DIGITAL SIGNAGE - System Integrator Magazine

SYSTEM
INTEGRATOR 01
MAGAZINE
PARTNER DI
Home&Building Automation - Audio&Video Solutions - Digital Signage - Energy Saver - Educational
®
Giugno
2014
Giugno
2014
ATTUALITÀ
NEC
Arrivano i vpr laser per il cinema
digitale certificati DCI
TELEVIC CONFERENCE
DIGITAL
SIGNAGE
I sistemi per conferenze adottati
al Parlamento Europeo
ADEO GROUP
A tavola con... Control4:
i segreti di un'installazione
in un noto centro gastronomico
di Parma
I NUOVI MONITOR FULL HD A LED
PER L'OUTDOOR DI PANASONIC
LIFESIZE
Lifesize presenta Cloud,
il nuovo modo facile facile
per fare videoconferenze
SAMSUNG
Le soluzioni per il video digitale:
a colloquio con Sergio Ceresa
di Samsung Electronics Italia
WYRESTORM
Una grande sala d'albergo
diventa un centro multimediale
grazie alla tecnologia
Wyrestorm
PRODOTTI
Datasat: i nuovi processori
e amplificatori per l'home cinema
VIDEOPROIEZIONE
In anteprima la nuova gamma
business di Barco
TECNOLOGIA
La gamma Digital Media
per il 4k di Crestron
RISPARMIO ENERGETICO
Due impianti fotovoltaici realizzati
con moduli Suntech per SCIC
LIVE SHOW
Bowers&Wilkins Sound System,
per un suono da riferimento!
133_bw_serie_600_pgp_hcm.qxp:-
9-06-2014
12:12
Pagina 1
1995
1999
2001
2007
2014
La nuova Serie 600.
19 anni di innovazione.
Col tempo, tutto cambia. Questo è progresso.
La nuova Serie 600 porta con se 19 anni di evoluzioni ingegneristiche, compreso il nuovo tweeter a doppia cupola in alluminio per alti eccezionalmente precisi. Ma una cosa non è cambiata: la
nuova Serie 600 offre, incredibilmente, lo stesso
prezzo di quando fu lanciata la prima serie nel 1995.
www.audiogamma.it
MAGAZ
Editoriale
Dedicata
A TUTTI VOI!
www.simmagazine.it
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digitale:
con Sergio
Ceresa
di Samsung
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Datasat: i
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TECNOLOGIA
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di Crestron
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In anteprima
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di Barco
Una grand
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diventa un
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centro multim
grazie alla
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Wyrestorm
RISPARMIO ENE
RGETICO
Due impia
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con modu
realizzati
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per SCIC
LIVE SHOW
Bowers&Wi
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per un suono
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da riferimento! m,
Sede legale:
Via Piave, 2 - 53042
Chianciano Terme (SI)
Sede operativa, redazione,
direzione, amministrazione:
Via Casperia, 30 - 00199 Roma
Tel/fax. 06.97.841.178
email: [email protected]
[email protected]
Direttore Responsabile
LUIGI NICOLUCCI
[email protected]
ATTUALITÀ
30 Sistemi per conferenze
04 News
Novità dalle aziende
Live Streaming
e registrazione "all-in-one"
con Bee8 di Reach
06 Training/Formazione
31 Digital Audio
I corsi dei prossimi mesi
08 Expo
Finalmente, dopo un periodo di progettazione durato qualche mese, ha preso il via la fase
produttiva di questa nuova pubblicazione, dedicata ai system integrator e alle aziende operanti nel settore dell'integrazione universalmente intesa.
Chi mi conosce più da vicino, sa che l'idea e la volontà di pubblicare qualcosa che potesse
svolgere un ruolo importante e di riferimento nel settore professionale si trovava già da
qualche anno nel mio cassetto e il passaggio della proprietà di HC, avvenuto esattamente
un anno fa, ha dato il via anche a questo progetto correlato.
Qualche mese quindi dedicato alla progettazione della nuova testata (o meglio, dell'intero
sistema di comunicazione che ruota intorno alla pubblicazione) ed ecco che questo primo
numero si è materializzato sulla vostra scrivania. System Integrator Magazine è, come dicevo, il fulcro di un sistema di comunicazione globale che ruota intorno alla pubblicazione,
per creare informazione nell'ambito dell'integrazione professionale. Osservando il sommario di questo primo numero, è facile capire quali siano i settori di competenza di questo
magazine e del sito ad esso complementare: dalla building automation al digital signage,
dalla distribuzione audio/video alla videoproiezione in ambito professionale fino al cinema
digitale e molto, molto ancora. Una rivista a 360° quindi, dedicata in primis ai professionisti
dell'integrazione, ma anche a tutti gli operatori del settore che potranno trovare approfondimenti tecnici, notizie, informazioni utili per muoversi con sempre maggiore facilità e sicurezza in un settore che diventa di giorno in giorno più complesso.
Abbiamo voluto dividere la pubblicazione in tre sezioni distinte, dedicate all'attualità, ai prodotti e alla tecnologia. Nella prima parte, potrete trovare tutte le notizie relative alle aziende,
protagoniste indiscusse del settore, gli appuntamenti con le manifestazioni internazionali
dei prossimi mesi e, importantissimo, le date dei corsi di aggiornamento e training professionale definite dalle varie aziende di distribuzione. La parte dedicata ai prodotti comprende tante informazioni utili, ad approfondimento diversificato, relative alle novità, ai prodotti
più interessanti, con tanti esempi di utilizzo sul campo degli stessi (case study). A chiudere
la rivista, la pubblicazione di una serie di articoli di approfondimento sulle tecnologie più
diffuse nel settore dell'integrazione professionale: tecnologie complicate, ma spiegate semplicemente su queste pagine.
Non mi resta che augurarVi buona lettura, non prima di aver inviato un sentito grazie a tutti quelli
che hanno collaborato alla stesura di questo primo numero di System Integrator Magazine.
L'appuntamento con il secondo numero della pubblicazione è per settembre, nel frattempo continuate a seguirci on-line e, soprattutto, consentitemi una citazione: "stay hungry, stay foolish..."!
[email protected]
Luxury Media Solutions s.r.l.
In questo numero...
Segreteria di Redazione
MARINA NICOLUCCI 06.97.841.178
[email protected]
Grafica e impaginazione
PIETRO GARGIULLO (Progetto grafico)
[email protected]
Web design
LUISA FERRARI - [email protected]
Collaborano con
System Integrator Magazine
NICOLA DE BELLO, MARCO GALLONI,
SARA POLETTO, ROBERTO PULITO,
PAOLO RADICE, CARLO VINCENZI
Gammalta distribuisce
Datasat
32 Digital Signage
Le manifestazioni del
settore
Le soluzioni Samsung
per il video digitale
10 Aziende
A colloquio con Joseph
Kramer
12 Aziende
La formula di Panasonic
PRODOTTI
36 Distribuzione A/V
Un impianto gestito
da Control4
38 Live show
Bowers & Wilkins
Sound System
39 Diffusori in-wall
16 News
Le novità dal mercato
19 Recording
Media recorder p.Corder
20 Audio/Video Distribution
La soluzione Wyrestorm
21 Videoproiezione
La nuova gamma business
di Barco
22 Videoproiezione
Immagini 24/7 in alta
risoluzione WUXGA con
i vpr Panasonic
La nuova serie
professionale
di Waterfall
TECNOLOGIA
40 Networking
I collegamenti HD-BaseT
44 Digital Audio
Il Dolby Atmos
arriva a Roma
48 Digital Video
La gamma Digital Media
per il 4k di Crestron
24 Sistemi per conferenze
52 Distribuzione A/V
26 Sistemi per conferenze
56 Distribuzione A/V
28 Sistemi per conferenze
60 Risparmio energetico
La tecnologia affidabile
di Televic Conference
Lifesize Icon+Cloud
Sennheiser TeamConnect
Pubblicità
PAOLO DE PETRIS - 335.8089.552
[email protected]
SABRINA GALEOTTI - 389.6469.895
[email protected]
BRUNO PERINO - 329.2174.323
[email protected]
Traffico mezzi
MARINA NICOLUCCI - 06.97.841.178
[email protected]
HDMI via Cat-5:
le soluzioni
I cavi per i segnali digitali
Soluzioni e tecnologie
Stampa, allestimento e confezione
ARTI GRAFICHE AGOSTINI,
Via Decollatura, 64 - 00118 Morena
Testata in corso di registrazione presso
il Tribunale di Roma
Spedizione in abbonamento postale
Finito di stampare nel mese di giugno 2014
La Luxury Media Solutions srl
è iscritta al ROC con il n. 23846
Marketing e Comunicazione
SABRINA GALEOTTI
389.6469.895
[email protected]
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INTEGRATOR
MAGAZINE
/
03
Attualità News - Novità dalle aziende
BTICINO
A BTicino
il Compasso D’Oro ADI
BTicino si è aggiudicata per la terza volta il prestigioso premio Compasso
d’Oro ADI, la prima nella categoria “Exhibition Design”, per l’installazione
“Slim and White Axolute Code”, progetto Migliore+Servetto Architetti Associati
Il Premio, organizzato da ADI, Associazione Disegno Industriale, istituito nel 1954 e giunto quest’anno alla
XXIII edizione, è il più autorevole riconoscimento nel mondo del design. Al Compasso d’Oro, assegnato
ogni tre anni da una Giuria Internazionale indipendente, concorrono i progetti (oggetti ma anche eventi,
pubblicazioni, servizi) segnalati dall'Osservatorio Permanente del Design e pubblicati nelle edizioni dell’ADI
Design Index del triennio precedente. Il progetto dell’installazione Slim & White Axolute Code, selezionato
nel volume ADI Design Index 2011 nella categoria “Exhibition Design”, ha ricevuto uno dei 20 Premi Compasso d’Oro attribuiti dalla Giuria della XXIII edizione. L’installazione di un solo giorno, progettata da Migliore
+ Servetto Architetti Associati, e allestita a Milano il 15 giugno 2010, in occasione della presentazione di
due varianti della linea Axolute, invitava il visitatore alla scoperta immersiva dei nuovi concept di prodotto: il monocromatismo del bianco e il sottile. I progettisti hanno creato un
percorso percettivo e ambientale, nel quale i prodotti si svelavano attraverso le loro specificità. In questa edizione, BTicino riceve un ulteriore riconoscimento con la Menzione
d’Onore nella categoria “Packaging”, attribuita all’Astuccio per placche singole Livinglight, selezionato per l’ADI Design Index 2012, design Ufficio Progettazione imballi BTicino
e Cartotecnica Prealpi. Già insignita del Compasso d’Oro ADI, per la serie Living (1989) e il sistema integrato MyHome (2001), BTicino si conferma ancora una volta un’azienda in grado di offrire soluzioni tecnologiche e funzionali senza dimenticare l’importanza attibuita da sempre alla capacità di esprimere il contemporaneo e, appunto, al design.
www.bticino.it
EPSON
Epson: i risultati
finanziari al 31 marzo
La strategia aziendale, volta a privilegiare le tecnologie proprietarie Epson (di
stampa, di videoproiezione e QMEMS), ha dimostrato di essere vincente: le vendite
nette sono aumentate del 17,9%, superando la soglia dei 1.000 miliardi di yen per
la prima volta dall'anno fiscale 2008; l'utile operativo è quadruplicato (+299.8%). I
tassi di cambio hanno avuto un impatto positivo, ma l'aumento di vendite e fatturato
supera questo fattore. L'azienda ha riallineato strategicamente il mix di prodotti, con
l'adozione di nuovi modelli di business in segmenti di business esistenti: il comparto
di mercato legato ai prodotti IT ha registrato un forte incremento di vendite e fatturato rispetto all'anno precedente; la profittabilità sulle stampanti è migliorata, grazie
ad un migliore mix di modelli e a un prezzo medio di vendita più alto e le vendite di
consumabili tendono al rialzo; una netta crescita delle unità consegnate si è realizzata nei mercati emergenti attraverso l'espansione e l'aggiornamento della gamma di
stampanti con serbatoi ad alta capacità. L’area dei videoproiettori ha prodotto elevate performance, con vendite e utile operativo in crescita grazie al maggiori volumi
registrati in tutte le aree geografiche. Epson Europe B.V., con sede ad Amsterdam,
è il quartier generale regionale del Gruppo per Europa, Medio Oriente, Russia e
Africa. Con una forza lavoro di 1.655 dipendenti, le vendite di Epson Europa, per
l'anno fiscale 2012, hanno raggiunto i 1.540 milioni di euro. Con capogruppo Seiko
Epson Corporation che ha sede in Giappone, il Gruppo Epson conta oltre 73.000
dipendenti in 94 società nel mondo.
www.epson.it
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INTEGRATOR
MAGAZINE
ADEO
Nuova distribuzione
per Netio
Adeo Group amplia la sua offerta con l’acquisizione del brand NETIO per
offrire ancora più supporto e prodotti alla sua rete di professionisti. I prodotti
Netio sono pensati, principalmente, per l’uso con i sistemi domotici, ad
esempio Control4, a completamento degli impianti Home e professionali. Si
tratta di moduli di alimentazione a 230V controllabili da sistema di controllo
in diverse modalità: LAN, RS232, WiFi e BlueTooth. I dispositivi sono dotati
di 4 uscite di potenza a 230V –8 amp. Inoltre, è possibile controllare i
moduli tramite App Netio Mobile (disponibile su Google Play e AppStore),
web browser o comandi diretti via LAN/RS232. La funzione WATCHDOG
consente il controllo dei dispositivi locali e remoti eseguendo accensioni e
spegnimenti automatici o manuali con la conseguente riduzione dei costi
del personale specializzato per interventi tecnici in siti remoti. Ogni singola
presa protegge i preziosi dispositivi da sovratensioni, picchi di corrente o
altre anomalie elettriche per garantire il massimo della funzionalità degli
apparati collegati. I prodotti Netio possono essere utilizzati in differenti situazioni per il videocontrollo, per il controllo di luci o cancelli automatici oppure
semplicemente per i propri hobby ( acquari, serre ecc.).
www.adeogroup.it
“
DATASAT RS20i
The ultimate luxury
home cinema experience
Professional audio for the home”
Il processore audio per home cinema più
avanzato e performante al mondo.
“The RS20i sets
the benchmark
by which all other
domestic audio
processors will be
judged and as
such there can
be only one
conclusion:
Referece
Status!”
Steve Withers
AV Forums
August 2013
DATASAT RS20i
Progettato dallo stesso team responsabile dei processori audio professionali per le sale cinema.
Con 16 canali audio digitali il Datasat RS20i supporta tutti i formati audio incluse
le configurazioni 2 canali, 5.1, 7.1, 9.1, 11.1, 12.4, 14.2 e i formati audio 3D
di nuova generazione. Include innumerevoli funzioni mai viste nei processori audio
home high end incluso Dirac Live® il sistema di correzione dell’audio ambientale!
DATASAT LS10
processore audio 13.1
DATASAT RA2400
amplificatore 2 x 400 watts
DATASAT RA7300
amplificatore 7 x 300 watts
Distribuito da: Gammalta S.r.l.
Via Santa Maria, 19/21 - 56126 Pisa - Italy - Ph: +39 0502201042 - Fax: +39 0502201047
[email protected] - www.gammalta.it - facebook.com/Gammalta - twitter.com/gammaltachannel
Attualità Training - corsi del periodo estivo
Came lancia nelle scuole “Came Campus”
per formare gli installatori di domani.
Investire sulle nuove generazioni con un progetto
dedicato agli studenti degli
istituti superiori per diffondere
la cultura dell’automazione
e della domotica e gettare le
basi per creare la rete degli
installatori di domani. Questo è
l’obiettivo di Came Campus, il
progetto lanciato da Came, fra
le aziende leader in Italia e nel
mondo nel settore della Home
& Building Automation. La consapevolezza che il mondo della
casa sta cambiando e che la
domotica giocherà un ruolo
di primo piano nella gestione
degli impianti elettrici per le
abitazioni di domani, ha spinto
l’azienda trevigiana a lanciare
questa iniziativa dedicata ai
giovani. Came ha, infatti, deciso di partire dalla scuola per
gettare le basi della casa del
futuro, formando una nuova
generazione di installatori
capaci di essere innovatori, di
proporre soluzioni e progetti
domotici per diventare imprenditori di se stessi.
L’iniziativa, ideata da Elisa
Menuzzo, Vice President di
Came Group, e da Roberto
Fabbian, referente domotica,
manager con una consolidata
esperienza nel mondo della
scuola, si propone di far conoscere ai giovani la professione
dell’installatore attraverso un
percorso formativo costituito
da 20 ore in aula e uno stage
di 15 giorni presso un’impresa
di installazione presente sul
territorio.
Came Campus, partito come
progetto pilota in Veneto e
Friuli Venezia Giulia, presso
l’Istituto di istruzione superiore Città della Vittoria di Vittorio
Veneto e l’I.T.S. J.F. Kennedy
di Pordenone, si propone
di diventare nei prossimi 5
anni un progetto di respiro
nazionale. Came entra,
quindi, in aula per spiegare i
sistemi integrati di domotica,
durante l’orario curricolare.
Insieme ai professori delle
scuole coinvolte dall’iniziativa
l’azienda trevigiana presenta ai
ragazzi il mondo dei sistemi di
Home Automation, con cenni
di marketing e di gestione di
un business plan.
I migliori allievi di ciascun
istituto, selezionati con l’aiuto
dei docenti, avranno anche
la possibilità di effettuare un
approfondimento nelle sedi
Came di Dosson di Casier
e Bpt di Sesto al Reghena,
terminando l’esperienza con
uno stage presso la rete di installatori autorizzati del Gruppo
trevigiano.
www.came.it
PANASONIC AIR CONDITIONING: SEMINARI
GRATUITI DI FORMAZIONE PER STUDENTI
E PROFESSIONISTI DEL SETTORE
Uno dei fattori principali in grado di distinguere un’azienda dalle altre consiste nell’attenzione per la formazione dei propri clienti, oltre alla garanzia di
una costante proposta di prodotti di alta qualità. Soprattutto oggi, in Italia,
non è mai stato così importante per chi opera nell’ambito della climatizzazione o ambisce a farlo il possedere un costante aggiornamento nel settore.
Questo assioma è parte integrante della natura di Panasonic, ed è per questo
che la sede italiana ha deciso di organizzare seminari e corsi di aggiornamento gratuiti rivolti a chi si affaccia al mercato del lavoro e chi opera già al suo
interno.
CORSO DI AGGIORNAMENTO SULLE POMPE DI CALORE PER PROFESSIONISTI DEL SETTORE ISCRITTI AGLI ORDINI DI CATEGORIA
Ogni anno ai professionisti del settore edile (ingegneri, architetti, geometri)
viene richiesto di acquisire crediti formativi per poter continuare ad esercitare
la propria professione. Il modo per ottenerli è partecipare a corsi di formazione che, dopo essere stati autorizzati dal rispettivo Ordine di appartenenza, permettano di incrementare le proprie conoscenze e restare aggiornati sulle nuove tecnologie che si affacciano sul mercato.
Dimostrandosi vicina non solo al cliente finale ma anche ai professionisti del settore, Panasonic offre la possibilità di acquisire gratuitamente parte
dei crediti richiesti organizzando, in collaborazione con la società di progettazione e consulenza Idroform, una serie di corsi dedicati al mondo delle
pompe di calore e riservati ai professionisti iscritti all’Ordine. I corsi sono tenuti da un ingegnere termotecnico e finalizzati a fornire ai partecipanti
sia aggiornamento che formazione tecnica. Nello specifico, i seminari si focalizzano sull’approfondimento delle normative vigenti per gli impianti
con pompe di calore, sulle detrazioni e il conto termico, per poi illustrare le tipologie di pompe di calore, la loro integrazione con l’impianto fotovoltaico e concludere con l’analisi delle peculiarità della gamma Aquarea Panasonic e il dibattito tra i presenti. Ogni seminario consente ai partecipanti di ricevere, oltre a un aggiornamento di alta qualità, un attestato di partecipazione valido per maturare crediti formativi.
Lo scorso 5 maggio il corso che si è svolto a Verona ha contato 60 partecipanti.
I prossimi incontri sono previsti nei giorni martedì 24 giugno a Modena e giovedì 26 giugno a Firenze.
Gli incontri si terranno presso le sedi dell’Ordine degli Ingegneri, l’invito alla partecipazione verrà inviato a tutti gli iscritti.
CORSO DI FORMAZIONE SUI SISTEMI DI CLIMATIZZAZIONE PANASONIC PER STUDENTI E PROFESSIONISTI DEL SETTORE
(CAIRO MONTENOTTE - SV)
Panasonic investe nei giovani, organizzando seminari tenuti da tecnici dell’azienda altamente qualificati che consentano di migliorare la preparazione tecnica degli studenti prossimi al lavoro attraverso una formazione non solo teorica ma anche pratica. Lo scopo è quello consentire ai giovani
di restare costantemente al passo con l’evoluzione tecnologica e facilitare gli istituti coinvolti a disporre di strutture e laboratori appropriati per una
corretta e completa formazione.
I seminari in questione sono tenuti dall’ingegner Gaetano Nigro di Panasonic presso l’istituto secondario superiore IPSIA di Cairo Montenotte, in
provincia di Savona. Si tratta in totale di due corsi, uno focalizzato sui sistemi di climatizzazione VRF e l’altro sui sistemi residenziali aria – acqua.
L’iscrizione è gratuita e riservata agli studenti dell’ultimo anno dell’istituto e a professionisti del settore (progettisti e installatori).
Il programma della giornata prevede una sessione iniziale teorica con la presentazione dei principi di funzionamento del sistema di climatizzazione
in questione, per poi passare a vere e proprie prove pratiche in laboratorio sull’impianto funzionante. Il seminario termina con test, dibattito e consegna di un attestato di partecipazione rilasciato da Panasonic.
I prossimi corsi relativi al mese di giugno si terranno presso l’Istituto Secondario Superiore IPSIA di Cairo Montenotte nei giorni 19 e 20 giugno
Per ottenere maggiori informazioni sui corsi e ottenere il modulo di partecipazione contattare il numero 010 3625471 o l’indirizzo [email protected]
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SYSTEM
INTEGRATOR
MAGAZINE
www.simmagazine.it
CPD CEDIA PROGETTARE ABITAZIONI INTEGRATE
PRONTE PER IL FUTURO
DATE: 16th July, 2014
LOCATION: Sansepolcro, Italy
RELATORI: Matt Dodd, direttore formazione CEDIA
Il corso CPD CEDIA “Progettare Abitazioni Integrate Pronte per il Futuro” costituisce un
sistema molto efficace per promuovere l’attività di integrazione domotica presso gli studi
di architettura, ed è nello stesso tempo un utile strumento per dare impulso alla propria
attività e ottenere una considerevole quantità di contatti commerciali.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
09:30 Benvenuto, Introduzione ai corsi CPD e linee guida
10.15 Come proporre la nostra attività agli Architetti
11.30 Sessione dedicata all’acquisizione delle competenze
13.00 Pranzo
13.30 Introduzione al corso CEDIA CPD da parte del docente
14:20 Preparazione individuale
15.00 Esercitazioni pratiche dei partecipanti
16.30 Fine
I CORSI DEL PERIODO ESTIVO
www.comm-tec.it
26-27 Giugno
24-25 Luglio.
25-26 Settembre
www.crestron.eu
14-15 Luglio Livello 1
16 Luglio DMCD
(DigitalMedia "Designer”)
17 Luglio FRV
(Fusion RoomView)
10-11-12 Settembre - Livello 2
15-16 Settembre - Livello 3
22-23 Settembre - Livello 1
24 Settembre - DMCD
(DigitalMedia "Designer”)
25-26 Settembre - DMCE
(DigitalMedia “Engineer”)
www.intermark.it
18 Giugno AMX Programmer 2
19 Giugno AMX Programmer 2
20 Giugno Certificazione
AMX Programmer 2
8 Luglio Philips Dynalite
9 Luglio Intermark Day
www.pixelengineering.it
Ricordiamo che l’azienda pixel Engineering, distributore tra gli altri dei marchi wyrestorm, elan, xantech,
niles, organizza corsi e training su prodotti in funzione
delle necessità dei propri rivenditori. I responsabili
tecnici e commerciali dell’azienda sono disponibili per
seguire personalmente i propri rivenditori prestando
supporto e informazioni.
Per informazioni: tel.: 0331/781872
www.vantageitalia.it
14-18 Luglio
(Corso di certificazione, 1 giornata hardware, 3 giornate software, 1 giornata formazione commerciale)
15-19 Settembre
(Corso di certificazione, 1 giornata hardware, 3 giornate software, 1 giornata formazione commerciale)
www.vimar.com
Frequentare i corsi di formazione proposti
da Vimar Group consente di affacciarsi con
sicurezza alle tecnologie dei sistemi integrati.
Pensati per offrire la possibilità di ampliare
le proprie conoscenze, arricchendole con le
competenze tipiche dei moderni sistemi di
home&building automation, videocitofonia
e TVCC i corsi sono strutturati in modo da
fornire nozioni teoriche, esercitazioni pratiche e
competenze precise su questi sistemi e sul loro
funzionamento. Corso avanzato By-me automazione e antintrusione
Corso avanzato By-me automazione
e antintrusione - Marostica (VI):
8-9 Luglio
Corso Easytool Professional - Marostica (VI):
24-25 Giugno
22-23 Luglio
23-24 Settembre
Corso avanzato Videocitofonia:
Campodarsego (PD)
23 Settembre
Corso avanzato TVCC
Campodarsego (PD):
27 Giugno
25 Settembre
Insieme al Corso CPD, CEDIA, organizza il
seminario COI (CEDIA Outreach Instructor),
per offrire ai propri membri l’opportunità di
ottenere gratuitamente una certificazione che
abilita a tenere corsi di formazione a professionisti e Architetti. Questo seminario gratuito
della durata di un giorno è disponibile a tutti
i membri CEDIA e insegna le competenze di
base necessarie per essere in grado di creare
una presentazione efficace, dando in più la
possibilità di ottenere una comprensione più
chiara del corso stesso.
Per informazioni: http://cedia.co.uk
HI.TRAINING: CORSI
DI CERTIFICAZIONE HI.TEAM
Nello showroom Hi di Firenze si terrà per i nuovi
tecnici Hi.Team la presentazione generale della
piattaforma domotica Hi System con focus
sul nuovo prodotto HG-BOX-LIGHT, il mini
integratore domotico per la soluzione domotica
“Hi.Pro.Light”
Corso tecnico di domotica base:
Vicenza 26 giugno
Sono le date per il corso di domotica base
che rilascia la certificazione Hi.Team.Basic.
Il corso si rivolge a system integrator e
installatori abilitati alla progettazione di impianti
tecnologici ed insegna la corretta progettazione
e configurazione di impianti domotici con
tecnologia bus e pratica per il cablaggio e
configurazione di tutti i prodotti domotici a
marchio Hi System.
Corso avanzato di domotica integrata:
Vicenza 1 luglio
Il corso avanzato rilascia la certificazione
Hi.Team.Adavanced. Il corso avanzato di
domotica si rivolge a system integrator in
possesso di attestato Hi.Team.Basic e consente
l’acquisizione di competenze per la realizzazione
e la cantierizzazione di impianti domotici integrati
ad alto contenuto tecnologico. Per iscriversi è
necessario registrasi, link www.hiteam.it
Corso in Hi.Account, sono aperte le iscrizioni
e le candidature per il corso di formazione
e certificazione in Hi.Team. Gli Hi.Account
sono figure formate sulla domotica e sempre
aggiornate sulle iniziative aziendali e di network
rappresentando l'estensione commerciale di
Hi.Team sul territorio nazionale.
I corsi di certificazione Hi.Team sono erogati
e coordinati da Home Innovation (www.
homeinnovation.it), azienda italiana produttrice
di sistemi di controllo e tecnologie. Tutti i corsi
danno diritto ai partecipanti di entrare a far parte
della squadra Hi.Team, il network di professionisti
che fanno della domotica il proprio mestiere.
I programmi dei corsi e le iscrizioni sono
disponibili sul sito www.hiteam.it.
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MAGAZINE
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07
Attualità Expo - Le manifestazioni del settore
INFOCOMM 2014, 75 CANDELINE ALLO SHOW
La (indiscutibilmente) più
grande e conosciuta fiera legata
all’audio/video professionale - e
riservata ai protagonisti del settore - sta per iniziare, cogliendo
quest’anno l’occasione per festeggiare i suoi 75 anni di attività.
Si terrà dunque al Convention
Center di Las Vegas (USA) dal
14 al 20 giugno la 75ª edizione
dell’annuale kermesse gestita
da InfoComm – Information
Communications Marketplace –
che raduna le più grandi aziende
produttrici di sistemi legati alla
videoproiezione, audio/video &
signal distribution, lighting&staging, digital signage, conferencing e networking. Le conferenze
e i seminari, da sempre elemento
portante di ogni appuntamento
InfoComm, saranno distribuite
lungo tutto l’arco della durata
SUCCESSO IN FIERA
PER EXPOCOMFORT 2014
MCE – MOSTRA CONVEGNO EXPOCOMFORT 2014,
che si è svolta a Milano, dal 18 al 21 marzo, si conferma
come un punto di riferimento nell’impiantistica civile e
industriale, nella climatizzazione e nelle energie rinnovabili. Oltre 2.000 espositori, per il 43% esteri, da 59
paesi hanno accolto con un’ampia panoramica di novità
i 155.987 operatori professionali che hanno affollato i padiglioni di Fiera Milano alla ricerca di nuove opportunità
per il loro business. In crescita, +3% rispetto al 2012,
la presenza di operatori stranieri, pari a 36.311, da 146
Paesi. Entrando nel dettaglio, sono aumentate le presenze dai paesi dell’area asiatica, quali Cina, Turchia, Israele, Corea del Sud, dall’Africa, in primo piano l’Algeria,
con il segno più anche le partecipazioni dagli Stati Uniti,
dall’Argentina e dall’Europa dell’Est, con un rafforzamento della presenza polacca. Significativi anche i dati sui
visitatori dall’Europa Occidentale, pubblico di rifermento
della manifestazione, dove si registra, in particolare, un
aumento di Francia, Spagna e Svizzera.
Gli operatori italiani sono stati 119.676, in linea con
l’edizione 2012, con un leggero incremento delle
presenze dal Nord Est, 33.734 (28%) e dal Sud e dalle
Isole 11.516 (10%). Un pubblico internazionale e specializzato di professionisti rappresentanti tutta l’ampia rosa
di attività legate alla realizzazione di edifici efficienti ed
autonomi da un punto di vista energetico grazie a nuove
tecnologie, nuove funzioni, nuove integrazioni dedicati a
migliorare il comfort dell’abitare.
www.expocomfort.it
IL SETTORE
IN MOSTRA
AGOSTO 2014
11
ABTT Theatre Show
20/22
InfoComm
Mexico 2014 Mexico City
Londra - UK
www.abttheatreshow.co.uk
10-12
EIS - Electronics Inc.
Amsterdam, Olanda
ww.ise.org
16/19
CineEurope
Barcellona - Spagna
www.cinemaexpo.com
17/19
IFSEC
Birmingham - UK
www.ifsec.co.uk
18-20
InfoComm 2014
Las Vegas - USA
www.infocommshow.org
SYSTEM
INTEGRATOR
MAGAZINE
restanti da stampa specializzata,
manager e provider di servizi.
Come organizzazione accreditata per la creazione di nuovi
standard (ASD, Accredited Standards Developer) dall’ente americano ANSI, InfoComm sviluppa
standard industriali così come
stabilisce i fondamenti base per
la qualità dei sistemi a/v. Inoltre,
offre il programma proprietario
CTS® (Certified Technology Specialist™) per il rilascio dell’unica
certificazione aderente allo standard ISO/IEC 17024.Tra le novità
rilevanti, infine, quest’anno c’è
da sottolineare l’importante partecipazione - per la prima volta
in assoluto - di Microsoft in veste
di "platinum sponsor", che sarà
presente con un grande stand
ricco di sorprese.
www.infocomm.org
Gli appuntamenti
del 2014 da non perdere
GIUGNO 2014
Messico
www.infocomm.org
26/28
Integrate Expo 2014
Sydney - Australia
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SETTEMBRE 2014
5/10
IFA Berlino - Germania
http://b2c.ifa-berlin.de/
OTTOBRE 2014
13/16
InfoComm MEA 2014
Dubai Emirati
infocomm-mea.com/
22/23
Infocomm Trade Show
LUGLIO 2014
Philadelphia - USA
16/18
Enersolar
28/29
S.Paolo - Brasile
enersolarbrasil.com
08 /
della mostra, mentre i giorni
di esposizione vera e propria
sono il 18, 19 e 20. InfoComm
è il nome della fiera in sé, ma
InfoComm International è l’affermazione di un’Associazione
Corporativa che sin dalla nascita
(era il 1939), con grande investimento di risorse ed energie, ha
portato avanti in tutto il mondo
un intenso piano di formazione,
attualmente basato su corsi
owwnline, o direttamente in una
delle varie sedi locali sparse sui
vari continenti, tavole rotonde,
così come appuntamenti nel
corso delle fiere stesse. Rappresentata da oltre 5 mila membri,
InfoComm International è oggi
costituita per il 26% da system
integrator, dal 21% di aziende
produttrici, 20% di distributori e
rivenditori, seguiti per le quote
Home & Building
Verona - Italia
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29/31
Trade Show ISE
Mosca - Russia
NOVEMBRE 2014
04/08
Energy Show
Shangai - Cina
12/14
Fiera Sicurezza
Milano - Italia
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22/23
Elettroexpo
Verona - Italia
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Mylos. Con standard KNX compatibile ad ogni
piattaforma. Essere flessibile, essere ABB.
Uffici, banche, centri commerciali, complessi sportivi. Quando la progettazione
si fa complessa, Mylos rende tutto più semplice. Grazie alla programmazione
di ogni componente secondo lo standard KNX, Mylos consente ai vari sistemi
di un edificio (illuminazione, climatizzazione, sicurezza, antintrusione,
automatismi) di diventare un sistema unico, personalizzabile, programmabile e
riprogrammabile nel tempo. Oggi ABB ti offre un sistema integrato che migliora
la vita personale e lavorativa: rende la progettazione e l’installazione più flessibile,
riduce il consumo energetico e salvaguarda l’ambiente. Nasce Mylos.
Nasce un nuovo modo di essere installatore. Essere ABB. www.abb.it/mylos
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Una divisione di ABB S.p.A.
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Fax: 02 9034 7609
Attualità Aziende - A colloquio con Joseph Kramer
Scommessa
vincente
Nata quasi per scommessa del suo fondatore contro se stesso, Kramer Electronics è guidata
ancora oggi dal Dottor Joseph Kramer con lo spirito di sempre
di Paolo Radice
S
iamo a Parma ed è in corso un Meeting
riservato ai professionisti, il primo
organizzato da Kramer Electronics
Italia in occasione del decimo anniversario
dalla sua nascita. Già dieci anni per gli uffici
italiani, ma più di 30 dalla fondazione in
Israele della casa madre - Kramer Electronics
LTD - guidata ancora oggi dal fondatore
Dottor Joseph Kramer, che qui ha preso la
parola ed ha effettuato un lungo intervento,
argomentato non soltanto con la storia e
il profilo della sua “creatura”, ma anche
elencando quali possibili strade per il settore
dell’audio/video distribution si dispiegano
di fronte a noi, al giorno d’oggi. Ci è parsa
dunque una ghiotta occasione quella di
intervistarlo per conoscerlo da vicino e capire
meglio qual è lo spirito che in tutti questi anni
ha fatto sì che nel mondo dell’AVC numerose
innovazioni venissero proprio dalla sua
azienda.
Il Dr. Joseph Kramer
durante il suo intervento
al Customer Meeting di
Parma che si è tenuto
lo scorso mese di marzo
Quattro chiacchiere con il
Dottor Joseph Kramer fondatore e Chairman di
Kramer Electronics Ltd: la
sua storia, le sue passioni
(famiglia e fotografia), il
suo smart sense of humour
e le idee che lo hanno
portato ad avere successo
in un settore che non era
quello per cui aveva
studiato tanto.
System Integrator Magazine
– Dottor Kramer, lei ha degli
studi accademici che
YSTEM
010 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
abbracciano ben altre sfere
rispetto all’engineering A/V.
Come è arrivato a fondare la
sua azienda?
Dr. Joseph Kramer – Me lo
chiedono tutti… Avevo appena
finito gli studi universitari in
Israele e per continuare sulla
stessa strada (Farmacologia
Endocrina, ndr) dovevo lasciare il
mio paese; mi venne addirittura
offerto un posto negli Stati Uniti
in una famosa Università. Per
me, però, era indispensabile
rimanere a casa, così rifiutai e mi
misi a cercare altro. Fu una
scelta difficile, anche perché
avevo già due figli, ma devo
ringraziare soprattutto mia
moglie se in quel periodo ebbi la
forza di guardare da un’altra
parte: lei infatti capì la situazione
e mi sostenne saldamente.
Comunque fui fortunato e di lì a
poco venni assunto come Head of
R&D in un’azienda che produceva
sistemi audio.
SIM – Ed è lì che ha acquisito
le conoscenze di cui oggi si
occupa?
JK – No, quell’esperienza mi ha
insegnato ad essere metodico.
In realtà io ero un appassionato
di elettronica – oltre che di foto
– e dopo alcuni corsi iniziai a
costruirmi da solo amplificatori
e altoparlanti. A distanza di 35
anni c’è gente che ancora me li
chiede…
SIM – Lei è una vera miniera
di sorprese. Ma ancora non
vedo il nesso.
JK – Il video. Il video era un
settore che doveva essere
sviluppato e in cui c’era spazio
per crescere. A quei tempi, in cui
tutto era analogico, nel copiare
un nastro VHS si perdevano
molte informazioni e sulla copia
si generava molto rumore video.
La cosa mi faceva dannare, così
presi un tavolino, quattro sedie e
un oscilloscopio, per costruire
un dispositivo che attenuasse
questa perdita di informazioni. A
una fiera in Europa riuscii a
venderlo e, successivamente,
l’acquirente (dal Belgio) mi
chiese di costruirne degli altri.
SIM – Così decise di mettersi
in proprio?
JK – Sì, ma mi mancavano i
soldi. Le banche mi negarono il
prestito nonostante un contratto
di vendita per 30mila dollari. Poi
riuscii a trovarli, chiedendoli a dei
conoscenti che ancora oggi sono
in società con me.
Successivamente spuntarono
clienti dalla Germania, dalla
Gran Bretagna e persino dagli
Stati Uniti.
SIM – Detto da lei sembra
tutto così semplice. E alla fine
arriva Kramer…
JK – In realtà c’è molta
applicazione dietro. Le ho detto
che sono metodico.
www.simmagazine.it
SIM – Dunque da che cosa
ritiene derivi il grande
successo commerciale della
sua azienda?
JK – Sicuramente è merito
della nostra Tecnologia
“Rabbit Survival”.
SIM – Cielo, mi spieghi
meglio…
JK – Un coniglio è una facile
preda, ma si riproduce
anche velocemente. Per
questo il mondo è pieno di
conigli. Allo stesso modo
Kramer è sempre stata un
passo avanti agli altri
competitor (e non voglio fare
nomi): quando qualcuno
copia il prodotto che
facciamo, noi siamo già a
quello successivo.
È impossibile raggiungerci
(ride, ndr).
SIM – Immagino, ma
passiamo ad altro: c’è un
prodotto (o più di uno) che
diede una svolta alla sua
azienda, commercialmente?
JK – Sono tanti, ma gliene
cito uno su tutti: il VS-11.
Era il 1993 e quel
processore video
permetteva cose che
nessun altro era in grado di
fare, come lo splitscreen e
la regolazione degli
incarnati.
concentra il maggiore
investimento del vostro team
R&D?
JK – Ad oggi sicuramente
vanno per la maggiore i
prodotti compatibili 4K e
HDBaseT. Ma tenga presente
che è difficile indicare chi
gode della priorità…ne escono
di media 3 nuovi alla
settimana.
SIM – E quello che gli altri non
si aspettavano?
JK – Ah, senza ombra di
dubbio il processore S-video
PAL del 1988. Avevo
scommesso con il reparto
R&D di Hama che sarei
riuscito a costruirlo. Quando
lo videro a Photokina
quell’anno non volevano
crederci.
SIM – So che ne avete più di
mille in catalogo. Ma in quali
paesi siete veramente forti?
JK – Le vendite sono
distribuite un po’ dappertutto;
gli USA sono il mercato leader
per noi, ma Europa e le
americhe costituiscono
insieme i due terzi del nostro
fatturato. E poi nuovi
protagonisti asiatici stanno
emergendo.
SIM – Attualmente, invece,
quali sono i prodotti più
richiesti dai vostri partner? E su
quali nello specifico si
SIM – E che cosa pensa del
mercato italiano?
JK – L’Italia è sicuramente
uno dei paesi trainanti in
Europa e se l’andamento
delle vendite non sta salendo
come vorremmo è soltanto
colpa del periodo finanziario
in cui ci troviamo. I nostri
responsabili italiani sono
professionisti seri e hanno
messo su un network
commerciale non indifferente.
SIM – Com’è il rapporto con i
suoi dipendenti?
JK – Siamo tutti una grande
famiglia e lo spirito che ci
guida è questo: non ci deve
essere competizione al
nostro interno, ma soltanto
scambio di idee. E se da noi
darai il meglio di te, riceverai
anche il meglio.
SIM – Mi raccontava poco fa
della sua passione per la
fotografia.
JK – Il mio vero sfogo
creativo. Ho anche un sito
tutto mio e ho scritto
centinaia di articoli che
riguardano test o reportage.
Sono io che faccio le foto ai
prodotti, lo sa?
SIM – Stavo quasi per
scommetterci sopra. E qual è
la cosa di cui va più fiero?
JK – La mia famiglia e i miei
quattro figli, che sono cresciuti
con un grande rispetto per la
vita e per le persone. Ma adesso
le posso dire una cosa io?
SIM – Certamente.
JK – Dovrebbe cambiare
l’obiettivo della sua
fotocamera con questo che
uso anche io. Ha un dettaglio
maggiore e una messa a
fuoco sicuramente più rapida.
Lo tenga presente, è un
consiglio da esperto e mi
ringrazierà!
SIM – Glielo saprò dire al
nostro prossimo incontro, non
ne dubiti.
Il Dottor Joseph Kramer ha presieduto il Customer Meeting di Parma con un lungo intervento,
ricco di slide e riferimenti storici nell'AV. A destra, vista anteriore e posteriore della matrice
modulare VS-3232DN, uno degli ultimi prodotti entrati in catalogo. Pagina a fianco, foto di
gruppo allo stand Kramer, ISE 2014.
TRENT’ANNI DI INNOVAZIONI
Creata nel 1981 dal Dottor Joseph Kramer (il cui titolo accademico è dovuto alla laurea scientifica in Farmacologia), Kramer Electronics LTD è una realtà industriale
che oggi conta più di 7mila dipendenti diretti e un indotto di circa altri 10mila. Sin dagli albori, la mission voluta dal fondatore stesso è sempre stata quella di portare
nel settore dell’audio/video prodotti innovativi che assolvessero le esigenze dell’utente finale. Così oggi nel catalogo del produttore israeliano si posizionano più di
1000 differenti articoli dedicati alla distribuzione audio/video e al processamento delle immagini, destinati ai settori residenziale ma soprattutto corporate,
educational, medicale e militare, sviluppati con un’intensa attività R&D e ben supportati da una distribuzione capillare e un’efficiente rete di servizio after-market. Il
quartier generale è rimasto a Gerusalemme, dove tutto è iniziato, ma ci sono filiali e sedi commerciali in tutti i principali Paesi industrializzati, sparsi in tutti i
continenti. La produzione, infine, è sempre in Israele, a garanzia di un’etica aziendale che non ha mai messo in secondo piano la qualità dell’intero ciclo produttivo.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
011
Attualità Aziende - La formula di Panasonic per il professionale
Vi diamo
la soluzione
Con prodotti che abbracciano
praticamente tutte le sfere dei sistemi
visual professional (broadcast compreso),
Panasonic rappresenta per molte aziende
- e installatori - un punto di riferimento
quando si cerca il “pacchetto completo”
di Paolo Radice
C
on una storia quasi centenaria (la fondazione risale al 1918),
Panasonic è un colosso industriale che abbraccia sia il
mercato consumer che quello professionale. Dell’azienda
giapponese non si possono non citare le acquisizioni di qualche
anno fa dei brevetti Pioneer per la tecnologia al plasma (che ha
portato Panasonic ad essere per qualche anno il riferimento del
settore) e la rilevazione del maggior pacchetto azionario di Sanyo,
operazioni finanziarie che hanno contribuito – naturalmente
insieme ad altre numerose mosse vincenti, legate anche alle
innovative eco-solutions - a far rimanere il gigante nipponico in
cima alla classifica dei grandi poli industriali di livello mondiale.
Nel settore deall’AVC professionale, poi, Panasonic occupa una
posizione di privilegio, anche per merito della presenza su più fronti:
videoproiettori, large format display, videocamere e – sempre più
- sistemi di videosorveglianza rappresentano a tutti gli effetti una
realtà commerciale all’avanguardia dal punto di vista tecnologico,
che è doveroso tenere sotto osservazione. Così abbiamo pensato
di fare un salto negli uffici della sede italiana di Milano, in viale
dell’Innovazione, per sapere come si sta muovendo l’azienda e
quali tecnologie equipaggeranno i nuovi prodotti.
Abbiamo incontrato Salvatore Palillo e alcuni dei suoi più stretti
collaboratori del ramo Visual System Professional, scoprendo
inoltre la filosofia aziendale, i riscontri professionali, le installazioni
più importanti e… le notti tranquille.
A colloquio con... Salvatore Palillo,
Country Manager PSCEU -Panasonic
System Communication Company Europe
YSTEM
012 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
System Integrator Magazine
– Parlando di Visual
Solutions, qual è il ramo di
(vostri) prodotti che sta
riscuotendo maggiore
successo commerciale?
Salvatore Palillo - Iniziamo con
una premessa e cioè che,
innanzitutto, il 2013 così come
l’anno precedente sono stati
entrambi difficili e la sostanziale
immobilità del mercato non ci
ha permesso di sviluppare
quanto avevamo previsto.
Nonostante tutto, però, il ramo
Visual System si è difeso bene,
migliorando il budget raggiunto
nel 2012. Parallelamente a
questo, poi, dobbiamo
considerare che la dismissione
dei pannelli al plasma ci ha
tolto una potenziale rete di
clienti, ai quali però
presenteremo una line-up di
monitor a LED in arrivo proprio
in queste settimane.
SIM – Dunque per i display
anche Panasonic investirà
d’ora in avanti
esclusivamente su LED/LCD?
SP – Sì e già per il 2014 sono
in arrivo ben 12 modelli Full
LED solo nel professionale. A
ottobre arriveranno anche i
modelli 4K, ma soprattutto
vedranno la luce display
specifici per ambienti esterni
(certificati IP55) e dotati di
interattività Wi-Fi e Miracast
con supporto per Android e
Windows 8, anche di
dimensioni importanti.
SIM – A questo punto infilo
una domanda in sordina:
parlando di schermi, qual è il
taglio generalmente più
richiesto?
SP – Beh, il mercato sta
cambiando e se fino a poco
tempo fa i modelli più venduti
erano intorno ai 40”, ora
dobbiamo decisamente far
fronte a una richiesta
“normale” che è per i modelli
da 50”-55”.
SIM – E il pannello più grande
che avete in produzione?
SP – Adesso l’80”, interattivo e
multitouch, ma arriverà presto
un display decisamente più
grande.
SIM – Sono un fan dei
maxischermi, mi fa molto
piacere. Dunque oggi qual è il
mercato in cui state andando
forte (tra educational,
medicale, retail, corporate)?
SP – Ecco, se da una parte
abbiamo riscontrato un calo
di vendite, dall’altra – come
quello dei videoproiettori
DLP destinati al rental – ci
stiamo confermando invece
leader di mercato. Per noi,
poi, i mercati Corporate e
www.simmagazine.it
retail (vedi i trasporti, o le
banche) sono di
fondamentale importanza
- grazie alla continua
domanda di apparati
performanti e affidabili per i
grandi ambienti – in
particolar modo da quando
abbiamo cambiato il nostro
approccio alla vendita,
proponendo soluzioni a
valore aggiunto anziché
prodotti stand-alone. Da
qualche anno, infatti,
abbiamo deciso di cercare di
essere un punto di
riferimento per le aziende e
di fornire sistemi completi,
che semplifichino le attività
richieste. Ma soprattutto non
abbiamo accettato la nuova
logica della corsa al ribasso
e del “primo prezzo”, che
sostanzialmente vediamo
come una corsa al
massacro.
SIM – Perciò dobbiamo
aspettarci delle novità anche
nel settore delle CCTV?
SP – Certamente,
essenzialmente per quel che
riguarda i modelli IP, però (il
70% della nostra produzione).
È il caso, per esempio, della
serie con sensori di
rilevazione incendio introdotta
di recente e prodotta con
nostra componentistica
proveniente dal Giappone e
dalla Svezia. Ma ci stiamo
muovendo anche per
integrare funzionalità per il
controllo accessi, di cui molte
aziende oggi hanno bisogno
anche per scopi statistici e/o
di marketing. Quindi,
riallacciandomi al discorso di
poco fa, offriamo una
soluzione intelligente e
veramente completa, che evita
al cliente il ricorso ad aziende
di servizi esterne.
SIM – Dunque vi sentite
controcorrente?
SP – Assolutamente sì. Tenga
presente che Panasonic è
sempre stato riconosciuto
come brand top quality e per
noi era difficile – anche perché
in contrasto con la politica
aziendale – seguire quel tipo di
business e soddisfare quelle
richieste, che altri protagonisti
ora si sono presi in carico. Le
dirò di più: per quanto riguarda
la videosorveglianza (settore in
cui stiamo investendo molto
per ampliare il nostro marketshare) abbiamo deciso da
subito di non svendere la
nostra tecnologia per riservarla
a un target più esigente.
SIM – Ma nelle trattative
commerciali agite
direttamente o vi affidate a
dei distributori? E come è
gestito il training dei vostri
prodotti?
SP – Ci capita di fare
entrambe le cose, dipende
dalle situazioni (e dal
cliente). Abbiamo
comunque un’ottima rete
costituita da alcuni
distributori, nostri partner
da molti anni. Per le
network camera, inoltre,
abbiamo creato il PSDN,
Panasonic System Dealer
Network, composto da 5
aziende che hanno la via
prioritaria sugli altri,
seguito da altre cinque
“secondarie”. In più stiamo
lavorando per ampliare
questo bacino e rivolgerci
ai system integrator,
fornendo loro assistenza
diretta. Per quanto riguarda
la formazione tecnica,
invece, i nostri distributori
hanno la possibilità di
accedere ai corsi (che
chiamiamo Partner
Program) sia presso la
nostra sede che in loco.
SIM – Cambiando argomento
e tornando ai discorsi
statistici: in termini di
fatturato complessivo dei
sistemi professionali AVC
Panasonic, a che livello si
posiziona il mercato italiano
nella classifica dei Paesi UE?
SP – Con grande soddisfazione
le posso rivelare che abbiamo
chiuso l’anno fiscale 2013 al
terzo posto in Europa, dietro
Germania e Gran Bretagna,
superando la Francia che è un
paese molto più grande del
nostro.
SIM – E che feedback avete da
questo nuovo anno?
SP – I primi dati del nuovo anno
fiscale (aprile, ndr) ci danno dei
segnali positivi, con cifre
superiori all’anno precedente e
al business plan. In parte, forse,
è merito dell’Expo 2015, che –
nonostante Panasonic non sia
sponsor ufficiale – attira le
aziende del cosiddetto “indotto”,
permettendoci di stipulare
contratti importanti in particolar
modo per il rental. Seguiremo
con attenzione l’Expo…
SIM – È il vostro prossimo
task?
SP – Sì, senza dubbio. Per
questo motivo abbiamo
designato appositamente una
persona, incaricata di
seguire progetti e richieste
inerenti all’esposizione.
Anche perché sappiamo che
si tratta di una
manifestazione che
richiamerà persone e
aziende da tutto il mondo, più
grande ancora di Shanghai
2010, con più padiglioni e più
tecnologia necessaria.
SIM – Sappiamo bene dei
videoproiettori Panasonic, ma
se dovesse mettere in risalto
un prodotto (o una famiglia di
prodotti), quale citerebbe
pescando tra LFD, Network
camera e videoproiettori?
SP – Non saprei, perché ogni
famiglia di prodotti viene
concepita per essere il top sul
mercato. Nel mercato dei flat
display con il plasma eravamo
sicuramente un passo avanti
alla concorrenza; con la loro
dismissione, invece, siamo noi
a dover rincorrere gli altri, ma
faremo di tutto per tornare ad
essere leader nel settore, lo
vogliamo veramente.
SIM – Perciò in che cosa vi
sentite particolarmente bravi,
oggi?
SP – Ma come faccio a
risponderle? Le posso dire
semplicemente “in tutto”. Per
onestà intellettuale, però,
posso aggiungere che
laddove siamo indietro
rispetto a dove vorremmo
essere, la casa madre ha
programmato forti
investimenti che mireranno
ad aumentare la nostra
presenza sul mercato, anche
in termini di bilanci. Le cito
un dato: Panasonic Europe
ha pianificato come obiettivo,
per le CCTV, un fatturato di
200 milioni di euro nel 2018;
ed è ovvio che dietro a queste
cifre se ne nascondono ben
altre per raggiungerle. E se
riusciremo a vendere un
sistema di videosorveglianza,
va da sé che potremo fornire
al cliente anche display,
videoproiettori e telecamere.
SIM – Come darle torto.
Parlando ora della rete
commerciale, chi sono i vostri
migliori partner?
SP – Abbiamo professionisti
distribuiti su tutti i fronti: c’è
chi è specializzato nel rental,
chi nell’educational, chi nel
corporate, quindi faccio fatica
ad indicarne uno o due…
SIM – È molto diplomatico,
ma volendo rivolgere un
encomio a qualcuno tra gli
installatori che hanno scelto
Panasonic, a chi lo
dedicherebbe?
SP – Così su due piedi mi viene
da pensare a Acuson, azienda
che ha installato i nostri
prodotti nel Museo
dell’Automobile Fiat di Torino:
ci sono circa 60 videoproiettori
DLP Panasonic, lo sapeva? E
poi ha installato le nostre
macchine nel nuovo Museo
della Scienza di Trento, il
MUSE.
NETWORK CAMERA SERIE 6 E TECNOLOGIA RAIN-WASH COATING
Le telecamere dome a infrarossi Serie 6 sono il top della
gamma IP e racchiudono il massimo della tecnologia
Panasonic per il 2014. La nuova famiglia è in grado di
catturare immagini Full HD (con risoluzione addirittura
fino a 2408x1536 pixel) e 60fps, per cogliere ogni
dettaglio in qualsiasi condizione di luce. Destinata
principalmente a casinò, aeroporti e stadi, è la prima
serie prodotta da Panasonic dotata di due slot per
schede SD (per registrare senza interruzioni: quando
una si estrae, l’altra continua a memorizzare) ed è
compatibile con le app di monitoraggio e controllo
remoto di Panasonic. Lo Smart LED wide angle a
infrarossi integrato assicura che l’intera zona coperta
dal monitoraggio sia ben illuminata e che la ripresa si
adatti a qualsiasi condizione di luce, riducendo al
contempo il consumo di energia. La capacità di
riconoscimento facciale, inoltre, riduce la saturazione
sul viso, garantendo immagini più nitide in cui i volti non
risultino mai sovraesposti. Specifico per aree esterne,
invece, l’esclusivo rivestimento “Rain-Wash coating”,
studiato dall’azienda giapponese per proteggere la
telecamera dome evitando che polvere o gocce d’acqua
si attacchino alla superficie, garantendo quindi immagini
sempre nitide senza necessità di prevedere alti costi per
pulizia e interventi manuali. In questo caso
una speciale calotta in policarbonato
fa in modo che acqua e sporco
scivolino via, non richiedendo
manutenzione: per pulire la
camera basta uno spruzzino
o un getto di acqua dolce,
senza il bisogno di asciugare
manualmente la calotta.
SYSTEM
INTEGRATOR
MAGAZINE
013
Attualità Aziende
SIM – Complimenti. Ed è
questa l’installazione che
usate come fiore
all’occhiello per
descrivere il vostro
potenziale, o ne avete di
ancor più prestigiose in
Italia?
SP – (Sorride, ndr) In realtà
è un’altra. Siamo infatti
onorati di servire da
quindici anni il Vaticano,
che dal 1999 si avvale della
nostra tecnologia per la
videosorveglianza;
inizialmente era solo su
Piazza San Pietro e
all’interno della Basilica
(all’epoca i lavori vennero
richiesti in vista del
Giubileo 2000), ma negli
anni il sistema si è
ampliato e aggiornato e
attualmente copre tutta
l’area dello Stato Città del
Vaticano, rivelandosi
compatibile con le
apparecchiature
precedentemente
installate. Portiamo come
esempio l’impianto dello
Stato Pontificio anche a
dimostrazione del fatto che
possiamo integrare la
nostra tecnologia su diversi
apparati. Tenga presente
che lì ci sono telecamere
anche del 2000… E poi ci
sono ben quattro pannelli
al plasma da 103” 3D, che
vengono usati per
presentazioni e conferenze.
SIM – Può parlarmi di un
altro case study che
invece non vi aspettavate
di riuscire a concludere?
Ovvero: l’installazione è
stata fatta ma non ci
speravate veramente...
SP – Forse quello della
nuova sede dell’Ospedale
Bambin Gesù di Roma,
dove abbiamo installato il
sistema di videocamere
IP: una trattativa che
sembrava non dovesse
finire mai…
SIM – Come sono, invece, i
rapporti tra la vostra
azienda e gli installatori?
Avete un servizio di
assistenza per i
professionisti cui
rivolgersi per risolvere i
problemi che nascono
on-the-run?
SP – Noi vendiamo al
distributore, però il
rapporto con l’installatore
è diretto nel momento in
cui ci interpella. Semmai,
ci dispiace di non essere
al corrente esattamente di
dove vadano a finire tutti i
nostri prodotti, perché
non veniamo sempre
informati. Comunque per
il servizio di assistenza
abbiamo una persona che
si occupa solo di questo,
fornendo un supporto sia
telefonico che sul posto,
previo accordo.
CASE
STUDY
Mostra
“Raffaello a Milano
La Madonna di Foligno”
YSTEM
014 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
SIM – Qual è stato in
passato un errore da cui
avete imparato?
SP – Pensandoci su, non
trovo dei veri errori;
casomai, a titolo
personale, vorrei
esprimere un rammarico:
che l’azienda per cui lavoro
non abbia investito prima
le proprie risorse sulla
tecnologia a LED,
continuando il suo
cammino con i plasma. Per
un po’ si è rivelata una
scelta vincente, ma ora
siamo qui a rincorrere i
competitor. Un’altra
situazione che ha
condizionato il nostro
fatturato, poi, è stata la
scelta di proporre le
soluzioni sempre più
avanzate, che
normalmente sono anche
le più costose. Con alcuni
clienti ha funzionato, ma
molte trattative non sono
andate in porto proprio per
i costi elevati. Quindi oggi
cerchiamo di ottimizzare la
nostra proposta in funzione
delle richieste del
committente, con un
occhio al budget.
SIM – Mi racconta
qualcosa sulla filosofia/
slogan aziendale?
SP – Io vengo da un’altra
multinazionale impegnata
nella produzione di sistemi
a/v consumer e
professionali e ricordo che
all’inizio rimasi piuttosto
stupito sui cosiddetti
“principi guida” che ti
vengono subito impartiti
appena metti piede qui
dentro. Pensai “Questi
sono pazzi…”. Mi sbagliavo
perché, dopo qualche
tempo, iniziai ad assimilare
il tutto e a ragionare nello
stesso modo; e devo dire
che i feedback commerciali
e professionali ce ne sono
stati sempre in
abbondanza.
SIM – Secondo lei, c’è la
giusta informazione in
Italia riguardo i prodotti
professionali? E i media
che ne parlano, lo fanno
con competenza?
SP – Realtà editoriali (che
siano cartacee od online)
che parlano del mercato
AVC in Italia sono troppo
poche, quindi ben venga
una rivista specifica in più
che affronta proprio questi
temi. Ma al suo interno, più
che ai prodotti in sé, darei
spazio alle soluzioni che
compongono il sistema,
per far capire meglio
all’utente quali sono le
vere potenzialità della
tecnologia installata.
un’azienda e lei volesse
convincermi, per quale
motivo (o motivi) dovrei
affidarmi a Panasonic?
SP – Per me è semplice
risponderle. L’affidabilità
dei nostri prodotti è
riconosciuta da chiunque e,
inoltre, abbiamo un servizio
di assistenza rapido ed
efficace. Pensi che sulle
videocamere broadcast
diamo 5 anni di garanzia
senza costi aggiuntivi per
l’utente. Comunque, sono
circa quindici anni che
lavoro in Panasonic e ho
avuto modo di maturare
nel tempo una
considerazione che le dirò
in poche parole: con noi il
cliente può dormire
tranquillo!
All’intervista
hanno partecipato,
inoltre:
Danilo Contini
(Senior Business
Manager Pro
Camera Solutions
PSCEU)
Gianluca De
Alberti (Sales
Manager Visual
System Solutions
PSCEU)
SIM – Le faccio un’ultima
domanda: se io fossi
Dal 28 novembre 2013 al 12 gennaio 2014
Palazzo Marino ha ospitato la rinomata mostra
“Raffaello a Milano. La Madonna di Foligno”
promossa e organizzata da ENI, con la
collaborazione dei Musei Vaticani e del
Comune di Milano. La preziosa opera (che, lo
ricordiamo, rappresenta la Vergine Maria con
Gesù Bambino in gloria tra i Santi Giovanni
Battista, Francesco d’Assisi e Girolamo che
accompagna al cospetto della Madonna il
committente Sigismondo de’ Conti) è stata
collocata al centro della Sala Alessi e alle sue
spalle è stata realizzata una parete curva - alta
5 metri e lunga 16 - su cui è stato proiettato in
maniera continuativa e reale uno sfondo di
nuvole in movimento su un cielo azzurro,
chiaro riferimento all’iconografia dell’opera
esposta. La dotazione tecnica, creata e
selezionata da TouchWindow, si è affidata a 5
videoproiettori Panasonic PT-DZ680EL da
6.000 ANSI lumen, insieme ad un sistema
“leggio” interattivo con monitor Multi-Touch da
32” e software “Touchviewer” per la gestione
dei contenuti. I proiettori Panasonic con
risoluzione WUXGA, tecnologia specializzata
RGB Booster, alta luminosità ed eccellente
riproduzione del colore, hanno garantito la
proiezione di immagini di superba qualità. La
postazione multimediale, invece, ha consentito
alle guide turistiche di approfondire tematiche
interessanti della mostra, richiamando i
contenuti per visualizzarli sulla grande parete.
Successivamente alla vista del dipinto, la
superficie curva diventava inoltre una seconda
sezione da osservare per i visitatori: una
straordinaria parete didattica, al centro della
www.simmagazine.it
CASE
STUDY
Il museo delle scienze di
Trento sceglie Panasonic
I dispositivi visual di Panasonic sono protagonisti assoluti della nuova sede del MUSE,
il Museo delle Scienze di Trento progettato da Renzo Piano, struttura unica nel suo
genere che crea un connubio tra natura, ambiente e tecnologia rappresentando
un’eccellenza a livello internazionale. Il MUSE incarna alla perfezione il concetto di
museo moderno, rispondendo a una chiara esigenza contemporanea secondo la
quale oggi i musei non devono essere pensati soltanto come luoghi espositivi ma,
come ricorda Lavinia Del Longo - Coordinatrice del progetto MUSE - “rappresentano
anche spazi vivaci, interattivi e fortemente comunicativi”. Sono dunque i dispositivi
Panasonic qui impiegati a renderne unici gli spazi: oltre a 4 monitor da 80’’, i più
grandi tra quelli utilizzati nella progettazione dell’impianto, quasi tutti i videoproiettori
scelti sono firmati Panasonic. Si contano 10 videoproiettori laser DLP, 3
videoproiettori DLP, 3 videoproiettori LCD PT-EZ570 e 8 videoproiettori LCD
PT-VX500EJ. Inoltre sono stati utilizzati 10 schermi olografici 16:9, 121 Player Video,
76 PC, 8 processori e 60 diffusori acustici. Con i suoi 12.600 mq distribuiti su 7 piani, il
nuovo Museo delle Scienze dispone di un impianto formato da più di 500 dispositivi,
articolati in una progettazione complessa, strutturata e derivata da un lavoro di grande
coordinazione. “La realizzazione di un progetto così ampio è stata possibile solo grazie
alla collaborazione di tutte le forze messe in campo per la riuscita di quella che può
essere chiamata una vera e propria impresa” ha sottolineato Angelo Nicolosi,
Direttore Tecnico e supervisore dello svolgimento di tutte le operazioni del progetto
multimediale. “Un lavoro coordinato, dunque, portato a termine secondo i dettami di
un’installazione moderna e realizzato rispettando tutti i principi di design e
quale venivano proiettati ad altissima
definizione programmi multimediali scelti
dalle curatrici della mostra e gestiti
direttamente dalle guide, tramite l’uso del
leggio interattivo Multi-Touch. I contenuti
proposti al pubblico erano differenziati in tre
tipologie: indagini scientifiche eseguite
durante il restauro dell’opera (provenienti dai
Musei Vaticani); particolari, brevi animazioni e
dettagli della Madonna di Foligno; altri quadri
e affreschi di Raffaello, utili al visitatore per
un confronto tra i vari momenti artistici del
pittore stesso.
Tre dei proiettori Panasonic PT-DZ680EL sono
stati impiegati per riprodurre i contenuti
multimediali, mentre altri due - con specifiche
ottiche - proiettavano sulle pareti altre
sequenze di nuvole, che salendo verso l’alto
architettonici, comprese le norme che governano l’ambiente”. “Sono state coinvolte
diverse società italiane, software house e società di produzione, per la realizzazione di
tutti contenuti multimediali” ha spiegato Gabriele Magagna, Product Manager di
Acuson, la società che ha fornito i dispositivi multimediali Panasonic. “Non è stata
un’installazione classica, ma ha visto coinvolte diverse figure professionali ed è stata
necessaria una cura particolare per la realizzazione del tutto. Ogni singola
progettazione, inoltre, è stata approvata dal committente e dal gruppo del Comitato
Scientifico”. La scelta di dispositivi di ultima generazione, progettati con un sistema di
cablaggio non invasivo di oltre 40 km, trova la sua espressione in tutte le isole presenti
all’interno delle aree espositive, dotate di un impianto pensato e progettato per fornire
un determinato effetto emozionale al visitatore. “Abbiamo subito pensato a delle
installazioni immersive - commenta Lavinia Del Longo - con l’uso di videoproiezioni di
grandi dimensioni, possibili anche grazie alla scelta di alcuni tra i modelli proposti da
Panasonic, che potessero in modo del tutto innovativo coinvolgere in modo globale il
visitatore nel suo percorso esplorativo all’interno del museo”.“Dal giorno
dell’inaugurazione a oggi sono passati oltre sei mesi e, attualmente, la risposta
dell’impianto è stata ottima. Se pensiamo che i dispositivi lavorano in media 12 ore al
giorno, a distanza di molti mesi possiamo immaginare lo stress al quale vanno
incontro queste macchine. Eppure, non è stata annotata alcuna critica” ha spiegato
Angelo Nicolosi. I riscontri ottenuti dal funzionamento dell’impianto non costituiscono
l’unica nota positiva; dal giorno dell’apertura il museo ha, infatti, registrato un’ottima
accoglienza. Conclude Lavinia Del Longo, Coordinatrice del progetto MUSE:
“Abbiamo registrato più di 200 mila visitatori in meno di sei mesi, una cosa
impensabile prima d’ora per una città di 100 mila abitanti come Trento. Solo nel mese
di dicembre dello scorso anno abbiamo registrato quasi 46.000 visitatori, con giornate
di affluenza massima di oltre 6 mila persone. Come si può immaginare il museo ha
riscosso un notevole consenso sia in ambito nazionale, sia internazionale”.
davano un effetto di continuità ottica. Il
sistema di proiezione simultaneo dei contenuti
(delle nuvole sulla parete e delle nuvole nella
sala) si incastonava perfettamente con la
scenografica bellezza del dipinto,
rappresentante appunto un cielo con nuvole a
circondare la Madonna. Infine, la capacità del
display touch-screen di regolare tramite il
software i tempi di esposizione di ogni
immagine ha permesso alle guide di
selezionare ed approfondire oggetti didattici di
volta in volta ritenuti di interesse per il
visitatore, in un linguaggio visivo facilmente
comprensibile a tutti. La vastità dei contenuti
richiamati dal software, nonché la tecnologia
integrata nei proiettori scelti per il progetto, è
stata così perfettamente in grado di
assicurare qualità e continuità dell’immagine.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
015
Prodotti News - Le novità dal mercato
NEC
Cinema digitale
certificato
II nuovi NC1100L e NC1040L sono i primi proiettori al laser per cinema
digitale ad ottenere la Certificazione DCI (Digital Cinema Initiatives).
Questa certificazione dimostra la capacità da parte di NEC di innovare,
mantendo allo stesso tempo gli standard di qualità, interoperabilità, sicurezza
e compatibilità richieste dall’industria del cinema digitale con il lancio sul
mercato di ben due proiettori al laser.
"Lo standard DCI (Digital Cinema Initiative) stabilisce i requisiti per i proiettori
per cinema digitale mentre la tecnologia al laser garantisce grande affidabilità,
bassissimi costi di gestione e lunga operatività, assieme ad un ricco gamut
colore, elevata risoluzione e livelli di performance: il mix qualità e prestazioni
che ci si aspetta da un moderno cinema digitale” ha spiegato Antonio
Zulianello, General Manager Italy & Southeast Mediterranean.
L’NC1100L è anche il primo proiettore compatto per cinema digitale ad usare
una sorgente di luce al laser blu e la soluzione per cinema digitale 2K, ideale
sia per schermi fino a 11 m che per piccole cabine di proiezione, in grado di
combinare massima qualità ad un prezzo estremamente competitivo.
Dall’altro lato, il modello NC1040L offre risoluzione 4K con il più ampio
gamut colore del mondo, che garantisce immagini con qualità senza pari. È
progettato per schermi fino a 10 m.
Utilizzando una sorgente luce estremamente stabile, entrambi i modelli
garantiscono 20.000 ore di vita, con una necessità di pulizia del filtro
sporadica e con dei costi di gestione molto contenuti. Entrambi i modelli
sono conformi, unici al mondo, agli standard internazionali per il mercato
del cinema digitale Laser Class 3R on IEC60825-1 Edition2. I test sono
stati condotti dal Research Institute for Digital Media and Content presso
l’Università di Keio (DMC) in Giappone, che è uno dei tre istituti al mondo a
detenere la licenza da parte del Digital Cinema Iniziatives, LLC per effettuare
il test Compliance Test Plan (DCI CTP).
www.nec-display-solutions.it
MMD
HELVAR
MMD, licenziataria del marchio Philips Monitors, mira ad ottimizzare i processi informatici nelle organizzazioni di tutto il mondo con la semplicità all-in-one di Philips
Cloud Monitor Base. Gli utenti dovranno semplicemente connettere il loro monitor
Philips al supporto e collegarlo direttamente all’ambiente Virtual Desktop Infrastructure (VDI) dell’azienda per accedere in modo sicuro alle applicazioni IT centralizzate, e ai dati archiviati nel server. Philips Cloud Monitor Base rende semplice
la virtualizzazione del desktop perchè offre alle imprese il vantaggio di lasciare che
dati e software risiedano sul server, liberandole dalla necessità di doversi dotare di
PC desktop con capacità elaborativa. Disponibile in due versioni - la SB4B1927VB
per VMware infrastrutture e la SB4B1927CB per Citrix - Philips Cloud Monitor
Base è formato da un supporto ergonomico intelligente al quale gli utenti possono
collegare qualsiasi monitor Philips delle linee S, P o B di dimensione compresa tra i
19 e i 29 pollici, connettendo istantaneamente il proprio desktop.
www.mmd-p.com
Helvar, azienda leader nella
produzione di componenti
energeticamente efficienti e
in soluzioni per l'illuminazione
e il controllo della luce, ha
annunciato ufficialmente l'ingresso nel mercato dei moduli
LED. La società finlandese ha
stretto una collaborazione con
Samsung così da poter offrire
ai propri clienti una gamma di
soluzioni sempre più complete
nell’ambito delle tecnologie per
il lighting. Il gruppo Samsung,
che nell'ultimo decennio ha
visto un ritmo di crescita senza
precedenti, metterà a disposizione di Helvar il meglio delle sue tecnologie applicate ai
moduli LED. In questo modo Helvar, che negli ultimi anni ha sviluppato una gamma di
altissima qualità di driver e dispositivi di controllo della luce per i LED, potrà mettere a
disposizione dei propri clienti soluzioni complete tra le più efficienti, compatibili e affidabili
sul mercato. Helvar ha presentato le prime 3 famiglie di moduli LED durante il Light
+ Building ottenendo un notevole riscontro da parte dei propri clienti. I primi moduli
lanciati sul mercato sono le famiglie COB (Chip On Board), Linear e Multiplex, destinate
rispettivamente alle tre principali categorie di apparecchi: downlight, apparecchi lineari e
quadrati. I prodotti saranno in commercio a breve.
www.helvar.com
Flessibilità all-in-one
YSTEM
016 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
Helvar e Samsung
insieme per il lighting
www.simmagazine.it
LEGRAND
Potenza reale
Legrand ha lanciato nel 1993 il primo UPS modulare; da allora il continuo sviluppo firmware e la costante attività di ricerca, nell’ambito della componentistica
hardware di potenza e di controllo hanno consentito un miglioramento continuo
dell’affidabilità e della qualità dei sistemi. Grazie al power factor unitario i nuovi
UPS modulari delle serie Archimod HE e Trimod HE garantiscono il massimo della
potenza reale; 11% in più rispetto a UPS con fattore di potenza 0,9 e ben 25%
in più rispetto a UPS con fattore di potenza 0,8. Gli alti valori di efficienza garantiti
dagli UPS Archimod HE e Trimod HE sono certificati secondo il SIQ. Tra i più alti
valori del mercato che garantiscono fino al 4% in più di efficienza rispetto ai valori
minimi richiesti dal European Code of Conduct. Archimod HE è l’UPS ad architettura modulare ed espandibile con potenze da 20 a 120kVA, in armadio rack 19
pollici. È costituito da un insieme di componenti standard e pre-assemblati che
permettono di semplificare e velocizzare il processo di progettazione e realizzazione delle infrastrutture. L’innovativo concetto di modularità trifase, composta da
singoli moduli monofase che contraddistingue tutta la gamma Archimod HE, consente di ottimizzare la disponibilità di potenza, aumentare la flessibilità del sistema
AOC
I monitor extralarge
AOC, azienda specializzata nel
mercato dei display, presenta i suoi
due primi monitor da 28’’ (71,1 cm).
I modelli m2870Vhe e m2870Vq
sono equipaggiati con pannello MVA
extra-large con formato 16:9 e risoluzione full HD, ampi angoli di visione e
alta luminosità. Colori intensi, un alto
contrasto e tempi di risposta rapidi
rendono questi due display un'efficace soluzione per chi ha esigenze
professionali, ma anche per chi vuole semplicemente divertirsi con videogiochi e film.
Entrambi i modelli sono dotati di una vasta gamma di opzioni di connettività, come, per
l'm2870Vq, il connettore supplementare DisplayPort e altoparlanti stereo.
www.aoc-europe.com
GEFEN
Per sorgenti
multiple
e di ridurre il costo totale di gestione (TCO).
Trimod HE è invece una gamma di UPS trifase
modulari a doppia conversione VFI da 10 a
60 kVA. La struttura standardizzata, composta
da moduli con dimensioni e pesi ridotti, facilita
il trasporto e l’installazione. Tutti i componenti
sono autoconfigurabili e integrano un sistema
di connessione plug&play. Trimod HE, oltre alle
strutture standard, offre cabinet con altezza
maggiorata che consentono di aumentare
l’autonomia e le configurazioni standard. Gli
UPS sono stati sviluppati in modo da garantire
al 100% la compatibilità con la versione precedente, permettendo così una semplificazione
nella gestione del service di tutti gli UPS installati.
www.legrand.it
PANASONIC
Full HD a LED
per l’outdoor
Il TH-47LFX60 a elevata luminosità è pensato per i ristoranti fast food e per
una vasta gamma di contesti retail e tempo libero, che richiedono dispositivi
per digital signage resistenti alle mutevoli condizioni meteorologiche. Dotato
di retroilluminazione Direct-LED da 2.000 cd/m2, questo modello assicura
un'ottimale leggibilità anche in presenza di luce solare diretta, mentre l’ampio
angolo di visione garantisce immagini di forte impatto. Il TH-47LFX60 integra
un sistema di raffreddamento ad aria in grado di prevenire automaticamente
gli sbalzi di temperatura nel pannello a LED causati dall'esposizione diretta alla
luce solare, evitando così possibili black-out e garantendo una visualizzazione
costante dei contenuti. Il display è inoltre compatibile con la tecnologia Digital
Link di Panasonic, che consente di trasmettere segnali video full HD, audio
e di controllo fino a 100 metri di distanza. Grazie al Digital Link di Panasonic
è sufficiente un singolo cavo CAT5e o superiore, questo garantisce alle infrastrutture AV e di digital signage un’estrema semplicità d’uso e di cablaggio.
Dotato di certificazione IP55 che identifica il livello di protezione dalla polvere
e dall’acqua in un ambiente operativo -20°/+50°, il TH-47LFX60 inoltre è
compatibile con il software Early Warning di Panasonic, basato sul cloud, che
consente di monitorare il funzionamento dei display, avvertendo i responsabili
dei sistemi audio video in caso di anomalia rilevata o prevista.
http://business.panasonic.it/sistemi-visuali/
La matrice 6x2 Toolbox di Gefen è appositamente pensata
per installazioni in cui sorgenti multiple vengono indirizzate
ad un monitor e ad un videoproiettore. Fa parte della serie
di splitter Toolbox installabili a parete, capaci di offrire una
distribuzione 1:2, 1:4 e 1:8. Questo significa che una
singola sorgente 4K può essere distribuita a 2, 4 o 8 display. Ogni splitter offre
la gestione avanzata e automatica del profilo EDID per una migliore integrazione
degli apparati. Il selettore 4x1 per UltraHD offre un modo semplice per integrare
4 sorgenti con un solo display 4K, mentre la matrice 4x2 indirizza 4 sorgenti a 2
monitor indipendenti. Ogni sorgente può essere indirizzata ad uno o più display
contemporaneamente. Tutti i prodotti sono controllabili via ethernet (telnet e web),
RS232, pulsanti e infrarosso.
www.comm.tec.it
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
017
Prodotti News
CYP
Soluzioni per la distribuzione
NEC
L’alfiere del 4K
NEC Display Solutions presenta il primo esponente di una nuova
gamma di monitor UHD. Il MultiSync EA244UHD si fregia di essere
in assoluto il primo monitor 4K prodotto da NEC. Le specifiche
dell’EA244 parlano chiaro: con un display retroilluminato LED da 24”
dalla risoluzione di 3.840x2.160 e una profondità di colore di 14bit per
pixel, ci troviamo di fronte ad un prodotto high-end. Il formato widescreen dell’EA244 offre uno spazio di lavoro molto ampio e si presta
ad un utilizzo intensivo nel settore business enterprise. D’altronde,
l’Ultra High Defintion è stata indicato dagli analisti di mercato come
uno dei settori più importanti per il 2014, che permetterà un grande
salto qualitativo a tutti quei professionisti e acquirenti proiettati verso il
semi-professionale che desiderano il massimo della fedeltà d’immagine. L’EA244 offre una vasta gamma di opzioni di connessione grazie
al supporto agli standard DVI ed HDMI, ma è l’ingresso DisplayPort
(standard di interfaccia video digitale promosso dalla Video Electronics Standards Association) che garantisce le funzioni più innovative ed
interessanti, come la possibilità di sfruttare facilmente configurazioni
multiscreen. Nell’ottica di un utilizzo, ad esempio, nel settore dell’aviazione, dove la ricchezza dei dettagli ed il tempo di reazione fanno la
differenza nella gestione del traffico aereo, questo monitor 4K progettato da NEC si distingue per la funzione ControlSync, che armonizza
luminosità e temperatura colore del bianco fra un massimo di 6
pannelli interconnessi. Sul fronte della connettività, invece, l’EA244
dispone di connessioni USB, ma soprattutto supporta l’ultima release
del protocollo MHL (acronimo di Mobile High-Definition Link). Grazie
ad esso è possibile il collegamento e il caricamento di immagini da
smartphone direttamente sul display. Ricordiamo che lo schermo
NEC è indicato per sistemi di infografica, design, control-room, sistemi di sorveglianza, broadcasting e postproduzione video.
www.nec-display-solutions.it
BTICINO
Qualità e
convenienza
con i morsetti
automatici
YSTEM
018 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
Interessanti novità da CYP,
azienda distribuita in Italia
dalla Audioclub di Roma. Tra
i nuovi arrivi segnaliamo le
unità PU-1H3HBTL e PU1H7HBTL, che consentono
la distribuzione di un singolo
segnale HDMI in ingresso
verso, rispettivamente, 3 o
7 uscite HDBaseT. Queste
uscite consentono una distribuzione dei segnali HDMI
non compressa, nonché dei
segnali IR, su singolo cavo
CAT5e/6/7 ad una distanza
massima di 60m.
Sempre da CYO, la nuova
matrice modulare PU8H16HBT offre agli integratori
di sistema uno straordinario
livello di flessibilità e prestazioni nella realizzazione di
sistemi AV multi-zona. Con
l'impiego della più recente
tecnologia HDBaseT, questo
dispositivo consente la
commutazione e la distribuzione di 8 sorgenti HDMI, IR
bi-direzionale, RS-232 e PoE
(Power over Ethernet) fino
ad una distanza massima di
100 metri utilizzando cablaggi
CAT5e/6/7.
Infine, il Kit PU-515PL
consente la trasmissione di
segnali HDMI non compressi
su singolo cavo CAT5e/6/7.
Questa soluzione aggiunge
le possibilità di trasferimento
su un singolo cavo di segnali
RS-232, IR bi-direzionali
e funzionalità Power over
Ethernet (PoE).
www.audioclub.it
CRESTRON
Connect It
Da Crestron, una soluzione semplice ed economica per facilitare la gestione dei cablaggi
nei tavoli ed attivare le proprie presentazioni
con un semplice click. Crestron Connect
It si installa facendo un foro circolare nel
tavolo. Una volta fissato, i blocchi ferma cavi
semplificano la gestione dei cablaggi del
sistema di presentazione. L'unità dispone di 2
pulsanti con indicazione di stato a led colorati,
a disposizione degli utenti per l'accensione di
display o videoproiettori oppure per la commutazione delle sorgenti. Connect It è disponibile in due versioni per il mercato europeo: TT-110
(senza cavi) e TT-111 (con cavi a corredo). Sempre da Crestron, il nuovo supporto iPanel
offre la possibilità di utilizzare il proprio Ipad Air per il controllo della propria abitazione o sala
riunioni. Crestron iPanel IDOC-PAD-LCA-DSC è un elegante supporto da tavolo che permette
l'alloggiamento e la ricarica dei tablet Ipad Air senza limitare l'uso dei pulsanti, dell'audio e
della videocamera. Grazie alla Crestron App, scaricabile da Apple Itunes, è possibile utilizzare
il proprio tablet di ultima generazione come se fosse un touchpanel da tavolo. La connettività
rimane esclusivamente WiFi.
www.crestron.eu
Il cablaggio di un comune componente elettrico richiede, mediamente, circa un minuto. Un tempo apparentemente limitato ma
che, moltiplicato per il numero di elementi presenti in qualunque
installazione, comporta un costo economico significativo. Il tutto
aggravato dal fatto che, spesso, le situazioni di lavoro non sono
ideali, a causa della posizione in cui si realizza l'installazione o di
condizioni atmosferiche avverse, soprattutto nelle fredde giornate invernali. Un'alternativa interessante è offerta dai morsetti
automatici che BTicino propone di serie, e allo stesso prezzo
dei componenti tradizionali, sulle famiglie Axolute e LivingLight.
Grazie a questa innovazione, per realizzare la connessione è
sufficiente spelare di 12 mm il cavo è inserirlo nello
specifico foro che, grazie alle generose dimensioni,
è in grado di ospitare cavi rigidi o flessibili di differente
diametro, compresi quelli dedicati ai Led. I morsetti automatici BTicino garantiscono affidabilità e sicurezza con una tenuta costante garantita nel tempo, superiore rispetto ai tradizionali
morsetti vite/piastrina anche nelle situazioni più estreme (come
installazioni in treni, navi, bordo macchina...). I morsetti automatici
BTicino hanno superato tutti i test conformità con valori superiori
a quanto prescrive la norma (CEI EN 60669-11).
www.professionisti.bticino.it/nuovi-morsetti-automatici/
Prodotti Recording - Media recorder p.Corder
Encoding
in libertà
COSTRUTTORE
Pixel2Media
Germania
DISTRIBUTORE
Comm-tec,
La tedesca Pixel2media specializzata in sviluppo, vendita e supporto di
soluzioni innovative per l’elaborazione audio/video digitale, propone un media
recorder flessibile e compatto, pensato per rivoluzionare la registrazione
e lo streaming “on-the-fly” di qualsiasi tipo di evento
Via Proventa, 90
48018 Faenza (RA)
tel. 0546 622 080
www.commtec.it
di Roberto Pulito
S
tiamo parlando
del p.Corder, un
potente strumento di
encoding in formato H.264/
AAC in tempo reale, che
garantisce virtualmente a
chiunque la possibilità di
registrare una presentazione
o una conferenza senza
avere conoscenze specifiche
e, soprattutto, senza la
necessità di passare per
un dispendioso processo
di postproduzione.
Pixel2media ha sempre
avuto come obiettivo
primario la realizzazione
di prodotti hardware di
qualità per l’acquisizione
video in Alta Definizione,
capaci di compressione,
encoding, recording e
streaming. Quasi tutte
queste doti sono racchiuse
nel p.Corder, probabilmente
la più semplice soluzione
integrata attualmente sul
mercato per la registrazione
di eventi in mobilità. Le sue
caratteristiche hardware
ne definiscono un quadro
di eccellenza unica nel
suo genere, in quanto
capace di registrare
contemporaneamente da
due sorgenti e di missare
il tutto su un’immagine
di background (canvas)
definita dall’utente, senza
vincoli di grandezza e
posizione delle due finestre.
E quando scriviamo
“senza vincoli” intendiamo
l’elaborazione di qualsiasi
aspect ratio, col valore
aggiunto della possibilità
di effettuare scaling e
cropping su qualsiasi
flusso video. Per quanto
riguarda l’elaborazione
audio, il p.Corder offre un
mixer audio a 6 canali e
si distingue per il delay
programmabile, funzione
che garantisce una perfetta
sincronia labiale in qualsiasi
situazione. Utile in tal senso
il supporto all’alimentazione
“phantom power”, ovvero
attraverso gli stessi cavi di
trasmissione del segnale
audio, per due microfoni
professionali (balanced
6.3mm TRS) e la possibilità
di gestire fino a quattro
microfoni wireless digitali
(che lavorano sui 2.4GHz).
A così tante funzioni di
Con i body pack PDW-BP è
possibile associare 1 o 2
microfoni ad un laptop,
passando da un dongle
USB. Un connettore mini
XLR assicura la compatibilità
con microfoni Condenser
Levalier.
Essenziale ed elegante nel design, il p.Corder 130 integra un ricevitore
audio a quattro canali e, sul pannello frontale a sinistra, altrettanti VU
meter per leggere in modo semplice e intuitivo i livelli audio di tutti i
microfoni collegati.
primaria importanza, se
ne affiancano altrettante
decisamente sfiziose, come
ad esempio il controllo
remoto tramite telecomando
IR, i VM meter frontali per
monitorare le impostazioni
audio, o ancora la gestione
di logo, grafica e testi
in sovrimpressione, ma
soprattutto l’esportazione
diretta su periferiche di
memorizzazione USB.
Appare evidente che con
uno strumento del genere
un risultato professionale,
nelle mani giuste, sia più che
assicurato. Con una sana
dose di intraprendenza, il
p.Corder può perfino fungere
da capture front-end per
qualsiasi Streaming Encoder
gli si voglia affiancare.
Sono supportate tutte le
risoluzioni SD e HD fino alla
1920x1080, sia interlacciata
che progressiva, e le
risoluzioni PC. In ingresso
troverete 2 porte Composite
e 2 HDMI. Sempre HDMI
con embedded audio e
VGA (per i videoproiettori)
sono gli output supportati.
Il profilo di codifica h.264 è
capace di garantire bitrate
fino a 15Mbit/s, mentre per
l’audio in AAC si toccano i
256KBit/s, con la possibilità di
registrare metadati temporali
e screenshot in formato JPG.
Tanta grazia è contenuta in
una scocca dagli ingombri
limitati, 266x138x27mm, che
può essere all’occorrenza
incastonata in un adattatore
per rack. Il p.Corder
dimostra, insomma, di essere
una soluzione professionale
a 360°, perfettamente a suo
agio nel contesto di piccole
e gradi conferenze, sessioni
di corporate marketing e
training o, più in generale,
contesti didattici.
Utilizzando un trasmettitore e
un ricevitore si può gestire
audio di alta qualità (parlato o
ambientale) che arriva dalla
DSLR o da una videocamera.
Il p.corder offre un mixer
audio a 6 canali e dispone di
delay programmabile.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
019
Prodotti Audio/Video Distribution - La soluzione Wyrestorm
Convergere
e intrattenere
COSTRUTTORE
Wyrestorm
Technologies LLC
(Stati Uniti)
DISTRIBUTORE
Pixel Engineering,
Armandosi di semplici switcher, splitter ed extender, anche una grande sala d’albergo
diventa un centro multimediale. Con le soluzioni Wyrestorm, tutto è stato facile
di Paolo Radice
via San Francesco, 4
21013 Gallarate (VA)
tel. 0331.781872
www.pixelengineering.it
INSTALLAZIONE
ESEGUITA DA:
Ecco il centro della sala in cui
sono stati installati i prodotti
Wyrestorm.
Auditec
Silea (TV)
www.auditec.it
CARATTERISTICHE DICHIARATE
SW1102
Versione HDMI: 1.2
Formati video: 640x480; 800x600; 1024x768, 1280x1024;
1600x1200; 1920x1200; 576i/p; 720p; 1080i/p
Formati audio: dts-HD Master Audio; Dolby TrueHD;
multichannel 5.1, 7.1, stereo
Distanza di trasmissione max: 15 mt
S
e tra i progetti che
avete in ballo ce
ne dovesse essere
qualcuno inerente al settore
hospitality (alberghi con
grandi sale ristorante, ville
per ricevimenti, tanto per
capirci) potrebbe essere utile
leggere le caratteristiche di
questa installazione effettuata
effettuata nell'albergo di
una famosa località termale
veneta. Con pochi semplici
elementi (switcher, splitter
ed extender), infatti, i system
integrator hanno trasformato
una grande sala ricevimento
in un centro d’intrattenimento
audio/video al quale sono
collegati videoproiettori
e grandi display, che
visualizzano segnali in alta
definizione a 1080p per il
piacere dei presenti. Lo
schema distributivo è molto
semplice: le varie sorgenti
sono collegate allo switcher
SW1102 (capace anche di fare
l’upscaling a 1080p); a questo
è collegato uno splitter con 4
output HDMI da cui dipartono,
successivamente, tre extender
che mettono in funzione a loro
volta un proiettore – elemento
centrale della sala e altri due
punti mobili per degli schermi
al plasma da usare nelle
grandi occasioni.
576i/p, 720p e 1080i/p. Sul
fronte audio, invece, via libera
per le risoluzioni lossless
come dts-HD master Audio
e Dolby TrueHD. Le uscite
HDMI sono nella versione 1.2
e dispongono di uscite audio
analogiche in affiancamento.
LO SWITCHER SW1102
LO SPLITTER SALVASPAZIO
Il Wyrestorm SW1102 è uno
switcher/scaler multifunzione
che permette di convertire
fino a 11 segnali differenti
in ingresso alla risoluzione
1080p e audio HD sulle due
uscite HDMI; contestualmente,
consente l’upscaling
di segnali in Standard
Definition a 720p o 1080p.
Dotato delle connessioni
più diffuse in ambito a/v
(tra cui Component e DVI-I),
tra i formati video che è in
grado di supportare vi sono i
tradizionali 640x480, 800x600,
1024x768, 1280x1024,
1600x1200 e 1920x1200; a
questi si aggiungono quelli
DTV/HDTV come il 480i/p,
Con i suoi circa 11 cm di
profondità e poco meno di
18 di larghezza, ecco uno
splitter evoluto e compatibile
con i segnali 3D. L’SP0104 è
dotato di 1 ingresso e 4 uscite
HDMI (tutte uguali tra loro)
nella versione 1.3b e soddisfa
dunque le specifiche HDCP
1.0/1.1; dispone di LED che
indicano sia il funzionamento
che la porta in uso e sul
piano dei formati video, poi,
supporta le stesse risoluzioni
già elencate a proposito dello
switcher. Il Wyrestorm SP0104,
che fa parte di una famiglia
di modelli che arrivano fino a
2in/12out, non necessita di
alcun tipo di configurazione ed
SP0104
Versione HDMI: 1.3a
Formati video: 640x480; 800x600; 1024x768, 1280x1024;
1600x1200; 1920x1200; 576i/p; 720p; 1080i/p
Formati audio: dts-HD Master Audio; Dolby TrueHD;
multichannel 5.1, 7.1, stereo
Distanza di trasmissione max: 15 mt
EX-1UTP-IR40
Versione HDMI: 1.3b
Formati video: 640x480; 800x600; 1024x768, 1280x1024;
1600x1200; 1920x1200; 576i/p; 720p; 1080i/p
Formati audio: dts-HD Master Audio; Dolby TrueHD;
multichannel 5.1, 7.1, stereo
Distanza di trasmissione max: 40 mt
è utilizzabile anche a cascata,
funzione a volte indispensabile
nelle installazioni retail nei punti
vendita delle grandi catene
della GDO.
A supporto degli apparecchi
sopra citati, i tecnici di Auditec
hanno poi aggiunto 3 EX-1UTPIR-40, la cui sigla complessa
sta ad indicare set di extender
IR che ricevono i segnali su
HDMI (trasmettitori) e li inviano
tramite cavi Cat5e/6/7 in alta
Il retro dello switcher SW1102,
dotato di ingressi sia audio che
video e 2 uscite HDMI
YSTEM
020 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
definizione (ai ricevitori) fino a
una distanza di 40 mt. Tra le
caratteristiche più interessanti
di questi extender troviamo
la possibilità di alimentarli
tramite cavi adattatori USB
a 5V di Wyrestorm stessa,
su una delle porte presenti
nella sorgente o nel display
collegato: questa soluzione
risolve non soltanto il problema
dell’alimentazione, ma
consente anche un risparmio
energetico (accendendo i
dispositivi solamente quando il
sistema è veramente messo in
funzione).
i
no
Prodotti Videoproiezione - La nuova gamma "business" di Barco
Al proiettore
ci pensiamo noi
La line-up 2014 di Barco per il mondo business si presenta forte di tante soluzioni capaci
di garantire prestazioni al top anche per installazioni particolarmente impegnative
e,
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HD
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Via Proventa, 90
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CARATTERISTICHE DICHIARATE
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DISTRIBUTORE
Comm-Tec,
di Paolo Radice
uel
ma
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COSTRUTTORE
Barco NV
(Belgio)
S
in dai tempi dei
proiettori a tubo
catodico, i prodotti
Barco si sono affermati sul
mercato globale come punti
di riferimento ed è così che
anche per il 2014 le tre grandi
famiglie di videoproiettori DLP
destinati ai settori business
ed educational si mettono
dunque in luce in un mercato
di per sé affollato, ma mai
saturo abbastanza di buone
idee e tutt’ora famelico
di soluzioni che possano
soddisfare le esigenze più
difficili.
UNA SERIE
BEN ARTICOLATA
Con i suoi nove modelli, la
serie Present-P (P come
“presentare”) è quella più
numerosa di tutta la famiglia
business-oriented. Questi
videoproiettori sono basati
tutti sulla stessa tecnologia
a singolo chip con ottica
sigillata e offrono risoluzioni
differenti - dalla più contenuta
XGA (1024x768), alla WUXGA
(1920x1200) – così come livelli
di luminosità variabili (tra i
5.000 e i 10.000 Lumen). Sono
l’ideale per le training room,
e alcuni di loro garantiscono
un’autonomia di vita della
lampada fino a 4000 ore (in
modalità Eco).
COLLABORARE
E IMPRESSIONARE
Per ottenere il meglio in
quegli ambienti in cui è
necessario confrontarsi,
invece, la serie Present-C (C
come “collaborare”) è ancora
più indicata. Condividere,
infatti, dati da applicazioni
multiwindow è semplice
e dinamico, così come
inserire sullo schermo, per
esempio, una presentazione
su slide e una chiamata in
videoconferenza. I tre modelli
della serie C sono singlechip, ma arrivano a risoluzioni
WQXGA (ben 2560x1080) e
hanno luminosità comprese
tra 5.000 e 6.000 Lumen.
A completare l’intera famiglia
c’è poi l’MSWU-81E che da
solo compone la serie M
(“Impressionare”): grazie alla
tecnologia a tre chip DLP,
questo vpr offre prestazioni
da primo della classe, come
la luminosità di 8.300 ANSI
Lumen, la doppia lampada
da 350W e il rapporto di
contrasto di 1.800:1. Tra
le altre caratteristiche, la
risoluzione di 1920x1200 pixel
e lo spostamento verticale
dell’ottica del 100%. Grazie
al suo design, l’MSWU non
passerà inosservato agli
occhi dei presenti.
PFWX-51B
Tipo: single-chip DLP da 0,65”
Risoluzione/Luminosità: 1280x800 (WXGA)/ 4.750 ANSI Lumen
Shift: verticale -30/+110% - orizzontale ±10%
Ingressi: DVI, HDMI, BNC (RGBHV), Component,
DisplayPort, 2 VGA, audio RCA, audio in, RJ45, S-video, video
composito, RS-232C
Rumorosità: 42dB (mod. luminosa); 37dB (mod. Eco)
PHWU-81B
Tipo: single-chip DLP da 0,67”
Risoluzione/Luminosità: 1920x1200 (WUXGA)/7.500 ANSI Lumen
Rapporto di contrasto: 2.800:1
Shift: verticale -0/+134% - orizzontale ±19%
Ingressi: DVI-D (HDCP), HDMI, BNC (RGBHV e Component),
VGA, S-video, SDI, RJ45, RS232C
Rumorosità: 44 dB (mod. Bright); 39 dB (mod. Eco)
CNWU-61B
Tipo: single-chip DLP
Risoluzione/Luminosità: 1920x1200 (WUXGA)/6.000 ANSI Lumen
Rapporto di contrasto: 6.500:1
Shift: verticale ±134% - orizzontale ±68%
Ingressi: DVI-D, HDMI 1.3a, BNC (RGBHV), Component,
VGA, S-video, video composito, RJ45, RS-232C
Rumorosità: 42dB
CRWQ-62B
Tipo: single-chip DLP
Risoluzione/Luminosità: 2560x1600 (WQXGA)/5.500 ANSI Lumen
Rapporto di contrasto: 6.500:1
Shift: verticale ±144% - orizzontale ±70%
Ingressi: 2 DVI-I, 2 HDMI 1.3a, 2 VGA, Component, S-video,
RJ45, RS-232C
Rumorosità: 41dB
In alto, i modelli intermedi della serie Present (visibili a destra in foto), la
cui sigla termina con 61B, condividono lo stesso case dalle forme
smussate e indubbiamente morbide. Compatibili con il Click Share,
sono tutti single-chip DLP. Qui sopra, L’MSWU-81E, unico modello a
presenziare la serie “Impress”, ha una risoluzione di 1920x1200 pixel e
una luminosità di 8.300 ANSI Lumen.
MSWU-81E
Tipo: 3chip DLP da 0,67”
Risoluzione/Luminosità: 1920x1200 (WUXGA)/8.300 ANSI Lumen
Rapporto di contrasto: 1.800:1
Shift: verticale ±100% - orizzontale ±30%
Ingressi: 2 HDMI, BNC (RGBHV), VGA, RJ45, RS-232C
Rumorosità: 43dB (mod. Bright); 38dB (mod. Eco)
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
021
Prodotti Videoproiezione - Immagini 24/7 in alta risoluzione WUXGA
Il re del
palcoscenico
DISTRIBUTORE
Panasonic Italia,
Branch Office of
Panasonic Marketing
Europe GmbH
tel. 02/30464814
http://business.panasonic.it
INSTALLAZIONE
ESEGUITA DA:
Dopo essere stato in tour con Roger Waters e aver prestato
servizio alle scorse olimpiadi, il proiettore di punta Panasonic
PT-DZ21KE conquista anche La Scala di Milano
Meeting Project
via Donato Frisia, 2 23807
Merate (LC)
www.meetingproject.it
di Roberto Pulito
P
restazioni,
affidabilità
e facilità di
manutenzione sono
caratteristiche che devono
andare necessariamente
di pari passo, quando
si parla di proiettori
professionali dedicati
alle grandi strutture. E
il modello PT-DZ21KE,
uscito sul mercato nel
corso del 2012, ha tutte
le carte in regola per
soddisfare il mercato dello
staging e degli eventi.
La proposta di punta
Panasonic lavora infatti
con tre chip DLP (Digital
Light Processing) che
permettono di proiettare
la luce regolando con
precisione la tonalità e
garantendo valori elevati
di luminosità (ben 20.000
lumen) e contrasto
(10.000:1). Oltretutto,
il giocattolo della casa
di Osaka arriva alla
proiezione in formato
24/7 con alta risoluzione
WUXGA (1920x1200)
e può contare su
una modalità a
quattro, tre, due
o una lampada:
feature che
assicura una
continuità di
funzionamento
anche per periodi
prolungati.
Tanti gli “optional”
pensati per soddisfare le
esigenze dei professionisti
esperti. Caratteristiche
extra che spaziano
dalla compatibilità con
il 3D, alla correzione
geometrica avanzata,
alla funzione PictureIn-Picture. Raffreddato
a liquido, il PT-DZ21KE
assicura stabilità di
funzionamento anche
per periodi prolungati ed
è equipaggiato con un
gruppo ottico sigillato che
non teme le intemperie. Sul
fronte delle connessioni
troviamo due SDI (3G
e HD) DVI-D e ingressi
HDMI. Altro aspetto da
non sottovalutare riguarda
le dimensioni, che
risultano compatte (620 x
291 x 800 mm) in relazione
alla luminosità. I consumi
dichiarati si collocano
poco sotto i 2.500 Watt,
mentre la durata delle
lampade (AC 465W UHM)
si aggira intorno alle 2.000
Ore.
Per questi, e altri validi
motivi, alla fine di aprile
il super-proiettore
Panasonic è stato scelto
dalla società Meeting
Project come supporto
nella scenografia
audiovisiva di "Le
Troyens", opera messa in
scena al Teatro alla Scala.
Prima di arrivare a teatro,
la macchina aveva già
‘illuminato’ le cerimonie
di apertura e chiusura dei
Giochi Olimpici di Londra
2012, oltre a contribuire
alla realizzazione del
famoso “muro” nell’ultimo
tour di Roger Waters, ‘The
Wall Live’.
La proposta di punta Panasonic lavora con tre chip DLP (Digital Light Processing) che permettono di proiettare la luce regolando con precisione la
tonalità e garantendo valori elevati di luminosità (ben 20.000 lumen) e contrasto (10.000:1).
La durata stimata per la
sostituzione di una lampada è di
2000 ore. Ovviamente,
condizioni di utilizzo e ambiente
di’installazione possono variare
questo valore.
L’obiettivo di proiezione è
venduto separatamente e la
possibilità di spaziare tra vari tagli
consente una più flessibile
impostazione del proiettore.
Il manuale in italiano include
una tabella per calcolare la
distanza di proiezione per
l’obiettivo in uso, in base alla
dimensione dello schermo che
vogliamo ottenere
YSTEM
022 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
Vanta
www.simmagazine.it
E
CASDY
STU
La scelta
di Meeting Project
Con l’applicazione alla Scala, il modello PT-DZ21KE ha dimostrato ancora una
volta di poter soddisfare le richieste di registi e scenografi. “Il proiettore si
trovava già fisicamente presso il teatro di Milano, avendolo già utilizzato per
La Sposa dello Zar ed aveva dato ottimi risultati a livello scenico, soprattutto in
termini di luminosità e di silenziosità – fondamentale in contesto teatrale”
spiega Fabio Fraomene, Multimedia and Video Specialist di Meeting Project.
“La macchina è stata posizionata sopra il tetto del palco reale collegato in fibra
ottica. Sulla fibra viaggiava il segnale video DVI e la rete per poterlo remotare via
ethernet”, continua Fraomene. Altra feature importante del proiettore, infatti,
rivelatasi fondamentale a detta della produzione, è lo “shutter temporizzato”:
la possibilità di temporizzare apertura e chiusura dell’obiettivo per gestire il
buio vero e totale, richiesto da una scenografia teatrale. La funzione Warping ha
consentito poi di adattare la proiezione su una superficie irregolare (nel caso del
Teatro alla Scala di Milano un muro storto con presenza di rientranze) grazie ad
una sofisticata mappatura della geometria.
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da sala conferenza
Da Televic, una gamma completa di hardware, software e accessori per sedi
istituzionali, universitarie e corporate, i cui prodotti sono tutti integrabili con i sistemi
di controllo audio/video AMX
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Televic Conference
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Intermark Sistemi
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Modignani, 37
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tel. 06/5205835
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di Sara Poletto
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Microfono della serie
Confidea, disponibile sia
wireless che wired, in tanti
modelli con caratteristiche e
prestazioni differenti.
istemi
innovativi
e di design
per conferenze,
traduzione simultanea
e votazione elettronica;
l’azienda belga
Televic Conference ha
conquistato un’ampia fetta
di mercato europeo grazie
soprattutto alla qualità dei
prodotti, diventando fornitore
delle principali Istituzioni
del Vecchio Continente,
tra le quali il Parlamento
Europeo, con oltre cinquemila
postazioni delegato nelle sedi
di Bruxelles e Strasburgo.
Oggi i prodotti Televic sono
distribuiti sull’intero territorio
italiano da
Intermark Sistemi
in seguito ad
un accordo,
siglato di
recente tra le
due realtà, che
pone al centro
la flessibilità e le interessanti
possibilità di integrazione di
questi prodotti. Le tecnologie
audio e video presenti nelle
sale conferenze hanno,
infatti, raggiunto un alto
livello di sofisticazione; e se,
dunque, vengono integrate
con i sistemi di controllo
AMX assicurano all’utente
semplicità e chiarezza
sullo stato dei dispositivi,
offrendo inoltre la regolazione
delle luci e il controllo da
remoto degli impianti. "I
prodotti Televic Conference
giocheranno un ruolo
significativo nel catalogo
Intermark: la sinergia tra i
diversi brand è un valore
strategico e Televic si integra
facilmente in qualsiasi
sistema", ha dichiarato
Giampaolo Britti, Pro A/V &
Congress Sales Manager di
Intermark Sistemi. E anche
in Italia l’azienda vanta già
alcune installazioni di pregio
presso la Marina Militare,
la sede FAO a Roma e il
Telecom Italia Future Centre
di Venezia.
Il range di prodotti Televic
Conference è interamente
in tecnologia digitale, dal
sistema entry-level D-Cerno
al multimediale uniCOS. La
serie Confidea è disponibile
sia in formato cablato
che wireless e vanta su
quest'ultimo una tecnologia
giunta alla terza generazione,
sicura e priva di interferenze.
Varia e completa la serie
di modelli da incasso, in
formato tutto-in-uno e
modulari, disponibili in
diverse finiture. Completano
la gamma i potenti
software di configurazione
e di gestione live delle
conferenze. Fiore all'occhiello
è il sistema multimediale
uniCOS che assicura agli
utenti audio di alta qualità,
video HD e documenti con
un'esperienza d'uso pari
a quella di un tablet. Sullo
schermo multi touch da 7"
è disponibile ogni genere
di informazione: agenda,
delegati, votazioni, messaggi
e video, gestibili dalle singole
postazioni o centralmente
dal presidente. L'architettura
del sistema è della massima
semplicità: tutto su rete IP
e su un unico cavo Cat5e.
L'azienda (che ha stabilimenti
di produzione propri) ha reso
possibile la personalizzazione
di ogni elemento nonché la
produzione di serie speciali
per rispondere a particolari
esigenze di installazione
e di design, con finiture
in materiali diversi, layout
innovativi e soluzioni costum
flessibili.
Il multimedia conference system
Unicos con il tochscreen da 7",
il microfono e tutte le sue
funzionalità racchiuse.
YSTEM
024 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
Vantag
www.simmagazine.it
Televic dà voce
ai deputati europei
Tra le più significative e complesse installazioni dei sistemi Televic Conference
ci sono certamente quelle realizzate per il Parlamento Europeo e, infatti, tra
le sedi di Bruxelles e Strasburgo si contano:
- 22 sale conferenza;
- 5.068 postazioni delegato;
- 1.283 postazioni interprete;
- gestione centralizzata;
- possibilità di conferenze multi-sala.
Per queste installazioni è stato utilizzato il sistema TCS5500 in versione
Modulare, costituito da moduli ad incasso che possono combinarsi tra loro per
offrire le funzioni desiderate: microfono e pulsanti per discussione,
altoparlante, lettore card di riconoscimento, votazione, traduzione simultanea.
Questo viene, infatti, considerato il sistema più flessibile di Televic Conference
perché permette di gestire liberamente l'accoppiamento delle sale,
assicurando la gestione locale e remota di tutte le funzionalità, nonché
potendo gestire fino a 58 lingue diverse per la traduzione simultanea.
Il sistema TCS5500 può essere facilmente personalizzato per soddisfare le
richieste specifiche di ogni installazione. In particolare, in questo caso il
sistema consente l'accoppiamento di più sale conferenza con controllo
centralizzato delle funzioni e traduzione simultanea fino a oltre 23 lingue.
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MAGAZINE
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Prodotti Sistemi per conferenze - Lifesize Icon+Cloud
Il potere
del Cloud
COSTRUTTORE
Lifesize
(a division of Logitech)
(USA)
www.lifesize.com/it
DISTRIBUTORE
Allnet Italia,
A completamento del sistema hardware Icon, Lifesize presenta oggi
il suo servizio Cloud: videocomunicare non è mai stato così semplice
Casalecchio di Reno
(BO)
tel: 051 0547710
www.allnet-italia.it
di Paolo Radice
livello (risoluzione full HD e
soluzione aperta). Ma con
l’arrivo del nuovo Cloud, oggi,
il circolo sembra chiudersi
e offrire finalmente quello di
cui un’azienda (con pochi
o tanti utenti da mettere in
collegamento tra loro) abbia
bisogno.
IL SISTEMA ICON
N
ell’era delle
trasmissioni
wireless e di fronte
all’impazzare dei dispositivi
mobile (che praticamente
ci obbligano alla reperibilità
in qualsiasi momento),
è diventato sempre più
essenziale – negli ambienti
lavorativi - riuscire a
comunicare tra colleghi
o partner commerciali in
maniera rapida, efficace,
stabile e ovunque si sia in
quel determinato frangente.
Ecco perché un sistema di
videocomunicazione che
abbia solide basi strutturali e
comprovata affidabilità oggi
può giocare il suo ruolo da
protagonista.
Noi di System Integrator
Magazine - a caccia di
soluzioni in tale ambito -
in una presentazione riservata
alla stampa e avvenuta a
fine maggio, abbiamo così
assistito alla live-demo
del nuovo Lifesize Cloud,
con lo speech effettuato
direttamente da Enrico
Leopardi, Director of Sales
Southern EMEA di LifeSize.
L’azienda, che (lo ricordiamo)
è una divisione business
della multinazionale Logitech
dal 2009, opera da più di
un decennio nel settore
della videocomunicazione e
oggi introduce sul mercato
questo sistema innovativo
ed estremamente facile
da usare. Già all’ISE
avevamo assistito ad alcune
dimostrazioni dei prodotti
Lifesize, che ci facevano
intuire quali fossero le
potenzialità dei prodotti del
brand, basati soprattutto
sull’ “ease of fuse” che
attualmente sembra diventato
indispensabile, nonché su un
sistema ampliabile a piacere
con prestazioni di assoluto
Creare una connessione
con decine di contatti
per interagire con loro è
veramente semplice: Lifesize
Icon si rivela di una versatilità
impressionante. Basta, infatti,
accettare la chiamata in
entrata o cliccare su un utente
presente nella directory dei
nomi per aggiungerlo alla
conferenza. Le presentazioni,
poi, non solo possono essere
viste in streaming HD da
qualsiasi user connesso,
ma possono essere anche
registrate premendo un
semplice tasto; inoltre, il
calendario dei meeting è
sempre visibile nella home
page e un pop-up di richiamo
avvisa quando sta per iniziare
una riunione. Lifesize Icon
basa molto della propria
immagine sulla semplicità e
versatilità d’uso e dobbiamo
dire che vedendolo in
funzione lascia senza dubbio
un’ottima impressione.
Il sistema è composto da
un’unità centrale, Icon
600, al quale si possono
aggiungere la videocamera
PTZ con zoom ottico 10x e
risoluzione 1080p (a 60Hz), il
microfono Digital MicPod e
il sistema telefonico Phone,
controllati opzionalmente
da un remote control. Per
l’installazione occorrono
veramente pochi istanti e il
setup è di immediato avvio.
Non è necessario installare
tutti questi elementi: per
esempio, il microfono e l’unità
Phone sono uno in alternativa
all’altro, mentre l’unità
centrale e la videocamera
saranno necessarie solo nella
stanza meeting, poiché per
gli utenti collegati da remoto è
sufficiente anche una normale
postazione con webcamera e
cuffie/microfono.
FINALMENTE IL CLOUD
Ma a stravolgere
ulteriormente le carte in
tavole è l’arrivo di Cloud,
che rappresenta una vera
rivoluzione nel settore.
Il sistema fornisce una
connessione fluida tra
YSTEM
026 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
Vanta
www.simmagazine.it
Con Lifesize Cloud, la videocomunicazione professionale
approda finalmente sui dispositivi di ognuno di noi, senza
complicazioni e in maniera del tutto semplice da gestire.
smartphone, tablet o laptop
e, in particolar modo, sale
per videoconferenze. Lifesize
Cloud viene fornito come
software-as-a-service (SaaS)
in abbonamento annuale a
pagamento ed è pensato per
le organizzazioni che cercano
soluzioni professionali per la
collaborazione video, che non
incidano particolarmente sul
budget o sulle risorse IT.
"Non c'è alcun dubbio: la
collaborazione video si sta
spostando rapidamente
verso il cloud, mentre il cliente
necessita sempre più di
sistemi di videoconferenza
economici e intuitivi. Lifesize
ha saputo comprendere
al meglio le esigenze dei
clienti introducendo Lifesize
Cloud, un netto cambio di
rotta rispetto alle soluzioni di
videoconferenza complesse
e costose" spiega Roopam
Jain, Industry Director of
Enterprise Communications
and Collaboration di Frost
& Sullivan e continua:
"Integrando il suo sistema
di videoconferenza con
un'infrastruttura cloud,
intuitiva e ricca di funzionalità,
Lifesize dimostra ancora una
volta la propria tendenza
all'innovazione". La nuova
piattaforma Lifesize introduce
dunque nuove modalità di
collaborazione e connessione
tra i dipendenti. A differenza
delle altre risorse disponibili
sul mercato (proposte dalla
concorrenza o tramite
applicazioni consumer
freeware), Lifesize Cloud
permette di instaurare una
comunicazione istantanea
o pianificata in modo
naturale ed è stato ideato
appositamente affinché
aziende di ogni grandezza
possano servirsi di una
soluzione professionale
conveniente, senza dover
coinvolgere necessariamente
un servizio tecnico.
"Il bisogno di comunicazioni
video nelle aziende è in
deciso aumento ed è
alimentato principalmente
da applicazioni gratuite
incentrate sull'utente. Di
conseguenza, gli utenti si
aspettano di poter utilizzare
simili semplici soluzioni anche
in ufficio, per collegarsi a tutti i
dispositivi. Soddisfare questa
aspettativa non era mai stato
possibile fino ad ora,” spiega
Craig Malloy, fondatore e CEO
di Lifesize e continua: "Solo
Lifesize è in grado di fornire
una soluzione completa,
efficace ed economica per
consentire a ogni dipendente
dell'azienda di collaborare
via video con la massima
qualità. Questo è possibile
poiché Lifesize ha dedicato
gli ultimi 11 anni di lavoro
all'innovazione e alla creazione
del portafoglio di prodotti
necessari a realizzare questo
progetto". Le caratteristiche
principali che fanno di Lifesize
Cloud una soluzione definitiva
e intelligente sono molteplici,
tra cui: numero illimitato di
utenti guest per connettersi
con persone al di fuori
dell'organizzazione; sistema
pronto all’uso (è sufficiente
stabilire la connessione
alla rete e accedere con le
proprie credenziali); directory
aziendale in condivisione
su qualsiasi dispositivo
collegato; chiamate con un
solo clic o pianificate; piani
di abbonamento flessibili;
compatibilità con la quasi
totalità dei sistemi operativi
(MacOS, Windows, iOS e
Android); chiamate in qualità
HD fino a 25 partecipanti;
accesso anche via web.
Con Lifesize Cloud, la
videocomunicazione
professionale approda
finalmente sui dispositivi di
ognuno di noi, senza troppe
complicazioni e in maniera
del tutto semplice da gestire.
Parola di chi l’ha provato.
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great shift in
home automation
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INTEGRATOR /
MAGAZINE
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Prodotti Sistemi per conferenze - Sennheiser TeamConnect
Tutti insieme,
simultaneamente
Flessibile, efficace e affidabile è il sistema per conferenze audio
presentato a inizio anno da Sennheiser: TeamConnect è la soluzione
all-in-one per chi vuole fare sul serio
COSTRUTTORE
Sennheiser Elect.
(Germania)
DISTRIBUTORE
Exhibo,
via Leonardo
da Vinci, 6
20854 Vedano
al Lambro MB
www.exhibo.it
di Paolo Radice
S
e è vero che in
ambito consumer
Sennheiser occupa
un posto di rilievo tra i
produttori di cuffie di ogni
tipo, il marchio tedesco
in realtà è leader anche
(e soprattutto) nei sistemi
di comunicazione audio
professionali: microfoni,
headset per il settore office
e aereo e non di meno
YSTEM
028 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
sistemi di audioconferenza,
rappresentano infatti una
larga fetta del business
dell’azienda. Dunque
proprio dell’ultimo arrivato
in tema di sistemi audio
parliamo in questo articolo:
il TeamConnect, ovvero un
sistema per le sale riunioni
flessibile ed evoluto che si
rivolge alle aziende e a chi
necessita di meccanismi di
comunicazione intuitivi dalle
prestazioni eccellenti.
LA SOLUZIONE DEFINITIVA
Sennheiser TeamConnect
è una soluzione all-in-one
per le conferenze audio,
ideale dunque per quegli
ambienti corporate in cui
è necessario avvalersi
di un sistema solido e
performante.
Il TeamConnect assicura
semplicità d’uso e
d’installazione, in quanto
sono veramente pochi
gli elementi del sistema,
ma offre anche un’elevata
qualità di riproduzione e
cattura dell’audio (tramite
microfoni esterni) come la
situazione stessa impone.
La soluzione completa
include l’unità centrale,
CU1 (che dispone sia di
connessione LAN che
Wi-FI), l’interfaccia audio
Combox, CB1, uno o più
microfoni SpeechLine
MEB114S (dotati di un
pulsante per le varie
funzioni PTT, PTM e
switch, accanto a un LED
bicolore che ne indica lo
stato operativo) e i diffusori
attivi SL52A; tutti insieme
www.simmagazine.it
possono far dialogare fino a
16 utenti, simultaneamente,
per ogni locale in cui è
presente il TeamConnect.
Per garantire, inoltre, il
miglior risultato acustico
possibile, Sennheiser ha
stretto una partnership
con ClearOne, azienda
leader nella progettazione
di processori DSP. L’unità
centrale CU1, poi, presenta
una porta RS-232 per
collegare hardware di terze
parti (come Crestron, AMX,
ecc.) e un ingresso RJ45
per connettere il Combox.
Ma la CU1 dispone
anche di porta USB 2.0
per essere configurata
da un pc, mediante il
software Configuration
Manager fornito in
dotazione col sistema.
“Stiamo cambiando la
fatidica conference call
in un momento stressfree. TeamConnect
rappresenta un sistema
d’approccio integrale
all’audioconferenza,
dove ogni elemento è
progettato per comunicare
con l’altro, consentendo
agli utenti di svolgere al
meglio il proprio lavoro”
sono le parole di Wienand
Mensendiek, Manager
Portfolio e Channel
Development di Sennheiser.
E ancora, "abbiamo reso
semplice l’utilizzo di un
dispositivo portatile per
gestire le riunioni; questo
livello di prestazioni,
flessibilità e semplicità
strutturale poteva venire
soltanto da un sistema
all-in-one”. La speciale
app per iOS sviluppata
per l’occasione permette
di controllare il sistema e
la conferenza anche con
un iPhone e/o un iPad,
mentre un’applicazione
basata su browser mostra
un’interfaccia molto simile
sugli altri device.
Una volta installata in
ambiente, TeamConnect
CARATTERISTICHE
DICHIARATE
Qui sopra, vista frontale e posteriore del Combox CB1,
da utilizzare nel caso in cui si voglia utilizzare un pc via USB
e/o dispositivi portatili come tablet e smartphone.
sarà apprezzata non
soltanto dai responsabili
che l’hanno voluta,
ma anche dai singoli
partecipanti, che
supereranno le solite
difficoltà iniziali che
normalmente succedono in
questi frangenti.
Se si è perciò alla ricerca
di un prodotto valido,
non resta che affidarsi
a TeamConnect, perché
- come si legge nella
stessa brochure di lancio
del prodotto – ogni
azienda mira a curare i
propri interessi, mentre
Sennheiser punta a rendere
migliori le conversazioni
durante i meeting di quelle
stesse aziende.
TeamConnect CU1
(unità centrale)
Convertitori:
A/D – D/A 24bit
Risposta in frequenza:
20Hz – 22kHz
Gamma dinamica:
100dB
Frequenza di
ampionamento:
48kHz
Dimensioni (lxaxp):
432x191x51 mm
TeamConnect CB1
(Combox)
Risposta in frequenza:
40 - 3.300 Hz
Gamma dinamica:
>84dB
Dimensioni (lxaxp):
119x143x44 mm
SL 52 A W
(Altoparlante)
Potenza max: 40W
Altoparlanti:
1 midwoofer; 1 tweeter
Risposta in frequenza:
53Hz – 30kHz (±3dB)
Impedenza: >10kOhm
Sensibilità:
97dB (1W/1mt)
Dimensioni (lxaxp):
140x240x161 mm
MEB114S (Microfono)
SPL max:
140dB
Impedenza:
200 Ohm
Gamma dinamica:
111dB
Dimensioni (lxaxp):
85x25x100 mm
Sopra, attraverso dei semplici schemi, possiamo capire meglio il funzionamento del sistema TeamConnect. Per una normale conferenza telefonica (scenario 1), l’unità
centrale sarà collegata alle linee di rete; da qui si collegano fino a 8 microfoni e, con un computer e un tablet, si avvia il meeting. Se si vuole sfruttare la web-conference,
invece (scenario 2), basterà collegare alla CU1 il Combox e, via USB, un pc portatile; il gioco è fatto. Se la web-conference si effettua tramite dispositivi mobile (scenario
3), allora al posto del pc metteremo – collegati con un normalissimo cavo audio con jack da 3,5mm – un tablet e uno smartphone. Niente ci impedisce, infine, di ricorrere
a tutti i sistemi contemporaneamente (scenario 4), con tutti gli elementi collegati tra loro.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
029
Prodotti Sistemi per conferenze - Live Streaming e registrazione "all-in-one"
Dal vivo
e con un clic
COSTRUTTORE
SZ Reach Tech Co.
Cina
DISTRIBUTORE
Intermark Sistemi,
Con il Reach Bee 8 è facile registrare una conferenza e vedere le immagini
in diretta (anche on demand), gestendo il tutto dal pc e persino dall’iPad
via A. Litta Modignani,
37 - 00144 Roma
tel. 06.5205835
www.intermark.it
di Paolo Radice
Q
uando, in ambienti
istituzionali e
corporate, si parla
di videoconferenze, il tema
è sicuramente delicato e
si necessita di particolare
attenzione nello scegliere i
dispositivi chiamati in causa.
Molti sono infatti i costruttori
che propongono soluzioni
affidabili e indubbiamente
performanti, ma forse non
tutti possono offrire la
versatilità del Bee 8 introdotto
sul mercato da Reach, che
permette una gestione comoda
- oltre che sicura - della
videoregistrazione.
VIDEO ON DEMAND
Il nuovo Bee 8 consente in
sostanza di registrare in qualità
HD (1080p/60), trasmettere
in live streaming (fino a 5
utenti RTSP) e controllare le
telecamere PTZ collegate
al sistema, integrando
queste funzioni in un unico
apparecchio. La registrazione
avviene con un singolo tocco
YSTEM
030 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
sul pulsante apposito dell’unità,
o altrimenti da pc o iPad;
da quest’ultimo, oltretutto,
è possibile richiamare la
videocamera preferita e
fare lo switch con le slide
dell’eventuale presentazione
in corso, mantenendo visibili
sullo schermo (con il sistema
Picture-and-Picture) altre due
sorgenti esterne. L’archiviazione
dei file viene effettuata sul
capiente hard disk interno
da 1 Terabyte, ma volendo si
può registrare anche su un
dispositivo (come una semplice
chiavetta) USB. La flessibilità
di utilizzo e la capacità di
integrarsi con le tecnologie
audio/video già presenti in sala
fanno di Bee 8 un dispositivo
adatto all’installazione per
una moltitudine di ambienti
professionali: aziende
pubbliche e private, università,
ospedali, alberghi, centri
congressi e sale auditorium.
Inoltre, si presta bene anche
nelle situazioni destinate
al noleggio temporaneo; i
comandi sono intuitivi e del
tipo “one touch”, mentre la
manopola posta sul frontale
dà accesso alle varie funzioni
del menu. L’unità si può
controllare via web-browser,
con l’applicativo Manager
Lite (incluso) o da dispositivi
di terzi, come ad esempio
i touch-panel AMX. Infine,
le connessioni presenti sul
pannello posteriore consentono
molteplici soluzioni: tutte le
porte DVI accettano segnali
HDMI, DVI, RGBHV, YPbPr; la 1
e la 2 anche il video composito.
Le risoluzioni accettate arrivano
fino al 1900x1200 tramite DVI.
CARATTERISTICHE DICHIARATE
REACH BEE 8
Sistema di codifica: H.264 (HFR fino a 30fps)
Bitrate: da 768kbps a 4Mbps
Formato file: MP4 (720p, 1080p)
Spazio di archiviazione: 1 TB (circa 1000 ore di
registrazione)
Ingressi: 3 DVI, RS-232, RS-422 e RS-485, Line IN,
Microfono, Ethernet RJ-45
Uscite: VGA (decoding), VGA Loop, audio L/R
Note: supporto linea audio bilanciata su RS-422
Dimensioni (LxAxP): 430x44,5x332 mm
Sotto, il retro del Bee 8 è ben fornito e consente, tra l’altro, di
controllare telecamere pan-tilt-zoom collegate in rete (su
protocollo IP) o connesse agli ingressi RS-232/422/485.
REACH, LO SPECIALISTA DELLA REGISTRAZIONE
SZ Reach Tech Corporation Ltd è
un’azienda cinese – con base a Shenzhen
– fondata nel 2003 e distribuita in Italia da
Intermark Sistemi. Opera nel mercato
professionale e progetta e produce
sistemi multimediali di registrazione,
streaming, editing e pubblicazione video.
La continua ricerca di soluzioni
multimediali indirizzate ai settori
educational, healthcare e training, fanno
di Reach un leader indiscusso dell’intero
panorama mondiale.
Prodotti Digital Audio - Gammalta distribuisce Datasat Digital Entertainment
Meraviglie
del digitale
PRODUTTORE
Datasat
(UK)
www.datasatdigital.com
DISTRIBUTORE
Gammalta,
Via S. Maria 19/21,
56126 – Pisa
tel. 050 2201042
www.gammalta.it
Gli apprezzati processori e decoder per audio cinematorgrafico, nonché i
muscolosi amplificatori Datasat, sono entrati da poco nell'ambito distributivo
di Gammalta, realtà pisana già distributore di altri marchi d'eccellenza
di Marco Galloni
F
irenze, 10 aprile 2014:
Gammalta ha tenuto
una conferenza
stampa per presentare i
processori, i decoder per
audio cinematografico e gli
amplificatori Datasat Digital
Entertainment, marchio
inglese di cui ha acquisito
la distribuzione pochi mesi
or sono. In realtà il termine
«conferenza stampa» non
rende giustizia all’evento.
Si è trattato piuttosto di
una conferenza/corso
formativo, nel senso che se
la prima parte dell’incontro
(la mattina) è stata dedicata
alle informazioni storico/
commerciali sulla casa
britannica, fornite da Daniel
Gray, vicepresidente della
divisione consumer sales di
Datasat, la seconda parte
ha visto come protagonista
Andy Tait, che di Datasat
è director engineering.
Durante l’intero pomeriggio
Tait ha mostrato al pubblico,
in gran parte costituito da
progettisti, installatori e
system integrator, come
programmare le elettroniche
Datasat, come effettuare
i setting, come utilizzare il
sistema di autocalibrazione
Dirac e altro ancora.
DA JURASSIC PARK
AI NOSTRI GIORNI
Datasat comincia a
occuparsi di surround
digitale a canali discreti,
tecnologia allora nascente,
nel 1993. Poi entra a
far parte della dts, e in
questa veste partecipa
alla realizzazione di
"Jurassic Park". Oggi
sono oltre 30.000 le
sale cinematografiche
equipaggiate con
elettroniche Datasat, e più
di 14.000 film – inclusi 2500
titoli prodotti da Hollywood
– sono realizzati con le
tecnologie messe a punto
dalla casa inglese. A questi
numeri occorre aggiungere
le 17 elettroniche
professionali prodotte
dal 1993 e un Academy
Award conquistato nel
1996. Stante un curriculum
di questo peso, le
parole proferite durante
l’incontro di Firenze da
Giacomo Degl’Innocenti,
amministratore delegato
di Gammalta, suonano
tutt’altro che esagerate: "I
film prodotti dall’industria
cinematografica vengono
realizzati e codificati con
queste apparecchiature
e da questi ingegneri:
utilizzare elettroniche
Datasat Digital
Entertainment, pertanto,
è il modo migliore per
decodificare e ascoltare le
colonne sonore di questi film".
LA LINEA PROFESSIONALE
E LA LUXURY SERIES
Al momento la gamma
professionale Datasat,
pensata per le sale
cinematografiche pubbliche
e gli studi di postproduzione,
comprende il decoder
digitale RS20i, l’amplificatore
stereofonico RA2400 da 2 x
400 watt (su 8 ohm) e il finale
RA7300 da 7 x 300 watt (su
8 ohm). Il ridotto spazio a
disposizione ci impedisce
di descrivere nel dettaglio
le caratteristiche di ogni
dispositivo. Ci limitiamo a
qualche cenno riguardante il
decoder RS20i: 16 canali con
router, equalizzatori grafici e
parametrici su tutti i canali,
sistema di autocalibrazione
Dirac, delay individuale (per
ogni canale) regolabile fino a
1000 mS. Ai dispositivi della
serie professionale occorre
aggiungere il processore
LS10 della Luxury Series,
linea dedicata all’home
cinema. Capace di gestire
configurazioni fino a 13.1
canali, l’LS10 è dotato di
sistema per autocalibrazione
Dirac Live e di Auro-3D,
un nuovo formato audio
che aggiunge una terza
dimensione, quella dell’altezza,
al campo sonoro surround.
Gli addetti ai lavori chiamano
questa terza dimensione,
collocabile grosso modo tra la
testa degli spettatori e il soffitto
della sala, «la voce di Dio».
Sopra, il decoder RS20i, a 16 canali, con router, equalizzatori
grafici e parametrici su tutti i canali e sistema di autocalibrazione
Dirac. Sotto, l'amplificatore RA7300, da 7x300 Watt (8 Ohm).
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
031
Prodotti Digital Signage - Le soluzioni Samsung per il video digitale
Largo
ai display
"La nostra azienda ha
sempre dato molta
importanza all’abbattimento
dei consumi a vantaggio
dell’utente e alla produzione
eco-sostenibile"
Con un forte investimento su tecnologie e prodotti pronti a invadere
il mercato B2B e retail, Samsung dà un giro di vite in un settore che offre
grandi potenzialità di sviluppo multimediale
"nonostante i numeri ci
confermino di essere
i primi della classe,
abbiamo mantenuto una
grande umiltà di fondo"
di Paolo Radice
Le soluzioni per il Digital Signage di Samsung sono principalmente
rappresentate da grandi display professionali a LED (quest'anno anche con
O
sservando con occhio analitico i grandi spazi urbani, ci si accorge
che il digital signage è ovunque intorno a noi: centri commerciali,
aeroporti, stazioni ferroviarie, ospedali e sedi corporate fanno uso di
grandi display e dei cosiddetti “totem” interattivi per informare, intrattenere
nonché attirare il pubblico, se non anche produrre un servizio migliore.
Tuttavia, sono ancora troppo poche le aziende e le realtà industriali che
sfruttano appieno tutte le potenzialità delle proprie infrastrutture, la maggior
parte delle quali rinuncia per la complessità percepita del sistema da
installare. In Samsung questo fenomeno non è passato inosservato e così
l’azienda coreana sta da qualche tempo spingendo sull’acceleratore per
ampliare la propria gamma di soluzioni e prodotti da rivolgere ai mercati
verticali business. I principali vantaggi nell’affidarsi a monitor LFD per le
attività professionali e/o industriali sono essenzialmente due: si ottiene
indubbiamente un modo in più di comunicare la propria immagine/prodotto
e si avvia una sensibile riduzione del cosiddetto TCO, Total Cost of
Ownership (“costo di acquisto e di gestione”).
Pensando, ad esempio, solamente a un esercizio commerciale, infatti,
attraverso prodotti e installazioni digital signage si può creare una
comunicazione interattiva e dinamica su grande schermo, si porta
innovazione all’interno del punto vendita (dove secondo alcune ricerche
di mercato avviene la decisione di acquisto da parte del 70% della
clientela) e si aumenta l’efficacia del marchio (con più spazi pubblicitari),
incrementando di conseguenza le vendite.
Ma il digital signage non si può improvvisare e per essere certi di avere
fatto la scelta giusta, è necessario affidarsi a chi è in grado di supportare
ogni aspetto del sistema, dal prodotto al servizio, dall’hardware al software.
Ecco perché abbiamo tirato in ballo un’azienda come Samsung, che
possiede i mezzi, il network giusto e un modello ben rodato di business.
Affidarsi a Samsung vuol dire avvalersi delle migliori tecnologie sul mercato,
YSTEM
032 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
risoluzione UHD), che possono essere collocati singolarmente o a formare
tecnologici videowall e totem interattivi.
di soluzioni interamente concepite per i mercati B2B, di semplicità di
utilizzo e prodotti affidabili. Così delle potenzialità del digital signage e della
comunicazione multimediale negli spazi commerciali ne abbiamo parlato
con Sergio Ceresa, attualmente Head of Enterprise and Business Division
di Samsung Electronics Italia, per capire quali sono i vantaggi che questo
“nuovo” canale interattivo può apportare.
www.simmagazine.it
A colloquio con...
Sergio Ceresa "Head of Enterprise
and Business Division" di Samsung
Electronics Italia
System Integrator Magazine
– Che cosa rappresenta il
Digital Signage per
Samsung?
Sergio Ceresa – Inizierei con
una premessa e cioè con la
mia sensazione personale
nei confronti del Digital
Signage: penso che la sua
penetrazione sul mercato sia
incomprensibilmente
indietro rispetto ad altri
mondi che corrono
parallelamente. Basta
pensare, per esempio, a
come è stato veloce il
passaggio dall’analogico al
digitale nel settore
consumer e quanto, invece,
si fatichi per far affermare le
nuove piattaforme nei settori
business. Dico questo anche
– e soprattutto – dopo esser
passato in centro a Milano
ed essermi reso conto che
grandi monitor e display
interattivi se ne vedono qua e
là, ma la loro presenza nei
negozi è comunque una
percentuale irrisoria rispetto
al totale.
SIM – E come pensate di
intervenire a riguardo?
SC – Diciamo intanto che
Samsung si rende
perfettamente conto della
potenzialità dei nuovi sistemi
e funzioni e per questo sta
investendo molto attraverso
il proprio reparto R&D. In
secondo luogo, oggi come
oggi siamo leader di mercato
(con uno share incontrastato
e con curve di crescita
esponenziali negli ultimi
anni), oltre che
curiosamente esserci
trasformati in opinion leader:
molte aziende,
recentemente, ci chiedono
direttamente consulenza in
merito. Forti di tutto questo,
vogliamo “svegliare la bella
addormentata”, cioè
dimostrare quali sono i valori
aggiunti nell’utilizzare
display interattivi di grande
formato.
SIM – Ma che fetta di
mercato detenete in merito?
E quali sono le vostre carte
vincenti e convincenti per
ottenerlo?
SC – Dati Futuresource ci
dicono oltre il 60% nel 2013.
Per quanto concerne i
prodotti, le posso fare come
esempio il nostro display da
110” Ultra HD presentato
all’ISE, che da solo dimostra
che cosa siamo in grado di
fare. Tra l’altro, Samsung
Italia è stata la prima country
ad averne venduto uno
destinato a un’installazione
entertainment. Vorrei
aggiungere, inoltre, che la
linea di nuovi monitor e
pannelli ha delle funzioni
interattive davvero
entusiasmanti e
semplificative per tutti.
SIM – Quindi, Samsung, a
che cosa darà maggiore
importanza in ambito LFD e
su che cosa si deve
concentrare la ricerca
secondo la sua azienda?
SC – Fa parte del nostro DNA
investire molto su ricerca e
sviluppo, questo è da sempre
un pilastro portante alla base
del gruppo. In secondo luogo,
intendiamo migliorare
proponendo una gamma di
prodotti più ampia possibile.
SIM – Dal vostro sito si
evince che l'interattività e
l'integrazione sono per voi
dei fattori prioritari. Sono
veramente le chiavi per una
più facile diffusione di
sistemi audio-video negli
ambienti business?
SC – La risposta è semplice
ed è sì. Teniamo presente
che ci rivolgiamo
principalmente ai settori
retail, trasporti e educational
(dove stiamo andando molto
bene e in cui vogliamo
rafforzare ancora di più la
nostra presenza), che
necessitano di tecnologie
all’avanguardia da una parte
ma versatili dall’altra.
SIM – Che importanza hanno
le eco-solutions secondo
Samsung?
SC – La nostra azienda ha
sempre dato molta
importanza all’abbattimento
dei consumi a vantaggio
dell’utente e alla produzione
eco-sostenibile. Lo slogan
“Planet First” è un punto
cardine della nostra filosofia.
SIM – Cambiando argomento
e passando a discorsi
statistici: quale è stato
l'andamento del mercato
negli ultimi due anni?
SC – Le vendite di soluzioni e
pannelli LFD sono in crescita e
ne siamo fieri, di questi tempi.
SIM – E in termini di
fatturato complessivo dei
sistemi professionali AVC
Samsung, a che livello si
posiziona il mercato italiano
nella classifica dei Paesi UE?
SC – Siamo la terza country
in Europa, dietro economie
forti che al momento è
difficile raggiungere.
SIM – Sappiamo della vostra
presenza all'Expo 2015. Ma
in che cosa consiste il vostro
impegno?
SC – Siamo sponsor ufficiali e
quindi in tutti gli spazi
espositivi ci saranno i nostri
videowall e monitor
dappertutto. In più, stiamo
preparando una grande
sorpresa…
SIM – Ma nelle trattative
commerciali agite
direttamente o vi affidate a
dei distributori?
E come viene gestito il
servizio di assistenza?
SC – Abbiamo una fitta rete di
partner con incarico di
distribuzione, ma
l’installatore può contattare
direttamente noi in azienda
per poi essere reindirizzato
dalle persone migliori. Per
l’assistenza abbiamo un
servizio online e garanzia
on-site di 3 anni.
SIM – Quali sono i più grandi
progetti realizzati in Italia
con i vostri prodotti? Ce n'è
uno in particolare di cui
vorrebbe parlare?
SC – Sono così tanti che
faccio fatica a dirne uno; se
lei va in giro, si accorge che
dappertutto ci sono nostri
sistemi video. Però potrei
citarle il caso di Geico Spa,
un’azienda di rilievo
internazionale che ha voluto
installare tanti nostri display
nei suoi locali più moderni.
SIM – Approfondiremo su
questo… Perciò in che cosa
vi sentite particolarmente
bravi, oggi?
SC – A cercare di migliorare
la nostra offerta con prodotti
sempre più innovativi e
intelligenti. E nonostante i
numeri ci confermino di
essere i primi della classe,
abbiamo mantenuto una
grande umiltà di fondo.
SIM – Le faccio un’ultima
domanda: se io fossi
un’azienda e lei volesse
convincermi, per quale
motivo (o motivi) dovrei
affidarmi a Samsung?
SC – Le direi semplicemente:
vada a guardare prima i
prodotti della concorrenza;
lasci i nostri per ultimi e alla
fine saprà giudicare da solo.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
033
Prodotti Digital Signage
TECNOLOGIE E MEZZI: IL SOC È VINCENTE
La Samsung SMART Signage Platform (SSSP) rappresenta il modo più semplice
e veloce per creare e gestire un’infrastruttura Digital Signage in uno spazio
professionale, che sia retail, corporate o B2B. Quest’innovativa piattaforma, infatti,
è stata progettata per adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato, e semplifica le
attività di marketing a tutte quelle realtà business alla ricerca di una transizione
rapida ed efficiente da modalità di comunicazione statica ad un approccio più
moderno, con l’uso di display digitali, contenuti dinamici e interazioni coinvolgenti
su singoli schermi o su tutti i monitor collegati in rete. In virtù del fatto, inoltre, che
hardware e software sono già integrati nei nuovi pannelli, con la SSSP non è più
necessario dotarsi di un PC o di un media player esterno, a tutto vantaggio di
grandi risparmi in termini di tempo e denaro. Inoltre, un kit di sviluppo del
software open source (il Samsung Developer Kit) assicura ulteriori opportunità per
tutti gli esperti di Digital Signage e per i loro clienti: system integrator e fornitori di
contenuti possono così agilmente utilizzarlo per settare le soluzioni software,
oppure per creare soluzioni personalizzate che rispondano alle esigenze
specifiche delle aziende, in funzione del contesto business in cui vengono
installate. Appare evidente, dunque, che la combinazione di schermi di grande
formato ad alta efficienza energetica con media player integrati, software di
gestione incorporati e Software Developer Kit destinati agli sviluppatori, rende più
semplice che mai sostituire i tradizionali strumenti di segnalazione e indicazione
statici con contenuti interattivi, che si possono aggiornare premendo un semplice
tasto. La SSSP mette a disposizione un sistema all’avanguardia grazie al media
player incorporato, un dispositivo integrato di archiviazione e la dotazione di due
software per la gestione dei contenuti (MagicInfo LITE e MagicInfo-S Premium).
Quest’ultimi offrono ciò di cui si ha bisogno per creare, distribuire, programmare e
riprodurre file multimediali di grande impatto sul pubblico. Inoltre, poiché non
necessita di alcuna attrezzatura aggiuntiva esterna, la soluzione Samsung
consente di risparmiare risorse su tutti i fronti.
Grazie alla flessibilità necessaria per adattarsi ad una vastissima gamma di
applicazioni, Samsung SMART Signage Platform supporta schermi singoli, display
collegati in rete e videowall 4x4. In funzione delle esigenze di business, si possono
trasferire file multimediali ad uno schermo tramite una normale memoria USB e
utilizzare semplicemente il telecomando per aggiungere nuovi materiali ai
template pre-installati; oppure, usare uno strumento di gestione remota basato
sul web per inviare contemporaneamente contenuti differenziati a più schermi su
tutta l’infrastruttura.
Dal canto loro, i software MagicInfo LITE e MagicInfo-S Premium (e MagicInfo-S
Videowall per i videowall) - forniti in dotazione con gli schermi - supportano una
vastissima gamma di formati foto/video multimediali (fra cui avi, mkv, wmv e mp4)
a tutto vantaggio di una versatilità e affidabilità a 360 gradi.
Grazie a raffinate funzioni, quali lo scorrimento dei testi e della grafica e la
possibilità di visualizzare 2 video contemporaneamente su un unico schermo, le
soluzioni integrate offerte da Samsung sono in grado di soddisfare la maggior
parte delle esigenze pratiche dei vari utenti.
Gli utenti più evoluti, che hanno necessità particolarmente stringenti o complesse,
YSTEM
034 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
poi, possono rendere la propria
infrastruttura a prova di futuro, oltre che
accedere a funzionalità aggiuntive,
semplicemente applicando al retro del
display un modulo PC in grado di gestire
MagicInfo-S Premium: grazie a questa
implementazione, sarà possibile
aggiungere feed RSS, pagine web, video
in sovraimpressione e molte altre
feature, fra cui anche il supporto di
funzioni di comando e controllo
interattivo a tocco.
Il System on Chip (SoC), o processore
applicativo, infine, è un microprocessore
dotato di un’architettura specializzata
per l’utilizzo all’interno di sistemi
integrati, come appunto i Large Format
Display Samsung. I monitor che si
avvalgono del SoC integrato sono perciò
in grado di decodificare un gran numero
di codec, assicurando così agli utenti la
possibilità di sperimentare tutti i
contenuti di ultima generazione tramite
il software che impiega le risorse SoC.
Tutto questo può essere combinato con
la notevole riserva di memoria interna di ogni LFD, eliminando in questo modo la
necessità di dotarsi di PC o di media player esterni e contribuendo a mantenere
bassi i costi di esercizio. Le caratteristiche salienti da citare sono il processore
Dual Core da 1GHz, 1GB di memoria RAM, motore grafico con supporto di
OpenGL ES e risoluzione fino a 1920x1080, interfaccia USB 2.0.
DISPLAY ME95C: L’IDEALE PER GLI USI PIÙ INTENSIVI
Al momento della presentazione era il display professionale con tecnologia Edge
LED più grande al mondo, ma le sue doti non sono tutte qui. La serie cui
appartiene si distingue, infatti, anche per il peso e lo spessore delle cornici
davvero esigui (appena 12,3 mm nel ME95C, visibile nella foto sopra a destra),
oltre a dichiarare consumi energetici estremamente ridotti (290W e 495W i
consumi, rispettivamente, tipico e massimo nel modello da 95”). Il modello –
attualmente - più grande ME95C nasce con il software MagicInfo-LITE integrato
e non presta il fianco a critiche di sorta, soprattutto guardando le sue
caratteristiche fisiche: luminosità di 600cd/m2, rapporto di contrasto 5.000:1,
angolo di visione 178°/178°, tempo di risposta di soli 8ms.Con i componenti
hardware integrati (il SoC di cui sopra), connessioni audio/video di ogni tipo,
nonché Ethernet e le ridotte emissioni di calore grazie ai LED lungo i bordi, il
gigante di famiglia è sicuramente l’ideale per l’uso in ambienti 24/7.
www.simmagazine.it
E
CASDY
STU
L’Innovation
Centre
di Geico Spa
Geico S.p.A. ha sede a Cinisello Balsamo ed è leader di mercato nella fornitura di
impianti di verniciatura chiavi in mano automatizzati per il settore automotive.
Nei suoi quasi cinquant’anni di attività, l’azienda ha sviluppato una costante
crescita che l’ha portata a costruire impianti tra i più significativi al mondo,
facendo leva su una forte competitività e mission basata sul raggiungimento di
valori reali. Ma i risultati conseguiti da Geico sono anche legati al proprio spirito
d’impresa orientato all’innovazione, con la costante integrazione di nuove
tecnologie e metodi di produzione. Proprio quest’ultimo aspetto ha trovato
corrispondenza in Samsung, convincendo la dirigenza Geico a dotarsi di alcune
delle soluzioni visual più innovative sviluppate dalla casa coreana.
«Riconosciamo in Samsung un’azienda di grande determinazione nel
perseguimento dei propri obiettivi - ha commentato Ali Reza Arabnia, Chairman,
President e CEO di Geico - a cui si aggiunge un’incredibile tenacia a innovare e
spingersi sempre in avanti. Geico si è dunque dotata di nove lavagne
multimediali interattive con diagonale da 65”, inserite sia nella sala riunioni
dell’ufficio di Presidenza, sia nelle sale adibite per l’esecuzione di training
interni tecnici e incontri con clienti. Oltre a questi, sono installati ben sei display
touch da 40”, utilizzati come totem all’interno del Pardis Innovation Centre.
L’implementazione dei numerosi prodotti Samsung all’interno delle aree
aziendali Geico è stata curata da Numero 10, società milanese specializzata in
soluzioni informatiche d’avanguardia nell’ambito della comunicazione,
networking e sicurezza.
Le lavagne interattive multimediali Samsung sono perciò soluzioni integrate che
coniugano display touch-screen ad alta definizione, connessione a Internet,
capacità di elaborazione interna e il software dedicato Samsung MagicBoard,
assicurando un ambiente di lavoro efficace e consentendo di trasformare le
riunioni in un’esperienza più dinamica e partecipata. L’ampio angolo di visuale
garantita dai monitor assicura a ogni partecipante una visibilità ottimale, mentre
la funzione Pen-Touch - grazie alla tecnologia di rilevamento basata sul singolo
pixel – assicura la massima chiarezza della scrittura con penna ottica. Le lavagne
multimediali Samsung ampliano, inoltre, il livello d’interattività grazie alla
possibilità di visualizzare i contenuti presenti sui notebook dei partecipanti. La
presenza di uno speaker integrato e la possibilità di collegare una webcam
consentono anche di trasformare la lavagna Samsung in un versatile sistema di
videoconferenza.
«È una soluzione che ha suscitato da subito il nostro interesse - ha precisato
Arabnia - perché riteniamo sia in grado rendere le riunioni molto più stimolanti.
Facilitare la presentazione e stimolare l’interattività contribuisce ad aumentare la
creatività, tema che Geico promuove in molti modi. Per esempio, effettuiamo
sessioni di “creative laboratory” per far emergere nuove idee partendo da un
approccio di pensiero laterale e abbiamo pianificato riunioni mensili dedicate
all’innovazione. Stiamo anche puntando molto sugli aspetti ambientali. Abbiamo
messo a punto un piano strategico per arrivare, nel 2020, a realizzare un impianto
di verniciatura completamente autonomo dal punto di vista energetico,
combinando soluzioni che riducono il consumo con fonti di energia rinnovabile: un
obiettivo ambizioso se si considera che questi impianti possono avere un
consumo energetico confrontabile con quello di una città di 50mila abitanti».
I VIDEOWALL PER STUPIRE
Per i propri locali Geico ha deciso innanzitutto di avvalersi di un videowall
costituito da nove display (3x3) Samsung da 46”, incaricato di accogliere i
visitatori e i clienti presso la reception della sede.
Un altro videowall costituito da 16 display (4x4) ad alta definizione da 46”
alloggia anche nel Pardis Innovation Centre, superficie di otre 30mila metri quadri
che l’azienda milanese ha messo a punto per effettuare attività di ricerca
tecnologica e predisporre prove demo dei propri sistemi di verniciatura indirizzate
ai potenziali committenti. I display Samsung si basano su tecnologie
all’avanguardia, sviluppate per garantire la massima qualità video inalterata nel
tempo (full HD, tecnologia burn-in, funzione Image Retention), fornire le immagini
più luminose e nitide da ogni angolo di visuale e in ogni condizione di luce e
assicurare bassissimo consumo energetico. I monitor LFD del costruttore
coreano sono adatti sia ad applicazioni di visualizzazione su singolo schermo, sia
per realizzare videowall estesi, ottenuti assemblando una serie di moduli video
dalla cornice estremamente sottile che possono essere installati con la massima
semplicità e flessibilità grazie al metodo modulare Samsung ID (anche in forma di
torre, di piramide e persino basati su layout personalizzato). A completare
l’installazione vi sono, poi, altri display utilizzati come totem, disseminati in vari
ambienti office dell’Innovation Centre di Geico.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
035
Prodotti Distribuzione Audio/Video - Un impianto gestito da Control4
A tavola
con Control4
E
CASDY
STU
Nel cuore dell’Emilia, in un moderno locale gastronomico che va
al di là dei soliti cliché ristorativi, una centralina Control4 gestisce
audio e video in maniera semplice e impeccabile
DISTRIBUTORE
Adeo Group,
via della Zarga, 50
38015 Lavis (TN)
tel. 0461.248211
www.adeoproav.it
INSTALLAZIONE
ESEGUITA DA:
Valentino Hifi
di Cosi e C.
Castelguelfo di Fontevivo
(PR)
[email protected]
www.valentinohifi.com
di Paolo Radice
N
el settore della
ristorazione,
Arte&Gusto è
una nuova realtà nata
a Parma, nel cuore
dell’Emilia, frutto dell'idea
di alcuni noti imprenditori
locali, già in precedenza
proprietari del famoso
ristorante parmigiano “Le
Coccole”.
Oggi Arte&Gusto
rappresenta l'evoluzione
del mondo gastronomico,
rivisto sotto una nuova
formula “all’americana” e
con un approccio ai locali
interni completamente
differente rispetto agli
schemi tradizionali
nostrani. All'interno,
infatti, si trovano non
soltanto la sala ristorante
(e la pizzeria), ma anche
una ben fornita enoteca e
xxx
un banco di gastronomia
davvero molto invitanti.
Il comun denominatore
che unisce queste diverse
“facce” del mangiare e
bere è il livello qualitativo
(di ingredienti, pietanze,
etichette e materiali degli
arredi) decisamente alto;
e vista la cura con cui il
locale è stato arredato, le
aspettative dei proprietari
per disporre di un buon
sistema di distribuzione
audio si sono rivelate
elevate sin dall’inizio.
Nell’allestire il nuovo
negozio, la richiesta
da parte di Domenico
e Marco - due dei
proprietari di Arte&Gusto
- è stata, infatti, di poter
disporre di un sistema
che rispecchiasse
l’immagine stessa
del locale, ovvero
moderna, elegante e
versatile, caratterizzata
da atmosfere lounge
e che all’occorrenza
potesse anche essere
gestita comodamente
(separando le zone) per
variare i livelli di volumi
nei diversi ambienti, così
come i video mandati in
streaming. E la qualità
sonora e visiva doveva
comunque rimanere su
alti livelli.
La scelta dei
professionisti cui
affidarsi è ricaduta così
su Valentino Hifi, che in
Emilia gode di ottima
fama, i cui tecnici hanno
formulato una proposta
interattiva e performante
basata su centralina di
controllo Control4.
A fianco, una foto dei prodotti gastronomici in vendita da Arte&Gusto,
molti dei quali provenienti dall'Emilia stessa. Qui sopra, uno dei display
a LED Panasonic con l'interfaccia di gestione Control4.
YSTEM
036 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
CARATTERISTICHE
DEI COMPONENTI
IMPIEGATI
VALENTINO HIFI: LA MUSICA "TAILOR-MADE"
Con la prima sede di Reggio Emilia, Valentino
Hifi è stato per molti anni un punto di
riferimento (e di ritrovo) importante per gli
audiofili emiliani. Dopo il cambio di gestione di
qualche anno fa, l'esigenza di approcciare ai
nuovi sistemi provenienti dal campo audio/
video ha spinto la società emiliana a ricercare
innovative soluzioni tecnologiche da "cucire" ad
hoc ai propri committenti: dagli impianti home
theater, a quelli di controllo AVC o pur sempre
e solo hi-fi. L'affermazione di tutti questi settori
LA PROPOSTA
Per Stefano Cosi di
Valentino Hifi, l’obiettivo da
raggiungere era sviluppare
un impianto audio in
grado di coprire tutti i
200 coperti, la zona bar, il
“caveau enoteca” e gli
spazi adiacenti all’esterno,
garantendo la versatilità
richiesta dal cliente e
mantenendo i costi ad
un livello più contenuto
possibile. La decisione è
ricaduta sui marchi trattati
da Adeo Group, distributore
di riferimento per sistemi
audio/video e controllo
multiroom. Così sono entrati
a far parte del sistema
definitivo diffusori inceiling
con woofer da 8” Revel,
amplificatori professionali
multizona T&M (da 140W/
ch reali), matrice video PTN
e matrice audio e controller
e la conferma dell’ottimo lavoro svolto sono
arrivate nel 2013, con il trasferimento nei nuovi
locali di Parma. a supervisionare il tutto
Control4.
Nella fase di avvio dei
lavori, il confronto diretto
(vinto) tra i diffusori
Revel 383 e analoghi
modelli di un altro brand
proposti da un'azienda
alternativa, hanno da una
parte spianato la strada a
Valentino Hifi per andare
avanti in tutta tranquillità,
dall’altra reso evidente
l’inutilità di installare
subwoofer aggiuntivi, viste le
performance degli speaker
Revel 383.
L’idea vincente è stata,
infine, quella di trasformare
un apparente e semplice
sistema audio/video
(da usare per creare un
sottofondo musicale) in
un autentico strumento di
lavoro: grazie alla gestione
a monte di Control4 – a
T&M SYSTEM SA8200
(Amplificatore 8 canali)
Potenza RMS:
8x140W (8 Ohm)
Risposta in frequenza:
20Hz – 20kHz
(THD <0,1%)
Peso: 24,9 kg
Control4 16ZAM
(Matrice audio 16x16)
Ingressi: 16 stereo RCA
Uscite: 16 stereo RCA
Rapporto S/N: >95dB
Connettività:
10/100 BaseT Ethernet
sostegno del quale si è
affiancata una semplice
Apple TV – l’impianto di
distribuzione A/V si è
dimostrato subito in grado di
riprodurre filmati pubblicitari
e contenuti multimediali
immediatamente in
rete, dando l’opportunità
a tutti i fornitori di
mettere in mostra i propri
prodotti, direttamente
nel punto vendita. Tra le
funzionalità ora espresse
dal sistema ricordiamo
l’automatizzazione dei
volumi a seconda delle
zone e delle fasce orarie
nella giornata, la gestione
automatizzata delle Radio
Internet, delle immagini
pubblicitarie, nonché la
creazione di playlist di video
musicali personalizzate
(per le serate alla ricerca
dell'ultima hit).
Arte&Gusto rappresenta l'evoluzione del mondo gastronomico, rivisto sotto una nuova formula
“all’americana” e con un approccio ai locali interni completamente differente rispetto agli
schemi tradizionali nostrani.
CONTROL4 TOUCH SCREEN 7”
Portatile
Dimensione e risoluzione: 7”
TFT 800x480
Videocamera: 640x480 30fps
H.264
Angolo di visione: 60°
Connettività: Wireless-N
(2,4GHz 802.11n/g)
Note: doppio microfono
incorporato; autonomia 20 ore
PTN MHD44TP
(Matrice video 4x4)
Ingressi video: 4 HDMI
Uscite video: 2 HDMI,
4 HDBaseT
Uscite audio: 4 stereo, 4 coax
Controlli: 4 IR IN, 4 IR OUT,
TCP/IP, RS-232
Risoluzione supportata:
fino a 1920x1200p o
1080p60Hz
Distanza di trasmissione:
60 mt con POE
CONTROL4 HC-800
(Centralina di controllo)
Ingressi audio: RCA
Uscite audio: 2 RCA,
digitale coax, HDMI
Uscite video: HDMI,
Component
Controlli: 6 IR posteriori
con jack 3,5mm; 2 RS-232;
4 relè; 4 contatti IN
Note: Wireless-N
(2,4GHz, 802.11n/g)
REVEL C-383
(Diffusori inceiling)
Potenza applicabile: 10-125W
Altoparlanti: 1 woofer in
micro ceramica da 20 cm;
1 tweeter da 25 mm
Sensibilità: 87dB (1W/1mt)
Spessore d’incasso: 13,2 cm
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
037
Prodotti Live Show - Bowers & Wilkins Sound System
Un sistema
tutto da ascoltare!
La Bowers & Wilkins entra nel mondo dell’amplificazione professionale. Lo fa a modo
suo, con un sistema di vertice dalle prestazioni davvero mozzafiato
di Carlo Vincenzi
U
n pò della serie
CT800, qualche
componente della
800 Diamond, e tutta
l’esperienza di Bowers &
Wilkins in un sistema, il
Sound System, che già
sulla carta mette i brividi.
Immaginate quattro moduli
per le basse frequenze
ognuno equipaggiato
con 2 driver da 38 cm
già a bordo dei CT800 e
derivazione delle 801D, e
altrettanti quattro moduli
per le medio/alte con a
bordo 1 mid FST da 18
cm, 4 tweeter a cupola
con condotto di accordo
Nautilus, e 2 mid/basso da
25 cm. Mobili con struttura
Matrix e bass reflex Flow
Port System. Un impatto
impressionante, per un
prodotto davvero senza
compromessi.
A QUANDO
IN PRODUZIONE?
Quello che ci si chiede è
se un sistema del genere è
solo il preludio di Bowers
& Wilkins al suo ingresso
nel mercato PA, un
mercato che punta troppo
spesso sulla quantità
piuttosto che sulla qualità,
e dove un marchio come
B&W manca. L'azienda
risponde in modo piuttosto
secco. Dicono infatti che
il prodotto non sarà mai
commercializzato, ma
solo utilizzato durante gli
eventi B&W... Ci crediamo
poco, ma certo mancava
al costruttore inglese un
sistema che riuscisse a
YSTEM
038 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
trasferire il concetto di
qualità estrema anche
negli eventi pubblici e nelle
grandi aree, impossibili
da sonorizzare con
un qualsiasi prodotto
attualmente a catalogo.
Il primo “vagito” il Sound
System lo ha emesso
al Primavera Sound di
Barcellona, e chi c’è
stato riporta di bassi che
si sentivano per tutto il
lungomare della bella
cittadina basca.
Non stentiamo a crederci.
La pressione sonora
a 8 mt è di 120 dB, e
l’amplificazione attiva
è realizzata con moduli
Classè derivati dalla serie
CT, a buon intenditor…
Il Sound System è
composto da 4 moduli
per le basse frequenze,
ognuno con 2 driver da
38 cm, e altrettante unità
per medio alti con 2 driver
da 25 cm, 1 mid FST da 18
cm e 4 tweeter da 2,5 cm con
sistema di accordo Nautilus.
La pressione sonora è di 120
db a 8 mt!
COSTRUTTORE
Bowers & Wilkins
(Inghilterra)
DISTRIBUTORE
Audiogamma,
via Pietro Calvi 16
Milano
02/55181610
www.audiogamma.it
Prodotti Diffusori in-wall - Nuova serie professionale Waterfall Audio
Dedicati
ai system integrator
Conosciuta principalmente per gli originali diffusori con cabinet in vetro,
Waterfall torna oggi a far parlare di sé con una linea inedita di diffusori da
incasso ad elevate performance, che faranno gola a chi sta pensando di
progettare una vera sala cinema
COSTRUTTORE
Waterfall Audio
Francia
DISTRIBUTORE
Tecnofuturo,
via Rodi 6
25124 Brescia
tel. 039/ 2452475
www.tecnofuturo.it
di Paolo Radice
L
a Professional Custom
Series è rivolta alle
installazioni cosiddette
“luxury residential”, ovvero
quelle soluzioni custom che
prevedono per l’impianto home
theater una vera sala dedicata;
e stando a quanto dichiarato
dal costruttore stesso, ben si
adattano ad ambienti fino a 80
mq. La nuova serie si articola
in pochi ed essenziali elementi
(tre in totale, destinati ai canali
frontali, surround ed LFE)
che non complicano la vita
all’installatore e permettono
l’abbinamento anche a
elettroniche particolarmente
impegnative dal punto di vista
elettrico. Grazie al ridotto
spessore in profondità, inoltre,
i diffusori Waterfall agevolano
il system integrator persino
nella progettazione di pannelli
e pareti dedicate: si va dai 99
mm dei satelliti ai 21 cm di sub
e frontali, misure che – per
chi è avvezzo a questo tipo di
cose – la dicono lunga sullo
sforzo progettuale dei tecnici
francesi. Ma non solo, poiché le
specifiche tecniche mostrano
eccezionali doti elettriche, come
la potenza sopportata che arriva
a 600 W per i canali frontali,
la sensibilità medio-alta e la
risposta in frequenza veramente
estesa. Della nuova famiglia, gli
LCR-300 sono i modelli a 3 vie
progettati per i canali frontali
del sistema e sono equipaggiati
con ben 3 driver Atohm da 150
mm di diametro e un tweeter da
20 mm. Questi diffusori sono a
cassa chiusa e i tecnici Waterfall
garantiscono eccezionali doti
dinamiche, grazie anche alla
semplicità di interfacciamento
con impedenze da 4 a 8 Ohm;
la loro sensibilità è di 91dB nel
classico parametro 2,83V/1m.
passiva e con sistema di
caricamento dei bassi in reflex
anteriore. Le sue caratteristiche
non lasciano spazio a dubbi:
tenuta in potenza fino a 600
W continui (900 di picco) e
risposta in frequenza a partire
dai 29 Hz. Per esprimere
queste notevoli doti acustiche
si avvale di due woofer Atohm
da 23 cm di diametro ognuno,
che fanno raggiungere al
diffusore il considerevole peso
di 40 kg, ma in soli 21 cm di
profondità. A completare il
sistema, poi, ci sono i SAT-150,
progettati per coadiuvare gli
altri elementi per la sezione
surround.
I satelliti sono estremamente
compatti nelle dimensioni
(meno di 10cm di spessore), se
rapportati alle prestazioni che
sono in grado di raggiungere,
ma rappresentano un
adeguato sostegno al resto del
sistema. La loro costruzione
è a due vie (1 midwoofer da
150mm e un tweeter da 20mm)
e sono a cassa chiusa come gli
LCR. La sensibilità dichiarata è
di 88 dB (W/m).
UN SUB DA URLO!
Ma un altro pezzo forte del
sistema è rappresentato dal
SUB-600, elemento specifico
destinato a riprodurre le basse
frequenze e qui in forma
CARATTERISTICHE DICHIARATE
LCR-300
Potenza applicabile: 100-300 W (600 W picco)
Altoparlanti: 3 midwoofer 150mm; 1 tweeter 20mm
Risposta in frequenza: 80Hz – 28kHz (±3dB)
Impedenza: 4/8 Ohm
Dimensioni (lxaxp): 570x430x210 mm
Peso: 18 kg
SUB-600
Potenza applicabile: 300-600 W (900 W picco)
Altoparlanti: 2 woofer Atohm 230mm
Risposta in frequenza: 29Hz – 150Hz (±3dB)
Impedenza: 4/8 Ohm
Dimensioni (lxaxp): 570x875x210 mm
Peso: 40 kg
SAT-150
Potenza applicabile: 80-150 W (300 W picco)
Altoparlanti: 1 midwoofer Atohm 150mm; 1
tweeter Atohm 20mm
Risposta in frequenza: 80Hz – 28kHz (±3dB)
Impedenza: 4/8 Ohm
Dimensioni (lxaxp): 570x430x99 mm
Peso: 12 kg
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
039
Tecnologia Networking - I collegamenti HDBaseT
I vantaggi
dell'HDBaseT
Utilizzando un unico cavo, il collegamento HDBaseT può trasferire
segnali di ogni tipo, dal video ad alta risoluzione ai dati Fast Ethernet,
dai segnali audio multicanale alle tensioni di alimentazione.
Le prestazioni, in termini di risoluzione, latenza, banda passante e altri
simili parametri, sono quelle dell’HDMI. Ma la distanza massima
di trasferimento è di gran lunga maggiore
L'HDBaseT permette
di trasferire segnali video
full HD/3D/2K/4K a
dispositivi sia singoli
(connessione point-to-point)
che riuniti in network.
I segnali audio sono
processati da chip HDMI:
è garantita la compatibilità
con tutti i formati standard,
compresi Dolby Digital, dts,
Dolby TrueHD e dts HD-MA.
L’HDBaseT contribuirà a
diffondere ancor di più l’HDMI.
Semmai "l’HDBT soppianterà
gli extender e i ripetitori
HDMI" (Derek R. Flickinger Interactive Homes).
Figura 1 - Lo standard HDBaseT permette di trasferire su un unico cavo Cat5e o Cat 6 – lungo fino a 100 metri – segnali video ad alta risoluzione e in 3D, segnali
audio, dati Ethernet, segnali di controllo e tensioni di alimentazione con potenza massima di 100 watt. La HDBaseT Alliance sintetizza tale multifunzionalità con la sigla
5Play. Nello schema qui proposto si può notare la presenza di due chip evidenziati con tratti blu: sono i chip Valens VS100TX e VS100RX che, collocati
rispettivamente nella sorgente e nel display, fungono da pilota e ricevitore di linea.
S
e nell’ambito del networking
domestico la proliferazione
dei formati e l’invasione di cavi
che ne consegue rappresentano il
disturbo, l’HDBT è senz’altro la cura,
o almeno uno dei rimedi più efficaci.
La sigla sta per HDBaseT (scritto
così, tutto attaccato), e identifica uno
standard di connessione multimediale
ideato da LG Electronics, Samsung,
Sony Picture Enterteinment e
dalla israeliana Valens, un pool di
aziende costituitesi nella HDBaseT
Alliance. Lanciato nel giugno 2010,
lo standard HDBT consente di
trasferire – attraverso un unico cavo
LAN – segnali audio multicanale,
segnali video non compressi fullHD, dati Ethernet 100BaseT, segnali
di controllo e persino tensioni di
YSTEM
040 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
alimentazione di elevata potenza.
Il nuovo standard, che utilizza
reperibilissimi cavi Cat 5e o Cat 6
terminati con connettori RJ-45, può
inviare i segnali fino a 100 metri di
distanza; è senz’altro questo uno dei
dati più rimarchevoli, soprattutto se
lo si confronta con i pochi metri di
gittata dell’HDMI, per fare solo un
paragone.
Entrando più in dettaglio nelle
specifiche rilasciate dalla HDBaseT
Alliance scopriamo che il nuovo
standard permette di trasferire
segnali video full HD/3D/2K/4K a
dispositivi sia singoli (connessione
point-to-point) che riuniti in network.
Dal momento che, come vedremo
meglio più avanti, nella codifica/
decodifica HDBT i segnali sono
processati da chip HDMI, l’HDBaseT
è in grado di garantire tutte le
funzioni-chiave dell’High-Definition
Multimedia Interface 1.4, incluse
EPG, CEC, EDID e HDCP. Anche
l’audio trae vantaggio dal fatto che
i segnali sono processati da chip
HDMI: è garantita la compatibilità
con tutti i formati standard, compresi
Dolby Digital, dts, Dolby TrueHD e
dts HD-Master Audio. La capacità
di trasferire dati Ethernet 100BaseT
consente il dialogo tra sistemi audio,
televisori, computer e altri dispositivi
elettronici, i quali possono accedere
ai contenuti multimediali messi a
disposizione da fornitori di musica
e video in streaming, da NAS, hard
disk esterni, eccetera. Tra i segnali di
controllo che possono viaggiare su
HDBaseT ci sono anche i Consumer
Electronic Controls (CEC), i dati RS232 e USB, gli impulsi IR (infrarossi)
e i dati IP. Menzione particolare
meritano le tensioni di alimentazione
(in corrente continua) trasferibili via
HDBaseT, che possono raggiungere
la ragguardevole potenza di 100
watt: ciò significa che, in un sistema
connesso via HDBT, è possibile
collocare i dispositivi anche in zone
non servite da prese per la corrente
di rete. L’HDBaseT Alliance chiama
5Play convergence l’attitudine
multiformato del suo standard,
perché cinque sono gli elementi
che entrano in gioco: video, audio,
Ethernet, dispositivi di controllo,
alimentazione; in figura 1 si può
vedere un tipico esempio di 5Play
www.simmagazine.it
convergence. È opportuno precisare
che anche se l’HDBaseT utilizza la
medesima codifica di Ethernet e
dispone di un canale Ethernet, non
si tratta, propriamente parlando,
di un’applicazione Ethernet. Va
da sé che uno standard di questo
genere può trovare impiego in
una quantità di applicazioni. La
HDBaseT le suddivide in cinque
gruppi: l’elettronica di consumo,
l’installazione custom (intesa come
la realizzazione di impianti su misura
di qualsivoglia specie, dal sistema
audio video alla rete di computer),
la videoproiezione professionale, il
trattamento dei segnali digitali e l’IPC
(Industrial PC).
RIVOLUZIONE NELLE RETI
Quanto detto fa sorgere spontanea
una domanda: l’HDBT è il successore
dell’HDMI? Detta in termini più crudi:
l’HDBaseT scalzerà l’HDMI, lo renderà
obsoleto facendolo scomparire
dal mercato? A quanto pare no:
«L’HDBT non è il killer dell’HDMI»,
ha scritto Derek R. Flickinger di
Interactive Homes, una società
che fornisce servizi di consulenza
a produttori e installatori di sistemi
elettronici consumer. In effetti basta
guardare lo schema di figura 2 per
rendersi conto che l’HDMI non ha
nulla da temere dall’HDBaseT, anzi:
i chip di trasmissione/ricezione
HDBaseT lavorano, come spiegato
meglio nel box di approfondimento
“Come funziona l’HDBT”, in stretta
collaborazione con i chip HDMI. Altro
che pensione: è anzi ragionevole
supporre, come suggerisce ancora
il direttore di Interactive Homes, che
l’HDBaseT contribuirà a diffondere
ancor di più l’HDMI. «Semmai»
– precisa Flickinger – «l’HDBT
soppianterà gli extender e i ripetitori
HDMI, i quali hanno il difetto di avere
scarsa interoperabilità e di vincolare
l’installatore all’uso di dispositivi
monomarca».
Quanto detto nulla toglie al carattere
fortemente innovativo, forse
rivoluzionario dell’HDBT: «L’HDBaseT
cambierà per sempre il networking
domestico», ha scritto Jason
Evangelho, collaboratore di Forbes,
sulla prestigiosa testata. I punti di
forza del nuovo standard possono
essere sintetizzati come segue:
– Costo dei cavi sensibilmente
inferiore a quello dei conduttori
utilizzati in altri standard di
trasmissione multiformato; un cavo
HDMI di qualità, per esempio, può
costare fino a 10 volte più di un Cat
5e/Cat 6 impiegato nell’HDBaseT;
– Migliori prestazioni: l’HDBaseT
permette di trasferire segnali non
compressi alla velocità di 10,2 Gbps
su tratte lunghe fino a 100 metri. Non
solo: grazie a una tecnica denominata
multi hops, è possibile congiungere
fino a 8 tratte da 100 metri ciascuna,
per complessivi 800 metri;
– Grazie all’HDBaseT è per la prima
volta possibile trasferire su un
singolo cavo, insieme a dati digitali
e a segnali audio video, tensioni di
alimentazione con potenza fino a 100
watt;
– Semplicità d’uso: con un solo
cavo si possono connettere e
alimentare computer, lettori Blu-ray/
DVD, televisori, amplificatori audio,
decoder e altri dispositivi, per una
flessibilità e praticità straordinarie;
– Possibilità di usare reti già cablate:
per installare un sistema connesso
via HDBaseT non necessariamente
occorre stendere nuovi cavi; spesso è
possibile utilizzare reti LAN esistenti,
già strutturate.
In figura 3 è riportata una tabella
comparativa che mette a confronto
le prestazioni di HDBaseT con quelle
di HDMI 1.4, DiiVA e DisplayPort
1.2. La superiorità di HDBaseT,
almeno per quel che riguarda certe
funzioni, è indiscutibile: la lunghezza
massima delle tratte è di pochi metri
per l’HDMI, di 26 metri per DiiVA e
di 15 metri per DisplayPort, contro i
100 metri di HDBaseT; né HDMI né
DisplayPort sono in grado di trasferire
tensioni di alimentazione, mentre
DiiVA può maneggiare potenze
massime di 5 watt, a fronte dei 100
watt di HDBaseT.
UNO STANDARD INCLUSIVO,
APERTO AL DIALOGOIALOGO
L’HDBT si basa su due chip prodotti
dalla Valens, il VS100TX e il VS100RX.
I suffissi TX e RX, forse è superfluo
precisarlo, stanno rispettivamente per
«trasmettitore» e «ricevitore»: il primo
è collocato nella sorgente di segnale,
il secondo nel dispositivo terminale
della linea HDBaseT, che potrà
Schema di un impianto di
automazione costruito attorno alla
Crestron DMPS-300-C, unità di
controllo e routing di segnale per
uffici, aule e sale conferenza. La
DMPS-300-C si avvale della
tecnologia proprietaria DigitalMedia
8G+, progettata in ossequio alle
specifiche HDBaseT: mediante i
connettori DM 8G+ (gli RJ-45 di
colore giallo che vediamo nella parte
bassa del pannello posteriore), la
DMPS-300-C può essere collegata
direttamente a sorgenti e display
HDBaseT-compatibili. Nello schema
in esame, le porte DM 8G+ dell’unità
Crestron comunicano, attraverso le
tratte di colore turchese, con due
laptop e due proiettori: dal momento
che né i laptop né i proiettori sono
dotati di connettori HDBaseT, in
questo caso il collegamento diretto
non è possibile; è necessario utilizzare
due DM-TX-201-C e due DM-RMC100-C che operano come interfacce
DM 8G+/HDMI.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
041
Tecnologia Networking
essere un televisore, un proiettore,
un amplificatore o altro. Facendo
nuovamente riferimento alla figura
2, si noterà che il chip trasmettitore
(TX) fornisce due uscite distinte, una
HDBaseT su connettore RJ-45 e
un’uscita HDMI, il che conferma le
parole di Derek R. Flickinger riportate
sopra. L’HDBaseT, insomma, è uno
standard inclusivo, non esclusivo,
capace di retroattività non soltanto
nei confronti dell’HDMI ma anche
di altri standard di connessione,
come si può vedere in figura 4, che
mostra uno switcher HDBT utilizzato
in veste di convertitore di formati.
ai test previsti. Se i test vengono
superati, il prodotto potrà fregiarsi
del logo HDBT, che garantisce non
soltanto la conformità allo standard
ma anche l’interoperabilità e la
compatibilità tra prodotti di marca
diversa. Attualmente la lista delle
aziende che fanno parte della
galassia HDBaseT comprende, oltre
naturalmente ai quattro soci fondatori
della Alliance (Sony Pictures, LG
Electronics, Samsung e Valens), nove
contributor, tra i quali Atlona, Crestron
ed Epson, e 63 adopter, nel quale
gruppo figurano AMX, Gefen, Hitachi,
Onkyo e Pioneer.
Criterion HDMI 1.4 DiiVA
Figura 2 - Schema di una connessione HDBaseT: la linea è pilotata da un Valens VS100TX
e ricevuta dal chip complementare VS100RX. Come si può notare, i Valens – attualmente
gli unici chip HDBT disponibili sul mercato – necessitano di un trasmettitore e di un
ricevitore HDMI incorporati (embedded) nello stesso dispositivo che ospita i chip Valens.
DisplayPort 1.2
Uncompressed 10.2 Gbps
13.5 Gbps
Up to 21.6Gbps
Video /audio(17G of actual data)
Maximum Cable Few meters
26m
15m for 5G (limited to
Length1080P,24bit) 3m for 5G-21.6Gbps
Cable
HDMI Cable
A DiiVA Proprietary Cable DisplayPort cable
Connector
HDMI Connector A DiiVA Proprietary connector
DisplayPort Connector
HDBaseT 1.0
Up to 10.2Gbp _HDBaseT is capable
of scaling up 20Gbps
Up to 100m _Including the support of
multi hops (8x100m)
Low cost standardcat5e/6 LAN
cable
Standard RJ-45 connector
No5WNo
Charging Power
Up to 100W _Can be use
for powering remote TVs
Ethernet100MbpsGigabit720Mbps
100Mbps _HDBaseT icapable of
scaling up to Gigabit
NoYesYes
Daisy Chain
Yest
NoNo NoFriendly
Installation_
Yes _Use existing network wiring,
field terminated connector
USBNoYesYes
Up to 10.2Gbp _HDBaseT is capable
of scaling up 20Gbps
Networking
No
Daisy and Star topologies Daisy and Star topologies
Figura 3 - Questa tabella, rilasciata dalla HDBaseT Alliance, mette a confronto le
prestazioni dell'HDBaseT con quelle di tre standard similari: HDMI 1.4, il cinese
DiiVA e il DisplayPort 1.2 promosso dalla VESA (Video Electronics Standards
La flessibilità e la capacità di dialogo
dell’HDBT emerge in modo ancora
più evidente dallo schema di figura 5,
che mostra un sistema multiroom nel
quale figurano le apparecchiature più
diverse, dalla console per videogiochi
con uscita HDMI al personal
computer con porta USB.
AZIENDE E PRODOTTI
CERTIFICATI HDBT
Le aziende che desiderano entrare
nella lista dei produttori certificati
HDBT non devono far altro che inviare
il dispositivo-candidato alla HDBaseT
Alliance, che sottoporrà il prodotto
YSTEM
042 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
La lista dei dispositivi certificati è
troppo lunga perché la si possa
pubblicare per intero. Il portale della
HDBaseT Alliance ( HYPERLINK
“http://www.hdbaset.org” www.
hdbaset.org) pubblica però una
selezione di otto prodotti che
possiamo senz’altro riportare:
si tratta delle matrici Atlona ATPRO2HD1616M, Crestron DMMD6x6 e Crestron DMPS-300-C, del
proiettore Epson PL Pro G6900WU
e dell’extender ELPHD01 (Epson),
dell’extender Gefen GTB-HDMI3DTV, del sintoamplificatore Pioneer
SC-79 e dell’ampli/ricevitore/
Extended-range D.C.and Star topol.
Entire home and in-room converage
as well as commercial and industrial
installations
Association). In alcune specialità, come la lunghezza della tratta e la potenza
massima della tensione di alimentazione, l'HDBaseT risulta di gran lunga
superiore agli altri standard.
Figura 4 - L’HDBaseT è uno standard inclusivo, nel senso che ha un notevole grado
di retroattività non solo nei confronti dell’HDMI ma anche di altri standard di
connessione: in quest’immagine (gentilmente concessa dalla Valens) vediamo uno
switcher HDBT utilizzato come convertitore di formati, tra i quali si riconoscono l’RCA
audio e il digitale ottico.
www.simmagazine.it
COME FUNZIONA L'HDBT
L’HDBaseT utilizza la medesima tecnologia impiegata in alcune versioni dello
standard Ethernet. Tale tecnologia, che prende il nome di Pulse Amplitude
Modulation (PAM), rappresenta i dati digitali mediante differenti livelli di tensione
continua che si succedono a frequenze elevate; Ethernet 1000BaseT, per
esempio, utilizza quattro coppie di segnali a 125 Mbps, per un data rate
complessivo di 1000 Mbps: si parla in questo caso di una codifica di livello PAM-5.
Altre versioni Ethernet, come la 10GBaseT, prevedono un livello di codifica
PAM-16 (16 livelli discreti di tensione). Ma vediamo in che modo la Pulse
Amplitude Modulation è utilizzata nello standard HDBaseT; occorre precisare che
si tratta di una versione proprietaria della PAM. Per comprenderne il principio di
funzionamento è bene fare nuovamente riferimento allo schema di figura 2, nel
quale si vede il trasmettitore HDMI della sorgente di segnale collegato
direttamente al pilota di linea VS100TX: in questo caso la PAM viene utilizzata per
rimodulare tutti i segnali HDMI e di controllo prima di inviarli ai doppini pilotati dal
VS100TX. L’HDBT, dunque, non si limita a trasferire i segnali HDMI su cavi Cat 5 o
Cat 6 come fanno molti extender HDMI anche di buona qualità, esponendo così i
segnali ai problemi dovuti al trasferimento ad alta frequenza su lunghe tratte, ma
li processa, li rimodula attraverso la PAM e solo dopo li affida alle linee cablate,
ovviando così ai problemi di cui si è appena detto. Nel box sono pubblicati gli
schemi a blocchi dei due chip Valens. Per semplicità ci limiteremo ad analizzare il
solo schema del trasmettitore VS100TX (figura 5). Cominciamo dai pin raffigurati
sul lato sinistro dello schema, denominati Rx0+/-, Rx1+/-, Rx2+/- e RxC+/-: i primi
corrispondono ai tre canali colore del TMDS (rosso, blu, verde) provenienti dal
chip HDMI; si noterà infatti che le frecce del flusso di segnale sono dirette verso il
VS100TX, e precisamente verso lo stadio ricevitore TMDS; le coppie di segni +/indicano la natura differenziale delle linee di segnale. La quarta linea, denominata
RxC+/-, riceve il clock TMDS. Questi segnali trasportano anche l’audio, che viene
sottoposto a multiplexing esattamente come accade nell’HDMI. Ora spostiamoci
sul lato destro dello schema. I quattro pin denominati HDBT0+/-, HDBT1+/-,
HDBT2+/- e HDBT3+/- corrispondono alle quattro coppie di doppini del physical
layer collegate al connettore di uscita RJ-45. Come si vede, il chip HDBaseT opera
come un pass-through dei segnali TMDS, che vengono modulati attraverso la
PAM. Gli altri quattro pin dislocati sul lato destro dello schema, denominati «pass
through mode», sono collegati al connettore di uscita HDMI; sta al produttore la
scelta di dotare o meno di uscita HDMI l’apparecchiatura su cui il VS100TX è
installato. Lungo la parte alta dello schema compaiono i pin delle linee addizionali
che normalmente viaggiano in modalità non differenziale lungo il cavo HDMI,
come la linea Consumer Electronics Control (CEC) e la Display Data Channel (DDC).
Fig. 5 - Schema a blocchi del pilota di linea HDBaseT VS100TX prodotto dalla Valens.
Fig. 6 - Schema a blocchi del ricevitore di linea VS100RX, complementare al VS100TX.
ripetitore WyreStorm AMP-001010. È ragionevole supporre che
l’elenco delle aziende e dei prodotti
certificati HDBT sia destinato ad
allargarsi sempre più, dal momento
che la HDBaseT Alliance mostra una
notevole propensione all’innovazione
tecnologica: il lancio di HDBT 1.0,
come detto in apertura, risale al
giugno 2010. Nell’agosto scorso
(2013) ha visto la luce la versione 2.0,
che offre un’inedita funzione plug ‘n’
play denominata HomePlay. Senza
scendere troppo nei dettagli tecnici
ci limitiamo a dire che la versione 2.0
aggiunge alla dotazione della 1.0,
con la quale è peraltro pienamente
compatibile, alcune funzioni come
il networking, la commutazione e il
control point: se la versione 1.0 era
(è) uno standard point-to-point, la
2.0 è uno standard di trasmissione
point-to-multipoint. Altra caratteristica
di rilievo di HDBT 2.0 è il supporto
USB 2.0, che consente di trasferire su
lunghe distanze i dati del diffusissimo
bus seriale. Forse la miglior sintesi
dei vantaggi apportati dalla nuova
versione di HDBT, e con questo
concludiamo, l’ha data Michael
Risling, responsabile marketing della
HDBaseT Alliance: «HomePlay mette
a disposizione degli utenti consumer
un modo semplice ed economico
per avere gli stessi vantaggi offerti
da HDBT agli utenti professionali». Il
mondo professionale e il consumer,
insomma, si danno la mano.
Schema di un impianto multiroom (per gentile concessione della Valens) nel quale
figurano quattro sorgenti il cui segnale, smistato da uno switcher HDBT, viene inviato
a tre display collocati in camera da letto, soggiorno e home office;
lo switcher opera anche da convertitore, trasformando le uscite della console
per videogiochi, del PC e della set-top box in linee HDBaseT collegabili ai display.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
043
Tecnologia Digital Audio - Il Dolby Atmos arriva a Roma
Dolby
Revolution
Il Dolby Atmos non è solo
un sistema surround con
qualche canale in più. Si tratta
di uno standard innovativo,
basato sul concetto di
«oggetti sonori».
Il sistema di riproduzione audio Dolby Atmos sbarca a Roma e lo fa nella sala
DeLuxe, la più grande delle sale indoor della Casa del Cinema di Villa Borghese
che va ad aggiungersi alle 390 sale di proiezione in tutto il mondo equipaggiate
con il nuovo sistema di riproduzione firmato Dolby
Sono oltre 100 i film codificati
Dolby Atmos, due dei quali
hanno vinto l’Oscar; più di 60
gli studi di postproduzione,
7 le major che stanno
investendo nell’Atmos.
di Marco Galloni; foto di Riccardo Ippoliti
L’inaugurazione della sala Dolby Atmos della Casa del Cinema era così organizzata: conferenza stampa al mattino, buffet lunch alle ore 13, proiezione del film
300 – L’alba di un impero nel pomeriggio. Nella foto, la sala prima dell’inizio della conferenza stampa.
R
oma, 18 marzo 2014: si
inaugura l’impianto 3D
Dolby Atmos appena
installato all’interno della sala
Deluxe della Casa del Cinema di
Villa Borghese. La Deluxe, con i
suoi 124 posti/poltrona Lino Sonego
in velluto rosso, viene così ad
aggiungersi alle oltre 390 sale di
proiezione Dolby Atmos realizzate
in tutto il mondo; oltre 100 i film
codificati con il nuovo sistema, due
dei quali hanno vinto l’Oscar, più di
60 gli studi di postproduzione, 7 le
major cinematografiche che stanno
investendo nell’Atmos (dati rilasciati
dalla Dolby relativi al 2013).
YSTEM
044 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
E pensare che nel 2012, l’anno
in cui il nuovo sistema è stato
presentato, le sale erano appena
25. Le cause di una così rapida
diffusione sono molteplici.
Di certo un ruolo decisivo lo
giocano le prestazioni del Dolby
Atmos, di cui i partecipanti
all’inaugurazione della sala romana
hanno avuto una dimostrazione più
che convincente. Ma il successo
del nuovo sistema Dolby si spiega
anche, come vedremo più avanti,
con la semplificazione dell’intera
filiera di lavorazione, dalla
codifica delle colonne sonore alla
distribuzione dei film.
OGGETTI SONORI
Il Dolby Atmos non è semplicemente
un surround digitale con qualche
canale in più. È un sistema
radicalmente diverso, possiamo
dire rivoluzionario. Se consideriamo
i passaggi dalla monofonia alla
stereofonia e dal surround analogico/
matriciale al digitale come le due
principali tappe evolutive dell’audio
cinematografico, il Dolby Atmos
rappresenta senz’altro la terza.
Durante la presentazione del sistema
della Casa del Cinema, Marco Stefani
– consulente Dolby e specialista
Atmos – ha parlato di «suono
d’oggetti», di «oggetti sonori», dove
con questa espressione sono da
intendersi «gruppi di suoni che,
nella sala, condividono la medesima
collocazione fisica» (la definizione è
della Dolby). Questi oggetti sonori,
che possono essere sia statici sia in
movimento, sono controllati tramite
metadati che ne definiscono la
posizione in ogni istante. Durante la
riproduzione della colonna sonora
gli oggetti sonori non vengono
convogliati tutti insieme su questo
o quel canale, come avviene nei
sistemi 5.1 o 7.1, bensì indirizzati
separatamente verso i vari diffusori;
la collocazione spaziale degli oggetti
sonori segue fedelmente quella
www.simmagazine.it
Figura 1 - Disposizione dei diffusori in
una tipica sala cinematografica Dolby
Atmos. Si contano ben 49 diffusori: in
rosso sono contrassegnati i diffusori
presenti prima che la sala ricevesse il
trattamento Dolby Atmos, che sono poi
quelli dei sistemi 5.1 o 7.1; in blu sono
raffigurati i diffusori side surround
(laterali) e top surround (superiori, a
soffitto); il verde contraddistingue i
diffusori anteriori opzionali e mentre il
viola i subwoofer surround. Sotto, Pino
Chiodo (a destra), fondatore e titolare
della Pino Chiodo Cinema Engineering,
partner di Cinemeccanica nella
realizzazione della sala Deluxe.
Existing Screen Loudspeaker
Existing Surround Loudspeakers
impostata dagli ingegneri, in fase di
registrazione e codifica della colonna
sonora, tramite joystick. Il risultato
più immediato di tale procedura
di assegnazione è un aumento
impressionante della risoluzione
spaziale, rispetto a quella dei
sistemi 5.1 o 7.1. Per avere un’idea
Addittional Side Surround
Optional Screen Loudspeaker
Addittional Top Surround
Surround Subwoofer
di quanto grande possa essere
questa risoluzione basta guardare la
piantina di figura 1, che rappresenta
la disposizione dei diffusori all’interno
di una tipica sala Dolby Atmos: si
contano ben 49 speaker, tra diffusori
principali, surround, subwoofer e
diffusori addizionali. In un sistema
5.1 o 7.1 i suoni di uno stesso canale
o fronte sonoro uscirebbero in
modo uniforme dal medesimo array
di diffusori. Nel Dolby Atmos no: è
possibile che dal primo diffusore
surround collocato lungo la parete
sinistra esca un oggetto sonoro A,
dal secondo un oggetto B, dal terzo
un oggetto C e via dicendo, dando
vita a una sinfonia che è difficile, per
non dire impossibile, descrivere a
parole.
IL SUONO SOPRA LA TESTA
Un’altra peculiarità del Dolby
Atmos è il cosiddetto «overhead
sound», il suono che viene da sopra
la testa. Mentre il campo sonoro
dei sistemi 5.1 o 7.1 si gioca quasi
esclusivamente sul piano orizzontale,
il Dolby Atmos prevede un certo
numero di diffusori fissati al soffitto
della sala e diretti verso gli spettatori
sottostanti; in riferimento alla figura
1, i diffusori top surround sono
rappresentati sotto forma di 18
rettangoli blu. I diffusori «overhead»
creano un emisfero superiore nel
quale vengono collocati oggetti
sonori quali canti di uccelli, stormir di
Un’immagine della sala Deluxe vista
dal basso, poco prima della
proiezione del film 300 – L’alba di un
impero. Con i suoi 124 posti, la
Deluxe è la più grande delle sale
indoor della Casa del Cinema di Villa
Borghese, la prima e per il momento
unica sala romana equipaggiata con
sistema 3D Dolby Atmos.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
045
Tecnologia Digital Audio
fronde, rumore di pioggia, elicotteri
di passaggio, eccetera. Il fatto che i
diffusori «overhead» siano collocati
tra le file dei surround laterali
consente tra l’altro di colmare quella
zona che, nei sistemi 5.1 o 7.1, resta
vuota; ne conseguono spostamenti
front/rear e sinistra/destra molto più
regolari e fluidi.
La terza peculiarità del Dolby Atmos
sta nella correlazione timbrica e
nell’impiego di diffusori surround
che hanno la medesima risposta
in frequenza e lo stesso SPL dei
diffusori anteriori, al contrario di
ciò che avviene nei sistemi 5.1 o
7.1: in questi ultimi spesso i suoni
subiscono un decremento di SPL
e una corruzione timbrica quando
vengono spostati (panning) da un
fronte all’altro, ciò che ha sempre
creato problemi agli ingegneri e ai
tecnici di mixer.
IL SUONO A STRATI
Quanto detto potrebbe indurre
qualche preoccupazione nei più
tradizionalisti, in coloro che, abituati
ai sistemi surround tradizionali,
temono un salto troppo brusco, un
passaggio evolutivo troppo grande.
Intendiamo subito rassicurarli.
Ferma restando la portata innovativa
del nuovo sistema Dolby, l’Atmos
supera ma non rinnega i sistemi
5.1 e 7.1, con i quali mantiene un
certo grado di retrocompatibilità
e una certa parentela, una linea di
continuità genetica. Alcuni elementi
sonori, come per esempio i riverberi
e gli effetti d’ambienza, vengono
riprodotti con maggior realismo se
affidati ad array di diffusori piuttosto
che ai diffusori single-point del
Dolby Atmos. Sebbene questi effetti
possano anch’essi essere trattati
e indirizzati come oggetti sonori,
traggono più grande beneficio
dalla riproduzione basata su canali.
Oltre agli oggetti sonori, perciò,
il Dolby Atmos supporta anche
i cosiddetti bed (strati), prodotti
di sottomissaggio basati sulla
suddivisione in canali propria dei
sistemi 5.1 e 7.1 (vedi figura 3). Questi
strati possono essere organizzati
in differenti configurazioni di canali,
5.1, 7.1 o anche 9.1; il Dolby Atmos
permette di codificare fino a 128
tracce, 118 riservate agli oggetti
sonori e 10 (9.1) ai bed.
BENEFICHE RICADUTE
SULL’INTERA FILIERA DEL FILM
Fin qui abbiamo analizzato il Dolby
Atmos a partire da un unico punto
Figura 2 - L’interfaccia utente che consente di monitorare i suoni del Dolby Atmos:
sotto forma di sfere gialle sono rappresentati i cosiddetti «oggetti sonori» che
caratterizzano l’innovativo sistema; la Dolby definisce gli oggetti sonori come «gruppi
di suoni che condividono la medesima collocazione fisica».
di vista, quello dell’ascoltatore, del
fruitore. Ma il nuovo sistema Dolby
è oltremodo prodigo, sparge i suoi
benefici su tutti gli operatori della
filiera del cinema, dal regista del film
al gestore della sala di proiezione. Il
regista e gli ingegneri che creano la
track, per esempio, possono contare
su un sistema di una precisione
mai vista prima (basti pensare alla
collocazione vettoriale degli oggetti
sonori), che esalta le loro potenzialità
artistiche; costoro possono
star certi che i suoni, durante la
riproduzione, saranno collocati
esattamente nei punti stabiliti in fase
di registrazione. Il produttore della
pellicola risparmierà tempo e danaro
LE AZIENDE CHE HANNO PARTECIPATO
La prima sala romana dotata di sistema di riproduzione 3D Dolby
Atmos nasce dalla collaborazione tra i Dolby Labs, la Casa del Cinema
di Villa Borghese, la Cinemeccanica di Milano e la Pino Chiodo Cinema
Engineering di Roma, partner di Cinemeccanica. Qui a seguire
riportiamo le loro storie aziendali
Dolby Labs
www.dolby.com
Fondata agli inizi degli anni ’60 (del secolo scorso) dal fisico Ray Dolby, la Dolby si
afferma presto grazie ai suoi riduttori di rumore: ricordiamo il Dolby A-type
(1965), il B-type (1968) e il C-type (1981). Nel 1975 vede la luce il Dolby Stereo,
versatile formato audio per pellicole in 35 mm. Risale al 1982 l’introduzione del
Dolby Surround, mentre nel 1984 nasce l’AC-1, il primo sistema di codifica Dolby
digitale. È poi la volta del Pro Logic (1987), dell’AC-2 (1989), dell’AC-3 (1991), del
Pro Logic II (2000), del TrueHD (2005) e, nel 2012, del Dolby Atmos.
Casa del Cinema
www.casadelcinema.it
La Casa del Cinema ha sede all’interno di un edificio storico acquistato dai
principi Borghese nel 1833. Caduto in rovina negli anni ’70 (del ‘900) e restaurato
nel 2001, l’edificio si sviluppa su una superficie di 2500 metri quadrati. La Casa
del Cinema dispone di diverse sale: oltre alla Deluxe (124 posti) ci sono la sala
Kodak (64 posti), che ospita convegni, dibattiti e presentazioni di libri, la sala Gian
Maria Volontè (35 posti), le sale espositive intitolate a Sergio Amidei e Cesare
Zavattini, più un teatro all’aperto da 200 posti.
YSTEM
046 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
Cinemeccanica S.p.A
www.cinemeccanica.eu
Fondata nel 1920 e oggi presente in 90 paesi del mondo, Cinemeccanica
è una delle più importanti produttrici di apparecchiature
cinematografiche. Tra queste ricordiamo i moduli Cinecloud, server rack
per il cinema digitale, il videoscaler MAI 4K e il TMS (Theater
Management System).
La società, che nel 2004 è diventata partner della Barco, può contare su
un personale altamente qualificato: oltre l’80% degli addetti ha una
preparazione tecnica di livello universitario.
Oltre a produrre apparecchiature, Cinemeccanica progetta e installa sale
cinematografiche in tutto il mondo.
Pino Chiodo Cinema Engineering
www.pinochiodo.it
Fondata nel 1997 da Pino Chiodo, ingegnere del suono dal curriculum
impressionante – ha collaborato, solo per fare qualche esempio, con
Sting, Gil Evans, Baglioni, Venditti, De Gregori, Rai, Mediaset, TMC – la
Pino Chiodo Cinema Engineering progetta e realizza sale
cinematografiche di altissimo livello tecnologico/qualitativo.
La società si occupa di tutto, dalla progettazione alla realizzazione dei
sistemi audio e di proiezione, dal trattamento acustico al reperimento
delle apparecchiature, dagli impianti di climatizzazione alla consulenza.
Di recente in seno alla società è nata, in collaborazione con
Cinemeccanica, una divisione specializzata nel D-Cinema e nel 3D.
www.simmagazine.it
IL PROCESSO DI DECODIFICA/RIPRODUZIONE DOLBY ATMOS
Come anticipato nel testo, il Dolby Atmos permette di codificare fino a 128 tracce
audio, 118 riservate agli oggetti sonori e 10 agli effetti d’ambienza e di riverbero
dei bed. In figura vediamo lo schema a blocchi del sistema di decodifica e
riproduzione del sistema: le 128 tracce vengono applicate agli ingressi del
processore Dolby Atmos, che assegna i delay e le equalizzazioni ai canali, agli
oggetti sonori e ai diffusori. I canali bed sono inviati sia ai diffusori collocati dietro
lo schermo sia agli array disposti lungo i fianchi e la parete posteriore della sala,
mentre gli oggetti sonori sono inviati ai diffusori single-point secondo i diagrammi
vettoriali stabiliti in fase di registrazione. I segnali così decodificati, equalizzati e
Schema a blocchi del processo di decodifica/riproduzione Atmos: le 128
tracce audio vengono applicate al processore Dolby (primo blocco a sinistra)
che assegna i delay e le equalizzazioni ai canali, agli oggetti sonori e ai
Una porzione del soffitto della sala
Deluxe: si riconosce uno dei diffusori
«overhead» collocati sopra le teste degli
spettatori, a creare un emisfero
superiore che aggiunge una terza
dimensione al campo sonoro. I diffusori
«overhead», collocati nella zona
centrale del soffitto, diffondono oggetti
sonori quali il canto degli uccelli, il
rumore della pioggia, il rumore di un
aereo, eccetera.
grazie alla semplificazione delle fasi
di lavorazione, mentre gli operatori
della distribuzione vedranno il loro
lavoro facilitato dal fatto che il
Dolby Atmos, come ha sottolineato
Marco Stefani, utilizza un unico
DCP (Digital Cinema Package) e una
sola KDM (Key Delivery Message). I
gestori delle sale cinematografiche,
infine, trarranno vantaggio da
quello che Dolby definisce playback
processati vengono immessi nell’ultimo anello della catena di riproduzione, quel
processing speaker che li assegna ai diffusori; il processore può pilotare fino a 64
diffusori. L’algoritmo di riproduzione tiene anche conto della potenza che i
diffusori possono maneggiare e della loro risposta in frequenza; la funzione di
bass management e l’aggiunta di subwoofer posteriori consentono di utilizzare
diffusori surround più piccoli e di ridurre lo stress a loro carico. Le specifiche
Dolby Atmos prevedono inoltre l’impiego di diffusori surround laterali collocati
nelle vicinanze dello schermo, così da garantire una transizione più regolare dal
fronte anteriore al posteriore.
diffusori; i segnali, suddivisi nei due blocchi “bed” e “oggetti sonori”,
vengono quindi dosati in livello e assegnati al processore speaker (ultimo
riquadro a destra), che li invia ai diffusori.
scalabile, vale a dire l’ottimizzazione
automatica del sistema (che si adatta
alle caratteristiche della sala in cui
viene installato), e dalla grande
facilità di aggiornamento. Una sala
Dolby Atmos, ha spiegato Pier Carlo
Ottoni di Cinemeccanica, la società
milanese che ha realizzato l’impianto
della Casa del Cinema, deve avere
una superficie minima di 50 mq per
un’altezza di almeno tre metri. I costi
di allestimento, ha aggiunto Ottoni,
non sono esagerati: una sala Dolby
Atmos costa in media poco più del
doppio di una sala tradizionale;
è ragionevole ipotizzare che il
sovrappiù si possa ammortizzare
rapidamente grazie all’incremento dei
visitatori e magari, come ha suggerito
David Hernandez della Dolby,
ritoccando il prezzo del biglietto,
come già si fa in altri paesi.
Oltre agli oggetti sonori, il Dolby Atmos supporta anche i cosiddetti "bed (strati)",
prodotti di sottomissaggio basati sulla suddivisione in canali dei sistemi audio
tradizionali. In questi strati o bed sono registrati suoni che, come i riverberi e gli
effetti d’ambienza, sono riprodotti meglio se affidati
ad array di diffusori, piuttosto che agli speaker single-point dell'Atmos.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
047
Tecnologia Digital Video - La gamma Digital Media di Crestron per il 4K
Il senso di Crestron
per il 4K
Lo standard 4K garantisce una risoluzione quattro volte superiore a quella
del 1080p. Ma i suoi segnali sono delicati, distribuirli su lunghe distanze
è arduo e i problemi di compatibilità tra sorgenti e display, causati dalle
diverse risoluzioni presenti all’interno dello standard, non mancano.
Crestron propone la sua soluzione per risolverli
Il 4K non è uno standard
rigido, monolitico: si tratta
piuttosto di una famiglia
di formati caratterizzati da
risoluzioni e rapporti d’aspetto
simili ma non identici.
La famiglia Crestron
DigitalMedia 4K comprende
matrici di distribuzione
modulari, schede di
ingresso/uscita, extender e
ricevitori di linea.
di Marco Galloni
A
ll’ISE 2014 (Integrated Systems
Europe), nel febbraio scorso,
Crestron ha offerto al pubblico
una dimostrazione live del suo sistema
di commutazione 4K in tempo reale:
«Diversi altri marchi» – ha dichiarato
la casa americana, sulla quale
scarichiamo tutte le responsabilità
dell’affermazione – «si definiscono
“4K ready”, ma avrebbero dovuto
essere pronti per il nuovo standard
già lo scorso anno o addirittura nel
YSTEM
048 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
2009, come lo era Crestron con la
linea DigitalMedia». Con il termine 4K,
lo ricordiamo brevemente, si intende
uno standard ad alta risoluzione
ideato per il cinema digitale, per la
televisione digitale e per la computer
grafica. Tale standard ha una
risoluzione orizzontale dell’ordine
dei 4000 pixel (la sigla 4K sta
appunto per 4000); negli standard
inferiori, come il 720p e il 1080p, la
parte numerica si riferisce invece alla
risoluzione verticale: in questo senso
la notazione 4K risulta invertita, se
così si può dire, rispetto a quella degli
altri standard. I punti di forza del 4K
rispetto agli standard con risoluzione
inferiore si possono riassumere in una
miglior definizione dell’immagine, in un
maggior dettaglio, in una più elevata
velocità di movimento delle figure e in
una superficie di proiezione più ampia.
Occorre precisare che il 4K non è uno
standard monolitico: si tratta piuttosto
di una famiglia di formati simili ma non
identici, caratterizzati da risoluzioni e
aspect ratio (rapporto tra lunghezza e
altezza dell’immagine) differenti, come
vedremo tra non molto.
UNO STANDARD CHE METTE
A DURA PROVA PROGETTISTI
E INSTALLATORI
L’uso del 4K garantisce prestazioni
di gran lunga superiori a quelle degli
standard con risoluzione inferiore,
www.simmagazine.it
Questo grafico mette in evidenza le differenze di risoluzione tra lo standard televisivo
4K Ultra HD e gli standard 480i, 720p e 1080p: la risoluzione del 4K UHD, pari a
3840 x 2160, è esattamente quattro volte quella del formato 1080p (1920 x 1080).
La sigla 4K non indica in realtà un singolo standard ma una famiglia di formati che
differiscono, anche se di poco, per risoluzione e rapporto d’aspetto: in questa figura
vediamo rappresentate, sotto forma tabellare e grafica, le differenze tra il formato
televisivo 4K Ultra HD (risoluzione 3840 x 2160, rapporto d’aspetto 16:9) e il formato
cinematografico DCI 4K (4096 x 2160, 17:9).
ma per contro chiama i progettisti
e gli installatori di sistemi per la
distribuzione del segnale a un
impegno maggiore. Ciò è dovuto
principalmente alla larghissima banda
passante richiesta per trasferire
i segnali 4K, che è dell’ordine
dei 10 Gbps, e alle differenze di
risoluzione e di rapporto d’aspetto cui
accennavamo poc’anzi. Progettisti
e installatori si trovano pertanto
La DM-MD64X64 della linea
Crestron DigitalMedia,
matrice modulare da 64
ingressi per 64 uscite
progettata per impianti su
larga scala. È in grado di
distribuire a grandi distanze
segnali di ogni tipo: 4K,
HDMI, formati audio
multicanali, dati Ethernet,
USB e altro.
ad affrontare sfide e problemi che
Crestron riassume nei seguenti cinque
punti:
1) disadattamenti dovuti alle
diverse risoluzioni dei componenti
dell’impianto;
2) necessità di riconsiderare il frame
rate;
3) perdite di integrità del segnale;
4) restrizioni nella lunghezza dei cavi;
5) compatibilità tra sorgenti e display.
Il poco spazio a disposizione ci
impedisce di analizzare nei dettagli tutti
e cinque i punti. Ci limiteremo pertanto
al punto 1, i problemi di adattamento
tra dispositivi con differenti risoluzioni.
I formati 720p, 1080i e 1080p hanno
tutti il medesimo aspect ratio, 16:9
(1.78:1). Dal momento che, fino a poco
tempo fa, pressoché tutte le sorgenti
e tutti i display utilizzavano questo
rapporto, non c’erano grossi problemi
di interfaccia. Con l’avvento del 4K le
cose sono cambiate: non si ha più a
che fare con un solo rapporto d’aspetto
e con una sola risoluzione. Lo standard
televisivo 4K Ultra HD, per esempio,
ha una risoluzione di 3840 x 2160 e
un aspect ratio di 1.78:1 (16:9), mentre
il consorzio Digital Cinema Initiatives
(DCI) stabilisce, per la proiezione dei
film nelle sale cinematografiche, una
risoluzione standard di 4096 x 2160
Il ricevitore DigitalMedia HD-RX3-C-B è dotato di un ingresso per cavi schermati Cat
5e (tecnologia HDBaseT) e di un’uscita HDMI per display di zona; la distanza
massima tra la matrice pilota e l’HD-RX3-C-B è di 100 metri.
I Crestron DigitalMedia Labs, oltre a progettare i dispositivi della linea DM, elaborano procedure, test e
strumenti per la certificazione 4K: utilizzando componenti contrassegnati dal logo Crestron 4K
(nell’immagine), anche se di marche diverse, si ha la certezza che non si presenteranno problemi dovuti alle
differenze di risoluzione e di rapporto d’aspetto.
L’importanza della certificazione Crestron 4K è ben espressa dalle parole di Justin Kennington, technology
manager dei DigitalMedia Labs: «Problemi di compatibilità tra apparecchiature di marche diverse,
limitazioni nella lunghezza dei cavi e disadattamenti di risoluzione hanno tutti il potenziale di
compromettere un sistema per la distribuzione di segnali 4K. La certificazione Crestron 4K è la nostra
garanzia che sorgenti e display soddisferanno pienamente le esigenze di un sistema 4K».
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
049
Tecnologia Digital Video
IL 4K IN UN GIORNO
Crestron, in collaborazione con InfoComm International, offre corsi di
formazione sullo standard 4K della durata di un giorno. I corsi, che si
terranno nelle sedi Crestron di tutto il mondo, hanno lo scopo di fornire
a progettisti, installatori e produttori di terze parti le conoscenze
tecniche necessarie per affrontare la progettazione e la realizzazione di
impianti e dispositivi per la distribuzione di contenuti 4K.
I cor«si 4K in a Day (questo il loro nome) sono suddivisi in due parti: la
prima parte è appannaggio dei docenti della InfoComm University, che
affrontano temi quali le diverse risoluzioni del formato, il frame rate, i
problemi di integrità del segnale, la lunghezza dei cavi e la
compatibilità tra sorgenti e display; nella seconda parte subentrano gli
uomini Crestron, a illustrare con demo e visite guidate al Crestron
Experience Center i prodotti e le soluzioni per la distribuzione 4K. I
titolari della licenza CTS che frequenteranno i corsi riceveranno crediti
per il rinnovo del certificato.
InfoComm, partner di Crestron nell’iniziativa 4K in a Day, è
un’associazione internazionale che rappresenta le industrie dei settori
audiovideo professionale e comunicazioni. Fondata 75 anni fa,
InfoComm International fornisce corsi di aggiornamento, programmi di
formazione e certificazioni.
e un rapporto d’aspetto di 1.90:1
(17:9). Il DCI 4K CinemaScope, altro
esempio, ha una risoluzione di 4096
x 1716 e un rapporto d’aspetto di
2.39:1, quando la risoluzione del DCI
4K Flat è di 3996 x 2160 e l’aspect
ratio di 1.85:1. Insomma, senza
bisogno di elencare le caratteristiche
di tutte le varianti del 4K, appare
chiaro che queste differenze tra
risoluzioni e rapporti d’aspetto
obbligano i progettisti e gli installatori
a scegliere e accoppiare con
grande cura sorgenti e display, pena
distorsioni dell’immagine, perdite nel
livello del segnale, ecc.
LA FAMIGLIA DIGITALMEDIA E LA
CERTIFICAZIONE CRESTRON 4K
Come soluzione a questi problemi,
Crestron propone la famiglia di
switcher, ricevitori di linea ed
extender DigitalMedia. In realtà
non si tratta soltanto di una linea di
prodotti: i DigitalMedia Labs, che
inventano e progettano i dispositivi
DM, operano anche come autorità
garante, elaborando test, procedure
e strumenti di misura per la
certificazione Crestron 4K di prodotti
propri e di altre marche. Sono molte
le case che fanno certificare i propri
prodotti nei DigitalMedia Labs: da
Apple ad Asus, da LG a Panasonic,
per citare solo le più note. Chi
acquista prodotti certificati Crestron
4K può utilizzarli nell’impianto di
distribuzione in tutta tranquillità,
certo che i problemi di cui sopra
non altereranno le prestazioni e la
funzionalità del sistema. La famiglia
DigitalMedia comprende cinque
matrici di distribuzione modulari con
numero di ingressi/uscite variabile da
8 x 8 (mod. DM-MD8X8) a 128 x 128
(DM-MD128X128), un gran numero di
switcher card (schede I/O da montare
negli switcher), più alcuni ricevitori di
linea ed extender (vedi foto). Il senso
di Crestron per il 4K, per riprendere
il titolo dell’articolo, non è un modo
diverso di concepire il 4K, una variante
sul tema, una personalizzazione
tecnologica: è, piuttosto, una filosofia
volta al rispetto e all’esaltazione delle
prestazioni di questo sofisticato
ma anche critico standard per il
trasferimento dei segnali video.
Tra gli argomenti trattati nei corsi 4K in a Day c’è l’adattamento del frame rate: per
trasferire segnali 1920 x 1080 a 60 frame per secondo è necessario un data rate
di 4,46 Gbps (vedi figura); per lo standard 4K a 24, 25, 30, 50 e 60 frame al
secondo occorre un data rate doppio, pari a 8,91 Gbps.
Un’immagine dei pannelli anteriore e posteriore della DM-MD128X128,
che con i suoi 128 ingressi per 128 uscite è la più grande delle matrici
Crestron DigitalMedia.
RESTRIZIONI NELLA LUNGHEZZA DEI CAVI
La larghissima banda passante dei segnali 4K impone, tra gli altri vincoli, severe restrizioni nella lunghezza dei cavi. Da esperimenti condotti nei
DigitalMedia Lab, risulta che utilizzando del semplice cavo Cat 5e non schermato (nella foto) è possibile trasferire segnali video in formato 1080p fino a 100
metri di distanza; se i segnali sono in standard 4K, invece, la distanza scende a 50 metri. Utilizzando del cavo Crestron DM 8G, che ha una larghezza di
banda circa 3,5 volte più ampia di quella del Cat 5e (350 MHz), la distanza massima cui è possibile trasferire i segnali 4K sale a 70 metri.
YSTEM
050 / ISNTEGRATOR
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Tecnologia Distribuzione A/V - HDMI via Cat-5: le soluzioni
L'HDMI in Cat-5
L' High-Definition Multimedia
Interface (HDMI), costituisce
uno dei passi avanti più
importanti nel trasferimento
dei segnali digitali in ambito
consumer.
Quando si tratta di commutare i segnali HDMI o distribuitli in multiroom, soprattutto su grandi
distanze, possono sorgere dei problemi: perdita di qualità, interferenze, ritardi nello scambio dei
codici HDCP, ecc. Ma la soluzione esiste...
di Marco Galloni
I
l progresso tecnologico non
è un rullo compressore che
schiaccia inesorabilmente tutto
ciò che appartiene al passato. Meno
raramente di quanto si pensi, al
contrario, il progresso guarda alle
invenzioni dei tempi andati e ne trae
ispirazione, le recupera, le riporta
in auge, magari rinnovandole un
po’. Un esempio è rappresentato
dall’argomento dell’articolo che
avete appena iniziato a leggere: la
distribuzione dei segnali HDMI via
cavo Cat 5/6/7.
La High-Definition Multimedia
Interface (HDMI), forse è superfluo
ricordarlo, costituisce uno dei
passi avanti più importanti nel
trasferimento dei segnali digitali
in ambito consumer: versatile e
praticissima, garantisce prestazioni
e funzioni rimarchevoli, come la
compatibilità con numerosi formati
3D e con lo standard 4K, il canale
audio di ritorno, la sincronizzazione
labiale dinamica automatica e la
banda passante estremamente
ampia (HDMI versioni 1.4 e 2.0).
YSTEM
052 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
Ma anche l’HDMI ha i suoi limiti,
primo tra tutti la non lunghissima
gittata: i segnali High-Definition
Multimedia Interface, normalmente,
non possono essere trasferiti a
distanze superiori ai 10/15 metri. Ed
è qui che torna in scena il passato,
sotto forma di una tecnologia risalente
agli albori della telefonia analogica: i
collegamenti differenziali o bilanciati.
Per aumentare la portata delle uscite
HDMI, l’industria di settore ha ideato
dei dispositivi in grado di condizionare
i segnali e di trasferirli attraverso
cavi di categoria (Cat 5, Cat 5e, Cat
6, Cat 7), costituiti per l’appunto da
coppie di doppini bilanciati: così
trattati, i segnali HDMI possono
essere inviati a 40, 60, 100 metri di
distanza e in alcuni casi anche oltre.
È bene ricordare che la maggior parte
di questi dispositivi, per non dire
tutti, sono switcher, router e splitter,
vale a dire che non si limitano a
svolgere la funzione di driver di linea
ma consentono anche di smistare,
commutare e selezionare i segnali
High-Definition Multimedia Interface.
AMX DGX 8, SE QUESTO
È UN ENTRY LEVEL
Il primo dispositivo che prendiamo
in esame – l’ordine è puramente
alfabetico – è la matrice DGX 8 della
serie AMX Enova DGX. In realtà la
DGX 8 primeggia anche per altre e
ben più importanti virtù, non solo
perché il suo marchio di fabbrica
inizia con la lettera A: si tratta di una
delle matrici più performanti tra quelle
presentate in questo articolo, e questo
nonostante sia l’entry level della
famiglia Enova DGX, la più piccola
della serie (8 ingressi per 8 uscite); le
altre, vale la pena citarle, sono la DGX
16 (16 x 16), la DGX 32 (32 x 32) e la
DGX 64 (64 ingressi per 64 uscite). La
DGX 8, come le sue sorelle maggiori,
ha struttura modulare, il che consente
di montare all’interno del medesimo
chassis – un 19” da 4 unità rack – una
moltitudine di schede di ingresso/
uscita: schede per il trattamento di
segnali audio surround multicanale,
per segnali video digitali con
risoluzione fino a 4K (HDMI/HDCP,
DisplayPort, DVI) e analogici (RGBHV,
Component, S-Video, compositi),
schede per dati Ethernet e USB,
tensioni di alimentazione e segnali di
controllo bidirezionali. La distribuzione
può avvenire in diversi modi:
combinando le schede di ingresso/
uscita con i trasmettitori/ricevitori
DXLink e DGX è possibile trasferire i
segnali via cavo Cat 6a/Cat 7 o tramite
fibre ottiche single-mode e multimode.
La gittata massima dipende dal
medium utilizzato: 100 metri se si
usano i cavi Cat 6a/Cat 7, 200 metri
con i trasmettitori/ricevitori DXLink
(100 metri tra sorgente e matrice più
altri 100 metri tra matrice e display), da
300 metri a 10 km (10 chilometri!) con i
cavi in fibra DXLink Fiber. Elevatissima
la velocità di trasferimento: i dati
rilasciati del costruttore parlano di
12,8 Gbps, ciò che garantisce una
perfetta riproduzione pixel per pixel di
ogni formato video.
La DGX 8 può contare su alcune
tra le più innovative tecnologie
sviluppate da AMX, come la InstaGate
Pro e la SmartGate. La InstaGate
Pro semplifica la gestione delle
chiavi HDCP, così da eliminare i
ritardi dovuti alla commutazione tra
apparecchiature HDMI; la SmartGate
effettua lo scaling dei segnali video
adattandoli ai parametri di ogni
display e garantendo in tal modo
la massima qualità di immagine.
La AMX DGX 8 è, sotto tutti gli
aspetti, un dispositivo affidabile,
solidissimo, progettato per impieghi
24/7 (24 ore al giorno per 7 giorni la
settimana). Tra le sue caratteristiche
costruttive ricordiamo il controller
NetLinx integrato, che consente
la programmazione semplificata
del sistema, il doppio circuito di
alimentazione sovradimensionato e
la possibilità di inserire ed estrarre le
schede di ingresso/uscita a caldo,
cioè senza togliere tensione alla
matrice. Il distributore italiano non
comunica il prezzo della DGX 8, dal
momento che la struttura modulare
della matrice lo rende alquanto
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Sopra, la matrice modulare AMX Enova DGX8 può distribuire segnali audio/video
analogici e digitali ad alta risoluzione, dati Ethernet e USB, tensioni di alimentazione
e segnali di controllo bi-direzionali a grandi distanze.
variabile; chi fosse interessato può
rivolgersi a Intermark Sistemi (vedi box
distributori).
ATLONA E I CAVI AD ALTE
PRESTAZIONI
La seconda matrice di cui ci preme
parlare è la Atlona PRO3HD, o
meglio la famiglia PRO3HD, che
comprende i matrix switcher ATPRO3HD44M (4 ingressi x 4 uscite)
e AT-PRO3HD66M (6 ingressi x 6
uscite), più alcuni dispositivi ancillari
che fra breve descriveremo. Le
matrici Atlona utilizzano cavi ad
alte prestazioni HDBaseT e PoCc
(Power over Category cable), ciò
che consente loro di inviare i segnali
a 70 metri di distanza e oltre; se
si utilizzano cavi meno efficienti,
come i Cat 5e o i Cat 6, la distanza
massima è limitata a 60 metri. Sotto
tali condizioni, la Atlona garantisce
il perfetto trasferimento di segnali
audio multicanale (Dolby TrueHD e
DTS-HD Master Audio compresi), di
segnali di controllo e di segnali video
con risoluzione fino a 1080p. I cavi
utilizzati per la distribuzione terminano
su dei dispositivi che riconvertono le
linee in formato HDMI, così da poterle
collegare ai display remoti: si tratta dei
ricevitori AT-PRO3HDREC, AT-HDRX
e AT-HDRX-IR, che vanno utilizzati
come si può vedere in figura 1; l’ATPRO3HDREC, il ricevitore impiegato
nello schema, è dotato di un ingresso
RJ-45 per i cavi di categoria, di
un’uscita HDMI, di un’uscita RS-232
e di una coppia di in/out IR. I matrix
switcher Atlona possono essere
controllati via TCP/IP, impulsi infrarossi
bidirezionali e RS-232. Questi i prezzi
al pubblico: 3.025,00 euro per la
matrice AT-PRO3HD44M, 5.445,00
euro per la AT-PRO3HD66M e 302,50
euro per il ricevitore AT-PRO3HDREC (i
ricevitori vanno acquistati a parte).
CRESTRON DM-MD8X8,
PRONTA PER IL 4K
La Crestron DigitalMedia DM-MD8X8
è concepita per i progettisti e gli
installatori che hanno bisogno di
matrici di commutazione flessibili,
personalizzabili, non rigidamente
predeterminate dalla casa costruttrice.
In questo la DM-MD8X8 ha davvero
pochi rivali: si tratta di una matrice
completamente modulare capace
di smistare e distribuire segnali
audio e video, dati Ethernet e USB,
segnali di controllo e tensioni di
alimentazione di elevata potenza.
La flessibilità della DM-MD8X8 è in
buona parte dovuta all’ampia scelta
di schede di ingresso e di uscita che
il progettista può combinare in una
gamma di configurazioni praticamente
infinita. Per quanto riguarda i moduli
di ingresso, tutti dotati di uscita
HDMI di servizio e di uscita audio
con downmix 7.1, sono al momento
disponibili schede video per segnali
4K, S-Video, Component, RGBHV,
DVI, HDMI, DisplayPort e SDI, schede
audio analogico/digitali e una scheda
di nuova introduzione per segnali
streaming. Anche la scelta dei moduli
di uscita è ampia: schede con HDMI
e audio analogico, schede con uscita
su cavo di categoria capaci di inviare
segnali non compressi 1080p fino a
100 metri (la distanza scende a 70
metri per i segnali non compressi
4K), schede con uscita su fibra ottica
nonché schede streaming H.264,
uno standard per la distribuzione di
contenuti HD su rete IP. Una funzione
che Crestron tiene particolarmente a
sottolineare, perché quasi esclusiva
della DigitalMedia DM-MD8X8,
è il cosiddetto «breakout audio
nativo», che permette di separare
il segnale audio e di indirizzarlo
verso qualsivoglia destinazione,
un po’ come avviene nelle matrici
analogiche a due livelli. La DMMD8X8, che come si evince dalla
sigla è una matrice a 8 ingressi
per 8 uscite, non è l’unica matrice
modulare del catalogo Crestron: la
casa americana ne propone anche
versioni 16 x 16, 32 x 32, 64 x 64
e perfino 128 x 128, né mancano
versioni semplificate da 8 x 1, 6 x 4 e
6 x 6 ingressi/uscite. Compatibile con
lo standard HDBaseT, la DM-MD8X8
è certificata Crestron 4K e può essere
controllata tramite i comandi del
pannello frontale,
mediante PC con
software gratuito
o per mezzo
di processori
Crestron. La
matrice permette
inoltre la gestione
completa di
segnali 3D,
dell’EDID
(Extended Display
Identification
Data) e dell’HDCP,
il sistema di
protezione per
HD DVD e Blu-ray
Disc; è possibile
effettuare il
troubleshooting, cioè la ricerca e
la soluzione dei problemi e degli
errori di sistema, tramite i controlli
del pannello frontale o per mezzo
del software DM Tool. Quanto alla
massima distanza raggiungibile, essa
dipende dalla scheda di uscita e dal
medium prescelto per la trasmissione
del segnale: con il DigitalMedia
8G, che è l’ultima generazione del
protocollo proprietario DM, si possono
raggiungere i 100 metri utilizzando cavi
Cat 5e, i 300 metri se si utilizzano cavi
in fibra multimode DM 8G Fiber e i 12
km (12 chilometri!) se si fa uso di cavi
single-mode DM 8G SM Fiber. I prezzi
della matrice DM-MD8X8 possono
variare parecchio, perché dipendono
dalle configurazioni di ingresso/uscita
prescelte; in ogni modo si parte da un
minimo di 6.500 euro.
LE MATRICI IBRIDE DI CYP
La filosofia aziendale della britannica
CYP può dire molto su come sono
Sotto, impianto per la distribuzione
HDMI costruito attorno a una matrice
Atlona AT-PRO3HD66M: il cavo di
categoria (tratto verde) è ricevuto da un
AT-PRO3HDREC che pilota un display
remoto (display 1). Un secondo display
è pilotato direttamente da una delle
uscite HDMI mirrored della matrice.
A sinistra, due Matrix Switcher Atlona AT-PRO3HD66M
sovrapposti mostrano i pannelli anteriore (sopra) e posteriore: su
quest’ultimo si riconoscono i 6 ingressi HDMI che vengono
convertiti in altrettante uscite su cavi di categoria.
Qui a fianco,il ricevitore AT-HDRX-RSNET accoglie i cavi di
categoria provenienti dalle matrici Atlona, rimuove eventuali
disturbi captati dalla linea e rende i segnali disponibili su un’uscita
HDMI da collegare ai display di zona; i connettori di colore verde
permettono l’invio e la ricezione di infrarossi e dati RS-232.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
053
Tecnologia Distribuzione A/V
Il pannello posteriore della Crestron DM-MD8X8; l’installatore ha a disposizione un’ampia
gamma di moduli di ingresso e uscita che può combinare secondo le sue necessità.
Nella foto si riconoscono, tra gli altri, i moduli di ingresso RGB, DVI e Component (a
sinistra), e – in basso al centro – il modulo di uscita DMCO-65.
concepiti i suoi prodotti: «Fornire
soluzioni di connettività d’eccellenza
che esaltino le prestazioni dei
dispositivi audio video in ogni
ambiente». Si noti che CYP parla
di «esaltare le prestazioni delle
apparecchiature audio video»,
non soltanto di non corromperle o
di corromperle il meno possibile,
come si conviene a ogni matrice di
distribuzione che si rispetti. Il che
equivale a promuovere gli switcher
HDMI, a trasportarli quasi su un
piano ontologico superiore, se ci
si passa l’espressione: le nostre
matrici, sembra voler dire l’azienda
inglese, non sono semplicemente
dei deviatori, dei commutatori di
segnale, per quanto sofisticati;
hanno la stessa dignità dei dispositivi
primari di una catena audio video,
come le sorgenti, gli amplificatori,
i display. L’offerta CYP contempla
una quantità di switcher e matrici
HDMI capaci di operare nei modi
più diversi: su doppio cavo di
categoria, su singolo cavo in
tecnologia HDBaseT (portata fino
a 100 metri), su singolo cavo in
tecnologia HDBaseT Lite (60 metri).
Dall’ampio catalogo emerge, per
innovazione, flessibilità e altre virtù,
la matrice ibrida PU-444HBTE.
L’aggettivo «ibrida» è dovuto al fatto
che la matrice distribuisce i segnali
sia verso zone remote, mediante
cavi di categoria, sia verso zone
prossime o locali, per mezzo di uscite
HDMI dirette; la PU-444HBTE è una
matrice 4 x 4 (4 ingressi per 4 uscite),
ma stante questa sua natura ibrida
la si dovrebbe più correttamente
dire una matrice 4 x 4 x 4. La
distribuzione verso le zone remote
avviene in tecnologia HDBaseT su
cavi Cat 5e, Cat 6 o Cat 7, il che
consente di trasferire segnali video
con risoluzione fino a 1080 Full HD,
segnali audio multicanali, una linea
LAN, segnali IR bidirezionali e dati
RS-232 e Web GUI/Telnet IP; le uscite
locali possono inviare i segnali fino a
15 metri di distanza, se si utilizzano
cavi HDMI certificati.
Al termine dei cavi di categoria i
segnali devono essere riportati in
formato HDMI per pilotare i dispositivi
di zona: a questo provvedono i
ricevitori PU-507RX, PU-507RX-2H,
PU-507RX-SCD, PU-507WPRX e
PU-1109RX; i ricevitori sono alimentati
attraverso i cavi di categoria
medesimi (PoE, Power over Ethernet).
La PU-444HBTE, che costa 6.653,79
euro, ha una sorella minore, la PU442HBTL in tecnologia HDBaseT Lite:
le uscite locali sono in questo caso
limitate a due (si tratta quindi di una
matrice 4 x 4 x 2), mentre le uscite
remote hanno una gittata massima di
60 metri e possono trasferire, oltre ai
segnali audio video, soltanto impulsi
IR bidirezionali; il prezzo al pubblico
della PU-442HBTL è di 4.931,96 euro.
La Kramer VS-1616D, Matrice modulare da 16 ingressi per 16 uscite, può distribuire
segnali HDMI, DVI e VGA utilizzando contemporaneamente cavi in rame, fibre ottiche e
cavi di categoria denominati DGKat che garantiscono una velocità di trasferimento
molto elevata, 9,6 Gbps.
GEFEN LINEA PRO, MATRICI
PER APPLICAZIONI DIFFICILI
La Gefen GEF-HDFST-848-8ELR
appartiene alla linea PRO del
costruttore californiano, concepita
per applicazioni in settori critici quali
il broadcasting, gli spettacoli dal vivo
e la sanità (strutture ospedaliere,
case di cura, eccetera), nei quali
l’affidabilità è un fattore di primaria
importanza. Non per niente la
GefenPRO è caratterizzata da
controllo qualità su ogni singolo
prodotto, da telai in formato rack
19” e da alimentatori integrati e
sovradimensionati; tutti i prodotti della
linea sono garantiti due anni e godono
di un’assistenza telefonica 24/7. La
GEF-HDFST-848-8ELR è una matrice
8 ingressi per 8 uscite che si avvale
di alcune tecnologie proprietarie (cioè
sviluppate dalla Gefen), come la ELR,
la POL e la FST. La ELR (Extra Long
Range), basata sulla piattaforma
HDBaseT, consente di inviare i segnali
fino a 100 metri di distanza utilizzando
cavi Cat 5e. La POL (Power Over
Line) è una sorta di alimentazione
phantom che permette di alimentare
i ricevitori di linea attraverso i Cat 5e,
così da semplificare l’installazione
e ridurre il rischio di disturbi e anelli
di massa. La sigla FST sta per Fast
Switching Technology: si tratta
di un’implementazione software
che velocizza la procedura di
autenticazione HDCP durante le
commutazioni HDMI; nella GEFHDFST-848-8ELR, la FST prevede
due modalità di esecuzione, Fast
e Slow. Tra le caratteristiche della
matrice Gefen ricordiamo inoltre il
trattamento avanzato dei profili EDID,
la compatibilità con sorgenti e display
DVI, la gestione dell’HDCP per ogni
singolo ingresso e la possibilità di
controllo via IR, RS-232, web server e
Telnet. Per una politica commerciale
volta a tutelare la libertà di distributori,
rivenditori e installatori, la Gefen non
divulga i prezzi dei dispositivi della
linea PRO. Ciò che possiamo dire è
che, cosa degna di nota, nel prezzo
della GEF-HDFST-848-8ELR sono
compresi gli otto ricevitori di linea.
KRAMER VS-1616D, NON SOLO
DISTRIBUZIONE HDMI
La Kramer VS-1616D, una matrice
modulare a 16 ingressi per 16 uscite,
non si limita a distribuire i segnali
HDMI: grazie al cospicuo numero
di schede di ingresso disponibili,
la Kramer può smistare anche
segnali DVI e VGA. Il medium di
trasferimento adottato prende il
nome di Kramer Core: si tratta di
una «infrastruttura di conversione
flessibile», per usare la definizione
del produttore, che permette di
distribuire i segnali a grandi distanze
utilizzando contemporaneamente
cavi in rame, fibre ottiche e cavi
di categoria. L’installatore è libero
di creare le configurazioni che
preferisce, combinando le schede
di ingresso e di uscita. La massima
velocità di trasferimento, un
parametro importante quando si
tratta di distribuire segnali video
ad alta risoluzione, è di 9,6 Gbps.
Per trasferire su cavi di categoria i
segnali TMDS, i segnali di controllo e
quelli di comunicazione, la VS-1616D
sfrutta una tecnologia proprietaria
denominata DGKat Signal Integration;
La matrice 8 x 8 Gefen GEF-HDFST-848-8ELR fa parte della linea professionale del
produttore statunitense; tutti i prodotti della linea GefenPRO sono garantiti due anni.
Sopra la matrice è poggiato uno degli otto ricevitori di linea forniti in dotazione.
YSTEM
054 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
www.simmagazine.it
La matrice tvONE MX-8488 utilizza, per il processing del segnale video, un circuito single
link a 225 MHz/6,75 Gbps che garantisce le migliori prestazioni; la distribuzione del
segnale avviene su cavi di categoria 5e e 6 con lunghezza massima di 100 metri.
la Kramer raccomanda, per ottenere
le massime prestazioni, di utilizzare i
suoi cavi DGKat. Un’altra tecnologia
proprietaria, la Kramer Equalization &
re-Klocking, restaura i segnali digitali
per compensare eventuali perdite di
informazioni e qualità causate dalle
lunghe tratte. L’algoritmo I-EDIDPro
Kramer Intelligent Processing assicura
la gestione intelligente dei parametri
EDID e facilita le operazioni plug
and play all’interno dell’impianto di
distribuzione. La VS-1616D può essere
controllata mediante i comandi del
pannello anteriore, da remoto via
infrarossi, tramite seriale RS-232 e
attraverso rete Ethernet. La Kramer
comunica soltanto il prezzo dello
chassis rack 19” da 4 unità della
VS-1616D, che è di 3.360,00 euro;
ovviamente il prezzo del sistema
completo varia in funzione del numero
e del tipo di schede di ingresso e
uscita inserite nello chassis.
LE ALIMENTAZIONI SEPARATE
DELLA TVONE MX-8488
La MX-8488 della statunitense
tvONE utilizza, per il processing del
segnale video, un circuito single link
a 225 MHz/6,75 Gbps che garantisce
eccellenti prestazioni e una varietà
di prestazioni: la matrice supporta
i formati video HDMI 1.3, HDCP 1.1
e DVI 1.0, l’HDMI Deep Color, il 3D
e i parametri EDID, nonché i formati
audio 7.1 LPCM, Dolby TrueHD e dtsHD Master Audio. Anche in questo
caso si fa uso, per la distribuzione dei
segnali, della tecnologia HDBaseT
su cavi Cat 5e e Cat 6, che permette
di raggiungere distanze di 100 metri;
lungo i cavi viaggiano anche le
tensioni di alimentazione dei ricevitori
di linea (tecnologia PoH, Power over
HDBaseT). Non tutti i ricevitori tvONE,
però, possono essere alimentati in
questo modo; alcuni, come l’1TCT-652 e l’1T-CT-642, hanno bisogno
di un alimentatore loro proprio. Matrice
a 8 ingressi per 8 uscite, la tvONE MX8488 può essere controllata in quattro
modi diversi: mediante i pulsanti del
pannello anteriore, tramite impulsi IR,
via seriale RS-232 oppure attraverso
rete Ethernet.
WYRESTORM E LA DISTRIBUZIONE
SU MISURA
Se la matrice WyreStorm MX-0808PP-POH-CUSTOM fosse un abito,
ci si passi la metafora, sarebbe
un vestito su misura, un prodotto
di haute couture fatto per aderire
perfettamente alle forme del cliente.
Con una differenza sostanziale,
però, rispetto agli abiti d’alta moda:
qui il lusso e l’esibizione di sé non
c’entrano per niente; in catalogo solo
da pochi giorni, la MX-0808-PPPOH-CUSTOM appartiene alla linea
Pro Plus del costruttore inglese e
come tale è riservata agli installatori
professionisti, gente di solito poco
interessata al glamour. Si tratta di una
matrice modulare che il cliente può
ordinare secondo la configurazione
che preferisce: la WyreStorm
assembla la matrice secondo le
richieste, la collauda e, nel giro di
una decina di giorni, la spedisce al
cliente. Al momento è in catalogo
il solo telaio 8 x 8, ma dall’estate
prossima sarà disponibile uno chassis
16 x 16 che espanderà le possibilità
di configurazione fino a un massimo
di 16 ingressi x 112 uscite, passando
attraverso un’infinità di configurazioni
La PU-444HTBE di CYP, matrice ibrida 4 x 4 in tecnologia HDBaseT capace di distribuire
a 100 metri di distanza segnali video con risoluzione fino a 1080 Full HD, segnali audio
multicanali, una linea LAN, segnali IR bidirezionali, RS-232 e segnali Web GUI/Telnet IP.
intermedie (8 x 12, 6 x 14, 12 x 16, 10 x
32 e così via). Il termine «infinità» non
è un’esagerazione: è la WyreStorm
stessa a parlare di «endless solutions»
e «near-limitless selection of input
configurations». Il merito è della
gran quantità di schede di ingresso/
uscita da inserire nel telaio rack
della MX-0808-PP-POH-CUSTOM.
WyreStorm le chiama «transmission
card», e hanno una particolarità: sono
quasi tutte, con pochissime eccezioni,
schede sia di ingresso sia di uscita,
laddove la maggior parte dei sistemi
di distribuzione modulare concorrenti
utilizza schede monofunzionali, cioè
dotate di soli ingressi o di sole uscite.
Questo conferisce alla MX-0808-PPPOH-CUSTOM una flessibilità non
comune e giustifica le espressioni di
cui sopra. Ecco alcune transmission
card tratte dal catalogo WyreStorm: la
TX-POH-010 è dotata di un ingresso
HDMI, di un’uscita HDMI mirrored,
di un jack ricevitore IR e di un’uscita
HDBaseT su connettore RJ-45; la TXPOH-030 è una scheda con ingresso
HDMI, jack ricevitore IR, uscita audio
digitale S/PDIF, uscita audio analogica
L/R e uscita HDBaseT; la TX-POH-050
dispone di un ingresso DVI, di un jack
ricevitore IR e di un’uscita HDBaseT.
La distribuzione dei segnali HDMI,
come si è accennato, avviene in
tecnologia HDBaseT su cavi Cat 5e
e Cat 6, con una gittata massima di
100 metri; attraverso i cavi viaggiano
anche le alimentazioni dei ricevitori
di linea (tecnologia PoH, Power over
HDBaseT). Oltre a distribuire i segnali
audio video ad alta risoluzione del
formato HDMI, la MX-0808-PP-POHCUSTOM può funzionare anche
come router RS-232 e come splitter.
La matrice WyreStorm può essere
gestita mediante controller di altre
marche, come AMX, Crestron ed
Elan. Fra uno o due mesi, tuttavia, la
casa madre metterà in commercio
un controller proprietario denominato
Enado, capace di controllare la
matrice in modo molto più semplice:
via interfaccia web (niente pulsanti
né tastiere). Enado, per la cronaca, è
stato presentato in anteprima all’ISE
2014 nel febbraio scorso.
Questa rassegna di matrici HDMI,
che non ha certo la pretesa di
essere esaustiva, dovrebbe avere
almeno il merito di mostrarci il
giusto atteggiamento da assumere
nei confronti della tecnologia. Un
atteggiamento che non potrà mai
essere quello del «laudator temporis
acti», che guarda al passato come
a un tempo in cui tutto era migliore,
più bello, più vero, anche il progresso
tecnologico. Ma non può neanche
essere quello dei fanatici della novità
a tutti i costi, per i quali qualsiasi
prodotto abbia più di sei mesi merita
di finire nel cestino della spazzatura.
Quest’immagine mette in evidenza la struttura modulare della WyreStorm MX-0808-PP-POH-CUSTOM: si riconoscono alcune
«transmission card», schede di ingresso/uscita da inserire negli slot del telaio portante; quasi tutte le schede, fatta eccezione per l’ultima
a destra, che è di solo ingresso HDMI, sono dotate di uscita in tecnologia HDBaseT su connettore RJ-45.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
055
Tecnologia Distribuzione A/V - I cavi per i segnali digitali
Ad ognuno
il suo cavo
È
risaputo che ogni
sistema audio/video
– dal più semplice
per impianti residenziali,
fino ai più complessi per le
installazioni commerciali o
industriali – necessita di cavi
per il transito dei segnali
che devono viaggiare da
una sorgente a un display.
A volte, poi (per non dire
quasi sempre), nei sistemi
multiroom il system integrator
deve interporre tra questi
dispositivi altri elementi, quali
le centraline, gli switcher,
gli extender, gli splitter e via
dicendo, che complicano
indubbiamente le cose e
costringono il professionista
alla piena conoscenza
dell’hardware a disposizione.
E c’è da aggiungere che
chi ha scelto di fare questo
mestiere è perfettamente
consapevole che rientra nella
normalità trovarsi di fronte
a situazioni che lasciano
YSTEM
056 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
spazio a dubbi e domande,
soprattutto quando si
potrebbero scegliere più
soluzioni per raggiungere lo
stesso obiettivo previsto. In
questi casi, per semplificarsi
la vita, è doveroso cercare
la strada più efficace (e
al contempo non troppo
costosa, che andrebbe
persino contro gli interessi
del cliente) utilizzando i
mezzi più idonei e versatili;
tra questi vi sono i cavi,
appunto, che negli ultimi anni
si sono evoluti rapidamente e
hanno mostrato una costante
implementazione in termini di
compatibilità.
Gli installatori lo sanno
benissimo e per questo
sono consapevoli che è
anche necessario “stare sul
pezzo”, fare attenzione cioè
agli standard che cambiano
(innalzando la soglia dei
requisiti minimi), ai protocolli
ogni mese più innovativi
HDMI?
Ethernet?
DVI?
Installando
un sistema di
distribuzione
A/V, di quale
tipo è meglio
munirsi? Non
tutti i cavi
sono uguali
tra loro ed
è necessario
conoscere
a fondo le
differenze
di Paolo Radice
e alle aziende che se ne
inventano ogni tanto una.
Per quanto riguarda il
cablaggio del sistema da
realizzare, dunque, in fase
di set-up consiglieremmo, in
linea di massima, sempre la
scelta di cavi più performanti
e resistenti possibile
(anche a scapito di alzare
il preventivo di spesa), in
quanto essi rappresentano
la soluzione che mette di
più al riparo da scomodi
inconvenienti, quali la
repentina obsolescenza
(il cosiddetto “fattore
tempo”) e il deterioramento
a lungo termine o la
continua (fastidiosa)
sensibilità alle interferenze
elettromagnetiche.
Certo, la difficoltà non è
certamente nel decidere
quanto – del budget previsto
- stanziare per i cavi di un
sistema. Perché la domanda
ancor più importante da farsi
è che tipo di cavo utilizzare
in riferimento all’hardware
prescelto. Partendo dal
presupposto che un sistema
evoluto potrà/dovrà fare
riferimento su un controller/
matrice capace di alloggiare
le terminazioni più diffuse,
ecco che il ricorso al giusto
cavo diventa la priorità
assoluta. I protagonisti
in campo sono diversi
(HDMI, Ethernet, DVI, USB,
DisplayPort, per citarne
alcuni), ma a dividersi la
scena sono sostanzialmente i
primi due.
QUALE CAVO FA PER ME
Fino a qualche tempo fa
(diciamo quattro o cinque
anni orsono), vi erano
parecchie situazioni in
cui occorreva munirsi di
svariati tipi di cavi; anche i
coassiali, usati soprattutto
per le connessioni SDI con
connettori di tipo BNC hanno
avuto la loro importanza, e
in certi sistemi ancora ce
l’hanno. Ma si sente parlare
sempre meno di loro, anche
perché la tendenza ad
uniformare gli standard e
riunire sotto lo stesso grande
insieme le connessioni
destinate al mondo
consumer con quelle pro,
sta raccogliendo i suoi frutti.
Tutto questo, poi, unitamente
all’abbandono graduale delle
trasmissioni analogiche e
la parallela diffusione dei
sistemi HDMI ed Ethernet
(per merito soprattutto
della loro affidabilità), ci ha
portato verso un terreno
smodatamente più pratico.
Infine, dal momento
che un cavo HDMI della
migliore qualità – a
parità di lunghezza - può
costare anche 5-6 volte
tanto il miglior cavo Cat6,
sottolineiamo che è bene
fare attenzione a quale si
sceglie e come si pensa di
applicarlo. Consigliatissimo,
pertanto, saperne di più
e non trovarsi con bobine
inutilizzate a fine lavori. I
cavi di cui parliamo sono
naturalmente tutti destinati
allo scambio di dati e
informazioni audio/video,
non al trasporto di pura
energia elettrica. Il coassiale,
la fibra ottica e il “doppino”
in rame risultano essere i tre
tipi in produzione, ma noi ci
occuperemo essenzialmente
dell’ultimo, in quanto è quello
che con maggiore probabilità
useremo nel cablare sistemi
di controllo audio e video.
LO STANDARD SDI
E IL CAVO COASSIALE BNC
Per le trasmissioni di segnale
video digitale – in ambito
professionale è notoriamente diffuso il
formato SDI (Serial Digital
Interface) in tutte le sue
versioni fino al full HD,
soprattutto per gli ambienti
legati alle trasmissioni solo
video e/o broadcast. Questo
tipo di interfaccia - che
sfrutta cavi coassiali da
75 Ohm terminati BNC - si
articola attualmente in cinque
differenti sottocategorie
a seconda del bitrate e
risoluzione supportati ed
è stata standardizzata a
partire dal 1989 dall’SMPTE
(Society of Motion Picture
and Television Engineers).
Il primo formato ad
essere annunciato è stato
l’SMPTE259M, compatibile
con il video interlacciato PAL/
NTSC (Standard Definition);
poi si è passati, nove anni
più tardi, all’SMPTE292M,
con video 720p/1080i e
per questo denominato
HD-SDI. Successivamente,
l’SMPTE372M (Dual-Link
HD-SDI, nel 2002, con
due cavi in parallelo) e
l’SMPTE424M (3G-SDI,
nel 2006) hanno finalmente
legato definitivamente con
il full HD progressivo. Le
ampiezze di banda sono
passate dai 270Mb/s dell’SD
ai quasi 3 Gb/s del Dual Link
e del 3G. I cavi trasportano
segnali video digitali, non
criptati e non compressi.
LE FIBRE OTTICHE
Per le trasmissioni di
segnale di carattere
industriale (laddove si
devono percorrere anche
parecchi chilometri da punto
a punto), il sistema a fibre
ottiche è l’unico attuabile
per raggiungere l’obiettivo;
ma non è da escludere la
possibilità di un loro utilizzo
anche in installazioni civili o
residenziali di medio-corto
raggio, per via dei loro
vantaggi diretti.
In un sistema cablato con
le fibre, i segnali vengono
trasmessi sotto forma
di fotoni (luce, quindi),
che per loro natura non
subiscono le interferenze
di tipo elettromagnetico;
inoltre, sono esenti anche
dal cosiddetto crosstalk,
cioè quel fenomeno di
“inquinamento” del segnale
verso altri fasci di fibre, grazie
al fatto che la luce viene
trattenuta dal rivestimento
del cavo stesso: questo
garantisce anche la massima
sicurezza nella trasmissione
(non c’è possibilità di perdita
di informazione). Utilizzare
le fibre ottiche per le reti
di comunicazione, inoltre,
cancella i problemi legati alla
“messa a terra” (tipici di una
rete di fili in rame) e i rischi di
scariche elettriche (scintille).
Le fibre ottiche vengono
Atlona è meglio conosciuta
per la produzione di matrici
e switcher dedicati ai
sistemi di controllo A/V, ma
nel suo listino compaiono
anche cavi di ottima fattura,
come l’oxygen free
terminato DVI-HDMI (codice
AT14020, foto), realizzato
nella lunghezza di un metro
e con terminali placcati oro,
con tripla schermatura.
La Crestron DM-MD8x8 è
una matrice modulare
evoluta, in grado di distribuire
segnali video HD e lossless in
più ambienti e, naturalmente,
supporta le principali
connessioni video più
richieste. Dall’HDMI al DVI,
dal SDI a Ethernet, passando
per USB e audio RCA
LO STANDARD SDI E IL CAVO COASSIALE BNC
Per le trasmissioni di segnale video digitale – in ambito professionale - è
notoriamente diffuso il formato SDI (Serial Digital Interface) in tutte le sue
versioni fino al full HD, soprattutto per gli ambienti legati alle trasmissioni
solo video e/o broadcast. Questo tipo di interfaccia - che sfrutta cavi
coassiali da 75 Ohm terminati BNC - si articola attualmente in cinque
differenti sottocategorie a seconda del bitrate e risoluzione supportati ed è
stata standardizzata a partire dal 1989 dall’SMPTE (Society of Motion Picture
and Television Engineers). Il primo formato ad essere annunciato fu
l’SMPTE259M ed era compatibile con il video interlacciato PAL/NTSC
(Standard Definition); poi si è passati, nove anni più tardi, all’SMPTE292M,
con video 720p/1080i e per questo denominato HD-SDI. Successivamente,
l’SMPTE372M (Dual-Link HD-SDI, nel 2002, con due cavi in parallelo) e
l’SMPTE424M (3G-SDI, nel 2006) hanno finalmente legato definitivamente
con il full HD progressivo. Le ampiezze di banda sono passate dai 270Mb/s
dell’SD ai quasi 3 Gb/s del Dual Link e del 3G. I cavi trasportano segnali
video digitali, non criptati e non compressi.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
057
Tecnologia Distribuzione A/V
realizzate attraverso strutture
cilindriche concentriche di
materiali trasparenti (vetro,
silice o, nella stragrande
maggioranza dei casi,
materiale polimerico) aventi
indice di rifrazione differenti:
al centro c’è il nucleo (core),
entro il quale si propaga la
luce, avvolto dal cosiddetto
mantello (cladding). L’intera
struttura è poi avvolta in
una guaina protettiva che
garantisce il completo
isolamento verso l’esterno.
Tra le proprietà che
distinguono particolarmente
le fibre ottiche dagli altri
mezzi di conduzione vi sono
l’incremento della banda
passante (fino al Terabit/s) e
la diminuzione delle perdite
di trasmissione in alta
frequenza rispetto ai cavi
coassiali o a quelli intrecciati:
la loro bassa attenuazione,
infatti, facilita la trasmissione
senza dover ricorrere a
ripetitori di segnale.
IL CAVO ETHERNET
Magari leggendo qua e
là, o ascoltando pareri di
altri professionisti, vi sarà
capitato di sentire che
per supportare i 100Mb/s
è necessario almeno un
cavo Cat5 (motivo per cui
in questi anni hanno preso
il sopravvento sul mercato).
Per avere prestazioni ancora
superiori, però, è necessario
fare affidamento a un Cat6 se
non addirittura a un Cat7, il
tipo attualmente più evoluto.
Ma che cosa differenzia le tre
tipologie?
Partiamo col dire,
innanzitutto, che un cavo
Ethernet può essere diretto
o intrecciato (crossover),
a seconda della posizione
scelta per i conduttori nei
connettori RJ45 (che può
variare per esigenze di
collegamento tra PC e router/
switch, nel primo caso, o tra
due computer, nel secondo).
Il cavo è dunque composto
da 4 coppie di conduttori in
rame intrecciati (4 doppini);
in base al tipo di protezione
adottata contro i disturbi
elettromagnetici, inoltre,
distingueremo questi cavi
in: UTP (Unshielded Twisted
Pair, ovvero non schermati
e quindi molto flessibili,
ma anche più sensibili
ed economici); S/UTP o
FTP (Foiled Twisted Pair,
schermati esternamente e
leggermente più resistenti
alle interferenze rispetto al
precedente); STP (Shielded
Twisted pair, con una
schermatura per ogni coppia
di fili all’interno); infine S/
STP (Screened STP, con
doppia schermatura e quindi
pressoché immuni da ogni
disturbo).
Passando alle prestazioni
raggiungibili (i cui parametri
sono stati fissati dal TIA
Engineering Committee,
negli standard TIA/EIA568-B), differenziamo i cavi
Ethernet fondamentalmente
- per l’utilizzo che ci riguarda
- in Cat5e e Cat6. Tutti sono
operativi fino a 100 metri
di lunghezza; i primi sono
già più che sufficienti per
cablare un buon impianto
a/v, in quanto compatibili con
Gigabit Ethernet.
I Cat6, invece, sono di
introduzione ancor più
recente e amplificano
l’ampiezza di banda da
100MHz a 250MHz (i Cat6e
a 500MHz), accettando
inoltre la trasmissione di dati
10GBase-T.
Alla luce di quanto appena
descritto, è ben evidente
che, pur volendoseli
costruire da soli, per
fare un collegamento tra
diversi dispositivi non è
sufficiente armarsi di pinze
crimpatrici a 8 pin e lente
d’ingrandimento, così come
non è necessario incrociare
le coppie dei doppini tra loro.
LO STANDARD HDBASET
Nonostante già la
connessione HDMI abbia
semplificato - unificando
- alcune operazioni di
interfacciamento tra diversi
dispositivi (ricordate? Una
volta c’erano i component,
i VGA, i DVI, gli S-video e
potremmo continuare), per
le installazioni soprattutto
professionali si è sentito il
bisogno di creare un ulteriore
STANDARD DI CONNESSIONE A CONFRONTO
In tema di standard, ci sono altri player nel mondo dell’audio/video digitale, come
DIVA e DisplayPort, entrambi creati negli ultimi anni per soddisfare specifiche
esigenze informatiche e legate alla consumer electronics. Lo standard DIVA (o
DiiVA), che sta per Digital Interface for Video & Audio, è nato su iniziativa di un
gruppo di grandi produttori cinesi (tra cui Haier e Hisense, citando marchi
conosciuti in Italia) con lo scopo di creare un cavo e formato unico per le
elettroniche di consumo da collegare in rete. Il DisplayPort, invece, nasce
essenzialmente con l’intento di soppiantare le terminazioni VGA e DVI e
collegare, dunque, un computer ai dispositivi di una normale catena a/v
domestica; creato dalla VESA, sta riscuotendo un discreto successo in campo
informatico. La loro presenza sul mercato (che allo stato attuale è così limitata
da far pensare a una progressiva e definitiva scomparsa dalla scena, soprattutto
per quel che riguarda il primo dei due) da una parte amplifica il senso di
disorientamento del system integrator, dall’altra accelera il processo
d’implementazione dei formati competitor, che vogliono rimanere leader per
diffusione. La tabella comparativa sotto ci aiuta nell’analisi.
HDMI 2.0
DIVA
DisplayPort 1.2
HDBaseT 2.0
Data introduzione
(standard iniziale)
2002
2008
2006
2010
Audio/video
non compressi
10,2Gbps
13,5 Gbps
21,6Gbps
10,2 Gbps
Lunghezza massima
Cavo (mt)
10 mt
26 mt
15 mt
100 mt
Charging Power
NO
5W
NO
100 W
Ethernet
100 Mbps
1 Gbps
720 Mbps
100 Mbps
Dati USB
NO
Sì
Sì
Sì
Cavo e connettori (tipo)
HDMI
Mini-HDMI
Micro- HDMI
DIVA
DisplayPort
Mini displayPort
Ethernet Cat5/6
RJ45
YSTEM
058 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
www.simmagazine.it
LE SPECIFICHE HDMI DALL’INIZIO A OGGI
Sono passati quasi dodici anni dalla sua introduzione, pochi se paragonati
alla vita media di altri tipi di connessione digitale, eppure lo standard
HDMI ne ha fatta di strada. Così oggi siamo già arrivati alla 2.0, che ci
porta verso il futuro e l’Ultra HD avanzato, e i cavi che ne soddisfano i
requisiti devono avere caratteristiche fisiche di gran lunga superiori a
quelli inizialmente immessi sul mercato nel 2002. L’ultima release della
connessione più storpiata dagli italiani - ripeto ancora una volta (non mi
stancherò mai di farlo, a costo di farmi dei nemici) che “H-D-M-I” si può
pronunciare in due modi: o all’italiana, o all’inglese; se si usa la via di
mezzo, come sento dire praticamente nel 99% delle situazioni, si
commette una blasfemia lessicale… - introduce infatti prestazioni
notevolmente migliorate sulla banda passante (ora 10,2Gbps) e sulla
risoluzione supportata (il 4K fino a 50/60Hz). In ogni caso, mentre per un
dispositivo il costruttore è obbligato ad indicare la compatibilità con una
numerazione specifica, per quanto riguarda i cavi il consorzio delle
aziende fondatrici dell’HDMI (composto da Hitachi, Panasonic
Corporation, Royal Philips Electronics, Silicon Image, Sony Corporation,
Technicolor S.A. e Toshiba Corporation) ha stabilito che si debbano
diversificare mediante una terminologia precisa: Standard, Standard with
Ethernet, Standard Automotive, High Speed e High Speed with Ethernet.
Tutti presentano gli stessi connettori e gli stessi conduttori (19), ma
soltanto gli ultimi due sono compatibili con i segnali 4K e permettono i
10,2Gbps. Nella tabella sotto, mostriamo alcune differenze sostanziali tra
le varie specifiche del protocollo (e non tra i cavi).
HDMI 1.0
HDMI 1.3
HDMI 1.4
Data rilascio
Dic 2002
Giu 2006
Data rate (Gb/s)
4,95
10,2
10,2
18
Risoluzione massima
supportata
1920x1200
p/60Hz
2560x1600
p/75Hz
4096x2160
p/24Hz
4096x2160
p/60Hz
Supporto Deep Color e
x.v.Color
NO
Sì
Sì
Sì
Supporto formati audio
lossless (DTS-HD
e Dolby TrueHD)
NO
Sì
Sì
Sì
Canale Ethernet
100Mb/s
NO
NO
Sì
Sì
Giu 2009
Nuovo connettore
mini-HDMI
Note
G&BL è un’azienda veneta specializzata nella produzione di cavi e tra i suoi prodotti
troviamo questi bellissimi cavi professionali di rete certificati Cat6a, conformi alle
specifiche EIA/TIA 568, con doppia schermatura e contatti dorati. Tra i modelli HDMI,
standard di trasmissione
che accorpasse anche
i segnali Ethernet e
persino tensioni di
alimentazione,
dal momento
che stavano diventando
effettivamente troppi i
protagonisti da integrare nel
sistema.
Così nel giugno 2010
Samsung Corporation,
LG Electronics, Sony
Pictures Entertainment
HDMI 2.0
Introduzione ARC
Audio Return
Channel
Nuovo
connettore
Micro-HDMI
Set 2013
Profondità colore sale a 12bit
Frequenza di campionamento
audio fino a 1536kHz
Supporto formato video 21:9
vale la pena menzionare i top di gamma della serie Luxury, per ottenere il massimo nelle
connessioni col display: sono High Speed with Ethernet, completamente schermati e
presentano le saldature dei contatti in argento.
e Valens - fondando la
HDBaseT Alliance – hanno
annunciato l’operatività del
nuovo standard HDBaseT
(vedi approfondimento su
questo stesso numero di
System Integrator Magazine)
formato che consente la
trasmissione (attraverso un
singolo cavo di rete ethernet
Cat5/6) di segnali video
non compressi full HD e
4K, audio multicanale, dati
fino a 100Mbps, segnali di
controllo (CEC e RS-232,
USB) e corrente elettrica
fino a 100W di potenza;
l’insieme di questi cinque
elementi, definito appunto
“5play”, gode dell’ulteriore
vantaggio di inviare segnali
fino a 100 metri di distanza,
una lunghezza inarrivabile
per l’HDMI. Come si può
intuire facilmente, questo
standard è destinato a
diffondersi velocemente nel
campo dell’AVC industriale
(tanto è vero che è già salito
a più di cento il numero
delle aziende che oggi
hanno aderito al formato),
ma non è detto che non
possa avere successo
anche nel settore consumer
(e quindi nel residenziale),
in virtù anche del fatto che
i sistemi domotici si stanno
parallelamente diffondendo
nelle abitazioni comuni, di
conseguenza le installazioni
cablate in modo complesso.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
059
Tecnologia Risparmio Energetico - Grid parity a Matera
Le nuove sfide
dell'autoproduzione
Un impianto in grid parity realizzato a Matera per gli uffici di Lucana Sistemi senza usufruire
degli inventivi del Conto Energia: 300 moduli Yingli Solar policristallini coprono quasi completamente
il fabbisogno energetico dell’azienda, con un investimento economicamente conveniente
di Sara Poletto
L
a generazione
elettrica distribuita,
i sistemi di
accumulo e le smart grid
come obiettivi della sfida
tecnologica, normativa e
di sviluppo dei prossimi
anni: le condizioni
favorevoli non mancano
e, su questo, ha le idee
chiare Antonio Cancelliere,
partner YINGLI4YOU ®
YSTEM
060 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
con esperienza decennale
nel settore impiantistico,
e il case study riportato
in queste pagine sembra
dargli ragione.
Il suo studio di ingegneria
Aenergiae, che si
occupa di rinnovabili, ha
recentemente realizzato
a Matera un impianto
in grid parity. All’inizio,
nella fase di studio e
progettazione del nuovo
impianto energetico per gli
uffici di Lucana Sistemi, si
sarebbe potuto realizzare
un classico impianto
sfruttando gli incentivi del
Conto Energia ancora in
vigore. Invece Aenergiae
ha scelto di affidarsi alla
tecnologia ed a scelte
energetiche integrate
per realizzare l’impianto
fotovoltaico da 73,50 kWp
che oggi occupa per intero
una copertura di 800 mq.
Trecento moduli Yingli
Solar policristallini, montati
in 20 giorni, produrranno
96.630 kWh il primo anno,
coprendo quasi per intero
il fabbisogno energetico
della società committente.
Il fatto di dover fronteggiare
consumi elettrici già
elevati ha reso la
realizzazione di un impianto
fotovoltaico la scelta
più logica e conveniente
per il committente,
indipendentemente
dalla presenza o meno
di incentivi. Nel periodo
di programmazione
dell'intervento, infatti,
l’azienda non aveva
certezze sulla possibilità o
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I NUMERI DELL'IMPIANTO
DESCRIZIONE
DATI
Tipo di impianto
Uso terziario per
uffici
Potenza
73,5 Kwp
Mq impianto
800
Tipologia
di copertura
Terrazzo
praticabile
Moduli FV Yingli Solar
a 3 bus-bar
Policristallino a
60 celle da 245 Wp
Numero di moduli
utilizzati
300
Inverter
n. 6 PowerOne
PVI-12,5-TLOUTD
Producibilità stimata
al primo anno
96.630 kWh
meno di poter usufruire del
Conto Energia; per questo
motivo sono state create
condizioni “energetiche”,
in produzione e
prelievo, tali da rendere
comunque l'intervento
economicamente
conveniente anche in
assenza di incentivi. Un
risultato conseguibile non
solo grazie all'attenzione
sul dimensionamento
e sulla progettazione
dell'impianto, ma anche
alle caratteristiche
dei carichi elettrici
dell'azienda stessa.
L'impianto fotovoltaico di
Matera è stato realizzato
contestualmente
all'impiego di pompe
di calore per la
climatizzazione invernale
ed estiva, in sostituzione
delle tradizionali caldaie a
metano, i cui assorbimenti
elettrici impattavano
notevolmente sui consumi
elettrici dell’azienda
(circa il 30% del totale
dei consumi). L’impianto
frutterà all’azienda più
di 14.000 euro all’anno,
derivanti dalla somma
del risparmio in bolletta e
del ristoro dello scambio
sul posto. Senza contare
che proprio dalla pompe
di calore scaturirà un
ulteriore risparmio sulle
bollette del gas, pari a
QUESTIONE DI TAGLIA
Realizzare un impianto fotovoltaico su misura, tagliato sul consumo energetico reale della
propria casa o della propria azienda, oggi è possibile grazie ad YINGLI FLEXi-SYSTEM®:
con un imballaggio pratico ed ecologico, che comprende moduli fotovoltaici di varie
potenze a marchio Yingli Solar e l’inverter solare top di gamma di produttori partner,
FLEXi-SYSTEM® consente di installare facilmente e rapidamente sistemi fotovoltaici ad
uso di famiglie, condomini, e piccole e medie imprese che potranno ridurre drasticamente
l’approvvigionamento energetico dalla rete nazionale, consumare l’energia prodotta dal
proprio impianto fotovoltaico massimizzando i vantaggi dell’autoconsumo e risparmiare in
bolletta. Il prodotto in “bundle” è acquistabile in tutta Italia attraverso la rete di installatori
partner certificati YINGLI4YOU®.
Grazie al sistema di monitoraggio YINGLI4YOU®, inoltre, il
proprietario dell’impianto può misurare l'energia prodotta e
auto consumata in modo semplice, veloce ma soprattutto
gratuito. Consente infatti di misurare in tempo reale i dati di
energia elettrica prodotta, autoconsumata e scambiata
(immessa/prelevata) con la rete, semplicemente tramite
application per dispositivi mobili. Il sistema include
un'applicazione software per Windows, Android e
iOS che permette all'utente di controllare, in
qualsiasi momento e in tempo reale, il
funzionamento dell'impianto, ovunque si trovi,
utilizzando comodamente il proprio smartphone o tablet,
o collegandosi al sito YINGLI4YOU® nella parte dedicata.
www.yinglisolar.com/italy
circa 8.700 euro annui.
La realizzazione di un
sistema energetico
moderno ed efficiente è
nata come una sfida per
l’Ingegnere Cancelliere,
quella di dimostrare che
l'efficienza energetica e
le fonti rinnovabili sono
mature abbastanza
da essere competitive
anche in assenza di
incentivi statali: “La vera
rivoluzione energetica è
appena iniziata: gli anni
del sostegno economico
all'energia fotovoltaica
sono serviti proprio a far
maturare una tecnologia
che ormai è perfettamente
in grado di camminare
autonomamente,
portando vantaggi
economici indiscussi.
L’autoproduzione di
energia è ben più
conveniente del classico
prelievo dalla rete: un
impianto fotovoltaico può
rappresentare oramai una
vera e propria centrale
elettrica privata”.
COSTI E BENEFICI DELL'IMPIANTO
I costi dell'intervento:
• Impianto fotovoltaico da 73,50 kW euro 98.490 + IVA
• Pompe di calore euro 25.000 + IVA
• Totale costo intervento euro 123.490 + IVA
Gli introiti economici derivanti dall'intervento:
• Risparmio in bolletta elettrica euro 11.965
• Introito derivante dallo Scambio Sul Posto euro 2.020
• Risparmio derivante dalla spesa sul gas euro 8.700
• Risparmio fiscale derivante da ammortamenti euro 5.795
• Totale vantaggio economico annuo euro 28.480
Ipotizzando un tasso di incremento del costo dell'energia pari al tasso di
rivalutazione del capitale impiegato per la realizzazione dell'impianto fotovoltaico,
si può semplificare come costante il vantaggio economico.
Con queste ipotesi si ottiene:
• Resa economica netta annua = euro 28.480
• Investimento iniziale = euro 123.490
• Payback-time = 123.490 / 28.480 = 4,3 anni
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
061
Tecnologia Risparmio Energetico - 14mila moduli pv per SCIC
Copertura industriale
"carbon free"
Due impianti fotovoltaici, realizzati con moduli Suntech Power, consentono all'azienda SCIC
di beneficiare di diversi vantaggi economici ed ambientali: bonifica dell’eternit, miglioramento delle prestazioni
energetiche dell’immobile, totale integrazione visiva e nessuna emissione di anidride carbonica
di Sara Poletto
U
na superficie di 70.000
metri quadri pari a
circa 10 campi da
calcio, con quasi 14.000 moduli
fotovoltaici, per oltre 3,7 MWp
di potenza nominale: sono i
numeri che caratterizzano una
delle più grandi realizzazioni
fotovoltaiche su copertura
attualmente in esercizio,
che permetterà di evitare
l’emissione in atmosfera di oltre
YSTEM
062 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
2.000.000 di Kg di CO2 all’anno,
rendendo gli immobili carbon
free. Il progetto in questione ha
visto al centro le operazioni di
riqualificazione e risanamento
degli edifici industriali
dell’azienda SCIC ad opera di
Enerray S.p.A. In primo luogo
la rimozione e lo smaltimento
dell’originaria copertura in
eternit e, contestualmente, la
trasformazione della struttura
industriale in un sistema
efficiente e, certamente,
più sostenibile. Sono stati,
infatti, installati due impianti
fotovoltaici capaci di soddisfare
completamente il fabbisogno
energetico dell’azienda
ma anche di migliorarne
la coibentazione e, quindi,
le prestazioni energetiche
complessive. La committenza
ha richiesto la realizzazione
di soluzioni impiantistiche
totalmente integrate, così
da minimizzarne l’impatto
visivo in ragione, tra l’altro,
del fronte autostradale. Il
primo dei due impianti messi
in esercizio è utilizzato per
produrre l’energia necessaria ai
processi produttivi dell’azienda
parmense e, quindi, immessa
nella rete BT dello stabilimento.
L’impianto in questione è
realizzato in maniera da risultare
perfettamente integrato nella
copertura ed è costituito da
tre generatori fotovoltaici
della potenza complessiva
di 932,96 kWp e da 3.332
moduli fotovoltaici in silicio
policristallino della potenza
nominale di 280 Wp Suntech
Power. Il secondo impianto
fotovoltaico, della potenza
complessiva di 2.915,55
www.simmagazine.it
DATI DI PROGETTO
Luogo: Viarolo (PR)
Proprietario: SCIC S.p.A. di Parma
Impresa costruttrice: Enerray S.p.A.
Project manager: Aldo Moretti - Enerray S.p.A.
Progettista elettrico: Per. Ind. Alberto Lardini
Dimensione del sistema: 3.848,51 kWp
Numero di pannelli:
SCIC I: n. 3.332 moduli Suntech Power da 280 W
SCIC II: n. 10.602 moduli Suntech Power da 275 W
Superficie pannello: 1,956 x 0,992 = 1,94 mq.
Superficie costruzione: circa 70.000 m2
Prodotto: STP280 – STP275
Kilowattora risparmiati all’anno: 4.000.000 kWh
Risparmio annuale previsto di emissioni di CO2: 2.124.000 Kg
I MODULI SUNTECH
Moduli solari policristallini STP 275 e 280 – 24VD
275 e 280 Watt:
• modulo di conversione ad alta
efficienza, fino rispettivamente al 14,
2 e 14,4%;
• tolleranza positiva 0/+5% che assicura
una potenza affidabie;
• certificati per sostenere condizioni
estreme di vento (3.800 Pascal) e
carichi di neve (5.400 Pascal);
• effetto autopulente, antiriflesso,
strato idrorepellente che incrementa
l’assorbimento di luce e riduce la
STP275
polvere;
• performance
eccellenti in condizioni di scarsa luce;
• controllo qualità che risponde
agli standard ISO9001, ISO14001
e ISO17025;
• garanzia basata sul potere nominale
(PNOM) e 10 anni di garanzia sui
materiali e manodopera;
• cornice disegnata per il drenaggio
dell’acqua, anti deformazioni
completamente senza viti.
www.suntech-power.com
STP280
kWp, è stato realizzato per
produrre energia elettrica
da immettere nella rete del
distributore di energia locale.
L’impianto fotovoltaico,
anch’esso totalmente integrato,
è composto da 10.602 moduli
fotovoltaici Suntech Power
STP 275 ed è suddiviso
in due sezioni di impianto
connesse alla rispettiva cabina
di conversione. Per questo
progetto Enerray S.p.A. ha
scelto i moduli Suntech Power
STP 275 e STP 280 che sono
risultati il miglior compromesso
tecnico ed economico anche
in termini di rapporto tra kWp
installati e superficie coperta.
I moduli Suntech sono
durevoli, resistono a condizioni
atmosferiche estreme
ed assicurano nel tempo
prestazioni di qualità.
A COLLOQUIO CON...
SIM - Chi è Suntech e com’è
organizzata la struttura
aziendale internazionale?
Vincenzo Quintani - Wuxi
Suntech è stata
recentemente acquistata da
parte di Shunfeng dalla
Suntech Power Holding.
Sono stati, dunque, acquisiti
il brand, la proprietà
intellettuale, le divisioni
ricerca e marketing e la
capacità produttiva di
Suntech per quanto riguarda
celle e pannelli solari.
Con questa nuova proprietà,
Wuxi Suntech si sta avviando
verso un nuovo periodo di
significativa espansione e,
per questo, si sta affermando
come leader globale nel
settore del fotovoltaico.
Nel 2013, la nuova
proprietaria di Suntech,
Shunfeng, è diventata tra i
più grandi fornitori di energia
pulita in Cina: attualmente
ha, infatti, 3GW di progetti
nella sua programmazione
2014 in Cina e ci aspettiamo
che circa il 50% dei prodotti
Suntech saranno fabbricati
per il mercato cinese.
Grazie alla recente
acquisizione da parte di
Sunnfeng international,
società quotata presso la
Borsa di Hong Kong, Suntech
ha la posizione finanziaria più
forte nell’industria solare
con un debito prossimo allo
zero. Questo significa che
Suntech ha i costi finanziari
industriali più bassi
dell’industria solare che
rendono più semplice
investire nella crescita del
business. Nell’ambito di
questa riorganizzazione
aziendale, Shunfeng si è
impegnata ad investire
proprio nella crescita di
Suntech.
SIM - Quali sono le nuove
prospettive di Suntech e le
opportunità che offre ai
propri clienti?
VQ - Suntech ha un futuro
raggiante grazie alla
trasformazione in un
... Vincenzo
Quintani,
Sales director
Southern Europe
di Suntech
fornitore di soluzioni chiavi in
mano, che ci permette di
offrire ai clienti ogni servizio
nella filiera del valore
nell’ambito dell’energia
solare.
Suntech sarà in grado di
fornire uno sportello unico per
l’accesso al gruppo di aziende
Shunfeng con capacità di
progettazione,
ingegnerizzazione, produzione,
costruzione, finanza,
assicurazione, manutenzione,
stoccaggio di energia, prodotti
solari e applicazioni. Un nuovo
modello di business che
ancora non è presente nel
settore dell’energia solare.
Nel 2013 Suntech ha
migliorato i propri processi
produttivi, ottimizzandoli,
automatizzandoli e
riducendone i costi. Nel
febbraio 2014 abbiamo
superato i 30 milioni in quanto
a numero di moduli solari
spediti in tutto il mondo,
totalizzando più di 8 GW in
capacità installata.
Nel 2014 prevediamo di
spedire oltre 2.5GW di
pannelli, superando il picco
dei 2,1 GW di spedizioni
registrato nel 2011 .
La qualità del marchio
Suntech è sempre stata
riconosciuta nel settore dei
pannelli solari ed è per questo
che i nostri prodotti,dotati di
una garanzia di 10 anni,
passano attraverso 52 diversi
controlli di qualità che ne
certificano la massima
affidabilità, efficienza e
longevità. I moduli di Suntech, che si
possono trovare in 80 Paesi,
ad esempio, sono stati
testati dal VDE, uno dei
principali istituti di prova e
certificazione di tutto il
mondo, e sono risultati
essere altamente resistenti
alla Degradazione
Potenziale Indotta (PID), un
problema che incide sui
tassi di efficienza dei moduli
solari degli altri produttori.
SIM - Quali sono le
principali novità di prodotto
che Suntech ha presentato
durante il Solar Expo 2014?
VQ - L’azienda ha presentato
tre nuovi prodotti che sono
stati introdotti nel mercato
del solare nel 2014:
il modulo Fusion con
microinverter integrato,
creato per il mercato
residenziale, che produce
resa energetica
supplementare con un costo
d’installazione e
manutenzione minore; un
black module che
incrementa la potenza; e un
modulo da 1500 V creato per
progetti industriali in grado
di ridurre significativamente
i costi mantenendo
comunque alta la tensione
del sistema. I nuovi prodotti
sono tutti in PID resistant e
sono in grado di fornire alte
prestazioni in condizioni di
scarsa illuminazione, come
necessario in molti mercati
europei.
SYSTEM
INTEGRATOR /
MAGAZINE
063
Tecnologia Risparmio Energetico - Riqualificazione di un Bed&Book ecocompatibile
Ospitalità "zero energy"
in classe A
La riqualificazione di una struttura ricettiva bellunese ha portato all’indipendenza dai combustibili fossili.
Cuore del sistema-impianto: la pompa di calore a ciclo annuale ElfoEnergy Ground di Clivet
di Sara Poletto
N
on un semplice
Bed&Breakfast
ma un Bed & Book
d’autore ecocompatibile.
La ristrutturazione di Casa
Novecento nel centro
di Feltre (BL) ha portato
alla realizzazione di una
struttura ricettiva di oltre
400 mq biocompatibile, in
classe energetica A, dal
design ricercato, dove ogni
stanza è ispirata, nei colori e
nell’arredo, ad una personalità
del panorama culturale
bellunese. Gli interventi su
questa palazzina del 1910
hanno visto il raggiungimento
di un obiettivo importante:
l’azzeramento del consumo
di energia primaria grazie
all'integrazione tra edificio
e impianto e, dunque, la
liberazione dall’utilizzo
di combustibili fossili per
i sistemi a servizio del
comfort durante tutto l’anno.
L’abbinamento tra la pompa di
calore geotermica ElfoEnergy
Ground di Clivet ad elevata
efficienza e i pannelli solari
fotovoltaici ha permesso la
realizzazione di un sistemaimpianto che utilizza il 100%
di energie rinnovabili. La
geotermia per il riscaldamento,
il raffrescamento e la
produzione di acqua calda
sanitaria e i pannelli radianti a
pavimento per la distribuzione
di caldo e freddo consentono
il raggiungimento di un
comfort indoor ottimale, unito
alla completa silenziosità e
all’invisibilità del sistema,
che non va ad interferire
con l’architettura di un
luogo deputato all’ospitalità
sostenibile, all’arte ed alla
cultura. La biocompatibilità
dell’edificio trova espressione
anche nel recupero dell’acqua,
nell’utilizzo di lampadine
a basso consumo, di
elettrodomestici in classe A e
di arredi atossici.
SISTEMA EDIFICIOIMPIANTO
Dalla classe G della struttura
CARATTERISTICHE IMPIANTO
Sistema centralizzato per la climatizzazione dell'edificio:
- pompa di calore geotermica ELFOEnergy Ground di Clivet
(WSHN-EE 71) con potenza termica nominale in riscaldamento
di 24,7 kW e accumulo da1.000 litri per riscaldamento e
condizionamento, che ha permesso di azzerare le emissioni
locali di CO2, diminuendo i consumi di energia primaria del 59%
e le emissioni indirette di CO2 del 60% rispetto ad un impianto
con caldaia a condensazione (rendimento del 98%) e split;
- accumulo da 1.500 litri per l'acqua calda sanitaria;
- pannelli radianti a pavimento;
- termoarredi a servizio dei bagni;
- ventilconvettori da incasso;
- impianto fotovoltaico di 64 mq per la produzione di 9,56 kWp;
- 4 sonde geotermiche verticali da100 m.
YSTEM
064 / ISNTEGRATOR
MAGAZINE
originaria alla classe A
dell’edificio ristrutturato.
Risultato: il consumo annuo
per il riscaldamento per mq
calpestabile della struttura
è pari a 33,68 kWh/mq/a,
ottenuto non solo grazie
all’utilizzo di rinnovabili ma
anche attraverso la messa
in opera di un involucro
con caratteristiche ad
hoc. L’edificio originario in
muratura portante è stato
dotato di un tetto in legno a
pacchetto isolato e ventilato
con indice di trasmittanza
0,23, di un cappotto di 12
cm sulle pareti esterne con
indice di trasmittanza di 0,24,
di serramenti con triplo vetro
con indice di trasmittanza
1,01 e di un vespaio ventilato
con intercapedine d’aria,
collegata con l’esterno da
semplici tubi. In questo
modo si crea un flusso d’aria
naturale che attraversa
l’intercapedine, proteggendo
l’edificio dall’umidità del
sottosuolo ed eliminando
il gas radon, presente
in alte concentrazioni a
Feltre, così da garantire il
benessere e la salubrità degli
ambienti. Riscaldamento e
raffreddamento sono garantiti
dalla pompa di calore
geotermica ELFOEnergy
Ground, che sfrutta le
caratteristiche entalpiche
favorevoli del suolo attraverso
quattro sonde verticali da
100 m, assorbendo il calore
dalla terra e trasferendolo
all'abitazione in inverno,
viceversa in estate.
La distribuzione del fluido
caldo e freddo avviene per
mezzo di pannelli radianti
a pavimento alimentati da
acqua a bassa temperatura
(28-30 °C in riscaldamento e
18-20° C in raffreddamento),
sfruttando il potenziale di
risparmio energetico offerto
dalla pompa di calore,
che in questa modalità di
funzionamento garantisce
la massima efficienza con
COP di 5,1 ed EER di 5,2.
La distribuzione si completa
con termoarredi, di cui
sono dotati tutti i bagni, e
ventilconvettori da incasso,
che esercitano la funzione
di deumidificazione estiva e
Sopra, la pompa di calore
ELFOEnergy Ground di Clivet
(www.clivet.com).
permettono, nel caso di ospiti
improvvisi, di raggiungere in
breve tempo la temperatura
desiderata. Infine, sulla
copertura sono installati
64 mq di pannelli solari
fotovoltaici per la produzione
di 9,56 kWp. In questo
modo il B&B, dotato di piani
cottura ad induzione per non
utilizzare gas nemmeno in
cucina, copre completamente
il proprio fabbisogno di
energia con fonti rinnovabili.
Le novità dal mercato
Sistema radiante
a soffitto per il terziario
www.simmagazine.it
Comfort, prestazioni elevate, ispezionabilità e velocità d'installazione
RDZ
Per uffici, ospedali, ambienti commerciali, istituti scolastici ed
edifici del settore terziario in genere, b!klimax+ serie Copper è
un sistema ad altissima resa per impianti radianti a soffitto, realizzato con plafoni metallici 600x600 mm e 1200x600 mm dotati
di serpentina in rame calibrato ø12x0.75 mm, accoppiata a 4
diffusori in alluminio estruso di 120x370 mm. Sulla parte superiore i plafoni possono essere dotati di un pannello in fibra di poliestere o in lana di vetro per garantire l’isolamento termico verso
l’alto e incrementare le prestazioni acustiche. La struttura che
sostiene questi pannelli radianti, fornita su richiesta, è modulare,
nascosta e ancorata al soffitto tramite pendinatura regolabile,
che permette l’apertura dei pannelli per interventi di ispezione e
manutenzione. B!klimax+ Copper è composto da elementi attivi
radianti ed elementi passivi.
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ABB
Inverter di stringa
trifase doc
Un modello nuovo, che offre la più elevata
potenza di uscita di tutta la famiglia degli
inverter di stringa trifase di ABB. PRO33.0-TL-OUTD ha una tensione massima
di ingresso di 1.100 V per una maggiore
flessibilità nella progettazione di impianti
fotovoltaici, aumentando il margine di
configurazione alle basse temperature.
Consente così di connettere più moduli
in serie, riducendo i costi di cablaggio.
L’interfaccia utente rende le operazioni di
commissioning rapide e semplici.
www.abb.com/solarinverters
ARISTON
Controllo e gestione
del solare termico
Si chiama Kairos Collective la gamma
di accessori dedicati alla gestione e al
controllo degli impianti solari termici. Tra
questi c'è Solar Station Pro, la stazione
di caricamento solare in grado di gestire
batterie solari fino a 50 metri quadrati. I
due circolatori modulanti e lo scambiatore
a piastre di grandi dimensioni permettono
la massima efficienza di trasferimento
dell’energia sia su bollitori sanitari che su
accumuli tampone.
www.aristonthermo.com
PANASONIC
Hotel sotto controllo
Facile da installare (dimensioni
standard per scatole elettriche
UE), conveniente (tutti i cavi
elettrici sono centralizzati sul
telecomando), dal design
elegante (disponibile nei colori
bianco e grigio), con collegamento diretto all'unità interna,
connettività BMS, nonché
disponibile intre opzioni: Modbus, LonWorks e Stand-alone.
Queste le caratteristiche del pannello di controllo da remoto per alberghi
Panasonic, che risponde alle esigenze degli albergatori in termini di risparmio
energetico e controllo clima.
www.aircon.panasonic.eu
I CORSI
LOEX, azienda con oltre 25 anni di
esperienza nel settore dei sistemi
radianti e specialista del comfort
technology, ha programmato per il
2014 un calendario di incontri per
progettisti e installatori dal titolo
"Comfort Concept", per una panoramica tecnica sulle potenzialità dei
suoi sistemi in termini di efficienza e
risparmio energetico. Tra gli obiettivi
dei training, la condivisione del know
how tecnico ed esperienziale, per
supportare gli operatori nel loro
lavoro quotidiano. Di fondamentale
importanza anche l’aggiornamento
sulla normativa vigente. www.loex.it
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Via della Zarga, 50 - 38015 Lavis (TN)
Tel.: 0461.248211 - Fax: 0461.245038
www.adeohomeav.it - [email protected]