Aquafil, è ancora fumata nera per eleggere la

- domenica 1 marzo 2015 -
T R E N T I N O - Pagina: 34 -
arco
Aquafil, è ancora fumata nera per eleggere la nuova rsu
◗ ARCO
Nuova fumata nera per l'elezione della nuova rsu dell'
Aquafil di Arco: in virtù della
mancata unità sindacale, per
la seconda volta (posto che anche in questo caso Cgil e Cisl
non hanno presentato candidati propri), non è stato raggiunto il quorum, pur con 204
votanti. Disappunto in casa
Alan Tancredi della Uiltec
Uiltec Uil. «Il 21 ottobre - ricostruisce Alan Tancredi della
Uiltec - Filctem Cgil e Femca
Cisl aprivano da soli la procedura per l'elezione della rsu.
L'unica sigla però a presentare una lista era la Uiltec Uil.
Nove candidati che portavano
al voto nonostante gli ostracismi di Cgil e Cisl 170 lavoratori. Nel frattempo per gestire la
mancanza di rsu, Cgil e Cisl
con l'avvallo della direzione di
Aquafil nonostante i dubbi sollevati da Confindustria si sono
inventati di fare trattative con
i componenti degli organi direttivi. C'era anche la Uiltec
all'incontro del 13 febbraio e
ha più volte ribadito che anche fosse solo un euro va bene
prenderlo. Non abbiamo più
avuto risposta da Aquafil. Il 30
gennaio abbiamo aperto una
nuova procedura per l'elezione della rsu perché la rsu è
l'unica titolare alla contrattazione. Abbiamo invitato Cgil e
Cisl a partecipare alle elezioni
in maniera democratica. La risposta è stata di annullare la
procedura. Abbiamo detto
che la vera risposta l'avrebbero dovuta dare presentando lista e candidati. Niente di fatto».
Quella Uiltec è stata l'unica
lista con 12 candidati. Risultato: meno 45 dal quorum. «Si
dice - afferma Alan Tancredi
della Uiltec - che i "vecchi" di
Cgil e Cisl abbiano dato ordine di non andare a votare ai loro associati, anche se non tutti
hanno ubbidito. Ora siamo disponibili ad aprire una nuova
procedura anche domani se
Cgil e Cisl ce lo chiederanno e
ci auguriamo che ce lo chiedano. Per il bene delle maestranze e del "fare sindacato" che
con i macigni dati in dotazione dal Jobs act non si può abdicare in nome di sciocche beghe sindacali».
(m.cass.)