sommario - Riza.it

SOMMARIO
CAPITOLO 1
I vari tipi di bugie e i motivi per cui si mente
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CAPITOLO 2
Il volto è la maschera rivelatrice
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CAPITOLO 3
I gesti spontanei che tradiscono chi sta mentendo
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CAPITOLO 4
Le parole e la voce ci possono svelare chi dice bugie
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CAPITOLO 5
Alcune tecniche per scoprire la menzogna
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CAPITOLO 6
Come difendersi da chi ti inganna per manipolarti
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CAPITOLO 1
I vari tipi di bugie
e i motivi
per cui si mente
Bugie, menzogne, inganni
T
utti diciamo bugie, di tanto in tanto, e per varie ragioni; anche solo per evitare di ferire i sentimenti di
una persona oppure per cercare di uscire da una situazione imbarazzante.
Nella maggior parte dei casi si tratta delle bugie cosiddette “bianche”, che pronunciamo e per essere gentili,
per non offendere chi ci sta vicino. Bugie a fin di bene,
socialmente accettate e anzi quasi obbligate dalle regole
della buona convivenza: «Come ti sta bene quel vestito!», «Ottima la torta che hai cucinato», «Sei stato un
amante meraviglioso», «Questa automobile è un vero
affare». Quante volte diciamo o sentiamo frasi come
queste, che non corrispondo esattamente alla verità?
Le piccole bugie riducono il rischio di conflitti con gli
altri, aiutano a proteggere noi e i nostri cari, servono a
difendere la nostra immagine e a non ferire la sensibilità
altrui. Esistono poi altre categorie di bugie: quelle dette
per evitare punizioni, per ottenere vantaggi personali,
per mostrarsi migliori di quello che si è...
Queste bugie diventano via via sempre meno accettabili
socialmente, quanto più tendono a ingannare gli altri
fingendo fatti non veritieri. Così da quelle che erano
bugie quasi involontarie e quasi innocenti si passa al
livello di quelle comunemente chiamate menzogne o
inganni veri e propri.
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I vari tipi di bugie e i motivi per cui si mente
Le falsità più condannabili sono soprattutto quelle pronunciate già sapendo che, per procurarsi dei vantaggi,
si sta danneggiando qualcuno.
In questi casi c’è l’intenzione precisa e voluta di imbrogliare l’interlocutore per fargli credere una cosa non
vera. La scala della gravità di queste bugie è molto varia:
si va infatti dalla bugia di chi deve coprire un ritardo
alla menzogna di chi tradisce il partner, per arrivare fino
al grave inganno di chi mente per non rivelare colpe
pesanti che ha commesso.
Le ragioni per cui si dice il falso
Sapere quali sono le motivazioni dei vari tipi di bugie
ci aiuta a scoprire quando una persona sta mentendo.
La varietà delle bugie e delle tipologie di menzogna è
molto vasta; vediamo alcuni esempi indicativi.
Ecco alcune delle possibili motivazioni, quelle più “innocenti”, per cui si mente.
Per non offendere la sensibilità altrui - In questo caso si
tratta più che altro di bugie di reticenza o di omissione;
più che inventare delle cose false, si omette di dire la verità (in parte o del tutto). Se una donna chiede come le
sta il nuovo vestito, piuttosto che rispondere in maniera
diretta e brutale che non le sta bene, mascheriamo la
verità affermando che il colore è molto di moda e che la
stoffa è davvero bella, eludendo così la domanda.
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Questa omissione parziale consente di proteggere la
sensibilità della persona e di non sentirsi in colpa per
non aver detto la verità.
Per rispettare le fantasie infantili - È giusto raccontare
ai propri figli che Babbo Natale esiste davvero, e anche
la Befana o il topolino che porta i soldi per i dentini
caduti? La grande maggioranza dei genitori lo fa, fino a
quando i bambini non scoprono da soli che si tratta di
creature immaginarie. Secondo quasi tutti gli psicologi
dell’infanzia è giusto farlo, perché i bambini, soprattutto quelli più piccoli, vivono in una dimensione in cui
fantasia e realtà si confondono; hanno “sete” di mondi
immaginari. Anche se si tratta di dire una piccola bugia,
è opportuno dunque far sì che i bambini credano il più
a lungo possibile nella magia di Babbo Natale e in tutto
il regno fatato delle fiabe. È importante conservare la
fiducia nel mondo “magico”, un’eredità delle tradizioni più antiche, che gli adulti di oggi hanno smarrito,
perdendo con esso anche il legame con le proprie più
profonde e istintive forze interiori.
Anche Bruno Bettelheim, grande psicanalista dell’infanzia, sosteneva che i personaggi immaginari, le fate e
in generale i personaggi delle fiabe consentono ai bambini di risolvere i loro conflitti interiori, favorendo il
loro processo di integrazione sociale.
Le credenze infantili, come quella che si riferisce a Babbo Natale, sono importanti nello sviluppo affettivo e
cognitivo del bambino.
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CAPITOLO 3
I gesti spontanei
che tradiscono
chi sta mentendo
Il corpo è sempre sincero
I
gesti, la mimica, il tono di voce sono veri e propri
segnali rivelatori di bugie e verità, perché indicano
esattamente ciò che si sta provando. Il linguaggio del
corpo, infatti, è l’espressione dell’inconscio e dell’approccio che ogni individuo ha nei confronti della realtà
che sta vivendo in quel momento.
La comunicazione non verbale può dunque rivelare ciò
che il bugiardo con le sue parole cerca di celare. Per
individuare la menzogna, però, occorre individuare rapidamente il gesto “spia” e capire rapidamente cosa può
averlo provocato, pochissimi istanti prima (una parola,
la mossa di un altro, l’arrivo di una persona...).
In ogni caso però i singoli gesti spesso non sono sufficienti per decodificare esattamente gli stati d’animo
delle persone, perché presi da soli sono come singole
parole estratte dalla frase che possono assumere significati molto diversi.
Solitamente gli stimoli emotivi si sfogano attraverso più
gesti, posture e scarichi tensionali che si manifestano
nello stesso momento.
Alcuni di questi gruppi omogenei di gesti possono essere indicativi di stati d’animo tipici della persona che
sta mentendo: tensione, agitazione, desiderio di fuga.
Ecco perché è utile conoscere questi gesti, allo scopo di
“smascherare” chi mente.
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Chi mente prova ansia, e puoi vederlo
La persona che sta mentendo non riesce a nascondere
del tutto il sentimento di paura, ansia, colpa, che sta
provando in quel momento.
Queste emozioni emergono sul viso, nonostante cerchi
di celarlo. Non appena il bugiardo si accorge di assumere un’espressione rivelatrice, cerca infatti di bloccarla
bruscamente, a volte anche nascondendo il viso.
I segnali corporei che smascherano una bugia sono tanti e, in generale, sono la manifestazione del disagio provato dal mentitore. Bisogna stare attenti, però, a non
dare un’interpretazione univoca e preconcetta del solo
disagio, perché quest’ultimo può essere provocato da
un’altra motivazione e non dalla mancanza di sincerità: la timidezza, per esempio, può far provare disagio.
Quindi è meglio cercare la conferma della bugia nella
presenza simultanea di più “spie” gestuali o mimiche.
Leggi il “linguaggio” delle mani
Le mani sono, tra le parti del corpo, quelle più in grado
di inviare segnali di verità, sia che si muovano, sia che
rimangano “nascoste”. Uno degli indizi che possono
farci scoprire se qualcuno sta mentendo, infatti, è osservare se sta muovendo normalmente le mani o se le sta
trattenendo. Poiché è assolutamente naturale accompagnare le parole con la gestualità, chi sta dicendo una
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I gesti spontanei che tradiscono chi sta mentendo
bugia è portato involontariamente e inconsciamente a
bloccare le mani, per paura che un gesto possa tradirlo.
Anche stringere le mani a pugno, è un gesto che, oltre
a manifestare tensione, tende a nascondere qualcosa,
come intrappolandola nella mano chiusa. Questo atteggiamento può far pensare alla menzogna mascherata. Se, poi, chi sta mentendo tiene le mani in tasca o
sotto il tavolo, mostra la sua paura di essere “scoperto”.
Interpretare i gesti delle mani aiuta a capire se la persona sta vivendo una situazione d’ansia e di paura per il
timore le bugie che sta dicendo vengano scoperte.
Ecco alcuni gesti eseguiti con le mani che possono essere collegati al comportamento di chi mente.
I palmi aperti: un gesto che esprime lealtà - Mostrare
la mano aperta è sempre stato nella storia dell’uomo
un segno di pace e di amicizia. Dimostra di non avere
armi e quindi di essere munito delle migliori intenzioni; è considerato anche un segno di onestà e di lealtà.
Per questo quando qualcuno vuole mostrarsi sincero e
amichevole mostra i palmi aperti, rivolti verso l’alto, al
suo interlocutore. Se è un gesto involontario dimostra
apertura e lealtà, ma talvolta viene fatto volutamente
per fingersi leale e sincero.
Quando le mani non sono visibili - Durante la conversazione è importante osservare dove il nostro interlocutore mette le mani. Se le tiene in tasca, oppure nascoste
sotto il tavolo o coperte, questo tradisce l’imbarazzo e il
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disagio di chi non si vuole svelare completamente. Con
questo atteggiamento la persona trasmette il messaggio
di voler nascondere qualcosa, di non essere completamente limpida e sincera, di non voler parlare.
Mani nelle tasche per non farle parlare - In alcune occasioni tendiamo a tenere nascoste le mani: le affondiamo
nelle tasche, le mettiamo sotto il piano della scrivania
o sotto le cosce; non è semplicemente una questione
di imbarazzo, ma rappresenta spesso il tentativo di far
“tacere” le nostre mani, per paura che possano svelare
nostre emozioni o bugie.
Le mani “parlano”: si nascondono per non tradirsi
Le mani sono strumenti di comunicazione; nasconderle può
esprimere il timore che i loro gesti smentiscano le nostre parole
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