ROMA, 8 MAGGIO 2014 – 3°WORKSHOP ISPRA SINKHOLES IL RISCHIO PER LE INFRASTRUTTURE LEGATO ALLA PRESENZA DI CAVITA’ SOTTERRANEE NELL’ALTA PIANURA LOMBARDA CASI DI STUDIO: MITIGAZION E DELLA SUSCETTIBILITA’ E DEL RISCHIO * Te t hy s S. r. l . – * * Po lit e c n ic o d i Mila n o * L o r e n z o C e s a r e o, C o n s o n n i M a u ro, * * C o l o m b o L o r i s, G a t t i n o n i Pa o l a www.tethys-geco.it IL RISCHIO P E R LE INF RAST RUT T URE LE GATO ALLA P RESENZA DI CAVITA’ SOTTERRANEE NELL’ALTA PIANURA LOMBARDA Indice 1-Breve cenno all’attività condotta per il progetto stradale 2-Descrizione del fenomeno degli “Occhi Pollini” 3-Parametri geologico-tecnici e geofisici per l’individuazione delle anomalie nel sottosuolo 4-Approccio per la valutazione del rischio per le infrastrutture 5-Conclusioni 2 1 - IL PROGETTO STRADALE Tipologie di tracciato. 67 km di cui: 31 km in trincea 11 km in galleria artificiale 3 km in galleria naturale Complessità dell’opera. 10 km quadri di territorio 100 gestori delle reti interferite 100.000 persone e aziende interessate dagli espropri Traffico previsto. 86.000 veicoli al giorno 3 2 – IL FENOMENO DEGLI OCCHI POLLINI Cavità sotterranee dell’alta pianura lombarda serio rischio per le fondazioni Solo recentemente accertato pericolo anche per le infrastrutture profonde (prof.>20m) Figure da A.Strini, 2005 Problema occhi pollini è evidenziato nei PGT locali 4 5 2 – IL FENOMENO DEGLI OCCHI POLLINI acque circolanti nel sottosuolo. dissoluzione della componente carbonatica dei depositi alluvionali e asportazione di particelle fini (erosione sotterranea) Rappresentazione schematica in sezione Formazione di cavità (dimensioni anche > qualche metro cubo) sistema di vuoti interconnessi lungo i quali l’acqua si sposta Corso d’acqua Rappresentazione schematica in pianta Falda 2 – IL FENOMENO DEGLI OCCHI POLLINI Indiretto - Per carsismo Da Strini A.(2005): Formazione di un occhio pollino in sedimenti alterati sovrapposti a un conglomerato carsificato. 1. falda all’interno della copertura alterata. 2. abbassamento della falda 3. generazione cavità nella copertura in corrispondenza di sottostanti piccole cavità nel conglomerato 4. Ingrandimento cavità nel tempo L’abbassamento della falda favorisce lo sviluppo delle cavità 6 Diretto - per infiltrazione 2 – IL FENOMENO DEGLI OCCHI POLLINI: DIFFUSIONE NELLA TRATTA OGGETTO DI STUDIO Le indagini dirette integrative condotte hanno evidenziato una importante frequenza di rinvenimento del fenomeno. SONDAGGIO KM SC09 SC38 2+775 6+275 SC39 6+275 SC40 PROFONDITA’ CAVITA’ (m da p.c.) 9-11.5 6.5/10.5 13.5-20 13.5-19 CSE10 SC43 6+850 6+875 9-15 9-12 CSE10bis 7+075 7.5-13 SC47 7+425 18-28 SC49 7+800 3-17.8 SC50 8+075 12.5-18 SC51 SC56 SC94 SC99 8+400 9+550 15+400 15+625 6-15 15.17.2 11.5-13.5 3-9.5 SC104 16+150 8.7-9.7 7 DESCRIZIONE Cavità in ghiaie sabbioso-limose alterate Cavità in ghiaia sabbioso-limosa, con riempimento Cavità in conglomerato alterato e degradato, riempimento di limo sabbiosoargilloso con bassissimo grado di addensamento Cavità in conglomerato alterato e degradato, riempimento di limo sabbiosoargilloso con bassissimo grado di addensamento Cavità in ghiaie in matrice sabbioso-limosa Cavità in ghiaia sabbioso-limosa Cavità all’interno di sabbia con limo ghiaiosa e ghiaia in matrice sabbioso-limosa Cavità in conglomerato debolmente cementato, riempimento limoso-argilloso con bassissimo grado di addensamento Cavità in ghiaie con interlivelli conglomeratici, riempimento sabbiosolimoso con ghiaia a clasti molto alterati Cavità in sabbie limoso-ghiaiose con livelli conglomeratici, riempimento sabbiosolimoso con ghiaia e livelli decimetrici di argilla Cavità in ghiaia sabbioso-limosa n. colpi SPT=1 in sabbia limoso-argillosa Cavità in ghiaia sabbioso-limosa Cavità con riempimento sabbioso-limoso con ciottoli sul fondo della cavità Cavità in conglomerato alterato e degradato 3-PARAMETRI GEOLOGICO -TECNICI E GEOFISICI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE ANOMALIE NEL SOTTOSUOLO I parametri geologici sono stati ricavati attraverso le indagini seguenti: Indagini geognostiche •N°48 Pozzetti esplorativi •N°77 Sondaggi •Prove SPT Indagini geofisiche Rilievi geoelettrici Rilievi geosismici Prove in sito Lefranc, Lugeon Prove di laboratorio Lim.Atterberg, granulometriche, compressione, ecc… 8 3-PARAMETRI GEOLOGICO -TECNICI E GEOFISICI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE ANOMALIE NEL SOTTOSUOLO Analisi delle informazioni: carte geologiche Allogruppo di Binago Allogruppo di Besnate Nella tratta correlazione di massima tra alcune unità geologiche (all. Binago) e frequenza di rinvenimento degli occhi pollini 9 3-PARAMETRI GEOLOGICO -TECNICI E GEOFISICI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE ANOMALIE NEL SOTTOSUOLO Analisi delle informazioni: sezioni geologiche e geotecniche 10 3-PARAMETRI GEOLOGICO -TECNICI E GEOFISICI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE ANOMALIE NEL SOTTOSUOLO Analisi delle informazioni: sezioni geologiche e geotecniche Aree caratterizzate da basso n. colpi/SPT attorno alla cavità Ghiaie e sabbie alterate (all. di Binago) Occhi pollini intercettati dai sondaggi conglomerati 11 3-PARAMETRI GEOLOGICO -TECNICI E GEOFISICI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE ANOMALIE NEL SOTTOSUOLO Caratteristiche delle cavità: il detensionamento dei terreni •Occhi pollini generalmente rinvenuti in aree caratterizzate da conglomerati a piccola profondità (<20 m da p.c.) •Depositi alluvionali appartenenti a unità geologiche antiche (Pleistocene medio-inferiore) •Grado di alterazione dei conglomerati e delle alluvioni soprastanti elevato •Prossimità di un recapito per le acque di infiltrazione •Spesso cavità non vuote ma riempite da materiale limoso-argilloso I dati geognostici dimostrano che intorno alla cavità esiste zona ampia caratterizzata da “detensionamento” del terreno Per individuare cavità è utile identificare fenomeni di detensionamento del terreno Vantaggio: maggiore probabilità di intercettazione detensionamento rispetto a cavità tramite prove in campo 12 3-PARAMETRI GEOLOGICO -TECNICI E GEOFISICI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE ANOMALIE NEL SOTTOSUOLO Il detensionamento dei terreni: variazione tensioni geostatiche Processi di erosione sotterranea (suffosione-piping) cambiamento del campo delle tensioni geostatiche nel terreno formazione di zone “detensionate” di dimensione variabile. Zone “detensionate”: influenza significativa sul comportamento del terreno (meccanico e idraulico) (Colombo, Francani, Gattinoni, 2014*). In letteratura specialistica descritti fenomeni analoghi negli ammassi rocciosi presso scavi in sotterraneo**. Validazione del modello concettuale tramite analisi ed elaborazione dei dati ottenuti da prove geotecniche e geofisiche in sito *Colombo, Francani, Gattinoni - Suffosion hazard for building and infrastructure in the Upper Lombary Plain –14th International Multidisciplinary Scientific GeoConference SGEM 2014 **ZHANG ChangGuang, WANG JiangFeng & ZHAO JunHai - Unified solutions for stresses and displacements around circular tunnels using the Unified Strength Theory - Science china June 2010 Vol.53 No.6: 1694–1699 **Yii-Wen Pan and Yi-Ming Chen - Plastic Zones and Characteristics-line Families for Openings in Elasto-plastic Rock Mass Rock Mechanics and Rock Engineering 23,275-292 13 3-PARAMETRI GEOLOGICO -TECNICI E GEOFISICI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE ANOMALIE NEL SOTTOSUOLO Indagini geognostiche •Pozzetti esplorativi e sondaggi geognostici valutazione del grado di alterazione dei terreni •Prove SPT individuazione di “zone di debolezza” evidenziate da basso n. di colpi/15 cm Indagini geofisiche Rilievi geoelettrici Rilievi geosismici Prove in sito Prove di laboratorio 14 3-PARAMETRI GEOLOGICO -TECNICI E GEOFISICI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE ANOMALIE NEL SOTTOSUOLO INDAGINI INTEGRATIVE: GEOFISICA* *In collaborazione con CNR – dott.de Franco e dott.ssa Caielli Akron Srl – dott.Ascari individuate alcune classi entro le quali si verifica la presenza dei fenomeni oggetto di studio RESISTIVITA’ DESCRIZIONE ELETTRICA (ohm*m) Limi sabbiosi e limi argillosi. Possibili aree interessate dalla 0-150 presenza di cavità riempite di materiale prevalentemente limosoargilloso o limoso-sabbioso Possibili detensionate 250-500 Possibili aree interessate da fenomeni di erosione sotterranea caratterizzate dalla presenza di detensionamenti e materiale fine, circostanti le cavità principali Ghiaie e sabbie insature 500-700 Ghiaie detensionate con alto/elevato indice dei vuoti 700-900 Conglomerati alterati/degradati e vacuolari 150-250 ghiaie 900-1500 Possibili Cavità 1500-3000 3000-5000 >5000 Conglomerati alterati/degradati con elevata percentuale di vuoti e scavernamenti Conglomerati ben cementati Possibile cavità vuota all’interno di conglomerati Possibili ghiaie detensionate 15 Possibili Cavità 3-PARAMETRI GEOLOGICO -TECNICI E GEOFISICI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE ANOMALIE NEL SOTTOSUOLO stratigrafia SC47 Corrispondenza tra indagini dirette ed indirette Elaborazioni geofisiche: 16 CNR – dott.de Franco e dott.ssa Caielli Akron Srl – dott.Ascari e Valentina Montana Modellazione tridimensionale delle cavità 3-PARAMETRI GEOLOGICO -TECNICI E GEOFISICI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE ANOMALIE NEL SOTTOSUOLO Valori resistività non sempre correlabili univocamente con presenza di cavità, a causa della notevole variabilità del fenomeno Resistività <150 ohm*m Resistività >900 ohm*m Possibile cavità con riempimento limoso-argilloso in ghiaie e sabbie alterate Possibile cavità solo parzialmente riempita di materiale misto limoso-sabbioso-ghiaioso Oppure Oppure Terreni ghiaioso sabbiosi alterati con abbondante frazione limoso-argillosa Conglomerati alterati con elevata percentuale di vuoti e scavernamenti Indagini geoelettriche comunque utili per individuazione di: •zone detensionate (anomalie alto resistive locali) •possibili cavità con riempimento limo-argilloso (anomalie basso resistive) integrano in modo continuo i dati geotecnici (STP, prove di laboratorio, ecc…) a carattere puntuale 17 4-APPROCCIO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER LE INFRASTRUTTURE 4 parametri fondamentali: •F---Frequenza di reperimento (da osservazioni dirette dei sondaggi) •S---Suscettibilità geologica alla presenza di cavità •O---Presenza opere d’arte •I---Intersezione dell’infrastruttura con le cavità rilevate. Rischio = pericolosità (P) x (E) vulnerabilità (esposizione) P=F*S ed R = F*S*O*I E=O*I I valori di rischio per l’infrastruttura viaria ottenuti sono stati così suddivisi: Basso: Medio: Medio-Alto: Alto: Molto Alto: 18 1-5 5 - 25 25-50 50 -75 >75 4-APPROCCIO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER LE INFRASTRUTTURE mancanza di informazioni dirette e continue lungo tutta l’opera mappatura di rischio copertura continua dell’asse stradale PARAMETRI PER LA MAPPATURA DI RISCHIO PER L’INFRASTRUTTURA STRADALE -1 F - OCCHI POLLINI: FREQUENZA DI RINVENIMENTO DA INDAGINI DIRETTE 19 4-APPROCCIO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER LE INFRASTRUTTURE OPERA G.A. DESIO DIAFRAMMI 910 PARAMETRI PER LA MAPPATURA DI RISCHIO PER L’INFRASTRUTTURA STRADALE - 2 PROGRESSIVE (Km) 0+600 – 1+100 2+000 – 3+000 5+000 – 9+000 9+000 – 10+300 10+600 – 10+800 11+600 – 11+800 13+900 – fine tratta CAUSE DELLA SUSCETTIBILITA’ AL FENOMENO DEGLI OCCHI POLLINI presenza di conglomerati fortemente alterati e degradati a piccola profondità, circostanza confermata anche dai dati ricavati da alcune prove SCPT eseguite in precedenza nelle aree limitrofe, che indicano una riduzione del numero di colpi a partire da circa 5-6 m da p.c. per la probabile presenza di livelli a bassa resistenza presenza di livelli di ghiaie alterate; i diagrammi SCPT di prove eseguite nei pressi di via Mazzini hanno evidenziato la presenza di livelli a bassa resistenza fino ad almeno 9 m da p.c. tratto con maggiori criticità: le indagini geognostiche hanno evidenziato la presenza di 10 cavità di grandi dimensioni a profondità massime di 28 m da p.c. oltre che esteso detensionamento dei terreni con numero colpi SPT/30 cm frequentemente inferiore a 6. presenza di conglomerati alterati e degradati e della falda acquifera a piccola profondità rappresentano condizioni favorevoli per la formazione di occhi pollini sebbene non ne sia stata rilevata la presenza durante le campagne di indagini del P.D. e del P.E presenza di conglomerati alterati e degradati e della falda acquifera a piccola profondità rappresentano condizioni favorevoli per la formazione di occhi pollini sebbene non ne sia stata rilevata la presenza durante le campagne di indagini del P.D. e del P.E presenza di conglomerati alterati e degradati e della falda acquifera a piccola profondità rappresentano condizioni favorevoli per la formazione di occhi pollini sebbene non ne sia stata rilevata la presenza durante le campagne di indagini del P.D. e del P.E presenza di terreni ghiaioso -sabbiosi assoggettati a una forte alterazione; i sondaggi hanno individuato la presenza di 3 cavità delle dimensioni metriche G.A. MACHERIO 2 PESO 2 G.A. SVINCOLO MACHERIO 1 E 2 DIAFRAMMI 0102-03-04 G.A. MACHERIO 3 G.A. BIASSONO 1 G.A. TANGENZIALE EST PROGRESSIVA (Km) TIPO FONDAZIONI 2+175 – 3+170 PALI PROF. MAX. FONDAZIONI (m) 25 SC09 PROF. CAVITA’ (m da p.c.) 9-11.5 6+064 – 6+154 PALI 19 SC38-SC39 6.5-20 7.5-19 18-28 6+154 – 7+074 PALI 30 SC40-CSE10SC43CSE10bis 7+340 – 7+430 DIRETTE 13 SC47 7+075 – 7+725 PALI 17 SC47 18-28 7+726 – 7+885 PALI 31 SC49 3-17.8 7+980 – 8+961 PALI 30 SC50-SC51 6-18 16+095 – 16+184 PALI 27 SC104 11.5-13.5 OPERA 2 2 2 2 2 2 PROGRESSIVE PESO G.A. CESANO 0+116 – 0+213 4 DIAFRAMMA 2 DIAFRAMMA 4 0+213 – 0+375 3 2+135 – 2+185 3 G.A.DESIO 2+175 – 3+170 4 DIAFRAMMA 6 3+276 – 3+558 3 G.A. FS MILANO-CHIASSO 3+545 – 3+663 3 G.A. VALASSINA 4+648 – 4+714 4 G.A. MACHERIO 1 5+584 – 6+064 4 DIAFRAMMI 9-10 6+064 – 6+154 3 G.A. MACHERIO 2 6+154 – 7+074 4 DIAFRAMMI 01-04 G.A. SVINCOLI MACHERIO 1-2 7+075 – 7+725 3 7+340 – 7+430 4 G.A. MACHERIO 3 7+726 – 7+885 4 DIAFRAMMI 17-18 G.A. BIASSONO 1 7+896 – 7+979 7+980 – 8+961 3 DIAFRAMMI 19-20 8+961-9+075 3 G.A. BIASSONO 2 9+080 – 9+710 4 DIAFRAMMI 21-22 9+725 – 9+894 3 G.A. FS MONZA-MOLTENO 9+880 – 10+330 4 PONTE FIUME LAMBRO 10+736 – 10+529 3 G.A. LESMO 1 10+741 – 11+026 4 G.A. LESMO 2 11+114 – 11+514 4 DIAFRAMMI 25-29 11+514 – 11+600 3 G.A. ARCORE 0 12+559 – 12+883 4 G.A. ARCORE 1 13+020 – 13+346 4 G.A. ARCORE 2 G.A. ARCORE 3 13+505 – 13+605 4 13+729 – 14+000 4 14+477 3 14+973 – 15+045 4 15+793/15+852 3 16+095 – 16+184 4 PONTE RIO MOLGORANA G.A. FS MILANO CARNATE CAVALCAVIA TG. EST G.A. TANGENZIALE EST S – SUSCETTIBILITA’ AL FENOMENO 20 CAVITA’ 4 I – INTERSEZIONE CON OPERE O FONDAZIONI O – OPERE PRINCIPALI SOTTERRANEE 4-APPROCCIO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER LE INFRASTRUTTURE RISULTATO DELL’APPLICAZIONE: MAPPATURA DI RISCHIO Zona maggiormente a rischio Mappatura fornisce ai progettisti indicazioni continue su zone potenzialmente più critiche Indirizzare approfondimenti d’indagine 21 4-APPROCCIO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER LE INFRASTRUTTURE MAPPATURA IN SEZIONE DELLA SUSCETTIBILITA’ DEI TERRENI ALLA PRESENZA DI CAVITA’ Complementare a mappatura di rischio, sviluppata in pianta, elaborata sezione verticale per determinare suscettibilità alla presenza di cavità Sono stati utilizzati 5 parametri: •Vicinanza della falda; •Vicinanza a zone caratterizzate da forte oscillazione storica della falda; •Vicinanza ai Conglomerati; •Vicinanza alla porzione più alterata del tetto dei conglomerati; •Vicinanza a recapiti delle acque (torrenti, fiumi, ecc…) rappresentazione in sezione utile per stima possibili aree critiche interferenti con strutture interrate 22 4-APPROCCIO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER LE INFRASTRUTTURE MAPPATURA IN SEZIONE DELLA SUSCETTIBILITA’ DEI TERRENI ALLA PRESENZA DI CAVITA’ Risultato: rappresentazione 2D verticale che mostra a fasce colorate le zone potenzialmente più soggette alla presenza di cavità (colori verso il rosso). 23 5-CONCLUSIONI Progettazione di una infrastruttura viaria ottimizzazione tempi e costi di esecuzione indagini geologiche, geotecniche e geofisiche opportunamente messe a sistema prima e durante le fasi di progettazione In particolare, possono garantire: A. Sicurezza di macchine ed operatori durante la fase di cantierizzazione >>> “sorprese” geologiche possono pregiudicare normale svolgimento delle attività di cantiere, allungandone i tempi A. Durata nel tempo dell’infrastruttura >>> l’accurata stima di qualità dei materiali e anomalie geologiche interferenti con l’opera garantisce la migliore scelta delle tecniche di costruzione stradale 24 5-CONCLUSIONI Per l’individuazione degli Occhi Pollini, utilità di rilevazione delle aree detensionate nei dintorni delle cavità. In zone a copertura alluvionale: INDAGINI PRO CONTRO dirette efficaci nell’individuazione delle cavità •dispendiose in termini di tempo e risorse finanziarie •carattere puntuale indirette •Continuità spaziale dell’informazione •possono fornire indicazioni di massima circa la possibilità di riscontrare cavità in un terreno non risultano esaurienti per individuazione reale • alcuni parametri geotecnici risultano maggiormente correlati alla presenza di cavità>>> permettono di valutare il “detensionamento” intorno alle cavità • possibilità di “mappare” i fattori di rischio (conglomerati sottoposti a terreni fortemente alterati, vicinanza a corsi d’acqua, zone di sottosuolo caratterizzate dal oscillazioni della falda)>>> costituisce un valido supporto alla progettazione e cantierizzazione 25 RINGRAZIAMENTI Per le elaborazioni geofisiche si ringraziano il C.N.R., nella persona del dott. Roberto De Franco e della dott.ssa Grazia Caielli, che hanno supportato le elaborazioni specialistiche, e la società Akron S.r.l., nella persona del dott.Gianluca Ascari e dott.ssa Valentina Montana, che hanno acquisito in campo le informazioni geofisiche. Grazie infine a tutti per la cortese attenzione! 26
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