Aggiornamento in Reumatologia Artrite Reumatoide

Aggiornamento in Reumatologia
Artrite Reumatoide :percorso diagnostico-terapeutico dalla diagnosi precoce alla terapia con
farmaci biotecnologici
Portici Hotel Golden - 2/10/2014
Destinatari: medici chirurghi
13,30 Registrazione dei partecipanti
14,00 Introduzione al Corso
Criteri diagnostici classificativi delle artriti I sessione
14,15 Artrite Reumatoide eziopatogenesi A.Spanò
14,30 Artrite Reumatoide quadri clinici
A.Scognamiglio
(early arthitis)
15,00 Artrite reumatoide e problematiche cardiovascolari A.Spanò
15,30 Il ruolo del laboratorio il ruolo dell’imaging R.Russo
( percorsi diagnostici)
16,00 Discussione
Strategie Terapeutiche
II sessione
16,30 Il nuovo paradigma dell’artrite reumatoide
Il tight control ed il Treat to Target
A.Spanò
17,00 Terapia con farmaci “tradizionali”
A.Scognamiglio
17,30 La carenza di vitamina D nei pazienti reumatici
18,00 Terapia con farmaci biotecnologici
R.Russo
A.Spanò
18,30 Discussione
Casi clinici ,FAQ in Artrite Reumatoide
18,45 A.Spanò R Russo A Scognamiglio
19,45 Conclusioni Finali A.Spanò
20,00 Test di apprendimento
20,30 Conclusione dei lavori
III sessione interattiva
RAZIONALE
L’artrite reumatoide e’ una malattia autoimmune sistemica caratterizzata precipuamente da una sinovite
simmetrica poliarticolare erosiva, che determina nel tempo lo sviluppo di processi distruttivi osteocartilaginei,
di conseguenti deformità e disabilità e si associa a riduzione delle sopravvivenza soprattutto per aumentata
mortalità cardiovascolare. La prevalenza della malattia e’ compresa tra lo 0,3 e il 2 % della popolazione .
Affligge attualmente oltre 400.000 persone in Italia con un’incidenza annuale pari a 6 casi ogni 10.000
persone. Le femmine sono piu’ colpite dei maschi con un rapporto 4:1. Il tasso di mortalita’ dei malati di AR
e’ di 2 volte piu’ alto rispetto a quello atteso ed e’ da 4,4 a 7,5 volte piu’ probabile che i malati allo stadio piu’
grave della malattia muoiano entro i cinque anni successivi, rispetto ai malati con un’AR iniziale. Le loro vite
sono ulteriormente minacciate dal manifestarsi di molte complicanze, in particolare da infezioni, malattie
cardiovascolari, malattie renali e complicanze iatrogene.
La ricaduta economica si traduce in aumento dei costi diretti ( visite specialistiche, farmaci,
ospedalizzazione, chirurgia ortopedica) ed indiretti (perdite di giornate di lavoro del paziente e di chi lo
assiste,assistenza infermieristica, riconoscimento di invalidità).
Su queste premesse è stato organizzato il convegno che è rivolto ai medici di medicina generale a specialisti
in medicina interna e specialisti in reumatologia allo scopo di effettuare un up-date sulla diagnosi e terapia
dell’artrite reumatoide.
L'approccio diagnostico si avvale della valutazione clinica: impegno delle articolazione diardrodali (
soprattutto piccole articolazione della mano polso e piede) che può essere oligo-poliarticolare generalmente
simmetrico ad andamento centripeto ed a carattere aggiuntivo; del laboratorio : anemia iposideremica ed
iperferritinemica, aumento degli indici di flogosi, delle immunoglobuline, del fattore reumatoide e degli
anticorpi anticitrullina. L'esame radiografico delle articolazioni colpite è poco utile nelle fasi iniziali di malattia,
ma riveste maggiore importanza per il monitoraggio della terapia. Per la diagnosi precoce stanno
assumendo un ruolo sempre più importante l'ecografia e la RMN delle articolazioni.
La terapia tradizionale si avvale di un approccio sintomatico con FANS/Coxib e steroidi con lo scopo di
ridurre il dolore e di una terapia di fondo con i DMARDs (disease modyfing arthritis rheumatoid drigs)
tradizionali che sono in grado, invece, di rallentare e/o bloccare l'evoluzione anatomo-radiografica della
malattia e di conseguenza spegnere la malattia con miglioramento della qualità di vita del paziente. I farmaci
attualmente in uso sono il metotrexato, considerato il farmaco ancora, la leflunomide,la salazopirina e la
ciclosporina.Quest'ultima molecola ha trovato sempre più impiego anche in associazione al methotrexate nel
trattamento di AR più aggressive e nei casi associati a psoriasi ed ad epatite HCV correlata.
Recentemente, però, le più approfondite conoscenze sulla patogenesi ed i progressi della ricerca
biotecnologica hanno individuato una nuova classe di farmaci, definiti biotecnologici, in grado di bloccare
selettivamente le sostanze implicate nello sviluppo dell’infiammazione articolare in corso di artrite
reumatoide. Questi farmaci hanno costituito un’autentica rivoluzione nell’approccio terapeutico al paziente
con immunoartrite e nel corso del meeting sarà descritta come essi siano in grado di intervenire sui
meccanismi di insorgenza dell’artrite e come siano in grado di migliorare la sintomatologia e l’evoluzione
dell’infiammazione articolare e come sisno in grado qualora impiegati in pazienti con diagnosi precoce di
indurre una condizione di remissione della malattia.
Nel corso dell’incontro saranno, altresì, affrontate altre tematiche di rilevo quali il problema della
ipovitaminosi D nel paziente reumatico e come affrontare L’AR come malattia sistemica in relazione al
rischio cardiovascolare e dell’aterosclerosi accelerata.
Questo corso vuole sottolineare che la collaborazione tra medici di medicina generale e specialista
reumatologo è fondamentale. I pazienti con manifestazione all’esordio vanno prontamente individuati dal
medico di medicina generale ed inviati al reumatologo, al quale spetta il compito dell’inquadramento
diagnostico, della valutazione della potenziale aggressività della malattia e della messa a punto di una
strategia terapeutica adeguatamente personalizzata.
L’obiettivo del corso è quello di fornire delle linee guida essenziali e chiare per sospettare un’artrite
all’esordio per inviarla al reumatologo il prima possibile e gestirne insieme l’iter diagnostico-terapeutico.
Curriculum Vitae
La dott.ssa Antonietta Scognamiglio nata a Napoli il 12/06/1951
Laureata in Medicina e Chirurgia il 29/12/1976 presso l’Università
degli Studi di Napoli – Federico II.
Abilitata all’esercizio della professione di Medico Chirurgico nella
seconda sessione dell’anno 1976.
Specializzata con lode in Medicina Interna il 06/03/1982 presso
l’Università degli Studi di Napoli – Federico II.
Specializzata con lode in Endocrinologia il 22/04/2986 presso
l’Università degli Studi di Napoli – Federico II.
Ha prestato servizio dal luglio del 1983 al 30 dicembre del 1997, in
qualità di medico in collaborazione libero professionale esterna presso
l’area funzionale di Reumatologia e riabilitazione Reumatologica ( ex
Divisione di Reumatologia ) del Dipartimento Assistenziale di Clinica
Medica per le Malattie Metaboliche e Vascolari, la Nutrizione Clinica,
Ematologia e Reumatologia dell’Azienda Universitaria Policlinico.
In questo periodo ha esplicato la sua attività assistenziale sia in
reparto che in ambulatorio, e dal gennaio 1989 fino alla fine del
periodo è stata responsabile medico del Servizio Day-Hospital.
In questo periodo ha inoltre guidato nell’attività didattico-formativa
diversi giovani specializzandi a lei affidati per il loro tirocinio.
Dal gennaio 1978 è convenzionata con il SSN svolgendo attualmente
attività di medico di Medicina Generale presso l’ASL Napoli 1 Centro
distretto 32.
Svolge attualmente attività di tutor valutatore di candidati per
l’abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgico.
Ha partecipato a numerosi congressi nazionali ed internazionali in
ambito reumatologico, in alcuni di essi in qualità di relatrice.
Durante la propria carriera ha realizzato numerosi lavori scientifici
sia di livello nazionale che internazionale.
Ha ottenuto, per l’anno accademico 2004/2005 e successivamente
2005/2006, incarico d’insegnamento e di attività didattiche integrative
e seminariali, presso la scuola di specializzazione di Reumatologia
dell’Università Federico II.
Napoli, 09/03/2012
Antonietta Scognamiglio
SINTESI
CURRICULUM
Dr Romualdo Russo
Nato a Napoli il 19/11/52
Laurea in Medicina e Chirurgia il 26/03/80
Specializzazione in Medicina Interna(1986), in Malattie
Cardiovascolari(1990), in Reumatologia (1998);
Vincitore di concorso pubblico per assistente di medicina generale nel
novembre 1988 presso Ospedale Cardarelli di Napoli;
Vincitore di concorso interno per aiuto di medicina generale nel novembre
1994 presso Ospedale Cardarelli di Napoli;
Incarico di Responsabile della Struttura Semplice di Reumatologia afferente
alla III Divisione di Medicina Interna AORN Cardarelli Napoli a partire dal
01/03/02 con gestione di pz reumatici in regime di ricovero ordinario, di D.H.
diagnostico e terapeutico, gestione di ambulatorio con cadenza bisettimanale
per pz esterni ed interni all’Ospedale, nonché effettuazione di procedure
strumentali quali la videocapillaroscopia ;
Tutor per gli specializzandi della scuola di specializzazione in Geriatria
dell’Università Federico II di Napoli diretta dal Prof. Rengo dall’anno
accademico 2002/03;
Docente di Reumatologia per l’anno accademico 2000/01 e 2001/02 agli
allievi infermieri professionali del II anno per il conseguimento del Diploma
Universitario;
Docente a vari corsi di aggiornamento di interesse reumatologico riservati ad
infermieri e medici;
Co-autore di numerose pubblicazioni scientifiche, poster, comunicazioni, con
partecipazione a vari Congressi nazionali ed internazionali nel campo della
Medicina Interna e della Reumatologia, nonché a seminari di aggiornamento
a numero chiuso e con esame finale di Reumatologia;
Socio attivo della Società Italiana di Reumatologia, del Collegio dei
Reumatologi Ospedalieri e della SIOMMMS
Co-investigator del Progetto nazionale della SIR “GIARA” per lo studio
clinico-epidemiologico dell’artrite reumatoide aggressiva, del Progetto
nazionale “ANTARES” per la terapia con agenti biologici dell’artrite
reumatoide refrattaria.
In fede
Dr Romualdo Russo
CURRICULUM VITAE DEL DOTTOR ANGELO SPANO’
Nato a Portici (Na) il 02/01/1953
Residente a Napoli in via Tito Angelini 2, CAP 80129, telefono 0815582688
Indirizzo di lavoro: Cattedra e divisione di Reumatologia AOU Federico II (Napoli), via S. Pansini 5,
telefono 0817463657 E-MAIL angespano@virgilio .it
Laurea in Medicina e chirurgia conseguita il 29/07/1977 a Napoli
Diploma di Specializzazione in Medicina Interna, Malattie dell’apparato cardiovascolare,
Endocrinologia e Reumatologia
Idoneità nazionale di Primario in Medicina Generale
Posizione attuale: Dirigente Medico presso la Cattedra e Divisione di Reumatologia e Riabilitazione
Reumatologica presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II Napoli.
Responsabile del laboratorio di ecotomografia articolare e muscoloscheletrica e del laboratorio di
videocapillaroscopia con funzione direttiva e di coordinamento
Componente dell’Unità operativa di Reumatologia del Centro di riferimento regionale per le malattie
dell’invecchiamento di interesse medico-chirurgico dell’Universita degli studi di Napoli Federico II
Responsabile della sede di Napoli (Direttore Prof. Pasquale Oriente) del “ Progetto di Accreditamento
delle strutture di Reumatologia”
Collaboratore del progetto di ricerca triennale 1999-2002 CNR-Biotecnologie e “Banca informatizzata
di campioni biologici” con specifico riguardo al follow-up di pazienti affetti da patologie
autoimmunitarie
Componente centro di coordinamento Regione Campania Terapie con farmaci biologici- Progetto
Antares.
Partecipazione a congressi ed aggiornamento scientifico: ha partecipato a numerosi congressi, convegni
e corsi di aggiornamento nazionali ed internazionali, sia a livello individuale, sia su invito di comitato
organizzativo su tematiche di medicina interna e reumatologia
Socio Ordinario della Società Italiana di Biologia Sperimentale,Società Italiana di Medicina Interna,
SIR, CRO, Lega Italiana contro le Malattie Reumatiche
E’ autore e coautore di circa 200 pubblicazioni scientifiche (lavori, abstracts, relazioni, capitoli di
trattati) su riviste nazionali ed internazionali..
Data Firma napoli 19/01/2009
Angelo Spanò
DESCRIZIONE CASI CLINICI
Il caso clinico in questione permette alcune riflessioni che possono
essere sintetizzate nei seguenti punti:
a. importanza della diagnosi precoce di AR e ruolo fondamentale
del MMG;
b. tempi di attesa limitati a pochi giorni per la visita specialistica
reumatologica;
c. ruolo della terapia con MTX;
d. ruolo decisivo della terapia biologica con anti-TNF nell’arrestare
la progressione di malattia.
a. L’AR è un reumatismo cronico caratterizzato da interessamento
flogistico della sinovia articolare con progressivo danno
alla cartilagine articolare e all’osso sottostante. Il danno articolare,
diretta conseguenza del processo flogistico sinoviale,
correla direttamente con la perdita di funzione e l’affermarsi
delle deformità. Ne risulta pertanto che la valutazione del
danno radiologico in termini di comparsa di nuove erosioni
rappresenta una buona misura di risultato per la valutazione
dell’efficacia della terapia. In sintesi la terapia ottimale, attraverso
il controllo del processo infiammatorio, deve permettere
l’arresto della progressione del danno radiologico. Le erosioni
articolari compaiono in fase precoce di malattia: circa il 90%
dei pazienti sviluppa erosioni entro i primi 2 anni di malattia
e il processo erosivo si afferma con significativa maggiore
rapidità nel corso del primo anno 2. Queste evidenze hanno
spinto ad assumere un atteggiamento terapeutico aggressivo
fin dalle prime fasi di malattia.
Queste considerazioni lasciano intuire quanto la diagnosi precoce
di AR assuma particolare importanza e quanto sia fondamentale
in questo senso il ruolo svolto dal MMG. Egli infatti,
nella stragrande maggioranza dei casi, valuta il paziente
all’esordio della malattia ed è decisivo per l’avvio del paziente
a un percorso diagnostico-terapeutico appropriato. La situazione
ottimale è quella capitata nel caso clinico descritto: il
MMG aveva identificato i sintomi e i segni clinici (red flags)
che lasciavano sospettare una AR e predisponendo un corretto
invio del paziente allo specialista appropriato, realizzando
così la situazione più favorevole per un efficace intervento
terapeutico.
b. Dall’altro lato occorre che le strutture specialistiche reumatologiche
siano organizzate in modo adeguato per dare
una pronta riposta all’esigenza del MMG. Occorre cioè che
il paziente sia visitato in tempi rapidi, non superiori a qualche
giorno di attesa. Ciò può realizzarsi in vari modi, quali
l’istituzione di una seduta ambulatoriale settimanale per le
visite “urgenti”, il contatto telefonico diretto del MMG con gli
specialisti a disposizione. Nella nostra struttura, per ciascuna
delle 3 sedute ambulatoriali settimanali per pazienti alla prima
visita reumatologica, è prevista una visita aggiuntiva per il
paziente urgente, opportunamente selezionato dal MMG. In
questo modo il tempo di attesa non supera i 7 giorni.
Va sottolineato che la corretta gestione del paziente richiede
che lo specialista reumatologo disponga di una consolidata
esperienza clinica, poiché a tutt’oggi il giudizio del medico
rappresenta il gold standard per la diagnosi. Non vi sono
sintomi o segni patognomonici per la diagnosi di AR in fase
precoce, mancano criteri diagnostici validati e i criteri classificativi
per l’AR attualmente disponibili mal si adattano alla
diagnosi di AR in fase iniziale. Infine, non c’è al momento un
test diagnostico o un quadro istologico sinoviale specifico.
c. L’impiego sistematico del MTX nella terapia della AR risale
alla fine degli anni ’80, e non c’è dubbio che il farmaco abbia
permesso un salto di qualità rispetto alle terapie precedentemente
impiegate. La metanalisi degli studi pubblicati evidenzia
che il MTX permette il controllo dei sintomi della AR
in una percentuale di casi variabile tra il 20 e il 50%, ed è
stato recentemente raccomandato quale farmaco di primo
impiego nella AR precoce sia dall’European League Against
Rheumatism 1 che dall’American College of Rheumatology 3.
Per contro, il MTX nella maggioranza dei pazienti con AR trattati
non sembra capace di inibire la progressione radiologica e
la comparsa di erosioni articolari 4. Il caso clinico relativo alla
nostra paziente sembra confermare questo dato.