Funghi - Liceo Classico Psicopedagogico Cesare Valgimigli

1. I funghi sono diffusi in tutti gli ambienti.
I funghi sono organismi eterotrofi diffusi in tutti gli ambienti e a cui si devono molti dei processi di riciclaggio indispensabili
per il ciclo globale dei viventi e dei nutrienti.
I funghi differiscono dalle piante in quanto essi non sono autotrofi (mentre le piante sono autotrofi fotosintetici), differiscono
dagli animali perché sono eterotrofi per assorbimento (mentre gli animali sono eterotrofi per ingestione) e infine,
si
differenziano dai protisti perché i funghi non presentano mai cellule flagellate in nessuno stadio del loro ciclo vitale, i loro
gameti sono morfologicamente uguali (ma funzionalmente diversi), hanno la chitina come componente della loro parete
cellulare e spesso (ma non sempre) possiedono uno stadio dicariotico compreso tra lo stadio aploide e lo stadio diploide.
Si ritiene che i funghi attuali si siano evoluti da un protista unicellulare e flagellato, che si suppone sia stato anche il
progenitore comune degli animali.
I funghi vivono in ogni ambiente e
possono essere saprofiti, parassiti o
stabilire relazioni mutualistiche con
altri organismi.
Il modo di nutrirsi dei funghi si chiama nutrizione per
assorbimento. Essa avviene grazie alla secrezione di
enzimi digestivi, cioè sostanze capaci di attivare le
reazioni che demoliscono le biomolecole presenti
nell’ambiente in molecole più piccole; i prodotti della
Nei
prossimi
principali
di
paragrafi
funghi,
Glomeromiceti,
descriveremo
Chitridiomiceti,
Ascomiceti
e
le
divisioni
Zigomiceti,
Basidiomiceti
che
comprendono tutti organismi terrestri (▶figura 2).
Alcuni
botanici
classificano
tra
i
protisti
anche
organismi che altri considerano funghi. La posizione dei
Chitridiomiceti è controversa perché, pur presentando
cellule flagellate (caratteristica da protisti), essi hanno la
parete cellulare costituita da chitina
(caratteristica
tipica dei funghi).
digestione vengono poi assorbiti dalle cellule del fungo
attraverso la membrana plasmatica.
L’eterotrofia
per
assorbimento
costituisce
una
condizione vantaggiosa in tutti gli habitat, che permette
ai funghi di crescere utilizzando i substrati più diversi:
molti funghi sono saprofiti, cioè assorbono i nutrienti
dalla
materia
decompositori;
organica
altri
sono
morta
fungendo
invece parassiti,
da
ossia
assorbono i nutrienti da ospiti vivi, come la formica
della (▶figura 1); altri ancora sono organismi mutualisti,
che stabiliscono strette associazioni con altri organismi,
vantaggiose per entrambi i partner.
Figura 2. L'albero filogenetico dei funghi.
Attualmente si conoscono cinque divisioni di funghi. In questo
schema sono presenti anche le relazioni filogenetiche. In questo
schema i Chitridiomiceti vengono considerati funghi ma alcuni
biologi
preferiscono
considerarli
protisti
simili
a
funghi
(Divisione Protomiceti).
Come vedremo, ai fini della classificazione dei funghi
sono molto importanti le strutture riproduttive deputate
alla riproduzione sessuata.
Esistono specie fungine che si contraddistinguono dal
resto
dei
funghi
perché
si
riproducono
solo
asessualmente e un tempo esse venivano incluse nella
Figura 1. Un pasto alieno.
divisione dei deuteromiceti (funghi imperfetti).
Il corpo fruttifero di un fungo tropicale sta accrescendosi
In seguito è stato possibile indurre sperimentalmente la
all’estremità del peduncolo che sporge dalla carcassa di questa
riproduzione sessuata anche in tali funghi, e si è potuto
formica, il fungo si è interamente sviluppato all’interno
così ascrivere tali specie ad una delle divisione di funghi
dell’ospite a partire da una spora ingerita dall’insetto.
sopra descritte.
La parete cellulare delle ife è rinforzata dalla presenza
Le parole:
di fibrille microscopiche di chitina, un polisaccaride
azotato.
Saprofita deriva dal greco saprós, «putrefatto»;
Le ife possono essere suddivise in strutture simili a cel-
Parassita è anch’essa una parola di origine greca
(da pará, «presso», e sîtos, «cibo»), che significa
«commensale», ma in biologia, come nel linguaggio
lule grazie alla presenza di pareti cellulari incomplete
dette setti.
I setti non racchiudono completamente i
singoli comparti delle ife, ma vi lasciano dei pori che
comune, ha un’accezione negativa.
permettono il passaggio controllato degli organuli,
Chitridiomiceti deriva dal greco chytrídion, «pentolino»,
Alcuni funghi si ancorano al substrato (un organismo
compresi talvolta i nuclei, da un’ifa all’altra (▶figura 4).
che allude alla forma della struttura che contiene le
spore di questi funghi.
morto o la materia organica di cui si nutrono) per
mezzo di ife modificate definite rizoidi. I rizoidi dei
funghi non sono tuttavia omologhi ai rizoidi delle
Ifa deriva dal greco hyphé che significa «tessuto»,
piante, non si tratta infatti di strutture specializzate per
Micelio deriva invece da mýkes, che vuol dire appunto
«fungo».
l’assorbimento dei nutrienti e dell’acqua.
L’accrescimento complessivo delle ife di un micelio (non
della singola ifa) può superare 1 km al giorno! Stimolate
dalla
ricerca
di
nutrienti,
le
ife
possono
infatti
estendersi su ampie aree, oppure possono raggrupparsi
I funghi possono essere unicellulari
o pluricellulari.
I funghi sono organismi per lo più pluricellulari,
sebbene la maggior parte dei gruppi comprenda anche
specie unicellulari. A eccezione di quelli più primitivi
(chiamati chitridiomiceti), i membri unicellulari degli
a formare soffici masse intorno a una fonte nutritiva
particolarmente ricca.
In alcuni membri di particolari gruppi di funghi, in
occasione della produzione di spore per la riproduzione
sessuata il micelio si organizza a formare corpi fruttiferi
complessi, come accade per esempio nei funghi a
cappello che ci sono più noti, come porcini e prataioli.
altri gruppi vengono definiti lieviti (▶figura 3). I lieviti
vivono in
ambienti liquidi o comunque umidi e
assorbono
i
nutrienti
direttamente
attraverso
la
superficie cellulare.
Figura 3. I lieviti sono funghi unicellulari.
I lieviti per antonomasia sono i saccaromiceti che appartengono
alla divisione degli ascomiceti, ma, per estensione, possono
essere definiti lieviti tutti gli zigomiceti, gli ascomiceti e i
basidiomiceti unicellulari.
Il corpo di un fungo pluricellulare è
costituito da filamenti definiti ife.
Il corpo di un fungo pluricellulare è detto micelio ed è
formato da singoli filamenti tubulari che si accrescono
rapidamente, le ife.
Figura 4. Le ife costituiscono il micelio.
Le ife fungine possono essere più o meno suddivise per mezzo
di setti in unità simili a cellule.
Funghi parassiti
I funghi, estremisti di natura.
Le ife filamentose di un fungo permettono lo stabilirsi
di un rapporto unico fra il fungo e il suo ambiente
circostante. Infatti, a differenza della maggior parte
degli organismi pluricellulari di grandi dimensioni, il
I parassiti facoltativi possono essere coltivati su terreni
di coltura artificiali, mentre i parassiti obbligati per
accrescersi necessitano del loro specifico ospite vivo, di
solito una pianta.
micelio è caratterizzato da un rapporto tra la loro
La
superficie e il loro volume estremamente alto, che si
particolarmente adattata all’assorbimento di nutrienti
rivela un
ottimo adattamento alla nutrizione per
assorbimento: a eccezione dei corpi fruttiferi, tutte le
ife del micelio si trovano in contatto immediato con le
risorse nutritive dell’ambiente.
Tuttavia, l’elevato rapporto superficie-volume pone i
struttura
filamentosa
delle
ife
fungine
è
da altri organismi. Una volta penetrate nella struttura
vegetale, queste ife specializzate, dette austori, iniziano
a formare un micelio (▶figura 6); i corpi fruttiferi
vengono prodotti all’interno della pianta oppure sulla
funghi davanti a un problema: in ambienti aridi, il
sua superficie. In genere, questo tipo di simbiosi non
micelio tende infatti a perdere acqua rapidamente. Per
provoca la morte della pianta. Alcuni funghi parassiti
questo motivo i funghi vivono preferibilmente in
infettano soltanto una determinata specie di organismo
ambienti ricchi di umidità; un esempio comune è
ospite per ricavarne le sostanze nutritive, mentre altri
rappresentato dalle muffe che crescono sui muri umidi.
ricorrono a ospiti diversi nei vari stadi del proprio ciclo
Un’altra caratteristica di alcuni funghi è la loro capacità
vitale.
di tollerare temperature estreme. Di sicuro ti sarà
capitato di trovare in frigorifero un limone, un’arancia o
un altro frutto ricoperti di muffe (▶figura 5): molti
funghi possono infatti sopravvivere a temperature fino a
–6 °C, mentre altri tollerano temperature superiori a
+50 °C.
Figura 5. Una fragola ammuffita.
Anche il cibo conservato in frigorifero può essere attaccato dalle
muffe (come si vede in questa fotografia).
I funghi utilizzano una
gamma di risorse nutritive.
vasta
I vari tipi di funghi sfruttano le risorse nutritive più
diverse. Come abbiamo già detto, i funghi, sono per la
maggior parte saprofiti e ottengono energia, carbonio e
azoto
direttamente
dalla
materia
organica
morta,
mentre molti altri instaurano associazioni mutualistiche
Figura 6. Alcuni funghi sono parassiti delle piante.
(A) Le strutture bianche visibili nella microfotografia sono le ife
sono
del fungo Blumeria graminis, che si accrescono sulla superficie
parassiti, patogeni o persino predatori. Infine, esistono
scura della foglia di una pianta erbacea. (B) Le ife fungine si
con
diversi
organismi.
Altri
funghi
ancora
anche funghi simbionti, che formano associazioni
mutualistiche
con
altri
cianobatteri, alghe o piante).
organismi
viventi
(come
spingono all’interno delle cellule vive della pianta per assorbirne
i nutrienti.
Funghi patogeni
Alcuni funghi parassiti non si limitano a ricavare i
nutrienti dal corpo di altri organismi, ma provocano
Nei funghi disponibilità nutritiva e
riproduzione sono interdipendenti.
malattie o persino la morte del proprio ospite: in questi
Quando un fungo deve affrontare un periodo di scarsità
casi i funghi vengono detti patogeni, e le malattie sono
di cibo, una strategia comune è quella di riprodursi
spesso indicate come micosi.
rapidamente e in abbondanza. Persino quando le
Sebbene la maggior parte delle malattie umane sia di
condizioni ambientali sono buone i funghi producono
natura batterica o virale, i funghi patogeni provocano
notevoli quantità dispore; tuttavia, di regola, il tasso di
gravi infezioni tra i soggetti con un sistema immunitario
produzione di spore aumenta con la riduzione delle
compromesso, come i malati di AIDS o le persone che
risorse alimentari.
usano farmaci immunosoppressori: un esempio è la
polmonite causata da Pneumocystis jiroveci. Numerosi
funghi causano patologie meno gravi, come la tigna e il
piede d’atleta.
Le spore fungine non sono soltanto molto abbondanti
nel numero, ma sono anche estremamente piccole e si
disperdono facilmente con il vento o con l’acqua
(▶figura 8). Un tale sistema assicura all’individuo che
Rispetto ai batteri e ai virus, i funghi sono di gran lunga
produce spore di avere una progenie numerosa, talvolta
i patogeni più importanti delle piante e provocano
dispersa su aree molto vaste.
ingenti perdite nei raccolti.
Non deve dunque meravigliare se i funghi si trovano
praticamente ovunque.
Funghi predatori
Alcuni
funghi
si
comportano
da
predatori
attivi,
intrappolando protisti o animali microscopici che si
trovano nelle loro vicinanze. La strategia di predazione
più comune che si osserva è la secrezione di sostanze
adesive da parte delle ife, cosicché gli organismi che vi
passano
sopra
rimangono
intrappolati.
Una
volta
immobilizzata la preda, le ife la invadono rapidamente,
accrescendosi
e
ramificandosi
al
suo
interno
e
assorbendo le sostanze nutritive fino a provocarne la
morte. Un adattamento particolare dei miceti predatori
è l’anello di costrizione formato da alcune specie
di Arthrobotrys, Dactylaria e Dactylella (▶figura 7).
Questi funghi producono veri e propri «cappi» formati
da tre cellule, con un diametro pari a quello di certi
nematodi (minuscoli vermi cilindrici) che vivono nel
terreno. Il passaggio di un nematode attraverso uno di
questi anelli stimola il fungo e le cellule del cappio si
rigonfiano, intrappolando il verme. In seguito le ife
fungine
invadono
rapidamente
la
preda
e
ne
digeriscono i tessuti.
Figura 8. Una nuvola di spore.
Le vesce disperdono miliardi di spore in grandi nuvole. Tuttavia,
soltanto poche spore riescono ad arrivare a grande distanza dal
fungo che le ha prodotte: circa il 99% delle spore cade entro un
raggio di 100 m.
Figura 7. Alcuni funghi sono predatori.
Un
nematode
intrappolato
fungo Arthrobotrys anchonia.
in
un
cappio
prodotto
dal
Le infezioni fungine nell’uomo.
Quando
dei
funghi
patogeni
provocano

nell’uomo o negli animali si parla di micosi.
infezioni sono croniche e possono iniziare da tagli
della pelle, che permettono ai funghi di penetrare.
Queste malattie vengono generalmente classificate in
Sono micosi difficili da curare e possono richiedere
base ai tessuti colpiti:

micosi superficiali:
interventi chirurgici;
sono
limitate
allo
strato
superficiale della pelle e dei capelli;

micosi cutanee:
micosi sottocutanee: colpiscono gli strati profondi
al di sotto della pelle, compresi i muscoli. Queste
infezioni
sono
estese

micosi sistemiche:
dovute
a
patogeni
primari.
Queste micosi originate primariamente nei polmoni,
all'interno
possono diffondersi a molti organi. Gli organismi
dell’epidermide. Gli organismi che causano queste
che causano le micosi sistemiche sono tipicamente
malattie sono chiamati dermatofiti. Le patologie
virulenti;
derivanti sono chiamate spesso tricofizie o tigna. Le
micosi
cutanee
Microsporum,
sono
Tricophyton
causate
ed
dai
funghi
Epidermophyton;
(▶figura 9) (▶figura 10) (▶figura 11)

micosi sistemiche dovute a patogeni opportunistici:
sono
infezioni
di
pazienti
con
deficienze
immunitarie che altrimenti non sarebbero colpite.
Un esempio di micosi opportunistica è la candidosi.
(▶figura 12)
Figura 9. Micosi cutanea nell’uomo:
Piede d’atleta, stato avanzato.
Figura 12. Micosi opportunistica nell’uomo:
Candidosi.
Un esempio molto comune di infezione fungina è il
cosidetto «piede d’atleta»: una micosi causata da un
Figura 10. Micosi cutanea nell’uomo:
fungo microscopico, localizzata tra le dita del piede.
Tinea corporis.
Questa è una malattia frequente soprattutto d’estate,
quando il caldo favorisce la macerazione della pelle,
rendendola più suscettibile agli attacchi fungini. Il
contagio avviene per contatto (tipicamente in piscina o
in luoghi umidi), oppure usando calzature usate da altre
persone infette.
I farmaci usati per curare queste infezioni fungine si
chiamano antimicotici,
e
a
seconda
della
natura
dell’infezione si possono utilizzare dei prodotti per uso
locale o sistemico. Ma il modo migliore per prevenire le
micosi è di mantenere la pelle pulita e asciutta, lavare
l’abbigliamento sportivo dopo l’uso, indossare ciabatte
Figura 11. Micosi cutanea nell’uomo:
Pitiriasi versicolor: lesioni lenticolari ipopigmentate.
quando si frequentano piscine e docce pubbliche.
2. Il ruolo dei funghi nella biosfera.
La presenza di un elevato numero di spore fungine nell’ambiente potrebbe allarmarti. Tuttavia, i funghi in generale non
costituiscono una minaccia per gli altri organismi; vi sono anzi vari modi in cui essi recano beneficio all’intera biosfera. In
assenza dei funghi, il nostro pianeta avrebbe un aspetto molto diverso; dovremmo infatti immaginare la Terra popolata da
piante poco rigogliose, con ambienti acquatici saturi di residui degli organismi morti.
La colonizzazione dell’ambiente terrestre è stata resa possibile anche grazie alle associazioni che i funghi hanno instaurato
con altri viventi. Dato che i funghi assorbono i nutrienti dagli organismi morti, essi provvedono all’eliminazione della
maggior parte dei rifiuti naturali. In tal modo, i funghi contribuiscono alla formazione del terreno e al riciclaggio dei
minerali.
I funghi saprofiti degradano i rifiuti
organici e contribuiscono al ciclo del
carbonio.
I funghi in grado di formare licheni sono prevalentemente
ascomiceti e in misura minore basidiomiceti. Attualmente
si conosce invece una sola specie di zigomiceti capaci di ciò.
La componente fotosintetica dei licheni può essere
rappresentata da un cianobatterio o da un'alga verde. È
I funghi saprofiti, insieme ai batteri, sono i principali
ormai ampiamente dimostrato che l'unione tra funghi e
decompositori della Terra e contribuiscono a degradare
organismi fotosintetici è una simbiosi mutualistica.
e a riciclare gli elementi utilizzati dagli organismi
viventi. Nelle foreste, per esempio, i miceli dei funghi
assorbono i nutrienti dagli alberi caduti, degradando il
legno.
I
funghi
sono
i
maggiori
decompositori
della cellulosa e della lignina, le principali componenti
della parete cellulare delle piante (la maggior parte dei
Le ife fungine si sviluppano a stretto contatto con le cellule
batteriche o algali e talvolta penetrano addirittura all'interno
di queste che, tuttavia, continuano la loro crescita e sono
in grado di compiere la fotosintesi in modo più efficiente
rispetto a cellule simili ma isolate (▶figura 13).
batteri invece non è in grado di degradare tali
sostanze).
In assenza dei funghi, enormi quantità di carbonio rimarrebbero intrappolate nel suolo delle foreste e in
quasi tutti gli altri ambienti del pianeta, e il ciclo di
questo elemento non potrebbe completarsi. Grazie ai
funghi, il carbonio torna nell’atmosfera sotto forma di
CO2, destinato a essere nuovamente utilizzato dalle
piante nella fotosintesi.
In quanto organismi decompositori, i funghi saprofiti
sono dunque essenziali per tutte le forme di vita sulla
Terra. Esistono inoltre funghi che interagiscono in
maniera più specifica con altri organismi e che svolgono
un ruolo chiave come mutualisti.
I licheni sono simbiosi tra funghi e
alghe o cianobatteri.
Un lichene non può essere considerato un organismo,
poiché in realtà esso deriva dall'interazione di due
organismi
completamente
diversi:
un
fungo
e
un
organismo fotosintetico. I licheni, capaci di sopravvivere
anche negli ambienti più inospitali, sono molto sensibili
all'inquinamento atmosferico per la loro incapacità di
espellere le sostanze tossiche, e per questo motivo essi
rappresentano ottimi indicatori biologici della qualità
dell'aria.
Figura 13. Anatomia di un lichene.
(In alto): soredi di un lichene fruticoso. I soredi sono formati
da una cellula fotosintetica circondata da ife fungine. Una volta
distaccatisi dalla struttura che li ha generati, i soredi vengono
trasportati dalle correnti d'aria.
(In basso): strati di un tipico lichene visti in sezione trasversale. Le cellule algali sono rappresentate come corpi verdi e
arrotondati, mentre le ife fungine sono di colore arancione.
La (▶figura 13) mostra la sezione trasversale di un lichene

tipico. Nella parte superiore si trova uno strato molto
Licheni crostosi: hanno l’aspetto di una crosta
colorata sparsa sul substrato (▶figura 14);
compatto formato da sole ife fungine, al di sotto del quale
è disposto uno strato di cellule fotosintetiche. Più
internamente si osserva uno strato più lasso di ife e infine
un altro strato di ife che servono ad ancorare l'in-tera
struttura
al
substrato
(rizoidi).
Questo
complesso
intreccio è capace di mantenere l'acqua anche nelle
condizioni più avverse e rappresenta quindi un ambiente
idoneo al processo fotosintetico. Gli organismi fotosintetici,
inoltre, possono utilizzare i nutrienti che vengono assorbiti
attraverso le ife, mentre i funghi sfruttano i prodotti della
fotosintesi.
I
licheni
possono
riprodursi
semplicemente
per
Figura 14. Licheni crostosi.
frammentazione del corpo vegetativo, chiamato tallo,
Questi licheni crostosi crescono sulla roccia nuda.
oppure tramite strutture specializzate dette soredi,
formate da una o poche cellule fotosintetiche circondate da

Licheni frondosi: hanno l’aspetto di una foglia, si
sollevano leggermente dal substrato (▶figura 15);
ife fungine (▶figura 13)
Una volta che i soredi si sono staccati dalla struttura
principale, essi possono venire trasportati dalle correnti
d'aria e, trovate le condizioni favorevoli, dare origine a una
nuova struttura.
I funghi ascomiceti o basidiomiceti che compongono il
lichene possono anche riprodursi sessualmente in maniera
indipendente e formare ascospore o basidiospore che
vengono poi liberate.
Una volta private della componente algale, tuttavia, le spore
del fungo possono non riuscire a ristabilire l'associazione.
In quanto capaci di soddisfare la maggior parte delle
proprie necessità attraverso l'aria e l'acqua piovana e
tramite l'assorbimento di minerali direttamente dalle
rocce, i licheni sono spesso i primi organismi a colonizzare
Figura 15. Licheni frondosi.
nuovi strati rocciosi e per questo vengono spesso indicati
come organismi pionieri.
I licheni frondosi hanno l’aspetto di foglie.

Un lichene comincia ad accrescersi dopo una pioggia e nella
Licheni fruticosi: cespugliosi, possono assumere
forme piuttosto complesse (▶figura 16).
crescita causa una leggera acidificazione del substrato.
Questo
processo
chimico
contribuisce
alla
lenta
degradazione delle rocce, che rappresenta il primo stadio
nella formazione del suolo. Quando il lichene si è
notevolmente disidratato, il processo fotosintetico cessa. Il
suo contenuto di acqua può ridursi a meno del 10% del
peso secco, e a questo punto il lichene diventa insensibile
alle temperature più estreme.
I licheni, di cui si conoscono circa 15000 «specie», sono
diffusi negli ambienti più disparati, dalla corteccia degli
alberi alla nuda roccia, e presentano una gamma enorme
di forme e colori.
I licheni mostrano una molteplicità di forme e di colori e
dal punto di vista morfologico possono essere suddivisi
in tre categorie:
Figura 16. Licheni fruticosi.
Una giungla in miniatura formata da licheni fruticosi a
forma di «cespuglio».
Le micorrize sono simbiosi
mutualistiche tra funghi e piante.
Le micorrize sono
associazioni
simbiontiche
fra
determinati funghi e le radici di alcune piante. Quasi
tutte le piante vascolari necessitano di un’associazione
micorrizica. Infatti, in assenza dell’associazione con i
funghi, i peli radicali non sono in grado di assorbire
quantità sufficienti di acqua e di minerali per garantire il
loro massimo accrescimento.
Le radici vengono quindi invase da funghi e formano
una micorriza (▶figura 17).
Figura 18. Ectomicorriza.
Sezione longitudinale di una radice micorrizata. Il micelio (scuro
nella figura) avvolge come una guaina tutto l’apice della radice,
e si insinua negli spazi fra cellula e cellula.
Figura 17. Le associazioni di micorrize
I funghi che formano le micorrize si accrescono intorno alle
radici delle piante, aumentando così la superficie di
assorbimento dell’acqua e dei minerali.
L’associazione simbiontica fungo-pianta è importante
per entrambi gli organismi coinvolti. Infatti, il fungo
ottiene dalla pianta importanti composti organici, come
per esempio gli zuccheri, e a sua volta, fornisce alla
pianta un’ampia superficie di assorbimento per l’acqua
e i minerali oltre alla capacità di penetrare nelle
strutture fini del terreno, aumentando ulteriormente la
capacità della pianta di assorbire acqua e sostanze
minerali (soprattutto il fosforo). Il fungo inoltre può
passare alla pianta determinati ormoni di crescita e
proteggere il suo ospite dagli attacchi di certi
microrganismi dannosi.
Le piante provviste di micorrize ben sviluppate
presentano tipicamente una colorazione verde più
intensa e possono resistere più facilmente a condizioni
di siccità e di temperature estreme rispetto alle piante
con micorrize poco sviluppate.
Vi sono due tipi di micorrize: le ECTOMICORRIZE,
caratteristiche della maggior parte delle latifoglie e delle
conifere, dotate di un mantello fungino esterno
ricoprente l’apice radicale, e le ENDOMICORRIZE, a più
ampia diffusione (anche tra le specie erbacee), non
dotate di un mantello fungino esterno, ma presenti
anche all’interno delle cellule.
Le ectomicorrize (▶figura 18) interessano un numero
relativamente limitato di specie vegetali (per lo più
piante arboree forestali) ed un elevato numero di specie
fungine. Al contrario, le endomicorrize (▶figura 19)
interessano il 90% dei vegetali, ed un numero limitato di
specie fungine (Zigomiceti).
Figura 19. Endomicorriza.
Sezione della parte esterna (corteccia) di una radice. Il micelio
(scuro), generato da spore che si trovano nel terreno, penetra
nella radice attraverso gli spazi fra le cellule od attraverso i peli
radicali, e va a formare degli agglomerati all’interno di alcune
cellule.
Le parole:
Simbiosi deriva dal greco sýn, «con», e biôun, «vivere»,
e
sta
per
«convivenza».
definita mutualistica quando
La
simbiosi
ambedue
le
viene
specie
interessate ne traggono beneficio.
Lichene deriva dal greco leichén, «leccare, lambire», che
allude al fatto che i licheni crescono spesso strisciando
sulla superficie di tronchi o pietre.
Micorriza è un termine coniato alla fine dell’Ottocento
per indicare l’associazione tra un fungo (mýkes) e una
radice (rhíza).
3. I principali gruppi fungini e il loro ciclo vitale.
I diversi gruppi di funghi sono caratterizzati da cicli vitali differenti. In un gruppo si verifica l’alternanza di generazioni, un tipo
di ciclo che si osserva anche in tutte le piante e in alcuni protisti. Altri gruppi di miceti presentano un ciclo unico tra tutti gli
organismi, caratterizzato da uno stadio detto dicarion. In questo paragrafo esamineremo alcune specie rappresentative di
ciascuno dei cinque gruppi principali di miceti, confrontando tra loro i diversi tipi di cicli vitali.
I funghi si riproducono per via
asessuata in vari modi.
Normalmente i funghi possono riprodursi sia per via
asessuata che per via sessuata (▶figura 20).
La riproduzione
asessuata dei funghi può
avvenire
secondo diverse modalità:

produzione di spore aploidi all’interno di strutture
definite sporangi;

produzione
di
spore
nude
(non
racchiuse
in
divisione cellulare nei funghi unicellulari; questa
divisione può essere simmetrica (fissione) oppure
asimmetrica, con conseguente produzione di una
cellula figlia più piccola (gemmazione), come per
esempio nei lieviti (vedi ▶figura 3);

distinzione
impedisce
i
fenomeni
di autofecondazione, dannosi dal punto di vista della
variabilità genetica; infatti, sebbene risultino spesso
indistinguibili nell’aspetto, i funghi appartenenti a tipi
sessuali diversi differiscono geneticamente tra loro.
I funghi si riproducono sessualmente quando le ife
appartenenti a due tipi sessuali diversi si incontrano e si
uniscono
e
questo
particolare
processo
è
detto
coniugazione. In molti casi il nucleo dello zigote che si
sporangi) all’apice di ife, chiamate conidi;

Questa
forma in seguito alla riproduzione sessuata costituisce
l’unico stadio diploide dell’intero ciclo vitale. Questo
nucleo va incontro a meiosi, dando origine a nuclei
aploidi che verranno incorporati nelle spore. Quando le
spore aploidi dei funghi, siano esse prodotte per
riproduzione sessuata o asessuata, germinano, i loro
nuclei vanno incontro a una serie di divisioni che
portano alla formazione delle ife.
semplice frammentazione del micelio.
Nei funghi la riproduzione asessuata può dare origine a
una progenie estremamente numerosa. Una colonia del
diametro di 2,5 cm di Penicillium, la muffa da cui si
ricava l’antibiotico penicillina, può dare origine a 400
milioni di conidi! Ogni metro cubo di aria che
respiriamo normalmente contiene circa 10000 spore
fungine.
I funghi si riproducono per via
sessuata per fusione di «tipi» diversi.
In molti funghi la riproduzione sessuata è caratterizzata
da un quadro piuttosto insolito. Spesso non esiste
infatti alcuna distinzione morfologica tra strutture
maschili e femminili o tra individui dei due sessi. Esiste
invece una differenza genetica fra due o più tipi
sessuali.
Gli individui appartenenti allo stesso tipo sessuale non
possono riprodursi tra loro, ma possono invece unirsi,
all’interno della stessa specie, con individui di tipi
sessuali differenti.
Figura 20. Ciclo vitale di un fungo.
Le condizioni ambientali possono influire sulle modalità
riproduttive che si verificano in un determinato momento del
ciclo vitale del fungo.
sono
Chitridiomiceti.
La divisione dei Chitridiomiceti è costituita da organismi
capaci
di
riprodursi
vegetativamente
dalle
zoospore prodotte nella fase aploide o diploide del loro
ciclo vitale. Le spore diploidi, tuttavia, danno origine
acquatici, talvolta classificati come protisti, suddivisi
semplicemente a organismi diploidi, mentre dalle spore
nelle due categorie dei chitridi e degli ipochitridi. La
aploidi si formano organismi aploidi capaci di produrre
presenza di cellule flagellate potrebbe fare includere i
gameti nella parte terminale dei filamenti che li
Chitridiomiceti fra i protisti, sebbene le loro pareti
compongono (ife). Un singolo organismo aploide può
cellulari siano costituite prevalentemente da chitina,
inoltre produrre sia gameti maschili che femminili entro
come avviene nei veri funghi.
strutture specializzate dette gametangi, nei quali i
Tutti gli appartenenti a questa divisione sono parassiti
gameti maschili sono posti all'estremità di un’ifa e
(di alghe, larve di insetti o nematodi) oppure saprobi,
quelli femminili appena al di sotto. Sia i gameti maschili
cioè organismi che si nutrono di materiale organico non
che
vivente. Essi sono diffusi in habitat d’acqua dolce o in
generalmente
suoli
sostanza chimica capace di attrarre quelli maschili.
umidi;
alcuni
sono unicellulari
mentre
altri
formano miceli. I due gruppi differiscono per alcuni
quelli
femminili
il
sono
gamete
muniti
di
femminile
flagelli,
produce
e
una
dettagli strutturali e metabolici: i chitridi si riproducono
Alcune specie di Chitridi uccidono anfibi bloccandone la
sia sessualmente che asessualmente, mentre negli
respirazione
ipochitridi non sono mai stati osservati stadi sessuati.
conosciuta
Il genere più studiato fra i chitridi è Allomyces (▶figura
21).
patologia
attraverso
la
pelle;
come chitridiomicosi.
riconosciuta
come
tale
Si
una
infezione
tratta
delle
di
cause
è
una
di
estinzione per molte specie di anfibi. Altre specie,
invece, possono infettare anche specie vegetali, come
ad esempio la patata.
gli ipochitridi possiamo citare Rhizidiomyces
apophysatus (▶figura 23), un parassita di protisti del
Fra
phylum Oomycota.
Figura 21. Un chitridio.
Allomyces, un tipico chitridio
Il
ciclo
vitale
di
questo
fungo
(▶figura
22)
è
caratterizzato da alternanza di generazioni isomorfiche:
esistono
fasi
aploidi
e
diploidi
distinguibili
esclusivamente sulla base del numero di cromosomi.
Figura 23. Un ipochitridio.
Rhizidiomyces apophysatus, un ipochitridio.
Quando una zoospora di R. apophysatus entra in
contatto con la cellula di un ospite, essa perde i flagelli
e produce estroflessioni germinative che si insinuano
nei tessuti dell'ospite. Ne deriva una massa ramificata di
rizoidi (strutture simili a radici) che si insinuano nel
corpo dell'ospite. Il parassita forma così uno sporangio
e sviluppa una particolare struttura a tubo attraverso la
quale viene rilasciato materiale composto da citoplasma
e nuclei. In seguito, da quest'ultimo si libera un grande
numero di zoospore capaci di infettare nuovi ospiti e
Figura 22. Ciclo vitale di un chitridio.
I chitridiomiceti sono gli unici funghi nei quali si verifica una
ricominciare così il ciclo.
vera e propria alternanza di generazione.
La generazione diploide di Allomyces produce per
mitosi e citocinesi numerose spore diploidi flagellate
dette zoospore. Zoospore aploidi possono tuttavia
essere prodotte per meiosi e citocinesi in sporangi
distinti. Al pari di certe alghe, molti di questi funghi
Le parole:
Chitridiomicete
fa riferimento al chitidrio (dal greco,
chytridion «piccola pentola», la struttura che contiene le
spore.
Gli zigomiceti si riproducono per
via sessuata per fusione di due
gametangi.
Gli zigomiceti sono per lo più terrestri e vivono nel
suolo come saprofiti o su insetti e altri animali come
parassiti. Se ne conoscono circa 700 specie.
Essi sono caratterizzati da ife non settate, non producono
cellule mobili di alcun tipo, e in tutto il loro ciclo vitale
compare una sola cellula diploide, lo zigote. In questi
funghi non si formano corpi fruttiferi ben evidenti; le ife si
sviluppano in maniera disordinata, formando sporangi
peduncolati protesi verso l'alto. Il micelio di questi funghi si
sviluppa su un substrato e si espande a opera di ife
Come accade in altri funghi filamentosi, la struttura che
produce le spore è separata dal resto dell'ifa mediante un
setto. Gli zigomiceti si riproducono sessualmente per
coniugazione (▶figura 26). Ife adiacenti, di due differenti
tipi
sessuali,
si
fondono
producendo
uno
zigote.
Quest'ultimo si sviluppa in una zigospora, circondata da una
spessa parete e capace di rimanere dormiente per mesi
prima di germinare e andare incontro a meiosi. Le cellule
derivanti da tale processo formano ife aploidi e più tardi
sporangi, che rilasciano spore aploidi dalle quali può
derivare una nuova generazione di ife. Il processo della
coniugazione è mediato da feromoni, e non sorprende che
in alcune specie terrestri questi si diffondano e agiscano in
forma gassosa.
specializzate.
Tra le specie più note degli zigomiceti
c’è Rhizopus
stolonifer, la muffa nera del pane (▶figura 24).
Figura 24. La muffa nera del pane.
Queste
fette
di
pane
sono
zigomicete Rhizopus stolonifer.
ricoperte
dal
fungo
Durante la riproduzione asessuata viene prodotto un gran
numero di sporangiofori peduncolati, ognuno provvisto di
un singolo sporangio contenente molte centinaia di piccole
spore. (▶figura 25).
Figura 26. Ciclo vitale di uno zigomicete.
Gli zigomiceti sono organismi tipicamente aplobionti.
Le parole:
Zigomicete deriva da zygón, «giogo» in greco, inteso
qui nel senso di unione, coniugazione, e da mýkes,
«fungo». Sono quindi i funghi che si riproducono per
coniugazione.
Feromone è un termine entrato nel vocabolario della
biologia nella seconda metà del Novecento; è coniato
su ormone (dal greco hormôn, «eccitante»), che indica
una sostanza chimica che trasmette specifici stimoli nel
Figura 25. Gli zigomiceti producono sporangiofori.
Le strutture trasparenti che vedi nella fotografia corrispondono
agli sporangiofori (ife contenenti spore) di uno zigomicete che
cresce su feci animali in decomposizione. Gli sporangiofori si
accrescono in direzione della luce e terminano con un
minuscolo sporangio, che può essere lanciato fino a una
distanza di 2 m. Gli animali ingeriscono gli sporangi caduti
nell’erba e disperdono successivamente le spore insieme alle
feci.
nostro
corpo,
con
l’aggiunta
del
prefisso fero,
«portare».
Conidio deriva dal greco kónis, «polvere», per via
dell’aspetto polveroso delle spore che rilascia. Dalla
stessa radice deriva anche il termine italiano cenere.
I
glomeromiceti
micorrize.
formano
con
radici
sessuali di tipo «femminile» e «maschile»; i nuclei
contenuti nella struttura maschile situata su un’ifa
modo
penetrano nella struttura femminile situata su un’altra
indispensabili per il mondo vegetale e dunque anche
ifa di tipo sessuale compatibile. La fusione dei nuclei
per gli esseri umani. Circa la metà dei funghi che vivono
(cariogamia) avviene però molto tempo dopo la fusione
nel suolo sono glomeromiceti. Finora sono state
dei citoplasmi (plasmogamia), cosicché all’interno della
descritte meno di 200 specie, ma l’80-90% di tutte le
stessa ifa coesistono due nuclei aploidi geneticamente
piante instaurano associazioni con tali funghi.
differenti (▶figura 27). Le ife di questo tipo vengono
rendendosi
delle
La maggior parte degli ascomiceti forma strutture
piante
formando micorrize,
le
del citoplasma e degli organuli (compresi i nuclei) da un
comparto all’altro.
I glomeromiceti sono strettamente terrestri e vivono in
associazione
Un poro situato in ogni setto permette il movimento
in
tal
definite dicarion (cioè con due nuclei). Le ife dicarioti-
Le parole:
che formano poi gli aschi, strutture sacciformi dove avvengono sia la fusione dei nuclei sia la successiva meio-
Glomeromicete deriva
dal
solito
suffisso micete,
preceduto da glomero, che deriva dal latino glomus,
si dei nuclei diploidi; i prodotti della meiosi vengono poi
«gomitolo».
per dare inizio a una nuova generazione aploide.
incorporati in ascospore che saranno espulse dall’asco
La formazione di un asco è un fenomeno peculiare:
Le prossime due divisioni di funghi che descriveremo
sono imparentate tra loro e condividono numerose
caratteristiche, come la produzione di spore all’interno
di una sorta di sacco (negli ascomiceti) o su una specie
di «piedistallo» (nei basidiomiceti).
all'estremità di una ifa eterocariotica si forma un uncino,
su entrambi i lati del quale si dispongono i nuclei
accoppiati. Essi vanno incontro simultaneamente a mitosi,
con i fusi mitotici paralleli all'asse dell'ifa, in seguito si
formano inoltre nuove pareti e i nuclei all'estremità
dell'uncino si fondono. La meiosi da così inizio alla
formazione delle ascospore.
Gli ascomiceti comprendono lieviti,
muffe e funghi a coppa.
La riproduzione degli ascomiceti
Gli ascomiceti costituiscono un vasto gruppo di funghi
tipiche strutture riproduttive si affianca la riproduzione
molto diversificati che si trovano in ambienti marini,
asessuale che gioca un ruolo importante tanto che molte
d’acqua dolce e terrestre. Attualmente si conoscono
specie hanno rinunciato al processo sessuale. In molte
circa 60 000 specie di ascomiceti, di cui circa metà
specie si possono distinguere due differenti stadi nel
formano licheni. Le loro ife sono segmentate da setti
ciclo vitale: lo stadio durante il quale il fungo si
posti a intervalli più o meno regolari.
riproduce asessualmente, lo stadio
Negli Ascomiceti alla riproduzione sessuale mediante le
di riproduzione
sessuale e la combinazione di entrambi gli stadi.
Figura 27. Il ciclo vitale degli ascomiceti.
Negli ascomiceti i prodotti della meiosi si trovano in una struttura microscopica sacciforme, l'asco. I corpi fruttiferi carnosi sono formati da ife sia
dicariotiche che aploidi.
Visto che gli individui asessuati e quelli sessuati sono
Tra i lieviti, il più famoso è sicuramente il cosiddetto
molto diversi morfologicamente, in passato non era
lievito di birra, Saccharomyces cerevisiae (▶figura 3),
possibile sapere che i due stadi appartenevano alla
responsabile
stessa specie. In diversi casi i due stadi del ciclo vitale
produzione della birra (▶figura 29) e altre bevande
dello stesso fungo erano stati determinati con nomi di
fermentate, oltre che della lievitazione dei prodotti da
specie diverse, perciò il fungo ha due nomi. Oggi
forno, come pane, pizza e altri alimenti (▶figura 30).
della
fermentazione sfruttata
per
la
comunque studi genetici e molecolari hanno portato alla
scoperta di sconosciuti legami tra queste 'specie' e così
la vecchia separazione degli stadi asessuali nella loro
classe, i Funghi Imperfetti o Deuteromiceti è superata.
I diversi rappresentanti degli ascomiceti
Attualmente le specie di ascomiceti possono essere
attribuite a due vasti raggruppamenti a seconda che gli
aschi siano contenuti o meno in una speciale struttura
fruttifera detta peritecio. Le specie sprovviste di peritecio
vengono complessivamente denominate emiascomiceti,
mentre quelle che ne sono provviste, euascomiceti. Il ciclo
sessuale degli euascomiceti prevede la formazione di uno
stadio di dicarion.
Gli emiascomiceti sono in genere di piccole dimensioni e
molte specie sono unicellulari. Le forme più note sono
probabilmente
metabolizzare
i lieviti,
il
che
glucosio
in
sono
in
ambiente
grado
di
anaerobico
Figura 29. La birra.
La birra è una delle più diffuse e più antiche bevande
alcoliche del mondo. Viene prodotta attraverso la fermentazione
alcolica con ceppi di Saccharomyces cerevisiae o Saccharomyces
carlsbergensis di zuccheri derivanti da fonti amidacee, la più
usata delle quali è il malto d'orzo, ovvero l'orzo germinato ed
essiccato, chiamato spesso semplicemente malto.
trasformandolo in etanolo ed anidride carbonica. Essi,
infatti riducono l’acido piruvico (che è il prodotto della
glicolisi)
in
etanolo,
liberando
anidride
carbonica
(fermentazione alcolica) (▶figura 28).
Figura 30. Il pane.
Il pane è un prodotto alimentare ottenuto dalla fermentazione,
cui segue una lievitazione, e successiva cottura in forno di un
impasto a base di farina di cereali, acqua, confezionato con
diverse modalità, arricchito e caratterizzato sovente da
ingredienti prettamente regionali.
Altri tipi di lievito che vivono su frutti come fichi e uva sono
invece importanti nei processi di vinificazione (▶figura 31).
Figura 28. La fermentazione alcolica.
Nella fermentazione alcolica l’acido piruvico derivante dalla
glicolisi si trasforma in acetaldeide, con liberazione di
CO2 (responsabile della lievitazione della pasta di pane; B).
L’acetaldeide poi si riduce a etanolo utilizzando con agente
riducente il NADH prodotto dalla glicolisi.
I lieviti si moltiplicano sia per scissione che per gemmazione
(cioè tramite la formazione di una nuova cellula alla
superficie di quella preesistente). Le singole cellule sono di
regola aploidi e la coniugazione ha luogo soltanto
occasionalmente;
la
fusione
dei
nuclei
è
seguita
immediatamente dalla meiosi e da un singolo processo
mitotico, cosicché l'intera struttura si trasforma in asco. I
lieviti non possiedono uno stadio di dicarion.
Figura 31. Il vino.
Il vino è una bevanda alcolica, ottenuta dalla fermentazione (totale
o parziale) del frutto della vite, l'uva oppure del mosto ottenuto
dall’uva mediante spremitura. Viene prodotto attraverso
la fermentazione
alcolica con
ceppi
di Saccharomyces
cerevisiae o Saccharomyces bayanus.
Gli euascomiceti si riproducono asessualmente per mezzo
di conidi (o
conidiospore)
(▶figura
32),
portate
all'estremità di ife specializzate dette conidiofori (dal greco
konis, «polvere»; Queste piccole catene di conidiospore, che
conferiscono alle muffe il loro colore caratteristico, vengono
prodotte a milioni e sono in grado di sopravvivere per
settimane in natura.
Figura 34. Aspergillus niger.
Microfotografia al microscopio elettronico a scansione delle
strutture riproduttive asessuali di Aspergillus niger.
Figura 32. I conidi.
Catenelle di conidi si sviluppano all’apice di ife specializzate,
che emergono dalla muffa polverosa che cresce su una foglia.
Gli euascomiceti comprendono molti generi piuttosto
diffusi di muffe come la Neurospora crassa, che si sviluppa
frequentemente sul pane raffermo (▶figura 33).
N. crassa è un importante organismo modello in campo
Figura 35. Penicillium notatum.
Penicillium notatum è la muffa che produce l’antibiotico
penicillina
scientifico, perché è facile da crescere e si sviluppa con
un ciclo vitale aplonte che quindi per la maggior parte è
Due specie, P. camembertii e P. roquefortii, sono gli
aploide, il che rende facile l'analisi genetica: un allele
organismi responsabili del caratteristico sapore forte di
recessivo sarà facilmente individuabile perché non viene
formaggi come il gorgonzola, il camembert e il
"coperto" dall'allele dominante.
roquefort.
Gli
ascomiceti
coppa (▶figura
comprendono
36).
La
anche
maggior
parte
i funghi
di
a
questi
organismi può raggiungere un diametro di diversi
centimetri. La superficie interna della coppa, rivestita da
un complesso di ife vegetative e di aschi, produce un
numero enorme di spore.
Figura 33. Neurospora crassa.
In questa foto si vedono molti aschi di N. crassa contenenti 8
ascospore.
Le muffe del genere Aspergillus (▶figura 34) sono
importanti per l’alimentazione umana; A. tamarii agisce
sulla soia durante la produzione della salsa di soia,
mentre A. oryzae viene utilizzata per fabbricare la
bevanda alcolica giapponese nota come saké.
Penicillium (▶figura 35) è un genere di muffa verde che
comprende alcune specie che producono l’antibiotico
penicillina, probabilmente per difendersi da altri batteri
competitori per le risorse. La penicillina è stata scoperta
da Alexander Fleming nel 1928 e ha aperto le strade
per la terapia chemioterapica contro le malattie infettive
provocate da batteri.
Figura 36. Sarcoschypha coccinea, un fungo a coppa.
Queste coppe di colore rosso vivace corrispondono ai corpi
fruttiferi di un altro tipo di fungo a coppa.
I corpi fruttiferi eduli di alcune specie, come le
morchelle
e
i
tartufi,
costituiscono
prelibatezze
gastronomiche (▶figura 37) (▶figura 38).
Figura 40. L’oidio o mal bianco.
Uncinula
necator è
un fungo che
provoca
una
delle
più
importanti e temibili malattie della vite detta Oidio o Mal bianco.
Figura 37. Morchella esculenta, la spugnola.
La spugnola, Morchella, forma corpi fruttiferi spugnosi che
hanno un aroma estremamente delicato e vengono considerate
una prelibatezza gastronomica.
Figura 38. Tuber magnatum, il tartufo bianco.
Volgarmente chiamato tartufo bianco, è la specie di tartufo più
preziosa in assoluto sia dal punto di vista gastronomico che da
quello prettamente economico, dati gli elevatissimi costi che la
stessa può raggiungere.
Figura 41. La segale cornuta.
Claviceps purpurea è un parassita delle graminacee che forma
degli sclerozi simili a speroni o cornetti che conferiscono alla
pianta infetta, spesso la segale, il nome comune di "segale
Un gran numero di euascomiceti sono parassiti di piante
superiori e causano numerose malattie rilevanti in campo
agricolo come Taphrina deformans (▶figura 39), Uncinula
necator (▶figura 40) e Claviceps purpurea (▶figura 41).
cornuta". Questa specie è la più studiata e conosciuta per i suoi
importanti effetti nella contaminazione di alimenti confezionati
con cereali attaccati da questo fungo. I cornetti che spuntano
dalle spighe infestate sono costituiti dai corpi fruttiferi (sclerozi)
del fungo stesso, in cui sono contenuti molti alcaloidi velenosi
del gruppo delle ergotine (tra cui l'acido lisergico), che hanno
gravi effetti su persone e animali che ne mangiano. Questi
alcaloidi,
essendo
circolazione;
inoltre
dei vaso-costrittori,
interagiscono
con
compromettono
il sistema
la
nervoso
centrale, agendo in particolare sui recettori della serotonina.
L’intossicazione degli esseri umani con gli alcaloidi della
Claviceps purpurea prende il nome di ergotismo.
Le parole:
Figura 39. Bolla del pesco.
Taphrina deformans è la causa della Bolla del pesco, la malattia
più importante del pesco che colpisce gli organi verdi come
foglie e germogli. Arreca danni irreversibili alle foglie che, dopo
lo
sviluppo
del fungo su
di
esse,
seccano
e
cadono
a terra impoverendo o azzerando la produzione dell'anno e,
spesso, riducendo anche quella dell'anno successivo.
Saccharomyces cerevisiae è un nome interessante: il
nome del genere deriva dal greco sákcharon,
«zucchero», e mýkes, «fungo». Il nome specifico deriva
invece da cerevisia, «birra» in latino. In pratica il nome
racconta cosa fa per noi questo microrganismo.
Gli aschi che danno il nome a questo gruppo fungino
prendono il loro nome dal greco askós, che significa
«otre».
I basidiomiceti comprendono le
vesce, i funghi con cappello e i funghi
a mensola.
Sono state descritte circa 25000 specie di basidiomiceti, i
noti funghi con cappello. Essi producono alcune delle
strutture fruttifere più conosciute, definite basidiocarpi.
Le ife dei basidiomiceti sono caratterizzate da setti
contenenti piccoli pori distinti. Il basidio, una cellula
rigonfia collocata all’apice di un’ifa, corrisponde alla
caratteristica struttura sessuale dei basidiomiceti. Al suo
interno hanno luogo la fusione nucleare e la meiosi. Nei
basidiomiceti, pertanto, il basidio svolge lo stesso ruolo
che l’asco svolge negli ascomiceti.
I
corpi
fruttiferi
dei
basidiomiceti
costituiscono
probabilmente le strutture più note prodotte dai funghi.
Questi funghi includono le vesce (▶figura 8), che possono superare mezzo metro di diametro, i funghi a
mensola, che si osservano spesso sugli alberi e sui
tronchi caduti nelle foreste (▶figura 42) e i funghi con
cappello.
Figura 42. Un fungo a mensola.
Laetiporus sulphureus è un fungo a mensola che cresce spesso
come parassita sui tronchi di alberi.
In seguito alla fusione nucleare che si svolge all’interno
del basidio, il nucleo diploide che ne deriva subisce la
meiosi e dà origine a quattro nuclei aploidi, che
verranno incorporati in basidiospore aploidi, prodotte in
enormi
quantità
(▶figura
43).
Queste
ultime
si
sviluppano su brevi peduncoli in corrispondenza della
faccia esterna del basidio.
Figura 43. Il ciclo vitale dei basidiomiceti.
Nei basidiomiceti i prodotti della meiosi si trovano esposti su peduncoli definiti basidi. I corpi fruttiferi comprendono sol tanto le ife dicariotiche
e la fase dicariotica può durare a lungo.
Le
basidiospore
germinano
dando
vengono
origine
espulse
a
ife
dai
basidi
aploidi.
Le
e
ife
appartenenti a tipi sessuali differenti si fondono e
formano ife dicariotiche in cui ogni cellula contiene due
nuclei, uno proveniente da ciascuna ifa parentale.
Il micelio dicariotico si accresce e, infine, indotto dalla
pioggia o da altri fattori ambientali, produce un corpo
fruttifero. Lo stadio a dicarion può persistere per anni;
alcuni basidiomiceti, infatti, vivono per decenni o
persino per secoli.
Esistono oltre 3500 specie di funghi con cappello,
Fra i basidiomiceti si trovano alcuni dei patogeni più
compreso il comune prataiolo (Agaricus campestris),
dannosi dei vegetali, come Puccinia graminis, la ruggine
saprofita (▶figura 44), il porcino (Boletus edulis)
(▶figura 45) che vengono utilizzati in cucina, e molti
funghi
velenosi,
come
alcune
specie
del
genere
Amanita (▶figura 46).
del grano e Ustilago maydis, il carbone del mais,
parassiti dei cereali, così chiamate a causa del colore
delle alterazioni ai tessuti da esse provocate (▶figura
47) (▶figura 48).
Figura 47. Ruggine.
Puccinia graminis provoca la “ruggine” del grano. E’un parassita
Figura 44. Agaricus campestris, un fungo molto comune.
che attacca la parte aerea della pianta e che presenta un ciclo di
Il prataiolo (Agaricus
un fungo variamente
vita piuttosto complesso su due ospiti e con cinque tipi di
apprezzato; in alcuni Paesi è ritenuto il migliore fungo, mentre è
spore. Il vento trasporta le spore che, se le condizioni climatiche
rifiutato altrove. I Romani lo ritenevano ottimo, come ne fanno
lo consentono, sviluppano delle galle ellittiche. Le piante colpite
fede i versi di Orazio "Pratensibus optima fungis natura est; aliis
si sviluppano meno e si rachitizzano, in caso di forte sviluppo
male creditur" (il prataiolo è il miglior fungo in natura; degli altri
del parassita, la pianta può morire.
campestris)
è
non bisogna fidarsi).
Figura 45. Boletus edulis, un fungo mangereccio, prelibato.
Volgarmente indicato come porcino, Boletus edulis è un fungo
edule molto apprezzato dal punto di vista gastronomico.
Figura 48. Carbone.
Ustilago maydis provoca il “carbone” del granoturco.
Moltissimi basidiomiceti, invece, tra cui amanite e
porcini, contribuiscono alla sopravvivenza delle piante
grazie alla formazione di micorrize.
Le parole:
Figura 46. Amanita muscaria, un fungo velenoso.
Amanita muscaria stabilisce associazioni a micorrize con gli
alberi. Conosciuta anche come ovolo malefico, ovolaccio,
tignosa moscaria, fungo di Biancaneve, è uno dei funghi tossici
(velenosi) più appariscenti del bosco. Bello a vedersi ma da non
raccogliere.
Basidiocarpo deriva
dal
greco basidion (diminutivo
di básis), «base», e da karpós, «frutto», e cerca di
descrivere la forma e la funzione di questa struttura,
anche se non si tratta davvero di frutti.
anche se non si tratta davvero di frutti