Nati con la valigia

Business
ilFRIULI
Mensile dell’econoMia - suppl. al n. 18 del settimanale il Friuli
direttore Giovanni Bertoli - a cura di Rossano Cattivello - MAGGIO 2014
Edoardo Roncadin
Nati con la valigia
Alberto De toni
Strategico il giuSto
equilibrio tra due culture
complementari: quella
Scientifica e umaniStica
bruno telliA
una viSione futura del
manifatturiero friulano
deve guidare gli Strumenti
finanziari della regione
ermAnno Dell’Agnolo
l’eSperienza dei progettiSti
friulani maturata nel poSt
terremoto va eSportata nei
paeSi in via di Sviluppo
mADe in itAly - la tutela dell’origine non Serve a nulla Senza qualità del prodotto e controllo della diStribuzione
Sommario
Inchieste
5
Cura choc per il debito pubblico
Sia scientifica sia umanistica
Falsi miti e vere opportunità
Vince il pensiero
11
Impresa e finanza
17
Sistemi produttivi
24
Industria
26
Costruzioni
36
Agroalimentare
45
Terziario
46
Responsabilità sociale
52
It club
54
Tepori di primavera
Un ombrello per 100mila clienti
Tre gioielli senza visione
Ripresa certificata
20
Il legno nel sangue
Valvole amiche dell’ambiente
Stappa la creatività
Campioni di leggerezza
Progetti da esportazione
Una perla pronta a brillare
Cantieri di storia
31
Tazzine da esportazione
Astronomia per tutti
Semplifichiamo l’innovaizone
La piazza delle idee
40
Lavoro sotto l’albero
é giunta l’ora di mettersi al passo
Finanza agevolata 56
Tanti aiuti al turismo
46
Diritto
Il mercato Usa
è più vicino
Alpe adria
Il futuro per noi
è bianco
R ubriche
61
Design
Diritto del lavoro
Fisco
Supplemento al numero 19
del 16 maggio 2014
del settimanale Il Friuli
direttore Giovanni Bertoli
a cura di Rossano Cattivello
[email protected]
grafica: Vittorio Regattin
MAGGIO 2014
59
60
62
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opinioni e commenti
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Recapitato a casa
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ilFRIULI BUSINESS 3
La Provincia informa le Imprese
Azioni di politica attiva del lavoro:
i progetti messi in atto dalla Provincia di Udine
La crisi economica ed occupazionale in atto evidenzia la necessità di rafforzare interventi tesi a
favorire una serie di azioni volte a sostenere ed
accompagnare i percorsi di accesso o rientro nel
mercato del lavoro attraverso un sostegno concreto ai lavoratori e alle imprese che si trovano ad
affrontare questo momento storico/economico
così delicato e complesso.
Proprio per questo la Provincia di Udine, attraverso il
Servizio Lavoro, Collocamento e Formazione, è attiva
su più fronti e si fa sostenitrice di progetti diversificati
che, attraverso un’azione sinergica, sono finalizzati a
sostenere i soggetti presenti sul territorio.
Particolarmente interessante per le Imprese, ad
esempio, appare il progetto Welfare to Work, che
rientra in un’Azione di Sistema tra Ministero del
Lavoro, Regione, Province, INPS e Italia Lavoro.
Questo prevede azioni a favore di quei lavoratori
individuati da apposita procedura pubblica ultra
cinquantenni non percettori di integrazioni al reddito o di ammortizzatori sociali, ai quali viene erogato un sostegno mensile al reddito pari a Euro
450 per una durata massima di 10 mesi. In caso
di assunzione o di attivazione di un tirocinio di
un lavoratore beneficiario del progetto, l’impresa
ha diritto all’erogazione del residuo del sostegno
al reddito non ancora goduto dal lavoratore in
forma di conguaglio. L’erogazione del residuo del
Palazzo Belgrado, sede della Provincia di Udine
sostegno al reddito è prevista anche per i soggetti
beneficiari che intendano intraprendere un’attività autonoma, come contributo all’avvio di impresa. Welfare to Work si concluderà il 31 dicembre
2014: per ottenere i vantaggi messi a disposizione l’azienda interessata deve aderire all’avviso
pubblicato dalla Provincia sul sito web.
I Lavori di Pubblica Utilità (LPU) sono invece finalizzati a sostenere l’inserimento lavorativo a tempo determinato di persone disoccupate (ai sensi
del DRPrg 227/2006) prive di ammortizzatori
sociali. Gli LPU consentono l’impiego temporaneo
dei Lavoratori in progetti territoriali con lo svolgimento di attività lavorative caratterizzate dalla
straordinarietà, occasionalità e temporaneità e
non rientranti nell’ordinaria attività amministrativa
della Pubblica Amministrazione.
In questo caso le imprese, ivi comprese le cooperative sociali e le cooperative di produzione e lavoro
e loro consorzi o raggruppamenti temporanei, e le
associazioni riconosciute, possono ricevere dalla
Regione Friuli Venezia Giulia un finanziamento pari
al 90% delle spese complessive sostenute per l’attuazione di un progetto di Lavoro di Pubblica Utilità.
Dal 1 gennaio 2014, inoltre, la Provincia di Udine
ha messo in campo i nuovi incentivi all’assunzione, alla stabilizzazione e al lavoro autonomo e
imprenditoriale.
Prevista a breve anche l’attivazione regionale delle
azioni relative al Piano europeo Garanzia Giovani Youth Guarantee, volte a favorire l’inserimento dei
giovani nel mondo del lavoro. Alcuni degli obiettivi
di “Garanzia per i Giovani” sono stati già anticipati
da misure messe in atto dal governo, tra cui il decreto legge 76/2013 che prevede, tra l’altro incentivi per le imprese che assumono giovani under 30
a tempo indeterminato, il finanziamento di tirocini
formativi in azienda e nelle pubbliche amministrazioni, finanziamento di iniziative di autoimpiego e
autoimprenditorialità. Sono poi in corso altre iniziative per promuovere l’apprendistato come principale contratto di inserimento nel modo del lavoro.
RECAPITI DEI CENTRI PER L’IMPIEGO DELLA PROVINCIA DI UDINE:
Orario al pubblico: Dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 13.00 - Lunedì, martedì, mercoledì dalle 15.00 alle 16.30 previo appuntamento
Cluster Friuli Centrale
Centro per l’Impiego di Udine
Viale Duodo, 3 – 33100 Udine
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le Imprese
dei Centri
per l’impiego
Tutte le NEWS su:
Centralino: 0432 209400
Informazioni ai Cittadini: 0432 209450
Informazioni alle Imprese:
0432 209451 – 0432 209438
Informazioni Mobilità: 0432 209434
Ricerca Personale:
0432 209419 – 0432 209561
Collocamento Mirato Imprese:
0432 209410
Collocamento Mirato Lavoratori:
0432 209414
Sportello Assistenti Familiari:
0432 209575 – 0432 209576
GILS: 0432 209541 – 0432 209542
Fax: 0432 209570
e-mail: [email protected]
www.provincia.udine.it/lavoro
Centro per l’Impiego di Cividale del Friuli
Stretta S. Martino, 4 - 33043 Cividale del Friuli (UD)
Sede Centrale:
Centralino: 0432 731451 – 0432 701125
Fax: 0432 704672
e-mail: [email protected]
Via della Prefettura, 16 - Udine
Centralino: 0432 279954
Sportello di Manzano
Via Natisone, 36 - 33044 Manzano (UD)
[email protected]
4 ilFRIULI BUSINESS
Centralino: 0432 740644
Fax: 0432 740644
e-mail: [email protected]
Cluster Medio Friuli
Cluster Basso Friuli
Cluster Alto Friuli
Centro per l’Impiego di Codroipo
Centro per l’Impiego di Cervignano del Friuli
Centro per l’Impiego di Gemona del Friuli
Centralino: 0431 388211 – 0431 388201
Fax: 0431 388288
e-mail: [email protected]
Centralino: 0432 981033
Fax: 0432 970315
e-mail: [email protected]
NUOVA SEDE
Via Balilla, 4 - 33033 Codroipo (UD)
Centralino: 0432 906252
Fax: 0432 912710
e-mail: [email protected]
Centro per l’Impiego
di San Daniele del Friuli
Via Udine, 2
33038 San Daniele del Friuli (UD)
Centralino: 0432 957248
Fax: 0432 942504
e-mail: [email protected]
Centro per l’Impiego
di Tarcento
Viale Matteotti, 33 - 33017 Tarcento (UD)
Centralino: 0432 785397
Fax: 0432 784383
e-mail: [email protected]
Via Ramazzotti, 16
33052 Cervignano del Friuli (UD)
Via Santa Lucia, 25/27
33013 Gemona del Friuli (UD)
Centro per l’Impiego di Latisana
Via Manzoni, 48 - 33053 Latisana (UD)
Centralino: 0431 50264 – 0431 59545
Fax: 0431 512298
e-mail: [email protected]
Sportello di Lignano Sabbiadoro
Viale Europa, 115 - 33054 Lignano
Sabbiadoro (UD)
Centralino: 0431 427041
Fax: 0431 427041
e-mail: [email protected]
Orario al pubblico:
Lunedì e mercoledì dalle 09.00 alle 13.00
e dalle 15.00 alle 16.30
Lo sportello di Lignano Sabbiadoro è
aperto fino al 30 Settembre.
Centro per l’Impiego
di Pontebba
Via Verdi, 3
33016 Pontebba (UD)
Centralino: 0428 91031
Fax: 0428 991933
e-mail: [email protected]
Centro per l’Impiego
di Tolmezzo
Via Matteotti, 19 - 33028 Tolmezzo (UD)
Centralino: 0433 2302
Fax: 0433 40589
e-mail: [email protected]
MAGGIO 2014
L’OPINIONE
Una cura choc:
per il debito
pubblico
di giovanni bertoli
I
l ministro dell’Economia,
Pier Carlo Padoan, è stato
lapidario: “Non ci saranno misure straordinarie per
ridurre il debito pubblico”.
Se voleva rassicurare gli italiani a campagna elettorale
in corso, ammesso che ci sia
riuscito, va bene. Ma è chiaro
come il sole che quel debito
continua a pesare come un
macigno sulle nostre spalle.
E che sarebbe indispensabile, dunque, ridurne la mole, a
prescindere dagli stringenti
obblighi che deriveranno dal
Fiscal compact.
intendendo una misura straordinaria di ricostruzione e di
rinascita che si può riassume
nello slogan: “meno patrimonio, meno debito”.
i contorni dell’operazione
da problema a opportunità
Questa è la grande
riforma strutturale che
serve al Paese, per
cambiare il rapporto tra
Stato e Mercato, toglierci
un peso dalle spalle e
farci tornare a correre
Partiamo, ancora una volta, dai numeri. Quelli che ci
fornisce lo stesso governo di
cui Padoan fa parte. Nelle stime dell’esecutivo guidato da
Matteo Renzi, il rapporto tra
debito e Pil salirà quest’anno
al 134,9%. Teniamo conto che,
per realizzare questo obiettivo
comunque poco lusinghiero,
dovremo crescere di uno 0,8%.
Un target tutt’altro che scontato. Non ce la facessimo, si
sfonderebbe il tetto del 135%.
Un bel problema. Ma, a ben
vedere, pure una straordinaria opportunità, ammesso che
la vogliamo cogliere.
Sì, parliamo proprio di opportunità, pensando a un intervento che, partendo dal pa-
trimonio pubblico (immenso
e spesso improduttivo), generi
risorse capaci di ridurre una
tantum e in modo significativo
lo stock di debito sin qui accumulato e, nello stesso tempo,
di fornire “munizioni”, sotto
forma di interventi in conto capitale, allo sviluppo. Proprio in
questo binomio risiede il concetto di opportunità, perché di
questo si tratta, appunto: non
un’iniziativa vessatoria che aumenta ulteriormente la pressione fiscale, ma una manovra
di politica economica che sarebbe davvero rivoluzionaria.
Chiamiamola pure per
semplicità, come fanno taluni, “Piano Marshall”, con ciò
MAGGIO 2014
Ricetta RivoluzionaRia - Serve una Sorta
di Piano MarShall di finanza Pubblica, che
valorizzi l’iMMenSo PatriMonio Statale, faccia
Scendere l’indebitaMento Sotto il 100% del
Pil e SoStenga nuovi inveStiMenti Strategici
Le ricette per cercare di
stritolare il moloch del debito
pubblico italiano sono molte, frutto di studi autorevoli
e tecnicamente percorribili.
Non è questo il contesto per
dare conto delle tecnicalità
necessarie. Ci basti sapere che
la strada è percorribile. E produrrebbe uno choc positivo e
immediato con un’entità pari
ad almeno il 20% del Pil.
Si ragiona sulla possibilità
di conferire a una società ad
hoc, da quotare in Borsa, la
parte già catalogata e più facilmente trasferibile dl patrimonio pubblico (circa 800 miliardi, secondo il Tesoro). Con
il ricavato si potrebbe ridurre
il debito, risparmiare sugli
interessi e, inoltre, finanziare
investimenti strategici capaci
di fare da volano all’economia.
Non male, insomma.
scambio politico
Qual è lo scambio politico
che va proposto? Semplice:
meno rendite sul debito in
cambio della partecipazione
alla gestione del patrimonio
pubblico e di un forte incentivo alla ripresa economica.
Questa è la grande riforma
strutturale che occorre avviare in Italia, per cambiare il
rapporto tra Stato e Mercato,
per modificare un modello
di crescita fondato sul debito
e sulla sottocapitalizzazione
delle imprese.
Non si tratta, dunque, come
è già accaduto, di vendere (o,
peggio, svendere) per cercare di far quadrare i conti. La
lezione del passato è chiara:
cedere senza liberalizzare
non funziona. Ma, visto che in
quest’altra ricetta non si tratta
semplicemente di cedere, ma
piuttosto di valorizzare e di
utilizzare ingentissime risorse a sostegno dello sviluppo e
della “ripartenza”, anche un
profano capisce che siamo di
fronte a ben altro disegno strategico, non certo ai cosiddetti
“saldi di fine stagione”.
scenario in divenire
E’ chiaro che un simile sforzo richiede una chiara e forte
volontà politica. E necessita
pure di una marcata stabilità.
Non son cose, insomma, che
si programmano e si attuano dalla sera alla mattina. Il
tempo che gli addetti ai lavori
stimano come necessario per
dispiegare un simile progetto
traguarda lo spazio di un’intera legislatura. E qui, per continuare a essere realisti, si aprono mille interrogativi e una
piccola speranza.
Si rafforza l’impressione, infatti, che una sorta di spartiacque o di resa dei conti politica
verrà subito dopo le elezioni
europee, sia a livello Ue, sia in
casa nostra. La vera incognita,
ancora una volta, è questa.
[email protected]
ilFRIULI BUSINESS 5
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meta management
Sia scientifica,
sia umanistica
Forma mentis - Il gIusto equIlIbrIo
deI due tIpI dI cultura, tra loro
complementarI, consente dI arrIcchIre
le competenze trasversalI e affrontare
In manIera pIù effIcace la complessItà
di alberto felice de toni
In tutte le organizzazioni
sono richieste
due classi di
competenze:
quelle professionali e quelle, cosiddette,
trasversali. Tra queste ultime
rientrano anche le capacità
relazionali, ben identificate
da Goleman nel suo famoso
libro ‘Intelligenza Emotiva’.
Le competenze complessive
di una persona possono essere visualizzate come l’area
di un rettangolo, ottenuta
come prodotto della base
(competenze trasversali) per
l’altezza (competenze professionali).
Tra le competenze trasversali troviamo quelle derivanti sia dalla cultura scientifica, sia da quella umanistica.
La competenza chiave che
si acquisisce con gli studi
scientifici è la capacità di
‘modellare’ i fenomeni. La
modellazione è una fase
chiave sia del metodo induttivo, sia deduttivo. Il modello, però, è un riduttore di
complessità, perché il numero delle variabili considerate
è limitato (si perde informazione) e perché le relazioni
tra variabili sono di natura
quantitativa (e non anche
qualitativa). La conoscenza
non ha una natura: ha una
storia. Nelle lande della complessità l’approccio quantitativo è necessario, ma non
sufficiente. Vi sono angoli
bui, piccole o grandi sfumature, dove i simboli mateMAGGIO 2014
matici non arrivano, dove il
narrare acquista e riconquista importanza e dignità. La
realtà è troppo complessa
per essere condensata in un
sistema di equazioni: il complesso va narrato.
La competenza chiave che
si consegue con gli studi
classici, invece, è quella di
narrare e argomentare. Dove
non arriva il metodo scientifico, non ci resta che un altro
metodo per comprendere la
complessità del reale: quello
della narrazione e della argomentazione.
uso della narrazione
La narrazione è considerata come un modello paradigmatico di organizzare conoscenza. La narrazione è la via
aurea di accesso al mondo,
alla sua lettura, alla sua denominazione, alla sua presa
di coscienza. La narrazione è costituita da intrecci e
simboli. Intrecci di eventi, di
casi, di riti, di tempi e di luo-
ghi, di attori tra i quali viene
a delineare nessi, dipendenze, interconnessioni; con
cui, poi, dispone una trama
di letture sugli accadimenti
e li assoggetta, tutti quanti, a una logica, che pone in
sequenza, lega insieme, dispone gerarchie, fissa conseguenze, esercitando sia la
logica dell’interpretazione,
sia l’ottica del senso. Simboli
di ogni tipo, di figure, di situazioni, di eventi, di luoghi.
La narrazione passa continuamente dal particolare
al generale e lo fa attraverso
l’uso dei simboli che servono
a riconoscere, a denominare,
a fissare immagini nel mentale e nel reale.
logica informale
La capacità di argomentare è strettamente connessa
con l’arte del narrare. Saper
argomentare significa ragionare in un contesto probabile e non certo, partendo da
premesse accettate, ma non
necessariamente vere, rivolgendosi a interlocutori ‘situati’, cioè portatori di credenze,
principi, assunti che possono divergere dai propri e da
quelli di altri interlocutori.
Anche per questo l’argomentazione è definita ‘logica informale’. Argomentare non è
solo una procedura razionale
per stabilire delle conclusioni in contesti di incertezza,
per persuadere razionalmente un uditorio e stabilire un consenso in presenza
di posizioni diverse. L’argomentare è il modo stesso con
cui agisce la filosofia. La filosofia, infatti, è discussione
razionale sui fondamentali. Siano essi principi etici,
strutture ontologiche, valori
politici o condizioni di pensabilità, la filosofia riflette su
tali fondamentali cercando
di coglierne le implicazioni
e le relazioni. Da Platone in
poi, per lungo tempo, l’esercizio del ragionare argomentativo sui fondamentali si
chiamerà dialettica.
La forma mentis migliore
è scientifica e umanistica al
tempo stesso, un paradigma
aperto di inesauribile capacità ermeneutica e principio
di auto-modificabilità, in
quanto conduce alla piena
consapevolezza dell’inadeguatezza e insufficienza di
ogni soggetto di fronte alla
complessità del reale. Esprime una interiore e ineludibile esigenza di comprendere
prima di esprimersi e di accampare pretese di primogenitura sulla verità.
[email protected]
ilFRIULI BUSINESS 7
INCHIESTA
Made in italy
Dopo anni Di battaglie e veti incrociati,
anche l’Unione eUropea sta per
aDottare Una Discplina Di tUtela, che
però non servirà a nUlla alle azienDe
friUlane se non sapranno lavorare sUl
proprio proDotto e sUlla DistribUzione
Falsi miti
e vere
opportunità
C
hi pensa che l’adozione di
una maggiore tutela in Europa del Made in Italy porterà
automaticamente a una crescita dei
fatturati aziendali e del Pil nazionale rimarrà presto profondamente
deluso. Il traguardo che si inizia a
vedere all’orizzonte, in attesa che
la Commissione Europea traduca
in norma quanto indicato dal Parlamento di Strasburgo, è soltanto
uno strumento aggiuntivo rispetto a
una strategia di crescita economica,
aziendale e territoriale, che si ha o
non si ha. Potrà, indubbiamente, difendere meglio i nostri prodotti dalla
contraffazione, oppure penalizzare
finalmente qualche azienda furbetta
che in Italia appone solo il marchio,
salvo produrre tutto nei Paesi a basso costo della manodopera.
La partita, però, si gioca con altri strumenti. In ballo c’è una torta
di consumi enorme, una domanda
mondiale che continua a crescere
proprio nella fascia medio-alta di
mercato, quella in cui, appunto, il
Made in Italy da sempre ha ampie
capacità di esprimersi. Pensare,
però, che quella semplice dicitura
possa, automaticamente, generare
una fila di buyer alla porta della propria fabbrica è quanto di più illusorio. Presto, quindi, il pescatore friulano avrà soltanto una lenza in più:
vada a pescare.
il mercato mondiale del lusso
tipologia
Numero consumatori
Spesa totale
oggi
nel 2020
380 milioni
440 milioni
730 miliardi €
880 miliardi €
Fonte: Bcg e Fondazione Altagamma
8 ilFRIULI BUSINESS
MAGGIO 2014
INCHIESTA
ArmAndo BrAnchini
(Fondazione Altagamma)
artIcolo 7
Serve l’export management
Dopo molti anni
al pari di Usa
e Giappone
IllusorIo credere che l’IndIcazIone
dell’orIgIne sIa la panacea per le
nostre esportazIonI. cI vuole ben
altro: un prodotto dIstIntIvo, un
nome rIconoscIbIle, un marketIng
che generI vIsIbIlItà
L
’obbligo della denominazione
d’origine nel mercato Europeo
è un risultato storico, ma guai a
considerarlo lo strumento per aumentare l’export e conquistare nuovi mercati.
Il ‘made in’, infatti, è una garanzia per
il consumatore, non per il produttore.
Ci vuole ben altro, che Armando Branchini, vicepresidente della Fondazione
Altagamma, riassume in ‘export management’, una disciplina, prima di tutto
culturale, che in Italia è ancora poco conosciuta e ancora meno applicata.
la speranza degli sfigati. La Ferrari viene
comprata in tutto il mondo perché è Ferrari, non perché è fatta in Italia.
Questa cultura sbagliata ha drammaticamente impoverito le strategie aziendali”.
Il termine sembra diventato un mantra: cosa
vale la pena oggi di definire Made in Italy?
“L’indicazione dell’origine, come è
nelle intenzioni della normativa europea che, finalmente, dopo anni è avviata
sulla strada dell’adozione, vuole essere
una tutela nei confronti del consumatore finale affinché sappia dove avviene la
fase produttiva prevalente di un prodotto. Quindi, il Made in Italy non può essere considerato da un produttore locale
come lo strumento fondamentale per
aumentare le proprie esportazioni e conquistare nuovi mercato extraeuropei. Le
leve della competitività sono ben altre”.
Qual è, allora, lo scopo della norma europea
per la quale anche voi vi siete battuti?
“Lo scopo è quello di rendere trasparente la filiera produttiva, con l’indicazione del luogo in cui viene attribuito il
maggior valore al prodotto. È un principio che esiste in tutto il mondo, negli
Usa da quasi un secolo. In
un solo mercato era
finora
assente,
l’Europa
appunto, in cui
l’interesse di
alcuni Paesi
a forte valenza mercantile oltre
che manifatturiera, come
la Germania, lo
ha sempre tenuto al
bando”.
Quindi, non sarà mai la soluzione ai nostri handicap?
“In Italia nel corso dei decenni e a causa di nefasti populismi demagogici, proliferati in assenza di una politica industriale, siamo riusciti a introdurre false
certezze. Una è che ‘piccolo è bello’: se il
bambino col passare degli anni rimane
piccolo, è un nano e il nanismo è una patologia. L’altra è che il Made in Italy è la
marca di chi non ha una propria marca: è
Quali sono, allora, le vere armi da utilizzare?
“Esistono tre regole fondamentali. La
prima è avere un prodotto distintivo, diverso da quello degli altri; il principio di
differenziazione, purtroppo, non appartiene al bagaglio culturale della media
degli imprenditori, tant’è che guardando
alle produzioni, per esempio, dei distretti
vediamo che i modelli si assomigliano tutti e imitano quelli di
maggior successo.
MAGGIO 2014
D
opo lunghi anni di confronti, discussioni, battaglie,
veti incrociati, avanzamenti e
arretramenti, anche l’Unione
Europea si avvia ad adottare una maggiore tutela
dei consumatori per quanto
riguarda l’origine dei prodotti.
La chiave di volta si è avuta
a metà dello scorso aprile,
quando il Parlamento europeo ha votato la Relazione
presentata dall’eurodeputata
Christel Schaldemose, di
origini danesi, sulla Sicurezza
dei prodotti di consumo. All’interno di questo documento,
precisamente all’articolo 7, è
stato approvato il tanto atteso
provvedimento sul ‘made in’,
che garantisce ai consumatori
europei il diritto di sapere da
dove il prodotto proviene, così
come avviene negli Stati
Uniti e in Giappone. Il
testo specifica che
vada indicato il
nome del Paese, in base
al codice
doganale,
in cui viene
realizzato il
passaggio
produttivo
più importante,
lasciando comunque la possibilità a
chi produce in Europa ci
riportare semplicemente un
generico ‘made in Eu’.
La Relazione impegna ora
la Commissione Europea ad
affrontare il tema, anche se
la sua fedele adozione non è
così scontata. A giugno, però,
inizierà il semestre di presidenza del Consiglio Europeo
da parte proprio dell’Italia,
uno dei maggiori sostenitori di
una maggiore difesa dell’origine dei prodotti.
ilFRIULI BUSINESS 9
INCHIESTA
La seconda regola è avere un
nome riconoscibile: è il marchio
aziendale, infatti, la vera indicazione del valore aggiunto che può attirare il consumatore finale.
Per renderlo riconoscibile, però, ed è la
terza regola, serve un marketing che crei
visibilità. In un mercato globale questa
azione richiede sempre maggiori investimenti ed è per questo che è sostenibile
da grandi aziende oppure da reti o grappoli di imprese che si mettono assieme,
uniscono le rispettive eccellenze, non le
rispettive debolezze, con un unico catalogo e marchio”.
Sembra di capire che, purtroppo, sono regole
poco adottate nel tessuto di Pmi?
“Nel nostro Paese è conosciuta da
pochi e applicata da molti meno una
disciplina oggi fondamentale: l’export
management. È ancora troppo diffusa
la leggenda metropolitana secondo cui,
per avere successo nelle esportazioni,
sia sufficiente sviluppare oltrefrontiera il
modello adottato nel mercato nazionale,
oppure che sia un diritto che qualcun altro, leggi lo Stato, deve garantire. Espor-
10 ilFRIULI BUSINESS
tare è molto più difficile che vendere nel
proprio Paese e nel mercato globale, con
un centinaio di Paesi target, quelli più
attrattivi sono anche quelli più competitivi, dove è difficile entrare e difficile
rimanere”.
Una Pmi, quindi, come può aprire le porte
dell’estero?
“La cosa più facile è agganciarsi al
traino di una nave ammiraglia. È una
cosa abbastanza diffusa nel settore dei
prodotti e impianti industriali, oppure
delle costruzioni, dove le grandi aziende
italiane riescono a trascinare all’estero
anche le più piccole. Oppure nella moda,
in cui un’azienda con prodotti che risultano complementari a un marchio già
rinomato deve cercare accordi con esso
per ampliarne il catalogo.
Quando questo non è possibile, allora,
o si rassegna a coltivare bene il mercato
domestico europeo, oppure partecipa a
reti o grappoli di imprese per fare massa critica, applicare le tre regole prima
citate, sviluppando una rete distributiva
e commerciale che oggi può solo essere
omni-channel”.
MAGGIO 2014
INCHIESTA
parole chiave
la spesa del lusso tra sei anni salirà a 880 miliardi
ono 380 milioni i consumatori del
S
lusso che spendono oggi circa 730
miliardi di euro in lusso personale e espe-
rienziale e che diventeranno 440 milioni
nel 2020 con una spesa complessiva che
raggiungerà gli 880 miliardi. Di questi
consumatori, 32 milioni sono ‘core’, che
spendono in media 10mila euro all’anno,
auto escluse, e rappresentano circa il
40% del mercato totale a valore; i restanti
sono consumatori ‘aspirazionali’, che
spendono fino a duemila euro all’anno. La
crescita sarà prevalentemente guidata dai
consumatori core con 10 milioni di nuovi
consumatori al 2020 e un mercato accresciuto di 85 miliardi. A trainare la crescita
gli Usa, seguiti da Cina, Europa e Medio
Oriente. I consumatori aspirazionali, invece, passeranno da 350 milioni nel 2014
a 400 milioni nel 2020 con un mercato a
valore che cresce da 470 a 535 miliardi
di euro. La crescita sarà fortemente
guidata dalla Cina con 15 milioni di nuovi
consumatori, rispetto ai 10 milioni di Stati
Uniti e 6 milioni in Europa. Quali sono,
però, le parole chiave di questa crescita?
valori intrinseci - Qualità, esclusività,
artigianalità, classicità senza tempo
tornano ad avere un peso preponderante,
MAGGIO 2014
per circa il 70% dei consumatori.
Made in italy - La provenienza dei
prodotti diventa un aspetto fondamentale
con circa l’80%, soprattutto nei Paesi
emergenti.
passaparola – Circa due terzi dei
consumatori risultano ‘active adovcates’
cioè sono soliti raccomandare, anche
attraverso i social network, i propri brand
preferiti, soprattutto per la qualità riscontrata nei prodotti e per lo stile.
Globe trotter - Circa il 50% del consumo
di beni di lusso viene effettuato al di fuori
del proprio Paese, con i cittadini di quelli
emergenti in pole position.
Monomarca - Il punto vendita monomarca e il flagship continuano a ricoprire
un ruolo centrale, richiedendo però un
nuovo approccio, differente per età e per
geografie.
Digital physicalization - Il consumatore
è ormai immerso nel mondo digitale, che
influenza oltre il 50% degli acquisti di
prodotti di lusso. L’e-commerce puro pesa
a oggi il 7% degli acquisti.
ilFRIULI BUSINESS 11
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IL PERSONAGGIO
Vince il pensiero
trasversale
Edoardo roncadin - In quella che
rImane la destInazIone dI rIferImento
deI nostrI prodottI, la GermanIa, le
nostre creatIvItà e flessIbIlItà rImanGono
le armI vIncentI. per Il frIulano che
InseGna aI tedeschI un nuovo modello
ImprendItorIale, quello che oGGI conta dI
pIù è la proprIetà del mercato
D
a bambino, suo nonno gli prometteva
che, se faceva il bravo, lo avrebbe accompagnato a Pordenone a vedere i
signori che mangiavano il
gelato. Per togliersi la voglia,
a 16 anni ha fatto la valigia e
da Fiume Veneto è emigrato
in Germania dove, dopo due
anni da garzone, avrebbe
aperto la gelateria Adria, la
prima di una lunga serie. Fatta fortuna, ha voluto tornare a
casa e investire in Italia, dove
l’impero delle pizze surgelate
che nel frattempo aveva costruito gli è stato, poi, ‘scippato’ da speculazioni finanziarie. Edoardo Roncadin, però,
è ripartito per la terza volta,
creando una realtà dell’alimentare surgelato ancora più
grande: oggi è alla guida del
gruppo internazionale Bofrost, presente in 12 Paesi con
10mila venditori al servizio
di 5 milioni di clienti, per accompagnarlo nello sviluppo
europeo.
Oggi un giovane emigrante friulano riuscirebbe a ripetere il suo
MAGGIO 2014
percorso imprenditoriale?
“Penso di sì. Le opportunità sono dappertutto, in
ogni Paese. La differenza è
un’altra: se hai degli obiettivi e giochi in casa senti sempre la pressione del giudizio
degli altri. Se vai all’estero,
invece, dove nessuno ti conosce e non devi difendere la
faccia o la reputazione della famiglia, e sei per giunta
giovane e quindi abbastanza incosciente, allora osi di
più e assumi più rischi, ma è
questa la base di un’impresa
vincente.
In più, se lo fai nei Paesi
del Nord Europa dove predomina il pensiero ‘lineare’
e sfrutti quello ‘trasversale’
frutto di una cultura caotica
come quella italiana, allora
hai certamente un’ulteriore
marcia in più”.
Lei ebbe successo all’estero, ma
decise di tornare in Italia: oggi lo
rifarebbe?
“Non lo so. In Germania
mi sono sentito straniero,
ospite gradito certo, ma sempre ospite. Quando a 16 anni
Con le mie aziende
sono ripartito tre volte e
ho capito che il maggior
patrimonio non erano i
risparmi, ma le relazioni
personali che avevo creato
sono partito mi ero già fissato l’obiettivo di stare all’estero 10 anni, mettere da parte
i soldi e tornare all’età giusta
per sposarmi e mettere su famiglia. Invece, sono rimasto
là 25 anni e ho anche sposato
una tedesca. Quando sono
tornato ho voluto prendermi due anni sabbatici. Ero
ancora giovane e avevo, nel
frattempo, capito che il mio
patrimonio più importante
non erano i risparmi, ma le
relazioni personali che avevo creato. Così, mi sono rimesso in gioco qui in Italia
portando il marchio Bofrost.
Dopo un anno, volevo già
chiudere tutto e rifare le va-
ligie: per aprire le nostre 50
filiali abbiamo dovuto preparare 50 documentazioni
diverse. In Italia esiste una
interpretazione burocratica
campanilistica, che ha creato nuovi confini quando tutti
gli altri sono già da tempo
spariti”.
Vista la sua esperienza passata
in Borsa, che opinione si è fatto
dei mercati finanziari?
“Sono certamente un’opportunità per raccogliere
liquidità finanziaria per i
propri investimenti. Io mi
sono accorto troppo tardi
che chi ti accompagna alla
quotazione non è un tuo alleato, ma per lui sei semplicemente una merce da vendere al migliore offerente.
Oggi, quindi, lo rifarei, ma
con maggiore consapevolezza. Dai mercati finanziari,
però, oggi giungono
buone notizie per il
Friuli.
ilFRIULI BUSINESS 13
IL PERSONAGGIO
I tedeschi oggi
sono molto più
preoccupati di noi
del futuro: appena
sentono parlare di
crisi, a casa
sostituiscono il burro
con la margarina
Oggi, quindi, lo rifarei, ma con maggiore consapevolezza.
Dai mercati finanziari, però,
oggi giungono buone notizie
per il Friuli.
Molti fondi di investimento tedeschi guardano
ad aziende del Nordest da
acquisire, non perché siano
in svendita, ma perché reputano che qui esistano buone
potenzialità, anche grazie
alla validità delle risorse
umane”.
Che aria si respira oggi in Germania?
“Non quella che pensiamo: rispetto a noi sono molto più preoccupati del futuro. Già i Romani, comunque,
scrivevano dei Germani
che ‘sapevano piangere per
niente’. Infatti, quando sentono parlare di crisi nel carrello della spesa tolgono il
burro e mettono la margarina, che costa meno. Comunque, ci sono aree con il 10%
di disoccupazione come la
Ruhr e altre, come la Baviera, in cui l’economia è ancora in crescita”.
Che opinione hanno i tedeschi
del nostro sistema produttivo?
“Nella società tedesca c’è
una forte divisione in classi:
per apprendimento, per censo, per origini etniche. Fin da
bambini si seguono percorsi
separati, perché prevale il
principio di selezione anziMAGGIO 2014
Il Friuli comunque
ne verrà fuori: siamo un
popolo nato con la
valigia, che non aspetta
di essere sopraffatto dal
destino. Un nostro
giovane nel Nord Europa
ha incredibili possibilità
la grande distribuzione e i
nostri produttori sono troppo piccoli per confrontarsi
ad armi contrattuali pari”.
ché di inclusione. Principio,
che non fa parte della nostra
cultura e questo è un bene
per la società, ma un male
per l’economia. Fatta questa
premessa, oggi in Germania
gli ignoranti ci vedono come
parassiti in Europa; a quelli
che si intendono di politica
facciamo pena; nell’uomo
della strada, invece, suscitiamo invidia per il nostro
saper godere la vita”.
Avete differenziato il business
nella viticoltura e nelle energie
rinnovabili: necessità o opportunità?
“L’acquisto della tenuta
Fossamala ha motivi affettivi: era quella che mio nonno
ha sempre sognato di comprare. È quindi una sorta di
hobby, anche perché non
porta utili. L’azienda di impianti fotovoltaici Ekos, invece, è stata un’opportunità per
dotare prima di tutto i nostri
stabilimenti di fonti energetiche rinnovabili, ampliando
poi l’attività anche a terzi”.
Che potenzialità ha ancora il food made in Italy all’estero?
“È un grande problema.
Dentro i confini italiani
ogni produttore è nel mirino dei controlli sulle carte,
tant’è che non puoi scrivere
made in Italy su un prodotto se tutti gli ingredienti,
compreso il pepe, non sono
nazionali. All’estero, invece, è tutta una sofisticazione dell’italianità. Il peggio è
che nessuno, a livello governativo e politico, fa nulla per
difendere i nostri prodotti”.
La domanda di cibo italiano rimane alta?
“Pensi solo nel settore delle pizze surgelate. Ogni anno
in Europa si consumano tre
miliardi di pezzi, di cui un
miliardo nella sola Germania, che però ne produce
1,2 miliardi, quindi anche
esportandole in altri Paesi.
In Italia ne consumiamo 250
milioni e ne produciamo appena 4-500 milioni. Gli spazi
di crescita della produzione
made in Italy sono enormi,
ma paradossalmente non
abbiamo abbastanza ingredienti per sfamare tutta la
domanda estera”.
Qual è il nostro tallone d’Achille?
“Oggi conta di più la proprietà del mercato rispetto
alla proprietà della produzione. Purtroppo, il principale canale commerciale è
Perché è stato scelto per guidare il gruppo internazionale Bofrost?
“Mi è stato chiesto di portare il modello italiano a livello europeo, perché grazie
al suo pensiero traversale è
più coerente con il mercato
attuale. Questo conferma
che l’Italia può esportare
non solo prodotti, ma anche
saper fare”.
Come immagina il Friuli tra 5-10
anni?
“Penso che economicamente ne verremo comunque fuori da questa fase
storica. Siamo un popolo
nato con la valigia, che non
aspetta di essere sopraffatto
dal destino”.
Cosa si potrà salvare e cosa vale
la pena salvare del sistema produttivo locale?
“Nel mercato globale l’unica barriera che può difenderci è quella della qualità:
esclusiva, non riproducibile
o, comunque, non replicabile con manodopera a minor
costo”.
In conclusione, ci svela i suoi gusti preferiti di pizza e gelato?
“Pizza margherita, ogni
tanto con le acciughe. Per il
gelato, malaga e amarena”.
ilFRIULI BUSINESS 15
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Tepori di
primavera
I
nferiore alle attese, ma
in salita, l’inflazione
dell’area euro, che ad
aprile ha spuntato uno 0,7%
annuo; il dato è, però, attribuito al periodo pasquale e
necessita, quindi, di conferme. Ferma l’economia statunitense nel primo trimestre,
con un Pil che ‘cresce’ dello
0,1% trimestrale annualizzato, attribuito anche dalla
Fed al forte maltempo che
ha colpito il Paese nei primi mesi del 2014. Ad aprile,
però, l’Ism manifatturiero
migliora e l’Adp segnala la
creazione di nuovi posti di
lavoro.
minore immissione
La Fed prosegue nel tapering e mantiene il proprio passo di riduzione di
10 miliardi di dollari negli
acquisti di titoli sul mercato
secondario - che ricordiamo
a Banca Popolare di Cividale,
con la nuova organizzazione,
ha costituito al suo interno la Divisione Green Economy, in stretto
coordinamento con il Servizio
Estero. Vengono così sommate le
competenze storiche nel comparto di credito agrario con le specializzazioni sulle energie rinnovabili,
patrimonio della incorporata Nord
Est Banca. Con tale scelta strategica la banca cividalese intende
rafforzare il sostegno al settore
agroalimentare del Friuli Venezia
Giulia e del Veneto orientale per il
tramite di una struttura specia-
MAGGIO 2014
inferiore Alle Attese e forse A
cAusA delle spese pAsquAli. negli
usA, invece, lA fed prosegue
nellA riduzione di liquidità
i risULTATi in PiAzzA AffAri
cHIUSURA
30-12-2013
cHIUSURA
05-05-2014
VAR %
Danieli
24,95
26,12
4,69%
Danieli risp
16,25
17,28
6,34%
eurotech
1,82
2,41
32,49%
Generali
17,17
16,86
-1,81%
Banca Generali
22,51
22,44
-0,31%
18.967
21.760
14,73%
soCieTA’
fTmiB
Rubrica realizzata
in collaborazione con
non significa drenaggio, ma
una minore immissione di
liquidità - portando il totale
degli acquisti mensili a 45
miliardi.
Listini azionari in assestamento, rendimenti sui
governativi in calo con il
GrUPPo BAnCA PoPoLAre Di CiViDALe
L
InflazIone nell’area euro
Ad Aprile in sAlitA, seppur
Btp decennale in area 3,05%,
spread contro Germania sostanzialmente stabili con il
Btp-Bund a 160 bp.
Si riporta in area 1,3850
punti il cross euro-dollaro,
dopo il dato debole del Pil
negli Stati Uniti e nonostan-
te il nuovo taglio nell’emissione di liquidità nel sistema
deciso dalla Fed. Il trend di
lungo periodo resta rialzista.
I supporti sono in sequenza
1,3815 punti (la media mobile a 50 giorni) e 1,3780 punti,
le resistenze sono i massimi
più recenti, poco oltre 1,39
punti e in area 1,3970 punti.
TAsso ‘Core’
In salita, come si diceva, i
prezzi al consumo dell’area
euro, che ad aprile si collocano allo 0,7% su base annua, dopo un aumento dello
0,5% a marzo; il tasso ‘core’,
che esclude le voci volatili
di energia e alimentari, sale
all’1 dallo 0,7 per cento.
In Italia l’indice nazionale
si porta allo 0,6% annuo dallo 0,4% precedente; l’indice
calcolato secondo i criteri
dell’Unione Europea sale
allo 0,6 dallo 0,3 per cento.
potenziAti i servizi Al settore
Agricoltura green e da esportazione
listica trasversale che integri gli
interventi su energie rinnovabili,
agricoltura e agroalimentare di
qualità.
Particolare attenzione viene
riservata alle imprese agroalimentari di eccellenza, orientate
alla promozione, all’export, alla
trasformazione e commercializzazione, alle filiere di qualità,
all’inserimento nella Gdo e
alla ricerca di nuove nicchie di
mercato. Nell’ambito dell’energia,
la promozione della valorizzazione
degli scarti aziendali e dell’abbattimento dei consumi energetici
con le più innovative tecnologie
rappresentano un altrettanto
importante driver di sviluppo.
L’utilizzo del solo strumento ‘finanziamento magazzino’, messo a
disposizione dalla Regione con la
Lr 80, ha permesso, ad esempio,
di intervenire per l’affinamento
di vini di qualità, stagionatura
di prosciutti di San Daniele e
formaggio Montasio, consentendo
alla banca cividalese di erogare
alle imprese il 47% di tutte le
pratiche perfezionate in regione
nel 2013. A ulteriore supporto del
comparto la Divisione Green Economy ha stipulato le convenzioni
con Ismea-Sgfa, Sace, Fondo di
Rotazione in Agricoltura, Creditagri e altri interlocutori del settore,
pubblici e privati, che rendono
disponibili alle aziende agricole
un ampio numero di interventi di
sostegno all’attività caratteristica,
al risparmio energetico e all’internazionalizzazione.
ilFRIULI BUSINESS 17
imprese & finanza
confidi friuli
erogate più garanzie
migliorata la
gestione operativa
I
l Cda di Confidi Friuli ha approvato un
bilancio 2013 con un utile operativo
di 575mila euro, al lordo degli accantonamenti a copertura delle perdite.
“Un risultato positivo – commenta il
presidente michele Bortolussi – in relazione alla situazione economica e agli
alti costi sostenuti per il mantenimento
dello status di intermediario vigilato da
Banca d’Italia, il valore aggiunto del
cosiddetto 107”.
In questo difficile contesto, oltre al dato
della gestione operativa, “incrementato
grazie a una oculata attività finanziaria
e al volume del flusso commissionale
derivante dall’incremento dell’operatività del 26% nell’ultimo biennio”, il Cda
sottolinea l’alto indice di solvibilità che
continua ad attestarsi ben al di sopra
del 25 per cento.
I volumi delle garanzie, pari a 981 per
michele Bortolussi
complessivi 101,2 milioni di euro di
affidamenti deliberati, garantiti per
poco meno di 43 milioni, hanno fatto
registrare un incremento dell’11,1%
rispetto all’esercizio 2012. Di rilievo
anche l’aumento dei soci: 144 in più,
toccando così quota 5.230.
L’incremento dei volumi, a fronte di
una riduzione degli impieghi da parte
del settore bancario “è un segnale
in controtendenza che fa dei Confidi
una sorta di ammortizzatore sociale in
questa fase di estrema difficoltà per le
piccole imprese”.
18 ilFRIULI BUSINESS
AssicurA Group - La società espressione deL mondo cooperativo neL
suo primo anno di attività ha visto quasi raddoppiare La nuova produzione
Un ‘ombrello’
a 100mila clienti
D
agli 81mila d’inizio anno agli oltre
100mila
clienti,
con più di 157mila polizze.
Ha chiuso con soddisfazione il suo primo bilancio Assicura Group, la
società espressione del
mondo
cooperativo,
frutto della fusione
datata 1° gennaio
2013 delle due realtà friulana e
trentina, entrambe con
u n ’e s p e rienza ultra trentennale.
Costituita con l’obiettivo di
fornire ai clienti e soci delle
Bcc, di Confcooperative e
agli iscritti a Confartigianato soluzioni assicurative
e previdenziali, meglio se
rispondenti a logiche mutualistiche, oggi conta tra
le sedi di Udine e Trento
45 dipendenti distribuiti
tra due società operative:
una agenziale, diretta da
Sandro Gotti, l’altra di brokeraggio, sotto la guida di
Marco Angeli.
“In un contesto economico e sociale complesso
- commenta con soddisfazione, Tiziano Portelli, presidente di Assicura
Group e di Assicura Agenzia - in cui è venuta meno
la rassicurante sensazione
di fiducia in un progresso
tiziano
portelli
continuo e inarrestabile,
con la quale ha convissuto la generazione che ci ha
preceduto, i cittadini fanno fatica a pensare al proprio futuro. Le Bcc hanno
riconosciuto la rilevanza
strategica dell’offerta di soluzioni assicurative e previdenziali quale servizio
per il territorio e strumento
di fidelizzazione del rapporto con la clientela, cui
va garantita protezione e
sicurezza”.
portafoglio a 40 milioni
Grazie all’apporto della
nuova produzione, pari a
complessivi 110 milioni di
euro con un incremento
dell’88% rispetto all’esercizio precedente, il porta-
foglio premi di Assicura
Agenzia per l’area protezione è salito a 39,6
milioni; cresciute,
in particolare, le
polizze incendio
abitazione del 23%,
quelle Credit Protecion Insurance del
68% e temporanee
caso morte del 16%.
La massa gestita
comprensiva sia dei
prodotti di investimento, sia di quelli
relativi alla previdenza complementare è arrivata a sfiorare i 590
milioni di euro, in crescita
del 12 per cento.
“La condivisione con le
banche della rilevanza sociale del comparto assicurativo e previdenziale – aggiunge il direttore generale
Gotti - è risultato un fattore
di successo, cui ha fatto
seguito un percorso formativo per dotare la rete delle
competenze e professionalità necessarie a garantire
un’adeguata assistenza al
cliente. Inoltre, è stato creato un catalogo prodotti
costruito su misura per il
mercato di riferimento ed
è stata avviata una semplificazione dei processi
amministrativi, con un
rilevante investimento informatico e di nuove professionalità”.
MAGGIO 2014
imprese & finanza
Tre gioielli
senza visione
Frie - Gli strumenti reGionali di finanza aGevolata possono fare
la differenza, ma si deve avere un’idea moderna del manifatturiero,
che non può essere basato più sulle lavatrici o le tazze del baGno
T
re strumenti finanziari eccezionali,
senza però una chiara ‘visione’ che
li coordini e li renda più efficaci. Il
Friuli Venezia Giulia ha un vantaggio competitivo non da poco per quanto riguarda
gli strumenti pubblici a sostegno dell’imprenditoria locale: Friulia, Mediocredito
Fvg e Frie sono, appunto, tre strumenti
finanziari che tutte le altre realtà italiane
non hanno e ci invidiano. Secondo il presidente del Fondo di rotazione per le iniziative economiche, Bruno Tellia, la loro efficacia risulta, oggi più che mai, azzoppata.
“Per questa regione il manifatturiero ri-
20 ilFRIULI BUSINESS
mane vitale – commenta – ma non si può
pensare che possa basarsi ancora sulla
produzione di lavatrici o tazze del water”.
Lei presiede il Comitato di gestione del Frie dal
2011, cosa ha trovato all’inizio?
“È uno strumento supercollaudato,
che funziona bene, in maniera semplice
e con costi contenuti. Non mancano, comunque, alcuni problemi strutturali che
in questi anni il Comitato ha dovuto affrontare e gestire. Uno è il fatto che le tre
fonti di finanziamento del fondo, in base
alle tre diverse leggi che via via lo hanno
Bruno
Tellia
MAGGIO 2014
Il Fondo è collaudato,
funziona bene e ha costi contenuti.
Serve solo più coordinamento
con Mediocredito Fvg e Friulia
integrato, non sono tra loro sovrapponibili. Ovvero, la dotazione determinata
dalla legge istitutiva del 1955 riservata alle
aziende delle province di Trieste e Gorizia
non può essere utilizzata per le richieste di
finanziamento provenienti dal resto del
territorio regionale, che devono trovare
riscontro quindi con la dotazione legata
solo alle due norme successive. Ci siamo
trovati, così, con un canale di finanziamento che si era saturato e con domande
che non potevano essere esaudite, mentre
dall’altra parte con un canale che risultava sottoutilizzato e quindi con una liquidità inutilizzata”.
Altri problemi?
“Alcuni progetti industriali energetici,
per i quali sono stati chiesto finanziamenti agevolati, richiedevano importi molto
alti, assorbendo quindi gran parte della
MAGGIO 2014
nostra possibilità annua di erogazione.
Lo scoglio è stato superato introducendo
nel regolamento il limite che consente di
accedere al fondo solo alle aziende che
propongono progetti energetici per l’autoconsumo, non per la vendita di energia al
mercato”.
Superati questi nodi, quali sono stati i risultati?
“Nel 2013 siamo tornati a regime e abbiamo chiuso un anno in forte crescita,
anche per il fatto di avere risposto alle
richieste che si erano accumulate l’anno
precedente e che erano rimaste inevase.
Abbiamo, così, deliberato finanziamenti
per 290 milioni di euro, in crescita del 41%,
a favore di 167 interventi”.
Il 2014, invece, come è iniziato?
“Decisamente sottotono. Rispetto allo
stesso periodo dell’anno scorso, sono
state presentate domande per un volume inferiore di oltre la metà. La crisi
maggiore l’abbiamo riscontrata nel 2010,
quando c’è stato un vero blocco nella domanda di finanziamenti; poi abbiamo
assistito a una lenta ripresa, fino a giun-
gere a un anno eccezionale come il 2013”.
Come vanno interpreti questi mesi di bonaccia?
“Certamente, si è esaurita la spinta
dell’entusiasmo che abbiamo percepito
l’anno scorso: chi aveva progetti fermi, anche da anni, è partito. Siamo, ora, tornati a
una fase di attesa”.
Il Frie cosa può fare contro questa tendenza?
“Attendiamo l’adeguamento alla legge regionale 2 del 2012 che ha istituito il
Fondo di sviluppo delle Pmi, che verrà
gestito dal nostro Comitato, in sostituzione dei fondi di rotazione dell’artigianato
e del commercio, attualmente seguiti da
Mediocredito Fvg. Sono molte le aspettative per questo nuovo strumento. Infatti,
oltre a essere a disposizione per una platea più ampia di imprese, cioè tutti i settori fuorché l’agricoltura che ha un proprio fondo, ha abbassato anche la soglia
minima di intervento. In questa maniera, il Frie classico e il Fondo di sviluppo
delle Pmi, assieme, potranno
dare risposte di credito agevolato a tutte le attuali esigenze”.
ilFRIULI BUSINESS 21
imprese & finanza
290
Milioni di
finanziamenti
erogati nel
2013
Cioè?
“La soglia minima del Frie,
attualmente di 100mila euro,
sale a 500mila, mentre rimane invariata il limite massimo di 20 milioni.
Il nuovo fondo, invece, opererà per investimenti da 10mila a due milioni di
euro. Vorrei, però, anche sottolineare
un aspetto che gli stessi imprenditori
conoscono poco: il Frie può finanziare
anche investimenti sul patrimonio immateriale, come la dotazione di knowhow o l’acquisto di brevetti, che oggi
possono essere più determinanti nel
successo aziendale rispetto a un nuovo
capannone”.
Quando sarà operativo il Fondo di sviluppo
delle Pmi?
“Siamo in attesa della delibera della
giunta regionale, che però è subordinata dalla realizzazione del programma informatico gestionale da parte di
Insiel. Poi, per accedere al fondo le Pmi
potranno rivolgersi, come già fanno per
il Frie, agli sportelli della banche del
territorio convenzionate”.
In questi anni lei ha avuto la possibilità di
valutare le strategie imprenditoriali delle
22 ilFRIULI BUSINESS
aziende che hanno chiesto finanziamenti al
Frie. Vista anche la sua lunga esperienza da
docente di sociologia, che idea si è fatto?
“In questi anni di crisi, i rapporti all’interno dell’economia non sono
cambiati: non esistono settori antiquati
e altri innovativi, ma esistono modelli
imprenditoriali antiquati o innovativi.
In sostanza, al Frie vediamo la parte
sana dell’economia e questa è trasversale ai vari settori.
Oggi, per esempio, reggono bene le
aziende che esportano, per diversi fattori oltre a quello che la domanda oggi
è in altre parti del mondo. Certamente, chi opera con clienti esteri ha maggiore certezza dei pagamenti, rispetto
all’Italia in cui si continua a non pagare
le fatture o a pagarle con estremo ritardo. L’altro beneficio dal lavorare con
l’estero è che il confronto con competitor stranieri, che spesso godono del
vantaggio di un minor costo della manodopera, del fisco e dell’energia, ha
obbligato le aziende locali a migliorarsi
in termini di efficienza”.
Dove stiamo sbagliando, allora?
“Nell’attività del Frie incontriamo
ancora bravi imprenditori con aziende
che sono veri gioielli, pur se non stanno sotto i riflettori dei media. C’è, però,
anche una parte di imprenditoria che è
nata e cresciuta in una fase favorevole
dell’economia e che ora non è più adeguata all’evoluzione industriale che
c’è stata e di cui tutti dobbiamo tenere
conto. La forza del Friuli è ancora il manifatturiero, nonostante la parentesi di
alcuni anni in cui ci siamo illusi che si
poteva farne a meno. Però, non possiamo ancora pensare che il nostro manifatturiero sia produrre lavatrici o tazze
del bagno”.
Gli strumenti di finanza agevolata possono
aiutare?
“Il Friuli Venezia Giulia ha tre gioielli che le altre regioni ci invidiano: Frie,
Mediocredito Fvg e Friulia. La loro efficacia, però, è penalizzata dalla mancanza di coordinamento e, più ancora,
di una visione dell’economia locale nel
lungo periodo. Una mancanza che non
è determinata solo dalla classe politica,
di cui spesso si lamenta l’inadeguatezza, ma più in generale della classe dirigente in tutti i settori della società friulana, compresa l’imprenditoria e le sue
rappresentanze”.
MAGGIO 2014
Dalla conoscenza ed esperienza maturata in oltre 10 anni di presenza
nel settore edile nasce la Enne Costruzioni s.r.l.s.
Dalla
conoscenza
esperienza
maturata
in oltre
10 anni
di presenza
L’impresa
giovane ed
e dinamica
spazia
nel campo
delle
costruzioni
e
nel
settore edilea nasce
la
Enne Costruzioni
s.r.l.s.
ristrutturazioni
360°
e
garantisce
l’esecuzione
di
qualsiasi
opera
edile
Dalla
conoscenza
ed
esperienza
maturata
in
oltre
10
anni
di
presenza
L’impresa
giovane
e dinamica
spazia neldal
campo
delle
costruzioni
e
a regola
d’arte
civile
che
industriale
grezzo
al “chiavi
in mano”.
nel
settore
edilesia
Enne
Costruzioni
s.r.l.s.
ristrutturazioni
a nasce
360°
e la
garantisce
l’esecuzione
di qualsiasi opera
edile
Nello svolgere
le
sue
attività,
sispazia
avvale
della
collaborazione
di
L’impresa
giovane
e
dinamica
nel
campo
delle
costruzioni
e
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regola d’arte
siadicivile
che industriale
dal grezzo
al “chiavi in mano”.
personale
dotato
consolidata
esperienza
ed affidabilità,
ristrutturazioni
a 360°
e garantisce
l’esecuzione
di qualsiasi opera
edile
Nello
svolgere
le
sue attività,
si avvale
della collaborazione
di
per
lavori
di
progettazione
e
per
l’esecuzione
di
opere
complementari.
a
regola d’arte
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che industriale
dal grezzo
al “chiavi
in mano”.
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L’ impresa
opera
con attività,
qualità, si
sicurezzadella
e risultato,
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sistemi
Produttivi
Ripresa
certificata
Asdi sediA - Nel distretto coNtiNua a crescere la
seNsibilità delle azieNde per l’otteNimeNto di marchi
greeN, aNche di filiera e iN forma aggregata
S
i è concluso con successo l’ultimo percorso
di certificazione delle
imprese del Distretto della Sedia che hanno aderito
alla formula aggregata proposta dalla locale Asdi. Si
sono conslusi il quarto ciclo
Fsc e il secondo ciclo Pefc,
marchi che garantiscono al
consumatore sull’uso di legno proveniente da foreste
gestite in maniera responsabile e consentono la tracciabilità del materiale, requisiti
24 ilFRIULI BUSINESS
sempre più diffusi e richiesti
in Europa. A oggi la filiera
certificata Fsc, con l’attestato conquistato da 10 nuove
aziende, conta nel distretto
friulano 55 imprese; altre 5
si sono aggiunte alla filiera
certificata Pefc, per un totale
di 24 aziende.
bollino anche per i piccoli
Per molte si tratta di una
doppia certificazione, una
volta retaggio solo delle
i rappresentanti delle aziende coinvolte
negli ultimi cicli di certificazione
grandi aziende e oggi, grazie
all’Asdi Sedia, ottenuta anche da chi è meno strutturato, ma vuole raggiungere comunque a nuovi mercati. Da
quest’anno, inoltre, la certificazione multisito Iso 9001,
terminato il primo triennio,
si è evoluta a certificato di
gruppo e ha confermato
alla filiera 10 aziende della
subfornitura. Complessivamente, dunque, sono ben
89 le certificazioni gestite
dall’Asdi Sedia. In totale le
3 filiere certificate contano
MAGGIO 2014
55
Aziende
certificate Fsc
24
Aziende
certificate Pefc
un fatturato aggregato di 170
milioni di euro, in crescita
del 2,2% rispetto al 2012, e
i dipendenti occupati sempre a livello aggregato sono
quasi 1.100, otto unità in più
rispetto al 2012. Si tratta di
segnali davvero positivi, che
MAGGIO 2014
testimoniano l’importanza
dei percorsi di innovazione
portate avanti dalle aziende
del Distretto.
“Il territorio reagisce bene
alla necessità di dotarsi di
una certificazione e seguire le richieste del mercato commenta il vicepresidente
dell’Asdi Sedia Alberto Gortani - soprattutto nel Nord
Europa esigono che il legno
utilizzato abbia una storia e
una tracciabilità. L’interesse
mostrato dalla imprese del
Distretto è di buon auspcio
per la crescita del territorio”.
esperienza consolidata
“Per il Distretto della Sedia - aggiunge il direttore
Carlo Piemonte - avere una
filiera certificata così ampia rappresenta un valore
aggiunto indiscutibile da
promuovere sui mercati.
Tutto questo è stato possi-
carlo piemonte
bile grazie alle competenze
che l’Asdi ha saputo sviluppare negli anni, in particolare Roberta Antonioli e
i nostri collaboratori sono
ormai considerati, in tema
di certificazioni aggregate,
un punto di riferimento per
le aziende del Distretto e a
livello nazionale”.
L’attenzione del cliente nei
confronti della qualità certificata è sempre più alta; ottenere, quindi, il certificato
di gruppo rafforza il valore
e l’immagine delle aziende.
Ciò spiega perché il ‘green’
abbia così convinto il Distretto, come attesta l’elevato
numero di richieste pervenute all’Asdi Sedia nei mesi
scorsi per aderire ai cicli di
certificazione multisito, appena conclusi. Molte delle
aziende che fino a non molto tempo fa erano solamente concorrenti, oggi invece
sono in grado di fare progetti in sinergia per affrontare competitor aggressivi e
conquistare, grazie al plus
di valore conferito dalla certificazione aggregata, nuovi
mercati sempre più orientati
verso l’economia ecologica e
lo sviluppo sostenibile.
ilFRIULI BUSINESS 25
Aziende
IndustrIa
Il legno
nel sangue
P
rima di iniziare a raccontare la storia di Crassevig, azienda friulana
conosciuta in tutto il mondo
per le sue straordinarie sedie,
vale la pena ricordare i viaggi
verso la Scandinavia che Luigi
Crassevig fece più e più volte
alla ricerca di sensazioni e soluzioni nuove per un impiego
del legno in chiave moderna.
Siamo alla fine degli Anni ’60,
periodo in cui l’azienda Crassevig definisce il proprio stile
trovando l’unione armonica
tra ciò che già si sentiva di essere e ciò che voleva diventare.
Così, dal 1969 a oggi, il marchio Crassevig è diventato
simbolo della tradizione italiana di alta qualità per ciò che
riguarda la progettazione e
realizzazione di sedie e tavoli
in legno, destinati al contract e
agli ambienti domestici.
CrassevIg - L’AziendA
di SAn Vito AL torre
interpretA LA mAteriA primA
nAturALe con un’eLegAnzA
che conquiStA cLienti dAi nomi
ALtiSonAnti in tutto iL mondo
più preziose di questi anni:
dall’Australia al Giappone,
dagli Stati Uniti all’Europa,
i musei più rinomati, i ristoranti più alla moda, le biblioteche più avanzate e le sedi di
aziende multinazionali hanno
scelto la qualità Crassevig: Ericsson, Skype, Chanel, General
Electrique, L’Oreal, Pomellato,
La Sorbonne, l’Università di
Boston, Ebay.
Francesco Crassevig si
muove con disinvoltura nella
propria azienda, evidenziando una conoscenza e una passione di grande intensità.
terza generazione
less is more
La storia di Crassevig è quella del capostipite Alfieri, maestro nella curvatura a vapore
del legno, di suo figlio Luigi,
personalità dall’inesauribile
creatività, e del nipote Francesco, oggi alla guida dell’azienda, dopo la scomparsa prematura del padre, con la stessa
intensità e gusto per il bello
e funzionale. Francesco è un
giovane imprenditore che, a
poco più di trent’anni, sta portando il marchio Crassevig tra
le architetture e i siti più affermati al mondo.
Per comprenderlo basta
sfogliare la reference list della
recente pubblicazione Spaces, che raccoglie le forniture
MAGGIO 2014
Francesco
Crassevig
“Le nostre sedie e i nostri
tavoli – spiega - orbitano da
sempre attorno al pianeta del
‘Less is more’, cifra estetica definitiva dell’eleganza. Questo
non significa che non ci occu-
1969
9
2
Anno di
fondazione
Numero di
dipendenti
Milioni di
fatturato
piamo di tutti gli aspetti strutturali che una sedia deve garantire, soprattutto quando è
rivolta al mercato del contract:
mi riferisco a solidità, ergonomia, sicurezza, durata nel
tempo, tutti requisiti ai quali
dobbiamo saper rispondere
con prontezza, competenza e
competitività. Lavoriamo da
sempre con designer che, indipendentemente dal ‘grado’
di fama di cui godono, si riconoscono nella nostra filosofia
che prevede impegno, serietà,
responsabilità verso il cliente.
Soppesiamo ogni singolo elemento delle nostre creazioni
perché vogliamo sempre farne
percepire il valore a tutte le latitudini”.
Negli anni Crassevig ha lavorato con firme del calibro di
Giovanni Offredi, Gigi Sabadin, Enrico Franzolini, Ludovica e Roberto Palomba, Ton
Haas, solo per citarne alcuni.
Il made in Italy è assolutamente un valore dell’azienda
di San Vito al Torre che esporta oltre il 90% delle sue creazioni.
“I miei collaboratori e io
– conclude il titolare - viaggiamo in tutto il mondo per
proporre la nostra idea di sedia prima ancora che i nostri
prodotti. A volte, riesco ancora
a stupirmi per come il nostro
marchio sia così apprezzato
in così tanti Paesi; poi penso
al percorso di Crassevig e alla
terra da cui viene e la sorpresa
svanisce. Certo, a volte sarebbe importante sentirsi meno
‘soli’ e mi riferisco alle istituzioni: l’impegno e la volontà
per fare squadra ci sono, ma i
risultati non sempre raggiungono gli obiettivi desiderati.
Forse, è arrivato il tempo di
concepire anche forme diverse di sostegno e aggregazione
all’estero, più snelle e più vicine alle esigenze delle aziende”.
ilFRIULI BUSINESS 27
Aziende
IndustrIa
refrIgera IndustrIale - L’AziendA di Cordenons puntA A
CresCere in tutto iL mondo grAzie ALLA ComponentistiCA per gLi
impiAnti di refrigerAzione Che mettono AL bAndo i gAs serrA
Valvole amiche
dell’ambiente
I
nnovazione, qualità, personalizzazione: tre caratteristiche
distintive
che identificano le valvole
per la refrigerazione realizzate da Refrigera Industriale. L’azienda di Cordenons è
nata nel 2013, acquisendo la
sede e il marchio di una precedente attività, sempre del
settore. La strategia adottata
da subito, però, ha inteso imprimere un’accelerazione su
più fronti, sia produttivi, sia
28 ilFRIULI BUSINESS
commerciali. Attualmente,
sono due le linee di prodotto
che propone a un portafoglio
di primarie multinazionali
del settore: le valvole per la
refrigerazione e i componenti
in rame per i sistemi di condizionamento dell’aria. Refrigera Industriale può contare
su un consolidato know-how
nel design e nella produzione
di prodotti di elevata qualità
e innovazione, che le hanno
consentito di acquisire quote
di mercato in oltre 40 Paesi
esteri, in quattro continenti.
L’azienda, inoltre, ha lanciato un programma di ricerca
e sviluppo di nuovi prodotti
battezzato ‘Refrigera 4 Environment’, con il quale si
sta impegnando nell’offrire
un contributo tangibile al
sistema di interazione uomo-clima, per favorire la sostenibilità ambientale degli
impianti realizzati con i prodotti del proprio marchio, nel
pieno rispetto del Protocollo
di Kyoto.
il territorio aiuta
“Abbiamo deciso di puntare sullo sviluppo di prodotti
adatti agli impianti che uti-
lizzano come gas refrigerante
l’anidride carbonica, anziché
i Cfc dannosi per l’atmosfera
– spiega il Direttore Roberto
Sabatino – per farlo sono stati
necessari investimenti nella
ricerca e nell’innovazione, e
proprio qui in Friuli abbiamo
potuto trovare un terreno fertile per questo percorso, non
soltanto attraverso il supporto degli incentivi regionali,
ma anche con enti di certificazione e università dotate di
competenze specifiche e di
adeguate strutture”.
L’azienda, quindi, accanto
alle tradizionali linee di prodotto, si arricchisce di tutti
i modelli adatti all’utilizzo
di anidride carbonica, che
richiede pressioni più alte
MAGGIO 2014
2013
7
25
Anno di
fondazione
Fatturato in
milioni di euro
Numero di
dipendenti
roberto
Sabatino
MAGGIO 2014
e, quindi, componenti degli
impianti più resistenti, realizzate in acciaio. L’anidride
carbonica, valida alternativa
agli ancora diffusi ‘gas serra’,
è oggi utilizzata marginalmente negli impianti a livello mondiale, con percentuali
crescenti, soprattutto nei Paesi occidentali, in cui la sensibilità ambientale è più matura. Ed è proprio per questo
che Refrigera Industriale ha
intravisto enormi spazi di
crescita.
Attualmente, il fatturato
dell’azienda di Cordenons è
stimato attorno ai sette milioni di euro, per due terzi
realizzati all’estero, in particolare sul mercato tedesco.
L’organico è composto da 25
persone, dotate di elevata
professionalità e animate da
un eccellente ‘team spirit’.
fattori chiave
“Il nostro piano industriale è basato su tre fattori
chiave – aggiunge Sabatino
– innovazione, che rappresenta una leva necessaria
per mantenere il vantaggio
competitivo in un Paese ad
alto costo della manodopera come il nostro; qualità,
requisito
imprescindibile
per confrontarci con grosse
multinazionali, in funzione
del quale la nostra gamma
di prodotti viene sottoposta
a test più severi di quelli richiesti dalle normative di riferimento; customer loyalty,
perché siamo convinti che il
vero asset di un’azienda sia
la fedeltà del proprio cliente,
per questo siamo in grado di
soddisfare ordini di qualsiasi dimensioni con la massima efficienza”.
ilFRIULI BUSINESS 29
Aziende
IndustrIa
Stappa la
creatività
FarmItaly - L’AziendA di MAniAgo dA oLtre
ottAnt’Anni produce cAvAtAppi che
AbbinAno innovAzione A design, ideALi
per professionisti, per MerchAndising
o Anche seMpLiceMente per L’uso doMestico
F
abbrica articoli reclame Maniago:
è questo il significato dell’acronimo Farm, divenuto in seguito Farmitaly per evidenziare la nazionalità di
una realtà che da oltre ottant’anni, nella
cittadina friulana, crea cavatappi professionali divenuti famosi in tutto il mondo.
Il suo percorso ha inizio nel 1932, quando
il giovanissimo Ferdinando Cellini fonda
la sua coltelleria, seguendo la tradizione
artigiana locale; decisiva fu l’idea di produrre da subito cavatappi, grazie anche a
un’importante commessa estera che successivamente segnò il destino della Farm.
intuizione vincente
Cellini, però, scompare a soli 33 anni e
l’azienda viene affidata alla gestione del
tutore dei tre figli, Mario, Mara e Ferdinando: è grazie alla loro dedizione e
passione che Farmitaly si è potuta consolidare. I tre fratelli prenderanno in mano
le redini dell’azienda solo più tardi, ma la
vera svolta arrivò negli Anni ’50, quando
la richiesta di una corposa fornitura di caMAGGIO 2014
1932
10
1
Anno di
fondazione
Numero di
dipendenti
Fatturato in
milioni di euro
vatappi personalizzati destinata al mercato americano creò le condizioni affinché
l’azienda si specializzasse nella progettazione e produzione di questi strumenti
professionali. Da allora sono seguiti anni
di grandi soddisfazioni per Farmitaly, riconosciuta in tutto il mondo come azienda di abilità e tecnica artigianale invidiabili: un’azienda in cui i fratelli lavorano
distribuendosi i compiti e conducendo
una sapiente gestione.
È nel 2001, con la scomparsa di Ferndinando Cellini, che entra in azienda la terza generazione rappresentata da Rossana
e Federica: sono le figlie di Mario, che ancora oggi le affianca in azienda, e da subito
si dimostrano dotate di grande creatività.
Le due sorelle raccolgono la sfida di rinnovare l’azienda di famiglia e l’impresa
riesce subito e pure bene.
elevati standard di qualità e precisione,
perché i nostri cavatappi, oltre a essere
oggetti ricercati, sono indispensabili strumenti di lavoro. Sono numerosi i brevetti
che ogni cavatappo Farmitaly custodisce
in sé, come la Leva variabile X.tend a doppio appoggio, un accorgimento che rende
l’estrazione del tappo più veloce e precisa,
minimizzando il rischio di pizzicamento.
C’è, poi, la spirale differenziata Long Cork
che impedisce la rottura del tappo grazie
allo speciale filetto che diminuisce l’attrito della spirale e rende l’inserimento più
facile. Infine, non possiamo dimenticare
il Tagliacapsule Foilkut, il sistema per cui
una sede adattabile al collo di qualsiasi
bottiglia accoglie quattro piccole lame.
Queste sono alcune delle caratteristiche
che rendono i cavatappi Farmitaly gli strumenti migliori per il loro utilizzo, sia in
ambito professionale, sia domestico. Non
è un caso – concludono le sorelle Cellini che i nostri cavatappi siano ancora oggi tra
i più imitati”.
estetica e bRevetti
“Farmitaly – spiegano Rossana e
Federica Cellini - produce cavatappi di alta qualità interamente
creati in Italia, in cui la storia, la
tradizione e la sapienza della
coltelleria artigiana di Maniago
si fondono con l’innovazione, la ricerca progettuale e
l’estetica. Abbiamo sempre
puntato su innovazione e
tecnica, raggiungendo così
Rossana e Federica cellini
ilFRIULI BUSINESS 31
aziende
industria
Campioni
di leggerezza
Forlite - Grazie al brevetto di un innovativo pannello,
la società di udine realizza mobili in kit che distribuisce
in e-commerce con il marchio supernatural
L
a sostenibile leggerezza dell’innovazione: così nascono l’azienda Forlite e i suoi prodotti sotto il marchio
Supernatural. Nel 2011 tre manager Luigi
Chiarion di Udine, Alessandro Gregorini
e Mario Grillo di Pordenone, decidono di
fondare la società con sede a Udine, il cui
obiettivo è lo sviluppo di una tecnologia
innovativa per il mondo del mobile, attraverso l’utilizzo di polipropilene alveolare,
un materiale largamente impiegato con
successo nel campo alimentare e medicale.
“In alcuni anni di studi e ricerche – spie-
32 ilFRIULI BUSINESS
ga Chiarion - abbiamo messo a punto il
Litex, un esclusivo pannello di Forlite. La
leggerezza dei mobili è il risultato di una
nuova tecnica di costruzione che utilizza
nella loro struttura interna questo materiale. Abbiamo sostituito con pannelli di
Litex la pesante materia inerte interna che
costituisce circa il 90% del peso di ogni
mobile, cioè il truciolare e l’Mdf. L’utilizzo
del Litex riduce pertanto drasticamente il
numero di alberi che vengono abbattuti
usando i materiali convenzionali. La sola
cartella esterna dei mobili è in pregiato legno di rovere che proviene da foreste con
MAGGIO 2014
taglio selettivo e rigorosamente ripiantumate”.
Il polipropilene non rilascia la pericolosa formaldeide; è facilmente smaltibile;
essendo un materiale plastico quindi, per
sua natura è impermeabile all’acqua; grazie alla struttura alveolare ha le medesime
doti di indeformabilità di una struttura in
legno tradizionale pur essendo molto più
leggera
Innovativo, però, non é solo il materiale,
ma anche il modello produttivo e commerciale che l’azienda ha adottato.
modello produttivo
“Forlite, da una parte, quale titolare della tecnologie e dei brevetti si rivolge come
azienda di engineering a realtà del mobile
offrendo loro la possibilità di impiegare
questa tecnologia – continua Chiarion –
dall’altra, ha creato un proprio marchio
commerciale Supernatural che, attraverso un proprio sito di e-commerce, con cui
distribuisce mobili, fabbricati su nostra
licenza da aziende friulane terziste.
La grande crisi ci ha suggerito, per ora,
di abbattere drasticamente i costi distri-
MAGGIO 2014
butivi tradizionali, per favorire un approccio diretto al consumatore con prezzo assai competitivo. Gestiamo, infatti, senza
alcun dipendente, per ora, la spedizione
dei mobili in kit preconfezionati e prodotti
dalle aziende partner”.
I mobili per la zona living, oltre alle doti
intrinseche al materiale, si caratterizzano per un alto contenuto di design e una
manifattura artigianale. Inoltre, sono di
estrema facilità di montaggio.
“I nostri sforzi si sono concentrati in
questi primi quattro mesi sul brand Supernatural. Nonostante sia presto per fare
un bilancio consolidato, possiamo dirci
soddisfatti dell’esordio. Grazie anche alla
visibilità già conquistata grazie ad autorevoli riviste del settore, gli ordini dall’Italia
cominciano ad arrivare. Il sito e i nostri
social network sono molto frequentato,
anche dall’estero. Con sorpresa osserviamo che Londra è la prima città da qui arrivano i click.
Il prossimo passo è quello di sviluppare
nuovi importanti progetti di mobili superleggeri, ma attendiamo di finanziare
questi progetti con le vendite dei modelli
Supernatural”.
ilFRIULI BUSINESS 33
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esportazione
oiCe - Compatibilità ambientale e SoStenibilità finanziaria della SuCCeSSiva
geStione Sono requiSiti oggi impreSCindibili per qualSiaSi tipo di opera
pubbliCa. la CapaCità dei profeSSioniSti friulani maturata nell’eSperienza
del poSt terremoto deve eSSere propoSta nei paeSi in via di Sviluppo
I
l progetto è il concepimento, il cantiere è la
nascita, poi però una
qualsiasi costruzione ha tutta una sua vita che potrà essere funzionale, flessibile e
finanziariamente sostenibile
soltanto se questa prospettiva è chiara fin dall’inizio.
Anche i progettisti e gli stessi soggetti appaltanti, cioè,
devono appropriarsi, o per
meglio dire riappropriarsi, di
modelli più lungimiranti. È
quanto raccomanda Ermanno Dell’Agnolo, architetto
e rappresentante regionale
dell’associazione Oice aderente a Confindustria, che riunisce le società di ingegneria, architettura e consulenza
tecnico-economica.
Appalti pubblici: quali novità e
quali ostacoli?
“Le gare di progettazione, nel primo trimestre di
quest’anno, hanno avuto una
leggera crescita rispetto allo
stesso periodo del 2013. La
media dei ribassi di aggiudicazione, però, è aumentata.
La moderata soddisfazione
per numero di gare si contrappone, quindi, alla sempre
più preoccupante percentuale di ribasso necessaria per le
aggiudicazioni.
36 ilFRIULI BUSINESS
È opportuno, comunque,
aspettare i primi provvedimenti attuativi del Documento di economia e finanza
(Def)) sia sotto il profilo della spending review, sia per
la riforma della pubblica
amministrazione. C’è, poi,
da valutare, con grande
cautela e ponderazione, il
ruolo dell’Autorità di Vigilanza (Avcp), aspettando le
indicazioni delle direttive
dell’Unione Europea e le
specificità dei diversi settori
coinvolti dalla stessa autorità. Ci troviamo, quindi, in un
momento molto delicato”.
Qual è, invece, l’andamento dei
bandi?
“Guardando
l’analisi
sull’andamento delle gare
pubbliche in Friuli Venezia
Giulia, si può notare in maniera molto vistosa, di come negli
ultimi 5 anni si sia passati da
un importo complessivo di
26,5 milioni di euro a uno di
8,3 milioni, con una diminuzione percentuale del 69 per
cento. Osservando il rapporto
Oice sugli appalti, si può constatare, inoltre, la variazione
delle tipologie di spesa e di
contratti. La sintesi che possiamo trarre, sia per il mondo
pubblico, sia privato, è di pro-
Ermanno Dell’Agnolo,
socio dello studio Set di
Pordenone, dal marzo
scorso è rappresentante
dell’Oice per il Friuli
Venezia Giulia
cedere attraverso la stesura di
meta-progetti compatibili con
l’ambiente e completi di piano
economico e finanziario, che
dimostrino la sostenibilità
dei progetti stessi, per poi programmarne l’attuazione con
lotti funzionali e propedeutici
al funzionamento complessivo. Ecco l’indicazione della
strada da percorrere”.
Come deve cambiare, quindi, il
modo di progettare?
“L’elaborazione dovrà tener
conto prioritariamente del
fattore ambiente, programmando opere che lo rispettino e lo valorizzino. Il secondo
fattore importante è quello
energetico e, quindi, nel bilancio delle scelte delle opere
e delle loro tipologie deve essere prioritaria la programmazione di opere che, non
solo considerano l’energia
utilizzata nella costruzione,
ma anche il risparmio energetico nella loro gestione e
manutenzione.
Riassumendo: serve un
piano economico e finanziario, sia generale, sia specifico
opera per opera, che contempli in maniera reale tutte le
analisi e le condizioni.
Le forme di appalto, poi,
devono consentire l’aggiudicazione valorizzando la meritocrazia, l’organizzazione
MAGGIO 2014
bandI pubblIcI per servIzI dI IngegnerIa e mIstI In Fvg
tIpologIa
e completezza aziendale o
degli studi, il possesso della Certificazione di qualità
e, per quanto riguarda l’importo economico di aggiudicazione, far propendere alla
metodologia con il criterio
di aggiudicazione che vede
escludere le forme di offerte
anomale”.
Il limite di guardare molto alla realizzazione, ma poco alla sua successiva gestione, è ancora diffuso e può essere un boomerang per
le amministrazioni pubbliche?
“I piani economico e finanziario delle opere devono
tener conto del bilancio complessivo dell’opera, dalla sua
costruzione alla sua gestione. Come in tutti i ‘progetti’,
l’analisi dettagliata e approfondita delle condizioni pre
MAGGIO 2014
2009
2010
2011
2012
2013
Ingegneria e architettura
199
223
158
237
164
Appalto integrato
16
21
9
17
17
Project financing
2
0
3
0
0
Concessione di costruzione
e gestione
2
7
13
7
7
Fonte: Oice Fvg
e post determina in maniera
sostanziale i progetti stessi.
Nel caso di specie, è palese
che la gestione dell’opera costruita, se ben programmata
dopo l’attenta analisi in fase
progettuale, consente la risposta tecnico-funzionale,
di manutenzione, di valorizzazione nel tempo, di riconversione, di flessibilità e di
sicurezza necessari per non
creare debiti futuri, ma per
dare risposte e ausili alle successive generazioni”.
Il Friuli può esportare anche servizi di ingegneria?
“L’importante esperienza
professionale, sviluppata e
consolidata nei settori dell’architettura e dell’Ingegneria
nel Friuli del post terremoto,
non solo può, ma anzi dovrebbe essere esportata in
tutto il mondo.
Alla risposta di ‘come’ deve
essere esportata, si deve subito evidenziare che il metodo è
quello della ‘proposta’. Infatti,
alla considerazione che i popoli dei Paesi non sviluppati,
nei prossimi 30 anni, raggiungeranno valori di aumento
demografico elevatissimi e
considerato che i tristi e mor-
tificanti fenomeni migratori,
che peraltro mettono in crisi lo
Stato italiano, rappresentano
una percentuale ridottissima
della popolazione degli Stati
non sviluppati, è necessario
che chi ha l’intellettualità e
la capacità di progettare, in
senso lato, la programmazione e l’attuazione dello sviluppo di un territorio, debba
metterla a disposizione inizialmente degli imprenditori che hanno struttura e
potenzialità economica e internazionalizzino
le loro aziende, non
delocalizzando.
ilFRIULI BUSINESS 37
SiStema
Costruzioni
bandi pubblici per di ingegneria e architettura in fvg
numero
Per esempio, la società di cui faccio
parte, la Servizi Edilizia Territorio (Set) di Pordenone, nel suo programma
di marketing all’estero finalizzato a una penetrazione
commerciale in alcuni Paesi dell’Africa, ha esaminato
e verificato la fattibilità di
sviluppo di progetti, nello
specifico, nell’area nord del
Mozambico dove, a seguito
di importanti scoperte di gas
e petrolio, le multinazionali
Eni e Anadarko hanno avviato un programma di investimento molto importante.
L’area presa in considerazione è, a oggi, molto carente
dal punto di vista infrastrutturale, logistico ed edilizio.
La ricchezza di materie prime
recentemente individuate la
farà diventare in breve tempo
luogo di notevole sviluppo.
Set intende, pertanto, sviluppare progetti che riguarderanno sia la pianificazione
del territorio, sia l’edificazione di costruzioni civili, infrastrutturali,
industriali,
partendo dalle basilari opere
di urbanizzazione all’edifiMAGGIO 2014
2009
2010
2011
2012
2013
Fino a 40mila
95
135
112
157
115
Da 40mila a 100mila
60
51
29
54
35
Da 100mila a 200mila
19
20
9
15
7
Oltre 200mila
25
17
8
11
7
2009
2010
2011
2012
2013
Fino a 40mila
1.384.273
2.121.180
1.609.370
2.386.211
1.525.085
Da 40mila a 100mila
4.135.126
3.311.720
1.823.227
3.744.121
2.384.388
Da 100mila a 200mila
2.683.599
3.170.567
1.208.767
2.314.732
917.192
Oltre 200mila
18.361.203
14.627.148
7.298.433
4.217.660
3.530.068
valore
Fonte: Oice Fvg
cazione di grandi strutture
di tipo residenziale, per business e per turismo, e conseguenti opere accessorie quali
strutture sportive, ricreative,
scolastiche, ospedaliere.
Sarà importante costituire
gruppi di lavoro interdisciplinari, composti non solo da
progettisti e costruttori, ma
anche da finanziatori, da ‘gestori’, da manutentori capaci
di costruire e far vivere intere
città”.
come devono, però, adeguarsi gli
studi e le società locali?
“Gli studi e le società di
ingegneria, per fare questo
salto, devono aggregarsi in
organizzazioni tipo Oice e,
attraverso questa, parteci-
pare a forum con gli imprenditori e assieme a questi alle
missioni negli Stati non sviluppati aderendo a contatti
B2B. Nel contempo, devono
aprirsi a tecnici dei vari Stati
per formarli e, poi, per farli
divenire loro dipendenti e
collaboratori in quelle stesse
realtà dove si intende operare”.
come è cambiato il ‘mestiere’ del
progettista?
“Non è cambiato, ma si è
evoluto. Alle regole scritte
della scienza e della tecnica,
di cui le nostre strutture di
formazione sono molto capaci e valide, dobbiamo far
seguire quell’attività di ‘apprendistato’ dove i tecnici
intrisi di teoria devono conoscere il mondo delle regole non scritte, oltre alla comprensione del ‘contratto’ con i
materiali e con le persone.
In sostanza, il consiglio che
do ai giovani professionisti è
quello di fare, con molta cenere sul capo, gli anni di apprendistato necessari per conoscere le regole non scritte
da comprendere nel progetto
e nell’operare, nel rispettare
l’ambiente, nell’utilizzare i
materiali adeguati in armonia con l’ambiente e per conoscere l’arte di far eseguire
le proprie scelte progettuali
ad altre persone, che hanno
una loro intelligenza, una
loro cultura e una loro professionalità”.
ilFRIULI BUSINESS 39
sistemA
coStruzioni
È
indubbiamente il più grosso investimento turistico realizzato in regione nell’ultimo decennio. Dopo
un lungo percorso, dall’ideazione al
cantiere, e un costo finale di 245 milioni
di euro, a giugno sarà, così, inaugurato
ufficialmente il complesso di Portopiccolo nella baia di Sistiana. È un’iniziativa
che guarda al segmento alto di mercato,
quello che visto il riscontro commerciale
non sta soffrendo la crisi, come analizza
Massimo Suppancig, l’amministratore
delegato della società.
Il crono-programma del progetto è stato rispettato?
“Sono particolarmente soddisfatto
delle tempistiche che stiamo tenendo
40 ilFRIULI BUSINESS
Una perla
pronta
a brillare
SiStiana PortoPiccolo - A giugno
inAugurAzione del complesso
turistico di lusso, che puntA A unA
clientelA nAzionAle ed esterA
e l’apertura di Sistiana Portopiccolo è
ormai alle porte. Lo scorso 12 aprile,
puntuale come da programma, l’acqua
ha fatto ufficialmente il suo ingresso in
darsena. A fine giugno si terrà l’inaugurazione ufficiale con l’ingresso dei residenti, l’apertura della marina da 120
posti barca, del beach club e l’avvio di
un’ampia scelta fra ristoranti, bar, botteghe tipiche, boutique e servizi. Inol-
245
Milioni di euro
di investimento
tre, a partire da quest’estate verranno
progressivamente inaugurate tutte le
altre attività per concludere nella prossima primavera con l’apertura dell’hotel 5 stelle lusso e della Spa che si preannuncia come la più grande d’Italia.
9.000 metri quadrati interni e 6.000 di
parco esterno accoglieranno una Medical Spa, trattamenti anti-aging e la più
importante e moderna Thalasso-Spa
del sud Europa.
L’obiettivo di Sistiana Portopiccolo
è proporre tanto ai proprietari di casa
quanto a tutti i suoi visitatori un’offerta completa e innovativa da vivere 365
giorni l’anno”.
Quante sono le abitazioni al momento collo-
MAGGIO 2014
cate sul mercato e che tipologia di clientela
ha acquistato?
“Sistiana Portopiccolo dispone di 460
unità abitative che presentano un preliminare di vendita pari al 70 per cento.
La provenienza dei clienti è soprattutto
italiana, ma il restante 30% vogliamo
presto promuoverlo a mercati come Austria, Germania, Regno Unito e Russia”.
Quando ci sarà l’inaugurazione e l’apertura
dei servizi agli esterni?
“A fine giugno 2014 si terrà l’inaugurazione ufficiale di Sistiana Portopiccolo. Il taglio del nastro prevederà l’apertura della marina e del beach club come
tutto l’avvio di ristoranti, bar, servizi e
boutique. Contemporaneamente ver-
MAGGIO 2014
rà, inoltre, aperto un centro escursioni
che, con un ricco programma di gite
naturalistiche e visite enogastronomiche, promuoverà le bellezze del nostro
territorio a tutti i suoi visitatori”.
Quali sono le caratteristiche dell’hotel?
“Nel cuore di Sistiana Portopiccolo
apriremo il primo hotel 5 stelle lusso del
Friuli Venezia Giulia. Dallo stile squisitamente triestino, l’albergo disporrà di
camere superior, junior suite, suite e
di una villa indipendente da 300 metri
quadrati oltre a una Spa e uno stabilimento balneare riservato esclusivamente ai suoi ospiti.
L’hotel sarà gestito centralmente da
noi; è in corso, inoltre, un processo di
affiliazione a un brand internazionale
che racchiude al suo interno noti alberghi extra lusso di gestione privata”.
Rispetto alle intenzioni iniziali, la crisi economica che ripercussioni ha avuto su questo
progetto?
“L’inizio dell’investimento risale a oltre
vent’anni fa, ma oggi come ieri l’idea di realizzare un progetto di qualità ed eccellenza non ha mai abbandonato gli investitori
e tutti coloro che vi hanno lavorato. Anzi,
crediamo fermamente che Sistiana Portopiccolo grazie a questo approccio possa
rappresentare un’occasione di rilancio
economico e di sviluppo turistico per l’intera area, nonché un esempio di successo
e orgoglio per tutta la nostra regione”.
ilFRIULI BUSINESS 41
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42 ilFRIULI BUSINESS
MAGGIO 2014
Aziende
Costruzioni
Cantieri di storia
Gruppo de eCCher - GrAzie
All’Acquisizione dellA veneziAnA
sAcAim, lA reAltà friulAnA
diventA leAder neGli interventi
di recupero e restAuro di pAlAzzi
e chiese. con tAnto di premi
I
l salvataggio e l’acquisizione da parte
del gruppo friulano de Eccher della
storica azienda Sacaim di Venezia sta
già portando ottimi frutti. Infatti, l’intervento di restauro da essa realizzato della Basilica Palladiana, simbolo e cuore
socio-culturale della città di Vicenza, è
stato proclamato tra i vincitori dell’edizione 2014 del Premio dell’Unione Europea
‘Europa Nostra’ per la conservazione del
patrimonio culturale.
Sacaim, fondata a Venezia nel 1920 e
oggi con sede a Marghera, è protagonista
riconosciuta nel settore del restauro conservativo e artistico. La sua opera in questo settore ha trovato espressione in importanti edifici-simbolo della stessa città
di Venezia, come il Gran Teatro ‘La Fenice’,
Palazzo Grassi, l’Università Ca’ Foscari, il
Campanile di San Marco, Palazzo Pauly, il
Teatro Malibran, il Seminario Patriarcale,
Palazzo Contarini del Bovolo, il Convento
dei Crociferi, le Gallerie dell’Accademia,
Palazzo Giustinian.
Questa non l’ha messa, però, a riparo
dalla crisi economica, portandola all’amministrazione straordinaria. Pur vantando un portafoglio ordini di oltre 650
milioni di euro, l’azienda era entrata in
sofferenza finanziaria a causa del ritardo
nei pagamenti. A fine marzo 2013, così,
l’intervento del gruppo friulano.
europa nostra
La validità dell’operazione sembra confermata dal prestigioso riconoscimento
appena ricevuto. I ventisette progetti vincitori, selezionati tra quasi 200 progetti
candidati provenienti da trenta Paesi,
hanno ricevuto tale prestigioso riconoscimento per i risultati raggiunti in quattro
ambiti: conservazione, ricerca, contributi
MAGGIO 2014
esemplari, nonché istruzione, formazione
e sensibilizzazione.
“I risultati di quest’anno – ha spiegato
Plácido Domingo, famosissimo tenore e
presidente di Europa Nostra - dimostrano che, anche in circostanze economiche
difficili, i progetti nel campo del patrimonio culturale possono mobilitare persone
d’ingegno e passione e attirare un sostegno da fonti pubbliche e private. Grazie
alle loro competenze, al loro impegno e
alla loro generosità, diversi siti storici hanno riacquistato il loro l’antico e originale
splendore. Mi auguro che il nostro partenariato con la Commissione europea
continui a rafforzarsi e abbia un impatto
sempre più grande, dando ancor maggiore diffusione all’eccellenza europea nel
settore del patrimonio culturale”.
Oltre a celebrare l’eccellenza dei lavori
per la tutela del patrimonio culturale, il
premio dell’Ue intende anche promuovere competenze e standard elevati nel campo della conservazione.
lusso sul canal grande
Nel febbraio scorso le due società del
gruppo Rizzani de Eccher e Sacaim si
sono aggiudicate il restauro del Fondaco
dei Tedeschi, uno dei più antichi e imponenti palazzi veneziani, affacciato sul Canal Grande accanto al Ponte di Rialto.
Attualmente di proprietà del gruppo
Benetton, grazie all’intervento di restauro
e recupero funzionale progettato da Rem
Koolhaas, il Fondaco dei Tedeschi ritroverà la sua originaria destinazione di spazio
commerciale, ospitando negozi della catena del lusso Louis Vuitton Moet Hennessy
(Lvmh).
Il palazzo, risalente al 1228, fu infatti il
centro degli scambi commerciali veneziani, poi dogana in epoca napoleonica e
sede delle Poste nel ‘900.
L’acquisizione è la positiva conclusione
di una complessa procedura di gara, che
ha visto le società del gruppo de Eccher
selezionate tra molte per competenza, affidabilità e pregio tecnico dell’offerta.
L’appalto, del valore di 22 milioni di
euro, comprende la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’intervento in un
arco temporale di circa un anno e mezzo.
Sacaim ha chiuso il 2013, anno indubbiamente di ‘transizione’, con un fatturato
di 43 milioni di euro e un numero di dipendenti pari a 130.
ilFRIULI BUSINESS 43
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Tazzine da
esportazione
OrO Caffè - La torrefazione di tavagnacco continua
a crescere in itaLia e soprattutto aLL’estero . neL suo
cataLogo debutta anche una varietà bioLogica ed equosoLidaLe
C
rescita all’estero, franchising di
caffetteria e la scuola del caffè:
sono queste le tre armi della strategia di crescita di Oro Caffè, torrefazione
che da oltre 25 anni seleziona, tosta e miscela i migliori caffè del mondo. L’azienda
di Tavagnacco ha chiuso il bilancio 2013
con un fatturato di 5,6 milioni di euro, in
crescita dell’11% rispetto al 2012. Si tratta
di un ottimo risultato determinato anche
dall’apertura verso nuovi mercati esteri,
quali Canada, Emirati Arabi, Russia e Malesia che ha portato a un aumento complessivo dell’export pari al 22 per cento.
export verso la metà del fatturato
“Il bilancio positivo di quest’anno commenta la presidente Chiara De Nipoti
- è frutto della risposta più che favorevole che abbiamo riscontrato sul mercato
italiano, dove abbiamo superato i mille
clienti tra grossisti e operatori del settore
MAGGIO 2014
Horeca, ma anche sul mercato estero, che
determina oggi il 45% del nostro fatturato
e che ci ha spinto in questi mesi ad aprire
in Canada la prima filiale Oro Caffè.
Per l’anno in corso ci siamo prefissati
diversi obiettivi nell’ottica di migliorare
questi ottimi risultati, puntando sull’altissima qualità che contraddistingue il
nostro prodotto e su un servizio accurato
e tempestivo di assistenza che tutti i nostri
clienti apprezzano e che da 25 anni fanno
di noi un partner sicuro e affidabile”.
Il marchio nasce nel 1972, grazie allo
spirito imprenditoriale di Chiara e Stefano Toppano, diventando nel 1987
un’azienda specializzata nella selezione,
tostatura e miscelatura di caffè. Oggi è gustato in oltre mille locali in Italia ed è già
presente in 30 Paesi all’estero.
Per il 2014, Oro Caffè, che proprio
quest’anno è entrata a far parte del Consorzio Torrefattori Delle Tre Venezie, ha in
serbo molte novità. Da maggio, l’azienda
Foto Sara Corsini
aziende
agrOalimentare
1987
5,6
Anno di
fondazione
Milioni di
fatturato
chiara
de nipoti
friulana ufficializzerà l’introduzione nelle
sue miscele del pregiato caffè tailandese
Doi Chaang, una varietà di Arabica tra
le migliori al mondo frutto dell’avanzato
progetto equosolidale Beyond Fair Trade,
di cui la torrefazione friulana è prima in
Italia nell’importazione.
locali in franching e scuola
L’azienda friulana, poi, sarà artefice
dell’inaugurazione di molteplici ‘AdOro
Caffè’, la prima catena di locali in franchising a marchio Oro Caffè, e aprirà al
pubblico ‘La Scuola Oro Caffè’, una tra le
più importanti realtà del territorio a offrire
una formazione completa, professionale
e qualificata riguardo la cultura di questa
bevanda.
“Oltre cinque anni fa – aggiunge De Nipoti - grazie al nostro stimato coffee trainer Giovanni Roitero, abbiamo istituito ‘La
Scuola Oro Caffè’ per istruire tutti i nostri
partner su cultura e segreti del caffè: dalla
raccolta, selezione, tostatura e miscelatura
del chicco fino alle modalità e tecniche di
estrazione del caffè in tazzina. Procedure
spesso poco curate nei dettagli, ma di fondamentale importanza per la preparazione
di un buon caffè. Da oggi, vista la grande
richiesta, abbiamo deciso di aprire le porte
della scuola a tutti gli appassionati del caffè, non solo agli addetti del settore”.
ilFRIULI BUSINESS 45
Aziende
Terziario
Astronomia
per tutti
Primalucelab - LA stArt-up
di pordenone debuttA con un
rAdio teLescopio per AmAtori,
dAL bAsso costo e instALLAbiLe
Anche neL giArdino di cAsA
O
ra guardare il cielo ‘oltre il visibile’
e dal proprio giardino è possibile
ed è alla portata di tutti. PrimaluceLab, startup con sede al Polo Tecnologico di Pordenone, ha infatti presentato il
primo nato tra i suoi prodotti: Spider230.
Si tratta di uno strumento che per tecnologia, dimensioni e costi rappresenta già
una rivoluzione nel settore dell’astronomia amatoriale e un esempio di come il
progresso e la ricerca possano avvicinare
un pubblico sempre maggiore a conoscenze prima riservate solo a scienziati
e professionisti.
Muovendosi con questa visione, PrimaLuceLab si rivolge primariamente
agli astrofili e amatori, alle università, ai
musei scientifici, per soddisfare le tante
esigenze tecnologiche e didattiche per coloro che nel mondo studiano lo spazio per
passione e professione”.
professionali. Risultati che, opportunamente interpretati e tradotti dal computer
tramite un software proprietario di PrimaLuceLab, si trasformano in immagini.
La più recente registrata da Spider230 è la
radio mappa di una nebulosa nella costellazione di Cassiopea.
“Continuando a innovare - spiega Filippo Bradaschia, uno dei soci fondatori
osservazione anche di giorno
Spider230, nato anche dalla collaborazione con RadioAstroLab,
azienda italiana leader nella realizzazione di ricevitori per radioastronomia, è un radio telescopio che non
risente dei limiti della più diffusa tecnologia ottica, che ha la possibilità di scrutare gli astri solo di notte e subendo il noto
problema dell’inquinamento luminoso.
La sua antenna riceve onde radio in arrivo
dallo spazio anche di giorno e cattura frequenze fino a oggi irraggiungibili da altre
strumentazioni amatoriali disponibili nel
mercato. Spider230 è in grado di restituire
risultati di qualità, utili anche per scopi
46 ilFRIULI BUSINESS
della società - sarà possibile portare questa scienza affascinante alla portata di un
pubblico più ampio. Il segreto è rendere
di facile utilizzo tecnologie complesse e
trasformare le formule matematiche in
forme tangibili come l’astrofotografia.
Naturalmente a costi accessibili.
e-commerce e consegna rapida
I radiotelescopi esistenti sono oggi
grandi strutture, costano anche diversi milioni di euro e sono normalmente
collocati presso strutture di ricerca. PrimaLuceLab riesce a offrire un sistema
evoluto, che costa meno di un’auto utilitaria, acquistabile anche online dal suo
sito e consegnabile ovunque in 7 giorni
dalla conferma dell’ordine. I primi esemplari sono già stati venduti in Europa e
in Sud America. Il modello, inoltre, è
modulabile, anche nel prezzo, perché compatibile con le più diffuse
montature dei telescopi ottici.
“Nell’immediato futuro di PrimaLuceLab - aggiunge Bradaschia
- c’è un prodotto più evoluto, semiprofessionale, in grado di catturare
onde radio anche attraverso le nuvole
e in condizioni di maltempo. Potremmo
definirlo un radiotelescopio near-professional, sia per prestazioni che per investimento. Ci apriamo così a nuovi campi
di applicazione come lo studio dell’emissione a 21cm, cioè la ‘firma’ dell’idrogeno
neutro nel gas interstellare, e la ricerca di
intelligenza extra-terrestre, grazie anche
a una suite di programmi informatici che
stiamo progettando”.
MAGGIO 2014
coltiviamo
coltiviamo
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33030 Basaldella (UD)
tel. +39 0432 561302
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COORDINATI
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CALENDARI
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MANIFESTI
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Aziende
Terziario
Semplifichiamo
l’innovazione
FirsT - LA stArt-up di pordenone AccompAgnA Le Aziende neLLA
progettAzione e coLLAudo di sistemi informAtici di controLLo
per prodotti eLettrici, eLettromeccAnici e domestici
F
irst è una spin-off costituita nel
settembre 2010 da parte di un
gruppo di imprenditori già attivi,
tramite la società Irs, nel settore della
realizzazione di sistemi elettronici e
informatici per l’effettuazione di test,
misure e collaudi per il mercato industriale. L’azienda, con sede nel polo
tecnologico di Pordenone e guidata da
Giulio Bondani, Osvaldo Toscano e Alberto Osgualdo, è in grado di sviluppare soluzioni software di tipo innovativo,
per il supporto allo sviluppo di nuovi
prodotti per le aziende che operano nel
mercato dei componenti e prodotti elettrici, elettromeccanici, domestici.
soluzioni e rapidità
La scelta di orientarsi verso questo
mercato prende spunto da una serie di
considerazioni di carattere tecnologico e
commerciale: i settori di riferimento per
le soluzioni che First intende proporre si
caratterizzano per la produzione di beni
che inglobano dispositivi elettronici e
2010
Anno di
fondazione
informatici di controllo. Le fasi di definizione della funzionalità, progettazione, sviluppo e collaudo dei prodotti diventano, quindi, fortemente legate alle
funzionalità software installate nei loro
controlli elettronici, e pertanto le metodologie di sviluppo devono convivere
con questa complessità. Di conseguenza, è sempre più avvertita la necessità di
dotarsi di sistemi di progettazione e collaudo maggiormente innovativi, adatti
Contract & Finiture
Pitture civili e industriali
Decorazioni
Isolamenti a cappotto e acustici
Sistemi in cartongesso e metallici
Manutenzione stabili e piattaforme
aree H. 22 e 36 mt.
48 ilFRIULI BUSINESS
MAGGIO 2014
Puntiamo, in particolare, a rivolgere la
nostra attività alle piccole e medie imprese, che spesso non hanno strutture e
risorse per sviluppare percorsi di innovazione. Noi, quindi, possiamo mettere
loro a disposizione la tecnologia appannaggio dei grandi gruppi industriali”.
First, quindi, si rivolge ad aziende di
tutte le dimensioni e con com
competenze tecnologiche di tipo
diverso, indicando loro le
soluzioni all’avanguar
all’avanguardia dal punto di vista
tecnologico, e si propone come riferimento
per l’utilizzo di tecniche di modellazione,
prototipazione, sviluppo
funzionalità, test e valida
validazione innovativi.
osvaldo
non fornitori, ma partner
toscano
a fronteggiare sia questa
aumentata
complessità, sia l’accelerazione dello
sviluppo dei nuovi prodotti. Il
mercato costringe le aziende, oggi
più che mai, alla produzione di
prodotti innovativi, di qualità e di costo
ragionevole, in tempi sempre più rapidi.
“Siamo una realtà nata per seguire il
gruppo Electrolux – commenta Toscano
– ma stiamo cercando di guardare oltre.
La proposta include diversi livelli di
assistenza che vanno dalla fornitura di
servizi, all’individuazione del problema
del cliente, all’elaborazione delle possibili soluzioni, all’adattamento di queste
PubblicitˆToniuttiFestadelProsciutto.pdf
C
M
Y
CM
MY
1
ultime alle specifiche esigenze aziendali, fino alle fasi di sviluppo ed evoluzione dei sistemi. Molte di queste fasi sono
sviluppate assieme al cliente, al fine di
creare una partnership tecnologica duratura anziché un mero rapporto con un
fornitore.
Alcuni esempi di questo approccio
sono lo sviluppo di piattaforme software per il test rapido del firmware, per le
verifiche delle condizioni di guasto (Failure Test), per la prototipazione rapida
(Rcp) e per la gestione dei dati di prova
(Data Mining). Un sistema di test rapido
del firmware, così, è in grado di provare
automaticamente nell’arco di una notte,
la funzionalità completa ed eventuali guasti di una centralina di controllo
di un elettrodomestico (stufa a pellet,
caldaia, condizionatore d’aria, bilancia
elettronica). Lo stesso test svolto con
metodi convenzionali richiederebbe diversi giorni di esecuzione.
“Innovazione e semplicità per l’utente
– conclude Toscano - l’obiettivo di First è
realizzare sistemi altamente innovativi,
ma estremamente semplici da utilizzare
per l’utente finale”.
31/05/12
18.48
.
.
I
E M
E
E
.
D
T
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E
SI RM
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CY
CMY
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TONIUTTI INFISSI srl
San Daniele Del Friuli
Udine - Italia
Via San Martino, 15
MAGGIO 2014
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Fax: 0432.940937
ilFRIULI BUSINESS 49
Aziende
Terziario
Friuli innovazione - Al PArco tecnologico sono già
cinque i gruPPi osPitAti nell’oPen sPAce di techno seed
e il consorzio PensA Ad AmPliAre l’AreA dell’incubAtore
È
già al completo l’area di lavoro
open-space che Friuli Innovazione ha allestito nel parco tecnologico ‘Danieli’, alle porte di Udine, per dare
uno spazio attrezzato a chi ha un’idea di
impresa e sta valutando se costituire la
propria start-up con il supporto dell’incubatore Techno Seed.
“Essere un incubatore certificato con
una esperienza quasi decennale – spiega
il direttore di Friuli Innovazione Fabio Feruglio - significa fornire una vasta gamma
di servizi professionali e di strumenti a
supporto della creazione di impresa, non
solo a valle della costituzione di una startup, ma soprattutto a monte, andando a stimolare e cercare buone idee, selezionarle,
farle crescere e supportarle a diventare
impresa se idea e team sono potenzialmente vincenti”.
Sul territorio regionale la vivacità, in questo senso, sembra non
mancare, almeno guardando i
primi numeri del 2014, con l’inserimento in Techno Seed di
una decina di gruppi imprenditoriali, formati mediamente da
due o tre persone, spesso giovani
e con un livello di istruzione postlaurea.
La piazza
delle idee
costruzione di competenza specifiche del
‘fare impresa’. Una trentina, invece, le idee
di business presentate a Techno Seed attraverso il form online che serve a raccogliere, durante tutto l’anno, le candidature
degli startupper, per valutare in prima battuta il potenziale dell’idea e il team.
percorso di ingresso
Anche il progetto Re-Seed, finanziato
dalla Regione con il contributo del Fondo
Sociale Europeo, ha avuto un buon esito,
con la selezione di quasi cinquanta ricercatori che hanno presentato un’idea di
business e si apprestano a ricevere una
formazione personalizzata dedicata alla
50 ilFRIULI BUSINESS
“Il soggetto dell’idea di business può essere di qualsiasi natura, purché innovativo – chiarisce Elisa Micelli, responsabile
di Techno Seed -. Si spazia dall’Ict applicato a ogni ambito, sempre molto presente,
a campi completamente diversi, dal food
alla moda. Non ci sono preclusioni e se le
idee sono buone e c’è bisogno di altro spazio, il Parco di Udine è in grado di metterlo
a disposizione”.
In questi mesi le postazioni dell’openspace, nato per permettere agli aspiranti
imprenditori di avere un posto dove lavorare a un costo simbolico, pari a un caffè
al giorno, sono state occupate da cinque
gruppi in pre-incubazione. Di questi uno,
TLPrivateCollection, è nel settore moda e
ha a che fare con il recupero di tradizioni
artigianali e antichi saperi del territorio
per produrre capi di abbigliamento unici
da proporre ai propri clienti.
dal web alla moda
10Tales è, invece, il nome scelto da tre
ragazzi che puntano a fare marketing
territoriale grazie a una strategia
che si basa sullo storytelling; mentre HolidayMatch, anche qui gli
aspiranti startupper sono in tre,
punta all’incontro via web di
domanda e offerta di posti letto
in tutta Italia mischiando il modello dei classici portali turistici
con un approccio innovativo.
Dal dormire al mangiare il passo
è breve: Toque Noir è un nome raffinato per un’idea semplice e brillate che
riguarda un nuovo modo per approvvigionarsi di prelibatezze casalinghe.
Sempre al web è dedicata anche la
quinta idea, di tre universitari di Udine,
che stanno lavorando a un progetto di
business, il Professional Themes and Extensions, che propone nuovi prodotti integrabili con le famose piattaforme per la
creazione di siti Joomla e Wordpress.
MAGGIO 2014
r e s p on s a b i l i t à s o c i a l e
Pavia di udine
Bonus BeBè
da Parte
delle imPrese
Lavoro sotto l’albero
lavori di cura e pulizia del locale,
preparazione dei prodotti da vendere e vendita dei prodotti al pubblico. La Provincia ha finanziato
l’iniziativa con 100 mila euro su un
totale dell’investimento di 25mila,
ponendo rigidi paletti sull’effettivo
vantaggio per le persone disabili.
Luca Modolo
e Francesca Vit
D
opo l’abolizione del
bonus bebè da parte
della Regione nell’ultima
finanziaria, è il privato a
rilanciare puntando sulla
natalità come premessa
necessaria per lo sviluppo
socio-economico del
Friuli. Grazie ai 31 soci
di un’associazione locale
di imprenditori, la ‘Pavia
di Udine impresa’, e al
contributo della Banca
di credito cooperativo di
Manzano, ai nuovi nati nel
2014 residenti a Pavia di
ProPosta dolce e salata
Il municipio
I
Udine viene regalato un
libretto bancario con 150
euro assieme a un alberello di ulivo. Il 2014 sarà un
anno pilota per questa iniziativa, ma non si esclude
che essa possa proseguire
anche nel 2015.
f.barcherini@
mgmtgorizia.com
mprenditoria giovanile e occupazione per disabili si sono incrociati all’ombra del Baobab.
È questo nome della cooperativa
sociale che a dicembre ha aperto nel centro di Pordenone una
creperia-yogurteria in franchising
con il marchio Dessart, grazie al
sostegno finanziario dell’amministrazione provinciale. L’idea è stata
di Luca Modolo e Francesca Vit,
rispettivamente presidente e vice
presidente della coop, che ha permesso di creare tre posti di lavoro.
Dopo un periodo di formazione
i disabili sono oggi impiegati nei
istituto di Premariacco
BaoBaB coop
incontro
virtuoso tra
imprEnditoria
giovanilE E
occupazionE
pEr disabili
Fra le ghiottonerie proposte, oltre agli estratti di frutta fresca, preparati al momento, la ‘frozen crêpe’,
le crêpes sia dolci, sia salate, yogurt
e yogurt gelato in gran quantità, il
tutto guarnito con prodotti di qualità e frutta fresca. Novità di questa
primavera, inedita sul territorio
provinciale, fanno sapere i giovani imprenditori, è l’opportunità di
prepararsi la coppa gelato e guarnirla da sé: insomma il gelato ‘self
and service’ che, certamente, non
deluderà le aspettative, di quanti fanno tappa quotidianamente,
specie in pausa pranzo, nei locali
di corso Garibaldi. Un’occasione
anche per aiutare chi è meno fortunato visto che, fra i progetti della cooperativa Baobab, c’è anche
l’attività di sostegno alla Comunità
alloggio ‘Casa Tangram’, struttura
di accoglienza per ragazzi maggiorenni in difficoltà.
Efficacia dEllE risorsE utilizzatE
la scuola presenta il suo bilancio
L
’istituto scolastico comprensivo di Premariacco, in collaborazione con quelli
di Gonars e di Latisana, ha presentato
un incontro dedicato alla rendicontazione
sociale nelle scuole per discutere del
tema di come la scuola stessa possa
comunicare e costruire fiducia nel territorio garantendo e dimostrando l’efficace
uso delle risorse, per motivare anche
52 ilFRIULI BUSINESS
la richiesta di collaborazione e supporti
esterni. L’impostazione dell’incontro ha
cercato di rispondere a tali domande
proponendo un modello sostenibile
di accountability. Hanno partecipato
all’incontro il dirigente scolastico Maddalena Venzo, Angelo Paletta, docente
di controllo di gestione alla Facoltà di
economia dell’Università di Bologna,
Fabrizio Macchia, advisor in rendicontazione sociale e componente del gruppo
di lavoro del Gbs, e il direttore dell’Ufficio
scolastico regionale Daniela Beltrame.
[email protected]
MAGGIO 2014
it club
Digital DiviDe - La scarsa
informatizzazione può derivare sia
daLLa mancanza di infrastrutture di
connessione, sia daLL’anaLfabetismo
di persone e aziende. iL piano
‘Go on fvG’ può dare una mano
è giunta l’ora di
mettersi al passo
di cristiano di paolo
Quando si parla di digital divide ci si riferisce al
fatto che molti soggetti
non possono godere appieno delle risorse messe
a disposizione dall’informatica e dai servizi a essa collegati.
Questo può accadere perché il livello
di alfabetizzazione informatica del
soggetto non gli consente un pieno accesso alle risorse, per problemi
economici, ma anche per problemi
infrastrutturali come la disponibilità
di mezzi o di connessioni sufficientemente potenti e affidabili. I soggetti
colpiti dal digital divide possono essere singoli, tipicamente appartenenti a
determinate classi svantaggiate, come
ad esempio gli anziani, ma anche le
imprese, che soffrono della scarsa
possibilità o dell’alto costo della connettività a internet o della scarsa inclinazione o disponibilità a investire in
strumenti informatici.
Spesso le associazioni
di categoria concordano con i
principali vendor dei listini speciali
con condizioni migliorative anche
per piccoli volumi di acquisto
contributi pubblici
Negli ultimi tempi si sono moltiplicate le iniziative, sia rivolte a soggetti singoli, sia nei confronti delle imprese, per
tentare di ridurre il digital divide. Per le
imprese, in particolare, è utile tenere
sott’occhio il sito della nostra Regione:
con una certa frequenza vengono pubblicati bandi che prevedono contributi
a vario titolo per iniziative che facilitino e contribuiscano alla diffusione
degli strumenti informatici nelle Pmi.
Solitamente si tratta di adozione di software o dello sviluppo di piattaforme
web rivolte al commercio elettronico o
allo scambio di dati tra aziende clienti
e fornitori.
Per quanto riguarda l’adozione dei
MAGGIO 2014
software in azienda, spesso le associazioni di categoria concordano con i
principali vendor dei listini speciali, cui
gli associati possono fare riferimento,
spuntando condizioni migliorative cui,
normalmente, si potrebbe accedere
solo con notevoli volumi in acquisto.
regione in prima fila
Un’iniziativa interessante, che vede
la nostra regione come capofila nazionale, vedrà la luce questo mese: si tratta
del progetto ‘Go on Italia’. Questo progetto si ispira a un’analoga iniziativa
da tempo attiva nel Regno Unito e si
prefigge di aumentare le competenze informatiche di persone e aziende
attraverso varie attività, cercando di
coinvolgere tutti i soggetti interessati
a contribuire. Come detto, il Friuli Venezia Giulia è stata la prima regione ad
aderire, dando vita al progetto ‘Go on
FVG’ che ha visto, come primo atto, ben
100 eventi contemporanei nella giornata del 5 maggio.
iniziative diffuse sul territorio
In questa data sono stati programmati convegni, corsi, dimostrazioni,
masterclass e quant’altro per dare il via
all’iniziativa e coinvolgere quanti più
soggetti possibili nel progetto. A questa
giornata di avvio seguiranno varie iniziative mirate, grazie ad associazioni
no profit e con il contributo delle aziende di informatica che vorranno partecipare al progetto. Maggiori informazioni
sul progetto e sulle iniziative a esso collegate si possono trovare sul sito www.
go-on-italia.it.
[email protected]
ilFRIULI BUSINESS 53
f i n an z a a g e vo l ata
Rubrica realizzata
in collaborazione con
bandi in corso
più Lavoro
per i disabiLi
L
a Provincia di Pordenone ha pubblicato
un bando a favore delle
imprese con sede legale
od operativa sul suo territorio, per la concessione
di contributi finalizzati a
incentivare l’occupazione
delle persone disabili che
presentino particolari
difficoltà di inserimento o
mantenimento del posto
di lavoro. Scadenza il 31
dicembre 2014.
www.provincia.pordenone.it/lavoro
nuova sabatini
per investire
L
o strumento è rivolto
alle Pmi, operanti in
tutti i settori produttivi,
inclusi agricoltura e pesca, che realizzano investimenti, anche mediante
operazioni di leasing
finanziario, in macchinari,
impianti, beni strumentali
di impresa e attrezzature
(nuovi di fabbrica e a
uso produttivo), oppure
investimenti in hardware,
software e tecnologie
digitali.
www.sviluppoeconomico.
gov.it
contributi
cameraLi
L
a Camera di commercio
di Gorizia ha pubblicato un bando per la
concessione di contributi
finalizzati a sostenere
l’avvio di nuove iniziative,
riattivazioni, interventi di
riconversione e ristrutturazione, programmi
di ammodernamento e
ampliamento di imprese
esistenti. L’importo minimo
della spesa è pari a 75mila
euro, se microimprese
20mila, e il bando scade il
31 dicembre 2014.
Per maggiori informazioni
[email protected]
56 ilFRIULI BUSINESS
Tanti aiuti al turismo
Programmi euroPei - Sono numeroSe le occaSioni per le impreSe del
Settore di beneficiare di finanziamenti, dalle Strutture alla promozione
L
e opportunità di finanziamento europeo relative al settore turistico
sono legate, in prima istanza,
all’ambito dei Regolamenti
per i Fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020
(Esif). Il settore turistico non
è direttamente menzionato
tra gli obiettivi tematici, ma
rientra tra le possibilità di finanziamento nella misura in
cui contribuisce agli obiettivi
del pacchetto di Regolamenti.
Di particolare rilevanza sono
i progetti che riguardano: il
sostegno all’innovazione di
prodotti e servizi in regioni
periferiche e svantaggiate
fortemente dipendenti sul
turismo; lo sviluppo del turismo in nicchie di mercato
emergenti quali il turismo
della salute, quello culturale
e ambientale, il turismo gastronomico, sportivo; la diversificazione economica per
superare la dipendenza dal
turismo stagionale. Particolare attenzione verrà data a
iniziative di raggruppamento
e di cooperazione regionale e
trans-nazionale.
bandi specifici o trasversaLi
Le opportunità di sostegno
finanziario legate al turismo si
possono ritrovare anche nei finanziamenti regionali del Fondo europeo di sviluppo regionale e attraverso lo Strumento
di cooperazione territoriale,
nel nuovo programma Life+
e nel Fondo europeo agricolo
per lo sviluppo rurale (Feasr),
che riguardano principalmente le infrastrutture, e nel Fondo
europeo per la pesca (Fep) che
finanzia tutti i progetti riguardanti pesca-turismo e turismo
gastronomico.
Ci sono anche possibilità trasversali di finanziare
il settore turistico attravero
Erasmus+, Creative Europe e
Horizon 2020 attraverso la call
‘Reflective societies: cultural
heritage and european identities’. Infine, Cosme metterà a
disposizione un programma
dedicato al turismo (Tourism)
che dovrebbe prevedere 4 inviti a presentare proposte, 6 bandi di gara d’appalto e contratti
quadro, 2 sovvenzioni ad hoc.
Infine, la Commissione europea si è impegnata a pubblicare in tempi brevi una guida alle
opportunità di finanziamento
per il settore turistico.
[email protected]
programma cosme
Titolo
Tipo di finanziamento
Budget
Pubblicazione
Diversifying the EU tourism offer and
products – Sustainable transnational
tourism products”
Invito a presentare proposte
1 milione di euro
Cofinanziamento 75%
Maggio 2014
Increasing tourism flows in
low/medium seasons
Invito a presentare proposte
1,650 milioni di euro
Cofinanziamento 75%
Giugno 2014
European Destination of Excellence
– Selection 2014, tema turismo e
gastronomia locale
Invito a presentare proposte
750 mila euro
Cofinanziamento 75%
Aprile 2014
Synergies between tourism, high-end
and creative industries
Invito a presentare proposte
400 mila euro
Cofinanziamento 75%
Aprile 2014
Promotion of European and
transnational tourism products with
special emphasis on cultural and
industrial products
Azione preparatoria
1 milione di euro
Cofinanziamento 75%
Aprile 2014
Tourism accessibility for all
Azione preparatoria
600 mila euro
Cofinanziamento 75%
Giugno 2014
MAGGIO 2014
diritto internazionale
Accordo TTip
La riduzioni dei
dazi e, soprattutto,
L’omoLogazione
degLi standard di
prodotto consentirà
un’uLteriore
possibiLità di crescita
per iL made in itaLy
Il mercato Usa
è più vicino
di alessia sialino
Da circa 10 mesi
Ue e Stati Uniti
stanno
negoziando un accordo, chiamato
Tra n s a t l a nt i c
Trade and Investment Partnership (Ttip), che nell’agenda ha
messo al primo posto la riduzione delle barriere tariffarie,
cioè tutte le normative che
ostacolano il commercio fra
le parti. I temi sul tavolo sono
molto e pare che i negoziatori
vogliano inserire nel testo del
Trattato un capitolo dedicato
alle Pmi, cosa che costituisce
una novità assoluta in materia
di accordi commerciali europei. Risulta che per il Made in
Italy gli stati Uniti siano già il
primo mercato di sbocco extra Ue, ma la presenza di dazi
e barriere non tariffarie pone
ancora un forte limite a un’ulteriore espansione.
partita strategica
Gli obiettivi, ambiziosi,
sono: abbattimento dei dazi,
MAGGIO 2014
omologazione delle normative, riconoscimento degli standard sanitari, ampliamento
delle indicazioni geografiche
e apertura all’accesso agli appalti. Interessa evidenziare
che, con ambizione, l’Italia sta
partecipando a tale workshop
stante che ogni obiettivo la
vede direttamente coinvolta.
La volontà di arrivare a una
omologazione delle normative
in materia di standard tecnici
rappresenta un qui juris interessante per gli operatori che,
spesso, sono costretti a creare
due famiglie di prodotti per
poter vendere in entrambi i
mercati. Il diverso approccio
metodologico far le parti determina la difficoltà di raggiungere un’accordo, ma sia che si
proceda a una regolamentazione settore per settore, come
indica la Ue, sia che si individui
un metodo unico di standard
comune, come vogliono gli
americani, sicuramente ci sarà
vantaggio competitivo per tutti. Visto che negli Usa le indicazioni geografiche non esistono, i regolatori trovano arduo
individuare una soluzione sul
Il protezionismo
americano si
ridimensiona a
tutto vantaggio
delle nostre Pmi
punto, ma pare che gli italiani,
maestri di Doc e Dop, cerchino
di far comprendere che ‘italian
sounding’ costituisce, in verità, una violazione alla libera
concorrenza e soprattutto alla
genuinità del prodotto. Infatti,
non serve utilizzare il nome di
luoghi o simboli che evocano
l’Italia per dar certezza della
provenienza dell’origine.
apertura degli appalti
Ciò che mi ha, però, maggiormente colpita è la volontà di superare la barriere della partecipazione agli appalti americani,
ora riservata solo per il 30% agli
stranieri. Normative locali e
statali, infatti, evocano un protezionismo d’altri tempi che ormai si rivela anacronistico agli
occhi europei, ma che costituisce una sorta di salvaguardia
del ‘buy american’: tale clausola
impone che i componenti dei
materiali usati per costruire,
ad esempio, debbano essere
americani. Pertanto, allo stato
attuale esistono due mercati degli appalti: uno riservato
alle aziende americane e uno
aperto alla concorrenza internazionale. È, quindi, possibile
partecipare a entrambe solo se
si dispone di una filiale negli
Usa, dovendo altrimenti esserne esclusi per non esser in
grado di rispettare la clausola
buy american, che evidentemente costituisce anche norma penalizzante dal punto di
visto commerciale, perché non
permette di selezionare i materiali più convenienti e, quindi,
tenere i prezzi concorrenziali.
È una sorta di monopolio americano che gli europei vogliono
dismettere al fine di evitare i
famosi cartelli che penalizzano
l’economia mondiale.
Per rendere consapevoli di
tutti questi potenziali cambiamenti e quindi coinvolgere
direttamente le Pmi, l’Ice ha
avviato un Piano Usa. Si tratta
di un road show in diverse città
italiane, organizzato in accordo
con le associazioni di categoria
dei principali asset del nostro
export: gli eventi, già iniziati
per il settore moda a Milano,
stanno proseguendo nelle città
sui diversi settori merceologici con un piano di formazione
tecnica e omogenea e una specifica dedicata a incontri individuali con esperti di questioni doganali, di marketing. La
partecipazione a questi lavori
costituisce una bella sfida per
gli amanti del commercio internazionale e della normativa
comparata.
[email protected]
ilFRIULI BUSINESS 57
Il Manzanese
Manzano: Distretto della sedia e non solo
Servizi a 360 gradi
U
n territorio che non smette di stupire, quello di Manzano, che lascia
intravedere all’ombra del monumento
della grande sedia, tante piccole e medie realtà che ormai puntano quasi solo
sui servizi alle aziende.
E così, dopo anni di corsa alla produzione, ormai interrotta per la congiuntura
storica-economica, in molti si sono fermati un attimo a riflettere, cercando di
abbracciare con lo sguardo tutto ciò che
era stato lasciato un po’ in secondo piano dalla mentalità: “Prima facciamo e
poi pensiamo”. Pertanto, assistenza logistica alle industrie, supporto ai privati
e incentivi alla formazione dei giovani e
alla riqualificazione imprenditoriale hanno guadagnato una fetta sempre maggiore di locali manzanesi.
E finalmente anche un po’ più di attenzione al turismo, quello di nicchia e che
si radica nella tradizione del mangiare
e del bere “bene”, a km zero, vicino alla contra il Collio, si imbattono anche in
natura o meglio “immerso nella natu- affascinanti scorci di vigneti e splendide
ra”. Tante cantine si sono così evolu- ville storiche, testimonianze di una certe in punti ristoro e degustazione di ta ricchezza del passato e dell’attenziovini, affiancando ad un buon calice di ne moderna al recupero e al ripristino
vino, l’opportunità di assaggiare qual- dei tesori della storia. Basta spostarsi
che altro prodotto locale, rimandando di pochissimi chilometri dal centro di
all’azienda, magari limitrofa, che appun- Manzano e attraversare Oleis, o la loto produce e vende salumi o frutti della calità Case (Cjase), o ancora Manziterra.
nello e Poggiobello, per incontrare CaTorna quindi al centro quello slogan co- sali, Palazzi di famiglie di Conti o Ville
niato tempo fa proprio dalla Banca di circondate da meravigliosi parchi. E a
Manzano “Wine & Chair” che riassume pochissima distanza, infine, l’Abbazia
l’essenza di questo territorio e continua di Rosazzo, fondata dai monaci agostiad attrarre visitatori
per la suaIN
peculianiani
che coi
loro insegnamenti A
seppero
UN ANNO
FESTA
CHE
DEDICHIAMO
VOI
rità.
dare una prima svolta all’economia della
Ma per fortuna i curiosi avventori che zona, rimasta paludosa e incolta dopo
decidono di solcare il Natisone e ad- le numerose invasioni di popoli barbari
dentrarsi laddove la piana udinese in- prima dell’anno 1000 d.C.
BANCA MANZANO
COMPIE 60 ANNI!
BANCA MANZANO
COMPIE 60 ANNI!
Contessa
Romano
Marina
Villa Romano
di Manzano
della Contessa
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Villa
dei Conti
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10
Locations per matrimoni ed eventi
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Via S. Tommaso, 8 - Località Case di Manzano (UD)
Tel. 0432 750108 - Cell. 338 4286876
www.bancamanzano.it
BCC Manzano, da 60 anni la banca del territorio
Organizzati quattro eventi per celebrare l’importante traguardo
S
essant’anni e non dimostrarli. La Banca di Credito Cooperativo di Manzano raggiunge l’importante traguardo proprio quest’anno, presentandosi sempre
più dinamica, giovane e rivolta al futuro.
Ecco perché vuole regalare una serie di
eventi alla gente del Friuli, puntando tutto sulle eccellenze del proprio territorio
di riferimento. Quattro appuntamenti focalizzati su enogastronomia, artigianato,
design e sport, distribuiti nell’arco di tutto
il 2014.
Il primo di questi eventi celebrativi ha già
avuto luogo: si tratta del FRICOntest,
concorso tra i ristoranti del Fvg per stabilire il “re” del frico. Un’iniziativa che ha
riscosso un ottimo successo, con la partecipazione di 64 ristoratori provenienti
da ogni angolo della regione. Il vincitore,
la frasca “Da Moraccion” di Castions di
Strada, è stato decretato da una giuria
presieduta dal trionfatore di MasterChef
Usa 2013 Luca Manfè.
Banca Manzano pensa anche ai giovani.
Per questo è in fase di svolgimento WOOD
DOC, il concorso rivolto ai ragazzi dell’Isis
Malignani di San Giovanni al Natisone,
chiamati a ideare e realizzare un elemento
di design in legno da impiegare nel campo
vitivinicolo. I progetti saranno presentati
nel corso dell’assemblea dei soci di fine
maggio.
Riempito lo stomaco e messa in moto la
mente, BCC Manzano dà spazio anche
alla pratica sportiva per festeggiare i suoi
primi 60 anni (era il 1954 quando veniva
fondata l’allora Cassa Rurale ed Artigiana
di Manzano). Domenica 29 giugno è in
programma la BCCcletta, pedalata non
competitiva riservata alle famiglie lungo il
percorso che si snoda nel suo territorio.
Un’occasione per fare un po’ di movimento all’aria aperta e anche per andare alla
scoperta di molte aree locali in cui la banca è presente con proprie filiali.
Grande chiusura il 4 ottobre, con “60, che
Sballo”, serata danzante con musica anni
’60 riservata a tutti i soci e i clienti della
banca. Un evento conviviale attraverso il
quale Banca Manzano ringrazierà tutte
quelle persone che in questi decenni hanno contribuito a renderla un istituto solido, radicato e sempre attento alle necessità di famiglie, associazioni e imprese.
Intervista al Vice Presidente ASDI SEDIA: Alberto Gortani
Si leggono importati segnali di ripresa del comparto della Sedia. Conferma questa sensazione?
Sì, il Salone del Mobile ha dato un segnale in questa direzione. Il Distretto a Milano ha attratto molti stranieri e visitatori interessanti; le aziende sono
tornate soddisfatte, con nuovi progetti e parecchi
contatti. Anche i risultati di bilancio sono stabili o
in crescita, insomma il momento peggiore è passato e le imprese stanno iniziando il percorso di risalita, magari faticoso ma positivo, con opportunità che a Milano si sono ben intraviste. Per noi
il Salone è un momento topico dell’anno, in cui si
percepisce l’andamento del mercato.
Il Distretto della Sedia, tra certificazioni multisito, internazionalizzazione e Green, sta diventando un esempio a livello nazionale quale importante caso di progetti di aggregazione.
Il numero importante di aziende certificate FSC PEFC per il prodotto legno, ma anche per la qualità ISO
9001, è il sintomo della capacità delle aziende di lavorare e crescere assieme. Come Asdi gestiamo ben
91 certificati in forma aggregata, e recentemente abbiamo ottenuto altri 15 certificati tra FSC e PEFC, marchi che garantiscono al consumatore l’uso di legno
proveniente da foreste gestite in maniera responsabile e consentono la tracciabilità del materiale, requisiti
sempre più diffusi e richiesti in Europa. L’obiettivo è di
avere un Distretto completamente “green”.
L’internazionalizzazione è una delle principali
attività dell’Asdi Sedia. Quali sono le iniziative
di maggior successo?
Il maggiore lustro l’ha data l’operazione in Sudafrica, mercato difficile e lontano da raggiungere. É
stata la prova dell’impegno e della volontà del Distretto di collaborare; anche le aziende strutturate hanno bisogno di unirsi per raggiungere obiettivi
che avrebbero altrimenti costi troppo elevati. Insieme, è innegabile, si fa meglio.
Cosa avete in programma a breve?
Stiamo lavorando su diversi fronti: siamo in partenza per l’Arabia con un gruppo di aziende e stiamo
pianificando una missione a giugno in Marocco, in
stretta collaborazione con la Camera di Commercio. In via di sviluppo un importante progetto con un
gruppo di imprese della subfornitura per valorizzare
le loro capacità produttive. Inoltre portiamo avanti
attività sul territorio nazionale e regionale rendendo
protagoniste le nostre aziende per farle conoscere
anche al tessuto economico locale.
Le aziende stanno aderendo con entusiasmo
al configuratore 3D dei prodotti. Di che tipo di
strumento si tratta?
È uno strumento che sta diventando sempre più
rilevante, il canale informatico oggi non rigurada solo l’operatore ma anhce il cliente finale, che
può visluazzare l’oggetto da comprare così come
lo vuole. Il Configuratore 3D dedicato alla sedia
è online sul sito “Italian Chair District”, il marchio
internazionale con cui l’Asdi Sedia presenta il Distretto al mondo. Permette di visualizzare il modello di una seduta personalizzandolo con diverse finiture, tessuti o pelli: basta un semplice cilck
e la sedia appare in una nuova veste. Si possono
aggiungere o togliere braccioli, inserire eventuali ruote, rivestirla con un altro tessuto, ruotarla di
360°, guardarla dall’alto o dal basso, e salvare
un’immagine del modello personalizzato.
Quali sono i punti di forza dell’ASDI?
E’ una struttura giovane e dinamica, che ha avuto la capacità di aggregare le aziende e di dialogare con le istituzioni. E’ inoltre l’unico strumento della zona per riuscire a continuare ad
emergere. C’è bisogno di una regia, perché le
imprese da sole difficilmente hanno voglia e coraggio di fare operazione assieme. L’Asdi fa da
stimolo con credibilità, trasmettendo competenza ed entusiasmo.
alpe adria
Nuovo Limite
aL CoNtaNte
Dallo scorso
1° aprile è in
vigore in Slo
Slovenia la nuova
norma norme relative alla
prevenzione del riciclaggio
di denaro, per cui il limite
per i pagamenti in contanti
per beni venduti o servizi
forniti è ora di 5.000 euro
contro i precedenti 15mila.
Fuga CoNtiNua
oLtre CoNFiNe
Il futuro per
noi è bianco
Latteria SoLigo - Continua la CresCita della viCina Cooperativa trevigiana,
Che sCommette sui formaggi di qualità, tra i quali il montasio dop, Che
però risulta anCora frenato da una promozione vittima di Campanilismi
Venezia Giulia, Latteria di Soligo ha
molti motivi per guardare al futuro
con sguardo positivo. Infatti, il trend
del fatturato è in costante crescita:
65 milioni di euro nel 2013 contro i
62,6 milioni del 2012, con una quota
sempre più importante riferibile al
fatturato estero, pari a 1,2 milioni, e
un avanzamento anche nei mercati
nazionali. Un risultato ottenuto anche grazie ad importanti accordi con
la Gdo che rappresenta il canale di
vendita per il 46% del fatturato, seguito dall’Horeca con il 19 per cento.
L’assemblea dei soci ha così approvato un utile netto di 13.430 euro contro
i 10.189 dell’esercizio precedente”.
Secondo gli ultimi dati forniti
da Aba Invest,
nel corso del
primo trimestre 2014 si starebbe confermando la tendenza che porta sempre più
imprese italiane a spostarsi
in Austria. In particolare,
secondo l’agenzia statale per
gli investimenti, le richieste
da parte degli imprenditori
italiani che stanno valutando
seriamente di trasferirsi oltre
confine si aggirerebbero tra
le 60 e le 70 al mese.
Premio CoNtro
i Corrotti
Il governo della
Slovacchia ha
introdotto una
legge per la
protezione degli informatori
che denunciano episodi di
corruzione, che dovrebbe
entrare in vigore il prossimo
autunno. La corruzione è
percepita come un fenomeno
relativamente diffuso sia
nella sfera pubblica, sia in
quella privata. Chi fornirà
informazioni volte a contrastarla potrà ottenere una
ricompensa fino a 17.600
euro, un importo 50 volte
superiore al salario minimo.
La cifra sarà tuttavia pagata
solo in seguito alla decisione
del Ministero della Giustizia.
La legge prevede la protezione dell’informatore sul luogo
di lavoro, presumendo che
chi parla possa essere, ad
esempio, un impiegato collega di chi viene corrotto.
60 ilFRIULI BUSINESS
S
e il futuro del sistema caseario
friulano rimane incerto, c’è chi
a poca distanza ha già individuato la propria strada. È la Latteria
Soligo, in provincia di Treviso. Il 10%
della latte lavorato quotidianamente
nei sui quattro stabilimenti proviene
da stalle friulane, come spiega il presidente Lorenzo Brugnera.
Come si è chiuso il 2013 per Latteria Soligo?
“Il bilancio del 130° anno si è chiuso con un fatturato in crescita di 2,4
milioni di euro, confermando la cooperativa come una delle realtà lattiero casearie più importanti e più solide del Nordest. Nonostante il calo dei
consumi alimentari, da una parte, e
la difficile situazione della zootecnia
da latte con una significativa riduzione delle stalle in Veneto e Friuli
Lorenzo
Brugnera, è
presidente
della società
cooperativa
Latteria Soligo
In aumento
il fatturato
nel
mercato
nazionale e
anche
estero
Quanto latte è conferito da allevatori del
Friuli?
“Nel 2013 gli stabilimenti di Latteria Soligo hanno confezionato e trasformato in formaggi 716mila ettolitri di latte prodotto in Veneto e Friuli
Venezia Giulia: in particolare dagli
allevamenti friulani arriva circa il
10% della nostra produzione giornaliera. A dimostrazione dell’importante rapporto con la base sociale,
rappresentata soprattutto dai propri
allevatori, il prezzo medio per il latte conferito nel 2013 ha raggiunto il
picco massimo dell’ultimo decennio,
con un prezzo medio di 0,473 euro al
litro contro i 0,3946 euro al litro del
2004. È un dato che resta più alto del
prezzo medio pagato in Lombardia,
pari a 0,449 euro al litro”.
Come immaginate si evolverà il settore lattierocaseario locale nei prossimi anni?
“È indubbio che la situazione generale della produzione del latte in Italia
MAGGIO 2014
Friuli europa
Programmi oPerativi dei fondi Ue
tesoro da 381 milioni
di Fabio cattaruzzi
nel corso del 2013 sia stata caratterizzata dall’influenza dell’evoluzione del
mercato continentale. Lo sviluppo
dell’export europeo verso il resto del
Mondo, Cina in primis, ha ridotto le disponibilità di latte per l’industria casearia italiana. Ne è conseguito l’aumento dei prezzi sulla piazza nazionale. La
prossima fine del mercato delle quote
latte, quale strumento per la regolazione e il sostegno della produzione lattiera, determinerà un nuovo scenario
dove sarà il mercato a regolare la produzione. Si sa per certo che le zootecnie da latte del Nord Europa sono già
pronte per aumentare la produzione e
soddisfare le richieste provenienti dai
nuovi Paesi dell’altra parte del Mondo
e, inoltre, si sta potenziando la capacità produttiva del latte in polvere per
far fronte agli aumenti di produzione.
Di fronte a questi scenari, il nostro latte, origine dei nostri grandi formaggi,
dovrà sempre più assumere il connotato del prodotto d’eccellenza: dovrà
essere un latte migliore degli altri, solo
così si potrà sperare di dare dignità al
nostro produttore con una adeguata
remunerazione. Anche per questo,
Latteria Soligo è la prima azienda del
comparto ad aver ottenuto il Marchio
Qualità Verificata (Qv), per latte crudo
e latte alimentare, una certificazione
che accerta la qualità dell’intera filiera
produttiva”.
Come valutate il riscontro commerciale
che oggi ha il montasio dop?
“Trasformare il latte in ‘prodotti
perfetti’ è la mission di Latteria Soligo
fin dal suo statuto fondante e proprio
la gamma di formaggi freschi e stagionati si conferma il traino nel fatturato
MAGGIO 2014
aziendale sfondando per la prima volta in sei anni la soglia dei 30 milioni di
euro. Merito della qualità, non a caso
proprio nel 2013 Latteria Soligo è stato
il marchio più premiato a Caseus Veneti il concorso regionale dedicato ai
formaggi. Oltre ai propri marchi storici, Latteria Soligo ha da sempre scelto
di puntare sui grandi marchi Dop,
fortemente legati al territorio: Casatella Trevigiana, ma anche Asiago, Montasio e Mozzarella Stg. In particolare,
la denominazione Montasio Dop può
ben rappresentare un biglietto da visita importante per l’area dell’intero
Nordest. D’altra parte, però, il brand
Montasio necessita di un’intensificazione delle attività di valorizzazione e
comunicazione, così come già avvenuto per altre grandi Dop come Asiago, Grana Padano e Casatella Trevigiana. Montasio Dop è un’eccellenza
che potrà affermarsi sia sui mercati
interni, sia stranieri, solo se si riuscirà
a fare squadra e a superare i campanilismi nella sua promozione”.
la vostra coop è aperta ad acquisizioni e
alleanze?
“La strategia di aggregazione è proseguita fino a qualche anno fa portando la rete produttiva di Latteria
Soligo a strutturarsi in 4 stabilimenti
nel Veneto. L’agroalimentare del Nordest rappresenta una eccellenza del
Made in Italy e per confrontarci sui
mercati globali il singolo produttore
ha oggi poche speranze. Per guardare realisticamente ai mercati internazionali, quindi, è necessario avere
dimensioni aziendali adeguate ed
essere sempre aperti a logiche di collaborazione e partnership”.
Lo scorso 22 aprile l’Italia ha presentato alla Commissione Europea
l’Accordo di partenariato nazionale
per il periodo di programmazione
2014-2020. Tale atto, fondamentale in quanto determina quali sono gli ambiti in
cui lo stato membro ha deciso di impegnare le
risorse garantite dall’Unione per i prossimi sette
anni, verrà analizzato dalla Commissione e sarà
oggetto delle conseguenti osservazioni.
L’Accordo è, in realtà, la sintesi delle attività di
programmazione che ha coinvolto a ogni livello,
amministrazione centrale, Regioni, enti locali,
imprese e cittadini, ciascuno secondo un proprio
ruolo e attraverso una serie di strumenti dedicati,
dalla consultazione pubblica, ai tavoli di partenariato, fino alla vera e propria adozione di atti
ufficiali. Rappresenta, pertanto, la prospettiva di
crescita economica e sociale di uno Stato membro, in coerenza con gli obiettivi fissati dal Quadro
strategico comune (Qsc) a livello europeo per i
Fondi strutturali
comunitari.
Dopo le
osservazioni
della Commissione Europea,
quindi, sarà il
momento di
predisporre, in
via definitiva
La sede della Regione a Udine
ed entro il 22
luglio prossimo,
i Programmi operativi (Po) da parte dei competenti
enti sub statali, per l’Italia i Ministeri e le Regioni,
al fine di stabilire nel dettaglio tempi, modi e finalità per realizzare, area per area, quanto indicato
nell’Accordo.
I numeri messi in campo dall’Accordo sono
impressionanti: l’intero quadro prevede risorse assegnabili per un totale di oltre 42 miliardi di euro,
questo tra programmi nazionali e regionali a valere
su quattro diversi Fondi (Fesr, Fse, Feasr e Yei).
La nostra Regione, sulla base di quanto indicato
nell’Accordo, dovrà gestire oltre 381 milioni di euro
allocati strategicamente su tre Programmi operativi, sulle direttive date dall’innovazione e sviluppo
(Fesr), dalla coesione economica e sociale (Fse) e
dallo sviluppo rurale (Feasr).
Come anche indicato alla Commissione, gli importi
e le quantificazioni definitive potrebbero subire
variazioni dovute alla contemporanea implementazione e definizione dei Programmi operativi, ma il
dato non dovrebbe subire sostanziali modifiche.
[email protected]
ilFRIULI BUSINESS 61
design
Una carica
di novità
Salone del Mobile - L’evento di MiLano ha conferMato La sua iMportanza
neLLo scenario MondiaLe e perMesso aLLe aziende di presentare ModeLLi e Linee
di Fabio di bartolomei *
Archiviato il
Salone del Mobile 2014 di Milano, indubbiamente uno dei
maggiori eventi mondiali del
settore. È stata un’edizione dai
numeri confortevoli in termini
di risultati, grazie a un aumento complessivo dei visitatori del
13%, con circa due terzi di visitatori provenienti dall’estero.
Aziende mediamente soddisfatte per il business: sembra,
TO
N
CO
S
%
0
2
-
quindi, essere iniziata un’inversione di tendenza positiva
in termini di ripresa.
biglietti da visita
A parte le importanti considerazioni sul business, il
Salone è, come sempre, una
vetrina nella quale le aziende hanno esposto le proprie
novità, e ce ne sono state veramente moltissime e interessanti. Partiamo da Kartell che
si è presentata in una veste
Precious, con oggetti in materiali plastici metallizzati oro,
argento e rame inseriti all’interno di teke in uno stand tutto dorato. Moroso: numerosi
i prodotti presentati con materiali diversi, come metallo,
legno, imbottiti; tra essi la
poltroncina Diatom di Ross
Lovegrove, poltroncina impilabile in alluminio, che deriva la sua forma dal frustolo
di una diatomea, primordiale
organismo unicellulare dallo
scheletro di silicio diffuso in
tutti gli ambienti acquatici.
La produzione adotta una tecnologia sviluppata nel settore
automotive, in cui una lamie-
dal 20 Aprile al 5 Luglio
su tutte le nostre unità
escluso il periodo dal 6 al 21 Giugno
Villaggio Ducale
Residence Brenta
Villaggio Michelangelo
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E-mail: [email protected] - Web site: www.azzurrabibione.com
62 ilFRIULI BUSINESS
Leggi
tutto
su
MAGGIO 2014
ra in alluminio presso-formato assicura la massima leggerezza e resistenza. Kristalia
ha presentato 1085 Chair di
Bartoli Design, interessante
sedia con struttura metallica,
gambe in legno e rivestimento realizzato con un semplice
‘foglio’ di cuoio.
Di Magis, tra i vari nuovi
prodotti presentati, ho trovato
particolarmente interessante
Piña di Jaime Hayón, una famiglia di poltroncine e complementi con struttura metallica costituita da un intreccio
di fili d’acciaio verniciati in
vari colori sui quali poggiano
NAUTICA
Dal 1 Marzo 2014
NUOVA
APERTURA
ampi cuscini imbottiti per sedile e schienale. Fiam Italia ha
presentato Ceralacca un ‘coffee table’ in vetro disegnato
da Roberto Giacomucci.
anche la mia firma
Per quanto mi riguarda,
quest’anno ho progettato
una ventina di nuovi prodotti
presentati al salone tra i quali
Outline prodotta da Oliver B,
tavolini in metallo con piano imbutito a mano e con un
disegno tornito e verniciato
in vari particolari colori iridescenti; Brigitte, sedia com-
pletamente imbottita, gambe
comprese e rivestita in pelle
o ecopelle per Livi’t by Fiam
Italia; Sound poltroncina imbottita realizzata in un’unica
stampata di poliuretano morbido con gambe in legno e rivestimento in pelle e tessuto
per Novas Design. Le novità,
però, non sono finite qui: basti pensare che gli espositori, provenienti dall’Italia
e dall’estero, sono stati ben
1.400, distribuiti su 152.300
metri quadrati suddivisi in
24 padiglioni; quindi anche
quest’anno un numero di oggetti presentati grandissimo.
*Industrial & Interior Designer
Former Design Professor at the
Architecture Faculty of Udine
and Trieste University,
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MAGGIO 2014
ilFRIULI BUSINESS 63
l av o r o
Good news in busta paga
di alberto giorgiutti, daniele cattunar
e Stefano di barbara *
Il testo definitivo del Decreto
Renzi, pubblicato in Gazzetta
Ufficiale il 24 aprile, conferma le anticipazioni del premier su modalità ed entità
della misura, prevedendo la
riduzione del cuneo fiscale
per lavoratori dipendenti e alcune categorie
di lavoratori assimilati attraverso il riconoscimento del cosiddetto bonus degli 80 euro
mensili.
La misura consiste nel riconoscimento
di un credito per l’anno 2014 in favore dei
percettori di reddito di lavoro dipendente
e di alcune tipologie di reddito assimilato
a quello di lavoro dipendente (Cocopro,
stagisti, amministratori). Il premier Matteo
Renzi ha dichiarato che il credito sarà strutturale, ma la norma non ne fa cenno. L’importo va riconosciuto, automaticamente, in
busta paga direttamente dal datore di lavoro
all’avverarsi di determinate condizioni. La
prima è che questi soggetti abbiano un’imposta lorda calcolata su tali redditi (lavoro
dipendente e assimilato), superiore alla sola
detrazione di lavoro dipendente e che quindi tale imposta, così calcolata, sia positiva.
Sostanzialmente, sono esclusi coloro che
hanno un reddito fino a 8.145 euro, limite
in cui il primo scaglione di imposta del 23%
viene azzerato per effetto dell’applicazione
delle detrazioni da lavoro dipendente e/o
assimilato (evidenziamo che le notizie di
stampa parlano impropriamente di euro
8.000 come limite).
La seconda è che il reddito complessivo
non superi i 26mila euro. Con tempestiva,
ma non esaustiva circolare dell’Agenzia
delle Entrate, è stato chiarito che il reddito
complessivo utilizzato ai fini dell’attribuzione del bonus è al netto della prima casa di
abitazione.
Il bonus è pari a 80 euro, ma solo perché
la prima erogazione avverrà con le paghe di
maggio. La tecnica legislativa utilizzata prevede, infatti, 53,33 euro al mese. L’importo,
così, è pari a 640 euro annui, che vanno poi
suddivisi su 12 mesi, per chi ha un reddito
da 8.001 a 24mila euro.
Hanno previsto una riproporzione per chi
ha un reddito annuo tra i 24.001 e i 26mila
per evitare che anche in questa fascia per
colpa di un euro spettassero o meno 640!
meccanismo migliorabile
Peccato che nel team dei tecnici non ci
fosse qualcuno per inserire un meccanismo
proporzionale analogo per i redditi attorno
fino agli 8.145 o per inserire un’indicazione “fino a 640 euro nel limite delle imposte
dovute tenendo conto delle detrazioni da
lavoro”.
Anche se la formulazione adottata solleva
dubbi, la prima erogazione dovrà avvenire
con le paghe di competenza maggio. Nel
settore privato, quindi, la prima avverrà
entro i primi di giugno e l’ultima entro i primi di gennaio 2015. Il reddito da valutare è
quello prodotto nel 2014 e, quindi, i datori
dovranno lavorare su un presunto.
Un lavoratore che, per esempio, è assunto
NETTO
DECRETO RENZI
(€ 80,00 X 8)
€8.145,00
€8.145,00
NO
€8.145,00
€8.146,00
€8.145,84
SI
€8.785,84
€3.000,00
€19.404,00
SI
€ 20.044,00
€18.751,75
SI
€19.391,75
€3.000,00
€20.083,00
SI ** (euro 320,00)
€20.403,00
€25.000,00
€19.441,01
SI ** (euro 320,00)
€ 19.761,01
€26.001,00
€26.140,85
NO
€26.140,85
€48.000,00
€32.787,00
NO
€32.787,00
IMPONIBILE FISCALE
€24.000,00
DI CUI PREMIO
PRODUTTIVITA’ DETAX*
Decreto renzi - Finalmente è chiaro il provvedimento
del governo che Farà avere in tasca, ai lavoratori con
una certa Fascia di reddito, 53,33 euro in più al mese
€24.000,00
€25.000,00
* Premio Detassato Incremento Produttività
MAGGIO 2014
** Attenzione calcolo proporzionale
NETTO CON
DECRETO RENZI
da gennaio 2014 e cessa al 30 giugno avrà diritto a percepire 320 euro di bonus in sede di
conguaglio di fine rapporto e non i soli mesi,
quindi, di maggio e giugno. Il datore recupererà il credito anticipato al dipendente,
portandolo in deduzione prima dalle ritenute fiscali del mese, e poi, in caso di incapienza di queste ultime, dall’ammontare dei
contributi previdenziali obbligatori.
La norma è stata molto ben studiata in
base a concetti semplici di economia, in
quanto rimette in circolazione ‘soldi in busta paga’ nelle fasce di lavoratori che difficilmente riescono a risparmiarli, pertanto
verrà generato un aumento dei consumi.
Una delle parti meno riuscite della normativa deriva dal fatto che il datore di lavoro è
obbligato a riconoscere il bonus, ma qualora il lavoratore avesse altri redditi personali
(rendite, affitti, altri lavori) sarà soggetto a
restituzione parziale o totale in sede di 730
tra un anno.
di nuovo premiata la produttività
La circolare ha anticipato, come detto,
l’uscita del decreto relativo alla detassazione dei premi corrisposti ai lavoratori per
l’incremento della produttività aziendale,
con il quale, anche se con notevole ritardo, è stato dato il via libera allo strumento
anche per il 2014: la franchigia di reddito è
rimasta a 40mila di reddito, ma l’importo
annuo detassabile è stato portato da 2.500 e
3.000 euro. Di fatto, i team aziendali di datori di lavoro e dipendenti che si impegnano a
diventare più produttivi e di qualità saranno
quelli che resteranno sul mercato e potranno percepire un netto superiore (entro i 2640.000 euro).
Di certo le famiglie monoreddito con moglie o marito che percepisce 48mila euro
lordi annui arrivano a un netto di 32.787
contro 40.088 di entrambi che lavorano. Allo
stesso modo meglio fare i patti generazionali in cui il padre rinuncia a una parte dello
stipendio a fronte della assunzione del figlio
che verrà formato on the job dal padre.
*Studio Giorgiutti Alberto & Associati
ilFRIULI BUSINESS 65
F I S C O
Ventata di ottimismo
di karen garofalo
Il governo Renzi ha varato il
Def, acronimo
di Documento
di economia e
finanza, contenente, fra l’altro, benefici
fiscali a favore di taluni lavoratori dipendenti e imprese
per oltre 11 miliardi di euro
l’anno. Il Def è un documento utile per quanto riguarda
l’economia e la finanza del
Paese, poiché in esso è obbligatorio indicare le coperture
a eventuali spese o le tasse di
nuova introduzione al fine di
costituire un punto d’incontro tra la politica economica
nazionale e l’Unione Europea.
La misura più importan-
66 ilFRIULI BUSINESS
te è, senz’altro, quella che
riguarda il taglio dell’Irpef
sulle buste paga di 10 milioni
di contribuenti che, avranno
un aumento dello stipendio a decorrere dal mese di
maggio prossimo. L’aumento
previsto è di 80 euro al mese
per i lavoratori con reddito compreso tra 16 e 24mila
euro, mentre per i lavoratori
con reddito compreso tra 8 e
16 mila euro l’aumento sulla
busta paga sarà di 50 euro.
Per mancanza di fondi
nella manovra economica
del 2014 sono stati esclusi i
contribuenti incapienti, cioè
quelli che posseggono un
reddito fino a 8 mila euro
annui, i quali rientrano nella cosiddetta ‘no tax area’, e i
contribuenti con partite Iva
Taglio di irpef e irap
Il Def segna un’InversIone
DI tenDenza e genera fIDucIa
con redditi bassi. Altro importantissimo provvedimento riguarda il taglio del 10%
dell’Irap per le imprese, la cui
aliquota principale scenderà
dal 3,9 al 3,5 per cento.
tipo di copertura
I soldi necessari per tali
provvedimenti non arriveranno da nuove tasse, ma
saranno reperiti dai tagli
agli acquisti di beni e servizi, dalla tassazione alle banche, dalla sforbiciata sugli
incentivi alle imprese, dalla
riduzione degli stipendi ai
manager pubblici, dai tagli di
spese superflue alla Difesa,
dalla vendita delle sfarzose
auto blu e da altri risparmi
sulla spesa pubblica da con-
cordare con il commissario
Cottarelli. Soddisfatto il presidente del Consiglio Matteo
Renzi, che nella conferenza
stampa ha dichiarato che con
il varo del provvedimento sul
bonus Irpef sono stati smentiti i ‘gufi’ e continuerà ad
andare avanti come un treno
per far approvare in tempi
rapidi tutti gli altri provvedimenti necessari per far uscire
dalla palude il nostro Paese.
Anche il presidente di Confcommercio Sangalli ha detto
che il governo Renzi, con l’annuncio delle riforme, ha dato
una vera scossa al clima di
fiducia. Per la prima volta da
tre anni gli ottimisti superano
i pessimisti e nella gente c’è
tanta voglia di ripartire.
[email protected]
MAGGIO 2014
InRail S.p.A.
www.inrail.it - [email protected]
Sedi operative
Via della Rosta, 8 I -33100 Udine
Tel. +39 0432 511476 - Fax +39 0432 203149
Kolodvorska pot 8
5000 Nova Gorica - SLOVENIA
Tel. +386 (0) 82059380 - Fax +39 +386 (0) 53021090
LA SOCIETÀ IN SINTESI
InRail è un’Impresa Ferroviaria privata operativa dal
2009 e in grado di effettuare trasporti per tutti i tipi
di merci nel nord Italia e, in partnership con altre
società del settore, su tutto il territorio nazionale.
La Società si posiziona tra le prime 10 Imprese
Ferroviarie italiane ed è specializzata nel trasporto
di materie prime, rottami ferrosi, prodotti siderurgici
finiti, legname e prodotti alimentari come olio e
granaglie. Con circa 100 treni a settimana trazionati,
InRail è oggi un punto di riferimento nell’offerta di
servizi ferroviari per l’industria siderurgica, cartaria,
chimica, manifatturiera, nonché per porti, interporti e
piattaforme logistiche.
TRAFFICI IN ITALIA E VERSO L’ESTERO
InRail è attiva nei traffici tra Italia e l’estero (in
particolare, Austria e Slovenia), effettua regolarmente
i propri servizi merci su numerose tratte, tra cui
si ricordano Udine-Tarvisio, Osoppo-Tarvisio, San
Giorgio di Nogaro-Tarvisio, Villa Opicina-Osoppo,
Villa Opicina-Udine, Nova Gorica-Udine, oltre che
Tarvisio-Cavatigozzi (Cremona) e Tarvisio-San Pietro
in Gù (Vicenza) ed è in grado di connettere i maggiori
centri ferroviari e logistici di tutto il nord Italia.
COLLABORAZIONI CON ALTRE IMPRESE FERROVIARIE
Oltre che con Trenitalia, InRail collabora attivamente
con Rail Cargo Austria, le Ferrovie Slovene- SZ,
Deutsche Bahn, Nord Cargo, SBB Cargo, LTE e Adria
Transport, intrattiene rapporti commerciali e operativi
con il partner italiano Ferrovie Udine Cividale e
partecipa all’Impresa Ferroviaria attiva nel nord ovest
FuoriMuro.
PERSONALE QUALIFICATO
Con sede legale e amministrativa a Genova e sedi
operative a Udine e Nova Gorica, InRail si avvale
oggi di un organico di oltre 70 dipendenti tra Istruttori
Accreditati per la formazione del Personale, agenti
esperti per le attività di verifica tecnica, di condotta
e di formazione treno, nonché una sala operativa
multilingua incaricata di organizzare e presidiare il
traffico che si interfaccia costantemente con le reti
ferroviarie italiane ed estere, i clienti, i fornitori e le
altre Imprese Ferroviarie.