II INCONTRO CHIMICA (PROF. PAOLA BURANI) Nomenclatura generale, reazioni chimiche, numero di ossidazione (nox) o stato di ossidazione (stox) Si definisce numero di ossidazione o stato di ossidazione la carica, reale o formale, che acquista un atomo quando si assegnano convenzionalmente gli elettroni di legame all'atomo più elettronegativo. La carica è reale nei composti ionici ed in tal caso coincide con il numero di cariche portate dallo ione. Ad esempio nel cloruro di sodio NaCl, costituito da uno ione sodio Na+ e da uno ione cloro Cl-, il sodio presenta nox +1, mentre il cloro presenta nox -1. La carica è formale nei composti covalenti. Ad esempio nell'acqua H2O, gli elettroni di legame vengono assegnati all'ossigeno più elettronegativo, il quale assume perciò convenzionalmente 2 cariche negative e presenta nox -2. Ciascuno dei due idrogeni presenta quindi nox +1. +4 Il numero di ossidazione si scrive sopra il simbolo chimico sotto forma di numero relativo Pb Lo stato di ossidazione si scrive ad esponente del simbolo chimico o racchiuso tra parentesi tonde come numero romano PbIV Pb(IV) Ciascun elemento chimico può presentare più di un numero di ossidazione. Vengono date di seguito alcune regole per l'attribuzione dei numeri di ossidazione. 1) il nox delle sostanze elementari (H2, O2, Na, Cu etc) è sempre zero poiché ci troviamo di fronte ad atomi di uno stesso elemento, aventi perciò la stessa elettronegatività. Più in generale quando in una molecola due atomi di uno stesso elemento si uniscono con legame covalente, gli elettroni di legame non vanno attribuiti a nessuno dei due atomi. 2) Il nox di uno ione è pari alla sua carica Ca2+ (nox +2) Al3+ (nox +3) S2- (nox -2) 3) L'idrogeno presenta sempre nox +1 tranne che quando si lega direttamente con metalli più elettropositivi (idruri), ed in cui ha dunque nox -1. 4) L'ossigeno ha sempre nox -2 tranne quando forma un legame covalente puro con se stesso (perossidi –O-O-) dove presenta nox -1. (secondo quanto previsto dalla regola numero 1 gli elettroni del legame tra atomi uguali non vanno attribuiti, mentre viene attribuito all'ossigeno l'altro elettrone utilizzato per legarsi ad altri elementi) 5) il fluoro, essendo l'elemento più elettronegativo della tabella periodica, ed avendo bisogno di un solo elettrone per raggiungere l'ottetto, ha sempre nox -1 6) Gli altri elementi del VII gruppo A hanno anch'essi nox -1, tranne quando si legano con elementi più elettronegativi, come ad esempio l'ossigeno, in tal caso presentano nox positivi. 7) In generale il nox più elevato di un elemento corrisponde al numero d'ordine del gruppo cui appartiene. Così gli elementi del primo gruppo presentano nox +1, quelli del secondo +2, quelli del terzo +3 e così via fino agli elementi del settimo gruppi che presentano come nox più elevato +7. 8) sempre in generale, quando un elemento presenta più di un nox, il valore di quest'ultimo diminuisce di 2 unità alla volta. Così gli elementi del VII gruppo oltre al nox +7 possono presentare nox +5, +3, +1, -1. gli elementi del VI gruppo oltre al nox + 6 possono presentare nox +4, +2, -2. 9) In una specie chimica neutra la somma dei nox di tutti gli atomi che la compongono deve sempre essere nulla. 10) In uno ione poliatomico la somma dei nox dei diversi atomi deve sempre essere pari alla carica totale dello ione. Le ultime due regole ci permettono, partendo da una formula chimica, di calcolare il numero di ossidazione incognito della maggior parte degli elementi. Ad esempio per calcolare il numero di ossidazione dello zolfo nell'anidride solforosa SO2, procediamo come segue: ciascun atomo di ossigeno presenta nox -2; complessivamente i due atomi presentano nox -4; affichè la somma dei nox sia zero lo zolfo deve presentare nox + 4. Calcoliamo il nox del carbonio nello ione poliatomico HCO3-: i tre atomi di ossigeno presentano complessivamente nox - 6, l'idrogeno presenta nox + 1. Sommando il nox dei tre atomi di ossigeno e dell'idrogeno si ottiene - 5. Affinchè la somma di tutti i nox dia la carica complessiva dello ione -1, il carbonio deve presentare nox +4. Metallo +O2 =ossido Na Na2O Mg MgO Al Al2O3 Fe+3 Fe2 O3 Fe+2 FeO N° ox +7 +6 +5 +4 +3 +2 +1 0 Nomenclatura generale dei metalli nome +H2O =idrossido nome ossido di …. ossido di …. ossido di …. Ossido ferrico Ossido ferroso NaOH me+H2 Idruro non me Idrossido di …. NaH Mg(OH)2 Idrossido di …. MgH2 Al(OH)3 Idrossido di …. AlH3 Fe(OH)3 Idrossido ferrico Idrossido ferroso Fe(OH)2 NH3 ammoniaca PH3 fosfina Nomenclatura generale dei NON METALLI (R) Non anidride Anidride+H2O Ossiacido Me+ me+O2 acido Me=K R2 O7 Anidride HRO4 Acido per…..ico KRO4 per….ica R O3 Anidride H2 RO4 Acido ………ico K ….….ica 2RO4 R 2O5 Anidride HRO3 Acido ….…..ico KRO3 ….….ica R O2 Anidride H2 RO3 Acido ….…..oso K ….….osa 2RO3 R 2O3 Anidride HRO2 Acido ….…..oso KRO2 ….….osa RO Ossido * di………… R 2O Anidride HRO Acido ipo…..oso KRO ipo….osa R2 gas -1 HR -2 H2R Non metallo +H2 =Idracido Acido…….idrico KR Acido…….idrico K2R =Sale Per.…ato di potassio .…ato di potassio .…ato di potassio .…ito di potassio .…ito di potassio Ipo.…ito di potassio …….uro di potassio …….uro di potassio Ricorda: 1. Per i gruppi di appartenenza pari, numeri di ox pari e per i dispari numeri dispari. Un elemento non può avere due composti diversi con lo stesso nome 2. Per R si intende un non metallo qualsiasi 3. quando un non metallo ha n° di ox +2 non forma una anidride ma un ossido 4. fa eccezione l’anidride del Carbonio che invece di OSA fa ICA 5. fanno eccezione gli acidi del Boro, Fosforo e Arsenico che seguono la nomenclatura META, ORTO e PIRO P2 O3 + H2O= H P O 2 ac. metafosforoso P2 O5 + H 2O = H PO3 ac. metafosforico + 2H2O= H4 P2 O 5 ac. pirofosforoso + 2H2O= H4 P2 O 7 ac. pirofosforico + 3H2O= H3 P O3 ac. ortofosforoso +3 H2O= H 3P O 4 ac. ortofosforico Nomenclatura tradizionale e nomenclatura sistematica (IUPAC) La nomenclatura ha origine dalla distinzione degli elementi in metalli e non metalli. Da qui si fanno derivare due ue serie parallele di composti (serie basica e serie acida). Metallo O2 non Metallo Ossido (basico) O2 H2O Idrossido (base) Anidride (Ossido acido) H2O Acido (Ossiacido) Dalla reazione di un composto della serie acida con un composto della serie basica si ottengono poi i sali La nomenclatura tradizionale si basa sull’uso di prefissi e suffissi correlati allo stato di ossidazione degli atomi. La nomenclatura IUPAC si basaa invece per lo più sulla stechiometria della molecola ed ha l’obiettivo di rendere immediatamente evidenti il numero di atomi o gruppi chimici presenti in una molecola, facendoli precedere da opportuni prefissi moltiplicativo (che coincidono ovviamente con co il loro indice). Regole per la costruzione dei composti binari I composti binari sono formati da due soli elementi chimici. Convenzionalmente si scrivono ponendo per primo l'elemento meno elettronegativo, seguito dall'elemento più elettronegativo. Vi sono no comunque eccezioni a tele regola di cui diremo Il simbolo di ciascun elemento è seguito da un numero a pedice, detto indice,, che indica quanti atomi di quell'elemento sono presenti nel composto. Gli indici sono apposti in modo tale che, sommando i rispettivi rispettivi nox, la molecola risulti neutra. Per calcolare gli indici in modo semplice è sufficiente utilizzare il nox del primo elemento come indice del secondo e viceversa. Ad esempio se vogliamo scivere la formula di un composto binario formato da un elemento A il cui numero di ossidazione sia +2 e da un composto B il cui numero di ossidazione sia -3, otterremo Si noti che l'elemento con il numero di ossidazione negativo (il più elettronegativo) è stato scritto per secondo. Tale metodo odo di costruzione dei composti binari garantisce la neutralità della molecola. Infatti nella molecola sono presenti 3 atomi di A per un totale di 6 cariche positive e 2 atomi di B per un totale di 6 cariche negative. Qualora dopo aver calcolato gli indici indici questi risultino divisibili per uno stesso numero, gli indici vanno semplificati, tranne alcuni casi particolari (vedi ad esempio alcuni perossidi). Fanno eccezione alcuni composti, la cui formula è necessario conoscere, come ad esempio il perossido di idrogeno, H2O2, in cui gli indici non vanno semplificati. A - Composti della serie basica (ossidi ed idrossidi) A.1 Ossidi (ossidi basici) Sono composti in cui un metallo si lega con l'ossigeno (nox -2). Metallo + O2 → ossido La formula generale di un ossido è Me2On con n = nox del metallo (Me) La nomenclatura tradizionale degli ossidi prevede: Se il metallo presenta un unico stato di ossidazione il composto si chiamerà “Ossido di” seguito dal nome del metallo Se il metallo presenta due stati di ossidazione forma con l'ossigeno due tipi di ossidi. Nel composto a nox maggiore il metallo prende la desinenza -ico, in quello a nox minore prende la desinenza -oso. La nomenclatura sistematica (IUPAC) degli ossidi prevede: la denominazione “ossido di” seguita dal nome del metallo, con l’utilizzo di opportuni prefissi moltiplicativi che precedono sia il termine “ossido” sia il nome del metallo. Nel caso il metallo presenti più di un numero di ossidazione è possibile far seguire al nome del metallo il suo stato di ossidazione in numero romano racchiuso tra parentesi tonde (notazione di Stock). Il numero romano va letto come numero cardinale MgO Li2O Al2O3 PbO PbO2 Nome sistematico Nome tradizionale ossido di magnesio Ossido di dilitio triossido di dialluminio Ossido di Piombo (II) diossido di Piombo (IV) ossido di magnesio ossido di litio ossido di alluminio Ossido piomboso Ossido piombico A.2 Idrossidi Gli idrossidi si formano sommando una o più molecole d'acqua ad un'ossido Ossido + nH2O → Idrossido Gli idrossidi hanno formula generale Me(OH)n con n pari al numero di ossidazione del metallo (Me). In altre parole Per costruire un idrossido è sufficiente far seguire al metallo tanti gruppi ossidrili o idrossidi (OH) quanti ne richiede il suo numero di ossidazione. Ad esempio dall'ossido di potassio si ottiene l'idrossido di potassio K2O + H2O → 2KOH mentre dall'ossido rameico si ottiene l'idrossido rameico CuO + H2O → Cu(OH)2 Nella nomenclatura tradizionale il nome degli idrossidi si ottiene da quello dell'ossido corrispondente, sostituendo il termine "idrossido" al termine "ossido". Nella nomenclatura IUPAC il termine “idrossido” viene preceduto da opportuno prefisso moltiplicativo. Nome sistematico Nome tradizionale Mg(OH)2 LiOH Al(OH)3 Pb(OH)2 Pb(OH)4 diidrossido di magnesio idrossido di magnesio idrossido di litio idrossido di litio triidrossido di alluminio idrossido di alluminio diidrossido di piombo (II) idrossido piomboso tetraidrossido di piombo (IV) idrossido piombico B - Composti della serie acida (anidridi ed ossiacidi). B.1 Anidridi (ossidi acidi) Sono composti in cui un non metallo si lega con l'ossigeno (nox -2). non Metallo + O2 → Anidridi La formula generale di un’anidride è nMe2Ox con x = nox del non metallo (nMe) La nomenclatura tradizionale degli anidridi prevede: Se il non metallo presenta un unico stato di ossidazione il composto si chiamerà “Anidride” seguito dal nome del non metallo con desinenza -ica Se il non metallo presenta due stati di ossidazione forma con l'ossigeno due tipi di anidridi. Nel composto a nox maggiore il non metallo prende la desinenza -ica, in quello a nox minore prende la desinenza -osa. Se il non metallo presenta quattro stati di ossidazione forma con l'ossigeno quattro tipi di anidridi - Nel composto a nox maggiore il non metallo prende il prefisso per- e la desinenza –ica - nel composto a nox minore prende il prefisso ipo- e la desinenza -osa. - nei composti a nox intermedi si avranno le desinenze –ica (per il nox più elevato dei due) ed osa (per il nox meno elevato dei due) nox prefisso desinenza + per-ica -ica -osa ipo-osa La nomenclatura sistematica (IUPAC) delle anidridi prevede: la denominazione “ossido di” seguita dal nome del non metallo, con l’utilizzo di opportuni prefissi moltiplicativi che precedono sia il termine “ossido” sia il nome del non metallo. Nel caso il non metallo presenti più di un numero di ossidazione è possibile far seguire al nome del non metallo il suo stato di ossidazione in numero romano racchiuso tra parentesi tonde (notazione di Stock). Il numero romano va letto come numero cardinale Nome sistematico diossido di carbonio CO2 SO2 diossido di zolfo (IV) SO3 triossido di zolfo (VI) Cl2O ossido di dicloro (I) Cl2O3 triossido di dicloro (III) Cl2O5 pentossido di dicloro (V) eptossido di dicloro (III) Cl2O7 B.2 Ossiacidi o ossoacidi Nome tradizionale anidride carbonica anidride solforosa anidride solforica Anidride ipoclorosa anidride clorosa anidride clorica anidride perclorica Gli ossoacidi si formano sommando una o più molecole d'acqua ad un'anidride anidride + nH2O → Ossoacido Nella nomenclatura tradizionale il nome degli acidi si ottiene da quello dell'anidride corrispondente, sostituendo il termine "acido" al termine "anidride". La nomenclatura tradizionale prevede inoltre particolari prefissi per indicare acidi con diversi gradi di idratazione (metaacidi, ortoacidi), acidi condensati (diacidi triacidi …poliacidi), acidi con gruppi perossidi (perossiacidi) La nomenclatura IUPAC prevede per tutti gli acidi la desinenza –ico ed opportuni prefissi moltiplicativi per indicare il numero di atomi di ossigeno (osso), di eventuali altri gruppi e del non metallo. Per gli acidi condensati in cui un ossigeno fa da ponte tra due molecole acide l’atomoponte viene preceduto dalla lettera greca µ. Nel caso in cui il non metallo presenti più di un numero di ossidazione è possibile far seguire al nome del non metallo il suo stato di ossidazione in numero romano racchiuso tra parentesi tonde (notazione di Stock). Il numero romano va letto come numero cardinale. In alternativa l’acido può essere visto come un sale di idrogeno. In questo caso prenderà la desinenza –ato e verrà specificato il numero di atomi di idrogeno tramite opportuno prefisso moltiplicativo Per costruire un acido è sufficiente sommare all'anidride 2 atomi di idrogeno e 1 di ossigeno per ogni molecola d'acqua che viene aggiunta. Ad esempio dall'anidride carbonica si ottiene l'acido carbonico CO2 + H2O → H2CO3 mentre dall'anidride nitrica si ottiene l'acido nitrico N2O5 + H2O → H2N2O6 → 2HNO3 Alcuni acidi si presentano in diversi gradi di idratazione. Ad esempio, sommando un’altra molecola d’acqua all’acido fosforico si ottiene l’acido ortofosforico. La forma meno idratata prende il nome di acido metafosforico P2O5 + H2O → 2HPO3 (acido metafosforico) HPO3 + H2O → H3PO4 (acido ortofosforico) Alcuni acidi, come l’acido fosforico, possono dare reazioni di condensazione con perdita di molecole d’acqua H3PO4 + H3PO4 → H2O + H4P2O7 (acido difosforico o pirofosforico) Esistono infine i cosiddetti perossiacidi, come l’acido perossifosforico (perfosforico) H3PO5 che contengono un gruppo perossido (-O-O-) H2CO3 H2SO3 Nome sistematico acido triossocarbonico triossocarbonato di diidrogeno acido triossosolforico (IV) triossosolfato (IV) di diidrogeno Nome tradizionale acido carbonico acido solforoso H2SO4 acido tetraossosolforico (VI) tetraossosolfato (VI) di diidrogeno HClO acido monossoclorico (I) monossoclorato (I) di idrogeno acido ipocloroso HClO2 acido diossoclorico (III) diossoclorato (III) di idrogeno acido cloroso HClO3 acido triossoclorico (V) triossoclorato (V) di idrogeno acido clorico HClO4 acido tetraossoclorico (III) tetraossoclorato (III) di idrogeno acido perclorico HPO3 acido triossofosforico (V) triossofosfato (V) di idrogeno acido metafosforico H3PO4 acido tetraossofosforico (V) tetraossofosfato (V) di triidrogeno acido ortofosforico H4P2O7 acido µ-osso esaossodifosforico (V) acido pirofosforico µ-osso esaossodifosfato (V) di tetraidrogeno H3PO5 acido perossotriossofosforico (V) perossotriossofosfato (V) di triidrogeno H4P2O8 acido µ-perosso esaossodifosforico (V) acido diperossifosforico µ-perosso esaossodifosfato (V) di tetraidrogeno acido solforico acido perossifosforico ossoacidi sostituiti Gli acidi ottenuti formalmente per sostituzione di tutti o parte degli atomi di ossigeno con altri gruppi mantengono la stessa nomenclatura dell’acido di partenza. I nuovi gruppi introdotti vanno ovviamente citati (gli atomi di zolfo che sostituiscono l’ossigeno vengono indicati con il prefisso “tio”). H2S2O3 H2CS3 H[PF6] H2[PtCl4] H4[Fe(CN)6] triossotiosolfato (VI) di idrogeno tritiocarbonato di diidrogeno esafluorofosfato (V) di idrogeno tetracloroplatinato (II) di idrogeno esacianoferrato (II) di tetraidrogeno Anche gli acidi ottenuti formalmente per sostituzione di gruppi idrossidi con altri gruppi mantengono la stessa nomenclatura dell’acido di partenza HSO3Cl clorotriossosolfato di idrogeno HSO3NH2 amidetriossosolfato di idrogeno C - I Sali degli ossoacidi I Sali degli ossoacidi derivano formalmente dalla sostituzione di uno o più ioni H+ degli ossoacidi con cationi. Si possono formare sia utilizzando un anione proveniente da un acido completamente dissociato, ed in tal caso sono detti Sali neutri, sia da un acido parzialmente dissociato. In tal caso l’anione possiede ancora atomi di idrogeno nella sua molecola e il sale che si forma è detto sale acido. (monoacido se conserva un idrogeno, biacido se ne conserva due etc) Ad esempio l’acido ortofosforico può formare tre tipi di Sali utilizzando gli anioni provenienti dalle tre dissociazioni successive H3PO4 → H+ + H2PO4- anione biacido H2PO4- → H+ + HPO42- anione monoacido HPO42- → H+ + PO43- anione neutro Nella nomenclatura tradizionale i nomi dei Sali si formano da quelli degli acidi corrispondenti cambiando le desinenze secondo lo schema seguente −oso → −ico → −ito −ato ed eventualmente usando i termini “monoacido” “biacido” etc per i Sali acidi La nomenclatura IUPAC prevede per tutti i Sali la desinenza –ato ed opportuni prefissi moltiplicativi per indicare il numero di atomi di ossigeno (osso) e di eventuali altri gruppi. Se è necessario un prefisso moltiplicativo per un costituente che a sua volta inizia con un prefisso moltiplicativo, il costituente va messo fra parentesi ed il prefisso utilizzato è quello indicato, fra parentesi, nella Tabella dei prefissi moltiplicativi (bis, tris, tetrakis….) Nome sistematico CaSO3 triossosolfato (IV) di calcio CuSO4 tetraossosolfato (VI) di rame (II) Na2SO4 tetraossosolfato (VI) di sodio Fe(NO2)2 bis(diossonitrato) (III) di Ferro (II) NaNO3 triossonitrato (V) di sodio Na3PO4 tetraossofosfato (V) di trisodio NaHSO3 idrogeno triossosolfato (IV) di sodio CuH2PO4 NaHCO3 Pb(ClO)4 Fe(OH)ClO Fe(MnO4)3 solfito di calcio solfato rameico solfato di sodio nitrito ferroso nitrato di sodio ortofosfato di sodio solfito monoacido di sodio (bisolfito di sodio) diidrogeno tetraossofosfato (V) di rame (I) fosfato biacido rameoso idrogeno triossocarbonato (IV) di sodio carbonato monoacido di sodio (bicarbonato di sodio) tetrakis(monossoclorato) (I) di Piombo (IV) ipoclorito piombino ossoclorato (I) di idrossiferro (II) ipoclorito monobasico ferroso tris(tetraossomanganato) (VII) di ferro (III) permanganato ferrico D – Composti binari dell’idrogeno (idracidi ed idruri) D.1 Idruri Nome tradizionale Gli Idruri sono i composti che l'idrogeno forma con elementi meno elettronegativi, in cui presenta pertanto nox -1 (ione idruro H-) e quindi nella formula va scritto per secondo. Gli idruri hanno formula generale XHn con n = nox dell’elemento X La nomenclatura tradizionale e IUPAC coincidono per gli idruri. Il loro nome è formato dal termine "idruro di" seguito dal nome dell’elemento. La nomenclatura IUPAC prevede naturalmente l’uso di opportuni prefissi moltiplicativi Nome sistematico KH MgH2 BH3 NH3 PH3 AsH3 SbH3 Nome tradizionale idruro di potassio diidruro di magnesio triidruro di boro triidruro di azoto* triidruro di fosforo triidruro di arsenico triidruro di antimonio idruro di potassio idruro di magnesio idruro di boro ammoniaca* fosfina arsina stibina In realtà l’azoto è più elettronegativo dell’idrogeno ed il composto andrebbe scritto H3N (nitruro di idrogeno), ma l’ammoniaca presenta comunque carattere basico e si conviene dunque di non scrivere gli idrogeni per primi, come avviene per gli idracidi Una nomenclatura alternativa per gli idruri, utilizzata soprattutto quando questi si comportano come gruppi sostituenti in molecole organiche, prevede la desinenza –ano (in analogia con il metano CH4). BH3 borano SiH4 silano GeH4 germano SnH4 stannano PbH4 piombano NH3 azano (ammoniaca) PH3 fosfano (fosfina) AsH3 arsano (arsina) SbH3 stibano (stibina) BiH3 bismutano OH2 ossidano (acqua) SH2 solfano (solfuro di idrogeno) SeH2 selano TeH2 tellano PoH2 pollano In assenza di indicazioni l'elemento esibisce il suo numero standard di legami. Nel caso di un numero diverso di legami, questo numero deve essere indicato ad esponente della lettera lambda, la quale precederà il nome dell’idruro, separata da un trattino PH5 SH6 λ5-fosfano λ6-solfano D.2 Idracidi Gli idracidi sono i composti che l'idrogeno forma con elementi più elettronegativi, in cui presenta pertanto nox +1 (H+ presenta carattere acido) e quindi nella formula va scritto per primo. I principali idracidi si formano dall'unione dell'idrogeno con i non metalli del VII gruppo A (alogeni) e con i non metalli del VI gruppo A. Gli idracidi hanno formula generale HnX con n = nox dell’elemento X Nella nomenclatura tradizionale Il nome degli idracidi si forma facendo seguire al termine "acido" il nome del non metallo seguito dalla desinenza -idrico. Nella nomenclatura IUPAC l’idracido è trattato come un composto binario privo di ossigeno. L’elemento più elettronegativo prende la desinenza –uro, seguito dalla termine “di idrogeno” (eventualmente con gli opportuni prefissi moltiplicativi HF HCl HBr HI H2S H2Se H2Te Nome sistematico Nome tradizionale fluoruro di idrogeno cloruro di idrogeno bromuro di idrogeno ioduro di idrogeno solfuro di diidrogeno seleniuro di diidrogeno tellururo di diidrogeno acido fluoridrico acido cloridrico acido bromidrico acido Iodidrico acido solfidrico acido selenidrico acido telluridrico Altri idracidi sono HCN H−C≡N HN3 H−N=N≡N cianuro di idrogeno azoturo di idrogeno acido cianidrico acido azotidrico Stechiometria La stechiometria (dal gr. . στοικειον = elemento, sostanza fondamentale) è lo studio delle relazioni numeriche e dei rapporti ponderali che intercorrono tra le sostanze chimiche durante le reazioni. Bilanciamento delle reazioni chimiche Le equazioni chimiche sono la rappresentazione simbolica delle reazioni chimiche, cioè dei processi in cui una o più sostanze, dette reagenti, si trasformano in altre, dette prodotti di reazione. Un'equazione in cui compaiano a sinistra del segno di reazione () le formule dei reagenti e a destra le formule dei prodotti di reazione, ha solamente significato qualitativo. Affinché la reazione acquisti anche un significato quantitativo, in modo da permettere il calcolo delle quantità delle sostanze che partecipano alla reazione, è necessario che la reazione venga bilanciata. Bilanciare una reazione significa porre dinanzi alla formula di ciascuna sostanza un numero, detto coefficiente stechiometrico, in modo che ogni elemento compaia a destra e a sinistra del segno di reazione con lo stesso numero di atomi (bilancio di massa) e venga così soddisfatto il principio di conservazione della massa. Per bilanciare una reazione non vi sono regole precise, ma in genere è opportuno seguire i seguenti criteri: 1) Si bilancia inizialmente un elemento che non sia l'idrogeno o l'ossigeno. 2) se bilanciando tale elemento si modifica qualche altro elemento, si procede subito al suo bilanciamento 3) bilanciati tutti gli elementi, si procede a bilanciare l'idrogeno ed infine l'ossigeno Bilanciamo ad esempio la seguente reazione Fe2(CO3)3 + HNO3 → Fe(NO3)3 + H2CO3 Iniziamo bilanciando il ferro: poiché vi è un atomo di ferro tra i prodotti di reazione e 2 tra i reagenti, moltiplichiamo per 2 il nitrato ferrico ponendogli davanti un coefficiente "2". Fe2(CO3)3 + HNO3 → 2Fe(NO3)3 + H2CO3 in tal modo abbiamo modificato anche il numero di atomi di azoto tra i prodotti di reazione che ora sono 6. Poiché tra i reagenti vi è un solo atomo di azoto, poniamo un coefficiente "6" davanti all'acido nitrico Fe2(CO3)3 + 6HNO3 → 2Fe(NO3)3 + H2CO3 Ora sia il ferro che l'azoto sono bilanciati. Bilanciamo il carbonio. Vi sono 3 atomi di carbonio tra i reagenti e 1 tra i prodotti di reazione. Poniamo quindi un coefficiente "3" davanti all'acido carbonico Fe2(CO3)3 + 6HNO3 → 2Fe(NO3)3 + 3H2CO3 Verifichiamo l'idrogeno. 6 atomi tra i reagenti, 6 atomi tra i prodotti di reazione. L'idrogeno è bilanciato. Verifichiamo l'ossigeno. 27 atomi tra i reagenti, 27 tra i prodotti di reazione. L'equazione è bilanciata! Una volta che l'equazione è bilanciata siamo in grado di effettuare considerazioni di tipo quantitativo sulla reazione. Nel caso della reazione appena bilanciata possiamo ad esempio affermare che una molecola di carbonato ferrico Fe2(CO3)3 necessita di 6 molecole di acido nitrico HNO3 per reagire e che da tale reazione si producono 2 molecole di nitrato ferrico Fe(NO3)3 e 3 di acido carbonico H2CO3. Inoltre, a seguito della proporzionalità esistente tra numero di molecole e numero di moli, i coefficienti stechiometrici rappresentano contemporaneamente anche il numero di moli di ciascuna sostanza, coinvolte nella reazione chimica. Ciò è fondamentale poiché ci permette di trasformare i rapporti numerici in proporzioni ponderali, consentendoci di calcolare le quantità in peso che partecipano alle reazioni chimiche. Ad esempio, dopo aver calcolato il peso molare delle diverse specie chimiche, PM Fe2 ( CO3 )3 = 292 g / mol PM HNO 3 = 63 g / mol PM Fe ( NO3 )3 = 242 g / mol PM H 2CO3 = 62 g / mol possiamo calcolare quanti grammi di ciascun composto partecipano alla reazione chimica, moltiplicando il peso molare di ciascuno per il numero di moli con cui ciascuna sostanza compare nella reazione. Possiamo in definitiva affermare che 292 g di carbonato ferrico (1 mole x 292 g/mol) reagiscono con 378 g di acido nitrico (6 moli x 63 g/mol) per dare 484 g di nitrato ferrico (2 moli x 242 g/mol) e 186 g di acido carbonico (3 moli x 62 g/mol). ESERCITAZIONE 57) Nella molecola NH3, l’atomo di azoto mette in compartecipazione con ciascun atomo di H: A) due elettroni B) tre elettroni C) un elettrone D) quattro elettroni E) nessun elettrone 57C. Nella molecola di ammoniaca l’atomo di azoto forma tre legami covalenti con tre atomi diidrogeno. In ciascun legame l’atomo di azoto mette in compartecipazione con ciascun atomo di idrogeno un elettrone. Le alternative alla risposta corretta sono banali ed escludibili con il buonsenso. 58. Nelle reazioni di ossido-riduzione avviene sempre un passaggio di: A) ioni tra un metallo e un non metallo B) elettroni tra specie chimiche diverse C) ioni tra specie chimiche diverse D) elettroni tra un metallo e un non metallo E) elettroni tra ioni di elementi diversi 58 B. Nelle comuni reazioni di ossido-riduzione si ha un passaggio di elettroni da una specie chimica ad un’altra. In molti casi le specie chimiche sono diverse, quindi la risposta corretta è: elettroni tra specie chimiche diverse. N.B.: Non si può però non ricordare che esistono anche non poche reazioni di ossido-riduzione interna, dette dismutazioni in cui una stessa specie chimica si ossida e si riduce. 59. Cl¬Cl rappresenta la molecola biatomica del cloro; il legame che caratterizza tale sostanza è: A) dativo B) metallico C) covalente polare D) covalente puro E) ionico 59D. Il legame delle molecole è sempre covalente. Solo nei composti ionici, dove non si può parlare di molecola, si ha il legame ionico. Il legame metallico si ha nei reticoli cristallini dei metalli. Il legame covalente si chiama omopolare o apolare o puro quando gli atomi legati sono della stessa specie e in qualche caso anche di specie con elettronegatività molto vicina. Il legame dativo è un falso della chimica, trattandosi di un legame covalente. Perciò la risposta corretta è: covalente puro. 18) La reazione chimica: A) modifica sempre la natura delle specie chimiche presenti B) modifica spesso la natura delle specie chimiche presenti C) non modifica mai la natura delle specie chimiche presenti D) modifica solo la natura delle specie elementari 18A 19) I coefficienti stechiometrici di una equazione chimica indicano il numero: A) B) C) D) delle moli dei reagenti e dei prodotti dei grammi dei reagenti e dei prodotti dei grammo-equivalenti di ciascun prodotto e di ciascun reagente degli atomi in ogni reagente ed in ogni prodotto 19A 20) In una reazione chimica la massa complessiva dei reagenti: A) B) C) D) è sempre maggiore di quella dei prodotti è sempre minore di quella dei prodotti è sempre uguale a quella dei prodotti non ha alcuna relazione con quella dei prodotti 20C 21) In una equazione chimica , che cosa è uguale in ambedue i membri? A) B) C) D) il numero di molecole la somma dei coefficienti il numero di atomi di ciascun elemento il rapporto tra il numero di molecole ed il numero di atomi 21C 27) In un composto gli elementi sono presenti: A) B) C) D) in proporzioni in peso variabili con continuità in proporzioni variabili per volume sempre in proporzioni costanti in peso sempre in proporzioni costanti per volume 27C 28) Con il termine composto si intende: A) una sostanza omogenea separabile in sostanze più semplici per mezzo di trasformazioni chimiche B) un miscuglio di più elementi C) un miscuglio omogeneo capace di variare gradualmente la sua composizione D) una sostanza omogenea solida 28A 31) La formula molecolare di un composto covalente è costituita : A) dai simboli degli elementi che costituiscono la molecola, ognuno avente un indice che specifica il numero di atomi B) dai simboli degli elementi costituenti la molecola, legati con un trattino ad indicare la disposizione spaziale C) dai pesi degli atomi costituenti D) dai numeri di massa degli atomi costituenti 31A 32) La formula minima di un composto permette di conoscere: A) B) C) D) il rapporto minimo fra atomi che formano il composto il peso molecolare del composto le proprietà chimiche del composto la formula molecolare del composto 32A 33) La formula molecolare: A) B) C) D) può essere uguale o multipla della formula minima è sempre multipla della formula minima è uguale alla formula minima è un sottomultiplo della formula minima 33A 34) Nella molecola di H4P2O7 sono presenti: A) B) C) D) 3 atomi 13 atomi un multiplo di 3 atomi un multiplo di 13 atomi 34B 35) L'ossido di potassio, reagendo con l'acqua, forma: A. un sale B. una soluzione basica C. una soluzione acida D. potassio libero E. la reazione non avviene 35B 36) I prodotti della reazione tra K2O e Cl2O5 sono: A. B. C. D. E. cloruro di potassio ed ossigeno solo clorato di potassio potassio e eptossido di cloro potassio, cloro e ossigeno non avviene alcuna reazione 36B 37) Se un atomo di idrogeno acquista un elettrone, si forma uno ione: B. A) idronio B) idruro C) idrogeno D) idrogenuro E) Idrogenito 37B 38) Qual è il composto rappresentato dalla formula FeSO3? A. solfito ferroso; B. solfito ferrico; C. solfato ferroso; D. solfato ferrico; E. solfuro ferroso. 38A
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