rassegna stampa 23 gennaio 2015

Cod.: PGA.GR.1-IO.2.M1
Via Fissiraga, 15
Rev. 2
26900 Lodi
RASSEGNA STAMPA
Ufficio per le Relazioni
con il Pubblico
e Servizio Accoglienza
Data: 01/12/2014
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rassegna stampa
23 Gennaio 2015
IL CITTADINO
Lodi
•
Ospedale, modifiche alla viabilità: corsia per la fermata di auto
e bus
Codogno
•
Ospedale, è rischio caos: centrodestra in Regione
Lettere & opinioni
• Non capiamo il rifiuto della giunta Ceretti
Casalpusterlengo
Sant’ Angelo Lodigiano
IL GIORNO
Lodi
•
Basta code di auto davanti all'ospedale L'autobus avrà una
fermata tutta sua
Codogno
•
Ospedale, «così proprio non va»
Casalpusterlengo
Sant’ Angelo Lodigiano
Responsabile del procedimento:
Referente del procedimento:
Dr. Davide Archi
Maurizio Pancerasa
℡
℡
2145
6627
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Il Broletto annuncia la soluzione anti ingorghi e code in città bassa
Ospedale, modifiche alla viabilità: corsia per la fermata di auto
e bus
di Matteo Brunello
Il sindaco Uggetti: «Un progetto concordato con l’Ao con cui avevamo già avviato
una discussione in merito»
Per evitare ingorghi di fronte all’ospedale ci saranno spazi per la
fermata di auto e mezzi di servizio. È questa la soluzione annunciata
ieri dal Broletto per la viabilità di largo Donatori del sangue e viale
Savoia. Dopo lavori durati mesi, il cantiere in città bassa si avvicina
alla sua fase conclusiva. Le opere hanno bisogno di un ultimo
“tassello”, che è in programma nel mese di febbraio. «Abbiamo
concordato con l’Azienda ospedaliera l’arretramento del marciapiede
– informa il sindaco Simone Uggetti – questo servirà a favorire la
circolazione davanti all’ingresso del Maggiore. Verranno realizzati
degli spazi per la fermata di bus e veicoli». L’adeguamento dovrebbe
consentire di risolvere il “nodo” degli ingorghi in largo Donatori del
sangue. La strada è stata trasformata in un senso unico, con
eccezione per taxi, autobus e
mezzi
per
disabili.
Una
rivoluzione che però non ha
risolto tutte le difficoltà. Solo
nei
giorni
scorsi
era
intervenuta
l’associazione
mutilati e invalidi civili per
denunciare il caos delle auto
ferme di fronte all’ospedale.
«È stato calcolato che sono
5mila al giorno gli ingressi
nella struttura di cura e al
pronto
soccorso,
senza
contare le persone ricoverate d’urgenza e i fornitori – aggiunge
Uggetti –: si tratta di numeri importanti per cui stavamo già
lavorando a una soluzione della viabilità. Avevamo avviato
un’interlocuzione con l’Azienda ospedaliera di Lodi che verrà definita
nei prossimi giorni. Non potevamo intervenire direttamente visto che
si tratta di uno spazio di proprietà dell’Ao». Concretamente di fronte
all’ingresso dell’ospedale sarà arretrato il marciapiede di 2 metri
circa, creando più spazi dedicati alla fermata temporanea. I lavori
dovrebbero iniziare nel mese di febbraio e durare circa due
settimane. «Se tutto va bene le opere dovrebbero terminare con il
mese di marzo – spiegano gli assessore alle opere pubbliche e
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urbanistica, rispettivamente Sergio Tadi e Simone Piacentini –
verranno introdotte anche delle strisce bianche, a disco orario 30
minuti, al posto del parcheggio in striscia blu su due stalli di fronte al
bar in viale Savoia. Su richiesta dei commercianti saranno predisposti
dei posti carico e scarico nella zona, uno di questi sarà in via Borgo
Adda. E, per facilitare il passaggio dei mezzi di soccorso, verrà
collocato un semaforo a comando (collegato con l’ospedale, ndr) in
via Secondo Cremonesi, vicino al gommista». Con questi
aggiustamenti verrà completata la riqualificazione dell’isolato
dell’ospedale, dove è stata realizzata una rotatoria. I cantieri erano
iniziati la scorsa estate. L’appalto comunale da 246mila euro era stato
vinto dalla De Fabiani di Cavenago.
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La riorganizzazione finisce ancora nel mirino
Ospedale, è rischio caos: centrodestra in Regione
di Luisa Luccini
I rappresentanti locali di Forza Italia e Lega nord incontrano i consiglieri Foroni e
Pedrazzini e il presidente della commissione sanità Rizzi
Riorganizzazione contestata degli ospedali di Codogno e Lodi, Lega
nord e Forza Italia di nuovo all’attacco: «È caos totale, sia
all’ospedale di Codogno che a Lodi, con medici e infermieri che
lavorano sotto continuo stress, fuga di pazienti fuori provincia e una
situazione ormai ingestibile: torniamo a ribadire che la
riorganizzazione voluta dalla direzione generale dell’Azienda
ospedaliera è stata un fallimento. Si abbia il coraggio di fermare
tutto. Per ridare dignità alla sanità lodigiana». A parlare sono
Severino Giovannini e Gianpiero Campagnoli, segretario cittadino di
Forza Italia e consigliere comunale della Lega, dallo scorso autunno in
prima linea nel denunciare
«i danni nefasti di una
riorganizzazione dei nostri
ospedali che mortifica la
professionalità dei nostri
operatori e lede il diritto
alla salute dei cittadini».
Giovannini e Campagnoli
martedì sono stati in
Regione, l’incontro quello
con
i
consiglieri
di
riferimento Claudio Pedrazzini e Pietro Foroni ed il presidente della
commissione regionale sanità Fabio Rizzi. Riunione serrata, prologo
di un altro incontro in Regione che probabilmente sarà la settimana
prossima. «La politica, quella ai livelli più alti, ora deve agire - così i
due politici locali - . Noi la nostra parte la stiamo facendo, abbiamo
più volte denunciato i disservizi, martedì siamo stati a colloquio con i
referenti regionali. Hanno ben chiara la situazione, ci hanno
assicurato risposte e fatti concreti». Sotto accusa, ancora una volta,
l’accorpamento di cardiologia a medicina partito il 4 novembre
all’ospedale di Codogno: «Sta distruggendo la cardiologia codognese,
con la beffa che i pazienti cardiopatici che non si ricoverano a
Codogno si rifiutano di andare a Lodi ma chiedono di essere
trasportati a Cremona o Piacenza - così Giovannini e Campagnoli - .
L’accorpamento ha avuto ripercussioni negative anche sulla
cardiologia di Lodi: tagliando le gambe alla collaborazione tra i due
reparti, ha drasticamente ridotto gli interventi di coronarografia
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dirottati sul capoluogo. Altro assurdo enorme: in piena emergenza
posti letto, a Codogno si tengono vuote le stanze letto con monitor
del reparto dov’era la cardiologia, e contestualmente si obbligano gli
altri reparti a selezionare i ricoveri, per tenere liberi posti letto per le
emergenze della medicina. Ma stiamo scherzando?». Ma le lamentele
sarebbero generali, in arrivo dagli operatori non solo dell’ospedale di
Codogno ma anche di Lodi, con pronti soccorso e reparti
costantemente al lavoro sotto stress. «Siamo all’ultima spiaggia concludono Giovannini e Campagnoli - . Si rivedano le scelte
organizzative. O sarà un disastro per la nostra sanità».
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Lettere & opinioni
Non capiamo il rifiuto della giunta Ceretti
In seguito alla nostra proposta avanzata già da alcuni mesi in
Consiglio
Comunale
consideriamo
incomprensibile
il
rifiuto
dell’amministrazione Ceretti di istituire una “Commissione Speciale di
controllo” che si occupi esclusivamente del futuro dell’Ospedale di
Codogno. La nostra proposta di collaborazione, sottoscritta anche
dagli altri gruppi di minoranza , ha lo scopo di monitorare con
attenzione gli sviluppi ed i dettagli della riorganizzazione di un bene
collettivo, che non appartiene ai partiti, ma è di tutti i cittadini di
Codogno e del Lodigiano. Allargare l’attuale Commissione politiche
della famiglia, avrebbe il solo significato di annacquarne il ruolo,
prendere tempo sulle decisioni e defocalizzarsi dagli obiettivi di
entrambe. Ci auguriamo che per il bene comune della nostra città,
rivedano la loro posizione ed in tempi rapidi istituiscano un tavolo di
confronto e controllo sul futuro del nostro Ospedale.
Paolo Cipriani
Capogruppo “Lista Civica
Per Codogno
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Al via l'ultima parte dei cantieri. il sindaco: «disagi finiti entro 40 giorni»
Basta code di auto davanti all'ospedale L'autobus avrà una
fermata tutta sua
di Valentina Bertuccio D'angelo
Ancora quaranta giorni di passione. Poi, se di mezzo non ci si metterà
il maltempo, la mini rivoluzione viabilistica, iniziata a settembre di
fronte all'ospedale Maggiore, sarà terminata. Lo annunciano il sindaco
Simone Uggetti insieme agli assessori Sergio Tadi (Lavori pubblici) e
Simone Piacentini (Urbanistica), rispondendo anche alle critiche di chi
lamenta tempi e disagi davvero eccessivi. «Avremmo potuto metterci
molto meno spiega il primo cittadino chiudendo la strada al traffico. E
invece abbiamo fatto un'altra scelta, quella di non creare ulteriore
disagio davanti a un posto che fa registrare oltre 5.000 accessi al
giorno». Se il grosso, costato 246mila euro, ormai è fatto con la
nuova rotatoria tra largo
Donatori del sangue e
via Secondo Cremonesi ,
mancano ora i dettagli'.
E non sono da poco. NON
esiste al momento una
rientranza per la sosta
dei mezzi pubblici o per
quella
breve
di
chi
accompagna parenti o
amici
al
Maggiore.
L'unica soluzione sono le
quattro frecce, dietro cui
si creano lunghe code di auto. «Per risolvere il problema dovevamo
prima trovare un accordo con l'azienda ospedaliera, proprietaria
dell'area spiega l'assessore Tadi . L'intesa ormai è raggiunta, avremo
un ultimo incontro martedì». A partire da metà febbraio gli operai
restringeranno di due metri il marciapiede davanti all'ingresso
dell'ospedale (che comunque resta di almeno un metro e mezzo),
ricavando così una rientranza sufficiente a ospitare la fermata, ma
non solo. Sarà previsto anche uno spazio per la sosta breve delle auto
private. «L'Ao ci dà la possibilità di usare quell'area gratuitamente
prosegue l'assessore . D'altra parte è utile pure per loro avere
un'ingresso meno congestionato». Tra gli ultimi tocchi di cesello al
cantiere, c'è anche la trasformazione da strisce blu a strisce bianche
con disco orario dei due-tre posto auto di viale Savoia, di fronte alla
Bussola. «Subito dietro istituiremo un carico e scarico' spiega
Piacentini e un altro sarà in via Borgo Adda». Infine, poco prima della
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rotonda, di fianco al gommista, verrà posizionato un semaforo a
comando che verrà azionato dall'ospedale per favorire l'uscita delle
ambulanze a sirene spiegate verso la tangenziale o la città.
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Ospedale, «così proprio non va»
di Mario Borra
Voto insufficiente per i primi tre mesi scarsi di sperimentazione
dell'accorpamento dei reparti di cardiologia e medicina. Ieri Gianpiero
Campagnoli, consigliere comunale della Lega Nord e Severino
Giovannini, coordinatore locale di Forza Italia, hanno di nuovo
puntato il dito sulla rivoluzione decollata a inizio novembre e che,
secondo loro, ha portato solo conseguenze negative sull'ospedale
codognese con un effetto domino che sta creando forti disagi a tutta
la struttura ospedaliera. «Martedì abbiamo di nuovo incontrato i
consiglieri regionali Pietro Foroni e Claudio Pedrazzini. Abbiamo
fornito loro diversa documentazione, ma soprattutto ci siamo fatti
portavoce del malessere e delle
lamentele di tutto il personale
medico e sanitario. Ma pure i
singoli cittadini sono disorientati.
Ora siamo al punto di non
ritorno.
Vogliamo
che
la
situazione cambi e che si ritorni
al
regime
precedente».
La
settimana prossima Campagnoli e
Pedrazzini incontreranno di nuovo i referenti lodigiani in Regione per
una riunione ad alto livello. «Vogliamo risposte concrete. Ormai la
situazione è grave e la politica deve dire la sua in maniera forte». I
DUE esponenti politici codognese, che ormai da mesi stanno
conducendo una battaglia contro lo svuotamento del presidio,
ribadiscono di non essere soli. «Anche i sindaci della Bassa in diverse
occasioni hanno chiarito la loro posizione e pure i sindacati lanciano
allarmi sottolineano . Ci sono malati che fuggono e che non vogliono
essere ricoverati in cardiologia ormai svuotata. Ed ormai anche il
reparto del Maggiore di Lodi ne soffre: prima c'era una collaborazione
tra l'ospedale della Bassa e quello del capoluogo, mentre ora i
pazienti scelgono destinazioni fuori provincia». Per Campagnoli,
sull'ospedale di Codogno, le criticità sono diverse: oltre a quelle
derivanti dall'accorpamento, c'è il pronto soccorso con penuria di
personale e i reparti che scoppiano «nonostante una direttiva che
obbliga a tenere posti letto nei vari reparti per esigenze legate ai
pazienti acuti di medicina». La soluzione, secondo i due, sarebbe
quella di «fermare tutto e tornare all'origine. Questo sistema è fallito
ed è sotto gli occhi di tutti. I prossimi giorni potrebbero essere
decisivi».
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