Il Fuoco prescritto per la prevenzione degli incendi boschivi

GEN copia 3
20-11-2013
10:20
Pagina 62
Il Fuoco prescritto
per la prevenzione
degli incendi boschivi
CONVEGNI AIB
L'emergenza incendi in Italia pone la necessità di adottare
specifiche misure di salvaguardia del territorio dal fuoco e di
pensare a provvedimenti di carattere preventivo e di potenziamento dei sistemi di allarme e difesa, nonché di miglioramento dell'efficienza delle strutture preposte alla prevenzione e alla lotta degli incendi boschivi. Utilizzata in diversi Paesi
extra-europei (es. USA, Australia) e del sud Europa (es.
Francia, Portogallo, Spagna), la tecnica del ‘Fuoco prescritto’, viene impiegata in via sperimentale da diversi anni in alcune regioni d’Italia, e presto potrebbe diventare prassi anche in Piemonte
di Erreci – Foto Ufficio stampa
Corpo AIB Piemonte
A
A questo strumento di gestione del
‘Fuoco prescritto’ e ai suoi aspetti tecnici è stato dedicato il convegno-dimostrazione ‘Il fuoco prescritto per la prevenzione
62
degli incendi boschivi’, organizzato dalla
Regione Piemonte, in collaborazione con il
Corpo Forestale dello Stato, il Corpo Volontari
Antincendi boschivi del Piemonte e l’Università
La Caserma
Galliano, sede
della scuola del
Corpo forestale
dello Stato
GEN copia 3
20-11-2013
10:21
Pagina 63
ruolo determinante, in quanto competitivo dal
punto di vista economico ed efficace in termini di impatto ecologico”.
Silvano Meroi, direttore dell’Ufficio Rischi
Naturali e antropici del Dipartimento nazionale di Protezione civile, ha portato il saluto del
prefetto e capo del Dipartimento di Protezione
civile Franco Gabrielli, sottolineando l’importanza dell’evento. Un saluto ai presenti è arrivato anche da parte da Alessandra Stefani, comandante regionale del Corpo Forestale dello
Stato - che ha sottolineato con particolare apprezzamento, la collaborazione operativa del
CFS con il Corpo Volontari Aib del Piemonte e da Vincenzo Coccolo, direttore della
Protezione civile piemontese il quale, illustrando il sistema operativo antincendi boschivi del
Piemonte, ha evidenziato la forza numerica e la
professionalità dei volontari AIB, presenti capillarmente sul territorio piemontese.
Il Convegno è quindi entrato nella sua fase più
tecnica, durante la quale si sono alternate relazioni che hanno messo a confronto l’approccio scientifico e l’attività operativa.
Cristina Ricaldone, funzionario della Protezione civile regionale del Piemonte, ha illustrato i passi percorsi dalla sua Regione, nel campo del fuoco prescritto. In particolare negli ultimi anni è stato intrapreso un percorso impegnativo e motivato, andando a investire prima
La Protezione civile ITALIANA
di Torino - Dipartimento DISAFA, presso la
Scuola nazionale del Corpo Forestale dello
Stato a Ceva (CN) il 10/11 ottobre.
Una ‘due giorni’, molto coinvolgente e impegnativa, che ha visto la partecipazione attenta
e costante di rappresentanti istituzionali, del
mondo accademico, del volontariato e privati
da ogni parte d’Italia, assieme a, graditissimi
ospiti, rappresentanti francesi e svizzeri, operanti nell’ambito dell’antincendi boschivi.
La manifestazione si è aperta, nella sala convegni della Scuola forestale stracolma di pubblico, con il saluto delle autorità presenti. A fare
gli onori di casa Stefano Anania, direttore della Scuola mentre Alfredo Vizio, sindaco di Ceva
ha portato il saluto della sua città.
Durante il suo intervento, Roberto Ravello, assessore regionale alla Protezione civile ha sottolineato come: “Un’efficace pianificazione
delle risorse del territorio non possa essere basata solo sul rafforzamento del dispositivo di
estinzione degli incendi boschivi, ma occorre
migliorare e intensificare le attività di organizzazione e di prevenzione introducendo strumenti innovativi. E di strumento metodologicamente innovativo parla, infatti, il nuovo disegno di legge sugli Incendi boschivi (il cui iter
sta per concludersi con la discussione in
Consiglio regionale del Piemonte, ndr) che conferisce alla tecnica del ‘fuoco prescritto’ un
novembre 2013 - 10
Il saluto di Stefano Anania, direttore della Scuola. Seduti al tavolo:
Alfredo Vizio, sindaco di Ceva, la giornalista RAI Alessia Mari;
Roberto Ravello, assessore regionale alla Protezione civile; Silvano
Meroi, direttore dell’Ufficio Rischi Naturali e antropici del
Dipartimento nazionale di Protezione civile e Alessandra Stefani,
comandante regionale CFS
63
GEN copia 3
20-11-2013
10:21
Pagina 64
CONVEGNI
L’assessore
Roberto Ravello
con Silvano Meroi
di tutto sulla formazione, attraverso un progetto formativo con cui sono stati istruiti alla pratica del fuoco prescritto 40 operatori AIB (10
del CFS e 30 del Corpo Volontari Aib Piemonte).
Nell’ambito del progetto era prevista una fase
finale dedicata al supporto didattico, ovvero
alla predisposizione di materiale che approfondisse la pianificazione, progettazione e realizzazione di interventi di fuoco prescritto. Con
questa finalità è stato recentemente realizzato
- su incarico della Regione Piemonte – un manuale di fuoco prescritto, destinato agli operatori del sistema del Piemonte e finalizzato a in-
Il pubblico
64
tegrare, e rendere utilizzabili in modo oggettivo, le conoscenze già apprese durante le fasi
precedenti. I contenuti del manuale ‘La Tecnica
del Fuoco prescritto’ e le finalità operative sono stati ampiamente illustrati da Giovanni
Bovio, docente all’Università di Torino, dipartimento DISAFA.
Davide Ascoli, ricercatore a contratto e collaboratore del Prof. Bovio, ha illustrato l’ipertesto
e il pacchetto video realizzati a complemento
del manuale sul Fuoco prescritto. Attraverso la
navigazione nell’ipertesto e la proiezione dei
video didattici ha, quindi, mostrato le esperienze di Fuoco prescritto italiane, europee ed extraeuropee, e gli strumenti messi a punto nel
manuale per pianificare (analisi del rischio),
progettare (definizione di finestre operative) e
realizzare (tecniche di gestione del fuoco) interventi di Fuoco prescritto.
Dal canto suo Sergio Pirone, ispettore generale
del Corpo Volontari AIB Piemonte, ha tenuto a
evidenziare come la tecnica del Fuoco prescritto utilizzata in ambiti scientificamente e tecnicamente corretti, possa fornire ai volontari AIB
un ulteriore strumento per il miglioramento
GEN copia 3
20-11-2013
10:21
Pagina 65
della prevenzione degli incendi boschivi, mentre Renata Pelosini, responsabile dei servizi meteorologici di Arpa Piemonte, ha illustrato il sistema previsionale del pericolo adottato in
Piemonte e le sue implicazioni per la realizzazione di interventi di Fuoco prescritto, ovvero la
relazione tra le condizioni climatiche, lo stato
dei combustibili e il comportamento probabile
del fronte di fiamma.
La giornata è poi proseguita con l’intervento di
alcuni rappresentanti del mondo accademico.
E’ toccato a Piermaria Corona, direttore del
Centro ricerca per la selvicoltura di Arezzo, illustrare il progetto Inflaming ‘Approcci e tecniche innovative per la gestione integrata dei
combustibili nella prevenzione degli incendi
boschivi’, ponendo in evidenza la sperimentazione del Fuoco prescritto in foreste mediterranee, realizzata nell’ambito del progetto.
Alle esperienze di Fuoco prescritto in Campania
è stato invece rivolto l’intervento di Stefano
Mazzoleni, docente all’Università di Napoli
Federico II. In particolare Mazzoleni ha descritto gli interventi di Fuoco prescritto realizzati
dal 2009 a oggi e i risultati raggiunti, evidenziando le problematiche nella gestione degli
incendi nei Parchi e Riserve naturali dovute all’abbandono delle pratiche di uso del suolo tradizionali (che determina un aumento dei combustibili) e all’uso non regolamentato del fuoco per finalità agro-silvo-pastorali, e quindi alle potenzialità del Fuoco prescritto come strumento di gestione per fronteggiare queste problematiche.
Vittorio Leone, già docente presso l’Università
della Basilicata, ha invece illustrato l’esperienza del Fuoco prescritto in Basilicata, evidenziando come spesso il mancato impiego di questa tecnica, derivi da pregiudizi conseguenti ad
una scarsa conoscenza dei sui aspetti operativi e dei suoi effetti ecologici. Questo infatti è
stato l’atteggiamento da parte di diversi soggetti, rilevato in occasione di alcune prove dimostrative effettuate in passato nella Regione.
Alle esperienze di Fuoco prescritto in Sardegna
è stato invece dedicato l’intervento di Giuseppe
20-11-2013
10:21
Pagina 66
CONVEGNI AIB
GEN copia 3
Il Prof. Giovanni Bovio dell’Università di Torino con il suo collaboratore Davide Ascoli, ricercatore
a contratto
Delogu, direttore provinciale del CFVA di
Cagliari, uno che il fuoco lo conosce davvero e
che sostiene - forte della sua pluridecennale
esperienza in prima linea - che occorra ricominciare a usarlo per fare prevenzione in aree
strategiche opportunamente pianificate sul
territorio e per regolamentare l’uso del fuoco a
L’intervento
di Giuseppe
Delogu, CFS
Sardegna
66
fini agro-pastorali.
Insieme a Delogu, Raffaella Lovreglio, dell’Università di Sassari, ha presentato i risultati
del monitoraggio di alcuni trattamenti di
Fuoco prescritto a fini preventivi nei comuni di
Ussana (CA) e Baunei (OG).
Francesco Iovino, docente dell’Università della
GEN copia 3
20-11-2013
10:21
Pagina 67
Calabria ha approfondito le esperienze di
Fuoco prescritto in Calabria e le potenzialità di
questa tecnica ad integrazione di interventi di
gestione forestale (es. diradamenti) per ridurre
il rischio incendi nei rimboschimenti di conifere mediterranee e favorire la rinaturalizzazione
di queste formazioni forestali.
La performance si è conclusa nel tardo pomeriggio con due importanti testimonianze estere: Antonella Massaiu, dell’Office National des
Forêts e Bernard Robion dello SDIS 06, che
hanno illustrato l’esperienza pluriennale di
fuoco prescritto in Francia, sottolineando l’importanza della formazione all’uso della tecnica
e i sui campi di utilizzo (principalmente la prevenzione degli incendi boschivi ma anche la
gestione pastorale e la conservazione di habitat). Daniele Ryser, della Federazione svizzera
dei Pompieri, ha sottolineato quanto invece il
tema del Fuoco prescritto sia controverso in
Svizzera. Tradizionalmente impiegato nell’area
alpina per la gestione dei pascoli, venne vietato a inizio del secolo scorso a seguito dei programmi di riforestazione delle aree dissetate da
un eccessivo impiego dei pascoli, per essere poi
ripreso negli anni ‘50-‘60 con l’obiettivo di
contenere l’avanzata del bosco e oggi non applicato sebbene vi sia un crescente interesse
soprattutto in Canton Ticino e nel Valais. Un
cenno, infine, è stato fatto al progetto INTERREG Spazio Alpino ALP FFIRS, il quale ha evidenziato la necessità di monitorare gli incendi
boschivi nelle Alpi per capire meglio le tendenze in atto. In un ambiente fortemente antropizzato come le Alpi ogni cambiamento o la
somma di diversi cambiamenti dell’uso e della
gestione del territorio possono, infatti, causare
l’innesco di incendi di biomassa con pesanti
conseguenze sul patrimonio forestale e paesaggistico e sulla sicurezza e la stabilità idrogeologica.
Il programma della giornata successiva prevedeva un sopralluogo a un cantiere di Fuoco
prescritto progettato e realizzato in un’area ad
alto rischio incendi nel Comune di Priero (CN)
dalla squadra locale del Corpo Volontari AIB
GEN copia 3
20-11-2013
10:21
Pagina 68
CONVEGNI AIB
Antonella Massaiu, Office
National des Forêts e Bernard
Robion dello SDIS 06
Piemonte, sotto la responsabilità del CFS.
Inoltre, nella stessa area era prevista la realizzazione di un secondo intervento di Fuoco prescritto come dimostrazione operativa a chiusura del convegno.
Sfortunatamente la finestra meteorologica non
è stata favorevole e non è stato quindi possibile andare in campo. Questo ha però permesso
- dopo un’accurata presentazione da parte del
Prof. Bovio sulla pianificazione del fuoco pre-
Debriefing.
Da sinistra: Davide
Ascoli; Mario Bignami
del CFS; Sergio Pirone,
ispettore generale del
Corpo AIB Piemonte;
Cristina Ricaldone,
del Settore PC
della Regione
Piemonte e Antonella
Massaiu
68
scritto - ad Augusto Cotterchio, dottore forestale e volontario AIB, e a Davide Ascoli, di illustrare ai partecipanti i contenuti del progetto e i risultati dell’intervento di Fuoco prescritto realizzato nel Comune di Priero.
Mario Bignami del CFS ha, inoltre, spiegato la
procedura amministrativa di autorizzazione
dell’intervento. La parte finale del convengo ha
visto un acceso dibattito tra i partecipanti al
Convegno su limiti e potenzialità del Fuoco
10:21
Pagina 69
prescritto in Italia e in Piemonte.
I lavori si sono conclusi con l’impegno, da parte dei partecipanti, di porre le basi per una rete nazionale di operatori, enti e istituzioni, interessati a condividere le esperienze di Fuoco
prescritto: tecnica preventiva da molti ancora
poco conosciuta e interpretata in modo controverso, ma che costituisce certamente un’interessante alternativa in grado di svolgere interventi a fini preventivi efficaci e compatibili
con i beni ambientali oggetto di tutela. Tutto
questo in un momento in cui la carenza di risorse economiche pone seriamente in crisi il
permanere dell’elevata efficacia ed efficienza
dei dispositivi di lotta attiva agli incendi boschivi. I
La tecnica del Fuoco prescritto:
un manuale operativo
La tecnica del Fuoco prescritto è uno strumento di
gestione del territorio di grande attualità al riguardo della quale sono maturate numerose conoscenze compendiate nel manuale La tecnica
del Fuoco prescritto.
Il manuale è il primo testo in italiano sul Fuoco
prescritto e si rivolge ai servizi antincendi boschivi, ai professionisti e ai ricercatori del settore ambientale.
Il testo si compone di 5 capitoli, tra loro strettamente collegati, che conducono il lettore lungo
tutti i passaggi necessari per comprendere, progettare e realizzare il Fuoco prescritto per la gestione del territorio.
Nei capitoli 3 e 4 si approfondiscono gli aspetti
tecnici e operativi della progettazione e della
realizzazione di cantieri di fuoco prescritto con
la finalità di offrire uno strumento pratico di lavoro.
Per tutti i capitoli si riporta una bibliografia assai
ampia che può rappresentare uno spunto per approfondimenti specialistici.
Il manuale è anche uno strumento di supporto alla didattica per formare operatori all’uso esperto
del fuoco.
Al testo cartaceo viene allegato un DVD dove i
contenuti sono organizzati in forma di ipertesto,
per la lettura su supporti informatici e fornire approfondimenti grazie ai numerosi link a siti on li-
novembre 2013 - 10
20-11-2013
La Protezione civile ITALIANA
GEN copia 3
69
CONVEGNI AIB
GEN copia 3
20-11-2013
10:21
Pagina 70
ne specialistici.
Appositi video didattici illustrano i contenuti del
manuale, dai capitoli più descrittivi (es. uso del
Fuoco prescritto in diverse parti del mondo e in
Italia) a quelli più tecnici (es. caratterizzazione
dei combustibili, del comportamento del fuoco e
delle tecniche di accensione).
Gli autori sono Giovanni Bovio e Davide Ascoli
che hanno approfondito l’argomento presso il DISAFA dell’Università di Torino.
Il testo di 265 pagg. trova collocazione editoriale nella collana scientifica di Aracne editrice1.
1 http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/catalogo/area/scienze-agrarie-e-veterinarie/9788854863057-detail.html
Corpo Volontari AIB Piemonte
Parte da lontano la storia del Corpo Volontari
Antincendi Boschivi del Piemonte, esattamente
negli anni ’70 quando nacquero, nelle valli piemontesi, le prime squadre. Ma è dal 1994 che
prende il via quel processo di associazionismo
che porterà fino ai nostri giorni e sarà la base
dell’attuale modello organizzativo - primo ed unico in Italia - quello del Corpo Volontari AIB del
Piemonte.
Componente fondamentale del sistema operativo
antincendi boschivi del Piemonte, insieme al
Corpo Forestale dello Stato e ai Vigili del Fuoco,
ma soprattutto alla regione Piemonte, la quale,
dal 1995, riconosce nel Corpo Volontari AIB un
modello di efficacia ed efficienza operativa e sottoscrive, sempre rinnovandola, una convenzione
per affidare al Corpo stesso, in primis, le attività
di prevenzione ed estinzione degli incendi bo-
A Ceva, un Centro di Formazione di rilevanza nazionale
Il Centro di Formazione - Caserma ‘Giuseppe Galliano’ di Ceva è oggi una delle due
più moderne strutture del Corpo Forestale dello Stato, destinate alla preparazione del
personale e alle attività formative d’istituto. Si articola su due complessi complementari destinati l’uno alla didattica e all’ospitalità e il secondo all’ospitalità e ai servizi logistici. Capace di oltre 130 posti letto in moderne camere a 2-3 letti, con servizi singoli,
una mensa di qualità che prepara fino a 150 pasti al giorno, dispone di aule di varia
capienza da 30 a 120 posti.
A Ceva il Corpo svolge corsi per la preparazione di Ufficiali, Sottufficiali e Agenti, articolati in moduli specialistici sulla tutela ambientale, sui controlli nel settore agro-alimentare e sull’attività AIB.
Presso il Centro di Formazione si svolgono corsi di rilevanza nazionale per la formazione di operatori in campo nivologico, per l’abilitazione alla vigilanza e al soccorso sulle piste di sci e si esercitano i Nuclei cinofili e le squadre del Soccorso Alpino Forestale.
Vengono inoltre ospitati i corsi di formazione del Corpo Volontati AIB del Piemonte e
periodi formativi di corsi universitari rivolti all’ambiente montano.
Il Comando del Centro di Formazione ha impresso alla Scuola una particolare attenzione al territorio cebano-monregalese e alla Città di Ceva con la quale vengono mantenuti costanti rapporti di collaborazione.
70
La Caserma Galliano,
sede della scuola del
Corpo forestale dello
Stato
GEN copia 3
20-11-2013
10:21
Pagina 71
schivi, e all’occorrenza, attività di soccorso di
protezione civile.
Il sistema operativo antincendi boschivi del
Piemonte può, quindi, contare oggi sul cuore, sull’entusiasmo e sulla capacità professionale del
Corpo Volontari AIB Piemonte.
L’importantissimo ruolo dei Volontari AIB è stato
valorizzato dalla Regione Piemonte attraverso un
percorso fatto di azioni concrete e forti investimenti economici, che si possono riassumere nella
individuazione di moderni strumenti operativi e
gestionali, nell’innalzamento del livello tecnico e
professionale degli operatori (grazie ad appositi
corsi di formazione/addestramento), nella fornitura di strumenti di intervento e di protezione individuale.
Il Corpo Volontari AIB Piemonte è oggi una realtà organizzata gerarchicamente, presente e diffusa capillarmente su tutto il territorio regionale,
montano e collinare.
Il 2 marzo 2013 il Corpo Volontari AIB del
Piemonte è stato insignito, per la sua continua e
instancabile attività svolta negli ultimi anni non
solo nella Regione ma anche a livello nazionale,
del ‘Sigillo d’Oro’, massima onorificenza della
Regione Piemonte. Tale Sigillo ha un valore specifico e viene conferito a chi abbia portato lustro
e onore alla regione Piemonte in considerazione
dell’opera particolarmente meritoria prestata in
situazioni emergenziali di particolare rilevanza e
gravità.
Corpo Volontari AIB Piemonte:
alcuni numeri
G Direzione regionale composta da 1 ispettore
generale e 6 ispettori regionali;
G 8 ispettorati provinciali;
G 50 comandi di distaccamento;
G 242 squadre;
G 3986 volontari AIB operativi;
G 1716 volontari AIB di supporto.