APPELLO DEL MONDO DELLA PSICHIATRIA: CHE ACCADE? Psichiatri, magistrati, organizzazioni di pazienti e di familiari intervengono sul provvedimento del Senato, ora all'esame della Camera dei Deputati sulla chiusura degli ex-Ospedali Psichiatrici Giudiziari. I FATTI Di che si tratta? Ricordiamo che gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) sono stati creati in Italia dalla seconda metà dell'ottocento, da un lato, per sottrarre al carcere gli 'infermi di mente' che commettevano gravi reati ma non erano in possesso delle loro facoltà mentali, dall'altro per consentire loro di essere curati. Dal momento, tuttavia, che era comunque necessario predisporre misure di custodia, data la pericolosità sociale di queste persone, si riteneva che le suddette misure non potessero essere inflitte ai pazienti degli ospedali psichiatrici che non avevano commesso alcun reato. Da qui la creazione di istituti speciali gli OPG. Negli anni queste strutture hanno condiviso il processo di incivile degrado che ha interessato la maggior parte delle carceri italiane condividendo con queste ultime l'accusa di essere luoghi di tortura che contravvengono alla loro funzione istituzionale. Nel luglio del 2010 una Commissione del Senato guidata da Ignazio Marino accertò anche per i 5 OPG esistenti in Italia tranne che per quello della Lombardia, preso a modello di buon funzionamento, lo stato di inaccettabile .deterioramento. La commissione propose la chiusura dei peggiori OPG e la creazione di nuove strutture. Purtroppo niente di tutto questo è accaduto e la legge che prevedeva misure alternative è rimasta in gran parte sulla carta. LE SOLUZIONI La Carta per il Superamento delle Logiche Manicomiali Nel maggio di quest'anno, nell'intento di forzare le decisioni delle Regioni il Senato vara un provvedimento, che proroga di un altro anno, fino al 2015, il superamento degli OPG, ma introduce alcune modifiche di legge che hanno fatto insorgere gli addetti ai lavori, psichiatri, magistrati (vedi pag. 12, documento ANM) ma anche utenti e comuni cittadini. La critica al provvedimento si è tradotta nell'approvazione di una Carta per il Superamento delle Logiche Manicomiali. In cosa consistono le modifiche introdotte dal Senato e in corso di discussione alla Camera. 1. Si individuano gli attuali servizi di psichiatria (Dipartimenti di Salute Mentale: DSM) nati dalla Legge 180 (reparti ospedalieri, centri diurni, comunità, appartamenti assistiti) come luogo di invio delle persone che hanno commesso reati in stato di incapacità e quindi non imputabili ma da custodire per la loro pericolosità sociale. 2. Non si tiene conto del fatto che gli attuali DSM non si occupano di persone 'incapaci di intendere e di volere' ma di precise patologie psichiatriche che richiedono per essere curate adeguati ambienti di cura. Ovvio che - in assenza di OPG o di qualsivoglia struttura alternativa. gli autori di reato considerati incapaci, provenienti direttamente dal carcere con precise esigenze di custodia altererebbero profondamente le possibilità di cura dei servizi. 3. Nel cercare di forzare le dimissioni dagli OPG la proposta di legge impone al giudice di non considerare la possibilità di reiterare il reato per motivi ambientali. Il giudice dovrebbe così valutare solo la personalità e la soggettività dell'imputato. Contro questa limitazione l'Associazione Nazionale Magistrati ha affermato che in caso di approvazione dell'attuale provvedimento bisognerebbe immediatamente prevedere subito dopo una nuova legge di modifica. 4. Ancora al fine di evitare ritardi nelle dimissioni, il provvedimento afferma che le persone possono essere dimesse dagli OPG anche in assenza di un progetto di cura e di riabilitazione(!). L'idea guida della legge è il trasferimento - tout court - della problematica degli OPG agli attuali servizi di salute mentale: tutti gli autori di reato, non imputabili per qualsiasi motivo mentale: pazienti psichiatrici, dementi, minorati psichici, intossicati da droghe, persone con condotta antisociali, tutti - in assenza di strutture alternative - transiterebbero dal carcere ai servizi psichiatrici. CONCLUSIONI Il Provvedimento del Senato, in discussione per l'eventuale trasformazione in legge alla Camera il 27 maggio 2014 ha suscitato la reazione di società scientifiche, professori universitari, direttori dei servizi di salute mentale di tutto il paese (la totalità in alcune regioni). Ma soprattutto hanno reagito le associazioni degli utenti che rifiutano di essere assimilati ad infermi di mente e autori di reato, associazioni di familiari che non desiderano questa sorte per i loro congiunti e comuni cittadini tutti uniti nel chiedere la modifica del provvedimento. 1 Carta per il Superamento delle Logiche Manicomiali. Un contributo per la chiusura degli OPG Facendo seguito alla decisione del 16 maggio 2014 di rinviare la discussione e l’approvazione alla Camera del Decreto legge 52/2014 sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, SENZA CHE TUTTAVIA SIANO SUPERATE PIENAMENTE LE LOGICHE MANICOMIALI, i sottoscritti firmatari di questa mozione ritengono che ci si debba occupare SUBITO delle persone recluse negli OPG per le quali, a quasi 4 anni dall'inchiesta della Commissione Marino, non sono state ancora individuate soluzioni che garantiscano a tutte di poter essere prese in carico, trattate e seguite negli ambienti più appropriati con l’obiettivo ultimo di una loro reale inclusione sociale. Il nostro Gruppo di Lavoro intende proporre poche ma importanti soluzioni, alcune delle quali possono essere subito adottate, mentre altre possono essere definite di medio-lungo termine. Riteniamo come prioritaria l’accettazione di un nostro emendamento proposto al Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin, per differenziare i percorsi delle persone con “infermità mentale”. Pertanto le persone che, non essendo imputabili per legge non possono andare in carcere, non dovranno mai più andare in un CONTENITORE UNICO e indistinto (come l'attuale OPG, e come lo erano i manicomi), ma non dovranno nemmeno andare TUTTI nei Servizi di Salute Mentale, senza che vi sia stata una valutazione finalizzata a comprendere bene la natura delle problematiche specifiche alla base del giudizio di "Infermità Mentale”. Riteniamo infatti che, a partire dalla PERIZIA e da una VALUTAZIONE MULTIPROFESSIONALE che accerti la non imputabilità di soggetti autori di reato (in quanto incapaci di intendere e di volere) si debbano individuare PERCORSI DIFFERENZIATI A SECONDA DEL TIPO DI PROBLEMA, al fine di garantire le cure e i processi riabilitativi più adeguati ai problemi specifici dei pazienti, ASSICURANDO LORO GLI STESSI DIRITTI A CURE DI QUALITÀ RISERVATI A TUTTI GLI ALTRI PAZIENTI. Proponiamo quindi quanto segue: 1) LE PERSONE CON DISTURBI MENTALI dovranno essere accuratamente valutati dai Servizi di Salute Mentale per decidere il migliore percorso di cura che potrà - SULLA BASE DELLE PROBLEMATICHE SPECIFICHE - essere caratterizzato dai diversi livelli d'intensità assistenziale, da quello territoriale a quello residenziale! Il criterio di fondo per l'invio al Dipartimento di Salute Mentale deve essere l’individuazione di un percorso terapeuticoassistenziale-riabilitativo finalizzato al miglior funzionamento possibile svolto nelle strutture previste per i Disturbi Mentali. 2) Le PERSONE CON DEMENZA O ALTRI PROBLEMI NEUROLOGICI IRREVERSIBILI, PSICOORGANICI, O RITARDO MENTALE dovranno avere la garanza di interventi appropriati in specifiche strutture assistenziali non ricomprese nelle strutture del Dipartimento di Salute Mentale. 3) Le persone con PROBLEMI ALCOL-CORRELATI E CON PROBLEMI DI DIPENDENZA DA SOSTANZE devono avere la garanzia di essere inviate nei servizi preposti più competenti nella cura delle dipendenze. 4) Le persone che hanno una CONDOTTA ANTISOCIALE, se ritenute non imputabili ex art. 88 del Codice Penale, potranno essere inviate in appropriati percorsi correzionali specifici o essere soggetti a prescrizioni a cura dell'Autorità Giudiziaria. Per queste persone i precedenti percorsi non sarebbero di fatto appropriati, né terapeutici. 2 Desideriamo che nel nostro Paese il giusto intento umanitario di sottrarre al carcere le persone che commettono delitti, ma non sono imputabili in quanto incapaci di intendere e di volere, non venga contraddetto dall'invio di queste persone in ambienti, dove sarebbero costretti a convivere pazienti con disturbi psichiatrici, demenza, ritardo mentale, intossicazione da droghe, insieme a soggetti con condotta antisociale e così' via, IL CHE FINIREBBE CON IL FAR PREVALERE LOGHICHE DI TIPO MANICOMIALE, FORTUNATAMENTE DEBELLATE CON LA LEGGE 180 BEN 36 ANNI FA. RITENIAMO INDISPENSABILE CHE VENGA GARANTITO ALLE PERSONE CHE, INCAPACI DI INTENDERE E VOLERE, COMMETTONO UN REATO PER IL QUALE NON SONO IMPUTABILI, UN TRATTAMENTO INDIVIDUALIZZATO CHE SIA IL MIGLIORE POSSIBILE IN RELAZIONE ALLE LORO SPECIFICHE PROBLEMATICITÀ, E SVOLTO DAI PROFESSIONISTI MAGGIORMENTE COMPETENTI PER ESSE. Per questi motivi, occorre, pertanto, abbandonare definitivamente anche la soluzione proposta nel provvedimento rinviato, che individuava, in pratica, l'invio di tutti i soggetti autori di reato non imputabili, ai Servizi di Salute Mentale, laddove è NECESSARIO CHE OGNI SOGGETTO RICEVA IL MIGLIOR TRATTAMENTO POSSIBILE NEGLI AMBIENTI PIU’ OPPORTUNI. E’ tempo di aprire un sereno confronto con tutte le parti interessate (operatori della salute mentale, utenti, utenti esperti, familiari, società scientifiche, ecc.) per delineare il miglior percorso possibile per persone che hanno diritto alla speranza di una vita migliore. Promotori: Massimo Casacchia (L’Aquila), Andrea Balbi (Roma), Antonio Mastroeni (Como), Walter Di Munzio (Salerno), Mirella Ruggeri (Verona), Franco Veltro (Campobasso). Hanno aderito alla Carta per il superamento delle Logiche Manicomiali SIP Società Italiana Psichiatria Collegio Professori Ordinari di Psichiatria (si veda Dichiarazione in Appendice al Documento) SIPF Società Italiana di Psichiatria Forense Società di Deontologia ed Etica in Psichiatria AIPP Associazione Italiana Interventi Precoci nelle Psicosi SIRP Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale ASSOCIAZIONI Italia Associazione Professionisti Italia Associazione Professori Universitari Italia Associazione Professionisti Nazionale Nazionale Nazionale Italia Associazione Professionisti Nazionale Italia Associazione Professionisti Nazionale Italia Associazione Professionisti Nazionale 3 Associazione Coordinamento Nazionale Centri Diurni in Psichiatria WAPR World Association for Psychosocial Rehabilitation - Italia Italia Associazione Professionisti Nazionale Italia Nazionale SIEP Società italiana di Epidemiologia Psichiatrica Associazione Italiana Salute Mentale (AITSAM) (si veda Dichiarazione in Appendice al Documento) Consulta Salute Mentale Italia Associazione Professionisti Utenti Familiari Associazione Professionisti Italia Associazione Familiari Nazionale Lazio Utenti/Operatori Lazio Coordinamento CSM Lazio Lazio Psichiatri Lazio Liberamente Insieme Molise Campobasso Mens Sana Molise Associazione "Promosam" per la Promozione Salute Mentale Rete Utenti Lombardia Regione Molise Lombardia Associazione NèP Lombardia Associazione Utenti Associazione Familiari Associazione Utenti Associazione Utenti Associazione Utenti/Operatori Nazionale Campobasso Campobasso Sede Legale: Como Presidenza: Pavia Como DIRETTORI DIPARTIMENTI SALUTE MENTALE, SERVIZI PSICHIATRICI, DOCENTI UNIVERSITARI DI DIREZIONE DI SERVIZI Cognome Nome Sede lavoro Qualifica Ruolo Altamura Carlo Milano Psichiatra Amatulli Antonio Psichiatra Balbi Andrea Desio e Vinmercate Roma Professore Ordinario, Direttore DSM IRCCS Policlinico, Milano Direttore DSM AO Desio e Vinmercate Direttore DSM Roma D Bertolazzi Gerardo Bussolengo (VR) Psichiatra Direttore DSM USSL 22 Bussolengo (VR) Bellomo Antonello Foggia Psichiatra Professore Associato UniFg Direttore SPDC Foggia Biffi Giuseppe Milano Psichiatra Direttore DSM AO San Carlo (Milano) Biondi Massimo Roma Psichiatra Professore Ordinario, Direttore SPDC DH Policlinico Umberto I Roma Psichiatra 4 Boccara Paolo Roma Psichiatra Direttore DSM Roma B Bonfante Gianfranco Psichiatra Brighenti Fabrizia San Donà di Piave (VE) Este (PD) Busana Claudio Montecchio (VI) Psichiatra Cappellari Ludovico Cittadella Psichiatra Carassai Rosanna Macerata Psichiatra Direttore DSM ULSS 10 San Donà di Piave (VE) Direttore DSM ULSS 17 ESTE (PD) Direttore DSM ULSS 5 – Montecchio (VI), e Coordinatore Collegio Primari di Psichiatria del Veneto Direttore DSM ULSS 15 Cittadella (PD) Direttore DSM Macerata Carfagna Lino Latina Psichiatra Direttore DSM Latina Carizzone Luigi Caserta Psichiatra Carpiniello Bernardo Cagliari Psichiatra Casacchia Massimo L'Aquila Psichiatra Castiglioni Pierluigi Milano Psichiatra Direttore DSM Aversa, ASL Caserta 1 Professore Ordinario e Direttore DSM ASL Cagliari Professore Ordinario Università de L’Aquila Direttore DSM Legnano (MI) Celozzi Carola Civitavecchia Psichiatra Cerati Giorgio Lombardia Psichiatra Cesari Giampiero Arezzo Psichiatra Cetti Claudio Como Psichiatra Responsabile CSM Civitavecchia (Roma) Comitato Tecnico per la Salute Mentale Regione Lombardia Responsabile UF Salute Mentale; Arezzo Direttore DSM Como Chieco Mariella Psichiatra Responsabile CSM Cioffi Isidoro EsteMontagnana Varese Psichiatra Cocchi Angelo Milano Psichiatra Corona Mattioli Tali Treviso Familiare Direttore UOP Verbano Varese Presidente AIPP – (vedi associazioni) Responsabile del Centro per l’intervento precoce nelle psicosi PROGRAMMA 2000, A.O. Niguarda, Milano Presidente AITSAM Daniele Maria Teresa Roma Psichiatra Responsabile CSM RMH2 Danieli Andrea Vicenza Psichiatra De Giorgi Serafino Lecce Psichiatra Direttore DSM ULSS 6 Vicenza Direttore DSM Lecce De Rossi Moreno Adria Psichiatra Psichiatra Direttore DSM ULSS 19 Adria (Ve) 5 Di Giannantonio Massimo Chieti Psichiatra Professore Ordinario di Psichiatria e Direttore DSM Chieti Direttore DSM ASL SA1 Ambito Centro e Sud Direttore Unità Operativa Complessa Salute Mentale Adulti Firenze Di Munzio Walter Salerno Psichiatra Domenichetti Sandro Firenze Psichiatra Ducci Giuseppe Roma Psichiatra Fagiolini Andrea Siena Psichiatra Favaretto Gerardo Treviso Psichiatra Fazzari Giuseppe Brescia Psichiatria Ferracuti Stefano Roma Psichiatra Formenti Gianmaria Como Psichiatria Fiorinastro Paolo Roma Psichiatra Gala Costanzo Milano Psichiatra Grimaldi Manlio Napoli Psichiatra Imperadore Giuseppe Verona Psichiatra Iannucci Claudio Roma Psichiatra Lora Antonio Lecco Psichiatra Direttore 2 Servizio Psichiatrico ULSS 20 Verona Responsabile CSM D4 ASL Roma D Direttore DSM AO Lecco Lorettu Liliana Sassari Psichiatra Docente UniSS Loriedo Camillo Roma Psichiatra Magnani Piero Antonio Mantova Psichiatra Professore Associato, Sapienza, Università di Roma Direttore DSM AO Mantova Malinconico Angelo Termoli Psichiatra Direttore CSM Termoli Direttore UOC SPDC S.Filippo Neri , DSM ASL Roma E Professore Ordinario e Direttore DSM Area Vasta Siena Direttore DSM ULSS 9 Treviso Direttore UOP Brescia sud, Brescia Professore Associato di Psicologia Clinica UOC Psichiatria AO Sant'Andrea e Sapienza Università di Roma Responsabile Servizio Psichiatria e Psicologia, Casa Circondariale Como Professore Dipartimento di Neurologia e Psichiatria - La Sapienza, Roma Direttore DSM AO San Paolo, Milano Direttore DSM Napoli Sud 6 Maniscalco Tommaso Legnano Psichiatra Marchini Serena Fiumicino Psichiatra Direttore DSM Legnago ULSS 21 (VR) Direttore UOC DSM RMD Massaro Claudio Foggia Psichiatra Responsabile CSM 2 Foggia Meloni Angelo Camerino Psichiatra Mencacci Claudio Milano Psichiatra Miceli Maurizio Firenze Psichiatra Minnai Gian Paolo Oristano Psichiatra Molteni Franca Busto Arsizio Psichiatra Nicolò Giuseppe Psichiatra Percudani Mauro Colleferro (Roma) Milano Direttore Unità Operativa Complessa Camerino (Macerata) Direttore DSM AO Fatebenefratelli , Milano Responsabile Servizio Salute Mentale Adulti, Firenze 3 Direttore DSM - SPDC ASL 5 Oristano Direttore DSM AO Busto Arsizio (Varese) Direttore DSM Asl Roma G Carlo Verona Psichiatra Pinotti Andrea Mantova Psichiatra Pioli Rosaria Brescia Psichiatra Politi Pierluigi Pavia Psichiatra Posadinu Donato Sassari Psichiatra Direttore DSM AO Garbagnate (Milano) Direttore 4 Servizio Psichiatrico ULSS 20 San Bonifacio (VR) Direttore ff UO OPG Castiglione delle Stiviere (Mantova) Istituto Fatebenefratelli IRCCS Brescia Professore Ordinario di Psichiatria Università di Pavia Direttore U.O.P. Direttore DSM ASL Sassari Pozzan Tecla Verona Psicologa Responsabile CSM Verona Sud Roncone Rita L'Aquila Psichiatra Ruggeri Mirella Verona Psichiatra Russo Maria Concetta Benevento Psichiatra Sacchetti Emilio Italia Psichiatra Santonastaso Paolo Padova Psichiatra Scarcella Franca Viterbo Psichiatra Professore Ordinario Psichiatria L'Aquila Professore Ordinario e Direttore Dipartimento Interaziendale Salute Mentale Verona Responsabile CSM di Benevento Professore Ordinario Psichiatria e Direttore DSM Brescia Presidente SIP Ordinario di Psichiatria, Direttore DSM Padova Responsabile CSM 1, Viterbo Psichiatra Piazza 7 Scarpa Franco Empoli Psichiatra Direttore UOC Salute in Carcere 11 Empoli Semenzin Massimo Belluno Psichiatra Direttore DSM ULSS 2 Feltre (Belluno) Stegagno Marco Verona Psichiatra Tartaglione Sergio Isernia Psichiatra Direttore 1° Servizio Psichiatrico ULSS 20 Verona Direttore DSM Isernia Turri Giancarlo Cagliari Psichiatra Urbani Anna Venezia Psichiatra Veltro Franco Campobasso Psichiatra Vender Simone Varese Psichiatra Ex Direttore DSM ASL 8 Cagliari Direttore DSM ULSS 13 Mirano (VE) Direttore DSM ASReM Campobasso Direttore DSM AO di Varese Professore Ordinario Psichiatria E anche: Luigi Acanfora, Psichiatra (Civitavecchia); Franco Addona, Psichiatra (Campobasso); Sara Alaimo, psicologa (Bologna); Massimiliano Aleffi (Savona); Emilia Alfonsi, Psichiatra (Ancona); Camillo Avino, Psichiatra (Campobasso); Antonella Baita, Psichiatra (Cagliari); Maurizio Bacigalupi, Psichiatra (Roma); Antonio Barrea, Ass. Sociale (Campobasso); Leia Basi, TdR, (Barletta); Luigi Basso, Psichiatra (Bolzano); Andrea Adriano Borgogni, Psichiatra; Carla Bellotti, Psichiatra (Como); Nicola Bianchi, Educatore professionale (Como); Emiliana Bonanni, Psicologa (Campobasso); Antonella Boscia, Amministrativo CSM (Campobasso); Maria Boscia, Assistente Sociale (Benevento); Franco Burla, Psichiatra (Roma); Paolo Caliari, Psichiatra (Roma); Maria Luisa Califano, Psicologa (Benevento); Paolo Candido, Psichiatra (Como); Fiorella Capocasale, Psichiatra (Benevento); Felicia Caporaso, Educatrice (Benevento); Achille Caputo, Psichiatra (Benevento); Carlo Cheli, Psichiatra (Civitavecchia); Vittoria Ciampone, Psichiatra (Campobasso); Maddalena Ciano, Psichiatra (Verona); Filomena Cilfone, Ass. Sociale (Campobasso); Francesco Colavita, Tecnico Amministrativo (Campobasso); Alessandro Colucci, Psichiatra (Napoli); Pinuccia Corti, Amministrativo DSM (Como); Giovanni Costa (Sassari); Giada Costantini, psicologa (Pescara); Antonio Cuccaro, Psichiatra (Campobasso); Fulvio Cusani, TdR (Benevento); Emanuela Cutillo, Ass. Sociale (Campobasso); Giovanna De Cicco, Psichiatra (Benevento); Federica Di Pietro, TdR (Ascoli Piceno); Katia De Santi, Psichiatra (Verona); Nicola Dusi, Psichiatra (Verona); Gianpiero Ercolani ( ); Maria Grazia Erre (Sassari); Maria Erricolo ESP Utente (Milano); Adriana Faggiano, Infermiera CapoSala (Como); Stefania Falavolti, Psichiatra (Roma); Elvira Fasulo, Psichiatra (Benevento); Adolfo Ferraro, Psichiatra (Napoli); Gianluca Figliolia, Psichiatra (Campobasso); Angela Forte, Psichiatra (Salerno); Girau Roberta, psichiatra (Cagliari); Claudia Goss, Psichiatra e Ricercatore (Verona); Claudia Granieri (Sassari); Ersia Grassi, Psicologa (Avellino); Rita Graziani, Psicologa (Roma); Laura Grigoletti, Psicologa (Verona); Manuela Guarneri, Psichiatra (Napoli); Eros Iacomelli (Roma); Claudia Iannone, psicologa (Campobasso); Rosalia Iebba, Ass. Sociale (Benevento); Dario Lamonaca, Psichiatra (Legnago); Ornella Kauffmann, Sociologo (Como); Silvana La Marca, Psichiatra (Campobasso); Antonio Lasalvia, Psichiatra (Verona); Daniela Latini, psichiatra (Fabriano); Leanza Valeriana, Psicologa (Campobasso); Franca Leone Valeria, Tdr (Termoli); Lepre, Psichiatra (Nocera); Anna Paola Loche , Psichiatra (Oristano); Gianni Loi, Psichiatra (Cagliari); Irene Macaluso Utente Esperto (Como); Maria Angela Marras (Cagliari); Gabriella Masala (Sassari); Antonio Mastroeni, Psichiatra (Como); Rosi Maugeri, Psicologa (Campobasso); Eva Mazzuccato; Chiara Mela, Psichiatra (Arezzo); Corrado Micieli (Roma); Mignognia Natalìa, Inf. Prof. (Campobasso); MariaLaura Mignone, Psichiatra (Salerno); Luca Mingarelli Rosa dei Venti ONLUS (Como); Simona Mogni, Psicologa (Dolo Mirano); Emiliano Monzani, Psichiatra (Milano); Giuseppina Mura (Sassari); Rita Murineddu (Sassari); Simonetta Muzzu (Sassari); Angela Nardi, Psichiatra (Roma); Paola Natalini, Psichiatra (Macerata); Gianfranca Nieddu (Sassari); Nobili Gabriella, ( ); Giovanni Nolfe, Psichiatra (Napoli); 8 Francesco Nuccetelli, Psichiatra (Ortona); Luigi Orso, Psichiatra (Roma); Mascia Ortolan, Psichiatra (Mirano); Caterina Oggianu (Sassari); Rossana Oppo, Psichiatra (Oristano); Anna Palazzo, Inf. Professionale (Campobasso); Daniela Panella, psichiatra (Benevento); Massimo Pasquini, Psichiatra (Roma); Ugo Maria Pàstina, Psichiatra (Campobasso); Giovanni Patelli, Psicoterapeuta Programma 2000, (Milano); Esterina Pellegrini, Psichiatra (Como); Livia Perna, Psichiatra (Nocera); Francesco Pesavento, Psichiatra (Padova); Mario Pettinelli, Psichiatra (Fabriano); Alessia Pica, TdR (Campobasso); Gianluca Pilla, Psichiatra (Oristano); Martina Pinna, Psichiatra (Oristano); Maria Vittoria Pitolli, Psichiatra (Roma); Irene Pontarelli, TdR (Campobasso); Paola Porta, pedagogista (Como); Maria Grazia Pisoni Educatore Professionale (Legnano); Stefania Praitano, Psicologa (Campobasso); Giuseppe Primerano, Psichiatra, (Bergamo); Michele Procacci (Roma); Silvana Radici, Coordinatore Infermieri DSM (Como); Antonella Raimondo, Psichiatra (Campobasso); Michela Rimondini, Psicologa Clinica e Ricercatore (Verona); Enrico Rosini, Psichiatra (Roma); Annacarlotta Rusconi, Psichiatra (Roma); Sandra Saba, TdR (Benevento); Rita Sabbatini, Psichiatra (Roma); Pier Giorgio Salis, Psichiatra (Oristano); Sandra Santomauro, Psichiatra (Rieti); Andrea Santoni, Utente Esperto (Como); Filomena Scano, Psichiatra (Oristano); Antonio Scarinci, psicologo (Veterbo); Lucia Solla, Ass. Sociale, Benevento; Stefano Seripa, Psichiatra (Civitavecchia); Paolo Simonato, Psichiatra (Ferrara); Alessio Spadaro, Presidente RUL (Como); Emanuele Tarolla, Psichiatra (Emilia Romagna); Piera Tosini, Psichiatra (Napoli); Marco Uccello, Psichiatra (Como); Rico Van Gal, Educatore (Sondrio); Enrico Visani, Psichiatra (Roma); Maria Paola Zerella (Roma) Numerose altre adesioni, individuali o di associazioni, sono giunte via Facebook (345 al 26 maggio, ore 23) e possono essere visualizzate sull’ evento face book “comitato slm” …..le adesioni continuano. Per aderire scrivere a: [email protected] Puoi consultare anche: http://superarelelogichemanicomiali.blogspot.com APPENDICI DIC H IA R A ZI O NE D EL C OL LE GI O DE I P R O FE SS O RI DI P RIM A F A S CIA DI P SI C H IAT RI A La Giunta Esecutiva, 23 maggio 2014 PRESIDENTE Bernardo Carpiniello Clinica Psichiatrica Università di Cagliari Via Liguria 13 09127 Cagliari Dir: 070 41518 Fax.: 070 480083 Cell 3338452984 E-mail: [email protected] SEGRETARIO Matteo Balestrieri Clinica Psichiatrica Università di Udine Azienda Ospedaliero-Universitaria P.le S.M.Misericordia 15 33100 Udine Dir.: 0432 559627 E-mail: [email protected] Il Collegio dei Professori di Prima Fascia di Psichiatria delle Università Italiane, considerata la imminente discussione parlamentare del DL 52/2014, nell’esprimere la condivisione dei contenuti e delle proposte espresse nella “Carta per il Superamento delle Logiche Manicomiali. Un contributo per la chiusura degli OPG”, nel ribadire il principio generale dell’ uguale diritto alla tutela della salute per tutti i cittadini senza discriminazione alcuna, sottolinea i seguenti aspetti, fondamentali per un reale progresso nella cura delle persone affette da disturbi mentali autrici di reato: 1. Ogni persona autrice di reato considerata “inferma di mente” in senso giuridico dovrà essere sottoposta ad un progetto terapeuticoriabilitativo individualizzato e specifico, che parta da una attenta valutazione della sua condizione clinica e psicosociale, venendo conseguentemente affidato ai servizi assistenziali delle Aziende Sanitarie Locali che abbiano specifica competenza a gestire il caso. 2. I Dipartimenti di Salute mentale si faranno carico esclusivamente delle persone autrici di reato per le quali sia stata riconosciuta la effettiva 9 TESORIERE Diana De Ronchi Istituto di Psichiatria “P. Ottonello” Università degli Studi V.le Carlo Pepoli, 5 40123 Bologna Dir.: 051 6584237 Segr.: 051 521232 Fax: 051 521030 E-mail: [email protected] presenza di un disturbo mentale che rientri nell’ambito delle sue specifiche e precipue competenze assistenziali, tenuto conto del fatto che persone giudicate affette da “infermità mentale” in senso giuridico possono essere affette per quanto concerne gli aspetti terapeutici da disturbi di competenza di altri settori assistenziali (neurologia, geriatria, medicina interna, servizi per le dipendenze etc.). 3. Al fine di predisporre modi, tempi e luoghi di attuazione del progetto terapeutico-riabilitativo individualizzato di cui al punto 1, i Dipartimenti di salute mentale dovranno necessariamente tenere conto della valutazione dei livelli di pericolosità sociale così come valutata in sede di giudizio, che rappresenta una fondamentale variabile per la modulazione degli interventi; in ogni caso, appare inderogabile la necessità di scindere la funzione assistenziale da quella valutativa della sussistenza o persistenza della cd “pericolosità sociale”, la quale, in ogni fase del giudizio, non può e non deve essere compito delle equipes curanti, al fine di evitare ogni possibile compromissione della relazione terapeutica, derivante dalla eventuale confusione di ruoli, Ciò alla luce dell’importanza fondamentale del mantenimento di una buona relazione terapeutica ai fini del miglior esito degli interventi, 4. Tenuto conto della ben nota, innegabile inadeguatezza generale dei DSM italiani in termini di dotazioni strutturali e di personale, le Regioni dovranno urgentemente provvedere a colmare le carenze in essere, tenendo conto della gravosità del carico assistenziale che su di esse già pesa, al fine renderli effettivamente adeguati alle nuove incombenze derivanti dalla attuazione della normativa di cui al DL in oggetto. 5. Le persone affette da disturbi mentali autrici di reato sono frequentemente gravate da specifici problematiche di ordine clinico e psicosociale, di cui l’esempio più emblematico è costituito da coloro che sono affetti da gravi disturbi di personalità, in associazione o meno con altri disturbi mentali e/o con disturbi da uso di sostanze; tali persone richiedono altrettanto specifiche competenze per quanto riguarda i processi terapeutico-riabilitativi e più in generale assistenziali. Pertanto, tenuto conto del fatto che nella maggioranza dei DSM italiani il personale di tutti i livelli non ha a tutt’oggi una adeguata formazione per affrontare tali specifiche esigenze, le Regioni dovranno avviare con urgenza specifici programmi di formazione, qualificazione e riqualificazione del personale del DSM, affinchè venga garantita effettivamente una adeguata ed efficace presa in carico di tali persone. 6. Tenuto conto della complessità di condizioni cliniche e di bisogni delle persone affette da disturbi mentali, ancor più se autori di reato, appare altrettanto necessario che i tutti Dipartimenti di Salute Mentali siano dotati delI’intera gamma di strutture ospedaliere ed extraospedaliere (territoriali, semiresidenziali e residenziali con diverso livello di intensità di cure e protezione) al fine di garantire di percorsi di cura effettivamente differenziati e modulati sulla base delle esigenze clinico-terapeutiche. 10 ***** DIC H IA R A ZI O NE D ELL ’A S SEM B LEA NA ZI O N ALE DELL A Asso cia zio n e I t a lia na S a lu t e M en ta l e ( AIT SA M ) 21 maggio 2014 Oggetto: chiusura OPG L’Assemblea nazionale AITSAM, riunitasi il 21/05/201414, ha deliberato di aderire alla mozione di cui alla "Carta per il superamento delle Logiche Manicomiali" espressa dal Gruppo di Lavoro ivi menzionato.In particolare appare urgente ed essenziale differenziare i percorsi dei soggetti dimessi dagli attuali OPG, a seconda del tipo di problema di cui sono portatori. Raccomanda al Gruppo di Lavoro di scendere a proposte concrete per l'individuazione dei percorsi praticabili, almeno sin dove possibile in sede propositiva. Cordiali saluti. Tali Mattioli Corona – Presidente Nazionale AITSAM ***** DICHIARAZIONE DELLA SOCIETA’ ITALIANA DI EPIDEMIOLOGIA PSICHIATRICA 26 maggio 2014 La Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP) aderisce alla “Carta per il Superamento delle logiche manicomiali” convinta che gli OPG devono essere chiusi nei tempi previsti dal Decreto Legge ed indicando alcune specifiche raccomandazioni: ‐ Dare forza a tutti i servizi sociosanitari ed ai servizi di salute mentale nel solco della legge 180 e della 833, attivando politiche di intervento per la tutela della salute nelle carceri, allo scopo di affrontare l’attuale drammatico scenario delle condizioni di salute nelle carceri. ‐ Documentare in modo dettagliato caratteristiche, bisogni, percorsi di dimissione ed esiti relativi alla popolazione internata, attivando iniziative nazionali di ricerca e valutazione. ‐ Elaborare e definire specifiche procedure e percorsi per i diversi bisogni individuati, che riducano al minimo le ambiguità che hanno caratterizzato la storia recente in questo ambito e che definiscano le buone pratiche sia relative alla popolazione attuale che ai nuovi bisogni emergenti. ‐ Attivare Protocolli di collaborazione da parte dei servizi sanitari e dei servizi di salute mentale con la Magistratura e con i Periti Tecnici d’Ufficio. ‐ Promuovere una ampia riflessione sul concetto di non imputabilità e sull’uso delle misure di sicurezza. Essa è necessaria ed urgente, come molti in campo psichiatrico forense e giuridico da tempo sostengono, facendo in modo che si traduca in iniziativa legislativa capace di trasformare sostanzialmente e circoscrivere in modo accurato la nuova utenza destinata alle REMS e alle strutture residenziali, evitandone così la rapida saturazione. Tale processo sposterà prevedibilmente sul piano della salute mentale nei contesti carcerari i doveri e le responsabilità delle istituzioni sanitarie e sociali. Si rimanda, per una completa descrizione della posizione di SIEP sul tema del superamento degli OPG, al documento pubblicato sul nostro sito web (www.siep.it) 11 ***** COMUNICATO Giunta Esecutiva Centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati Comitato Esecutivo del CONAMS (Magistrati di Sorveglianza) “L'Associazione Nazionale Magistrati e il Coordinamento dei Magistrati di Sorveglianza, esaminato il testo del disegno di legge di conversione del DL n. 52/2014, approvato dal Senato il 24/4/2014, formulano le seguenti osservazioni. Con il DL n. 211/2011 conv. nella L. n. 9/12 si è proceduto alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) – chiusura rinviata alla fine di marzo 2015 – ma non alla loro abolizione, in quanto la misura del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario, anche quella provvisoria nel corso delle indagini, continua ad essere prevista, assieme alla nozione di pericolosità sociale e di non imputabilità che ne sono i presupposti, dal codice penale e di procedura penale. Tale normativa generale non è stata toccata dalla riforma che ha ad oggetto, com’è noto, il definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, il cui modello penitenziario, frutto della stagione del positivismo, ormai da tempo non è piu’ compatibile con la civiltà di un paese democratico e con i progressi e le migliori acquisizioni della moderna scienza giuridica, criminologica e psichiatrica. Va sottolineata la piena condivisione di tale importante intervento legislativo che prevede, finalmente, la sostituzione degli attuali OPG, (il cui complessivo sistema non appare in linea con le esigenze di cura e con i principi di rispetto della dignità degli internati) con le Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), da istituirsi su base regionale con una capienza massima di 20 posti, le quali saranno gestite interamente da personale sanitario, essendo prevalenti nello spirito della riforma le finalità di cura. Tanto premesso, si devono in ogni caso sottolineare le perplessità e le preoccupazioni che desta l’art. 1 lett.b) del testo approvato nella parte in cui svincola il giudizio di pericolosità sociale (che compete anche al GIP nel momento dell’applicazione provvisoria della misura) dai parametri di cui all'art. 133 c. 2 n.4, così derogando alle previsioni dell' art. 203 c. 2 c.p. per il quale il giudizio di pericolosità sociale va desunto da tutte le circostanze indicate nell’art. 133 c.p.. Il giudizio di pericolosità potrà pertanto essere desunto esclusivamente dalle qualità soggettive della persona, vale a dire dalle sole condizioni biologiche, caratteriali e di salute psichica del soggetto, e non anche da quelle di vita individuale, familiare e sociale, condizioni che da sempre assumono importanza fondamentale nelle valutazioni della pericolosità sociale di tutti i soggetti siano o non siano essi infermi di mente. In base a tale disciplina, che espressamente nega rilevanza prognostica alla mancanza di progetti terapeutici individuali, la pericolosità sociale sarà legata in definitiva solo alla malattia, ove è palese il richiamo a teorie positivistiche il cui superamento, alla stregua delle più moderne teorie criminologiche e psichiatriche, si riteneva ormai patrimonio comune. Tali modifiche normative, ancorché dettate da buone intenzioni (evitare ulteriori proroghe della chiusura degli OPG e limitare il numero degli internamenti), finiscono tuttavia col realizzare forzature e incrinature di fondamentali categorie penalistiche, criminologiche e psichiatriche, senza una generale e meditata rivisitazione della materia. In conclusione si auspica la piena attuazione della L. n.9/12, il rapido completamento delle REMS sull’intero territorio nazionale senza ulteriori rinvii e, nel contempo, l’avvio di una seria riflessione per una revisione complessiva della materia, ivi compresi gli istituti della imputabilità e della pericolosità sociale, senza affrettate, riduttive e regressive reinterpretazioni che rispondono più a impulsi contingenti che ad una sana logica sistematica.” 12
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