;
-1% per l’UNCTAD, valore totale degli IDE all’estero pari a 173,79.
Il 65, 5% degli IDE in uscita è diretto verso Paesi dell’Unione Europea (27 Paesi Membri), la cui incidenza è sensibilmente
aumentata rispetto al 2012 (62,5% del totale investito), nonostante un leggero calo (-1%) in termini assoluti. Sempre secondo
quanto riportato da Statistics Norway, l’intero ammontare degli asset all’estero acquisiti da soggetti norvegesi è capitale azionario.
Essi hanno assicurato dividendi nell’ordine di 6,37 miliardi euro, corrispondenti ad un tasso di ritorno sull’equity del 4,2%.
NORVEGIA
17
INVESTIMENTI - FLUSSI
FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: NORVEGIA (OUTWARD)
Flussi
di investimenti diretti esteri
in uscita dal paese:
NORVEGIA (Outward)
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2011
2012
2013
Previsioni 2014
Previsioni 2015
4,1 %
%
%
nd %
nd %
14.377 mln. €
mln. €
mln. €
nd %
nd %
NORVEGIA
18
FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: NORVEGIA (INWARD)
Flussi
di investimenti diretti esteri
in ingresso nel paese:
NORVEGIA (Inward)
Totale (% PIL)
Totale (mln € e var. %)
2011
2012
2013
Previsioni 2014
Previsioni 2015
0,7 %
%
%
nd %
nd %
2.564 mln. €
mln. €
mln. €
nd %
nd %
NORVEGIA
19
MATERIE PRIME
MATERIE PRIME
Materia
Gas naturale, Petrolio, Condensati
Unità
2010
MLN Standard cubic metre 211
s of oil equivalent
NORVEGIA
20
2011
219,52
2012
224,7
2013
213,7
BARRIERE TARIFFARIE E NON TARIFFARIE
Market Access Database della Commissione Europea
NORVEGIA
21
COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT
INDICI DI GLOBAL COMPETITIVENESS E LIBERTÀ ECONOMICA
2012
Val
(0 - 100)
GCI
Pos.
144 paesi
2013
Val
(0 - 100)
5,3
15
Requisiti di base (20 %)
5,9
Istituzioni (25%)
5,7
Infrastrutture (25%)
5,2
Ambiente macroeconomico (25%)
Salute e Istruzione Primaria (25%)
Pos.
148 paesi
2014
Val
(0 - 100)
Pos.
144 paesi
5,3
11
5,4
11
9
6
6
6,1
6
8
5,7
6
5,7
5
27
5
33
5,2
32
6,6
3
6,8
2
6,8
1
6,3
18
6,4
14
6,5
15
Fattori stimolatori dell'efficienza (50 %)
5,1
16
5,2
12
5,2
13
Alta Istruzione e Formazione professionale (17%)
5,6
12
5,7
10
5,7
8
Efficienza del mercato dei beni (17%)
4,8
28
4,9
22
4,9
24
Efficienza del mercato del lavoro (17%)
5
18
5
14
5
13
Sviluppo del mercato finanziario (17%)
5,4
7
5,3
9
5,3
10
Diffusione delle tecnologie (17%)
5,8
13
6,1
3
6,1
4
Dimensione del mercato (17%)
4,3
50
4,3
51
4,3
50
Sub indici
Fattori di innovazione e sofisticazione (30 %)
Sviluppo del tessuto produttivo (50%)
5
16
5,1
16
5,1
16
5,1
19
5,2
13
5,3
13
5
15
4,9
13
4,9
15
Innovazione (50%)
Fonte:
Elaborazioni Agenzia ICE su dati World Economic Forum – Global Competitiveness Index.
Note:
La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.
Ultimo aggiornamento: 17/11/2014
^Top^
2012
Val
(0 - 100)
Indice di Liberta Economica
Pos.
184 paesi
68,8
40
2013
Val
(0 - 100)
70,5
Pos.
184 paesi
31
2014
Val
(0 - 100)
70,9
Pos.
186 paesi
32
Ultimo aggiornamento: 17/11/2014
^Top^
NORVEGIA
22
INDICI DI APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE
2010
Val
(0 - 7)
ETI
Pos.
132 paesi
2012
Val
(0 - 7)
Pos.
132 paesi
5,3
7
5,2
12
Accesso al mercato (25%)
4,7
33
4,2
49
Accesso al mercato interno ed esterno (100%)
4,7
33
4,2
49
Amministrazione doganale (25%)
5,6
18
5,6
17
Efficienza dell'amministrazione doganale (33%)
4,6
42
4,5
43
Efficienza delle procedure di import e export (33%)
6,1
8
5,9
10
Trasparenza dell'amministrazione di frontiera (33%)
6,2
9
6,3
6
Infrastrutture di trasporto e di comunicazione (25%)
5,1
21
5,2
22
Disponibilita e qualita delle infrastrutture di trasporto (33%)
5,4
23
5,3
25
Disponibilita e qualita dei servizi di trasporto (33%)
4,4
33
4,2
39
Disponibilita ed utilizzo dell'ICT (33%)
5,6
10
6,2
6
Contesto business (25%)
5,9
7
5,7
9
Regolamentazione (50%)
5,4
11
5,3
9
Sicurezza (50%)
6,5
5
6,1
10
Sub indici
Fonte:
Elaborazioni Agenzia ICE su dati World Economic Forum – Enabling Trade Index.
Note:
La percentuale tra parentesi indica il peso della voce nella composizione dell’indice / sub indice.
Ultimo aggiornamento: 13/02/2013
^Top^
2010
Valore (%)
Peso % del commercio sul PIL
2012
Valore (%)
49,7
52,8
Fonte:
Per un'analisi dettagliata sull'andamento dell'interscambio commerciale della Norvegia con l'estero si rimanda alla Sezione Outlook
Economico/Bilancia Commerciale.
Ultimo aggiornamento: 13/02/2013
^Top^
OSSERVAZIONI
Vd. Sezione "Outlook Economico", voce Bilancia Commerciale.
Ultimo aggiornamento: 13/02/2013
^Top^
NORVEGIA
23
FATTORI MAGGIORMENTE PROBLEMATICI PER FARE BUSINESS
2012 / 2013
2013 / 2014
Accesso al finanziamento
11,4
7,5
2014 / 2015
8,6
Aliquote fiscali
10,6
11,5
14,9
Burocrazia statale inefficiente
10,8
12,3
11,5
Scarsa salute pubblica
0,9
0,1
0,4
Corruzione
0,1
0
0,2
Crimine e Furti
0,9
0,4
0,1
3
4,7
3,9
6,7
4,2
2,5
13,3
14,7
11,7
Inflazione
1,2
1,5
0,8
Instabilita delle politiche
2,6
1,5
1,8
14,2
18,9
18,8
Normative fiscali
9,1
11,2
11,5
Regolamenti sulla valuta estera
3,9
1,4
1,4
10,3
12,1
Scarsa etica del lavoro della forza lavoro locale
Forza lavoro non adeguatamente istruita
Inadeguatezza dell'offerta di infrastrutture
Normative del lavoro restrittive
Insufficiente capacita di innovare
Fonte:
Elaborazioni Agenzia ICE su dati World Economic Forum - Global Competitiveness Index.
Note:
I fattori sono selezionati sulla base delle risposte degli imprenditori intervistati per la compilazione del Rapporto citato in Fonte. Tra una lista di 15
fattori, gli intervistati dovevano indicare i 5 fattori maggiormente problematici ( da 1: maggiormente problematico, a 5). I valori mostrati in tavola
rappresentano le risposte pesate secondo la loro posizione nel ranking complessivo.
Ultimo aggiornamento: 19/10/2014
^Top^
NORVEGIA
24
BUSINESS COST
Unita
2010
2011
2012
Remunerazione totale media per Capi Funzione/Capi Divisione di una multinazionale o
Chief Executive in organizzazioni medio-grandi.
€ per anno 255.771,61
Remunerazione totale media per manager al di sotto dei Capi Funzione nelle
multinazionali, o che riportano al CEO nelle organizzazioni medio-grandi, o Chief
Executive in organizzazioni piccole.
€ per anno 169.885,01 138.317,91
Remunerazione totale media per personale vendite senior con competenze gestionali o
regionali.
€ per anno 167.514,69 141.333,84 190.746,52
Remunerazione totale media per posizioni di supervisione e junior management con
predominanza della responsabilita di staff.
€ per anno
Remunerazione totale media per account manager e staff vendite senza competenze
gestionali o regionali.
€ per anno 109.160,78
90.130,06 114.914,44
Remunerazione totale media per personale impiegatizio, amministrativo e di segreteria
senza o con ridotte responsabilita di supervisione.
€ per anno
61.862,59
50.049,93
63.815,97
Remunerazione totale media per operai, receptionist, centralinisti e dattilografi
supervisionati da posizioni senior.
€ per anno
51.485,29
49.035,23
54.871,69
Affitto per ufficio centrale in uno dei principali distretti industriali. Prezzo medio per m2
per anno.
€ per m2
per anno
534,49
530,71
797,66
Affitto di un deposito. Prezzo medio per m2 per anno.
€ per m2
per anno
145,82
119,09
169,22
€ per kwH
0,07
0,1
0,08
Elettricita per uso industriale/intenso con consumo annuo di 2000MWh o più. Prezzo per
KwH.
Acqua per uso industriale /commerciale.
98.129,63
202.910,6 256.214,86
86.599,86
164.388,3
106.692,4
€ per m3
0,84
0,81
1
€ per
linea/mese
22,01
21,69
24,3
Aliquota fiscale corporate media.
%
28
28
28
IVA o equivalente. Media o tasso prevalente applicato su beni e servizi.
%
25
25
25
Aliquota fiscale massima su persona fisica.
%
49
47,8
47,8
Sottoscrizione telefonica standard mensile per uso commerciale di una linea telefonica.
Fonte:
Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati EIU.
Ultimo aggiornamento: 07/02/2013
^Top^
NORVEGIA
25
INDICE DOING BUSINESS
2013
Val
(0 - 7)
Pos.
185 paesi
Posizione nel ranking complessivo
Avvio Attivita (Posizione nel ranking)
2014
Val
(0 - 7)
Pos.
189 paesi
2015
Val
(0 - 7)
Pos.
189 paesi
6
6
6
43
30
22
Procedure - numero (25%)
5
5
Tempo - giorni (25%)
7
6
5
Costo - % reddito procapite (25%)
1,7
1,6
0,9
Capitale minimo da versare per richiedere la registrazione di
una attivita - % reddito procapite (25%)
5,4
5,1
5
Permessi di costruzione (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
23
4
28
27
10
10
10
Tempo - giorni (33,3%)
123
122,5
122,5
Costo - % reddito procapite (33,3%)
30,2
0,6
Accesso all'elettricita (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
14
4
0,6
26
4
25
4
Tempo - giorni (33,3%)
66
66
66
Costo - % reddito procapite (33,3%)
6,5
12,1
11,9
Registrazione della proprieta (Posizione nel ranking)
Procedure - numero (33,3%)
Tempo - giorni (33,3%)
Costo - % valore della proprieta (33,3%)
7
1
5
1
5
1
3
3
3
2,5
2,5
2,5
Accesso al credito (Posizione nel ranking)
70
Indice di completezza delle informazioni sul credito (0 min - 6
max) (37,5%)
4
Indice di forza dei diritti legali (0 min - 10 max) (62,5%)
6
Protezione degli investitori (Posizione nel ranking)
55
6
5
25
61
6
5
11
12
Indice di disclosure (0 min - 10 max) (33,3%)
7
7
7
Indice di responsabilita dell'amministratore (0 min - 10 max)
(33,3%)
6
6
6
Indice dei poteri dello shareholder in caso di azione giudiziaria
(0 min - 10 max) (33,3%)
7
8
8
Tasse (Posizione nel ranking)
Pagamenti annuali - numero (33,3%)
Tempo - ore annuali per gestire le attivita connesse ai
pagamenti (33,3%)
Tassazione dei profitti (33,3%)
19
14
15
4
4
4
87
83
83
41,6
Procedure di commercio (Posizione nel ranking)
24,8
21
24,8
24
24
Documenti per esportare - numero (33,3%)
4
4
4
Documenti per importare - numero (33,3%)
5
5
5
Tempo per la preparazione dei documenti neccessari per
esportare - giorni (33,3%)
7
8
8
Tempo per la preparazione dei documenti neccessari per
importare - giorni (33,3%)
7
7
7
Costi per esportare un container da 20 piedi - (33,3%)
1.125
1.225
1.265
Costi per importare un container da 20 piedi - (33,3%)
1.100
1.100
Rispetto dei contratti (Posizione nel ranking)
4
1.140
8
8
Risolvere una controversia - giorni (33,3%)
280
280
280
Costi - % del risarcimento (33,3%)
9,9
9,9
9,9
Procedure - numero (33,3%)
34
34
Soluzione delle insolvenze (Posizione nel ranking)
Tempo - anni
Costo - % del valore della proprieta del debitore
3
34
8
8
0,9
0,9
0,9
1
1
1
Fonte:
Elaborazioni Agenzia ICE su dati Banca Mondiale, indice Doing Business.
Note:
I dati riportati sono quelli pubblicati nell’anno di riferimento. Per ogni aspetto metodologico, consultare www.doingbusiness.org/methodology.
Ultimo aggiornamento: 30/11/2014
^Top^
NORVEGIA
26
NORVEGIA
27
ACCESSO AL CREDITO
ACCESSO AL CREDITO
Nessun elemento da segnalare. Il sistema bancario norvegese assicura un elevato livello di accesso al credito.
Ultimo aggiornamento: 12/02/2013
^Top^
NORVEGIA
28
RISCHI
RISCHI POLITICI
La Norvegia non presenta rischio politico.
nd
nd
nd
nd
La Norvegia non presenta
rischio politico.
nd
nd
nd
nd
nd
nd
nd
nd
nd
Ultimo aggiornamento: 12/02/2013
^Top^
NORVEGIA
29
RISCHI ECONOMICI
Acuirsi della crisi nell'Unione Europea.
nd
nd
nd
nd
Unica tipologia di rischio segnalata dal World Investment Service dell'EIU con intensità (12)
superiore al valore di guardia (10). Va tuttavia rilevato che le Autorità politiche e monetarie
norvegesi hanno già previsto per il 2013 un ritardo nella ripresa economica dell'Unione
Europea rispetto alle iniziali previsioni. Pertanto il rischio per la Norvegia associato alla crisi UE dovrebbe riguardare eventi al
momento imprevedibili (nuova crisi del debito sovrano dei paesi UE più esposti, mancato rispetto da parte di questi ultimi degli
impegni presi per il risanamento dei conti pubblici).
Acuirsi della crisi nell'Unione
Europea.
nd
nd
nd
nd
nd
nd
nd
nd
Ultimo aggiornamento: 12/02/2013
^Top^
RISCHI OPERATIVI
Nessun rischio operativo segnalato da EIU World Investment Service supera la soglia di guardia.
nd
nd
nd
nd
Nessun rischio operativo
segnalato da EIU World
Investment Service supera la
soglia di guardia.
nd
nd
nd
nd
nd
nd
nd
nd
nd
Ultimo aggiornamento: 12/02/2013
^Top^
NORVEGIA
30
RAPPORTI CON L'ITALIA
OVERVIEW
I rapporti tra Italia e Norvegia sono tradizionalmente amichevoli. Italia e Norvegia hanno posizioni simili e spesso convergenti sulla
maggior parte delle principali questioni internazionali (diritti umani, lotta alla povertà, piccole armi e armi leggere, disarmo e non
proliferazione). E' un solido alleato e partner in ambito NATO e, pur non essendo membro dell'Unione Europea, è pienamente
associata al mercato interno attraverso l'Accordo sullo Spazio Economico Europeo. Con alcune eccezioni (agricoltura e pesca), il
mercato norvegese è allineato all'Unione Europea e assicura ai nostri operatori e ai nostri lavoratori piena parità di trattamento
rispetto alle controparti norvegesi.
La Norvegia riveste una notevole importanza per il nostro Paese. Innanzitutto per le risorse energetiche di cui dispone (che ne fanno
il secondo fornitore di petrolio e gas per l'UE), per il ruolo che dall'inizio svolge sulla piattaforma continentale norvegese la nostra
ENI e per le opportunità che si dischiudono anche ai nostri subfornitori.
Dal punto di vista finanziario, il Fondo sovrano norvegese (Government Pension Fund - Global) è il primo al mondo per valore di
mercato. Esso è ormai uno dei principali attori sui mercati finanziari mondiali e detiene nel suo portafoglio titoli (azionari ed
obbligazionari) dello Stato italiano e di nostre importanti aziende.
Complessivamente, il Made in Italy, soprattutto nei settori della moda, della produzione agroalimentare, dell'arredamento, dei
macchinari industriali e anche del turismo, gode presso il consumatore medio norvegese di considerevole fama. L'aumento del
benessere delle famiglie norvegesi registrato negli ultimi anni - il reddito di disponibile è oggi ai livelli massimi - ha incrementato la
domanda di beni a maggior valore aggiunto. Sussistono pertanto ampi margini di crescita per le nostre aziende in questo ricco
mercato di nicchia.
Ultimo aggiornamento: 31/03/2015
^Top^
NORVEGIA
31
SCAMBI COMMERCIALI
EXPORT ITALIANO VERSO IL PAESE: NORVEGIA
Export italiano verso il paese:
NORVEGIA
2012
Totale
1.543,1 mln. €
2013
2014
nd
2.008 mln. €
2.046 mln. €
nd mln. €
Merci (mln. €)
nd
nd mln. €
2012
2013
57,8
76
69
3,9
2
1,5
Prodotti alimentari
72,3
108
119
Bevande
81,7
122
133,5
Prodotti tessili
16,7
22
21,5
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
69,4
88
84,5
Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili
53,9
5
60,5
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
3,7
7
5,5
Carta e prodotti in carta
5,7
13
0,01
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Prodotti delle miniere e delle cave
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
Prodotti chimici
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
Articoli in gomma e materie plastiche
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
Prodotti della metallurgia
2014
2,6
12
2
40,2
63
67
55
7
64
40
62
67
46,6
58
53,5
114,5
137,3
120
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
87,7
80
84
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
29,8
25
32,5
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
101,8
214
212,5
Macchinari e apparecchiature
490,1
515
575,5
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
61,1
84
77
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
45,4
93
85
Mobili
39,1
57
55,5
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
38,9
44
45
Altri prodotti e attività
10,1
24
24
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte GTI. Valori espressi in dollari americani e convertiti in euro al tasso di
cambio annuale fornito da Eurostat.
NORVEGIA
32
IMPORT ITALIANO DAL PAESE: NORVEGIA
Import italiano dal paese:
NORVEGIA
Totale
2012
2013
2014
nd
1.783 mln. €
2.694 mln. €
1.204 mln. €
nd mln. €
Merci (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
nd
nd mln. €
2012
2013
2014
1
157
182
1.531,3
2.112
543,5
Prodotti alimentari
6,1
91
84,5
Prodotti tessili
0,2
2
0,1
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
0,4
1
0,1
Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio
0,2
2
2
Prodotti delle miniere e delle cave
Carta e prodotti in carta
0,4
23
20,5
Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
0,05
7
27,5
Prodotti chimici
29,2
9
11,5
Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
41,2
8
10
0,3
2
1,5
Articoli in gomma e materie plastiche
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
Prodotti della metallurgia
Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche
0,8
2
2,5
84,6
103
134,5
6,1
19
10
20,2
30
31,5
9,7
21
26
32,4
41
56,5
Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
5,6
7
5,5
Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
2,2
7
2
Mobili
0,2
2
2
Prodotti delle altre industrie manufatturiere
1,4
2
2
Altri prodotti e attività
1,9
44
46
Macchinari e apparecchiature
Elaborazioni Ambasciata d’Italia su dati Agenzia ICE di fonte GTI. Valori espressi in dollari americani e convertiti in euro al tasso di
cambio annuale fornito da Eurostat.
OSSERVAZIONI
Saldo commerciale: il 2014 segna il passaggio all’attivo (+ 840 milioni di euro) della nostra bilancia commerciale con la Norvegia.
Un risultato importante, determinato in primo luogo dal calo del nostro import di idrocarburi dalla piattaforma continentale norvegese,
ma al quale hanno contribuito anche le positive performance conseguite dalle nostre imprese negli ultimi 4 anni in questo mercato in
costante crescita, sia in termini quantitativi che qualitativi.
Esportazioni Italiane in Norvegia: il dato di fonte Agenzia ICE (fonte GTI), che fa stato di un incremento dell’export del 2,5%
rispetto al 2013, conferma la tendenza espansiva del nostro export (+21,1% nel periodo 2011-2014). Anche per l’Istituto Nazionale di
Statistica norvegese il valore complessivo delle nostre esportazioni è nell’ordine dei 2,05 miliardi di euro, con variazioni percentuali
espresse in valuta locale e pertanto maggiori per via della contestuale variazione del tasso di cambio. Secondo Statistics Norway,
nel 2014 le nostre esportazioni sono cresciute del +9,81% rispetto al 2013.
Tra i settori più importanti del nostro export in Norvegia, si segnala l’ottimo risultato conseguito dalle aziende produttrici di
macchinari e attrezzature generici (576 milioni di euro,+11,77% rispetto al 2013), settore in gran parte riconducibile alla subfornitura
per il comparto Oil & Gas. In evidenza anche la nostra industria alimentare (119 milioni di euro, +10,0% rispetto al 2013), le bevande
(134 milioni di euro, +9,37%) - trainate dalla nostra forte leadership nei vini – gli articoli in gomma e materie plastiche (67 milioni di
euro, +8,26%), ed i prodotti chimici (67 milioni di euro, + 5,49%).
Ancora ampi i margini di miglioramento delle nostre esportazioni nel comparto dei beni di consumo, che peraltro in Norvegia
crescono ad un ritmo molto moderato. Il 40% delle nostre esportazioni è riconducibile al comparto macchinari e apparecchiature
elettriche, per una parte rilevante diretti al settore petrolifero (dove le nostre PMI stanno ampliando la propria presenza).
In prospettiva futura, l’export con la Norvegia è destinato a registrare un notevole innalzamento di livello, man mano che entreranno
nella fase esecutiva i rilevanti contratti stipulati tra aziende italiane ed enti norvegesi in settori ad elevato contenuto tecnologico.
Dopo gli importanti successi di AgustaWestland (elicotteri SAR, per la cui realizzazione saranno coinvolte numerose aziende italiane
del gruppo Finmeccanica), Fincantieri (nuova nave oceanografica “Principe Haakon”), Rebaioli e Consorzio Italia (linee elettriche ad
alto voltaggio nel difficile contesto settentrionale), nei primi mesi del 2015 la Società Italiane Condotte d’Acqua e Ghella SpA (in
partnership con la spagnola Acciona Infraestructuras) si sono aggiudicate ciascuna un contratto del più grande progetto
infrastrutturale finora mai realizzato in Norvegia, la linea ferroviaria sotterranea a medio-alta velocità Oslo – Sky.
Con riguardo ad altri settori, si intravedono ulteriori grandi potenzialita' di consolidamento in ambiti in cui la nostra presenza e' gia'
radicata, come nella subfornitura energetica e nell’enoagroalimentare. Il notevole successo riscosso in ambito eno-agroalimentare è
un chiaro indice del valore positivo attribuito al made in Italy ed allo stile italiano, e attraverso azioni di comunicazione mirate esso
potrebbe riverberare i suoi positivi effetti anche su altri beni (moda-abbigliamento e accessori, gioielleria, beni di lusso).
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Importazioni italiane dalla Norvegia. Sul versante import dalla Norvegia nel 2014 si è registrata una notevole riduzione delle nostre
importazioni. Per ICE/GTI esse si sono ridotte quasi dimezzate nel 2014 per effetto del drastico ridimensionamento (da 2,1 miliardi di
euro a 543 milioni, fonte ICE/GTI) dei nostri acquisti di idrocarburi (i valori forniti da Statistics Norway indicano una riduzione ancora
maggiore, ma presentano alcune discrepanza con i dati pubblicati da questo Istituto in passato). Le esportazioni norvegesi in Italia
al netto delle vendite di idrocarburi sono aumentate del +10,33%, in virtù dell’ottima performance registrata dalle aziende norvegesi
nel settore chimico, della raffinazione energetica, plastico e metallurgico, ed ittico.
Su 26 dei 27 macrosettori analizzati nelle statistiche fornite da ICE/GTI nei quali Italia e’ Norvegia hanno registrato uno scambio di
merci, il nostro Paese non ha conseguito un profitto in sole 6 voci, due delle quali attinenti alla vendita di idrocarburi. Nel 2011 i
setto
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INVESTIMENTI CON L'ITALIA - STOCK
NORVEGIA
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NORVEGIA
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INVESTIMENTI CON L'ITALIA - FLUSSI
FLUSSI DI INVESTIMENTI IN INGRESSO IN ITALIA PROVENIENTI DAL PAESE: NORVEGIA
Flussi
di investimenti in ingresso in Italia
provenienti dal paese:
NORVEGIA
Totale (mln € e var. %)
2011
-215 mln. €
2012
mln. €
2013
Previsioni di
crescita 2014
Previsioni di
crescita 2015
nd %
nd %
mln. €
Settore (mln. €)
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
2011
-218
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
Servizi
5
1
Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli
NORVEGIA
37
1
2012
2013
FLUSSI DI INVESTIMENTI ITALIANI VERSO IL PAESE: NORVEGIA
Flussi
di investimenti italiani verso
il paese:
NORVEGIA
Totale (mln € e var. %)
2011
2012
-432 mln. €
mln. €
2013
Previsioni di
crescita 2014
mln. €
Settore (mln. €)
Prodotti delle miniere e delle cave
Previsioni di
crescita 2015
nd %
nd %
2011
3
Manufatturiero
-397
Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi
Servizi
6
-39
Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli
Attività professionali, scientifiche e tecniche
1
-41
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38
2012
2013
FLUSSI TURISTICI
Secondo l’Istat nel 2013 (ultimi dati disponibili) le presenze di turisti norvegesi in Italia sono aumentate del +3,13% rispetto al 2012.
La crescita dei turisti provenienti dalla Norvegia è stata è stata superiore a quella di altri Stati dell’area e pressochè pari a quella
complessiva del turismo estero nel nostro Paese. Nel medesimo periodo il numero di notti trascorse dai turisti norvegesi in Italia è
aumentato del +5,39%, a fronte di un incremento del turismo internazionale in Italia del +2,32%. Nel 2013 l’Italia è stata visitata da
407,66 mila turisti norvegesi, per un totale di 1,53 milioni di pernottamenti (il 77% dei quali effettuati in esercizi alberghieri).
Rispetto al 2009 il numero di presenze norvegesi in Italia è aumentato di circa 83 mila persone (+25,52% a fronte di un incremento
del turismo internazionale nel nostro Paese del +22,22%). Positivo anche il dato riguardante i pernottamenti: in confronto con il dato
di quattro anni prima nel 2013 i norvegesi hanno trascorso in Italia 279 mila pernottamenti aggiuntivi, registrando un incremento
percentuale del +22,19%, largamente superiore al valore complessivo del turismo estero (+15,86%). In entrambi i casi la
performance norvegese è stata migliore di quella dei Paesi nordico-scandinavi. L’Italia sta attraversando una felice fase espansiva e
costituisce una meta di primario interesse per il turista norvegese interessato a combinare nella medesima vacanza relax (tipico del
turismo balneare) con altre esperienze (gastronomiche, culturali, umane), ivi inclusa la pratica sportiva, qui molto diffusa. Altrettanto
forte rimane l'attrattiva delle nostre eccellenze artistiche.
La Scandinavia rappresenta il 3,82% degli arrivi ed il 4,5% delle presenze totali di turisti stranieri nel nostro Paese (dato 2013).
Essa è certamente una porzione limitata della domanda mondiale di Italia in termini turistici, ma di elevato valore aggiunto e pertanto
molto interessante per il nostro Paese. Ciò è confermato come dalle indagini campionarie effettuate dalla Banca d’Italia sul turismo
internazionale in Italia. Considerata una spesa media per turista dell’Unione Europea di 365 euro nel 2013 (355 euro nel 2009),
secondo le proiezioni statistiche della Banca d’Italia nel medesimo periodo il turista norvegese avrebbe speso nel nostro Paese
circa 780 euro.
Volgendo lo sguardo al contesto generale dei flussi turistici norvegesi all’estero, i risultati dei sondaggi condotti da Statistics Norway
fanno stato nel 2014 di una riduzione del -3,24% del numero di turisti norvegesi che hanno viaggiato fuori dai confini nazionali
rispetto all’anno precedente. Al contempo vi e’ stato pero’ un incremento dei pernottamenti (+5,58%) e soprattutto della spesa
complessiva per il turismo all’estero (+4,08%). Se ne deduce che l’evoluzione-innalzamento qualitativo dei consumi, tipico
generalmente dei Paesi che - come la Norvegia - registrano una crescita del reddito disponibil, si è qui tradotto più che in altri Paesi
in un’espansione e sofisticazione della domanda turistica, a scapito principalmente degli acquisti di beni di consumo (escluso il
settore enoagroalimentare). Rispetto a 7 anni fa i norvegesi ora viaggiano di più (Statistics Norway ha stimato nel 2014 3,58 milioni
di turisti, nel 2007 erano 3,02), spendono di più (+69,25%) e trascorrono più notti in vacanza fuori dal Paese (+40,92%).
Sebbene la differenza di rilevazione tra i dati Istat e quelli di Statistics Norway non consenta di porre i rispettivi risultati in diretta
correlazione, la loro lettura combinata è particolarmente utile per comprendere il posizionamento dell’offerta turistica italiana in
Norvegia. Il nostro Paese intercetta circa l’11% dei turisti norvegesi che decidono di trascorrere una vacanza all’estero (dato 2013,
nel 2011 la percentuale era il 10,11%). L'interesse crescente dela popolazione norvegese per le mete turistiche italiane è meno
influenzato dall’andamento del tasso di cambio e dunque alla convenienza o meno del viaggio in un determinato periodo. In questo
positivo contesto, l’unico concreto limite è oggi rappresentato dal numero di collegamenti diretti (o con un solo scalo in tempi
ristretti), che permane inferiore al numero di tratte di cui possono beneficiare Paesi nostri concorrenti.
Ultimo aggiornamento: 31/03/2015
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