Rassegna stampa 5 - 11 luglio 2014

Dal 5 all’11 luglio 2014
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da BRESCIA OGGI
da L’ARENA
da L’ADIGE
dal TRENTINO
dalla GAZZETTA DI MANTOVA
dal CORRIERE DELLA SERA
da BRESCIA OGGI
mercoledì 09 luglio 2014 – CRONACA – Pagina 7
L´INIZIATIVA. Il Network Mondialpol ha tenuto un convegno per presentare le linee guida di un progetto che dovrà
svilupparsi in funzione della kermesse internazionale
Expo, la sicurezza passa dall´etica e dai controlli
Mauro Zappa
Il tema del «meeting» ha aperto il dibattito intorno alla kermesse internazionale del 2015
La grande kermesse internazionale, in programma a Milano dal primo maggio prossimo, sarà un banco di prova non
solo per le capacità organizzative di Milano, la città ospitante, ma per quelle di un´intera regione e di tutto il Paese.
Sono tantissimi gli ambiti in cui il lavoro da completare è ancora molto, molteplici le tessere di un grande puzzle che
andrà obbligatoriamente completato entro il taglio del nastro. Si tratta di un meccanismo complesso il cui
funzionamento dovrà essere assicurato per tutti i 184 giorni nei quali i padiglioni saranno affollati di visitatori.
Tra gli aspetti «sensibili» ai quali guardare con attenzione affinché i sei mesi di Expo trascorrano serenamente, c´è la
sicurezza. Una consapevolezza fortemente avvertita, tanto da spingere Mondialpol Network, società appartenente a
Mondialpol Service, azienda leader nel settore vigilanza, trasporto, contazione e custodia valori, ad organizzare il
convegno svoltosi ieri al Novotel di via Nenni.
Il tema del meeting, «Alimentare l´etica e la sicurezza: la sicurezza e il controllo di Expo 2015», è stato affrontato da
numerosi relatori, ciascuno operativo in settori tra loro diversi, alcuni apparentemente privi di contiguità, tutti, in
realtà, funzionali al raggiungimento del medesimo scopo, ovvero il buon esito della grande esposizione universale.
«Non esiste linea guida più importante, sia a livello istituzionale, sia per ciò che concerne l´attore privato, del rispetto
della legalità, è il valore basilare per chi deve occuparsi di sicurezza, a maggior ragione quando l´evento in questione è
di così enorme rilevanza», ha spiegato Fabio Marchesi, ceo di Mondialpol Facility. Dello stesso avviso si è detto Luigi
Pagliano, numero 1 di Mondialpol Network: «Expo non coinvolgerà solo il capoluogo lombardo, le sue ricadute
investiranno anche Brescia, l´occasione odierna è utile per far conoscere il valore della nostra città».
SECONDO Alberto Carlo Anfossi, segretario della Scuola Etica e Sicurezza de L´Aquila, realtà che ha diviso con
Mondialpol l´onere di organizzare il convegno, «le interessanti conseguenze che accompagnano Expo interesseranno
anche Brescia, non solamente per chi lavora nel comparto della sicurezza, ma per la città tutta».
A margine dei grandi eventi, il settore dei trasporti è tra quelli su cui gli esperti della sicurezza devono concrentare di
più la loro attenzione. Ne è consapevole Andrea Galletta, direttore security di Trenord: «Il nostro è uno sforzo
condiviso, profuso insieme a Expo, Atm e Comune di Milano perché solo un impegno integrato può garantire il
risultato a cui miriamo».
martedì 08 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 23
ECOLOGIA. Oggi al via la tappa benacense della campagna nazionale di monitoraggio delle acque di balneazione:
prevedibili differenze rispetto al «report» dell´Asl
Arriva la «Goletta», il Garda è sotto esame
Luciano Scarpetta
Legambiente: «Andremo a caccia di scarichi abusivi Depurazione ancora insufficiente in diversi punti» La Fipsas:
«Una biodiversità dagli equilibri delicati»
Secondo le analisi dell´Asl di Brescia, le spiagge del Garda sono tutte balneabili. Ma l´ecosistema lacustre, come
emerso nella «Festa subacquea» dell´altro giorno a Maderno (ne riferiamo a fianco) sta comunque vivendo mutamenti
non privi di sofferenza.
È prevedibile che altre criticità emergeranno nei prossimi giorni, con l´arrivo sul Garda della «Goletta dei laghi» di
Legambiente, per misurare le tracce di inquinamento organico. Da oggi fino a venerdì, la «Goletta» farà il tagliando
alla salute dell´ambiente, nella tappa benacense della campagna nazionale di monitoraggio della acque di
balneazione. Che potrebbero rilevare (come avviene ogni anno) alcune differenze in negativo rispetto ai dati Asl.
«LE SITUAZIONI d´inquinamento sono ancora troppe - afferma Barbara Meggetto, portavoce della Goletta -. La causa è
negli scarichi abusivi e nella depurazione inefficiente. Affronteremo anche il problema delle cementificazione delle
coste e dalla perdita di biodiversità».
Questa sera a Toscolano Maderno al Parco Bernini (dalle 21.30) è previsto un incontro con l´equipaggio della Goletta;
domani iniziative contro il consumo di suolo; venerdì, al «Due Pini» di Salò alle 11, una conferenza stampa sui
problemi del territorio; il 15 a Milano i risultati del monitoraggio.
MA DI BIODIVERSITÀ, oggi a rischio, si è parlato anche alla «Festa subacquea» organizzata sabato a Maderno. Ne ha
parlato il decano dei sub bresciani, Roberto Palazzo, dirigente nazionale Fipsas, con l´esperienza di 50 anni di
immersioni nel Garda.
«In questi decenni - ha spiegato Palazzo - abbiamo visto cambiare le specie di pesci e le loro dimensioni. Adesso sono
molto ridotte, ma non è questo il problema: aumento e diminuzione delle specie sono fenomeni ciclici».
IN SINTESI: lontano dagli ancora troppi scarichi abusivi, la qualità dell´acqua è generalmente buona, e anche quella del
pesce. Ma sui sedimi più profondi ci sono tracce di mercurio e Pcb, mentre l´introduzione di specie «aliene» minaccia i
pesci autoctoni.
Le maggiori criticità sono per i pesci cosiddetti «di fondale», come le bottatrici e le anguille, che assorbono eventuali
tossine chimiche causate nel tempo da sversamenti industriali. «Principalmente nelle anguille - ha ricordato Palazzo sono state trovate tracce di mercurio, oltre che di Pcb. Ci vorranno decenni prima che scompaiano».
Le note liete: «I pesci non di fondale, come persico e coregone, sono di qualità superiore sul Garda rispetto agli altri
laghi, grazie alla qualità dell´acqua e dell´alimentazione. Abbiamo infatti un lago meraviglioso, ma dagli equilibri
sempre più delicati».
venerdì 04 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 29
LA POLEMICA. L´associazione gardesana lancia l´allarme e chiede più controlli contro l´aumento di violazioni delle
regole
Pescatori, è battaglia navale:
professionisti contro «sportivi»
Alessandro Gatta
La denuncia: «Troppo bracconaggio tra i dilettanti: c´è chi prende 30 chili per volta in barba a ogni legge» A rischio
cento attività e gli equilibri faunistici del lago
«Chiamarlo bracconaggio a volte ci sembra poco. È concorrenza sleale, e noi la paghiamo sulla nostra pelle».
Il grido di dolore viene dai pescatori professionisti gardesani, ieri riuniti in assemblea: circa un centinaio in attività sulle
due sponde, 48 le licenze commerciali sulla sponda bresciana. In tempi di crisi, tra regolamenti, divieti e clima che
cambia, non ci voleva la concorrenza dei «bracconieri», che cresce a dismisura.
L´affondo è «dedicato» non alla parte sana dei pescatori dilettanti, quelli associati, che rispettano le regole e che in
alcuni casi contribuiscono al ripopolamento di pesci nel lago.
IL PROBLEMA è chi pesca contro ogni regola e limite, anche 30 chili di lucci o sardine al giorno. E che talvolta li rivende
«in nero» ai ristoranti, a danno chi pesca per lavoro con tutti i permessi e le tasse.
Un pensiero condiviso da tutti, ieri nella sede dell´incubatoio di Desenzano, dove si doveva parlare del nuovo divieto
delle anguille, ma sono venuti a galla tutti i problemi. I loro rappresentanti, Marco Cavallaro, Adelino Signori, Giacomo
Beltrami, Italo Calone, dicono che iol troppo è troppo.
Numeri alla mano: secondo stime veronesi, nel lago la pesca professionale dell´agone supera le 161 tonnellate annue.
«Ma i dilettanti ne pescano più di noi - aggiunge Cavallaro -. Vengono a migliaia anche da fuori Regione: molti ne
pescano senza limiti, alcuni le rivendono. Stessa cosa per il persico, o per il luccio».
«Un problema anche per l´ecosistema - spiega Beltrami -: io da 23 anni pesco i lucci, ma mi occupo anche del
ripopolamento. I dilettanti della domenica di certo non lo fanno, e men che meno i bracconieri».
C´è chi piazza reti abusive, o subacquei che fanno incetta di pesce, anche 30 chili alla volta, ignorando il limite legale di
5 chili. Come se non bastasse il clima: «Fino all´altra settimana si tornava con 15 casse di coregoni. Ma dopo tre giorni
di burrasca al massimo due. E per noi è lavoro».
mercoledì 02 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 19
SUL GARDA. La misura del ministero della Salute
Pesce alla diossina:
prorogato il divieto
di vendere anguille
Contaminazione ai livelli del 2011 Lubrificanti industriali sotto accusa
Consumare anguille pescate nel lago di Garda è ancora rischioso a causa delle concentrazioni di diossine e Pcb
riscontrate dall´ultimo range di analisi effettuate sui campioni ittici dal ministero della Salute che ha dunque prorogato
la messa al bando della specie dai banchi delle pescherie e dalle filiere delle aziende di trasformazione alimentare.
Resta in vigore dunque l´ordinanza che vieta agli operatori del settore alimentare di immettere sul mercato o
commercializzare al dettaglio le anguille provenienti dal Benaco.
La decisione del ministero fa riferimento alla recente relazione del laboratorio nazionale di riferimento per le diossine
e i Pcb in mangimi e alimenti destinati al consumo umano. Anche il Centro di referenza per l´epidemiologia veterinaria
ha condiviso il contenuto della valutazione dei livelli di contaminazione nei campioni ittici del lago di Garda. In tale
rapporto si evidenzia la necessità di mantenere in vigore le misure di gestione del rischio per la salute umana connesse
al consumo di anguille contaminate provenienti dal Garda.
Secondo gli esperti non è cambiato nulla rispetto alle preoccupanti concentrazioni di sostanze cancerogene
riscontrate nel grasso del pesce durante il piano di monitoraggio del 2011 che di fatto ha bloccato la
commercializzazione delle anguille del Benaco.
Quanto all´origine della contaminazione, il ministero ritiene sia riconducibile a miscele di policlorobifenili utilizzate
come fluidi dielettrici, lubrificanti e in altre applicazioni industriali. L´impiego di queste sostanze è vietato dagli anni
Settanta. La fauna ittica insomma starebbe pagando dazio ad episodi di inquinamento avvenuti quarant´anni fa. A
meno che nei fondali del Garda non «riposi» un cimitero di veleni, un giacimento tossico che sta lentamente
rilasciando nell´acqua i suoi fluidi contaminati. N.S.
mercoledì 02 luglio 2014 – CRONACA – Pagina 13
VERSO EXPO 2015. Ieri il via libera
Nuovo bando
da sette milioni
per il turismo
Si aggiungeranno ai quattro milioni già stanziati un mese fa per i capoluoghi
«Turismo e commercio insieme per attrarre visitatori e far crescere l´economia lombarda cogliendo l´occasione di
Expo, per il quale si stima l´arrivo di 20 milioni di persone. L´esposizione è un evento importante non solo per Milano,
ma per tutta la nostra regione, quindi, per poter essere davvero attrattivi, occorre mettere in campo proposte di alta
qualità e di grandi dimensioni. La misura oggi approvata, che stanzia 7 milioni di euro per interventi di valorizzazione e
incremento dell´attrattività anche delle aree meno prossime al sito espositivo, va in questa direzione». Così ha detto
l´assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia Mauro Parolini commentando la delibera
approvata, questo pomeriggio, dalla Giunta Maroni.
FONDO ATTRATTIVITÀ. Con il provvedimento di oggi si fanno confluire 7 milioni di euro al «Fondo per la realizzazione
di iniziative per l´attrattività territoriale, turistica e commerciale della Lombardia» (istituito presso Finlombarda
Spa)che si aggiungono ai 4 milioni stanziati, lo scorso mese di aprile, per i Comuni capoluogo di provincia.
SOGGETTI DESTINATARI. «A questa nuova linea d´intervento – ha spiegato l´assessore Parolini - che ha la finalità di
favorire un maggiore livello di aggregazione sul territorio, potranno partecipare le reti di Comuni lombardi che
dovranno presentare un programma di intervento in aggregazione anche con i Distretti del Commercio o con i Sistemi
Turistici, di cui capofila sarà un Comune, una Comunità montana o l´Unione di Comuni». «Non potranno rientrare nel
programma d´intervento - ha aggiunto – i Comuni capoluogo di provincia per i quali abbiamo attivato un´altra azione
lo scorso mese di aprile, con una dotazione finalizzata specificamente a loro».
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da L’ARENA
giovedì 10 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 33
GARDA. Domani pomeriggio in sala consiliare
Le strategie turistiche
in vista dell'Expo 2015
Un convegno organizzato dalla Comunità gardesana con istituzioni di Veneto, Lombardia e Trentino
Guardando il lago, aspettando l'Expo 2015.
Un appuntamento importante e discusso, ma soprattutto l'occasione per discutere anche di un luogo, il lago di Garda,
che catalizza intorno ai 20 milioni di presenze turistiche annue.
«Il Garda e l'Expo 2015» è il tema del convegno che la Comunità del Garda e il Gist - il Gruppo italiano stampa turistica
- hanno organizzato per domani, nella sala consiliare del municipio di Garda, col patrocinio dell'amministrazione
comunale.
Dopo la registrazione dei partecipanti, seguiranno, alle 15.45, il saluto del sindaco Antonio Pasotti e quindi, dalle 16 in
poi, gli interventi degli assessori regionali al Turismo del Veneto Marino Finozzi, della Lombardia Mauro Parolini e della
provincia autonoma di Trento, Michele Dalla Piccola. Alle 16.30 potremo ascoltare la relazione del presidente della
Comunità del Garda Giorgio Passionelli che si soffermerà sul Progetto Lago di Garda Expo 2015.
Alle 16.45 il presidente onorario di Federalberghi Garda- Veneto, Giuseppe Lorenzini, si concentrerà sulla ricettività
del Garda e l'Expo 2015.
Alle 17 ci sarà il contributo del presidente di Garda Unico, Paolo Artelio che affronterà il tema della qualità dell'offerta
turistica gardesana.
Dopo un dibattito aperto al pubblico, la presidente del Gist Sabrina Talarico chiuderà il convegno presentando
l'annuario 2014 del Gist.
Chi desidera partecipare è pregato di confermare la propria partecipazione alla Comunità del Garda scrivendo a
[email protected] o telefonando a 0365.290411 – fax 0365 290025 . Per ulteriori informazioni si può consultare il
sito www.lagodigarda.it.G.BR.
giovedì 10 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 35
MALCESINE. La replica dell'ex sottosegretario
«Sui fondi Odi
non ho colpa»
Emanuele Zanini
Brancher: «Il Comune doveva spedire in tempo i documenti»
«L'unico mio torto? Aver inventato l'Odi e averlo fondato. Potessi tornare indietro, non lo rifarei».
Aldo Brancher, ex presidente del fondo per lo sviluppo dei Comuni di confine, chiuso il 30 giugno scorso, non
nasconde la propria delusione e il proprio rammarico in seguito alle polemiche scoppiate negli ultimi giorni sulla
mancata convenzione tra il Comune di Malcesine e l'Odi. E si chiama fuori da eventuali proprie responsabilità nella
mancata firma.
Controreplicando a quello che ha detto ieri il sindaco di Malcesine Michele Benamati («Brancher scorda di aver detto
sì»), l'ex presidente dell'Odi spiega che «sul progetto della funiva non era solo una questione di sostenibilità
economica. Dovevamo anche valutare la variazione al piano iniziale. Il mio giudizio sulla bozza della convenzione era
positivo. Ero d'accordo sul piano, ma avevo bisogno di un atto ufficiale del Comune», sostiene l'ex sottosegretario in
tre diversi governi Berlusconi.
«Anche in altri progetti ci sono state delle variazioni che però sono state valutate e sottoposte al consiglio dell'Odi con
tempistiche adeguate. Nel caso di Malcesine, invece», spiega l'ex ministro, entrando nel merito del motivo della
perdita del finanziamento, «rimprovero il fatto che dal Comune non ci abbiano fatto pervenire in tempo per iscritto
copia della delibera di approvazione della convenzione. A un ente pubblico come il nostro il documento ufficiale è
indispensabile. Non può bastare un semplice incontro. E poi avevo raccomandato di fare presto perché i tempi erano
molto ristretti. Sarebbe bastato arrivare con una nota ufficiale qualche ora prima delle 17 del 30 giugno, ultimo giorno
disponibile, per analizzare la convenzione». In ballo, ricordiamolo, c'erano 8 milioni di euro. Brancher ritorna anche
sulla gestione del progetto della ciclopista del Garda che dovrebbe collegare Malcesine – e Brenzone - con Limone.
«Avevo segnalato per iscritto al Comune che anche su questo progetto c'è il rischio di non stare nei tempi previsti e
perdere il finanziamento. E anche per questo progetto, adesso, sono preoccupato».
martedì 08 luglio 2014 – CRONACA – Pagina 14
AEROPORTI. Lo ha deciso il cda del 4 luglio
Doppia assemblea
per le nozze
tra Catullo e Save
I soci in seduta ordinaria il 21 e poi quella straordinaria il 30 luglio
Doppio appuntamento con l'assemblea dei soci per l'aeroporto Catullo in questo mese di luglio. La trattativa con la
società veneziana Save per l'ingresso nella società va avanti a pieno regime nonostante le perplessità di alcuni
consiglieri comunali ed esponenti politici, oltre che avvocati, che avrebbero ritenuto la gara una strada più prudente e
che offriva maggiori coperture. Save entrerà invece direttamente acquistando prima le azioni del Comune di
Vilalfranca (meno del 5%) e poi con un aumento di capitale riservato arriverà al 35% iniettando capitali freschi.
Perciò il consiglio di amministrazione nella seduta di venerdì 4 luglio ha confermato che non solo si farà una prima
assemblea dei soci il 21 luglio, in seduta ordinaria, ma ha deciso anche che si dovrà tenere una assemblea
straordinaria dei soci il 30 luglio per le successive procedure tecniche e la nomina dei nuovi consiglieri di
amministrazione e la creazione di fatto del nuovo polo aeroportuale del Nord Est che vedrà assieme gli aeroporti di
Treviso e Venezia gestiti da Save con quelli di Verona e di Montichiari. Il primo passo è affidato all'assemblea del 21
luglio che varerà un aumento di capitale di 47.850.000 euro, operazione che sarà chiusa entro il prossimo ottobre.
Parte consistente delle nuove azioni - questo il progetto - saranno sottoscritte da Save che si è impegnata ad entrare
nella Catullo con una quota minima del 35% e non superiore al 45%. Sarà una partecipazione consistente, ma di
minoranza, dato che gli accordi prevedono che il controllo della società resti comunque agli enti pubblici (Verona e
Trento) già oggi detentori della maggioranza. A tale scopo è stata recentemente costituita, presieduta da Giuseppe
Riello, la Aerogest srl tra Camera di commercio di Verona (27,7% di Catullo spa), Provincia di Trento (21,48%),
Provincia di Verona (14,7%) e Comune di Verona (14,7%). La holding di controllo avrà in portafoglio una quota
comunque superiore di almeno il 4% a quella detenuta da Save. Il secondo appuntamento riguarda, invece,
l'assemblea straordinaria fissata per il 30 luglio prossimo che porterà dagli attuali 7 a 9 il numero massimo dei
consiglieri d'amministrazione. Una modifica statutaria che consentirà l'ingresso dei rappresentanti Save. Molte
decisioni comunque dovranno essere prese nell'assemblea del 21 dove è prevista l'approvazione del bilancio 2013; al
secondo punto è prevista la nomina del nuovo cda con presidente e vicepresidente che però potrebbe slittare
appunto al 30.
martedì 08 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 33
CAPRINO. Una decina di eventi nella rassegna culturale e che si snoda lungo i sentieri del bosco ripristinati dalla
Forestale
Baldofestival racconta arte e bellezza lungo il Tasso
Espongono 25 artisti nei percorsi e nel fiume Inoltre vi saranno incontri laboratori, proiezioni
Sulla buona strada, seguendo la corrente. S'inaugura il 12 luglio, alle 16.30, a Pazzon, la settima edizione di «Sentieri
nell'arte», che dà il via a Baldofestival, iniziativa curata dall'omonima associazione culturale di Caprino. «Quest'anno
gli eventi saranno una decina. Il primo è quello artistico, lungo la Valle del Tasso, che ha cadenza biennale e che, in
questa edizione, porta il titolo 'La natura è sempre altrove'», spiega Anna Carla Brunelli, l'organizzatrice, informando
che esposizione e scelta degli artisti sono state curate dalla docente veronese Nadia Melotti, esperta d'arte, e da Dario
Trento, docente all'Accademia di Brera.
«Sentieri nell'Arte, che si svolge da oltre un decennio a Pazzon, è una tradizione», prosegue Brunelli. «È importante
perché lega molte persone del posto, in particolare gli abitanti, ad un luogo attraente e di forte impatto emotivo.
Inoltre, richiama visitatori e artisti stranieri e italiani - tra cui molti veronesi – che sono di volta in volta più numerosi.
Dodici anni fa», ricorda, «nel territorio di Caprino, il Servizio Forestale di Verona, su nostro interessamento, ha
ripristinato un sentiero e un tratto di bosco rimasti incolti da decenni lungo il Tasso. Prima il loro mantenimento era
garantito dai contadini della zona, che ricavavano dal bosco legna e, in cambio, ne avevano cura di sentieri e terreni.
Poi, tale lavoro non è più stato vantaggioso e così sentieri, radure e corso d'acqua sono stati abbandonati».
La riapertura della valle del Tasso, verdissima e fresca, è stata sicuramente un dono prezioso per gli abitanti e per i
visitatori. «Alla bellezza del luogo, si aggiunge questo appuntamento biennale che invoglia gli appassionati d'arte e i
residenti a percorrere questo tratto di paesaggio, a tenerlo vivo e a garantirgli un futuro. Sono infatti gli abitanti, i soci
Baldofestival a mantenerlo pulito, con genitori e alunni delle elementari di Pazzon che, ai primi di maggio, si sono
impegnati in una giornata ecologica». Quest'anno arriveranno 25 artisti: «Installeranno le opere lungo il sentiero che
collega Pazzon al torrente o nel letto del torrente stesso». Nel periodo di apertura della mostra, che si protrarrà fino al
14 settembre, saranno organizzati eventi collaterali: «Incontri con gli artisti, laboratori per bambini, presentazione di
libri, proiezioni di film». La mostra si può vedere dall'alba al tramonto e ogni sabato e domenica Baldofestival
organizza visite guidate gratuite. In luglio, e fino al 17 agosto, l'appuntamento è per le 16.30, mentre dal 23 agosto al
14 settembre, è per le 16. Il ritrovo con la guida è nella piazza della chiesa di Pazzon. Si consiglia di prenotare. Info
www.baldofestival.org.B.B
martedì 08 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 33
GARDA-BALDO. Eletta la Giunta e riconfermato il sindaco-presidente
Unione, lavori in corso
in attesa dei neo eletti
Asileppi: «Così non si interrompono le funzioni associate, anzi le proponiamo ad enti contermini»
L'Unione montana Baldo-Garda procede nelle sue attività. Nomina la Giunta - pro tempore in attesa che vengano
formalizzate le cariche indicate dalle nuove amministrazioni elette - che inizia a lavorare per accorpare i servizi dei
comuni, e punta a proporsi come Centrale unica di committenza per gli enti locali che la formano ed altri contigui.
Questo è il succo della riunione che si è tenuta in località Platano, dove, all'indomani delle amministrative, ma come
prevede la normativa, Virgilio Asileppi, presidente pro tempore nonostante non sia più sindaco di Brentino Belluno,
resta al momento alla testa dell'Unione.
Fa dunque sapere: «Qualche giorno fa abbiamo riunito la Conferenza dei sindaci ed ho comunicato la necessità di
nominare la nuova giunta, essendovi una serie di adempimenti da assolvere. Il fatto che io resti presidente, pur non
essendo più sindaco», precisa, «lo vuole la legge che stabilisce che, fino a quando non saranno nominati i nuovi organi
– Giunta e Consiglio – rimanga insediata la precedente amministrazione, con i relativi consiglieri. Come prevede lo
statuto, la Giunta è formata dal presidente e dagli assessori da lui nominati tra i componenti dell'attuale consiglio
dell'Unione, nel numero massimo di 3, mentre nella giunta della Comunità erano 8», precisa. «Abbiamo perciò eletto i
3 rappresentanti: Michele Benamati, sindaco di Malcesine, Gianantonio Emanuelli già assessore a Rivoli, e Paolo Rossi,
sindaco di Ferrara di Monte Baldo. Possiamo quindi procedere con gli adempimenti da compiere, tra i quali dare vita
alle funzioni associate che sono obbligatorie per i Comuni con meno di tremila abitanti, dunque tutti quelli
dell'Unione, eccetto Caprino. L'obiettivo è infatti fare decollare i servizi associati, in particolare ragioneria, tributi e
catasto. Abbiamo inoltre affrontato un altro tema», informa, «una legge statale prevede che tutti gli appalti di servizi e
fornitura di opere pubbliche siano svolti da una Centrale unica di committenza, in assenza della quale dovrebbe
provvedere la Provincia. In questo caso l'Unione montana Baldo Garda, anche tenendo conto delle professionalità
operanti al suo interno, potrebbe assumere tale funzione a favore dei Comuni associati e non. In passato, ne
parlammo con alcuni paesi contermini come Affi, Bardolino, Cavaion e Garda che s'erano detti disponibili».B.B.
lunedì 07 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 17
FERRARA DI MONTE BALDO. Da oggi a sabato una serie di iniziative con base a Novezzina
Alla scoperta della biodiversità
e dei tesori naturali del Baldo
Fauna, flora, circhi glaciali, storia, rifugi: sei giornate per conoscere
Inizia sul monte Baldo la Settimana della biodiversità che, organizzata dalla World Biodiversity Association (Wba) onlus
con la Cooperativa sociale Centro di lavoro San Giovanni Calabria di Verona, fa base al Parco naturalistico scientifico di
Novezzina: rifugio, orto botanico e osservatorio, i tre gioielli che il Comune di Ferrara di Monte Baldo possiede a quota
1235 metri.
L'iniziativa, che si tiene da oggi al 12 luglio, è alla 5a edizione, premette il presidente della Wba Gianfranco Caoduro.
«Soci e simpatizzanti sono invitati a raggiungerci per fare con noi indagini naturalistiche in un territorio d'interesse
elevato sotto i profili del paesaggio e della biodiversità. Sul Baldo convivono ambienti molto diversi», ricorda Caoduro,
«da quelli submediterranei delle rive del lago a quelli alpini che si estendono oltre i 2.200 metri di quota. Su questa
montagna, di appena 300 chilometri quadrati circa, sono note la metà delle specie di orchidee italiane e 2.085 di
farfalle, il 40 per cento di quelle segnalate nel nostro Paese. Le specie endemiche esclusive del Baldo sono decine,
soprattutto tra gli insetti. Proprio questa varietà ci permette di considerare la zona tra le più biodiverse d' Europa».
Botanici, zoologi, speleologi, studenti, semplici appassionati della natura potranno dunque trascorrere una settimana
in un ambiente unico, tra ricerca, studio e relax, momenti conviviali, discussioni, confronti e, soprattutto, ricerche
naturalistiche in ambienti diversi. Il programma prevede stamattina una visita all'Orto botanico seguita, nel
pomeriggio, da un'escursione nel Vallone Osanna. Domani ricerche naturalistiche nella zona di Fontana de la Teja il
mattino, e, nel pomeriggio, in quella di Malga Prazagano. Alle 21, nella sala conferenze del rifugio, il Gruppo attività
speleologica veronese (Gasv) proietterà diapositive delle «Grotte del Baldo» e filmati sul carsismo baldense curati dal
socio Andrea Ceradini. Mercoledì le ricerche procederanno nell'area del Vallone Osanna. Il 10 luglio il Gasv invita ad
un'uscita alla Grotta Soala di Brenzone e - in alternativa per i non speleologi – a Spiazzi verso il Santuario di Madonna
della Corona. Alle 21, all'Osservatorio, serata dedicata alle stelle col Circolo astrofili veronesi (Cav) che gestisce la
struttura per il Comune. Venerdì 11 ricerche in quota ai rifugi Chierego e Telegrafo e cena finale. Ci si saluta il 12 luglio
dopo una giornata dedicata ad esplorazioni naturalistiche nella zona della Torbiera di Valfredda.
Per la Settimana, la Cooperativa sociale Centro di lavoro offre condizioni di favore: pensione completa 35 euro, 28 €
per studenti, 65 per nucleo familiare (coppia) più 25 per ogni figlio (fino a 14 anni). Info: 340 9165855 o scrivere ad
[email protected] .B.B.
domenica 06 luglio 2014 – PROVINCIA – Pagina 39
GARDA. Cerimonia solenne ieri per l'avvio del presidio sperimentale
Una «base» nel Veronese
per la Guardia Costiera
Parte con 2 mezzi ma nel fine settimana saranno 3
Cielo cristallino e tricolori per celebrare, tra autorità e pubblico delle grandi occasioni, l'arrivo del Nucleo Guardia
Costiera, che, da ieri e fino a fine agosto, ha una sede distaccata sperimentale a Garda. Per accogliere i 3 uomini che,
col responsabile vice capo Nucleo, Pasquale Angelillo, controlleranno la riviera a filo diretto col comandante del
Nucleo della Guardia Costiera capitano di corvetta Sergio Colombo, Comune e Comunità del Garda hanno organizzato
una cerimonia solenne. Dopo l'alzabandiera e l'inno, sono intervenuti il sindaco Antonio Pasotti e il segretario
generale della Comunità Pierlucio Ceresa e Colombo. Poi, taglio del nastro da parte di Maddalena dell'Aera,
responsabile dell'Ispettorato di Porto che fa capo alla Regione. Il servizio è partito subito col gommone d'altura
(oceanico), che opererà tutti i sabato e domenica di luglio e agosto, dalle 8 alle 18: ieri le prime verifiche sul litorale,
da Garda alla Baia delle Sirene, elargendo raccomandazioni.
Pasotti ha ricordato la storia della Garda Costiera che è sul lago da 15 anni, da quando cioé, dopo una tragedia, si
scoprì vulnerabile. Da allora, per iniziativa della Comunità, 24 uomini vigilano con 3 mezzi, 24 ore su 24, 365 giorni
l'anno. Il sindaco ha inoltre consegnato un defibrillatore. «Oggi, grazie alla disponibilità della Direzione Marittima del
Veneto, comandata dal contrammiraglio Tiberio Piattelli, e alla richiesta dell'amministrazione», Pasotti, «raggiungiamo
quest'obiettivo che è anche esempio di coordinamento pubblico tra associazioni, enti locali, Comunità, Regioni e
Stato, a difesa della sicurezza dei cittadini e degli oltre 20 milioni di turisti che arrivano all'anno». Il servizio fu
autorizzato nel 1999, è operativo dal 2006, dopo un grave incidente. Una famiglia scozzese, ad agosto 1998, noleggiò a
Limone un'imbarcazione. Scoppiò una bufera ed i superstiti, due su sei, furono trovati a Desenzano. Non si poté
intervenire perché allora nessuno era in grado di affrontare il lago quand'era così violento.
Il capitano Colombo: «Con questo punto d'appoggio, grazie al quale controlliamo la sponda veronese senza staccarci
dalla bresciana, forniremo un servizio ancora migliore. Pur strutturati per avere in acqua 2 mezzi, il personale farà un
ulteriore sforzo per essere presente, nei fine settimana, con 3 mezzi».B.B.
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da L’ADIGE
Al lago con «Spiagge sicure»
ALTO GARDA - L'estate fatica a decollare dal punto di vista meteorologico, ma sugli specchi d'acqua del nostro
territorio l'attività di sicurezza e di controllo è in pieno fermento. La Comunità dell'Alto Garda e Ledro, così come
avviene da 23 anni a questa parte, ha istituito infatti il servizio di «Spiagge Sicure».
Nei giorni scorsi, per dare ufficialmente il via alla nuova stagione, si sono svolte le prime dimostrazioni-esercitazioni
effettuate dai bagnini e dagli altri addetti al servizio di controllo e salvamento bagnanti. Nei tratti di lago di Garda
immediatamente prospicienti la spiaggia Baia Azzurra a Torbole, e la Spiaggia degli Olivi a Riva, turisti e locali hanno
potuto seguire in presa diretta le manovre per il soccorso di bagnanti in difficoltà; le simulazioni, seguite attentamente
e infine anche applaudite, hanno dimostrato come ci si deve comportare, quali sono gli atteggiamenti giusti quando si
fa il bagno, quali accorgimenti prendere e quindi come effettuare le operazioni di soccorso in caso di bisogno. Nello
specifico le dimostrazioni prevedevano delle prove pratiche di salvataggio con le relative tecniche di trasporto e
rianimazione basate su tre situazioni: bagnante con crampi, bagnante agitato e tratto in salvo con l'ausilio del
salvagente «Spencer», bagnante agitato e salvato con l'ausilio del pattino. Per meglio illustrare le varie situazioni è
stato distribuito il volantino «L'acqua... se la conosci è tua amica» realizzato dalla G&P Servizi di Niko Posenato, la
società alla quale la Comunità ha affidato anche per quest'anno il servizio di sorveglianza delle spiagge altogardesane.
Informazioni utili sono contenute anche sul sito dell'ente, alla voce «servizi e tempo libero», dove è possibile scaricare
il manuale delle vacanze felici. Le precauzioni infatti non sono mai troppe. L'annegamento, nel mondo, è la terza causa
di morte accidentale e in Italia causa ogni anno circa 380-390 decessi e 440-450 ricoveri. Il servizio Spiagge sicure - in
continuo raccordo con le forze dell'ordine - è nato nel 1991, in via sperimentale, e prevedeva l'attivazione di sei
postazioni a terra e una postazione mobile in acqua. Negli anni successivi sono stati progressivamente incrementati il
numero degli assistenti bagnanti e la durata del servizio, fino ad avere sotto controllo 9 postazioni (più 2 unità mobili)
sulle spiagge del lago di Garda, 4 sul lago di Ledro e 2 sul lago di Tenno, per un totale 1103 giornate lavorative a terra e
134 giornate lavorative con gommoni (dati 2013).
L'anno scorso si è registrato un incidente mortale causato da un malore, 2 interventi con l'elisoccorso, 176 recuperi di
imbarcazioni, 3 principi di annegamento, 3 interventi dell'ambulanza, 482 recuperi di surf. Le prossime dimostrazioni
di salvataggio si terranno il 19 luglio alle 13.30 alla spiaggia di Besta a Ledro, e alle 15.30 al lago di Tenno; il 2 agosto a
Pieve di Ledro alle 11, e alle 14 ai Sabbioni a Riva; il 23 agosto alle 11 a Villa Cian a Torbole, e alle 12 alla spiaggia
Miralago. 11/07/14
Il Castello sarà scuola e orto botanico
Un progetto ambizioso per valorizzare il Castello di Arco e la sua storia.
La Sovraintendenza ai beni culturali, nella persona di Cinzia D'Agostino, ha infatti approvato – e ampliato
ulteriormente con nuovi "input" – il documento che l'amministrazione comunale precedente aveva presentato poco
meno di due anni fa con l'ex assessore Massimiliano Floriani e la dirigente Giancarla Tognoni. Ora sarà quindi possibile
nel lungo periodo, una volta trovati i finanziamenti, effettuare una serie di interventi a tutto tondo atti a valorizzare e
"sfruttare" il castello al meglio e incentivare la conoscenza del suo prestigioso patrimonio storico-culturale.
Soddisfatti Roberto Zampiccoli, consigliere comunale con delega specifica al castello e l'assessore alla cultura e
all'urbanistica e alla cultura Stefano Miori: «La Sovraintendenza ha accolto le nostre istanze – spiegano –
proponendoci molte idee in prospettiva che vanno oltre quello che avevamo chiesto. Sappiamo quali sono le
possibilità e cosa ci è concesso fare, ora scatta la seconda fase. Il nostro obiettivo è fare un intervento l'anno,
partendo dalla lizza inferiore».
Nello specifico, il progetto – una tesi di un giovane laureando, Leonardo Poli – che ovviamente subirà delle modifiche
in fase esecutiva, ha come obiettivi la riconversione delle strutture esistenti, la creazione di un punto di ristoro e
l'allestimento delle sale e del percorso museale. Il bar situato nella lizza superiore, preso in gestione dallo scorso aprile
da Carlo Donegani del «Caffè Trentino» per tutta la stagione, verrebbe quindi ulteriormente potenziato con la
realizzazione di un piccolo plateatico, con pergolato e tanto verde per nascondere il più possibile l'intervento
dell'uomo e renderlo limitatamente impattante, il quale troverebbe la sistemazione ideale nel "gradone" dove sono
attualmente collocati i servizi igienici.
Lo spazio ora adibito a biglietteria, verrà dunque spostato in queste strutture della lizza superiore, per consentire al
visitare di poter iniziare a ricevere informazioni in maniera cronologicamente più corretta. Nella "slosseria" si libererà
quindi un ampio locale che fungerà sia da area didattica sia da punto vendita e bookshop (come già è in parte).
Per quanto concerne la lizza inferiore, che sarà la priorità su cui l'amministrazione comunale investirà, si pensa invece
a un "giardino concluso", anch'esso con finalità didattiche: «Saranno delle vere e proprie aule all'aperto – spiegano
Roberto Zampiccoli e Stefano Miori – a disposizione dei ragazzi». Si tratterà quindi un orto-giardino con melograno,
rosmarino, menta, timo e altre piante aromatiche. Per quanto concerne invece la fruibilità della Torre Granda, la
sovraintendenza ha pensato a un camminamento all'interno della struttura mentre per la Torre Renga - la meno
frequentata - nel progetto è prevista l'installazione di video illustrativi; nell'ampia sala ubicata sopra quella degli
affreschi, al momento chiusa al pubblico, troverebbe invece spazio una piccola mostra che presenterebbe al pubblico
l'iconografia che ha accompagnato la storia del castello.
Per poter dare conoscenza del luogo, a maggior ragione a fronte di una valorizzazione di questa portata, si pensa
altresì al posizionamento di piccoli "totem" informativi, da collocare in alcuni punti strategici della città: ogni
colonnina conterrà la mappa e tre tipologie diverse di percorsi.
Tutto questo senza dimenticare una questione di cui si discute da anni: il tema dell'accessibilità al castello. «Il trenino
costa troppo – commenta Zampiccoli – con due o tre modifiche sul percorso riusciremmo invece ad avere un taxi, a
chiamata, in grado di trasportare fino a otto persone». 06/07/14
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dal TRENTINO
Inaugurato il completamento della pista ciclo-pedonale dell’anello Adige-Sarca
Il sindaco Mosaner: «Puntiamo sulla viabilità alternativa, per attirare turismo»
Da Varone al lago di Garda
sempre in sella alla bici
È stato inaugurato a Riva, alla presenza di numerose autorità, il nuovo tratto di pista ciclopedonale (quello che
sovrasta con il nuovo ponte viale Trento) che - completando il collegamento lungo l'argine del torrente Varone, dal
lago fino all'abitato di Varone - si raccorda poco a nord di viale Trento (a monte) e all'intersezione della ciclabile con
via Modl (a valle), con una lunghezza di 620 metri per tre di larghezza e una pendenza media del tre per cento. Il costo
totale dell'opera è stato di 1.425.000 euro. Il taglio del nastro, proprio sul ponte sopra la Riva-Arco, è avvenuto per
mano dell’assessore provinciale alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi, del sindaco rivano Adalberto
Mosaner, del presidente di Ingarda Marco Benedetti e del suo omologo della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro
Salvador Valandro, ma c'erano anche il vicesindaco di Riva Alberto Bertolini e una rappresentanza delle Giunte (del
Comune e della Comunità) e del Consiglio comunale. L'intervento, formalmente definito "quarto stralcio funzionale
del completamento del percorso ciclopedonale Riva del Garda-Varone-Arco", è stato curato dal Servizio conservazione
natura e valorizzazione ambientale e dal Servizio opere stradali della Provincia autonoma di Trento ed è stato
realizzato dall'associazione temporanea di imprese Georocce di Ala e Premetal di Rovereto. «Prosegue passo dopo
passo - ha commentato il sindaco Mosaner - la crescita di quella che ormai è una vera e propria rete di collegamenti
ciclopedonali, una rete articolata che unisce in modo sicuro e piacevole i principali punti del nostro territorio, e che
con l’inaugurazione di questo tratto può ora contare su un nuovo, rilevante tassello. Un risultato dovuto alla nostra
ferma convinzione dell’importanza di questo tipo di collegamenti, nell’ottica sia della viabilità alternativa, sia di
un’infrastrutturazione di tipo turistico. Un risultato del quale voglio ringraziare la Provincia, che ha avuto la sensibilità
giusta per sostenerci in un progetto che obiettivamente è stato impegnativo e che nei suoi diversi stralci funzionali ha
richiesto l’investimento di parecchi milioni di euro». «Il tema - ha aggiunto da parte sua l'assessore Gilmozzi - è quello
della qualità della vita, perché i collegamenti ciclopedonali sono soprattutto questo: opere pubbliche che, in definitiva,
consentono di vivere in modo più piacevole e naturale un territorio. Ricevo con piacere i ringraziamenti del sindaco e a
mia volta voglio ringraziare il Comune di Riva e tutti i soggetti istituzionali e privati che hanno preso parte a questo
progetto, per la determinazione e l’impegno con cui l’hanno voluto e contribuito a realizzare».
11/07/14
Domenica il Comitato “Giacomo Cis” per la salvaguardia della Tagliata festeggia il compleanno
La Ponale, un balcone sul Garda
Il 14 luglio 1847 è una data storica per la valle di Ledro. E domenica si festeggia. Alla grande. Infatti, il Comitato
stradale che aveva consorziato i Comuni della valle nell’intento di metter mano alla disastrosa situazione delle strade,
e che vedeva alla presidenza Giacomo Cis, strappò alle autorità austriache il permesso definitivo per la concessione
dell’inizio dei lavori della Ponale. I lavori iniziarono il primo febbraio 1848 e si conclusero nell'autunno del 1850.
Giacomo Cis, che si era proposto di essere il primo a percorrere l'ardita via, realizzò il suo sogno compiendo il tragitto
parte in carrozza e parte a piedi. Quando si davano ormai gli ultimi colpi di piccone, il 3 gennaio 1851, l'ideatore di
questa via morì e poco dopo la strada venne ultimata con tre gallerie e aperta al pubblico. Da quel momento divenne
la muta protagonista della storia dell’intera zona. Vide arrivare i Garibaldini nel 1866 e subì i bombardamenti della
flottiglia austriaca del Garda. Le prime automobili transitarono nel 1891 mentre era già da tempo una delle mete
preferite per fare una fotografia; vide anche la costruzione di una delle più incredibili fortificazioni in roccia del fronte
austroungarico della Prima guerra mondiale, la Tagliata del Ponale. L’asfalto arrivò negli anni ’50 nel primo secondo
dopoguerra, con altre cinque gallerie, mentre nel 1981 si pensò di collegare la valle di Ledro alla zona del Basso Sarca
con una galleria unica, la galleria Agnese, che fu aperta al traffico nel 1989. Il decennio tra il 1990 ed il 2000
rappresentò un vero e proprio calvario per la strada del Ponale. Il fatto più grave e che diede la svolta decisiva
successe il 3 febbraio 1999, quando una grossa frana staccatasi sopra le rocce della Ponale travolse la sottostante
Gardesana e uccise Gino Avancini di Arco. Davanti alla concreta minaccia di una chiusura definitiva successe un fatto
inaspettato: una schiera trasversale di gente e associazioni il 30 marzo 1999 costituì il Comitato Giacomo Cis per la
salvaguardia della strada del Ponale e della Tagliata. Vennero raccolte ben 10.000 firme di cui circa la metà sono
straniere. La Ponale fu messa in serio pericolo da una seconda grossa frana caduta il 22 dicembre 2000 e che si
abbatté sulla sottostante Gardesana. La massiccia mobilitazione, che portò l’argomento Ponale ad essere discusso più
volte nei Consigli comunali di Riva del Garda e Molina di Ledro nonché in Consiglio provinciale, fece maturare la
decisione dell’agosto 2002 della Giunta provinciale di Trento di trasformare l’ex strada del Ponale in sentiero, cosa che
si realizzò tra l’autunno 2003 e la primavera 2004. E finalmente il 7 giugno 2004 il Servizio turismo iscrisse nell’elenco
dei sentieri alpini il sentiero del Ponale “Giacomo Cis” contraddistinto dal numero D 01 e il 14 luglio 2004 ci fu
l’apertura ufficiale del sentiero della Ponale. Da allora i passaggi degli escursionisti e dei biker non si contano più tanto
che è diventata una delle maggiori attrazioni turistiche dell’alto lago, se non la maggiore.
11/07/14
Il percorso sul sentiero dei Martini in Velo. Betta: «Faremo adeguati controlli»
A proposito di turismo il Comune di Arco dichiara guerra al campeggio abusivo
Via libera al downhill
malgrado il «no» della Sat
ARCO Gli appassionati di downhill, l'adrenalinica disciplina sportiva figlia della mountain bike, possono tirare un
sospiro di sollievo: la pista promessa loro dall'amministrazione di Arco, individuata all'interno del progetto Outdoor,
promosso e portato avanti, da anni, da Ingarda e dagli altri enti locali, si farà. Lo ha detto chiaro e tondo il sindaco
Alessandro Betta nell'incontro che si è svolto martedì in municipio, alla presenza delle varie parti in causa, compresa la
Sat, che sulla questione ha sollevato non pochi dubbi e perplessità. Al centro della questione il percorso da riservare al
downhill, ovvero il sentiero dei Martini, sul monte Velo. Un sentiero che i satini – non tutti, ma i più intransigenti –
ritengono inadatto allo scopo ma soprattutto troppo delicato per essere destinato ad un utilizzo particolare come
quello del downhill. «L'incontro è servito per confrontarci e chiarirci le idee – spiega il sindaco, che aveva al suo fianco
gli assessori al turismo Marialuisa Tavernini, alla cultura Stefano Miori e il vicesindaco Stefano Bresciani – dopo che in
precedenza, forse, alcuni pensieri sono stati mal interpretati o fraintesi. Ripartiamo da qui e nella consapevolezza che
vogliamo portare a compimento il progetto Outdoor. Il gruppo di lavoro si ritroverà a breve per definire i dettagli e
concordare una strategia comune. Ad esempio, faremo in modo di tenere il tutto adeguatamente monitorato.
Tavernini, dopo qualche mese, valuterà che l’iniziativa si svolga secondo quanto concordato e che vi siano i requisiti di
manutenzione richiesti. Altrimenti, così come siamo propensi a concedere il sentiero, saremo altrettanto risoluti a
riprendercelo». Approfittando dell'argomento, il sindaco fa una valutazione più generale sul turismo di casa nostra, ad
incominciare dalla tassa di soggiorno, argomento affrontato anche durante la riunione. «Non ci vedo nulla di male –
spiega Betta – se ci permette di introitare soldi utili a rimettere in ordine il territorio che viene fruito dai turisti.
Piuttosto, bisogna fronteggiare il fenomeno del campeggio abusivo e dei bivacchi. Negli ultimi tempi abbiamo ricevuto
numerose segnalazioni per Troiana, per l'olivaia del castello e per il bosco Caproni. Nelle cave sono stati persino
trovati pezzi di mobilia. Arco registra 1 milione di presenze all'anno, se anche solo il 10% dovesse campeggiare nel
bosco o nelle campagne saremmo fritti: campeggio abusivo significa residui di ogni genere da ripulire e questo non è
ammissibile. Bisogna aumentare i controlli e la prevenzione, per questo sto pensando ad un'ordinanza da condividere
a livello di ambito, con gli altri enti del territorio». (gl.m.)
10/07/14
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dalla GAZZETTA DI MANTOVA
Monzambano. Milano chiede le modifiche e dà due mesi per l’ok definitivo, o arriva il commissario
Il Pd: «Il piano è solo un pasticcio». L’assessore: «Prescrizioni inserite, non cambia la sostanza»
Sito Unesco e area artigianale
La Regione riscrive il nuovo Pgt
Il Comune di Monzambano dovrà inserire le tutele del sito Unesco di Castellaro Lagusello e cancellare l’espansione
artigianale nel proprio Pgt. È quanto prescrive la Regione che ha dato sessanta giorni di tempo all’amministrazione per
approvare definitivamente il Piano di governo del territorio (Pgt), uno degli ultimi che restano da varare in Lombardia,
pena l’arrivo di un commissario. Per il Pd si tratta di una «stroncatura» regionale, mentre la maggioranza spiega:
«Porteremo il Pgt, con l’accoglimento delle prescrizioni regionali, al consiglio del 17 luglio – dice l’assessore
all’Urbanistica Alberto Bardini – confermando le impostazioni di fondo del nostro strumento». Il Pgt di Monzambano
ha avuto una gestazione travagliata. L’iter è stato avviato nel 2007, ricalcando il precedente Prg. Completato nel 2009,
è stato in pratica rifatto dall’amministrazione uscita dalle elezioni del 2010. I ritardi hanno portato all’adozione solo il
27 dicembre 2013, con due diverse votazioni in consiglio per bypassare la mancanza di numero legale dovuto al
coinvolgimento di parenti dei consiglieri. Ma la navigazione difficoltosa non è finita. Inviato in Regione a marzo per il
parere obbligatorio visto che nel territorio esiste un sito di interesse sovraregionale, l’area palafitticola di Castellaro
Lagusello è ritornato con prescrizioni solo il primo luglio. In termini calcistici a “supplementari” ormai chiusi, visto che
il termine ultimo della Regione era il 30 giugno. Monzambano, insomma, resterà uno degli ultimi Comuni lombardi ad
approvare il proprio Pgt. «Un piano che non sottrae territorio – spiega Bardini – tutela maggiormente zone agricole,
case tradizionali e prevede espansioni dell’abitato urbano solo per evitare quei “frastagliamenti” eredità delle
espansioni edilizie dei decenni passati in modo da dare più ordine e coerenza ai confini della cittadina. Per quanto
riguarda gli obblighi imposti dalla Regione, li abbiamo già inseriti modificando il Pgt che andrà in consiglio il 17 luglio».
Ma il Pd, all’opposizione, legge diversamente l’accaduto. «Di fatto è una bocciatura regionale – spiega Alberto
Guardini, segretario Pd – che striglia il Comune rilevando come manchi completamente il perimetro del sito Unesco
con la “zona tampone” di tutela del sito palafitticolo e quindi la tutela culturale ed archeologica. La Regione impone
anche di cancellare l’espansione artigianale Mastroppa2, inserita in un’area di pregio naturalistico e sulla quale noi ci
eravamo opposti. E in più se il Comune non si approva il Pgt entro agosto, arriverà il commissario. A conferma del
nostro giudizio negativo su tutto l’iter di questo pasticciato Pgt».
11/07/14
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dal CORRIERE DELLA SERA
Venerdì 11 Luglio, 2014 - CORRIERE DEL VENETO – VERONA
«Il Garda sta bene, ma l’ecosistema va salvaguardato» Il problema affluenti
VERONA - «Lago: tutto fermo». Il grido d’allarme lanciato ieri da Legambiente in occasione della presentazione dei
risultati della campagna Goletta dei Laghi, riguarda l’«immobilismo delle amministrazioni in tema di salvaguardia
dell’ecosistema-lago». Il lago è ancora «in buone condizioni», ma i punti critici analizzati sono sempre gli stessi. I
volontari e i tecnici hanno effettuato analisi in sette punti critici della sponda veronese per verificare la presenza di
fattori di inquinamento come gli enterococchi e l’escherichia coli. «Ogni anno purtroppo ci ritroviamo a rimarcare la
medesima, inaccettabile, situazione legata alle criticità degli affluenti - dice il presidente di Legambiente, Lorenzo Albi
-. Un segnale di negligenza nella vigilanza da parte dei Comuni di competenza». Quattro i punti «fortemente inquinati»
(dove i valori superano di oltre il doppio i limiti previsti dalla normativa sulle acque di balneazione) secondo la ricerca:
la foce del torrente Gusa a Garda e la foce del torrente San Severo a Bardolino (maglie nere dal 2010), la foce del
Marra a Lazise e la foce del rio Dugale a Ronchi di Castelnuovo. Non passa l’esame nemmeno il torrente che sfocia nel
lago in località Piaghen a Pai. Valori entro i limiti, invece, alla foce del rio Sermana a Peschiera e al lido Brancolino di
Torri. «Servono azioni che vadano oltre i confini amministrativi - conclude Albi -. Un importante segnale è arrivato
dall’Ags che ha annunciato un progetto di riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui».
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09 Luglio 2014, 13.39
Valtenesi
Lirica
Boheme al Castello di Portese
di Redazione
Sabato 12 luglio alle 21,15, nel Castello di Portese, frazione di San Felice del Benaco, avrà luogo la settima
manifestazione del Secondo festival d’area “I Suoni del Garda” organizzato in collaborazione con la Comunità del
Garda, il Comune di San Felice del Benaco, la Provincia di Brescia, il Concorso Lirico Internazionale Giacinto Prandelli e
i Gruppi Alpini di San Felice e Portese, con la direzione artistica di Giovanna Sorbi: come sempre l’ingresso è libero.
Protagonisti della serata vincitori e finalisti del III Concorso Prandelli, coadiuvati dall’Ensemble Operastyle (Diego
Crovetti pianoforte, Franco Tangari oboe, Sabrina Allera flauto e Fausto Polloni fagotto) impegnati in un’ampia
selezione della Boheme pucciniana: Rodolfo è il tenore Rosolino Claudio Cardile, Schaunard è Fulvio Massa, Mimì il
soprano Jeon Yeanjin, II classificata al Prandelli 2014, Musetta Alessia Pintossi, soprano studentessa del Conservatorio
Luca Marenzio di Brescia, semifinalista 2014, Marcello Franco Cerri e Colline Antonio Marani. I costumi sono di Sonia
Piccioni.
La trama della Bohéme è nota: quattro giovani amici, un pittore, un filosofo, un musicista ed un poeta (Rodolfo),
tirano a campare con pochi soldi in tasca nella Parigi di fine '800, ma si divertono moltissimo: nella loro vita entrerà
Mimì, una grisette (una giovane parigina "libera", che si occupa di fiori di carta). Rodolfo si innamorerà perdutamente
di lei, ma il loro rapporto sarà minato da continue liti ed i due si separeranno. Solo quando Mimì, gravemente
ammalata, sarà in punto di morte i due si riuniranno, ma a Rodolfo non resterà che piangere l'amata. Il connubio tra la
spensieratezza dei giovani artisti ed il profondo sentimento d'amore, di cui tutti, alla fine, hanno bisogno è il segreto
del grande successo che l'opera ebbe tra il pubblico sin dal debutto, successo che è continuato sino ad oggi.
Il giovane soprano Jeon Yeanjin, Corea del Sud, si è imposta nel Concorso Giacinto Prandelli 2014, presieduto dal
celebre mezzosoprano Elena Obraztsova, su 66 concorrenti provenienti da ogni parte del mondo: si perfeziona a
Milano con Dora Pellegrini e ha già vinto numerosi concorsi, tra i quali il prestigioso Pietro Mongini. Il Comitato
Promotore del Concorso Prandelli prosegue così nel suo intento di valorizzazione dei giovani talenti della lirica, in
ricordo del grande tenore Giacinto Prandelli, al quale è intitolato.