Università degli Studi di Milano Corso di Laurea in Informatica Anno accademico 2013/14, Laurea Triennale FISICA Lezione n. 5 (4 ore) Moti in due dimensioni, 2D Quantità di moto, conservazione, impulso Flavia Maria Groppi (A-G) & Carlo Pagani (H-Z) Dipartimento di Fisica – Laboratorio LASA Via F.lli Cervi 201, 20090 Segrate (Milano) web page: http://wwwsrf.mi.infn.it/Members/pagani e-mail: [email protected] & [email protected] Equazione di Newton in 2D e 3D F=ma Questa equazione può essere proiettata sulle tre direzioni indipendenti x, y e z La forza è F = Fx i + Fy j + Fy k = (Fi,x) i + (Fi,y) j + (Fi,z) k e dunque si ha: Fx = max Fy = may Fz = maz Flavia Groppi & Carlo Pagani 2 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Caduta libera e moto parabolico Sono questi due moti dovuti all’accelerazione di gravità, g, prodotta dalla forza di gravità, Fg y Come si procede: 1. 2. 3. 4. Si sceglie il sistema di coordinate Si ricava l’accelerazione dalle forze Si ricava l’equazione del moto dall’accelerazione Si applicano le condizioni iniziali Esempio del grattacielo: 0 Fg Fg m g Fg j m g j m g j a g g j m 1 2 v y (t ) g t v0 y e y (t ) g t v0 y t y0 2 Esempio del proiettile: -gm -gm Fx 0 a x 0 ; x(0) x0 , y (0) y0 ; vx (0) v0 x , v y (0) v0 y vx (t ) a x t v0 x v0 x v y (t ) a y t v0 y g t v0 y 1 a x t 2 vx 0 t x0 v0 x t x0 2 1 1 y (t ) a y t 2 v0 y t y0 g t 2 v0 y t y0 2 2 -gm x(t ) Nota: i risultati non dipendono dalla massa m Flavia Groppi & Carlo Pagani 3 -gm -gm g -gm Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Moto parabolico (seguito) Se P(0)=0, le equazioni del moto sono: -gm -gm La traiettoria si ottiene eliminando il tempo: -gm -gm -gm g -gm Altra formula specifica: gittata R (punto di ritorno alla quota si partenza) Altra formula specifica: coordinata x del punto più alto della traiettoria: Attenzione: le formule della traiettoria, della gittata e del punto più alto non sono formule generali, valgono solo nelle condizioni indicate sopra: in particolare esse presuppongono che: P(0)=0 e che yfinale = y(0) = 0 Flavia Groppi & Carlo Pagani 4 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Esercizio sul moto parabolico In figura è rappresentato un proiettile lanciato verso un terrapieno di altezza h con velocità iniziale v0 = 42.0 m/s e angolo di lancio 0 = 60° sopra il piano orizzontale. Il proiettile cade nel punto A, 5 s dopo il lancio. Calcolare: a) l’altezza del terrapieno, b) la velocità del proiettile all’impatto, c) la massima altezza, H, che esso ha raggiunto sopra il livello del terreno. Si trascuri la resistenza dell’aria. y I dati del problema sono: x0 = y0 = 0 tf = 5 s 0 = 60° v0.x= 42.0 cos(0) = 21.0 m/s v v0.y= 42.0 sin(0) = 36.4 m/s x y(tf )= h ? Utilizzando le equazioni di pagina precedente, calcolo i valori di x(t) e y(t) all’istante t = tf vx (t f ) v0, x x(t f ) v0, x t f 21 5m 105 m 1 2 v y (t f ) a y t f v0, y g t f v0, y y (t f ) g t f 2 v0, y t f h 9.83 2 5 36.4 5 59.1 m 2 Per calcolare il valore di H notiamo che il proiettile raggiunge la quota massima quando la sua velocità verticale si annulla per passare da ascendente (vy > 0) a discendente (vy < 0). Calcolo quindi il valore di tH al quale vy = 0 e poi sostituisco il valore trovato nella y (t) poiché H = y (tH) v0, y 36.4m s -1 v y (t H ) g t H v0, y 0 t H g 1 1 H y (t H ) gt 2f v0, y t f 9.83 ms 2 2 2 Flavia Groppi & Carlo Pagani 3.70 s 3.7 s 36.4ms 3.7s 67.4 m 9.83 m s -2 5 2 2 1 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Il moto armonico Le oscillazioni sono onnipresenti nella vita quotidiana, dalle vibrazioni alla musica. Il moto oscillatorio fondamentale è il moto armonico semplice. Ad esempio, il moto associato ad una forza elastica, cioè proporzionale allo spostamento con segno opposto, genera un moto armonico! L’andamento della coordinata di spostamento (x) nel tempo è rappresentato da una funzione caratteristica, detta sinusoide. Flavia Groppi & Carlo Pagani 6 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Legge oraria del moto armonico L’equazione caratteristica di un moto periodico o armonico ed i suoi parametri principali sono: Grandezza Unità SI Frequenza hertz, Hz 1 Hz = 1 oscillazione al secondo Periodo s Tempo per un’oscillazione completa T1 Escursione massima dalla posizione di equilibrio xm Ampiezza Pulsazione Simbolo / Relazione radianti/s Flavia Groppi & Carlo Pagani 7 2 2 T Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Dinamica del moto armonico Nota la legge oraria possiamo ricavare le espressioni di velocità ed accelerazione del moto armonico: dx d vt xm cos t xm sin t at dv 2 xm cos t dt dt dt E con queste, applicare il II principio della dinamica: F m a m 2 x k x ; k m 2 Dunque il classico sistema massa-molla è caratterizzato da un moto armonico semplice e lineare per cui vale: k m – Pulsazione – Periodo T 2 Flavia Groppi & Carlo Pagani m k 8 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Il pendolo semplice L’oscillatore lineare è un valido modello per un grande numero di sistemi fisici in cui è presente un’oscillazione, ad esempio il pendolo La scomposizione delle forze per un generico angolo permette di ricavare l’espressione della forza di richiamo: Fosc Fg sin mg sin Non si tratta dunque di una forza di richiamo lineare! Ma per piccoli angoli vale sempre che: sin E dunque, solo per piccoli scostamenti, possiamo scrivere: Fosc Fg sin m g sin m g k ; k mg Otteniamo infatti una legge di moto armonico per la variabile : g 2 L 0 sin t 0 sin t ; T 2 g L Flavia Groppi & Carlo Pagani 9 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Gravitazione Newton per primo mise in relazione la forza che attira gli oggetti alla superficie terrestre con la forza che vincola i corpi celesti e formulò qualitativamente la legge di gravitazione universale: Ogni corpo dotato di massa esercita una forza attrattiva gravitazionale su ogni altro oggetto massivo, e a sua volta subisce la stessa attrazione La legge di gravitazione può essere espressa così: m1m2 F G 2 r m1 ed m2 sono le masse dei corpi, r è la distanza tra loro e G, la costante di gravitazione universale, ha valore pari a: G 6,67 10 11 N m 2 / kg 2 E’ proprio un classico esempio di azione e reazione secondo la III legge della dinamica Flavia Groppi & Carlo Pagani 10 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Gravitazione - 2 La legge della gravitazione può essere espressa in forma vettoriale nel seguente modo: m1 m2 m1 m2 r G 2 r F G 2 r r r – L’elemento rˆ è detto versore, è un vettore di modulo unitario diretto lungo la congiungente le due particelle Una sfera di materiale uniforme da un punto di vista gravitazionale attira una particella posta al suo esterno come se tutta la massa fosse concentrata nel suo centro Se un corpo interagisce per gravitazione con n altri corpi, vale il principio di sovrapposizione: la forza risultante è data dalla somma dei singoli effetti n F1 F1i i 2 – Questo si applica anche ad un corpo esteso, usando gli integrali Flavia Groppi & Carlo Pagani 11 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Le leggi di Keplero ed il moto dei pianeti Johannes Kepler, astronomo tedesco (1571-1601), arrivò a formulare tre leggi empiriche che governano i moti dei pianeti. In seguito Newton dimostrò come si possano tutte derivare dalla legge della gravitazione • 1° legge o legge delle orbite: Tutti i pianeti si muovono su orbite ellittiche, di cui il sole occupa uno dei due fuochi •2° legge o legge delle aree: Il segmento che collega un pianeta al sole descrive aree uguali in tempi uguali •3° legge o legge dei periodi: Il quadrato del periodo di un pianeta è proporzionale al cubo del semiasse maggiore della sua orbita Flavia Groppi & Carlo Pagani 12 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 3° legge di Keplero per i pianeti Orbita circolare ⇒ Moto Circolare Uniforme T r 2 Orbita ellittica T a 3 2 3 2 3 4 2 a T G M Sole E le cose si fanno molto più complicate Attraverso il II principio della dinamica e le leggi del moto circolare possiamo esprimere la terza legge di Keplero come: 2 3 4 2 r T G M Sole Flavia Groppi & Carlo Pagani 13 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Il centro di massa - 1 Il centro di massa di un corpo o di un sistema di corpi è il punto che si muove come se vi fosse concentrata tutta la massa e vi agissero tutte le forze esterne Per un sistema costituito da n masse concentrate mi e dalla massa totale peri a M in uno spazio a tre dimensioni il centro di massa ha coordinate: xcdm 1 M n m x i 1 i i ; ycdm 1 M n m y i 1 i i ; zcdm 1 M n m z i 1 i i n M mi i 1 Le tre equazioni scalari possono essere sostituite da un’unica equazione vettoriale 1 n rcdm xcdm i ycdm j zcdm k mi ri M i 1 n n 1 n 1 n mi ri mi xi i mi yi j mi zi k M i 1 M i 1 i 1 i 1 Flavia Groppi & Carlo Pagani 14 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Il centro di massa - 2 Le coordinate del centro di massa di un sistema di masse concentrate, dipendono dal sistema di riferimento (ma questo non è vero per la sua posizione rispetto alle masse stesse) m1= 1 kg ; m2= 3 kg d=4m x1= 0 ; x2= d = 4 m x1= 1.5 n M mi 1 kg 3 kg 4 kg n M mi 1 kg 3 kg 4 kg i 1 i 1 xcdm 1 M n 1 mi xi (1 0 3 4)[kg m] 3 m 4 kg i 1 m1= 1 kg ; 1 n rcdm m r ii M i 1 rcdm xcdm i ycdm Flavia Groppi & Carlo Pagani ; x2= x1 + d = 5.5 m xcdm 1 M n m x i 1 i i 1 (11.5 3 5.5)[kg m] 4.5 m 4 kg m2= 1.5 kg ; m3= 2 kg ; M = 4.5 kg ; a = 150 cm r1 0 i 0 j a 3 r3 i aj 2 2 150 m2 75 m3 130 m3 j 83.3 i 57.7 j cm j i M M 15 r2 a i 0 j Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 La quantità di moto Definiamo la quantità di moto o momento lineare di un corpo puntiforme il vettore: p mv m = massa del corpo v = velocità del corpo La formulazione originale del II principio della dinamica è data proprio in funzione della quantità di moto! Vale infatti l’equazione: dp F dt Che non è altro che un’enunciazione perfettamente equivalente della già vista: dp d dv F (m v ) m ma dt dt dt “La rapidità di variazione del momento di una particella è proporzionale alla forza netta che agisce sulla particella e ha la stessa direzione di quella forza” Flavia Groppi & Carlo Pagani 16 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Conservazione della quantità di moto Nel caso di un sistema di più corpi dalla massa totale M definiamo la quantità di moto totale del sistema come: P M vcdm vcdm è le velocità del centro di massa del sistema Dalla definizione stessa di quantità di moto segue che, per un sistema di più particelle che: • sia isolato: la risultante di tutte le forze esterne è nulla • sia chiuso: nessuna particella entra o esce dal sistema vale che: Frisult . 0 dP 0 dt P = costante => Piniziale = Pfinale E’ il principio di conservazione della quantità di moto. Flavia Groppi & Carlo Pagani 17 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Conservazione quantità di moto - 2 Esempio: Un’astronave che procede alla velocità di 2100 km/h espelle uno stadio esaurito di massa pari al 20% della massa totale e alla velocità relativa vr = 500 km/h. Determinare la velocità finale dell’astronave dopo l’espulsione. Il sistema è chiuso e vale la conservazione della quantità di moto => Pf = Pi Pi = M vi = Pf = M [0.8 vf + 0.2 (vf – vr)] => => vf = vi + 0.2 vr = (2100 + 100) = 2200 km/h Esempio: Un disco esplode al centro in tre pezzi che si muovono senza attrito su un piano. Determinare la velocità di un pezzo note le direzioni delle velocità, la suddivisione della massa e una delle velocità delle parti Dati: MA=0.5M MB=0.2M MC=0.3M vC = 5 m/s vB ? vA ? Il sistema è chiuso e vale la conservazione della quantità di moto => Pf = Pi = 0. Px = - MA vA + MC vC cos(80°) + MB vB cos(50°) = 0 Py = 0 + MC vC sin(80°) - MB vB sin(50°) = 0 => MB vB = MC vC sin(80°)/sin(50°) => vB = 1.5 vC sin(80°)/sin(50°) = vB = 9.94 m/s vA = MC vC cos(80°) + MB vB cos(50°) = 3 m/s Flavia Groppi & Carlo Pagani 18 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Impulso La quantità di moto rappresenta un potente mezzo per la risoluzione di problemi legati alla collisione tra due o più corpi. Durante l’urto una forza rapidamente variabile F(t) agisce per un tempo breve, da t1 a t2, inducendo una variazione della quantità di moto p di un corpo. Possiamo scrivere: variazione di quantità di moto dp F t dt p2 t 2 dp F t dt p1 t1 t2 J F t dt definizione di impulso p p 2 p1 J teorema dell’impulso J p F t forza media che agisce nell’intervallo di tempo t t1 Flavia Groppi & Carlo Pagani 19 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Esercizi Lezione 5 Esercizi da: John R. Gordon, Ralph V. McGrew, Raymond A. Serway, John W. Jewett Jr. Esercizi di Fisica. Guida ragionata alla soluzione (EdiSES). 3-3 : In un bar, un avventore lancia lungo il banco un boccale di birra vuoto perché sia riempito. IL barista non lo intercetta e il boccale cade alla distanza di 1.40 m dal banco. Sapendo che l’altezza del banco è h=0.860 calcolare: a) la velocità vettoriale del boccale al momento del distacco, b) la velocità vettoriale del bicchiere appena prima dell’impatto. [ vo=(3.34 i + 0 j) m/s ; vf =(3.34 i – 4.11 j) m/s ] 3-4 : Un calciatore calcia il pallone ad una distanza di 36.0 m dalla porta, la cui traversa è alta 3.05 m. Il pallone lascia il suolo con un angolo di 53.0° rispetto all’orizzontale e velocità di 20 m/s. Sulla base dei dati si determini: a) a che distanza il pallone passa sopra o sotto la traversa [ + 0.89 m, sopra ]; b) se il passaggio in prossimità della traversa avviene in fase ascendente o discendente [in fase discendente] . 3-12 : Uno sciatore lascia la rampa di salto con una velocità di 10.0 m/s a 15° al di sopra dell’orizzontale. Sapendo che dopo il salto la pista procede con inclinazione pari a -50° rispetto all’orizzontale e trascurando l’attrito dell’aria calcolare: a) la distanza alla quale atterra il saltatore sulla discesa [ vo=(9.66 i + 2.59 j) m/s ; df =43.2 m] , b) la velocità vettoriale al momento dell’impatto [ tf = 2.88 s ; vf =(9.66 i – 25.6 j) m/s ], 8-2 : Una palla d’acciaio di 3.00 kg colpisce un muro verticale d’acciaio con una velocità di 10.0 m/s che forma un angolo di 60° rispetto al piano del muro. Supponendo l’urto sia perfettamente elastico e che il tempo in cui la palla resta in contatto con la superficie sia di 0.200 s, determinare, in forma vettoriale, la forza media che la parete esercita sulla palla nel periodo in cui le fornisce l’impulso. [ F = -260 i N ] Flavia Groppi & Carlo Pagani 20 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14 Esercizi Lezione 5 - continua 8-3 : Una lunga tavola di massa pari a 150 kg è ferma su una superficie ghiacciata sulla quale può muoversi senza attrito. Sopra la tavola una ragazza di 45 kg inizia a camminare con velocità costante pari a 1.5 m/s. Determinare la velocità relativa alla superficie del ghiaccio: a) della ragazza, b) della tavola. [ vr = 1.15 i m/s, vt = - 0.346 i m/s ] Un corpo di massa M = 1 kg viene lanciato all’inizio di un piano L= 6 m inclinato di lunghezza L = 6 m che forma un angolo = 30° con M = 1 kg il piano orizzontale. Sapendo che l’attrito dinamico d = 0.2 e = 30° che l’energia cinetica iniziale del corpo è Ek = 50 J, determinare: a) la velocità del corpo al momento in cui abbandona il piano inclinato [ 4.56 m/s ], b) il tempo trascorso da quando il corpo abbandona il piano inclinato al suo impatto col suolo [1.048 s ], c) la distanza dal piano inclinato a cui cade il corpo [ 4.14 m] . Un satellite artificiale terrestre percorre, a una quota di 105 m rispetto alla superficie terrestre, un’orbita circolare di periodo uguale a 94 minuti e 32 secondi. Sapendo che il raggio medio terrestre è 6.38·106 m, si determinino: il raggio dell’orbita del satellite [R=6.48·106 m], la sua velocità tangenziale [v=7.18·103 m/s], la sua velocità angolare [=1.11·10-3 rad/s], e l’accelerazione centripeta [ac=8.0 ms-2]. Un corpo di massa m =1000 g si trova alla base di un piano inclinato di 30° rispetto al piano orizzontale e lungo 30 m. Il corpo parte con velocità iniziale v0 = 20 m/s, diretta lungo il piano e verso l’alto. Se il piano è senza attrito, che velocità ha il corpo alla fine della sua corsa [vf =10.3 m/s] ? Se a tale estremità si trova una molla di costante elastica k=15000 N/m, di quanto si comprime tale molla [xm=8.4 cm] ? Ripetere l’esercizio supponendo che tra il piano e il corpo si eserciti una forza di attrito dinamico caratterizzata da un coefficiente d = 0.1 [v’f =7.4 m/s , x’m=6.1 cm] . Flavia Groppi & Carlo Pagani 21 Fisica x Informatica – Lez. 5 - 2013/14
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