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il­FRIU­LI
dossier innovazione
7 febbraio 2014 | N.5
Chi ricerca... trova
Qualità della vita e competitività per le imprese
IMMAGINA.
IMMAGINA.
Idea Prototipi dà forma all’immaginazione.
Idea Prototipi è in grado di interpretare e sviluppare una vostra idea traducendola in un proc
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Prototipi
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e
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dossIer INNoVAZIoNe
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Rivoluzione in corso:
l’internet delle cose
E’ in corso un’incredibile evoluzione
tecnologica, dimostrata da recenti
acquisizioni industriali, con riflessi
economici e sociali, destinata quindi a
cambiare la vita quotidiana di tutti noi
L
’internet di tutte le cose sarà
sempre più realtà di tutti
i giorni. A confermarlo è l’acquisizione da parte di Google
di Nest Labs per 3,2 miliardi di
dollari. Nest Labs, con un fatturato stimato di circa 300 milioni di dollari e non ancora in
utile, è specializzata nella
creazione di due dispositivi domestici connessi a
internet: il termostato
intelligente e l’allarme
antincendio. Google
ha acquisito Nest per
un multiplo superiore a 10 volte i ricavi;
nella realtà, ne ha
acquisito i flussi di
tutti i dati che provengono dai termostati, o meglio: un
posto dentro la casa
delle persone, senza passare per la tv. Si registra
un’altra importante acquisizione av venuta
poche settimane fa,
sempre nell’Internet
of Things (IoT) e con
mu lt ipl i ele v at i: si
tratta dell’operazione di Ptc,
che ha acquisito Thing wor x
per 112 milioni di dollari, più 18
milioni di earn-out. Thingworx
è una società molto più piccola
di Nest, con ricavi previsti di
circa 10 milioni di dollari, e
come Nest non ancora in utile,
che sviluppa una piattaforma
software per la realizzazione
di applicazioni per l’IoT. A conti
fatti, Ptc ha pagato Thingworx
un multiplo sui ricavi maggiore
di 11.
le rAgIoNI deI MultIPlI
Per tentare di capire il perché
roberto siagri Presidente di eurotech
di questi multipli stellari è necessario leggere le dimensioni
della grande partita che si sta
g ioc a ndo nel nuovo mondo
del l’i nter net del le cose. Per
fare ciò sono sufficienti pochi
numeri: oggi si contano 7 miliardi di persone nel pianeta,
con 13 miliardi di dispositivi
elettronici connessi a internet;
nel 2020 ci saranno 7,6 miliari
di persone e circa 50 miliardi
di dispositivi connessi, ovvero
circa 7 dispositivi a persona. La
maggior parte di questi dispositivi sarà connessa tramite la
rete cellulare o la rete wi-fi e si
stima si dovranno sviluppare 5
milioni di applicazioni fruibili
in modalità as-a-service.
Tutto ciò creerà una nuova
economia, una rivoluzione industriale senza precedenti, più
importante di quella prodotta
dalla scoperta della macchina
a vapore. Gartner stima che il
valore totale aggiunto all’economia generato dall’internet
delle cose sarà di 1.900 miliardi
dollari nel 2020 e ne beneficerà
una vasta gamma di settori:
// III //
sanità, commercio al dettaglio,
trasporti.
beNefIcI dA sAPer coglIere
L’internet del le cose è una
prosecuzione logica del para
paradigma del ‘computer pervasivo’
che era stato da noi intrapreso
a pa r t i re da l l’esplosione d i
que
internet nei primi anni di questo nuovo Secolo. L’inter net
delle cose, che noi preferiamo
chiamare machine-to-machine
(M2M), visto che operiamo nel
con
settore business e non nel consumer, si sta ormai affermando
come il nuovo paradigma di
elet
fruizione dei dispositivi elettronici, siano essi installati nei
negozi, in casa, per le strade,
neg l i ospeda l i, neg l i ed i f ici
pubblici o nelle industrie. La
conseg uen za posit iva è che
induce nuovi modi di inte
interazione con la realtà che
au menta no la nost ra
esperienza, riducendo
gli sprechi di risorse e
aumentando l’efficienza delle infrastrutture e
dei processi operativi. Il
nostro interesse consiste
nell’aiutare le imprese a
trarre benefici da questa
imponente trasformazione
generata dall’internet delle
c ose, i n modo c he queste
imprese ottengano un impor
importante vantaggio competitivo.
È in atto una trasformazione
di enormi proporzioni e queste
prime due acquisizioni citate ne
sono una dimostrazione. La ri
riduzione del costo dei computer,
la connettività ormai pervasiva
e la facilità di scrivere nuovi sof
software applicativi, che dipendo
dipendono oggi più dalla creatività che
dagli investimenti, sta forzando
il passaggio dall’economia del
possesso all’economia dell’uso,
o meglio della ‘user experience’:
abbinando al prodotto dei servizi digitali si potrà continuare a
fornire valore al cliente durante
tutta la vita utile del prodotto,
quello che con una parola si
dice ‘servitization’. Le nostre
tecnologie permettono di cavalcare questa trasformazione
in tempi rapidi e con bassissimi
investimenti iniziali.
INserto A curA dI euroNews - testI dI rossANo cAttIVello
dIrettore gIoVANNI bertolI - redAZIoNe PIAZZA 1° MAggIo, 4 – udINe
telefoNo: 0432 21922/229685, fAx: 0432 25058 – e-MAIl: [email protected]
// IV //dossIer INNoVAZIoNe
www.ilfriuli.it
Verso quota 200: sostegno
a sviluppo e aggregazione
Continua ad aumentare il numero di aziende affiliate al Distretto delle Tecnologie
Digitali, la cui attività continua a essere di supporto a un territorio che ha sempre più
la possibilità di diventare un vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale
C
onoscenza, supporto, sviluppo. Sono tre delle parole
chiave del Ditedi, il Distretto
delle tecnologie digitali di Tavagnacco, una realtà che vanta
oltre 140 aziende operanti nel
settore dell’Ict, settore che sta
affrontando meglio di altri la
crisi globale. In Friuli, infatti, le
imprese affiliate al Ditedi hanno
avuto performance, in termini di
redditività e di fatturato, migliori
se paragonate alle loro concorrenti regionali e nazionali. Resta,
quindi, un settore su cui puntare
per effettuare investimenti nel
futuro.
di queste attività produttive”.
Da citare, in questo ambito,
‘Ditedi on the road’: una serie di
interviste nelle aziende per promuoverne l’attività su internet.
bIlANcI prometteNtI
rottA ANche sull’estero
“Vogliamo continuare su questa
strada, dando i maggiori benefici possibili ai nostri affiliati
– afferma il project manager del
Ditedi, Simone Puksic – e con
i prossimi mesi sarà operativo
anche un supporto per l’avvio
di reti di imprese e per la loro
internazionalizzazione. Potremo analizzare le caratteristiche
di ogni azienda del distretto e
av viare un percorso graduale
per consentirle di crescere e di
sbarcare sui mercati esteri. Un
percorso – aggiunge – che potrà
essere favorito dalle aggregazioni
tra realtà diverse”.
Puksic è impegnato ad aumentare il numero di aziende affiliate al Ditedi e il suo obiettivo è
riuscire, entro la fine del 2014, a
superare quota 200.
“A quel punto – aggiunge - diventeremo il network di aziende
digitali più grande d’Italia, con
realtà che spaziano dalle app al
cloud computing, dalla tecnologia 3D ai sistemi di calcolo,
dalla sicurezza informatica alla
gestione di dati”.
Il Distretto, però, non guarda
solo agli affiliati, ma è concentrato a fornire una serie di servizi
anche a chi vede nell’innovazio-
ne e nelle nuove tecnologie un
punto di riferimento importante:
questo grazie a decine di incontri
tematici, seminari e workshop
ospitati nel Knoledge Center di
via L’Aquila, a Feletto.
“Nel 2013 abbiamo organizzato
50 incontri con la partecipazione
di 1.500 persone – spiega Puksic –
per il 2014 contiamo di superare
quota 100 appuntamenti. Il più
grande vantaggio per le imprese
che frequentano il Ditedi è la visibilità che possiamo garantire.
Spesso, infatti, si tratta di aziende
con meno di 10 addetti e con un
fatturato inferiore ai 5 milioni di
euro, poco conosciute sul territorio a causa della loro elevata
specializzazione. Il nostro compito è anche quello di portare a
conoscenza di terzi le eccellenze
A portare alla luce i vantaggi
di una realtà come quella del
Distretto è stata una recente
indagine condotta dalla società
modeFinance di Trieste. Lo studio ha preso come campione un
centinaio di aziende affiliate, tra
società di persone e società di
capitali, confrontandone gli indicatori economici con le imprese
del settore Ict a livello regionale
e nazionale.
Dall’analisi condotta è evidente
come il fatturato aggregato delle
imprese del Distretto sia in crescita, avendo superato i 70 milioni di
euro nel 2012, mentre l’indebitamento assoluto si stia riducendo.
Si attesta a livelli bassi anche l’indebitamento di natura finanziaria
e positivo appare l’aumento delle
aziende in utile tra il 2010 e il 2012,
trend confermato da un aumento
del Roe mediano, l’indice di redditività del capitale proprio. Un
dato, quest’ultimo, fortemente
legato alla dimensione aziendale:
più le imprese sono grandi, o più
fanno rete, e più il Roe sale.
“Negli anni – è il commento del
presidente del Distretto, Mario
Pezzetta - il Ditedi ha saputo maturare significative competenze
legate all’innovazione digitale e
alle nuove tecnologie, cercando
di anticipare il mercato e aiutare
le sue aziende a percorrere la
strada più innovativa e maggiormente redditizia. Ne sono un
esempio la dorsale in fibra ottica
che collega le zone industriali dei
Comuni del distretto, il Centro di
Competenza sull’Open Source,
unico in regione, e il Knowledge
Center dedicato alla formazione
diffusa di una cultura digitale”.
CENTRO INTERNAZIONALE DI SCIENZE MECCANICHE
IlIl Centro
Centro Internazionale
un’Istituzione
InternazionaledidiScienze
ScienzeMeccaniche
Meccaniche èè un’Istituzione
senza
fini
di
lucro,
fondata
nel
dicembre
1968
grazie
alla
senza fini di lucro, fondata nel dicembre 1968 grazie alla tenace
tenace opera
opera
un gruppo di eminenti personalità scientifiche di varie Università
di un gruppo di eminenti personalità scientifiche di varie Università
Europee, di Enti locali regionali ed internazionali.
Europee, di Enti locali regionali ed internazionali.
Oggi il Centro è attivo sia in ambito internazionale che locale.
E’ la più importante
istituzione
scientifica
non universitaria
Friuli,
Attraverso
la formazione
di giovani
ricercatori,
promuove edel
diffonde
attiva sia in ambito
internazionale
che locale.
formazione
conoscenze
avanzate
che spaziano
dalla Attraverso
meccanicala teorica
ed
applicata
matematica,
alla teoria
dell’informazione,
dei sistemi
di giovani alla
ricercatori,
promuove
e diffonde
conoscenze avanzate
che
espaziano
del controllo,
alla robotica,
alla bioingegneria,
all’informatica,
dalla meccanica
teorica
ed applicata alla
matematica, alle
alla
interrelazioni
fra
queste
discipline
e
al
loro
impatto
sulla
società
teoria dell’informazione, dei sistemi e del controllo, alla robotica, allae
sulla cultura del nostro tempo.
bioingegneria, all’informatica, alle interrelazioni fra queste discipline e
Ha pubblicato con l’editore Springer oltre 400 testi scientifici.
al loro impatto sulla società e sulla cultura del nostro tempo.
Ha il supporto di istituzioni scientifiche ed accademiche europee,
Ha pubblicato
con l’editore
Springer
oltre 500 testi scientifici distribuiti
della
Commissione
Europea,
dell’Unesco.
in
tutto
il
mondo.
Fin dalla fondazione, riceve il sostegno finanziario della Regione
Ha il supporto
istituzioni
accademiche
della
Friuli
Venezia di
Giulia,
dellascientifiche
Provincia eeddel
Comune dieuropee,
Udine, della
Fondazione
e di altri
organismi locali.
CommissioneCRUP
Europea
e dell’Unesco.
Il Centro, fin dalla fondazione, ha il sostegno finanziario di enti pubblici
CISM - Centro Internazionale di Scienze Meccaniche
Palazzo del Torso - Udine, Piazza Garibaldi 18
Telefono: +39 0432 248511 • Fax: +39 0432 248550 • www.cism.it, [email protected]
Ile privati
CISMe ha
corsodelle
collaborazioni
con importanti
circainil 50%
sue attività consolidate
sono autofinanziate.
organizzazioni scientifiche internazionali, tra le quali IUTAM e
IFToMM. È sede della segreteria di EUROMECH.
Il CISM collabora con importanti organizzazioni scientifiche
nazionali
internazionali,
qualiil Centro
AIMETA,
AGI, ilIUTAM,
Per
incaricoeddella
Regione FVG,tradalle2009
coordina
gruppo
EUROMECH
ed
IFToMM.
di lavoro “Studi della materia”.
// VI //dossIer INNoVAZIoNe
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Vongole: raccolta via satellite
La società Dermap ha messo a punto per la coop Almar un innovativo sistema che
sfrutta la tecnologia Gps per guidare le imbarcazione nella ricerca dei molluschi
G
razie alla tecnologia Aqquatech che
rende le imbarcazioni intelligenti, oggi
la raccolta della vongola verace nella laguna
di Marano e Grado è più veloce, più efficace
e anche più sicura per l’ambiente. L’innovazione messa a punto dalla Dermap per Almar
con il progetto di ricerca Ctrl+Capa si basa
sull’applicazione del Gps alle imbarcazioni
usate dalla cooperativa ed ha portato a un
dimezzamento dei costi, ottimizzando i processi produttivi di allevamento delle vongole.
Un finanziamento regionale ha consentito
alla cooperativa Almar, titolare della concessione per la venericoltura nella laguna
di Marano e Grado, di sviluppare assieme a
Dermap, azienda innovativa nata qualche
anno fa dall’incubatore certificato Techno
Seed di Friuli Innovazione, un progetto per
rendere i cicli di allevamento della vongola
più efficienti e diminuire l’impatto ambientale
delle operazioni in laguna.
AltIssImA precIsIoNe
La ricerca, iniziata nel 2011, ha permesso di
realizzare Aqquatech, il prototipo di un set di
strumentazioni, montato sull’imbarcazione
polifunzionale utilizzata per la raccolta dei
molluschi e formato da un terminale cartografico dotato di Gps ad alta precisione, un sistema di comunicazione con la centrale operativa a terra ed un server per la rappresentazione
dei dati raccolti in campo. La strumentazione
utilizza la rete satellitare per determinare e
visualizzare sul terminale della barca le parti
di fondale già raccolte, sfruttando la rete fissa
Gps regionale, che è gratuita come in poche
altre regioni italiane, per calcolare le misurazioni differenziali e ridurre il margine di
errore al di sotto dei 5 centimetri.
L’esigenza di sviluppare questo progetto di
ricerca era, infatti, nata da alcune problematiche riscontrate durante la fase di raccolta delle
vongole. Dopo la semina, una volta raggiunta
la taglia commerciale, i molluschi vengono
raccolti con un’imbarcazione appositamente
studiata per non rovinare l’ecosistema, che si
muove lungo un tracciato che divide l’area di
raccolta in rettangoli, con un sistema ancoraverricello per evitare l’impatto delle eliche sui
fondali bassi della laguna. Questo metodo non
permetteva però di delimitare con precisione
le aree già raccolte e di conseguenza il livello
di ricattura del prodotto seminato era stimabile intorno al 50%.
ImbArcAZIoNI INtellIgeNtI
Con l’innovativo prototipo Aqquatech, invece, le imbarcazioni diventano intelligenti
e l’operatore in manovra può conoscere con
esattezza e in tempo reale la sua posizione
permettendo così di dimezzare sia il tempo di raccolta del prodotto che i costi per
l’operazione.
“La laguna di Marano –commenta Daniele
Gulic, presidente di Dermap - è la prima
realtà a livello nazionale a praticare un’acquacoltura di precisione grazie all’uso dei
dati satellitari e cartografici digitali. L’integrazione di queste tecnologie per innovare
il processo produttivo della venericoltura
permet te una migliore resa dell’at t iv ità
economica ma anche un maggiore rispetto
per l’ambiente, grazie alle operazioni meno
impattanti per la laguna”.
I risultati positivi dei test hanno convinto
la cooperativa Almar ha proseguire sulla
strada dell’innovazione sviluppando, sempre con Dermap, un sistema di correzione
automatica del posizionamento dell’imbarcazione durante la raccolta delle vongole,
simile a un pilota automatico. Questo upgrade permetterà di far dialogare il sistema
satellitare di bordo con dei motori elettrici
sul natante, di modo che proceda a correzioni di rotta automatiche.
soluZIoNe portAtIle
At t ua l mente Der map st a proget t a ndo
anche una versione portatile della stessa
tecnologia che possa essere utilizzata su
imbarcazioni diverse.
“I risultati del progetto Ctrl+Capa sono
st at i est rema mente posit iv i - cont i nua
Gulic – abbiamo ricevuto diverse richieste
di preventivo per equipaggiare altre imbarcazioni per la venericoltura in diverse
zone dell’Italia. L’acquacoltura di precisione è un mercato ancora poco esplorato ma
molto interessante anche dal punto di vista
della sostenibilità, dato l’impatto positivo
sull’ambiente che avrà l’innovazione nei
processi produttivi di molluschicoltura”.
luca vede così il mio lavoro.
anch’io.
(mauro, ricercatore in biofarma)
Biofarma Spa
via castelliere, 2
33036 mereto di tomba - (ud) italy
t. 0432 868711 r.a.
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luca pensa al nostro lavoro come a un’affascinante alchimia. un’alchimia che trasforma
idee in prodotti cosmetici ed integratori alimentari e che per biofarma ha alcuni ingredienti
fondamentali: strategie di r&d e processi produttivi all’avvanguardia, guidati da persone con
capacità professionali e umane che non dimenticano mai le regole dell’etica e dell’ambiente.
Per questo il 10% dei prodotti che realizziamo diventano leader del loro mercato di riferimento.
// VIII //dossIer INNoVAZIoNe
www.ilfriuli.it
L’esercito dei 15mila
al servizio della conoscenza
La nostra regione è al vertice in Italia per il sistema scientifico, grazie a 31 enti
che attraggono ogni anno migliaia di ricercatori e accademici
S
ono stati presentati i risultati
dell’ottava indagine ‘La Mobilità della Conoscenza’, che ogni
anno il Coordinamento degli enti
di ricerca regionali (Cer) realizza
allo scopo di mappare i flussi di
entrata in regione di ricercatori e
studenti stranieri. Lo studio, riferito all’anno accademico 2011-12
per gli atenei e al 2012 per gli enti
di ricerca, ha confermato l’attrattività del sistema scientifico del
Friuli Venezia Giulia. Sono infatti
stati circa 15mila i ricercatori,
docenti e studenti stranieri che
nel 2012 hanno scelto di studiare
o lavorare in regione per un periodo più o meno lungo. In particolare, si contano 3.928 studenti,
in aumento del 5,3% rispetto al
2011, e 11.037 i ricercatori.
IN ArrIVo dAll’estero
L’indagine, condotta
su 31 istituzioni, mostra
come anche quell’anno
il numero di ricercatori
e docenti stranieri che
opera no stabi l mente
presso gli enti di ricerca
e le università regionali
sia cresciuto passando da
4.485 a 4.563, sul totale di
8.221. Aumentato anche il
numero degli studenti universitari che nell’anno accademico 2011-12 raggiungono
una percentuale pari al 7,46%
del totale degli iscritti, ben al
di sopra della media nazionale del 3,3 per cento.
Attrattività molto alta
anche per i due conservatori regionali, cioè
il Tartini di Trieste e il
Tomadini di Udine, che,
congiuntamente, totalizzano una percentuale di studenti stranieri
iscritti dell’11,72% del
totale, oltre un flusso di
mobilità incoming dei
docenti intorno al 22,75
per cento.
// AppuNtAmeNtI
Come fare d’impresa
Lezione sui cambiamenti del mercato
A
Udine lunedì 10 febbraio, alle 17, Friuli Innovazione ospita il primo dei cinque incontri
gratuiti del ciclo ‘Soluzioni per fare impresa’,
un’occasione di dialogo e confronto nella quale
saranno presentate esperienze di imprenditori
che hanno saputo inserire l’innovazione nel loro
modello di business e di esperti, tra cui il senior
advisor di PwC Paolo Firmino Momo. Obiettivo
dell’incontro, organizzato da Salone d’Impresa
insieme a Friuli Innovazione, è permettere a imprenditori dell’area del Triveneto di confrontarsi
sulle strategie adottate e capire come cambiano i
mercati e si evolvono le organizzazioni. Tra i casi
illustrati sarà portata anche l’esperienza di tre
aziende del Parco udinese: EasyStaff, che recentemente ha visto l’ingresso nella compagine sociale
di Zucchetti; Transactiva, che opera nel settore
delle biotecnologie vegetali e Infofactory, che
ha aiutato un’azienda storica come la Tabacco
a ringiovanire il proprio prodotto (le carte geografiche) portandolo nell’era digitale.
Per iscriversi www.soluzioniperfareimpresa.it
Fondi alla ricerca
Infoday su programma europeo
Horizon 2020
M
artedì 11 febbraio nell’Auditorium della
Regione di via Sabbadini a Udine giornata
di presentazione di Horizon 2020. Con quasi 80
miliardi di euro a disposizione per il settennato
2014-2020 è il più importante programma mai
finanziato dall’Unione Europea a sostegno della
ricerca e dell’innovazione, in tutte le sue forme,
e avrà un particolare focus sulle sfide sociali che
l’Europa dovrà affrontare nei prossimi anni.
L’obiettivo della giornata è presentare a piccole e
medie imprese, grandi imprese, università, enti
di ricerca, pubbliche amministrazioni, associazioni di categoria le principali caratteristiche
del programma e alcuni casi di successo per
stimolare la partecipazione regionale ai prossimi bandi con proposte progettuali di qualità.
L’evento è organizzato nell’ambito delle iniziative del Comitato Apre Friuli Venezia Giulia, in
collaborazione con la Regione, il Coordinamento degli enti di ricerca e Apre Roma.
PERCHÉ MERITA
ARIA DI QUALITÀ
ReliaSENS, IL SISTEMA DI MONITORAGGIO
AMBIENTALE IN CLOUD COMPUTING
ambientale che utilizza strumentazione tecnica di
• Ideale per il monitoraggio di aree urbane,
vie di traffico e cantieri
ultima generazione e ad alta precisione.
• Compatto, adatto ad ogni tipo di installazione
Questo sistema raccoglie ed analizza i parametri
• Disponibile in soluzione a noleggio
Eurotech ha realizzato un sistema di monitoraggio
dell’aria e, grazie alla tecnologia Cloud, crea
un’efficiente rete di monitoraggio.
• Gestione dati in tempo reale
Grazie alle sue dimensioni compatte (18x36x15 cm),
l’installazione è possibile su pali della luce e
strutture esistenti.
Per maggiori informazioni visitare il sito
www.eurotech.com
// X //dossier iNNoVAZioNe
www.ilfriuli.it
Innovazione, organizzazione
e gestione delle risorse
umane: la scelta dei talenti
D
a trent’anni Aeneas Srl, situata a Pordenone, si occupa,
con successo, di ricerca e selezione
del personale, mettendo il suo
consolidato bagaglio di conoscenze
a disposizione delle aziende per
inserire, all’interno del loro staff,
la figura giusta. Oltre a individuare
la persona più adatta, Aeneas offre
consulenze alle imprese nell’ambito
dell’organizzazione aziendale e della gestione risorse umane.
Questa realtà della Destra Tagliamento, che opera in tutto il Nord Italia, si avvale di uno staff composto
da cinque persone e rivolge il suo
impegno nella ricerca di impiegati, quadri e dirigenti. “La nostra
mission - racconta Savino Carlet,
socio unico e amministratore di
Aeneas Srl - è di trovare talenti che
assicurino, in breve tempo, un van-
savino Carlet, socio unico e
amministratore di Aeneas Srl
Attiva dal 1984 a Pordenone, Aeneas Srl
si occupa di ricerca, selezione del personale
e organizzazione aziendale
taggio competitivo ai nostri clienti”.
Quali le metodologie adottate?
“Per quanto riguarda la ricerca ci
avvaliamo, oltre alla nostra banca
dati interna acquisita nel corso degli
anni, la ricerca diretta e di annunci
sui portali. In merito alla selezione,
invece, gli strumenti adottate sono
i colloqui individuali, la somministrazione di questionari e test basati
su metodologie diverse che variano
in relazione al profilo da cercare”.
Nel corso dei suoi primi trent’anni
di storia, Aeneas ha acquisito particolari competenze nella ricerca
personale in vari settori, quali
metalmeccanico, edilizia, chimica,
arredo, vetro, gomma-plastica.
Per quanto riguarda l’innovazione,
il consiglio di Carlet consiste tre
parole chiave. “La prima - sottolinea - è ‘guardare’, cioè osservare
l’esperienza umana; la seconda è
‘capire’, ossia analizzare le sfide e le
opportunità, mentre la terza è ‘fare’,
cioè scegliere il modello organizzativo per ottenere il miglior risultato
possibile”. Perché, infine, scegliere
Aeneas? “L’esperienza trentennale e
i buoni risultati assicurati a chi ci ha
scelto sono il nostro miglior biglietto
da visita”, conclude Carlet. Meglio
mettersi, dunque, in mani esperte.
dossIer INNoVAZIoNe
www.ilfriuli.it
Nuovi transistor grazie
alle nanotecnologie
Nanoelettronica: l’Ateneo friulano
è capofila di un progetto europeo
finanziato con 2,9 milioni di euro
per rendere più competitive le
industrie dell’elettronica
L
’Università di Udine,
nell’ambito del Consorzio
nazionale interuniversitario
per la nanoelettronica (Iunet),
è capof i la d i u n proget to di
ricerca europeo triennale nel
settore delle nanotecnologie
elettroniche finanziato con 2,9
milioni di euro dalla Commissione europea.
NuoVA geNerAZIoNe
Obiettivo del progetto è realizzare un sistema di progettazione
veloce ed efficace dei transistor
a basso consumo energetico
di nuova generazione, che nei
prossimi anni sostituiranno, in
parte, i tradizionali transistor
al silicio.
Il risultato della ricerca sarà
messo a disposizione dell’industria europea per renderla più
competitiva sul mercato mondiale delle tecnologie nanoelettroniche e dei semiconduttori.
Grazie al nuovo sistema, obiettivo del progetto, si ridurranno
i tempi di progettazione e i costi
di sviluppo ed entrata in produzione dei nuovi dispositivi
destinati all’elettronica ad alte
prestazioni.
uNA squAdrA dI seI pAesI
La ricerca coinvolge un team
multidisciplinare di sei Paesi
europei, quali Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia e
Svizzera, e otto partner fra cui
università, istituti di ricerca e
laboratori industriali. Responsabile scientifico del progetto,
intitolato ‘Technology Cad for
III-V Semiconductor based Mosfets - III-V Mos’, è Luca Selmi,
professore di Elettronica dell’ateneo friulano.
Luca selmi, docente
di elettronica
all’università di udine
// XI //
L’ateneo friulano sarà impegnato con il gruppo di ricerca
di nanoelettronica del Dipartimento di Ingegneria elettrica
gestionale e meccanica. Il team
udinese svilupperà nuovi modelli di simulazione e valuterà
le prestazioni dei transistori con
dimensioni inferiori a 10 miliardesimi di metro, realizzati con
questi nuovi materiali.
Tra i partner accademici del
progetto figurano anche le università di Bologna e di ModenaReggio Emilia, appartenenti al
consorzio Iunet e il Politecnico
di Zurigo. Fanno, inoltre, parte
del partenariato il laboratorio
dell’Ibm di Zurigo; il centro di
ricerca belga Imec; l’istituto
francese Sinano e aziende quali
la svizzera Synopsys, la danese
QuantumWise e la tedesca Globalfoundries, principale fonderia di silicio europea.
tuttI I settorI INteressAtI
Questo progetto avrà un impatto
profondo su tutti gli aspetti
della nostra vita quotidiana
sILIcIo IN peNsIoNe
Il nuovo sistema di progettazione riguarda transistor basati
su composti di arsenico, gallio
e altri elementi, cioè i cosiddetti
materiali III–V, che prenderanno
gradualmente il posto di quelli
al silicio perché più efficienti
dal punto di vista energetico.
“Q uesto proget to – spiega
Selmi – interviene in un campo st rateg ico per la società
contemporanea e futura quale
quello della nanoelettronica,
un insieme di tecnologie con
un impatto profondo su tutti
g l i aspet t i del la nost ra v ita
quotidiana, in particolare nelle
comunicazioni, nell’informatica, nell’elettronica di consumo,
nella sanità, nei trasporti e in
campo ambientale”.
// It cLub fVg
Intensa l’attività del gruppo guidato da Di Paolo
Una comunità che guarda al futuro
C
Molti sono stati i temi trattati nel corso degli
ristiano Di Paolo, del Gruppo Pittini di
Osoppo, è stato confermato per il terzo incontri promossi nel 2013, tra cui i social network, il wi-fi, gli strumenti per il
anno coordinatore dell’IT club
monitoraggio dell’infrastruttura IT
Fvg, associazione promossa da
e i software di backup e ripristino.
Confindustria Udine che ha come
Grande partecipazione hanno
finalità quella di aggregare gli IT
pure registrato le due visite in
manager delle imprese regionali
Autovie Venete e Calligaris, che
e, più in generale, chi si occupa
hanno evidenziato l’eccellenza
di informatica, e di favorire la difdei sistemi informativi di queste
fusione della cultura informatica
aziende di vertice in regione. Il
nelle aziende.
numero di aderenti al gruppo
Il rinnovo degli organi sociali
di Linkedin è cresciuto del 15%,
del sodalizio, giunto al suo settimentre il numero di associati all’IT
mo anno di vita, ha visto anche
Club è rimasto pressoché stabila riconferma nel Comitato Teccristiano di paolo
le, con la riduzione nel numero
nico di Elena Bianchi (Lima),
dei soci appartenenti ad aziende
Gianpiero Colautti (Chiurlo),
Davide Bazzan (Self) e Roberto Pozzuto (Cal- informatiche controbilanciata dall’aumento
ligaris) più la new entry Paolo Borzone (Abs). di quelli di realtà utilizzatrici di informatica.
// XII //dossIer INNoVAZIoNe
“C
ome artigiani siamo ‘condannati’ a innovare. Ma
diciamolo: è una ben piacevole
conda n na!». “Diversa mente
da l le mu lt i na z iona l i che si
spostano là dove è più conveniente, le imprese a r t ig ia ne
sono sempre legate all’uomo e al
territorio. Ma per poter resistere
devono coniugare il saper fare
della tradizione alle tecnologie.
Questa è la strada per affermarsi
e combattere la crisi”. “Da un
lato spiace che molt i g iovan i consider i no l’a r t ig ia nato
come unica spiaggia anziché
un’opportunità per esprimere
al meglio se stessi. Fortunatamente ce ne sono molti, anche
laureati, che hanno compreso
come proprio nell’artigianato ci
sia la strada per la realizzazione
personale e professionale”.
A parlare è Silvano Pascolo,
presidente di Confartigianato
Pordenone, che esalta il saper
fare artigiano, un patrimonio
tipicamente italiano “che oggi,
paradossalmente, viene quasi
più riconosciuto all’estero, in
Paesi che percorrono altre strade, come gli Usa, che non in casa
propria”.
Richiama Pascolo l’esperienza della primavera 2013 a San
Fa ncisco qua ndo at t raverso
incontri, dibattiti, workshop,
in quella città si sono incontrate due diverse modalità di
creatività e di innovazione: una
portata dall’artigianato italiano, l’altra dai ‘geni’ della Silicon
Valley. “Un’esperienza dove si è
compreso - spiega Pascolo - che
è necessario coniugare e sostenere artigianato e design come
“nuove definizioni del lavoro”
non in modo celebrativo, ma
per il presente e per il futuro dei
nostri giovani, che faticano a
trovare opportunità e le cercano
in un mondo ‘glocal’».
Qualcuno pensa che l’avanzare della tecnologia releghi
sempre di più l’artigianato in
una sorta di nicchia dalla quale
sarà sempre più difficile uscire.
«Io sono convinto esattamente
del contrario - dichiara il presidente di Confartigianato Pordenone -e sposo la definizione
www.ilfriuli.it
Il futuro? L’artigianato
hight tech
Il ‘saper fare con bellezza’ declinato nelle più avanzate tecnologie
per rilanciare questo settore tutto italiano nel mondo
silvano Pascolo, presidente di
Confartigianato Pordenone
del “saper fare con bellezza”
che è uno dei successi del made
in Italy e che può, anzi deve,
continuare a declinarsi nel quotidiano e nel futuro. Abbinare
il sapere artigiano con l’innovazione più spinta, non solo è
possibile ma è anche praticabile. Pensiamo ad esempio alle
possibilità quasi infinite che le
nuove stampanti 3D offrono. Al
di là della possibilità di replicare oggetti di uso comune, questa
tecnologia si presta o no alla
creazione di oggetti unici per
forma e design? Certo che sì. E
la creazione di oggetti unici è o
no patrimonio dell’artigiano?La
risposta mi pare scontata!».
«Io credo - prosegue Pascolo
- che oggi, nonostante la crisi,
abbiamo opportunità che non
possiamo perdere, e fra queste
c’è il mettere insieme la nuova
rivoluzione digitale con con la
sapienza artigiana del fare e del
fare prodotti personalizzati».
La diff usione di tecnologie
nuove ma g ià sper imentate,
come le stampanti 3D e dei laser cut, permette la produzione
di oggetti in tempi più rapidi
rispetto a quelli dei vecchi artigiani. In passato, per riuscire
a produrre un oggetto, un artigiano aveva bisogno di anni
di studio del materiale: la sua
sapienza nasceva dalla capacità
di combinare in oggetti fisici
il design studiato da altri, di
trasformare le idee in materia.
Oggi le stampanti a tre dimensioni, la rivoluzione del bit che
diventa atomo (informazione
digitale che diventa materia)
per met tono a ch iu nque d isponga di un progetto digitale
di trasformarlo direttamente
in prodotto.
«Stampa a 3D e i laser cut non
sostituiscono il ruolo e l’esperienza dell’artigiano – rimarca
Pascolo - ma ne amplificano
la conoscenza e le possibilità
produttive in termini di progettazione, perché le nuove tecnologie fanno da moltiplicatore,
permettendo di creare prototipi
velocemente e di trasformare
rapidamente le idee in materia.
Ma poi solo la sapienza artigiana permetterà a quell’oggetto
di prendere la strada dello stile
e della cura dei dettagli, come
ha ben spiegato Stefano Micelli
nel suo libro “Futuro Artigiano” – ricorda il presidente – e
va anche detto che le nuove
tecnologie potranno essere utili
anche in termini di produzione
perché permetteranno ai nostri
artigiani di avere a disposizione progetti replicabili in tutte
le parti del mondo, grazie alle
famose App».
Questa rivoluzione che avanza
agirà anche sul fronte del consumo perché «ci abitueremo
sempre di più ad avere prodotti
su misura, un’abitudine che
rilancerà il saper fare artigiano
anche per prodotti e industrie
non direttamente toccate dalla
rivoluzione digitale».
La sfida «è comprendere tutto
questo e investire nell’innovazione e nella ricerca e sostenere
le imprese artigiane che imboccano questa strada – conclude
Pascolo –. E m i aug u ro che
soprattutto i giovani sappiano
e vogliano cogliere questa opportunità».
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// XIV //dossIer INNoVAZIoNe
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Tecnologia per
rifare il trucco
e del lavoro che ha richiesto un
ammodernamento.
gestIoNe dI mAgAZZINo
Grazie alle soluzioni individuate dalle friulane
Overlog e Tecnest, l’azienda di cosmetici
Art Cosmetics cresce del 30% all’anno
D
al 2010 a oggi, grazie a una
tecnolog ia made i n Fr iuli, ha aumentato il fatturato al
ritmo del 30% annuo, passando
da 9 a 25 milioni di euro e da 40
dipendenti a 140. È il caso di Art
Cosmetics, azienda di Bergamo
specializzata nella formulazione,
sviluppo, produzione e confezionamento conto terzi di prodotti
per il make up.
Nata nel 1990, Art Cosmetics ha
come punti di forza la qualità del
prodotto, il processo produttivo
made in Italy e il servizio al cliente. Nel 2010 è iniziata la crescita a
doppia cifra, che ha portato in po-
chi anni ad aumentare il fatturato
del 155%. Un salto in avanti che ha
richiesto anche una sostanziale
revisione dei processi di lavoro:
gli artigiani del make up hanno
fatto entrare la tecnologia in ombretti e rossetti. Per riuscirci si
sono rivolti a Overlog di Buttrio,
esperta in soluzioni di magazzino, e a Tecnest, azienda di Udine
specializzata in soluzioni per la
pianificazione, il controllo e la
gestione della produzione e della
supply chain, che hanno integrato i propri software arrivando
così a gestire in modo completo
e complementare tutte le fasi di
produzione. Il tutto rispettando
appieno le rigide normative Iso
9001 che riguardano il mondo
della cosmetica.
Pr i ma del la ‘r ivolu z ione d igitale’, av venuta nel 2010, A rt
Cosmetics gestiva la produzione
e il magazzino in modo cartaceo:
una situazione non più sostenibile con l’aumento degli ordini
“Gli obiettivi del cliente erano
ottimizzare la gestione dei processi di produzione, avere la tracciabilità dei prodotti, il controllo
della qualità e delle lavorazioni
- a f fer ma Ma rco Quotada mo
project manager di Tecnest -. Per
riuscirci, Art Cosmetics ha digitalizzato tutte le fasi di produzione,
grazie a codici a barre presenti
sui prodotti e a una decina di
postazioni mobili con schermi
touch affiancati alla produzione,
interfacciati con i macchinari già
presenti, come le bilance digitali
per pesare i vari ingredienti. In
sostanza, sono stati automatizzati alcuni passaggi per renderli
più funzionali”.
“Il sistema ha, inoltre, permesso
di ottenere la tracciabilità e rintracciabilità delle materie prime
e dei prodotti finiti, per gestire
in modo efficiente i controlli in
produzione e le verifiche postvendita” sottolinea Giorgio Sinigaglia, responsabile del progetto
Overlog.
dossier iNNoVAZioNe
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// XV //
Spesa amica dell’ambiente
Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar, è la prima azienda della grande
distribuzione italiana a ottenere la certificazione
A
spiag Service, la concessionaria Despar
per il Nordest, ha conseguito la certificazione Uni En Iso 14001:2004 per il proprio
sistema di gestione ambientale. È la prima
azienda della grande distribuzione organizzata a raggiungere questo traguardo, così come
nel 2010 era stata la prima a conseguire la
certificazione internazionale Ohsas 18001 per
il proprio sistema di gestione della sicurezza.
“Il perimetro di applicazione della certificazione ambientale comprende al momento le
nostre sedi di Mestrino e Udine, e gli ipermercati
Interspar di Sarmeola di Rubano, Albignasego,
Bolzano e Bagnaria Arsa”, spiega Massimo Salviato, direttore Appalti e capofila del progetto
per Aspiag Service, “ma contiamo di estenderlo
progressivamente a tutta la nostra struttura”.
Il percorso di certificazione del sistema di
gestione ambientale è stato condotto con
la consulenza di Ernst & Young. A rilasciare la certificazione è stato Tüv Italia, ente
indipendente presente in Italia dal 1987 e
appartenente al gruppo Tüv Süd, che offre
servizi certificativi in ambito qualità, energia,
ambiente, sicurezza e prodotto.
percorso Virtuoso
“L’importante traguardo conseguito –
spiega Paolo Merenda, direttore Divisione
Management Service Tüv Italia - conferma
la tradizionale attenzione che Aspiag Service
Despar Nordest riserva da sempre agli aspetti
di responsabilità sociale connessi con la
propria attività sul territorio in cui opera. Mediante la Certificazione del sistema di gestione
ambientale delle principali sedi operative e di
alcuni fra i propri maggiori punti vendita, l’organizzazione prosegue quindi il suo percorso
virtuoso attraverso il miglioramento delle
proprie prestazioni ambientali. Assoggettarsi
volontariamente alla verifica di terza parte indipendente da parte di Tüv Italia rappresenta
un forte elemento di dimostrazione verso gli
stakeholder dell’impegno che Aspiag Service
si assume in questa direzione”.
oltre il semplice bilANcio
La scelta di intraprendere la certificazione Iso
14001 è in qualche modo conseguenza dell’adozione, da parte di Aspiag Service, del Reporting
Integrato come forma di rendicontazione che
connette in un unico documento dati aziendali di diversa natura: finanziari, intangibili, di
sostenibilità, responsabilità sociale d’impresa,
strategia, governance, e dati previsionali.
Un impegno preso con convinzione tale che,
con il Report Integrato 2012, Aspiag Service
è l’unica azienda della Gdo italiana che si è
la presentazione della
certificazione
classificata tra i finalisti dell’Oscar di Bilancio
2013, per la categoria ‘Società e grandi imprese non quotate’.
“A partire dal Bilancio Integrato 2011 –
spiega ancora Salviato - la nostra azienda
ha avviato un processo di ricerca e verifica,
analizzando in profondità strutture, flussi e
rapporti, compresi quelli relativi alla nostra
gestione ambientale”.
Ne è nato appunto il percorso di certificazione con Tüv Italia, articolato in diverse tappe.
“Il primo passo è stata una dettagliata analisi
iniziale - continua Salviato - che ha consentito
di identificare gli aspetti ambientali più significativi legati direttamente e indirettamente
all’attività della nostra azienda, come ad
esempio i consumi di energia, la produzione
di rifiuti o le emissioni di gas a effetto serra”.
mAssimA tr AspAreNZA
In seguito all’analisi è stato definito e approvato il documento di politica ambientale di
Aspiag Service, firmato dagli amministratori
delegati della società e condiviso con tutti i
collaboratori e con gli stakeholder, anche
attraverso il sito www.despar.it.
È stato, inoltre, disegnato un organigramma
ambientale, individuando le persone responsabili dei singoli aspetti del progetto, e sono
state definite tutte le procedure, sia di sistema
(pianificazione, formazione, comunicazione,
gestione della documentazione; audit, verifiche e gestione delle non conformità), che
operative (attività legate alla produzione di
servizi manutenzione; registrazioni, controlli
e misurazioni).
“È stato ed è un lavoro impegnativo – conclude
Salviato - che ha coinvolto tutti i collaboratori
dei siti certificati, e in particolar modo quelli
degli Interspar certificati. Solo per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti, abbiamo adottato
procedure di differenziazione ancora più spinte
di quelle richieste dai singoli Comuni, affidandoci a smaltitori privati nel caso il Comune
interessato non raccolga quel tipo di rifiuto”.
// XVI //dossIer INNoVAZIoNe
www.ilfriuli.it
La ‘nuova’ Ersa
riporta al centro
le imprese
L’agenzia di sviluppo continuerà a
essere braccio operativo della Regione
nella politica agricola, valorizzando
le proprie risorse tecniche e
collaborando con tutti i soggetti locali
lungo le filiere di qualità
L
’Ersa è viva e vivrà. È una
premessa doverosa quella
del nuovo direttore generale
dell’agenzia regionale per lo
s v i luppo ag r ic olo non solo
per la lunga storia dell’ente,
ma soprattutto per il ruolo di
ser v izio che anche ogg i può
svolgere per il settore primario.
Dall’ottobre dell’anno scorso, la
guida dell’Ersa è stata affidata
a Paolo Stefanelli che, su indicazione della giunta regionale
e in particolare dell’assessore
alle Attività produttive Sergio
Bolzonello, ha prov veduto a
u n’a na l isi pu nt ua le del l’att iv ità f ino a ogg i svolta, dei
progetti in corso e di eventuali
aggiustamenti nella strategia
operativa dell’agenzia. Obiettivi
non semplici, ovviamente, in un
periodo di crescente limitatezza delle risorse pubbliche e di
rapida evoluzione dei mercati,
ma supportati dalle notevoli
potenzialità che l’agricoltura
friulana conserva.
strutturA sotto esAme
“Con l’insediamento della nuova giunta regionale nell’aprile
2013 – spiega Stefanelli – sono iniziati dei ragionamenti sull’agricoltura in generale, arrivando
come primo passo alla riorganizzazione della Direzione regionale, concretizzatasi in una
rivisitazione dei servizi e una loro
riduzione. Quindi, si è passati al
braccio operativo, ovvero a Ersa,
seguendo l’indicazione dello
stesso assessore Bolzonello per
un superamento delle passate
div isioni e cont rapposizioni
all’interno del mondo agricolo
locale, nel segno di una maggiore
coesione, coscienti che soltanto
assieme si può percorrere una
strada di crescita e sviluppo”.
Il restyling dell’agenzia, quindi, è partito da un’analisi dei
meccanismi regolatori interni
alla propria struttura, rappresentata da due sedi operative,
Gorizia e Pozzuolo, e un centinaio di dipendenti.
Il progetto Aqua va avanti a pieno ritmo:
dopo i disciplinari per asparago, trota e mela,
arriveranno quelli per la carne di suino, per la
patata e per i prodotti caseari
INdIVIduAtI I PuNtI CrItICI
“Siamo partiti analizzando i
punti critici – aggiunge il direttore - tra i quali la sofferenza
della struttura tecnica, cioè il
‘nocciolo duro’ di Ersa, per le
procedure amministrative e burocratiche tipiche di un soggetto
pubblico. Poi, siamo passati alla
strategia condotta, individuando
un elemento da superare nella
visione troppo concentrata sulla
‘friulanità’, che pone problemi di
rappresentatività degli interessi
dell’intero territorio regionale”.
In mente viene subito la promozione ma rch iata ‘Tipicamente Friulano’, progetto nato
quale compensazione alla perdita di nome del vitigno Tocai
e finanziato con risorse anche
ministeriali, che nel corso della
sua attuazione ha finito per sostenere iniziative le più diverse,
non necessariamente legate al
segmento vinicolo.
Paolo stefanelli è direttore generale dell’ersa dallo scorso
ottobre e, successivamente, è stato nominato presidente
del Crita. Laureato in ingegneria idraulica, è dirigente della
regione. Nella foto grande la sede direttiva di Pozzuolo.
dossIer INNoVAZIoNe
www.ilfriuli.it
//XVII //
// crItA
Sei mesi per verificare i progetti
Incubatore e test
per idee di filiera
A
focus sul VINo
“Anche quest’anno la Regione
anticiperà per questo progetto
0,5 milioni di euro, rispetto ai
fondi che il governo deve ancora
erogare – precisa Stefanelli – ma
saranno risorse destinate a concentrarsi sulla valorizzazione dei
vini e, comunque, nell’ambito di
una rivisitazione generale della
promozione che assegna la regia
all’agenzia TurismoFvg”.
Confermate, quindi, le iniziative ritenute valide a supporto del
Vigneto chiamato Friuli, vale a
dire le rassegne ‘Friulano in Tour’
sui mercati esteri e la selezione
‘Friulano & Friends’ che si concentrerà in una settimana a fine
giugno con la presenza di importanti opinion maker di settore.
Discorso ben diverso va fatto, invece, per il marchio Aqua,
anch’esso progetto ereditato dalla
precedente gestione, ma dai tratti
molto più interessanti per il sistema agricolo locale. Si tratta, infatti,
di una certificazione di qualità rivolta a filiere agroalimentari locali.
“Il progetto va avanti a pieno ritmo – continua Stefanelli – sono già
dotate di un proprio disciplinare
le produzioni di asparago, trota e
mela; prossimamente sarà approvato quello per la carne di suino e,
in futuro, sono previsti quelli della
patata e dei prodotti caseari”.
dAllA produZIoNe Al coNsumo
I bollini e le certificazione sono
utili, certo, in un mercato in cui
i consumatori hanno bisogno di
certezze su quello che mangiano, ma certamente non bastano.
Ed è per questo che Stefanelli
indica la nuova rotta dell’agenzia
che ora dirige.
“Pensiamo a un agroalimentare di qualità, più che quantità,
godibile in un territorio interessante – riassume – per ottenere
tutto questo, però, il ruolo di
Ersa deve essere di servizio alle
imprese, che devono essere le
vere protagoniste di qualsiasi
progetto tecnico e di promozione. Inoltre, la nostra attività
deve valorizzare la specializzazione nella fase colturale, ma
deve anche legarsi a quella della
trasformazione e del marketing,
unendo le conoscenze con altri
soggetti locali che se ne occupano, come Crita e Parco agroalimentare di San Daniele, solo per
citarne due”.
presIdIo suI coNtrollI
Tutto questo, assicura, senza
abbandonare i progetti già in
corso e, soprattutto, senza
sguarnire tutti quei servizi obbligatori che Ersa
storicamente svolge. Per
citare solo alcuni, quelli
riguardanti i controlli
fitosanitari, per esempio
per i prodotti esportati e
importati, il registro degli
agriturismi, la certificazione
delle aziende biologiche e tutte
quelle analisi richieste dalle
istituzioni pubbliche.
nche il Crita è, attualmente, ai box per una revisione. Il
Centro di ricerca e innovazione tecnologica in agricoltura è
una società consortile creata da Ersa, che ne detiene il 75% delle
quote, e l’Università di Udine. Coordina progetti pluriennali su
prodotti e filiere locali, per esempio dalla sperimentazione di
un formaggio Montasio Dop solo di Pezzata Rossa Italiana, alla
difesa della vite, dall’individuazione di strategie e innovazioni
nelle attività di commercializzazione della filiera agroalimentare, alla costruzione di una filiera latte e carne solo di Pezzata
Rossa Italiana e di una di birra locale.
“Siamo in una fase di analisi dei progetti avviati e programmati – spiega il direttore di Ersa Paolo Stefanelli, che è anche
presidente del Crita – intendiamo individuare quale valore
aggiunto può dare ogni attività al settore. Ci siamo dati sei mesi
per completare questa verifica, nel frattempo comunque tutte
quanto già programmato potrà continuare ad andare avanti”.
Gli obiettivi, infatti, non cambiano. Quelli cioè di proporre
alle imprese locali soluzioni sostenibili e orientate al mercato.
“La nostra idea di Crita è quella di un incubatore di idee – aggiunge Stefanelli – che possano essere testate su base pluriennale, con il coinvolgimento diretto di aziende, e poi trasmessi
i risultati all’intero sistema agricolo e agroalimentare”.
Non mancano esempi di progetti già giunti a un buon punto.
Come quello del Montasio Dop prodotto di montagna di solo
latte di Pezzata Rossa Friulana, che ha visto il coinvolgimento
di malga Montasio, gestita dall’Associazione allevatori, e del
caseificio di Ugovizza.
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// XIX //
I
l Catas di San Giovanni al Natisone è considerato oggi il più
grande istituto italiano ed europeo nella certificazione, ricerca
e prove nel settore legno-arredo,
ma anche un polo di eccellenza
per la ricerca e l’analisi nel settore agroalimentare, industriale e ambientale. È, infatti, un
centro di ricerca supportato da
un gruppo di lavoro altamente
specializzato che opera con due
sedi, oltre quella friulana anche
a Lissone in provincia di Milano.
A San Giovanni al Natisone Catas
dispone di 7.200 metri quadrati
di superficie utile coperta nei
quattro edifici che insistono su
una superficie di proprietà di
oltre 18mila. Possiede, inoltre,
una società partecipata estera, la
Catas-Chile di Santiago del Cile
che svolge le stesse attività dei
centri operativi italiani.
Attualmente, la società impiega 42 dipendenti tra i quali
laureati in chimica, ingegneria
e matematica a testimonianza
dell’elemento fortemente innovativo che sta alla base del successo dell’azienda. Alla guida,
il presidente è l’imprenditore
Michele Bressan, amministratore delegato Angelo Speranza,
fondatore della struttura nell’ormai lontano 1969, e direttore è
Andrea Giavon.
Due dipartimenti, uno tecnologico e uno chimico, coprono
il vasto campo di prove e
ricerche commissionate sia
sui materiali base sia sui
prodotti finiti. Per ogni
singolo materiale e prodotto, Catas è in grado
di comprovare l’effettiva
rispondenza ai requisiti
voluti dal cliente, la conformità ai requisiti previsti
dalle norme, il controllo
della qualità, la sicurezza, la
resistenza e la durata.
Leader europeo nella
analisi dei prodotti
Il Catas opera non solo nel settore
legno-arredo, ma anche in quelli
agroalimentari, industriali
e ambientali
75mIlA proVe All’ANNo
Nel 2013 sono state effettuate
circa 75mila prove di cui 37mila
nel settore agroalimentare. Le
prove sono condotte in conformità alle norme europee, internazionali e nazionali A queste
si aggiungono quelle effettuate
secondo capitolati specifici richiesti dal cliente. Inoltre, è il
primo istituto in Italia a essere
stato riconosciuto quale ente
autorizzato alla certificazione
dell’emissione di formaldeide
dai pannelli a base legno. Al cen-
tro di sono rivolti nel 20136.000
clienti di cui 1.240 abbonati.
L’istituto friulano rilascia una
certificazione di prodotto con
il proprio marchio Catas Qualit y Award (Cqa) verif icando
la conformità di un prodotto
ai documenti normativi e alle
speci f iche tecn iche. Questo
marchio viene applicato alle
materie prime (pannelli derivati dal legno con limitato rilascio
di formaldeide e cicli di verni-
ciatura del legno per
esterno e interno),
semilavorati (profili
in legno lamellare,
pannelli nobilitati),
ai mobili (letti e materassi). I l prodot to
certificato è sottoposto
a prove periodiche all’interno dell’azienda produttrice e successivamente alle
ispezioni condotte ogni anno.
I servizi attivati di recente sono
un service per la stampa 3D; la
simulazione virtuale con software agli elementi finiti di prove
statiche su prodotti e materiali;
valutazione della conformità
delle attrezzature dei parchi
giochi; valutazione ergonomica
delle sedie da lavoro per ufficio.
legNo seNZA sorprese
Inoltre, da un anno eseg ue
a na l isi per l’ident i f ica zione
del le specie leg nose, che si
r ivela ut i le nel la fa se del la
fornitura, per garantire la conformità con l’ordine, dato che
legni apparentemente uguali
possono avere d iver se prest a z ion i f isico mecca n iche,
diversa lavorabilità, durabilità,
prezzo, a seconda della specie di appartenenza. Inoltre,
per contrastare il commercio
illegale delle specie protette.
Nei manufatti e nelle strutture
lignee di interesse culturale:
per mot iv i d i st ud io, per la
conservazione e per il restauro.
L’identificazione del legno di
cui è costituito un manufatto
può aiutare a collocarlo in un
periodo storico e ad attribuirgli
un valore economico. È utile,
poi, per risolvere controversie
di natura legale: quando sia
in discussione il tipo di legno
impiegato nella costruzione di
qualunque opera in legno.
// XX //dossier iNNoVAZioNe
www.ilfriuli.it
Il progetto Domare, ideato in regione, sviluppa un
sistema tecnologico di controllo e gestione in un
ambiente molto complesso come una barca
V
ivere la barca significa sì
nav iga re, ma a nche t rascorrere momenti di relax e di
divertimento. Per le persone a
bordo, dall’armatore agli ospiti, gestire in sicurezza e con
semplicità tutte le funzionalità
del proprio yacht è diventata
un’esigenza più importante della stessa estetica. Ecco perché
e nato ‘Domare’, un progetto di
ricerca industriale finanziato
dalla Regione Friuli Venezia
Giulia, che permette di controllare tutti gli aspetti relativi
alla vita sulla barca attraverso
un’unica interfaccia intuitiva
e affidabile. Il progetto vede
come capofila Teorema Group,
azienda leader nel settore IT
e Gold Competenc y pa r t ner
di Microsoft, e partner Monte
Carlo Yachts, Vda Elettronica di
Pordenone, Università di Trieste
e Area Science Park, attraverso
il suo Centro Cantieristica &
Nautica. Obiettivo: permettere
l’accesso ai diversi sistemi pre-
senti a bordo con un semplice
touch.
“Lo yacht è un insieme molto
complesso di tecnologie eterogenee il cui utilizzo richiede spesso
la presenza di utenti esperti spiega Michele Balbi, presidente
di Teorema Engineering -. L’idea
del progetto Domare è proprio
quella di rendere queste tecnologie di facile accesso, attraverso
il proprio tablet o smartphone”.
L’armatore e la sua famiglia possono gestire così tranquillamente
la climatizzazione degli ambienti, regolare l’illuminazione interna e le tende, ascoltare la musica
e usare tutti gli altri dispositivi
pensati per l’intrattenimento,
da qualsiasi punto dell’imbarcazione. Con Domare è, infatti,
possibile creare scenari domotici
personalizzati che si attivano con
un semplice touch: ad esempio, la
luce soffusa, le tende abbassate,
l’accensione del monitor per l’avvio del film preferito quando ci si
vuole rilassare.
NAUTICA
Dal 1 Marzo 2014
NUOVA
APERTURA
La domotica sale
Il sistema permette, inoltre, di
integrare nella stessa interfaccia anche i sistemi di sicurezza
a bordo, consentendo, in caso
di allarme da incendio, allagamento o intrusione, di collegarsi
alle telecamere di bordo per
controllare la situazione. Ma non
solo: sempre dal proprio tablet
è possibile accedere a servizi di
e-care dedicati a chi deve tener
Professionalità
da 50 anni
Via riva Canal de San Piero, 3 - Marano Lagunare (UD)
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motori marini
Per ulteriori informazioni venite a trovarci in concessionaria
monitorati i propri parametri
vitali. Pressione sanguigna, frequenza cardiaca, peso, glucosio
e ossigeno nel sangue possono
essere misurati sullo yacht e,
tramite la piattaforma Domare, il
loro andamento nel tempo viene
tenuto sotto controllo. Con potenziali sviluppi futuri di grande
interesse per quanto attiene la
tutela della salute a bordo.
dossIer INNoVAZIoNe
www.ilfriuli.it
a bordo
da un lato, semplifichi la gestione
dei diversi apparati di media e
wellness a livello progettuale e
di installazione, ma al tempo
stesso permetta all’utilizzatore
finale di fruire in modo intuitivo
dei servizi proposti, anche se ad
alto contenuto tecnologico. Si
trattava di trasportare logiche e
tecnologie domotiche in un ambiente alquanto complesso, come
quello dello yacht, cercando di
fornire un risultato semplice, ma
efficace ed efficiente”.
INterfACCIA ACCAttIVANte
Nel segNo dellA semplICItà
“Il progetto ha dedicato molta
attenzione alla definizione delle
caratteristiche dell’interfaccia, per renderla più intuitiva
possibile e al tempo stesso non
trascurarne il design – aggiunge Giampaolo Centuori, Ad di
Teorema Engineering -. Vi era la
necessità di avere un sistema che,
Teorema, con i suoi sistemisti e
sviluppatori, ha saputo ‘tradurre’
tutti questi customer need in una
piattaforma software dotata di
un upper layer che consente l’interfacciamento con i vari dispositivi hardware da controllare,
e un’interfaccia utente con una
grafica accattivante, semplice e
intuitiva che nasconde la complessità all’utente fornendogli la
giusta sensazione di controllo.
Questa interfaccia può essere
utilizzata su diverse tipologie di
dispositivo, in quanto sviluppata
in linguaggio Html 5.
// XXI //
// CommoNeNergy
Consumo energetico dei centri commerciali
Shopping più green
T
rasformare i centri commerciali, che vivono consumando enormi quantitativi di energia e sono la causa di elevate emissioni
inquinanti, in veri e propri modelli di architettura e di sistemi ad alta
efficienza e risparmio energetico, abbattendone drasticamente i consumi del 75%. È l’obiettivo del progetto CommONEnergy (www.commonenergyproject.
eu) cui partecipa Il gruppo di lavoro dellì’ateneo friulano: Giovanni
l’Università di Udi- Cortella, Alessio Polzot, Paola D’Agaro e Onorio Saro
ne e a cui collaborano, coordinati da
Eurac Accademia
Europea di Bolzano, altri 22 partner
fra enti e istituti di
ricerca italiani, austriaci, norvegesi,
spagnoli, svedesi,
tedeschi. Nell’ambito del progetto,
l’unità di ricerca di Udine si occuperà, in particolare, della messa a
punto di soluzioni innovative per il risparmio e il recupero energetico
negli impianti di refrigerazione per lo stoccaggio e l’esposizione dei
prodotti deperibili. Il progetto prevede la riduzione del 75% dei consumi dei centri commerciali attraverso interventi che consentano
un ritorno dell’investimento nell’arco di sette anni.
//XXII//dossIer INNoVAZIoNe
www.ilfriuli.it
L’ICT per promuovere
l’enoturismo in Fvg
G
razie alla collaborazione, iniziata nel 2012, tra la Bo. Di. Srl
di Amaro (UD) e le Strade del Vino
Del FVG si è dato uno slancio innovativo alla promozione dell’enoturismo in Friuli Venezia Giulia.
È stato realizzato il nuovo portale
di promozione del turismo enogastronomico regionale www.vinoesapori.it, un sistema informatico complesso ed unico nel suo genere, dalla
forte valenza innovativa, cucito su
misura per il progetto Strade del
Vino e Sapori Friuli Venezia Giulia.
La grande peculiarità del sistema
Strade è quella di garantire, grazie al
calendario di turnazioni settimanali, l’apertura continuativa di cantine
e produttori tipici, trasformati in
veri e propri luoghi d’accoglienza
per i turisti che possono visitare,
senza bisogno di prenotazione, le
numerose aziende del territorio.
Questo prodotto enoturistico organizzato, che permette al turista di
avere “Cantine Aperte” tutto l’anno,
è perfettamente integrato con il
sistema ICT di gestione del Portale
e di tutte le attività in esso annesse.
Grazie alla lungimiranza dello staff
delle Strade del Vino FVG, coordi-
verifica l’efficienza degli apparecchi
della climatizzazione secondo
il Reg. 626/2011 (Direttiva 2010/30/UE)
nate dal dott. Massimo Del Mestre,
direttore del Movimento Turismo
del Vino FVG, unita alle competenze
tecnologiche del rag. Gilberto Del
Pizzo della Bo. Di. Srl, si è individuata una strategia di co-marketing
di natura innovativa e tecnologica
mirata a portare in cantina i turisti
già presenti in Regione contattando i
territori di maggior afflusso turistico:
le località balneari e le città d’arte.
Grazie ad una forte collaborazione
con i Presidenti dei Consorzi Turistici di Lignano, Grado, Pordenone,
Udine e Gorizia, è stato attivato il
Progetto Wine for You. Si tratta di
un sistema di promozione grazie al
quale le strutture ricettive coinvolte
possono offrire al turista interessato
all’enogastronomia, la possibilità
di visitare i territori delle Strade del
Vino e Sapori con 3 degustazioni
gratuite da utilizzare nelle cantine
aperte in base al calendario.
Il sistema tecnologico provvede
Il laboratorio di Amaro gestito dalla Società IMQ Clima è
l’unico laboratorio indipendente “del freddo” in Italia. Grazie
all’attualità e la elevata tecnologia delle apparecchiature assieme alla professionalità degli
operatori, il laboratorio è un
efficace riferimento per l’intero
settore del “freddo”. L’impegno
del Laboratorio è quello di seguire l’evoluzione delle norme e
del mercato anche con importanti investimenti per offrire alle
aziende che operano nel settore
del condizionamento dell’aria,
della ventilazione e della refrigerazione un supporto sia per
la messa a punto degli apparati
prima della produzione e della
commercializzazione sia per la
verifica della rispondenza alle
norme internazionali più aggiornate e alle direttive europee
più attuali.
A proposito di efficienza energetica, il laboratorio, con
l’esecuzione delle verifiche delle prestazioni, può essere di
sostegno alle azioni promosse dalle istituzioni a difesa del
consumatore, per esempio nel
mercato dei condizionatori do-
perciò all’autenticazione del turista
(sia cartacea che tramite Mobile
Application) e quindi, nelle due diverse forme, dà al turista un voucher
con 3 gratuità da consumare.
Il turista è libero di recarsi nelle strutture debitamente indicategli e quindi,
tramite una attivazione a mezzo QR
code, fornisce al sistema ICT la destinazione in cui ha deciso di usufruire
delle degustazioni. Tutto ciò permette
anche l’elaborazione di alcuni dati
molto interessanti sul turista wine and
food lover, informazioni che mai sono
state raccolte prima in Regione.
Questo è solo il primo passo che
prelude alla crescita del portale. Si
stanno infatti definendo le ultime
novità del sito www.vinoesapori.it che
daranno al turista la possibilità di formare una vacanza completa scegliendo i servizi da un bouquet di attività
precedentemente immesse e quotate.
In modalità “Dynamic Packaging” il
turista del vino potrà progettare una
vacanza in FVG che maggiormente
si connoti con le sue esigenze e con il
suo potere di acquisto.
E poi, risorse permettendo, attiveremo Gamification e Couponing nel
turismo per far diventare la Regione
Friuli Venezia Giulia la Regione
dell’innovazione nel Turismo!
mestici. Da qui è evidente il
vantaggio che gli operatori traggono dalle prove fatte presso il
laboratorio di Amaro: il rispetto
dell’acquirente/consumatore è
garanzia del corretto operare del
costruttore o importatore.
Il laboratorio è riconosciuto sia
a livello Europeo sia ExtraEuropeo; opera anche con produttori dell’est asiatico, ovviamente
quando il mercato di riferimento
è l’Europa.
L’immagine di questa pagina richiama l’entrata in vigore dal 1°
gennaio 2013 del Regolamento Europeo numero 206/2012
relativo alle specifiche per la
progettazione ecocompatibile
dei condizionatori d’aria e dei
ventilatori ed il Regolamento
626 del 2011, che fissa i requisiti in materia di etichettatura e
di fornitura di informazioni necessarie per la loro vendita. La
grafica dell’etichetta è cambiata
rispetto quella finora usata, ma
il cambiamento più importante
è costituito dalle nuove scale di
efficienza energetica e dai nuovi
criteri di valutazione basate sulla
verifica stagionale degli apparecchi.
Via Jacopo Linussio 1 - 33020 Amaro (UD) - tel. +39 0433 468607 - fax +39 0433 469042 - [email protected]
dossIer INNoVAZIoNe
www.ilfriuli.it
Ogni impianto
a regola d’arte
e garanzia d’assistenza, ma esegue
anche installazioni di forniture selezionate dal committente. Inoltre,
redige appositi manuali tecnici di
‘uso e manutenzione’ relativi agli
impianti installati, che sono strumento fondamentale, oltre che di
garanzia dell’impianto, per una
migliore assistenza al cliente.
La LM di Staranzano opera nel campo navale e anche in quelli civile e industriale: dalla progettazione
all’installazione, con soluzioni su misura del cliente
dAllA reAlIZZAZIoNe AllA mANuteNZIoNe
L
’azienda LM Impianti, guidata
da Maurizio Laudicina, si
occupa di progettazione, realizzazione e installazione di impianti
elettrici, elettronici, condizionamento e carpenteria leggera
nell’ambito navale, industriale
e civile. La struttura operativa è
composta da un organico di 30
persone, oltre ad alcuni collaboratori e professionisti esterni, che
opera principalmente nel proprio
cantiere di Staranzano, ma che
può anche intervenire direttamente nella sede del cliente.
L’azienda utilizza per ogni settore d’intervento le tecnologie più
recenti e innovative, affiancate da
una struttura dinamica e flessibi-
le, in cui la ricerca delle migliori
soluzioni progettuali si coniuga
al rispetto dei tempi di consegna
ed alla massima qualità nell’esecuzione del lavoro.
Il settore predominante fra le attività di Lm Impianti è da sempre
//XXIII//
l’impiantistica navale. La consolidata esperienza infatti, permette
di fornire servizi di progettazione,
fornitura, installazione, commissioning e avviamento di impianti di
vario genere. L’azienda seleziona i
migliori fornitori per qualità, prezzo
LM opera anche nel campo
industriale con la progettazione
e realizzazione di impianti per
committenti pubblici e privati,
garantendo assistenza e manutenzioni periodiche programmate.
Anche nel campo civile offre
tutto il know-how necessario alla
progettazione e realizzazione di
impianti per committenti pubblici e privati, come complessi
condominiali, alberghi e strutture
pubbliche, quali scuole, ospedali,
stazioni.
La LM impianti è, quindi, azienda giovane ma con un’esperienza
pluriennale, che garantisce in ogni
fase la massima qualità, grazie alla
particolare cura assicurata dal suo
personale a ogni singolo dettaglio.
//XXIV//dossIer INNoVAZIoNe
Viaggio all’origine
delle malattie
L’Istituto di genomica applicata partecipa
a un progetto per individuare come
la modifica del Dna possa provocare
o sviluppare le patologie
L
’Istituto di Genomica Applicata (Iga) è coinvolto a
partire dal gennaio del 2012
nel progetto Epigen, uno dei
14 progetti nazionali ‘bandiera’ f i na n z iat i da l M i n istero
del l’Un iversità e R icerca. I l
proget to Epigen (w w w.epigen.it), che è coordinato dal
professor Giu seppe Mac i no
del l’ateneo d i Roma ‘La Sapienza’ e gestito dal Consiglio
nazionale delle ricerche (Cnr),
ha come obiet t ivo quel lo d i
comprendere come i meccanismi epigenetici regolano i processi biologici, determinano
la variazione fenotipica, ossia
nelle caratteristiche visibili degli organismi, e contribuiscono
all’origine e progressione delle
malattie.
modIfIche dell’AmbIeNte
Dopo che si è tanto parlato
www.ilfriuli.it
dossier iNNoVAZioNe
www.ilfriuli.it
della genetica e dell’importan
dell’importanza della variazione genetica,
ossia di quella variazione de
determinata dalla sequenza delle
4 basi presenti nel nostro Dna
(A, C, G, T) che si è potuta ana
analizzare su grande scala grazie
allo sviluppo della genomica
e ai vari progetti di sequen
sequenziamento dei genomi, quali il
progetto ‘Genoma Umano’, la
comunità scientifica interna
internazionale è oggi estremamente
i nt er e s s at a a c api r e a nc he
qua le pos s a es sere i l r uolo
biologico di modificazioni che
vengono sovrascritte sulla se
sequenza primaria del Dna e che
riguardano sia modificazioni
biochimiche delle 4 basi, sia
modif icazioni biochimiche
delle proteine che interagi
interagiscono direttamente con il
Dna per determinarne la
ica
f unzionalità, modif icazioni che vanno sotto il
nome di modificazioni
epigenetiche.
La caratteristica di
tali modificazioni è
che, a differenza di
quelle che riguar-
dano direttamente la sequenza
primaria del Dna, possono essere influenzate dall’ambiente,
mentre in analogia con esse,
possono essere ereditate, sia da
una cellula all’altra che anche,
sia pure con minore frequenza,
da una generazione all’altra.
Tanto per capirci, l’ambiente
in cui una persona si trova a
vivere (dieta, stili di vita, inquinanti ambientali) può portare
a determinare modificazioni
epigenetiche del suo materiale
ereditario, il Dna, che possono
poi essere trasmesse ai figli e
determinare le caratteristiche
dei f ig l i stessi, sia i n senso
positivo, sia purtroppo anche
in senso negativo quando, ad
esempio, vanno a determinare la comparsa di particolari
patologie.
lA regiA è friulANA
In questo ambizioso progetto,
che mira a promuovere l’eccellenza scientifica in questo
settore e così facendo a porta re l’Ita l ia a l l’ava ng ua rd ia
inter na ziona le nel la r icerca
epigenetica, l’Iga, il cui direttore scientifico è Michele Morgante, ha il ruolo fondamentale
di gestire la piattaforma per
il sequenziamento di Nuova
Generazione (Ngs) per tutte le
unità di ricerca partecipanti al
progetto (oltre 40, dislocate su
tutto il territorio nazionale e
operanti in tutti i settori della
biologia, sia umana che animale, che vegetale) al fine di
mettere a disposizione di una
comunità molto ampia le grandi competenze che l’ist ituto
friulano ha acquisito in questo
settore e che ne fanno uno dei
leader europei.
Attraverso i dati Ngs prodotti
dall’Iga, che grazie al finanziamento Epigen ha acquisito
due sequen z iator i I l lu m i na
HiSeq 2500 con una capacità
d i produ r re 160 Gigabasi d i
sequenza al giorno, i ricercatori
del progetto possono analizzare in dettaglio le modificazioni
epigenetiche che si generano
nei loro sistemi sperimentali
a livello dell’intero genoma e
giungere a una migliore comprensione di come tali modi-
//XXV //
f ica z ion i si genera no, come
guidano il destino di cellule,
tessut i, organi e indiv idui e
c om e p o s s ono c on t r i b u i r e
all’insorgere di specifiche patolog ie quali, ad esempio, il
cancro.
moNdo VegetAle
L’Iga è coi nvolto a nche i n
una linea di ricerca più specifica che riguarda la variazione
epigenetica nelle piante in cui
si vuole capire come l’ambiente possa indurre modificazioni epigenetiche che vengono,
p oi , e r e d i t a t e d i p i a n t a i n
pianta e quale sia l’importanza d i ta l i mod i f ica z ion i nel
determinare le caratteristiche
di piante, quali la vite, al fine
di meglio comprendere quelle
i nt e r a z ion i f r a p at r i mon io
genetico e ambiente che fanno s ì c h e l a s t e s s a v a r i e t à
di v ite, a llevata in ambient i
mol t o d i v e r s i , p o s s a a v e r e
caratteristiche molto diverse:
insomma, quel fenomeno che
in viticoltura è definito anche
come ‘terroir’.
//XXVI//dossIer INNoVAZIoNe
www.ilfriuli.it
Aziende
insediate
al Polo
Polo Tecnologico
di Pordenone:
la via dell’innovazione
sul territorio
I
l Polo Tecnologico di Pordenone
“Andrea Galvani” è un motore
per accelerare le idee imprenditoriali che si nutrono di trasferimento tecnologico e si avviano
alla crescita sostenibile, dal punto
di vista economico, ma anche ambientale e sociale. È una sede fisica
(il Parco) dove le aziende insediate
(oggi 57) possono sviluppare le
sfide imprenditoriali fondate
sull’innovazione, ma è anche un
nodo di rete internazionale di
centri di ricerca, parchi scientifici
e Università. Per dirla in breve il
Polo è la via dell’innovazione sul
territorio.
Al Polo di Pordenone è stata recentemente affidata l’attività di
audit finalizzato alla valorizzazione degli asset intangibili delle
aziende; un progetto finanziato
da Unioncamere per aumentare
la cultura della proprietà intellettuale nelle piccole media imprese.
Al via le attività
sulla PI che
permetterà anche
di facilitare
l’accesso al credito
“E’ globalmente riscontrata – afferma il Direttore del Polo Franco
Scolari –, anche confermato dallo
studio svolto dal Polo sulla cultura brevettuale in Friuli Venezia
Giulia dal 2007 al 2012, la relazione peso della ricerca, innovazione, proprietà intellettuale e
ricchezza del territorio: dove si fa
ricerca e se ne proteggono i risultati si sviluppa il circuito virtuoso
dell’economia avanzata”.
Nell’ambito di questo progetto,
a breve, il Polo di Pordenone,
assieme a Unioncamere FVG e
le Camere di Commercio della
regione organizzeranno tre incontri territoriali per presentare
l’avvio dell’audit e raccogliere le
manifestazioni di interesse delle
imprese interessate a partecipare. Obiettivo finale sarà quello
di fornire delle linee guida su
come sfruttare economicamente
tutti gli asset intangibili detenuti
dalle aziende al fine di aumentare il proprio fatturato ma, al
contempo, valorizzare tali asset
per imputarli al patrimonio della
società ed incrementare così la
bancabilità e quindi l’accesso al
credito delle aziende.
“La strategia di protezione intellettuale – continua Scolari
- non sempre ha le immediate
e tangibili ricadute sui vantaggi
competitivi e sui progetti aziendali, ma già oggi numerosi Istituti
di credito abbassano il costo del
debito dopo aver valutato gli asset
intangibili”.
Il Friuli Venezia Giulia è un territorio che produce molta ricerca
e ha un’intensità significativamente sopra la media nazionale.
Il progetto di Unioncamere,
aggiudicatosi dal Polo, vuole trasformare la conoscenza ottenuta
dalla ricerca in competitività e
quindi risultati economici: la
ricerca trasforma il denaro in
conoscenza, l’innovazione la
conoscenza in denaro.
1
2
3
4
5
6
7
8
ADV Group srl
Agire srl
Airinn srl
Around isrl
Atra srl
BPI ITALIA
Blaublum srl
Bridge snc
(BORTOLUSSO FABRIZIO)
9 Comet - Distretto della
Componentistica e
Termoelettromeccanica
10 Consul Partner iSRL
11 Cooper Job
12 Data Connect SNC
DI Andrea Muccin & C
13 De Bortoli Purat
Ing. Renato Giovanni
14 Diesis srl
15 Dune Buggy srl
16 D’Orsi Palmisano srl
17 Easy Rain isrl
18 Eidos Engineering srl
19 Elad srl
20 Eldy Lab srl
21 Electrolux Italia spa
22 Electrolux DATA CENTER
23 Eurocablaggi srl
24 Estrima srl
25 First srl
26 Fit Enginering srl
27 Fructa & Co srl
28 Futura Soluzioni Informatiche srl
29 GeneticLab srl
30 GFP srl
31 Grilli Marco
32 Hihgteam srl
33 Idest srl
34 Info Team srl
35 Insiel spa
36 Intelergy srl
37 k314 srl
38 Labat srl
39 Mach2 srl
40 NextSight srl
41 NIKO SRL
42 NCS Group
43 OverIT srl
44 Pharmadiagen srl
45 Presotto Ennio Srl
46 PrimaLuceLab iSRL
47 Reniero & Associati
48 Sangalli Technologies Esco srl
49 Tempestive srl
50 Sim2 Multimedia spa
51 SIPRO Sistemi Integrati srl
52 Sinesy srl
53 Strategia&Controllo srl
54 Surgica Robotica srl
55 Sustainable Technologies srl
56 Televita Spa
57 Weidenhammer
Packaging Group Gmgh
dossIer INNoVAZIoNe
www.ilfriuli.it
//XXVII //
Come migliorare l’efficienza
energetica con la domotica
L’ottimizzazione dell’autoconsumo in caso di presenza
di impianto fotovoltaico gestita direttamente dalla domotica:
è la nuova funzione integrata al sistema Shineforce
presentata da Centrodomotica
“F
inalmente la domotica è
realmente in grado di aumentare il risparmio energetico
domestico migliorando l’efficienza degli impianti”. Così l’ing. Nardini, responsabile commerciale di
Centrodomotica, presenta l’ultima novità proposta dall’azienda
pordenonese. “La nostra azienda
si occupa di domotica da circa 10
anni e ci siamo sempre posti il
tema di come la domotica potesse
contribuire ad ottimizzare i consumi domestici. Grazie all’avvento
del fotovoltaico si è concretizzata
per noi l’opportunità di dimostrare come questa tecnologia sia oggi
in grado di auto-sostenersi.” Il sistema di automazione domestica
proposto da Centrodomotica è
innovativo da molti punti di vista.
In primo luogo le sue scelte tecnologiche, completamente basate su
soluzioni consolidate applicate
da decenni nell’automazione industriale e diffuse globalmente,
lo rendono tra i sistemi di domotica più affidabili, performanti e
longevi.
“La cosa più importante”, continua Nardini, “è che siamo stati
in grado di realizzare un sistema
gestibile con semplicità. Abbiamo
messo a disposizione del tecnico
e dell’impiantista elettrico degli
strumenti che minimizzano i tempi di progettazione ed installazione. Il sistema rimane aggiornabile
a vita e può essere manutenuto
anche tramite la teleassistenza.
Infine, ma non certo in ordine di
importanza, possiamo affermare
che è finita l’era dei manuali d’uso!
Tutte le funzionalità sono gestibili
in modo molto semplice ed intuitivo da parte dell’utente finale
attraverso i nostri touchscreen ed
i dispositivi portatili più diffusi.”
Infine l’ing. Nardini sottolinea: “Il
tema dell’autoconsumo è oramai
diventato centrale nelle abitazioni dotate di sistemi fotovoltaici.
Tutti sanno infatti che risulta più
conveniente consumare in modo
intelligente l’energia prodotta
dai propri pannelli, piuttosto che
venderla all’operatore (Enel). Per
questo motivo abbiamo recentemente deciso di sviluppare uno
strumento totalmente integrato al
sistema di domotica che permette
di gestire al meglio questo processo. L’utilizzatore può decidere la
soglia sopra la quale non conviene più vendere l’energia all’Enel
e di conseguenza la domotica
dirotta automaticamente l’energia in eccesso ad alcuni servizi
domestici che hanno prevalentemente il compito di accumularla
termicamente (riscaldamento di
accumulo idrico o attivazione di
termo-arredi elettrici). In questo
modo si ottiene un cospicuo miglioramento della performance
(anche finanziaria) dei sistemi
fotovoltaici.”
Questa opportunità si è poi
ulteriormente consolidata con la
possibilità di detrarre fiscalmente
il 50% delle spese sostenute in
riferimento agli interventi atti
alla messa in regola degli impianti elettrici e agli interventi
finalizzati al conseguimento di
risparmi energetici. Opportunità
quest’ultima che rende ancora
più interessante valutare l’inserimento della domotica nelle
abitazioni, permettendo grazie
a questa scelta di ottimizzare i
consumi e aumentando nel contempo il mantenimento del valore
dell’immobile nel tempo.
Maggiori informazioni su
www.centrodomotica.it
SEDE E SHOWROOM
Centrodomotica Srl
Via Altan 46/F
San Vito al Tagliamento (PN)
Tel. +39 0434 593090
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l’InnovazIone dI ImPresa
In camPo ambIentale
è al centro dI ognI nostra scelta.
InnovazIone
e ambIente
saI che abbIamo adottato un sIstema
dI gestIone ambIentale conforme
alla norma unI en Iso 14001:2004
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Ci impegniamo a favorire un uso efficiente
dell’energia e a ridurre le emissioni di gas serra.
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personale e a promuovere verso l’esterno
il rispetto dell’ambiente.
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Curiamo la tutela ambientale lungo tutta
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despar, eurospar e Interspar sono marchi gestiti nel nordest da aspiag service s.r.l.