Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto LA COLTIVAZIONE DELLE OFFICINALI IN MONTAGNA www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Pianta officinale: è un organismo vegetale usato nelle officine farmaceutiche per la produzione di specialità medicinali www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto oggi distinguiamo: -le piante medicinali -le piante alimurgiche -le piante aromatiche www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 www. Massimiliano Gnesotto .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto oggi distinguiamo: -le piante medicinali -le piante alimurgiche -le piante aromatiche www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto prima di coltivare devo chiedermi alcune cose: -quali piante posso coltivare? come? -cosa voglio farne? -cosa la legge mi permette di fare? www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto CONSERVE TAL QUALE MELLITI MAZZETTI DI ERBE SALI ALLE ERBE TISANE MACERATI SCIROPPI/ESTRATTI OLIO ESSENZIALE www. ERBE ESSICCATE .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto la pianta officinale come ortaggio: posso venderla tal quale (oppure essiccata) a bordo campo secondo il DRP 633/72 www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto la pianta officinale come medicamento: riguarda tre figure interconnesse il medico, il farmacista e l’erborista www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto la coltivazione in montagna LA COLTIVAZIONE www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Valle - Altopiano - Alpeggio esposizione, altitudine, terreno, acqua, microclima www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto come valuto: -analisi analisi fitocenosi www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto come valuto: -fitocenosi analisi fitocenosi www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto POSSIBILITA’ QUANTITA’ UTILIZZO www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto TECNICHE DI COLTIVAZIONE DELLE OFFICINALI pieno campo www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto TECNICHE DI COLTIVAZIONE DELLE OFFICINALI pieno campo www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto TECNICHE DI COLTIVAZIONE DELLE OFFICINALI orti & colture consociate www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto TECNICHE DI COLTIVAZIONE DELLE OFFICINALI orti & colture consociate www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto TECNICHE DI COLTIVAZIONE DELLE OFFICINALI minimum tillage www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto TECNICHE DI COLTIVAZIONE DELLE OFFICINALI minimum tillage www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto TECNICHE DI COLTIVAZIONE DELLE OFFICINALI raccolta dello spontaneo www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto L.R. 15 novembre 1974, n. 53 (BUR n. 47/1974) NORME PER LA TUTELA DI ALCUNE SPECIE DELLA FAUNA INFERIORE E DELLA FLORA Art. 8 Per ognuna delle specie della flora spontanea, diverse da quelle elencate all’articolo 7 è consentita, nel territorio regionale, la raccolta complessiva giornaliera, per persona, di non più di un chilogrammo di asparagi selvatici, di muschi e di licheni allo stato fresco e di sei assi floreali (steli fioriferi). Nessuna limitazione è posta al proprietario ed al coltivatore diretto, proprietario o affittuario, per la raccolta delle piante coltivate e quelle infestanti i terreni coltivati, nonchè per quelle sfalciate per la fienagione. Sono tuttavia sempre vietati il danneggiamento, l’estirpazione o l’asportazione della pianta o di altra parte di essa. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto L.R. 15 novembre 1974, n. 53 (BUR n. 47/1974) NORME PER LA TUTELA DI ALCUNE SPECIE DELLA FAUNA INFERIORE E DELLA FLORA Art. 9 L’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste autorizza la raccolta di piante protette, o di parte di esse, ivi comprese quelle elencate all’articolo 7 della presente legge, soltanto ed esclusivamente per scopi scientifici e didattici, fatto salvo il benestare del proprietario del fondo. La richiesta di autorizzazione va rivolta all’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, competente per territorio e deve specificare lo scopo della raccolta e i dati relativi alle persone per le quali si chiede l’autorizzazione. L’autorizzazione ha carattere personale e deve indicare la durata e le modalità della raccolta. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto L.R. 15 novembre 1974, n. 53 (BUR n. 47/1974) NORME PER LA TUTELA DI ALCUNE SPECIE DELLA FAUNA INFERIORE E DELLA FLORA Art. 10 E' vietato commerciare nel territorio regionale le piante spontanee o parti di esse. Art. 11 Il divieto e le limitazioni previsti agli articoli 7, 8 e 10 della presente legge escludono le piante protette che provengono da colture effettuate in giardino e in stabilimenti o serre. Tali piante e fiori, se posti in commercio, devono essere accompagnati da certificato di provenienza redatto dal produttore. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Legge del 6 gennaio 1931, n.99 Disciplina della coltivazione, raccolta e commercio delle piante officinali Regio Decreto del 26 maggio 1931, n.772 Elenco delle piante dichiarate officinali, parti usate e quantitativo detenibile www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Provincia Autonoma di Trento DPP 24 settembre 2008, n. 41-148/Leg. Regolamento di attuazione dell’articolo 43 ter della legge provinciale 28 marzo 2003, n. 4 (Sostegno all’economia agricola, disciplina dell’agricoltura biologica e della contrassegnazione di prodotti geneticamente non modificati) riguardante la coltivazione, raccolta e commercio di piante officinali coltivate in Trentino. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Provincia Autonoma di Trento DPP 24 settembre 2008, n. 41-148/Leg. a) “pianta officinale”: un vegetale o parte di esso contenente principi attivi utilizzabili nel settore farmaceutico, erboristico, cosmetico, alimentare, liquoristico e, in generale, in tutte le indicazioni per la salute ed il benessere dell’uomo e degli animali; b) “prodotto alimentare erboristico”: prodotto realizzato a base di piante officinali, singole o miscelate, non addizionato con prodotti di sintesi o semisintesi, destinato ad essere ingerito a scopo non nutritivo, utilizzato nel tradizionale impiego alimentare di uso corrente per il quale non sono dichiarate finalità salutistiche o terapeutiche; c) “integratore alimentare a base di piante officinali”: prodotto a base di piante officinali per il quale sono dichiarate finalità salutistiche, ma privo delle finalità proprie dei medicinali; www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Provincia Autonoma di Trento DPP 24 settembre 2008, n. 41-148/Leg. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto PRATICHE AGRONOMICHE: Le superfici interessate è bene siano condotte o con il metodo dell’agricoltura biologica (Reg. CE 834/07), o con i principi della produzione integrata www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto PRATICHE AGRONOMICHE: -valorizzazione della biodiversità animale&vegetale -tutela delle acque e delle zone umide -mantenimento dei boschi-siepi-zone marginali -rotazioni/successioni colturali www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto SEMENTI & MATERIALE DI PROPAGAZIONE: -sicurezza botanica (specie, varietà, chemotipo) -sicurezza d’origine (ambiente, bio, convenzionale) -esente da parassiti e malattie -deve garantire la tracciabilità www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto FERTILIZZAZIONE: -legge di Liebig www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto FERTILIZZAZIONE: compenso con letamazione, cenere e poco piu’ www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto IRRIGAZIONE: -acqua esente da inquinanti, feci, pesticidi/erbicidi -tempi e zone di irrigazione adatti -evitare ristagni, dilavamenti, contaminazioni www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto FITOFARMACI: -raramente necessari -comprovata necessità -mai in fioritura o in prossimità di raccolta -patentino www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto RACCOLTA: www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto RACCOLTA: -standard qualitativo (e di purezza) -tempo balsamico -nessuna umidità (…clima permettendo) -attrezzatura idonea (funzionante, pulita, lavabile, che eviti contaminazioni). www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto TEMPI BALSAMICI: varia con la parte da raccogliere, la latitudine, il clima, la tecnica di coltivazione, l’uso finale. le foglie si colgono quando sono ancora tenere, poco prima e durante la fioritura i fiori vanno colti quando ancora non sono completamente sbocciati i frutti vanno colti quando sono ben maturi i semi si colgono poco prima che la pianta li lasci cadere spontaneamente, nel caso di piante da frutto si aspetta che passi la maturazione e si colgono i frutti prima che cadano, per estrarne i semi le radici vanno raccolte nel periodo in cui la pianta non ne ha bisogno, quindi in un periodo di quiescenza, senza fioriture né tanto meno fruttificazione le gemme si raccolgono poco prima che si schiudano le cortecce di solito vanno raccolte in primavera, quando sono più facili da staccare www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto LAVORAZIONI PRELIMINARI: trasporto, stoccaggio, mondatura, essiccazione distillazione, taglio, surgelamento -locali adatti e puliti -condizioni controllate per evitare alterazioni (muffe) e parassiti (topi) -mondatura sia prima che dopo l’essiccazione www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto LAVORAZIONI PRELIMINARI: www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto LAVORAZIONI PRELIMINARI: www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto CONFEZIONAMENTO: -contenitori adatti e puliti -identificazione con il lotto -stoccaggio a T°C & UR controllate www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E DOCUMENTALI: EUROPAM, the European Herb Growers Association - Guidelines for Good Agricultural Practice (GAP) of Medicinal and Aromatic Plants Regione Toscana – Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006. Colture officinali. Sito web: www.rete.toscana.it/sett/agric/srurale/psr/81.htm. Normale Buona Pratica Agricola nella Provincia di Trento – P.S.R. 2007-2013: Allegato 1 (orticoltura). - Carlen C., Carron C.A., Amsler P. 2006. Données de base pour la fumure des plantes aromatiques et médicinales – Revue suisse Vitic. Arboric. Hortic. Vol. 38 (6): I-VIII. Bomme U., Nast D. 1998. Nährstoffentzung und ordnungsgemäße Düngung im Feldanbau von Heil- und Gewürzpflanzen. Zeitschrift für Arznei- & Gewürzpflanzen. Siti web: www.codexalimentarius.it www.inherba.it Marzi U., De Mastro G. 2008 Piante officinali, Ricchiuto Editore www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto SCHEDE COLTURALI www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Taraxacum officinalis Asteraceae . da non confondere con altre asteracee– n.v.: pissacan, piscialletto, dente di leone www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Taraxacum officinalis Asteraceae da non confondere con altre asteracee– n.v.: pissacan, piscialletto, dente di leone .Clima e Terreno: Pianta che presenta una vasta diffusione geografica, diffusa allo stato spontaneo dal livello del mare fino a 200 metri di altitudine. La coltura richiede terreni con una buona disponibilità di elementi nutritivi e in particolar modo di potassio. Impianto e Propagazione: La propagazione in genere avviene per seme, oppure per trapianto con piantine preparate in vivaio. La semina viene effettuata all’inizio della primavera. L’impianto varia in base alla destinazione del prodotto: se si vuole condurre la coltura a radici, si adottano distanze di 25-30 cm tra le file e 8-10 cm sulle file, mentre per la produzione orticola di foglie, si preferisce la semina a spaglio su terreno sistemato a porche. La semina in semenzaio può essere effettuata da aprile a luglio con successivo trapianto dopo 40-60 giorni quando le piantine hanno raggiunto un altezza di almeno 5 cm. Durata della coltura: La coltura ha durata poliennale, ma non è conveniente mantenerla oltre il secondo anno. Cure colturali: A causa delle piccolissime dimensioni, i semi devono essere collocati molto superficialmente, a non più di mezzo cm di profondità. La coltura è abbastanza semplice e richiede i normali interventi di sarchiatura contro le infestanti. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Taraxacum officinalis Asteraceae da non confondere con altre asteracee– n.v.: pissacan, piscialletto, dente di leone .Parti utilizzate: Radici, pianta intera, foglie (principalmente per uso culinario) Proprietà ed impiego: Da sempre la medicina popolare ha riconosciuto a questa pianta il potere di stimolare le funzioni epatiche e digestive.Tale proprietà, ampiamente dimostrata anche dalla fitoterapia moderna, viene attribuita principalmente alla presenza dei principi amari all’interno della pianta. È stata dimostrata anche la sua potente azione diuretica che, associata all’azione sul fegato, ne fanno del Tarassaco un ottimo rimedio per il drenaggio e la depurazione, che si traduce in un aumento dell’eliminazione di sostanze inutile e dannose dall’organismo, determinando un alleggerimento del distretto epato-renale. Inoltre, come conseguenza del potenziamento dell’attività epatica, in particolar modo del flusso di bile, la droga possiede anche blanda azione lassativa. Proprio per la capacità di stimolare i sistemi di disintossicazione dell’organismo (principalmente fegato, intestino e reni ), il Tarassaco viene impiegato come tonico generale nelle “cure primaverili” da aprile a maggio e in autunno. I preparati a base di Tarassaco vengono somministrate come cura preventiva per i soggetti predisposti ai calcoli renali, ma non solo, anche in caso di alterazione del flusso biliare, disappetenza, disturbi digestivi e flautulenza. È bene ricordare che le radici hanno un’azione più marcata a livello epatico, invece le foglie agiscono principalmente a livello renale. Le radici hanno anche un importante azione probiotica, in quanto contengono Inulina, un polisaccaride che funge da substrato per la flora batterica intestinale positiva. . www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Arctium spp Asteraceae A. lappa major, A. lappa minor, A. tomentosum, A. nemorosum – n.v.: bardana . www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Arctium spp Asteraceae A. lappa major, A. lappa minor, A. tomentosum, A. nemorosum – n.v.: bardana .Clima e Terreno: La Bardana è una pianta molto comune come infestante nelle zone incolte e nelle aree leggermente umide. La Bardana necessita di terreni profondi, di buona struttura e ben lavorati per il buon accrescimento della radice fittonante. Predilige terreni ben esposti al sole ed è una specie che resiste bene al freddo. Impianto e Propagazione: L'impianto si esegue attraverso semina diretta all'inizio della primavera, oppure è possibile effettuare il trapianto delle piantine, precedentemente prodotte in vivaio, in febbraio-marzo. Durata della coltura: La coltura di Bardana in genere ha durata biennale. Nel primo anno si forma una rosetta di foglie basali; nel successivo si sviluppa l'asse fiorale che può svilupparsi fino a 1,5 m, molto ramificato. Cure colturali: In genere la Bardana non ha particolare esigenze. Tuttavia in caso di siccità è bene intervenire con irrigazioni di soccorso. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Arctium spp Asteraceae A. lappa major, A. lappa minor, A. tomentosum, A. nemorosum – n.v.: bardana .Parti utilizzate: Radici e foglie Proprietà ed impiego: La Bardana è classificata come una pianta depurativa per la pelle. Non sempre le affezioni che colpiscono la pelle dipendono da cause locali, ma molto più spesso hanno origine generale come per esempio disturbi biologici e metabolici, malfunzionamento dei sistemi di ricambio e di detossificazione, quali il fegato, reni, intestino e polmoni, i cosiddetti organi emuntori. La Bardana presenta proprietà diuretiche, diaforetiche e colagoghe che si traducono in un blando potenziamento dell’attività epatica, della secrezione biliare, del transito intestinale, della secrezione delle ghiandole sudoripare e sebacee. La radice fresca di Bardana contiene inoltre principi dotati di attività antibiotica, azione che associata alle proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, la rendono un efficace rimedio nel trattamento di disturbi cutanei quali acne, eczema e seborrea. In genere viene consigliato un trattamento interno, attraverso la somministrazione di Tinture Madri, decotti e infusi, al quale viene associato un trattamento esterno facendo uso di creme, impacchi e lozioni. Per uso esterno, estratti di Bardana si ritrovano in preparazioni cosmetiche usate contro acne, foruncolosi, punti neri, pelle grassa e impura. Viene utilizzato il succo delle foglie fresche per frizioni per il cuoio capelluto grasso, o l’oleolito contro la forfora, proprio per l’azione antiseborroica della pianta. Nella tradizione le radici di Bardana sono da sempre state utilizzate per favorire la crescita dei capelli. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Althea officinalis Malvaceae . da non confondere con le altee ornamentali – n.v.: malvone www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Althea officinalis Malvaceae .Clima e Terreno: da non confondere con le altee ornamentali – n.v.: malvone L’Altea predilige luoghi umidi, dove non vi sono temperature troppo elevate e terreni profondi, leggeri, freschi e soleggiati. Impianto e Propagazione: La propagazione può avvenire per seme o per divisione del ceppo. La semina non è diretta in campo, ma viene effettuata in serra e successivamente le piantine vengono trapiantate in campo in aprilemaggio. La divisione del ceppo avviene da vecchie colture e quello che si ottiene è un pollone con un pezzo di radice da impiantarsi in primavera. Raccolta: In genere la coltura di Altea, dura 2 o 3 anni e già a partire dal primo o dal secondo anno è possibile raccogliere i fiori (giugno-settembre), che hanno fioritura scalare. Le foglie, invece, vengono raccolte dopo la fioritura e quindi alla fine dell’estate, mentre le radici al termine del ciclo colturale, terminato il periodo di piena vegetazione, in autunno(settembre-novembre) del secondo o del terzo anno. La produzione di radici è di circa1-2 t/ha, di foglie è di 2,5 t/ha mentre per i fiori intorno a 0,5 t/ha. Cure colturali: È una coltura che necessita di lavorazioni profonde del terreno per permettere all’apparato radicale di espandersi. Durante il corso della coltura è consigliato apportare una buona concimazione minerale, effettuare frequenti sarchiature per il controllo delle infestanti ed eventuali interventi irrigui nei mesi più caldi. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Althea officinalis Malvaceae .Parti utilizzate: da non confondere con le altee ornamentali – n.v.: malvone Radici; vengono utilizzate anche le foglie e i fiori, sebbene presentano minor principio attivo. Proprietà ed Impiego: L’azione della pianta è attribuibile principalmente alle mucillagini contenute in particolar modo all’interno delle radici. Queste svolgono un azione sedativa, emolliente e antirritativa delle mucose delle vie respiratorie, ma agiscono anche a livello delle mucose dell’apparato digerente. Infatti le mucillagini se assunte per via interna, formano un film protettivo che va ad attutire le irritazioni sia di natura meccanica che chimica. L’Altea, sottoforma soprattutto di decotto o in polvere, viene perciò consigliata in caso di acidità di stomaco, gastriti, reflussi o infiammazioni del tratto intestinale. Le mucillagini svolgono anche un’importante azione lassativa, proprio perché possiedono la caratteristica di idratarsi e cioè assorbire acqua e aumentare di volume, favorendo così il transito intestinale. L’Altea è una pianta che viene consigliata dovunque ci sia uno stato infiammatorio. Ottimi risultati si sono ottenuti nel trattamento di infiammazioni a livello del cavo orale, come ascessi o gengiviti. In merito viene consigliato di far masticare la radice decorticata anche ai bambini durante il periodo della dentizione. La pianta viene utilizzata anche in caso di infiammazioni a livello del tratto genito-urinario e della pelle (per esempio foruncoli, arrossamenti, pruriti, ecc..). Trova impiego in cosmetica in preparazioni che vanno a proteggere le pelli delicate, secche e congestionate. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Achillea spp Asteraceae . A. moschata, A. nana, A. millefolium– n.v.: millefoglio, erba del marchese www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Achillea spp Asteraceae A. moschata, A. nana, A. millefolium– n.v.: millefoglio, erba del marchese .Clima e Terreno: E' una pianta molto comune che cresce spontanea nei campi, ai margini delle strade e nei luoghi erbosi e umidi. E' molto presente nel nord dell' Italia, specialmente nella zona alpina. Impianto e Propagazione: La propagazione avviene per seme, preparando le piantine in semenzaio, oppure per divisione dei cespi. Il trapianto in genere si effettua in primavera. Durata della coltura: la coltura può durare fino a tre anni, se le condizioni climatiche sono favorevoli. in caso di climi freddi, la pianta ha ciclo annuale. Cure colturali: E' una pianta molto rustica che spesso si trova allo stato spontaneo. Le sommità fiorite raccolte di Achillea possono essere utilizzate fresche, oppure sottoposte ad essicazione all'aria o all'interno di stufe ventilate e a basse temperature per evitare che la parte aerea si rovini. Parti utilizzate: Sommità fiorite, pianta intera. Proprietà ed impiego: In seguito a studi moderni, la pianta viene utilizzata per il suo contenuto nei fiori di camazulene, in quantitativi superiori a quello della Camomilla comune (Matricaria recutita L.), condividendone quindi molte delle sue proprietà , come l'azione antiflogistica e spasmolitica. L'azione antispasmodica si esplica sia a livello gastrico che a livello dell'apparato genitale femminile, come calmante di mestrui dolorosi. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Achillea spp Asteraceae A. moschata, A. nana, A. millefolium– n.v.: millefoglio, erba del marchese .Nei disturbi gastrici, preparati di Achillea si dimostrano efficaci in problemi legati ad ansie e nevrosi, proprio per l'effetto spasmolitico, a cui si associa l'azione antinfiammatoria che determina una normalizzazione della secrezione di acido cloridrico. Nell'olio essenziale sono contenuti principi attivi con proprietà antiossidanti che determinano anche un'azione gastroprotettiva. Oltre all'uso come tonico-stomachico e coleretico, la pianta trova impiego per le sue importanti proprietà antiemorragiche. L'uso della droga determina un generale miglioramento della circolazione, grazie al suo contenuto di flavonoidi. Per uso esterno preparati a base di Achillea, vengono utilizzati nel trattamento di ulcere varicose e ferite che cicatrizzano male, in quanto i composti azulenici aiuta la riepitelizzazione del tessuto leso. Sono inoltre impegati come astringenti e decongestionanti nel caso di emorroidi, ragadi anali e del seno ed agisce come emostatico nelle emorroidi sanguinanti. Ma non solo, l'impiego della pianta per uso topico può risultare utile anche nelle affezioni dermatologiche e nelle punture di insetto grazie alle proprietà lenitive e antipruriginose. L'Achillea è largamente utilizzata in campo cosmetologico, dove è possibile ritrovarla in unguenti solari, creme per pelli screpolate, creme rinfrescanti per pelli delicate e arrossate, lozioni toniche, detergenti intimi, ecc.. Studi in vitro e in vivo mettono evidenza l'azione antimicrobica dell'olio essenziale, ma anche degli estratti acquosi. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Borago officinalis Boraginaceae n.v.: barragine, borrana www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Borago officinalis Boraginaceae n.v.: barragine, borrana Clima e Terreno: La Borragine è una pianta facilmente reperibile anche allo stato spontaneo; In Italia si trova ovunque, dalla pianura fino ai 1200 metri di altezza. Cresce bene in climi temperati, in luoghi esposti in pieno sole o in semi-ombra. Vegeta bene su qualunque tipo di terreno, ideale è un suolo profondo, poco calcareo, ben drenato e ricco di sostanza organica.Tuttavia essendo una pianta molto rustica è in grado di crescere anche su terreni poveri e tollera bene anche eventuali periodi di siccità. Impianto e propagazione: La propagazione della Borragine avviene per seme; in genere la semina viene effettuata alla fine della primavera (aprile-maggio), anche se è possibile seminare direttamente in campo anche in autunno.In questo caso si anticipa la fioritura della pianta. Il seme, una volta germinato, produce una piantina che presenta un apparato radicale molto resistente e difficile da estirpare. Per le piante che riescono a sopravvivere all'inverno, a partire dal secondo anno è possibile propagarla per divisione in cespi. Durata della coltura: La coltura di Borago officinalis ha in genere la durata di un anno ma è possibile prolungarla fino a due anni, poiché la pianta è in grado di auto-propagarsi per seme e spesso a sopravvivere all'inverno. Cure colturali: La Borragine è una pianta molto rustica che non esige particolari cure colturali. In caso di climi molto caldi e secchi sono necessarie delle irrigazioni abbondanti, ma in condizioni normali l’apporto idrico non risulta necessario dato che potrebbe portare allo sviluppo di muffe sulla pianta ed a un maggiore accrescimento della parte fogliare a scapito delle inflorescenze. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Borago officinalis Boraginaceae n.v.: barragine, borrana Raccolta: La pianta intera viene raccolta dalla fine di maggio a settembre, al momento della piena fioritura. Se invece si vogliono raccogliere le foglie e le radici per uso culinario (in Italia non vengono coltivate cultivar alimentari che presentano foglie molto grandi con peluria ridotta), queste vengono raccolte prima che la pianta fiorisca. I semi si raccolgono alla fine dell'estate, facendo attenzione a non farli cadere nel terreno poiché potrebbero andare ad infestare le colture successive. Trasformazione: Le foglie e le radici possono essere utilizzate fresche aggiunte all’interno di insalate solo se raccolte precocemente, quando sono tenere. Oppure, quando le piante sono più sviluppate, queste, insieme ai fiori possono essere essiccate. L’essiccazione deve avvenire immediatamente dopo la raccolta per evitare il deterioramento, in particolare del fiore che può decolorarsi. È possibile eseguire l'essiccazione all’aria aperta, dapprima al sole e successivamente in ombra oppure all’interno di apposite stufe a una temperatura non superiore ai 40°C. Dai semi inseguito a spremitura a freddo è possibile ricavare l’olio di Borragine, ampiamente utilizzato in campo terapeutico e alimentare. La concentrazione in olio dei semi, varia a seconda delle modalità di estrazione e dal grado di maturazione del seme. Bisogna fare molto attenzione nella sua conservazione poiché, essendo ricco di acidi grassi polinsaturi può andare facilmente incontro a fenomeni ossidativi con conseguente irrancidimento. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Borago officinalis Boraginaceae n.v.: barragine, borrana Parti utilizzate: Foglie e sommità fiorite (uso sconsigliato). Ad uso terapeutico vengono utilizzati i semi da cui si ricava l’olio. Proprietà ed impiego: Le parti aree della Borragine (foglie, steli e fiori), sono ricchi in mucillagini e perciò potrebbero essere utilizzati come emollienti nel trattamento di tossi secche e nelle affezioni bronchiali, poiché fluidificano il catarro e favoriscono l’espettorazione. Inoltre le foglie e i fiori venivano indicate anche come rimedi depurativi e sudoriferi, in particolar modo indicati per il drenaggio cutraneo. Tuttavia l’uso delle foglie e dei fiori di Borago officinalis è sconsigliato per il loro contenuto, seppur minimo e variabile, di alcaloidi pirrolozidinici, sostanze che si sono dimostrate epatotossiche e cancerogene. Perciò la pianta non può essere utilizzata a scopo curativo, né come infuso, né come succo o tintura. Sconsigliato è anche l’uso delle foglie nelle insalate. Della Borragine dal punto di vista terapeutico ed alimentare, possono essere utilizzati solo i semi, per i quali la letteratura non segnala alcun effetto tossico. Questi, infatti, a differenza delle parti aeree della pianta, non contengono alcaloidi e vengono utilizzati per l’estrazione dell’Olio di Borragine, ottimo ingrediente nella formulazione di creme anti-age poiché gli acidi grassi polinsaturi contrastano l’invecchiamento della pelle, la formazione di rughe e la disidratazione cutanea, quindi efficace anche in caso di pelli molto secche. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Grindelia robusta Asteraceae . Sin: Grindelia camporum – n.v.: gum plant, wild sunflower, gratvalley gumplant www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Grindelia robusta Asteraceae Sin: Grindelia camporum – n.v.: gum plant, wild sunflower, gratvalley gumplant .Clima e Terreno: La Grindelia cresce bene in terreni ben drenati e in pieno sole, ma è una pianta che si adatta anche a terreni aridi e sabbiosi. Dal punto di vista nutrizionale predilige i terreni ricchi di potassio. Impianto e propagazione: Il sistema migliore di moltiplicazione è la propagazione gamica per seme. La semina si effettua in serra all’interno dei semenzai tra febbraio e marzo e il trapianto si effettua verso maggio-giugno. Cure colturali: La Grindelia è una pianta che non necessita elevate quantità d’acqua di irrigazione. La raccolta avviene prima dell’apertura completa dei boccioli, quando i capolini sono ricoperti di essudato resinoso, verso ottobre. Raccolta: Il materiale raccolto viene poi essiccato in forni termoventilati o si utilizza fresco per l’estrazione con solventi della resina. Gli estratti ottenibili dalle sommità fiorite della Grindelia e da considerarsi attivi a livello terapeutico sono l’Estratto Fluido, le Tinture e la polvere (ottenuta dalla droga essiccata). La Tintura Madre (1:10) si prepara lasciando macerare in alcol a titolo 65°C la parte aerea fresca e raccolta al momento della fioritura. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Grindelia robusta Asteraceae Sin: Grindelia camporum – n.v.: gum plant, wild sunflower, gratvalley gumplant Proprietà ed impiego: La Grindelia viene coltivata ed utilizzata principalmente per la produzione di resina, essudato che ricopre i capolini dell’intera pianta. La resina estratta dalla Grindelia contiene l’acido grindelico, molecola responsabile dell’attività antibatterica della pianta. La principale proprietà terapeutica è quella espettorante e broncospasmolitica, perciò preparati a base di Grindelia sono molto diffusi nel trattamento delle infiammazioni a carico delle vie aeree superiori (bronchiti, tossi secche, forme catarrali, asma..). L’azione antispasmodica e antinfiammatoria, attribuibile alla presenza dei flavonoidi, associate a quella espettorante per la presenza di saponine, fanno della Grindelia un efficace rimedio nella cura dell’asma bronchiale in quanto aiuta a rilassare la muscolatura dei bronchi, andando ad agire sulla muscolatura liscia e cardiaca ed ad espellere il muco congesto. Molto importante nella composizione chimica della pianta è l’olio essenziale che si ottiene per distillazione in corrente di vapore delle sommità fiorite. All’olio essenziale di Grindelia sono state attribuite proprietà antiossidanti, espettoranti e balsamiche. Nel trattamento di bronchiti la Grindelia si trova spesso associata ad altre piante ad azione broncospasmodica ed espettorante quali Enula, Timo, Eucalipto, Pino, Elicriso, Fumaria, ecc.. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Echinacea spp Asteraceae . E. angustifolia, E. purpurea, E. pallida – n.v.: pourple cone flower www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Echinacea spp Asteraceae . E. angustifolia, E. purpurea, E. pallida – n.v.: pourple cone flower www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Echinacea spp Asteraceae E. angustifolia, E. purpurea, E. pallida – n.v.: pourple cone flower .Clima e Terreno: Le Echinacee presentano una buona adattabilità a differenti condizioni ambientali. In genere prediligono terreni ben drenati, di medio impasto o tendenti al sabbioso e ben esposti al sole. Impianto e Propagazione: La propagazione avviene in genere per semina diretta in campo, oppure per trapianto delle piantine precedentemente prodotte in vivaio. Può anche avvenire per divisione in cespi, ma in genere questo tipo di propagazione è meno frequente. Bisogna fare attenzione alla germinabilità del seme: è buona nella E. purpurea e nell' E. pallida, invece scarsa nella E. angustifolia. L'impianto può essere effettuato all'inizio della primavera o in autunno. Cure colturali: Deve essere effettuata una buona preparazione del letto di semina prima di effettuare l'impianto. Durante la coltura sono necessarie diversi interventi di sarchiatura nell'interfila per il controllo delle infestanti. A seconda delle condizioni ambientali, si possono prevedere delle irrigazioni di soccorso, soprattutto in caso di lunghi periodi siccitosi. Al fine di favorire l'accrescimento delle radici, si consiglia l'asportazione dei bottoni fiorali. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Echinacea spp Asteraceae .Raccolta: E. angustifolia, E. purpurea, E. pallida – n.v.: pourple cone flower Solo per l'Echinacea purpurea si effettua la raccolta della parte aerea in piena fioritura. Le radici, di tutte e tre le specie, si raccolgono invece nell'autunno o nell'inverno del secondo anno di coltivazione, prima della ripresa vegetativa. Dopo aver eseguito il taglio della parte aerea, la raccolta delle radici può essere meccanizzata con macchine utilizzate per la raccolta di organi sotterranei. Le rese sono in stretta correlazione alle condizioni climatiche e del terreno, in genere incrementano fino al terzo anno di impianto, sia per le radici che per la parte aerea. Solitamente le rese per la parte aerea oscillano tra 7 e 9 t/ha di materiale secco, mentre la resa in secco delle radici è di circa 3-5 t/ha. In seguito alla raccolta le radici di Echinacea angustifolia e pallida vengono scollettate, lavate, tagliate e messe ad essiccare a temperature intorno ai 45°C. In seguito l'essiccazione il prodotto può essere macinato fino ad ottenre la polvere oppure il taglio tisana per la preparazione di decotti ed infusi. Le sommità fiorite fresche di Echinacea purpurea invece vengono spremute ottenendo il succo di Echinacea. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Echinacea spp Asteraceae .Proprietà E. angustifolia, E. purpurea, E. pallida – n.v.: pourple cone flower ed impiego: Preparati a base di Echinacea risultano essere degli efficaci immunostimolanti. Sono in grado cioè di rafforzare le difese endogene dell'organismo, tramite stimolazione aspecifica del sistema immunitario, in particolare mediante la stimolazione della fagocitosi, delle citochine e altri fattori. L'Echinacea risulta efficace come cura preventiva o come coadiuvante nelle malattie da raffreddamento, sindromi influenzali e affezioni che interessano le vie aeree superiori. Estratti di Echinacea si sono dimostrati in grado di contrastare l'immunodepressione determinata da terapie antibiotiche. La pianta trova anche impiego come adiuvante nelle affezioni urinarie croniche, per esempio nella micosi vaginale recidivante da Candida. La pianta presenta buone capacità cicatrizzanti e riepitelizzanti, e trova impiego, per uso esterno, nel trattamento di ulcere, ferite, ustioni, afte, dermatiti. Estratti di Echinacea si ritrovano all'interno di cosmetici con azione dermopurificante, per esempio nel trattamento di pelli acneiche, oppure con effetto rassodante: la droga manifesta infatti azione levigante, antirughe, epitelizzante. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Crocus sativus spp Iridaceae n.v.: zafferano . www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Crocus sativus spp Iridaceae n.v.: zafferano .Clima e Terreno: Lo Zafferano presenta una buona adattabilità a differenti condizioni ambientali ma predilige terreni ben drenati, di medio impasto o tendenti al sabbioso e ben esposti al sole. Impianto e Propagazione: La propagazione avviene solamente per semina dei bulbi in estate i sesti d’impianto sono i più vari. La specie è triploide e quindi sterile, di conseguenza l’unica variabilità dello zafferano è dato dal terreno, dal clima, e dalle cure colturali. Cure colturali: Deve essere effettuata una buona preparazione del letto di semina prima di effettuare l'impianto. Durante la coltura sono necessarie diversi interventi di sarchiatura nell'interfila per il controllo delle infestanti. Di norma non sono necessarie irrigazioni, nei climi più freddi in assenza del manto nevoso può esser necessario coprire con TNT oppure con fieno o paglia. A seconda del tipo di coltura scelta, la raccolta dei bulbi puo’ essere effettuata annualmente od ogni 4-7 anni. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Crocus sativus spp Iridaceae n.v.: zafferano .Proprietà ed impiego: Le proprietà dello zafferano riguardano principalmente la sfera culinaria, cio’ non toglie le sue proprietà toniche e coloranti. Raccolta I fiori vengono raccolti giornalmente prima che essi si aprano. La fioritura può durare da 20 a 40 giorni a seconda della stagione. Per produrre un grammo servono 150 fiori, un bulbo produce da due a 5 fiori. La sfioratura viene eseguita manualmente al chiuso, il più velocemente possibile. Segue l’essicazione eseguita nel modo più disparato a seconda della zona e della tradizione. La spezia si conserva inalterata per circa 12 mesi poi inizia a perdere aroma e colore. Utilizzi: Oltre ad essere polverizzato per colorire risotti e quant’altro lo zafferano viene utilizzato per aromatizzare molti piatti, dolci, mieli, liquori. www. .com Forno di Zoldo 05.05.14 Massimiliano Gnesotto Crocus sativus spp Iridaceae n.v.: zafferano . …ne parleremo meglio il 15 Maggio a Lozzo oppure qui il 3 Giugno GRAZIE www. PER L’ATTENZIONE! .com
© Copyright 2024 Paperzz