Scarica il pieghevole

"Profondo è il pozzo del passato" scriveva
Thomas Mann nelle prime righe delle storie
di Giacobbe, e ogni generazione ritorna ad
esso per comprendere il proprio presente,
la responsabilità cui si è chiamati.
La Grande Guerra è sicuramente un
tornante che ha costituito l'identità dei
popoli europei e le vicende che
drammaticamente hanno segnato il destino
politico del Novecento, "il secolo breve"
come lo ha definito Hobsbawm, iniziato con
la Rivoluzione russa e concluso con la
caduta del Muro di Berlino.
Chi poteva, e può oggi, rispondere a quella
inquietudine, a quell'ansia di impegno
destata dalla realtà? Sui fronti tragici della
guerra, in questo "Calvario" d'Italia, il cuore
dei poeti ritrovò l'eterno.
Quale uomo entra nel 1914 e quale uomo
ne esce? Attese, speranze, inevase. Forse
nasce in modo nuovo e strutturato un
grido?
Ma qual è la forza che muove la poesia
dopo un’esperienza del dolore? È
solamente cultura?
la poesia non è cultura, la poesia è bisogno.
lo chiesi: «Enrico Elia?»
Lui mi senti dalla voce,
usci semivestito.
Gli dissi: «Disertore!»
Lui mi abbracciò piangendo;
poi disse: «Ecco del pane,
del vino, del tabacco!»
e trasse il portafogli
e divise i suoi quattrini.
Parlammo di Rosina,
di Heghel, di Spinoza,
dell'estetica di Croce,
di Benito Mussolini.
Mi disse: «E tu che pensi?»
Gli dissi: «Odio il massacro,
vorrei gettar le bombe,
vorrei ... » Ma lui sorrise;
parlò di tutti gli altri,
dei socialisti tedeschi,
dell' Austria,
di Enrico Ferri.
lo tacqui e poi gli dissi:
«È il sistema …»
«O la paura …»
«Che dici?»
«Che fai?»
Cosi partimmo insieme …
Forte Col Badin, Museo della Grande Guerra in
montagna, restauro di Fulvio Caputo C&C
Vivevo allora a Firenze, e una volta
venivo ogni anno alla città natale.
Più d'uno in suoi ricordi ancor m'ascolta
dire, col nome di Montereale,
i miei versi agli amici, o ad un'accolta
d'ignari dentro assai nobili sale.
Plausi n'avevo, or n'ho vergogna molta;
celarlo altrui, quand'io lo so, non vale.
Gabriele D'Annunzio alla Versiglia
vidi e conobbi; all'ospite fu assai
egli cortese, altro per me non fece.
A Giovanni Papini, alla famiglia
che fu poi della «Voce», io appena o
mai non piacqui. Ero fra lor di un'altra
spece.
11
Me stesso ritrovai tra i miei soldati.
Nacque tra essi la mia Musa schietta.
In camerata, durante i sudati
giochi, nella prigione oscura e stretta,
pochi sonetti mi cantai, beati
di libertà, per un'appena detta
vena di nostalgia qua e là dorati,
volti a chi solo il tuo ritorno aspetta.
Si vuole fare memoria di quelle figure e di
quelle parole, di quella attesa inquieta, di
quegli ideali che mobilitarono in tutta
Europa milioni di giovani. (Il Sussidiario.net)
Umberto SABA (1883-1957)
Il Canzoniere
AUTOBIOGRAFIA
Giulio CAMBER BARNI (1891-1941),
“la Buffa”
L'EPISODIO DEL PODGORA
Piero CONESTABO “INVICTI”
“IL PADRONE” matita su carta 2014
Mio fratello è morto da un anno e da un
anno io vivo in prigionia. Passeggio le
notti. Se ora mi trovo supino,
abbandonate le membra, è certo che
questa notte la stanchezza m'ha vinto.
Sotto, nel buio, guizzò la baionetta
d'una sentinella a guardia del reticolato.
In alto il cielo è d'una luminosità cosi
fredda, che mi pare d'immerger la
faccia nel ghiaccio. E rimango,
impregnato lentamente tutto il corpo dal
gelo luminoso, non so quanto, con le
palpebre chiuse. Le riapro che una
folata di calore passa fra stella e stella,
lontane, e milioni ne accomuna in un
palpito solo. Sento nel tempo stesso
librarsi su di me l'anima Sua e gli occhi
mi si riempiono di pianto. Balbetto,
mentre un sapor di lacrime m'entra
nella bocca: - Vedimi a quale
miserando grumo sono ridotto! Qui gli
uomini s'annoiano, ma io mi rodo e mi
sfascio. Gli altri, diventati ragni da
preda, sanno almeno filare le
sgocciolature d'una vita ch'è rimasta
loro nel sangue. Odili come cantano
stonati senza rimedio; eppure sono cosi
dolci azzurre le voci umane, ma quelle
sembrano brage cupe in sullo
spegnersi.
Giani STUPARICH (1891-1961),
colloqui con mio fratello
DELLA PRIGIONIA E DELL'ALBA
Piero CONESTABO “INVICTI”
“SPARTACUS” matita su carta 2013
Joseph-Maurice Ravel
(Ciboure, 7 marzo 1875 – Parigi, 28
dicembre 1937) compositore, pianista e
direttore d'orchestra. Suo padre era di
ascendenza svizzera savoiarda,sua madre
era di origine basca spagnola.
Fuinfluenzato da diversi stili musicali
legati a diverse parti del mondo: il jazz
americano, la musica asiatica e le canzoni
popolari
tradizionali
di
tutta
Europa.Studiò musica con Gabriel Fauré
per quattordici anni. Studiòcon grande
perizia le possibilità espressive dei singoli
strumenti, per poterne determinare gli
effetti e che permise il successo delle sue
trascrizioni per orchestra.Durante la
Prima guerra mondiale non poté essere
arruolato per la sua età e la salute
debole: diventò un autista di ambulanza.
Reinhold Moritzevič Glière
(Kiev, 11 gennaio 1875 - 30dicembre
1874 secondo il calendario giuliano –
Mosca, 23 giugno1956)
Sua madre, JosephineKorczak
era
polacca, e suo padre, Moritz Glier
discendente da un'antica famiglia
sassone.Ebbe fin dalla più giovane età
una predilezione per il violino. Entrò alla
Scuola di musica di Kiev e nel 1894 al
prestigioso Conservatorio di Mosca dove
si diplomò nel 1900. Nel 1905 partì per un
soggiorno di due anni a Berlino, nel 1913
ritornò
a
Kiev
per
insegnarvi
Composizione nella locale Scuola di
musica, che poco dopo divenne
Conservatorio e l'anno seguente Glière ne
divenne direttore.
Tra le sue composizioni:
8 Duetti per violino e violoncello,
Op. 39
12 Fogli d'album per violoncello e
pianoforte, Op. 51
10 Duetti per 2 violoncelli, Op. 53
Mariko Masuda, nata a Ito, in Giappone, ha
LA CULTURA EUROPEA ALL’EPOCA
svolto i suoi studi musicali con il violinista
statunitense Louis Grealer, spalla di Toscanini.
Diplomatasi presso la Musashino Accademia
Musicae con la valutazione di “Master of Arts”,
le viene offerta la borsa di studio “Naoaki”, la
possibilità di esibirsi di fronte alla famiglia
Imperiale Giapponese e di insegnare presso la
stessa Accademia di Tokyo.
Si è perfezionata sotto la guida di Ruggero Ricci,
Franco Gulli e Cristiano Rossi ed ha al suo attivo
numerose registrazioni per la RAI, la Radio
Slovena e la NHK giapponese.
Ha ricoperto il ruolo di violino di spalla presso
l’Orchestra “Rossini” di Pesaro, l’Orchestra
Filarmonia Veneta di Treviso, l’Orchestra
Filarmonica di Udine e l’Orchestra I Pomeriggi
Musicali di Milano.
E’ violino di spalla dell’Orchestra “Opera Giocosa
del F.V.G” e “La Sinfonietta” di Udine. E’ spesso
invitata a suonare come solista ed in varie
formazioni cameristiche.
DELLA GRANDE GUERRA
POESIA E MUSICA
EVENTO con INVITO NOMINATIVO
Mariko MASUDA /violino
Nicola SIAGRI /violoncello
Nicola Siagri,nato a Udine, diplomatosi col
Johan Halvorsen
(Drammen , Norvegia, 15 marzo 1864 –
Oslo, 4 dicembre 1935). Compositore,
direttore d'orchestra e violinista.
Le Composizioni di Halvorsen erano uno
sviluppo della tradizione romantica
nazionale esemplificato da Edvard Grieg
anche se scritto in uno stile distintivo
caratterizzato da brillante
orchestrazione. Halvorsen ha sposato la
nipote di Grieg, e orchestrato alcune
delle sue opere per pianoforte.
Le sue opere più conosciute oggi sono il
inntogsmarsj Bojarenes (Ingresso Marcia
dei boiardi ) e Bergensiana, la Passacaglia
e la Sarabande, duo per violino e
viola/violoncello sulla base di temi di
Georg Friderich Händel.
massimo dei voti presso il Conservatorio Jacopo
Tomadini di Udine sotto la guida del M° Ennio
Francescato. Attualmente è iscritto al biennio di
specializzazione
presso
il
medesimo
conservatorio nella classe di violoncello del M°
Carlo Teodoro. Ha frequentato corsi di
perfezionamento con Michael Flaksman, Viguen
Sarkissov, Annette Cleary , Walter Vestidello e
quartetto Prazak ed eseguito numerosi concerti
sotto la direzione dei maestri Alfredo Barchi,
Andrea Cappelleri, Maurizio Dini Ciacci, Massimo
Grespan, Walter Themel, Severino Zannerini,
Virginio Zoccatelli. Si è esibito in diverse
occasioni come solista e in varie formazioni
cameristiche. Collabora con l' orchestra
"Academia Symphonica” di Udine, “l' Opera
Giocosa" del F.V.G e l'orchestra d'archi “La
Sinfonietta” di Udine.
Con un’esposizione
di cimeli originali g.c.
e opere del ciclo
“INVICTI” di Piero Conestabo
letture di Liliana
Saetti
Maurice Ravel (1875-1937)
- SONATE en quatre parties
pour violon et violoncelle
- A la mémorire de Claude
Debussy
Reinhold Moritzevič Glière (1875-1956)
- HUIT MORCEAUX
Händel Halvorsen (1864-1935)
PASSACAGLIA
CONESTABO ARTGALLERY
via della Fonderia, 5 (al I° piano)
TRIESTE
26 luglio 2014 alle ore 18,45
info: (+39) 040 370274 / 335 82 73 449
da un’idea di Anna Rosa Rugliano