scaricabile in PDF qui

23/02/2015 19:21
ELEZIONI FORENSI 2015
Con la nuova Legge Professionale è stato valorizzato il “carattere associativo” degli Ordini
territoriali, ai quali (venuta meno la funzione disciplinare) non compete più solo la tenuta degli
albi,, ma la ben più importante “ tutela dell’utenza e degli interessi pubblici connessi
all’esercizio della professione e al corretto svolgimento della funzione giurisdizionale”.
Il Consiglio dell’Ordine è l’organo chiamato a governare questa transizione e ad essere
interlocutore istituzionale degli altri soggetti del sistema-Giustizia in Italia, confrontandosi con tutte
le realtà omologhe anche a livello comunitario ed internazionale (il WTO sta discutendo della
liberalizzazione della prestazione di servizi su scala mondiale …)
Eleggere per la prima volta il Consiglio con nuova composizione e mutate competenze è pertanto
una occasione di svolta per l’Avvocatura, che ha l’opportunità di rinnovarsi nella sua piena
autonomia, per costituire una autentica ed efficiente risorsa per la comunità civile del XXI secolo,
senza perdere il senso profondo della “libertà” della professione.
E’ quindi necessario un CONSIGLIO EFFICIENTE, TRASPARENTE e VICINO che sappia:
•
•
•
•
•
•
•
riaffermare il ruolo dell’avvocato come difensore dei diritti dei cittadini, rivendicandone
dignità e indipendenza
favorire la diffusione ed il rispetto della cultura delle pari opportunità
sensibilizzare all’osservanza delle norme deontologiche quale componente caratteristica
della figura dell’Avvocato
garantire una qualificata ed effettiva offerta formativa
favorire l’apertura alle dimensioni interdisciplinari della professione, soprattutto in un
contesto internazionale in rapida espansione e ampia de-regolamentazione, mantenendo
l’esplicarsi del gioco concorrenziale entro ambiti precisi e rigorosi, nell’interesse pubblico
sopra richiamato;
difendere l’autonomia e l’efficienza della Cassa Forense, per garantire prestazioni
previdenziali e sanitarie eque e congrue per gli iscritti in regola con gli obblighi contributivi;
attivarsi per effettive opportunità di crescita professionale, in particolare per i Colleghi più
giovani, nella piena armonia tra le generazioni,
NOI, CANDIDATI NELLA LISTA
“PROFESSIONE DOMANI”,
CHIEDIAMO AGLI AVVOCATI MILANESI DI SOSTENERCI PER REALIZZARE
IL NOSTRO PROGRAMMA
1.
MASSIMA TRASPARENZA
L’attività del Consiglio e delle sue commissioni deve essere ampiamente accessibile e conoscibile.
23/02/2015 19:21
! La trasparenza di un’istituzione che ha 22.521 iscritti, di cui 17.663 avvocati e 4.858 praticanti (dati al
10/2014) è centrale per instaurare e mantenere un rapporto di fiducia tra i colleghi, il Consiglio e
l’Ordine.
Il principio della trasparenza, inteso come accessibilità delle informazioni necessarie per dare conto del
buon funzionamento del nostro Ordine, è affermato dal d. lgs. 14 marzo 2013, n. 33 ed ha lo scopo di
consentire ai cittadini il controllo diffuso sull’operato dell’ente e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.
Per noi trasparenza significa libero e facile accesso agli atti, nonché redazione annuale del bilancio
sociale dell’Ordine e della Fondazione Forense, per “rendere conto” ai colleghi ed alla società di cosa
l’Ordine faccia per gli iscritti, per la giustizia milanese, per la nostra città.
2.
PARTECIPAZIONE
Il Consiglio deve favorire la massima partecipazione, attraverso il lavoro nelle commissioni, di tutti i
Colleghi che vorranno dare il loro contributo, nonché delle Associazioni operanti nel Foro Milanese.
! In un mercato sempre più aperto e competitivo, diversi sono gli stimoli per lo sviluppo della professione,
ma ripetuti sono anche i tentativi di metterne in discussione i caratteri ed i valori fondanti. Per cogliere
tempestivamente le opportunità, ma soprattutto per non perdere di vista le esigenze concrete dei colleghi,
è fondamentale il contributo di tutti.
Il Consiglio che immaginiamo sarà sempre aperto al contributo di tutti e lavorerà in rapporto continuo
con apposite commissioni tecniche (ad esempio: pari opportunità, fiscalità, formazione, previdenza,
rapporti associativi, giustizia amministrativa, tributaria, rapporti con la Cassa Forense, ) formate – con
criteri di trasparenza e meccanismi di rotazione – anche da colleghi esperti esterni al Consiglio stesso,
che vorranno mettere a disposizione la propria professionalità nell’interesse comune. Dell’attività delle
commissioni si darà ampio riscontro, per renderne l’operato sempre più aderente alle esigenze del Foro.
3.
PARITA’ E PLURALISMO
Deve essere garantita l’effettiva rappresentatività dei generi all'interno del Consiglio e in tutte le
attività dell'Ordine, con l’obiettivo di favorire la pluralità di idee ed opinioni, per un confronto
costruttivo che superi ogni ostacolo allo sviluppo delle professionalità.
! Molte sono le donne avvocato a Milano. Alcune di esse, presenti anche nella lista “Professione
Domani”, hanno già operato negli ultimi consigli eletti e nel Comitato Pari Opportunità, attivo sin dal
2006. Nella esperienza quotidiana, vi sono tuttavia ancora difficoltà per una donna nell’accedere alla
professione e nello svolgere la propria attività. I dati reddituali evidenziano tuttora un divario rilevante
fra i generi, che è testimonianza di un clima in molti casi solo formalmente aperto, ma sostanzialmente
discriminatorio.
L’effettiva garanzia di un lavoro volto al rafforzamento della parità fra i generi si potrà avere solo con un
più esteso coinvolgimento delle colleghe nel nuovo Consiglio, introducendo voci che provengono anche
da settori dell’Avvocatura meno tradizionalmente “femminili”, con l’obiettivo di superare, attraverso
misure concrete anche di sensibilizzazione dei colleghi, le criticità e gli ostacoli che ancora limitano
l’uguaglianza professionale fra uomo e donna
4.
CORAGGIO E INNOVAZIONE
Proponiamo un Consiglio che sappia guardare avanti, "leggere i segni dei tempi" e affrontare con
coraggio e in modo innovativo le sfide che si pongono all’Avvocatura, tenuto conto delle diverse
realtà in cui viene esercitata la nostra professione, in particolare nel contesto attuale di crisi
economica, di crescente pressione fiscale, di difficoltà di accesso alla professione. Dovrà essere
rafforzata l’immagine dell’Avvocatura nella società civile, anche attraverso la corretta regolazione
dei rapporti fra Avvocati e Clienti, e riaffermata la centralità del suo ruolo, tutelandone gli spazi di
esclusiva competenza, pur nel rispetto di rapporti di collaborazione con le altre professioni
regolamentate.
23/02/2015 19:21
! Mai come in questi ultimi mesi la professione forense è stata messa in discussione e spesso indicata
quale co-protagonista di un “sistema giustizia”, fonte di molti dei mali del paese. Mai così ripetuti sono
stati gli interventi volti da un lato a limitare l’accesso alla giustizia (uno per tutti, il delicato tema
dell’aumento del contributo unificato, soprattutto nel processo amministrativo) e dall’altro a deregolamentare la professione senza una visione globale dei caratteri dell’attività forense.
Compito del nuovo Consiglio di uno degli ordini professionali più importanti di Italia deve essere quello
di ribadire e valorizzare, con ogni strumento e in ogni sede istituzionale, il corretto ruolo
dell’Avvocatura, che non è ostacolo alla ripresa economica del paese, ma è la categoria che più
efficacemente può fornire corretti strumenti operativi al cittadino, alle imprese e alla pubblica
amministrazione,
5.
FORMAZIONE E SPECIALIZZAZIONE
A tutti i colleghi deve essere fornito un aggiornamento professionale di qualità, che sappia anche
"formare i formatori” e assicurare l'effettivo arricchimento culturale e la crescita dei singoli,
attraverso materie innovative ed interdisciplinari, con il coinvolgimento delle associazioni forensi
specialistiche e con proposte specifiche che valorizzino le energie e favoriscano le competenze
anche dei colleghi più giovani.
! La Scuola forense, l’aggiornamento continuo ed il prossimo percorso per acquisire il titolo di specialista
sono momenti centrali della formazione, nonché garanzia di qualità dell’Avvocatura.
Ci vuole un cambio di passo: dall’attuale gestione, frammentata e casuale, ad una programmazione
organica delle offerte formative da parte del Consiglio e della Fondazione Forense, in collaborazione
con le associazioni forensi e gli iscritti.
L’ambizione è di assicurare qualità ai percorsi formativi, completezza dei programmi, che comprendano
le future aree di specializzazione, modernità e concretezza della didattica.
La specializzazione è una scommessa fondamentale, per l’indipendenza professionale e
la
valorizzazione delle caratteristiche del Foro milanese: il Consiglio dovrà quindi essere protagonista –
insieme alle associazioni ed alle università – nell’organizzazione dei corsi per il conseguimento del
titolo.
Per tutti i momenti formativi, compatibilmente col pareggio di bilancio, impegno del Consiglio sarà
l’aumento del numero dei corsi gratuiti, il contenimento del costo dei corsi a pagamento e delle rette
della Scuola.
6.
OGGI E’ GIA’ DOMANI
Nella nostra Lista è rilevante la presenza di giovani colleghi perché si vuole garantire una maggiore
attenzione alla realtà di chi inizia il percorso professionale, al corretto svolgimento della pratica ed
all'inquadramento di chi la svolge, con la consapevolezza che gli "allievi" di oggi saranno i
"maestri" di domani.
! 1.030 praticanti nel 2012, 1135 nel 2013 e 1832 ad ottobre 2014. Saranno gli avvocati di domani.
Hanno il diritto di provarci! Il Consiglio deve favorire lo svolgimento della pratica forense presso gli
studi legali, controllando che sia effettiva e favorendo le condizioni affinché venga riconosciuto ai
praticanti il giusto compenso e la necessaria formazione.
Intendiamo ampliare l’offerta di borse di studio da parte della Fondazione Forense ai laureati capaci e
meritevoli, per diffondere il tirocinio presso gli studi legali milanesi ed esteri, nonché presso gli uffici
giudiziari.
La Scuola Forense per l’accesso alla nostra professione merita la massima cura ed attenzione da parte
del Consiglio, affinché diventi una delle migliori scuole della città per la preparazione al nuovo esame di
stato, che entrerà in vigore l’anno prossimo.
L’Ordine e la Fondazione Forense, coinvolgendo tutte le Università milanesi, devono investire mezzi e
risorse, affinché la Scuola abbia ottimi insegnanti, professionisti ed accademici, offra programmi di
qualità, disponga di moderne dotazioni tecnologiche.
Particolare attenzione va dedicata alle Scuole post-universitarie per le professioni legali (SSPL), i cui
studenti possono svolgere stage e tirocini presso gli studi legali e gli uffici giudiziari.
23/02/2015 19:21
7.
SERIETA’ E RIGORE
Un attento controllo del rispetto dei precetti deontologici, in collaborazione con il Consiglio di
Disciplina, è il presupposto perché si affermi la cultura della serietà e del rigore professionale, che è
la “cifra” dell’Avvocatura milanese, a tutela di tutti gli operatori ed utenti del sistema giustizia.
! La responsabilità sociale dell’avvocato come professionista e dell’avvocatura come corpo sociale è
l’indispensabile collegamento tra i cittadini e l’ordinamento giuridico: in una società “liquida”
l’avvocato è il difensore dei diritti e quindi dello Stato di diritto.
Il ruolo speciale che riveste l’avvocato in una società fondata sul rispetto della giustizia esige che rigore
e serietà siano coltivati e mantenuti ai massimi livelli.
Riteniamo che il Consiglio dell’Ordine debba promuove e diffondere il senso etico e l’importanza del
ruolo dell’avvocato anche e soprattutto come consigliere affidabile che tende a prevenire ed evitare i
conflitti e a garantire che essi siano risolti secondo diritto.
Il Consiglio deve altresì attentamente vigilare sulla condotta dei propri iscritti e collaborare con il nuovo
Consiglio Distrettuale di Disciplina affinchè siano condannati comportamenti riprovevoli che minano la
fiducia dei cittadini e gettano discredito sulla professione.
8.
MILANO, ITALIA, MONDO.
Deve essere fattivamente perseguito il riconoscimento di un ruolo significativo di Milano
all’interno dell’Avvocatura Italiana, rafforzando anche i rapporti con gli ordini e le associazioni
internazionali, per riaffermare l'impegno del Foro Milanese verso una proiezione cosmopolita della
città.
! La proiezione internazionale dell’Avvocatura milanese è un suo fattore distintivo nel panorama
dell’Avvocatura italiana.
Il merito va ai singoli avvocati ed agli studi legali, che hanno accompagnato le nostre imprese all’estero
o accolto quelle straniere in Italia.
L’Ordine ha fatto poco (negli ultimi tre anni, tre convenzioni e protocolli di collaborazione). I contatti
istituzionali con le avvocature degli altri paesi sono ai minimi termini. Mancano del tutto i legami con le
avvocature degli Stati, delle regioni e delle città vicine, connesse economicamente con Milano e la
Lombardia, come la Francia (Lione e la regione Rhône Alpes), la Svizzera (il Canton Ticino, i Grigioni
ed il Cantone di Zurigo), la Germania meridionale (Stoccarda ed il Baden-Wűrttenberg, Monaco con la
Baviera).
Senza dimenticare i rapporti economici con i paesi balcanici, la Turchia, l’Egitto e gli Stati del Maghreb
arabo, per non dire del nord America, dell’Oriente e del resto del mondo.
Gradualmente, ma con determinazione, Consiglio ed Ordine devono instaurare contatti istituzionali
permanenti con le avvocature degli altri paesi, prime tra tutte quelle dei paesi vicini, favorendo la
conoscenza reciproca, lo scambio culturale e periodi di stages dei praticanti e dei giovani colleghi.
Stringendo gli opportuni contatti con i consolati stranieri e le istituzioni pubbliche, deputate al
commercio estero (FIERA MILANO, ICE, SACE, Camere di commercio), l’Avvocatura milanese deve
essere coinvolta negli scambi commerciali e nelle iniziative istituzionali di sviluppo dei commerci,
nonché contribuire a creare un contesto giuridico favorevole alla presenze delle imprese straniere nella
città di Milano.
9.
PENSIONI E SANITA’
La Cassa Forense va costantemente richiamata al puntuale rispetto del principio di solidarietà,
nell’affrontare il problema dello squilibrio economico anche fra aree geografiche, oltre che a fornire
informazioni sulle prestazioni erogate e che promuovendo un'efficace tutela previdenziale e
sanitaria.
! La riforma forense ha reso obbligatoria ed automatica l’iscrizione alla Cassa per tutti gli avvocati
iscritti all’Albo ( operazione che la Cassa ha denominato “cittadinanza previdenziale”), estendendo ai
praticanti avvocati, indipendentemente dall’abilitazione al patrocinio, la possibilità di iscrizione.
23/02/2015 19:21
Una simile estensione del sistema previdenziale, in sé positiva, si rivela critica in un contesto, come
l’attuale, di grave difficoltà economica, soprattutto nelle fasi iniziali dell’attività professionale: al
maggior onere richiesto deve quindi necessariamente corrispondere un gestione trasparente ed attiva
delle entrate e delle prestazioni erogate, che – fermo il principio di solidarietà, applicato coerentemente
e in ogni direzione – assicuri il rispetto effettivo della correlazione fra i contributi versati e il trattamento
pensionistico da conseguire.
L’analisi dei dati forniti dalla Cassa Forense (Settembre-Dicembre 2014) evidenzia aree di crisi che da
un lato impongono interventi strutturali a favore dei giovani e delle Colleghe /dei Colleghi in situazione
di disagio, ma dall’altro rendono imprescindibile un controllo attento e avveduto sugli investimenti
patrimoniali della Cassa, per evitare ricadute su un sistema che si fonda solo sulla contribuzione degli
iscritti.
E’ infine necessario che la Cassa si attivi per garantire con continuità una copertura assicurativa
sanitaria efficace per gli iscritti e i loro familiari: ciò sia in termini di qualità dei servizi offerti – ad es.
convenzioni che evitino eccessive perdite di tempo in adempimenti burocratici – sia di quantità - ad es.
per i contributi di maternità – accompagnati ad effettivi controlli per prevenire o reprimere abusi.
10.
EFFICIENZA E GIUSTIZIA
Il rinnovo del COA coincide anche con importanti cambiamenti ai vertici della Magistratura
milanese.
E’ quindi necessario consolidare un rapporto autorevole con la Magistratura, che ponga l’Ordine
nel giusto ruolo di co-amministratore della giustizia, alla luce delle ingenti risorse umane ed
economiche investite dagli Avvocati milanesi a beneficio di tutti per garantire il funzionamento
degli Uffici Giudiziari, anche privilegiando gli Avvocati nella scelta dei giudici non togati.
! L’Avvocatura milanese, pioniera del decreto ingiuntivo telematico, è oggi protagonista del processo
civile telematico (il 27 % degli atti telematici a livello nazionale è stato depositato dagli avvocati del
distretto di Milano). Non solo, per consentire il funzionamento della giustizia, abbiamo aiutato, anche
economicamente, gli uffici giudiziari della città e tutto il Paese ne ha beneficiato.
Ma non basta. Il prossimo anno si annuncia decisivo: all’indispensabile affermazione del processo
telematico nella giurisdizione civile, penale ed amministrativa, si contrappone la povertà dei mezzi e
delle risorse messe a disposizione dallo Stato.
Due fatti possono compromettere il livello di qualità della giustizia ambrosiana: la fuga del personale di
cancelleria dal Palazzo di Giustizia e la legge di stabilità 2015 (in discussione al Senato), che dal
prossimo settembre trasferirà al Ministero della Giustizia la gestione e la manutenzione degli uffici
giudiziari, prima di competenza del Comune capoluogo.
Ad essi si aggiunge la sostituzione, per raggiunti limiti d’età, dei capi degli uffici giudiziari milanesi, il
cui avvicendamento richiederà tempo e comporterà inevitabili disagi.
Sono allora evidenti il ruolo insostituibile dell’Avvocatura, le responsabilità che ricadranno sul
Consiglio, l’indispensabile collaborazione con la Magistratura milanese: tutti dovremo fare di più per
garantire il funzionamento della giustizia a beneficio di tutti gli utenti della giustizia, cittadini ed
imprese.
Ne siamo consapevoli e vogliamo che il Consiglio, rinnovato nella compagine ed autorevole nella
composizione, sia attore del governo della giustizia della nostra città, per scommettere sul suo
miglioramento.
11.
INVESTIRE NEL FUTURO
Il patrimonio dell’Ordine dovrà essere collocato in investimenti duraturi che siano di sostegno a
tutta la categoria, in particolare per fornire servizi ai giovani colleghi che si affacciano alla
professione.
! Nel rispetto del principio del pareggio del bilancio e nel perseguimento dei fini istituzionali, l’Ordine
deve contribuire con le sue risorse a sostenere l’Avvocatura milanese, anche nelle fasce più deboli, dei
giovani all’inizio della vita professionale e delle colleghe e colleghi colpiti dalla crisi, offrendo servizi ed
opportunità.
23/02/2015 19:21
Da sviluppare l’esperienza del Temporary office, uscendo dal Palazzo di Giustizia per allargarlo ad altre
categorie (commercialisti, architetti, ingegneri, ecc…), così da diventare occasione di conoscenza e di
lavoro, di creazione di legami, in attesa del regolamento del CNF sulle associazioni interprofessionali.
12. SOLIDARIETA’ E SUSSIDIARIETA’
Per un efficace sostegno ai tanti colleghi in difficoltà, anche per mezzo di convenzioni con
istituzioni ed enti pubblici e privati e favorendo l'accesso a fondi europei per il sostegno all'attività
professionale.
! L’Avvocatura milanese non può limitarsi alla difesa delle posizioni acquisite, ma deve conservare e
rafforzare il suo tradizionale ruolo di innovazione e di sviluppo della società.
Tutti gli iscritti meritano un Ordine ed un Consiglio che contribuiscano alla definizione di intese e
convenzioni con enti ed istituzioni per facilitare l’accesso al credito degli iscritti, per avviare l’attività
professionale, per consolidarla e svilupparla.
Intese da estendere agli organismi che garantiscono istituzionalmente il credito bancario, ai quali gli
avvocati possono associarsi.
Con il Piano di azione per le libere professioni, la Commissione europea ha accolto il mondo dei
professionisti tra i beneficiari delle risorse finanziarie europee per la programmazione 2014-2020.
L’attuazione del piano avverrà attraverso programmi operativi e specifici bandi, a partire dalla metà del
2015, mirati a sostenere i professionisti nei vari aspetti della loro attività, quali l’accesso al credito, la
formazione, l’ingresso in nuovi mercati, l’internazionalizzazione ed altro ancora.
Considerata la difficoltà tecnica di beneficiare delle risorse europee, per PROFESSIONE DOMANI il
Consiglio e l’Ordine devono consentire agli avvocati di cogliere le nuove opportunità, con
l’informazione e l’assistenza alla preparazione e presentazione dei piani e dei programmi.
Cristina Arianna
Sergio Barozzi
Alessandro Bastianello
Paola Boccardi
Erika Bruno Belloni Turco
Mario Cerutti
Andrea Del Corno
Antonio Donvito
Silvia Doria
Giacinto Favalli
Nadia Germanà Tascona
Alessandra Giancristofaro
Marina Ingrascì
Agostino Migone de Amicis
Mariagrazia Monegat
Vinicio Nardo
Alessandra Noli Calvi
Antonio Papi Rossi
Laura Pietrasanta
Giovanni Raimondo
Antonella Ratti
Debora Ravenna
Andrea Stanchi
Silvia Veronesi
Roberta Vigezzi