WET-SHAVING, O RASATURA TRADIZIONALE.

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WET-SHAVING,
O RASATURA
TRADIZIONALE.
Sardauker
Dispense
WET-SHAVING, O RASATURA TRADIZIONALE.
Sommario
Breve storia ..................................................................................................................................
p. 3
Preistoria ............................................................................................................................
p. 3
Egitto ........................................................................................................................
p. 3
Roma .............................................................................................................
p. 4
Medioevo .......................................................................................................
p. 5
Era moderna ..................................................................................................
p. 5
Gillette e il suo mercato del gratis ..................................................................
p. 5
Attrezzi, accessori e pratica .....................................................................................
p. 7
Il rasoio a mano libera ....................................................................................
p. 7
Il rasoio di sicurezza ......................................................................................
p. 8
Gli shavette .................................................................................................... p. 10
Sapone da barba ........................................................................................... p. 11
Coramella ....................................................................................................... p. 14
Pietre da affilatura .......................................................................................... p. 16
Scuttle ............................................................................................................ p. 18
Pennello ......................................................................................................... p. 19
Pratica e considerazioni ........................................................................................... p. 20
Per approfondire ...................................................................................................... p. 21
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Breve storia
Preistoria
I primi esempi di attrezzi per la
depilazione e rasatura sono delle
conchiglie usate come pinzette.
Centomila anni fa, ci si radeva
per evitare che l’acqua
ghiacciasse in faccia,
attaccandosi alla barba lunga.
Quarantamila anni fa, ci si radeva
con schegge di ossidiana o di
conchiglie. Cominciano ad
esistere, intorno a cinquemila
anni fa, anche creme depilatorie
per le donne, con ingredienti
dall’arsenico in giù. Contemporaneamente, si iniziano a sviluppare lame di rasoio
in metallo soprattutto per via dell’agricoltura stanziale che consente anche
l’avanzamento della metallurgia.
Egitto
In Egitto l’uso voleva tutti completamente
depilati per via del caldo e dei parassiti.
Portavano però barbe finte, per rappresentare
la mascolinità e la regalità, faraoni donna
compresi, e parrucche. Solo i criminali, gli
schiavi, i barbari e i poveri avevano i capelli
lunghi. Usavano creme depilatorie e pomice da
strofinare. Ci sono esempi di rasoi di bronzo
nelle sepolture. Esisteva ed era apprezzata la
professione di barbiere.
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Roma
I romani si radevano per motivi bellici: se non ci
sono riccioli o barbe, non ci si appiglia in battaglia
durante il corpo a corpo. L’idea proveniva
dall'ordine che aveva dato Alessandro Magno alle
sue truppe. I metalli superiori –rame e ferroconsentirono rasoi più efficienti.
Nonostante tutto, le frizioni con pomice e olio
continuavano. Ovviamente, la rasatura, anche se
al massimo della diffusione, non era perfetta né
indolore: abbiamo documenti della prima crema
emostatica, fatta di tela di ragno, olio e aceto. I
tonsori divennero luogo di ritrovo, ma, ovviamente,
sempre per ricchi.
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Medioevo
Leggero declino della rasatura. Erano incoraggiati a radersi i sacerdoti per
differenziarsi dalle controparti musulmane e ebree, fino a che non furono proibite
le barbe tranne che per i Crociati in Terra Santa, nel 1096. Le donne si
depilavano solo le sopracciglia con pinzette o creme, per alzare la fronte.
Era moderna
I rasoi sono stati fino al
diciottesimo secolo molto
poco pratici, tant'è che
erano strumenti del
mestiere dei barbieri, e solo
loro. Non ci si radeva da
soli. All'inizio del XIX
secolo fu inventata la
guardia che copriva la lama
e diveniva un manico, nel
1880 i fratelli Kampfe
brevettarono il primo rasoio
di sicurezza.
Gillette e il
suo mercato
del gratis
Il problema con il sistema di
rasoio Kampfe era che la testina
doveva essere rimossa e
riaffilata periodicamente. L’idea
di sostituirla del tutto con una da
gettare via ed economica venne
a King C. Gillette nel 1895, ma
ci lavorò assieme al professore del MIT William Nickerson per altri otto anni. Nel
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1906 ne aveva vendute 300.000, e nella prima guerra mondiale aveva un
contratto con l’esercito: i soldati dovevano radersi quotidianamente perché le
maschere antigas calzassero perfettamente, e questo divenne molto più facile
con l’avvento delle lamette standard distribuite durante la guerra.
Per la fidelizzazione aveva
avuto l’idea di regalare il rasoio
e vendere le lamette. Una tattica
che allora era nuova per quei
volumi, ma Gillette era stato un
commesso viaggiatore… Intorno
al 1929, giusto in tempo per la
crisi, venne fuori anche il primo
rasoio elettrico. Ma già parliamo
di rasatura asciutta.
Ci furono mille imitatori, soprattutto per i primi tempi, con la battaglia per forma
della lama e disposizione dei fori, rasoi solo per donna, rasoi circolari, e così via.
Questa nuova corsa al moderno ha prodotto eccentricità –oltre a mille accessori e
modelli-, ma anche abbassato i prezzi a livelli ridicoli, e alzato la qualità. Una lotta
per lo standard –e standard sempre nuovi, vedi le testine gillette che cambiano
ogni cinque-dieci anni per inserire sul mercato nuovi modelli più costosi a noi e
meno al produttore- che va avanti ancora oggi.
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Attrezzi, accessori e pratica
Il rasoio a mano libera
Il rasoio a mano libera è stato usato
ed era diffuso anche in Italia come
alternativa al rasoio di sicurezza fino
agli ’70.Molto meno pericoloso di
quello che sembra, soprattutto per il
peso e, diciamolo, il timore, che
impediscono manovre avventate o
brusche, ha i suoi punti di forza nella
completa visibilità della lama e
l’accoppiata profondità di
rasatura-delicatezza. Purtroppo sia il
metallo che la successiva
manutenzione ne cambiano la resa
anche in corso d’opera, da una
passata alle cinque-dieci
successive, ma più che spesso un
pelo e un contropelo sono più che
sufficienti a una rasatura perfetta. La
storicità dell’oggetto ne ha
consentito un lungo
perfezionamento e il consolidarsi dei
modelli e varianti più validi, per
spessori, forme e altezze della lama e dei codoli.
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Acciai inglesi e tedeschi
–Sheffield e Solingen- la
fanno da padroni.
Rientrano nella categoria
anche i kamisori
giapponesi, con due lati di
diversa concavità e manico
dritto che non si piega a
fare da guardia per la lama.
Richiede una cura
maggiore dell’oggetto in sè,
dall'asciugatura alla
lubrificazione, alla
manutenzione periodica del
filo, rispetto al rasoio di
sicurezza, ma consente
una rasatura più costante e
morbida.
Il rasoio di sicurezza
Il rasoio di sicurezza è
chiamato anche DE,
Double Edge, per via
appunto del doppio filo
esposto. Esistono
anche SE, Single Edge,
che sono ancora
commercializzati ma
molto meno diffusi. A
parte qualche esempio
eccentrico, ad esempio
a lama circolare, da
borsetta o da tasca, la
geometria è sempre la
stessa, basata
ovviamente su quella
della lametta. Cambiano
lunghezze, materiali e forme del manico, il “pettine” che mette in tensione la pelle
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davanti alla lama fornendo a quest’ultima un angolo di attacco ideale. Il pettine
può essere “open comb”, aperto o chiuso, “closed”, con aggrssività del rasoio
differenti. Esistono anche rasoi regolabili che forniscono una regolazione
dell’angolo della lametta.
A seconda del montaggio della
lametta, le categorie più diffuse sono
il “tre pezzi”, talvolta ridotti a due, in
cui la testina va a chiudere la lametta
avvitandosi nel manico, e “a farfalla”
in cui la testina viene aperta senza
staccarsi e chiudendosi ferma la
lama.
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Gli shavette
Da sinistra:
●
●
●
Lama intera Daune
Mezza lama a scorrere –es: Focus
Mezza lama con blocco –es: Sanguine
Tutti e tre usano una lama usa e getta
per rasoi con la manualità simile ma
giocoforza non identica a quella del
mano libera. Il Daune unisce anche la
testina simile a quella del DE per
renderla maneggevole su entrambe le
guance e una minore esposizione della
lama per aggiungere sicurezza e ridurre
le possibilità di taglio. Il problema
principale è proprio la leggerezza
dell’oggetto e l'affilatezza della lama: è più facile tagliarsi rispetto alle altre
tipologie di rasoio.
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Sapone da barba
Il sapone da barba,
commercializzato in diverse
consistenze e formati (qui in
ciotola, in crema e in stick, ma
esistono i puck, saponette dure, e
anche le vesciche oltre
alle polveri) serve soprattutto a
coadiuvare la funzione lubrificante
dell’acqua, unico ingrediente
necessario e sufficiente per una
buona rasatura, durante
quest’ultima.
È diverso dal sapone
commerciale, ovverosia dalla
saponetta classica (fa eccezione il
sapone “tradizionale” come quello di Aleppo), in quanto questa è un detergente:
un surfattante più un coadiuvante.
Il compito della schiuma del sapone
da barba è far sì invece che l’acqua
resti a contatto del volto e del pelo.
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Una schiuma troppo areata
–ad esempio quella in
bomboletta, che tutto ha
tranne l’acqua, o anche un
sapone mal montato- non
svolgerà questo compito.
Va saputa dosare quindi la quantità d’acqua durante il montaggio a pennello, sia
esso in ciotola, più facile da tenere "sotto controllo", che direttamente sul volto
(“face lathering”).
Quest’ultimo ha dalla sua l’azione massaggiante sul volto che alza il pelo, apre i
pori e rende anche l'inizio della rasatura più confortevole.
Schiuma troppo liquida
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Schiuma troppo asciutta
Schiuma corretta
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Coramella
La coramella –o
strop- è un nastro di
cuoio che serve alla
manutenzione
frequente delle lame.
Tenuta ben tesa, o
anche montata su
apposite tavolette,
serve, passando il
rasoio a mano libera
dal dorso al filo, a
riallineare le
microimperfezioni di
quest’ultimo ricavate dalla rasatura. È appunto un trattamento frequente, leggero,
coadiuvabile con apposite paste abrasive, e per correzioni più importanti al filo
occorre una affilatura con le apposite pietre.
Non è esente da un
tempo di
apprendimento,
anche se molto più
breve da quello
necessario per le
pietre, ma uno dei
pochissimi
accorgimenti è quello
di tenere il dorso del
rasoio sempre ben
aderente alla
coramella;
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il sollevarlo dalla
medesima
comporterebbe un
arricciarsi del filo.
Esistono delle
coramelle "da paste"
che vengono aiutate,
appunto, da finissime
paste abrasive per
metalli.
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Pietre da affilatura
Le pietre, differenti per grana e origine, naturale o sintetica, servono per abradere
il filo e riportarlo alla
geometria atta al taglio. Quando i rasoi a mano
libera erano molto più diffusi, era pratica comune
che il barbiere ne avesse almeno un set, e
spesso una da taschino per i ritocchi al volo.
Vengono usate anche ad acqua, ad olio, in
grana sempre più fine, prima di un ultimo ritocco
alla coramella, e riescono dove questa non
riesce. Occorre purtroppo una buona manualità,
e arrotini che affilino su pietra piana e non su
mole tonde, rovinanando la geometria del filo,
sono sempre più rari. La direzione di scorrimento
è inversa a quella della coramella: qui è il filo che
va avanti, spesso su un letto di fanghiglia
composta da particelle della stessa pietra in
sospensione (slurry), sempre aderente a tutto il
piano della
pietra. Da ciò
consegue che sono
preferibili pietre
larghe, mentre con le
strette occorre un
movimento a X per
passare tutta la
lunghezza della lama
mentre si procede.
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È un'operazione che richiede pratica, tanto
più delicata quanto più efficace: pietre a
grana grossa sono efficientissime, ma non
perdonano errori.
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Scuttle
La schiuma per la rasatura si può montare anche in
una normalissima ciotola, o direttamente sul viso, ma
un tocco di comfort lo danno gli scuttles. Sono tazze a
doppio comparto, nate sulla necessità di avere una
riserva d’acqua calda, che consentono, secondo il
modello, di tenere caldo e umido il pennello, asciutto il
sapone, calda e corposa la schiuma. Quelle con la
parte superiore forata servono per far gocciolare gli
eccessi di acqua da un puck di sapone duro durante il
montaggio per una migliore conservazione.
Le fogge e i materiali sono tra i più disparati, e al giorno d’oggi anche una
tisaniera o una ciotola di metallo dentro una in porcellana possono fungere
egregiamente allo scopo.
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Pennello
Il pennello è
praticamente
irrinunciabile per
una corretta
montatura della
schiuma. Le
setole devono
essere in grado di
incorporare aria e
acqua nel
sapone, non
pungere,
massaggiare
adeguatamente il
volto, e il grado di
rigidità
(“backbone”), la
dimensione del
nodo, il materiale
delle setole è
tanto soggettivo
quanto la scelta
del sapone o del rasoio, a seconda anche che si voglia effettuare il face lathering
o il montaggio in ciotola. Il materiale più pregiato è il tasso, come per tutti i
pennelli, ma come per i saponi Proraso, ricercati in tutto il mondo, abbiamo
un’italiana, la Omega, che produce degli economicissimi pennelli in setola di
maiale che possono competere con pennelli di tasso più blasonati e cari, tant’è
che Omega e Proraso rimarchiano l’uno la schiuma e l’altro un pennello della ditta
amica. Sono diffusi, prima su mercati “più poveri”, ma adesso, al crescere della
qualità del materiale e della scelta etica, pennelli vegan, o più semplicemente in
fibra sintetica, che, indistinguibili per prestazioni, aggiungono l’essere a prova di
odori sgradevoli o degenerazioni organiche.
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Pratica e considerazioni
Vista la variabilità e l’altro
numero dei fattori in gioco,
non possiamo fornire un
flow-chart di rasatura tipo
che non sia del tutto
personale e basilare:
- Preparazione: lavaggio
del viso. Eventuale
applicazione di panni e
acqua caldi e prodotti
prerasatura.
- Montaggio della schiuma.
- Applicazione della
schiuma con eventuale
face lathering.
- Rasatura vera e propria:
pelo, mezzo pelo, mezzo
contropelo, contropelo.
- Ritocchi e pulizia.
- Eventuali balsami e dopobarba.
Una parola in particolare la merita la sequenza di rasatura: seguendo dapprima il
senso di crescita del pelo, diversa da faccia a faccia, poi con un pelo angolato,
poi con un contropelo angolato, ed infine con un contropelo, in modo da avere
quattro passaggi, chiamati anche “double chevron”, di aggressività crescente, per
una rasatura profonda e confortevole. Una post sezione la merita anche la
domanda “Perché tutto questo impazzire quando ci sono i pentalama oscillanti o i
rasoi elettrici?” Per rispondere all'ultima parte metto a confronto la foto di un pelo
tagliato con un rasoio meccanico con quella di uno tagliato e strappato da uno
elettrico. A parte il diverso impatto sulla cute, la salute del pelo, doppie punte,
cadute e simili, ne soffrirà meno. Per la prima parte, a parte il minor costo di
manutenzione e ricariche –una lametta si trova a 2centesimi, in rete-, il rispetto
della cute e del pelo, la personalizzazione del procedimento e, soprattutto, il
ritorno alla cura di sé stessi che richiede un rituale e un certo tempo,
ricompenserà in resa e soddisfazione. Oltre che, fidatevi, con minori tagli e
arrossamenti.
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Per approfondire
- straightrazorplace.com
- www.badgerandblade.com
- http://www.ilrasoio.com
- en.wikipedia.org/wiki/Razor
- gizmodo.com/a-nick-in-time-how-shaving-evolved-over-100-000-years-1545574268
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