Scarica il nostro periodico sociale “TICINO DOMANI” in formato PDF

Reg. Trib. n. 297-11/4/1984 • Spedizione in A.P. - Filiale di Pavia • Pubblicità inferiore al 70% - Distribuzione gratuita
N. 1 • ANNO XXXIV • LUGLIO 2014
TIRATURA: 900 COPIE
Passano le stagioni…
la Cano Ti aspetta sempre!
NOTIZIE IN BREVE
GINNASTICA E YOGA A fine maggio sono finiti i corsi, sia di ginnastica che di
yoga… i docenti sono stati bravi, tutti promossi! Ma soprattutto gli allievi si
sono ritrovati con un fisico da sballo! Li noterete a bordo piscina, in costume
e in bikini… Per adesso un po’ di vacanze. Si riprenderà agli inizi di ottobre
per l’anno accademico 2014-2015. Seguiteci sul sito www.canottieriticino.it
e sulle locandine esposte in Società.
MADONNA DELLA STELLA Il 31 maggio ha avuto luogo la consueta manifestazione sull’acqua “Madonna della Stella”, con processione alla Chiesa del
Borgo, Santa Maria in Betlem. La Canottieri ha partecipato con suoi Vogatori.
È stata una serata suggestiva con sentita partecipazione.
Periodico della Società Canottieri Ticino
Registrazione Tribunale di Pavia
n. 297 dell’11-04-1984
DIRETTORE RESPONSABILE
BARBARA CANESTRARI
DIREZIONE E REDAZIONE
Strada Canarazzo, 15 - 27100 Pavia
Tel. 0382.303395 - Fax 0382.35576
GRAFICA E STAMPA
Tipografia PI-ME Editrice Srl
Via Vigentina, 136A - 27100 Pavia
Tel. 0382.572169 - Fax 0382.572102
PRESIDENTE
ALBERTO CANESTRARI
VICE-PRESIDENTE
DAVIDE PETRIN
CONSIGLIERI
LUIGI ARBUSCHI
FURIO CELLÈ
ENRICO GALLOTTI
MARSILIO GUSELLA
MASSIMO LUCENTI
BERNARDO MARINO
FRANCO NICOLA
EDOARDO SILVOTTI
REVISORI DEI CONTI
SINDACI IN COOPERATIVA
PRESIDENTE: RENATO
PAGELLA
PIETRO FERRARI
TITO CHELAZZI
SINDACI IN ASSOCIAZIONE
PRESIDENTE: RENATO
PAGELLA
PIETRO FERRARI
TITO CHELAZZI
COLLEGIO PROBIVIRI
ROBECCHI MAJNARDI
ELENA FIORI
ALESSANDRO BIANCHI
MASSIMO NICOLA
FRANCESCO MARANGOLO
PRESIDENTE: A.
SOCI ORDINARI: 750
SOCI AGGREGATI: 1.008
TOTALE SOCI: 1.758
PALIO DEL TICINO Il 7 e 8 giugno si è svolto il Palio del Ticino con numerosissimo pubblico a far da ala al corteo e ad acclamare i partecipanti. Ha vinto la
Canottieri Ticino! Abbiamo vinto! Complimenti!
Ecco la squadra al completo:
Vogatori: STEFANO BARETTA e MARCO PRINA (Riserva: GUIDO GUSMAROLI)
Podista: PAOLO RAVETTA (Podista riserva: RICCARDO BERTI)
Arciere: OMAR VANELLI.
Avremmo voluto documentarVelo anche con notizie e commenti sullo
svolgimento della manifestazione e tante fotografie, ma eravamo già in
stampa.
STAGIONE ESTIVA Dal primo maggio è iniziata la stagione estiva con l’apertura delle piscine, alaggi ecc. Ci saranno tante iniziative e tante attività ricreative. Tenetevi aggiornati consultando il nostro sito www.canottieriticino.it e le
locandine che saranno esposte, di volta in volta, in Società.
CONTROLLO INGRESSI Anche quest’anno, nei mesi di giugno, luglio e
agosto, è stato attivato il Servizio di controllo degli ingressi con guardia.
È quindi indispensabile che portiate sempre con Voi il documento (Tessera) che
comprova il diritto ad accedere alla Società.
LETTINI Vi raccomandiamo di non occupare, con asciugamani e oggetti personali, tanti lettini che poi rimangono vuoti… pensate anche ai Vostri consoci.
PARCHEGGIO Cercate di parcheggiare con ordine, come indicato nei cartelli, per
lasciare spazio a tutti.
AUTOMOBILI E BAMBINI OLTRE LA SBARRA Si raccomanda ai signori soci
che hanno accesso, con le loro automobili, al viale dalla sbarra alla palazzina
Uffici, di prestare molta attenzione sia nel transito che nelle manovre. Raccomandiamo altresì ai genitori di prestare la massima attenzione ai bambini che
girano con biciclette, pattini o skate e di raccomandare loro la massima
prudenza. Ci teniamo all’incolumità di tutti, anche se il nostro Direttore vigila,
la prudenza non basta mai.
CANOA: VIGEVANO-PAVIA Il 5 ottobre si svolgerà la gara di canoe
marathon Vigevano Pavia, è la gara sportiva per eccellenza della nostra
Società, si effettua da 45 anni! Come già da tre anni, saranno in gara anche i
Dragonboat. È una spettacolare manifestazione che merita di essere vista.
Ci raccomandiamo, l’estate sarà finita, però partecipate numerosi ad applaudire
e sostenere i partecipanti.
PARTECIPAZIONE SOCIETA’ Lo sappiamo che il clou della Canottieri è l’estate,
Vi raccomandiamo però, come scritto anche in copertina, di frequentare la
Società in tutte le stagioni. C’è sempre qualche amico che Vi aspetta.
E-MAIL Sollecitiamo ancora chi ha una e-mail personale, a comunicarla in
segreteria. In questo modo riceverete tempestivamente le notizie della
Società, in particolare le date delle manifestazioni ricreative, e non solo.
2
Cari Soci, mai come in questo periodo vivo la sensazione che i giorni, le
settimane, i mesi, le stagioni si susseguano con una velocità incredibile.
Certo le cose da fare sono tante, i problemi da affrontare e risolvere anche, non
sempre di facile soluzione, ma anche quest’anno siamo arrivati alla soglia
della stagione estiva con i suoi colori accesi ed i suoi rinnovati sapori e la
Canottieri Ticino c’è. Tutte le nostre strutture ed impianti sono efficienti e
funzionanti, l’ambiente curato ed in ordine, pronto a ricevere i soci che, come
sempre, frequentano la Società usufruendo di tutto ciò che offre.
Le occasioni di svago non mancano e verranno proposte ai Soci attraverso
locandine ed e-mail, anche con la nuova gestione del bar ristorante, pronta ad
esaudire Le Vostre e le nostre richieste.
Facciamo un “in bocca al lupo” ai nostri atleti impegnati nelle varie discipline,
dai tennisti che parteciperanno ai Campionati Provinciali, a tutti gli iscritti ai
Campionati a Squadre, ai canoisti impegnati nelle numerose gare di Canoa fino
a ottobre inoltrato, i podisti e i triatleti che con passione si cimentano nelle più
svariate prove, ai vogatori che hanno un calendario ricco di manifestazioni
locali e non, ai bridgisti che con tenacia si battono a suon di smazzate.
Mi auguro e Vi auguro che sia per tutti una buona stagione, serena, rilassante
e divertente.
BUONA ESTATE A TUTTI!
IL PRESIDENTE
Alberto Canestrari
3
ATTIVITA’
RICREATIVE
BAR-RISTORANTE
Nella mia precedente corrispondenza annotavo positivamente
l’avvenuto cambio di gestione del
servizio BAR-RISTORANTE ed
ora, a parte qualche lamentela per
l’eccessiva attesa per il servizio barristorante, verificatasi in occasione
dei primi afflussi dei soci nelle giornate prefestive ed estive del mese di
maggio, non posso che confermare
tale prima impressione.
Stiamo cercando di risolvere il problema e spero, quando andrà in
stampa quest’articolo, che il problema sia stato risolto e che quindi
i tempi di attesa siano diventati fisiologici anche nelle giornate estive
e prefestive.
L’impatto dovuto all’affluenza al servizio di ristorazione del bar e del ristorante, maggiore rispetto allo scorso
anno, ha sicuramente colto impreparato il Gestore, nonostante la messa
in campo di parecchio personale.
Il problema si è verificato perché il
notevole afflusso dei soci in occasione dei servizi di ristorazione in
club house per cresime ed eventi
vari nelle giornate festive del mese
di maggio ha rallentato il servizio di
ristorazione al bar.
È convinzione mia e di tutto il Consiglio che il servizio di ristorazione
e bar nei mesi di maggiore affluenza giugno-agosto vada sicuramente privilegiato in quanto servi-
zio di primaria importanza per i soci
e per tale ragione che in tale periodo l’impegno di ristorazione in
Club House, con particolare riguardo alle giornate prefestive ed
estive, sarà ridotto.
Ciò consentirà al gestore di fornire
un servizio del bar esterno sicuramente con tempi di attesa nella
norma, anche se non bisogna dimenticare che in giornate particolari
dell’estate un afflusso contemporaneo al bar ristorante anche solo del
10% dei soci pari a circa 150 persone potrebbe creare delle criticità.
È bene però sottolineare positivamente, in quanto di assoluta novità
quest’anno, che il servizio di risto-
4
ATTIVITA’
RICREATIVE
razione e bar viene fornito con comanda e somministrazione direttamente al tavolo.
Non avremo al bar estivo i soci alle
prese con i bigliettini delle ordinazioni e poi in attesa della chiamata
per il recupero del vassoio.
Sempre in tema di ristorazione-bar
estiva e nell’ottica di fornire un migliore servizio si è provveduto, con
una soluzione di recupero, utilizzando i moduli prima relegati in zona
barbecue, a rendere il bancone bar
fruibile per una maggiore lunghezza.
È stata poi posizionata una colorata
e allegra postazione bar in zona
sabbiaia che si porrà come servizio
aggiuntivo ed alternativo al bar
5
centrale ed ovviamente avrà anche
lo scopo di ridurre i tempi di attesa
al bar centrale.
Molti poi sono stati gli eventi organizzati dal gestore in questi primi
4 mesi, quali cene a tema, Brunch,
che hanno riscosso un indubbio
successo tra i soci.
La Società, con l’impegno del consigliere incaricato e la collaborazione
di chi ha curato, devo dire con
grande passione e professionalità gli
allestimenti della sala, ha già messo
in campo molti eventi, “La festa di
primavera” “La festa in bianco e
nero” “Il Safari party” “Esibizione
dei vagabondi del rock” ed altri ne
seguiranno per tutta la stagione,
tutti eventi pubblicizzati sul sito e
sotto data portati a conoscenza dei
soci via email ed in bacheca.
Ci rendiamo conto che è praticamente impossibile soddisfare tutte le
necessità dei singoli Soci, confidiamo
che le eventuali lamentele o critiche
possano servirci, nella ricerca di un
costante miglioramento, per rendere
ancor più piacevoli e condivisibili le
serate di festa e convivialità affinché
tutti i Soci riescano a sentirsi parte attiva e integrante di questa meravigliosa Società per un futuro ancora
più ricco di eventi e successi.
Il Consigliere incaricato
BERNARDO MARINO
CANOA
PRONTI… VIA!
È stato un
buon inizio
di stagione
quello della nostra SEZIONE
CANOA, una squadra rinnovata dai tanti
volti nuovi che hanno deciso di
proseguire a Pavia la propria carriera agonistica. Nelle prime tre
gare nazionali dell’anno i ragazzi
hanno messo in acqua una gran
voglia di vincere, anche se non
sono mancate quelle naturali delusioni che da sempre fanno parte
dello sport.
maschile di Jacopo Albertoni e
Edoardo Chierini ed il sesto posto
del K2 junior di Federico Mezzadra
e Matteo Orsolini, due ottimi equipaggi che non sono però riusciti a
ritrovare in finale il feeling con la
barca dimostrato in batteria. Buone
infine le gare di Pietro Tavaroli ed
Elisa Zucchini, alla loro prima esperienza ad un Campionato Italiano;
assente
giustificato
Manfredi
Rizza che a causa di alcuni impegni
universitari ha deciso di proseguire
la preparazione a Pavia in vista
delle prime selezioni.
29-30 MARZO
23 FEBBRAIO
Campionati Italiani
in campo corto
(2000 mt)
Alla prima gara dell’anno, i Campionati Italiani in campo corto a Castel Gandolfo, a splendere è il K2
senior femminile delle neobiancoazzurre Ilaria Ordesi e Francesca
Genzo che hanno conquistato il titolo di Campionesse d’Italia sulla
distanza dei 2000 mt. Seconde al
traguardo, le nostre ragazze sono
comunque salite sul gradino più
alto del podio per un’infrazione del
codice di gara commessa dall’equipaggio dell’Aniene, squalificato all’arrivo. A completare il podio tricolore il Canoa Club Arenella, seconda
a tredici secondi dalla Canottieri, e
l’Unione Canottieri Livornesi, terza,
staccata di ventisette secondi.
A prescindere dalla squalifica dell’Aniene, Ilaria e Francesca hanno
lottato dal primo all’ultimo colpo
credendoci fino in fondo e portando
a casa il primo (meritatissimo) titolo della stagione.
La domenica di gare ha registrato
anche il quinto posto del K2 senior
I prova indicativa senior
e Campionati italiani
di fondo
Ancora una volta a Castel Gandolfo, in occasione questa volta
dei Campionati Italiani di fondo e
delle prime prove selettive per la
composizione della squadra nazionale, il protagonista del fine settimana è stato il nostro Manfredi
Rizza che, dopo aver vinto la medaglia d’argento nella prova individuale di selezione sui 200 mt,
dove si è dovuto arrendere allo
strapotere fisico di Matteo Florio, è
salito nuovamente sul secondo
gradino del podio con i compagni
di squadra Jacopo Albertoni,
Edoardo Chierini e Claudio Checcucci, vice campioni italiani nella
gara del K4 senior. Non sono purtroppo riuscite a ripetersi Ilaria
Ordesi e Francesca Genzo, campionesse d’Italia in carica sui 2000
mt, squalificate per un contatto
con l’equipaggio dell’Aniene scrivendo così il secondo capitolo di
una sfida che durerà tutta la stagione. L’ottavo posto del K2 junior
di Lorenzo Baretta e Federico
Mezzadra, il nono posto di Jessica
Feurra, l’undicesimo ed il diciassettesimo posto di Andrea Nicrosini e Matteo Orsolini e le prove di
Elisa Zucchini, Sofia Nicrosini e
Valentina Tacconi completano il
quadro dei risultati. Il bilancio finale è di due medaglie e qualche
delusione di troppo, quello che
conta è però la voglia di tornare fin
da subito a competere ad alti livelli, una voglia che ai nostri ragazzi non manca mai.
12-13 APRILE
Prova indicativa senior
e junior e Gara
internazionale di velocita’
È arrivata, al termine delle gare selettive di Mantova, la convocazione
di Manfredi Rizza al prossimo raduno della squadra nazionale di canoa in preparazione alla tappa italiana di Coppa del Mondo. Grazie al
secondo posto nelle prova individuale di selezione sulla distanza dei
200 mt, Manfredi ha conquistato il
pass necessario per partecipare alla
prova di Coppa del Mondo in programma il primo week-end di maggio a Milano. Non è invece riuscito
ad ottenere la convocazione
Edoardo Chierini, uno dei volti
nuovi in Canottieri, a cui non è bastato il terzo posto alle spalle di
Manfredi e del gigante mantovano
Matteo Florio; quella di Edoardo è
stata una medaglia di bronzo conquistata al termine di una prova di
talento e di carattere e sarebbe dovuta valere la convocazione in nazionale.
Nella gara internazionale di
contorno alle prove di selezione, Manfredi e Edoardo
sono saliti un’altra volta sul
podio vincendo la gara
6
CANOA
7
CANOA
breve del K2 senior: il
loro esordio in barca
multipla è stato da
brividi, i ragazzi si trovano e la barca scorre; i
Campionati italiani (e non
solo quelli) sono già nel mirino. Un’altra medaglia d’oro è arrivata dal K2 femminile di Ilaria Ordesi e Francesca Genzo, che si sono
aggiudicate la prova sui 200 mt
prima di conquistare anche il secondo gradino del podio sui 500 mt
riconfermandosi un’altra volta ad
altissimi livelli.
Nella categoria junior il K2 di Federico Mezzadra e Lorenzo Baretta è
salito sul gradino più basso del podio nella gara breve dei 200 metri
portando a casa una medaglia utile
a migliorare il morale dei nostri junior dopo le prove non brillantissime nelle gare individuali.
Torniamo da Mantova con sei medaglie ed ottimi segnali per il resto della
stagione che continuerà con le prove
selettive di giugno, decisive per la
composizione delle squadre nazionali
senior e junior.
GIOVANNI VESCOVI
8
CANOA
Coppa del Mondo
IL COMMENTO
DEL COACH
Rientrando a Pavia con Manfredi e la sua MEDAGLIA DI BRONZO appesa al collo, ci
siamo imbattuti in una foltissima folla di tifosi della Juve che festeggiavano la vittoria
dello scudetto. Dopo tutta la sporcizia vista in questi giorni nel mondo del calcio, sono
infinite volte maggiormente soddisfatto dei risultati ottenuti dal nostro Rizza alla Coppa
del Mondo di canoa e kayak. La sera prima della gara, Manfredi e lo staff della nazionale
si sono trovati a discutere le strategie di gara; il verdetto è stato quello di dare la priorità
al K2 200, tenendo bassa la guardia nel K1 500 e 200, gare per le quali Manfredi aveva
guadagnato l’accesso alle finali. Apparentemente poteva sembrare una scelta
autolesionista, invece ha finito per rivelarsi la strategia vincente: terzi alla Coppa del
Mondo di Milano, primo appuntamento internazionale della stagione, non si poteva
pretendere di più. Davanti solo i tedeschi, una coppia che ha collezionato decine di titoli
mondiali, e i russi che negli ultimi due anni e mezzo, fatta eccezione per una gara in cui
hanno distrutto una pagaia durante la loro azione, non avevano mai perso, olimpiadi
comprese. Manfredi Rizza, pavese dalle origini siciliane, studente di ingegneria
meccanica e Matteo Florio, mantovano della Lega Navale Italiana, si sono dati battaglia
alle selezioni per far parte nella squadra nazionale, senza sapere che il loro destino fosse
insieme. Matteo, 193 cm di atleta, con comprovata esperienza in campo internazionale e
Manfredi che negli ultimi due anni si è sempre distinto in Italia e all’estero, hanno dato
vita ad un autentico capolavoro che ha fatto risollevare la testa all’Italia della canoa. Già
nei turni eliminatori avevano dato fondo alle loro capacità, facendo intravedere il loro
valore, ma nessuno avrebbe mai pensato ad un risultato del genere. Nella finale, dopo
una partenza non brillante che li ha tenuti nelle retrovie, hanno letteralmente aperto il
gas, in una distruttiva rimonta: 32 secondi sono troppo corti ma a raccontarli servirebbe
tanto tempo, perché è colpo dopo colpo che la loro azione si è concretizzata. All’ufficializzazione dei risultati dalle tribune si è sollevato un boato; pur senza guardare il
tabellone, Manfredi e Matteo, ormai a terra, si son stretti in un abbraccio che fa ben
sperare per il futuro. Cosa poter chiedere di più? Buona la prima, da domani al lavoro per
la prossima. Per cercare di dare altri esempi realmente sportivi.
STEFANO LODDO
9
CANOA
Manfredi Rizza
TERZO IN COPPA DEL MONDO
È iniziata
con una
splendida
medaglia
di bronzo
la stagione
internazionale
di MANFREDI
RIZZA, impegnato il 3 e il 4 maggio all’Idroscalo di Milano in occasione della prima prova di
Coppa del Mondo di canoa. In coppia con
il mantovano Matteo Florio, il nostro portacolori è salito
sul terzo gradino del podio nella gara del K2 200 metri,
gara che dal 2012 è entrata a far parte del programma
olimpico.
Dopo aver agilmente conquistato l’accesso alla finale direttamente dalla batteria, nella gara per le medaglie il
K2 di Rizza e Florio non ha tradito le attese: in una finale equilibrata fino all’ultimo, la medaglia d’oro è andata all’equipaggio tedesco di Rauhe e Liebscher,
bronzo mondiale lo scorso anno, che hanno chiuso la
propria prova in 31 secondi e 529 millesimi, sette decimi meglio del favoritissimo K2 dei russi
Postrigay e Dyachenko,
campioni olimpici e
mondiali in carica.
“Abbiamo iniziato a
preparare il K2 solo
due settimane fa - racconta Manfredi, già
medaglia d’argento lo
scorso anno ai Giochi
del Mediterraneo ed
alle Universiadi - trovando fin da subito il
feeling
giusto
con la
barca: abbiamo lavorato davvero tanto per
preparare il percorso al meglio,
per rendere, in breve
tempo, il nostro K2 competitivo a livello internazionale. La
gara è stata perfetta: siamo riusciti a rimanere fino alla fine con due equipaggi che l’anno
scorso sono saliti sul podio dei Campionati Mondiali e
questo risultato vale ben più della medaglia in sé. È ancora troppo presto per parlare di Olimpiadi, di sicuro
come inizio non è male ma ora non ci resta che continuare ad allenarci; sia io che Matteo vogliamo consacrarci definitivamente a livello internazionale: lavoreremo insieme per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi”.
In una rassegna che ha visto l’Italia tornare finalmente
competitiva sul palcoscenico internazionale, oltre al terzo
posto in K2, Manfredi
Rizza si è classificato
nono nel K1 500 metri
e dodicesimo nella gara
individuale sui 200 mt.
Da due anni Manfredi
sta dimostrando a tutto
il mondo la sua voglia
di vincere; la strada è
ancora tutta in salita,
ma la direzione è quella
giusta.
GIOVANNI VESCOVI
10
CANOA
11
12
CANOA
IN BOCCA AL LUPO!
IL RITIRO ESTIVO
A CALDONAZZO
EGREGIO PRESIDENTE, SIGNORI CONSIGLIERI, scriviamo que-
CANOA
Mentre la squadra junior e senior raccoglie medaglie in tutta Italia, i nostri under 14 si preparano
per le prossime gare di Omegna (17-18 maggio).
sta lettera per elogiare le attività svolte
durante la scorsa stagione dagli allenatori di
canoa. Un particolare elogio va a Marco Zetti che
ha guidato il team degli allenatori Giovanni
Vescovi e Michela Boffelli del gruppo dei più giovani e che ha promosso alcune iniziative aldilà
delle pure attività di allenamento e di partecipazione alle gare.
Ci riferiamo in particolare alla settimana di ritiro a
Caldonazzo dove i nostri figli, oltre a divertirsi
moltissimo, hanno potuto affinare il loro stato di
forma per partecipare alla gara nazionale che concludeva la settimana nel migliore dei modi.
Elogiamo quindi l’operato, la professionalità e
l’entusiasmo di Marco, Giovanni e Michela che
rappresentano elementi insostituibili del team e
che hanno creato una squadra di giovani che è un
eccezionale gruppo di atleti ma anche di amici
veri. Non dimentichiamo inoltre la guida di tutto lo
squadrone della canoa rappresentato da Stefano
Loddo.
Vogliamo ringraziare Lei signor presidente e i signori consiglieri per aver consentito lo svolgimento di tutte le attività svoltesi durante la scorsa
stagione nell’auspicio che tali attività saranno ripetute e, possibilmente, ampliate nel corso della
stagione a venire.
RINGRAZIAMO E SALUTIAMO.
Andrea Scianna, Elena Rossi, Marco Crosio, Anna
Bendiscioli, Alessandro Rubini, Federica Gaia,
Oreste Nicrosini, Patrizia Pregaglia, Furio Cellè,
Claudia Maggi, Raul Cassetti, Marisa Re, Giuliano
Tavaroli, Marina Eichholzer, Massimo Tacconi,
Caterina Oneda, Alberto Broli, Simona Damnotti,
Michele Verda, Maria Carla Uberti, Michele
Paloschi, Laura Farinotti, Carlo Pietra, Eugenia
Ceciliani, Ivano Scoglio, Elena Astolfi, Luigi
Zangrandi, Barbara Perotti, Andrea Salvini,
Lucilla Strada, Pietro Santangelo, Maria Maggi,
Livia Astroni, Luca Tarantola, Letizia Cerutti.
Anche quest’anno il
13
CAMPUS
si ripeterà, sempre a Caldonazzo,
dal 25 al 31 agosto.
AI BLOCCHI
Dopo un anno concluso con sette titoli
italiani e le prestigiose vittorie a Berna,
Bardolino e Piné, il dragon boat della
Canottieri Ticino si è subito rimesso al
lavoro per riconfermarsi ad altissimi livelli. Il capitano Lorenzo Schieroni ci
racconta come sta proseguendo la preparazione alle soglie dei primi appuntamenti stagionali.
Corsa, palestra e barca: sono questi gli ingredienti della preparazione invernale del
nostro dragon boat. Ogni anno propongo
alla squadra uno schema settimanale di allenamenti con due sedute di pesi a percentuali differenti, un allenamento di corsa e la
classica barca del sabato mattina dove ci
dedichiamo alla preparazione delle gare di
fondo. Con il cambio dell’ora invece scendiamo in barca tre volte la settimana, lasciando poi ad ognuno il compito di non abbandonare corsa e palestra.
Una buona preparazione passa anche
attraverso i test.
I test mi servono per valutare lo stato di
forma di ogni componente della squadra.
Mensilmente affrontiamo un test di corsa
sui 10 Km; ogni due mesi invece siamo in
palestra per i massimali. Da quest’anno
inoltre, grazie al nuovo dragometro che abbiamo portato in palestrina, abbiamo introdotto anche dei nuovi test sui 200 metri, i 6 minuti e i 10 minuti. Parallelamente ai test ed agli allenamenti, il coach Paolo Marangolo
e la prima voga Paolo Gatti por-
14
DRAGON BOAT
DI PARTENZA
tano avanti un importante lavoro sulla tecnica organizzando sedute individuali sul
dragoergometro e programmando la ripresa degli allenamenti in barca, a cui seguirà un meeting per analizzare in gruppo
i dettagli della pagaiata di ogni membro
della squadra.
Perché concentrarsi sulla tecnica?
Su una barca con venti rematori, avere una
tecnica il più simile possibile è ciò che fa
davvero la differenza. Per questo dedichiamo molto tempo allo studio ed alla correzione della tecnica; questa attenzione è
stata una delle due componenti fondamentali su cui abbiamo costruito tutti i risultati
della scorsa stagione.
Quale è stata l’altra?
La forza del gruppo: siamo una squadra di
amici. Anche se gli allenamenti sono duri
continuiamo a sostenerci a vicenda; le riserve fanno il tifo ai titolari e viceversa e
questo succede solo in una squadra unita a
cui piace stare insieme.
Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
Sappiamo che ripeterci sarà molto difficile,
ma noi ci vogliamo provare. Quest’anno saremo al via anche delle gare organizzate
dalla FIDB per dimostrare che siamo il miglior dragon boat italiano! Abbiamo ancora
tanta voglia di vincere e tanti traguardi da
raggiungere, non ci fermeremo finché
non avremo dimostrato a tutti il nostro valore.
15
GIOVANNI VESCOVI
16
DRAGON BOAT
A Toscolano Maderno (BS) per il
CAMPIONATO ITALIANO DI
FONDO (5000 mt), organizzato
dalla Federazione Italiana Canoa
Kayak, il nostro Dragon Boat si è
confermato ai vertici della specialità classificandosi al terzo posto
nella categoria Open (che non prevede un numero minimo di
donne). Nella gara vinta dall’Idroscalo di Milano, l’equipaggio della
Canottieri ha chiuso la propria
prova in 21 minuti e 43 secondi, a
40 secondi dal vincitore ed a soli 2
secondi dalla medaglia d’argento,
vinta dall’equipaggio di Venezia.
“Alla riunione capitani che precedeva la gara Open, è stato deciso
per la partenza a handicap - racconta la prima voga Paolo Gatti -.
Partendo per primi abbiamo potuto
impostare il nostro passo e chiudere con un buon tempo; sono
soddisfatto della barca, le sensazioni sono state buone fin dalla
partenza, sono sicuro che abbiamo
fatto il massimo. È stata la conferma che siamo competitivi e che
ce la giocheremo con tutti per l’oro:
anche l’anno scorso abbiamo preso
quasi un minuto da Sabaudia al
Campionato di fondo, per poi distruggerli nella velocità. L’obiettivo
era dare tutto: la squadra l’ha capito ed infatti il bilancio della prova
è assolutamente positivo”.
Nella categoria Misto (che prevede
un numero minimo di otto donne),
la Canottieri è invece rimasta a sorpresa fuori dal podio, classificandosi al quarto posto nella gara
vinta dal Firenze: dopo un 2013 da
imbattuti, il misto biancoazzurro si
è dovuto arrendere alla voglia di riscatto delle altre squadre, relegate
per tutto l’anno scorso alla lotta per
il secondo posto. “Il misto era un
po’ rimaneggiato: - continua Paolo il misto è la somma di due componenti, maschile e femminile, se entrambe non sono al top, l’effetto
sulla prestazione è decisamente
più forte che non in un open. Gli
atleti che hanno gareggiato hanno
comunque dato il massimo e non
sarà mai costume della Canottieri
Ticino cercare scuse. Dalla riunione
capitani questa volta si è deciso per
la partenza in linea: dopo una
buona partenza, durante il primo
rettilineo abbiamo cercato invano
di andare via. Al giro di boa Mario
ha fatto un gran numero, allargandosi e facendo sfilare le altre imbarcazioni per entrare deciso all’interno così che all’uscita abbiamo recuperato una barca tornando a pari con Padova e Bardolino, mentre Firenze rimaneva più
avanti. Abbiamo provato ad andare via, staccandoci dalle scie ma
purtroppo abbiamo beccato due
Quest’anno ci concentreremo sulle gare più importanti delle due
Federazioni di Dragonboat: Federazione Italiana Canoa Kayak e
Federazione Italiana Dragonboat.
Cinque le gare in obiettivo: 2 Campionati di Fondo (FICK e FIDB) e due
campionati di Velocità (FICK e FIDB) e la Gara di casa ZanzaDrago.
A queste cinque gare potrebbe aggiungersi una Gara Selezione
per poter partecipare ai Campionati del Mondi di Club di Ravenna.
17
26-27 Luglio - Sabaudia - Campionati Italiani di Velocità FICK.
Altre competizioni in programma: Gardalonga, Vogalonga, Berna.
DRAGON BOAT
DRAGON BOAT: TERZO POSTO
AI CAMPIONATI ITALIANI DI FONDO
onde gigantesche che mi
hanno fatto temere di
affondare. Morale: il centro
barca si è fermato per svuotare,
abbiamo preso due barche dagli altri e la gara è finita lì. Ovviamente
abbiamo stretto i denti e concluso
la gara al massimo, mantenendo
inalterato il distacco e quindi tenendo lo stesso passo degli altri.
Visti i risultati dell’anno scorso,
c’è stato un po’ di scoramento
della squadra, tuttavia non c’è da
abbattersi, perché quando si dà il
massimo e non si ci si fa abbattere
dalle avversità, si cresce. Onore
agli avversari, ma noi non molleremo e ci presenteremo alle gare
di velocità al top della forma.
Devo infine sottolineare come il
nostro sia un gran gruppo oltre ad
una grande squadra: a Toscolano
diversi atleti hanno fatto solo una
gara, ma molti di loro hanno presenziato comunque alla due
giorni, dimostrando un grande attaccamento; a questo si aggiunge
inoltre la partecipazione in massa
alla premiazione del misto, solo
per battere le mani agli avversari.
Stessi applausi che abbiamo tributato, ancora in barca, alle altre
imbarcazioni una volta finita la
gara”.
GIOVANNI VESCOVI
VOGA
VI REGATA
DI SAN GIUSEPPE
23 Marzo 2014
Cari Soci, anche quest’anno il nostro prode Vogatore Raffaele Apollonio ci invia un bellissimo resoconto
della gara di Barcè, che organizziamo da ormai sei anni alla Canottieri. Le condizioni del fiume sono state
davvero dure, ma questo non ha impedito ai Nostri, ed agli amici della Battellieri Colombo e del Club
Vogatori Pavesi, di partecipare numerosi, certo, allettati anche dalla grigliata che il Bruno stava
preparando.
Abbiamo avuto il piacere di mettere in barca due esordienti di lusso: Julian Rushaj e Mino Chiesa,
entrambi già validi canoisti e dragoneti. Abbiamo dedicato la Regata ad Ezio: la moglie, Elisa, è
intervenuta per premiare il vogatore più giovane, che quest’anno è stato Nicolò Pisati, che ha
partecipato in doppio con il nostro Valter.
Vi lascio perciò alla lettura dello scritto; e se non capite qualcosa, ad esempio riguardo alla temibile
Isola delle Mangrovie, quando incontrate Apo, meglio non chiedergli spiegazioni…
18
19
nazione anche dei vogatori più audaci.
Non sarà meglio rimandare? Chi ce
lo fa fare ad uscire con questo
tempo? Come faremo a remare di
punta, con la prolunga?
Ma è solo un attimo, come direbbe
Mel Brooks, potrebbe andar peggio,
potrebbe piovere.
Parte la gara del singolo e incomincia a piovere.
Il passaggio di punta del capo dell’isola delle Mangrovie fa subito selezione; basta un piccolo errore e la
corrente trascina la barca alla deriva tra radici, rami intricati e detriti; i più inesperti non ce la fanno,
prevalgono i veri lupi di fiume,
Francesca, regina delle acque,
China il corsaro, capitan Sarani e
Giorgio Bovina, navigatore intrepido, degli altri, purtroppo, non abbiamo avuto più notizie.
Nel doppio la coppia da battere, Faff
& Furios, appare tranquilla, ma tra
i soliti partecipanti quest’anno c’è
una coppia imprevedibile: Gianni
Milani, un gradito ritorno, e il debuttante Julian ovvero la potenza
non è nulla senza controllo.
Faff & Furios senza affanno e con
orgogliosa sicurezza tagliano il traguardo con il miglior tempo, solo il
doppio a sorpresa deve ancora arrivare: riuscirà la classe cristallina di
Gianni ad imbrigliare l’esuberanza
un po’ frenetica di Julian?
Arrivano, il giudice lentamente annuncia il tempo, solo per tre secondi si devono accontentare del
VOGA
Quando i primi tepori primaverili
sembravano annunciare la fine dell’inverno, arriva la REGATA DI
SAN GIUSEPPE e riporta tutto
come prima: tornano pioggia, nebbia e grigio.
Il fiume è in piena, plumbeo e gonfio d’acqua, la corrente molto forte
e il vento da ovest verso est spazza
il campo di gara.
Il percorso è sempre spettacolare,
ma in queste condizioni ha un fascino particolare; si percorre con il
remo di punta la costa nord dell’inesplorata isola delle Mangrovie, il
cui capo più estremo deve essere
doppiato tra correnti impetuose che
si infrangono contro i sassi e le radici affioranti, e tronchi galleggianti
trasportati dalla piena passano
come coccodrilli nelle acque limacciose.
Dopo questo passaggio terribile si
prosegue fino allo splendido arco
naturale del ponte della ferrovia da
dove, con una virata di 180°, si
parte per una folle corsa in piena
corrente verso le bianche scogliere
del ponte della Libertà. Qui, dopo
una seconda virata, ci si infila, ancora di punta, nello stretto canale
tra l’arcipelago dei gabbiani e la costa, tra secche, scogli e le rovine di
un vecchio porto ormai in disuso,
fino ad approdare nelle acque sicure
del bacino di Porto Cano.
Il freddo, il vento, le correnti impetuose, il cielo plumbeo e le costine
che incominciano a sfrigolare sulla
brace sembrano minare la determi-
secondo posto, Furio
sviene per l’emozione.
Terzi arrivano Ale Baciocchi e Tarlarini del
Club Vogatori.
Anche nel doppio alcuni
equipaggi vengono avviluppati
da rami e radici trascinati e fatti
naufragare miseramente sull’isola
inesplorata.
Non c’è tempo per i soccorsi, il
freddo ormai ha decisamente la meglio; mentre il pubblico si dirige di
soppiatto verso le costine sfrigolanti partono gli equipaggi del doppio misto.
Al loro arrivo troveranno solo il solerte cronometrista grazie al quale
sappiamo che vincono… davanti
a… e a…
Tutto molto spettacolare, un plauso
va senz’altro agli organizzatori e a
tutti i vogatori che hanno partecipato alla gara in condizioni così difficili, ma con una nota di tristezza
dobbiamo ricordare gli impavidi che
sono partiti e non sono più tornati.
Tra le leggende della Canottieri, insieme agli eroi di Berna, ci sarà posto per sempre per i naufraghi dell’isola delle Mangrovie; d’ora in
avanti, durante le grigliate alla Canottieri, se tenderete l’orecchio
verso il fiume, potrete sentire in
lontananza come delle invocazioni
portate dal vento: siamo qui… veniteci a prendere…
RAFFAELE APOLLONIO
VOGA
8 Giugno
8 Giugno
29 Giugno
7 Settembre
• PALIO DEL TICINO
• VOGALONGA
• CANARAZZO PAVIA
• PALIO DEI QUARTIERI
28 Settembre • QUATAR PONT E CRISTO DEL FIUME
20
SEZIONE
NAUTICA
VOGA
21
GENTILI SOCI MOTONAUTI, ben ritrovati. Dal primo maggio, è ricominciata la stagione nautica, ovvero è di nuovo possibile alare i motoscafi, che hanno passato l’inverno a prender polvere nel capannone.
Quest’anno introduciamo una piccola variazione, richiesta da vari Soci,
all’orario di alaggio; al pomeriggio, sarà possibile mettere in acqua la
propria barca fino alle 17.30, invece delle 17. Questa mezz’ora in più,
consentirà a chi esce dal lavoro, di arrivare in tempo per fare un giro
pomeridiano infrasettimanale. Ricordo perciò gli orari di alaggio: al
mattino si potrà scendere in acqua dalle 8 e si dovrà risalire entro le 12,
al pomeriggio discesa dalle 13.30 alle 17.30, risalita al massimo alle
19. A tutti i soci, ricordo che a fine stagione, o in caso di inutilizzo prolungato, sarà necessario legare il proprio scafo al carrello, onde ritrovarcelo dopo che un’eventuale piena lo avrà sollevato. Avrete visto i
nuovi parabordi delle zattere, che sostituiscono quelli precedenti, ormai
fuori uso; ringraziamo per questo il Socio Renzo Cellè, che si è dedicato
con pazienza al rifacimento, con ottimi risultati. Auguro quindi a tutti
una buona stagione; sapete che al capannone trovate sempre l’assistenza di cui avete bisogno, e nel caso contattate anche me.
Il Consigliere Addetto
FURIO CELLÈ
TENNIS
BISCALDI VINCE
IL 3.3 RODEO
DI VALENZA
La notizia era sfuggita alla redazione
del Tennis Pavese, ma la locandina
trovata questa settimana presso il circolo
Canottieri Ticino che recitava “Biscaldi
Alessandro Class 4.1 vincitore del torneo di
Valenza limitato 3/3 battendo: Dadda 3.5 36 60 61, Suardi
3.3 63 75, Scagliotti 61 67 63, Rampoldi 3.3 75 60, Denari
3/3 76 16 64. Lalla Complimenti” ha portato alla luce questo
importante risultato del giocatore di casa Alessandro
Biscaldi. A questi complimenti si aggiungono quindi anche
quelli del Tennis Pavese!
TENNIS 2014
PROGRAMMA ESTIVO
DAL 30 GIUGNO AL 13 LUGLIO
TORNEO SOCIALE
15 AGOSTO
TORNEO DOPPIO GIALLO
DAL 18 AGOSTO AL 31 AGOSTO
TORNEO FIT LIMITATO 3.3 M/F
QUEST’ANNO IL TORNEO SOCIALE
SARÀ CURATO DAL GIUDICE
ARBITRO FIT (GAC2)
NAZZARENA RAVETTA,
CON EURO 7,00 DI ISCRIZIONE
SI POTRÀ PARTECIPARE
A 1, 2 O 3 TABELLONI
(SINGOLO, DOPPIO, DOPPIO MISTO).
LE ISCRIZIONI, CON INDICAZIONE
DELLA DISPONIBILITÀ,
VANNO INVIATE ALL’INDIRIZZO
DI POSTA ELETTRONICA
[email protected]
ENTRO IL 25 GIUGNO.
BUON TENNIS A TUTTI!
IL CONSIGLIERE
LUIGI ARBUSCHI
GRUPPO SCUOLA TENNIS 2013/2014
22
TENNIS
SQUADRA ISCRITTA ALLA COPPA LOMBARDIA
VINTO IL PROPRIO GIRONE CON 5 VITTORIE SU 5 INCONTRI DISPUTATI.
GALLINELLA RICCARDO: VINTO I 5 SINGOLI DISPUTATI, BATTENDO DUE 4/1, UN 4/2, UN 4/4, E UN 4/6.
BISI GIACOMO: VINTO I SUOI 5 DOPPI DISPUTATI. 4 VOLTE IN COPPIA CON BISI GLUCA, E UNA VOLTA
CON GALLINELLA BISI GLUCA: VINTO I DUE SINGOLI DISPUTATI, BATTENDO UN 4/2 E UN 4/3.
RAVETTA PAOLO: VINTO DUE DEI TRE SINGOLI DISPUTATI BATTENDO UN 4/1 E UN 4/1 QUALIFICATA
ALLA SECONDA FASE, E SCONFITTA AL PRIMO TURNO DAL HARBOUR MILANO PIAZZATA
TRA LE PRIME TRENTA IN REGIONE SU OLTRE 150 SQUADRE ISCRITTE.
SQUADRA UNDER 10
GRAGLIA LEONARDO 2004, MORDÀ MATILDE 2004,
CASSIANI CHIARA 2005, BERGONZI LUCA 2004.
VINTO IL PRIMO INCONTRO PER 2/1.
23
TENNIS
SQUADRA U12
FEMMINILE
POGGI CAMILLA 2003 - 4.NC - COVA GIULIA 2002 - 4.6.
VINTO IL PRIMO INCONTRO E PERSE LE DUE PARTITE, BUONA ESPERIENZA.
BRAVE COMUNQUE.
SQUADRA U12 MASCHILE
BRANDSTETTER ENRICO - CARIDI SIMONE - BONESSI MANUEL - PARENTI ALESSANDRO.
PERSO TUTTE E TRE LE PARTITE DISPUTATE, MA GRANDE IMPEGNO E OTTIMA ESPERIENZA.
24
CASSIANI ALESSANDRO 2001 4.4 - MOLLA ANDREA 2002 4.2 - GATTI ALBERTO 2001 4.4.
VINTO IL PRIMO GIRONE CON TRE VITTORIE SU TRE INCONTRI.
QUALIFICATI ALLA SECONDA FASE. COMPLIMENTI!
U14 FEMMINILE
MASCHERPA FRANCESCA 4.2
- PALOSCHI MICOL 4.3.
VINTI TUTTI GLI INCONTRI
E QUALIFICATE
PER LA SECONDA FASE.
COMPLIMENTI.
25
TENNIS
SQUADRA UNDER14 MASCHILE
TENNIS
UNDER 16 MASCHILE
GRANZINI MATTIA 4.5 - PARADISI NICCOLÒ 4.6 - FORLINI ALESSANDRO 4.2 - BISI GIACOMO 4.3.
VINTE LE PRIME DUE E PERSA LA TERZA PER 2/1 CONTRO L’HOURBOUR MI.
SPERIAMO DI ESSERE PASSATE COME MIGLIORI SECONDI. BRAVI RAGAZZI!
SQUADRA D3
FEMMINILE
MASCHERPA FRANCESCA
PALOSCHI MICOL
MASCHERPA SARA.
HA ESORDITO
CON UNA VITTORIA
PER 3/0 NELLA PRIMA
GIORNATA.
26
RISULTATI IN QUESTO INIZIO STAGIONE:
VINCITORE DEL RODEO U10
ALLA MOTONAUTICA, SEMIFINALSTA
AL KINDER DEL MALASPINA, PERSO
AL TERZO TURNO AL TORENO MACROAREO
DI CASALE, PRIMO CLASSIFICATO
AL COUNTRY CLUB DI RHO,
PRIMO CLASSIFICATO AL TC VOGHERA,
VINCITORE AL KINDER DI CASALE
(PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO).
TENNIS
BERGONZI LUCA
2004
GRAGLIA LEONARDO
2004
RISULTATI INIZIO STAGIONE:
SEMIFINALISTA AL RODEO U10
ALLA MOTONAUTICA, SEMIFINALISTA
AL CIRCOLO TENNIS DI VOGHERA.
FORLINI
ALESSANDRO
1999 - 4.2
27
RISULTATI IN QUESTO
INIZIO STAGIONE:
FINALISTA AL RODEO U16
ALLA MOTONAUTICA,
RAGGIUNTO I QUARTI
DI FINALE AL RODEO
OPEN AL TC PAVIA
PERDENDO CON UN 3/2
DOPO AVER BATTUTO UN:
4.3, 4.4,4.1 E 3.4 - ALLA
TERZA CATEGORIA DEL
SELVA ALTA VIGEVANO
HA PERSO AL TERZO
TURNO CON UN 4.1,
DOPO AVER BATTUTO
UN 4.2 E UN 4.1
- ALLA TERZA TERZA CATEGORIA ALLA MOTONAUTICA
VINTO IL PRIMO E SECONDO BATTENDO DUE 4.2,
BATTUTA 4.1. UNDER 16 A SQUADRE.
TENNIS
GALLINELLA
RICCARDO
1996 - 4.1
RISULTATI IN QUESTO INIZIO STAGIONE: SEMIFINALISTA AL RODEO DI 4a CATEGORIA
ALLA JUNIOR VIGEVANO A MEDE. HA PERSO AL 4° TURNO CON UN 3.4, DOPO AVER
BATTUTO UN 4.2, UN 4.1 E UN 3.5. AL 3a CATEGORIA DEL SELVA ALTA VIGEVANO
HA PERSO CON UN 3.5.
CHIARAMONDIA FILIPPO 2001 - 4NC
SEMIFINALISTA AL CIRCOLO TENNIS VOGHERA.
28
TENNIS
CASSIANI CHIARA 2005
VINCITRICE AL CIRCOLO TENNIS VOGHERA.
MORDA’ MATILDE 2004
FINALISTA AL TC VOGHERA, FINALISTA
AL CIRCOLO TENNIS VOGHERA.
MASCHERPA FRANCESCA
A CORONAMENTO DELLA MARAVIGLIOSA
STAGIONE 2013, HA DISPUTATO
IL TORNEO INTERNAZIONALE ETA
E TC PAVIA.
29
BRIDGE
O
T
E
R
C
S
I
D
O
N
I
C
S
A
IL F
M
A
L
S
I
DEGL
Quando si disputa un CAMPIONATO FIGB le smazzate sono duplicate
da computer per fare in modo che siano giocate a tutti i tavoli, addirittura
contemporaneamente nei gironi Barometer, e permettere quindi una classifica unica anche quando le coppie al via, come nell’ultimo Campionato
a Coppie Libere disputato a Salsomaggiore a fine marzo, sono più di 300.
Un effetto collaterale, graditissimo dal punto di vista disciplinare, è che gli
arbitri sono preventivamente a conoscenza delle smazzate per cui non
devono faticare nel ricostruirle come accade in un torneo locale smazzando al tavolo.
Ci sono scuole di pensiero circa l’eventualità che gli organizzatori possano
fissare dei parametri sul Software che genera le smazzate e condizionare
quindi le caratteristiche delle smazzate stesse, aumentando la possibilità
di distribuzioni selvagge. Personalmente non penso ciò avvenga per due
motivi.
Il primo è che sarebbe uno sforzo tutto sommato immotivato da parte della
Direzione Gare e il secondo, più tecnico, deriva dal fatto che le distribuzioni
selvagge e le 5-0 aumentano il fattore fortuna a discapito della regolarità
nel gioco e della precisione dichiarativa. In particolare in contratti ad alto
livello bisogna prendere decisioni con pochi elementi a disposizione.
A conferma di quanto sopra vi porto 3 esempi di come, a fronte di distribuzioni irregolari, anche nel Bridge la fortuna ha la sua importanza.
SMAZZATA 1 - Nel corso delle eliminatorie, seduto in EST, decido di
aprire in barrage a 3 Fiori, cosa che non condivido assolutamente malgrado l’abbia fatta io stesso… Come vedete dal diagramma Nord Sud dispongono di una agevole manche a Picche ma la mia apertura, con il conseguente salto del compagno a 5 Fiori, li ha portati a giocarne 5, di Picche.
Con l’attacco di A Fiori le 11 prese sono sul tavolo ma guardate cosa succede se, giustamente temendo il taglio immediato, il compagno attacca di
A Cuori, si incassa anche il K e gioca un terzo giro. Il mio taglio di J promuove il 9 quarto per il down. Non so come sarebbe finita se non avessi
aperto. Da notare che anche 5 Quadri sono destinate a cadere perché, con
lo stesso controgioco si taglierebbe il primo giro di Picche, dopo A e K di
Cuori o tagliando di 6 si promuoverebbe il 10 in caso di terzo giro a Cuori.
30
1 Picche e il mio contro, che garantisce le Cuori o arriva da una mano forte,
la licita mi è tornata a 5 Picche dette da Nord sul 5 Cuori del mio partner.
Decido di rischiare un 6 Cuori, non sapendo ancora bene che è in difesa e
chi in attacco, ma Nord mi crede e cade di una presa contrata a 6 Picche
regalandomi un top certamente fortunoso. Come vedete 5 Cuori si fanno
senza l’attacco a Quadri, tutt’altro che scritto, 6 Cuori proprio no.
SMAZZATA 3 - Sempre dal Barometer finale. Il mio compagno in Ovest
apre di un Fiori, Nord contra e già devo decidere quante Picche licitare.
2 Picche sarebbe comunque salto debole ma opto per un barrage a livello 3.
Ancora, come nel caso precedente, la licita mi torna a 5 Cuori dopo il
Contro di Sud, il 4 Picche di Ovest e il 5 Cuori di Nord ma questa volta dire
5 Picche è “facile”. Come vedete si cadrebbe di due prese ma, anche questa volta, Sud prende la decisione sbagliata e opta per un infattibile 6 Cuori.
Le carte di Nord contengono punti inutili e Sud non ha tempo di verificare
quante delle sue perdenti, che sono pochine peraltro, sono coperte. Come
vi sareste comportati voi nei suoi panni?
BUONA ESTATE E BUON BRIDGE A TUTTI.
31
PAOLO VITALI
BRIDGE
SMAZZATA 2 - La prima del Barometer finale. Dopo l’apertura di
TRIATHLON
CAMPIONATI ITALIANI
DI WINTER TRIATHLON
La prima volta
non si scorda mai!
32
33
Le località più vicine ed attrezzate
per questo tipo di allenamenti, sono
la pista di Santa Maria Maggiore in
Val Vigezzo e quella di Cunardo in
Valganna vicino a Varese.
In tutte le gare dove è
prevista la partecipazione di più atleti della
stessa Società, si vengono
a delineare diversi tipi di re-
TRIATHLON
Durante il viaggio di ritorno dalla fantastica trasferta invernale a Cap d’Antibes, per partecipare al TRIATHLON
SPRINT DI NATALE, avevamo incominciato a programmare la stagione 2014.
Ognuno proponeva di partecipare
alla gara che più gli stimola sensazioni positive, vuoi per la “location”, vuoi per le caratteristiche del
percorso; oppure per la comodità
del viaggio necessario per raggiungere la sua sede di svolgimento. Arrivato il mio turno, la scelta cadde
subito sulle gare di Winter Triathlon, che già da dicembre ti stimolano a procedere con una preparazione intensa.
È dal lontano 2009 che non vi partecipo, quindi ho tanta voglia di ricominciare da lì, per preparare una
stagione senza affanni.
Con mia grande sorpresa, dal
gruppo arriva un coro di approvazione; e ancora più sorpreso rimango, quando capisco che i due
più convinti sono il grande Coach
Simone Forlani e il mitico Responsabile di Sezione, Socio Fausto Beltrami. Capisco subito che da una
semplice boutade, la mia proposta
acquista importanza di una sfida;
con l’aggiunta del fatto che la prima
gara sarà proprio il Campionato Italiano della specialità a Madesimo.
Nasceva così, tra il serio e il faceto,
la nuova stagione e, ancora indeciso se credere alle adesioni dei miei
Compagni, iniziai a programmare
gli allenamenti più complicati per
gli atleti che vivono a Pavia: quelli
per lo sci di fondo.
Sì, perché i Winter Triathlon è la
specialità che comprende una prima
frazione di corsa, seguita dalla frazione in mountain bike, per concludersi con la frazione con gli sci
fondo ai piedi. Il tutto svolto su percorsi interamente innevati.
TRIATHLON
sponsabilità, mai esplicitate, ma sempre valide.
Questa volta, tocca a me,
veterano della specialità,
“iniziare” Simone e Fausto che
non vi hanno mai gareggiato.
A metà gennaio riusciamo ad organizzare una “prova percorso” sulle
piste di gara, riuscendo a trarne
sensazioni positive per una competizione non esageratamente impegnativa.
Quest’anno l’inverno è stato particolarmente nevoso in montagna e,
alla data dell’evento, viene misurato uno spessore di quasi 2 metri
sulle piste!
Fausto è preoccupato perché lui
adopera la tecnica classica nel
fondo e teme di non essere all’altezza dei migliori che adottano la
tecnica skating, con il passo spinta
laterale. Simone nicchia, ritraendosi
ogni volta che se ne parla nel
gruppo atleti, ma tutti sanno che la
sua anima di Agonista, lo spingerà
ad una meticolosa preparazione.
Non riesco ancora a credere che un
Atleta della sua portata, abbia deciso di mettersi in discussione così
tanto, decidendo di partecipare ad
una competizione che rischia di
creargli parecchi grattacapi, sia dal
punto di vista tecnico, che da impietosi confronti con altri atleti specialisti di questa disciplina.
Arriva il giorno precedente la gara
e, come spesso accade di inverno, è
brutto tempo. A fine gennaio ci si
aspettano temperature rigide,
quindi nevicate. Invece troviamo
tantissima neve a terra, ma un
clima autunnale accompagnato da
pioggia insistente in cielo. A sera
l’acqua si trasforma in neve e ci regala uno spettacolo fiabesco che fa
da cornice ad una allegra cena in
compagnia.
L’indomani mattina ci svegliamo
ancora con la pioggia e una temperatura mite; così mite che le piste
sono fradicie. L’organizzazione decide di accorciare il percorso bike da
9 a 6 Km e modifica anche quello di
corsa, introducendo un tratto di
strada invaso da neve squagliata,
pozzanghere e rivoli d’acqua. Non
è il massimo, ma ormai ci siamo:
ingresso in zona cambio con
mountain bike, sci da fondo e
scarpette da corsa ai piedi.
34
TRIATHLON
Diamo una ultima controllata agli
attrezzi e poi andiamo alla linea di
partenza. Sorrido nel vedere le scarpette fosforescenti di qualche
Atleta, e penso al colore che prenderanno di lì a poco, quando attraverseranno acque limacciose e
neve mista a fango.
Mi consolo pensando alla temperatura elevata e ai piedi fradici che
forse riuscirò a non fare gelare.
35
La prima frazione di corsa scorre
via veloce, appesantita solo dall’affanno determinato dall’altezza di
1.800 mt della licalità.
Inforcata la bici, mi rendo subito
conto di affondare fino all’altezza
del mozzo della ruota interiore, rendendo inutili i miei tentativi di pedalare. Entro nel percorso e vedo gli
altri davanti a me che accompagnano a mano la bici, correndovi di
fianco. Non mi è possibile, non vo-
glio convincermi di
fare 6 Km di corsa
spingendo la bici affondando nella neve fino alla
caviglia!
Incrocio un Simone ridanciano, già
adattato alle circostanze e dello spirito giusto per fare buon viso a cattiva sorte. Mi rincuoro; Fausto arranca anche lui, con grande forza
d’animo, 4 minuti davanti a me. Con
il passaggio dei Concorrenti, il percorso si deteriora ancora di più e il
secondo giro diventa un calvario.
Come nelle corse di motocross, si
sono create infinite scie che sbatacchiano la ruota anteriore in ogni direzione. Le gambe si irrigidiscono, ed
è come correre sulla sabbia smossa,
lontano dalla battigia. Il rientro in
zona cambio è una liberazione e, con
le gambe che tremano per lo sforzo,
inforchiamo gli sci alla ricerca del
ritmo giusto. Fausto è quello più a
suo agio sulla neve bagnata. Il suo
passo lineare, non necessita di spingere sulla neve come succede a quelli
che usano lo skating.
Dopo 8 Km arriva il traguardo.
Ci troviamo tutti e tre ancora increduli per lo “scherzo” che le condizioni meteo ci hanno riservato.
Anche questa è fatta! Il risultato
non conta. Abbiamo portato a casa
tanti punti per la Società, tanta fatica e tanta acqua, subita durante i
due giorni della trasferta.
Buona la prima, e ora il pensiero
corre al prossimo appuntamento: il
Campionato del Mondo di Winter
Triathlon che si terrà il 16 febbraio
a Cogne (AO).
Sarà un’altra “prima volta”, ma, per
il suo racconto, Vi chiediamo di
aspettare la prossima edizione di
Ticino Domani.
SIMONE FORLANI
FAUSTO BELTRAMI
GIOVANNI PIOVELLA
PODISMO
PODISMO CANOTTIERI TICINO
Il GIOVANE
GRUPPO PODISTICO della
Canottieri Ticino
cresce e comincia a integrarsi sempre di più, diventando squadra, nonostante il podismo sembri uno sport individualista.
Non ci vuole molto per diventare
runner, basta un paio di scarpe da
ginnastica e un po’ di tempo libero
e poi ci si può cimentare nelle varie
distanze a seconda delle proprie attitudini.
Correre è un modo semplice per star
bene e vivere la natura nelle prime
ore dell’alba, al tramonto o con il
lumicino da minatore per combattere il buio della sera. Come per
tanti sport, anche per i runners non
ci sono scuse o ostacoli che ti impediscono di allenarti.
Come per la maggior parte di noi, chi
corre lo fa per stare bene, per divertirsi, e trovare nella corsa lungo le
strade sterrate di campagna, tra gli
alberi, lungo il fiume, al fianco di leprotti e fagiani uno sfogo importante
e utile a bilanciare quelli che sono gli
stress quotidiani dovuti alla frenesia
del lavoro e degli impegni familiari…
e se ogni tanto l’impegno è coronato
da una vittoria… tanto meglio!
È per questo che sempre più sportivi si avvicinano al podismo, uno
sport per molti, uno sport democratico e libero. Sempre più numerosi
sono gli sportivi che si cimentano
nelle Maratone, e c’è anche chi va
molto oltre come il nostro Andrea
Bazzo, che colleziona sempre più
ultramaratone.
La sfida con se stessi e non con gli
altri è la vera motivazione che ci
spinge ad affrontare duri e lunghi
allenamenti che si devono incastrare tra i vari impegni familiari e
lavorativi.
All’inizio dell’articolo, non a caso
ho parlato di squadra, perché
quello che sta accadendo ai podisti
della canottieri è proprio quello,
stanno diventando un gruppo
coeso e forte, che in tante occasioni
si allena insieme, gareggia insieme
e perché no, organizza cene insieme.
Proprio a testimonianza di questo
gruppo coeso, parliamo dell’ultima gara Milanese: la staffetta
Relay Marathon di Milano e la 14
Suisse gas Milano Marathon del
6/04/2014.
Hanno partecipato due squadre una
femminile e una maschile e un runner partecipante alla Maratona.
LA SQUADRA FEMMINILE era
composta da: prima staffettista CRISTINA VALISI, seconda KATIA MARINO, terza MARISTELA BORDON
GARCIA, quarta SONIA DE VECCHI
con un soddisfacente tempo di
chiusura totale di h: 3:53:25.
LA SQUADRA MASCHILE era
composta: primo staffettista DINO
36
37
vuto correre sotto un sole che sembrava estivo, quando fino al giorno
prima le temperature erano ancora
invernali, e molti di noi non hanno
avuto il tempo di abituare il corpo al
cambiamento rimanendo spiazzati a
corto di Sali minerali e di benzina
nelle gambe. Ma nonostante tutto i
risultati sono stati soddisfacenti e la
giornata è stata brillantemente superata e coronata con foto e abbracci.
Purtroppo dobbiamo annotare l’unico vero dispiacere e incidente
della giornata che ha toccato la nostra Cristina Valisi che incolpevolmente è stata sgambettata nell’area
cambio staffettista ed è caduta riportando seri danni alle costole con
diverse settimane di convalescenza. Ma noi che la conosciamo
bene, sappiamo che presto sarà di
nuovo insieme a noi nelle prossime
gare autunnali.
Le altre GARE DISPUTATE nei
primi mesi del 2014:
• 21 KM TERRE VERDIANE PR
(DINO DORI).
• ULTRABERICUS Vicenza 03/2014
68 Km 2800 mt di dislivello
(ANDREA BAZZO 8 h 10 min
PODISMO
DORI, secondo ROBERTO CASTELLI, terzo CORRADO SPAIRANI, quarto ANDREA BAZZO con
il tempo eccezionale di h: 3:19:16.
(A proposito della staffetta, ringraziamo Corrado Spairani, esterno
alla Canottieri Ticino, che con un
preavviso di poche ore ci ha permesso di competere nella staffetta,
sostituendo un componente della
squadra maschile.)
Nella Maratona ha partecipato
GASPARE RUSSO con il tempo di
h: 3:32.
È stata una giornata bellissima e
piena di divertimento, ricca di adrenalina ed ansie da prestazioni, dovute anche ai risvolti degli ultimi
giorni prima della gara che hanno
visto purtroppo alcuni protagonisti
principali impossibilitati a partecipare, come il simpaticissimo Marco
Orlandi abbattuto da una influenza
pesante dell’ultima ora, ma bisogna
sottolineare che dal suo letto febbricitante non ha lesinato wattsappare
minuto dopo minuto ai colleghi
messaggi di incitamento!
La giornata della gara è stata veramente impegnativa, poiché si è do-
•
•
•
•
- posizione assoluta 150° su 800
concorrenti al traguardo - Cat M40: 39°).
10 KM STRAMAGENTA
(CRISTINA VALISI, DINO
DORI, VALERIO MANFRINI,
ROBERTO CASTELLI).
21 KM SANTA MARGHERITA
PORTOFINO (MARCO ORLANDI).
21 KM STRAMILANO (MARCO
ORLANDI, SONIA DE VECCHI).
21 KM NIZZA (DINO DORI).
Le GARE in PROGRAMMA per il
2014:
• 10 Maggio - La Mezza della
Baia del Sole (gara notturna
Alassio / Laigueglia).
• 11 Maggio - BRUNO ROSSINI
RUN 10 Km (motonautica pavia
organizza).
• 24-25 Maggio - 100 Km del
Passatore.
• Settembre - PARMA 21 Km.
• Ottobre - CARPI 21Km e 30 Km
e CORRIPAVIA 21 Km.
• Novembre - NIZZA-CANNES 21
Km e Maratona.
PODISMO
DUE PAVESI NEL SAHARA
“La nostra Africa di corsa”
MICHELA sarebbe pronta a tornare
domattina, FULVIO ci pensa, ma
ci tornerà. Michela Boffelli e Fulvio
Fiordiponti sono tornati con il mal
d’Africa dalla Marathon des sables,
240 chilometri in sei giorni nel deserto del Sahara. “Una esperienza
di vita prima che una gara - commenta la 27enne pavese, tecnico di
neurofisiopatologia all’ospedale di
Melegnano -. Mi sono divertita
moltissimo nonostante la fatica. La
tappa più dura è stata quella di 81
chilometri: per coprirla io ho impiegato 18 ore, Fulvio 27, ne ha perse
5 o 6 tra medicazioni e riposo. Vorrei tornare perché si può correre per
lunghi tratti e non ho potuto farlo commenta il 58enne Fiordiponti,
che lavora per una società che si
occupa di servizi bancari all’estero Fin dal primo giorno ho avuto vesciche sempre più grandi ai piedi.
Di sabbia ne abbiamo vista poca, il
primo giorno, poi tante pietraie, fondi
sconnessi ed un fiume in secca che
ha dato qualche problema perché era
tutto bianco e rifletteva la luce.
Ai miei piedi nei primi due giorni ci
ha pensato Michela, dal terzo mi
La Marathon des Sables
del 58enne
Fulvio Fiordiponti
e Michela Boffelli
“Pronti a ripartire
domattina dopo
240 chilometri
in sei giorni nel deserto”
sono affidato ai medici”. E i cibi liofilizzati? “Quando rifaremo la Marathon des Sables andremo al supermercato a comprare il cibo - sorride Michela -. Si può mangiare benissimo anche senza la pasta liofilizzata. Cucinare, anzi, era un modo
per stare insieme. In compenso bisogna imparare a bere anche se
non si sente la sete”. Alla sera Michela ed un altro maratoneta si dividevano l’incombenza di cercare
legna per riscaldarsi e cucinare.
“Sono finito in una tenda con un
ragazzo e tre donne - sorride Fulvio all’inizio c’erano altri due uomini,
che si sono ritirati. Il deserto non fa
sconti, occorre arrivare preparati,
aver voglia di soffrire e pronti
per l’esperienza, altrimenti ti ritiri.
Michela è stata bravissima, si è
adattata subito, ha studiato da leader per la prossima esperienza”.
Sia Michela che Fulvio hanno perso
un paio di chili.
“Il primo desiderio alla fino non è
stato mangiare ma un bagno caldo
- afferma Michela - durante la settimana noi donne una mini doccia
con la razione d’acqua che ci davano, la facevamo, ma gli uomini
no. Siamo rimasti sempre con la
stessa maglietta e calzoncini”.
E la notte nel deserto? “Bellissima
- risponde Fulvio - ad ogni gruppetto
era assegnata una tenda aperta da
entrambi i lati. La temperatura calava anche di venti gradi e si stava
bene solo dentro il sacco a pelo”.
Il rischio di perdersi? “L’organizzazione ha previsto elicotteri che ci sorvolavano sempre” - chiude Michela.
MAURIZIO SCORBATI
da la Provincia Pavese
del 6 maggio 2014
I TEMPI
Più di 50 ore per il traguardo. La Marathon des Sables è una corsa sulla distanza di 240 Km
che si svolge interamente nel Sahara marocchino. La manifestazione dura una settimana, con
sei frazioni e un giorno di riposo. Lungo il percorso c’è un ristoro ogni 10 Km dove i
partecipanti possono ritirare la razione personale di acqua giornaliera (nove litri). In classifica
i pavesi si sono piazzati così: 584 Michela Boffelli in 50h 04’ 46”. 855 Fulvio Fiordiponti in
64h 22’ 08”. Ha vinto il marocchino Rachid Elmorabity in 20 h 27’ 37”.
38
L’ECONOMIA PAVESE
IERI ED OGGI
39
Da anni non si riflette e non si discute più sulle sfide e sulle
opportunità dell’ECONOMIA PAVESE. Questo argomento
è stato, invece, affrontato con attenzione dalla metà degli
anni Settanta sino alla metà circa degli anni Novanta e ha
dato luogo ad alcuni importanti confronti tra le parti sociali
e tra le istituzioni locali ed ha coinvolto un numero elevato
di studiosi, non soltanto dell’area pavese.
Alla fine degli anni Settanta e nei primi anni Ottanta sono
state organizzate diverse Conferenze sull’economia locale
non solo a Pavia ma anche in vari Comuni delle diverse
aree della provincia. La Camera di Commercio e l’Amministrazione Provinciale sono state, allora, “motori” della riflessione e del confronto, della mobilitazione degli attori
economici e sociali e di una partecipazione diffusa e attenta
a temi e a questioni che interessavano l’intera società e che
vedevano spesso in prima fila i sindaci quali referenti dell’attenzione dei cittadini sulle questioni dell’occupazione e
dello sviluppo.
Si può, anzi, sostenere che Pavia è stata in quegli anni all’avanguardia nel dibattito sullo sviluppo locale che stava
nascendo e si stava velocemente diffondendo in Italia e
che ha particolarmente caratterizzato l’avvio di una interpretazione originale dei connotati dello sviluppo italiano di
quegli anni, mettendo in evidenza il ruolo cruciale sia delle
piccole e medie imprese che dei distretti industriali.
È alquanto curioso che in molte aree e in molti piccoli centri urbani del Nord Italia che stanno soffrendo una situazione di grave e perdurante crisi economica e occupazionale, siano nuovamente i sindaci dei piccoli comuni che si
trovano ad essere i punti di riferimento e di coagulo delle
preoccupazioni dei cittadini sul loro incerto futuro e sulle
estese difficoltà occupazionali. Si apre, quindi, una opportunità per una riflessione sui problemi dell’economia a livello locale, coinvolgendo gli enti locali e le rappresentanze degli interessi e delle istanze sociali.
Lo scopo della raccolta di scritti è proprio quello di sollecitare una diffusa riflessione sulla struttura economica di Pavia (e del suo territorio) e della sua evoluzione negli ultimi
decenni. Ciò dovrebbe favorire non solo il recupero e la ricostruzione di una memoria storica ma anche la costruzione di una consapevolezza diffusa tra i cittadini sull’organizzazione dell’economia e della società locale.
Quando si parla di questi temi con i giovani, ma ormai
sempre più anche quando si discute con i meno giovani, si ha una crescente sensazione di disorientamento e di assenza di punti di riferimento, di elementi informativi, di capacità di confronto con altre aree, per comprendere come funzioni l’econo-
mia del territorio e quali siano le relazioni tra economia e
società locale. Questi sono elementi propedeutici per essere
consapevoli delle sfide e delle opportunità alternative che
si presentano e per avere una visione del futuro che possa
dipendere dalle idee e dalla volontà di innescare azioni e
comportamenti idonei da parte dei cittadini e dei diversi
operatori economici e sociali.
La raccolta di scritti, alcuni pubblicati negli anni Ottanta e
Novanta e difficilmente rintracciabili, altri due scritti recentemente e che mi hanno consentito di rileggere la situazione economica locale dopo molti anni, vuole semplicemente richiamare alcune questioni della struttura economica locale per sottolineare alcune caratteristiche salienti e
alcune problematiche cruciali che si sono poste sia negli
anni Ottanta che negli anni Novanta, anche per sottolineare che il declino economico e industriale di Pavia e del
suo territorio non era assolutamente predeterminato ma
che è stato solo conseguenza di mancate azioni e di iniziative coraggiose che avrebbero potuto cambiare le traiettorie evolutive dell’economia locale.
Chi ricorda ormai che Pavia all’inizio degli anni Cinquanta
era uno dei due capoluoghi di provincia della Lombardia
con il più alto livello di industrializzazione, più elevato di
Varese, Como, Bergamo e Brescia? Chi ricorda le riflessioni
e i dibattiti, nel nostro territorio, sullo sviluppo industriale
degli anni Settanta - Ottanta e le prime analisi sul campo
sul ruolo delle piccole imprese e dei distretti industriali? Il
distretto di Vigevano è stato uno dei primi casi studiati con
questa metodologia ed è stato uno dei fondamentali punti
di riferimento sia della teoria dei distretti industriali sia
delle strategie di sviluppo in molte aree sia in Italia che all’estero. Chi ricorda il dibattito, alla fine degli anni Ottanta
e all’inizio degli anni Novanta, sui poli tecnologici e sullo
sviluppo industriale e sui processi innovativi di Grenoble,
Cambridge, Toulouse e Sophie Antipolis? Eppure di questi
argomenti si discuteva allora a Pavia, con la presenza di
attori economici e sociali di quelle aree e con studiosi di
diversi paesi, coinvolgendo imprese, organizzazioni ed
istituzioni del nostro territorio. Grandi imprese italiane e
straniere venivano allora a discutere e a confrontarsi sulle
opportunità di sviluppo di un polo tecnologico a Pavia.
Era la prima area in Italia a organizzare una tale riflessione e a suscitare un elevato interesse da parte di imprese
innovative.
L’obiettivo vero e sintetico è quello di scoprire se c’è ancora
un po’ di brace sotto il fuoco dello sviluppo che sembrerebbe
ormai spento a Pavia ed aprire nuovamente una riflessione
collettiva sui problemi economici e sociali di oggi, che hanno
bisogno tuttavia di aver ben presente ciò che è avvenuto
(o che non si è realizzato) negli scorsi decenni. Solo la conoscenza della storia del passato più o meno recente potrà
aiutarci ad individuare un cammino per il futuro.
GIOACCHINO GAROFOLI
I
T
R
I
E
I
CI
NO•
OTT
N
A
C
Arrivederci
al prossimo numero!
A
I
PAV
•
STRADA CANARAZZO, 15 - PAVIA