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•RONACHE
ECONOMICHE
A CURA DELLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTORA DI TORINO IT,,: , 7 = N. 97-GENNAI01951-L. 250
chi incontra
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T E L E F O N O
7 7 . 1 1 . 4 2
I
4
PANORAMA ECONOMICO
DELLA PROVINCIA DI TORINO
NEL MESE DI GENNAIO 1951
LE
INFORMAZIONI
UFFICIALE
E
AGRICOLTURA,
PRESSO
E
I
PARERI
DELL'OPINIONE
MA
NUMEROSE
s i t u a z i o n i :
RIPORTATI
DEGLI
L'ELABORAZIONE
IMPRESE
i . i m
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Di fronte alla estrema dinamica dei mercati delle materie prime e di alcuni prodotti industriali, il fenomeno
in atto da
qualche mese della
a precosti-
tendenza
tuire scorte prudenziali si è ancora accentuato particolarmente per quei prodotti per
i quali si prevedono ulteriori rialzi. L'andamento dell'attività economica df fine e principio d'anno è stato caratterizzato da un
ritmo sostenuto della produzione e da una
lenta ascesa dei prezzi che verso la fine del
mese di gennaio sembra si sia momentaneamente arrestata.
In genere nella nostra Provincia durante
il mese di gennaio l'andamento industriale
ed economico è apparso influenzato da un
notevole risveglio della domanda negli ambienti produttivi. Appare sempre più impellente la necessità di una trasformazione
della linea di condotta tenuta sin'ora nel
campo industriale per la nuova fase economica in cui ci si trova.
Il nuovo impulso preso da tutte le industrie e da alcune in particolare modo, la
scarsità
delle
materie
prime.,
la
penuria
di capitale circolante sono i fenomeni mag-
«PANORAMA
DIRIGENTI
DELL'UFFICIO
TIPICHE
i
NEL
ORGANI
A
NEI
VARI
ECONOMICO»
DELLA
STUDI,
RAMI
CAMERA
DOCUMENTATA
DELLA
U IC I C O I , T U I I
A
La situazione agricola nella Provincia di
Torino durante il 1950 si può dire in complesso soddisfacente. La produzione vinicola
è stata di hi. 360.800 contro hi. 395.434
del 1949. La qualità è però migliorata.
I prezzi del bestiame dopo essere stati
stazionari nei primi sette mesi hanno in
seguito subito notevoli aumenti a causa
della situazione economica generale. Per
quanto riguarda lo stato sanitario, nulla
di notevole, salvo sporadici e limitati casi
di afta epizootica nei bovini. In alcuni Comuni del Canavese si sono avute morie tra
il pollame dovute alla pseudo-peste.
Da definitivi accertamenti risulta che sono stati portati all'ammasso del grano complessivamente ql. 241.273,51.
Nel mese di gennaio del 1951 la situazione
climatica nella nostra Provincia è stata
buona rispetto all'andamento delle situazioni agricole. Durante la prima quindicina si sono alternate giornate serene e
giornate piovose, nella seconda quindicina
più frequenti le pioggie e qualche nevicata.
La temperatura, in complesso, mite.
La disponibilità di concimi chimici è per
ora sufficiente, mentre si nota una certa
carenza degli anticrittogamici a base di sali
di rame.
1951 e l'andamento del mese di gennaio,
Lo stato sanitario del bestiame non desta
preoccupazioni; perdura la scarsità del foraggio.
che tratteremo particolarmente ad ogni sin-
La neve alla fine del mese è quasi scom-
giori che hanno caratterizzato
l'inizio del
gola voce.
Nel settore dei prodotti industriali e delle
parsa in pianura:
NON
DI
DA
PRODUZIONE
L'entità dei rifornimenti effettuati e la
forse apparente distensione politica diplomatica di iniziative, sono tutti fattori che influiscono il mercato invitando gli operatori ad
una maggiore cautela nell'assumere impegni.
INDAGINI
E
DEL
Industria
Kitlrrurg-it-a
Durante il mese è continuato il favorevole
andamento
produttivo
iniziatosi
alla fine
del 1950. Le maggiori difficoltà si hanno
per la scarsità dei rottami dovuta alla minore disponibilità internazionale e al maggior consumo. Anche gli approvvigionamenti
delle leghe di ferro, del carbone e della
nafta scarseggiano e in complesso le giacenze di ogni genere sia di materie prime
come di manufatti sono deficitarie.
•niluKtriu
iiiHalmcrt'siiiif'n
L'industria metalmeccanica ha ancora ulteriormente intensificata la sua produzione.
Le richieste dall'estero e sul mercato interno
sono in continuo aumento specialmente per
i settori:
automobilistico, macchinari vari,
cuscinetti a sfere, strumenti di precisione.
La produzione automobilistica
stria della nostra Provincia
dell'indu-
durante
l'ul-
timo trimestre del 1950 è stata la seguente:
Vetture
30.101
Furgoni
3.632
Autocarri
1.433
Autobus
277
35.443
Produzione
*
ESPERITE
COMMERCIO
promettenti.
I
INDUSTRIA
i cereali si presentano
materie prime, le ditte produttrici alla fine
tornano ad esigere il pagamento in contanti
L'ESPRESSIONE
Complessivamente il ritmo produttivo,
benché ostacolato dalla scarsità di determinate materie prime, risulta assai migliorato per effetto dell'intensificata domanda
sia sul mercato interno come su quello
estero.
di gennaio, tranne che per i vecchi clienti,
ed un premio per le consegne immediate.
SONO
COMMERCIO,
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II
I
A
Le maggiori industrie della nostra Provincia lavorano ora indefessamente per
soddisfare alle nuove esigenze del mercato.
La situazione dell'energia elettrica è quasi
normale.
»
I trimestre
27.784
II
•
30.145
III
»
29.403
Industria tassile
Lana. — La situazione dell'industria laniera è assai fluida. Risulta che dall'estero
sono stati fatti forti acquisti a carattere speculativo. Le manifatture aumentano gli ac-
5
quisti di fibre artificiali per un sempre
maggiore declassamento dei tessuti. Le tessiture si mantengono fortemente impegnate
per far fronte alle richieste del mercato
interno e di quello estero. Nelle filature di
pettinatura si è fatto più grave il problema
dell'approvvigionamento e del rimpiazzo
della materia prima consumata.
Maglieria.
— Il mese di gennaio è stato
particolarmente attivo; sono stati richiesti
dalla clientela dettagliante sia gli articoli
invernali come quelli estivi. Per i primi si
è trattato di piocoli assortimenti e di qualche acquisto a carattere speculativo, mentre
per i secondi le vendite che i grossisti hanno
effettuato sul campionario sono state più che
soddisfacenti. La trascorsa campagna natalizia ha segnato anche quest'anno un notevole incremento nelle vendite al dettaglio.
Cotone. — L'anno si è iniziato favorevolmente per la nostra industria cotoniera sia
per le possibilità di vendita come quelle di
produzione. La richiesta di filati dall'estero
si fa sempre più intensa, unica preoccupazione è quella di assicurarsi un rifornimento
sufficientemente regolare di cotone grezzo.
La questione della valutazione del cotone ai fini doganali pare sia al punto di
trovare una risoluzione con l'applicazione di
un listino unico. Un altro aspetto interessante di quest'innovazione è costituito dall'accordo in materia tra operatori e Ministero delle Finanze; si ritiene che esso costituirà un precedente al quale non p o tranno mancare sviluppi favorevoli e non
si esclude che il problema possa trovare
la sua soluzione nell'ambito dell'Unione
delle Camere di Commercio.
Seta. — L'industria serica permane in una
situazione di incertezza poiché subisce le
nuove condizioni politico-economiche del
mercato giapponese. La produzione italiana
sui mercati esteri è favorita dal continuo
aumento delle sete giapponesi. Sul mercato
interno 'si sono avuti sensibili aumenti d.'
prezzo. Le tessiture faticano a rifornirsi a
causa della resistenza dei filatori che hanno
più convenienza a vendere i loro prodotti
all'estero. La disponibilità della materia
prima è scarsissima.
Fibre
tessili
artificiali.
— La richiesta è
intensissima, superiore alla produzione stessa
sia sul mercato interno come su quello
estero.
In generale il commercio al dettaglio dei
tessili
ha risentito
all'inizio
del mese
di
una vera corsa all'acquisto da parte della
clientela. Il pubblico, nonostante la scarsa
disponibilità di circolante, ha acquistato con
Industria conciaria
L'inizio del nuovo anno non ha portato
notevoli mutamenti sull'andamento dell'industria conciaria nella nostra provincia. Si
è avuto un rialzo dei prezzi dovuto al forte
aumento (circa 100%) del costo dei pellami
per tomaie e del cuoio per suole verificatosi
dal giugno scorso ad oggi a seguito della
guerra di Corea ed alla accresciuta richiesta
di pellami per uso militare. Tale aumento
si sta gradualmente trasferendo dalla produzione al consumo ed è inoltre aggravato
dalla rarefazione delle materie prime sul
mercato nazionale.
Industria chimica
La situazione dell'industria chimica è straordinariamente attiva per quanto riguarda
il ritmo di lavorazione ed il numero delle
richieste sia sul mercato interno come su
di restrizioni delle vendite. Le vendite maggiori sono state realizzate dai grandi
ma-
gazzini specialmente per quanto riguarda la
biancheria.
6
Edilizia
La situazione edile è stata assai favorita
dal perdurare della temperatura relativamente mite rispetto alla stagione che ha
permesso di continuare i lavori iniziati nello
scorso autunno e di intraprenderne dei
nuovi. L'edilizia ha risentito, nel periodo,
delle condizioni generali del mercato dei
metalli ferrosi, per quanto concerne le f o r niture dei. tondini di ferro e della rarefazione delle importazioni dei legnami da costruzione.
quello estero. Ciò che maggiormente crea
difficoltà è l'approvvigionamento delle materie prime, la cui rarefazione non è più
dovuta a manovre speculative di grossisti
e dei paesi produttori come si era verificato
alcuni mesi or sono, ma ad una vera e propria penuria dovuta alla riconversione dell'industria di pace in industrie belliche. I
maggiori stabilimenti della Provincia lavorano al completo e devono soddisfare le
richieste di prodotti la cui fabbricazione
era cessata da tempo per mancanza di
domande.
Ci si trova dunque in serie difficoltà in
quanto si tratta di riattivare impianti che
da anni erano inattivi. Si nota in tutto il
campo dei prodotti chimici uno spostamento
dei consumi che non può non avere influenza sulle industrie. Ci si trova per ora
assai indecisi di fronte alla spinosa questione della conversione delle attrezzature
con tutti i suoi inconvenienti ed imprevisti.
C
M
H
E
M
C
I
O
L'avvenimento di importanza capitale per
tutto il mondo economico durante l'anno è
stato lo scoppio della guerra di Corea e
i suoi successivi sviluppi, che hanno subito
decisamente influito sui mercati.
Riportiamo nella tabella seguente l'andamento delle vendite presso i grandi magazzini di Torino avendo assunto come base
= 100 il numero delle vendite nel gennaio
del 1949:
La situazione dell'industria della gomma
nella nostra Provincia non ha subito per
ora notevoli mutamenti. Pur trovandosi di
fronte a difficoltà per quanto riguarda il
rifornimento delle materie prime le principali industrie hanno grandi giacenze in
magazzino per cui possono affrontare con
relativa facilità questo difficile periodo.
Gennaio
1949
Gennaio
Febbraio
Marzo
1950
»
»
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
»,
»
/•
=
100
71,53
9,83
- + 22,61
+ 13,48
+ 36,40
7,42
—
%
%
17,82 %
»
»
Novembre
Dicembre
%
%
%
%
+ 22,55 %
»
Settembre
Ottobre
Industria cartaria.
La rarefazione dell'importazione di cellulosa ha influito sensibilmente sull'industria cartaria costretta a ripiegare sulla cellulosa nazionale e su un maggior sfruttamento degli stracci e della carta da macero.
O
Nel 1950 l'anagrafe camerale ha registrato
l'iscrizione di 4609 nuove ditte commerciali
e la cessazione di 2919. Il movimento netto
comporta un aumento di 1689 ditte, superiore a quello del 1949 (1290).
In grande maggioranza si tratta di ditte
esercenti il commercio al minuto, soprattutto nei rami alimentari e dei pubblici
esercizi.
Industria della g o m m a
>
+ 1,73 %
+ 54,20 %
5,93 %
+ 143,53 %
—
»
Commercio estero
Il
1950 ha visto
inoltre
il
capovolgersi
della congiuntura rispetto ai nostri scambi
con
l'estero
con
lo
scoppio
della
guerra
di Corea e i suoi successivi sviluppi. Nuo-
molta larghezza sia perchè impressionato dal
continuo aumento dei prezzi e sia in timore
vermouth nei Paesi dell'America latina, degli Stati Uniti e del Nord Europa.. La produzione dolciaria è stazionaria per quanto
riguarda il consumo immediato. Vengono
invece inziziate le confezioni delle uova
pasquali.
Industria dolciaria
e dei vini liquorosi
vamente tutta l'economia mondiale si avvia
a divenire
economia pre-bellica,
tando perciò uno spostamento sui
por-
mercati
L'industria alimentare dolciaria ha avuto
il solito andamento del mese di gennaio.
economici. Per quanto riguarda l'andamento
Continuano con successo le esportazioni di
la seguente tabella. Posto = a 100 il valore
dell'esportazione
durante l'anno
riportiamo
e la quantità delle esportazioni della nostra
Provincia nel gennaio 1950 si ottengono
queste due serie di numeri indici basati Bui
certificati di origine rilasciati:
Importazioni
Valore
Gennaio
1950
100
Quantità
100
Febbraio
»
82
91
Marzo
»
104
137
Aprile
»
89
126
Maggio
»
136
166
Giugno
»
114
146
Luglio
»
128
140
Agosto
»
154
165
146
188
205
Settembre
Ottobre
»
178
Novembre
»
156
228
Dicembre
»
195
165
Durante il mese di dicembre l'esportazione
ha registrato un decremento riguardo alla
quantità, mentre come valore ha registrato
un notevole incremento dovuto sia al genere
delle merci esportate sia all'aumento dei
prezzi.
Nel mese di gennaio si è notata la persistenza dell'andamento delle esportazioni determinatosi negli ultimi mesi dell'anno.
Sono stati stipulati accordi commerciali
con l'Olanda, il Belgio, l'Indonesia. Sono
stati definiti rapporti commerciali con la
Romania, Svezia e Uruguay.
Per quanto riguarda le esportazioni, nonostante la liberalizzazione si incontrano
notevoli difficoltà con i paesi dell'OECE,
difficoltà determinate dall'attuale situazione
politico-economica. Si ha l'impressione che
nei paesi del centro e nord Europa le autorità abbiano imposto un più severo controllo riguardo l'esportazione delle materie
prime e dei semilavorati. Le industrie della
Provincia e particolarmente quelle metalmeccaniche torinesi stanno subendo le conseguenze maggiori di questo rarefarsi delle
importazioni.
Anche con i Paesi dell'Oriente europeo
si è avuta nel corso del mese una serie di
trattati commerciali che hanno regolarizzato i nostri rapporti di esportazione e di
importazione. Le merci richieste dall'Ungheria e dalla Romania interessano particolarmente alcune grandi industrie della nostra Provincia. Si incontrano però difficoltà
nella contropartita.
Con i Paesi extra-europei il ritmo commerciale non presenta avvenimenti d'eccezione. Con l'Argentina permangono difficoltà per la concessione di licenze da parte
del governo di quel Paese e le operazioni
di abbinamento si svolgono a rilento anche
perchè vengono attuate in senso unilaterale.
Con gli Stati Uniti e con il Canadà le importazioni sono rese oltremodo difficili dalla
nuova politica economica che ha nuovamente riportato le industrie dell'America
del Nord alla produzione di guerra. L'aumento notevole dei prezzi delle merci all'origine si accompagnano ora anche alle
difficoltà dei rifornimenti dei semilavorati
e dei manufatti. Pare che alcuni articoli
voluttuari siano stati esclusi dalla produzione statunitense.
Dall'esame dei certificati d'origine si nota
che le merci prodotte dalla nostra Provincia che hanno maggiormente fornito oggetto di scambio sono le' seguenti: vini, liquori, macchine e motori e loro parti, automobili, autocarri, apparecchi elettrici, cuscinetti a sfere.
C
R
E
D
I
T
O
L'afflusso al risparmio, durante il mese
di gennaio, ha avuto l'andamento solito al
primo mese dell'anno, caratterizzato da un
più sensibile aumento dei depositi rispetto
agli altri mesi. Si può però osservare come
la curva dell'afflusso del risparmio di tutto
il 1950 sia stata quasi sempre al di sotto
di quella dell'anno precedente, nè il primo
mese del nuovo anno fa eccezione. A ciò influiscono cause già note e cause nuove determinate dalla piega degli avvenimenti internazionali che fanno tendere il pubblico
ad investire il suo reddito in beni di immediata utilizzazione od in beni conservabili.
Tale fenomeno già delineatosi alla fine dell'anno è ancora aumentato durante il mese
in esame e, naturalmente, porta con sè conseguenze poco benefiche per il sistema creditizio. Per quanto riguarda le richieste di
credito si è notata una tensione minore
dovuta in parte alla possibilità dei commercianti di aumentare le loro forniture
presso gli industriali senza dover ricorrere
al finanziamento delle banche. In generale
si ha l'impressione di una maggiore velocità della circolazione del denaro. Il costo
del denaro è ulteriormente aumentato.
B O R S A
V A L O R I
Riportiamo nella seguente tabella la situazione della Borsa durante il corso dell'anno 1950.
Fatto pari a 100 1949 media mensile.
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Borsa
Tit. trattati
Tit. comp.
mov. eff.
Gennaio
53,09
51,93
58,18
Febbraio
42,95
41,97
46,23
Marzo
37,54
34,10
47,21
Aprile
35,50
34,47
38,78
Maggio
74,22
70,72
84,63
Giugno
55,07
58,32
47,40
Luglio
52,28
55,05
45,83
Agosto
—
-7
Indici di Borsa
Tit. trattati
Tit. comp.
m o v . eJT.
Settembre
81,14
92,19
53,28
Ottobre
42,29
42,05
41,01
Novembre
44,72
42,34
51,71
Dicembre
41,72
41,75
42,31
Il mese di gennaio si è iniziato in tono
minore; contrariamente al gennaio 1950 non
vi è stato il benché minimo accenno ad una
intonazione di un certo interesse in vista
della cosidetta « campagna dei dividendi »,
nè per altre prospettive rese ancor più difficili nell'attuale momento.
I fatti di maggior rilievo durante il mese
sono stati: le opzioni Bastogi e Montecatini
nonché l'annuncio dell'apertura delle sottoscrizioni ai Buoni del tesoro novennali
1960 ed il movimento rialzista su oro metallico monetato. A ciò si aggiunga la situazione determinatasi per le ripercussioni nel
campo economico dalle misure di contingenza e dagli avvenimenti di carattere internazionale.
Talune voci su probabili restrizioni creditizie e quindi di possibili riduzioni delle
disponibilità a favore del mercato hanno
trattenuto molti operatori dall'assumere
nuovi impegni e dal contribuire a quel movimento di ripresa che era nella aspettativa
generale. Permane dunque sul mercato un
senso di disagio e di perplessità che non
permette di manifestare nella sua giusta
luce la reale situazione delle nostre imprese.
L'andamento 'dei titoli di Stato ha risentito nel mese di lieve cedenze a seguito
della nuova emissione di Buoni del Tesoro
nazionale per cui il ricupero della cedola
staccata al primo del mese é stato parziale:
i ribassi maggiori si riscontrano per la rendita 3,50%, Rendita 5%, e Ricostruzione 5%.
T
u
R
I
.8 M O
Nel semestre aprile-settembre 1950, la
Provincia di Torino ha totalizzato 609.929
giornate di presenza di turisti italiani e
74.726 giornate di presenza di stranieri, cifre non dissimili da quelle realizzate nel
1949 (637.655 e 71.726).
Non è ancora possibile redigere un consultivo per la stagione invernale in corso ma
Si prevede che i risultati non saranno così
favorevoli come quelli del 1949-50 specialmente per quanto riguarda l'afflusso dei turisti stranieri per le limitazioni imposte
dalla situazione politica mondiale. Nel mese di gennaio le stazioni alpine
della Provincia hanno avuto un notevole
afflusso di turisti specialmente italiani.
Si è proceduto all'organizzazione delle
varie manifestazioni che avranno luogo durante l'anno.
L'abbandono però di alcune manifestazioni
consuetudinarie nel periodo carnevalesco ha
ridotto il movimento occasionale dalle Provincie limitrofe e l'affluenza dal contado di
comitive.
MENSILE A CURA
CRONACHE
ECONOMICHE
D E L L A C A M E R A DI
INDUSTRIA
E
AGRICOLTURA
DI
TORINO
I
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COMMERCIO
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« Cronache
B O R D I N
e la struttura
rendere
C E L I D O N
e per
che le
I - T R IV E L L I
iniziale,
più agevole
materiale
G O L Z I O
P A L A Z Z
Economiche
nale
R E S P O N S A B I L E
Panorama economico della provincia di Torino nel mese di gennaio 1951
5
Nuova serie
g
La genetica in aiuto dell'enologia piemontese
(G. Dalmasso)
Situazione dell'industria elettrica italiana] (G.
Cosmo)
Migliorare i rapporti tra i risparmiatori e le imprese
Il problema delle materie prime
...
11
della
20
L'organizzazione dei servizi aerei postali britannici
(J. Gulliclc) . .
22
(Sen. G. Anselmi) . . . .
23
Materiali plastici: progressi e scoperte"(L.
V. Barnett - E. Hauser)
36
La ricostruzione della Torino-Cuneo-Nizza vista da parte francese
Ancora sulla malattia del castagno
(A. Cotta)
Cenni storici sui mercati granari di Torino
Riley)
Rassegna tecnico-industriale
Notiziario estero
gg
(A. LI. Compton)
. . . .
41
5.1
gg
Il mondo offre e chiede
5;j
Produttori italiani
rjg
Movimento anagrafico
65
8
zione
nei
temi
e
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All'opera
la
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e
altri si affian-
vari
rami
economica
e
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« Cronache
svolgere.
redazionale
saranno
e i suggerimenti
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e la loro
la
indagini
la pubblicazione
della
redazione
di
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che
che
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situa-
collaboratori
più completa
delle
inten-
si ri-
anni,
per dare il loro appoggio
l'interessamento
il lavoro
nei
dottrina
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attività
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nuova
compagine
dato,
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nistrativa,
opera
(Csserv. industriale della C. C. I. A.) .
L'energia nucleare al servizio della pace
valorosa
tecnica
36
La crisi alimentare mondiale potrebbe essere risolta dal mare? (G. A.
locale.
cano,
33
Quanto rendono gli investimenti mobiliari
economia
hanno
pro-
nostre
alcune
che
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(C. Codio)
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Economiche
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« Cronache
iniziando
—
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»
mese.
dei vari settori
e il progresso
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(E. Galgano) . .
Una nuova strada nelle Alpi piemontesi
problemi
18
Istruzione professionale e superiore in Danimarca
dèi
informazioni
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e del ir attico e che valgono
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Provincia
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(F. Carino Canina) . . . . .
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15
(A. Trincheri)
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Oltre alla trattazione
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SOMMARIO
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(S. Golzio)
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compongono.
Il periodico
FRISETTI
Come è variato il reddito nazionale nel 1950
»
anno di vita, pur mantenendo
CALANDRA
GIACOMO
D I R E T T O R E
NUOVA SERIE
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C L E M E N T E
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l'azione
intende
e
com*
COME È VARIATO
IL REDDITO NAZIONALE NEL 1950
SILVIO
GOLZIO
I
La crescente disponibilità di dati statistici, e la più approfondita elaborazione dottrinale relativa ai fenomeni congiunturali,
incoraggiano in quasi tutti i paesi la compilazione di bilanci economici, i quali permettono di analizzare, più completamente lo
sviluppo e le modificazioni della situazione economica.
All'analisi formale di alcune successioni statistiche si cerca
di sostituire una contabilità relativa al reddito, tale da illustrarne la formazione e l'impiego.
Per l'Italia ricerche di questo genere sono rese jjarticolarmente
difficili, sia dal lungo periodo intercorso dall'ultimo censimento
industriale e commerciale, sia dalle rilevanti trasformazioni
subite dal nostro sistema economico negli ultimi quindici anni.
Basta pensare alla estrema difficoltà (forse insuperabile difficoltà), di tradurre in termini omogenei e comparabili i valori
relativi al reddito per questi ultimi anni rispetto a quelli prebellici,
per intendere quanto sia discutibile la pretesa di giungere a risultati soddisfacenti, sia pure entro un margine di errore larganiente fissato.
Anche per l'anno decorso circolano alcune stime di privati
studiosi: il Livi nelle sue Lettere di affari indica per il 1950 un
reddito lordo di 7950 miliardi (con un aumento del 6 % rispetto
al 1949); analoga cifra (8 mila miliardi) è avanzata dal Lenti
nell'ultimo fascicolo di Congiuntura economica-, frattanto è in
corso di elaborazione la valutazione dell'Istituto Centrale di
Statistica che aggiornerà quelle per gli anni precedenti pubblicate nel volume III della 3 a serie degli Annali di Statistica.
Sul grado di approssimazione di queste stime è difficile dare
un giudizio; certamente il margine di errore è molto ampio. Se
ne può dare agevolmente la documentazione esaminando gli
stessi dati pubblicati dall'Istat per il 1949.
Indichiamo i punti più incerti di questo calcolo.
Il primo riguarda il cosidetto « prodotto netto » delle pubbliche
amministrazioni. Dimenticando in questa sede che le definizioni
di questo « prodotto » si prestano ottimamente ai giuochi di
parole degli umoristi di professione, non vi è dubbio che si debba
tenere conto nel calcolo del reddito nazionale di una parte almeno
dei servizi resi dalle pubbliche amministrazioni. Ma la determinazione della misura di questo « prodotto » è estremamente difficile e controversa, sia per quanto riguarda la determinazione
dei servizi da includere nel calcolo del reddito nazionale (1),
sia per il valore che deve essere loro attribuito. In mancanza
di una diversa possibilità di valutazione, il valore di questi beni
e servizi si fa corrispondere alla spesa sostenuta per essi dalle
amministrazioni stesse; ma non è chi non veda gli inconvenienti
di questo criterio, che, al limite, condurrebbe ad aumentare la
(1) Per dare un'idea della natura, difficoltà ed incertezze di questo calcolo
si sintetizzano le elaborazioni eseguite dall'Istituto Centralo di Statistica per
il 1948 ed il 1949, relative al p r o d o t t o netto nazionale «al costo dei fattori >.
1948
1949
(miliardi di lire)
1 - P r o d o t t o netto dei vari rami di attività economica
2 - Beni e servizi forniti indistintamente dalle pubbliche
amministrazioni alla collettività dello imprese e già
inclusi in 1
3 - P r o d o t t o netto del settore privato
4 - Valore complessivo dei beni e servizi prodotti dalla
pubblica amministrazione
5 - Spese per l'acquisto, da parte delle pubbliche animi strazioni. di beni e servizi del settore privato, già
valutati in 1
6 - P r o d o t t o netto totale . al costo dei fattori » . . .
5461
—
319
5586
—
5142
+
—
1106
+
609
—
5639
186
5400
1144
617
5927
Si veda per i particolari del calcolo: Istituto Centrale di Statistica • Annali
di Statistica, serie V i l i , v o i . I l i - R o m a , 1950, pagine 106-111 e 344-393.
stima di questo « prodotto » quanto più esso è costoso, cioè quanto
è più alto il prezzo che la collettività paga per il pubblico servizio.
Dalle cifre riportate in nota si rileva quanto siano cospicue
le variazioni che si debbono apportare alla valutazione del prodotto
netto delle, attività private per tenere conto di quello delle pubbliche amministrazioni; ciascuna di queste cifre è tutt'altro che
determinabile con esattezza, in quanto ricavata da dati di bilancio,
raccolti con criteri puramente contabili, e da classificazioni della
pubblica spesa che male si adattano alle esigenze della costruzione
del bilancio economico nazionale. Altro punto incerto è quello
della determinazione del reddito netto « ai prezzi di mercato ».
Infatti l'Istituto Centrale di Statistica nel calcolo del prodotto
netto delle attività economiche, dati i criteri di valutazione,
tiene conto dei prezzi al produttore (calcolo « al costo dei fattori »), così che, per risalire al valore di mercato del prodotto
stesso, aggiunge al valore « al costo dei fattori » l'ammontare
delle imposte indirette, in base alle considerazioni che di esse
non si tiene conto nel calcolo del « valore aggiunto » nelle successive fasi del ciclo produttivo. Un criterio di questo genere,
se pur formalmente corretto, non esprime necessariamente quanto
accade, in realtà, perchè non è dimostrato che tutto l'ammontare
di queste imposte entri nella determinazione del valore a prezzi
di mercato del prodotto nazionale.
Queste difficoltà di carattere più propriamente metodologico
si aggiungono a quelle connesse con la rilevazione statistica degli
altri elementi del bilancio economico nazionale, così in particolare per l'accertamento di dati relativi alla bilancia dei pagamenti, al valore dei servizi, al prodotto netto dell'attività commerciale e bancaria e dei fabbricati. Sulle stesse cifre apparentemente
più sicure si possono avanzare fondati dubbi, basta dire che per
il 1949 il prodotto netto dell'agricoltura e foreste è stato stimato
a 2066 miliardi, cifra non facilmente conciliabile con quanto si
sa circa il volume fisico della x^roduzione agricola ed il livello
dei prezzi dei prodotti agricoli nel 1949 in confronto al 1938.
Queste considerazioni consigliano quindi di accogliere con
molta prudenza le stime del reddito, e di utilizzarle soltanto come
strumento per misurare la tendenza delle sue variazioni.
*
*
*
Nonostante queste riserve si può affermare che, da tali elaborazioni, è possibile ricavare elementi abbastanza sicuri almeno
su alcune modificazioni nella fisionomia del bilancio 1950 in
confronto a quello del 1949, ed a quello del 1938.
La più importante riguarda il più sensibile aumento del prodotto delle attività industriali in confronto a quelle agricole.
Il fenomeno è apparso nettissimo dal 1949 al 1950; si calcola
infatti che il volume della produzione nella campagna agricola
decorsa superi di circa il 6 % quello del 1938, ma tenuto conto
dell'andamento dei prezzi la variazione in valore non è che del
due o tre per cento; gli indici della produzione industriale invece
(sia quelli dell'Istat, che quelli della Confederazione generale
dell'industria) segnano un aumento di oltre il 12 % , che in valore,
specialmente se si tiene conto del forte sviluppo delle costruzioni
edilizie, non è certamente inferiore al 10 % .
Analoga constatazione si può fare nei confronti del 1938.
La produzione agricola dell'ultima campagna è circa il 95 %
quella del 1938 (uguagliando però la media 1936-39), mentre
quella industriale supera il livello del 1938 del 12 % (secondo
l'Istituto Centrale di Statistica) e dell'8 % (secondo il Lenti).
Poiché si fanno sovente riserve sull'indice dell'Istat, e se ne
è anche discorso in questa rivista, può essere opportuno riportare gli indici per classi di industria, dai quali risulta che in tutte,
salvo tre, gli indici superano notevolmente quelli del 1938.
Indici Istat della produzione industriale: 1938 = 100
(medie primi undici mesi del 1950)
Industrie estrattive
. . . 101
»
»
»
»
»
alimentari . . . 130
tessili
102
del legno . . .
60
della carta . . . 105
metallurgiche . 104
»
meccaniche
. . 124
Industrie min. non metall. 119
»
chimiche . . . . I l i
»
derivati petrolio 204
»
fibre
tessili artif. 90
»
gomma . . . . 132
»
elettriche . . . 161
Officine gas
149
A chiarimento di questa tabella converrà aggiungere che se
alcuni indici manifestano, per la tecnica di rilevazione ed elaborazione, un aumento superiore al reale (alimentari e meccanici),
per altri si ha quasi sicuramente una sottovalutazione specialmente per l'impossibilità di rilevare attività artigianali (tipico
il caso della lavorazione del legno), mentre non si tiene conto
dell'industria edilizia la cui attività, dedotta sia dal numero
dei vani dichiarati abitabili che dal consumo di materiali, risulta
sensibilmente superiore a quella del 1938.
Il giudizio sopra esposto è confermato dalle disponibilità di
fonti di energia e dal movimento tendenziale degli indici della
produzione industriale (depurati cioè delle variazioni stagionali
e congiunturali).
Numeri indici
della
disponibilità
Indice « Istat »
per le industrie
manifatturiere
(media mobile)
1938
.
1949
. .
98,6
101 -
1950 gennaio . . . . .
febbraio . . . . .
marzo . . . . . .
108,5
102,6
101,1
103,5
109,2
104,9
aprile
maggio
giugno
.
100
. . . . . .
. . . . .
104,9
106,1
107,1
. . .
. .
133-
107,7
luglio
. . . .
. .
124,7
108,5
agosto
. . . . .
.
117,6
109,2
settembre . . . .
ottobre . . . . .
157,4
110,3
141,3
111,7
131,7
113-
121,4
107,5
novembre . . . .
1950 media . . . . . .
Prodotto netto in miliardi
1938
1
Agricoltura,
e pesca
|
di attenta
1
considerazione:
1948
1949
r
1)
Agricoltura, foreste
e pesca
100-
51,5
57-
53,6
55-
Prezzi delle
alimentari
derrate
. . . .
100 -
52,5
54,8
53,2
52-
Industria (come sopra)
100-
43,6
50,2
53,4
59,1
Indice generale prezzi
all'ingrosso
. . . .
100-
51,6
54,4
51,7
49 -
Percentuale
sul prodotto netto al costo dei fattori
(escluso il prodotto delle pubbliche amministrazioni)
Agricoltura,
e pesca
foreste
Industria (come sopra)
32-
40-
37,3
35,8
33
34 -
34 -
34,7
37,9
38-
Per quante riserve si possano fare sull'approssimazione di
queste cifre appare chiaro nell'ultimo triennio un più rapido
sviluppo del prodotto netto dell'industria. Esso in parte è dovuto
al sensibile ritardo con il quale esso si è ripreso in confronto a
quello dell'agricoltura che già nel 1947 aveva ripreso quota,
aiutato dalla dinamica dei prezzi; ma questa spiegazione non
è più sufficiente per gli ultimi due anni. In essi la quota del prodotto industriale nei confronti del prodotto netto complessivo
è sensibilmente cresciuto anche rispetto al 1938.
Alla base di questa trasformazione nella formazione del reddito
nazionale stanno alcuni fatti degni di rilievo, essi sono: 1) una
maggiore domanda interna di beni di consumo industriali, dovuta
ad una modificazione delle esigenze dei consumatori e probabilmente ad una modificazione nella distribuzione del reddito;
2) lo sviluppo delle esportazioni e la maggior domanda interna
di beni strumentali.
Per quanto riguarda gli altri consumi, mentre non si hanno
dati sicuri per quelli dei tessili, non vi è dubbio sull'aumento
della domanda di prodotti industriali: automezzi, motomezzi,
apparecchi radio e simili.
di lire correnti (1)
1947
=
Per quanto riguarda infatti i prodotti alimentari, l'aumento
nel 1950 è stato poco rilevante (forse il 4 % in volume, sulla
base della produzione e delle importazioni, detratte le esportazioni), ma è notevole la trasformazione della qualità dei consumi; così è vivacemente cresciuto nell'ultimo biennio il consumo
di carni, zucchero e latticini. Per la verità questi consumi sono
ancora molto bassi in confronto di quanto accade in altri paesi
più ricchi, ma vi è un indubbio miglioramento nella composizione
della razione alimentare media.
Applicando ai dati calcolati dall'Istituto Centrale di Statistica
per il 1949 l'incremento di valore della produzione agricola e
della produzione industriale per il 1950 si ricava la seguente
stima per il 1950.
La tabella ci sembra meritevole
indici (1938
Se ne ha una prova dall'esame, in base ai pochi dati disponibili, dell'andamento dei consumi.
100 -
115,9
Numeri
1950 |
i
foreste
Più difficile è documentare le modificazioni nella ripartizione
del reddito, perchè, se è vero che i salari reali sono in media
superiori a quelli del 1938, mentre sono più bassi i redditi di taluni
investimenti (proprietà edilizia e fondiaria, rendite, ecc.) (1),
d'altra parte l'esistenza di una forte disoccupazione e di orari di
lavoro ridotti limita l'ammontare complessivo dei salari e degli
stipendi pagati.
Peraltro l'ulteriore incremento di taluni dati (consumo di
energia elettrica per illuminazione e di gas, numero sale di spettacolo, incassi per spettacoli di ogni genere, abbonati radioaudizione, movimento viaggiatori, produzione libraria, immatricolazione veicoli), dimostra che l'aumento di certi consumi non
è un fatto transitorio (molti semplicisticamente continuano a
collegarlo ad una reazione alle privazioni dei tempi di guerra),
ma è dovuto ad una mutata propensione ai consumi connessa
ad un reddito medio più alto in vasti strati di consumatori.
38,2
1970
2180
2050
2100
40,6
1770
2040
2170
2400
Non si deve dimenticare inoltre che, nonostante le lagnanze
che si odono da molte parti, l'ammontare globale del gettito
tributario è stato nell'ultimo esercizio superiore solo di 40 volte
a quello del 1938, e quello delle imposte indirette (compresi gli
enti locali) di 43 volte, presentando una incidenza sul reddito
(1) I dati per il 1938, 1947. 1948. 1949 sono tratti (arrotondati) dal citato
volume degli Annali dell'Istituto Centrale di Statistica. Quelli del 1950 sono
una stima personale in base alle variazioni di volume e di prezzo por i singoli settori di attività economica. Gli indici dei prezzi riportati nella tabella
non possono essere utilizzati per ridurre in lire 1938 i dati degli anni successivi,
ma sono indicati per chiarire le variazioni del prodotto netto dal 194 7 al 1950.
(1) Si può ricordare a questo riguardo che l'Istituto Centrale di Statistica
valutava nel 1938 il prodotto netto dei servizi e dei fabbricati rispettivamente
a 7 ed a 8,3 miliardi, e nel 1949 a 284 e 24. c o n un aumento m o l t o inferiore
a ciucilo del prodotto totale. Non vi è dubbio che nel 1949 il potere di acquisto
del settore agricolo ed industriale è stato superiore, in confronto al 1938, a
quello dei produttori di servizi.
Industria (manifatturiera, estrattiva,
edilizia, elettrica) .
10
complessivo inferiore alla prebellica. Di qui ima maggiore disponibilità per la spesa privata.
Si potrebbe pensare a questo punto che nell'impiego del reddito, in questi ultimi anni, si sia accentuata la propensione al
consumo rispetto a quella per gli investimenti.
Nel 1950 tale tesi parrebbe trovare sostegno nella rallentata
formazione di disponibilità bancarie e nel minor ammontare di
emissione di azioni ed obbligazioni.
Questi dati non sembrano però conclusivi. Quanto al mercato
dei titoli si deve tenere presente l'eccezionale volume delle emissioni obbligazionarie alla fine del 1949 e la grossa operazione
dei buoni del Tesoro novennali nel primo quadrimestre 1950.
Nel 1949 gli aumenti di capitali a pagamento hanno toccato
i 90 miliardi e nel 1950 si valutano a circa 60, ma in compenso
sono sensibilmente cresciuti gli investimenti nell'edilizia (il
numero dei vani costruiti supera del 90 % quello del 1949).
Ancora, per il 1938, l'Istituto Centrale di Statistica valutava
a 30 miliardi gli investimenti lordi, per quest'anno si avanza
una stima di 1500. A taluno questa cifra può sembrare ottimistica ma non lo è in realtà, quando si pensi che tanto per il 1938
quanto per il 1950 sono compresi nelle cifre indicate gli incrementi
delle scorte, e questi ultimi sono stati certamente sensibili nel
secondo semestre 1950. D'altra parte, per alcuni settori almeno
(industria, elettrica, edilizia, i cui investimenti si valutano fondatamente quest'anno a 350 miliardi), abbiamo cifre dirette
sufficientemente controllate, confermate anche dall'incremento
delle disponibilità di macchine (produzione + importazione —
esportazione).
Per quanto riguarda poi la formazione di nuove disponibilità
bancarie è da tenere presente che il rallentamento alla tendenza
espansiva dei depositi fiduciari è da attribuire ai conti correnti
di corrispondenza con clienti che toccano ormai 59 volte il livello
prebellico.
Un giudizio sintetico sulle variazioni del reddito nazionale
sul 1950 può essere espresso quindi nei seguenti termini: 1) il
prodotto netto è cresciuto rispetto al 1949, e supera anche quello
del 1938 (in moneta prebellica), per effetto specialmente dello
sviluppo della produzione industriale; 2) vi è una netta tendenza
all'aumento della domanda interna di prodotti industriali sia
per il consumo che per gli investimenti.
Il volume (che ha superato sensibilmente quello del 1938) (1)
e la composizione dei nostri scambi con l'estero, confermano
questa linea di sviluppo ed il ritorno alla normalità. Risulta
infatti :
Composizione
1938
Esportazioni
1938
1949
1950
1
Prodotti alimentari .
15,6
30,1
20,9
Materie prime
. . .
24,5
27,2
27,7 )
Semi lavorati
. . .
18,2
13,4
15,1 S
P r o d o t t o finito . . .
19-
11,8
Materie ausiliarie . .
22,7
17,5
Totale
100 -
GIOVANNI
Intendiamoci
subito sul titolo
di questo scritto, perchè non si
creda che si voglia qui affrontare qualche problema di alta
scienza,
quale potrebbe
essere
quello della « genetica dei lieviti », cioè degli agenti specifici
della fermentazione alcoolica, o
qualche altro del genere.
Qui
s'intende
invece
modestamente
parlare di un'applicazione
più
diretta della genetica,
riguardante cioè la produzione
della
materia prima per la vinificazione. La quale materia prima
(con buona pace di coloro che
amano ripetere un troppo diffuso e banale slogan) è pur
sempre
l'uva...
E aggiungo
che qui voglio
riferirmi
in modo
particolare
all' enologia
piemontese.
Un mio recente scritto (1),
(1)
percentuale
Importazioni
1949
1950
LA GENETICA
IN AIUTO
DELL'ENOLOGIA
PIEMONTESE
33,7
22,6
26-
24,1
27,1
22,6
18,9
41,5
49,3
49,2
17,4
0,7
100 -
100-
100-
75 -
78,4
1 -
G.
IÌALMA8SO:
L'enologìa
pie-
montese ad una svolta? - Il Coltivatore - Giornale Vinicolo Italiano.
Casalmonferrato, N. 21, 1950.
P . T . : In merito alla crisi
del
barbera.
Cronache dell'Agricoltura,
16 gennaio 1951.
M. T . : La crisi del barbera. Cronache
dell'Agricoltura,
1°
febbraio 1951.
DALMASSO
che, del resto, non faceva che ripetere cose già da tempo da me
dette e scritte, ha dato luogo, come
prevedevo, a vive discussioni.
In tale scritto, in sostanza, ho
ribadito la necessità di dare un
nuovo indirizzo all'enologia piemontese. Non è forse inutile che
ricordi
come fin dal settembre 1946, in un Convegno vitivinicolo tenutosi ad Asti, svolgendo una relazione sul tema :
« Premesse viticole per un nuovo
vino da pasto astigiano », affermavo elle troppo spesso si sente
lamentare che « con tutti i nostri
grandi vini, in Piemonte si beve
male! ». Ciò perchè, mentre i
gusti sono andati evolvendosi (o,
se non vogliamo troppo comprometterci, diremo « mutando ») l'enologia piemontese è rimasta, in
generale, fedele ai tipi tradizionali. Di qui la necessità
di
aggiornarla, preparando tipi di
vino più rispondenti alle mutate
esigenze.
Nel mio recente scritto sovracitato ho più decisamente affrontato il problema del barbera,
prendendo le mosse da un impor-
II Barbera in una bella tavola del pittore
nell'ottocentesca «Ampeloorafia
Palchetti
Italiana'
2,2
100-
100-
60,2
68,2
Numeri indici
(1938 + 1)
per il valore
compi.
1 -
Nella tabella, di per sè molto espressiva, si nota che, rispetto
al 1949, il 1950 si caratterizza per un riavvicinamento della struttura degli scambi a quella del 1938. Si rileva ancora l'accresciuto
peso delle esportazioni industriali e delle importazioni di materie
prime, mentre per i prodotti dell'agricoltura non si è ritornati
alla posizione prebellica. L ' u n a e l'altra osservazione concordano
con quanto detto nel testo circa la formazione del reddito ed il
suo impiego. La minor incidenza dell'importazione di materie
ausiliarie dipende dalla maggior disponibilità interna di fonti di
energia (elettricità, metano), oltre che all'eccezionale v o l u m e
di tali importazioni nel 1938.
(1) A n c h e se si c o m p r e n d e il c o m m e r c i o c o n le Colonie.
11
tante scritto del collega prof. Mensio, apparso sul Bollettino della
Camera di Commercio di Asti
nel luglio-agosto 1950. E ho
affermato, sia pure a malincuore,
che « il possente rosseggiante barbera », quello che, secondo il
Pastonchi, « a gagliardi è questo
gagliardissimo amico... unico maschio vin che a maschia gente
s'addica », ahimè! non incontra
più le generali simpatie d'un
tempo, e viene ormai da troppi
disdegnato e posposto, non solo
ad altre bibite, ma anche ad
altri vini d'esso men gagliardi.
E, malgrado che Von. Calosso,
in una sua recente briosa conversazione alla « Radio », parlando della barbera {che, egli
osserva, è di genere femminile
tra; gli indigeni, e tale deve rimanere, anche se come vino è più
maschio d'ogni altro), la qualifichi « vino solido,
proletario,
serio, leale, giocondo,
tonico,
digestivo, ecc. ecc. » e aggiunga
che « è buona già al primo anno,
e la si può bere anche nel primo
inverno », si deve melanconicamente constatare che gli appassionati di questo vino vanno
scemando sempre più.
Il signor P. T., nel citato suo
scritto sulle Cronache dell'Agricoltura, afferma bensì che « una
cospicua clientela
specialmente
lombarda ricerca ancora con vivo
desiderio il " possente e rosseggiante barbera" ». E aggiunge
che « se a qualcuno {e vorrei a
molti) verrà in mente di seguire
il consiglio di Monelli, di prepararsi una piccola " biblioteca "
con qualche buona bottiglia di
barbera invecchiata naturalmente,
oh allora si può essere certi che
gli allori dei concorrenti saranno
sfrondati ed il calunniato nostro
vino, potrà ancora levare alto il
capo e trovare degli amatori! ».
D'accordo pienamente — più
che non col parere di Calosso
sull'attitudine del barbera ad
essere bevuto giovane — sull'eccellenza di certe vecchie bottiglie
di barbera, di cui conservo tuttora
un nostalgico ricordo...
Ma qui il caso è diverso, e, a
scanso di equivoci, credo bene
ribadire ben chiaramente il mio
pensiero. Non v'è dubbio dell'opportunità, anzi necessità, di
conservare gelosamente i nostri
classici vini piemontesi, con le
loro tradizionali
caratteristiche.
E nessuno più di me è rispettoso
delle glorie dell'Italia enologica,
e l'ho dimostrato anche in una
recente polemica sul vino Marsala. Perciò il barolo ha da
essere sempre barolo, e il barbaresco, e il gattìnara, e il lessona,
e il grignolino e il dolcetto, e il
freisa e il barbera — sì, anche il
barbera (o la barbera, per far
Un incrocio fra il Barbera e il Cabernet Frane ottenuto da Riccardo Terzi (N. 1)
12
piacere all'on. Calosso, che ha
ragione di volerla femminile) —
devono mantenersi fedeli ai tipi
che li han resi illustri nei tempi
e nei luoghi.
Ma quanto — non diciamo
barolo, barbaresco e gattìnara —
ma quanto barbera, quanto freisa, quanto dolcetto han veramente
diritto ad essere considerati vini
superiori o per lo meno fini?
Che, in fatto di vini, si constata purtroppo una strana situazione. Mentre infatti l'enologia ha
compiuto indubbiamente grandi
progressi grazie alla meccanica,
alla microbiologia, alla chimica (i
consumatori in generale anzi pensano: troppa grazia, in fatto di
chimica!), la materia prima non
dappertutto è migliorata. E anche
a questo riguardo si deve constatare che, in generale, essa è
migliorata nelle regioni che in
passato non producevano che vini
mediocri, mentre è piuttosto peggiorata in quella da vini pregiati.
Si va, in sostanza, verso un
certo livellamento, che potrà forse
far piacere a taluni, ma non
giova certo alle zone che hanno
una fama e una tradizione enologica da difendere.
Non è qui il luogo per illustrare le ragioni di questa « democratizzazione » dell' enologia,
che, del resto, la Francia ha provato ancor prima di noi, per
quanto sia corsa ai ripari, e
fino a un certo punto sia riuscita
a fermarsi in tempo.
Restiamo al nostro Piemonte,
e, più precisamente, al barbera.
Se questo vitigno si fosse continuato a coltivare solo nelle zone
classiche dell'Astigiano (sia pure
allargando i confini di questo
oltre quelli amministrativi); se
i vigneti di barbera si fossero
ancora limitati ai colli più aprichi e alle esposizioni più soleggiate, forse non dovremmo oggi
parlare di crisi del barbera, malgrado la sovracitata evoluzione
del gusto dei consumatori.
Il guaio si è che, dopo l'invasione fittosserica, anche da noi
(come in Francia e in altri paesi)
la vite ha cominciato a sconfinare, scendendo soprattutto dal
colle verso il piano, e non tenendo più alcun conto dei punti
cardinali. E sorvolo su tant'altre licenze che essa, o meglio i
suoi coltivatori sono andati prendendosi.
Aggiungo che i coltivatori stessi
hanno, non senza motivo, abbandonato nei nuovi impianti una
quantità di vitigni, che un tempo
popolavano le nostre colline. Nella
mia citata relazione al Convegno
di Asti del 1946 ricordavo che
nella
pregevole
Ampelografia
della provincia di Alessandria
dì Demaria e Leardi, pubblicata
nel 1875, erano descritti 74 vitigni ad ava colorata e 38 ad uva
bianca come vitigni indigeni della
provincia, oltre a 25 forestieri. E
nel Bollettino Ampelografico del
1879 (fase. XI), pubblicato dal
nostro Ministero d'Agricoltura, il
conte (1. TH Rovasenda elencava
79 uve rosse e nere e 32 bianche
per la finitima provincia di Cuneo, di cui rispettivamente 30 e 19
per il solo circondario di A Iba.
E tralascio di ricordare le varie
diecine di vitigni da vino descritti o citati già nella prima
metà del secolo scorso dall'abate
Domenico
Milano per il Biellese, e dal medico
canavesano
Lorenzo F. Gatta per i circondari di Ivrea e di Aosta.
Abbondanza e varietà, di vitigni, che indubbiamente costituiva
un caos ampelografico e uno zibaldone, che frammischiava tipi di
pregio e tipi mediocri e scadenti,
col risultato di una produzione
incostante e incerta,
quantitativamente e qualitativamente.
A mano a mano che la fillossera, andò distruggendo i vecchi
vigneti, i viticoltori, com'era, da
prevedere, han pensato di limitarsi ai vitigni di produzione più
sicura,
ed è stato allora il
trionfo del barbera, che indubbiamente, fra i molti vitigni, piemontesi, appariva come il più
redditizio. E così esso è andato
dilagando e, naturalmente,
la,
sua produzione
moltiplicandosi.
Manchiamo, purtroppo, di statistiche, anche solo
approssimative, della produzione dei singoli
vitigni, e rispettivi vini, ma c'è
da, credere che dei 4 milioni di
hi. di vino prodotto in Piemonte
(secondo le statistiche
ufficiali)
dalla vendemmia 1950, forse più
della metà saranno stati ottenuti
dall'uva barbera. Ed è questa
« inflazione, » del famoso
vino
astigiano che ci preoccupa,
perchè, com'è ovvio, una, percentuale
notevole ilei vino che nasce con
questo nome e che viene prodotto
con i sistemi abituali, non è più.
ricercalo dai, consumatori
come
tale, ma finisce variamente manipolato e alleggerito di colore, di
corpo...
e di alcool, prima di
arrivare all'ultimo suo dentino.
E quello che diciamo pel barbera può valere, benché su scala
più ridotta, pel freisa, che anche
esso, dalla sua zona
originale
d'un tempo (le colline di CInerì),
è andato espandendosi
attraverso
almeno tre provincie.
Quali i rimedi? Dobbiamo distinguere fra quelli di più rapida,
e relativamente facile, attuazione
e quelli a lunga scadenza, meno
comodi cerio, ma più
radicali.
Una parola sui primi,
per
quanto non è ad essi, che è dedicalo questo scrillo.
Ila ragione il Mensio quando
scrive che dobbiamo fare i, conti
con una situazione di fatto, che
non si potrebbe, mutare se non
affrontando fatiche e spese ingenti;
e che perciò
« occorre,
accettare senz'altro, impegnali itoci di sfruttarla a fondo in
tutti i modi ».
Ora, ciò equivale a. dire che
occorre trovare subito il modo di
meglio utilizzare l'uva di barbera (e di freisa) che s'ottiene
al di fuori delle zone classiche,
e che non può dare vini di pregio indiscusso come tali, e aventi
le caratteristiche loro tipiche.
Tale utilizzazione è possibile
seguendo
due vie:
una
più
spiccia
e una, alquanto
più,
laboriosa. La prima consiste nel
cambiare i metodi tradizionali di
vinificazione, sì da ottenere dei
vini magari meno « solidi, » e
meno « seri » (secondo la frase
pittoresca del Colosso), ma più
garbati, più piacévoli, e, come
dicono i toscani, più « di pronta
beva ». Vini che tendano ai chiaretti o rosati oggi di moda; ai
vini, per fare un esempio, delle
due riviere del Garda: la bresciana e la veronese, che vanno
oggi invadendo ristoranti,
trattorie, bottiglierie...
e le mense
familiari che ancora non abbiano
radiato il, vino dalla loro lista
quotidiana.
È una soluzione che andiamo
suggerendo fin dal, primo dopo
guerra, e che vediamo oggi con,
piacere attuata, fra l'altro, dalla
nuova, Cantina Sociale
monferrina di Cantavenna, voluta da,
S. E. Brusasca, e da, lui stesso
annunciata in un suo recentissimo scrìtto (1).
Adottando opportuni
processi
di fermentazione
e cure successive, s'è ottenuto un vino « più
chiaro, più vivo, più
profumato a, che è stato battezzato
(senza, doppi sensi.') « Rubino di
Cantavenna ». E il successo è
sialo tale che — scrive Von. Brusasca — moltissimi dei piccoli
produttori del posto, soci della
Cantina, hanno dichiarato
che
per l'avvenire non faranno più
alcuna vinificazione
propria
e
berranno il Rubino della Cantina Sociale.
L'altra via, un po' meno semplice ma, anche più
razionale,
è quella di creare nuovi
tipi
di vino a, base
di
barbera,
ma opportlinamente
corretto con
raggiunta di altre uve, colorale
e anche bianche. L'esempio
classico del Chianti, ottenuto con una
mescolanza di 3-4 uve, ili cui
due nere, e una o due bianche
(guest' ultime in, proporzione
iti
circa un decimo), è ampiamente
probante..
Ma
l'uopo
(1)
è ovvio che bisogna, alprocedere, per
tentativi,
GIUSEPPE
BRUSASCA:
Il T o r c h i o , R o m a , N. 2,
Esempi.
lil.il.
Un incrocio fra il Bicone e la Regina (incr. Dalmasso V I / 5 ) - Il grappolo ha conservato l'aspetto e il sapore squisiti) <feZ Bicane, senza perà il ili/elio di ll'arivellatvra
facendo prima delle prove non
su grande scala; e questo dovrebbe essere soprattutto compito
dei nostri Istituti enologici, di
Alba e ili Asti,
adeguatamente
finanziati
per poter
effettuare
tali prove.
Un rimedio più radicale, ma
non certo d'immediata
attuazione, è quello ili adottare nei
futuri impianti viticoli — sempre al ili fuori delle zone veramente classiche — uno o più
vitigni, che meglio del barbera
possano
rispondere
alle nuove
esigenze ilei 'mercati. Problema,
arduo, senza dubbio alcuno. Ed
ha ragione Mensio quando dice
che, a chi gli chiedesse con quali
vitigni si, potrebbe oggi sostituire
il barbera,
risponderebbe
che
l'ignora « perchè mancano attendibili prove al riguardo ». Il
guaio si. è che c'è da temere che
manchino non solo le prove... ma
i vitigni.
In quali lo che, a mio avviso,
in Piemonte
(alludo
naturalmente al Piemonte viticolo) non
dobbiamo pensare a produrre dei
vini troppo diversi da quelli tipicamente piemontesi.
Dobbiamo
anzi cercar di produrre, e diffondere
(direi anzi,
imporre)
anzitutto sui •mercati regionali,
poi su quelli ili gran parte dell'Italia settentrionale,
un vino
tipico da pasto piemontese, così
come si sono diffusi e imposti
i vini veronesi e toscani. Bisogna
perciò cercar di trovare dei vitigni che possano permetterci di
raggiungere questa mèla.
E qui (finalmente) entra in
campo la genetica: questa scienza
che tante conquiste lia già al
suo attivo nei campi più disparati. Per restare a quello che
più da vicino interessa il nostro
tema, basterà ricordare
l'opera
veramente
grandiosa
compilila
dagli ibridatovi e
selezionatori
nel periodo poslfillosserico,
per
dare alla viticoltura europea dei
portinnesli
americani adatti ai
nostri terreni e aventi affinità coi
nostri vitigni (e — mèla non
ancora raggiunta che molto parzialmente -- dei produttori iliretti, che ci affranchino
dall'innesto
e dalla costosa lotta
contro le crittogame).
13
Ma non meno importanti risultati sono stati ottenuti con la
creazione di incroci fra uve da
tavola di puro sangue europeo
(cioè di Yitis vinifera). E basterà citare per l'Italia i nomi
di Luigi e Alberto Pirovano, di
V. Prosperi, di F. Paulsen, eli
G. Bogni; per l'Ungheria quelli
ottenuto mediante l'incrocio fra
varietà europee. Il più noto è
certo il cosidetto Muller-Tliurgau
dal nome del suo ottenitore: l'illustre studioso e sperimentatore,
che rese celebre la Stazione vitifrutticola di Wàdenswill presso
Zurigo. Incrocio questo, fra il
HiesUng renano e il Sylvaner,
Cabernet e Z'Emerald Kiesling
(quest'ultimo un incrocio spontaneo) .
Certo sì è che la creazione di
nuovi tipi di vitigni da vino
attraverso il meticciamento si
presenta molto suggestiva e promettente. Ed è perciò che, sin
dalla fondazione della Stazione
Sperimentale di Viticoltura e di
Enologia di Oonegliano Veneto
nel 1923 venne incluso nel suo
programma di attività anche tale
importante ricerca.
Non voglio qui dilungarmi
sul lavoro compiuto presso quella Stazione dal collega professore L. Manzoni e dal sottoscritto: di cui finora pressoché
nulla venne reso di pubblica
ragione, tranne che due brevi
note generiche informative {1).
Soltanto l'ottobre scorso, in una
tornata di lavori dell' Accademia
italiana della Vite e del Vino,
tenutasi a Venezia, Treviso e
Collegllano, vennero svolte dallo
stesso prof.
Manzoni
e dal
prof. I. Cosmo due ampie relazioni sulle nuove varietà di uve
da vino e da tavola create a
Conegliano, e tali relazioni stanno per vedere la luce negli Atti
di detta Accademia.
Per limitarmi a quanto più
direttamente interessa la viticoltura piemontese, ricorderò che
fra il 1931 e il 1933, insieme a
svariati altri incroci ne realizzai
(col volenteroso aiuto di miei
bravi collaboratori, e soprattutto
del compianto prof. O. Olivieri e
del prof. I. Cosmo) diversi, anche
fra vitigni da vino piemontesi (2) :
e precisamente fra nebbiolo x
barbera (e barbera x nebbiolo);
nebbiolo x dolcetto (e dolcetto x
nebbiolo)nebbiolo x freisa (e
freisa x nebbiolo); grignolino x
barbera; grignolino x dolcetto (3)
essendo fin d'allora
convinto
della necessità di procurare all'enologia piemontese qualche nuovo
vitigno, che accoppiasse alla fertilità e relativa rusticità del barbera, del freisa e del dolcetto,
le preziose caratteristiche di finezza del nebbiolo e del grignolino.
Un incrocio Ira il Iiicane e il Frankenthal (incr. Dalmasso
A X v I I I / 2 ) Il diletto del Bienne, magnifica uva da tavola clic
va soggetta a fortissima acinellatura, è del tutto scomparso
di G. Mathiasz, di M. Starle,
dì Krasznay, ecc., ecc.
Meno intensamente s'è lavorato nel campo dei vitigni per
uve da vino. E lo si spiega, con
la maggiore laboriosità e lentezza del lavoro di selezione dei
tipi ottenuti. Dopo le creazioni
dei Bouschet, padre e figlio, che
risalgono alla prima metà del
secolo scorso, si può dire che
bisogna arrivare a qualche decina
di anni fa per ritrovare qualche
tipo nuovo di vitigno da vino
14
Certamente, a quest'ora (dopo
oltre tre lustri.1) dovrei già essere
in grado di esprimere un giudizio
abbastanza fondato sul valore di
tali incroci, se, purtroppo, molte
(1)
che bene rappresenta un quid
medium fra l'aristocratico ma
avaro vitigno del Beno e il più
generoso ma democratico Sylvaner, e che perciò ha incontrato
molto favore e diffusione nelle
regioni viticole dell'Europa centrale. Fra le più recenti creazioni del genere potremo ricordarne, oltre a qualcuna francese,
ottenuta da J. L. Vidal fra
vitigni delle Charen1.es, due propagandati in California dal noto
genetista H. P. Olmo: il Ruby
L.
MANZONI:
Gl'incroci
fra
varietà di uve europee a
Conegliano.
Annuario della Staz. S p e r i m . di
Viticoltura di Conegliano. Voi. I I I .
fase. 2°, 1929-30.
G. DALMABSO: Notizie su
incroci
di « J'itis vinifera > ottenuti a Conegliano. Annuario s u d d e t t o . V o i . X I I .
1941-43.
(2) All'insaputa l ' u n o dell'altro,
mentre io p r o c e d e v o a dette ibridazioni, un appassionato
ibridatore
b e r g a m a s c o , il sig. R i c c a r d o Terzi
(di cui sono già noti alcuni buoni
ibridi produttori diretti), e f f e t t u a v a
delle ibridazioni fra il Cabernet e il
barbera, ottenendone vari tipi (u. 1,
2, 3, fi, 7, 17, 18 A . 18 B ) clic sono
cause avverse non avessero rallentato e intralciato il mio lavoro
(il mio passaggio da Conegliano
a Torino proprio all'inizio della
guerra, le vicende belliche, ecc.).
D'altra parte è ovvio come trattandosi di uve. destinate al consumo diretto (da tavola) bastano
le osservazioni sulle caratteristiche
del f rutto e sul comportamento della pianta (vigoria, resistenza alle
avversità, fertilità, ecc.); trattandosi invece d'uve da vino il
responso si può avere solo attraverso i risultali della vinificazione. Ciò che richiede, evidentemente, ben maggiore disponibilità di prodotto e indagini assai
più laboriose.
Occorre quindi armarsi di pazienza, e attendere con fede i
risultati d'un lavoro a sì lungo
respiro. Occorrono però anche
mezzi finanziari, di cui, purtroppo i nostri Istituti non dispongono che in minima parte...
Ci sorregge tuttavia (e parlo
al plurale, perchè voglio comprendere i pochi ma volenterosi
miei collaboratori, che come me
lavorano del tutto disinteressatamente) la fiducia che il problema
che ho cercato qui di prospettare
debba trovare una soddisfacente
soluzione.
A tale fiducia confortano i risultati già ottenuti con le uve da
tavola (alcuni degli incroci da me
realizzati hanno ormai avuto il
crisma ufficiale nella
Mostra
Nazionale delle Uve da tavola a
Piacenza del 1948, e nella ricordata adunanza
dell'Accademia
della Vite e del Vino). E promettenti sono anche quelli già
ottenuti fra altri vitigni da vino,
soprattutto a frutto bianco (e
potrei citare fra di essi alcuni
incroci col vitigno friulano Piccolit, che si spera possa, grazie
ad essi, riprendere il posto d'onore
che aveva nei vigneti del Veneto
orientale sul finire del Settecento).
Speriamo
dunque di poter
ampliare
le nostre prove di
questi campioni nuovi dell'ampelografia piemontese, per affrettare il responso sulle loro attitudini colturali e sul loro valore
enologico, sì da poter dire una
parola sicura sulle possibilità
d'una loro diffusione nelle nostre
regioni viticole.
già a f r u t t o da alcuni anni, e di cui
ho p o t u t o anche assaggiare i vini
p r o d o t t i . Sono piacevoli, per Quanto
(tranne che il n. 17) sensibilmente
differenti dal barbera. Ritengo che
potranno interessare s o p r a t t u t t o altre
regioni, mentre per il Piemonte sono
d ' o p i n i o n e c h e sia preferibile cercar
di ottenere degli incroci
esclusivamente fra vitigni piemontesi per c o n servare meglio i caratteri dei nostri
vini. T u t t a v i a stiamo p r o v a n d o , sia
nel nostro podere di Superga, sia
nell'Astigiano, anche (mesti incroci
Terzi.
(3) C o m ' è n o t o , per consuetudine
il 1 0 dei due nomi indica il progenitore femminile, cioè la vite portasome.
SITUAZIONE
DELL'INDUSTRIA ELETTRICA
ITALIANA
G I A N D O M E N I C O
1. Sviluppo e ricostruzione degli
im-pianti.
L'industria elettrica italiana
ha subito notevoli danni per
effetto della guerra: il grosso
però degli impianti di produ.
zione restò praticamente salvo.
Purtroppo però il progresso che
aveva portato dal 1920 al 1942
la potenza installata di tali impianti da circa 1,5 a 7 milioni
di k W venne arrestato dalle
vicende belliche e le distruzioni
a queste conseguenti hanno
anche causato un regresso della
potenzialità produttiva annua.
In complesso:
a) per fatti di guerra gli
impianti elettrici italiani hanno
perduto una potenza generatrice di 1.628.000 k W , di cui
1.191.000 forniti da centrali
idriche e 437.000 da centrali
termiche;
b) in base alle cessioni territoriali disposte dal Trattato
di Pace del febbraio 1947, si
sono perdute centrali idriche
per una potenza efficiente di
110.000 k W ed una producibilità annua di 420 milioni di
kWh. Si tratta degli impianti
dell'alta Valle Roja, della Gran
Scala del Moncenisio e di Doblari e Piava sull'Isonzo.
Prima della guerra, e praticamente fino al 1936, esisteva
in Italia un notevole margine
di sicurezza, risultante cioè dal
divario fra producibilità e domanda di energia, che di massima era valutato intorno al
15-20% ed era quanto mai utile
per far fronte ad accentuate
avversità meteorologiche, sempre possibili in un sistema produttivo a base prevalentemente
idrica. A partire dal 1937 ed
avvicinandosi alla guerra il fabbisogno nazionale di energia era
andato aumentando più che
proporzionalmente rispetto alla
potenza installata nei nuovi
impianti. Nel periodo 1937-43
l'incremento della producibilità
fu appena del 24,2%, mentre
quello della produzione raggiunse il 32,3%. Da allora non
fu più possibile ricostituire il
margine di sicurezza indispensabile, che dal 1941 risultò completamente annullato. Al 9 settembre 1943 la producibilità
degli impianti idro-elèttrici poteva essere stimata in 20,9 miliardi di kWh. Per raggiungere
un livello approssimativamente
eguale dovevano passare ben
5 anni: solo al 30 giugno 1949
la producibilità idroelettrica superava i 21 miliardi di kWli.
Analoga la situazione per gli
impianti termici. Alla fine del
1949, in ba.se ai dati forniti
nella relazione dell'ANIDEL
(23 maggio 1950), l'associazione
di categoria cui aderiscono le
imprese elettrocommerciali, la
potenza efficiente dei generatori
di energia elettrica risultava di
7,02 milioni di kWh. Le difficoltà della ricostruzione risultano dal seguente prospetto
(v. Tab. N. 1).
Nel quinquennio precedente
alla guerra, i consumi di energia
elettrica aumentarono in Italia
al tasso medio del 9 % all'anno.
Pertanto — anche ammettendo
un incremento annuo soltanto
del 7 % — risulterebbe la neces-
C O S M O
sità di iniziare annualmente
n u o v e c o s t r u z i o n i elettriche
della producibilità media annua
oscillante tra 1,5 e 2 miliardi
di kWh per seguire l'incremento
dei consumi.
Ciò spiega, perchè i consumi
di energia elettrica siano in
Italia attualmente molto compressi. Dal 1939 al 1948, l'incremento della produzione fu
nel nostro paese soltanto del
2 4 % , mentre nello stesso periodo l'incremento negli altri
paesi belligeranti o che subirono
l'occupazione straniera risultò
nettamente superiore (v. Tab.
N. 2).
Tab. N. 1. — Potenza efficiente degli impianti generatori di energia elettrica (situazione fine 1949)
in migliaia di kW
I M P I A N T I
a) Vecchi,
costruiti
al 1943
Idroelettrici
Totale
Termoelettrici
anteriormente
4.540,7
%
Totale
64,7
3.887,5
653,2
b) Ricostruiti sui distrutti o danne
giati dalla guerra
1.032,3
333,4
1.365,7
19,4
c) Nuovi
entrati in servizio dal 1943
1.037,9
76,4
1.114,3
15,9
Totale
5.957,7
1.063,0
7.020,7
100-
Tab. N. 2. — Incremento
P A E S I
Stati Uniti d'America
della produzione
di energia elettrica fra il 1939 ed il 1948
P A E S I
Aumento %
. . . .
Aumento %
54
121
Danimarca
100
Ungheria . . .
47
Bulgaria
100
Belgio
41
Polonia
80
40
Gran Bretagna
76
24
Cecoslovacchia
65
Sempre nel periodo 1939-1948
l'incremento della produzione di
energia elettrica risultò il seguente nei paesi neutrali: nella
Spagna del 9 7 % , in Portogallo
. . . .
dell'80%, in Svezia del 5 7 % e
in Svizzera del 5 0 % .
Oltre la Germania — rileva
il Dami in un documentato studio pubblicato su Moneta e
Credito (n. 10, 1950) — soltanto
due paesi hanno avuto un incremento leggermente inferiore
al nostro, e precisamente la
Finlandia e la Norvegia.
15
2. Crescente pese
dell'elettricità
nel bilancio energetico nazionale.
mento sopra accennato, sia per
la scarsezza del carbone e dei
combustibili liquidi, sia anche
perchè il basso prezzo dell'energia elettrica, determinato dal
blocco delle tariffe, ne ha accentuato gli usi sostitutivi. Così
ora, nel nostro paese, povero
di carbone e ad arretrato sfruttamento delle risorse di idrocarburi, l'energia idroelettrica
è la fonte principale di energia,
in quanto da sola copre quasi
Caratteristica della situazione
degli impianti elettrici italiani
nel dopoguerra — comune pe- •
raltro a parecchi altri paesi
europei — è che essi non hanno
la possibilità di far fronte alla
domanda di energia, che è
a u m e n t a t a r i s p e t t o all'anteguerra, sia per il naturale incre-
Tab. N. 3. — Variazioni
FONTI DI
il 5 0 % delle disponibilità totali.
È qui opportuno rilevare che
dal 1929 nel bilancio energetico
nazionale l'apporto del carbone
ad oggi si è ridotto della metà,
mentre sono aumentati quello
dell'elettricità (in misura particolarmente sensibile dal 1929
al 1942) e quello del petrolio
e del metano soprattutto negli
anni più recenti. Ciò risulta
chiaramente dal seguente raffronto (v. Tab. N. 3):
internazionale tali approvvigionamenti all'estero si fanno più
difficili ed a prezzi crescenti, si
deduce la necessità evidente di
risolvere in modo completo il
problema delle fonti di energia,
ma principalmente quello dell'energia elettrica.
3. Programmi
00.0 t. di carb. est.
1938
1950
Coefficienti
di convers.
1938 %
1950 %
1
Carbone estero
. .
11.905
9.000
46,1
28,7
Carbone nazionale
0,80
1.213
880
4,7
2,8
Lignite picea . . .
0,60
103
130
0,4
0,4
Lignite xiloide
0,36
253
220
1,0
0,7
1,50
1.080
3.200
4,2
10,2
Metano
1,30
23
650
Energia elettrica, idrica, termica
e geotermica . .
0,75
11.255
17.250
43,6
55,1
25.832
31.330
100 -
100-
. .
Olio combustibile
.
Totale
Tab. N. 4. — Produzione
a) il programma nazionale
per gli impianti idroelettrici si
riassume in una potenza da installare per 2,6 milioni di kW
ed una producibilità
media
annua totale di 7,7 miliardi
di k W h . Per l'esecuzione di
questo programma erano previsti, ai prezzi del 1948, investimenti j)er 350 miliardi di lire.
« Partendo dalla producibilità
idroelettrica quale era alla fine
del 1948 (21.366 milioni di
k W h ) e aggiungendo per ipotesi la stessa produzione termica avutasi nel 1948 (1841
milioni di kWli) coi 7753 milioni del nuovo programma si
arriverà alla fine del 1952 ad
una disponibilità complessiva
di 30.960 milioni di kWli, notevolmente inferiore alla cifra
di 32.30L prevista sulla base
dell'incremento annuo del 9 %
e senza tener conto della ricostruzione del margine per effetto
della quale sarebbe necessario
generare almeno a. 37-38 milioni di k W h » (Relazione Anidel,
1949, pagina 41);
italiana di energia elettrica [1] (idrica, termica e geotermica, in milioni di kW'li
ITALIA
Settentrionale
2,1
—
1938
. . . .
1947
191S
1919
1950
% sul tot.
1950
8.869,1
12.656,2
14.224,6
12.549,7
15.028,9
70,7
Centrale
1.937,2
1.998,3
3.154,9
2.738,6
3.542,6
16,7
Meridionale
1.521,8
1.669,6
1.715,2
1.702,8
1.990,7
9,4
194,5
240,8
592,5
613,2
680,7
3,2
12.522,6
16.564,9
19.687,2
17.604,3
21.242.9
100-
Insulare
Totale
(1) Dati relativi a 'l'I «grandi p r o d u t t o r i » , la cui produzione costituisce presumibilmente il 9 0 % della produzione
complessiva nazionale.
Rispetto ad una produzione
annua nel 1950, fra grandi e
piccoli produttori, di 23 miliardi di k W h di energia elettrica, è però opportuno rilevare
che è la. sola energia prodotta
a. base idrica che viene prodotta
totalmente in Italia, mentre
quella a base termica — a prescindere da quella geotermica
ottenuta a Larderei lo — viene
prodotta a base di carbone, che
viene importata quasi per il
9 0 % del consumo nazionale, e.
petrolio grezzo, proveniente dall'estero per quasi il 100%.
Quando si consideri che l'onere
della bilancia commerciale per
l'acquisto all'estero di combustibili fossili e liquidi superava
nel 1950 i 100 miliardi di lire,
di cui circa 75 per il carbone
e 30 per il petrolio, che nell'attuale fase della congiuntura
BANCO DI NAPOLI
C A P I T A L E ,
0 LT R E
E A
4 0 0
Filiali
I N
F I L I A L I
I T A L I A
B A S C A
P I Ù
E
F O N D I
A N T I € A
BUENOS
in
Uifwi di rappresentanza
T U T T E
16
R I S E R V E
E E
a
NEW YORK
ISTITUTO
CREDITO
K S I f T E \ T E
LONDRA
ED
L .
\ E E
l .r> 3 9
H O IV I> O
NEW
PARIGI
1 S E R V I Z I
DI1UTTO
NE h
16.111.867.8 65
MOGADISCIO
ZURIGO
DI
P OND A T O
G A R A N Z I A :
AIRES
O P E R A Z I O N I
DI
1' U 1! Il I, I C O
DI
e
investimenti.
Da vari esperti si ritiene autorevolmente che dovrebbe venir
raggiunto un livello di producibilità complessiva annua di
circa 40 miliardi di k W h , in
quanto tale mèta è ritenuta
indicativa del fabbisogno di
energia del nostro Paese. Per
il raggiungimento di tale mèta
sono stati predisposti, come è
noto, un programma nazionale,
un programma complementare
ed un programma termico. In
sintesi (v. Tab. N. 4 ) :
nel bilancio energetico italiano (espresso in 000 tonn. di carbone estero)
ENERGIA
di costruzione
difficoltà di
IM
YORK
BRUXELLES
« A M
A
h) il cosiddetto programma
complementare per cui sarebbero necessari investimenti per
altri 334 miliardi di lire, dovrebbe sopperire a questa insufficienza fornendo al termine del
quinquennio previsto per la sua
attuazione una nuova potenza
per 2-3 milioni di k W con una
proilucibilità media annua di
8,3 miliardi di kWli. Tuttavia
esso era fondamentalmente basato sugli aiuti E R P ed è
fondato per la sua realizzazione
su un accordo internazionale
non ancora raggiunto;
c) il programma di costruzioni termoelettriche contempla
una installazione di 1,5 milioni
di k W di cui 799.000 k W già
entrati in servizio al 30 giugno 1950. Delle previste installazioni centrali per 570.000 k W
sono per 56,6 milioni di dollari
state ammesse al finanziamento
in conto E R I ' ; il rallentamento
nel ritmo delle forniture degli
impianti da parte delle case
costruttrici statunitensi, impegnatesi per il riarmo successivamente, desta notevole preoccupazione circa la realizzazione di
tale programma.
La principale difficoltà per
l'attuazione dei programmi deriva dall'insufficienza dei capitali disponibili e del diminuito
ritmo
degli investimenti
in
costruzioni idroelettriche.
La
percentuale d'incidenza c o m plessiva del capitale azionario
investito in imprese elettriche
rispetto al complesso dei capitali azionari investiti in Italia
è, rispetto all'anteguerra, sensibilmente diminuita e sotto
tale aspetto l'industria elettrica
è passata dal primo al secondo
posto.
Si sostiene dalle imprese elettrocommerciali che il principale
o s t a c o l o a l l ' i m p o r t a z i o n e di
nuovi impianti elettrici è rappresentato attualmente dal mancato adeguamento delle tariffe
di vendita dell'energia elettrica,
bloccate a 24 volte l'anteguerra.
La polemica è nota e non
occorre insistervi. Ma è peraltro
evidente che — nonostante la
situazione eccezionalmente favorevole dell'invernata 1950-51
- che, ove non venga dato
immediato inizio a nuove costruzioni di impianti elettrici,
una nuova grave crisi nell'erogazione e disponibilità di energia
elettrica dovrebbe
verificarsi
nel 1953. Con l'incremento progressivo e naturale dei consumi
di energia elettrica, tale crisi
revoli — gli investimenti nel
settore elettrico di vitale importanza per favorire gli sviluppi
della vita produttiva del Paese.
.22000
20 000
18.000
16 000
H-000
12000
WO
. OO
1948
Produzione
fiere e mostre
ROMA - V Fiera di Roma
Campionaria
Nazionale, dal 26
maggio al 10 giugno 1951. Per
informazioni rivolgersi agli U f fici della Fiera, piazzale Clodio, Roma.
TRIESTE - Ente Fiera Campionaria Internazionale,
dal 24
giugno all'8 luglio 1951. Per informazioni rivolgersi
direttamente all'Ente Fiera in Trieste,
via Milano 10.
P A D O V A - XXIX
Fiera Internazionale, dal 9 al 24 giugno.
Per ogni informazione in proposito sono a disposizione degli
interessati gli Uffici della Fiera
Internazionale in Padova.
ZURIGO - Esposizione
nazionale di Containers.
VIA AMENDOLA
V I A F O S C O L O ìli:
m
potrebbe ancora aggravarsi negli
anni successivi. Di qui la palese
n e c e s s i t à di a c c e l e r a r e —
creando le condizioni più favo-
InterIl Co-
NEW Y O R K - Fiera d'Italia.
La Fiera d'Italia in New York
avrà luogo al Grand Central
Palace di New Y o r k City dal 30
maggio al 14 giugno c. a. Gli in-
7 - T e l e f o n o SO.iKìli: Ufficio
esclusivo
Cornili.
Torino
c provincia
Iena
e circondario)
di
kWh)
teressati potranno rivolgersi, per
dettagliati ragguagli, al seguente indirizzo: Fiera d'Italia in
New York - Filiale di Milano,
Ufficio Commerciale, via Borgogna 1 - Milano.
LONDRA - Mostra Nazionale
della radio, televisione e tele comunicazioni, dal 10 al 12 aprile.
LONDRA e BIRMINGHAM Fiera delle industrie
britanniche, dal 30 aprile all'll maggio.
JOHANNESBURG
dell'agricoltura,
dal
marzo.
SYDNEY - Fiera
dal 16 al 27 marzo. .
- Mostra
16 al 26
pasquale,
LONDRA - Mostra degli attrezzi e utensili, dal 15 al 25
maggio.
LONDRA - Mostra britannica
della plastica, dal 6 al 16 giugno.
CAMBRIDGE - Fiera dell'agricoltura, dal 3 al 6 luglio.
SERIK
<~is\o scooter
GIOVANNI
(escluso
(in milioni
UNA MAGNIFICA
vendite
G a r a g e e officina riparazioni
SANTILLI
Commissionario
mitato d'organizzazione comunica agli interessati che dal 14 al
23 aprile 1951 avrà luogo a Zurigo (Svizzera) l'Esposizione Internazionale di Containers, organizzata dal Bureau International des Containers, in occasione
della Conferenza internazionale
delle Ferrovie.
Gli interessati potranno rivolgersi, per ulteriori informazioni,
al dott. Marco Rassini, Delegato
permanente per l'Italia del Bureau International des Containers, via Leopardi 32. Milano
(tel. 84-103, 156-505).
di e nevai a elettrica
,1 so moto
('Jsocai
125
125
rò
125
ce.
co.
ce.
17
PER L ' I N C R E M E N T O
DEL
RISPARMIO
MIGLIORARE I RAPPORTI
TRA I RISPARMIATORI E LE IMPRESE
ANTONIO
TRINCHEHI
Si è ripetuto ormai sino alla noia elle in Italia lo sviluppo
economico è limitato e tardivo a causa di una insufficiente formazione di risparmio. Certamente una nazione avente un modesto
reddito medio individuale (L. 150.000 annue) non può dare luogo
ad ingenti masse di risparmio; sta però di fatto che il risparmio
non ha ancora raggiunto il livello di anteguerra e che i consumi
voluttuari hanno assunto proporzioni impressionanti. Ne consegue che una azione volta a stimolare la funzione del risparmio
oltre ad essere necessaria, si presenta con qualche probabilità di
riuscita.
• Sappiamo che il risparmio si accresce allorché incontra un
complesso di condizioni soggettive ed obiettive illustrate dagli
economisti, che tutte confluiscono a dare al risparmio sicurezza
e redditività; tra queste condizioni vogliamo in questa sede fermarci a considerarne una che, pur importantissima, trova inadeguato riscontro nella realtà economica italiana: si tratta dei
rapporti, diciamo cosi, fiduciari tra risparmiatori ed imprese. Da,
un miglior andamento di questi rapporti può sorgere un incoraggiamento al risparmio ed anche un buon apporto alla soluzione
dei problemi del mercato finanziario italiano.
Anzitutto come si pensa di risolvere la crisi degli investimenti
azionari? Ricordiamo che da anni si assiste a delle rapide inversioni di tendenza nelle quotazioni azionarie che ben difficilmente
i tecnici più esperti riescono a spiegare nelle origini e nelle cause.
Pertanto come conseguenza oltre al disorientamento dei risparmiatori si ha la decadenza delle società per azioni; tale decadenza è
legata a numerose influenze (concorrenza dello Stato sul mercato dei capitali, fiscalismo, nominatività) ma sulla medesima
agisce pure l'estrema continuativa modestia dei dividendi.
I criteri prudenziali ammissibilissimi seguiti dagli amministratori non devono impedire un innalzamento dei dividendi negli
anni prosperi, altrimenti per i risparmiatori non arriva mai "il
periodo delle vacche grasse. L'abitudine di remunerare in misura
minima il capitale ha determinato uno scontento diffuso che si
ripercuote sui titoli quotati in borsa e quindi sulla politica degli
investimenti.
1 risparmiatori per la tutela dei loro diritti ed in particolare
per la valutazione della condotta degli amministratori circa le
assegnazioni dei dividendi mancavano sino a poco tempo fa di
organi e di rappresentanza; ultimamente una opportuna iniziativa ha dato vita all'A.N.R.A. (associazione nazionale risparmiatori azionisti) che è appunto sorta allo scopo di tutelare gii azionisti, svolgendo soprattutto un'opera perchè il dividendo delle
società sia adeguato agli utili effettivi. Questa associazione svolge
un attività quanto mai benefica non solo per gli azionisti ma per
1 economia nazionale e quindi merita di essere segnalata.
È vivamente da sperare che l'Associazione dei risparmiatori
venga riconosciuta dalla legge e abbia la facoltà di designare dei
sindaci nelle varie aziende, aventi i poteri occorrenti per esaminare i bilanci e giudicare nel merito quale sia il dividendo che
spetta al capitale sociale; la istituzione di questi sindaci determinerebbe un correttivo nella tendenza all'allargamento delle spese
e tranquillizzerebbe i risparmiatori sul buon uso dei loro risparmi.
L A.N.R.A. ha già preso posizione su importanti
riferiamo brevemente a titolo esemplificativo.
questioni;
Borse valori italiane — Nonostante vi siano tutti i coefficienti
per un allineamento dei valori alle borse mondiali, le borse ita-
18
liane languono perchè i dividendi, malgrado qualche sporadica
promessa, sono allo stato incerto, misterioso ed ermetico.
Dirigenti grandi società per azioni — Sono stati operati contatti diretti con dirigenti di alcune grandi aziende che hanno fatto
sapere di approvare le intenzioni di difesa del risparmio; sono
da attendersi a questo proposito i primi favorevoli risultati. Altri
consigli ili amministrazione rimangono per ora in atteggiamento
ermetico che darebbe motivo alle più diverse congetture. In merito
all'opera amministrativa è allo studio l'adozione di ordini del
giorno da presentare alle assemblee per chiedere che sia istituita
una commissione sindacale al fine di appurare come vengono ripartite le interessenze sul fatturato e sugli utili.
Deleghe di rappresentanza — Molto interesse a questo proposito
ha suscitato il pensiero del Senatore Merzagora; pertanto sono
stati invitati gli azionisti a voler accentrare la rappresentanza
dei piccoli e medi azionisti nell'A.N.R.A. inviando apposite deleghe in occasione delle assemblee; in questo modo l'associazione
può potenziare la richiesta della distribuzione di dividendi in
proporzione agii utili conseguiti, con priorità su ogni altra destinazione; è questo un mezzo efficace per porre un fermo ai dividendi troppo modesti e cioè, secondo la pittoresca espressione
del senatore Merzagora: « d i smetterla di fare la parte dei merli
mal contenti che fischiano solitari nella notte ».
Oltre al miglioramento dei dividendi i rappòrti tra risparmio
e impresa debbono divenire più chiari per ciò che riguarda le
informazioni; si tratta di mettere più frequentemente al corrente i risparmiatori circa l'andamento della società nella quale
hanno investito i propri averi. Nel dinamismo della vita moderna
la sola relazione annuale unita al bilancio non è sufficiente a lumeggiare con tempestività i problemi e le situazioni che continuamente
si presentano alla vita dell'impresa; in sostanza almeno quadrimestralmente gli amministratori dovrebbero diramare una comunicazione chiara e significativa, corredata di qualche dato essenziale, sulle condizioni e sulle prospettive della società, accogliendo
pure subito dopo tutti i rilievi e le critiche provenienti dai singoli risparmiatori o dai loro rappresentanti.
In conclusione poiché questo è il secolo dell'organizzazione e
del solidarismo è assurdo che proprio dei soggetti economici importantissimi come sono appunto i risparmiatori, continuino a non
contare nulla nella condotta delle aziende, specialmente per ciò
che riguarda la destinazione del reddito. D'altra parte anche gii
amministratori si dovranno rendere conto della convergenza di
interessi che alla lunga lega le imprese e i fattori di produzione.
I consigli d'amministrazione che sanno vedere lontano, remunerano il capitale basandosi sul saggio di mercato e così pongono le
basi sicure per poter acquisire nuovo risparmio quando occorra
alle esigenze della, impresa.
La condotta saggia di una minoranza di imprese deve generalizzarsi alla totalità. Quale infatti sarebbe il destino delle private società azionarie se si estendesse la tendenza già forte nei
risparmiatori italiani di preferire i titoli pubblici? Evidentemente
in tal caso il bisogno finanziario delle imprese o resterebbe insoddisfatto o attenderebbe l'intervento statale che si sa come incomincia ma non si sa come finisce. Dunque per garantire autonomia
e prosperità alle iniziative private gli amministratori responsabili delle imprese devono venire incontro in ogni modo ai risparmiatori ridando ad essi considerazione e adeguati compensi.
IL PROBLEMA
DELLE MATERIE PRIME
FRANCESCO
La costituzione del gruppo centrale anglofranco-statunitense per le materie prime,
annunciata ufficialmente, a Parigi il 12 gennaio, costituisce la prima manifestazione di
rilievo della volontà da parte dei paesi occidentali di affrontare su di un piano internazionale un problema che sta diventando ogni
giorno più acuto.
GARIN O
CANINA
tutto, quelle della politica di « pace armata »,
2>oi, costituiscono i motivi essenziali di
questa evoluzione e della scarsità che già si
verifica in alcuni settori e che si prevede
si potrà estendere a molti altri nei prossimi
mesi.
Il problema aveva già attirato l'attenzione dell'OECE, la quale, nella riunione
del 2 dicembre, aveva raccomandato a,i paesi
aderenti di accrescere la produzione delle
più importanti materie prime ed aveva deciso
l'invio a Washington di un'apposita commissione, iniziativa, questa, rimasta, però,
senza grande successo.
Anche i principali paesi europei, singolarmente, avevano svolto, durante gli ultimi
mesi, un'intensa azione tendente al superamento delle crescenti difficoltà nei rifornimenti di materie prime. Un controllo internazionale era stato chiesto da Schuman a
Le tabelle che riportiamo mettono in
risalto gli elementi salienti della situazione:
nonostante che la produzione mondiale delle
principali materie prime sia, al presente,
superiore a quella prebellica, le quotazioni
sui mercati internazionali sono da vari mesi
— e precisamente dalla line del giugno u. s. —
in netto rialzo, con aumenti che superano,
in taluni casi, il 100 per cento e che risultano
ancora superiori ove si assuma come base di
riferimento la situazione del 1949. Le necessità della ricostruzione, prima, e, soprat-
. Produzione
mondiale
U N I T À DI
delle principali
MISURA
ù
1
materie
New York fin dal settembre scorso. La
questione era stata, poi, affrontata da
Attlee e Tramali nei colloqui del 4-11 dicembre: in questa occasione, gli Stati Uniti
e la Gran Bretagna erano giunti alla conclusione che una più stretta collaborazione
nel campo economico e la sicurezza di ottenere adeguati rifornimenti, a prezzi non
eccessivi, delle principali materie prime erano
indispensabili per le realizzazione di una
effettiva cooperazione militare fra i paesi
occidentali.
La
decisione
anglo-franco-statunitense
deve, pertanto, essere inquadrata in questi
presupposti, tenendo, altresì, conto del fatto
che l'Europa occidentale non rappresenta nè
la zona, di maggior produzione nè quella di
maggior consumo delle principali materie
prime, ciò che toglie, in questo campo,
molta importanza all'OECE. È, inoltre,
prime
1938
1948
1901,5
1559 1464,5
162.1
159,4
960 23,7
1718,2
6400,4
271 1460 110-
2102,2
1275,5
1559157,4
151,5
1525 532,2
1715,5
6244,8
472 1689 153-
1949
1950 (stima
1
Rame
Piombo
Zinco
Stagno (metallo)
Stagno (concentrato)
Gomma naturale
Gomma sintetica
Lana sucida
Cotone
Petrolio
Carbone
migliaia di tonnellate
))
»
»
»
»
»
»
)>
»
»
)>•
»
»
))
»
»
))
»
»
»
D
»
»
»
milioni di tonnellate
»
»
»
»
»
»
Quotazioni
UNITÀ
Grano
Zucchero (Cuba)
Cacao (Costa d'Oro)
. . .
Cotone (Middling America)
Lana, 56'S
Juta
Stagno
Rame elettrolitico
. . . .
Zinco
Mercurio
G o m m a (RSS)
DI
delle principali
MISURA
cents per bushel (Kg. 27,22)
cents per lb
scellini per 50 K g
cents per lb
d. per lb. base laf
Lst per tonn
»
»
»
cents per lb
»
»
»
Lst per b o m b o l a (Kg. 34,47)
d. per lb
materie
2079 1452,7
1653,5
168,6
162,3
1487,5
440,3
1789,2
6723,5
468 1600 166 -
2197 1547 1751,9
172,2
162,8
1640 457,9
1804,8
6753,8
5231750194-
prime
dicembre
1949
216 7/8
4,38
190 1/3
31,43
71 115 —
599 1/2
18,50
9,875
26 1/4
15 —
giugno 1950
216 3/4
4,30
208 1/3
34,64
81 120 —
600 3/4
22,50
15 —
16 3/4
24 —
gennaio 1951
243 7/8
5,07
310 —
45,01
220 —
131 —
1227 1/2
24,50
17,50
73 1/2
60 —
A B. — Le quotazioni si riferiscono alla fino dei singoli mesi, tranne elio per la lana, nei cui confronti si c considerata la media mensile; le quotazioni del
gennaio u. s. si riferiscono, invece, alla metà del mese.
19
vivamente sentita la necessità di un'azione
rapida e questa può, in effetti, essere assi
curata più da un gruppo ristretto che da
vaste assemblee. Ciò non toglie, però, che
i piccoli e medi paesi dell'OECE e del
Patto Atlantico abbiano visto nella decisione dei tre Bigs occidentali una discriminazione a loro detrimento. Molte di queste
preoccupazioni sono state, almeno in apparenza, acquetate grazie ad assicurazioni di
fedeltà ai principi della collaborazione eu• ropea fornite principalmente dalla Francia
ed al fatto che gli Stati esclusi dal gruppo
centrale potranno far sentire la loro voce
nei gruppi internazionali permanenti in via
di costituzione fra tutti i paesi interessati
alla produzione ed al consumo delle singole materie prime. Tutto lascia, però, presumere che, dovendo ancora essere fissati i
rapporti fra il gruppo centrale, i vari gruppi
specializzati, l'OECE, il NATO ed i paesi
fuori da queste organizzazioni, si avranno
ancorai notevoli discussioni. Vivo interesse
presenta, a questo proposito, la missione
presso i governi di Washington, Londra e
Parigi che i paesi dell'OECE hanno affidato al Ministro olandese Stikker.
Ci troviamo, ad ogni modo, ormai di
fronte ad un periodo di intenso sforzo produttivo nei principali settori dell'economia,
nel quadro di una politica ispirata a controlli ed a regolamentazioni. Le tendenze ad
un sempre maggiore liberismo, che tanto si
erano sviluppate durante gli ultimi anni,
subiranno, quindi, una battuta d'arresto e
l'economia mondiale farà, probabilmente,
molti passi indietro sotto questi riguardi.
D'altro canto, la notévole espansione produttiva prevista per i prossimi mesi, ove
— come è da tutti auspicabile — non abbia
come sfogo la terza guerra, mondiale, pone
sin d'ora le premesse di future gravi difficoltà, se non di una vera e propria crisi
economica mondiale.
Anche in Italia si sono avute le prime
manifestazioni di un allontanamento — sia
pure, per il momento, assai limitato — dalla
via del liberismo economico. La rilevazione
delle giacenze per tutte le più importanti
materie prime, l'obbligo della tenuta di un
registro di carico e scarico, i poteri che, in
base al progetto di legge Segni, verranno
concessi al Governo in materia economica
rappresentano importanti basi per eventuali
sempre più stretti controlli.
Alle preoccupazioni per l'esclusione dell'Italia dal gruppo centrale delle materie
prime si uniscono, quindi, per gli ambienti
della produzione quelle determinate dalla
probabile evoluzione della nostra politica
verso criteri di regolamentazione dell'attività economica, evoluzione che, ad ogni
modo, costituisce il riflesso di quella che si
verifica sul piano mondiale.
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Il fondatore delle scuole popolari danesi,
il Vescovo Grundtvig (1783-1872) era un
celebre poeta ed un illustre storico. Nei suoi
viaggi in Inghilterra, egli si rese conto che,
invece di insistere sugli esami e la formazione dei funzionari dello Stato, le università inglesi tendevano alla educazione del
carattere. Egli si persuase che la democrazia e l'istruzione costituivano una cosa sola,
essendo animate l'ima e l'altra dallo stesso
ideale: il rispetto ed il valore dell'essere
umano. Animato da questi sentimenti, si
rivolse al re per far costruire una scuola
superiore di nuovo genere destinata agli
uomini del popolo, una scuola di alta cultura popolare. Là, la gioventù di tutte le
categorie della società danese poteva convenire per essere istruita sulle quistioni
sociali, la storia e la cultura contemporanea.
In tal modo le differenze tra sapienti e profani, fra professionisti e contadini potevano
essere conciliate.
La prima scuola di questo genere fu
inaugurata nel 1844 a Redding nello Slevg.
Dopo la guerra danese-tedesca del 1864 fu
trasferita, ad Askov. Nel 1850, una seconda
scuola fu costruita a Ryaskinde da Kristen
Rold che fu, dopo Grundtvig, la persona che
maggiormente contribuì allo sviluppo di
queste scuole tipicamente danesi.
L'idea direttrice di Rold era di suscitare
lo spirito dei giovani e di inculcare, in essi
la fede cristiana. Egli era un illustre oratore
e molti dei suoi alunni si richia.vama.no ai
suoi insegnamenti in tutta la vitaTutte le altre scuole popolari create in
seguito presero per modello questo tipo di
scuola, ma ciascuna di esse aveva il suo
carattere particolare e furono, soprattutto,
costruite negli anni che seguirono la guerra
con la Prussia e l'Austria del 1864. In questa
epoca, la popolazione rurale costituiva i 2/3
dell'intera Danimarca e, per conseguenza, le
Scuole furono ripartite nella campagna e
rispondevano alle necessità dei giovani contadini. I corsi di studio avevano luogo per
gli uomini durante l'inverno per la durata
di 5 mesi e per le donne, in estate, per 3 mesi.
Una norma comune a tutti questi corsi
era. la soppressione degli esami. Di regola, il
programma comprendeva dei corsi sulla
storia della Danimarca e la storia universale, la letteratura, la cultura generale. Al
principio ed alla fine di ogni conferenza gli
alunni cantavano una canzone. La caratteristica principale, di tutte queste scuole era
quella che alunni e professori abitavano
insieme, e queste relazioni personali avevano
una grande importanza.
Ad Askov, l'istruzione completa era data
e la si dà tuttora, in due semestri per gli
uomini e le donne.
Oggi, la Danimarca ha circa 60 scuole
frequentate da 6 a 7000 alunni per ogni
anno. L'età media è di 21 anno e gli alunni
non devono avere un'età minore di 18 anni.
Il 7 8 % viene dalla campagna.
Lo Stato concede un importante sussidio
sia alle scuole, che agli idunni.
L'importanza di queste, scuole è. triplice
per l'individuo. Svegliando l'intelligenza e
l'interesse di numerosi giovani, allarga il
loro orizzonte, dando ad essi una profonda impressione del valore dei rapporti
umani e della mutua assistenza. Dal punto
di vista economico, facilitando il passaggio dell'agricoltura estensiva a quella intensiva (s'insegnano nelle scuole la cultura
generale e le scienze) e soprattutto si dà
loro la fiducia nel valore della collaborazione. Nel movimento cooperativo, i contadini danesi hanno trovato uu mezzo efficace
per lo sviluppo dell'agricoltura. Infine nell'ambiente politico sociale, i contadini danesi,
al principio del X I X secolo, costituivano una
classe povera e inferiore, invece nei 100
anni seguenti, essi sono diventati una classe
media agiata, con una posizione rilevante
nella comunità danese.
Uno dei problemi più difficili è quello di
stabilire con vantaggio contatti tra le alte
scuole popolari e la popolazione urbana.
L'Associazione per l'Educazione degli Operai
ha costruito una scuola superiore operaia;
e ciò rappresenta solamente una delle numerose esperienze fatte a Copenaghen. La
prima, la Scuola Superiore di Borup, funziona tuttora.. Una delle più recenti, creata
nel 1946, si trova a Krogerup nel Nord
del Seeland.
Essa mira, ad essere un focolaio di educazione democratica pei giovani di tutte le
classi sociali di natura assai diversa.. Sotto
alcuni aspetti, queste scuole collimano con
le idee di Grundtvig, ma i metodi di insegnamento sono modernissimi. Non solamente si
insiste sulle conferenze, bensì sid lavoro
personale, la conversazione e i gruppi (li
discussione. Però, lo scopo è sempre quello
di sviluppare i rapporti personali, di allargare l'orizzonte, di creare uno spirito di
sincera fraternità, di fiducia.
L'INSEGNAMENTO
IN
DANIMARCA
In Danimarca vi è una netta distribuzione fra l'insegnamento scolastico ordinario
e l'insegnamento professionale. Lo scopo
dell'insegnamento ordinario è quello di dare
agli alunni degli elementi di una cultura
generale e prescindere dall'applicazione pratica delle materie insegnate.
Dai 7 agli 11 anni, tutti i fanciulli ricevono la medesima istruzione elementare:
lingua danese, calligrafia, storia, catechismo, aritmetica, geografia, storia naturale,
musica, cultura fisica, cucito per le ragazze,
lavoro manuale pei ragazzi.
All'età di 11 anni, gli alunni sono divisi
in due gruppi : primo ciclo dell'insegnamento
secondario senza esame e primo ciclo dell'insegnamento secondario con esame.
Il primo ciclo dell'insegnamento secondario senza esame comprende le materie
della scuola primaria; con un orario maggiorato di cultura fisica ed igiene (6 ore settimanali durante quattro anni), di cucito e
di economia domestica (8 ore settimanali),
di lavoro manuale (4 ore per settimana) e
3 ore d'inglese per settimana.
Il primo ciclo d'insegnamento secondario
con esami sulle seguenti materie: danese,
inglese, tedesco, latino o francese (una
classe), catechismo, storia, geografia, stòria
naturale, fisica e chimica, matematica,
musica, calligrafia, disegno, lavoro manuale
e cultura fisica.
All'età di 15 anni, gli alunni sostengono
un esame che permette loro di entrare nella
« realklasse » (classe d'insegnamento pratico)
o al ginnasio (secondo ciclo) che dura tre
anni. Il ginnasio, composto di tre sezioni
(lingue classiche, lingue moderne, matematica e scienze) prepara alla licenza di scuola
media superiore, che dà accesso all'Università.
Una sala della Biblioteca
Reale di
Copenaghen
Secondo la legge relativa all'apprendistato,
il datore di lavoro non ha il diritto di
assumere un giovane o una giovane dell'età inferiore ai 18 anni per un lavoro in
cui essi possono perfezionarsi professionalmente, senza stipulare un contratto da cui
risulti che il padrone s'assume l'obbligo
della formazione tecnica dell'apprendista e
di pagargli gli studi in una Scuola professionale (commerciale, industriale).
tut » di Copenaghen nel quale si svolgono
diversissimi corsi di durata variabile per
moltissime professioni. Esso è simile a quello
progettato dalla riforma della scuola italiana.
Le scuole industriali e commerciali sono
ottimamente attrezzate, diurne e serali e
funzionanti con criteri modernissimi, aderenti alle necessità del lavoro.
Le scuole e gii istituti professionali, in
genere, sono sussidiati dallo Stato, dalle
associazioni patronali e da quelle dei lavoratori, sono soggette ad un rigoroso controllo dello Stato, sono amministrate da un
Direttore, con l'assistenza di un Ispettore e
da un Consiglio Scolastico.
Sarebbe troppo lungo trattare dettagliatamente delle predette scuole.
Accenno soltanto al « Technologisk Insti-
Detto Istituto s'incarica inoltre di ricerche di laboratorio sui materiali lavorati e
dà dei consigli sulle installazioni di macchine, sul calcolo dei prezzi e sulla contabilità di uno stabilimento industriale.
Veduta panoramica
del complesso
universitario
di
Copenaghen
21
L'ORGANIZZAZIONE
DEI SERVIZI AEREI POSTALI
RRITANNICI
JOHN
GULLICK
Il trasporto delle semplici lettere da un punto all'altro del
mondo in poche ore o giorni è uno dei più importanti benefici
che la moderna aviazione abbia portato ai popoli di tutte le
nazioni. Venticinque anni fa il passaggio di una lettera attraverso
tre continenti in pochi giorni sarebbe parso quasi un miracolo:
oggi è una cosa comuuissima. Ma esso richiede il più alto grado
di organizzazione da parte degli operatori dei trasporti aerei e
delle autorità postali. È un vero e proprio miracolo di efficienza.
Solo dall'Inghilterra partono per aereo 750.000 lettere al giorno
dirette all'estero: cioè 274 milioni all'anno. Normalmente le lettere
dall'Inghilterra alla maggior parte delle nazioni europee (escluse
la Polonia e l'Islanda) viaggiano per aereo senza alcuna affrancatura extra. Per le parti del mondo più lontane, per le quali si
usa ancora generalmente il trasporto per via terra o via mare,
l'affrancatura per la posta aerea è calcolata secondo il peso, partendo da un minimo di sei pence.
Ogni lettera viene aiutata durante il suo viaggio da una dozzina di persone differenti, che si adoperano perchè essa giunga a
destinazione con la massima velocità e sicurezza. Seguiamone una
in questo suo viaggio: prima di tutto c'è il postino che la raccoglie e la porta al proprio ufficio locale perchè venga spedita alla
sede centrale di Londra, dove i classificatori lavorano giorno e
notte per selezionare la posta che arriva da tutte le parti dell'Inghilterra. La lettera, selezionata e chiusa in un sacco, insieme
a molte altre, viene affidata agli autisti dei furgoni che la trasportano all'aeroporto, dove altri impiegati postali controllano i sacchi,
li dividono secondo la destinazione, e li consegnano agli ufficiali
della Compagnia Aerea perchè li carichino a bordo. Da quel momento la lettera è sotto la responsabilità del pilota dell'apparecchio
e del suo equipaggio, finché non viene consegnata alle autorità
postali del paese eli destinazione.
LONDRA - NEW
YORK
IN
16
ORE
La posta diplomatica, per mezzo della quale i governi inviano
velocemente istruzioni alle loro ambasciate ed ai ministri all'estero,
viene trattata in modo speciale, tenuta sotto chiave durante il
Impiegali postali britannici all'aeroporto di Londra caricano un
quadrimotore
con lettere e pacchi direttamente dai faraoni postali, fu pochi giorni la posta
sara consegnata a destinazione in diverse località dell'Estremo
Oriente
periodo di sosta all'aeroporto ed affidata personalmente al comandante dell'aereo perchè la tenga in custodia durante il viaggio.
In alcuni casi, in cui la velocità era un fattore di primissima
importanza, la posta diplomatica con una speciale precedenza ha
viaggiato da Londra a New York in solo sedici ore, usando dei
corrieri tra il centro delle due città e gli aeroporti. Ciò è avvenuto,
per esempio, quando Mr. Ernest Bevin, Ministro inglese degli
Esteri, si trovava a Washington per la firma del Patto Atlantico,
ed altri servizi postali a gran velocità sono stati organizzati per
la posta di Buckingam Palace, quando la Famiglia Reale si trovava nel Sud Africa.
La velocità con cui viaggia la posta aerea cresce di anno in
anno. Una lettera impostata a Londra alle 16,30 può essere consegnata a New York il giorno successivo, alla stessa velocità
quindi con cui si consegna la posta normale in alcune regioni del
Regno Unito. La posta da Londra per il Continente arriva il
giorno successivo e qualche volta anche nello stesso giorno. Johannesburg è considerata a 36 ore di distanza, Colombo, l'India e
il Pakistan a due giorni e l'Australia a cinque. Perfino le. più
remote isole del mondo, toccate raramente dalle navi, ricevono
spesso la posta aerea da Londra in dieci o dodici giorni invece,
dei tre mesi che occorrono per mare.
NATALE - EPOCA
DI
PUNTA
A Natale, naturalmente, il lavoro della posta aerea raggiunge
il suo culmine. In quel periodo personale straordinario lavora
notte e giorno per far fronte alla marea di auguri. Dalle cifre di
questo periodo possiamo renderci conto di come si siano ampliati
i servizi postali aerei durante gli ultimi venti anni.
Nel 1931 la « Imperiai Airways of Britain » trasportò nel periodo
natalizio 120.000 lettere verso i paesi del Commonwealth. Nel
1949 gli aerei della « British Overseas Airways Corporation»,
durante lo stesso periodo, hanno trasportato 12 milioni di lettereli primo viaggio postale aereo in Inghilterra ebbe luogo nel 1910,
quando alcune lettere, affrancate dal Ministero delle. Poste in
modo da commemorare l'avvenimento, furono trasportate in un
semplice sacco attaccato sotto un monoplano Bleriot per una
distanza di 11 chilometri da un punto di partenza nel Lancashire,
esse poi completarono il loro viaggio con la ferrovia.
Solo dopo la prima guerra mondiale fu istituito un servizio
regolare tra Londra e Parigi al costo di due scellini e sei pence
per lettera. Più tardi il servizio fu esteso ai paesi del C'ommonwealt ed infine comprese anche la traversata dell'Atlantico. Ogni
anno questo servizio venne perfezionato, così che attualmente
ogni giorno partono aerei postali diretti alle più lontane parti
del mondo.
La posta aerea è molto importante anche sotto un altro punto
di vista. La maggior parte delle linee aeree mondiali ricavano
da essa una larga parte delle loro entrate: senza questo servizio
esse dovrebbero sparire o avrebbero bisogno di sussidi ancor più
notevoli.
L'ufficiale postale di servizio all'aeroporto di Londra, che ha
visto il suo settore ingrandirsi da una piccola tenda ad un imponente edificio, ci ha detto che in tutti questi anni egli non ricorda
che sia mai avvenuto il più piccolo disguido o che un sacco sia
stato avviato nella direzione sbagliata-
24
(Ina nuova strada
nelle Alpi piemontesi
SEN.
Fin dal 1923, augurandomi si
potesse realizzare il sogno accarezzato sia dalla Provincia di
Torino che dalla Commissione
Reale del Parco Nazionale del
Gran Paradiso, avevo, in rappresentanza di detti enti, richiesto all'Autorità militare il
consenso alla costruzione di una
strada che congiungesse l'alto
Canavese alla valle superiore
della Dora Baltea, e più precisamente la valle dell'Orco alla
Valsavaranche attraverso il colle del Nivolet. Ma l'autorità
militare, il cui assenso era
necessario, trattandosi di strada
in prossimità della frontiera,
aveva in allora opposto il veto.
Mutata ora la situazione politica, nonché le concezioni strategiche, ed avendo l'Azienda
Elettrica Municipale di Torino
costruito, per le sue grandiose
opere idroelettriche nella zona
canavesana, la strada che da
Ceresole Reale raggiunge il lago
Semi a 2240 m. s. 1. in., e
dall'altro versante essendosi costruita la strada che sale da
Introd a Pont Valsavaranche a
quota 1970, sia l'Azienda predetta pel versante meridionale,
che la Società « Cogne » per
parte di quello settentrionale,
hanno predisposto un progetto
di raccordo stradale fra Ceresole e Valsavaranche, implicante la spesa di 283 milioni.
A ciò furono indotte dalle necessità tecniche del Consorzio del
Buthier, costituitosi fra i detti
Enti e le Ferrovie dello Stato.
Senonchè tale progetto prevede una larghezza stradale di
soli m. 4,50, sufficiente agli
scopi del Consorzio, ma impari
alle odierne necessità turistiche,
che pretendono una larghezza
minima di ni. ti. Si è perciò,
ad istanza del Governo, costituito un Comitato promotore
con sede presso la Sovrintendenza ai Monumenti (Palazzo
Chiablese, Torino) e di cui fanno
parte i più importanti Enti ed
GIORGIO
Istituti cittadini e della zona.
Esso lia già ottenuto il nulla
osta dell'Autorità militare, ed
ha già avuto dall'Amministrazione Provinciale e dalla Camera di Commercio di Torino
comunicazione di loro notevoli
contributi per parte della maggiore spesa di 70 milioni, necessaria per il predetto ampliamento della strada.
Secondo i dati gentilmente
forniti dall'Azienda Elettrica al
Comitato la strada da essa progettata sale dal lago Serrù al
lago Agnel (m. 2290) con uno
sviluppo di circa 2 km. e con
una pendenza massima dell'8,57 % ; quindi, attraverso il
torrente Agnel, utilizzando il
piano di coronamento della diga
omonima, e colla lunghezza di
m. 4127 sorpassa il colle del
Nivolet a quota 2559, dopo
aver attraversate, prima del
valico, le dirupate rocce del
Nivolet con una galleria in
roccia lunga 80 m. con pendenza massima del 9,71 % .
Quindi dal colle scende ai
laghetti del Nivolet col solo
dislivello di m. 28 e poscia
costeggia a mezza costa il vasto
piano del Nivolet, mantenendosi
all'altezza di circa 2500 m.
lino al termine dell'ampia conca,
per una lunghezza di m. 3619
con pendenza massima dell'I,61 % .
La discesa dal pianoro a
Pont Valsavaranche ha uno
sviluppo di quasi 10 km. con
ampi tornanti e 2 gallerie di
complessivi m. 53 ed ha una
pendenza massima in breve
tratto dell'11 % .
È ovvio che per realizzare
integralmente lo scopo turistico
e provvedere alla possibilità di
transito anche ai moderni torpedoni sia la pendenza che le
curve dei tornanti dovranno
essere opportunamente variate,
come accenna la stessa Azienda
e come d'altronde è già stato
riconosciuto dal Provveditore
ANSELMI
Sopra: Lana del SerrU
Sotto: Lanhi Trebecchi
H
i
(Valsavaranche)
r
23
Sopra: Stambecchi
presso il laghetto del Lauson
S o t t o : Astragalus
/*\ M. Cervino
M.Dolenf i
.
M.Bianco
..
y/ '
n
A
C.Dtt. GRM*J
S.BlUNftRDOi
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AOSTA
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^C.D.PICCOLO
V
'S.BERNftROO
A
L
L
Torino-Aosl-a (Km 125.00 O
o"
cn
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\Pont S. Martin
Paradiso
0
~ ALTRE
STATALI
STRADE
v /jfc.Yiw ov.tr
\
• STRADE
PROGETTATE
K ORCO E V. SA VARANO HE
J
24
\
j
\
Torino-Aosta k m m ^ n V
\Cere^eff
'Vf^^^J.ocana
\
Ceres
g
\l
\ Pont Canai/. (
Cuorgne^-/
v
'
'VflEA
alo'pecuroides
Regionale per le Opere Pubbliche, nonché dall'Autorità militare, che colle sue utili prescrizioni ha dimostrato il suo
interessamento per la costruzione progettata.
È ovvio del pari che dovrà
seguirne il consequenziale idoneo miglioramento non certo
indifferente delle strade di accesso e di fondo valle dei due
versanti, sulle quali nella scorsa
estate sono già stati fatti notevolissimi lavori dal Genio Civile
di Aosta e dall'Azienda Elettrica Municipale e dalla Provincia di Torino.
Appena è il caso di accennare
del colle del Nivolet, mostrando
anche al profano in geologia il
contrasto fra le dirupate creste
del Nivolet, immuni da erosioni
nell'epoca glaciale e le rocce
« montonate » del valico, levigate dal grande ghiacciaio orcano nell'Era Quaternaria. Intorno la visione della catena di
confine, costellata da ghiacciai
e glacionevati, l'apparire delle
vette aostane e il contrastante
disvallare dei due versanti, precipite il canavesano, dolcemente
declinante il settentrionale verso
l'ampio pianoro caratteristico,
sorriso da limpidi laghetti e
coronato dalle molte ed ardue
Colle, del Nivolet
taluno può credere. (Mi fu detto
che non alzano più neppure il
capo al passaggio rombante,
per quanto non frequente, degli
aeroplani). E ancora tutta l'altra fauna, dal camoscio e dall'aquila, cantati fra le bellezze
del Piemonte dal Carducci a
Ceresole Reale, alle varietà rare
di farfalle ed altri animaletti
minori, scoperti dagli entomologi nella zona, tutta una vita
animale che, protetta dalle insidie, dopo il noto periodo di
depressione, ora nuovamente
risorge.
Lago del Nivolet
con le Alpi
di
confine
che detta strada valorizzerà due
magnifiche valli alpine, fra le
più belle d'Italia, e che costituirà un nuovo accesso dalla
pianura padana alla valle d'Aosta, costretta ora ad un'unica
comunicazione col resto d'Italia.
Ma sarà soprattutto una meravigliosa via turistica, ricca di
eccezionali attrattive. Essa infatti, abbandonando, a neanche
una quarantina di km. da Torino, la piana del basso Canavese giunge alle morbide dolcezze dei declivi prealpini, e
passando — per le già avvenute
correzioni stradali — fuori dagli
abitati di Sparone e Locana sale
agli « Scaloni » dell'Orco, famosi
per la loro superba bellezza, e
quindi alle aspre giogaie di
frontiera, in vista del maestoso
gruppo delle Levanne, costeggiando le rive, che si vanno
popolando di ville, dell'ampio
lago di Ceresole, e quelle dei
laghi superiori S e m i e Agnel,
resi più imponenti dalle gigantesche opere che il valore
dei tecnici dell'Azienda Elettrica Municipale di Torino ha
s a p u t o costruire. R a g g i u n g e
quindi la depressione a sinistra
cime del più elevato massiccio
montano interamente italiano.
E fra le rocce, se la fortuna
è propizia, apparizione di mandre di stambecchi che, se non
perseguitati, non sono così selvaggiamente
fuggenti,
come
Spunta intorno la timida e
pur smagliante bellezza dell'alta
fiora alpina, cara, anche pei
suoi ricordi liymalaiani e per
la sue specie rare, ai suoi appassionati ricercatori.
Proseguendo la strada scende
fuori dei limiti del Parco Nazionale, che ha attraversato
nella sua minor larghezza, e
giunge alla borgata di Pont
Valsavaranche dopo molteplici
- Rocce « montonate «
attraversamenti della spumeggiante Dora, e inizia il ridente
paesaggio lungo la vai Savara,
che ha tanta seduzione di
alpestre venustà. Infine, dopo
la biforcazione stradale della
valle di Rhèmes, presso la
profonda spaccatura
solcata
dalla Dora di detta valle, l'apparizione a un tempo ridente e
severa del castello d'Introd,
monumento nazionale, e poi la
discesa alla strada statale fra
Villeneuve ed Arvier.
Così, colla strada progettata,
si costituirà, grazie all'ottima
provinciale Cuorgnè-Ivrea, un
grandioso anello turistico fra
l'Aostano e il Canavese, al cui
fascino non vorranno sottrarsi
neanche i visitatori d'oltre Alpe.
I lavori progettati dovranno,
secondo le prescrizioni degli
Enti sovventori, iniziarsi nella
prossima primavera e — data
la forzata inazione dei mesi
invernali — si ijresume che
avranno la durata di due anni.
Colle e creste del Nivolet
- Versante di Ceresole
MATERIALI PLASTICI
PROGRESSI
CONDENSATO
DA
TRASMISSIONI
L.
Parlando di materie plastiche, della loro
scoperta, delle loro meravigliose applicazioni, cioè della nuova e fiorente industria dei plastici, s'intende parlare della
ampia famiglia delle resine sintetiche. Lo
studio dei plastici sintetici è recente, non
così la conoscenza dei plastici naturali —
come l'asfalto, la lana, la resina r— già
conosciuti negli antichi tempi.
La Barnett narra che l'origine dell'interessamento per la scoperta dei plastici sintetici è nata dall'offerta di un premio da
parte di un fabbricante di palle da biliardo.
Il sostituto dell'avorio nacque così con la
invenzione della celluloide nel 1868.
Alla celluloide segui la caseina e, più
tardi, con la combinazione del fenolo e della
formaldeide, la bachelite. Poi dal granoturco,
dal carbone, dall'acqua marina, dai semi di
soia, dalle arachidi, dal petrolio vennero
fuori numerose sostanze. E dalle stesse sostanze basi il chimico seppe produrre mate-
Pavimento
rivestito in
Tinylite
V.
BARNETT
E
RADIO
-
E.
SCOPERTE
DELLA
«VOCE
DELL'AMERICA
HAUSER
riali con caratteristiche del tutto differenti,
paragonabili ai vari aspetti di carattere della
stessa persona. Vi sono qualità comuni
come la leggerezza, la levigatezza, la resistenza alla corrosione e vi sono proprietà
particolari come la resistenza agli agenti
chimici, il comportamento elettrico, la trasparenza, ecc.; vi è la sostanza che ha tendenza a trasformarsi chimicamente alla
azione della pressione o del calore e vi è
la materia che al calore si rende morbida,
ma non subisce trasformazione chimica.
Infine allo studio per scoprire il surrogato
a materie prime già in uso, seguì quello di
creare plastici che fossero essi stessi materiali con proprie caratteristiche: questa ricerca si è sviluppata particolarmente durante la seconda guerra mondiale. Fu allora
che si dimostrò preziosa la possibilità di
determinare in anticipo le proprietà di un
materiale plastico.
Ecco alcuni dei principali prodotti delle
Tubetti in
Tinylite
ricerche del periodo bellico e immediatamente postbellico.
Il Sarem, sostanza termoplastica, fabbricata con petrolio e acqua marina, con cui
si sono formati tendaggi per proteggere le
truppe nelle zone tropicali, e usato quindi
per tappezzerie di eccezionale resistenza; il
VinyUte, derivato dalla bakelite, infrangibile e non infiammabile, adoperato per
costruire molti oggetti, tra cui i dischi fonografici; VEihocél, originariamente escogitato
a scopo bellico, di eccezionale resistenza
alle temperature calda e fredda, usato per
l'aeronautica, per la telefonia, per l'imballaggio ; lo Styron che è chiamato la « ghisa
dell'industria dei plastici », adoperato per i
fili coassiali, gli isolanti rigidi, i rivestimenti
isolanti, la radiofonia e, per la sua resistenza agli acidi, per fabbricare bottiglie,
fiale, fiaschi, tappi.
Vi sono inoltre altri plastici largamente
usati come lo Styrofoam, una forma di polistirene, bianco, leggero, inodoro, resistente
all'acqua e alle muffe, che servì, durante la
guerra, per costruire articoli destinati a galleggiare (cinture, scialuppe di salvataggio),
utile anche come isolante termico negli
apparecchi di refrigerazione; l'acetato cellulare di cellulosa, Cellular cellulose acefale,
altro plastico leggero; il Piexene,
nuovo
capolimero dello stirene, con cui si fabbricano speciali tipi di recipienti; il Doron che ha
una resistenza superiore del trenta per cento
a quella di una corazza d'acciaio, a parità
26
di peso, da cui si ricava un laminato leggerissimo, dotato di grande resistenza, che
non conduce nè l'elettricità, nè il calore e
può essere modellato con grande facilità.
Sempre durante la guerra, vari difficili
problemi aeronautici vennero risolti, usando
un metaerilato di metile chiamato Lucite e
il Plexiglas. Cupole di questi plastici negli
apparecchi hanno permesso di compiere osservazioni in qualsiasi direzione con un
minimo di distorsione ottica.
Infine, tra i ritrovati più recenti nel campo
dei plastici, deve ricordarsi il Teflon, resistente all'elettricità, al calore e agli agenti
chimici — compresi gli acidi altamente corrosivi — e praticamente insolubile. Il Teflon
è particolarmente indicato per la fabbricazione di guarnizioni e per il trasporto e la
conservazione di liquidi corrosivi, nonché
quale materiale isolante nel campo della
radio.
L'abbondanza e la molteplicità dei plastici oggi in uso ha reso il problema del loro
impiego soprattutto un problema di scelta.
Si trova sempre il materiale plastico speci-
ficamente adatto per adempiere un determinato compito nel campo industriale, mentre i plastici, combinati anche con vetro,
gomma, legno e metalli, aprono nuovi orizzonti al disegno industriale.
E molto ci si può attendere dall'industria
dei plastici nel futuro immediato. Siamo
entrati in un'era completamente nuova
— osserva l'Hauser — anche per quel che
riguarda i fondamentali concetti della chimica e, in primo luogo, di quella dei composti ad alto peso molecolare.
Enormi progressi si sono verificati nel
campo della gomma sintetica.
Il poli-isobutilene, polimero completamente saturo, a forma di lunga catena, che
possiede soltanto una mediocre elasticità,
con opportuni trattamenti, si è trasformato
in polimero simile alla gomma e vulcanizzabile. In seguito a difficili e laboriose ricerche,
si è riusciti in un primo tempo ad utilizzare
i residui di alcuni tipi di gomma sintetica:
per maggior precisione, i residui di prodotti composti di un solo tipo di gomma
sintetica, non quelli di prodotti di vari mate-
I mpernicabile
in VinyjÀte
riali sintetici e di miscele di gomma sintetica. In un secondo tempo anche quest'ultimo problema è stato finalmente risolto.
Così oggi si è in grado di rigenerare qualsiasi
tipo di gomma sintetica, o miscuglio di
gomme sintetiche, o miscuglio di prodotti
sintetici e gomma naturale, con un procedimento unico che permette di utilizzare il
preesistente macchinario dell'industria della
rigenerazione della gomma.
Fino a poco tempo fa si riteneva come
cosa certa che i composti ad alto peso molecolare classificabili come plastici, rientrassero tutti nel campo della chimica organica.
Tuttavia lo sviluppo di resine siliciche (siliconi)
ha finalmente spezzato le barriere jra il mondo
delle sostanze organiche e quello delle inorganiche. Nei siliconi, il legame fra atomo di
carbonio ed atomo di carbonio, nella catena
molecolare di un idrocarburo, è stato rimpiazzato con un legame del tipo
silicio-ossigenosilicio. Pertanto oggi siamo in grado di pro-
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speciale
- utensili
al Carbonio
(rapido)
- Cromo - Tungsteno
- resistenze
di 10 m\m. al 0,10 • Profili
elettriche
speciali
-
- Nichel
inossida-
degli stessi
Stabilimento In
MANTOVA
Vlcolo (inasto 8 - Tel. L>t.!l5
acciai
27
durre uu nuovo gruppo di sostanze plastiche
basate su siliconi, in maniera perfettamente
analoga a quanto finora praticato nel campo
della chimica dei composti organici ad alto
peso molecolare. Questi nuovi materiali plastici basati su siliconi sono già stati applicati con grande successo quali vernici e rivestiture, nonché per la produzione di un polimero simile alla gomma, chiamato «silastic»:
prodotto, questo, che mantiene intatta la propria elasticità fra le temperature di meno 48
e 200 gradi centigradi. Il nuovo prodotto è
particolarmente importante per la fabbricazione di guarnizioni di gomma e tubi resistenti ad alte temperature.
Cappa in VinyUte per inalazioni
d'ossigeno
Calcio di lucile da caccia in acetato di cellulosa
E
28
Un altro progresso nel campo dei materiali plastici, è rappresentato dall'uso di
argille bentonitiche che contengono basi intercambiabili con cationi polimerizzabili. Queste
argille offrono interessanti possibilità di
applicazioni pratiche nel campo degli stampi
per riproduzione e della produzione di lamine
o rivestiture; ed avranno una particolare importanza nei casi in cui occorrano forti proprie®: dielettriche. Anche in questo campo,
la combinazione dei prodotti naturali e dei
prodotti creati per sintesi in seguito alle
ricerche sui plastici, apre nuovi orizzonti
verso il futuro. Invece di sostituire le basi
di una bentonite naturale con radicali organici polimerizzabili, possiamo ricoprire le
lamine e rivestiture di argilla cui abbiamo
accennato con soluzioni di resine siliciche, e
quindi cuocere la resina depositata. La
lamina o rivestitura così prodotta è molto
flessibile, ha un grado di resistenza termica
più ampio di quello offerto da qualsiasi
altra sostanza impiegata per usi consimili,
e non è alterata dall'azione di solventi organici e di altre sostanze chimiche corrosive.
Le svariate applicazioni pratiche di questa
sostanza, specie quale involucro impermeabile, sono evidenti. A questo proposito va
ricordato anche l'uso di gomma dilatata
adiabaticamente, e di cloruro di vinilidene,
per scopi di rivestimento e copertura. Col
calore, la rivestitura di un pacco si contrae
e forma una specie di involucro utile per
scolii di conservazione e magazzinaggio.
Tale sostanza plastica ha già trovato ampia
applicazione in molti campi, fra l'altro quale
materiale per tubature; e, questo, in virtù
della sua grande resistenza agli agenti chimici.
LA RICOSTRUZIONE
DELLA TORINO - CUNEO - NIZZA
VISTA DA PARTE FRANCESE
STRALCIO
DA
UNA
R E L A Z I O N E
La questione della ricostruzione della
Torino-Cuneo-Nizza nel suo tratto, in territorio francese tra Breglio e Vievola, è stata
posta in discussione, di qua e di là della
frontiera, subito dopo guerra ed è stata
commentata e discussa, sia pure con diversi
criteri, ma è bene riconoscere e sottolineare,
prevalentemente in senso favorevole dalle
rappresentanze economiche qualificate delle
due Nazioni interessate.
Alcune precisazioni e diversi argomenti
di ragguardevole rilievo sono stati prospettati in una relazione presentata, or è quasi
un anno, dal signor R. Viers alla Camera
di Commercio di Nizza e delle Alpi Marittime, che ha cordialmente e costantemente
collaborato alle iniziative prese in merito
all'importante problema da parte delle
Camere di Commercio, Industria e Agricoltura del Piemonte e particolarmente di
quelle di Cimeo e Torino.
Dalla relazione predetta stralciamo e traduciamo la parte che concerne più specificatamente i motivi di carattere generale e
internazionale.
Considerazioni
generali.
Le ferrovie di Parigi-Lione e del Mediterraneo annunciavano, il 28 ottobre 1928,
a mezzo di manifesti l'apertura e l'attuazione della linea congiungente Nizza alla
frontiera italiana, via Sospello.
Era questa la consacrazione di rilevanti
sforzi per la costruzione di un tracciato ferroviario che aveva richiesto l'effettuazione
di numerose opere, ed era anche la consacrazione di una politica realizzatrice di rapporti internazionali che i m m e t t e v a di unire
direttamente il littorale mediterraneo alla
Svizzera ed all'Europa centrale per il centro
di Torino, con una linea a carattere eminentemente turistico.
Ciò che un periodo di pace aveva permesso di costruire con il lavoro di numerosi
mesi, era reso inutilizzabile, in pochi minuti,
nel periodo di guerra, con la sadica distruzione di una delle più belle opere dovute
al genio umano.
In prosieguo, una scelta talvolta arbitraria si è manifestata per la ricostruzione
di quello che esisteva.
Ed è così che si decide, in tale scelta, a
favore di quello che sembra indispensabile
all'economia di una regione o di una nazione
e che si abbandona all'oblio e alla scomparsa quello che, qualche anno prima, era
considerato come un elemento di progresso.
In molti casi, decisioni del genere sono
insieme e coraggiose e utili.
Nel caso in questione, e cioè la rimessa
in attività della linea Nizza-Torino, non
sembra fortunatamente che una condanna
definitiva sia stata pronunciata: si rileva
DEL
SIG.
R.
V I E R S
esitazione e quindi speranza, poiché si tratta
prima di tutto di un problema d'ordine
internazionale.
Sono molti a reclamare la ricostruzione
della linea.
Il carattere internazionale della linea è
sufficiente a non permettere di considerarla
come una linea di interesse secondario. La
sua recente messa in opera (ottobre 1928)
comprova che essa risponde ad una esigenza
imposta dalla necessità di un traffico internazionale che nessun altro mezzo di sostituzione dovuto al progresso ha potuto
sorpassare.
Questa constatazione è stata fatta da
parte di organizzazioni composte da membri
particolarmente competenti in materia. Scegliendo a caso, si possono porre in rilievo
i punti significativi, i voti e le mozioni
emessi e trasmessi alle autorità qualificate:
1) dal Congresso delle Camere di Commercio francesi e italiane riunite a Torino
dal 2 al 5 settembre 1948;
2) dalla Camera di Commercio di Cuneo;
3) dal Comitato di difesa degli interessi
di Ventimiglia;
4) dalla Federazione dei Sindacati d'iniziativa della Costa Azzurra;
5) dal Comitato Regionale del Turismo
della Riviera Costa Azzurra;
6) dalla Federazione dei Sindacati Alberghieri della Riviera;
7) dalla Camera di Commercio delle
Alpi Marittime;
8) dai Sindaci francesi ed italiani dei
Comuni di Valle Roja;
9) specialmente poi, dai Comuni dei
territori annessi di Tenda e Briga;
10) dal Consiglio Municipale di Nizza.
Ragioni che depongono a favore della ripresa
del servizio della linea
Nizza-Cuneo-Torino
come transito internazionale.
La linea è una delle più recenti della rete
ferroviaria francese, importante sul piano
economico d'anteguerra poiché riuniva la
regione produttrice del Piemonte alla Costa
Azzurra; essa riveste una importanza accresciuta per l'apporto del fattore turistico che
non può esserle misconosciuto, in relazione
alle nuove correnti turistiche provenienti dai
Paesi Scandinavi, dalla. Svizzera, dall'Italia.
La linea Nizza-Torino-Basilea è il tracciato più diretto, più_ rapido, più turistico.
Essa deve essere considerata come uno
dei collegamenti ferroviari più rilevanti, non
tanto per gli intrinseci incassi del traffico
quanto per l'incidenza dovuta all'apporto
delle divise.
Le Compagnie di navigazione aerea e
marittima non sono necessariamente preco-
stituite per realizzare utili, poiché in tal
caso le sovvenzioni loro accordate sarebbero
inutili, ma sono pure mantenute in servizio
sia per ragioni di prestigio, sia per ragioni
economiche.
Una linea ferroviaria internazionale deve
essere giudicata alla stessa stregua.
Si può sapere esattamente il costo dei lavori
per la ricostruzione della linea?
Secondo le fonti informative il preventivo
varia da 300 milioni ad un miliardo.
Una inchiesta del Console di Francia a
Ventimiglia portava a valutare, il 13 gennaio 1949 a 300 milioni di franchi la spesa
di ricostruzione per il tratto francese e a
180 milioni di lire per il tratto italiano.
Un'altra inchiesta del Consiglio Regionale
del Turismo, in data 25 febbraio 1950, concludeva con una previsione di 350 milioni
di franchi per la ricostruzione in territorio
francese, nel periodo di un anno. Tali lavori
comprendono la ricostruzione del sotterraneo.
Ciò che riporta alla constatazione che vi
sono da una parte delle prevenzioni di fantasia favorevoli alla politica della non ricostruzione e d'altra parte delle convinzioni
basate sulla realtà favorevoli alla politica
della ricostruzione.
21)
ANCORA
SULLA MALATTIA DEL CASTAGNO
1
La malattia del castagno
corsa distruttrice...
procede
nella
sua
D o p o l'invasione degli S.U.A., dopo l'Italia
e la Spagna è ora la volta della Svizzera.
Nel 1948 VEndothia ha fatto la sua comparsa
a Soresina nel Canton Ticino, e numerosi
già vi sono i focolai d'infezione. L e Autorità
cantonali e l'Ispezione forestale federale se
ne sono subito preoccupate; il prof. Ernst
Gaumann, dell'Istituto Botanico annesso al
Politecnico di Zurigo, il quale prese subito
a studiarla, pubblica nel n. 1, 1951, dello
Schweizerische Zeitschrift fiir Eorstwesen, un
articolo che ben merita di essere preso in
considerazione anche da noi, per le ampie
notizie che ci dà sulla malattia e per le
conclusioni cui giunge.
Fig. 1 - Attacco iniziale dei ramoscelli della chioma;
il cambio reagisce energicamente, il ramoscello
s'ingrossa e la corteccia si apre e distacca
longitudinalmente.
Fig. 2 - Attacco più energico del parassita; il cambio
viene ucciso e si inizia la distruzione del legno; in
corrispondenza si ha una depressione, del legno.
Come si presenta
il male?
Il parassita, VEndothia parassitica (Murr.)
And., un ascomiceta del gruppo delle Dioportales, comincia i suoi attacchi dai ramoscelli più alti della chioma. Approfitta delle
ferite causate da geli, venti, grandine, insetti, ecc. per introdursi sotto lo strato
esterno ruvido della corteccia, e qui ne
attacca le parti vive (il libro), per spingersi
poi al cambio e agli strati superiori del legno.
Nel tempo di 3-5 settimane le foglie avvizziscono, restando, pendule, attaccate al ramo
fino nell'inverno inoltrato. I ramoscelli seccano poco dopo e la corteccia prende un
colore rosso-bruno, ben distinto da quello
verde-olivo dei getti sani.
Il ramoscello, se fa a tempo, cerca di
reagire con una attiva moltiplicazione del
cambio, determinando un ben visibile ingrossamento in quel punto, e come conseguenza la screpolatura longitudinale della
corteccia (fig. 1). Ove il fungo, nella sua
azione, sia più rapido dell'ospite, allora a
questo non rimane che cercare di chiudere
con un cercine suberoso l'attacco, per impedire che si allarghi di più. In corrispondenza
al cercine per la distruzione dei tessuti sottostanti, la corteccia esterna si abbassa e
si screpola e ne risulta come una depressione
(fig. 2). Nei rami più sviluppati e sul fusto
questa è la sola forma di reazione della
pianta, e il male si presenta sotto forma di
dette ammaccature, ma molto più grandi
(fig. 3). Sui fusti tale manifestazione esterna
ritarda spesso più anni, quando si presenta
la corteccia se ne stacca facilmente e sotto
si trova come uno spesso strato di cotone,
di color crema, che è il micelio.
Fin dal principio dell'estate si vedono
spuntare sui ramoscelli e rami, attaccati
come tante bacche, piccole pustole di colore
rosso-aranciato, che talora lo ricoprono quasi
del tutto; sono i picnidi, le fruttificazioni
estive. Ben presto si aprono e ne escono
tanti filamenti, visibili soltanto con una
lente, che contengono milioni di cossidi
(fig. 4). Sono queste le spore estive, che i
venti e la pioggia diffondono nella chioma;
questa in breve ne resta tutta attaccata.
Dalla chioma di un albero i cossidi passano
a quelle dei vicini, per un raggio di 100200 m., che finisce per esserne totalmente
infetto, e costituire un focolaio d'infezione.
In autunno si ripete la stessa comparsa
di pustole sui rami e sui fusti, nei punti
attaccati; presentano lo stesso colore e dimensioni, sono però diverse: sono i periteci,
le fruttificazioni invernali. Meccanicamente lanciano fuori le ascospore, spore molto
più resistenti ai freddi e alle intemperie.
30
stata distrutta, bensì di un bosco di seconda
crescita.
In principio, come per altri parassiti, si
credette, che l'Endothia fosse stata importata di fuori, dal Giappone o dalla Cina,
dove si sa che vive senza arrecare alcun
danno a quei castagni. Tale immunità verrebbe spiegata col fatto che il fungo esisteva
nell'Asia dalle epoche geologiche; la rottura
durante il Terziario, del ponte che univa
l'Asia all'America, avrebbe impedito all'Endothia di diffondersi anche in quest'ultimo
continente. In Asia, attaccando gli individui
di castagno più deboli, impedendo loro di
riprodursi, avrebbe determinato, nei millenni, una lenta selezione di specie o razze
resistenti al parassita. Questa selezione non
ha avuto luogo nel Continente americano,
per cui il giorno in cui l'Endothia vi venne
introdotta, trovò specie e razze di castagni
impreparate a resisterle.
limento fisiologico dei castagneti e conseguente
aumento di ricettività.
Questa terza ipotesi sarebbe avvalorata
dall'estendersi dell'attacco deH'Endothia ad
altre specie oltre che al castagno.
In America si è infatti riscontrata altresì
su diverse specie di quercia, aceri, carpini,
Fig. 4 - La comparsa dei picnidi, con la loro apertura e fuoruscita dei cossidi sul ramo piii grosso.
Se non che nel 1938 la malattia è comparsa anche in Europa (Italia e Spagna),
e anche allora la prima supposizione fu che
si trattasse di un parassita importato. Studiando però meglio l'Endothia, si trovò che
è questo un genere molto complesso, non
ancora ben chiarito per il vecchio Continente. E si è affacciata allora un'altra ipotesi: che non si tratti della stessa Endot.hia
americana o giapponese, bensì di una specie
o razza nostrale, la quale mantenutasi innocua fino ad oggi, ad un tratto, per mutazione, si sarebbe trasformata in una forma
oltre modo virulenta.
Fig.
3 - Come si
presenta esternamente
rami più grossi.
l'attacco
ai
I venti, gli insetti, gli uccelli stessi le possono trasportare a distanza di chilometri,
mantenendo intatta la loro germinabilità;
quivi si sviluppano e originano nuovi focolai.
L a pianta colpita non muore subito; se
giovane può resistere 3-4 anni, e se adulta
(30-40 cui. di diametro) anche 8-10 anni
(fig. 5). Negli Stati del Maryland e del Virginia, si è notato che d o v e l'infezione ha
raggiunto un attacco dell'uno per cento, nel
termine di sei anni già il 2 % delle piante
risultano seccate, e in quello di altri 5 anni
il 9 5 % .
Origini
dell'infezione.
L'infezione si è manifestata la prima volta,
nell'estate del 1904, nel giardino zoologico
di New Y o r k , d o v e uccise un gruppo di
castagni. Sei anni d o p o già era difficile di
trovare un castagno sano nelle vicinanze
della grande città. Conviene osservare che
il castagno (Castanea Dentata) cresceva colà,
non in castagneti artificiali puri, c o m e da
noi, bensì in bosco misto: di quercia (Quercus
alba) e di tsuga (Tsuga canadensis), cui il
castagno prendeva parte nella proporzione
del 4 0 - 6 0 % . N o n si trattava della primitiva
foresta, la cosidetta foresta vergine, che era
Ora è evidente che, a seconda che risulti
esatta una più che l'altra ipotesi, diversa
dovrà essere la via da seguirsi in questa
lotta. Se il parassita che attacca i nostri
castagneti è lo stesso che ha distrutto quelli
degli S.U.A., ossia l'Endothia proveniente
dall'Asia, la prima cura sarà di arrestarne
ogni ulteriore diffusione, con tutti i mezzi.
Si potrà anche cercare di vedere se i castagni
giapponesi e cinesi, immuni, possono vegetare anche da noi, mantenendo la loro
immunità, e in grado di fornirci quelle frutta
e quei legnami, per i quali l'apprezziamo.
Ove invece si tratti di una specie o razza
specificatamente nostra, inutile preoccuparsi
dell'introduzione di altre razze, bensì converrà di vedere se specie o razze di castagni
esotici si mostrino più resistenti dei nostrali.
E in quanto in pratica si è visto che nelle
zone colpite si trovano sempre individui
risparmiati, accertare se si tratti di condizioni micro-ambientali, ovvero di forme per
se stesse resistenti; nel qua.1 caso converrebbe cercare di moltiplicarle per via organica o sessuale.
Ma vi è ancora un'altra ipotesi, quella
manifestata dallo scrivente in un suo precedente articolo, pubblicato su « Cronache
E c o n o m i c h e » del 31 marzo 1950, n. 78, e
cioè che invece di una maggiore aggressività,
sia di razze nostrali che esotiche, si tratti
di una accresciuta ricettività dei nostri
castagni, per il trattamento anti-naturale
cui vanno soggetti da secoli. A questa ipotesi accede anche il Giiumann, là d o v e
osserva che non è forse a caso che nel lasso
di un ventennio il castagno è stato colpito
da due gravi malattie: il male dell'inchiostro
e il cancro della corteccia, e ne fa risalire
la probabile causa alla, unilaterale costituzione dei castagneti (monofiti) e all'eccesso
di utilizzazione cui vengono da t e m p o sottoposti, ciò che ha portato a una
composizione
deficiente del terreno e con essa ad un indebo-
31
carya, liriodendro, ecc. e da noi sulla rovere,
sulla quercia lanugginosa e sul leccio. Ora
è difficile concepire come un fungo fino a
ieri innocuo, acquisti ad un tratto una tale
aggressività da colpire tante specie diverse,
laddove è incontestato il progressivo deterioramento dei nostri castagneti e boschi,
con un'inevitabile diminuzione della loro
vitalità.
Quali i provvedimenti adottati dalla Svizzera?
Per quanto i castagneti siano lungi dall'avere in Svizzera l'importanza che hanno
da noi, non ha mancato quella Nazione di
ricorrere immediatamente a una serie di
rimedi.
Come primo provvedimento d'ordine generale ha nominato una Commissione, composta di un botanico (Gaumann), di un
genetico (Fischer), di un fìtosociologo (Etter),
tutti professori di università, perchè studino a fondo la malattia.
Come provvedimento preventivo ha poi
stabilito un cordone sanitario, per impedire
l'entrata dall'Italia e dalla Spagna di materiale infetto, e uno stesso cordone ha disposto
attorno al Canton Ticino, per vedere di
arrestare il male a quella sola regione.
Per la lotta locale ha cominciato col chiedere la collaborazione delle Autorità locali,
e prima quella forestale, mettendola al corrente, con conferenze e quadri a colori, del
decorso della malattia. Per ogni comune
infetto ha poi disposto la nomina di una
commissione, la quale durante l'estate dovrà
percorrere tutti i castagneti, accertarne i
focolai e segnare con un martello tutte le
piante attaccate.
Durante l'inverno 1950-51 tutte le piante
di questi focolai dovranno essere abbattute,
e non soltanto quelle in stato avanzato di
infezione, ma altresì quelle appena colpite.
Taglio e trasporto dovranno essere effettuati
nel termine di una settimana, giacché la
produzione di ascopore è più abbondante
sulle piante abbattute che su quelle in piedi.
Il materiale adatto all'estrazione del tannino verrà portato alle fabbriche colla corteccia; quivi sarà tenuto separato dall'altro
sano; verrà scortecciato e lavorato nello
spazio di una settimana; la corteccia sarà
bruciata e lo spiazzale ben ripulito. Il restante legname, in quanto non convenga
carbonizzarlo, verrà condotto dal proprietario alla propria aia e qui messo, ben
accatastato, sotto la tettoia a seccare.
Tutte queste operazioni possono importare un maggior lavoro; si indurrà il proprietario ad affrontarle con
opportune
sovvenzioni.
Per quanto scrupolosamente applicate,
queste norme, non si può pensare che esse
valgano ad arrestare l'epidemia; esse serviranno ad allentarne il decorso, il che servirà
a diminuire la gravità della crisi; in quanto
i proprietari avranno modo di sostituire
gradatamente a quelli del castagno altri
prodotti. Si avrà anche il tempo di studiare
meglio la malattia: vedere se si tratta della
vecchia forma di parassita, proveniente dall'Asia, ovvero di una forma nuova, ingeneratasi da noi; vedere se le specie esotiche,
immuni, possono adattarsi al nostro ambiente e fornirci prodotti in misura e qualità
non troppo inferiori alle nostrali. Si potrà
anche accertare se fra le nostre popolazioni
32
di castagni non si trovino individui resistenti, cui dare larga diffusione.
In attesa dei risultati di tali ricerche, le
Autorità svizzere ritengono non sìa male
migliorare i provvedimenti colturali, dei loro
boschi. Perciò ciascun comune provvederà
a fissare il minimo di castagneto da preservare per i propri bisogni di frutta, legname
da lavoro e da tannino. Tali aree verranno
scelte dalle Autorità forestali nelle zone
ancora immuni e a vegetazione rigogliosa,
giacché come ha osservato da noi l'Ispettore
forestale Del Guerra, queste si sono dimostrate le più resistenti.
Le medesime verranno fatte oggetto di
speciale sorveglianza, per allontanarne qualsiasi individuo al minimo accenno di attacco.
Se col tempo si riuscirà a trovare specie o
razze immuni, sarà cura dell'Amministrazione di fornire il materiale con cui sostituire a poco a poco quelle attuali.
Il Gaumann fa altresì osservare la convenienza di ritornare ad alto fusto i cedui,
eventualmente attaccati, giacché le condizioni microclimatiche del ceduo sono particolarmente favorevoli allo sviluppo dell'Endothia e potrebbero quindi facilmente
trasformarsi in centri di diffusione. Naturalmente non sarà la fustaia pura di castagno
che dovrà essere ricostituita, bensì il bosco
misto, o meglio l'associazione boschiva corrispondente alla località, canone ormai
fondamentale per la ricostruzione dei boschi
in Svizzera. Così, ad evitare il degradamento
del suolo, nei castagneti tagliati a raso, sarà
bene provvedere il più sollecitamente possibile alla ricostituzione del IOTO bosco
naturale.
Questi ultimi provvedimenti non si possono imporre ai privati, però con una adatta
Fio.
S - Robusto
castagno
fatto
propaganda non sarà difficile persuadere
questi ultimi del loro vantaggio ad adottarli.
La Confederazione ha poi un'altro mezzo :
quello delle sovvenzioni che suole accordare
per tutti i miglioramenti boschivi, sovvenzioni che nel caso attuale potrebbero essere
portate al massimo.
E da noi?
Questo il complesso di provvedimenti che
la saggia Amministrazione forestale svizzera
ha adottato nel termine di due anni per
combattere un male, che, ove raggiunga il
massimo sviluppo, non arriverà mai ad un
quinto dei danni da noi prevedibili. E allora
sorge la domanda: e da noi? È da sperare
che l'esempio della Svizzera ci spinga ad
agire con eguale risolutezza!
A proposito degli S.U.A. scrive il Gaumann: « Così si è verificato alla nostra epoca,
ciò che prima si sarebbe ritenuto assolutamente impossibile, che una specie naturale,
nella sua zona naturale, nello spazio della
vita di un uomo, sia scomparsa, non lasciando altro relitto che i rigetti delle ceppaie
abbattute. Per le giovani generazioni americane il castagno, quale albero ornamentale,
da frutto e da legname da lavoro, non è
più che un ricordo storico ».
Dio non voglia che fra una diecina di anni
non abbiano a ripetere lo stesso, le nostre
popolazioni montane!
N . B . - Le illustrazioni sono state ritratte dallo scritt o del P r o f . Ernst, G a u m a n n , c o m p a r s o sul n u m . 1
dello i Scìiweizerische Zeitschrift fiir Forst.wesen »
- Gennaio 1951
disseccare dal parassita.
A
destra quelli di una pianta
sinistra i rami
ancor vegeta.
di un altro castagno
ucciso,
a
CARLO
COCITO
Nel prossimo mese di Maggio
verrà inaugurata la nuova sede del
Mercato granario e della Borsa merci
nel Pcdazzo della Società Foro Frumentario in via A ndrea Boria, 15.
Neil'imminenza di tale manifestazione siamo lieti di pubblicare un
interessante articolo del nostro collaboratore, signor Carlo Codio, sulla
evoluzione storico-economica dei mercati granari della nostra città.
Torino, prima del Mille, appare come un
grande borgo a carattere prevalentemente
rurale. La vita si esprime in forme semplici
e rudimentali, i bisogni dell'esistenza sono
ancora limitati ed i rapporti fra i suoi abitanti nascono per lo più dagli scambi dei
prodotti della terra mediante il baratto in
natura ed in scarsa misura con la moneta.
In quei tempi di calamità e di guerre è
predominante la preoccupazione del nutrimento. È l'età precapitalistica, in cui lo
spirito del lucro e dell'arricchimento non si
associa che in forma limitata alle manifestazioni produttive e commerciali. Le relazioni sono prevalentemente determinate da
necessità di vita, non ancora dagli impulsi
umani verso la rischiosa conquista della
ricchezza. Tale spirito d'intrapresa, e di
rischio è ancora privilegio del guerriero e
dell'uomo politico, nei quali si assommano
i poteri dello stato feudale.
Non potremo però negare che in quei
tempi le relazioni di scambio sui luoghi di
mercato già si manifestassero, sebbene il
lento movimento del denaro, la scarsità della
popolazione, duramente provata dalle pestilenze, dalle guerre e dalle privazioni, il basso
tenore di vita, la mancanza di comunicazioni,
le limitate possibilità d'acquisto e di consumo
ed altre molteplici cause etniche economiche
e politiche si opponessero all'espansione ed
al perfezionamento dei commerci.
Si noti altresì che i grandi proprietari
fruivano di privilegi che rendevano immuni
il grano e le merci prodotte nei loro fondi
dai dazi e dai pedaggi. Il grano proveniente
dalle loro terre non giungeva che in modeste
quantità sui luoghi del mercato, poiché i
signori, per la maggior parte estranei ad
ogni attività commerciale, producevano limitatamente ai bisogni immediati delle- loro
comunità.
Nel corso dei secoli successivi notiamo una
progressiva e radicale trasformazione di
quell'economia chiusa ed isolata. Il contadino da massaro si trasforma in atfittavolo.
Le possibilità di guadagno delle classi umili
aumentano. La conquista del denaro allenta
Cenni storici sui
mercati granari Torino
le relazioni di dipendenza con i signori. 1
tributi d'affittanza vengono pagati in denaro.
Per procurarsi la moneta i contadini vendono con profitto i loro prodotti. In tal
modo sono alimentati gli scambi ed il grano
e le merci affluiscono più copiose sui mercati. Sorge la figura dell'intermediario, del
commerciante, ohe acquista dal produttore,
investe in merce il proprio denaro, la, rivende
al consumatore, con margine e profitto.
Manifesto
Sono i primi conati della tecnica capitalistica.
Altri fenomeni si producono dal crogiuolo
e dal rivolgimento storico e sociale ili quell'età fortunosa. Si accrescono gli scambi fra
comune e comune: Torino, Chieri, Pinerolo,
Asti, Saluzzo sono i centri più importanti
da cui scaturiscono e s'espandono in forme
sempre più attive e fiorenti i traffici ed i
commerci. Si intensificano le colture agricole, aumenta In, ricchezza ed il consumo,
Camerale del 2 maggio 1681, ver la ripresa del commercio
delle granaglie (Ardi. Comunale di l'orimi)
LA CAMERA DE' CONTI DI S. A. R.
E f l a n d o d a v n g i o r n o a l l ' a l t r o p e r la p r o b a b i l e f p e r a n z a d ' v o b u o n ' i n c o l t o
dcGra-
m , p e r la m o d e . a . i o n e d e ! p r e z z o , m c u i q u e l l i , e t u t t e l e g r a n a g l i e l i i o n o
lioqui
m a n t e n u t e , e fu'1 r i f i l i l o d e l l a q u a n t i t à , c h e a n c o r a l e n e ir o u a n e l l o S t a t o e c c e d e n t e
,1 b i l o c n o d e . S : u d d i t i , l ' a p p r e n l . o n e , c h e p e r r e g o l a d . b u o n g o u e r n o I. e h a u u t a net
m e l i p a l l a i , , d e l m a n c a m e n t o , ò l b e m z z a d i \ i r t o u a g h e , S. A . R . h a ( l u n a t o d o u e . r . t o g l i e r a f f a t t o le c a u t e l e p o r t a t e d a l l u o O r d i n e d e l l , l e t t e d , D c c e m b r e
prolsi-
m e pali n o , p e r n v l s m o I e t t i a m o n e d e ' g r a n i , e lalc.are l ' i n t i e r a l i b e r t a dei
Merca-
ti nei l u c e » l i m i t r o f i , s i , e c o m e le r e t a n o a c c o r d a t i , e d e , , a e , V a i n o n e d o g n i l o t t e d i g r a n i , e g r a nulie
, ienz' o b l i g o d, c o n l e g n a , ne d ' a l t r e cautele c l p r c f l c negl O r d , n , antecedenti , e per
B i g i , m o d e l l i trenta A p r i l e h o r I c o i i o c, h a - i m p o f t o d . l a m e
f
ubi,care
luo
1 Ordine .accio vengh.
à t i o u u a d , o g n ' v n o . N o , i n l e g u c n d o la m e n t e d e l l ' A . S . R . In v i r t ù d e l l e p u l e n t i d x ' h u , u r n a c h e
m a u u e n n e l a r i l e n t o alle C o m m u n u a p o l l e f r a i l i m i t i d , c i n q u e m i g l i a d i . . p i g l i a r e > l o r o
ti , A
ad o g n ' v n o di c o n . ' u r r e l i b e r a m e n t e a l h l u o g h i c o n f i n a n t i , e f t r a h c r , e lar e I r a h e r e
Merca-
qu.ilImo-
g i n I u r t e di g r a n i , e g r a n a g l i e l e , z a o b h g o eh c o n l e g n a , n e d ' a l c u n a d e l i e c a u t e e el p r c i i e n e g l U t n i ni a n t e c e d e n t i di S. A . R . e n o l l n ,
M a n d a n d o ali, A u d i t o r i , e R t l e t e n d a r i j I r o u . n c i a l i ,
d e p u t a » p e r r i c e u c f l e c o n l e g n e di eletti g r a n i , e c h i
fiaipediente
Oihcalt
di c o s ì o l l e r u a r e , e i a r o l k r u a r e , c
d i c h i a r a n d o la p u b l i c a t . o n c di q u e l l e d a f a r l ì n e ' m o d i , e l u o g h i l o l i t i v a l i d a , &
alla c o p i a
Itampata
d a l l o S t a m p a r o r e d i ' d e t t a A . K . e n o f t r o S i n , b a l d o d o u e , f i d a r e f i f t e f f ì f e d e , c o m e ai p r o p r i o
ginale.
In c u i f e d e , & c .
Verdun
Ori-
D a r . in T o n n o Lielue d i M a g g i o m i l l e l e , c e n t o o t t a n i v n o .
EcctBtmiJ/ìma Cnm<r*.
Aymo;
I N T O R I N O , Pei Gio. Sinibaldo Stampatole di S. A . R , c deiniloBiift. St Eccdlcoiift. Carneta K i t .
33
l'edvta dì Piazza San L'nrln. ove roti ordinanza del 1S-4-1621, il merenlo del arano veniva
irasferilo da Piazza fiUni Tommaso (Collezione
si rafforza l'organizzazione dell'industria e
dell'artigianato, si creano nuovi centri urbani, nuove strade, nuovi mercati, ogni
attività umana è come pervasa da una
nuova forza vitale, che, superando la cerehia turrita delle antiche mura comunali,
s'afferma e si esprime, attraverso il travaglio della Storia, nella grande coscienza
italica e nazionale.
*
*
*
Abbiamo notizia che verso il 1200 a Torino
esisteva il mercato presso le vecchie torri
della città. Le carte del tempo ci parlano
di un mercato « prope turrim » ed il Galeotto ce lo descrive come situato all'angolo sud-ovest della città romana vicino
alla chiesa di Santa Maria, che ancora oggi
esiste e che allora era chiamata « de domo »
e « de platea », poiché si trovava sulla piazza
del mercato.
in quel tempo Torino contava poche migl iaia di abitanti ed il mercato che si teneva
nel giorno del sabato era frequentato da
agricoltori e da commercianti dei comuni
vicini. Poche sono le notizie sulla disciplina
del mercato di allora. Sappiamo che era
fatto obbligo alle merci, che transitavano
per Torino, di entrare per le porte e di
sostare in città almeno una notte, ciò allo
scopo d'incrementare il movimento della
città ed accrescerne le entrate. Nei giorni
festivi non si poteva caricare o scaricare
grano od altra merce, salvo durante la
mietitura o la vendemmia, né potevasi
effettuare sequestri su merci in vendita sul
mercato.
^ Posta in prossimità dei valichi montani
Torino era destinata a diventare il centro
delle comunicazioni transalpine. 11 possesso
della strada romana, che scende dalle Alpi
34
ed attraversa la pianura piemontese, il
diritto di giurisdizione sui pellegrini e sui
mercanti che ivi transitavano, ebbero grande
influenza sullo sviluppo urbanistico e sull'espansione commerciale di Torino.
Un altro dei più importanti provvedimenti, che in quei tempi procellosi veniva
sovente messo in atto era denominato « serramentum grani » e consisteva nel proibire
l'esportazione del grano dal territorio ed era
applicato nei comuni piemontesi quando si
temevano carestie o guerre e, nel caso di
contrasti con i comuni vicini, per ridurli
alla fame. È evidente che fin d'allora il
grano era considerato il prodotto base ed
il suo commercio veniva controllato per il
bene pubblico.
11 C serrameli! um » veniva applicato in
forma rigorosa, sì che in casi di estrema
necessità, come attesta il Cibrario, si cercava il grano nelle case dei proprietari, i
quali erano obbligati a venderlo al prezzo
stabilito dall'autorità.
Durante la fame del 1357, secondo le informazioni dello stesso autorevole storico, vennero concessi premi a chi portava il grano
a vendere sid mercato, e ciò per favorire
l'afflusso della merce dai comuni vicini.
La facoltà d'istituire o di revocare il
« serramentum grani » spettava al « Consiliuni Credentiae ». A tale consiglio partecipavano i quattro Chiavari della città, i quali
erano cosi denominati per la loro funzione
di custodi delle chiavi delle arche del comune.
Un'altra funzione molto apprezzata in quel
tempo era quella del massaro o tesoriere.
Le sue mansioni consistevano nell'eseguire le
spese del comune, incassarne le rendite, fare
acquisti di grano, ed esperimenti sulla panificazione, per poter applicare, in base alle
risultanze, la tassa del pane, provvedere
all'incasso dei pedaggi, delle dogane, dei
diritti di piazza e di mercato, delle ban-
Bourlol)
nalità dei ruolini ed altre incombenze delicate ed importanti.
Con il fluire degli anni e degli eventi
storici assistiamo al progressivo sviluppo di
Torino.
Ricca copia di documenti amministrativi,
edilizi, demografici ci permettono di studiare con molta approssimazione il sorgere
della città dal grande borgo rurale del primo
Medio Evo. È un lento e complesso travaglio
che si protrae nei secoli. Con l'ampliarsi del
nucleo primitivo l'economia rurale si trasforma gradualmente in cittadina, i rapporti,
la vita, i costumi assumono una propria
decisa fisionomia, sì che ancor oggi di quei
tempi ci rimangono forti inconfondibili
tracce. Il processo di concentramento e di
coesione del Piemonte nasce e si rafforza
nella città mediante la cultura, le relazioni
economiche. La vita laicale si organizza in
un vasto concerto sociale.
Non dimentichiamo che a questo processo
costruttivo ed espansivo contribuiscono lo
sviluppo del traffico e l'affermarsi del mercato locale. I luoghi, le vie, le piazze della
città scelte per gli scambi dei prodotti indispensabili alla vita, diventano nuclei della
vita stessa, nelle sue molteplici manifestazioni religiose, sociali, legislative, civili. 11
mercato è il punto della città dove gli uomini s'incontrano e dove scaturiscono forme
svariate di vita e di attività. Anche sotto
questo aspetto ci sono tramandate infinite
espressioni di Torino del tempo. Il mercato
creava nelle sue adiacenze un'atmosfera
locale inconfondibile e vivace. Case, osterie,
cortili, stallaggi, locande, botteghe, banchi,
brulichio di gente, vario afflusso di merci
dalle porte della città, viavai di carri, di
buoi, di cavalli, tutto insomma quel vasto
e tipico movimento, che ancor oggi notiamo
in alcune cittadine di provincia nei giorni
di mercato o di fiere annuali.
Verso il 1400 abbiamo notizia che il mercato della città si teneva sulla piazza di
fronte al Palazzo Civico, chiamata anticamente piazza delle Erbe e prima ancora
piazza del Mercato. Il Cibrario c'informa che
essa « era chiusa verso levante sidla linea
della " strada delle fragole " da un grande
arco chiamato della Volta Rossa ».
Ivi rimase per molto tempo fino a quando
verso la fine del 1500 — venne emanata
un'ordinanza nella quale « acciò siano distinti
i luoghi delle mercanzie si ordina che il grano
si fenda nella strada della Chiesa di San
Tommaso esclusivamente fino a Porta Marmoria lontano dalla muraglia della città cento
passi, si che l'arche possino stare da un muro
all'altro di detta strada e li forestieri possino
tener i sacchi nella detta strada ».
È interessante sapere che la città di Torino
era allora proprietaria di due molini e precisamente il « Molino Dora » ed il « Molino
del Martinetto » che tutt'ora esistono. Un
terzo molino fu poi costruito sid Po.
La parte più importante delle entrate del
Comune era costituita appunto dagli utili
dei molini, ed in uno studio del Chiaudano
si osserva che durante il periodo 1580-1630
la media annuale delle entrate del bilancio
comunale era rappresentata da, 116.500 fiorini, di cui 71.900 fiorini corrispondevano
al reddito dei molini.
È quindi naturale che il Comune dedicasse, alla produzione ed al commercio del
grano cure vigili ed assidue, come rileviamo
dai numerosi editti ed ordinanze dell'epoca,
capolavori di sapienza tecnica e di meticolosità amministrativa.
Con ordinanza del 12 aprile 1621 il mercato del grano veniva, trasferito da piazza
San Tommaso a piazza San Carlo.
Molte erano le usanze e le norme che
caratterizzavano i mercati di allora, alcune
delle quali, sopravvissute al tempo, sono
tuttora applicate in taluni centri rurali.
Notissimo è il cosidetto « diritto di banderuola » con il quale si disponeva che non si
potesse vendere liberamente il grano a negozianti prima di una determinata ora, onde
permettere ai padri di famiglia di effettuare
le loro compere. L'ora dell'ammissione alla
libera, vendita veniva, segnata con l'abbassarsi di una banderuola inalberata sul
mercato.
Nel manifesto del Comune del 3 ottobre 1835 è ordinato il trasloco del « mercato delle granaglie » da piazza. San Carlo
a. piazza Carlo Felice ove rimase tino al 1863,
epoca in cui il Consiglio Municipale, per
dare al mercato una sede stabile, decise la
costruzione di un edifìcio chiamato « Foro
Frumentario » tra corso Oporto, via Melchior Gioia, via San Quintino e via Arsenale, all'incirca ove sorgeva l'Istituto Tecnico Sommeiller.
Nel 1866 viene poi fissata dalle autorità
cittadine il « regolamento per il Foro frumentario » col quale è stabilito che « l'accesso
dei carri carichi o vuoti ha luogo unicamente
dalla porta aperta verso corso Oporto e
l'uscita da quella verso via San Quintino.
Il mercato sarà aperto all'albeggiare e chiuso
all'annottare. Sono soppressi e proibiti i
mercati tenutisi finora sotto i portici e nel
cortile della casa Tomatis e quelli che abusivamente avevano luogo sulla piazza della
Corona Grossa ed in altre località ».
mWlT'rrTT»'Trr,<rvr>rr/r.;rr&r
Veduta
dell'antica
Piazza
delle Erbe, ove si teneva verso il 1100 il mercato
e la consegna, immediata della merce venduta. Dopo attraverso il perfezionarsi degli
scambi, mediante la regolamentazione dei
mercati e la codificazione delle consuetudini, le contrattazioni si basarono sull'esame
puro e semplice dei « campioni ». Il passo
è notevole ed apre la via ad una tecnica
mercantile di ben più vasta, portata, che,
favorita, dal costante progresso delle comunicazioni, si è affermata nell'epoca moderna
con i mercati mondiali e con le borse a
termine delle merci.
Nel 1918 il mercato del grano venne trasferito nella Galleria Nazionale. La gestione
del mercato venne assunta dall'Associazione
Granaria, che iniziava allora la sua fiorente
attività.
Anche a, Torino, sotto l'egida della Camera
di Commercio, sorse la Borsa Merce, ed il
mercato a termine dei cereali, i quali vennero regolati da norme, legislative ed ebVeduta
della
Città
bero nella nostra città favorevole sviluppo
nel triennio 1931-1932-1933.
Demolita l'antica via Roma, il mercato
venne trasferito nella, Galleria Subalpina, ove
rimase fino al 1936 per essere poi nuovamente
traslocato in via San Francesco da Paola e
di qui nel 1939 in via Pomba.
Dopo l'interruzione della guerra, dal 1946
ad oggi le contrattazioni si sono svolte in
via Cesare Battisti, nei locali messi a disposizione dell'Associazione
Granaria dalla
Banca Nazionale del Lavoro. Ora finalmente l'Associazione Granaria troverà la. sua
sede degna nel bel palazzo di via Andrea
Doria, sorto per iniziativa di un gruppo di
industriali e commercianti piemontesi, i
quali hanno così potuto risolvere in modo
definitivo l'annoso problema della sistemazione del mercato granario torinese, non
ultimo nè indegno segno dell'operosità
costruttiva della nostra città.
prospettica
del nuovo palazzo
della Società
Foro
Frumentario
E interessante notare come la presenza
dei carri carichi di grano riveli che sul luogo
stesso del mercato avveniva il pagamento
35
QUANTO RENDONO
GLI INVESTIMENTI MOBILIARI?
La Banca d'Italia pubblica regolarmente le statistiche del rendimento
percentuale dei valori mobiliari. Esse mostrano in generale una profonda
flessione nel corso del periodo bellico con il minimo nei primi anni postbellici, nel 1945 o nel 1946. Fa eccezione il rendimento dei titoli di stato
ì quali hanno sempre mantenuto ad un livello soddisfacente i propri
frutti. Naturalmente, il rendimento non è che un lato di quanto interessa
1 investitore; l'altro lato consiste nel valore capitale dei titoli e nel suo andamento in periodi
di inflazione. Dopo il minimo accennato del 1945 e del 1946, il rendimento delle azioni e delle obbligazioni si è ripreso, portandosi anzi, nel 1950, ad un livello superiore, di solito, a quello
pre-bellico. I grafici qui riprodotti mostrano chiaramente la discesa, prima, e quindi l'ascesa
del rendimento. Se si suddivide la media generale del rendimento dei titoli azionari in più
medie vallile per settori particolari, appare una interessante constatazione. Nel 1950 il rendimento massimo e dato dal settore metalmeccanico (6,45%) seguito, in ordine, dai settori:
tessile (5,87%), elettrici (5,47%), saccariferi e chimici (5,09%), immobiliari (4,40%), finanziari
e assicurazioni (4,13%). La stessa classifica vale per il 1938, con la trascurabile eccezione che
allora, gli immobiliari seguono, anziché precedere, i
finanziari-assicurativi.
36
1938
(%)
1950
(%)
Titoli azionari: media
5,11
.5,43
finanziari e assicuraz.
4,90
4,13
tessili
5,22
5,87
5,23
6,45
5,15
5,47
saccariferi e chimici .
4,97
5,09
immobiliari
4,39
4,40
minerari, metallurgici, meccanici . .
.
in titoli azionari
in obbligazioni
( * mese di dicembre)
in titoli di Stalo
( *mes ? di dicembre)
LA CRISI ALIMENTARE MONDIALE
POTREBBE ESSERE
RISOLTA DAL MARE?
G O R D O N
A.
R I L E Y
l'autore
di questo orticaio è docènte
presso l'Istituto di Oceanografia Bingham dell'Università
l'ale
di A'ew
Haven, nel Connecticut.
rappresentano
circa
il
99%
delle
piante
marine. Ad occhio nudo la presenza di questi
microrganismi si manifesta solo con
una
colorazione verdastra o bruna delle acque
L'uomo finora lia tratto gli alimenti quasi
laddove esse sono più numerose, mentre il
esclusivamente dal mondo animale e vege-
microscopio rivela che in un solo litro di
tale terrestre: meno dell'I % di quello che
acqua marina ve ne può essere addirittura
la popolazione mondiale consuma di generi
qualche milione.
alimentari proviene dal mare. Eppure le
uno dei problemi più difficili e affascinanti
dell'oceanografia, poiché, per risolverlo occorrerebbe conoscere il ritmo con cui si
generano i nuovi organismi in ogni specie
e conoscere anche il complesso di fattori
ambientali e biologici che determina da zona
a zona un diverso grado di fecondità.
Un
interessante esperimento
in
questo
Biologicamente associata a queste alghe
risorse alimentari che gii oceani potrebbero
senso fu quello compiuto dallo studioso nor-
è una grande varietà di piccoli organismi
offrire all'umanità sono sterminate.
vegese li. IL Gran, il quale sospese in mare
animali, alcuni dei quali trascorrono tutta
due gruppi di bottiglie riempite di acqua
la loro esistenza nelle acque di superficie,
marina e contenenti una certa quantità di
Arate con una rete da pesca un fondale
basso, esplorate le profondità marine con
mentre
fino a
una campana da immersione, esaminate al
« p l a n k t o n » : le bottiglie del primo gruppo
quando non hanno raggiunto lo stato adulto.
microscopio una tazza di acqua di mare,
erano avvolte di panno scuro, onde impedire
La maggior parte di questi organismi trae
e vedrete come il mondo marino pulluli di
il
nutrimento dalle alghe, ma ve ne sono anche
Ritirate dopo due giorni le bottiglie. Gran
potè constatare che nelle bottiglie sottratte
altri, vi permangono
solo
prodursi
della
fotosintesi
clorofilliana.
una ricca e multiforme popolazione animale
alcuni che vivono a spese degli organismi
e vegetale, che, a quanto si può desumere
animali più piccoli. Questo mondo associato
dai risultati dei tentativi
compiuti
alla luce non vi era stata produzione, ma
di animali e vegetali viventi negli strati
delle sue
solo consumo di sostanza, organica, mentre
superficiali delle acque forma il « plankton »,
forme biologiche, appare più variata e più
nelle altre
e foi•nisce il nutrimento sia a varie specie
svolto
finora
per arrivare ad un censimento
numerosa di quella terrestre.
produttivo
La
si era
differenza tra il
di pesci che vivono anch'essi negli strati di
Queste immense risorse potrebbero offrire
quantitativo di sostanza organica contenuto
superficie, sia, sprofondando lentamente, a
in ciascun gruppo di bottiglie rappresentava
il totale della nuova sostanza prodotta.
una soluzione almeno parziale al gravissimo
varie, specie di animali di fondo, che a loro
problema della scarsità della produzione di
volta sono destinati a divenire preda
generi alimentari di fronte al costante au-
animali più grossi.
mento della popolazione mondiale. Per arrivare a tanto occorre però innanzitutto procedere ad
una valutazione
per
lo
meno
approssimativa di quello che il mare può
offrire. Infatti immense zone oceaniche sono
tuttora presso che
inesplorate da
questo
punto di vista, e per di più occcrre tener
conto in tale valutazione dei problemi tecnici e dei fattori economici che potrebbero
di molto limitare l'efficacia degli sforzi intrapresi per sfruttare maggiormente a scopo
alimentare la fiora e la fauna marina.
La vita nel mondo marino, come in quello
di
In tal modo, attraversò la successiva distruzione delle specie, ha luogo tutto
un
complesso processo alimentare, per cui gli
organismi vegetali unicellulari si trasformano
via via in nuclei sempre maggiori di sostanza
vivente. Ma in tale processo c'è una continua dispersione di materia organica,, poiché
ogni animale prima di aver completato il
suo ciclo di sviluppo ingerisce una quantità
di sostanze alimentari pari a varie volte il
suo peso, la maggior parte della quale egli
consuma per produrre l'energia necessaria
all'espleta,mento
delle sue funzioni
vitali.
terrestre, è essenzialmente fondata sulla pre-
Da questa constatazione è facile
senza delle piante verdi che sole hanno la
che il totale delle sostanze vegetali esistenti
dedurre
capacità di trasformare la materia inorga-
nel mare supera di gran lunga il totale degli
nica in sostanze organiche e quindi di fornire,
organismi animali che se ne nutrono e che
sia direttamente che indirettamente, gli ele-
gli organismi erbivori superano a loro volta
menti essenziali per la continuità della vita
quelli carnivori.
animale.
Al limite inferiore nella scala delle forme
biologiche marine troviamo degli organismi
microscopici, le alghe unicellulari, che vivono
in sospensione nelle acque superficiali, e che
38
il processo
regolarmente.
Dopo quello di Gran altre centinaia di
esperimenti analoghi sono stati
compiuti:
nelle acque danesi da Steeman Nielson, nell'Atlantico occidentale dall'autore di queste
note,
nelle
acque
della
California
e
Pacifico tropicale, da M. C. Sargent
l'Istituto
di
Oceanografia
Scripps.
nel
del-
Nella
maggior parte delle zone, dove sono stati
compiuti tali esperimenti si è potuto constata,re che nel mare si producono ogni anno
da due a sei tonnellate di sostanze organiche per ogni diecimila metri quadrati, il
che significa che ili media la vegetazione
marina si sviluppa con
10%
al giorno. Le
l'Oceano
un aumento
zone più fertili
hanno pertanto
del
del-
un aumento
di
vegetazione annuo che corrisponde presso a
poco a quello di una foresta, mentre nelle,
zone più sterili si ha una produzione vegetale che corrisponde
approssimativamente
alla
una
vegetazione
di
pianura
semi-
Difatti si calcola che la fauna marina si
desertica. Tutto ciò dimostra che la vege-
riproduca in misura pari a solo un decimo
tazione marina, in senso relativo si sviluppa
dell'1% rispetto alla flora.
Il determinare a quanto ammonti la produzione di sostanze organiche nel mare è
in misura pari alla vegetazione
ma
in
maggiore,
senso
data
assoluto
la
è
terrestre,
infinitamente
maggiore
estensione
'Ielle acque rispetto alle terre emerse.
Assai meno studiata è la riproduzione del
« plankton » animale, che si ritiene tuttavia
abbia un ritmo di sviluppo che varia da un
decimo alla metà di quello del « plankton »
vegetale.
Molto più lento è invece lo sviluppo dei
pesci, e in genere degli organismi animali
che rappresentano forme più evolute di vita
nel mondo marino. Ad esempio, dagli studi
compiuti vari anni fa dagli studiosi dell'Istituto di Oceanografia dell'Università Yale
nelle acque costiere del New England risultò
che in quella zona la vegetazione marina
era in peso pari a quattro volte la popolazione ittica, ma aveva un ritmo di sviluppo
annuale pari a 500 volte il peso del pesce
pescato ogni anno. Analogamente sul Georghes Baule, un banco assai ricco ad est della
costa del New England, la resa della pesca
andava ogni anno dai 4 ai 33 chili per
diecimila metri quadrati, mentre la produzione annua di fitoplankton si riteneva di
mille volte superiore a tale quantitativo.
Questi
studi
sulla produttività
marina,
correnti e le vibrazioni del moto ondoso che
ne derivano: se queste sono troppo forti,
determinano una falcidia della popolazione
degli strati superficiali, trasportando gli
organismi vegetali al di sotto della zona
dove possono efficacemente svilupparsi; se
invece esse, sono troppo deboli, la popolazione degli strati superficiali ne soffre egualmente, perchè è troppo scarso il quantitativo
di fosfati e di altre sostanze nutrienti che
viene portato su dal fondo.
Le acque più pescose sono generalmente
quelle non molto profonde, poiché la vita
vegetale vi è concentrata in uno spazio
ristretto e il « plankton » animale può nutrirsi più intensamente e quindi svilupparsi
con maggiore rapidità. Inoltre in esse la
quantità di « plankton » che raggiunge il
fondo, dove offre nutrimento a numerosissime specie, è abbondante, mentre nelle
acque profonde il « plankton » morto che
sprofonda si decompone via via, sicché ben
poco raggiunge il fondo. Questa è infatti
una delle ragioni per cui negli abissi oceanici
la vit-a, animale è piuttosto scarsa.
accrescere il contributo che le risorse organiche marine possono dare al problema dell'alimentazione mondiale. Gli studi oceanografici hanno del resto già dato qualche
contributo pratico all'incremento delle risorse alimentari, mettendo in rilievo, ad
esempio, la necessità ili controlli per evitare
l'eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche
di una data zona mediante una pesca irrazionale che distrugga le nuove generazioni
di pesce. Molto si è fatto inoltre per quanto
riguarda la creazione di vivai di ostriche
e di altri molluschi mangerecci, la cui produzione è assai redditizia, poiché tali animali
si nutrono di «.plankton » e di detriti. E
ottimi risultati ha dato anche la creazione
di vivai di pesci e crostacei nelle Filippine,
nelle Indie orientali, in Cina e in altre regioni,
poiché si è constatato che la creazione di
bacini di coltivazione e la fertilizzazione
artificiale delle acque costiere possono dare
un aumento di produzione sensibilissimo:
infatti in alcune delle zone suddette si è
giunti ad ottenere dalla pesca una resa di
circa tremila chili di pesce per 10.000 metri
quadri.
tendono al raggiungimento di due obiettivi:
L'autore dell'articolo e i suoi collaboratori
I ) conoscere i princìpi che regolano l'esi-
hanno negli ultimi anni cercato di arrivare
stenza e lo sviluppo della fauna e della
ail esprimere le leggi che regolano la vita
arrecare un maggiore consumo
flora marina; 2) applicare, ovunque possibile,
del « plankton » in termini matematici. Si è
specie in Oriente, dove il regime alimentare
queste cognizioni per soddisfare esigenze di
giunti infatti ad impiantare
ordine pratico.
che indica la quantità di « plankton » che ci
Per quanto concerne i fattori che regolano
un'equazione
mutamenti stagionali
in rapporto
con
le
in linea generale alcuni di essi sono già
caratteristiche ambientali: trasparenza, tem-
abbastanza noti. Si sa ad esempio che la
peratura,
luce e la temperatura influenzano sensibil-
acque, e concentrazione di sostanze nutrienti
moto
ondoso,
profondità
delle
mente il ritmo di sviluppo degli organismi
nelle acque profonde. Applicando questi cri-
vegetali e che la temperatura ha influenza
teri matematici in varie zone si sono potuti
anche sul modo con cui essi sprofondano
avere risultati teorici corrispondenti con una
verso strati più bassi e sul quantitativo di
approssimazione del 2 5 % alla realtà di fatto.
sostanze nutrienti che gli organismi animali
Tutti questi studi, come si è accennato,
si propongono
%nncn
lo scopo
fondamentale
ò'Jtmmcu
di
e
di
pesce,
delle masse è generalmente spaventosamente
povero di proteine.
si può attendere in una data zona o i suoi
la vita degli esseri marini, si può dire che
traggono da essi. Importanti sono anche le
Ed è superfluo rilevare quali vantaggi può
Se si considera però che in molte parti
del mondo si è appena agli inizi per quanto
riguarda la creazione di razionali vivai, sia
di acqua dolce che di acqua marina, e che
immense zone oceaniche sono ancora vergini ai fini della pesca, si può giustificatamente
affermare che in un non
lontano
futuro, se verranno compiuti sforzi intelligenti e coordinati su scala internazionale,
la resa della pesca in tutto il mondo potrebbe
essere moltiplicata da cinque a dieci volte.
b3tntiu
SOCIETÀ PER AZIONI - Capitale v e r s a t o e r i s e r v e Lit. 653.03D.033
S E D E
S O C I A L E
A.
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D I R E Z I O N E
Fondata
P.
BANK
SAN
T U T T E
L E
T O R I N O
OF
T R U S T
4
della
AMERICA
SAVINGS
FRANCISCO,
ASSOCIATION
CALIFORNIA
O P E R A Z I O N I
Sede: V i a
I N
M I L A N O
G I A N N I N I
Fondatore
NATIONAL
G E N E R A L E :
da
Arcivescovado
DI
B A N C A
n. 1
Agenzia A : V i a G a r i b a l d i n. 57 a n g . C o r s o P a l e s t r o
Agenzia B : C o r s o V i t t o r i o E m a n u e l e I I n. 3 8
39
Olivetti Lexikon SO
scriverà
la parole
già riconosciuta
dal votino
su di un
numero
tll mercati,
litativa
Olivetti
con la Loxlkon80,
mwonlra
grandissimo
la superiorità
si conferma
Il più compiuto
mento della scrittura
qua-
assoluta
meccanica
stru-
RASSEGNA
TECNICO-INDUSTRIALE
OSSERVATORIO
INDUSTRIALE
S I D E R U R G I A
Il programma per lo Stabilimento a ciclo
integrale di Cornigliano (S.G.I.). — Il piano
che la Fiiisider ha studiato per la riorganizzazione della siderurgia italiana comprende
come elemento essenziale la costruzione di
uno stabilimento a ciclo integrale a Cornigliano, vicino alla foce del Polcevera.
1 criteri economici che lo hanno suggerito
si basano sulla considerazione che mentre il
consumo di prodotti siderurgici costituisce
l'indice più rappresentativo del grado di
industrializzazione di un paese, si constata
che in Italia tale consumo risulta estremamente basso (60 kg. di acciaio greggio per
abitante contro i 380 kg. degli Stati Uniti,
i 263 kg. dell'Inghilterra ed i 162 kg. della
Francia).
Le cause di questo stanno soprattutto nell'elevato costo del prodotto, che supera di
un 35 4 - 5 0 % il prezzo internazionale.
Per un esame delle possibilità di futuro
consumo nel nostro Paese di materiali acciaiosi occorre tener presente che la tendenza
all'aumento del consumo di acciaio nel mondo
ha portato ad un raddoppio ogni vent'anni
e che in Italia si è calcolato che il consumo
interno annuo di acciaio greggio potrà aggirarsi sui tre milioni e mezzo di tomi, sino a
DELLA
CAMERA
DI
COMMERCIO
salire progressivamente e superare probabilmente i 4 milioni. Ma una prudenziale previsione ha fatto ritenere saggio prendere come
base della produzione siderurgica italiana,
tre milioni di tonn. annue di acciaio greggio.
Questa produzione impone un ricorso alle
materie prime da importare pari al 5 0 %
cioè per un quantitativo di minerali e di
rottami corrispondente a circa un milione
e mezzo di tonnellate.
Poiché nel ciclo si può partire dal minerale o dal rottame venne la domanda a quale
delle due materie prime convenisse attenersi.
Si notò che i rottami costituiscono una
incognita sia perchè non garantiscono continuità di approvvigionamento, per la loro limitata disponibilità, sia perchè sono suscettibili di alterazioni di prezzo molto più del
minerale.
Nel bacino del Mediterraneo poi esistono
giacimenti cospicui di minerali ferrosi stimati in circa due miliardi di tonn. ottimi
per il tenore di ferro, per la composizione
chimica e per lo stato fisico di aggregazione.
Nel quadro quindi della siderurgia nazionale si può contare su una produzione di
3 - 1 - 4 milioni di tonnellate annue di cui
1 - r 1,5 tonn. prodotte da impianti a rottame ed il rimanente dal minerale.
Naturalmente una riorganizzazione di tal
INDUSTRIA
E
AGRICOLTURA
genere implica anche delle varianti alla
struttura produttiva degli impianti attualmente in funzione a Bagnoli, a Piombino ed
a Cornigliano.
La produzione sarà inizialmente cosi suddivisa: 500.000 tonn. annue di acciaio a
Cornigliano (con possibilità di incremento
fino al milione), 400.000 tonn. a Bagnoli e
350.000 a Piombino.
Naturalmente alla base di questa produzione sta una precisa valutazione delle possibilità di sfruttamento degli impianti esistenti in ciascun stabilimento e della loro
conversione con il minor gravame di spese
e di trasformazioni.
Questo concetto è il solo che consenta di
conseguire un rendimento economico molto
più elevato del passato, ma implica una
modifica radicale nella struttura generale
dell'attrezzatura produttiva italiana dell'acciaio, modifica che si concreta non soltanto nella sostituzione delle attrezzature
antiquate con altre modernissime, ma anche
nella concentrazione della produzione della
ghisa, dell'acciaio grezzo, dei laminati, in
un minor numero di unità più potenti, sufficientemente e razionalmente sfruttate, oltreché nella specializzazione della produzione
dei singoli centri. È evidente che questa
trasformazione implica un rivolgimento, una
Fio. I - Una visione prospettica dello S.C.I. quale risulterà a lavori ultimati. Sono chiaramente visibili la banchina del porlo dove avverrà lo sbarco del carbone e del
niincralc {circa due milioni di tonn. annue), il gruppo degli altiforni e il massiccio e imponente complesso dei capannoni.
A scopo orientativo, si tenga presente che
l'estremità ovest dei capannoni risulterà sull'area, attualmente occupala dalle rovine del castello Raggio e che tutta la zona prospiciente sarà ricavata dal riempimento del mare.
(«Corriere
Mercantilo)
41
Fig. 2 - > Mazda», il motocarro giapponese prodotto dalla l'oyo Kogyo Co. Ltd. una delle più moderne fabbriche
di motocicli del Giappone. Il modello in figura G. B. ha cilindrata 100 cc., motore a 4 tempi
monocilindrico,
potenza 15,2 cv a 2800 girifmin.; rapporto compressione 4,45 :1; peso 560 Kg., portata 500 Kg.; 4 marce. La
produzione della fabbrica è di 1000 unità al mese.
vera rivoluzione nella nostra attrezzatura,
per cui qualche vecchio altoforno dovrà essere
sacrificato, alcune acciaierie dovranno essere
chiuse, e ciò per poter assicurare una più
continua ed omogenea marcia ai nuovi
laminatoi.
Vi è un campo nel quale le modifiche imposte dal progresso tecnico dei nuovi impianti sono più radicali, ed è il campo dei
laminati piatti sottili (lamierini, latta, ecc.)
che saranno prodotti dallo S.C.I. di Cornigliano di cui ci occupiamo. Qui ci troviamo
di fronte ad una profonda rivoluzione tecnica verificatasi negli Stati Uniti: ai vecchi,
piccoli treni, manuali od anche meccanizzati, l'America ha sostituito i moderni, potentissimi treni continui o semi-continui, che
possono assicurare costi di produzione enormemente più bassi alla condizione di essere
utilizzati per una notevole aliquota della
loro potenzialità con processo continuo. Ora,
mentre da noi il laminato piatto sottile è
tuttora un prodotto pregiato, di costo pressoché proibitivo, negli Stati Uniti il suo
prezzo base coincide con quello dei profilati.
Sono noti i motivi per cui la Finsider ha
scelto Cornigliano per la creazione del suo
più grande stabilimento: sia per la utilizzazione degli impianti preesistenti, sia
per la favorevole posizione geografica che
consente non soltanto la facile irradiazione
dei prodotti finiti nei centri di consumo del
nord-Italia e di tutti i Paesi stranieri (con
i trasporti marittimi), ma per la relativa
vicinanza di Cornigliano ai centri minerari
del bacino del Mediterraneo, dai quali, come
abbiamo già visto, dovrà arrivare il minerale.
Allorché fu conosciuto il piano della Finsider, si obiettò che pareva assurdo che si
dovesse — per ottenere il terreno disponibile all'intero impianto di Cornigliano —
ricorrere alla costruzione di una diga per
ricavare gran parte dell'area necessaria al
riempimento del mare. Infatti si trattava
— e si tratta — di costruire una gigantesca
diga della lunghezza di 830 metri (attualmente in avanzato stadio di costruzione)
42
che, partendo dall'estremità della diga già
costruita ad occidente della foce del Polcevera, si inoltrerà verso pionente fino a
superare il Castello Raggio; diga che permetterà di conquistare al mare, mediante
appunto il riempimento, ima superficie di
circa 350 mila metri quadrati che, aggiunta
a quelle già conquistate e alfe altre disponibili sulla terraferma, consentirà al nuovo
impianto di disporre di circa un milione di
metri quadrati, quanti ne occorrono appunto
allo stabilimento allorché lavorerà à pieno
ritmo.
Ma ora i consuntivi delle aeree già create
s\d mare hanno fatto tacere le critiche; infatti il relativo costo risulta di gran lunga
inferiore a quello di qualsiasi altro terreno
dell'adiacente zona industriale. La stessa
direzione dell'ECA — che in un primo
tempo fu vivace oppositrice del progetto —
ora spinge perchè siano bruciati al massimo
i tempi della realizzazione.
Elemento decisivo sulla scelta di Cornigliano per la installazione del treno continuo
fu la gran mole di edifici e di impianti
eretti allo stesso scopo già prima della
guerra e per i quali esistevano anche macchinari e materiali che — a suo tempo
sottratti e dispersi dai tedeschi — sono
stati poi reperiti, classificati e restituiti e il
cui valore complessivo si fa ascendere sui
20-22 miliardi di lire (edifici compresi).
A lavori ultimati, il grandioso complesso
S. C. I. avrà un valore presumibile di
60-65 miliardi di lire, per cui per il suo
completamento si è prevista una spesa ulteriore di 40-45 miliardi, ivi compresi i macchinari, i nuovi edifici e la creazione del
terreno.
Molti dei macchinari necessari sono stati
ordinati negli Stati Uniti (per circa 20 milioni di dollari) ma il rimanente sarà commissionato alle industrie nazionali, per cui
sotto questo aspetto l'intera opera si presenta particolarmente interessante, potendo
questa, già nella sua fase iniziale, offrire
possibilità di assorbimento ai prodotti della
nostra industria metalmeccanica.
I dipendenti dello stabilimento della Finsider di Cornigliano sono circa 1300; il che
vale a dire che è stato già assorbito un
numero maggiore di operai di quanti non ne
abbia fino ad oggi licenziati l'ILVA nella
zona.
Ma questi dipendenti sono destinati ad
aumentare con il procedere dei lavori, fino
a raggiungere la cifra di 2500-3000 quando
lo stabilimento sarà in grado di lavorare in
pieno ritmo. Questo pieno ritmo si avrà nel
1953 mentre lo stabilimento sarà ultimato
entro il 1952.
A lavori ultimati avremo dunque nelle
immediate adiacenze del porto uno dei più
moderni e superbi stabilimenti siderurgici
internazionali, che occuperà un'area di circa
un milione di metri quadrati per una lunghezza di oltre 2 km. ed una larghezza di
circa 500 m. Questo è il quadro panoramico
generale.
A complemento del quale è interessante
rilevare che l'ultima banchina del porto da
cui può dirsi mizi il nuovo stabilimento, è
già stata corredata di impianti potentissimi, in grado di scaricare nel più breve
tempo e in qualsiasi condizione enormi quantitativi di minerali e di carbone che verranno rapidamente portati al di là del Polcevera dentro il vero e proprio stabilimento.
Qui sorgeranno due altiforni con una capacità di lavorazione di 750 tonn. al giorno
ciascuno (in un secondo tempo si potrà aumentare il numero a tre ed eventualmente
a quattro). Quindi si passerà all'acciaieria
(10 forni con ima capacità di produzione
pari a 100 mila tonn. annue ciascuno di cui
soltanto cinque entreranno in funzione
immediatamente ).
Una produzione di 500 mila tonn. annue
di acciaio presuppone un movimento gigantesco di materiali che dovranno forzatamente
affluire attraverso il porto di Genova; si
tratta di circa 2 milioni di tonn. di minerali
e di carbone.
Non possiamo tener conto delle numerose
lavorazioni sussidiarie nell'interno stesso
dello stabilimento, nè delle applicazioni
varie che risulteranno dall'utilizzazione delle
scorie, dei gas e dei sottoprodotti della cokeria. Ma — soprattutto la produzione del
nostro laminato a caldo e a freddo che risulterà dallo stabilimento di Cornigliano —
costituirà per l'industria italiana una importante innovazione che consentirà di ottenere
un prodotto di prezzo pressoché uguale a
quello dei profilati e di qualità e caratteristiche superiori a quelle finora realizzate.
In particolare potremo ottenere un prodotto omogeneo, con costanza di spessore e
di levigatezza di superficie, che nella fabbricazione della latta porterà a notevoli economie di stagno e nelle industrie lavoratrici
del lamierino ad un sensibile risparmio di
materiali.
Concludendo: la installazione dei treni
continui a caldo e a freddo per lamiere e
per lamierini rappresenterà un grande progresso tecnico, che imprimerà tutto un diverso orientamento alle costruzioni meccaniche, allargando i campi di impiego dell'acciaio ed anche spostando l'impiego del
ferro dal settore dei profilati a quello dei
laminati piani. Ciò darà l'avvio a numerose
nuove applicazioni e al sorgere di nuove
industrie e allo sviluppo di quelle già esistenti. La stessa Finsider pensa già al fine
di assicurare la continuità del ritmo di
lavoro, a nuove iniziative per nuovi possibili campi di assorbimento della propria
produzione.
A U T O M O B I L I S M O
Produzione
ed esportazione
automobilistiche — Le « Sei Grandi » dell'industria automobilistica britannica — e cioè la Austin,
Ford, Nuffield, Standard, Rootes e Vauxhall
— hanno prodotto nel 1930 circa 800 mila
automobili. Questo totale sta a fronte di
720 mila automobili prodotte dall'intera
industria britannica nel 1949 e di 630 mila
nel 1948. Nell'ultimo anno d'anteguerra il
totale non superò le 455 mila automobili.
La Yauxhall ha prodotto il
milionesimo
veicolo — Il milionesimo veicolo prodotto
dalla Vauxhall Motors di Luton negli ultimi
venti anni è uscito in questi giorni dal banco
di montaggio. Ci sono voluti dodici anni per
produrre il primo mezzo milione di automobili; otto anni per il secondo mezzo milione.
Macchine per 46 milioni di sterline esportate dalla' Austin — Dai dati relativi alla
produzione 1950 della Austin Motor Company risulta che le esportazioni (pari al
7 5 % della jjroduzione) hanno procacciato
valuta estera per Lst. 46,2 milioni. L a produzione della Società è ammontata a 165.723
veicoli, un nuovo record, rappresentante 74
veicoli e mezzo per ora lavorativa, mi aumento cioè di 13 veicoli all'ora rispetto al 1949.
Le esportazioni
della Nuffield
aumentate
dell'80% — Durante il 1950 le esportazioni
dell'Organizzazione Nuffield, il terzo dei
grandi complessi automobilistici britannici,
hanno raggiunto il totale di oltre 104 mila
veicoli; si tratta di mi aumento, rispetto
al 1949, di quasi l ' 8 0 % .
I guadagni della Nuffield risultanti dalle
esportazioni hanno superato i 35 milioni di
sterline; mi terzo di questo totale è stato
costituito da valuta pregiata.
Premio per la Bover — La Rover Motor
Company di Birmingham ha ricevuto il Trofeo Dewar Challenge per il « più grande
successo tecnico dell'annata »; questa Ditta
ha infatti progettato la prima automobile
del mondo con turbina a gas. La macchina,
un'automobile da turismo con carrozzeria
aerodinamica, ha richiesto dieci anni di
tempo per poter essere perfezionata.
Tale Trofeo non veniva assegnato dal
1929 perchè, secondo l'opinione del Royal
Automobile Club, cui fu offerto nel 1904
dal defunto L o r d Dewar, in tutto questo
tempo non si erano avute realizzazioni tecniche di carattere sufficientemente elevato
per l'assegnazione.
Nuovo motociclo — Uno degli ultimi numeri di « Motor Cycle » ha riportato la notizia della messa a punto di una nuova motocicletta che è stata costruita con l'intento
di battere l'attuale primato mondiale di
velocità.
II sig. R. W . Dearden, commerciante di
motociclette nella città di Manchester, ha
preparato mia « Vincent Blak Lightning » da
998 centimetri cubici, con la quale cercherà
di ottenere un n u o v o primato. Il tentativo
verrà fatto in Germania durante la prossima
primavera. La motocicletta in questione è
stata modificata, in modo da comprendere
un sovralimentatore e un rapporto di ingranaggi più adatto per le alte velocità.
Per mantenere sulla superficie stradale
la ruota anteriore della macchina quando
questa procederà alla velocità di circa 270
chilometri orari, è stato allungato lo scartamento delle ruote, con il risultato che il
centro di gravità viene così spostato in
avanti; si calcola che circa due terzi del
peso della macchina gravino ora sulla ruota
anteriore. Il guidatore è in posizione pressoché orizzontale. In percorsi di prova la
motocicletta ha compiuto oltre 160 chilometri all'ora in prima.
Pneumatici di sicurezza. — La Firestone
Tire and Rubber Co. ha dato notizia di
avere recentemente iniziato la produzione
commerciale di un nuovo tipo di pneumatico
senza camera d'aria immune da forature e
che elimina definitivamente il pericolo da
esse presentato. In luogo della camera
d'aria il pneumatico ha all'interno un diaframma che trattiene l'aria anche quando
il copertone resti danneggiato e consente
così all'autista di mantenere il controllo
della macchina.
ELETTRONICA
RADIO
Sviluppo della televisione in Gran Bretagna
— L o sviluppo della televisione in Gran
Bretagna, in circa quattro anni, è stato
enorme. Si prevede inoltre che nei prossimi
tre anni il numero degli utenti di apparecchi
televisivi sarà più che triplicato. Le per-
A
SEMPRE MEGLIO!
Nel 1951 saranno passati cent'anni dall'epoca in cui la Regina Vittoria
inaugurò a Londra la famosa Grande Esposizione, con la quale venne
rivelato al mondo come l'abilità e lo spirito d'iniziativa degli inglesi fossero
all'avanguardia nella ricerca costante dei mezzi atti a render la vita più
facile ed attraente. Da diverso tempo abbiamo pensato di festeggiare questo
centenario con un grande Festival nazionale, illustrante tutti gli aspetti della
vita inglese.
Dal suo canto la Fiera delle Industrie Britanniche del 1951
sarà eccezionalmente interessante, perchè mostrerà come la Gran Bretagna
sia bene avviata nella sua ricostruzione economica. La Fiera del 1951 sarà
ancor più soddisfacente che quelle passate, dati i progressi continui dell'industria nazionale. Oltre tremila espositori, rappresentanti un centinaio
di gruppi di industrie, presenteranno all'esame del pubblico i loro articoli
più recenti.
Pochi compratori vorranno rinunziare all'occasione, veramente unica, di
vedere con i propri occhi quanto la Gran Bretagna ha da offrire. Migliaia
di essi già hanno fatto le loro prenotazioni. Tutti coloro i quali intendono
visitare la Fiera sono invitati a prenotarsi al più presto.
FIERA DELLE INDUSTRIE BRITANNICHE
LONDRA
30 APRILE—11 MAGGIO
BIRMINGHAM
LE VARIE INFORMAZIONI relative agli espositori, ai cataloghi, alle mostre speciali e alle varie facilitazioni di
cui sarà possibile usufruire alla Fiera possono essere ottenute presso l'Ambasciata di Gran Bretagna o
qualsiasi Consolato britannico.
coassiale Roma-Pisa, entro marzo 1954;
impianto coassiale Mestre-Trieste, entro luglio 1954; impianto coassiale Milano-Torino,
entro settembre 1954; impianto sistemi a
12 canali Torino-Modane (Francia), entro
gennaio 1952; impianto sistemi a 12 canali Verona-Brennero (Austria), entro novembre 1952; modesta estensione della rete
meridionale in cavo esistente, mediante la
pupinizzazione delle bicoppie non ancora
pupinizzate, entro maggio 1952.
Fig. 3 • Nel diparti mento ricerche delia organizzazione. Nuffield. (Inghilterra) si i provato il comportamento
una automobile > Morris» sottoposta a temperature molto basse in una apposita cella
(Frestcold).
sone fornite di un apparecchio televisivo
nel giugno 1946 erano 1300; nel marzo 1948
salivano a più di 45.000; nel dicembre 1949
a 240.000; nel dicembre 1950 la cifra approssimativa è di 555.000.
Le previsioni per i prossimi tre anni sono
le seguenti: aprile 1951: 600.000 abbonamenti; aprile 1952: un milione; aprile 1953:
più di un milione e mezzo di abbonamenti.
Nel 1948 le spese per la televisione sono
ammontate a circa un milione di sterline.
Si prevede che nel 1951 tale cifra verrà più
che raddoppiata.
TELECOMUNICAZIONI
Piano di sviluppo delle telecomunicazioni
in Italia. —- Il Ministro italiano delle telecomunicazioni ha trattato su Produttività il
piano di sviluppo delle telecomunicazioni nel
mezzogiorno. In forma sintetica egli ha
detto che la rete telefonica nazionale statale era costituita prima della guerra dai
945 circuiti nazionali per uno sviluppo di
270.186 km. e 105 circuiti internazionali
per uno sviluppo di 29.069 km.
Queste consistenze, all'atto della liberazione, erano ridotte a soli 105 circuiti nazionali per uno sviluppo di 16.851 km.
Con il lavoro di ricostruzione, iniziato nel
1947, si è portata la consistenza a valori
leggermente superiori a quelli dell'anteguerra, tuttavia inadeguati al continuo
incremento del traffico.
La insufficienza della potenzialità della
rete era già stata prevista e perciò, appena
avviati i lavori di ricostruzione, l'Amministrazione si è preoccupata di mettere allo
studio un Piano di sviluppo basato sulla
tecnica più progredita nel campo delle telecomunicazioni e concepito per sopperire al
prevedibile sviluppo del traffico per un
notevole numero di anni.
Questo Piano di sviluppo è già entrato
in fase esecutiva per la zona a nord di
44
di
Napoli. 1 lavori che sono finanziati con un
mutuo di 25 miliardi di lire contratto dal
Ministero delle Poste e Telecomunicazioni
con la Cassa Depositi e Prestiti, sono già
state appaltate all'industria nazionale. La
consegna degli impianti funzionanti avverrà
a lotti, con la seguente successione:
impianto coassiale Firenze-Pisa, entro novembre 1952; impianto coassiale MilanoVerona, entro marzo 1953; impianto coassiale Roma-Napoli, entro luglio 1953; impianto coassiale Pisa-Genova, entro luglio 1953; impianto coassiale Genova-Milano, entro marzo 1954; impianto coassiale
Verona-Mestre, entro marzo 1954; impianto
Fig.
4 - La. carrozzeria
di un'automobile
tAustin*
Napoli-Atena
Atena-Potenza .
Potenza-Bari . .
Atena-Cosenza .
Cosenza-Tiriolo
(Catanzaro)
Tiriolo-Reggio C.
Mili-Catania . .
Catania-Caltanissetta . . . .
Caltanissetta -Palermo . . . .
Necessità
circuiti in base
incremento previsto di traffico
Aumento n.
circuiti con
pupinizzazione
integrale
TRATTA
N.
circuiti attuali
Le cifre consentono di sintetizzare le
situazioni molto meglio di un lungo scritto,
perciò qui di seguito si sono riportate: la
situazione attuale, la situazione che si avrà
a pupinizzazione effettuata e le esigenze per
soddisfare presumibili traffici nel prossimo
futuro.
54
24
24
42
72
39
39
54
309
108
100
221
49
36
24
54
51
39
208
192
140
21
27
111
21
24
111
Ma oltre le esigenze nazionali si debbono
considerare quelle derivanti dal traffico con:
l'Africa del Nord, da smaltirsi a mezzo di
un ponte-radio Trapani-Tunisi che prevede
24 circuiti al più presto, ma che avrà certo
un ulteriore notevole sviluppo; la Grecia, la
Turchia ed il Medio Oriente da smaltirsi a
mezzo di un ponte-radio via Corfù o Cefalonia, che prevede 36 circuiti in un primo
nella cassa d'imballaggio protetta da un involucro di celiatane.
tempo con sicuro sviluppo in seguito; inoltre
il traffico di transito attraverso l'Italia tra i
suddetti paesi e quelli di tutta l'Europa.
Solo l'esecuzione del jnano per lo sviluppo
delle telecomunicazioni nell'Italia meridionale, che, se iniziata al più presto, potrebbe
essere realizzata entro lo stesso termine di
quello relativo alla rete coassiale centrosettentrionale e cioè entro il 1954, permetterà di dotare il paese di una rete efficiente,
che consentirà di soddisfare tutte le esigenze del traffico telefonico-telegrafico internazionale — anche in eventuali casi di
emergenza — e lo sviluppo inevitabile della
televisione per tutta la nazione, giacché il
cavo coassiale è appunto previsto per permettere anche la trasmissione del programma
televisivo.
La spesa prevista per l'esecuzione del
Piano è dello stesso ordine di quello occorrente per il potenziamento della rete centrosettentrionale, e precisamente di 26 miliardi
di lire.
11 Piano inoltre è una premessa necessaria
della complessa attività in corso nella valorizzazione del Mezzogiorno e la sua realizzazione doterà di un efficiente sistema nervoso le regioni meridionali, portandole allo
stesso livello telefonico delle Regioni del
Centro e del Nord.
Esso
comprende:
l'impianto in cavo coassiale Napoli-AvellinoBenevento-Foggia-Bari; l'impianto in cavo
coassiale Bari-Brindisi-Taranto-Lecce; l'impianto in cavo coassiale Foggia-Pescara;
l'impianto in cavo coassiale Napoli-MessinaPalermo; cavo a bicoppie con tubi coassiali
Palermo-Trapani-Marsala; cavo a bicoppie
con tubi coassiali Catania-Siracusa-Ragusa;
cavo a bicoppie con tubi coassiali EnnaCaltanissetta-Agrigento -Porto Empedocle;
ponte-radio (o cavo coassiale) MessinaCatania-Enna; cavo a bicoppie Napoli-Castellammare-Sorrento ; cavo a bicoppie Salerno-Amalfi.
L'esecuzione del Piano comporta l'importazione di poche materie prime mentre tutte
le lavorazioni, le costruzioni e gli impianti
verranno eseguiti da tecnici e maestranze
italiane ed in particolare gli scavi, i lavori
edili, le pose, da maestranze locali. Ciò
significa che l'esecuzione del Piano darà
luogo ad un notevole impiego di mano d'opera e per conseguenza contribuirà all'alleviamento della disoccupazione in zone particolarmente depresse. Si prevedono infatti
tre milioni e 250 mila giornate lavorative
di tecnici ed operai specializzati per gli
impianti propriamente elettrici e 2 milioni
di giornate lavorative per i lavori edili
connessi.
Va ricordato che in sede internazionale
l'Italia ha prospettato la assoluta convenienza di far transitare per il suo territorio
tre importantissime arterie di telecomunicazioni della rete di interconnessione del bacino mediterraneo.
Le due prime già oggetto di accordi preliminari tra le due Amministrazioni interessate, collegheranno con ponti-radio l'Africa
del Nord alla Francia attraverso la Sardegna,
la Corsica e la Tunisia alla Sicilia; la terza
la Puglia o la Calabria alla Grecia, Turchia
e Medio Oriente.
Il Comitato Consultivo Internazionale ha
già esaminato questi progetti concreti ed è
quindi evidente la necessità per l'Italia di
attrezzare, con la maggiore urgenza, la
propria rete per poter accogliere e smistare
efficacemente queste importanti e facili comunicazioni.
Fig.
5 - La locomotiva in figura, che, sarà presentata alle Mostre Britanniche del Festival, è stata costruita
le ferrovie indiane dalla North British Locomotive Co. di Glasgow. Ha una lunghezza di. SI metri.
Se non si dovesse iniziare subito, l'Italia
perderebbe certamente la migliore occasione
che finora le si sia mai presentata, e, con
suo grave danno, vedrebbe avviati importantissimi traffici telegrafici e telefonici per
altri percorsi. A parte gli impegni morali
già assunti dall'Italia, ci sono quindi delle
ragioni economiche che consigliano la rapida
attuazione del Piano, senza contare l'evidente grande interesse di disporre di una
tale rete per vitali esigenze della difesa
nazionale.
Basti infatti considerare che su ogni coppia
coassiale si potranno realizzare fino a 960
comunicazioni telefoniche, contemporanee di
ottima qualità, cioè si avrà una grande disponibilità di circuito con la possibilità di
assegnarne agli usi civili e a quelli militari
le quantità necessarie senza reciproche interferenze; i tubi coassiali che permettono la
trasmissione di correnti fino alla frequenza
di 10 megacicli al secondo consentiranno
poi di assicurare anche la perfetta trasmissione dei segnali « radar ».
Non è poi trascurabile la considerazione
che in ogni valutazione di incremento dei
traffici telefonici si rimane sempre al di
sotto della effettiva richiesta, specie se il
servizio offerto è di buona qualità.
Questa considerazione permette di prevedere con sicurezza una ottima produttività
degli impianti, che, secondo calcoli estremamente prudenziali, non dovrebbe essere
inferiore ai sette miliardi e duecento milioni annui, e cioè al 20 % del capitale
impiegato.
per
AERONAUTICA
Traversata atlantica di un apparecchio a
reazione. -— Il primo tentativo di traversata atlantica di un apparecchio a reazione,
senza rifornimento in volo, è stato effettuato
da un bombardiere « Canberra » con equipaggio della R.A.F. dall'Irlanda Settentrionale a Terranova, una distanza di circa
2000 miglia.
Il « Canberra » è un apparecchio che entrerà quanto prima in servizio presso il
Comando Britannico Bombardieri. Dopo il
volo l'apparecchio è stato consegnato alla
base delle Forze Aeree Statunitensi di
Fig. fi - Un nuovo tipo di pressa, idraulica da 1S tonnellate costruita dalla Maschincnfabrik
A. Pelissier
Nachfolger
di Hanau
avi Alain
(Germania).
Potenza del motore 20 CV.
Riepilogando, consigliano l'attuazione del
Piano — integrato da un piano di costruzioni di edifici postali — ragioni tecniche,
economiche, sociali e politiche.
Ciascuna di queste ragioni sarebbe da sola
sufficiente a promuovere l'esecuzione del
Piano e la conseguente spesa, ma tutte riunite non possono che imporre la sua sollecita attuazione, anche se ciò dovesse comportare sacrifici in altri settori meno urgenti.
45
Naturalmente gli elicotteri possono volteggiare su uno spazio ristretto e atterrare
su superfìci di dimensioni pressapoco analoghe alle loro. Sulla Fort Duquesne in realtà
l'elicottero atterra su una superficie ancora
più piccola, giacché la pale del rotore, che
hanno un'ampiezza di circa 15 m., sporgono
al difuori della piattaforma.
Il «Westland S 51», munito di motore
Alvis Leonides, è l'elicottero standard della
Marina. Attualmente esso viene impiegato
come mezzo di comunicazione ed è di base
sulle portaerei. Oltre che per la ricognizione,
gli elicotteri sulle navi mercantili potrebbero
continuare ad essere impiegati come mezzo
di comunicazione e soprattutto per portare
messaggi da nave a nave lungo il convoglio
nei periodi è necessario non fare uso della
radio.
La versione civile dell'S 51, che ha una
autonomia di 400 km. con una riserva di
combustibile per altri 20 minuti di volo,
può trasportare un carico di 540 kg.
C H I M I C A
Fi!/. 7 - Nei laboratori della «Production Engineering
Research Associatimi'
si procede al rilievo delle forze
che si sviluppano durante la lavorazione alla pressa. Gli elementi per i rilievi sono incorporati allo stampo e
trasmettono alla scatola oseillografica.
Dayton, 11 eli'Ohi® Il Comando dell'Aviazione Tattica degli Stati Uniti è molto interessato a questo bombardiere britannico ed
è assai probabile che esso venga adottato
dalle Forze Aeree Statunitensi. Si tratterebbe del primo apparecchio militare britannico prodotto negli Stati Uniti per le
Forze Aeree Americane.
Elicotteri sulle navi mercantili. — In seguito ad esperimenti che sono stati svolti
nella Manica, è molto probabile che in futuro
le navi mercantili possano disporre di elicotteri per difendere i convogli dagli attacchi
dei sottomarini. In un rapporto pubblicato
in questi giorni, la Società dei Costruttori
britannici di aeroplani, dichiara che invece
di far accompagnare ogni convoglio da una
portaerei, potrebbero essere installate a
bordo di una o più navi mercantili speciali
piattaforme per gli elicotteri. Questi entrerebbero in funzione per sorvegliare la rotta
una volta che i convogli si fossero allontanati dalle zone costiere, protette dagli
aeroplani. Gli esperimenti si sono svolti a
bordo della nave-appoggio Fort
Duquesne
con elicotteri «Westland S 51». Una speciale
piattaforma di acciaio rinforzato è stata
installata sul ponte, nella parte poppiera
della nave.
Purificazione
dei gas di scappamento.
—
La Oxy-catalyst Manufacturing Company di
W a y n e (Pennsylvania) ha perfezionato un
meccanismo per purificare i gas di scappamento delle automobili. Esso viene collocato
nelle macchine al posto della comune marmitta e, oltre a deodorare i gas di scarico,
li rende non velenosi. 11 funzionamento si
basa sull'impiego di un catalizzatore, costituito da diversi elementi, principalmente
platino. In presenza dell'aria aspirata dall'esterno e del catalizzatore si determina
una reazione per cui i gas di scarico vengono trasformati in vapori innocui. Attualmente il congegno viene principalmente
usato per i piccoli camion che usano benzina
a basso numero di ottani.
F I S I C A
hig. 8 - L impiego degli elicotteri quali mezzi sussidiari per la marina, militare e mercantile si è molto
palo recentemente. Detti aeromobili si prestano particolarmente bene per attcrraggi su. spazi, ridotti come
offerti dalle tolde di navi.
46
svilupquelli
Misurazione più precisa della velocità della,
luce. — Un esperimento recentemente portato a termine in Inghilterra presso il National Physical Laboratory ha messo in
evidenza la mancanza di accuratezza della
cifra normalmente accettata oggi della velocità della luce. La differenza non è grande:
è di soli km. 17,702 al minuto secondo.
Ma la questione è ben lungi da essere
una curiosità accademica, poiché la velocità
della luce è usata per molti dei calcoli fondamentali della teoria atomica e la cifra
più precisa è di utilità immediata nel campo
della radio e del radar.
L a velocità della luce è, nella teoria della
relatività di Einstein, la velocità più alta
alla quale qualche cosa possa muoversi. È
di conseguenza un'importante costante fisica
e la sua misura è rimasta un problema scientifico per molti anni. Si è consumato molto
t e m p o e molto denaro da quando Romer
per primo ottenne nel 1676 una cifra di
km. 308.992 al secondo, in base ad osservazioni astronomiche. L a prima misurazione
strumentale diretta fu eseguita da Fizeau
nel 1849.
Un raggio di luce veniva messo a f u o c o
sul bordo di una ruota dentata e dopo
essere passato attraverso il vuoto tra un
dente e l'altro giungeva a km. 6,437 di
distanza e veniva nuovamente riflesso sulla
ruota. Se al ritorno il raggio cadeva su un
Il metodo si fonda su un principio analogo a quello di Michelson, ma invece di
usare un tubo della lunghezza di km. 1,609,
il tubo di Essen è lungo solo crii. 17,78.
Una radio-onda viene spinta in questo tubo
metallico e viene riflessa avanti e indietro,
tra le due estremità. Quando il tempo del
percorso tra le estremità è uguale all'intervallo di tempo tra due onde successive,
esse si combinano per dare luogo ha una
risonanza elettrica che può essere rivelata
con grande precisione. Non era necessario
che la velocità della luce fosse più accuratamente valutata per quanto riguarda scopi
pratici fino all'avvento del radar. Con il
radar si calcola la distanza di un oggetto
dal tempo impiegato da un radioimpulso a
percorrere una distanza nei due sensi, essendo la velocità delle onde uguale a quella
della luce. Il valore recentemente trovato dà
la possibilità che il radar venga usato con
precisione maggiore e ciò sarà particolarmente importante per la ricognizione aerea
che rileva il terreno per mezzo del radar.
La velocità della luce viene usata nel calcolo di molte costanti fisiche. I mutamenti
più significativi si avranno probabilmente
in astronomia, nelle ricerche atomiche e nel
campo della radio.
Fiff. 9 - Apparecchio
per prove di fatica ad elevata temperatura.
pieno della dentatura, non poteva più essere
visto da dietro la ruota. La ruota veniva
perciò accelerata fincliè, la luce non fosse
percepita e la durata del tragitto veniva
calcolata in base alla rapidità di rotazione
della ruota stessa. In tempi più recenti,
nel 1935, negli Stati Uniti, Miclielson realizzò un esperimento famoso nel quale • il
raggio luminoso si muoveva in un tubo
metallico lungo km. 1,609; nel tubo poteva
essere praticato il vuoto pneumatico, per
evitare l'ostacolo che l'atmosfera poteva presentare alla velocità.
Il valore finale ottenuto di km. 299.773
al secondo fu confermato in successivi esperimenti e da allora generalmente accettato.
Quando il dott. L. Essen del National
Fio. 10 - Questi abiti servono per proiezione, dalle basse temperature, dei piloti; sono provvisti
nell'interno
di resistenze elettriche di riscaldamento.
(The British Non-Femus
Pliysical
Laboratory
annunciò nel 1947 che
tale valore era di km.
299.790,7 al secondo,
fu ascoltato con un
certo scetticismo: oggi
egli ha confermato il
risultato valendosi di
un più perfezionato
apparecchio ed i risultati recentemente ottenuti, in Svezia e
negli Stati Uniti, concordano con questo
valore entro l'approssimazione di 1 km. al
secondo.
Il dott. Essen fa parte della sezione elettricità del N.P.L., dove si occupa delle onde radio. Le onde radio
differiscono
da
quelle luminose solo
per lunghezza d'onda
e si ritiene generalmente che si muovano
con velocità uguale.
Durante la guerra, il
dottor Essen fu frequentemente
consultato circa il valore
della velocità della luce ed egli cominciò
a prospettare che, sebbene effettuati in scala impressionante, gli
esperimenti non fossero tanto accurati come generalmente ritenuto. Pensò che il
N.P.L. potesse fare di
meglio valendosi delle
onde radio e cominciò ad occuparsi del
problema non appena
possibile dopo la fine
della guerra.
Metals Research
Ass.).
In questo esperimento il tempo del percorso è di circa 1/10.000.000.000 di secondo, cioè, in altre parole, le radio
onde si seguono alla frequenza della
frazione di secondo suddetta e fu
necessario misurare questa frequenza con un'approssimazione di meno
Fili. 11 - È stalo prodotto dalla ILI di Torino un nuovo apparecchio per vibrofillrarc malta di calce per intonaci, costituito da una intelaiatura in tubi di acciaio
saldati. Il motore di comando, di 0,5 CY., è racchiuso in una camera
metallica
protettiva a tenuta d'acqua.
47
di 1/1.000.000. Questo era proprio il genere di problema cui Essen attese durante
la guerra e l'attrezzatura allora costruita
era idealmente idonea all'esperimento relativo alla velocità. La costruzione del tubo
richiese una lavorazione accuratissima e le
sue dimensioni furono approssimate al millesimo di millimetro. La Metrology W o r k shop, dove il tubo fu realizzato, ottenne un
risultato dieci volte migliore di quello precedentemente ammesso come raggiungibile,
e la Sezione Calibri della Metrology Division dovette elaborare nuove tecniche per
realizzare la richiesta precisione (Electronic
Engineering).
64.103.000.000 passeggeri/km. nel 1949; il
traffico merci da 27.202.000.000 tonn./km.
nel 1940 a 28.493.000.000.
Un vasto piano di unificazione è in corso
nelle ferrovie britanniche e i molteplici tipi
di locomotive attualmente in servizio (circa
400 tipi diversi) verranno gradualmente
sostituiti con tipi unificati il cui numero non
supererà la decina.
Nella città di Toronto (Canadà) è in costruzione una ferrovia sotterranea per decongestionare il traffico della Youge Street. La
sua lunghezza sarà di 4,75 miglia ed il
dislivello tra i capilinea di 90 m. (Engineering, febbraio 16, 1951, pag. 177).
di navi oceaniche è stata costruita in Inghilterra. Viene annunciato che il nuovo
motore ha ora completato con pieno successo una rigorosa serie di prove e che anzi
il suo rendimento ha superato le migliori
aspettative degli esperti. Questo nuovo motore marino, costruito dalla British Thomson
Houston, la stessa ditta produttrice del
primo motore a reazione per aeroplano
progettato da sir Frank Whittle, verrà
installato in una petroliera della AngloSaxon Petroleum Company, specialmente
attrezzata per sperimentare l'efficacia delle
turbine a gas come mezzo di propulsione
navale.
M I N E R A R I A
Nuovo apparecchio respiratore — L e pessime condizioni dell'aria circostante impediscono spesso l'opera di salvataggio in caso di incendi o di disastri minerari. D o p o 15 anni
di ricerche è stato messo a punto in America
un nuovo ed efficace apparecchio respiratore.
Trattasi della solita maschera, collegata con
un tubo ad un sacco fissato al petto. La
novità consiste nel fatto che il sacco contiene una sostanza chimica che sviluppa
ossigeno, assorbe il biossido di carbonio
espirato, e mantiene basso il tenore di
umidità che si sviluppa nel circuito chiuso
dell'apparecchio; tutti e tre i maggiori problemi degli apparecchi respiratori sono cosi
risolti contemporaneamente. Anche quando
si tratti di sottoporsi ad operazioni pesanti,
l'uomo che ne è munito, può fare affidamento
che la sostanza contenuta nel sacco duri
per almeno un'ora. In caso di incendio,
l'apparecchio può venire indossato sotto il
cappuccio del vestiario isolante.
Fig. 1. - Il bombardiere a reazione .Canberra.
costruito dalla English Electric Co. Ltd. che ha recentemente
attraversato ! Atlantico ad una velocità pari, a quella della rotazione della Terra, tenendo dietro al Sole. ed arrivando a Terranova circa alla stessa ora solare in cui era partito dall'Irlanda
Settentrionale.
F E R R O V I E
La prima locomotiva elettrica prodotta in
Austria nel dopoguerra è stata consegnata
alle Ferrovie Federali Austriache. È stata
provata e messa in servizio merci tra Linz
e Salzburg.
Questa l o c o m o t i v a fa parte delle 31 ordinate dalle Ferrovie austriache che entreranno in servizio nei prossimi mesi. Le
caratteristiche tecniche della l o c o m o t i v a
sono: 4 assi, 3240 CV di potenza, 90 k m / h
di velocità. Il costo si aggira sui 3.500.000
scellini (90.000.000 di lire).
Progressi postbellici delle ferrovie
giapponesi. — Le ferrovie giapponesi non furono
molto danneggiate dalla guerra per cui
hanno potuto progredire ora nei servizi con
una certa facilità. La rete ferroviaria giapponese al 31 marzo 1950 comprendeva in
totale circa 20.000 km. di linee (pari a
12.282 miglia contro le 11.433 del 1940).
Anche il materiale mobile fu accresciuto: vi
sono attualmente 4543 locomotive a vapore
(contro le 4272 del 1940); 308 l o c o m o t i v e
elettriche (contro le 184 del 1940); vagoni
9682 e carri 105.408 (contro rispettivamente 9535 e 95.000).
Il volume del traffico è aumentato da
49.339.000.000 passeggeri/km. del 1940 a
48
Produzione
energia nel Messico.
— La
costruzione della centrale termoelettrica di
Guaymas (Messico) procede e si presume che
la centrale sarà in funzione nell'ottobre
1951. Una conduttura di 11 km. porterà
l'acqua all'impianto. Un'altra centrale termoelettrica da 15.000 k W è in costruzione
a Ciudad Obregon.
M A R I N A
Prima turbina a gas per navi
oceaniche.
— La prima turbina a gas per la propulsione
Trattasi di un successo esclusivamente
chimico, che dipendeva dal trovare un metodo per la produzione su scala abbastanza
vasta della sostanza chimica impiegata,
cioè del perossido di potassio. Questa sostanza contiene un eccesso di ossigeno facilmente cedibile, e fornisce quindi l'elemento
essenziale dell'aria respirabile; ma, una volta
ceduto l'ossigeno, rimane ossido di potassio
alcalino, che assorbe il biossido di carbonio
espirato.
Fino a p o c o tempo fa, il perossido di
potassio poteva essere prodotto in laboratorio solo in piccoli quantitativi. Le ricerche fatte dal 1935 dalla Marina americanahanno consentito di trovare e di sviluppare
un processo soddisfacente, tanto che oggi una
ditta americana produce giornalmente da 3
a 5 tonnellate di questa sostanza, un tempo
inottenibile.
Nuovo giacimento di uranio nel
Commonwealth — Un nuovo giacimento di uranio è
stato scoperto da un ricercatore privato in
Canadà. Esso è situato presso una miniera
di proprietà del Governo canadese nei territori nord-occidentali ed un esperto geologo,
che lavora per il Governo canadese, ha dichiarato trattarsi del migliore giacimento fra
quanti sono stati da lui ispezionati fino ad
ora. In un campione del peso dì 44 libbre
si è riscontrato un contenuto di uranio di
oltre il 3 0 % .
Altra n u o v a fonte di rifornimento per
questo metallo essenziale è quella offerta da
un altro paese del Commonwealth britannico. Il Sud Africa produrrà uranio in
forti quantitativi ricavandolo dai materiali
di scarto delle miniere aurifere e Io fornirà
sia all'Inghilterra che agli Stati Uniti.
Il Ministero britannico dei Rifornimenti
ha dichiarato che un accordo al riguardo è
stato ora concluso fra Inghilterra, Stati
Uniti e Sud Africa. Ciò porta a felice conclusione l'intensa, opera di ricerca e sviluppo,
Ftr/. 15 - t'rz nuovo veicolo
>/ 1J vfj ' 'ir/ìi!'i 'l,. <•» m p '
!
costruito in Inghilterra
iter trasporti
speciali.
durata anni, alla quale le tre nazioni hanno
partecipato.
Quattro società minerarie del Sud Africa
saranno responsabili della produzione dell'uranio dall'oro. Il Sud Africa è una delle
principali fonti di rifornimento di oro del
mondo e questo paese del Commonwealth,
in seguito al nuovo processo di estrazione,
diverrà sicuramente uno dei più importanti
produttori di uranio del mondo.
Rugeley, presso Stafiord, da esperti dell'Ente Carboni. La notizia è stata data il
14 febbraio scorso dal presidente dell'Ente
Carboni, Lord Hyndley, il quale ha dichiarato che nella fase di piena produzione il
giacimento consentirà l'estrazione di circa
2.000.000 di tonn. di carbone all'anno. La
nuova miniera verrà dotata delle più moderne attrezzature, con una spesa che raggiungerà il milione di sterline.
Sebbene la percentuale di uranio contenuta nei minerali auriferi sud-africani non
sia molto elevata, il quantitativo di minerale
estratto è talmente ingente che anche la produzione di uranio sarà notevole. Tale sistema
di produzione è inoltre vantaggioso anche
dal punto di vista economico perchè il minerale dal quale l'uranio viene ricavato è stato
fino ad ora considerato un prodotto di scarto,
privo di qualsiasi valore.
Si prevede che altri 1.5.000 lavoratori
entreranno a far parte delle miniere quest'anno. L'Ente Carboni ritiene che l'attuale ritmo dei reclutamenti sia soddisfacente. Solo negli ultimi 3 mesi, il numero
di minatori è aumentato di 10.000 unità,
ma le richieste del riarmo renderanno forse
impossibile mantenere il ritmo di espansione
a questo livello.
La produzione di carbone in Inghilterra
è aumentata durante gli ultimi 4 anni di
23 milioni di tonn. all'anno. La produzione
per minatore ha raggiunto nel 1950, 293
tonn., contro 260 tonn. quattro anni fa.
Nuovo giacimento minerario scoperto in
Inghilterra. — Un nuovo giacimento minerario è stato scoperto in Inghilterra, a
Fig. 13 e 14 - Si va affermando. Vnso del Plymetl un nuovo tipo di compensato metallico, che unisce le caratteristiche di elasticità e leggerezza del legno ad una buona resistenza superficiale datagli dal rivestimento
metallico. Pannelli di questo materiale vengono costruiti in diversi tipi: il 1° in figura ha strati di legno compensato
rinchiusi tra due strati di lamiera di acciaio zincato; il 2° tra lamiere di alluminio; il 3° di acciaio
inossidabile; il 4" ha un materiale isolante compreso ira. due lamiere zincate. Tutti gli strati in legno sono incollati con
resine fenoliche adesive. Questi materiali possono essere facilmente
piegati.
TRASPORTI
INDUSTRIALI
La ditta Rugby British Thomson Houston
ha inventato un sistema che permette il trasporto nell'interno della fabbrica delle scatolette, senza che queste si urtino fra di loro
o si graffino. Si usa l'energia elettro-magnetica, sia per tenere le scatolette al loro posto,
grazie alla forza di attrazione esercitata sull'acciaio, sia per spingerle in avanti con
movimento uniforme.
Le scatole vengono affidate al nastro
elettro-magnetico, che consiste di un binario
doppio e di una rotaia motrice; il doppio
binario e la terza rotaia compongono un
elettro-magnete allungato tripolare. Le scatole vengono tenute erette contro le due
rotaie esterne che costituiscono il binario, e
sono spinte, in avanti da onde di forza magnetica indotta nella rotaia motrice centrale, ad
una velocità che può mutare secondo che
si desideri.
Le scatolette non possono urtarsi, dato
che rimangono automaticamente sulla cresta
49
dell'onda, e quindi a distanza fissa l'una
dall'altra.
T E C N O L O G I A
« Radiografie » ultrasoniche dei metalli. —
Al recente Congresso dei tecnici del metallo
tenutosi a Chicago, il dottor L. W . Ball,
capo del reparto fisico del Laboratorio del
Dipartimento di Artiglieria Navale, e H. E.
Van Valkenberg, della Sperry Products
Corp. di Danbury, Connecticut hanno illustrato dettagliatamente i nuovi perfezionamenti ottenuti nelle macchine per il controllo delle parti metalliche. I modelli più
recenti sono in grado di « vedere » le imperfezioni strutturali di parti metalliche dello
spessore di 40 cm. e di blocchi cementizi
dello spessore di m. 1,20 mediante l'impiego
di onde ultrasoniche.
R I C E E C li E
Nuovo apparecchio per lo studio dei lubrificanti — La « General Electric » ha studiato e realizzato un nuovo apparecchio, il
cosidetto « strumento elettronico a diffrazione », che consente di analizzare strati
oleosi superficiali dello spessore di un milionesimo di centimetro. L'analisi avviene mediante lo studio dello spettro risultante dalla
diffrazione di elettroni sulla superficie in
esame. Tale spettro sarebbe caratteristico
per ciascuna qualità di olio e consentirebbe
agli studiosi di farsi una idea esatta della
composizione di questo ultimo. Il n u o v o
apparecchio promette di facilitare la produzione di lubrificanti migliori, consentendo,
ad esempio, più accurati studi delle peculiarità di quei lubrificanti che, frapposti tra
parti metalliche in movimento, precipitano
in sostanze dannose.
Disco volante in fabbricazione. — È stato
iniziato in Inghilterra il lavoro per la fabbricazione di un pallone lungo 200 piedi
che verrà impiegato da un gruppo internazionale di scienziati che si interessano di
raggi cosmici per condurre esperimenti nel
corso di quest'anno. Gli scienziati, capeggiati dal Premio Nobel prof. Cecil Powelì,
stanno studiando le modalità dell'esperi-
§
x
M
mento nel Laboratorio di Fisica dell'Università di Bristol. Essi prevedono che il
pallone sarà pronto per il lancio quest'estate
e che raggiungerà una quota di 20 miglia,
dove rimarrà per 48 ore fino a quando non
scoppierà.
Durante la sua permanenza nella stratosfera il pallone esporrà automaticamente
delle lastre fotografiche che successivamente scenderanno a terra. Una speciale
trasmittente a onde corte, installata nel
pallone, invierà periodicamente segnali agli
scienziati dando notizie dei progressi del
viaggio nella stratosfera.
MOSTRE
TECNICHE
Realizzazioni
britanniche nel campo dell'ingegneria pesante — Il maggiore evento
nelle celebrazioni scozzesi del Festival di
Inghilterra 1951 — la Mostra della Potenza
Industriale che si svolgerà a Glasgow dal
28 maggio al 4 agosto --- presenterà la
storia pratica delle realizzazioni britanniche
nel campo dell'ingegneria, pesante. Ogni
sezione della Mostra costituirà un capitolo
di questa storia.
Il tema della Mostra è la conquista dell'energia da parte degli uomini, e il suo
sviluppo si basa sulle due principali fonti
di energia per l'ingegneria pesante, il carbone e l'acqua. Il visitatore avrà la scelta
di seguire la sequenza del carbone o quella
dell'acqua appena entrato alla Mostra. Egli
farà la sua scelta nella vasta sala dell'energia. Il lato sinistro della sala sarà occupato
da una scoscesa parete di carbone con figure
umane in bassorilievo, sotto la quale una
scala condurrà alla sequenza del carbone.
Dall'altro lato, un tunnel di vetro porterà
alla sequenza dell'acqua. 90.920 litri di
acqua al minuto si rovescieranno su questo
tunnel per cui i visitatori, passandovi attraverso, ne usciranno con una vivida impressione di ciò che significa la potenza dell'acqua.
Entrambe le sequenze, terminano nella
grande sala della Mostra dedicata alle
costruzioni navali e alle ferrovie. Queste
sezioni dell'ingegneria pesante saranno sistemate intorno alla carena di una nave che
occuperà tutta la lunghezza della sala.
n i c a
di
C
FABBRICA
Mostra dei plastici — Durante il Festival
d'Inghilterra 1951 si svolgerà, dal 6 al
16 giugno, la Mostra e Congresso dei plastici britannici. La Mostra, prima del suo
genere, e prima anche per la vastità delle
sue proporzioni, sarà organizzata nella
National Hall all'Olympia, Londra, e gli
articoli da esporre saranno forniti da ditte
del Regno Unito e di altre parti del Commonwealth che producono, stampano e fabbricano materiali plastici o forniscono materie prime o attrezzature all'industria dei
plastici.
Il Congresso, che avrà luogo contemporaneamente alla, Mostra, è organizzato da un
Comitato nel quale sono rappresentate la,
Federazione Britannica dei plastici, l'Istituto dei plastici e il Gruppo plastici e
polimeri della Società dell'Industria Chimica.
La prima Esposizione europea della macchina utensile a Parigi — È stata organizzata dal Comitato Europeo di Cooperazione
delle industrie della macchina utensile una
esposizione che avrà luogo a Parigi dal
1° al 10 settembre 1951.
Vi parteciperanno 12 Nazioni d'Europa e
dell'America del Nord, con più di 600 espositori. (I Exposition Européenne de la
machine-out.il, 2 bis, rue de la Baume,
Paris 8).
CONFEZIONI DI SCATOLE ED
IMBALLAGGI D I CARTONE
ONDULATO D IOGNI TIPO
C u ^ n i
a
%
t
e
C i n d i d a t e
II?
C o n t r o l l a t e 11 m a r c h i o
L'ultima sezione della Mostra sarà la fonte
di energia del futuro, l'energia atomica. Le
sue infinite possibilità saranno espresse in
una vasta cupola con molte piccole luci che
brillano in modo da rappresentare un cielo
notturno. Un cono metallico uscente dal
pavimento, costituito da un apparato elettrico generante un milione di Volt, lancerà fasci di luce verso questo cielo stellato.
Nella stessa sala, in basso, in cinque sezioni
circolari, saranno rappresentati inventori
come Faraday, W a t t e altri mentre compiono il lavoro su cui si basa l'ingegneria
moderna. Il visitatore camminerà quindi nel
presente, guarderà giù al passato e in alto
al futuro.
Altre sezioni della Mostra, che coprirà
circa 9300 metri quadrati, saranno dedicate
alla storia dell'acciaio, dei motori a vapore,
dell'energia elettrica, dell'ingegneria, civile e
di quella idroelettrica.
ITALIANA
LA SCATOLA DI CARTONE ONDULATO È
ALTAMENTE PROTETTIVA ED ECONOMICA
w
DI V A L V O L E l ' I li
PNEUMATICI
REGINA
TORINO
50
-
VI I COAZZE
N.
18 -
TELEFONO
70.187
L E N E RGIA N U C LEARE
AL S E R V I Z I O DELLA
ARTHUR
H.
PACE
COMPTON
(Uno ira i più eminenti scienziati del mondo, l'americano Arthur
H. Compton. ha scritto queste note sulle possibilità di utilizzazione
della scissione nucleare quale sorgente di energia per impieghi
industriali).
Non potrò mai dimenticare ciò che accadde quel mattino del
atomica rappresenta una nuova grande fonte di risorse vitali.
Anzitutto, evidentemente, l'energia atomica può trasformarsi in
fonte di calore e di forza motrice. Gli impianti di Harnford, nello
stato di Washington, sulla costa del Pacifico, destinati all'impiego
2 dicembre 1942 quando nel nostro laboratorio di Chicago venne
del plutonio, riescono a riscaldare le acque del Columbia e la spesa
effettuata la prima reazione atomica a catena.
sostenuta non supera di molto il costo di un riscaldamento a
Dal mio posto di lavoro, su di una piccola loggia, potevo osser-
carbone.
vare Enrico Fermi, il grande scienziato atomico italiano, che dava
Benché per il momento non si possa ancora pensare di costruire
gli ordini necessari alla preparazione dell'esperimento. Una doz-
impianti atomici per simili usi civili, si possono tuttavia fin d'ora
zina di assistenti erano intenti a sorvegliare gli strumenti, mentre
deporre le preoccupazioni riguardo all'esaurimento delle risorse
su di una piattaforma soprastante alla grande pila cubica formata
terrestri, per quel che riguarda i combustibili solidi e liquidi, dal
di blocchi di grafite e di uranio, attendeva in silenzio un altro
momento che la energia atomica costituisce una riserva pratica-
gruppo di addetti : la « squadra del suicidio », che aveva il compito
mente inesauribile.
di distruggere la pila nel caso che l'esperimento non fosse riuscito.
Di ancor maggiore importanza per le future generazioni sono
A circa 30 metri, al di là di due spesse pareti di cemento, altri
poi tutti i possibili usi dei nuovi elementi artificiali detti « iso-
uomini seguivano con strumenti di controllo a distanza le fasi
topi ». Per mezzo di essi, tecnici specializzati possono, con prove
delia prova. Essi erano pronti a fare intervenire il congegno elet-
di laboratorio, diagnosticare malattie, studiare i processi biolo-
trico di sicurezza, qualora la reazione si fosse dimostrata troppo
gici e contribuire a fare del mondo una dimora migliore.
Possiamo usare l'energia atomica quale arma, quale fonte di
violenta.
Fermi diede l'ordine di procedere al primo esperimento di con-
forza motrice o anche quale mezzo per una sempre più profonda
trollo dal quale avremmo potuto ricavare indicazioni decisive. Il
conoscenza dei fenomeni vitali. Ma in essa si può vedere del-
ticchettìo dei contatori Geiger aumentò di velocità sino a diven-
l'altro ancora: una grande lezione che non dimenticheremo mai,
tare un vero e proprio crepitìo. Anche il galvanometro cominciò
il risultato cui possono giungere degli uomini liberi che lavorino
a muoversi sempre più velocemente. La reazione aumentava fino
in armonia per il raggiungimento di un comune
obiettivo.
al limite di sicurezza. « Dispositivi di sicurezza in azione », fu il
Durante la guerra, un generale mi disse: « Compton, voi scien-
secco ordine di Fermi. La lancetta sid quadrante tornò bruscamente
ziati non avete disciplina, non sapete né dare né ricevere ordini ».
a zero ed il ticchettìo dei contatori diminuì di intensità. Un respi-
Dopo un istante di riflessione io replicai: « Sì, generale, lei ha
ro di sollievo uscì dai nostri petti, mentre l'ombra di un sorriso
ragione. Gli ordini non sappiamo né darli né riceverli, ma la
sfiorava il volto di quei « volontari della morte ». Qualcuno porse
nostra disciplina è d'altro genere: nessuno può dire ad uno scienziato quel che deve fare; sta a lui capirlo da sé e poi imporsi quel
a Fermi una bottiglia di vino italiano per il brindisi.
L'energia atomica era nata.
genere di disciplina che gli consenta di compiere ciò che ritiene
Come americani ciò che ci interessa di sapere a proposito del-
debba essere fatto ».
l'energia atomica è questo: in che modo e in che misura potrà
Questa, secondo me, è l'auto-disciplina dell'uomo libero. Essa
servire la causa della pace, della libertà e del progresso umano?
è legata a due cognizioni: l'accordo sulla meta comune e la cono-
In realtà la bomba atomica non rappresenta che un drammatico
scenza da parte di ogni individuo dei termini della situazione, in
episodio rispetto ad un più vasto capitolo nella storia della civiltà.
modo che egli possa scegliere intelligentemente quale è il suo
Sarebbe un grave errore credere che gli scienziati abbian pensato
compito. Tale è la base della collaborazione tra gli uomini liberi
fin da principio alla costruzione di una bomba atomica. Essa è
che conduce alla pace, che rende forti e fiduciosi nelle realizza-
stata l'obiettivo principale dello sforzo bellico, è vero, ma ha
zioni che dànno un senso alla vita.
rappresentato
soltanto
un aspetto
contingente
nel quadro
di
prospettive ben più ampie.
D'altra parte non intendo minimizzare il potere distruttivo del-
Ora, se vogliamo che una società libera sopravviva dobbiamo
accordarci sulla meta comune: la realizzazione di una società di
esseri umani che trovino la vita degna di essere vissuta.
l'energia atomica. Nessuno meglio degli scienziati atomici sa che
Se ci volgiamo al futuro con questi intendimenti, la potenza
d'ora in poi la guerra porterà a tali distruzioni, che sarà una pazzia
dell'atomo, che per la prima volta fu scatenata a Chicago in
volerla scatenare. Il mondo dovrà capir questo e fare ogni sforzo
quel memorabile mattino
per evitarlo. Ma ancora più importante è il fatto che l'energia
servizio.
di dicembre, sarà sempre al nostro
51
CANADA
L'industria chimica canadese
ha delle basi estremamente
solide ed ha il vantaggio di
disporre sul posto di quantità
importanti di materie prime:
carbone, petrolio, gas naturale,
legno, energia idraulica e numerosi minerali. Il Paese dispone
inoltre di importanti giacimenti
di minerali di rame, di piombo,
di argento, di ferro, di nichel
di titanio e può pure utilizzare numerose miniere di salgemma. C'è invece mancanza di
stagno e di zolfo.
Un apparecchio speciale che
può essere utilizzato per produrre del calore o del freddo è
stato applicato ad un vagone
frigorifero delle ferrovie canadesi utilizzato per il trasporto
di mele in un viaggio di sette
giorni e mezzo attraverso zone
con temperature molto variabili. La temperatura interna,
del vagone, controllata a mezzo
di apjtosito termostato, ha avuto
minime
oscillazioni
durante
tutto il viaggio.
FRANCIA
La Ditta francese Hispano
Suiza ha acquistato la licenza di
costruzione del motore a reazione Polis R o y c e Tay, perfezionamento del Nene. Il Tay
sviluppa 2850 kg. di spinta statica, senza post-bruciatori: il
consumo è di circa 1,04 k g . / k g .
spinta/per ora.
Il Comitato agrumario del
Nord Africa francese, di cui
fanno parte rappresentanti dell'Algeria, della Tunisia e del
Marocco, ha aperto ultimamente
un proprio ufficio informativo a
Parigi che avrà il compito di
dirigere politicamente e commercialmente la campagna agrumaria nordafricana.
INDIA
L a superficie del territorio
indiano coltivata a cotone nella
stagione 1950/51 viene stimata
ad acri 10.047.000 contro acri
9.133.000 nella stagione scorsa.
Come si è verificato negli
anni precedenti, è probabile che
la cifra della stima definitiva
risulti di un buon 30 per cento
più elevata.
notiziario estero
GRAN BRETAGNA
manterrà sul livello di quella
del 1950.
Il Ministero inglese dei rifornimenti ha piazzato presso la
industria ordinazioni di un nuovo autoveicolo, il F B 1600 per
un valore complessivo di parecchi milioni di sterline. 1 preparativi per la produzione di
questo nuovo autoveicolo sono
iniziati in segreto tre anni fa.
Le cifre relative alla produzione di carbone in Gran Bretagna durante l'anno scorso,
dànno un totale di 216.300.000
tonnellate. Il totale per il 1949
fu di 215 milioni. Tale aumento
di produzione è tuttavia insufficiente a coprire l'aumento che,
a causa anche del riarmo, si è
verificato nel consumo interno,
per cui l'Inghilterra è stata
costretta ad importare carbone.
La produzione britannica di
automobili ha raggiunto, durante lo scorso mese di novembre, una media settimanale
di 11.620 automobili e 5480
veicoli commerciali.
Nel corso dello stesso mese
la. Gran Bretagna ha esportato
32.230 automobili e 11.700 veicoli commerciali.
IRLANDA
Secondo recenti segnalazioni,
risulterebbero, al momento attuale, particolarmente richiesti
in Irlanda i seguenti prodotti
della meccanica: ferramenta,
serramenta, minuterie metalliche, macchinario ed attrezzi
per l'edilizia, macchine per la
lavorazione della carne, biciclette, apparecchi elettrici (industriali e domestici), macchine
utensili (particolarmente macchine per la lavorazione dei metalli e torni di precisione), macchine da ufficio e registratori
di cassa, orologeria, stadere e
bilance.
A circa 800.000 si calcola il
numero degli autoveicoli costruiti nel 1950 dai sei più
grandi gruppi britannici di costruzioni automobilistiche. Nel
1949 questa cifra non fu che
di 720.000.
Ecco come viene ripartita la
cifra degli 800.000 autoveicoli:
Ford 185.000, Austin 166.000,
Neuffield 150.000, Standard 112
mila, Vauxliall 88.500, R o o tes 90.000.
Nel 1950 la produzione dell'acciaio in Gran Bretagna ha
raggiunto un nuovo record di
16^292.700 tonellate. Questa cifra supera di quasi 300.000
tonnellate l'obiettivo massimo
che l'industria si era prefisso
all'inizio dell'anno e di 740.000
tonnellate la produzione del '49.
Nel 1947 e nel 1948 la produzione aumentò,
rispettivamente, a 12.725.000 e a 14
milioni 877.000 tonnellate.
Sebbene la curva ascendente
degli ultimi cinque anni debba
ora, con ogni probabilità, essere
ridotta per la limitazione delle
materie prime, si calcola che la
produzione globale del 1951 si
STATI
Le riserve di carbone negli
Stati Uniti a m m o n t a n o a
1.200.000.000.000 di tonnellate,
delle quali il 5 0 % sono di carbone bituminoso, il 1 9 % di
carbone semibituminoso a basso
potere calorifico, il 3 0 % di
(BALLETTINE
WAFERS
BISCOTTI
ALL'UOVO
BISCOTTI
DELLA
PASTICCERIA
NASTRINERIA
TELEGRAMMI: W A M A R -TORI.NO
UNITI
SALUTE
SECCA
I
lignite e l ' l % di antracite.
Se queste riserve venissero completamente estratte si potrebbe
raccoglierle in una catasta alta
otto chilometri e con una circonferenza di 80.
La produzione di zinco in
piastre ha raggiunto nel 1950
le 828.441 tonnellate di fronte
alle 791.802 prodotte in America
nell'anno precedente.
A cura della a Corning Glass
W o r k s » di New Y o r k verrà
prossimamente creata una « Città del Vetro », che riassumerà
nelle sue parti i principali
aspetti inerenti alla produzione
e agli usi del prodotto. La
« Città del Vetro » comprenderà
fra l'altro una vetreria, vari
gabinetti di ricerche scientifiche, una biblioteca — che
accoglierà, in materia, la più
vasta documentazione libraria
del mondo — e un museo.
Secondo dati del Dipartimento americano dell'Agricoltura la produzione mondiale di
semi di lino nel 1950 può essere
valutata in 49.245.000 ettolitri,
con un aumento di 455.000 ettolitri rispetto all'annata precedente. I massimi produttori
sono da segnalarsi negli Stati
Uniti e nell'Argentina con una
produzione valutata rispettivamente a 13.755.000 e a 10 milioni e 500.000 ettolitri. L ' A r gentina avrebbe realizzato un
aumento di produzione di 1 milione e 750.000 ettolitri rispetto
all'annata precedente.
Le principali case costruttrici
di automobili negli Stati Uniti
hanno comunicato al Governo
che la maggior parte di esse
dovrà ridurre la produzione di
automobili private del 20/25
per cento nel trimestre, in corso
rispetto al medesimo periodo del
1950 in base al piano di controllo
sul consumo dell'acciaio.
TORINO - VIA PARELLA 6 - TEL. 2 3 . 8 9 B / 2 3 . 8 9 6
IL MONDO
OFFRE E CHIEDE
L A C A M E R A DI COMMERCIO I N D U S T R I A E A G R I C O L T U R A D I T O R I N O E « C R O N A C H E
ECONOMICHE»
NON
PUBBLICATI
ASSUMONO
RESPONSABILITÀ
ARABIA
International Mercantile Corporation
306/11 Section A, Street n. 8 ADEN CAMP
Importa: cascami di cotone, coperte di lana, filati cucirini di
cotone, tessuti di ogni genere,
teiere smaltate
(corrispondenza
in inglese).
ARGENTINA
Arnoldo H. Viacava
José M. Moreno 126 - BUENOS
AIRES
Importa: prodotti metallurgici
ed articoli di ferramenta in generale. Desidera prendere contatti con ditte esportatrici della
nostra regione
(corrispondenza
in spagnolo e inglese).
AUSTRIA
Rudolf Waibel
Metallwarenfabrik
DORNBIRN
Esporta: utensili da cucina in
puro alluminio, forniture in latta d'acciaio stagnata per forni
(corrispondenza
in italiano).
CIPRO
Plianos G. Eleftheriades
Stadium Street 69 - L A R N A C A
Importatori-esportatori generali
sono particolarmente interessati
ad entrare in contatto con ditte
italiane produttrici di tessuti in
genere e di materie prime per
la lavorazione dei saponi (corrispondenza in inglese).
Geo. Lawrence Mantovani
Zinonos Kitieos Street 9 - NICOSIA
Essendovi una forte domanda
in Cipro, desidererebbe assumere la rappresentanza esclusiva di
importanti ditte italiane produttrici di calze per uomo e signora (corrispondenza
in
inglese).
Andreas K. Agrotis
P. O. B. 535 - NICOSIA
Importa: tessuti di ogni genere,
calze, biancheria confezionata,
articoli di novità e di abbiglia-
mento
glese).
PER
GLI
(corrispondenza
in
ANNUNCI
in-
CUBA
Vicente Garcia Florez
P. O. B. 2088 - H A V A N A
Importa: pelli e cuoio. Desidera assumere la rappresentanza
per il suo paese delle principali
concerie della regione piemontese (corrispondenza in inglese).
EGITTO
Jacques Frumkin & Co.
Rue Darb E1 Barabra 3 - MOUS K Y - LE CAIRE
Importa: fili gommati per antenne, fili elettrici, articoli elettrici in genere, accessori per radio, valvole, potenziometri per
radio. Desidera prendere contatti con fabbricanti italiani
(corrispondenza
in
francese).
EQUATORE
Teofilo J. Bucaram
Apartado 1105 - G U A Y A Q U I L
Importa: motociclette e biciclette (corrispondenza
in italiano).
Victor Papa R.
Casilla n. 2261 - QUITO
Importa: filati di lana, di cachemire; tessuti di lana, tessuti di
lino e di cotone, tessuti di rayon; stoffe per fodere di cotone
e di seta; damaschi per foderare
mobili e stoffe per tendaggi; biscotti, cioccolato e confetti; conserve di pomodoro; olio d'oliva;
ombrelli; prodotti cosmetici; ferramenta in generale; cristallerie. Desidera prendere contatti
con ditte italiane che intendano
esportare nell'Ecuador
(corrispondenza
in spagnolo
e inglese).
EGITTI'
Paul Cliouha
Rue Sésostris 9 - A L E X A N D R I E
Importa pelli conciate in alluda
per guanti. Desidera prendere
contatti con produttori-esportatori italiani (corrispondenza
in
francese).
FABBRICA ITALIANA TUBI METALLICI S p A.
T O R I N O
QUI
SEGUITO
FRANGIA
Laboratoires Vétérinaires Pekines
131-133 Avenue de la Californie - Uffici: 18. Rue Masséna NIZZA
Esportano: specialità veterinarie di loro produzione. Presso
l'Ufficio Commercio Estero della Camera di Commercio gli interessati potranno prendere visione di un opuscolo descrittivo
di tali prodotti
(corrispondenza
alla Ditta, oppure al Consolato
Generale d'Italia a Nizza).
Chevalier Georges
SAINTE-CULLE (Basses Alpes)
Esporta: legno duro da ardere
rovere e leccio. Desidera prendere contatti con importatori
italiani (corrispondenza
in francese).
sentanze, perfettamente introdotta sui mercato ellenico, desidera prendere contatti con fabbricanti italiani di tessuti di
ogni genere ed in particolare
tessuti di cotone, lana, zellwolle
ecc.; cartoni per valigerie, per
calzature e per scatolame; prodotti chimici in genere ed in
particolare ossido di zinco da
90/92 % a 99,9 % Z mO e litopono. Desidera prendere contatti con fabbricanti italiani che
intendano essere rappresentati
in Grecia. Inviare proposte dirette con offerte per merce resa
CIF Salonicco
(corrispondenza
in francese).
HONG
GIAPPONE
Toa Kogyo Co. Ltd.
24, 2)chome, Teppocho, Nakaku
- NAGOYA
Esporta: porcellana: tazze, piatti e piattini, servizi da té e da
tavola; compensati: quercia, betulla, ecc. di diverse dimensioni
e qualità; feltro: di lana e di pelo; ferro e acciaio: lastre d'acciaio dolce, lamiere di ferro galvanizzato, barre di ferro e d'acciaio, chiodi a testa piatta, tubi;
macchinari: macchine da cucire,
macchine tipografiche, motori
elettrici, ventilatori, frigoriferi.
Desidera prendere contatti con
importatori della nostra regione
(corrispondenza
in
inglese).
I N D 1A
Bishamber Dass & Sons
P. O. Box 275 - DELHI
Importa: materie plastiche in
fogli e cinghie, celluloide in fogli. Sarà in Italia ai primi di
marzo, e desidera pbter prendere immediati contatti con produttori italiani
(corrispondenza
in inglese).
S. H. Bhagganka & Sons
Marwari Chambers 232-234, Kalbadevi Road - B O M B A Y 2
Importa: cristalli di acido tartarico qualità B.P.; cristalli di
acido citrico; diossido di titanio;
GRECIA
Anglo-Hellenic Trading Co.
Katouni Street 30 - SALONICCO
Casa d'importazione e rappre-
FRANCIA
K 'Di N G
Yangtze Cycle & Motor Co.
36, Printing
House,
Duddel
Street
Importa: cuscinetti a sfere di
tutte le dimensioni; sfere d'acciaio di tutte le misure; mole
smeriglio; carburo di calcio, in
recipienti d'acciaio da 50 kg., dimensioni 50 x 80 on.; sbarre per
saldatura elettrica; sollevatori
idraulici da 5 tonn., 10 tonn.,
15 tonn.; punte ad elica e maschi per filettare in acciaio rapido od al carbonio; punte di
utensili in acciaio; frese ed utensili da taglio ad ingranaggio;
equipaggiamento per ospedali;
strumenti ed apparecchi tecnici
e scientifici; macchine elettriche
ed accessori; trapani elettrici.
Desiderano mettersi in contatto
con fabbricanti-esportatori italiani (corrispondenza in inglese).
Fujisawa Yakuhin Kogyo K. K.
Doshomachi - O S A K A
Esporta: prodotti chimici e farmaceutici, droghe ed erbe medicinali; strumenti chirurgici,
aghi e siringhe, oggetti in vetro
per uso laboratorio; canfora,
mentolo, menta piperita. Desidera prendere rapidamente contatto con ditte importatrici italiane (corrispondenza
in inglese).
{LUMI
C O R S O
DI
TUBI E PROFILATI DI RAME
OTTONE - ALLUMINIO
BRONZI
ALLO
STAGNO
E
ALL'ALLUMINIO
CUPRONLEEL
2 5 2
- TELEFONI
7 O . 4 <»1 - 7 O . 4 5 1
53
soda caustica; zolfo raffinato in
polvere e grezzo; fibre e seta artificiale. Desidera prendere contatti con produttori-esportatori
italiani (corrispondenza
in inglese).
INGHILTERRA
Brierley Hill Engineering Co.
High Street - BRIERLEY HILL
- Staffs
Fabbricante di macchinari per
la lavorazione dei salumi. Desidera mettersi in contatto con
ditte interessate alla vendita dei
suoi macchinari
(corrispondenza in inglese).
V. Esposito & Co.
127 Borough High Street - LONDRA S.E.I.
Importano: tessuti in pezze gabardine e lana pettinata, per vestiti da uomo e signora (corrispondenza in italiano).
Cacoullis, Stephenson & Sotirades
5, Portland Road, Edgbaston BIRMINGHAM 16
Importatori-esportatori, desiderano allacciare rapporti commerciali con ditte italiane
(corrispondenza in inglese).
Gail & Scott Limited
5, Drapers Gardens - LONDON
E. C. 2
Sono interessati all'importazione di filati in fibre artificiali.
Desidererebbero inoltre assumere la rappresentanza per la Gran
Bretagna di Case italiane produttrici di filo di cotone, articoli
di cotone e rayon, in particolare
stampati e fodere
(corrispondenza in inglese).
Horstman Limited
James Street West - BATH Somerset
Fabbricante di macchinette elettriche per taglio capelli. Desidera mettersi in contatto con
ditte interessate alla rappresentanza per l'Italia
(corrispondenza in inglese).
I R A N
Haciji Vahdati-Khaki
Bongah Tasbih Foroushi - Bazar Sangterashha - MASHHAD
Importa: perline per rosari, botticini e flaconi per profumerie,
materiale plastico
(corrispondenza in inglese).
IRAQ
M. A. Hussein & Co.
195/1 Al-Rashid Street - BAGHDAD
Importante ditta con sede centrale a Baghdad e agenzie nelle
più importanti città dell'Iraq e
del Medio Oriente, è interessata all'importazione dei seguenti
prodotti: orologi da polso e da
tavolo, cartoni, cucine economiche, motori Diesel, macchine industriali, cicli e motocicli e parti di ricambio, carrozzelle, batterie, colori e vernici, olii lubrificanti e grassi, apparecchi radio per casa e per auto, frigoriferi, materiale da costruzione,
elettrodomestici, casseforti, mobili, tessuti, prodotti chimici,
macchine da scrivere e da cucire. Inoltre esporta i seguenti
prodotti: cereali, lana grezza,
datteri e succo di datteri, budella, pelli grezze e conciate. Desidera prendere contatti con ditte italiane interessate al commercio con l'Iraq
(corrispondenza in inglese).
Gergis Abdulrahim Kassab
Import-Export - MOSUL
Esporta: datteri, lana, pelli. Importa: tessuti di ogni genere,
biancheria e teleria, maglieria,
terraglie, coltellerie, calzature
di gomma, articoli di cancelleria, coloranti, inchiostro, zucchero, ecc. (corrispondenza
in
inglese).
Y. Smaira
56/108 Imam Taha - B A G H D A D
Importa: biancheria di cotone,
calze di lana e di cotone, fazzoletti, asciugamani, filati cucirini,
maglierie per bambini
(corrispondenza in inglese).
ISOLE
BAH A M A
Dott. Simeone Catopulli
P. O. Box 472 - NASSAU N. P.
Si offre come agente rappresentante a industrie italiane, produttrici particolarmente di tessuti di raion, per la diffusione
dei prodotti italiani nelle Isole
Bahama (corrispondenza
in italiano).
Li
BAND
Sharif Shurafa & Co.
P. O. Box 1811 - BEIRUT
Desidera mettersi in contatto
con fabbricanti di: fertilizzanti,
estratti tannici, estratti di castagno (corrispondenza
in inglese).
H. Hassan Alfonso
Post Office Box 245 - TRIPOLI
Desidera entrare in relazione
con ditte italiane fabbricanti ed
esportatrici di: tessuti di lana,
seta, rajon, cotone, coperte di
lana, cascami di cotone Millefiori titolo 6000, filati in genere,
filati di cotone, macchinari per
la filatura del rajon e del cotone. chincaglierie
(corrispondenza in italiano).
MALACCA
The United Drug Company
145, South Bridge Road - SINGAPORE
Importa tavolette di Chloramphenicol (corrispondenza
in inglese).
The United Drug Companv
145, South Bridge Road - SINGAPORE
Importa filati cucirini ( corrispondenza in inglese).
MALTA
Lewis
40-41 Zachary Street - V A L LETTA
Desidera mettersi in contatto
con ditte disposte ad affidare la
rappresentanza dei loro prodotti (corrispondenza
in inglese).
MAROCCO
Simon J. Benarrosch
Boite Postale 346 - C A S A BLANCA
Importa: tessuti di cotone, greggi, candidi e stampati; tessuti di
rayon e fiocco uniti e stampati
di ogni genere; tessuti per arredamento in cotone, fiocco, uniti
e stampati; velluti in genere;
drapperie; feltri industriali in
genere. Desidera prendere contatti con fabbricanti italiani che
intendano esportare tali prodotti (corrispondenza
in
francese).
Jean-Claude Desseaux
40, Rue Général Margueritte CASABLANCA
Importa prodotti italiani in genere. Esporta tutti i prodotti del
Marocco, e particolarmente rottami di tutti i metalli (corrispondenza in italiano).
MESSICO
Distribuidora Mereantil
3a. de Tacuba 15-A - MEXICO
D. F.
Si offre come rappresentante
esclusivo a ditte italiane fabbricanti di macchine da cucire, radio, articoli elettrici, ferramenta e biciclette
(corrispondenza
all'Ambasciata del Messico - Roma).
P0RT LOUIS MAURITIUS
Rajah & Co.
P. O. Box 21 - PORT-LOUIS Mauritius
Importa: tessuti e merci varie
(corrispondenza
in inglese
e
francese).
E.A.L. Man-Hin
P. O. Box 31 - PORT-LOUIS Mauritius
Importa: carta kraft, carta da
stampa, carta in genere, pasta
alimentare, burro, formaggio,
salumi, lamiera zincata, fave,
cuoi per calzature, armoniche,
ecc. (corrispondenza
in inglese).
N I G E R ili A
Abudu Kasumu
37-39 Idumagbo Avenue - L A GOS
Importa tessuti cotone ricamati
a macchina (corrispondenza
in
inglese).
Agbelu & Sisters
C / o 37, Ishokum Street - SHAGAMU
Importa merci varie (corrispondenza in inglese).
AMARO
AVALLE
P U L C I N I , ,
Moussa Nezha
Rue Maristane B. P. 334 - D A MASCO
Importa ombrelli di ogni genere. Desidera prendere contatti
con fabbricanti italiani
(corrispondenza in
francese).
Aperitivo, digestivo, tonico
di pure erbe alpine e medicinali, ottenuto con lavorazione
PER CUCINE, ALBERGHI, ISTITUTI, ECC.
ETTORE
Tel. 7.39.34 • TORINO - Via Saluggia 12
Leone di Pinhas Nahum
Casella Postale 405 - TRIPOLI
Importa: fucili, cartucce, polvere e tutti gli articoli per caccia
(corrispondenza
in italiano).
procedimenti
inalterata la proprietà delle
Pastificio Tripolino
Mohamed Omar Sallam
Via Dante 147 - TRIPOLI
Desiderano entrare in relazione
con ditte italiane fabbricanti di
macchinari per macinazione di
tutti i tipi di farine
(corrispondenza in italiano).
CARAUDO
e
c l a s s i c i che g a r a n t i s c o n o
LIBIA
erbe di cui è composto.
L'esperienza antica ne ha
ottenuto
un
prodotto
superlativo riconosciuto e
premiato in tutto il mondo.
TORINO
• Via
Ormea
137
Dapo Trading Company
15, Ondo Street, East - EBUTE
METTA
Importa ogni genere di merce.
Desidera mettersi in contatto
con ditte disposte a concedere la
rappresentanza dei loro prodotti
(corrispondenza
in inglese).
28 x 1 V2 e altre misure; raggi
per cicli, 14 e 15 g., nichelati o
zincati, completi di rondelle e
manicottini. E' pure interessata
in altre parti staccate ed accessori (corrispondenza in inglese).
Ogun-Fowoke Brothers
19, Bishop Street - LAGOS
Esporta prodotti coloniali di
ogni genere. Importa merci varie (corrispondenza
in inglese).
Alchemi Limited
64, Mulji Jetha Market - K A RACHI 2
Importa: filati di rajon e fibre
artificiali. Desidera ricevere offerte dettagliate e listini prezzi
con quotazioni in Lst. dalle ditte Italiane che desiderino esportare in Pakistan ( corrispondenza
in inglese).
Olasode Bros.
10, Wiwo Ono Tere St. - LAGOS
Importa: filati cucirini, cotonerie, maglierie, metalli, palloni di
gomma, orologi a bracciali, cornici, specchi, ottone stagnato,
batterie e torce, macchine da
cucire e accessori, materiale per
calzature, ombrelli, mercerie varie, articoli in cuoio, cancelleria, chincaglierie, articoli smaltati, giocattoli, ecc.
(corrispondenza in inglese).
Arleagbo Afolabi
Folly Trading Co.
P. O. Box 62 - OSHOGBO
Importa: orologi, penne stilografiche, coltellerie, utensili, chincaglierie, tessuti di ogni genere,
biciclette e accessori per motori,
imitazioni gioielli, pipe, utensili
da cucina, giocattoli, occhiali,
cappelli, camicerie, biancheria,
cancelleria, materiale in plastica, calzature, ombrelli, ecc. (corrispondenza in inglese).
R.A.B. Trading Co.
28, Ishado Street - IJEBU-ODE
Importa: orologi da polso, utensili, tessuti di cotone e di lana,
motori e parti ricambio, calzature, biciclette, libri, macchinario vario, medicinali, imitazioni
gioielli, ecc. (corrispondenza
in
inglese).
Popular Gbadebo Trading Co.
P. O. Box 665 - LAGOS
Importa: macchine da scrivere,
penne stilografiche, generi di
abbigliamento, articoli casalinghi, materiale elettrico, orologi
da polso, biciclette e parti ricambio, cancelleria, tessuti di
cotone e di lana, imitazioni gioielli, ecc. (corrispondenza
in inglese).
Messrs. Mojidi Ishola Abuna
& Bros.
88, Olisa Street - IJEBU-ODE
Importa qualunque genere di
merce (corrispondenza
in inglese).
OLANDA
«De Ommelanden» Co-operative
Factory of Milk Products
P. O. Box 73 - GRONINGEN
Esporta: latte condensato (zuccherato e non), latte in polvere,
burro e prodotti speciali. Desidera prendere contatti con le
ditte italiane interessate (corrispondenza in inglese).
Industrieele & Handelsonderneming W. Boshuis
Groot Hertoginnelaan 22 - BUSSUM
Importante ditta, con lunghi anni di attività, desidera trattare
con ditte italiane l'importazione,
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S E R V I Z I O G K O U P A G E D A E P E R IL B E L G I O - I N G H I L T E R R A - F R A N C I A - G E R M A N I A - P A E S I S C A N D I N A V I . * S E R V I Z I O E S P R E S S O G I O R N A L I E R O D A E P E R LA F R A N C I A E I N G H I L T E R R A * O R G A N I Z Z A Z I O N E I M B A R C H I T R A S P O R T I O L T R E M A R E * S E R V I Z I O S P E C I A L E D E R R A T E
La c o l l a b o r a z i o n e a Cronache E c o n o m i c h e è per i n v i t o . L ' a c c e t t a z i o n e degli articoli d i p e n d e dal g i u d i z i o i n s i n d a c a b i l e della D i r e z i o n e . L a
responsabilità per gli articoli firmati s p e t t a e s c l u s i v a m e n t e ai singoli a u t o r i . L a r i p r o d u z i o n e t o t a l e 0 parziale del c o n t e n u t o della rivista p u ò
essere c o n s e n t i t a s o l t a n t o dalla Direzione.
A b b o n a m e n t o annuale .
2500
Semestrale
1300
Direzione - R e d a z i o n e - A m m i n i s t r a z i o n e
TORINO - P A L A Z Z O CAVOUR
Via Cavour, 8 - Telef. 5 5 3 - 3 2 2
A u t o r i z z a z i o n e del T r i b u n a l e di T o r i n o
in d a t a 25-3-1949 - N . 413
( E s t e r o il d o p p i o )
U n a c o p i a c o s t a L. 250 (arretrata il d o p p i o )
STAMPATA
'''
W H E N
SU CARTA
W R I T I N G
FORNITA
TO
DALLA
A D V E R T I S E R S
CARTIERA
P l E A S E
V e r s a m . sul e / c p o s t a l e T o r i n o n. 2/31608
S p e d i z i o n e in a b b o n a m e n t o (2o G r u p p o )
Inserzioni
presso
Amministrazione
SUBALPINA
M E N T I O l t
gli
Uffici
della
SERTORIO
" C R O N A C H E
di
Rivista
S.p.A.
E C O N O M I C H E
"
CAMERA
DI
COMMERCIO
INDUSTRIA
E
AGRICOLTURA
DI
D I C E iti II I I E
1
»
5
O
223.684 - B O N I N O L U I G I - am.
fiori f r e s c h i - T o r i n o , via R o c c a f o r t e 22.
223.685 - M E R C U R Y C O M P A G N I A
C O M M / I N T E R N A Z I O N A L E S.P.
AZ.
comm.
importazione,
esportazione manufatti, p r o d o t t i
e m e r c i in g e n e r e - M i l a n o , via
Passione 1 — T o r i n o , via G o betti 5.
223.686 - B O N T E M P O F R A N C E S C O
- artigiano catenelle p e r r o sari, collane, bracciali e affini T o r i n o , via S. A m b r o g i o 4.
223.687 - B E C C A R I S A M B R O G I O trattorìa - T o r i n o , c o r s o M a r o n c e l l i 28.
223.688 - O P E R T O A G O S T I N O commestibili, drogheria - T o rino, c o r s o R. Margherita 177.
223.689 - P R O G L I O G I U S E P P I N A
- latteria - T o r i n o , via F o n t a nesi 32.
223.690 - B O N I N I M A R I A - g e n e r i
di pasticceria, c o n f e t t e r i a e g e lati - T o r i n o , via Mazzini 38.
223.691 - A N S E L M O V I T T O R I O latteria - T o r i n o , vìa C i m a r o s a
n u m . 40.
223.692 - C U C C O P I E T R O - d r o gheria - T o r i n o , via S. T o m m a s o 4.
223.693 - G R A M A G L I A A L E S S A N D R O - fiori f r e s c h i , p i a n t e o r namentali, e c c . - C o l l e g n o , via
A. D u c a d ' A o s t a 4.
223.694 - O R G A N I Z Z A Z .
SMERCIO P R O D O T T I E S T E R I N A Z I O N A L I O.S.P.E.N. S.R.L. - la
g e s t i o n e di r a p p r e s e n t a n z e
dicase italiane e straniere - T o rino, via d e i Quartieri 12.
223.695 - B A R O D O M E N I C O - c o m pra-vendita abbattimento piante - V i s c h e , case. V i s c o n o 28.
223.696 - F O R N E L L I G I O V A N N I rappr. - Torino, via Principi
d ' A c a j a 30.
223.697 - S O C I E T À ' C O M M E R C I O
P E L L A M I S.R.L. SO. CO. PEL.
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sia grezzi c h e l a v o r a t i - T o r i n o ,
via L e g n a n o 30.
223.698
SOCIETÀ'
AGENZIE
RAPPRESENTANZE
INDUS T R I A L I E S T E R E N A Z . S.A.
R.I.E.N. a r. 1. - c o m m e r c i o di
r a p p r e s e n t a n z a - T o r i n o , via G .
Casalis 35.
223.699 - L U C I - G . I . E . F . G R U P P O
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F L U O R E S C E N T I T O R I N O s.r.l.
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d e c o r a t i v i , e c c . - T o r i n o , via
S. A g o s t i n o 1.
223.700 - O L L I N O G I U L I O - c a r n e
bovina - Torino, corso Peschiera 242 bis.
223.701 - L U B A T T I g e o m . G I U S E P P E - c o s t r u z i o n i edili
M o n d o v ì , via V i l l a n o v a - T o r i n o , via M a z z i n i 20.
223.702 - G A M B E R I N I G I N A - p e l letterie e o m b r e l l i - T o r i n o , v i a
M o n f e r r a t o 18.
223.703 - B R U C O L I M A R I O - p r o dotti c h i m i c i p e r l'industria T o r i n o , v i a B a r d o n e c c h i a 198.
.223.704 - O L I V E R O A N T O N I E T T A
- lanerie, c h i n c a g l i e r i e - T o r i n o ,
v i a S. Chiara 45.
223.705 - M E Z Z A N O L U I G I . a m b .
frutta secca e dolciumi - T o r i n o , via B e l g i r a t e 5.
TORINO
223.706 - B.G.B. O F F I C I N A S P E C I A L I Z Z A T A IN R I P . E M A N U T E N Z I O N I F R I G O R I F E R I di
G A B B I A N O LUIGI e BOSTICCO A L D O Soc. di f a t t o - rip. e
manutenzioni frigoriferi - T o rino, via G. B. La Salle 12.
223.707 - V E R A V E R A R D I E R N A
REGGISENI AFFINI - confez.
reggiseni, reggicalze, busti e a f fini - T o r i n o , via Cibrario 61.
223.708 - C A S T A L D O & TESIO
S o c . di f a t t o - c o m m e s t i b i l i A l p i g n a n o , via G. Matteotti 35.
223.709 - B A R B E R O S E R G I O commestibili, drogheria - T o r i no, via Ceresole 2.
223.710 - G A R E S I O G I A C I N T O panetteria - Chieri, via Tana
n u m . 11.
223.711 - S O L I A C A R O L I N A - latteria - T o r i n o , v i a G . da V e razzano 59.
223.712 - B E R T O L I N O L U I G I - m a glieria, c o n f e z i o n i ed art. di
m o d a p e r signora e p e l l i c c e r i e
- T o r i n o , via X X S e t t e m b r e 26.
223.713 - R E I T À C A T E R I N A - c o m mestibili - T o r i n o , via Rossini
n u m . 19.
223.714 - T O S C O M A R T I N O E P I E TRO, B E R G O G L I O LUCIA E
R O L E T T O M A R I A S o c . di f a t to - i n g r o s s o p r o d o t t i o r t o f r u t ticoli - T o r i n o , via G. B r u n o .
223.715 - P O L E T T O F E R D I N A N D O
- a u t o n o l e g g i o da rimessa - C a s t e l n u o v o Nigra, via M. D ' A z e g l i o 69.
223.716 - C A V A G L I A ' M I C H E L E apparecchi radio e mat. radioe l e t t r i c o v e n d i t a e riparazioni Santena, via M. I g n o t o 20.
223.717 - G U R L I N O S I L V I O - m e c c a n i c o - A l p i g n a n o , v i a R i b e r i 4.
223.718 - F E R D I N A N D O S I S M O N D I E C. SOC. A C C O M . S E M PLICE - amministrazioni e rapp r e s e n t a n z e - T o r i n o , v i a Viotti
n u m . 1.
223.719
LIGNUM
PIEMONTE
S.R.L. - l a v o r a z i o n e e c o m m e r c i o d e l l e g n o e derivati - T o r i n o , via B r o f f e r i o 1.
223.720 - S E G G I O V I A
ALA
DI
S T U R A S . A . di S. di V O L T A
& C. s o c . in n o m e c o l i . - la c o struz. l o s f r u t t a m e n t o e l ' e s e r c i z i o di i m p i a n t i di s e g g i o v i e ,
slittovie, e c c . - T o r i n o , via N a p i o n e 28.
223.721 - CANTATTORE
VITTORIO - importazioni esportazioni - T o r i n o , via T h e s a u r o 2.
223.722 - M A T T I O D A R O S A - s a l u meria - Torino, via G e r m a n a sca 8.
223.723 - C E R I S O L A F R A N C E S C O
- r i v . p a n e - T o r i n o , v i a Assisi
n u m . 36.
223.724 - F.lli B E R G A M I N I F R A B E R S o c . di f a t t o - f a b b r i c a c a r a m e l l e - T o r i n o , v i a Stresa 40.
223.725 - F I O R E T T O O T T A V I A a m b . m a g l i e r i e e filati di lana T o r i n o , via Chiesa della Salute
n u m . 3.
223.726
RAPPRESENTANZE
PROD.
INDUSTRIALI
« BOSCO » - rappresentante - Torin o , c o r s o P a l e r m o 10.
223.727 - S O L E R O A R I A L D O - i n d .
costruzioni edili - Ceres.
223.728 - B E R G A L L O L O R E N Z O amb. limoni ed erbe aromatic h e - T o r i n o , via N . F a b r i z i 21,
MOVIMENTO
ANAGRAFICO
223.729 - T O R I N O S C O O T E R S di
F.lli B O A S S O S o c . in n o m e coli.
- rip. m o t o scooters c o m m . a c cessori relativi e pezzi di r i c a m b i o - T o r i n o , via S. Massim o 47.
223.730 - T A R U S S I O A U G U S T O rappresentante - T o r i n o , Piazza
Carrara 8.
223.731 - F E R R E R Ò A N G E L O - latteria - T o r i n o , via Caraglio 16.
223.732 - B R I N A T I A R M A N D O spaccio bevande
analcooliche,
pizze, e c c . - T o r i n o , via F r e j u s
n u m . 58.
223.733 - B O S I O E P O L L O N E S o c .
di f a t t o - c o m m . p a n e - S a n tena, v i a C a v o u r 23.
223.734 - J A C O B G I U S E P P E - l e g n a m i da a r d e r e e da l a v o r o C h i o m o n t e , via C a v o u r 1.
223.735 - P I C C O G I A C O M O - amjb.
f r u t t a v e r d u r a e p o l l a m i - San
A m b r o g i o di T o r i n o .
223.736 - D E R E G I B U S
CESARE
L U I G I - i n g r o s s o vini e l i q u o r i ,
olio e saponi - F a v r i a Gan.
223.737 - R O B E R T O P A O L A - t e s suti al dettaglio - T o r i n o , via
G . Casalis 7.
223.738 - F A S S O L A A D E L I O - g e neri pastifìcio al m i n u t o - T o r i n o , c o r s o F r a n c i a 183.
223.739 - F A S O G L I O G R A T O G I U L I O - autotrasporti c / terzi T o r i n o , via R o v i g o 4.
223.740 - R A D I O T H E R M A di G R I G N A N I GUIDO - costruzioni
elettroniche
Torino,
via
G h e m m e 32.
223.741 - F E R R E R Ò C A R L O - i n g r o s s o e m i n u t o v i n o in r e c i pienti chiusi - B e i n a s c o , piazza
Alfieri 6.
223.742 - C I O C A T T O S E R G I O s e r v i z i o p u b b l i c o di a u t o n o l e g g i o da rimessa - V a l p e r g a C a navese.
223.743 - N U O V A I M M O B I L I A R E
C I V I L E S.r.l. - a c q u i s t o , v e n dita stabili u r b a n i e rustici e
l o r o g e s t i o n e - T o r i n o , via B e r tela 17.
223.744 - SOC. P E R L ' E S E R C I Z I O
O F F I C I N A M U S S A T T I S.E.O.M.
S.R.L, - f u c i n a t u r a e s t a m p a g g i o a c a l d o del f e r r o e a c c i a i o
e loro lav. meccanica - Rlvara
Canavese.
223.745 - S C A R A F I A L U I G I - v e n dita i n g r o s s o e m i n u t o g e n e r i
di d r o g h e r i a e d alimentari V i g o n e , piazza C o m u n a l e 13.
223.746 - G I A C H E T T O G I O V A N N I
E CONFORTI G R A D I S C A Soc.
di f a t t o - c o m m e s t i b i l i , d r o g h e ria al m i n u t o - T o r i n o , v i a R i varossa 22.
223.747 - R A I N E R O L U I S A - p a sticceria e confetteria - Rivoli,
v i a S. C r o c e 6.
223.748 - V A L O R I C O N I U G I S o c .
di f a t t o - s a l u m e r i a , p o l l a m i ,
ecc. - Torino, via Salabertano
n u m . 50.
223.749 - U R B A N I B R U N O - t r a t t o r i a - T o r i n o , v i a B e l l e z i a 17.
223.750 - M I L A N O E L I D I A - c o m mestibili - Torino, corso P e s c h i e r a 156.
223.751 - B A L A N S I N O F R A N C E S C O - e s t r a z i o n e e lav. pietra B i b i a n a , v i a L u s e r n a 11.
223.752 - A R I A G N O D O M E N I C O legnami - Villareggia, Cascina
Risaia 8.
223.753 - A C O T T O S A V I N O - c o m p r a - v e n d i t a vitelli - V i s c h e , C a s c i n a G e r b i d o 1 B.
223.754 - F O R N E R O G I U S E P P E a m b . legna - R i v a r o l o C a n a vese, Fraz. P a s q u a r o .
223.755 - R O B I N I A M A R I A - a m b .
m e r c e r i e , tessuti e c h i n c a g l i e rie - Castellamonte, via C. Botta
n u m . 45.
223.756 - L A U R E N T I V I T T O R I O pasticceria f r e s c a e d o l c i u m i Cercenaseo, via U m b e r t o I 1.
223.757 - D A O C O S T A N Z O - c o m m .
l e g n a m i - Ciconio, via C a p o luogo.
223.758 - R I S T A M A R I A - v e n d i t a
e c o n f . pane, v e n d i t a pasta a l i m e n t a r e - V i g o n e , via F i o c c h e t t o 22.
223.759 - S O F F I N T R E N T I N O panetteria e c o m m e s t i b i l i - San
D i d e r o , via R o m a 14.
223.760 - B I G L I A R D I & C. S.r.l. esercizio dell'arte tipografica, l i tografica, la p u b b l . di libri, o p u scoli e m a n i f e s t i - Chieri, via
C o n c e r i a 10.
223.761 - C O L E T T I M I C H E L E D O M E N I C O - ingrosso vini e l i q u o r i - M o n a s t e r o di L a n z o ,
B o r g . M o n a s t e r o I n f e r i o r e 10.
223.762 - C A T T A N E O B E N V E N U T O - latteria - T o r i n o , via B a s sano 33.
223.763 - S A P P A A N G I O L I N A tessuti al m i n u t o - T o r i n o , via
F r e j u s 99.
223.764 - C A N T O N I P A R I D E - o f f i c i n a m e c c a n i c a - T o r i n o , via
M o n g i n e v r o 23.
223.765 - O.M.T.I. di M A S C A R E L L O
L U I G I - off. m e c c a n i c a - T o r i n o , c o r s o U. S o v i e t i c a 117.
223.766 - M A T T A F I L I P P O - i n g r o s s o v i n i - T o r i n o , strada V a l
Salice 114.
223.767 - F R O L A N I C O L A - m o n t a g g i o , v e n d i t a e rip. app. r a dioelettrici - V e r o l e n g o , c o r s o
D e l i o V e r n a 22.
223.768 - C A S T I N O F R A N C A
sarta da d o n n a - T o r i n o , c o r s o
L e c c e 3.
223.769 - B E R N A R D I E C E R U T T I
S o c . di f a t t o - lattoniere, I d r a u lico, v e t r a i o - T o r i n o , v i a C o n solata 1 bis.
223.770 - P O Z Z O L O O R E S T E - c a l z a t u r e al m i n u t o - T o r i n o , v i a
G . M e d i c i 103.
223.771 - C O L O M B I M A R I A & M I R A N I F E L I C E S o c . di f a t t o tessuti al m i n u t o - T o r i n o , c o r so R. M a r g h e r i t a 147.
223.772 - G I A C O M E L L I E R M E N E GILDO
E VIGNOLO
ALESS A N D R O S o c . di f a t t o - T o r n e r i a in l e g n o - T o r i n o , v i a
C a r e n a 20.
223.773 - O Z E L L A P I E T R O - v e n dita c e p p i i n l e g n o p e r z o c c o l i
] d i sua p r o d u z i o n e - S. M a u r i z i o
Canavese.
223.774 - S A C C O M I C H E L E - r i c u p e r o carta da m a c e r o i n g r o s s o T o r i n o , v i a A s c o l i 38.
223.775 - B U S S O L I N O A N T O N I O c a p o m a s t r o - T o r i n o , v i a San
P a n c r a z i o 16.
223.776 - S O B R I N O L O R E N Z I N A caffè - Torino, corso Orbassano
n u m . 98.
223.777 - L A B O R A T O R I O B I O C H I M I C O G I O R G I O B O R I O S o c . in
n o m e c o l i . - industria f a r m a c e u t i c a - T o r i n o , via B a r d o n e c c h i a 20.
223.778 - M A G G I O R A E U G E N I A osteria - T o r i n o , v i a V a l d i e r i 2.
65
223.779 - R E B A U D E N G O C R I S T I N A - commestibili - T o r i n o , v i a
Carena 3.
223.780 - P A G N I A S C A N I O - trattoria - T o r i n o , via S. P a o l o 11.
223.781 - G A B I A N O R E N A T O commestibili - Torino, via O r navasso 5.
223.782 - B O N A E L D A - p e t t i n a trice p r o f u m e r i a - T o r i n o , via
C. A l b e r t o 11.
223.783 - P E R O T T O A N G E L A mercerie - Torino, corso Re
U m b e r t o 114.
223.784 - L I P R A N D I B A S I L I O commestibili, d r o g h e e coloniali
- Tdrino, c o r s o Francia 25.
223.785 - B A R I L E G I O V A N N I autotrasporti - T o r i n o , via S a luzzo 32.
223.786
AMERIO
GIUSEPPE
FRANCESCO
amb. frutta,
v e r d u r a , fiori - N i c h e l i n o - C a stello, Mirafiori, 3.
223.787 - A L L A S I A G I O V A N N I calzolaio - N i c h e l i n o , via T o rino 34.
223.788 - C H I A V E N T O N E
GIOV A N N I - ingrosso e m i n u t o p r o dotti p e r l'agricoltura - V a l perga, via Martiri L i b e r t à 95.
223.789
OSTORERO
LUIGIA
M A R G H E R I T A - alio e vini,
l i q u o r i i n récipienti chiusi G i a v e n o , via X X S e t t e m b r e .
223.790 - G E M O I N G . M A R I O c o m p r a - v e n d i t a metalli e r o t t a m i metallici - T o r i n o , v i a I s o n z o 63.
223.791 - S A V A R I N O G I A C I N T O installatore i m p a l c a t u r e p e r c o struzioni edili - V e n a r i a , via
C. Battisti 9.
223.792 - B O R R A A N G E L O - selleria - V i g o n e , piazza P a l a z z o C i v i c o 6.
223.793 - A L B A V E N O S T A di Z A G A N E L L I O L G A - pettinatrice
e massaggi p e r signora - T o r i no, via P o 32.
223.791 - G R A S S I I N G . M A R I O costruzioni edili - T o r i n o , c o r s o
D u c a degli A b r u z z i 28.
223.795 - B E R T O L I N O M A R I A c a f f è - T o r i n o , c. U. S o v i e t i c a
n u m . 183.
223.796 - C E R A A N N A - osteria T o r i n o , c o r s o F r a n c i a 310.
223.797 - F A U S O N E G I U S E P P E osteria - T o r i n o , via B o r g o m a n e r o 28.
223.798 - C A U D E R A G I A C O M O comm. mobili - Torino, corso
P a l e r m o 122.
223.799 - C H I R I O T T O F R A N C E S C A
- tessuti - T o r i n o , v . C. A l b e r t o
n u m . 51.
223.800 - C A S A D E L B A R D O L I N O
s.r.I. - c o m m e r c i o vini, olii, b i bite e c c . - T o r i n o , via M a z zini 50.
223.801 - G A R I N O F R A N C E S C O autotrasporti c o n t o terzi - T o rino, via P o m a r o 5.
223.802 - C I G L I A N O L U I G I - s a l u m e r i a e c o m m e s t i b i l i - S. M a u r o T o r i n e s e , v i a Martiri della
L i b e r t à 39.
223.803 - C O N T E N I C O L A - c a l z o l a i o - Chivasso, via Caduti
L i b e r t à 8.
.
223.804 - B A N O N E F E D E R I C O panetteria - Vigone, via U m b e r t o I 44.
223.805 - B R E S C I A N I A D E L E amb. chincaglierie - Vigone, via
V a i r a 14.
223.806 - G O N E L L A C A T E R I N A pettinatrice - N i c h e l i n o , via T o r i n o 1.
223.807 - F E R R E R Ò B A T T I S T I N A
- riv. p a n e , granaglie, pasta f r e sca - N i c h e l i n o , via T o r i n o 74
223.808 - C A V A L L I N O L U I G I N A drogheria e pasticceria - N i c h e l i n o . via Stupinigi 10.
223.809 - SOC. A R. L . F I S I F A B BRICA ITALIANA SACCHI IND U S T R I A L I - la f a b b r i c a z i o n e
e il c o m m e r c i o di sacchetti di
carta, Iav. e c o m m . carta e c a r t o n a g g i - T o r i n o , via S. F r a n c e s c o da P a o l a 11 bis.
223.810 - G A U D E D O M E N I C O autotrasporti - Villastellone, via
M a z z i n i 5.
223.811 - B U O N C R I S T I A N I L U I G I
- trattoria - T o r i n o , v i a D o n
B o s c o 10.
223.812 - S A L U M E R I A D O R A di
ERUNETTO MARIA - salumeria - T o r i n o , c o r s o X I F e b b r a i o
n u m . 15.
223.813 - A N D R I O L E T T I G I U S E P PE - manovalanza comune T o r i n o , v i a M o n t e r o s a 55.
66
223.814 - C I B O N F A R E M I G I O - g e neri di calzature - Esiile, via
R o m a 38.
223.315 - P I E M O N T P U B B L I C I T A S
di D E A N D R E A P E R I C L E costruz. impianti cartelloni p u b blicitari e installazione dei m e desimi - T o r i n o , via B o t e r o 7.
223.816 - L A N O P A S Q U A L E - a u totrasporti c o n t o terzi - T o r i n o ,
via P o m a r o 6.
223.817 - C A S A D E L L A C E R A M I C A di L O F A R O V E N E R A c e r a m i c h e , cristallerie, g i o c a t toli, e c c . - T o r i n o , via Guastalla
n u m . 10.
223.818 - B O L L A D O M E N I C A m e r c e r i e - T o r i n o , via C. B a l b o
n u m . 6.
223.819 - F I N E L L O M A T T E O - m o bili e dipinti - T o r i n o , via C o n solata 5.
223.820 - P I A N A T A L E - trattorìa T o r i n o , via P o l l e n z o 39.
223.821 - R I V E T T I R E G I N A - d r o gheria - T o r i n o , piazza V. V e n e t o 18.
223.822 - A C C O R N E R O C A R L O osteria - T o r i n o , - c o r s o S. M a u rizio 71.
223.823 - M O L I N A R I E U G E N I O c o m m e s t i b i l i , drogheria - T o rino, via S. F e r m o 1.
223.824 - A M A R A N T E F R A N C E S C A - cartoleria, libri e g i o c a t toli - T o r i n o , via S p o t o r n o 27.
223.825 - M I O L A O N O R I N A - latteria e bibite - T o r i n o , c o r s o
L o m b a r d i a 134.
223.826 - I T A L F I L E S Soc. a r. 1. esercizio di r a p p r e s e n t a n z e naz.
ed estere, c o m m . lime, utensili
e affini - T o r i n o , v i a S a c c h i 46.
223.827 - R I C C O M I G E N N I - t r a t toria - T o r i n o , c o r s o F r a n c i a
n u m . 318.
223.828 - B R O N Z I N O G I U S E P P E ingrosso e m i n u t o legna e c a r b o n i - C o l l e g n o , via M . M i n ghetti 8.
223.829 - F L O G I S T O P A O L O - p a ne, pasta, riso, e c c . - Ozegna,
c o r s o P . T o m m a s o 30.
223.830 - O R G A N I Z Z A Z I O N E A S SISTENZA
C O S T R U Z . O.A.C.
S. r. 1. - l'assistenza t e c n i c a e
finanziaria
ad i m p r e s e di c o s t r u z i o n e - T o r i n o , via B o t e r o
n u m . 17.
223.831 - S.I.T.E. SOC. I M P R E S A
T O R I N E S E E D I L I Z I A S o c . p.
az. - l ' a m m i n i s t r a z i o n e e la
c o n d u z i o n e di beni i m m o b i l i T o r i n o , via S. T o m m a s o 29.
223.832 - P A S S A L A C Q U A V I T O v e n d i t a articoli elettrici - T o rino, via B u n i v a 11.
223.833 - S I B O N A P I O - m a c e l l e r i a
b o v i n a - T o r i n o , via Tunisi 19.
223.834 - B O E R O G E R O L A M A
l a v a n d e r i a artigiana di r i c u p e r i
tessili e p e z z a m i - T o r i n o , via
R i o f r e d d o 507.
223.835' - R O C C A T E R E S I O - m o n taggio e riparazione apparecchi
r a d i o - T o r i n o , via Nizza 65.
223.836 - R A C C A M A T T E O - a r t i g i a n o e d i l e - T o r i n o , via Nizza
- I n a l - c a s e Fiat.
223.837 - C A V A L L O F . L L I S o c . di
fatto - fabbricazione e utilizzaz i o n e di ritagli di l e g n o c o m p e n s a t o - M o n c a l i e r i , via G e n o v a 34.
223.838 - R I G H I N I & C. S o c . di
f a t t o - artigiani f a b b r i e m e c c a n i c i - T o r i n o , via P i g a f e t t a
n u m . 37.
223.839 - P E Y R A N L U I G I & G R I G L I O G U S T A V O S o c . di f a t t o Trasporto merci - Perosa A r gentina, via R . U m b e r t o 13.
223.840 - N E G R I M A R I A
TRIES T I N A - a m b . b u r r o e latticini
- C a r i g n a n o , via C. F o r n e r i 14.
223.841 - C A S T I A T I A R T U R O - i n d o r a t o r e e l a c c a t o r e di m o b i l i T o r i n o , via A n t i n o r i 5.
223.842 - F E R R E R Ò G I O V A N N I amb. dolciumi e acque dolci M o n c a l i e r i , str. T o r i n o 42.
223.843 - B A R B E R O M A R G H E R I T A - osteria - T o r i n o , c o r s o
V e r c e l l i 3.
223.844 - P A C C H I A R D O L U C I A scampoli e confezioni - Pianezza, v i a Caduti L i b e r t à 5.
223.845 - B O N A N T E L I D I A - c a l z a t u r e - T o r i n o , via G a r i b a l d i
n u m . 45.
223.846 - B E R T I N A S O C . I M M O B I L I A R E a r. 1. - c o m p r a - v e n dita, c o s t r u z i o n e e a m m i n i s t r a zione immobili - Torino, via Di
N a n n i 7.
223.847 - T A R I C C O SILVIO - a m b .
maglierie - T o r i n o , via C i b r a rio 109.
223.848 - P O Z Z I E G I D I O - trasporti c o n t o terzi - T o r i n o , via C
A l b e r t o 4.
223.849 - S O A V E D I N O - a m b
polli, u o v a , conigli - T o r i n o
via N. Fabrizi 110.
223.850 - C H I A R I G L I O N E
GIOV A N N I - amb. rottami m e t a l lici e f e r r a v e c c h i - T o r i n o via
Saorgio 61.
223.851 - C R I V E L L O G I O V A N N I
- autotrasporti c o n t o terzi T o r i n o , via M e r c a d a n t e 275
223.852 - C.A.B. C A S A D E I A L D O
- bulloneria in g e n e r e - T o r i n o
via S. F e r m o 7.
223.853 - C.E.S.T. C O S T R U Z I O N I
EDILI E S T R A D A L I T O R I N O
Soc. p. az. - assunzione da Enti
P u b b l i c i e da privati di lavori
edili e stradali - T o r i n o , via S
Chiara 15.
223.854 - B A C O L L A A N T O N I O amb. tessuti - T o r i n o , via P i gafetta 19.
223.855 - P I E R R I D O N A T O - f u o chista I- T o r i n o , via C o t t o l e n e o
n u m . 25.
223.856 - A L L A R I A O T T A V I O A T T I L I O - olio, s a p o n e , c o n s e r v e
„ „ „ e c c - " T o r i n o , via Saluzzo 126!
223.857 - E.P.S.E.G. E S T R A Z I O N E
PIETRISCO SABBIA E G H I A I A S o c . a r. 1. - l'esercizio e
s f r u t t a m e n t o di impianti per
l'estrazione di pietrisco, sabbia
e ghiaia - T o r i n o , str. del P a s c o l o 39.
223.858 - A M A T E I S & D O G L I O
S o c . di f a t t o - rivendita p a n e
- T o r i n o , via S. P i o V 13.
223.859 - M A R O C C O F R A N C E S C O
- latteria e gelateria - N i c h e l i no, via C u n e o 48.
223.860 - S P E S S A I R E N E - r i v e n dita p a n e - T o r i n o , via L a g r a n g e 5.
223.861
SOC.
IMMOBILIARE
F . L L I P A U T A S S O & C. S. r. 1.
- l'acquisto, l ' a m m i n i s t r a z i o n e ,
lo s f r u t t a m e n t o e la v e n d i t a di
terreni e f a b b r i c a t i - Torrazza
Piemonte.
223.862 - L A G R A F I C A di D E L F I N O & V I G L I O C C O Soc. di f a t to - tipografia - Caluso, piazza
Ubertini 6.
223.863 - N U R I S S O G U I D O - p a netteria e c o m m e s t i b i l i - C o n d o v e , via C. Battisti 2.
223.864 - G R A S S O G I O V I N E - c a r toleria e cancelleria, litografia,
e c c . - B a r d o n e c c h i a , via M e d a i l
n u m . 17.
223.865 - R O S S E T T O L O R E N Z O ingrosso e minuto legnami Luserna S. G i o v a n n i , via Diaz
n u m . 35.
223.866 - B O N E L L O P A O L O - a m b .
f o r m a g g i - Chivasso, via Cairoli
n u m . 8.
223.867 - R A N D O N E G I O V A N N I amb. mercerie e chincaglierie
- Chivasso, via P a l e o l o g i 2.
223.868 - C A P R I O L O R E N Z O
a m b . m e c c a n i c o - Chivasso, via
P o 19.
223.869 - T E S S A R I N M A R C E L L O
- amb. mercerie - Venaria, Case Snia 18.
223.870 - S E S I A G I U S E P P E - t r a s p o r t o spazzature - B e i n a s c o .
fraz. Fornaci.
223.871 - M O S A R S o c . a r. 1. e s e r c i z i o di officine m e c c a n i c h e ,
di t o r n i t u r a e di p r e s s i f u s i o n e
in g e n e r e - , T o r i n o , via S. T e resa 12.
223.872
SOC.
IMMOBILIARE
S A N V I T T O R E a r. L - a c q u i sto ed a m m i n i s t r a z i o n e di t i toli m o b i l i a r i azionari - T o r i n o ,
via S. D o m e n i c o 35.
223.873 - C O N S O R Z I O
TESSILE
P I E M O N T E S E S o c . a r. 1. v e n d i t a ai sarti di tessuti e art.
p e r sartoria e d affini - T o r i n o ,
via B l i g n y 0.
223.874 - S C A R A F I O T T I G I U S E P P E M I C H E L E - trasporti - T o rino, str. P a s c o l o 39.
223.875 - M A R O C C O L U C I A - r i v e n d i t a p a n e - T o r i n o , via G e n o v a 46.
223.876 - L O V E S I O T R I E S T E
fuochista - Torino, corso M o n calieri 5.
223.877 - G I O B E R T O O R E S T E latte, b u r r o , f o r m a g g i o e latticini - B r u z o l o , via C. E m a n u e l e I 5.
223.878 - A L U F F I O R E T O - o r o logiaio, oreficeria vendita e r i parazioni - T o r i n o , via Di N a n ni n u m . 106.
223.879 - I S O L A T T O M A R G H E R I T A - tessuti - T o r i n o , via G.
Biglieri 1.
223.880 - I V A L D I G I O V A N N I trattoria - T o r i n o , via V o l v e r a
n u m . 18.
223.881 - M E R O G N O A R M A N D O
- rivendita combustibili - T o rino, via P . Clotilde 87.
223.882 - B E R T O L O N E M I C H E L E
& BRUERA ANDREINA
Soc.
di fatto - panificazione - T o rino, via Saluzzo 41.
223.883 - OLIVIERI C A R L O - i n grosso e m i n u t o vini - Cafasse,
via R o m a 73.
223.884 - BEY A N N A - m e r c e r i e
- T o r i n o , via Nizza 71.
223.885 - V A I A N G E L O - latteria
- T o r i n o , via S. S e c o n d o 31.
223.886 - V A L L E F E D E R I C O - salumeria - T o r i n o , via B a l m e 30.
223.887 - R E I T À A L B E R T I N A commestibili, drogheria - T o rino, via R. Martorelli 62.
223.888 - N A S S I V E R A E T T O R E &
MUSCIACCHIO ADDOLORATA
Soc. di f a t t o - commestibili T o r i n o , via B o c c a r d o 21
223.889 - A M B R O G I O B E R N A R D O
- pasticceria, confetteria, g e l a ti, e c c - T o r i n o , via Dante di
Nanni 77.
223.890 - B A T T A G L I N O C A T E R I N A - commestibili - Torino,
c o r s o R. P a r c o 54.
223.891 - G O M I E R O & P R E V E D E L L O Soc. di fatto - p r o f u m e r i a - T o r i n o , via G. M e d i c i
n u m . 44.
223.892
DEIRO
MICHELE
c o m m . legna - L o m b a r d o r e , str.
S. B e n i g n o Canavese 9.
223.893 - V I C A R I O G I O V . B A T T I S T A - a m b . burro, f o r m a g g i o ,
u o v a - V i c o Canavese, via M.
M a r c o 1.
223.894 - G H E R R A G I U S E P P E m e c c a n i c o - T o r i n o , via M a r tiri della L i b e r t à 36.
223.895 - M I R I F A B B R I C A C A P P E L L E T T I di F E A P A O L O &
C E R R A T O E M M A in F E A Soc.
di fatto - f a b b r . e c o m m . c a p pelletti e affini - T o r i n o , via
B a v a 1 bis.
223.896 - M A S C H I O V I R G I N I A d r o g h e r i a - T o r i n o , via Chiesa
della Salute 93.
223.897 - S O R E S I N I & C A R U G H I
S o c . a r. 1. - c o m m . c o r d a m i ,
spaghi, filati, e c c . - T o r i n o , c o r so V i n z a g l i o 5 bis.
223.898 - B A R A S S I G I O V A N N I ingrosso p e s c e - T o r i n o , via d e l le O r f a n e 26.
223.899 - A U T O A C C E S S O R I F . L L I
M A R O C C O S o c . in n o m e coli.
- f a b b r . e v e n d i t a di articoli di
meccanica - Torino, largo Tirr e n o 115 A .
223.900 - B R E M O di
GIORGIO
M O N Z I A N I & C. S o c . acc. s e m plice - l ' e s e r c i z i o di agenzie
esclusive,
rapp.
depositi
e
c o m m . di articoli t e c n i c i
ed
automobilistici
- Torino,
via
Massena 4.
223.901 - L A N Z A & C. S o c . a r. 1.
- e s e r c i z i o di attività ind. e finanziarie - Biella Chiavazza,
vìa della Vittoria 8.
223.902 - E L S I N A S o c . p. az. c o m m . di articoli di a b b i g l i a m e n t o e affini - T o r i n o , via
D o n M i n z o n i 10.
223.903 - R A S E R Ò A L E S S A N D R O
- costruz. m o b i l i in l e g n o in
stile e c o m u n i - T o r i n o , via
B o r g o n e 45.
223.904 - M U S S O P A O L O - a u t o trasporti - T o r i n o , via B a l m e
n u m . 12.
223.905 - B O S C O S E C O N D O - a m b .
salumi,
formaggi,
scatolame
c h i u s o e a p e r t o - T o r i n o , via
Artisti 7.
223.906 - L A N Z A M A R I O - ufficio
tecnico
industriale
Biella
Chiavazza, via della V i t t o r i a
n u m . 8-12 - T o r i n o , v i a P o 1.
223.907 - M O N T E C A T E N A A Q U I LINA & V A L L E SILVIA Soc.
di f a t t o - c o m m e s t i b i l i e d r o g h e r i a - T o r i n o , via A d a m e l l o
n u m . 24.
223.908 - E R C O L E A N T O N I O
t a p p e z z e r i e in stoffa - T o r i n o ,
via Q u a d r o n e 8.
223.909 - SOC. A R. L. F.C.P. F I NANZIARIA
COMMERCIALE
P I E M O N T E S E - l ' e s e r c i z i o del
c o m m e r c i o a l l ' i n g r o s s o di m a terie p r i m e e di m e r c i in g e n e r e - T o r i n o , piazza Castello 9.
223.910 - Z A N A R D O L I D I A - v i n i
in r e c i p i e n t i chiusi a l l ' i n g r o s s o
- T o r i n o , v i a B r e g l i o 81.
223.911 - F E R R A R I E R M E L I N D A d r o g h e r i a - T o r i n o , v i a S. P i o V
n u m . 2.
223.912 - B E R T A L B E R T O - c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , via G u a stalla 10.
223.913 - D A V I C I N O A N T O N I O c o m m e s t i b i l i - A i r à s c a , via d e l
PSIHZZO 3
223.914 - M O S S O T E R E S A - o s t e ria - T o r i n o , v i a P a r m a 61.
223.915 - V I B E R T I G I U S E P P E p a n e t t e r i a - G i a v e n o , v i a F.
M a r e h i n i 18.
223.916 - Z O C C O L A G I O V A N N I amb. frutta'e verdura - Torino,
v i a B r u s à 12.
223.917 - B E V I O N E F R A N C E S C O
- amb. mercerie e chincaglier i e - T o r i n o , v i a B o r g o D o r a 6.
223.918 - P A V E S I O A T T I L I O - l e g n a da a r d e r e - M o n c a l i e r i , str.
G e n o v a 196. .
223.919
DA VITTO-BAVA
&
VERLUCCA-RAVERI
Soc.
di
fatto - autotrasporti - Ozegna,
c o r s o P . T o m m a s o 11.
223.920 - S A N T I F R A N C E S C O a m b . fiori f r e s c h i e artificiali T o r i n o , v i a C e n t a l l o 62/21.
223.921 - T R I N C H E R Ò D O M E N I C O & F . L L O S o c . di f a t t o mulino per uso zootecnico e
c o m m . cereali e f a r i n e - I s o l a b e l l a , via V i l l a n o v a 27.
223.922 - V O T A E R M E L I N D A
fiori f r e s c h i e artificiali, m a z z i
e c o r o n e - S. M a u r i z i o C a n a v e se. via G. M a t t e o t t i 37.
223.923 - I N G . E N R I C O B A L D I &
C. S o c . a c c . s e m p l i c e - la c o s t r u z i o n e del c a n a l e di s c a r i c o
in galleria della C e n t r a l e e l e t t r i c a di R o c c a d ' E v a n d r o - T o r i n o , v i a B o t e r o 17.
223.924 - S A B B A D I N I G U I D O ingrosso burro e formaggio R i v o l i , v i a R o m a 20.
223.925 - M A R A N G O N I C E L E S T E
- a m b . pasta i n p a c c h i , o l i o ,
scatolame chiuso - Torino, piazz a R e p u b b l i c a 7.
223.926 - R O C A T T I C A R L O - b i bite a n a l c o o l i c h e in r e c i p i e n t i
c h i u s i a l l ' i n g r o s s o - T o r i n o , via
D . C h i e s a 27.
223.927 - T A R I C C O G I A C O M O commestibili, ealce e cementi
al m i n u t o - T o r i n o , v i a M o n a stir a n g . v i a F . R i s m o n d o .
223.928 - P A S T O R E L U I G I - a m b .
generi casalinghi - Torino, c o r so P . O d d o n e 21.
223.929 - P E R N O G I U S E P P E
trattoria, ristorante, bar - V i n o v o , v i a M a r c o n i 20.
223.930 - C A L A N D R A C L A R A
pastificio - Torino, corso O r b a s s a n o 63.
223.931 - T O G N O N M A R I A - o s t e ria - T o r i n o , v i a D o n B o s c o 4.
223.932 - P A G A N I E L I S A B E T T A privative, commestibili e m e r cerie - G i a v e n o , via S. F r a n c e s c o d ' A s s i s i 22.
223.933 - G U G L I E L M E T T O A L D O
- i n g r o s s o l e g n a da a r d e r e G i a v e n o , v i a F o r c e r i a 2.
223.934 - S A C C O V I N C E N Z O - a l bergo, ristorante - B a r d o n e c c h i a , v i a M e d a i l 64.
223.935 - O.C.E.P. di C A R P I N E L LO A N G E L O PIERINO - lavorazione celeron - Piossasco,
piazza X X S e t t e m b r e .
223.936 - M A R C H I M A R I O - a m b .
articoli casalinghi - T o r i n o , via
P o l l e n z o 21.
223.937 - B E D A L I L I A N O - f a b b r o
ferraio - Favria Canavese, via
M o n t e b e l l o 2.
223.938 - A U D I B U R Z I O M A R I O commercio legname Lemie,
f r a z . Saletta 12.
223.939 - S A L S A & P A R E N A S o c .
di f a t t o - l a v . e v e n d i t a p a n e
- T o r i n o , v i a M i l l e f o n t i 11.
223.940 - F R A N C O A N N U N Z I A T A
- panetteria - Torino, via M.
P o l o 10.
223.941 - L O S A N O M I C H E L E
macelleria e salumeria - Torre
P e l l i c e , v i a A m e d e o B e r t 4.
223.942 - I.R.E. I N D U S T R I E R I U NITE E Q U I P A G G I A M E N T I Soc.
p. az. - la g e s t i o n e di s t a b i l i m e n t i aventi p e r o g g e t t o p r o duzioni c o n c i a r i e ed e q u i p a g g i a m e n t i statali e civili - T o rino. via B . B u o z z i 6.
223.943 - F R A Z I P A S Q U A L E
&
G I U S E P P E S o c . di f a t t o - r i p a razioni e l e t t r o m e c c a n i c h e - S u sa, c o r s o I n g h i l t e r r a 6.
223.944 - G E D D A C A T E R I N A - stir e r i a - T o r i n o , via N. Fabrizi 52.
223.945 - C A V A L L I T O C L O T I L D E
- latteria - T o r i n o , v i a B a g e t t i
n u m . 18.
223.946 - C O N T R O & M A R E N C O
S o c . di f a t t o - l a v . lastre a l luminio - Torino, corso Toscana
n u m . 4.
223.947 - D U R A N T I S T E F A N O spazzole per industrie e casalinghi, p e n n e l l i e s c o p e - T o r i n o , via S: F r a n c e s c o da P a o l a
n u m . 16.
223.948 - F A S A N O D O M E N I C A sarta da d o n n a - T o r i n o , via
P o 20.
223.949 - G I O R D A N O G I U S E P P E
- t r a s p o r t o ghiaia, s a b b i a e p i e t r i s c o - S a m o n e , v i a M a r c o n i 7.
223.950 - S A V I P I E T R O - e l e t t r i cista - T o r i n o , v i a B e l f i o r e 22.
223.951 PERETTI
MARIA
in
V A L L E R Ò - autoriparazioni T o r i n o , v i a L e i n ì 10.
223.952 - SOC. I M M O B I L I A R E C E R A S E R E L L A S. p . az. - g e s t i o ne beni immobili - Torino, via
S. F r a n c e s c o d ' A s s i s i 11.
223.953 - B I A N C O F R A N C E S C O carne bovina fresca - Torino,
v i a C i m a r o s a 40.
223.954 - P I N T O Z Z I F R A N C E S C O
- g e n e r i di pastificio al m i n u t o
- T o r i n o , v i a B o l o g n a 1.
223.955 - M O R A R D O A N T O N I O commestibili e all'ingrosso vini
- T o r i n o , v i a S p a l l a n z a n i 11.
223.956 - S A N V I T O M A R I O - c o m mestibili
drogheria Torino,
c o r s o N a p o l i 10.
223.957 - F E R R E R Ò C A T E R I N A lab. f o t o g r a f i c o e v e n d i t a art.
fotografici e giocattoli scientifici
- T o r i n o , c o r s o O r b a s s a n o 63.
223.958 - O R I G L I A M A R I A - g e n e r i di d r o g h e r i a , c a n c e l l e r i a ,
art. p e r f u m a t o r i - T o r i n o , v i a
M o n t e r o s a 71.
223.959 - P O L L A S T R I N I P I E T R O
- trattoria - T o r i n o , via Rivalta
n u m . 23.
223.960 - A L B E R G O B I A N C A N E VE
di
ALBERTINO
GEOM.
M I C H E L E - a l b e r g o S a l i c e di
Ulzio, via Clotes.
223.961 - Z A M B O N A L B E R T O
osteria - T o r i n o , c o r s o R e U m b e r t o 46.
223.962 - M O R C H I O L U I G I A - g e neri commestibili - Torino, via
O r m e a 103.
223.963 - C R I S T I N O M A R I A T E RESA - mercerie, merce d'occasione - Torino, via B a r b a r o u x n u m . .28.
223.964 - B R U N E T T I F A U S T I N O amb. calzature e pantofole T o r i n o , v i a V a n c h i g l i a 9.
223.965 - A S P A T I A Q U I L I N O
afflb. s c a m p o l i - T o r i n o , v i a
F r a s s i n e t t o 37.
223.966 - P A S T O R E V I N C E N Z O a m b . m a n u f a t t i - T o r i n o , via
P r a l u n g o 4.
223.967 - M O R T A R A R A G . M A R I O
- rappresentante - Torino, via
B a r d o n e c c h i a 35.
223.968 - C U C C O A N G E L O - i n g r o s s o tessuti - T o r i n o , c o r s o
M o n c a l i e r i 219.
223.969 - P A N E R Ò A R G E N T I N A tessuti al d e t t a g l i o - T o r i n o ,
v i a P . T o m m a s o 26.
223.970 - T A R I C C O A N N A - a m b .
fiori f r e s c h i e p i a n t e - T o r i n o ,
v i a O r f a n e 28.
223.971 - P O S A N T E V I N C E N Z O ambulante chincaglierie cravatt e - T o r i n o , v i a C i g n a r o l i 8.
223.972 - C O L O M B O L U C I A N O amb. chincaglierie e giocattoli
- T o r i n o , v i a M e r c a n t i 30.
223.973 - L O N G O A N D R E A - a m b .
p a s t a , riso, b u r r o i n p a c c h e t t i
sigillati, s c a t o l a m e c h i u s o
ed
aperto - Torino, via Sospello
n u m . 159.
223.974 - V A L L E R Ò
EMILIO
amb. pantofole e calzature T o r i n o , c o r s o V e r c e l l i 21.
223.975 - F R A N C O N E l A T T I L I O a m b . u o v a - T o r i n o , str. C u o r g n è 50.
223.976 - S E B E T O C A T E R I N A e o t o n e r i e e telerie al m i n u t o T o r i n o , via G a r i b a l d i 47.
223.977 - G U I D E T T O D U I L I O a m b . s c a m p o l i - T o r i n o , via
R o s a z z a 2.
223.978 - D E M I C H E L I S M A R I O a m b . c a p p e l l i e berretti - T o r i n o . v i a B a l m e 10.
223.979 - M A G G I O R O T T O O L G A
- lab. a r t i g i a n o d i pettinatura e
v e n d i t a al m i n u t o di p r o f u m e r i e - T o r i n o , v i a T a g g i a 65.
223.980 - B R U S S I N O F R A N C E S C O
- m a t . e d i l e , terra, sabbia, g h i a ia, c e m e n t o - N i c h e l i n o , v i a
B e n g a s i 5.
223.981 - M A G L I A N O S E B A S T I A N O - a m b . f o r m a g g i , salumi,
scatolame aperto e chiuso
T o r i n o , v i a S. M a s s i m o 12.
223.982 PARISI
FRANCESCO
S o c . in n o m e coli. - S p e d i z i o n i
- Trieste, viale Miramare 5 T o r i n o , v i a G o v e r n c l o 1.
223.983 - C R A V E R O A G N E S E p a n e al m i n u t o - T o r i n o , v i a
C a b o t o 14.
223.984 - C A V A Z Z A A U G U S T O osteria - Torino,, v i a d e l l e C a c c i e n u m . 40.
223.985 - O N E S T I R O S A - c o m mestibili - Torino, via Saluzzo
n u m . 41.
223.986 - B E R T O N E D O M E N I C A macelleria carne bovina fresca
- T o r i n o , v i a F o l i g n o 107.
223.987 - S U P P O E L I S A B E T T A p a r r u c c h i e r e - T o r i n o , p i a z z a F.
Crispi 53.
223.988 - P I C C A T O M I C H E L E
b e t t o l a _ T o r i n o , v i a B e i n e t t e 9.
223.989 - C A S T E L L O G I A C I N T A pettinatrice - Torino, via G i o b e r t i 65.
223.990 - C A N A V E S I O M A R G H E R I T A - latte e g e n e r i affini T o r i n o , v i a V i c o 7.
223.991 - C O M P A G N I A
IMPORTAZIONE P R O D O T T I ESTERI
C.I.P.E. S. r. 1. - d i f f u s i o n e e
vendita
specialità
industriali
e s t e r e c naz. - T o r i n o , v i a A .
P e y r o n 46.
223.992 - G I N A N N I G U A L F R E D O
e S P O N G A A R T U R O S o c . di
f a t t o - a u t o t r a s p o r t i c o n t o terzi
- T o r i n o , v i a G i o l i t t i 40.
223.993 - C A U D A N A A U R E L I A carne bovina fresca - Torino,
v i a S e t t e C o m u n i 43.
223.994 - T O R T E L L O M A R I A
a m b . m a g l i e r i a e filati - T o r i n o ,
v i a P . T o m m a s o 16.
223.995 - F A S S I O G I O V A N N I - a u torimessa - Torino, via G. G i o litti n u m . 18.
223.996 - P E R G A F R A N C E S C O ferramenta e cucine economic h e - T o r i n o , v i a V e n a r i a 25.
223.997 - B R U N E L L O
ALDO
amb. burro, f o r m a g g i , olio, ecc.
- T o r i n o , c o r s o G . C e s a r e 60.
223.998 - L A U R E N T I T O M M A S O macelleria e salumeria - Cerc e n a s c o , v i a P i a v e 9.
223.999 - T O R A Z Z A G I U S E P P E minuteria metalli - Nichelino,
v i a T o r i n o 154.
224.000 - P E R O T T O F R A N C E S C A
- latteria - T o r i n o , piazza P a l a z z o di Città 6 / B .
224.001 - C A L V O B A T T I S T A
autotrasporti
Torino,
via
M a z z i n i 39.
224.002 - L O B E T T I B O D O N I M A RIETTA
- f o r n a c e laterizi
P i s c i n a , v i a F o r n a c i 4.
224.003 - N I C O L A A N T O N I O C A R LO - commestibili - Moncalieri
v i a P r i n c i p e s s a M . C. 2.
224.004 PAVESIO TERESA
cartoleria e mat. fotografico T o r i n o , v i a S a c c h i 66.
224.005 - A L B E S A N O T E R E S A l a t t e r i a - T o r i n o , v i a P i n e l l i 24.
224.006 - N A N N I C I N I E T T O R E c o m m . stracci
- Torino,
via
d e l l e G h i a c c i a i e 284.
224.007 - A C C O M A Z Z O A N N I B A LE e G H I G L I O N E
NELIDAM A R I A S o c . di f a t t o - c o m m e stibili, f r u t t a , v e r d u r a , e c c . Castellamonte.
224.008
IMPRESA
UMBERTO
G I R O L A di C E S A R E G I R O L A
- c o s t r u z . impianti idroelettrici,
c o s t r u z . edili, e c c . - M i l a n o , v i a
Broletto 5 - Loeana.
224.009 - C O S T A N T I N O
GIACOM O - a m b . tessuti - S. S e c o n d o
di P i n e r o l o , v i a S. B a r t o l o m e o
n u m . 20.
224.010 - G A R E L L A G I O V A N N A
LUCIA - amb. mercerie, chinc a g l i e r i e - V i g o n e , piazza C.
Corte 9
224.011 B A S O C H I A F F B E D A - l a t teria, gelateria, e c c . - T o r r e
P e l l i c e , piazza C a v o u r 1.
224.012 - F A B B B I C A A P P A B E C CHIATUBE ELETTRICHE TOR I N O F A E T S o c . a r. 1. - g e s t i o n e industria e l e t t r o m e c c a n i c a di installazioni elettriche T o r i n o , v i a Cassini 45.
224.013 - M A R E e C. S o c . a r. 1. i m p o r t a z i o n e e c o m m . l e g n a da
ardere - Torino, via B a r b a r o u x
n u m . 39. 224.014 - C A G L I E R O M A B I O
r a p p r e s e n t a n t e - T o r i n o , v i a S.
G i u l i a 5.
224.015 CINEMA
MIRAFIORI
Soc. acc. semplice - esercizio
del c i n e m a M i r a f ì o r i , n o n c h é
l ' e s e r c i z i o , la g e s t i o n e d i c i n e m a , v a r i e t à o teatri - T o r i n o ,
via Tripoli.
224.016 - F A B B B I U G O - a u t o t r a sporti c o n t o terzi - M o n c a l i e r i ,
v i a V i g n o t t a 15.
224.017 - M A G L I A N O C A B L O v e n d i t a al m i n u t o f e r r a m e n t a e
utensileria - Torino, via A . A l b e r t i n a 21.
224.018 - C A M E B I N I T O M A S O a m b . f a z z o l e t t i , g u a n t i , calze T o r i n o , c o r s o N o v a r a 48.
224.019 - P O N T E A N G E L O - m u ratore, riquadratore - M o r i o n do, v i a B o m a .
224.020 - N E B V O C A T E B I N A
a m b . gelati, a c q u e d o l c i , f r u t t a ,
ecc. - Torino, corso Vittorio
ang. corso Moncalieri.
224.021 - SOC. A Z I O N A B I A P B O DOTTI PETBOLIFEBI IMMOB I L I A R I S . A . P . P . I . S o c . p . az. la c o m p r a v e n d i t a , la g e s t i o n e e
l ' a m m i n i s t r a z i o n e di b e n i i m mobili - Torino, corso M o n c a lieri n u m . 269.
224.022 - M U S S O L U C I A - m i n u terie ann. privativa - Torino,
v i a M o n g i n e v r o 57.
224.023 - M E B L O G I O V A N N I
n o l e g g i o di r i m e s s a - B o n d i s s o n e , v i a G . M a z z i n i 1.
224.024 - B O B I O D I O N I S I O - s a l d a t o r e - T o r i n o , v i a B. M a r t o relli n u m . 2.
224.025 - G A L L I C O B E N Z O - r a p presentante - Torino, via C o n d o v e n u m . 17.
224.026 - B O S C O
GIOVANNI
osteria - T o r i n o , v i a V a n c h i g l i a
n u m . 41.
224.027 - O M T A di T O S S O e C.
Soc. in n o m e coli. - officina
meccanica - Torino, via Saluzz o n u m . 79.
224.028 PENCO
EBNESTA
c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , v i a S.
D o m e n i c o 35.
224.029 - G A L L O S E C O N D I N A latteria - T o r i n o , v i a P o 2.
224.030 - L A U - B O B S o c . p . az. compravendita
costruzione
e
g e s t i o n e di a l l o g g i e l o c a l i T o r i n o , v i a G a r i b a l d i 45.
G E N N A I O
1 9 5 1
224.031 - T O S O M A B I O - r i q u a d r a tore stuccatore - Torino, corso
T o r t o n a 36.
224.032 - B E B T U Z Z I T I M O - a m b .
polli, conigli e uova - Torino,
v i a M o n g i n e v r o 263.
224.033 - A T T I V A
di
RAGUSA
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Fabrizi 80.
224.155 - D A N Z E R I e C U L L I N O
S o c . di f a t t o - f a b b r i c a m o b i l i
e s e r r a m e n t i - A l p i g n a n o , via
I M a g g i o 3.
224.156 - SOC. A B R A S I V I I N D U S T R I A L I T O R I N O a r. 1. - f a b b r i c a art. abrasivi - T o r i n o , via
B e r t o l a 59.
224.157 - D E L E O N A R D I S F R A N CESCO - a m b . pasta a l i m e n t a re, olio, s c a t o l a m e a p e r t o e
c h i u s o - T o r i n o , via P a d o v a 12.
224.158 - B A R B E R O G I O V A N N I rip. e c o s t r u z i o n e m a c c h i n e p e r
m a g l i e r i a - T o r i n o , via G a r i baldi n u m . 13.
224.159 - C A P P E L L E T T I E L I O E
S O L I O L A U R A IN C A P P E L L E T T I S o c . di f a t t o - m e r c e r i e ,
tessuti - T o r i n o , via C. C o l o m b o
n u m . 55.
224.160 - L O R E N Z I M A R I N O
trattoria - T o r i n o , v i a C u n e o 8.
224.161 - T O S C O G A B R I E L E - c a r toleria, libreria e art. f o t o g r a fici al m i n u t o - T o r i n o , via B.
Galliari 24.
224.162 - F E R R A R I S A N G E L A E
P O N T E G I U S E P P E S o c . di fatte,
- c o m m e s t i b i l i , d r o g h e r i a , frutta e v e r d u r a - T o r i n o , via B e r tola 24.
224.163 - M A Z Z U C C O S E C O N D O trattoria - T o r i n o , via P o r p o r a
n u m . 30.
224.164 - R E G I S C R I S T I N A M A R I A
- c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , via
Guastalla 10.
224.165 - P A S Q U E R O C E S A R I N A Mercerie, chincaglierie e stoviglie - T o r i n o , via M o n t e b e l l o
n u m . 13.
224.166 - C I O C A T T O C O N I U G I S o c .
di f a t t o - panificio c o n f o r n o ,
p a s t i c c e r i a f r e s c a , paste a l i m e n tari e cereali - T o r i n o , via Forlì
n u m . 158.
224.167 - C R A V E R A M A R I A
in
B O F F A - osteria - T o r i n o , strada C a m p a g n e 114.
224.168 - F A R I N A G I O V A N N A bevande analcooliche e v i v a n d e
cotte - Torino, via A. A l b e r tina 21.
224.169 - F L O R I O G I O V A N N I amb. frutta - Caravino, via S.
Rocco.
224.170 - B A D A R I O T T I A N T O N I N O
- amb. olio e saponi - B r i c h e rasio.
224.171 - C I G N E T T I L O R E N Z O carradore - Strambino, Fraz.
Crotte, via S. Carlo 64.
224.172 - B R I Z I O G I U S E P P E
rapp. art. alimentari e dolciari
- T o r i n o , c o r s o Brescia 42.
224.173 - F.LLI S P A D A C C I N I Soc.
di f a t t o - lav. lamiera e tubi
per stufe - T o r i n o , via B r a n dizzo 9.
224.174 - C A S I E R O C O R R A D O orologiaio - Torino, corso Vittorio E m a n u e l e 65.
224.175 - T E R R E N O P I E R A - p a n t o f o l e r i a - T o r i n o , via M. V i t toria 35.
224.176 - B U R Z I O A N T O N I O - a u totrasporti c o n t o terzi - T o r i n o ,
c o r s o B r a m a n t e 71.
224.177 - B O R R I N O G I U S E P P E trasporto m e r c i c o n t o terzi
T o r i n o , via P e v e r a g n o 19.
224.178 - F I G L I di V I T T O R I O S A C E R D O T T I S o c . p. az. - i n g r o s so tessuti e c o n f e z i o n i generi di
a b b i g l i a m e n t o - Milano, via S.
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n u m . 383.
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via B o g i n o 9.
224.191 - G R O S S O A N G E L O - M e r c e r i e - T o r i n o , via V a n c h i g l i a
n u m . 38.
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c o r s o R. M a r g h e r i t a 141.
224.193 - T O S C O S T E F A N O - m a t .
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via Nizza 45.
224.194 - S E F U S A T T I A N G E L O g e n e r i di d r o g h e r i a ,
commestibili, b a n a n e - T o r i n o , v i a S.
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224.195 - B O G G I O E G A U N A S o c .
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n u m . 39.
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carpentiere - Chivasso, via P a l e o l o g i 14.
224.199 - D E M A R C H I S P I R I T O c a r p e n t i e r e - C h i v a s s o , Fraz.
M o n t e g i o v e 25.
224.200 - O F F I C I N A DI P R E C I S I O N E M I C R O N R E T T I F I C A di E.
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rettifica di alberi a g o m i t o e di
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224.204 - S O C I E T À ' F I N A N Z I A R I A
T O R I N E S E S. R. L. - operazioni
di
finanziamento
- T o r i n o , via
Juvara 20.
224.205 - C O R R I E R I R I U N I T I di
F E R R E R Ò M A R I A - agenzia di
recapiti - T o r i n o , piazza S a v o i a
n u m . 2.
224.206 - P A I N I ELSIO E R O N F E T TI R O M O L O S o c . di f a t t o - t u bisti - T o r i n o , via S o a n o 27.
224.207 - F A S S I O F E L I C E - i n g r o s so salumi, p r o d o t t i alimentari,
ecc. - Ciriè, via V. E m a n u e l e II
n u m . 54.
224 208 - A U T O R I M E S S A M O N C E NISIO di P E Y R O L O & M U S S A
Soc. in n o m e coli. - la gestione
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224.209 - V A R R O N E B A T T I S T A E
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via T o r i n o 30.
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224.218 - B O R G N I N O T E O B A L D I
- lav. c a s c a m i , j u t a , m a t e r i e
p r i m e per cartiere e ind. t e s sili - T o r i n o , v i a Paisiello 11.
224.219 - M I G L I O R E R Ò G I O V A N N I
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224.220 - G U G L I E L M E T T O M U G GION A N G I O L I N O - amb. m e r cerie, filati, m a g l i e r i e , c h i n c a glierie - Ciriè, via S. P i e t r o ,
via F u c i n a 6.
224.221 - P E R I N O F R A N C E S C O f e r r a m e n t a , attrezzi e utensili G i a v e n o , piazza F. M o l i n e s .
244.222 - P E N T E N E R O C A R L O c a f f è , T o r i n o , v i a B i b i a n a 14.
224.223 - V I S C O N T I G I U S E P P E c a f f è - T o r i n o , c o r s o R. M a r g h e rita 140 bis.
224.224 - C A C C I A V I O M A R I A - p a netteria c o n f o r n o e r i v . p a s t i c ceria - T o r i n o , v i a B a r e t t i 29.
224.225 - C A S T A G N O D O M E N I C A
in M A G N E T I - c o m m e s t i b i l i Ciriè, via V . E m a n u e l e 25.
224.226 - V E N E Z I A L E O N A R D O drogheria - Torino, corso V e r celli 114.
224.227 - B A R B E R O G I O V A N N I E
D ' A M I C O R O S A L I A in B A R B E R O S o c . di f a t t o - p a n e t t e r i a
e p a s t i c c e r i a - T o r i n o , via L e y n i
n u m . 18.
224.228 - C H I A R A O R S O L A - c a r n e
bovina fresca - Torino, via Cim a r o s a 40.
224.229 - C H A R M E di A. C A R P A N O
- pelliccerie c o n f e z i o n i per signora e drapperie - T o r i n o , via
Bagetti 18.
224.230 - GHLRARDI T O M M A S O ingrosso vini - Bricherasio, via
Sopravilla 118.
224.231 - S I L O T T O G I U S E P P E amb. m e r c e r i e e filati - P r a s c o r sano, Fraz. Cerialdo 15.
224.232 - R O D D A G A U D E N Z I O ingrosso vini e liquori - Ivrea,
via T o r i n o 53.
224.233 - D E A R S I P I E T R O - amb.
sapone, candele, scatole di l u cido, e c c . - Castellamonte, via
G. Menta 2.
224.234 - M O R I N O E L I G I O - amb.
p o l l a m e e u o v a - Castellamonte,
via M:*' d ' A z e g l i o 25.
224.235 - I N D U S T R I A G A L L E T T E
E A F F I N I I.G.E.A. S.R.L. esercizio di un panificio e la
p r o d u z i o n e e il c o m m . all'ingrosso e al m i n u t o di pane, b i scotti, e c c . - Ivrea, via Cascinette.
224.236 - G I O L I T T O G I O V A N N I panetteria, pasta, farine, e c c . P i v e r o n e , via G. F l e c c h i a 41.
224.237 - R O D A N O D A R I O - riv.
p a n e , paste alimentari, e c c . Luserna S. G i o v a n n i , vìa 1°
M a g g i o 20.
224.238 - C O S S O D O M E N I C O
c o m m e r c i o cicli e m o t o s c o o t e r T o r i n o , via Stradella 197.
224.239 - C A L V E T T I E S U R A G N A
S o c . di f a t t o - autotrasporti c o n to terzi - B a l a n g e r o , via G.
C o p p e r i 55.
224.240 - A U T O M I N E R V A di C R I SCUOLI A G O S T I N O - vendita
a u t o m o b i l i usate - T o r i n o , via
Nizza 3.
224.241 - O R T A L D O B E R N A R D O off. m e c c a n i c a - T o r i n o , v i a G r a v e r e 13.
224.242 - G I O A N A C A R L O - i n g r o s s o e m i n u t o l e g n a - Chiusa
S. M i c h e l e .
224.243 - B O G L I A C I N O L U I G I sarto - T o r i n o , piazza V . V e n e t o 23.
224.244 - A U T O S C U O L A
GEOM.
G. P O M P E I - s c u o l a t e o r i c a e
p r a t i c a p e r c o n d u c e n t i di a u t o m e z z i - T o r i n o , via L i v o r n o 5.
224.245 - B A R A V A L L E P I E T R O lavaggio autovetture e m a n u t e n z i o n e - T o r i n o , via S a n f r o n t
n u m . 15.
224.246 - O R M E A B A R T O L O M E O
- lavor. conservazione frutta T o r i n o , via Palestrina 46.
224.247 - S I M O N I N I A N T O N I O c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , via V i g o n e 28.
224.248 - F E R R E R Ò V I T T O R I A c o m m e s t i b i l i al m i n u t o - T o r i n o , via Sesia 35.
224.249 - G U G L I E L M E T T I S E C O N D O - c a f f è , O u o r g n è , via G a r i baldi 1.
224.250 - O Z E L L A C A R L O - a m b .
f r u t t a e v e r d u r a - L e y n l , via V .
F e r r e r ò 1.
224.251 - T E S S I T U R A P E Z Z E T T I
E C. - S o c . di f a t t o - tessitura
c o t o n e e fibre v a r i e - I v r e a ,
c o r s o V e r c e l l i 6.
224.252 - P E N Z I N A L F O N S O - g e neri alimentari, f r u t t a e v e r d u ra, riv. p a n e , L e y n i , l o c . F o r nacino.
224.253 - P E R A U D O G I U S E P P E e l e t t r o m e c c a n i c o - T o r i n o , via
P . V e r o n e s e 112.
224.254 - C A R A T T O F R A N C E S C O
- t o r n e r i a artigiana assali p e r
carri - S e t t i m o T o r . , via A.
M u r a t o r i 2.
224.255 - A R I O T T I F E R D I N A N D O
- lab. elettrotecnico - Torino,
via B r i o n e 41.
224.256 - D E P A O L I N A T A L I N A frutta e verdura - Leynl, piazza V . E m a n u e l e II 4.
224.257 - B E V I O N E G I U S E P P E a r t i g i a n o dischi tela - T o r i n o ,
via C i g n a 138.
224.258 - S O A R D O M A R G H E R I T A
- g e n e r i di pastificio al m i n u t o
- T o r i n o , via V e r r e s 21.
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LAV. ART.
LAMELLE MAGNETICHE AFF I N I di P A O L O F I N O - t r a n c e ria - T o r i n o , via A r n a l d o da
B r e s c i a 13.
224.260 - F E L T R E A N T O N I O
carpentiere edile - Torino, via
P a r m a 24.
224.261 - G A R G I N I A L C I D E - artigiano f a b b r o - T o r i n o , via F e letto 15.
224.262 - N E I R O T T I R O S A i n C O R A G L I A - burro, f o r m a g g i o e
latticini all'ingrosso - T o r i n o ,
via Ricaldone 8.
224.263 - B A R B O N A G L L A P I E T R O
- carburanti - T o r i n o , via B r a n dizzo 58.
224.264 - V A L E N T E A L D O - i n grosso filati - T o r i n o , via P i n e r o l o 3.
224.265 - D U R A N D O C A S I M I R A m e r c e r i e - T o r i n o , via M o m basiglio 44.
224.266 - SOC. A R. L . M U L T I P L E X
FABBR. ITALIANA APPARECCHI A G A S - f a b b r . e c o m m .
di apparecchi a gas ed affini T o r i n o , via D. Jolanda 17.
224.267 - R O N C O G I U S E P P E
commestibili, frutta e v e r d u r a Settimo Tor., via R o o s e v e l t 3.
224.268 - N A T T A G I O V A N N I - p a netteria - Riva di Chieri, via V.
V e n e t o 21.
224.269 - F E R R A I U O L O P A S Q U A L E - c a f f è - Moncalieri, via Carignano 9.
224.270 - M O R I O N D O L U I G I - latteria e analeoolici - T o r i n o , via
.A Albertina 19
224.271 - B E R G A M I N I M A R I N O c o m m e s t i b i l i - Moncalieri. via
' S. M a r t i n o 44.
224.272 - C A R T O L E R I A B O N C O M P A G N I di G A Z Z E R A P A O L A
E CHIERICI A R M A N D O - c h i n caglierie, cartoleria, e c c . - T o rino, via Galvani 9.
224.273 - S A N I N O L E O D O G A R I O osteria - T o r i n o , via M a r o c c h e t t i
n u m . 12.
224.274 - C O N I U G I B O N Z A N O Soc.
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R o c c a 37.
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224.402 - C A R O N S E C O N D O - c a l zature - T o r i n o , via delle O r f a n e 27.
224.403 - L A N F R A N C O A L D O osteria - T o r i n o , via L e y n ì 22.
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Martiri della L i b e r t à 47.
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224.409 - F E L I S I O F E L I C I T A - l a t teria - T o r i n o , via N. Fabrizi
n u m . 38.
224.410 - M O R E L L O G I O R G I O autorimessa e p o s t e g g i o - C o l l e g n o , v i a A . Costa 7.
224.411 - B A S S E R O A N G E L O
rappresentante
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Maurizio
Canavese.
224.412 - F A V R O M A R I O - c a r r a d o r e - C u m i a n a , via M o n t e g r o s s o 4.
224.413 - A I R A U D I L U I G I - r i q u a d r a t o r e - B a l a n g e r o , v i a della
F o n t a n a 12.
224.414 - F . L L I G A R I N O S o c . di
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num. 6,
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Vigone,
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O s p e d a l e 8.
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via T o r i n o 54.
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224.511 - G E R M A N O N A T A L E ingrosso v i n o - R i v a r o l o Can.,
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224.513 - B A U D R A C C O F R A N C E SCO - panetteria, vendita pasta
alimentare - V i g o n e , v. Vaira 7.
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224.515 - S P A E D S.r.l. - l'assunzione di rappresentanze e c o n cessioni di qualsiasi genere T o r i n o , via M o n t e v e c c h i o 22.
224.516 - O S T O R E R O M I C H E L E cereali e sottoprodotti e art.
per arti e mestieri - Trana, via
Roma.
224.517 - D E L L A V A L L E O L I M P I A A L B E R T I N A - tessuti e
m e r c e r i e - Trana, via R o m a 8.
224.518 - M E N Z I O G I O V A N N I drogheria e pasticceria - V e n a ria, via T o r i n o 18.
224.519 - O L I V E T T I D O M E N I C O
L O R E N Z O - ingrosso vini - V e naria, via J u v a r a 35.
224.520 - R O V E I M A T I L D E - i n grosso accessori auto - T o r i n o ,
via M . Cristina 47.
224.521 - B R I C C O A N G E L A - a m b .
m e r c e r i e , chincaglierie, c a r t o l i n e illustrate - T o r i n o , c o r s o G.
M a r c o n i 31 bis.
224.522 - O R I G L I A C A T E R I N A v e d .
D E M I C H E L I S - commestibili e
riv. sale e tabacchi - Candiolo,
v i a R o m a 2.
224.523 - A M B R O S I O L O R E N Z O impianti termici e idraulici T o r i n o , via B a r d o n e c c h i a 25.
224.524 - R.A.T.I.M. di R A V I O L A
N A T A L E - ingrosso m a c c h i n e
industriali - T o r i n o , vìa Rossana
n u m . 18.
224.525 - R A G L I A V I T T O R I O - rip.
e costruzioni edili artigiani S. F r a n c e s c o al C a m p o , via C o sta n u m . 86.
224.526 - L I N F A P R O D O T T I C A T A L I T I C O F E R T I L I Z Z A N T I di
ROSSI
GRAZIA
industria
p r o d o t t i catalitici fertilizzanti T o r i n o , via O r o p a 495.
224.527 - C A L V A M A R I O e C. S o c .
a c c . s e m p l i c e - c o m m . e lav. di
qualsiasi fibra tessile - T o r i n o ,
c o r s o N a p o l i 14.
224.528 - R O L A N D O E R E G E S o c .
di f a t t o - autotrasporti c o n t o
terzi - G i a v e n o , via V i l l a n o v a
n u m . 17.
224.529 - D A N U S S O M A R G H E R I T A - m e r c e r i e , bazar, art. ed
ind. sportivi - M o n c a l i e r i , via
S. M a r t i n o 16.
224.530 - L I M O N L U I G I - off. m e c c a n i c a di p r e c i s i o n e - T o r i n o ,
via O r m e a 150.
224.531 - C A R R E R A C A R L O - m e r cerie e chincaglierie - Torino,
via S. S e c o n d o 38.
224.532 - C O L O M B A T T O T E R E S A
- latteria - T o r i n o , via G a g l i a n i c o n u m . 22.
224.533 - Z U C C H E L L I G I U S E P P E c o m m e s t i b i l i , d r o g h e r i a , frutta
e v e r d u r a - T o r i n o , via S. P a o lo n u m . 6.
224.534 - C I B R A R I O M I C H E L I N A
- commestibili, drogheria - T o rino, via F i d i a 1 bis.
224.535 - N A R E T T O G I O V A N N I c o m m . bestiame - Scarmagno,
cascina Revello.
224.536 - G H I A N O G I O V A N N I a m b . pesci - A v i g l i a n a , vie. d e l le S c u o l e 2.
224.537 - G I N A R D I D O M E N I C O ingrosso e minuto frutta e v e r dura - Canìschio, fraz. S o m beila 6.
224.538 - C A N U T O E U G E N I O M A R C O - bar c o n f e t t e r i a e p a s t i c c e r i a - G i a v e n o , piazza F. M o l i n e s 2.
224.539 tìERTLE'
GIACOMO meccanico tornitore - Torino,
via M e r e a d a n t e 49.
71
224.540 - I.R.M.I. I M P R E S A R I C U PERI M A T E R I A L I I N D U S T R I A L I di SPESSA R I N A - raccolta,
selezione,
classificazione
mat.
ricuperi industriali - T o r i n o ,
c o r s o Caio Plinio 306.
224.541 - L A Z Z A R O T T O E M I L I O panieraio - Chivasso, via del
Collegio 11.
224.542 - N O V A R A L O R E N Z O demolitore macchine, gomme e
accessori per automobili usati T o r i n o , via Isonzo 41.
224.543 - N O V A R A G I U S E P P E demolitore meccanico,
gomme
semipiene, acc. per a u t o t r a s p o r ti - T o r i n o , via Cumiana 38.
224.544 - N E G R O M A R T I N O - i n grosso frutta e v e r d u r a - S a n tena, via T o r i n o 42.
224.545 - V A U D A N O C A R L O - a r tigiano
tessile - Chieri,
via
R o m a 9.
224.546 - F E R R O V I O L A N D O - t u bista t e r m o s i f o n i - T o r i n o , via
Sospello 163.
224.547 - Q U A G L I O T T I A L D O autotrasporti
conto
terzi
Chieri, via V. E m a n u e l e 3.
224.548 - A U T O R I M E S S A M O D E R N A di C O S T A N Z O e C. Soc. di
fatto - rimessa a u t o v e i c o l i in
genere, n o l e g g i o , rip. e m a n .
auto, m o t o , cicli - T o r i n o , c o r s o
L e c c e 28.
224.549 - M O L I N A T T I M A R T A e
B O V O G I O R G I O Soc. di fatto trasporto m e r c i - A n d r a t e , via
G . M a r c o n i 142.
224.550 - M U S S I N O G U I D O - estrazione sabbia e ghiaia - T o r i n o ,
via P. Cossa 27.
224.551 SCATOLIFICIO
BERT O C C H I di B E R T O C C H I V I T T O R I O - f a b b r . scatole in g e nere - T o r i n o , c o r s o D a n t e 121.
224.552 - OFF. M E C C A N I C A P E R O N O e M I L A N O S o c . di fatto
- rip. m a c c h i n e a g r i c o l e - F a vria, via G. Matteotti 24.
224.553 - P R E L A T O A R T U R O
macelleria
bovina
Torino,
piazza R e p u b b l i c a .
224.554 - A L I M E N T A R I B O T A L L A
SOC. IT. P E R L ' I N D U S T R I A E
IL C O M M E R C I O D E G L I A L I M E N T A R I - ingrosso b u r r o e
latticini in g e n e r e - Milano, via
U n i o n e 1 - Biella, v i a R. G e r mania n u m . 5.
224.555 - I M M O B I L I A R E M O N T E
S A N T O S.r.l. - l'acquisto, la
vendita, la c o s t r u z i o n e e l ' a m m i n i s t r a z i o n e di b e n i i m m o b i l i
- T o r i n o , v i a P e r r o n e 5.
224.556 - SOC. I T A L I A N A
ASS U N T O R I L A V O R I S.I.A.L. a
r. 1. - assunzione l a v o r i di m o n taggio e s m o n t a g g i o m a c c h i n a r i
- T o r i n o , via B o t e r o 7.
224.557 - C O M P A G N I A A U T O T R A SPORTI PIEMONTESI
C.A.P.
S.r.l. - autotrasporti i n g e n e r e T o r i n o , c o r s o M o n t e v e c e h i o 39.
224.558 - S A I E D I L I Z I A S o c . p.
az. - la r i c o s t r u z i o n e e l ' a m m i nistrazione di i m m o b i l i situati
in T o r i n o - Galleria S. F e d e r i c o n u m . 54.
224.559
SOC.
FINANZIARIA
C E L L I N O V A S.r.l. - le o p e r a zioni finanziarie in g e n e r e attinenti l'attività edilizia - T o r i n o ,
via M . Vittoria 4.
224.560 - S O C I E T À ' F I N A N Z I A R I A
O R M E A N A S.r.l. - le o p e r a z i o n i
finanziarie
attinenti
l'attività
edilizia - T o r i n o , via M. V i t toria n u m . 4.
224.561 - C A R D E L L I N O S T E F A N O
- m a g l i e r i a c o n f e z i o n a t a , calze
e tessuti - T o r i n o , C a v o r e t t o ,
piazza C. F r e g u g l i a 15.
224.562 - M U S S O R O S A - trattoria
- Ciriè, v i a S. S u d a r i o 21.
224.563 - D E L R E L U I S A - d r o gheria - T o r i n o , via G i o b e r t i 62.
224.564 - R O I E D O A R D O - C a p o m a s t r o - G i a v e n o , via I V N o vembre.
224.565 - C A M O L E T T O A G O S T I NO - panificazione con f o r n o A l p i g n a n o , via della S t a z i o n e 19.
224.566 - T A D D I A E R M E S - c a l zature - Buttigliera Alta, via
P r o v i n c i a l e 7.
224.567 - M O N F E R R A T O D O M E NICO - commestibili e v i n o ad
esportarsi al dettaglio - L u s e r na S. G i o v a n n i .
224.568 - D O V I S G I U S E P P E - c o struz. edili - G i a v e n o , via S e l v a g g i o Sopra 6.
224.569 - CONI L A O - calzature Collegno, via Martiri 30 Aprile
n u m . 9.
224.570 - B E N E C K D A N I E L E - i n grosso e dettaglio l e g n a m i in
g e n e r e - T o r r e p e l l i c e , via P r a lafera 18.
224.571 - P I C C O A L E S S A N D R O legna da ardere - N o i e , via S.
Sebastiano 27.
224.572 - B O S C A R I N I E M A N D E L LI Soc. in n o m e coli. - impresa
lavori c a r i c o e scarico - i m p r .
verniciatura a m i n i o , e c c . - T o rino, via Cigna 48.
224.573 - O B E R T I N O A L F R E D O f o n d e r i a metalli n o n f e r r o s i C u o r g n è , via T o r i n o 10.
224.574 - D A M I A N I S A N D R O - tessitura - Chieri, via V. E m a n u e l e
n u m . 23.
224.575 - B A R R A L U I G I - c o m m .
cereali e c o n c i m i - P i n e r o l o , via
Maestra 61.
224.576 - V I L L A T A G A S P A R E fabbro-meccanico - Moncalieri,
via Tinivelli 20.
224.577 - S T R A L U I G I - r i p a r a z i o ni m o t o s c o o t e r - T o r i n o , via
S. F r a n c e s c o d'Assisi 24.
224.578 - T E L E R A D I O « E L G I » di
GIUSEPPE R A T T I - vendita e
rip. app. r a d i o e televisivi G r u g l i a s c o , . via A . G r a m s c i 62.
224.579 - L A R D O N E A N T O N I O abbattimento
piante
Virle
P i e m o n t e , via C. A l b e r t o 22.
224.580 - D E M A R C O P A O L O c a r p e n t e r i a edile e affini - T o rino, via F. B a r a c c a 26.
224.581 - V A R R A D I O di B E R T I N O
G I O V A N N I - vendita e riparaz i o n e a p p a r e c c h i radio - F o r n o
Canavese, via B. T r u c c h e t t i 7.
224.582 - A G H E M O M A R T I N O ED
E R A L D O - S o c . di fatto - s a l u meria, commestibili e pesce f r e s c o - M o n c a l i e r i , via S. M a r t i n o n u m . 7.
224.583 - G O R N A T I E N R I C O
commestibili, drogheria - T o r i n o , via P . B r a c c i n i 64.
224.584 - M O R E L L O E R N E S T O c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , via P
Clotilde 38,
224.585 - C A P O N I C O N I U G I S o c .
di f a t t o - g e n e r i alimentari T o r i n o , via della R o c c a 37.
224.586 - G A L L O M A R I A - latteria, gelateria - T o r i n o , c o r s o
P a l e r m o 107.
224.587
DALZEN-TORINO
di
DAN ZEN LUIGI E DALZEN
A D A S o c . di fatto - f a b b r i c a zione, vendita, rappr. paralumi
e a c c e s s o r i - T o r i n o , via F. C a l a n d r a 12.
224.588 - D I E C I D U E A N T O N I N O impresa escavazioni per l'edilizia - T o r i n o , via Meina 2.
224.589 - L A M A N D R I A N A S o c .
p. az. - l a v o r a z i o n e di t e r r e n i
p e r c o n t o p r o p r i o e per c o n t o
di terzi - T o r i n o , via C. A l b e r t o 18.
224.590 - I M M O B I L I A R E
FAENT I N A S o c . p. az. - l ' a c q u i s t o di
terreni, la c o s t r u z i o n e di f a b bricati p e r abitazioni ad uso
industriale - T o r i n o , via S. T e resa n u m . 7.
224.591 - M U S S E T T I G I U S E P P E a r t i g i a n o edile - T o r i n o , v i a G.
P a c c h i o t t i 145.
224.592 - F A S E N T E S S I T U R A D I
F A S A N O e C. S o c . di f a t t o tessitura
Chieri,
via
V.
C i s m o n 19.
224.593 - V A S I N O I. di B I A N C O
I R E N E - tessitura - Chieri via S. G i o r g i o 7.
224.594 - R E A N N A P E L A G I A g e n e r i alimentari e v i n o al m i nuto, commestibili - Chianocc o , via G r a n g i a .
224.595 - G L A D E C A R di G L A U DO-DELLA TORRE e CARBON A T T O S o c . di f a t t o - a r t i giani m e c c a n i c i - C u o r g n è , via
Santannetta 2.
224.596 - V I S C A R D I C A R M E N c o n f . p e r signora r T o r i n o , via
P o 11.
224.597 - B E R N I N I F R A N C E S C O
- burro, f o r m a g g i e latticini
all'ingrosso - T o r i n o , via F
Carle 54
224.598 - T O R A S S A
BARTOLOMEO - estrazione sabbia, g h i a ia e terra - T o r i n o , via L o cana 31.
224.599 - G I O L I T O A N G E L A - f u stellatura, cartotecnica - T o r i no, via Pesaro 42.
224.600 - B O T T I N O M A T T E O f a b b r . m o b i l i e lav. legno T o r i n o , c o r s o Vercelli 98.
224.601
PROVENZALE
CLEM E N T I N A - pellicciala - T o r i no, via F. B a n d i e r a 12.
224.602 - T E R M O R A P I D di P E R U C C A G I O V A N N I - trattam e n t o degli acciai rapidi - T o rino, via Vanchiglia 24
224.603 - P A V E S I O C A R O L A - riv.
p a n e e d o l c i u m i - T o r i n o , via
Industria 2.
224.604 - G A G L I A R D O N E A L D O c a f f è - T o r i n o , via Mazzini 22
224.605 - D E L M A S T R O B E R N A R D O - drogheria - T o r i n o , via
C o t t o l e n g o 43.
224.606 - F E N O G L I O P I E T R O panetteria c o n f o r n o - V a l d e l latorre, via V e r n a 3
224.607 - F I L I P P I G. B A T T I S T A c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , via P a d o v a n u m . 5.
224.608 - F A L E T T O C A T E R I N A g e n e r i di d r o g h e r i a - T o r i n o ,
via B u n i v a 24.
224.609 - A L B E R T I N A L B I N A c a f f è in grana, the, c a c a o - T o r i n o , via Chiesa della Salute
n u m . 25.
224.610 - G E R L E R O M A R I N O
pasticceria - S. A m b r o g i o di
T o r i n o , via U m b e r t o 169
224.611 - Q U A R R A T O N E L U I G I A
- amb. d o l c i u m i e giocattoli Piossasco. R e g . Maritano 12.
224.612 - T O N D A F R A N C E S C O b u l l o n e r i a e affini - P i o s s a s c o ,
vie. G u r g o 12.
224.613 - P O V O L O E L V I O - rip.
a p p a r e c c h i radio - Ivrea, via S.
G r a t o - Canton V e s c o 1.
224.614 - G I A M B O N E G I O V A N N I
- a m b . tessuti - Chivasso, via
C o l l e g i o 21.
224.615 - G A R E T T O G U I D O - l e g n a m i e segheria di l e g n a m i P i n e r o l o , str. P o i r i n o 3.
224.616 - T U R I N E T T O T E R E S I N A
- latte e affini - P i o s s a s c o , via
Trieste
224.617 - SOC. R. L. V I L L A G O T I CA - a c q u i s t o , alienazione aree,
case, ville - T o r i n o , via C. B a t tisti 1.
224.618 - P R I N C E P S C I O C C O L A T O
S. p. az. - c o m m e r c i o , industria
ed e s p o r t a z i o n e di c i o c c o l a t o ,
caramelle, dolciumi - Torino,
via V. A m e d e o 6.
224.619 - P R I N C E P S - F R U T T A S o c .
p. az. - c o m m . , industria e d
esportazione frutta fresca, c a n dita - T o r i n o , v i a V. A m e d e o 6.
224.620 - SOC. I N D U S T R I A C A R TOTECNICA AFFINI PIEMONT E S E S.I.C.A.P. - lav. c a r t o naggi in g e n e r e - T o r i n o , via
Baretti 28.
224.621 - P H I M A L di M U R I A L D O
A L F R E D O - medicinali, m e d i c a z i o n e , art. sanitari e affini T o r i n o , via M a n c i n i 5.\
224.622 - C O L L I A R D G I O R G I O fiori - T o r i n o , via Baretti 20.
224.623 - T O S C A N O G A E T A N O parrucchiere per u o m o - T o r i n o , v i a Mazzini 40.
224.624 - SOC. A L T A I T A L I A M I C R O A U T O P I S T E S. r. 1.
S.A.I.M.A.P. - s f r u t t a m e n t o a u to m i e r o piste - T o r i n o , via
Cernala 31.
224.625 - G A B E T T I G I O V A N N I c o m p r a v e n d i t a stabili n e g ò z i T o r i n o , via S. P i o V 8.
224.626 - M I N E T T I G I U S E P P E r a p p r e s e n t a n t e editoriale - T o rino. v i a G. V e r d i 6.
224.627 - C A M O L E T T O F R A N C E S C O - c o s t r u z i o n i edilizie, civili
e ind. - T o r i n o , via M o r e t t a 18.
S. E. T. - S O C I E T À E D I T R I C E T O R I N E S E - C O R S O V A L D O C C O 2 - T O R I N O
72
224.628 - R I C C I A R D I A N T O N I A pettinatrice - T o r i n o , via G i o berti 80.
244.629 - A L L I S I A R D I M A R I O off. m e c c a n i c a rip. m o t o c i c l i T o r i n o , via G e n o v a 474.
224.630 - M A R C O L O N G O B R U N O
- calzoleria - Ivrea, str. T o r i n o
n u m . 21.
224.631 - B E R T O N
GIACHETTI
P I E T R O - lav. e vendita p r o dotti siderurgici - Ivrea, c o r s o
M. D ' A z e g l i o 8.
224.632 - G A R E L L I L U C A - c a r pentiere edile - T o r i n o , corso
Grosseto 119,
224.633 - M O R I N A D O M E N I C A c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , via A .
V e s p u c c ì 51.
224.634 - O B B E R M I T O G I U L I O commestibili, m e r c e r i e , e c c . Airasca, via R u b a t e r a 12.
224.635 - C E R R U T I L U C I A C A T E R I N A - bar - T o r i n o , via G a ribaldi 34.
224.636 - C A R L I N O E R N E S T O commestibili e d r o g h e r i a - T o rino, c o r s o P a l e r m o 45.
224.637 - C O N T R O N I A L F O N S O c a f f è bottiglieria - T o r i n o , via
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224.654 - B E N E D E T T O S.r.l. - c o m p r a v e n d i t a m o b i l i ed i m m o b i l i e
loro amministrazione - Torino,
via L e s e g n o 16.
224.655 - C.G.T. C O M P A G N I A G E N E R A L E T R A S P O R T I S.r.l. autotrasporti c o s e - T o r i n o , via
C a v o u r 5.
224.656 - G R U P P O P A R T E C I P A Z I O N I E G E S T I O N I S.r.l. - la
compravendita
e gestione
di
v a l o r i m o b i l i a r i ed i m m o b i l i a r i
- T o r i n o , via C a v o u r 5.
224.657 - D A R D A N O M A R G H E R I T A - c o m m e s t i b i l i - T o r i n o , via
L o e a n a 24.
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quando
levarsi
e
dovuto
Solo
Icaio,
in v o l o
stato
egli
verso
il
imprudente,
verso
il
pei
come
vederlo
d'incanto,
vano condurre, pochi
dimentosa
impresa
anni
dei
da
era
Molti
di
vissuto
narsi.
Da
giunti
nati
noi
quel
il
fragile
a quelle
di
cera
di' i m i t a r e
dell'uomo.
gli
Ma
raggiunta
parti,
che
per
uccelli,
quando
ha
il
della
meccanica,
1 tentativi
secolo
si
che
dove/
c h i u d e s s e , all'ara
Wright.
le
vicende
meccanismo
chilometri
navi
ah
incominciata/
mondo,
aeree
che
che
del
suo
rapido
perfeziox
nel
iSjxr
aveva
percorso,
senza
solcano
toccare
oggi
il
impavide
suolo,
gli
si
è
stermi/
oceani.
Potrebbero
esse
intervenissero
netti
hanno
ad
realizzato?
mille
fratelli
dell'aeroplano
questo,
maturità
prima
L'èra
affidò
sogno
la f i n e dell'8oo, dalla
scaturirono
stupendo
Sole,
meraviglioso
attendere
si
a
farlo,
quei
senza
semplici
che
piccoli
negli
organi
congegni
più
che
delicati
sono
1
non
cusci^
rotolamento?
|
OFFICINE
DI
VILLAR
PEROSA
S. p. A. -
TORINO