y(7HB7C1*NTOKKQ( +&!=!"!z!$ Giovedì 2 ottobre 2014 NOVARA DA L 1 8 7 7 L’ I N F O R M A Z I O N E I N D I P E N D E N T E Anno 137 - N. 108 - Esce il lunedì, il giovedì e il sabato BALUARDO QUINTINO SELLA N 1 Tel. 0321 331717 www.corrieredinovara.com www.britishinstitutes.it [email protected] Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Novara - Euro 1,40 Lunedì, giovedì e sabato in abbinamento obbligatorio con Il Giorno Euro 1,50 Domani a Torino la presentazione Ogni lunedì, giovedì e sabato l’abbinamento del quotidiano Il Giorno con il nostro giornale a solo 1,50 euro Pozzi petrolio, «questione delicata e decisiva» a pagina 31 CONTESTATA ALL’AMMINISTRATORE DI CONDOMINI UNA QUARANTINA DI CAPI DI IMPUTAZIONE Albeltaro, si va verso il processo Concluse le indagini. Revocati i domiciliari, per il geometra l’obbligo di dimora n Era da tempo ai “domiciliari” (pur se affievoliti da un’ora di libertà al giorno e la possibilità di ricevere parenti e amici) nella sua casa di Morgex, in Val d’Aosta, il geometra Stefano Albeltaro, e una decina di giorni fa (dopo una istanza del suo difensore, avvocato Celestino Corica) era tornato libero, col solo obbligo di non uscire dai confini comunali della stessa cittadina. Di oggi è invece la notizia che gli è stato notificato l’avviso di chiusura delle indagini (almeno per una prima tranche), atto che solitamente prelude la richiesta di rinvio a giudizio. L’ormai ex amministratore di condomini al centro di una vera bufera scatenatasi la primavera scorsa ha adesso una ventina di giorni per eventualmente presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogato, dopodiché la Procura tirerà le definitive conclusioni. Ad Albeltaro vengono contestati una quarantina di capi di imputazione, che vanno dal furto aggravato (il reato più grave) all’appropriazione indebita aggravata e continuata, dal falso alla truffa per la vicenda dei presunti ammanchi in diversi condomini (nello specifico 5 ma le indagini proseguono relativamente ad altri) e della spiombatura di alcuni contatori. “Giochi” con le spese pagate dagli inquilini che però, almeno secondo la difesa, non lo avrebbero arricchito: soldi “bruciati”, o finiti chissà dove, forse per tappare altri buchi. Tutto è stato ricostruito col certosino lavoro delle Fiamme gialle, coordinate dal pm Ciro Caramore, che il 14 maggio aveva chiesto e ottenuto l’arresto di Albeltaro. Il quale aveva poi sostanzialmente ammesso i fatti, tranne la spiombatura dei contatori: a suo avviso nessun “furto” di gas bensì solo una sorta di altra “truffa”. Fra la quarantina di capi di imputazione anche uno scaturito da una denuncia (contro ignoti) presentata a suo tempo dalla moglie, che si era vista accreditare su propri conti personali indebiti versamenti con tanto di firma falsa. Ma non era stata lei a firmare, e per tutelarsi aveva appunto presentato denuncia-querela. Gli inquirenti avevano poi individuato proprio nel marito, tramite la segretaria (non indagata), il presunto “regista” di quegli strani spostamenti di denaro. L’avvocato Corica, da noi contattato, si è limitato a dire che leggerà attentamente le carte per valutare poi la strada più opportuna da seguire. Facile pronosticare che, stante la sostanziale confessione, la difesa punterà a riti alternativi rispetto all’eventuale processo ordinario, Paolo Viviani IERI POMERIGGIO RIUNIONE DEI SERVIZI COMUNALI PER STUDIARE LA STRATEGIA Ex campo Tav, dissequestro non immediato n Sono giorni di riunioni, confronti e decisioni, a Novara, relativamente all’ex Villaggio Tav di via Alberto da Giussano, struttura che ospita nei suoi container persone in difficoltà, tanto famiglie quanto single, che, vittime di sfratto, sono rimasti senza una casa e sono in attesa di un’assegnazione. L’area, precisa il Comune, accoglie 516 ospiti (il dato risale a fine luglio), in particolare 134 famiglie con minori e 31 singoli, 5 donne e 24 uomini, «pur se i dati –riferisce l’assessore alle Politiche sociali, Elia Impaloni – cambiano di giorno in giorno. Nelle scorse settimane due single hanno lasciato la struttura e proprio in questi giorni ha abbandonato il campo anche una famiglia marocchina, che ha avuto l’assegnazione di una casa». L’ex campo Tav da poco più di un mese è al centro del dibattito politico novarese. «Lunedì – spiega l’assessore Impaloni – abbiamo avuto una riunione per capire come intervenire relativamente al sequestro e si è deciso di agire come già fatto per l’ex macello, seguendo il medesimo iter procedurale. Per quanto concerne le famiglie che hanno mobilio e altro materiale nell’area sottoposta ai sigilli, grazie all’ausilio della Polizia locale e del comandante Cortese, già in 72 hanno potuto accedere all’area e recuperare ciò che può servire loro per i mesi futuri. Il che vuol dire oltre un terzo dei nuclei che dispongono di questi spazi adibiti a cantina nell’area sequestrata. L’operazione, condotta tra lunedì e martedì, è stata resa possibile proprio dalla Procura, alla presenza della Forestale. Sono stati 72 gli accessi concessi e monitorati dagli agenti della Forestale. Gli ospiti hanno accolto positivamente questo intervento. Accessi controllati ed eseguiti, fornendo a chi era preposto a controllare anche i necessari documenti, così da avere una mappatura. Avremo a breve la possibilità per poter far recuperare i propri oggetti anche alle rimanenti famiglie, sempre con la medesima procedura». Un’altra riunione ha poi avuto luogo ieri pomeriggio. Presenti tutti i servizi comunali che, a vario titolo, si occupano dell’ex Villaggio Tav, oltre ovviamente all’assessore Impaloni e al comandante della Polizia locale, Paolo Cortese. «La riunione ha avuto due punti – commenta Impaloni – Una la strategia per il dissequestro, che non sarà immediato. Noi, come già si era deciso, procederemo a realizzare le idonee apparecchiature antincendio, quelle per la corrente elettrica e quelle per il gas. Annesso a questo dovremo decidere cosa fare di quella parte che, nella zona sequestrata, era invasa dai rifiuti, come anche del container che era stato adibito a piccolo luogo di culto e di ritrovo dagli ospiti del Villaggio. La Procura ci ha chiesto di legalizzare la gestione dei magazzini. La nostra posizione è quella di mantenerli, per consentire agli ospiti di porvi mobilio e abiti e ciò che serve loro. E ovviamente di tenerli a norma. Occorre una mappatura di chi ha il magazzino e cosa vi è contenuto. Il tutto dovrà essere normato con un atto formale, probabilmente con una convenzione. Abbiamo già un’idea di come procedere». Monica Curino continua a pagina 15 Scorcio dell’area sequestrata “Vota il tuo cocktail Rosa” a pagina 11 La Lingua Inglese, Tedesca, Spagnola con docenti madrelingua, per ogni età ed esigenza SONO APERTE LE ISCRIZIONI AI NUOVI CORSI 2014-2015 INGLESE PER TUTTI NOVARA BALUARDO QUINTINO SELLA N 1 Tel. 0321 331717 www.britishinstitutes.it - [email protected]
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