Pubblicazione .men aile SflthlmbrfZ 19~7 NuM. 9 .VO[E DMI[A BDLLETTiftD DELLA PAHHOCCHIA ·Dl S/\LCE (Belluno) SETTEMBRE le mes,&i .abbondanti, neHa Clonservazio,ne del1a vita, nella pace mantenu:ta, -d opo di Nel poema della natura. aver piu volte fugato lo &pettro dellia E' il mese deUa raccolta derLle messi. II guerra, che infuria invece altrove. Un in. contadino che , 'a ll'ap.r irsi -d eUa primave· no di riconosoenz.a e d·i amore aHa Madl'e r.a, aveva affidato eon trepidazione aHa ter. etern.a, che, Regina di pace, ha proteso le il'a le sementi, e nella fatica s'-er•a prodi- / hr.accia materne sui swoi figli. Un pTopo· g.ato intorno aile tenere pi,anticelle, ntctco- sito d'i r1soiTgere dalla indifferenz.a, di ri. g!lie .adiesw i frutti dd s•uo sudore. I gra- tornaJre .alla pr.atic.a della vita cr.istiana, lanai se ne riempitlrno e sernbrano ina1zare seianldo il peccato, pel)che alLa fine deliLa vita, come il contad·ino neJ.l'au.tru!llno, !'aUJli inno d'i J,o,de al Creatore che ha fecon. dato la terra e -r ese mature le sue messi. nima raecolg.a i meriti e il premio dd beBella la p•r imavera, col po~sente 1risveglio ne operato. della natura; iucantevole l'autunno, invitante al r.accoglimento, all'azione riposata. NeJ. ling.1u:g.g;io figur.ato la primavera si. gnifiea l'alba della vita, coUe sue promes· S. Stefano d'Ungheria Re (977-1038) se, oolle speranze 1r.adio1SJe; l ',autunno ·rap. 2 Settembre presenta l'uomo nella piena maturita delle Co; t werti:to · d a S. Ad.alberto fu l'Aposto. su,e forze mor.ali e intellettuali: l'uomo d.al 1avoro d:sciplinato, l'uomo d.alla esperien. lo di Cri,sto fra l.a sua gent·e· Chi:amo Saza e daHa prudenza, che guida, che dirige, CI(•rdoti e Religiosi a predicare il Vang:elo. che g·ove.rna. NeUa parola deUa Sacra Scrit· Sette anni prima d·eJila morte perdette l'in. tura l'aru.tunno sta a figitu-a re l'anima che, nocenti·ssimo :figliolo S. Emerico. Regno 41 verso la fine deila "\nita terren~a, r~wco1gjlie i .arn1110 e mo1ri iJ. giorno dell'Assunzione del£rrutti del bene compiuto. ·Le anime stesse, la Madonna. L'Ungheria st.a prep:air:an,do. nel giardino· della Chiesa, divent.ano frrutti, si a celehTiare il nono centenaxio del:l:a mor. che Gesu aduna nei granai d'el Padre Cde. te del Santo suo Re, ohe ricoTTe l'anno ste (ricordlate la parabola del huon seme ventur~. A Budapest, le feste centenarie di S. Stefano, si intrecceranno colle soJ-en- . e delll:~ ziZZian•ia). ni ~celeblrazioni del Congreso Eucaristico I SANTI DEL MESE Nella Sacra Liturgia. NeJ. mese di ~ettemhre la Liturgia cde. bra tJre feste in on ore .d i Maria Santissima: la Nativita (8), i sette Dolori (15), la Madonna della Mercede (24). L'Ottava della Nativita d,i ·M aria, che e <C/e.sta di gaudio per tutto il mondo)>, si muta· in una scena di ·do~ore',-...c:ru,asi che l.a Chiesa abbia pTe· mura di annunc:are l.a vi.a che perc'Oirse l'Eletta Creatura di cui celehra la Nascita. Per rendwe piu chiaTo il mistero dlei do. lori della M,a,donna, la Liturrgj.a intreccia 1 pt·imi Ve.speri dell' Addolomta coi secoll.l· di Vesperi dell'Esaltazione deUa Croce. La Chiesa ha ceroato nelle Profez,j,e, ha scrutato le pagine dlel Van!;IC~O, ha interro. g;ato la propri~a fede pCir p,arlare di questa Regina dei Mia.rtiri e ne ha cump:o•sto il poema l•iturgioo ch 'Essa canta nella festa dei sette Do[ori: - lo «Stabat Mater)), La meditazione di questo poema del dolore dev'essere cara .alia nostt·a fede. Nella pieta dei fedeli. Questo mese di settembre deve far sgorgare dalcuore di tutti i buoni l'inno delia gr.a· titudine verso Dio che li ha henedetti nel. Internaziona~e. S. Lorenzo Giustiniani (1380-14:56) 5 · Settembre Fu il primo patriarca d·i Venezia. Visse pero sempTe nella massima poverta ed ehbe le sue predilezi.ollli peT i poveri, che vole. va chiamare i porl!ieri del P.ara.diso, a cui i ricchi d-evono presentar,si per esserne ammessi. E.difico p.arecchi monasteri di verg;ini, rimpll"o;vero le matr~ne del loro lU&SO c ddla pompa, riformo 1a disciplina ecclesi,astic.a. Batpa Eugenio IV lo chiamo «De· coro d~ei Vesc01vi)). AJ.l ora il Patriarca di Venezia estendev:a la sua ~urisdizione su gran parte del Fll'iuli. :al quaJe era unito il noiStro C.ad:ore. S. LoTelllzo mori, come -e gli volle, sopra un po' di strame. S. Gerolamo Dottore (331-4:20) de. Ritornato a Roma fu eletto Segll'etario di Papa S. Damaso. Fece di nuovo l'ell'ernita in PaJestina. TradiUISse dall'Ehrarico in di Papa S. D~maso. Fece di nuovo l'eremi. ora. Fu grande poiemist'a nella difesa del. la re1igione. Venne sepolto a Betlemme vicino al Pres-e-p·io. LD moon : "JD sono [ITTOLI[O " La moda - una bruttissima moda, gia con{ian· nata da Gesu Cristo quando parlo dei falsi profeti, dei lupi rapaci e dei sepolcri imbiancati . e passata dai vestiti delle donne senza cervello alia coscienza degli uomini senza religione. Non di rado ci si imba.tte in certa razza di uomini .&pregiudicati, senza Dio e senza fede, che al primo richiamo ai do veri della coscienza prutestano: ma io sono cattolico. Una volta era di moda dichiararsi liberali, indifferenti in fatto di religione. Bastava coprire l'uf. ficio di s egretariuccio di co:nmne o di spa:zzino provin~iale per essere dispensato, come impiegato statale, gente di autorita, dai doveri di religione • Ora invece, cambiata l'ari~, co~e si dice, la moda esige che in pubblico , ci ~}, mostri religiosi. Cattolico si proclama l'avvoca~o · ehe imbroglia il prossimo a piu non posso; catt,o lico si dice il magistrato, l'uomo politico che afferma esser leci· tp,.. trasgredire i Comandamenti di Dio, i precetti della Chiesa, le esortazioni del Papa, i richiami della coscienza. Cattolico pretcnde di essere chi profana la santit:'> del matrimonio, organizza gite festive, con· Yegni domenicali, danze, anche per beneficenza, facendo perdere la Messa a molta gente e profana· re il giorno del Signore; rovinando i costumi della gioventu, portando le discordie nelle case, diS!,regando la famiglia. E la litauia dei cattolici di simile genere non fhlirebbe piu se si volesse metterli tutti in fila ... fuori della Chiesa. ll CattoHcismo o lo si abbraecia e -s i segue, o lo si rigetta e si combatte. Ef'SO e intransigente come la dottrina di Cristo che disse: vChi non e con me e contro di me». Meglio conoscersi a viso scoperto, e distinguere i falsi dai veri amici. Non s.i puo se·r vire al diavolo sulla piazza e al Signore in Chiesa. E abbasso la hrutta moda di ·proclamarsi cattolici... stile nove-cento. 30 Settembre Da11a Da1mazia, sua terra ne a studiare a Roma, dove preg,are nelle catacomb-e. Per visse vita er,emita nel deserto natale, veng~li era caro Clinque anni de:U.a Calci. G li scanoolosi so no gli avvocati del dJinvolo e i seminUJtori di zizzania nella so· cietii. S. Giovanni Crisostomo. BOLLETTINO P ARROCCHIALE PROBLEM! Gente dalle molte vite Le sollecitudini materne de.Ua Chiesa, in og;ni tempo e in tutti i luo~·i , vennero in particolar mo,d o 'rivolte aHa ·g1ente umi. lc, povera, abbandon.ata, com·e rma madre che ama di prefere:n:~;.a il fi@lio pi.; d·e hoJe, d,iLS>gr.azi.ato, deficiente, piu bisognoso .delle sue e1mre. In queslo momento la voce della Chiesa, .attrtwverso le Encicliche Pontific.ie e le :J.,ettere Pastorali dei "Vesc!>V~, g.i~~ge soa. vc, co:nfortatrice aHa moltitu.q:ii~e degli operai, i figl~ suoi piq pover~, pi!t ptr ovati, gente dalle nwlte vite. v orrei che tutti gli oper.a.i .deU:a mia Parroochia leggessero le seguenti p,arrqle del Vescov~ di Macer.at.a, ~<' interpreta:no fedelmente H peusiero doella Chies.a. L' gpera~o ~ ii ricco «L'opemio .anzitutto ha bisogno di lavoro, d'un lavol'o, la cu!•retribuzione assicuri a &e e .all:a famigli.a, senz,~ penose in. certezze e pl'eoccupazioni, un onesto e decoroso terqo:r dli vitl!. Non .ahbiso.gna di ricchezz•e o di lussuose cp:mo1dita o ~i sfrenati d,ivertimelllti; no; ha .b1sogno di layq,rQ, e .al la;voro ~p1ira e lavoro domanda. Ove non sia fuorviato nelle spontanee e trad:izim1ta E sue aspi1r.azioni, non invidia iJ. patriz:io D· il horghes·e ; non te:me la po. 'VIerta e l.a fatica dte l lavo•ro; teme piuttosto la disoccrupazio:ne e la conseguente miseri.a con tutte le sue privazioni ed rm1iliaz.ioni, e dia qul('ISta domanda d'esser difeso. Perci& chi da o procurr:.a 1a'Voro all'operaio va inconi'ro ad un urgernte ed .assoluto hisogno di lui, ad una sua legittima aspira. zione; . conc01rre ' altl a · conserv.azione e alla prosperita deHa· classe piu neces,a_ria e p•iu feeornda ·d:i bene' per una nazione. Chi da lRvotro .all' opera'iltJ compie urn grande .att~ di giUJ~t·:zi,a ooiiii.thut_ativa, e attende in bel mod:o· aJle opePe d ella misericordi~ e della o11rita fraterr.a,: qti.ali ci sono insegn.ate dia Vtangelo. .,; .. Lasciano la f.amiglia a quattordici, quin. drici .anni, anche rneno. Vanno a V e'~~zG, Milano, ~oma, Napoli, Palermo, eome <lomestioche. :Yont.ano di!~ geqlt~<r.i, str.appa.te ~ l~rp vita abituale, in cui le pr.aticlie religiose a. vev ano il loro posto, g.ett.ate nel grran tur. bil1e d~~a vita senza guiq1a e sell:~a ~&ost~ gno~ inv.aghite di sogni a c:q~ concoqe ·[\!l~ che il contatto col lusso delle case signori. li, circondat·e da pericoE, insidiate talvolta nelle ~~~e s,t!(&S~ d<h~ prcs,'a!l~ se~vi~io~ i n. g·e nue ed ines.p e rte del nion,do e dle lle sue seduz,i oni, fin,iscono tropFe volte col perde['si, com'P'romettendo la loro vita religiosa, la virtu, l'onorre, la saltUte, la gioia di wn a.vveuire di oueste madri dli fatmiglia. Sono migJ.iai,a e mighaia nella nostna provincia che si trov.ano in questa condizione. I rlmeqi Che oosa si pup fare per rimediare a tl(r•to male, petr. ~;:tlvare ~an~.a gi()v~ntu? p,~~- qu.;:tnto e pos's~hiJel le fi~iu~le si te.pgano a c,as,a; meglio un P,l;\UC povero ed u~ .a\:>.·i to 1J1o·~~s,to a cas a pq>p,r:a, che esrsf!~ r~ in mano J'~ltri. . . Se e' pos~·ibiie, si 'c~·rchi '\lJ;\ lu.ogo ~i ser~ v~z\o non lontano, qove le f~g]iuoJe si senlllnO 41I1cor.a vic::ine aJla f'1miglia. Prima di mandare per il m()~d.o, l~ f~~ ghll.!!l!~, l>As9gn!! p:r~·JWi:rle i'fllt9.rno. .ai {ie,. rlc9l~ oW, v,al1no i'l!co,I~;tr9 e~ ~ lU;tf(') le con~ s,~.gll!!!U:?e deg1i erro·r i commessi. Non hisog,n,a lascil:rle andiaTe alia ventura in case. di rovina. . . Bisogua ohe nelle citta dO'Ve sii rec.ano le giQvaui .si rivolgano agli Uffici che s ~inte ressauo di loro (Brotezione della Giov.ane . Fasdo Femminile, ec:c.). I vadroni Le :famiglie poi che nanno ra,g~~:~;e a ser" vi~io d~:yo~w penoare a,Ua lpro, glraviLSSima resppnsapilit~--D:f-Yono, co~sid·~·ra..d~ e t·r{ltt:ade COill;e -~·ig1i~(,),~e, fene\"le. lontaue ~ll~ c~ttive ocoasio~, s?rveg:V~de; richi{lllllade, e s<e, ~~~g.r~qo 'l1tto cio, no.I! ottengon,~ r~u,ga,_ T~m,{lnrqa:r1e a,'l~ lRro ~{l.~i.glie. Tant'e: mentre i cattolici dormono, i fi. , glj delle tenehre lavor.ano; minano gli spiri. t i, rovinano il cu,ore d ella giove:ntu, semi" n:;ono l'atcismo, prep.a.rano il campo all'od,i() e dopo? e ~QPQ sucpedono le e<£p Jos-ioni uso Sp.rugna . E nell~ fa~iglie e nelle p.ilr<roc. chic che succede ?· Ci si conten:ta di una ~~a i¢.s:!J'Y~, ~s1coltata chissi come, ~on .si 1 P.r~n,de :pa'r te ~H un~~dnn.anza, non si leg· ge rm B~on gi,~rll~le, !lOll si frequenta'Qo i S.arcrarn~nti, n Qq si instradano i fioli neUe 0 .. · A·ssocia~iuni Catt(),U~h~, per UJn · 1l9~ul4 si manca ana . .. . 1\:'J.~S.a. e·. .si lavora . . di. f~sta ' ' si corre .al w~r'~!P e s~ 9:iserta la C'4iesl! 1 e cosi y::'1 q:i s~g;uiW ~ po;i• ~i si ~er.aiY~glli~ se i figlht~li .allevati · in qrue& amhlenie, con tali escmpi sotto gli o.cchi, si l.as ciano trascinilre d.alla corrente e sono preda dei s~:fu!n~tori !h o~i'D ~ !IIi immor~lit~. · ·· Lamentate la scostuma:tezza della gio. ventu, il poco rispetto aHa a utorita, il rif iuto di ogni gilogo, il disprezzo d~ og~ni legge e dite: Una volta non em cosi! Ma c~e cosa avete ~litto perche le cose non ar~·~vesse•ro .a q~esl<O p~~to? Quale j} VQ. stro contrihuto 4i o·p,~ra e di mezzi per sostei~;ere le opere di b~II.e, per ,arginare il ~a~e che s.aliva ? OtUante iniziative : ' ~ t:... ' .. ' ' • . . ' . ' cpl~J4e ~perc h:uone destinate a l.anguire , p·ejrch~ ~ c::os;i <l~tti huopi· le lasci ano. lan- ' gHii'~ ! ~1wrni:o perw che . ~~n si p~9 fare p~r ll\ p~ltronerif! e roiltY·~:riz:a dei c.attolici sp.lo, jli no~e ! . ' . ( ·J-· ~ < • ,, ' • ' : ,') Parole •• d~ oro aile Madri ~a w~.dre che lll'll.I;!CCi.a d i UU CaStigo il fig(~u,~·~etto, e p~sc~a , penti~R; della · sura c~ller.a,, lo chif~ma ·~ lo compensa dehle se, I lf!!'fi:J;P.~ sp\lrse, co:n ~a.ci , con do:ni, con cemo prornesse, ins~gna al fanci uUo di ;J:if<i:~;~ ~a. cattiv.a az:Lone, per ottene.re un prcrni'! p!u ~ardi . ~a ma,dre ch.e, invece d~ cp:rna.!n:da.:t;e, p.re~a, e che al1a s~ preghie· r~ iqes.auc{it q nm1 ff! s•eguire un cambianwtno cti muo,re, e non ' tr~~a tanta fvrza in se stessa di farsi uhhidire, s.app.i<1 che n?'\1' s~r~ ubbidita lplf.li piu, e che 1a sua ecce&Siva inch:ilgenza seminera rm giornto di t-r iboJ,i la vit11 sq.a e quella dd figlio. !o qp~r~~o e 1~. l'~Iigion~ Essere ma.dre e Ui11 compito cosi a.nduo nel. '1 Voperaio ha btisq~rno d~U,a Religione;. Come si spiega la pe:reecuzione fe,r oce la su,a grandezza, eosi complesso nella ~ua n.~n semplicement~ d,'oqn v..ago s,entimento che in Rurssia, nel Mes·sico, nella Spagna hellezza'- che, per a'Clempido dal princiwJJg:joso c;!li\e ll·~'\l'Qa inJluenza spieghi e, non meno sul>·d ola e p.aurosa, in Germa. pio sino all'uhimo, coscie ntemente e for. r.e:U.a :y~ta; non so;) tanto di. alcune pratiche nia si va co.msumando contro l.a Chiesa Cat- ternente, come ·il Signore Vii ole e comalidel oulto, l e q'q,ali pl;llr ees·e nqo uobili e &ante, posiSono, ove si1ano male intese, de- toJica, sola forite di vera civilta e madre di da, occorre l'aiuto di due gr.andi f urze fu. se ins ' eme : cuore e testa, I' uno . per blan·. gerwrare in una estern.a vernice a cui non pt:QSperita e di pace? dire, l'altra per sorvegliare. Amore e fer. Le pe.rsecuzioni purifi· c ano e c.asti~ano corrispornde l'i,n.te.rno spl endore d'un;a com ezza . Sorriso e ,di~ita, senza di che o· 1 r.amhiente come l e tempeste purif cano scienza rett.a e pura; rna deHa Religioue g. n i sforz.o riwscir.ehbe v.ano . Gli sbaciuc. i mari. Le persecuzioni s!Vegliano i caw). cristi~na cattolic.a secondo l.a sua interezza. ch:an1enti, le pa:r.ol1ne dotlci, l e mille pro. L'·o per.aio ha ·hi·sogno del giorno festivo lici dormienti , in.attivi, non de~ni dd lo. m esse finis cono in ~e:n·erale ,a· r endere, 1a ro nome~ Oggi stiamo p• a gando l'ina· z ione, p·e r consacrado a Dio neU.a pr.atica del madre, schiav.a della sua creatura, €e non culto c deHa Religione, n ella cmra dei te- la poltro•neri;a di t.anti catiolici che hanno riesce insieme a suscitare ne~ piooolo anicreduto di poter. viveJ:e la p:ropria fede ti1Cri a£fetti . dli :liamiglia, non esduso rm o . mo il timore, il rispetto, la r~verenza . E neLSto r iposo e LSollievo che lo disponga a1 clriwdend:o gli occhi su tutto quanto li ci:r. . molte 1\ladri no·n dC'Vono p'liir!troppo che condav.a : che nuHa hanno fauo per arre:Wticosi d(}veri dtella settimaha·>>. S:\are l.a ma,r·e.a di £ang1o e di immiOulita a }O~O StCS5C i•l CattiVO risuhato della lorO I che sa1iv.a sali'Va: che non hanno dato ne missioue. Ci p:ens.: no d:unque in tempo, e , (dal loglielto parrocchiale della Catitdrale "La Campana,) ten:·p~, -"~ ~l\f\l"g1~, ~~.. fl~-~Z:i, : p.~,r ~s~nere cerahhw; di esser.e del tutto degne del loro le Istituzwm des\rtJ~t~, ~ ~~fvare il p<>polo : nome di m.adre, nome cosi grande, cosi { ~e~.lc~l~ e I.~ v~~~'~-e che, . dtl_ventica~d~si ?,i e~f..re ~i'(~~ti l\er h.~Ho.,. po;~t s1~·~.~e 1 . ~.!IJJ pure n'On a tutte - Vi sono ~ die~ .ul} p_o eia l·~tino - delle Ja. Cres1mll soMati dn G~u Cvst.o, mvece l~ ~o~ne e co:~:cesso a:,~ :portar~, Ill~ c~~ ~~.- -1 c6se che stiscitario il p.i.anto. ' . 4i comliattei:e i,l' m~e; i~vec~ di ai.uta:re ':Icma ~~}la}~~.J:lte , tl't~te C{11;~11ty l~ «!()nn~ j tir.a ii iti . Una di queste cose, che fa pensare e o~i oper.a di bene; si' a .~'Ole.i, q~e e M~dre di tutt ~, q~~ poy~ri e sparte, n6Ha sper.a1nz.a d i salvarsi ·d~l 'di- . dei r:cchi, d·e i taj:>ini e dei potenti, dei fe. p~lll!Ilgere , e · h eondizioil·e di t.aute povere lici e dei ·d i,s graziati: Mar:a. luvio. · figliuole- V L'ineraia dei Cattolici Sun.t Jacrimae ... sono a{: BOLLETTINO PARH.OCCJIIALE Sagra. di S. Bartolomeo Sagr~, neil seJ;ISo, piJ} remoto e p,ii:t. O';'Vio ~~11~· p.z:ro],a, signi£ica,y,a giorn.o s.;Lcro. .\W.~a meino·ria di qu.aJche santo. La tradizione vuole che si onorilno, nel mil~tlior modo po,ssibile-, questi santi, sia per rispetto a ~oloro che, preced,end<>ci nel. Eegno delila Cr·ore, li .adlditarono alla no. stra vener;a•ziorne, sia, in p.articolar modo, per il hilsogno che noi tutti abbi.amo deL l'~nte~ces:sione dei s.a,nti presso il huon Die;~. s. e La nostM sagra eli Bartolomeo stat.l contrassegriat~ quest'anno da una solenll!ita m~.ggiore degli altri a.nni: :s olennita d'an,il;lle gi•1,1bila:n!l;i·, di 011\ ~ evi.dent e rif1esso l'~pp,;;tl·ato esterio:t:e. Ass,ai consolante dav. vero il numero dei fedeli interven:uti ail.le a.scre funzioni, sia del matti'n·() come pure '' . ' . ' : . 'l " della sera, nonostante che il giotilo fe,:riale .abbi.a tolto. un huon .oontin:gente di 'uomini, n~cessitat~ .:,tl bvoro ·d agli impellenti bisogni della vita. Cons.olantissim:a pure fu la nu,m.erosa Collliunione fatta per i nos t.ri ca.r i emigranti e sold.ati. Lo spett>acolo poi dei brimbi, manifestatosi gia nel gior!ll() dleH'A,ssunt~, si e "ripetuto con riJ'.lnovato ar dor e, e d. e J:,el,lo scorgere i11 esso, o fortunat~ genitori,,. l,ln:a vostra g~JI,~OSi~' 1·isposta .all '.invito divino, ohe J?.'llr al~o ri. SJilOJ;J.a n,ei seci)J.i, :, «l;..~~ctl!,te c;he i p!llrgoi}i . vengano a me)). A, ·d ~_re n1.aggiore ·~olennita alla festa co:ntrihuirono non solo i £edeli venuti per. fine ·d alle ~arrocohie oi•rco'n~ioine, ma .anche il numerOSQ. l(lero, p.restil,toj>i gentilmeq,te per l e s.acre funzioni. II J?.ad,re l\Jia\··cdl,9 ~!ltess•e h~~llat}.\e ~lp!a•J;Iegii;'ico del santo, se:t_I)Jpre .a:sewt«to, ~i ~o,lt~, popolo che · gr~i.v;ljl, let,~eraJmente la Q!.ies.a, c.o1111e po"«~~ volte n e1 CO·l"SO dd l'.anno . {Hi•r e .a•hla Mes.sa in terzo cantata . .dalla premuros.a -«'Sohola eanto•r.um)) , s 'ebhero qliest'.a:.nrno, durante l e due Mess·e piane, dei c.antj eu .ca;J;istici e d'oppo~t1mita, eseg:ui.ti da: un.a .sceita di c~ri f~n;ci~Ui, fru,~to. di pa~iente ·e . ~~l;rgep;te p_rep.a.r~:z;io!le. N iente 'concilia i i. p~V, . l'atte[l~~m.~. d;el p;opola e ~a, pi~ta a:t~, ~~ tW\J,po, d;el c~nto. c~nale : ~ questa una. p1·egh iera subJimata ehe eleva I '.ani:ma -e ·da solli_~o ;~l ~o:rpo . . . •• .V·~sito Ieiic~ deHa: festa si.a per tutti .m- Teatralia Qffe(tQ ue,r i1 rQstauro deJ Semioario Gregoria no Nel pomeriggio di d'o~en~c.a 29 Aigosto la ben nota filodrammatica di Salce, cui si a ggiunse quest'a.nno qu.alche nuovo elemento, ha tnaUenuto un pubblico affollatissimo e ri.spettoso; tanto .alila pt·im;a recit.a delle ore 15, come .;1 quel1a delle 20. Fiu r.appresentato il commovente dr.amma «S. T.avci,sio)), il pri'ruo m artire dell'EIIllcaristra. Gli attori, ben scelti e hen ist::.rui.ti da·l Chierico Sorio ~ugenio, ~urono felicia'limi nell'~s~gui,r~ ~ pl{l·r te loro assegnata. II ptl];J.,h lico, sod:<;llisf{tttissimo, li ap- L'.;11p.pell-o: per il Seminario Gregoriano, larici.ato ·d dLa· Direzione e benedetto cl:a S. E. Mons. Vesoovo, stato .aocolto con la piu viVIa sizp:p.atia. Lo di'!llostrano le prime o#~~te r.accolte i1 giomo ·d ell' ASI&Uinta•, III domenio.a eli ~gosto : Raccolte in Chiesa L. 23. 75, sig. ~,at·celloni Elisa 10, Serafini GiovaJUna 5, N. N. 5, sig. V.alt Genov . 150 . Versate lire 193.75. lt.l'lolon Francesco lire 5, De Menech l\1,\argl;J;erita lire 25. H Sem,iuario e di rutti, come a tutti .apparteillgono i sacerdoti che v.eng.o no in ess) form&ti. Le condizioni ' m.ate,ria~i, in cui e venut,o a trova:rsi do:po terremot.o' sono cl.ayvero pietose. Ness\ln, fed.e le, che .abhia la fede sincer.a nel ouore, puo di.sinteressarsene, mia- e tenruto ad inviare il suo oholo, sia pure modesto. 'Futti poi, .a nche i poverissimi, hanno il dovere di invocare l e Bened~~oni di Dio, sopr a ristituto e le vocazioni che i:n esso si v:auno matuJ:and<>. L'lstituto, d~ p.arte sua, non cessa di ricor. dare ~~ 1\:]iaest•r o l)i.virw i prop·ri benefattori. E Lui, il Sign•o·re, ohe non conta neppur.e i mo;ndi lan.ci,ati .a milioni n el firmamento, conta, con t·eJUt(r~z~ infinita, tlUJlto q~llo ch e fa~i!amo per suo at;nore, e speci.almente gu,e llo che facci.amo per i sruoi eletti. e P.~~ud.i rip~~utameljl,te. Ne .segui la brillante fars.a «La conseg1na di l"UJS.Sare)), che fece sbelJi.car dialle risa il numeroso u&itorio. Peccato ohe la s.aia ~~ tJ:oppo p•ilacola per conl!emere q11anti di piu interver~ero a C(\l,es[te liet.t(,. c;~nes~e e u1iili rap;pr·e sentaz}o,l 'li!. .. · f~~ii,ljlllo l a Provvidenza che ci man. cl!i i mezzi per poter .aUun.gare di quattro met.ri il risfretto amhienil:e! . f~~~~~ per: i u ~l ' ~.~rw,.f~~~.r•za lljsogni della Parro,ccbia In s eg;uito al t erremoto del 1.8 Ottohre 193,6 ,. .an9ht( qui J;Ie11a no·~trna. P•ll!rr<H~hia si ebhero .a verificare dei damri .. Furono fail:te le perizi,e dei lavori di ripar.azi<>ne : a) de1~a Chiesa p.a~;rocchiale per un .ammontare di L. 1950 b ~ d ella Cano.nioa· per una spesa: di )) 2450 c) d:el1a .Crusa p.a xroc-. chiaJl•e . Asilo per u:n:a spesa dli J) 1950 d) della Chies1a di S. Pie~ro. per una sp esa di )) 4950 IL LIB-RO D' ORO P,er,, il nuovo ,B·atttstero N. N. lire 5 ; Sig. Avv. Varola 5;_Sig. Elisa Bar· ceU.oni 10 ; N . N. 5; E>'l sep Amabile (Roma) 10. Spese: pel Battistero li>re:.inoo, pel canceUo 85. Raocolte finO'ra lire 563.50~ 'Da pagarsi. lire 621.50. Ringrazio gli oblatori presenti e quanti vorran· no aiutarmi neH'estinguere "questo debito. In tu.tto per L. 11300- S;up:po sto, e, sp erando !)he il Go'Vern~t· corrisp•ondla 50 % la ~~esa ·si .ridu.r<rehbe 3J L. 5650. l\:11a ta•le sc;~lllffia donde ricava:d a? E per J,a folldal<iQin.e della Cougreg.azion e della •D ottrin.a Cristiana .voluta in Og!l11i · parrocCihia' d,al S. P.a·dre, ·d.aJ Godli:ce st.esso cli Diritto Eodesiastico e tanto iiwulcata d~H'amatissimo •w stro V.esco~o, t.J:overem<> i . foudi neces~.ari? lq.tanto si fara una pesca di bene<fioonza il giorno dehl'Adldolor.ata, 19 Settemb1·e co11:rent'e . Gia si sono r.accolti molti doni, gtrazie ~11<_>. spiri~o di s a.crifici.o, e .al.l.:,t ~!O~ vo·~o~~-$~~~w,e~!o., ~ ~~J;e SC~~Wf~ piU. e S~' pre ~~gW.o, ~ ~\ .s~r~mo in tal m,p,do a~ca_ loprta da oui s ono -l;l;nimati i m embri .c:Q.e .na.r.r.ata "V.a:Jriida·. C ' pot.. t otezione d·e l com~nongoi HO il Comit.ato; m a• ancora il r ~ ri.t e. la p• r no.stro · s·a nto·, che' dal cielo benedice con numer:o .dei r eg.ali non e sufficiente . Vi pro~~i()t~l.:~ .·it:~az~~ .9-~!~!~ ~ raccom~dlo qu:in,di di d:are· vorentieri · cio . ' 'I : · ' •. .; : :> ) C • , : I. T . ' ·. . . che ~otete .a,(!;I,i i~caricati de~V.a racoolta. , ll pellegriM Casimiro Barello diceva: Tu:tt~ e .\1•1l;OU?, si;a o,gge~ti, s~a \n; ·~e-. 11 Signore nel :Sada~~to ~n sta p er gli_ naro., sia in· COIUlmest ibilli, sia pure' in ani. Angeli · rna net iioi·. Ariche se oi seritiamo ·a1· L . . ·, £· . · . ,:~~ Di "<> · .Y . .. , . .:J;'- ·-·~........ ..... . , . . .. ........... " . .. m 1 . acarita, att.aper.amore m - oe t1;· ~ ' ' · lrllr;J.r~~;,_ o:n nu>..n. T;JL'evarl<:- rocn ._ rot~ .. b. . d'll , . . . . .. . . ·" }t~, '' r.i· ~<kv, c::n><>; 'O ';lT L \!>: d!!i'c . ·~.... ";' . n.er il •e ne () · e llJfl.Iffie COnTe 1;a ' Il101UtJu. Par e -pl·arvoeon~--Meg!Ursra ·clr.flll'SO •1l!eC: 7W. · --···~"""' - '-:"""~~ -~-.-~ .-.4~- -'· ~-·""" ~~r~ . fe:t~· c~-~~. PU:?, u~~ "~tost~~ . . •. ~~n~ d.-\ :1,\~~~~ e l~ \1"0IY~r~ ll}~~eJ(!C~f(l.W, Per la ?an~pa(la. deLSqt;l(tissimo. H Pr;al~rai~ sa dove m - : - " . . . .: ." - - : -· · · m. un tabemaeow £~~f~!!~~~· '" . , . ·. \?-r~~Q 11 S~~n~n~ . .. · . Pietro (1\;lerano) lire. 5; De Biasi . Eli· ltalo e. Gino. 5. ~; ~ric};!,~s Gonti :Francesco (Tavernelle) L. 5; Celli Anto· ni:o (Ronco Scrivia) 5; Fam. Tubini 2 ;_ Celato1 Da· cio (Berceto) 2; Celato Maria 2.50; Da Ronch Augusto (Voi.ron) 10 ; Fam. De Veochi (Cortina) 4 : P.ralo.ran Pietro 5; Bonazzo.De Min Maria (Milano) lO ; Praloran Amelia lO; Fall!. Bortot (Roma) 20; Rossi Rosa 2; Dal Pont Giulio (Francia) 5·; De' Barba Filomena (Cairo) 5; Praloran ;Mario (Spagna) 15; Mariti Giuseppe (Cusighe) 5; Del . l'EVa. ', s·l . ". ('Merano ' ) 5 ; .c'ib'Ien Rac.h·ele 2. 1 VIO Col di Salce : Pr~loun Fr. lire 0.50; Sommacal A1nabile 0.50; V~rii 0.70. To tale lire 1.70. S!!~Ce; ?o~io v~~e~tp lire 2 ~ Schiocchet Antonio 1; N. N. 1; Dal Pont Paolina 1; Callegari An. tonio 0.60 ; Re~l-~n. O.SO; . C~d~~o 0.50; T~amontin Elvira 0.50; . Roni A~~biie ·0.50; C~sm' B~rtQilo , ... , , ' " ' •·•:·.·· .. .... ,. · ·: ·· ·· ·· 0.50 ; Murer, 0.50; De Menech Angela ,..,,, ' ·: Antonio ; ·"'till i ,, 0..50.< Supani Giuseppe (),.1)0; Roldo, Attilio.. O.SO; ~a,da\et AIJ.?WA . 0,5,0.; Z~do;lllenegq: Gmo 0.50; D~J fo,pt Ale.ss~!ld,rc:~ . O AOi De Bon Elisa 0.50; . •J . • . .' ' . ' !· . ' . BOLLETTINO PARROCCHIALE Bristot Angela 0.50; Dal Pont Elia 0.50. Totale lire 13.10. Bettin, Casarine, Col da Ren e Prude: Ri.ghes Elvirra :lire 1; De Menech Giulio 1; Fista·ro1 Amalia 1; Busin Mercede 1; Triches FrancescO' 1; Caldart Aless. 1; D. R. 0.80; Da Rold Francesco 0.50; Celcato Ernesto 0.50; Da Ros Antonio 0.50; Righes Amabile 0.50; Somma cal Filomena 0.50; Righes Augusto 0.50; Varie 1.25. Totale L. 11.05. Giamosa: Spenga Pietro lire' 2; Celato Mariano 1; Trevissoi Antonio 1; Sig. Dona Giotv. 1; Nenz Franc . 1 ; Casaro 0.50; Da RoM Eugenio 0.50; Collazuol Franc. 0.50 ; .· Casol Luigi 0.50; Capraro Luigi 0.50; Casagrande Lucia 0.50; Palman Pietro 0.50; Serafini Enrico 0.50; Serafini Giovanna 0.50; Candeago Egidia 0.50; Sponga Arcangelo 0.50; Massenz Vittorio 0.50; Varii 1.10. Totale L. 13.10. Canzan : Trevisson Maria ·lire 5; Capraro Giu,seppe 0.50; Bortot Rachele 0.50.; Scardanzan Gio· vanni . 0.50; Fant Angelo 0.50; Casol Francesco 0.50; De Biasi Maria 0.50. Totale lire 8. Res: Carli Co stante lire 1; Casol Vittorio 1; Carli Amalia 1; Reolon Guer•rino 1; ih Riz Gerardo 0.50; Cadi Angelo 0.50; Cad orin Pietro 0.50; Da Rold Lucia 0.50 ;, Fiabane Rosa 0.50; Varii 0.50. Totale lire 7. Col .del Vin: Caldilrt R~sina lire 1 ; De Barba Giuseppe 1; Reolon Franc. 0.50; De Pellegrin Abramo 0.50; Roni Angela, 0.50; De Biasi Luigia 0.50; So villa Carolina 0.50; Dal Farra Bristot Ma· ria 0.50. Totale litJ:e 5. Feste e fuozioni particolari del mese di Seuembre 8 Settemhre: La Nativita d:i Maria SS.nra. Festa di devozione. 15-17-18 · Le quattro tempora Ob.bl.igo del digiuno e dell'astinenza dalle carni. Lo scopo delle tempora e quello d'imploure dal Signo•re la b~me.dizione sui raccolti deUa terra e di dare alia sua Chiesa numerosi e santi Sa. cerdoti che luvorino nella Vigna di ' Gesu Cristo. Tutti i cristiani quindi, oltre ad osservare la leg. ge dell'astinenza, e potendo anche del digiuno, preghino affinche so.~gano · sempre delle nuove vocazioni ecclesiastiehe e religiose, e perche si. conservino e maturipo queUe che -si sono gia manifestate. Un Sace.rdote di pin o di meno e una cosa cosi grande e cosi importante ·che interessa il bene spirituale della Chiesa e dei fedeli. Della Chiesa, perche l'urdine sacro e lo strumento provvidenziale col quaie si perpetua e si attua il Regno di Dio sulla terra: dei fedeli per· che e dal Sacerdote che essi sono fatti partecipi ·dei tesori della Benedizione. 19 · L' Addolorata · L'annuale solenne funzione con non meno solenne processioue. La pa-rtecipazione di Maria SS.ma alla Passione di Gesu Cristo, per cooperare con Lui alia nostra Redenzione, merita tutta la nostra ricono scenza. E' percio doverosa la divozione ai Dolori che Maria SS.ma soffri per noi semp.re, in tutta, la sua vita di Madre di Gesu, rna special· mente ai pi.edi delia Croce. A questo c'invita oggi la Chiesa con la celebra· zione della festa esterna dell'Addolorata. La divozione ai Dolori di Maria trovi pertanto nei nostri cuori un terreno fe condo. Quando a)Jbiamo qualche croce, dei dispiaceri, delle sofferenze, pensiamo ai dolori atrocissimi che ha sofferto la Vergine benedetta e sopportia. mo con rassegnazione le nostre pene. Virgo dol()rasisshna, ora pro nobis! 29 · S. Michele Areangelo · Funzione a Col del Vin in onore del Titolare di quell'Oratorio. Per qualsiasi lauoro tipografico indiriz·z ate le uostre commissipni pr.e sso I' Ricordlni lutto - Cristx> Re !». A tale confessione di fede, i rossi gl,i lacerarmw l'altro orecchio e gli strapparon.& gli occhi, poi lo torturarono in varia modo. I . compagni accorsero a liberarlo quando era ancora vivo ed ebbe tempo di narrare che cosa era accaduto, prima di morir tra le loro braccim). : Ferocia, sangue, distruzione: la Spagna russifica·· ta, satanizzata. Eroismo sino al martirvo: la Spagna di Cristo. Re. e del mese di Ago sto• NATI e BATTEZZATI Qe Menech Milena ;t\1lJ.ria. di Servidio Angelo e di Fant Cla·ra, da Salce. De Pellegrin Adriano Luigi di Luigi e di De Bona Virginia, da Roai di Col del Yin. DEFUNTI Ccrvo Lorenzo fu Giovanni, di anni 69, da Bes, marito di De Gan Maria. Statistica demografica del Comune di B elluno Dal 20 Luglio a,l 19 Agosto a. c. in questo Comune vennero registrati N. ~7 atti di nascita; N. 3 atti di matrimonio• e N. 33 atti di morte. ANEDDOTO IL FRATE E IL PJ{ESIDENTE. Un povero frate carmelitano, passando per Quito ando a visitare il Presidente della Repubblica . dell'Equatore, il fervente cattolico e terziario Garcia Moreno. Giunto il frate davanti all'illustre Presidente, si levo rispettosamente il Cappello. -· Ma, reverendo Padre, tenga il cappello ~ gli disse il Presidente. -- Oh! Le pare; un povero religioiSo non deve tenere il Cappello davanti al Presidente della :Re· pubblica. --- Eh, Padre mio, ~ rispose vivamente Garcia Moreno ~ che cosa e mai un Pt~:esidente di Re. pubblica davanti a un Ministro del Signore? Per Ia Ciuilta e moralita Alcoolisrno e come il tatJ:lo che corrode lenta· ment-e fino alla totale distruzione di cio che prima era bello, sano, ar.t istico. Bestemmia · discorsi cattivi ecc. sono come l'acqua sporca che imbratta, infetta, ripugna e ro~ vina. ORRORI Dl SPAGNA E se non piang.i, di che pianger suoli? (Dante · Inferno 33 · 42). La romanziera americana Elena Nicholson narra ·cio che ha visto in Spagna quailche mese fa. «Le truppe rrwrocchine, scrive, net conquistare Almemdralejo, si misero a prongere come bambini quando videro, nel cortile della prigione, i prigionieri politici crocifissi dai !l'ossi attorno alle mura. I carpi penzolavano dai chiodi, " i piedi e le gambe, avvolti di petroUo qwando le ·vittime erano ancora vive, bruciavano tuttora. Altrove ·vidi bambini, di moen che un anna, straziati con colte.Ui, uomini con le mani ampltlate .•. ; tutta l'agonia di un popolo, sotto la ferocia d'una nwsnada satanizzat,a. Sul petto di tanti di quegli eroi autentici brillava l'immagine del Sacra Cuo· rel). «Tutta la Spagna - continua la scrittrice -·- fn commossa dalla storia di quel giovane R equete · u~- ragazzo · che cadde net~e rrwni did nemici all'as·sedio di Buena. Gli s'intimo di gridare·: «Viva la Russia!)); e lui pronto grido: ((Viva ia SpagnO!J). Per punirlo i rossi gli strapparono. un orecchio, e quindi gl'ilngiunsero · di gridare: <<Ab-, basso la religione!»; e il ragazzo grido: «Viva Tutti i giornidedicare un momento al Signore : Oltre le nostre· pil'eghiere quotidiane . e bene tro-- . var<> tutti i giorni 1m mom.ento da d edicare al · Signore. E cio senza abbandonare certamente le nostre relazioni di famiglia, di amicizia, di conHnienza. Un momentino pel' Signore so'lo. Sap.et"' · fatJ:£) qualche atto · o · eleyare qu~lche pensiero, che· non sara conosduto che da Lui. Avere sof0--.1ddioper testimonio e la santita nel suo grado pin ele-· vato. E' la sicurezza di entrare in cielo. E' la felicita che nessm10 puo to•gliere, di cui nessuno pui> im. padronirsi. DftL BREUlftRlO DELLft PUREZZft I. Solo all'ombra dei gigll e PaTadtiso. 2. E' souo l'usbergo di senti!l'IID.i pu.ro che nessrma hattagl:ia mi fa paull"a. 3. Fu~gi e pre~a· e sarni semplle puro. 4. MioTti.6:cati un poco ogni ~gi()(l"Ilo, se non vuoi ma~ essere mortific:ato. 5. SoJo. la piit .assoluta integ·rita: mo·raJ·e-· e oapa•rra di costante sal'UJte tfiJsliloa e di fresca e lucida loug~vita. 6. Dio non si malllifesta ohe attl'lll<verso 1a purezza. 7. Le cattive occ•a,s ioni : ecco i no:stri p ·ii:t formidahili nemici. 8. Se tu pensi che la purezza, sia rm giogo di terro;re, tutto e fini:to per te. La· purezz.a e invece armonia e liberta, p·r ese queste due parole nel loro sen•. so pi it largo e p~u hello. 9. Se gli uomini conos10essero pin pTofon •. diamente il grande v,alore del <hlgiutno, sarehbero meno empi ed impur<i. 10. Preghiera, mo.rtificazione, studio: wna· buoua rieeUa per preseii'Varci dal ma. ·le. II. 11 problema demografi:co sarehbe una· huona volta risoho, se tutti fossero puri. 12. La salvezza. d'una stirpe sta solo nellaperfetta integrita morale. J/uomo scandaloso fa quanto bisogna per formare tarnti partigian·i del vizio, quanti egli ha spettatori. Non si lusinghi' d~ non essere reo di morte o di omicidio perche ~~ suo fratello mori. Egli e tuttavia· omicida. In quel modo che un uomo disone·sto non lascia d' esser reo dinan.zi a D'io, perche la persona sopm la quale egli' getto gli sguardi della; sua passione, con-· servti tutta l'inte,grita della sua persona. S. Ag.ostin-Q!. Col petrmCSS() dell' Autorita Ec;clesiastica Sac. Ettore Zanetti, direttore Mons. Giuseppe Da Corte, condir. responsabile: latituto Veoeto Arti Grafiehe • Stab. di Ben- ISTITUTO VENETO 01 ARTI GRAFICHE. BeiiUHO buon che sapra eseguire uostri ordini con . . • gusto, accuratezza, sollecitudine.· Fogll, buste, cartoline inteitate - Manifestlni - Stampatl per tutte le-Amministrazloni e per ogAi eslgenza.
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