SÌ, MA IL PROGRAMMA? SÌ, MA IL PROGRAMMA? PROGRAMMA AMMINISTRATIVO DELLA COALIZIONE DEL CENTROSINISTRA. Una città intelligente, protesa verso il mare. Antonio Decaro Sindaco 2014 SÌ, MA IL PROGRAMMA? INDICE: Partecipare: la programmazione per la #baridelfuturo La nostra visione di Città Rileggere il presente, disegnare il futuro p. 7 Integrazione e trasparenza per un Ente più efficace e vicino ai bisogni dei cittadini Più centri, nessuna periferia p. 10 Ricucire e rigenerare la città p. 11 Innovare per competere p. 13 La cultura è un’altra cosa Per un welfare di comunità 100 punti per Bari p. 16 p. 17 p. 19 2 p. 3 p. 8 Partecipare: la programmazione per la #baridelfuturo Il mio Sindaco siamo noi Mi hanno detto che fare il Sindaco della propria città è il lavoro più bello del mondo. Per questo ho scelto di candidarmi, e di farlo insieme a tutti i cittadini di Bari. Iniziando già in campagna elettorale a lavorare con tutta la città per scrivere le pagine del futuro che vogliamo. Abbiamo iniziato presto, abbiamo voluto le primarie, abbiamo regalato alla città questa grande dimostrazione di democrazia, facendo in modo che fossero i cittadini SÌ, MA IL PROGRAMMA? a scegliere il proprio candidato sindaco. Dal giorno della mia candidatura alle primarie abbiamo percorso ogni strada di questa città. Da Assessore e poi da Delegato - con incarico gratuito - al Traffico di Bari percorrere la città è diventato per me un’abitudine irrinunciabile e continuerò a farlo anche dopo le elezioni, perché è il modo migliore per restare in contatto con la realtà. Attraversando le periferie, i quartieri, i mercati, i rioni e le tante centralità minori di una città che fa ancora molta fatica a percepirsi coesa e vive una dimensione relazionale e culturale prevalentemente di prossimità, con una identità forte ma immatura. Abbiamo incontrato i residenti del San Paolo che nonostante il nuovo collegamento metropolitano che adesso li collega al centro cittadino in 12 minuti, parlano ancora di Bari come un’altra città. O i residenti di Catino, di Carbonara e di San Pio che rivendicano la totale scarsità di spazi pubblici o di servizi di base a partire dalla mancanza di una farmacia presso il proprio quartiere. O ancora i residenti del quartiere San Girolamo, che non sanno che il proprio contesto sarà a breve interessato da un processo di rigenerazione che trasformerà in meglio il proprio quartiere. La prima ricerca programmatica è partita proprio da lì, dalle comunità, dai luoghi, che sono depositari di saperi spesso inascoltati, conoscenze approfondite, nuovi stili di vita ed espressioni autentiche di identità localizzate. Contenitori di piccole e grandi aspirazioni che coltivano ancora proposte e competenze sedimentate e spesso taciute presso gli organi della rappresentanza. Ed è presso quegli stessi luoghi che abbiamo provato a ritrovare un dialogo discontinuo, ascoltando i cittadini, incontrandoci presso i parchi e le piazze, confrontandoci nella quotidianità delle proposte e provando a ricucire un tessuto di fiducia tra chi fa politica e chi spesso la 3 subisce. Sotto il profilo della comunicazione, non a caso, abbiamo scelto di condurre una campagna senza slogan scontati perché non è più il tempo di promesse facili, è necessario che il cambiamento sia visibile nei fatti. Preferisco dire esplicitamente ciò che si può fare davvero e ciò che è, al momento, irrealizzabile piuttosto che regalare sogni che poi s’infrangono alle prime difficoltà. Una Città come Bari, fatta di cittadini giustamente esigenti come voi e come me, ha bisogno di essere certo raccontata ma soprattutto bene amministrata, con l’aiuto e l’impegno di tutti. Io continuerò a farlo, se è possibile con ancora più energia di quella che ho messo finora al servizio della mia comunità. SÌ, MA IL PROGRAMMA? Perché? Perché il mio Sindaco siamo noi. I tavoli della coalizione e il programma condiviso Dal giorno dopo le Primarie ci siamo messi nuovamente al lavoro. Questa volta per affrontare la vera sfida delle Amministrative. E insieme alla Coalizione abbiamo creato dei contenitori programmatici di confronto aperto, tavoli tematici in cui esperti ed appassionati si sono confrontati a lungo per mettere a punto un programma condiviso in grado di migliorare il futuro della nostra città. La mole di contenuti prodotta, in grado di riempire ben più di un programma, è parte integrante del testo che state leggendo, che è il frutto di un lavoro di tantissime persone che ringrazio ancora una volta per l’impegno profuso. I miei cinque obiettivi per Bari Ai suggerimenti e alle istanze della coalizione, organizzati e sintetizzati in tavoli tematici, ho voluto anche io garantire il mio personale contributo al Programma, qualificandolo in 5 obiettivi strategici, concreti e misurabili dai cittadini. Il 26 aprile, al cinema Galleria, abbiamo presentato i miei 5 grandi progetti per Bari. Progetti che si intersecano con il programma: un’idea d’insieme, visionaria e trasversale che racconta la città che vorrei lasciare ai baresi. Piccole e grandi azioni che riguardano i prossimi 5 anni, ma che comprendono uno sguardo sui prossimi 20 anni. Un buon amministratore non deve solo «fare delle cose», ma deve anche saper progettare azioni a lungo termine, in grado di creare le basi per una città metropolitana ed europea. 4 5 priorità imprescindibili per la Bari dei prossimi anni: 1. M.U.V.T. - Mobilità Urbana Veloce Tecnologica: proseguire e completare il processo di riorganizzazione del sistema della mobilità a Bari, rafforzando l’intermodalità, consolidando l’utilizzo della mobilità dolce, inaugurando nuove traiettorie strategiche come quella marina e costiera e proiettando la città verso una dimensione metropolitana; 2. SE BARI AVESSE IL MARE… - Un rapporto da ricucire e un’identità da riconquistare. Restituire il mare ai baresi attraverso la valorizzazione del water front da nord a sud, il rilancio degli approdi turistici, ridefinendo il rapporto tra il porto e la città, la rigenerazione dei quartieri lungo la costa, il ripensamento del litorale sud; SÌ, MA IL PROGRAMMA? 3. IL CITTADINO AL CENTRO - La città che parla e ascolta. Avvicinare il Comune e i cittadini creando servizi pubblici a misura di tutti grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche, assicurando trasparenza, efficienza ed efficacia nell’azione amministrativa e garantendo la partecipazione di tutti i cittadini al miglioramento della pubblica Amministrazione; 4. CITTÀ INTELLIGENTE - I baresi meritano una città più vivibile. Investire sull’innovazione come motore dello sviluppo individuale e collettivo, ridisegnando i luoghi dell’incrocio domanda/offerta, recuperando i tessuti produttivi come l’Area Industriale, favorendo il dialogo tra ricerca e industria per orientare le economie della Città verso forme più pulite, ecologiche e ad alto contenuto tecnologico; 5. COSE NUOVE! - La città che cresce grazie all’innovazione. Promuovere un senso di comunità più diffuso e «intelligente», anche attraverso un maggior dialogo tra i centri culturali di aggregazione, i parchi, gli immobili riconvertiti e una politica del riuso e della valorizzazione degli spazi che dia la possibilità alle famiglie, ai giovani, agli anziani e ai cittadini in generale, di sentirsi attivamente protagonisti delle proprie realtà. Declub , i giovani e la politica Al mio fianco in questi mesi ci sono stati loro, i giovani, i volontari che hanno animato non solo il comitato elettorale, ma tutto il percorso fatto in questi mesi. Gli stessi giovani che solitamente vengono dipinti come “fannulloni”, che non studiano o non lavorano o peggio si disinteressano della politica. Sono invece ragazze e ragazzi che hanno colto prima di me l’importanza di questa sfida, sacrificando gran parte del 5 loro tempo libero e agli altri impegni che riempivano e riempiranno le loro vite ben oltre la campagna elettorale. Spesso è da loro che son venuti i consigli migliori e, sempre, l’energia per andare avanti quando la stanchezza stava per prevalere. Dagli eventi «leggeri» e di svago come gli aperitivi auto organizzati all’ormai leggendario «dekaraoke», fino ai tour nei quartieri, nei quali, quasi ogni giorno i ragazzi hanno invaso le strade della nostra città per raccogliere, le necessità dei baresi. Un lavoro incredibile che ci ha permesso di scrivere un programma sui bisogni della città. Dal confronto con loro ho imparato molto, a loro che credevano, forse, di dover solo imparare da chi aveva più esperienza. Il loro punto di vista, mai scontato, è servito a correggere gli automatismi cui spesso ci si affida senza ridiscuterli anche quando SÌ, MA IL PROGRAMMA? è possibile fare di più e meglio. Con la mia candidatura ho cercato di rappresentare e interpretare non solo un principio di indipendenza e di responsabilità, ma anche di attivismo generazionale. Lo devo a questi ragazzi ed a tutti i giovani e le giovani di questa città. Io credo che sia arrivato il momento in cui le nuove generazioni emergano attraverso le competenze, esprimano le proprie idee, conquistino il proprio spazio, affrontino le sfide in maniera diretta, coraggiosa. Occupandosi della cosa pubblica, esercitando il proprio rigore ma soprattutto la propria disponibilità nei confronti della Città che si ama e alla quale si deve molto. Se davvero crediamo che una nuova classe dirigente debba formarsi nelle nostre Città, bisogna affrontare fino in fondo il principio del cambiamento, proponendosi in prima persona e assumendosene i rischi e le opportunità. Dobbiamo saperci fidare del nostro futuro, che cammina sulle loro gambe, e aiutarlo a crescere. Sono sicuro che non ce ne pentiremo. Cittadini protagonisti del cambiamento Sin dagli esordi della mia candidatura ho chiesto un patto esplicito di cittadinanza. Ed è importante che questo si alimenti giorno per giorno, che si crei un collegamento diretto tra chi ha l’onore e l’onere di amministrare direttamente la cosa pubblica e chi la deve vivere. Noi sogniamo una città policentrica che guardi con interesse al mare, che da questo sia attraversata anche culturalmente, e per poterla immaginare bisogna conoscere il valore dei luoghi e avervi fatto esperienza. Noi sogniamo una città partecipata e per poterla praticare bisogna credere fino in fondo alla partecipazione, non limitandosi a cedere sovranità a corrente alternata. Noi Sogniamo una città sostenibile dove la tutela dell’ambiente e il rispetto del territorio rappresentino una 6 priorità dell’oggi che dia certezze alle future generazioni. Noi sogniamo una città dinamica e creativa in grado di valorizzare lo spirito imprenditoriale dei baresi e che possa creare nuova occupazione puntando sulla ricerca e l’innovazione. Noi sogniamo una città attrattiva in grado di valorizzare le nostre bellezze e di supportare I nostri cittadini e le nostre produzioni nel mondo creando una rete con le altre città del mediterraneo. Noi sogniamo una città più inclusiva e per poterla disegnare bisogna attraversarla facendo tutti uno sforzo di lentezza, di cura e di attenzione. L’ho fatto con i volontari del Declub, il mio comitato elettorale. Abbiamo girato insieme per i mercati e i quartieri della città per confrontarci con i cittadini, conoscere le loro esigenze e trovare, anche insieme, delle soluzioni concrete per migliorare la vita SÌ, MA IL PROGRAMMA? nei quartieri in cui risiedono. A ogni tour è seguito un incontro pubblico aperto a tutti, in cui ho risposto alle domande e ai problemi che i cittadini hanno posto. Ci siamo confrontati guardandoci negli occhi, ma non solo. Abbiamo dialogato sulle nostre idee programmatiche con tutti, attraverso un forum online e sui social che ha consentito ai cittadini di partecipare fino all’ultimo giorno disponibile e dare un apporto sostanziale alla stesura finale di questo documento. La nostra visione di Città Rileggere il presente, disegnare il futuro Bari è una media città adriatica di potenzialità enormi in termini di qualità della vita ma che deve riconsolidarsi attorno a un modello di sviluppo inclusivo, dinamico, sostenibile, innovativo, aperto alla ricerca e alle nuove generazioni. Bari è una tra le più belle città d’Italia eppure non ha ancora espresso molte delle sue potenzialità, fa fatica ancora a recepire il proprio rapporto privilegiato con il mare, con la terra, con l’innovazione, con l’orizzonte, con la propria storia e la sua familiarità antica all’intraprendenza. La città che immaginiamo è una città intelligente, meno egoista, che predilige la scuola alla strada, le famiglie alla solitudine, i diritti all’esclusione, la cultura al razzismo, la speranza al pessimismo, il paesaggio al cemento. Una città intelligente valorizza la dimensione della piazza, della comunità e offre ai suoi giovani l’opportunità di crescere, studiare e vivere fino in fondo la città, sino a prendersene cura da adulti. Una città intelligente è una città a misura di bambino e di anziano, senza barriere, senza condizionamenti, libera di pensarsi più bella e gioiosa senza che altri 7 possano esercitarvi un’opzione privatistica e padronale. Una città intelligente è una città in cui nessuno è solo, l’esclusione e la povertà non prendono il sopravvento ma il lavoro e la fiducia segnano il passaggio tra le generazioni. Una città intelligente ha molti parchi, riusa i contenitori architettonici e li trasforma in officine sociali e living labs. Una città intelligente è una città che produce lavoro, costruisce un presente ma disegna un futuro. E’ una città curiosa, che rende tutti cittadini, indiscriminatamente e permette loro di crescere in modo armonioso con l’ambiente e in un contesto di qualità urbana. Una città intelligente crede fortemente nella crescita e pianifica per SÌ, MA IL PROGRAMMA? il futuro. Perché il presente non diventi una prigione ma un’opportunità negoziabile. Integrazione e trasparenza per un Ente più efficace e vicino ai bisogni dei cittadini Per realizzare qualsiasi programmazione di medio-lungo termine, bisogna riflettere seriamente sull’efficacia dell’Ente e sui principi organizzativi che debbono ispirare il nuovo corso amministrativo. Il Comune di Bari, sotto il profilo politico e amministrativo, vive una lunga fase di sofferenza, determinata da una sottodotazione organica in alcuni settori strategici e trasversalmente all’intera classe dirigente, una scarsa integrazione tra le ripartizioni e tra assessorati, l’assenza di una politica del turnover che rinnovi generazionalmente e dal punto di vista delle competenze la classe amministrativa, un’ingombrante presenza della politica nella gestione delle partecipate e nell’attuazione di piani e programmi. E per affrontare in modo serio tutti i nodi di sviluppo che attendono Bari, bisogna ripartire da qui, riformulando attraverso principi di efficienza, efficacia integrazione, trasparenza e competenza la governance dell’Ente. Un modello organizzativo basato sulla misurabilità dei risultati dell’Amministrazione e che attraverso i suggerimenti e la collaborazione della cittadinanza possa evolversi costantemente per assicurare servizi sempre migliori ai baresi. Un’amministrazione Agile capace di adattarsi alle esigenze dei cittadini e ai mutamenti ambientali, sociali ed economici innovando le propria organizzazione grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e in grado di aprirsi alle forze innovatrici della città per sperimentare nuovi servizi al cittadino. È necessario riorganizzare complessivamente l’Ente Comunale finalizzandolo alla 8 programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2014-2020, mutuando il modello sperimentato con successo a scala regionale: attivazione di figure di «Direttori di Area» (trasversali tra ripartizioni) riuniti in Cabina di Regia con la Direzione Generale e concentrati sui temi della competitività, dello sviluppo urbano, del welfare e della cultura, portando avanti il processo di pianificazione strategica attualizzato sul modello «Smart City» (ambiente, innovazione, comunità). La programmazione 20142020 avrà un asse dedicato alle Città Metropolitane e alle smart city e sarà una grande opportunità in termini di ricadute occupazionali, di innovazione, di green economy, di infrastrutture e di attrazione di giovani ricercatori e talenti. Le Municipalizzate dovranno avere consiglieri di amministrazione selezionati per competenza e SÌ, MA IL PROGRAMMA? giudicati biennalmente sulla base dei target da raggiungere e i risultati conseguiti. È necessario razionalizzare gli Assessorati e favorire la migliore organizzazione per l’attuazione del Decentramento. Le aziende pubbliche dovranno esibire i propri piani industriali e di sviluppo all’inizio del mandato e produrre bilanci sociali annuali riscontrabili dalle cittadinanze e dal consiglio. Le sedi comunali dovranno spostarsi dal centro murattiano ed essere accorpate presso un unico plesso, determinando risparmi nella gestione immobiliare e favorendo un maggior dialogo tra Ripartizioni oggi sparse per la città. Saranno riviste le figure dei «Direttori di Ripartizione» (un modello superato e antico) e sarà necessaria una riqualificazione/motivazione complessiva del personale e l’avvio di un corso di rinnovamento generazionale delle classi dirigenti con l’attivazione di profili e competenze nuove in tutti i settori per affrontare le sfide degli investimenti, del decentramento e della Città Metropolitana. A questo complesso ridisegno della governance interna sarà necessario affiancare strumenti e piattaforme informatiche che promuovano la maggiore semplificazione possibile per cittadini, commercianti, operatori economici e city users e permettano un maggiore controllo della città attraverso tecnologie ispirate ai paradigmi dei big data e dell’internet of things. Così come, dovranno essere realizzati sistemi che sollecitino la piena partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica, informando l’Amministrazione di disservizi o segnalando esigenze territoriali. l’operato dell’Amministrazione Comunale potrà migliorare continuamente grazie alla collaborazione e all’ascolto della cittadinanza. Indicatori di soddisfazione dei cittadini rispetto ai servizi comunali diventeranno parte integrante del sistema di gestione ed organizzazione dell’ente. 9 Più centri, nessuna periferia Bisogna ripartire dalle periferie pubbliche per centrare Bari. Affrontando i nodi storici del sottosviluppo: distanza dalla città, mancanza di identità, bassa integrazione sociale, scarsità di servizi, insicurezza, emarginazione. Per sviluppare una città realmente policentrica bisogna riconoscere le varie anime di Bari, proponendo un’identità e una vocazione propria ad ogni quartiere e garantendo ai suoi cittadini il dialogo con il tessuto urbano ma anche la vivibilità più piena presso i luoghi dell’abitare. Ciascun quartiere dovrà avere quindi la propria isola pedonale, la propria biblioteca SÌ, MA IL PROGRAMMA? di quartiere, il proprio spazio per bambini e anziani, il proprio asilo comunale, una programmazione culturale adeguata e un sistema di servizi e standard propri di una città qualitativamente abitabile. Bisogna riconnettere le aree periferiche con il centro, ma al contempo puntare al riconsolidamento del tessuto urbano, riempiendo di contenuti i tanti vuoti, diversificando socialmente i contesti periferici e potenziando il sistema di trasporto pubblico locale, specie nel rapporto centro-periferia. Bari deve tornare ad essere una città compatta, sanando le vecchie fratture accumulate in tre decenni di delocalizzazione di interi quartieri e ritrovando una forte connessione tra le sue propaggini, vicine e distanti. Noi siamo assolutamente contrari per questo alla realizzazione di qualsiasi ipotesi di lottizzazione indiscriminata presso Punta Perotti che al contrario può e deve essere interessata da un complesso processo di rigenerazione e ripensamento complessivo del water front. Così come all’ipotesi di costruzione di una Polo della Giustizia che andrebbe altrimenti localizzato presso la Caserma Briscese. La flotta urbana dei trasporti andrà rinnovata in forma ecologica con sistemi elettrici ed ibridi realizzando sistemi rapidi di spostamento nel breve periodo e di una vera e propria tramvia interconnessa con il sistema metropolitano su ferro che andrà potenziato. Sarà promossa la mobilità dolce presso i singoli quartieri e l’attuazione di un biciplan comunale che porti a sintesi i vari interventi, prevedendo la realizzazione di piste ciclabili con nuovi materiali ecologici. A sostegno degli spostamenti centro-periferia andrà altresì favorita l’attivazione di sistemi car sharing attraverso l’individuazione sul mercato di un gestore idoneo, incentivati nuovi modelli di car pooling per gli spostamenti casa lavoro e previsto un rafforzamento generale dei sistemi di intermodalità (treno-auto-bici) con la collaborazione dei privati nella gestione. Saranno realizzate le due porte di ingresso della città: il nodo 10 intermodale del’executive che sarà facilmente accessibile grazie all’allargamento di via Amendola e il nodo di Lamasinata a disposizione delle autovetture da nord. Per la sicurezza presso i quartieri, inoltre, proponiamo un potenziamento delle dotazioni e delle competenze della polizia municipale puntando su una sempre maggiore integrazione con le altre forze di polizia, la riattivazione della figura del poliziotto di quartiere, un ammodernamento complessivo dei sistemi di pubblica illuminazione e l’attuazione di un piano di videosorveglianza mirata presso alcune piazze e nodi critici della Città. Le (ex) periferie devono provare ad assorbire le giovani famiglie oggi disperse presso i comuni dell’area metropolitana, costituendo un’alternativa credibile in termini immobiliari e riequilibrando il tessuto sociale oggi tutto sbilanciato SÌ, MA IL PROGRAMMA? sulle fasce più deboli. Sarà realizzato un piano straordinario per la casa finalizzato a ridurre il disagio abitativo delle fasce più deboli della società e a sperimentare modelli innovativi di social housing. Ricucire e rigenerare la città La prossima Amministrazione avrà un compito delicatissimo e per il quale tutti siamo coinvolti e responsabili: l’approvazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) che segnerà la forma, l’indirizzo e il destino di Bari probabilmente per i prossimi 20 anni. Il PUG, così come previsto dalle normative regionali, andrà discusso nel merito e attraverso modelli di co-pianificazione e partecipazione realmente incisivi ed efficaci. E questo andrà fatto in modo sistematico con le cittadinanze, con gli operatori economici, con i professionisti, con le associazioni e con tutti i portatori di interesse della Città. L’andamento del DPP (Documento Programmatico Previsionale) ci suggerisce un indirizzo di fondo che va approfondito ulteriormente nella fase di progettazione. Un indirizzo sensibile e strategico che il gruppo dei professionisti incaricati dovrà concertare con i portatori di interesse, con le parti sociali ma soprattutto con i cittadini che abitano i territori, innovando il metodo e il piano di lavoro. Al centro delle prospettive del PUG dovrà essere privilegiato l’elemento del paesaggio, del mare, del verde, del riuso del patrimonio pubblico, in una prospettiva più generale di riconsolidamento urbano, di rigenerazione e di limitazione radicale del consumo di suolo, di sperimentazione di nuovi modelli abitativi. Bari ha bisogno di un piano straordinario di greening urbano che inverta quel processo edilizio che la 11 pone agli ultimi posti in Italia come dotazione di verde per metro quadro. Bisognerà intervenire attraverso misure sperimentali di forestazione urbana, di promozione di orti urbani diffusi e di esperienze di progettazione e di architettura del paesaggio. Durante il prossimo mandato andranno completati e inaugurati 3 grandi parchi urbani (Rossanni/Fibronit/Gasometro) e rivitalizzati e rilanciati quelli esistenti a scala urbana e di quartiere, attraverso una gestione affidata a cooperative di comunità che mobilitino piccole economie con possibilità di inserimento professionale per inoccupati, disabili, svantaggiati e migranti anche grazie a progetti innovativi di banca delle ore e/o dei piccoli mestieri. Così come bisognerà prevedere laboratori di co-progettazione a scala di quartiere che sappiano immaginare spazi pubblici SÌ, MA IL PROGRAMMA? di qualità, sperimentando modelli nuovi di gestione pubblico-privata con il terzo settore, le associazioni e le cooperative in sussidiarietà. Il processo di pianificazione e trasformazione urbana dovrà essere realmente partecipato e comprensibile. E per questo servirà da subito animare l’Urban Center presso Sala Murat sul modello di Torino, Parma o Bologna, che funga da mostra e forum permanente sui processi di trasformazione ed innovazione urbana. Con al centro della strategia nel lungo termine la risoluzione della questione del nodo ferroviario con il riaffaccio dell’intera città sul mare, bisognerà agire a Nord sulla rigenerazione del quartiere Libertà, la riqualificazione del water front di San Girolamo sino a Fesca, il rilancio del porticciolo di Santo Spirito, sul dialogo tra Città e Fiera del Levante (valorizzazione della Fiera, ritorno e recupero del molo di San Cataldo), l’asse nord sud e la realizzazione della nuova camionale per avere una connessione diretta tra porto e sistema autostradale. A sud di Bari, invece andrà avviato un processo di riqualificazione del lungomare sino a Torre a Mare e creando un grande progetto di parco costiero. Attorno allo Stadio si potrà creare la più grande area agricola urbana del Sud Italia, infrastrutturando adeguatamente e proponendo un polo di sviluppo multifunzionale a filiera corta che serva l’intera città corredato da energie rinnovabili. I contesti urbani consolidati come Picone, Carrassi e S.Pasquale, il primo nucleo di Japigia, Poggiofranco nuova, Carbonara e Ceglie andranno affrontati nelle loro dinamiche di degrado edilizio e disagio sociale, spesso nelle parti più antiche e popolari dell’impianto, nelle quali risiedono le fasce più deboli della popolazione (immigrati, anziani) o la residenza è temporanea (studenti, lavoratori). A servizio di queste bisognerà accelerare la realizzazione del Parco Rossani con i suoi servizi, ridurre i flussi di traffico privato 12 di attraversamento migliorando i servizi pubblici, i parcheggi e soprattutto il verde di quartiere come spazio di relazione identitario e riconoscibile. Bisognerà inoltre attuare il Piano energetico comunale (PAES), attraverso la riconversione energetica totale del patrimonio pubblico, della pubblica illuminazione attraverso sistemi di telecontrollo, microgenerazione distribuita e l’efficientamento energetico degli edifici. La città di Bari dovrà diventare un laboratorio per la sperimentazione di nuovi modelli di quartieri ecosostenibili che coniughino rispetto dell’ecosistema pre-esistente e utilizzo di nuove tecnologie smart. I quartieri in corso di realizzazione come Maglia 21 possono diventare un esempio di quartiere smart da replicare in altri contesti urbani. Bisognerà infine decongestionare il centro murattiano dal traffico veicolare e dalle SÌ, MA IL PROGRAMMA? funzioni di rango regionale che lo attraggono, promuovendo l’incremento delle isole pedonali nella parte ottocentesca. La parziale pedonalizzazione del murattiano e di una porzione di litorale sud, oltre ad un miglioramento degli standard ambientali, commerciali e turistici, genererà come effetto indiretto la delocalizzazione di molte funzioni e servizi (es. studi professionali) presso i quartieri semiperiferici e limitrofi, attivando processi di riqualificazione immobiliare, economica e sociale. Bisognerà infine completare interamente la ZSR estendendola sino al limite del Libertà e bisogna sfruttare subito i fasci di binari non utilizzati per realizzare aree verdi e parcheggi di pertinenza. Innovare per competere Lo sviluppo economico della città che immaginiamo dovrà misurarsi nel futuro su 3 assi principali di sviluppo: 1. l’attrazione di imprese manifatturiere ad alto contenuto di innovazione e a valore aggiunto (es. meccatronica, logistica, ICT, green economy ecc.); 2. le economie urbane (turismo, cultura e commercio); 3. il terziario e la ricerca (a Bari sono presenti 2 università pubbliche, 1 privata, 6 centri CNR, 1 istituto internazionale come IAMB, l’Accademia di Belle Arti, il più popoloso Conservatorio d’Italia). 13 L’area industriale di Bari necessita di azioni concrete sul piano ambientale, produttivo e sociale. E una più efficiente gestione dell’ASI è probabilmente un altro obiettivo importante del prossimo mandato. Il sogno della grande area industriale adriatica va riattualizzato sulla base delle nuove esigenze di mercato e sulle innovazioni prodotte in campo industriale. Bisogna pianificare un percorso di riqualificazione dell’intera area da trasformare in APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata) attrezzandola di servizi di prossimità, procedendo nelle bonifiche, nel riutilizzo delle strutture produttive dismesse o sottoutilizzate, migliorando i collegamenti e i trasporti tra la città e la sua area produttiva, promuovendo una politica energetica di nuova generazione. Bisognerà quindi individuare insediamenti qualificati «low cost» e SÌ, MA IL PROGRAMMA? promuovere attraverso l’ASI una politica di attrazione di nuovi investimenti e imprese attraverso la logica dei Distretti e di una smart specialisation metropolitana nei settori della meccatronica, dell’informatica, della creatività, dell’abitare sostenibile e degli altri settori emergenti e sperimentare nuove politiche di sviluppo territoriale avviando il processo di istituzione di zone a economia speciale (zero burocrazia e sgravi fiscali). Oggi la Regione Puglia conta più di 18 distretti riconosciuti ai sensi della LR 36 del 2007 (es. edilizia sostenibile, energia, ambiente/rifiuti, editoria, creatività ecc. ) che vanno messi a sistema e orientati attraverso piattaforme di ricerca e produttive comuni. Bari deve essere un laboratorio vivente dove sperimentare nuove idee per costruire insieme la Bari del futuro. i living labs sono un modello vincente per consolidare un partenariato per l’innovazione tra l’amministrazione comunale, i centri di ricerca e le imprese che vogliono sperimentare nuovi servizi e tecnologie per migliorare la salute dell’uomo e dell’ambiente e per la smart city. Intensificando la domanda pubblica di innovazione attraverso un uso strategico degli appalti pubblici si darà la possibilità di offrire risposte ai cittadini con metodi nuovi e creare occupazione qualificata. Sulle economie urbane bisognerà attuare una seria strategia di marketing territoriale e culturale che valorizzi le infrastrutture di collegamento (porto/aeroporto/stazione) e consolidi Bari come destinazione turistica a scala nazionale e internazionale. Gli asset attorno ai quali lavorare sono la risorsa mare, il brand nicolaiano, il patrimonio paesaggistico e culturale, il tessuto della ricerca scientifica e l’industria culturale (eventi, cinema, mostre e circuiti, ecc.). Ma per rafforzare la vocazione turistica e commerciale di Bari sarà necessario migliorare i servizi a favore dei turisti offrendo collegamenti tra città e 14 campagna, efficientando i tempi e gli orari del commercio, promuovendo l’arte, la cultura, un sistema diffuso di isole pedonali e il miglioramento complessivo degli arredi urbani e degli spazi pubblici come volani per una ripresa anche dei consumi a scala cittadina. Bisogna individuare delle «zone franche urbane» presso i contesti semiperiferici e periferici della Città, per incentivare l’apertura di nuove attività (es. 3 anni di defiscalizzazione locale) e promuovere l’attivazione dei distretti urbani del commercio che possano produrre nuovi meccanismi di cooperazione e stabilire un dialogo con le aree mercatali. Bisogna diversificare le attività del centro storico favorendo l’insediamento di botteghe artigiane ad alto contenuto artistico, start-up e imprese giovanili in grado di innovare l’offerta (design, fotografia, produzione) e SÌ, MA IL PROGRAMMA? promuovendo attività di impresa nel settore turistico e culturale (es. alberghi diffusi) generando processi virtuosi di riqualificazione immobiliare in degrado attraverso la sperimentazione di nuove tecniche costruttive ecosostenibili. L’Università e la Città dialogano ancora troppo poco. Bisogna valorizzare al contrario l’economia universitaria attraverso il miglioramento dell’offerta residenziale, facendo emergere le dimensioni illecite negli affitti, attivando biblioteche pubbliche aperte sino a tarda sera, promuovendo poli di aggregazione giovanile, rafforzando la connettività diffusa in wifi in tutta la città e stabilendo una conferenza permanente di dialogo tra sistema della ricerca ed ente locale e per governare l’offerta di contenitori e spazi per le start-up da insediare e per il coworking. La Manifattura dei Tabacchi (lato Comune) potrebbe assolvere una funzione strategica di raccordo in questo senso tra Università e Città e divenire un grande incubatore di giovani imprese, mix residenziale, uffici e commerciale, culturale ed espositivo, con un grande job centre al suo interno che funga da raccordo tra offerta e domanda di lavoro qualificato. Lo stesso dall’altra parte della Ferrovia per quanto riguarda la Rossani dove verrà ospitata l’Accademia di Belle Arti e potrà specializzarsi invece nel settore del design e delle arti contemporanee attivando percorsi di co-progettazione con le comunità oggi insediate. Bisogna favorire l’attivazione di microcredito per attività di impresa nei settori del turismo, della cultura, della ricerca, dei servizi ecc. ricucire i rapporti con i giovani talenti nel mondo attraverso un network «Baresi nel Mondo» e rafforzare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro stimolando l’attivazione di un Job Centre comunale di nuova generazione sul modello delle città europee. 15 La cultura è un’altra cosa Ricordiamo tutti l’atmosfera di quella mattina del 2006 in cui la caduta di Punta Perotti segnalava la cesura definitiva con una certo passato e si inaugurava una stagione diversa, fatta di legalità, di protagonismo civico e di forte attivisimo sociale e culturale. Con la caduta verticale dei palazzi si liberò non solo l’orizzonte sud della Città, ma moltissime energie sociali. La prima Giunta Emiliano iniziò a coinvolgere il centro e le periferie in una nuova narrazione di una Bari creativa, inclusiva, euro-mediterranea, attraverso la musica, il cinema, il teatro, le arti visive, la programmazione diffusa. In SÌ, MA IL PROGRAMMA? quello stesso periodo, la rinascita del Teatro Petruzzelli, il rilancio dell’iconografia nicolaiana e l’attivismo di numerosi presidi culturali quali scuole, librerie, piccoli teatri, biblioteche, ci orientavano verso nuove aspirazioni identitarie. In quei cinque anni, probabilmente, Bari ha vissuto la sua piccola rivoluzione culturale, frutto di un’inedita alleanza tra la politica, gli operatori culturali, la cittadinanza attiva, la classe intellettuale e l’associazionismo. A distanza di cinque anni quel patto civico urbano è stato fortemente compromesso dalla crisi economica che ha drasticamente ridotto le possibilità di investimenti in cultura e probabilmente dall’assenza di una Delega dedicata. In questi cinque anni i piccoli teatri sono tornati a soffrire, le periferie hanno ridotto le proprie chance e alcuni i progetti urbani di una Bari diversa messi in standby. Bisogna oggi riprendere quello spirito di allora e ripartire dalla Cultura come tema centrale. Ridando dignità e valorizzando le tante energie attive e i talenti che in questi anni hanno animato culturalmente la nostra città e difendendo l’ambizione di una Bari più civile, più creativa, più sensibile. Un modello di città più attenta alle esigenze di partecipazione degli operatori culturali e dei cittadini, senza necessariamente inseguire grandi target da «Capitale Europea» ma focalizzando in primis sulla fruizione interna e crescendo nel tempo anche sullo scenario nazionale. A questo proposito bisogna realizzare un sistema di biblioteche pubbliche presso ciascun quartiere, riattivare in rete i teatri di prossimità, i contenitori e i laboratori Urbani in forma di Distretto Urbano Culturale, riprendere iniziative quali Musica e Cultura in Periferia contro il degrado e l’isolamento dei luoghi più marginali. Lavorare con e dentro le scuole, utilizzando i cortili per gli orti didattici e promuovendo una didattica ambientale, valorizzare le palestre come luoghi di aggregazione sociale, rilanciare gli auditorium e gli spazi pubblici sottoutilizzati a fini di integrazione e confronto. 16 Bari ha bisogno altresì di entrare a pieno titolo nel circuito dei grandi circuiti culturali. Bisogna realizzare il Museo d’Arte Contemporanea in forma diffusa: concentrando la produzione artistica presso la Rossani con i Laboratori Creativi. Valorizzare i collettivi e i network informali di street art e arte pubblica urbana, creare un Assessorato forte alla Cultura che sia in grado di attrarre fondi privati nazionali e internazionali e inserire Bari nei circuiti delle grandi mostre. Lavorare in più sulla risorsa identitaria del mare, sostenendo le esperienze delle associazioni attive sulla costa e ridando centralità alle esperienze sportive che hanno margini di grande potenzialità come quelle del CUS Bari. E necessario attivare il centro congressi presso la Fiera del Levante con un Convention Bureau che sia in grado di fare incoming congressuale a SÌ, MA IL PROGRAMMA? livello nazionale e internazionale. Qualificare l’offerta museale promuovendo il brand nicolaiano anche attraverso una migliore gestione artistica della kermesse storica e riattivare la tradizione del Maggio barese con la moltiplicazione di eventi diffusi in tutti i quartieri. Specializzare lo Stadio delle Vittorie come Distretto dei Bambini e delle Bambine, consolidando un polo dell’infanzia e della famiglie con il Teatro di Pulcinella, il Museo del giocattolo, il Museo della Scienza. Bari ha un patrimonio di aree archeologiche e beni architettonici, paesaggistici e naturali (aree protette e siti di interesse naturalistico) in grado di promuovere processi di sviluppo fondati sull’attivazione di risorse endogene. Bisogna realizzare nuovi investimenti per una fruizione tecnologica ed efficiente del patrimonio culturale e paesaggistico diffuso e favorire una digitalizzazione dell’intero patrimonio bibliotecario pubblico, mettendo online i testi e i documenti a scopi di ricerca e di lettura per i cittadini. Bari deve riposizionarsi all’interno di un circuito attivo di scambi e iniziative di cooperazione scientifica e di buone pratiche culturali con i paesi del Mediterraneo e dell’Adriatico. Per un welfare di comunità Il tema della coesione sociale e l’esigenza di un ridisegno complessivo del sistema di welfare sotto il profilo del metodo e dell’efficacia sarà una delle sfide centrali per la prossima Amministrazione. Negli ultimi anni, a causa della crisi economica, si è assistito ad un progressivo impoverimento della popolazione barese e a un’irreversibile frammentazione del tessuto sociale, registrando al contempo un solido aumento delle disuguaglianze. Quasi un terzo della popolazione vive in stato 17 di povertà o è a rischio di esclusione sociale. E la domanda di servizi, specie di natura straordinaria e assistenziale, è cresciuta esponenzialmente, mettendo in serio pericolo la sostenibilità complessiva finanziaria del sistema. Povertà, disagio abitativo, marginalità culturale, esclusione sociale, violenza di genere, attraversano ormai tutti gli strati sociali e in modo trasversale tutti i quartieri della Città. I tassi di disoccupazione si attestano al 15% e assolutamente sopra la media nazionale (12,5%), le famiglie già gravate dagli oneri di cura per i propri anziani non autosufficienti assistono al mantenimento prolungato di giovani figli che non studiano o non lavorano (NEET), le donne affrontano con difficoltà il disagio della conciliazione, i flussi di migrazione, specie di minori stranieri non accompagnati, SÌ, MA IL PROGRAMMA? producono una domanda di nuovi diritti che le strutture esistenti assorbono a fatica. Una fenomenologia della privazione che l’Amministrazione Emiliano in questi anni ha provato a tamponare, destinando importanti risorse del bilancio e producendo sforzi di cui va assolutamente dato atto. Pur tuttavia, non è sufficiente investire risorse né profondersi nell’emergenza sociale, senza un’adeguata programmazione che riesca a leggere i mutamenti in corso e a intervenire in modo strutturale sulle principali cause del bisogno, individuando in modo efficace e partecipato le priorità su cui intervenire. Oggi, più che ieri, è necessario acquisire a Bari la consapevolezza di essere una Comunità. Una Comunità che si riconosca in un modello di crescita sensibile alle disuguaglianze e ai diritti. Una Comunità che riesca a disegnare politiche adeguatamente orientate all’integrazione e alla tutela dei più deboli. Una Comunità che riesca a far convergere su obiettivi di coesione sociale ed equità le istituzioni, gli attori economici, le rappresentanze, la società civile, le associazioni, il terzo settore. Bari deve potenziare la propria dotazione di asili nido e i dispositivi necessari per promuovere una maggiore conciliazione vita lavoro delle donne (sezioni primavera, voucher di conciliazione, piani dei tempi e degli spazi). Bari deve incrementare la propria dotazione di case popolari per soddisfare la domanda crescente di abitazione pubblica, istituendo un’Agenzia della casa e dell’abitare sostenibile e sperimentando modelli di housing sociale e co-housing sostenibile attraverso la collaborazione tra pubblico e privato e il riutilizzo delle caserme dismesse. Bari deve rimuovere tutti gli ostacoli culturali e fisici che impediscono ai disabili e alle loro famiglie di sentirsi pienamente cittadini. Bari deve intervenire massicciamente contro la povertà, dichiarando guerra a tutte le cause che la generano a partire dalla 18 mancanza di lavoro e dalla frammentazione sociale. La gestione del welfare a Bari deve passare attraverso un piano sociale di zona partecipato con il terzo settore e lungimirante, che sappia transitare il decentramento dei servizi presso i Municipi e favorire la piena integrazione socio-sanitaria e la progressiva domiciliarizzazione delle cure. Contro le povertà è necessario istituire un fondo di rotazione e di tutela per i più deboli oltre che sistemi di garanzia di ultima istanza per l’accesso al credito e alla casa. Una Fondazione di Comunità per Bari può sollecitare una maggiore filantropia presso i cittadini e gli operatori della Città. Presso la quale concentrare tutti gli investimenti privati in coesione sociale da veicolare annualmente presso SÌ, MA IL PROGRAMMA? destinazioni e programmazioni condivise. 100 Punti per Bari Abbiamo pubblicato 50 idee in 50 giorni per raccontarvi e discutere insieme il nostro programma. Abbiamo presentato i 5 grandi progetti che trasformeranno Bari nella città metropolitana che sogniamo. Adesso vi presentiamo i 100 punti che racchiudono tutto il lavoro svolto in questi mesi di campagna elettorale, nei quali abbiamo ascoltato, non solo esperti e operatori di settore, ma soprattutto i cittadini. 100 punti che non sono solo sogni e utopie, dietro questi grandi progetti ci sono studi di fattibilità e la ricerca delle giuste coperture economiche che faranno in modo che queste cose succedano. Davvero. 100 punti che rispondono alle necessità dei baresi, alcuni daranno risposte immediate, come le prime dieci azioni che ho promesso di fare nei primi 100 giorni da Sindaco, altri serviranno a progettare la città del futuro. Non un programma chiuso e definitivo, ma che continueremo a scrivere insieme. 1. Innovazione della Pubblica Amministrazione. 1.1 Innovazione della Pubblica Amministrazione, il cittadino al centro. Un nuovo modello organizzativo per il Comune di Bari per renderla più efficiente e vicina alle esigenze dei cittadini: una struttura organizzativa più snella e orientata all’incremento la qualità dei servizi erogati per garantire la massima soddisfazione del cittadino, meccanismi di valutazione e incentivazione delle strutture comunali basati sui giudizi degli utenti, miglioramento continuo delle prestazioni grazie all’ascolto dei 19 cittadini. 1.2 Più valore alla spesa pubblica. Tagli ai costi della politica, parità di genere in Giunta: accorpamento degli assessorati per funzioni assimilabili; applicazione delle norme c.d. spending review in tema di composizione dei Consigli di Amministrazione delle Aziende c.d. Municipalizzate; parità di genere nella Giunta comunale e nei CDA delle partecipate. 1.3 Decentramento e Città Metropolitana: il nuovo ruolo dei Municipi, da potenziare mediante la completa attuazione e delega di funzioni di cui al Regolamento comunale SÌ, MA IL PROGRAMMA? n. 22 del 22.4.2014 sul decentramento. Statuto di Bari Città Metropolitana entro il 31.12.2014. Revisione dei regolamenti delle tasse, rimodulazione degli incentivi e contrasto all’evasione per pagare meno ma pagare tutti. 1.4 Razionalizzazione degli uffici comunali: trasferimento sede comunale, con accorpamento della maggior parte degli Uffici in una nuova sede, da costruire mediante partnerariato pubblico-privato nel quartiere Libertà e riduzione degli sprechi nella gestione delle strutture comunali. 1.5 Autorità urbana per i fondi comunitari. Realizzazione di un’Autorità Urbana per l’attuazione del programma e la gestione centralizzata dei fondi UE 2014-2020 e per attrarre nuovi investimenti. È necessario avere una maggiore rappresentanza dell’Area Metropolitana rafforzando la collaborazione con la delegazione della Regione Puglia a Bruxelles e facendo sistema con le università e le associazioni di categoria per contare di più e accedere a finanziamenti diretti dalla commissione europea. 1.6 Gestione dei servizi pubblici: gestione in rete dei servizi pubblici locali dei Comuni dell’Area metropolitana. Tutte le aziende partecipate del comune dovranno dotarsi di piani industriali credibili e sostenibili. 1.7 La città sensibile: Il programma di governo sarà composto da obiettivi misurabili e che saranno monitorati nel tempo, attraverso l’ascolto degli oggetti intelligenti della città (videocamere, pali pubblica illuminazione, mezzi di trasporto) e dei cittadini. 20 Nuove tecnologie (Big Data e internet of things) permetteranno il monitoraggio e l’analisi delle prestazioni urbane. Un cruscotto di indicatori, realizzato in collaborazione con ISTAT, misurerà gli effetti delle decisioni prese e i risultati raggiunti condividendoli con i cittadini. 1.8 Open data e trasparenza: L’amministrazione adotterà come standard di pubblicazione dei propri contenuti i formati open e renderà disponibili online tutti gli atti amministrativi non aventi rilevanza meramente interna o organizzativa. I dati acquisiti tramite l’urban control center saranno resi disponibili per favorire la SÌ, MA IL PROGRAMMA? creazione di nuove applicazioni e servizi di public hacking. 1.9 Patto di cittadinanza: un Regolamento innovativo da adottare nei primi 100 giorni per la cura e la rigenerazione degli spazi pubblici urbani con il coinvolgimento dei cittadini, che diventano parte attiva nella gestione delle aree verdi e degli spazi comunali. 1.10 Partenariato per l’innovazione: condivisione dei fabbisogni dell’Amministrazione con il mercato, per la creazione di prodotti innovativi e la creazione di start up tecnologiche. Incentivazione della domanda pubblica di innovazione attraverso un uso strategico degli appalti pubblici. Potenziamento dell’associazione bari smart city per creare una collaborazione stabile con tutti gli innovatori urbani e realizzare insieme la città del futuro. bari deve diventare un laboratorio vivente dove sperimentare nuove tecnologie e servizi per la smart city e per la tutela dell’ambiente e della salute dell’uomo. 1.11 Bari service Hub: una rete aperta e condivisa da tutti gli Uffici comunali per rendere inter-operabili tutti i sistemi informativi offerti ai cittadini e per assicurare una unica porta di accesso ai servizi del comune. un grande programma di dematerializzazione della Pa e di snellimento delle procedure amministrative attraverso l’integrazione dei servizi. potenzieremo l’applicazione Barisolve per assicurare all’interno del bari service hub un controllo maggiore del territorio (v. punto 1.7) e un sistema di tracciamento delle segnalazioni effettuate e dei tempi di risoluzione. 21 1.12 Acquisti verdi e razionalizzazione della spesa: piano triennale degli acquisti verdi affinché il 30% del totale delle forniture acquistate dal comune siano «verdi», così da centrare gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni nocive entro il 2020. 1.13 Bari Smart City e proiezione internazionale della città: una rete delle Smart city del mediterraneo per contare di più in Europa, valorizzando i rapporti già attivi di Bari con le altre smart city del mediterraneo. 2. Ecosistema urbano 2.1 Rete ecologica. Costituzione di una Rete Ecologica a Bari per proteggere, in SÌ, MA IL PROGRAMMA? un territorio fortemente urbanizzato come il nostro, i sistemi ecologici naturali e seminaturali esistenti: tutelare le nove lame principali, partendo dal Parco Naturale Regionale di Lama Balice; collegare tali sistemi con le aree verdi esistenti e con i nuovi Parchi urbani di cui si prevede la realizzazione. 2.2 I parchi urbani di Bari: recuperando due aree industriali dismesse, la ex Fibronit e l’ex Gasometro, nonché il territorio della ex Caserma Rossani, sarà possibile realizzare tre nuovi parchi urbani. A queste aree verdi si dovranno aggiungere altre aree verdi di quartiere e riqualificare le esistenti per raggiungere l’obiettivo d’incrementare del 40% la dotazione di verde pro-capite dei baresi. 2.3 Smart Grid e generazione distribuita dell’energia: affiancare alla rete di distribuzione dell’energia una rete «intelligente» di comunicazione e controllo energetico per monitorare e ottimizzare i flussi di energia, evitando sprechi e quindi accumulando e reindirizzando eventuali surplus di energia in tempo reale. 2.4 Efficientamento energetico dell’Amministrazione: ridurre i consumi di energia della pubblica amministrazione attraverso un investimento significativo in nuove tecnologie per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, rinnovo del parco mezzi della PA e riduzione dei consumi di energia. 2.5 Energia sostenibile. Attuazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, per ridurre insieme alla città del 40% le emisssioni di co2 creando nuova occupazione 22 nel settore della green economy. Un obiettivo ambizioso da raggiungere con la collaborazione dei cittadini. Il Comune utilizzerà nuove tecnologie per ridurre i consumi energetici dei propri edifici e adotterà buone pratiche per tutelare le risorse naturali. Incentiveremo e sensibilizzeremo i cittadini ad usare meno le automobili, a produrre meno rifiuti, consumare meno acqua e adottare buone pratiche energetiche. Incentivi anche nell’edilizia valorizzando nuove idee per costruire una città low carbon. 2.6 Differenziare di più e meglio. Raccolta differenziata e impianto di compostaggio: intensificare la raccolta della frazione organica dei rifiuti, con la realizzazione di SÌ, MA IL PROGRAMMA? un centro di compostaggio e di valorizzazione energetica dei rifiuti, mediante la produzione di biogas nell’attuale sede dell’AMIU. 2.7 Riduzione della produzione dei rifiuti e incentivazione del riuso, incrementando la rete degli impianti di conferimento. Saranno realizzati progetti con i centri commerciali e i supermercati per introdurre i dispenser; usare i cibi in scadenza ma ancora buoni per le mense cittadine; favorire ogni forma di utilizzo di materie prime riciclate nei processi produttivi. i cittadini e le imprese più virtuose potranno usufruire di una riduzione della tassa sui rifiuti fino al 30% sulla parte variabile del tributo (oltre al riconoscimento dei buoni spesa), in base all’effettiva quantità prodotta e alla tipologia di rifiuto differenziato (principio “chi inquina paga”). Sarà ampliata la rete dei punti di conferimento con ulteriori isole ecologiche mobili, oltre all’apertura di nuovi centri di raccolta AMIU. 2.8 Educare all’ambiente. Saranno realizzati centri di educazione ambientale e progetti di sensibilizzazione della cittadinanza ad un uso più razionale delle risorse naturali e al rispetto dell’ambiente. I cittadini e le associazioni saranno chiamati a collaborare attivamente in questo processo mediante iniziative e progetti in collaborazione con l’amministrazione comunale. sara’ realizzata una casa dell’acqua allo stadio della vittoria ed un piano di azione per il risparmio idrico. Villa Frammarino diventerà un centro di educazione ambientale a disposizione delle scuole e saranno realizzate iniziative in tema in tutti i parchi della città. 23 2.9 Riordino del sistema idrico e fognante: avviare una collaborazione con AQP S.P.A., per la manutenzione programmata degli interventi sulla rete idrica, per assicurare continuità di funzionamento al servizio idrico. la rete fognante dovrà essere riconfigurata, creando una separazione tra la rete fognaria nera e la fogna bianca, attraverso un sistema di bypass idrici che eviti eccessivi carichi sul sistema attuale. Gli impianti di depurazione di bari est ed ovest devono essere potenziati 2.10 Fogna bianca e invarianza idraulica: un unico programma organico di interventi iniziali da oltre 40 milioni di euro per portare la fogna bianca in tutti i quartieri delle SÌ, MA IL PROGRAMMA? città e risolvere il problema dello smaltimento delle acque meteoriche. 2.11 Internet of things, la città che parla (pubblica illuminazione): rinnovamento dell’intera rete di pubblica illuminazione, sostituendo le oltre 20000 lampade attuali con quelle a risparmio energetico, realizzando un sistema di controllo informatizzato centralizzato e installando regolatori di flusso. Implementazione della tecnologia ottica a led sui 365 semafori della città, riducendo così i costi energetici dell’80%. 2.12 Internet negli spazi pubblici: ogni riqualificazione di spazio pubblico dovrà essere progettata per l’attivazione di hotspot wireless connessi al sistema «Bari Wireless»; oltre alla realizzazione di servizi online a cui accedere in mobilità, offerti dall’amministrazione e inseriti all’interno della piattaforma «Bari Wireless» (esempio: informazioni sulla città, informazioni turistiche, informazioni sui trasporti, sui luoghi in cui ci si trova, servizi anagrafici, di pagamento, etc) e realizzare nuovi servizi specifici per il cittadino o il turista. 2.13 Bari Città Resiliente, rete della protezione civile. Una città resiliente è un ecosistema urbano in grado di adattarsi velocemente ai mutamenti ambientali e socio-economici provenienti dall’esterno, non solo perché dotata di un efficiente sistema di protezione civile, ma soprattutto in quanto pianificata ab origine per adeguarsi ai cambiamenti. Per questo, si avvierà un Programma di comunicazione e coinvolgimento degli stakeholders per la redazione del piano della resilienza urbana in accordo con la Regione Puglia e in coerenza con il progetto Puglia Resiliente; per arrivare alla Redazione del piano della resilienza urbana ad integrazione del piano 24 della protezione civile. 2.14 Sistema di sorveglianza per i reati contro l’ambiente. Progettazione e affidamento di un sistema di monitoraggio, che abbia le seguenti caratteristiche: centrale di controllo, repository dei dati, gestione a tecnologia avanzata delle fonti dati per poter raccogliere tutte le informazioni necessarie a gestire gli interventi di prevenzione e controllo del territorio. 3. Rigenerazione urbana: una città verso il mare 3.1 Pug e Urban Center: dopo quarant’anni dal Piano Quaroni, Bari avrà un nuovo SÌ, MA IL PROGRAMMA? Piano Urbanistico Generale. Il processo che porterà alla redazione del Piano sarà partecipato e condiviso con la cittadinanza, che potrà seguire in scala le trasformazioni urbanistiche di Bari grazie all’Urban Center, ubicato nell’attuale Sala Murat in Piazza Ferrarese. Potenziamento del SIT comunale e sua integrazione nell’Urban Service Hub per programmare la città insieme ai cittadini. 3.2 PIRU San Girolamo e Waterfront dell’area nord: riqualificazione del quartiere di San Girolamo attraverso l’applicazione del Piano Integrato di Rigenerazione Urbana e il compimento dei lavori di riqualificazione del water – front di San Girolamo. pedonalizzazione e sistemazione delle aree a nord (Palese e S. Spirito) e realizzazione del piano delle coste per la revisione delle licenze e la protezione del litorale. 3.3 Area Fiera e il Porto di San Cataldo: l’Area della Fiera tornerà a esercitare una funzione di servizio per la Città, diversificando al proprio interno la proposta di offerta fieristica e inserendosi nei grandi circuiti specializzati del segmento fieristico e congressuale; mentre all’interno dell’area portuale di S. Cataldo sarà realizzato il nuovo porto turistico. L’intera area avrà una vocazione turistica e ricreativa: Fiera, Stadio della Vittoria, Cus, porto turistico, città dei ragazzi. Ricucitura del rapporto con il mare attraverso la riqualificazione del quartiere S. Cataldo e la creazione di piazze/ piastre che permettano un collegamento diretto tra il sistema fiera e il mare. 3.4 Stop alle barriere. Adozione di un piano straordinario di abbattimento delle barriere architettoniche per la massima accessibilità dei cittadini e turisti diversamente abili 25 con un’attenzione particolare ai bambini. 3.5 Quartieri ecosostenibili e il nuovo Regolamento edilizio: una nuova normativa quadro comunale a disciplina delle modalità costruttive degli edifici, da realizzare secondo criteri di ecosostenibilità, con particolare riguardo al rispetto delle normative tecnico-estetiche, igienico-sanitarie, di sicurezza e vivibilità degli immobili e delle pertinenze degli stessi. un regolamento che darà incentivi a chi costruirà seguendo modelli innovativi ed ecosostenibili. 3.6 Patto città – campagna: introduzione del verde produttivo agricolo come parte SÌ, MA IL PROGRAMMA? integrante del piano urbanistico della città. realizzazione di orti urbani nelle aree a standard non utilizzate. Creazione di un grande parco agricolo in prossimità dello stadio. I nuovi insediamenti come maglia 21 saranno un esempio virtuoso di come sia possibile realizzare spazi urbani nel rispetto del verde agricolo. 3.7 Realizzazione di piani di rigenerazione urbana: in applicazione della L.R. 21/2008 si avvieranno nuovi piani di rigenerazione secondo le linee guida dettate dall’Amminsitrazione Comunale. Le priorità dell’Amministrazione riguarderanno i quartieri centrali degradati: Carrassi, Madonnella, Libertà. Per questi quartieri andranno studiati strumenti urbanistici innovativi per ridurre i carichi insediativi e valorizzare gli spazi pubblici. 3.8 Il murattiano, un quartiere smart per attrarre turismo e rilanciare il commercio: un quartiere dove sperimentare nuove tecnologie per valorizzare gli spazi aperti, i luoghi di interesse, le strade principali e le piazze, partendo da piazza Umberto. Il centro storico andrà riqualificato con un piano straordinario per rendere più accoglienti gli spazi pubblici e di interesse. 3.9 La città e il mare: una rambla da pane e pomodoro al porto vecchio, in un tratto di costa servito dal tram e restituito ai baresi. Un grande progetto da avviare entro la fine dell’Amminsitrazione per ricucire il rapporto tra il mare e i baresi. Si partirà con il dragaggio del Porto Vecchio. 26 3.10 Riuso degli edifici pubblici inutilizzati e delle caserme dismesse per il Social Housing: Il Comune offrirà ai cittadini spazi pubblici per associazioni; utilizzerà gli edifici dismessi per promuovere progetti di partenariato pubblico privato per la realizzazione di nuove case. ci impegneremo per creare con regione, cassa depositi e prestiti ed altri enti creditizi un fondo che possa attivare interventi di social housing all’interno di un programma di riqualificazione dell’intero tessuto urbano. . 3.11 Restituire il porto alla città attraverso un processo di co-pianificazione tra autorità portuale e comune di Bari. Il nuovo piano urbanistico di bari e il nuovo piano regolatore del porto devono essere realizzati insieme per raggiungere un SÌ, MA IL PROGRAMMA? obiettivo comune: dare valore al porto come nodo logistico produttivo, restituendo il mare ai baresi e creando una ricucitura tra il castello e il porto, tra il quartiere Libertà e Marisabella, tra S. Cataldo, il CUS e il nuovo porto turistico. 3.12 Riqualificazione urbana del Policlinico di Bari e la cittadella della salute: il Policlinico dovrà essere riqualificato con un progetto di sistemazione della viabilità, incremento dei parcheggi nelle aree esterne e revisione degli accessi, nuovi spazi e più verde. I servizi socio-sanitari territoriali della ASL potranno essere concentrati presso l’ex ospedale Bonomo. creazione di un sistema della ospitalità in favore dei parenti dei pazienti attraverso convenzioni con strutture alberghiere e nuove strutture residenziali. 3.13 Palazzo di Giustizia: un unico polo giudiziario sarà ubicato alla Caserma Briscese, pienamente integrato nel tessuto urbano. nel frattempo, per risolvere le emergenze sarà realizzata nell’area ex ferrotranviaria una nuova sede del giudice di pace e del tribunale dei minori 3.14 Una città low carbon: attuazione del piano d’azione per l’energia sostenibile, per la riduzione nei prossimi anni del 40% le emissioni di CO2. Incentivi alle fasce più deboli della popolazione per ridurre i consumi energetici con contributi per efficientare i propri edifici. Realizzazione di nuovi quartieri dove valorizzare gli spazi pubblici, adottare pratiche sostenibili quali i tetti verdi, riuso delle acque. 27 3.15 Operazione degrado zero: piano straordinario per la riqualificazione urbana mediante parternariato pubblico privato e incentivi urbanistici: il nuovo Piano Urbanistico Generale limiterà il consumo di suolo dando priorità al riuso delle caserme e degli altri edifici pubblici dismessi. 3.16 Parco costiero a Japigia: un Parco pubblico costiero per il quartiere Japigia, da Punta Perotti fino a San Giorgio, grazie alla «liberazione» di quel tratto di costa dai binari della linea ferroviaria RFI sul tracciato “collo d’oca” delle ferrovie Sud-Est, SÌ, MA IL PROGRAMMA? lungo la Porta Est della Sella Centrale. 4. Mobilità sostenibile 4.1 Riconfigurazione del Trasporto Pubblico Locale: una reale mobilità sostenibile passa attraverso il ripensamento del trasporto pubblico locale. l’attuale configurazione del trasporto pubblico locale va ripensata per incrementare l’intermodalità, e creare corsie preferenziali per i mezzi pubblici che dovranno collegamenti più diretti tra le varie parti della città. in parallelo dovremo avere dalla regione piu’ finanziamenti per incrementare il numero di km disponibili e ricapitalizzare l’AMTAB e rilanciarla con un nuovo piano industriale. 4.2 Il tram del mare: entro il 2020 Bari avrà un Metrobus di 8 km, per collegare il park&ride di Pane e Pomodoro con quello di Lamasinata; per arrivare nel 2030 a coprire, con un Tramtreno, una tratta di 22 km da Torre a Mare a Lamasinata. A regime il metrobus sara’ spostato per avere un collegamento diretto mediante TPL lungo il percorso della terza mediana (da Executive al Policlinico). 4.3 Le porte della città: la rete dei park&train e la realizzazione di tre snodi principali per l’intermodalità. Executive Center, Lamasinata e pane e pomodoro; oltre a questi interventi sono previsti altri park&train nelle aree esterne in prossimità delle stazioni ferroviarie: S. Spirito, Palese e Torre a Mare e nelle zone periferiche vicino la tangenziale. 4.4 City Logistics. Nuove regole per gli accessi nel centro cittadino dei mezzi di trasporto commerciali di piccole dimensioni. Mezzi ecologici che entrano nel centro in modo più razionale evitando congestionamenti e creazione di buffer intermedi in 28 periferia. 4.5 Zone a Sosta Regolamentata. ZSR estese sino al limite del Libertà, per razionalizzare e migliorare l’utilizzo di parcheggi nel quartiere Libertà e a Madonnella. Parallelamente dovremo realizzare con l’aiuto dei residenti un piano della sosta e dei parcheggi. 4.6 Realizzazione della «Camionale» e valorizzazione del Porto commerciale: un collegamento diretto tra porto e autostrada, che renderà il nostro porto più competitivo per il traffico merci sul piano internazionale, evitando che i TIR attraversino la città SÌ, MA IL PROGRAMMA? congestionando il traffico. in questo modo l’ASI potrebbe diventare un’asse attrezzato per la logistica retroportuale. 4.7 Accessibilità: con l’asse nord sud e il raddoppio di via Amendola avremo completato le infrastrutture viarie per decongestionare gli snodi di accesso alla città. dovremo, con ANAS e regione, riconfigurare l’attuale tangenziale, creando un passante che colleghi la parte nord della tangenziale con Mola di Bari, evitando il passaggio di tutti i mezzi diretti nel Salento sulla nostra tangenziale. Così facendo, la tangenziale diventerà un’autostrada urbana di collegamento per i baresi, con il superamento dei problemi di traffico specie nella zona di Torre a Mare. 4.8 Mobilità elettrica: completeremo il progetto di realizzazione delle colonnine pubbliche per le ricariche. Avvieremo un progetto di car-sharing elettrico e faremo accordi con le grandi aziende e gli enti pubblici per incentivare l’uso di macchine elettriche nelle flotte aziendali. 4.9 Sistema metropolitano della mobilità su ferro e del trasporto pubblico: insieme alla regione e alle ferrovie competenti completeremo il piano del ferro metropolitano, avviato con il completamento della linea Bari-Bitritto e il prolungamento della metropolitana esistente, ma soprattutto garantiremo l’interoperabilità tra tutti gli operatori anche grazie al grande piano di riassetto che ferrovie sta realizzando su bari. Con questi presupposti potremo lavorare con la regione per incrementare la frequenza dei mezzi ed avere un unico sistema metropolitano su ferro. 29 4.10 Rete delle piste ciclabili: una rete di oltre 150 km di piste ciclabili per ridurre il numero delle auto e collegare tutta la città. nei prossimi 5 anni realizzeremo almeno altri 30 km di piste. Il bike sharing va potenziato estendendolo anche ai privati e alle biciclette elettriche. 4.11 Infomobilità e monitoraggio del traffico: Nuove tecnologie per essere sempre aggiornati sulla mobilità. Attiveremo un unico sistema innovativo per fornire in tempo reale informazioni sulle condizioni di traffico della città su cellulari, web e pannelli per strada utilizzando i mezzi pubblici come rilevatori mobili di traffico. Nello stesso SÌ, MA IL PROGRAMMA? modo i cittadini potranno conoscere i posti disponibili nei parcheggi pubblici della città e sapranno a che ora passerà l’autobus che aspettano. faremo questo con i cittadini e con le imprese che vogliono investire in innovazione per realizzare progetti di infomobilità in città. 4.12 Catasto strade e manutenzione strade: investiremo oltre 5 milioni di euro ogni anno sulla manutenzione straordinaria delle strade. Aggiusteremo il manto stradale e i marciapiedi dove necessario, per garantire una città più bella e sicura. Il catasto informatizzato sarà implementato e servirà per rispondere rapidamente alle segnalazioni dei cittadini, attraverso App come Barisolve. Un nuovo regolamento garantirà il ripristino del manto stradale dopo i lavori eseguiti da terzi. 4.13 Sicurezza stradale. Tutti i semafori avranno una tecnologia a led e saranno gestiti da un unico sistema centralizzato. molti di essi saranno sostituiti con la realizzazione di un piano per incrementare il numero di rotatorie in tutta la città. 4.14 Educare alla mobilità sostenibile: nuovi progetti per il mobility management aziendale, favorire il car pooling e sensibilizzare i più giovani alle tematiche della sicurezza stradale e della mobilita’ sostenibile. Lavoreremo con le scuole per istituire con i ragazzi il mobility management scolastico e incrementeremo, insieme alle associazioni, iniziative per sensibilizzare tutti sula sicurezza stradale. Daremo incentivi a chi utilizzerà, al posto della propria auto, mezzi ecologici e/o il trasporto pubblico (Crediti di mobilità). 30 4.15 Tra porto e stazione: creeremo un circuito di mobilità sostenibile che permetterà il collegamento tra porto e stazione. mobilità elettrica con navette per raggiungere velocemente la stazione dalla linea del mare; nonché percorsi ciclopedonali e una revisione del sistema dei parcheggi. continueremo la Pedonalizzazione del murattiano (Piazza Umberto, via Argiro e via Sparano) e del Centro Storico: sulla scia del successo della chiusura al traffico del Centro Storico e della pedonalizzazione di via Argiro, studieremo la possibilità di aumentare la vivibilità di altre strade del quartiere murattiano, d’intesa con i cittadini residenti e solo dopo aver migliorato il trasporto pubblico locale. in parallelo realizzeremo un sistema innovativo di gestione SÌ, MA IL PROGRAMMA? della sosta su strada per il centro murattiano partendo dall’esperienza di Bari Digitale. 5. Culture e Marketing Territoriale 5.1. Equi-libri: la cultura è per tutti. Sistema bibliotecario barese, biblioteche di quartiere e bookcrossing. Tutte le biblioteche della città, pubbliche e private, saranno in rete assicurando orari di apertura flessibili. Presidi civici che risponderanno al bisogno d’informazione dei cittadini raccordandosi agli altri sistemi bibliotecari attraverso un unico portale comunale e cataloghi digitali. Promuoveremo con la rete iniziative di promozione della lettura e della scrittura attraverso laboratori scolastici e di quartiere. Il Comune si impegnerà anche a stimolare progetti di lettura dentro le corsie degli ospedali e la casa circondariale di Bari. 5.2. Sistema di attrazione culturale e naturale (aree protette e siti di interesse naturalistico-ambientale): un distretto culturale metropolitano per ampliare le opportunità, migliorare le politiche culturali e valorizzare il nostro paesaggio rurale partendo dagli Ipogei e dalle lame 5.3. Bari nel mondo con San Nicola. San Nicola è uno dei Santi più conosciuti e venerati nel mondo. È un brand. Noi, nei prossimi 5 anni, elaboreremo un piano di marketing culturale e territoriale che valorizzi a livello internazionale l’immagine del Santo legata alla nostra città e alla figura di Babbo Natale. Coordineremo i festeggiamenti religiosi cattolici a quelli ortodossi, dal maggio al dicembre barese, segnando una 31 continuità tra le festività religiose del Santo. Anche la «Cittadella Nicolaiana» deve essere inserita in un unico sistema artistico-cuturale e in un circuito di eventi che valorizzi il turismo incentrato sulla città Medievale e alla figura del Santo tutto l’anno. 5.4. Arte contemporanea e Bari creativa. Il Miglio delle culture. Bari può diventare la città della cultura, partendo dai teatri. Il Teatro Margherita, con pochi interventi allestitivi, può diventare la galleria di arti contemporanee che Bari ha sempre meritato. Nascerà così il «miglio delle culture», del tutto simile a quello berlinese. Con il Piccinni, presto riconsegnato alla collettività quale casa comunale per la prosa di tradizione, idealmente connesso con l’Officina degli esordi e il Kismet, dove la sperimentazione SÌ, MA IL PROGRAMMA? di nuovi linguaggi e la produzione di contenuti innovativi favoriranno la nascita di compagnie locali, avvicinando al teatro, la musica, la danza e le nuove generazioni. 5.5. Servizi integrati e Bari Card: Creazione di un tavolo di coordinamento tra associazioni, operatori del settore e Comune per integrare e personalizzare l’offerta di servizi ai visitatori di Bari e della sua Terra; realizzazione di una Bari card (applicazione) per tutti i servizi a disposizione dei cittadini e dei turisti e potenziamento dei punti di accoglienza dei turisti nella città. utilizzare nuove tecnologie per promuovere i nostri contenitori culturali e creazione di audioguide. 5.6. I grandi eventi a Bari e l’area della Fiera del Levante: Bari deve diventare la città dei grandi eventi, un hub per il turismo pugliese. Miglioreremo infrastrutture e organizzazione per ospitare i grandi eventi. Il mio primo intervento sarà quello di istituire uno sportello unico degli eventi per snellire tutte le procedure necessarie all’organizzazione di un evento. Inoltre creeremo una task force con tutti gli operatori del territorio e i professionisti del marketing, per definire un programma per attrarre e organizzare eventi in città. Dobbiamo diventare un punto di riferimento per management, promoter, musicisti, agenzie e produzioni artistiche nazionali ed internazionali. In questo modo potremo sfruttare le potenzialità turistiche della Puglia partendo dalla nostra città. La Fiera del futuro, luogo di incontro tra il Meridione e il mondo: innovazione della Fiera del Levante con iniziative e strategie coordinate per il turismo congressuale e per la creazione di un polo integrato del tempo libero nell’area S. Cataldo con un attenzione particolare per i nostri bambini. 32 5.7. Il racconto della Terra di Bari: iniziative coordinate per la promozione della storia e dell’identità locale, valorizzazione e coordinamento «intelligente» del sistema di eventi. 5.8. La Caserma della cultura. Uno dei primi compiti dell’amministrazione sarà trasformare l’ex Caserma Rossani in un grande parco di 80.000 mq grazie ai finanziamenti già disponibili. Ma la Rossani deve diventare anche un grande contenitore culturale aperto a tutta la città e a disposizione dei cittadini e delle associazioni. Elaboreremo il progetto finale attraverso fasi di discussione e partecipazione SÌ, MA IL PROGRAMMA? lavorando con operatori, cittadini e associazioni. L’ex Caserma può diventare un vero polo dell’innovazione culturale, grazie alla presenza dell’accademia delle belle arti e centri di esposizione, capace di promuovere l’industria creativa per valorizzare i nostri talenti e proiettare Bari nel panorama internazionale. 5.9. La rete dei porti turistici: creazione di un porto turistico a s. Cataldo e una rete di approdi da s.spirito fino a Torre a Mare attraverso una riqualificazione e il dragaggio di tutti gli approdi. pensare un sistema di spostamenti via mare che collega l’intera area metropolitana da Molfetta fino a monopoli. sviluppo di progetti turistici legati al mare: pesca turismo, valorizzazione delle spiagge, fiere nautiche. 5.10. Incentivazione delle politiche di offerta culturale giovanile: adozione di un piano triennale locale giovani (PLG) e istituzione di una consulta dei giovani e di borse di studio per valorizzare l’identità barese 5.11. Bari Città Aperta: parchi fruibili sempre (parco 2 Giugno, Pineta, parco Rossani), biblioteche all’aperto, progetti culturali per la città e programma stop over alla pineta s. Francesco. 5.12. Bari è la sua storia. Riapertura del museo civico e valorizzazione coordinata dei grandi edifici storici baresi: piano straordinario per i centri storici ed albergo diffuso nel centro storico. 33 5.13. Bari Medievale. Riscoprire la città Medievale e rinascimentale: valorizzazione della Bari sotterranea, della Basilica, del castello e promozione del turismo esperienziale sulla città di San Nicola. 6. Welfare 6.1 Riappropriamoci di Bari. Censimento dell’intero patrimonio comunale e assegnazione di spazi pubblici da destinare in concessione alle associazioni per rafforzare il ruolo del terzo settore. 6.2 Fondazione di Comunità. Costituzione di una «Fondazione di Comunità» SÌ, MA IL PROGRAMMA? composta da istituzioni, privati e cittadini che gestisca un fondo di rotazione finalizzato a finanziare iniziative sociali ed emergenze sociali. 6.3 Rafforzamento delle politiche di prevenzione e integrazione socio-sanitaria. Potenziamento della Porta Unica di Accesso: sperimentazione di nuovi modelli di assistenza domiciliare integrata e progetti di telemedicina. Un unico riferimento per accedere alla rete dei servizi del welfare della città. Investiremo in nuove tecnologie per potenziare la porta unica di accesso e coordinare tutti gli attori del welfare offrendo servizi integrati ai cittadini. 6.4 Città dei bambini: Bari deve essere una città dedicata ai bambini e alle famiglie. Per conciliare i tempi di vita/lavoro delle mamme e dei papà le mense comunali e il trasporto scolastico dovranno essere accessibili dal primo all’ultimo giorno di scuola. Questo è fondamentale anche per favorire la partecipazione delle donne alla vita attiva della città. Inoltre, per venire incontro alle esigenze delle famiglie e delle giovani coppie apriremo due centri ludici comunali per la prima infanzia. 6.5 Politiche a favore degli anziani: miglioramento della domiciliarità integrata per anziani nelle forme del long term care e creazione di nuovi modelli abitativi a servizio anche degli anziani all’interno delle iniziative per il social housing. 6.6 Reddito di cittadinanza, collegato alla creazione della banca delle ore e dei 34 piccoli mestieri: partiremo da 400 euro al mese per 400 cittadini baresi bisognosi, a fronte del loro impegno per la manutenzione degli spazi pubblici cittadini. 6.7 Coordinare i tempi e gli spazi per vivere meglio. I servizi devono essere integrati con le necessità dei cittadini per costruire le basi di una nuova politica che promuova la qualità della vita. Grazie ad un finanziamento regionale, costituiremo l’ufficio dei tempi e degli spazi, presso l’assessorato al Welfare. Attueremo il Piano dei Tempi e degli Spazi dell’Ambito Territoriale Sociale. Istituiremo la Giornata del Cittadino, con servizi aperti tutto il giorno fino alle 19. Analizzeremo e coordineremo gli orari scolastici e degli asili per evitare la congestione del traffico. Incentiveremo l’utilizzo SÌ, MA IL PROGRAMMA? di mezzi condivisi negli spostamenti casa lavoro in ambito aziendale e istituiremo la figura del mobility manager. 6.8 La città delle donne. Perché nessuna donna si senta più sola nella sua città. Una città che si ri-concilia con le donne. Per questo da Sindaco mi occuperò di attivare delle politiche di welfare dedicate alle donne e alla conciliazione dei tempi di vita- lavoro delle famiglie. Investiremo sui centri anti-violenza, aumentando il numero degli specialisti dedicati all’assistenza post denuncia e delle campagne di sensibilizzazione per la lotta contro lo stalking a partire dalle scuole. Incrementeremo il numero dei posti negli asili nido pubblici e prolungheremo l’apertura pomeridiana delle scuole. 6.9 Banco alimentare. Realizzazione di un banco alimentare in forma di «supermercato sociale» che favorisca la pratica del riuso per le famiglie più bisognose. 6.10 La Bari sportiva. Per incentivare e migliorare l’offerta sportiva a Bari provvederemo a: revisionare il regolamento comunale per lo sport e le modalità di affidamento in gestione ai privati degli impianti sportivi; incentiveremo lo sport sociale e lo sport per tutti in asse con le associazioni sportive e federazioni; creeremo punti sport diffusi e outdoor presso spazi pubblici specie periferici e Rilanceremo la polisportiva CUS a forte protagonismo giovanile e delle famiglie. 6.11 Assistenza alle famiglie: rafforzamento della dotazione di strutture e servizi di 35 prossimità che possano favorire una migliore qualità della vita per famiglie, anziani e bambini (CAF/CAP, Centri diurni, ecc.) e qualificazione di spazi pubblici e attrezzature per le famiglie. Creare un coordinamento con la rete degli oratori della città per una politica integrata contro la devianza minorile. Fondo di rotazione per il sostegno al microcredito delle famiglie. 6.12 Più attenzione per gli immigrati. Promozione di politiche di integrazione per le seconde generazioni di immigrati residenti sul territorio. 6.13 Vivere in sicurezza: un diritto per tutti i baresi. La polizia municipale deve dotarsi SÌ, MA IL PROGRAMMA? di nuovi strumenti e il personale dovrà formarsi per offrire più servizi ai cittadini. Un sistema di video sorveglianza collegato direttamente alla Polizia Municipale ad assicurare un presidio costante sul territorio. Creeremo un sistema informatico per la mappatura dei crimini (monitoraggio costante sulla frequenza dei reati in ogni quartiere classificati per tipologia), alimentato anche con il supporto dei cittadini, per pianificare strategicamente interventi di prevenzione. Saranno attivati processi di ascolto periodico della cittadinanza e programmi di controllo dei quartieri, in collaborazione con le associazioni e le forze di polizia. 6.14 Patto educativo e sostegno educativo alla scuola primaria e secondaria: un Piano dell’Offerta Formativa Comunale, attraverso il coordinamento ScuolaComune, per combattere il fenomeno di abbandono scolastico. L’Amministrazione sarà al fianco degli Istituti per accogliere meglio gli studenti: attraverso la fornitura di materiale didattico adeguato e la realizzazione di progetti sperimentali per l’uso di contenuti digitali e dei computer, potenziando il servizio mensa laddove possibile. 6.15 Riuso dei beni confiscati alla mafia: Bari rafforzerà la sua azione di antimafia sociale. procedure di assegnazione dei beni confiscati alla mafia più snelle, puntando sul riuso che abbia impatto sul territorio. Insieme alle associazioni di categoria, anti-racket e anti-usura, creeremo uno sportello che fornirà assistenza legale e psicologica alle vittime di reati. Il gioco d’azzardo è un fenomeno patologico che ha dirette conseguenze sulla tenuta sociale della comunità: applicheremo la normativa regionale dando agevolazioni sulle imposte ai locali che dismetteranno 36 le slot machine. Si proporrà al Consiglio Comunale la creazione di una Commissione consiliare antimafia. Sarà più efficace la collaborazione con Libera, Kreattiva e tutte le altre associazioni antimafia baresi. 6.16 Agenzia della Casa e dell’abitare sostenibile: un piano straordinario contro il disagio abitativo: stanziamento nei prossimi 5 anni di 10 milioni di euro per sostenere il reddito dei cittadini che rischiano lo sfratto e avviare un piano straordinario per la casa. Riqualificare l’esistente e creare nuove opportunità abitative per le fasce più deboli della città attraverso l’housing sociale. SÌ, MA IL PROGRAMMA? 6.17 Diverso da chi? Bari, la città dei diritti. Per tutti. I diritti garantiti dall’amministrazione comunale alle coppie sposate saranno estesi a tutti I tipi di famiglia. Il ruolo del Comune sarà fondamentale per informare e sensibilizzare i cittadini su quelle che ancora oggi vengono definite “diversità” di genere. Lo faremo attraverso iniziative culturali che possano favorire il dialogo e la comprensione. Per contrastare l’omofobia attiveremo un percorso formativo rivolto al personale delle Amministrazioni pubbliche e della Scuola, ma soprattutto ai più giovani. Sarà necessario implementare l’ufficio LGBTQI, già esistente presso il Comune di Bari ed intensificare la collaborazione con le associazioni. 7. Cooperazione e sviluppo economico 7.1 Area produttiva ecologicamente attrezzata. Trasformazione della zona industriale in Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata, per conciliare lo sviluppo economico con la tutela dell’ambiente e raccogliere la sfida europea sulla manifattura sostenibile: più sicurezza, un unico asse logistico insieme a interporto, porto e aeroporto, spazi per creare nuove idee ed attrazione di investimenti che producano non solo occupazione ma anche centri di ricerca e imprese qualificate. 7.2 Social Innovation alla Manifattura Tabacchi. Dialogando con l’Università di Bari e la Regione Puglia creeremo e un luogo dove sarà possibile creare e cercare Lavoro, avviando nuove attività imprenditoriali per il bene della collettività. Creeremo un job 37 center di scala metropolitana, un centro interculturale sull’immigrazione e spazi per associazioni e per le attività sociali, educative e culturali. Sperimenteremo esperienze di housing universitario, contamination labs e spazi di co-working. 7.3 Distretti della creatività: valorizzare le imprese giovanili dando incentivi e spazi di co-working per realizzare le loro idee in collaborazione con l’università e le associazioni di categoria 7.4 Economia del mare: favorire lo sviluppo di un’economia del mare attraverso SÌ, MA IL PROGRAMMA? il potenziamento dell’offerta balneare, culturale, turistica e del tempo libero. 7.5 Marchio Turistico Metropolitano. Per promuovere al meglio la città metropolitana e favorire l’attrazione di grandi eventi per incentivare il turismo congressuale e l’economia urbana che da esso deriva. 7.6 Distretti Urbani del Commercio. Il luogo dove amministrazione, associazioni e commercianti possono definire piani d’azione in zone della città che si caratterizzano come centri commerciali naturali. Riqualificherò gli spazi pubblici programmando eventi per animare le vie della città tutto l’anno e fornendo incentivi per conciliare l’apertura dei negozi con i tempi della città e le esigenze dei turisti. Ai commercianti chiedo di fare rete e di portarmi buone idee da realizzare insieme. Credo che questa sia la strada per valorizzare il commercio e le piccole produzioni artigiane locali, attraverso l’aggregazione d’impresa anche su base territoriale per progetti da fare insieme. 7.7 Zona economica speciale. Sperimentazione di un modello innovativo di sviluppo dell’area industriale avviando l’iter per la definizione di una legge nazionale per la creazione di una zona economica speciale: area a burocrazia zero, taglio del costo improduttivo del lavoro e incentivi fiscali. Realizzare aree franche urbane in tessuti urbani marginali. 38 7.8 Living labs: Gli hub dell’innovazione e il sistema della ricerca devono cooperare per l’innovazione del tessuto imprenditoriale locale ed uso strategico degli appalti pubblici per progettare la città del futuro insieme agli innovatori. L’urban center di bari collegato con l’ex mercato del pesce diventerà la casa dei living labs per progettare la bari del futuro. 7.9 Smart Specialisation metropolitana. sviluppo di una strategia di ricerca/ innovazione a scala metropolitana che sia puntualmente mirata sulle specificità territoriali, per valorizzare le competenze locali e stimolare il tessuto produttivo, partendo dalle nostre priorità: manifattura sostenibile (zona industriale), servizi e SÌ, MA IL PROGRAMMA? tecnologie per la smart city (living labs e social innovation), creatività (parco Rossani e distretti della creatività). 7.10 Qualificare le competenze del territorio: nuovi servizi per le imprese in collaborazione con la camera di commercio di Bari e il sistema universitario. una unica strategia formativa per rilanciare la città e qualificare le nostre imprese. L’associazione bari smart city sarà il luogo fisico e virtuale dove realizzare progetti insieme e favorire una transizione del nostro sistema della ricerca e delle nostre imprese per costruire un’economia della conoscenza e dei saperi. 7.11 Artigiani del futuro. Valorizzare il villaggio ecoproduttivo presso l’Area Santa Caterina partendo dal centro servizi come incubatore di innovazione per la filiera delle imprese artigiane localizzate sul territorio, la creazione di fablab. il villaggio eco-produttivo dovrà estendersi anche all’area ex-Stanic. 7.12 Il tempo dei baresi è un valore: semplificazione amministrativa. snellimento della burocrazia, accelerazione della spesa negli appalti pubblici e potenziamento degli sportelli unici per le autorizzazioni alle attività’ commerciali e per l’avvio dei cantieri. Creazione di un osservatorio con le associazioni di categoria e dei cittadini per monitorare i tempi della Pubblica Amministrazione. 39 SÌ, MA IL PROGRAMMA? SÌ, MA IL PROGRAMMA? PROGRAMMA AMMINISTRATIVO DELLA COALIZIONE DEL CENTROSINISTRA. Una città intelligente, protesa verso il mare. Antonio Decaro Sindaco 2014
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