La Saggezza Gnostica - La Gnosi dei VM : Samael Aun Weor

LA SAGGEZZA
GNOSTICA
LA
SAGGEZZA
GNOSTICA
ASSOCIAZIONE GNOSTICA
DI STUDI ANTROPOLOGICI,
CULTURALI E SCIENTIFICI
“La Gnosi è
un insegnamento
cosmico che
aspira a restituire
dentro
ognuno di noi,
la capacità di vivere
coscientemente ed
intelligentemente”
Samael Aun Weor
GNOSI: CONCETTO E ORIGINE
“I principi basilari della Grande Saggezza Universale, sono
sempre identici. Sia il Buddha che Ermete Trismegisto, Quetzalcoatl
o Gesù di Nazareth, il Gran Kabir, ecc., consegnano un messaggio;
ciascuno di questi messaggi dell’Alto, in se stesso, contiene gli stessi
principi cosmici di tipo completamente impersonale e universale”.
“Il corpo di dottrina che ora stiamo consegnando, è rivoluzionario nel senso più completo della parola, ma contiene gli stessi
principi che il Buddha insegnò in segreto ai suoi discepoli o quelli
che anche il Gran Kabir Gesù trasmise in segreto ai suoi discepoli.
È lo stesso corpo di dottrina, solo che ora viene consegnato in modo
rivoluzionario in accordo con la nuova Era d’Acquario”.
Samael Aun Weor: “Dialogo tra Maestro e discepoli”
Sapere chi è, da dove viene e verso dove va, è sempre stata
un’aspirazione fondamentale dell’uomo. A questa necessità primordiale risponde la GNOSI.
Cesellato nella viva pietra, nel frontespizio del Tempio di Delfi,
un vecchio adagio recita: “HOMO NOSCE TE IPSUM”... (Uomo,
conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei).
Fin dai tempi più remoti l’uomo ha sempre cercato di sviluppare le sue possibilità, conoscere se stesso ed il suo destino materiale
e spirituale.
È scritto che “La gloria di Dio consiste nel nascondere i suoi
misteri, quella dell’uomo nello scoprirli”.
Trovare, da se stesso, l’esatta soluzione a tutti gli arcani della
Natura, non può essere mai, pertanto, un’eresia o uno sproposito,
ma bensì è il più alto e degno diritto di ogni creatura umana.
È giunta l’ora di auto-esplorarci per conoscerci realmente.
Vivere per vivere, senza sapere nulla di noi stessi, senza sapere
chi siamo, né da dove veniamo, né perché esistiamo, realmente
non vale la pena.
Abbiamo bisogno di trovare la risposta a tutte queste domande, e per questo, amico ricercatore, sono nati gli studi gnostici.
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È utile sapere che etimologicamente, il vocabolo GNOSI, proviene dal greco e significa CONOSCENZA; ciononostante, è evidente che non si tratta di una conoscenza ordinaria. GNOSI si riferisce ad una SAGGEZZA SUPERIORE, TRASCENDENTALE per
l’essere umano.
È quel SAPERE UNIVERSALE e ATEMPORALE, da cui emanò l’enorme similitudine teologica, filosofica, artistica e simbolica
delle grandi civiltà del passato, a testimonianza di aver abbeverato
tutti alla stessa fonte originale.
La “JANA”; “YANA”, “GNANA” o “GNOSI”, è la scienza di
GIANO, cioè, la scienza della CONOSCENZA INIZIATICA, la scienza di ENOICHION, o del Veggente.
La parola “JINA”, da cui proviene il termine “GNOSI”, non è
altro che l’adattamento al castigliano della suddetta parola; la sua
vera scrittura deriva dal Persiano e dall’Arabo, e non è “JINA”, ma
bensì “DJIN” o “DJINN”, e così viene adoperata da molti autori.
Così dunque, è evidente, che nessuna persona colta cadrebbe, oggi come nel passato, nell’errore semplicistico di far nascere le
correnti Gnostiche da qualche latitudine spirituale esclusiva.
Se è certo che dobbiamo considerare gli insegnamenti gnostici
contenuti nelle forme d’arte Elleniche ed Orientali, includendo la
Persia, la Mesopotamia, la Siria, l’India, il Tibet, la Palestina, l’Egitto, ecc., giammai dovremmo dimenticare i principi gnostici percettibili nei sublimi culti dei Nahua, dei Toltechi, degli Aztechi, degli
Zapotechi, dei Maya, degli lnca, dei Chibca, dei Quechua, ecc., dell’Indo America.
È pertanto caduco pensare alla GNOSI come ad una semplice
corrente metafisica introdotta in seno al cristianesimo. La GNOSI
costituisce un ATTEGGIAMENTO ESISTENZIALE con caratteristiche proprie, radicato nella più antica, elevata e raffinata aspirazione
esoterica di tutti i popoli, la cui storia, deplorevolmente, non è ben
conosciuta dagli antropologi moderni.
Parlando molto francamente e senza giri di parole diremo:
“La Gnosi è un funzionalismo molto naturale della coscienza”; una
“PHILOSOPHIA PERENNIS ET UNIVERSALIS”.
lndiscutibilmente, Gnosi è la conoscenza illuminata dei Misteri
Divini riservata ad un’élite.
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La parola “GNOSTICISMO” racchiude nella sua struttura
grammaticale, l’idea di sistemi o correnti dedicate allo studio della
Gnosi.
Questo Gnosticismo implica una serie coerente, chiara, precisa, di elementi fondamentali, verificabili mediante l’esperienza
mistica diretta: “La Maledizione da un punto di vista scientifico e
filosofico”. “L’Adamo ed Eva dalla Genesi Ebraica”. “Il Peccato
Originale e l’uscita dal Paradiso”. “Il Mistero di Lucifer-Nahuatl”. “La
Morte del Me Stesso”. “I Poteri Creatori”. “L’Essenza del SALVATOR
SALVANDUS”. “I Misteri Sessuali”. “Il Cristo Intimo”. “Il Serpente
lgneo dei Nostri Magici Poteri”. “La Discesa agli Inferni”. “Il Ritorno
all’Eden”. “Il Dono di Lucifero”...
Solo le Dottrine Gnostiche che implicano i fondamenti
Ontologici, Teologici e Antropologici citati nei paragrafi precedenti,
formano parte dello Gnosticismo autentico.
PREGNOSTICO è ciò che in modo concreto, evidente e specifico, presenta qualche carattere in certo modo rilevabile nei sistemi
Gnostici, però quest’aspetto integrato in una concezione “in toto”,
aliena allo Gnosticismo rivoluzionario. Si tratta di un pensare che
certamente non è Gnostico e ciononostante lo è.
PROTOGNOSTICO è ogni sistema Gnostico nello stato incipiente e germinale; movimenti diretti da un atteggiamento molto
simile a quello che caratterizza le correnti Gnostiche definite.
L’aggettivo “GNOSTICO” può e persino deve essere applicato
intelligentemente a concezioni che in un modo o nell’altro sono in
relazione con la Gnosi quanto allo Gnosticismo.
Il termine “GNOSTIZZANTE”, indiscutibilmente, per il suo significato è molto prossimo a “pregnostico”, poiché il vocabolo, in
“stricto sensu”, è in relazione con aspetti intrinseci che possiedono
una certa similitudine con lo Gnosticismo Universale, ma integrati
in una corrente non definita come Gnosi.
Dopo aver puntualizzato questi chiarimenti di natura semantica, passiamo ora a definire con intera chiarezza meridiana lo
Gnosticismo. Non è di troppo chiarire enfaticamente in questo trattato che lo Gnosticismo è un processo religioso molto intimo, naturale e profondo.
Esoterismo autentico di fondo in sviluppo d’istante in istante,
con esperienze mistiche molto particolari... Dottrina straordinaria
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che fondamentalmente adotta la forma mitica e a volte mitologica.
Liturgia magica ineffabile con viva illustrazione per la Coscienza
Superlativa dell’Essere...
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IL MOVIMENTO GNOSTICO
“La Scienza Segreta dei Sufi e Dervisci Danzanti, è nella Gnosi;
la Dottrina Segreta del Buddhismo e del Taoismo, è nella Gnosi;
la Magia Sacra dei Nordici, è nella Gnosi; la Saggezza di Ermete,
Buddha, Confucio, Maometto, Quetzalcoatl, ecc., è nella Gnosi; la
Dottrina del Cristo è la stessa Gnosi”.
“Nella Gnosi c’è tutta la Saggezza antica, già totalmente «masticata» e digerita”.
Samael Aun Weor: “Gran Manifesto Gnostico”
Ci sia permesso informare che il MOVIMENTO GNOSTICO
INTERNAZIONALE non è una scuola in più, bensì il veicolo attraverso il quale si manifesta la GNOSI di ieri, di oggi e di sempre.
L’eterna GNOSI, come SAGGEZZA DI TUTTE LE ETÀ, si
riveste, in ogni epoca e luogo, di una forma e di un simbolismo
particolare, per trasmettere, in ogni momento, la stessa VERITÀ
IMPERSONALE e ATEMPORALE.
Il MOVIMENTO GNOSTICO è, in pieno XX secolo, la forma o
veicolo di espressione di questa CONOSCENZA ANCESTRALE.
AGEAC è, oggigiorno, un’istituzione esoterica, scientifica e
culturale in ambito internazionale, costituita da persone appartenenti ad un ampio raggio di attività professionali, tutte interessate
ad investigare e a rendere attuali i grandi insegnamenti gnostici del
passato.
Il MOVIMENTO GNOSTICO e le sue Scuole, divulgano gratuitamente metodi e sistemi speciali affinché ciascuno verifichi questi
INSEGNAMENTI UNIVERSALI che promettono di condurre l’uomo
verso limiti insospettati.
L’ISTITUZIONE GNOSTICA non persegue dunque fini di lucro,
affinché ogni persona senza distinzione di livello sociale o economico, possa beneficiare del risultato delle sue investigazioni.
Anche se l’ASSOCIAZIONE GNOSTICA studia, tra i molti
aspetti della cultura umana, le differenti religioni che sono esistite
al mondo, la GNOSI non è, evidentemente, né una religione né
una setta. L’ASSOCIAZIONE GNOSTICA rispetta le credenze indi-7-
viduali dei suoi affiliati ed ai suoi corsi assistono persone di diversi
credi e filosofie.
Concluderemo affermando, solennemente e per onor del vero,
che L’ASSOCIAZIONE GNOSTICA (AGEAC), persegue un unico
ed esclusivo scopo; consegnare e condividere con il nostro fratello,
l’essere umano, con serietà e rigore scientifico, la Gnosi di tutti i
tempi, questa conoscenza che permette all’uomo moderno di farsi
una visione della propria esistenza più umana, più cosciente e di
conseguenza, più trascendente.
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LO GNOSTICISMO PRATICO E LE TEORIE
“Lo studente cerca qua e là, legge e rilegge ogni libro di occultismo e magia che cade tra le sue mani, e l’unica cosa che ottiene è
di riempirsi di dubbi terribili e confusione intellettuale”.
“Esistono milioni di teorie, e migliaia di autori. Gli uni ripetono le idee degli altri; quelli contraddicono gli altri, tutti contro uno
e uno contro tutti. Tra collega e collega ironizzano e si combattono
mutuamente, gli uni contro gli altri e tutti, realmente, contro tutti.
Alcuni autori consigliano al devoto di essere vegetariano; altri gli
dicono di non esserlo. Quelli gli consigliano di praticare esercizi di
respirazione; questi gli dicono di non farli. Il risultato è spaventoso
per il povero ricercatore. Non sa che fare. Anela la luce, supplica,
chiama e niente, assolutamente niente”.
Samael Aun Weor: “Il Matrimonio Perfetto”
Nella vita pratica ogni persona ha il suo criterio, il suo modo di
pensare più o meno vecchio.
Indiscutibilmente, ogni testa è un mondo ed in tutti e in ciascuno di noi esiste una specie di dogmatismo pontificio e dittatoriale
che vuole farci credere che i nostri concetti sono uguali alla realtà.
In ogni caso le persone non si sentono mai in errore, ciascuno
di noi pensa che il suo criterio è il migliore.
L’aspetto più grave di questa questione è che milioni di criteri
equivalgono a milioni di norme putrefatte e assurde.
Gli ignoranti istruiti sono i più difficili, anche se in realtà, parlando in senso socratico diremo: “Non solo non sanno, ma persino
ignorano di ignorare”.
Queste povere persone sono autosufficienti, inorgoglite dal
vano intellettualismo, pensano di percorrere la retta via e non sospettano nemmeno lontanamente di trovarsi in una strada senza
uscita.
Il “delirium tremens” degli ubriachi ha sintomi inconfondibili,
però quello degli ebbri di teorie si confonde facilmente con la genialità.
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La brillante processione di idee offusca il furfante dell’intelletto
e gli dà quella certa auto-sufficienza così assurda per rifiutare tutto
ciò che non odori di polvere di biblioteca e inchiostro d’università.
Queste povere persone dell’intelletto vogliono mettere l’oceano
in un vaso di cristallo, suppongono che l’università possa controllare
tutta la saggezza dell’universo e che tutte le leggi del Cosmo siano
obbligate a sottomettersi alle loro vecchie norme accademiche.
Pretendono, gli amanti della ragione, di scrutare gli arcani della
Natura con la povera facoltà dell’intelletto. Non possiamo negare
che la mente e la ragione siano utili, nella vita pratica, per realizzare
certi compiti quotidiani, però pretendere di analizzare e risolvere
con l’intelletto i grandi misteri della vita e della morte, è come pretendere di osservare le stelle col microscopio o i batteri col telescopio.
Nell’esoterismo Gnostico si dice che è “buono” ciò che si trova
al suo posto e “cattivo” ciò che è fuori luogo. Così, possiamo affermare che l’intelletto, nel suo ambito di competenza, è buono, però
all’infuori di esso, ci pregiudica terribilmente.
Disgraziatamente gli ignoranti istruiti, intrappolati nelle pieghe
delle loro difficili erudizioni, non conoscono queste cose e nemmeno hanno il tempo per occuparsi seriamente dei nostri studi.
Oggigiorno i sapientoni ridono delle conoscenze esoteriche,
non le accettano anche se nel fondo non hanno nemmeno lontanamente raggiunto la felicità.
È scritto che: “Colui che ride di ciò che non conosce è sul cammino dell’idiozia”.
Dopo essere invecchiato tra la polvere della sua biblioteca,
Faust esclamò: “Tutto ho studiato con viva ansietà, ed oggi sono
soltanto un povero pazzo con una psiche infelice!”. “Cos’è ciò che
so?”. “Lo stesso che sapevo”. “L’unica cosa che ho imparato è che
non so nulla”.
Le teorie hanno riempito il mondo di confusione e di problemi.
Il caos in cui si trova l’umanità è il frutto dell’intelletto.
Devo francamente dire a tutti voi che l’erudizione senza la sperimentazione ci porta solo al confitto e alla lotta delle antitesi.
Non possiamo negare che oggi, nel mondo esistono precisamente due tendenze che lottano a morte per la supremazia. In
primo luogo abbiamo la corrente spiritualista, formata da tutte le
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religioni, scuole e credenze. Dall’altra parte abbiamo la corrente
materialista, con la sua dialettica, ecc.
La corrente spiritualista pensa che lei e lei soltanto possiede la
verità. La corrente materialista è atea, a sua volta suppone di possedere la verità. La corrente spiritualista rende culto al Dio-Spirito,
non importa quale nome gli venga dato: Allah, Brahma, Dio, ecc. La
corrente materialista rende culto al Dio-Materia, ed anche in questo
caso non importa quale nome gli venga dato.
Sono due correnti. La spiritualista si basa sulle proprie teorie.
La materialista sulle sue. Chi ha quindi ragione? Quelli della destra
o quelli della sinistra?
Senza voler ferire delicate suscettibilità, diremo che né gli uni
né gli altri conoscono realmente ciò che è la verità.
I fanatici dello spiritualismo e del materialismo, hanno riempito
il mondo di teorie, ipotesi, e supposizioni che non sono mai state
sperimentate.
“L’uomo che non mette in pratica la sua metafisica è come un
asino caricato di libri”, diceva Maometto.
Le teorie sono diventate stancanti e persino si vendono e rivendono al mercato... E allora? Che fare?
Gli autori contraddicono se stessi nelle loro opere. Il povero
lettore deve bere all’amara coppa dei dubbi. Le teorie servono solo
per causarci preoccupazioni e amareggiarci la vita.
Realmente, l’informazione intellettuale non è sperimentazione.
Erudizione non è sperimentazione. Il saggio, la prova, la dimostrazione esclusivamente tridimensionale non è unitotale, integra.
Esistono, latenti nella nostra parte interiore, facoltà superiori
alla mente, indipendenti dall’intelletto, capaci di darci conoscenza
ed esperienza diretta su qualunque fenomeno.
Dobbiamo comprendere che le opinioni, i concetti, le teorie, le
ipotesi, non significano verifica, sperimentazione, conoscenza piena del tale o quale fenomeno.
Senza orgoglio di nessun tipo, dobbiamo affermare che gli studi gnostici costituiscono un balsamo per l’insaziabile ricercatore di
luce tra tante tenebre.
Amico lettore, la Gnosi le offre chiavi e procedimenti affinché
sperimenti da se stesso, e scientificamente, ciascuno degli elementi che integrano questa Saggezza Universale.
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Le teorie non servono a nulla; abbiamo bisogno di essere pratici e conoscere per esperienza propria l’obbiettivo della nostra esistenza.
Con giusta ragione Goethe disse: “Ogni teoria è grigia ed è
verde solo l’albero dai dorati frutti che è la vita”...
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LE QUATTRO GRANDI COLONNE DELLA
CONOSCENZA GNOSTICA
“Abbiamo investigato nei principi dell’antica cultura cinese,
nelle opere in sanscrito dell’India, nei vecchi manoscritti tibetani... Ci siamo preoccupati di studiare reperti archeologici, abbiamo
analizzato profondamente molti codici, analizzato la saggezza delle
antiche civiltà, realizzato studi comparati tra il Messico, l’Egitto,
l’India, il Tibet, la Grecia, ecc., ecc., ecc., e siamo giunti alla conclusione che la Saggezza Universale è sempre la stessa, cambia solo
il suo aspetto, in accordo con i popoli, le nazioni e le lingue”.
Samael Aun Weor: Conf. “Chi siamo? Da dove veniamo?
Verso dove andiamo?”
LA FILOSOFIA
Realmente la Gnosi, come Filosofia, implica sempre un messaggio, un orientamento, un insegnamento diretto sempre alla
Coscienza dell’essere umano, che invita l’uomo alla riflessione cosciente. La Filosofia Gnostica cerca sempre, mediante una riflessione serena, di elevare l’uomo, alle vette dell’ESSERE REALE (il
divino che c’è in ogni creatura umana).
Il filosofo Gnostico ama la saggezza e cerca senza riposo la
verità contenuta nei suoi recessi più intimi.
Quando parliamo di Filosofia è un grave errore riferirsi solamente alla Filosofia degli antichi greci, la Filosofia di un Platone, di
un Socrate, di un Solone.
Realmente, come filosofia, la Gnosi è un funzionalismo molto
naturale della Coscienza e sgorga, come già abbiamo affermato, da
diverse latitudini.
Coloro i quali pensano che la Gnosi abbia le proprie origini
solamente in Grecia, o in Persia, o in Iraq, o in Palestina, o nell’Europa medioevale, sono in errore; la Gnosi, come “Philosophia
Perennis et Universalis”, si trova in qualunque opera indù, in qualunque pietra archeologica, ecc.
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È giunta l’ora di comprendere che in tutti i paesi del mondo
palpita la sapienza occulta. È giunta l’ora di capire che sotto le piramidi d’Egitto fiorì la saggezza degli Ierofanti. È giunto il momento di
sapere che nelle piramidi di Teotihuacan ancora si ascolta il verbo
che risuona dagli antichi Maestri di Anahuac...
In nome della verità, dobbiamo dire che la sapienza cosmica
ribolle e palpita in tutto ciò che è stato, è, e sarà.
Attraverso il tempo, diversi Ierofanti del sapere risplendettero
nella notte profonda di tutte le età; ora Ermete Trismegisto, il tre
volte grande Dio lbis di Thot, incidendo la sua sapienza sulla Tavola
di Smeraldo; ora i grandi saggi dell’antica Grecia, insegnando alle
moltitudini fin dai Misteri di Eleusi, ora i sacerdoti lncas, che brillarono come soli risplendenti sull’Alto Cuzco in Perù, ora la sapienza
sovrana dei grandi iniziati di Anahuac...
Sì, ovunque risplende la saggezza di tutte le età, la saggezza
occulta.
Questo è un momento di confusione: l’umanità si trova in uno
stato caotico, c’è crisi mondiale e fallimento di tutti i principi etici e
morali. Le persone si sono lanciate in guerra, le une contro le altre,
e tutti contro tutti.
In questi momenti non ci rimane altro rimedio che approfondire
la saggezza del passato, estrarre dall’interno dei codici l’orientamento preciso per guidarci nel momento presente, bere alla fonte
tradizionale dell’augusta saggezza della natura, cercare i primi alvei della sapienza cosmica.
Questo, amico lettore, è il proposito dell’Antropologia Gnostica.
Mediante uno studio ampio, l’Antropologia Gnostica cerca di ridefinire quei PRINCIPI ETICI che costituiscono la pietra fondamentale
delle grandi culture del passato.
L’Antropologia
Gnostica
è
un’ANTROPOLOGIA
PSICOANALITICA. Per mezzo della Psicoanalisi, possiamo estrarre i Principi Psicologici contenuti in ogni reperto (loculo, piramide,
tomba, ecc.).
Attraverso l’Antropologia Gnostica conosciamo i distinti scenari del mondo, scrutando in loro i distinti arcani o segreti che in modo
trascendente, fanno luce ai controversi enigmi dell’esistenza.
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È arrivato il momento in cui dobbiamo ritornare a studiare
gli insegnamenti del passato, ma con occhio scrutatore, sapendo
estrarre, dalla lettera che uccide, lo spirito che vivifica.
Nonostante ciò, è evidente che, senza una precedente informazione sull’Antropologia Gnostica, sarebbe più che impossibile lo
studio rigoroso di diversi reperti archeologici delle culture Azteca,
Tolteca, Maya, Egizia, ecc., ecc., ecc.
In questioni di “Antropologia Profana” (perdonate la similitudine), se si vogliono avere dei risultati, si lasci in piena libertà una
scimmia in un laboratorio e si osservi quello che succede.
I Codici Messicani, i Papiri Egizi, i Mattoni Assiri, i Rotoli del
Mar Morto, strane Pergamene, così come certi Templi Antichissimi,
Sacri Monoliti, Vecchi Geroglifici, Piramidi, Sepolcri Millenari, ecc.,
offrono, nella loro profondità simbolica, un significato Gnostico che
sfugge definitivamente all’interpretazione letterale e che mai ha
avuto un valore esplicativo d’indole esclusivamente intellettuale.
Il razionalismo speculativo degli antropologi e storici moderni,
invece di arricchire il linguaggio, lo impoverisce deplorevolmente,
visto che le relazioni gnostiche, scritte,o allegorizzate in qualunque forma artistica, sono orientate sempre verso l’ESSERE. Ed è
in quest’interessantissimo linguaggio della Gnosi, semi-filosofico e
semi-mitologico, che si presentano una serie di invarianti straordinarie, simboli con un fondo esoterico che silenziosamente parlano
alla Coscienza. Ben sanno i Divini e gli umani che: “Il silenzio è
l’eloquenza della Saggezza”...
L’ARTE
Ci sono due classi di arte: prima, l’arte soggettiva che non conduce a nulla; seconda, l’Arte Regia della Natura, l’Arte oggettiva
reale, l’Arte trascendentale.
Ovviamente, quest’ultima arte contiene in se stessa preziose
verità cosmiche... Questa, amici, è l’Arte Gnostica, l’arte che troviamo in tutti gli antichi reperti: nelle piramidi e nei vecchi obelischi, nei
geroglifici e nei bassorilievi dell’Egitto dei Faraoni; in tutte le opere
del Messico Antico, nelle reliquie archeologiche dei Maya, Aztechi,
Zapotechi, Toltechi, ecc.; nelle vecchie pergamene del Medioevo,
nelle sculture e pitture di Michelangelo; nella musica di Beethoven,
di Mozart, di Liszt, di Richard Wagner; nelle opere della Letteratura
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Universale: “L’Iliade” di Omero, “La Divina Commedia” di Dante,
ecc., ecc., ecc.
Indubbiamente l’arte gnostica si basa sulla “Legge del Sette”,
sulla “Legge dell’Eterno Eptaparaparshinock”, (la legge che mette
ordine in tutto il creato: i sette giorni della settimana, i sette colori
del prisma, le sette note musicali, ecc.).
Quando si scopre qualche reliquia, qualunque reperto archeologico, normalmente si possono osservare talune inesattezze intenzionali, piccole rotture che quasi sempre si attribuiscono alla
piccozza dei lavoratori. In ogni caso qualunque inesattezza nella
“Legge del Sette”, è stata collocata intenzionalmente, quasi ad indicarci che attraverso quel reperto viene trasmesso ai posteri un
insegnamento, una dottrina, una verità cosmica.
La stessa cosa avviene per quanto riguarda la pittura; la “Legge
del Sette” domina tutti quei quadri, diciamo così antichi. Tutte le
incisioni e i disegni degli Aztechi, Maya, Egiziani, Fenici, ecc., trasmettono preziosi insegnamenti. Ugualmente troviamo dipinti preziosi di grande insegnamento, in tutti quei vecchi quadri medioevali,
nelle cattedrali gotiche, ecc.
Ricordiamo la “Gioconda”, per esempio; in questa grande opera possiamo vedere la Divina Madre, “Stella Maris”, come la chiamavano gli alchimisti medioevali, la Vergine del Mare, che guida
saggiamente i lavoratori della Grande Opera.
Tra gli Aztechi lei è Tonantzin, tra i Greci la casta Diana, ed in
Egitto è lsis, la Madre Divina a cui nessun mortale ha sollevato il
velo...
Non è superfluo chiarire enfaticamente che ciascuno di noi ha
la propria Madre Divina particolare, individuale.
Realmente dobbiamo affermare che l’arte regia della natura è
un mezzo di trasmissione degli insegnamenti cosmici.
Le danze sacre, per esempio, erano veri libri informativi che
trasmettevano deliberatamente certe conoscenze cosmiche trascendentali.
I dervisci danzanti non ignoravano le “sette tentazioni” mutuamente equilibrate degli organismi viventi.
Gli antichi danzatori conoscevano le sette parti indipendenti
del corpo e sapevano molto bene che ciascuna delle sette linee del
movimento possiede sette punti di concentrazione dinamica.
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I danzatori di Babilonia, della Grecia e d’Egitto, non ignoravano
che tutto ciò cristallizzava nell’atomo danzatore e nel gigantesco
pianeta che danza attorno al suo centro di gravitazione cosmica.
Se potessimo inventare una macchina che imiti esattamente
tutti i movimenti dei sette pianeti del nostro Sistema Solare attorno
al Sole, scopriremmo con stupore il segreto dei dervisci danzanti.
Realmente, i dervisci danzanti imitano alla perfezione tutti i movimenti dei pianeti attorno al Sole.
Le danze sacre dei tempi d’Egitto, Babilonia, Grecia, ecc., vanno più lontano, trasmettendo tremende verità cosmiche, antropogenetiche, psicobiologiche, matematiche, ecc.
Il sabato, il giorno del teatro, il giorno dei misteri, fu molto popolare nei templi antichi. Allora si rappresentavano drammi cosmici
meravigliosi.
Il dramma servì per trasmettere agli iniziati preziose conoscenze. Per mezzo del dramma venivano trasmesse agli iniziati diverse
forme di esperienze dell’Essere e manifestazioni dell’Essere.
Tra i drammi, il più antico è quello del Cristo Cosmico. Gli iniziati sapevano molto bene che ciascuno di noi deve convertirsi
nel Cristo del suddetto dramma, se realmente aspira al Regno del
Super-Uomo.
I drammi cosmici si basano sulla “Legge del Sette”. Certe intelligenti deviazioni di detta legge, come abbiamo detto, vennero
utilizzate sempre per trasmettere al neofita conoscenze trascendentali.
In musica è risaputo che certe note producono allegria nel
centro pensante; altre possono produrre dispiacere nel centro della
sensazione, e, per ultimo, altre possono indurre religiosità nel centro motore.
Realmente, mai noi antichi lerofanti ignorammo che la conoscenza completa si può acquisire solo con i tre cervelli; un solo
cervello non può dare un’informazione completa.
La danza sacra e il dramma cosmico, saggiamente combinati
con la musica, servirono a trasmettere ai neofiti tremende conoscenze arcaiche di tipo cosmogenetico, psicobiologico, fisicochimico, metafisico, ecc.
Si può qui menzionare anche la scultura. Questa fu grandiosa
in altri tempi.
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Gli esseri allegorici, scolpiti nella dura pietra, rivelano che i
vecchi Maestri non ignoravano mai la “Legge del Sette”.
Ricordiamo la Sfinge di Giza, in Egitto. Essa ci parla dei quattro
elementi della natura e delle quattro condizioni basilari del SuperUomo.
Ciononostante, man mano che l’essere umano cadeva nel
cammino dell’involuzione e della degenerazione, man mano che divenne sempre più materialista, anche i suoi sensi si deteriorarono e
degenerarono, e l’amore per la vera saggezza, com’è logico, andò
scomparendo.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale nacque la filosofia esistenzialista e l’arte esistenzialista. Quando abbiamo visto in scena gli
attori esistenzialisti, siamo giunti alla conclusione che sono veri malati maniaci e perversi.
Gli artisti di ogni nuova generazione si sono convertiti in veri
apologeti della dialettica materialista. Ogni alito di spiritualità è
scomparso nell’arte ultramoderna.
È comprovato dall’osservazione e dall’esperienza che l’assenza di valori spirituali produce degenerazione.
Oggi, gli artisti moderni non sanno nulla della “Legge del Sette”
e dei Drammi Cosmici, e nulla sanno a proposito delle Danze Sacre
degli antichi misteri.
La pittura contemporanea, la musica, la scultura, il dramma,
ecc., non sono altro che il prodotto della degenerazione.
Non appaiono più sulla scena gli iniziati di altri tempi, le danzatrici sacre, i veri artisti dei tempi antichi. Ora appaiono sul palcoscenico solo automi malati, cantanti degenerati, ribelli senza causa,
ecc.
I teatri ultramoderni sono l’antitesi dei sacri teatri dei grandi
misteri d’Egitto, Grecia, India, ecc.
L’arte, di questi tempi è tenebrosa, è l’antitesi dalla Luce ed i
moderni artisti sono tenebrosi.
La pittura surrealista e marxista, la scultura ultramoderna, la
musica afrocubana e le moderne ballerine sono il risultato della degenerazione umana.
I ragazzi e le ragazze delle nuove generazioni ricevono per
mezzo dei loro tre cervelli degenerati, dati sufficienti per convertirsi
in truffatori, ladri, assassini, banditi, omosessuali, prostitute, ecc.
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Nessuno fa nulla per porre fine alla mala arte e tutto va verso una catastrofe finale per mancanza di una Rivoluzione della
Dialettica...
LA SCIENZA
Quando parliamo di scienza pensiamo alla SCIENZA PURA,
non al marciume di teorie che oggi abbonda dappertutto. Scienza
Pura come quella della Grande Opera, la scienza degli alchimisti
medioevali. Scienza Pura come quella di un Paracelso, o quella di
un Paolo di Tarso. Scienza Pura come quella utilizzata da Gesù o
Mosè per fare prodigi...
La scienza pura è esperienza diretta, vissuta e reale. La scienza pura è etica superiore, analisi messa al servizio dell’ESSERE.
La scienza di questi tempi è una scienza falsa, una scienza
piena d’interessi personali; una scienza che non rispetta i principi spirituali dell’essere umano; una scienza dove il fine giustifica
i mezzi, anche se questi includono il dolore fisico e psicologico di
qualunque creatura vivente. Una scienza a cui la parola “progresso” serve per giustificare le più terribili atrocità.
La scienza di oggigiorno, inoltre, è la scienza che oggi afferma
dogmaticamente una tesi e domani, con la superbia che la caratterizza, afferma tutto il contrario. Una scienza piena di contraddizioni,
che in modo paradossale dice di credere solo in ciò che vede e
ciononostante sostiene con fermezza ipotesi assurde mai comprovate. Questa è la scienza moderna...
Si stanno facendo alcuni commenti molto simpatici; la scienza
materialista inventa ogni giorno nuove ipotesi. Hanno stabilito, per
esempio, una catena molto curiosa, ridicola per eccellenza, in relazione ai nostri possibili antenati. Come re di questa catena, appare
il pescecane, da cui discendono, secondo gli antropologi materialisti, i ramarri.
Ridicola teoria, vero? Proseguono poi con il famoso opossum,
creatura simile al coccodrillo però un po’ più evoluta, così come
enfatizzano. E così continuano, seguendo il corso della grande catena delle meraviglie fino ad un certo animaletto al quale viene data
grande importanza in questi tempi.
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Mi riferisco enfaticamente al lemuride o lemure, a seconda di
come viene chiamato. Gli viene attribuita la placenta discoidale,
questione rifiutata dagli stessi zoologi.
In queste giravolte della scienza materialista troviamo contraddizioni tremende. La questione, prosegue dicendo che da quest’animaletto che potrebbe essere esistito centocinquanta milioni di anni
fa, discende a sua volta la scimmia e per ultimo il gorilla. In questa
catena il gorilla è il nostro immediato predecessore, il predecessore
dell’uomo.
Alcuni antropologi non trascurano di mettere in tali questioni il
povero ratto e vogliono persino includerlo in questa catena. Come?
In che modo? Si cercano somiglianze, si fa credere che la forma
della testa e della bocca del pescecane dia origine ad altri mammiferi, e tra loro il “fratello ratto”.
Il fatto che un tratto del volto, ecc., somigli ad un altro, e ciò
serva da base per affermare una possibile discendenza, è tanto
empirico nei suoi presupposti, quanto il ragionamento di coloro che
suppongono che l’uomo fu fatto dal fango, coloro che prendono la
frase in senso letterale, senza rendersi conto che tutto ciò non è
nulla di più che qualcosa di simbolico.
Però, dove sono gli anelli di questa catena? Com’è possibile
che dal pescecane, appaia, dalla sera alla mattina o dopo alcuni
secoli, il ramarro? Sono passati alcuni milioni di anni e i pescecani
continuano a vivere tranquilli. E mai si è visto che da una specie di
pescecani, sia dell’Atlantico che del Pacifico, nascano nuovi ramarri.
Ciononostante, non sono forse proprio loro, i signori della
scienza materialista, quelli che dicono che non credono ad altro se
non a ciò che vedono, che non accettano nulla che non abbiano
visto? Che terribile contraddizione! Credono alle loro ipotesi e non
le hanno mai viste.
Sono questi stessi scienziati moderni che si oppongono alle
questioni delle dimensioni superiori della natura e del cosmo. A che
cosa si deve tutto ciò? Semplicemente al fatto che le loro menti
sono decrepite, degenerate, non possono vedere più in là dei loro
nasi, questo è ovvio.
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Che esiste una quarta coordinata, una quarta verticale, questo
è innegabile, però ciò molesta i materialisti. Ciononostante Einstein,
accettò la quarta dimensione.
In matematica nessuno può negare la quarta verticale. Però le
persone materialiste di quest’epoca, in nessun modo accettano il
fatto che possa esistere un’altra dimensione o dimensioni superiori
della natura. Per forza vogliono che ci rinchiudiamo o auto rinchiudiamo tutti nel mondo tridimensionale di Euclide e a causa di questa falsa posizione assurda in cui si trovano, trattengono la fisica
completamente detenuta rispetto alla sua naturale progressione.
Di questi tempi dovrebbero già esistere navi cosmiche capaci
di viaggiare attraverso l’infinito, però non è possibile realizzare un
simile anelito finché la fisica continua ad essere imbottigliata nel
dogma tridimensionale di Euclide.
Non passerà molto tempo che queste dimensioni della natura
potranno essere viste attraverso sofisticate apparecchiature ottiche. Però fintanto che questo giorno non arriva, noi, gli antropologi
gnostici, possiamo stare certi che dovremo sopportare la stessa
burla che sopportò Pasteur quando parlava dei suoi microbi.
Ma un giorno queste dimensioni saranno percettibili per mezzo dell’ottica ed allora la burla terminerà. Intanto come vi dicevo,
si sta tentando di fare esperimenti per trasformare le onde sonore
in immagini, e quando ciò sarà realizzato, si potranno vedere tutti
i processi evolutivi ed involutivi della Natura. Ed allora l’anticristo
della falsa scienza rimarrà nudo dinanzi al verdetto solenne, della
coscienza pubblica.
Così quindi, esistono due tipi di scienza: la scienza profana e
la scienza pura. Nella Scienza pura non esistono teorie ma fatti. Se
vi dicessi che il Conte di Saint-Germain, che visse nei secoli XV,
XVI, XVII, XVIII e XIX, ancora vive, mi credereste pazzo. Conosco
il Conte di Saint-Germain e di ciò rendo testimonianza. Egli vive,
sì; vive sostenuto da una scienza che voi non conoscete, la scienza pura, la scienza del super-uomo, la scienza conosciuta dagli
extraterrestri che viaggiano attraverso lo spazio infinito; la scienza
dei signori della vita e della morte, la scienza di coloro che hanno
aperto la Mente lnteriore...
Coloro che ancora non hanno aperto la loro Mente lnteriore si
basano solo su teorie, su ipotesi che non hanno constatato. Perché
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dovremmo accettare tutte le utopie materialiste? Perché dovremmo accettare il dogma dell’evoluzione; il dogma tridimensionale?
Perché dovremmo vivere nel mondo delle ipotesi?
Lo gnostico scientifico ha sistemi differenti per investigare; abbiamo discipline speciali, che permettono all’essere umano di mettere in attività certe facoltà latenti nel cervello, certi sensi di percezione completamente sconosciuti dalla scienza materialista e che
permettono di verificare da se stessi tutti questi interrogativi...
LA RELIGIONE
Se facciamo uno studio comparativo delle grandi Religioni,
scopriremo che tutte poggiano sugli stessi pilastri.
RELIGIONE proviene dal termine RELIGARE, cioè, l’obiettivo
fondamentale di ogni principio religioso è “ri-legarsi”, ritornare ad
unirsi con la propria Divinità, ritornare al punto di partenza originale,
all’ESSERE della filosofia sperimentale.
Realmente, di fatto, esiste UNA sola RELIGIONE, UNICA e
COSMICA. Questa religione assume differenti forme religiose a seconda dei tempi e delle necessità dell’umanità.
Risultano, quindi, assurde, le lotte religiose perché in fondo
tutte sono solamente modificazioni della RELIGIONE COSMICA
UNIVERSALE.
Questo che stiamo affermando ha la sua massima evidenza
nell’enorme similitudine simbolica e teologica di tutte le religioni.
È evidente l’amore che tutte le mistiche istituzioni del mondo
intero sentono per il Divinale: ALLAH, BRAHMA, TAO, ZEN, I.A.O.,
INRI, MONADE, ESSERE, DIO, ecc., ecc., ecc.
I Martiri, i Santi, le Vergini, gli Angeli e i Cherubini, sono gli
stessi Dei, Semidei, Titani, Silfidi, Ciclopi e Messaggeri della mitologia pagana.
La trimurti cristiana: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; ha il
proprio esponente in tutte le trimurti religiose: Osiride, lside e Orus
in Egitto; Brahma, Vishnu e Shiva in India; Kether, Chokmah, e
Binah nella Cabala, ecc.
Tutti i culti hanno i loro Cieli (le dimensioni superiori o Aeoni
della Cabala ebraica) e le loro controparti: gli Inferni conosciuti anche come “Avernus” (romano), “Tartaro” (greco), “Patala” (indiano),
“Mixtlan” (azteca), “Xibalbà” (maya), ecc.
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Gesù il Cristo è rappresentato tra i persiani da Ormuz, AhuraMazda, il terribile nemico di Ahriman (Satana), che portiamo dentro.
Fra gli indiani il Cristo è Krishna, ed il Vangelo di Krishna è molto
vicino a quello di Gesù di Nazaret. Fra gli egiziani, Cristo è Osiride
e tutti coloro che lo incarnavano erano di fatto degli Osiridificati. Fra
i cinesi è Fu-Hi, il Cristo Cosmico che compose l’ I-Ching, il libro
delle leggi, e nominò ministri Dragoni. Fra i greci, il Cristo si chiama
Zeus (il Giove romano), il Padre di tutti gli Dei. Fra gli Aztechi è
Quetzalcoatl, il Cristo Messicano. Fra gli Edda germanici è Balder,
il Cristo che venne assassinato da Hoder, Dio della Guerra, con una
freccia di vischio, ecc. Così possiamo citare il Cristo Cosmico in
migliaia di libri arcaici e vecchie tradizioni che ci giungono da milioni
d’anni prima di Gesù...
Maria, la Madre di Gesù, è la stessa lside, Giunone, Demetra,
Ceres, Maia, Tonantzin, ecc., che concepisce suo flglio da una immacolata concezione. Fu-Hi, Quetzalcoatl, Buddha e molti altri sono
il risultato di immacolate concezioni. Queste realmente abbondano
in tutti i culti antichi.
La Maria Maddalena è senza alcun dubbio, la stessa Salambò,
Matra, lshtar, Astarte, Afrodite e Venere di tutte le religioni. Maria
Maddalena, la peccatrice pentita è la stessa Gundrigie, Kundri, nel
dramma wagneriano.
Tutti i culti antichi hanno tentato di condurre l’uomo verso l’UNICA GRANDE VERITÀ, ed è per questo motivo che è impressionante la grande similitudine di tutte le forme religiose, le ripetizioni di
simboli, di idee, ecc.
Ascoltare frasi come: “Io ho la verità” o “la mia religione è l’unica che serve”, è della massima superbia e denota una supina ignoranza.
Ciononostante, seguendo quest’ordine di idee dobbiamo considerare qualcosa di estremamente importante: tutti i precetti, gli
insegnamenti e le indicazioni dei culti religiosi non servirebbero a
niente se non li si sperimenta in noi stessi...
Senza dubbio, in questioni di religione, noi studiamo la religiosità nella sua forma più profonda. La Gnosi studia la scienza delle
Religioni.
La nostra Religiosità è altamente scientifica. La Gnosi non si
uniforma nell’accettare l’esistenza di un Dio seduto su un trono nel-23-
l’atto di giudicare i vivi e i morti. Lo gnostico crea la fede dall’esperienza del vissuto, dell’accertamento e non dalle teorie.
In questi tempi in cui viviamo la religione si è separata dalla
scienza e la scienza dalla religione. Gli uni lottano contro gli altri, gli
altri contro gli uni. Tutti si sentono possessori della verità, nessuno
si sente in errore.
Ciononostante la religione che disprezza la scienza è una religione vuota, fanatica e dogmatica al cento per cento. La scienza
che rifiuta la religione è una scienza materialista, atea, carente nella totalità dei suoi valori e principi.
Il balsamo cercato da colui che anela la verità non si trova negli
opposti. Tesi ed antitesi devono balzare fino alla sintesi; dobbiamo
entrare in uno spiritualismo scientifico e in una scienza spirituale.
C’è la necessità di accantonare il dualismo concettuale, è urgente e
improrogabile affiliarci ad un idiotismo trascendentale; c’è bisogno
della scienza religiosa e di una religione scientifica.
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SAMAEL AUN WEOR, IL PADRE
DELL’ANTROPOLOGIA GNOSTICA
“La parola AVATARA, significa MESSAGGERO, in altre parole, colui che consegna un messaggio. Siccome mi venne affidato
il compito di consegnare tale messaggio per ordine della LOGGIA
BIANCA, mi si chiama MESSAGGERO, in sanscrito AVATARA”.
“Un Messaggero o Avatara è in sintesi un corriere, è l’uomo
che consegna un messaggio, un servitore o servo della Grande
Opera del Padre. Affinché questa parola non si presti ad equivoci,
viene specificata con totale chiarezza”.
“Così, dunque, miei cari lettori, la parola AVATARA non deve
giammai condurci all’orgoglio, visto che significa solamente questo e nulla più di questo: CORRIERE, SERVO o MESSAGGERO,
semplicemente un servitore che consegna un messaggio, e questo è
tutto”.
“Sono dunque un servo, un servitore o messaggero, che sta
consegnando un messaggio. Talvolta dico di essere il portatore di
un peso cosmico, dato che sto consegnando il contenuto di un carico
cosmico”.
Samael Aun Weor: “Domande e Risposte”
Esistono tre principi fondamentali che definiscono ed allo stesso tempo differenziano la Conoscenza Gnostica dalle altre dottrine;
principi che vissuti integralmente dall’essere umano, gli permettono
di risvegliare la propria Coscienza intima e la fusione col proprio
Reale Essere (il divino e vero che c’è in lui).
Questi tre fattori o principi sono:
a) L’auto-annichilimento psicologico di ciò che non è reale in
noi, in altre parole, tutto l’insieme di elementi indesiderabili
che costituiscono l’Ego, il Me Stesso, la viva personificazione di tutti i nostri errori, difetti e vizi.
b) Lo sviluppo armonioso delle facoltà superiori che esistono
addormentate in noi stessi e la creazione di certe strutture
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corporee con le quali si possono percepire le grandi realtà di
questa e altre dimensioni.
c) L’esercizio disinteressato e costante a favore dell’umanità,
sacrificando gli interessi particolari sull’altare del benessere
del nostro fratello, l’uomo.
È necessario sapere che non sono stati molti i personaggi che
nell’arco di tutta la storia hanno avuto l’ardore di vivere ogni giorno,
con lo sforzo e la volontà che questo implica, secondo questi tre
fattori della liberazione dell’uomo.
Gesù il Cristo, Buddha, Quetzalcoatl, Saint Germain, Cagliostro,
Fulcanelli, ecc., sono l’esempio di alcuni di questi grandi uomini, e
la testimonianza vivente del cambiamento trascendentale di cui è
capace la natura umana.
In pieno XX secolo, il Dr. Samael Aun Weor, insigne scrittore,
filosofo, sociologo ed esoterista, con l’ardore di chi sopporta l’eliminazione dalla psiche di tutti i fattori di discordia, si è aggiunto a
questa lista di “Illuminati”, fuggendo così dalla relatività illusoria in
cui tutti viviamo, per stabilirsi definitivamente nel regno dell’Assoluto e della Verità.
Lo sviluppo di una facoltà chiamata in termini metafisici
“Intuizione Prajna-Paramita”, ha permesso a questo grande saggio,
di convertirsi nella guida dei molti che, come noi, cerchiamo instancabilmente di dare una risposta al perché dell’esistenza.
Samael Aun Weor, in quest’epoca conosciuta come “Era d’Acquario”, e per volontà di tutte quelle illuminate Intelligenze Divine,
origine di tutto il creato, è il Messaggero o Avatara incaricato di
consegnare la mappa precisa affinché nessuno possa perdersi nell’oscura confusione di tanta teoria.
Con quest’unico scopo, il Dr. Samael Aun Weor crea, con grande avvedutezza, il veicolo di cui dispongono oggigiorno i Principi
Gnostici per manifestarsi a quest’umanità; ci riferiamo, evidentemente all’Associazione Gnostica (AGEAC).
Tutti gli studi che quest’istituzione offre oggi, si basano sulla
singolare rivelazione dei grandi e preziosi misteri che questo grande umanista fa attraverso le sue sessanta e più opere, alle quali
bisogna aggiungere centinaia tra conferenze, lettere, dichiarazioni
e dialoghi con i suoi discepoli.
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Così, dunque, senza cadere in fanatismi di nessun tipo, diciamo all’avido lettore, che a partire da questo momento avrà l’eccezionale opportunità di avvicinarsi al legittimo esoterismo che nutrì
tutte quelle insigne intelligenze del Sapere Occulto, e che è stato riscattato dalla polvere dei secoli, sintetizzato in forma pratica,
senza complicazioni intellettuali di nessuna specie, e consegnato
pubblicamente e disinteressatamente all’umanità, da questo umile
uomo: Samael Aun Weor.
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Gli insegnamenti contenuti in quest’opuscolo sono stati
integralmente estratti dall’opera parlata e scritta
del Dr. Samael Aun Weor,
antropologo e filosofo contemporaneo
che ha saputo riunire e svelare i tesori più preziosi
della Saggezza Universale.
LA SAGGEZZA
GNOSTICA