LA PAROLA DEL MESE DI FEBBRAIO 2014

Letture quotidiane – febbraio 2014
LA PAROLA DEL MESE DI FEBBRAIO 2014
Testi quotidiani delle Sacre Scritture
secondo il calendario liturgico della Chiesa Cattolica
con rito romano
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Letture quotidiane – febbraio 2014
1 febbraio 2014 – Sabato
S. Verdiana, S. Severo
3.a Tempo Ordinario - III
PREGHIERA DEL MATTINO
La luce della fede si levi, Signore, nei nostri cuori per guidarci nella nostra
traversata del mare burrascoso di questo mondo, nella nave della Chiesa, dove
tu sei sempre presente. Fa’ che il timore e la paura non ci pervadano mentre
navighiamo verso di te, anche se la nave della nostra vita viene brutalmente
scossa dalla tempesta delle tentazioni. Che non venga mai a mancare la fiducia
in te, perché tu sei presente nella Chiesa, e in ognuno di noi.
ANTIFONA D’INGRESSO
Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a lui, potenza e bellezza nel suo santuario. (Sal
96,1.6)
COLLETTA
Dio onnipotente ed eterno, guida i nostri atti secondo la tua volontà, perché nel
nome del tuo diletto Figlio portiamo frutti generosi di opere buone. Per il
nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA - (2Sam 12,1-7a.10-17)
Ho peccato contro il Signore.
Dal secondo libro di Samuele
In quei giorni, il Signore mandò il profeta Natan a Davide e Natan andò da lui
e gli disse: «Due uomini erano nella stessa città, uno ricco e l’altro povero. Il
ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero, mentre il povero non
aveva nulla, se non una sola pecorella piccina, che egli aveva comprato. Essa
era vissuta e cresciuta insieme con lui e con i figli, mangiando del suo pane,
bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno. Era per lui come una figlia.
Un viandante arrivò dall’uomo ricco e questi, evitando di prendere dal suo
bestiame minuto e grosso quanto era da servire al viaggiatore che era venuto
da lui, prese la pecorella di quell’uomo povero e la servì all’uomo che era
venuto da lui».
Davide si adirò contro quell’uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore, chi
ha fatto questo è degno di morte. Pagherà quattro volte il valore della pecora,
per aver fatto una tal cosa e non averla evitata». Allora Natan disse a Davide:
«Tu sei quell’uomo! Così dice il Signore, Dio d’Israele: “La spada non si
allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in
moglie la moglie di Uria l’Ittita”. Così dice il Signore: “Ecco, io sto per suscitare
contro di te il male dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi
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Letture quotidiane – febbraio 2014
per darle a un altro, che giacerà con loro alla luce di questo sole. Poiché tu l’hai
fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole”».
Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a
Davide: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai. Tuttavia, poiché
con quest’azione tu hai insultato il Signore, il figlio che ti è nato dovrà morire».
Natan tornò a casa.
Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Uria aveva partorito a
Davide e il bambino si ammalò gravemente. Davide allora fece suppliche a Dio
per il bambino, si mise a digiunare e, quando rientrava per passare la notte,
dormiva per terra. Gli anziani della sua casa insistevano presso di lui perché si
alzasse da terra, ma egli non volle e non prese cibo con loro.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 50)
R. Crea in me, o Dio, un cuore puro.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno. R.
Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza:
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Gv 3,16)
R. Alleluia, alleluia.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito,
perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 4,35-41)
Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era,
nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto
che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo
svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
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Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci
fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora
fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui,
che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore.
OMELIA
La barca con i discepoli e Gesù addormentato vicino al timone danno alla
parabola un significato ecclesiale. La barca scossa dal vento e dalle onde è
un’immagine della Chiesa che solca il mare tempestoso di questo mondo prima
di raggiungere “l’altra riva”, scossa dalle difficoltà che giungono da tutte le
parti. La sua fede in Gesù è la garanzia della sua serenità e della sua forza per
non scoraggiarsi durante la traversata e non cessare di lottare malgrado le
difficoltà. Perché è sempre Gesù che orienta la barca della sua Chiesa.
Gesù dorme nella barca ma allo stesso tempo si mostra padrone e signore degli
elementi materiali; e questi gli obbediscono. Egli si manifesta a noi come Dio
fatto uomo. I discepoli, che non hanno potuto fare nulla contro gli elementi,
contemplano, ammirati, come un uomo li domini.
La Chiesa, cioè tutti noi che poniamo in Gesù tutta la nostra fede e la nostra
fiducia, guidati da lui avanziamo con sicurezza fra le tempeste di questo mondo
verso “l’altra riva”, dove raggiungeremo la pace e la tranquillità di Dio.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli i nostri doni, Padre misericordioso, e consacrali con la potenza del tuo
Spirito, perché diventino per noi sacramento di salvezza. Per Cristo nostro
Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Guardate al Signore e sarete raggianti, e il vostro volto non sarà confuso.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che in questi santi misteri ci hai nutriti col corpo e sangue del tuo Figlio,
fa’ che ci rallegriamo sempre del tuo dono, sorgente inesauribile di vita nuova
Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
In questa sera ti proclamiamo e ti confessiamo Signore di tutta la creazione,
ma soprattutto ti proclamiamo e ti confessiamo Signore della nuova creazione
per mezzo della tua morte e risurrezione. Accordaci di restare sempre fedeli
alla tua Chiesa; così supereremo le difficoltà della nostra vita di credenti.
Signore, salvaci, perché possiamo renderti gloria con tutti i tuoi santi nella
nuova Gerusalemme.
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2 febbraio 2014 – Domenica
Presentazione del Signore (f)
4.a Tempo Ordinario - P
PREGHIERA DEL MATTINO
In questa festa della luce donami, o Signore, la fedeltà di Maria e la sua
capacità di abbracciare la croce, la trasparenza della fede del vecchio Simeone e
la capacità di parlare di te della profetessa Anna che ti offrì la sua vita nella
lode e nel servizio. Aiuta oggi, o Signore, in modo particolare tutti i più anziani,
rendili capaci di continuare a vivere in te, sapendo accettare con serenità il
compiersi del tempo. Da’ a tutti la gioia della consapevolezza del cammino
verso la Luce.
ANTIFONA D’INGRESSO
Abbiamo accolto, o Dio, la tua misericordia in mezzo al tuo tempio. Come il tuo
nome, o Dio, così la tua lode si estende ai confini della terra: di giustizia è
piena la tua destra. (Sal 48,10-11)
COLLETTA
Dio onnipotente ed eterno, guarda i tuoi fedeli riuniti nella festa della
Presentazione al tempio del tuo unico Figlio fatto uomo, e concedi anche a noi
di essere presentati a te pienamente rinnovati nello spirito. Per il nostro
Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Ml 3,1-4)
Entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate.
Dal libro del profeta Malachia
Così dice il Signore Dio: “Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la
via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e
l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli
eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è
come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà
come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo
giustizia.
Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei
giorni antichi, come negli anni lontani”.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 23)
R. Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
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Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria. R.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia R.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria. R.
Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria. R.
SECONDA LETTURA (Eb 2,14-18)
Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli.
Dalla lettera agli Ebrei
Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso
modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte
colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per
timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende
cura.
Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo
sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo
scopo di espiare i peccati del popolo.
Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto
personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la
prova.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (Lc 2,30.32)
R. Alleluia, alleluia.
I miei occhi han visto la tua salvezza:
luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele.
R. Alleluia.
VANGELO (Lc 2,22-40)
I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la
legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore
– come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro
al Signore – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani
colombi, come prescrive la legge del Signore.
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Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che
aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui.
Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza
prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il
bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo
accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore,
che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno
visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti
alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la
caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e
anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di
molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era
molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo
matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si
allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e
preghiere.
Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del
bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero
ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su
di lui.
Parola del Signore.
OMELIA
Il vecchio Simeone, certo della promessa ricevuta, riconosce Gesù e la salvezza
di cui il Cristo è portatore e accetta il compiersi della sua esistenza.
Anche Anna, questa profetessa ormai avanti negli anni, che aveva però passato
quasi tutta la sua vita in preghiera e penitenza riconosce Gesù e sa parlare di
lui a quanti lo attendono. Anna e Simeone, a differenza di molti altri, capiscono
che quel bimbo è il Messia perché i loro occhi sono puri, la loro fede è semplice
e perché, vivendo nella preghiera e nell’adesione alla volontà del Padre, hanno
conquistato la capacità di riconoscere la ricchezza dei tempi nuovi.
Prima ancora di Simeone e Anna è la fede di Maria che permette all’amore di
Dio per noi di tramutarsi nel dono offertoci in Cristo Gesù.
Giovanni Paolo II nella “Redemptoris Mater” ci ricorda che “quello di Simeone
appare come un secondo annuncio a Maria, poiché le indica la concreta
dimensione storica nella quale il Figlio compirà la sua missione, cioè
nell’incomprensione e nel dolore” (n. 16).
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PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, o Padre, i nostri doni e guarda la tua Chiesa, che per tuo volere ti offre
con gioia il sacrificio del tuo unico Figlio, Agnello senza macchia per la vita del
mondo. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
I miei occhi hanno visto la salvezza, da te preparata davanti a tutti i popoli. (Lc
2,30-31)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che hai esaudito l’ardente attesa del santo Simeone, compi in noi l’opera
della tua misericordia; tu che gli hai dato la gioia di stringere tra le braccia,
prima di morire, il Cristo tuo Figlio, concedi anche a noi con la forza del pane
eucaristico di camminare incontro al Signore, per possedere la vita eterna. Per
Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Signore, eccomi. Oggi mi sono liberato, almeno un poco, della tendenza egoista
che mi spinge a dimenticarti, a comportarmi come se tu non esistessi, come se
l’unico scopo della mia vita fosse il mio successo. Dopo il felice giorno del mio
battesimo, tu abiti misteriosamente, silenziosamente con me e in me. Cosa
sarei senza di te? Cosa potrei senza di te? Dove andrei senza di te? Te ne
supplico, Signore, resta sempre in me.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
3 febbraio 2014 – Lunedì
S. Biagio (mf)
4.a Tempo Ordinario - IV
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore Gesù, grazie per questo regalo di un nuovo giorno. Un regalo che viene
ad aggiungersi ai tanti altri che ho ricevuto da te. Apri i miei occhi affinché io
mi renda conto che tutto ciò che sono, che tutto ciò che ho viene da te. È
dunque normale che tutto ciò che sono e possiedo lo metta al tuo servizio e al
servizio del mio prossimo. Aiutami ad annunciare a coloro che incontrerò oggi
“tutto ciò che tu, Signore, hai fatto per me nella tua misericordia”.
ANTIFONA D’INGRESSO
Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici da tutti i popoli, perché proclamiamo il
tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47)
COLLETTA
Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta
l’anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio, e vive e
regna con te...
PRIMA LETTURA - (2Sam 15,13-14.30; 16,5-13a)
Fuggiamo dalle mani di Assalonne. Lasciate che Simei maledica, poiché glielo
ha ordinato il Signore.
Dal secondo libro di Samuele
In quei giorni, arrivò un informatore da Davide e disse: «Il cuore degli Israeliti
è con Assalonne». Allora Davide disse a tutti i suoi servi che erano con lui a
Gerusalemme: «Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà dalle
mani di Assalonne. Partite in fretta, perché non si affretti lui a raggiungerci e
faccia cadere su di noi la rovina e passi la città a fil di spada».
Davide saliva l’erta degli Ulivi, saliva piangendo e camminava con il capo
coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo coperto e,
salendo, piangeva.
Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo della
famiglia della casa di Saul, chiamato Simei, figlio di Ghera. Egli usciva
imprecando e gettava sassi contro Davide e contro tutti i servi del re Davide,
mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla sua destra e alla sua sinistra.
Così diceva Simei, maledicendo Davide: «Vattene, vattene, sanguinario,
malvagio! Il Signore ha fatto ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di
Saul, al posto del quale regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di
Assalonne, tuo figlio, ed eccoti nella tua rovina, perché sei un sanguinario».
Allora Abisài, figlio di Seruià, disse al re: «Perché questo cane morto dovrà
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maledire il re, mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!». Ma il re
rispose: «Che ho io in comune con voi, figli di Seruià? Se maledice, è perché il
Signore gli ha detto: “Maledici Davide!”. E chi potrà dire: “Perché fai così?”».
Poi Davide disse ad Abisài e a tutti i suoi servi: «Ecco, il figlio uscito dalle mie
viscere cerca di togliermi la vita: e allora, questo Beniaminita, lasciatelo
maledire, poiché glielo ha ordinato il Signore. Forse il Signore guarderà la mia
afflizione e mi renderà il bene in cambio della maledizione di oggi».
Davide e la sua gente continuarono il cammino.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 3)
R. Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio!
Signore, quanti sono i miei avversari!
Molti contro di me insorgono.
Molti dicono della mia vita:
«Per lui non c’è salvezza in Dio!». R.
Ma tu sei mio scudo, Signore,
sei la mia gloria e tieni alta la mia testa.
A gran voce grido al Signore
ed egli mi risponde dalla sua santa montagna. R.
Io mi corico, mi addormento e mi risveglio:
il Signore mi sostiene.
Non temo la folla numerosa
che intorno a me si è accampata. R.
CANTO AL VANGELO (Lc 7,16)
R. Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 5,1-20)
Esci, spirito impuro, da quest’uomo.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese
dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo
posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato,
neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma
aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo.
Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si
percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce,
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disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome
di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da
quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione
– gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché
non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo
scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo
permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la
mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono
nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle
campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù,
videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato
posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono
loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero
a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di
poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai
tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto
per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù
aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
Parola del Signore.
OMELIA
Questo episodio misterioso della liberazione di un posseduto è una parabola
vivente che ci porta a riflettere sul posto che diamo ai beni materiali nella
nostra vita.
In questo passo del Vangelo, per tre volte, incontriamo il verbo “supplicare”
usato nel rivolgersi a Gesù. In primo luogo sono gli spiriti malvagi - essi sono
molte legioni - a supplicare Gesù di non cacciarli via da quella regione. In
effetti, nel paese dei Geraseni, paese pagano, essi regnano padroni. Supplicano
dunque Gesù di mandarli via sotto le sembianze di un branco di porci. E Cristo
li esaudisce, perché per lui la liberazione di una persona umana, creata ad
immagine e somiglianza di Dio, è molto più preziosa dell’eventuale perdita di
un branco. Duemila porci si precipitano nel mare: una tragedia per i Geraseni.
Essi inviano dunque una delegazione a supplicare Gesù di andarsene dalla loro
regione. Essi non sono disposti a sacrificare i loro beni materiali come riscatto
per la liberazione di un uomo. Gesù, che predica che non si possono servire due
padroni - Dio e il denaro -, è per loro un guastafeste. Essi preferiscono i loro
beni a Gesù: lo supplicano di lasciare il loro paese. È triste vedere Gesù messo
alla porta. Molto educatamente, ma messo alla porta. È vero che essi hanno
una scusa: non sanno ciò che fanno, poiché sono pagani. È ancora più triste
vedere oggi Gesù messo alla porta in un paese “cristiano”, da famiglie
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Letture quotidiane – febbraio 2014
“cristiane”, da persone che si dicono cristiane, ma che non sono disposte ad
amare Dio più delle ricchezze. Noi siamo tra queste?
Alla fine è il posseduto, una volta guarito, a supplicare: egli chiede a Gesù di
poterlo seguire. Ma il Signore non accetta; lo manda in missione, a casa sua.
Poiché non tutti coloro che hanno incontrato Cristo hanno la stessa vocazione.
Ma tutti devono annunciare la misericordia del Signore.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli con bontà, o Signore, questi doni che noi, tuo popolo santo, deponiamo
sull’altare, e trasformali in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Fa’ risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto, e salvami per la tua
misericordia. Che io non resti confuso, Signore, perché ti ho invocato. (Sal
31,17-18)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che per la forza di questo
sacramento, sorgente inesauribile di salvezza, la vera fede si estenda sino ai
confini della terra. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Signore, eccomi. Oggi mi sono liberato, almeno un poco, della tendenza egoista
che mi spinge a dimenticarti, a comportarmi come se tu non esistessi, come se
l’unico scopo della mia vita fosse il mio successo. Dopo il felice giorno del mio
battesimo, tu abiti misteriosamente, silenziosamente con me e in me. Cosa
sarei senza di te? Cosa potrei senza di te? Dove andrei senza di te? Te ne
supplico, Signore, resta sempre in me.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
4 febbraio 2014 – Martedì
S. Gilberto
4.a Tempo Ordinario - IV
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, durante questa giornata, chi incontrerò? Incontrerò sicuramente la
mia famiglia, alcuni amici, i colleghi di lavoro, la gente che incrocio
abitualmente per la strada senza conoscerla. Farò forse altri incontri. Alcune
persone ti conoscono e ti amano, sono molte, ma i più sono indifferenti,
persino ostili. Alcuni addirittura si burlano di te. Tu mi dici: “Non temere, ma
credi solamente”. Anche per loro tu sei venuto, ti sei fatto uomo. Che io sia
oggi, per loro, colui attraverso il quale essi possano vederti.
ANTIFONA D’INGRESSO
Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici da tutti i popoli, perché proclamiamo il
tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47)
COLLETTA
Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta
l’anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio, e vive e
regna con te...
PRIMA LETTURA - (2Sam 18,9-10.14b.21a.24-25a.30-32; 19,1-3)
Figlio mio, Assalonne! Fossi morto io invece di te!
Dal secondo libro di Samuele
In quei giorni, Assalonne s’imbatté nei servi di Davide. Assalonne cavalcava il
mulo; il mulo entrò sotto il groviglio di una grande quercia e la testa di
Assalonne rimase impigliata nella quercia e così egli restò sospeso fra cielo e
terra, mentre il mulo che era sotto di lui passò oltre. Un uomo lo vide e venne a
riferire a Ioab: «Ho visto Assalonne appeso a una quercia». Allora Ioab prese
in mano tre dardi e li ficcò nel cuore di Assalonne, che era ancora vivo nel folto
della quercia. Poi Ioab disse all’Etiope: «Va’ e riferisci al re quello che hai
visto».
Davide stava seduto fra le due porte; la sentinella salì sul tetto della porta
sopra le mura, alzò gli occhi, guardò, ed ecco vide un uomo correre tutto solo.
La sentinella gridò e l’annunciò al re. Il re disse: «Se è solo, ha in bocca una
bella notizia».
Il re gli disse: «Mettiti là, da parte». Quegli si mise da parte e aspettò. Ed ecco
arrivare l’Etiope che disse: «Si rallegri per la notizia il re, mio signore! Il
Signore ti ha liberato oggi da quanti erano insorti contro di te». Il re disse
all’Etiope: «Il giovane Assalonne sta bene?». L’Etiope rispose: «Diventino
come quel giovane i nemici del re, mio signore, e quanti insorgono contro di te
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per farti del male!».
Allora il re fu scosso da un tremito, salì al piano di sopra della porta e pianse;
diceva andandosene: «Figlio mio Assalonne! Figlio mio, figlio mio Assalonne!
Fossi morto io invece di te, Assalonne, figlio mio, figlio mio!». Fu riferito a
Ioab: «Ecco, il re piange e fa lutto per Assalonne». La vittoria in quel giorno si
cambiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentì dire in quel giorno:
«Il re è desolato a causa del figlio».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 85)
R. Signore, tendi l’orecchio, rispondimi.
Signore, tendi l’orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida. R.
Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia. R.
Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche. R.
CANTO AL VANGELO (Mt 8,17)
R. Alleluia, alleluia.
Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 5,21-43)
Fanciulla, io ti dico, alzati!
+ Dal Vangelo secondo Marco
Essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno
molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di
nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con
insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia
salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto
sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun
vantaggio, anzi piuttosto peggiorando,
udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello.
Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E
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Letture quotidiane – febbraio 2014
subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal
male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò
alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero:
«Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli
guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna,
impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò
davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha
salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a
dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito
quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi
fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e
Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed
egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro:
«Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo
deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della
bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano
della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico:
àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni.
Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che
nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Parola del Signore.
OMELIA
Di fronte alla malattia e alla morte, tutte le differenze si attenuano. Ci sentiamo
tutti uguali: ricchi e poveri, potenti e meschini, ebrei e pagani. È questa
l’esperienza che fanno i due personaggi del vangelo di oggi. Giairo, capo della
sinagoga, vede sua figlia morire senza poter fare nulla. La donna pagana, che
soffre di emorragie, nonostante spenda tutti i suoi beni, non ha nessun
miglioramento. La perdita della salute, la morte di un essere caro ci mettono di
fronte alla nostra impotenza, alla nostra piccolezza, ai nostri limiti. Fortunati,
dunque, coloro che si rendono conto di essere semplicemente delle “creature”
che hanno bisogno del loro Creatore.
Giairo e la donna pagana sanno farlo. Essi si rivolgono a Gesù, lo cercano e,
ognuno a suo modo, compiono un gesto pieno d’umiltà. Il capo della sinagoga
cade ai piedi del Maestro; la donna si accontenta di toccare leggermente il suo
vestito. In entrambi i casi, il Signore commosso dalla loro fiducia vuole
confermare questa fede. “Chi mi ha toccato?”, chiede Gesù. E la donna, che
avrebbe ben preferito restare nell’anonimato della folla, si presenta, si getta ai
suoi piedi: “La tua fede ti ha salvata”. A Giairo, che apprende all’improvviso
che sua figlia è appena morta, egli dice: “La bambina non è morta, ma dorme”.
Il Signore non si accontenta di essere gentile con due persone disperate; egli
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Letture quotidiane – febbraio 2014
vuole molto di più. Egli vuole la loro fede in lui, salvatore del mondo.
Entrambi devono credere, avere la fede, nel bel mezzo dell’indifferenza e della
incredulità. Essi devono credere controcorrente. Poiché gli stessi discepoli non
comprendono perché Gesù possa essere “toccato” in modo diverso. E la folla si
burla del Signore quando egli dice che la bambina dorme.
I momenti di sofferenza e di dolore possono diventare momenti di grazia. Essi
ci allontanano dalle nostre false certezze, dalla fiducia troppo grande in noi
stessi e nei nostri mezzi umani. Ci ricordano la nostra condizione di creature,
di figli di Dio, di redenti. Possono risvegliare la nostra fede e la nostra fiducia.
Ci aiutano non solo a cercare di strappare una guarigione al Signore, ma
soprattutto a rimetterci alla sua volontà, nelle mani del Padre.
In questo senso l’“alzati” di Cristo alla piccola figlia di Giairo è un invito a
superare il semplice fatto del miracolo che si compie in lei. Questo “alzati” si
indirizza a noi: “Offrite voi stessi a Dio come vivi, tornati dai morti e le vostre
membra come strumenti di giustizia per Dio” (Rm 6,13).
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli con bontà, o Signore, questi doni che noi, tuo popolo santo, deponiamo
sull’altare, e trasformali in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Fa’ risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto, e salvami per la tua
misericordia. Che io non resti confuso, Signore, perché ti ho invocato. (Sal
31,17-18)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che per la forza di questo
sacramento, sorgente inesauribile di salvezza, la vera fede si estenda sino ai
confini della terra. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
“Chi mi ha toccato?”. Grazie, Signore, di permetterci di toccarti. Tu sei voluto
restare nel sacramento dell’Eucaristia, con una presenza misteriosa, ma reale,
fisica, palpabile. Tu hai voluto fare del tuo corpo uno strumento celeste, ma
sensibile, che ci dà la forza di fare il nostro cammino terreno come veri
discepoli. Fa’ che da questo contatto frequente con l’Ostia scaturisca una forza
che guarisca le mie imperfezioni, le mie viltà, le mie paure. Signore, aumenta la
mia fede.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
5 febbraio 2014 – Mercoledì
S. Agata (m)
4.a Tempo Ordinario - IV
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore Gesù, tu sei nato falegname, figlio di un falegname e figlio di Maria,
abitante di Nazaret. Tu ti sei incarnato per davvero, senza temere di “perdere il
tuo tempo” nel corso di trent’anni di vita nascosta, sconosciuto da tutti. Non
avevi dunque fretta di salvare il mondo? È questa vita nascosta, fedele,
apparentemente inutile che salva il mondo. Quando bisogna salvare, parlare e
agire, tu allora parli e agisci. Controcorrente, se ve n’è bisogno. Signore, nel
corso di questa giornata, questa vita sia la mia vita.
ANTIFONA D’INGRESSO
Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici da tutti i popoli, perché proclamiamo il
tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47)
COLLETTA
Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta
l’anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio, e vive e
regna con te...
PRIMA LETTURA - (2Sam 24,2.9-17)
Io ho peccato facendo il censimento; ma queste pecore che hanno fatto?
Dal secondo libro di Samuele
In quei giorni, il re Davide disse a Ioab, capo dell’esercito a lui affidato:
«Percorri tutte le tribù d’Israele, da Dan fino a Bersabea, e fate il censimento
del popolo, perché io conosca il numero della popolazione».
Ioab consegnò al re il totale del censimento del popolo: c’erano in Israele
ottocentomila uomini abili in grado di maneggiare la spada; in Giuda
cinquecentomila.
Ma dopo che ebbe contato il popolo, il cuore di Davide gli fece sentire il
rimorso ed egli disse al Signore: «Ho peccato molto per quanto ho fatto; ti
prego, Signore, togli la colpa del tuo servo, poiché io ho commesso una grande
stoltezza».
Al mattino, quando Davide si alzò, fu rivolta questa parola del Signore al
profeta Gad, veggente di Davide: «Va’ a riferire a Davide: Così dice il Signore:
“Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò”». Gad venne dunque a
Davide, gli riferì questo e disse: «Vuoi che vengano sette anni di carestia nella
tua terra o tre mesi di fuga davanti al nemico che ti insegue o tre giorni di peste
nella tua terra? Ora rifletti e vedi che cosa io debba riferire a chi mi ha
mandato». Davide rispose a Gad: «Sono in grande angustia! Ebbene, cadiamo
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Letture quotidiane – febbraio 2014
nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non
cada nelle mani degli uomini!».
Così il Signore mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo
fissato; da Dan a Bersabea morirono tra il popolo settantamila persone. E
quando l’angelo ebbe stesa la mano su Gerusalemme per devastarla, il Signore
si pentì di quel male e disse all’angelo devastatore del popolo: «Ora basta!
Ritira la mano!».
L’angelo del Signore si trovava presso l’aia di Araunà, il Gebuseo. Davide,
vedendo l’angelo che colpiva il popolo, disse al Signore: «Io ho peccato, io ho
agito male; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano venga contro di me
e contro la casa di mio padre!».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 31)
R. Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato.
Beato l’uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno. R.
Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. R.
Per questo ti prega ogni fedele
nel tempo dell’angoscia;
quando irromperanno grandi acque
non potranno raggiungerlo. R.
Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia,
mi circondi di canti di liberazione.
Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!
Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia! R.
CANTO AL VANGELO (Gv 10,27)
R. Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed essere mi seguono.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 6,1-6)
Un profeta non è disprezzato cse non nella sua patria.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando,
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Letture quotidiane – febbraio 2014
rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che
sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue
mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di
Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era
per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i
suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo
impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro
incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore.
OMELIA
È con gioia che Gesù è ritornato a casa sua, nel suo villaggio. In quella sinagoga
dove ha così spesso ascoltato commentare le Scritture, egli, a sua volta, le
spiega. Lo fa con semplicità e profondità, con “autorità”. Ma coloro che lo
ascoltano sono sbalorditi. Non capiscono come il bambino, il giovane uomo,
l’operaio che hanno conosciuto durante gli anni della vita comune, possa
essere un profeta. È uno di loro, dunque non è possibile.
Gesù “si stupisce” della loro mancanza di fede e non può compiere miracoli.
Vi è nell’essere umano, colpito dal peccato, una strana cecità e, nello stesso
tempo, una forte tendenza alla gelosia, spesso camuffata in zelo per la giustizia
e in ricerca dell’uguaglianza.
Noi accettiamo la diversità con difficoltà. Il diverso, soprattutto se ci è vicino, ci
fa paura. Quando è lontano, viene accettato. Colui che ci assomiglia ed è nostro
vicino non può essere migliore di noi.
La nostra epoca vive di astrazioni e di dichiarazioni formali che tranquillizzano
la coscienza: i diritti dell’uomo, l’uguaglianza per tutti, la giustizia per gli
oppressi, la negazione solenne di ogni razzismo... Perché, allora, le esplosioni
di razzismo, di odio, di violenza, che scaturiscono dove e quando meno ci si
aspetterebbe? Perché vi è in ogni cuore un razzista potenziale. Le belle
dichiarazioni che escono dalle nostre labbra, che traducono le nostre
convinzioni intellettuali nascondono sempre qualche eccezione concreta nel
nostro cuore. Amiamo tutti, certamente; rispettiamo tutti, certamente... tranne
due, tre o quattro eccezioni molto vicine a noi che non “meritano” la nostra
simpatia. Queste eccezioni sono la bomba a scoppio ritardato che rischia un
giorno di far saltare le nostre convinzioni così mobili.
Ecco perché il Signore non ha mai detto: “Amate tutti”. Egli ha detto: “Ama il
tuo prossimo”. Cioè il tuo vicino, chi è di fianco a te, chi incroci per la strada,
chi incontri in metropolitana... Colui che ti sembra diverso, colui che non
pensa come te, colui che ti dà fastidio... Riconosciamo umilmente che il nostro
cuore ha tendenza a fare delle discriminazioni, e lottiamo contro l’apartheid
che lo tenta. Quando noi amiamo uno dopo l’altro, uno a uno, coloro che ci
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Letture quotidiane – febbraio 2014
sono vicini, il nostro cuore si dilata e prende a poco a poco le dimensioni del
mondo.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli con bontà, o Signore, questi doni che noi, tuo popolo santo, deponiamo
sull’altare, e trasformali in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Fa’ risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto, e salvami per la tua
misericordia. Che io non resti confuso, Signore, perché ti ho invocato. (Sal
31,17-18)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che per la forza di questo
sacramento, sorgente inesauribile di salvezza, la vera fede si estenda sino ai
confini della terra. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
“E si meravigliava della loro incredulità”. Anch’io mi stupisco spesso della
mancanza di fede di tanti miei contemporanei. Non vedono forse il sole
spuntare ogni giorno all’orizzonte, fedele all’appuntamento quotidiano? E la
natura continuare tranquillamente il suo lavoro: le piante, gli alberi, i fiori, il
grano... il bambino che cresce pazientemente nel grembo della madre? È vero,
Signore, che tutto ciò nelle grandi città sembra terribilmente lontano. Anche in
me la fede sembra ogni tanto assopirsi. E i motori, le macchine, gli aerei, i
monumenti... non parlano forse di un’intelligenza che è un tuo dono? Apri i
nostri occhi, Signore. Donaci un senso di ammirazione che possa risvegliare la
nostra fede. Allora compirà delle meraviglie tra di noi.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
6 febbraio 2014 – Giovedì
S. Paolo Miki e compagni (m)
4.a Tempo Ordinario - IV
PREGHIERA DEL MATTINO
Gli uomini giusti e santi, come Giovanni Battista, non sono comodi. Essi
disturbano e alcuni, come Erodiade, sarebbero ben lieti di farli sparire.
L’autentica santità ha sempre qualcosa di rivoluzionario. Tu, o Signore, tu ci
hai comandato di essere santi come il Padre celeste è santo (Mt 5,48). E la tua
Chiesa, attraverso il Concilio Vaticano II, ci ha ricordato la necessità che ogni
cristiano sia un santo. Cioè una persona che si lascia abitare da te. Concedi, o
Signore, che oggi io faccia un nuovo passo sul cammino della santità.
ANTIFONA D’INGRESSO
Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici da tutti i popoli, perché proclamiamo il
tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47)
COLLETTA
Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta
l’anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio, e vive e
regna con te...
PRIMA LETTURA (1Re 2,1-4.10-12)
Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu, Salomone, sii forte e
mostrati uomo.
Dal primo libro dei Re
I giorni di Davide si erano avvicinati alla morte, ed egli ordinò a Salomone, suo
figlio: «Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e
móstrati uomo. Osserva la legge del Signore, tuo Dio, procedendo nelle sue vie
ed eseguendo le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e le sue istruzioni,
come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in tutto quello che farai e
dovunque ti volgerai, perché il Signore compia la promessa che mi ha fatto
dicendo: “Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti
a me con fedeltà, con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima, non ti sarà
tolto un discendente dal trono d’Israele”.
Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella Città di Davide. La
durata del regno di Davide su Israele fu di quarant’anni: a Ebron regnò sette
anni e a Gerusalemme regnò trentatré anni.
Salomone sedette sul trono di Davide, suo padre, e il suo regno si consolidò
molto.
Parola di Dio.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
SALMO RESPONSORIALE (Da 1Cron 29,10-12)
R. Tu, o Signore, dòmini tutto!
Benedetto sei tu, Signore,
Dio d’Israele, nostro padre,
ora e per sempre. R.
Tua, Signore, è la grandezza, la potenza,
lo splendore, la gloria e la maestà:
perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. R.
Tuo è il regno, Signore:
ti innalzi sovrano sopra ogni cosa.
Da te provengono la ricchezza e la gloria,
tu domini tutto; nella tua mano c’è forza e potenza,
con la tua mano dai a tutti ricchezza e potere. R.
CANTO AL VANGELO (Mc 1,15)
R. Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino, dice il Signore:
convertitevi e credete nel Vangelo.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 6,7-13)
Incominciò a mandare i Dodici.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava
loro potere sugli spiriti impuri.
E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né
pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare
due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete
partiti di lì.
Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e
scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti
demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Parola del Signore.
OMELIA
Gesù, per la prima volta, invia i suoi apostoli in missione di evangelizzazione.
Egli vuole che essi facciano, sotto la sua direzione, l’esperienza di quella che
sarà la loro vita di pescatori di uomini. Egli pensa che essi abbiano capito che
ciò che egli ha condiviso con loro non è destinato solo a loro.
L’insegnamento che essi hanno ricevuto non è per un piccolo gruppo di iniziati
privilegiati. Un giorno essi dovranno “andare per tutto il mondo e predicare il
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Letture quotidiane – febbraio 2014
vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15).
Questa evangelizzazione deve sgorgare dall’abbondanza del cuore, dal bisogno
di condividere le “ricchezze” che hanno ricevuto. Poiché essi non sono dei
propagandisti, ma dei testimoni. Non sono degli stipendiati, ma dei volontari:
“Ciò che avete ricevuto gratuitamente, datelo gratuitamente” (Mt 10,8).
Ecco perché il Signore insiste sulla povertà: una sola tunica, un solo paio di
sandali, il bastone del pellegrino. Essi devono essere accolti non a causa dei
loro abiti eleganti, ma a causa della convinzione che mostrano le loro parole e
la loro condotta. Quanto alla loro sussistenza, ci sarà sempre un credente in
ogni città che vi provvederà. Uno solo è sufficiente, non bisogna andare ogni
giorno in una casa diversa. Non cadano nella tentazione di essere ospiti
d’onore ogni giorno in una casa.
Ciò potrebbe distrarli dalla loro missione. Abbiamo sempre la tentazione di
farci coccolare... E se nessuno ci ascolta, è molto semplice: bisogna scrollare la
polvere dai sandali e ripartire, a digiuno, verso il prossimo villaggio.
La nostra grande tentazione oggi nell’evangelizzazione è di puntare troppo sui
mezzi piuttosto che sul contenuto, su una presentazione piacevole piuttosto
che sulla convinzione interiore. Gesù non condanna i mezzi, ma ci ricorda che
la fede, la generosità, la dimenticanza di sé, la convinzione personale
dell’apostolo sono il canale attraverso il quale può penetrare nei cuori il
messaggio di Dio.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli con bontà, o Signore, questi doni che noi, tuo popolo santo, deponiamo
sull’altare, e trasformali in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Fa’ risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto, e salvami per la tua
misericordia. Che io non resti confuso, Signore, perché ti ho invocato.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che per la forza di questo
sacramento, sorgente inesauribile di salvezza, la vera fede si estenda sino ai
confini della terra. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Sul giornale, ho potuto leggere “fatti diversi” di violenza e di odio. Del genere
banchetto di Erode, danza di Salomè, crudeltà di Erodiade, testa di Giovanni
Battista su di un vassoio. Signore, perdono per i peccati di oggi. Ma anche
grazie, Signore, per tutte le buone azioni, per tutti gli aiuti fraterni, per tutti gli
atti d’amore e di misericordia non riportati dai giornali e dalla televisione. Tu,
Signore, tu ne hai preso nota. La tua grazia ci aiuti a riempire il mondo dei
“fatti diversi” d’amore verso di te e verso tutti coloro che soffrono.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
7 febbraio 2014 – Venerdì
S. Teodoro martire
4.a Tempo Ordinario - IV
PREGHIERA DEL MATTINO
Gli uomini giusti e santi, come Giovanni Battista, non sono comodi. Essi
disturbano e alcuni, come Erodiade, sarebbero ben lieti di farli sparire.
L’autentica santità ha sempre qualcosa di rivoluzionario. Tu, o Signore, tu ci
hai comandato di essere santi come il Padre celeste è santo (Mt 5,48). E la tua
Chiesa, attraverso il Concilio Vaticano II, ci ha ricordato la necessità che ogni
cristiano sia un santo. Cioè una persona che si lascia abitare da te. Concedi, o
Signore, che oggi io faccia un nuovo passo sul cammino della santità.
ANTIFONA D’INGRESSO
Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici da tutti i popoli, perché proclamiamo il
tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47)
COLLETTA
Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta
l’anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio, e vive e
regna con te...
PRIMA LETTURA - (Sir 47,2-11 )
Davide cantò inni al Signore con tutto il suo cuore e amò colui che lo aveva
creato.
Dal libro del Siracide
Come dal sacrificio di comunione si preleva il grasso, così Davide fu scelto tra i
figli d’Israele.
Egli scherzò con leoni come con capretti, con gli orsi come con agnelli.
Nella sua giovinezza non ha forse ucciso il gigante e cancellato l’ignominia dal
popolo, alzando la mano con la pietra nella fionda e abbattendo la tracotanza
di Golìa?
Egli aveva invocato il Signore, l’Altissimo, che concesse alla sua destra la forza
di eliminare un potente guerriero e innalzare la potenza del suo popolo.
Così lo esaltarono per i suoi diecimila, lo lodarono nelle benedizioni del
Signore offrendogli un diadema di gloria.
Egli infatti sterminò i nemici all’intorno e annientò i Filistei, suoi avversari;
distrusse la loro potenza fino ad oggi.
In ogni sua opera celebrò il Santo, l’Altissimo, con parole di lode; cantò inni a
lui con tutto il suo cuore e amò colui che lo aveva creato.
Introdusse musici davanti all’altare e con i loro suoni rese dolci le melodie.
Conferì splendore alle feste, abbellì i giorni festivi fino alla perfezione, facendo
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Letture quotidiane – febbraio 2014
lodare il nome santo del Signore ed echeggiare fin dal mattino il santuario.
Il Signore perdonò i suoi peccati, innalzò la sua potenza per sempre, gli
concesse un’alleanza regale e un trono di gloria in Israele.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 17)
R. Sia esaltato il Dio della mia salvezza.
La via di Dio è perfetta,
la parola del Signore è purificata nel fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia. R.
Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Per questo, Signore, ti loderò tra le genti
e canterò inni al tuo nome. R.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato,
a Davide e alla sua discendenza per sempre. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Lc 8,15)
R. Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 6,14-29)
Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era
diventato famoso. Si diceva: Giovanni il Battista è risorto dai morti e per
questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri
ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne
parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo
in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva
sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la
moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere,
ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e
santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo
ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un
banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i
notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a
Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che
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Letture quotidiane – febbraio 2014
vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la
darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che
cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E
subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia
adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste,
a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di
Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un
vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di
Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un
sepolcro.
Parola del Signore.
OMELIA
Ci si sente a disagio leggendo nel Vangelo questa cronaca mondana di un
banchetto e di una danza, accompagnate da un crimine eseguito a sangue
freddo “a motivo del giuramento e dei commensali”. C’è in questo passo una
fredda crudeltà che ci ripugna. Ma questo crimine rientra, secondo la logica,
nelle regole del gioco dell’ambiguità.
In effetti, l’ambiguità non può resistere, senza una reazione violenta,
all’irruzione della luce della verità nella dubbia semioscurità nella quale si
trova a suo agio.
I personaggi di questa tragedia: Erode, Erodiade e Giovanni. Da una parte
Erode, che sembra voler conciliare due cose impossibili. Ascolta con piacere
Giovanni Battista e, allo stesso tempo, vuole possedere, con un piacere di un
altro genere, Erodiade che non gli appartiene, che non è sua moglie. La vecchia
volpe crede di poter conciliare i contrari, e vi è riuscito sino a quel giorno. Ma
questo equilibrio instabile non è facile da mantenersi. Un giorno, l’astuto
Erode trova un’astuta Erodiade che non esita a manipolare la sua stessa figlia
per ristabilire l’equilibrio in suo favore.
Dall’altra parte vi sono la rettitudine e la limpidezza di Giovanni Battista. Egli
sa cosa rischia, ma non conosce altra parola se non la verità: “Non ti è lecito
tenere la moglie di tuo fratello”. Nessuna ambiguità; ecco cosa è limpido.
Un vero discepolo del Cristo non può vivere nell’ambiguità.
Bisogna scegliere tra la verità e la tranquillità. Non è comodo, in un mondo
falso; scegliere la verità è andare contro-corrente. La tranquillità
dell’ambiguità è la tentazione di molti cristiani: interpretare i dogmi,
destreggiarsi con i comandamenti, abbassare le esigenze, adattare Cristo al
mondo... Un giorno ci si rende conto di non essere più cristiani ma schiavi del
mondo. Gesù ci dice: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei
discepoli; conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi (Gv 8,31-32)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
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Letture quotidiane – febbraio 2014
Accogli con bontà, o Signore, questi doni che noi, tuo popolo santo, deponiamo
sull’altare, e trasformali in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Fa’ risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto, e salvami per la tua
misericordia. Che io non resti confuso, Signore, perché ti ho invocato. (Sal
31,17-18)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che per la forza di questo
sacramento, sorgente inesauribile di salvezza, la vera fede si estenda sino ai
confini della terra. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Sul giornale, ho potuto leggere “fatti diversi” di violenza e di odio. Del genere
banchetto di Erode, danza di Salomè, crudeltà di Erodiade, testa di Giovanni
Battista su di un vassoio. Signore, perdono per i peccati di oggi. Ma anche
grazie, Signore, per tutte le buone azioni, per tutti gli aiuti fraterni, per tutti gli
atti d’amore e di misericordia non riportati dai giornali e dalla televisione. Tu,
Signore, tu ne hai preso nota. La tua grazia ci aiuti a riempire il mondo dei
“fatti diversi” d’amore verso di te e verso tutti coloro che soffrono.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
8 febbraio 2014 – Sabato
S. Girolamo Emiliani (mf)
4.a Tempo Ordinario - IV
PREGHIERA DEL MATTINO
Ogni battezzato è un inviato, un missionario. Quando guardo la carta del
mondo, del mio paese o anche della mia città, mi sento sorpassato, Signore. Le
statistiche sembrano dire che il numero dei cristiani non aumenta
velocemente, che la scristianizzazione invade intere regioni, che le vocazioni
religiose e sacerdotali non sono abbastanza numerose... Cosa fare, Signore?
“Fai come Maria, mia madre”, mi rispondi. Portando in cuore il mondo intero,
ella sorrideva e faceva del bene a coloro che incontrava. Che io sia, come lei, un
missionario permanente, là dove tu mi hai posto, Signore.
ANTIFONA D’INGRESSO
Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici da tutti i popoli, perché proclamiamo il
tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47)
COLLETTA
Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta
l’anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio, e vive e
regna con te...
PRIMA LETTURA (1Re 3,4-13)
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo
popolo.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, Salomone andò a Gàbaon per offrirvi sacrifici, perché ivi
sorgeva l’altura più grande. Su quell’altare Salomone offrì mille olocausti.
A Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte. Dio disse:
«Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda».
Salomone disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide, mio padre, con grande
amore, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e
con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questo grande amore e gli hai
dato un figlio che siede sul suo trono, come avviene oggi. Ora, Signore, mio
Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io
sono solo un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo
popolo che hai scelto, popolo numeroso che per quantità non si può calcolare
né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere
giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può
governare questo tuo popolo così numeroso?».
Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
Dio gli disse: «Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te
molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei
tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco,
faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno
come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te. Ti concedo anche quanto
non hai domandato, cioè ricchezza e gloria, come a nessun altro fra i re, per
tutta la tua vita».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 118)
R. Insegnami, Signore, i tuoi decreti.
Come potrà un giovane tenere pura la sua via?
Osservando la tua parola.
Con tutto il mio cuore ti cerco:
non lasciarmi deviare dai tuoi comandi. R.
Ripongo nel cuore la tua promessa
per non peccare contro di te.
Benedetto sei tu, Signore:
insegnami i tuoi decreti. R.
Con le mie labbra ho raccontato
tutti i giudizi della tua bocca.
Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia,
più che in tutte le ricchezze. R.
CANTO AL VANGELO (Gv 10,27)
R. Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 6,30-34)
Erano come pecore che non hanno pastore.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto
quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro:
«Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano
infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di
mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li
videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li
precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché
erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte
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cose.
Parola del Signore.
Letture quotidiane – febbraio 2014
OMELIA
Gesù vuole fare il punto della situazione con i suoi discepoli al ritorno dalla
loro prima missione apostolica. Si interessa a ciò “che avevano fatto e
insegnato”. Poiché l’apostolo deve trasmettere fedelmente la parola che gli è
stata affidata e con la sua condotta deve rendere testimonianza alla verità che
insegna. Essi hanno faticato molto e hanno bisogno di riposarsi. Gesù dice
loro: “Venite in disparte in un luogo solitario, e riposatevi un po’”.
Ma essi devono imparare altre lezioni. Innanzi tutto che l’apostolo non è uno
stipendiato, a ore fisse, con vacanze pagate e premi per le ore di straordinario.
No, l’apostolo è un volontario, una persona assolutamente “donata”. La gente
arriva; aspetta una parola: “Non avevano più neanche il tempo di mangiare”,
nota san Marco.
Essi devono soprattutto imparare ad avere lo “sguardo apostolico”.
Lo sguardo di Gesù sugli uomini e le donne che si stringono attorno a loro.
“Gesù si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore”. Lo
spirito missionario nasce da un certo sguardo sulle persone. Uno sguardo che
non si ferma alle apparenze. Uno sguardo che indovina i bisogni nascosti. Non
solamente i bisogni materiali, la sete d’amore, le angosce segrete, ma anche e
soprattutto il bisogno di Dio e della sua salvezza.
Possono esserci molti modi di guardare una folla. Gli uomini d’affari vi vedono
dei consumatori; i politici dei sostenitori o semplicemente una scheda
elettorale; i commercianti dei clienti; gli sportivi dei tifosi; gli operatori dei
mass-media dei lettori, degli ascoltatori, degli spettatori; le vedettes dei fans...
Tutti sguardi superficiali che riducono gli altri al profitto che si può ricavare da
loro.
L’apostolo vede “l’uomo nella sua singolare realtà, che ha una propria storia
della sua vita e, soprattutto, una propria storia della sua anima... L’uomo nella
piena verità della sua esistenza... Quest’uomo è la via della Chiesa...” (Giovanni
Paolo II, Redemptor hominis , 14). Cioè, ogni persona nella sua individualità.
Quante persone nel mondo sono oggi delle pecore senza pastore! Dare loro del
pane è relativamente facile; offrire loro servigi, soprattutto se ci si sente
ripagati con una affettuosa riconoscenza, è altrettanto facile. Ma donare Dio è
il privilegio di colui che si sa amato da Dio e che ama gli altri in Gesù. Cioè
colui che, come Gesù, ha lo sguardo di Dio.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli con bontà, o Signore, questi doni che noi, tuo popolo santo, deponiamo
sull’altare, e trasformali in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
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Letture quotidiane – febbraio 2014
Fa’ risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto, e salvami per la tua
misericordia. Che io non resti confuso, Signore, perché ti ho invocato. (Sal
31,17-18)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che per la forza di questo
sacramento, sorgente inesauribile di salvezza, la vera fede si estenda sino ai
confini della terra. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Gesù vide molta folla e si commosse per loro. Che il mio sguardo, Signore,
abbia la stessa lucidità del tuo. Che la visione di tanti fratelli e sorelle, la vita
dei quali sembra aver perso il suo senso, risvegli in me la carità apostolica, che
deve essere la prerogativa di ogni battezzato. Che coloro che chiami a lasciare
tutto per seguirti nella vita religiosa e sacerdotale siano generosi nella loro
risposta. E che tutta la tua Chiesa, pastori e fedeli, si senta sulla via di una
nuova evangelizzazione.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
9 febbraio 2014 – Domenica
S. Apollonia
5.a Tempo Ordinario - I
PREGHIERA DEL MATTINO
Dio Padre buono! Fammi cominciare questa giornata nella fiducia che ripongo
in te. Oggi, posso riposarmi un po’ dai miei compiti e dalla mia vita quotidiana.
Grazie. Permettimi di riprendere fiato. La tua parola, che presto ascolterò, mi
dia fiducia. Io ti ringrazio di non essere solo. Ti ringrazio di essere con me. Ti
ringrazio anche per la comunità della tua Chiesa, per la comunità di tutti gli
uomini che credono in te in tutto il mondo, che ascoltano oggi la parola di tuo
Figlio. Fa’ che noi siamo il sale della terra, la luce del mondo, malgrado tutti i
nostri limiti e le nostre debolezze umane. Amen.
ANTIFONA D’INGRESSO
Venite, adoriamo il Signore, prostrati davanti a lui che ci ha fatti; egli è il
Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7)
COLLETTA
O Dio, che nella follia della croce manifesti quanto è distante la tua sapienza
dalla logica del mondo, donaci il vero spirito del Vangelo, perché ardenti nella
fede e instancabili nella carità diventiamo luce e sale della terra. Per il nostro
Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Is 58,7-10)
La tua luce sorgerà come l’aurora.
Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore: “Non consiste forse [il digiuno che voglio] nel dividere il
pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno
che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà:
«Eccomi!». Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare
empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà
fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio”.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 111)
R. Il giusto risplende come luce.
Spunta nelle tenebre come luce per gli uomini retti:
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Letture quotidiane – febbraio 2014
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia. R.
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore. R.
Sicuro è il suo cuore, non teme;
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria. R.
SECONDA LETTURA (1Cor 2,1-5)
Vi ho annunziato il mistero di Cristo crocifisso.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Io, o fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero
di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza.
Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo
crocifisso.
Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione.
La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di
sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la
vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (cf. Gv 8,12)
R. Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore,
chi segue me avrà la luce della vita.
R. Alleluia.
VANGELO (Mt 5,13-16)
Voi siete la luce del mondo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra; ma se il
sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad
essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un
monte,
né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e
così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere
buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”.
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Parola del Signore.
Letture quotidiane – febbraio 2014
OMELIA
Se metto un grosso cucchiaio di sale nella zuppa, sarà immangiabile. Ce ne
vuole solo un pizzico, che basta ad insaporirla. O, senza utilizzare
un’immagine, anche se non ci sono che pochi uomini a sopportare con buon
umore, bontà e indulgenza le debolezze del loro prossimo (e le loro, in più!), a
non essere solo preoccupati di imporsi, di perseguire i propri scopi e i propri
interessi, questo pugno di uomini ha la possibilità di cambiare il proprio
ambiente, contribuendo a che il nostro mondo resti umano. Il nostro mondo
sarebbe povero, inumano e freddo se non ci fossero uomini che danno prova di
questa cordialità e di questa generosità spontanee.
Essere il sale della terra: siamo abbastanza fiduciosi per credere al carattere
contagioso della bontà? O ci accontentiamo di temere il potere contagioso del
male? Un pizzico di sale basta a dare gusto a tutto un piatto.
Ognuno di noi, anche se si sente isolato, ha la fortuna di poter cambiare il
clima che lo circonda! Gesù ci crede capaci: voi siete il sale della terra, voi siete
la luce del mondo! Lo siamo?
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Il pane e il vino che hai creato, Signore, a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere
buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. (Mt 5,16)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa’ che uniti al
Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza
del mondo. Per Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONE
È nella condizione del mediatore che appare illuminante questa antica
definizione della saggezza: “Una conoscenza sia delle cose divine sia delle cose
umane”. La saggezza consiste infatti nel comprendere, più esattamente nel
sentire, così come si è appena detto, fino ad assaporare nell’amore, fino a
desiderare di imitare, in nome di che cosa, in quale maniera, per chi Gesù
Cristo, nostro Signore, essendo Dio non ha creduto di dover conservare come
un bottino la sua uguaglianza a Dio, ma si è umiliato prendendo le sembianze
di uno schiavo, fino alla morte sulla croce. Facendo della croce l’oggetto della
sua memoria, del suo pensiero, del suo amore, il saggio di Dio si è reso
conforme a questa saggezza sovrana. Egli ne trae una certa arte di onorare Dio
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Letture quotidiane – febbraio 2014
in quanto Dio. Essa assume un sapore divino nel modo di guardare tutti gli
uomini, la loro vita, i loro costumi, le loro azioni, tutto ciò che appartiene ad
essi. Essa li unge, come di un olio, di una grazia gioiosa. Così, alla vista delle
sue buone azioni, gli uomini glorificano il Padre che è nei cieli. Egli fa mostra
di benevolenza nei confronti dei suoi amici, di pazienza e di dolcezza agli occhi
dei suoi nemici. Egli distribuisce benefici a tutti coloro a cui gli è possibile. A
tutti gli uomini senza eccezione, egli testimonia benevolenza e compie questa
legge naturale: non fare agli altri ciò che non vorrebbe fosse fatto a lui; voler
fare per gli altri, nella misura del possibile, ciò che egli vorrebbe fosse fatto a
lui.
GUGLIELMO DI SAINT THIERRY
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Letture quotidiane – febbraio 2014
10 febbraio 2014 – Lunedì
S. Scolastica (m)
5.a Tempo Ordinario - I
PREGHIERA DEL MATTINO
Padre, comincia un’altra giornata, fatta di incontri, di compiti e di richieste a
cui dovrò rispondere. Tu mi parlerai attraverso tutto questo. Dammi la tua luce
perché io possa sentire la tua voce e possa rispondere alla tua chiamata.
Dammi la forza perché agisca secondo la tua volontà.
ANTIFONA D’INGRESSO
Venite, adoriamo il Signore, prostrati davanti a lui che ci ha fatti; egli è il
Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7)
COLLETTA
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico
fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre
con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (1Re 8,1-7.9-13)
Introdussero l’arca dell’alleanza nel Santo dei Santi e la nube riempì il tempio
del Signore.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, Salomone convocò presso di sé in assemblea a Gerusalemme gli
anziani d’Israele, tutti i capitribù, i prìncipi dei casati degli Israeliti, per fare
salire l’arca dell’alleanza del Signore dalla Città di Davide, cioè da Sion. Si
radunarono presso il re Salomone tutti gli Israeliti nel mese di Etanìm, cioè il
settimo mese, durante la festa.
Quando furono giunti tutti gli anziani d’Israele, i sacerdoti sollevarono l’arca e
fecero salire l’arca del Signore, con la tenda del convegno e con tutti gli oggetti
sacri che erano nella tenda; li facevano salire i sacerdoti e i levìti. Il re
Salomone e tutta la comunità d’Israele, convenuta presso di lui, immolavano
davanti all’arca pecore e giovenchi, che non si potevano contare né si potevano
calcolare per la quantità.
I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nel
sacrario del tempio, nel Santo dei Santi, sotto le ali dei cherubini. Difatti i
cherubini stendevano le ali sul luogo dell’arca; i cherubini, cioè, proteggevano
l’arca e le sue stanghe dall’alto. Nell’arca non c’era nulla se non le due tavole di
pietra, che vi aveva deposto Mosè sull’Oreb, dove il Signore aveva concluso
l’alleanza con gli Israeliti quando uscirono dalla terra d’Egitto.
Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nube riempì il tempio del
Signore, e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa
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Letture quotidiane – febbraio 2014
della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio del Signore. Allora
Salomone disse: «Il Signore ha deciso di abitare nella nube oscura. Ho voluto
costruirti una casa eccelsa, un luogo per la tua dimora in eterno».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 131)
R. Sorgi, Signore, tu e l’arca della tua potenza.
Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata,
l’abbiamo trovata nei campi di Iàar.
Entriamo nella sua dimora,
prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi. R.
Sorgi, Signore, verso il luogo del tuo riposo,
tu e l’arca della tua potenza.
I tuoi sacerdoti si rivestano di giustizia
ed esultino i tuoi fedeli.
Per amore di Davide, tuo servo,
non respingere il volto del tuo consacrato. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Mt 4,23)
R. Alleluia, alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 6,53-56)
Quanti lo toccavano venivano salvati.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra,
giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella
regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che
egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle
piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e
quanti lo toccavano venivano salvati.
Parola del Signore.
OMELIA
I segni strabilianti, paragonabili alle guarigioni per opera di Gesù, sono
diventati rari nell’attività pubblica della nostra Chiesa ed è possibile che ciò sia
sentito come un’ingiustizia o quasi: “Ah, se potessimo, come Gesù...!”; “Ah, se
avessimo assistito anche noi quel giorno alla guarigione...!”.
Eppure, lo sappiamo bene, i miracoli di Gesù non hanno convertito le folle che
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Letture quotidiane – febbraio 2014
- presenti - lo ascoltavano. Nel momento del processo, non vi fu molta gente a
difenderlo. Le autorità religiose, da parte loro, hanno considerato l’attività di
questo predicatore itinerante sotto l’aspetto politico e l’hanno trovata
pericolosa, perciò decisero per la sua eliminazione. E la conversione...?
Il cuore dell’uomo oppone più resistenza ad ogni sorta di pressione che non il
corpo; non si lascia certo manipolare, nemmeno dai miracoli.
L’azione di Gesù non ci insegna come operare guarigioni miracolose, ma ci
mostra il cammino da seguire: per raggiungere lo spirito dell’uomo, bisogna
partire dai sensi. L’occhio, l’orecchio, la sensibilità sono possibili vie, o meglio,
inevitabili. È qui che il nostro amore può aiutarci ad aprire il cuore, affinché la
Parola di Dio possa mettervi le radici. È questo che Gesù ha cercato di fare, è
questo il più grande miracolo che si conosca al mondo.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Il pane e il vino che hai creato, Signore, a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi verso i
figli degli uomini; egli sazia il desiderio dell’assetato e ricolma di beni
l’affamato.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa’ che uniti al
Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza
del mondo. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Mio Dio, un’altra giornata è terminata, come tutte le altre, senza miracoli. Da
tanto tempo ormai sopporto a fatica i miei limiti. Tu che puoi tutto, non vuoi
fare un miracolo, anche piccolo, per me, un miracolo che potrebbe cambiare
tutto? Invece no: mi fai portare questo fardello. Che peccato! Ma tu non puoi
negare di essere in parte responsabile di questa fastidiosa storia; allora io
scopro che non sono affatto solo, e ciò deve bastarmi anche per questa sera.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
11 febbraio 2014 – Martedì
B.V. Maria di Lourdes (mf)
5.a Tempo Ordinario - I
PREGHIERA DEL MATTINO
Il desiderio stesso, la ricerca stessa del bene ci fanno schierare gli uni contro gli
altri. In fondo in ogni nostra attività non c’è che una sola grande finalità: il
bene! Ma quanta diversità nella realizzazione concreta di questo desiderio
universale! Signore, aiutami a trovare, in questa giornata, un terreno comune
di collaborazione con quelli che incontrerò. Mandami dei compagni di strada e
purifica le nostre iniziative. Guidaci sul cammino che porta al vero bene.
Mostraci il Padre: ci basterà questo.
ANTIFONA D’INGRESSO
Venite, adoriamo il Signore, prostrati davanti a lui che ci ha fatti; egli è il
Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7)
COLLETTA
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico
fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre
con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (1Re 8,22-23.27-30)
Tu hai detto, Signore: «Lì porrò il mio nome!». Ascolta la supplica del tuo
popolo Israele.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, Salomone si pose davanti all’altare del Signore, di fronte a tutta
l’assemblea d’Israele e, stese le mani verso il cielo, disse:
«Signore, Dio d’Israele, non c’è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù
sulla terra! Tu mantieni l’alleanza e la fedeltà verso i tuoi servi che camminano
davanti a te con tutto il loro cuore.
Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non
possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruito!
Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore, mio Dio, per
ascoltare il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! Siano
aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai
detto: “Lì porrò il mio nome!”. Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in
questo luogo.
Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno
in questo luogo. Ascoltali nel luogo della tua dimora, in cielo; ascolta e
perdona!».
Parola di Dio.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 83)
R. Quanto sono amabili, Signore, le tue dimore!
L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente. R.
Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio. R.
Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato. R.
Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri
che mille nella mia casa;
stare sulla soglia della casa del mio Dio
è meglio che abitare nelle tende dei malvagi. R.
CANTO AL VANGELO (Sal 118)
R. Alleluia, alleluia.
Piega il mio cuore, o Dio, verso i tuoi insegnamenti;
donami la grazia della tua legge.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 7,1-13)
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli
uomini.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti
da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure,
cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono
lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e,
tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano
molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di
oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi
discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono
cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli
uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per
osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua
madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece
dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è
korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la
madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato
voi. E di cose simili ne fate molte».
Parola del Signore.
OMELIA
Dalle maldestre astuzie degli Ebrei di duemila anni fa l’arte di dare
interpretazioni ha fatto progressi decisivi. Oltre alle interpretazioni siamo
infatti capaci di fornire delle spiegazioni che nascondono molto meglio quegli
ordini semplici, ma, sfortunatamente, così poco piacevoli. Le nostre
convinzioni si fermano, però, proprio come all’epoca di Cristo, nel momento in
cui entrano in conflitto con le nostre intenzioni.
Di fronte a decisioni importanti che non riguardano solo noi, il realismo è
d’obbligo. Nel mondo odierno degli affari, sconosciuto all’epoca del Vangelo,
non c’è spazio per i principi evangelici, almeno per la loro applicazione alla
lettera. Eppure basta fare un passo indietro e tutto si presenta subito sotto un
altro aspetto...
Diventiamo - come dice san Paolo - dei giullari di Dio!
Basta con questa musica! Il nostro “sì” sia un vero “sì”, e il nostro “no” un “no”;
facciamo in modo che la nostra obbedienza al volere di Dio sia semplice e il più
spontanea possibile, anche se è una follia. Perché, senza questa follia, la nostra
terra rischia di diventare presto invivibile per i “pazzi” come per i “razionali”.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Il pane e il vino che hai creato, Signore, a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi verso i
figli degli uomini; egli sazia il desiderio dell’assetato e ricolma di beni
l’affamato.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa’ che uniti al
Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza
del mondo. Per Cristo nostro Signore.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
PREGHIERA DELLA SERA
Signore, che cosa posso dire della giornata che sta finendo? Assomiglia a
migliaia di giornate passate, tutte con questo scarto tra i miei progetti e la loro
realizzazione. Ho voglia di giustificarmi ai tuoi occhi, di darti delle spiegazioni,
proprio come faccio davanti a persone che contano. Vorrei restare a testa alta
di fronte a te e devo dirmi, con forza, ogni giorno, che questo sentirmi accusato
è senza senso, perché tu non mi accusi, per mia fortuna! Insegnami a stare al
tuo fianco, perché non mi senta più di fronte a te come un accusato di fronte al
giudice. Anche a me tu dici: “Non sei il mio servo, ma il mio amico”.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
12 febbraio 2014 – Mercoledì
Ss. Martiri di Abitene
5.a Tempo Ordinario - I
PREGHIERA DEL MATTINO
La tua Provvidenza, Signore, governa il mondo e tutto quanto mi capiterà oggi
avverrà, dunque, per tuo volere. Spesso, quando soffro, ho voglia di porti
l’eterna domanda: “Perché?”. So che non è questa la domanda da farti, dovrei
piuttosto chiederti qual è il significato di ciò che tu mi fai accadere, “che cosa
mi vuoi dire” con ciò. Tutto il resto è inutile, sterile. Oggi voglio provare ad
afferrare e a capire un avvenimento, almeno come una tua parola che si rivolge
“esplicitamente a me in persona”. Se non riesco a vederti in ogni cosa, voglio
cominciare a vederti in un avvenimento che già mi attende.
ANTIFONA D’INGRESSO
Venite, adoriamo il Signore, prostrati davanti a lui che ci ha fatti; egli è il
Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7)
COLLETTA
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico
fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre
con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (1Re 10,1-10)
La regina di Saba vide tutta la sapienza di Salomone.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, la regina di Saba, sentita la fama di Salomone, dovuta al nome
del Signore, venne per metterlo alla prova con enigmi. Arrivò a Gerusalemme
con un corteo molto numeroso, con cammelli carichi di aromi, d’oro in grande
quantità e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli parlò di tutto quello
che aveva nel suo cuore. Salomone le chiarì tutto quanto ella gli diceva; non ci
fu parola tanto nascosta al re che egli non potesse spiegarle.
La regina di Saba, quando vide tutta la sapienza di Salomone, la reggia che egli
aveva costruito, i cibi della sua tavola, il modo ordinato di sedere dei suoi servi,
il servizio dei suoi domestici e le loro vesti, i suoi coppieri e gli olocausti che
egli offriva nel tempio del Signore, rimase senza respiro. Quindi disse al re:
«Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua
sapienza! Io non credevo a quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei
occhi non hanno visto; ebbene non me n’era stata riferita neppure una metà!
Quanto alla sapienza e alla prosperità, superi la fama che io ne ho udita. Beati i
tuoi uomini e beati questi tuoi servi, che stanno sempre alla tua presenza e
ascoltano la tua sapienza! Sia benedetto il Signore, tuo Dio, che si è
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Letture quotidiane – febbraio 2014
compiaciuto di te così da collocarti sul trono d’Israele, perché il Signore ama
Israele in eterno e ti ha stabilito re per esercitar! e il diritto e la giustizia».
Ella diede al re centoventi talenti d’oro, aromi in gran quantità e pietre
preziose. Non arrivarono più tanti aromi quanti ne aveva dati la regina di Saba
al re Salomone.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 36)
R. La bocca del giusto medita la sapienza.
Affida al Signore la tua via,
confida in lui ed egli agirà:
farà brillare come luce la tua giustizia,
il tuo diritto come il mezzogiorno. R.
La bocca del giusto medita la sapienza
e la sua lingua esprime il diritto;
la legge del suo Dio è nel suo cuore:
i suoi passi non vacilleranno. R.
La salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.
Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perché in lui si sono rifugiati. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Gv 17,17)
R. Alleluia, alleluia.
La tua parola, Signore, è verità:
consacraci nella verità.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 7,14-23)
Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti
e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa
renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano
sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere?
Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo
impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così
rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di
dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità,
furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia,
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Letture quotidiane – febbraio 2014
calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori
dall’interno e rendono impuro l’uomo».
Parola del Signore.
OMELIA
In genere non è il male che mi capita o che subisco ad essere la cosa peggiore.
La cosa peggiore è il male che ho causato. È la coscienza a dirlo. Si prova meno
odio, meno disperazione negli ospedali che fra i delinquenti.
Non è l’oggetto, ma l’avidità e l’ingiustizia nel modo di impossessarsene che
provocano problemi, a noi e a quelli che sono intorno a noi.
La tendenza a caricare gli oggetti materiali di un valore morale può diventare
una vera tentazione se si arriva ad una mercificazione e, da essa, all’alibi
dell’uomo colpevole o che si sente tale.
Bisogna riconoscere la nostra responsabilità personale, e senza scappatoie.
Infatti siamo noi a dare valore agli oggetti, non il contrario.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Il pane e il vino che hai creato, Signore, a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi verso i
figli degli uomini; egli sazia il desiderio dell’assetato e ricolma di beni
l’affamato.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa’ che uniti al
Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza
del mondo. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Questo uomo, Signore, mi ha fatto del male! Tu l’hai certo visto meglio di me
eppure non mi hai dato la minima possibilità di difendermi. Tutti ora sono
convinti della mia incapacità; anche fra due anni potrò leggere quest’opinione
sui loro volti. Inoltre, sanno che io sono cristiano e non tarderanno a collegare i
due fatti. Non t’importa nulla, Signore, di vedermi intrappolato in questa rete
di ingiustizie, e la tua Chiesa con me? Se avessero almeno ragione! Ma tutto è
falso, arcifalso! Che fare? Preferisco, certo, subire tale ingiustizia piuttosto che
farla. Ma tu non puoi farne sparire qualcuna dal mondo e dall’epoca in cui noi
siamo, in cui io sono? Ne resteranno ancora molte!
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Letture quotidiane – febbraio 2014
13 febbraio 2014 – Giovedì
S. Maura
5.a Tempo Ordinario - I
PREGHIERA DEL MATTINO
Beato il sonno che facesti scendere su Adamo, per formare, dal suo costato,
l’opera mirabile a lui destinata. Beata la notte dell’anima grazie alla quale tu
trasformi l’amato nel suo diletto. Rendimi docile, Signore, ai moti dello Spirito
Santo che fa scendere la notte e fa spuntare il giorno. Beata la notte in cui tu
m’insegni a camminare nella fede pura e in cui rendi forti in me la volontà e la
determinazione di seguirti fino in fondo, senza condizioni. Voglio amarti fin
nel tuo sonno sulla barca, voglio amarti anche nella tua assenza.
ANTIFONA D’INGRESSO
Venite, adoriamo il Signore, prostrati davanti a lui che ci ha fatti; egli è il
Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7)
COLLETTA
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico
fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre
con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (1Re 11,4-13)
Poiché non hai osservato la mia alleanza ti strapperò via il regno; ma una
tribù la darò a tuo figlio, per amore di Davide.
Dal primo libro dei Re
Quando Salomone fu vecchio, le sue donne gli fecero deviare il cuore per
seguire altri dèi e il suo cuore non restò integro con il Signore, suo Dio, come il
cuore di Davide, suo padre. Salomone seguì Astarte, dea di quelli di Sidòne, e
Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. Salomone commise il male agli occhi del
Signore e non seguì pienamente il Signore come Davide, suo padre.
Salomone costruì un’altura per Camos, obbrobrio dei Moabiti, sul monte che è
di fronte a Gerusalemme, e anche per Moloc, obbrobrio degli Ammoniti. Allo
stesso modo fece per tutte le sue donne straniere, che offrivano incenso e
sacrifici ai loro dèi.
Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva deviato il suo cuore
dal Signore, Dio d’Israele, che gli era apparso due volte e gli aveva comandato
di non seguire altri dèi, ma Salomone non osservò quanto gli aveva comandato
il Signore. Allora disse a Salomone: «Poiché ti sei comportato così e non hai
osservato la mia alleanza né le leggi che ti avevo dato, ti strapperò via il regno e
lo consegnerò a un tuo servo. Tuttavia non lo farò durante la tua vita, per
amore di Davide, tuo padre; lo strapperò dalla mano di tuo figlio. Ma non gli
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Letture quotidiane – febbraio 2014
strapperò tutto il regno; una tribù la darò a tuo figlio, per amore di Davide, mio
servo, e per amore di Gerusalemme, che ho scelto».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 105)
R. Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.
Beati coloro che osservano il diritto
e agiscono con giustizia in ogni tempo.
Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo,
visitami con la tua salvezza. R.
I nostri padri si mescolarono con le genti
e impararono ad agire come loro.
Servirono i loro idoli
e questi furono per loro un tranello. R.
Immolarono i loro figli
e le loro figlie ai falsi dèi.
L’ira del Signore si accese contro il suo popolo
ed egli ebbe in orrore la sua eredità. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Gc 1,21)
R. Alleluia, alleluia.
Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi
e può portarvi alla salvezza.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 7,24-30)
I cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva
che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui
figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si
gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva:
«Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e
gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la
tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola,
va’: il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era
andato.
Parola del Signore.
OMELIA
Ecco che Gesù va in soccorso ai popoli pagani e idolatri della zona di Tiro.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
L’Agnello senza macchia affronta e si confronta con l’impurità di coloro che,
dolorosamente, egli chiama “cagnolini” per il loro essere schiavi delle passioni
e per il loro essere prigionieri del peccato. Ai figli di Israele annuncia che la
loro purezza può divenire impura, ai pagani che la loro impurità può divenire
pura. Ma non è ancora giunto il tempo dei popoli pagani; Gesù entra nella loro
casa, e vuole restarvi nascosto, come è detto: “Non andate fra i pagani e non
entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della
casa di Israele” (Mt 10,5-6). La guarigione che Gesù concederà alla figlia di
questa donna, pagana per nascita, profetizza la pienezza della salvezza dei
gentili, riservata al tempo della passione e della risurrezione. Il pane che deve
innanzi tutto saziare i figli e che non conviene gettare ai cani rappresenta il
Cristo nel mistero del suo corpo eucaristico, che deve saziare coloro che sono
stati purificati dalle acque del battesimo e che sono chiamati perciò figli di Dio.
Ecco perché le Scritture ci avvertono: “Chiunque in modo indegno mangia il
pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore...
perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve
la propria condanna”. La donna che si è gettata ai piedi di Gesù ha colto il
senso profondo di tali parole e, riconoscendo umilmente la propria condizione,
confessa il suo peccato. Con fede si abbandona a Cristo che, giusto e buono,
con una sola briciola o una sola parola può rigenerare e salvare sua figlia.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Il pane e il vino che hai creato, Signore, a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi verso i
figli degli uomini; egli sazia il desiderio dell’assetato e ricolma di beni
l’affamato.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa’ che uniti al
Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza
del mondo. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Signore, come è dolce la tua parola! Come si sente rafforzato colui che la
medita notte e giorno! Riempi di essa il mio sonno, te ne prego, come si versa il
grano nella macina per raccogliere il fiore del frumento. Come ci rende forti il
pane delle tue labbra! Tu mi mostri il nuovo Adamo addormentato sull’albero
della croce: dal suo costato aperto nasce la Chiesa, come una nuova Eva. Beato
colui che “mormora” la tua parola giorno e notte: come un albero piantato sulle
rive di un fiume, non diventerà mai secco.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
14 febbraio 2014 – Venerdì
Ss. Cirillo e Metodio patroni d'Europa (f)
5.a Tempo Ordinario - P
PREGHIERA DEL MATTINO
Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la vita e la conoscenza che ci hai rivelato
per mezzo di Gesù, tuo Servo: gloria a te nei secoli. Come questo pane spezzato
era disperso sopra i monti e, raccolto, è diventato una cosa sola, così sia
radunata la tua Chiesa dai confini della terra nel tuo Regno, perché tua è la
gloria e la potenza per Gesù Cristo nei secoli. Amen.
(Dalla «Dottrina dei Dodici Apostoli»).
ANTIFONA D’INGRESSO
Questi soni i santi, amici di Dio, gloriosi araldi del Vangelo.
COLLETTA
O Dio, ricco di misericordia, che nella missione apostolica dei santi fratelli
Cirillo e Metodio hai donato ai popoli slavi la luce del vangelo, per la loro
comune intercessione fà che tutti gli uomini accolgano la tua parola e formino
il tuo popolo santo concorde nel testimoniare la vera fede. Per il nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA (At 13,46-49)
Noi ci rivolgiamo ai pagani.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, [ad Antiochia di Pisidia] Paolo e Bàrnaba con franchezza
dichiararono [ai Giudei]: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a
voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita
eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani.
Così infatti ci ha ordinato il Signore: Io ti ho posto per essere luce delle genti,
perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra».
Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e
tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero.
La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 116)
R. Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode. R.
Perché forte è il suo amore per noi
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Letture quotidiane – febbraio 2014
e la fedeltà del Signore dura per sempre. R.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
R. Alleluia.
VANGELO (Lc 10,1-9)
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti
a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate
dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!
Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno
lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti
ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi
lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà
offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di
Dio”».
Parola del Signore.
OMELIA
Cirillo e Metodio sono stati due autentici "operai" della messe di Dio.
E in questo giorno della loro festività la Chiesa, esaltando la loro meritoria
azione apostolica, è consapevole di avere oggi ancor più bisogno di cristiani
capaci di dare il loro contributo di impegno, di energie, di entusiasmo per
l'annuncio del messaggio di salvezza in Cristo Gesù. Ma è altresì consapevole di
aver bisogno di anime totalmente ed esclusivamente consacrate alla
predicazione del Vangelo, all'azione missionaria; ha bisogno di sacerdoti, di
religiosi, di religiose, di missionari, di missionarie, che, rinunciando
generosamente e lietamente alla famiglia, alla patria, agli affetti umani,
dedichino tutta la loro vita a lavorare ed a soffrire per il Vangelo.
Dinanzi alla portata storica dell'opera evangelizzatrice compiuta dai due santi
fratelli, la Chiesa recepisce ancor più profondamente che l'evangelizzazione è la
grazia e la vocazione sua propria, la sua identità più profonda. "Essa esiste per
evangelizzare - ha scritto Paolo VI - vale a dire per predicare ed insegnare,
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Letture quotidiane – febbraio 2014
essere il canale del dono della grazia, riconciliare i peccatori con Dio,
perpetuare il sacrificio di Cristo nella Santa Messa che è il memoriale della sua
morte e della sua gloriosa risurrezione" (Evangelii nuntiandi, 14). Ciò ha
significato per i santi Cirillo e Metodio render preminente l'annuncio del
Vangelo: un annuncio che non ha mortificato, distrutto o eliminato, bensì ha
integrato, elevato ed esaltato gli autentici valori umani e culturali tipici del
genio dei Paesi evangelizzati, contribuendo ad un'apertura e ad una solidarietà,
capaci di far superare gli antagonismi e di creare un comune patrimonio
spirituale e culturale, che ha posto solide basi per la giustizia e la pace.
Leggendo nell'antica "Vita" di san Cirillo in lingua slava alcuni particolari degli
ultimi giorni della sua vicenda terrena, proviamo una intensa emozione,
perché penetriamo nella dimensione più intima della sua coscienza e
intravediamo i grandi ideali, per i quali il santo era vissuto, aveva lavorato ed
aveva sofferto: "Signore, mio Dio - egli pregava - conserva nella fede il tuo
gregge, ...fa' crescere di numero la tua Chiesa e raccogli tutti nell'unità. Rendi
santo, concorde nella vera fede e nella retta confessione il tuo popolo e ispira
nei cuori la parola della tua dottrina". (GIOVANNI PAOLO II).
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Guarda, o Padre, i doni che nel ricordo dei santi Cirillo e Metodio deponiamo
sul tuo altare e fà che diventino il segno dell'umanità nuova riconciliata
nell'amore. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
I discepoli partirono e predicarono il lieto annuncio, e il Signore operava
insieme con loro.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, Padre di tutte le genti, che nell'unico pane e nell'unico Spirito ci hai fatti
commensali ed eredi del banchetto eterno, per l'intercessione dei santi Cirillo e
Metodio fà che la moltitudine dei tuoi figli, unita nella stessa fede, sia solidale
nel costruire la giustizia e la pace. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Fa' provare ad ogni uomo quella fame che spingeva le folle a seguirti,
abbandonando le proprie occupazioni, le case e i mezzi di sostentamento. Che
non ci venga mai rimproverato di essere già sazi. Fa' che, invece, siamo sempre
pronti a lasciare tutto, a lasciare noi stessi, divorati dalla fame dei veri poveri in
Spirito, coloro di cui è detto: "Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati".
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Letture quotidiane – febbraio 2014
15 febbraio 2014 – Sabato
S. Faustino
5.a Tempo Ordinario - I
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, tu conduci chi ti segue nel deserto per parlare al suo cuore e per
nutrirlo di un pane essenziale. La moltiplicazione dei pani è il segno e
l’annuncio del grande mistero del tuo corpo offerto e diviso fra tutti gli invitati.
Il popolo ti ha seguito come un tempo aveva seguito Mosè al di là delle acque
della morte; tu fai scendere per lui la manna dal cielo, per i loro corpi,
preparando così i loro cuori al miracolo più grande compiuto dal tuo amore, al
miracolo che rinnoverai costantemente nell’Eucaristia, fino a quando
entreremo nel regno.
ANTIFONA D’INGRESSO
Venite, adoriamo il Signore, prostrati davanti a lui che ci ha fatti; egli è il
Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7)
COLLETTA
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico
fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre
con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (1Re 12,26-32; 13,33-34)
Geroboàmo preparò due vitelli d’oro: ne collocò uno a Betel e l’altro lo mise a
Dan.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, Geroboàmo, [re d’Israele], pensò: «In questa situazione il regno
potrà tornare alla casa di Davide. Se questo popolo continuerà a salire a
Gerusalemme per compiervi sacrifici nel tempio del Signore, il cuore di questo
popolo si rivolgerà verso il suo signore, verso Roboàmo, re di Giuda; mi
uccideranno e ritorneranno da Roboàmo, re di Giuda».
Consigliatosi, il re preparò due vitelli d’oro e disse al popolo: «Siete già saliti
troppe volte a Gerusalemme! Ecco, Israele, i tuoi dèi che ti hanno fatto salire
dalla terra d’Egitto». Ne collocò uno a Betel e l’altro lo mise a Dan. Questo fatto
portò al peccato; il popolo, infatti, andava sino a Dan per prostrarsi davanti a
uno di quelli.
Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi da tutto il popolo, i
quali non erano discendenti di Levi. Geroboàmo istituì una festa nell’ottavo
mese, il quindici del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda. Egli
stesso salì all’altare; così fece a Betel per sacrificare ai vitelli che aveva eretto, e
a Betel stabilì sacerdoti dei templi da lui eretti sulle alture.
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Geroboàmo non abbandonò la sua via cattiva. Egli continuò a prendere da
tutto il popolo i sacerdoti delle alture e a chiunque lo desiderava conferiva
l’incarico e quegli diveniva sacerdote delle alture. Tale condotta costituì, per la
casa di Geroboàmo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio
dalla faccia della terra.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 105)
R. Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.
Abbiamo peccato con i nostri padri,
delitti e malvagità abbiamo commesso.
I nostri padri, in Egitto,
non compresero le tue meraviglie. R.
Si fabbricarono un vitello sull’Oreb,
si prostrarono a una statua di metallo;
scambiarono la loro gloria
con la figura di un toro che mangia erba. R.
Dimenticarono Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,
meraviglie nella terra di Cam,
cose terribili presso il Mar Rosso. R.
CANTO AL VANGELO (Mt 4,4)
R. Alleluia, alleluia.
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 8,1-10)
Mangiarono a sazietà.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare,
Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla;
ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando
digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono
venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un
deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li
dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla.
Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece
distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa
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quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
Parola del Signore.
OMELIA
Nutrendo, con un miracolo, la folla riunita in un deserto, Gesù rivela che egli è
il pane vivente sceso dal cielo, la vera manna che il Signore fece piovere dal
cielo nel deserto sui figli di Israele. Egli si offre ai popoli “lontani” come il pane
venuto dal cielo che solo può saziare e di cui dirà: “Il pane che io darò è la mia
carne per la vita del mondo” (Gv 6,51).
Nel brano del Vangelo di Marco che abbiamo letto, la promessa della vita
eterna è implicitamente annunciata dalla menzione dei “tre giorni”. Come
Cristo risorgerà al terzo giorno, così egli ha pietà della folla che, dopo tre
giorni, sta per venire meno. Egli, il terzo giorno, la rimetterà in piedi e la
nutrirà a volontà. Per questa folla, simbolo dei settanta popoli pagani sparsi nel
mondo, ci sono sette pani, cioè la pienezza dei beni celesti. Quando Gesù lo
viene a sapere, ordina alla folla di sedersi per terra: l’invita a entrare in un
riposo “sabbatico” del settimo giorno. Nello spirito di questa abbondanza
sabbatica, di questa doppia razione di manna accordata agli Ebrei il settimo
giorno, la moltiplicazione miracolosa del pane è già assicurata.
Gesù pronuncia allora la benedizione sui sette pani, li spezza e li dà ai suoi
discepoli perché li distribuiscano. E queste parole essenziali e profetiche ne
annunciano altre: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita
eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6,54).
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Il pane e il vino che hai creato, Signore, a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi verso i
figli degli uomini; egli sazia il desiderio dell’assetato e ricolma di beni
l’affamato.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa’ che uniti al
Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza
del mondo. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Fa’ provare ad ogni uomo quella fame che spingeva le folle a seguirti,
abbandonando le proprie occupazioni, le case e i mezzi di sostentamento. Che
non ci venga mai rimproverato di essere già sazi. Fa’ che, invece, siamo sempre
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pronti a lasciare tutto, a lasciare noi stessi, divorati dalla fame dei veri poveri in
Spirito, coloro di cui è detto: “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati”.
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16 febbraio 2014 – Domenica
S. Giuliana, vergine
6.a Tempo Ordinario - II
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore Gesù, all’inizio di questa domenica ci avviciniamo a te, perché il tuo
volto ci rischiari. Crea in noi un cuore chiaro e puro, un cuore trasformato
affinché la nostra vita, quando ritorneremo tra i nostri fratelli, sia
completamente una lode di colui che ha creato in noi cose così grandi. Così
tutti renderanno gloria al Padre celeste.
ANTIFONA D’INGRESSO
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei mio
baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)
COLLETTA
O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore
retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile
dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Sir 15,15-20)
A nessuno ha comandato di essere empio.
Dal libro del Siracide
Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno; se hai fiducia in
lui, anche tu vivrai. Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la
tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male: a
ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà. Grande infatti è la sapienza del Signore;
forte e potente, egli vede ogni cosa. I suoi occhi sono su coloro che lo temono,
egli conosce ogni opera degli uomini. A nessuno ha comandato di essere empio
e a nessuno ha dato il permesso di peccare.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 118)
R. Beato chi cammina nella legge del Signore.
Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore. R.
Tu hai promulgato i tuoi precetti
perché siano osservati interamente.
Siano stabili le mie vie
nel custodire i tuoi decreti. R.
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Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita,
osserverò la tua parola.
Aprimi gli occhi perché io consideri
le meraviglie della tua legge. R.
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirò sino alla fine.
Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore. R.
SECONDA LETTURA (1Cor 2,6-10)
Dio ha stabilito una sapienza prima dei secoli per la nostra gloria.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una
sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che
vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel
mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la
nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se
l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Ma,
come sta scritto: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai
entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano.
Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce
bene ogni cosa, anche le profondità di Dio.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
R. Alleluia.
VANGELO (Mt 5,17-37)
Così fu detto agli antichi; ma io vi dico.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Non crediate che io sia venuto ad
abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno
compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non
passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri
a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li
osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei
farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà
essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio
fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”,
dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al
fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha
qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a
riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui,
perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu
venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai
pagato fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio.
Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso
adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti
conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo
venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo,
tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra,
piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi
dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima,
la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma
adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto,
né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei
suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare
neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un
solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal
Maligno.
Parola del Signore.
OMELIA
Bisognava formare nei discepoli un forte senso di identità, differente da quella
offerta dagli scribi e dai farisei. Scribi e farisei avevano un indubbio fascino
sulla gente con la loro pretesa di aver scrutato la Legge fino a coglierne i
minimi precetti, necessari per giungere alla perfezione. Conseguentemente,
nelle comparse pubbliche si atteggiavano a grandi devoti, ma in realtà nel loro
interno erano tetri di egoismo. Non mancavano poi di imporre sulle spalle
della gente, come condizioni di alta perfezione, pesanti fardelli, ma loro non li
toccavano neppure con un dito (Cf. Mt 23,4). Avevano messo in campo ben
613 precetti di perfezione, facendoli passare per illuminate deduzioni della
Legge. Al vertice, al tempo di Gesù, c'erano due rabbì di diverse tendenze che
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facevano scuola e che disputavano tra di loro. La scuola di rabbì Shammai era
di impronta rigorista, quella di rabbi' Hillel di impronta più larga. Le due
scuole erano ufficiali, perché era consuetudine che i rabbì al vertice fossero
due: uno era il presidente del sinedrio e l'altro il vicepresidente. Nella mente
dei discepoli di Gesù non poteva che affacciarsi il pensiero che il loro rabbì, per
ritagliarsi uno spazio, avrebbe dovuto distanziarsi dalla Legge, tanto questa era
stata presa in esclusiva dalle dotte dispute delle due scuole. Da qui le parole di
Gesù: “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti...”. Gesù
afferma, esattamente come i rabbì, che la Legge nessun uomo potrà cambiarla
perché voluta da Dio e protetta da Dio. Non un solo iota, non un solo trattino
passerà della Legge. Egli non è venuto per abolirla, ma per portarla a
compimento. Ciò che viene portato a compimento non può cessare di essere,
ma viene ad essere, appunto, nel compimento. La Legge compiuta non è in
contraddizione con la Legge, ma ne è la piena fioritura.
Il lievito degli scribi, dei farisei, e anche dei sadducei, era seducente poiché
proponeva la perfezione dell'adempimento della Legge e quindi il gradimento
di Dio, e per questo Gesù afferma che la loro giustizia, cioè il nucleo ispiratore
dei loro precetti, era falso e non portava al cielo ma alla Geenna (Mt 23,13s).
Non muta la Legge che chi uccide deve essere sottoposto a giudizio, non muta e
non può mutare, ma muta la portata della parola uccisione. Uccidere non
riguarda solo il corpo, ma anche il cuore che può essere colpito aspramente con
l'insulto, con lo sfogo dell'ira. Anche l'insulto deve essere sottoposto a giudizio,
anche il voler eliminare l'altro diffamandolo come pazzo deve essere sottoposto
a giudizio. E queste cose non costituiscono dei precetti minori, perché passano
dalla sfera esterna dell'uomo a quella interna, a quella del cuore.
Rimane la legge di non commettere adulterio, ma essa ora arriva a toccare il
cuore poiché anche il guardare una donna desiderandola è adulterio; adulterio
compiuto nel cuore.
Rimane la legge di dare il libello di ripudio, ma rimane solo per i casi di unione
illegittima. Il libello di ripudio aveva in sé la giustizia di lasciare ufficialmente
libera la donna e nello stesso tempo di darle un sussidio economico affinché
non fosse buttata in una strada. Un sussidio economico in caso di ripudio lo
prevedeva già il codice di Hammurabi (1790-1750 a.C). Questa è la legge che
rimane, ma non rimane la possibilità di ripudiare una donna legittimamente
presa in sposa. Il compimento della Legge non ammette più la durezza del
cuore, ragione della concessione del ripudio da parte di Mosè (Mt 19,8) e
stabilisce l'indissolubilità del matrimonio, che sarà elevato da contratto a
sacramento.
Rimane il non giurare il falso. Il giuramento come prova solenne di verità
rimane, non viene proibito, ma non è mai direttamente comandato dalla
Legge; così quanto dice Gesù sul non giurare non è in contraddizione sul suo
non abolire la Legge. Giurare è sempre un atto che esige coerenza con la vita,
ma allora tra persone oneste, che hanno coerenza di vita, non c'è bisogno del
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Letture quotidiane – febbraio 2014
giurare, basta la parola data. E in ogni caso non bisogna giurare nell'idea che
non nominando direttamente Dio il giuramento non era di grande
importanza. Ma Dio è sempre chiamato in causa perché tutto è relativo a Dio.
La Legge era legge d'amore (Mt 22,40), e il suo compimento è Legge d'amore
elevata dalla potenza dello Spirito Santo inabitante nel battezzato. L'amore non
ha confini nella sua crescita e perciò l'amore considera anche le sfumature, i
minimi precetti dettati dall'amore.
Così, chi si ferma alle linee generali del Vangelo e diffonde la mediocrità sarà
considerato piccolo nel regno dei cieli, ma chi chiede a Dio di conoscere e
vivere i precetti minimi dell'amore, cioè i gradini più alti dell'illimitata scala
della carità, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele
alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Chi osserva e insegna agli uomini i precetti del Signore, sarà grande nel regno
dei cieli.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico, fa’ che ricerchiamo sempre
quei beni che ci danno la vera vita. Per Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONE
I “perfetti” di cui parla Paolo sono precisamente quelli che seguono la Legge
nel compimento dato da Gesù. Non c'era perfezione nei precetti rabbinici
perché mentre sostenevano l'inviolabilità della Legge le andavano contro
eludendo la sua sostanza, che è l'amore a Dio e al prossimo. Ma l'essere
perfetti, cioè aver accolto e aver aderito al Vangelo, non significa aver
raggiunto la perfezione, significa avanzare nel cammino della perfezione, senza
mai pensare di averla raggiunta dal momento che la perfezione propone
sempre ulteriore perfezione. Proprio il contrario degli scribi e dei farisei che
dicevano di aver raggiunto una perfezione che non conosceva nuove vette di
perfezione. San Paolo parla di una crescita della conoscenza di Dio da parte dei
perfetti, e conoscere sempre più Dio manifestatosi in Gesù Cristo, vuol dire
amare, perché Dio è amore. Così Paolo dice nella lettera agli Efesini (1,17): “Vi
dia uno spirito di sapienza e di rivelazione (cioè di comprensione profonda
del Vangelo) per una più profonda conoscenza di lui”. Così ai Filippesi (1,9):
“La vostra carità si arricchisca sempre più in conoscenza e in ogni genere di
discernimento, perché possiate distinguere sempre il meglio”. Ed è la sapienza
data dallo Spirito Santo che fa cogliere la Sapienza del Padre, che è Gesù
Cristo, nel quale sono nascosti (Col 2,3) “tutti i tesori della sapienza e della
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Letture quotidiane – febbraio 2014
scienza”. Lo Spirito Santo è colui che conduce a conoscere, per quello che un
uomo può sulla terra (1Cor 13,9), le profondità di Dio. Conoscere vuol dire
amare. Chi dice di conoscere Dio e non osserva i comandamenti di Dio è un
bugiardo dice l'apostolo Giovanni nella sua prima lettera (2,3). Chi conosce
Dio ama, infatti Dio è Amore (1Gv 4,8). E Dio non ci ha dato comandamenti
che non siano comandamenti di amore.
Non così gli ipocriti che guardano i comandamenti per farli diventare capi di
accusa contro i fratelli, e non forza per liberare i fratelli dal peccato. Così
facevano i farisei di allora e così fanno i farisei di oggi, molto più colpevoli
perché ad essi è stato annunciato e hanno visto nei santi il fulgore della carità
di Cristo. Amen. Ave Maria. Vieni, Signore Gesù.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
17 febbraio 2014 – Lunedì
Ss. Sette Fondatori Ord. Servi B.V.M.
6.a Tempo Ordinario - II
PREGHIERA DEL MATTINO
Mi hai dato la grazia di risvegliarmi questa mattina, o Signore, e di iniziare una
nuova giornata nel tuo amore. Oggi avrò tanti incontri, tanto lavoro, tante
preoccupazioni, forse qualche sofferenza e delusione. Fa’ che io veda in ogni
fatto della mia vita il segno della tua presenza accanto a me. Sei sempre tu che
ti manifesti e mi chiami alla conversione e all’amore. Signore, aumenta la mia
fede!
ANTIFONA D’INGRESSO
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei mio
baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)
COLLETTA
O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore
retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile
dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA - (Gc 1,1-11)
La vostra fede, messa alla prova, produce la pazienza perché siate perfetti e
integri.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono
nella diaspora, salute.
Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove,
sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza. E la pazienza
completi l’opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di
nulla.
Se qualcuno di voi è privo di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti con
semplicità e senza condizioni, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza
esitare, perché chi esita somiglia all’onda del mare, mossa e agitata dal vento.
Un uomo così non pensi di ricevere qualcosa dal Signore: è un indeciso,
instabile in tutte le sue azioni.
Il fratello di umile condizione sia fiero di essere innalzato, il ricco, invece, di
essere abbassato, perché come fiore d’erba passerà. Si leva il sole col suo
ardore e fa seccare l’erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto
svanisce. Così anche il ricco nelle sue imprese appassirà.
Parola di Dio.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 118)
R. Venga a me la tua misericordia e avrò vita.
Prima di essere umiliato andavo errando,
ma ora osservo la tua promessa.
Tu sei buono e fai il bene:
insegnami i tuoi decreti. R.
Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari i tuoi decreti.
Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento. R.
Signore, io so che i tuoi giudizi sono giusti
e con ragione mi hai umiliato.
Il tuo amore sia la mia consolazione,
secondo la promessa fatta al tuo servo. R.
CANTO AL VANGELO (Gv 14,6)
R. Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 8,11-13)
Perché questa generazione chiede un segno?
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli
un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un
segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
Parola del Signore.
OMELIA
I farisei chiedono un segno per credere. Anche noi chiediamo a Dio segni e
miracoli. La tentazione più grande contro la fede è dire: Perché Dio non
interviene? Perché non si manifesta in modo più evidente? Perché non entra
con più forza nella storia degli uomini, cambiando situazioni ingiuste,
liberando gli oppressi, convertendo i cuori induriti? Noi stessi siamo sempre
alle prese con le nostre debolezze e peccati: perché Dio non ci cambia e non ci
rende più buoni?
La fede si vive nell’oscurità. Noi non comprendiamo le vie di Dio, che rimane
inaccessibile, incomprensibile, misterioso. Dio ci dà tanti motivi per credere ed
un egual numero di motivi per non credere. Ci lascia veramente liberi, non
vuole imporci nulla né vincerci con la sua forza. Dio si capisce solo nella fede e
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Letture quotidiane – febbraio 2014
nell’amore. Fede significa anche fiducia completa.
La mancanza di efficacia della fede è la difficoltà maggiore del credere. Il
cristianesimo sembra inefficace nella storia degli uomini: sembra che non
cambi nulla, che lasci tutto come prima. La via evangelica della conversione del
cuore e della non violenza appare spesso perdente. Il marxismo, ad esempio, è
sembrato per decenni ben più efficace per risolvere i problemi sociali e dare ai
popoli la liberazione. Oggi non è più così: la storia ha fatto giustizia.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele
alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Hanno mangiato e si sono saziati e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio, la
loro brama non è stata delusa.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico, fa’ che ricerchiamo sempre
quei beni che ci danno la vera vita. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Ti ringrazio, o Signore, di questa giornata trascorsa nel tuo amore. Perdonami
il male che ho commesso e il bene che non ho fatto. Oggi ti sei manifestato a
me in tanti modi. Ti ho riconosciuto in tutto quello che mi è successo, nelle
gioie e anche nelle delusioni e sofferenze. Sei tu che mi purifichi a poco a poco,
per rendermi come mi vuoi tu, simile al modello che Gesù ci ha dato. Fa’ che io
possa dormire bene e serenamente per alzarmi domani mattina pronto a
servire te e i miei fratelli. Amen.
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18 febbraio 2014 – Martedì
S. Simone vescovo
6.a Tempo Ordinario - II
PREGHIERA DEL MATTINO
Effondi, Padre buono, il tuo Spirito su di noi: la sua voce interiore ci guidi in
questo nuovo giorno ad alzare i nostri occhi alla Provvidenza tua che sempre ci
previene. Rafforza in noi la fede nel tuo amore. Dacci “occhi per vedere e
orecchi per udire” il tuo Figlio Gesù in ogni prossimo che incontreremo e fa’
che riconosciamo sempre la sua voce fra le mille voci di questa giornata.
ANTIFONA D’INGRESSO
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei mio
baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)
COLLETTA
O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore
retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile
dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Gc 1,12-18)
Dio non tenta nessuno.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Beato l’uomo che resiste alla tentazione perché, dopo averla superata, riceverà
la corona della vita, che il Signore ha promesso a quelli che lo amano.
Nessuno, quando è tentato, dica: “Sono tentato da Dio”; perché Dio non può
essere tentato al male ed egli non tenta nessuno. Ciascuno piuttosto è tentato
dalle proprie passioni, che lo attraggono e lo seducono; poi le passioni
concepiscono e generano il peccato, e il peccato, una volta commesso, produce
la morte.
Non ingannatevi, fratelli miei carissimi; ogni buon regalo e ogni dono perfetto
vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non
c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per
mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 93)
R. Beato l’uomo a cui insegni la tua legge, Signore.
Beato l’uomo che tu castighi, Signore,
e a cui insegni la tua legge,
per dargli riposo nei giorni di sventura. R.
Poiché il Signore non respinge il suo popolo,
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Letture quotidiane – febbraio 2014
e non abbandona la sua eredità,
il giudizio ritornerà a essere giusto
e lo seguiranno tutti i retti di cuore. R.
Quando dicevo: “Il mio piede vacilla”,
la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto.
Nel mio intimo, fra molte preoccupazioni,
il tuo conforto mi ha allietato. R.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 8,14-21)
Guardatevi dal lievito dei farisei e di Erode.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non
avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo:
«Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma
quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non
capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non
vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i
cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?».
Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila,
quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse
loro: «Non comprendete ancora?».
Parola del Signore.
OMELIA
Qui vediamo Gesù muoversi in una direzione diversa da quella dei suoi
discepoli. Essi sono tutti presi dalla mancanza di cibo: Gesù invece li mette in
guardia dal ripiegarsi sulla propria visuale, che diventa una falsa linea
d’azione.
Se vogliamo applicare alla nostra vita questo passo, dobbiamo correggere
questo strabismo che spesso anche noi abbiamo: con un occhio essere sì presi
da Gesù e dalla sua vita, con l’altro occhio inseguire i nostri piccoli problemi.
Occorre invece fissare bene entrambi gli occhi su Gesù, avere orecchie per lui,
cuore aperto su di lui (Mc 8,17-18): contemplare e comprendere il suo agire,
per poi incarnarlo nella vita di ogni giorno. Vivere il “come in cielo così in
terra”.
Contemplando lui, parola viva del Padre, eviteremo l’errore di chiuderci sulle
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Letture quotidiane – febbraio 2014
nostre preoccupazioni o, peggio, di giudicare il suo agire in base alla nostra
visuale, e impareremo ad avere i suoi occhi per contemplare come dall’alto il
ricamo divino che il Padre ha ordito per noi e per i nostri fratelli, dove tutto
risulta come una splendida trama d’amore.
Apriamoci allora alla sua Parola, soprattutto là dove ci comanda di amare il
fratello, ogni fratello: sarà il modo migliore di distogliere il pensiero da noi e di
avere per essi “occhi che vedono, orecchie che sentono, cuore che batte”. Come
lui.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele
alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Hanno mangiato e si sono saziati e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio, la
loro brama non è stata delusa. (Sal 78,29-30)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico, fa’ che ricerchiamo sempre
quei beni che ci danno la vera vita. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Abbi pazienza e perdono, o Gesù, per noi ciechi, che stentiamo a comprendere.
Trascinaci nel raggio della tua luce, che è la sola nostra luce. Così, ripieni di te,
possederemo i tuoi occhi già in terra e passeremo nel mondo con il tuo cuore. E
anche se i nostri occhi si chiudono alla luce del giorno per il riposo della notte,
non si spenga in noi l’amore, e fa’ che ci risvegliamo pronti a seguirti e ad
ascoltarti, per poter portare te e solo te agli uomini del nostro tempo.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
19 febbraio 2014 – Mercoledì
S. Corrado
6.a Tempo Ordinario - II
PREGHIERA DEL MATTINO
O Gesù, spesso vedo confusamente; come il cieco di Betsaida non distinguo gli
uomini dagli alberi. Purifica il mio sguardo con la potenza della tua mano,
perché io sia risanato e, nella mia giornata, mantenga sempre vigile la visione
soprannaturale.
ANTIFONA D’INGRESSO
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei mio
baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)
COLLETTA
O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore
retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile
dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Gc 1,19-27)
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Lo sapete, fratelli miei carissimi: ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a
parlare e lento all’ira. Infatti l’ira dell’uomo non compie ciò che è giusto
davanti a Dio. Perciò liberatevi da ogni impurità e da ogni eccesso di malizia,
accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla
salvezza.
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto,
illudendo voi stessi; perché, se uno ascolta la Parola e non la mette in pratica,
costui somiglia a un uomo che guarda il proprio volto allo specchio: appena si è
guardato, se ne va, e subito dimentica come era. Chi invece fissa lo sguardo
sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un
ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la
sua felicità nel praticarla.
Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il
suo cuore, la sua religione è vana. Religione pura e senza macchia davanti a
Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non
lasciarsi contaminare da questo mondo.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 14)
R. Signore, chi abiterà sulla tua montagna?
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Letture quotidiane – febbraio 2014
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua. R.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore. R.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Ef 1,17-18)
R. Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore
per farci comprendere quale speranza ci ha chiamati.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 8,22-26)
Il cieco fu guarito e da lontabo vedeva distintamente ogni cosa.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsaida, e gli condussero un
cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori
dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e
gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente,
perché vedo come degli alberi che camminano».
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu
guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua
dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
Parola del Signore.
OMELIA
Il miracolo della guarigione del cieco di Betsaida avviene, per così dire, in due
tempi. Dapprima vede confusamente, poi con nitore. Ciò sembra significare
che la sua fede non era completa: poca fede, poca visione; molta fede, visione
chiara. Anche a noi succede lo stesso. Quando abbiamo le idee confuse, quando
non sappiamo riconoscere la volontà di Dio nei nostri riguardi, dobbiamo
rafforzare la nostra fede, consentendo che Gesù tocchi i nostri occhi con la sua
saliva e ci imponga le sue mani. Ciò avverrà attraverso il consiglio di persone
prudenti e di vita santa e, soprattutto, attraverso la grazia del sacramento della
penitenza. Se ci lasciamo “toccare” gli occhi dell’anima dal collirio
sacramentale sapremo valutare gli avvenimenti e le persone nella giusta
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Letture quotidiane – febbraio 2014
prospettiva, che è sempre quella della fede.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele
alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Hanno mangiato e si sono saziati e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio, la
loro brama non è stata delusa.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico, fa’ che ricerchiamo sempre
quei beni che ci danno la vera vita. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Il giorno declina, Signore. Ti ringrazio per le occasioni che mi hai concesso di
vedere chiaramente la tua volontà, dandomi la forza di eseguirla. E se qualche
volta la vista mi si è appannata, perdonami: è stato a motivo della mia poca
fede, che ti prego di rafforzare perché, soprattutto, non voglio mai perderti di
vista.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
20 febbraio 2014 – Giovedì
S. Silvano
6.a Tempo Ordinario - II
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore ti adoro, anche se non so cosa vuol dire. Ti ringrazio, anche se solo a
parole. Ti chiedo perdono, anche se senza una lacrima. Ti offro tutto, anche se
non ho niente. Ti voglio amare, anche se ne sono assolutamente incapace.
Amen. (P. AUGUSTO GIANOLA, missionario in Amazzonia)
ANTIFONA D’INGRESSO
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei mio
baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)
COLLETTA
O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore
retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile
dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Gc 2,1-9)
Dio non ha forse scelto i poveri? Voi invece avete disonorato il povero!
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria,
sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in una delle vostre
riunioni, entri qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed
entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito
lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu
mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», non fate
forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi?
Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del
mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo
amano? Voi invece avete disonorato il povero! Non sono forse i ricchi che vi
opprimono e vi trascinano davanti ai tribunali? Non sono loro che
bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi?
Certo, se adempite quella che, secondo la Scrittura, è la legge regale: Amerai il
prossimo tuo come te stesso, fate bene. Ma se fate favoritismi personali,
commettete un peccato e siete accusati dalla Legge come trasgressori.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 33)
R. Il Signore ascolta il grido del povero.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
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Letture quotidiane – febbraio 2014
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato. R.
Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Gv 6,63.68)
R. Alleluia, alleluia.
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 8,27-33)
Tu sei il Cristo... Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa
di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi
dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e
altri uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu
sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed
essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso
e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a
rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò
Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma
secondo gli uomini».
Parola del Signore.
OMELIA
Da dove può essere nata nel cuore di Gesù, forse sul far della sera, sulle rive
scoscese del Giordano, questa singolare domanda? “Chi dice la gente che io
sia?”. Non certo dall’impossibile ignoranza della sua missione: egli sa chi è e
dove sta andando. Poteva forse avere un qualche interesse nel reperire
l’immagine di sé sulle bocche curiose della gente? Chi è da sempre l’immagine
perfetta del Padre non ha bisogno di simili specchi deformanti. La domanda di
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Letture quotidiane – febbraio 2014
Gesù viene dal profondo affetto per i suoi, per quelli che hanno lasciato tutto e
lo stanno seguendo. Quelli di cui conosce le ansie e i timori e gli interrogativi
acuti e i dubbi e (perché no?) gli equivoci, circa la sua identità e circa la loro
comune avventura. È mosso a compassione dalla loro fedele sequela che forse
non riusciva a capire. Ma chi può capire il mistero del Dio fatto uomo? E la
forza dello Spirito suggerisce a Pietro la celebre risposta che l’evangelista
Marco riproduce scarnamente: “Tu sei il Cristo”. La fedeltà amante di Pietro e
dei suoi compagni apre loro lo scrigno prezioso del mistero e intravedono,
come nel bagliore di un lampo, la verità delle cose. Gesù li invita, con severità,
alla discrezione. Potrebbe l’uomo portare il peso della verità tutta intera prima
che lo Spirito sia effuso su di lui? Verrà la morte e la risurrezione, verrà
l’ascensione e verrà infine il Paraclito. Allora il segreto messianico sarà gridato
sopra i tetti, ma intanto ora, là sotto l’Ermon, all’imbrunire, l’affezione tra di
loro ha toccato il suo fondamento.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele
alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Hanno mangiato e si sono saziati e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio, la
loro brama non è stata delusa.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico, fa’ che ricerchiamo sempre
quei beni che ci danno la vera vita. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Ti prego, o Padre pio e buono, per quanti mi amano in tuo nome e per quelli
che io amo in te. Con maggiore intensità ti prego per quelli che tu sai che mi
amano e che io amo di un amore più sincero. Non ti prego, Signore, come un
giusto libero da peccati, ma come uno reso sollecito da ogni genere di carità per
gli altri. Amali, Signore, tu che sei la fonte dell’amore, tu che mi spingi e mi dai
l’energia di amarli. Sebbene la mia preghiera non meriti di giovare ad essi
perché io sono un peccatore, giovi loro il fatto che questa preghiera è fatta sotto
la tua forza. Amali per te, che sei l’autore e il datore della carità, non per me, e
fai in modo che loro stessi ti amino con tutto il loro cuore, con tutta la loro
mente, con tutta la loro anima affinché vogliano, dicano e facciano solo ciò che
a te piace e a loro conviene.
(Liberamente tradotta da Sant’ANSELMO:“Preghiera per gli amici”)
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Letture quotidiane – febbraio 2014
21 febbraio 2014 – Venerdì
S. Pier Damiani (mf)
6.a Tempo Ordinario - II
PREGHIERA DEL MATTINO
Padre, fonte della vita, ti ringrazio per avermi conservato nell’essere e per
avermi donato questo nuovo giorno. “Che giova all’uomo guadagnare il mondo
intero, se poi perde se stesso?”: il tuo Santo Spirito scriva queste parole del tuo
Figlio nel mio cuore. Che io non perda oggi me stesso, dandomi in cambio dei
beni limitati e passeggeri.
ANTIFONA D’INGRESSO
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei mio
baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)
COLLETTA
O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore
retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile
dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Gc 2,14-24.26)
Come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è
morta.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella
fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e
sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace,
riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa
serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.
Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la
tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». Tu credi
che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Insensato,
vuoi capire che la fede senza le opere non ha valore?
Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le sue opere, quando offrì
Isacco, suo figlio, sull’altare? Vedi: la fede agiva insieme alle opere di lui, e per
le opere la fede divenne perfetta. E si compì la Scrittura che dice: Abramo
credette a Dio e gli fu accreditato come giustizia, ed egli fu chiamato amico di
Dio.
Vedete: l’uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede. Infatti
come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è
morta.
Parola di Dio.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 111)
R. La tua legge, Signore, è fonte di gioia.
Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta. R.
Prosperità e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto. R.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Gv 15,15b)
R. Alleluia, alleluia.
Vi ho chiamato amici, dice il Signore,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 8,34 - 9,1)
Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro: «Se
qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi
segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la
propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti quale vantaggio c’è
che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa
potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione
adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando
verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non
morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».
Parola del Signore.
OMELIA
La parola del Signore ci svela la preziosità infinita della nostra persona.
L’intero universo non vale quanto vale la nostra persona: non ha prezzo e non
può essere commutata con niente. Ma questa preziosità può essere dilapidata;
la vita può fallire. La via che il Signore ci indica per evitare questa infinita
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Letture quotidiane – febbraio 2014
tragedia è paradossale: perdere la vita come egli l’ha perduta. Il Signore ha
donato se stesso; si è svuotato nel dono di sé e proprio per questo il Padre lo ha
introdotto, attraverso la risurrezione, nella gloria di una vita immortale. Chi
segue il Signore nella rinuncia a sé per il dono agli altri, entra nella vita.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele
alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Hanno mangiato e si sono saziati e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio, la
loro brama non è stata delusa.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico, fa’ che ricerchiamo sempre
quei beni che ci danno la vera vita. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Al termine di questo giorno, o Padre, sii misericordioso con me peccatore. La
luce è tramontata; la morte si avvicina; che mi giova guadagnare il mondo
intero, se poi perdo me stesso? Il Figlio tuo unigenito ha versato il suo sangue
perché non perdessi me stesso: che il suo sacrificio non sia vano. Perdonami se
oggi mi sono vergognato di Cristo e delle sue parole davanti a questa
generazione adultera e perversa.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
22 febbraio 2014 – Sabato
Cattedra di San Pietro
6.a Tempo Ordinario - P
PREGHIERA DEL MATTINO
Preghiamo lo Spirito Santo affinché la Chiesa sia pronta su questa terra ad
offrire la sua vita per gli uomini e a lasciarsi ferire come ha fatto il Signore.
Pronta ad offrirsi per la miseria del mondo; affinché venga il regno di Dio. Noi
ti preghiamo: fa’ che giunga presto il giorno in cui potremo indirizzarti le
nostre preghiere e servirti d’un solo cuore e d’un solo spirito nella pace e
nell’amore del corpo di Cristo.
ANTIFONA D’INGRESSO
Dice il Signore a Simon Pietro: “Io ho pregato per te, che non venga meno la
tua fede, e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli”. (Lc 22,32)
COLLETTA
Concedi, Dio onnipotente, che tra gli sconvolgimenti del mondo non si turbi la
tua Chiesa, che hai fondato sulla roccia con la professione di fede dell’apostolo
Pietro. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (1Pt 5,1-4)
Compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero.
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro,
testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve
manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non
perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse,
ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma
facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete
la corona della gloria che non appassisce.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 22)
R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Su pascoli erbosi il Signore mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino,
a motivo del suo nome. R.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza. R.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. R.
Sì, bontà e felicità mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. R.
CANTO AL VANGELO (Mt 16,18)
R. Alleluia, alleluia.
Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
R. Alleluia, alleluia.
VANGELO (Mt 16,13-19)
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai
suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?».
Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o
qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?».
Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né
sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli.
E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le
potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà
legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Parola del Signore.
OMELIA
La gente parla di Gesù; essa è d’accordo sul fatto che egli sia potente, come i
profeti che Dio ha mandato un tempo. È l’opinione della gente che giudica da
sé, senza lasciarsi condurre dallo Spirito di Dio.
Un sondaggio tra i discepoli - Simon Pietro è il loro portavoce - dà un altro
risultato: No, Gesù non è un semplice profeta! Egli è il Messia, colui che si
attendeva fin dall’antichità, è il santo Salvatore. Non è un uomo, ma il Figlio di
Dio. Questa risposta supera tutto ciò che gli uomini sono in grado di concepire
da soli. La professione di fede di Pietro è la rivelazione di Dio. Questa risposta
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Letture quotidiane – febbraio 2014
dettata dalla fede vale a Pietro il privilegio di diventare il fondamento della
Chiesa di Gesù Cristo. Essa vive ancora oggi grazie a coloro per i quali la parola
della rivelazione di Dio ha più valore di ogni conoscenza umana. Simon Pietro
è il primo al quale Dio affidi la chiave della fede: ciò che egli farà o disferà sulla
terra, ciò che riceverà o rifiuterà, sarà anche in Cielo. Così egli è responsabile
della salvezza di molti uomini: perché cresca una comunità sulla quale le
potenze degli inferi non abbiano presa.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, le offerte della tua Chiesa, e fa’ che riconosca nell’apostolo
Pietro il maestro che ne conserva integra la fede e il pastore che la guida
all’eredità eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Pietro disse a Gesù: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Gesù rispose:
“Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. (Mt 16,16.18)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che nella festa dell’apostolo Pietro ci hai nutriti del corpo e del sangue
di Cristo, fa’ che la partecipazione ai doni della salvezza sia per noi sacramento
di unità e di pace. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Signore, come Giuseppe tu fosti spogliato dai tuoi stessi fratelli della tunica
ideale della gloria con la quale il Padre aveva rivestito il suo Figlio prediletto.
Come lui sei rimasto nell’oscurità della tomba senza che la morte eterna ti
abbia toccato, poiché tu sei la vita e il Padre ti ha destinato ad essere il
primogenito di una moltitudine di fratelli per salvarli dalla fame spirituale in
questo paese di schiavitù, in cui abbiamo fame di te. I vignaioli, come i fratelli
di Giuseppe, hanno detto: “uccidiamolo”, ma tu non hai voluto che il tuo santo
vedesse la corruzione, salvando anche noi dalla morte eterna.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
23 febbraio 2014 – Domenica
S. Policarpo (m)
7.a Tempo Ordinario - III
PREGHIERA DEL MATTINO
O Dio, nostro creatore e redentore, attraverso il tuo continuo perdono a coloro
che si smarriscono nei tuoi sentieri, tu accordi anche la vita dell'anima e del
corpo. Stendi la tua mano su di noi, poveri paralitici colmi di errori. Così il tuo
perdono ci condurrà di nuovo a te, la nostra persona tumefatta riprenderà
vigore, e noi potremo camminare verso la gloria che tu ci prometti.
ANTIFONA D’INGRESSO
Confido, Signore, nella tua misericordia. Gioisca il mio cuore nella tua
salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato.
COLLETTA
O Dio, che nel tuo Figlio spogliato e umiliato sulla croce hai rivelato la forza
dell’amore, apri il nostro cuore al dono del tuo Spirito e spezza le catene della
violenza e dell’odio, perché nella vittoria del bene sul male testimoniamo il tuo
vangelo di pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Lv 19,1-2.17-18)
Ama il tuo prossimo come te stesso.
Dal libro del Levitico
Il Signore parlò a Mosè e disse: Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo
loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il
tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui.
Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma
amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 102)
R. Il Signore è buono e grande nell’amore.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. R.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia. R.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe. R.
Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono. R.
SECONDA LETTURA (1Cor 3,16-23)
Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
Dal libro del Levitico
Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?
Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio
di Dio, che siete voi.
Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si
faccia stolto per diventare sapiente,
perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti:
Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia.
E ancora: Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani.
Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo,
Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro!
Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Chi osserva la parola di Gesù Cristo,
in lui l’amore di Dio è veramente perfetto.
R. Alleluia.
VANGELO (Mt 5,38-48)
Amate i vostri nemici.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: ”Avete inteso che fu detto: Occhio
per occhio e dente per dente.
Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla
guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e
toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico.
Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano,
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Letture quotidiane – febbraio 2014
affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui
cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno
così anche i pubblicani?
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non
fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.
Parola del Signore.
OMELIA
La legge del taglione era rivolta a far sentire sulla pelle del colpevole quanto
aveva fatto ad un altro. Era un principio punitivo che conteneva in sé un
insegnamento, certo primitivo, ma pur sempre necessario rispetto allo
scatenarsi della vendetta omicida (Cf. Gn 4,23s). La regola “occhio per occhio,
e dente per dente” viene portata a compimento abolendo la parità di violenza
fisica della punizione, per puntare direttamente sull'appello alla coscienza. Ad
uno schiaffo non si deve rispondere con uno schiaffo. Gesù colpito da una
guardia con uno schiaffo non gli ridà uno schiaffo, ma gli rivolge un fortissimo
appello alla coscienza (Gv 18,22). E' la coscienza che deve essere sollecitata nel
colpevole, non per inchiodarlo nel tormento di un perenne rimorso senza via
d'uscita, come spesso si tenta di fare con le invettive lanciate sui colpevoli alle
porte dei tribunali, ma perché giunga a ravvedersi nel profondo del cuore.
Gesù non ci invita ad un distacco passivo dal colpevole per una forma di sottile
di disprezzo, ma ad un agire positivo. Il “porgi l'altra guancia” è certamente
un'immagine, un'immagine rivolta a far superare la legge del taglione, ma
contiene anche il messaggio di una positività verso l'altro.
Ma a quali situazioni Gesù guarda, perché non può ridursi a semplice
immagine il porgere l'altra guancia? Guarda ai suoi seguaci colpiti, umiliati,
schiaffeggiati a causa della sua fede in lui. Guarda quando uno che crede in lui
riceve uno schiaffo, perché, mosso da carità, si è esposto a difesa di un debole
che viene colpito. Pensiamo all'Ordine dei Mercedari che prevedeva la carità di
darsi schiavi ai turchi affinché altri venissero liberati. Pensiamo a san
Massimiliano Kolbe che si presenta per sostituire un uomo preso da
disperazione perché condannato a morire di fame e di sete.
Gesù non abolisce la legittima difesa, poiché essa è una dura necessità di
questo povero mondo, ma non vuole che sia intrisa di odio. E se l'odio volesse
attaccare il bene supremo dell'amore presente nel cuore di un discepolo di
Cristo, se volesse mettere alla prova la sua capacità di durare nell'amare, se
volesse spegnere in lui l'amore, l'amore invece crescerà accettando tormenti e
umiliazioni. L'amore non può mai spegnersi. Se davanti ad un discepolo si para
una croce a sbarrargli il cammino, l'amore gli darà la forza di prendere sulle
spalle quella croce e procedere, e l'amore crescerà poiché la croce fa crescere
l'amore.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
L'avidità degli uomini può usare del potere giudiziario di un tribunale per
estorcere ad un povero una tunica, facendola passare come pegno dovuto per
un prestito di denaro non restituito. Una situazione fatta apposta per
sgomentare, frustrare, maledire. Il dare anche il mantello non è segno di viltà,
ma di rinuncia all'ira, alla rabbia, allo sdegno, per affidarsi a Dio. Il dare il
mantello non è gesto di disprezzo rabbioso, né azione irresponsabile, ma
manifestazione di fiducia in Dio che provvederà ben presto (Cf. Es 22,26). Tale
testimonianza di paziente fiducia scuoterà la coscienza dell'estorsore che potrà
giungere a ravvedersi.
Chiaro che Gesù presenta dei casi tipo per un insegnamento che vale
universalmente. Ora c'è il caso di essere costretti a servire un oppressore che
impone che si porti il peso della sua merce. Era il caso dei soldati romani che
spesso obbligavano ebrei a trasportare gravi pesi. Gesù dice che non bisogna
lasciarsi prendere dall'ira, dalla rabbia, dalla maledizione, quando si è
sottoposti a tale umiliante sopruso, ma, al contrario, bisogna disporre l'animo
alla pazienza come se si dovessero fare due miglia, anziché una. Il portare il
carico rinunciando all'ira, all'odio, all'astio diventerà un appello alla coscienza
dell'oppressore, un invito a considerare il perché di tanta dignitosa
mansuetudine.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, quest'offerta espressione della nostra fede; fà che dia gloria al
tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Annunzierò tutte le tue meraviglie. Io te gioisco ed esulto, canto inni al tuo
nome, o Altissimo.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti
noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONE
“Amerai il tuo prossimo” è comandamento scritto nel libro del Levitico (19,18).
L'amore verso il prossimo era circoscritto verso il proprio connazionale, verso
l'alleato, ma non verso il nemico; tuttavia, “Odierai il tuo nemico” non si trova
scritto da nessuna parte della Scrittura, sebbene la sostanza si ritrovi nel
quadro della guerra santa contro le città della Palestina.
L'odio verso il nemico non era di cieca brutalità, poiché era supportato da un
compito di giustizia da compiere contro gli empi. Gesù abolisce radicalmente
l'odio verso il nemico, verso l'empio, verso il persecutore. Al contrario, bisogna
amare i nemici per avere un amore universale che superi l'amore verso
connazionali, alleati e amici.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
Amare chi ci ama non è fare niente di straordinario che demarchi
profondamente l'agire pagano da quello cristiano. Il cuore deve essere duro
contro il male, ma non contro il persecutore di fronte al quale bisogna porsi
con la nobiltà conferita dalla fortezza della fede e dell'amore.
Il compito di giustizia da attuare verso gli empi è segnato dalla giustizia del
Cristo che ha espiato i nostri peccati, cosicché ogni uomo ha al suo attivo la
salvezza operata da Cristo. La giustizia da compiere presso gli empi è quella di
annunciare Cristo, testimoniare Cristo.
Al posto della giustizia punitiva operata dalle armi si ha la giustizia di
misericordia operata dalla croce di Cristo. Il mondo sarà portato alla pace,
quella vera, non dalle armi, ma dalla partecipazione alla passione di Cristo.
Portare la pace nel mondo era il desiderio di san Paolo, come di tutti i santi,
come deve essere il nostro. Per questo disegno di pace Paolo non esitava a
partecipare ai patimenti di Cristo, nel dono di completarli, come dice nella
lettera ai Colossesi (1,24): “Do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo,
manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa”. Chiesa che deve
crescere nella santità ed estendersi nel contempo a tutte le genti. Il mondo è
ostile, trama agguati e violenze, verbali o meno, contro chi annuncia l'amore,
perché il mondo odia l'amore, ma Dio protegge sempre la Chiesa, ogni
cristiano che sia veramente tale, come abbiamo ascoltato: “Egli fa cadere i
sapienti per mezzo della loro astuzia” e anche “Il Signore sa che i progetti dei
sapienti sono vani”. La Chiesa procede portando la croce, non avanza senza la
croce. Portare la croce è certo il risultato di tutte le virtù, ed è la forza per
cambiare il mondo. Certo, “Prudenti come i serpenti e semplici come le
colombe” (Mt 10,16) ci dice il Signore al riguardo degli uomini, per non cadere
nei loro tranelli, nei loro raggiri; ma pur prudenti non dobbiamo mai sottrarci
alla croce, sotto pretesto di poter portare, senza danni, ugualmente Cristo nel
mondo. Quanti prudenti la cui prudenza è viltà! Quanti vedendo gli eroi di
Cristo sotto le croce pensano che hanno fatto l'errore di non essere prudenti.
La prudenza usata per scansare la croce è perdente, sterile, carnale.
L'abbracciare la croce non porta a sconfitta, a fallimento. Grandi gli orizzonti
che ci stanno davanti, grande l'impresa che dobbiamo compiere: quella di
portare a Cristo il mondo con la forza dell'amore, testimoniato con
l'accettazione della croce. Amen. Ave Maria. Vieni, Signore Gesù.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
24 febbraio 2014 – Lunedì
S. Edilberto re
7.a Tempo Ordinario - III
PREGHIERA DEL MATTINO
La vera saggezza è misericordiosa ed è feconda di opere buone. Concedici,
Signore, il dono della saggezza, affinché anche noi vediamo come vedi tu,
pensiamo come pensi tu e soprattutto amiamo come ami tu. Allora
collaboreremo in modo più efficace all’opera della redenzione. Sapremo cosa
hai posto nel nostro cuore e, riconoscendo le nostre debolezze, ricorreremo di
più a te, Sapienza eterna del Padre, e comprenderemo così che vi sono demoni
che si scacciano solo con la preghiera, con un’unione completa con te.
ANTIFONA D’INGRESSO
Confido, Signore, nella tua misericordia. Gioisca il mio cuore nella tua
salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato. (Sal 13,6)
COLLETTA
Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello
Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e
attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Gc 3,13-18)
Se avete nel vostro cuore spirito di contesa, non vantatevi.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Fratelli miei, chi tra voi è saggio e intelligente? Con la buona condotta mostri
che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza. Ma se avete nel vostro
cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non dite menzogne
contro la verità.
Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrestre, materiale, diabolica;
perché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive
azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite,
arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera.
Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di
giustizia.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 18)
R. I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
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Letture quotidiane – febbraio 2014
rende saggio il semplice. R.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. R.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. R.
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore. R.
CANTO AL VANGELO (cf. 2Tm 1,10)
R. Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostre Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 9,14-29)
Credo, Signore: aiutami nella mia incredulità.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni scesero dal monte] e
arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che
discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed
egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose:
«Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo
afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto
ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro:
«O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò
sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli,
caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto
tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha
buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi
pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi
crede».Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia
incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli:
«Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando
e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti
dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in
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Letture quotidiane – febbraio 2014
piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non
siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non
si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
Parola del Signore.
OMELIA
Gli indemoniati dei tempi moderni sono molto più numerosi di quanto si possa
immaginare. Basta vedere il numero via via crescente di guerre, torture,
violenze, furti, odio, traffici di droga, imbrogli di ogni genere e corsa al denaro.
Questi indemoniati operano attivamente nel mondo, e i discepoli di Gesù
Cristo dichiarano di non poter esorcizzarli. Invece Gesù ci dice: “Questa specie
di demoni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera”. La
domanda che ci si deve porre è allora questa: “Sono o no un uomo o una donna
di preghiera?”.
Per facilitare la preghiera, Cristo ha istituito i sacramenti. Ma i sacramenti
ricevuti senza adesione interiore non sono di grande utilità: diventerebbero
quasi dei riti magici. Se, ricevendo l’assoluzione, non mi pentissi sinceramente,
se non cambiassi il mio essere nell’intimo, essa non mi farebbe un effetto
diverso da un segno qualsiasi.
Per tornare al Vangelo, vediamo che un uomo pieno d’odio verso il prossimo è
un uomo il cui cuore è minacciato dalla presenza di un serpente. È posseduto
da questo odio. Se prega e si pente in modo sincero, come san Pietro, allora il
serpente viene scacciato. Ma se, nel segreto del cuore, continua a odiare, pur
parlando di carità, di perdono e di misericordia, offusca irrimediabilmente
l’immagine di Dio che ha in sé dal battesimo.
Io piango sul nostro mondo posseduto, proprio come Gesù ha pianto su
Gerusalemme. Piango nel vederlo cercare la verità lontano dalla sua vera fonte,
e perdersi nelle illusioni. Eppure, l’uomo ha sete di assoluto. Ha sete, sete, sete,
e tenta di dissetarsi a pozzi ormai secchi, mentre la fonte d’acqua pura è in noi,
mediante la presenza di Gesù, e basterebbe aprirgli un po’ la porta dei nostri
cuori. Uniamoci ai santi e a tutti gli esseri di preghiera, per scacciare il
demonio dal nostro mondo.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, quest’offerta espressione della nostra fede; fa’ che dia gloria al
tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Annunzierò tutte le tue meraviglie. In te gioisco ed esulto, canto inni al tuo
nome, o Altissimo.
(cf. Sal 9,2-3)
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Letture quotidiane – febbraio 2014
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti
noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Il comandamento del Signore è limpido, e illumina lo sguardo. Tu sei venuto
per darci la vita e per darci la vita in abbondanza. Io voglio vivere sempre di
più la tua vita, vedere sempre di più con i tuoi occhi, unire il ritmo del mio
cuore al tuo. Signore, io ti amo, vieni in aiuto di questo mio amore con
l’effusione della tua sapienza, affinché io possa provare e vedere quanto tu sei
buono, quanto sei mite ed umile di cuore.
Prendimi, mio Dio, posami, con san Giovanni, sul tuo cuore come un sigillo.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
25 febbraio 2014 – Martedì
S. Cesario
7.a Tempo Ordinario - III
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, abbiamo sentito le tue parole così spesso, che l’abitudine ne ha
occultato la potenza. Noi tutti, battezzati nella tua morte e risurrezione, siamo
capaci di capire l’annuncio della tua passione, che invece risultava
incomprensibile ai tuoi discepoli. E, nonostante ciò, di che cosa parliamo lungo
la via? Mentre la tua agonia prosegue fino alla fine del mondo, mentre tu hai
sete, mentre sei imprigionato, mentre sei insultato nell’infanzia infelice, a che
cosa pensiamo? Noi abbiamo dimenticato che tu hai rovesciato una volta per
sempre la scala dei valori.
ANTIFONA D’INGRESSO
Confido, Signore, nella tua misericordia. Gioisca il mio cuore nella tua
salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato. (Sal 13,6)
COLLETTA
Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello
Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e
attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Gc 4,1-10 )
Voi chiedete e non ottenete perché chiedete male.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Fratelli miei, da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non
vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra?
Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non
riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete;
chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre
passioni. Gente infedele! Non sapete che l’amore per il mondo è nemico di
Dio?
Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio. O forse
pensate che invano la Scrittura dichiari: «Fino alla gelosia ci ama lo Spirito,
che egli ha fatto abitare in noi»? Anzi, ci concede la grazia più grande; per
questo dice: Dio resiste ai superbi, agli umili invece dà la sua grazia.
Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da
voi. Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Peccatori, purificate le vostre
mani; uomini dall’animo indeciso, santificate i vostri cuori. Riconoscete la
vostra miseria, fate lutto e piangete; le vostre risa si cambino in lutto e la vostra
allegria in tristezza. Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà.
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Parola di Dio.
Letture quotidiane – febbraio 2014
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 54)
R. Affida al Signore il tuo peso ed egli ti sosterrà.
«Chi mi darà ali come di colomba
per volare e trovare riposo?
Ecco, errando, fuggirei lontano,
abiterei nel deserto.
In fretta raggiungerei un riparo
dalla furia del vento, dalla bufera». R.
Disperdili, Signore, confondi le loro lingue.
Ho visto nella città violenza e discordia:
giorno e notte fanno la ronda sulle sue mura. R.
Affida al Signore il tuo peso
ed egli ti sosterrà,
mai permetterà che il giusto vacilli. R.
CANTO AL VANGELO (Gal 6,14)
R. Alleluia, alleluia.
Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore,
per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 9,30-37)
Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia
il servitore di tutti.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non
voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro:
«Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo
uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non
capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate
discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano
discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro:
«Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro:
«Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi
accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.
OMELIA
Poveri discepoli! Quanto hanno bisogno ancora di “camminare” spiritualmente
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Letture quotidiane – febbraio 2014
per essere degni di chiamarsi discepoli!
Gesù parla loro di avvenimenti decisivi che riguardano la storia della salvezza e
l’avvenire del mondo, ed essi non pensano che alla loro gloria! Come è prosaico
il loro discorso! Cercano di essere apprezzati, lodati, gratificati in vita. Ma era
davvero questo a cui miravano seguendo Gesù? Egli parlava di risurrezione, di
vita eterna, ed essi pensavano ad essere elogiati sulla terra. Secondo un detto
libanese, direi che lui era in una valle ed essi in un’altra.
Ma Gesù non dispera: li accetta come sono; crede nella loro trasformazione. Sa
che bisogna andarci piano e insegna loro con pazienza come a dei bambini,
partendo da immagini, da parabole, da esempi a loro familiari. E, del tutto
spontaneamente, prende in braccio un bambino: “Chi non accoglie il regno di
Dio come un bambino...”. Tutti sanno che un bambino ama senza riserve, senza
calcolo, che è spontaneo e fiducioso, che si affida completamente alle braccia
dei genitori e che non li cambierebbe per niente al mondo, che è attratto dal
bello, che ciò che è meraviglioso gli sembra naturale.
I discepoli capiranno così che la vera grandezza consiste nel ridiventare piccoli,
nel donare tutto agli altri, nel soffrire per gli altri, nel dimenticare se stessi per
gli altri e nel morire per gli altri. Non solo Cristo l’ha fatto per noi, ma, con lui,
migliaia di cristiani hanno dato tutto fino alla loro vita. È questo che fa la
santità della Chiesa.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, quest’offerta espressione della nostra fede; fa’ che dia gloria al
tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Annunzierò tutte le tue meraviglie. In te gioisco ed esulto, canto inni al tuo
nome, o Altissimo.
(cf. Sal 9,2-3)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti
noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
“Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome...”. Noi ti preghiamo,
Signore, per ogni bambino che nasce, affinché sia accolto nel nome di Cristo
come il figlio stesso di Dio, come una visita del Padre. Fa’ che ognuno di questi
bambini si senta salutato da un “Benedetto colui che viene nel nome del
Signore”. Fa’ che un canto di ringraziamento saluti ogni nascita. Ecco il primo
dei diritti dell’uomo nuovo, ecco la sua dignità di figlio di Dio riconosciuta,
ecco Gesù accolto fra i suoi.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
26 febbraio 2014 – Mercoledì
S. Romeo
7.a Tempo Ordinario - III
PREGHIERA DEL MATTINO
“La sapienza esalta i suoi figli e si prende cura di quanti la cercano. Chi l’ama,
ama la vita”. Ti rendo grazie, Signore, questa mattina, per la felicità che provo
sapendo di appartenere a te, per il piacere che provo nella preghiera e per la
gioia che provo nella percezione della tua luce increata, luce più reale di quella
del giorno che pure è tanto bella. Amo la vita, Signore, e tu sei la vita, presente
negli sguardi e in tutte le cose umane come nel ritmo dei giorni e nello
scintillare delle stelle. Ti rendiamo grazie, Gesù, Sapienza di Dio.
ANTIFONA D’INGRESSO
Confido, Signore, nella tua misericordia. Gioisca il mio cuore nella tua
salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato.
COLLETTA
Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello
Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e
attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Gc 4,13-17)
Non sapete quale sarà domani la vostra vita. Dovreste dire invece: “Se il
Signore vorrà”.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Ora [mi rivolgo] a voi, che dite: «Oggi o domani andremo nella tal città e vi
passeremo un anno e faremo affari e guadagni», mentre non sapete quale sarà
domani la vostra vita! Siete come vapore che appare per un istante e poi
scompare.
Dovreste dire invece: «Se il Signore vorrà, vivremo e faremo questo o quello».
Ora invece vi vantate nella vostra arroganza; ogni vanto di questo genere è
iniquo.
Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 48)
R. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Ascoltate questo, popoli tutti,
porgete l’orecchio, voi tutti abitanti del mondo,
voi, gente del popolo e nobili,
ricchi e poveri insieme. R.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
Perché dovrò temere nei giorni del male,
quando mi circonda la malizia
di quelli che mi fanno inciampare?
Essi confidano nella loro forza,
si vantano della loro grande ricchezza. R.
Certo, l’uomo non può riscattare se stesso
né pagare a Dio il proprio prezzo.
Troppo caro sarebbe il riscatto di una vita:
non sarà mai sufficiente
per vivere senza fine e non vedere la fossa. R.
Vedrai infatti morire i sapienti;
periranno insieme lo stolto e l’insensato
e lasceranno ad altri le loro ricchezze. R.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 9,38-40)
Credo, Signore: aiuta la mia incredulità.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che
scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci
seguiva».
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un
miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di
noi è per noi».
Parola del Signore.
OMELIA
La scelta del discepolo Giovanni è chiara: siamo noi i discepoli! Siamo i
detentori della verità! Siamo solo noi che possiamo dire di essere di Cristo! Ed
il maestro invece, lui che è la verità, apre anche all'altro. Forse anche lui ha
avuto la Grazia, forse anche a lui Dio ha voluto dare i suoi doni. Perché porre
limiti all'azione di Dio? Perché porre limiti alla presenza del Signore sulla
terra? Il regno di Dio è un grande albero che, pur iniziato in sordina, ora
accoglie gli uccelli che vanno e vengono, volano e vi fanno i loro nidi in libertà.
Non è una voliera con rigidi confini e stretti legami. Il regno di Dio è
liberazione!
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Letture quotidiane – febbraio 2014
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, quest'offerta espressione della nostra fede; fà che dia gloria al
tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Annunzierò tutte le tue meraviglie. Io te gioisco ed esulto, canto inni al tuo
nome, o Altissimo.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti
noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Signore, affidiamo a te i disperati, i suicidi. Rivelati a loro, svela loro il senso
della vita, fa’ loro capire che la loro non è vera vita e che la morte a cui aspirano
non può liberarli da quel morire continuo che è il vivere senza di te.
Chi ci darà la felicità? Mostraci il tuo volto, fallo risplendere nella nostra vita
affinché diventiamo testimoni della felicità di appartenere a te e
dell’intangibile gioia dei poveri.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
27 febbraio 2014 – Giovedì
S. Leandro
7.a Tempo Ordinario - III
PREGHIERA DEL MATTINO
La mortificazione non è una realtà superata, ma è più che mai necessaria in un
universo in cui regna la morte. Si tratta di restituire alla morte quanto
appartiene alla morte, affinché la vita penetri queste zone necrotizzate
dell'essere. Chi rinuncia allo sguardo impuro non perde la vista, il suo corpo
viene anzi illuminato da una luce pura, proprio come il monaco che rinuncia al
mondo non perde il mondo, ma lo assorbe nella sua solitudine e,
completamente staccatosi da esso, lo offre a Dio in una preghiera libera.
Concedici, Signore, il desiderio della mortificazione.
ANTIFONA D’INGRESSO
Confido, Signore, nella tua misericordia. Gioisca il mio cuore nella tua
salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato.
COLLETTA
Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello
Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e
attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Gc 5,1-6)
Il salario dei lavoratori che voi non avete pagato grida, e le loro proteste sono
giunte alle orecchie del Signore onnipotente.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le
vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro
oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà
ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori
per gli ultimi giorni!
Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi
non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte agli orecchi del
Signore onnipotente.
Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il
giorno della strage. Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha
opposto resistenza.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 48)
R. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
Questa è la via di chi confida in se stesso,
la fine di chi si compiace dei propri discorsi.
Come pecore sono destinati agli inferi,
sarà loro pastore la morte. R.
Scenderanno a precipizio nel sepolcro,
svanirà di loro ogni traccia,
gli inferi saranno la loro dimora.
Certo, Dio riscatterà la mia vita,
mi strapperà dalla mano degli inferi. R.
Non temere se un uomo arricchisce,
se aumenta la gloria della sua casa.
Quando muore, infatti, con sé non porta nulla
né scende con lui la sua gloria. R.
Anche se da vivo benediceva se stesso:
«Si congratuleranno, perché ti è andata bene»,
andrà con la generazione dei suoi padri,
che non vedranno mai più la luce. R.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Accogliete la parola di Dio
non come parola di uomini,
ma qual è veramente, come parola di Dio.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 9,41-50)
È meglio per te entrare nella vita con una man sola, anziché con le due mani
andare nella Geenna.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiunque vi darà da bere un
bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non
perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio
per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel
mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella
vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel
fuoco inestinguibile.
E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella
vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna.
E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel
regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella
Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco.
Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete
sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».
Parola del Signore.
OMELIA
Il Salvatore non solo ci fa varcare la soglia dalla morte alla vita, investendoci
del suo Spirito nel battesimo, ma continua ad essere presente in noi per mezzo
della santa Eucaristia e, se per sventura ci allontaniamo da lui, egli, proprio
come il padre del figliol prodigo, rimane ad aspettarci, per dirci che ci perdona,
per dirci che ci ama, per festeggiare il nostro ritorno e il nostro sincero
pentimento.
Dare un bicchiere d’acqua... dare un po’ di calore, un po’ d’amore, un po’ di
gioia, un po’ di pace, un po’ di presenza che evochino in chi li riceve la presenza
dello Spirito di Gesù. Che magnifica ricompensa per ogni ministro volontario
di un sacramentale informale, di questo bicchiere d’acqua dato ai battezzati in
Cristo. E ancora, se i battezzati o i non battezzati, consapevoli dell’identità di
ministri di Cristo, ordinati o no, danno aiuto e assistenza al prossimo, Cristo li
ripagherà, poiché essi saranno associati a lui nel suo ministero dell’amore.
Ricordiamo che sant’Agostino vedeva Cristo nel buon samaritano.
Il sale dell’amore, finché tiene in vita il bel fiore dell’amore, non perisce e dà
sapore a tutto quanto assumiamo. Ma se il sale dell’amore perde sapore, se
perde cioè l’amore, non c’è al mondo nessun amore che possa ridargli sapore,
in quanto ha rifiutato l’unico amore che poteva dargli sapore.
Battezzati, voi avete ricevuto lo Spirito d’amore. Che cosa ne avete fatto? Che
cosa ne fate?
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, quest'offerta espressione della nostra fede; fà che dia gloria al
tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Annunzierò tutte le tue meraviglie. Io te gioisco ed esulto, canto inni al tuo
nome, o Altissimo.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti
noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
Nella libertà dello Spirito che sorpassa ogni legge poiché instaura la legge
dell'amore, ogni cosa è permessa, ma in questa libertà, che ci fa crescere in Dio,
si stabilisce un ordine di priorità. Non tutto costruisce e forma il corpo. A volte
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Letture quotidiane – febbraio 2014
la nostra libertà luminosa può diventare oggetto di scandalo, può cioè far
cadere chi è ancora piccolo. Immensa è la gioia della rinuncia e dell'offerta di
ciò che in sé non è cattivo, ma può creare sofferenza, e afflizione, e persino far
cadere un povero.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
28 febbraio 2014 – Venerdì
S. Romano abate
7.a Tempo Ordinario - III
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, ciò che tu unisci nello Spirito rimane unito per sempre. All'inizio del
mondo, separasti le acque che sono sopra il firmamento dalle acque sotto il
cielo, separasti la notte dal giorno. A partire da questa separazione tra la vita e
il nulla, non hai mai smesso di unire per la vita, che non torna mai indietro. Tu
non dividi mai poiché separeresti membra vive. Concedici di prendere parte
alla tua opera di creazione, concedici di capire che separare ciò che tu hai unito
(gli sposi fra loro, i bambini dai genitori) è uccidere o condannare a morte.
ANTIFONA D’INGRESSO
Confido, Signore, nella tua misericordia. Gioisca il mio cuore nella tua
salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato.
COLLETTA
Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello
Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e
attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (Gc 5,9-12)
Ecco, il giudice è alle porte.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il
giudice è alle porte.
Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno
parlato nel nome del Signore. Ecco, noi chiamiamo beati quelli che sono stati
pazienti. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte
finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di
compassione.
Soprattutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra e non fate
alcun altro giuramento. Ma il vostro «sì» sia sì, e il vostro «no» no, per non
incorrere nella condanna.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 102)
R. Misericordioso e pietoso è il Signore.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
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Letture quotidiane – febbraio 2014
non dimenticare tutti i suoi benefici. R.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia. R.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno. R.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe. R.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
La tua parola, Signore, è verità;
consacraci nella verità.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 10,1-12)
L’uomo non divida ciò che Dio ha congiunto.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, partito da Cafarnao, venne nella regione della Giudea e al
di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli
insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è
lecito a un marito ripudiare la propria moglie.
Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?».
Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa
norma.
Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo l’uomo
lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una
carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne.
Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento.
E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette
adulterio verso di lei;
e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Parola del Signore.
OMELIA
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Letture quotidiane – febbraio 2014
Gesù, Verbo di Dio fatto carne, non ci insegna forse che egli è nel Padre e il
Padre è in lui, e che pregherà il Padre di inviarci lo Spirito di verità? Non ha
forse pregato nel Getsemani perché noi fossimo una cosa sola, come lui e il
Padre sono una cosa sola? Gesù ci ricorda l'originaria analogia voluta da Dio:
Dio che è comunione (uno e trino) crea l'uomo a sua immagine, a immagine di
Dio lo ha creato (uno benché due... ed anche tre poiché il Signore è la loro
comunione).
La dottrina di Gesù riguardante il matrimonio è quella delle origini: non c'è
matrimonio senza comunione, comunione dei corpi, comunione degli spiriti e
dei cuori; ma corpo più spirito più cuore è in ebraico "Bachar", che significa
carne. Quando si dice che il Verbo si è fatto carne, non significa soltanto che il
Verbo si è rivestito del corpo di un uomo. No, significa anche che il Verbo ha
assunto tutta la condizione del "Bachar", corpo, spirito e cuore. Ma tale
"Bachar" non può vivere se non grazie allo spirito di Dio. Se se ne separa, come
Adamo ed Eva, sceglie la morte.
Comunione della carne, certo, ma essa è possibile solo dove sia presente lo
Spirito di Dio. In questo senso Gesù dice: "È lo Spirito che dà la vita, la carne
non giova a nulla" (Gv 6,63). L'adulterio consiste nel ripudiare lo spirito per la
carne. Ecco perché san Paolo scriverà ai cristiani di Corinto: "Non sapete che i
vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne
farò membra di una prostituta? Non sia mai! O non sapete voi che chi si unisce
alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo
solo. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito" (1Cor 6,15-17).
Ecco posti i principi. Per viverli abbiamo bisogno dello Spirito di Dio. Gesù
allora ci dice: "Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri
figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo
chiedono" (Lc 11,13).
Chiedete allora lo Spirito al Padre prima della scelta dello sposo o della sposa,
durante la decisione e dopo lo scambio delle promesse. In questo modo Cristo
si farà carne in voi per sempre, in una comunione, ad immagine di Dio uno e
trino.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, quest'offerta espressione della nostra fede; fà che dia gloria al
tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Annunzierò tutte le tue meraviglie. Io te gioisco ed esulto, canto inni al tuo
nome, o Altissimo.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti
noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore.
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Letture quotidiane – febbraio 2014
PREGHIERA DELLA SERA
Signore, come è grande il mistero trinitario dell'amore in cui ogni persona è
una, ma indivisibile dall'altra perché si dà ad essa! Come è bello il mistero
dell'unità del tuo corpo nell'unanimità dei cuori che tu hai unito grazie allo
Spirito! Come è bello il coro di voci così diverse eppure armoniosamente unite,
poiché tutte occupano il loro posto nel grande edificio del tuo tempio che
riecheggia della lode all'unico Dio, che si è unito alla sua amata creatura!
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Riferimenti
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