martedì 3 giugno 2014 - FIM-CISL Bergamo | Federazione Italiana

Ufficio Stampa CISL Bergamo
Rassegna Stampa
martedì 3 giugno 2014
martedì 3 giugno 2014
A cura di Stefano Contu (035.324.122)
TAGLI E TELEVISIONE
Sciopero Rai: i dubbi della Cisl
Bonanni: «Non faremo lo sciopero. Ma il governo ci convochi e
rilasci la concessione».
di Rita Querzé
«Io lo sciopero non lo farò. Ma il governo annunci prima dell’11 giugno il rilascio della nuova
Concessione, che poi è il vero nodo, il perno intorno al quale ruota tutta questa vicenda». Così il
segretario nazionale Cisl Raffaele Bonanni, intervistato dal Messaggero, torna sullo sciopero indetto
dai dipendenti Rai dopo i tagli annunciati dal governo. Il sottosegretario alle Comunicazioni
Giacomelli, continua Bonanni, «dica più chiaramente» che il rinnovo non è in discussione «e poi si
metta subito mano al nuovo piano industriale». «La Rai così com’è non può continuare. Con la
botta dei 150 milioni sottratti al canone non può reggere. Ma si dica in modo trasparente cosa si
intende per esuberi: non vorrei che alla fine a rimetterci siano proprio quei lavoratori precari che
guadagnano 1.200 euro al mese».
Impatto elettorale
Lo sciopero proclamato per l’11 giugno riguarda 11 dipendenti. Ieri il premier Matteo Renzi al
festival dell’Economia di Trento ha stigmatizzato la protesta: «Vogliono fare sciopero? - attacca
ancora - Lo facciano, poi andiamo a vedere quanto costano le sedi regionali. È umiliante questa
polemica sullo sciopero, quando nel paese reale tutte le famiglie tirano la cinghia». E ancora: «Una
polemica incredibile. Se i sindacati avessero annunciato lo sciopero prima delle elezioni, invece del
40,8% avrei preso il 42,8%». Il governo chiede alla Rai risparmi per 150 milioni. A proclamare lo
sciopero dell’11 giugno Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind
Conf Sal e Usigrai. «È un taglio drastico - sostengono i sindacati - che non colpisce gli sprechi ma i
posti di lavoro, creando le condizioni per lo smantellamento delle sedi regionali e ancor peggio per
la svendita di RaiWay».
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LOMBARDIA
Lavoro: oggi Poletti a convegno lombardo su
'Garanzia Giovani'
Milano, 2 giu. - (Adnkronos) - Ci sarà anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali,
Giuliano Poletti, insieme al presidente della Regione Lombardia, Roberrto Maroni al convegno
'Europe for Italy - Italy for Europe, Youth Guarantee in Lombardy'. Il momento di approfondimento
intende valorizzare, si legge in una nota, le tre scelte fondamentali che hanno caratterizzato
'Garanzia Giovani' in Lombardia: servizi per il flusso dei giovani dai 19 ai 24 anni che conseguono
un titolo di studio; servizi per l'intero stock dei giovani dai 15 ai 29 anni che presentano problemi di
occupazione; centralità della diretta iniziativa delle imprese senza passare obbligatoriamente per
l'intermediazione.
Tra i relatori, anche un componente della rappresentanza permanente italiana presso l'Unione
europea, il presidente Crui (Conferenza dei rettori delle Università italiane), il presidente di
Confindustria Lombardia, il direttore generale dell'Assessorato Istruzione, Formazione e Lavoro di
Regione Lombardia e il direttore generale dell'Ufficio scolastico per la Lombardia. Prenderanno
parte ai lavori anche il segretario generale di Confcommercio Lombardia, il segretario regionale
della Cisl e il vice presidente di Assolavoro.
•
L'appuntamento è alle 15 all'Auditorium Testori di Palazzo Lombardia.
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ECONOMIA
In sette giorni, dal 12 al 18 maggio, la Bergamasca ha perso 41 imprese: tredici
hanno dichiarato fallimento e ventotto cessazioni. Nello stesso arco di tempo sono
nate 137 imprese. I dati della Camera di Commercio.
In sette giorni: 13 fallimenti
e ventotto cessazioni
Al debutto 137 imprese
In sette giorni, dal 12 al 18 maggio, la
Bergamasca ha perso 41 imprese: tredici hanno
dichiarato fallimento e ventotto cessazioni.
Nello stesso arco di tempo sono nate 137
imprese. I dati sono della Camera di
Commercio di Bergamo.
I FALLIMENTI
Hanno depositato fallimento nel periodo dal 12
al 18 maggio 2014 le seguenti imprese: Cre di
Colnaghi Giacomo di Castel Rozzone; Impresa
Fratelli Rota di Rota Edoardo e C. Snc di
Almenno San Salvatore; G.F.A. Immobili Srl di
Treviglio; Edilprogress Srl di Bergamo; Moden
di Bertuletti Denise di Scanzorosciate;
Edildelca di Elena Animosi e C. Sas di Villa
d'Adda; A.C.G. Costruzioni Srl dei Fratelli Regazzoni di Olmo al Brembo; Pierlite Italia Srl
di Calcinate; Flamp Snc di Pellegrini Laura e C. Sant'Omobono Terme; Tecnica e Sistemi
Srl di Ghisalba; G&G Srl di Bergamo; Salva Transport di Brignoli Laura Silvia di Castelli
Calepio; Easi Technologies Srl di Bergamo.
CESSAZIONI ED ISCRIZIONI
Nello stesso periodo considerato, dal 18 al 18 maggio, hanno depositato richiesta di
cessazione 28 ditte, mentre sono nate 137 imprese.
Davide Agazzi
martedì 3 giugno 2014
A cura di Stefano Contu (035.324.122)
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Inaugurata la nuova pista: costo dell’opera, 50 milioni di euro
Orio, si torna a volare
Primo giorno: 30 decolli
Con l’Air Dolomiti per Monaco delle 6.45, partito con qualche
minuti di ritardo, l’aeroporto ha riaperto
Con il volo Air Dolomiti per Monaco delle 6.45 di
questa mattina ha riaperto l’aeroporto di Orio. Il
primo decollo è avvenuto con qualche minuto di
ritardo, alle 6.58, ma senza intoppi. Lo scalo era
chiuso dal 13 maggio per permettere lo svolgimento
della fase cruciale del rifacimento della pista.
Durante lo stop dei voli 350 operai hanno lavorato su
tre turni, 24 ore al giorno: la riqualificazione ha
portato a stendere nuovo asfalto su un’area di circa
295 mila metri quadrati, mentre sono state installate
1.200 nuove luci a Led. Il costo dell’opera, curata da
una cordata con capogruppo la Vitali Spa di Cisano,
è 50 milioni di euro. Già oggi sono una trentina i voli programmati.
«Un grande lavoro, un messaggio di ottimismo per il territorio e la conferma che le ditte
bergamasche fanno ancora la differenza - ha dichiarato Miro Radici, presidente di Sacbo, la
società che gestisce lo scalo bergamasco - Il nostro obiettivo ora è aumentare la qualità, non il
numero dei passeggeri. Siamo consapevoli che per reggere l’urto del futuro dobbiamo offrire servizi
migliori, diversamente il cliente va altrove. Fermo restando la nostra specializzazione lowcost, tra
gli obiettivi c’è anche quello di incrementare l’offerta business: per questo abbiamo fatto questi
lavori, non abbiamo in questo momento l’ambizione di fare più passeggeri».
martedì 3 giugno 2014
A cura di Stefano Contu (035.324.122)
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