FAR01-Russia Quadro generale

Federazione Russa
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Russia: Quadro Generale
Agenzia ICE Mosca
Settembre 2014
1 RUSSIA: QUADRO GENERALE
1.1 Geografia
La Federazione Russa (Rossiskaja Federacija / Российская Федерация) viene
generalmente detta Russia
(Rossija / Россия).
Superficie: 17.075.400 kmq,
equivalente al 77,5% del
territorio della Csi. Questo
stato occupa l’Eurasia, perché si estende dall’Europa all’Asia per 9 fusi orari, dal Mar
Baltico al Mar del Giappone,
coprendo
tutte
le
zone
climatiche, dai ghiacci artici al
nord
alla
vegetazione
subtropicale sempreverde sul Mar Nero e nel Caucaso, ai deserti vicino al Mar Caspio.
I grandi fiumi della Russia costituiscono vitali arterie di comunicazione, come l’ObIrtysh (5410 Km), l’Amur (4416 Km), la Lena (4400 Km), lo Jenisei (4092 Km) in Siberia
e in Estremo Oriente, e il Volga (3531 Km), l’Ural (2428 Km), il Dnepr (2201 Km), il Kama (2032 Km), il Don (1870 Km), la Pechora (1809 Km) e il Dnestr (1352 Km) nella
zona europea.
La parte europea della Russia, vasta 4.238.500 kmq, si estende da nord a sud, dal
Mare Artico al Caucaso e dagli Urali a est fino al Baltico a ovest. A nord-ovest, ai
confini con la Finlandia, si trovano grandi laghi, fra cui il Ladoga, che con i suoi 18 500
kmq di superficie è il lago più vasto d’Europa. Russia in breve
Superficie
17,1 milioni di kmq
Capitale
Mosca
Popolazione
142,5 milioni
PIL (prezzi correnti)
66689,1 mld di rubli
Speranza di vita
63,2 M, 75,1 F
Salario medio (2013)
961,14 dollari
Al centro di questo vasto spazio si trova il cosiddetto Rilievo Centrale Russo, un basso
altipiano collinare che raggiunge un’elevazione massima di 293 mslm e si estende, dal
bacino dell’Oka fino ai confini coll’Ucraina, per circa 480.000 kmq. Dal Rilievo Centrale
nasce il Don; il Volga ha la sua sorgente in una piccola catena collinare che è un’estensione dello stesso Rilievo Centrale.
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Il Volga è il fiume più lungo d’Europa, nel suo bacino idrografico si trovano le più antiche e importanti città russe (ad eccezione di Novgorod e Pietroburgo). Ricordiamo Mosca, Tver, Nizhnyj Novgorod, Kazan, Samara, Saratov, Ufa e Perm, Togliatti,
Volgograd, tutte sorte sul Volga oppure lungo le rive dei suoi affluenti. Raccogliendo le
acque della Kama e dell'Oka, il fiume sfocia nel Mar Caspio, dove sorge la città di Astrakhan. Un canale navigabile connette Volga e Don.
La valle del Don si estende a sud fino alla sua foce, nel golfo di Taganrog nel Mar
d’Azov. Qui sorge la città di Rostov na Donu, col suo importante porto fluviale.
A cavallo delle valli del Don e del Volga, si trovano le cosiddette Terre Nere, famose
per la fertilità del suolo.
Fra Mar Nero e Mar Caspio si estende la catena del Caucaso che contiene il Monte
Elbruz, la cima più alta d’Europa con i suoi 5642 mslm.
A est, gli Urali separano la parte asiatica da quella Europea della Russia. La catena si
estende per 2100 km da nord a sud e la vetta più alta raggiunge i 1894 mslm.
Passati gli Urali, si incontra la pianura siberiana Occidentale che si estende da ovest a
est per 6000 km, e da nord a sud per 670 km. Più a oriente si eleva l’altipiano siberiano centrale, compreso fra le valli dello Jenisej e della Lena. A sud-est dell’altipiano si trovano il sistema montuoso del Bajkal e l’omonimo lago, il più grande e profondo dell’Asia.
L’Estremo Oriente russo, lungo la costa pacifica, include la penisola di Kamchatka e l’isola di Sakhalin. Esse racchiudono il mare di Okhotsk. Si trovano qui
alcuni dei vulcani attivi più alti del mondo (Kljuchevskaja Sopka, 4750 mslm).
Climaticamente l’influenza del mare è ridotta dalla vasta estensione della massa
continentale e, a sud, da alte catene montuose. Il Paese è invece aperto ai venti
freddi del Nord. Esistono cinque zone climatiche principali. La maggior parte della
Russia europea, della Siberia sud-occidentale e dell’Estremo Oriente russo godono di
un clima continentale umido. Le aree del nord, dalla Scandinavia fino al Pacifico, sono
invece caratterizzate da un clima sub-artico. Qui si registrano le temperatura minime
nel mondo: - 68° C nella Repubblica di Sakha. Più a nord, lungo le coste dell’Artico, il clima è artico. La costa del Mar Nero gode di un clima subtropicale umido (mediterraneo), mentre la zona del Basso Volga, le coste del Caspio, e parte della
Siberia hanno clima semi-arido.
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1.2 Popolazione
La popolazione residente nella Federazione Russa era di 143,7 milioni nel 2013, in
aumento di 318.800 unità rispetto al 2012. Si completano così 4 anni di crescita demografica, dopo il declino quasi ininterrotto cominciato con la dissoluzione
dell’URSS. Si tratta di un aumento molto importante (+0,22%), che si è prodotto nonostante un movimento naturale (il saldo fra morti e nati) ancora basso (+22.913).
L’accrescimento della popolazione è dovuto in gran parte al saldo migratorio. La Russia infatti è destinataria di un flusso ingentissimo di immigrati (+6,3% nel 2013) dallo spazio ex sovietico, dall’Asia in generale, che viene a compensare l’andamento demografico e la bassa natalità (1,5 figli per donna in età fertile).
La popolazione attiva nel 2013 era di 74,6 milioni (oltre il 52% della popolazione
totale). La disoccupazione è relativamente bassa (5,6% a gennaio 2014). Questi
numeri non considerano né il lavoro diffuso dei pensionati, né la forte emigrazione che colpisce la Russia, soprattutto fra i giovani.
Fonte: Rosstat - Marzo 2013
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Oltre a Mosca e a San Pietroburgo superano il milione di abitanti in ordine di
grandezza le seguenti città:
Novosibirsk (Siberia occidentale); Nizhnyj Nivgorod (Volga); Ekaterinenburg (Urali);
Samara (Volga); Omsk (Siberia); Kazan (Volga); Cheljabinsk (Urali); Rostov na
Donu (Meridionale); Ufa (Volga), Perm (Volga), Volgograd (Meridionale).
Tra i 500.000 abitanti e il milione menzioniamo anche:
Krasnojarsk (Siberia); Saratov (Volga); Voronezh (Centrale); Krasnodar (Meridionale);
Togliatti (Volga); Ezhevsk (Volga); Uljanovsk (Volga); Jaroslavl (Centrale); Barnaul
(Siberia); Vladivostok (Estremo Oriente).
La Russia è un Paese multietnico e multireligioso. I russi sono il 77,7% della
popolazione, seguiti dai tatari (3,7%), ucraini (1,3%), basckhiri (1,1%), ceceni (1%),
ciuvasci (1%), armeni (0,8) e altre nazionalità. È soprattutto il Caucaso a ospitare un
gran numero di etnie.
Sempre più forte è il ruolo della Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Mosca, ma i musulmani compongono oltre l’8% della popolazione.
1.3 Amministrazione
I DISTRETTI FEDERALI*
Distretto federale Centrale
Distretto federale Nord occidentale
Distretto federale Meridionale
Distretto federale del Caucaso settentrionale
Distretto federale del Volga
Distretto federale degli Urali
Distretto federale della Siberia
Distretto federale dell’Estremo Oriente
La Federazione Russa è composta da 83 entità costituenti (anche dette 'soggetti'
della Federazione). Queste entità costituenti hanno natura diversa, dalle repubbliche, alle due città d’importanza federale (San Pietroburgo e Mosca). Diversi sono anche i gradi di autonomia (la Cecenia, per esempio, gode di un’indipendenza pressoché totale) e la struttura del governo di ogni soggetto.
Le città principali della Federazione sono Mosca e San Pietroburgo, che costituiscono
due soggetti federali autonomi considerati allo stesso modo delle regioni,
raggruppate in otto distretti federali*.
*Il Distretto federale della Crimea e’ stato formalmente istituito il 21 marzo 2014 con Decreto Presidenziale, poi
ratificato dal Parlamento della Federazione Russa, come il nono Distretto federale della Russia, sui territori
corrispondenti della Repubblica di Crimea e della città di Sebastopoli. Il distretto non gode di riconoscimento da
parte della Comunità internazionale.
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1.4 Politica della Federazione
Il potere legislativo, a livello federale, è esercitato dall’Assemblea Federale, composta
dalla Duma di Stato e dal Consiglio della Federazione. Il Consiglio della
Federazione è una sorta di Senato federale ed è composto dai rappresentanti dei soggetti della
Federazione, cioè delle unità territoriali che Il Presidente: è eletto compongono la Federazione Russa. Ogni soggetto
dai cittadini.
della Federazione esprime due rappresentanti nel
Il Primo Ministro: è Consiglio della Federazione, uno nominato dal governo
nominato
dal
locale, l’altro dalla locale assemblea legislativa. Questo Presidente.
sistema, combinato con la nomina presidenziale di molti
Il Consiglio della
governatori, favorisce l’allineamento fra Consiglio e Federazione: è scelto Presidenza. La Duma di Stato, invece, è eletta dalle regioni.
direttamente dai cittadini, con un sistema proporzionale
La Duma: è eletta dai con soglia di sbarramento piuttosto alta (7% a livello
cittadini.
nazionale), volta a scoraggiare sia la proliferazione di
partiti che la formazione di partiti locali.
Il potere esecutivo è esercitato dal Presidente e dal
Governo, composto dal primo ministro, dai vice-primi ministri, dai ministri e viceministri. In realtà, però, tutto il sistema politico della Federazione Russa è incentrato sulla figura di un forte Presidente, eletto direttamente dal popolo e con un mandato
esteso a 6 anni, con modifica costituzionale del 2008. Il Presidente nomina il Primo
Ministro, indica le linee guida dell’attività del governo e mantiene uno stretto controllo
sui ministeri chiave della Difesa, della Sicurezza Interna, e degli Esteri. Inoltre, svolge
un ruolo decisivo nella nomina dei governatori e quindi del Consiglio della Federazione.
Fino a tempi recenti, però, i governatori erano nominati direttamente dal presidente.
Anche se la legge è stata cambiata nel 2012, in realtà i governatori in servizio sono ancora di nomina presidenziale.
Dopo le elezioni del 2013 il presidente è tornato a essere Vladimir Putin, che già aveva ricoperto la carica per due mandati pieni fino al 2008. È lui l’uomo chiave della
politica russa. Intorno a lui e al suo partito Russia Unita si sono organizzati diversi
gruppi di potere: quello dei pietroburghesi che erano con Putin al governo di San
Pietroburgo negli anni Novanta e quello degli ex-agenti dei servizi segreti e dei militari.
La composizione del governo riflette in gran parte questa struttura.
Il primo ministro Dmitri Medvedev viene dai ranghi dei collaboratori di Putin a
Pietroburgo, spesso laureati alla facoltà di legge di quella che adesso è l’Università Statale di Pietroburgo. Prima di diventare premier è stato un presidente poco carismatico, nel 2012 non si è ricandidato e Putin è tornato alla Presidenza. Dal gruppo pietroburghese viene anche il vice-premier incaricato di seguire i lavori per le Olimpiadi
Invernali di Soci 2014, Dmitri Kozak. A differenza di Medvedev, però, Kozak –
laureato in legge – ha anche prestato brevemente servizio nel GRU, l’intelligence militare sovietica. Le Olimpiadi di Soci sono stati tra i più importanti investimenti statali in questi ultimi anni.
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Ma il gruppo principale è quello dei militari e degli antichi colleghi di Putin nelle forze armate e nei servizi di sicurezza. Il ministro della difesa, Sergey Shoigu, generale, è il capofila dei militari nel governo, ma è stato anche l’uomo che ha curato la macchina organizzativa del partito Russia Unita, trasformandolo in una macchina vincente.
Altro personaggio chiave all’interno del governo è il vice-premier Igor Shuvalov che,
pur non appartenendo in maniera evidente a nessuno dei gruppi principali, si è ritagliato un ruolo cruciale come guida del processo di privatizzazione delle grandi
aziende di Stato. Dmitri Rogozin invece è un politico nazionalista che è stato cooptato
da Putin nelle alte sfere dell’amministrazione, prima come ambasciatore alla Nato e
adesso come vice-premier. Rogozin copre politicamente il governo verso la destra
nazionalista.
La maggioranza degli altri ministri ha carattere tecnico, ed è espressione della
burocrazia interna dei vari ministeri. Si tratta di funzionari “dispensabili”, come il
ministro delle finanze Anton Siluanov e di figure minori che possono essere
sacrificate in caso di necessità.
Il Cremlino, cinta muraria, Mosca
Il gruppo “pietroburghese” e quello degli ex-militari ed ex-agenti segreti non controllano
solo il potere esecutivo e quello legislativo, ma occupano anche posizioni chiave nelle
grandi aziende pubbliche, in particolare le grandi banche, il gruppo petrolifero Rosneft,
il gruppo gasiero Gazprom, e le Ferrovie Russe. Al gruppo pietroburghese appartiene
il presidente del consiglio d’amministrazione di Gazprom, Viktor Zubkov. Zubkov ha
ricoperto la carica di capo dell’ispezione fiscale di San Pietroburgo mentre Putin collaborava col governatore della città. Zubkov ha lasciato l’incarico per andare al governo con Putin, rimanendo assai chiacchierato, ma ricco e influente. Anche
Aleksey Miller, il vice-presidente ed amministratore delegato di Gazprom, fa parte del
“gruppo pietroburghese”, avendo lavorato per il comitato per i rapporti con l’estero della città di Pietroburgo, quando Putin ne era il presidente (1991-1996). In quegli anni si
sono evidentemente decise alcune delle carriere più brillanti dell’era putiniana e non è sorprendente che anche German Gref, il Presidente della Sberbank, la più grande banca del Paese, venga dal gruppo pietroburghese di Putin.
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Al gruppo degli ex-agenti segreti, invece, appartiene
quello che è probabilmente il secondo uomo più importante di Russia, il presidente del gruppo
petrolifero Rosneft, Igor Sechin. Sechin è ormai alla guida di un gigante mondiale del petrolio, costituito in
varie fasi e arrivato alle dimensioni attuali attraverso la
nazionalizzazione degli assets di Yukos e l’acquisto
della controllata di BP in Russia TNK-BP. Di una
appartenenza ai ranghi ai servizi segreti si parla anche
per l’ex-diplomatico Andrej Kostin, che adesso dirige
la Vneshekonom Bank.
La struttura del partito di Putin, invece, ha
un’importanza assai minore. Il partito viene utilizzato
per le campagne elettorali e controlla la maggioranza
della Duma, ma sembra anch’esso “dispensabile”.
Dopo le elezioni parlamentari del dicembre 2012,
infatti, i cattivi risultati elettorali di Russia Unita
suggerirono a Putin la fondazione di un movimento più largo, denominato Fronte Popolare Pan-Russo, che
includesse oltre a Russia Unita altre organizzazioni:
sindacati,
organizzazioni
degli
imprenditori,
associazioni, e potenzialmente anche altri partiti.
Gli altri partiti presenti nella Duma hanno in generale
un ruolo assai ambiguo, e conducono un’opposizione abbastanza esitante e sempre pronta all’accordo, con l’eccezione del Partito Comunista. I due partiti non
comunisti presenti in parlamento, oltre a Russia Unita,
sono il Partito liberal-democratico (di destra) e
Russia Giusta, un partito che si è fatto campione dei pensionati e delle donne e ufficialmente si colloca a
sinistra. Il partito liberal-democratico sostiene
sostanzialmente il governo di Medvedev, mentre
Russia Giusta, dopo una purga interna, ha avviato un
dibattito sull’adesione al Fronte Popolare Pan-Russo.
Abbastanza radicato nella società, il Partito Comunista appare ripiegato su se stesso e incapace di cercare
accordi e alleanze che ne estandano l’influenza al di là del tradizionale elettorato.
Altre forze di opposizione si vanno invece formando
fuori della Duma, in gruppi di diverso orientamento che
spaziano dagli eredi dei liberali dell’era Eltsiniana, ai nazionalisti, ai movimenti di estrema sinistra. Molte di
queste forze si sono riunite in cartello di opposizione
che esprime un Consiglio di Coordinamento e la cui
figura più significativa è Aleksej Navalny, un avvocato
moscovita. La condanna di Navalny per corruzione,
arrivata al termine di un processo fortemente pilotato
dall’alto, è stata sostanzialmente sospesa.
LE PARTECIPAZIONI STATALI
RUSSE
LE GRANDI AZIENDE
ESTRAZIONE DEI
COMBUSTIBILI
Rosneft: Gruppo petrolifero
presieduto da Igor Sechin
Gazprom: il più grande produttore mondiale di gas
naturale amministrato da
Viktor Zubkov e Aleksej Miller
LE RETI E I MONOPOLI
NATURALI
RZhD: le Ferrovie Russe,
guidate da Vladimir Yakunin
FGC UES: possiede la gran
parte della rete elettrica
nazionale
LE BANCHE
Sberbank: la più grande banca russa, guidata da
German Gref
VTB: La banca per il
commercio estero,
parzialmente privatizzata,
guidata da Andrej Kostin
VEB: amministra i fondi
pensione, guidata da Dmitri
Alexandrovich
LE HOLDING
Rosnano: holding per lo
sviluppo delle
nanotecnologie,
amministrata da Anatolj
Chubajs
Rostekh: holding che
controlla centinaia di società che operano nelle alte
tecnologie.
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