Rifugio Capanna 2000 (Bg)

Rifugio Capanna 2000 (Bg)
29 giugno 2014 – ore 6,30 parcheggio sc. Don Milani
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Localizzazione
Regione: Lombardia - Valcanale (Bg)
Equipaggiamento
Scarponi, giacca a vento o mantella,
cappello, pile e/o micropile
Consigliati: occhiali da sole, bastoncini,
magliette e calzettoni di ricambio.
Percorso
Rifugio Alpe Corte – Rifugio Branchino –
Capanna 2000 – Rifugio Alpe GAN Dislivello: 1023 mt
Tempo escursione: h 6,00
Sentieri: n. 220-218-244-222
Difficoltà: E
Per saperne di più ……
Il rifugio Capanna 2000 fa parte del
comune di Oltre il Colle il cui nome
deriva dalla sua posizione geografica.
Anticamente Oltre il Colle non era che
una frazione di Serina. Nel 1569 ne fu
fatta una reale divisione per cui risale a
questo anno la nascita vera e propria del
Comune. Rispetto alla Valle Brembana
Oltre il Colle e' di qua del colle di
Zambla. Invece la denominazione "oltre"
si giustifica pensando che il primitivo
senso di ingresso in valle, frutto dello
sfruttamento minerario, proveniva dal
versante seriano, rispetto al quale il
territorio del comune resta appunto oltre
la
linea di demarcazione dello
spartiacque.
Obblighi
In considerazione dei rischi e dei pericoli
relativi all’attività escursionistica e alla
frequentazione della montagna, il
Gruppo Camosci fa obbligo ai
partecipanti di prendere visione del
programma dell’iniziativa valutando i
materiali occorrenti, le caratteristiche e
le difficoltà in rapporto alle proprie
capacità.
I coordinatori si riservano di valutare “sul
campo” l’idoneità dei partecipanti,
nonché di modificare l’itinerario in base
alle
condizioni
ambientali
e
meteorologiche.
Responsabilità
Il Gruppo Camosci declina ogni
responsabilità per eventuali danni che
possono, direttamente o indirettamente,
derivare a persone, animali e cose, in
conseguenza alla mancata osservanza
di tutte le avvertenze e raccomandazioni
trasmesse dai nostri incaricati.
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Rifugio Capanna 2000
Da Valcanale poco prima del ponte sul T. Acqualina, si stacca sulla destra la
carrareccia (sentiero n 220) che salendo nel bosco di abeti giunge alle prime
radure ed al rifugio Alpe Corte (1415 m). Da qui, con sentiero n. 218, si
prosegue per pochi minuti fino ad attraversare il torrente e salire sul versante
opposto della valle. Dopo un
breve tratto si incrocia e si
segue la strada forestale che
conduce alle baite di Neel
bassa (1565 m) e di mezzo
(1614
m).
Si
prosegue
salendo
lungo
i
pascoli
dell'alpe di Neel fino al rifugio
Lago Branchino e all’omonimo
lago (1784 m). Poco oltre il
lago si è al Passo Branchino
(1821 m).Da esso, sempre
con sentiero n. 218 si punta
in direzione sud verso un
ghiaione che sale fino alla
Bocchetta di Corna Piana
(2078 m) la quale si affaccia sul versante del Mandrone. Si scende per un breve
tratto e si prosegue fino al passo Gabbia dove si svolta a destra prendendo il
sentiero n. 244 che in circa 30 min. ci conduce al rifugio Capanna 2000. Dopo
una meritata sosta si percorre in discesa un breve tratto del sentiero 221 fino al
cartello indicatore (1935 m circa). A questo punto con il sentiero n. 222 ci si
dirige in direzione nord (destra) attraversando la val d'Arera; è un percorso a
mezzacosta, che, con continui saliscendi e attraverso ampi pascoli, raggiunge la
Baita Branchino (1836 m - incrocio con sentiero 231) e, dopo una breve discesa
e una breve risalita, arriva al passo Branchino (1821 m). A questo punto
riprendiamo lo stesso sentiero dell’andata (n. 218) che in circa 2 ore ci
riconduce alla Valcanale.
Un tratto del sentiero che andremo a percorrere, viene denominato “Sentiero
dei
Fiori”.
Esso,
recentemente
intitolato al naturalista Claudio
Bissoni, si sviluppa ad una altezza di
circa 2.000 m.s.l. sulle pendici
occidentali del massiccio del monte
Arera dal rifugio Capanna 2000 al
lago Branchino per un totale di poco
più di tre chilometri e un dislivello
molto
limitato.
Il
sentiero
è
caratterizzato dalla presenza di una
elevata quantità di specie floreali
molto interessanti sia dal punto di
vista botanico che scientifico. Tra
queste ve ne sono alcune risalenti
addirittura
all’era
quaternaria,
perché questa zona delle Prealpi non
ha risentito delle glaciazioni di quel
periodo. Ne deriva, quindi, un
complesso
ecologico
molto
particolare favorito anche da particolari condizioni di umidità e dall’elevata
presenza di calcio nel terreno che permette la presenza di flora basifica. Si
possono trovare non solo esempi di endemismo orobico tra cui la linaria di
Tonzig (vedi foto) o la sassifraga della Presolana ma anche fiori alpini dalla
rara diffusione quali la silene di Elisabetta, la viola di Duby o lo spillone
alpino. Si consiglia, quindi, a tutti gli appassionati di botanica di mettere nello
zaino ciò che può servire per il riconoscimento di tutti quelli che, per i profani,
sono solo dei bellissimi fiori.
Adriano 338.2483053
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Renzo 338.6957230
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