Capitolo 2 Il fiore della medicina tibetana: il Padma «Una medicina semplice, non composta da più elementi, si può dimostrare efficace ma con rilevanti effetti collaterali»1. dottor Tenzin Choedrak «Nelle combinazioni dei preparati tradizionali, i singoli componenti [...] sono presenti in quantità e concentrazioni così piccole che in un utilizzo isolato non esplicherebbero alcun effetto terapeutico. [...] L’efficacia si sviluppa solo nel contesto della miscela»2. dottor Reinhard Saller In questo capitolo: ➤ Ogni pianta inclusa nella formula del Padma ha proprietà medicinali, ma non sono le qualità di ogni singolo ingrediente a decretare il successo del rimedio. Piuttosto è la miscela, ovvero la sinergia fra i vari ingredienti, a rendere la sua forza più potente della somma delle qualità dei singoli componenti. ➤ L e piante che troviamo fra gli ingredienti del Padma sono ricche di flavonoidi, tannini, oli essenziali, fibre e pectine, sostanze dalle spiccate proprietà antibatteriche, antivirali, antinfiammatorie e antiossidanti. ➤ Il Padma ha effetti positivi nei disturbi cardiocircolatori, nei problemi del sistema immunitario, in caso di infiammazioni, nelle infezioni delle vie respiratorie e nei confronti di diversi altri disturbi che verranno presentati nei prossimi capitoli. 20 Padma e altri rimedi naturali tibetani La “scoperta” del Padma 28 Attualmente il Padma 28 è forse il rimedio tibetano più noto in Europa e nel mondo occidentale. Senz’altro è quello più studiato. Il suo arrivo in Europa si deve a una famiglia di medici tibetani, i Badmaev, e all’informatore farmaceutico svizzero Karl Lutz. Questa storia comincia a metà del XIX sec. con Sultim Badma, medico tibetano insediatosi a Taptanai, un paesino della Siberia a un centinaio di chilometri dal confine con la Mongolia, che, grazie alle sue conoscenze mediche, riuscì a fermare una spaventosa epidemia di tifo esplosa appunto nella regione orientale della Siberia. Come compenso per questa sua prestazione egli chiese ed ottenne di potersi trasferire a San Pietroburgo, dove aprì uno studio medico e una farmacia e si fece ribattezzare col nome di Alexander Alexandrovicˇ (in onore dello zar Alessandro II) Badmaev (russizzazione di Badma). Nel giro di poco tempo Badmaev divenne molto noto e iniziò a lavorare all’accademia di medicina dove, su desiderio dello stesso zar, iniziò a tradurre il Gyushi in russo. Presto Sultim chiamò in aiuto anche il fratello Schamsaran, ribattezzato col nome di Pyotr Alexandrovicˇ Badmaev. Alla morte di Sultim, Schamsaran portò avanti le sue attività, chiamando a sua volta a San Pietroburgo il nipote Zyrenschap, ribattezzato Vladimir Nikolàevicˇ Badmaev, il quale studiò medicina occidentale e iniziò a lavorare nella farmacia dello zio. Con l’avvento della rivoluzione comunista Schamsaran venne arrestato, morendo pochi giorni dopo il suo rilascio nel 1922, mentre Zyrenschap si rifugiò in Polonia, dove continuò a lavorare come medico, usando, accanto alla medicina occidentale, le sue conoscenze di medicina tibetana e preparandosi da solo i rimedi secondo le ricette tramandate da Sultim. Nel 1925 Zyrenschap riuscì a guarire un giovane polacco, Johannes von Korvin-Krasinki, la cui malattia era stata data per incurabile da tutti i medici consultati. Il giovane si fece in seguito monaco col nome di padre Cyrill e continuò a occuparsi anch’e- Capitolo 2 - Il fiore della medicina tibetana: il Padma 21 gli per il resto della sua vita di medicina tibetana, scrivendo libri e tenendo conferenze. Proprio a una di queste conferenze, tenuta da padre Cyrill nel 1954 a Zurigo, partecipò l’informatore farmaceutico Karl Lutz, che da quel momento iniziò a dedicare la sua vita all’introduzione dei rimedi tibetani in Europa. In particolare, col figlio di Zyrenschap, Peter, iniziò a produrre, secondo gli standard occidentali, i rimedi tramandati da Sultim. A questi rimedi, e alla ditta che fondò, diede il nome di Padma, termine che in sanscrito indica il fiore del loto e il cui suono ricorda quello del nome Badma. Fra i rimedi prodotti iniziò presto a destare un certo interesse quello creato secondo la formula numero 28 del ricettario della famiglia tibetana, che da allora si diffuse, per l’appunto, col nome di Padma 28. Dal 1977 il Padma 28 è registrato presso l’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici (Swissmedic No. 58436) come rimedio per i disturbi del sistema circolatorio e dal 1998 è stato inserito, in questo Paese, nell’elenco dei farmaci coperti da assicurazione sanitaria obbligatoria. PADMA 28 O PADMA BASIC? Padma 28 è il nome con cui la formula n. 28 del ricettario della famiglia Badma viene commercializzata in Svizzera. In Italia, così come negli Stati Uniti e nella maggior parte dei Paesi europei, questa formula viene venduta sotto il nome di Padma Basic. Ciò è dovuto al fatto che nel Padma Basic manca in realtà una delle componenti della formula del Padma 28. Si tratta dell’aconito (presente nella formula originale nella quantità di 1 mg a capsula/compressa), il cui uso nella 22 Padma e altri rimedi naturali tibetani preparazione di rimedi vegetali è vietato in Italia e in molti altri Paesi, in quanto ritenuto tossico (come vedremo in seguito, in realtà, nella ricetta italiana vi sono anche altre differenze di composizione). L’azione delle due formule, Padma 28 e Padma Basic, pare comunque essere identica. Per comodità, in questo libro faremo riferimento a questo rimedio tibetano semplicemente con il nome di Padma. Una sinergia di più di 10.000 sostanze Il Padma (facciamo riferimento alla formula originale, cioè il Padma 28) è composto da ventuno ingredienti vegetali, piante o parti di esse, e un minerale (il calcio solfato). Ogni pianta inclusa nella formula ha proprietà medicinali, ma non sono le qualità di ogni singolo ingrediente a decretare il successo del rimedio. Piuttosto è la miscela, ovvero la sinergia fra i vari ingredienti (oltre 10.000 sostanze), a rendere la forza di questo rimedio più potente della somma delle qualità dei singoli componenti. Gli ingredienti del Padma sono solo in minima parte di origine tibetana o orientale. La maggior parte di essi proviene infatti direttamente dall’Europa. Ciò è dovuto al lavoro di adattamento operato dai Badma che sostituirono le sostanze orientali irreperibili in Europa con ingredienti locali aventi analoghe proprietà ed effetti. Gli ingredienti usati sono finemente macinati, ma rimangono crudi, e i loro dosaggi sono molto bassi. Per caratterizzare le qualità e i possibili impieghi di un rimedio, i medici tibetani ne descrivono il sapore, l’influsso sui tre princìpi organici e l’effetto sulle malattie per cui viene impiegato. Nel caso del Padma, che si basa su una formula nota fra i medici tibetani come Gabur 25, se ne evidenziano il sapore amaro, piccante e astringente, il suo effetto stimolante nei confronti dell’energia Vento e la sua capacità lenitiva nei confronti dei disturbi Capitolo 2 - Il fiore della medicina tibetana: il Padma 23 legati alla Bile. Inoltre, i medici tibetani ne conoscono l’efficacia nel trattamento della cosiddetta febbre nascosta. Osservando gli ingredienti del Padma possiamo cercare di tradurre questa descrizione secondo la MTT in termini “scientifici”. Il tipico sapore piccante e astringente di questo rimedio è dato dalla presenza di tannini, oli essenziali e canfora. L’effetto stimolante nei confronti dell’energia Vento può essere tradotto nell’efficacia verso i disturbi del sistema circolatorio, mentre le caratteristiche lenitive nei confronti della Bile possono essere traslate in proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Infine l’impiego nei casi della cosiddetta febbre nascosta può essere visto come l’efficacia nel trattamento di processi infiammatori cronici. LENTE D’INGRANDIMENTO SUGLI INGREDIENTI DEL PADMA Se guardiamo con attenzione gli ingredienti del Padma (vedi Tabella 4) notiamo che sono ricchi di flavonoidi, tannini, oli essenziali, fibre e pectine. I flavonoidi e i tannini appartengono alla famiglia dei polifenoli (sostanze prodotte dalle piante che le proteggono dai danni esterni). Sono antibatterici e antiossidanti naturali, quindi rallentano il processo di invecchiamento e danneggiamento delle cellule e agiscono contro i radicali liberi. In particolare favoriscono la riduzione delle infiammazioni, sono di supporto al sistema immunitario, contribuiscono a mantenere una buona circolazione e un cuore in salute e hanno un effetto antinvecchiamento. I polifenoli vengono studiati negli ultimi tempi anche nell’ambito delle sostanze anticancerogene. Gli oli essenziali contenuti nel Padma hanno poteri calmanti, antinfiammatori, antisettici, antivirali e carminativi (cioè in grado di ridurre la formazione di gas nell’intestino e lenire di conseguenza i dolori da essi derivanti). Le fibre e le pectine hanno proprietà emollienti (ovvero di decongestione dei tessuti infiammati) e di regolazione delle funzioni intestinali. Saussurea pygmaea Elettaria cardamomum Polygonum aviculare Terminalia chebula Syzygium aromaticum Potentilla aurea Aegle marmelos Calendula officinalis Aconitum Napellus Aquilegia vulgaris Aconiti tuber Aquilegia Aquilegiae vulgaris herba Bella indiana Aegle sepiar fructus Calendula Calendulae flos cum calyce CardamoCardamomi mo fructus Centinodio Polygoni avicul. herba Chebula Myrabolani fructus Chiodi di Caryophylli garofano flos CinquePotentillae foglie fior aureae d’oro herba Costo Costi amari radix Aconito Nome botanico Nome farmaceutico Nome italiano 40 15 12 30 15 x x x 5 30 x x 20 15 1 Mg per Fibre, capsula pectine x x x Oli essenziali x x x x x Tannini x x Amaroidi x Flavonoidi 24 Padma e altri rimedi naturali tibetani Canfora naturale Solfato di calcio Galanga Sandalo rosso Sida Cordifolia Valeriana Pepe garofanato Piantaggine Melia azedarach Lichene islandico Liquirizia Lattuga Lactucae sativae folium Lichen islandicus Liquiritiae radix Meliae toosendan fructus Amomi fructus Plantaginis lanc. herba Santali rubri lignum Sidae cordifoliae herba Valerianae radix Kaempferiae galangae rhizoma Dextrocamphora Calcii sulfas pulvis 15 35 25 15 30 10 10 Glycyrrhiza glabra Melia toosendan Pimenta dioica Plantago lanceolata Lignum santali Sida cordifolia Valeriana officinalis Kaempferia galanga Cinnamomum camphora 40 Cetraria islandica 20 4 10 6 Lactuca sativa x x x x x x x x x x x x x Tab. 4 ‒ Ingredienti della formula Padma 28. x x x Capitolo 2 - Il fiore della medicina tibetana: il Padma 25 26 Padma e altri rimedi naturali tibetani LE INDICAZIONI TERAPEUTICHE DEL PADMA SECONDO PETER BADMAEV E KARL LUTZ Peter Badmaev consegnò a Karl Lutz le quattordici ricette che aveva ereditato dal padre. Insieme, i due cercarono anche di raccogliere il maggior numero possibile di informazioni sul loro utilizzo, giungendo a creare un elenco con indicazioni terapeutiche per ogni singolo rimedio. Per il Padma 28 segnalarono le proprietà antibatteriche, disinfettanti e rigenerative; la capacità di dilatare arterie e bronchioli e di stimolare cuore e circolazione; le qualità di supporto dei processi di guarigione. Come esempi di utilizzo indicarono: ✓ t utte le infezioni, sia acute che croniche, recidive e purulente; anche per uso esterno; ✓m alattie e insufficienze del cuore e del sistema cardiovascolare; ✓ angina pectoris; ✓ claudicatio intermittens; ✓ d isfunzioni del sistema circolatorio; ✓ a sma bronchiale; ✓m odifiche dei tessuti, ad esempio in seguito a malattie della pelle, ulcera varicosa, peptica e duodenale, infarto cardiaco, ferite ecc. La formula del Padma in Italia La ditta produttrice svizzera, la Padma AG, ha da poco sostituito nella produzione del Padma le compresse con le capsule. Ciononostante, al momento della stesura di questo libro, in Italia si possono ancora trovare in commercio le confezioni con le compresse. Non vi è quasi alcuna differenza fra le une e le altre, se non che nelle compresse viene usato come dolcificante il sorbitolo, non presente invece nelle capsule. Nelle compresse di Padma in vendita in Italia, oltre al già citato aconito (vedi box a pagina 21), mancano altri due elementi della for- Capitolo 2 - Il fiore della medicina tibetana: il Padma 27 mula originale, ovvero l’aquilegia e la Sida cordifolia, in quanto il loro uso negli integratori alimentari è vietato nel nostro Paese. Studi e ricerche sull’efficacia del Padma Il Padma, in particolare nella sua composizione originale di Padma 28, è il rimedio tibetano sottoposto al maggior numero di ricerche da parte della medicina occidentale. Ne è stata studiata l’efficacia in moltissimi campi, dall’attività antibatterica a quella antiossidante, dai suoi effetti sul sistema immunitario a quelli sul sistema cardiovascolare, dagli effetti sui pazienti affetti da epatite B a quelli affetti da asma, e in tanti altri casi. In una revisione sistematica pubblicata nel 2013 su «Research in Complementary Medicine»3 sono state individuate trenta pubblicazioni distribuite in un arco di trent’anni, per un totale di 1704 pazienti trattati con il verum (il 41% dei quali era costituito da bambini), 333 con placebo e 394 non trattati (vedi Figura 3). La maggior parte delle ricerche riguardava l’efficacia del Padma nella cura di patologie legate ai disturbi del sistema circolatorio e del sistema immunitario, mostrando risultati positivi per quanto riguarda la sua efficacia e un buon grado di sicurezza e tollerabilità (i disagi più frequenti registrati duranti le ricerche, per lo più di tipo gastrointestinale, si sono presentati, fra l’altro, nei gruppi trattati con placebo). Infine ricordiamo l’analisi di 147 report prodotti da quindici medici svizzeri sull’uso del Padma nella cura dei pazienti apparsa nel 2001 nella raccolta «Erfahrungsheilkunde»4. I campi di maggiore applicazione sono risultati quelli correlati ai disturbi cardiovascolari. Ma il Padma è stato usato anche per curare infiammazioni croniche, disturbi delle vie respiratorie, vertigini, astenia, stanchezza, flebiti e allergie. L’efficacia è stata valutata positivamente sia dal medico che dal paziente nel 75% dei casi. Nei tre quarti dei pazienti il Padma è stato usato come rimedio complementare. Un quarto, invece, l’ha ricevuto come unico trattamento. Nei capitoli seguenti verranno richiamati, di volta in volta nello specifico, alcuni studi interessanti relativi ai temi trattati. 11 studi Claudicatio intermittents 4 studi Altre malattie vascolari 6 studi Infezioni croniche ricorrenti nei bambini 2 studi Epatite B cronica 2 studi Alterazioni del metabolismo lipidico 1 studio Sclerosi multipla 1 studio Ulcera duodenale 1 studio Infezione da HIV 1 studio Artrite cronica giovanile NUMERO DI PAZIENTI Controlli (394) Placebo (333) Padma 28 (1330) 28 Padma e altri rimedi naturali tibetani Fig. 3 ‒ Numero di pazienti trattati con Padma 28, con placebo o controlli sani (non trattati o sani) nel caso di diverse patologie5. Capitolo 2 - Il fiore della medicina tibetana: il Padma 29 DI COSA STIAMO PARLANDO? BREVE GLOSSARIO DEI TERMINI USATI Una revisione sistematica identifica studi e ricerche condotti e pubblicati su un determinato tema in un certo lasso di tempo e ne valuta e riassume i risultati. In una ricerca sugli effetti di un medicinale di solito vengono confrontati due gruppi, uno a cui viene dato il rimedio in questione (il cosiddetto gruppo trattato con il verum) e uno a cui viene somministrata, spacciandola come farmaco, una sostanza che in realtà è priva di princìpi attivi, cioè di sostanze che possano avere un vero effetto terapeutico (il cosiddetto placebo). Nella sperimentazione, un farmaco si giudica efficace solo se dà risultati significativamente diversi da un placebo. Note al Capitolo 2 1. Reichle, F., op. cit., p. 34. 2. Ivi, p. 123. 3.Vennos, C., Melzer, J., Saller, R., Clinical Studies on the Efficacy and Safety of Padma 28, a Complex Herbal Formulation from Tibetan Medicine: An Overview, in «Forschende Komplementärmedizin», 20 (Suppl 2), 2013, pp. 25-30. 4. Bommeli, C., Bohnsack, R., Kolb C., Clinical experiences in the general practice with a multicompound preparation derived from Tibetan medicine, in «Erfahrungsheilkunde» vol. 50 (11), 2001, pp. 745-756. 5.Vennos, C., Melzer, J., Saller, R., op. cit.
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