Letture quotidiane – febbraio 2014 LA PAROLA DEL MESE DI FEBBRAIO 2014 Testi quotidiani delle Sacre Scritture secondo il calendario liturgico della Chiesa Cattolica con rito romano *** Questo eBook è pubblicato dai curatori del sito www.LaParola.it da dove può essere scaricata liberamente. L’opera non ha un prezzo, tuttavia ha un costo! Se trovi quest’opera di un certo interesse e desideri che continuiamo a pubblicarla mensilmente, considera la possibilità di inviarci una donazione. Per maggiori informazioni, visita la pagina web: www.laparola.it/ebooks.php *** Pag. 1/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 1 febbraio 2014 – Sabato S. Verdiana, S. Severo 3.a Tempo Ordinario - III PREGHIERA DEL MATTINO La luce della fede si levi, Signore, nei nostri cuori per guidarci nella nostra traversata del mare burrascoso di questo mondo, nella nave della Chiesa, dove tu sei sempre presente. Fa’ che il timore e la paura non ci pervadano mentre navighiamo verso di te, anche se la nave della nostra vita viene brutalmente scossa dalla tempesta delle tentazioni. Che non venga mai a mancare la fiducia in te, perché tu sei presente nella Chiesa, e in ognuno di noi. ANTIFONA D’INGRESSO Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra; splendore e maestà dinanzi a lui, potenza e bellezza nel suo santuario. (Sal 96,1.6) COLLETTA Dio onnipotente ed eterno, guida i nostri atti secondo la tua volontà, perché nel nome del tuo diletto Figlio portiamo frutti generosi di opere buone. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA - (2Sam 12,1-7a.10-17) Ho peccato contro il Signore. Dal secondo libro di Samuele In quei giorni, il Signore mandò il profeta Natan a Davide e Natan andò da lui e gli disse: «Due uomini erano nella stessa città, uno ricco e l’altro povero. Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero, mentre il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina, che egli aveva comprato. Essa era vissuta e cresciuta insieme con lui e con i figli, mangiando del suo pane, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno. Era per lui come una figlia. Un viandante arrivò dall’uomo ricco e questi, evitando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso quanto era da servire al viaggiatore che era venuto da lui, prese la pecorella di quell’uomo povero e la servì all’uomo che era venuto da lui». Davide si adirò contro quell’uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore, chi ha fatto questo è degno di morte. Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non averla evitata». Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell’uomo! Così dice il Signore, Dio d’Israele: “La spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Uria l’Ittita”. Così dice il Signore: “Ecco, io sto per suscitare contro di te il male dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi Pag. 2/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 per darle a un altro, che giacerà con loro alla luce di questo sole. Poiché tu l’hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole”». Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai. Tuttavia, poiché con quest’azione tu hai insultato il Signore, il figlio che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa. Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Uria aveva partorito a Davide e il bambino si ammalò gravemente. Davide allora fece suppliche a Dio per il bambino, si mise a digiunare e, quando rientrava per passare la notte, dormiva per terra. Gli anziani della sua casa insistevano presso di lui perché si alzasse da terra, ma egli non volle e non prese cibo con loro. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 50) R. Crea in me, o Dio, un cuore puro. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. R. Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Insegnerò ai ribelli le tue vie e i peccatori a te ritorneranno. R. Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza: la mia lingua esalterà la tua giustizia. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. R. CANTO AL VANGELO (cf. Gv 3,16) R. Alleluia, alleluia. Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. R. Alleluia. VANGELO (Mc 4,35-41) Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono? + Dal Vangelo secondo Marco In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Pag. 3/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». Parola del Signore. OMELIA La barca con i discepoli e Gesù addormentato vicino al timone danno alla parabola un significato ecclesiale. La barca scossa dal vento e dalle onde è un’immagine della Chiesa che solca il mare tempestoso di questo mondo prima di raggiungere “l’altra riva”, scossa dalle difficoltà che giungono da tutte le parti. La sua fede in Gesù è la garanzia della sua serenità e della sua forza per non scoraggiarsi durante la traversata e non cessare di lottare malgrado le difficoltà. Perché è sempre Gesù che orienta la barca della sua Chiesa. Gesù dorme nella barca ma allo stesso tempo si mostra padrone e signore degli elementi materiali; e questi gli obbediscono. Egli si manifesta a noi come Dio fatto uomo. I discepoli, che non hanno potuto fare nulla contro gli elementi, contemplano, ammirati, come un uomo li domini. La Chiesa, cioè tutti noi che poniamo in Gesù tutta la nostra fede e la nostra fiducia, guidati da lui avanziamo con sicurezza fra le tempeste di questo mondo verso “l’altra riva”, dove raggiungeremo la pace e la tranquillità di Dio. PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli i nostri doni, Padre misericordioso, e consacrali con la potenza del tuo Spirito, perché diventino per noi sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Guardate al Signore e sarete raggianti, e il vostro volto non sarà confuso. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che in questi santi misteri ci hai nutriti col corpo e sangue del tuo Figlio, fa’ che ci rallegriamo sempre del tuo dono, sorgente inesauribile di vita nuova Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA In questa sera ti proclamiamo e ti confessiamo Signore di tutta la creazione, ma soprattutto ti proclamiamo e ti confessiamo Signore della nuova creazione per mezzo della tua morte e risurrezione. Accordaci di restare sempre fedeli alla tua Chiesa; così supereremo le difficoltà della nostra vita di credenti. Signore, salvaci, perché possiamo renderti gloria con tutti i tuoi santi nella nuova Gerusalemme. Pag. 4/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 2 febbraio 2014 – Domenica Presentazione del Signore (f) 4.a Tempo Ordinario - P PREGHIERA DEL MATTINO In questa festa della luce donami, o Signore, la fedeltà di Maria e la sua capacità di abbracciare la croce, la trasparenza della fede del vecchio Simeone e la capacità di parlare di te della profetessa Anna che ti offrì la sua vita nella lode e nel servizio. Aiuta oggi, o Signore, in modo particolare tutti i più anziani, rendili capaci di continuare a vivere in te, sapendo accettare con serenità il compiersi del tempo. Da’ a tutti la gioia della consapevolezza del cammino verso la Luce. ANTIFONA D’INGRESSO Abbiamo accolto, o Dio, la tua misericordia in mezzo al tuo tempio. Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode si estende ai confini della terra: di giustizia è piena la tua destra. (Sal 48,10-11) COLLETTA Dio onnipotente ed eterno, guarda i tuoi fedeli riuniti nella festa della Presentazione al tempio del tuo unico Figlio fatto uomo, e concedi anche a noi di essere presentati a te pienamente rinnovati nello spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Ml 3,1-4) Entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate. Dal libro del profeta Malachia Così dice il Signore Dio: “Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti. Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia. Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani”. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 23) R. Vieni, Signore, nel tuo tempio santo. Pag. 5/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Alzate, o porte, la vostra fronte, alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria. R. Chi è questo re della gloria? Il Signore forte e valoroso, il Signore valoroso in battaglia R. Alzate, o porte, la vostra fronte, alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria. R. Chi è mai questo re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria. R. SECONDA LETTURA (Eb 2,14-18) Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli. Dalla lettera agli Ebrei Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita. Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova. Parola di Dio. CANTO AL VANGELO (Lc 2,30.32) R. Alleluia, alleluia. I miei occhi han visto la tua salvezza: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele. R. Alleluia. VANGELO (Lc 2,22-40) I miei occhi hanno visto la tua salvezza. + Dal Vangelo secondo Luca Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Pag. 6/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. Parola del Signore. OMELIA Il vecchio Simeone, certo della promessa ricevuta, riconosce Gesù e la salvezza di cui il Cristo è portatore e accetta il compiersi della sua esistenza. Anche Anna, questa profetessa ormai avanti negli anni, che aveva però passato quasi tutta la sua vita in preghiera e penitenza riconosce Gesù e sa parlare di lui a quanti lo attendono. Anna e Simeone, a differenza di molti altri, capiscono che quel bimbo è il Messia perché i loro occhi sono puri, la loro fede è semplice e perché, vivendo nella preghiera e nell’adesione alla volontà del Padre, hanno conquistato la capacità di riconoscere la ricchezza dei tempi nuovi. Prima ancora di Simeone e Anna è la fede di Maria che permette all’amore di Dio per noi di tramutarsi nel dono offertoci in Cristo Gesù. Giovanni Paolo II nella “Redemptoris Mater” ci ricorda che “quello di Simeone appare come un secondo annuncio a Maria, poiché le indica la concreta dimensione storica nella quale il Figlio compirà la sua missione, cioè nell’incomprensione e nel dolore” (n. 16). Pag. 7/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli, o Padre, i nostri doni e guarda la tua Chiesa, che per tuo volere ti offre con gioia il sacrificio del tuo unico Figlio, Agnello senza macchia per la vita del mondo. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE I miei occhi hanno visto la salvezza, da te preparata davanti a tutti i popoli. (Lc 2,30-31) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che hai esaudito l’ardente attesa del santo Simeone, compi in noi l’opera della tua misericordia; tu che gli hai dato la gioia di stringere tra le braccia, prima di morire, il Cristo tuo Figlio, concedi anche a noi con la forza del pane eucaristico di camminare incontro al Signore, per possedere la vita eterna. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Signore, eccomi. Oggi mi sono liberato, almeno un poco, della tendenza egoista che mi spinge a dimenticarti, a comportarmi come se tu non esistessi, come se l’unico scopo della mia vita fosse il mio successo. Dopo il felice giorno del mio battesimo, tu abiti misteriosamente, silenziosamente con me e in me. Cosa sarei senza di te? Cosa potrei senza di te? Dove andrei senza di te? Te ne supplico, Signore, resta sempre in me. Pag. 8/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 3 febbraio 2014 – Lunedì S. Biagio (mf) 4.a Tempo Ordinario - IV PREGHIERA DEL MATTINO Signore Gesù, grazie per questo regalo di un nuovo giorno. Un regalo che viene ad aggiungersi ai tanti altri che ho ricevuto da te. Apri i miei occhi affinché io mi renda conto che tutto ciò che sono, che tutto ciò che ho viene da te. È dunque normale che tutto ciò che sono e possiedo lo metta al tuo servizio e al servizio del mio prossimo. Aiutami ad annunciare a coloro che incontrerò oggi “tutto ciò che tu, Signore, hai fatto per me nella tua misericordia”. ANTIFONA D’INGRESSO Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici da tutti i popoli, perché proclamiamo il tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47) COLLETTA Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta l’anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio, e vive e regna con te... PRIMA LETTURA - (2Sam 15,13-14.30; 16,5-13a) Fuggiamo dalle mani di Assalonne. Lasciate che Simei maledica, poiché glielo ha ordinato il Signore. Dal secondo libro di Samuele In quei giorni, arrivò un informatore da Davide e disse: «Il cuore degli Israeliti è con Assalonne». Allora Davide disse a tutti i suoi servi che erano con lui a Gerusalemme: «Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà dalle mani di Assalonne. Partite in fretta, perché non si affretti lui a raggiungerci e faccia cadere su di noi la rovina e passi la città a fil di spada». Davide saliva l’erta degli Ulivi, saliva piangendo e camminava con il capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo coperto e, salendo, piangeva. Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo della famiglia della casa di Saul, chiamato Simei, figlio di Ghera. Egli usciva imprecando e gettava sassi contro Davide e contro tutti i servi del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla sua destra e alla sua sinistra. Così diceva Simei, maledicendo Davide: «Vattene, vattene, sanguinario, malvagio! Il Signore ha fatto ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, al posto del quale regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di Assalonne, tuo figlio, ed eccoti nella tua rovina, perché sei un sanguinario». Allora Abisài, figlio di Seruià, disse al re: «Perché questo cane morto dovrà Pag. 9/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 maledire il re, mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!». Ma il re rispose: «Che ho io in comune con voi, figli di Seruià? Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: “Maledici Davide!”. E chi potrà dire: “Perché fai così?”». Poi Davide disse ad Abisài e a tutti i suoi servi: «Ecco, il figlio uscito dalle mie viscere cerca di togliermi la vita: e allora, questo Beniaminita, lasciatelo maledire, poiché glielo ha ordinato il Signore. Forse il Signore guarderà la mia afflizione e mi renderà il bene in cambio della maledizione di oggi». Davide e la sua gente continuarono il cammino. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 3) R. Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio! Signore, quanti sono i miei avversari! Molti contro di me insorgono. Molti dicono della mia vita: «Per lui non c’è salvezza in Dio!». R. Ma tu sei mio scudo, Signore, sei la mia gloria e tieni alta la mia testa. A gran voce grido al Signore ed egli mi risponde dalla sua santa montagna. R. Io mi corico, mi addormento e mi risveglio: il Signore mi sostiene. Non temo la folla numerosa che intorno a me si è accampata. R. CANTO AL VANGELO (Lc 7,16) R. Alleluia, alleluia. Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo. R. Alleluia. VANGELO (Mc 5,1-20) Esci, spirito impuro, da quest’uomo. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, Pag. 10/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare. I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati. Parola del Signore. OMELIA Questo episodio misterioso della liberazione di un posseduto è una parabola vivente che ci porta a riflettere sul posto che diamo ai beni materiali nella nostra vita. In questo passo del Vangelo, per tre volte, incontriamo il verbo “supplicare” usato nel rivolgersi a Gesù. In primo luogo sono gli spiriti malvagi - essi sono molte legioni - a supplicare Gesù di non cacciarli via da quella regione. In effetti, nel paese dei Geraseni, paese pagano, essi regnano padroni. Supplicano dunque Gesù di mandarli via sotto le sembianze di un branco di porci. E Cristo li esaudisce, perché per lui la liberazione di una persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio, è molto più preziosa dell’eventuale perdita di un branco. Duemila porci si precipitano nel mare: una tragedia per i Geraseni. Essi inviano dunque una delegazione a supplicare Gesù di andarsene dalla loro regione. Essi non sono disposti a sacrificare i loro beni materiali come riscatto per la liberazione di un uomo. Gesù, che predica che non si possono servire due padroni - Dio e il denaro -, è per loro un guastafeste. Essi preferiscono i loro beni a Gesù: lo supplicano di lasciare il loro paese. È triste vedere Gesù messo alla porta. Molto educatamente, ma messo alla porta. È vero che essi hanno una scusa: non sanno ciò che fanno, poiché sono pagani. È ancora più triste vedere oggi Gesù messo alla porta in un paese “cristiano”, da famiglie Pag. 11/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 “cristiane”, da persone che si dicono cristiane, ma che non sono disposte ad amare Dio più delle ricchezze. Noi siamo tra queste? Alla fine è il posseduto, una volta guarito, a supplicare: egli chiede a Gesù di poterlo seguire. Ma il Signore non accetta; lo manda in missione, a casa sua. Poiché non tutti coloro che hanno incontrato Cristo hanno la stessa vocazione. Ma tutti devono annunciare la misericordia del Signore. PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli con bontà, o Signore, questi doni che noi, tuo popolo santo, deponiamo sull’altare, e trasformali in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Fa’ risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto, e salvami per la tua misericordia. Che io non resti confuso, Signore, perché ti ho invocato. (Sal 31,17-18) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che per la forza di questo sacramento, sorgente inesauribile di salvezza, la vera fede si estenda sino ai confini della terra. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Signore, eccomi. Oggi mi sono liberato, almeno un poco, della tendenza egoista che mi spinge a dimenticarti, a comportarmi come se tu non esistessi, come se l’unico scopo della mia vita fosse il mio successo. Dopo il felice giorno del mio battesimo, tu abiti misteriosamente, silenziosamente con me e in me. Cosa sarei senza di te? Cosa potrei senza di te? Dove andrei senza di te? Te ne supplico, Signore, resta sempre in me. Pag. 12/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 4 febbraio 2014 – Martedì S. Gilberto 4.a Tempo Ordinario - IV PREGHIERA DEL MATTINO Signore, durante questa giornata, chi incontrerò? Incontrerò sicuramente la mia famiglia, alcuni amici, i colleghi di lavoro, la gente che incrocio abitualmente per la strada senza conoscerla. Farò forse altri incontri. Alcune persone ti conoscono e ti amano, sono molte, ma i più sono indifferenti, persino ostili. Alcuni addirittura si burlano di te. Tu mi dici: “Non temere, ma credi solamente”. Anche per loro tu sei venuto, ti sei fatto uomo. Che io sia oggi, per loro, colui attraverso il quale essi possano vederti. ANTIFONA D’INGRESSO Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici da tutti i popoli, perché proclamiamo il tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47) COLLETTA Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta l’anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio, e vive e regna con te... PRIMA LETTURA - (2Sam 18,9-10.14b.21a.24-25a.30-32; 19,1-3) Figlio mio, Assalonne! Fossi morto io invece di te! Dal secondo libro di Samuele In quei giorni, Assalonne s’imbatté nei servi di Davide. Assalonne cavalcava il mulo; il mulo entrò sotto il groviglio di una grande quercia e la testa di Assalonne rimase impigliata nella quercia e così egli restò sospeso fra cielo e terra, mentre il mulo che era sotto di lui passò oltre. Un uomo lo vide e venne a riferire a Ioab: «Ho visto Assalonne appeso a una quercia». Allora Ioab prese in mano tre dardi e li ficcò nel cuore di Assalonne, che era ancora vivo nel folto della quercia. Poi Ioab disse all’Etiope: «Va’ e riferisci al re quello che hai visto». Davide stava seduto fra le due porte; la sentinella salì sul tetto della porta sopra le mura, alzò gli occhi, guardò, ed ecco vide un uomo correre tutto solo. La sentinella gridò e l’annunciò al re. Il re disse: «Se è solo, ha in bocca una bella notizia». Il re gli disse: «Mettiti là, da parte». Quegli si mise da parte e aspettò. Ed ecco arrivare l’Etiope che disse: «Si rallegri per la notizia il re, mio signore! Il Signore ti ha liberato oggi da quanti erano insorti contro di te». Il re disse all’Etiope: «Il giovane Assalonne sta bene?». L’Etiope rispose: «Diventino come quel giovane i nemici del re, mio signore, e quanti insorgono contro di te Pag. 13/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 per farti del male!». Allora il re fu scosso da un tremito, salì al piano di sopra della porta e pianse; diceva andandosene: «Figlio mio Assalonne! Figlio mio, figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te, Assalonne, figlio mio, figlio mio!». Fu riferito a Ioab: «Ecco, il re piange e fa lutto per Assalonne». La vittoria in quel giorno si cambiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentì dire in quel giorno: «Il re è desolato a causa del figlio». Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 85) R. Signore, tendi l’orecchio, rispondimi. Signore, tendi l’orecchio, rispondimi, perché io sono povero e misero. Custodiscimi perché sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida. R. Pietà di me, Signore, a te grido tutto il giorno. Rallegra la vita del tuo servo, perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia. R. Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi t’invoca. Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce delle mie suppliche. R. CANTO AL VANGELO (Mt 8,17) R. Alleluia, alleluia. Cristo ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie. R. Alleluia. VANGELO (Mc 5,21-43) Fanciulla, io ti dico, alzati! + Dal Vangelo secondo Marco Essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E Pag. 14/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare. Parola del Signore. OMELIA Di fronte alla malattia e alla morte, tutte le differenze si attenuano. Ci sentiamo tutti uguali: ricchi e poveri, potenti e meschini, ebrei e pagani. È questa l’esperienza che fanno i due personaggi del vangelo di oggi. Giairo, capo della sinagoga, vede sua figlia morire senza poter fare nulla. La donna pagana, che soffre di emorragie, nonostante spenda tutti i suoi beni, non ha nessun miglioramento. La perdita della salute, la morte di un essere caro ci mettono di fronte alla nostra impotenza, alla nostra piccolezza, ai nostri limiti. Fortunati, dunque, coloro che si rendono conto di essere semplicemente delle “creature” che hanno bisogno del loro Creatore. Giairo e la donna pagana sanno farlo. Essi si rivolgono a Gesù, lo cercano e, ognuno a suo modo, compiono un gesto pieno d’umiltà. Il capo della sinagoga cade ai piedi del Maestro; la donna si accontenta di toccare leggermente il suo vestito. In entrambi i casi, il Signore commosso dalla loro fiducia vuole confermare questa fede. “Chi mi ha toccato?”, chiede Gesù. E la donna, che avrebbe ben preferito restare nell’anonimato della folla, si presenta, si getta ai suoi piedi: “La tua fede ti ha salvata”. A Giairo, che apprende all’improvviso che sua figlia è appena morta, egli dice: “La bambina non è morta, ma dorme”. Il Signore non si accontenta di essere gentile con due persone disperate; egli Pag. 15/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 vuole molto di più. Egli vuole la loro fede in lui, salvatore del mondo. Entrambi devono credere, avere la fede, nel bel mezzo dell’indifferenza e della incredulità. Essi devono credere controcorrente. Poiché gli stessi discepoli non comprendono perché Gesù possa essere “toccato” in modo diverso. E la folla si burla del Signore quando egli dice che la bambina dorme. I momenti di sofferenza e di dolore possono diventare momenti di grazia. Essi ci allontanano dalle nostre false certezze, dalla fiducia troppo grande in noi stessi e nei nostri mezzi umani. Ci ricordano la nostra condizione di creature, di figli di Dio, di redenti. Possono risvegliare la nostra fede e la nostra fiducia. Ci aiutano non solo a cercare di strappare una guarigione al Signore, ma soprattutto a rimetterci alla sua volontà, nelle mani del Padre. In questo senso l’“alzati” di Cristo alla piccola figlia di Giairo è un invito a superare il semplice fatto del miracolo che si compie in lei. Questo “alzati” si indirizza a noi: “Offrite voi stessi a Dio come vivi, tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio” (Rm 6,13). PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli con bontà, o Signore, questi doni che noi, tuo popolo santo, deponiamo sull’altare, e trasformali in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Fa’ risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto, e salvami per la tua misericordia. Che io non resti confuso, Signore, perché ti ho invocato. (Sal 31,17-18) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che per la forza di questo sacramento, sorgente inesauribile di salvezza, la vera fede si estenda sino ai confini della terra. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA “Chi mi ha toccato?”. Grazie, Signore, di permetterci di toccarti. Tu sei voluto restare nel sacramento dell’Eucaristia, con una presenza misteriosa, ma reale, fisica, palpabile. Tu hai voluto fare del tuo corpo uno strumento celeste, ma sensibile, che ci dà la forza di fare il nostro cammino terreno come veri discepoli. Fa’ che da questo contatto frequente con l’Ostia scaturisca una forza che guarisca le mie imperfezioni, le mie viltà, le mie paure. Signore, aumenta la mia fede. Pag. 16/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 5 febbraio 2014 – Mercoledì S. Agata (m) 4.a Tempo Ordinario - IV PREGHIERA DEL MATTINO Signore Gesù, tu sei nato falegname, figlio di un falegname e figlio di Maria, abitante di Nazaret. Tu ti sei incarnato per davvero, senza temere di “perdere il tuo tempo” nel corso di trent’anni di vita nascosta, sconosciuto da tutti. Non avevi dunque fretta di salvare il mondo? È questa vita nascosta, fedele, apparentemente inutile che salva il mondo. Quando bisogna salvare, parlare e agire, tu allora parli e agisci. Controcorrente, se ve n’è bisogno. Signore, nel corso di questa giornata, questa vita sia la mia vita. ANTIFONA D’INGRESSO Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici da tutti i popoli, perché proclamiamo il tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47) COLLETTA Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta l’anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio, e vive e regna con te... PRIMA LETTURA - (2Sam 24,2.9-17) Io ho peccato facendo il censimento; ma queste pecore che hanno fatto? Dal secondo libro di Samuele In quei giorni, il re Davide disse a Ioab, capo dell’esercito a lui affidato: «Percorri tutte le tribù d’Israele, da Dan fino a Bersabea, e fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della popolazione». Ioab consegnò al re il totale del censimento del popolo: c’erano in Israele ottocentomila uomini abili in grado di maneggiare la spada; in Giuda cinquecentomila. Ma dopo che ebbe contato il popolo, il cuore di Davide gli fece sentire il rimorso ed egli disse al Signore: «Ho peccato molto per quanto ho fatto; ti prego, Signore, togli la colpa del tuo servo, poiché io ho commesso una grande stoltezza». Al mattino, quando Davide si alzò, fu rivolta questa parola del Signore al profeta Gad, veggente di Davide: «Va’ a riferire a Davide: Così dice il Signore: “Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò”». Gad venne dunque a Davide, gli riferì questo e disse: «Vuoi che vengano sette anni di carestia nella tua terra o tre mesi di fuga davanti al nemico che ti insegue o tre giorni di peste nella tua terra? Ora rifletti e vedi che cosa io debba riferire a chi mi ha mandato». Davide rispose a Gad: «Sono in grande angustia! Ebbene, cadiamo Pag. 17/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini!». Così il Signore mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; da Dan a Bersabea morirono tra il popolo settantamila persone. E quando l’angelo ebbe stesa la mano su Gerusalemme per devastarla, il Signore si pentì di quel male e disse all’angelo devastatore del popolo: «Ora basta! Ritira la mano!». L’angelo del Signore si trovava presso l’aia di Araunà, il Gebuseo. Davide, vedendo l’angelo che colpiva il popolo, disse al Signore: «Io ho peccato, io ho agito male; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano venga contro di me e contro la casa di mio padre!». Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 31) R. Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato. Beato l’uomo a cui è tolta la colpa e coperto il peccato. Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto e nel cui spirito non è inganno. R. Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità» e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. R. Per questo ti prega ogni fedele nel tempo dell’angoscia; quando irromperanno grandi acque non potranno raggiungerlo. R. Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia, mi circondi di canti di liberazione. Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti! Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia! R. CANTO AL VANGELO (Gv 10,27) R. Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed essere mi seguono. R. Alleluia. VANGELO (Mc 6,1-6) Un profeta non è disprezzato cse non nella sua patria. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, Pag. 18/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Parola del Signore. OMELIA È con gioia che Gesù è ritornato a casa sua, nel suo villaggio. In quella sinagoga dove ha così spesso ascoltato commentare le Scritture, egli, a sua volta, le spiega. Lo fa con semplicità e profondità, con “autorità”. Ma coloro che lo ascoltano sono sbalorditi. Non capiscono come il bambino, il giovane uomo, l’operaio che hanno conosciuto durante gli anni della vita comune, possa essere un profeta. È uno di loro, dunque non è possibile. Gesù “si stupisce” della loro mancanza di fede e non può compiere miracoli. Vi è nell’essere umano, colpito dal peccato, una strana cecità e, nello stesso tempo, una forte tendenza alla gelosia, spesso camuffata in zelo per la giustizia e in ricerca dell’uguaglianza. Noi accettiamo la diversità con difficoltà. Il diverso, soprattutto se ci è vicino, ci fa paura. Quando è lontano, viene accettato. Colui che ci assomiglia ed è nostro vicino non può essere migliore di noi. La nostra epoca vive di astrazioni e di dichiarazioni formali che tranquillizzano la coscienza: i diritti dell’uomo, l’uguaglianza per tutti, la giustizia per gli oppressi, la negazione solenne di ogni razzismo... Perché, allora, le esplosioni di razzismo, di odio, di violenza, che scaturiscono dove e quando meno ci si aspetterebbe? Perché vi è in ogni cuore un razzista potenziale. Le belle dichiarazioni che escono dalle nostre labbra, che traducono le nostre convinzioni intellettuali nascondono sempre qualche eccezione concreta nel nostro cuore. Amiamo tutti, certamente; rispettiamo tutti, certamente... tranne due, tre o quattro eccezioni molto vicine a noi che non “meritano” la nostra simpatia. Queste eccezioni sono la bomba a scoppio ritardato che rischia un giorno di far saltare le nostre convinzioni così mobili. Ecco perché il Signore non ha mai detto: “Amate tutti”. Egli ha detto: “Ama il tuo prossimo”. Cioè il tuo vicino, chi è di fianco a te, chi incroci per la strada, chi incontri in metropolitana... Colui che ti sembra diverso, colui che non pensa come te, colui che ti dà fastidio... Riconosciamo umilmente che il nostro cuore ha tendenza a fare delle discriminazioni, e lottiamo contro l’apartheid che lo tenta. Quando noi amiamo uno dopo l’altro, uno a uno, coloro che ci Pag. 19/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 sono vicini, il nostro cuore si dilata e prende a poco a poco le dimensioni del mondo. PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli con bontà, o Signore, questi doni che noi, tuo popolo santo, deponiamo sull’altare, e trasformali in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Fa’ risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto, e salvami per la tua misericordia. Che io non resti confuso, Signore, perché ti ho invocato. (Sal 31,17-18) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che per la forza di questo sacramento, sorgente inesauribile di salvezza, la vera fede si estenda sino ai confini della terra. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA “E si meravigliava della loro incredulità”. Anch’io mi stupisco spesso della mancanza di fede di tanti miei contemporanei. Non vedono forse il sole spuntare ogni giorno all’orizzonte, fedele all’appuntamento quotidiano? E la natura continuare tranquillamente il suo lavoro: le piante, gli alberi, i fiori, il grano... il bambino che cresce pazientemente nel grembo della madre? È vero, Signore, che tutto ciò nelle grandi città sembra terribilmente lontano. Anche in me la fede sembra ogni tanto assopirsi. E i motori, le macchine, gli aerei, i monumenti... non parlano forse di un’intelligenza che è un tuo dono? Apri i nostri occhi, Signore. Donaci un senso di ammirazione che possa risvegliare la nostra fede. Allora compirà delle meraviglie tra di noi. Pag. 20/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 6 febbraio 2014 – Giovedì S. Paolo Miki e compagni (m) 4.a Tempo Ordinario - IV PREGHIERA DEL MATTINO Gli uomini giusti e santi, come Giovanni Battista, non sono comodi. Essi disturbano e alcuni, come Erodiade, sarebbero ben lieti di farli sparire. L’autentica santità ha sempre qualcosa di rivoluzionario. Tu, o Signore, tu ci hai comandato di essere santi come il Padre celeste è santo (Mt 5,48). E la tua Chiesa, attraverso il Concilio Vaticano II, ci ha ricordato la necessità che ogni cristiano sia un santo. Cioè una persona che si lascia abitare da te. Concedi, o Signore, che oggi io faccia un nuovo passo sul cammino della santità. ANTIFONA D’INGRESSO Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici da tutti i popoli, perché proclamiamo il tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47) COLLETTA Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta l’anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio, e vive e regna con te... PRIMA LETTURA (1Re 2,1-4.10-12) Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu, Salomone, sii forte e mostrati uomo. Dal primo libro dei Re I giorni di Davide si erano avvicinati alla morte, ed egli ordinò a Salomone, suo figlio: «Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e móstrati uomo. Osserva la legge del Signore, tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e le sue istruzioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in tutto quello che farai e dovunque ti volgerai, perché il Signore compia la promessa che mi ha fatto dicendo: “Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me con fedeltà, con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima, non ti sarà tolto un discendente dal trono d’Israele”. Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella Città di Davide. La durata del regno di Davide su Israele fu di quarant’anni: a Ebron regnò sette anni e a Gerusalemme regnò trentatré anni. Salomone sedette sul trono di Davide, suo padre, e il suo regno si consolidò molto. Parola di Dio. Pag. 21/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 SALMO RESPONSORIALE (Da 1Cron 29,10-12) R. Tu, o Signore, dòmini tutto! Benedetto sei tu, Signore, Dio d’Israele, nostro padre, ora e per sempre. R. Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, lo splendore, la gloria e la maestà: perché tutto, nei cieli e sulla terra, è tuo. R. Tuo è il regno, Signore: ti innalzi sovrano sopra ogni cosa. Da te provengono la ricchezza e la gloria, tu domini tutto; nella tua mano c’è forza e potenza, con la tua mano dai a tutti ricchezza e potere. R. CANTO AL VANGELO (Mc 1,15) R. Alleluia, alleluia. Il regno di Dio è vicino, dice il Signore: convertitevi e credete nel Vangelo. R. Alleluia. VANGELO (Mc 6,7-13) Incominciò a mandare i Dodici. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. Parola del Signore. OMELIA Gesù, per la prima volta, invia i suoi apostoli in missione di evangelizzazione. Egli vuole che essi facciano, sotto la sua direzione, l’esperienza di quella che sarà la loro vita di pescatori di uomini. Egli pensa che essi abbiano capito che ciò che egli ha condiviso con loro non è destinato solo a loro. L’insegnamento che essi hanno ricevuto non è per un piccolo gruppo di iniziati privilegiati. Un giorno essi dovranno “andare per tutto il mondo e predicare il Pag. 22/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15). Questa evangelizzazione deve sgorgare dall’abbondanza del cuore, dal bisogno di condividere le “ricchezze” che hanno ricevuto. Poiché essi non sono dei propagandisti, ma dei testimoni. Non sono degli stipendiati, ma dei volontari: “Ciò che avete ricevuto gratuitamente, datelo gratuitamente” (Mt 10,8). Ecco perché il Signore insiste sulla povertà: una sola tunica, un solo paio di sandali, il bastone del pellegrino. Essi devono essere accolti non a causa dei loro abiti eleganti, ma a causa della convinzione che mostrano le loro parole e la loro condotta. Quanto alla loro sussistenza, ci sarà sempre un credente in ogni città che vi provvederà. Uno solo è sufficiente, non bisogna andare ogni giorno in una casa diversa. Non cadano nella tentazione di essere ospiti d’onore ogni giorno in una casa. Ciò potrebbe distrarli dalla loro missione. Abbiamo sempre la tentazione di farci coccolare... E se nessuno ci ascolta, è molto semplice: bisogna scrollare la polvere dai sandali e ripartire, a digiuno, verso il prossimo villaggio. La nostra grande tentazione oggi nell’evangelizzazione è di puntare troppo sui mezzi piuttosto che sul contenuto, su una presentazione piacevole piuttosto che sulla convinzione interiore. Gesù non condanna i mezzi, ma ci ricorda che la fede, la generosità, la dimenticanza di sé, la convinzione personale dell’apostolo sono il canale attraverso il quale può penetrare nei cuori il messaggio di Dio. PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli con bontà, o Signore, questi doni che noi, tuo popolo santo, deponiamo sull’altare, e trasformali in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Fa’ risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto, e salvami per la tua misericordia. Che io non resti confuso, Signore, perché ti ho invocato. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che per la forza di questo sacramento, sorgente inesauribile di salvezza, la vera fede si estenda sino ai confini della terra. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Sul giornale, ho potuto leggere “fatti diversi” di violenza e di odio. Del genere banchetto di Erode, danza di Salomè, crudeltà di Erodiade, testa di Giovanni Battista su di un vassoio. Signore, perdono per i peccati di oggi. Ma anche grazie, Signore, per tutte le buone azioni, per tutti gli aiuti fraterni, per tutti gli atti d’amore e di misericordia non riportati dai giornali e dalla televisione. Tu, Signore, tu ne hai preso nota. La tua grazia ci aiuti a riempire il mondo dei “fatti diversi” d’amore verso di te e verso tutti coloro che soffrono. Pag. 23/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 7 febbraio 2014 – Venerdì S. Teodoro martire 4.a Tempo Ordinario - IV PREGHIERA DEL MATTINO Gli uomini giusti e santi, come Giovanni Battista, non sono comodi. Essi disturbano e alcuni, come Erodiade, sarebbero ben lieti di farli sparire. L’autentica santità ha sempre qualcosa di rivoluzionario. Tu, o Signore, tu ci hai comandato di essere santi come il Padre celeste è santo (Mt 5,48). E la tua Chiesa, attraverso il Concilio Vaticano II, ci ha ricordato la necessità che ogni cristiano sia un santo. Cioè una persona che si lascia abitare da te. Concedi, o Signore, che oggi io faccia un nuovo passo sul cammino della santità. ANTIFONA D’INGRESSO Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici da tutti i popoli, perché proclamiamo il tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47) COLLETTA Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta l’anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio, e vive e regna con te... PRIMA LETTURA - (Sir 47,2-11 ) Davide cantò inni al Signore con tutto il suo cuore e amò colui che lo aveva creato. Dal libro del Siracide Come dal sacrificio di comunione si preleva il grasso, così Davide fu scelto tra i figli d’Israele. Egli scherzò con leoni come con capretti, con gli orsi come con agnelli. Nella sua giovinezza non ha forse ucciso il gigante e cancellato l’ignominia dal popolo, alzando la mano con la pietra nella fionda e abbattendo la tracotanza di Golìa? Egli aveva invocato il Signore, l’Altissimo, che concesse alla sua destra la forza di eliminare un potente guerriero e innalzare la potenza del suo popolo. Così lo esaltarono per i suoi diecimila, lo lodarono nelle benedizioni del Signore offrendogli un diadema di gloria. Egli infatti sterminò i nemici all’intorno e annientò i Filistei, suoi avversari; distrusse la loro potenza fino ad oggi. In ogni sua opera celebrò il Santo, l’Altissimo, con parole di lode; cantò inni a lui con tutto il suo cuore e amò colui che lo aveva creato. Introdusse musici davanti all’altare e con i loro suoni rese dolci le melodie. Conferì splendore alle feste, abbellì i giorni festivi fino alla perfezione, facendo Pag. 24/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 lodare il nome santo del Signore ed echeggiare fin dal mattino il santuario. Il Signore perdonò i suoi peccati, innalzò la sua potenza per sempre, gli concesse un’alleanza regale e un trono di gloria in Israele. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 17) R. Sia esaltato il Dio della mia salvezza. La via di Dio è perfetta, la parola del Signore è purificata nel fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia. R. Viva il Signore e benedetta la mia roccia, sia esaltato il Dio della mia salvezza. Per questo, Signore, ti loderò tra le genti e canterò inni al tuo nome. R. Egli concede al suo re grandi vittorie, si mostra fedele al suo consacrato, a Davide e alla sua discendenza per sempre. R. CANTO AL VANGELO (cf. Lc 8,15) R. Alleluia, alleluia. Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza. R. Alleluia. VANGELO (Mc 6,14-29) Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!». Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che Pag. 25/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro. Parola del Signore. OMELIA Ci si sente a disagio leggendo nel Vangelo questa cronaca mondana di un banchetto e di una danza, accompagnate da un crimine eseguito a sangue freddo “a motivo del giuramento e dei commensali”. C’è in questo passo una fredda crudeltà che ci ripugna. Ma questo crimine rientra, secondo la logica, nelle regole del gioco dell’ambiguità. In effetti, l’ambiguità non può resistere, senza una reazione violenta, all’irruzione della luce della verità nella dubbia semioscurità nella quale si trova a suo agio. I personaggi di questa tragedia: Erode, Erodiade e Giovanni. Da una parte Erode, che sembra voler conciliare due cose impossibili. Ascolta con piacere Giovanni Battista e, allo stesso tempo, vuole possedere, con un piacere di un altro genere, Erodiade che non gli appartiene, che non è sua moglie. La vecchia volpe crede di poter conciliare i contrari, e vi è riuscito sino a quel giorno. Ma questo equilibrio instabile non è facile da mantenersi. Un giorno, l’astuto Erode trova un’astuta Erodiade che non esita a manipolare la sua stessa figlia per ristabilire l’equilibrio in suo favore. Dall’altra parte vi sono la rettitudine e la limpidezza di Giovanni Battista. Egli sa cosa rischia, ma non conosce altra parola se non la verità: “Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello”. Nessuna ambiguità; ecco cosa è limpido. Un vero discepolo del Cristo non può vivere nell’ambiguità. Bisogna scegliere tra la verità e la tranquillità. Non è comodo, in un mondo falso; scegliere la verità è andare contro-corrente. La tranquillità dell’ambiguità è la tentazione di molti cristiani: interpretare i dogmi, destreggiarsi con i comandamenti, abbassare le esigenze, adattare Cristo al mondo... Un giorno ci si rende conto di non essere più cristiani ma schiavi del mondo. Gesù ci dice: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi (Gv 8,31-32) PREGHIERA SULLE OFFERTE Pag. 26/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Accogli con bontà, o Signore, questi doni che noi, tuo popolo santo, deponiamo sull’altare, e trasformali in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Fa’ risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto, e salvami per la tua misericordia. Che io non resti confuso, Signore, perché ti ho invocato. (Sal 31,17-18) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che per la forza di questo sacramento, sorgente inesauribile di salvezza, la vera fede si estenda sino ai confini della terra. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Sul giornale, ho potuto leggere “fatti diversi” di violenza e di odio. Del genere banchetto di Erode, danza di Salomè, crudeltà di Erodiade, testa di Giovanni Battista su di un vassoio. Signore, perdono per i peccati di oggi. Ma anche grazie, Signore, per tutte le buone azioni, per tutti gli aiuti fraterni, per tutti gli atti d’amore e di misericordia non riportati dai giornali e dalla televisione. Tu, Signore, tu ne hai preso nota. La tua grazia ci aiuti a riempire il mondo dei “fatti diversi” d’amore verso di te e verso tutti coloro che soffrono. Pag. 27/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 8 febbraio 2014 – Sabato S. Girolamo Emiliani (mf) 4.a Tempo Ordinario - IV PREGHIERA DEL MATTINO Ogni battezzato è un inviato, un missionario. Quando guardo la carta del mondo, del mio paese o anche della mia città, mi sento sorpassato, Signore. Le statistiche sembrano dire che il numero dei cristiani non aumenta velocemente, che la scristianizzazione invade intere regioni, che le vocazioni religiose e sacerdotali non sono abbastanza numerose... Cosa fare, Signore? “Fai come Maria, mia madre”, mi rispondi. Portando in cuore il mondo intero, ella sorrideva e faceva del bene a coloro che incontrava. Che io sia, come lei, un missionario permanente, là dove tu mi hai posto, Signore. ANTIFONA D’INGRESSO Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici da tutti i popoli, perché proclamiamo il tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47) COLLETTA Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta l’anima e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo. Egli è Dio, e vive e regna con te... PRIMA LETTURA (1Re 3,4-13) Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo. Dal primo libro dei Re In quei giorni, Salomone andò a Gàbaon per offrirvi sacrifici, perché ivi sorgeva l’altura più grande. Su quell’altare Salomone offrì mille olocausti. A Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte. Dio disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda». Salomone disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide, mio padre, con grande amore, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questo grande amore e gli hai dato un figlio che siede sul suo trono, come avviene oggi. Ora, Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io sono solo un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto, popolo numeroso che per quantità non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?». Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa. Pag. 28/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Dio gli disse: «Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te. Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria, come a nessun altro fra i re, per tutta la tua vita». Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 118) R. Insegnami, Signore, i tuoi decreti. Come potrà un giovane tenere pura la sua via? Osservando la tua parola. Con tutto il mio cuore ti cerco: non lasciarmi deviare dai tuoi comandi. R. Ripongo nel cuore la tua promessa per non peccare contro di te. Benedetto sei tu, Signore: insegnami i tuoi decreti. R. Con le mie labbra ho raccontato tutti i giudizi della tua bocca. Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia, più che in tutte le ricchezze. R. CANTO AL VANGELO (Gv 10,27) R. Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. R. Alleluia. VANGELO (Mc 6,30-34) Erano come pecore che non hanno pastore. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte Pag. 29/103 cose. Parola del Signore. Letture quotidiane – febbraio 2014 OMELIA Gesù vuole fare il punto della situazione con i suoi discepoli al ritorno dalla loro prima missione apostolica. Si interessa a ciò “che avevano fatto e insegnato”. Poiché l’apostolo deve trasmettere fedelmente la parola che gli è stata affidata e con la sua condotta deve rendere testimonianza alla verità che insegna. Essi hanno faticato molto e hanno bisogno di riposarsi. Gesù dice loro: “Venite in disparte in un luogo solitario, e riposatevi un po’”. Ma essi devono imparare altre lezioni. Innanzi tutto che l’apostolo non è uno stipendiato, a ore fisse, con vacanze pagate e premi per le ore di straordinario. No, l’apostolo è un volontario, una persona assolutamente “donata”. La gente arriva; aspetta una parola: “Non avevano più neanche il tempo di mangiare”, nota san Marco. Essi devono soprattutto imparare ad avere lo “sguardo apostolico”. Lo sguardo di Gesù sugli uomini e le donne che si stringono attorno a loro. “Gesù si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore”. Lo spirito missionario nasce da un certo sguardo sulle persone. Uno sguardo che non si ferma alle apparenze. Uno sguardo che indovina i bisogni nascosti. Non solamente i bisogni materiali, la sete d’amore, le angosce segrete, ma anche e soprattutto il bisogno di Dio e della sua salvezza. Possono esserci molti modi di guardare una folla. Gli uomini d’affari vi vedono dei consumatori; i politici dei sostenitori o semplicemente una scheda elettorale; i commercianti dei clienti; gli sportivi dei tifosi; gli operatori dei mass-media dei lettori, degli ascoltatori, degli spettatori; le vedettes dei fans... Tutti sguardi superficiali che riducono gli altri al profitto che si può ricavare da loro. L’apostolo vede “l’uomo nella sua singolare realtà, che ha una propria storia della sua vita e, soprattutto, una propria storia della sua anima... L’uomo nella piena verità della sua esistenza... Quest’uomo è la via della Chiesa...” (Giovanni Paolo II, Redemptor hominis , 14). Cioè, ogni persona nella sua individualità. Quante persone nel mondo sono oggi delle pecore senza pastore! Dare loro del pane è relativamente facile; offrire loro servigi, soprattutto se ci si sente ripagati con una affettuosa riconoscenza, è altrettanto facile. Ma donare Dio è il privilegio di colui che si sa amato da Dio e che ama gli altri in Gesù. Cioè colui che, come Gesù, ha lo sguardo di Dio. PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli con bontà, o Signore, questi doni che noi, tuo popolo santo, deponiamo sull’altare, e trasformali in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Pag. 30/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Fa’ risplendere sul tuo servo la luce del tuo volto, e salvami per la tua misericordia. Che io non resti confuso, Signore, perché ti ho invocato. (Sal 31,17-18) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che per la forza di questo sacramento, sorgente inesauribile di salvezza, la vera fede si estenda sino ai confini della terra. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Gesù vide molta folla e si commosse per loro. Che il mio sguardo, Signore, abbia la stessa lucidità del tuo. Che la visione di tanti fratelli e sorelle, la vita dei quali sembra aver perso il suo senso, risvegli in me la carità apostolica, che deve essere la prerogativa di ogni battezzato. Che coloro che chiami a lasciare tutto per seguirti nella vita religiosa e sacerdotale siano generosi nella loro risposta. E che tutta la tua Chiesa, pastori e fedeli, si senta sulla via di una nuova evangelizzazione. Pag. 31/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 9 febbraio 2014 – Domenica S. Apollonia 5.a Tempo Ordinario - I PREGHIERA DEL MATTINO Dio Padre buono! Fammi cominciare questa giornata nella fiducia che ripongo in te. Oggi, posso riposarmi un po’ dai miei compiti e dalla mia vita quotidiana. Grazie. Permettimi di riprendere fiato. La tua parola, che presto ascolterò, mi dia fiducia. Io ti ringrazio di non essere solo. Ti ringrazio di essere con me. Ti ringrazio anche per la comunità della tua Chiesa, per la comunità di tutti gli uomini che credono in te in tutto il mondo, che ascoltano oggi la parola di tuo Figlio. Fa’ che noi siamo il sale della terra, la luce del mondo, malgrado tutti i nostri limiti e le nostre debolezze umane. Amen. ANTIFONA D’INGRESSO Venite, adoriamo il Signore, prostrati davanti a lui che ci ha fatti; egli è il Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7) COLLETTA O Dio, che nella follia della croce manifesti quanto è distante la tua sapienza dalla logica del mondo, donaci il vero spirito del Vangelo, perché ardenti nella fede e instancabili nella carità diventiamo luce e sale della terra. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Is 58,7-10) La tua luce sorgerà come l’aurora. Dal libro del profeta Isaia Così dice il Signore: “Non consiste forse [il digiuno che voglio] nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: «Eccomi!». Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio”. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 111) R. Il giusto risplende come luce. Spunta nelle tenebre come luce per gli uomini retti: Pag. 32/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 misericordioso, pietoso e giusto. Felice l’uomo pietoso che dà in prestito, amministra i suoi beni con giustizia. R. Egli non vacillerà in eterno: eterno sarà il ricordo del giusto. Cattive notizie non avrà da temere, saldo è il suo cuore, confida nel Signore. R. Sicuro è il suo cuore, non teme; egli dona largamente ai poveri, la sua giustizia rimane per sempre, la sua fronte s’innalza nella gloria. R. SECONDA LETTURA (1Cor 2,1-5) Vi ho annunziato il mistero di Cristo crocifisso. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi Io, o fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso. Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio. Parola di Dio. CANTO AL VANGELO (cf. Gv 8,12) R. Alleluia, alleluia. Io sono la luce del mondo, dice il Signore, chi segue me avrà la luce della vita. R. Alleluia. VANGELO (Mt 5,13-16) Voi siete la luce del mondo. + Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. Pag. 33/103 Parola del Signore. Letture quotidiane – febbraio 2014 OMELIA Se metto un grosso cucchiaio di sale nella zuppa, sarà immangiabile. Ce ne vuole solo un pizzico, che basta ad insaporirla. O, senza utilizzare un’immagine, anche se non ci sono che pochi uomini a sopportare con buon umore, bontà e indulgenza le debolezze del loro prossimo (e le loro, in più!), a non essere solo preoccupati di imporsi, di perseguire i propri scopi e i propri interessi, questo pugno di uomini ha la possibilità di cambiare il proprio ambiente, contribuendo a che il nostro mondo resti umano. Il nostro mondo sarebbe povero, inumano e freddo se non ci fossero uomini che danno prova di questa cordialità e di questa generosità spontanee. Essere il sale della terra: siamo abbastanza fiduciosi per credere al carattere contagioso della bontà? O ci accontentiamo di temere il potere contagioso del male? Un pizzico di sale basta a dare gusto a tutto un piatto. Ognuno di noi, anche se si sente isolato, ha la fortuna di poter cambiare il clima che lo circonda! Gesù ci crede capaci: voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo! Lo siamo? PREGHIERA SULLE OFFERTE Il pane e il vino che hai creato, Signore, a sostegno della nostra debolezza, diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE “Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. (Mt 5,16) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa’ che uniti al Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. MEDITAZIONE È nella condizione del mediatore che appare illuminante questa antica definizione della saggezza: “Una conoscenza sia delle cose divine sia delle cose umane”. La saggezza consiste infatti nel comprendere, più esattamente nel sentire, così come si è appena detto, fino ad assaporare nell’amore, fino a desiderare di imitare, in nome di che cosa, in quale maniera, per chi Gesù Cristo, nostro Signore, essendo Dio non ha creduto di dover conservare come un bottino la sua uguaglianza a Dio, ma si è umiliato prendendo le sembianze di uno schiavo, fino alla morte sulla croce. Facendo della croce l’oggetto della sua memoria, del suo pensiero, del suo amore, il saggio di Dio si è reso conforme a questa saggezza sovrana. Egli ne trae una certa arte di onorare Dio Pag. 34/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 in quanto Dio. Essa assume un sapore divino nel modo di guardare tutti gli uomini, la loro vita, i loro costumi, le loro azioni, tutto ciò che appartiene ad essi. Essa li unge, come di un olio, di una grazia gioiosa. Così, alla vista delle sue buone azioni, gli uomini glorificano il Padre che è nei cieli. Egli fa mostra di benevolenza nei confronti dei suoi amici, di pazienza e di dolcezza agli occhi dei suoi nemici. Egli distribuisce benefici a tutti coloro a cui gli è possibile. A tutti gli uomini senza eccezione, egli testimonia benevolenza e compie questa legge naturale: non fare agli altri ciò che non vorrebbe fosse fatto a lui; voler fare per gli altri, nella misura del possibile, ciò che egli vorrebbe fosse fatto a lui. GUGLIELMO DI SAINT THIERRY Pag. 35/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 10 febbraio 2014 – Lunedì S. Scolastica (m) 5.a Tempo Ordinario - I PREGHIERA DEL MATTINO Padre, comincia un’altra giornata, fatta di incontri, di compiti e di richieste a cui dovrò rispondere. Tu mi parlerai attraverso tutto questo. Dammi la tua luce perché io possa sentire la tua voce e possa rispondere alla tua chiamata. Dammi la forza perché agisca secondo la tua volontà. ANTIFONA D’INGRESSO Venite, adoriamo il Signore, prostrati davanti a lui che ci ha fatti; egli è il Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7) COLLETTA Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (1Re 8,1-7.9-13) Introdussero l’arca dell’alleanza nel Santo dei Santi e la nube riempì il tempio del Signore. Dal primo libro dei Re In quei giorni, Salomone convocò presso di sé in assemblea a Gerusalemme gli anziani d’Israele, tutti i capitribù, i prìncipi dei casati degli Israeliti, per fare salire l’arca dell’alleanza del Signore dalla Città di Davide, cioè da Sion. Si radunarono presso il re Salomone tutti gli Israeliti nel mese di Etanìm, cioè il settimo mese, durante la festa. Quando furono giunti tutti gli anziani d’Israele, i sacerdoti sollevarono l’arca e fecero salire l’arca del Signore, con la tenda del convegno e con tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda; li facevano salire i sacerdoti e i levìti. Il re Salomone e tutta la comunità d’Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all’arca pecore e giovenchi, che non si potevano contare né si potevano calcolare per la quantità. I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nel sacrario del tempio, nel Santo dei Santi, sotto le ali dei cherubini. Difatti i cherubini stendevano le ali sul luogo dell’arca; i cherubini, cioè, proteggevano l’arca e le sue stanghe dall’alto. Nell’arca non c’era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposto Mosè sull’Oreb, dove il Signore aveva concluso l’alleanza con gli Israeliti quando uscirono dalla terra d’Egitto. Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nube riempì il tempio del Signore, e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa Pag. 36/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio del Signore. Allora Salomone disse: «Il Signore ha deciso di abitare nella nube oscura. Ho voluto costruirti una casa eccelsa, un luogo per la tua dimora in eterno». Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 131) R. Sorgi, Signore, tu e l’arca della tua potenza. Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata, l’abbiamo trovata nei campi di Iàar. Entriamo nella sua dimora, prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi. R. Sorgi, Signore, verso il luogo del tuo riposo, tu e l’arca della tua potenza. I tuoi sacerdoti si rivestano di giustizia ed esultino i tuoi fedeli. Per amore di Davide, tuo servo, non respingere il volto del tuo consacrato. R. CANTO AL VANGELO (cf. Mt 4,23) R. Alleluia, alleluia. Gesù annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo. R. Alleluia. VANGELO (Mc 6,53-56) Quanti lo toccavano venivano salvati. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati. Parola del Signore. OMELIA I segni strabilianti, paragonabili alle guarigioni per opera di Gesù, sono diventati rari nell’attività pubblica della nostra Chiesa ed è possibile che ciò sia sentito come un’ingiustizia o quasi: “Ah, se potessimo, come Gesù...!”; “Ah, se avessimo assistito anche noi quel giorno alla guarigione...!”. Eppure, lo sappiamo bene, i miracoli di Gesù non hanno convertito le folle che Pag. 37/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 - presenti - lo ascoltavano. Nel momento del processo, non vi fu molta gente a difenderlo. Le autorità religiose, da parte loro, hanno considerato l’attività di questo predicatore itinerante sotto l’aspetto politico e l’hanno trovata pericolosa, perciò decisero per la sua eliminazione. E la conversione...? Il cuore dell’uomo oppone più resistenza ad ogni sorta di pressione che non il corpo; non si lascia certo manipolare, nemmeno dai miracoli. L’azione di Gesù non ci insegna come operare guarigioni miracolose, ma ci mostra il cammino da seguire: per raggiungere lo spirito dell’uomo, bisogna partire dai sensi. L’occhio, l’orecchio, la sensibilità sono possibili vie, o meglio, inevitabili. È qui che il nostro amore può aiutarci ad aprire il cuore, affinché la Parola di Dio possa mettervi le radici. È questo che Gesù ha cercato di fare, è questo il più grande miracolo che si conosca al mondo. PREGHIERA SULLE OFFERTE Il pane e il vino che hai creato, Signore, a sostegno della nostra debolezza, diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi verso i figli degli uomini; egli sazia il desiderio dell’assetato e ricolma di beni l’affamato. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa’ che uniti al Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Mio Dio, un’altra giornata è terminata, come tutte le altre, senza miracoli. Da tanto tempo ormai sopporto a fatica i miei limiti. Tu che puoi tutto, non vuoi fare un miracolo, anche piccolo, per me, un miracolo che potrebbe cambiare tutto? Invece no: mi fai portare questo fardello. Che peccato! Ma tu non puoi negare di essere in parte responsabile di questa fastidiosa storia; allora io scopro che non sono affatto solo, e ciò deve bastarmi anche per questa sera. Pag. 38/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 11 febbraio 2014 – Martedì B.V. Maria di Lourdes (mf) 5.a Tempo Ordinario - I PREGHIERA DEL MATTINO Il desiderio stesso, la ricerca stessa del bene ci fanno schierare gli uni contro gli altri. In fondo in ogni nostra attività non c’è che una sola grande finalità: il bene! Ma quanta diversità nella realizzazione concreta di questo desiderio universale! Signore, aiutami a trovare, in questa giornata, un terreno comune di collaborazione con quelli che incontrerò. Mandami dei compagni di strada e purifica le nostre iniziative. Guidaci sul cammino che porta al vero bene. Mostraci il Padre: ci basterà questo. ANTIFONA D’INGRESSO Venite, adoriamo il Signore, prostrati davanti a lui che ci ha fatti; egli è il Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7) COLLETTA Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (1Re 8,22-23.27-30) Tu hai detto, Signore: «Lì porrò il mio nome!». Ascolta la supplica del tuo popolo Israele. Dal primo libro dei Re In quei giorni, Salomone si pose davanti all’altare del Signore, di fronte a tutta l’assemblea d’Israele e, stese le mani verso il cielo, disse: «Signore, Dio d’Israele, non c’è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l’alleanza e la fedeltà verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore. Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruito! Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore, mio Dio, per ascoltare il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: “Lì porrò il mio nome!”. Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo. Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali nel luogo della tua dimora, in cielo; ascolta e perdona!». Parola di Dio. Pag. 39/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 83) R. Quanto sono amabili, Signore, le tue dimore! L’anima mia anela e desidera gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente. R. Anche il passero trova una casa e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio. R. Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi. Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo, guarda il volto del tuo consacrato. R. Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri che mille nella mia casa; stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende dei malvagi. R. CANTO AL VANGELO (Sal 118) R. Alleluia, alleluia. Piega il mio cuore, o Dio, verso i tuoi insegnamenti; donami la grazia della tua legge. R. Alleluia. VANGELO (Mc 7,1-13) Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Pag. 40/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte». Parola del Signore. OMELIA Dalle maldestre astuzie degli Ebrei di duemila anni fa l’arte di dare interpretazioni ha fatto progressi decisivi. Oltre alle interpretazioni siamo infatti capaci di fornire delle spiegazioni che nascondono molto meglio quegli ordini semplici, ma, sfortunatamente, così poco piacevoli. Le nostre convinzioni si fermano, però, proprio come all’epoca di Cristo, nel momento in cui entrano in conflitto con le nostre intenzioni. Di fronte a decisioni importanti che non riguardano solo noi, il realismo è d’obbligo. Nel mondo odierno degli affari, sconosciuto all’epoca del Vangelo, non c’è spazio per i principi evangelici, almeno per la loro applicazione alla lettera. Eppure basta fare un passo indietro e tutto si presenta subito sotto un altro aspetto... Diventiamo - come dice san Paolo - dei giullari di Dio! Basta con questa musica! Il nostro “sì” sia un vero “sì”, e il nostro “no” un “no”; facciamo in modo che la nostra obbedienza al volere di Dio sia semplice e il più spontanea possibile, anche se è una follia. Perché, senza questa follia, la nostra terra rischia di diventare presto invivibile per i “pazzi” come per i “razionali”. PREGHIERA SULLE OFFERTE Il pane e il vino che hai creato, Signore, a sostegno della nostra debolezza, diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi verso i figli degli uomini; egli sazia il desiderio dell’assetato e ricolma di beni l’affamato. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa’ che uniti al Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. Pag. 41/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 PREGHIERA DELLA SERA Signore, che cosa posso dire della giornata che sta finendo? Assomiglia a migliaia di giornate passate, tutte con questo scarto tra i miei progetti e la loro realizzazione. Ho voglia di giustificarmi ai tuoi occhi, di darti delle spiegazioni, proprio come faccio davanti a persone che contano. Vorrei restare a testa alta di fronte a te e devo dirmi, con forza, ogni giorno, che questo sentirmi accusato è senza senso, perché tu non mi accusi, per mia fortuna! Insegnami a stare al tuo fianco, perché non mi senta più di fronte a te come un accusato di fronte al giudice. Anche a me tu dici: “Non sei il mio servo, ma il mio amico”. Pag. 42/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 12 febbraio 2014 – Mercoledì Ss. Martiri di Abitene 5.a Tempo Ordinario - I PREGHIERA DEL MATTINO La tua Provvidenza, Signore, governa il mondo e tutto quanto mi capiterà oggi avverrà, dunque, per tuo volere. Spesso, quando soffro, ho voglia di porti l’eterna domanda: “Perché?”. So che non è questa la domanda da farti, dovrei piuttosto chiederti qual è il significato di ciò che tu mi fai accadere, “che cosa mi vuoi dire” con ciò. Tutto il resto è inutile, sterile. Oggi voglio provare ad afferrare e a capire un avvenimento, almeno come una tua parola che si rivolge “esplicitamente a me in persona”. Se non riesco a vederti in ogni cosa, voglio cominciare a vederti in un avvenimento che già mi attende. ANTIFONA D’INGRESSO Venite, adoriamo il Signore, prostrati davanti a lui che ci ha fatti; egli è il Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7) COLLETTA Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (1Re 10,1-10) La regina di Saba vide tutta la sapienza di Salomone. Dal primo libro dei Re In quei giorni, la regina di Saba, sentita la fama di Salomone, dovuta al nome del Signore, venne per metterlo alla prova con enigmi. Arrivò a Gerusalemme con un corteo molto numeroso, con cammelli carichi di aromi, d’oro in grande quantità e di pietre preziose. Si presentò a Salomone e gli parlò di tutto quello che aveva nel suo cuore. Salomone le chiarì tutto quanto ella gli diceva; non ci fu parola tanto nascosta al re che egli non potesse spiegarle. La regina di Saba, quando vide tutta la sapienza di Salomone, la reggia che egli aveva costruito, i cibi della sua tavola, il modo ordinato di sedere dei suoi servi, il servizio dei suoi domestici e le loro vesti, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nel tempio del Signore, rimase senza respiro. Quindi disse al re: «Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua sapienza! Io non credevo a quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non me n’era stata riferita neppure una metà! Quanto alla sapienza e alla prosperità, superi la fama che io ne ho udita. Beati i tuoi uomini e beati questi tuoi servi, che stanno sempre alla tua presenza e ascoltano la tua sapienza! Sia benedetto il Signore, tuo Dio, che si è Pag. 43/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 compiaciuto di te così da collocarti sul trono d’Israele, perché il Signore ama Israele in eterno e ti ha stabilito re per esercitar! e il diritto e la giustizia». Ella diede al re centoventi talenti d’oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non arrivarono più tanti aromi quanti ne aveva dati la regina di Saba al re Salomone. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 36) R. La bocca del giusto medita la sapienza. Affida al Signore la tua via, confida in lui ed egli agirà: farà brillare come luce la tua giustizia, il tuo diritto come il mezzogiorno. R. La bocca del giusto medita la sapienza e la sua lingua esprime il diritto; la legge del suo Dio è nel suo cuore: i suoi passi non vacilleranno. R. La salvezza dei giusti viene dal Signore: nel tempo dell’angoscia è loro fortezza. Il Signore li aiuta e li libera, li libera dai malvagi e li salva, perché in lui si sono rifugiati. R. CANTO AL VANGELO (cf. Gv 17,17) R. Alleluia, alleluia. La tua parola, Signore, è verità: consacraci nella verità. R. Alleluia. VANGELO (Mc 7,14-23) Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti. E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, Pag. 44/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo». Parola del Signore. OMELIA In genere non è il male che mi capita o che subisco ad essere la cosa peggiore. La cosa peggiore è il male che ho causato. È la coscienza a dirlo. Si prova meno odio, meno disperazione negli ospedali che fra i delinquenti. Non è l’oggetto, ma l’avidità e l’ingiustizia nel modo di impossessarsene che provocano problemi, a noi e a quelli che sono intorno a noi. La tendenza a caricare gli oggetti materiali di un valore morale può diventare una vera tentazione se si arriva ad una mercificazione e, da essa, all’alibi dell’uomo colpevole o che si sente tale. Bisogna riconoscere la nostra responsabilità personale, e senza scappatoie. Infatti siamo noi a dare valore agli oggetti, non il contrario. PREGHIERA SULLE OFFERTE Il pane e il vino che hai creato, Signore, a sostegno della nostra debolezza, diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi verso i figli degli uomini; egli sazia il desiderio dell’assetato e ricolma di beni l’affamato. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa’ che uniti al Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Questo uomo, Signore, mi ha fatto del male! Tu l’hai certo visto meglio di me eppure non mi hai dato la minima possibilità di difendermi. Tutti ora sono convinti della mia incapacità; anche fra due anni potrò leggere quest’opinione sui loro volti. Inoltre, sanno che io sono cristiano e non tarderanno a collegare i due fatti. Non t’importa nulla, Signore, di vedermi intrappolato in questa rete di ingiustizie, e la tua Chiesa con me? Se avessero almeno ragione! Ma tutto è falso, arcifalso! Che fare? Preferisco, certo, subire tale ingiustizia piuttosto che farla. Ma tu non puoi farne sparire qualcuna dal mondo e dall’epoca in cui noi siamo, in cui io sono? Ne resteranno ancora molte! Pag. 45/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 13 febbraio 2014 – Giovedì S. Maura 5.a Tempo Ordinario - I PREGHIERA DEL MATTINO Beato il sonno che facesti scendere su Adamo, per formare, dal suo costato, l’opera mirabile a lui destinata. Beata la notte dell’anima grazie alla quale tu trasformi l’amato nel suo diletto. Rendimi docile, Signore, ai moti dello Spirito Santo che fa scendere la notte e fa spuntare il giorno. Beata la notte in cui tu m’insegni a camminare nella fede pura e in cui rendi forti in me la volontà e la determinazione di seguirti fino in fondo, senza condizioni. Voglio amarti fin nel tuo sonno sulla barca, voglio amarti anche nella tua assenza. ANTIFONA D’INGRESSO Venite, adoriamo il Signore, prostrati davanti a lui che ci ha fatti; egli è il Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7) COLLETTA Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (1Re 11,4-13) Poiché non hai osservato la mia alleanza ti strapperò via il regno; ma una tribù la darò a tuo figlio, per amore di Davide. Dal primo libro dei Re Quando Salomone fu vecchio, le sue donne gli fecero deviare il cuore per seguire altri dèi e il suo cuore non restò integro con il Signore, suo Dio, come il cuore di Davide, suo padre. Salomone seguì Astarte, dea di quelli di Sidòne, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. Salomone commise il male agli occhi del Signore e non seguì pienamente il Signore come Davide, suo padre. Salomone costruì un’altura per Camos, obbrobrio dei Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e anche per Moloc, obbrobrio degli Ammoniti. Allo stesso modo fece per tutte le sue donne straniere, che offrivano incenso e sacrifici ai loro dèi. Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva deviato il suo cuore dal Signore, Dio d’Israele, che gli era apparso due volte e gli aveva comandato di non seguire altri dèi, ma Salomone non osservò quanto gli aveva comandato il Signore. Allora disse a Salomone: «Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza né le leggi che ti avevo dato, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un tuo servo. Tuttavia non lo farò durante la tua vita, per amore di Davide, tuo padre; lo strapperò dalla mano di tuo figlio. Ma non gli Pag. 46/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 strapperò tutto il regno; una tribù la darò a tuo figlio, per amore di Davide, mio servo, e per amore di Gerusalemme, che ho scelto». Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 105) R. Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo. Beati coloro che osservano il diritto e agiscono con giustizia in ogni tempo. Ricòrdati di me, Signore, per amore del tuo popolo, visitami con la tua salvezza. R. I nostri padri si mescolarono con le genti e impararono ad agire come loro. Servirono i loro idoli e questi furono per loro un tranello. R. Immolarono i loro figli e le loro figlie ai falsi dèi. L’ira del Signore si accese contro il suo popolo ed egli ebbe in orrore la sua eredità. R. CANTO AL VANGELO (cf. Gc 1,21) R. Alleluia, alleluia. Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. R. Alleluia. VANGELO (Mc 7,24-30) I cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato. Parola del Signore. OMELIA Ecco che Gesù va in soccorso ai popoli pagani e idolatri della zona di Tiro. Pag. 47/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 L’Agnello senza macchia affronta e si confronta con l’impurità di coloro che, dolorosamente, egli chiama “cagnolini” per il loro essere schiavi delle passioni e per il loro essere prigionieri del peccato. Ai figli di Israele annuncia che la loro purezza può divenire impura, ai pagani che la loro impurità può divenire pura. Ma non è ancora giunto il tempo dei popoli pagani; Gesù entra nella loro casa, e vuole restarvi nascosto, come è detto: “Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa di Israele” (Mt 10,5-6). La guarigione che Gesù concederà alla figlia di questa donna, pagana per nascita, profetizza la pienezza della salvezza dei gentili, riservata al tempo della passione e della risurrezione. Il pane che deve innanzi tutto saziare i figli e che non conviene gettare ai cani rappresenta il Cristo nel mistero del suo corpo eucaristico, che deve saziare coloro che sono stati purificati dalle acque del battesimo e che sono chiamati perciò figli di Dio. Ecco perché le Scritture ci avvertono: “Chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore... perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna”. La donna che si è gettata ai piedi di Gesù ha colto il senso profondo di tali parole e, riconoscendo umilmente la propria condizione, confessa il suo peccato. Con fede si abbandona a Cristo che, giusto e buono, con una sola briciola o una sola parola può rigenerare e salvare sua figlia. PREGHIERA SULLE OFFERTE Il pane e il vino che hai creato, Signore, a sostegno della nostra debolezza, diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi verso i figli degli uomini; egli sazia il desiderio dell’assetato e ricolma di beni l’affamato. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa’ che uniti al Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Signore, come è dolce la tua parola! Come si sente rafforzato colui che la medita notte e giorno! Riempi di essa il mio sonno, te ne prego, come si versa il grano nella macina per raccogliere il fiore del frumento. Come ci rende forti il pane delle tue labbra! Tu mi mostri il nuovo Adamo addormentato sull’albero della croce: dal suo costato aperto nasce la Chiesa, come una nuova Eva. Beato colui che “mormora” la tua parola giorno e notte: come un albero piantato sulle rive di un fiume, non diventerà mai secco. Pag. 48/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 14 febbraio 2014 – Venerdì Ss. Cirillo e Metodio patroni d'Europa (f) 5.a Tempo Ordinario - P PREGHIERA DEL MATTINO Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la vita e la conoscenza che ci hai rivelato per mezzo di Gesù, tuo Servo: gloria a te nei secoli. Come questo pane spezzato era disperso sopra i monti e, raccolto, è diventato una cosa sola, così sia radunata la tua Chiesa dai confini della terra nel tuo Regno, perché tua è la gloria e la potenza per Gesù Cristo nei secoli. Amen. (Dalla «Dottrina dei Dodici Apostoli»). ANTIFONA D’INGRESSO Questi soni i santi, amici di Dio, gloriosi araldi del Vangelo. COLLETTA O Dio, ricco di misericordia, che nella missione apostolica dei santi fratelli Cirillo e Metodio hai donato ai popoli slavi la luce del vangelo, per la loro comune intercessione fà che tutti gli uomini accolgano la tua parola e formino il tuo popolo santo concorde nel testimoniare la vera fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA (At 13,46-49) Noi ci rivolgiamo ai pagani. Dagli Atti degli Apostoli In quei giorni, [ad Antiochia di Pisidia] Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono [ai Giudei]: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore: Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra». Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 116) R. Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo. Genti tutte, lodate il Signore, popoli tutti, cantate la sua lode. R. Perché forte è il suo amore per noi Pag. 49/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 e la fedeltà del Signore dura per sempre. R. CANTO AL VANGELO R. Alleluia, alleluia. Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione. R. Alleluia. VANGELO (Lc 10,1-9) La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai. + Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”». Parola del Signore. OMELIA Cirillo e Metodio sono stati due autentici "operai" della messe di Dio. E in questo giorno della loro festività la Chiesa, esaltando la loro meritoria azione apostolica, è consapevole di avere oggi ancor più bisogno di cristiani capaci di dare il loro contributo di impegno, di energie, di entusiasmo per l'annuncio del messaggio di salvezza in Cristo Gesù. Ma è altresì consapevole di aver bisogno di anime totalmente ed esclusivamente consacrate alla predicazione del Vangelo, all'azione missionaria; ha bisogno di sacerdoti, di religiosi, di religiose, di missionari, di missionarie, che, rinunciando generosamente e lietamente alla famiglia, alla patria, agli affetti umani, dedichino tutta la loro vita a lavorare ed a soffrire per il Vangelo. Dinanzi alla portata storica dell'opera evangelizzatrice compiuta dai due santi fratelli, la Chiesa recepisce ancor più profondamente che l'evangelizzazione è la grazia e la vocazione sua propria, la sua identità più profonda. "Essa esiste per evangelizzare - ha scritto Paolo VI - vale a dire per predicare ed insegnare, Pag. 50/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 essere il canale del dono della grazia, riconciliare i peccatori con Dio, perpetuare il sacrificio di Cristo nella Santa Messa che è il memoriale della sua morte e della sua gloriosa risurrezione" (Evangelii nuntiandi, 14). Ciò ha significato per i santi Cirillo e Metodio render preminente l'annuncio del Vangelo: un annuncio che non ha mortificato, distrutto o eliminato, bensì ha integrato, elevato ed esaltato gli autentici valori umani e culturali tipici del genio dei Paesi evangelizzati, contribuendo ad un'apertura e ad una solidarietà, capaci di far superare gli antagonismi e di creare un comune patrimonio spirituale e culturale, che ha posto solide basi per la giustizia e la pace. Leggendo nell'antica "Vita" di san Cirillo in lingua slava alcuni particolari degli ultimi giorni della sua vicenda terrena, proviamo una intensa emozione, perché penetriamo nella dimensione più intima della sua coscienza e intravediamo i grandi ideali, per i quali il santo era vissuto, aveva lavorato ed aveva sofferto: "Signore, mio Dio - egli pregava - conserva nella fede il tuo gregge, ...fa' crescere di numero la tua Chiesa e raccogli tutti nell'unità. Rendi santo, concorde nella vera fede e nella retta confessione il tuo popolo e ispira nei cuori la parola della tua dottrina". (GIOVANNI PAOLO II). PREGHIERA SULLE OFFERTE Guarda, o Padre, i doni che nel ricordo dei santi Cirillo e Metodio deponiamo sul tuo altare e fà che diventino il segno dell'umanità nuova riconciliata nell'amore. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE I discepoli partirono e predicarono il lieto annuncio, e il Signore operava insieme con loro. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, Padre di tutte le genti, che nell'unico pane e nell'unico Spirito ci hai fatti commensali ed eredi del banchetto eterno, per l'intercessione dei santi Cirillo e Metodio fà che la moltitudine dei tuoi figli, unita nella stessa fede, sia solidale nel costruire la giustizia e la pace. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Fa' provare ad ogni uomo quella fame che spingeva le folle a seguirti, abbandonando le proprie occupazioni, le case e i mezzi di sostentamento. Che non ci venga mai rimproverato di essere già sazi. Fa' che, invece, siamo sempre pronti a lasciare tutto, a lasciare noi stessi, divorati dalla fame dei veri poveri in Spirito, coloro di cui è detto: "Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati". Pag. 51/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 15 febbraio 2014 – Sabato S. Faustino 5.a Tempo Ordinario - I PREGHIERA DEL MATTINO Signore, tu conduci chi ti segue nel deserto per parlare al suo cuore e per nutrirlo di un pane essenziale. La moltiplicazione dei pani è il segno e l’annuncio del grande mistero del tuo corpo offerto e diviso fra tutti gli invitati. Il popolo ti ha seguito come un tempo aveva seguito Mosè al di là delle acque della morte; tu fai scendere per lui la manna dal cielo, per i loro corpi, preparando così i loro cuori al miracolo più grande compiuto dal tuo amore, al miracolo che rinnoverai costantemente nell’Eucaristia, fino a quando entreremo nel regno. ANTIFONA D’INGRESSO Venite, adoriamo il Signore, prostrati davanti a lui che ci ha fatti; egli è il Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7) COLLETTA Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (1Re 12,26-32; 13,33-34) Geroboàmo preparò due vitelli d’oro: ne collocò uno a Betel e l’altro lo mise a Dan. Dal primo libro dei Re In quei giorni, Geroboàmo, [re d’Israele], pensò: «In questa situazione il regno potrà tornare alla casa di Davide. Se questo popolo continuerà a salire a Gerusalemme per compiervi sacrifici nel tempio del Signore, il cuore di questo popolo si rivolgerà verso il suo signore, verso Roboàmo, re di Giuda; mi uccideranno e ritorneranno da Roboàmo, re di Giuda». Consigliatosi, il re preparò due vitelli d’oro e disse al popolo: «Siete già saliti troppe volte a Gerusalemme! Ecco, Israele, i tuoi dèi che ti hanno fatto salire dalla terra d’Egitto». Ne collocò uno a Betel e l’altro lo mise a Dan. Questo fatto portò al peccato; il popolo, infatti, andava sino a Dan per prostrarsi davanti a uno di quelli. Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi da tutto il popolo, i quali non erano discendenti di Levi. Geroboàmo istituì una festa nell’ottavo mese, il quindici del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda. Egli stesso salì all’altare; così fece a Betel per sacrificare ai vitelli che aveva eretto, e a Betel stabilì sacerdoti dei templi da lui eretti sulle alture. Pag. 52/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Geroboàmo non abbandonò la sua via cattiva. Egli continuò a prendere da tutto il popolo i sacerdoti delle alture e a chiunque lo desiderava conferiva l’incarico e quegli diveniva sacerdote delle alture. Tale condotta costituì, per la casa di Geroboàmo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla faccia della terra. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 105) R. Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo. Abbiamo peccato con i nostri padri, delitti e malvagità abbiamo commesso. I nostri padri, in Egitto, non compresero le tue meraviglie. R. Si fabbricarono un vitello sull’Oreb, si prostrarono a una statua di metallo; scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia erba. R. Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi, meraviglie nella terra di Cam, cose terribili presso il Mar Rosso. R. CANTO AL VANGELO (Mt 4,4) R. Alleluia, alleluia. Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. R. Alleluia. VANGELO (Mc 8,1-10) Mangiarono a sazietà. + Dal Vangelo secondo Marco In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa Pag. 53/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 quattromila. E li congedò. Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà. Parola del Signore. OMELIA Nutrendo, con un miracolo, la folla riunita in un deserto, Gesù rivela che egli è il pane vivente sceso dal cielo, la vera manna che il Signore fece piovere dal cielo nel deserto sui figli di Israele. Egli si offre ai popoli “lontani” come il pane venuto dal cielo che solo può saziare e di cui dirà: “Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,51). Nel brano del Vangelo di Marco che abbiamo letto, la promessa della vita eterna è implicitamente annunciata dalla menzione dei “tre giorni”. Come Cristo risorgerà al terzo giorno, così egli ha pietà della folla che, dopo tre giorni, sta per venire meno. Egli, il terzo giorno, la rimetterà in piedi e la nutrirà a volontà. Per questa folla, simbolo dei settanta popoli pagani sparsi nel mondo, ci sono sette pani, cioè la pienezza dei beni celesti. Quando Gesù lo viene a sapere, ordina alla folla di sedersi per terra: l’invita a entrare in un riposo “sabbatico” del settimo giorno. Nello spirito di questa abbondanza sabbatica, di questa doppia razione di manna accordata agli Ebrei il settimo giorno, la moltiplicazione miracolosa del pane è già assicurata. Gesù pronuncia allora la benedizione sui sette pani, li spezza e li dà ai suoi discepoli perché li distribuiscano. E queste parole essenziali e profetiche ne annunciano altre: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6,54). PREGHIERA SULLE OFFERTE Il pane e il vino che hai creato, Signore, a sostegno della nostra debolezza, diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi verso i figli degli uomini; egli sazia il desiderio dell’assetato e ricolma di beni l’affamato. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa’ che uniti al Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Fa’ provare ad ogni uomo quella fame che spingeva le folle a seguirti, abbandonando le proprie occupazioni, le case e i mezzi di sostentamento. Che non ci venga mai rimproverato di essere già sazi. Fa’ che, invece, siamo sempre Pag. 54/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 pronti a lasciare tutto, a lasciare noi stessi, divorati dalla fame dei veri poveri in Spirito, coloro di cui è detto: “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati”. Pag. 55/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 16 febbraio 2014 – Domenica S. Giuliana, vergine 6.a Tempo Ordinario - II PREGHIERA DEL MATTINO Signore Gesù, all’inizio di questa domenica ci avviciniamo a te, perché il tuo volto ci rischiari. Crea in noi un cuore chiaro e puro, un cuore trasformato affinché la nostra vita, quando ritorneremo tra i nostri fratelli, sia completamente una lode di colui che ha creato in noi cose così grandi. Così tutti renderanno gloria al Padre celeste. ANTIFONA D’INGRESSO Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei mio baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4) COLLETTA O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Sir 15,15-20) A nessuno ha comandato di essere empio. Dal libro del Siracide Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno; se hai fiducia in lui, anche tu vivrai. Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male: a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà. Grande infatti è la sapienza del Signore; forte e potente, egli vede ogni cosa. I suoi occhi sono su coloro che lo temono, egli conosce ogni opera degli uomini. A nessuno ha comandato di essere empio e a nessuno ha dato il permesso di peccare. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 118) R. Beato chi cammina nella legge del Signore. Beato chi è integro nella sua via e cammina nella legge del Signore. Beato chi custodisce i suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore. R. Tu hai promulgato i tuoi precetti perché siano osservati interamente. Siano stabili le mie vie nel custodire i tuoi decreti. R. Pag. 56/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita, osserverò la tua parola. Aprimi gli occhi perché io consideri le meraviglie della tua legge. R. Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti e la custodirò sino alla fine. Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge e la osservi con tutto il cuore. R. SECONDA LETTURA (1Cor 2,6-10) Dio ha stabilito una sapienza prima dei secoli per la nostra gloria. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Ma, come sta scritto: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Parola di Dio. CANTO AL VANGELO R. Alleluia, alleluia. Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. R. Alleluia. VANGELO (Mt 5,17-37) Così fu detto agli antichi; ma io vi dico. + Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Pag. 57/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno. Parola del Signore. OMELIA Bisognava formare nei discepoli un forte senso di identità, differente da quella offerta dagli scribi e dai farisei. Scribi e farisei avevano un indubbio fascino sulla gente con la loro pretesa di aver scrutato la Legge fino a coglierne i minimi precetti, necessari per giungere alla perfezione. Conseguentemente, nelle comparse pubbliche si atteggiavano a grandi devoti, ma in realtà nel loro interno erano tetri di egoismo. Non mancavano poi di imporre sulle spalle della gente, come condizioni di alta perfezione, pesanti fardelli, ma loro non li toccavano neppure con un dito (Cf. Mt 23,4). Avevano messo in campo ben 613 precetti di perfezione, facendoli passare per illuminate deduzioni della Legge. Al vertice, al tempo di Gesù, c'erano due rabbì di diverse tendenze che Pag. 58/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 facevano scuola e che disputavano tra di loro. La scuola di rabbì Shammai era di impronta rigorista, quella di rabbi' Hillel di impronta più larga. Le due scuole erano ufficiali, perché era consuetudine che i rabbì al vertice fossero due: uno era il presidente del sinedrio e l'altro il vicepresidente. Nella mente dei discepoli di Gesù non poteva che affacciarsi il pensiero che il loro rabbì, per ritagliarsi uno spazio, avrebbe dovuto distanziarsi dalla Legge, tanto questa era stata presa in esclusiva dalle dotte dispute delle due scuole. Da qui le parole di Gesù: “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti...”. Gesù afferma, esattamente come i rabbì, che la Legge nessun uomo potrà cambiarla perché voluta da Dio e protetta da Dio. Non un solo iota, non un solo trattino passerà della Legge. Egli non è venuto per abolirla, ma per portarla a compimento. Ciò che viene portato a compimento non può cessare di essere, ma viene ad essere, appunto, nel compimento. La Legge compiuta non è in contraddizione con la Legge, ma ne è la piena fioritura. Il lievito degli scribi, dei farisei, e anche dei sadducei, era seducente poiché proponeva la perfezione dell'adempimento della Legge e quindi il gradimento di Dio, e per questo Gesù afferma che la loro giustizia, cioè il nucleo ispiratore dei loro precetti, era falso e non portava al cielo ma alla Geenna (Mt 23,13s). Non muta la Legge che chi uccide deve essere sottoposto a giudizio, non muta e non può mutare, ma muta la portata della parola uccisione. Uccidere non riguarda solo il corpo, ma anche il cuore che può essere colpito aspramente con l'insulto, con lo sfogo dell'ira. Anche l'insulto deve essere sottoposto a giudizio, anche il voler eliminare l'altro diffamandolo come pazzo deve essere sottoposto a giudizio. E queste cose non costituiscono dei precetti minori, perché passano dalla sfera esterna dell'uomo a quella interna, a quella del cuore. Rimane la legge di non commettere adulterio, ma essa ora arriva a toccare il cuore poiché anche il guardare una donna desiderandola è adulterio; adulterio compiuto nel cuore. Rimane la legge di dare il libello di ripudio, ma rimane solo per i casi di unione illegittima. Il libello di ripudio aveva in sé la giustizia di lasciare ufficialmente libera la donna e nello stesso tempo di darle un sussidio economico affinché non fosse buttata in una strada. Un sussidio economico in caso di ripudio lo prevedeva già il codice di Hammurabi (1790-1750 a.C). Questa è la legge che rimane, ma non rimane la possibilità di ripudiare una donna legittimamente presa in sposa. Il compimento della Legge non ammette più la durezza del cuore, ragione della concessione del ripudio da parte di Mosè (Mt 19,8) e stabilisce l'indissolubilità del matrimonio, che sarà elevato da contratto a sacramento. Rimane il non giurare il falso. Il giuramento come prova solenne di verità rimane, non viene proibito, ma non è mai direttamente comandato dalla Legge; così quanto dice Gesù sul non giurare non è in contraddizione sul suo non abolire la Legge. Giurare è sempre un atto che esige coerenza con la vita, ma allora tra persone oneste, che hanno coerenza di vita, non c'è bisogno del Pag. 59/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 giurare, basta la parola data. E in ogni caso non bisogna giurare nell'idea che non nominando direttamente Dio il giuramento non era di grande importanza. Ma Dio è sempre chiamato in causa perché tutto è relativo a Dio. La Legge era legge d'amore (Mt 22,40), e il suo compimento è Legge d'amore elevata dalla potenza dello Spirito Santo inabitante nel battezzato. L'amore non ha confini nella sua crescita e perciò l'amore considera anche le sfumature, i minimi precetti dettati dall'amore. Così, chi si ferma alle linee generali del Vangelo e diffonde la mediocrità sarà considerato piccolo nel regno dei cieli, ma chi chiede a Dio di conoscere e vivere i precetti minimi dell'amore, cioè i gradini più alti dell'illimitata scala della carità, sarà considerato grande nel regno dei cieli. PREGHIERA SULLE OFFERTE Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Chi osserva e insegna agli uomini i precetti del Signore, sarà grande nel regno dei cieli. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico, fa’ che ricerchiamo sempre quei beni che ci danno la vera vita. Per Cristo nostro Signore. MEDITAZIONE I “perfetti” di cui parla Paolo sono precisamente quelli che seguono la Legge nel compimento dato da Gesù. Non c'era perfezione nei precetti rabbinici perché mentre sostenevano l'inviolabilità della Legge le andavano contro eludendo la sua sostanza, che è l'amore a Dio e al prossimo. Ma l'essere perfetti, cioè aver accolto e aver aderito al Vangelo, non significa aver raggiunto la perfezione, significa avanzare nel cammino della perfezione, senza mai pensare di averla raggiunta dal momento che la perfezione propone sempre ulteriore perfezione. Proprio il contrario degli scribi e dei farisei che dicevano di aver raggiunto una perfezione che non conosceva nuove vette di perfezione. San Paolo parla di una crescita della conoscenza di Dio da parte dei perfetti, e conoscere sempre più Dio manifestatosi in Gesù Cristo, vuol dire amare, perché Dio è amore. Così Paolo dice nella lettera agli Efesini (1,17): “Vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione (cioè di comprensione profonda del Vangelo) per una più profonda conoscenza di lui”. Così ai Filippesi (1,9): “La vostra carità si arricchisca sempre più in conoscenza e in ogni genere di discernimento, perché possiate distinguere sempre il meglio”. Ed è la sapienza data dallo Spirito Santo che fa cogliere la Sapienza del Padre, che è Gesù Cristo, nel quale sono nascosti (Col 2,3) “tutti i tesori della sapienza e della Pag. 60/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 scienza”. Lo Spirito Santo è colui che conduce a conoscere, per quello che un uomo può sulla terra (1Cor 13,9), le profondità di Dio. Conoscere vuol dire amare. Chi dice di conoscere Dio e non osserva i comandamenti di Dio è un bugiardo dice l'apostolo Giovanni nella sua prima lettera (2,3). Chi conosce Dio ama, infatti Dio è Amore (1Gv 4,8). E Dio non ci ha dato comandamenti che non siano comandamenti di amore. Non così gli ipocriti che guardano i comandamenti per farli diventare capi di accusa contro i fratelli, e non forza per liberare i fratelli dal peccato. Così facevano i farisei di allora e così fanno i farisei di oggi, molto più colpevoli perché ad essi è stato annunciato e hanno visto nei santi il fulgore della carità di Cristo. Amen. Ave Maria. Vieni, Signore Gesù. Pag. 61/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 17 febbraio 2014 – Lunedì Ss. Sette Fondatori Ord. Servi B.V.M. 6.a Tempo Ordinario - II PREGHIERA DEL MATTINO Mi hai dato la grazia di risvegliarmi questa mattina, o Signore, e di iniziare una nuova giornata nel tuo amore. Oggi avrò tanti incontri, tanto lavoro, tante preoccupazioni, forse qualche sofferenza e delusione. Fa’ che io veda in ogni fatto della mia vita il segno della tua presenza accanto a me. Sei sempre tu che ti manifesti e mi chiami alla conversione e all’amore. Signore, aumenta la mia fede! ANTIFONA D’INGRESSO Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei mio baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4) COLLETTA O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA - (Gc 1,1-11) La vostra fede, messa alla prova, produce la pazienza perché siate perfetti e integri. Dalla lettera di san Giacomo apostolo Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono nella diaspora, salute. Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza. E la pazienza completi l’opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla. Se qualcuno di voi è privo di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti con semplicità e senza condizioni, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all’onda del mare, mossa e agitata dal vento. Un uomo così non pensi di ricevere qualcosa dal Signore: è un indeciso, instabile in tutte le sue azioni. Il fratello di umile condizione sia fiero di essere innalzato, il ricco, invece, di essere abbassato, perché come fiore d’erba passerà. Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l’erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto svanisce. Così anche il ricco nelle sue imprese appassirà. Parola di Dio. Pag. 62/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 118) R. Venga a me la tua misericordia e avrò vita. Prima di essere umiliato andavo errando, ma ora osservo la tua promessa. Tu sei buono e fai il bene: insegnami i tuoi decreti. R. Bene per me se sono stato umiliato, perché impari i tuoi decreti. Bene per me è la legge della tua bocca, più di mille pezzi d’oro e d’argento. R. Signore, io so che i tuoi giudizi sono giusti e con ragione mi hai umiliato. Il tuo amore sia la mia consolazione, secondo la promessa fatta al tuo servo. R. CANTO AL VANGELO (Gv 14,6) R. Alleluia, alleluia. Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. R. Alleluia. VANGELO (Mc 8,11-13) Perché questa generazione chiede un segno? + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva. Parola del Signore. OMELIA I farisei chiedono un segno per credere. Anche noi chiediamo a Dio segni e miracoli. La tentazione più grande contro la fede è dire: Perché Dio non interviene? Perché non si manifesta in modo più evidente? Perché non entra con più forza nella storia degli uomini, cambiando situazioni ingiuste, liberando gli oppressi, convertendo i cuori induriti? Noi stessi siamo sempre alle prese con le nostre debolezze e peccati: perché Dio non ci cambia e non ci rende più buoni? La fede si vive nell’oscurità. Noi non comprendiamo le vie di Dio, che rimane inaccessibile, incomprensibile, misterioso. Dio ci dà tanti motivi per credere ed un egual numero di motivi per non credere. Ci lascia veramente liberi, non vuole imporci nulla né vincerci con la sua forza. Dio si capisce solo nella fede e Pag. 63/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 nell’amore. Fede significa anche fiducia completa. La mancanza di efficacia della fede è la difficoltà maggiore del credere. Il cristianesimo sembra inefficace nella storia degli uomini: sembra che non cambi nulla, che lasci tutto come prima. La via evangelica della conversione del cuore e della non violenza appare spesso perdente. Il marxismo, ad esempio, è sembrato per decenni ben più efficace per risolvere i problemi sociali e dare ai popoli la liberazione. Oggi non è più così: la storia ha fatto giustizia. PREGHIERA SULLE OFFERTE Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Hanno mangiato e si sono saziati e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio, la loro brama non è stata delusa. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico, fa’ che ricerchiamo sempre quei beni che ci danno la vera vita. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Ti ringrazio, o Signore, di questa giornata trascorsa nel tuo amore. Perdonami il male che ho commesso e il bene che non ho fatto. Oggi ti sei manifestato a me in tanti modi. Ti ho riconosciuto in tutto quello che mi è successo, nelle gioie e anche nelle delusioni e sofferenze. Sei tu che mi purifichi a poco a poco, per rendermi come mi vuoi tu, simile al modello che Gesù ci ha dato. Fa’ che io possa dormire bene e serenamente per alzarmi domani mattina pronto a servire te e i miei fratelli. Amen. Pag. 64/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 18 febbraio 2014 – Martedì S. Simone vescovo 6.a Tempo Ordinario - II PREGHIERA DEL MATTINO Effondi, Padre buono, il tuo Spirito su di noi: la sua voce interiore ci guidi in questo nuovo giorno ad alzare i nostri occhi alla Provvidenza tua che sempre ci previene. Rafforza in noi la fede nel tuo amore. Dacci “occhi per vedere e orecchi per udire” il tuo Figlio Gesù in ogni prossimo che incontreremo e fa’ che riconosciamo sempre la sua voce fra le mille voci di questa giornata. ANTIFONA D’INGRESSO Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei mio baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4) COLLETTA O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Gc 1,12-18) Dio non tenta nessuno. Dalla lettera di san Giacomo apostolo Beato l’uomo che resiste alla tentazione perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promesso a quelli che lo amano. Nessuno, quando è tentato, dica: “Sono tentato da Dio”; perché Dio non può essere tentato al male ed egli non tenta nessuno. Ciascuno piuttosto è tentato dalle proprie passioni, che lo attraggono e lo seducono; poi le passioni concepiscono e generano il peccato, e il peccato, una volta commesso, produce la morte. Non ingannatevi, fratelli miei carissimi; ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 93) R. Beato l’uomo a cui insegni la tua legge, Signore. Beato l’uomo che tu castighi, Signore, e a cui insegni la tua legge, per dargli riposo nei giorni di sventura. R. Poiché il Signore non respinge il suo popolo, Pag. 65/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 e non abbandona la sua eredità, il giudizio ritornerà a essere giusto e lo seguiranno tutti i retti di cuore. R. Quando dicevo: “Il mio piede vacilla”, la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto. Nel mio intimo, fra molte preoccupazioni, il tuo conforto mi ha allietato. R. CANTO AL VANGELO R. Alleluia, alleluia. Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. R. Alleluia. VANGELO (Mc 8,14-21) Guardatevi dal lievito dei farisei e di Erode. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?». Parola del Signore. OMELIA Qui vediamo Gesù muoversi in una direzione diversa da quella dei suoi discepoli. Essi sono tutti presi dalla mancanza di cibo: Gesù invece li mette in guardia dal ripiegarsi sulla propria visuale, che diventa una falsa linea d’azione. Se vogliamo applicare alla nostra vita questo passo, dobbiamo correggere questo strabismo che spesso anche noi abbiamo: con un occhio essere sì presi da Gesù e dalla sua vita, con l’altro occhio inseguire i nostri piccoli problemi. Occorre invece fissare bene entrambi gli occhi su Gesù, avere orecchie per lui, cuore aperto su di lui (Mc 8,17-18): contemplare e comprendere il suo agire, per poi incarnarlo nella vita di ogni giorno. Vivere il “come in cielo così in terra”. Contemplando lui, parola viva del Padre, eviteremo l’errore di chiuderci sulle Pag. 66/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 nostre preoccupazioni o, peggio, di giudicare il suo agire in base alla nostra visuale, e impareremo ad avere i suoi occhi per contemplare come dall’alto il ricamo divino che il Padre ha ordito per noi e per i nostri fratelli, dove tutto risulta come una splendida trama d’amore. Apriamoci allora alla sua Parola, soprattutto là dove ci comanda di amare il fratello, ogni fratello: sarà il modo migliore di distogliere il pensiero da noi e di avere per essi “occhi che vedono, orecchie che sentono, cuore che batte”. Come lui. PREGHIERA SULLE OFFERTE Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Hanno mangiato e si sono saziati e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio, la loro brama non è stata delusa. (Sal 78,29-30) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico, fa’ che ricerchiamo sempre quei beni che ci danno la vera vita. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Abbi pazienza e perdono, o Gesù, per noi ciechi, che stentiamo a comprendere. Trascinaci nel raggio della tua luce, che è la sola nostra luce. Così, ripieni di te, possederemo i tuoi occhi già in terra e passeremo nel mondo con il tuo cuore. E anche se i nostri occhi si chiudono alla luce del giorno per il riposo della notte, non si spenga in noi l’amore, e fa’ che ci risvegliamo pronti a seguirti e ad ascoltarti, per poter portare te e solo te agli uomini del nostro tempo. Pag. 67/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 19 febbraio 2014 – Mercoledì S. Corrado 6.a Tempo Ordinario - II PREGHIERA DEL MATTINO O Gesù, spesso vedo confusamente; come il cieco di Betsaida non distinguo gli uomini dagli alberi. Purifica il mio sguardo con la potenza della tua mano, perché io sia risanato e, nella mia giornata, mantenga sempre vigile la visione soprannaturale. ANTIFONA D’INGRESSO Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei mio baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4) COLLETTA O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Gc 1,19-27) Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto. Dalla lettera di san Giacomo apostolo Lo sapete, fratelli miei carissimi: ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento all’ira. Infatti l’ira dell’uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio. Perciò liberatevi da ogni impurità e da ogni eccesso di malizia, accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi; perché, se uno ascolta la Parola e non la mette in pratica, costui somiglia a un uomo che guarda il proprio volto allo specchio: appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla. Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 14) R. Signore, chi abiterà sulla tua montagna? Pag. 68/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua. R. Non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino. Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. R. Non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre. R. CANTO AL VANGELO (cf. Ef 1,17-18) R. Alleluia, alleluia. Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere quale speranza ci ha chiamati. R. Alleluia. VANGELO (Mc 8,22-26) Il cieco fu guarito e da lontabo vedeva distintamente ogni cosa. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsaida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio». Parola del Signore. OMELIA Il miracolo della guarigione del cieco di Betsaida avviene, per così dire, in due tempi. Dapprima vede confusamente, poi con nitore. Ciò sembra significare che la sua fede non era completa: poca fede, poca visione; molta fede, visione chiara. Anche a noi succede lo stesso. Quando abbiamo le idee confuse, quando non sappiamo riconoscere la volontà di Dio nei nostri riguardi, dobbiamo rafforzare la nostra fede, consentendo che Gesù tocchi i nostri occhi con la sua saliva e ci imponga le sue mani. Ciò avverrà attraverso il consiglio di persone prudenti e di vita santa e, soprattutto, attraverso la grazia del sacramento della penitenza. Se ci lasciamo “toccare” gli occhi dell’anima dal collirio sacramentale sapremo valutare gli avvenimenti e le persone nella giusta Pag. 69/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 prospettiva, che è sempre quella della fede. PREGHIERA SULLE OFFERTE Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Hanno mangiato e si sono saziati e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio, la loro brama non è stata delusa. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico, fa’ che ricerchiamo sempre quei beni che ci danno la vera vita. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Il giorno declina, Signore. Ti ringrazio per le occasioni che mi hai concesso di vedere chiaramente la tua volontà, dandomi la forza di eseguirla. E se qualche volta la vista mi si è appannata, perdonami: è stato a motivo della mia poca fede, che ti prego di rafforzare perché, soprattutto, non voglio mai perderti di vista. Pag. 70/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 20 febbraio 2014 – Giovedì S. Silvano 6.a Tempo Ordinario - II PREGHIERA DEL MATTINO Signore ti adoro, anche se non so cosa vuol dire. Ti ringrazio, anche se solo a parole. Ti chiedo perdono, anche se senza una lacrima. Ti offro tutto, anche se non ho niente. Ti voglio amare, anche se ne sono assolutamente incapace. Amen. (P. AUGUSTO GIANOLA, missionario in Amazzonia) ANTIFONA D’INGRESSO Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei mio baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4) COLLETTA O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Gc 2,1-9) Dio non ha forse scelto i poveri? Voi invece avete disonorato il povero! Dalla lettera di san Giacomo apostolo Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi? Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano? Voi invece avete disonorato il povero! Non sono forse i ricchi che vi opprimono e vi trascinano davanti ai tribunali? Non sono loro che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi? Certo, se adempite quella che, secondo la Scrittura, è la legge regale: Amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene. Ma se fate favoritismi personali, commettete un peccato e siete accusati dalla Legge come trasgressori. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 33) R. Il Signore ascolta il grido del povero. Benedirò il Signore in ogni tempo, Pag. 71/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. R. Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato. R. Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce. R. CANTO AL VANGELO (cf. Gv 6,63.68) R. Alleluia, alleluia. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita; tu hai parole di vita eterna. R. Alleluia. VANGELO (Mc 8,27-33) Tu sei il Cristo... Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Parola del Signore. OMELIA Da dove può essere nata nel cuore di Gesù, forse sul far della sera, sulle rive scoscese del Giordano, questa singolare domanda? “Chi dice la gente che io sia?”. Non certo dall’impossibile ignoranza della sua missione: egli sa chi è e dove sta andando. Poteva forse avere un qualche interesse nel reperire l’immagine di sé sulle bocche curiose della gente? Chi è da sempre l’immagine perfetta del Padre non ha bisogno di simili specchi deformanti. La domanda di Pag. 72/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Gesù viene dal profondo affetto per i suoi, per quelli che hanno lasciato tutto e lo stanno seguendo. Quelli di cui conosce le ansie e i timori e gli interrogativi acuti e i dubbi e (perché no?) gli equivoci, circa la sua identità e circa la loro comune avventura. È mosso a compassione dalla loro fedele sequela che forse non riusciva a capire. Ma chi può capire il mistero del Dio fatto uomo? E la forza dello Spirito suggerisce a Pietro la celebre risposta che l’evangelista Marco riproduce scarnamente: “Tu sei il Cristo”. La fedeltà amante di Pietro e dei suoi compagni apre loro lo scrigno prezioso del mistero e intravedono, come nel bagliore di un lampo, la verità delle cose. Gesù li invita, con severità, alla discrezione. Potrebbe l’uomo portare il peso della verità tutta intera prima che lo Spirito sia effuso su di lui? Verrà la morte e la risurrezione, verrà l’ascensione e verrà infine il Paraclito. Allora il segreto messianico sarà gridato sopra i tetti, ma intanto ora, là sotto l’Ermon, all’imbrunire, l’affezione tra di loro ha toccato il suo fondamento. PREGHIERA SULLE OFFERTE Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Hanno mangiato e si sono saziati e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio, la loro brama non è stata delusa. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico, fa’ che ricerchiamo sempre quei beni che ci danno la vera vita. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Ti prego, o Padre pio e buono, per quanti mi amano in tuo nome e per quelli che io amo in te. Con maggiore intensità ti prego per quelli che tu sai che mi amano e che io amo di un amore più sincero. Non ti prego, Signore, come un giusto libero da peccati, ma come uno reso sollecito da ogni genere di carità per gli altri. Amali, Signore, tu che sei la fonte dell’amore, tu che mi spingi e mi dai l’energia di amarli. Sebbene la mia preghiera non meriti di giovare ad essi perché io sono un peccatore, giovi loro il fatto che questa preghiera è fatta sotto la tua forza. Amali per te, che sei l’autore e il datore della carità, non per me, e fai in modo che loro stessi ti amino con tutto il loro cuore, con tutta la loro mente, con tutta la loro anima affinché vogliano, dicano e facciano solo ciò che a te piace e a loro conviene. (Liberamente tradotta da Sant’ANSELMO:“Preghiera per gli amici”) Pag. 73/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 21 febbraio 2014 – Venerdì S. Pier Damiani (mf) 6.a Tempo Ordinario - II PREGHIERA DEL MATTINO Padre, fonte della vita, ti ringrazio per avermi conservato nell’essere e per avermi donato questo nuovo giorno. “Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde se stesso?”: il tuo Santo Spirito scriva queste parole del tuo Figlio nel mio cuore. Che io non perda oggi me stesso, dandomi in cambio dei beni limitati e passeggeri. ANTIFONA D’INGRESSO Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva, perché tu sei mio baluardo e mio rifugio; guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4) COLLETTA O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Gc 2,14-24.26) Come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta. Dalla lettera di san Giacomo apostolo A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta. Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Insensato, vuoi capire che la fede senza le opere non ha valore? Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le sue opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull’altare? Vedi: la fede agiva insieme alle opere di lui, e per le opere la fede divenne perfetta. E si compì la Scrittura che dice: Abramo credette a Dio e gli fu accreditato come giustizia, ed egli fu chiamato amico di Dio. Vedete: l’uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede. Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta. Parola di Dio. Pag. 74/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 111) R. La tua legge, Signore, è fonte di gioia. Beato l’uomo che teme il Signore e nei suoi precetti trova grande gioia. Potente sulla terra sarà la sua stirpe, la discendenza degli uomini retti sarà benedetta. R. Prosperità e ricchezza nella sua casa, la sua giustizia rimane per sempre. Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti: misericordioso, pietoso e giusto. R. Felice l’uomo pietoso che dà in prestito, amministra i suoi beni con giustizia. Egli non vacillerà in eterno: eterno sarà il ricordo del giusto. R. CANTO AL VANGELO (cf. Gv 15,15b) R. Alleluia, alleluia. Vi ho chiamato amici, dice il Signore, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. R. Alleluia. VANGELO (Mc 8,34 - 9,1) Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi». Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza». Parola del Signore. OMELIA La parola del Signore ci svela la preziosità infinita della nostra persona. L’intero universo non vale quanto vale la nostra persona: non ha prezzo e non può essere commutata con niente. Ma questa preziosità può essere dilapidata; la vita può fallire. La via che il Signore ci indica per evitare questa infinita Pag. 75/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 tragedia è paradossale: perdere la vita come egli l’ha perduta. Il Signore ha donato se stesso; si è svuotato nel dono di sé e proprio per questo il Padre lo ha introdotto, attraverso la risurrezione, nella gloria di una vita immortale. Chi segue il Signore nella rinuncia a sé per il dono agli altri, entra nella vita. PREGHIERA SULLE OFFERTE Questa nostra offerta, Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Hanno mangiato e si sono saziati e Dio li ha soddisfatti nel loro desiderio, la loro brama non è stata delusa. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Signore, che ci hai nutriti al convito eucaristico, fa’ che ricerchiamo sempre quei beni che ci danno la vera vita. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Al termine di questo giorno, o Padre, sii misericordioso con me peccatore. La luce è tramontata; la morte si avvicina; che mi giova guadagnare il mondo intero, se poi perdo me stesso? Il Figlio tuo unigenito ha versato il suo sangue perché non perdessi me stesso: che il suo sacrificio non sia vano. Perdonami se oggi mi sono vergognato di Cristo e delle sue parole davanti a questa generazione adultera e perversa. Pag. 76/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 22 febbraio 2014 – Sabato Cattedra di San Pietro 6.a Tempo Ordinario - P PREGHIERA DEL MATTINO Preghiamo lo Spirito Santo affinché la Chiesa sia pronta su questa terra ad offrire la sua vita per gli uomini e a lasciarsi ferire come ha fatto il Signore. Pronta ad offrirsi per la miseria del mondo; affinché venga il regno di Dio. Noi ti preghiamo: fa’ che giunga presto il giorno in cui potremo indirizzarti le nostre preghiere e servirti d’un solo cuore e d’un solo spirito nella pace e nell’amore del corpo di Cristo. ANTIFONA D’INGRESSO Dice il Signore a Simon Pietro: “Io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede, e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli”. (Lc 22,32) COLLETTA Concedi, Dio onnipotente, che tra gli sconvolgimenti del mondo non si turbi la tua Chiesa, che hai fondato sulla roccia con la professione di fede dell’apostolo Pietro. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (1Pt 5,1-4) Compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero. Dalla prima lettera di san Pietro apostolo Carissimi, esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 22) R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi il Signore mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Rinfranca l’anima mia, mi guida per il giusto cammino, a motivo del suo nome. R. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Pag. 77/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. R. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca. R. Sì, bontà e felicità mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni. R. CANTO AL VANGELO (Mt 16,18) R. Alleluia, alleluia. Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. R. Alleluia, alleluia. VANGELO (Mt 16,13-19) Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli. + Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Parola del Signore. OMELIA La gente parla di Gesù; essa è d’accordo sul fatto che egli sia potente, come i profeti che Dio ha mandato un tempo. È l’opinione della gente che giudica da sé, senza lasciarsi condurre dallo Spirito di Dio. Un sondaggio tra i discepoli - Simon Pietro è il loro portavoce - dà un altro risultato: No, Gesù non è un semplice profeta! Egli è il Messia, colui che si attendeva fin dall’antichità, è il santo Salvatore. Non è un uomo, ma il Figlio di Dio. Questa risposta supera tutto ciò che gli uomini sono in grado di concepire da soli. La professione di fede di Pietro è la rivelazione di Dio. Questa risposta Pag. 78/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 dettata dalla fede vale a Pietro il privilegio di diventare il fondamento della Chiesa di Gesù Cristo. Essa vive ancora oggi grazie a coloro per i quali la parola della rivelazione di Dio ha più valore di ogni conoscenza umana. Simon Pietro è il primo al quale Dio affidi la chiave della fede: ciò che egli farà o disferà sulla terra, ciò che riceverà o rifiuterà, sarà anche in Cielo. Così egli è responsabile della salvezza di molti uomini: perché cresca una comunità sulla quale le potenze degli inferi non abbiano presa. PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli, Signore, le offerte della tua Chiesa, e fa’ che riconosca nell’apostolo Pietro il maestro che ne conserva integra la fede e il pastore che la guida all’eredità eterna. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Pietro disse a Gesù: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Gesù rispose: “Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. (Mt 16,16.18) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che nella festa dell’apostolo Pietro ci hai nutriti del corpo e del sangue di Cristo, fa’ che la partecipazione ai doni della salvezza sia per noi sacramento di unità e di pace. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Signore, come Giuseppe tu fosti spogliato dai tuoi stessi fratelli della tunica ideale della gloria con la quale il Padre aveva rivestito il suo Figlio prediletto. Come lui sei rimasto nell’oscurità della tomba senza che la morte eterna ti abbia toccato, poiché tu sei la vita e il Padre ti ha destinato ad essere il primogenito di una moltitudine di fratelli per salvarli dalla fame spirituale in questo paese di schiavitù, in cui abbiamo fame di te. I vignaioli, come i fratelli di Giuseppe, hanno detto: “uccidiamolo”, ma tu non hai voluto che il tuo santo vedesse la corruzione, salvando anche noi dalla morte eterna. Pag. 79/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 23 febbraio 2014 – Domenica S. Policarpo (m) 7.a Tempo Ordinario - III PREGHIERA DEL MATTINO O Dio, nostro creatore e redentore, attraverso il tuo continuo perdono a coloro che si smarriscono nei tuoi sentieri, tu accordi anche la vita dell'anima e del corpo. Stendi la tua mano su di noi, poveri paralitici colmi di errori. Così il tuo perdono ci condurrà di nuovo a te, la nostra persona tumefatta riprenderà vigore, e noi potremo camminare verso la gloria che tu ci prometti. ANTIFONA D’INGRESSO Confido, Signore, nella tua misericordia. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato. COLLETTA O Dio, che nel tuo Figlio spogliato e umiliato sulla croce hai rivelato la forza dell’amore, apri il nostro cuore al dono del tuo Spirito e spezza le catene della violenza e dell’odio, perché nella vittoria del bene sul male testimoniamo il tuo vangelo di pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Lv 19,1-2.17-18) Ama il tuo prossimo come te stesso. Dal libro del Levitico Il Signore parlò a Mosè e disse: Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo. Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 102) R. Il Signore è buono e grande nell’amore. Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. R. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia. R. Pag. 80/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe. R. Quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe. Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero verso quelli che lo temono. R. SECONDA LETTURA (1Cor 3,16-23) Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio. Dal libro del Levitico Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi. Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia. E ancora: Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani. Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio. Parola di Dio. CANTO AL VANGELO R. Alleluia, alleluia. Chi osserva la parola di Gesù Cristo, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. R. Alleluia. VANGELO (Mt 5,38-48) Amate i vostri nemici. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: ”Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, Pag. 81/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”. Parola del Signore. OMELIA La legge del taglione era rivolta a far sentire sulla pelle del colpevole quanto aveva fatto ad un altro. Era un principio punitivo che conteneva in sé un insegnamento, certo primitivo, ma pur sempre necessario rispetto allo scatenarsi della vendetta omicida (Cf. Gn 4,23s). La regola “occhio per occhio, e dente per dente” viene portata a compimento abolendo la parità di violenza fisica della punizione, per puntare direttamente sull'appello alla coscienza. Ad uno schiaffo non si deve rispondere con uno schiaffo. Gesù colpito da una guardia con uno schiaffo non gli ridà uno schiaffo, ma gli rivolge un fortissimo appello alla coscienza (Gv 18,22). E' la coscienza che deve essere sollecitata nel colpevole, non per inchiodarlo nel tormento di un perenne rimorso senza via d'uscita, come spesso si tenta di fare con le invettive lanciate sui colpevoli alle porte dei tribunali, ma perché giunga a ravvedersi nel profondo del cuore. Gesù non ci invita ad un distacco passivo dal colpevole per una forma di sottile di disprezzo, ma ad un agire positivo. Il “porgi l'altra guancia” è certamente un'immagine, un'immagine rivolta a far superare la legge del taglione, ma contiene anche il messaggio di una positività verso l'altro. Ma a quali situazioni Gesù guarda, perché non può ridursi a semplice immagine il porgere l'altra guancia? Guarda ai suoi seguaci colpiti, umiliati, schiaffeggiati a causa della sua fede in lui. Guarda quando uno che crede in lui riceve uno schiaffo, perché, mosso da carità, si è esposto a difesa di un debole che viene colpito. Pensiamo all'Ordine dei Mercedari che prevedeva la carità di darsi schiavi ai turchi affinché altri venissero liberati. Pensiamo a san Massimiliano Kolbe che si presenta per sostituire un uomo preso da disperazione perché condannato a morire di fame e di sete. Gesù non abolisce la legittima difesa, poiché essa è una dura necessità di questo povero mondo, ma non vuole che sia intrisa di odio. E se l'odio volesse attaccare il bene supremo dell'amore presente nel cuore di un discepolo di Cristo, se volesse mettere alla prova la sua capacità di durare nell'amare, se volesse spegnere in lui l'amore, l'amore invece crescerà accettando tormenti e umiliazioni. L'amore non può mai spegnersi. Se davanti ad un discepolo si para una croce a sbarrargli il cammino, l'amore gli darà la forza di prendere sulle spalle quella croce e procedere, e l'amore crescerà poiché la croce fa crescere l'amore. Pag. 82/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 L'avidità degli uomini può usare del potere giudiziario di un tribunale per estorcere ad un povero una tunica, facendola passare come pegno dovuto per un prestito di denaro non restituito. Una situazione fatta apposta per sgomentare, frustrare, maledire. Il dare anche il mantello non è segno di viltà, ma di rinuncia all'ira, alla rabbia, allo sdegno, per affidarsi a Dio. Il dare il mantello non è gesto di disprezzo rabbioso, né azione irresponsabile, ma manifestazione di fiducia in Dio che provvederà ben presto (Cf. Es 22,26). Tale testimonianza di paziente fiducia scuoterà la coscienza dell'estorsore che potrà giungere a ravvedersi. Chiaro che Gesù presenta dei casi tipo per un insegnamento che vale universalmente. Ora c'è il caso di essere costretti a servire un oppressore che impone che si porti il peso della sua merce. Era il caso dei soldati romani che spesso obbligavano ebrei a trasportare gravi pesi. Gesù dice che non bisogna lasciarsi prendere dall'ira, dalla rabbia, dalla maledizione, quando si è sottoposti a tale umiliante sopruso, ma, al contrario, bisogna disporre l'animo alla pazienza come se si dovessero fare due miglia, anziché una. Il portare il carico rinunciando all'ira, all'odio, all'astio diventerà un appello alla coscienza dell'oppressore, un invito a considerare il perché di tanta dignitosa mansuetudine. PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli, Signore, quest'offerta espressione della nostra fede; fà che dia gloria al tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Annunzierò tutte le tue meraviglie. Io te gioisco ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. MEDITAZIONE “Amerai il tuo prossimo” è comandamento scritto nel libro del Levitico (19,18). L'amore verso il prossimo era circoscritto verso il proprio connazionale, verso l'alleato, ma non verso il nemico; tuttavia, “Odierai il tuo nemico” non si trova scritto da nessuna parte della Scrittura, sebbene la sostanza si ritrovi nel quadro della guerra santa contro le città della Palestina. L'odio verso il nemico non era di cieca brutalità, poiché era supportato da un compito di giustizia da compiere contro gli empi. Gesù abolisce radicalmente l'odio verso il nemico, verso l'empio, verso il persecutore. Al contrario, bisogna amare i nemici per avere un amore universale che superi l'amore verso connazionali, alleati e amici. Pag. 83/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Amare chi ci ama non è fare niente di straordinario che demarchi profondamente l'agire pagano da quello cristiano. Il cuore deve essere duro contro il male, ma non contro il persecutore di fronte al quale bisogna porsi con la nobiltà conferita dalla fortezza della fede e dell'amore. Il compito di giustizia da attuare verso gli empi è segnato dalla giustizia del Cristo che ha espiato i nostri peccati, cosicché ogni uomo ha al suo attivo la salvezza operata da Cristo. La giustizia da compiere presso gli empi è quella di annunciare Cristo, testimoniare Cristo. Al posto della giustizia punitiva operata dalle armi si ha la giustizia di misericordia operata dalla croce di Cristo. Il mondo sarà portato alla pace, quella vera, non dalle armi, ma dalla partecipazione alla passione di Cristo. Portare la pace nel mondo era il desiderio di san Paolo, come di tutti i santi, come deve essere il nostro. Per questo disegno di pace Paolo non esitava a partecipare ai patimenti di Cristo, nel dono di completarli, come dice nella lettera ai Colossesi (1,24): “Do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa”. Chiesa che deve crescere nella santità ed estendersi nel contempo a tutte le genti. Il mondo è ostile, trama agguati e violenze, verbali o meno, contro chi annuncia l'amore, perché il mondo odia l'amore, ma Dio protegge sempre la Chiesa, ogni cristiano che sia veramente tale, come abbiamo ascoltato: “Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia” e anche “Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani”. La Chiesa procede portando la croce, non avanza senza la croce. Portare la croce è certo il risultato di tutte le virtù, ed è la forza per cambiare il mondo. Certo, “Prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” (Mt 10,16) ci dice il Signore al riguardo degli uomini, per non cadere nei loro tranelli, nei loro raggiri; ma pur prudenti non dobbiamo mai sottrarci alla croce, sotto pretesto di poter portare, senza danni, ugualmente Cristo nel mondo. Quanti prudenti la cui prudenza è viltà! Quanti vedendo gli eroi di Cristo sotto le croce pensano che hanno fatto l'errore di non essere prudenti. La prudenza usata per scansare la croce è perdente, sterile, carnale. L'abbracciare la croce non porta a sconfitta, a fallimento. Grandi gli orizzonti che ci stanno davanti, grande l'impresa che dobbiamo compiere: quella di portare a Cristo il mondo con la forza dell'amore, testimoniato con l'accettazione della croce. Amen. Ave Maria. Vieni, Signore Gesù. Pag. 84/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 24 febbraio 2014 – Lunedì S. Edilberto re 7.a Tempo Ordinario - III PREGHIERA DEL MATTINO La vera saggezza è misericordiosa ed è feconda di opere buone. Concedici, Signore, il dono della saggezza, affinché anche noi vediamo come vedi tu, pensiamo come pensi tu e soprattutto amiamo come ami tu. Allora collaboreremo in modo più efficace all’opera della redenzione. Sapremo cosa hai posto nel nostro cuore e, riconoscendo le nostre debolezze, ricorreremo di più a te, Sapienza eterna del Padre, e comprenderemo così che vi sono demoni che si scacciano solo con la preghiera, con un’unione completa con te. ANTIFONA D’INGRESSO Confido, Signore, nella tua misericordia. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato. (Sal 13,6) COLLETTA Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Gc 3,13-18) Se avete nel vostro cuore spirito di contesa, non vantatevi. Dalla lettera di san Giacomo apostolo Fratelli miei, chi tra voi è saggio e intelligente? Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza. Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non dite menzogne contro la verità. Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrestre, materiale, diabolica; perché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 18) R. I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore. La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, Pag. 85/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 rende saggio il semplice. R. I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. R. Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti. R. Ti siano gradite le parole della mia bocca; davanti a te i pensieri del mio cuore, Signore, mia roccia e mio redentore. R. CANTO AL VANGELO (cf. 2Tm 1,10) R. Alleluia, alleluia. Il salvatore nostre Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. R. Alleluia. VANGELO (Mc 9,14-29) Credo, Signore: aiutami nella mia incredulità. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede».Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in Pag. 86/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 piedi. Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera». Parola del Signore. OMELIA Gli indemoniati dei tempi moderni sono molto più numerosi di quanto si possa immaginare. Basta vedere il numero via via crescente di guerre, torture, violenze, furti, odio, traffici di droga, imbrogli di ogni genere e corsa al denaro. Questi indemoniati operano attivamente nel mondo, e i discepoli di Gesù Cristo dichiarano di non poter esorcizzarli. Invece Gesù ci dice: “Questa specie di demoni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera”. La domanda che ci si deve porre è allora questa: “Sono o no un uomo o una donna di preghiera?”. Per facilitare la preghiera, Cristo ha istituito i sacramenti. Ma i sacramenti ricevuti senza adesione interiore non sono di grande utilità: diventerebbero quasi dei riti magici. Se, ricevendo l’assoluzione, non mi pentissi sinceramente, se non cambiassi il mio essere nell’intimo, essa non mi farebbe un effetto diverso da un segno qualsiasi. Per tornare al Vangelo, vediamo che un uomo pieno d’odio verso il prossimo è un uomo il cui cuore è minacciato dalla presenza di un serpente. È posseduto da questo odio. Se prega e si pente in modo sincero, come san Pietro, allora il serpente viene scacciato. Ma se, nel segreto del cuore, continua a odiare, pur parlando di carità, di perdono e di misericordia, offusca irrimediabilmente l’immagine di Dio che ha in sé dal battesimo. Io piango sul nostro mondo posseduto, proprio come Gesù ha pianto su Gerusalemme. Piango nel vederlo cercare la verità lontano dalla sua vera fonte, e perdersi nelle illusioni. Eppure, l’uomo ha sete di assoluto. Ha sete, sete, sete, e tenta di dissetarsi a pozzi ormai secchi, mentre la fonte d’acqua pura è in noi, mediante la presenza di Gesù, e basterebbe aprirgli un po’ la porta dei nostri cuori. Uniamoci ai santi e a tutti gli esseri di preghiera, per scacciare il demonio dal nostro mondo. PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli, Signore, quest’offerta espressione della nostra fede; fa’ che dia gloria al tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Annunzierò tutte le tue meraviglie. In te gioisco ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo. (cf. Sal 9,2-3) Pag. 87/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Il comandamento del Signore è limpido, e illumina lo sguardo. Tu sei venuto per darci la vita e per darci la vita in abbondanza. Io voglio vivere sempre di più la tua vita, vedere sempre di più con i tuoi occhi, unire il ritmo del mio cuore al tuo. Signore, io ti amo, vieni in aiuto di questo mio amore con l’effusione della tua sapienza, affinché io possa provare e vedere quanto tu sei buono, quanto sei mite ed umile di cuore. Prendimi, mio Dio, posami, con san Giovanni, sul tuo cuore come un sigillo. Pag. 88/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 25 febbraio 2014 – Martedì S. Cesario 7.a Tempo Ordinario - III PREGHIERA DEL MATTINO Signore, abbiamo sentito le tue parole così spesso, che l’abitudine ne ha occultato la potenza. Noi tutti, battezzati nella tua morte e risurrezione, siamo capaci di capire l’annuncio della tua passione, che invece risultava incomprensibile ai tuoi discepoli. E, nonostante ciò, di che cosa parliamo lungo la via? Mentre la tua agonia prosegue fino alla fine del mondo, mentre tu hai sete, mentre sei imprigionato, mentre sei insultato nell’infanzia infelice, a che cosa pensiamo? Noi abbiamo dimenticato che tu hai rovesciato una volta per sempre la scala dei valori. ANTIFONA D’INGRESSO Confido, Signore, nella tua misericordia. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato. (Sal 13,6) COLLETTA Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Gc 4,1-10 ) Voi chiedete e non ottenete perché chiedete male. Dalla lettera di san Giacomo apostolo Fratelli miei, da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni. Gente infedele! Non sapete che l’amore per il mondo è nemico di Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio. O forse pensate che invano la Scrittura dichiari: «Fino alla gelosia ci ama lo Spirito, che egli ha fatto abitare in noi»? Anzi, ci concede la grazia più grande; per questo dice: Dio resiste ai superbi, agli umili invece dà la sua grazia. Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da voi. Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Peccatori, purificate le vostre mani; uomini dall’animo indeciso, santificate i vostri cuori. Riconoscete la vostra miseria, fate lutto e piangete; le vostre risa si cambino in lutto e la vostra allegria in tristezza. Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà. Pag. 89/103 Parola di Dio. Letture quotidiane – febbraio 2014 SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 54) R. Affida al Signore il tuo peso ed egli ti sosterrà. «Chi mi darà ali come di colomba per volare e trovare riposo? Ecco, errando, fuggirei lontano, abiterei nel deserto. In fretta raggiungerei un riparo dalla furia del vento, dalla bufera». R. Disperdili, Signore, confondi le loro lingue. Ho visto nella città violenza e discordia: giorno e notte fanno la ronda sulle sue mura. R. Affida al Signore il tuo peso ed egli ti sosterrà, mai permetterà che il giusto vacilli. R. CANTO AL VANGELO (Gal 6,14) R. Alleluia, alleluia. Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. R. Alleluia. VANGELO (Mc 9,30-37) Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». Parola del Signore. OMELIA Poveri discepoli! Quanto hanno bisogno ancora di “camminare” spiritualmente Pag. 90/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 per essere degni di chiamarsi discepoli! Gesù parla loro di avvenimenti decisivi che riguardano la storia della salvezza e l’avvenire del mondo, ed essi non pensano che alla loro gloria! Come è prosaico il loro discorso! Cercano di essere apprezzati, lodati, gratificati in vita. Ma era davvero questo a cui miravano seguendo Gesù? Egli parlava di risurrezione, di vita eterna, ed essi pensavano ad essere elogiati sulla terra. Secondo un detto libanese, direi che lui era in una valle ed essi in un’altra. Ma Gesù non dispera: li accetta come sono; crede nella loro trasformazione. Sa che bisogna andarci piano e insegna loro con pazienza come a dei bambini, partendo da immagini, da parabole, da esempi a loro familiari. E, del tutto spontaneamente, prende in braccio un bambino: “Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino...”. Tutti sanno che un bambino ama senza riserve, senza calcolo, che è spontaneo e fiducioso, che si affida completamente alle braccia dei genitori e che non li cambierebbe per niente al mondo, che è attratto dal bello, che ciò che è meraviglioso gli sembra naturale. I discepoli capiranno così che la vera grandezza consiste nel ridiventare piccoli, nel donare tutto agli altri, nel soffrire per gli altri, nel dimenticare se stessi per gli altri e nel morire per gli altri. Non solo Cristo l’ha fatto per noi, ma, con lui, migliaia di cristiani hanno dato tutto fino alla loro vita. È questo che fa la santità della Chiesa. PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli, Signore, quest’offerta espressione della nostra fede; fa’ che dia gloria al tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Annunzierò tutte le tue meraviglie. In te gioisco ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo. (cf. Sal 9,2-3) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA “Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome...”. Noi ti preghiamo, Signore, per ogni bambino che nasce, affinché sia accolto nel nome di Cristo come il figlio stesso di Dio, come una visita del Padre. Fa’ che ognuno di questi bambini si senta salutato da un “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”. Fa’ che un canto di ringraziamento saluti ogni nascita. Ecco il primo dei diritti dell’uomo nuovo, ecco la sua dignità di figlio di Dio riconosciuta, ecco Gesù accolto fra i suoi. Pag. 91/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 26 febbraio 2014 – Mercoledì S. Romeo 7.a Tempo Ordinario - III PREGHIERA DEL MATTINO “La sapienza esalta i suoi figli e si prende cura di quanti la cercano. Chi l’ama, ama la vita”. Ti rendo grazie, Signore, questa mattina, per la felicità che provo sapendo di appartenere a te, per il piacere che provo nella preghiera e per la gioia che provo nella percezione della tua luce increata, luce più reale di quella del giorno che pure è tanto bella. Amo la vita, Signore, e tu sei la vita, presente negli sguardi e in tutte le cose umane come nel ritmo dei giorni e nello scintillare delle stelle. Ti rendiamo grazie, Gesù, Sapienza di Dio. ANTIFONA D’INGRESSO Confido, Signore, nella tua misericordia. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato. COLLETTA Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Gc 4,13-17) Non sapete quale sarà domani la vostra vita. Dovreste dire invece: “Se il Signore vorrà”. Dalla lettera di san Giacomo apostolo Ora [mi rivolgo] a voi, che dite: «Oggi o domani andremo nella tal città e vi passeremo un anno e faremo affari e guadagni», mentre non sapete quale sarà domani la vostra vita! Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare. Dovreste dire invece: «Se il Signore vorrà, vivremo e faremo questo o quello». Ora invece vi vantate nella vostra arroganza; ogni vanto di questo genere è iniquo. Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 48) R. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Ascoltate questo, popoli tutti, porgete l’orecchio, voi tutti abitanti del mondo, voi, gente del popolo e nobili, ricchi e poveri insieme. R. Pag. 92/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Perché dovrò temere nei giorni del male, quando mi circonda la malizia di quelli che mi fanno inciampare? Essi confidano nella loro forza, si vantano della loro grande ricchezza. R. Certo, l’uomo non può riscattare se stesso né pagare a Dio il proprio prezzo. Troppo caro sarebbe il riscatto di una vita: non sarà mai sufficiente per vivere senza fine e non vedere la fossa. R. Vedrai infatti morire i sapienti; periranno insieme lo stolto e l’insensato e lasceranno ad altri le loro ricchezze. R. CANTO AL VANGELO R. Alleluia, alleluia. Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. R. Alleluia. VANGELO (Mc 9,38-40) Credo, Signore: aiuta la mia incredulità. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi». Parola del Signore. OMELIA La scelta del discepolo Giovanni è chiara: siamo noi i discepoli! Siamo i detentori della verità! Siamo solo noi che possiamo dire di essere di Cristo! Ed il maestro invece, lui che è la verità, apre anche all'altro. Forse anche lui ha avuto la Grazia, forse anche a lui Dio ha voluto dare i suoi doni. Perché porre limiti all'azione di Dio? Perché porre limiti alla presenza del Signore sulla terra? Il regno di Dio è un grande albero che, pur iniziato in sordina, ora accoglie gli uccelli che vanno e vengono, volano e vi fanno i loro nidi in libertà. Non è una voliera con rigidi confini e stretti legami. Il regno di Dio è liberazione! Pag. 93/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli, Signore, quest'offerta espressione della nostra fede; fà che dia gloria al tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Annunzierò tutte le tue meraviglie. Io te gioisco ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Signore, affidiamo a te i disperati, i suicidi. Rivelati a loro, svela loro il senso della vita, fa’ loro capire che la loro non è vera vita e che la morte a cui aspirano non può liberarli da quel morire continuo che è il vivere senza di te. Chi ci darà la felicità? Mostraci il tuo volto, fallo risplendere nella nostra vita affinché diventiamo testimoni della felicità di appartenere a te e dell’intangibile gioia dei poveri. Pag. 94/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 27 febbraio 2014 – Giovedì S. Leandro 7.a Tempo Ordinario - III PREGHIERA DEL MATTINO La mortificazione non è una realtà superata, ma è più che mai necessaria in un universo in cui regna la morte. Si tratta di restituire alla morte quanto appartiene alla morte, affinché la vita penetri queste zone necrotizzate dell'essere. Chi rinuncia allo sguardo impuro non perde la vista, il suo corpo viene anzi illuminato da una luce pura, proprio come il monaco che rinuncia al mondo non perde il mondo, ma lo assorbe nella sua solitudine e, completamente staccatosi da esso, lo offre a Dio in una preghiera libera. Concedici, Signore, il desiderio della mortificazione. ANTIFONA D’INGRESSO Confido, Signore, nella tua misericordia. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato. COLLETTA Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Gc 5,1-6) Il salario dei lavoratori che voi non avete pagato grida, e le loro proteste sono giunte alle orecchie del Signore onnipotente. Dalla lettera di san Giacomo apostolo Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte agli orecchi del Signore onnipotente. Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage. Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 48) R. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Pag. 95/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Questa è la via di chi confida in se stesso, la fine di chi si compiace dei propri discorsi. Come pecore sono destinati agli inferi, sarà loro pastore la morte. R. Scenderanno a precipizio nel sepolcro, svanirà di loro ogni traccia, gli inferi saranno la loro dimora. Certo, Dio riscatterà la mia vita, mi strapperà dalla mano degli inferi. R. Non temere se un uomo arricchisce, se aumenta la gloria della sua casa. Quando muore, infatti, con sé non porta nulla né scende con lui la sua gloria. R. Anche se da vivo benediceva se stesso: «Si congratuleranno, perché ti è andata bene», andrà con la generazione dei suoi padri, che non vedranno mai più la luce. R. CANTO AL VANGELO R. Alleluia, alleluia. Accogliete la parola di Dio non come parola di uomini, ma qual è veramente, come parola di Dio. R. Alleluia. VANGELO (Mc 9,41-50) È meglio per te entrare nella vita con una man sola, anziché con le due mani andare nella Geenna. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Pag. 96/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri». Parola del Signore. OMELIA Il Salvatore non solo ci fa varcare la soglia dalla morte alla vita, investendoci del suo Spirito nel battesimo, ma continua ad essere presente in noi per mezzo della santa Eucaristia e, se per sventura ci allontaniamo da lui, egli, proprio come il padre del figliol prodigo, rimane ad aspettarci, per dirci che ci perdona, per dirci che ci ama, per festeggiare il nostro ritorno e il nostro sincero pentimento. Dare un bicchiere d’acqua... dare un po’ di calore, un po’ d’amore, un po’ di gioia, un po’ di pace, un po’ di presenza che evochino in chi li riceve la presenza dello Spirito di Gesù. Che magnifica ricompensa per ogni ministro volontario di un sacramentale informale, di questo bicchiere d’acqua dato ai battezzati in Cristo. E ancora, se i battezzati o i non battezzati, consapevoli dell’identità di ministri di Cristo, ordinati o no, danno aiuto e assistenza al prossimo, Cristo li ripagherà, poiché essi saranno associati a lui nel suo ministero dell’amore. Ricordiamo che sant’Agostino vedeva Cristo nel buon samaritano. Il sale dell’amore, finché tiene in vita il bel fiore dell’amore, non perisce e dà sapore a tutto quanto assumiamo. Ma se il sale dell’amore perde sapore, se perde cioè l’amore, non c’è al mondo nessun amore che possa ridargli sapore, in quanto ha rifiutato l’unico amore che poteva dargli sapore. Battezzati, voi avete ricevuto lo Spirito d’amore. Che cosa ne avete fatto? Che cosa ne fate? PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli, Signore, quest'offerta espressione della nostra fede; fà che dia gloria al tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Annunzierò tutte le tue meraviglie. Io te gioisco ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. PREGHIERA DELLA SERA Nella libertà dello Spirito che sorpassa ogni legge poiché instaura la legge dell'amore, ogni cosa è permessa, ma in questa libertà, che ci fa crescere in Dio, si stabilisce un ordine di priorità. Non tutto costruisce e forma il corpo. A volte Pag. 97/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 la nostra libertà luminosa può diventare oggetto di scandalo, può cioè far cadere chi è ancora piccolo. Immensa è la gioia della rinuncia e dell'offerta di ciò che in sé non è cattivo, ma può creare sofferenza, e afflizione, e persino far cadere un povero. Pag. 98/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 28 febbraio 2014 – Venerdì S. Romano abate 7.a Tempo Ordinario - III PREGHIERA DEL MATTINO Signore, ciò che tu unisci nello Spirito rimane unito per sempre. All'inizio del mondo, separasti le acque che sono sopra il firmamento dalle acque sotto il cielo, separasti la notte dal giorno. A partire da questa separazione tra la vita e il nulla, non hai mai smesso di unire per la vita, che non torna mai indietro. Tu non dividi mai poiché separeresti membra vive. Concedici di prendere parte alla tua opera di creazione, concedici di capire che separare ciò che tu hai unito (gli sposi fra loro, i bambini dai genitori) è uccidere o condannare a morte. ANTIFONA D’INGRESSO Confido, Signore, nella tua misericordia. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato. COLLETTA Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Gc 5,9-12) Ecco, il giudice è alle porte. Dalla lettera di san Giacomo apostolo Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore. Ecco, noi chiamiamo beati quelli che sono stati pazienti. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione. Soprattutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra e non fate alcun altro giuramento. Ma il vostro «sì» sia sì, e il vostro «no» no, per non incorrere nella condanna. Parola di Dio. SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 102) R. Misericordioso e pietoso è il Signore. Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, Pag. 99/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 non dimenticare tutti i suoi benefici. R. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia. R. Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Non è in lite per sempre, non rimane adirato in eterno. R. Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono; quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe. R. CANTO AL VANGELO R. Alleluia, alleluia. La tua parola, Signore, è verità; consacraci nella verità. R. Alleluia. VANGELO (Mc 10,1-12) L’uomo non divida ciò che Dio ha congiunto. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù, partito da Cafarnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Parola del Signore. OMELIA Pag. 100/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Gesù, Verbo di Dio fatto carne, non ci insegna forse che egli è nel Padre e il Padre è in lui, e che pregherà il Padre di inviarci lo Spirito di verità? Non ha forse pregato nel Getsemani perché noi fossimo una cosa sola, come lui e il Padre sono una cosa sola? Gesù ci ricorda l'originaria analogia voluta da Dio: Dio che è comunione (uno e trino) crea l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo ha creato (uno benché due... ed anche tre poiché il Signore è la loro comunione). La dottrina di Gesù riguardante il matrimonio è quella delle origini: non c'è matrimonio senza comunione, comunione dei corpi, comunione degli spiriti e dei cuori; ma corpo più spirito più cuore è in ebraico "Bachar", che significa carne. Quando si dice che il Verbo si è fatto carne, non significa soltanto che il Verbo si è rivestito del corpo di un uomo. No, significa anche che il Verbo ha assunto tutta la condizione del "Bachar", corpo, spirito e cuore. Ma tale "Bachar" non può vivere se non grazie allo spirito di Dio. Se se ne separa, come Adamo ed Eva, sceglie la morte. Comunione della carne, certo, ma essa è possibile solo dove sia presente lo Spirito di Dio. In questo senso Gesù dice: "È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla" (Gv 6,63). L'adulterio consiste nel ripudiare lo spirito per la carne. Ecco perché san Paolo scriverà ai cristiani di Corinto: "Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito" (1Cor 6,15-17). Ecco posti i principi. Per viverli abbiamo bisogno dello Spirito di Dio. Gesù allora ci dice: "Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono" (Lc 11,13). Chiedete allora lo Spirito al Padre prima della scelta dello sposo o della sposa, durante la decisione e dopo lo scambio delle promesse. In questo modo Cristo si farà carne in voi per sempre, in una comunione, ad immagine di Dio uno e trino. PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli, Signore, quest'offerta espressione della nostra fede; fà che dia gloria al tuo nome e giovi alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA ALLA COMUNIONE Annunzierò tutte le tue meraviglie. Io te gioisco ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo. PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Il pane che ci hai donato, o Dio, in questo sacramento di salvezza, sia per tutti noi pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Pag. 101/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 PREGHIERA DELLA SERA Signore, come è grande il mistero trinitario dell'amore in cui ogni persona è una, ma indivisibile dall'altra perché si dà ad essa! Come è bello il mistero dell'unità del tuo corpo nell'unanimità dei cuori che tu hai unito grazie allo Spirito! Come è bello il coro di voci così diverse eppure armoniosamente unite, poiché tutte occupano il loro posto nel grande edificio del tuo tempio che riecheggia della lode all'unico Dio, che si è unito alla sua amata creatura! Pag. 102/103 Letture quotidiane – febbraio 2014 Riferimenti Questo eBook è pubblicato dai curatori del sito www.LaParola.it da dove può essere scaricata liberamente. L’opera non ha un prezzo, tuttavia ha un costo! Se trovi quest’opera di un certo interesse e desideri che continuiamo a pubblicarla mensilmente, considera la possibilità di inviarci una donazione. Per maggiori informazioni, visita la pagina web: www.laparola.it/ebooks.php Grazie, e arrivederci al mese prossimo! Pag. 103/103
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