ECONOMIA GIORNALE DI BRESCIA MARTEDÌ 8 LUGLIO 2014 29 FEDERUTILITY IL SEMINARIO CNA Nel consiglio il bresciano Pasquali Appalti e attestazione delle imprese ■ Oltre a Giovanni Valotti (numero uno di A2A), che ne è presidente, nel consiglio direttivo di Federutility, la federazione che riunisce i gestori del servizio idrico, dell’energia elettrica e del gas, entra anche il bresciano Andrea Pasquali (foto), consigliere delegato della Severn Trent Italia di Desenzano, ex presidente di LHG. ■ È in programma il prossimo giovedì 10 luglio alle 14.30 nella sede provinciale della Cna (via Orzinuovi) il seminario organizzato da Cna Costruzione e Cna Installazione e Impianti sul tema: procedure di partecipazione a gare pubbliche e attestazione Soa. Il seminario è aperto. Info: 030-3519511, - [email protected]. I Bonomi alla quarta generazione I figli di Aldo e Carlo sono nelle posizioni chiave delle aziende del gruppo. Nel 2013 giù i ricavi, pesa il mercato italiano. Commessa da Fincantieri, unità produttiva in Brasile Credito Lo.Ve., Campana lascia Simonini nuovo direttore generale GUSSAGO Nel 2013 è stato completato il trasferimento di tutta l’attività delle Rubinetterie Bresciane Bonomi spa da Lumezzane al nuovo sito produttivo di Gussago (l’inaugurazione ufficiale è prevista per il prossimo 6 settembre). Nello stesso tempo, lo stabilimento lumezzanese è stato rinnovato ed è entrata la Valbia (valvole industriali), mentre la Valpres (valvole a sfera in acciaio) è rimasta a Marcheno e si è ampliata. Il gruppo Bonomi, guidato dai fratelli Aldo (presidente e a.d.) e Carlo (vicepresidente e a.d.), ha investito complessivamente 50 milioni in tre anni, di cui quasi 40 solo nella «cittadella delle valvole» che sorge alle porte di Brescia. Una scommessa sul futuro che i due Bonomi hanno fatto pensando, più che a se stessi, al bene delle loro tre aziende e soprattutto ai loro figli. Si tratta della quarta generazione imprenditoriale della famiglia Bonomi, oggi presente nei ruoli chiave delle imprese del gruppo e pronta a succedere ad Aldo e Carlo, quando verrà il momento («non tanto presto comunque» ironizza l’ex presidente di Aib). Massimo Bonomi si occupa dell’«oil and gas» per Valpres e Valbia, Mario segue il settore produttivo idrotermosanitario, Marta (la maggiore tra i cugini) il marketing, Alessandra il segmento finanziario e, infine, Monica coordina l’ufficio acquisti. Mentre si prepara il futuro, il presente dice di un mercato nazionale ancora in flessione, mentre l’estero sta dando buone soddisfazioni (oggi i ricavi sono realizzati in Italia per il 46% e oltre confine per il 54%). Nel 2013, il fatturato aggregato delle tre aziende è stato di 97,1 milioni (65,2 in capo alla BRESCIA Cambio della guardiaalverticedelladirezionegenerale del Credito Lombardo Veneto, banca bresciana nata dall’iniziativa di un gruppo di imprenditori operativi nella nostra provincia e non solo. Dopo poco più di un anno, infatti, si è risolto consensualmente il rapporto con Alberto Campana. La banca, con una nota, ringrazia l’ex d.g. per «averdato unfattivo contributo e rivestito un importante ruolo nella fase di start-up e nell’elaborazione del modello organizzativo di Cre.Lo-Ve». La banca presieduta da Franco Spinelli, intanto, ha nominato, nel cda dello scorso 4 luglio, il nuovo direttore generale: si tratta diSergioSimonini, già vicedirettorecentraleedirettoreterritoriale del Banco di Brescia (gruppo Ubi). Simonini è Sergio Simonini statoassunto nel 1976 dal Credito Agrario Bresciano e ha percorso all’interno di quella banca e delle sue successive evoluzioni (Banca Lombarda e poi Ubi) tutta la propria carriera. Dopo essere stato cassiere ad Adro, capo ufficio a Rovato, e responsabile delle filiali di Mantova, Orzinuovi, Manerbio e Lumezzane, nel 1992 diventa capo area per le valli Trompia, Gobbia, e Sabbia. Nel 1999 viene promosso a responsabile corporate del neonato Banco di Brescia, che nel 2007gliaffidalagestionedituttiiterritoripresidiatidall’istitutoenel2011lonominadirettore territoriale Brescia Ovest. Secondo la banca, si tratta dell’uomo ideale «per far proseguireCreditoLombardoVeneto lungo il percorso tracciato». RBB), in flessione rispetto ai 100 del 2013 e ai 101 del 2011. In Italia, il calo è del 7% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il margine operativo lordo è aumentato a 18,1 milioni (da 17,3) e l’utile netto è stato di 8,05 milioni (da 8,14). In crescita (e anche questo dice della fiducia nel futuro che caratterizza i Bonomi) il numero dei dipendenti: sono ora 287 dai 273 di un anno fa. «Con Valpres - spiegaAldo Bonomi - siamo entrati nel mercato "oil and gas", ed è un settore in cui crediamo molto, anche se lo sviluppo ci sarà nel lungo periodo». Il 2014, comunque, è iniziato bene, visto che le tre aziende registrano complessivamente una crescita del 6% del fatturato. Per incrementare i ricavi, occorre puntare sull’estero (il mercato dell’idrotermosanitario è crollato in Italia del 30% in tre anni). Per questo, il gruppo Bonomi ha aperto filiali commerciali in Brasile, Nordamerica, Inghilterra, Germania, Russia e India, oltre a una piccola unità produttiva in Brasile (all’estero lavorano 50 addetti). Tra i risultati positivi del nuovo anno, c’è sicuramente la commessa ottenuta da Fincantieri, del valore di 1,5 milioni, per la realizzazione dei raccordi in acciaio. «Crediamo nella nostra attività imprenditoriale - concludono Aldo e Carlo - e per questonon abbiamo fatto mancare, oltre alla passione e al lavoro, anche copiosi investimenti: pensiamo sia l’unico modo per consegnare ai nostri figli un gruppo aziendale forte sui mercati esteri e quindi pronto per un nuovo sviluppo». Il futuro, qui a Gussago, è già iniziato. Guido Lombardi 3 g.lombardi @ giornaledibrescia.it GRUPPO BONOMI Dati aggregati Bilancio Dati in milioni di euro 2013 2012 Fatturato 97,1 100,11 Ammortamenti 4,73 4,8 Saldo Fin. Netto -0,39 -0,5 Cash Flow 12,78 12,94 Utile Netto 8,05 8,14 287 273 Dipendenti Imprenditori ■ Sopra il patron Aldo Bonomi, mentre qui a fianco, da sinistra: Monica, Marta, Carlo, Mario, Aldo, Massimo e Alessandra Bonomi (fotoservizio Reporter Zanardelli) IN AIB INCONTRO CON GRANDI IMPRESE DI PECHINO L’acciaio cinese da concorrente a possibile alleato? BRESCIA L’acciaio cinese potrebbe essere non più un temibile concorrente per le aziende bresciane, bensì un potenziale alleato per penetrare nuovi mercati e una possibile destinazione per la nostra tecnologia e il nostro know-how. L’Aib ha accolto ieri mattina una delegazione di imprese siderurgiche cinesi. Guidata da Li Bin, console della Repubblica Popolare di Cina a Milano, e da esponenti della Camera di Commercio Italo Cinese, la delegazione ha incontrato alcune tra le principali imprese del comparto: Alfa Acciai, rappresentata da Giuseppe Cavalli, Aso Siderurgica, rappresentata da Riccardo Reboldi, Feralpi Group, rappresentata da Giovanni Pasini, e Ori Martin, rappresentata da Giovanni Marinoni. Erano presenti i rappresentanti di Anshan Steel Group, Baometal (Baosteel Group) e Nanjing Group (insieme 50 milioni di tonnellate prodotte). «Dobbiamo confrontarci e capire quali sono le reciproche esigenze: qui ci sono produttori d’eccellenza, mentre le imprese cinesi hanno sbocchi sui mercati, in particolare in Africa» ha detto il presidente di Aib, Marco Bonometti. Confcooperative, per i servizi sarà player regionale Assocoop srl apre sedi a Pavia e Darfo. Presto anche Mantova e Cremona. Bene il bilancio 2013 BRESCIA Un bilancio aggregato che mette in evidenza come è possibile sostenere le imprese cooperative (bresciane e non solo) con attività di servizio e di accompagnamento, pur mantenendo salda la propria struttura economica. È questa la prima impressione che si riceve sfogliando i dati contabili di Confcooperative - Unione provinciale di Brescia, che aggregano anche i conti di Assocoop società cooperativa (che potremmo definire la cassaforte del gruppo e che detiene la partecipazione in numerose società strategiche per l’erogazione dei servizi) e Assocoop srl (la società che svolge l’attivi- 4l6kR8ZscT2HMuVPybDPOtQ9F77j3+hDawxwu5GB5bE= Il direttore di Confcooperative Federico Gorini tà di Caf, centro assistenza fiscale per gli associati). Confcooperative è la principale realtà del settore nella nostra provincia. Un radicamento che ha una storia di 60 anni e si concretizza in pochissimi numeri: quasi 600 delle 900 cooperative bresciane iscritte, per un volume d’affari stimato che sfiora i due miliardi di euro e conta più di 18 mila dipendenti. I numeri del conto economico non sono indicativi del ruolo svolto dalla «capogruppo» che aggrega ricavi per circa 4,8 milioni di euro, in leggero aumento sul 2012, ed un utile netto di 3.000 euro. Mma è nelle pieghe della relazione sulla gestione che emerge con forza il ruolo che pian piano Brescia si sta ricavando anche all’interno del sistema cooperativo lombardo. Assocoop srl che svolger attività di centro fiscale per gli associati, nel 2013 ha aperto un nuovo ufficio nell’area camuna, a Darfo Boario Terme dopo l’accordo raggiunto con la locale Solco Camunia. Ma non è tutto la società ha preso in affitto il ramo d’azienda del centro servizi Uniservice sc che ha sede presso Confcooperative Pavia, mentre sono in corso contatti per un’espansione nelle province di Mantova e Cremo- na. L’obiettivo è realizzare economie di cala, fornire agli associati servizi sempre più professionali, abolire duplicazioni di funzioni e processi. «Anche noi, come tutte le organizzazioni, siamo in cerca di nuove forme di organizzazione ed efficienza - spiega il direttore Federico Gorini - . Offrire servizi performanti e qualificati per l'innovazione e per la crescita delle nostre imprese associate e non solo per gestire la burocrazia ordinaria. Servizi per lo sviluppo organizzativo e non solo per l'esistente. Queste sono le nostre parole d'ordine per una nuova fase sempre più legata a studi, formazione, comunicazione, e riequilibrio delle aree territoriali di minore sviluppo». E il bilancio di Confcooperative Brescia e delle sue società dice che questo è già in atto. Roberto Ragazzi
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