ALL’INTERNO SPECIALE LIBRI&LIBRERIE SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI distribuzione gratuita Graphic designer Tony Baldini Anno IX - numero 5/6 - luglio/agosto 2014 il sindaco ha perso la facciata Napoli crolla e miete vittime. De Magistris ignora il decadimento della città e preferisce l’inaugurazione alla manutenzione, i riflettori alla riflessione. www.chiaiamagazine.it IUPPITER EDIZIONI OBLÒ SOS CITY Una città “parcheggiata” Caro Direttore, guardandosi intorno ci si rende conto che ormai a Napoli, in molti rioni, vicoli e slarghi sono inaccessibili: paletti, catene e strutture murarie abusive impediscono l’accesso a tutti, anche alle forze dell’ordine. L’ultima moda tutta partenopea, riguarda l’occupazione di numerose piazzette, trasformate in privati parcheggi o garage all’aperto. Basta inoltrarsi nei Quartieri Spagnoli per imbattersi nella più sfrenata illegalità, come il caso di piazzetta Rosario di Palazzo, restaurata di recente ma trasformata negli spazi residuali in parcheggio abusivo. Chi vuole parcheggiare in quest’area, compresi i residenti, è costretta al pagamento di un “obolo”, in caso contrario, rischi di trovare l’auto o la moto danneggiata o di non trovarla affatto. Una situazione simile si riscontra poco più avanti, in piazzetta Concordia, uno slargo adiacente all’omonima chiesa, dove si contano decine di paletti abusivi e transenne che impediscono la sosta ai non autorizzati. Nonostante diversi interventi di rimozione dei paletti, l’illegalità è stata ripristinata in tempo di record. In quest’area sono presenti anche numerosi manufatti abusivi, stanze create sui marciapiedi, oltre a qualche finto segnale di sosta per i disabili. In piazzetta Concordia è in uso un tariffario per parcheggiare, che vale anche per i residenti. A nulla sono servite denunce e proteste, basti pensare che un’ambulanza per soccorrere un anziano ha impiegato oltre trenta minuti per attraversare meno di cinquanta metri. Non mancano i casi eclatanti, poiché in questo variegato panorama non si può tacere ciò che accade a piazza Dante: l’area che dovrebbe essere una zona pedonale, la sera si trasforma in un parcheggio all’aperto, tariffe standard che consentono a questi improvvisati parcheggiatori di arrotondare a fine mese le proprie entrate. Ciò che lascia perplessi è che tutto ciò accade a pochi metri dalla sede della II° municipalità e della locale Unità Operativa della Polizia Municipale. Oramai la città è sempre più ostaggio della malavita e di quanti approfittano di tale situazione, scandalosa e insopportabile come i parcheggiatori abusivi che non ti chiedono più un’offerta “ a piacere”, ma t’impongono un vero e proprio pizzo se vuoi parcheggiare, anche se sono presenti le strisce blu. CARMINE ZAMPROTTA (2) Il verde pubblico ha zero futuro Segnaliamo la lettera di un nostro lettore che, anche a nome di un gruppo di cittadini e volontari della Caritas, chiede un intervento delle autorità su alcune opere che non richiederebbero stanziamenti di denaro, ma solo la razionalizzazione delle risorse già disponibili. Viene segnalato lo stato del verde pubblico tra via Orazio e via Petrarca, “infestato” da erbacce e preda delle deiezioni degli animali domestici dei residenti. Giardinieri e netturbini, oltre ad un comportamento più civile degli abitanti, potrebbero risolvere il problema. Più complessa, invece, la situazione dei tronchi lasciati nel terreno dopo gli abbattimenti degli alberi e lo stato di abbandono delle ringhiere delle scale di via Mariconda e della balaustra di via Pontano. Un appello anche per il salvataggio della magnolia di piazza Amedeo. Qui l’equilibrio naturale è stato sconvolto dall’uomo, che ha costruito una rotonda con copertura in sanpietrini, invece di un’aiuola in terreno. (a.y.s.) La cinica farsa della L’editoriale BORGHESIA L’identikit della borghesia napoletana è da sempre un autentico rompicapo, peraltro ancora irrisolto. In “Un Paradiso abitato dai diavoli”, “popolarissimo” saggio storico di Benedetto Croce, c’è un capitolo sulle origini dei “lazzari” e del conseguente “lazzaronismo”, in cui anche il grande filosofo e critico, partendo da studi seicenteschi, lascia intuire che la corretta “qualifica” di questo ceto non è certo cosa facile. Che così fosse, ne è riprova anche la remota scelta, in anni molto lontani, mi pare gli inizi del 900, degli imprenditori napoletani, di chiamare l’edificio dell’allora neonata associazione, in Via Santa Brigida: Palazzo della borghesia. Una scelta di nobile auspicio. Purtroppo da qualche tempo a questa parte, il rompicapo si sta trasformando in una melina farsesca. Più Napoli paga le conseguenze inenarrabili di uno sfascio urbano e amministrativo senza eguali e più si infittisce il dibattito sulla borghesia, lasciando alla fine le cose come stanno, cioè peggio di prima. Pur essendo apprezzabile il motivo in sé di trovare uno sbocco a una situazione insostenibile, a Napoli va denunciato un cinico e ciclico gioco sporco. Coloro che hanno creato o contributo a creare questa situazione di sfascio, attraverso sostegni e collateralismi di varia natura a favore, in successione, di Bassolino, Iervolino e de Magistris, ancora una volta, inserendosi furbescamente sulla indispensabilità di tale dibattito, puntano a rientrare in gioco. Basta, secondo loro, dire “abbiamo sbagliato”, per dettare “ipso facto” le condizioni delle future candidature nella corsa a Palazzo San Giacomo. E no. Poiché i personaggi sono sempre gli stessi, i soliti noti, è tempo che ci si guardi bene da questo ciclico e cinico gioco, implacabile da un ventennio a questa parte, dietro la risorgente melina farsesca sulla borghesia. Crolli e speranze calpestate: il sindaco ha perso la facciata pagina 3 Il paginone Salviamo il declino della città: «Più librerie e meno pensiero fritto» pagine 4-5 Il caso Il caso risolto di Sergio Risorgente: in carcere per non aver commesso il fatto pagina 7 L’intervista Gianni Lettieri, il libro verità dell’«imprenditore scugnizzo» pagina 9 Sollecitazioni Napoli e la sporca bellezza: tra cantori e detrattori della città pagina 10 Quartierissime Gradoni di Chiaia, il «Mercatino dei pulcini» e l’arte del riuso pagina 13 Divinazione Il significato della prima fatica di Ercole per i nati sotto il segno del leone pagina 20 Saper Vivere Estate a Napoli, tutte le mostre da non perdere pagina 21 n u m q u a m SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI Anno IX n. 5/6- Luglio-Agosto 2014 Direttore responsabile Max De Francesco Caporedattore Laura Cocozza Redazione Armando Yari Siporso Livia Iannotta Progetto e realizzazione grafica Fly&Fly Responsabile area web Massimiliano Tomasetta Pubblicità (Tel. 081.19361500) Michele Tempesta (392.1803608) CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 h o r u m l u x c e d e t Società editrice IUPPITER GROUP S.C.G. Sede legale e redazione: via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Tel. 081.19361500 - Fax 081.2140666 www.iuppitergroup.it Presidente: Laura Cocozza Stampa Centro Offset Meridionale srl - Caserta SOS CITY Reg. Tribunale di Napoli n° 93 del 27 dicembre 2005 Iscrizione al Roc n°18263 © Copyright Iuppiter Group s.c.g. Tutti i diritti sono riservati Per comunicati e informazioni: [email protected] Si ringraziano Tony Baldini per cover e fotomontaggi, e l’archivio Ruggieri per le fotografie Lancia il tuo Sos, indica disservizi e problemi del tuo quartiere e proponi soluzioni per rendere più vivibile la città. Contiamo su di te. Le lettere, firmate con nome e cognome, vanno inviate a «Chiaia Magazine» - via dei mille, 59 80121 Napoli, oppure alla e-mail [email protected] L’EDITORIALE PERDERE LA FACCIATA Max De Francesco Molti ricordano uno sketch a Studio Uno, in cui Totò raccontava a Mario Castellani di un energumeno che lo aveva schiaffeggiato e insultato al grido «Pasquale, figlio di un cane, finalmente ti ho trovato... Pasquale, maledetto, te possino ammazzatte». Alla domanda «Ma perché non hai reagito», Totò così concludeva: «E che me frega, e che so’ Pasquale io?». Non si allontana di molto la reazione agli schiaffi di Napoli dell’ex togato de Magistris che, ora affindadosi alle congelate sentenze del suo ben remunerato staff di comunicazione ora avvalendosi delle sue rozze improvvisazioni, sembra ribattere al decadimento della città con un miserabile “E che me frega, è che so’ sindaco io?» Gli accadimenti tragici come le morti di Ciro Esposito e Salvatore Giordano, le speranze disattese di rilancio a causa del vergognoso affaire Bagnoli, del piccino Forum della Culture e della sparizione del grande progetto di recupero del Centro Storico, lo svuotamento culturale e sociale delle vie con la chiusura di librerie e negozi storici, la diffusione di una gomorra minorile, al di fuori dei clan, molto più pericolosa perché spietata e senza codici d’onore, la visibile assenza della cura del corpo di Napoli, hanno trascinato la città in quel cantuccio del disincanto che, per certi versi, è la sala d’aspet- to prima della resa. Una diagnosi novecentesca di Scarfoglio sullo stato d’animo di Napoli appare oggi d’attualità estrema soprattutto quando parlava di «una città stanca, di quella stanchezza che non precede rabbia e voglia di cambiare le cose. Che è stanca piuttosto di attendere che passi la nottata». Una nottata infinita, senza stelle comete né percorsi di luce. Una spossatezza civica che, in questa ennesima estate di ripresa economica invisibile, di riforme annunciate a livello nazionale e promesse calpestate localmente, è divenuta incontenibile, qua e là interrotta dagli scatti d’orgoglio di un frammentato movimentismo cittadino, dalle sortite isolate di chi, come Gianni Lettieri, è rimasto sul “pezzo” de Magistris nonostante si trovi a predicare nel deserto della politica, e dalle punturine d’adrenalina del presidente De Laurentiis che ha lanciato nella mischia la mediatica carica dei 100 pionieri per rigenerare la città. Ad aggiungere stanchezza alla stanchezza, poi, di questi tempi si esibiscono sullo stato di salute della polis partenopea editorialisti d’archivio e intellettuali navigati, che ripropongono la stantìa discussione sull’immobilismo della borghesia, sull’effimero agitarsi della cosiddetta società civile e “strutturata”, sull’indole servile e corruttibile di una parte consistente della popolazione, sui mali incurabili di quella che fu la capitale del Sud, sulla rivoluzione incompiuta del 1799, eccetera eccetera. Un elettore, prima di Bassolino e poi di de Magistris, come Gerardo Marotta, in una recente intervista sul Corriere del Mezzogiorno al giornalista Gianluca Abate ha detto: «Se non capisce come qui abbiamo investito sulle feste ma non sulla produzione del pensiero, allora non potrà mai capire perché è crollato un pezzo della Galleria Umberto. Qui hanno ammazzato gli intellettuali e al loro posto hanno messo al potere luridi capibriganti: loro figliavano, gli intellettuali no. La classe che ci governa è la discendente ideale di quei capibriganti...Napoli crolla perché c’è una classe dirigente che non sa cosa significa mettere un chilo di calce...». Con garbo vorremmo ricordare al presidente dell’Istituto italiano per gli studi filosofici e promotore di una città governata da intellettuali e non da «soggetti regressivi», che il suo ultimo sindaco senza cazzuola si è dedicato con zelo bassoliniano all’inseguimento del grande evento, alla promozione della festilenza arancione, preferendo il concerto al recupero del pensiero, i riflettori alla riflessione, l’inagurazione alla manutenzione. Se poi piovono pietre e sprofondano strade, un sindaco non può riproporre lo sketch di Totò, perché è «il primo cittadino», primo in oneri e onori, votato per guidare una comunità, darle una visione, una prospettiva, un senso comune, consegnarla alla normalità e non alla fatalità. Se uno muore ragazzo per un crollo evitabile in un luogo ad alto passeggio, nella via dello struscio e non in un vicolo desolato, significa che l’apparato che governa Napoli, dal sindaco agli assessori, ai tecnici comunali, non ha svolto fino in fondo il suo compito politico-amministrativo e quella missione di custodia della comunità. La triste consuetudine vuole che quando i fatti assumono proporzioni distruttive e, per dirla brutalmente, ci «scappa il morto», si intensificano azioni di controllo, fino ad allora blande o inesistenti, con una moltiplicazione di transenne, imbracature di balconi e palazzi come se a momenti dovesse venire giù ogni cosa. Poi il tempo passa, le feste ricominciano, le indagini si perdono, la tragedia si dissolve e Salvatore Giordano, ucciso dall’incuria napoletana, diventerà un ricordo, un volto da commemorare. De Magistris, per non turbare il dolore dei familiari e «voler prendere le distanze da tutto il veleno immesso contro la nostra città in queste ore», non è andato ai funerali del ragazzo. Il Comune di Napoli ha inviato il gonfalone della città e una corona di fiori. Per il sindaco non rientrava nei riti funebri consigliabili. Così, oltre alla facciata, Napoli ha perso anche la faccia. CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 (3) IL PAGINONE FERMIAMO IL DECLINO DELLA CITTA` La rivolta dei libri Parte la campagna “Più librerie e meno pensiero fritto” di Chiaia Magazine in difesa dei presìdi culturali. L’impegno civico e l’assenza delle istituzioni Max De Francesco L’INIZIATIVA L Si chiama «Più librerie e meno pensiero fritto» la campagna di sensibilizzazione alla lettura e alla difesa delle librerie che Chiaia Magazine lancerà nei prossimi mesi. L’iniziativa, fortemente voluta dagli editori del free press partenopeo, prevede video virali per la promozione della lettura, adesivi “di pensiero” distribuiti nei centri culturali della città, convegni sull’evoluzione dell’editoria e un cortometraggio sulla «rivolta dei libri», girato entro il 2015. a chiusura della storica libreria Loffredo, la conseguente reazione dei cittadini impegnati a ridare al Vomero, con la formula dell’azionariato popolare, un centro di smistamento culturale e la giornata di mobilitazione in difesa dei librai di Port’Alba dovrebbero aprire cervello e cuore a chi è chiamato a gestire fondi pubblici, ad amministrarci, e, quindi, a creare, come si dice in politica, “opportunità di crescita”. Il decadimento di una città si misura dalle sue vie. Prendiamone una a caso e, oltre a soffermarci su buche, sporcizia, assenza di verde, palazzi pericolanti, invasione di abusivi, decoro architettonico, guardiamo cosa offre commercial- (4) CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 mente e socialmente. Se, in un batter d’anni, Napoli ha strade sempre più occupate da patatinerie, centri scommesse, outlet “compri e fuggi”, c’è da domandarsi se non sia il caso di difendere i presìdi culturali e di inaugurarne altri. Nessuna crociata contro il fritto e la “bolletta”, ma ci chiediamo perché non puntare, attraverso un patto tra istituzioni, editori, librai e associazioni civiche all’apertura di nuove librerie, innovative e a dimensione di lettore, nelle vie “occupate” della città. Da troppo tempo siamo costretti a seguire la bara del libro, a veder sparire preziosi luoghi d’intrattenimento tra scaffali svuotati e gli affranti librai di una volta che, quando entravi nelle loro farmacie di romanzi, ti consigliavano la cura letteraria giusta per ritrovare sogni e superare malanni di cuore. Ai funerali delle librerie e della cultura napoletana le istituzioni erano assenti. La non presenza, infondo, è giustificabile: perché presentarsi al rito funebre se non si è fatto nulla per evitarlo? Perché partecipare se è totalmente mancata una strategia in difesa del libro e della sua sofferente filiera? Nel 2013, dopo un paio d’anni di palleggiamenti in Consiglio regionale, fu approvata, con i peana del Corecom, la legge di sostegno all’editoria. Il fondo previsto era di 100mila euro per l’anno 2012, che, stando alle intenzioni della Regione, sarebbe dovuto servire a promuovere e sostenere «il libro, l'informazione locale in tutte le sue forme e la produzione della piccola e media impresa editoriale» e ad assicurare «gli incentivi per lo sviluppo di contenuti digitali, siti web, attività di ristrutturazione aziendale e ammodernamento tecnologico, la nascita di nuove imprese nel comparto, le librerie campane, le emeroteche...». Parole. Con 100mila euro, poi, parliamoci chiaro, che svolta si può dare all’intero comparto? Siamo alle solite: mancanza di visione, leggina “prenditempo” che contempla l’intero mondo dell’editoria senza capirne differenze e criticità; nessuna idea sul piatto, parole allineate senza un ragionamento pro- «IOCISTO», LA CULTURA HA UN ALLEATO IN PIÙ fondo sullo stato reale della piccola e media editoria locale. L’elenco delle intenzioni è la fine delle istituzioni. In questi anni abbiamo assistito allo sperpero di una montagna di fondi pubblici (quasi 30 milioni di euro) utilizzati per la discutibile Coppa America o ignobilmente frammentati, per soddisfare la rete delle clientele, per la realizzazione dell’invisibile Forum delle Culture. Un utilizzo miope di risorse europee che, finita la festa, non lascerà benefici né economici né strutturali alla città. Perché non si è pensato, invece, di destinare una parte dei fondi al rilancio della cultura partenopea con un piano “rivoluzionario” che rimetta al centro della cultura il libro e la lettura, miscelando tradizione e innovazione? «Chi tocca un libro, tocca un uomo», scriveva Henry Miller dopo aver passato in rassegna i libri della sua formazione. Benedetto Croce, in una lettera indirizzata ad Alessandro Casati, raccontando di essere stato colto di sorpresa dallo scoppio improvviso del bombardamento del 4 dicembre 1942, costretto così a rifugiarsi a Sorrento, confessò il dolore non solo per l’evento ma anche perché poteva portare con sé, trasferendosi, solo poche migliaia di volumi, una minima parte degli oltre 150 mila della sua biblioteca: «Questa - scrive il filosofo - è la trafittura più dolorosa che io provo. All’età mia, quando si è esaurito o quasi il compito della propria vita, la morte non spaventa, ma la perdita di quel patrimonio letterario colpirebbe non la mia persona, ma un interesse generale». Perdere i libri significa smarrire coscienza e memoria, rinunciare al potere della lettura vuol dire ridurre l’energia della fantasia e del linguaggio. Tullio De Mauro, ultimamente interrogato sull’importanza di leggere, ha detto: «Cinque italiani su cento tra i 14 e i 65 anni non sanno distinguere una lettera da un’altra, una cifra dall’altra. Trentotto lo sanno fare, ma riescono solo a leggere con difficoltà una scritta e a decifrare qualche cifra. Trentatré superano questa condizione ma qui si fermano: un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è oltre la portata delle loro capacità di lettura e scrittura, un grafico con qualche percentuale è un’icona incomprensibile. Secondo specialisti internazionali, soltanto il 20% della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea». I dati sulla lettura in Italia non confortano: un recente report sugli anni 2011-2013 del Centro per il Libro e la Lettura sostiene che nel Paese v’è stata una forte diminuzione rispetto al passato della percentuale dei lettori (dal 49% del 2011 al 43% del 2013) e degli acquirenti (dal 44% al 37%), con il Sud che si conferma maglia nera nella lettura e nell’acquisto di libri. Senza dubbio la marginalizzazione dell’oggetto-libro è favorita dal dominio del web, dal potere magico di smartphone e tablet, dalla persistenza della connessione, dall’ideologia dei nativi digitali, allergici alla cultura di carta e alla lettura “lunga” e divoratori d’informazioni “social”, immediatamente condivisibili, fruibili senza impegno. Quarant’anni fa Mimì Rea scriveva: «È molto difficile che il libro si riprenda. Troppe cose congiurano contro di esso: l’automobile, la televisione, il ludismo imperante, il consenso dei tiranni». Congiure col tempo aumentate, eppure quella del libro è una presunta morte: rimane, infatti, una “sacra merce”, per dirla alla Brecht, che ha un mercato e una filiera trafitti dai mutamenti, ma destinati a resistere, e perché no a rinnovarsi, se s’inizia a dargli una visione che non sia “visionaria” ma realistica ed economica. Si cominci allora concretamente con la valorizzazione delle librerie, sostenendo quelle esistenti e creandone di nuove, s’investano soldi per internazionalizzare la produzione degli editori locali, dandogli strumenti e incentivi per una promozione funzionale e a «costi zero», si utilizzino fondi europei non solo per diffondere il valore-libro nelle scuole con una strategia permanente e non con isolate iniziative, ma anche per “formare” realmente, e non con corsi fantasma e cialtroneschi, una nuova figura di libraio che non sia solo addetta alla vendita ma soprattutto alla valorizzazione appassionata della merce. Si lavori, senza perdere tempo, per una Napoli che abbia nelle sue vie più isole letterarie e meno pensiero fritto. Finalmente una buona notizia. A Napoli la voglia di riscatto c’è e, cosa ancor più sorprendente, il segnale parte dalla cultura. Lunedì 21 luglio centinaia di persone hanno partecipato alla festa di inaugurazione della sede, in via Cimarosa 20, nei pressi di piazzetta Fuga, di “Iocisto” la libreria ad azionariato popolare nata da una provocazione lanciata il 13 maggio scorso sulla sua bacheca di Facebook da Ciro Sabatino, giornalista e ora presidente dell’omonima associazione. «Chiudono i bookstore di quartiere? Vabbè allora la libreria ce la facciamo noi». Poteva restare uno dei tanti post che spariscono nel giro di un giorno ed invece Sabatino, con sua stessa sorpresa, ha scoperto che non solo c’erano tante persone che la pensavano come lui, ma che erano anche disposte a lavorare attivamente alla realizzazione di quel piccolo sogno. Dopo meno di una settimana si sono ritrovati in 120 all’assemblea convocata presso la sala consiliare della Municipalità del Vomero, messa a disposizione dal presidente Mario Coppeto. L’assemblea serve a capire che c’erano numeri e le intenzioni per andare avanti. Ricorda Alessandro Gargiulo, segretario dell’associazione: «Arrivai in quell’aula e sentii da subito che tutte quelle persone erano lì per fare sul serio. Il parterre era molto composito: professionisti, ex dipendenti delle librerie che avevano chiuso, studenti, commercianti, piccoli editori come Alberto della Sala, diventato poi socio fondatore. Tutti misero volontariamente a disposizione le loro competenze. Furono creati dei gruppi di lavoro per studiare la fattibilità dell’impresa sia dal punto di vista legale che economico. Assieme a me nel gruppo che doveva occuparsi della forma legale da dare al progetto c’erano Enrico Fotini e Diego Romano, un matematico del CNR che, con la sua formazione scientifica, ci ha dato una mano a incasellare tutti i tasselli al loro posto. Alla fine, dall’iniziale idea di creare una S.p.a., giungemmo alla decisione di dar vita ad una associazione senza scopo di lucro, perchè non avendo limiti di associati, ci dava la possibilità di allargare l’azionariato a tutti i cittadini che volessero partecipare all’iniziativa». Durante una seconda assemblea, sono stati poi nominati il presidente e i quattordici membri del Consiglio direttivo che hanno ricevuto il mandato dall’assemblea di costituire davanti al notaio Dino Falconio l’Associazione “Iocisto” che conta 160 soci fondatori ed ha come scopo principale l’apertura di una libreria ad azionariato popolare e, tra gli altri, la centralità del libro, l'avvicinamento delle nuove generazioni alla lettura e la libreria come luogo d'aggregazione. Nei giorni successivi è partita la campagna di tesseramento per i soci ordinari e sono raddoppiate le fila degli associati. “Partecipare” è la parola d’ordine ed è per questo motivo che ogni step dell’iniziativa, è condiviso con tutti. Il prossimo appuntamento è per giovedì 24 per l’asta di opere offerte da artigiani, fotografi e artisti per il crowdfunding. L’obiettivo è di arrivare nel più breve tempo possibile a 1000 associati, in modo da coprire i costi di fitto e di gestione della sede appena inaugurata ed avere un fondo da destinare a iniziative culturali coerenti con gli scopi dell’associazione. Da lunedì è attivo anche il sito internet e il conto bancario per versare la quota associativa: 50 euro l’anno per dire “Iocisto”, sono presente, sono un cittadino attivo e un sostenitore della cultura. Per info: 0817649836 LAURA COCOZZA CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 (5) (6) CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 LA STORIA IL CASO RISOLTO DI SERGIO RISORGENTE In carcere per non aver commesso il fatto Armando Yari Siporso Venti giorni di prigione per non aver commesso il fatto. Quattro anni di attesa per ottenere una sentenza di “non luogo a procedere per tutti i capi d’imputazione contestati”. Questo il calvario del napoletano Sergio Risorgente, stimato consulente del lavoro coinvolto, ingiustamente, dalla confessione di un proprio cliente, nell’ambito di alcune indagini su presunte attività illecite nella città di Perugia. Risorgente, solo in seguito all’arresto, apprende che il suo assistito era un pregiudicato di rilevante spessore criminale. Associazione a delinquere finalizzata alla banda armata, truffa consumata e truffa tentata sono invece i reati ascritti al libero professionista quando, alle 5 del mattino del 29 giugno 2010, in applicazione di un’ordinanza di custodia cautelare, viene prelevato dalla propria abitazione da tre poliziotti per essere condotto in Questura prima e presso il carcere di Poggioreale poi. La presunzione d’innocenza, principio del diritto penale secondo il quale un imputato è considerato non colpevole sino a condanna definitiva, è una pura utopia per chi sa di essere innocente e si trova, per forza di cose, a dover essere costretto tra le sbarre di una prigione. «Proprio tra le mura dell’Istituto di Pena, nelle parole dei miei compagni di cella - racconta Sergio Risorgente - ho trovato gli unici momenti di comprensione durante il periodo infernale trascorso dal momento dell’arresto a quello del ritorno alla libertà, riconquistata per l’intervento del Tribunale del Riesame, grazie al brillante operato dei miei avvocati difensori Roberto Del Giudice e Armando Bello. Ricordo la frustrazione e lo smarrimento che ho vissuto quando mi accorgevo che la mia versione dei fatti, in quei momenti di solitudine estrema e di indescrivibile angoscia, non veniva presa in considerazione da nessuno». La gioia di riabbracciare, dopo venti giorni di carcere, la figlia di 2 SANTA MARIA APPARENTE (ADZ. VICO VASTO A CHIAIA) Vendiamo appartamento di 30 mq c.ca al primo piano senza ascensore molto soleggiata; composto da 2 camere, cucinotto e bagno. Da ristrutturare € 115.000,00. VIA MANZONI Vendiamo in parco con portiere e guardiania notturna, luminoso e soleggiatissismo appartamento PANORAMICO di 160 mq + 45 mq di veranda composto da ingresso/salone, 4 camere, ampia cucina, doppi accessori, lavanderia, veranda, terrazzo di 25 mq, balconate. Possibilità di posti auto. 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Solo il 15 maggio 2014, tre anni e undici mesi dopo l’esperienza traumatica della prigione, Alberto Avenoso, G.u.p. del Tribunale di Perugia, dopo aver esaminato con dedizione e precisione gli atti, emette la sentenza di “non luogo a procedere nei confronti del Risorgente per tutti i reati a lui ascritti, per non aver commesso il fatto”, certificando in modo assoluto l’innocenza dell’indiziato. «Potrà mai una causa per ingiusta detenzione restituire, attraverso un indennizzo economico, i momenti di tranquillità sottratti in questi anni, apparentemente interminabili, di sofferenza»? Potrà una somma in denaro restituire la dignità minata dal pregiudizio del “non-giudizio” e dagli anni di sospetti, lentamente trascorsi senza poter affermare la correttezza della propria condotta»? Con questi interrogativi il protagonista involontario della complessa epopea giudiziaria potrebbe aprire, forse inconsapevolmente, il secondo capitolo di questa drammatica vicenda, conclusasi fortunatamente nel migliore dei modi. La riparazione pecuniaria per ingiusta detenzione, introdotta con l’emanazione del nuovo codice di procedura penale, richiede infatti una nuova istanza da proporre alla Corte d’Appello competente per territorio. Un nuovo procedimento giudiziario, dunque, nuovi viaggi e, quindi, paradossalmente, nuove preoccupazioni per chi, come l’innocente Sergio Risorgente, è sprofondato, suo malgrado, in quello che lui oggi definisce “un incubo chiamato giustizia”. SPECIALE MARE VILLAGGIO AFRODITE. Vacanze e divertimento sulla costa ionica, Soggiorni in ville con patio e giardino attrezzato magnificamente arredato e climatizzato. 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Gianni Lettieri, classe ‘56, ha fondato e dirige la Meridie Investimenti Spa, una investment company quotata in borsa. Presiede la Atitech, società di servizi di manutenzione aeronautica. È stato presidente dell’Unione industriali della Provincia di Avellino e Napoli. Nel 2011 si è candidato a sindaco della città. Oggi guida l’opposizione in Consiglio comunale e presiede l’associazione “Fare città”. LETTIERI, IL LIBRO VERITA` DELL IMPRENDITORE SCUGNIZZO I giochi da bambini? Più leali della politica Laura Cocozza Gianni Lettieri nel libro autobiografico «L’imprenditore scugnizzo» (Iuppiter edizioni), racconta la sua vita professionale e privata, fino all’esperienza politica della candidatura a sindaco di Napoli. 300 pagine corredate da un album fotografico a colori. L’immagine di copertina della sua autobiografia ritrae uno scugnizzo che mantiene in equilibrio nel palmo della mano uno “strummolo”. Quel ragazzino che mostra con espressione seria e compiaciuta la sua abilità, rappresenta simbolicamente il modo in cui Gianni Lettieri è riuscito a governare le varie sfide che la vita gli ha riservato. Prima come imprenditore, poi come marito e padre e infine come politico. Un vero “self made man”, come scrive Antonio Polito nella prefazione, con radici ben piantate nel suolo napoletano. L’imprenditore scugnizzo nato alla Duchesca come è riuscito a mantenersi in equilibrio tra lavoro e famiglia? Ho sempre lavorato tantissimo e non nascondo che qualche volta ho provato sensi di colpa per il tempo sottratto alla mia famiglia. Negli anni, però, ho trovato un giusto equilibrio, sia grazie all’aiuto di mia moglie, che con grande impegno è riuscita a sopperire ad alcune mie mancanze, sia perché ho riservato ai miei cari tutto il tempo che non dedicavo al lavoro. Anche la scelta dello sport è stata fortemente condizionata dal desiderio di trascorrere più tempo possibile con loro. In che senso? Ho praticato per anni il tennis e poi il calcetto. Poi ho deciso che avrei corso proprio perché la corsa è uno dei pochissimi sport che posso praticare ovunque e a qualsiasi ora e che non necessita di una particolare attrezzatura, bastano un paio di scarpette e un pantaloncino. Approfitto dei giorni in cui sono fuori per lavoro per svegliarmi all’alba e visitare a mio modo la città correndo un po’. Lo stesso faccio quando sono a Napoli: spesso il rientro a casa dall’allenamento coincide con l’orario di sveglia della mia famiglia, così possiamo fare colazione tutti assieme. In una sola città non sono riusci- to a correre, a Teheran. Alle sei del mattino stavo per uscire dall’albergo in tenuta sportiva quando fui fermato dal portiere che mi avvertì che era molto pericoloso andare in strada vestito con i pantaloncini corti perchè rischiavo che i pasdaran mi arrestassero. Impresa, politica e scrittura, tre campi diversi in cui lei si è cimentato e continua a farlo: quale di questi è stato il più difficile da affrontare? Sicuramente la politica. Tra i tre è il mondo più lontano dal mio modo di essere. Sono una persona pratica e concreta, abituata sempre a “fare” e "risolvere". Ho riscontrato che, purtroppo, in questo campo c'è poca coerenza. Non importa se si fa quello che si dice, importa come si dice e quando. Spesso la strada per arrivare all’obiettivo non è quella dritta, non è quella che appare la più immediata. Insomma la politica non è il regno del “fare” ma è quello del “dire” e per me ciò è impensabile e inaccettabile. Racconto nel libro che anche i giochi da bambini (come la “guainella”), alla Duchesca, dove vivevo, erano pericolosi ma basati sulla lealtà. Il mio obiettivo è di adoperare questo modo di pensare e di agire anche nella politica. Sono convinto che sia l’unico modo per portare un vero cambiamento e per voltare realmente pagina. Il suo libro è pieno di ricordi e aneddoti della sua infanzia e della sua vita professionale in giro per il mondo: a quale di questi è più legato? Sicuramente al ricordo dell’orfanotrofio in Etiopia. Quando l’investimento in India prese il decollo, ed ebbe una eco in diversi Paesi, fui contattato dalle autorità di vari governi, tra cui il primo ministro etiope che volle incontrarmi a Roma per propormi di visitare e investire nel suo Stato. Conobbi un uomo minuto ma dal carattere molto forte. In una di queste visite mi portarono in un orfanotrofio che mi toccò il cuore e l’anima e il cui ricordo conservo ancor oggi dentro di me. Un mio collaboratore adottó una di quelle bambine; oggi é diventata una splendida ragazza ventunenne. Un capitolo intero del libro è dedicato al Banco di Napoli, nel quale lei ricostruisce la vicenda della cessione dell’istituto bancario, definendola “un furto” e racconta delle scuse che le presentò Federico Pepe, ex direttore generale. Cosa ha significato per lei la chiusura dell’istituto? Per me ha rappresentato una tragedia che ha colpito tutte le imprese del Mezzogiorno. Abbiamo perso una risorsa importante per il Meridione: una banca a vocazione territoriale, protesa verso le aziende e le problematiche del territorio. Era una banca con diramazioni in tutto il mondo ma con il cuore e la testa a Napoli. Per salvare un’altro Istituto bancario in crisi è stata cancellata con un colpo di spugna la storia economica del Mezzogiorno d’Italia. Se fosse candidato oggi, si proporrebbe diversamente, rispetto a due anni fa, considerando anche in che modo de Magistris nel frattempo ha amministrato la città? No, mi proporrei allo stesso modo, soprattutto alla luce degli accadimenti di questi ultimi anni. Ritengo innanzitutto di essermi presentato con sincerità, per quello che sono e con il mio bagaglio personale e professionale. Credo che è proprio grazie a quest’ultimo che ho pensato di riuscire a risolvere i problemi della mia città - che amo e che conosco profondamente - con il senso pratico e la concretezza che hanno contraddistinto tutte le mie azioni. Inoltre la mia convinzione è supportata dai fatti, in quanto molte cose che avevo previsto, e che erano scritte nel mio programma elettorale, si sono verificate; è sotto gli occhi di tutti che molte mie idee sono state, nel corso dei mesi, riprese e imitate; purtroppo, però, sbagliando i tempi e i modi. Lei si presenta come un amante delle sfide, anche agonistiche, come la maratona di New York, a cui è dedicato l’ultimo capitolo. Qual è il suo prossimo traguardo? Il mio traguardo è vedere la mia città finalmente europea. Ho fatto impresa in tre continenti, ho viaggiato e investito in molte parti del mondo e ho visto tante realtà diverse ma il mio cuore e i miei affetti sono sempre rimasti qui. Ogni qualvolta mi è capitato di vedere un centro di eccellenza o una realtà che funziona, ho sempre pensato a Napoli e a come esportare quell’esempio virtuoso nella mia città, perché ritengo che non c’è nulla che non si possa replicare qui e che nell’attuazione supererebbe l’originale. Anche mentre correvo al Central park e attraversavo il bellissimo polmone verde nel cuore di New York, pensavo a quanto sarebbe bello e utile replicare anche a Napoli una simile realtà. CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 (9) SOLLECITAZIONI LA PERQUISIZIONE DEI MEDICI IN TRIBUNALE Caro Direttore, la nomina di un medico, iscritto all’Albo dei Consulenti Tecnici presso il Tribunale di Napoli è effettuata tramite una precisa convocazione nominale e fiduciaria inviata direttamente dal Giudice alcuni mesi prima della data di udienza. Da quel momento, il medico-consulente è ufficialmente considerato un Ausiliario del Magistrato. Infatti, il CTU oltre alla competenza necessaria per compiere il suo delicato ruolo, necessita anche di specchiata condotta morale, non essendo sufficiente finanche la mancanza di precedenti giudiziari. Fatta questa necessaria premessa, ciò che accade nel momento in cui il consulente tecnico si reca in Tribunale, ha sicuramente aspetti inquietanti. L’accesso nel Tribunale può avvenire attraversando due entrate: la principale, designata con il nome “Cenni”, oppure quella più interna al Centro direzionale, che prende il nome, anch’essa, da un noto Giurista: “Porzio”. Quando si cerca di entrare nel primo ingresso, si è costretti ad incolonnarsi in una affollata fila composta dal pubblico di ogni giorno, per poi essere perquisiti da solerti guardie penitenziarie che, con efficienza pari alla polizia aereoportuale indagano sul contenuto di borse e vestiario con metal-detector. Ma accanto a questa, vi è la fila per il personale del Tribunale (Cancellieri, Impiegati, Personale delle Pulizie e dei Bar, etc) ove transitano anche gli Avvocati, mostrando il tesserino del loro Ordine Professionale al personale di controllo. Insomma, senza essere perquisiti. Altro discorso è per quanto riguarda il secondo varco, denominato “Porzio”: basta mostrare in questo caso un documento d’identità, ma non vi è la perquisizione metodica. Quindi, facile sarebbe attuare “l’attentato” dopo aver mostrato un qualunque documento. Sicuramente è giustificabile attuare la misure di sicurezza per garantire la sorveglianza in un luogo così a rischio quale quello di un Tribunale, ma quale è il fondamento di una accurata perquisizione ad un medico, Ausiliario del Magistrato che, non solo mostra (come l’avvocato) il proprio tesserino d’iscrizione all’albo, ma anche la precisa convocazione di nomina del Giudice in quel giorno? È, un medico convocato dal Magistrato, un potenziale attentatore alla sicurezza del Tribunale più di un avvocato? L’incongruenza è evidente, la perdita di tempo notevole, inutile l’impegno della Polizia Penitenziaria e, aggiungo, offensiva la incomprensibile discriminazione tra professionisti che operano nell’interesse dell’Autorità Giudiziaria. Certo di interpretare il disagio dei numerosi colleghi che lavorano in questo delicato settore, mi auspico un intervento, da parte di chi è preposto, al fine di garantire l’accesso paritario dei medici in Tribunale come avviene per le altre figure professionali. MARIANO MARMO Direttore Responsabile Linea di Attività in Terapia Iperbarica AORN «A.Cardarelli» (10) CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 LA RIFLESSIONE Napoli e quella sporca bellezza Umberto Franzese Con l’occlusione degli acquedotti, in seguito alla tremenda pestilenza causata dalla truppa francese dopo l’assedio del 1527-28, Napoli era sporca, infetta e puzzolente. Continuò ad esserlo allorquando gli spagnoli si stabilirono ai Quartieri. Neppure poté riprendersi, per godere pace e tranquillità, dopo la tragica rivolta del 1547. Altra triste vicenda fu quando nel 1597 il porto subì gravi perdite in uomini e navi. Ma il mare di Napoli era tutto un tripudio di colori, uno scintillio, uno sfavillio di sfumature di azzurro, di smeraldo, di grigio argenteo. La città stessa ai viaggiatori stranieri, Cervantes, Milton, De Saint Gelais, appariva in tutto il suo splendore. “Tu non vedrai al mondo nulla di più sublime”. L’eruzione del 1631, la rivolta di Masaniello del 1647, la peste del 1656: Napoli era davvero, nel Seicento, sporca e puzzava. Pure Johannes Lingerlbach, vedutista tedesco attratto da nitidi, ameni paesaggi, dipinge scene di genere legate alla tradizione dei bamboccianti italiani. Ma altri artisti, poeti, scrittori passano per Napoli nonostante sia sporca e puzzolente: Sir Richard Torkington, il poeta George Sandys e Richard Lessels, che primo tra i viaggiatori stranieri, usò l’espressione “Grand Tour”. Arrivarono pure nella Città del Sole, William Thomas e Richard Rowlands. Nel 1699 nella Napoli che “s’affaccia sulla più dolce baia del mondo e su uno dei mari più tranquilli”, mise piede il pittore olandese Gaspar Van Wittel. “Non v’è niente di più bello della posizione di Napoli nel golfo: essa è come un immenso anfiteatro sopra il mare” . Così si esprimeva Montesquieu giunto a Napoli nell’aprile del 1729. “Si ha un bel dire, raccontare, dipingere le bellezze di Napoli; esse sono al di sopra di ogni descrizione. La spiaggia, il golfo, le insenature del mare, il Vesuvio, la città, i sobborghi, i castelli. Quei sobborghi così sudici, lerci, nauseabondi, fanno esprimere a Goethe, in giro per Napoli nel febbraio del 1787, confessioni di tal genere. Ostacoli per il miglioramento delle condizioni di Napoli e del Mezzogiorno furono la malaria, innanzitutto, per le precarie condizioni igieniche, le imposte assai gravose che pesavano enormemente sulle magre possibilità economiche del popolo minuto, gli assedi di Ca- pua, di Gaeta e di Castelnuovo. Intanto opere di notevole ampiezza si ebbero con la costruzione della Reggia di Portici nel 1738, con la fabbrica di ceramiche di Capodimonte, con il Palazzo Reale di Caserta. A Pompei e a Ercolano furono iniziati gli scavi archeologici. Con il censimento del 1798 Napoli contava su una popolazione di 441.000 abitanti. La capitale, mentre i quartieri popolari permanevano in un stato di totale abbandono, palazzi, chiese, ville, teatri, costituivano un massiccio nucleo di maestose attrattive. La città, tra il 1836 e il 1837, è colpita da una violenta epidemia colerica aggravata dall’inquinamento delle condutture dell’acqua. Una seconda epidemia si abbatte sulla città nell’estate del 1854. L’eruzione del 1872 piega ulteriormente l’antica capitale. Napoli, così come nel Cinquecento, nel Seicento, nel Settecento, è lercia, marcia, pestifera. Chateaubriand, Shelley, Twain, Lamartine, a passeggio in riva al mare, sulla collina di Posillipo o in cima al Vesuvio. Cuori di artisti, di poeti, di scrittori che palpitano per le straordinarie bellezze di Napoli. “O straniero, vedi Napoli e poi muori!”. “Se voi entrate a Napoli, uno di questi meravigliose mattine, voi vedrete davanti a voi sorgere il Paradiso”. La Napoli “USAta” descritta assai bene da Curzio Malaparte fu, senz’altro, oltre che sporca, anche prostrata, dissoluta, corrotta. La guerra e i bombardamenti infersero nel corpo vivo dell’intera comunità ferite insanabili. Pure la scrupolosa cura che l’alto commissario Castelli aveva destinato anche ai rioni più poveri negli anni del Consenso, avevano restituito alla Città un volto nuovo, decoroso, imponente. Fu attuato un vasto piano edilizio che favorì la nascita dei rioni dell’Arenella, Materdei, Luzzatti, Fuorigrotta e del centro urbano dalla Corsea ai Fiorentini. Altro periodo felice, con le strade ripavimentate di fino e i giardini acconciati, fu quello laurino. Così si esprime il vicentino Guido Piovene scrivendo di Napoli nel 1956: “Certo a chi l’osserva dal mare Napoli appare una città per tre quarti moderna. Con i suoi grandi lungomari ricostruiti è anche una città pulita. Io non direi che Napoli trasformandosi si sia imbruttita. Napoli è bella come sempre”. Di solito a dir male di Napoli, a infierire su Napoli, a infangare Napoli sono per primi i napoletani stessi. Nel corso dei secoli la Città di certo non ha però “assaporato” il pestifero putridume di capitali europee come Londra o come Parigi che potevano contare sui ghetti che la tanto vituperata, maltrattata capitale del Mezzogiorno non ha mai avuto, pur superando per numero di abitanti le diverse città capitali. Moderni scrittori, desiderosi di scalare classifiche, improvvisati pennivendoli lustrati alla meglio, che se ne vanno in giro alla ricerca affannosa di un ingaggio, ma che non hanno abbastanza lettori, sono i meno affidabili per poterci guidare nel super popolato mondo dei libri. Tutti hanno da dire e ciò che dicono o scrivono non sempre è il meglio, anzi è il peggio. Ci sono autori che pubblicano di tutto e, alle presentazioni, grazie ad una critica esercitata allegramente, senza stroncature quando l’opera è di modestissimo valore letterario, possono contare solo su parenti e vicini di casa. Taluni scrittori, non di rado, contano molto su sostegni propizi, editori compiacenti, critica benevola, stampa alleata. Grazie a questi presupposti, spesso, possono avere dalla loro parte anche prestigiose case editrici, scalare classifiche, essere fra i finalisti di un qualsiasi “premiolino”, dire peste e corna di Napoli e dei Napoletani. In tanti lo hanno già fatto, anche standosene lontano dalla città che li ha generati, spesso consegnando loro quei patimenti necessari a creare uno scrittore sanguigno. Dalle sofferenze e non dalla cronaca spicciola o da una vita di delizie sono nati i migliori narratori del Sud. Oggi ne nascono assai meno. SOLLECITAZIONI la vignetta di Malatesta IL SUDISTA Mimmo Della Corte NORD E SUD IL VERO COSTO DELLA VITA Colmo di fulmine Diario stupendo G. MAROTTA Quel mare del Pallonetto «Siamo scesi, è domenica, tutti al mare. Lo abbiamo sotto i piedi, noi del Pallonetto, come sua Eccellenza ha il tappeto. È di casa: cent’anni fa ci lambiva, poi lo scostarono a gomitate per costruire la via litoranea; quando se ne ricorda ulula e s’avventa, o, come oggi, impercettibilmente sospira. Dico il mare di Castel dell’Ovo al Molosiglio, la roggia dei «luciani». Dio sa come abbiamo potuto convincere donna Giulia Capezzuto a seguirci e a imbarcarsi nel «gozzo» dei Galeota: eccola, muta, pallida come un’emigrante azzannata alla nuca dalla paura e dal rimorso... che fai Pallonetto senza di me? Armanduccio Galeota è ai remi. Voga piano piano, scusatemi signore acque, scusatemi, vi debbo per un attimo separare. I «gozzi» sono piccole ma solide barche; se per un errore degli avari Santi, quintali e quintali di pesce gonfiano la rete, i «gozzi» si rivelano spaziosi come transatlantici. Dunque ci siamo da re, in sei, per tacere del fiasco di puro Avellino e dei «taralli» nel fazzolettone annodato (...). Il «gozzo» scivola sotto il ponticello di ferro, che è basso e tetro come una lunetta di ghigliottina, e sbuca nel mare spalancato di via Partenope. Dai balconcini dell’Hotel Royal qualche signorone che non guarda Posillipo, guarda il fantasma di Capri all’orizzonte. Anche questo magnifico golfo, davanti ai ricchi, sta come una ciotola di mendicante: favorite l’obolo di un’occhiata? Sì? Sì? Sì? Ci dirigiamo a sinistra, lambendo Castel dell’Ovo: qua e là crani di nuotatori galleggiano: gli schiocchi di una vela che muta posizione hanno un che di carnale, di voluttuoso». (Giuseppe Marotta, Gli alunni del tempo, 1960) *** «Spesso a Milano, succede che il mare di Napoli mi stia davanti, sul tavolo, mentre rifletto e scrivo, o che addirittura io me lo accosti al volto come una tazzina. Per me che ne sono privo da tanto tempo è diventato freschezza e luce nel cavo della mano, un cuore d’acqua». (G. Marotta, San Gennaro non dice mai di no, 1948) di RENATO ROCCO Mia moglie mi è fedele: corna facendo. Paolo fu fulminato sulla via di Damasco. Era una strada statale. Ulisse poteva fare benissimo l’Odissea rimanendo a casa con la moglie. La tristezza è la mozione di fiducia sulla vita. Scrivere è parlare senza ascoltatori. “Il problema dell’economia è massimizzare il piacere”. Lo sosteneva, nella prima metà dell’800, William Stanley Jovens, inventore dell’economia neoclassica e della cosiddetta rivoluzione marginalista. Assunto, sarebbe anche inutile sottolinearlo, della cui giustezza sono personalmente convinto. Di conseguenza, volendo rendermi utile alla causa della loro felicità e dal momento che me ne hanno offerto l’opportunità, vorrei fare una proposta per provare a “massimizzare il piacere” di alcuni economisti d’alto conto (in banca, naturalmente), la cui ultraventennale presenza sul proscenio dell’economia italiana, non ha prodotto però per il Belpaese, troppi risultati concreti ed effettivi. Anzi! Tranne che fare del male al Mezzogiorno, infatti, non sono riusciti a dare alcun reale contributo allo sviluppo del Paese. Del resto, considerate le ultime uscite di lorsignori, Tito Boeri (Università Bocconi), Andrea Ichino (European University Institute), Enrico Moretti (Berkeley), Giuseppe Galasso (storico, docente universitario, giornalista ed ex parlamentare), Biagio De Giovanni (filosofo ed ex parlamentare), non c’è molto da meravigliarsi. Indubbiamente avrei potuto elencarne molti altri, ma ho preferito fermarmi a loro, dal momento che sono stati questi che, recentemente, si sono resi protagonisti di quelle perfomance antisud che mi hanno spinto a scrivere questa nota. Ma, allora, qual è la mia proposta? Ai primi tre, che qualche settimana addietro hanno sottoscritto un studio della Bocconi - “Casa e Mercato del lavoro” - secondo il quale, grazie al costo della vita decisamente più basso, la paga reale è più alta a Ragusa che a Milano (addirittura del 38 per cento per i bancari e del 48 per gli insegnanti), proporrei di trasferirsi nel profondo Sud. Magari al Capo Passero, dove probabilmente il costo della vita potrebbe essere ancora più basso e, di conseguenza, la “resa” del loro stipendio potrebbe crescere, senza colpo ferire, di almeno – a loro dire - il 48 per cento. Sicché potrebbero condurre una vita da nababbi. Certo, magari dovranno acconciarsi a sopportare i disagi prodotti dall’assoluta mancanza di servizi e dalla scarsa funzionalità di quelli che, quando funzionano, sono i peggiori dell’universo (e comunque non certo all’altezza del loro costo); l’appesantimento della pressione fiscale nazionale generata dalle addizionali regionali e dalle tasse locali più alte d’Europa; il pagamento di premi assicurativi superiori – quando va tutto bene – di tre volte, rispetto al Nord; i notevoli ritardi derivanti dall’eccesso della burocrazia locale. E, senza dire, inoltre, che nel Sud bancari e docenti sono una minoranza, magari fortunata – come asseriscono loro - ma pur sempre una minoranza. La maggioranza, purtroppo, sono lavoratori costretti a vivere con salari e stipendi da fame e sovente precari. Quelli, naturalmente, che una parvenza di lavoro ce l’hanno. Per non parlare del 25 percento dei disoccupati, quasi il 50 a livello giovanile. Anche il (non) stipendio di questi vale di più? Ai secondi invece che, insieme ai loro colleghi “meridionalisti illuminati”, prediligono il Sud mendicante che chiede l’elemosina con il cappello in mano e lascia siano gli altri a godersi anche quello che sarebbe dovuto al sud e, al contempo, aborriscono il Mezzogiorno che chiede il rispetto dei propri diritti, consiglierei di trasferirsi al Nord. Così che possano respirare un’aria migliore e non essere costretti, un giorno si e l’altro pure, a confrontarsi con quel meridione che intende fare da solo e, per riuscirci, pretende di avere le stesse opportunità che vengono offerte al Nord a suo danno. Starebbero e staremmo certamente meglio. Tutti. CHIAIA MAGAZINE •LUGLIO/AGOSTO 2014 (11) QUARTIERISSIME VIA CARACCIOLO, LEVENTO DELLUNITALSI NEL SEGNO DELLINCLUSIONE «A caccia di sorrisi» e niente più barriere «A caccia di sorrisi» sul lungomare di Napoli, per trovare il tesoro più prezioso che c’è. Perché un giorno senza sorriso è un giorno perso. L’Urban game senza barriere, organizzato dall’U.N.I.T.A.L.S.I. di Napoli per il prossimo 20 settembre, aspira ad essere, nelle intenzioni degli ideatori, un “evento per l’inclusione” e della rimozione, per contrappunto, di quelle forme di “esclusione sociale” che le persone con disabilità affrontano nel corso della vita quotidiana. Un evento che l’Associazione Ecclesiale ha inteso, naturalmente, aprire a tutti, senza differenze e distinzioni di alcun tipo: potranno iscriversi alla caccia al tesoro, contattando la sottosezione dell’U.N.I.T.A.L.S.I. di Napoli, in via Costantinopoli 122, uomini e donne da 0 a 99 anni, che dovranno costituire una squadra composta da un minimo di 5 ed un massimo di 10 elementi. La quota d’iscrizione, da consegnare entro il 10 settembre a titolo di contributo per le spese, è di 30 euro per ciascuna squadra, che potrà essere composta anche da minorenni (purché preventivamente autorizzati, (12) in forma scritta, dai propri genitori). L’appuntamento è fissato per le ore 10:00 del 20 settembre, quando tutti i partecipanti si riverseranno pacificamente su via Caracciolo (all’altezza della rotonda Diaz) per dare il via alla manifestazione. Esclusivamente i capitani saranno convocati con mezz’ora d’anticipo. La gara vera e propria si articolerà in due blocchi di prove, ciascuna delle quali si articolerà in differenti tipologie: registrazioni di video o foto; simulazioni cinemato- CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 grafiche ed, infine, il vero e proprio reperimento di oggetti. Ciascuna squadra, per questo, dovrà dotarsi della adeguata strumentazione elettronica: la caccia al tesoro ai tempi della tecnologia si gioca con smartphone, tablet e videocamere. La consegna della prima busta avverrà alle ore 11:00 mentre la seconda sarà affidata ai capitani di ciascuna squadra alle ore 15. Tutte le prove dovranno essere svolte entro e non oltre le ore 17 per consentire la conclusione della manifestazione entro le ore 18.30. L’U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali), che dal 1903 opera al fianco dei malati, delle persone diversamente abili e delle loro famiglie, offrendo sia aiuto materiale che supporto morale, ha voluto ottemperare alla propria missione di contribuire a costruire una società in cui ci sia spazio per l’incontro con l’altro attraverso un gioco, che coinvolgerà non soltanto i partecipanti, ma anche tutti coloro che saranno contagiati dalla voglia di divertirsi, senza barriere, di chi sarà “a caccia di sorrisi”. Non a caso è stato scelto come “campo di gara” il lungomare che, per la sua morfologia, non presenta particolari ostacoli architettonici e può essere facilmente destinato, per i suoi ampi spazi liberi, ad iniziative aperte a tutti. Il tesoro più prezioso, a disposizione di tutti, sarà comunque il coinvolgimento in un’attività di gruppo che punti a far sentire ogni partecipante la parte di un “insieme” in cui la crescita di ciascuno sia possibile solo nel dialogo tra le differenze. Perché le barriere da abbattere non sono esclusivamente di natura architettonica ma, soprattutto, di valore culturale e civile. Sensibilizzare il nostro prossimo a questi concetti, deve essere l’obiettivo non soltanto di una Associazione, ma di ciascuno di noi. Un plauso agli organizzatori andrebbe rivolto per l’idea di provare a farlo, semplicemente, giocando. Tutte le informazioni, il regolamento, ed il modulo d’iscrizione sono reperibili sul sito www.acacciadisorrisi.it. ARMANDO YARI SIPORSO QUARTIERISSIME GRADONI DI CHIAIA, IL PROGETTO DELLA COMPAGNIA DEGLI AQUILONI Mercatino dei pulcini, l’arte del riuso Armando Yari Siporso Il mercatino dei pulcini tornerà a Chiaia. L’originale iniziativa ideata dal presidente dell’Associazione “La compagnia degli Aquiloni” - Angelo D’Andrea - dedicata ai più piccoli abitanti della città, tornerà a diffondere gioia ed allegria per le strade del quartiere sul finire dell’estate. Dopo il successo della prima edizione, dello scorso 17 maggio, c’è già un accordo con la I Municipalità per replicare l’evento in Settembre ed un progetto per rendere la festa del baratto sui gradoni di Chiaia un appuntamento fisso. Lo scambio dei giocattoli tra i bambini, con l’esplicito divieto ai più grandi di intervenire nelle trattative e l’implicito invito al concetto di riutilizzo degli oggetti, è solo un simpatico pretesto per favorire la socializzazione tra i giovanis- simi della zona e contribuire, contestualmente, al risanamento dei vicoli che intersecano le strade principali della città. «Queste iniziative sono l'unico modo per conquistare terreno, per invogliare turisti e concittadini ad entrare nelle viscere di questa citta, quella vera». Così Angelo D’Andrea ha motivato l’entusiasmo che ha profuso nell’ideazione e nell’organizzazione del progetto. Come ha accolto la cittadinanza la prima edizione del Mercatino dei pulcini? I giovanissimi che hanno esposto, nonostante il maltempo, sono stati 40 e chi è passato per via Chiaia nel corso della mattinata non ha fatto mancare una visita alle bancarelle. Quali sono state le reazioni dei bambini e dei loro genitori? Non potevano essere che reazioni di felicità. Non capita tutti i giorni a 40 bambini di poter partecipare attivamente ad un progetto di riqualificazione di un pezzo della propria città e, soprattutto, condividere delle ore insieme alle proprie famiglie conoscendo nuovi amici e barattando, insieme ai propri ricordi, un po’ del proprio tempo libero. Più di qualcuno mi ha espresso il suo compiacimento per la bellissima mattinata trascorsa insieme, per l'aria che si è respirata ed un papà, in particolare, mi ha ringraziato per essere riuscito a far trascorrere 5 ore di fila, insieme, a tutti e 4 i componenti della propria famiglia: queste sono vere soddisfazioni. Come hanno aderito le Istituzioni e i commercianti della zona alla vostra proposta? Abbiamo trovato tanta disponibilità da parte della I Municipalita, in particolare dal consigliere Diego D'Alessio che ha valutato la proposta e l’ha ritenuta valida. Naturalmente bisogna assumersi le proprie responsabilità e provvedere all’autofinanziamento. I commercianti hanno contribuito con grande entusiasmo, insieme ai genitori, e tutti sono già proiettati con entusiasmo alla prossima edizione del nostro incontro mattutino sui gradoni di Chiaia. Quali sono le prossime iniziative che la sua Associazione intende portare avanti? Si potrebbe pensare di estendere questa idea ad altre zone della città. Perchè a Napoli e da Napoli bisogna pretendere tanto. Ma soprattutto da noi stessi, senza aspettarsi sempre qualcosa dagli altri. Al via il neo Consorzio Chiaja Nasce il Consorzio Chiaja. Più di sessanta aziende di abbigliamento, gioielleria, ristorazione, alimentari, parrucchieri ed oggettistica, operanti nel quartiere chic della città, hanno deciso di fare rete, nella convinzione che unirsi è la strada per migliorare. Tra gli obiettivi del neo Consorzio, quello di diventare Centro Commerciale Naturale, in modo da poter accedere a finanziamenti pubblici comunali e regionali. Per i primi 18 mesi è stato costituito un consiglio direttivo, composto da 13 consiglieri, un presidente (Carla Della Corte, nella foto), un vicepresidente (Paola Aisler) ed un tesoriere (Marisa Maglietta), che rappresentano il quartiere in tutte le sue arterie. Mission del Consor- zio è quella di migliorare il quartiere rendendolo un’oasi pulita, sicura e di qualità tramite iniziative commerciali e culturali. Tanti i progetti in campo. A partire dal miglioramento dell’arredo urbano, dalla costru- zione di parcheggi innovativi e servizi di videosorveglianza. Per proseguire con l’organizzazione di sfilate, eventi musicali, culturali e gastronomici mensili, la realizzazione del Portale Chiaia, e con un occhio di riguardo alle luminarie per far “brillare” il quartiere a Natale, S. Valentino e Pasqua, con temi specifici per ogni strada. Il Consorzio offre anche servizi di assistenza allo shopping, nonché accordi con tour operator, banche ed assicurazioni per i consorziati e convenzioni con alberghi. In più, tra le iniziative, il lancio di una Chiaia Card con punti e premi per chi spende nel quartiere. Il Consorzio non ha scopo di lucro e tutti i consiglieri lavorano gratuitamente. La quota associativa è di 50 euro all'anno. Caduta alberi, l’allarme di Alberto Boccalatte Alberi e piante nel centro cittadino dovrebbero essere un valore aggiunto per una metropoli che punta ad un buon grado di vivibilità. Purtroppo, invece, a Napoli, il verde pubblico rappresenta troppo spesso un problema da risolvere, sia per il decoro urbano che per la sicurezza dei cittadini. «Sfortunatamente esordisce Alberto Boccalatte – responsabile della manutenzione della I Municipalità –, nonostante il Servizio Parchi e Giardini esprima notevoli professionalità, gli alberi di alto fusto nella nostra città da “risorsa“ stanno diventando un gravissimo problema per la pubblica e privata incolumità. Naturalmente, prosegue l’esponente di Chiaia – Posillipo – San Ferdinando, io non mi sogno minimamente di speculare su tragedie immani ma, a distanza di tanti mesi dal verificarsi di gravi fatti di cronaca, verificare che dal Comune non si sia “battuto nessun colpo“ è grave e preoccupante». La voce di Boccalatte fa da eco alle istanze della popolazione che sempre più è allarmata dallo stato del verde pubblico. «Infatti incalza Boccalatte - a tutt’oggi nulla di quanto sollecitato dagli esperti è stato fatto né dal Sindaco né dal suo vice Sodano, tant’è che gli alberi continuano a cadere inesorabilmente e l’Amministrazione Comunale, in modo scellerato, si limita a circoscrivere con un po’ di plastica le aree adiacenti agli alberi ritenuti a rischio, come se questo potesse minimamente bastare, dimostrando - accusa ancora il rappresentante della I Municipalità - o incompetenza o incoscienza, perché tali “delimitazioni” sono spesso distrutte da piccole raffiche di vento e, in ogni caso, non possono garantire l’incolumità delle persone o delle cose in caso di crollo, in quanto, stante l’altezza e la folta chioma degli alberi, la caduta avverrebbe, in buona parte, ben oltre l’area così “banalmente” delimitata». Per questo Boccalatte ha chiesto di adeguare, con la massima urgenza, le delimitazioni o, comunque, mettere in sicurezza, in modo idoneo, gli alberi cittadini e, ove sfortunatamente ciò non fosse possibile, tagliarli, per garantire la sicurezza dei cittadini. (i.s.) È nata Aurora Giuseppone Fiocco rosa nel team di Chiaia Magazine: è nata, infatti, Aurora Giuseppone (nella foto), primogenita del nostro formidabile Antonio Giuseppone, responsabile della distribuzione del giornale. A lui, alla bella mamma Adriana Di Liddo e ai familiari, gli auguri più sinceri di tutta la redazione. CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 (13) (14) CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 STORIE&IMPRESE ALESSANDRO PERVITO E IL GLAMOUR CHE VINCE Fruscìo, stile raffinato per donne sexy Il glamour, la moda, la sensualità di Fruscìo sbarcano a Chiaia. Nel cuore del salotto buono partenopeo, in via Vittoria Colonna n. 6 (tel. 081.0380947), Alessandro Pervito, giovane imprenditore napoletano, trapianta il gusto e la classe di un marchio che nel tempo è diventato sinonimo di raffinatezza, ma soprattutto di qualità. Il progetto franchising Fruscìo nasce, infatti, dalla pluriennale esperienza di un’azienda produttrice di biancheria intima e costumi da bagno, fondata nel 1969 dalla famiglia Botturi, che in quasi 50 anni si è evoluta, ampliando la propria gamma di prodotti e creando numerosi punti vendita in tutta Italia. E così anche a Chiaia apre i battenti un negozio frizzante, in cui ogni donna può “scovare” il look ideale, scegliendo tra capi adatti a qualsiasi fisicità e occasione. Eleganza, fashion e raffinetazza impreziosiscono collezioni che si rivolgono ad un target medio-alto di clientela femminile: donne consapevoli del proprio fascino e intenzionate a valorizzarne i punti di forza. Già titolare di uno store Fruscìo a corso Garibaldi n. 266, Alessandro Pervito si fa ancora una volta portavoce di un prodotto di moda e di tendenza, destinato a tutte coloro che, attente alla cura della propria immagine, hanno voglia di differenziarsi. Gusto estetico e ricchezza di particolari sono infatti i punti di forza di ogni capo firmato Fruscìo, insieme ad un prezzo altamente competitivo sul mercato. Per la nuova stagione primavera/estate 2014, il marchio propone uno stile a metà tra “party girl” e “femme fatale”, puntando su colori frizzanti, fantasie romantiche, maculati aggressivi e applicazioni in strass. Abiti sexy, top maliziosi, scollature vertiginose e trasparenze stuzzicanti per le più audaci, ma anche outfit “intonati” ad ogni contesto: dalla riunione in ufficio a una cena romantica dallo shopping con le amiche a un’occasione speciale. Insomma, ce n'è per tutti i gusti. Non solo in città: la moda Fruscìo impazza anche in spiaggia. La nuova collezione di costumi da bagno propone infatti modelli raffinati e ricercati. Bikini dai colori sgargianti, stam- pe, fantasie e pailettes, per un beach-wear rivolto a chi ama essere trendy e giocare col proprio charme anche per un tuffo al mare o in spiaggia a prendere il sole. A pubblicizzare la nuova collezione, poi, una testimonial frizzante quanto i capi: la showgirl Raffaella Fico, che dà volto e corpo alla campagna pubblicitaria summer 2014. Il successo del marchio a Napoli e in Campania è già consolidato. E infatti dalla sua apertura a Chiaia, il 10 aprile scorso, in appena tre mesi, Fruscìo ha conquistato le donne della “Napoli bene”, coinvolgendole con sconti e occasioni da cogliere al volo. Dal 19 al 21 giugno e dal 16 al 19 luglio, ad esempio, lo store ha lanciato il “Bikini Party”, una promozione per inaugurare la stagione estiva, con sconto del 30% su tutti i capi beachwear, unito ad un aperitivo offerto alle clienti. Un modo per coccolarle e mostrare l’attenzione alla cura del cliente che contraddistingue il punto vendita. Al via, poi, da inizio luglio, i saldi su tutti i capi d’abbigliamento dell’azienda. CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 (15) ebb a o 2006 ma o 2006 ap e 2006 m a ga z i n e CHIAIA Banca Monte dei Paschi di Siena Spa IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE Anno I - N.1 febbraio 2006 Distribuzione gratuita IL MENSILE PER CHI AMA CHIAIA CHIAIA Banca Monte dei Paschi di Siena Spa NINO DE NICOLA* NINO DE NICOLA* ’avevamo promesso: stiamo Limpegno mantenendo la parola. Il primo era capire cosa stesse D IL GARAGE delle illusioni Parcheggio Morelli, ultime novità sui lavori. Scadenza e numero posti: i conti non tornano Parte con un’inchiesta il primo numero del 2006 di Chiaia Magazine, raccogliendo le preoccupazioni del quartiere sull’emergenza parcheggi. Per tutti, in cima alla lista delle priorità ci sono le aspettative sul futuro del Parcheggio Morelli. Tutti lo vogliono, ma pochi sanno qual è lo stato dei fatti. La ricostruzione della vicenda e le affermazioni dei protagonisti (il Comune e la Napoletana Parcheggi del Gruppo Maione, concessionaria dell’opera di ristrutturazione integrale) sollevano perplessità e apprensioni sulla data di conclusione dei lavori e sul numero dei posti auto che saranno a disposizione del pubblico. Emerge, ad esempio, dalle dichiarazioni raccolte, una disponibilità davvero esigua degli spazi sottoposti a tariffa oraria. Amministrazione e costruttori riferiscono, poi, scadenze differenti sul compimento finale dell’opera. Chiaia, però, esige risposte chiare e concrete. (pagine 3 e 4) ocus sul by night «Non toccate la Movida» F Sequestri e dissequestri: stop e ripartenza per il popolo della notte. peciale San Valentino «Innamorarsi a Chiaia» S L’INTERVISTA v l’inter ista Nel cuore della città come a New York. Arrivano le architetture di luce. 8 Luca Esposito Saper vivere il quartiere Eventi&Curiosità Così cambierà il quartiere *presidente Nuove Botteghe dei Mille 6 Dalla mostra di Waschimps al «Pulcinella» di Giovanni Mauriello. 5 11 succedendo al Parcheggio Morelli. In questo numero, dunque, insistiamo in questa direzione. Quanto era emerso nel numero precedente, infatti, autorizzava preoccupazioni sulla data d’apertura e sul numero di posti a disposizione del pubblico. Quanto si è appreso nel prosieguo della nostra inchiesta è persino sconcertante. Due certezze: i posti saranno pochi e i tempi saranno lunghi. Diminuire il danno spetta all’amministrazione, ritoccando con la Napoletana Parcheggi alcuni aspetti del progetto. Le due parti sono chiamate ad uno sforzo di volontà per migliorare la disponibilità di posti pubblici e accorciare i tempi d’esecuzione: questa almeno è la ferma speranza delle Nuove Botteghe dei Mille e della gente di Chiaia. Margine per trattare ce n’è: spetta a Palazzo san Giacomo sensibilizzare il costruttore sugli interessi della collettività. Strettamente legata al problema della sosta è la Zona a Traffico Limitato. Continuiamo a crederci, ma la sua attuazione pratica ci delude. Ci stiamo accorgendo che non funziona come dovrebbe per tre motivi: il primo è appunto la drammatica carenza di parcheggi; il secondo è l'assenza di controllo sul territorio; il terzo è la desertificazione provocata dall’ostilità verso la movida. Risultato: un’impennata di attività criminale. Con un’aggravante: un sistema di viabilità diverso che, durante la settimana, riduce il flusso dei veicoli e svuota ulteriormente le strade. Dopo quattro mesi di rodaggio, quindi, la «novità» va rivista e corretta. Da parte nostra continueremo a denunciare le disfunzioni e a favorire il contatto tra territorio e amministratori. Infine un’anticipazione. Sul fronte dell’emergenza rifiuti a Chiaia, si sta profilando un tavolo di concertazione per stilare un «Progetto Pilota» tra le Nuove Botteghe dei Mille e l’assessorato competente: vi terremo informati. *presidente Nuove Botteghe dei Mille • Doveva risollevare l’economia e la vivibilità. rosegue la nostra inchiesta sul Parcheggio Morelli (nella foto), da noi definito nello scorso numero Il garage delle illusioni. Per due buoni motivi: pochi i posti pubblici previsti e nessuna certezza sul termine dei lavori. In più una inquietante divergenza di dati e date tra l’assessorato ai Parcheggi e l’impresa esecutrice dell’opera. La novità è che ora l’assessore competente Ferdinando Di Mezza fornisce notizie più certe ma più scoraggianti: i parcheggi a rotazione saranno 135, i box che l’impresa venderà circa 300. Non era questo che si aspettava il quartiere né si aspettava l’altra brutta notizia: sulla data di riapertura, attualmente, non c’è nessuna certezza. E l’assessore conferma: «La concessionaria è in netto ritardo». Conseguenze: un quartiere sul piede di guerra. E quello che è diventato un caso - se n’è accorta anche Repubblica che il 5 febbraio ha ripreso la nostra inchiesta - rischia di diventare un fronte incandescente anche altrove: ci riferiamo al delicato dibattito che è in corso sulla realizzazionedi parcheggi interrati di interscambio nel tratto da Piedigrotta a piazza Vittoria. Lì Chiaia si gioca il futuro. Chi li farà e quando? La mischia sul business è già in atto. (pagine 3 e 4) P Benedetto Gravagnuolo Senza parcheggi il quartiere è al palo Uberto Siola La soluzione? Soste interrate sul lungomare Edizioni Iuppiter Group l leader dell’opposizione ha 59 anni ed è stimato primario ortopedico al Centro Traumatologico Ortopedico di Napoli. Ha sempre coltivato l’impegno civile fino ad essere consigliere comunale dal 1993 al 2001. Alle ultime amministrative ha riportato 22.517 voti e il suo schieramento ha riscosso il 48,53 % di consensi. La sua compagine nel parlamentino è formata da 11 consiglieri. Sicurezza, sociale, parcheggi ed emergenza rifiuti sono stati i suoi cavalli di battaglia elettorali. 3 9 «Salemme all’Augusteo» Eventi&Curiosità: Mostre, musica, teatri: tutti gli appuntamenti da non perdere. 10 traffico Gennaro Mola: a Chiaia rilancia il vecchio senso di marcia. Motivo? I cantieri della Riviera. • E non finisce qui: abolisce la Ztl da via Domenico Morelli a via dei Mille e rispolvera le ganasce contro la sosta selvaggia. proprio dall'enigma del costruendo parcheggio Morelli. Li prendiamo in parola, ma verificheremo i progressi sui fatti. Infine, inauguriamo una nuova parola d'ordine: «Chiaia al centro di grandi eventi nazionali e internazionali». Lo spunto è la 2° edizione della «Notte Bianca» che si terrà in autunno: riteniamo l'iniziativa vincente e fin d'ora remiamo perché il nostro quartiere abbia un ruolo primario. Non ci resta che augurarvi buone vacanze. E arrivederci a settembre. *Presidente delle Nuove Botteghe dei Mille vivere: «Napoli con pronte» Sleapervaligie 6 Tour tra le agenzie di viaggio alla ricerca delle mete e delle offerte migliori. 8 sertificata e la notte è sempre più buia. Nero perché le economie dell'intero quartiere soffrono pesantemente. Una rotta irreversibile? No! La speranza è che chi si candida ad amministrare la città voglia imprimere da subito una svolta decisiva nel governo del territorio. Le soluzioni ci sono, ma serve una volontà forte e radicale a risolvere i problemi. Per quanto ci riguarda cominceremo a dibattere di futuro con una serie di “forum” sulle varie emergenze. Inviteremo i candidati a sindaco perché spieghino le intenzioni e le idee che hanno sullo sviluppo di Chiaia. Non ci limiteremo a sperare che la nottata passi da sola: vigileremo su parole e fatti. • Il decentramento non è una novità: Napoli ci arriva adesso. A Milano esiste già dal 1997 e a Roma dal 2001 • Del cambiamento i cittadini sanno poco o nulla. E soltanto ora, sotto elezioni, il Comune decide di informare la città «Manuela Arcuri all’Augusteo» Eventi&Curiosità: sito: www.branchizio.it e-mail: [email protected] 4 10 dal 1946 Edizioni Iuppiter Group Anno I - N.9 ottobre 2006 I numeri della prima edizione furono un successo: 2 milioni di persone in strada e un volume d’affari di 50 milioni di euro. «Difficile migliorare le cifre di un anno fa», dice l’assessore regionale Andrea Cozzolino, ideatore e promotore dell’evento. Ma stavolta il bis si preannucia davvero ambizioso. Il tema di quest’anno: «Mediterraneo, un mare di cultura». Con lo slogan «No parking, no Chiaia», nasce il Movimento Parcheggi a Chiaia, che raccoglie lo scontento e la rivolta del cuore di Napoli nei confronti dell’immobilismo delle istituzioni sul problema delle grandi aree di sosta da realizzare nel quartiere. Per Nino De Nicola (nella foto), presidente delle Nuove Botteghe dei Mille e promotore dell’iniziativa «sarà una lotta a colpi di forum e proteste di piazza». (pagina 3) 5 sito: www.branchizio.it e-mail: [email protected] Edizioni Iuppiter Group quartiere, stavolta si adegua alla stagione balneare: ad interessarci è l’emergenza dei posti barca sul lungomare. Nella pagine interne, troverete poi la consueta attenzione per i problemi della manutenzione urbana: dall’allarme per Parco Margherita ad un’estate piena di cantieri. C’è poi una finestra sullo spettacolo: vi diamo qualche consiglio per seguire l’evento del NapoliFilmFestival. Infine un’anticipazione: a luglio vi racconteremo, per filo e per segno, i nuovi volti della Municipalità I. Ovvero quelli che governeranno Chiaia. dal 1946 d cemb e 2006 m a ga z i n e Anno III - n.11 novembre 2008 il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo IUPPITER EDIZIONI Edizioni Iuppiter Group In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille CHIAIA S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno I - N. 11 dicembre 2006 Distribuzione gratuita Edizioni Iuppiter Group In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille Una «casta» apparentemente inossidabile, una classe dirigente che non molla le poltrone: da qualche anno, però, contro la malapolitica è sceso in campo l’associazionismo civico. Il 10 novembre 2007, la società civile marciò nel cuore di Napoli in nome della legalità. Furono Futuro BUCATO i 3000 di Chiaia sindaco sventoli conti in rosso, tra luglio e agosto distribuiti 490 mila euro di microfinanziamenti. Scesero in strada per riprendersi la città. Quel giorno è diventato un libro: «I 3000 di Chiaia», storia di una clamorosa protesta che stupì l’Italia. Per i protagonisti di allora il lavoro non è ancora finito: tutti in piazza a novembre. Poi avanti tutta con il progetto della lista civica. a Chiaia e in via Vetriera. Via Tasso: a novembre fine dei lavori. Piazzetta Cariati pronta a dicembre. Distribuzione gratuita il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo 5 Franco Nico LA STORIA 7 QUARTIERISSIME Mergellina, la stazione del disonore 7 CULTURA&SOCIETÀ Teatro Delle Palme, ritorno al futuro 8 MUNICIPALITÀ Miniassessorati, ma contano davvero? 8 MOVIDA Festa di Chiaia Magazine, la galleria delle foto 10 SOCIETÀ&COSTUME Fendi alla conquista di via Filangieri QUELL’OSCURO OGGETTO DEL PAN 5 milioni di euro all’anno per una media di 15 visitatori al giorno, consulenze stellari, un esercito di dipendenti e casse a secco: questo è il crac di Palazzo Roccella, esempio desolante di spreco di risorse inchiesta a pagina 5 umane ed economiche. solutivi. Lo ripetiamo: l'asse della Riviera è l'ideale per ospitare grandi strutture sotterranee per lo stallo delle auto. Nell'interesse di tutti. A proposito di buona amministrazione, sia pure in ritardo, si è messa in riga anche la Municipalità 1 che è riuscita a nominare i suoi 4 assessori. Alla squadra di governo del presidente Fabio Chiosi auguri di buon lavoro da parte mia, delle Nuove Botteghe dei Mille e di Chiaia Magazine che sarà cronista attenta dell'operato della giunta. A proposito, buona Notte Bianca a tutti. NO PARKING NO CHIAIA Debutta il Movimento Parcheggi a Chiaia per interpretare il disagio di un intero quartiere ormai in ginocchio per la carenza di posti-auto. Economia e vivibilità sono allo stremo. Le promesse elettorali non sono state mantenute. Patto di ferro tra cittadini: già pronto un piano d’azione che prevede proteste di piazza, dibattiti e petizioni. E Chiaia «indossa» la maglietta simbolo del Movimento. Viale Gramsci, vince il killer delle palme 3 PRIMO PIANO Società civile, un libro per l’alleanza 6 PARADOSSI Municipalità: arrivano i giardinieri «fantasma» 5 L’INCHIESTA Arte perduta, odissea nello strazio 9 LA DENUNCIA Galleria Umberto, i barboni sui ponteggi 14 CULTURA Comunità luterana tra musica e letteratura la vigilante dal 1946 7 IL CASO ciao, Franco Warner Village, salviamo il multisala 11 LA DENUNCIA Scuola De Amicis, la palestra dei misteri basta palle m a ga z i n e CHIAIA S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille 5 L’INCHIESTA Pan, desolazione «contemporanea» 8 MUNICIPALITÀ Riforma sbagliata: assessori declassati 9 SOCIETÀ&COSTUME Saper bere a Chiaia: itinerari di...vini Amm’ truvat ‘o Bambeniello ...ma nun truvamm’ ‘o parcheggio! 2 0 0 6 5 ebb a o 2009 m a ga z i n e ma o 2009 www.chiaiamagazine.it Edizioni Iuppiter Group m a ga z i n e S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Distribuzione gratuita il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo ap e 2009 www.chiaiamagazine.it CHIAIA Anno IV - n.2 febbraio 2009 Anno IV - n.3 marzo 2009 IUPPITER EDIZIONI la vigilante 12 ARTE&AFFARI Lezioni di tendenza al club dei galleristi Mille agenti contro la Malanapoli: la città ci credeva. Sono arrivati? Se ci sono, non se n’è accorto nessuno. Aggressioni in pieno centro, auto incendiate, turisti in fuga: a Chiaia teppisti da tutti i quartieri. Chiaia Magazine + Dvd 3,90 euro maaga gazziinnee m L’APPELLO pagina 13 Villa Pignatelli: riaprite il Museo delle carrozze CHIAIA Anno IV - n.4 aprile 2009 S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo magg o 2009 m a ga z i n e www.chiaiamagazine.it CHIAIA S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Distribuzione gratuita IUPPITER EDIZIONI il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo g ugno 2009 www.chiaiamagazine.it Anno IV - n.5 maggio 2009 IUPPITER EDIZIONI Distribuzione gratuita m a ga z i n e CHIAIA S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo ug o agos o 2009 www.chiaiamagazine.it Anno IV - n.6 giugno 2009 IUPPITER EDIZIONI m a ga z i n e www.chiaiamagazine.it Edizioni Iuppiter Group S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Distribuzione gratuita dal 1946 pagina MACCHINA? 3 s.r.l. ISTITUTO DI VIGILANZA dal 1946 LRC 180447 - 23/6/98 Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli LRC 180447 - 23/6/98 Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli IN BUCA Strade gruviera: fondi scarsi, promesse tradite. A Posillipo un dramma annunciato. E la Giunta Iervolino finisce... L’uscita del film «Fortapàsc» di Marco Risi rilancia la drammatica vicenda di Giancarlo Siani, il giornalista napoletano ucciso dalla camorra nel 1985, a soli 26 anni, con dieci colpi di pistola, mentre ritornava a casa a bordo della sua fragile Mehari. Oggi, quanti sono i giovani che conoscono vita e passione del cronista de «Il Mattino»? la vigilante s.r.l. ISTITUTO DI VIGILANZA LRC 180447 - 23/6/98 Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Edizioni Iuppiter Group In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille CHIAIA Anno II - N.7/8 luglio-agosto 2007 Distribuzione gratuita S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille www.chiaiamagazine.it Via Martucci, piazza Amedeo, via Carducci: decolla la riqualificazione nel cuore di Chiaia. Firma il restyling Elisabetta Gambardella, assessore comunale al Decoro e Arredo Urbano. Durata dell’operazione: 10/12 mesi. Costi: più di due milioni di euro. Non mancheranno i disagi, ma ne varrà la pena. E sul fronte dei lavori pubblici, parte anche il recupero monumentale di Santa Caterina da Siena. Durata dei lavori: un anno e mezzo. Costi: 1.394.000 euro. (servizi da pagina 6) L’INCHIESTA Il mistero della Casina del Boschetto QUARTIERISSIME Grattino a 4 euro, follia ambientalista 00 14 euro e1u2ro00 IL BALLO ... del mattone1e.0uro00 11 L’INTERVISTA Antonio Pace: «Così cambierò l’Ascom» Ma se le compravendite languono, il mercato dei fitti è fiorente. E intanto sul panorama immobiliare si abbatte il rincaro degli estimi. Gli esperti concordano: «Conviene presentare ricorso». 13 SOCIETÀ&CULTURA L’agenda del Maggio dei Monumenti pagine Edizioni Iuppiter Group S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ dal 1946 IUPPITER EDIZIONI Scandalo Pausilipon Dura da marzo lo stop ai ricoveri dei bambini ammalati di cancro, costretti a partire verso gli ospedali del Nord. Colpa del deficit della Sanità campana che risparmia su medici e infermieri. Un esodo drammatico e inutile: alla fine la Regione pagherà il doppio. 7 POTERI SPECIALI Parcheggi, la Iervolino esclude Chiaia 9 MUNICIPALITÀ 1 Commissione Ambiente Si punta al fotovoltaico S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo IUPPITER EDIZIONI KIAVIKA Chiamiamoli con il loro nome. Impuniti, scatenati, balordi: i grafomani deturpano monumenti, chiese, palazzi. Infliggono guasti gravi al patrimonio, all’immagine, al turismo. Nessuno li ferma. Nemmeno la recente ordinanza sulla sicurezza e il decoro urbano, in pratica inapplicabile per la carenza di uomini e mezzi. TEATRO SUDD RITUFFIAMOCI S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Edizioni Iuppiter Group In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille ATTACCO ALLA MOVIDA Distribuzione gratuita Dalla catena umana a Palazzo Santa Lucia al popolo di Grillo: parte dalle piazze la protesta contro la politica degli sprechi e dei privilegi. La gente boccia la strategia delle kermesse e chiede una città più vivibile. Chiaia epicentro della riscossa morale. La società civile prepara l’agenda di lotta il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo 5 12 SOCIETÀ&CULTURA La bella estate e la notte dei prodigi TENNISLIFE CUP Acquista la EXCLUSIVE CARD e scopri tutti i VANTAGGI e scopri tutti i VANTAGGI Per informazioni: 081 19361500 11 11 SOCIETÀ&COSTUME Cerchi uno stile? Datti al Vintage s.r.l. ISTITUTO DI VIGILANZA LRC 180447 - 23/6/98 Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli CHIAIA S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Distribuzione gratuita CHIAIA il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo Palazzo Reale ridotto ad una autorimessa: beffati i vincoli e la civiltà. Uno scandalo che fa il giro del mondo nelle fotografie dei turisti. Viaggio nei cortili-vergogna. novemb e d cemb e 20 0 genna o ebb a o 20 ma o ap e 20 magazine SAPER VIVERE LA CITTÀ g ugno agos o 20 se emb e novemb e 20 d cemb e 20 ebb a o 20 2 ma o 20 2 IUPPITER EDIZIONI anno V n.5 maggio 2010 pagina 3 Garage reale 5 PRIMO PIANO IL CASO Iervolino un anno dopo Le cose non fatte A maggio 2006, vigilia delle Comunali, Chiaia Magazine pubblicò un elenco di sette priorità per il futuro sindaco. Titolammo: «Le cose da fare». Il tempo è volato, la seconda sindacatura Iervolino festeggia il suo primo compleanno. Perciò è tempo di un consuntivo su quei promemoria che ci segnalò la gente di Chiaia. Facciamo il punto su quelle sette emergenze. pagina 4 Don Giuseppe in campo per il Pallonetto 6 QUARTIERISSIME Funivia di Posillipo, la stazione rinnegata 8 5 Città negata tra la "dittatura" delle buche e i cantieri lumaca. Lo scandalo della Casina del Boschetto NAPOLIROTTA STORIE Ordine di Malta, il codice della modernità 10 10 SOCIETÀ&COSTUME La Notte Vintage di Chiaia Magazine EXCLUSIVE CARD e scopri tutti i VANTAGGI m a ga z i n e CHIAIA Anno II - N.11 novembre 2007 Edizioni Iuppiter Group In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille magg o 20 d cemb e 200 www.chiaiamagazine.it se emb e o ob e 20 0 w w w . c h i a i a m a g a z i n e . i t S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ m a ga z i n e www.chiaiamagazine.it Edizioni Iuppiter Group g ugno ug o 20 0 Per informazioni: 081 19361500 novemb e 200 m a ga z i n e LRC 180447 - 23/6/98 Acquista la la vigilante dal 1946 EDIZIONE STRAORDINARIA Chi ha paura dei vigilantes civici? Perché «i rondisti» di Chiaia sono diventati un caso? S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo CHIAIA S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno II - N.12 dicembre 2007 Edizioni Iuppiter Group Distribuzione gratuita il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo w w w . c h i a i a m a g a z i n e . i t Edizioni Iuppiter Group SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI Non c’è più Gli indignati magazine SAPER VIVERE LA CITTÀ Anno VII - numero 1/2 - Febbraio 2012 distribuzione gratuita Natale senza luminarie: è la forma estrema di protesta dei commercianti di Napoli. Invece delle strade va illuminato il buio del malgoverno in cui brancola l’intera città. Intanto la società civile è pronta a tornare in piazza. RISPETTO • Mergellina: dopo l’inaugurazione della stazione con la partecipazione del presidente Napolitano affiorano gravi insufficienze. Pagano i disabili. I reati più frequenti: rapine, scippi e furti. Il flop del piano sicurezza. San Pasquale come il Bronx. nel forum • Cantieri aperti, vigili assenti, parcheggi fantasma: il traffico va in tilt. Festival delle buche nelle strade e nei marciapiedi: una trappola per auto e pedoni. • Il 10 novembre Chiaia scende in piazza in difesa del territorio e per il ritorno della legalità. Cittadini contro il Palazzo: mai più inganni e prese in giro. fate luce la vigilante la vigilante dal 1946 ISTITUTO DI VIGILANZA LRC 180447 - 23/6/98 Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli dal 1946 Coppa America a Bagnoli esplode la polemica sull’area contaminata s.r.l. ISTITUTO DI VIGILANZA LRC 180447 - 23/6/98 Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli VENTIMILA BEGHE SOTTO I MARI la vigilante s.r.l. s.r.l. ISTITUTO DI VIGILANZA dal 1946 finalmente! LRC 180447 - 23/6/98 Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli Per informazioni: 081 19361500 ebb a o 2008 m a ga z i n e CHIAIA www.chiaiamagazine.it Edizioni Iuppiter Group ma o 2008 m a ga z i n e CHIAIA Anno III - N. 2 febbraio 2008 Distribuzione gratuita S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo CHIAIA ap e 2008 CHIAIA magg o 2008 g ugno 2008 CHIAIA ap e 20 2 magg o 20 2 g ugno 20 2 La carta quando cade non fa rumore. È come le foglie: stessa fragilità, stessa poesia. Chi vuoi che si accorga più, in giornate in cui la persistenza della “connessione” è il morbo senza cura e l’informazione è stregata dai new media, di un giornale che chiude. Del suo cuore accartocciato, dei suoi giornalisti, dei suoi battiti d’inchiostro. Affascinati dalle nuove frontiere della comunicazione, conserviamo, per questioni di cuore e lavoro, un fervido occhio di carta, un’abitudine romantica a ritrovarsi nel fruscio cartaceo tra titoli, occhielli e corsivi. È per questo che, nonostante il cimitero della carta stampata si riempia di testate, proseguiamo la magia del giornale tradizionale. Chiaia Magazine, al suo settimo anno di vita, si rinnova nella grafica e nei contenuti. Dopo gli ultimi due anni “patinati” - esperienza sug- UNA NUOVA SFIDA PER VEDERCI CHIARO MAX DE FRANCESCO Non è un paese per L’uomo dell’anno IUPPITER EDIZIONI se emb e o ob e 20 2 sommario L’inchiesta 4 Il degrado delle fontane storiche Primo piano 8 Gioco d’azzardo, business e mania Il caso 11 Avron, la truffa sbarca a Napoli Itinerari 34 Ottaviano, patria dell’arte bianca www.chiaiamagazine.it IUPPITER EDIZIONI novemb e 20 2 CHIAIA D LO SGOVERNATORE ug o agos o 20 2 Freddoro gestiva ma economicamente insostenibile - ritorniamo al nostro formato d’origine, quello che ci ha fatto conoscere al pubblico negli anni delle magagne bassoliniane e dei letarghi della Iervolino. Serviva un restyling anche alla testata, in cui ora è ben visibile il logo della società editrice fondata, insieme a me, da un’eroica cordata di professionisti. Chiaia Magazine, dal prossimo numero, arriverà anche nelle edicole della provincia di Napoli. L’obiettivo è quello di divenire un periodico sempre più metropolitano, battagliero, intrigante e portatore di virus satirico. Non resta che affidarsi al sorriso, ad esempio, quando si entra “nel forum” delle Culture e si assiste al “cineforum” del sindaco. Cari lettori, si riparte. C’è tanto da capire e scrivere. Non vedevamo l’ora. Una nuova sfida per vederci chiaro. Edizioni Iuppiter Group «La classe dirigent Antonio Bassolino distribuzione gratuita www.chiaiamagazine.it genna o 2008 SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI Anno VII - numero 3 - Marzo 2012 IUPPITER EDIZIONI anno VI n. 9/10/11 settembre-novembre 2011 • Il quartiere assediato dalla microcriminalità. Al Green Park arriva la carica dei campioni Acquista la 10 DIARIO DELLA MUNICIPALITÀ Brancaccio: «Siamo i segretari del Comune» Napoli fuorilegge: viaggio nelle discariche sotterranee. La verità sui rischi La rivolta di Chiaia Il Pan insiste: spese pazze e gestione allegra 11 EXCLUSIVE CARD 5 IUPPITER EDIZIONI CUORE MARCIO magg o 20 0 Distribuzione gratuita Per informazioni: 081 19361500 Mola: ganasce avanti tutta, parcheggi al palo Buone vacanze QUARTIERISSIME Poteri speciali, i torpori della Iervolino e scopri tutti i VANTAGGI MOBILITÀ IL CASO IL CASO il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo m a ga z i n e pagina 3 Vasari ignorato e spese pazze per il Pan 8 S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ www.adusbefcampania.it Multe e bloccaruote assediano il popolo del by night. L’auto in divieto di sosta può costare fino a 119 euro. La repressione, però, serve solo a mascherare il problema: la mancanza drammatica di parcheggi. E così siamo al paradosso: si aprono nuovi locali di intrattenimento, ma si ghettizza il quartiere. EXCLUSIVE CARD 7 10 LETTURE ESTIVE Premio Napoli: ecco i 12 libri finalisti Anno II - N.5 maggio 2007 Anno IV - n.11 novembre 2009 Distribuzione gratuita IUPPITER EDIZIONI s.r.l. dal 1946 081•7643169 www.chiaiamagazine.it CHIAIA Distribuzione gratuita ma o ap e 20 0 CHIAIA S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo genna o ebb a o 20 0 Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli Dal lunedì al giovedì dalle 16.30 alle 19.00 m a ga z i n e Distribuzione gratuita d cemb e 2009 ISTITUTO DI VIGILANZA Vi rispondiamo per fornirvi la nostra consulenza legale gratuita magg o 200 www.chiaiamagazine.it Acquista la 8 LRC 180447 - 23/6/98 Distribuzione gratuita m a ga z i n e www.chiaiamagazine.it la vigilante TELEFONO per la TUTELA dei DIRITTI dei CONSUMATORI nei SERVIZI BANCARI, FINANZIARI e di TELEFONIA ISCRIVITI AD 5 12 12 SOCIETÀ&CULTURA Galassia Gutenberg nel segno del mare Campania LRC 180447 - 23/6/98 ap e 200 pagina 4 Anno II - N.10 ottobre 2007 QUARTIERISSIME Armatori napoletani: alleanza per il futuro 11 DIARIO DELLA MUNICIPALITÀ Decentramento, l’Osservatorio non decolla www.studiolegaledelillo&partners.com MANUTENZIONE Edizioni Iuppiter Group Appello alla città: salviamo il Circolo Artistico 8 pagina 4 Anno IV - n.10 ottobre 2009 IUPPITER EDIZIONI RONDA SU RONDA IL CASO Cantieri aperti, incognita traffico s.r.l. ISTITUTO DI VIGILANZA o ob e 200 CHIAIA Anno II - N.9 settembre 2007 5 RIQUALIFICAZIONE il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo m a ga z i n e CHIAIA S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Distribuzione gratuita novemb e 2009 www.chiaiamagazine.it CHIAIA Anno IV - n.9 settembre 2009 superwoman? Via Martucci, piazza Amedeo, via Carducci: la riqualificazione nel cuore di Chiaia fa i conti con i problemi del traffico. Parte il nuovo dispositivo della viabilità, ma non si escludono correttivi. A via Martucci i commercianti già temono il crac economico. Tra i problemi da risolvere lo stazionamento dei taxi. o ob e 2009 m a ga z i n e distribuzione gratuita Politica in tournèe: il conto al cittadino Enti locali: casse all’asciutto. E la città va in pezzi. Nei Palazzi del potere esplode la rincorsa al rigore e alla sobrietà. Intanto, però, spulciando tra i provvedimenti del Comune, si scopre che la manìa dei viaggi di rappresentanza non è mai tramontata. Un esempio? In pochi mesi la giunta Iervolino ha deliberato tre missioni all’estero per l’assessore Nicola Oddati: Cina, Messico e Spagna. 5 IL CASO Mergellina, stazione vietata ai disabili s.r.l. Anno IV - n.7/8 luglio-agosto 2009 il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo pagina 3 la vigilante Anno II - N.4 aprile 2007 Edizioni Iuppiter Group In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille 3 e4 Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli Sul pianeta delle buche atterra Global Service www.chiaiamagazine.it S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Finalmente Quotazioni stellari, occasioni con il contagocce, trattative interminabili: a Chiaia comprare casa è un’impresa. Nel quartiere anche il record delle abitazioni vuote: il 9%. Strada per strada, ecco il listino dei prezzi. Sarà un privato a gestire, con il sistema del Servizio Globale, la manutenzione delle principali strade della città. A Chiaia le vie interessate sono 62. Problema risolto? Non del tutto. Resta infatti aperto il problema delle strade secondarie che nella prima Municipalità sono il 60% dell’intera rete viaria. m a ga z i n e CHIAIA Distribuzione gratuita Dopo la nomina a commissario per l’emergenza traffico, si apre una nuova era per Rosa Russo Iervolino. Milioni di euro da spendere e la facoltà di decidere in fretta su parcheggi, appalti, videosorveglianza, assunzioni di vigili: è un supersindaco. E se sbaglia non ha più scuse. Parte l’anno dei cantieri 9 Anno II - N.3 marzo 2007 www.chiaiamagazine.it POTERI SPECIALI RIQUALIFICAZIONE 5 m a ga z i n e www.chiaiamagazine.it CHIAIA Anno II - N.2 febbraio 2007 Distribuzione gratuita se emb e 2009 ma o 200 m a ga z i n e www.chiaiamagazine.it con le ganasce se emb e 200 m a ga z i n e pagina 4 dal 1946 m a ga z i n e CHIAIA LRC 180447 - 23/6/98 PRIMO PIANO C’era una volta il salotto di Napoli: topi a Monte di Dio, bidoni stracolmi nelle vie dello shopping, spazzamento allo sbando. Raccolta differenziata snobbata dai residenti. pagine 3/4 la vigilante www.chiaiamagazine.it CHIAIA SIETE UNA esta i è qu h c i d Dopo l’insetto che sta distruggendo le palme della città, non si ferma la mattanza del verde. Dai lecci marci di Posillipo agli alberi minacciati dai cantieri della Linea 6 del metrò. Lamberti e Malvano: «Troppi gli sconti di pena. Rivedere le leggi». Videosorveglianza: il Comune la promette da tre anni e il ministro degli Interni da tre mesi. Ma di «occhi elettronici» nemmeno l’ombra. la vigilante s.r.l. dal 1946 PAN • • 11 SOCIETÀ&COSTUME Viaggio tra i caffè letterari alla moda ISTITUTO DI VIGILANZA LRC 180447 - 23/6/98 FUOCO QUARTIERISSIME Parco Margherita, l’ascensore dei sogni la vigilante s.r.l. ISTITUTO DI VIGILANZA foglie morte COPRI IL REPORTAGE Strade gruviera: la mappa delle buche 6 Distribuzione gratuita La montagna che sale ISTITUTO DI VIGILANZA GENNAIO 2009: LA NUOVA GIUNTA IERVOLINO 16 LRC 180447 - 23/6/98 In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille La scelta è stata facile e amara: l’apertura di questo numero è dedicata all’emergenza criminalità. Lo dicemmo a maggio sullo Speciale Elezioni, indicando al futuro sindaco sette priorità: tra esse spiccava il tema sicurezza. Otto mesi dopo siamo all’allarme rosso. Chiaia, da sempre reputata zona franca, si riscopre teatro di un’escalation che fa paura. Gli appelli sono rimbalzati sui palazzi del potere come su un muro di gomma. Straripa l’illegalità, rozza, aggressiva e impunita. E si rischia la vita. Che fare? Il quartiere è compatto: il tempo è scaduto, servono leggi speciali. ALL’I NTERNO I PARCH EGGI DELFUTU RO - SHOPPI NGG RAN DI FI R M E - LEFESTEDICH IAIA Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli ug o agos o 200 Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli IUPPITER EDIZIONI PRIMO PIANO 6 QUARTIERISSIME Municipalità 1, scelti finalmente gli assessori dal 1946 www.chiaiamagazine.it Distribuzione gratuita il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli g ugno 200 Anno III - N. 1 gennaio 2008 Distribuzione gratuita Sicurezza, è l’ora di reagire N A T A L E Per la tua pubblicità chiama al numero 081.19361500 www.chiaiamagazine.it S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno IV - n.1 gennaio 2009 IUPPITER EDIZIONI Tempesta giudiziaria sui palazzi del potere: cronaca di un’apocalisse annunciata. Stagione finita per un Sistema trasversale ai partiti, naufragato sulla questione morale. Dalla città, stanca di beffe e promesse, parte lo sfratto alla «casta». ISTITUTO DI VIGILANZA S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno II - N.1 gennaio 2007 S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno III - n.12 dicembre 2008 IUPPITER EDIZIONI «La giungla del vivere quotidiano inaridisce e dà sempre meno valore a ciò che per me è stato ed è tuttora fonte di benessere: la poesia, la musica, l’arte». IL CASO I gazebo della discordia Ecco cosa dice la legge m a ga z i n e www.chiaiamagazine.it CHIAIA CHIAIA S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo m a ga z i n e Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli sito: www.branchizio.it e-mail: [email protected] CHIAIA Distribuzione gratuita Distribuzione gratuita 4 Dal turista pestato a via Carducci alle notti brave dei branchi in piazza San Pasquale. Stato d’assedio. rati intoccabili dai vincoli ambientali, sono ormai terra bruciata. E loro, i diportisti, respinti dal lungomare, ora possono scegliere tra il vendersi la barca, andare altrove o piegarsi a prezzi da capogiro. Il contraccolpo peggiore, però, è quello occupazionale: per gli uomini dei consorzi e per le loro famiglie sono giorni drammatici. Una soluzione sul piatto d’argento l’avevano offerta gli ormeggiatori luciani: boe galleggianti a impatto ambientale praticamente nullo e con le giuste distanze. Ma è arrivato il no dell’Autorità Portuale. Ora tutto è rimandato. Bye Bye estate. (a pagina 3) Noleggio di gommoni e motoscafi Trasferimenti in tutte le isole del Golfo www.chiaiamagazine.it Metti una sera a cena IL PERSONAGGIO Distribuzione gratuita • Riqualificazione: aprono i cantieri in vico Vasto genna o 200 m a ga z i n e www.chiaiamagazine.it Nove anni di storie, inchieste, verità e cultura, nel segno dell’indipendenza, senza aver mai ricevuto un solo centesimo di finanziamento pubblico. Chiaia Magazine è una libera tribuna che resta aperta grazie alla passione estrema e alla tenacia di un gruppo di giornalisti. Fioriolli, il questore sulla polveriera S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno III - n.10 ottobre 2008 IUPPITER EDIZIONI s.r.l. ebb a o 200 5 Autorità Portuale, Sovrintendenza ai Beni Paesaggistici, Tribunale Amministrativo Regionale: questi i protagonisti di un diabolico gioco delle parti con due uniche vittime. Ormeggiatori e diportisti. Nella prima categoria c’è chi ha la concessione a gestire posti barca e non può lavorare per impedimenti burocratici, ma c’è anche chi è stato escluso dalla gestione del business: per tutti loro malumori e proteste. Della seconda categoria fanno parte i proprietari di barche che questa estate, come le precedenti, sono destinati a soffrire: i tre siti di Nazario Sauro, Mergellina e Largo Sermoneta, dichia- Telefono 081.667913 Cell. 338.2204628 - 338.2767442 Il Movimento dei Parcheggi la vigilante sito: www.branchizio.it e-mail: [email protected] Distribuzione gratuita il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo • Sicurezza: tornano a Chiaia le invasioni barbariche. • Burocrazia scatenata: veti e rinvii sulle concessioni Nautica Branchizio Mergellina LRC 180447 - 23/6/98 S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno I - N. 10 novembre 2006 Distribuzione gratuita genna o 2009 www.chiaiamagazine.it ISTITUTO DI VIGILANZA Nautica Branchizio Mergellina Anno II - N.6 giugno 2007 • Lungomare: no ai posti barca. Sos di ormeggiatori e diportisti Ormeggio&AssistenzaNautica la vigilante CHIAIA Distribuzione gratuita CLAUDIO VELARDI assessore regionale al Turismo degli ORMEGGI hiaia Magazine, che in questi C mesi ha condotto una decisa battaglia per i posti auto nel Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli www.chiaiamagazine.it In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille L’INIZIATIVA S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno III - n.9 settembre 2008 m a ga z i n e CHIAIA 14 novemb e 2006 S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Distribuzione gratuita Telefono 081.667913 Cell. 338.2204628 - 338.2767442 CHIAIA • Sprecopoli a Palazzo San Giacomo: nonostante il IL MIRAGGIO NINO DE NICOLA ISTITUTO DI VIGILANZA Nautica Branchizio Mergellina m a ga z i n e CHIAIA CLAUDIO s.r.l. LRC 180447 - 23/6/98 Edizioni Iuppiter Group CHIAIA d cemb e 2008 www.chiaiamagazine.it ALL’INTERNO focus CANTIERIACHIAIA - mania BURRACO - evento NAPOLIFILMFESTIVAL Noleggio di gommoni e motoscafi Trasferimenti in tutte le isole del Golfo Ormeggio&AssistenzaNautica la vigilante ISTITUTO DI VIGILANZA Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo il divo TEMPO D’ESTATE il 20 maggio esce un numero interamente dedicato alle amministrative del 28-29 maggio Mostre, concerti e spettacoli teatrali: tutti gli appuntamenti da non perdere. Telefono 081.667913 Cell. 338.2204628 - 338.2767442 S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ novemb e 2008 m a ga z i n e www.chiaiamagazine.it Dopo il fallimento del Global Service, decolla il superassessorato antibuche. Manovra di facciata? ELEZIONI «Arriva il Napoli Film Festival» Società&Costume: Nautica Branchizio Mergellina Anno III - n.7/8 luglio-agosto 2008 Distribuzione gratuita o ob e 2008 m a ga z i n e www.chiaiamagazine.it • Emergenza manutenzione: saltano tutti i controlli. SPECIALE La rassegna cinematografica dedica l’anteprima al film cult «Febbre da cavallo». 14 Distribuzione gratuita CHIAIA le cose da fare *Presidente delle Nuove Botteghe dei Mille 9 IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE se emb e 2008 m a ga z i n e Cronache dalla città trappola CHIAIA «Parcheggi interrati, tutti li vogliono» Forum: Noleggio di gommoni e motoscafi Trasferimenti in tutte le isole del Golfo Anno I - N.5 giugno 2006 CHIAIA N A O m a ga z i n e in dieci piccole città. Sulla carta avranno autonomia finanziaria. Sarà vero? Gli esperti: Comune bocciato e poteri speciali al futuro sindaco per le aree di sosta. s.r.l. Telefono 081.667913 Cell. 338.2204628 - 338.2767442 • Addio circoscrizioni: Napoli sarà divisa «Gigi Proietti all’Augusteo» Eventi&Curiosità: 5 U U O www.chiaiamagazine.it RIFORMA Mostre, concerti e spettacoli teatrali: tutti gli appuntamenti da non perdere. dal 1946 Noleggio di gommoni e motoscafi Trasferimenti in tutte le isole del Golfo Ormeggio&AssistenzaNautica • LA STRANA Vivere: «I divi di ieri? Più “machi” che mici» Saper 16 EVENTI&CURIOSITÀ Teatro Sancarluccio, a cena con il vampiro manifestiamo qualche riserva sull'altra decisione dell'amministratore, quella di abolire la ZTL sull'asse Morelli-via dei Mille. Comprendiamo la sua motivazione (la prossima apertura di cantieri alla Riviera esigeva via dei Mille come valvola di sfogo del traffico), ma ribadiamo che almeno il sabato, giorno di punta per lo shopping, l'oasi pedonale sia d'obbligo. Tutto il discorso, però, impone un ripensamento globale sul versante dei parcheggi interrati in zona Chiaia e vogliamo sperare che i poteri speciali del sindaco saranno ri- L Al museo Pignatelli e all’Ambasciatori una rassegna sui miti del cinema italiano. Notte Bianca «La mia Napoli libera e pacifica» NINO DE NICOLA S ? NINO DE NICOLA a novità è grossa. In questo numero parliamo del nuovo istituto della Municipalità, chiave di volta del decentramento amministrativo voluto dal Comune. Infatti scompaiono le circoscrizioni e nascono appunto 10 Municipalità, vale a dire 10 microcittà che avranno autonomia finanziaria e un proprio bilancio di spesa. Le competenze che il Comune delegherà, dopo le elezioni, alle nuove miniamministrazioni riguardano in sintesi la manutenzione urbana, la attività socioassistenziali, le attività scolastiche/sportive/culturali, infine la gestione dei servizi amministrativi(commercio, artigianato, traffico etc.). Su queste attività (e soprattutto sulla manutenzione) la Municipalità avrà poteri di spesa da esercitare con 4 assessori. Sembra una svolta notevole. Ma i dubbi ci sono. Primo: il Regolamento delle Municipalità, almeno per ora, non chiarisce bene la gestione delle risorse finanziarie che il Comune trasferisce alle sedi decentrate: all'interno vi spieghiamo perché. Secondo: è stata prevista una figura che governerà questo trapasso dal vecchio al nuovo sistema, per evitare il caos? Queste le perplessità, fermo restando che la Municipalità ha tutte le premesse per migliorarci la vita. A proposito: la vecchia circoscrizione ChiaiaPosillipo-S.Ferdinando si chiamerà Municipalità 1. In questo numero vi parliamo anche del forum da noi organizzato con successo sul problemaparcheggi. Intanto, nell'imminenza delle Amministrative, annunciamo una serie di incontri coi candidati-sindaci. Vedremo che intenzioni hanno su Chiaia. A m a ga z i n e www.chiaiamagazine.it CHIAIA Distribuzione gratuita «Una giornata nei parchi del degrado» Focus: www.chiaiamagazine.it ASPETTANDO I PARCHEGGI i riprende e la stagione si presenta densa di eventi e aspettative per Chiaia. Molti i fronti da tener d'occhio e Chiaia Magazine si arma delle migliori intenzioni nell'interesse del quartiere. Innanzitutto: si riparte con il ripristino del vecchio senso di marcia da via Morelli a via dei Mille, un provvedimento che aspettavamo in quanto il dispositivo di marcia precedente non si è dimostrato funzionale. La decisione è firmata dal neoassessore comunale al traffico Gennaro Mola del quale apprezziamo l'attivismo e la concretezza. Anche se IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE SI CAMBIA DAVVERO? s.r.l. intervista a pagina • Partenza sprint del neoassessore comunale al Anno I - N.4 maggio 2006 ug o agos o 2008 g ugno 2006 SPEC ALE ELEZ ON CHIAIA Villa Comunale: alberi malati e chalet distrutti. Molosiglio: tendopoli nei giardini. Ormeggio&AssistenzaNautica LRC 180447 - 23/6/98 In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille garage sotterranei: con i nuovi poteri del sindaco l’impresa diventa possibile. 16 anni d’immobilismo: un’inquietante miscela di inerzia, sfortuna e silenzi. ome avranno forse notato i lettori, Chiaia Magazine adora il colore. Stavolta, però, ha scelto una prima pagina dove domina il nero. Vi chiederete perché. Noi rispondiamo che non se ne poteva fare a meno. I motivi? Eccoli. Nero perché siamo arrabbiati neri ( e in questo rispecchiamo l'umore del quartiere) e lo siamo perché stufi di malamministrazione. Nero perché, con un territorio abbandonato al degrado, il futuro si prospetta davvero oscuro. Nero perché francamente, a questo punto, indecifrabili ci sembrano i progetti dell'Amministrazione Comunale per la zona. Non è forse una vicenda oscura quella del parcheggio Morelli? E poi la Ztl: non è neanche nata e già siamo costretti a intonare il De Profundis. Nero perché Chiaia è ormai de- R S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno I - N.8 settembre 2006 Distribuzione gratuita • Infine, pensa al futuro e aderisce al «partito» dei uartierissime: «Garage oscuri presagi» QMorelli, Intervista a Bruno Terracciano, assessore comunale alle Municipalità. NINO DE NICOLA* C Storia dell’aperitivo «rosso». Le ricette e i segreti dei barman. CHIAIA MOLA VECCHIE E NUOVE SFIDE peciale Municipalità: itinerante» S«L’assessore SERVE UNA SVOLTA 6 elax&Movida: «Tutti pazzi per lo Spritz» o ob e 2006 OPERAZIONE I critiche se governeranno male e con chi congratularsi se faranno bene. Insomma: per non sentirci comparse, ma cittadini che vigilano e partecipano. Di più: vi anticipiamo che ogni mese la rivista pubblicherà un diario sull'operato del Consiglio di Chiaia. E vale per la maggioranza come per l'opposizione. Poi, di nuovo il tormentone del parcheggio Morelli perché anche qui il segreto è non abbassare la guardia: prendiamo atto della nuova attenzione che il sindaco Iervolino e l'assessore Mola preannunciano sul problema, a cominciare E intanto incalzano altre emergenze: «spaccate», scippi, strade sporche e dissestate. m a ga z i n e www.chiaiamagazine.it NINO DE NICOLA* C • Per il popolo di Chiaia il danno e la beffa. s.r.l. RENATO ROTONDO Capo dell’opposizione on questo numero di luglio/agosto Chiaia Magazine traccia un consuntivo ideale dei suoi primi 7 mesi di vita, tornando ad occuparsi delle due bandiere che hanno caratterizzato l'impegno della rivista: Municipalità e parcheggi. Riparliamo dunque delle neonate Municipalità, soffermandoci ovviamente su quella di Chiaia. E stavolta, dopo un cenno a luci e ombre della riforma, vi presentiamo, con veloci profili e relative foto, i 30 consiglieri (più il presidente) eletti a Chiaia. Obiettivo: indicare al quartiere a chi indirizzare le A Palazzo Calabritto il nuovo show room per i «bons vivants». dal 1946 Tra le dieci Municipalità, quella di Chiaia è davvero speciale visto che è l’unica ad essere governata dal centrodestra. Per maggioranza e opposizione doppia responsabilità: far funzionare riforma e quartiere. All’interno tutti i protagonisti FABIO CHIOSI Presidente Il Comune ignora l’appello. Assessori bocciati: chi tace, chi promette, chi non si fa trovare... Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli D’OCCHIO onostante i suoi 29 anni, si ritrova per la seconda volta al timone di Chiaia. E’ stato eletto con 23.846 voti e il suo schieramento ha ottenuto il 51,43 % dei consensi. 18 i consiglieri della sua coalizione. La sua squadra di governo sarà formata da un vicepresidente (cui toccherà un assessorato) e 3 assessori. Ha due premure: velocizzare i tempi della riforma e ottenere subito risorse finanziare per il territorio. Obiettivi: manutenzione, parcheggi, sicurezza con l’aiuto dei vigili urbani. lo scarso presidio dei varchi, un sistema di videosorveglianza mai realizzato. aper Vivere: «Al Primo SPiano il lusso è di casa» la vigilante VI TERREMO N • Le cause del flop: la farsa del garage Morelli, 5 se emb e 2006 In collaborazione con Nuove Botteghe dei Mille Sono arrivati desertificazione, notti da paura, e crisi delle attività commerciali. videosorveglianza: Focus «Chiaia resta fuori» La circoscrizione protesta. ZTL: forte confusione «tecnologica». ISTITUTO DI VIGILANZA Il nuovo «Parlamento» di Chiaia Distribuzione gratuita • L’intero quartiere invoca parcheggi. m a ga z i n e S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE ILPAPOCCHIO LRC 180447 - 23/6/98 ug o agos o 2006 Banca Monte dei Paschi di Siena Spa Arrivano le nuove MUNICIPALITÀ Ultime notizie sul futuro garage: il quadro peggiora. Un pessimo affare per il Comune. La rivolta di Chiaia s.r.l. Anno I - N.6/7 luglio/agosto 2006 CHIAIA magg o 2006 spec a e m a ga z i n e www.chiaiamagazine.it Zona a Traffico Limitato INGANNO la vigilante CHIAIA Anno I - N.3 aprile 2006 AUTO ISTITUTO DI VIGILANZA Distribuzione gratuita Distribuzione gratuita Banca Monte dei Paschi di Siena Spa Parcheggio MORELLI Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intwervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli www.chiaiamagazine.it Banca Monte dei Paschi di Siena Spa IL GIORNALE DELLE NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE Anno I - N.2 marzo 2006 IL «NUOVO» CHE NON SA DECOLLARE opo il numero natalizio che, nonostante la veste sperimentale, ha riscosso apprezzamento da parte dei cittadini di Chiaia, della stampa, di chi lavora e produce, e, infine, delle istituzioni e delle associazioni, «Chiaia Magazine» - di cui sono direttore editoriale - prende ora decisamente il largo. E lo fa, fedele alle dichiarazioni di intenti iniziali, utilizzando come baricentro delle proprie cronache il territorio di Chiaia. Puntiamo, quindi, sull’attualità e i problemi del quartiere, coniugando tuttavia il taglio impegnato all’interesse per gli aspetti del saper vivere, dell'enogastronomia, per i fermenti culturali e imprenditoriali, per il by night e la moda, per le risorse giovanili e per le potenzialità del quartiere. Una tribuna eterogenea, dunque, che funzionerà con le voci e i contributi di tutti. Mi piace ribadire lo slogan della nostra iniziativa editoriale: «Questo giornale lo scriveremo assieme». Da qui nasce la scelta degli argomenti di questo numero e dei prossimi. In questa occasione, raccogliendo segnalazioni e impressioni sul campo, abbiamo privilegiato tre problematiche di stretta attualità: emergenza parcheggi, riqualificazione urbana e il controverso capitolo della movida. Il primo punto sta molto a cuore ai commercianti, ai residenti e a quanti per lavoro, shopping o divertimento, frequentano il cuore di Napoli. E il nodo cruciale non poteva essere che l'agognato parcheggio Morelli. Sulla seconda questione abbiamo, poi, intervistato l'assessore al Turismo e Decoro Urbano Luca Esposito. Come avrete modo di leggere, ci saranno delle importanti novità. Terzo tema: dossier Movida. La nostra posizione è chiara: rispetto delle regole ma niente bavaglio alla notte. Come avrete capito, la nostra scelta di campo è netta: scommettiamo sulle forze e sulle risorse di Chiaia. E’ qui il fermento. m a ga z i n e distribuzione gratuita Banca Monte dei Paschi di Siena Spa magg o 2006 m a ga z i n e la classe DIGERENTE VECCHI The end C D N O SODOMA DOPPIO TAGLIO g ugno CH A A ou V D O R CO Al Pancione ug o CH A A ou omm o Meglio Grillo che il grilletto omm o Non basta più spezzare le catene bisogna anche tirare le catenelle omm o il sindaco blattera mm Sindaco, ma che bici! mm SENZA LUCE mm STORIE&IMPRESE LORENZO DE CARO, IL SOCIAL INFLUENCER CONQUISTA MILANO A tutto fashion tra eventi e nuovo blog Un personaggio eclettico: un po’ blogger, un po’ modello, un po’ social influencer. Mettete insieme tutto questo, conditelo con una buona dose di solarità e spigliatezza, e avrete Lorenzo de Caro. La nuova rivelazione della fashion arena napoletana non si ferma, accelera il passo e guarda lontano: «Napoli comincia a starmi stretta, punto sempre più in alto». E di assaggi di altre “fashion cities”, negli ultimi mesi, ne ha avuti tanti. Appena poche settimane fa, infatti, il ventitreenne è volato a Milano, agghindata a capitale della moda per sette giorni (in occasione della Milan Fashion Week), dove tra party e qualche scatto, ha partecipato alle sfilate più in voga della stagione: Armani, Diesel, Cavalli, Ferragamo, D&G, Costume National. Anche in terra lombarda il look per cui ha optato il giovane blogger non è passato inosservato. Tanto che pantaloni a quadri e cover esuberante dello smartphone sono finiti in bella vista nel video riassuntivo, girato dalla rivista Elle, sull’appuntamento che ha chiamato a raduno i migliori “modaioli” (18) italiani e non. Altro evento che uno “shopaholic” che si rispetti non può perdere è “Firenze4Ever”, organizzato dalla boutique fiorentina Luisa Via Roma. Anche in questa occasione de Caro ha saputo trapiantare il gusto e l’eleganza della moda napoletana in Toscana. Ma è quando ci si affaccia al successo che arriva il momento di rinnovarsi. Lorenzo de Caro lo fa cucendo un nuovo abito al suo blog, il suo spazio personale ritaglia- CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 to sulla rete (www.lorenzodecaro.com). Un nuovo concept grafico, più snello e accattivante. Format inedito e tinte cromatiche d’impatto. La “confezione” appena sfornata, anticipata dal video di lancio montato da Davide Micciulla, video editor di Elle.it., avvolge i post del blog da metà luglio. Ma l’inversione di tendenza è anche nei contenuti. E così più spazio ai progetti in cantiere, agli shooting con outfits a tema, con la possibilità di dare una sbirciata alla quotidianità del blogger. «Dagli ottimi risultati ottenuti in appena sei mesi dal lancio del blog e le collaborazioni con le più importanti realtà napoletane e non solo, ho voglia di un cambiamento - ha commentato -. Sono in continua evoluzione e scoperta. E con questa nuova grafica ho voluto dare un’impostazione ancora più professionale e moderna al mio business». Sul fronte lavoro, intanto, de Caro risponde sempre più alla voce di “social influencer”, vale a dire un personaggio conosciuto capace di dare visibilità a un prodotto o un progetto. Per essere chiari, un plus-valore per il marchio. Non a caso Disaronno, il famoso liquore made in Italy, lo ha scelto come testimonial per la tappa napoletana del Disaronno Terrace, l’evento che per quattro settimane, a partire dal 10 giugno, ha animato la città ogni martedì sera, a sorsi del nuovo cocktail dell’estate: il Disaronno Sour. Si rinsalda anche il legame tra moda e cucina. Dopo la campagna Marinella for Voiello, Lorenzo de Caro ha infatti continuato a calpestare questa strada, aprendo una rubrica personale, “Fashion food”, sulla rivista Pocket Italia, in cui pasticcia in cucina fianco a fianco con i proprietari delle location gastronomiche più “in” del golfo di Napoli. Tra una ricetta e l’altra, il blogger, seguendo l’impostazione base del suo blog, ci svela con una piccola intervista i retroscena del lavoro dei suoi “partners” culinari. Un piccolo masterchef ai fornelli, ma con stile. Vai su ed entra nel mondo di Iuppiter Tv Vuoi fare pubblicità su Iuppiter Tv? Contattaci al numero 081.19361500 o invia una mail a [email protected]. Non preoccuparti se non hai uno spot aziendale: te lo facciamo noi a costi competitivi. Entra nel mondo Iuppiter e divertiti a «vestire» un’idea. CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 (19) DIVINAZIONE IL MITO E I GIORNI La grotta dello spirito Il significato della prima fatica di Ercole per gli «egocentrici» nati sotto il segno del leone Rosamaria Lentini La storia assegna alla prima fatica di Eracle l’uccisione del leone di Nemea, l’astrologia pone quest’impresa nel quinto Segno dello Zodiaco, il Leone appunto, in una corrispondenza perfetta rispetto al suo significato simbolico. Questo è, in sintesi, il racconto dell’impresa. In una grotta a due uscite viveva un mostruoso leone che devastava le terre della regione di Nemea e divorava i suoi abitanti. Eracle ha l’incarico di ucciderlo. Dapprima tenta di farlo colpendolo con le frecce ma il leone è invulnerabile. Allora Eracle lo spinge all’interno della caverna, chiude con un masso un’uscita ed entra, riuscendo poi a soffocarlo stringendolo a sè. Dopodiché lo scuoia, si riveste della sua pelle e si pone sul capo la testa del leone. Poi si mette in viaggio per portare la carogna ad Euristeo. È interessante sottolineare due particolari del mito: Eracle riesce ad uccidere il leone solo dopo essere entrato nella caverna insieme a lui e senza l’ausilio di alcuno strumento estraneo alla sua persona perché è proprio così, da soli e in solitudine, che possiamo eliminare qualsiasi cosa che impedisca la nostra elevazione spirituale; l’altro particolare riguarda la testa del leone che Ercole indossa al pari di un elmo e il gesto fa pensare ad un’interiorizzazione della potenza leo- (20) nina, liberata dalla precedente componente animalesca. Il rischio dei nativi del Segno è proprio quello di fossilizzarsi sull’esaltazione di se stessi, sull’egopatia, sull’autoglorificazione. Perciò la maestosità leonina va privata di queste componenti esteriori per diventare la forza interiore che sostenga nel cammino della vita. È certo che la prima fatica che deve compiere Eracle è utilizzabile per comprendere meglio sia l’identificazione uomo - leone, sia il lavoro che deve compiere il nativo del Segno per arrivare all’integrazione con il più morigerato e saggio uomo dell’Acquario e raggiungere quell’individuo che lo Zodiaco esorta ad essere. A questo punto è però necessario conoscere dapprima il motivo per il quale Eracle deve compiere le sue fatiche. Figlio di Zeus ed Alcmena, Eracle è perseguitato da Era che, tramite lui, vuole vendicarsi del tradimento subìto, perciò gli invia la Follia che lo induce a uccidere i figli. Rinsavito, si reca a Delfi a interrogare Apollo il quale gli dice che l’unico mezzo per riscattarsi dalla colpa, e conseguire l’immortalità, è di mettersi al servizio del cugino Euristeo e adempiere alla sua volontà. Le dodici fatiche rispondono, appunto, alle richieste di Euristeo al quale Eracle deve portare, ogni volta, la prova di aver adempiuto alla missione assegnatagli. Sono molti, nel mondo CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 greco e non solo in quello, gli eroi figli di un Dio e di un individuo mortale (in questo caso Alcmena) che vengono perseguitati da un’altra divinità. In chiave metaforica ciò vuole significare che la natura divina, con la quale nasciamo, deve essere conquistata a scapito di una natura materiale - simboleggiata dalla divinità ostile - presente in noi e che dobbiamo sconfiggere attraverso innumerevoli e difficili prove. All’epoca delle fatiche Eracle era un eroe noto in tutta la Grecia, mentre la storia tramanda Euristeo, re di Micene, come un individuo presuntuoso e mediocre, ed è di questo individuo che Eracle deve diventare l’esecutore degli ordini al fine di porre termine al suo periodo di servaggio e diventare un uomo libero. È, dunque, facile individuare in Euristeo il simbolo di ciò che deve sacrificare Eracle per liberarsi della sua natura materiale, accedere a quella divina, con la quale conseguire l’immortalità. A proposito dell’elemento Fuoco al quale l’eroe appartiene, già in epoca antica Eracle era considerato il simbolo di un lavoro iniziatico che richiedeva molto sforzo, rinuncia e sacrificio anche fisico, e l’immortalità che i Greci gli attribuivano era data non in nome della grandiosità e del successo delle imprese compiute, ma degli sforzi e dei sacrifici che erano stati necessari per sanare la sua colpa. In quest’accezione l’uccisione dei figli assume il significato simbolico di rompere qualsiasi vincolo con la terra. Non va, poi, dimenticato che il nome Eracle ha il significato di “gloria di Era”. A tal proposito va chiarito che la religione greca, nel suo antropomorfismo, equipara le vicende degli dei a quelle umane, ma il loro significato è ben altro da quello apparente. Così Eracle, come figlio di Zeus ha in sé la scintilla divina, ma come “gloria di Era” erede della Madre Terra, ha il significato di quell’uomo che può nascere dalla terra e innalzarsi da essa per raggiungere quella natura divina che gli ha dato Zeus. [email protected] LE CARTE DEL DESTINO Il Bagatto L’IMPERATRICE E L’INTELLETTO Arcano numero tre, l’Imperatrice è la prima carta in cui lo sguardo è rivolto a destra, ossia al futuro. È la mente creativa che tutto predispone affinché si possa realizzare compiutamente il proprio desiderio. Dopo esser morti a se stessi (Le Mat), aver iniziato il viaggio (il Bagatto) organizzando gli elementi a disposizione, aver approfondito la conoscenza necessaria al proprio cammino (la Papessa) – tutte attività che hanno la necessità di guardare al passato, ossia a ciò che abbiamo e dobbiamo recuperare – arriva il momento della rielaborazione personale. L’Imperatrice rappresenta le idee personali, i progetti da realizzare e questo significato è rafforzato da due temi simbolici: l’aquila e lo scettro. L’aquila è raffigurata su uno scudo ed è a sinistra. Simbolo di regalità, è un uccello solare, l’unico in grado di guardare dritto il sole senza accecarsi. In questo senso rappresenta il simbolo della percezione diretta della luce dell’intelletto. Con una particolarità: poggiata sulla sinistra, simboleggia l’attività creativa ma astratta perché l’uccello non è a terra ma ancora in grembo. Inoltre una mano, che non si sa se appartiene o meno alla regale Signora, la tocca, come a significare il risveglio della propria energia creativa. Anche lo scettro, sebbene a destra, è in grembo. Esso termina con una sfera sormontata da una croce, proprio a richiamare la materia che però non è ancora indice di concretizzazione. Essa genera, con la mente – aquila, e attraverso il proprio ventre su cui si erge lo scettro, le proprie idee sul mondo. I propri personali progetti. Con la Papessa forma il paio del femmini- le, ossia questo principio, che era in embrione nell’arcano numero due, qui si completa: la Papessa rappresenta l’anima e dunque gli aspetti più nascosti e sotterranei; l’Imperatrice la personalità, ovvero incarna gli aspetti più manifesti e terreni. D’altronde i confini tra le due Signore sono molto labili. La Papessa – Iside è madre di Horus, e come si è detto la sua iconografia rimanda sempre a una figura di donna con bambino; l’Imperatrice – Hathor è invece sua moglie. Ciò nonostante, letteralmente Hathor significa «palazzo di Horus» perché in effetti la moglie, Hathor, è anche la sua nutrice e in questa veste si confonde con Iside. Un’altra variante del mito vuole che il dio Horus, nella sua forma di dio-sole, torni ogni notte a nascondersi e rigenerarsi nella bocca di sua moglie Hathor, che era anche la patrona della gioia, della danza, della musica e dell’amore. Come non pensare ad Afrodite e alla sua purezza. Tutto ciò rimanda ad un ultimo e importante tema di questo arcano. Nei tarocchi di Marsiglia, in particolare nell’edizione restaurata dall’Accademia dei Tarocchi, l’Imperatrice ha dietro di sè, sul trono, un’acquasantiera, simbolo della purificazione, a voler rappresentare che le proprie rielaborazioni vanno passate al vaglio della mente superiore e che la forza creativa di questo arcano, non rimanda alla tumultuosa quanto indisciplinata ricerca del piacere, ma ad una raffinata capacità estetica e sensoriale, in grado di separare i desideri che tendono alla realizzazione del nostro benessere, da quelli che hanno come conseguenza una soddisfazione effimera quanto improduttiva di un reale appagamento. [email protected] saper vivere CULTURA • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ Estate a Napoli, tour d’arte Sara Giuseppina D’Ambrosio A Napoli, sollecitazioni artistiche accompagneranno i visitatori anche nei mesi estivi più caldi di luglio ed agosto con mostre eterogenee, per incontrare i gusti di un pubblico altrettanto variegato, che potrebbero tradursi nella possibilità di scoprire, e tante volte riscoprire, i luoghi espositivi della città. Fittissimo e stimolante il programma estivo del Madre che al terzo piano presenta (dal 13 aprile al 18 agosto) “Un giorno così bianco, così bianco” dell’artista abruzzese Ettore Spalletti. La mostra, capitolo napoletano della triplice retrospettiva che ha visto esposizioni dedicate all’arista anche a Roma (Maxxi) e a Torino (Gam), offre allo spettatore non solo la possibilità di conoscere la poetica dell’artista, attraverso opere prodotte in vari periodi della sua attività creativa, ma anche di cogliere questa particolare rassegna come percorso di riflessione che si traduce in un’esperienza nuova. Invece di seguire un criterio cronologico, Spalletti è attento al dialogo, costante e sempre ben calibrato, delle opere con le sale del Palazzo ottocentesco Donnaregina. I diversi lavori esposti sono in perfetto equilibrio tra loro, creando una chiara armonia visiva che pacifica la percezione sensoriale. Un esempio può essere la stanza che l’artista ha completamente immerso nel bianco, ponendovi solo opere realizzate con questo colore. Anche la pluralità dei Dalle visioni di Spalletti all’Afghanistan di Alÿs: tutte le mostre da non perdere in città e dintorni materiali con cui sono plasmate le varie sculture ed istallazioni (come lo smeraldo per Pietra di smeraldo o l’alabastro per Base di colore, verticale) non interrompe la consonanza del percorso, anzi, insieme con la molteplicità delle forme, la esprime con maggiore forza, rivelando quasi un’intrinseca concordanza. Sempre al Madre, si incontra Reel-Unreel (Afghan Projects, 2010-2014), dell’artista belga Francis Alÿs, che (visitabile dal 13 giugno fino al 22 settembre) si sviluppa al pianoterra ed al secondo piano del museo e dà l’opportunità di fruire, per la prima volta in Italia, di una personale così ampia a lui dedicata. Perno attorno cui ruota l’intera serie di lavori sono le esperienze formative e ispiratrici che l’artista ha raccolto in Afghanistan, paese del quale è offerta un’immagine non sempre conforme alle nostre attese. Mentre, infatti, nel video Doing-Undoing (AK47-sa80) un uomo smonta e rimonta un fucile, Papalote (Children’s Game #10) regala immagini di un bambino che gioca con l’aquilone. Per la personale dedicata a Luca Pignatelli (dal 10 maggio al 15 luglio), invece, è necessario spostarsi al Museo di Capodimonte, che in questo modo continua ad aprire le sue porte anche all’arte contemporanea. Curata dal critico d’arte Achille Bonito Oliva, la mostra dell’artista milanese raccoglie alcune delle sue opere più recenti (per un lasso di tempo che va dal 2012 al 2014, concentrandosi maggiormente sulla produzione dell’ultimo anno). Ad accogliere il visitatore è la grande istallazione centrale che assembla 64 immagini realizzate con tecnica mista su carta, di cm 112x83 ciascuna. Protagoniste sono foto di teste in marmo di epoca classica, frammenti di antiche statue che rivelano il filo poetico che scandisce la mostra, ovvero la memoria, il passato storico-artistico, fra le quali appare, quasi dissimulato, causa inferiorità numerica, un teschio, che sembra farsi monito di come il passato non sia solo ricordo, ma anche perdita e dissoluzione. Molte opere riprendono statue antiche, come sculture in cui si riconosce l’imperatore Augusto. Fra i vari supporti per la sua tecnica mista, colpisce in modo particolare il telone ferroviario, utilizzato per l’immensa (cm 400x670) Pompei, preparata appositamente per il museo, nella quale l’artista ha posto sulla base varie sagome ritagliate, tra cui si distinguono, anche in questo caso, diverse figure celebri. Un appuntamento artistico da non sottovalutare è anche quello ospitato presso la Fondazione Morra Greco per Progetto XXI, la collaborazione con il museo Madre che prevede di dare spazio alla produzione artistica più recente. Dal 12 giugno al 13 settembre, sarà possibile visitare la duplice mo- stra dedicata a due artisti dell’avanguardia Est Europea: il ceco Jiří Kovanda e lo slovacco Stano Filko. Above our heads è l’istallazione site-specific che si trova nel seminterrato dell’edificio e che è stata pensata da Kovanda proprio per integrarsi in modo naturale col luogo predisposto. Una volta scese le scale, il visitatore si trova di fronte alla luce tenue di 6 lampade, dalle fattezze più diverse e che conservano quel sentore del passato da cui sono state rinvenute in quanto non sottoposte ad alcuna modifica da parte dell’artista, poste su altrettanti sostegni bianchi. Rappresentazione della costellazione del Corvo, l’opera ripropone, dunque, solo una parte delle stelle che la formano, ovvero quelle più luminose. Interessante è la presenza chiaramente esibita, visto il colore rosso e l’evidente figura regolare disegnata, dei cavi elettrici che servono a collegare le lampade alla loro fonte d’energia. Molto diversa, invece, la prospettiva artistica dei lavori di Filko che con la sua Postbigbangsf – Antebigbangsf si appropria in maniera decisa dello spazio a lui dedicato. L’esposizione parte in una stanza al primo piano dove l’opera video realizzata dall’artista è accompagnata da un’altra proiezione che documenta, attraverso diverse fotografie, il percorso creativo di Filko, anticipando molte delle realizzazioni che si incontreranno al secondo piano. Qui si sviluppa un vero e proprio viaggio nell’immaginario dell’artista slovacco, che coinvolge e stimola il visitatore. Nelle sue opere si riconoscono non poche costanti, che riflettono il suo sistema psicofilosofico, come le numerose abbreviazioni, le date che indicano particolari momenti delle sua vita, ed i colori, a loro volta parte di un sistema cromatico. CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 (21) LIBRI&LIBRERIE LIBRIDINE Aurora Cacopardo premio «Una piazza, un racconto»: narrare la crisi GARZYA, VERSI E VISIONI IL 26 NOVEMBRE VERRANNO PROCLAMATI I VINCITORI DELLA XVI EDIZIONE DEL PREMIO DELLA COMUNITÀ LUTERANA È fissata per il 26 novembre 2014, presso la Chiesa Luterana di Napoli, in via Carlo Poerio 5, la premiazione della sedicesima edizione del concorso letterario “Una piazza un racconto”. Grazie al grande sforzo organizzativo di Luciana Renzetti - coordinatrice delle attività culturali della Comunità Evangelica Luterana di Napoli - saranno presenti i finalisti del premio che giungeranno da tutta Italia. Nel rispetto della tradizione, che prevede un cambio della giuria allo scadere di ogni triennio, in questa edizione 2014 due nuovi giurati si affiancano al gruppo storico della giuria formato dal giornalista ed editore Max De Francesco, dalla presidente della Comunità Evangelica Luterana di Napoli Riccardo Bacharach e da Christiane Groeben, presidente del Sinodo Luterano: Maurizio Fiume, regista e produttore ed Enza Silvestrini, scrittrice e docente. Il tema di quest’anno è stato: «La crisi economica genera rivolte. Nel lavoro, nell’amore, nelle amicizie. C'è chi preferisce reagire alla precarietà economica e sociale stando con gli altri e chi, invece, sceglie l'isolamento per ricaricarsi o spegnersi del tutto. Solitudini “gremite” e isolamenti rigeneranti». Ai partecipanti è stato chiesto di raccontare la vita di personaggi che cercano di non soccombere ai colpi della crisi e riescono ad inventarsi un'altra vita o un'altra illusione. Come da consuetudine la società editrice Iuppiter Edizioni pubblicherà un libro con i migliori racconti scelti dalla giuria, tra i quali, naturalmente, i tre finalisti del concorso. ARMANDO YARI SIPORSO Occhio di riguardo CASTALDO E «IL GIARDINO DEI SILENZIOSI» È stato presentato giovedì 3 luglio, presso il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, il libro di Mauro Castaldo (nella foto) “Il Giardino dei Silenziosi” (Iuppiter Edizioni), inchiesta tra storia e provocazione sugli organi delle chiese napoletane. Insieme all’autore titolare della Cattedra di Organo e Composizione Organistica al Conservatorio di Musica Nicola Sala di Benevento, che ha dedicato la maggior parte della propria attività concertistica a valorizzare il patrimonio organario e la letteratura organistica dell’Italia meridionale -, sono intervenuti Toni Florio, musicista e ricercatore; Anna Maria Robilotta, già titolare della Cattedra di Organo al Conservatorio; Giulia Veneziano, responsabile delle comunicazioni del Conservatorio di Napoli. L'incontro, aperto dall'introduzione del Commissario del Conservatorio - Achille Mottola - è stato guidato dal musicologo Cesare Corsi e poi concluso, in rappresentanza del Conservatorio, da Dinko Fabris. (a.y.s.) (22) CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 YARI GUGLIUCCI, IL RITORNO DI BILLY SACRAMENTO Torna Billy Sacramento. Il personaggio uscito dalla penna dell’attore Yari Gugliucci (nella foto), sarà protagonista di “Secondo Billy Sacramento”, romanzo breve per la collana “Storie” della casa editrice Iuppiter Edizioni, incentrato sulle vicissitudini che può incontrare un attore italiano che lavora a Los Angeles. Questa volta Billy si troverà alle prese con il proprio funerale. Ma non si tratterà del rito funebre di un comune mortale: a presenziare si troverà la folla di amici e curiosi riservata solitamente ai divi. In un lungo memento, apprenderemo l'avventurosa storia di Billy Sacramento e tutti i suoi tentativi di trovare un posto nel caotico mondo di oggi. Quando sembrerà che l’attore abbia raggiunto il proprio equilibrio, il fato deciderà di travolgere la sua vita, trasformandola in un'icona assoluta. Yari Gugliucci, attore salernitano alla sua seconda opera letteraria, porterà il suo incredibile personaggio in un tour promozionale che toccherà le principali città italiane dal prossimo settembre. (a.y.s.) Una tantum desidero partire dal volto dell’autore e non dalla sua pregevole opera: “La mia Napoli”. Partiamo, dunque, dai candidi capelli che scoprono una fronte alta e dagli occhi azzurri che non guardano ma contemplano, occhi timidi. Ma solo i timidi, qualità sublime di questi tempi, riescono a scomparire per dare spazio agli altri; dietro la contemplazione c’è un “oltre” ed è questo “oltre” che pone al centro l’umanizzazione di una cultura. Le sue splendide foto settantaquattro immagini - che la prefatrice, Renata de Lorenzo, definisce “un senso di racconto e ricerca di linguaggio”, sono prive di presenze umane, ma sature della capacità di resistere allo scorrere del tempo e sono l’omaggio più bello, più sincero alla sua Napoli ed alla sua classicità. Sì, perché Giacomo Garzya ha focalizzato nella classicità la civiltà dell’uomo, non solo di ieri ma di sempre. La Napoli da lui ritratta è una splendida donna in attesa del nostro sguardo, è una città perfetta: si parte dalla fontana dell’Immacolatella, equilibrata, olimpica, per proseguire con via Caracciolo, porto, piazza del Plebiscito, zona che richiama la città angioina ed aragonese. Napoli si mostra senza veli, non ci sono elementi di disturbo. Lo sguardo di Garzya si sofferma su Castel dell’Ovo che è oggetto di inquadrature che “ne ripercorrono le stratificazioni architettoniche e politiche”. Una città fuori dal tempo, dove gli spazi delimitati dall’architettura sono reinventati dagli scatti dello scrittore fotografo e vivono di vita parallela. Sono luoghi assoluti, modelli di immagine: il Vesuvio, sterminatore di una terra inquieta, i tramonti ripresi dal corso Vittorio Emanuele, lo splendido veliero Amerigo Vespucci, sembra collegare il presente ad un passato antico. Garzya con i suoi scatti racconta il silenzio e la distanza e sembra invitarci ad impegnare la nostra capacità di osservazione spaziale, quindi di vita, trasformando le immagini in oggetti su cui meditare. Il lavoro si chiude con l’immagine in bianco e nero del “Dio Nilo giacente”, ancora una volta il riferimento al Mediterraneo, l’identità della memoria e la capacità di penetrare l’anima delle civiltà. *** L’ultimo lavoro di Giacomo Garzya, “Campania Felix”, conferma la finissima qualità stilistica e psicologica della sua scrittura. Al centro della sua indagine è sempre il paesaggio: mare, porti, città, colline, monti, ma questa volta la metafora del viaggio appare storica e metafisica insieme, la tematica talvolta elegiaca, i personaggi scolpiti nel tempo. Il poeta, in questa raccolta, abita quella sottile frontiera tra esperienza vissuta dell’io che si fa personaggio e la percezione del mondo con tutto il suo malessere ed il viaggio nella memoria ricostruisce il filo misterioso che lega l’amore al dolore. Per il poeta, forse, la morte è la tarma sulla trama non tessuta dalla spola ed allora quando la memoria evoca un’immagine, una voce, un sorriso, il lamento della cetra avvolge le pieghe del suo cuore non seppellendo il ricordo di una vita persa anzitempo. Chiudo con una citazione che il professore Eugenio Mazzarella ha ricordato essere in quarta di copertina di Solaria del 1998, il primo volume di versi dell’autore: “Coloro i quali trovano nelle cose belle significati belli, sono persone colte. Per questi c’è speranza”, da Oscar Wilde. LIBRI&LIBRERIE Il mare non ha mai viaggiato riesce ad adattarsi al cambiamento e dal virtuale che rende indifferenti i kilometri ma raffredda ogni sentimento. La storia di Chiara, la protagonista, è presentata in ogni dettaglio, quasi a voler rendere le sue esperienze esemplari. L’autrice ha un occhio rivolto verso il passato, quasi nostalgico, e l’altro indirizzato verso il presente e il futuro, quasi rassegnato, è una critica romanzata verso la crisi dei valori che stiamo vivendo. Ciò che Chiara e la Sanseverino vogliono dire è che spesso la mondanità, le maschere pirandelliane, sembrano essere l’unica realtà, eppure entrambe sono convinte che “nella vita esistano diverse sfumature di grigio”. Un pomeriggio afoso e un’agorà deserta. Un vecchio citaredo pizzica le corde del suo strumento. Qualcuno lo prega di prestare ancora una volta la voce stanca al canto di una storia sepolta solo nella sua memoria. Sotto l’afa, un racconto di spade e di amori, di tradimenti e di sospiri, riempie gli angoli vuoti della piazza. È una scena quasi cinematografica ad aprire “Korallion”, romanzo di Fiorella Franchini, napoletana, giornalista e scrittrice, pubblicato da Kairòs Edizioni. Basta poco a catapultare il lettore nel passato, precisamente nel VI secolo a.C., tra la vivacità delle poleis greche e i sussurri del mito, tra gli echi di battaglie lontane e gli aruspici, le predizioni e gli inganni. A cominciare da titolo e copertina, da quella fanciulla in tunica bianca e capelli raccolti che guarda il mare malinconica. Il racconto del vecchio citaredo piazza il lettore nel bel mezzo di una tempesta. Due navi, sbattute dal mare gonfio, e i capricci delle onde. Dalla prima, un salvataggio: l’equipaggio pesca dall’acqua Leucosia, fanciulla greca dal canto divino, che viene scambiata per una ninfa. Sulla seconda nave Rasna, principe etrusco, “capelli albini e gli occhi come il cielo” che ha abbandonato gli intrighi di palazzo per il mare e la battaglia, guarda la sua nave distrutta e i compagni di viaggio feriti. L’approdo è comune: Parthenope, città di pescatori, donne prosperose e piccole abitazioni, messe su con pietre e fango. Città dal “clima dolce e gente generosa”, in cui “il fetore degli animali si mischiava al profumo delle spezie, all’aroma dell’incenso, agli odori delle cucine”. Da lì, da quell’episodio burrascoso, l’autrice racconta, in 135 pagine, la storia carica di pathos di un popolo che non ha avuto paura di sfidare gli dei e del furto sacrilego di un tesoro. Ma soprattutto di come la città vecchia viene rimpiazzata da quella nuova. In “Korallion” è protagonista anche Parthenope, il nucleo primitivo della città di Napoli. Lo è Parthènos, la sirena che tentò di ammaliare Ulisse e che a causa del suo rifiuto si lasciò morire sulle sponde dell’isola Megaride, proprio di fronte alla città. Lo sono i Campi Ardenti, meglio noti Campi Flegrei, minaccia a orologeria che scuote la terra con fenomeni vulcanici, ancora oggi in atto. Gli uomini del romanzo ne hanno un assaggio già dai capitoli iniziali. “Avvertirono un tremore sotto i piedi, esalazioni puzzolenti impregnarono l’aria immobile, scossa da boati lontani”. È l’ira degli dei, dirà un’indovina a Leucosia. Ma la città, pensano tutti, è al sicuro, niente è una minaccia finché “le spoglie di Parthènos riposeranno tranquille”. Letteratura e sonorità greche trasudano da ogni pagina del romanzo. L’omaggio a quella cultura, Fiorella Franchini lo spalma anche nell’apertura dei capitoli, impreziosita da versi di poeti come Saffo, Alceo, Eraclito, Parmenide, Pindaro, che così bene hanno dipinto i sussulti del cuore, del mare, del tempo. Gli amori sfortunati, ostacolati dal fato e dagli uomini, puntellano, dai loro secoli, la letteratura di ogni tempo. Korallion è anche questo. Una storia d’amore. E il finale, denso come le temperature della mitologia, graffia in parte il cuore di chi, come sempre accade, vi aveva visto specchiato se stesso, e sospirato dello stesso dolore. MARIANGELA RANIERI LIVIA IANNOTTA LA SCRITTRICE GIUSEPPINA DE RIENZO HA PUBBLICATO CON MANNI EDITORE UNA CONVINCENTE E APPASSIONATA RACCOLTA DI RACCONTI Giuseppina saltò ogni “scaletta”, da farla svettare, Anni fa, in uno di quei viaggi di grande come meritava, quale indiscussa e seguitissima arricchimento culturale, che una volta capitava di narratrice. Mi pare fosse il febbraio del 1996 e quel fare dentro questa nostra adorabile città, in una gradimento trovò ulteriore conferma dalla Napoli non ancora preda di una “muta” di concomitante uscita di uno dei emergenze e di diffusi arrivismi, suoi primi romanzi: “La pianura ebbi la fortuna di conoscere un del Circo” (De Agostini Editore), vivace gruppo di narratrici. Il loro accolto da subito con favore e mentore era Michele Prisco, interesse. Invogliato a leggerlo l’indimenticato romanziere, il dalla invitante immagine di quale, unendosi a Pasquale copertina della “cavallerizza” di Nonno - che aveva da poco Chagall, verificai che tutto quello lasciato la direzione del “Mattino” che di lusinghiero ci si aspettava e si accingeva a fondare il da lei, trovava puntuale conferma. quotidiano tabloid “La Città”Da allora ho seguito da lontano la caratterizzò il suo decisivo cavalcata della “cavallerizza”, sostegno alla nuova sfida totalmente spesa a esplorare il giornalistica, con l’apporto di mondo problematico della donna agguerrite “amazzoni”, e il rapporto di coppia con uomini liberamente scorazzanti, come amabili spesso però cialtroneschi, poche, nel campo dell’impegno insinceri e sleali, un itinerario che civile, culturale e narrativo. Allora IL MARE non solo non ha avuto tregua ma mi toccò curare le pagine di NON HA MAI VIAGGIATO si è via via misurato e intensificato “Società e Costume” che ogni con tutti i conflitti, le sofferenze, le settimana si fregiavano non solo Giuseppina De Rienzo sconfitte della modernità. Lascio di un magistrale racconto di Manni Editore immaginarvi il piacere che provo Prisco, ma anche dei suoi 150 pagine nel vedere “Giusy” giunta, per illuminati suggerimenti, gradi, a meritarsi un posto di soprattutto nell’accompagnare definitivo rilievo nella narrativa italiana, dove ha già con impagabile affetto i debutti, gli scritti, i raccolto premi prestigiosi e soprattutto conquistato racconti, le note di quel giovanissimo vivaio di tanti lettori. E che oggi nell’opera più recente “Il narratrici, unico per passione ed entusiasmo. In mare non ha mai viaggiato” (Manni Editore) questo gentile e fecondo vivaio vi era anche presenta ispirati racconti dove ogni personaggio, Giuseppina De Rienzo, il cui primo approccio non dalla capobarca Concetta al nappista Nicola, parla fu dei più cordiali per un mio pregiudizio, anzi un di una dura esistenzialità circolare, oseremmo dire mio sospetto. Preceduta da credenziali di oggettivo kirkgardiana, di struggente solitudine in questo e straordinario estro, cui si accompagnava una mare immobile ma turbinoso della vita. Questa travolgente e simpatica fisicità di mediterranea estate tuffatevi nel suo mare: vi accorgerete della bellezza - insomma un accrocco di qualità, troppe, prodigiosa valenza del “racconto breve”, capace di per non vederla circondata da lodi e encomi dire meglio è più di un romanzo, tradito da pensai di mettere subito in chiaro che sbagliava, se eccessive tracimazioni. pensava di attendersi una corsia preferenziale. Bastarono però due, tre racconti e il gradimento dei ALDO DE FRANCESCO lettori de “la Città” fu tale che, in pochi giorni, (In alto: G. De Rienzo in un ritratto di Aldo De Francesco) «VEDIMI PICCOLA» E LA VOGLIA DI VOLARE Avete mai provato quella sensazione di cui parlava Pascoli? Quella in cui il proprio corpo adulto è in realtà prigione di un “fanciullino”, che vede e sente ciò che sfugge agli occhi, riconoscendo l’autenticità di ciò che viene tralasciato dalla ratio. Da questa sensazione nasce il racconto di Simona Sanseverino “Vedimi piccola - che fine ha fatto l’amore”(Iuppiter Edizioni), che sin da bambina osserva con passione il mondo e le relazioni umane, ma è sempre più convinta di non volere omologarsi agli altri e sostiene con fermezza il suo ideale di non vivere a mezz’aria. E, proprio con la semplicità di una “bambina”, narra quello stesso mondo, dominato da una generazione che non Franchini, mito e amore nel romanzo «Korallion» CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 (23) LIBRI&LIBRERIE Emiddio Novi contro la turbo finanza IL GIORNALISTA E POLITICO NAPOLETANO CON “LA DITTATURA DEI BANCHIERI” INCHIODA I NEMICI DELL’ITALIA permanente è ormai rappresentata da Da quando esiste l’Uomo le calamità naturali non solo ne hanno deter- un potere economico mondiale. Selminato e influenzato comportamenti e vaggio e ingordo, globale, invisibile nei suoi infidi meccanismi ma visibile, e credenze - dettati da un senso di tanto, nei suoi esiti nefasti. Vedi le impotenza verso fenomeni spesso traversie europee del inspiegabili, e quindi quotidano “spread”. affrontabili se non Se è vero però che da attraverso la supplitempo è scattata cante speranza di l’allerta, stavolta, trascendente intercesbisogna anche dire che sione - ma ne hanno l’offensiva contro quasi sempre segnato questo potere predatoil destino. Se questo rio comincia ad essere però è stato il limite più articolata e concremaggiore delle società ta, lo dimostra, tra gli primitive, poi evolutealtri, anche il decisivo si grazie a conquiste e contributo di studi, di scoperte scientifiche di vario segno, capaci esperienza e di originali apporti intuitivi di renderlo meno raccolti da Emiddio drammatico nei LA DITTATURA Novi (nella foto in alto) bilanci, bisogna dire nel saggio: “La dittatuche il limite maggiore DEI BANCHIERI ra dei banchieri . odierno - perché no, di Emiddio Novi L’economia usuraia, chiamiamolo com’è Controcorrente Editore l’eclissi della demopiù giusto e onesto 240 pagine crazia, la ribellione farlo - la calamità (24) CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 populista (Controcorrente). Un titolo molto significativo e mirato sui bersagli da colpire e della sfida epocale da affrontare. Che deve misurarsi con una rete di potere spregiudicata, la“turbo finanza”, avanzante su tutti i fronti, molto attenta a spremere le nazioni più indifese e vulnerabili, a maggior ragione quando sono attaccate da insidiose, speculative trappole finanziarie. A differenza di chi, pur dicendo verità coraggiose, spesso è portato a stemperarne gli impatti reali, in questo saggio non ci sono né indulgenze né ammiccamenti: il nemico che usa armi con il silenziatore, metafora di metodi subdoli e difficili per ottenere ad ogni costo il controllo dell’ economia, va trattato per quello che è: una banda. Di qui la implacabile denuncia della rete capillare e diffusa, che lo sostiene e agisce a vari livelli e in contesti, una volta intoccabili ma ora denunciabili: dall’Onu alle Ong , dalle burocrazie della Comunità Europea a quelle del fondo Monetario Internazionale. Novi, giornalista refrattario alle mordacchie di ipocrisia e di grande impegno civile, praticato nella militanza professionale e da parlamentare nel corso di operose legislature, oltre a elencare i metodi, le spregiudicatezze di questi sistemi, fa nomi e cognomi di personaggi, di politici, di sigle internazionali che, dietro lo scudo di un terzomondismo legalitario, sono chiaramente al servizio di questo contagioso e appestante sistema, esteso a tutto il pianeta. Quale il valore originale di quest’opera? È che mentre molti altri saggi studiano il fenomeno della “turbo finanza”, paghi soltanto della denuncia, e fatalisticamente proni nell’accettarlo, Novi fa del suo contributo saggistico una sorta di testo didattico, in cui si indica come arginare e debellare questa peste: respingere cioè la contagiosa aggressione alla coesione interna degli stati nazione e quella esterna dell’eurozona. E come diffidare dei vecchi e nuovi “danaos” da Monti a Merkel, che restano tali, anche quando “portano doni”. ALDO DE FRANCESCO LIBRI&LIBRERIE evento Musicare la storia del Sud PRESENTATA AL CIRCOLO UFFICIALI L’OPERA LIRICA COMPOSTA DAL MAESTRO AMORELLI ISPIRATA AL SAGGIO STORICO «SUPERSUD» Ignazio Soriano Ripercorrendo dettagliatamente la storia dell’Unità d’Italia e difendendo le ragioni storiche di un Meridione fiero e consapevole, il saggio storico Supersud - Quando eravamo primi (Iuppiter Edizioni, 2011) del giornalista e scrittore Mimmo Della Corte, dopo il successo editoriale diventa ora opera lirica: una cantata. Mercoledì 2 Luglio a Napoli, presso il Circolo Ufficiali di Piazza del Plebiscito (nella foto in alto), si è tenuta infatti la prima de “La Cantata di Supersud”, l’opera musicale composta dal maestro Giancarlo Amorelli ed eseguita dal tenore Saverio Stornaiuolo, duo di affermati artisti ed esperti del Settecento musicale napoletano, entrambi con una lunga esperienza presso il Tea- Novità La voce infinita dei libri SUCCESSO DEL ROMANZO DI DIEGO NUZZO «COME SE NON FOSSE SUCCESSO NIENTE» PUBBLICATO DA ROGIOSI tro San Carlo. Tra gli invitati all’evento, oltre all’autore, il consigliere regionale Luciano Schifone e i giornalisti Claudio Tedeschi e Marilicia Salvia, mentre a fare gli onori di casa e ad introdurre la serata ci ha pensato il Ten. Col. Saverio Grasso del Circolo Ufficiali, cedendo poi la scena alla potente voce dello Stornaiuolo e allo stile barocco della cantata. L’originalità della messa in musica e dell’interpretazione del testo di Della Corte, i giochi di tonalità, l’alternanza d’intervalli e motivi con cui il maestro Amorelli fa incontrare differenti generi e strumenti dell’epoca, hanno la capacità di risvelare la nostra storia, quella ricchissima e costellata di primati del Regno di Napoli, attraverso le tante culture e musiche assimilate nei secoli, in un La seconda parte del saggio di Della Corte è invece incentrata sulla storia della stampa meridionale, dal 1631 ad oggi, vicende per lo più sconosciute sul vivo panorama editoriale partenopeo, a testimoniare la presenza di un ceto borghese all’epoca marginale ma tutt’altro che passivo. Con l’orgoglio e la dignità di recuperare un passato di gloria, senza rimpianti e lontano da nostalgie e facili revanscismi, l’autore, esperto di questioni meridionali, ha dunque descritto i primati di un Sud che si riscopre primo e non può più credere alla menzogna storica, un Sud che conta le opportunità negate e le disparità di trattamento subite in una perenne assenza di progettualità. Cos’è il Mezzogiorno? Cosa vogliamo che sia? dopo aver esordito in letteratura con “I silenzi abitati delle case”, torna in libreria con un delicato affresco narrativo, in cui protagonisti, più che i personaggi stessi, diventano i libri e la scrittura, le edizioni di pregio e i volumi affidati al mondo sulle ali metropolitane del bookcrossing. Termine col quale si indica la pratica di disseminare copie di libri in un ambiente urbano o naturale. Che sia la panchina di un parco o il posto libero in metropolitana, l’intento è quello di far “viaggiare” la scrittura, affinché possa essere letta da altri occhi, “toccata” da altre mani, rendendo il mondo una immensa biblioteca a cielo aperto. “Come se non fosse successo niente” è un libro sui libri, ambientato in una preziosa libreria gestita da due donne. Una piccola fortezza da custodire, proteggere. Come quel Penguin Cafè, eclettico ritrovo per appassionati di vini di pregio, libri, musica e teatro, che l’autore gestisce, a Napoli, da oltre sei anni. Un libro che parla di libri. Di scrittura. Di parole e di pagine in movimento. Di due donne che hanno tanto da dirsi e da raccontare. Si intitola “Come se non fosse successo niente” l’ultimo romanzo di Diego Nuzzo, pubblicato da Rogiosi editore. Architetto, musicista, scrittore, animatore della cultura napoletana, Diego Nuzzo, classe 1966, RENATO ROCCO Centododici pagine di calembour e altri giochi di parole. L’ultimo libro di Renato Rocco (nella foto) “Comme facette mammeta” (Homo Scrivens) è un viaggio ironico tra canzoni e proverbi napoletani. Una carrellata di “appunti semiseri di antropologia culturale”, come recita il sottotitolo, che portano il lettore nelle controverse, e spesso fraintese, mille sfaccettature della realtà napoletana. Le canzoni tradizionali, i testi dei grandi poeti partenopei dell’Ottocento, i proverbi intreccio storico-musicale frutto di ciaccone e passacaglie spagnole, dies irae e canto gregoriano, facendo rivivere al pubblico sensazioni e passioni del popolo del Sud, dominato prima di tutti dal proprio orgoglio. Lo stesso che permette finalmente di far riemergere le altre verità su di una terra e un popolo ormai pronti alla riabilitazione, il bisogno di raccontare e ragionare sulla vera storia del processo unitario, eliminando ogni forma di retorica, riconoscendo tutte le forze che hanno concorso alla crescita dell’Italia intera: “Non si illuda il Nord che sarebbe diventato quello che è oggi. Anche il Sud ha dato, e non poco”, mette in chiaro l’autore nella premessa al testo. della cultura popolare, sono liberati dai luoghi comuni e dalla retorica, per regalare uno spaccato non solo esilarante, ma anche pieno di arguzia e profondità. Renato Rocco, docente di Psicologia Sociale presso l’Istituto superiore di Sociologia di Napoli, già autore di “Il doppio giogo”(Savarese, 2002), “Colmo di fulmine” (Edizioni del Delfino, 2003) e del recente “Il motto che parla” (Savarese, 2012), dissacra, senza irridere, un pezzo della storia letteraria popolare della propria città, per portare il lettore ad osservare questo mondo da una prospettiva insolita e differente. L’arma usata è la parodia, lo scopo da raggiungere è il sorriso, il fine ultimo: “smascherare” la Napoli irreale(e forse inesistente) che si cela dietro quella radicalmente impressa nell’immaginario collettivo. IGNAZIO SORIANO LIVIA IANNOTTA FEDERICO TOMEO Genere letterario tra i più apprezzati e diffusi, l’aforisma è un esercizio di stile caro a molti autori. Dai nostri Flaiano e Longanesi, ad Oscar Wilde (nella foto), senza contare i grandi autori latini, in molti hanno praticato l’arte della locuzione breve. Riportiamo, di seguito, alcuni aforismi del professore Federico Tomeo. Semplici pillole di saggezza che rappresentano un aiuto prezioso per affrontare i pensieri della complessa ed articolata quotidianità. «Enti inutili: il problema è che sono utili a tanti». «La donna: non è creativa, è procreativa...e, a volte, ricreativa». «CNEL: Organo consultivo, mai consultato da nessuno». «Draghi: I conti si risanano con i tagli alle spese...degli altri». «Tangentopoli Expo: come prima, più di prima». AURORA CACOPARDO CHIAIA MAGAZINE •LUGLIO/AGOSTO 2014 (25) SOCIETÀ&COSTUME Napoli Salsa Festival, il ritmo è qui Livia Iannotta Napoli capitale del ritmo e delle sonorità latino-americane per un giorno. Grande successo per la terza edizione del “Napoli Salsa Festival”, l’evento che ha permesso alle migliori scuole di ballo della Campania di esibirsi in una serata all’insegna del divertimento e ricca di iniziative, che Città della Scienza ha ospitato il 27 giugno scorso. L’evento nasce da un’idea del maestro Ciro Ammendola e di Giorgio Longobardo, accomunati dal desiderio di associare al territorio campano il mondo caraibico. «Napoli Salsa Festival spiegano gli organizzatori - è nato tre anni fa dalla nostra passione per la salsa e le danze latino-americane. Abbiamo pensato ad una serata coinvolgente, per legare Napoli a queste sonorità. Quest’anno hanno partecipato venti tra le migliori scuole di ballo del territorio. Senza dubbio in Campania il nostro è l’evento più importante per chi ama l’arte della salsa». Dopo l’incendio di un anno fa il polo scientifico d’eccellenza, grazie al patrocinio della X Municipalità del Comune di Napoli, si è aperta così al ballo e alla musica, in un’atmosfera trascinante e coinvolgente. «Abbiamo pensato ad una location che possa gridare forte il messaggio di lotta, a ritmo di musica, contro chi vuole distruggere la cultura di Napoli e della Campania hanno aggiunto Ammendola e Longobardo - È passato più di un anno dall’incendio che l’ha in parte distrutta, e oggi Città della Scienza si anima grazie al ballo, alla musica e alle prestigiose scuole che si mettono alla prova in pista». Nel “Napoli Salsa Festival”, le danze caraibiche diventano, infatti, anche motore di rivalutazione e riqualificazione del territorio, lanciando un messaggio di rinascita tramite un’arte gioiosa e passionale come la danza. Ripulire l’immagine troppo spesso compromessa del territorio, è dunque il messaggio che, a ritmo di salsa, i ballerini hanno voluto lanciare. Già nel 2012, infatti, la manifestazione è stata ospitata da un luogo simbolo della ricostruzione della zona flegrea: l’auditorium di Porta del Parco a Bagnoli. Due universi culturali apparentemente lontani, quello partenopeo e quello delle danze caraibiche, che in questa Successo della terza edizione del «Napoli Salsa Festival» in una Città della Scienza danzante e gremita. Pubblico conquistato dai ballerini internazionali Juan Matos e Barbara Jimenez occasione, si intrecciano rendendo il Sud d’Italia un nuovo centro di divulgazione del ballo e del folklore latino-americani. Tanto che il “Napoli Salsa Festival”, in appena due anni dalla sua creazione, è già diventato una realtà radicata sul territorio, capace di attrarre ballerini (professionisti e non), uniti da passione e ed impegno, intenzionati a mostrare quanto il ballo e la salsa possano contribuire al benessere personale. La kermesse ha visto i tanti partecipanti chiamati a raduno, mettersi alla prova nello stage tenuto da due ballerini del calibro di Juan Matos e Barbara Jimenez. La serata è proseguita poi, in una Sala Newton gremita, con una carrellata di esibizioni che ha visto protagonise tutte le scuole accorse. A seguire, la Galleria Centrale ha ospitato l’attesissimo “Gran Galà della Salsa e spettacoli”. L’evento, patrocinato dal Comune, dalla Provincia, dal Coni e dal Csen Danze Campania, ha puntato soprattutto a ricordare che nel ballo, così come nella vita di tutti i giorni, al di là dei movimenti predefiniti, sono la fantasia del singolo e l’improvvisazione le armi del successo. Stile e show con Winna Beachwear Dopo i grandi successi di questi anni, da Porto Cervo a “Moda Mare Firenze”, fino alle sfilate sulle spiagge dell’Adriatico, ritorna sulle passerelle di Posillipo la moda mare del brand “Winna Beachwear” dello stilista napoletano Maurizio Esposito. In un’atmosfera da mille e una notte, al Virgilio Sporting Club, la presentazione della nuova collezione è stata un vero e proprio “Fashion Summer Show”, all’insegna di moda, musica, ballo e intrattenimen- (26) CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 to. Tanti i presenti: modelle, noti artisti, giornalisti e imprenditori. «La nuova collezione - afferma Esposito - è una linea creata per una donna elegante e femminile. I nostri capi sono unici per qualità e pregiatezza dei tessuti, con cuciture sartoriali e ricami fatti a mano, secondo l’antica tradizione artigianale napoletana». Fascino, glamour, colori vivaci. Modelli sempre più di tendenza, per uno stile semplice, ma ricercato. FABIO TEMPESTA Enzo Decaro nel corto prodotto da Iuppiter Film Al via la produzione targata Iuppiter Film dell’opera del regista e sceneggiatore salernitano Andrea D’Ambrosio, già autore di documentari di denuncia tra cui Biùtiful Cauntri, che stavolta con il cortometraggio “I frutti del lavoro” vuole raccontare la storia di Carlo, che tornato in paese per insegnare in una scuola elementare, si affezionerà al piccolo Dario, vivace e sensibile bambino al cui padre accade un grave incidente sul lavoro. Nel ruolo del protagonista ci sarà Enzo Decaro (nella foto), il famoso attore porticese con una carriera spesa tra cinema, teatro e televisione, mentre la vera novità sarà l’esordio cinematografico nel ruolo di Dario del napoletano Gabriele D’Aquino, che a nove anni può vantarne già quattro di esperienza in teatro oltre ad una partecipazione al Napoli Teatro Festival. Un cast di qualità dal quale citiamo ancora gli attori Alberto Franco, Umberto Iervolino ed Eva Immediato. Prodotta dalla società Iuppiter Group, che dopo il campo dell’editoria e della comunicazione con questo corto esordisce in quello cinematografico con il marchio Iuppiter Film, l’opera si pone un doppio fine, quello di sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sul delicato tema delle morti bianche e della sicurezza sul lavoro ma anche di mostrare le bellezze e i tesori del Golfo di Policastro. Avvalendosi del determinante sostegno dell’INAIL e dell’Università di Salerno, dei contributi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, della Banca di Credito Cooperativo del Cilento e Lucania Sud, della Consac Gestioni Idriche, e del patrocinio del Comune di Vibonati, la produzione, che ha già in cantiere un docufilm sui beni confiscati, e il regista D’Ambrosio, che tornerà presto sul set con il film “2 euro l’ora”, hanno scelto come location il borgo salernitano di Vibonati sia per l’innato “talento” paesaggistico, sia per il prezioso intervento del consigliere comunale Manuel Borrelli, che è riuscito, con passione e professionalità, a renderne possibile la realizzazione. E grazie all’interessamento di enti pubblici e a già avviate sinergie con associazioni e centri di aggregazione, l’opera avrà un respiro nazionale con la partecipazione a festival ed eventi dedicati a tematiche sociali, con l’obiettivo di promuovere il lavoro sicuro, per goderne i frutti. IGNAZIO SORIANO TEATRO SGUARDI LONTANI Francesco Iodice SANCARLUCCIO, NUOVA STAGIONE Passione coerente Dopo un momento di crisi, ma un’incoraggiante 2014, il teatro Sancarluccio riprende in toto la sua attività nella promozione dell’arte e della cultura a Napoli. Ricco il cartellone degli spettacoli per la nuova stagione. Atteso il ritorno de I Virtuosi di San Martino che, dopo “Capitoni coraggiosi”, porteranno ancora in scena la loro urticante comicità. Livia Iannotta Q uando chiude un teatro, un po’ come una libreria o un vecchio cinema, non è mai buon segno. Sarà per questo che quando invece un teatro, una libreria o un vecchio cinema riaprono, la gioia è moltiplicata per dieci. Il teatro Sancarluccio di via San Pasquale a Chiaia era morto. Chiusi i battenti. Fine, la parola che non doveva essere mai scritta sul copione. Poi, inaspettatamente, il 25 dicembre scorso, Napoli ha scartato il regalo più bello: il Sancarluccio ha spalancato di nuovo le porte alla città. La storia del piccolo palcoscenico inizia nel 1972, quando Franco Nico e Pina Cipriani, volti di punta del settore artistico napoletano, piantano nel cuore del quartiere chic un teatro di nicchia, una postazione da cui punzec- chiare la società, lanciare input corrosivi mascherati di ironia. Fare sperimentazione artistica anche all’ombra del Vesuvio. Ci sono riusciti. E, ancora oggi, oltrepassando l’ingresso al piano terra del primo palazzo liberty di Napoli, dove da uno spazio espositivo di mobili antichi è stato ricavato un teatro, sembra di sentirle le voci di chi su quel palcoscenico si è fatto le ossa. Roberto Benigni (primo eccellente scritturato), Toni Servillo, il trio La Smorfia, con quel Massimo Troisi, timido e un po’ impacciato, che muove i primi passi accanto ai due compagni Lello Arena e Enzo Decaro. E poi Leopoldo Mastelloni, Renato Carpentieri, Silvio Orlando, Enzo Moscato, Annibale Roncello. Senza dimenticare i Cabarinieri, popolare gruppo di cabaret degli anni ’70 che del Sancarluccio fece il proprio nido. Fino a quando, vent’anni dopo, nella storica sala a ridosso di via dei Mille hanno messo radici la crisi e i conti hanno cominciato a boccheggiare. Non si riuscì ad impedire la chiusura. La polemica tenne banco, per poi infiammarsi quando si pensò di GILDO ARENA, IL CAMPIONE SOLO Alla parete del glorioso circolo nautico Rari Nantes fa bella mostra di sé una targa che ricorda un grandissimo campione: «Alla memoria dell’indimenticabile inventore della “beduina” che diede all’Italia tutta il 1° oro olimpico del 1948. Grazie, Gildo Arena e scusaci il ritardo. Piano di Sorrento. Il Presidente della U.N.V.S. (Unione Nazionale Veterani dello Sport), 26 febbraio 2005». Gildo (Ermenegildo) Arena è ricordato per essere stato uno dei più forti giocatori nella pallanuoto ed a lui è accreditata l'invenzione del tiro detto "beduina" - l’equivalente della rovesciata nel calcio - gesto tecnico che si effettua spalle alla porta scagliando la palla dal basso in alto verso la rete avversaria. Per eseguire questo tiro, bisogna afferrare la palla bloccandola tra il palmo e il polso e compiere un movimento di novanta gradi verso destra durante il quale si lascia la palla. Con la nazionale italiana di pallanuoto maschile vinse i primi titoli internazionali dello sport acquatico italiano e divenne campione europeo nel 1947 a Montecarlo e campione olimpico ai Giochi di Londra 1948. La squadra della Rari, assunti i colori biancocelesti, fu subito una squadra di assi che vinse cinque scudetti: 1939, 1941, 1942, 1949, 1950. Una squadra di matti e di virtuosi d'acqua che vantava tre impareggiabili campioni: Pasquale Buonocore, portiere e uomo di mondo; sostituire le stanze vuote del Sancarluccio con un un parcheggio o, peggio, centro commerciale. In quel periodo, era facile scovare gli oggetti d’arredamento del teatro in vendita su internet. Pezzi di cultura messi all’asta, il teatro che si sgretolava sotto gli occhi, spesso noncuranti, della città. Ma il Sancarluccio ce l’ha fatta. È rinato dalle ceneri. E, grazie alla neo gestione di Bruno Tabacchini, noto produttore e autore, insieme alla società di produzione spettacolare “Suoni e scene”, ha trovato nuova linfa, rinsaldando la vocazione originaria. Quella che gli impressero quarant’anni fa Franco Nico e Pina Cipriani. Oggi il Nuovo Sancarluccio propone al pubblico una linea artistica focalizzata sulla scrittura comica d’autore, dando spazio ai più significativi interpreti della scena teatrale napoletana, emergenti e non. Lo si intuisce dal cartellone degli spettacoli della nuova stagione 20142015, che prende il via il 9 ottobre. Sedici pièces, che abbracceranno il teatro fino al 26 aprile 2015. A debuttare, Peppe Miale con “Juve-Napoli Emilio Bulgarelli, difensore insuperabile e, appunto, Gildo Arena, il luciano (alloggiava infatti nell’albergo Teresita in via Santa Lucia, di proprietà della famiglia Sorrentino). Erano tempi di sport puro e grandi passioni, il danaro non ancora aveva invaso la vita dei celebrati campioni di oggi. Infiniti sono gli aneddoti sul fantastico team: una volta che la Rari andò in tournée a Tunisi, su una nave della Flotta Grimaldi, con la quale Mimì Grimaldi (uno dei giocatori) non aveva niente a che fare, la squadra fu invitata a un ricevimento dal console francese. Questi, credendo che Mimì fosse il proprietario della flotta omonima, gli chiese: "Vous étes l'armateur Grimaldì?". E Mimì rispose: "No. Je ne suis pas l'armateur. Je suis l'amateur". Fu lo stesso Mimì ad inventare la definizione di "settebello”: fece inserire al posto degli "ori" del sette di denari le facce dei sette giocatori della Rari Nantes. Agli inizi degli anni Cinquanta Gildo Arena compì il tradimento di passare alla Canottieri Napoli in cambio di una "Fiat 500”. Il trasferimento gli assegnò il titolo di "core 'ngrato" dello sport napoletano. Dopo altre esperienze sportive, cessata l'attività agonistica, si ritrovò in condizioni economiche precarie e visse grazie agli aiuti di benefattori. Il leggendario campione finì vicino al mare, in una villetta di Castelvolturno, solo e in miseria, basco scozzese e pigiama verde, i ricordi logorati dall’Alzheimer. Un merlo, due pettirossi, quattro criceti e una cagnolina come compagni di viaggio. 1-3”, scritto da Maurizio de Giovanni e diretto da Massimo De Matteo, che racconta il destino di quattro tifosi napoletani in trasferta nella città della Fiat. Si prosegue con “Chiedetelo a Pappagone”, con Stefano Sarcinelli e Nando Paone e “Ti amo, sei perfetto, ora cambia”, musical da camera per un’ironica analisi dei rapporti di coppia di Joe di Pietro e Jimmy Roberts, adattato da Pietro Di Blasio. A seguire, ritratti femminili e voci di donne con Nunzia Schiano in scena con “Femmene”, di Myriam Lattanzio, per la regia di Niko Micci. E ancora: Antonella Stefanucci in “Cavalla pazza...ormai al trotto”; Massimo Andrei in “Un pop antico”; Yulia Mayarchuk in “Stressati”; Massimo Masiello in “Gli amici se ne vanno - Le note ineguali di Umberto Bindi”; Gea Martire in “Vulio”; Agostino Chiummariello in “Tonino Napoli: zero a zero”; Rimbamband, gruppo di cinque musicisti in “Il sol ci ha dato alla testa”; Rosa De Cicco in “Almost famous”; Rosalia Porcaro in “Donne”; Patrizia Spinosi in “Passioni in cantate”. Torna, poi, dal 25 dicembre al 6 gennaio, la comicità urticante de I Virtuosi di San Martino, che trapiantano al Sancarluccio il loro repertorio tra cabaret d’autore e teatro canzone. Mentre dal 26 febbraio al 1 marzo, il piccolo teatro omaggia Troisi con Anna Pavignano in “Da domani mi alzo tardi”. Tante anche le attività fuori cartellone: il teatro sarà vivo sette giorni su sette. Tra queste, “Silvia e i suoi colori”, nell’ambito del Teatro della legalità: spettacolo in ricordo di Silvia Ruotolo, vittima innocente della criminalità; “Teatro e psicoanalisi”, progetto di approfondimento psicologico dei personaggi a cura della dottoressa Alessia Pagliaro e la seconda edizione di “Tutto il mondo è palcoscenico”, rassegna sul teatro shakespeariano. Spazio anche alla didattica con il laboratorio “Le pecore nere” a cura di Sergio Marra e la scuola di teatro di Massimiliano Cataliotti e Gianmarco Cesario, cui è affidata anche la direzione artistica di “Sancarluccio Off Teatro senza sipario”, serie di rappresentazioni off che saranno votate da una giuria di critici e “61RL5”, rassegna di teatro al femminile. CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 (27) LAPILLI Terni&Favole. Fa un caldo maledetto e alla tabaccheria Postiglione, a Largo Ferrandina a Chiaia, c’è un via vai di gente. Due gli argomenti che tengono banco: la vacanza e la crisi economica. Stando ai rumors, quest’anno la tendenza è vacanze sì, ma a prezzi contenuti. Intanto la fila per una giocatina al lotto o per acquistare un “Turista per sempre” è rumorosa e accaldata. Alberto Postiglione, dalla sua postazione della fortuna lancia un treno di combinazioni estive: «Consiglio a tutti di puntare, almeno per 10 estrazioni sul terno dell’estate che fa 1 (il mare), 15 (ferragosto) e 90 (il popolo), da inseguire sulle ruote di Napoli, Roma e Milano. Per chi, invece, preferisce la montagna, caldeggio il terno delle “baita” che fa 1 (il sole), 17 (gli alberi), 54 (le montagne), da giocare per 10 estrazioni sulle ruote di Bari, Roma e Napoli». Intanto, le pale del ventilatore continuano a girare insieme ai sogni di un gratta&vinci da “svolta” o di un terno da favola. Postiglione, prima di proseguire la giornata tra bollette, numeri, consigli e sorrisi, snocciola la super combinazione per “invitare a cena” la Dea Bendata: «Chi gioca poco ma vuole vincere molto può puntare su questi numeri: 77 78 - 80. Da giocare sulla di Napoli per tutta l’estate. Senza tentennamenti e con grande fiducia». Muratgia, una vita da batterista TALENTI. L’AMORE PER LA MUSICA, LA VOGLIA DI SUONARE, L’EMOZIONE DEL PRIMO CONCERTO Armando Yari Siporso La passione per la musica scoppiata, quasi per caso, ad un concerto degli Stadio e poi nove anni di studio del proprio strumento insieme al maestro Gianluca Brugnano. Questo il background di Ludovica Muratgia, batterista napoletana emergente LUDOVICA MURATGIA Dal primo concerto degli Stadio, alla scelta di una che coltiva l’ambizione vita da musicista. Anni di studio della batteria per di suonare insieme ai vivere la propria passione tra i locali campani, «dove gruppi più importanti del panorama musicale però la qualità musicale conta meno delle amicizie». nazionale. Già compoFino al progetto del video di una cover di Sting. Da nente del trio blues/jazz affidare, per forza di cose, ad un canale Youtube. “Ammuìne”, attualmente batterista del gruppo “Vittoria e le malelingue”, con il quale sta registrando il primo disco di inediti in uscita a settembre, Ludovica Muratgia racconta l’entusiasmo e le difficoltà del suo percorso artistico. «Non potrò mai dimenticare l’emozione del primo concerto a cui ho assistito con mio padre: la cassa della batteria, il rullante, i piatti, un groove pazzesco…che mi spinse, immediatamente, a chiedere di pendere lezioni di batteria». Come è nata poi l’espe- rienza dell’ “Ammuìne trio” con il quale ha iniziato a girare i locali della Campania? «Tutto è iniziato perché ho una mia sala prove ed un mio studio di registrazione, il “MonkeySound”. Il chitarrista Mariano Lieto venne in sala con la richiesta di un batterista, io mi proposi e tutto iniziò quando trovammo Giulia Mazzeo, la nostra bassista. Dopo un anno di prove esordimmo con la nostra prima tournè». Terminata l’esperienza con il trio ha iniziato un nuovo percorso con il gruppo “Vittoria e le malelingue”. Con quali difficoltà? «Purtroppo la situazione musicale a Napoli non è delle migliori. Molti locali non valutano la musica che proponi, ma solo quanta gente porti alle serate e questo influisce anche sulla paga del gruppo: "non hai portato gente, quindi ti pago di meno". Così funziona. Questo condiziona la possibilità di vivere liberamente la propria città a livello musicale ed è triste per chi, come me, fa musica per passione accorgersi che spesso la musica non venga capita, ma solo utilizzata. Nonostante questo andiamo avanti e a settembre uscirà il nostro primo video che pubblicheremo sul portale Youtube». Paola Del Prete, un sogno chiamato manga «Se crei con il cuore quasi tutto funziona, se crei con la mente quasi niente”. In questo aforisma Paola Del Prete, trentenne disegnatrice napoletana, racchiude il suo mondo. E, dal suo universo di china ed acquerelli, racconta come una passione per l’arte si sia potuta trasformare in un lavoro. “Per me disegnare non è mai stato un semplice desiderio, quanto piuttosto una necessità. Ho sempre pensato che fosse la mia strada ed è sempre stato un gesto naturale come respirare. A scuola, per imparare le poesie, le disegnavo e, per memorizzare i termini tecnici al liceo, componevo dei piccoli rebus, che poi comprendevo solo io». Così Paola Del Prete introduce la sua professione. Lei si è laureata in Conservazione dei Beni Culturali al Suor Orsola Benincasa ed ha poi approfondito i suoi studi sulla grafica e sul fumetto. Quanto di questa forma d’arte è talento e quanto invece è frutto di studio e perfezionamento? «Il talento è quella marcia in più che ti deve spingere a intraprendere un percorso tanto impervio, ma ritengo che lo studio “matto e disperatissi- (28) mo” sia alla base di qualsiasi professione. Ho dedicato ogni mia scelta intellettuale al perfezionamento delle mie capacità, di giorno studiavo e nelle pause disegnavo, facevo ritratti e caricature ai professori». Perché allora non ha scelto l’Accademia? «Semplicemente, al tempo, credevo fosse fondamentale forgiare la mia forma mentis piuttosto che la capa- CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 cità manuale che, solo più tardi, ho realizzato essere un supporto importantissimo. Trovandomi davanti a un bivio ho deciso che sarebbe stato più efficace imparare ad analizzare e decodificare lo schema dietro una composizione, riconoscere un tipo di chiaroscuro o un autore a colpo d’occhio. Poi ho compreso quanto fosse importante conoscere concretamente anche le tecniche artistiche in senso più materiale e vi ho posto rimedio». Molte ragazze e ragazzi sognano di intraprendere questa carriera. Che consigli si sente di dare loro? «Spiegherei semplicemente che non è un gioco. Per fare fumetto bisogna conoscere l’anatomia, la prospettiva, bisogna saper disegnare di tutto, bisogna conoscere la chimica dei materiali, saper osservare, saper disegnare in modo realistico, per poi imparare a sintetizzare le forme in modo che appaiano concrete. E tutto questo in funzione della narrazione: credere di poter fare fumetto senza aver studiato tutto questo e senza una formazione artistica di base è come voler diventare campione del mondo di pugilato senza aver mai dato un pugno al sacco. Per imparare tutto questo ed allenare la mente ad elaborare e concretizzare tutto ciò ad alti livelli ci vuole tanto tempo e questo solo per la formazione. Poi devi convincere qualche editore a pubblicarti. E non esistono libri che spieghino come costruire un portfolio». ARMANDO YARI SIPORSO LAPILLI Un estate da bere con «Furore21» L’AZIENDA AGRICOLA «VILLA21» LANCIA LA COLLEZIONE DELUXE DEI LIQUORI IN UN TRIONFO DI PROFUMI E LIMONI Non solo il motore trainante dell’agricoltura locale da almeno tre secoli, ma anche un elemento tipico del paesaggio: il verde e l'oro dei limoni sono i colori sovrani della Costiera amalfitana. Ed è dalla passione per questa terra, che due giovani, legati sin dall’infanzia, hanno dato vita all’azienda agricola «Villa21» e ai prodotti a marchio «Furore21» (www.furore21.it): liquori tipici della costiera amalfitana e conserve, tutti prodotti artigianalmente. L’azienda nasce a Furore, nel cuore della Costiera amalfitana, dove il limone sfusato Igp (Indicazione Geografica Protetta), così definito per la sua forma allungata, è il re incontrastato dei terrazzamenti. La sua buccia chiara, unita all’aroma intenso e alla polpa succosa, caratterizza molte Adelaide Caravaglios Alzi la mano chi di noi “ama” i propri vicini: tutti ma proprio tutti? o c’è qualcuno in particolare che non gode della nostra amicizia o, quanto meno, della nostra tolleranza? Credo che a domande di questo genere siano in pochi a rispondere “tutti” e siano ancora di meno quelli che tranquillamente sopportano gli abitanti del vicinato. Sono sempre più numerose, infatti, le beghe condominiali: quella sulla quale è di recente intervenuta la Consulta (la sentenza n. 21753/2014) ha, tuttavia, qualcosa di veramente buffo. Un signore siciliano, accortosi della presenza nell’androne del palazzo di un suo vicino, verso il quale, molto probabilmente, non doveva nutrire particolare simpatia, ha pensato bene di bagnarlo, simulando di stare innaffiando le piante del proprio balcone (che poi si è dimostrato, in sede di giudizio, non essere presenti). Peccato che, querelato dal malcapitato nemico, l’uomo non sia riuscito a convincere il collegio giudicante – secondo il quale anche le sole dichiarazioni rese dal querelante (nel caso di specie, invero, aveva portato in giudizio delle foto che dimostravano la volontarietà del gesto) potevano dirsi sufficienti a «provare la colpevolezza dell’imputato» – e sia stato, perciò, condannato ex art. 674 c.p. per “getto pericoloso di cose”. La pena prevista per questo tipo di reato è l’arresto fino ad un mese o l’ammenda fino a 206 euro: per sua fortuna, però, la pena è stata sospesa. Ciò non lo ha liberato dal ritrovarsi con la fedina penale sporca. E allora: meglio non innaffiare il vicino se non vogliamo sporcarci la fedina penale. A Posillipo «Carolina s’è scetata» AL BORGO DI MARECHIARO È STATO PRESENTATO IL RACCONTO DI PEPPE MANETTI NEL SEGNO DI SALVATORE DI GIACOMO IGNAZIO SORIANO Shagdar L’ORA LEGALE INNAFFIA IL VICINO, LA CONSULTA LO CONDANNA ricette tipiche del territorio. Prima tra tutte quella del liquore di limoni. Proprio dai colori della Costiera e dalla tradizione del territorio, nasce la collezione “de luxe”. Cinque liquori e un sotto spirito: Yellow, White, Green, Orange, Brown, Beige (limoncello, crema di limoncello, liquore di arance, liquore di carrube, liquore al finocchietto selvatico, babà al limoncello), tutti presentati in eleganti confezioni che riescono a racchiudere in ogni sorso la ricchezza dei sapori della Costiera. L’azienda, ricavata da un’antica colombaia del XVIII secolo, è circondata dai limoneti, da un piccolo aranceto e da un rigoglioso e raro cedrangolo. Spazio anche per fichi di diversa qualità, corbezzoli, ulivi e piante aromatiche. Già l’anno scorso si fece notare in alcune sfilate internazionali e fu eletta miss «Chiaia nel mondo». Quest’estate, invece, è pronta a debuttare come modella a Montecarlo: lei è Shagdar (nella foto a destra insieme alla nipote Arukè), 21 primavere, nata in Kirghizistan, già miss Biškek, che ha conquistato i lettori di Chiaia Magazine con il suo sorriso sincero e i suoi occhi da gatta. Studia legge, ama Napoli e Parigi, adora gli spaghetti e la pizza. Vado a mangiare da «Re Alfonso» A Napoli, in via Santa Brigida 49/50, di fronte al Maschio Angioino e vicino alla Galleria Umberto ha aperto il ristorante-pizzeria «Re Alfonso». Il locale del gusto è dedicato allo chef Alfonso e al famoso omonimo re di Napoli Alfonso I d'Aragona, fondatore della struttura rivisitata che, ancora oggi, presenta il Maschio Angioino, simbolo della città di Napoli e dello stesso ristorante in cui è possibile iniziare un viaggio intenso nella cucina tipica partenopea. Aperti a pranzo e cena. Menù degustazione a base di pesce o carne, pizza speciale gourmet con prodotti di alta qualità campani. Per saperne di più: www.realfonso.it. tel. 081/19018035 Nella splendida cornice del borgo di Marechiaro, a Posillipo, è stato presentato un delizioso lavoro letterario intitolato “Carolina s’è scetata!”. Il racconto (pubblicato dalla casa editrice Idelson – Gnocchi di Napoli), scritto da Peppe Manetti, ruota intorno alla misteriosa nascita della canzone “Merechiaro”, scritta dal giornalista e poeta Salvatore Di Giacomo e musicata dal Maestro Tosti. La storia raccontata nel libro dal Manetti, svela il “giallo” della figura di Carolina, musa ispiratrice delle parole di Salvatore Di Giacomo che hanno poi amplificato il mito del borgo posillipino dei pescatori. Carolina è esistita veramente o fu solo la brillante invenzione del proprietario della famosa osteria, della quale Di Giacomo era assiduo frequentatore? Peppe Manetti ricostruisce la storia, svelando finalmente il mistero che aleggia sulla canzone. E lo fa con un occhio privilegiato poiché Carmine Cotugno, l’oste della trattoria di Marechiaro, era suo nonno. Peppe Manetti aveva sempre saputo che il nonno, Carmine, era stato proprietario di un’osteria e la sua prima moglie, Carolina, era morta all’età di 38 anni. Quando lei morì, nonno Carmine si sposò con Luisa Anastasio da cui nacquero gli zii e la madre Giuseppina. Ma le notizie spesso fuorvianti o poco attendibili che hanno messo in dubbio l’esistenza di Carolina, hanno spinto Manetti a fare una ricerca all’interno della sua famiglia, per fare chiarezza sulla vicenda, per amore - come dice nel libro - del suo amato borgo di pescatori. Non a caso scrive: “dedico questo breve racconto a chi ama Marechiaro”. ROSARIO SCAVETTA CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 (29) L’EVENTO GLI OSCAR DELLA MOVIDA 2014 Tutte le stelle di Facenight Grande successo per l’edizione 2014 del premio Facenight, ideato dal giornalista Tommy Totaro per premiare, con gli oscar del by-night napoletano, i protagonisti della movida made in Naples. Lo scorso venerdì 18 luglio, nella splendida location del Neo Voga, sono stati incoronati i migliori e più seguiti animatori delle notti partenopee, selezionati attraverso la formula della “democrazia web”. A comporre la giuria, infatti, tutti i “nightclubbers” napoletani, veri consocitori delle serate e nottate cittadine, che hanno potuto esprimere il proprio voto “cliccando” sul sito della manifestazione, www.facenight.it. Conduttrice della serata Lia Rollo. Ventotto le categorie in gara ed altrettanti vincitori che hanno sfilato tra le luci psichedeliche e le stelle di polistirolo della suggestiva scenografia. Si sono aggiudicati i riconoscimenti: Miglior Dj Happy Music Bruno Barra; Dj Hip HopReggaeton, Zando; Dj Old School, Tony Maione; Dj Deep House, “Give us the tools”; Dj Producer, Sara Carassi; Security, Massimiliano Nisticò; Barlady, Tiziana Brembo; Barman, Daniele Pons; Bar manager, Luca Fanti; Lounge bar/Wine bar, Archivio storico; Light Jockey, Daniele De Luca; Mc & vocalist, Goldie Voice; Animation, Jolanda Manfredi- (30) no; Fotografo, Tony Baldini; Programma radiofonico, Club designer (Radio Ibiza); Speaker radiofonico, Giuliana Galasso; Club, Joia; Summer club, Neo Voga; Pr/Ad, Gianluca Cesario; Party, Woo. Ad aggiudicarsi gli 8 premi speciali sono stati invece: miglior Mc internazionale, Luca G; Miglior giornalista di costume e società, Vanni Fondi; miglior musicista, Lino Pariota; Miglior progetto discografico, Lunare Project; Top Italian Dj, Joseph Capriati; World Dj, Richie Hawtin; Dj Techno, Uto Karem; Personaggio della notte, Letto Kitty Padiglione. Il Progetto Facenight, che vanta il patrocinio morale dell’Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo, dell’Assessorato allo spettacolo della Regione Campa- CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 nia e dall’Assessorato del Turismo del Comune di Napoli, «è nato soprattutto ha spiegato Totaro - per far conoscere meglio creatività, arte e bellezza del mondo dell’intrattenimento napoletano, in cui lavorano persone straordinarie e capaci, con il loro talento, di dar vita a un divertimento sano, tra sperimentazioni sonore e modi innovativi di comunicazione». La festa della movida ha rappresentato un momento di incontro per le realtà delle notti e delle note della città che, sera dopo sera, intrattengono migliaia di giovani. Premiare i suoi protagonisti significa riconoscere la capacità di rendere speciale ogni evento e unica ogni festa. Anche l’industria del divertimento ha dunque i suoi “awards” che a Napoli, da tre anni, si chiamano facenight. (a.y.s.) Tra i premiati il dj Barra e il fotografo Baldini • Tiziana Bembo • Antonello Iannuzzi • Massimiliano Nisticò • Jolanda Manfredino • Lello Kitty Padiglione • Daniele Pons • Tony Baldini (foto in alto) e Bruno Barra (foto in basso) EXIT Diamo i numeri Estate a Napoli " " !" "!"!" "" !"" "! !"!" ! !!!" " !" " ! " " ! ! !!" !! ! !" " !" " !"" !" "" "!" !! 72 i giorni di spettacoli, musica, letture e mostre che attendono napoletani e turisti in città nel perioso estivo nell’ambito dell’iniziativa “Estate a Napoli 2014”. Crisi edilizia 980 le imprese di costruzioni entrate in procedura fallimentare negli ultimi 5 anni in Campania secondo il Centro Studi Ance Salerno. Tra il 2009 e il 2013 aumento del 56,9%. ! " "!" Fondi europei 144 i milioni di euro di investimenti dal Fondo di sviluppo regionale per la Campania stanziati dalla Commissione europea, di cui 53 per la modernizzazione del Porto di Salerno. Multe «anticafoni» 500 euro il massimo per le sanzioni previste nell’ordinanza “anticafoni” emessa dal sindaco di Meta di Sorrento. Stop a pallone, cibo, rifiuti e bikini in strada. " "!" 3>=>A4@A:<<:09?A6:=A>;67=?A=:.@<$A?4@<:9@>;@-A5@A@=6+@?8<?A?A7=A5:<?=1@>3?=<:A4?;;? 5>2@=?A4?4@6><?A>;;>A67;<79>-A>;;?A@359?8?A?A>;A<?35:A;@0?9:/A7279@>3:A>@A=:8<9@A=7* 3?9:8@88@3@A;?<<:9@A.>6>=1?A8?9?=?A?4A?=<78@>83>=<@/A WWW.IUPPITEREDIZIONI.IT % CONSULTA >;A)A2@72=:A@;A=?<#:9A4?;A29755:A?4@<:9@>;?A 755@<?9A8@A"A>99@66+@<:/A ='><<@-A>@A5:9* <>;@A@755@<?9=?#8/@</-A;>9@.@8<>4?;3>9?/@<A?A6+@>@>3>2>1@=?/@<-A8@A"A>22@7=<:A@755@<?9?4@* 1@:=@/@<-A;>A.?<9@=>A4?;;>A6>8>A?4@<9@6?A 755@<?9A@=A67@A"A5:88@0@;?A6:=87;<>9?A@;A6><>;:2: 4?@A;@09@-A>67@8<>9?A@A.:;73@A?A.@8@:=>9?A@A0::<9>@;?9/ A CHIAIA MAGAZINE % ABBONATI A@=A6:98:A;>A6>35>2=>A>00:=>3?=<@A4@A(+@>@>A&>2>1@=?/A(+@A4?6@4?A4@A>00:=>98@-A=:= la BACHECA la percentuale di riduzione dei furti d’auto in Campania. Dopo l'aumento del 2012, trend positivo in tutta Italia: i furti di vetture diminuiscono del 3,5% nel 2013. !" ! VACANZE, CI VEDIAMO AD OTTOBRE % BUONE (:=A7?8<:A=73?9:A?8<@.:A(+@>@>A&>2>1@=?A.>A@=A'?9@?A?A9@<:9=>A=?;;>A59@3>A8?<<@* Furti d’auto 7,7 ! 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CHIAIA MAGAZINE • LUGLIO/AGOSTO 2014 (31)
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