ESSENZE DERIVATI AGRUMARI Ess. Deriv. Agr., 75, 83-94 (2005) Pubblicato dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Essenze e dei Derivati dagli Agrumi (www.ssea.it) 83 Sintesi di limonoidi appartenenti al pathway biosintetico della limonina e dei 7-acetilati Castrese Esposito*, Luigi De Masi, Bruna Laratta, Rosa Linda Tridente, Domenico Castaldo Stazione Sperimentale per le Industrie delle Essenze e dei Derivati dagli Agrumi (SSEA), Via Gen. Tommasini, 2 - 89127 Reggio Calabria, Italy RIASSUNTO ABSTRACT Sono stati sintetizzati sei limonoidi, commercialmente non disponibili, appartenenti ai pathways biosintetici della limonina e dei 7-acetilati mediante semplici procedure. In particolare dalla limonina sono stati preparati il limonolo e il limonil acetato e dalla nomilina l'obacunone, il 7obacunolo, il 7-obacunil acetato e la deacetilnomilina. I prodotti ottenuti sono stati purificati e caratterizzati mediante cromatografia su strato sottile (TLC), cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC) e spettroscopia di massa con elettrospray (ESI - MS). In questo lavoro abbiamo dimostrato che i sei limonoidi di sintesi vengono facilmente preparati con buone rese. By simple procedures six limonoids, commercially not available, belonging to the biosynthetic pathways of the limonin and of the 7-acetate were synthetized. In particular limonol and limonyl acetate were prepared from limonin and obacunone, 7-obacunol, 7-obacunyl acetate and deacetylnomilin were generated from the nomilin we have prepared. The products were purified and characterized by thin layer chromatography (TLC), high pressure liquid chromatography (HPLC) and electrospray mass spectroscopy (ESI - MS). In this work we demonstrated that these six synthetic limonoids are quickly obtained by simple and fast method with good yields of reaction. Parole chiave: limonina, limonolo, limonil acetato, nomilina, obacunone, 7-obacunolo, 7-obacunil acetato, deacetilnomilina, sintesi keywords: limonin, limonol, limonyl acetate, obacunone, 7-obacunol, 7-obacunyl acetate, deacetylnomilin INTRODUZIONE al., 2001, Miller et al., 2004;). Non sorprende, pertanto, che queste sostanze siano oggetto di un forte interesse applicativo sia dell'industria farmaceutica che di quella agroalimentare (Ozaki et al., 1995). I succhi di frutta ed in modo particolare quelli derivati dagli agrumi, sono stati per anni associati da un punto di vista salutistico, alla discreta presenza di vitamina C e solo recentemente il consumo di questi prodotti è stato accomunato alla naturale presenza di alcuni "phytochemical" quali carotenoidi, flavonoidi e limonoidi che hanno importanti effetti sulla salute umana (Nijveldt et al., 2001; Jung et al., 2003; Balestrieri et al., 2003; Poulose et al., 2005; Berhow et al., 2000). In particolare, i glucosidi dei limonoidi (LG) sono metaboliti secondari presenti in tutti i tessuti degli agrumi con livelli di concentrazione di circa 500 µg/mL nei succhi e fino ad un massimo di circa 2 g/L nei sottoprodotti della lavorazione degli agrumi; in questo modo, è stato stimato che circa 15.000 tonnel- I limonoidi, da un punto di vista chimico, sono triterpenoidi altamente ossigenati, presenti nelle Rutaceae e nelle Meliaceae; essi si ritrovano sia in forma glicosilata (Limonoidi Glucosidi) che privi di qualsiasi glicosilazione (Limonoidi Agliconi). I limonoidi glucosidici sono tutti solubili in acqua e da un punto di vista organolettico per lo più privi di sapore, mentre i limonoidi agliconici sono scarsamente solubili in acqua e generalmente molto amari. In tabella 1, sono schematicamente riportati i 17 limonoidi glucosidici e i 36 limonoidi agliconici isolati e caratterizzati nelle specie appartenenti al genere Citrus (Hasegawa e Miyake, 1996). Recenti studi hanno evidenziato che i limonoidi possiedono un ampio spettro di proprietà con riconosciute attività farmacologiche nel campo degli antivirali, degli antimicetici, degli antibatterici, degli antimalarici ma soprattutto come antineoplastici (Tian et 84 C.ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 75, 83-94 (2005) Tabella 1- Classificazione biosintetica di limonoidi in Citrus. LIMONOIDI AGLICONICI Gruppo della limonina Limonina, nomilina, obacunone, deacetilnomilina, ichangina, deossilimonina, citrusina, limonolo, 7a-obacunolo, deossilimonolo, acido nomilinico, acido deacetilnomilinico, acido obacunonico, acido deossilimonico, acido isoobacunonico, acido epi-isoobacunonico, acido isolimonico, acido 19-idrossideacetilnomilinico, acido isoobacunonico diosfenol e 17-deidrolimonoic A-ring lattone. Gruppo della calaminaCalamina, retrocalamina, ciclocalamina, isociclocalamina, metil isoobacunoato diosfenol, 6-cheto-7b-nomilolo, 6-cheto-7b-deacetilnomilolo, metil deacetilnomilinoato, acido calaminico, acido retrocalaminico e acido ciclocalaminico Gruppo Ichangensina Ichangensina Gruppo dei limonoidi 7-Acetilati Limonil acetato, 7a-obacunil acetato, 1-(10-19)abeo-obacun-9(11)-en-7a-yl acetato e l'acido 1-(10-19)abeo-7a-acetossi-10b-idrossiisoobacunonico 3,10-lattone LIMONOIDI GLUCOSIDICI Acidi Monocarbossilici 17-D-Glucopiranosidi di: Limonina, nomilina, deacetilnomilina, obacunone, ichangina, ichangensina, calamina, 6-keto-7b-deacetilnomilinolo, metil deacetilnomilinoato Acidi Dicarbossilici17-D-Glucopiranosidi di: Acido nomilinico, acido deacetilnomilinico, acido obacunonico, acido trans-obacunonico, acido iso-obacunonico, acodo epi-isoobacunonico, acido isolimonico, acido 19-idrossideacetilnomilinico late di limonoidi glucosidici sono recuperabili ed utilizzabili come "nutraceuticals" od anche come sostanze di "fortificazione" per alimenti diretti a migliorare la salute umana e/o la nutrizione (Manners et al., 2003); di contro, i limonoidi agliconici, come riportato da Alford and Murray (2000) e da Hasegawa et al. (1984), sono pesticidi naturali. Nell'industria agrumaria è noto che la limonina dilattone (figura 1) è la principale responsabile del sapore amaro degli agrumi. Questa sostanza è stata la prima tra i triterpenoidi ad essere identificata (Bernay, 1841) e successivamente isolata dalle arance "Navel" (Higby, 1938). Essa naturalmente è presente nell'albedo, nelle pellicole e nei semi dei frutti, mentre nelle vescicole contenenti il succo è presente come precursore non amaro, il limonoato A-ring lattone (LARL) che viene convertito gradualmente a limonina dilattone (dal classico "sapore amaro") durante il processo di estrazione del succo (figura 2 sez. A) dall'azione dell'enzima limonoid D-ring lattone idrolase (Fong et al., 1992) a valori di pH inferiori a 6,5. Tale fenomeno è noto come "amaro differito", in quanto richiede un certo tempo successivo all'estrazione del succo per manifestarsi, e sensorialmente la percezione dell'amaro si manifesta quando il contenuto in limonina dilattone è generalmente superiore ai 6 ppm (Guadagni et al., 1973 e 1974). Nei succhi di arance italiane, ed in particolare in quelli a polpa pigmentata, come riportato da Trifirò et al. (1984), il livello di limonina risulta in media inferiore a 5-6 ppm. Di contro, "inopportune" pratiche di estrazione e/o anche di miscelazione con succhi di seconda spremitura, tendono ad incrementare notevolmente questo parametro fino a valori spesso superiori ai 25 ppm (Safina, 1984). Recentemente, la comprensione del pathway biosintetico dei limonoidi, di estremo interesse per le Figura 1- Limonina dilattone C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 75, 83-94 (2005) Figura 2- Pathway biosintetico del gruppo Limonina 85 86 C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 75, 83-94 (2005) applicazioni tecnologiche e/o biotecnologiche, è stata rivista da Hasegawa et al. (1992, 2000 a). Da queste ricerche è emerso che le specie vegetali appartenenti al genere Citrus contengono solo limonoidi facenti parte del gruppo della limonina e che i principali componenti sono la limonina, la nomilina, l'obacunone e la deacetilnomilina. L'acido deacetilnomilinico e l'acido nomilinico sono i due acidi limonoidici maggiormente presenti negli agrumi. L'acido deacetilnomilinico, risulta essere con molta probabilità il precursore iniziale di tutti i limonoidi presenti in Citrus; Hasegawa e Herman (1986) hanno infatti evidenziato che, nelle foglie di Citrus limon, l'acido deacetilnomilinico è convertito a nomilina, probabilmente il precursore iniziale di tutti i limonoidi conosciuti negli agrumi e che una volta sintetizzato nelle foglie, viene trasportato nel frutto e nei semi. Infatti nelle sedi tissutali di foglie e frutti il contenuto di limonoidi aumenta durante la maturazione e diminuisce successivamente a questo stadio. Dato che la concentrazione di limonoidi totali agliconici rimane invariata nei semi anche dopo lo stadio di maturazione del frutto, questi agirebbero come tessuto di stoccaggio per questi composti che vengono successivamente convertiti a 17 - D glucopiranosidi, derivati non amari, come la limonina 17 - D- glucopiranoside (LG) durante il processo di maturazione (Hasegawa et al., 1997). Questo naturale processo di de-amarizzazione è catalizzato, come riportato in figura 2 sez. b, dall'enzima limonoid glucosil transferasi (LGT) (Herman et al., 1991). L'estremo interesse che questa classe di composti suscita da parte delle aziende del settore agrumario ci ha indotto ad avviare uno studio preliminare su questi promettenti metaboliti secondari. Vista l'impossibilità di reperirli commercialmente, lo scopo di questo lavoro è stato quello di mettere a punto una serie di metodiche rapide per ottenere alcuni limonoidi a partire da limonina e nomilina, unici due limonoidi disponibili commercialmente. In tal modo sono stati sintetizzati sei limonoidi appartenenti al gruppo della limonina ed al gruppo dei 7-acetilati: l'obacunone, il limonolo, l'obacunolo, la 7-acetil limonina, il 7-acetil obacunone e la deacetilnomilina. MATERIALI E METODI Reagenti Limonina, nomilina, piridina, anidride acetica, p-Ndimetil-amminobenzaldeide, etanolo e metanolo sono stati acquistati dalla Sigma-Aldrich. Acetonitrile, acetato di etile, diclorometano, cicloesano, carbonato di potassio ed acido acetico sono stati acquistati dalla Carlo Erba reagenti. Determinazione dei limonoidi: Analisi HPLC Per l'analisi HPLC dei limonoidi è stato impiegato un cromatografo liquido Surveyor (ThermoFinnigan) equipaggiato con un detector UV/VIS regolato a 215 nm. Per l'analisi, 5 L di campione erano iniettati in una colonna RP-C18, 5 m, 250x4.6mm della Phenomenex. L'analisi cromatografica veniva condotta in condizioni isocratiche impiegando una miscela costituita da MeOH, H2O e Acetonitrile nel rapporto (41:49:10, v/v/v) per 40 minuti ad un flusso costante di 1 mL/minuto. Tra una corsa e quella successiva è stato necessario lasciare condizionare la colonna cromatografica per un tempo non inferiore a 20 minuti. Identificazione dei limonoidi: Analisi LC-MS L'analisi LC-MS dei limonoidi è stata eseguita impiegando uno spettrometro di massa LCQ Advantage (ThermoQuest) equipaggiato con analizzatore quadrupolare a trappola ionica ed interfacciato con una sorgente ortogonale ESI (electrospray ionization), operante in positive ion mode con scansione da 50 a 2000 m/z. Per l'analisi, un aliquota del campione (1-5 µL) era disciolto con 20-100 µL di una miscela di acetonitrile contenente lo 0.05% di acido acetico; per l'introduzione diretta dei campioni nella sorgente ESI veniva impiegato un sistema siringe - pump ad un flusso di 8 L/minuto. Analisi TLC Le analisi cromatografiche su strato sottile (TLC) sono state eseguite impiegando lastrine di gel di silice 60 F256 di 17 cm di lunghezza e 4 cm di larghezza, acquistate dalla Merck. I campioni, dopo deposizione, venivano eluiti e rilevati impiegando come mezzo di sviluppo il reagente di Ehrlich (soluzione allo 0.5% p-N-dimetil-amminobenzaldeide in etanolo) in accordo a quanto riportato da Dreyer (1965) ed esponendo le lastre cromatografiche successivamente in una camera di sviluppo all'azione di HCl gassoso per 30 minuti, ottenuto facendo reagire H2SO4 su NH4Cl. In questo modo, i limonoidi vengono visualizzati selettivamente in arancione. Alternativamente, le lastrine possono essere sviluppate spruzzandole con una soluzione di acido solforico al 5% in etanolo e successivamente riscaldando la lastra a 120°C in stufa in accordo a quanto riportato da Chandler (1966); in questo modo tutti i composti organici eventualmente presenti saranno visualizzati con macchie di colore scuro. Soluzioni Standard di Nomilina e Limonina Per la preparazione della soluzione standard (stock) di nomilina, 11.6 mg di questa sostanza, esattamente pesati, vengono solubilizzati in acetonitrile fino ad un volume finale di 2 mL. Per quanto riguarda la preparazione della soluzione standard (stock) di limonina dilattone, 5 mg esattamente pesati di questa sostanza vengono solubilizza- C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 75, 83-94 (2005) ti in acetonitrile fino ad un volume finale di 1 mL. Entrambe le soluzioni stock erano conservate in congelatore a -18°C. Metanolo anidro L'anidrificazione del metanolo è stata ottenuta mediante distillazione. In breve, in un pallone da 500 mL sono stati introdotti 100 mL di metanolo e riscaldati a 80°C su piastra riscaldante. Sono state raccolte tre frazioni. La frazione di testa, pari a circa 10 mL viene messa da parte e si raccoglie una seconda frazione utile, pari a circa 60 mL. La terza frazione raccolta è unita alla frazione di testa. Sintesi dell'Obacunone: conversione della nomilina a obacunone Conversione mediante anidride acetica e piridina 5 mg esattamente pesati di nomilina sono disciolti con 500 L di piridina e 500 L di anidride acetica in un pallone da 5 mL. La soluzione cosi ottenuta è stata riscaldata a 100°C in un bagno ad olio e lasciata sotto agitazione per 3 ore. La conversione della nomilina ad obacunone era monitorata, fino a completezza della reazione, mediante TLC impiegando come mezzo di eluizione acetato di etile/diclorometano (2:3 v/v), come riportato da Hasegawa et al. (2000 b). Dopo conversione, la miscela di reazione era portata a secco sotto flusso di azoto e il residuo veniva ripreso con 1 mL di diclorometano e estratto per 3 volte con 1 mL di acqua. La fase organica era recuperata e evaporata fino a secchezza mediante rotavapor e al fine di eliminare le tracce residue di piridina il campione veniva tenuto sotto pressione ridotta per circa 3 ore. Infine, l'obacunone cosi ottenuto veniva ripreso con 500 L di acetonitrile e successivamente analizzato per HPLC in accordo a quanto descritto nella sezione Materiali e Metodi. Conversione mediante carbonato di potassio A 2,5 mg di nomilina, esattamente pesati, vengono addizionati 5 mL di una soluzione ottenuta solubilizzando 3 mg di carbonato di potassio (K2CO3) in 4 mL di metanolo e 1 mL di acqua. La soluzione risultante era lasciata sotto costante agitazione a temperatura ambiente per un'ora e la reazione è monitorata mediante TLC (impiegando come mezzo di eluizione acetato di etile/diclorometano (2:3 v/v), Hasegawa et al. (2000 b)) fino a completezza. Successivamente, la miscela di reazione era portata a secchezza mediante rotavapor e il residuo veniva ripreso con 500 µL di diclorometano e estratto per 3 volte con 1 mL di acqua. La fase organica veniva recuperata e portata a secchezza in rotovapor. Il residuo (obacunone) veniva infine ripreso con 500 L di acetonitrile, analizzato in HPLC in accordo a quanto riportato nella sezione Materiali e Metodi e conservato a + 4°C. Preparazione del 7-Limonolo e del 7- 87 Obacunolo A 60 L di una soluzione standard di limonina (v. Materiali e Metodi) vengono addizionati 400 L di diclorometano e 200 L di una soluzione alcolica (preparata al momento) di boro idruro di sodio, ottenuta sciogliendo 3 mg di NaBH4 in 10 mL di metanolo anidro. La miscela di reazione veniva tenuta a 18°C per 24 ore e occasionalmente agitata. La reazione era monitorata mediante TLC (impiegando come mezzo di eluizione acetato di etile/cicloesano (3:2 v/v), Hasegawa et al. (2000 b)) fino a completezza. Successivamente, sulla miscela di reazione, l'eccesso di boro idruro veniva eliminato addizionando acido acetico glaciale fino a scomparsa dell'effervescenza. La soluzione risultante veniva quindi portata a secchezza sotto flusso di azoto e il residuo ripreso per tre volte con 1 mL di una miscela MeOH / AcOH (9:1 v/v) e successivamente per altre tre volte con solo metanolo. Il residuo veniva ripreso con 500 µL di diclorometano e estratto per 3 volte con 1 mL di acqua. Infine, la fase organica veniva recuperata e portata a secchezza in rotovapor. Il residuo (limonolo) veniva quindi ripreso con 500 L di acetonitrile e analizzato in HPLC-MS in accordo a quanto riportato nella sezione Materiali e Metodi e conservato a +4°C. In modo analogo è stato preparato il 7-obacunolo. Preparazione dei 7-Acetil limonoidi Ad 1 mg di limonolo, ottenuto in accordo a quanto riportato in precedenza, vengono addizionati 250 L di piridina e successivamente 500 L di anidride acetica. La miscela di reazione veniva lasciata sotto costante agitazione a temperatura ambiente over night e monitorata mediante TLC (impiegando come mezzo di eluizione acetato di etile/cicloesano (3:2 v/v), Hasegawa et al. (2000 b)) fino a completezza della reazione. Successivamente, la miscela di reazione era portata a secchezza mediante rotavapor e il residuo veniva ripreso con 500 µL di diclorometano e estratto per 3 volte con 1 mL di acqua. La fase organica, contenente il 7-acetil limonolo era quindi recuperata e evaporata in rotavapor e al fine di eliminare le tracce residue di piridina il campione veniva tenuto sotto pressione ridotta per circa 3 ore. Infine, il campione veniva ripreso in 500 L di acetonitrile e analizzato in HPLC in accordo a quanto riportato nella sezione Materiali e Metodi. La medesima procedura veniva impiegata per sintetizzare il 7-obacunolo acetato da obacunolo. Preparazione della Deacetil nomilina 2,5 mg di nomilina, esattamente pesati, erano miscelati con sodio metallico (circa 20 mg) e metanolo anidro e lasciati sotto agitazione a temperatura ambiente per 2 ore. La reazione era monitorata mediante TLC (impiegando come mezzo di eluizione acetato di etile/diclorometano nel rapporto (2:3 v/v), Hasegawa et al. (2000 b)). Successivamente, la deacetil nomilina prodottasi era recuperata in diclorome- C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 75, 83-94 (2005) 88 Schema 1- Preparazione dell’Obacunone da nomilina impiegando piridina/anidride acetica e schematizzazione del processo di trans-eliminazione tano, e dopo evaporazione in rotovapor risospesa in 500 L di acetonitrile e analizzato in HPLC e successivamente in LC-MS in accordo a quanto riportato nella sezione Materiali e Metodi. RISULTATI E DISCUSSIONE Sintesi dell'Obacunone da nomilina In natura l'obacunone, come riportato da Herman e Hasegawa (1985), si forma biosinteticamente a partire dalla nomilina mediante una reazione di trans-eliminazione del gruppo acetato. Da un punto di vista strutturale, infatti, la nomilina, che è uno dei due Figura 3- Conversione della nomilina in obacunone impieganndo piridina/anidride acetica: dopo 1 ora di reazione (linea tratteggiata) e dopo 2 ore (linea continua) limonoidi commercialmente disponibili, differisce dall'obacunone per la sola presenza in più di una molecola di acido acetico sull'anello A lattonico (v. schema 1). Sulla scorta di ciò, per la sintesi dell'obacunone sono possibili almeno due differenti procedure. La prima (v. schema 1), ha previsto l'impiego di anidride acetica in piridina alla temperatura di 100°C e per un tempo di reazione di 3 ore in accordo a quanto descritto nella sezione "conversione mediante anidride acetica e piridina" di Materiali e Metodi. Nelle condizioni adottate, è stato osservato innanzitutto che la reazione procede attraverso un processo di trans-eliminazione (schema 1), analogo a quello descritto da Dreyer (1965) studiando la struttura della deacetilnomilina, e con una totale conversione della nomilina ad obacunone. Tuttavia la reazione procedeva molto lentamente, come è possibile rilevare dal cromatogramma di figura 3. E' stato comunque indispensabile monitorare la reazione di conversione mediante TLC. La seconda via alternativa per la formazione dell'obacunone prevedeva il trattamento della nomilina con carbonato di potassio in metanolo/acqua a temperatura ambiente per un'ora, come riportato nella sezione di Materiali e Metodi (schema 2). In queste condizioni, in accordo a quanto riportato da Plattner et al. (1972), avremmo dovuto osservare una semplice rimozione del gruppo acetilico in posizione 3, con formazione della deacetilnomilina (v. schema 2), dato che queste condizioni vengono per lo più impiegate per la rimozione selettiva di gruppi acetilici da molecole organiche. Inaspettatamente, invece nel nostro caso abbiamo osservato non una semplice rimozione del gruppo acetilico ma un vero e proprio processo di trans-eliminazione con formazione diretta dell'obacunone. Peraltro, la reazione procede rapidamente e come riportato in figura 4 con C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 75, 83-94 (2005) 89 Schema 2 - Preparazione dell’Obacunone da nomilina impiegando carbonato di potassio in metanolo/acqua. una totale conversione della nomilina ad obacunone. Da un rapido confronto delle due procedure di for- Figura 4 - Conversione della Nomilina in Obacunone, dopo un’ora di reazione impiegando carbonato di potassio in metanolo/acqua. mazione dell'obacunone si può facilmente desumere che tra i due processi è da preferirsi sicuramente quest'ultimo. Con tale procedura, infatti, si hanno notevoli vantaggi sia dal punto di vista operativo sia per la velocità di esecuzione. Sintesi della Deacetilnomilina a partire da nomilina Come riportato in figura 2, la deacetilnomilina è un derivato biosintetico dell'acido deacetilnomilinico, quest'ultimo precursore di tutti i limonoidi nel genere Citrus. Da un punto di vista strutturale la deacetilnomilina differisce dalla nomilina solo per l'assenza di un gruppo acetilico sul carbonio 3 del ciclo A lattonico (schema 3). Sulla base di queste considerazioni, abbiamo verificato la possibilità di una conversione diretta della nomilina in deacetilnomilina impiegando una de-Oacetilazione di tipo Zemplen (Plattner et al., 1972). Questa reazione è stata effettuata facendo reagire metilato di sodio in metanolo a temperatura ambiente su nomilina in accordo a quanto riportato nella sezione Materiali e metodi. Il vantaggio di questa 90 C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 75, 83-94 (2005) Schema 3 - Conversione della Nomilina a Deacetilnomilina. procedura è quella di risultare veloce e quantitativa. I risultati ottenuti hanno confermato la formazione della deacetilnomilina, come evidenziato dal picco a m/z 473 corrispondente allo ione [MH]+ (figura 5) dello spettro di massa, e che la reazione adottata procede velocemente e quantitativamente. Sintesi del 7-Limonolo e del 7-Obacunolo rispettivamente da limonina e obacunone Il limonolo è un triterpenoide minore strutturalmente correlato alla limonina. Rispetto a quest'ultima, l'unica differenza è rappresentata dallo stato di ossidazione del carbonio in posizione 7 nell'anello B (sche- ma 4). Nella limonina tale carbonio risulta essere ossidato a chetone mentre nel limonolo è ridotto a gruppo alcolico. Per la sua preparazione è apparso, pertanto, conveniente partire da limonina e sintetizzare il limonolo attraverso una specifica reazione di riduzione. La reazione di riduzione ha richiesto una particolare attenzione nelle condizioni da impiegare, bisogna infatti considerare che nella limonina sono presenti due funzioni lattoniche, la prima presente nell'anello A e la seconda presente nell'anello D v. schema 4) che potrebbero a loro volta essere ridotte. Ne deriva, di conseguenza, che la scelta dell'agente riducente è fondamentale per l'ottimizzazione di que- Figura 5- Spettro LC-MS Deacetilnomilina. C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 75, 83-94 (2005) Schema 4 - Formazione del 7-Limonolo da limonina Schema 5 - Stereochimica del processo di riduzione della Limonina a 7-limonolo. 91 92 C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 75, 83-94 (2005) Schema 6 - Riduzione chimica dell’Obacunone a 7-obacunolo. Schema 7 - Acetilazione del 7-limonolo a 7-limonil acetato e del 7-obacunolo a 7-obacunolo acetato. C. ESPOSITO ET AL. / Ess. Deriv. Agr., 75, 83-94 (2005) sta reazione. Si è pensato quindi di utilizzare boro idruro di sodio, in quanto questo riducente può consentire di instaurare un controllo cinetico sul processo. Infatti, altri riducenti quali il boro idruro di litio (LiBH4) o l'alluminio idruro di litio (LiAlH4) risulterebbero molto più energici e pertanto meno selettivi. Al fine di evitare la riduzione delle due funzioni lattoniche, il processo di riduzione è stato pertanto condotto con l'impiego di una temperatura inferiore allo zero, in condizioni di elevata anidricità, e impiegando sodio boro idruro come riducente che risulta essere cineticamente meno “energico” in queste condizioni. Per la preparazione del 7-limonolo si è quindi proceduto con la riduzione della limonina con sodio boro idruro in diclorometano/metanolo anidro a -18°C in accordo a quanto riportato nella sezione Materiali e Metodi. La reazione era monitorata mediante TLC, ed in queste condizioni è stato ottenuto solo il 7-limonolo. L'epimero , infatti, non si forma a causa del differente ingombro sterico sulle due facce del gruppo chetonico come mostrato nello schema 4. La stereo-selettività di questa reazione si può facilmente spiegare se si considera la stereochimica del processo di riduzione (schema 5). Bisogna innanzitutto considerare che nel processo di riduzione è coinvolto tutto lo ione boro idruro e non solo lo ione idruro. Inoltre, bisogna considerare che, data la planarità del gruppo carbonilico, l'attacco del gruppo riducente può avvenire solo in direzione ortogonale al piano contenente la funzione chetonica. Va anche tenuto in considerazione che la faccia dell'anello B della limonina risulta ingombrata stericamente dalla presenza di sostituenti, il gruppo metilico ed il ciclo epossidico, rivolti appunto verso l'alto. Ciò fa si che il gruppo chetonico possa essere attaccato dal boro idruro solo dalla faccia , quella rivolta in basso. Infine, per la preparazione del 7-obacunolo, a partire da obacunone, si è utilizzata la medesima strategia impiegata per la riduzione della limonina. Anche in questo caso l'unico prodotto che si forma è l'epimero , e analogamente a quanto descritto in precedenza, la stereo-selettività del processo è dettata dal differente ingombro sterico delle due facce dell'anello contenente la funzione chetonica (schema 6). Entrambe le procedure sono risultate rapide e quantitative. Sintesi della 7-Acetil limonina e del 7-Acetil obacunone rispettivamente da 7-limonolo e dal 7-obacunolo La 7-acetil limonina differisce dalla limonina per la presenza di un gruppo acetilico sul carbonio 7 dell'anello B. Data la difficoltà di introdurre direttamente un gruppo acetilico su di una funzione chetonica, abbiamo ritenuto utile utilizzare come substrato il limonolo, ottenuto come descritto in precedenza, acetilando la funzione alcolica del limonolo (schema 7). A tal fine abbiamo impiegato anidride acetica in piri- 93 dina a temperatura ambiente per 12 ore come descritto nella sezione Materiali e Metodi. La reazione di acetilazione è stata monitorata mediante TLC ed è risultata rapida e quantitativa. Infine, il 7-acetilato dell'obacunone è stato preparato rapidamente a partire dal 7-obacunolo, con la medesima procedura impiegata per la 7-acetil limonina. Analoghi risultati possono essere ottenuti se la reazione di acetilazione viene condotta in un bagno ad olio a 100°C; in questo caso, il tempo di acetilazione può essere notevolmente diminuito fino a circa 15 minuti. CONCLUSIONI Sulla base di semplici correlazioni strutturali sono stati sintetizzati sei limonoidi. E' stato possibile convertire la nomilina in deacetilnomilina e obacunone, la limonina in limonolo, l'obacunone in 7-obacunoBIBLIOGRAFIA lo. Inoltre, dal limonolo e dall'obacunolo sono stati Alford A. R. and Murray K. D., Prospects for citrus limonoids in insect pest management. In: Berhow A. 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