incidente_canone_rai_prealpina_01_07_2014 (1)

26
MALPENSA
MARTEDÌ
1
LUGLIO
2014
Scontro auto-moto, muore cassanese
Vittima il cinquantunenne Agostino Guarniero. Grave la moglie. L’incidente nel Pavese
L’incidente in cui ha perso la vita Agostino Guarniero è accaduto nell’Oltrepo
Pavese. Sua moglie Anna è in gravissime condizioni al San Matteo
NUOVO GRIDO D’ALLARME
Canone Rai per le imprese
«Un’ingiustizia, l’ennesima»
CASSANO MAGNAGO - Come portavoce agli
imprenditori cassanesi arriva, ancora una volta, Lillo Bevelacqua del Comitato Rione Sud. A scaldare gli animi, in questo caso, è la lettera giunta dalla
Rai a giugno per la richiesta di pagamento del canone speciale «a chiunque detenga, fuori dall’ambito familiare, uno o più apparecchi adattabili quindi muniti di sintonizzatore - alla ricezione delle
trasmissioni televisive, indipendentemente dall’uso al quale gli stessi vengono adibiti». La richiesta, per Bevelacqua - che si affianca così a sostegno dello stesso sfogo del presidente nazionale di
Confartigianato, Giorgio Merletti - è «l’ennesima
vigliaccheria verso noi poveri disperati possessori
di partita Iva. Non si capisce cosa abbiamo fatto,
Lillo
ma in qualche modo ce la
devono far pagare. È
Bevelacqua
un’ingiustizia, non si doprosegue la
vrebbero permettere di
sua battaglia a
mandare una lettera del
genere».
difesa delle
Per il cassanese, infatti,
partite Iva: «È
anche i toni utilizzati per
finita la
questa comunicazione stagione dei
«vi invitiamo a effettuare il
relativo versamento per
limoni da
evitare così di incorrere
spremere»
nelle sanzioni previste dalla legge» - non sono adeguati perché «è scritta in tono quasi minaccioso».
Ma, allora, incalza l’imprenditore, «stanno facendo
stalking verso di noi. Siamo di fronte a una pressione psicologica per affondare questi ultimi disperati
e rari possessori di partita Iva. Facciamo fatica a
tirare a fine mese e poi ci fanno un regalo così? Ci
portano a mollare il colpo? Abbiamo sempre aiutato a pagare tutto e questo è il trattamento che ci
riservano». Conclude Bevelacqua: «Diteci quanto
volete all’inizio dell’anno e non aggiungete una tassa nuova ogni dieci giorni, aggiustando il vostro bilancio sulle nostre partite Iva. È finita la stagione
dei limoni da spremere».
Valentina Colombo
CASSANO MAGNAGO
- Un morto e una donna in
fin di vita: questo il bilancio
del pauroso incidente accaduto domenica sera lungo la
provinciale 461 del Penice,
tra Godiasco e Ponte Nizza,
in Oltrepo Pavese.
Il cinquantunenne Agostino Angelo Guarniero è deceduto sul colpo, sua moglie, Anna Liati, è ricoverata in condizioni gravissime
nel reparto di rianimazione
del policlinico San Matteo
di Pavia, dove è stata trasportata con l’elisoccorso
partito da Milano. Al momento i medici non sciolgono la prognosi. E così quella che avrebbe dovuto essere una gita fuori porta, immersi nei paesaggi tra i più
suggestivi della Lombardia,
si è trasformata in una tragedia che ha lasciato Cassano
sotto shock.
La ricostruzione dell’incidente è al vaglio della polizia stradale del luogo. Dai
primi rilievi sembra si sia
trattato di uno scontro frontale tra la Yamaha Teneré
1200 sulla quale viaggiava
la coppia e una Nissan Note
che proveniva dal senso opposto. Lo schianto è avvenuto intorno alle 18.50. Agostino e Anna - residenti in una
villetta bifamiliare di via Pascoli 68 - a quanto pare provenivano da Varzi e scendevano verso Voghera. Stando a quanto raccontato dai
testimoni e accertato dagli
agenti, la moto avrebbe superato la colonna di auto
della sua stessa carreggiata
lungo il rettilineo, al termine del quale c’è una curva.
Guarniero a quel punto
avrebbe tentato di rientrare,
senza però riuscirci.
È così che Yamaha e Nissan - a bordo della quale
c’erano due tortonesi - si sono ritrovate in rotta di collisione.
IL RICORDO DEI VICINI
Un ottimo istruttore di sub
Ma la moto era ormai tutto
CASSANO MAGNAGO – Hanno sentito il rombo della moto, hanno guardato fuori dalla finestra e hanno detto: «Certo che oggi hanno proprio voglia di sfidare il tempo». Non avrebbero mai potuto immaginarlo, eppure
per i vicini di casa domenica mattina è stata l’ultima volta
che hanno visto Agostino Guarniero vivo. Che qualcosa fosse andato storto, però, lo hanno capito già domenica notte, attorno a mezzanotte, quando la polizia è arrivata in via Pascoli e ha suonato al loro citofono alla ricerca
dei parenti, chiedendo informazioni sul conto del cinquantunenne. «Quando ho richiuso la porta mi sono precipitato su internet alla ricerca di qualche notizia on line,
ma non ho trovato conferme fino a poche ore fa», racconta il suo dirimpettaio. Non erano amici i due, ma c’erano
ottimi rapporti di vicinato. Capitava di salutarsi, di scambiare qualche parola o qualche piccolo favore, come accade tra persone cordiali. «Lo vedevo poco, anche perché lui lavorava di notte, ma ultimamente parlavamo
spesso proprio del suo Teneré, una grandissima passione che gli aveva fatto abbandonare l’attività di subacquea. Si figuri che era persino istruttore, eppure da quando aveva preso la moto non esisteva altro. Quando la
comprò io gli dissi scherzando: “Ma guarda che abbiamo ormai una certa età, ti metti a comprare la moto?”.
Eppure lo aveva conquistato: lui e la moglie erano sempre in giro». In ogni stagione e con ogni condizioni climatica, proprio come domenica scorsa, quando nemmeno
le previsioni più ottimistiche lasciavano la benché minima speranza di vedere un raggio di sole. Agostino Guarniero però ha voluto sfidare anche il tempo. Non avrebbe mai potuto pensare che gli sarebbe stato fatale.
Gabriele Ceresa
L’impatto è stato di incredibile violenza. Il Teneré si è
distrutto in centinaia di pezzi, irriconoscibile per chiunque si avvicinasse alla scena. Sfondata la parte anteriore della macchina dei tortonesi, rimasti miracolosamente illesi, tanto da rifiutare il ricovero in ospedale.
Per i motociclisti l’esito è
stato ben diverso. Per Agostino non c’è stato nulla da
fare, inutili i tentativi dei
soccorritori di rianimarlo. Il
cuore di Anna invece batteva ancora e ora la speranza
dell’anziana madre - che ha
ben novantaquattro anni - è
che il volo fino al San Matteo possa averla strappata
dallo stesso destino del marito.
«Questa proprio non ci voleva», sono le uniche parole
pronunciate dalla mamma
della donna, che solo nel tardo pomeriggio di ieri è stata
messa al corrente di quanto
accaduto al genero. È una famiglia molto unita quella di
Agostino e Anna: non avevano figli, ma nipoti, parenti e i loro animali erano una
presenza costante, rappresentavano un affetto indissolubile.
Ieri mattina i loro amatissimi gatti erano tutti sulla soglia di casa, immobili, con
lo sguardo puntato sul fondo della strada. Aspettavano i loro padroni e li hanno
aspettati a lungo. Qualcosa,
poi, li ha indotti a rintanarsi, in un’attesa che potrebbe
farsi molto lunga.
Sarah Crespi
Rifiorisce l’antica strada di Tinella
Grazie all’impegno dei volontari del Gaggio è stata strappata al degrado di anni
LONATE POZZOLO - (m.be) L'antica stra- le guidata da Danilo Rivolta la scorsa setti- na a rifiorire dopo anni di abbandono.
da comunale del mulino di Tinella - a circa mana la strada è stata riqualificata.
I volontari del Gaggio - vera anima dell'iniziacento metri dal ponte sul Villoresi a Nosate in Commenta Milani: «Due giorni di lavoro in- tiva di recupero - sono contenti di aver restiterritorio lonatese - era abbandonata e degra- tenso, ma molto soddisfacente». In quanto tuito all'antico decoro una strada per troppo
data da ben 13 anni. Una vegetagrazie a questo intertempo lasciata al suo destino. Al
zione ruderale e non tagliata ne
vento oggi l'antica stracontempo lanciano un messaggio
impediva l'accesso. Inoltre, sotto
da di Tinella è tornata
importante a Comune, Consorzio
Milani:
Nel weekend
questa arteria passa il collettore
a essere un'area con
del depuratore e Parco del Ticino:
«Due giorni
è già stata
del depuratore di Sant'Antonino
una vocazione verde e
«Dovrebbero provvedere a una
di lavoro
meta
Ticino. Sono state tante le segnaturistica. Così, già lo
manutenzione mirata per conserlazioni e le sollecitazioni degli
scorso fine settimana
vare e preservare un pezzo di stointenso»
di ciclisti
ambientalisti in questi anni, ma
è stata affollata da nuria ai più sconosciuta e nascosta
come spesso accade non si è fatto
merosi ciclisti.
appartenente al nostro ente». In
nulla. Fino a pochi giorni fa. Grazie alla co- È subito diventata un punto di aggrevazione. questi giorni a verificare i lavori e a fare un
stanza dei volontari del Gaggio rappresentati Ed è anche una località di sbocco verso la zo- successivo sopralluogo è arrivato anche Antodall'instancabile Ambrogio Milani e all'im- na del Turbigaccio, passando attraverso il nio Grandinetti, nuovo consigliere delegato
pegno della nuova amministrazione comuna- Ponte dei Ladri, per un'area che pertanto tor- alla manutenzione e al decoro urbano.
Ventisei ragazzi di età compresa tra i 6 e i 12 anni partecipano al camp estivo dei volontari
Tutti a scuola di protezione civile
VIZZOLA TICINO – (g.c.) «Anche io
sono la protezione civile». Recita così la
scritta impressa sulle magliette dei 26 ragazzi (foto Blitz) - di età compresa tra i
6 e i 12 anni provenienti da tutta la provincia - che da ieri per una settimana partecipano al campo estivo organizzato al
centro sportivo comunale di Castelnovate su iniziativa del dipartimento nazionale della protezione civile.
Le piccole divise gialle , futuri volontari
del domani, dormono nella tendopoli attrezzatissima montata in poche ore dagli
uomini della Agustus – la storica squadra di Busto Arsizio, specializzata nella
logistica e nella cucina da campo, protagonista in Abruzzo e in Emilia Regione
dopo i terremoti – con la collaborazione
del giovane gruppo di Vizzola, nato nel
2009. Per loro non c’è un attimo di tregua: ogni giorno si dividono tra attività
ludiche e incontri formativi con le forze
dell’ordine e tutte le divise che intervengono nella fase dell’emergenza. Sono attesi nel corso della settimana gli esperti
del primo soccorso, i poliziotti del gruppo volo, i carabinieri di Malpensa, i cinofili della guardia di finanza e i volontari antincendio del Parco del Ticino
con una lezione pratica sullo spegnimento dei roghi nei boschi. Ieri mattina hanno portato i loro saluti il sindaco di Vizzola Romano Miotti e il suo vice Gianni Tomasi. «E’ per noi un piacere ospitare questi ragazzi e mettere a disposizione i nostri spazi», hanno detto. Domenica si terrà la cerimonia finale con la
consegna degli attestati.