A - Il testo completo della relazione finale 2014

UNESCO Associated Schools
Istituto Comprensivo Statale “Socrate-Mallardo”
Via G. Falcone 103 - 80016 - Marano di Napoli (Na)
Member of UNESCO Associated Schools
Progetto UNESCO
“ Abbiamo diritti e responsabilità”
Progetto di Educazione ai diritti umani e
alla Cittadinanza Globale
Relazione finale
Giugno 2014
Dirigente Scolastico Prof.ssa Teresa Formichella
Docente referente Prof.ssa Maria Marrone
Anno Scolastico 2013- 2014
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UNESCO Associated Schools
PROGETTO UNESCO
PREMESSA
“Human rights education (HRE) is all learning that builds human rights knowledge, skills, attitudes and
behaviours. It is a process of empowerment that begins with the individual and branches out to encompass
the community at large.
The United Nations plan of action for the second phase (2010-2014) of the World Programme for Human
Rights Education provides a more extensive definition of HRE that includes the different elements and
provisions on HRE agreed upon by the international community.
Human rights education is defined as learning, education, training and information efforts aimed at building
a universal culture of human rights. It involves not only learning about human rights and the mechanisms that
protect them, but also the acquisition or reinforcement of skills needed to apply human rights in a practical
way in daily life, the development of values, attitudes and behaviour which uphold human rights as well as
taking action to defend and promote human rights.3 Human rights education aims towards developing an
understanding of everyone’s common responsibility to make human rights a reality in each community and in
the society at large. In this sense, it contributes to the long-term prevention of human rights abuses and
violent conflicts, the promotion of equality and sustainable development, and the enhancement of
participation in decision-making processes within a democratic system.” Evaluating Human Rights Training
Activities: A Handbook for Human Rights Educators. 2011 Equitas – International Centre for Human Rights
Education and the Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights.
The 1993 Vienna World Conference on Human Rights considered human rights education, training and public
information essential for the promotion and achievement of stable and harmonious relations among
communities and for fostering mutual understanding, tolerance and peace. The United Nations Educational,
Scientific and Cultural Organization (UNESCO) cites as a key message that human rights education is an
important strategy for achieving several principal goals notably empowerment, participation, transparency,
accountability, the prevention of conflict, conflict resolution, peacemaking and peace-building and the more
effective protection and realization of all human rights for all. Sources: Vienna Declaration and Programme of
Action, Part II, D, para. 78; and www.unesco.org
“ Il concetto alla base dell’ Educazione ai diritti umani è che l'educazione non deve mirare solo a formare
lavoratori qualificati e professionali , ma anche a contribuire allo sviluppo di individui che possiedono le
competenze necessarie per interagire in una società. L’ Educazione ai diritti umani mira a sviluppare negli
studenti le capacità per accompagnare e produrre cambiamenti sociali. L'istruzione è vista come un modo per
responsabilizzare le persone, migliorare la loro qualità di vita e aumentare la loro capacità di partecipare ai
processi decisionali che portano alle politiche sociali, culturali ed economiche.
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... L’ Educazione ai diritti umani implica l'apprendimento e la pratica dei diritti umani. Un approccio olistico all’
Educazione ai diritti umani significa che i diritti umani sono applicati a tutti i livelli del sistema educativo e che
essi sono insegnati sia attraverso contenuti che esperienze”. UNESCO - What is HRE?
SINOSSI
Il Progetto dell’Istituto Comprensivo Statale “ Socrate-Mallardo”, altamente partecipativo e olistico, ha
l´obiettivo di familiarizzare i bambini e i ragazzi1 con il sistema dei Diritti Umani introducendoli alle questioni
locali e globali attuali più importanti e creando una piattaforma per il loro impegno attivo nel far crescere la
consapevolezza delle violazioni dei DDUU e la partecipazione in prima persona.
FINALITA’
Promuovere il rispetto di sé
Promuovere il rispetto, la comprensione, l’accettazione della diversità, della diversità culturale.
Attivarsi per promuovere e difendere i diritti umani.
Promuovere forme di cittadinanza locale e globale.
Il Progetto si inserisce nel Curricolo Verticale per Competenze dell’Istituto che assume come orizzonte di
riferimento il “Report to UNESCO of the International Commission on Education for the Twenty-first Century.
Jacques Delors. LEARNING:THE TREASURE WITHIN” e le Linee Guida dell’OMS “ Life Skills Education for
Children and Adolescents in Schools”.
Esso è articolato in tre anni - ha avuto inizio nel mese di gennaio 2014 e si concluderà nel mese di maggio del
2016 - promuove e rinforza l’ethos e la governance democratica della scuola, prevede attività curricolari e
extracurricolari.
Le attività extra curricolari (gennaio / maggio) sono state articolate in 2 incontri a settimana della durata di 3
ore, 1 della durata di 4 ore, la partecipazione è stata volontaria.
Nell’ implementazione delle attività formative sono stati privilegiati metodi e tecniche dell’Educazione non
formale, gli approcci del Transformative learning , della Global Citizenship Education.
Il lavoro dei docenti è stato guidato dalla consapevolezza che l’ Educazione ai diritti umani è parte integrante
del diritto all'istruzione e che, oltre ad essere considerata elemento fondamentale di un’educazione di qualità,
è sempre più riconosciuta come diritto umano in sé.
IMPLEMENTAZIONE DEL PROGETTO
Nelle attività curricolari , particolare cura è stata posta sulla creazione di un clima di classe inclusivo,
sull’individuazione di fattori che promuovessero il benessere di ciascuno, sull’ elaborazione di regole, scelte
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Per semplificazione, con il termine alunni si intende d’ora in poi, “le alunne e gli alunni ”; con il termine” bambini” si intende le bambine e i bambini;
con il termine “ragazzi” si intende “ le ragazze e i ragazzi”.
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condivise dal gruppo, sulla scelta dei contenuti, sul coinvolgimento di più discipline, sulla ricerca di un
equilibrio tra educazione formale e non formale.
Nelle classi sono stati curati : l’allestimento delle pareti, la collocazione del docente, gli aspetti paralinguistici
della comunicazione, gli assetti fisici, linguistici, extralinguistici nelle discussioni. Particolare cura è stata
dedicata quindi alla creazione di un ambiente di apprendimento basato sui diritti umani, inclusivo e
accogliente che promuovesse i valori universali, le pari opportunità, il rispetto per la diversità e la non
discriminazione.
Un approccio educativo basato sull’alunno riconosce il valore dell’azione e del cambiamento personale e tiene
conto anche del contesto sociale in cui si trovano i protagonisti dell’ intero processo educativo; per questo
l’apprendimento è stato centrato sul bambino/ragazzo, egli è stato posto al centro dell’azione educativa in
tutti i suoi aspetti affinché il processo formativo possa promuoverne il pieno sviluppo della personalità sviluppo creativo, artistico, etico e spirituale, sociale - in un clima inclusivo, democratico e partecipativo
favorendo la creatività, l’autostima, l’empatia, la partecipazione, rispettando lo stile di apprendimento di
ciascuno.
Importante spazio è stato dedicato al confronto su temi e problemi reali, che hanno un impatto nel
contesto socio-culturale cui il bambino/ragazzo appartiene, su cui si sono sviluppate attività di indagine che
hanno consentito di collegare poi il locale al globale ; all’interno del gruppo- classe l’attività di costruzione
della conoscenza si è realizzata attraverso la creazione e la negoziazione di significati e la realizzazione di
prodotti culturalmente significativi.
In questo primo anno l’attenzione si è focalizzata su alcuni temi che hanno risposto ai bisogni emersi nei primi
mesi dell’anno scolastico, in particolare : bisogni e diritti, diritto alla salute, diritto a vivere in un ambiente
sano, la violenza sulle bambine e sulle ragazze, bullismo e cyberbullismo, i diritti dei minori migranti, gli
strumenti internazionali e nazionali di tutela.
L’ approccio iniziale ai temi dei DD.UU è stato costituito, a seconda dei casi, da un problema, un evento che si è
verificato nella nostra comunità, o che qualcuno dei partecipanti ha visto in TV o letto, o che ha vissuto. Per
stimolare ulteriore interesse è stata proposta la visione di alcuni film e per stimolare discussioni spontanee
immagini; il brainstorming è stato utilizzato regolarmente e, per le sue caratteristiche di creatività, è stato un
utile strumento per coinvolgere attivamente gli alunni facendo emergere conoscenze, punti di vista differenti
e spunti di riflessione. ALLEGATO 1
Dal momento che i giovanissimi provenivano da classi diverse le prime attività proposte sono state
icebreaker, energisers games, attività per incoraggiare i partecipanti a esprimere opinioni,ad ascoltare gli altri;
sono seguite poi attività verbali e non verbali per sperimentare come i partecipanti potessero unire i loro
contributi individuali per raggiungere un obiettivo comune.
Dopo questa prima fase, sono stati formati gruppi in cui erano presenti competenze diverse; l’insegnante è
stato componente dei diversi gruppi in un rapporto di mutua affermazione e realizzazione.
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Questa fase è stata curata con particolare attenzione per creare un buon livello comunicativo e l’instaurarsi
di una situazione empatica, effetto e nel contempo causa di un clima di rispetto e fiducia reciproca , di aperta e
serena collaborazione. E’ stato facilitato il confronto e la discussione, incoraggiata la partecipazione dei
membri del gruppo meno dominanti, si è fatto in modo che bambini e ragazzi sviluppassero capacità per
trovare soluzioni consensuali ai problemi che via via incontravano e che comprendessero l’ importanza di
ascoltare i diversi punti di vista.
Il conflitto all’interno del gruppo è stato considerato un importante momento di crescita individuale nel quale
ciascuno prende in esame i propri comportamenti e valori, negozia, prende decisioni condivise.
Il lavoro cooperativo in piccoli gruppi ha perciò favorito la creazione dello spirito di gruppo e ridotto i conflitti
nel gruppo stesso; ha aiutato , inoltre, i partecipanti nella comprensione di concetti complessi e incrementato
le abilità legate alla risoluzione di problemi, rendendo i bambini e i ragazzi più capaci di trovare soluzioni di
grande creatività e spirito pratico.
Le attività di E.D.U realizzate dai docenti dell’ Istituto, infatti, si fondano sulla comprensione che i conflitti di
opinioni possono essere usati costruttivamente per l’apprendimento, lo scopo è che i partecipanti possano
imparare da quel processo, ascoltarsi l’un l’altro, esprimersi, rispettare le differenze di opinione; si è fatto in
modo, pertanto, che all’interno dei gruppi emergessero le singole competenze, abilità, attitudini che rendono
il lavoro di ognuno assolutamente indispensabile; ogni partecipante impara facendo, scopre, coopera,
comunica, si confronta, impara dall’altro, progetta, realizza, sperimenta la solidarietà in classe, si attiva poi
nella comunità più ampia.
Nel Progetto, infatti, l’Educazione ai diritti umani è concepita come processo prolungato e olistico che mira a
modificare attitudini e comportamenti, oltre che ad informare, pertanto le metodologie partecipative
privilegiate hanno avuto un approccio globale e inclusivo. L’EDU è’ centrata su coloro che apprendono, sui
bisogni, preferenze, abilità di ciascun giovane. Gli alunni costruiscono il loro apprendimento nei gruppi, sono
soggetti di ricerca, di organizzazione e realizzazione delle attività, il docente è componente dei gruppi di
lavoro, apprende, è facilitatore dell’apprendimento.
In questo tipo di relazione educativa simmetrica alunno-docente, l’insegnante facilita l’apprendimento del sé
competente e attivo in un clima di gioco, sostiene la cultura dell’autoefficacia a fronte di incapacità, valorizza
e promuove l’attivazione delle risorse positive, aiuta a superare gli ostacoli personali interni, promuove
interventi mirati per sostenere lo sviluppo della resilienza.
Attraverso l’apprendimento esperienziale, inoltre, si attivano anche
i fattori dell’intelligenza emotiva
riconoscendo il ruolo centrale delle emozioni nel sostenere la motivazione ad agire verso uno scopo.
All’interno del gruppo i bambini e i ragazzi hanno elaborato autonomamente le modalità per lavorare insieme ,
pianificato il loro lavoro, realizzato mappe di sviluppo del proprio lavoro, hanno scelto i contenuti del loro
apprendimento, distribuito i compiti,
inclusi quelli di ricerca,
di navigazione internet, di studio, di
approfondimento.
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Hanno selezionano le risorse, tra quelle cercate autonomamente e fornite dagli insegnanti , e deciso la
tipologia di lavoro finale e i materiali da acquistare. Anche pubblicazioni , di cui sono venuti a conoscenza
durante le attività,sono state acquistate recandosi insieme ai docenti in libreria e valutandone l’utilità.
( Es.“Io sono Malala” Garzanti 2013).
Nell’ottica della completa partecipazione, anche la contabilità è stata tenuta da un’alunna che ha gestito i
fondi, ( piccoli contributi volontari) e indicato le possibilità di spesa preoccupandosi che tutte le uscite fossero
pari alle entrate disponibili informando i gruppi di eventuali problemi.
Particolarmente efficaci per facilitare il processo di insegnamento-apprendimento si sono rivelate le
esperienze di collaborazione tra genitori -nonni- alunni- insegnanti e il ruolo dei “minieducatori”.
I genitori e i nonni hanno partecipato alle attività dopo alcuni incontri di formazione EDU con i docenti,
ciascun genitore/nonno da deciso poi tempi e modalità di partecipazione al percorso formativo.
Essi hanno offerto le loro competenze specifiche – es. pittura, lavori manuali, informatica -, altri hanno messo
a disposizione la propria attività di lavoro.
Nel corso del Progetto, inoltre, gli alunni più grandi di età, opportunamente formati, hanno svolto il ruolo di
minieducatori affiancando i docenti nella conduzione delle attività.
Gli incontri, poi, con testimoni di violazioni hanno contribuito ad accrescere nei giovani la consapevolezza del
valore del loro contributo per la difesa e la promozione dei DDUU.
I bambini e i ragazzi hanno incontrato a scuola con regolarità esperti e volontari di Organizzazioni Governative
e non Governative con cui hanno giocato, guardato video; hanno discusso e si sono confrontati su aspetti dei
temi trattati.
Gli incontri con i docenti dell’ Università di Napoli sono avvenuti nella sede universitaria per far vivere ai
ragazzi anche questa esperienza da protagonisti. Gli argomenti trattati nel corso delle lezioni, per loro
preparate, hanno riguardato le caratteristiche dei DDUU, gli strumenti nazionali, europei e internazionali di
protezione dei DDUU, cyberbullismo. Ma sono stati anche proposti approfondimenti sulla CRC , sul diritto all’
istruzione, alla salute, all’ ambiente, sulla CEDAW. Una volta al mese gruppi-classe sono usciti per realizzare
interviste a nativi e migranti che vivono nella comunità.
Le attività previste dal Progetto sono state proposte in lingua madre, parte di esse anche nelle due lingue
comunitarie insegnate a scuola - inglese e francese- nell’ambito del Content and language integrated learning
(CLIL).
Valori e attitudini non possono essere insegnati ma si apprendono attraverso l’esperienza, le “cose” si
ricordano meglio facendo, per questo le attività proposte sono state coinvolgenti, divertenti, in classe si gioca
ma lo scopo è sempre serio : si tratta un importante tema locale o globale , una spiegazione di un diritto
umano. Una cultura dei diritti umani non è una cultura dove tutti conoscono i propri diritti, la conoscenza non
è necessariamente rispetto dell’altro, essa è un insieme di attitudini, comportamenti, norme e regole.
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L’EDU riguarda l’educazione per il cambiamento personale e sociale, lo sviluppo delle competenze dei giovani
per essere cittadini attivi che partecipano nella loro comunità per promuovere e proteggere i diritti umani, è
una pratica atta a determinare il “reale cambiamento di persone reali”.
Educare ai diritti umani significa quindi non solo favorire la conoscenza di tali diritti ma anche offrire occasioni
per metterli in pratica. I ragazzi e le ragazze devono prendere coscienza, infatti, che la difesa dei diritti umani
non riguarda soltanto gli adulti e che anche loro, partendo dalla loro esperienza quotidiana, possono agire per
cambiare un po’ le cose.
Per questa ragione è importante che le conoscenze, le abilità e le attitudini acquisite nel corso del Progetto
UNESCO potessero essere concretamente impiegate, coinvolgendo gli alunni in attività specifiche, dallo
scrivere un articolo, un manifesto, all’organizzare una mostra sui diritti umani; dall’individuare semplici
soluzioni a questioni che sorgono in classe allo scrivere lettere a favore di vittime di violazioni.
Attraverso il lavoro di gruppo, esercitando l’ascolto attivo e la condivisione delle idee, inoltre, gli alunni hanno
potuto migliorare le relazioni con gli altri e sviluppare le competenze sociali e le life skills.
La classe, la scuola sono diventate per questo una piattaforma per l’impegno attivo e la partecipazione in
prima persona nella vita della comunità. Sono stati organizzati , infatti, flash mob , contro la violenza sulle
bambine e le ragazze e per la liberazione degli Arctic30 ; ALLEGATO 2
un evento finale pubblico nel quale bambini e ragazzi hanno illustrato il lavoro svolto nelle attività del
Progetto. ALLEGATO 3
L’ allestimento della mostra finale dei lavori è stata curata da tutti i partecipanti - alunni, minieducatori,
docenti, genitori, nonni -.
Nell’ ottica concreta di attivarsi, bambini e ragazzi hanno offerto in vendita al pubblico alcuni dei loro lavori
per reperire
fondi a sostegno di iniziative, campagne per la tutela dei diritti umani
che essi stessi
sceglieranno, all’inizio del nuovo anno scolastico, tra quelle di cui sono venuti a conoscenza nel corso del
Progetto.
Nell’ultima riunione plenaria, infine, i ragazzi hanno avanzato la proposta di aprire il nuovo anno scolastico con
un altro evento pubblico dedicato al Progetto e alle attività e tematiche Unescane.
I docenti coinvolti hanno valutato la proposta degli alunni come un indicatore di successo del percorso
formativo, per cui nel mese di settembre 2014 sarà organizzato un nuovo incontro pubblico.
VALUTAZIONE
La valutazione è stata un processo continuo di riflessione/azione, connessa agli obiettivi e alle metodologie,
che ha permesso un processo di apprendimento continuo, di migliorare la qualità dei metodi e delle tecniche
e di rafforzare abilità e comportamenti; in connessione con l’EDU, la valutazione ha seguito un processo
democratico e partecipativo.
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Particolare rilievo è stato dato all’ autovalutazione che ha costituito uno degli aspetti fondamentali del
percorso formativo implementato . Ogni volta che è stato possibile le alunne e gli alunni hanno associato l’
osservazione e la valutazione continua del proprio sviluppo.
Valutazione iniziale
delle conoscenze e delle
competenze
Valutazione partecipativa
Valutazione quantitativa
Valutazione qualitativa
Valutazione formativa
per identificare problemi e
relative soluzioni
Autovalutazione docenti
Autovalutazione alunni
Valutazione tra pari
Debriefing
Valutazione finale
sull’ efficacia del Progetto
I risultati raggiunti in termini di sensibilizzazione e interesse rispetto ai temi trattati sono stati eccellenti e la
partecipazione volontaria alle attività extra- curricolari ha raggiunto percentuali molto elevate.
Nelle Scuole dell’Infanzia e nelle Scuole Primarie dell’Istituto particolare entusiasmo e successo hanno
riscosso le “ piccole forme” di attivismo locale, come ad esempio la realizzazione di un cartellone per la
manifestazione pubblica per la difesa del diritto alla salute e all’ambiente – la scuola è situata nella c.d “Terra
dei fuochi”- . la creazione di una canzone rap per il diritto all’istruzione.
Nella Scuola Secondaria di I grado i gruppi-classe si sono distinti per l’alta partecipazione e la frequenza
costante alle attività extra-curricolari del Progetto dimostrando notevole creatività e spirito di iniziativa.
E’ questo il caso :
- della realizzazione del video “Paolo writes to grandparents”, legato al tema dell'immigrazione e dello
sfruttamento del lavoro degli immigrati, in particolare dei minori guardati con gli occhi di altri minori, che in
classe si trovano con un compagno costretto a lavorare ma all'inizio non se ne rendono conto. L'iniziale
emarginazione, conseguenza della diffidenza rispetto alla diversità, viene vinta dalla conoscenza e
dall'amicizia;
- dell’organizzazione del flash mob contro la violenza sulle donne;
- del sostegno ad alcune campagne in favore di difensori dei diritti umani.
Tutte le fasi del Progetto sono state accolte con notevole curiosità e interesse, particolare entusiasmo ha
accompagnato l’impegno dei giovanissimi nell’affrontare i Casi di studio e nello studiare i relativi Handout,
nello svolgere le attività di indagine che hanno consentito di collegare il locale al globale ; nel dedicarsi a forme
di attivismo.
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I ragazzi hanno dimostrato, inoltre, grande entusiasmo nel divulgare e pubblicizzare gli obiettivi e le attività
del Progetto e notevole impegno nell’organizzazione della Mostra finale.
Al presente documento si allega il CD.
Sito www.icsocrate.it
f.to La docente referente
f.to La Dirigente Scolastica
Prof.ssa Maria Marrone
Prof.ssa Teresa Formichella
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