SPITEX RIVISTA La mia Sara

SPITEX La mia Sara
RIVISTA
La rivista dell’Associazione svizzera dei
Servizi di Assistenza e Cura a Domicilio
Sentimento di sicurezza e relazioni sociali
sono gli aspetti importanti per gli inquilini.
4 / 2014 | Agosto / Settembre
Casa dolce casa
Quando nel 2009 l’Associazione Ticinese Terza Età pubblicò uno studio
sull’invecchiamento demografico
e sulla necessità di promuovere forme
abitative intermedie, che si collocano
cioè tra il domicilio privato e la casa
per anziani, in Ticino si parlava ancora
poco di «appartamenti a misura
­d’anziano». A distanza di soli cinque
anni, varie iniziative stanno prendendo piede e una in particolare, la
­Residenza Mesolcina di Bellinzona,
è operativa dallo scorso anno.
Un’esperienza interessante e apprezzata, realizzata grazie alla collabora­zi­one tra un imprenditore privato, il
Servizio di Assistenza e cura a domicilio
del bellinzonese ABAD, Pro Senectute
Ticino e Moesano, autorità comunali
e cantonali. Un progetto pilota che
presentiamo in questa edizione, come
dimostrazione del fatto che gli Spitex
d’interesse pubblico devono aprire
il ventaglio delle proprie iniziative, per
rispondere a bisogni sempre più
­urgenti.
di Stefano Motta
Redazione Spitex Rivista
Simpatia e
accoglienza
Foto: SM
Sulla porta dell’appartamento della signora Lucia Lafranchi-Lupi è appesa la
scritta in inglese «Benvenuti», che
­riflette la simpatia e il senso di ospitalità di questa signora originaria del
Mendrisiotto e trapiantata da decenni a Bellinzona. Non senza una punta
di orgoglio ci tiene a sottolineare che
i MoMo sono i più simpatici di tutto il
Cantone.
«Sono arrivata il 1° novembre del
2013, prima abitavo in un appartamento più grande sempre a Bellinzona, ma sono molto contenta di essermi trasferita qui, mi sembra di essere
ringiovanita.»
Nello stabile in cui abitava era diventato difficile tessere delle relazioni, che ora può coltivare grazie anche
alle attività d’animazione proposte.
«Mi piace partecipare alla preparazione dei pranzi in comune e alle uscite in città, mentre per il momento non
partecipo ai momenti di ginnastica dolce, ma non escludo di farlo in futuro.»
La presenza della custode sociale è
chiaramente un aspetto molto impor-
tante in quanto contribuisce ad aumentare il senso di sicurezza. Gli inquilini sanno che possono sempre
contare sulla presenza di Sara, «la mia
Sara» come la chiama affettuosamente la signora Lucia.
L’aiuto offerto non si limita alle
­attività di animazione; Sara è a disposizione anche per tutti quei piccoli
supporti che contribuiscono a mantenere l’autonomia degli inquilini. Per le
eventuali urgenze notturne, essi possono inoltre dotarsi del Telesoccorso,
dispositivo che permette di contat­tare direttamente la centrale di Ticino
Soccorso.
L’appartamento della signora Lucia
è arredato con gusto e semplicità, non
manca nulla. L’unico appunto è rife­
rito alle dimensioni della doccia, che
sarebbe potuta essere leggermente
più grande.
«Hanno fatto bene a costruire
­questa casa e spero che ne facciano
­altre in futuro, perché sono molto utili per noi.»
di Stefano Motta
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SERVIZI
SPITEX RIVISTA 4 / 2014 | AGOSTO / S ETTEMBRE
Residenze a misura di
anziano, sì ma …
Un anno fa è stata inaugurata a Bellinzona la Residenza Mesolcina,
un progetto che sta dimostrando tutta la sua validità.
I SACD di interesse pubblico non si limitano a erogare prestazioni, ma vogliono partecipare attivamente all’individuazione, alla proposta e alla
concretizzazione di soluzioni che rispondano in maniera efficace ed economica ai nuovi bisogni dei cittadini
nell’ambito del mantenimento a domicilio il più a lungo possibile. La Residenza Mesolcina è un tipico esempio di
questo impegno. La struttura rappresenta in Ticino una prima nel suo genere, proposta e sviluppata in collaborazione con un imprenditore privato, con
Pro Senectute, con l’adiacente casa per
anziani e con i rappresentanti del Comune e del Cantone. La struttura è stata progettata pensando alle esigenze e
alle caratteristiche delle persone della
terza e quarta età che hanno ancora un
grado di autonomia abbastanza buono.
La possibilità di entrare e rimanere negli appartamenti è infatti vincolata allo
stato di salute. Per i futuri inquilini il
contratto di affitto prevede la ricerca
di soluzioni più idonee in caso di peggioramento duraturo dello stato di salute, che può essere valutato con lo
strumento multidimensionale RAI-HC.
Un modello innovativo
La Residenza Mesolcina è un’offerta
abitativa complementare a quanto offerto sul territorio, quindi non sostitui­
sce di quanto già esiste (permanenza a
domicilio con il sostegno degli enti di
appoggio, centri diurni, case per anziani). All’interno della struttura è attiva
durante il giorno un’operatrice socio-assistenziale che si occupa ad
La Residenza
Mesolcina:
una palazzina di
4 piani inaugurata il
1o settembre 2013 Foto: SM
esempio delle attività di animazione,
dell’accompagnamento fuori casa o
dell’esecuzione di prestazioni di assistenza e cura a domicilio per conto di
ABAD. La delega di tali prestazioni permette un approccio complessivo, favorendo ulteriormente il contatto con gli
inquilini, garantendo nel contempo la
sostenibilità economica del progetto.
Per questo genere di prestazioni Pro
Senectute recupera parzialmente i costi di questa figura professionale. Per il
momento agli utenti non viene chiesto
alcun contributo. Non è tuttavia escluso che in futuro ciò possa cambiare.
Dal punto di vista della politica
­degli anziani, che come noto aumenteranno in maniera importante nei
prossimi decenni, la possibilità di collaborazione in un’ottica PPP (Partenariato Pubblico e Privato) rappresenta
un’importantissima occasione per tutte le parti coinvolte. Gli imprenditori
privati potranno contare sull’occupazione continua degli appartamenti, rispondendo nel contempo ai bisogni di
una fascia di popolazione alla quale
tutti si sentono particolarmente vicini. Dal canto suo l’ente pubblico non
avrà più la necessità, rispettivamente
la difficoltà di reperire capitali da investire in nuove infrastrutture.
Recentemente sono nate delle iniziative per la riconversione di appartamenti in stabili già esistenti. Questa
nuova prospettiva è pure molto interessante dal un punto di vista dell’impatto ambientale, anche perché le
zone edificabili vicine ai centri diventano sempre più rare.
Roberto Mora, direttore ABAD
Residenza Mesolcina:
– 18 appartamenti di 2,5 locali (65 m2)
– locale per attività di animazione giornaliera
– presenza custode sociale lu-ve
– senza barriere architettoniche
– affitto mensile Fr 1050.–
– età media inquilini: 83 anni
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SERVIZI
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La custode sociale
Un delicato ruolo affidato alla giovane Sara Vaccaro: una scommessa vinta.
Spitex Rivista: Come ha iniziato
a lavorare alla Residenza
­Mesolcina?
Sara Vaccaro: Prima di assumere questo ruolo ho lavorato come operatrice socioassistenziale nei Centri diurni
terapeutici della Pro Senectute. Quando il direttore mi ha chiesto di partecipare a questo nuovo progetto ero interessata e preoccupata. Interessata
perché è l’opportunità concreta di toccare con mano tutti gli aspetti concernenti il mio ruolo di Operatrice (dalla
cura alle relazioni sociali) e di ampliarne altri (coordinare, gestire, organizzare, creare, ecc.). Aspetti di certo non
scontati nel proprio percorso professionale. Preoccupata perché il progetto implica una grossa responsabilità,
in quanto è nuovo e deve essere costruito con il tempo.
Cosa fa la custode sociale?
Una parte del mio lavoro consiste
nell’effettuare delle cure di base, somministrare medicamenti o sorvegliarne l’assunzione, che svolgo sotto la responsabilità di ABAD. Alcuni residenti
mi hanno inoltre chiesto di passare da
loro con regolarità per vedere se tutto va bene. Queste attività assistenziali si svolgono nella prima parte d­ ella
mattinata.
Poi iniziano le attività di animazione, come ad esempio la preparazione
del pranzo in comune o la colazione in
città. C’è pure la ginnastica dolce con
un’animatrice di Pro Senectute e il corso di esercizio della memoria, aperti
anche ai non residenti. Mi capita anche di accompagnare qualcuno dal
medico o a fare la spesa.
Sara Vaccaro e Lucia
Lafranchi-Lupi Foto: SM
Come è vista la sua funzione
­dagli utenti
Siamo riusciti ad instaurare un rapporto di fiducia che mi ha permesso di entrare in casa loro quasi come una nipote, grazie anche alla mia giovane età
(26 anni). Adesso sanno che sono qui
e che possono chiamarmi sempre, per
un problema con la lavatrice o per questioni più gravi. Mi occupo anche di attivare la rete di aiuti in caso di ­bisogno.
Tutto questo permette di ­aumentare il
senso di sicurezza, che è il motivo principale per il quale le persone desiderano trasferirsi qui.
Non c’è il rischio di essere
­fagocitata?
Finora non ho avuto problemi, ma
chiaramente sta a me ricordare i limiti. Potrebbe infatti esserci la tendenza
ad andare oltre quelle che sono le mie
mansioni, ma si tratta di cercare un
equilibrio tra attività professionale e
familiarità quotidiana, che è lo scopo
del mio ruolo.
Come sono i rapporti con
la vicina casa per anziani?
Il progetto prevede la collaborazione,
ma per il momento gli inquilini non
usufruiscono molto dei loro servizi.
Evidentemente questo è in relazione
con il grado di autonomia degli utenti.
Per contro mi piacerebbe sviluppare
delle attività aperte anche ai vicini, al
quartiere. Obbiettivo che vorrei raggiungere in un prossimo futuro.
Durante l’intervista il telefono
squilla, un inquilino ha
bisogno lei: «Si, arrivo subito».
Grazie Sara.
Intervista di Stefano Motta
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ULTIMA
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Sviluppare
le collaborazioni
La residenza Mesolcina è l’esempio tangibile
dell’importanza di lavorare in rete.
Impressum
Un inserto dello «Spitex Magazin»
e del «Magazine ASD»
Editore
Associazione svizzera dei Servizi di
Assistenza e Cura a Domicilio – Spitex
Sulgenauweg 38, CP 1074
3000 Berna 23
Telefono 031 381 22 81
[email protected], www.spitex.ch
Redazione
Spitex Rivista
c/o MAGGIO
viale Reina 9
6982 Agno
[email protected]
www.spitexrivista.ch
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6 × per anno
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Industriestrasse 37
3178 Bösingen
Telefono 031 740 97 87
[email protected]
Membri di redazione
Stefan Senn, direttore (stes)
Stefano Motta, redattore (sm)
Correttore bozze
Ilse-Helen Rimoldi
Termine redazionale
15 settembre 2014 (edizione 5/2014)
Progetto grafico e impaginazione
Pomcany’s Marketing AG, Zurigo
www.pomcanys.ch
Stampa
Stutz Druck AG, Wädenswil
www.stutz-druck.ch
Riproduzione degli articoli solo con
autorizzazione della redazione.
I manoscritti non richiesti non verranno
presi in considerazione.
…massima disponibilità Foto: SM
L’invecchiamento della popolazione ticinese,
più marcato rispetto ad altre regioni, si confronta con la difficoltà di rispondere a questa
evoluzione con la sola risposta delle strutture stazionarie. Queste premesse costituiscono uno degli elementi di riflessione della politica socio-sanitaria del nostro Cantone, con
particolare riferimento alla necessità di trovare delle modalità abitative adeguate, dignitose e a costi sostenibili.
Grazie all’ottima collaborazione fra Pro
Senectute e i SACD, stiamo riflettendo su forme di abitazione autonome, alternative e
complementari alle sempre importanti case
anziani. Sebbene risulti difficile delineare un
modello da generalizzare, la Residenza Mesolcina ha permesso di identificare degli elementi, quali ad esempio l’offerta armonizzata di assistenza e le attività di animazione e
socializzazione presso spazi comuni o un cen-
tro diurno, che in futuro potranno dare un valore aggiunto ai nuovi progetti.
L’iniziativa di Bellinzona ha permesso di
coordinare e fornire prestazioni che permettono di rimanere il più a lungo possibile al
proprio domicilio, garantendo agli inquilini e
ai loro famigliari sicurezza e sostegno, favorendo il mantenimento del benessere psicofisico e un buon livello di qualità di vita, prevenendo la solitudine, l’isolamento e
l’emarginazione attraverso una cultura di
prossimità.
Dal bilancio dei primi mesi d’attività si osserva come il 48% degli interventi individuali forniti dalla custode sociale è dedicato alle
cure alla persona, il 31% alle prestazioni di
accompagnamento, il 5% alla sfera dell’alimentazione, il 4% alla cura della casa, il 7%
al tempo libero (escluse le attività di gruppo),
mentre il 5% sono altre attività quali ad
esempio la cura degli animali domestici. Le
prestazioni individuali e quelle di gruppo
sono in crescita e la percezione generale di
questa iniziativa è positiva.
In prospettiva non manca un buon numero di contatti per sviluppare ulteriori iniziative di questo tipo.
di Gabriele Fattorini, direttore Pro Senectute
Cosa apprezzano
i familiari?
– presenza regolare del custode sociale
– senso di sicurezza e tranquillità
– mantenimento dell’autonomia
del genitore/parente
– possibilità di avere un aiuto
concreto (scarico)
– vicinanza servizi
– spazi adeguati e costi sostenibili