Corriere della Sera - Lombardi Molinari Segni Studio legale

10
Venerdì 18 Aprile 2014 Corriere della Sera
BG
Economia
7
Prefabbricati Omologata la ristrutturazione dei debiti
Magnetti esce
dal preconcordato
con 180 esuberi
Ridimensionamento per la crisi di settore
Torna «in bonis» il gruppo
Magnetti ma la crisi del settore
prefabbricati e pavimentazioni
non è cessata e la ristrutturazione per adeguare l’organico a
un mercato che si è ridotto a un
terzo resta indispensabile. Ai
sindacati l’azienda ha confermato lunedì l’esistenza di lavoratori in esubero: potrebbero
essere fino a 170-180 persone,
per lo più della Building, su un
organico di 360 dipendenti,
con cassa integrazione straordinaria già in corso dall’estate
scorsa. Numeri e dettagli saranno meglio precisati nel
prossimo incontro fissato il 16
maggio. «C’è la disponibilità a
valutare tutte le possibilità di
ammortizzatori sociali per cercare di contenere l’impatto, ma
purtroppo questa è la situazione attuale», spiega Gregorio
Magnetti che con il cugino Paolo guida il gruppo. A rischio
sono in particolare le attività
fuori dalla provincia, che occupano 78 persone: gli stabilimenti di Vigonovo di Fontanafredda (Pordenone) e di Som-
mariva del Bosco (Cuneo) sono già fermi da inizio anno,
mentre quello di Rovigo, dopo
uno stop iniziale ha ripreso
l’attività. Altri impianti erano
stati fermati in precedenza.
Intanto con l’omologa degli
accordi di ristrutturazione dei
debiti depositata mercoledì dal
Tribunale di Bergamo, attraverso la procedura detta 182
bis, sono uscite dal preconcordato, chiesto a fine giugno e
ottenuto a luglio, la Magnetti
Building e le due controllate
Magnetti Spa e Record Srl (con
la seconda, una commerciale,
destinata ad essere incorporata
dalla prima entro l’anno, per
66
Milioni di euro
Il debito verso terzi
oggetto dell’accordo
di ristrutturazione
omologato dal Tribunale
5
Euro. La soglia recuperata ieri (più 0,5%) dalla
quotazione Ubi . In due giorni il titolo ha messo a
segno un rimbalzo di oltre l’8%
poi procedere successivamente a una fusione nella Bulding),
tutte con sede a Carvico (la Magnetti Spa con stabilimento
anche a Palazzago). A fronte di
un debito verso terzi di 66 milioni, hanno aderito alla ristrutturazione, con un allungamento delle scadenze al
2017 e al 2018 le banche finanziatrici (Intesa Sanpaolo, UbiComindustria, Creberg, Unicredit e Popolare di Sondrio) e
buona parte dei creditori commerciali. I non aderenti, minoritari, saranno liquidati integralmente nel rispetto dei tempi tecnici. «L’omologa è una
pietra fondamentale, ma è il
primo passo per il rilancio e il
risanamento secondo i piani
definiti insieme agli advisor
(Caretti &Associati, Studio
Lombardi Molinari Segni e LTP
Long Term Partners Ndr)—
aggiunge Magnetti —. Adesso
c’è da gestire tutto il processo
di ristrutturazione in un mercato non facile. Questi primi
mesi dell’anno ci confortano,
perché nonostante le difficoltà
Il gruppo
Milioni di euro. Il plafond concordato dal Creberg per
gli aderenti a Confcooperative Bergamo per prestiti
agevolati di importo non superiore a 150 mila euro
D’ARCO
FINMA
72,1%
Principali partecipazioni
Magnetti Building Sede a Carvico
100%
100%
100%
50%
Magnetti Spa
Record
SC. Magnetti Building
Magnetti Goldbeck
Sede a Carvico
e Palazzago
Sede a Carvico
Sede a Bucarest
Sede a Carvico
LA SITUAZIONE
Magnetti
Building,
Magnetti Spa
e Record
360
Dipendenti
totali
La storia
Azienda bicentenaria
La Fornaci Magnetti&C S.A.
è costituita nel 1874, ma le
origini sono di fine ‘700.
Tra il 1966 e il 2001 sono
fondate o acquisite Larco
System, Astori, Fumagalli
Pavimenti, Beton Bloc,
Maer, Mcz che danno poi
vita a Magnetti Building e
Magnetti Spa. Del 2005 è
l’azienda in Romania e del
2011 l’acquisito di Record
78 170-180
Dei quali Totale esuberi
fuori dalla
previsti
Bergamasca
siamo riusciti a raccogliere
nuovi ordini. In particolare la
Building ne ha acquisito nel bimestre in corso per oltre 5 milioni nel segmento dell’edilizia
industriale. Anche le vendite di
sistemi di pavimentazione dello stabilimento di Palazzago
sono in leggero aumento rispetto al 2013. È in ogni caso
un percorso che richiederà impegno e duro lavoro». La proprietà immetterà tra l’altro
nell’azienda, tra risorse fresche
e rinunce a crediti quasi 9 milioni di euro. Altre risorse arriveranno da dismissioni di immobili non strategici (incluso
lo storico sito di Cisano), per i
quali ci sarebbero già interessamenti, «congelati» in attesa
dell’omologa. In previsione ci
sarebbe anche la cessione della
quota nella Magnetti Goldbeck, attiva nel fotovoltaico, al
partner tedesco, mantenendo
comunque una collaborazione.
Nessun cambiamento invece è
previsto per la filiale in Romania, che non ha mostrato flessioni nell’attività.
Il problema è però essenzialmente la caduta del mercato nazionale. Il gruppo, per la
natura della sua produzione ha
limiti geografici nelle vendite:
per questo le previsioni sono
di un fatturato 2014 di 50-60
milioni, contro il picco di 150
raggiunti in passato.
Stefano Ravaschio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I sindacati
«Utilizzare
tutti i mezzi
possibili»
Il coordinamento sindacale
nazionale Feneal-Uil, FilcaCisl e Fillea-Cgil del gruppo
Magnetti chiede il ritiro della
dichiarazione di chiusura di
stabilimenti e l’attivazione di
tutti gli ammortizzatori
sociali esigibili, a partire dai
contratti di solidarietà, da
mobilità su base volontaria
per agevolare il reimpiego di
chi trova opportunità
lavorativa, e da richiesta di
ulteriori sei mesi di cassa
integrazione straordinaria
oltre l’attuale che scade il 12
febbraio 2015. «Pur
rendendoci conto delle forti
difficoltà che sta vivendo il
settore rimaniamo
fortemente preoccupati per
la rilevanza degli esuberi
dichiarati dall’azienda —
dice Silver Facchinetti della
Filca-Cisl —. Confidiamo
che gli ulteriori incontri,già
programmati, permettano di
ridimensionare il numero
degli esuberi,anche
attraverso l’utilizzo di
ammortizzatori sociali
alternativi e combinati con la
Cigs, dall’altro di intervenire
con piani formativi adeguati
per affrontare sia la
riqualificazione che
l’aggiornamento delle
professionalità dei
lavoratori».
© RIPRODUZIONE RISERVATA