Relazione Tecnica Specialistica

VDA BROADBUSINESS - ULTERIORI LOTTI FUNZIONALI
Valsavarenche
Relazione Tecnica Specialistica
Progetto Definitivo
10 giugno 2014
VDA BroadBusiness Ulteriori Lotti Funzionali
Valsavarenche
RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA
PROGETTO DEFINITIVO
IL TECNICO PROGETTISTA
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EXECUTIVE SUMMARY
Il presente documento costituisce la Relazione tecnica e specialistica del Progetto Definitivo della
costituenda Associazione Temporanea d’Impresa (nel seguito definita ATI) tra Telecom Italia S.p.A, Alpitel
S.p.A. e Sirti S.p.A. in risposta alla gara d’appalto “Gara europea per la Progettazione definitiva, esecutiva,
coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e realizzazione di una rete in fibra ottica sul territorio
regionale e relativa manutenzione e gestione”.
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INDICE
EXECUTIVE SUMMARY ....................................................................................................................................... 2
1
Introduzione .............................................................................................................................................. 5
1.1
Configurazione generale della rete ................................................................................................... 5
1.1.1
1.2
2
3
Valli laterali ................................................................................................................................ 6
Consistenza della rete ....................................................................................................................... 6
Valsavarenche............................................................................................................................................ 7
2.1.1
Inquadramento geografico e bacini di utenza........................................................................... 7
2.1.2
Rete CVA .................................................................................................................................... 7
2.1.3
Descrizione rete proposta ......................................................................................................... 7
Modalità di realizzazione rete ottica ....................................................................................................... 11
3.1
Infrastrutture di nuova realizzazione .............................................................................................. 11
3.2
Verifiche preliminari ........................................................................................................................ 11
3.3
Criteri generali di scavo a cielo aperto ............................................................................................ 11
3.4
Trincea tradizionale ......................................................................................................................... 12
3.5
Rinterri e ripristini............................................................................................................................ 14
3.6
Minitrincea ...................................................................................................................................... 14
3.7
Posa dei minitubi ............................................................................................................................. 15
3.8
Posa minitubi in trincea ................................................................................................................... 15
3.9
Posa minitubi in tubazione esistente .............................................................................................. 16
3.10
Posa dei pozzetti .............................................................................................................................. 17
3.11
Posa cassetta zancata esterna ......................................................................................................... 19
3.12
Posa del minicavo ottico con tecnica “blowing” ............................................................................. 19
3.13
Posa del cavo ottico aereo autoportante ........................................................................................ 19
4
Elenco vincoli per Comune coinvolto ...................................................................................................... 21
5
Tipologie di documentazione allegata al seguente Progetto Definitivo ................................................. 22
5.1
Planimetria Generale ....................................................................................................................... 22
5.2
Planimetria Generale Vincoli ........................................................................................................... 22
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5.3
Planimetria del tracciato ................................................................................................................. 22
5.4
Particolari costruttivi ....................................................................................................................... 22
5.5
Elenco Allegati ................................................................................................................................. 22
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1 Introduzione
L’intervento si colloca nell’ambito del piano “VdA Broadbusiness” e si pone come obiettivo l’esecuzione dei
lavori di realizzazione dorsale in fibra ottica al fine di raggiungere le sedi comunali, le Stazioni Radio Base
degli operatori mobili e le Centrali di Telecom Italia, nonché la posa ed installazione di access point wifi e la
loro attivazione. Le attività di realizzazione saranno successivamente integrate con la gestione e la
manutenzione della rete stessa per la durata di 10 anni a far data dal collaudo finale della rete. Il progetto
prevede inoltre la connessione tra le dorsali ottiche di nuova realizzazione e la rete realizzata nell’ambito
del progetto “Rete RAVdA-CVA”.
Le connessioni saranno effettuate presso Nodi di Interfaccia individuati nel Progetto Definitivo:
•
•
•
•
•
•
•
Pepiniere di Pont Saint Martin;
Polo Tecnologico di Verrés;
Direzionale CVA di Chatillon;
Torre della Comunicazione di Brissogne (Sede INVA);
Pepiniere di Aosta;
Cabina RAV di Jovençan;
Cabina RAV di Villeneuve.
In corrispondenza di tali nodi saranno previsti collegamenti diretti tra la Centrale Telecom di riferimento ed
i nodi stessi. Tale connessione garantirà ai futuri operatori telefonici la possibilità di installare eventuali
apparati trasmissivi di concentrazione, particolarmente utile in relazione alla limitata disponibilità di fibre
ottiche dedicate alla Regione Valle d’Aosta lungo il cavo esistente CVA.
Oltre ai Nodi di Interfaccia, sono state previste ulteriori connessioni con Nodi di Derivazione allocati presso
i pozzetti P0 per garantire una ulteriore magliatura con la rete esistente CVA.
1.1 Configurazione generale della rete
La configurazione di rete proposta, che prevede sia la costruzione di nuove infrastrutture che l’utilizzo di
infrastrutture già esistenti opportunamente integrate dalla rete esistente di RAVdA-CVA, consentirà la
completa copertura regionale garantendo elevati standard di affidabilità ed adeguati livelli di servizio della
rete nel suo complesso. Nello specifico si evidenzia che lungo il Fondovalle, che rappresenta il backbone
principale della rete, sarà realizzata ex-novo una rete di back-up opportunamente magliata presso i
principali Nodi di Interfaccia di RAVdA-CVA. Analogamente al Fondovalle anche le principali Valli Laterali,
caratterizzate da un elevato numero di siti/utenze da rilegare, saranno configurate in modo tale da
presentare una nuova rete quale back-up della rete RAVdA-CVA esistente.
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1.1.1 Valli laterali
Nell’ambito del presente progetto sona state individuate le seguenti valli laterali:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Valle del Gran San Bernardo/Valpelline;
Valtournenche;
Valle d’Ayas;
Valle di Gressoney;
Valdigne;
Valle de La Thuile;
Valgrisenche;
Valle di Rhemes;
Valsavarenche/Valle di Cogne;
Valle di Champorcher.
1.2 Consistenza della rete
Il Progetto è stato sviluppato sulla base di puntuali verifiche dei punti di interesse della tratta (centrali,
giunti, sedi, punti di inizio e fine di infrastrutture), nonché di verifiche di tracciato delle infrastrutture
esistenti proposte. I percorsi di nuova costruzione sono stati analizzati in modo da identificare quello a
minima spesa considerando parametri quali lunghezza, larghezza delle strade, presenza di marciapiedi,
pavimentazione con basoli o porfido, etc.. Sono stati inoltre individuati gli enti proprietari delle strade ed i
relativi disciplinari tecnici.
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Valsavarenche
2.1.1
Inquadramento geografico e bacini di utenza
La Valsavarenche appartiene al bacino idrografico destro della Dora Baltea, tra la Val di Rhêmes e la Val di
Cogne. Prende il nome da Valsavarenche, unico comune della valle. Molta parte della valle è all'interno del
Parco Nazionale del Gran Paradiso. La valle inizia a Introd e termina sul massiccio del Gran Paradiso. L’unica
via di comunicazione costantemente percorribile con automezzi è la Strada Regionale che da Villeneuve
porta alla frazione di Pont.
2.1.2
Rete CVA
Le infrastrutture CVA presenti nella Valsavarenche sono parzialmente interconnesse con le infrastrutture
della stessa società presenti ad Aymavilles e lungo la dorsale della valle di Cogne.
2.1.3
Descrizione rete proposta
La rete proposta prevede il collegamento dalla rete CVA (pozzetto numero 167) del comune di
Valsavarenche fino alla frazione di Pont Bruil. E’ stata inserita la tratta VASB03 per il collegamento della
frazione di Pont. La rete si sviluppa principalmente lungo l’acquedotto esistente presente lungo la strada
regionale 23. Nel fondovalle sarà collegato il comune di INTROD attraverso la rete CVA.
Nel seguito si riporta lo schema di rete previsto:
Figura 1 -Schematico Valsavarenche
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Figura 2 -Schematico Valsavarenche
Nel seguito si riepilogano i principali elementi che caratterizzano la realizzazione della rete di vallata:
TIPOLOGIA SEDE DI POSA
U.M.
Infrastruttura di nuova realizzazione
Tubazione/infrastruttura esistente sottoequipaggiata
Palificata esistente
Totale tracciato
Q.TA’
m
m
m
m
2.000
14.000
400
16.400
Complessivamente il progetto prevede la connessione dei seguenti elementi:
•
•
•
•
N.° 2 Sedi Municipali
N.° 1 Centrali Telecom Italia
N.° 4 Postazioni Radiomobile (BTS);
N.° 3 Nodi CVA.
Segue tabella di dettaglio elementi connessi alla rete:
ITEM
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
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CODICE
POZZ.167
VAS002
VASC01
VAS001
VAST01
VAS006
INT006
INTC01
POZZ.155
BTS ESISTENTE BRUIL
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TIPOLOGIA
NODO
P. RADIOTELEMUNICAZIONE
MUNICIPIO
P. RADIOTELEMUNICAZIONE
CENTRALE
P. RADIOTELEMUNICAZIONE
NODO
MUNICIPIO
NODO
P. RADIOTELEMUNICAZIONE
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TRATTA
VASB01
VASB01
VASB01
VASB01
VASB01
VASB01
VASB02
VASB02
VASB02
VASB03
Cl.
COMUNE
VALSAVARENCHE
VALSAVARENCHE
VALSAVARENCHE
VALSAVARENCHE
VALSAVARENCHE
VALSAVARENCHE
VILLENEUVE
INTROD
INTROD
VALSAVARENCHE
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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
Comune di INTROD – Inizio tratta VASB02
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Pozzetto CVA – Comune di INTROD
Fine tratta VASB02
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Modalità di realizzazione rete ottica
3.1 Infrastrutture di nuova realizzazione
Le opere saranno realizzate nella piena osservanza, di tutte le Leggi ed i Regolamenti vigenti in materia di
sicurezza sul lavoro, rispetto dell’ambiente e circolazione stradale. Prima di iniziare scavi o altri lavori che
interessano luoghi destinati al transito di persone e di veicoli, saranno collocate, in posizione ben visibile a
tutela sia degli operatori di cantiere che degli utenti della strada, gli sbarramenti protettivi e le segnalazioni
stradali previste. Se lo scavo dovesse rimanere aperto o la sede stradale restare comunque ingombra nelle
ore notturne o in condizioni di scarsa visibilità, le segnalazioni saranno integrate con dispositivi rifrangenti
di colore rosso e con luce rossa fissa, mantenute efficienti e visibili a sufficiente distanza. In caso di
particolare pericolosità tali segnalazioni di base, potranno essere integrate con ulteriori dispositivi luminosi.
Tutti i mezzi operanti in cantiere (escavatori, pale caricatrici, camion, ecc.) saranno dotati di dispositivo
acustico di retromarcia e di lampeggiante. I mezzi circolanti su strada, rispetteranno quanto previsto dal
Codice della Strada e relativo Regolamento, in particolare per quanto riguarda la targa e la copertura
assicurativa. Il personale operante sul cantiere farà costantemente uso di guanti da lavoro, scarpe
antinfortunistiche, elmetto protettivo ed obbligatoriamente del sovraindumento con bande fluorescentirifrangenti di colore giallo/arancio.
3.2 Verifiche preliminari
Prima di avviare le operazioni di scavo sarà generalmente verificata la natura del terreno allo scopo di
adattare alle sue caratteristiche le modalità di condotta delle opere da realizzare e definire l’impiego dei
mezzi di lavoro. Sarà inoltre verificata, a seguito contatti con gli Uffici tecnici degli Enti erogatori di servizi,
l’eventuale presenza di condutture interrate, in special modo gas ed energia elettrica, nonché le condizioni
al contorno (edifici, strade, alberi ecc.) che possano determinare situazioni di rischio o di disagio. Saranno
inoltre rilevate tipologie e posizioni della segnaletica orizzontale e verticale esistente allo scopo di
assicurarne, durante il susseguente ripristino, la rimessa in sito con la maggior esattezza possibile.
3.3 Criteri generali di scavo a cielo aperto
Gli scavi saranno di norma realizzati il più lontano possibile dalla carreggiata bitumata, a distanza sufficiente
dalle eventuali piantagioni esistenti per non provocarne l'essiccamento e quindi la distruzione, prediligendo
quindi marciapiede, banchina o fosso di scolo delle acque. Saranno eseguiti in carreggiata, previo
autorizzazione dell'Ente Competente, solo nel caso di mancanza dello spazio necessario nelle pertinenze in
precedenza citate a causa dell'esistenza di altri servizi, fabbricati o impossibilità comprovata alla posa fuori
piano viabile bitumato. In questi casi gli scavi saranno sempre preceduti da una preparazione dei bordi con
taglio mediante sega e/o fresa ed i disfacimenti saranno limitati alla superficie strettamente necessaria.
Saranno quindi rispettate le distanze minime dagli altri servizi in ottemperanza alle Norme Vigenti in
materia di interferenze. Nel caso sia necessario realizzare trincee con profondità maggiore di 1,50 m,
qualora la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità anche in relazione alla pendenza
delle pareti, si provvederà man mano che procede lo scavo, all’applicazione delle necessarie armature di
sostegno. In tal caso le tavole di rivestimento delle pareti sporgeranno dai bordi dello scavo di almeno 30
cm. Nei casi in cui la consistenza del terreno non dia sufficienti garanzie di stabilità sarà evitato il deposito
di materiali in prossimità del ciglio dello scavo. Sarà inoltre evitato, in relazione al sovrappeso e/o alle
vibrazioni trasmesse, il transito veloce o la sosta di macchine operatrici o di autocarri pesanti in prossimità
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del ciglio dello scavo. La profondità dello scavo sarà mantenuta il più possibile costante in modo da evitare
bruschi cambi di pendenza.
3.4 Trincea tradizionale
Le attività di scavo tradizionale a cielo aperto saranno limitate a particolari condizioni operative o dove
esplicitamente richiesto degli Enti. Le profondità di scavo, misurate dall’estradosso del pacco tubi, salvo
diversa prescrizione dell’Ente, saranno generalmente le seguenti:
50 cm su marciapiedi e piste ciclabili;
100 cm lungo la carreggiata e negli attraversamenti stradali.
Sezione TIPO carreggiata sotto asfalto
Sezione TIPO banchina sterrata
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Sezione TIPO Attraversamento stradale
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3.5 Rinterri e ripristini
Il riempimento degli scavi sarà eseguito con le caratteristiche tecniche e nelle quantità indicate dai
Proprietari delle strade (Amministrazioni, Enti, Privati, ecc.). Il materiale di riempimento degli scavi sarà
posto in opera a strati successivi di cm 30 compattati a regola d'arte. La compattazione sarà effettuata con
impiego di idonei mezzi meccanici quali vibrocostipatori, rulli, etc. Nel caso di riempimento di minitrincea
saranno utilizzate malte cementizie. Le pavimentazioni saranno ripristinate con la stessa tipologia di
materiale e con gli stessi spessori antecedenti all’esecuzione degli scavi. Il sottofondo sarà, salvo diversa
prescrizione dell’Ente, ripristinato per la medesima larghezza dello scavo, mentre per quanto concerne il
manto superficiale stradale in termini di larghezza, spessore e necessità di eseguire scarifichi preliminari,
sarà definito dall’Ente preposto all’atto del rilascio dei permessi. Le pavimentazioni lapidee (selciati, basoli,
porfidi) saranno ripristinate utilizzando il medesimo materiale, opportunamente ripulito, precedentemente
rimosso e conservato a bordo scavo. Eventuali parti mancanti o danneggiate in fase di rimozione saranno
reintegrate con materiale analogo a quello rimosso. Saranno inoltre ripristinate le segnaletiche orizzontali e
verticali che dovessero essere manomesse nel corso dei lavori.
3.6 Minitrincea
In deroga alle profondità di cui sopra, previo accordo con l’Ente proprietario o concessionario della strada,
la profondità di scavo potrà essere ridotta. Tale trincea di dimensioni contenute è generalmente definita
minitrincea. L’esperienza maturata nel campo delle realizzazioni infrastrutturali per TLC, ha permesso di
identificare lo scavo ottimale nelle dimensioni di cm 10x30÷40. A profondità superiori aumenta
notevolmente la probabilità di imbattersi in trovanti e quindi di ricorrere necessariamente a scavi di tipo
tradizionale con invasività decisamente maggiore. La profondità fino a 40 cm, nell’utilizzo di minitubi con
minicavi, garantiscono livelli di affidabilità coerenti con quelli attesi da una rete TLC.
I vantaggi, rispetto all’utilizzo di tecnologie di scavo tradizionali, sono essenzialmente la rapidità di
installazione, la consistente riduzione dei costi per la realizzazione dell’infrastruttura e la significativa
riduzione dell’impatto ambientale e sul traffico veicolare. Questa soluzione, consente di ottenere una valida
infrastruttura con indubbi vantaggi economici, tecnici e di “immagine” nei confronti degli Enti e dell a
cittadinanza, quali:
•
•
•
•
•
basso impatto sulla viabilità;
elevato avanzamento giornaliero;
garanzia dell'integrità del sedime di base della carreggiata grazie alla ridotta profondità;
facilità di sottopasso da parte di servizi ed infrastrutture successive;
possibilità di posizionare l'impianto in una zona non soggetta al calpestio dei mezzi.
La larghezza di ripristino prevista per lo scavo con la tecnica della minitrincea è massimo di 1,5 metri lineari.
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Sezione TIPO minitrincea sotto asfalto
3.7 Posa dei minitubi
3.8 Posa minitubi in trincea
Il progetto proposto prevede la realizzazione di un’infrastruttura composta generalmente da 3 minitubi
diam. 10/14 mm. Le caratteristiche delle tubazioni realizzate saranno tali da sopportare traffico stradale
intenso anche di tipo pesante. I tubi saranno collocati in opera con la massima attenzione per evitare lo
schiacciamento e l’introdursi di corpi estranei nella condotta. In caso di giunzione di tubi in posizione dove
non è previsto un pozzetto, questa avverrà mediante apposito giunto che garantirà la tenuta pneumatica
della tubazione. All’estremità di ogni tubo sarà inserito il dispositivo di chiusura.
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3.9 Posa minitubi in tubazione esistente
I minitubi saranno installati in infrastrutture esistenti. Tali infrastrutture potranno essere delle seguenti
tipologie:
1) Infrastrutture esistenti dedicate agli impianti di telecomunicazioni di proprietà Telecom Italia
2) Infrastrutture esistenti realizzate dai comuni. Tali infrastrutture saranno utilizzate in accordo con la
proprietà comunale, nel rispetto delle normative.
3) Infrastrutture esistenti realizzate dai comuni per impianti di illuminazione pubblica. Tali
infrastrutture saranno utilizzate in accordo con la proprietà comunale e con il gestore della
pubblica illuminazione, nel rispetto delle normative. A questo riguardo segnaliamo che i cavi in fibra
ottica installati presso le infrastrutture di illuminazione pubblica sono completamente dielettrici
atti alla posa congiunta nelle infrastrutture dedicate all’illuminazione pubblica.
La messa in opera dei minitubi non richiede l’utilizzo di particolari attrezzi diversi da quelli solitamente in
dotazione per le normali attività di posa dei cavi; si ritiene tuttavia utile evidenziare i seguenti materiali:
•
•
•
sonda pilota idonea;
dispositivo per il tiro dei minitubi;
corde di tiro.
Il dispositivo di tiro per i minitubi singoli e multipli permette di distribuire la forza determinata dal tiro in
maniera uniforme su tutti i minitubi interessati alla posa, garantendo contestualmente la chiusura dei
minitubi stessi nelle fasi di installazione.
Per ottenere un funzionale e corretto inserimento dei minitubi nelle infrastrutture esistenti, saranno
eseguite le operazioni preliminari di seguito elencate:
•
•
•
svuotamento dei manufatti dalla presenza di acqua;
ove necessario effettuare la pulizia del tubo esistente mediante le tecniche consolidate;
ove non presente predisporre il cordino di tiro da posare mediante l’ausilio di sonde, massimo
raccomandato di 150 m.
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Nel caso in cui le infrastrutture esistenti risultino interrotte o deformate in modo tale da non consentire il
transito dei minitubi, sarà precedentemente bonificata l’infrastruttura individuando il punto di criticità, in
corrispondenza del quale intercettare l’infrastruttura ripristinandone la continuità, laddove necessario
anche predisponendo un pozzetto intermedio. Le operazioni di posa saranno condotte con particolare
accortezza evitando brusche piegature, schiacciamenti, abrasioni etc. e rispettando i raggi di curvatura
minimi pari a 100 mm per i minitubi 10/12. Al termine delle operazioni i minitubi all’ingresso del manufatto
saranno puliti con cura per permettere l’inserimento di eventuali elementi di tenuta tra tubi e minitubi.
Sezioni TIPO minitubi posati in infrastrutture esistente
3.10 Posa dei pozzetti
Per agevolare la posa del cavo e garantire idonea accessibilità è prevista la posa di pozzetti rompitratta
lungo i percorsi. Il numero e la frequenza degli stessi saranno funzione della tipologia di posa del cavo
prevista, delle pezzature del cavo, dell'orografia del terreno e del percorso di posa. I pozzetti devono essere
posati su una superficie di appoggio perfettamente livellata; saranno possibilmente installati in modo che
sia i chiusini che i pozzetti nei tratti di strada ricadenti fuori dai centri abitati, siano ubicati esternamente al
piano viabile bitumato, al fine di non pregiudicare i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria della
pavimentazione stradale e di garantire maggiormente la fluidità e sicurezza della circolazione veicolare in
caso di apertura degli stessi per interventi da parte dell'Impresa appaltatrice. Saranno installati nella
carreggiata stradale, previo autorizzazione dell'Ente Competente, solamente quando gli spazi ristretti e la
presenza in loco di altri sottoservizi e/o fabbricati non permettano la predetta ubicazione sotto le banchine
od i marciapiedi. I pozzetti sono generalmente di misura cm 125x80 e 90x70 di tipo prefabbricato in
calcestruzzo vibrato e sono modulari, cioè formati da un modulo di base e da anelli di sopralzo per
adeguarne la profondità dell’ingresso dei tubi, e da una soletta in CLS dove è allocata la sede del chiusino di
accesso in ghisa classe D400 con carico di 400 KN. L’ingresso dei tubi nel pozzetto avverrà attraverso la
rottura del setto della parete in cls. I tubi sporgeranno all’interno del pozzetto per circa cm 10.
Successivamente si provvederà alla sigillatura del pacco tubi sia all’interno che all’esterno del pozzetto con
malta cementizia. In casi eccezionali potrà essere posato un pozzetto interamente interrato con copertura a
quattro elementi in cls e bobina rivelatrice (marker).
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Tipologici dei pozzetti
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3.11 Posa cassetta zancata esterna
Nei casi non sia possibile la posa in trincea in prossimità di ponti o manufatti di altro genere, e ove
espressamente indicato negli allegati progettuali ,si poserà la nuova infrastruttura all’interno di un cassetta
in Vtr 175x70 zancata al manufatto stesso. Si precisa che NON si intaccherà mai la struttura portante dei
manufatti e la luce dei ponti.
3.12 Posa del minicavo ottico con tecnica “blowing”
Il metodo permette l'efficiente posa di lunghi tratti di cavo, per mezzo di adeguate unità d’installazione
(attrezzatura di posa del cavo mediante getto d’aria) che spingono il cavo nel condotto mediante un
potente flusso d’aria, generato da un compressore. La posa dei cavi per telecomunicazioni mediante
metodo “Blow-in” richiede l’impiego di aria compressa ad alta pressione. Per pezzature da 1000 a 2000
metri il microcavo s’installa con la piccola apparecchiatura MicroJet o Mini Jet, alla velocità di 60÷100 mpm.
La lunghezza delle pezzature e la velocità di posa sono influenzate dal tipo di cavo, dalla corretta
installazione del tubo, dalla relativa traiettoria ed elevazione. Per pezzature maggiori sono necessari i punti
di “Cascata” (mediamente si utilizzano da tre a sei cascate) che vengono stabiliti a intervalli equidistanti
lungo l’intero, percorso, e vengono utilizzati più MicroJets o MiniJets in serie e ricorrendo agli 8. Un Micro
Jet ad ogni punto di cascata lavora in tandem per completare la sezione. Il minitubo viene prolungato
all’esterno della cameretta e inserito nel Micro Jet, un mandrino in spugna e plastica viene soffiato
all’interno del minitubo per verificarne strozzature o ostacoli e garantire un flusso stabile. Fissato il
minitubo al Micro Jet, si verifica lo scorrimento e la pressione più idonea, a questo punto il minicavo viene
inserito nel minitubo. Man mano che la distanza aumenta, la pressione deve essere regolata durante la
posa.
3.13 Posa del cavo ottico aereo autoportante
Le seguenti indicazioni consentono la posa autoportante dei cavi ottici aerei installati su palificazione e
quindi posati senza l’ausilio della fune portante. Tale operazione è possibile per campate di lunghezza
inferiore a 50 m; per campate di lunghezze superiori e in tutti i casi previsti dalle norme per interferenze
meccaniche od elettriche i cavi saranno posati su fune portante mediante gli accessori tradizionali.
La posa del cavo in soluzione autoportante è consentita solo su palificazione ove sia già posata almeno una
fune portante. Nel presente paragrafo vengono fornite, relativamente agli impianti realizzati con cavo
posato in palificazione in soluzione autoportante tramite accessori a barrette preformati:
•
•
•
le disposizioni installative a cui attenersi;
il campo di impiego di questa tecnica;
la procedura operativa da seguire.
Prima di eseguire qualsiasi operazione, sarà verificata anticipatamente l'idoneità dei sostegni e delle opere
di rinforzo, secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti in materia di sicurezza sul lavoro. In sede
preliminare sarà verificato lo stato della palificazione, la lunghezza delle campate per individuare i cambi di
direzione e di pendenza.
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I dispositivi da impiegare per realizzare la posa autoportante del cavo ottico sono:
•
•
dispositivo di amarro;
dispositivo di sospensione.
Il dispositivo di amarro è composto da:
•
•
un elemento di ancoraggio, costituito da più fili metallici sagomati a forma di spirale, da applicare
sull’armatura di protezione;
una redancia.
Il dispositivo di sospensione è costituito da un manicotto metallico composto da due semigusci cilindrici
incernierati e tenuti chiusi per mezzo di bullone e rondelle; all’interno dei semigusci è allestito un inserto di
tenuta di gomma.
Di seguito vengono descritte le modalità di posa dei dispositivi e del cavo ottico.
•
•
•
•
•
il dispositivo di amarro deve essere utilizzato:
su sostegni capilinea;
su sostegni rompitratta;
su sostegni in corrispondenza del cambio di direzione con angolo di deviazione > 20°;
almeno ogni 500 metri.
Il dispositivo di sospensione deve essere utilizzato in tutti gli altri casi.
Prima di posare i dispositivi sui pali è necessario predisporre opportuni armamenti di fissaggio, dopo di che,
si deve installare il dispositivo di amarro sul cavo e successivamente agganciarlo al relativo palo; poi, man
mano, installare il dispositivo di sospensione sui pali susseguenti sino al successivo punto di aggancio del
dispositivo di amarro. Successivamente saranno avvolte le due gambe dell’elemento di ancoraggio sul cavo.
Per il fissaggio del dispositivo di amarro al collare del palo occorre utilizzare l’apposito tenditore. Per lo
stendimento del cavo occorre operare secondo le consuete modalità di posa dei cavi ottici in palificazione,
utilizzando pulegge e ruotismi, e senza fissarlo ai dispositivi di sospensione precedentemente applicati ai
pali. Agendo sui tenditori collocati alle estremità di amarro ai collari, il cavo sarà tesato al valore di tiro
previsto.
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4 Elenco vincoli per Comune coinvolto
In allegato la tabella con i comuni coinvolti e i vincoli suddivisi secondo i confini amministrativi comunali.
DESCRIZIONE VINCOLO
Art. 33
Aree
boscate
Art132 c1
riserve
naturali
Art. 35
Frane
Art. 36
Inondazioni
Art. 37
Valanghe
Art142 C1 LG
Bosco di
Tutela
PTP
Idrogeolog
ico Regio
decreto
32671923
PTP
art136 Vincolo
paesaggistico
PTP
art142 C1-LD
CD-1600M
PTP
art142 C1LC FIUMI
Introd
SI
NO
F1,F2,F3,
FA
NO
SI
SI
NO
NO
NO
Villenueve
SI
NO
NO
NO
NO
NO
SI
NO
NO
NO
FA,FB,FC
V1,V2,V3,
Va,Vb
NO
SI
SI
SI
SI
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COMUNE
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Tipologie di documentazione allegata al seguente Progetto Definitivo
5.1 Planimetria Generale
In tale elaborato è descritto per ogni tratta il tracciato generale diviso per tipologie di realizzazione. In tale
elaborato è indicata inoltre anche la pertinenza dei tracciati da realizzare.
5.2 Planimetria Generale Vincoli
In tale elaborato è descritto per ogni tratta il tracciato generale diviso per tipologie di realizzazione. In tale
elaborato è indicata inoltre anche la pertinenza dei tracciati da realizzare. Sono inoltre indicati i limiti dei
vincoli dovuti a Fiumi, Idrogeologici e Archeologici.
5.3 Planimetria del tracciato
Sono indicate le tipologie realizzative in scala 1:1000, con le sezioni rilevate dei punti particolari da
realizzare. Sono inoltre indicati i dati catastali delle proprietà oggetto di intervento.
5.4 Particolari costruttivi
Sono indicate le sezioni tipo per le varie tipologie di installazione delle infrastrutture da realizzare. Vedi
tavola particolari costruttivi.
5.5 Elenco Allegati
Allegati alla presente relazione:
1) Elenco ditte contenente l’elenco dei proprietari coinvolti nell’intervento suddiviso per ogni tratta
2) Relazione sulla Gestione rifiuti
3) Elenco Documenti
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