GRAZIE 236 BIS - Santa Maria delle Grazie al Trionfale

«Lumen Fidei»
DALL’ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO
49.
il Magistero parla sempre in obbedienza alla Parola originaria
Come servizio all’unità della fede e alla sua
trasmissione integra, il Signore ha dato alla
Chiesa il dono della successione apostolica.
Per suo tramite, risulta garantita la continuità della memoria della Chiesa ed è possibile attingere con certezza
alla fonte pura da cui la fede sorge. La garanzia della
connessione con l’origine è data dunque da persone
vive, e ciò corrisponde alla fede viva che la Chiesa trasmette.
Essa poggia sulla fedeltà dei testimoni che sono stati
scelti dal Signore per tale compito.
Per questo il Magistero parla sempre in obbedienza alla
Parola originaria su cui si basa la fede ed è affidabile
perché si affida alla Parola che ascolta, custodisce ed
espone.
Nel discorso di addio agli anziani di Efeso, a Mileto, raccolto da san Luca negli Atti degli Apostoli, san Paolo testimonia di aver compiuto l’incarico affidatogli dal
Signore di annunciare «tutta la volontà di Dio» (At
20,27).
È grazie al Magistero della Chiesa che ci può arrivare
integra questa volontà, e con essa la gioia di poterla
compiere in pienezza.
Con la benedizione del matrimonio,
si riceve la forza per amarsi ed essere fedeli l'uno all'altra e in quanto
sacramento, la grazia di portare su
di sé i limiti e gli errori dell'altro
come fossero i propri.
GILBERT KEITH CHESTERTON
Lunedì 12 gennaio
alle 18,30 in Sala S. Gianna
riunione della
Noi, di S. Maria
j I NOSTRI LUTTI - Hanno nei giorni
scorsi completato il loro percorso terreno per tornare alla Casa del
Padre:
- CLARA LATINI di 92 anni
- MARISA PERRET di 77 anni
- MESSALINA TERRIBILI di 86 anni
- SERGIO TRINA di 85 anni
Ai congiunti le nostre sentite condoglianze.
APPUNTAMENTI
ì
Domani, lunedì 12 gennaio 2015,
alle 18,30, in sala S. Gianna, riunione
dell’Azione Cattolica Adulti.
ì
Martedì e mercoledì ci sono le riunioni per i genitori dei bambini della Comunione e dei ragazzi della Cresima:
martedì per i genitori del secondo anno
e mercoledì per i genitori del primo
anno, alle 17,30 per la Comunione e alle
19 per la Cresima, sempre in sala Spina.
ì Giovedì 15 gennaio, alle ore 19, ci
sarà l’Adorazione Eucaristica vocazionale.
ì Domenica prossima inizia la «Settimana di preghiera» per l’unità dei Cristiani.
AZIONE CATTOLICA
N. 440
delle
11 gennaio 2015
«Le Madri antidoto
all’individualismo»
IL PAPA ALL’UDIENZA GENERALE
Il nuovo anno si apre con la festa di Maria Madre di Dio.
Papa Francesco ha colto l’occasione per offrirci una bella catechesi sulla famiglia e in modo particolare sulla grandezza
di ogni madre, sull’importante ruolo delle madri cristiane, ma
anche sulla maternità della Chiesa; invitandoci a ringraziare
la creatura più importante di tutte: Maria, la Madre di Dio.
«
Accade che anche nella comunità cristiana la madre non sia sempre tenuta
nel giusto conto, che sia poco ascoltata.
Eppure al centro della vita della Chiesa c’è
la Madre di Gesù. Forse le madri, pronte a
tanti sacrifici per i propri figli, e non di rado
anche per quelli altrui, dovrebbero trovare
più ascolto. Bisognerebbe comprendere di
più la loro lotta quotidiana per essere efficienti al lavoro e attente e affettuose in famiglia; bisognerebbe capire meglio a che cosa
esse aspirano per esprimere i frutti migliori e autentici della loro emancipazione. Una madre con i figli ha sempre
problemi, sempre lavoro. Io ricordo a
casa, eravamo cinque figli e mentre uno
ne faceva una, l’altro pensava di farne
un’altra, e la povera mamma andava da
una parte all’altra, ma era felice. Ci ha
dato tanto.
Le madri sono l’antidoto più forte al
dilagare dell’individualismo egoistico.
“Individuo” vuol dire “che non si può dividere”. Le madri invece si “dividono”, a
partire da quando ospitano un figlio per
darlo al mondo e farlo crescere. Sono
esse, le madri, a odiare maggiormente
la guerra, che uccide i loro figli. >>>
«Le Madr
ntiid
dot
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M adrii aant
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IL PAPA ALL’UDIENZA GENERALE
>>>
Tante volte ho
pensato a quelle mam me quando hanno ricevuto la lettera: «Le dico
che suo figlio è caduto
in difesa della Patria...».
Povere donne! Co me
sof fre una madre! Sono
esse a testimoniare la
bellezza della vita. L’arcivescovo Oscar Arnulfo Romero diceva che le mamme vivono un “martirio
materno”. Nell’omelia per il
funerale di un prete assassinato dagli squadroni della
morte, egli disse, riecheggiando il Concilio Vaticano
II: «Tutti dobbiamo essere
disposti a morire per la nostra fede, anche se il Signore non ci concede questo onore… Dare la vita
non significa solo essere
uccisi; dare la vita, avere
spirito di martirio, è dare nel
dovere, nel silenzio, nella
preghiera, nel compimento
onesto del dovere; in quel
silenzio della vita quotidiana; dare la vita a poco a
poco? Sì, come la dà una
madre, che senza timore,
con la semplicità del martirio materno, concepisce nel
suo seno un figlio, lo dà alla
luce, lo allatta, lo fa crescere e accudisce con affetto. E’ dare la vita. E’ martirio». Sì, essere madre non
significa solo mettere al
mondo un figlio, ma è anche una scelta di vita. Cosa
sceglie una madre, qual è
la scelta di vita di una madre? La scelta di vita di una
madre è la scelta di dare la
vita. Una società senza madri sarebbe una società di-
sumana, perché le madri
sanno testimoniare sempre, anche nei momenti
peggiori, la tenerezza, la
dedizione, la forza morale.
Le madri trasmettono
spesso anche il senso più
profondo della pratica religiosa: nelle prime preghiere, nei primi gesti di
devozione che un bambino
impara, è inscritto il valore
della fede nella vita di un
essere umano. E’ un messaggio che le madri credenti sanno trasmettere
senza tante spiegazioni:
queste arriveranno dopo,
ma il germe della fede sta
in quei primi, preziosissimi
momenti. Senza le madri,
non solo non ci sarebbero
nuovi fedeli, ma la fede perderebbe buona parte del
suo calore semplice e
profondo. E la Chiesa è
madre, con tutto questo, è
nostra madre! Noi non
siamo orfani, abbiamo una
madre! La Madonna, la
madre Chiesa, e la nostra
mamma. Non siamo orfani,
siamo figli della Chiesa,
siamo figli della Madonna,
e siamo figli delle nostre
madri. Carissime mamme,
grazie, grazie per ciò che
siete nella famiglia e per
ciò che date alla Chiesa e
al mondo.
E a te, amata Chiesa,
grazie, grazie per essere
madre. E a te, Maria,
madre di Dio, grazie per
farci vedere Gesù.
»
PAPA FRANCESCO
Udienza Generale 7 gennaio 2015
Fra botti
e allegria
CAPODANNO IN PARROCCHIA
La sera del 31 dicembre le porte della nostra
parrocchia sono rimaste aperte per ringraziare il
Signore dell'anno trascorso e accogliere l'arrivo del
nuovo insieme.
La serata è cominciata con la celebrazione
della Santa Messa ed il canto del "Te Deum", per
proseguire con cena, balli e gli inevitabili
"scoppi" di Capodanno
All'interno del Teatro, infatti, è stata allestita
una bellissima tavola, intorno alla quale abbiamo
condiviso i piatti che ciascuno di noi aveva preparato (oltre a notevoli bottiglie di vino, molto
apprezzate dai commensali ed in particolare dai
Don), per poi proseguire con l'immancabile tombolata, i balli, i giochi, i "botti": insomma, tutto
secondo copione da ultimo dell'anno. Eppure, almeno a me che sono nuova dei Capodanno in
parrocchia, non è sfuggita la percezione che ci
fosse qualcosa di particolare nella serata. Ripensandoci, non tutti ci conoscevamo e non è mai facile per una padrona di casa organizzare una cena
con invitati che possano, in qualche modo, amalgamarsi tra loro; ed è ancora più difficile mettere
insieme adulti, adolescenti e bambini (si rischia
sempre di stressare gli uni o annoiare gli altri).
Invece l'arrivo della mezzanotte ci ha colti tra
chiacchiere e risate; e la sensazione di aver trascorso una serata davvero piacevole mi ha accompagnata anche nei giorni seguenti. Sono
tornata con il pensiero all’accoglienza ed alla
cura con la quale ognuno di noi si era preparato
all’incontro: credo di aver mangiato delle lenticchie tra le migliori mai assaggiate a Capodanno.
Ma anche alla capacità di coinvolgere e lasciare
esprimere pure i più piccoli, mettendo insieme
tombole improbabili. Non credo si possa vincere
oltre il tombolino; io, invece, ho vinto una specie
di mini razzo ben oltre il cugino di terzo grado
della tombola. E ancora: giochi mimici tra adulti
(in evidente difficoltà,forse anche a causa del
tasso alcolemico da ritiro di patente); adolescenti
complici e divertenti, ecc.
La “grandezza” della regia mi è apparsa con
chiarezza e, ancora una volta, ho potuto sperimentare che quando è Gesù a fare gli inviti e
quando è nel suo Spirito che si bandisce la tavola,
allora tutto è diverso e tutto è possibile…anche
mettere insieme musica tecno e «Alligalli»,
come, forse, neppure il più audace dei DJ di Ibiza
sarebbe riuscito a fare!
ROBERTA IACOVAZZI
«Facemo bene adesso ch’avemo tempo» Fra’Albenzio
S. Maria delle Grazie al Trionfale
Pa r r o c ch i a
Santuario
Piazza S. Maria delle Grazie, 5 - 00136 Roma
Tel. 0639736274
http://santamariadellegrazie.net
ORARIO DELLE SANTE MESSE
ANNO XIII
festive: 7-8-9-10-11,15-12,30-17,30-19
feriali: 7 - 8 - 9 - 10
- 18,30
N.
440
Domenica 11 gennaio 2015 BATTESIMODELSIGNORE
Is 55,1-11; C Is 12,2-6; 1 Gv 5,1-9; Mc 1,7-11
Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento.
R Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.
Lunedì 12 gennaio
S. Cesira
Martedì 13 gennaio
S. Ilario
Eb 1,1-6; Sal 96 (97); Mc 1,14-20
Convertitevi e credete nel Vangelo.
R Adoriamo il Signore insieme ai suoi angeli.
Eb 2,5-12; Sal 8; Mc 1,21b-28
Gesù insegnava come uno che ha autorità.
R Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa.
Mercoledì 14 gennaio
S. Felice
Eb 2,14-18; Sal 104 (105); Mc 1,29-39
Guarì molti che erano affetti da varie malattie.
R Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza
Giovedì 15 gennaio
S.
Mauro
Eb 3,7-14; Sal 94 (95); Mc 1,40-45
La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
R Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.
Venerdì 16 gennaio
S. Marcello
Sabato 17 gennaio
S. Antonio abate
Eb 4,1-5.11; Sal 77 (78); Mc 2,1-12
Il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra.
R Proclameremo le tue opere, Signore.
Eb 4,12-16; Sal 18 (19); Mc 2,13-17
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
R Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
Domenica prossima inizia la
«Settimana di preghiera» per la
UNITÀ DEI CRISTIANI