Lezione 5 Organizzazione Aziendale

14/10/14
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
ORGANIZZAZIONE
AZIENDALE
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Gli elementi della
progettazione organizzativa
[email protected]
2
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
La progettazione organizzativa
... abbiamo definito la progettazione organizzativa come
un processo decisionale articolato nello spazio e nel
tempo e che è volto a far perseguire all’organizzazione
gli obiettivi che essa si è prefissata.
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I criteri della progettazione
organizzativa
Obiettivi
Divisione del lavoro
(specializzazione orizzontale e verticale)
Meccanismi di coordinamento
(delle attività specialistiche)
Meccanismi di controllo
(dei risultati)
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Obiettivi
Divisione del lavoro
(specializzazione orizzontale e
verticale)
Meccanismi di coordinamento
(delle attività specialistiche)
Meccanismi di controllo
(dei risultati)
MISURAZIONE DELL’EFFICACIA
DELL’ORGANIZZAZIONE
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5
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I criteri della progettazione
organizzativa
Obiettivi
Divisione del lavoro
(specializzazione orizzontale e verticale)
Meccanismi di coordinamento
(delle attività specialistiche)
Meccanismi di controllo
(dei risultati)
[email protected]
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2
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Gli obiettivi della progettazione
organizzativa
Ø  Gli obiettivi della progettazione sono connessi a quelli
dell’organizzazione stessa, la quale è soggetta a requisiti di
performance (posti spesso da attori con interessi
contrastanti.. )
Ø  La progettazione organizzativa deve soddisfare quindi due
criteri:
§  Quello dell’efficacia (capacità di garantire il risultato
collettivo)
§  Quello dell’efficienza (il risultato deve essere conseguito
con il minore dispendio di risorse)
.. sono sufficienti se c’è condivisone sulla prospettiva da
adottare, esistono dati empirici ed è quindi agevole la
misurazione della performance
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Gli obiettivi della progettazione
organizzativa
Ø  altrimenti … ci affidiamo a norme di carattere morale dove
assume rilevanza la preferenza espressa dai singoli sia
interni che esterni:
§  Interni: massimizzare le aspettative individuali per
aumentare la motivazione individuale
§  Esterni: collettività (es. Ospedale)
Ø  Un ulteriore requisito è quindi quello dell’equità necessaria
per massimizzare le preferenze di tutti gli attori coinvolti
.. in questo caso l’efficacia progettuale si basa sulla fiducia
che i terzi mostrano verso l’organizzazione e sulla reputazione
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I criteri della progettazione
organizzativa
Obiettivi
Divisione del lavoro
(specializzazione orizzontale e verticale)
Meccanismi di coordinamento
(delle attività specialistiche)
Meccanismi di controllo
(dei risultati)
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
La divisione del lavoro
Ø  Il problema organizzativo si configura come problema di
divisione del lavoro e successivo coordinamento volto al
perseguimento di un obiettivo comune
Ø  Il dibattito organizzativo si è concentrato sulle modalità
ottimali di divisione del lavoro
Friedson propone tre modelli:
1.  Modello basato sul mercato (Smith) la divisione del lavoro
discende dalla propensione dell’uomo allo scambio
2.  Modello basato sulla burocrazia (Durkheim) la divisione del
lavoro può svolgersi solo tra membri di una società già
costituita
3.  Modello basato sulla professione (Compte)
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
La divisione del lavoro
•  Mercato
–  la divisione del lavoro non deriva da una scelta umana ma è il
risultato finale di un processo di adattamento
–  esiste una naturale propensione dell’uomo allo scambio
–  il lavoro è diviso in relazione agli obiettivi individuali
–  gli interessi sono contrapposti (economici)
–  il coordinamento si ottiene attraverso il meccanismo del prezzo
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
La divisione del lavoro
•  Burocrazia
–  la divisione del lavoro non può che effettuarsi se non tra i
membri di una società già costituita
–  contrariamente al “mercato” la divisione del lavoro è
condizionata da una azione propositiva dell’uomo
–  il lavoro è diviso per l’azione di una coalizione dominante
posta a salvaguardia dell’obiettivo
–  il coordinamento e il controllo si realizzano attraverso il
meccanismo gerarchico
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
La divisione del lavoro
•  Professione
–  alternativo al “mercato” ed alla “burocrazia”, sembra
contenerne alcuni aspetti
–  il lavoro diviso sulla base delle professioni prevede come
figura centrale il “professionista” e non il dirigente (burocrazia)
o il consumatore (mercato)
–  il lavoro è diviso in base alle competenze individuali rispetto
alle esigenze dei “clienti” (per ogni necessità di produzione
c’è una nicchia di specializzazione occupata da un
professionista)
–  le regole sono poste attraverso un codice di comportamento
etico (correttezza dell’azione professionale)
–  il controllo è di natura “sociale”
–  agli incentivi economici si aggiungono l’ottenimento di rispetto,
approvazione, apprezzamento dei colleghi
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
La divisione del lavoro
•  Progressiva specializzazione del lavoro
–  industria e servizi (empowerment dei ruoli)
–  superamento del modello taylorista (arricchimento dei
ruoli, allargamento delle mansioni, professionalizzazione
e autonomia)
•  Adozione congiunta di soluzioni basate sul
“mercato” e sul controllo “burocratico”
–  modelli multidivisionali
•  Emergere di molti settori in cui professione e
burocrazia convivono
–  health care, società di professionisti (law firms, società
di ingegneria, etc.)
–  settori science-based (es. biotecnology firms)
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I criteri della progettazione
organizzativa
Obiettivi
Divisione del lavoro
(specializzazione orizzontale e verticale)
Modelli di coordinamento
(meccanismi per il coordinamento)
Meccanismi di controllo
(dei risultati)
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Modelli e meccanismi di
coordinamento
Agenzia
Mercato
Gruppo
Norme
Fiducia
Azione organizzativa
Autorità
Gerarchia
Standardizzazione
Collegamenti laterali
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli di coordinamento
Ø  Affinché si possa parlare di organizzazione è necessaria una
divisione del lavoro che deve essere poi ricomposta al fine di
raggiungere un obiettivo comune;
Ø  E’ necessaria quindi l’interdipendenza tra le unità governata
dai modelli di coordinamento, i quali risultano più o meno
efficaci a seconda delle seguenti caratteristiche:
1.  Natura dell’interdipendenza
2.  Differenziazione tra le attività divise tra gli attori
3.  Certezza e incertezza nel realizzare le diverse attività
4.  Osservabilità dei comportamenti degli attori
5.  Disponibilità dell’informazione
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli di coordinamento
•  Mercato
Caratteristiche dei modelli
•  Autorità
•  Agenzia
•  Gruppo
•  Norme
  Distribuzione dei diritti di
decisione, controllo e
azione
  Medium informativo
  Rete di comunicazione
•  Fiducia
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli di coordinamento:
il mercato
Ø  Il coordinamento si ottiene tramite la ricerca di equilibrio
tra coppie di attori tra loro indipendenti, ciascuno volto a
massimizzare la propria utilità;
Ø  Può risultare ideale in presenza di tre condizioni
1.  Possibilità di scegliere tra diverse alternative
d’azione (attori sostituibili)
2.  Attori indipendenti nelle scelte e nei comportamenti
3.  Equidistribuzione dell’informazione (per evitare
comportamenti opportunistici)
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli di coordinamento:
il mercato
§  Distribuzione dei diritti di decisione, controllo e
azione:
à a tutte le parti
§  Medium informativo:
à prezzo
§  Rete di comunicazione:
à decentramento informativo a decisori unilaterali
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli di coordinamento:
l’autorità
Ø  Alternativa al mercato, l’equilibrio si ottiene attraverso una
comunicazione tra le parti che si accordano sulle modalità
dello scambio
Ø  Tale meccanismo funziona se:
1.  Una delle due parti decide di cedere parte del proprio
diritti di decisione ad un’altra parte che li assume in
modo legittimo
2.  Può sussistere non solo tra coppie di attori, ma tra
diversi attori contemporanemante (es. dirigente su uno
o più dipendenti)
3.  Chi detiene la maggior parte dei diritti di decisione
abbia gli elementi conoscitivi (informazioni) per poter
indirizzare (e supervisionare) l’attività dell’attore sul
quale l’autorità è esercitata
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli di coordinamento:
l’autorità
Ø  Relazione di potere asimmetrica ma legittima
Ø  Osservabilità dei comportamenti del subordinato
Ø  Sospensione e cessione dei diritti di decisione
Ø  Accettazione delle decisioni prese da un altro attore
Ø  Tale accettazione si fonda su diverse basi di legittimazione
(forme diverse di autorità)
§  tradizionale
§  carismatica (basata sulle qualità)
§  legale o “razionale” (es. legge)
Ø  Da questa radice emergono 5 tipi di autorità sperimentate nei
sistemi organizzativi
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli di coordinamento:
l’autorità
TIPI DI AUTORITA’
CARATTERISTICHE
CONDIZIONI DI
EFFICACIA
Si riconosce la
competenza del
supervisore
Basata sulla competenza
Riconoscimento della
competenza superiore
Basata sull’efficienza
della decisione
Decisione complessa
Efficienza
dall’accentramento
Arbitrale
Presenza di conflitto
Possibilità di riduzione
del conflitto di
interesse
Basata sullo scambio
efficiente
Presenza di un contratto
complesso
Incertezza del datore di
lavoro e rischio del
lavoratore
Basata sull’efficienza del
controllo
Potenziale conflitto di
interesse (free-riding)
Possibilità di riduzione
del conflitto di
interesse
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli di coordinamento:
la fiducia
Ø  Si fonda sulla cooperazione spontanea tra soggetti
indipendenti, può insorgere eliminando l’opportunismo da
parte degli attori dello scambio (Network, Distretti etc.)
Ø  L’eliminazione dei presupposti dell’opportunismo alla
base del meccanismo del prezzo sono legati a tre
fenomeni:
1.  le caratteristiche dell'attore economico
2.  le garanzie istituzionali
3.  lo svolgersi dei processi di scambio
Ø  Reputazione, ripetizione degli scambi, certificazioni di
qualità, intermediari, enti di vigilanza (ISVAP), advisor etc.
Ø  Presupposto dei nuovi modelli organizzativi a “rete”
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli di coordinamento:
la fiducia
Ø  Distribuzione dei diritti di decisione, controllo e azione:
§  a tutte le parti
Ø  Medium informativo:
§  reputazione
Ø  Rete di comunicazione:
§  decentramento informativo a decisori multilaterali
[email protected]
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
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Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli di coordinamento:
l’ agenzia
Ø  Modello in cui un attore “il principale” delega ad
un altro attore “l’agente” il potere discrezionale
di agire nel suo interesse dietro un corrispettivo;
Ø  Chi detiene il diritto di azione (l’agente) ha
informazioni superiori (a causa della asimmetria
informativa vengono predisposti sistemi di
incentivazione e di controllo)
Ø  Esempi: consulenti aziendali, rappresentanti,
rapporto medico-ospedale etc.
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
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Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli di coordinamento:
l’ agenzia
Ø  Distribuzione dei diritti di decisione, controllo e azione:
§  decisione al principale, azione all’agente;
Ø  Medium informativo:
§  Incentivo;
Ø  Rete di comunicazione:
§  asimmetria informativa e decisione unilaterale;
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli di coordinamento:
l’ agenzia
Rapporto di agenzia
Schema di incentivazione
Rapporto azionisti – management
Piani azionari top management;
Rapporto tra livelli di management
Incentivazione basata su obiettivi (MbO)
Rapporto azionisti – lavoratori
Incentivi di sistema legati alla performance
complessiva dell’organizzazione
Rapporto management – lavoratori
Incentivi economici legati al rendimento
individuale;
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli di coordinamento:
il gruppo
Ø  Meccanismo che opera quando sono presenti una
pluralità di attori specializzati che cooperano per
realizzare “task”;
Ø  Condizioni per il funzionamento
§  non devono esistere conflitti di interessi tra i membri del
gruppo, ma non costituisce invece un problema la
presenza di conflitti sui problemi che si trattano;
§  il numero di attori che partecipano alle decisione o alle
azioni di gruppi non può essere troppo ampio;
§  in condizioni di pressione eccessiva tempi di azione il
gruppo potrebbe non risultare efficace.
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli di coordinamento:
le norme, i miti, le regole e le routines
Ø  Il coordinamento si realizza per effetto di variabili cognitive
legate a modelli di comportamento a cui è attribuita validità a
fronte della loro efficacia in alcune situazioni;
AMBITO DI APPLICAZIONE
Organizzativo
Alto
GRADO
DI
FORMALIZZAZIONE
Basso
[email protected]
Organigramma
Mansionario
Procedure
Regole
Cultura
organizzativa
Inter-organizzativo
Contratti
Cultura
di sfondo
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli e meccanismi di
coordinamento
Agenzia
Mercato
Gruppo
Norme
Fiducia
Azione organizzativa
Autorità
Gerarchia
Standardizzazione
Collegamenti laterali
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I meccanismi operativi di
coordinamento nelle organizzazioni
Ø Soluzione gerarchica (autorità)
Ø Standardizzazione
Ø Collegamenti laterali
–  formali
–  informali
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
La Gerarchia
la forma della struttura
alta
piatta
è una scelta di macrostruttura
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
La Gerarchia: strutture alte
VANTAGGI
•  economie di
specializzazione a livello
verticale
•  profondità del controllo
gerarchico
•  motivazione per le
prospettive di carriera
•  riduzione del carico di
supervisione
•  coinvolgimento nel
processo decisionale
SVANTAGGI
•  costi di struttura
•  costi di perdita di controllo
•  distorsioni nei processi di
comunicazione involontari e
volontari
•  lentezze nei processi di
comunicazione
•  rigidità al cambiamento
•  demotivazione dovuta alla
pesantezza della linea
gerarchica o possibilità di
carriera non meritocratiche
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
La Gerarchia: il grado di
accentramento
Ø Riguarda la distribuzione del potere decisionale
Ø Viene regolato agendo su:
–  numero delle decisioni;
–  contenuto delle decisioni (“oggetto” e criticità);
–  margini di discrezionalità;
–  processo decisionale;
–  stimolo, informazione, consiglio, scelta,
autorizzazione, implementazione, controllo.
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
La Gerarchia: il grado di
accentramento
SVANTAGGI
•  sovraccarico del vertice
(tipo di problemi, tempestività,
qualità della risposta)
•  lentezza di risposta a problemi
scomponibili
•  non coincidenza informazionidecisioni (consapevolezza
delle condizioni locali)
•  possibilità di
responsabilizzazione limitata
•  scarso sviluppo di
competenze manageriali
•  problemi di motivazione
[email protected]
VANTAGGI
•  orientamento e prospettiva
più generali
•  sfruttamento delle
competenze del vertice
•  minori costi di struttura
•  rapidità di risposta a
problemi non scomponibili
•  minori spinte centrifughe
•  equilibrio di potere
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
La Standardizzazione
Ø  Standardizzazione delle norme culturali:
–  deontologia professionale;
–  cultura di sfondo;
Ø  Standardizzazione delle capacità:
–  indottrinamento e specializzazione professionale;
Ø  Standardizzazione dei processi:
–  programmi di lavoro, procedure, routines,
formalizzazione dei processi;
Ø  Standardizzazione degli output:
–  formalizzazione degli output, conformità;
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Ammontare di coordinamento
orizzontale necessario
Scala dei meccanismi di collegamento
e coordinamento orizzontale
Team
Alto
Integratori full-time
Task Force
Contatti diretti
Basso
Sistemi informativi
Basso
Alto
Costo del coordinamento in termini di tempo e di
risorse umane
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Collegamenti laterali formali
•  Ruoli individuali
–  integratori full-time
–  Brand manager, product manager
•  Lavoro in team
–  Temporanei
–  Permanenti
•  Il progetto e il programma
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Collocazione dei project manager
nella struttura funzionale
Presidente
Marketing
Progettazione
Finanza
Contabile
finanziario
Analista di
budget
Contabile
gestionale
Acquisti
Responsabile
sviluppo
prodotto
Buyer
Disegnatore
tecnico
Project Manager
Nuovo prodotto
A
Ricercatore
di marketing
Project Manager
Nuovo prodotto
B
Buyer
Specialista
pubblicitario
Progettista
elettrico
Project Manager
Nuovo prodotto
C
Buyer
Pianificatore
di mercato
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Team utilizzati per il coordinamento
orizzontale alla Rodney Hunt Company
Presidente
Vicepresidente marketing
Vicepresidente progettazione
Manager vendite attrezzature
controllo acque
Team di prodotto controllo acque
Manager vendite domestiche
attrezzature tessili
Manager export
attrezzature tessili
Manager produzione
Capo ingegnere
attrezzature
controllo acque
Vicepresidente produzione
Supervisore generale fonderia
Capo ingegnere
attrezzature tessili
Supervisore generale officina
Supervisore generale
acciaio inossidabile
Team di prodotto tessile
Servizio clienti,
acquisti, manager di
produzione
Supervisore
spedizione e deposito
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Collegamenti laterali informali
•  Contatto diretto
•  Riunioni, telefono, e-mail, intranet
•  Sviluppo comunità di pratiche
(communities of practices)
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I livelli di progettazione organizzativa:
la focalizzazione sugli attori
La divisione del lavoro, e la successiva ricomposizione,
possono essere affrontate su tre livelli:
Ø  PROGETTAZIONE MICRO-STRUTTURALE: si riferisce
all’individuo come attore organizzativo, l’oggetto dell’azione
progettuale è la mansione (job).
Ø  PROGETTAZIONE MESO-STRUTTURALE: si realizza a
livello di gruppo di individui che cooperano in base ad una
divisione del lavoro predeterminata o auto-regolata, l’oggetto
della progettazione è l’insieme delle mansioni.
Ø  PROGETTAZIONE MACRO-STRUTTURALE: fa riferimento
all’insieme dei gruppi di lavoro, si focalizza
sull’organizzazione nel complesso.
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Progettazione micro-strutturale
La mansione è l’insieme di compiti, di attività e di obiettivi
(task) assegnati al singolo attore.
Il suo disegno dipende da:
Ø  la struttura interna del sistema di attività
Ø  la complessità del sistema di attività
Ø  il livello di responsabilità assegnato alla mansione
(valore aggiunto governato)
Ø  l’autonomia decisionale (% tempo di utilizzo della
discrezionalità)
Ø  le condizioni sociali
Ø  le condizioni fisiche
Divisione del lavoro orizzontale = varietà della mansione
Divisione del lavoro verticale = grado di autonomia decisionale
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Progettazione meso-strutturale
Oggetto della progettazione è l’insieme delle mansioni assegnate
ad una unità organizzativa e l’obiettivo è quello di realizzare la
specializzazione orizzontale e verticale nel sistema organizzativo
Specializzazione orizzontale (o dipartimentalizzazione):
Definizione delle unità organizzative sulla base di aggregazione
di mansioni elementari o disarticolazione di attività globali
Specializzazione verticale:
Individuazione delle relazioni di dipendenza e di riporto
gerarchico fra unità organizzative (centralizzazione vs
decentramento dei poteri, lunghezza della gerarchia, n° livelli
formali)
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Progettazione macro-strutturale
Il risultato dell’azione progettuale è la forma
organizzativa
Occorre ricercare:
Ø  Coerenza interna fra le diverse variabili progettuali
Ø  Coerenza esterna (ambiente, strategia, cultura, etica etc.)
Ø  Complementarietà tra variabili strutturali e situazionali
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I livelli di progettazione organizzativa:
la focalizzazione sulle relazioni tra attori
Ø  I comportamenti organizzativi attesi e le performances
organizzative non dipendono solo dalle caratteristiche degli
attori, ma anche dalle relazioni che caratterizzano i legami
tra essi ai diversi livelli;
Ø  La progettazione organizzativa dunque si muove su diversi
livelli di analisi:
1.  Il livello delle relazioni interpersonali tra singoli attori
(di tipo formale o informale)
2.  Il livello delle relazioni intra-organizzative
(interazione tra mansioni o insiemi di mansioni)
3.  Il livello delle relazioni inter-organizzative (flussi di
informazioni, risorse, competenze)
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I livelli di progettazione organizzativa:
sintesi
Focalizzazione sull’attore
Attori
Individui
Livello
Oggetto
Unità di
analisi
Focalizzazione sulle relazioni
Livello
Micro
Mansione
Compito
Gruppi
Meso
Specializzazione
orizzontale e
verticale
Mansioni o
insiemi di
mansioni
Intraorganizzativ
o
Organizzazioni
Macro
Forma
organizzativa
Insiemi di
attività
Interorganizzativ
o
Popolazioni di
organizzazioni
Popolazio
ne
Struttura
esterna
Impresa
[email protected]
Oggetto
Interperson
ale
Unità di
analisi
Relazioni tra
persone formali
e informali
Azione
organizzativa
Relazioni
formali tra unità
organizzative e
informali tra
gruppi
Relazioni
formali e
informali tra
organizzazioni
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Le dimensioni strutturali
Nella prospettiva della progettazione razionale,
l’attenzione deve orientarsi ad affrontare le scelte
inerenti le dimensioni strutturali dell’organizzazione:
ü  Il livello di specializzazione
ü  Il livello di centralizzazione
ü  La professionalizzazione del lavoro
ü  L’utilizzo della gerarchia
ü  Gli indicatori di personale
ü  Il livello di formalizzazione del sistema
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Il livello di specializzazione
•  Il numero di unità organizzative nell’ambito delle
quali il lavoro complessivo è diviso (al crescere
della specializzazione il numero di compiti
assegnati alla singola mansione è ridotto)
•  Economie di specializzazione (progressivo
apprendimento) e quindi riduzione dei costi medi
unitari di produzione
•  Riduce la possibilità di far ricorso a produzioni
congiunte
•  Esigenze di interazione e integrazione tra le unità
organizzative
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Il livello di centralizzazione
•  La scelta di concentrazione o devoluzione del potere
di decisione (se l’attività decisionale è concentrata ai
livelli alti della gerarchia parliamo di decisione
centralizzata, viceversa decentrata)
•  Vantaggi e svantaggi vanno analizzati rispetto ai
contesti di riferimento (es. Ospedali), il decentramento
favorisce la flessibilità della risposta ma genera
incertezza e riduce l’efficienza complessiva
•  A elevata centralizzazione delle decisioni
corrispondono flussi informativi verticali (ordini),
invece quanto più le decisioni sono decentrale tanto
maggiori saranno le relazioni di natura orizzontale
formali e o informali
[email protected]
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
La professionalizzazione
•  Il livello di formazione e indottrinamento del
personale
•  E’ riferibile alla singola persona o all’insieme di
persone presenti nell’organizzazione (es. %
laureati / tot. dipendenti)
•  Maggiore è l’autonomia, maggiore dovrebbe
essere il livello formativo richiesto
•  Più le persone assumono controllo sul proprio
lavoro, tanto più le relazioni saranno poco
prevedibili e progettabili a priori
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
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Lezione 5 – Criteri di progettazione
L’utilizzo della gerarchia
•  Il livello di specializzazione verticale del lavoro e,
di conseguenza, il numero di livelli decisionali nei
quali si articola la struttura
•  Descrive i riporti gerarchici e l’ampiezza di tali
riporti (span of control)
•  Più il controllo è ampio, minori saranno i livelli
gerarchici nella struttura
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
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Lezione 5 – Criteri di progettazione
Gli indicatori di personale
•  La scelta dei rapporti tra le diverse tipologie di
personale (impiegatizio, dirigente, operativo etc..)
tra le diverse funzioni (amministrazione,
produzione, logistica etc..) e in relazione al ruolo
nel processo produttivo
•  Esempio: personale amministrativo / personale
sanitario (indicatore di efficienza organizzativa)
•  Esempio: personale medico / personale
infermieristico (indicatore di efficacia e qualità)
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14/10/14
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
Il livello di formalizzazione delle
attività
•  L’ ammontare di documentazione scritta riguardante
le modalità con cui l’organizzazione opera (procedure,
mansionari, i documenti di programmazione eco-fin,
standard..)
•  A maggiore formalizzazione corrisponde alta rigidità e
efficienza (..ma poca flessibilità)
•  Solitamente sono necessari livelli alti quando il
personale ha un livello di qualificazione basso,
viceversa è contenuta se in presenza di professionisti
•  Contenuta nelle organizzazioni che operano in
contesti fortemente competitivi e dinamici che
implicano flessibilità e tempestività
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ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Lezione 5 – Criteri di progettazione
I modelli
•  Funzionale
•  Divisionale
•  Per progetti
•  A matrice
•  Forme ibride
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