Il quartiere Picenengo attende fatti concreti

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SABATO
19 APRILE 2014
La Provincia
SPAZIO APERTO
In Ucraina Putin non poteva
fare altro che quello che ha fatto
Egregio direttore,
simpatizzo per il popolo ucraino ma per
un momento passo alla mia obiettività.
Comprendo le ragioni
dell’insurrezione armata che mi risulta
che sia scaturita soprattutto da
mancanza di lavoro e particolarmente
dalla corruzione che aveva invaso il
Paese. Nessuna obiezione agli ucraini.
Nello stesso momento sono convinto
che Putin non poteva fare nulla di
diverso da quanto fatto. Doveva
proteggere la sua importante base
navale dalla quale raggiungere il
mediterraneo; quindi in Crimea si
doveva arrivare. Non ha sparato
nemmeno un colpo nè lo farà se non
sarà attaccato. Ha permesso ai russi e ai
filo-russi di Crimea di optare per il
ritorno alle origini. Non ha rispettato
un patto? Può essere ma
chiedo, a chi ne è
informato, se ricorda
quanti patti non vengono
rispettati nel mondo e
nemmeno nella nostra
amata Italia. Non faremo
rivoluzioni ma i motivi non
mancano! Non parliamo di
corruzione nazionale del
nostro Paese che non ha
nulla da imparare; con ciò
affermo ancora
comprensione per la
ribellione ucraina alla
quale auguro di trovare
pace e benessere. Se una
delle tante basi militari
Usa fosse stata in pericolo
cosa sarebbe successo?
Con ciò intendo che Stati
Uniti ed Europa (...) è
meglio che evitino scontri,
anche di carattere
finanziario, perchè non possono dare
esempi accettabili nè risulta
opportuno che lancino minacce alla
Russia. Conducono ad altre guerre
fredde.
Geo Monti
(Cremona)
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La politica mestiere usurante
eppure tutti si ricandidano
Gentile direttore,
quello del politico, si sa, è un mestiere
usurante. Siamo noi cittadini a non
comprenderlo, eterni ingrati verso chi
si sacrifica per il bene comune. Che ci
sia una vocazione, verso questo lavoro
usurante, lo vediamo anche dalle
decisioni maturate ultimamente dai
politici locali. Come i vari assessori che,
scaduto il mandato, si ripresentano di
qua e di là: Demicheli, Ceraso, Alquati,
tutti pronti a lasciarsi usurare ancora.
Non si parli di amore per la poltrona,
per carità, perché sarebbe l’ennesima
prova di ingratitudine di noi cittadini.
Salini non potrà più avere la poltrona di
presidente della Provincia e si candida
per Strasburgo? Beh, che c’è di male? È
una santa vocazione in fondo. Una
vocazione bipartisan beninteso: se gli
amministratori in carica fossero targati
Pd, la valutazione sarebbe identica.
Siamo in presenza di una diffusa
vocazione all’usura. Al martirio, quasi.
Altro che attaccamento alla poltrona.
L. G.
(Cremona)
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Salini e Malvezzi snobbano
il consiglio e pensano ad altro
Gentile direttore,
sono a precisare che il gruppo
consiliare di Forza Italia era presente
con 4 dei suoi 5 consiglieri: Agazzi,
Ghidotti, Rossi, Gallina; unico assente
Bertusi. Il Nuovo Centro Destra era
presente con il solo consigliere Losio.
Discutibile l’assenza del presidente
Salini, in particolare, e del consigliere
regionale Malvezzi: se sapevano di
avere degli impegni, potevano evitare
una convocazione del consiglio
provinciale, essendo notoriamente alla
guida di un gruppo consiliare di
fantasmi (il Ncd in Provincia). Ci sono
ancora degli adempimenti importanti
da assumere che dovrebbero
incontrare la responsabilità anche di
chi, evidentemente, ha ormai la testa
altrove. Esistono modi eticamente
migliori di chiudere un'esperienza in
Provincia.
Antonio Agazzi
(capogruppo di Forza Italia in Consiglio
Provinciale a Cremona)
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Per ora non sono candidato
Il sindaco Zanini si informi
Signor direttore,
mi sento in dovere di dover rispondere
alle provocazioni dell’attuale sindaco
di Monte Cremasco Achille Zanini
apparse sul vostro giornale lo scorso 15
aprile. Non capisco perché Zanini mi
abbia coinvolto in un articolo in cui
parla di un gazebo richiesto dal
candidato sindaco
Moreno Golani. Non nego
che sto dialogando con il
candidato della lista
ViviAMOnte, ma
apprendo solo adesso da
Zanini di aver già
ufficializzato la mia
candidatura. Ho
l’impressione che sia stato
lo stesso Zanini a
strumentalizzare i fatti: a
quanto mi risulta, sarebbe
stato sufficiente un
diniego al diretto
interessato, a proposito
dei gazebo di fronte alla
scuola, senza coinvolgere
prima la stampa e persone
estranee ai fatti. Per
quanto riguarda i
fantomatici malumori,
credo che questi siano
piuttosto dello stesso
Zanini, visto che sia all’interno del Gsg
di cui sono stato fondatore (...), sia
all’interno dell’Associazione Sasèt di
cui sono il presidente, nessuno mi ha
mai chiesto le dimissioni. Tra l’altro,
perché dovrebbero farlo? Prego Zanini
(...) di informarsi meglio sui fatti e di
mostrare maggiore serietà e neutralità
quando maneggia la vita democratica
di Monte Cremasco: virtù che il suo
compito di sindaco gli impongono. Se
non le possiede, mi sembra un’ottima
ragione per pensare di opporvisi
politicamente. (...) I Muccesi
valuteranno.
Donato Sanchirico
(presidente Associazione culturale Sasèt)
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Abbiamo applicato il diritto
di recesso anche all’amore
Signor direttore,
a ogni ora, del giorno e della notte,
siamo bombardati da televendite. Si
propone di tutto. In comune sembra
esserci solo una cosa: il diritto di
recesso. Si tratta, in pratica, della
possibilità di cambiare idea e restituire
l’oggetto, dopo averlo provato e
valutato negativamente. Potevamo
farci mancare qualcosa? No di certo.
Abbiamo applicato il diritto di recesso
anche all’amore. Con le convivenze. Le
persone scelgono di non sposarsi, di
LA REPLICA
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IL CASO
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Il quartiere Picenengo
attende fatti concreti
Signor direttore,
scriviamo questa lettera al suo giornale
perché possa essere letta dagli amministratori (attuali e futuri) della nostra città. Abitiamo a Picenengo, quartiere della periferia spesso dimenticato, e più
esattamente nella zona di via Collegio e
via Luogo, dove esiste un agglomerato
formato da una ventina di famiglie.
Tutti i giorni, da qualche mese a questa
parte, dobbiamo convivere con il cantiere adibito alla costruzione del 2° binario
(per noi il 3° binario in quanto il 2° è già
esistente) con notevoli disagi. Non possiamo stendere i panni perché i continui
passaggi dei camion, delle ruspe e dei
macchinari adibiti alla costruzione del
binario causano nubi di polvere (in pratica a getto continuo); non possiamo, di
conseguenza, aprire le finestre perché le
case verrebbero invase non solo dalle
polveri di terra e sabbia ma anche dai residui di calce che viene sparsa a quintali
sulla massicciata, abbiamo una ridottissima possibilità di parcheggio nella
via in quanto le decine e decine di camion e pulmini che usano via Luogo e
via Collegio vengono spesso parcheggiati ai lati delle strade. Inoltre, per chi
deve percorrere via Collegio spesso si
trova sbarrata la strada dai camion, gru
e macchinari (senza alcuna segnalazione) che ci costringono a effettuare una
manovra pericolosa tutta in retromarcia, o attendere che il macchinario venga rimosso. Quando sul cantiere si aziona il rullo schiacciasassi usato per pressare la massicciata, le case tremano, i
cristalli nelle vetrine tintinnano, met-
tendo a dura prova la staticità delle nostre case, sembra proprio di trovarsi nel
bel mezzo di un terremoto, e qualcuno
già lamenta la formazione di crepe nei
muri. A chi dobbiamo rivolgerci per segnalare questi danni? Abbiamo dovuto
sopportare per 15 giorni la chiusura del
passaggio a livello di Picenengo, costringendoci, per andare a messa, all’oratorio, a fare la spesa all’Ipercoop e a
recarsi al lavoro usando itinerari diversi, più lunghi in termini sia di percorrenza che di tempo. Poi saremo costretti a
sopportare anche le barriere antirumore (un vero muro di Berlino), che se da
una parte attutiscono il disagio, dall’altra ci fanno sentire come in un ghetto (in
via Collegio addirittura queste barriere
molto alte sorgeranno a non più di 5 metri di distanza dalle abitazioni). Ma non
apriamo il capitolo di come viene curata
via Collegio, strada senza luce, piena di
voragini, strettissima in cui non ci pas-
fare un periodo di prova e tenersi
pronto il diritto di recesso. Una
metamorfosi della coppia. Non più
composta da esseri umani che hanno
dichiarato il proprio amore a qualcuno,
ma prodotti da televendita. Spesso,
nelle coppie conviventi, uno dei due
desidera sposarsi, l’altro no. Uno
esercita un sottile potere sul più
debole, costretto a subire. L’amore
diventa una squallida dittatura. Spesso
l’elemento più debole è la donna. Ma
questo è un dettaglio.
Forza Nuova Cremona
signora Cesarina Villa. Purtroppo i
pochi elementi contenuti nel testo non
ci hanno consentito di individuare il
caso specifico. Al fine di fare chiarezza
e fornire una risposta esaustiva in
merito, invitiamo la signora Villa a
contattare gli operatori dell’URP che
sono a disposizione per ascoltare le
istanze degli utenti (dal lunedì al
venerdì dalle 9 alle 16) ai seguenti
recapiti: Tel 0372 405550; e-mail
[email protected].
Azienda Ospedaliera ‘Istituti
Ospitalieri’ di Cremona
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...................................................................................... .
Dubbi sulla morte del cognato
L’ospedale pronto a chiarire
Troppo spesso la vivacità
dei bambini ci infastidisce
Egregio direttore,
in riferimento alla lettera ‘Mio cognato
non è più qui. Si è fatto tutto per
salvarlo?’, pubblicata il 17 aprile
all’interno di questa rubrica, siamo
dispiaciuti per quanto espresso dalla
Caro direttore,
oggi giorno lo spirito di sopportazione è
divenuto una rarità, ‘paese’ che vai…
gente che trovi. Tra quella ‘gente’ e in
quei ‘paesi’ spesso devi fare i conti con
atteggiamenti ripugnanti, sciagurati e
oltre modo patetici verso l’innocenza, i
bambini. Ti capita di udire: ‘Li detesto
io quei mocciosi, piangono con la
candela che gli cola, vomitano, se la
fanno addosso, vogliono per forza una
cosa altrimenti si lagnano e urlano,
sono indisciplinati, impertinenti... non
mi piacciono. Però... amo moltissimo gli
animali, mi intenerisce un gattino, un
cagnolino, un coniglietto, persino delle
tartarughine mi fanno tanta tenerezza’.
Infimo il livello sociale raggiunto da
costoro. Esplicito! Sei in volo per le
Americhe, nove/dieci ore di aereo ci
vogliono tutte. Mamma santissima,
quelle ore non passano mai per noi
ometti... figuriamoci per quei piccini!
Nonostante ciò puntuale s’alza quasi
sempre la poco indulgente rivolta di
buona parte dei passeggeri: ‘Basta,
fateli tacere quelle pesti, non è
possibile viaggiare, non si riesce
nemmeno a riposare’. E’ una realtà?
Certo, come una realtà la trovi spesso
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NON HANNO LA FACCIA DA DELINQUENTI
FRASE MAI ATTRIBUITA A DON PEZZETTI
Caro direttore,
letta nella rubrica ‘Spazio Aperto’ di venerdì la lettera in cui il signor Stefano
Araldi, nel suo intervento sull’arrivo a
Cremona dei profughi ospitati alla Casa
dell’Accoglienza, attacca don Antonio
Pezzetti contestandogli le parole ‘non
hanno la faccia da delinquenti’, mi corre
l’obbligo di precisare che quella frase, riferita agli immigrati, non è mai stata pronunciata da don Pezzetti. E infatti, correttamente, nell’articolo che Araldi richiama non gli è nemmeno mai stata attribuita, visto che non fa parte del virgolettato
I lavori per il raddoppio della ferrovia
del direttore della Caritas. Semplicemente, quella era una mia sensazione: la percezione, condivisibile o meno, e comunque
senza alcuna pretesa di rappresentare la
verità assoluta, del cronista che tenta di
descrivere quel che vede, lo scenario e il clima di un determinato fatto. Tanto dovevo
non in difesa di don Pezzetti, che non ha bisogno di avvocati d’ufficio, ma per dovere
di chiarezza: nel caso, il bersaglio della critica doveva essere il giornalista e non il responsabile del centro di accoglienza.
Mauro Cabrini
(giornalista de ‘La Provincia)
sano due auto e unica via per chi viene
dalla Cava (segnalata come indicazione
anche sui navigatori) per dirigersi in zona Picenengo, via Sesto, zona industriale e artigianale, ipercoop ecc). Addirittura ci sono voci che vorrebbero la chiusura del passaggio a livello di via Picenengo, chiudendo di fatto un servizio alla cittadinanza sia in entrata che in uscita. Segnalo che 1 km prima dal passaggio a livello di Picenengo è stato fatto un
sottopasso (con tutti i crismi) esclusivamente per uso agricolo per salvaguardare il legittimo diritto di passaggio dei
(pochissimi) trattori, ma evidentemente il diritto ormai acquisito degli abitanti di Picenengo e di Cavatigozzi conta
meno. Magari far azionare automaticamente le sbarre al passaggio dei treni,
per ridurre i tempi di attesa, in quanto le
sbarre vengono ancora azionate dalla
stazione di Cremona alla partenza dei
treni. Come è già stato chiesto dal Comitato di quartiere di Cava-Picenengo-S. Pedrengo, attendiamo che qualcuno degli amministratori, o dei candidati ad amministrare la nostra città, si
facciano sentire e ci facciano visita per
informarci di come intendono agire e
soprattutto, visti i notevoli disagi che
siamo chiamati a sopportare, di come
intendono (l’Amministrazione di Cremona o le Ferrovie dello Stato) riqualificare ‘in modo compensativo’ la zona.
Seguono 16 firme
(Cremona)
ui disagi e sui problemi che
S
segnalate avete perfettamente
ragione (comprese le vibrazioni delle
case destinate ad aumentare con il
raddoppio) e il giornale si è occupato
in diverse occasioni della questione
dando voce ai residenti del quartiere.
Ci auguriamo che la nuova
amministrazione si faccia carico
concretamente delle vostre legittime
richieste.
nella ‘Casa del Signore’, durante la
Messa. (...) L’insopportabilità è figlia di
tutti. Sei al ristorante, un sabato sera,
coi figli e i tre nipoti. Ai nipotini: ‘State
a tavola, composti, disturbate gli
ospiti’. Sopraggiunge agguerrito il
cerbero gestore, ti squadra da capo a
piedi, ti invita a maggior
consapevolezza (la tua o la sua?): ‘Na
parola tenerli a bada!’ esclami
desolato. Alla fine, esasperato, quel
gestore ti invita ad uscire diffidandoti
dal ritornarci. Ma i bambini non hanno
diritto a tutta l’espressione corporea e
motoria possibile? (...)
Giorgino Carnevali
(Cremona)
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Renzi con una mano dà
e con l’altra porta via
Egregio direttore,
vorrei ringraziare il presidente del
Consiglio Matteo Renzi, il terzo
consecutivo non eletto dai cittadini, il
quale per rimpinguare la busta paga di
chi già percepisce 1.500euro mensili,
ha pensato bene di togliere le
detrazioni Irpef per i coniugi a carico di
circa 65 euro al mese. Quest’uomo dal
faccione da bambino e dall’ego
smisurato è più astuto di quanto si
pensasse: in perfetto stile sovietico ha
sbandierato per settimane ai quattro
venti il suo ‘spottone’ elettorale; dare
con la mano destra per poi togliere con
la sinistra. Sono molti a pensare che le
riforme tanto strombazzate e con la
complicità del centrodestra di Alfano,
portamoccolo del governo Renzi,
colpiranno come al solito le fasce più
deboli della società, innescando
furbescamente una subdola guerra tra
poveri. (...) Mi conceda questo sfogo ma
la misura è colma. (...)
Ornella Pederzoli
(Camisano)
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