eye doctor 2 chirurgia refrattiva a cura di Luigi Marino [email protected] Primario Oculista, Milano anno 7 numero 2 marzo-aprile 2014 Trattamento customizzato a guida topografica e/o aberrometrica Risultati a distanza su 95 casi autore di riferimento Alfredo Venosa zione visiva è legata, in modo predominante, a marcate anomalie topografiche. La morfologia della cornea e/o la sua aberrazioni di superficie possono essere calcolate dai dati di elevazione corneale derivanti dalla topografia ed impiegati, in associazione ai dati refrattivi standard, per il design dell’ablazione, al fine di mo- [email protected] Dirigente UOS di Laserterapia del segmento anteriore/ patologia refrattiva UOC Oculistica Ospedale V.Monaldi, Napoli PREMESSA Negli ultimi anni il termine “ablazione corneale personalizzata (customizzata)” ha assunto un significato d’uso via via più “selettivo”, tendendo, quindi, ad identificare solo quelle procedure che correggono gli errori refrattivi più complessi ed “irregolari”, differenziandole da quelle che correggono, mediante un protocollo predeterminato (standard) rispetto al paziente, difetti sfero-cilindrici più o meno “regolari”. Il dizionario “Webster” definisce il termine “customizzare” come “adattare a specifiche caratteristiche o necessità individuali (“personalizzare”). Quindi la “personalizzazione” del trattamento corneale verte sulla capacità di individuare le specifiche anomalie ottiche maggiormente significative e/o gli errori del fronte d’onda e, conseguentemente, di correggerli adeguatamente. L’ablazione customizzata (o personalizzata) pertanto si propone di ottimizzare, per quanto possibile, il sistema ottico dell’occhio specifico, attraverso l’uso di varie tipologie di trattamento (sferico, cilindrico, asferico, asimmetrico eccetera) singolarmente o variamente associate fra loro, basandosi sia sulle specifiche caratteristiche ottico-anatomiche, sia sulle esigenze e preferenze del singolo paziente. Per impostare un trattamento personalizzato è necessario, preliminarmente, considerare numerosi fattori, fra loro dipendenti, suddivisibili in tre gruppi: • funzionali: quei fattori che riguardano le necessità dei pazienti e le specifiche circostanze in cui vivono: ›› età; ›› presenza eventuale presbiopia; ›› occupazione; ›› aspettative; ›› tolleranza psicologica; Fig. 1 dificare le irregolarità della forma corneale in un modello più uniforme. La topografia basata sul disco di placido è una tecnologia storicamente ben collaudata e, seppure con i suoi numerosi limiti, risulta ancora essere fra le tecnologie di maggior successo per impostare, insieme ad altre indagini strumentali e cliniche, il protocollo d’intervento. La formula base dell’ablazione a guida topografica è la seguente: A (x,y) = C - (T [x,y] - Ttarget [x,y]) dove: • A (x,y) è il pattern (profondità) di ablazione; • C è la più piccola costante di profondità per mantenere A (x,y) al di sopra dei valori negativi (in quanto un segno positivo significherebbe che abbiamo aggiunto e non sottratto tessuto); • T (x,y) è la topografia corneale altitudinale effettiva; • Ttarget [x,y] è la topografia corneale ideale da ottenere. Gli esami topografici effettuati con il topografo vengono inviati automaticamente dopo essere stati se- elenco patologie affrontate tot.casi regressoni 30 decentramenti 11 z.o. inadeguate 11 irregol. profilo corn. post kr 2 irregol. profilo corn. post cheratoplastica 10 irregol. profilo corn. in pseudofachico 11 irregol. profilo corn. post trauma 9 ambliopia parziale in anisometrope 4 ametropia con astigmatismo interno prevalente 7 Tab. 1 RISULTATI TRAT. REGRESSIONE Fig. 3 % casi riduzione significativa (> 30%) del dato sph-cyl nel post-op rispetto 93.3% al pre-op (AVG) bavn: miglioramento significativo (almeno due linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op- (AVG) 93.3% bavc: miglioramento significativo (almeno due linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op- (AVG) 93.3% rms coma: riduzione significativa del valore (>20%) nel post-op rispetto al pre-op 86.6% Tab. 2 Fig. 2 • anatomici: quei fattori che riguardano le variazioni individuali della struttura di ciascun occhio: ›› spessore corneale; ›› diametro corneale; ›› pupilla; ›› profondità della camera anteriore; ›› cristallino; ›› lunghezza assiale; • ottici: quei fattori che riguardano la precisa individuazione della refrazione e del profilo di aberrazione dell’occhio: ›› aberrometria; ›› refrazione oggettiva e soggettiva; ›› topografia. Nell’ambito dei trattamenti customizzati dobbiamo considerare due diverse tipologie Fig. 4 • a guida topografica; • a guida aberrometrica. Nella nostra unità operativa, dal 2007, facciamo uso di una piattaforma diagnostica integrata per i trattamenti a guida sia topografica sia aberrometrica (CRS-Master di Zeiss) abbinata al laser ad eccimeri MEL 80 (Zeiss). TRATTAMENTO CUSTOMIZZATO A GUIDA TOPOGRAFICA Fotoablazione corneale personalizzata in base a specifici dati refrattivi e topografici dell’occhio in esame È indicata in pazienti in cui la ridu- RISULTATI TRAT. DECENTRAMENTO % casi riduzione significativa ( > 30%) del dato sph-cyl nel post-op rispetto al pre-op (AVG) 81.8.% bavn: miglioramento significativo (almeno due linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op- (AVG) 81.8% bavc: miglioramento significativo (almeno due linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op- (AVG) 81.8% rms coma: riduzione significativa del valore (>20%) nel post-op rispetto al pre-op 90.9% Tab. 3 RISULTATI TRAT. Z.O. INADEGUATE % casi riduzione significativa della sintomatologia specifica (aloni notturni,fotopsie,ecc.) nel post-op rispetto al pre-op 90.9% bavn: lieve miglioramento (1-2 linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op- (AVG) 45.4% bavc: lieve miglioramento (1-2 linee di snellen) nel post-op rispetto 63.6% al dato pre-op- (AVG) raggiungimento del massimo risultato atteso in termini di allargamento della z.o. Tab. 4 90.9% anno 7 numero 2 marzo-aprile 2014 RISULTATI TRAT.IRREGOL.PROFILO CORNEALE POST-KR % casi riduzione significativa ( > 30%) del dato sph-cyl nel post-op rispetto al pre-op (AVG) 50 % bavc: lieve miglioramento (1-2 linee di snellen) nel post-op rispetto 50% al dato pre-op- (AVG) bavc: miglioramento significativo (almeno due linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op- (AVG) 50 % rms coma: riduzione significativa del valore (>20%) nel post-op rispetto al pre-op 100% Tab. 5 RISULTATI TRAT. IRREGOL.PROFILO CORNEALE POST-CHERATOP. % casi riduzione significativa ( > 30%) del dato sph-cyl nel post-op rispetto al pre-op (AVG) 70% bavc: lieve miglioramento (1-2 linee di snellen) nel post-op rispetto 40% al dato pre-op- (AVG) bavc: miglioramento significativo (almeno due linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op- (AVG) 60% rms coma: riduzione significativa del valore (>20%) nel post-op rispetto al pre-op 60% Tab. 6 RISULTATI TRAT. IRREGOL .DEL PROF. CORNEALE IN PSEUDOFACH % casi riduzione significativa (> 30%) del dato sph-cyl nel post-op rispetto al pre-op (AVG) 90.9 % bavn: miglioramento significativo (almeno due linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op- (AVG) 90.9 % bavc: miglioramento significativo (almeno due linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op- (AVG) 90.9 % rms coma: riduzione significativa del valore (>20%) nel post-op rispetto al pre-op 90.9 % Tab. 7 RISULTATI TRAT. IRREGOL. DEL PROF. CORNEALE POST-TRAUMA % casi riduzione significativa ( > 30%) del dato sph-cyl nel post-op rispetto al pre-op (AVG) 77.7% bavn: miglioramento significativo (almeno due linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op- (AVG) 77.7% bavc: miglioramento significativo (almeno due linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op (AVG) 88.8% rms coma: riduzione significativa del valore (>20%) nel post-op rispetto al pre-op 77.7% Tab. 8 RISULTATI TRAT.AMBLIOPIA PARZIALE IN ANISOMETROPE % casi riduzione significativa ( > 30%) del dato sph-cyl nel post-op rispetto al pre-op (AVG) 100% bavn: miglioramento significativo (almeno due linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op (AVG) 100% bavc: miglioramento significativo (almeno due linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op (AVG) 100% rms coma: riduzione significativa del valore (>20%) nel post-op rispetto al pre-op 100% Tab. 9 RISULTATI TRAT.AMETROPIA CON ASTIGM. INTERNO PREVALENTE % casi riduzione significativa (> 50%) del dato cyl nel post-op rispetto al pre-op (avg) differenziale sph-cyl fra target pre-op e risultato postop (AVG) 85.7% bavn: miglioramento significativo (almeno due linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op (AVG) 85.7% bavc: miglioramento significativo (almeno due linee di snellen) nel post-op rispetto al dato pre-op (AVG) 85.7% rms coma: riduzione significativa del valore (>20%) nel post-op rispetto al pre-op 71.4% Tab. 10 eye doctor 3 lezionati dal programma per l’ablazione personalizzata guidata dal CRS-Master. Il programma permette di visualizzare la topografia iniziale, la simulazione della topografia target postoperatoria, l’ablazione punto-punto (visualizzata mediante il movimento del puntatore del joystick relativa all’ablazione topografica) mappe preoperatorie ed ablative bi e tridimensionali. L’ablazione personalizzata a guida topografica utilizza un particolare algoritmo che tiene conto oltre ai dati topografici anche degli effetti biomeccanici corneali, la correzione di sfera e cilindro associata alla minima ablazione del tessuto corneale. È presente inoltre uno specifico programma per il solo smoothing corneale. TRATTAMENTO CUSTOMIZZATO A GUIDA ABERROMETRICA Fotoablazione corneale personalizzata in base a specifici dati refrattivi ed aberrrometrici dell’occhio in esame Le aberrazioni oculari sono le devianze (difetti) della perfetta proiezione dei raggi luminosi sulla superficie retinica. Tali devianze sono dovute ad imperfezioni di uno o più componenti del sistema diottrico composto oculare. Con il recente avvento degli aberrometri è finalmente possibile studiare la qualità ottica dell’occhio rispetto sia ai difetti sfero-cilindrici (analisi quantitativa) sia a quelli aberrometrici veri e propri (analisi qualitativa). In termini fisici: • la luce è un fenomeno di natura elettromagnetica che si propaga con onde trasversali di lunghezza differente (lunghezza d’onda); • convenzionalmente si dice che la luce viaggia sotto forma di raggi e l’insieme dei raggi costituisce un fascio; • al concetto di fascio dobbiamo poi aggiungere quello di fronte d’onda: il piano perpendicolare alla direzione dei raggi luminosi. Il link aberrometrico si basa sulla tecnologia dell’analizzatore di fronte d’onda e delle relative misurazioni delle aberrazioni complessive dell’occhio. Per effettuare queste misurazioni viene utilizzata un’apparecchiatura chiamata aberrometro. Il principio di funzionamento di tali apparecchiature è costituito dall’invio di un raggio di luce piana, focalizzato sulla retina, all’interno dell’occhio. La luce riflessa dalla retina è poi analizzata metrologicamente per riconoscere eventuali distorsioni subite durante il suo percorso. Questo significa che ogni imperfezione, che un raggio luminoso incontra durante il suo percorso all’interno dell’occhio, genera una deformazione del suo fronte d’onda che, opportunamente misurato, ci permette di determinare i relativi difetti di visione sferici, cilindrici o aberrometrici, secondo precisi modelli matematici (patterns). 08_1403_06 ESASO_Anz_ED_105x365_Apr_RZ.indd 1 21.03.14 10:14 4 eye doctor Nel nostro caso il sistema CRS-Master utilizza il sensore d’onda di Shack-Hartmann. Il sistema di Shack-Hartmann, che è quello più usato, utilizza una unica e sottile sorgente laser nella banda dell’infrarosso (850 μm). Un fronte d’onda piano viene proiettato attraverso i diottri oculari e focalizzato sulla retina. In un occhio ideale, in riposo accomodativo, il fronte d’onda in uscita è piano (dato ideale), in tutti gli altri casi esso appare distorto; la geometria specifica di tale fronte d’onda con le sue peculiari distorsioni contiene tutte le informazioni circa le aberrazioni ottiche dell’occhio in questione. Una volta captati dal sensore di Shack-Hartmann, i dati relativi sono elaborati e poi visualizzati come mappe altimetriche con codice cromatico delle aberrazioni. MATERIALI E METODI Il presente studio riporta l’analisi dei risultati relativi ai controlli effettuati in pazienti sottoposti a trattamento customizzato di laserterapia ad eccimeri presso la nostra UO. Il campione, per caratteristiche generali, era suddiviso nel seguente modo: • numero totale interventi = 95 • pazienti operati monolateralmente = 79 • pazienti operati bilateralmente =8 • età = 27-72 L’elemento refrattivo patologico era presente da almeno tre anni. Tutti i pazienti erano sotto controllo presso la nostra struttura da almeno una anno con cadenza semestrale. Il follow-up per la raccolta dati relativi al presente studio è stato effettuato a 12 mesi dall’intervento. Le analisi delle varie strutture oculari sono state effettuate mediante le seguenti attrezzature: • topo-pupillometro Eye-Top (CSO); • tomografo Orbscan IIz (Baush&Lomb); • autorefrattocheratometri della Nidek, Nikon e Rodenstock; • iol-master della Zeiss; • CRS-Master (Zeiss) • pachimetro ultrasonico della Tomey. Il CRS-Master è una piattaforma destinata all’analisi e al link sia aberrometrico sia topografico per l’ablazione personalizzata, in grado di fornire innumerevoli informazioni diagnostiche. Permette inoltre di collegare, tramite trasferimento dati, le apparecchiature diagnostiche sopra citate al laser ad eccimeri MEL 80. Per quanto riguarda il link aberrometrico, il principio di funzionamento si basa sulla tecnologia dell’analizzatore di fronte d’onda Wasca, mentre per il link topografico, l’acquisizione dei dati viene effettuata attraverso il topografo corneale Atlas 995. Il software è specifico per l’esecuzione delle procedure refrattive con la possibilità di personalizzare i trattamenti del singolo paziente. Le patologie affrontate sono riassunte nella tabella 1. Le tabelle 2-10 mostrano i risultati. anno 7 numero 2 marzo-aprile 2014 fig. 5 Esiti di prk miop.os: pre-op bavn:2-3/10 bavc:6/10 (sf-1.50=cyl-1.75) si effettua prk-custom per trattamento combinato per regressione, liev.decent. allargamento.z.o. post-op bavn:7/10 bavc:10/10 (cyl -1.0) Fig. 5 Esiti di cheratotomia radiale (pre-op). Fig. 6 Post-op intervento di ptk e prk custom su esiti di cheratotomia radiale. Fig. 6 esiti di cherastoplastica od pre-op bavn:1/60 bavc:2/10 (sf-1.25=cyl-6.0) prk-custom post-op bavn:4/10 bavc:7/10 (sf+0.50=cyl.-3.0) CONCLUSIONI Dall’analisi dei risultati ottenuti, si evidenzia quanto segue: • le procedure customizzate hanno la necessità di prevedere protocolli diagnostici estremamente ampli e precisi, utilizzando il meglio della tecnologia presente sul mercato; • le procedure diagnostiche preoperatorie risultano affidabili (in termini di precisione, ripetibilità e di ottenimento di tutti i dati necessari per l’adeguata impostazione del piano operatorio) ed attendibili (in termini di risultato atteso); • le performance migliorative sono state rilevanti in tutti i 9 settori ed in tutti i 4 indici presi in considerazione con particolare riguardo alla BAVN, ma anche per la BAVC; • in caso di regressioni, allargamento di z.o ed irregolarità del profilo corneale di varia natura, risultano nettamente più performanti (con il nostro sistema combinato CRS-Master/MEL 80) i trattamenti a guida topografica rispetto a quelli aberrometrici; • l’aver effettuato dei trattamenti in prossimità dei tagli delle cheratotomie radiali (KR) non ha sortito le temutissime complicanze corneali in termini di “tenuta” strutturale della cornea stessa; • in caso di ambliopie parziali da anisometropie, possono essere ottimamente utilizzate, a seconda del difetto riscontrato, entrambe le procedure (topografica o aberrometrica), sia separatamente sia insieme (in successione); • in caso di ametropie con astigmatismo interno prevalente, risultano nettamente più performanti (con il nostro sistema combinato CRS-Master/MEL 80) i trattamenti a guida aberrometrica rispetto a quelli topografici; • non sono stati rilevati, rispetto ai trattamenti refrattivi standard, aumenti quali-quantitativi degni di nota di complicanze intra e postoperatorie; • le cornee trapiantate hanno reagito alla laserterapia ad eccimeri in modo sostanzialmente simile a quelle “autologhe” (nella nostra esperienza in casi però ben selezionati). In conclusione, l’evoluzione dei trattamenti customizzati in generale, e dei ritrattamenti in particolare, deve farci riflettere su come il professionista debba formarsi a livello tecnico e scientifico, per cercare di ridur- re al minimo possibile le inevitabili criticità. In tal senso vi rendo partecipi della mia regola di comportamento, basata sulle sei “P”: • PRUDENZA nel definire “operabile” un quadro clinico con dei lati incerti; • PERIZIA nello svolgere il dovuto aggiornamento continuo su strumenti e protocolli; • PERSEVERANZA nel ricercare le migliori soluzioni; • PAZIENZA nell’attendere il giusto momento; • PRECISIONE nell’utilizzo delle migliori attrezzature e procedure; • PRESENZA in tutte le fasi diagnostiche. Per informazioni riguardo alla bibliografia, contattare direttamente l’autore di riferimento. arte Pippo Oriani “... Nel 1928, a diciannove anni, egli è già presente vicino a Fillia ed a Mino Rosso, nel Padiglione futurista dell’Esposizione Internazionale di Torino. Dal 1929 al 1932, egli va poi a risciacquarsi i panni in Senna, a Parigi. I dipinti più belli ch’egli esegue allora sembrano, dapprima, porsi su due ben distinti registri. Da una parte, vi sono le nature morte, in apparenza, un po’ alla Braque ed alla Severini, con gli oggetti più consueti del genere - il tavolo, la chitarra, ed i fogli di musica - e, dall’altra parte, delle presenze luminose di figure femminili al centro di uno spazio architettonico. Cubismo o Novecento? Il cavallino del Medrano No, certamente. Le nature morte sono fortemente marcate ed assumono una densità luminosa che la pone oltre le scansioni cubiste, e le figure femminili negli ambienti architettonici sono cariche di una arcana magia, che li pone fuori dal Novecento…’’. Opere del maestro Pippo Oriani sono presenti ed esposte nei maggiori musei del mondo. Giorgio Kaisserlian
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