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Corso di Runologia
di Vivere Wicca
a cura di Albagubrath
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons - Attribuzione - Non commerciale Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
Vivere Wicca Forum Free
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Introduzione
Le Rune oltre ad essere un sistema di scrittura utilizzato dalle popolazioni nordiche, sono ancora
oggi uno strumento di divinazione, di cammino interiore e di crescita spirituale.
Un tipo di divinazione sottovalutato e meno conosciuto o utilizzato rispetto ai tarocchi.
Come “Vivere Wicca” abbiamo pensato di creare un “laboratorio runologico” dove, all'interno del
nostro forum, chi fosse interessato alla materia, avesse voglia di confrontarsi, di approfondire,
potesse contribuire alla creazione di un “corso non corso” aperto a tutti e senza obbligo di iscrizione
o di frequenza.
Periodicamente inseriremo, in una sezione apposita, il risultato del nostro lavoro, che riguarderà la
storia, la mitologia e la divinazione a cui le Rune sono legate.
Alla fine creeremo un testo in pdf contenente tutto il nostro lavoro.
La Storia
La scrittura
Sgombriamo subito il campo da luoghi
comuni.
Le Rune non sono quelle pietre sulle quali
sono incisi dei caratteri, linee verticali e
oblique, ma sono i caratteri stessi.
Quando si parla di scrittura runica s'intende
quella usata dalle popolazioni germaniche
antiche e diffusa in tutte le regioni di loro
influenza: dalla Scandinavia alla Borgogna,
dalla Gran Bretagna alle coste del Mar Nero.
Pietra di Jelling - Danimarca
Le Rune sono un tipo di scrittura:
ideografica - in ogni carattere sono rappresentati dei contenuti simbolici
acrofonica - il loro nome inizia con la lettera che le rappresenta
Prendendo ad esempio la prima runa dell'alfabeto Futhark (di questo ne parleremo più avanti),
Fehu, ideograficamente rappresenta la ricchezza, il bestiame.
Foneticamente si pronuncia F.
E' considerata anche una scrittura epigrafica sia perché non sviluppò mai un vero e proprio corsivo
sia perché veniva incisa su legno, osso, metallo, pietre e steli. E vista la difficoltà di scrittura su
questa tipologia di materiale l'alfabeto era composto esclusivamente da linee verticali e oblique.
La parola Runa deriva dall'antico norreno, run che significa sussurro, segreto, mistero, quindi il
significato del termine fa pensare ad una natura magica o al fatto che il messaggio aveva una
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circolazione ristretta e soltanto attraverso i pochi che ne conoscevano la scrittura.
Ogni Runa si compone di 3 aspetti:
1) il suono - il valore fonetico della Runa, la vibrazione
2) il segno - consiste nella lettera dell'alfabeto
3) il simbolo - il significato
Secondo alcuni studiosi, tra cui Meadows, in origine i suoni runici non erano cantati o modulati.
L'uso di cantarli fu introdotto dagli stregoni che intendevano le rune come parole magiche in grado
di evocare forze da piegare ai propri fini per soddisfare desideri personali. Gli sciamani runici,
invece, li sussurravano.
Età e Origine
Stabilire la data di nascita precisa delle Rune è molto complesso in quanto ci si basa su resti
archeologici o su ipotesi più o meno accreditate, alcune in contrasto tra loro.
I primi documenti pervenutici dal passato, risalgono al II°-III° secolo d.c. e se mancano le
attestazioni è perché il legno, certamente il primo materiale ad essere impiegato, per la sua
deperibilità, non le ha conservate.
La scrittura runica, ebbe ampia diffusione tra il V° e il XII° secolo. Se ne conservano però tracce
sino al XX° (Telemark , Harjedal, Delecarlia del Nord).
Tralasciamo le ipotesi più fantasiose relative ad un'esistenza prima di un “eventuale” diluvio
universale o all'isola leggendaria di Thule (anche se qualche studioso la fa coincidere con l'attuale
Islanda) e rimaniamo su quelle più accreditate.
C'è chi le fa risalire ad una scrittura pre-runica citando l'alfabeto di Gozel – Francia (qui il periodo
andrebbe sino all' 8000 a.c.) o ai petroglifi di Hallristingar – Scandinavia , risalenti all'età del
bronzo e chi sostenne (H.Arntz) che la scrittura runica fosse frutto del genio autoctono germanico,
ipotesi che ebbe grande seguito da parte di studiosi tedeschi del periodo nazista, ma è stata
ampiamente sconfessata.
Una delle ipotesi tra le più accreditate sembrerebbe quella che le Rune discendano dagli alfabeti
nord-etruschi, per una notevole analogia grafica e tipologica della stessa scrittura etrusca
(preferenza del tratto angolato nel tracciare i segni, semplificazione delle doppie, uso di punti
sovrapposti o aste verticali per separare le parole ecc.).
Il linguista norvegese Marstrander è il principale sostenitore di questa teoria, ma c'è anche chi
sostiene che derivino dall'alfabeto greco e latino.
Ad esempio la pietra di Kylver (V° secolo d.c. - isola di Gotland – Svezia) conterrebbe un alfabeto
(Futhark) di 24 lettere come quello greco, come vi si trovano anche alcuni segni che proverrebbero
dall'alfabeto latino.
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Kylver stone
Tuttavia si può anche dire che non vi siano, sia nell'alfabeto
latino, sia in quello greco, tutti i suoni presenti in quello
runico.
Quindi alla luce di tutto questo non possiamo che convenire
sulla complessità dell'origine di questi segni, anche se in
conclusione si può sostenere che probabilmente la scrittura runica nasce da insieme di caratteri greci
e latini, fusi in modo da rendere un sistema fonetico germanico di cui i Goti ne furono intermediari.
E probabilmente è sul Mar Nero che la scrittura runica si formò grazie agli stessi Goti, in un
ambiente fortemente influenzato dalla civiltà che, nelle provincie dell'Impero Romano sul Danubio
inferiore, fu costruita di elementi culturali greci e latini.
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L'alfabeto
La scrittura runica come già detto si serve di una serie ben precisa e caratteristica di segni che ne
compongono l'alfabeto.
Il primo usato e anche il più vecchio, è conosciuto come “Elder Futhark”.
La parola Futhark deriva dalla successione dei suoni dei primi 6 caratteri runici (Fehu – Uruz –
Thurisaz – Ansuz – Raidho – Kenaz) ed è composto da 24 lettere.
All'inizio del periodo vichingo (VIII° secolo) l'alfabeto runico si semplificò e passò da 24 a 16
caratteri, riunendo alcuni suoni in un unico carattere.
Questo nuovo alfabeto è conosciuto come “Younger Futhark”
A queste due tipologie alfabetiche si aggiungono quello importato nei paesi anglosassoni attorno al
V° secolo conosciuto come il “Futhork Anglosassone” composto da 33 caratteri e quello medievale.
Più avanti approfondiremo alcuni aspetti legati alle pratiche magiche e alla divinazione riguardanti:
Il Futhark Antico (Elder Futhark) composto di 24 simboli
il Futhark Armanico composto da 18 simboli e utilizzato durante il periodo nazista
l'Uthark anche questo composto da 24 simboli
I legami
con la magia e la divinazione
Rapporti tra Rune e Magia
I rapporti tra Rune e magia sono tra i più complessi da definire soprattutto perché la conoscenza
della magia nel mondo germanico antico è affidata quasi esclusivamente alle iscrizioni runiche, cioè
proprio a quei testi che si dovrebbe stabilire se sono magici o meno.
In merito si è scritto molto, sia nel web, sia nella “letteratura” recente, spesso non enunciando i
riferimenti e le fonti a cui si attingono determinati concetti, forse perché li si da per scontati o
peggio si scrive senza conoscerne le origini, ma attraverso una lettura “critica” emergono più di una
volta approssimazione e superficialità nel trattare l'argomento.
Quindi alla luce di tutto questo cercheremo di prendere in considerazione quelli che sono gli studi
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più attendibili e le fonti più credibili su quello che è il linguaggio nascosto delle Rune.
Nonostante tutte queste complessità possiamo dire con certezza che tutti gli studiosi concordano sul
fatto che le Rune oltre a fini pratici sono state usate per fini magico/divinatori.
Persino lo storico romano, Tacito, nel 98 d.c. con la monografia Germania, nel X capitolo scriveva:
"Rispettano gli auspici e le profezie più di qualsiasi altro
popolo: la prassi per le profezie è semplice. Tagliano un
rametto di un albero da frutto in piccoli pezzi, li
contrassegnano e li gettano a caso su una veste bianca. Quindi
il sacerdote della tribù, se il consulto è pubblico, o il
capofamiglia stesso, se è privato, invocati gli dei con lo
sguardo rivolto al cielo, ne raccoglie tre pezzi, uno alla volta, e
li interpreta in base al segno impresso."
Oltre a questo occorre menzionare tutta la letteratura nordica
conosciuta come Edda, ma di questa raccolta di carmi ne
parleremo più avanti.
Inoltre quando il Futhark si diffuse tra le popolazioni
germaniche, esse erano si analfabete, ma da tempo avevano imparato ad illustrare le pratiche rituali
e le credenze magiche o religiose attraverso simboli o figure prese dalle incisioni pre-runiche, che
affidavano poi alla roccia, agli oggetti, alle attrezzature e alle armi.
Tenuto conto del grande interesse che queste popolazioni avevano per le arti magiche o per la
divinazione, il Futhark, conosciuto da pochi e sicuramente, se non soltanto, da chi praticava queste
arti, venne usato nelle formule magiche e negli atti di divinazione.
Già la stessa parola Runa indicante il sussurro, il segreto, il mistero ti porta a pensare ad una natura
magica di questi segni.
Vi sono poi molte iscrizioni che i runologi considerano essere legate alla magia.
Parliamo di iscrizioni dove i caratteri si ripetono e non hanno un senso compiuto se non per il loro
“suono” tipo la pietra di Gummarp.
Oppure quelle il cui contenuto riguarda scongiuri, maledizioni o formule per allontanare o annullare
influssi maligni (formule apotropaiche) come le pietre di Stentoften, Bjorketorp ed Eggjum.
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Gummarp stone
Stentoften stone
Bjorketorp stone
O quelle che non erano destinate alla lettura, cioè quelle che erano sepolte assieme ai defunti e
avevano lo scopo di proteggerne le tombe dai profanatori, di difendere i morti dagli spiriti malvagi
oppure di impedirne il ritorno come fantasmi nel regno dei vivi, come la pietra di Kylver di cui
abbiamo già parlato, che fu usata per la chiusura di una sepoltura.
Le Rune inoltre furono a lungo utilizzate come talismani magici (famoso è quello di Lindholmen) e
la saga nordica del XIII° secolo contiene parecchi riferimenti sull'utilizzo delle rune a scopi magici.
Nel discorso di Sigfrida (Sigdrifumal) il 6° canto recita:
“Dovresti conoscere le Rune della Vittoria, se vuoi vincere incidile sull'elsa della spada alcune sul
fodero alcune sulla lama e nomina poi Tyr due volte”
Tyr era il dio della guerra nella mitologia norrena.
Amuleto di Lindholmen
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Seguono poi tutta una serie di canti sull'utilizzo delle Rune per la nascita, per la protezione, per chi
è in mare, contro gli inganni, per la guarigioni, per la saggezza e così via.
E così le Rune venivano usate per protezione, per la fertilità, per l'amore, per la salute, la morte, il
combattimento ecc.
Gli alfabeti runici nella magia e nella divinazione
Come abbiamo già scritto per l'utilizzo delle Rune a fini magico/divinatori si sono usati vari sistemi,
noi prendiamo in considerazione quelli più conosciuti o utilizzati, ossia i 3 alfabeti:
il Futhark antico, Futhark armanico e l'Uthark.
Futhark armanico – questo alfabeto scaturisce dagli studi e dalle teorie sull'Armanesimo di Guido
Von List, giornalista, scrittore e occultista che si basò su un'ideologia mitologica, culturale e
razziale che avrebbe influenzato notevolmente quell'aberrazione chiamata nazismo.
Nel 1902 a seguito di una cataratta si sottopose ad intervento chirurgico. A quei tempi l'operazione
era molto complessa e lo lasciò completamente cieco per circa un anno. In questo periodo ebbe
un'esperienza visionaria, e come ad Odino, le rune gli apparsero nella loro forma originaria ma
composte da 18 caratteri e non 24. Considerò quest'esperienza come un'iniziazione mistica.
Il riferire poi il sistema a 18 rune all'Edda (letteratura nordica di cui parleremo più avanti) e
soprattutto all'Havamal, che è strettamente associato ad Odino, gli conferì una sorta di autorità
testuale e di conferma da parte di una figura divina. Ma a confutare ciò, c'è da dire che i canti
dell'Edda non sono rivelazioni divine ma opera di poeti. Inoltre vi è un fraintendimento di un passo
del poema eddico Hamaval, in cui Odino parla di 18 galdrar, ossia canti di forza e non Rune.
Sta di fatto però che a seguito delle sue teorie le Rune vennero usate come emblemi nazisti ai fini di
dominio, forza, purezza razziale ecc.
Due sono i luoghi simbolo dell'esoterismo nazista, il castello di Wewelsburg e il complesso
megalitico di Exestersteine.
Futhark antico diviso in aettir – l'alfabeto runico a fini magico/divinatori è stato diviso in 3 gruppi
chiamati aettir (aett è il singolare) di 8 Rune ciascuno. In questo schema ogni Runa ha una propria
divinità che la presiede e ogni aett è ne è governato. Per quanto riguarda la mitologia e le divinità
norrene entreremo nello specifico più avanti.
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La prima, Fehu, è presieduta da Freya,
dea dell'amore, della femminilità, della
bellezza della fertilità e anche della
guerra e che governa il primo aett.
Inoltre è protettrice della magia e abile
nella divinazione
La seconda, Hagalaz, è presieduta da
Urd, una delle tre norne, divinità che
decidono il destino degli uomini, e che
rappresenta il passato. Il secondo aett è
governato da Heimdall, la sentinella
degli dei che rappresenta la vigilanza (si dice dorma con un occhio solo), la resistenza agli stimoli
della fame, del sonno e del freddo che ogni guerriero deve affrontare. Controlla l'accesso ad Asgard
la cittadella divina dove dimorano gli Asi.
La terza Teiwaz presieduta da Tyr, divinità che governa anche il terzo aett.
Tyr è il dio della guerra (intesa come ultimo e supremo metodo per sanare le dispute).
Ogni aett sviluppa un proprio tema:
Aett di Freya – la sopravvivenza e la ricerca del significato dell'esistenza
Aett di Heimdall – le grandi prove della vita
Aett di Tyr – la realizzazione delle conoscenze acquisite nei precedenti aettir
Questo sistema, tra i più conosciuti nella divinazione, si presenta come uno strumento magico in
quanto introduce un codice dove ogni runa è in relazione con quella che la segue, con quella che la
precede e con tutte le altre e ogni aett è in relazione con gli altri due.
A seguito di ciò da molti anni è maturata l'idea che questo sistema sia stato usato come strumento
soprattutto per dominare le menti di quanti entravano in contatto con chi divinava, quindi al servizio
di voleri personali e di scopi egoistici.
Questo metodo divinatorio sarebbe pertanto usato da tutti coloro che hanno il desiderio di “regnare”
sugli altri, quelli per il quale predire non è un atto di crescita ma di soggiogamento e quindi non
usato dagli sciamani runici.
Uthark – alcuni studiosi iniziarono porsi una serie di domande sull'alfabeto runico usato per la
divinazione, ossia, come mai che la prima Runa, Fehu, sia associata al culmine dei beni e della
ricchezze, mentre la seconda Runa, Uruz, è associata all'essenza originaria, alla potenzialità.
Convenirono sul fatto che probabilmente avvenne un rimescolamento, stabilendo che Uruz è la
potenzialità da cui tutto deriva e Fehu è il completamento. Tra i primi sostenitori di questa teoria
c'era Sigurd Agrell, professore universitario, runologo, scrittore svedese che si rifaceva ad un'antica
tradizione ancora viva in Svezia.
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Secondo
questa
teoria,
la
raffigurazione grafica dell'alfabeto
utilizzato a fini divinatori aveva un
andamento spirale o circolare e non
lineare. Quindi ogni runa facente
parte del cerchio aveva lo stesso
valore.
Il sistema Uthark pertanto segue
l'ordine naturale che esprime il vero
processo
della
creazione
dell'universo basato sull'armonia.
E' un metodo di divinazione che ha
come scopo l'evoluzione dell'essere,
col suo raccordarsi col disegno
cosmico che lo ha condotto qui, in
quest'epoca, in questo luogo.
Questo sarà il sistema che noi
utilizzeremo per il nostro corso.
Letteratura, Mitologia,
Leggende
Aspetti mitologici – la creazione
Ne “La profezia della Veggente” (Voluspa), il primo poema della raccolta “Edda poetica” che
tratteremo più avanti sono contenuti parecchie informazioni riguardanti la mitologia norrena.
Attraverso il racconto di una veggente ad Odino troviamo una descrizione del mondo degli dei,
della creazione del mondo degli uomini e della sua futura fine.
In principio l'universo era un baratro vuoto, il Ginnungagap. In questo grande vuoto esisteva solo
l'albero cosmico Yggdrasil. Dalle sue radici si formarono:
• a Nord il Nifleheim (casa della nebbia), un territorio governato da ghiacci eterni, gelo e
nebbia
• a Sud il Muspellheim (casa dei distruttori del mondo), una zona governata dal fuoco e dalle
fiamme.
Dallo scontro tra ghiaccio e fuoco, nacque il gigante Ymir e dai vapori creatisi nacque Adhumula,
l'enorme vacca cosmica del cui latte si nutriva Ymir.
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A seguito di tutto ciò si crearono anche
i nove mondi della mitologia norrena,
sostenuti dai rami dell'Yggdrasil.
Un giorno dalle gocce di sudore di
Ymir, nacque la stirpe dei giganti,
creature enormi e mostruose.
Adhumula, leccando il ghiaccio, diede
origine a Buri (il generante) il primo
degli essere umani.
Suo figlio Bor (il generato) e la
gigantessa Bestla si unirono e
generarono le prime divinità:
Odino, Vili e Vé.
Ymir e la vacca Adhumula
Queste 3 divinità furono protagoniste di una lotta che portarono all'uccisione di Ymir e
all'affogamento nel suo sangue di quasi tutti i giganti.
Il cadavere di Ymir fu gettato nel Ginnungagap e fu così che gli dei iniziarono a creare la terra.
Alcuni frammenti incandescenti del Muspellheim si trasformarono nelle Stelle, nella Luna e nel
Sole, mentre alle larve del corpo in putrefazione di Ymir, Odino e le altre divinità, diedero
l'intelligenza e la coscienza creando così i primi nani.
Col cranio di Ymir si creò la volta celeste, sostenuta da 4 nani (Austri, Vestri, Nordhi e Sudhri) ,
posti ciascuno su un punto cardinale.
Dalla sua carne si creò la Terra, con le ossa le montagne, con i denti le pietre e le rocce, con i
capelli gli alberi. Il mare e le acque furono create col suo sangue e con il suo cervello le nubi.
La leggenda racconta inoltre che i 3 figli di Bor rinvennero due tronchi d'albero e da questi
crearono forme umane alle quali Odino diede la vita e l'anima, Vili l'intelligenza e Vé i sensi.
Alla figura maschile venne dato il nome di Askr (frassino) e a quella femminile Embla (olmo o
vite).
I due diedero origine alla razza umana.
Odino, Vili e Vé crearono una zona destinata ai giganti, lo Jotunheimr. Delimitarono poi il mondo
degli uomini da quello degli dei da dove potevano osservarli.
Il loro territorio si chiamava Asgard
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I nove mondi sorretti dall' Yggdrasil, l'albero cosmico sono:
•
•
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•
•
•
•
•
•
Aasaheimr il mondo degli Asi
Alfheimr il mondo degli elfi
Miogaror il mondo degli uomini
Jotunheimr il mondo dei giganti
Vanaheimr il mondo dei Vani
Niflheimr il mondo del gelo, del ghiaccio e della
nebbia
Muspellsheimr il mondo del fuoco e delle fiamme
Svartalfaheimr il mondo degli elfi oscuri e dei
nani
Hel il mondo dei morti e patria delle 3 norne che
decidono il destino degli uomini: Urd – il fato,
colei che lancia i dadi, Verdandi – l'essere, colei
che li fa volteggiare, Skuld – la necessità, colei che
decide il risultato.
Yggdrasil e i 9 mondi
In cima all'albero cosmico troviamo Viopnir,
il gallo dorato che annuncerà la fine del
mondo, il Ragnarok, la grande battaglia
dove si scontreranno le forze della luce e
dell'ordine contro quelle del caos e
dell'oscurità e dove Odino troverà la morte.
In basso invece abbiamo il serpente
Midgardr che ne divora le radici e sarà
ucciso da Thor, il dio del tuono, del tempo
atmosferico e protettore del casolare.
Altre figure mitologiche sono le Valchirie, il
cui compito è quello di scortare i guerrieri
morti con valore in battaglia, nel Valhalla,
nell'attesa del Ragnarok per schierarsi a
fianco delle forze della luce.
A lato le 3 norne legate alla divinazione runica
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La seguente preghiera è tratta dal film il 13° guerriero:
« Ecco là io vedo mio padre, ecco là io vedo mia
madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io
vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla
fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a
prendere posto in mezzo a loro nella sala del
Valhalla, dove l'impavido può vivere per sempre. »
Dalle conclusione di questa lotta inizierà una nuova era
ed una nuova stirpe di uomini.
A lato una Valchiria
La letteratura
Le leggende e tutta la mitologia norrena vennero trasmesse per un buon periodo oralmente o
attraverso gli scaldi (poeti di corte) e le nostre conoscenze al suo riguardo sono principalmente
basate su testi medievali (in particolare le due versioni dell'Edda), compilati successivamente alla
diffusione del cristianesimo nel Nord Europa.
I principali testi di riferimento sono l'Edda antica o Edda poetica e l'Edda recente o Edda in prosa.
Edda poetica, è una raccolta di canti e poemi attribuiti alle popolazioni vichinghe, ad opera di un
monaco cristiano di nome Saemund. La datazione è un altro argomento a lungo dibattuto dagli
studiosi.
Per l’epoca della composizione dei poemi contenuti, di cui non se ne conosce gli autori, la maggior
parte degli studiosi si accorda nell’indicare un ampio periodo fra l’ 880 e il 1200, con un culmine
dell’attività creativa nel X secolo.
I racconti presenti nell'Edda sono tratti da una raccolta ossia il Codex regius composto nel 1300
circa. I ventinove canti che compongono l'Edda poetica, di differente antichità e provenienza,
possono essere divisi più o meno in due categorie: i primi dieci sono di argomento sapienziale mitologico e riguardano le imprese degli dei, i seguenti diciannove sono di argomento eroico
.
Edda in prosa, è un manuale di poetica norrena che contiene anche molte storie mitologiche
sempre norrene.
Fu scritta dallo storico islandese Snorri Sturluson attorno al 1220. Oggi l'Edda in prosa ci è stata
tramandata in quattro codici più o meno completi: tra cui il Codice Regius, scritti successivamente.
In vari scritti dell'Edda troviamo riferimenti alle Rune, ma non sono presentate come invenzioni
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della mente umana bensì come qualcosa di sempre esistente che attendeva solo di venire scoperto e
rivelato. Queste opere, benchè ne parlino, non ne rilevano il potere e non spiegano come usarle.
Vi sono runologi contemporanei che, pur considerando questi testi alla stregua di scritture sacre,
dimenticano che i loro autori non intendevano trasmettere la conoscenza delle rune attraverso un
opera letteraria.
Odino e la conoscenza
Il poema Hamaval (il Canto dell'Eccelso), appartenente all'Edda
poetica, narra di come Odino (spesso chiamato con l'appellativo
germanico Wodan) divinità tutelare della morte in battaglia,
della saggezza, dell'estasi, della poesia e delle Rune, volendo
donare all'umanità qualcosa di grande valore, ossia la
conoscenza, si impose un grande sacrificio.
Una prova consistente nello stare appeso ad un albero a testa in
giù, per nove giorni e nove notti, senza cibo né acqua, trafitto
dalla sua stessa lancia.
Ma prima di questa grande prova, donando in cambio un
occhio, potè bere dalla fonte della saggezza, Mimir, che
nasceva dalle radici dell'Yggdrasil, l'albero della vita dove
rimase poi appeso.
Durante questa esperienza sciamanica di una “realtà non
ordinaria”, ricevette in dono, 9 bastoni gettati al suolo, dove
Odino scorse le 24 Rune dal disegno che si era formato.
La seguente narrazione è sempre presa dall'Edda Poetica:
Scrutando nelle profondità più profonde
sono appeso ad un albero nel vento.
Penzolando per nove lunghe notti
ferito dalla mia stessa lama
insanguinata per Odino,
me stesso in offerta a me stesso
legato all'albero di cui nessun uomo conosce
dove affondino le radici.
Nessuno mi diede pane,
nessuno mi diede acqua.
Scrutai nelle profondità più profonde
fino a scoprire le Rune.
Con un grido esultante me ne impadronii,
poi mi sentii debole e stordito.
Raggiunsi la gioia,
raggiunsi la sapienza.
Di parola in parola
venni condotto a una parola
da un'azione a un'azione.
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Il gesto di Odino, può essere visto come quello di un martire
(ricorda anche il sacrificio di Cristo sulla croce, anch'egli
trafitto da una lancia, motivo per cui il cristianesimo venne
accolto dalle popolazioni nordiche) pronto a sacrificare la
propria vita per diffondere la verità, pronto a mettere da parte
l'Io per accedere ad una dimensione più grande.
La posizione a testa in giù, con lo sguardo rivolto alle radici,
può simboleggiare lo scrutare nell'oscurità, nella profondità
dell'inconscio dove si nasconde il potenziale di tutto il
manifestato.
Gli sciamani runici, a differenza dei maghi, consideravano
quindi le Rune, come un dono divino, non solo perché erano
state rivelate ad Odino, ma anche perché erano considerate uno
strumento per trasmettere conoscenza e saggezza.
Il disegno composto dai 9 bastoni dove Odino scorse le Rune
(9 sono anche i mondi della mitologia norrena) era formato da
linee verticali e diagonali strutturate in un modello.
All'interno apparvero una, due, tre, quattro, cinque, sei “lettere appuntite” fino alla numero
ventiquattro.
Così le 24 Rune erano apparse a Odino.
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Il Wyrd
Chi si interessa allo studio delle Rune e della mitologia norrena sicuramente sarà incappato in
questa parola: Wyrd.
Ma cos'è il Wyrd?
Il Wyrd può essere assimilato al fato anche se rispetto alla mitologia greca è un po' diverso.
A tratti ricorda le teorie di Jung sull'inconscio collettivo e la sincronicità, che affronteremo quando
parleremo dei fondamenti logici della Divinazione.
Il Wyrd può essere assimilato al destino, ma rispetto a quello che conosciamo è diverso, non è
ineluttabile e muta attraverso le nostre azioni.
Potremmo definirlo come un insieme di principi e forze che governano l'universo e pertanto permea
ogni cosa e ogni essere vivente.
Per comprendere meglio il concetto spesso lo si equipara ad un arazzo dove ogni singolo filo della
tela può essere il destino individuale, ma questo filo è intrecciato a tutti gli altri e nel suo muoversi
determina il mutare del disegno (legge causa effetto).
Quindi il Wyrd non è statico ma in continuo mutamento e le sue forze possiamo immaginarle come
i venti e le maree per i naviganti, conoscendone i principi, il bravo navigante riesce sempre a
portare il suo vascello in porto.
Nella mitologia norrena esistono 3 figure simili alle Moire greche od alle Parche romane, erano le 3
Norne chiamate "Wyrd/Weird sisters" ovvero "sorelle del wyrd" per la loro funzione: esse tessevano
l'arazzo del destino. Proprio come le altre figure mitologiche citate esse presiedevano alla vita
dell'individuo, rappresentata come una corda sul loro telaio. Anche le divinità hanno un loro filo,
che però non possono vedere, a simboleggiare il che destino/fato/Wyrd è fuori dal controllo di
qualsivoglia entità.
Come già illustrato nella parte riguardante i 9 mondi della mitologia norrena i nomi delle tre norne
sono: Urd ("fato") che prende il suo nome proprio dal Wyrd, Verdandi ("divenire, presente") e Skuld
("debito, futuro").
La Divinazione
Premessa
Questa è forse la parte più affascinante e al contempo complessa del nostro corso; ma prima di
iniziare dobbiamo sfatare alcuni luoghi comuni:
•
le Rune non sono archetipi come qualcuno sostiene.
Le Rune (il glifo) sono segni, espressione di simboli e attraverso i quali l'archetipo si
manifesta.
Approfondiremo durante il corso questi argomenti per comprendere meglio i fondamenti
logici su cui si basa la Divinazione con le Rune.
• Le Rune non servono a prevedere il futuro, ma sono uno strumento di dialogo col nostro
inconscio. Il nostro futuro è la conseguenza delle nostre scelte e delle nostre azioni. Parte del
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passato è anche parte del presente che sarà parte del nostro futuro. Ma attraverso le Rune
possiamo capire e scoprire i diversi aspetti della nostra vita, mettendo a fuoco i problemi, i
blocchi, le difficoltà e trovare le giuste soluzioni. Le Rune possono far luce sul nostro
cammino, parlarci di tutte le influenze e le energie che ci circondano e che risiedono dentro
di noi per il nostro miglioramento e per la nostra crescita spirituale.
Per fare tutto questo dobbiamo approfondire alcuni temi:
•
•
•
•
come funziona il nostro cervello
cosa sono gli archetipi, i simboli e i segni
cosa è la sincronicità
cos'è l'inconscio collettivo.
Tutti argomenti complessi, ma che cercheremo di spiegare in modo semplice ed elementare.
Fondamenti logici della Divinazione con le Rune
Gli emisferi cerebrali - creatività e razionalità
Il nostro cervello si divide in due emisferi, destro e sinistro.
La divisione è perfettamente visibile a occhio nudo, perchè i due
emisferi sono separati da una profonda piega, uniti soltanto nella
parte più bassa.
Elaborano le informazioni che ricevono in maniera indipendente
ma funzionano in modo complementare.
La parte sinistra è associata al pensiero logico, razionale, la parte
destra all'istinto, alla percezione, all'intuizione, all'arte,
all'inconscio.
Se ad esempio sottoponiamo due soggetti ad un controllo
dell'attività cerebrale, chiedendogli di guardare un cielo stellato,
vedremmo nell'astronomo una maggiore attività della parte
sinistra, mentre nel semplice osservatore sarebbe la parte destra
la più coinvolta.
Ritmi e frequenze delle onde cerebrali
Le onde cerebrali conosciute sono 5: Beta, Alfa, Theta, Delta e Gamma
Beta: hanno un ritmo veloce e sono quelle presenti quando siamo svegli (14-30 cicli al secondo).
Gamma: molto veloci, sono quelle che riscontriamo quando ad esempio processiamo
un'informazione (30-90 cicli al secondo)
Delta: ritmo molto lento, sono quelle del sonno profondo senza sogni (0,5-4 cicli al secondo)
Alfa: anche queste hanno un ritmo lento e sono quelle del rilassamento, di quando si sogna ad occhi
aperti, quando si visualizza ad occhi chiusi o quando stiamo per addormentarci.
Queste onde fanno da ponte tra il conscio e l'inconscio, equilibrando i due emisferi del cervello,
aumentando l'intuizione e la creatività (7-14 cicli al secondo).
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Theta: nella maggior parte di noi compaiono quando sogniamo oppure nelle persone esperte di
meditazione. Come le onde Alfa, collegano il conscio all'inconscio.
Per capire questa frequenza in modo semplice basti pensare a cosa si prova trovandosi in cima ad
una montagna o guardando un paesaggio e ci si sente totalmente assorbiti da ciò che ci circonda.
Krishnamurti (filosofo indiano morto una ventina di anni fa) sosteneva che il benessere che
proviamo quando questo accade è perché ci rendiamo conto che ne facciamo parte (4-7 cicli al
secondo).
Alla luce di tutto questo le onde che ci interessano maggiormente per il nostro corso sono le Alfa e
le Theta, sostanzialmente quelle che ti mettono in relazione con l'inconscio, quelle che ci servono
nella divinazione con le Rune.
Le Rune non vengono interpretate, ma vengono intuite. La lettura delle Rune arriva prima attraverso
l'intuizione e solo in seguito viene esaminata dalla mente razionale, utilizzando quindi entrambi gli
emisferi del nostro cervello.
Ma come arrivano i messaggi dal nostro inconscio?
Per capire questo dobbiamo rifarci alle teorie di Jung sull'inconscio collettivo e sugli archetipi.
Archetipi, Simboli e Inconscio Collettivo
Tutti avremo sentito parlare di Archetipi; possiamo dire che sono le strutture su cui si basa
l'inconscio collettivo, ma esprimerne il concetto non è molto semplice, tuttavia comprendere di cosa
stiamo parlando è molto importante per capire i fondamenti logici della Divinazione con le Rune.
Inconscio Collettivo – secondo Jung l'apparato psichico è composto da l'inconscio personale, sede
di contenuti maturati con l'esperienza individuale. Questo, sempre secondo Jung, poggia sopra uno
strato più profondo, l'inconscio collettivo, che non deriva da esperienze e acquisizioni personali,
ma è innato in ognuno di noi. I contenuti dell'inconscio collettivo sono gli Archetipi che creano
relazioni tra lo stato psichico di ognuno di noi e il mondo fisico che ci circonda. Pertanto ne
sarebbero le strutture operative. I contenuti e comportamenti sono gli stessi dappertutto e per tutti
gli individui, dal passato sino ai nostri giorni. In altre parole è identico per tutti gli uomini e le
donne, una sorta di eredità genetica o memoria dell'umanità. Basti pensare alle popolazioni
primitive che, a prescindere dal periodo storico o dal luogo dove si trovavano, attribuivano i
fenomeni atmosferici a manifestazioni divine.
Archetipi – la parola archetipo è un termine già usato nell'antichità da Socrate e dai neoplatonici.
Nel greco antico la parola è composta da arche e typos che sta ad indicare un “modello
originario”. Jung ne riprende il concetto e sviluppa una teoria che perfeziona negli anni.
Spiegarne il concetto in poche righe è molto complesso in quanto la natura stessa
dell'archetipo sfugge a qualsiasi definizione. Possiamo dire che in un primo momento gli
Archetipi sono visti come immagini facenti parti dell'inconscio collettivo, ossia dei
comportamenti che condizionano l'uomo (ripensiamo all'esempio del comportamento del
primitivo rispetto ai fenomeni atmosferici). In un secondo tempo, perfezionando la propria
teoria, gli Archetipi vengono considerati come delle forme senza contenuto, ossia modelli di
comportamento (le anguille che migrano nel mar dei Sargassi o i pulcini che escono dall'uovo)
che si modificano nel tempo con la presa di coscienza degli individui.
L'uomo nel tempo
tende così a ripetere comportamenti e atteggiamenti collettivi che appartengono al passato
dell'umanità.
Secondo
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Jung gli archetipi principali sono: l'anima/l'animus, il Sè, l'ombra. A questi ne seguono alcuni
secondari tra cui la grande madre, il bambino eterno (divino), il saggio, il vecchio, la
maschera, l'eroe, il viaggio. Secondo gli esoteristi corrisponderebbero a 22 ossia agli arcani
maggiori, mentre la Cabala prende a riferimento l'alfabeto ebraico.
Nei miti, nelle favole, nelle leggende, nei sogni, nell'arte e nelle visioni ritroviamo queste figure
archetipiche. Possiamo pertanto parlare di Archetipi solo quando immagini ed emozioni si
manifestano attraverso un processo di interazione tra emisfero destro capace di riconoscerli
(intuizione) e emisfero sinistro (interpretazione).
Ma come l'Archetipo si manifesta?
Attraverso il Simbolo. E come vi è già stato detto i glifi delle Rune sono espressione di Simboli in
grado di fornire l'accesso al nostro inconscio.
Infatti Jung sostiene che “quando la mente esplora il simbolo, essa viene portata a contatto con
idee che stanno al di là delle capacità razionali.”
E quindi attraverso i simboli espressi dalle Rune riusciamo ad entrare in contatto col nostro
inconscio.
Simbolo – a differenza dell'uomo primitivo, l'uomo civilizzato, utilizzando principalmente
l'emisfero sinistro (la parte razionale) si è privato della possibilità di riconoscere i Simboli a livello
conscio. Una volta che il Simbolo viene riconosciuto, ossia portato a livello conscio, si depotenzia,
si trasforma in segno e l'Archetipo cessa di agire inconsciamente sul comportamento dell'uomo.
Ma cosa sono i Simboli? E come si distinguono dai Segni?
Il simbolo é una raffigurazione concreta che rappresenta, un concetto astratto. Più semplicemente
possiamo affermare che il simbolo è una cosa che rimanda ad un'altra, con la quale è collegato.
Deriva da dal greco "symballein" che significa mettere insieme, unire. In altre parole, associare ad
un oggetto concreto, un concetto astratto che, come tale, non può essere raffigurato concretamente,
cioè fisicamente. Per citare un esempio, possiamo parlare della colomba, un volatile, quindi
concreto, che rappresenta anche un concetto astratto, la pace. In questo caso la colomba è un
simbolo. Inoltre il simbolo può avere varie interpretazioni a differenza del segno. Ad esempio il
fuoco può rappresentare il calore oppure la paura nel caso di un incendio.
Segno a differenza del Simbolo ha carattere univoco e indica qualcosa di preciso. Se scrivo mela,
tutti collegano immediatamente questa parola all'oggetto che rappresenta. Stessa cosa per i numeri,
per i cartelli autostradali, per i segni della matematica ecc.
Quindi in estrema sintesi, come già detto, le Rune (glifo) sono segni che esprimono dei simboli che
sono espressione degli Archetipi. Attraverso le Rune e i Simboli che rappresentano, riusciamo a percepire gli Archetipi dell'inconscio e intuire le leggi che regolano la nostra esistenza. Tutto questo attraverso l'intuizione prima (emisfero destro) e la successiva elaborazione (emisfero sinistro).
Ma la Runa che scegliamo è quella giusta?
Anche in questo caso dobbiamo sempre rifarci a Jung e alla teoria della Sincronicità.
Sincronicità – ripetute esperienze che sembravano indicare come gli eventi non obbediscano sempre alle leggi del tempo, dello spazio e della causalità, portarono Jung ad indagare su cosa potesse
andare oltre queste regole. Sviluppò da qui il concetto di Sincronicità.
Esistono infiniti segnali che dimostrerebbero come le coincidenze sono legate da un filo all'inconVivere Wicca Forum Free
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scio collettivo e che sono mediate dagli archetipi.
Quando parliamo di coincidenze, intendiamo però quelle significative, le altre sono casuali.
Come esempio di coincidenza casuale Jung cita di un tale che prende l'autobus per andare a teatro e
scopre che entrambi i biglietti hanno lo stesso numero e contengono le cifre del numero telefonico
di un tizio che incontra a teatro. Queste coincidenze, anche se straordinarie, rientrano nei limiti delle
normali probabilità. Diverse sono le coincidenze significative, alcuni esempi: pensare a qualcuno
che non vediamo o non sentiamo da anni e, improvvisamente, incontrarlo o ricevere una telefonata
o un sms; lavorare ad un tema particolare e, cercando in libreria, ci cade un libro che si apre proprio
su una pagina che tratta lo stesso argomento.
La sincronicità si basa su un'interconnessione di tutte le cose, ed è lo stesso concetto su cui si basa
la lettura delle Rune e de I Ching.
Quindi la sincronicità si manifesta quando un evento coincide con un pensiero o con uno stato
d'animo: una vera interazione tra mente e materia.
Andando sulla formula, Jung sosteneva che perchè si possa parlare di sincronicità, vi devono essere
2 fattori concatenati:
•
•
un immagine inconscia entra nella coscienza sotto forma di simbolo, sogno, idea o
premonizione
una situazione che si verifica nella realtà di tutti i giorni, coincide con l'immagine di cui al
punto sopra
Per Jung questa coincidenza non dipende da causa effetto, ma è casuale.
Jung poi divise la sincronicità in base agli eventi o meglio a come si manifestano le “coincidenze”.
Sincronicità comune - la coincidenza di uno stato psichico con un evento esterno. I 2 fattori devono
essere simultanei (nello stesso momento) e non dipendenti da alcuna causa
Chiaroveggenza/telepatia - questa coincidenza vine considerata come un fenomeno di “visione
remota”. A differenza del primo caso, l'evento esterno, pur essendo più o meno simultaneo, ha luogo
fuori dal campo percettivo del soggetto e può essere verificato in fase successiva.
Preveggenza - In questo caso l'evento esterno non è ancora accaduto ed essendo distante nel tempo
può essere verificato solo in seguito.
Secondo Jung l'unico modo per percepire e accorgersi di queste esperienze è quello di lasciare
abbassare il livello di coscienza razionale per lasciare spazio all'intuizione che scaturisce
direttamente dall'inconscio.
E' solo allora che il conscio viene a contatto con quelle immagini primordiali che sono gli archetipi.
Quindi in estrema sintesi, la scelta di una Runa è basata su un'interconnessione tra il nostro gesto e
il nostro inconscio. Perché questo accada occorre, come già detto, abbassare il livello di coscienza
razionale.
A sostegno di questa teoria, non ci fu solo Jung ma anche una parte “non tradizionale” della fisica
quantistica, astrofisici, ricercatori od esponenti come il premio nobel W. Pauli.
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Le Rune
Con questo capitolo inizieremo ad esaminare i significati di ogni Runa.
Per eventuali chiarimenti o considerazioni potete sempre scrivere sul laboratorio runologico
all'interno del forum http://wicca.forumfree.it/?t=67268825
Per ogni Runa inseriremo:
•
•
•
•
il nome prima in germanico e poi in antico norreno
cosa ricorda a livello di immagine, di modo ché ognuno possa ricordarsene più facilmente
una breve analisi della Runa
eventuale significato
Tutto questo in modo molto sintetico, in quanto ciò che conta principalmente è la vostra intuizione.
Quando vi apprestate ad una divinazione dovete entrare in uno stato di “concentrazione rilassata”
come la meditazione.
In questo caso, dovete abbassare il livello razionale per far scaturire, dall'inconscio, l'intuizione.
Quindi maggior lavoro dell'emisfero destro e delle onde Alfa e Theta. Tratteremo tutto il “rito” in
modo maggiormente esaustivo, più avanti.
I metodi divinatori nell'Uthark più conosciuti sono di 3 tipi:
•
•
•
semplice estrazione di una singola Runa – capire come si muoveranno le energie nell'arco
della giornata o di un paio di giorni
estrazione e disposizione (3-4 Rune) - probabilmente il metodo più semplice e veloce per
un'esame della situazione . La disposizione delle Rune sarà in linea retta sul piano da destra
a sinistra o viceversa a seconda di come vi risulta più congeniale
lancio – il metodo più complesso e che richiede esperienza. Il lancio avviene su un panno
sul quale avrete effettuato un disegno, dividendo lo spazio in cerchi e diagonali.
Approfondiremo questi metodi dopo che avremo illustrato i significati delle varie Rune.
La Divinazione con le Rune è un modo per collegarvi col vostro inconscio, non una previsione del
futuro.
Scopo dell'Uthark è quello di scoprire la direzione in cui si muoveranno le energie, comprendere la
situazione e gli eventuali comportamenti da tenere.
Pertanto evitate domande la cui risposta sia un si o un no, per queste usate un pendolino.
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Le Rune, una volta estratte possono presentarsi:
•
dritte
•
capovolte
•
orizzontali
•
rovesce

Nel caso si presentassero orizzontali occorre rimetterle nel sacchetto e ripescarle in quanto non sono
chiare, mentre se si presentassero rovesce occorre girarle per vederne il glifo (anche perché
potrebbe essere la Runa di Odino).
Altra cosa importante nell'Utark è che non esistono Rune positive o negative, esistono solo Rune.
Pertanto se una Runa si presentasse capovolta, ha il solo scopo di farci prestare una maggior
attenzione al nostro cammino.
Le Rune che possiamo incontrare capovolte sono 16.
*******************************************
Uruz – Ur
Le corna dell'Uro
L'Uro era un enorme ruminante ormai scomparso che veniva usato dalle popolazioni vichinghe per
il trasporto di grossi carichi. Per alcuni invece la Runa rappresenta, non l'Uro ma la vacca Adhumula che allattò il gigante Ymir.
Entrambe le raffigurazioni rappresentano l'energia, l'energia primordiale che pervade ogni cosa. E'
la forza vitale che si manifesta nei boccioli e nelle foglie, la forza che solleva l'umidità della terra
facendola ricadere come pioggia, la forza della luna che fa muovere immense masse d'acqua come i
mari e gli oceani e così via.
L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
forza ed energia fluiscono nel nostro corpo, non incontrano blocchi e possono aiutarci ad affrontare nuovi progetti o superare ostacoli
•
l'energia che fluisce in noi è l'energia primordiale e non è semplice da controllare, pertanto
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ogni azione deve essere preceduta da un'attenta riflessione
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
l'energia è bloccata e non riesce ad uscire
•
occorre fermarsi e riflettere per evitare che ci si ritorca contro (depressione, abulia, spossatezza ecc.)
Thurisaz – Thurs
La spina
Protezione è il significato principale di questa Runa.
E' un tipo di difesa passiva, immaginate le spine di una rosa, pungono solo se raccolte. Ha una va lenza bipolare, immaginando sempre la spina di una rosa, da una parte la protegge, ma dall'altra fa
evitare il contatto, pertanto è una difesa da usare con equilibrio per evitare di alzare barriere nei
confronti degli altri.
E' una Runa che presenta due caratteristiche (bipolarità), da una parte vi è un'energia che protegge e
dall'altra una che allontana.
L'estrazione di questa runa ci indica che:
•
siamo in grado di proteggerci
•
possiamo procedere tranquilli nel nostro cammino in quanto ogni difficoltà e ostacolo sarà
rimosso
•
siamo pervasi da un'energia difensiva
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
dobbiamo prestare attenzione perché le nostre difese devono essere rafforzate
•
avendo una caratteristica bipolare, potrebbe essere che le nostre difese sono buone ma ci
stanno creando problemi o barriere nei confronti di altri
Ansuz – Ass
L'ispirazione
La Runa esprime il potere del pensiero e la forza dell'ispirazione che arriva dal nostro livello più
profondo.
Ma cos'è l'ispirazione? Nell'arte è il momento che porta l'artista a realizzare la sua opera ma è anche
l'illuminazione “divina” che apre la mente dell'uomo alla verità e lo guida a ben operare.
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L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
l'energia scorre senza blocchi che ci terrebbero lontano dall'intuizione e dalla saggezza interiore
•
siamo in collegamento e armonia con la parte divina presente in noi, con il Sè superiore che
ci guida e pertanto ci stiamo comportando in modo corretto
•
acquisiamo saggezza e lucidità mentale che ci permette una buona capacità comunicativa
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
stiamo vivendo un periodo di smarrimento e dobbiamo prestare attenzione ai consigli esterni, probabilmente abbiamo bisogno di parlare con qualche persona saggia
•
siamo sviati dall'ego (individualismo, egoismo, ipocrisia ecc.)
Raidho – Reidh
Il viaggio
La Runa rappresenta la forza della direzione e del movimento. E' l'energia che spinge il movimento
degli astri, pertanto non intendiamo il viaggio come una vacanza domenicale, ma come un movimento interiore, spirituale, più profondo, un viaggio alla ricerca di un senso alla nostra esistenza, di
avvicinamento al nostro Sè.
L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
stiamo intraprendendo od iniziando un nuovo viaggio e possiamo star tranquilli nell'affrontarlo, la via è sicura e protetta, la direzione è quella giusta
•
la strada che stiamo per intraprendere ci porterà alla meta
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
la strada che abbiamo preso è sbagliata occorre cambiarla
•
siamo in un momento di difficoltà nel trovare la giusta direzione, ci troviamo di fronte ostacoli che non sappiamo come affrontare, siamo contornati di dubbi, occorre fermarsi a riflettere per ritrovare la giusta direzione
Kenaz – Ken
La torcia
La parola ken significa comprendere. La forza di questa Runa è quella di portare chiarezza. Come il
fuoco di una torcia illumina una grotta, una stanza buia e ci aiuta comprendere i particolari degli
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spazi più bui, così kenaz ci fornisce la luce necessaria per rischiarare gli spazi “oscuri” e reconditi
dentro di noi. Gli sciamani runici utilizzavano questa Runa per ricevere una guida interiore, per
comprendere meglio ciò che risultava oscuro.
L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
siamo in un periodo luminoso, di chiarezza di pensiero, di consapevolezza, di capacità di
analisi. La “strada” del nostro cammino è illuminata e questo ci da entusiasmo e forza per
portare avanti determinati cambiamenti
•
riusciamo a riconoscere i lati oscuri che devono essere abbandonati
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
stiamo procedendo a tentoni
•
la visione sulle cose non è chiara
Gebo – Gyfu
Il dono
Questa Runa , il cui segno è composto da due linee uguali che si intersecano, rappresenta il dono, o
meglio il passaggio di energia che si crea quando si da qualcosa di valore in cambio di qualcosa che
si è ricevuto. La qualità che rappresenta questo scambio è l'equilibrio di una relazione tra chi dona e
chi riceve. L'esempio più ricorrente è il rapporto di coppia. E il dono può essere sia fisico sia
spirituale. Questa relazione di scambio può essere legata anche al tempo che diamo e che riceviamo.
L'estrazione di questa Runa, che non si presenta mai capovolta, ci indica che:
•
le nostre relazioni con gli altri sono in equilibrio armonico
•
stiamo vivendo un periodo di pace ed armonia e di equilibrio universale
Wunjo – Vend
La gioia
Questa Runa rappresenta l'energia dell'amore universale che si tramuta in benessere e gioia per ogni
essere umano. Energia che ci pervade e che ci porta ottimismo e fiducia nelle nostre capacità ad
ottenere ciò che desideriamo.
L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
siamo in un momento di forte autostima, di benessere e di ottimismo
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•
riusciamo a superare le nostre paure e preoccupazioni per ottenere ciò che desideriamo
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
occorre riflettere sul nostro pessimismo, sulle nostre preoccupazioni, sulla nostra negatività
•
ci rifiutiamo di affrontare le nostre sofferenze
Hagalaz – Hagall
La grandine
La parola Hagal rappresenta il chicco di grandine. Hagalaz è perciò un avvenimento drastico nella
nostra vita. E' l'energia del cambiamento necessaria per per correggere uno squilibrio, per creare le
condizioni per una nuova crescita o un nuovo sviluppo. Non dobbiamo prenderla perciò come
un'energia negativa, infatti alla tempesta segue sempre l'arcobaleno.
L'estrazione di questa Runa, che non si presenta mai capovolta, ci indica che:
•
cambiamenti forti sono in atto e possono provocare gioia o dispiacere
•
ci stiamo liberando da schemi vecchi, ormai cristallizzati, stagnanti, magari col pagamento
di conti in sospeso, creando così le condizioni favorevoli all'avvento del nuovo
Nauthiz – Naudh
La tensione
Questa Runa è stata spesso paragonata all'archetto di legno che i primitivi usavano per accendere il
fuoco. Un attività che prevedeva uno sforzo, una tensione, per raggiungere un risultato. Quindi si
può affermare che grazie ad uno sforzo possiamo trovare una soluzione alle nostre difficoltà. In
questa logica anche i nostri nemici sono un'opportunità di crescita.
L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
le difficoltà che ci si presentano davanti sono prove che possiamo superare con la nostra forza di volontà. Occorre tuttavia uno sforzo per raggiungere la meta.
•
ci è offerta l'opportunità di trasformare le nostre difficoltà in risultati. Solo attraverso le difficoltà e il conseguente sforzo riusciremo a risolvere i nostri conflitti
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
rifiutiamo di affrontare le difficoltà che ci si presentano
•
non teniamo conto che il dolore può essere un'opportunità di crescita
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Isa – Iss
Il ghiaccio
Isa è la Runa che simboleggia il ghiaccio, la forza che cristallizza il movimento. E attraverso questo
arresto possiamo vedere più a fondo le varie situazioni che ci si presentano. E se da una parte questo
blocco ci conduce all'immobilità dall'altro ci permette di vedere in modo più approfondito i nostri
problemi, di sentirli, di risolverli. E' come se si gelasse la superficie di un corso d'acqua, la
mancanza di movimento ci permette di vedere i ciottoli, i pesci e la vita che continua sotto la coltre
di ghiaccio.
L'estrazione di questa Runa, che non si presenta mai capovolta, ci indica che:
•
è avvenuto o sta avvenendo un blocco momentaneo che richiede una profonda riflessione
prima di continuare il proprio cammino
•
ci stiamo allontanando dagli altri perchè abbiamo bisogno di nostri spazi di riflessione o approfondimento
Jera – Ar
I cicli del raccolto
Il glifo di Jera è composto da 2 segni identici che rappresentano l'anno diviso in 2 periodi: la semina
e il raccolto. Come per lo Yin e lo Yang entrambi da soli non possono esistere. La semina precede il
raccolto a cui farà seguito ancora la semina, e ciò che seminiamo e come seminiamo, ci darà un raccolto di buoni o cattivi frutti, ma i tempi sono lunghi. E' una Runa che annuncia la certezza di un ri sultato, e tale risultato sarà migliore se lo saranno le nostre azioni e i nostri comportamenti. E' una
Runa che produce un cambiamento graduale, occorre pazienza e costanza nell'aspettare gli eventi.
L'estrazione di questa Runa, che non si presenta mai capovolta, ci indica che:
•
stiamo raccogliendo i frutti di ciò che abbiamo seminato, sia a livello materiale sia a livello
spirituale
•
se i frutti non sono maturi occorre pazientare un po', perché non possiamo raccoglierli prima
del tempo. Nulla accade se non è arrivato il momento giusto.
Eihwaz – Eoh
Il Tasso
Eihwaz viene paragonata all'albero del tasso, custode dei cimiteri, si diceva impedisse l'uscita di
energie negative e quindi è associata alla morte. Ma la morte nelle popolazioni pagane nordiche costituiva un passaggio da uno stadio all'altro della vita (passaggio non inteso come la
reincarnazione), pertanto con questa visione, superando la paura della morte stessa, riusciamo ad
entrare in contatto con la nostra forza interiore. Eihwaz è appunto una Runa che aiuta a superare la
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paura della morte e ci fa prendere la consapevolezza che la vita continua facendoci così scoprire la
spiritualità nei normali gesti della vita quotidiana.
L'estrazione di questa Runa, che non si presenta mai capovolta, ci indica che:
•
abbiamo la capacità di trasformare le avversità (la morte) in positività e opportunità (la rina scita)
•
vediamo i nostri problemi come un'opportunità di crescita
Perth – Perthra
Il segreto
Il significato di questa Runa non è molto chiaro, c'è chi lo lega ad un sorteggio, infatti il glifo ricorda un contenitore di dadi da gioco, ma anche chi lo vede come l'utero femminile. Ma Perth è qual cosa di più. E' la forza che protegge qualcosa che deve nascere, qualcosa non ancora conosciuto. E'
come un contenitore che contiene qualcosa di nascosto e che si sta per rivelare.
L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
è in atto una rigenerazione fisica, emotiva, mentale e spirituale, si è concluso un ciclo
•
potenzialità o segreti vengono alla luce
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
vi sono blocchi al cambiamento, tendiamo a non lasciare vecchie situazioni che sono giunte
ormai al termine
•
ci stiamo strascinando giorno dopo giorno e non facciamo nulla per cambiare
Algiz – Ihwar
La protezione
A questa Runa sono stati dati molti significati. In antico germanico significava protezione. Altri significati sono stati alce, cervo, cigno in volo. Oppure il glifo lo si collega all'albero cosmico, Yggdrasil. Ma esaminando ogni singolo aspetto vediamo che poi si legano tutti ad un'unica parola, ossia protezione.
Le corna ad esempio sono strumento di difesa per l'alce e quindi protezione. Il cigno invece rappresentava un animale che metteva in contatto cielo e terra, come pure l'albero, le cui radici sono ancorate saldamente alla terra, mentre i rami sono protesi verso il cielo, creando il collegamento tra spirito e materia, tra energie cosmiche universali ed energie individuali e comunicando ed essendo in
contatto con la nostra parte divina siamo in grado di proteggerci da ogni nemico.
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L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
stiamo comunicando con il divino che è in noi e ne traiamo tutto l'aiuto necessario
•
non dobbiamo indietreggiare davanti alle difficoltà, abbiamo le capacita' e le risorse per rimediare ai nostri errori. Abbiamo la conoscenza e la coscienza per superare le tappe che ci si
presentano
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
la nostra relazione con il divino che è in noi lascia a desiderare e ci invita alla ricerca della
nostra dimensione spirituale
•
abbiamo scarsa fiducia nelle nostre capacità e in noi stessi
Sowilu - Sol
Il fulmine
Sowilu è una Runa di luce e potere, rappresenta una sorgente di energia paragonabile al sole che
oltre ad essere fonte di luce è anche fonte di vita.
Sowilu è come un fulmine, illumina per un istante rischiarando ciò che ci circonda aiutandoci a
vedere meglio nell'oscurità (fonte di luce), ma al contempo ci fornisce forza ed energia per
affrontare le situazioni che ci si presentano davanti anche le più difficili (fonte di vita).
L'estrazione di questa Runa, che non si presenta mai capovolta, ci indica che:
•
vediamo le cose come sono realmente e abbiamo la capacità per intervenire sulla situazione
per modificarla a nostro favore. Dobbiamo ricordare però che ogni fonte di energia se calibrata male ci si può ritorcere contro.
•
Ci dona forza e visione chiara nei momenti difficili e aiuta ad entrare in contatto con la nostra guida interiore aiutandoci nel cammino
Tiwaz – Tyr
Il Guerriero
Tiwaz è la Runa del coraggio, che ci illumina sulla direzione da intraprendere e che ci porta alla
vittoria su tutto ciò che ostacola il nostro cammino. E' la Runa dell'uomo guerriero, valoroso e
onesto come i cavalieri di re Artù, che raggiunge il suo scopo, nonostante le difficoltà, con onore e
in modo corretto.
L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
abbiamo la tenacia, la forza, la sicurezza, il coraggio per affrontare le situazioni difficili, per
raggiungere lo scopo che ci siamo preposti
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•
siamo in contatto con la nostra forza interiore e ci muoviamo coi principi delle leggi divine
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
siamo stanchi e demotivati, occorre riflettere su come ci stiamo muovendo
•
stiamo impiegando energie in azioni inutili, occorre capire se ci stiamo muovendo per delle
giuste motivazioni
Berkano – Bjarkan
La madre
Il glifo di questa Runa ricorda i seni di una donna o di una madre pronta per allattare. E quindi una
Runa legata alla fertilità, una madre che nutre, cura e protegge come Madre Terra. E' una Runa la
cui forza è rigeneratrice e si dice legata alla sessualità.
L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
nuova energia rinnovatrice scorre in noi, stiamo elaborando nuovi progetti, stanno emergendo nuovi impulsi, progetti, idee
•
stiamo raggiungendo un nuovo livello di coscienza, qualcosa sta cambiando dentro di noi in
meglio
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
siamo spenti, amorfi, privi di entusiasmo e che dobbiamo abbandonare ciò che ci blocca
•
la nostra crescita interiore è bloccata
Ehwaz – Ior
Il cavallo
Tra le popolazioni primitive il cavallo era un antico mezzo di trasporto e comunicazione. Questa
Runa rappresenta Sleipner il cavallo di Odino che trasportava il dio in altri livelli di realtà. Quindi la
particolarità di questa Runa è la comunicazione con vari mondi (livelli di realtà). Ci permette di
entrare in contatto con gli altri, con ciò che è fuori di noi e attraverso le relazioni e il confronto
possiamo migliorare il nostro cammino, la nostra evoluzione, il nostro cambiamento.
L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
stiamo migliorando il nostro modo di comunicare, le relazioni con gli altri, il nostro rapporto
di coppia
•
attraverso il confronto, le buone relazioni che stiamo vivendo in questo periodo, miglioriaVivere Wicca Forum Free
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mo noi stessi e cresciamo personalmente e spiritualmente.
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
esiste una disarmonia nelle nostre relazioni con gli altri
•
dobbiamo cercare di capire cosa non va nei rapporti con gli altri
Mannaz - Madhr
L'integrazione
E' la Runa associata all'umanità. Umanità composta da esseri accomunati da un carattere universale,
la presenza del divino in ognuno di noi. Pertanto l'appartenenza di ogni uomo e donna ad un'origine
comune e che sono integrati tra loro. Alcuni associano la Runa all'intelletto, alla ragione, ma la forza di questa Runa è l'integrazione della ragione (emisfero sinistro) all'intuizione (emisfero destro)
che si completano a vicenda.
L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
stiamo riconoscendo la nostra origine divina che ci porta a credere nell'amicizia, nella socializzazione, nel rispetto, nella fratellanza, nell'integrazione con gli altri
•
riconosciamo anche negli altri la stessa origine divina
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
non siamo in contatto con noi stessi e non ci sentiamo parte di un tutto
•
siamo isolati e non possiamo aspettarci aiuto dagli altri, occorre capire le motivazioni delle
nostre chiusure verso gli altri. Egoismo? Arrivismo? Individualismo?
Laguz – Laukr
Le acque
Il termine nordico antico Lagu significa lago. E nell'antichità si sosteneva spesso che le acque
profonde di un lago erano abitate da mostri o divinità, che a volte emergevano in superficie. E'
evidente il collegamento di questa Runa con il nostro inconscio dalle cui profondità emergono i
nostri sentimenti, i nostri sogni, le nostre emozioni. Inoltre l'acqua è un elemento portatore di forza
vitale, che rinfresca e purifica.
L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
siamo in contatto col nostro inconscio, possiamo pertanto avere fiducia nelle nostre
sensazioni e percezioni
•
questo è un momento di rigenerazione e purificazione dato anche dalle nuove emozioni che
emergono dal nostro inconscio
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Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
stiamo perdendo il contatto con noi stessi, siamo disorientati, abbiamo perso la strada
•
le nostre intuizioni non sono corrette, abbiamo bisogno di rigenerarci
Ingwaz – Ing
Il completamento
Questa Runa è legata alla fertilità. E' il seme che germoglierà e porterà una nuova forma, un albero,
un animale, un uomo. E' pertanto una Runa che indica il completamento, la fine di un ciclo, la
realizzazione, il risultato che segue gli sforzi sostenuti per ottenerlo.
L'estrazione di questa Runa, che non si presenta mai capovolta, ci indica che:
•
un ciclo è giunto al termine e quindi ci aspetta un nuovo inizio frutto del nostro lavoro
•
nuova linfa e nuova energia caratterizzeranno il nostro futuro
Othala – Odhal
L'ottenimento
Othala era considerata Runa di protezione sulla casa e sulla famiglia. Othala, associata al passato e
agli antenati, rappresenta l'acquisizione degli insegnamenti e dei caratteri ricevuti o ereditati. E' il
frutto di un processo sia materiale sia spirituale. Ci ricorda che dobbiamo fare uso di tutte le nostre
esperienze vissute e il nostro comportamento di oggi avrà riflessi sul futuro (Karma).
L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
dobbiamo far tesoro di ciò che abbiamo ricevuto dal passato, comprendere i nostri talenti, le
nostre capacità e utilizzarle per il nostro futuro
•
siamo connessi con le nostre radici
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
subiamo delle conseguenze negative di vite precedenti o siamo legati ad idee e situazioni ormai superate
•
non riconosciamo le nostre origini
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Dagaz – Dagr
L'illuminazione
L'etimologia di questa parola è il giorno, inteso di 24 ore. E' la luce che arriva dopo la notte e
illumina ciò che ci circonda, che ci fa comprendere che notte e giorno, maschio e femmina, vita e
morte sono complementari e indissolubili, e questa consapevolezza porta al cambiamento. La Runa
ricorda una farfalla uscita dall'oscurità del bozzolo per approdare ad una nuova vita.
L'estrazione di questa Runa, che non si presenta mai capovolta, ci indica che:
•
E' in atto una profonda trasformazione e un cambiamento positivo in noi
•
E' finito un periodo di oscurità e uno nuovo di luce è già in atto
Fehu – Fe'
Il possesso
Ancor oggi in alcune parti del mondo possedere del bestiame viene considerata ricchezza. Fehu era
associata al bestiame che appunto rappresentava ricchezza di una persona o di un popolo, ma questa
Runa rappresenta, non tanto la ricchezza in sé ma la forza che l'ha prodotta. Qualcuno considera
l'estrazione di questa una Runa un auspicio per futuri beni materiali che riceveremo, ma Fehu è
legata alla nostra ricchezza personale, ciò che possediamo come nostri talenti, nostre qualità. Ed è
una Runa che ci aiuta in questo campo, ci aiuta a capire cosa vale la pena di coltivare e cosa
abbandonare.
L'estrazione di questa Runa ci indica che:
•
ci stiamo rapportando bene nei confronti della prosperità, ne facciamo un uso corretto e
siamo disposti a condividerla con altri
•
stiamo seguendo un giusto cammino che ci porterà grosse soddisfazioni
Se la Runa si presenta capovolta sta ad indicare che:
•
la strada che stiamo percorrendo non è corretta in quanto il nostro rapporto con la prosperità
è viziato dall'interesse personale, dal proprio tornaconto a discapito di altri
•
non siamo in grado di capire quali sono le cose che contano di più nella vita
**********
Con Fehu avremmo completato l'analisi del significato delle 24 Rune utilizzate per la Divinazione.
Tuttavia c'è chi tiene in considerazione una venticinquesima Runa, conosciuta come la Runa
Bianca, la Runa del Wyrd o la Runa di Wotan (Odino).
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Le sue origini non sono molto chiare, c'è chi sostiene che era utilizzata già nel medioevo e chi
invece sostiene che il suo utilizzo sia molto più recente e legato al periodo della New Age.
Quindi a voi la scelta se inserirla nel vostro set o rimanere sulle 24 originali.
La Runa del Wyrd
C'è chi la paragona all'occhio che Odino sacrificò per bere l'acqua della fonte Mimir, grazie alla
quale ebbe in dono la Conoscenza. Viene considerata la Runa del Destino, anche se come abbiamo
già scritto a proposito del Wyrd, questo non è un destino predeterminato, ma mutevole, dove le
nostre azioni e quelle degli altri si intersecano tra loro, modificando così il disegno complessivo.
Come abbiamo già scritto, il Wyrd potremmo definirlo un insieme di principi e forze che governano
l'universo e permeano ogni cosa e ogni essere vivente, forze che potremmo paragonare ai venti e
alle maree per i naviganti, conoscendone i principi, il bravo timoniere riesce sempre a portare il suo
vascello in porto.
Alla luce di tutto questo l'estrazione di questa Runa ci indica che c'è un profondo cambiamento in
noi e pertanto dobbiamo aspettarci l'inaspettato, si apriranno nuovi scenari nel nostro futuro, ma
sarà la nostra scelta che determinerà la direzione delle energie.
Terminata questa parte sul significato di ogni singola Runa, passeremo a creare il nostro set, la loro
consacrazione, purificazione ed attivazione.
Infine esamineremo i metodi di divinazione più utilizzati.
Prepariamo le “nostre” Rune
A questo punto del nostro corso dobbiamo disporre di un set di Rune. La strada più semplice è
quella di procurarsele già pronte. Possiamo trovare dei set in ematite, quarzo, ametista ecc., in
legno, in tasselli di cartoncino o addirittura come mazzi di carte, in qualsiasi negozio di articoli
esoterici e nel web.
Questo è il sistema più semplice ma sicuramente crearsele instaurerebbe un legame più forte.
In ogni caso qualora le acquistaste già pronte dovrete poi purificarle. Vedremo in seguito come.
Se invece volete crearle voi stessi le alternative sono due: pietra o legno.
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Personalmente preferisco quelle di legno, forse più vicine agli usi iniziali, ma soprattutto in questo
caso instaurereste un legame con l'albero che vi dona il ramo per il vostro scopo. Le pietre invece
potete raccogliere sul letto di un fiume prestando attenzione alla forma e alla dimensione che
devono essere simili per ogni pezzo.
Dopo che avrete scelto il materiale ringraziate l'albero o il fiume, magari lasciando un piccolo dono:
qualche moneta o dei fondi di caffè per la pianta, decidete voi come meglio vi aggrada.
Rune in Legno
Per prima cosa procuratevi un ramo (di legno non poroso ma compatto) di un diametro che va dai 4
ai 6 centimetri. Rune di diametro superiore sono affascinanti ma di difficile utilizzo se non come
talismani.
Poi procuratevi una sega a dorso rigido che per il taglio manuale è molto più precisa. Segate il ramo
creando dei tondini dello spessore di 5/8 mm.
Una volta che avrete 24/25 tondini, lisciateli con una carta vetrata fine, senza toccare la corteccia.
Fatto queste potete iniziare ad incidere su ogni tondino il glifo, che rappresenterà la vostra Runa,
con un coltello per poi pitturare l'incisione con un pennellino.
Una volta asciutta passateci uno strato di impregnante o vernice trasparente (costo circa 2,00 euro).
L'ideale sarebbe utilizzare tutti materiali naturali.
Per l'incisione personalmente preferisco usare un pirografo. Il pirografo, per chi non lo conoscesse,
è uno strumento da hobbistica reperibile nel web o in qualsiasi ferramenta a costi che partono dai
10,00 euro. Grazie a questo si inciderebbe il legno attraverso una punta molto calda, riproducendo
la forma del glifo della Runa che volete creare.
Rune in Pietra
Una volta che avete i vostri sassolini potete provvedere a disegnare con un pennellino il glifo,
oppure potete utilizzare una fresa da hobbistica (15,00 al Lidl), solcando leggermente la pietra per
poi riempire l'incavo di colore tramite uno stuzzicadenti.
Quando sarà tutto asciutto, anche in questo caso passate uno strato di impregnante o vernice
trasparente.
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Che colore usare
Intanto, quando traccerete le Rune, per le linee verticali seguite il senso “dall'alto verso il basso”,
mentre per quelle diagonali “da sinistra verso destra”:
Sui colori da utilizzare c'è chi sostiene di usare il blu oppure il rosso in quanto in origine sembra
venisse usato il sangue del mago o dello stregone che le preparava. Persino il sangue mestruale.
In merito però vorrei aprire una parentesi.
Anticamente le Rune sembra fossero rosse, in quanto venivano utilizzate a scopi magici. Il mago
incideva con un coltello il palmo della mano, come sacrificio che offriva agli dei e poi tracciava il
glifo con il proprio sangue. Questo perchè si riteneva che il sangue contenesse la forza vitale, forza
che avrebbe caricato di energia le Rune.
Tuttavia vorrei precisare alcune cose.
Ma la vita risiede nel sangue? Non credo. Allora parliamo di Spirito. Quando il corpo muore il
sangue resta ma lo spirito no. Per Spirito intendo quello che i Nativi del Nord America chiamano
Mana o gli Indiani in Sanscrito chiamano Prana.
E cosa può rappresentare il Prana se non il respiro? Infatti è la prima cosa che facciamo quando
veniamo al mondo e l'ultima che esaliamo quando lasciamo il nostro corpo. Pertanto le Rune
andrebbero caricate di energia, o meglio attivate, con il respiro e non con il sangue.
Qualcuno le colora anche di blu. Il colore blu era il colore sacro ad Odino e rappresenta l'acqua,
fonte di vita.
Tuttavia credo che il colore poco importi, in quanto non dobbiamo mai dimenticare che le Rune
agiscono solo tramite noi.
Meditazione runica
Ora che avete il vostro set di Rune, è necessario sentirle vostre. Potreste tenerle sotto il cuscino la
notte, oppure portarvene dietro un paio come talismani e così via. Ma un punto importante è la
meditazione che deve essere fatta su ogni Runa.
Attraverso la meditazione riuscite ad entrare maggiormente in contatto con ciò che rappresentano.
Come ogni meditazione dovete scegliere un ambiente tranquillo, stando seduti in posizione comoda
e con la schiena dritta. Accendete una candela o un incenso, come segno che state iniziando
un'attività particolare, per spegnerla poi quando avete terminato la meditazione.
Calmate la mente con una serie di respiri, concentrandovi su di essi, inspirando da una narice ed
espirando dall'altra (visivamente). Poi visualizzate il glifo e quello che rappresenta, magari
tenendolo in una mano o appoggiato sul tavolo davanti a voi.
In questo modo dovreste riuscire a creare un maggior legame che vi aiuterà poi nella divinazione.
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La consacrazione
Tra i vari metodi di consacrazione esistenti quello che segue è a mio parere il più completo.
Questo tipo di consacrazione si svolge in 4 fasi legate ai 4 elementi.
Aria – procuratevi un bastoncino di salvia o di qualche erba aromatica, visto il rituale, è preferibile
ai bastoncini di incenso aromatizzato. Oppure preparatevi voi stessi un incenso come più vi
aggrada. Mettete i bastoncini in un recipiente e accendeteli. Spingete il fumo con le mani verso di
voi, per purificare e consacrare voi stessi. Poi prendete un coltello e fate passare la lama più volte
attraverso il fumo, concentrandovi sul fatto che questo coltello sarà utilizzato per incidere le Rune.
Terra – prendete una manciata di terra o del salgemma (non quello marino) e cospargete la lama
concentrandovi sul fatto che attraverso questa operazione, il coltello acquisirà le qualità della terra.
Acqua – l'ideale sarebbe usare acqua di sorgente, ma non sempre è possibile, quindi usate
dell'acqua minerale (non gassata). Versate l'acqua sulla lama, pensando all'azione di purificazione
che sta facendo sul vostro coltello.
Fuoco – accedente una candela e fate passare più volte la lama sulla fiamma, concentrandovi sul
potere del fuoco.
Dopo queste 4 fasi, col coltello potete incidere le
vostre Rune, tuttavia se le avete acquistate o già
preparate da voi, ripassate col coltello sul glifo di
ogni Runa, partendo “dall'alto verso il basso” per le
linee verticali e da “sinistra verso destra” per le linee
oblique.
L'attivazione
Le Rune in quanto oggetti fisici non hanno un potere intrinseco, pertanto dopo averle consacrate
occorre attivarle con un'azione tutta personale, per creare un forte legame con loro. In questo corso
ho già parlato della forza vitale a proposito dei colori. Ora dobbiamo trasmettere questa forza vitale
ad ogni Runa.
Accendete sempre una candela o un incenso come segno che state iniziando un'attività particolare.
Prendete una Runa e posatela sul palmo della mano sinistra.
Inspirate profondamente concentrandovi per assorbire la vostra energia personale.
Trattenete il respiro e appoggiate sul palmo dove avete posato la Runa, la mano destra chiusa a
cilindro.
Concentratevi sul nome e sul glifo della vostra Runa e soffiateci sopra.
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Ripetete questa azione per tre volte.
Ora le vostre Rune sono pronte, trattatele con tutto il rispetto che meritano e soprattutto non fatele
toccare a nessun altro perché potrebbero assorbirne le vibrazioni.
La lettura
Le due tipologie di lettura che affronteremo saranno: estrazione e lancio.
Prima di iniziare, accendete sempre una candela o un incenso e quando vi sentite pronti e rilassati,
concentratevi sulla domanda da porre che deve essere la più chiara possibile. Come già scritto
evitate domande le cui risposte siano o un'affermazione o una negazione. Le Rune non servono a
questo. Se volete usate un panno di feltro bianco dove appoggiare le Rune estratte.
Estrazione
Con l'estrazione le Rune potete posizionarle da sinistra verso destra, tuttavia c'è chi invece le
posizione da destra verso sinistra. Decidete voi come più vi aggrada.
1 Runa
è la scelta di una Runa giornaliera o settimanale. Ci fa conoscere quale energia si muove nell'arco di
tempo da voi stabilito.
3° Runa
2° Runa
1° Runa
1° Runa indica come siete voi in questo momento
2° Runa indica la situazione per cui nasce la domanda
3° Runa indica ciò che potete fare, le eventuali azioni da compiere per migliorare o risolvere la
situazione
4° Runa
3° Runa
2° Runa
1° Runa
1° Runa indica la natura del problema
2° Runa indica le condizioni da cui è sorto il problema
3° Runa indica ciò che potete fare
4° Runa indica il probabile risultato se si segue il consiglio
Lancio
Questo metodo è più complesso e può essere usato dopo che si è acquisita una certa esperienza.
Di seguito due immagini con un panno divinatorio diviso per settori e con i nomi dei vari settori.
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I 3 cerchi rappresentano le 3 Norne, passato presente e futuro.
Il cerchio interno (passato) è anche il cerchio della potenzialità, che rivela ciò che sta avvenendo
inconsciamente
Il cerchio mediano (presente) è anche il cerchio della casualità, le situazioni che incontriamo nella
vita.
Il cerchio esterno (futuro) è il cerchio della manifestazione, ciò che sta per avvenire nella realtà
fisica.
Poi abbiamo un'ulteriore divisione:
Est- luogo del decidere - situazioni in cui occorre prendere una decisione.
Sud - luogo del dare - quelle parti di noi stessi che dobbiamo dare o lasciare.
Ovest – luogo del trattenere – sia ciò che stiamo trattenendo, sia ciò che dobbiamo trattenere.
Nord – luogo del ricevere - ciò che possiamo ricevere o aree della nostra vita che devono essere
chiarite
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