N°78 FEBBRAIO 2014 F R E E P R E S S EDITORIALE Sui treni, per strada, nelle sale di attesa, sembra che tutti abbiano l’urgenza di comunicare costantemente con qualcuno. Siamo una collettività pazzamente innamorata del nostro cellulare, tanto da non spegnerlo mai. Lontani e distratti, viviamo nella realtà offerta dal web e ci dimentichiamo di quello che ci sta intorno: le persone. Comunichiamo con un amico virtuale, e non ci accorgiamo di chi ci siede accanto. Ossessionati dallo schermo del nostro cellulare, abbiamo perso l’abitudine di osservare quello che ci circonda. Questa necessità di essere sempre online ci stia allontanando, non solo dagli altri, ma anche dalla natura. Ho passato una settimana di vacanza senza cellulare e ho osservato: le persone, i colori, la natura. Con gli occhi per aria e non verso il basso. Una sensazione stupenda, di libertà. Non ero concentrata su quello che stava succedendo altrove. E non avevo bisogno di Google. Torno a casa riaccendo il computer, rientro nei social, passo il week end a leggere i commenti del gruppo di Facebook ‘Sei di Piacenza se…’ e mi rendo conto che ormai sono parte integrante del popolo muto che non sa più guardare in alto. 2 Tiziana Carabia Z T L Z O N A A T R A F F I C O L I M I TATO N 7 8 F E B B R A I O 2 0 1 4 F R E E P R E S S DIRETTORE Tiziana Carabia HANNO COLLABORATO Lodovica Aloisantoni, Elisa Bozzi, Valentina Elmiger, Arianna Groppi, Gloria Luzzani, Sara Marenghi, Elisa Mogavero, Enrico Pagani, Paola Pedrini, Paolo Rebecchi, Alessandra Sogni, Roberta Suzzani, Olivia Teragni, Claudia Valla MARKETING Rosanna Pedegani: cell. 335.6626344 Elisabetta Toninelli: cell.339.7335888 Arianna Groppi: cell. 348.6942840 PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE [email protected] STAMPA Grafiche Lama Puoi trovare ZTL in tutti gli esercizi pubblici ed i locali. Per tutto il mese nei seguenti punti autorizzati: BACICCIA Via Dionigi Carli,7 - Piacenza INFORMAGIOVANI Piazza Cavalli - Piacenza LIBRERIA DEL CORSO Corso Vittorio Emanuele, 160 Piacenza LIEVITA Via Conciliazione 7A - Piacenza In.Rete Società Coperativa redazione, amministrazione e pubblicità Via Conciliazione, 55 - 29100 Piacenza Tel. 0523.579288 Cell. 335.6626344 [email protected] Numero 78 - FEBBRAIO 2014 Autorizzazione del Tribunale di Piacenza n. 627 del 31/5/2006. N. iscrizione ROC: 14379 del 14/07/2006 S P E C I A L I R U B R I C H E L A V O R O : C R E AT I V I T à A T E M P O I N D E T E R M I N ATO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 ZTL FO O D . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 04 S P E E D D AT E . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 06 TR AVELERS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 AREA BLOG . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 ONE BOOK . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 U N I C H AT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 L A S TA N Z A D E L C I N E M A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 2 1 L E T T E R E P E R 7 N OTE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 M EET & G REET . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 L A B OT T E G A D E G L I O G G ET TI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 S P O RTZ O N E . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 A P P. TO C O N L’A RT E . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 T E AT R O . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 CINEMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 TVZONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 CARN ET . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 AGENDA IN PILLOLE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41 www.ztlfreepress.com 3 FOOD di Sara Marenghi La mia Cuba nel piatto Una piacevole serata tra i fornelli di Trinidad con Marelys! 4 Ritorno da Cuba... traumatico! Scendo dall’aereo con ancora il sole negli occhi e subito il grigio del cielo e il freddo pungente mi riportano all’inverno padano. Ma sorrido lo stesso: porto nel cuore il sorriso di Marelys e l’affetto che mi ha regalato tutta la sua famiglia. Il piano era di soggiornare a Trinidad solo un paio di giorni ma una volta conosciuta Marelys e la sua splendida famiglia, ho deciso di cambiare il mio programma e di fermarmi alla sua “casa particular” per cinque giorni... mai decisione fu così saggia! Marelys ha il sole nel cuore, un sorriso sincero e un’allegria contagiosa... ed è la cuoca più brava di tutta Cuba, basti pensare che i suoi gamberi alla griglia sono così famosi che si trova menzione di questo anche nel sito di Turisti per Caso! In cinque giorni mi ha fatto assaggiare i piatti tipici della tradizione: ropa veja, frijoles, platano fritto, moros y cristianos, tostones, piccadillos, pollo con quimbombó, frittura di malanga (tuberi particolari), boniato fritto e in purè (tubero simile alla patata dolce), pollo frit- to e pollo al limone, e il pescado con l’aragosta e i mitici gamberi! Una sera ho chiesto a Marelys di insegnarmi a cucinare qualcosa e così mi ha svelato il suo segreto dei Frijoles. Innanzitutto lei usa la pentola a pressione dove fa cuocere i fagioli neri con acqua (1 bicchiere di fagioli 2 bicchieri di acqua), una cipolla tagliata a spicchi, una/due foglia di alloro (importantissimo!). Quando i fagioli sono quasi cotti, scoperchia la pentola e ci aggiunge pezzi di malanga e lascia sul fuoco medio. A parte fa un soffritto con: cipolla, aglio, pomodoro, un bel cucchiaino di cumino, mezzo peperone verde tagliato a strisce sottili, una testa d’aglio schiacciata. Quando il soffritto è ben amalgamato lo versa nella pentola dei fagioli e mescola bene. Per ultimo aggiunge un po’ di chorizo tagliato a cubetti. Lascia sul fuoco ad asciugare un poco e poi, prima di servire, dà una bella spruzzata di limone. L’accompagnamento ideale è ovviamente con il riso! Ritorno da Cuba... traumatico! Scendo dall’aereo con ancora il sole negli occhi e subito il grigio del cielo e il freddo pungente mi riportano all’inverno padano. Ma sorrido lo stesso: porto nel cuore il sorriso di Marelys e l’affetto che ci ha regalato tutta la sua famiglia... e una scorta di frijoles nigro e rojo secchi, un sacchetto di “malanga”... e l’immancabile “ron”! 5 SPEEDDATE parole veloci con... a cura di Sara Marenghi Yvonne, mamma a tempo pieno! E come ti definiscono gli altri? Una persona socievole e disponibile (i miei difetti non ve li dico neanche sotto tortura). A 13 anni cosa volevi fare da grande? Avrei voluto fare la hostess per viaggiare in tutto il mondo oppure diventare un grande chef. (non avevo le idee molto chiare) E ora cosa stai facendo? Mi occupo di una tribù nel pieno dell’adolescenza e cerco di prendere parte attiva alla vita di paese. Penso che ognuno di noi debba trovare anche il modo di uscire dall’ambito famigliare e cercare di costruire qualcosa con le persone che gli vivono attorno. Credo molto nel concetto di cittadinanza attiva. 6 E’ una persona speciale, solare e un po’ una testa matta. Ribelle da ragazza e in continua lotta con il mondo, ha fatto una scelta coraggiosa e decisamente controcorrente: diventare mamma a tempo pieno! Cosa vuol dire essere mamma a tempo pieno? Oltre a fare la taxista? Vuol dire cercare di soddisfare le esigenze della famiglia, vuol dire anteporre il benessere degli altri al proprio ma vuole anche dire godersi tutti quei fantastici momenti, tutti i piccoli progressi e le scoperte che ogni bimbo fa quotidianamente. Come ti definisci? Un’inguaribile ottimista Un consiglio culinario per prendere per la gola un uomo. Cercare di trovare sempre nuovi abbinamenti per stupire il palato, io adoro le spezie. La canzone ideale per un giorno triste e quella per uno allegro. Il mostro di Samuele Bersani e What a wonderfull world. A cosa non potresti mai rinunciare? Al cioccolato e ai libri e attrezzi di cucina che compro in modo compulsivo. L’ultima figuraccia fatta. Non saprei forse porgere la mano per salutare una persona con un moncherino. Comunque le figuracce non mancano perchè sono un po’ sbadata, ma la cosa positiva è che per lo stesso motivo poi le dimentico velocemente. Entri in una stanza dove ci sono 3 uomini: chi e perchè attrae la tua attenzione? Chi mi sorride, un sorriso dice molto pi˘ di qualsiasi parola. L’ultima cosa che fai prima di dormire. Passo in rassegna gli impegni dei figli per il giorno dopo (con quattro figli tra sport, scuola, visite mediche, conservatorio, catechismo ecc. gli impegni sono innumerevoli!). Che cosa non hai mai capito della gente? Non sopporto l’ipocrisia, la gente permalosa e la gente che è perennemente scontrosa. Un posto dove non sei mai stata e vorresti andare. A volte vorrei scappare su uníisola deserta o in un monastero in Tibet (ma solo per un breve periodo, non potrei stare troppo a lungo nel silenzio totale). Un sogno nel cassetto... Viaggiare, conoscere posti nuovi, culture diverse. San Valentino è Una ghiotta occasione per i commercianti! PROGRAMMA PRIMO TRIMESTRE 2014 GENNAIO GIOVEDÌ 30 Bellezza è perfezione: Le opere e i giorni del "divino" Canova. Conferenza a cura di Alessandro Malinverni (Fondazione Istituto Gazzola) presso l’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano alle ore 17.30. La conferenza si propone come introduzione ad un percorso di scoperta del Neoclassicismo, un tema che la Delegazione FAI di Piacenza, con la collaborazioni di diversi studiosi, vuole approfondire nell’arco dell’intero anno 2014, anche attraverso visite guidate. FEBBRAIO SABATO 22 Le Galleria d’Italia: L’Ottocento. Da Canova a Boccioni. Il percorso espositivo delle Gallerie d’Italia di Piazza Scala a Milano “Da Canova a Boccioni. Le collezioni della Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo” attraversa un intero secolo di storia dell'arte, l'Ottocento italiano. L'itinerario museale, curato da Fernando Mazzocca, si articola in tredici sezioni e ventitré sale situate in edifici di grande valore architettonico e decorativo rivisitati dall'architetto Michele De Lucchi: Palazzo Anguissola Antona Traversi, punto di svolta nell'architettura fra Sette e Ottocento, e l'adiacente Palazzo Brentani, dove si respira l'atmosfera delle dimore nobiliari ottocentesche. Scoperte inattese accolgono i visitatori nell'ampio spazio dedicato all'Ottocento lombardo, con vedute della Milano di un tempo, del Duomo e dei Navigli oggi scomparsi, e con momenti salienti del Risorgimento, fra battaglie e atmosfere private. In questo affascinante percorso, saremo accompagnati da Maria Elena Boscarelli, delegata FAI di Piacenza. Programma dettagliato in distribuzione a partire dal 7 gennaio. Prenotazione obbligatoria presso l’Agenzia Viaggi Planetario entro il 15 febbraio. MARZO VENERDÌ 21Inaugurazione Giornate FAI di Primavera. Visite alle nuove mostre permanenti del Museo Archeologico di Palazzo Farnese: La nascita del Museo di Piacenza, tra antiquaria ed archeologia e Abitavano fuori porta. Gente della Piacenza romana. Riservata agli aderenti FAI (su prenotazione) una visita guidata alle mostre sopracitate condotta dalla prof.sa Mimma Berzolla. Alle ore 18,30 presso lo Spazio mostre al piano terra una conversazione a cura di Cristina Mezzadri (archeologa) “La cucina dei Romani tra frugalità e opulenza”, seguita da una “gustatio” e da una “secundae mensae” (per iscritti FAI, su prenotazione e a pagamento). Le Giornate FAI di Primavera saranno precedute da tre conversazioni/dibattito su temi attinenti la romanità di Piacenza e di Veleia presso la Cappella Ducale di Palazzo Farnese, nelle date di giovedì 27 febbraio, giovedì 6 marzo, giovedì 13 marzo alle ore 17,30. Il programma dettagliato delle Giornate FAI di Primavera sarà disponibile presso i Punti FAI. SABATO 22 Letture di brani di autori classici e moderni. su temi riguardanti Piacenza e il suo territorio in epoca romana, a cura del Gruppo di Lettura della Biblioteca Comunale Passerini-Landi di Piacenza dalle ore 9.30 alle 17.00 SABATO 22 E DOMENICA 23 Giornate FAI di Primavera SULLE ORME DEI ROMANI Piacenza: città romana “Urbs Aemiliae Princeps” - Visite guidate a tre siti archeologici dalle ore 9,30 alle 17 (ultima visita) a cura degli accompagnatori culturali del FAI: Complesso di Via Trebbiola (resti di due cinte murarie di età romana, fornace), Complesso del Monte di Pietà (resti di edificio romano, strada basolata, ara), Antiquarium di Santa Margherita (anfore, vasellame da mensa e da cucina, lucerne, resti di decorazioni pittoriche); - Visite guidate condotte dagli “apprendisti ciceroni” del Liceo M. Gioia alle mostre permanenti del Museo Archeologico di Palazzo Farnese “La nascita del Museo di Piacenza, tra antiquaria ed archeologia” e “Abitavano fuori porta. Gente della Piacenza romana” dalle ore 9.30 alle ore 17.00 (ultima visita); - Cortometraggi realizzati dagli “apprendisti ciceroni” del Liceo Classico M. Gioia: proiezioni dalle ore 9.30 alle ore 17 (ultima proiezione) presso la sede stessa del Liceo M. Gioia; - Installazioni a cura degli “apprendisti ciceroni” del Liceo Colombini che illustreranno “Il porto fluviale di Placentia” nel cortile di Palazzo Farnese (dalle ore 9,30 alle ore 17,00 ultima visita - in caso di pioggia spazi da definire) - “Calpurnia: chi era costei?” A cura degli “apprendisti ciceroni” del Liceo Colombini : video, pettegolezzi, notizie storiche (dalle ore 9,30 alle ore 17,00 ultima visita - spazi da definire) - Visite guidate presso il Museo Archeologico di Palazzo Farnese al “fegato etrusco”, modello bronzeo di fegato ivi custodito, a cura degli ”apprendisti ciceroni” del Liceo Colombini (dalle ore 9,30 alle ore 17,00 ultima visita) Veleia “Augusta Veleia” A Veleia sabato 22 alle ore 10.00 Inaugurazione. A seguire dalle ore 10.30 alle ore 16.30 (ultima visita) visite guidate ai siti archeologici e al Museo di Veleia (“apprendisti ciceroni” del Liceo Mattei di Fiorenzuola d’Arda) Domenica 23 visite guidate ai siti archeologici e al Museo di Veleia (“apprendisti ciceroni” del Liceo Mattei di Fiorenzuola d’Arda) dalle ore 10.00 alle ore 16.30 (ultima visita). Eventi collaterali Tra le iniziative legate alle Giornate FAI di Primavera, nei giorni di sabato 22 e domenica 23 visite al Museo Archeologico della Val Tidone. I volontari dell’Associazione Pandora terranno aperto il Museo (orari di apertura: 9.00-12.00 e 16.00-19.00), garantendo visite guidate al percorso espositivo. Particolarmente significativo sarà il coinvolgimento degli studenti delle scuole locali in qualità di “apprendisti ciceroni”. Il Museo è collocato a Pianello V.T. nei locali sotterranei della Rocca Municipale. Per maggiori informazioni consultare il sito: www.archeomuseovaltidone.it FAI Fondo Ambiente Italiano - Delegazione di Piacenza Via G. Taverna, 48 - 29121 Piacenza - tel. 0523. 325440 - 347 5414633 - fax 0523.325440 e-mail: [email protected] TRAVELERS Fuga romantica per San Valentino: ecco cinque città dove festeggiare La festa degli innamorati si avvicina e non c’è regalo più bello che fare un bel viaggio di coppia, queste potrebbero annoverarsi tra le città che più si prestano per fascino ed atmosfera: 10 1.Parigi. C’è poco da fare Parigi è sempre Parigi, un giro in battello sulla Senna al tramonto o un bacio sotto la torre Eiffel, rappresenta il massimo del romanticismo, inoltre se volete davvero sorprendere la vostra metà potete portarla a Montmatre dove, proprio nei pressi della funicolare, esiste il muro dell’amore con oltre 600 piastrelle con scritta la parola “Ti amo” in tutte le lingue del mondo. 2. Barcellona. La città catalana non è soltanto famosa per la Rambla e le fantastiche opere archittettoniche di Gaudì, ma anche per una strada situata nel quartiere Borne: Carrer dels Petons, letteralmente la “via dei baci”. Qui una volta, secondo la legenda, i condannati a morte davano il loro ultimo saluto alle proprie spose, ora è sicuramente un luogo perfetto per scambiarsi un dolcissimo bacio, lontani dalla confusione del centro. 3. Positano. Location da brividi, cibo eccellente, il mare, l’esclusività… un sogno tutto l’anno per gli innamorati, ma a San Valentino potrai stupire la tua amata con un “Ti amo” sul meraviglioso panorama di questa perla della costiera amalfitana. 4. Palermo. Sempre restando in tema di mare d’inverno se vi trovate a Palermo, oltre a visitare il vastissimo e unico patrimonio artistico del capoluogo siciliano potrete fare una romantica passeggiata al tramonto sulla spiaggia di Mondello e magari poi salire sul Montepellegrino, dove ammirare la città dall’alto e se infine dopo questo camminare vi sarà venuto appetito potrete consolarvi con un ricco arancino. 5. Marrakesh. La Medina e il variopinto souk vi lasceranno a bocca aperta al pari della Moschea di Koutoubia, ma dopo questo giro culturale per rendere unica la vostra festa, potrete prenotare un rilassante percorso di coppia in uno dei tanti hammam della città marocchina. 11 AREABLOG a cura di Roberta Suzzani haivolutolacarrozzina 12 Metti dieci giornaliste che per caso, scelta, fatalità o perfetta performance del legittimo marito “che non sbaglia mai un colpo, altro che Terminator”, sono diventate mamme. Metti undici bimbi all’attivo e una piccola peste tutta rosa in arrivo. Metti la voglia di scrivere, di raccontare, di condividere – e chi più ne ha, più ne metta - l’avventura dell’essere mamma senza la pretesa di avere verità in tasca o il consiglio giusto al momento giusto, senza mistiche rivelazioni o folgorazioni sulla via della maternità, senza perfezionismi e perfettismi, ma con l’ironia di raccontare la vita di tutti i giorni di chi ha voluto la carrozzina e ora… la deve spingere. Metti tutto insieme e preparati a ridere, sorridere, riflettere e qualche volta a farti commuovere. Fai come dice Calvino e allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla, di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!»… Prenditi tutto il pomeriggio se ce l’hai, perché se no finisce che la notte la passi attaccata al computer a leggere le “Cronache semiserie di (per ora) dieci mamme”, ovvero “L’hai voluta la carrozzina?” Fosse solo per la carrozzina, tra l’altro. Tutto comincia nel 2012 quando Ale(ssandra) B. e Ale(ssia) G. due amiche-giornaliste, una fiorentina, l’altra romana - si ritrovano a vivere contemporaneamente la mutazione genetica da “spensierata donna in carriera” a felice mamma. Iniziano a scrivere delle loro giornate alle prese con la pancia che cresce, conversazioni paradossali - «Oh che bello, aspetti un bambino… ma non sei sposata vero?! E il papà che dice? E’ contento?» - corsi preparto, dubbi, domande, qualche risposta e tanta gioia. In questa avventura, con il tempo coinvolgono altre amiche in “procinto di” o “già ampiamente”. Arrivano Ale(ssandra) E., che l’avventura di mamma l’ha voluta bissare in tempi stretti, Annalisa S., Daria S., Valentina C., Sara P., Francesca C., Lucrezia S. e la nostra Antonella L. Dove L. sta per Larotonda, giornalista televisiva e della carta stampata che i più ricorderanno come il volto di Teleducato e firma de La Cronaca di Piacenza (Ei Fu). Nostra, passatemi il termine, perché – oltre a essere un’amica – è pure, come direbbero gli organi d’informazione locale, “piacentina d’adozione” avendo lasciato Potenza per Piacenza perché in Irlanda ha trovato l’amore e ora sta aspettando di guardare in faccia la piccola Gloria che per il momento scalcia quando la mamma cerca di dormire a pancia in su e sente la voce del papà. «Quando ho dato ad Alessandra E. la notizia della mia gravidanza mi ha subito proposto di far parte del gruppo. Scrivere mi rilassa e mi fa bene quindi ho accettato ben volentieri». Così tra un’ecografica e un tuffo nella piscina riscaldata per bebè, tra una puntata di Amici (eh sì, Amici, sembra sia uno dei sintomi della gravidanza appena dopo le nausee e prima delle voglie) e il toto sesso, tra l’ansia del parto che si avvicina e la soddisfazione di entrare ancora nei vecchi pantaloni Antonella, detta l’Anto, scrive. «Per il momento pochi pezzi. Io sono l’unica futura mamma del gruppo, quindi sono l’unica attualmente a scrivere sulla gravidanza. Ho scritto di quanto ho fatto il test, di quando ho scoperto il sesso, delle ecografie. Niente di smielato, sempre cercando di strappare un sorriso». Parola d’ordine: ironia. «Quello che mi piace di questo blog è che è scritto da mamme-giornaliste di tutta Italia. Quindi con esperienze diverse e diversi punti di vista. Gli altri punti di forza sono l’ironia e la condivisione delle esperienze in totale relax. Qui la paranoia è bandita». Niente paranoia e via al relax, ok. Ma gambe in spalla perché la carrozzina è arrivata e ora va spinta. haivolutolacarrozzina.wordpress.com OneBook a cura di Anna Maria Losi “Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella edizioni Feltrinelli 14 Samia è nata per correre. Corre fin da piccola con il suo amico Alì per le strade di Mogadiscio sfidando i miliziani. Si allena allo sfinimento con scarpe bucate, indossando il burqa , da sola, di notte. Ha un sogno: vincere per dimostrare che la guerra può fermare alcune cose, ma non tutto. Si iscrive alle prime gare e le vince. Gareggiare ad Hargeysa è un’esperienza incredibile. Indossa il suo primo pettorale e con il numero 78 vince la gara dei cento metri e quella dei duecento. E’ la donna più veloce della Somalia. Partecipa alle Olimpiadi di Pechino del 2007: poter rappresentare il suo paese la riempie di orgoglio. Diventa un esempio e un simbolo per migliaia di donne musulmane. Gli integralisti di Al-Shabaad la odiano.La situazione precipita. La terra del sole e dei colori si è trasformata in un campo di addestramento per miliziani. Non può più allenarsi. Grazie a una giornalista americana arriva in Etiopia. Quando parte è talmente triste da non aver paura di niente, perchè la paura è un lusso della felicità. Anche dall’Etiopia deve fuggire: le autorità somale non le rilasciano i documenti e da clandestina è di nuovo costretta ad allenarsi di notte, di nascosto. L’ultima speranza è il Viaggio. Partire per Lampedusa e raggiungere la sorella in Finlandia. Tutto ciò che resta della sua storia è schiacciato in un sacchetto di plastica bianca che lascerà sulla barca prima di buttarsi in mare a poche miglia dalle coste italiane. Samia con le sue speranze, i suoi sogni, il suo carattere forte e determinato ci ricorda che le aspirazioni e le emozioni di chi lascia tutto e muore in mare, sono uguali alle nostre. L’autore ci induce a riflettere sulla condizione dei deportati nei loro paesi, non attraverso le brutture della guerra, ma facendoci sussurrare dalla voce di una ragazzina il suo stupore nel respirare l’aria pulita, senza l’odore della polvere da sparo, nel trovarsi in una città senza militari alla stazione e fori di proiettili nei muri e poter sorridere e parlare con tutti, la sua gioia nell’osservare il mare da lontano perché sulla spiaggia sparano. Samia parla alle nostre coscienze senza urlare, entra nelle nostre vite chiedendo quasi permesso. Per questo, dopo aver letto il libro facciamo fatica a dirle addio. UNICHAT Ciao, Mattia! Sei tornato? Purtroppo, si! Magnifici, indimenticabili i 3 mesi passati alla UC Davis in California! Allora? Com’è andata? Il primo impatto con Davis è stato meraviglioso! Mi sono ritrovato in un vero campus universitario americano con i campi da football, da baseball, la gente che si allenava con le felpe UC Davis Aggies. Poi con il mio compagno di viaggio Alessandro mi sono avviato verso la mia nuova casa con i miei coinquilini: sei brasiliani, quattro ragazzi e due ragazze, che mi hanno accolto come in famiglia. Ma com’è stata la vita al campus life? All’UC Davis è possibile fare di tutto! Mi sono creato un piano studi adatto a studiare ma anche a godermi tutte le opportunità del campus. Alle lezioni c’è gente da tutte le parti del mondo, ognuno con un proprio punto di vista e ognuno pronto a discutere in maniera diversa su qualsiasi argomento. I professori non svolgono la classica lezione statica, ma creano un dibattito a cui non si può fare a meno di partecipare. E dopo le lezioni? Palestra, sport di squadra, incontri con gli studenti stranieri e luoghi più tranquilli come il lago, dove rilassarsi. E poi la bellezza del Golden State, la California. San Francisco, lo Yosemite National Park, Santa Cruz, Sacramento, San Diego e Los Angeles. Posti da sogno, i miti della vita, finalmente vissuti in prima persona con il programma Premier Scholarship alla UC Davis. Mattia Radogna, 24 anni di Napoli, laurea magistrale in Economia e Gestione del Sistema Agroalimentare all’Università Cattolica del Sacro Cuore. 15 STANZE DI CINEMA a cura di Mattia Gradali Il fascino dei cattivi Il cinema è, prima di tutto, chimerico. Basta un clic e gli spettatori potranno ammirare l’universo, catapultarsi nel selvaggio West, tornare agli albori e perché no, dare persino uno sguardo al futuro. È il potere dell’immaginazione, la più fruttuosa tecnica di distacco dalla realtà. Compreso ciò, è molto semplice enunciare la comune attrazione nei confronti dei “cattivi” del cinema. Joker, Freddy Krueger, Darth Vader, Gordon Gekko sono solo alcuni degli illustri membri nel club degli antagonisti, impressi nell’immaginario collettivo, non soltanto, per le magistrali interpretazioni recitative ma soprattutto per l’essenza stessa della loro malvagità. Sono così affascinanti, ben costruiti e credibili che è normale provare una sorta di “affetto” o di compassione o addirittura di ammirazione. L’università del Colorado, meno di un anno fa, ha condotto un sondaggio per verificare il tasso di gradimento dei personaggi malvagi (sia letterari che cinematografici) e dalle analisi dei risultati si evince chiaramente che il pubblico non vuole rinunciare ai cattivi. Proviamo a immaginare Il signore degli Anelli senza Sauron, Psycho senza Norman Bates e Il Gladiatore senza l’imperatore Commodo e in un batter d’occhio… abbiamo rovinato tre capolavori. Gli antagonisti sono ingranaggi fondamentali nella buona riuscita di una pellicola, talvolta più carismatici e calamitanti dei protagonisti stessi. Nel 2003 l’A.F.I. (American Film Institute) ha redatto la lista dei 50 miglior cattivi del cinema, vedendo trionfare l’indimenticabile Anthony Hopkins nel ruolo dello psichiatra antropofago Hannibal Lecter. Detto ciò credo sia del tutto lecito provare curiosità e talvolta fascino nei confronti di quei personaggi che dovrebbero invece suscitarci il più totale disgusto perché è intrinseco nell’uomo spingersi con la fantasia oltre le regole dell’accettabile e del morale; e se vi è capitato, inconsciamente, di schierarvi con il male assoluto non preoccupatevi, il cinema non vi giudica. 17 21 LETTERE PER 7 NOTE di Paolo Rebecchi Londra, il successo che arriva dalla strada 18 Passeggiare per le vie, non amo scegliere una meta, amo vagare per le strade di Londra ascoltando musica dagli auricolari, sentire musica ed osservare. Li tolgo solamente quando incontro qualcuno che si esibisce per strada ed in questa città non è difficile imbattersi in qualche sensazionale “Busker” artisti di strada con un’incredibile preparazione artistica e musicale. Nella moltitudine si incontra sempre qualcuno che a dir poco ti sorprende e nell’istante in cui ti accorgi che quello che stai ascoltando è realmente al di sopra degli standard ti viene spontaneo chiederti come un musicista di tale livello possa esibirsi nel tunnel della Metro o nel gelido angolo di una piazza e non, come sarebbe lecito per le sue potenzialità, in teatro o solamente in un pub. Qualcosa che è andato storto o una vera e propria scelta? “ La gente mi domanda spesso : Non e’ duro suonare in strada? Rispondo io: Quando va bene e’ il miglior lavoro al mondo. Quando va male, diventa un incubo!” Sono le parole di un Busker. Non lo scegli tu di fare il Busker, la vita, gli eventi, miscelati alla tua vena artistica ti portano a diventare un piacere per chi come me non riesce a fare a meno di lasciarsi ricoprire dalla loro note. Per questo ogni volta che torno in questa città, vado a Covent Garden verso sera, perché ho la certezza che con pochi soldi offerti riceverò in cambio una performance uguale, se non superiore, a quella di un musicista affermato ma privo di stimoli. Lo scorso 14 Marzo, centinaia di persone hanno fatto la fila fuori da una libreria di Londra, in paziente attesa anche per ore, con il solo scopo di ottenere un autografo molto particolare, quello del loro beniamino James Bowen, che continua a suonare la chitarra per le strade di Londra, nonostante l’incredibile popolarità e il grande successo riscossi con il libro bestseller “A spasso con Bob”. James non ha smesso di fare il suo mestiere, tutti i giorni imbraccia la sua chitarra che ha chiamato “Bob” e suona per la sua città. Se passate da Londra, cercateli e fermatevi, i Busker vi saluteranno volentieri. 19 MERCOLEDI 26/02 HAPPY HOUR in collaborazione con RANGE ROVER PARIETTI e LAURENT PERRIER music by GIGIMASCHI DJ Corso Vittorio Emanuele II, 229 - PIACENZA INFO e PRENOTAZIONI: 0523.327878 • [email protected] meet&greet prefazioni, introduzioni, post e note d’autore a cura di Bookbank Anna Frank & Natalia Ginzburg Un’accoppiata emozionante: una delle scrittrici più significative del ‘900 italiano, scrive la prefazione del “Diario” di Anna Frank… buona lettura. 20 “Il diario di Anna Frank ha inizio nel giugno 1942. Nel giugno ‘42, la sua vita presenta ancora qualche rassomiglianza con la vita d’una qualunque ragazzina dell’età sua. Ma siamo ad Amsterdam, l’Olanda è in mano ai tedeschi da due anni; e le SS vanno per le case cercando gli ebrei. A tredici anni appena compiuti, Anna conosce e parla con estrema naturalezza il linguaggio dei perseguitati: sa che lei e i suoi debbon portare la stella giudaica, che non possono frequentare locali pubblici, che non possono prendere il tram. Dall’invasione tedesca “i bei tempi sono finiti”, scrive Anna nel suo diario; ma “finora per noi quattro è andato discretamente bene”. La guerra, le privazioni alimentari, i tedeschi e il pericolo, tutto questo Anna nel giugno ‘42 può ancora dimenticarselo ogni tanto, e vivere abbastanza gioiosamente mangiando gelati, volteggiando in bicicletta, flirtando con i compagni, studiando la mitologia greca; fino al giorno in cui tutta la famiglia Frank si trasferisce nell’”alloggio segreto”, per sfuggire ai tedeschi e tentare di salvarsi. […] Anna ha un’intelligenza penetrante e precoce; un occhio critico a cui non sfugge nulla. Ha il dono dell’ironia, la facoltà di raccontare cogliendo le cose nella loro sostanza. Nelle sue mani, il diario diventa dunque lo specchio fedele della vita di questa piccola comunità in clausura: una comunità ben definita e riconoscibile in ogni suo particolare sociale, individuata con costante freschezza; a nessuno è risparmiato l’aspro giudizio di Anna, eppure tutti appaiono nella loro sostanza umana più indifesa e pietosa, e li sentiamo così vicini a noi che a lungo li sentiamo col pensiero oltre le pagine del diario, nei campi dove sono morti. […] Il libro di Anna Frank, noi lo leggiamo sempre tenendo presente la sua tragica conclusione; senza poterci fermare a quei precisi momenti che vi son raccontati, ma sempre guardando oltre, sempre cercando di figurarci quel campo di Bergen Belsen, dove Anna è morta, e quegli otto mesi che ha trascorso là, prima della morte, certo penosamente ricordando l’”alloggio segreto”, l’idillio con il ragazzo Peter, i gattini, le feste per i compleanni, le amiche Elli e Miep che fino all’ultimo han rischiato la vita per la salvezza di lei e dei suoi; tutto questo, mentre leggiamo, ci sta davanti così come Anna deve averlo rievocato in quegli otto mesi, tutti i due anni dell’”alloggio segreto” così come saranno riapparsi a lei e agli altri quel mattino sul camion, fra i tedeschi che li portavano via, quei due anni strappati ai tedeschi e vissuti a insaputa dei tedeschi, di frodo, quei due anni che hanno consentito ad Anna Frank di scrivere il suo diario. “È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità”. Così scrive Anna, pochi giorni prima che i tedeschi irrompano nell’”alloggio segreto”; e sono parole come queste, sono pagine come queste che fanno del suo diario qualcosa di più d’un semplice documento umano; sono pagine come queste che ci fanno tornare a questo libro vincendo la pietosa emozione che ci dà l’innocente e garrula voce a cui fu imposto silenzio. Di questa voce, noi serbiamo nella memoria la vibrazione fiduciosa e serena, la bontà coraggiosa che ha superato la morte.” NATALIA GINZBURG 21 Anna Frank - Diario Prefazione di Natalia Ginzburg Einaudi edizioni La Pireina dal 1907 cucina tipica piacentina 22 Se varcate le soglie della città e chiedete ad una persona qualunque in quale ristorante si può trovare la vera cucina tradizionale piacentina, la risposta unanime sarà: la Pireina. È dal 1907 che nella trattoria di via Borghetto ogni piatto sembra uscito dalla cucina di una “razdora”. Tutte è cucinato con semplicità e genuinità, con un’attenzione particolare agli ingredienti. Ad assaggiare i loro storici tortelli “con la Coda” o l’impareggiabile “Picula ad cavall” si ha la sensazione di entrare a far parte di un segreto di famiglia dove le ricette si tramandano da una generazione all’altra. E da una generazione all’altra si tramanda anche l’inconfondibile spirito di accoglienza. La signora Pireina prima e il “Gnasso” ora incarnano la perfetta figura dell’oste: colui che ti accoglie come se ti conoscesse da una vita. Sarà per questo che tutto il mondo della cultura che a Piacenza è venuto e viene per uno spettacolo, un concerto, una mostra o una conferenza finisce sempre per “mettere i piedi” sotto ai tavoli della Pireina. Perché qui si respira aria di casa e si impara ad apprezzare dall’interno la magnifica tradizione culinaria e goliardica piacentina. Via Borghetto 137, 29121 Piacenza Tel. 0523.338578 - 328.0658289 - [email protected] Chiuso domenica sera e lunedì tutto il giorno Centro Estetico BESURICA V i a M a r t i n i , 9 - P i a c e n z a - Te l . 0 5 2 3 . 4 5 2 1 8 1 PROMOZIONI FEBBRAIO/MARZO SPECIAL RITUALS OFFERS Aroma Soul (trattamento corpo idratante ed elasticizzante) Hot Stone Massage Scrub viso e corpo: bagno di vapore con fieno ad azione drenante e detossinante Trattamento Spa mani e piedi (in omaggio applicazione smalto semipermanente Shellac) Per info e prezzi telefonare al numero 0523.452181. 23 Lavoro: creatività a tempo indeterminato 24 Parte da oggi una nuova rubrica, perché eravamo stufi di sentir parlare solo di crisi e di disoccupazione. Non nascondiamoci dietro ad un dito, in Italia si fa fatica, il lavoro quello a tempo indeterminato sembra ormai un miraggio irraggiungibile, i fantomatici “bollini Inps” sono introvabili, peggio di un Gronchi Rosa. Ma nascosto dietro a questo scenario apocalittico si nasconde un mondo che attinge a piene mani dentro dall’unica risorsa inesauribile che l’Italia possiede: la creatività. Tra gli anfratti delle casse integrazioni esiste un fermento lavorativo fatto di mestieri nuovi, inusuali, nati da un calibrato mix tra passione, follia e voglia di mettersi in discussione. Sono esempi che danno un po’ di speranza, proprio come il primo che abbiamo deciso di raccontarvi. Si chiama Bar Bus ed è la nuova avventura professionale di Manuel Negruzzi, Valtidonese di nascita con la passione per il divertimento, i viaggi e il design. L’idea a Manuel è venuta dalle parole di suo nonno che un giorno gli disse: “ Se fai un lavoro che ti piace e come se nella vita non avessi lavorato neanche un giorno”. E proprio quando, finita l’università, doveva scegliere quale direzione dare alla sua vita Manuel decide abbandonare la ricerca di un introvabile impiego fisso per diventare imprenditore di se stesso puntando su ciò che gli riusciva meglio: creare eventi. Dopo una rapidissima valutazione delle sue finanze capisce che i percorsi tradizionali non fanno per lui. Perché purtroppo si sa, in Italia vige il paradossale assioma che per far soldi occorrono soldi. Manuel però non si scoraggia. Si guarda attorno, studia le opportunità e passa al vaglio le normative. Lui non possiede un luogo, ma per un viaggiatore come lui non è un problema perché è il mondo il suo spazio. Si ferma e fa uno più uno: movimento + divertimento. La folgorazione gli viene guardando il gioellino che tiene parcheggiato in garage: il mitico furgoncino Volkswagen, l’originale mezzo degli anni Sessanta diventato simbolo di viaggi all’avventura. Nasce così Bar Bus il primo furgone Volkswagen in Italia capace di ospitare attrezzatura fissa per il commercio alimentare itinerante, in altre parole tutto ciò che serve per rendere una festa indimenticabile racchiuso dentro ad un mito. Dal matrimonio alla festa in giardino, dai compleanni al ritrovo al fiume, Bar Bus non ha limiti e può arrivare ovunque e insieme a lui arriva anche il meglio dei prodotti tipici piacentini. Sì, perché mi sono dimenticata di dirvi, che l’altra passione di Manuel è la sua terra, quell’inconfondibile mix tra natura e tradizione che lui vuole assolutamente far conoscere. Per questo Bar Bus è diventato anche lo “strumento” ideale per inusuali presentazioni itineranti di prodotti tipici. Pensa all’Expo 2015 Manuel e lo fa con il cibo migliore che il mondo del lavoro conosca: la passione. 25 LA BOTTEGA DEGLI OGGETTI INUTILI E MERAVIGLIOSI a cura di Alessandra Sogni 26 PRE-OMOLOGAZIONI. Questa non è una tesi C’erano tutti. E noi eravamo tutti lì: mia madre, felice ed emozionata; mio padre, che si sarebbe emozionato dopo, ma poco poco, quasi solo io e lui, di nascosto. Mia sorella che scherzava, cercando di fare la bulla. Ed io, che sudavo come una bestia e tra le mani sudate tenevo il frutto di un bel po’ di lavoro: il mio primo progetto autonomo, la prima sbarbattata di ali nel mondo dei grandi lavoratori. Ero orgogliosa di quel piccolo tomo, ne avevo curato copertina e pagine interne scritte in fretta, ma con amore, alla fine di un percorso di vita giovane che mi aveva cambiata completamente e che aveva mitigato le ultime sgroppate adolescenziali con l’estasi della creazione. Entro, fiduciosa mi siedo, fiduciosa inizio a parlare. E - con orrore - mi accorgo che a nessuno gliene frega un cacchio. Ma come: io che avevo sovvertito una teoria da manuale, che avevo registrato oltre cento conversazioni, sbobinate, analizzate, riportate. Con i grafici e delle belle tabelle che avevano anche un senso, erano interessanti. Quelle tabelle, quel piccolo tomo blu con le lettere argento, grazioso, sobrio e serio, scelto per loro come un vestito per la messa insieme a mamma, loro non l’avevano neanche aperto. Le facce erano smorte e annoiate; un paio di brioche, un caffè, un’acqua-e-pasticca sembravano avere più senso di tutto il mio orgoglioso lavoro da grande. E rimanevano dodici minuti di presunte minchiate da dire. Onestamente mi prese un po’ il panico (avevo quasi promesso ai miei un rischiosissimo 110) ma poi mi vennero in mente tutti i bei voti ottenuti con quello che in famiglia si chiama “una mattana dell’Ale”: la piccola ricerca sul riconoscimento dei colori nelle immagini in bianco e nero, i pensierini dei miei parenti quando pensavano allo spettacolo dei burattini, una giornata intera bendata per capire i ciechi della monografica di storia contemporanea. Quella volta che Mimmo Candito prima voleva sbattermi fuori e poi mi premiò con un 30 e lode per una tesina sugli ossimori nei programmi di informazione televisiva. Tutte quelle occasioni, quegli anni straordinari, le persone che avevano scelto di aiutarmi nella mia crescita personale e culturale e tutti gli eventi vissuti insieme erano riassunti nel Qui e nell’Adesso e fu allora che successe. Successe come tante altre volte prima e dopo, meteore di situazionismo nella banalità di una vita mio malgrado piuttosto borghese e mio malgrado fondamentalmente normale. Dissi una parola strana, senza senso e poi - catturata l’attenzione - iniziai a parlare a braccio, facendo battute, scherzando, come se quelle consumazioni al tavolo dei relatori fossero parte di un’apericena tra amici e tra gli amici ci fossi anch’io. Sentivo il fotografo che scattava e intorno la gente rideva, sfogliava, era di nuovo viva. Io e la mia circolazione sanguigna periferica con loro. Tutto andò alla grande (conto del fotografo a parte) e fu un 110 secco, bello come uno schiaffo di gelosia. Da quel giorno persi di vista il libro della tesi; ritenni di averlo mollato al ristorante e mia madre lo cercò tra tutte le scartoffie dei miei anni in famiglia, ma niente. Il piccolo tomo blu e argento era sparito. L’ho trovato ieri in un sacchetto, inscatolato per sbaglio in soffitta insieme ai libri di tedesco. Oggi ne scorro le pagine con gioia e malinconia. “Ai (miei) Vecchi” dice la dedica. E mi accorgo che le conversazioni di quelle pagine non saranno più. I miei vecchi sono quasi tutti scomparsi, insieme alla prima parte della mia esistenza e di progetti ne ho vissuti e scritti molti altri, interessanti e noiosi, tirati per i capelli, geniali, a volte. A volte proprio belli e pieni di energia pre-omologazione al mediocre, come quel primogenito là. Se non l’avessi persa, la mia tesi sarebbe diventata un oggetto inutile, appoggiata su una mensola e dimenticata insieme ad obsolete enciclopedie, toccata solo dal piumino. Mi madre la voleva, infatti, che ancora c’era il buco in libreria. Ma io ho altre intenzioni: la voglio tenere con me, perché sono disordinata e probabilmente la perderò di nuovo e di nuovo sarà meraviglioso riscoprirla, insieme ricordo di chi l’ha vissuta e la abiterà per sempre con le sue parole. 27 a cura di Enrico Pagani SPORTZONE Copra Elior, il sogno Champions continua Alzi la mano chi pensava, dopo la netta sconfitta per 3-0 a Macerata, che il Copra Elior si sarebbe qualificato ai Playoff a 6 di Champions League. Alzi la mano chi quest’estate – quando le voci davano Simon e Zlatanov per partenti – avrebbe scommesso su un Copra ancora competitivo per giocarsi lo scudetto. Oggi il dato di fatto è che il Copra Elior è tra le prime sei squadre in Europa mentre in campionato insegue a soli tre punti di distanza la capolista Macerata, partita con i favori del pronostico ma già battuta dai ragazzi di Monti in due occasioni su tre. Ma facciamo un passo indietro e ricordiamo brevemente quale aria si respirava nei mesi tra maggio e luglio, appena dopo quel maledetto tiebreak di gara 5 della finale scudetto perso a Trento. Lasciato immediatamente andare Holt (contratto in scadenza) di fronte all’offerta fatta al giocatore dalla Dinamo Mosca, la sensazione era di un Molinaroli pronto a vendere almeno qualcuno dei suoi pezzi da novanta o comunque a liberarsi dagli ingaggi più alti. Fin da subito coach Monti aveva chiarito in società di voler puntare su Luca Vettori promuovendolo titolare, l’altro punto fermo su cui ricostruire la squadra era stato individuato nel talento cristallino di De Cecco. Confermate velocemente le permanenze di Marra, Tencati e Fei (quest’ultimo nel ruolo di centrale), era arrivato senza troppi patemi anche il rinnovo per un altro biennio al “fenomeno” Samuele Papi, che resterà a Piacenza fino ai suoi 42 anni. Con Maruotti ceduto a Cuneo e Ogurcak destinato a Vibo Valentia, restavano da sciogliere i dubbi legati a Simon e Zlatanov. Per Simon, che aveva ancora un anno di contratto, l’impressione era che si volesse ascoltare tutte le offerte per poi venderlo a chi fosse pronto a staccare l’assegno più alto. A capitan Zlatanov invece era stato proposto un prolungamento di contratto a condizioni inferiori, motivo per cui il giocatore si era riservato di valutare altre offerte. Morale: per Simon l’offerta desiderata non è mai arrivata, nonostante il suo nome fosse stato accostato prima al Novy Unrengoi di Fefè De Giorgi, poi ai turchi dell’Halbank Ankara e infine ai russi dell’Ural Ufa; Zlati, al quale erano arrivate richieste dalla Russia, da Brasile, dalla Cina e in extremis anche da Latina, ha deciso di restare in una città che rappresenta per lui una casa piuttosto che cedere alle tentazioni economiche. E così, dopo due mesi di sofferenza, a luglio i tifosi del Copra hanno avuto la certezza, anche per la stagione che stava per iniziare, di poter contare su una rosa di primissimo livello. Una rosa che, tra l’altro, si è arricchita delle prestazioni del 23enne Denis Kaliberda (Vibo Valentia), schiacciatore molto solido in seconda linea e bravo anche in ricezione, e del francese Kevin Le Roux (Cannes), 24 anni e 209 centimetri di altezza, capace di fare sia il centrale sia l’opposto. Tra le seconde linee si sono registrati gli arrivi del giovane Pier Paolo Partenio da Macerata, dello schiacciatore albanese Gazmend Husaj dal Qatar e del libero Lorenzo Smerilli da Corigliano. Tirando le somme, al termine del mer- cato Piacenza veniva vista dagli addetti ai lavori come la seconda forza del campionato, dietro a Macerata ma davanti a Trento, che dopo l’ultimo scudetto ha deciso di ridimensionarsi riducendo le spese e puntando su alcuni giovani. E in effetti, ad oggi, la classifica del campionato dopo 14 partite rispecchia fedelmente i pronostici, con Macerata sola in testa a 37 punti, Piacenza a 34 e Trento a 31. Ma limitarsi a dire questo significherebbe non riconoscere ai ragazzi di Monti di aver compiuto un cammino incredibile e qualche impresa degna di essere ricordata. Non dimentichiamoci che il Copra Elior paga ancora la partenza-suicidio con la sconfitta per 3-1 in casa della neopromossa Città di Castello, e che da allora Zlatanov e compagni hanno realizzato lo stesso numero di punti della capolista, con una sola sconfitta a Trento in mezzo a una serie di 10 vittorie. Ma l’impresa che nessuno potrà mai dimenticare è la storica remuntada con la quale il Copra Elior si è guadagnato l’accesso ai Playoff a 6 di Champions League nel derby italiano contro la Lube Macerata. Dopo essere tornati dal PalaFontescodella con un 3-0 sul groppone, per qualificarsi i ragazzi di Monti avrebbero dovuto al PalaBanca vincere 3-0 o 3-1 e chiudere i conti al golden set finale. Un’impresa difficile contro qualunque squadra di buon livello, ai limiti dell’impossibile contro una potenza come Macerata. E invece, dopo averla già battuta per 3-2 in campionato, Zlati e compagni sono riusciti a vincere la gara “normale” per 3-0, mantenendo la freddezza necessaria anche al set decisivo (15-13). Il prossimo ostacolo in Europa si chiama Zenit Kazan, e ci richiama alla mente la sconfitta nella nostra prima finale di Champions nel 2008. Se non è questa l’occasione giusta per vendicarsi… 29 Piacenza Rugby Margarita: “Mi piacerebbe centrare i playoff” a cura di Enrico Pagani 30 Dopo tre mesi dalla sua prima intervista su queste pagine, incontro nuovamente il Presidente del Piacenza Rugby per chiedergli un resoconto della prima parte di stagione. Daniele Margarita è un fiume in piena. E ha tutti i motivi per esserlo, visti i risultati ottenuti sin qui. Esattamente alla metà del campionato di Serie B, la classifica dice che la squadra di coach Pagani è la seconda forza del girone, anche se a pari merito con il Rugby Noceto e a 9 punti di distanza dal Pesaro Rugby capolista. Ma considerando che i biancorossi partivano con una penalità di 4 punti, si tratta di un risultato quasi insperato. Daniele, a campionato appena iniziato avevi dichiarato che questa sarebbe stata una stagione di transizione e che non ti ponevi obiettivi ambiziosi fin da subito. Siamo al giro di boa e siete secondi in classifica: che bilancio fai di questa prima parte di campionato? Sicuramente se facciamo il punto della situazione, dal lato sportivo siamo andati ben oltre le aspettative, ma dobbiamo restare coi piedi per terra. È chiaro che questo ha generato entusiasmo e l’entusiasmo serve perché avvicina maggiormente i nostri fan alla squadra, quindi è una cosa positiva. Per quanto riguarda il resto, stiamo continuando nel processo che abbiamo avviato tre mesi fa per ristrutturare l’associazione ripartendo dai giovani. Da primavera ricominceremo con il reclutamento presso le scuole. Ci siamo mossi abbastanza bene, siamo riusciti a formare tutte le squadre necessarie. Sotto tutti i punti di vista devo dire che si tratta di una squadra compatta, dentro e fuori dal campo. La soddisfazione è piena. La lunga pausa che c’è stata alla fine del girone d’andata vi è servita anche per muovervi sul mercato e rinforzare la squadra… Abbiamo colto delle opportunità. Personalmente ero già molto soddisfatto della squadra così com’era. Ha avuto degli ottimi risultati, siamo secondi in classifica alla fine del girone d’andata, quindi ho piena fiducia nella mia squadra. Ma si sono presentate due opportunità che, d’accordo con coach Pagani, abbiamo deciso di cogliere al volo. La prima è il ritorno a casa di una promessa quale Matteo Bonatti, che ha giocato in Serie A con l’Amatori Parma e adesso per diversi motivi ha deciso di rientrare a Piacenza. La seconda opportunità che si è creata è Dario Petrusic, che abbiamo preso in prestito dai Lyons per la seconda parte della stagione. Dario è un ragazzo che è stato premiato con il Trofeo Concarotti qualche anno fa, quindi si tratta di un elemento molto valido. Ringrazio i Lyons per averci concesso questo prezioso giocatore. Sicuramente abbiamo fatto due innesti importanti, in un organico di cui, ripeto, ero già molto orgoglioso e che ha lavorato molto bene. A questo punto l’obiettivo è la Serie A? Ho detto fin dall’inizio che non mi volevo porre obiettivi particolari ma che avremmo cercato di fare del nostro meglio. Le cose stanno andando bene ed è chiaro che non pongo limiti a quello che di buono potrebbe ancora capitare. Parlando di aspettative, non nego che a questo punto mi piacerebbe centrare i playoff (cioè arrivare almeno secondi, n.d.r.). Se poi saremo in grado di ottenere la promozione in Serie A, ben venga. Ma nella nostra testa devono rimanere sempre calma e serenità, anche perché, ripeto, questa è una stagione di transizione. Spesso poi la serenità aiuta a portare anche buoni risultati. Quello che vorrei sottolineare è che stiamo già pianificando la prossima stagione e questo vuol dire che stiamo lavorando bene. Solo costruendo fin dagli inizi la nuova stagione si possono cogliere le opportunità migliori e favorire la rinascita e la cura del vivaio, cosa che rimane una nostra priorità. 31 APPUNTAMENTO CON L’ARTE a cura di Elisa Mogavero 32 Un paio di successi in più per la vicina Milano, per cui val la pena uscire dai confini cittadini (Piacenza perché non ci offri di più?!) Ha finalmente aperto il MUBA, Museo dei Bambini che si è aggiudicato la prestigiosa location della Rotonda della Besana, un edificio del XVIII secolo nel centro di Milano. Il Museo ha già realizzato negli anni diversi progetti didattici, mostre interattive e attività laboratoriali sviluppate secondo specifici criteri pedagogici che intendono favorire ed incoraggiare il pensiero creativo dei bambini. Da oggi (e per almeno 8 anni!) la sede permanente di via Besana si aggiunge agli indirizzi degni di nota e da metà febbraio inaugurerà anche il Rotonda Bistro che già per gli spazi si inserisce tra i favoriti: oltre all’interno, infatti, occuperà anche parte del colonnato esterno e del giardino. La prima mostra, aperta fino al 31 marzo, sarà Scatole: mostra-gioco per bambini dai 4 agli 11 anni. Le scatole non sono solo contenitori da aprire per svelare una sorpresa, ma anche da chiudere per conservare o nascondere qualcosa di prezioso, e diventano esse stesse contenuti da scoprire. Ci sono scatole d’artista, scatole sonore, scatole dei ricordi, “scatole che non sembrano scatole. Scatole da esplorare, da conoscere e da inventare. Scatole che parlano di vita….perché il mondo è una grande scatola, piena di tante altre, tutte da aprire. E, alla fine, anche da costruire”. Tante le attività, i laboratori e i percorsi offerti ai bimbi a partire dai 2 anni…perché è bello aiutare i nostri bimbi a conoscere, collezionare e conservare le piccole cose, immagini e oggetti che evocano i momenti passati e le emozioni condivise, per proseguire poi con altri frammenti che sarò bello raccogliere e custodire. Le cose semplici: niente di più grande vero? Intanto che siete a Milano, merita una visita Van Gogh Alive, alla Fabbrica del Vapore fino al 9 marzo. Per immergersi letteralmente nell’opera del grande artista olandese, che prende vita grazie alle immagini proiettate in altissima definizione, con musica e luci ad alto impatto scenografico. Un nuovo modo di vivere e conoscere l’arte, che avvicina anche le famiglie e tutti coloro che non hanno voglia di stare fermi e in silenzio! Questo è un museo affascinante ed educativo, un’esperienza multimediale che diventa un percorso attraverso la pittura di Van Gogh. Contenuti extra grazie alle proiezioni dei suoi schizzi, che permetteranno al pubblico di conoscere la genesi creativa dei quadri, e di alcuni brani tratti dalle lettere in grado di offrire uno spaccato della vita dell’artista, delle sue idee e del suo tormento interiore. Il maestro olandese ha ancora tanto da dire (e tante infatti sono le serate speciali, le lezioni e le performance che accompagnano la mostra) e si adegua alle nuove tecnologie, mostrando una volta di più che l’arte non teme confini e tempo. “Meglio morire di passione che di noia” è una delle frasi che si “accendono” tra i colori della mostra…grazie Vincent per ricordarci di tenere vive le passioni. Be alive! 33 art & copy: giancarlo rovatti. graphic art: sara-design.it VILLA SOLDATI UVE SEGRETE NOTE SPEZIATE UNA NOTTE MAGICA A LUME DI CANDELA. SANTA GIUSTINA IL TUO VINO. santagiustina.com TEATRO a cura di Paola Pedrini R III - RICCARDO TERZO Teatro municipale 18-19 febbraio Alessandro Gassmann si cimenta, per la prima, volta con l’opera di Willliam Shakespeare nella doppia veste d’interprete e regista. Riccardo III diventa il perno attorno al quale si sviluppa l’intricato labirinto di relazioni che rimbalzano velocemente dal personale al politico. La regia di Gassman è attenta ai dettagli e presenta i personaggi con ironia. L’attore Gassmann nelle vesti di Riccardo III di York, sciancato, zoppicante, contorto, riesce a entrare in simbiosi con la fisicità deforme e la depravazione morale del personaggio, domina la scena con l’arte affabulatoria, l’ironia, il finto altruismo, l’autocommiserazione e la statura fisica. Folle e sanguinario, Il Riccardo III di Alessandro Gassmann, col suo violento furore, la sua feroce brama di potere, la sua follia omicida, la sua deformità, colpisce al cuore, emoziona e coinvolge il pubblico di oggi, trasportandolo in un viaggio affascinante e tragico, intricato labirinto di relazioni che passano dal personale al politico. Restituisce l’elemento poetico ed emozionale e allo stesso tempo innerva di asprezza contemporanea il cuore pulsante e immortale dell’opera shakespeariana attraverso il registro comunicativo dell’attualità e dell’immediatezza. La traduzione e l’adattamento di Vitaliano Trevisan, attraverso un linguaggio semplice e immediato, gioca con l’ironia del grande narratore, e rende un Riccardo III capace di indagare continuamente su sé e di dialogare apertamente con il pubblico, 35 a cura di Elisa Bozzi CINEZONE In attesa degli Oscar… In attesa della lunga e attesissima notte degli Oscar, che il 2 marzo svelerà i film vincitori del 2014, vediamo cosa ci aspetta nel mese di febbraio per quanto riguarda le uscite cinematografiche. Giovedì 6 febbraio arriva nelle sale il remake del fantascientifico “RoboCop”, che annovera nel cast Gary Oldman e Michael Keaton. È l’anno 2029 e il conglomerato multinazionale OmniCorp è al centro della tecnologia dei robot. Dopo esser stato gravemente ferito, Alex Murphy si salva grazie all’intervento della società, che utilizza la sua notevole scienza robotica per salvagli la vita. Stessa data di uscita per l’ultima fatica dei fratelli Coen, che si trovano alle prese con la vita di un musicista folk degli anni Sessanta nel film “A proposito di Davis”. J.C. Chandor dirige Robert Redford in “All is lost – Tutto è perduto”, storia di ne rapito e portato in una piantagione di cotone in Louisiana come schiavo, per rimanerci fino al 1853. Tutta colpa delle diverse leggi che regnavano negli Stati americani, per cui a Washington (dove avvenne il rapimento) la schiavitù era legale, a differenza di quello che succedeva a New York, città in cui viveva normalmente Northrup. Responsabili dei dodici anni di schiavitù dell’uomo furono due bianchi, che con l’inganno lo portarono nella capitale americana e poi lo privarono dei documenti che provavano il suo status di uomo libero. Sempre il 20 del mese è prevista l’uscita di “Saving Mr.Banks”, storia del successo di Mary Poppino con Tom Hanks, Emma Thompson e Colin Farrell. un viaggio per mare pieno di imprevisti che metterà alla prova la bravura del marinaio. George Clooney è regista e protagonista del film “The monuments men” (13 febbraio), con Matt Damon e Cate Blanchett,, storia di un gruppo di storici dell’arte che durante la seconda guerra mondiale rischiavano la vita in giro per l’Europa a caccia dei tesori trafugati dai nazisti che rischiavano di essere distrutti, per restituirli ai dovuti proprietari. Cast stellare per il fantastico “Storia d’inverno”, che annovera tra i protagonisti Will Smith, Jennifer Connelly, Colin Farrell e Russell Crowe. Stessa data d’uscita per il nuovo film di Carlo Verdone, “Sotto una buona stella”, con Paola Cortellesi, storia di un ricchissimo broker (Verdone) che nel giro di due giorni perderà moglie e lavoro. Giovedì 20 febbraio arriva sugli schermi l’attesissimo “12 anni schiavo”, diretto da Steve McQueen, La storia vera di Solomon Northrup, che nel 1841, nonostante fosse un uomo libero, ven- Il 27 febbraio sarà la volta del remake cinematografico della favola “La bella e la bestia”, dove la bestia sarà interpretata da Vincent Cassel. Giovanni Veronesi dirige “Una donna per amica”, interpretato da Fabio De Luigi, Laetitia Casta, Valeria Solarino, Monica Scattini e Geppi Cucciari. a cura di Elisa Bozzi TVZONE Un boss in incognito Il capo di un’azienda sarebbe in grado di svolgere il lavoro dei suoi dipendenti? Grazie alla versione americana del programma, che ha avuto uno strepitoso successo, abbiamo visto i vertici di MacDonalds e Subway preparare e vendere panini. E adesso il programma arriva in Italia, dove i vertici di quattro aziende nostrane, a partire da lunedì 27 gennaio sono i protagonisti di ‘Boss in incognito’, nuovo programma di Rai2, prodotto in collaborazione con Endemol, che Costantino della Gherardesca – nella trasmissione deputato al racconto e ai commenti alle 4 avventure – ha definito “l’anti-Briatore”. In ‘Boss in incognito’, infatti, l’imprenditore lavora per una settimana sotto mentite spoglie, ai livelli più bassi della propria società, fianco a fianco ai propri dipendenti, avendo così la possibilità di toccare con mano cosa vada e cosa no. La conduzione, come voce narrante della storia raccontata in ogni puntata, è affidata all’istrionico Costatino della Gherardesca che ha dichiarato a Tv Sorrisi e Canzoni : “Ho visto l’ultima edizione americana, la quinta, e addirittura mi sono commosso. L’impatto è forte. Ti rendi conto della bontà e della buona fede del boss. All’inizio magari partecipa al programma per farsi pubblicità, ma poi c’è una sorta di catarsi, di cambiamento. Qui le persone sono l’esatto contrario dei concorrenti del Grande Fratello, che vogliono esibirsi, vogliono la celebrità senza fare nulla. Qui c’è gente che ha responsabilità, il loro obiettivo è che il lavoro vada bene. A volte gli operai parlano male dei datori di lavoro davanti al boss e spiegano perché le cose non vanno. Se viene sgridato, il boss deve beccarsi le critiche. Solo alla fine del programma affronta i problemi con gli operai“.problemi dei lavoratori – ha spiegato della Gherardesca, parlando anche di ‘catarsi’ -; ovviamente siamo agli antipondi da The Apprentice: noi stiamo facendo l’anti-Briatore”. Nel programma, i ‘boss in incognito’ hanno la possibilitá di fiutare il reale andazzo dei propri comparti produttivi, spesso ricavandone utili informazioni, al punto che non sono mancati successivi ‘aggiustamenti’, da richiami per comportamenti, soprattutto in campo sicurezza, a spostamenti aziendali per gratificare qualche dipendente insoddisfatto, fino a interventi sull’azienda, come l’illuminazione in un parcheggio. La prima puntata vedrá come protagonista David Hassan, presidente di ’7 camicie’; toccherà poi al presidente di Biancamano, specializzata nella raccolta e stoccaggio dei rifiuti. Costantino della Gherardesca, nasce a Roma nel 1977 e studia all’estero sino a laurearsi in filosofia in Gran Bretagna. Nel 2001, al suo rientro in Italia inizia per caso a lavorare in televisione nel programma di Piero Chiambretti “Chiambretti c’è” su Raidue. L’anno successivo si trasferisce a Roma, dove collabora all’Indipendente, sotto la direzione di Giordano Bruno Guerri, con una rubrica intitolata “Bile Blu”. Inizia anche una collaborazione con il sito Dagospia, che dura tutt’oggi. Allo stesso tempo, Costantino è nel cast del programma “Prontochiambretti”, che vede il passaggio di Piero Chiambretti a La7. Al termine della stagione si trasferisce a Milano per iniziare, ancora accanto a Piero, la geniale avventura di “Markette”.mNel contempo continua a collaborare in qualità di giornalista a varie testate, tra cui il mensile Rolling Stone. Costantino è chiamato ripetutamente a presenziare nel programma “L’Italia sul 2” nei panni di opinionista sulle vicende dei naufraghi dell’”Isola dei famosi”. Nel gennaio 2009 è ancora collaboratore in video di Piero Chiambretti nel suo nuovo programma su Italia1 intitolato “Chiambretti night”. Nel 2013 conduce l’ultima edizione di Pechino Express. 39 CARNET 40 Alessandro Gassman al Municipale Milano Tattoo Convention Depeche Mode a Milano Escher a Reggio Emilia Prosegue la Stagione di Prosa del Teatro Municipale, con uno degli spettacoli più attesi del cartellone, “RIII – Riccardo Terzo”, diretto e interpretato da Alessandro Gassmann, che andrà in scena il 18 e 19 febbraio. Uno straordinario e avvincente allestimento del grande classico shakespeariano con un ottimo cast formato da Mauro Marino, Giacomo Rosselli, Manrico Gammarota, Emanuele Maria Basso, Sabrina Knaflitz, Marco Cavicchioli, Marta Richeldi, Sergio Meogrossi, Paila Pavese. Info: www.teatrogiocovita.it I Depeche Mode, a tre anni di distanza da Sounds of the Universe e dal fortunato tour 2009-2010, tornano sulle scene con un nuovo album e una nuova tournée. Dave Gahan, Martin Gore e Andy Fletcher celebrano una carriera di oltre tre decenni facendo tappa in 25 Paesi europe. I Depeche Mode emergono sulla scena synth-pop inglese agli inizi degli anni Ottanta per poi diventare un fenomeno mondiale e spaziare così fino al new wave, alternative dance e mille sfumature rock. Al Mediolanum Forum il 20 febbraio, a Torino il 18 e a Casalecchio di Reno il 22. Info: www.ticketone.it Dal 7 al 9 febbraio i riflettori sul mondo del tatuaggio saranno tutti puntati sull’Ata Hotel Quark di Milano, dove si svolgerà la diciannovesima edizione della Milano Tattoo Convention. La manifestazione attira ogni anno migliaia di appassionati, che affollano gli spazi espositivi per vedere all’opera i migliori tatuatori provenienti da tutto il mondo. In più spettacoli, concorsi e mostre, tutto dedicato al mondo dell’inchiostro sulla pelle. Info: www.milanotattooconvention.it A più di quarant’anni dalla morte, l’artista olandese Maurits Cornelis adescherà viene omaggiato dalla imponente retrospettiva accolta – fino al 23 marzo – nelle sale di Palazzo Magnani a Reggio Emilia. Nasce un viaggio appassionante, intenso e carico di suggestione nello straordinario estro creativo di un protagonista eclettico del Novecento; figura che ha saputo creare, attraverso il ripensamento delle geometrie tradizionali, nuovi modi di ragionare sulla percezione che l’uomo ha di ciò che lo circonda. Info: www.palazzomagnani.it AGENDA IN PILLOLE FEBBRAIO LOCALI MAUDIT Corso Vittorio Emanuele, 229 - Piacenza Tel 0523.327878 A partire da ottobre Lunedì musica jazz dal vivo LAGHI DI TUNA Tuna di Gazzola (PC) Tel 0523.978336 - 335.7501530 Pizzeria con lungebar aperto da giovedì a domenica L’ALTRO VILLAGE Pizzeria con lungebar aperto da giovedì a domenica INFO & TAVOLI: Molina 338.3352453 LIVING ART CAFè Via S. Donnino, 16 - Piacenza Per info e prenotazioni: 346.0079657 Dalla colazione alla cena, insieme a musica e arte NESSIE Strada Agazzana n°5 - Piacenza (Bocciodromo comunale Parco Montecucco) Tel. 340.8862134 - La nuova birreria Old Stile BELLA VITA disco club Via Chiapponi, 33 Info e prenotazioni Tavoli: 393.3365415 - 338.3481473 Comoedia S. Nicolò (PC) - Rottofreno, Fraz. S.Nicolò (PC) Tel. 0523.760133 - [email protected] www.comoedia.net VICOLO SERAFINI Vicolo Serafini, 2 - Piacenza INFO & TAVOLI: Molina 338.3352453 Gigi 328.9666018 Biava 392.3181724 Forme 345.3406014 King Club Via Morselli, 11 - Castel S. Giovanni - Piacenza www.kingclub.it info: 3395912528 myspace.com/kingclubdisco MIRò Via IV Novembre, 146 - Piacenza www.barmiropiacenza.com Aperto 7 giorni su 7 Pre-discoteca – Aperitivi – Musica CAPRICE Via Tortona, 3 Piacenza Contatto Facebook: Caprice Disco the temple bar via. 10 GIUGNO 98 - PIACENZA (PC) Tel. 0523 384648 www.thetemple.it Baciccia Caffè Letterario via Dionigi Carli, 7 tel. 0523606684 TUTTE LE DOMENICHE HAPPY HOUR 18>21 MAXI SCHERMO CON ANTICIPI E POSTICIPI E CHAMPIONS. 41 VARIE Domenica 2 Teatro Municipale LIRICA IL FURIOSO ALL’ ISOLA DI SAN DOMINGO Ore 15:30 - 15:30 Melodramma in due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Jacopo Ferretti dal “Don Chisciotte” di Cervantes Giovanni Di Stefano, direttore Corrado Casati, maestro del coro CORO DEL TEATRO MUNICIPALE DI PIACENZA ORCHESTRA GIOVANILE LUIGI CHERUBINI Altro spettacolo martedì 4 febbraio. La città infinita Via Martiri della Resistenza, 8, Piacenza sala della ex circoscrizione 3 42 La città infinita è un gioco costruttivo il cui scopo è quello di creare un dialogo comune sul tema della città e coinvolgere le vecchie e le nuove generazioni nella progettazione e realizzazione di propri immaginari utilizzando esclusivamente materiale di scarto aziendale. La performance si terrà nella settimana dal 2 all’8 febbraio. Domenica 2 febbraio: dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 Giorni feriali dalle 16.30 alle 18.00. Domenica 8 febbraio dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Alla mattina dei giorni feriali la performance è aperta alle scuole di ogni ordine e grado previa prenotazione. Venerdì 7 Teatro Municipale “Il nipote di Rameau” di Denis Diderot - regia Silvio Orlando ore 21:00 – 23:00 Sabato 15 Aperiarte in Ricci Oddi Ore 18:00 – 19:00 Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Via San Siro, 13 - Piacenza Visite guidate tematiche e a seguire aperitivo nelle sale del museo. Ma quale realismo? Ingresso gratuito Teatro Municipale LIRICA LA VEDOVA ALLEGRA Operetta in tre atti Ore 20:30 – 20:30 Musica di Franz Lehar su libretto di Viktor Lèon e Leon Stein dalla commedia “L’Attachè d’ambassade” di Henri Meilhac Corrado Casati, maestro del coro CORO DEL TEATRO MUNICIPALE DI PIACENZA ORCHESTRA FILARMONICA ITALIANA Altro spettacolo domenica 16 febbraio ore 15:30. Martedì 18 Teatro Municipale ore 21:00 – 23:00 PROSA “RIII - Riccardo Terzo” di W. Shakespeare ideazione scenica e regia di Alessandro Gassmann. Altro spettacolo mercoledì 19 febbraio. Venerdì 21 Teatro Municipale ore 21:00 – 21:00 PROSA “Journal d’un corps - Storia di un corpo” di e con Daniel Pennac. Regia Clara Bauer. In lingua francese con sopratitoli in italiano. Sabato 22 Teatro Municipale Ore 21:00 – 21:00 Concertistica FILARMONICA ARTURO TOSCANINI Roberto ABBADO, direttore *Igor Stravinsky, Scherzo à la russe *Joseph Haydn, Sinfonia n. 93 in Re maggiore *Modest Mussorgsky, Quadri da un’esposizione (versione per orchestra di Maurice Ravel) Venerdì 28 Umberto Petrin tra jazz e poesia Fondazione di Piacenza e Vigevano Via S. Eufemia, 12 - Piacenza Sabato 1 marzo ore 15:30 – 17:30 Feste al museo CarnevalE Maschere animate Musei di Palazzo Farnese Piazza Cittadella Piacenza Laboratori creativi e animazioni per bambini dai 5 ai 10 anni. I laboratori sono gratuiti. Prenotazione obbligatoria al num. 349 8436735 o via e-mail [email protected] Per gli accompagnatori che visiteranno il museo la visita guidata è gratuita RANGE ROVER EVOQUE 2014 URBAN CAPABILITY Design all’avanguardia e una vera anima Land Rover. 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