•RONACHE ECONOMICHE A CURA DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTORA DI TORINO IT,,: , 7 = N. 97-GENNAI01951-L. 250 chi incontra carpano incontra un amico f V f RMUTH AMARO > DETTO PU N T e M E S DELLA FABBRICA GIUSEPPE B . C A R P A N T (J « ""SO T H "ni orio meeting with carpano yon meet witli a friend O m LiCSNZ * * ' rencontrer carpano c'est rencontrer mi ami \ M I C R O T E C N I C A TORINO c D C i l ir IZZE X) • C Z Z K l I J X L OL X ]0 Di I )C X E • )0 1 ,- -• - - 1 l "l( . - CASA FONDATA JL—<-- m/A L m L r \ c 7 / / JL , / & s c o <= he e u n tr/onfo — S. UOb 1 IL ZL za NEL - / ]0 100 ohmi di vita SEDE E FILIALE IN TORINO VIA S. 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TORINO 64388 < > I S T I T U T O DI C R E D I T O DI D I R I T T O TI TTE I.K OPKRAZIOM P U B B L I C O «li bnnru e burtti - Crrdlio fondiario Depositi e conti correnti al 31-12-1950 MKItK ( i : \ T H I L F IN IO 11 INO . NIDI |\ TORINO, UK.MIVA, I M A NO. IIIIH \ I HO S u c r u r s a l l e A g e n z i e in P i e m o n t e , Lieuriu e L. 42.301.531.000 Assegni in circolazione Lombardia 1.778.696.000 Cartelle fondiarie in circolazione 8.870.728.000 Fondi patrimoniali 787.129.000 Coke per I n d u s t r i a e riscaldamento . Benzolo ed o m o l o g h i . C a t r a m e e derivati . Prodotti azotati per agricoltura e i n d u s t r i a . Materie plastiche . Vetri in l a s t r a Prodotti i s o l a n t i " V t t r o s a " DIREZIONE GENERALE: TORINO CORSO VITT. EMAN. 8 - STABILIMENTI : PORTO MARGHERA - (VENEZIA) POMPE CENTRIFUGHE ELETTROPOMPE POMPE E MOTOPOMPE VERTICALI PER P R O F O N D I E PER P O Z Z I POZZI TUBOLARI SOCIETÀ PER AZIONI INGO. A U D 0 L I TORINO - CORSO VITTORIO EMANUELE. 66 * STABILIMENTI IN & B E R T 0 L A MONDOVÌ E IN TORINO 3 BIGLIETTI FERROVIARI ITALIANI ED ESTERI SERVIZI MARITTIMI - AEREI - AUTOMOBILISTICI NOLEGGIO AUTO - VIAGGI A FORFAIT PRENOTAZIONI CAMERE NEGLI ALBERGHI PRENOTAZIONE YV. L. SERVIZIO SPEDIZIONI - SERVIZIO COLLI ESPRESSI T O R I N O - V I A D. B U O Z Z I 10 - T E L . 43.784 • 47.784 — V I A R O M A 80 - T E L . 40.743 — A T R I O S T A Z . P. N. - T E L . 52.704 capamianto cSsctelà j)et sUjlont « » T O R I N O VIA SAGRA DI L A V O R A Z I O N I 3 DELL'AMIANTO, SAN MICHELE GOMMA E 14 AFFINI > SUPER COPIAI C O P P O F A B B R I C A I T A L I A N A M A C C H I N E PER M A G L I E R I A T O R I N O - VIA S IT S A 3 - T E L E F O N O 7 7 . 1 1 . 4 2 I 4 PANORAMA ECONOMICO DELLA PROVINCIA DI TORINO NEL MESE DI GENNAIO 1951 LE INFORMAZIONI UFFICIALE E AGRICOLTURA, PRESSO E I PARERI DELL'OPINIONE MA NUMEROSE s i t u a z i o n i : RIPORTATI DEGLI L'ELABORAZIONE IMPRESE i . i m i i u Di fronte alla estrema dinamica dei mercati delle materie prime e di alcuni prodotti industriali, il fenomeno in atto da qualche mese della a precosti- tendenza tuire scorte prudenziali si è ancora accentuato particolarmente per quei prodotti per i quali si prevedono ulteriori rialzi. L'andamento dell'attività economica df fine e principio d'anno è stato caratterizzato da un ritmo sostenuto della produzione e da una lenta ascesa dei prezzi che verso la fine del mese di gennaio sembra si sia momentaneamente arrestata. In genere nella nostra Provincia durante il mese di gennaio l'andamento industriale ed economico è apparso influenzato da un notevole risveglio della domanda negli ambienti produttivi. Appare sempre più impellente la necessità di una trasformazione della linea di condotta tenuta sin'ora nel campo industriale per la nuova fase economica in cui ci si trova. Il nuovo impulso preso da tutte le industrie e da alcune in particolare modo, la scarsità delle materie prime., la penuria di capitale circolante sono i fenomeni mag- «PANORAMA DIRIGENTI DELL'UFFICIO TIPICHE i NEL ORGANI A NEI VARI ECONOMICO» DELLA STUDI, RAMI CAMERA DOCUMENTATA DELLA U IC I C O I , T U I I A La situazione agricola nella Provincia di Torino durante il 1950 si può dire in complesso soddisfacente. La produzione vinicola è stata di hi. 360.800 contro hi. 395.434 del 1949. La qualità è però migliorata. I prezzi del bestiame dopo essere stati stazionari nei primi sette mesi hanno in seguito subito notevoli aumenti a causa della situazione economica generale. Per quanto riguarda lo stato sanitario, nulla di notevole, salvo sporadici e limitati casi di afta epizootica nei bovini. In alcuni Comuni del Canavese si sono avute morie tra il pollame dovute alla pseudo-peste. Da definitivi accertamenti risulta che sono stati portati all'ammasso del grano complessivamente ql. 241.273,51. Nel mese di gennaio del 1951 la situazione climatica nella nostra Provincia è stata buona rispetto all'andamento delle situazioni agricole. Durante la prima quindicina si sono alternate giornate serene e giornate piovose, nella seconda quindicina più frequenti le pioggie e qualche nevicata. La temperatura, in complesso, mite. La disponibilità di concimi chimici è per ora sufficiente, mentre si nota una certa carenza degli anticrittogamici a base di sali di rame. 1951 e l'andamento del mese di gennaio, Lo stato sanitario del bestiame non desta preoccupazioni; perdura la scarsità del foraggio. che tratteremo particolarmente ad ogni sin- La neve alla fine del mese è quasi scom- giori che hanno caratterizzato l'inizio del gola voce. Nel settore dei prodotti industriali e delle parsa in pianura: NON DI DA PRODUZIONE L'entità dei rifornimenti effettuati e la forse apparente distensione politica diplomatica di iniziative, sono tutti fattori che influiscono il mercato invitando gli operatori ad una maggiore cautela nell'assumere impegni. INDAGINI E DEL Industria Kitlrrurg-it-a Durante il mese è continuato il favorevole andamento produttivo iniziatosi alla fine del 1950. Le maggiori difficoltà si hanno per la scarsità dei rottami dovuta alla minore disponibilità internazionale e al maggior consumo. Anche gli approvvigionamenti delle leghe di ferro, del carbone e della nafta scarseggiano e in complesso le giacenze di ogni genere sia di materie prime come di manufatti sono deficitarie. •niluKtriu iiiHalmcrt'siiiif'n L'industria metalmeccanica ha ancora ulteriormente intensificata la sua produzione. Le richieste dall'estero e sul mercato interno sono in continuo aumento specialmente per i settori: automobilistico, macchinari vari, cuscinetti a sfere, strumenti di precisione. La produzione automobilistica stria della nostra Provincia dell'indu- durante l'ul- timo trimestre del 1950 è stata la seguente: Vetture 30.101 Furgoni 3.632 Autocarri 1.433 Autobus 277 35.443 Produzione * ESPERITE COMMERCIO promettenti. I INDUSTRIA i cereali si presentano materie prime, le ditte produttrici alla fine tornano ad esigere il pagamento in contanti L'ESPRESSIONE Complessivamente il ritmo produttivo, benché ostacolato dalla scarsità di determinate materie prime, risulta assai migliorato per effetto dell'intensificata domanda sia sul mercato interno come su quello estero. di gennaio, tranne che per i vecchi clienti, ed un premio per le consegne immediate. SONO COMMERCIO, 1> U $ T II I A Le maggiori industrie della nostra Provincia lavorano ora indefessamente per soddisfare alle nuove esigenze del mercato. La situazione dell'energia elettrica è quasi normale. » I trimestre 27.784 II • 30.145 III » 29.403 Industria tassile Lana. — La situazione dell'industria laniera è assai fluida. Risulta che dall'estero sono stati fatti forti acquisti a carattere speculativo. Le manifatture aumentano gli ac- 5 quisti di fibre artificiali per un sempre maggiore declassamento dei tessuti. Le tessiture si mantengono fortemente impegnate per far fronte alle richieste del mercato interno e di quello estero. Nelle filature di pettinatura si è fatto più grave il problema dell'approvvigionamento e del rimpiazzo della materia prima consumata. Maglieria. — Il mese di gennaio è stato particolarmente attivo; sono stati richiesti dalla clientela dettagliante sia gli articoli invernali come quelli estivi. Per i primi si è trattato di piocoli assortimenti e di qualche acquisto a carattere speculativo, mentre per i secondi le vendite che i grossisti hanno effettuato sul campionario sono state più che soddisfacenti. La trascorsa campagna natalizia ha segnato anche quest'anno un notevole incremento nelle vendite al dettaglio. Cotone. — L'anno si è iniziato favorevolmente per la nostra industria cotoniera sia per le possibilità di vendita come quelle di produzione. La richiesta di filati dall'estero si fa sempre più intensa, unica preoccupazione è quella di assicurarsi un rifornimento sufficientemente regolare di cotone grezzo. La questione della valutazione del cotone ai fini doganali pare sia al punto di trovare una risoluzione con l'applicazione di un listino unico. Un altro aspetto interessante di quest'innovazione è costituito dall'accordo in materia tra operatori e Ministero delle Finanze; si ritiene che esso costituirà un precedente al quale non p o tranno mancare sviluppi favorevoli e non si esclude che il problema possa trovare la sua soluzione nell'ambito dell'Unione delle Camere di Commercio. Seta. — L'industria serica permane in una situazione di incertezza poiché subisce le nuove condizioni politico-economiche del mercato giapponese. La produzione italiana sui mercati esteri è favorita dal continuo aumento delle sete giapponesi. Sul mercato interno 'si sono avuti sensibili aumenti d.' prezzo. Le tessiture faticano a rifornirsi a causa della resistenza dei filatori che hanno più convenienza a vendere i loro prodotti all'estero. La disponibilità della materia prima è scarsissima. Fibre tessili artificiali. — La richiesta è intensissima, superiore alla produzione stessa sia sul mercato interno come su quello estero. In generale il commercio al dettaglio dei tessili ha risentito all'inizio del mese di una vera corsa all'acquisto da parte della clientela. Il pubblico, nonostante la scarsa disponibilità di circolante, ha acquistato con Industria conciaria L'inizio del nuovo anno non ha portato notevoli mutamenti sull'andamento dell'industria conciaria nella nostra provincia. Si è avuto un rialzo dei prezzi dovuto al forte aumento (circa 100%) del costo dei pellami per tomaie e del cuoio per suole verificatosi dal giugno scorso ad oggi a seguito della guerra di Corea ed alla accresciuta richiesta di pellami per uso militare. Tale aumento si sta gradualmente trasferendo dalla produzione al consumo ed è inoltre aggravato dalla rarefazione delle materie prime sul mercato nazionale. Industria chimica La situazione dell'industria chimica è straordinariamente attiva per quanto riguarda il ritmo di lavorazione ed il numero delle richieste sia sul mercato interno come su di restrizioni delle vendite. Le vendite maggiori sono state realizzate dai grandi ma- gazzini specialmente per quanto riguarda la biancheria. 6 Edilizia La situazione edile è stata assai favorita dal perdurare della temperatura relativamente mite rispetto alla stagione che ha permesso di continuare i lavori iniziati nello scorso autunno e di intraprenderne dei nuovi. L'edilizia ha risentito, nel periodo, delle condizioni generali del mercato dei metalli ferrosi, per quanto concerne le f o r niture dei. tondini di ferro e della rarefazione delle importazioni dei legnami da costruzione. quello estero. Ciò che maggiormente crea difficoltà è l'approvvigionamento delle materie prime, la cui rarefazione non è più dovuta a manovre speculative di grossisti e dei paesi produttori come si era verificato alcuni mesi or sono, ma ad una vera e propria penuria dovuta alla riconversione dell'industria di pace in industrie belliche. I maggiori stabilimenti della Provincia lavorano al completo e devono soddisfare le richieste di prodotti la cui fabbricazione era cessata da tempo per mancanza di domande. Ci si trova dunque in serie difficoltà in quanto si tratta di riattivare impianti che da anni erano inattivi. Si nota in tutto il campo dei prodotti chimici uno spostamento dei consumi che non può non avere influenza sulle industrie. Ci si trova per ora assai indecisi di fronte alla spinosa questione della conversione delle attrezzature con tutti i suoi inconvenienti ed imprevisti. C M H E M C I O L'avvenimento di importanza capitale per tutto il mondo economico durante l'anno è stato lo scoppio della guerra di Corea e i suoi successivi sviluppi, che hanno subito decisamente influito sui mercati. Riportiamo nella tabella seguente l'andamento delle vendite presso i grandi magazzini di Torino avendo assunto come base = 100 il numero delle vendite nel gennaio del 1949: La situazione dell'industria della gomma nella nostra Provincia non ha subito per ora notevoli mutamenti. Pur trovandosi di fronte a difficoltà per quanto riguarda il rifornimento delle materie prime le principali industrie hanno grandi giacenze in magazzino per cui possono affrontare con relativa facilità questo difficile periodo. Gennaio 1949 Gennaio Febbraio Marzo 1950 » » Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto », » /• = 100 71,53 9,83 - + 22,61 + 13,48 + 36,40 7,42 — % % 17,82 % » » Novembre Dicembre % % % % + 22,55 % » Settembre Ottobre Industria cartaria. La rarefazione dell'importazione di cellulosa ha influito sensibilmente sull'industria cartaria costretta a ripiegare sulla cellulosa nazionale e su un maggior sfruttamento degli stracci e della carta da macero. O Nel 1950 l'anagrafe camerale ha registrato l'iscrizione di 4609 nuove ditte commerciali e la cessazione di 2919. Il movimento netto comporta un aumento di 1689 ditte, superiore a quello del 1949 (1290). In grande maggioranza si tratta di ditte esercenti il commercio al minuto, soprattutto nei rami alimentari e dei pubblici esercizi. Industria della g o m m a > + 1,73 % + 54,20 % 5,93 % + 143,53 % — » Commercio estero Il 1950 ha visto inoltre il capovolgersi della congiuntura rispetto ai nostri scambi con l'estero con lo scoppio della guerra di Corea e i suoi successivi sviluppi. Nuo- molta larghezza sia perchè impressionato dal continuo aumento dei prezzi e sia in timore vermouth nei Paesi dell'America latina, degli Stati Uniti e del Nord Europa.. La produzione dolciaria è stazionaria per quanto riguarda il consumo immediato. Vengono invece inziziate le confezioni delle uova pasquali. Industria dolciaria e dei vini liquorosi vamente tutta l'economia mondiale si avvia a divenire economia pre-bellica, tando perciò uno spostamento sui por- mercati L'industria alimentare dolciaria ha avuto il solito andamento del mese di gennaio. economici. Per quanto riguarda l'andamento Continuano con successo le esportazioni di la seguente tabella. Posto = a 100 il valore dell'esportazione durante l'anno riportiamo e la quantità delle esportazioni della nostra Provincia nel gennaio 1950 si ottengono queste due serie di numeri indici basati Bui certificati di origine rilasciati: Importazioni Valore Gennaio 1950 100 Quantità 100 Febbraio » 82 91 Marzo » 104 137 Aprile » 89 126 Maggio » 136 166 Giugno » 114 146 Luglio » 128 140 Agosto » 154 165 146 188 205 Settembre Ottobre » 178 Novembre » 156 228 Dicembre » 195 165 Durante il mese di dicembre l'esportazione ha registrato un decremento riguardo alla quantità, mentre come valore ha registrato un notevole incremento dovuto sia al genere delle merci esportate sia all'aumento dei prezzi. Nel mese di gennaio si è notata la persistenza dell'andamento delle esportazioni determinatosi negli ultimi mesi dell'anno. Sono stati stipulati accordi commerciali con l'Olanda, il Belgio, l'Indonesia. Sono stati definiti rapporti commerciali con la Romania, Svezia e Uruguay. Per quanto riguarda le esportazioni, nonostante la liberalizzazione si incontrano notevoli difficoltà con i paesi dell'OECE, difficoltà determinate dall'attuale situazione politico-economica. Si ha l'impressione che nei paesi del centro e nord Europa le autorità abbiano imposto un più severo controllo riguardo l'esportazione delle materie prime e dei semilavorati. Le industrie della Provincia e particolarmente quelle metalmeccaniche torinesi stanno subendo le conseguenze maggiori di questo rarefarsi delle importazioni. Anche con i Paesi dell'Oriente europeo si è avuta nel corso del mese una serie di trattati commerciali che hanno regolarizzato i nostri rapporti di esportazione e di importazione. Le merci richieste dall'Ungheria e dalla Romania interessano particolarmente alcune grandi industrie della nostra Provincia. Si incontrano però difficoltà nella contropartita. Con i Paesi extra-europei il ritmo commerciale non presenta avvenimenti d'eccezione. Con l'Argentina permangono difficoltà per la concessione di licenze da parte del governo di quel Paese e le operazioni di abbinamento si svolgono a rilento anche perchè vengono attuate in senso unilaterale. Con gli Stati Uniti e con il Canadà le importazioni sono rese oltremodo difficili dalla nuova politica economica che ha nuovamente riportato le industrie dell'America del Nord alla produzione di guerra. L'aumento notevole dei prezzi delle merci all'origine si accompagnano ora anche alle difficoltà dei rifornimenti dei semilavorati e dei manufatti. Pare che alcuni articoli voluttuari siano stati esclusi dalla produzione statunitense. Dall'esame dei certificati d'origine si nota che le merci prodotte dalla nostra Provincia che hanno maggiormente fornito oggetto di scambio sono le' seguenti: vini, liquori, macchine e motori e loro parti, automobili, autocarri, apparecchi elettrici, cuscinetti a sfere. C R E D I T O L'afflusso al risparmio, durante il mese di gennaio, ha avuto l'andamento solito al primo mese dell'anno, caratterizzato da un più sensibile aumento dei depositi rispetto agli altri mesi. Si può però osservare come la curva dell'afflusso del risparmio di tutto il 1950 sia stata quasi sempre al di sotto di quella dell'anno precedente, nè il primo mese del nuovo anno fa eccezione. A ciò influiscono cause già note e cause nuove determinate dalla piega degli avvenimenti internazionali che fanno tendere il pubblico ad investire il suo reddito in beni di immediata utilizzazione od in beni conservabili. Tale fenomeno già delineatosi alla fine dell'anno è ancora aumentato durante il mese in esame e, naturalmente, porta con sè conseguenze poco benefiche per il sistema creditizio. Per quanto riguarda le richieste di credito si è notata una tensione minore dovuta in parte alla possibilità dei commercianti di aumentare le loro forniture presso gli industriali senza dover ricorrere al finanziamento delle banche. In generale si ha l'impressione di una maggiore velocità della circolazione del denaro. Il costo del denaro è ulteriormente aumentato. B O R S A V A L O R I Riportiamo nella seguente tabella la situazione della Borsa durante il corso dell'anno 1950. Fatto pari a 100 1949 media mensile. i d i ' C i di) Borsa Tit. trattati Tit. comp. mov. eff. Gennaio 53,09 51,93 58,18 Febbraio 42,95 41,97 46,23 Marzo 37,54 34,10 47,21 Aprile 35,50 34,47 38,78 Maggio 74,22 70,72 84,63 Giugno 55,07 58,32 47,40 Luglio 52,28 55,05 45,83 Agosto — -7 Indici di Borsa Tit. trattati Tit. comp. m o v . eJT. Settembre 81,14 92,19 53,28 Ottobre 42,29 42,05 41,01 Novembre 44,72 42,34 51,71 Dicembre 41,72 41,75 42,31 Il mese di gennaio si è iniziato in tono minore; contrariamente al gennaio 1950 non vi è stato il benché minimo accenno ad una intonazione di un certo interesse in vista della cosidetta « campagna dei dividendi », nè per altre prospettive rese ancor più difficili nell'attuale momento. I fatti di maggior rilievo durante il mese sono stati: le opzioni Bastogi e Montecatini nonché l'annuncio dell'apertura delle sottoscrizioni ai Buoni del tesoro novennali 1960 ed il movimento rialzista su oro metallico monetato. A ciò si aggiunga la situazione determinatasi per le ripercussioni nel campo economico dalle misure di contingenza e dagli avvenimenti di carattere internazionale. Talune voci su probabili restrizioni creditizie e quindi di possibili riduzioni delle disponibilità a favore del mercato hanno trattenuto molti operatori dall'assumere nuovi impegni e dal contribuire a quel movimento di ripresa che era nella aspettativa generale. Permane dunque sul mercato un senso di disagio e di perplessità che non permette di manifestare nella sua giusta luce la reale situazione delle nostre imprese. L'andamento 'dei titoli di Stato ha risentito nel mese di lieve cedenze a seguito della nuova emissione di Buoni del Tesoro nazionale per cui il ricupero della cedola staccata al primo del mese é stato parziale: i ribassi maggiori si riscontrano per la rendita 3,50%, Rendita 5%, e Ricostruzione 5%. T u R I .8 M O Nel semestre aprile-settembre 1950, la Provincia di Torino ha totalizzato 609.929 giornate di presenza di turisti italiani e 74.726 giornate di presenza di stranieri, cifre non dissimili da quelle realizzate nel 1949 (637.655 e 71.726). Non è ancora possibile redigere un consultivo per la stagione invernale in corso ma Si prevede che i risultati non saranno così favorevoli come quelli del 1949-50 specialmente per quanto riguarda l'afflusso dei turisti stranieri per le limitazioni imposte dalla situazione politica mondiale. Nel mese di gennaio le stazioni alpine della Provincia hanno avuto un notevole afflusso di turisti specialmente italiani. Si è proceduto all'organizzazione delle varie manifestazioni che avranno luogo durante l'anno. L'abbandono però di alcune manifestazioni consuetudinarie nel periodo carnevalesco ha ridotto il movimento occasionale dalle Provincie limitrofe e l'affluenza dal contado di comitive. MENSILE A CURA CRONACHE ECONOMICHE D E L L A C A M E R A DI INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TORINO I DOTT. <5=^ V Y / / COMMERCIO iI AUGUSTO PROF. DOTT. A R R I G O PROF. AVV. ANTONIO DOTT. DOTT. SILVIO PROF. DOTT. F. DOTT. « Cronache B O R D I N e la struttura rendere C E L I D O N e per che le I - T R IV E L L I iniziale, più agevole materiale G O L Z I O P A L A Z Z Economiche nale R E S P O N S A B I L E Panorama economico della provincia di Torino nel mese di gennaio 1951 5 Nuova serie g La genetica in aiuto dell'enologia piemontese (G. Dalmasso) Situazione dell'industria elettrica italiana] (G. Cosmo) Migliorare i rapporti tra i risparmiatori e le imprese Il problema delle materie prime ... 11 della 20 L'organizzazione dei servizi aerei postali britannici (J. Gulliclc) . . 22 (Sen. G. Anselmi) . . . . 23 Materiali plastici: progressi e scoperte"(L. V. Barnett - E. Hauser) 36 La ricostruzione della Torino-Cuneo-Nizza vista da parte francese Ancora sulla malattia del castagno (A. Cotta) Cenni storici sui mercati granari di Torino Riley) Rassegna tecnico-industriale Notiziario estero gg (A. LI. Compton) . . . . 41 5.1 gg Il mondo offre e chiede 5;j Produttori italiani rjg Movimento anagrafico 65 8 zione nei temi e programma All'opera la loro e altri si affian- vari rami economica e presentanel « Cronache svolgere. redazionale saranno e i suggerimenti che seguono della ammi- e la loro la indagini la pubblicazione della redazione di ranno da tutti coloro che che al- situa- collaboratori più completa delle inten- si ri- anni, per dare il loro appoggio l'interessamento il lavoro nei dottrina » serie, sviluppo alla del periodico, miche » si propone piere. attività tra le dei decorsi specialisti onde rendere plesso nazionale, dittusa, i maggiórmente e allo partecipazione e della dei a lar co- nuova compagine dato, abili nistrativa, opera (Csserv. industriale della C. C. I. A.) . L'energia nucleare al servizio della pace valorosa tecnica 36 La crisi alimentare mondiale potrebbe essere risolta dal mare? (G. A. locale. cano, 33 Quanto rendono gli investimenti mobiliari economia hanno pro- nostre alcune che alla difesa alla compilazione ;{(| (C. Codio) zioni e le questioni apprezzata (R. Viers) loro e approfondire Alla inte- della Economiche questa connettono che di carat- è largamente « Cronache iniziando — com- che al di là del contine delle » mese. dei vari settori e il progresso trontare (E. Galgano) . . Una nuova strada nelle Alpi piemontesi problemi 18 Istruzione professionale e superiore in Danimarca dèi informazioni la pubblicazione del essere e del ir attico e che valgono ove l'ag- Provincia possono duzione dono, 1» e per di argomenti e alle anche quindicipossibilità l'economia economiche, (F. Carino Canina) . . . . . da dar ressano 15 (A. Trincheri) mole per per il periodo generale noscere, » vario rubriche — tra cui quello natura Oltre alla trattazione tere per del le il contenuto economico per la loro pilati soltanto Pagina formato ampliare in mensile elaborarne « Panorama SOMMARIO terzo programma la disposizione poter di maggior si muta di meglio che loro il mutano giunta di alcuni notiziari (S. Golzio) nel compongono. Il periodico FRISETTI Come è variato il reddito nazionale nel 1950 » anno di vita, pur mantenendo CALANDRA GIACOMO D I R E T T O R E NUOVA SERIE • .n BARGON C L E M E N T E PROF. - comEcono- di ausilio che perver- l'azione intende e com* COME È VARIATO IL REDDITO NAZIONALE NEL 1950 SILVIO GOLZIO I La crescente disponibilità di dati statistici, e la più approfondita elaborazione dottrinale relativa ai fenomeni congiunturali, incoraggiano in quasi tutti i paesi la compilazione di bilanci economici, i quali permettono di analizzare, più completamente lo sviluppo e le modificazioni della situazione economica. All'analisi formale di alcune successioni statistiche si cerca di sostituire una contabilità relativa al reddito, tale da illustrarne la formazione e l'impiego. Per l'Italia ricerche di questo genere sono rese jjarticolarmente difficili, sia dal lungo periodo intercorso dall'ultimo censimento industriale e commerciale, sia dalle rilevanti trasformazioni subite dal nostro sistema economico negli ultimi quindici anni. Basta pensare alla estrema difficoltà (forse insuperabile difficoltà), di tradurre in termini omogenei e comparabili i valori relativi al reddito per questi ultimi anni rispetto a quelli prebellici, per intendere quanto sia discutibile la pretesa di giungere a risultati soddisfacenti, sia pure entro un margine di errore larganiente fissato. Anche per l'anno decorso circolano alcune stime di privati studiosi: il Livi nelle sue Lettere di affari indica per il 1950 un reddito lordo di 7950 miliardi (con un aumento del 6 % rispetto al 1949); analoga cifra (8 mila miliardi) è avanzata dal Lenti nell'ultimo fascicolo di Congiuntura economica-, frattanto è in corso di elaborazione la valutazione dell'Istituto Centrale di Statistica che aggiornerà quelle per gli anni precedenti pubblicate nel volume III della 3 a serie degli Annali di Statistica. Sul grado di approssimazione di queste stime è difficile dare un giudizio; certamente il margine di errore è molto ampio. Se ne può dare agevolmente la documentazione esaminando gli stessi dati pubblicati dall'Istat per il 1949. Indichiamo i punti più incerti di questo calcolo. Il primo riguarda il cosidetto « prodotto netto » delle pubbliche amministrazioni. Dimenticando in questa sede che le definizioni di questo « prodotto » si prestano ottimamente ai giuochi di parole degli umoristi di professione, non vi è dubbio che si debba tenere conto nel calcolo del reddito nazionale di una parte almeno dei servizi resi dalle pubbliche amministrazioni. Ma la determinazione della misura di questo « prodotto » è estremamente difficile e controversa, sia per quanto riguarda la determinazione dei servizi da includere nel calcolo del reddito nazionale (1), sia per il valore che deve essere loro attribuito. In mancanza di una diversa possibilità di valutazione, il valore di questi beni e servizi si fa corrispondere alla spesa sostenuta per essi dalle amministrazioni stesse; ma non è chi non veda gli inconvenienti di questo criterio, che, al limite, condurrebbe ad aumentare la (1) Per dare un'idea della natura, difficoltà ed incertezze di questo calcolo si sintetizzano le elaborazioni eseguite dall'Istituto Centralo di Statistica per il 1948 ed il 1949, relative al p r o d o t t o netto nazionale «al costo dei fattori >. 1948 1949 (miliardi di lire) 1 - P r o d o t t o netto dei vari rami di attività economica 2 - Beni e servizi forniti indistintamente dalle pubbliche amministrazioni alla collettività dello imprese e già inclusi in 1 3 - P r o d o t t o netto del settore privato 4 - Valore complessivo dei beni e servizi prodotti dalla pubblica amministrazione 5 - Spese per l'acquisto, da parte delle pubbliche animi strazioni. di beni e servizi del settore privato, già valutati in 1 6 - P r o d o t t o netto totale . al costo dei fattori » . . . 5461 — 319 5586 — 5142 + — 1106 + 609 — 5639 186 5400 1144 617 5927 Si veda per i particolari del calcolo: Istituto Centrale di Statistica • Annali di Statistica, serie V i l i , v o i . I l i - R o m a , 1950, pagine 106-111 e 344-393. stima di questo « prodotto » quanto più esso è costoso, cioè quanto è più alto il prezzo che la collettività paga per il pubblico servizio. Dalle cifre riportate in nota si rileva quanto siano cospicue le variazioni che si debbono apportare alla valutazione del prodotto netto delle, attività private per tenere conto di quello delle pubbliche amministrazioni; ciascuna di queste cifre è tutt'altro che determinabile con esattezza, in quanto ricavata da dati di bilancio, raccolti con criteri puramente contabili, e da classificazioni della pubblica spesa che male si adattano alle esigenze della costruzione del bilancio economico nazionale. Altro punto incerto è quello della determinazione del reddito netto « ai prezzi di mercato ». Infatti l'Istituto Centrale di Statistica nel calcolo del prodotto netto delle attività economiche, dati i criteri di valutazione, tiene conto dei prezzi al produttore (calcolo « al costo dei fattori »), così che, per risalire al valore di mercato del prodotto stesso, aggiunge al valore « al costo dei fattori » l'ammontare delle imposte indirette, in base alle considerazioni che di esse non si tiene conto nel calcolo del « valore aggiunto » nelle successive fasi del ciclo produttivo. Un criterio di questo genere, se pur formalmente corretto, non esprime necessariamente quanto accade, in realtà, perchè non è dimostrato che tutto l'ammontare di queste imposte entri nella determinazione del valore a prezzi di mercato del prodotto nazionale. Queste difficoltà di carattere più propriamente metodologico si aggiungono a quelle connesse con la rilevazione statistica degli altri elementi del bilancio economico nazionale, così in particolare per l'accertamento di dati relativi alla bilancia dei pagamenti, al valore dei servizi, al prodotto netto dell'attività commerciale e bancaria e dei fabbricati. Sulle stesse cifre apparentemente più sicure si possono avanzare fondati dubbi, basta dire che per il 1949 il prodotto netto dell'agricoltura e foreste è stato stimato a 2066 miliardi, cifra non facilmente conciliabile con quanto si sa circa il volume fisico della x^roduzione agricola ed il livello dei prezzi dei prodotti agricoli nel 1949 in confronto al 1938. Queste considerazioni consigliano quindi di accogliere con molta prudenza le stime del reddito, e di utilizzarle soltanto come strumento per misurare la tendenza delle sue variazioni. * * * Nonostante queste riserve si può affermare che, da tali elaborazioni, è possibile ricavare elementi abbastanza sicuri almeno su alcune modificazioni nella fisionomia del bilancio 1950 in confronto a quello del 1949, ed a quello del 1938. La più importante riguarda il più sensibile aumento del prodotto delle attività industriali in confronto a quelle agricole. Il fenomeno è apparso nettissimo dal 1949 al 1950; si calcola infatti che il volume della produzione nella campagna agricola decorsa superi di circa il 6 % quello del 1938, ma tenuto conto dell'andamento dei prezzi la variazione in valore non è che del due o tre per cento; gli indici della produzione industriale invece (sia quelli dell'Istat, che quelli della Confederazione generale dell'industria) segnano un aumento di oltre il 12 % , che in valore, specialmente se si tiene conto del forte sviluppo delle costruzioni edilizie, non è certamente inferiore al 10 % . Analoga constatazione si può fare nei confronti del 1938. La produzione agricola dell'ultima campagna è circa il 95 % quella del 1938 (uguagliando però la media 1936-39), mentre quella industriale supera il livello del 1938 del 12 % (secondo l'Istituto Centrale di Statistica) e dell'8 % (secondo il Lenti). Poiché si fanno sovente riserve sull'indice dell'Istat, e se ne è anche discorso in questa rivista, può essere opportuno riportare gli indici per classi di industria, dai quali risulta che in tutte, salvo tre, gli indici superano notevolmente quelli del 1938. Indici Istat della produzione industriale: 1938 = 100 (medie primi undici mesi del 1950) Industrie estrattive . . . 101 » » » » » alimentari . . . 130 tessili 102 del legno . . . 60 della carta . . . 105 metallurgiche . 104 » meccaniche . . 124 Industrie min. non metall. 119 » chimiche . . . . I l i » derivati petrolio 204 » fibre tessili artif. 90 » gomma . . . . 132 » elettriche . . . 161 Officine gas 149 A chiarimento di questa tabella converrà aggiungere che se alcuni indici manifestano, per la tecnica di rilevazione ed elaborazione, un aumento superiore al reale (alimentari e meccanici), per altri si ha quasi sicuramente una sottovalutazione specialmente per l'impossibilità di rilevare attività artigianali (tipico il caso della lavorazione del legno), mentre non si tiene conto dell'industria edilizia la cui attività, dedotta sia dal numero dei vani dichiarati abitabili che dal consumo di materiali, risulta sensibilmente superiore a quella del 1938. Il giudizio sopra esposto è confermato dalle disponibilità di fonti di energia e dal movimento tendenziale degli indici della produzione industriale (depurati cioè delle variazioni stagionali e congiunturali). Numeri indici della disponibilità Indice « Istat » per le industrie manifatturiere (media mobile) 1938 . 1949 . . 98,6 101 - 1950 gennaio . . . . . febbraio . . . . . marzo . . . . . . 108,5 102,6 101,1 103,5 109,2 104,9 aprile maggio giugno . 100 . . . . . . . . . . . 104,9 106,1 107,1 . . . . . 133- 107,7 luglio . . . . . . 124,7 108,5 agosto . . . . . . 117,6 109,2 settembre . . . . ottobre . . . . . 157,4 110,3 141,3 111,7 131,7 113- 121,4 107,5 novembre . . . . 1950 media . . . . . . Prodotto netto in miliardi 1938 1 Agricoltura, e pesca | di attenta 1 considerazione: 1948 1949 r 1) Agricoltura, foreste e pesca 100- 51,5 57- 53,6 55- Prezzi delle alimentari derrate . . . . 100 - 52,5 54,8 53,2 52- Industria (come sopra) 100- 43,6 50,2 53,4 59,1 Indice generale prezzi all'ingrosso . . . . 100- 51,6 54,4 51,7 49 - Percentuale sul prodotto netto al costo dei fattori (escluso il prodotto delle pubbliche amministrazioni) Agricoltura, e pesca foreste Industria (come sopra) 32- 40- 37,3 35,8 33 34 - 34 - 34,7 37,9 38- Per quante riserve si possano fare sull'approssimazione di queste cifre appare chiaro nell'ultimo triennio un più rapido sviluppo del prodotto netto dell'industria. Esso in parte è dovuto al sensibile ritardo con il quale esso si è ripreso in confronto a quello dell'agricoltura che già nel 1947 aveva ripreso quota, aiutato dalla dinamica dei prezzi; ma questa spiegazione non è più sufficiente per gli ultimi due anni. In essi la quota del prodotto industriale nei confronti del prodotto netto complessivo è sensibilmente cresciuto anche rispetto al 1938. Alla base di questa trasformazione nella formazione del reddito nazionale stanno alcuni fatti degni di rilievo, essi sono: 1) una maggiore domanda interna di beni di consumo industriali, dovuta ad una modificazione delle esigenze dei consumatori e probabilmente ad una modificazione nella distribuzione del reddito; 2) lo sviluppo delle esportazioni e la maggior domanda interna di beni strumentali. Per quanto riguarda gli altri consumi, mentre non si hanno dati sicuri per quelli dei tessili, non vi è dubbio sull'aumento della domanda di prodotti industriali: automezzi, motomezzi, apparecchi radio e simili. di lire correnti (1) 1947 = Per quanto riguarda infatti i prodotti alimentari, l'aumento nel 1950 è stato poco rilevante (forse il 4 % in volume, sulla base della produzione e delle importazioni, detratte le esportazioni), ma è notevole la trasformazione della qualità dei consumi; così è vivacemente cresciuto nell'ultimo biennio il consumo di carni, zucchero e latticini. Per la verità questi consumi sono ancora molto bassi in confronto di quanto accade in altri paesi più ricchi, ma vi è un indubbio miglioramento nella composizione della razione alimentare media. Applicando ai dati calcolati dall'Istituto Centrale di Statistica per il 1949 l'incremento di valore della produzione agricola e della produzione industriale per il 1950 si ricava la seguente stima per il 1950. La tabella ci sembra meritevole indici (1938 Se ne ha una prova dall'esame, in base ai pochi dati disponibili, dell'andamento dei consumi. 100 - 115,9 Numeri 1950 | i foreste Più difficile è documentare le modificazioni nella ripartizione del reddito, perchè, se è vero che i salari reali sono in media superiori a quelli del 1938, mentre sono più bassi i redditi di taluni investimenti (proprietà edilizia e fondiaria, rendite, ecc.) (1), d'altra parte l'esistenza di una forte disoccupazione e di orari di lavoro ridotti limita l'ammontare complessivo dei salari e degli stipendi pagati. Peraltro l'ulteriore incremento di taluni dati (consumo di energia elettrica per illuminazione e di gas, numero sale di spettacolo, incassi per spettacoli di ogni genere, abbonati radioaudizione, movimento viaggiatori, produzione libraria, immatricolazione veicoli), dimostra che l'aumento di certi consumi non è un fatto transitorio (molti semplicisticamente continuano a collegarlo ad una reazione alle privazioni dei tempi di guerra), ma è dovuto ad una mutata propensione ai consumi connessa ad un reddito medio più alto in vasti strati di consumatori. 38,2 1970 2180 2050 2100 40,6 1770 2040 2170 2400 Non si deve dimenticare inoltre che, nonostante le lagnanze che si odono da molte parti, l'ammontare globale del gettito tributario è stato nell'ultimo esercizio superiore solo di 40 volte a quello del 1938, e quello delle imposte indirette (compresi gli enti locali) di 43 volte, presentando una incidenza sul reddito (1) I dati per il 1938, 1947. 1948. 1949 sono tratti (arrotondati) dal citato volume degli Annali dell'Istituto Centrale di Statistica. Quelli del 1950 sono una stima personale in base alle variazioni di volume e di prezzo por i singoli settori di attività economica. Gli indici dei prezzi riportati nella tabella non possono essere utilizzati per ridurre in lire 1938 i dati degli anni successivi, ma sono indicati per chiarire le variazioni del prodotto netto dal 194 7 al 1950. (1) Si può ricordare a questo riguardo che l'Istituto Centrale di Statistica valutava nel 1938 il prodotto netto dei servizi e dei fabbricati rispettivamente a 7 ed a 8,3 miliardi, e nel 1949 a 284 e 24. c o n un aumento m o l t o inferiore a ciucilo del prodotto totale. Non vi è dubbio che nel 1949 il potere di acquisto del settore agricolo ed industriale è stato superiore, in confronto al 1938, a quello dei produttori di servizi. Industria (manifatturiera, estrattiva, edilizia, elettrica) . 10 complessivo inferiore alla prebellica. Di qui ima maggiore disponibilità per la spesa privata. Si potrebbe pensare a questo punto che nell'impiego del reddito, in questi ultimi anni, si sia accentuata la propensione al consumo rispetto a quella per gli investimenti. Nel 1950 tale tesi parrebbe trovare sostegno nella rallentata formazione di disponibilità bancarie e nel minor ammontare di emissione di azioni ed obbligazioni. Questi dati non sembrano però conclusivi. Quanto al mercato dei titoli si deve tenere presente l'eccezionale volume delle emissioni obbligazionarie alla fine del 1949 e la grossa operazione dei buoni del Tesoro novennali nel primo quadrimestre 1950. Nel 1949 gli aumenti di capitali a pagamento hanno toccato i 90 miliardi e nel 1950 si valutano a circa 60, ma in compenso sono sensibilmente cresciuti gli investimenti nell'edilizia (il numero dei vani costruiti supera del 90 % quello del 1949). Ancora, per il 1938, l'Istituto Centrale di Statistica valutava a 30 miliardi gli investimenti lordi, per quest'anno si avanza una stima di 1500. A taluno questa cifra può sembrare ottimistica ma non lo è in realtà, quando si pensi che tanto per il 1938 quanto per il 1950 sono compresi nelle cifre indicate gli incrementi delle scorte, e questi ultimi sono stati certamente sensibili nel secondo semestre 1950. D'altra parte, per alcuni settori almeno (industria, elettrica, edilizia, i cui investimenti si valutano fondatamente quest'anno a 350 miliardi), abbiamo cifre dirette sufficientemente controllate, confermate anche dall'incremento delle disponibilità di macchine (produzione + importazione — esportazione). Per quanto riguarda poi la formazione di nuove disponibilità bancarie è da tenere presente che il rallentamento alla tendenza espansiva dei depositi fiduciari è da attribuire ai conti correnti di corrispondenza con clienti che toccano ormai 59 volte il livello prebellico. Un giudizio sintetico sulle variazioni del reddito nazionale sul 1950 può essere espresso quindi nei seguenti termini: 1) il prodotto netto è cresciuto rispetto al 1949, e supera anche quello del 1938 (in moneta prebellica), per effetto specialmente dello sviluppo della produzione industriale; 2) vi è una netta tendenza all'aumento della domanda interna di prodotti industriali sia per il consumo che per gli investimenti. Il volume (che ha superato sensibilmente quello del 1938) (1) e la composizione dei nostri scambi con l'estero, confermano questa linea di sviluppo ed il ritorno alla normalità. Risulta infatti : Composizione 1938 Esportazioni 1938 1949 1950 1 Prodotti alimentari . 15,6 30,1 20,9 Materie prime . . . 24,5 27,2 27,7 ) Semi lavorati . . . 18,2 13,4 15,1 S P r o d o t t o finito . . . 19- 11,8 Materie ausiliarie . . 22,7 17,5 Totale 100 - GIOVANNI Intendiamoci subito sul titolo di questo scritto, perchè non si creda che si voglia qui affrontare qualche problema di alta scienza, quale potrebbe essere quello della « genetica dei lieviti », cioè degli agenti specifici della fermentazione alcoolica, o qualche altro del genere. Qui s'intende invece modestamente parlare di un'applicazione più diretta della genetica, riguardante cioè la produzione della materia prima per la vinificazione. La quale materia prima (con buona pace di coloro che amano ripetere un troppo diffuso e banale slogan) è pur sempre l'uva... E aggiungo che qui voglio riferirmi in modo particolare all' enologia piemontese. Un mio recente scritto (1), (1) percentuale Importazioni 1949 1950 LA GENETICA IN AIUTO DELL'ENOLOGIA PIEMONTESE 33,7 22,6 26- 24,1 27,1 22,6 18,9 41,5 49,3 49,2 17,4 0,7 100 - 100- 100- 75 - 78,4 1 - G. IÌALMA8SO: L'enologìa pie- montese ad una svolta? - Il Coltivatore - Giornale Vinicolo Italiano. Casalmonferrato, N. 21, 1950. P . T . : In merito alla crisi del barbera. Cronache dell'Agricoltura, 16 gennaio 1951. M. T . : La crisi del barbera. Cronache dell'Agricoltura, 1° febbraio 1951. DALMASSO che, del resto, non faceva che ripetere cose già da tempo da me dette e scritte, ha dato luogo, come prevedevo, a vive discussioni. In tale scritto, in sostanza, ho ribadito la necessità di dare un nuovo indirizzo all'enologia piemontese. Non è forse inutile che ricordi come fin dal settembre 1946, in un Convegno vitivinicolo tenutosi ad Asti, svolgendo una relazione sul tema : « Premesse viticole per un nuovo vino da pasto astigiano », affermavo elle troppo spesso si sente lamentare che « con tutti i nostri grandi vini, in Piemonte si beve male! ». Ciò perchè, mentre i gusti sono andati evolvendosi (o, se non vogliamo troppo comprometterci, diremo « mutando ») l'enologia piemontese è rimasta, in generale, fedele ai tipi tradizionali. Di qui la necessità di aggiornarla, preparando tipi di vino più rispondenti alle mutate esigenze. Nel mio recente scritto sovracitato ho più decisamente affrontato il problema del barbera, prendendo le mosse da un impor- II Barbera in una bella tavola del pittore nell'ottocentesca «Ampeloorafia Palchetti Italiana' 2,2 100- 100- 60,2 68,2 Numeri indici (1938 + 1) per il valore compi. 1 - Nella tabella, di per sè molto espressiva, si nota che, rispetto al 1949, il 1950 si caratterizza per un riavvicinamento della struttura degli scambi a quella del 1938. Si rileva ancora l'accresciuto peso delle esportazioni industriali e delle importazioni di materie prime, mentre per i prodotti dell'agricoltura non si è ritornati alla posizione prebellica. L ' u n a e l'altra osservazione concordano con quanto detto nel testo circa la formazione del reddito ed il suo impiego. La minor incidenza dell'importazione di materie ausiliarie dipende dalla maggior disponibilità interna di fonti di energia (elettricità, metano), oltre che all'eccezionale v o l u m e di tali importazioni nel 1938. (1) A n c h e se si c o m p r e n d e il c o m m e r c i o c o n le Colonie. 11 tante scritto del collega prof. Mensio, apparso sul Bollettino della Camera di Commercio di Asti nel luglio-agosto 1950. E ho affermato, sia pure a malincuore, che « il possente rosseggiante barbera », quello che, secondo il Pastonchi, « a gagliardi è questo gagliardissimo amico... unico maschio vin che a maschia gente s'addica », ahimè! non incontra più le generali simpatie d'un tempo, e viene ormai da troppi disdegnato e posposto, non solo ad altre bibite, ma anche ad altri vini d'esso men gagliardi. E, malgrado che Von. Calosso, in una sua recente briosa conversazione alla « Radio », parlando della barbera {che, egli osserva, è di genere femminile tra; gli indigeni, e tale deve rimanere, anche se come vino è più maschio d'ogni altro), la qualifichi « vino solido, proletario, serio, leale, giocondo, tonico, digestivo, ecc. ecc. » e aggiunga che « è buona già al primo anno, e la si può bere anche nel primo inverno », si deve melanconicamente constatare che gli appassionati di questo vino vanno scemando sempre più. Il signor P. T., nel citato suo scritto sulle Cronache dell'Agricoltura, afferma bensì che « una cospicua clientela specialmente lombarda ricerca ancora con vivo desiderio il " possente e rosseggiante barbera" ». E aggiunge che « se a qualcuno {e vorrei a molti) verrà in mente di seguire il consiglio di Monelli, di prepararsi una piccola " biblioteca " con qualche buona bottiglia di barbera invecchiata naturalmente, oh allora si può essere certi che gli allori dei concorrenti saranno sfrondati ed il calunniato nostro vino, potrà ancora levare alto il capo e trovare degli amatori! ». D'accordo pienamente — più che non col parere di Calosso sull'attitudine del barbera ad essere bevuto giovane — sull'eccellenza di certe vecchie bottiglie di barbera, di cui conservo tuttora un nostalgico ricordo... Ma qui il caso è diverso, e, a scanso di equivoci, credo bene ribadire ben chiaramente il mio pensiero. Non v'è dubbio dell'opportunità, anzi necessità, di conservare gelosamente i nostri classici vini piemontesi, con le loro tradizionali caratteristiche. E nessuno più di me è rispettoso delle glorie dell'Italia enologica, e l'ho dimostrato anche in una recente polemica sul vino Marsala. Perciò il barolo ha da essere sempre barolo, e il barbaresco, e il gattìnara, e il lessona, e il grignolino e il dolcetto, e il freisa e il barbera — sì, anche il barbera (o la barbera, per far Un incrocio fra il Barbera e il Cabernet Frane ottenuto da Riccardo Terzi (N. 1) 12 piacere all'on. Calosso, che ha ragione di volerla femminile) — devono mantenersi fedeli ai tipi che li han resi illustri nei tempi e nei luoghi. Ma quanto — non diciamo barolo, barbaresco e gattìnara — ma quanto barbera, quanto freisa, quanto dolcetto han veramente diritto ad essere considerati vini superiori o per lo meno fini? Che, in fatto di vini, si constata purtroppo una strana situazione. Mentre infatti l'enologia ha compiuto indubbiamente grandi progressi grazie alla meccanica, alla microbiologia, alla chimica (i consumatori in generale anzi pensano: troppa grazia, in fatto di chimica!), la materia prima non dappertutto è migliorata. E anche a questo riguardo si deve constatare che, in generale, essa è migliorata nelle regioni che in passato non producevano che vini mediocri, mentre è piuttosto peggiorata in quella da vini pregiati. Si va, in sostanza, verso un certo livellamento, che potrà forse far piacere a taluni, ma non giova certo alle zone che hanno una fama e una tradizione enologica da difendere. Non è qui il luogo per illustrare le ragioni di questa « democratizzazione » dell' enologia, che, del resto, la Francia ha provato ancor prima di noi, per quanto sia corsa ai ripari, e fino a un certo punto sia riuscita a fermarsi in tempo. Restiamo al nostro Piemonte, e, più precisamente, al barbera. Se questo vitigno si fosse continuato a coltivare solo nelle zone classiche dell'Astigiano (sia pure allargando i confini di questo oltre quelli amministrativi); se i vigneti di barbera si fossero ancora limitati ai colli più aprichi e alle esposizioni più soleggiate, forse non dovremmo oggi parlare di crisi del barbera, malgrado la sovracitata evoluzione del gusto dei consumatori. Il guaio si è che, dopo l'invasione fittosserica, anche da noi (come in Francia e in altri paesi) la vite ha cominciato a sconfinare, scendendo soprattutto dal colle verso il piano, e non tenendo più alcun conto dei punti cardinali. E sorvolo su tant'altre licenze che essa, o meglio i suoi coltivatori sono andati prendendosi. Aggiungo che i coltivatori stessi hanno, non senza motivo, abbandonato nei nuovi impianti una quantità di vitigni, che un tempo popolavano le nostre colline. Nella mia citata relazione al Convegno di Asti del 1946 ricordavo che nella pregevole Ampelografia della provincia di Alessandria dì Demaria e Leardi, pubblicata nel 1875, erano descritti 74 vitigni ad ava colorata e 38 ad uva bianca come vitigni indigeni della provincia, oltre a 25 forestieri. E nel Bollettino Ampelografico del 1879 (fase. XI), pubblicato dal nostro Ministero d'Agricoltura, il conte (1. TH Rovasenda elencava 79 uve rosse e nere e 32 bianche per la finitima provincia di Cuneo, di cui rispettivamente 30 e 19 per il solo circondario di A Iba. E tralascio di ricordare le varie diecine di vitigni da vino descritti o citati già nella prima metà del secolo scorso dall'abate Domenico Milano per il Biellese, e dal medico canavesano Lorenzo F. Gatta per i circondari di Ivrea e di Aosta. Abbondanza e varietà, di vitigni, che indubbiamente costituiva un caos ampelografico e uno zibaldone, che frammischiava tipi di pregio e tipi mediocri e scadenti, col risultato di una produzione incostante e incerta, quantitativamente e qualitativamente. A mano a mano che la fillossera, andò distruggendo i vecchi vigneti, i viticoltori, com'era, da prevedere, han pensato di limitarsi ai vitigni di produzione più sicura, ed è stato allora il trionfo del barbera, che indubbiamente, fra i molti vitigni, piemontesi, appariva come il più redditizio. E così esso è andato dilagando e, naturalmente, la, sua produzione moltiplicandosi. Manchiamo, purtroppo, di statistiche, anche solo approssimative, della produzione dei singoli vitigni, e rispettivi vini, ma c'è da, credere che dei 4 milioni di hi. di vino prodotto in Piemonte (secondo le statistiche ufficiali) dalla vendemmia 1950, forse più della metà saranno stati ottenuti dall'uva barbera. Ed è questa « inflazione, » del famoso vino astigiano che ci preoccupa, perchè, com'è ovvio, una, percentuale notevole ilei vino che nasce con questo nome e che viene prodotto con i sistemi abituali, non è più. ricercalo dai, consumatori come tale, ma finisce variamente manipolato e alleggerito di colore, di corpo... e di alcool, prima di arrivare all'ultimo suo dentino. E quello che diciamo pel barbera può valere, benché su scala più ridotta, pel freisa, che anche esso, dalla sua zona originale d'un tempo (le colline di CInerì), è andato espandendosi attraverso almeno tre provincie. Quali i rimedi? Dobbiamo distinguere fra quelli di più rapida, e relativamente facile, attuazione e quelli a lunga scadenza, meno comodi cerio, ma più radicali. Una parola sui primi, per quanto non è ad essi, che è dedicalo questo scrillo. Ila ragione il Mensio quando scrive che dobbiamo fare i, conti con una situazione di fatto, che non si potrebbe, mutare se non affrontando fatiche e spese ingenti; e che perciò « occorre, accettare senz'altro, impegnali itoci di sfruttarla a fondo in tutti i modi ». Ora, ciò equivale a. dire che occorre trovare subito il modo di meglio utilizzare l'uva di barbera (e di freisa) che s'ottiene al di fuori delle zone classiche, e che non può dare vini di pregio indiscusso come tali, e aventi le caratteristiche loro tipiche. Tale utilizzazione è possibile seguendo due vie: una più spiccia e una, alquanto più, laboriosa. La prima consiste nel cambiare i metodi tradizionali di vinificazione, sì da ottenere dei vini magari meno « solidi, » e meno « seri » (secondo la frase pittoresca del Colosso), ma più garbati, più piacévoli, e, come dicono i toscani, più « di pronta beva ». Vini che tendano ai chiaretti o rosati oggi di moda; ai vini, per fare un esempio, delle due riviere del Garda: la bresciana e la veronese, che vanno oggi invadendo ristoranti, trattorie, bottiglierie... e le mense familiari che ancora non abbiano radiato il, vino dalla loro lista quotidiana. È una soluzione che andiamo suggerendo fin dal, primo dopo guerra, e che vediamo oggi con, piacere attuata, fra l'altro, dalla nuova, Cantina Sociale monferrina di Cantavenna, voluta da, S. E. Brusasca, e da, lui stesso annunciata in un suo recentissimo scrìtto (1). Adottando opportuni processi di fermentazione e cure successive, s'è ottenuto un vino « più chiaro, più vivo, più profumato a, che è stato battezzato (senza, doppi sensi.') « Rubino di Cantavenna ». E il successo è sialo tale che — scrive Von. Brusasca — moltissimi dei piccoli produttori del posto, soci della Cantina, hanno dichiarato che per l'avvenire non faranno più alcuna vinificazione propria e berranno il Rubino della Cantina Sociale. L'altra via, un po' meno semplice ma, anche più razionale, è quella di creare nuovi tipi di vino a, base di barbera, ma opportlinamente corretto con raggiunta di altre uve, colorale e anche bianche. L'esempio classico del Chianti, ottenuto con una mescolanza di 3-4 uve, ili cui due nere, e una o due bianche (guest' ultime in, proporzione iti circa un decimo), è ampiamente probante.. Ma l'uopo (1) è ovvio che bisogna, alprocedere, per tentativi, GIUSEPPE BRUSASCA: Il T o r c h i o , R o m a , N. 2, Esempi. lil.il. Un incrocio fra il Bicone e la Regina (incr. Dalmasso V I / 5 ) - Il grappolo ha conservato l'aspetto e il sapore squisiti) <feZ Bicane, senza perà il ili/elio di ll'arivellatvra facendo prima delle prove non su grande scala; e questo dovrebbe essere soprattutto compito dei nostri Istituti enologici, di Alba e ili Asti, adeguatamente finanziati per poter effettuare tali prove. Un rimedio più radicale, ma non certo d'immediata attuazione, è quello ili adottare nei futuri impianti viticoli — sempre al ili fuori delle zone veramente classiche — uno o più vitigni, che meglio del barbera possano rispondere alle nuove esigenze ilei 'mercati. Problema, arduo, senza dubbio alcuno. Ed ha ragione Mensio quando dice che, a chi gli chiedesse con quali vitigni si, potrebbe oggi sostituire il barbera, risponderebbe che l'ignora « perchè mancano attendibili prove al riguardo ». Il guaio si. è che c'è da temere che manchino non solo le prove... ma i vitigni. In quali lo che, a mio avviso, in Piemonte (alludo naturalmente al Piemonte viticolo) non dobbiamo pensare a produrre dei vini troppo diversi da quelli tipicamente piemontesi. Dobbiamo anzi cercar di produrre, e diffondere (direi anzi, imporre) anzitutto sui •mercati regionali, poi su quelli ili gran parte dell'Italia settentrionale, un vino tipico da pasto piemontese, così come si sono diffusi e imposti i vini veronesi e toscani. Bisogna perciò cercar di trovare dei vitigni che possano permetterci di raggiungere questa mèla. E qui (finalmente) entra in campo la genetica: questa scienza che tante conquiste lia già al suo attivo nei campi più disparati. Per restare a quello che più da vicino interessa il nostro tema, basterà ricordare l'opera veramente grandiosa compilila dagli ibridatovi e selezionatori nel periodo poslfillosserico, per dare alla viticoltura europea dei portinnesli americani adatti ai nostri terreni e aventi affinità coi nostri vitigni (e — mèla non ancora raggiunta che molto parzialmente -- dei produttori iliretti, che ci affranchino dall'innesto e dalla costosa lotta contro le crittogame). 13 Ma non meno importanti risultati sono stati ottenuti con la creazione di incroci fra uve da tavola di puro sangue europeo (cioè di Yitis vinifera). E basterà citare per l'Italia i nomi di Luigi e Alberto Pirovano, di V. Prosperi, di F. Paulsen, eli G. Bogni; per l'Ungheria quelli ottenuto mediante l'incrocio fra varietà europee. Il più noto è certo il cosidetto Muller-Tliurgau dal nome del suo ottenitore: l'illustre studioso e sperimentatore, che rese celebre la Stazione vitifrutticola di Wàdenswill presso Zurigo. Incrocio questo, fra il HiesUng renano e il Sylvaner, Cabernet e Z'Emerald Kiesling (quest'ultimo un incrocio spontaneo) . Certo sì è che la creazione di nuovi tipi di vitigni da vino attraverso il meticciamento si presenta molto suggestiva e promettente. Ed è perciò che, sin dalla fondazione della Stazione Sperimentale di Viticoltura e di Enologia di Oonegliano Veneto nel 1923 venne incluso nel suo programma di attività anche tale importante ricerca. Non voglio qui dilungarmi sul lavoro compiuto presso quella Stazione dal collega professore L. Manzoni e dal sottoscritto: di cui finora pressoché nulla venne reso di pubblica ragione, tranne che due brevi note generiche informative {1). Soltanto l'ottobre scorso, in una tornata di lavori dell' Accademia italiana della Vite e del Vino, tenutasi a Venezia, Treviso e Collegllano, vennero svolte dallo stesso prof. Manzoni e dal prof. I. Cosmo due ampie relazioni sulle nuove varietà di uve da vino e da tavola create a Conegliano, e tali relazioni stanno per vedere la luce negli Atti di detta Accademia. Per limitarmi a quanto più direttamente interessa la viticoltura piemontese, ricorderò che fra il 1931 e il 1933, insieme a svariati altri incroci ne realizzai (col volenteroso aiuto di miei bravi collaboratori, e soprattutto del compianto prof. O. Olivieri e del prof. I. Cosmo) diversi, anche fra vitigni da vino piemontesi (2) : e precisamente fra nebbiolo x barbera (e barbera x nebbiolo); nebbiolo x dolcetto (e dolcetto x nebbiolo)nebbiolo x freisa (e freisa x nebbiolo); grignolino x barbera; grignolino x dolcetto (3) essendo fin d'allora convinto della necessità di procurare all'enologia piemontese qualche nuovo vitigno, che accoppiasse alla fertilità e relativa rusticità del barbera, del freisa e del dolcetto, le preziose caratteristiche di finezza del nebbiolo e del grignolino. Un incrocio Ira il Iiicane e il Frankenthal (incr. Dalmasso A X v I I I / 2 ) Il diletto del Bienne, magnifica uva da tavola clic va soggetta a fortissima acinellatura, è del tutto scomparso di G. Mathiasz, di M. Starle, dì Krasznay, ecc., ecc. Meno intensamente s'è lavorato nel campo dei vitigni per uve da vino. E lo si spiega, con la maggiore laboriosità e lentezza del lavoro di selezione dei tipi ottenuti. Dopo le creazioni dei Bouschet, padre e figlio, che risalgono alla prima metà del secolo scorso, si può dire che bisogna arrivare a qualche decina di anni fa per ritrovare qualche tipo nuovo di vitigno da vino 14 Certamente, a quest'ora (dopo oltre tre lustri.1) dovrei già essere in grado di esprimere un giudizio abbastanza fondato sul valore di tali incroci, se, purtroppo, molte (1) che bene rappresenta un quid medium fra l'aristocratico ma avaro vitigno del Beno e il più generoso ma democratico Sylvaner, e che perciò ha incontrato molto favore e diffusione nelle regioni viticole dell'Europa centrale. Fra le più recenti creazioni del genere potremo ricordarne, oltre a qualcuna francese, ottenuta da J. L. Vidal fra vitigni delle Charen1.es, due propagandati in California dal noto genetista H. P. Olmo: il Ruby L. MANZONI: Gl'incroci fra varietà di uve europee a Conegliano. Annuario della Staz. S p e r i m . di Viticoltura di Conegliano. Voi. I I I . fase. 2°, 1929-30. G. DALMABSO: Notizie su incroci di « J'itis vinifera > ottenuti a Conegliano. Annuario s u d d e t t o . V o i . X I I . 1941-43. (2) All'insaputa l ' u n o dell'altro, mentre io p r o c e d e v o a dette ibridazioni, un appassionato ibridatore b e r g a m a s c o , il sig. R i c c a r d o Terzi (di cui sono già noti alcuni buoni ibridi produttori diretti), e f f e t t u a v a delle ibridazioni fra il Cabernet e il barbera, ottenendone vari tipi (u. 1, 2, 3, fi, 7, 17, 18 A . 18 B ) clic sono cause avverse non avessero rallentato e intralciato il mio lavoro (il mio passaggio da Conegliano a Torino proprio all'inizio della guerra, le vicende belliche, ecc.). D'altra parte è ovvio come trattandosi di uve. destinate al consumo diretto (da tavola) bastano le osservazioni sulle caratteristiche del f rutto e sul comportamento della pianta (vigoria, resistenza alle avversità, fertilità, ecc.); trattandosi invece d'uve da vino il responso si può avere solo attraverso i risultali della vinificazione. Ciò che richiede, evidentemente, ben maggiore disponibilità di prodotto e indagini assai più laboriose. Occorre quindi armarsi di pazienza, e attendere con fede i risultati d'un lavoro a sì lungo respiro. Occorrono però anche mezzi finanziari, di cui, purtroppo i nostri Istituti non dispongono che in minima parte... Ci sorregge tuttavia (e parlo al plurale, perchè voglio comprendere i pochi ma volenterosi miei collaboratori, che come me lavorano del tutto disinteressatamente) la fiducia che il problema che ho cercato qui di prospettare debba trovare una soddisfacente soluzione. A tale fiducia confortano i risultati già ottenuti con le uve da tavola (alcuni degli incroci da me realizzati hanno ormai avuto il crisma ufficiale nella Mostra Nazionale delle Uve da tavola a Piacenza del 1948, e nella ricordata adunanza dell'Accademia della Vite e del Vino). E promettenti sono anche quelli già ottenuti fra altri vitigni da vino, soprattutto a frutto bianco (e potrei citare fra di essi alcuni incroci col vitigno friulano Piccolit, che si spera possa, grazie ad essi, riprendere il posto d'onore che aveva nei vigneti del Veneto orientale sul finire del Settecento). Speriamo dunque di poter ampliare le nostre prove di questi campioni nuovi dell'ampelografia piemontese, per affrettare il responso sulle loro attitudini colturali e sul loro valore enologico, sì da poter dire una parola sicura sulle possibilità d'una loro diffusione nelle nostre regioni viticole. già a f r u t t o da alcuni anni, e di cui ho p o t u t o anche assaggiare i vini p r o d o t t i . Sono piacevoli, per Quanto (tranne che il n. 17) sensibilmente differenti dal barbera. Ritengo che potranno interessare s o p r a t t u t t o altre regioni, mentre per il Piemonte sono d ' o p i n i o n e c h e sia preferibile cercar di ottenere degli incroci esclusivamente fra vitigni piemontesi per c o n servare meglio i caratteri dei nostri vini. T u t t a v i a stiamo p r o v a n d o , sia nel nostro podere di Superga, sia nell'Astigiano, anche (mesti incroci Terzi. (3) C o m ' è n o t o , per consuetudine il 1 0 dei due nomi indica il progenitore femminile, cioè la vite portasome. SITUAZIONE DELL'INDUSTRIA ELETTRICA ITALIANA G I A N D O M E N I C O 1. Sviluppo e ricostruzione degli im-pianti. L'industria elettrica italiana ha subito notevoli danni per effetto della guerra: il grosso però degli impianti di produ. zione restò praticamente salvo. Purtroppo però il progresso che aveva portato dal 1920 al 1942 la potenza installata di tali impianti da circa 1,5 a 7 milioni di k W venne arrestato dalle vicende belliche e le distruzioni a queste conseguenti hanno anche causato un regresso della potenzialità produttiva annua. In complesso: a) per fatti di guerra gli impianti elettrici italiani hanno perduto una potenza generatrice di 1.628.000 k W , di cui 1.191.000 forniti da centrali idriche e 437.000 da centrali termiche; b) in base alle cessioni territoriali disposte dal Trattato di Pace del febbraio 1947, si sono perdute centrali idriche per una potenza efficiente di 110.000 k W ed una producibilità annua di 420 milioni di kWh. Si tratta degli impianti dell'alta Valle Roja, della Gran Scala del Moncenisio e di Doblari e Piava sull'Isonzo. Prima della guerra, e praticamente fino al 1936, esisteva in Italia un notevole margine di sicurezza, risultante cioè dal divario fra producibilità e domanda di energia, che di massima era valutato intorno al 15-20% ed era quanto mai utile per far fronte ad accentuate avversità meteorologiche, sempre possibili in un sistema produttivo a base prevalentemente idrica. A partire dal 1937 ed avvicinandosi alla guerra il fabbisogno nazionale di energia era andato aumentando più che proporzionalmente rispetto alla potenza installata nei nuovi impianti. Nel periodo 1937-43 l'incremento della producibilità fu appena del 24,2%, mentre quello della produzione raggiunse il 32,3%. Da allora non fu più possibile ricostituire il margine di sicurezza indispensabile, che dal 1941 risultò completamente annullato. Al 9 settembre 1943 la producibilità degli impianti idro-elèttrici poteva essere stimata in 20,9 miliardi di kWh. Per raggiungere un livello approssimativamente eguale dovevano passare ben 5 anni: solo al 30 giugno 1949 la producibilità idroelettrica superava i 21 miliardi di kWli. Analoga la situazione per gli impianti termici. Alla fine del 1949, in ba.se ai dati forniti nella relazione dell'ANIDEL (23 maggio 1950), l'associazione di categoria cui aderiscono le imprese elettrocommerciali, la potenza efficiente dei generatori di energia elettrica risultava di 7,02 milioni di kWh. Le difficoltà della ricostruzione risultano dal seguente prospetto (v. Tab. N. 1). Nel quinquennio precedente alla guerra, i consumi di energia elettrica aumentarono in Italia al tasso medio del 9 % all'anno. Pertanto — anche ammettendo un incremento annuo soltanto del 7 % — risulterebbe la neces- C O S M O sità di iniziare annualmente n u o v e c o s t r u z i o n i elettriche della producibilità media annua oscillante tra 1,5 e 2 miliardi di kWh per seguire l'incremento dei consumi. Ciò spiega, perchè i consumi di energia elettrica siano in Italia attualmente molto compressi. Dal 1939 al 1948, l'incremento della produzione fu nel nostro paese soltanto del 2 4 % , mentre nello stesso periodo l'incremento negli altri paesi belligeranti o che subirono l'occupazione straniera risultò nettamente superiore (v. Tab. N. 2). Tab. N. 1. — Potenza efficiente degli impianti generatori di energia elettrica (situazione fine 1949) in migliaia di kW I M P I A N T I a) Vecchi, costruiti al 1943 Idroelettrici Totale Termoelettrici anteriormente 4.540,7 % Totale 64,7 3.887,5 653,2 b) Ricostruiti sui distrutti o danne giati dalla guerra 1.032,3 333,4 1.365,7 19,4 c) Nuovi entrati in servizio dal 1943 1.037,9 76,4 1.114,3 15,9 Totale 5.957,7 1.063,0 7.020,7 100- Tab. N. 2. — Incremento P A E S I Stati Uniti d'America della produzione di energia elettrica fra il 1939 ed il 1948 P A E S I Aumento % . . . . Aumento % 54 121 Danimarca 100 Ungheria . . . 47 Bulgaria 100 Belgio 41 Polonia 80 40 Gran Bretagna 76 24 Cecoslovacchia 65 Sempre nel periodo 1939-1948 l'incremento della produzione di energia elettrica risultò il seguente nei paesi neutrali: nella Spagna del 9 7 % , in Portogallo . . . . dell'80%, in Svezia del 5 7 % e in Svizzera del 5 0 % . Oltre la Germania — rileva il Dami in un documentato studio pubblicato su Moneta e Credito (n. 10, 1950) — soltanto due paesi hanno avuto un incremento leggermente inferiore al nostro, e precisamente la Finlandia e la Norvegia. 15 2. Crescente pese dell'elettricità nel bilancio energetico nazionale. mento sopra accennato, sia per la scarsezza del carbone e dei combustibili liquidi, sia anche perchè il basso prezzo dell'energia elettrica, determinato dal blocco delle tariffe, ne ha accentuato gli usi sostitutivi. Così ora, nel nostro paese, povero di carbone e ad arretrato sfruttamento delle risorse di idrocarburi, l'energia idroelettrica è la fonte principale di energia, in quanto da sola copre quasi Caratteristica della situazione degli impianti elettrici italiani nel dopoguerra — comune pe- • raltro a parecchi altri paesi europei — è che essi non hanno la possibilità di far fronte alla domanda di energia, che è a u m e n t a t a r i s p e t t o all'anteguerra, sia per il naturale incre- Tab. N. 3. — Variazioni FONTI DI il 5 0 % delle disponibilità totali. È qui opportuno rilevare che dal 1929 nel bilancio energetico nazionale l'apporto del carbone ad oggi si è ridotto della metà, mentre sono aumentati quello dell'elettricità (in misura particolarmente sensibile dal 1929 al 1942) e quello del petrolio e del metano soprattutto negli anni più recenti. Ciò risulta chiaramente dal seguente raffronto (v. Tab. N. 3): internazionale tali approvvigionamenti all'estero si fanno più difficili ed a prezzi crescenti, si deduce la necessità evidente di risolvere in modo completo il problema delle fonti di energia, ma principalmente quello dell'energia elettrica. 3. Programmi 00.0 t. di carb. est. 1938 1950 Coefficienti di convers. 1938 % 1950 % 1 Carbone estero . . 11.905 9.000 46,1 28,7 Carbone nazionale 0,80 1.213 880 4,7 2,8 Lignite picea . . . 0,60 103 130 0,4 0,4 Lignite xiloide 0,36 253 220 1,0 0,7 1,50 1.080 3.200 4,2 10,2 Metano 1,30 23 650 Energia elettrica, idrica, termica e geotermica . . 0,75 11.255 17.250 43,6 55,1 25.832 31.330 100 - 100- . . Olio combustibile . Totale Tab. N. 4. — Produzione a) il programma nazionale per gli impianti idroelettrici si riassume in una potenza da installare per 2,6 milioni di kW ed una producibilità media annua totale di 7,7 miliardi di k W h . Per l'esecuzione di questo programma erano previsti, ai prezzi del 1948, investimenti j)er 350 miliardi di lire. « Partendo dalla producibilità idroelettrica quale era alla fine del 1948 (21.366 milioni di k W h ) e aggiungendo per ipotesi la stessa produzione termica avutasi nel 1948 (1841 milioni di kWli) coi 7753 milioni del nuovo programma si arriverà alla fine del 1952 ad una disponibilità complessiva di 30.960 milioni di kWli, notevolmente inferiore alla cifra di 32.30L prevista sulla base dell'incremento annuo del 9 % e senza tener conto della ricostruzione del margine per effetto della quale sarebbe necessario generare almeno a. 37-38 milioni di k W h » (Relazione Anidel, 1949, pagina 41); italiana di energia elettrica [1] (idrica, termica e geotermica, in milioni di kW'li ITALIA Settentrionale 2,1 — 1938 . . . . 1947 191S 1919 1950 % sul tot. 1950 8.869,1 12.656,2 14.224,6 12.549,7 15.028,9 70,7 Centrale 1.937,2 1.998,3 3.154,9 2.738,6 3.542,6 16,7 Meridionale 1.521,8 1.669,6 1.715,2 1.702,8 1.990,7 9,4 194,5 240,8 592,5 613,2 680,7 3,2 12.522,6 16.564,9 19.687,2 17.604,3 21.242.9 100- Insulare Totale (1) Dati relativi a 'l'I «grandi p r o d u t t o r i » , la cui produzione costituisce presumibilmente il 9 0 % della produzione complessiva nazionale. Rispetto ad una produzione annua nel 1950, fra grandi e piccoli produttori, di 23 miliardi di k W h di energia elettrica, è però opportuno rilevare che è la. sola energia prodotta a. base idrica che viene prodotta totalmente in Italia, mentre quella a base termica — a prescindere da quella geotermica ottenuta a Larderei lo — viene prodotta a base di carbone, che viene importata quasi per il 9 0 % del consumo nazionale, e. petrolio grezzo, proveniente dall'estero per quasi il 100%. Quando si consideri che l'onere della bilancia commerciale per l'acquisto all'estero di combustibili fossili e liquidi superava nel 1950 i 100 miliardi di lire, di cui circa 75 per il carbone e 30 per il petrolio, che nell'attuale fase della congiuntura BANCO DI NAPOLI C A P I T A L E , 0 LT R E E A 4 0 0 Filiali I N F I L I A L I I T A L I A B A S C A P I Ù E F O N D I A N T I € A BUENOS in Uifwi di rappresentanza T U T T E 16 R I S E R V E E E a NEW YORK ISTITUTO CREDITO K S I f T E \ T E LONDRA ED L . \ E E l .r> 3 9 H O IV I> O NEW PARIGI 1 S E R V I Z I DI1UTTO NE h 16.111.867.8 65 MOGADISCIO ZURIGO DI P OND A T O G A R A N Z I A : AIRES O P E R A Z I O N I DI 1' U 1! Il I, I C O DI e investimenti. Da vari esperti si ritiene autorevolmente che dovrebbe venir raggiunto un livello di producibilità complessiva annua di circa 40 miliardi di k W h , in quanto tale mèta è ritenuta indicativa del fabbisogno di energia del nostro Paese. Per il raggiungimento di tale mèta sono stati predisposti, come è noto, un programma nazionale, un programma complementare ed un programma termico. In sintesi (v. Tab. N. 4 ) : nel bilancio energetico italiano (espresso in 000 tonn. di carbone estero) ENERGIA di costruzione difficoltà di IM YORK BRUXELLES « A M A h) il cosiddetto programma complementare per cui sarebbero necessari investimenti per altri 334 miliardi di lire, dovrebbe sopperire a questa insufficienza fornendo al termine del quinquennio previsto per la sua attuazione una nuova potenza per 2-3 milioni di k W con una proilucibilità media annua di 8,3 miliardi di kWli. Tuttavia esso era fondamentalmente basato sugli aiuti E R P ed è fondato per la sua realizzazione su un accordo internazionale non ancora raggiunto; c) il programma di costruzioni termoelettriche contempla una installazione di 1,5 milioni di k W di cui 799.000 k W già entrati in servizio al 30 giugno 1950. Delle previste installazioni centrali per 570.000 k W sono per 56,6 milioni di dollari state ammesse al finanziamento in conto E R I ' ; il rallentamento nel ritmo delle forniture degli impianti da parte delle case costruttrici statunitensi, impegnatesi per il riarmo successivamente, desta notevole preoccupazione circa la realizzazione di tale programma. La principale difficoltà per l'attuazione dei programmi deriva dall'insufficienza dei capitali disponibili e del diminuito ritmo degli investimenti in costruzioni idroelettriche. La percentuale d'incidenza c o m plessiva del capitale azionario investito in imprese elettriche rispetto al complesso dei capitali azionari investiti in Italia è, rispetto all'anteguerra, sensibilmente diminuita e sotto tale aspetto l'industria elettrica è passata dal primo al secondo posto. Si sostiene dalle imprese elettrocommerciali che il principale o s t a c o l o a l l ' i m p o r t a z i o n e di nuovi impianti elettrici è rappresentato attualmente dal mancato adeguamento delle tariffe di vendita dell'energia elettrica, bloccate a 24 volte l'anteguerra. La polemica è nota e non occorre insistervi. Ma è peraltro evidente che — nonostante la situazione eccezionalmente favorevole dell'invernata 1950-51 - che, ove non venga dato immediato inizio a nuove costruzioni di impianti elettrici, una nuova grave crisi nell'erogazione e disponibilità di energia elettrica dovrebbe verificarsi nel 1953. Con l'incremento progressivo e naturale dei consumi di energia elettrica, tale crisi revoli — gli investimenti nel settore elettrico di vitale importanza per favorire gli sviluppi della vita produttiva del Paese. .22000 20 000 18.000 16 000 H-000 12000 WO . OO 1948 Produzione fiere e mostre ROMA - V Fiera di Roma Campionaria Nazionale, dal 26 maggio al 10 giugno 1951. Per informazioni rivolgersi agli U f fici della Fiera, piazzale Clodio, Roma. TRIESTE - Ente Fiera Campionaria Internazionale, dal 24 giugno all'8 luglio 1951. Per informazioni rivolgersi direttamente all'Ente Fiera in Trieste, via Milano 10. P A D O V A - XXIX Fiera Internazionale, dal 9 al 24 giugno. Per ogni informazione in proposito sono a disposizione degli interessati gli Uffici della Fiera Internazionale in Padova. ZURIGO - Esposizione nazionale di Containers. VIA AMENDOLA V I A F O S C O L O ìli: m potrebbe ancora aggravarsi negli anni successivi. Di qui la palese n e c e s s i t à di a c c e l e r a r e — creando le condizioni più favo- InterIl Co- NEW Y O R K - Fiera d'Italia. La Fiera d'Italia in New York avrà luogo al Grand Central Palace di New Y o r k City dal 30 maggio al 14 giugno c. a. Gli in- 7 - T e l e f o n o SO.iKìli: Ufficio esclusivo Cornili. Torino c provincia Iena e circondario) di kWh) teressati potranno rivolgersi, per dettagliati ragguagli, al seguente indirizzo: Fiera d'Italia in New York - Filiale di Milano, Ufficio Commerciale, via Borgogna 1 - Milano. LONDRA - Mostra Nazionale della radio, televisione e tele comunicazioni, dal 10 al 12 aprile. LONDRA e BIRMINGHAM Fiera delle industrie britanniche, dal 30 aprile all'll maggio. JOHANNESBURG dell'agricoltura, dal marzo. SYDNEY - Fiera dal 16 al 27 marzo. . - Mostra 16 al 26 pasquale, LONDRA - Mostra degli attrezzi e utensili, dal 15 al 25 maggio. LONDRA - Mostra britannica della plastica, dal 6 al 16 giugno. CAMBRIDGE - Fiera dell'agricoltura, dal 3 al 6 luglio. SERIK <~is\o scooter GIOVANNI (escluso (in milioni UNA MAGNIFICA vendite G a r a g e e officina riparazioni SANTILLI Commissionario mitato d'organizzazione comunica agli interessati che dal 14 al 23 aprile 1951 avrà luogo a Zurigo (Svizzera) l'Esposizione Internazionale di Containers, organizzata dal Bureau International des Containers, in occasione della Conferenza internazionale delle Ferrovie. Gli interessati potranno rivolgersi, per ulteriori informazioni, al dott. Marco Rassini, Delegato permanente per l'Italia del Bureau International des Containers, via Leopardi 32. Milano (tel. 84-103, 156-505). di e nevai a elettrica ,1 so moto ('Jsocai 125 125 rò 125 ce. co. ce. 17 PER L ' I N C R E M E N T O DEL RISPARMIO MIGLIORARE I RAPPORTI TRA I RISPARMIATORI E LE IMPRESE ANTONIO TRINCHEHI Si è ripetuto ormai sino alla noia elle in Italia lo sviluppo economico è limitato e tardivo a causa di una insufficiente formazione di risparmio. Certamente una nazione avente un modesto reddito medio individuale (L. 150.000 annue) non può dare luogo ad ingenti masse di risparmio; sta però di fatto che il risparmio non ha ancora raggiunto il livello di anteguerra e che i consumi voluttuari hanno assunto proporzioni impressionanti. Ne consegue che una azione volta a stimolare la funzione del risparmio oltre ad essere necessaria, si presenta con qualche probabilità di riuscita. • Sappiamo che il risparmio si accresce allorché incontra un complesso di condizioni soggettive ed obiettive illustrate dagli economisti, che tutte confluiscono a dare al risparmio sicurezza e redditività; tra queste condizioni vogliamo in questa sede fermarci a considerarne una che, pur importantissima, trova inadeguato riscontro nella realtà economica italiana: si tratta dei rapporti, diciamo cosi, fiduciari tra risparmiatori ed imprese. Da, un miglior andamento di questi rapporti può sorgere un incoraggiamento al risparmio ed anche un buon apporto alla soluzione dei problemi del mercato finanziario italiano. Anzitutto come si pensa di risolvere la crisi degli investimenti azionari? Ricordiamo che da anni si assiste a delle rapide inversioni di tendenza nelle quotazioni azionarie che ben difficilmente i tecnici più esperti riescono a spiegare nelle origini e nelle cause. Pertanto come conseguenza oltre al disorientamento dei risparmiatori si ha la decadenza delle società per azioni; tale decadenza è legata a numerose influenze (concorrenza dello Stato sul mercato dei capitali, fiscalismo, nominatività) ma sulla medesima agisce pure l'estrema continuativa modestia dei dividendi. I criteri prudenziali ammissibilissimi seguiti dagli amministratori non devono impedire un innalzamento dei dividendi negli anni prosperi, altrimenti per i risparmiatori non arriva mai "il periodo delle vacche grasse. L'abitudine di remunerare in misura minima il capitale ha determinato uno scontento diffuso che si ripercuote sui titoli quotati in borsa e quindi sulla politica degli investimenti. 1 risparmiatori per la tutela dei loro diritti ed in particolare per la valutazione della condotta degli amministratori circa le assegnazioni dei dividendi mancavano sino a poco tempo fa di organi e di rappresentanza; ultimamente una opportuna iniziativa ha dato vita all'A.N.R.A. (associazione nazionale risparmiatori azionisti) che è appunto sorta allo scopo di tutelare gii azionisti, svolgendo soprattutto un'opera perchè il dividendo delle società sia adeguato agli utili effettivi. Questa associazione svolge un attività quanto mai benefica non solo per gli azionisti ma per 1 economia nazionale e quindi merita di essere segnalata. È vivamente da sperare che l'Associazione dei risparmiatori venga riconosciuta dalla legge e abbia la facoltà di designare dei sindaci nelle varie aziende, aventi i poteri occorrenti per esaminare i bilanci e giudicare nel merito quale sia il dividendo che spetta al capitale sociale; la istituzione di questi sindaci determinerebbe un correttivo nella tendenza all'allargamento delle spese e tranquillizzerebbe i risparmiatori sul buon uso dei loro risparmi. L A.N.R.A. ha già preso posizione su importanti riferiamo brevemente a titolo esemplificativo. questioni; Borse valori italiane — Nonostante vi siano tutti i coefficienti per un allineamento dei valori alle borse mondiali, le borse ita- 18 liane languono perchè i dividendi, malgrado qualche sporadica promessa, sono allo stato incerto, misterioso ed ermetico. Dirigenti grandi società per azioni — Sono stati operati contatti diretti con dirigenti di alcune grandi aziende che hanno fatto sapere di approvare le intenzioni di difesa del risparmio; sono da attendersi a questo proposito i primi favorevoli risultati. Altri consigli ili amministrazione rimangono per ora in atteggiamento ermetico che darebbe motivo alle più diverse congetture. In merito all'opera amministrativa è allo studio l'adozione di ordini del giorno da presentare alle assemblee per chiedere che sia istituita una commissione sindacale al fine di appurare come vengono ripartite le interessenze sul fatturato e sugli utili. Deleghe di rappresentanza — Molto interesse a questo proposito ha suscitato il pensiero del Senatore Merzagora; pertanto sono stati invitati gli azionisti a voler accentrare la rappresentanza dei piccoli e medi azionisti nell'A.N.R.A. inviando apposite deleghe in occasione delle assemblee; in questo modo l'associazione può potenziare la richiesta della distribuzione di dividendi in proporzione agii utili conseguiti, con priorità su ogni altra destinazione; è questo un mezzo efficace per porre un fermo ai dividendi troppo modesti e cioè, secondo la pittoresca espressione del senatore Merzagora: « d i smetterla di fare la parte dei merli mal contenti che fischiano solitari nella notte ». Oltre al miglioramento dei dividendi i rappòrti tra risparmio e impresa debbono divenire più chiari per ciò che riguarda le informazioni; si tratta di mettere più frequentemente al corrente i risparmiatori circa l'andamento della società nella quale hanno investito i propri averi. Nel dinamismo della vita moderna la sola relazione annuale unita al bilancio non è sufficiente a lumeggiare con tempestività i problemi e le situazioni che continuamente si presentano alla vita dell'impresa; in sostanza almeno quadrimestralmente gli amministratori dovrebbero diramare una comunicazione chiara e significativa, corredata di qualche dato essenziale, sulle condizioni e sulle prospettive della società, accogliendo pure subito dopo tutti i rilievi e le critiche provenienti dai singoli risparmiatori o dai loro rappresentanti. In conclusione poiché questo è il secolo dell'organizzazione e del solidarismo è assurdo che proprio dei soggetti economici importantissimi come sono appunto i risparmiatori, continuino a non contare nulla nella condotta delle aziende, specialmente per ciò che riguarda la destinazione del reddito. D'altra parte anche gii amministratori si dovranno rendere conto della convergenza di interessi che alla lunga lega le imprese e i fattori di produzione. I consigli d'amministrazione che sanno vedere lontano, remunerano il capitale basandosi sul saggio di mercato e così pongono le basi sicure per poter acquisire nuovo risparmio quando occorra alle esigenze della, impresa. La condotta saggia di una minoranza di imprese deve generalizzarsi alla totalità. Quale infatti sarebbe il destino delle private società azionarie se si estendesse la tendenza già forte nei risparmiatori italiani di preferire i titoli pubblici? Evidentemente in tal caso il bisogno finanziario delle imprese o resterebbe insoddisfatto o attenderebbe l'intervento statale che si sa come incomincia ma non si sa come finisce. Dunque per garantire autonomia e prosperità alle iniziative private gli amministratori responsabili delle imprese devono venire incontro in ogni modo ai risparmiatori ridando ad essi considerazione e adeguati compensi. IL PROBLEMA DELLE MATERIE PRIME FRANCESCO La costituzione del gruppo centrale anglofranco-statunitense per le materie prime, annunciata ufficialmente, a Parigi il 12 gennaio, costituisce la prima manifestazione di rilievo della volontà da parte dei paesi occidentali di affrontare su di un piano internazionale un problema che sta diventando ogni giorno più acuto. GARIN O CANINA tutto, quelle della politica di « pace armata », 2>oi, costituiscono i motivi essenziali di questa evoluzione e della scarsità che già si verifica in alcuni settori e che si prevede si potrà estendere a molti altri nei prossimi mesi. Il problema aveva già attirato l'attenzione dell'OECE, la quale, nella riunione del 2 dicembre, aveva raccomandato a,i paesi aderenti di accrescere la produzione delle più importanti materie prime ed aveva deciso l'invio a Washington di un'apposita commissione, iniziativa, questa, rimasta, però, senza grande successo. Anche i principali paesi europei, singolarmente, avevano svolto, durante gli ultimi mesi, un'intensa azione tendente al superamento delle crescenti difficoltà nei rifornimenti di materie prime. Un controllo internazionale era stato chiesto da Schuman a Le tabelle che riportiamo mettono in risalto gli elementi salienti della situazione: nonostante che la produzione mondiale delle principali materie prime sia, al presente, superiore a quella prebellica, le quotazioni sui mercati internazionali sono da vari mesi — e precisamente dalla line del giugno u. s. — in netto rialzo, con aumenti che superano, in taluni casi, il 100 per cento e che risultano ancora superiori ove si assuma come base di riferimento la situazione del 1949. Le necessità della ricostruzione, prima, e, soprat- . Produzione mondiale U N I T À DI delle principali MISURA ù 1 materie New York fin dal settembre scorso. La questione era stata, poi, affrontata da Attlee e Tramali nei colloqui del 4-11 dicembre: in questa occasione, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna erano giunti alla conclusione che una più stretta collaborazione nel campo economico e la sicurezza di ottenere adeguati rifornimenti, a prezzi non eccessivi, delle principali materie prime erano indispensabili per le realizzazione di una effettiva cooperazione militare fra i paesi occidentali. La decisione anglo-franco-statunitense deve, pertanto, essere inquadrata in questi presupposti, tenendo, altresì, conto del fatto che l'Europa occidentale non rappresenta nè la zona, di maggior produzione nè quella di maggior consumo delle principali materie prime, ciò che toglie, in questo campo, molta importanza all'OECE. È, inoltre, prime 1938 1948 1901,5 1559 1464,5 162.1 159,4 960 23,7 1718,2 6400,4 271 1460 110- 2102,2 1275,5 1559157,4 151,5 1525 532,2 1715,5 6244,8 472 1689 153- 1949 1950 (stima 1 Rame Piombo Zinco Stagno (metallo) Stagno (concentrato) Gomma naturale Gomma sintetica Lana sucida Cotone Petrolio Carbone migliaia di tonnellate )) » » » » » » )> » » )>• » » )) » » )) » » » D » » » milioni di tonnellate » » » » » » Quotazioni UNITÀ Grano Zucchero (Cuba) Cacao (Costa d'Oro) . . . Cotone (Middling America) Lana, 56'S Juta Stagno Rame elettrolitico . . . . Zinco Mercurio G o m m a (RSS) DI delle principali MISURA cents per bushel (Kg. 27,22) cents per lb scellini per 50 K g cents per lb d. per lb. base laf Lst per tonn » » » cents per lb » » » Lst per b o m b o l a (Kg. 34,47) d. per lb materie 2079 1452,7 1653,5 168,6 162,3 1487,5 440,3 1789,2 6723,5 468 1600 166 - 2197 1547 1751,9 172,2 162,8 1640 457,9 1804,8 6753,8 5231750194- prime dicembre 1949 216 7/8 4,38 190 1/3 31,43 71 115 — 599 1/2 18,50 9,875 26 1/4 15 — giugno 1950 216 3/4 4,30 208 1/3 34,64 81 120 — 600 3/4 22,50 15 — 16 3/4 24 — gennaio 1951 243 7/8 5,07 310 — 45,01 220 — 131 — 1227 1/2 24,50 17,50 73 1/2 60 — A B. — Le quotazioni si riferiscono alla fino dei singoli mesi, tranne elio per la lana, nei cui confronti si c considerata la media mensile; le quotazioni del gennaio u. s. si riferiscono, invece, alla metà del mese. 19 vivamente sentita la necessità di un'azione rapida e questa può, in effetti, essere assi curata più da un gruppo ristretto che da vaste assemblee. Ciò non toglie, però, che i piccoli e medi paesi dell'OECE e del Patto Atlantico abbiano visto nella decisione dei tre Bigs occidentali una discriminazione a loro detrimento. Molte di queste preoccupazioni sono state, almeno in apparenza, acquetate grazie ad assicurazioni di fedeltà ai principi della collaborazione eu• ropea fornite principalmente dalla Francia ed al fatto che gli Stati esclusi dal gruppo centrale potranno far sentire la loro voce nei gruppi internazionali permanenti in via di costituzione fra tutti i paesi interessati alla produzione ed al consumo delle singole materie prime. Tutto lascia, però, presumere che, dovendo ancora essere fissati i rapporti fra il gruppo centrale, i vari gruppi specializzati, l'OECE, il NATO ed i paesi fuori da queste organizzazioni, si avranno ancorai notevoli discussioni. Vivo interesse presenta, a questo proposito, la missione presso i governi di Washington, Londra e Parigi che i paesi dell'OECE hanno affidato al Ministro olandese Stikker. Ci troviamo, ad ogni modo, ormai di fronte ad un periodo di intenso sforzo produttivo nei principali settori dell'economia, nel quadro di una politica ispirata a controlli ed a regolamentazioni. Le tendenze ad un sempre maggiore liberismo, che tanto si erano sviluppate durante gli ultimi anni, subiranno, quindi, una battuta d'arresto e l'economia mondiale farà, probabilmente, molti passi indietro sotto questi riguardi. D'altro canto, la notévole espansione produttiva prevista per i prossimi mesi, ove — come è da tutti auspicabile — non abbia come sfogo la terza guerra, mondiale, pone sin d'ora le premesse di future gravi difficoltà, se non di una vera e propria crisi economica mondiale. Anche in Italia si sono avute le prime manifestazioni di un allontanamento — sia pure, per il momento, assai limitato — dalla via del liberismo economico. La rilevazione delle giacenze per tutte le più importanti materie prime, l'obbligo della tenuta di un registro di carico e scarico, i poteri che, in base al progetto di legge Segni, verranno concessi al Governo in materia economica rappresentano importanti basi per eventuali sempre più stretti controlli. Alle preoccupazioni per l'esclusione dell'Italia dal gruppo centrale delle materie prime si uniscono, quindi, per gli ambienti della produzione quelle determinate dalla probabile evoluzione della nostra politica verso criteri di regolamentazione dell'attività economica, evoluzione che, ad ogni modo, costituisce il riflesso di quella che si verifica sul piano mondiale. DECALCOMANIE CON PITTURE TRASFERÌBILI N u o v o p r o c e d i m e n t o con impensate a p p l i c a z i o n i . L e m i g l i o r i s u l mercato. P e r ogni uso e ogni s u p e r f i c i e . P e r c e r a m i c a e vetro. C o n s e g n e rapide. FRASSIN ELLI • TORINO Tel. 4 9 . 6 4 6 , v i a C o n t e V e r d e 7 20 ISTRUZIONE PROFESSIONALE E SUPERIORE IN DANIMARCA E D U A R D O LE SCUOLE SUPERIORI G A L G A N O POPOLARI Il fondatore delle scuole popolari danesi, il Vescovo Grundtvig (1783-1872) era un celebre poeta ed un illustre storico. Nei suoi viaggi in Inghilterra, egli si rese conto che, invece di insistere sugli esami e la formazione dei funzionari dello Stato, le università inglesi tendevano alla educazione del carattere. Egli si persuase che la democrazia e l'istruzione costituivano una cosa sola, essendo animate l'ima e l'altra dallo stesso ideale: il rispetto ed il valore dell'essere umano. Animato da questi sentimenti, si rivolse al re per far costruire una scuola superiore di nuovo genere destinata agli uomini del popolo, una scuola di alta cultura popolare. Là, la gioventù di tutte le categorie della società danese poteva convenire per essere istruita sulle quistioni sociali, la storia e la cultura contemporanea. In tal modo le differenze tra sapienti e profani, fra professionisti e contadini potevano essere conciliate. La prima scuola di questo genere fu inaugurata nel 1844 a Redding nello Slevg. Dopo la guerra danese-tedesca del 1864 fu trasferita, ad Askov. Nel 1850, una seconda scuola fu costruita a Ryaskinde da Kristen Rold che fu, dopo Grundtvig, la persona che maggiormente contribuì allo sviluppo di queste scuole tipicamente danesi. L'idea direttrice di Rold era di suscitare lo spirito dei giovani e di inculcare, in essi la fede cristiana. Egli era un illustre oratore e molti dei suoi alunni si richia.vama.no ai suoi insegnamenti in tutta la vitaTutte le altre scuole popolari create in seguito presero per modello questo tipo di scuola, ma ciascuna di esse aveva il suo carattere particolare e furono, soprattutto, costruite negli anni che seguirono la guerra con la Prussia e l'Austria del 1864. In questa epoca, la popolazione rurale costituiva i 2/3 dell'intera Danimarca e, per conseguenza, le Scuole furono ripartite nella campagna e rispondevano alle necessità dei giovani contadini. I corsi di studio avevano luogo per gli uomini durante l'inverno per la durata di 5 mesi e per le donne, in estate, per 3 mesi. Una norma comune a tutti questi corsi era. la soppressione degli esami. Di regola, il programma comprendeva dei corsi sulla storia della Danimarca e la storia universale, la letteratura, la cultura generale. Al principio ed alla fine di ogni conferenza gli alunni cantavano una canzone. La caratteristica principale, di tutte queste scuole era quella che alunni e professori abitavano insieme, e queste relazioni personali avevano una grande importanza. Ad Askov, l'istruzione completa era data e la si dà tuttora, in due semestri per gli uomini e le donne. Oggi, la Danimarca ha circa 60 scuole frequentate da 6 a 7000 alunni per ogni anno. L'età media è di 21 anno e gli alunni non devono avere un'età minore di 18 anni. Il 7 8 % viene dalla campagna. Lo Stato concede un importante sussidio sia alle scuole, che agli idunni. L'importanza di queste, scuole è. triplice per l'individuo. Svegliando l'intelligenza e l'interesse di numerosi giovani, allarga il loro orizzonte, dando ad essi una profonda impressione del valore dei rapporti umani e della mutua assistenza. Dal punto di vista economico, facilitando il passaggio dell'agricoltura estensiva a quella intensiva (s'insegnano nelle scuole la cultura generale e le scienze) e soprattutto si dà loro la fiducia nel valore della collaborazione. Nel movimento cooperativo, i contadini danesi hanno trovato uu mezzo efficace per lo sviluppo dell'agricoltura. Infine nell'ambiente politico sociale, i contadini danesi, al principio del X I X secolo, costituivano una classe povera e inferiore, invece nei 100 anni seguenti, essi sono diventati una classe media agiata, con una posizione rilevante nella comunità danese. Uno dei problemi più difficili è quello di stabilire con vantaggio contatti tra le alte scuole popolari e la popolazione urbana. L'Associazione per l'Educazione degli Operai ha costruito una scuola superiore operaia; e ciò rappresenta solamente una delle numerose esperienze fatte a Copenaghen. La prima, la Scuola Superiore di Borup, funziona tuttora.. Una delle più recenti, creata nel 1946, si trova a Krogerup nel Nord del Seeland. Essa mira, ad essere un focolaio di educazione democratica pei giovani di tutte le classi sociali di natura assai diversa.. Sotto alcuni aspetti, queste scuole collimano con le idee di Grundtvig, ma i metodi di insegnamento sono modernissimi. Non solamente si insiste sulle conferenze, bensì sid lavoro personale, la conversazione e i gruppi (li discussione. Però, lo scopo è sempre quello di sviluppare i rapporti personali, di allargare l'orizzonte, di creare uno spirito di sincera fraternità, di fiducia. L'INSEGNAMENTO IN DANIMARCA In Danimarca vi è una netta distribuzione fra l'insegnamento scolastico ordinario e l'insegnamento professionale. Lo scopo dell'insegnamento ordinario è quello di dare agli alunni degli elementi di una cultura generale e prescindere dall'applicazione pratica delle materie insegnate. Dai 7 agli 11 anni, tutti i fanciulli ricevono la medesima istruzione elementare: lingua danese, calligrafia, storia, catechismo, aritmetica, geografia, storia naturale, musica, cultura fisica, cucito per le ragazze, lavoro manuale pei ragazzi. All'età di 11 anni, gli alunni sono divisi in due gruppi : primo ciclo dell'insegnamento secondario senza esame e primo ciclo dell'insegnamento secondario con esame. Il primo ciclo dell'insegnamento secondario senza esame comprende le materie della scuola primaria; con un orario maggiorato di cultura fisica ed igiene (6 ore settimanali durante quattro anni), di cucito e di economia domestica (8 ore settimanali), di lavoro manuale (4 ore per settimana) e 3 ore d'inglese per settimana. Il primo ciclo d'insegnamento secondario con esami sulle seguenti materie: danese, inglese, tedesco, latino o francese (una classe), catechismo, storia, geografia, stòria naturale, fisica e chimica, matematica, musica, calligrafia, disegno, lavoro manuale e cultura fisica. All'età di 15 anni, gli alunni sostengono un esame che permette loro di entrare nella « realklasse » (classe d'insegnamento pratico) o al ginnasio (secondo ciclo) che dura tre anni. Il ginnasio, composto di tre sezioni (lingue classiche, lingue moderne, matematica e scienze) prepara alla licenza di scuola media superiore, che dà accesso all'Università. Una sala della Biblioteca Reale di Copenaghen Secondo la legge relativa all'apprendistato, il datore di lavoro non ha il diritto di assumere un giovane o una giovane dell'età inferiore ai 18 anni per un lavoro in cui essi possono perfezionarsi professionalmente, senza stipulare un contratto da cui risulti che il padrone s'assume l'obbligo della formazione tecnica dell'apprendista e di pagargli gli studi in una Scuola professionale (commerciale, industriale). tut » di Copenaghen nel quale si svolgono diversissimi corsi di durata variabile per moltissime professioni. Esso è simile a quello progettato dalla riforma della scuola italiana. Le scuole industriali e commerciali sono ottimamente attrezzate, diurne e serali e funzionanti con criteri modernissimi, aderenti alle necessità del lavoro. Le scuole e gii istituti professionali, in genere, sono sussidiati dallo Stato, dalle associazioni patronali e da quelle dei lavoratori, sono soggette ad un rigoroso controllo dello Stato, sono amministrate da un Direttore, con l'assistenza di un Ispettore e da un Consiglio Scolastico. Sarebbe troppo lungo trattare dettagliatamente delle predette scuole. Accenno soltanto al « Technologisk Insti- Detto Istituto s'incarica inoltre di ricerche di laboratorio sui materiali lavorati e dà dei consigli sulle installazioni di macchine, sul calcolo dei prezzi e sulla contabilità di uno stabilimento industriale. Veduta panoramica del complesso universitario di Copenaghen 21 L'ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI AEREI POSTALI RRITANNICI JOHN GULLICK Il trasporto delle semplici lettere da un punto all'altro del mondo in poche ore o giorni è uno dei più importanti benefici che la moderna aviazione abbia portato ai popoli di tutte le nazioni. Venticinque anni fa il passaggio di una lettera attraverso tre continenti in pochi giorni sarebbe parso quasi un miracolo: oggi è una cosa comuuissima. Ma esso richiede il più alto grado di organizzazione da parte degli operatori dei trasporti aerei e delle autorità postali. È un vero e proprio miracolo di efficienza. Solo dall'Inghilterra partono per aereo 750.000 lettere al giorno dirette all'estero: cioè 274 milioni all'anno. Normalmente le lettere dall'Inghilterra alla maggior parte delle nazioni europee (escluse la Polonia e l'Islanda) viaggiano per aereo senza alcuna affrancatura extra. Per le parti del mondo più lontane, per le quali si usa ancora generalmente il trasporto per via terra o via mare, l'affrancatura per la posta aerea è calcolata secondo il peso, partendo da un minimo di sei pence. Ogni lettera viene aiutata durante il suo viaggio da una dozzina di persone differenti, che si adoperano perchè essa giunga a destinazione con la massima velocità e sicurezza. Seguiamone una in questo suo viaggio: prima di tutto c'è il postino che la raccoglie e la porta al proprio ufficio locale perchè venga spedita alla sede centrale di Londra, dove i classificatori lavorano giorno e notte per selezionare la posta che arriva da tutte le parti dell'Inghilterra. La lettera, selezionata e chiusa in un sacco, insieme a molte altre, viene affidata agli autisti dei furgoni che la trasportano all'aeroporto, dove altri impiegati postali controllano i sacchi, li dividono secondo la destinazione, e li consegnano agli ufficiali della Compagnia Aerea perchè li carichino a bordo. Da quel momento la lettera è sotto la responsabilità del pilota dell'apparecchio e del suo equipaggio, finché non viene consegnata alle autorità postali del paese eli destinazione. LONDRA - NEW YORK IN 16 ORE La posta diplomatica, per mezzo della quale i governi inviano velocemente istruzioni alle loro ambasciate ed ai ministri all'estero, viene trattata in modo speciale, tenuta sotto chiave durante il Impiegali postali britannici all'aeroporto di Londra caricano un quadrimotore con lettere e pacchi direttamente dai faraoni postali, fu pochi giorni la posta sara consegnata a destinazione in diverse località dell'Estremo Oriente periodo di sosta all'aeroporto ed affidata personalmente al comandante dell'aereo perchè la tenga in custodia durante il viaggio. In alcuni casi, in cui la velocità era un fattore di primissima importanza, la posta diplomatica con una speciale precedenza ha viaggiato da Londra a New York in solo sedici ore, usando dei corrieri tra il centro delle due città e gli aeroporti. Ciò è avvenuto, per esempio, quando Mr. Ernest Bevin, Ministro inglese degli Esteri, si trovava a Washington per la firma del Patto Atlantico, ed altri servizi postali a gran velocità sono stati organizzati per la posta di Buckingam Palace, quando la Famiglia Reale si trovava nel Sud Africa. La velocità con cui viaggia la posta aerea cresce di anno in anno. Una lettera impostata a Londra alle 16,30 può essere consegnata a New York il giorno successivo, alla stessa velocità quindi con cui si consegna la posta normale in alcune regioni del Regno Unito. La posta da Londra per il Continente arriva il giorno successivo e qualche volta anche nello stesso giorno. Johannesburg è considerata a 36 ore di distanza, Colombo, l'India e il Pakistan a due giorni e l'Australia a cinque. Perfino le. più remote isole del mondo, toccate raramente dalle navi, ricevono spesso la posta aerea da Londra in dieci o dodici giorni invece, dei tre mesi che occorrono per mare. NATALE - EPOCA DI PUNTA A Natale, naturalmente, il lavoro della posta aerea raggiunge il suo culmine. In quel periodo personale straordinario lavora notte e giorno per far fronte alla marea di auguri. Dalle cifre di questo periodo possiamo renderci conto di come si siano ampliati i servizi postali aerei durante gli ultimi venti anni. Nel 1931 la « Imperiai Airways of Britain » trasportò nel periodo natalizio 120.000 lettere verso i paesi del Commonwealth. Nel 1949 gli aerei della « British Overseas Airways Corporation», durante lo stesso periodo, hanno trasportato 12 milioni di lettereli primo viaggio postale aereo in Inghilterra ebbe luogo nel 1910, quando alcune lettere, affrancate dal Ministero delle. Poste in modo da commemorare l'avvenimento, furono trasportate in un semplice sacco attaccato sotto un monoplano Bleriot per una distanza di 11 chilometri da un punto di partenza nel Lancashire, esse poi completarono il loro viaggio con la ferrovia. Solo dopo la prima guerra mondiale fu istituito un servizio regolare tra Londra e Parigi al costo di due scellini e sei pence per lettera. Più tardi il servizio fu esteso ai paesi del C'ommonwealt ed infine comprese anche la traversata dell'Atlantico. Ogni anno questo servizio venne perfezionato, così che attualmente ogni giorno partono aerei postali diretti alle più lontane parti del mondo. La posta aerea è molto importante anche sotto un altro punto di vista. La maggior parte delle linee aeree mondiali ricavano da essa una larga parte delle loro entrate: senza questo servizio esse dovrebbero sparire o avrebbero bisogno di sussidi ancor più notevoli. L'ufficiale postale di servizio all'aeroporto di Londra, che ha visto il suo settore ingrandirsi da una piccola tenda ad un imponente edificio, ci ha detto che in tutti questi anni egli non ricorda che sia mai avvenuto il più piccolo disguido o che un sacco sia stato avviato nella direzione sbagliata- 24 (Ina nuova strada nelle Alpi piemontesi SEN. Fin dal 1923, augurandomi si potesse realizzare il sogno accarezzato sia dalla Provincia di Torino che dalla Commissione Reale del Parco Nazionale del Gran Paradiso, avevo, in rappresentanza di detti enti, richiesto all'Autorità militare il consenso alla costruzione di una strada che congiungesse l'alto Canavese alla valle superiore della Dora Baltea, e più precisamente la valle dell'Orco alla Valsavaranche attraverso il colle del Nivolet. Ma l'autorità militare, il cui assenso era necessario, trattandosi di strada in prossimità della frontiera, aveva in allora opposto il veto. Mutata ora la situazione politica, nonché le concezioni strategiche, ed avendo l'Azienda Elettrica Municipale di Torino costruito, per le sue grandiose opere idroelettriche nella zona canavesana, la strada che da Ceresole Reale raggiunge il lago Semi a 2240 m. s. 1. in., e dall'altro versante essendosi costruita la strada che sale da Introd a Pont Valsavaranche a quota 1970, sia l'Azienda predetta pel versante meridionale, che la Società « Cogne » per parte di quello settentrionale, hanno predisposto un progetto di raccordo stradale fra Ceresole e Valsavaranche, implicante la spesa di 283 milioni. A ciò furono indotte dalle necessità tecniche del Consorzio del Buthier, costituitosi fra i detti Enti e le Ferrovie dello Stato. Senonchè tale progetto prevede una larghezza stradale di soli m. 4,50, sufficiente agli scopi del Consorzio, ma impari alle odierne necessità turistiche, che pretendono una larghezza minima di ni. ti. Si è perciò, ad istanza del Governo, costituito un Comitato promotore con sede presso la Sovrintendenza ai Monumenti (Palazzo Chiablese, Torino) e di cui fanno parte i più importanti Enti ed GIORGIO Istituti cittadini e della zona. Esso lia già ottenuto il nulla osta dell'Autorità militare, ed ha già avuto dall'Amministrazione Provinciale e dalla Camera di Commercio di Torino comunicazione di loro notevoli contributi per parte della maggiore spesa di 70 milioni, necessaria per il predetto ampliamento della strada. Secondo i dati gentilmente forniti dall'Azienda Elettrica al Comitato la strada da essa progettata sale dal lago Serrù al lago Agnel (m. 2290) con uno sviluppo di circa 2 km. e con una pendenza massima dell'8,57 % ; quindi, attraverso il torrente Agnel, utilizzando il piano di coronamento della diga omonima, e colla lunghezza di m. 4127 sorpassa il colle del Nivolet a quota 2559, dopo aver attraversate, prima del valico, le dirupate rocce del Nivolet con una galleria in roccia lunga 80 m. con pendenza massima del 9,71 % . Quindi dal colle scende ai laghetti del Nivolet col solo dislivello di m. 28 e poscia costeggia a mezza costa il vasto piano del Nivolet, mantenendosi all'altezza di circa 2500 m. lino al termine dell'ampia conca, per una lunghezza di m. 3619 con pendenza massima dell'I,61 % . La discesa dal pianoro a Pont Valsavaranche ha uno sviluppo di quasi 10 km. con ampi tornanti e 2 gallerie di complessivi m. 53 ed ha una pendenza massima in breve tratto dell'11 % . È ovvio che per realizzare integralmente lo scopo turistico e provvedere alla possibilità di transito anche ai moderni torpedoni sia la pendenza che le curve dei tornanti dovranno essere opportunamente variate, come accenna la stessa Azienda e come d'altronde è già stato riconosciuto dal Provveditore ANSELMI Sopra: Lana del SerrU Sotto: Lanhi Trebecchi H i (Valsavaranche) r 23 Sopra: Stambecchi presso il laghetto del Lauson S o t t o : Astragalus /*\ M. Cervino M.Dolenf i . M.Bianco .. y/ ' n A C.Dtt. GRM*J S.BlUNftRDOi VySfcH M.Rosa >rPreS.Didier. AOSTA S.Vincent S.Pierre• ^C.D.PICCOLO V 'S.BERNftROO A L L Torino-Aosl-a (Km 125.00 O o" cn ))l£onnaz \Pont S. Martin Paradiso 0 ~ ALTRE STATALI STRADE v /jfc.Yiw ov.tr \ • STRADE PROGETTATE K ORCO E V. SA VARANO HE J 24 \ j \ Torino-Aosta k m m ^ n V \Cere^eff 'Vf^^^J.ocana \ Ceres g \l \ Pont Canai/. ( Cuorgne^-/ v ' 'VflEA alo'pecuroides Regionale per le Opere Pubbliche, nonché dall'Autorità militare, che colle sue utili prescrizioni ha dimostrato il suo interessamento per la costruzione progettata. È ovvio del pari che dovrà seguirne il consequenziale idoneo miglioramento non certo indifferente delle strade di accesso e di fondo valle dei due versanti, sulle quali nella scorsa estate sono già stati fatti notevolissimi lavori dal Genio Civile di Aosta e dall'Azienda Elettrica Municipale e dalla Provincia di Torino. Appena è il caso di accennare del colle del Nivolet, mostrando anche al profano in geologia il contrasto fra le dirupate creste del Nivolet, immuni da erosioni nell'epoca glaciale e le rocce « montonate » del valico, levigate dal grande ghiacciaio orcano nell'Era Quaternaria. Intorno la visione della catena di confine, costellata da ghiacciai e glacionevati, l'apparire delle vette aostane e il contrastante disvallare dei due versanti, precipite il canavesano, dolcemente declinante il settentrionale verso l'ampio pianoro caratteristico, sorriso da limpidi laghetti e coronato dalle molte ed ardue Colle, del Nivolet taluno può credere. (Mi fu detto che non alzano più neppure il capo al passaggio rombante, per quanto non frequente, degli aeroplani). E ancora tutta l'altra fauna, dal camoscio e dall'aquila, cantati fra le bellezze del Piemonte dal Carducci a Ceresole Reale, alle varietà rare di farfalle ed altri animaletti minori, scoperti dagli entomologi nella zona, tutta una vita animale che, protetta dalle insidie, dopo il noto periodo di depressione, ora nuovamente risorge. Lago del Nivolet con le Alpi di confine che detta strada valorizzerà due magnifiche valli alpine, fra le più belle d'Italia, e che costituirà un nuovo accesso dalla pianura padana alla valle d'Aosta, costretta ora ad un'unica comunicazione col resto d'Italia. Ma sarà soprattutto una meravigliosa via turistica, ricca di eccezionali attrattive. Essa infatti, abbandonando, a neanche una quarantina di km. da Torino, la piana del basso Canavese giunge alle morbide dolcezze dei declivi prealpini, e passando — per le già avvenute correzioni stradali — fuori dagli abitati di Sparone e Locana sale agli « Scaloni » dell'Orco, famosi per la loro superba bellezza, e quindi alle aspre giogaie di frontiera, in vista del maestoso gruppo delle Levanne, costeggiando le rive, che si vanno popolando di ville, dell'ampio lago di Ceresole, e quelle dei laghi superiori S e m i e Agnel, resi più imponenti dalle gigantesche opere che il valore dei tecnici dell'Azienda Elettrica Municipale di Torino ha s a p u t o costruire. R a g g i u n g e quindi la depressione a sinistra cime del più elevato massiccio montano interamente italiano. E fra le rocce, se la fortuna è propizia, apparizione di mandre di stambecchi che, se non perseguitati, non sono così selvaggiamente fuggenti, come Spunta intorno la timida e pur smagliante bellezza dell'alta fiora alpina, cara, anche pei suoi ricordi liymalaiani e per la sue specie rare, ai suoi appassionati ricercatori. Proseguendo la strada scende fuori dei limiti del Parco Nazionale, che ha attraversato nella sua minor larghezza, e giunge alla borgata di Pont Valsavaranche dopo molteplici - Rocce « montonate « attraversamenti della spumeggiante Dora, e inizia il ridente paesaggio lungo la vai Savara, che ha tanta seduzione di alpestre venustà. Infine, dopo la biforcazione stradale della valle di Rhèmes, presso la profonda spaccatura solcata dalla Dora di detta valle, l'apparizione a un tempo ridente e severa del castello d'Introd, monumento nazionale, e poi la discesa alla strada statale fra Villeneuve ed Arvier. Così, colla strada progettata, si costituirà, grazie all'ottima provinciale Cuorgnè-Ivrea, un grandioso anello turistico fra l'Aostano e il Canavese, al cui fascino non vorranno sottrarsi neanche i visitatori d'oltre Alpe. I lavori progettati dovranno, secondo le prescrizioni degli Enti sovventori, iniziarsi nella prossima primavera e — data la forzata inazione dei mesi invernali — si ijresume che avranno la durata di due anni. Colle e creste del Nivolet - Versante di Ceresole MATERIALI PLASTICI PROGRESSI CONDENSATO DA TRASMISSIONI L. Parlando di materie plastiche, della loro scoperta, delle loro meravigliose applicazioni, cioè della nuova e fiorente industria dei plastici, s'intende parlare della ampia famiglia delle resine sintetiche. Lo studio dei plastici sintetici è recente, non così la conoscenza dei plastici naturali — come l'asfalto, la lana, la resina r— già conosciuti negli antichi tempi. La Barnett narra che l'origine dell'interessamento per la scoperta dei plastici sintetici è nata dall'offerta di un premio da parte di un fabbricante di palle da biliardo. Il sostituto dell'avorio nacque così con la invenzione della celluloide nel 1868. Alla celluloide segui la caseina e, più tardi, con la combinazione del fenolo e della formaldeide, la bachelite. Poi dal granoturco, dal carbone, dall'acqua marina, dai semi di soia, dalle arachidi, dal petrolio vennero fuori numerose sostanze. E dalle stesse sostanze basi il chimico seppe produrre mate- Pavimento rivestito in Tinylite V. BARNETT E RADIO - E. SCOPERTE DELLA «VOCE DELL'AMERICA HAUSER riali con caratteristiche del tutto differenti, paragonabili ai vari aspetti di carattere della stessa persona. Vi sono qualità comuni come la leggerezza, la levigatezza, la resistenza alla corrosione e vi sono proprietà particolari come la resistenza agli agenti chimici, il comportamento elettrico, la trasparenza, ecc.; vi è la sostanza che ha tendenza a trasformarsi chimicamente alla azione della pressione o del calore e vi è la materia che al calore si rende morbida, ma non subisce trasformazione chimica. Infine allo studio per scoprire il surrogato a materie prime già in uso, seguì quello di creare plastici che fossero essi stessi materiali con proprie caratteristiche: questa ricerca si è sviluppata particolarmente durante la seconda guerra mondiale. Fu allora che si dimostrò preziosa la possibilità di determinare in anticipo le proprietà di un materiale plastico. Ecco alcuni dei principali prodotti delle Tubetti in Tinylite ricerche del periodo bellico e immediatamente postbellico. Il Sarem, sostanza termoplastica, fabbricata con petrolio e acqua marina, con cui si sono formati tendaggi per proteggere le truppe nelle zone tropicali, e usato quindi per tappezzerie di eccezionale resistenza; il VinyUte, derivato dalla bakelite, infrangibile e non infiammabile, adoperato per costruire molti oggetti, tra cui i dischi fonografici; VEihocél, originariamente escogitato a scopo bellico, di eccezionale resistenza alle temperature calda e fredda, usato per l'aeronautica, per la telefonia, per l'imballaggio ; lo Styron che è chiamato la « ghisa dell'industria dei plastici », adoperato per i fili coassiali, gli isolanti rigidi, i rivestimenti isolanti, la radiofonia e, per la sua resistenza agli acidi, per fabbricare bottiglie, fiale, fiaschi, tappi. Vi sono inoltre altri plastici largamente usati come lo Styrofoam, una forma di polistirene, bianco, leggero, inodoro, resistente all'acqua e alle muffe, che servì, durante la guerra, per costruire articoli destinati a galleggiare (cinture, scialuppe di salvataggio), utile anche come isolante termico negli apparecchi di refrigerazione; l'acetato cellulare di cellulosa, Cellular cellulose acefale, altro plastico leggero; il Piexene, nuovo capolimero dello stirene, con cui si fabbricano speciali tipi di recipienti; il Doron che ha una resistenza superiore del trenta per cento a quella di una corazza d'acciaio, a parità 26 di peso, da cui si ricava un laminato leggerissimo, dotato di grande resistenza, che non conduce nè l'elettricità, nè il calore e può essere modellato con grande facilità. Sempre durante la guerra, vari difficili problemi aeronautici vennero risolti, usando un metaerilato di metile chiamato Lucite e il Plexiglas. Cupole di questi plastici negli apparecchi hanno permesso di compiere osservazioni in qualsiasi direzione con un minimo di distorsione ottica. Infine, tra i ritrovati più recenti nel campo dei plastici, deve ricordarsi il Teflon, resistente all'elettricità, al calore e agli agenti chimici — compresi gli acidi altamente corrosivi — e praticamente insolubile. Il Teflon è particolarmente indicato per la fabbricazione di guarnizioni e per il trasporto e la conservazione di liquidi corrosivi, nonché quale materiale isolante nel campo della radio. L'abbondanza e la molteplicità dei plastici oggi in uso ha reso il problema del loro impiego soprattutto un problema di scelta. Si trova sempre il materiale plastico speci- ficamente adatto per adempiere un determinato compito nel campo industriale, mentre i plastici, combinati anche con vetro, gomma, legno e metalli, aprono nuovi orizzonti al disegno industriale. E molto ci si può attendere dall'industria dei plastici nel futuro immediato. Siamo entrati in un'era completamente nuova — osserva l'Hauser — anche per quel che riguarda i fondamentali concetti della chimica e, in primo luogo, di quella dei composti ad alto peso molecolare. Enormi progressi si sono verificati nel campo della gomma sintetica. Il poli-isobutilene, polimero completamente saturo, a forma di lunga catena, che possiede soltanto una mediocre elasticità, con opportuni trattamenti, si è trasformato in polimero simile alla gomma e vulcanizzabile. In seguito a difficili e laboriose ricerche, si è riusciti in un primo tempo ad utilizzare i residui di alcuni tipi di gomma sintetica: per maggior precisione, i residui di prodotti composti di un solo tipo di gomma sintetica, non quelli di prodotti di vari mate- I mpernicabile in VinyjÀte riali sintetici e di miscele di gomma sintetica. In un secondo tempo anche quest'ultimo problema è stato finalmente risolto. Così oggi si è in grado di rigenerare qualsiasi tipo di gomma sintetica, o miscuglio di gomme sintetiche, o miscuglio di prodotti sintetici e gomma naturale, con un procedimento unico che permette di utilizzare il preesistente macchinario dell'industria della rigenerazione della gomma. Fino a poco tempo fa si riteneva come cosa certa che i composti ad alto peso molecolare classificabili come plastici, rientrassero tutti nel campo della chimica organica. Tuttavia lo sviluppo di resine siliciche (siliconi) ha finalmente spezzato le barriere jra il mondo delle sostanze organiche e quello delle inorganiche. Nei siliconi, il legame fra atomo di carbonio ed atomo di carbonio, nella catena molecolare di un idrocarburo, è stato rimpiazzato con un legame del tipo silicio-ossigenosilicio. Pertanto oggi siamo in grado di pro- Sede amministrativa e ledale T O li I N 0 Via Moroslnl 18 - Tel. 48.342 INDUSTRIA TRAFILERIA APPEICAZIONI SPECIALI Lavorazione di fili di, acciaio ecc. per ìnolle - armonico bili ecc., dal diametro speciale - utensili al Carbonio (rapido) - Cromo - Tungsteno - resistenze di 10 m\m. al 0,10 • Profili elettriche speciali - - Nichel inossida- degli stessi Stabilimento In MANTOVA Vlcolo (inasto 8 - Tel. L>t.!l5 acciai 27 durre uu nuovo gruppo di sostanze plastiche basate su siliconi, in maniera perfettamente analoga a quanto finora praticato nel campo della chimica dei composti organici ad alto peso molecolare. Questi nuovi materiali plastici basati su siliconi sono già stati applicati con grande successo quali vernici e rivestiture, nonché per la produzione di un polimero simile alla gomma, chiamato «silastic»: prodotto, questo, che mantiene intatta la propria elasticità fra le temperature di meno 48 e 200 gradi centigradi. Il nuovo prodotto è particolarmente importante per la fabbricazione di guarnizioni di gomma e tubi resistenti ad alte temperature. Cappa in VinyUte per inalazioni d'ossigeno Calcio di lucile da caccia in acetato di cellulosa E 28 Un altro progresso nel campo dei materiali plastici, è rappresentato dall'uso di argille bentonitiche che contengono basi intercambiabili con cationi polimerizzabili. Queste argille offrono interessanti possibilità di applicazioni pratiche nel campo degli stampi per riproduzione e della produzione di lamine o rivestiture; ed avranno una particolare importanza nei casi in cui occorrano forti proprie®: dielettriche. Anche in questo campo, la combinazione dei prodotti naturali e dei prodotti creati per sintesi in seguito alle ricerche sui plastici, apre nuovi orizzonti verso il futuro. Invece di sostituire le basi di una bentonite naturale con radicali organici polimerizzabili, possiamo ricoprire le lamine e rivestiture di argilla cui abbiamo accennato con soluzioni di resine siliciche, e quindi cuocere la resina depositata. La lamina o rivestitura così prodotta è molto flessibile, ha un grado di resistenza termica più ampio di quello offerto da qualsiasi altra sostanza impiegata per usi consimili, e non è alterata dall'azione di solventi organici e di altre sostanze chimiche corrosive. Le svariate applicazioni pratiche di questa sostanza, specie quale involucro impermeabile, sono evidenti. A questo proposito va ricordato anche l'uso di gomma dilatata adiabaticamente, e di cloruro di vinilidene, per scopi di rivestimento e copertura. Col calore, la rivestitura di un pacco si contrae e forma una specie di involucro utile per scolii di conservazione e magazzinaggio. Tale sostanza plastica ha già trovato ampia applicazione in molti campi, fra l'altro quale materiale per tubature; e, questo, in virtù della sua grande resistenza agli agenti chimici. LA RICOSTRUZIONE DELLA TORINO - CUNEO - NIZZA VISTA DA PARTE FRANCESE STRALCIO DA UNA R E L A Z I O N E La questione della ricostruzione della Torino-Cuneo-Nizza nel suo tratto, in territorio francese tra Breglio e Vievola, è stata posta in discussione, di qua e di là della frontiera, subito dopo guerra ed è stata commentata e discussa, sia pure con diversi criteri, ma è bene riconoscere e sottolineare, prevalentemente in senso favorevole dalle rappresentanze economiche qualificate delle due Nazioni interessate. Alcune precisazioni e diversi argomenti di ragguardevole rilievo sono stati prospettati in una relazione presentata, or è quasi un anno, dal signor R. Viers alla Camera di Commercio di Nizza e delle Alpi Marittime, che ha cordialmente e costantemente collaborato alle iniziative prese in merito all'importante problema da parte delle Camere di Commercio, Industria e Agricoltura del Piemonte e particolarmente di quelle di Cimeo e Torino. Dalla relazione predetta stralciamo e traduciamo la parte che concerne più specificatamente i motivi di carattere generale e internazionale. Considerazioni generali. Le ferrovie di Parigi-Lione e del Mediterraneo annunciavano, il 28 ottobre 1928, a mezzo di manifesti l'apertura e l'attuazione della linea congiungente Nizza alla frontiera italiana, via Sospello. Era questa la consacrazione di rilevanti sforzi per la costruzione di un tracciato ferroviario che aveva richiesto l'effettuazione di numerose opere, ed era anche la consacrazione di una politica realizzatrice di rapporti internazionali che i m m e t t e v a di unire direttamente il littorale mediterraneo alla Svizzera ed all'Europa centrale per il centro di Torino, con una linea a carattere eminentemente turistico. Ciò che un periodo di pace aveva permesso di costruire con il lavoro di numerosi mesi, era reso inutilizzabile, in pochi minuti, nel periodo di guerra, con la sadica distruzione di una delle più belle opere dovute al genio umano. In prosieguo, una scelta talvolta arbitraria si è manifestata per la ricostruzione di quello che esisteva. Ed è così che si decide, in tale scelta, a favore di quello che sembra indispensabile all'economia di una regione o di una nazione e che si abbandona all'oblio e alla scomparsa quello che, qualche anno prima, era considerato come un elemento di progresso. In molti casi, decisioni del genere sono insieme e coraggiose e utili. Nel caso in questione, e cioè la rimessa in attività della linea Nizza-Torino, non sembra fortunatamente che una condanna definitiva sia stata pronunciata: si rileva DEL SIG. R. V I E R S esitazione e quindi speranza, poiché si tratta prima di tutto di un problema d'ordine internazionale. Sono molti a reclamare la ricostruzione della linea. Il carattere internazionale della linea è sufficiente a non permettere di considerarla come una linea di interesse secondario. La sua recente messa in opera (ottobre 1928) comprova che essa risponde ad una esigenza imposta dalla necessità di un traffico internazionale che nessun altro mezzo di sostituzione dovuto al progresso ha potuto sorpassare. Questa constatazione è stata fatta da parte di organizzazioni composte da membri particolarmente competenti in materia. Scegliendo a caso, si possono porre in rilievo i punti significativi, i voti e le mozioni emessi e trasmessi alle autorità qualificate: 1) dal Congresso delle Camere di Commercio francesi e italiane riunite a Torino dal 2 al 5 settembre 1948; 2) dalla Camera di Commercio di Cuneo; 3) dal Comitato di difesa degli interessi di Ventimiglia; 4) dalla Federazione dei Sindacati d'iniziativa della Costa Azzurra; 5) dal Comitato Regionale del Turismo della Riviera Costa Azzurra; 6) dalla Federazione dei Sindacati Alberghieri della Riviera; 7) dalla Camera di Commercio delle Alpi Marittime; 8) dai Sindaci francesi ed italiani dei Comuni di Valle Roja; 9) specialmente poi, dai Comuni dei territori annessi di Tenda e Briga; 10) dal Consiglio Municipale di Nizza. Ragioni che depongono a favore della ripresa del servizio della linea Nizza-Cuneo-Torino come transito internazionale. La linea è una delle più recenti della rete ferroviaria francese, importante sul piano economico d'anteguerra poiché riuniva la regione produttrice del Piemonte alla Costa Azzurra; essa riveste una importanza accresciuta per l'apporto del fattore turistico che non può esserle misconosciuto, in relazione alle nuove correnti turistiche provenienti dai Paesi Scandinavi, dalla. Svizzera, dall'Italia. La linea Nizza-Torino-Basilea è il tracciato più diretto, più_ rapido, più turistico. Essa deve essere considerata come uno dei collegamenti ferroviari più rilevanti, non tanto per gli intrinseci incassi del traffico quanto per l'incidenza dovuta all'apporto delle divise. Le Compagnie di navigazione aerea e marittima non sono necessariamente preco- stituite per realizzare utili, poiché in tal caso le sovvenzioni loro accordate sarebbero inutili, ma sono pure mantenute in servizio sia per ragioni di prestigio, sia per ragioni economiche. Una linea ferroviaria internazionale deve essere giudicata alla stessa stregua. Si può sapere esattamente il costo dei lavori per la ricostruzione della linea? Secondo le fonti informative il preventivo varia da 300 milioni ad un miliardo. Una inchiesta del Console di Francia a Ventimiglia portava a valutare, il 13 gennaio 1949 a 300 milioni di franchi la spesa di ricostruzione per il tratto francese e a 180 milioni di lire per il tratto italiano. Un'altra inchiesta del Consiglio Regionale del Turismo, in data 25 febbraio 1950, concludeva con una previsione di 350 milioni di franchi per la ricostruzione in territorio francese, nel periodo di un anno. Tali lavori comprendono la ricostruzione del sotterraneo. Ciò che riporta alla constatazione che vi sono da una parte delle prevenzioni di fantasia favorevoli alla politica della non ricostruzione e d'altra parte delle convinzioni basate sulla realtà favorevoli alla politica della ricostruzione. 21) ANCORA SULLA MALATTIA DEL CASTAGNO 1 La malattia del castagno corsa distruttrice... procede nella sua D o p o l'invasione degli S.U.A., dopo l'Italia e la Spagna è ora la volta della Svizzera. Nel 1948 VEndothia ha fatto la sua comparsa a Soresina nel Canton Ticino, e numerosi già vi sono i focolai d'infezione. L e Autorità cantonali e l'Ispezione forestale federale se ne sono subito preoccupate; il prof. Ernst Gaumann, dell'Istituto Botanico annesso al Politecnico di Zurigo, il quale prese subito a studiarla, pubblica nel n. 1, 1951, dello Schweizerische Zeitschrift fiir Eorstwesen, un articolo che ben merita di essere preso in considerazione anche da noi, per le ampie notizie che ci dà sulla malattia e per le conclusioni cui giunge. Fig. 1 - Attacco iniziale dei ramoscelli della chioma; il cambio reagisce energicamente, il ramoscello s'ingrossa e la corteccia si apre e distacca longitudinalmente. Fig. 2 - Attacco più energico del parassita; il cambio viene ucciso e si inizia la distruzione del legno; in corrispondenza si ha una depressione, del legno. Come si presenta il male? Il parassita, VEndothia parassitica (Murr.) And., un ascomiceta del gruppo delle Dioportales, comincia i suoi attacchi dai ramoscelli più alti della chioma. Approfitta delle ferite causate da geli, venti, grandine, insetti, ecc. per introdursi sotto lo strato esterno ruvido della corteccia, e qui ne attacca le parti vive (il libro), per spingersi poi al cambio e agli strati superiori del legno. Nel tempo di 3-5 settimane le foglie avvizziscono, restando, pendule, attaccate al ramo fino nell'inverno inoltrato. I ramoscelli seccano poco dopo e la corteccia prende un colore rosso-bruno, ben distinto da quello verde-olivo dei getti sani. Il ramoscello, se fa a tempo, cerca di reagire con una attiva moltiplicazione del cambio, determinando un ben visibile ingrossamento in quel punto, e come conseguenza la screpolatura longitudinale della corteccia (fig. 1). Ove il fungo, nella sua azione, sia più rapido dell'ospite, allora a questo non rimane che cercare di chiudere con un cercine suberoso l'attacco, per impedire che si allarghi di più. In corrispondenza al cercine per la distruzione dei tessuti sottostanti, la corteccia esterna si abbassa e si screpola e ne risulta come una depressione (fig. 2). Nei rami più sviluppati e sul fusto questa è la sola forma di reazione della pianta, e il male si presenta sotto forma di dette ammaccature, ma molto più grandi (fig. 3). Sui fusti tale manifestazione esterna ritarda spesso più anni, quando si presenta la corteccia se ne stacca facilmente e sotto si trova come uno spesso strato di cotone, di color crema, che è il micelio. Fin dal principio dell'estate si vedono spuntare sui ramoscelli e rami, attaccati come tante bacche, piccole pustole di colore rosso-aranciato, che talora lo ricoprono quasi del tutto; sono i picnidi, le fruttificazioni estive. Ben presto si aprono e ne escono tanti filamenti, visibili soltanto con una lente, che contengono milioni di cossidi (fig. 4). Sono queste le spore estive, che i venti e la pioggia diffondono nella chioma; questa in breve ne resta tutta attaccata. Dalla chioma di un albero i cossidi passano a quelle dei vicini, per un raggio di 100200 m., che finisce per esserne totalmente infetto, e costituire un focolaio d'infezione. In autunno si ripete la stessa comparsa di pustole sui rami e sui fusti, nei punti attaccati; presentano lo stesso colore e dimensioni, sono però diverse: sono i periteci, le fruttificazioni invernali. Meccanicamente lanciano fuori le ascospore, spore molto più resistenti ai freddi e alle intemperie. 30 stata distrutta, bensì di un bosco di seconda crescita. In principio, come per altri parassiti, si credette, che l'Endothia fosse stata importata di fuori, dal Giappone o dalla Cina, dove si sa che vive senza arrecare alcun danno a quei castagni. Tale immunità verrebbe spiegata col fatto che il fungo esisteva nell'Asia dalle epoche geologiche; la rottura durante il Terziario, del ponte che univa l'Asia all'America, avrebbe impedito all'Endothia di diffondersi anche in quest'ultimo continente. In Asia, attaccando gli individui di castagno più deboli, impedendo loro di riprodursi, avrebbe determinato, nei millenni, una lenta selezione di specie o razze resistenti al parassita. Questa selezione non ha avuto luogo nel Continente americano, per cui il giorno in cui l'Endothia vi venne introdotta, trovò specie e razze di castagni impreparate a resisterle. limento fisiologico dei castagneti e conseguente aumento di ricettività. Questa terza ipotesi sarebbe avvalorata dall'estendersi dell'attacco deH'Endothia ad altre specie oltre che al castagno. In America si è infatti riscontrata altresì su diverse specie di quercia, aceri, carpini, Fig. 4 - La comparsa dei picnidi, con la loro apertura e fuoruscita dei cossidi sul ramo piii grosso. Se non che nel 1938 la malattia è comparsa anche in Europa (Italia e Spagna), e anche allora la prima supposizione fu che si trattasse di un parassita importato. Studiando però meglio l'Endothia, si trovò che è questo un genere molto complesso, non ancora ben chiarito per il vecchio Continente. E si è affacciata allora un'altra ipotesi: che non si tratti della stessa Endot.hia americana o giapponese, bensì di una specie o razza nostrale, la quale mantenutasi innocua fino ad oggi, ad un tratto, per mutazione, si sarebbe trasformata in una forma oltre modo virulenta. Fig. 3 - Come si presenta esternamente rami più grossi. l'attacco ai I venti, gli insetti, gli uccelli stessi le possono trasportare a distanza di chilometri, mantenendo intatta la loro germinabilità; quivi si sviluppano e originano nuovi focolai. L a pianta colpita non muore subito; se giovane può resistere 3-4 anni, e se adulta (30-40 cui. di diametro) anche 8-10 anni (fig. 5). Negli Stati del Maryland e del Virginia, si è notato che d o v e l'infezione ha raggiunto un attacco dell'uno per cento, nel termine di sei anni già il 2 % delle piante risultano seccate, e in quello di altri 5 anni il 9 5 % . Origini dell'infezione. L'infezione si è manifestata la prima volta, nell'estate del 1904, nel giardino zoologico di New Y o r k , d o v e uccise un gruppo di castagni. Sei anni d o p o già era difficile di trovare un castagno sano nelle vicinanze della grande città. Conviene osservare che il castagno (Castanea Dentata) cresceva colà, non in castagneti artificiali puri, c o m e da noi, bensì in bosco misto: di quercia (Quercus alba) e di tsuga (Tsuga canadensis), cui il castagno prendeva parte nella proporzione del 4 0 - 6 0 % . N o n si trattava della primitiva foresta, la cosidetta foresta vergine, che era Ora è evidente che, a seconda che risulti esatta una più che l'altra ipotesi, diversa dovrà essere la via da seguirsi in questa lotta. Se il parassita che attacca i nostri castagneti è lo stesso che ha distrutto quelli degli S.U.A., ossia l'Endothia proveniente dall'Asia, la prima cura sarà di arrestarne ogni ulteriore diffusione, con tutti i mezzi. Si potrà anche cercare di vedere se i castagni giapponesi e cinesi, immuni, possono vegetare anche da noi, mantenendo la loro immunità, e in grado di fornirci quelle frutta e quei legnami, per i quali l'apprezziamo. Ove invece si tratti di una specie o razza specificatamente nostra, inutile preoccuparsi dell'introduzione di altre razze, bensì converrà di vedere se specie o razze di castagni esotici si mostrino più resistenti dei nostrali. E in quanto in pratica si è visto che nelle zone colpite si trovano sempre individui risparmiati, accertare se si tratti di condizioni micro-ambientali, ovvero di forme per se stesse resistenti; nel qua.1 caso converrebbe cercare di moltiplicarle per via organica o sessuale. Ma vi è ancora un'altra ipotesi, quella manifestata dallo scrivente in un suo precedente articolo, pubblicato su « Cronache E c o n o m i c h e » del 31 marzo 1950, n. 78, e cioè che invece di una maggiore aggressività, sia di razze nostrali che esotiche, si tratti di una accresciuta ricettività dei nostri castagni, per il trattamento anti-naturale cui vanno soggetti da secoli. A questa ipotesi accede anche il Giiumann, là d o v e osserva che non è forse a caso che nel lasso di un ventennio il castagno è stato colpito da due gravi malattie: il male dell'inchiostro e il cancro della corteccia, e ne fa risalire la probabile causa alla, unilaterale costituzione dei castagneti (monofiti) e all'eccesso di utilizzazione cui vengono da t e m p o sottoposti, ciò che ha portato a una composizione deficiente del terreno e con essa ad un indebo- 31 carya, liriodendro, ecc. e da noi sulla rovere, sulla quercia lanugginosa e sul leccio. Ora è difficile concepire come un fungo fino a ieri innocuo, acquisti ad un tratto una tale aggressività da colpire tante specie diverse, laddove è incontestato il progressivo deterioramento dei nostri castagneti e boschi, con un'inevitabile diminuzione della loro vitalità. Quali i provvedimenti adottati dalla Svizzera? Per quanto i castagneti siano lungi dall'avere in Svizzera l'importanza che hanno da noi, non ha mancato quella Nazione di ricorrere immediatamente a una serie di rimedi. Come primo provvedimento d'ordine generale ha nominato una Commissione, composta di un botanico (Gaumann), di un genetico (Fischer), di un fìtosociologo (Etter), tutti professori di università, perchè studino a fondo la malattia. Come provvedimento preventivo ha poi stabilito un cordone sanitario, per impedire l'entrata dall'Italia e dalla Spagna di materiale infetto, e uno stesso cordone ha disposto attorno al Canton Ticino, per vedere di arrestare il male a quella sola regione. Per la lotta locale ha cominciato col chiedere la collaborazione delle Autorità locali, e prima quella forestale, mettendola al corrente, con conferenze e quadri a colori, del decorso della malattia. Per ogni comune infetto ha poi disposto la nomina di una commissione, la quale durante l'estate dovrà percorrere tutti i castagneti, accertarne i focolai e segnare con un martello tutte le piante attaccate. Durante l'inverno 1950-51 tutte le piante di questi focolai dovranno essere abbattute, e non soltanto quelle in stato avanzato di infezione, ma altresì quelle appena colpite. Taglio e trasporto dovranno essere effettuati nel termine di una settimana, giacché la produzione di ascopore è più abbondante sulle piante abbattute che su quelle in piedi. Il materiale adatto all'estrazione del tannino verrà portato alle fabbriche colla corteccia; quivi sarà tenuto separato dall'altro sano; verrà scortecciato e lavorato nello spazio di una settimana; la corteccia sarà bruciata e lo spiazzale ben ripulito. Il restante legname, in quanto non convenga carbonizzarlo, verrà condotto dal proprietario alla propria aia e qui messo, ben accatastato, sotto la tettoia a seccare. Tutte queste operazioni possono importare un maggior lavoro; si indurrà il proprietario ad affrontarle con opportune sovvenzioni. Per quanto scrupolosamente applicate, queste norme, non si può pensare che esse valgano ad arrestare l'epidemia; esse serviranno ad allentarne il decorso, il che servirà a diminuire la gravità della crisi; in quanto i proprietari avranno modo di sostituire gradatamente a quelli del castagno altri prodotti. Si avrà anche il tempo di studiare meglio la malattia: vedere se si tratta della vecchia forma di parassita, proveniente dall'Asia, ovvero di una forma nuova, ingeneratasi da noi; vedere se le specie esotiche, immuni, possono adattarsi al nostro ambiente e fornirci prodotti in misura e qualità non troppo inferiori alle nostrali. Si potrà anche accertare se fra le nostre popolazioni 32 di castagni non si trovino individui resistenti, cui dare larga diffusione. In attesa dei risultati di tali ricerche, le Autorità svizzere ritengono non sìa male migliorare i provvedimenti colturali, dei loro boschi. Perciò ciascun comune provvederà a fissare il minimo di castagneto da preservare per i propri bisogni di frutta, legname da lavoro e da tannino. Tali aree verranno scelte dalle Autorità forestali nelle zone ancora immuni e a vegetazione rigogliosa, giacché come ha osservato da noi l'Ispettore forestale Del Guerra, queste si sono dimostrate le più resistenti. Le medesime verranno fatte oggetto di speciale sorveglianza, per allontanarne qualsiasi individuo al minimo accenno di attacco. Se col tempo si riuscirà a trovare specie o razze immuni, sarà cura dell'Amministrazione di fornire il materiale con cui sostituire a poco a poco quelle attuali. Il Gaumann fa altresì osservare la convenienza di ritornare ad alto fusto i cedui, eventualmente attaccati, giacché le condizioni microclimatiche del ceduo sono particolarmente favorevoli allo sviluppo dell'Endothia e potrebbero quindi facilmente trasformarsi in centri di diffusione. Naturalmente non sarà la fustaia pura di castagno che dovrà essere ricostituita, bensì il bosco misto, o meglio l'associazione boschiva corrispondente alla località, canone ormai fondamentale per la ricostruzione dei boschi in Svizzera. Così, ad evitare il degradamento del suolo, nei castagneti tagliati a raso, sarà bene provvedere il più sollecitamente possibile alla ricostituzione del IOTO bosco naturale. Questi ultimi provvedimenti non si possono imporre ai privati, però con una adatta Fio. S - Robusto castagno fatto propaganda non sarà difficile persuadere questi ultimi del loro vantaggio ad adottarli. La Confederazione ha poi un'altro mezzo : quello delle sovvenzioni che suole accordare per tutti i miglioramenti boschivi, sovvenzioni che nel caso attuale potrebbero essere portate al massimo. E da noi? Questo il complesso di provvedimenti che la saggia Amministrazione forestale svizzera ha adottato nel termine di due anni per combattere un male, che, ove raggiunga il massimo sviluppo, non arriverà mai ad un quinto dei danni da noi prevedibili. E allora sorge la domanda: e da noi? È da sperare che l'esempio della Svizzera ci spinga ad agire con eguale risolutezza! A proposito degli S.U.A. scrive il Gaumann: « Così si è verificato alla nostra epoca, ciò che prima si sarebbe ritenuto assolutamente impossibile, che una specie naturale, nella sua zona naturale, nello spazio della vita di un uomo, sia scomparsa, non lasciando altro relitto che i rigetti delle ceppaie abbattute. Per le giovani generazioni americane il castagno, quale albero ornamentale, da frutto e da legname da lavoro, non è più che un ricordo storico ». Dio non voglia che fra una diecina di anni non abbiano a ripetere lo stesso, le nostre popolazioni montane! N . B . - Le illustrazioni sono state ritratte dallo scritt o del P r o f . Ernst, G a u m a n n , c o m p a r s o sul n u m . 1 dello i Scìiweizerische Zeitschrift fiir Forst.wesen » - Gennaio 1951 disseccare dal parassita. A destra quelli di una pianta sinistra i rami ancor vegeta. di un altro castagno ucciso, a CARLO COCITO Nel prossimo mese di Maggio verrà inaugurata la nuova sede del Mercato granario e della Borsa merci nel Pcdazzo della Società Foro Frumentario in via A ndrea Boria, 15. Neil'imminenza di tale manifestazione siamo lieti di pubblicare un interessante articolo del nostro collaboratore, signor Carlo Codio, sulla evoluzione storico-economica dei mercati granari della nostra città. Torino, prima del Mille, appare come un grande borgo a carattere prevalentemente rurale. La vita si esprime in forme semplici e rudimentali, i bisogni dell'esistenza sono ancora limitati ed i rapporti fra i suoi abitanti nascono per lo più dagli scambi dei prodotti della terra mediante il baratto in natura ed in scarsa misura con la moneta. In quei tempi di calamità e di guerre è predominante la preoccupazione del nutrimento. È l'età precapitalistica, in cui lo spirito del lucro e dell'arricchimento non si associa che in forma limitata alle manifestazioni produttive e commerciali. Le relazioni sono prevalentemente determinate da necessità di vita, non ancora dagli impulsi umani verso la rischiosa conquista della ricchezza. Tale spirito d'intrapresa, e di rischio è ancora privilegio del guerriero e dell'uomo politico, nei quali si assommano i poteri dello stato feudale. Non potremo però negare che in quei tempi le relazioni di scambio sui luoghi di mercato già si manifestassero, sebbene il lento movimento del denaro, la scarsità della popolazione, duramente provata dalle pestilenze, dalle guerre e dalle privazioni, il basso tenore di vita, la mancanza di comunicazioni, le limitate possibilità d'acquisto e di consumo ed altre molteplici cause etniche economiche e politiche si opponessero all'espansione ed al perfezionamento dei commerci. Si noti altresì che i grandi proprietari fruivano di privilegi che rendevano immuni il grano e le merci prodotte nei loro fondi dai dazi e dai pedaggi. Il grano proveniente dalle loro terre non giungeva che in modeste quantità sui luoghi del mercato, poiché i signori, per la maggior parte estranei ad ogni attività commerciale, producevano limitatamente ai bisogni immediati delle- loro comunità. Nel corso dei secoli successivi notiamo una progressiva e radicale trasformazione di quell'economia chiusa ed isolata. Il contadino da massaro si trasforma in atfittavolo. Le possibilità di guadagno delle classi umili aumentano. La conquista del denaro allenta Cenni storici sui mercati granari Torino le relazioni di dipendenza con i signori. 1 tributi d'affittanza vengono pagati in denaro. Per procurarsi la moneta i contadini vendono con profitto i loro prodotti. In tal modo sono alimentati gli scambi ed il grano e le merci affluiscono più copiose sui mercati. Sorge la figura dell'intermediario, del commerciante, ohe acquista dal produttore, investe in merce il proprio denaro, la, rivende al consumatore, con margine e profitto. Manifesto Sono i primi conati della tecnica capitalistica. Altri fenomeni si producono dal crogiuolo e dal rivolgimento storico e sociale ili quell'età fortunosa. Si accrescono gli scambi fra comune e comune: Torino, Chieri, Pinerolo, Asti, Saluzzo sono i centri più importanti da cui scaturiscono e s'espandono in forme sempre più attive e fiorenti i traffici ed i commerci. Si intensificano le colture agricole, aumenta In, ricchezza ed il consumo, Camerale del 2 maggio 1681, ver la ripresa del commercio delle granaglie (Ardi. Comunale di l'orimi) LA CAMERA DE' CONTI DI S. A. R. E f l a n d o d a v n g i o r n o a l l ' a l t r o p e r la p r o b a b i l e f p e r a n z a d ' v o b u o n ' i n c o l t o dcGra- m , p e r la m o d e . a . i o n e d e ! p r e z z o , m c u i q u e l l i , e t u t t e l e g r a n a g l i e l i i o n o lioqui m a n t e n u t e , e fu'1 r i f i l i l o d e l l a q u a n t i t à , c h e a n c o r a l e n e ir o u a n e l l o S t a t o e c c e d e n t e ,1 b i l o c n o d e . S : u d d i t i , l ' a p p r e n l . o n e , c h e p e r r e g o l a d . b u o n g o u e r n o I. e h a u u t a net m e l i p a l l a i , , d e l m a n c a m e n t o , ò l b e m z z a d i \ i r t o u a g h e , S. A . R . h a ( l u n a t o d o u e . r . t o g l i e r a f f a t t o le c a u t e l e p o r t a t e d a l l u o O r d i n e d e l l , l e t t e d , D c c e m b r e prolsi- m e pali n o , p e r n v l s m o I e t t i a m o n e d e ' g r a n i , e lalc.are l ' i n t i e r a l i b e r t a dei Merca- ti nei l u c e » l i m i t r o f i , s i , e c o m e le r e t a n o a c c o r d a t i , e d e , , a e , V a i n o n e d o g n i l o t t e d i g r a n i , e g r a nulie , ienz' o b l i g o d, c o n l e g n a , ne d ' a l t r e cautele c l p r c f l c negl O r d , n , antecedenti , e per B i g i , m o d e l l i trenta A p r i l e h o r I c o i i o c, h a - i m p o f t o d . l a m e f ubi,care luo 1 Ordine .accio vengh. à t i o u u a d , o g n ' v n o . N o , i n l e g u c n d o la m e n t e d e l l ' A . S . R . In v i r t ù d e l l e p u l e n t i d x ' h u , u r n a c h e m a u u e n n e l a r i l e n t o alle C o m m u n u a p o l l e f r a i l i m i t i d , c i n q u e m i g l i a d i . . p i g l i a r e > l o r o ti , A ad o g n ' v n o di c o n . ' u r r e l i b e r a m e n t e a l h l u o g h i c o n f i n a n t i , e f t r a h c r , e lar e I r a h e r e Merca- qu.ilImo- g i n I u r t e di g r a n i , e g r a n a g l i e l e , z a o b h g o eh c o n l e g n a , n e d ' a l c u n a d e l i e c a u t e e el p r c i i e n e g l U t n i ni a n t e c e d e n t i di S. A . R . e n o l l n , M a n d a n d o ali, A u d i t o r i , e R t l e t e n d a r i j I r o u . n c i a l i , d e p u t a » p e r r i c e u c f l e c o n l e g n e di eletti g r a n i , e c h i fiaipediente Oihcalt di c o s ì o l l e r u a r e , e i a r o l k r u a r e , c d i c h i a r a n d o la p u b l i c a t . o n c di q u e l l e d a f a r l ì n e ' m o d i , e l u o g h i l o l i t i v a l i d a , & alla c o p i a Itampata d a l l o S t a m p a r o r e d i ' d e t t a A . K . e n o f t r o S i n , b a l d o d o u e , f i d a r e f i f t e f f ì f e d e , c o m e ai p r o p r i o ginale. In c u i f e d e , & c . Verdun Ori- D a r . in T o n n o Lielue d i M a g g i o m i l l e l e , c e n t o o t t a n i v n o . EcctBtmiJ/ìma Cnm<r*. Aymo; I N T O R I N O , Pei Gio. Sinibaldo Stampatole di S. A . R , c deiniloBiift. St Eccdlcoiift. Carneta K i t . 33 l'edvta dì Piazza San L'nrln. ove roti ordinanza del 1S-4-1621, il merenlo del arano veniva irasferilo da Piazza fiUni Tommaso (Collezione si rafforza l'organizzazione dell'industria e dell'artigianato, si creano nuovi centri urbani, nuove strade, nuovi mercati, ogni attività umana è come pervasa da una nuova forza vitale, che, superando la cerehia turrita delle antiche mura comunali, s'afferma e si esprime, attraverso il travaglio della Storia, nella grande coscienza italica e nazionale. * * * Abbiamo notizia che verso il 1200 a Torino esisteva il mercato presso le vecchie torri della città. Le carte del tempo ci parlano di un mercato « prope turrim » ed il Galeotto ce lo descrive come situato all'angolo sud-ovest della città romana vicino alla chiesa di Santa Maria, che ancora oggi esiste e che allora era chiamata « de domo » e « de platea », poiché si trovava sulla piazza del mercato. in quel tempo Torino contava poche migl iaia di abitanti ed il mercato che si teneva nel giorno del sabato era frequentato da agricoltori e da commercianti dei comuni vicini. Poche sono le notizie sulla disciplina del mercato di allora. Sappiamo che era fatto obbligo alle merci, che transitavano per Torino, di entrare per le porte e di sostare in città almeno una notte, ciò allo scopo d'incrementare il movimento della città ed accrescerne le entrate. Nei giorni festivi non si poteva caricare o scaricare grano od altra merce, salvo durante la mietitura o la vendemmia, né potevasi effettuare sequestri su merci in vendita sul mercato. ^ Posta in prossimità dei valichi montani Torino era destinata a diventare il centro delle comunicazioni transalpine. 11 possesso della strada romana, che scende dalle Alpi 34 ed attraversa la pianura piemontese, il diritto di giurisdizione sui pellegrini e sui mercanti che ivi transitavano, ebbero grande influenza sullo sviluppo urbanistico e sull'espansione commerciale di Torino. Un altro dei più importanti provvedimenti, che in quei tempi procellosi veniva sovente messo in atto era denominato « serramentum grani » e consisteva nel proibire l'esportazione del grano dal territorio ed era applicato nei comuni piemontesi quando si temevano carestie o guerre e, nel caso di contrasti con i comuni vicini, per ridurli alla fame. È evidente che fin d'allora il grano era considerato il prodotto base ed il suo commercio veniva controllato per il bene pubblico. 11 C serrameli! um » veniva applicato in forma rigorosa, sì che in casi di estrema necessità, come attesta il Cibrario, si cercava il grano nelle case dei proprietari, i quali erano obbligati a venderlo al prezzo stabilito dall'autorità. Durante la fame del 1357, secondo le informazioni dello stesso autorevole storico, vennero concessi premi a chi portava il grano a vendere sid mercato, e ciò per favorire l'afflusso della merce dai comuni vicini. La facoltà d'istituire o di revocare il « serramentum grani » spettava al « Consiliuni Credentiae ». A tale consiglio partecipavano i quattro Chiavari della città, i quali erano cosi denominati per la loro funzione di custodi delle chiavi delle arche del comune. Un'altra funzione molto apprezzata in quel tempo era quella del massaro o tesoriere. Le sue mansioni consistevano nell'eseguire le spese del comune, incassarne le rendite, fare acquisti di grano, ed esperimenti sulla panificazione, per poter applicare, in base alle risultanze, la tassa del pane, provvedere all'incasso dei pedaggi, delle dogane, dei diritti di piazza e di mercato, delle ban- Bourlol) nalità dei ruolini ed altre incombenze delicate ed importanti. Con il fluire degli anni e degli eventi storici assistiamo al progressivo sviluppo di Torino. Ricca copia di documenti amministrativi, edilizi, demografici ci permettono di studiare con molta approssimazione il sorgere della città dal grande borgo rurale del primo Medio Evo. È un lento e complesso travaglio che si protrae nei secoli. Con l'ampliarsi del nucleo primitivo l'economia rurale si trasforma gradualmente in cittadina, i rapporti, la vita, i costumi assumono una propria decisa fisionomia, sì che ancor oggi di quei tempi ci rimangono forti inconfondibili tracce. Il processo di concentramento e di coesione del Piemonte nasce e si rafforza nella città mediante la cultura, le relazioni economiche. La vita laicale si organizza in un vasto concerto sociale. Non dimentichiamo che a questo processo costruttivo ed espansivo contribuiscono lo sviluppo del traffico e l'affermarsi del mercato locale. I luoghi, le vie, le piazze della città scelte per gli scambi dei prodotti indispensabili alla vita, diventano nuclei della vita stessa, nelle sue molteplici manifestazioni religiose, sociali, legislative, civili. 11 mercato è il punto della città dove gli uomini s'incontrano e dove scaturiscono forme svariate di vita e di attività. Anche sotto questo aspetto ci sono tramandate infinite espressioni di Torino del tempo. Il mercato creava nelle sue adiacenze un'atmosfera locale inconfondibile e vivace. Case, osterie, cortili, stallaggi, locande, botteghe, banchi, brulichio di gente, vario afflusso di merci dalle porte della città, viavai di carri, di buoi, di cavalli, tutto insomma quel vasto e tipico movimento, che ancor oggi notiamo in alcune cittadine di provincia nei giorni di mercato o di fiere annuali. Verso il 1400 abbiamo notizia che il mercato della città si teneva sulla piazza di fronte al Palazzo Civico, chiamata anticamente piazza delle Erbe e prima ancora piazza del Mercato. Il Cibrario c'informa che essa « era chiusa verso levante sidla linea della " strada delle fragole " da un grande arco chiamato della Volta Rossa ». Ivi rimase per molto tempo fino a quando verso la fine del 1500 — venne emanata un'ordinanza nella quale « acciò siano distinti i luoghi delle mercanzie si ordina che il grano si fenda nella strada della Chiesa di San Tommaso esclusivamente fino a Porta Marmoria lontano dalla muraglia della città cento passi, si che l'arche possino stare da un muro all'altro di detta strada e li forestieri possino tener i sacchi nella detta strada ». È interessante sapere che la città di Torino era allora proprietaria di due molini e precisamente il « Molino Dora » ed il « Molino del Martinetto » che tutt'ora esistono. Un terzo molino fu poi costruito sid Po. La parte più importante delle entrate del Comune era costituita appunto dagli utili dei molini, ed in uno studio del Chiaudano si osserva che durante il periodo 1580-1630 la media annuale delle entrate del bilancio comunale era rappresentata da, 116.500 fiorini, di cui 71.900 fiorini corrispondevano al reddito dei molini. È quindi naturale che il Comune dedicasse, alla produzione ed al commercio del grano cure vigili ed assidue, come rileviamo dai numerosi editti ed ordinanze dell'epoca, capolavori di sapienza tecnica e di meticolosità amministrativa. Con ordinanza del 12 aprile 1621 il mercato del grano veniva, trasferito da piazza San Tommaso a piazza San Carlo. Molte erano le usanze e le norme che caratterizzavano i mercati di allora, alcune delle quali, sopravvissute al tempo, sono tuttora applicate in taluni centri rurali. Notissimo è il cosidetto « diritto di banderuola » con il quale si disponeva che non si potesse vendere liberamente il grano a negozianti prima di una determinata ora, onde permettere ai padri di famiglia di effettuare le loro compere. L'ora dell'ammissione alla libera, vendita veniva, segnata con l'abbassarsi di una banderuola inalberata sul mercato. Nel manifesto del Comune del 3 ottobre 1835 è ordinato il trasloco del « mercato delle granaglie » da piazza. San Carlo a. piazza Carlo Felice ove rimase tino al 1863, epoca in cui il Consiglio Municipale, per dare al mercato una sede stabile, decise la costruzione di un edifìcio chiamato « Foro Frumentario » tra corso Oporto, via Melchior Gioia, via San Quintino e via Arsenale, all'incirca ove sorgeva l'Istituto Tecnico Sommeiller. Nel 1866 viene poi fissata dalle autorità cittadine il « regolamento per il Foro frumentario » col quale è stabilito che « l'accesso dei carri carichi o vuoti ha luogo unicamente dalla porta aperta verso corso Oporto e l'uscita da quella verso via San Quintino. Il mercato sarà aperto all'albeggiare e chiuso all'annottare. Sono soppressi e proibiti i mercati tenutisi finora sotto i portici e nel cortile della casa Tomatis e quelli che abusivamente avevano luogo sulla piazza della Corona Grossa ed in altre località ». mWlT'rrTT»'Trr,<rvr>rr/r.;rr&r Veduta dell'antica Piazza delle Erbe, ove si teneva verso il 1100 il mercato e la consegna, immediata della merce venduta. Dopo attraverso il perfezionarsi degli scambi, mediante la regolamentazione dei mercati e la codificazione delle consuetudini, le contrattazioni si basarono sull'esame puro e semplice dei « campioni ». Il passo è notevole ed apre la via ad una tecnica mercantile di ben più vasta, portata, che, favorita, dal costante progresso delle comunicazioni, si è affermata nell'epoca moderna con i mercati mondiali e con le borse a termine delle merci. Nel 1918 il mercato del grano venne trasferito nella Galleria Nazionale. La gestione del mercato venne assunta dall'Associazione Granaria, che iniziava allora la sua fiorente attività. Anche a, Torino, sotto l'egida della Camera di Commercio, sorse la Borsa Merce, ed il mercato a termine dei cereali, i quali vennero regolati da norme, legislative ed ebVeduta della Città bero nella nostra città favorevole sviluppo nel triennio 1931-1932-1933. Demolita l'antica via Roma, il mercato venne trasferito nella, Galleria Subalpina, ove rimase fino al 1936 per essere poi nuovamente traslocato in via San Francesco da Paola e di qui nel 1939 in via Pomba. Dopo l'interruzione della guerra, dal 1946 ad oggi le contrattazioni si sono svolte in via Cesare Battisti, nei locali messi a disposizione dell'Associazione Granaria dalla Banca Nazionale del Lavoro. Ora finalmente l'Associazione Granaria troverà la. sua sede degna nel bel palazzo di via Andrea Doria, sorto per iniziativa di un gruppo di industriali e commercianti piemontesi, i quali hanno così potuto risolvere in modo definitivo l'annoso problema della sistemazione del mercato granario torinese, non ultimo nè indegno segno dell'operosità costruttiva della nostra città. prospettica del nuovo palazzo della Società Foro Frumentario E interessante notare come la presenza dei carri carichi di grano riveli che sul luogo stesso del mercato avveniva il pagamento 35 QUANTO RENDONO GLI INVESTIMENTI MOBILIARI? La Banca d'Italia pubblica regolarmente le statistiche del rendimento percentuale dei valori mobiliari. Esse mostrano in generale una profonda flessione nel corso del periodo bellico con il minimo nei primi anni postbellici, nel 1945 o nel 1946. Fa eccezione il rendimento dei titoli di stato ì quali hanno sempre mantenuto ad un livello soddisfacente i propri frutti. Naturalmente, il rendimento non è che un lato di quanto interessa 1 investitore; l'altro lato consiste nel valore capitale dei titoli e nel suo andamento in periodi di inflazione. Dopo il minimo accennato del 1945 e del 1946, il rendimento delle azioni e delle obbligazioni si è ripreso, portandosi anzi, nel 1950, ad un livello superiore, di solito, a quello pre-bellico. I grafici qui riprodotti mostrano chiaramente la discesa, prima, e quindi l'ascesa del rendimento. Se si suddivide la media generale del rendimento dei titoli azionari in più medie vallile per settori particolari, appare una interessante constatazione. Nel 1950 il rendimento massimo e dato dal settore metalmeccanico (6,45%) seguito, in ordine, dai settori: tessile (5,87%), elettrici (5,47%), saccariferi e chimici (5,09%), immobiliari (4,40%), finanziari e assicurazioni (4,13%). La stessa classifica vale per il 1938, con la trascurabile eccezione che allora, gli immobiliari seguono, anziché precedere, i finanziari-assicurativi. 36 1938 (%) 1950 (%) Titoli azionari: media 5,11 .5,43 finanziari e assicuraz. 4,90 4,13 tessili 5,22 5,87 5,23 6,45 5,15 5,47 saccariferi e chimici . 4,97 5,09 immobiliari 4,39 4,40 minerari, metallurgici, meccanici . . . in titoli azionari in obbligazioni ( * mese di dicembre) in titoli di Stalo ( *mes ? di dicembre) LA CRISI ALIMENTARE MONDIALE POTREBBE ESSERE RISOLTA DAL MARE? G O R D O N A. R I L E Y l'autore di questo orticaio è docènte presso l'Istituto di Oceanografia Bingham dell'Università l'ale di A'ew Haven, nel Connecticut. rappresentano circa il 99% delle piante marine. Ad occhio nudo la presenza di questi microrganismi si manifesta solo con una colorazione verdastra o bruna delle acque L'uomo finora lia tratto gli alimenti quasi laddove esse sono più numerose, mentre il esclusivamente dal mondo animale e vege- microscopio rivela che in un solo litro di tale terrestre: meno dell'I % di quello che acqua marina ve ne può essere addirittura la popolazione mondiale consuma di generi qualche milione. alimentari proviene dal mare. Eppure le uno dei problemi più difficili e affascinanti dell'oceanografia, poiché, per risolverlo occorrerebbe conoscere il ritmo con cui si generano i nuovi organismi in ogni specie e conoscere anche il complesso di fattori ambientali e biologici che determina da zona a zona un diverso grado di fecondità. Un interessante esperimento in questo Biologicamente associata a queste alghe risorse alimentari che gii oceani potrebbero senso fu quello compiuto dallo studioso nor- è una grande varietà di piccoli organismi offrire all'umanità sono sterminate. vegese li. IL Gran, il quale sospese in mare animali, alcuni dei quali trascorrono tutta due gruppi di bottiglie riempite di acqua la loro esistenza nelle acque di superficie, marina e contenenti una certa quantità di Arate con una rete da pesca un fondale basso, esplorate le profondità marine con mentre fino a una campana da immersione, esaminate al « p l a n k t o n » : le bottiglie del primo gruppo quando non hanno raggiunto lo stato adulto. microscopio una tazza di acqua di mare, erano avvolte di panno scuro, onde impedire La maggior parte di questi organismi trae e vedrete come il mondo marino pulluli di il nutrimento dalle alghe, ma ve ne sono anche Ritirate dopo due giorni le bottiglie. Gran potè constatare che nelle bottiglie sottratte altri, vi permangono solo prodursi della fotosintesi clorofilliana. una ricca e multiforme popolazione animale alcuni che vivono a spese degli organismi e vegetale, che, a quanto si può desumere animali più piccoli. Questo mondo associato dai risultati dei tentativi compiuti alla luce non vi era stata produzione, ma di animali e vegetali viventi negli strati delle sue solo consumo di sostanza, organica, mentre superficiali delle acque forma il « plankton », forme biologiche, appare più variata e più nelle altre e foi•nisce il nutrimento sia a varie specie svolto finora per arrivare ad un censimento numerosa di quella terrestre. produttivo La si era differenza tra il di pesci che vivono anch'essi negli strati di Queste immense risorse potrebbero offrire quantitativo di sostanza organica contenuto superficie, sia, sprofondando lentamente, a in ciascun gruppo di bottiglie rappresentava il totale della nuova sostanza prodotta. una soluzione almeno parziale al gravissimo varie, specie di animali di fondo, che a loro problema della scarsità della produzione di volta sono destinati a divenire preda generi alimentari di fronte al costante au- animali più grossi. mento della popolazione mondiale. Per arrivare a tanto occorre però innanzitutto procedere ad una valutazione per lo meno approssimativa di quello che il mare può offrire. Infatti immense zone oceaniche sono tuttora presso che inesplorate da questo punto di vista, e per di più occcrre tener conto in tale valutazione dei problemi tecnici e dei fattori economici che potrebbero di molto limitare l'efficacia degli sforzi intrapresi per sfruttare maggiormente a scopo alimentare la fiora e la fauna marina. La vita nel mondo marino, come in quello di In tal modo, attraversò la successiva distruzione delle specie, ha luogo tutto un complesso processo alimentare, per cui gli organismi vegetali unicellulari si trasformano via via in nuclei sempre maggiori di sostanza vivente. Ma in tale processo c'è una continua dispersione di materia organica,, poiché ogni animale prima di aver completato il suo ciclo di sviluppo ingerisce una quantità di sostanze alimentari pari a varie volte il suo peso, la maggior parte della quale egli consuma per produrre l'energia necessaria all'espleta,mento delle sue funzioni vitali. terrestre, è essenzialmente fondata sulla pre- Da questa constatazione è facile senza delle piante verdi che sole hanno la che il totale delle sostanze vegetali esistenti dedurre capacità di trasformare la materia inorga- nel mare supera di gran lunga il totale degli nica in sostanze organiche e quindi di fornire, organismi animali che se ne nutrono e che sia direttamente che indirettamente, gli ele- gli organismi erbivori superano a loro volta menti essenziali per la continuità della vita quelli carnivori. animale. Al limite inferiore nella scala delle forme biologiche marine troviamo degli organismi microscopici, le alghe unicellulari, che vivono in sospensione nelle acque superficiali, e che 38 il processo regolarmente. Dopo quello di Gran altre centinaia di esperimenti analoghi sono stati compiuti: nelle acque danesi da Steeman Nielson, nell'Atlantico occidentale dall'autore di queste note, nelle acque della California e Pacifico tropicale, da M. C. Sargent l'Istituto di Oceanografia Scripps. nel del- Nella maggior parte delle zone, dove sono stati compiuti tali esperimenti si è potuto constata,re che nel mare si producono ogni anno da due a sei tonnellate di sostanze organiche per ogni diecimila metri quadrati, il che significa che ili media la vegetazione marina si sviluppa con 10% al giorno. Le l'Oceano un aumento zone più fertili hanno pertanto del del- un aumento di vegetazione annuo che corrisponde presso a poco a quello di una foresta, mentre nelle, zone più sterili si ha una produzione vegetale che corrisponde approssimativamente alla una vegetazione di pianura semi- Difatti si calcola che la fauna marina si desertica. Tutto ciò dimostra che la vege- riproduca in misura pari a solo un decimo tazione marina, in senso relativo si sviluppa dell'1% rispetto alla flora. Il determinare a quanto ammonti la produzione di sostanze organiche nel mare è in misura pari alla vegetazione ma in maggiore, senso data assoluto la è terrestre, infinitamente maggiore estensione 'Ielle acque rispetto alle terre emerse. Assai meno studiata è la riproduzione del « plankton » animale, che si ritiene tuttavia abbia un ritmo di sviluppo che varia da un decimo alla metà di quello del « plankton » vegetale. Molto più lento è invece lo sviluppo dei pesci, e in genere degli organismi animali che rappresentano forme più evolute di vita nel mondo marino. Ad esempio, dagli studi compiuti vari anni fa dagli studiosi dell'Istituto di Oceanografia dell'Università Yale nelle acque costiere del New England risultò che in quella zona la vegetazione marina era in peso pari a quattro volte la popolazione ittica, ma aveva un ritmo di sviluppo annuale pari a 500 volte il peso del pesce pescato ogni anno. Analogamente sul Georghes Baule, un banco assai ricco ad est della costa del New England, la resa della pesca andava ogni anno dai 4 ai 33 chili per diecimila metri quadrati, mentre la produzione annua di fitoplankton si riteneva di mille volte superiore a tale quantitativo. Questi studi sulla produttività marina, correnti e le vibrazioni del moto ondoso che ne derivano: se queste sono troppo forti, determinano una falcidia della popolazione degli strati superficiali, trasportando gli organismi vegetali al di sotto della zona dove possono efficacemente svilupparsi; se invece esse, sono troppo deboli, la popolazione degli strati superficiali ne soffre egualmente, perchè è troppo scarso il quantitativo di fosfati e di altre sostanze nutrienti che viene portato su dal fondo. Le acque più pescose sono generalmente quelle non molto profonde, poiché la vita vegetale vi è concentrata in uno spazio ristretto e il « plankton » animale può nutrirsi più intensamente e quindi svilupparsi con maggiore rapidità. Inoltre in esse la quantità di « plankton » che raggiunge il fondo, dove offre nutrimento a numerosissime specie, è abbondante, mentre nelle acque profonde il « plankton » morto che sprofonda si decompone via via, sicché ben poco raggiunge il fondo. Questa è infatti una delle ragioni per cui negli abissi oceanici la vit-a, animale è piuttosto scarsa. accrescere il contributo che le risorse organiche marine possono dare al problema dell'alimentazione mondiale. Gli studi oceanografici hanno del resto già dato qualche contributo pratico all'incremento delle risorse alimentari, mettendo in rilievo, ad esempio, la necessità ili controlli per evitare l'eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche di una data zona mediante una pesca irrazionale che distrugga le nuove generazioni di pesce. Molto si è fatto inoltre per quanto riguarda la creazione di vivai di ostriche e di altri molluschi mangerecci, la cui produzione è assai redditizia, poiché tali animali si nutrono di «.plankton » e di detriti. E ottimi risultati ha dato anche la creazione di vivai di pesci e crostacei nelle Filippine, nelle Indie orientali, in Cina e in altre regioni, poiché si è constatato che la creazione di bacini di coltivazione e la fertilizzazione artificiale delle acque costiere possono dare un aumento di produzione sensibilissimo: infatti in alcune delle zone suddette si è giunti ad ottenere dalla pesca una resa di circa tremila chili di pesce per 10.000 metri quadri. tendono al raggiungimento di due obiettivi: L'autore dell'articolo e i suoi collaboratori I ) conoscere i princìpi che regolano l'esi- hanno negli ultimi anni cercato di arrivare stenza e lo sviluppo della fauna e della ail esprimere le leggi che regolano la vita arrecare un maggiore consumo flora marina; 2) applicare, ovunque possibile, del « plankton » in termini matematici. Si è specie in Oriente, dove il regime alimentare queste cognizioni per soddisfare esigenze di giunti infatti ad impiantare ordine pratico. che indica la quantità di « plankton » che ci Per quanto concerne i fattori che regolano un'equazione mutamenti stagionali in rapporto con le in linea generale alcuni di essi sono già caratteristiche ambientali: trasparenza, tem- abbastanza noti. Si sa ad esempio che la peratura, luce e la temperatura influenzano sensibil- acque, e concentrazione di sostanze nutrienti moto ondoso, profondità delle mente il ritmo di sviluppo degli organismi nelle acque profonde. Applicando questi cri- vegetali e che la temperatura ha influenza teri matematici in varie zone si sono potuti anche sul modo con cui essi sprofondano avere risultati teorici corrispondenti con una verso strati più bassi e sul quantitativo di approssimazione del 2 5 % alla realtà di fatto. sostanze nutrienti che gli organismi animali Tutti questi studi, come si è accennato, si propongono %nncn lo scopo fondamentale ò'Jtmmcu di e di pesce, delle masse è generalmente spaventosamente povero di proteine. si può attendere in una data zona o i suoi la vita degli esseri marini, si può dire che traggono da essi. Importanti sono anche le Ed è superfluo rilevare quali vantaggi può Se si considera però che in molte parti del mondo si è appena agli inizi per quanto riguarda la creazione di razionali vivai, sia di acqua dolce che di acqua marina, e che immense zone oceaniche sono ancora vergini ai fini della pesca, si può giustificatamente affermare che in un non lontano futuro, se verranno compiuti sforzi intelligenti e coordinati su scala internazionale, la resa della pesca in tutto il mondo potrebbe essere moltiplicata da cinque a dieci volte. b3tntiu SOCIETÀ PER AZIONI - Capitale v e r s a t o e r i s e r v e Lit. 653.03D.033 S E D E S O C I A L E A. E D I R E Z I O N E Fondata P. BANK SAN T U T T E L E T O R I N O OF T R U S T 4 della AMERICA SAVINGS FRANCISCO, ASSOCIATION CALIFORNIA O P E R A Z I O N I Sede: V i a I N M I L A N O G I A N N I N I Fondatore NATIONAL G E N E R A L E : da Arcivescovado DI B A N C A n. 1 Agenzia A : V i a G a r i b a l d i n. 57 a n g . C o r s o P a l e s t r o Agenzia B : C o r s o V i t t o r i o E m a n u e l e I I n. 3 8 39 Olivetti Lexikon SO scriverà la parole già riconosciuta dal votino su di un numero tll mercati, litativa Olivetti con la Loxlkon80, mwonlra grandissimo la superiorità si conferma Il più compiuto mento della scrittura qua- assoluta meccanica stru- RASSEGNA TECNICO-INDUSTRIALE OSSERVATORIO INDUSTRIALE S I D E R U R G I A Il programma per lo Stabilimento a ciclo integrale di Cornigliano (S.G.I.). — Il piano che la Fiiisider ha studiato per la riorganizzazione della siderurgia italiana comprende come elemento essenziale la costruzione di uno stabilimento a ciclo integrale a Cornigliano, vicino alla foce del Polcevera. 1 criteri economici che lo hanno suggerito si basano sulla considerazione che mentre il consumo di prodotti siderurgici costituisce l'indice più rappresentativo del grado di industrializzazione di un paese, si constata che in Italia tale consumo risulta estremamente basso (60 kg. di acciaio greggio per abitante contro i 380 kg. degli Stati Uniti, i 263 kg. dell'Inghilterra ed i 162 kg. della Francia). Le cause di questo stanno soprattutto nell'elevato costo del prodotto, che supera di un 35 4 - 5 0 % il prezzo internazionale. Per un esame delle possibilità di futuro consumo nel nostro Paese di materiali acciaiosi occorre tener presente che la tendenza all'aumento del consumo di acciaio nel mondo ha portato ad un raddoppio ogni vent'anni e che in Italia si è calcolato che il consumo interno annuo di acciaio greggio potrà aggirarsi sui tre milioni e mezzo di tomi, sino a DELLA CAMERA DI COMMERCIO salire progressivamente e superare probabilmente i 4 milioni. Ma una prudenziale previsione ha fatto ritenere saggio prendere come base della produzione siderurgica italiana, tre milioni di tonn. annue di acciaio greggio. Questa produzione impone un ricorso alle materie prime da importare pari al 5 0 % cioè per un quantitativo di minerali e di rottami corrispondente a circa un milione e mezzo di tonnellate. Poiché nel ciclo si può partire dal minerale o dal rottame venne la domanda a quale delle due materie prime convenisse attenersi. Si notò che i rottami costituiscono una incognita sia perchè non garantiscono continuità di approvvigionamento, per la loro limitata disponibilità, sia perchè sono suscettibili di alterazioni di prezzo molto più del minerale. Nel bacino del Mediterraneo poi esistono giacimenti cospicui di minerali ferrosi stimati in circa due miliardi di tonn. ottimi per il tenore di ferro, per la composizione chimica e per lo stato fisico di aggregazione. Nel quadro quindi della siderurgia nazionale si può contare su una produzione di 3 - 1 - 4 milioni di tonnellate annue di cui 1 - r 1,5 tonn. prodotte da impianti a rottame ed il rimanente dal minerale. Naturalmente una riorganizzazione di tal INDUSTRIA E AGRICOLTURA genere implica anche delle varianti alla struttura produttiva degli impianti attualmente in funzione a Bagnoli, a Piombino ed a Cornigliano. La produzione sarà inizialmente cosi suddivisa: 500.000 tonn. annue di acciaio a Cornigliano (con possibilità di incremento fino al milione), 400.000 tonn. a Bagnoli e 350.000 a Piombino. Naturalmente alla base di questa produzione sta una precisa valutazione delle possibilità di sfruttamento degli impianti esistenti in ciascun stabilimento e della loro conversione con il minor gravame di spese e di trasformazioni. Questo concetto è il solo che consenta di conseguire un rendimento economico molto più elevato del passato, ma implica una modifica radicale nella struttura generale dell'attrezzatura produttiva italiana dell'acciaio, modifica che si concreta non soltanto nella sostituzione delle attrezzature antiquate con altre modernissime, ma anche nella concentrazione della produzione della ghisa, dell'acciaio grezzo, dei laminati, in un minor numero di unità più potenti, sufficientemente e razionalmente sfruttate, oltreché nella specializzazione della produzione dei singoli centri. È evidente che questa trasformazione implica un rivolgimento, una Fio. I - Una visione prospettica dello S.C.I. quale risulterà a lavori ultimati. Sono chiaramente visibili la banchina del porlo dove avverrà lo sbarco del carbone e del niincralc {circa due milioni di tonn. annue), il gruppo degli altiforni e il massiccio e imponente complesso dei capannoni. A scopo orientativo, si tenga presente che l'estremità ovest dei capannoni risulterà sull'area, attualmente occupala dalle rovine del castello Raggio e che tutta la zona prospiciente sarà ricavata dal riempimento del mare. («Corriere Mercantilo) 41 Fig. 2 - > Mazda», il motocarro giapponese prodotto dalla l'oyo Kogyo Co. Ltd. una delle più moderne fabbriche di motocicli del Giappone. Il modello in figura G. B. ha cilindrata 100 cc., motore a 4 tempi monocilindrico, potenza 15,2 cv a 2800 girifmin.; rapporto compressione 4,45 :1; peso 560 Kg., portata 500 Kg.; 4 marce. La produzione della fabbrica è di 1000 unità al mese. vera rivoluzione nella nostra attrezzatura, per cui qualche vecchio altoforno dovrà essere sacrificato, alcune acciaierie dovranno essere chiuse, e ciò per poter assicurare una più continua ed omogenea marcia ai nuovi laminatoi. Vi è un campo nel quale le modifiche imposte dal progresso tecnico dei nuovi impianti sono più radicali, ed è il campo dei laminati piatti sottili (lamierini, latta, ecc.) che saranno prodotti dallo S.C.I. di Cornigliano di cui ci occupiamo. Qui ci troviamo di fronte ad una profonda rivoluzione tecnica verificatasi negli Stati Uniti: ai vecchi, piccoli treni, manuali od anche meccanizzati, l'America ha sostituito i moderni, potentissimi treni continui o semi-continui, che possono assicurare costi di produzione enormemente più bassi alla condizione di essere utilizzati per una notevole aliquota della loro potenzialità con processo continuo. Ora, mentre da noi il laminato piatto sottile è tuttora un prodotto pregiato, di costo pressoché proibitivo, negli Stati Uniti il suo prezzo base coincide con quello dei profilati. Sono noti i motivi per cui la Finsider ha scelto Cornigliano per la creazione del suo più grande stabilimento: sia per la utilizzazione degli impianti preesistenti, sia per la favorevole posizione geografica che consente non soltanto la facile irradiazione dei prodotti finiti nei centri di consumo del nord-Italia e di tutti i Paesi stranieri (con i trasporti marittimi), ma per la relativa vicinanza di Cornigliano ai centri minerari del bacino del Mediterraneo, dai quali, come abbiamo già visto, dovrà arrivare il minerale. Allorché fu conosciuto il piano della Finsider, si obiettò che pareva assurdo che si dovesse — per ottenere il terreno disponibile all'intero impianto di Cornigliano — ricorrere alla costruzione di una diga per ricavare gran parte dell'area necessaria al riempimento del mare. Infatti si trattava — e si tratta — di costruire una gigantesca diga della lunghezza di 830 metri (attualmente in avanzato stadio di costruzione) 42 che, partendo dall'estremità della diga già costruita ad occidente della foce del Polcevera, si inoltrerà verso pionente fino a superare il Castello Raggio; diga che permetterà di conquistare al mare, mediante appunto il riempimento, ima superficie di circa 350 mila metri quadrati che, aggiunta a quelle già conquistate e alfe altre disponibili sulla terraferma, consentirà al nuovo impianto di disporre di circa un milione di metri quadrati, quanti ne occorrono appunto allo stabilimento allorché lavorerà à pieno ritmo. Ma ora i consuntivi delle aeree già create s\d mare hanno fatto tacere le critiche; infatti il relativo costo risulta di gran lunga inferiore a quello di qualsiasi altro terreno dell'adiacente zona industriale. La stessa direzione dell'ECA — che in un primo tempo fu vivace oppositrice del progetto — ora spinge perchè siano bruciati al massimo i tempi della realizzazione. Elemento decisivo sulla scelta di Cornigliano per la installazione del treno continuo fu la gran mole di edifici e di impianti eretti allo stesso scopo già prima della guerra e per i quali esistevano anche macchinari e materiali che — a suo tempo sottratti e dispersi dai tedeschi — sono stati poi reperiti, classificati e restituiti e il cui valore complessivo si fa ascendere sui 20-22 miliardi di lire (edifici compresi). A lavori ultimati, il grandioso complesso S. C. I. avrà un valore presumibile di 60-65 miliardi di lire, per cui per il suo completamento si è prevista una spesa ulteriore di 40-45 miliardi, ivi compresi i macchinari, i nuovi edifici e la creazione del terreno. Molti dei macchinari necessari sono stati ordinati negli Stati Uniti (per circa 20 milioni di dollari) ma il rimanente sarà commissionato alle industrie nazionali, per cui sotto questo aspetto l'intera opera si presenta particolarmente interessante, potendo questa, già nella sua fase iniziale, offrire possibilità di assorbimento ai prodotti della nostra industria metalmeccanica. I dipendenti dello stabilimento della Finsider di Cornigliano sono circa 1300; il che vale a dire che è stato già assorbito un numero maggiore di operai di quanti non ne abbia fino ad oggi licenziati l'ILVA nella zona. Ma questi dipendenti sono destinati ad aumentare con il procedere dei lavori, fino a raggiungere la cifra di 2500-3000 quando lo stabilimento sarà in grado di lavorare in pieno ritmo. Questo pieno ritmo si avrà nel 1953 mentre lo stabilimento sarà ultimato entro il 1952. A lavori ultimati avremo dunque nelle immediate adiacenze del porto uno dei più moderni e superbi stabilimenti siderurgici internazionali, che occuperà un'area di circa un milione di metri quadrati per una lunghezza di oltre 2 km. ed una larghezza di circa 500 m. Questo è il quadro panoramico generale. A complemento del quale è interessante rilevare che l'ultima banchina del porto da cui può dirsi mizi il nuovo stabilimento, è già stata corredata di impianti potentissimi, in grado di scaricare nel più breve tempo e in qualsiasi condizione enormi quantitativi di minerali e di carbone che verranno rapidamente portati al di là del Polcevera dentro il vero e proprio stabilimento. Qui sorgeranno due altiforni con una capacità di lavorazione di 750 tonn. al giorno ciascuno (in un secondo tempo si potrà aumentare il numero a tre ed eventualmente a quattro). Quindi si passerà all'acciaieria (10 forni con ima capacità di produzione pari a 100 mila tonn. annue ciascuno di cui soltanto cinque entreranno in funzione immediatamente ). Una produzione di 500 mila tonn. annue di acciaio presuppone un movimento gigantesco di materiali che dovranno forzatamente affluire attraverso il porto di Genova; si tratta di circa 2 milioni di tonn. di minerali e di carbone. Non possiamo tener conto delle numerose lavorazioni sussidiarie nell'interno stesso dello stabilimento, nè delle applicazioni varie che risulteranno dall'utilizzazione delle scorie, dei gas e dei sottoprodotti della cokeria. Ma — soprattutto la produzione del nostro laminato a caldo e a freddo che risulterà dallo stabilimento di Cornigliano — costituirà per l'industria italiana una importante innovazione che consentirà di ottenere un prodotto di prezzo pressoché uguale a quello dei profilati e di qualità e caratteristiche superiori a quelle finora realizzate. In particolare potremo ottenere un prodotto omogeneo, con costanza di spessore e di levigatezza di superficie, che nella fabbricazione della latta porterà a notevoli economie di stagno e nelle industrie lavoratrici del lamierino ad un sensibile risparmio di materiali. Concludendo: la installazione dei treni continui a caldo e a freddo per lamiere e per lamierini rappresenterà un grande progresso tecnico, che imprimerà tutto un diverso orientamento alle costruzioni meccaniche, allargando i campi di impiego dell'acciaio ed anche spostando l'impiego del ferro dal settore dei profilati a quello dei laminati piani. Ciò darà l'avvio a numerose nuove applicazioni e al sorgere di nuove industrie e allo sviluppo di quelle già esistenti. La stessa Finsider pensa già al fine di assicurare la continuità del ritmo di lavoro, a nuove iniziative per nuovi possibili campi di assorbimento della propria produzione. A U T O M O B I L I S M O Produzione ed esportazione automobilistiche — Le « Sei Grandi » dell'industria automobilistica britannica — e cioè la Austin, Ford, Nuffield, Standard, Rootes e Vauxhall — hanno prodotto nel 1930 circa 800 mila automobili. Questo totale sta a fronte di 720 mila automobili prodotte dall'intera industria britannica nel 1949 e di 630 mila nel 1948. Nell'ultimo anno d'anteguerra il totale non superò le 455 mila automobili. La Yauxhall ha prodotto il milionesimo veicolo — Il milionesimo veicolo prodotto dalla Vauxhall Motors di Luton negli ultimi venti anni è uscito in questi giorni dal banco di montaggio. Ci sono voluti dodici anni per produrre il primo mezzo milione di automobili; otto anni per il secondo mezzo milione. Macchine per 46 milioni di sterline esportate dalla' Austin — Dai dati relativi alla produzione 1950 della Austin Motor Company risulta che le esportazioni (pari al 7 5 % della jjroduzione) hanno procacciato valuta estera per Lst. 46,2 milioni. L a produzione della Società è ammontata a 165.723 veicoli, un nuovo record, rappresentante 74 veicoli e mezzo per ora lavorativa, mi aumento cioè di 13 veicoli all'ora rispetto al 1949. Le esportazioni della Nuffield aumentate dell'80% — Durante il 1950 le esportazioni dell'Organizzazione Nuffield, il terzo dei grandi complessi automobilistici britannici, hanno raggiunto il totale di oltre 104 mila veicoli; si tratta di mi aumento, rispetto al 1949, di quasi l ' 8 0 % . I guadagni della Nuffield risultanti dalle esportazioni hanno superato i 35 milioni di sterline; mi terzo di questo totale è stato costituito da valuta pregiata. Premio per la Bover — La Rover Motor Company di Birmingham ha ricevuto il Trofeo Dewar Challenge per il « più grande successo tecnico dell'annata »; questa Ditta ha infatti progettato la prima automobile del mondo con turbina a gas. La macchina, un'automobile da turismo con carrozzeria aerodinamica, ha richiesto dieci anni di tempo per poter essere perfezionata. Tale Trofeo non veniva assegnato dal 1929 perchè, secondo l'opinione del Royal Automobile Club, cui fu offerto nel 1904 dal defunto L o r d Dewar, in tutto questo tempo non si erano avute realizzazioni tecniche di carattere sufficientemente elevato per l'assegnazione. Nuovo motociclo — Uno degli ultimi numeri di « Motor Cycle » ha riportato la notizia della messa a punto di una nuova motocicletta che è stata costruita con l'intento di battere l'attuale primato mondiale di velocità. II sig. R. W . Dearden, commerciante di motociclette nella città di Manchester, ha preparato mia « Vincent Blak Lightning » da 998 centimetri cubici, con la quale cercherà di ottenere un n u o v o primato. Il tentativo verrà fatto in Germania durante la prossima primavera. La motocicletta in questione è stata modificata, in modo da comprendere un sovralimentatore e un rapporto di ingranaggi più adatto per le alte velocità. Per mantenere sulla superficie stradale la ruota anteriore della macchina quando questa procederà alla velocità di circa 270 chilometri orari, è stato allungato lo scartamento delle ruote, con il risultato che il centro di gravità viene così spostato in avanti; si calcola che circa due terzi del peso della macchina gravino ora sulla ruota anteriore. Il guidatore è in posizione pressoché orizzontale. In percorsi di prova la motocicletta ha compiuto oltre 160 chilometri all'ora in prima. Pneumatici di sicurezza. — La Firestone Tire and Rubber Co. ha dato notizia di avere recentemente iniziato la produzione commerciale di un nuovo tipo di pneumatico senza camera d'aria immune da forature e che elimina definitivamente il pericolo da esse presentato. In luogo della camera d'aria il pneumatico ha all'interno un diaframma che trattiene l'aria anche quando il copertone resti danneggiato e consente così all'autista di mantenere il controllo della macchina. ELETTRONICA RADIO Sviluppo della televisione in Gran Bretagna — L o sviluppo della televisione in Gran Bretagna, in circa quattro anni, è stato enorme. Si prevede inoltre che nei prossimi tre anni il numero degli utenti di apparecchi televisivi sarà più che triplicato. Le per- A SEMPRE MEGLIO! Nel 1951 saranno passati cent'anni dall'epoca in cui la Regina Vittoria inaugurò a Londra la famosa Grande Esposizione, con la quale venne rivelato al mondo come l'abilità e lo spirito d'iniziativa degli inglesi fossero all'avanguardia nella ricerca costante dei mezzi atti a render la vita più facile ed attraente. Da diverso tempo abbiamo pensato di festeggiare questo centenario con un grande Festival nazionale, illustrante tutti gli aspetti della vita inglese. Dal suo canto la Fiera delle Industrie Britanniche del 1951 sarà eccezionalmente interessante, perchè mostrerà come la Gran Bretagna sia bene avviata nella sua ricostruzione economica. La Fiera del 1951 sarà ancor più soddisfacente che quelle passate, dati i progressi continui dell'industria nazionale. Oltre tremila espositori, rappresentanti un centinaio di gruppi di industrie, presenteranno all'esame del pubblico i loro articoli più recenti. Pochi compratori vorranno rinunziare all'occasione, veramente unica, di vedere con i propri occhi quanto la Gran Bretagna ha da offrire. Migliaia di essi già hanno fatto le loro prenotazioni. Tutti coloro i quali intendono visitare la Fiera sono invitati a prenotarsi al più presto. FIERA DELLE INDUSTRIE BRITANNICHE LONDRA 30 APRILE—11 MAGGIO BIRMINGHAM LE VARIE INFORMAZIONI relative agli espositori, ai cataloghi, alle mostre speciali e alle varie facilitazioni di cui sarà possibile usufruire alla Fiera possono essere ottenute presso l'Ambasciata di Gran Bretagna o qualsiasi Consolato britannico. coassiale Roma-Pisa, entro marzo 1954; impianto coassiale Mestre-Trieste, entro luglio 1954; impianto coassiale Milano-Torino, entro settembre 1954; impianto sistemi a 12 canali Torino-Modane (Francia), entro gennaio 1952; impianto sistemi a 12 canali Verona-Brennero (Austria), entro novembre 1952; modesta estensione della rete meridionale in cavo esistente, mediante la pupinizzazione delle bicoppie non ancora pupinizzate, entro maggio 1952. Fig. 3 • Nel diparti mento ricerche delia organizzazione. Nuffield. (Inghilterra) si i provato il comportamento una automobile > Morris» sottoposta a temperature molto basse in una apposita cella (Frestcold). sone fornite di un apparecchio televisivo nel giugno 1946 erano 1300; nel marzo 1948 salivano a più di 45.000; nel dicembre 1949 a 240.000; nel dicembre 1950 la cifra approssimativa è di 555.000. Le previsioni per i prossimi tre anni sono le seguenti: aprile 1951: 600.000 abbonamenti; aprile 1952: un milione; aprile 1953: più di un milione e mezzo di abbonamenti. Nel 1948 le spese per la televisione sono ammontate a circa un milione di sterline. Si prevede che nel 1951 tale cifra verrà più che raddoppiata. TELECOMUNICAZIONI Piano di sviluppo delle telecomunicazioni in Italia. —- Il Ministro italiano delle telecomunicazioni ha trattato su Produttività il piano di sviluppo delle telecomunicazioni nel mezzogiorno. In forma sintetica egli ha detto che la rete telefonica nazionale statale era costituita prima della guerra dai 945 circuiti nazionali per uno sviluppo di 270.186 km. e 105 circuiti internazionali per uno sviluppo di 29.069 km. Queste consistenze, all'atto della liberazione, erano ridotte a soli 105 circuiti nazionali per uno sviluppo di 16.851 km. Con il lavoro di ricostruzione, iniziato nel 1947, si è portata la consistenza a valori leggermente superiori a quelli dell'anteguerra, tuttavia inadeguati al continuo incremento del traffico. La insufficienza della potenzialità della rete era già stata prevista e perciò, appena avviati i lavori di ricostruzione, l'Amministrazione si è preoccupata di mettere allo studio un Piano di sviluppo basato sulla tecnica più progredita nel campo delle telecomunicazioni e concepito per sopperire al prevedibile sviluppo del traffico per un notevole numero di anni. Questo Piano di sviluppo è già entrato in fase esecutiva per la zona a nord di 44 di Napoli. 1 lavori che sono finanziati con un mutuo di 25 miliardi di lire contratto dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni con la Cassa Depositi e Prestiti, sono già state appaltate all'industria nazionale. La consegna degli impianti funzionanti avverrà a lotti, con la seguente successione: impianto coassiale Firenze-Pisa, entro novembre 1952; impianto coassiale MilanoVerona, entro marzo 1953; impianto coassiale Roma-Napoli, entro luglio 1953; impianto coassiale Pisa-Genova, entro luglio 1953; impianto coassiale Genova-Milano, entro marzo 1954; impianto coassiale Verona-Mestre, entro marzo 1954; impianto Fig. 4 - La. carrozzeria di un'automobile tAustin* Napoli-Atena Atena-Potenza . Potenza-Bari . . Atena-Cosenza . Cosenza-Tiriolo (Catanzaro) Tiriolo-Reggio C. Mili-Catania . . Catania-Caltanissetta . . . . Caltanissetta -Palermo . . . . Necessità circuiti in base incremento previsto di traffico Aumento n. circuiti con pupinizzazione integrale TRATTA N. circuiti attuali Le cifre consentono di sintetizzare le situazioni molto meglio di un lungo scritto, perciò qui di seguito si sono riportate: la situazione attuale, la situazione che si avrà a pupinizzazione effettuata e le esigenze per soddisfare presumibili traffici nel prossimo futuro. 54 24 24 42 72 39 39 54 309 108 100 221 49 36 24 54 51 39 208 192 140 21 27 111 21 24 111 Ma oltre le esigenze nazionali si debbono considerare quelle derivanti dal traffico con: l'Africa del Nord, da smaltirsi a mezzo di un ponte-radio Trapani-Tunisi che prevede 24 circuiti al più presto, ma che avrà certo un ulteriore notevole sviluppo; la Grecia, la Turchia ed il Medio Oriente da smaltirsi a mezzo di un ponte-radio via Corfù o Cefalonia, che prevede 36 circuiti in un primo nella cassa d'imballaggio protetta da un involucro di celiatane. tempo con sicuro sviluppo in seguito; inoltre il traffico di transito attraverso l'Italia tra i suddetti paesi e quelli di tutta l'Europa. Solo l'esecuzione del jnano per lo sviluppo delle telecomunicazioni nell'Italia meridionale, che, se iniziata al più presto, potrebbe essere realizzata entro lo stesso termine di quello relativo alla rete coassiale centrosettentrionale e cioè entro il 1954, permetterà di dotare il paese di una rete efficiente, che consentirà di soddisfare tutte le esigenze del traffico telefonico-telegrafico internazionale — anche in eventuali casi di emergenza — e lo sviluppo inevitabile della televisione per tutta la nazione, giacché il cavo coassiale è appunto previsto per permettere anche la trasmissione del programma televisivo. La spesa prevista per l'esecuzione del Piano è dello stesso ordine di quello occorrente per il potenziamento della rete centrosettentrionale, e precisamente di 26 miliardi di lire. 11 Piano inoltre è una premessa necessaria della complessa attività in corso nella valorizzazione del Mezzogiorno e la sua realizzazione doterà di un efficiente sistema nervoso le regioni meridionali, portandole allo stesso livello telefonico delle Regioni del Centro e del Nord. Esso comprende: l'impianto in cavo coassiale Napoli-AvellinoBenevento-Foggia-Bari; l'impianto in cavo coassiale Bari-Brindisi-Taranto-Lecce; l'impianto in cavo coassiale Foggia-Pescara; l'impianto in cavo coassiale Napoli-MessinaPalermo; cavo a bicoppie con tubi coassiali Palermo-Trapani-Marsala; cavo a bicoppie con tubi coassiali Catania-Siracusa-Ragusa; cavo a bicoppie con tubi coassiali EnnaCaltanissetta-Agrigento -Porto Empedocle; ponte-radio (o cavo coassiale) MessinaCatania-Enna; cavo a bicoppie Napoli-Castellammare-Sorrento ; cavo a bicoppie Salerno-Amalfi. L'esecuzione del Piano comporta l'importazione di poche materie prime mentre tutte le lavorazioni, le costruzioni e gli impianti verranno eseguiti da tecnici e maestranze italiane ed in particolare gli scavi, i lavori edili, le pose, da maestranze locali. Ciò significa che l'esecuzione del Piano darà luogo ad un notevole impiego di mano d'opera e per conseguenza contribuirà all'alleviamento della disoccupazione in zone particolarmente depresse. Si prevedono infatti tre milioni e 250 mila giornate lavorative di tecnici ed operai specializzati per gli impianti propriamente elettrici e 2 milioni di giornate lavorative per i lavori edili connessi. Va ricordato che in sede internazionale l'Italia ha prospettato la assoluta convenienza di far transitare per il suo territorio tre importantissime arterie di telecomunicazioni della rete di interconnessione del bacino mediterraneo. Le due prime già oggetto di accordi preliminari tra le due Amministrazioni interessate, collegheranno con ponti-radio l'Africa del Nord alla Francia attraverso la Sardegna, la Corsica e la Tunisia alla Sicilia; la terza la Puglia o la Calabria alla Grecia, Turchia e Medio Oriente. Il Comitato Consultivo Internazionale ha già esaminato questi progetti concreti ed è quindi evidente la necessità per l'Italia di attrezzare, con la maggiore urgenza, la propria rete per poter accogliere e smistare efficacemente queste importanti e facili comunicazioni. Fig. 5 - La locomotiva in figura, che, sarà presentata alle Mostre Britanniche del Festival, è stata costruita le ferrovie indiane dalla North British Locomotive Co. di Glasgow. Ha una lunghezza di. SI metri. Se non si dovesse iniziare subito, l'Italia perderebbe certamente la migliore occasione che finora le si sia mai presentata, e, con suo grave danno, vedrebbe avviati importantissimi traffici telegrafici e telefonici per altri percorsi. A parte gli impegni morali già assunti dall'Italia, ci sono quindi delle ragioni economiche che consigliano la rapida attuazione del Piano, senza contare l'evidente grande interesse di disporre di una tale rete per vitali esigenze della difesa nazionale. Basti infatti considerare che su ogni coppia coassiale si potranno realizzare fino a 960 comunicazioni telefoniche, contemporanee di ottima qualità, cioè si avrà una grande disponibilità di circuito con la possibilità di assegnarne agli usi civili e a quelli militari le quantità necessarie senza reciproche interferenze; i tubi coassiali che permettono la trasmissione di correnti fino alla frequenza di 10 megacicli al secondo consentiranno poi di assicurare anche la perfetta trasmissione dei segnali « radar ». Non è poi trascurabile la considerazione che in ogni valutazione di incremento dei traffici telefonici si rimane sempre al di sotto della effettiva richiesta, specie se il servizio offerto è di buona qualità. Questa considerazione permette di prevedere con sicurezza una ottima produttività degli impianti, che, secondo calcoli estremamente prudenziali, non dovrebbe essere inferiore ai sette miliardi e duecento milioni annui, e cioè al 20 % del capitale impiegato. per AERONAUTICA Traversata atlantica di un apparecchio a reazione. -— Il primo tentativo di traversata atlantica di un apparecchio a reazione, senza rifornimento in volo, è stato effettuato da un bombardiere « Canberra » con equipaggio della R.A.F. dall'Irlanda Settentrionale a Terranova, una distanza di circa 2000 miglia. Il « Canberra » è un apparecchio che entrerà quanto prima in servizio presso il Comando Britannico Bombardieri. Dopo il volo l'apparecchio è stato consegnato alla base delle Forze Aeree Statunitensi di Fig. fi - Un nuovo tipo di pressa, idraulica da 1S tonnellate costruita dalla Maschincnfabrik A. Pelissier Nachfolger di Hanau avi Alain (Germania). Potenza del motore 20 CV. Riepilogando, consigliano l'attuazione del Piano — integrato da un piano di costruzioni di edifici postali — ragioni tecniche, economiche, sociali e politiche. Ciascuna di queste ragioni sarebbe da sola sufficiente a promuovere l'esecuzione del Piano e la conseguente spesa, ma tutte riunite non possono che imporre la sua sollecita attuazione, anche se ciò dovesse comportare sacrifici in altri settori meno urgenti. 45 Naturalmente gli elicotteri possono volteggiare su uno spazio ristretto e atterrare su superfìci di dimensioni pressapoco analoghe alle loro. Sulla Fort Duquesne in realtà l'elicottero atterra su una superficie ancora più piccola, giacché la pale del rotore, che hanno un'ampiezza di circa 15 m., sporgono al difuori della piattaforma. Il «Westland S 51», munito di motore Alvis Leonides, è l'elicottero standard della Marina. Attualmente esso viene impiegato come mezzo di comunicazione ed è di base sulle portaerei. Oltre che per la ricognizione, gli elicotteri sulle navi mercantili potrebbero continuare ad essere impiegati come mezzo di comunicazione e soprattutto per portare messaggi da nave a nave lungo il convoglio nei periodi è necessario non fare uso della radio. La versione civile dell'S 51, che ha una autonomia di 400 km. con una riserva di combustibile per altri 20 minuti di volo, può trasportare un carico di 540 kg. C H I M I C A Fi!/. 7 - Nei laboratori della «Production Engineering Research Associatimi' si procede al rilievo delle forze che si sviluppano durante la lavorazione alla pressa. Gli elementi per i rilievi sono incorporati allo stampo e trasmettono alla scatola oseillografica. Dayton, 11 eli'Ohi® Il Comando dell'Aviazione Tattica degli Stati Uniti è molto interessato a questo bombardiere britannico ed è assai probabile che esso venga adottato dalle Forze Aeree Statunitensi. Si tratterebbe del primo apparecchio militare britannico prodotto negli Stati Uniti per le Forze Aeree Americane. Elicotteri sulle navi mercantili. — In seguito ad esperimenti che sono stati svolti nella Manica, è molto probabile che in futuro le navi mercantili possano disporre di elicotteri per difendere i convogli dagli attacchi dei sottomarini. In un rapporto pubblicato in questi giorni, la Società dei Costruttori britannici di aeroplani, dichiara che invece di far accompagnare ogni convoglio da una portaerei, potrebbero essere installate a bordo di una o più navi mercantili speciali piattaforme per gli elicotteri. Questi entrerebbero in funzione per sorvegliare la rotta una volta che i convogli si fossero allontanati dalle zone costiere, protette dagli aeroplani. Gli esperimenti si sono svolti a bordo della nave-appoggio Fort Duquesne con elicotteri «Westland S 51». Una speciale piattaforma di acciaio rinforzato è stata installata sul ponte, nella parte poppiera della nave. Purificazione dei gas di scappamento. — La Oxy-catalyst Manufacturing Company di W a y n e (Pennsylvania) ha perfezionato un meccanismo per purificare i gas di scappamento delle automobili. Esso viene collocato nelle macchine al posto della comune marmitta e, oltre a deodorare i gas di scarico, li rende non velenosi. 11 funzionamento si basa sull'impiego di un catalizzatore, costituito da diversi elementi, principalmente platino. In presenza dell'aria aspirata dall'esterno e del catalizzatore si determina una reazione per cui i gas di scarico vengono trasformati in vapori innocui. Attualmente il congegno viene principalmente usato per i piccoli camion che usano benzina a basso numero di ottani. F I S I C A hig. 8 - L impiego degli elicotteri quali mezzi sussidiari per la marina, militare e mercantile si è molto palo recentemente. Detti aeromobili si prestano particolarmente bene per attcrraggi su. spazi, ridotti come offerti dalle tolde di navi. 46 svilupquelli Misurazione più precisa della velocità della, luce. — Un esperimento recentemente portato a termine in Inghilterra presso il National Physical Laboratory ha messo in evidenza la mancanza di accuratezza della cifra normalmente accettata oggi della velocità della luce. La differenza non è grande: è di soli km. 17,702 al minuto secondo. Ma la questione è ben lungi da essere una curiosità accademica, poiché la velocità della luce è usata per molti dei calcoli fondamentali della teoria atomica e la cifra più precisa è di utilità immediata nel campo della radio e del radar. L a velocità della luce è, nella teoria della relatività di Einstein, la velocità più alta alla quale qualche cosa possa muoversi. È di conseguenza un'importante costante fisica e la sua misura è rimasta un problema scientifico per molti anni. Si è consumato molto t e m p o e molto denaro da quando Romer per primo ottenne nel 1676 una cifra di km. 308.992 al secondo, in base ad osservazioni astronomiche. L a prima misurazione strumentale diretta fu eseguita da Fizeau nel 1849. Un raggio di luce veniva messo a f u o c o sul bordo di una ruota dentata e dopo essere passato attraverso il vuoto tra un dente e l'altro giungeva a km. 6,437 di distanza e veniva nuovamente riflesso sulla ruota. Se al ritorno il raggio cadeva su un Il metodo si fonda su un principio analogo a quello di Michelson, ma invece di usare un tubo della lunghezza di km. 1,609, il tubo di Essen è lungo solo crii. 17,78. Una radio-onda viene spinta in questo tubo metallico e viene riflessa avanti e indietro, tra le due estremità. Quando il tempo del percorso tra le estremità è uguale all'intervallo di tempo tra due onde successive, esse si combinano per dare luogo ha una risonanza elettrica che può essere rivelata con grande precisione. Non era necessario che la velocità della luce fosse più accuratamente valutata per quanto riguarda scopi pratici fino all'avvento del radar. Con il radar si calcola la distanza di un oggetto dal tempo impiegato da un radioimpulso a percorrere una distanza nei due sensi, essendo la velocità delle onde uguale a quella della luce. Il valore recentemente trovato dà la possibilità che il radar venga usato con precisione maggiore e ciò sarà particolarmente importante per la ricognizione aerea che rileva il terreno per mezzo del radar. La velocità della luce viene usata nel calcolo di molte costanti fisiche. I mutamenti più significativi si avranno probabilmente in astronomia, nelle ricerche atomiche e nel campo della radio. Fiff. 9 - Apparecchio per prove di fatica ad elevata temperatura. pieno della dentatura, non poteva più essere visto da dietro la ruota. La ruota veniva perciò accelerata fincliè, la luce non fosse percepita e la durata del tragitto veniva calcolata in base alla rapidità di rotazione della ruota stessa. In tempi più recenti, nel 1935, negli Stati Uniti, Miclielson realizzò un esperimento famoso nel quale • il raggio luminoso si muoveva in un tubo metallico lungo km. 1,609; nel tubo poteva essere praticato il vuoto pneumatico, per evitare l'ostacolo che l'atmosfera poteva presentare alla velocità. Il valore finale ottenuto di km. 299.773 al secondo fu confermato in successivi esperimenti e da allora generalmente accettato. Quando il dott. L. Essen del National Fio. 10 - Questi abiti servono per proiezione, dalle basse temperature, dei piloti; sono provvisti nell'interno di resistenze elettriche di riscaldamento. (The British Non-Femus Pliysical Laboratory annunciò nel 1947 che tale valore era di km. 299.790,7 al secondo, fu ascoltato con un certo scetticismo: oggi egli ha confermato il risultato valendosi di un più perfezionato apparecchio ed i risultati recentemente ottenuti, in Svezia e negli Stati Uniti, concordano con questo valore entro l'approssimazione di 1 km. al secondo. Il dott. Essen fa parte della sezione elettricità del N.P.L., dove si occupa delle onde radio. Le onde radio differiscono da quelle luminose solo per lunghezza d'onda e si ritiene generalmente che si muovano con velocità uguale. Durante la guerra, il dottor Essen fu frequentemente consultato circa il valore della velocità della luce ed egli cominciò a prospettare che, sebbene effettuati in scala impressionante, gli esperimenti non fossero tanto accurati come generalmente ritenuto. Pensò che il N.P.L. potesse fare di meglio valendosi delle onde radio e cominciò ad occuparsi del problema non appena possibile dopo la fine della guerra. Metals Research Ass.). In questo esperimento il tempo del percorso è di circa 1/10.000.000.000 di secondo, cioè, in altre parole, le radio onde si seguono alla frequenza della frazione di secondo suddetta e fu necessario misurare questa frequenza con un'approssimazione di meno Fili. 11 - È stalo prodotto dalla ILI di Torino un nuovo apparecchio per vibrofillrarc malta di calce per intonaci, costituito da una intelaiatura in tubi di acciaio saldati. Il motore di comando, di 0,5 CY., è racchiuso in una camera metallica protettiva a tenuta d'acqua. 47 di 1/1.000.000. Questo era proprio il genere di problema cui Essen attese durante la guerra e l'attrezzatura allora costruita era idealmente idonea all'esperimento relativo alla velocità. La costruzione del tubo richiese una lavorazione accuratissima e le sue dimensioni furono approssimate al millesimo di millimetro. La Metrology W o r k shop, dove il tubo fu realizzato, ottenne un risultato dieci volte migliore di quello precedentemente ammesso come raggiungibile, e la Sezione Calibri della Metrology Division dovette elaborare nuove tecniche per realizzare la richiesta precisione (Electronic Engineering). 64.103.000.000 passeggeri/km. nel 1949; il traffico merci da 27.202.000.000 tonn./km. nel 1940 a 28.493.000.000. Un vasto piano di unificazione è in corso nelle ferrovie britanniche e i molteplici tipi di locomotive attualmente in servizio (circa 400 tipi diversi) verranno gradualmente sostituiti con tipi unificati il cui numero non supererà la decina. Nella città di Toronto (Canadà) è in costruzione una ferrovia sotterranea per decongestionare il traffico della Youge Street. La sua lunghezza sarà di 4,75 miglia ed il dislivello tra i capilinea di 90 m. (Engineering, febbraio 16, 1951, pag. 177). di navi oceaniche è stata costruita in Inghilterra. Viene annunciato che il nuovo motore ha ora completato con pieno successo una rigorosa serie di prove e che anzi il suo rendimento ha superato le migliori aspettative degli esperti. Questo nuovo motore marino, costruito dalla British Thomson Houston, la stessa ditta produttrice del primo motore a reazione per aeroplano progettato da sir Frank Whittle, verrà installato in una petroliera della AngloSaxon Petroleum Company, specialmente attrezzata per sperimentare l'efficacia delle turbine a gas come mezzo di propulsione navale. M I N E R A R I A Nuovo apparecchio respiratore — L e pessime condizioni dell'aria circostante impediscono spesso l'opera di salvataggio in caso di incendi o di disastri minerari. D o p o 15 anni di ricerche è stato messo a punto in America un nuovo ed efficace apparecchio respiratore. Trattasi della solita maschera, collegata con un tubo ad un sacco fissato al petto. La novità consiste nel fatto che il sacco contiene una sostanza chimica che sviluppa ossigeno, assorbe il biossido di carbonio espirato, e mantiene basso il tenore di umidità che si sviluppa nel circuito chiuso dell'apparecchio; tutti e tre i maggiori problemi degli apparecchi respiratori sono cosi risolti contemporaneamente. Anche quando si tratti di sottoporsi ad operazioni pesanti, l'uomo che ne è munito, può fare affidamento che la sostanza contenuta nel sacco duri per almeno un'ora. In caso di incendio, l'apparecchio può venire indossato sotto il cappuccio del vestiario isolante. Fig. 1. - Il bombardiere a reazione .Canberra. costruito dalla English Electric Co. Ltd. che ha recentemente attraversato ! Atlantico ad una velocità pari, a quella della rotazione della Terra, tenendo dietro al Sole. ed arrivando a Terranova circa alla stessa ora solare in cui era partito dall'Irlanda Settentrionale. F E R R O V I E La prima locomotiva elettrica prodotta in Austria nel dopoguerra è stata consegnata alle Ferrovie Federali Austriache. È stata provata e messa in servizio merci tra Linz e Salzburg. Questa l o c o m o t i v a fa parte delle 31 ordinate dalle Ferrovie austriache che entreranno in servizio nei prossimi mesi. Le caratteristiche tecniche della l o c o m o t i v a sono: 4 assi, 3240 CV di potenza, 90 k m / h di velocità. Il costo si aggira sui 3.500.000 scellini (90.000.000 di lire). Progressi postbellici delle ferrovie giapponesi. — Le ferrovie giapponesi non furono molto danneggiate dalla guerra per cui hanno potuto progredire ora nei servizi con una certa facilità. La rete ferroviaria giapponese al 31 marzo 1950 comprendeva in totale circa 20.000 km. di linee (pari a 12.282 miglia contro le 11.433 del 1940). Anche il materiale mobile fu accresciuto: vi sono attualmente 4543 locomotive a vapore (contro le 4272 del 1940); 308 l o c o m o t i v e elettriche (contro le 184 del 1940); vagoni 9682 e carri 105.408 (contro rispettivamente 9535 e 95.000). Il volume del traffico è aumentato da 49.339.000.000 passeggeri/km. del 1940 a 48 Produzione energia nel Messico. — La costruzione della centrale termoelettrica di Guaymas (Messico) procede e si presume che la centrale sarà in funzione nell'ottobre 1951. Una conduttura di 11 km. porterà l'acqua all'impianto. Un'altra centrale termoelettrica da 15.000 k W è in costruzione a Ciudad Obregon. M A R I N A Prima turbina a gas per navi oceaniche. — La prima turbina a gas per la propulsione Trattasi di un successo esclusivamente chimico, che dipendeva dal trovare un metodo per la produzione su scala abbastanza vasta della sostanza chimica impiegata, cioè del perossido di potassio. Questa sostanza contiene un eccesso di ossigeno facilmente cedibile, e fornisce quindi l'elemento essenziale dell'aria respirabile; ma, una volta ceduto l'ossigeno, rimane ossido di potassio alcalino, che assorbe il biossido di carbonio espirato. Fino a p o c o tempo fa, il perossido di potassio poteva essere prodotto in laboratorio solo in piccoli quantitativi. Le ricerche fatte dal 1935 dalla Marina americanahanno consentito di trovare e di sviluppare un processo soddisfacente, tanto che oggi una ditta americana produce giornalmente da 3 a 5 tonnellate di questa sostanza, un tempo inottenibile. Nuovo giacimento di uranio nel Commonwealth — Un nuovo giacimento di uranio è stato scoperto da un ricercatore privato in Canadà. Esso è situato presso una miniera di proprietà del Governo canadese nei territori nord-occidentali ed un esperto geologo, che lavora per il Governo canadese, ha dichiarato trattarsi del migliore giacimento fra quanti sono stati da lui ispezionati fino ad ora. In un campione del peso dì 44 libbre si è riscontrato un contenuto di uranio di oltre il 3 0 % . Altra n u o v a fonte di rifornimento per questo metallo essenziale è quella offerta da un altro paese del Commonwealth britannico. Il Sud Africa produrrà uranio in forti quantitativi ricavandolo dai materiali di scarto delle miniere aurifere e Io fornirà sia all'Inghilterra che agli Stati Uniti. Il Ministero britannico dei Rifornimenti ha dichiarato che un accordo al riguardo è stato ora concluso fra Inghilterra, Stati Uniti e Sud Africa. Ciò porta a felice conclusione l'intensa, opera di ricerca e sviluppo, Ftr/. 15 - t'rz nuovo veicolo >/ 1J vfj ' 'ir/ìi!'i 'l,. <•» m p ' ! costruito in Inghilterra iter trasporti speciali. durata anni, alla quale le tre nazioni hanno partecipato. Quattro società minerarie del Sud Africa saranno responsabili della produzione dell'uranio dall'oro. Il Sud Africa è una delle principali fonti di rifornimento di oro del mondo e questo paese del Commonwealth, in seguito al nuovo processo di estrazione, diverrà sicuramente uno dei più importanti produttori di uranio del mondo. Rugeley, presso Stafiord, da esperti dell'Ente Carboni. La notizia è stata data il 14 febbraio scorso dal presidente dell'Ente Carboni, Lord Hyndley, il quale ha dichiarato che nella fase di piena produzione il giacimento consentirà l'estrazione di circa 2.000.000 di tonn. di carbone all'anno. La nuova miniera verrà dotata delle più moderne attrezzature, con una spesa che raggiungerà il milione di sterline. Sebbene la percentuale di uranio contenuta nei minerali auriferi sud-africani non sia molto elevata, il quantitativo di minerale estratto è talmente ingente che anche la produzione di uranio sarà notevole. Tale sistema di produzione è inoltre vantaggioso anche dal punto di vista economico perchè il minerale dal quale l'uranio viene ricavato è stato fino ad ora considerato un prodotto di scarto, privo di qualsiasi valore. Si prevede che altri 1.5.000 lavoratori entreranno a far parte delle miniere quest'anno. L'Ente Carboni ritiene che l'attuale ritmo dei reclutamenti sia soddisfacente. Solo negli ultimi 3 mesi, il numero di minatori è aumentato di 10.000 unità, ma le richieste del riarmo renderanno forse impossibile mantenere il ritmo di espansione a questo livello. La produzione di carbone in Inghilterra è aumentata durante gli ultimi 4 anni di 23 milioni di tonn. all'anno. La produzione per minatore ha raggiunto nel 1950, 293 tonn., contro 260 tonn. quattro anni fa. Nuovo giacimento minerario scoperto in Inghilterra. — Un nuovo giacimento minerario è stato scoperto in Inghilterra, a Fig. 13 e 14 - Si va affermando. Vnso del Plymetl un nuovo tipo di compensato metallico, che unisce le caratteristiche di elasticità e leggerezza del legno ad una buona resistenza superficiale datagli dal rivestimento metallico. Pannelli di questo materiale vengono costruiti in diversi tipi: il 1° in figura ha strati di legno compensato rinchiusi tra due strati di lamiera di acciaio zincato; il 2° tra lamiere di alluminio; il 3° di acciaio inossidabile; il 4" ha un materiale isolante compreso ira. due lamiere zincate. Tutti gli strati in legno sono incollati con resine fenoliche adesive. Questi materiali possono essere facilmente piegati. TRASPORTI INDUSTRIALI La ditta Rugby British Thomson Houston ha inventato un sistema che permette il trasporto nell'interno della fabbrica delle scatolette, senza che queste si urtino fra di loro o si graffino. Si usa l'energia elettro-magnetica, sia per tenere le scatolette al loro posto, grazie alla forza di attrazione esercitata sull'acciaio, sia per spingerle in avanti con movimento uniforme. Le scatole vengono affidate al nastro elettro-magnetico, che consiste di un binario doppio e di una rotaia motrice; il doppio binario e la terza rotaia compongono un elettro-magnete allungato tripolare. Le scatole vengono tenute erette contro le due rotaie esterne che costituiscono il binario, e sono spinte, in avanti da onde di forza magnetica indotta nella rotaia motrice centrale, ad una velocità che può mutare secondo che si desideri. Le scatolette non possono urtarsi, dato che rimangono automaticamente sulla cresta 49 dell'onda, e quindi a distanza fissa l'una dall'altra. T E C N O L O G I A « Radiografie » ultrasoniche dei metalli. — Al recente Congresso dei tecnici del metallo tenutosi a Chicago, il dottor L. W . Ball, capo del reparto fisico del Laboratorio del Dipartimento di Artiglieria Navale, e H. E. Van Valkenberg, della Sperry Products Corp. di Danbury, Connecticut hanno illustrato dettagliatamente i nuovi perfezionamenti ottenuti nelle macchine per il controllo delle parti metalliche. I modelli più recenti sono in grado di « vedere » le imperfezioni strutturali di parti metalliche dello spessore di 40 cm. e di blocchi cementizi dello spessore di m. 1,20 mediante l'impiego di onde ultrasoniche. R I C E E C li E Nuovo apparecchio per lo studio dei lubrificanti — La « General Electric » ha studiato e realizzato un nuovo apparecchio, il cosidetto « strumento elettronico a diffrazione », che consente di analizzare strati oleosi superficiali dello spessore di un milionesimo di centimetro. L'analisi avviene mediante lo studio dello spettro risultante dalla diffrazione di elettroni sulla superficie in esame. Tale spettro sarebbe caratteristico per ciascuna qualità di olio e consentirebbe agli studiosi di farsi una idea esatta della composizione di questo ultimo. Il n u o v o apparecchio promette di facilitare la produzione di lubrificanti migliori, consentendo, ad esempio, più accurati studi delle peculiarità di quei lubrificanti che, frapposti tra parti metalliche in movimento, precipitano in sostanze dannose. Disco volante in fabbricazione. — È stato iniziato in Inghilterra il lavoro per la fabbricazione di un pallone lungo 200 piedi che verrà impiegato da un gruppo internazionale di scienziati che si interessano di raggi cosmici per condurre esperimenti nel corso di quest'anno. Gli scienziati, capeggiati dal Premio Nobel prof. Cecil Powelì, stanno studiando le modalità dell'esperi- § x M mento nel Laboratorio di Fisica dell'Università di Bristol. Essi prevedono che il pallone sarà pronto per il lancio quest'estate e che raggiungerà una quota di 20 miglia, dove rimarrà per 48 ore fino a quando non scoppierà. Durante la sua permanenza nella stratosfera il pallone esporrà automaticamente delle lastre fotografiche che successivamente scenderanno a terra. Una speciale trasmittente a onde corte, installata nel pallone, invierà periodicamente segnali agli scienziati dando notizie dei progressi del viaggio nella stratosfera. MOSTRE TECNICHE Realizzazioni britanniche nel campo dell'ingegneria pesante — Il maggiore evento nelle celebrazioni scozzesi del Festival di Inghilterra 1951 — la Mostra della Potenza Industriale che si svolgerà a Glasgow dal 28 maggio al 4 agosto --- presenterà la storia pratica delle realizzazioni britanniche nel campo dell'ingegneria, pesante. Ogni sezione della Mostra costituirà un capitolo di questa storia. Il tema della Mostra è la conquista dell'energia da parte degli uomini, e il suo sviluppo si basa sulle due principali fonti di energia per l'ingegneria pesante, il carbone e l'acqua. Il visitatore avrà la scelta di seguire la sequenza del carbone o quella dell'acqua appena entrato alla Mostra. Egli farà la sua scelta nella vasta sala dell'energia. Il lato sinistro della sala sarà occupato da una scoscesa parete di carbone con figure umane in bassorilievo, sotto la quale una scala condurrà alla sequenza del carbone. Dall'altro lato, un tunnel di vetro porterà alla sequenza dell'acqua. 90.920 litri di acqua al minuto si rovescieranno su questo tunnel per cui i visitatori, passandovi attraverso, ne usciranno con una vivida impressione di ciò che significa la potenza dell'acqua. Entrambe le sequenze, terminano nella grande sala della Mostra dedicata alle costruzioni navali e alle ferrovie. Queste sezioni dell'ingegneria pesante saranno sistemate intorno alla carena di una nave che occuperà tutta la lunghezza della sala. n i c a di C FABBRICA Mostra dei plastici — Durante il Festival d'Inghilterra 1951 si svolgerà, dal 6 al 16 giugno, la Mostra e Congresso dei plastici britannici. La Mostra, prima del suo genere, e prima anche per la vastità delle sue proporzioni, sarà organizzata nella National Hall all'Olympia, Londra, e gli articoli da esporre saranno forniti da ditte del Regno Unito e di altre parti del Commonwealth che producono, stampano e fabbricano materiali plastici o forniscono materie prime o attrezzature all'industria dei plastici. Il Congresso, che avrà luogo contemporaneamente alla, Mostra, è organizzato da un Comitato nel quale sono rappresentate la, Federazione Britannica dei plastici, l'Istituto dei plastici e il Gruppo plastici e polimeri della Società dell'Industria Chimica. La prima Esposizione europea della macchina utensile a Parigi — È stata organizzata dal Comitato Europeo di Cooperazione delle industrie della macchina utensile una esposizione che avrà luogo a Parigi dal 1° al 10 settembre 1951. Vi parteciperanno 12 Nazioni d'Europa e dell'America del Nord, con più di 600 espositori. (I Exposition Européenne de la machine-out.il, 2 bis, rue de la Baume, Paris 8). CONFEZIONI DI SCATOLE ED IMBALLAGGI D I CARTONE ONDULATO D IOGNI TIPO C u ^ n i a % t e C i n d i d a t e II? C o n t r o l l a t e 11 m a r c h i o L'ultima sezione della Mostra sarà la fonte di energia del futuro, l'energia atomica. Le sue infinite possibilità saranno espresse in una vasta cupola con molte piccole luci che brillano in modo da rappresentare un cielo notturno. Un cono metallico uscente dal pavimento, costituito da un apparato elettrico generante un milione di Volt, lancerà fasci di luce verso questo cielo stellato. Nella stessa sala, in basso, in cinque sezioni circolari, saranno rappresentati inventori come Faraday, W a t t e altri mentre compiono il lavoro su cui si basa l'ingegneria moderna. Il visitatore camminerà quindi nel presente, guarderà giù al passato e in alto al futuro. Altre sezioni della Mostra, che coprirà circa 9300 metri quadrati, saranno dedicate alla storia dell'acciaio, dei motori a vapore, dell'energia elettrica, dell'ingegneria, civile e di quella idroelettrica. ITALIANA LA SCATOLA DI CARTONE ONDULATO È ALTAMENTE PROTETTIVA ED ECONOMICA w DI V A L V O L E l ' I li PNEUMATICI REGINA TORINO 50 - VI I COAZZE N. 18 - TELEFONO 70.187 L E N E RGIA N U C LEARE AL S E R V I Z I O DELLA ARTHUR H. PACE COMPTON (Uno ira i più eminenti scienziati del mondo, l'americano Arthur H. Compton. ha scritto queste note sulle possibilità di utilizzazione della scissione nucleare quale sorgente di energia per impieghi industriali). Non potrò mai dimenticare ciò che accadde quel mattino del atomica rappresenta una nuova grande fonte di risorse vitali. Anzitutto, evidentemente, l'energia atomica può trasformarsi in fonte di calore e di forza motrice. Gli impianti di Harnford, nello stato di Washington, sulla costa del Pacifico, destinati all'impiego 2 dicembre 1942 quando nel nostro laboratorio di Chicago venne del plutonio, riescono a riscaldare le acque del Columbia e la spesa effettuata la prima reazione atomica a catena. sostenuta non supera di molto il costo di un riscaldamento a Dal mio posto di lavoro, su di una piccola loggia, potevo osser- carbone. vare Enrico Fermi, il grande scienziato atomico italiano, che dava Benché per il momento non si possa ancora pensare di costruire gli ordini necessari alla preparazione dell'esperimento. Una doz- impianti atomici per simili usi civili, si possono tuttavia fin d'ora zina di assistenti erano intenti a sorvegliare gli strumenti, mentre deporre le preoccupazioni riguardo all'esaurimento delle risorse su di una piattaforma soprastante alla grande pila cubica formata terrestri, per quel che riguarda i combustibili solidi e liquidi, dal di blocchi di grafite e di uranio, attendeva in silenzio un altro momento che la energia atomica costituisce una riserva pratica- gruppo di addetti : la « squadra del suicidio », che aveva il compito mente inesauribile. di distruggere la pila nel caso che l'esperimento non fosse riuscito. Di ancor maggiore importanza per le future generazioni sono A circa 30 metri, al di là di due spesse pareti di cemento, altri poi tutti i possibili usi dei nuovi elementi artificiali detti « iso- uomini seguivano con strumenti di controllo a distanza le fasi topi ». Per mezzo di essi, tecnici specializzati possono, con prove delia prova. Essi erano pronti a fare intervenire il congegno elet- di laboratorio, diagnosticare malattie, studiare i processi biolo- trico di sicurezza, qualora la reazione si fosse dimostrata troppo gici e contribuire a fare del mondo una dimora migliore. Possiamo usare l'energia atomica quale arma, quale fonte di violenta. Fermi diede l'ordine di procedere al primo esperimento di con- forza motrice o anche quale mezzo per una sempre più profonda trollo dal quale avremmo potuto ricavare indicazioni decisive. Il conoscenza dei fenomeni vitali. Ma in essa si può vedere del- ticchettìo dei contatori Geiger aumentò di velocità sino a diven- l'altro ancora: una grande lezione che non dimenticheremo mai, tare un vero e proprio crepitìo. Anche il galvanometro cominciò il risultato cui possono giungere degli uomini liberi che lavorino a muoversi sempre più velocemente. La reazione aumentava fino in armonia per il raggiungimento di un comune obiettivo. al limite di sicurezza. « Dispositivi di sicurezza in azione », fu il Durante la guerra, un generale mi disse: « Compton, voi scien- secco ordine di Fermi. La lancetta sid quadrante tornò bruscamente ziati non avete disciplina, non sapete né dare né ricevere ordini ». a zero ed il ticchettìo dei contatori diminuì di intensità. Un respi- Dopo un istante di riflessione io replicai: « Sì, generale, lei ha ro di sollievo uscì dai nostri petti, mentre l'ombra di un sorriso ragione. Gli ordini non sappiamo né darli né riceverli, ma la sfiorava il volto di quei « volontari della morte ». Qualcuno porse nostra disciplina è d'altro genere: nessuno può dire ad uno scienziato quel che deve fare; sta a lui capirlo da sé e poi imporsi quel a Fermi una bottiglia di vino italiano per il brindisi. L'energia atomica era nata. genere di disciplina che gli consenta di compiere ciò che ritiene Come americani ciò che ci interessa di sapere a proposito del- debba essere fatto ». l'energia atomica è questo: in che modo e in che misura potrà Questa, secondo me, è l'auto-disciplina dell'uomo libero. Essa servire la causa della pace, della libertà e del progresso umano? è legata a due cognizioni: l'accordo sulla meta comune e la cono- In realtà la bomba atomica non rappresenta che un drammatico scenza da parte di ogni individuo dei termini della situazione, in episodio rispetto ad un più vasto capitolo nella storia della civiltà. modo che egli possa scegliere intelligentemente quale è il suo Sarebbe un grave errore credere che gli scienziati abbian pensato compito. Tale è la base della collaborazione tra gli uomini liberi fin da principio alla costruzione di una bomba atomica. Essa è che conduce alla pace, che rende forti e fiduciosi nelle realizza- stata l'obiettivo principale dello sforzo bellico, è vero, ma ha zioni che dànno un senso alla vita. rappresentato soltanto un aspetto contingente nel quadro di prospettive ben più ampie. D'altra parte non intendo minimizzare il potere distruttivo del- Ora, se vogliamo che una società libera sopravviva dobbiamo accordarci sulla meta comune: la realizzazione di una società di esseri umani che trovino la vita degna di essere vissuta. l'energia atomica. Nessuno meglio degli scienziati atomici sa che Se ci volgiamo al futuro con questi intendimenti, la potenza d'ora in poi la guerra porterà a tali distruzioni, che sarà una pazzia dell'atomo, che per la prima volta fu scatenata a Chicago in volerla scatenare. Il mondo dovrà capir questo e fare ogni sforzo quel memorabile mattino per evitarlo. Ma ancora più importante è il fatto che l'energia servizio. di dicembre, sarà sempre al nostro 51 CANADA L'industria chimica canadese ha delle basi estremamente solide ed ha il vantaggio di disporre sul posto di quantità importanti di materie prime: carbone, petrolio, gas naturale, legno, energia idraulica e numerosi minerali. Il Paese dispone inoltre di importanti giacimenti di minerali di rame, di piombo, di argento, di ferro, di nichel di titanio e può pure utilizzare numerose miniere di salgemma. C'è invece mancanza di stagno e di zolfo. Un apparecchio speciale che può essere utilizzato per produrre del calore o del freddo è stato applicato ad un vagone frigorifero delle ferrovie canadesi utilizzato per il trasporto di mele in un viaggio di sette giorni e mezzo attraverso zone con temperature molto variabili. La temperatura interna, del vagone, controllata a mezzo di apjtosito termostato, ha avuto minime oscillazioni durante tutto il viaggio. FRANCIA La Ditta francese Hispano Suiza ha acquistato la licenza di costruzione del motore a reazione Polis R o y c e Tay, perfezionamento del Nene. Il Tay sviluppa 2850 kg. di spinta statica, senza post-bruciatori: il consumo è di circa 1,04 k g . / k g . spinta/per ora. Il Comitato agrumario del Nord Africa francese, di cui fanno parte rappresentanti dell'Algeria, della Tunisia e del Marocco, ha aperto ultimamente un proprio ufficio informativo a Parigi che avrà il compito di dirigere politicamente e commercialmente la campagna agrumaria nordafricana. INDIA L a superficie del territorio indiano coltivata a cotone nella stagione 1950/51 viene stimata ad acri 10.047.000 contro acri 9.133.000 nella stagione scorsa. Come si è verificato negli anni precedenti, è probabile che la cifra della stima definitiva risulti di un buon 30 per cento più elevata. notiziario estero GRAN BRETAGNA manterrà sul livello di quella del 1950. Il Ministero inglese dei rifornimenti ha piazzato presso la industria ordinazioni di un nuovo autoveicolo, il F B 1600 per un valore complessivo di parecchi milioni di sterline. 1 preparativi per la produzione di questo nuovo autoveicolo sono iniziati in segreto tre anni fa. Le cifre relative alla produzione di carbone in Gran Bretagna durante l'anno scorso, dànno un totale di 216.300.000 tonnellate. Il totale per il 1949 fu di 215 milioni. Tale aumento di produzione è tuttavia insufficiente a coprire l'aumento che, a causa anche del riarmo, si è verificato nel consumo interno, per cui l'Inghilterra è stata costretta ad importare carbone. La produzione britannica di automobili ha raggiunto, durante lo scorso mese di novembre, una media settimanale di 11.620 automobili e 5480 veicoli commerciali. Nel corso dello stesso mese la. Gran Bretagna ha esportato 32.230 automobili e 11.700 veicoli commerciali. IRLANDA Secondo recenti segnalazioni, risulterebbero, al momento attuale, particolarmente richiesti in Irlanda i seguenti prodotti della meccanica: ferramenta, serramenta, minuterie metalliche, macchinario ed attrezzi per l'edilizia, macchine per la lavorazione della carne, biciclette, apparecchi elettrici (industriali e domestici), macchine utensili (particolarmente macchine per la lavorazione dei metalli e torni di precisione), macchine da ufficio e registratori di cassa, orologeria, stadere e bilance. A circa 800.000 si calcola il numero degli autoveicoli costruiti nel 1950 dai sei più grandi gruppi britannici di costruzioni automobilistiche. Nel 1949 questa cifra non fu che di 720.000. Ecco come viene ripartita la cifra degli 800.000 autoveicoli: Ford 185.000, Austin 166.000, Neuffield 150.000, Standard 112 mila, Vauxliall 88.500, R o o tes 90.000. Nel 1950 la produzione dell'acciaio in Gran Bretagna ha raggiunto un nuovo record di 16^292.700 tonellate. Questa cifra supera di quasi 300.000 tonnellate l'obiettivo massimo che l'industria si era prefisso all'inizio dell'anno e di 740.000 tonnellate la produzione del '49. Nel 1947 e nel 1948 la produzione aumentò, rispettivamente, a 12.725.000 e a 14 milioni 877.000 tonnellate. Sebbene la curva ascendente degli ultimi cinque anni debba ora, con ogni probabilità, essere ridotta per la limitazione delle materie prime, si calcola che la produzione globale del 1951 si STATI Le riserve di carbone negli Stati Uniti a m m o n t a n o a 1.200.000.000.000 di tonnellate, delle quali il 5 0 % sono di carbone bituminoso, il 1 9 % di carbone semibituminoso a basso potere calorifico, il 3 0 % di (BALLETTINE WAFERS BISCOTTI ALL'UOVO BISCOTTI DELLA PASTICCERIA NASTRINERIA TELEGRAMMI: W A M A R -TORI.NO UNITI SALUTE SECCA I lignite e l ' l % di antracite. Se queste riserve venissero completamente estratte si potrebbe raccoglierle in una catasta alta otto chilometri e con una circonferenza di 80. La produzione di zinco in piastre ha raggiunto nel 1950 le 828.441 tonnellate di fronte alle 791.802 prodotte in America nell'anno precedente. A cura della a Corning Glass W o r k s » di New Y o r k verrà prossimamente creata una « Città del Vetro », che riassumerà nelle sue parti i principali aspetti inerenti alla produzione e agli usi del prodotto. La « Città del Vetro » comprenderà fra l'altro una vetreria, vari gabinetti di ricerche scientifiche, una biblioteca — che accoglierà, in materia, la più vasta documentazione libraria del mondo — e un museo. Secondo dati del Dipartimento americano dell'Agricoltura la produzione mondiale di semi di lino nel 1950 può essere valutata in 49.245.000 ettolitri, con un aumento di 455.000 ettolitri rispetto all'annata precedente. I massimi produttori sono da segnalarsi negli Stati Uniti e nell'Argentina con una produzione valutata rispettivamente a 13.755.000 e a 10 milioni e 500.000 ettolitri. L ' A r gentina avrebbe realizzato un aumento di produzione di 1 milione e 750.000 ettolitri rispetto all'annata precedente. Le principali case costruttrici di automobili negli Stati Uniti hanno comunicato al Governo che la maggior parte di esse dovrà ridurre la produzione di automobili private del 20/25 per cento nel trimestre, in corso rispetto al medesimo periodo del 1950 in base al piano di controllo sul consumo dell'acciaio. TORINO - VIA PARELLA 6 - TEL. 2 3 . 8 9 B / 2 3 . 8 9 6 IL MONDO OFFRE E CHIEDE L A C A M E R A DI COMMERCIO I N D U S T R I A E A G R I C O L T U R A D I T O R I N O E « C R O N A C H E ECONOMICHE» NON PUBBLICATI ASSUMONO RESPONSABILITÀ ARABIA International Mercantile Corporation 306/11 Section A, Street n. 8 ADEN CAMP Importa: cascami di cotone, coperte di lana, filati cucirini di cotone, tessuti di ogni genere, teiere smaltate (corrispondenza in inglese). ARGENTINA Arnoldo H. Viacava José M. Moreno 126 - BUENOS AIRES Importa: prodotti metallurgici ed articoli di ferramenta in generale. Desidera prendere contatti con ditte esportatrici della nostra regione (corrispondenza in spagnolo e inglese). AUSTRIA Rudolf Waibel Metallwarenfabrik DORNBIRN Esporta: utensili da cucina in puro alluminio, forniture in latta d'acciaio stagnata per forni (corrispondenza in italiano). CIPRO Plianos G. Eleftheriades Stadium Street 69 - L A R N A C A Importatori-esportatori generali sono particolarmente interessati ad entrare in contatto con ditte italiane produttrici di tessuti in genere e di materie prime per la lavorazione dei saponi (corrispondenza in inglese). Geo. Lawrence Mantovani Zinonos Kitieos Street 9 - NICOSIA Essendovi una forte domanda in Cipro, desidererebbe assumere la rappresentanza esclusiva di importanti ditte italiane produttrici di calze per uomo e signora (corrispondenza in inglese). Andreas K. Agrotis P. O. B. 535 - NICOSIA Importa: tessuti di ogni genere, calze, biancheria confezionata, articoli di novità e di abbiglia- mento glese). PER GLI (corrispondenza in ANNUNCI in- CUBA Vicente Garcia Florez P. O. B. 2088 - H A V A N A Importa: pelli e cuoio. Desidera assumere la rappresentanza per il suo paese delle principali concerie della regione piemontese (corrispondenza in inglese). EGITTO Jacques Frumkin & Co. Rue Darb E1 Barabra 3 - MOUS K Y - LE CAIRE Importa: fili gommati per antenne, fili elettrici, articoli elettrici in genere, accessori per radio, valvole, potenziometri per radio. Desidera prendere contatti con fabbricanti italiani (corrispondenza in francese). EQUATORE Teofilo J. Bucaram Apartado 1105 - G U A Y A Q U I L Importa: motociclette e biciclette (corrispondenza in italiano). Victor Papa R. Casilla n. 2261 - QUITO Importa: filati di lana, di cachemire; tessuti di lana, tessuti di lino e di cotone, tessuti di rayon; stoffe per fodere di cotone e di seta; damaschi per foderare mobili e stoffe per tendaggi; biscotti, cioccolato e confetti; conserve di pomodoro; olio d'oliva; ombrelli; prodotti cosmetici; ferramenta in generale; cristallerie. Desidera prendere contatti con ditte italiane che intendano esportare nell'Ecuador (corrispondenza in spagnolo e inglese). EGITTI' Paul Cliouha Rue Sésostris 9 - A L E X A N D R I E Importa pelli conciate in alluda per guanti. Desidera prendere contatti con produttori-esportatori italiani (corrispondenza in francese). FABBRICA ITALIANA TUBI METALLICI S p A. T O R I N O QUI SEGUITO FRANGIA Laboratoires Vétérinaires Pekines 131-133 Avenue de la Californie - Uffici: 18. Rue Masséna NIZZA Esportano: specialità veterinarie di loro produzione. Presso l'Ufficio Commercio Estero della Camera di Commercio gli interessati potranno prendere visione di un opuscolo descrittivo di tali prodotti (corrispondenza alla Ditta, oppure al Consolato Generale d'Italia a Nizza). Chevalier Georges SAINTE-CULLE (Basses Alpes) Esporta: legno duro da ardere rovere e leccio. Desidera prendere contatti con importatori italiani (corrispondenza in francese). sentanze, perfettamente introdotta sui mercato ellenico, desidera prendere contatti con fabbricanti italiani di tessuti di ogni genere ed in particolare tessuti di cotone, lana, zellwolle ecc.; cartoni per valigerie, per calzature e per scatolame; prodotti chimici in genere ed in particolare ossido di zinco da 90/92 % a 99,9 % Z mO e litopono. Desidera prendere contatti con fabbricanti italiani che intendano essere rappresentati in Grecia. Inviare proposte dirette con offerte per merce resa CIF Salonicco (corrispondenza in francese). HONG GIAPPONE Toa Kogyo Co. Ltd. 24, 2)chome, Teppocho, Nakaku - NAGOYA Esporta: porcellana: tazze, piatti e piattini, servizi da té e da tavola; compensati: quercia, betulla, ecc. di diverse dimensioni e qualità; feltro: di lana e di pelo; ferro e acciaio: lastre d'acciaio dolce, lamiere di ferro galvanizzato, barre di ferro e d'acciaio, chiodi a testa piatta, tubi; macchinari: macchine da cucire, macchine tipografiche, motori elettrici, ventilatori, frigoriferi. Desidera prendere contatti con importatori della nostra regione (corrispondenza in inglese). I N D 1A Bishamber Dass & Sons P. O. Box 275 - DELHI Importa: materie plastiche in fogli e cinghie, celluloide in fogli. Sarà in Italia ai primi di marzo, e desidera pbter prendere immediati contatti con produttori italiani (corrispondenza in inglese). S. H. Bhagganka & Sons Marwari Chambers 232-234, Kalbadevi Road - B O M B A Y 2 Importa: cristalli di acido tartarico qualità B.P.; cristalli di acido citrico; diossido di titanio; GRECIA Anglo-Hellenic Trading Co. Katouni Street 30 - SALONICCO Casa d'importazione e rappre- FRANCIA K 'Di N G Yangtze Cycle & Motor Co. 36, Printing House, Duddel Street Importa: cuscinetti a sfere di tutte le dimensioni; sfere d'acciaio di tutte le misure; mole smeriglio; carburo di calcio, in recipienti d'acciaio da 50 kg., dimensioni 50 x 80 on.; sbarre per saldatura elettrica; sollevatori idraulici da 5 tonn., 10 tonn., 15 tonn.; punte ad elica e maschi per filettare in acciaio rapido od al carbonio; punte di utensili in acciaio; frese ed utensili da taglio ad ingranaggio; equipaggiamento per ospedali; strumenti ed apparecchi tecnici e scientifici; macchine elettriche ed accessori; trapani elettrici. Desiderano mettersi in contatto con fabbricanti-esportatori italiani (corrispondenza in inglese). Fujisawa Yakuhin Kogyo K. K. Doshomachi - O S A K A Esporta: prodotti chimici e farmaceutici, droghe ed erbe medicinali; strumenti chirurgici, aghi e siringhe, oggetti in vetro per uso laboratorio; canfora, mentolo, menta piperita. Desidera prendere rapidamente contatto con ditte importatrici italiane (corrispondenza in inglese). {LUMI C O R S O DI TUBI E PROFILATI DI RAME OTTONE - ALLUMINIO BRONZI ALLO STAGNO E ALL'ALLUMINIO CUPRONLEEL 2 5 2 - TELEFONI 7 O . 4 <»1 - 7 O . 4 5 1 53 soda caustica; zolfo raffinato in polvere e grezzo; fibre e seta artificiale. Desidera prendere contatti con produttori-esportatori italiani (corrispondenza in inglese). INGHILTERRA Brierley Hill Engineering Co. High Street - BRIERLEY HILL - Staffs Fabbricante di macchinari per la lavorazione dei salumi. Desidera mettersi in contatto con ditte interessate alla vendita dei suoi macchinari (corrispondenza in inglese). V. Esposito & Co. 127 Borough High Street - LONDRA S.E.I. Importano: tessuti in pezze gabardine e lana pettinata, per vestiti da uomo e signora (corrispondenza in italiano). Cacoullis, Stephenson & Sotirades 5, Portland Road, Edgbaston BIRMINGHAM 16 Importatori-esportatori, desiderano allacciare rapporti commerciali con ditte italiane (corrispondenza in inglese). Gail & Scott Limited 5, Drapers Gardens - LONDON E. C. 2 Sono interessati all'importazione di filati in fibre artificiali. Desidererebbero inoltre assumere la rappresentanza per la Gran Bretagna di Case italiane produttrici di filo di cotone, articoli di cotone e rayon, in particolare stampati e fodere (corrispondenza in inglese). Horstman Limited James Street West - BATH Somerset Fabbricante di macchinette elettriche per taglio capelli. Desidera mettersi in contatto con ditte interessate alla rappresentanza per l'Italia (corrispondenza in inglese). I R A N Haciji Vahdati-Khaki Bongah Tasbih Foroushi - Bazar Sangterashha - MASHHAD Importa: perline per rosari, botticini e flaconi per profumerie, materiale plastico (corrispondenza in inglese). IRAQ M. A. Hussein & Co. 195/1 Al-Rashid Street - BAGHDAD Importante ditta con sede centrale a Baghdad e agenzie nelle più importanti città dell'Iraq e del Medio Oriente, è interessata all'importazione dei seguenti prodotti: orologi da polso e da tavolo, cartoni, cucine economiche, motori Diesel, macchine industriali, cicli e motocicli e parti di ricambio, carrozzelle, batterie, colori e vernici, olii lubrificanti e grassi, apparecchi radio per casa e per auto, frigoriferi, materiale da costruzione, elettrodomestici, casseforti, mobili, tessuti, prodotti chimici, macchine da scrivere e da cucire. Inoltre esporta i seguenti prodotti: cereali, lana grezza, datteri e succo di datteri, budella, pelli grezze e conciate. Desidera prendere contatti con ditte italiane interessate al commercio con l'Iraq (corrispondenza in inglese). Gergis Abdulrahim Kassab Import-Export - MOSUL Esporta: datteri, lana, pelli. Importa: tessuti di ogni genere, biancheria e teleria, maglieria, terraglie, coltellerie, calzature di gomma, articoli di cancelleria, coloranti, inchiostro, zucchero, ecc. (corrispondenza in inglese). Y. Smaira 56/108 Imam Taha - B A G H D A D Importa: biancheria di cotone, calze di lana e di cotone, fazzoletti, asciugamani, filati cucirini, maglierie per bambini (corrispondenza in inglese). ISOLE BAH A M A Dott. Simeone Catopulli P. O. Box 472 - NASSAU N. P. Si offre come agente rappresentante a industrie italiane, produttrici particolarmente di tessuti di raion, per la diffusione dei prodotti italiani nelle Isole Bahama (corrispondenza in italiano). Li BAND Sharif Shurafa & Co. P. O. Box 1811 - BEIRUT Desidera mettersi in contatto con fabbricanti di: fertilizzanti, estratti tannici, estratti di castagno (corrispondenza in inglese). H. Hassan Alfonso Post Office Box 245 - TRIPOLI Desidera entrare in relazione con ditte italiane fabbricanti ed esportatrici di: tessuti di lana, seta, rajon, cotone, coperte di lana, cascami di cotone Millefiori titolo 6000, filati in genere, filati di cotone, macchinari per la filatura del rajon e del cotone. chincaglierie (corrispondenza in italiano). MALACCA The United Drug Company 145, South Bridge Road - SINGAPORE Importa tavolette di Chloramphenicol (corrispondenza in inglese). The United Drug Companv 145, South Bridge Road - SINGAPORE Importa filati cucirini ( corrispondenza in inglese). MALTA Lewis 40-41 Zachary Street - V A L LETTA Desidera mettersi in contatto con ditte disposte ad affidare la rappresentanza dei loro prodotti (corrispondenza in inglese). MAROCCO Simon J. Benarrosch Boite Postale 346 - C A S A BLANCA Importa: tessuti di cotone, greggi, candidi e stampati; tessuti di rayon e fiocco uniti e stampati di ogni genere; tessuti per arredamento in cotone, fiocco, uniti e stampati; velluti in genere; drapperie; feltri industriali in genere. Desidera prendere contatti con fabbricanti italiani che intendano esportare tali prodotti (corrispondenza in francese). Jean-Claude Desseaux 40, Rue Général Margueritte CASABLANCA Importa prodotti italiani in genere. Esporta tutti i prodotti del Marocco, e particolarmente rottami di tutti i metalli (corrispondenza in italiano). MESSICO Distribuidora Mereantil 3a. de Tacuba 15-A - MEXICO D. F. Si offre come rappresentante esclusivo a ditte italiane fabbricanti di macchine da cucire, radio, articoli elettrici, ferramenta e biciclette (corrispondenza all'Ambasciata del Messico - Roma). P0RT LOUIS MAURITIUS Rajah & Co. P. O. Box 21 - PORT-LOUIS Mauritius Importa: tessuti e merci varie (corrispondenza in inglese e francese). E.A.L. Man-Hin P. O. Box 31 - PORT-LOUIS Mauritius Importa: carta kraft, carta da stampa, carta in genere, pasta alimentare, burro, formaggio, salumi, lamiera zincata, fave, cuoi per calzature, armoniche, ecc. (corrispondenza in inglese). N I G E R ili A Abudu Kasumu 37-39 Idumagbo Avenue - L A GOS Importa tessuti cotone ricamati a macchina (corrispondenza in inglese). Agbelu & Sisters C / o 37, Ishokum Street - SHAGAMU Importa merci varie (corrispondenza in inglese). AMARO AVALLE P U L C I N I , , Moussa Nezha Rue Maristane B. P. 334 - D A MASCO Importa ombrelli di ogni genere. Desidera prendere contatti con fabbricanti italiani (corrispondenza in francese). Aperitivo, digestivo, tonico di pure erbe alpine e medicinali, ottenuto con lavorazione PER CUCINE, ALBERGHI, ISTITUTI, ECC. ETTORE Tel. 7.39.34 • TORINO - Via Saluggia 12 Leone di Pinhas Nahum Casella Postale 405 - TRIPOLI Importa: fucili, cartucce, polvere e tutti gli articoli per caccia (corrispondenza in italiano). procedimenti inalterata la proprietà delle Pastificio Tripolino Mohamed Omar Sallam Via Dante 147 - TRIPOLI Desiderano entrare in relazione con ditte italiane fabbricanti di macchinari per macinazione di tutti i tipi di farine (corrispondenza in italiano). CARAUDO e c l a s s i c i che g a r a n t i s c o n o LIBIA erbe di cui è composto. L'esperienza antica ne ha ottenuto un prodotto superlativo riconosciuto e premiato in tutto il mondo. TORINO • Via Ormea 137 Dapo Trading Company 15, Ondo Street, East - EBUTE METTA Importa ogni genere di merce. Desidera mettersi in contatto con ditte disposte a concedere la rappresentanza dei loro prodotti (corrispondenza in inglese). 28 x 1 V2 e altre misure; raggi per cicli, 14 e 15 g., nichelati o zincati, completi di rondelle e manicottini. E' pure interessata in altre parti staccate ed accessori (corrispondenza in inglese). Ogun-Fowoke Brothers 19, Bishop Street - LAGOS Esporta prodotti coloniali di ogni genere. Importa merci varie (corrispondenza in inglese). Alchemi Limited 64, Mulji Jetha Market - K A RACHI 2 Importa: filati di rajon e fibre artificiali. Desidera ricevere offerte dettagliate e listini prezzi con quotazioni in Lst. dalle ditte Italiane che desiderino esportare in Pakistan ( corrispondenza in inglese). Olasode Bros. 10, Wiwo Ono Tere St. - LAGOS Importa: filati cucirini, cotonerie, maglierie, metalli, palloni di gomma, orologi a bracciali, cornici, specchi, ottone stagnato, batterie e torce, macchine da cucire e accessori, materiale per calzature, ombrelli, mercerie varie, articoli in cuoio, cancelleria, chincaglierie, articoli smaltati, giocattoli, ecc. (corrispondenza in inglese). Arleagbo Afolabi Folly Trading Co. P. O. Box 62 - OSHOGBO Importa: orologi, penne stilografiche, coltellerie, utensili, chincaglierie, tessuti di ogni genere, biciclette e accessori per motori, imitazioni gioielli, pipe, utensili da cucina, giocattoli, occhiali, cappelli, camicerie, biancheria, cancelleria, materiale in plastica, calzature, ombrelli, ecc. (corrispondenza in inglese). R.A.B. Trading Co. 28, Ishado Street - IJEBU-ODE Importa: orologi da polso, utensili, tessuti di cotone e di lana, motori e parti ricambio, calzature, biciclette, libri, macchinario vario, medicinali, imitazioni gioielli, ecc. (corrispondenza in inglese). Popular Gbadebo Trading Co. P. O. Box 665 - LAGOS Importa: macchine da scrivere, penne stilografiche, generi di abbigliamento, articoli casalinghi, materiale elettrico, orologi da polso, biciclette e parti ricambio, cancelleria, tessuti di cotone e di lana, imitazioni gioielli, ecc. (corrispondenza in inglese). Messrs. Mojidi Ishola Abuna & Bros. 88, Olisa Street - IJEBU-ODE Importa qualunque genere di merce (corrispondenza in inglese). OLANDA «De Ommelanden» Co-operative Factory of Milk Products P. O. Box 73 - GRONINGEN Esporta: latte condensato (zuccherato e non), latte in polvere, burro e prodotti speciali. Desidera prendere contatti con le ditte italiane interessate (corrispondenza in inglese). Industrieele & Handelsonderneming W. Boshuis Groot Hertoginnelaan 22 - BUSSUM Importante ditta, con lunghi anni di attività, desidera trattare con ditte italiane l'importazione, anche su vasta scala, dei seguenti prodotti: ruote libere per cicli, 1 / 2 x 1 / 8 " , 18 o 20 o 22 denti, tipo BSA; catene per cicli, 1 / 2 x 1 / 8 " , 112-114 anelli; pneumatici e camere d'aria per cicli, PAKISTAN Butler & Khan Post Box n. 224 - KARACHI 1 Importa: tessuti di ogni genere, penne stilografiche, filati cotone, fiammiferi, sacchi di juta, materiale elettrico, materie prime per stampaggio articoli di plastica, abiti confezionati, tessuti per biancheria, bracciali per orologi, apparecchi radio ed accessori (corrispondenza in inglese). Ansari Publishing House 2, Victoria Chambers - Victoria Road - KARACHI Offre pubblicità gratuita sull'Annuario Commerciale del Pakistan alle ditte italiane che ne faranno richiesta. Per informazioni rivolgersi alla Sezione Commercio Estero della Camera di Commercio di Torino. S. F. Ilahi & Brother P. O. Box 1277 - K A R A C H I 2 Desidera mettersi in contatto con ditte italiane disposte ad affidare la rappresentanza dei loro prodotti (corrispondenza in inglese). sati alla rappresentanza dei loro prodotti (corrispondenza in inglese). SVEZIA Aktiebolaget Herbert Dieden & Co. P. O. Box n. 167 - MALMOE Importa zolfo per l'industria cartaria. Desidera prendere contatti con importanti ditte esportatrici italiane (corrispondenza in inglese). Simon & Sigm. Brodaty Kungsgatan 24 - STOCKHOLM C. Importa ed esporta: corna e zoccoli di animali, ritagli di corna e di ossa, colla animale, albumina di sangue, peli e crine animale, di cavallo, di vacca, di capra; grasso di ossa, sego, grassi acidi, olio di pesce, colla di pesce; cera di paraffina raffinata, litopono, caseina lattica. E' interessata a prendere contatti con ditte italiane (corrispondenza in inglese). Sven Wigelius Aktiebolag GOTEBORG 7 Esporta: macchine per la lavorazione del legno, macchine per la lavorazione dei metalli, macchinari vari e ferramenta. Desidera prendere contatti con importatori italiani (corrispondenza in inglese). SVIZZERA Kurt Egli KEMPTEN-WETZIKON Desidera entrare in relazione con ditte italiane fabbricanti 0 commercianti di forme per calzature (tenditori con molla) (corrispondenza in italiano). MACELLATELO AL VOSTRO CARBURAS TE PER LA PERMETTA L u w t i f i c a zio:VE DELLA PARTE SUPERIORE DEI CILINDRI E VALVOLE C . O . V . N . I . C . 714 ARSENALE 42 - TEL. 51.773 - TORINO O Traduzioni di carattere tecnico, c o m m e r c i a l e , legale e scientifico da e in inglese, francese, s p a g n o l o , tedes'co e r u s s o . 1$ C o n s u l e n z a l e g a l e i n atti e contratti con l'estero. 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L a responsabilità per gli articoli firmati s p e t t a e s c l u s i v a m e n t e ai singoli a u t o r i . L a r i p r o d u z i o n e t o t a l e 0 parziale del c o n t e n u t o della rivista p u ò essere c o n s e n t i t a s o l t a n t o dalla Direzione. A b b o n a m e n t o annuale . 2500 Semestrale 1300 Direzione - R e d a z i o n e - A m m i n i s t r a z i o n e TORINO - P A L A Z Z O CAVOUR Via Cavour, 8 - Telef. 5 5 3 - 3 2 2 A u t o r i z z a z i o n e del T r i b u n a l e di T o r i n o in d a t a 25-3-1949 - N . 413 ( E s t e r o il d o p p i o ) U n a c o p i a c o s t a L. 250 (arretrata il d o p p i o ) STAMPATA ''' W H E N SU CARTA W R I T I N G FORNITA TO DALLA A D V E R T I S E R S CARTIERA P l E A S E V e r s a m . sul e / c p o s t a l e T o r i n o n. 2/31608 S p e d i z i o n e in a b b o n a m e n t o (2o G r u p p o ) Inserzioni presso Amministrazione SUBALPINA M E N T I O l t gli Uffici della SERTORIO " C R O N A C H E di Rivista S.p.A. 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D ' A z e g l i o 69. 223.716 - C A V A G L I A ' M I C H E L E apparecchi radio e mat. radioe l e t t r i c o v e n d i t a e riparazioni Santena, via M. I g n o t o 20. 223.717 - G U R L I N O S I L V I O - m e c c a n i c o - A l p i g n a n o , v i a R i b e r i 4. 223.718 - F E R D I N A N D O S I S M O N D I E C. SOC. A C C O M . S E M PLICE - amministrazioni e rapp r e s e n t a n z e - T o r i n o , v i a Viotti n u m . 1. 223.719 LIGNUM PIEMONTE S.R.L. - l a v o r a z i o n e e c o m m e r c i o d e l l e g n o e derivati - T o r i n o , via B r o f f e r i o 1. 223.720 - S E G G I O V I A ALA DI S T U R A S . A . di S. di V O L T A & C. s o c . in n o m e c o l i . - la c o struz. l o s f r u t t a m e n t o e l ' e s e r c i z i o di i m p i a n t i di s e g g i o v i e , slittovie, e c c . - T o r i n o , via N a p i o n e 28. 223.721 - CANTATTORE VITTORIO - importazioni esportazioni - T o r i n o , via T h e s a u r o 2. 223.722 - M A T T I O D A R O S A - s a l u meria - Torino, via G e r m a n a sca 8. 223.723 - C E R I S O L A F R A N C E S C O - r i v . p a n e - T o r i n o , v i a Assisi n u m . 36. 223.724 - F.lli B E R G A M I N I F R A B E R S o c . di f a t t o - f a b b r i c a c a r a m e l l e - T o r i n o , v i a Stresa 40. 223.725 - F I O R E T T O O T T A V I A a m b . m a g l i e r i e e filati di lana T o r i n o , via Chiesa della Salute n u m . 3. 223.726 RAPPRESENTANZE PROD. INDUSTRIALI « BOSCO » - rappresentante - Torin o , c o r s o P a l e r m o 10. 223.727 - S O L E R O A R I A L D O - i n d . costruzioni edili - Ceres. 223.728 - B E R G A L L O L O R E N Z O amb. limoni ed erbe aromatic h e - T o r i n o , via N . F a b r i z i 21, MOVIMENTO ANAGRAFICO 223.729 - T O R I N O S C O O T E R S di F.lli B O A S S O S o c . in n o m e coli. - rip. m o t o scooters c o m m . a c cessori relativi e pezzi di r i c a m b i o - T o r i n o , via S. Massim o 47. 223.730 - T A R U S S I O A U G U S T O rappresentante - T o r i n o , Piazza Carrara 8. 223.731 - F E R R E R Ò A N G E L O - latteria - T o r i n o , via Caraglio 16. 223.732 - B R I N A T I A R M A N D O spaccio bevande analcooliche, pizze, e c c . - T o r i n o , via F r e j u s n u m . 58. 223.733 - B O S I O E P O L L O N E S o c . di f a t t o - c o m m . p a n e - S a n tena, v i a C a v o u r 23. 223.734 - J A C O B G I U S E P P E - l e g n a m i da a r d e r e e da l a v o r o C h i o m o n t e , via C a v o u r 1. 223.735 - P I C C O G I A C O M O - amjb. f r u t t a v e r d u r a e p o l l a m i - San A m b r o g i o di T o r i n o . 223.736 - D E R E G I B U S CESARE L U I G I - i n g r o s s o vini e l i q u o r i , olio e saponi - F a v r i a Gan. 223.737 - R O B E R T O P A O L A - t e s suti al dettaglio - T o r i n o , via G . Casalis 7. 223.738 - F A S S O L A A D E L I O - g e neri pastifìcio al m i n u t o - T o r i n o , c o r s o F r a n c i a 183. 223.739 - F A S O G L I O G R A T O G I U L I O - autotrasporti c / terzi T o r i n o , via R o v i g o 4. 223.740 - R A D I O T H E R M A di G R I G N A N I GUIDO - costruzioni elettroniche Torino, via G h e m m e 32. 223.741 - F E R R E R Ò C A R L O - i n g r o s s o e m i n u t o v i n o in r e c i pienti chiusi - B e i n a s c o , piazza Alfieri 6. 223.742 - C I O C A T T O S E R G I O s e r v i z i o p u b b l i c o di a u t o n o l e g g i o da rimessa - V a l p e r g a C a navese. 223.743 - N U O V A I M M O B I L I A R E C I V I L E S.r.l. - a c q u i s t o , v e n dita stabili u r b a n i e rustici e l o r o g e s t i o n e - T o r i n o , via B e r tela 17. 223.744 - SOC. P E R L ' E S E R C I Z I O O F F I C I N A M U S S A T T I S.E.O.M. S.R.L, - f u c i n a t u r a e s t a m p a g g i o a c a l d o del f e r r o e a c c i a i o e loro lav. meccanica - Rlvara Canavese. 223.745 - S C A R A F I A L U I G I - v e n dita i n g r o s s o e m i n u t o g e n e r i di d r o g h e r i a e d alimentari V i g o n e , piazza C o m u n a l e 13. 223.746 - G I A C H E T T O G I O V A N N I E CONFORTI G R A D I S C A Soc. di f a t t o - c o m m e s t i b i l i , d r o g h e ria al m i n u t o - T o r i n o , v i a R i varossa 22. 223.747 - R A I N E R O L U I S A - p a sticceria e confetteria - Rivoli, v i a S. C r o c e 6. 223.748 - V A L O R I C O N I U G I S o c . di f a t t o - s a l u m e r i a , p o l l a m i , ecc. - Torino, via Salabertano n u m . 50. 223.749 - U R B A N I B R U N O - t r a t t o r i a - T o r i n o , v i a B e l l e z i a 17. 223.750 - M I L A N O E L I D I A - c o m mestibili - Torino, corso P e s c h i e r a 156. 223.751 - B A L A N S I N O F R A N C E S C O - e s t r a z i o n e e lav. pietra B i b i a n a , v i a L u s e r n a 11. 223.752 - A R I A G N O D O M E N I C O legnami - Villareggia, Cascina Risaia 8. 223.753 - A C O T T O S A V I N O - c o m p r a - v e n d i t a vitelli - V i s c h e , C a s c i n a G e r b i d o 1 B. 223.754 - F O R N E R O G I U S E P P E a m b . legna - R i v a r o l o C a n a vese, Fraz. P a s q u a r o . 223.755 - R O B I N I A M A R I A - a m b . m e r c e r i e , tessuti e c h i n c a g l i e rie - Castellamonte, via C. Botta n u m . 45. 223.756 - L A U R E N T I V I T T O R I O pasticceria f r e s c a e d o l c i u m i Cercenaseo, via U m b e r t o I 1. 223.757 - D A O C O S T A N Z O - c o m m . l e g n a m i - Ciconio, via C a p o luogo. 223.758 - R I S T A M A R I A - v e n d i t a e c o n f . pane, v e n d i t a pasta a l i m e n t a r e - V i g o n e , via F i o c c h e t t o 22. 223.759 - S O F F I N T R E N T I N O panetteria e c o m m e s t i b i l i - San D i d e r o , via R o m a 14. 223.760 - B I G L I A R D I & C. S.r.l. esercizio dell'arte tipografica, l i tografica, la p u b b l . di libri, o p u scoli e m a n i f e s t i - Chieri, via C o n c e r i a 10. 223.761 - C O L E T T I M I C H E L E D O M E N I C O - ingrosso vini e l i q u o r i - M o n a s t e r o di L a n z o , B o r g . M o n a s t e r o I n f e r i o r e 10. 223.762 - C A T T A N E O B E N V E N U T O - latteria - T o r i n o , via B a s sano 33. 223.763 - S A P P A A N G I O L I N A tessuti al m i n u t o - T o r i n o , via F r e j u s 99. 223.764 - C A N T O N I P A R I D E - o f f i c i n a m e c c a n i c a - T o r i n o , via M o n g i n e v r o 23. 223.765 - O.M.T.I. di M A S C A R E L L O L U I G I - off. m e c c a n i c a - T o r i n o , c o r s o U. S o v i e t i c a 117. 223.766 - M A T T A F I L I P P O - i n g r o s s o v i n i - T o r i n o , strada V a l Salice 114. 223.767 - F R O L A N I C O L A - m o n t a g g i o , v e n d i t a e rip. app. r a dioelettrici - V e r o l e n g o , c o r s o D e l i o V e r n a 22. 223.768 - C A S T I N O F R A N C A sarta da d o n n a - T o r i n o , c o r s o L e c c e 3. 223.769 - B E R N A R D I E C E R U T T I S o c . di f a t t o - lattoniere, I d r a u lico, v e t r a i o - T o r i n o , v i a C o n solata 1 bis. 223.770 - P O Z Z O L O O R E S T E - c a l z a t u r e al m i n u t o - T o r i n o , v i a G . M e d i c i 103. 223.771 - C O L O M B I M A R I A & M I R A N I F E L I C E S o c . di f a t t o tessuti al m i n u t o - T o r i n o , c o r so R. M a r g h e r i t a 147. 223.772 - G I A C O M E L L I E R M E N E GILDO E VIGNOLO ALESS A N D R O S o c . di f a t t o - T o r n e r i a in l e g n o - T o r i n o , v i a C a r e n a 20. 223.773 - O Z E L L A P I E T R O - v e n dita c e p p i i n l e g n o p e r z o c c o l i ] d i sua p r o d u z i o n e - S. M a u r i z i o Canavese. 223.774 - S A C C O M I C H E L E - r i c u p e r o carta da m a c e r o i n g r o s s o T o r i n o , v i a A s c o l i 38. 223.775 - B U S S O L I N O A N T O N I O c a p o m a s t r o - T o r i n o , v i a San P a n c r a z i o 16. 223.776 - S O B R I N O L O R E N Z I N A caffè - Torino, corso Orbassano n u m . 98. 223.777 - L A B O R A T O R I O B I O C H I M I C O G I O R G I O B O R I O S o c . in n o m e c o l i . - industria f a r m a c e u t i c a - T o r i n o , via B a r d o n e c c h i a 20. 223.778 - M A G G I O R A E U G E N I A osteria - T o r i n o , v i a V a l d i e r i 2. 65 223.779 - R E B A U D E N G O C R I S T I N A - commestibili - T o r i n o , v i a Carena 3. 223.780 - P A G N I A S C A N I O - trattoria - T o r i n o , via S. P a o l o 11. 223.781 - G A B I A N O R E N A T O commestibili - Torino, via O r navasso 5. 223.782 - B O N A E L D A - p e t t i n a trice p r o f u m e r i a - T o r i n o , via C. A l b e r t o 11. 223.783 - P E R O T T O A N G E L A mercerie - Torino, corso Re U m b e r t o 114. 223.784 - L I P R A N D I B A S I L I O commestibili, d r o g h e e coloniali - Tdrino, c o r s o Francia 25. 223.785 - B A R I L E G I O V A N N I autotrasporti - T o r i n o , via S a luzzo 32. 223.786 AMERIO GIUSEPPE FRANCESCO amb. frutta, v e r d u r a , fiori - N i c h e l i n o - C a stello, Mirafiori, 3. 223.787 - A L L A S I A G I O V A N N I calzolaio - N i c h e l i n o , via T o rino 34. 223.788 - C H I A V E N T O N E GIOV A N N I - ingrosso e m i n u t o p r o dotti p e r l'agricoltura - V a l perga, via Martiri L i b e r t à 95. 223.789 OSTORERO LUIGIA M A R G H E R I T A - alio e vini, l i q u o r i i n récipienti chiusi G i a v e n o , via X X S e t t e m b r e . 223.790 - G E M O I N G . M A R I O c o m p r a - v e n d i t a metalli e r o t t a m i metallici - T o r i n o , v i a I s o n z o 63. 223.791 - S A V A R I N O G I A C I N T O installatore i m p a l c a t u r e p e r c o struzioni edili - V e n a r i a , via C. Battisti 9. 223.792 - B O R R A A N G E L O - selleria - V i g o n e , piazza P a l a z z o C i v i c o 6. 223.793 - A L B A V E N O S T A di Z A G A N E L L I O L G A - pettinatrice e massaggi p e r signora - T o r i no, via P o 32. 223.791 - G R A S S I I N G . M A R I O costruzioni edili - T o r i n o , c o r s o D u c a degli A b r u z z i 28. 223.795 - B E R T O L I N O M A R I A c a f f è - T o r i n o , c. U. S o v i e t i c a n u m . 183. 223.796 - C E R A A N N A - osteria T o r i n o , c o r s o F r a n c i a 310. 223.797 - F A U S O N E G I U S E P P E osteria - T o r i n o , via B o r g o m a n e r o 28. 223.798 - C A U D E R A G I A C O M O comm. mobili - Torino, corso P a l e r m o 122. 223.799 - C H I R I O T T O F R A N C E S C A - tessuti - T o r i n o , v . C. A l b e r t o n u m . 51. 223.800 - C A S A D E L B A R D O L I N O s.r.I. - c o m m e r c i o vini, olii, b i bite e c c . - T o r i n o , via M a z zini 50. 223.801 - G A R I N O F R A N C E S C O autotrasporti c o n t o terzi - T o rino, via P o m a r o 5. 223.802 - C I G L I A N O L U I G I - s a l u m e r i a e c o m m e s t i b i l i - S. M a u r o T o r i n e s e , v i a Martiri della L i b e r t à 39. 223.803 - C O N T E N I C O L A - c a l z o l a i o - Chivasso, via Caduti L i b e r t à 8. . 223.804 - B A N O N E F E D E R I C O panetteria - Vigone, via U m b e r t o I 44. 223.805 - B R E S C I A N I A D E L E amb. chincaglierie - Vigone, via V a i r a 14. 223.806 - G O N E L L A C A T E R I N A pettinatrice - N i c h e l i n o , via T o r i n o 1. 223.807 - F E R R E R Ò B A T T I S T I N A - riv. p a n e , granaglie, pasta f r e sca - N i c h e l i n o , via T o r i n o 74 223.808 - C A V A L L I N O L U I G I N A drogheria e pasticceria - N i c h e l i n o . via Stupinigi 10. 223.809 - SOC. A R. L . F I S I F A B BRICA ITALIANA SACCHI IND U S T R I A L I - la f a b b r i c a z i o n e e il c o m m e r c i o di sacchetti di carta, Iav. e c o m m . carta e c a r t o n a g g i - T o r i n o , via S. F r a n c e s c o da P a o l a 11 bis. 223.810 - G A U D E D O M E N I C O autotrasporti - Villastellone, via M a z z i n i 5. 223.811 - B U O N C R I S T I A N I L U I G I - trattoria - T o r i n o , v i a D o n B o s c o 10. 223.812 - S A L U M E R I A D O R A di ERUNETTO MARIA - salumeria - T o r i n o , c o r s o X I F e b b r a i o n u m . 15. 223.813 - A N D R I O L E T T I G I U S E P PE - manovalanza comune T o r i n o , v i a M o n t e r o s a 55. 66 223.814 - C I B O N F A R E M I G I O - g e neri di calzature - Esiile, via R o m a 38. 223.315 - P I E M O N T P U B B L I C I T A S di D E A N D R E A P E R I C L E costruz. impianti cartelloni p u b blicitari e installazione dei m e desimi - T o r i n o , via B o t e r o 7. 223.816 - L A N O P A S Q U A L E - a u totrasporti c o n t o terzi - T o r i n o , via P o m a r o 6. 223.817 - C A S A D E L L A C E R A M I C A di L O F A R O V E N E R A c e r a m i c h e , cristallerie, g i o c a t toli, e c c . - T o r i n o , via Guastalla n u m . 10. 223.818 - B O L L A D O M E N I C A m e r c e r i e - T o r i n o , via C. B a l b o n u m . 6. 223.819 - F I N E L L O M A T T E O - m o bili e dipinti - T o r i n o , via C o n solata 5. 223.820 - P I A N A T A L E - trattorìa T o r i n o , via P o l l e n z o 39. 223.821 - R I V E T T I R E G I N A - d r o gheria - T o r i n o , piazza V. V e n e t o 18. 223.822 - A C C O R N E R O C A R L O osteria - T o r i n o , - c o r s o S. M a u rizio 71. 223.823 - M O L I N A R I E U G E N I O c o m m e s t i b i l i , drogheria - T o rino, via S. F e r m o 1. 223.824 - A M A R A N T E F R A N C E S C A - cartoleria, libri e g i o c a t toli - T o r i n o , via S p o t o r n o 27. 223.825 - M I O L A O N O R I N A - latteria e bibite - T o r i n o , c o r s o L o m b a r d i a 134. 223.826 - I T A L F I L E S Soc. a r. 1. esercizio di r a p p r e s e n t a n z e naz. ed estere, c o m m . lime, utensili e affini - T o r i n o , v i a S a c c h i 46. 223.827 - R I C C O M I G E N N I - t r a t toria - T o r i n o , c o r s o F r a n c i a n u m . 318. 223.828 - B R O N Z I N O G I U S E P P E ingrosso e m i n u t o legna e c a r b o n i - C o l l e g n o , via M . M i n ghetti 8. 223.829 - F L O G I S T O P A O L O - p a ne, pasta, riso, e c c . - Ozegna, c o r s o P . T o m m a s o 30. 223.830 - O R G A N I Z Z A Z I O N E A S SISTENZA C O S T R U Z . O.A.C. S. r. 1. - l'assistenza t e c n i c a e finanziaria ad i m p r e s e di c o s t r u z i o n e - T o r i n o , via B o t e r o n u m . 17. 223.831 - S.I.T.E. SOC. I M P R E S A T O R I N E S E E D I L I Z I A S o c . p. az. - l ' a m m i n i s t r a z i o n e e la c o n d u z i o n e di beni i m m o b i l i T o r i n o , via S. T o m m a s o 29. 223.832 - P A S S A L A C Q U A V I T O v e n d i t a articoli elettrici - T o rino, via B u n i v a 11. 223.833 - S I B O N A P I O - m a c e l l e r i a b o v i n a - T o r i n o , via Tunisi 19. 223.834 - B O E R O G E R O L A M A l a v a n d e r i a artigiana di r i c u p e r i tessili e p e z z a m i - T o r i n o , via R i o f r e d d o 507. 223.835' - R O C C A T E R E S I O - m o n taggio e riparazione apparecchi r a d i o - T o r i n o , via Nizza 65. 223.836 - R A C C A M A T T E O - a r t i g i a n o e d i l e - T o r i n o , via Nizza - I n a l - c a s e Fiat. 223.837 - C A V A L L O F . L L I S o c . di fatto - fabbricazione e utilizzaz i o n e di ritagli di l e g n o c o m p e n s a t o - M o n c a l i e r i , via G e n o v a 34. 223.838 - R I G H I N I & C. S o c . di f a t t o - artigiani f a b b r i e m e c c a n i c i - T o r i n o , via P i g a f e t t a n u m . 37. 223.839 - P E Y R A N L U I G I & G R I G L I O G U S T A V O S o c . di f a t t o Trasporto merci - Perosa A r gentina, via R . U m b e r t o 13. 223.840 - N E G R I M A R I A TRIES T I N A - a m b . b u r r o e latticini - C a r i g n a n o , via C. F o r n e r i 14. 223.841 - C A S T I A T I A R T U R O - i n d o r a t o r e e l a c c a t o r e di m o b i l i T o r i n o , via A n t i n o r i 5. 223.842 - F E R R E R Ò G I O V A N N I amb. dolciumi e acque dolci M o n c a l i e r i , str. T o r i n o 42. 223.843 - B A R B E R O M A R G H E R I T A - osteria - T o r i n o , c o r s o V e r c e l l i 3. 223.844 - P A C C H I A R D O L U C I A scampoli e confezioni - Pianezza, v i a Caduti L i b e r t à 5. 223.845 - B O N A N T E L I D I A - c a l z a t u r e - T o r i n o , via G a r i b a l d i n u m . 45. 223.846 - B E R T I N A S O C . I M M O B I L I A R E a r. 1. - c o m p r a - v e n dita, c o s t r u z i o n e e a m m i n i s t r a zione immobili - Torino, via Di N a n n i 7. 223.847 - T A R I C C O SILVIO - a m b . maglierie - T o r i n o , via C i b r a rio 109. 223.848 - P O Z Z I E G I D I O - trasporti c o n t o terzi - T o r i n o , via C A l b e r t o 4. 223.849 - S O A V E D I N O - a m b polli, u o v a , conigli - T o r i n o via N. Fabrizi 110. 223.850 - C H I A R I G L I O N E GIOV A N N I - amb. rottami m e t a l lici e f e r r a v e c c h i - T o r i n o via Saorgio 61. 223.851 - C R I V E L L O G I O V A N N I - autotrasporti c o n t o terzi T o r i n o , via M e r c a d a n t e 275 223.852 - C.A.B. C A S A D E I A L D O - bulloneria in g e n e r e - T o r i n o via S. F e r m o 7. 223.853 - C.E.S.T. C O S T R U Z I O N I EDILI E S T R A D A L I T O R I N O Soc. p. az. - assunzione da Enti P u b b l i c i e da privati di lavori edili e stradali - T o r i n o , via S Chiara 15. 223.854 - B A C O L L A A N T O N I O amb. tessuti - T o r i n o , via P i gafetta 19. 223.855 - P I E R R I D O N A T O - f u o chista I- T o r i n o , via C o t t o l e n e o n u m . 25. 223.856 - A L L A R I A O T T A V I O A T T I L I O - olio, s a p o n e , c o n s e r v e „ „ „ e c c - " T o r i n o , via Saluzzo 126! 223.857 - E.P.S.E.G. E S T R A Z I O N E PIETRISCO SABBIA E G H I A I A S o c . a r. 1. - l'esercizio e s f r u t t a m e n t o di impianti per l'estrazione di pietrisco, sabbia e ghiaia - T o r i n o , str. del P a s c o l o 39. 223.858 - A M A T E I S & D O G L I O S o c . di f a t t o - rivendita p a n e - T o r i n o , via S. P i o V 13. 223.859 - M A R O C C O F R A N C E S C O - latteria e gelateria - N i c h e l i no, via C u n e o 48. 223.860 - S P E S S A I R E N E - r i v e n dita p a n e - T o r i n o , via L a g r a n g e 5. 223.861 SOC. IMMOBILIARE F . L L I P A U T A S S O & C. S. r. 1. - l'acquisto, l ' a m m i n i s t r a z i o n e , lo s f r u t t a m e n t o e la v e n d i t a di terreni e f a b b r i c a t i - Torrazza Piemonte. 223.862 - L A G R A F I C A di D E L F I N O & V I G L I O C C O Soc. di f a t to - tipografia - Caluso, piazza Ubertini 6. 223.863 - N U R I S S O G U I D O - p a netteria e c o m m e s t i b i l i - C o n d o v e , via C. Battisti 2. 223.864 - G R A S S O G I O V I N E - c a r toleria e cancelleria, litografia, e c c . - B a r d o n e c c h i a , via M e d a i l n u m . 17. 223.865 - R O S S E T T O L O R E N Z O ingrosso e minuto legnami Luserna S. G i o v a n n i , via Diaz n u m . 35. 223.866 - B O N E L L O P A O L O - a m b . f o r m a g g i - Chivasso, via Cairoli n u m . 8. 223.867 - R A N D O N E G I O V A N N I amb. mercerie e chincaglierie - Chivasso, via P a l e o l o g i 2. 223.868 - C A P R I O L O R E N Z O a m b . m e c c a n i c o - Chivasso, via P o 19. 223.869 - T E S S A R I N M A R C E L L O - amb. mercerie - Venaria, Case Snia 18. 223.870 - S E S I A G I U S E P P E - t r a s p o r t o spazzature - B e i n a s c o . fraz. Fornaci. 223.871 - M O S A R S o c . a r. 1. e s e r c i z i o di officine m e c c a n i c h e , di t o r n i t u r a e di p r e s s i f u s i o n e in g e n e r e - , T o r i n o , via S. T e resa 12. 223.872 SOC. IMMOBILIARE S A N V I T T O R E a r. L - a c q u i sto ed a m m i n i s t r a z i o n e di t i toli m o b i l i a r i azionari - T o r i n o , via S. D o m e n i c o 35. 223.873 - C O N S O R Z I O TESSILE P I E M O N T E S E S o c . a r. 1. v e n d i t a ai sarti di tessuti e art. p e r sartoria e d affini - T o r i n o , via B l i g n y 0. 223.874 - S C A R A F I O T T I G I U S E P P E M I C H E L E - trasporti - T o rino, str. P a s c o l o 39. 223.875 - M A R O C C O L U C I A - r i v e n d i t a p a n e - T o r i n o , via G e n o v a 46. 223.876 - L O V E S I O T R I E S T E fuochista - Torino, corso M o n calieri 5. 223.877 - G I O B E R T O O R E S T E latte, b u r r o , f o r m a g g i o e latticini - B r u z o l o , via C. E m a n u e l e I 5. 223.878 - A L U F F I O R E T O - o r o logiaio, oreficeria vendita e r i parazioni - T o r i n o , via Di N a n ni n u m . 106. 223.879 - I S O L A T T O M A R G H E R I T A - tessuti - T o r i n o , via G. Biglieri 1. 223.880 - I V A L D I G I O V A N N I trattoria - T o r i n o , via V o l v e r a n u m . 18. 223.881 - M E R O G N O A R M A N D O - rivendita combustibili - T o rino, via P . Clotilde 87. 223.882 - B E R T O L O N E M I C H E L E & BRUERA ANDREINA Soc. di fatto - panificazione - T o rino, via Saluzzo 41. 223.883 - OLIVIERI C A R L O - i n grosso e m i n u t o vini - Cafasse, via R o m a 73. 223.884 - BEY A N N A - m e r c e r i e - T o r i n o , via Nizza 71. 223.885 - V A I A N G E L O - latteria - T o r i n o , via S. S e c o n d o 31. 223.886 - V A L L E F E D E R I C O - salumeria - T o r i n o , via B a l m e 30. 223.887 - R E I T À A L B E R T I N A commestibili, drogheria - T o rino, via R. Martorelli 62. 223.888 - N A S S I V E R A E T T O R E & MUSCIACCHIO ADDOLORATA Soc. di f a t t o - commestibili T o r i n o , via B o c c a r d o 21 223.889 - A M B R O G I O B E R N A R D O - pasticceria, confetteria, g e l a ti, e c c - T o r i n o , via Dante di Nanni 77. 223.890 - B A T T A G L I N O C A T E R I N A - commestibili - Torino, c o r s o R. P a r c o 54. 223.891 - G O M I E R O & P R E V E D E L L O Soc. di fatto - p r o f u m e r i a - T o r i n o , via G. M e d i c i n u m . 44. 223.892 DEIRO MICHELE c o m m . legna - L o m b a r d o r e , str. S. B e n i g n o Canavese 9. 223.893 - V I C A R I O G I O V . B A T T I S T A - a m b . burro, f o r m a g g i o , u o v a - V i c o Canavese, via M. M a r c o 1. 223.894 - G H E R R A G I U S E P P E m e c c a n i c o - T o r i n o , via M a r tiri della L i b e r t à 36. 223.895 - M I R I F A B B R I C A C A P P E L L E T T I di F E A P A O L O & C E R R A T O E M M A in F E A Soc. di fatto - f a b b r . e c o m m . c a p pelletti e affini - T o r i n o , via B a v a 1 bis. 223.896 - M A S C H I O V I R G I N I A d r o g h e r i a - T o r i n o , via Chiesa della Salute 93. 223.897 - S O R E S I N I & C A R U G H I S o c . a r. 1. - c o m m . c o r d a m i , spaghi, filati, e c c . - T o r i n o , c o r so V i n z a g l i o 5 bis. 223.898 - B A R A S S I G I O V A N N I ingrosso p e s c e - T o r i n o , via d e l le O r f a n e 26. 223.899 - A U T O A C C E S S O R I F . L L I M A R O C C O S o c . in n o m e coli. - f a b b r . e v e n d i t a di articoli di meccanica - Torino, largo Tirr e n o 115 A . 223.900 - B R E M O di GIORGIO M O N Z I A N I & C. S o c . acc. s e m plice - l ' e s e r c i z i o di agenzie esclusive, rapp. depositi e c o m m . di articoli t e c n i c i ed automobilistici - Torino, via Massena 4. 223.901 - L A N Z A & C. S o c . a r. 1. - e s e r c i z i o di attività ind. e finanziarie - Biella Chiavazza, vìa della Vittoria 8. 223.902 - E L S I N A S o c . p. az. c o m m . di articoli di a b b i g l i a m e n t o e affini - T o r i n o , via D o n M i n z o n i 10. 223.903 - R A S E R Ò A L E S S A N D R O - costruz. m o b i l i in l e g n o in stile e c o m u n i - T o r i n o , via B o r g o n e 45. 223.904 - M U S S O P A O L O - a u t o trasporti - T o r i n o , via B a l m e n u m . 12. 223.905 - B O S C O S E C O N D O - a m b . salumi, formaggi, scatolame c h i u s o e a p e r t o - T o r i n o , via Artisti 7. 223.906 - L A N Z A M A R I O - ufficio tecnico industriale Biella Chiavazza, via della V i t t o r i a n u m . 8-12 - T o r i n o , v i a P o 1. 223.907 - M O N T E C A T E N A A Q U I LINA & V A L L E SILVIA Soc. di f a t t o - c o m m e s t i b i l i e d r o g h e r i a - T o r i n o , via A d a m e l l o n u m . 24. 223.908 - E R C O L E A N T O N I O t a p p e z z e r i e in stoffa - T o r i n o , via Q u a d r o n e 8. 223.909 - SOC. A R. L. F.C.P. F I NANZIARIA COMMERCIALE P I E M O N T E S E - l ' e s e r c i z i o del c o m m e r c i o a l l ' i n g r o s s o di m a terie p r i m e e di m e r c i in g e n e r e - T o r i n o , piazza Castello 9. 223.910 - Z A N A R D O L I D I A - v i n i in r e c i p i e n t i chiusi a l l ' i n g r o s s o - T o r i n o , v i a B r e g l i o 81. 223.911 - F E R R A R I E R M E L I N D A d r o g h e r i a - T o r i n o , v i a S. P i o V n u m . 2. 223.912 - B E R T A L B E R T O - c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , via G u a stalla 10. 223.913 - D A V I C I N O A N T O N I O c o m m e s t i b i l i - A i r à s c a , via d e l PSIHZZO 3 223.914 - M O S S O T E R E S A - o s t e ria - T o r i n o , v i a P a r m a 61. 223.915 - V I B E R T I G I U S E P P E p a n e t t e r i a - G i a v e n o , v i a F. M a r e h i n i 18. 223.916 - Z O C C O L A G I O V A N N I amb. frutta'e verdura - Torino, v i a B r u s à 12. 223.917 - B E V I O N E F R A N C E S C O - amb. mercerie e chincaglier i e - T o r i n o , v i a B o r g o D o r a 6. 223.918 - P A V E S I O A T T I L I O - l e g n a da a r d e r e - M o n c a l i e r i , str. G e n o v a 196. . 223.919 DA VITTO-BAVA & VERLUCCA-RAVERI Soc. di fatto - autotrasporti - Ozegna, c o r s o P . T o m m a s o 11. 223.920 - S A N T I F R A N C E S C O a m b . fiori f r e s c h i e artificiali T o r i n o , v i a C e n t a l l o 62/21. 223.921 - T R I N C H E R Ò D O M E N I C O & F . L L O S o c . di f a t t o mulino per uso zootecnico e c o m m . cereali e f a r i n e - I s o l a b e l l a , via V i l l a n o v a 27. 223.922 - V O T A E R M E L I N D A fiori f r e s c h i e artificiali, m a z z i e c o r o n e - S. M a u r i z i o C a n a v e se. via G. M a t t e o t t i 37. 223.923 - I N G . E N R I C O B A L D I & C. S o c . a c c . s e m p l i c e - la c o s t r u z i o n e del c a n a l e di s c a r i c o in galleria della C e n t r a l e e l e t t r i c a di R o c c a d ' E v a n d r o - T o r i n o , v i a B o t e r o 17. 223.924 - S A B B A D I N I G U I D O ingrosso burro e formaggio R i v o l i , v i a R o m a 20. 223.925 - M A R A N G O N I C E L E S T E - a m b . pasta i n p a c c h i , o l i o , scatolame chiuso - Torino, piazz a R e p u b b l i c a 7. 223.926 - R O C A T T I C A R L O - b i bite a n a l c o o l i c h e in r e c i p i e n t i c h i u s i a l l ' i n g r o s s o - T o r i n o , via D . C h i e s a 27. 223.927 - T A R I C C O G I A C O M O commestibili, ealce e cementi al m i n u t o - T o r i n o , v i a M o n a stir a n g . v i a F . R i s m o n d o . 223.928 - P A S T O R E L U I G I - a m b . generi casalinghi - Torino, c o r so P . O d d o n e 21. 223.929 - P E R N O G I U S E P P E trattoria, ristorante, bar - V i n o v o , v i a M a r c o n i 20. 223.930 - C A L A N D R A C L A R A pastificio - Torino, corso O r b a s s a n o 63. 223.931 - T O G N O N M A R I A - o s t e ria - T o r i n o , v i a D o n B o s c o 4. 223.932 - P A G A N I E L I S A B E T T A privative, commestibili e m e r cerie - G i a v e n o , via S. F r a n c e s c o d ' A s s i s i 22. 223.933 - G U G L I E L M E T T O A L D O - i n g r o s s o l e g n a da a r d e r e G i a v e n o , v i a F o r c e r i a 2. 223.934 - S A C C O V I N C E N Z O - a l bergo, ristorante - B a r d o n e c c h i a , v i a M e d a i l 64. 223.935 - O.C.E.P. di C A R P I N E L LO A N G E L O PIERINO - lavorazione celeron - Piossasco, piazza X X S e t t e m b r e . 223.936 - M A R C H I M A R I O - a m b . articoli casalinghi - T o r i n o , via P o l l e n z o 21. 223.937 - B E D A L I L I A N O - f a b b r o ferraio - Favria Canavese, via M o n t e b e l l o 2. 223.938 - A U D I B U R Z I O M A R I O commercio legname Lemie, f r a z . Saletta 12. 223.939 - S A L S A & P A R E N A S o c . di f a t t o - l a v . e v e n d i t a p a n e - T o r i n o , v i a M i l l e f o n t i 11. 223.940 - F R A N C O A N N U N Z I A T A - panetteria - Torino, via M. P o l o 10. 223.941 - L O S A N O M I C H E L E macelleria e salumeria - Torre P e l l i c e , v i a A m e d e o B e r t 4. 223.942 - I.R.E. I N D U S T R I E R I U NITE E Q U I P A G G I A M E N T I Soc. p. az. - la g e s t i o n e di s t a b i l i m e n t i aventi p e r o g g e t t o p r o duzioni c o n c i a r i e ed e q u i p a g g i a m e n t i statali e civili - T o rino. via B . B u o z z i 6. 223.943 - F R A Z I P A S Q U A L E & G I U S E P P E S o c . di f a t t o - r i p a razioni e l e t t r o m e c c a n i c h e - S u sa, c o r s o I n g h i l t e r r a 6. 223.944 - G E D D A C A T E R I N A - stir e r i a - T o r i n o , via N. Fabrizi 52. 223.945 - C A V A L L I T O C L O T I L D E - latteria - T o r i n o , v i a B a g e t t i n u m . 18. 223.946 - C O N T R O & M A R E N C O S o c . di f a t t o - l a v . lastre a l luminio - Torino, corso Toscana n u m . 4. 223.947 - D U R A N T I S T E F A N O spazzole per industrie e casalinghi, p e n n e l l i e s c o p e - T o r i n o , via S: F r a n c e s c o da P a o l a n u m . 16. 223.948 - F A S A N O D O M E N I C A sarta da d o n n a - T o r i n o , via P o 20. 223.949 - G I O R D A N O G I U S E P P E - t r a s p o r t o ghiaia, s a b b i a e p i e t r i s c o - S a m o n e , v i a M a r c o n i 7. 223.950 - S A V I P I E T R O - e l e t t r i cista - T o r i n o , v i a B e l f i o r e 22. 223.951 PERETTI MARIA in V A L L E R Ò - autoriparazioni T o r i n o , v i a L e i n ì 10. 223.952 - SOC. I M M O B I L I A R E C E R A S E R E L L A S. p . az. - g e s t i o ne beni immobili - Torino, via S. F r a n c e s c o d ' A s s i s i 11. 223.953 - B I A N C O F R A N C E S C O carne bovina fresca - Torino, v i a C i m a r o s a 40. 223.954 - P I N T O Z Z I F R A N C E S C O - g e n e r i di pastificio al m i n u t o - T o r i n o , v i a B o l o g n a 1. 223.955 - M O R A R D O A N T O N I O commestibili e all'ingrosso vini - T o r i n o , v i a S p a l l a n z a n i 11. 223.956 - S A N V I T O M A R I O - c o m mestibili drogheria Torino, c o r s o N a p o l i 10. 223.957 - F E R R E R Ò C A T E R I N A lab. f o t o g r a f i c o e v e n d i t a art. fotografici e giocattoli scientifici - T o r i n o , c o r s o O r b a s s a n o 63. 223.958 - O R I G L I A M A R I A - g e n e r i di d r o g h e r i a , c a n c e l l e r i a , art. p e r f u m a t o r i - T o r i n o , v i a M o n t e r o s a 71. 223.959 - P O L L A S T R I N I P I E T R O - trattoria - T o r i n o , via Rivalta n u m . 23. 223.960 - A L B E R G O B I A N C A N E VE di ALBERTINO GEOM. M I C H E L E - a l b e r g o S a l i c e di Ulzio, via Clotes. 223.961 - Z A M B O N A L B E R T O osteria - T o r i n o , c o r s o R e U m b e r t o 46. 223.962 - M O R C H I O L U I G I A - g e neri commestibili - Torino, via O r m e a 103. 223.963 - C R I S T I N O M A R I A T E RESA - mercerie, merce d'occasione - Torino, via B a r b a r o u x n u m . .28. 223.964 - B R U N E T T I F A U S T I N O amb. calzature e pantofole T o r i n o , v i a V a n c h i g l i a 9. 223.965 - A S P A T I A Q U I L I N O afflb. s c a m p o l i - T o r i n o , v i a F r a s s i n e t t o 37. 223.966 - P A S T O R E V I N C E N Z O a m b . m a n u f a t t i - T o r i n o , via P r a l u n g o 4. 223.967 - M O R T A R A R A G . M A R I O - rappresentante - Torino, via B a r d o n e c c h i a 35. 223.968 - C U C C O A N G E L O - i n g r o s s o tessuti - T o r i n o , c o r s o M o n c a l i e r i 219. 223.969 - P A N E R Ò A R G E N T I N A tessuti al d e t t a g l i o - T o r i n o , v i a P . T o m m a s o 26. 223.970 - T A R I C C O A N N A - a m b . fiori f r e s c h i e p i a n t e - T o r i n o , v i a O r f a n e 28. 223.971 - P O S A N T E V I N C E N Z O ambulante chincaglierie cravatt e - T o r i n o , v i a C i g n a r o l i 8. 223.972 - C O L O M B O L U C I A N O amb. chincaglierie e giocattoli - T o r i n o , v i a M e r c a n t i 30. 223.973 - L O N G O A N D R E A - a m b . p a s t a , riso, b u r r o i n p a c c h e t t i sigillati, s c a t o l a m e c h i u s o ed aperto - Torino, via Sospello n u m . 159. 223.974 - V A L L E R Ò EMILIO amb. pantofole e calzature T o r i n o , c o r s o V e r c e l l i 21. 223.975 - F R A N C O N E l A T T I L I O a m b . u o v a - T o r i n o , str. C u o r g n è 50. 223.976 - S E B E T O C A T E R I N A e o t o n e r i e e telerie al m i n u t o T o r i n o , via G a r i b a l d i 47. 223.977 - G U I D E T T O D U I L I O a m b . s c a m p o l i - T o r i n o , via R o s a z z a 2. 223.978 - D E M I C H E L I S M A R I O a m b . c a p p e l l i e berretti - T o r i n o . v i a B a l m e 10. 223.979 - M A G G I O R O T T O O L G A - lab. a r t i g i a n o d i pettinatura e v e n d i t a al m i n u t o di p r o f u m e r i e - T o r i n o , v i a T a g g i a 65. 223.980 - B R U S S I N O F R A N C E S C O - m a t . e d i l e , terra, sabbia, g h i a ia, c e m e n t o - N i c h e l i n o , v i a B e n g a s i 5. 223.981 - M A G L I A N O S E B A S T I A N O - a m b . f o r m a g g i , salumi, scatolame aperto e chiuso T o r i n o , v i a S. M a s s i m o 12. 223.982 PARISI FRANCESCO S o c . in n o m e coli. - S p e d i z i o n i - Trieste, viale Miramare 5 T o r i n o , v i a G o v e r n c l o 1. 223.983 - C R A V E R O A G N E S E p a n e al m i n u t o - T o r i n o , v i a C a b o t o 14. 223.984 - C A V A Z Z A A U G U S T O osteria - Torino,, v i a d e l l e C a c c i e n u m . 40. 223.985 - O N E S T I R O S A - c o m mestibili - Torino, via Saluzzo n u m . 41. 223.986 - B E R T O N E D O M E N I C A macelleria carne bovina fresca - T o r i n o , v i a F o l i g n o 107. 223.987 - S U P P O E L I S A B E T T A p a r r u c c h i e r e - T o r i n o , p i a z z a F. Crispi 53. 223.988 - P I C C A T O M I C H E L E b e t t o l a _ T o r i n o , v i a B e i n e t t e 9. 223.989 - C A S T E L L O G I A C I N T A pettinatrice - Torino, via G i o b e r t i 65. 223.990 - C A N A V E S I O M A R G H E R I T A - latte e g e n e r i affini T o r i n o , v i a V i c o 7. 223.991 - C O M P A G N I A IMPORTAZIONE P R O D O T T I ESTERI C.I.P.E. S. r. 1. - d i f f u s i o n e e vendita specialità industriali e s t e r e c naz. - T o r i n o , v i a A . P e y r o n 46. 223.992 - G I N A N N I G U A L F R E D O e S P O N G A A R T U R O S o c . di f a t t o - a u t o t r a s p o r t i c o n t o terzi - T o r i n o , v i a G i o l i t t i 40. 223.993 - C A U D A N A A U R E L I A carne bovina fresca - Torino, v i a S e t t e C o m u n i 43. 223.994 - T O R T E L L O M A R I A a m b . m a g l i e r i a e filati - T o r i n o , v i a P . T o m m a s o 16. 223.995 - F A S S I O G I O V A N N I - a u torimessa - Torino, via G. G i o litti n u m . 18. 223.996 - P E R G A F R A N C E S C O ferramenta e cucine economic h e - T o r i n o , v i a V e n a r i a 25. 223.997 - B R U N E L L O ALDO amb. burro, f o r m a g g i , olio, ecc. - T o r i n o , c o r s o G . C e s a r e 60. 223.998 - L A U R E N T I T O M M A S O macelleria e salumeria - Cerc e n a s c o , v i a P i a v e 9. 223.999 - T O R A Z Z A G I U S E P P E minuteria metalli - Nichelino, v i a T o r i n o 154. 224.000 - P E R O T T O F R A N C E S C A - latteria - T o r i n o , piazza P a l a z z o di Città 6 / B . 224.001 - C A L V O B A T T I S T A autotrasporti Torino, via M a z z i n i 39. 224.002 - L O B E T T I B O D O N I M A RIETTA - f o r n a c e laterizi P i s c i n a , v i a F o r n a c i 4. 224.003 - N I C O L A A N T O N I O C A R LO - commestibili - Moncalieri v i a P r i n c i p e s s a M . C. 2. 224.004 PAVESIO TERESA cartoleria e mat. fotografico T o r i n o , v i a S a c c h i 66. 224.005 - A L B E S A N O T E R E S A l a t t e r i a - T o r i n o , v i a P i n e l l i 24. 224.006 - N A N N I C I N I E T T O R E c o m m . stracci - Torino, via d e l l e G h i a c c i a i e 284. 224.007 - A C C O M A Z Z O A N N I B A LE e G H I G L I O N E NELIDAM A R I A S o c . di f a t t o - c o m m e stibili, f r u t t a , v e r d u r a , e c c . Castellamonte. 224.008 IMPRESA UMBERTO G I R O L A di C E S A R E G I R O L A - c o s t r u z . impianti idroelettrici, c o s t r u z . edili, e c c . - M i l a n o , v i a Broletto 5 - Loeana. 224.009 - C O S T A N T I N O GIACOM O - a m b . tessuti - S. S e c o n d o di P i n e r o l o , v i a S. B a r t o l o m e o n u m . 20. 224.010 - G A R E L L A G I O V A N N A LUCIA - amb. mercerie, chinc a g l i e r i e - V i g o n e , piazza C. Corte 9 224.011 B A S O C H I A F F B E D A - l a t teria, gelateria, e c c . - T o r r e P e l l i c e , piazza C a v o u r 1. 224.012 - F A B B B I C A A P P A B E C CHIATUBE ELETTRICHE TOR I N O F A E T S o c . a r. 1. - g e s t i o n e industria e l e t t r o m e c c a n i c a di installazioni elettriche T o r i n o , v i a Cassini 45. 224.013 - M A R E e C. S o c . a r. 1. i m p o r t a z i o n e e c o m m . l e g n a da ardere - Torino, via B a r b a r o u x n u m . 39. 224.014 - C A G L I E R O M A B I O r a p p r e s e n t a n t e - T o r i n o , v i a S. G i u l i a 5. 224.015 CINEMA MIRAFIORI Soc. acc. semplice - esercizio del c i n e m a M i r a f ì o r i , n o n c h é l ' e s e r c i z i o , la g e s t i o n e d i c i n e m a , v a r i e t à o teatri - T o r i n o , via Tripoli. 224.016 - F A B B B I U G O - a u t o t r a sporti c o n t o terzi - M o n c a l i e r i , v i a V i g n o t t a 15. 224.017 - M A G L I A N O C A B L O v e n d i t a al m i n u t o f e r r a m e n t a e utensileria - Torino, via A . A l b e r t i n a 21. 224.018 - C A M E B I N I T O M A S O a m b . f a z z o l e t t i , g u a n t i , calze T o r i n o , c o r s o N o v a r a 48. 224.019 - P O N T E A N G E L O - m u ratore, riquadratore - M o r i o n do, v i a B o m a . 224.020 - N E B V O C A T E B I N A a m b . gelati, a c q u e d o l c i , f r u t t a , ecc. - Torino, corso Vittorio ang. corso Moncalieri. 224.021 - SOC. A Z I O N A B I A P B O DOTTI PETBOLIFEBI IMMOB I L I A R I S . A . P . P . I . S o c . p . az. la c o m p r a v e n d i t a , la g e s t i o n e e l ' a m m i n i s t r a z i o n e di b e n i i m mobili - Torino, corso M o n c a lieri n u m . 269. 224.022 - M U S S O L U C I A - m i n u terie ann. privativa - Torino, v i a M o n g i n e v r o 57. 224.023 - M E B L O G I O V A N N I n o l e g g i o di r i m e s s a - B o n d i s s o n e , v i a G . M a z z i n i 1. 224.024 - B O B I O D I O N I S I O - s a l d a t o r e - T o r i n o , v i a B. M a r t o relli n u m . 2. 224.025 - G A L L I C O B E N Z O - r a p presentante - Torino, via C o n d o v e n u m . 17. 224.026 - B O S C O GIOVANNI osteria - T o r i n o , v i a V a n c h i g l i a n u m . 41. 224.027 - O M T A di T O S S O e C. Soc. in n o m e coli. - officina meccanica - Torino, via Saluzz o n u m . 79. 224.028 PENCO EBNESTA c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , v i a S. D o m e n i c o 35. 224.029 - G A L L O S E C O N D I N A latteria - T o r i n o , v i a P o 2. 224.030 - L A U - B O B S o c . p . az. compravendita costruzione e g e s t i o n e di a l l o g g i e l o c a l i T o r i n o , v i a G a r i b a l d i 45. G E N N A I O 1 9 5 1 224.031 - T O S O M A B I O - r i q u a d r a tore stuccatore - Torino, corso T o r t o n a 36. 224.032 - B E B T U Z Z I T I M O - a m b . polli, conigli e uova - Torino, v i a M o n g i n e v r o 263. 224.033 - A T T I V A di RAGUSA A N T O N I O - rip. b i l a n c i e a u t o matiche, affettatrici, ecc. - T o r i n o , v i a B . P i l o 30. 224.034 - D E A L E S S A N D B I G I A C O M O - casalinghi e giocattoli al m i n u t o - T o r i n o , v i a N a p i o n e n u m . 41. 224.035 - M O L L A B G I O V A N N I generi alimentari e vari - C u miana, borg. Allivellatori. 224.036 - G H I A E B N E S T A - l a b . a r t i g i a n o di p e l l i c c e r i a - T o r i n o , c o r s o F i u m e 2. 224.037 - N O S E N Z O U G O - a m b . pesce fresco - Torino, via B o r g o m a n e r o 33. 224.038 - A Z I E N D A TOBINESE O S S I G E N O A . T . O . di C A M O BALI FEBNANDO - Produzion e e c o m m . di o s s i g e n o e g a s di a c e t i l e n e - Torino, corso U m b r i a 49/51. 224.039 - B I A V A GIUSEPPE e A P B A T O P I E T B O S o c . di f a t t o - trasporto m e r c i c. terzi B a n c h e t t e , v i a B o m a 3. 67 224.040 - M A S E R A G I A C O M O f a l e g n a m e - T o r i n o , via B o c c a r d o 25. 224.041 - I M M O B I L I A R E B O R G O N U O V O Soc. a r. 1. - l'acquisto e la c o n d u z i o n e di i m m o b i l i Rivoli Torinese, via Pasubio. 224.042 - P A N G E L L A L U C I A v e d . M A N A S S E R O - confetteria, p a sticceria, riv. al m i n u t o e al'ingrosso vini e l i q u o r i - T o rino, via Nizza 3. 224.043 - G E N T I N A G I O V A N N I e GR1TELLA DOMENICO Soc. di f a t t o - panetteria e p a s t i c ceria - T o r i n o , c o r s o Orbassano n u m . 20. 224.044 - O L D A N O N I C O L A - m a celleria ovina - T o r i n o , vìa R i valta 44. 224.045 - L A N Z A R D O D O M E N I C A in S P A N O - m e r c e r i e - T o r i n o , piazza D. Galimberti 22. 224.046 - C R A V E R O M A R I A L U I SA - riv. pane e pasticceria T o r i n o , via A. D o r i a 8. 224.047 - L I S O N A O L G A - c o m mestibili d r o g h e - T o r i n o , v i a C e r v i n o 7. 224.048 - R O L A N D O T E R E S I N A in R U F F I N O - riv. calce, c e m e n t o , gesso, e c c . - Coazze, via C a v o u r n u m . 3. 224.049 - B U L L I O P I E T R O P A O L O - carni c o n g e l a t e di b o v i n i e rei. s o t t o p r o d o t t i al m i n u t o Ivrea, via M i n i e r e 2. 224.050 - M A R E I N A G I A C O M O autotrasporti c o n t o terzi - B o s c o n e r o , via R o m a 32. 224.051 - SOC. P . A Z . S V I L U P P O INIZIATIVE STRADALI SPASIS - p r o m u o v e r e l o studio e l'attuazione di iniziative r i v o l t e al m i g l i o r a m e n t o delle c o m u n i cazioni e dei trasporti - T o r i n o , piazza S Carlo 161. 224.052 - B L R R O Z Z I M A D D A L E N A - f a b b r . fiori artificiali e v e n ditore a m b u l a n t e - T o r i n o , via B l i g n y 9. 224.053 - M A S S A I A S O R E L L E S o c . di fatto - c a r n e o v i n a - T o r i n o , via Martinetto 12. 224.054 . P A G A N I G A U D E N Z I O a m b . c h i n c a g l i e r i e - T o r i n o , via S. D o n a t o 13. 224.055 - P A I O L A R O S A - a m b . fiori f r e s c h i e fiori artificiali T o r i n o , c o r s o R. U m b e r t o 50. 224.056 - S T R A M I G N O N I G I A N C A R L O - amb. guantaio - T o r i n o , via S. P e l l i c o 18. 224.057 - G A R Z E N A S E R G I O p a v i m e n t a z i o n i stradali - T o r i no, via R o c c a v i o n e 30. 224.058 - P E I N E T T I S I G I S M O N D O - c o m m . m a n g i m i - Cafasse, v i a P i e d i m o n t e 53. 224.059 - P I C C I A R E L L A R I C C A R DO - amb. manufatti - Torino, c o r s o N a p o l i 18. 224.060 - K A N N E W O R F F G U I D O pulitura metalli - M o n c a l i e r i , via Mazzini 5. 224.061 - L I A T T I U G O - off. e l e t tromeccanica Torino, via M o n g i n e v r o 51 bis. 224.062 - C O M M E R C I O L E G N A M I ITALIANI ESTERI TORINO C.L.I.E.T. S o c . a r. 1. - c o m m . p e r la c o m p r a - v e n d i t a di l e g n a m e n a z i o n a l e ed estero, la lav. del l e g n a m e in g e n e r e , e c c . - T o r i n o , c o r s o R . P a r c o 36. 224.063 - G O N E L L A G I O V A N N I ingrosso mercerie e chincaglierie - T o r i n o , via C. d ' A p p e l l o 6. 224.064 - G A L L O R O B E R T O amb. mercerie e chincaglierie R i v o l i , v i a P i a v e 14. 224.065 - P O L A C A R L A G I U S E P P I N A - osteria - T o r i n o , v i a della P r o n d a 15. 224.066 - S C A V A R D A S E R A F I N A - c a f f è - T o r i n o , via Baretti 22. 224.067 - A R S A L I C E E U S E B I O e B A I L O A N D R E I N A S o c . di f a t to - c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , via O r o p a 64. 224.068 - Z A N O T T O A L D O - l a t teria - T o r i n o , c o r s o R. M a r gherita 225. 224.069 - N O V A R E T T I L U I G I c a r p e n t i e r e - M o n t a n a r o , via D o t t . V e r n e t t i 8. 224.070 - C O M B A I G I N O - a m b . olio, s a p o n e , alimentari - F r o s sasco, via F a l c o n e t . 224.071 - G A L L O G I U S E P P E - l e g n a m e - V i g o n e , v i a S. Maria 3. 224.072 - B U O R A G U I D O - a m b . o c c h i a l i , p e n n e stilografiche e d affini e riparazioni - B r u s a s c o , via C a v o u r 4. 68 224.073 - P E L A Z Z A G I U S E P P E salumeria e riv. pane - C o l l e gno, fraz. L e u m a n n . 224.074 VITTONE MARIA e C A N D I D A S o c . di fatto - t i n toria e stireria - Chivasso, via T o r i n o 14. 224.075 - C O N S O R Z I O E S E R C E N T I DEL C O M U N E D I R O M A N O - Consorzio Gestione I m p o s t e di C o n s u m o del C o m u n e di R o m a n o - R o m a n o Canavese. 224.076 - V I O R A A N S E L M O - m a celleria e vendita carni f r e s c h e - Sciolze, via U m b e r t o 22. 224.077 - M O L I N O e V I R O N E Soc. in n o m e coli. - lab. per a r g e n tatura, c r o m a t u r a , nichelatura metalli e lav. affini - T o r i n o , via Cigliano 7. 224.078 - I M M O B I L I A R E S. C R O CE Soc. p. az. - l'acquisto e la gestione di i m m o b i l i - T o r i n o , via Garibaldi 31. 224.079 - B R E T T O D O M E N I C O impresa edile - T o r i n o , via Z u m a g l i a 50. 224.080 - V.I.D.A.T. di S A M B A T A R O G A E T A N O - ingrosso d o l c i u m i - T o r i n o , via L e m i e 39. 224.081 - F A S S I O F E L I C I T A R I N A - ingrosso e m i n u t o vini - C h i vasso, f r a z . B o s c h e t t o . 224.082 - BLAMINO S E C O N D O costruzioni edili - T o r i n o , via R i v a r o l o 11. 224.083 - R A P P A R O S A - paste alimentari, granaglie e cereali al m i n u t o - T o r i n o , via M . P o l o 41. 224.084 - C A N A V E R A e M O L I N A R S o c . di f a t t o - officina m e c c a n i c a - Corio, c o r s o V i g o 11. 224.085 - B O M O N E G I O V A N N I e S C A G L I A G I O V A N N I S o c . di f a t t o - costruzioni edili - T o rino, v i a Issiglio 1. 224.086 - R O S S O T T O A L E S S A N D R O - rip. e v e n d i t a o r o l o g i S e t t i m o Tor., via Alfieri 5. 224.087 - B O G L I O N E M A R I O a m b . m a n u f a t t i - T o r i n o , via N. Fabrizi 54. 224.088 - L U N G O M A R I O - a m b . chincaglierie - Torino, corso N a p o l i 36. 224.089 - A S T R U M P U B B L I C I T À ' di F A L C O G U I D O - p u b b l i c i t à c o m m e r c i a l e - T o r i n o , via S Teresa 12. 224.090 F.A.D.A. FABBRICA APP. 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G i a c h i n o 30. 224.096 - R O G G E R O G I U S E P P E bottiglieria - T o r i n o , via C a p r i o l o 55. 224.097 - C E P P I V I N C E N Z O commestibili - Pino Torinese, v i a R o m a 42. 224.098 - G R O S S O T E R E S A - m e r c e r i e e c h i n c a g l i e r i e al m i n u t o - T o r i n o , via N a p i o n e 20. 224.099 - G E N T I L I N I L I B E R O art. elettrauto - T o r i n o , piazza S a v o i a 8. 224.100 - M A R T O I A ALESSAND R I N A - commestibili e sem e n t i - V i l l a r f o c c h i a r d o , via U m b e r t o I 16. 224.101 - M A R T I N I G I O V . B A T T I S T A - o r d i t u r e in f e r r o T o r i n o , via M . Cristina 60. 224.102 - C A R D A N I A N G E L O palchettista - T o r i n o , via S. D o n a t o 60. 224.103 - P O L E G A T O A G O S T I N O e G I O V A N N I S o c . di f a t t o palchettisti - T o r i n o , v i a S. D o n a t o 60. 224.104 - B O L L O F . L L I S o c . di f a t t o - c o n f . guanti p e r uso i n dustriale - T o r i n o , v i a O r o p a 1. 224.105 - C R A V O T T O P A O L O pasticceria - Torino, via D o nizetti 15. 224.106 - P E R E T T I L U C I A - m a celleria equina - T o r i n o , c o r s o Orbassano 56. 224.107 - S T A N G L I N O A N G E L O salumeria - T o r i n o , via C. A l b e r t o n u m . 2. 224.108 - T R A V E R S A T E R E S A m e r c e r i e - Piossasco, via P a lestre n u m . 12. 224.109 - V I E T T I S I G F R I D O - a c i do glutannico e derivati e s f r u t t a m e n t o del m a r c h i o « S a p o r » - T o r i n o , via V a l f r è 16 224.110 - R E A T O M A R C E L L O primizie, frutta, v e r d u r a , e c c . - T o r i n o , via G. B r u n o 172. 224.111 - F.A.R.O. F A B B R . F O D E RE A U T O R O B A L D O TERESA - f a b b r . f o d e r e auto - T o r i n o , via Nizza 78. 224.112 - CO. RI. A U T . C O S T R U Z I O N I R I C A M B I A U T O di S A GLIETTI DEASTI e GHERARD I S o c . in n o m e coli. - costruz. r i c a m b i per automezzi ed attività affini - T o r i n o , via F r e j u s n u m . 99. 224.113 - R O S S I C. e I N G . C A C A CE S o c a r. 1. - i m p o r t a z i o n e ed esportazione m e r c i ed art. di qualsiasi g e n e r e - T o r i n o , eorso R a f f a e l l o 22. 224.114 - G U E R R A A T T I L I O t a p p e z z e r i e in stoffe - T o r i n o , via S. Massimo 43. 224.115 - D E M O N T E G I O V A N N I - carpenteria in l e g n o - T o r i n o , via Signorini 6. 224.116 - M A T T I O M A D D A L E N A - c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , via P i o V 6. 224.117 - C U C A T T O A N N A - d r o gheria - Torino, corso M o n c a lieri n u m . 221. 224.118 - A U D I N O A N D R E A - a c cessori p e r b i c i c l e t t e e r i p a r a zioni - T o r i n o , via Scarlatti 1. 224.119 - G I A C H I N O G I O V A N N I c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , via T. Signorini 1. 224.120 - V I D O T T O E M I L I A - o s t e ria - P o n t Canavese, v i a G. M a r c o n i 24. 224.121 - K O N I G S o c . a r. 1. - a r ticoli casalinghi, ferramenta, app. elettrici, e c c . - T o r i n o , via Passo B u o l e 1. 224.122 - O R G A N I Z Z A Z I O N E V E N D I T E D E T T A G L I O S.R.L. OR. VE.DE. - i n g r o s s o e dettaglio art. di a b b i g l i a m e n t o p e r u o m o e signora - T o r i n o , c o r s o S i c cardi II bis. 224.123 - C E R R I E R N E S T I N A tessuti e m e r c e r i e - T o r i n o , c o r s o T r a p a n i 20. 224.124 - T U R R O A M E R I G O e B R U N O S o c . di f a t t o - off. m e c c a n i c a - T o r i n o , via C. P i s a c a n e 10. 224.125 - B A R A L B R U N O - lav. p r o f u m i - T o r i n o , via O r m e a n u m . 19. 224.126 - N A R D U Z Z I R E M O - p e l letterie - T o r i n o , via U r b i n o 4. 224.127 - P E L I T I F I L I P P O - art. t e c n i c i p e r d i s e g n o al m i n u t o e riproduzione diségni - T o r i n o . via M . G i o i a 6. 224.128 - F O R N I T U R E O D O N T O IATRICHE SANITARIE ASTIG I A N E F.O.S.A. S.r.l. - c o m m . e lav. p r o d o t t i o d o n t o i a t r i c i e sanitari - T o r i n o , via G a r i b a l d i n u m . 57. 224.129 - C H I A P P I N O F R A N C E S C A C A T E R I N A - a m b . olio d ' o l i v a , di s e m i e s a p o n e - R i valba. 224.130 - A P P E N D I N I L O R E N Z O panificazione c o n f o r n o - V i n o v o , via S. B a r t o l o m e o 4. 221.131 - B R U N A Z Z O A N T O N I O commestibili e drogheria - T o rino, c o r s o M o n c a l i e r i 202. 224.132 - G I R A U D O G I U S E P P E commestibili e drogheria - T o rino. v i a S. D o n a t o 44. 224.133 - M U L T E R Ò M A R I A commestibili e drogheria - T o rino, via Cristalliera 9. 224.134 - B E L G E R O M A R I A N N A - latteria - T o r i n o , via Tunisi n u m . 19. 224.135 - N E G R O C A R L O L O R E N Z O - bottiglieria c o n m a c c h i n e c a f f è espresso, v i n o ad e s p o r tarsi - T o r i n o , c o r s o Spezia 40. 224.136 - C A L D E R A D A R I O - o s t e ria - T o r i n o , piazza H e r m a d a n u m . 12. 224.137 - F A R A G G I A N G E L A M A R I A - osteria - T o r i n o , via M a genta num. 10. 224.138 - D A L P A N E C H I A R I N A ingrosso vini, olii e liquori T o r i n o , piazza S. Giovanni 224.139 - C E R E A L I C O L A Soc. p az. - cereali, sementi all'ingrosso - T o r i n o , via Stampatori 6 224.140 - D E P E T R I S E D M O N D O costruzione pesi e misure - P i nerolo, piazza S. D o n a t o 3 224.141 - V E N D I T A L A V O R A Z I O N E M O T O A C C E S S O R I V.E.L. M.A. Soc. r. 1. - p r o d u z i o n e , c o m p r a - v e n d i t a ingrosso e d e t taglio di accessori per auto, m o t o , ciclo - T o r i n o , via M Vittoria 58. 224.142 - L O S A P I O M I C H E L E amb. fiori - T o r i n o , via B e l g i rate n u m . 9. 224.143 - R E Y A L T I E R I A D E L E c o n f . a b b i g l i a m e n t o - Torino, via B i d o n e 3. 224.144 - B O R G O G N O M E L A N I A - maglierista - T o r i n o , via A. V e s p u c c i 42. 224.145 - F O N T A N E S I R E N A T O amb. manufatti - T o r i n o , c o r s o Tazzoli 114. 224.146 - S O L I N A U M B E R T O e L O R E N Z I P E R L A Soc. di fatto - pettinatrice - T o r i n o , via P e v e r a g n o 10. 224.147 - P E T T E N U Z Z O A R D U I N O - calzature - P o i r i n o , via I n d i p e n d e n z a 26. 224.148 - C A D E L L I C O R N E L I A art. elettrici - Moncalieri, via Carignano 7. 224.149 - SILLO B R U N A - m e r cerie e maglierie - Ivrea, b o r gata Olivetti 14. 224.150 - G E T T O G I O V A N N I - off. m e c c a n i c a - Ivrea, via C i r c o n vallazione. 224.151 - G E T T O F I O R E N Z O P I E TRO - c o m m . apparecchi riscald a m e n t o igienici sanitari ed idraulici - Ivrea, via C i r c o n vallazione. 224.152 GHIGO di TINELLI W A N D A in GHIGO - montagg i o l a m p a d e e lanterne - T o rino, via L. Rossi 26. 224.153 - C E R V A S I O C I S B E R T O torrefazione e drogheria - T o rino, piazza Statuto 14. 224.154 - I M P R E S A E L E T T R I C A di CARLO CAVICCHIOLI - impianti elettrici - T o r i n o , via N. Fabrizi 80. 224.155 - D A N Z E R I e C U L L I N O S o c . di f a t t o - f a b b r i c a m o b i l i e s e r r a m e n t i - A l p i g n a n o , via I M a g g i o 3. 224.156 - SOC. A B R A S I V I I N D U S T R I A L I T O R I N O a r. 1. - f a b b r i c a art. abrasivi - T o r i n o , via B e r t o l a 59. 224.157 - D E L E O N A R D I S F R A N CESCO - a m b . pasta a l i m e n t a re, olio, s c a t o l a m e a p e r t o e c h i u s o - T o r i n o , via P a d o v a 12. 224.158 - B A R B E R O G I O V A N N I rip. e c o s t r u z i o n e m a c c h i n e p e r m a g l i e r i a - T o r i n o , via G a r i baldi n u m . 13. 224.159 - C A P P E L L E T T I E L I O E S O L I O L A U R A IN C A P P E L L E T T I S o c . di f a t t o - m e r c e r i e , tessuti - T o r i n o , via C. C o l o m b o n u m . 55. 224.160 - L O R E N Z I M A R I N O trattoria - T o r i n o , v i a C u n e o 8. 224.161 - T O S C O G A B R I E L E - c a r toleria, libreria e art. f o t o g r a fici al m i n u t o - T o r i n o , via B. Galliari 24. 224.162 - F E R R A R I S A N G E L A E P O N T E G I U S E P P E S o c . di fatte, - c o m m e s t i b i l i , d r o g h e r i a , frutta e v e r d u r a - T o r i n o , via B e r tola 24. 224.163 - M A Z Z U C C O S E C O N D O trattoria - T o r i n o , via P o r p o r a n u m . 30. 224.164 - R E G I S C R I S T I N A M A R I A - c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , via Guastalla 10. 224.165 - P A S Q U E R O C E S A R I N A Mercerie, chincaglierie e stoviglie - T o r i n o , via M o n t e b e l l o n u m . 13. 224.166 - C I O C A T T O C O N I U G I S o c . di f a t t o - panificio c o n f o r n o , p a s t i c c e r i a f r e s c a , paste a l i m e n tari e cereali - T o r i n o , via Forlì n u m . 158. 224.167 - C R A V E R A M A R I A in B O F F A - osteria - T o r i n o , strada C a m p a g n e 114. 224.168 - F A R I N A G I O V A N N A bevande analcooliche e v i v a n d e cotte - Torino, via A. A l b e r tina 21. 224.169 - F L O R I O G I O V A N N I amb. frutta - Caravino, via S. Rocco. 224.170 - B A D A R I O T T I A N T O N I N O - amb. olio e saponi - B r i c h e rasio. 224.171 - C I G N E T T I L O R E N Z O carradore - Strambino, Fraz. Crotte, via S. Carlo 64. 224.172 - B R I Z I O G I U S E P P E rapp. art. alimentari e dolciari - T o r i n o , c o r s o Brescia 42. 224.173 - F.LLI S P A D A C C I N I Soc. di f a t t o - lav. lamiera e tubi per stufe - T o r i n o , via B r a n dizzo 9. 224.174 - C A S I E R O C O R R A D O orologiaio - Torino, corso Vittorio E m a n u e l e 65. 224.175 - T E R R E N O P I E R A - p a n t o f o l e r i a - T o r i n o , via M. V i t toria 35. 224.176 - B U R Z I O A N T O N I O - a u totrasporti c o n t o terzi - T o r i n o , c o r s o B r a m a n t e 71. 224.177 - B O R R I N O G I U S E P P E trasporto m e r c i c o n t o terzi T o r i n o , via P e v e r a g n o 19. 224.178 - F I G L I di V I T T O R I O S A C E R D O T T I S o c . p. az. - i n g r o s so tessuti e c o n f e z i o n i generi di a b b i g l i a m e n t o - Milano, via S. P e l l i c o 4 - T o r i n o , via B u s s o l e n o 28. 224.179 - A G E N Z I A C O M P R A V E N D I T A I M M O B I L I di M A T T A L I A I R M A - agenzia c o m p r a vendita i m m o b i l i - T o r i n o , via M. Vittoria 35/H. 224.180 - T A R T A G L I N O G I U S E P P E - autotrasporti c o n t o terzi R i v a l b a (Torino), via R o m a 18. 224.181 - V A L T O R T A M A T I L D E pettinatrice - T o r i n o , v i a Nizza n u m . 383. 224.182 - F . L L I B A L L A S o c . di f a t to - f a l e g n a m e r i a in g e n e r e M o n c a l i e r i - strada G e n o v a 235. 224.183 AUTOMARTELLERIA S A N G O N E di S C O N F I E N Z A G. & C. Soc. di f a t t o - l a v o r i di martelleria in g e n e r e - M o n c a lieri, v i a V i g n o t t i 3. 224.184 - P E R E T T I F R A N C E S C O ripar. e p i c c o l e costruzioni Castiglione Torinese, via M. Caudana 88. 224.185 - S I M O N O T T I A N G E L A c o n f . p e r s i g n o r a - T o r i n o , via P i o Q u i n t o 16. 224.186 - M A R C H I N O A N N A - s u p e r a l c o o l i c i ad esportarsi in r e cipienti chiusi - L e y n l , via M a f f e i 1. 224.187 - V O G L I O T T I G I U S E P P E autotrasporti c o n t o terzi - T o rino, c o r s o Casale 295. 224.188 - H O U B E R M A R I A - a m b . d o l c i u m i - T o r i n o , via Mazzini n u m . 15. 224.189 - D E M O N T E T E R S I L L A drogheria, chincaglierie, ecc. T o r i n o , v i a M . L e s s o n a 103. 224.190 - B I N E L L O E T T O R E - i n grosso v i n o , v e r m o u t h - T o r i n o , via B o g i n o 9. 224.191 - G R O S S O A N G E L O - M e r c e r i e - T o r i n o , via V a n c h i g l i a n u m . 38. 224.192 - Z U N I N O L U C I A - c o m mestibili, d r o g h e r i a - T o r i n o , c o r s o R. M a r g h e r i t a 141. 224.193 - T O S C O S T E F A N O - m a t . e l e t t r i c o e rip. r a d i o - T o r i n o , via Nizza 45. 224.194 - S E F U S A T T I A N G E L O g e n e r i di d r o g h e r i a , commestibili, b a n a n e - T o r i n o , v i a S. D o n a t o 47. 224.195 - B O G G I O E G A U N A S o c . di f a t t o riparazioni auto P o n t C a n a v e s e , via R o m a 25. 224.196 - P O E T G I O V A N N I - rip. e vendita apparecchi radio e m a t . e l e t t r i c o - L u s e r n a S. G i o v a n n i , via 1° M a g g i o 57. 224.197 - C E N A T E R E S A - a m b . dolciumi - Chivasso, via T o r i n o n u m . 39. 224.198 - D E M A R C H I P A O L O carpentiere - Chivasso, via P a l e o l o g i 14. 224.199 - D E M A R C H I S P I R I T O c a r p e n t i e r e - C h i v a s s o , Fraz. M o n t e g i o v e 25. 224.200 - O F F I C I N A DI P R E C I S I O N E M I C R O N R E T T I F I C A di E. Z A N G A R A & C. M I C R O R E T Soc. acc. s e m p l i c e - esercizio di una off. art. specializzata nella rettifica di alberi a g o m i t o e di cilindri per automezzi e affini - T o r i n o , via F r e j u s 117. 224.201 M O L I N A R L U I G I - i d r a u lico, lattoniere ed impianti t e r m i c i - T o r i n o , via B e a u m o n t 42. 224.202 - OLEIFICIO B E R A L D I E C. 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E m a n u e l e II n u m . 54. 224 208 - A U T O R I M E S S A M O N C E NISIO di P E Y R O L O & M U S S A Soc. in n o m e coli. - la gestione di una autorimessa c o n servizi accessori - Susa, c o r s o I n g h i l terra 21. 224.209 - V A R R O N E B A T T I S T A E F I G L I O Soc. di fatto - c o m m e r cio granaglie e affini - Santena, via T o r i n o 30. 224 210 - S O R E L L A B E R N A R D O G I O V A N N I - f a b b r o - Chivasso, Fraz. B o s c h e t t o , via V i o r a 6, 224.211 - M O N T A S S O G I O V A N N I - r a c c o g l i t o r e di pelli g r e g g i e Chivasso, via S. M a r c o 30. 224 212 - L . A . P . 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M o l i n e s . 244.222 - P E N T E N E R O C A R L O c a f f è , T o r i n o , v i a B i b i a n a 14. 224.223 - V I S C O N T I G I U S E P P E c a f f è - T o r i n o , c o r s o R. M a r g h e rita 140 bis. 224.224 - C A C C I A V I O M A R I A - p a netteria c o n f o r n o e r i v . p a s t i c ceria - T o r i n o , v i a B a r e t t i 29. 224.225 - C A S T A G N O D O M E N I C A in M A G N E T I - c o m m e s t i b i l i Ciriè, via V . E m a n u e l e 25. 224.226 - V E N E Z I A L E O N A R D O drogheria - Torino, corso V e r celli 114. 224.227 - B A R B E R O G I O V A N N I E D ' A M I C O R O S A L I A in B A R B E R O S o c . di f a t t o - p a n e t t e r i a e p a s t i c c e r i a - T o r i n o , via L e y n i n u m . 18. 224.228 - C H I A R A O R S O L A - c a r n e bovina fresca - Torino, via Cim a r o s a 40. 224.229 - C H A R M E di A. C A R P A N O - pelliccerie c o n f e z i o n i per signora e drapperie - T o r i n o , via Bagetti 18. 224.230 - GHLRARDI T O M M A S O ingrosso vini - Bricherasio, via Sopravilla 118. 224.231 - S I L O T T O G I U S E P P E amb. m e r c e r i e e filati - P r a s c o r sano, Fraz. Cerialdo 15. 224.232 - R O D D A G A U D E N Z I O ingrosso vini e liquori - Ivrea, via T o r i n o 53. 224.233 - D E A R S I P I E T R O - amb. sapone, candele, scatole di l u cido, e c c . - Castellamonte, via G. Menta 2. 224.234 - M O R I N O E L I G I O - amb. p o l l a m e e u o v a - Castellamonte, via M:*' d ' A z e g l i o 25. 224.235 - I N D U S T R I A G A L L E T T E E A F F I N I I.G.E.A. S.R.L. esercizio di un panificio e la p r o d u z i o n e e il c o m m . all'ingrosso e al m i n u t o di pane, b i scotti, e c c . - Ivrea, via Cascinette. 224.236 - G I O L I T T O G I O V A N N I panetteria, pasta, farine, e c c . P i v e r o n e , via G. F l e c c h i a 41. 224.237 - R O D A N O D A R I O - riv. p a n e , paste alimentari, e c c . Luserna S. G i o v a n n i , vìa 1° M a g g i o 20. 224.238 - C O S S O D O M E N I C O c o m m e r c i o cicli e m o t o s c o o t e r T o r i n o , via Stradella 197. 224.239 - C A L V E T T I E S U R A G N A S o c . di f a t t o - autotrasporti c o n to terzi - B a l a n g e r o , via G. C o p p e r i 55. 224.240 - A U T O M I N E R V A di C R I SCUOLI A G O S T I N O - vendita a u t o m o b i l i usate - T o r i n o , via Nizza 3. 224.241 - O R T A L D O B E R N A R D O off. m e c c a n i c a - T o r i n o , v i a G r a v e r e 13. 224.242 - G I O A N A C A R L O - i n g r o s s o e m i n u t o l e g n a - Chiusa S. M i c h e l e . 224.243 - B O G L I A C I N O L U I G I sarto - T o r i n o , piazza V . V e n e t o 23. 224.244 - A U T O S C U O L A GEOM. G. P O M P E I - s c u o l a t e o r i c a e p r a t i c a p e r c o n d u c e n t i di a u t o m e z z i - T o r i n o , via L i v o r n o 5. 224.245 - B A R A V A L L E P I E T R O lavaggio autovetture e m a n u t e n z i o n e - T o r i n o , via S a n f r o n t n u m . 15. 224.246 - O R M E A B A R T O L O M E O - lavor. conservazione frutta T o r i n o , via Palestrina 46. 224.247 - S I M O N I N I A N T O N I O c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , via V i g o n e 28. 224.248 - F E R R E R Ò V I T T O R I A c o m m e s t i b i l i al m i n u t o - T o r i n o , via Sesia 35. 224.249 - G U G L I E L M E T T I S E C O N D O - c a f f è , O u o r g n è , via G a r i baldi 1. 224.250 - O Z E L L A C A R L O - a m b . f r u t t a e v e r d u r a - L e y n l , via V . F e r r e r ò 1. 224.251 - T E S S I T U R A P E Z Z E T T I E C. - S o c . di f a t t o - tessitura c o t o n e e fibre v a r i e - I v r e a , c o r s o V e r c e l l i 6. 224.252 - P E N Z I N A L F O N S O - g e neri alimentari, f r u t t a e v e r d u ra, riv. p a n e , L e y n i , l o c . F o r nacino. 224.253 - P E R A U D O G I U S E P P E e l e t t r o m e c c a n i c o - T o r i n o , via P . V e r o n e s e 112. 224.254 - C A R A T T O F R A N C E S C O - t o r n e r i a artigiana assali p e r carri - S e t t i m o T o r . , via A. M u r a t o r i 2. 224.255 - A R I O T T I F E R D I N A N D O - lab. elettrotecnico - Torino, via B r i o n e 41. 224.256 - D E P A O L I N A T A L I N A frutta e verdura - Leynl, piazza V . E m a n u e l e II 4. 224.257 - B E V I O N E G I U S E P P E a r t i g i a n o dischi tela - T o r i n o , via C i g n a 138. 224.258 - S O A R D O M A R G H E R I T A - g e n e r i di pastificio al m i n u t o - T o r i n o , via V e r r e s 21. 224.259 - L A L M A LAV. ART. 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Torrepellice, piazza della L i b e r t à 1. 224.400 - G A T T I e T U R I N E T T I S o c . di f a t t o - c o m m . calze, c r a vatte, e c c . - T o r i n o , via della R o c c a 37. 224.401 - G I O R D A N O V I T T O R I A carni o v i n e - T o r i n o , via M o n f e r r a t o 20. 224.402 - C A R O N S E C O N D O - c a l zature - T o r i n o , via delle O r f a n e 27. 224.403 - L A N F R A N C O A L D O osteria - T o r i n o , via L e y n ì 22. 224.404 - S P A T O L A BIAGIO a m b . generi alimentari - Caselette, via R o m a 20. 224.405 - V A C C A A L D O - p a n e t teria - S. M a u r o T o r i n e s e , via Martiri della L i b e r t à 47. 224.406 - C A R E T T O C A R L O - m a celleria - M o n c a l i e r i , via San M a r t i n o 5. 224.407 - F O N D E R I A A R T I G I A N A BRONZO ALLUMINIO FABA di P I R C H I E L I O e S C A L E N G H E G I A C I N T O Soc. di f a t t o - f u s i o n i varie in a l l u m i n i o e bronzo Torino, via delle G h i a c c i a i e 274. 224.408 - F R A C C H I A C A R L O - l a v o r i edili - T o r i n o , c o r s o V e nezia 4. 224.409 - F E L I S I O F E L I C I T A - l a t teria - T o r i n o , via N. Fabrizi n u m . 38. 224.410 - M O R E L L O G I O R G I O autorimessa e p o s t e g g i o - C o l l e g n o , v i a A . Costa 7. 224.411 - B A S S E R O A N G E L O rappresentante - S. Maurizio Canavese. 224.412 - F A V R O M A R I O - c a r r a d o r e - C u m i a n a , via M o n t e g r o s s o 4. 224.413 - A I R A U D I L U I G I - r i q u a d r a t o r e - B a l a n g e r o , v i a della F o n t a n a 12. 224.414 - F . L L I G A R I N O S o c . di fatto - Arti grafiche e f o t o i n c i sioni - T o r i n o , via M o d e n a 18. 224.415 - B E L T R A M O E M I L I O m e c c a n i c o ciclista e v e n d . l u brificanti, olii m i n e r a l i , e c c . S. M a u r i z i o C a n a v e s e . 224.416 - C A S T A G N O M A R G H E R I T A - lab. applicazioni g a l v a niche - Settimo Tor., via Valle num. 6, 224.417 - S T E L L A e F R A N C O Soc. di fatto - rappresentanti - T o rino, via V o l v e r a 17. 224.418 - SUSSETTO e FENOG L I E T T O Soc. di fatto - off. art, riparazioni autoveicoli - Settim o Tor., via Milano 24. 224.419 - I N D U S T R I A P R O S C I U T T I R O S A S o c . a r. 1. - lav. c o n servazione, c o m m e r c i o p r o s c i u t ti - T o r i n o , via A. A l b e r t i n a 21. 224.420 - P I O L A G I U S E P P E - o s t e ria - T o r i n o , via Leinl 22. 224.421 - B E R T O T S I L V I O - m o bili - Rivoli, via R o m b ò 21. 224.422 - R O S S I M A R I A - p a n e t teria - Villastellone," via E. C e s solo 46. 224.423 - RE B A T T I S T I N A - olii commestibili, burro, f o r m a g g i , scatolame - T o r i n o , via V a n c h i glia 43. 224.424 - R O B O T T I N A T A L E - riv. giornali e riviste - T o r i n o , c o r s o R. Margherita 131. 224.425 - B A R E N G O M A R I A - p a stificio - T o r i n o , via V e r z u o l o n u m . 42. 224.426 - A L B O Z Z I G I N O - osteria, vini e liquori - T o r i n o , piazza C. A u g u s t o 3. 224.427 - T U N I N E T T I C A R L O osterìa, bottiglieria Torino, via R o c c a v i o n e 26. 224.428 - C O S T A M E D I C B I A G I O - commestibili, frutta e v e r d u ra - Ciriè, via V. E m a n u e l e 58. 224.429 - G I A C O N E E M I L I O drogheria, pasticceria, c o n f e t t e ria - T o r i n o , via M. di Pietà 23. 224.430 - P I C A T T O P I E T R O - m a celleria - Ciriè, via P. B r a c c i n i n u m . 36. 224.431 - A N N O N E C A R L O - d r o gherìa - T o r i n o , via V a n c h i glia n u m . 2. 224.432 - V A C C A e F R E S I A Soc. di fatto - macelleria - M o n t a naro, via Garibaldi 25. 224.433 - S A N M A R T I N O S A V O R E T T I Soc. p. az. - l ' a c q u i s t o , la c o n d u z i o n e di beni i m m o b i l i - Torino, v. L a m a r m o r a 31. 224.434 - I N D U S T R I A S U B A L P I N A PRODOTTI CHIMICI P. L. R E A L I S o c . a r. 1. - f a b b r . e vendita prodotti chimici - T o rino, via G. Giolitti 5. 224.435 - B A R A G G I O L I D I N O rapp. p r o d o t t i d o l c i a r i - T o r i n o , via X X V L A p r i l e 38-40. 224.436 - R O B O T T I S E R G I O - a r tigiano e d i l e - T o r i n o , via P o m a r o 8. 224.437 - R O N C O M I C H E L E - s t u c catore - Torino, via Balangero n u m . 10. 224.438 - L A G R A F I C A T O R I N E S E di GIOVANNA FERRINO f a b b r . di r a c c o g l i t o r i e f a l d o n i cartonati in g e n e r e - T o r i n o , c o r s o M e d i t e r r a n e o 56. 224.439 - M A G R A S S I F R A N C E S C O - impresa falegnameria - Torino, piazza Raineri 5. 224.440 - B O R D I N O F R A N C E S C O ingrosso pollame, selvaggina, conigli, uova Vigone, via O s p e d a l e 8. 224.441 - V I T T O N E e I R A U D I S o c . di f a t t o - p u l i t u r a m e c c a n i c a oggetti di a l l u m i n i o - N i c h e l i n o , via T o r i n o 54. 224.442 - T O G L I A T T I M A R I O e D A M A S I N O U M B E R T O S o c . di f a t t o - lav. l a m i e r a - T o r i n o , via M o r a z z o 22. 224.443 - M O L I N O D O M E N I C A pettinatrice - Torino, corso R a c c o n i g i 18. 224.444 - V I S C O N T I M I C H E L I N A p a s t i c c e r i a , c o n f e t t e r i a , gelati, e c c . - D r u e n t o , v i a T o r i n o 8 bis. 224.445 - G I A N O T T I - P R A T M A R TINO - panetteria con f o r n o V a l d e l l a t o r r e , via V e r n a 3. 224.446 - S P E L G A T T I R I C C A R D O - salumeria e rosticceria - T o rino, via C. A l b e r t o 41. 224.447 - R O M A N O L U C I A - p r o fumeria, minuteria - Torino, via Belfiore 14. 224.448 - R E A N O S T E F A N O - d i stilleria v i n a c c e , p r o d u z i o n e a c quavite - Foglizzo, via L a m a r m o r a 10. 224.449 - S A N S A L V A D O R E G I U SEPPE - commestibili e drogheria - T o r i n o , via Desana 14. 224.450 - V E R Z I N O G I O V A N N I carni b o v i n e f r e s c h e - T o r i n o , via C. Cappelli 27. 224.451 - N I C O L O T T I V I N C E N Z O - commestibili, dolciumi e riv. pane - Caluso, fraz. Rodallo, via Botta 34. 224.452 - A C C O R N E R O M A R I O e L U I G I N A Soc. di f a t t o - i n grosso vini ad esportarsi - F o glizzo, via U m b e r t o I 68. 224.453 - C A R E G G I O L U I G I - m u ratore - Chivasso, fraz. Castelrosso. 224.454 - C A R E G G I O G I U S E P P E m u r a t o r e - Chivasso, f r a z . C a stelrosso. 224.455 - O L I V E R O B A T T I S T A c a r p e n t i e r e in l e g n o - C h i v a s so, via T o r i n o 7. 224.456 - M U S S I N A T T O C A T E R I N A - commestibili, vini a e s p o r tarsi e legna da ardere - G e r m a g n a n o , borg. M a d d a l e n e 2. 224.457 - C U G I N I A M B R O S I O di AMBROSIO GILBERTO E F R A N C A Soc. in n o m e coli. f a b b r . cerchi e parti staccate per cicli e m o t o c i c l i - T o r i n o , via Col di Lana. 224.458 - TOR TI A G I A C O M O - latteria - T o r i n o , c o r s o U. S o v i e tica 125. 224.459 - G I O R D A N O F I L I B E R T O - pastificio - T o r i n o , via M o n ealvo 31. 224.460 I.S.D.A. INDUSTRIA SPECIALITÀ' DOLCIARIE A F F I N I S.r.l. - la f a b b r . ed il c o m m . p r o d o t t i dolciari in g e n e r e e affini - T o r i n o , via B a v a 22 bis. 224.461 - S O C I E T À ' O L I V I C O L T O R I L I G U R I S.O.L. S.r.l. - p r o d u z i o n e e v e n d i t a olio d ' o l i v a e c o m m . saponi in g e n e r e - T o rino, via C i b r a r i o 4. 224.462 - B R E V E T T I G A R I L di GARIGLIO G. B A T T I S T A costruz. m e c c a n i c h e - T o r i n o , via M e r e a d a n t e 49. 224.463 - A Z I E N D A C O M M E R C I A LE R A G . DI P A L E R M O G. B A T T I S T A - ingrosso generi di m e r c e r i e - F i r e n z e , via G. D u p r è 18 - T o r i n o , piazza V i t t o r i o V e n e t o 7. 224.464 - C O R D E R À G I O V A N N I scultura in l e g n o - L e y n i , via V. B o n i s 7. 224.465 - F . L L I B A B A N D O L U I G I PIETRO GIOVANNI e STEFAN O L U I G I S o c . di f a t t o - a u t o trasporti c o n t o terzi - P o n t C a n a v e s e . via R o m a 35. 224.466 - Z I N G A R E L L I M I C H E L E - autotrasporti c o n t o terzi T o r i n o , via B a r b a r o u x 10. 224.467 - V I A R E N G O G I U S E P P I N A in G E U R E - c a r n e e q u i n a T o r i n o , via Caprera 28. 224.468 - B R E V E T T I R O T O L di P O N T E A L F R E D O - off. m e c c a n i c a - T o r i n o , via V a d o 10. 224.469 - F E R R E R Ò A N G E L O forno castagnaccio, friggitoria, vivande cotte - Torino, via B a silica 2. 224.470 - D O D E R O A T T I L I O - i n grosso prodotti ortofrutticoli T o r i n o , via G. B r u n o 181. 224.471 - R O M A G N O L O A N G E L A - latteria - T o r i n o , via G a l v a n i n u m . 33. 224.472 - B O N O M O L U I G I - carni ovine, uova, pollame e selvaggina - T o r i n o , via M a r t o r e l l i 47. 224.473 - I.R.T.A. I N D U S T R I A R E FRATTARI TERMOELETTRICI E A F F I N I di P O L E T T O G I U S E P P E e F I G L I O S o c . di f a t t o - prod. mat. refrattario dielettrico per prodotti e l e t t r o d o m e stici e industriali - C a s t e l l a m o n t e , via M. D ' A z e g l i o 55. 224.474 - M A G L I O N E F E R D I N A N D O - i n g r o s s o g e n e r i alimentari - al m i n u t o vestiti c o n f e z i o n a t i , tessuti, m a g l i e r i e , e c c . - S t r a m b i n o , via P i e m o n t e 5. 224.475 - C O R D E R À S A V I N O amb. sementi agrarie - Stramb i n o , via M a n i f a t t u r a . 224.476 - C O R D E R À P I E T R O a m b . s e m e n t i agrarie - S t r a m b i n o , f r a z . Crotte, v i a S. C a r l o n u m . 61. 224.477 - B O N I N O M A R I O - f a l e gname - Strambino, corso T o r i n o n u m . 7. 224.478 - E L I A N I C O L A - p a n e t teria c o n f o r n o - C a r i g n a n o , via U m b e r t o I 81. 224.479 - F O N D E R I A LAVORAZIONE METALLI NEGRI EMILIO E F I G L I O Soc. in n o m e coli. - f o n d . e lav. metalli Ivrea, via T o r i n o 43 bis. 224.480 - M O T T I N O M A R G H E R I T A - amb. pesci - Candia C a navese. via Stazione 31. 224.481 - M I L A N E S I O L U I G I - c o struz. edili - Settimo Tor., via L e y n i 24. 224.482 - C O N T I G I U S E P P E - f a l e g n a m e - T o r i n o , via Carso 19. 224.483 - F . L L I T O M M A S I Soe. di fatto - off. m e c c a n i c a - T o r i n o , via G r a v e r e 13. 224.484 - V I E T T I C A T E R I N A - tintoria - T o r i n o , via Germanasea n u m . 29. 224.485 - N I C O L I N I G I O V . B A T T I S T A - idraulica, elettricità, term i c a , sanitaria - T o r i n o , via A. A l b e r t i n a 35. 224.486 - M U R A T O R E M A R I O elettricista - T o r i n o , via E. G i a c h i n o 87. 224.487 - A R I S S O N E A N T O N I O m e c c a n i c o , tornitore - T o r i n o , via M o n t e r o s a 110. 224.488 - A L A D E L F I N O - m u r a tore - V i l l a r f o c c h i a r d o , via G i a c o n e r a 5. 224.489 - M A T T A G I U S E P P E rappresentante - T o r i n o , via A s c o l i 26. 224.490 SOC. IMMOBILIARE S O L E a r. 1. - l'acquisto, la g e stione e l ' e v e n t u a l e rivendita di un a p p a r t a m e n t o in eorso V. E m a n u e l e 24 - T o r i n o , via O e r naia n u m . 20. 224.491 - G A I P A O L O - edilizia C o l l e g n o , via R. G i o v a n n a 8. 224.492 - SOC. C O O P . A R. L. AUGE - incrementare e divulgare f r a i giovani la passione della m o n t a g n a - T o r i n o , via C a v o u r 50. 224.493 - I M M O B I L I A R E G I U B U R T A S.r.l. - l ' a c q u i s t o , l ' a m m i nistrazione e la c o n d u z i o n e di stabili in T o r i n o - T o r i n o , via G o b e t t i 7. 224.494 - I M M O B I L I A R E A L C E T S o c . a r. 1. - c o m p r a - v e n d i t a , c o s t r u z i o n e ed a m m i n i s t r a z i o n e immobili - Torino, corso Orbassano 27. 224.495 - U T E N S I L E R I A S P E C I A LE P E R I N G R A N A G G I T O R I N O U.S.P.I.T. S.r.l. - c o s t r u zione e c o m m . utensileria m e c c a n i c a - T o r i n o , via Carso 25. 224.496 - C A P A N N A AL LAGO N E R O S.r.l. - a m m i n i s t r a z i o n e di stabili - T o r i n o , via C. A l b e r t o 29. 224.497 - G R A N B A I T A S. r. 1. a m m i n i s t r a z i o n e di stabili - T o rino, via C. A l b e r t o 29. 224.498 SOC. TESSUTI ABBIGLIAMENTO MANUFATTI S T A M S.r.l. - c o m m . i n g r o s s o e m i n u t o tessuti, oggetti di a b b i g l i a m e n t o , e c c . - T o r i n o , via S. V a l f r è 18. 224.499 - S O C I E T À ' S A N BERN A R D I N O S.r.l. - acquisto, v e n dita, p e r m u t a di b e n i m o b i l i ed i m m o b i l i - T o r i n o , piazza C r i m e a n u m . 1. 224.500 - SOC. C O O P E R A T I V A D I C O N S U M O D I B R I O N E a r. 1. - acquistare, v e n d e r e al m i g l i o r p r e z z o g e n e r i di c o n s u m o utili a l l ' a g r i c o l t u r a , e di abbigliam e n t o a soci e n o n soci - V a l dellatorre. 224.501 - I M M O B I L I A R E M A R I N O S. p. az. - a m m i n i s t r a z i o n e di beni immobili - Torino, via Massena 65. 224.502 - S A L O T I D A - m e r c e r i e Caselle, v i a C. C r a v e r o 19) 224.503 - P I L O T T I C A R L O - l a t teria, g e l a t e r i a e b e v a n d e a n a l cooliche - Torino, via P. D ' A c a j a n u m . 41. 224.504 - S A R T O R R I N A - osteria - T o r i n o , c o r s o P . O d d o n e 14. 224.505 - G R A Z I A N O R I C C A R D O - c a f f è bottiglieria - T o r i n o , via T a r i n o 9. 224.506 - G H E R S I E M I L I O - p a s t i c c e r i a ed a n a l c o o l ì c i - T o r i n o , v i a N a p i o n e 27. 224.507 - M A S O N A B R A M O - n o l e g g i o di rimessa e m e c c a n i c o ciclista - P i o s s a s c o , via P a l e stro n u m . 93. 224.508 - F E R R A Z Z I A M A B I L E a m b . r i v e n d i t a g i o r n a l i e riviste - B r i c h e r a s i o , piazza S. M a r i a 5. 224.509 - V A L L A R Y G. B A T T I S T A - commestibili e drogheria B a r d o n e c c h i a , via R o c h e m o l l e s n u m . 12. 224.510 - B O S C O M A R I A - latteria - Collegno, via N. Sauro 101. 224.511 - G E R M A N O N A T A L E ingrosso v i n o - R i v a r o l o Can., fraz. Pasquaro. 224.512 - B O U Q U E T A L B I N A G I U L I A - bar trattoria - Fenestrelle, via U m b e r t o I 71. 224.513 - B A U D R A C C O F R A N C E SCO - panetteria, vendita pasta alimentare - V i g o n e , v. Vaira 7. 224.514 - G U G L I E L M E T T I GIUSEPPE - calzature di propria f a b b r i c a z i o n e e riparazioni R i v a r o l o Can., via Ivrea 27. 224.515 - S P A E D S.r.l. - l'assunzione di rappresentanze e c o n cessioni di qualsiasi genere T o r i n o , via M o n t e v e c c h i o 22. 224.516 - O S T O R E R O M I C H E L E cereali e sottoprodotti e art. per arti e mestieri - Trana, via Roma. 224.517 - D E L L A V A L L E O L I M P I A A L B E R T I N A - tessuti e m e r c e r i e - Trana, via R o m a 8. 224.518 - M E N Z I O G I O V A N N I drogheria e pasticceria - V e n a ria, via T o r i n o 18. 224.519 - O L I V E T T I D O M E N I C O L O R E N Z O - ingrosso vini - V e naria, via J u v a r a 35. 224.520 - R O V E I M A T I L D E - i n grosso accessori auto - T o r i n o , via M . Cristina 47. 224.521 - B R I C C O A N G E L A - a m b . m e r c e r i e , chincaglierie, c a r t o l i n e illustrate - T o r i n o , c o r s o G. 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Chieri 31. 224.647 - T O T A R O N I C O L A - v e n dita s c a r p e - V e n a r i a , c o r s o G a ribaldi 2. 224.648 - V A L L I E F O R M I C A S o c . di f a t t o - lav. l a m i e r a - T o r i n o , via I n v o r i o 27. 224.649 - C A V E D O N A R T U R O panetteria - T o r i n o , via Tunisi n u m . 19. 224.650 - B O G G I O O R E S T E - p a netteria - Castiglione T o r i n é s e , str. T o r i n o 88. 224.651 - C A L V O P I O - impianti elettrici - T o r i n o , via E. T h o v e z n u m . 60/22. 224.652 - B I S C O T T I F I C I O « B É B É » di O R S I N I P I E T R O - f a b b r i c a biscotti, gallette e affini T o r i n o , via Consolata 5. 224.653 - V A U L A ' G I O V A N N I olii, c a r b u r a n t i in g e n e r e - C a selle, f r a z . M a p p a n o 30. 224.654 - B E N E D E T T O S.r.l. - c o m p r a v e n d i t a m o b i l i ed i m m o b i l i e loro amministrazione - Torino, via L e s e g n o 16. 224.655 - C.G.T. C O M P A G N I A G E N E R A L E T R A S P O R T I S.r.l. autotrasporti c o s e - T o r i n o , via C a v o u r 5. 224.656 - G R U P P O P A R T E C I P A Z I O N I E G E S T I O N I S.r.l. - la compravendita e gestione di v a l o r i m o b i l i a r i ed i m m o b i l i a r i - T o r i n o , via C a v o u r 5. 224.657 - D A R D A N O M A R G H E R I T A - c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , via L o e a n a 24. 224.658 - M A R M O P I E R I N A - c a n celleria, cartoleria, libri, e c c . T o r i n o , c o r s o G . Cesare 29. quando levarsi e dovuto Solo Icaio, in v o l o stato egli verso il imprudente, verso il pei come vederlo d'incanto, vano condurre, pochi dimentosa impresa anni dei da era Molti di vissuto narsi. Da giunti nati noi quel il fragile a quelle di cera di' i m i t a r e dell'uomo. gli Ma raggiunta parti, che per uccelli, quando ha il della meccanica, 1 tentativi secolo si che dove/ c h i u d e s s e , all'ara Wright. le vicende meccanismo chilometri navi ah incominciata/ mondo, aeree che che del suo rapido perfeziox nel iSjxr aveva percorso, senza solcano toccare oggi il impavide suolo, gli si è stermi/ oceani. Potrebbero esse intervenissero netti hanno ad realizzato? mille fratelli dell'aeroplano questo, maturità prima L'èra affidò sogno la f i n e dell'8oo, dalla scaturirono stupendo Sole, meraviglioso attendere si a farlo, quei senza semplici che piccoli negli organi congegni più che delicati sono 1 non cusci^ rotolamento? | OFFICINE DI VILLAR PEROSA S. p. A. - TORINO
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